Sei sulla pagina 1di 65

IPAZIA

CAP 1

MORTA L'8 MARZO


TRIBON
Pierre Hadot
(1922 – 2010)
filosofo e scrittore
francese
Nella “Scuola di Atene” Ipazia è l'unica donna filosofo, unica donna ad
indossare il tribon, e anche l'unica che guarda verso il pubblico

Perchè?
versione della vita di Ipazia riportata da Damascio nella sua “Vita Isidori” (vita di
Isidoro), come riportato nel Suda

“La donna era solita


indossare il mantello del
filosofo ed andare nel
centro della città.
C o m m e n t a v a
pubblicamente Platone,
Aristotele, o i lavori di
qualche altro filosofo per
tutti coloro che
desiderassero ascoltarla”

Paul Maas, filologo e linguista tedesco, coniò una celebre battuta. Il titolo sarebbe un imperativo latino ("Suda!", ossia "Datti da
fare! Suda studiando!")
SOCRATE SCOLASTICO

in “Historia Ecclesiastica”
« Per la magnifica libertà di parola e di azione
che le veniva dalla sua cultura, accedeva in
modo assennato anche al cospetto dei capi
della città e non era motivo di vergogna per lei
lo stare in mezzo agli uomini: infatti, a causa
della sua straordinaria saggezza, tutti la
rispettavano profondamente e provavano verso
di lei un timore reverenziale »
UMBERTO ECO

“Bustina di Minerva” 30/04/2010
“Ipazia, filosofa
neoplatonica,
matematica e
astronoma,
bellissima (si
diceva) e idolatrata
dai suoi allievi”
MARGHERITA HACK

prefazione al libro
«Ipazia rappresenta il
simbolo dell’amore per la
verità, per la ragione, per
la scienza che aveva fatto
grande la civiltà ellenica.
Con il suo sacrificio
comincia quel lungo
periodo oscuro in cui il
fondamentalismo
religioso tenta di
soffocare la ragione»
UNESCO
● Il Programma IPAZIA fa seguito alle conclusioni della Conferenza
Mondiale UNESCO "La Scienza per il XXI secolo: un nuovo impegno",
Budapest 1999, in relazione al tema Donne e Scienza e alla necessità di
creare una Rete Internazionale di donne scienziato.
● Il Centro UNESCO di Torino gestisce il progetto IPAZIA attraverso le seguenti attività:
● Programmi di promozione dell'apporto delle donne scienziato attraverso il network
internazionale di IPAZIA:
● www.womensciencenet.org
● What is the Ipazia-UNESCO Programme
● As a follow up to the commitments undertaken at the UNESCO World Conference on 'Science
for the 21st century: a new commitment'” (Budapest, June 1999) for the creation of an
international network of women scientists, the UNESCO Centre of Turin has launched the
project 'IPAZIA'.
● Since February 2000 the UNESCO Centre of Turin has been charged by the UNESCO-Science
section and the Italian National Commission to organise the establishment of a Permanent
International Secretary in charge of the co-ordination and organisation of the network’s
activities.
LA MORTE DI IPAZIA
Socrate Scolastico: “Alcuni, dall'animo surriscaldato, guidati da un lettore di nome Pietro,
si misero d'accordo e si appostarono per sorprendere la donna mentre faceva ritorno casa.
Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario: qui,
strappatale la veste, la uccisero colpendola con i cocci. 

Dopo che l'ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati questi pezzi al cosiddetto
Cinerone, cancellarono ogni traccia di lei nel fuoco".

Damascio: “E mentre respirava ancora un po' le cavarono gli occhi".


MONACI PARABOLANI
Suda: “Esseri abominevoli ...vere bestie”

Film “Agorà” sulla vita di Ipazia Hildebrand, Mort de la philosophe Hypatie, a Alexandrie, seconda metà XIX sec.

”Socrate fornisce i dettagli dell’aggressione e del martirio di Ipazia (VII, 15) ad


opera di una squadra di monaci teppisti detti «parabolani» capeggiati dal lector
Pietro (ἀναγνώστης: dunque non un analfabeta) che costituivano, per Cirillo,
una specie di «guardia del corpo1»”

da “Cirillo e Ipazia nella storiografia cattolica” Luciano Canfora


Fonte storica

Socrate Scolastico: “Questo accadde


nel mese di marzo durante la
quaresima, nel quarto anno
dell'episcopato di Cirillo, sotto il
decimo consolato di Onorio ed il
sesto di Teodosio”

Storia romanzata
Dal libro è stata tratta una puntata de

“La storia in Giallo”


programma radiofonico trasmesso il 17
Adriano Petta Antonino Colavito ottobre 2009 su Radio 3.
Regia e voce: Francesco Pannofino
La nobile bugia

Masolino da Panicale
● “S. Caterina d'Alessandria tra i filosofi”
● “Martirio di S. Caterina”
1428-30, San Clemente, Roma
11 Santa Caterina diverse nel
mondo
Santa Caterina d'Alessandria è
patrona in Italia di 52 tra paesi
e città, tra cui Deruta in cui è
patrona dei ceramisti
Festa il 25 novembre

● Santa Caterina d’Alessandria, opera in


maiolica di Amerigo Lunghi datata 1919,
conservata all’interno della chiesa di San
Francesco, Deruta.
CARAVAGGIO
RAFFAELLO
MATTIA PRETI
Michelangelo – Cappella Sistina – Giudizio Universale

intervento di Daniele da Volterra
COSA C'ENTRA SANTA CATERINA CON
IPAZIA?

Anna Jameson /

Sacred and Legendary Art
Il transfert
Cathopedia su S. Caterina

Oltre alla incerta data di nascita


(287), al fatto che fu sottoposta a
martirio ad Alessandria d'Egitto nel
304, della sua vita si sa poco ed è
difficile distinguere la realtà storica
dalle leggende popolari.
I molti elementi in comune tra la leggenda di Caterina
e la vita della matematica Ipazia, filosofa pagana
uccisa barbaramente a Dioun nel 415 d.C. da un
gruppo di «parabalanoi» (barellieri), guidati da un
certo Pietro, cristiani in forte odore di eresia
novazianista[1], fanno però pensare che la figura
di Caterina sia una trasposizione della Ipazia
storica.
CAP 2

TUTTO PERDUTO
CHI SONO GLI UOMINI PIU' BELLI AL MONDO?
http://stradebianchelibri.weebly.com/uploads/3/0/4/4/30440538/sinesio_di_cirene_-
_elogio_della_calvizie.pdf
La fama di Francesco Petrarca è
indissolubilmente legata al
successo del suo Canzoniere,
quei Rerum vulgarium
fragmenta (frammenti di cose
in volgare, ma anche ‘popolari’,
‘di poco conto’) che, non a
caso, l’autore definisce
catullianamente “nugae”:
‘cosette di poco valore’,
‘bagatelle’.
(TRECCANI)
Sinèsio di Cirene (enciclopedia Treccani)

Sinèsio ‹-ʃio› (gr. Συνέσιος, lat. Synesius) di Cirene. - Filosofo neoplatonico (n. Cirene 370
circa - m. 413 circa). Studiò ad Alessandria alla scuola di Ipazia; si avvicinò poi agli gnostici.
(...) accettò dopo molte incertezze la cattedra vescovile di Tolemaide. (...). Di S. ci restano: 9
Inni (il 10º non è autentico) in versi anapestici e ionici, composti prima del periodo episcopale
(alcuni pagani, altri cristiani imbevuti di filosofia neoplatonica); varî opuscoli detti di solito
Discorsi, fra i quali il discorso Sulla regalità, pronunciato davanti ad Arcadio, Gli Egizî o della
provvidenza, dove sono esposte in forma di allegoria mitologica le condizioni della corte di
Costantinopoli (altri sono conferenze di tipo sofistico, come lo spiritoso Elogio della calvizie, o
hanno contenuto morale, come il Dione, rievocazione del famoso retore e filosofo di Prusa);
infine 159 Lettere (ma 3 non sono autentiche) piene di freschezza e sincerità, documento
prezioso su personaggi e circostanze del suo tempo.

“A te, madre, amica,


maestra, a te "filosofo"; a te
essere-donna”
(lettera di Sinesio a Ipazia)
ERA ANCHE BELLA IPAZIA?
Ipazia (1885) di Charles William Mitchell (preraffaellita)

Laing Art Gallery (Newcastle upon Tyne)
Dipinto ispirato al romanzo

“Ipazia, nuovi nemici con vecchie facce”  (1853)


dell'anglicano Charles Kingsley

Romanzo aspramente criticato da

J. M. Rist (1965). Hypatia. Phoenix, 19 (3), pp. 214-225

“condensato di erotismo sadico" "un chierico perverso”

Critica cattolica da cathopedia.org:


1) “Voltaire (…) si sofferma morbosamente sulla
nudità della donna (in realtà anziana) al
momento dell'omicidio”
2) “La diffusa datazione della nascita di Ipazia attorno al 370 può essere così riferita, più che alle
fonti storiche, al desiderio di alcuni contemporanei di considerarla (relativamente) giovane e bella
al momento della morte”

Nota di Cathopedia, da: María Dzielska, Hypatia of Alexandria, Cambridge (Massachusetts),


London, Harvard University Press 1995.
“Favola a Venezia” Hugo Pratt

25esima avventura di Corto Maltese

Corriere della Sera 30/06/2010



“La Hipazia di Favola è ispirata a
Patty Pravo, ma «il naso Hugo lo
prese in prestito a una giovanissima
redattrice di Linus» rivela Fulvia Serra,
che fondò, con Pratt, e diresse la rivista
Corto Maltese”
Damascio in “Vita di Isidoro”
“Oltre che nell'arte dell'insegnamento, Ipazia aveva raggiunto
un tale livello di consapevolezza morale, ed era così
equilibrata e austera, che si manteneva casta, e nello stesso
tempo era così straordinariamente seducente e bella
d'aspetto (sphodra kale te ousa kai eueides) che uno dei suoi
allievi si era innamorato di lei. Il giovane non era stato capace
di tenersi dentro il suo amore, ma aveva cominciato a
manifestare anche a lei i segni della passione.
(...)

ATTENZIONE! OOPS!
allora lei portò a lezione uno di quei panni che le donne usano
per il sangue mestruale e glielo parò davanti, come simbolo
dell'impurità della procreazione: «In definitiva è di questo,
ragazzino, che ti sei innamorato» gli disse «di niente di
sublime»
L'AMORE ROMANTICO

LE MACCHINE
Riguardo alle macchine
che, probabilmente, faceva
costruire agli allievi,
possiamo solo citare con
certezza un astrolabio
piatto, un idroscopio, che ha
attirato l'attenzione del
grande matematico Fermat,
e un aerometro, per
attenerci a quanto riferito da
Sinesio
Sinesio

da una lettera a Ipazia (Epistola 15)
Parla con la sua maestra dell'idroscopio:
“un tubo cilindrico avente la forma e la misura di un flauto. In linea perpendicolare reca degli
intagli, a mezzo dei quali misuriamo il peso dei liquidi. Da una delle estremità è otturato da
un cono fissato strettamente al tubo, in modo che unica sia la base di entrambi. E' questo il
cosiddetto barillio. Quando s'immerge il tubo nell'acqua, esso rimane eretto e si ha in tal
modo la possibilità di contare gli intagli, i quali danno l'indicazione del peso”

E nel “De Dono” parla dell'astrolabio:

“concepito sulla base di quanto mi insegnò la mia


veneratissima maestra [...] Ipparco lo aveva intuito e
fu il primo a occuparsene, ma noi, se è lecito dirlo, lo
abbiamo perfezionato”
Sinesio di Cirene nel “De Dono” 

parla di 

Ipparco (190-120 a.C.) e Tolomeo (100-175 d.C.)

“lavorarono su mere ipotesi, perché le più


importanti questioni non erano state ancora
risolte e la geometria era ancora ai suoi primi
vagiti”
Sinesio di Cirene nel “De Dono” 

parla di Ipazia
«Essa procede alle sue dimostrazioni in maniera indiscutibile e si
serve della geometria e dell'aritmetica, che non sarebbe
disdicevole chiamare diritto canone di verità»

Precorre Galileo e
Keplero?

Film “Agorà”. Titoli di coda: “questa tesi non ha fondamento documentale ed è


puramente speculativa”
Ipazia scrisse:
“Canone Astronomico”
(Il Suda, IV, 644, che si rifà a una notizia di Esichio di Mileto)
RITA LEVI MONTALCINI
“E’ ritenuta la più famosa tra le
scienziate dell'antichità”
“È stata l'unica matematica
donna per più di un
millennio”

Testo su Ipazia tratto dal libro


"Le tue antenate. Donne pioniere nella società e nella
scienza dall'antichità ai giorni nostri"
Rita Levi-Montalcini con Giuseppina Tripodi
(Ed.Gallucci)
Socrate Scolastico
Ipazia “era giunta a tanta cultura da superare di
molto tutti i filosofi del suo tempo, a succedere
nella scuola platonica riportata in vita da
Plotino”
● MATEMATICA
● ASTRONOMIA
● FILOSOFIA
● POLITICA
DEDICHE

Nel 1884 è stato dedicato


ad Ipazia un asteroide
denominato 238 Hypatia,
del diametro medio di
circa 148,49 km,
scoperto lo stesso anno.

RITA LEVI MONTALCINI


PIQUADRO IPAZIA
Pallada in Antologia Palatina
« Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle
tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine,
infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole,
astro incontaminato della sapiente cultura. »
Perchè così poca considerazione al cospetto
della grande figura di Ipazia?

“Di Ipazia non


rimangono opere
(forse Cirillo le ha
fatte distruggere)”

Umberto Eco (Bustina di Minerva)


CAP 3

PROCESSO A SAN CIRILLO


L'OMICIDIO DI UNA DELLE
PIU'
STRAORDINARIE DONNE
DELLA STORIA
E' STATO COMMESSO DA
UN SANTO?
COLPEVOLISTI
Tesi: San Cirillo, ai tempi vescovo di Alessandria
d'Egitto, poi fatto santo, fu il mandante dei
Monaci Parabolani che uccisero brutalmente
Ipazia
INNOCENTISTI
Tesi: San Cirillo, ai tempi vescovo di Alessandria
d'Egitto, fu estraneo all'omicidio di Ipazia, frutto
di tumulti assai frequenti in città in quel
momento storico.
Colpevolisti: 

film “Agorà” 

di A. Amenabar
Colpevolisti: Illuministi
Il deista irlandese John Toland nel 1720 le ha dedicato un trattato
anticristiano dall'eloquente titolo  “Ipazia, o la storia di una signora molto
bella, molto virtuosa, molto istruita e versata in molti campi, che fu fatta a
pezzi dal clero di Alessandria, per appagare l'orgoglio, l'invia, la crudeltà del
suo arcivescovo, comunemente ma ingiustamente ritenuto santo, Cirillo”
Durante l'illuminismo francese, Ipazia viene citata nella celebre 
Enciclopedia  di Diderot e d'Alembert (1755), dove è scritto che fu fatta
uccidere da Cirillo, un uomo "imperioso e violento". Anche Voltaire, 6 anni
prima della sua conversione al cattolicesimo in punto di morte, si sofferma
morbosamente sulla nudità della donna (in realtà anziana) al momento
dell'omicidio per colpa di Cirillo, che "avrà senza dubbio chiesto perdono a
Dio per questa azione abominevole".
Da Cathopedia.org
Colpevolisti:
Vincenzo Monti
Innocentisti: Thomas Lewis
In risposta a Toland (guerra di pamphlet):
Thomas Lewis
“La storia di Ipazia: una maestra molto sfrontata di
Alessandria, uccisa e fatta a pezzi dalla plebaglia, in
difesa di San Cirillo e del clero alessandrino dalle
diffamazioni del Sig. Toland”
(1721)
Innocentisti: Cattolici

● Comunque, più che per la sua vita, Ipazia è nota, purtroppo, per la sua tragica morte, vicenda
rispolverata dal 1720 da laicisti e detrattori della Chiesa Cattolica a motivo di condanna. Un
gruppo di cristiani fanatici l’avrebbe infatti trascinata in una chiesa per ucciderla a colpi di
tegole. Alcuni sostengono che ad ordinare tale, orribile, omicidio fu il vescovo Cirillo di
Alessandria, santo e dottore della Chiesa, ma analizzando le fonti storiche, in realtà, emerge
ben altro.
● Certo, la fine della povera Ipazia rimane un episodio che nulla ha a che vedere con il
cristianesimo e va fermamente ed inequivocabilmente condannato. Ma il comportamento ed il
fanatismo di un gruppo minoritario di esaltati, non può in alcun modo intaccare la missione e il
messaggio della Chiesa.
● http://www.uccronline.it/tag/damascio-ipazia/#Ipazia
BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA
La Biblioteca reale di Alessandria fu la più grande e
ricca biblioteca del mondo antico, costruita dai
Tolomei, diadochi di Alessandro Magno.
“I dotti venivano alloggiati nel Mouséion,
di cui la Biblioteca era parte: il tutto entro
le mura della Reggia. Vivevano nelle
cellette, completamente sovvenzionati
dallo stato. Da una parte, un gran
privilegio: il diritto ai pasti, lo stipendio,
l’esenzione dalle tasse, dall’altra, una
sorta di prigione: nessun sapiente poteva
spostarsi liberamente altrove”.

(Luciano Canfora su Repubblica)

Ipotesi di DISTRUZIONE (parziale o totale)


● L'incendio del 48 a.C. di Giulio Cesare;
● L'attacco di Aureliano intorno al 270 d.C.;
● Il decreto di Teodosio I del 391 d.C.;
● La conquista araba del 642 d.C.
ALESSANDRIA IV-V sec d.C.

CERTA LA DISTRUZIONE DEL SERAPEO







« Il Serapeo, il cui splendore è tale che le semplici parole possono solamente sminuirlo, è talmente ornato di
grandi sale colonnate, di statue che sembrano vive e tanta moltitudine di altre opere, che niente altro,
eccetto il Campidoglio, simbolo dell'eternità della venerabile Roma, può essere considerato più fastoso al
mondo. »

(Ammiano Marcellino, Res Gestae, XXII, 16)


wiki: Tolomeo II fece aggiungere al tempio una biblioteca, più piccola di quella, più famosa, annessa al
Museo, contenente 42.800 rotoli di papiro.


[...] Pezzo a pezzo l'edificio viene sbriciolato dai giusti (i cristiani n.d.r.) in nome del Signore Nostro Dio. Le
colonne spezzate e le mura abbattute. L'oro, le tende e i marmi preziosi rimossi dalle empie pietre
impregnate dal demonio. [...]

[...] Il tempio, i suoi sacerdoti e gli empi peccatori sono ora sconfitti e consegnati alle fiamme dell'inferno, in
nome della fine della vana superstizione (il Paganesimo n.d.r.) e dell'antico demonio Serapide. »

(Rufino, Storia ecclesiastica, 2, 23

Tratto da: B. De Corradi - Il mosaico e gli specchi - Laterza)


Un papiro redatto in Alessandria nel V
secolo, riportante una storia del
mondo mostra il vescovo della città,
Teofilo, che regge i simboli della
divinità di Serapide come un trofeo
stando in piedi sui resti del tempio nel
391.

● Persecuzione cristiani (0 /
IV sec.)
● Editto di Milano 313
(Costantino)
● Editto di Tessalonica 380
(Teodosio) e Decreti
Teodosiani 391
Cirillo nipote (erede) di Teofilo

CONTRASTI CIRILLO / ORESTE


«la carica episcopale di Alessandria prese a dominare la cosa pubblica oltre il limite consentito all'ordine
episcopale» (…) «usciti in numero di circa cinquecento dai monasteri e raggiunta la città, si appostarono per
sorprendere il prefetto mentre passava sul carro. Accostatisi a lui, lo chiamavano sacrificatore ed elleno, e gli
gridavano contro molti altri insulti. Egli allora, sospettando un'insidia da parte di Cirillo, proclamò di essere
cristiano e di essere stato battezzato dal vescovo Attico. Ma i monaci non badavano a ciò che veniva detto e
uno di loro, di nome Ammonio, colpì Oreste sulla testa con una pietra» (…) «questi, rispondendo alla sua
provocazione pubblicamente con un processo secondo le leggi, spinse a tal punto la tortura da farlo
morire» (…) SOCRATE SCOLASTICO

“Cirillo si irritò con il governatore della città (…) perché aveva messo a morte Ammonio, un illustre
monaco” Dalla Cronaca di Giovanni, vescovo cristiano di Nikiu

“Cirillo tentò subito di fare adorare Ammonio come martire col nome di Taumasio”

da “Cirillo e Ipazia nella storiografia cattolica” Luciano Canfora.


INVIDIA (?) DI CIRILLO PER IPAZIA

«(Ipazia) s'incontrava alquanto di frequente con Oreste, l'invidia mise in giro una calunnia su di lei
presso il popolo della chiesa, e cioè che fosse lei a non permettere che Oreste si riconciliasse con il
vescovo» Socrate Scolastico

"In quei giorni apparve in Alessandria un filosofo femmina, una pagana chiamata Ipazia, che si
dedicò completamente alla magia, agli astrolabi e agli strumenti di musica e che ingannò molte
persone con stratagemmi satanici. (...)
“Il governatore della città l'onorò esageratamente perché lei l'aveva sedotto con le sue arti
magiche. Il governatore cessò di frequentare la chiesa come era stato suo costume”
dalla Cronaca di Giovanni, vescovo cristiano di Nikiu

«Così accadde che un giorno Cirillo, vescovo della setta di opposizione [il cristianesimo], passò
presso la casa di Ipazia, e vide una grande folla di persone e di cavalli di fronte alla sua porta. Alcuni
stavano arrivando, alcuni partendo, ed altri sostavano. Quando lui chiese perché c’era là una tale
folla ed il motivo di tutto il clamore, gli fu detto dai seguaci della donna che era la casa di Ipazia il
filosofo e che lei stava per salutarli. Quando Cirillo seppe questo fu così colpito dalla invidia...”
DAMASCIO
SAN CIRILLO FU MANDANTE O NO

DELL'ASSASSINIO DI IPAZIA?

Sì / DAMASCIO (pagano) “Saputo ciò, egli si rose a tal punto nell'anima che tramò la sua
uccisione in modo che avvenisse al più presto, uccisione tra tutte la più empia"

FORSE / SOCRATE SCOLASTICO (cristiano)Dopo avere fatto il


suo corpo a pezzi, portarono i lembi strappati in un luogo chiamato Cinaron, e là li
bruciarono.
« Tale fatto comportò una non piccola ignominia sia a Cirillo sia alla Chiesa alessandrina. Infatti
dalle istituzioni dei cristiani sono totalmente estranee le stragi e le lotte e tutte le cose di tal
fatta. »

FORSE / FILOSTORGIO (cristiano) Filostorgio, cristiano ariano vissuto tra la fine del ‘300 e la prima
metà del ‘400. L’opera originale è andata perduta ma rimangono alcuni scritti del patriarca ortodosso Fozio (820 – 893). Proprio quest’ultimo scrive :
«L’empio (Filostorgio) a questo punto dice che, al tempo del regno di Teodosio II, quella donna fu fatta a pezzi dai sostenitori
della consustanzialità». (Contro gli ariani Cirillo scrive il Thesaurus de sancta et consubstantiali Trinitate e il De sancta et consubstantiali
Trinitate)

? / GIOVANNI DI NIKIU (cristiano)Poi le lacerarono i vestiti e la trascinarono


attraverso le strade della città finché lei morì. E la portarono in un luogo chiamato Cinaron, e bruciarono il
suo corpo. E tutte le persone circondarono il patriarca Cirillo e lo chiamarono 'il nuovo Teofilo'
perché aveva distrutto gli ultimi resti dell'idolatria nella città".
Leone XIII
Santo è colui che sull'esempio di Gesù Cristo, animato dall'amore, vive e
muore in grazia di Dio; in senso particolare è colui che in vita si è
distinto per l'esercizio delle virtù cristiane in forma eroica o per aver
dato la vita a causa della fede (i martiri). La Chiesa cattolica,
attraverso un atto proprio del magistero del Papa, proclama santa una
persona solo in seguito all'esito di un articolato procedimento detto
canonizzazione. (da cathopedia.org)

Non è un caso se santo e dottore della chiesa lo ha


fatto quasi millecinquecento anni dopo Leone XIII,
un papa ossessionato dal nuovo paganesimo
rappresentato dalla massoneria e dai liberali
mangiapreti che dominavano nella Roma dei suoi
tempi.
(U. Eco / Bustina di Minerva / cit.)
PAPA RATZINGER
BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro

3 ottobre 2007
San Cirillo di
Alessandria

“Cari fratelli e sorelle,


anche oggi, continuando il nostro itinerario che sta seguendo le tracce dei Padri della Chiesa,
incontriamo una grande figura: san Cirillo di Alessandria. (…) Nipote di Teofilo, che dal 385 come
Vescovo resse con mano ferma e grande prestigio la Diocesi alessandrina”

Potrebbero piacerti anche