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ANGELO LICALSI

GRAMMATICA
DELLA
MUSICA
AD USODEI CANDIDATI
AGLIESAMIDI TEORIAE SOLFEGGIO
NEI CONSERVATORI
ED ISTITUTIMUSICALI

22253

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Gxsgtl
'--q><l:19
PREFAZIONE

Confortato e guilato la{fesperiznzalilattica a{quisita


ín lieci anni tituegnamento presso f Istitrto Musicate
Qareggiatoú/. Eeíìniy li Ca[tanissetta,mí soto arcinto aÍa

strsura lef pruente (tooro cofl fifl&nto li ffire, a quanti


iîtraprefllono [o stulio le[[a musica el a coktro che
sosteÍoflno esamí li uoria e so[feggio nei Conserztatoiel
Istítuti Mwi.s[i ura guila praticn, e net conumposemp[iu,
cfu a66racci tutte quelle noziani temicÉe idriute lai
Qrogratnmi
MinisteríaIi.
îQ[[a sperataa cfrz questa mio [aaoro non sía stato

ituti[e e filucioso li aoer fatto cosa gralíta ai Biolafli


stulenti, ríngrazb tutti B[i anbi e mtcgfii cÉzmi frannolato

sdmofie consig[ipreziosi.
Èroprietà .sclu\iu pertùtti ipac\ì: NLOvA CARIs( H s rl
\ r - ( c r' p o n , ,' 7 0 ... | | ' J .J r \e..o l l cr- n l nnnS5 C Ll rr' ' \4r1 r' . r)' fl ì
É 0 b \\l ,)\q .\R 'l r.s C HS . I V rl rro
' ,t\rJ 1 r itae\i. 22:,rJ
Turi i dirìrtisonoriservàtiperrùtri
INTRODUZIONE

COSÈ LA MUSICA?

A questo interrogativo insigni filosofi, musicisti, letterati e poeti di ogni epoca


haìmocercatodi dareuna dsposta.
Le definizioni elaboratevalorizzanoora l,aspettoscientifico,ora I'aspettoartisii_
co, ora la funzione sociaÌe,ora quella emotiva e psicologica.
Esaminiamone
alcune:

La musicaè Iascienztde|l'ordìnein ogli cosa(PitagoÌa))

- La fiusicoè l'artedeimonímenti (Sant,Agostino);


beneseguitl

- It tlltsica è ux esercíziodi aritmeticasegretae coluí che úi si dedicaígnorudi ser_


oirsi deínumei (Leibniz);

- La Ìnusíca è I'arte di coftbinttreí suoxí ín modo piacnole per I'otecchio(Rous-


seau);

La musícaè I'arte dí espùîfieftun gradeaolegíocodi sefitímentia ftezzo dei suotli


(Kant);

- Lít musictlè u1larìaelazioxe


più aln d.ellascienzae dellat'ilaofia (Beethoven)i

- Lt:tî usicaè llt aíta cherisaora (Schumann)i

- La musicnè ínn@nzi
tuttoun'arted'espressione esublime(DuÌas),
profonda

La musícaè una collaboraziafie


t'ra La testae il c ore, t'ra íl pensieroe il sentímeto
(Seeger);

- La nusíca tli un gruppo uh',Lno è la lace di q esfo gruppo ed è iL gfltppo stesso


(Schaeffner).

DaÌl'analisidelle definizioni sopra-dportateappare chiaramentela dùalità tra Ia


musicainlesacomeàrlp e comFsciell./a.
Senza dubbio, quaÌsiasi attività artistica si realizza peî mezzo di una tecnica spe-
cifica,per cui noi dìremo che la musica è contemporaneamentearte e scienzal
in quanlo cdpJcedi surciLdre
in noi emoziotìi;
^rle
- Scienzain quanto regolata da leggì-
La musicaè tra le arti la più ascattae la più immateriale,ma, Íspetto alle altre,
è la più immediata e la più profonda per esprimerestati d'animo e serìsítzioni.
Essaè nata con l'Uomo e con esso si è evoluta attraversoi secoli adattandosi
agli usi ed ai costumi dei popoli in tutte le epochestolidre.
Sintetizzandopotremo dire che:

"La Musica è I'ade di combinarepiù suoni in modo da esprimere,in basea regole defi-
nite e diverse a secondadei luoghi e delle epoche,gli stati d'animo,le sensazioni,le
emozioniindividuali o di una collettività".

Essapuò essere:

VOCALE, seprodottadallavoceumana;
STRUMENTALE,seprodottada strumentimusicali.
Elementicostitutividellamusicasono:
- Il RITMO, cheè I'organizzazionedella durata dei suoni;

- La MELODIA, che è la successione


di suoni diversi aventi fra loro una organicarela-
zioneespressiva;

- L'ARMONIA, cheè la concordanza


di più suonisimultanei.

L'aspeftoteqricodellamusicavienecodificatodallaTEORIA MUSICALE.
Essa,in ogni epocastorica,ha seguitole esperienzee i progressidella pratica,giu-
stificandoli, codificandoli e contribuendo cosìal loro sviluppo.
La teoria musicale è I'osservazionee lo studio speculativodi tutti i fenomeni
musicali, sia sotto I'aspettotecnico, esecutivoe compositivo (Salfeggío,
Armo Ìa, Con-
traryunto, Forme,OrchestrazÌone, Analís sia sotto l'aspetto della speculazionefilo-
sofrca (Estetica nusicale, PsicoloBiamusicale, Sociologiadella musíca, Fílosafía della
Musicù.
Nel linguaggio comune il termine TEORIA MUSICALE viene dstretto impro-
priamente allo studio degli elementiessenzialidella tecnicamusicale(Notazione,Sca-
le, Tonafta, Abbellimenti e€c.) dre sarebbeopportuno denominare GRAMMATICA
DELLA MUSICA.
7

CAPITOLO PRIMO
NOZIONI ELEMENTARI DI ACUSTICA

L'ACUSTICA (dal greco "akoiro" - udire) è quella parre della fisica che srudia
fenomeni cotuÌessi Ìa produzione, propagazionee icezione dei suoni.
'aon

1.1) -SUONO

Tutie le sensazioni
percepitemedianteil sensodell udito sonoSuoni.
Affinchèquestesensazioni
avvenganosonoindispensabili:

-Le vibrazionidi un corposonoroed elastico(legno,metaìlo,ecc.);


-Un mezzodi propagazione(l'ariao qualsiasicorposolidoo liquido);
-L'udito.

''
N\ì' \!

I
È t:'
.l

W
Le vibrazioni sono quei movimenti più o meno rapidi di un co{po sonoro mes-
so in oscillazione.
L'elasticità è la proprietà che hanno i corpi di riprendere la loro formr origirìa a
dopo esserestali sottoposti ad una forza defotmante.
Ncl dare, quindi,la definizione di suono diremo:

Il suono è la sensazione prodotta dalle vibrazioni di un corpo elastico tlasmesse al no-


stro udito dall'ària interposta.
I

Rappresentiamo il corpo sonoro sotto forma di una asticina metallica fissata ad un


punto.

Esercitandouna pressionesull'eshemitaoPposta dal punto A verso il Punto B


essacominoa a vibraÌe.
La vibrazioneda B velso C si dirà vibrazionesempliceed il ritorno da C verso B
vibrazionedoppia.
La distanza dal Punto B al punto C costituisce I'ANIPIEZZA delle vibrazioni,
mentre il numero delle vibrazioni, che I'asticinacomPie in un minuto secondo,Pren_
de il nomedi FREQUENZA.
Se il suono prodorto ha una serie regolaredi vibrazioni, cioè frequenzeuguali
nell'unità di tempo, si dira suono determinatoo classificabileo SUONO MUSICALE;
se, invece, non ha una serie regolare di vibrazioni, cioè frequenze non uguali nell'turi-
ta di tempo,si dirà suonoindeterminatoo indassificabileo RUMORE
Sono considerati suoni quei fenomeni viblatori la cúi frequenza è compresa lra
le 16 e 36.000vibrazioni semplici al minuto secondo (limite mininìo e massimodi per-
umano).
cettibilitàdell'orecchio
I suoni che hanno una ftequenzainferiore alle 16 e suPeriorealle 36.000vibra-
zioni al minuto sccondovengono chiamati risPettivamenteINFRASUONI ed ULTRA-
SUONI.
1.2)- QTMLTTÀ DEL SUONO

I suonisi distinguonoper AltezzalIntensitae Timbro.


- L'ALTEZZA è la qualita del suonoche ci permettedi distinguerei suoni gravi da quel-
li acuti,determinandola posizionedel suononellascalamusicale.
Essadipende dal numero delle vibr^zioni (frequenze)che il corpo sonoro compienel-
I'unità di tempo: ad un bassonumero di vibrazioni corrispondonoi suoni gtavi, ad
un elevatonumelo di vibrazioni cordspondonoi suoni acuti.

- L'INTENSITÀ è la quaÌitadel suonoche riguardala forza con cui un suonoè proclot-


to e percepitocostituendola gamma delle sfumatureche va dal pianissimoal fortis-
simo.
Essadipende dall'ampiezzadelle vibrazioni, dalla direzionedelle onde sonorerispeF
to all'oÌecchiodi chi ascoltae dallecaratteristiche
acustichedell'ambiente.

- IL TIMBRO o coloreè la qualitàdeÌ suonoche ci permettedi distingueredue suoni di


ugualifrequenzeprodolti da vocio strumentidiversi.
Essodipende dal numero e dall'intensitàdei suoni armonici emessied è in relazione
alla forma delle vibrazioni.

1.3) - SUOM ARtfONtCr

Ogni suono musicaleche noi percepiamotisulta accompagnatoda altri suoni di


sonoritadebolee quasiimpercettibile.
Questi suoni che accompagnanoil suono fondamentalevengono denominati
"suoni armonici" o "concomitantl'o "ipettoni" e si swseguonosemprein un prestabi-
lito ordine.
Poichè,come si è detto, la sonorità dei suoni armonici è debole riescedifficile e
quasi impossibiledisiinguerli con I'udito. Quindi, per accertarnel'esistenza,occorrono
specialiapparecchichiamati"risuonatori"chene rinforzanola sonorità.
I suonatodpiù importantisonoquellidi Helmhotz.
Eccola seriedegli armoniciemessidal suonofondamentaleDO.
t0

CAPITOLO SECONDO
LA NOTAZIONE MUSICALE

La notazione musicale o semiogtafia musicale (dal greco semeion = Segno e gra-


fo = scrivo) è quel sistema di segni convenzionali che ci permette di fissare e di tipto-
dur!€ il pensiero musicale dell'autore,

Molti sono stati i sistemi di notazioneinventati ed usati prima di giungere alla


notazioneattuale universalmenteadottata.

La stoda della musica distingue nel corsodei secolitre tipi di notazione:

alfabetica
neumatica
mensurale

- La notazionealfabeticaè la più anticae consistenel rappresentarei suoni mediantele


Ietteredell'alfabeto;

- La notazioneneumatica/(da neuma = segno) diffusasi tra i secoli IX e XII, consiste


nel rappres€ntaJe
i suonimediantesegni;

- La notazionemensurale,diffusasi tra i secoli XII e XlIl, consistenell'attribuire ad


ogni neuma un valore precisoe deteminato;

Le continue hasformazionie le sistematicheinnovazioni, operate ed intÌodotte


dai teodci nel corso dei secoli sia alla notazioneneumatica che a quella mensurale,
hanno costituito le premessedell'attualenotazione,la quale determina,con la massi-
ma precisione,I'altezzae la durata dei suoni ed indica tutte le particolaÌi e differenti
manieredi eseguirela musica.

:::ìl
11

2.7) -NOIAZIONE DELL'ALTEZZA DEI SUONI

2.1.1.)- NOTE

Come si è visto nel capitolo precedente, i suoni percepibili dall'orecchio umano


vanno da 16 a 36.000vibrazioni semplici al minuto secondo; la pratica musicale, però,
non si serve di tutti i suoni complesi nei limiti della percettibilita umana. I suoni co-
munemente adoperati sono compresi in una estensione che va all'incirca dalle 64 alle
8.200vibrazioni semplici al minuto secondo.

Estensionedei suoni comunementeadoperati: 8' soFa


8276J2 *ÍrpLals€c.

64,65vibr.
sempl.al sec.

Nell'ambito di questa estensionesono complesi un centinaio di suoni, anche se


i nomi cheli distinguono, mediante monosillabi,sono solo sette:

DO RE MI FA SOL LA SI

Questi suotri musicali oengollo raryresentati gaficaneflte ,ned.íaflte deí segi


chqrystísul ri6loîflusicale
o Wtagamtw, prendono dí "NOTE".
la denonítuzíone

I prirni 6 monosillabi che distinguono i suoni musicali furono ricavati da Guido


d'Arezzo dalle prime sillabe di un conosciutrssimoinno in onore di SanGiovanni.
Ecconeil testol: Trasclizionein notazionemodema

Ut queantlaxis
Resonarefibris
Mira gestotum
Famuli tuorum
ffiffi
Solvepolluti ffi
Labii reahm
SanctìeJoarÌnes

1) TradúiÒné: AÍin.hè i fèdeli pcano entare con slrcio le tue 86ta meBùAùos, libùa il lùo labbrc da ogni impúfta, O San

11253
t2

1l settimo monosillabo SI venne aggiunto nel 1500 dcavato delle iniziali di San-
cteJoannes e nel 1600Ìa notaUt fu modificatain DC).
Solo in Franciala nota DO conservail nome originado di Ut, mentre gli ingÌesied i te-
deschiusaro le letteredell'alfabetoper indicarei suonidellascala.
AB H DE F G
La Sib itl Do Re Mi Fa Sol

2.1.2.)- RIGO MUSICALE o PENTAGRAMMA

Il dgo nusicale o pentagrammaè l'insieme di 5 linee parallele, olizzontali ed


€quistanti dalle quali lisultano 4 interlinee o spazi e serve,mediante I'ausilio delle
chiavi,a stabilire l'altezzadei suoni.

Le linee e gli spazi si contano dal bassoverso l'alto.

Rigo musicaleo pentagramma Es.


I
La leitura simultaneadi 2 o più pentagrammiprende il nome di ACCOLLA-
TURA.
L'accollaturadi uno strumentopolivoco come il pianoforteo di un duo di stru-
menfi comprendera2 pentagrammi (pentagrammT doppío),quella di un trio 3 penta-
plall'rJ.i (pentagratnni frrlo), quella di complessi strumentali o vocali-stnmentali o
dell'orchestra più pentagrammi(perfdS,dnma fiúltiplo).

2.1.3.)_ TAGLI ADDIZIONALI

Per rappresentare graficamente i suoni che per la loro aclrtezza o gravità supera-
no I'estensione del pentagramma vengono adoperati dei frammenti di linee chiamati
<TAGLI ADDIZIONALI> o
"LINEEfiE SUPPLEMENTARI,,.
Essi consentono di abbracciareuna estensionedi più ottave senza che venga au-
mentato il numero delle 5 linee Íadizionali.
=

Se la lineetta attraversa Ìa nota (taglio in testa)essasi considera segnata sulla li-


neaj se, invece, la lineetta non attravetsala nota (taglio in gola) essasi considera segna-

::t5l
l3

ta sullo spazio.
Per la lettua delle note con i tagli addizionali bisogna seguire lo stesso c telio
progressivo delle linee e degli spazi del pentagramma, sia in senso ascendenteche di-
scendente.

2.1.4)_LE CHIAVI

Le chiavi sono quei segni grafici che, collocati all'inizio del pentagramma,
identificano una delle 5 linee con un deteîminato suono e servono a stabiliîe, in
rapporto a questo, il nome e I'altezza di tutti gli altri.

Le chiavi sono 3: CHIAVE di SOL

CHIAVE di DO
6
IB
CHIA'VE di FA ):

I moderni segni di chiave Cedvano dalla trasformazione grafica delle lettere gotiche C,
4 C, che, nella notazione alfabetica, da dove hanno avuto origine, indicavano
rispettivamenteil SOL, il DO e iÌ FA.

Chiave di FA

Chiave di DO

Chiave di SOL

Prcspetto .app.6mtantè la prcg.6siva úasformazionè $afica dèlle lètteré goti.he 4 C e C


(Da Enc.Lavignac,pate II, vol. l, p. 3f6).

22151
La CHIAVE di SOL, comunementedetta Chiave di VIOLINO o di CANTO, si colloca
solo sulla 2 linea del pentagrammaidentificandotale linea con il SOL corrispondente
una fsopra al DO centraledel pianoforte.

Ta CHIAVEdi DO puòassumele 5 posi,/ioni:


sul penlagramma
1) Segnatasulla prima linea viene denominataCHIAVE di SOPRANO. Essaidentifica
la prima lineaconil DO centraledel Dianoforfe.

DO SI DO RE MI FA SOL LA SI DO RE MI

2) Segnata sulla seconda linea viene denominata CHIAVE DI MEZZO SOPRANO.


Essaidenlifica la secondalinea con il DO cenhale del pianoforie.

DO SOL LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO
3) Segnata sulla teza linea viene denoninata CHIAVE di CONTRALTO. Essa
iclentificala terza linea con il DO ccntraledel piaroforte.

DO MI FA SOL LA SI DO RE MI FA SOL LA
4) Segnatasulla quarta linea viene denominataCHIAVE di TENORE. Essa identifica
la quartalineaconil DO cenfraledel pianoforte.

OQ
oo
DO DO RE SOL LA SI DO RE MI FA
5) Segnata sulla quinta linea viene denominata CHIAVE di BARITONO. Essa
identifica la quinta linea con il DO cenFaledel pianoforte.

DO LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO RE

La CHIAVE di FA assume
sulpentagramma
2 posizioni:
1) Segnata sulla terza linea viene denominata CHIAVE di BARITONOI. Essa
identifica la terza linea con il FA corrispondente una quinta sotto al DO centrale del
piano[orte.

FA LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO RE
2) Segnatasulla quarta linea viene denominata CHIAVE di BASSO. Essaidentifica la
quarta linea con il FA conispondenteuna quinta sotto al DO centraledel pianofoÍe.

FA SOL LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO
L insieme delle set[e posizioni che i 3 segni di chiave assumonosul pentagramma
dicesi SETTICLAVIO.
Essoci permettedi leggerei suoni corispondenti all'altezzadelle rispettivevoci
o strumenti e di dportare nell'ambito del pentagrammale note scritte con molti tagli
addizionali.
L'unione delle 3 chiavi in un unico rigo musicaleformato da 11 linee si chiama
ENDECALINEOo SISTEMADELLA CHIAVE UNICA di DO.

: r CHIAVE di F^ s.€nala sulla lùza lin.àè óftispondcnìe altà CIlt^VE di DO $gmtJ sùtl3 quinra Lino.
l6

CORRISPONDENZADEI SUONI NELLE DIVERSE CHIAVI

r|l

Go e3=

\ 1! ì 27( ) S( ) P R A N O I h i n 2 'l l n r à

c r ) NTk Alf I t i ' 3 'l i n 'a

TL I \ o k ! , I ' i n 4 'L i n e .

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BASs O F r i n 4 ^ l i . ! r
s

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T7

Attualmente le chiavi pitl usatesono quelle di violino e di basso.

La Chiave di Violino viene usata per gli sbumenti che hanno una estenstoneacuta
(flauto, oboe,violino ecc.).
La Chiave di Basso viene usata per gli stnunenti che hanno una estensione gÌave.
(Contrabasso,Controfagotto,Tuba, ecc.)
GÌi strumenti che halno, invece, una vasta estensione(pianoforte, organo, arpa)
richiedono I'uso simultaneodelle due chiavi.

Tra le Chiavi di Do sono ancora di uso pratico quella segnata sulla terza lir.ea (Chiúoe
rli Contfalto)e qLtellasegnatasulla quarta linea (Chiazte
di Tenore).

La Chiavedi Contraltoè tipicadellaViola e del TiomboneContlalto.


La Chiave di Tenore è tipica del registsoacuto del Fagoftoe del Violoncello.

Fino alla mea del )(X sec., per la notazione delle voci di Soprano, Mezzo-Soprano,
Contralto,Tenore,Baritonoe Bassosi usavanole spettivechiavi.

In seguito,per agevolarela lettura, si preferì adottarela chiavedi Sol per le voci


di Soprano,Mezzo Soprano,Contralto e quella di Bassoper Ie voci di Baritono e Basso.
Per la voce di TeÌìore la cui estensionesta tra i sesuenti estremi

tu ìnkodotta da Giulio Ricordi agli inizi del 1900 la cosidettaChiave di Violino-


Tenoreo Chiavedi Sol Tenorizzata.

Essavienesegnatanei seguentimodi e indica che

i suoni debbonoessereeseguiti un'8. sotto da quelli segnati,evitando cosÌ di alternare


.ontinuamente le chiavi di violino e di basso o di licorrere all'uso dei tagli
addizionali.

t:::l
r8

22.) - N OTAZI ONEDELLA DIIRATA DEI SUONIT

2.2.1}_ LE FIGIJRE

La musica si svolgenel temPo:quindi la notazione,oltre a stabilire I'altezzadei

suoni,deve stabilireancheIa loro DURATA.

La durata rappresenta il prolungamento del suono nel tempo.

I segni che seÌvono a rappresentare graficamente la durata dei suoni e la durata

del silenzio vengono denominate FIGURE.

Esse hanno fua loro un rapporto proPorzionale, mentre il loro valore di duiata è

relativo perchè variabile in base al Metro, all'indicazione agogica e Mehonomica.

Le fìgure ebbero un valorè specifico con lo sviluppo deila notazione mensu-

rale e precisamente quando la comPlessilà di alcune forme contrapPuntistiche rese ne-

cessaria una notazione più idonea Pe! stabilire il dtmo e gli sviluPPi delle singole

Partr.

Le figure di durata dei suoni o valoti musi.ali stabiliscono il prolungamento del

suono in rapporto alla indicazione metdca, mehonomica ed agogica segnata all'inizio

dcl brano musicale.

Le figure di durata del silenzio o Pause stabilis.ono la tempolanea intelruzione

del suono in rapporto alla indicazione mehica, metlonomica ed agogica segnata

all'inizio del brano musicale.

tttS l
19

Le figure musicali attualmenteusatesono Z


Esseprendono le seguentidenominazioni e i seguentivalori:

- SEMIBRE\iE o INTERO VALE 4/4 e corisponde ad una unirà

-MINIMAoMETA' VALEz4 ecorispondead1/2 d€lluità


SEMIMINIMA o QUARTO VALE 1/4 e cor.ispondealla quarta paft€ dell un à

- CROMA o OTTAVO VALE 1/8 c conisFEndeall'ionavaparte dell unfa.


SEMICROMAo SEDICESIMO VALE 1/16 € conispondealla*dic6ima pad€delt,unnà.

- BISCROMAo nENTADUESIMO VALE V32 c coEisponde


atlatrentaducsima
partedeltunirà.
SEMIBISCROM.\o SESSANTAQUATnESIMO VALE 1/64 c corispondealla*ssntaquanresimaparièdeltu,

I segni$afici sono:

DTNOMINAZIONE FICUREDI DUIìATA FICUREDI DÙRATA


DII SUONI VALOI{E
DEL SILENZÌO

Semibreve
o o 1
Intero
-
Minima

Metà a ---
1.12

Semiminima
o
QuaÌto
I I 1/4

Croma
o
Ottavo
aì 7/8

Semicloma
o a 7 7/76
Sedicesimo 7

Bisctoma
o a
a 1 1132
Trentaduesimo

Semibiscroma a
o a 1./64
1
S€ssantaquattresimo

lt:-iì
20

GRAFICI RAPPORTATI ALLA DURATA DELLE FIGURE

MINIMA SEMIMINIMA
SEMIBREVE

CROMA

_l
BISCROMA
t SEMIBISCROMA
lr\lr
ll I-FìI
t/_ll

TAVOLA COMPARATIVA DELLE FIGURE

(
=82
v?
=16 a =32
g ="4
=8 2 =16 t =32 a
I I ?? V
a =8 2
aa
=16 2
I

v-' a =84
a
a t)
v 4 a
a
V V

lr25l
2l

Aìtle figure meno usatesonoi


La BREVEchecorrispondea 2 interi,;
La QLIINTUPLA che corrispondea 1/128, cioè la centoventoftesimaparte dell'unità.
Segni gtafici

DENOMINAZIONE IICURE DI DI'IATA FIGURI DI DURAT]\


DEI SUONI DEL SILÉNZIO
vÀLoRl

Breve lol I 217

a
Quintupla
o
Centoventottesimo
a 'l
1t728

Ralo esempio di Quintupla t ovasi nella Sonata per pianoforte op. 81 di


Beethoven.

rtù t Î,ò || br b
(DaIa Sorìataop. 81 di Beethoven)

2.2.2.)-ALTRI SEGNI DI PROLUNGAMENTO DELLE FIGURE

Altri segni cheservonoa prolungare la durate delle figure sono:


PI,JNTI DI VALOREI
LECATURA DI VALORE
PUNTO CORONALE
n punto di valore viene collocato a destra della figura con la funzione di
aumentameproporzionalmentela durata.

Essopuò esserei
Semplice ( . )
Doppio ( .. )
Triplo ( ... )
.ome *sni di .bbreviuiori, in oFli c8 sstituibili .m la iisra del v.lor. .ori.póndcntc c
i,l"i:H"t tr*- "midúdsi
"r,t,Xt$:
).= rr \lt- r
). Jt= .J a r-
a. a -- a
l"-ia a

l:51
22

- Il punto sernpli@ aurrreflta la figuta dí ufla tnetà del stto ttalote, detern í afldo, così,
pel ogni zralolepufltato u a ilioísione tefl7atfia'

Dimostaz ione del Púl\to sefiPlice

=3J o .=t) J '=, l


-.
,N.=,,N -, .\
.N. .N.-,
.N
TAVOLA COMPARATIVA DELLE FIGURE COL PUNTO SEMPLICE

-.='(=6|= " I = " ' =*' =*9


r'=" =" ,
,.=32 =t2 =r2. =2r a
t? /l v
2'=32 =o2 =12 4
VV72
vvv
a . =3 2 =6 a

.' =34
IV
- lI putrto .loppio oumetúa metà del oalore del 7' prflto.

DimosÍazione del pú.to rloppio

o..= ,o * ) * ) =i )

) ..= ) . I . ,b =?)
J.= ) .,\ . ) =?ì
\ a
\ .No'
N
a' = 7a:
N
o '., = + +

)..= ì . 'N . ''\ =,ì


:tl 5l
23

TAVOLA COMPARATIVA DELLE FIGURE COL PUNTO DOPPIO

o..=,) ='*.f =o.N =r..N =r,,.N


)..=,i -'- ,N =*,N =rrr\
INN N =tt.' =r" Jì
... =7 .

NNN
a :.=7 4 , =uar

NN
a:.=7.'

- Il punto tlip Io, aumentauetà ilel ztalorc del2 " p tnt o.

Dimostrazionedel punto f/iplo

o...= o + . f .l = rs 3
r
I

r"'=a* | + 2
/7
+2 -- -1.
" 2
u

l "= a . 0 + 2
7?
+?, =7s 2
v
?t+o + a +. =15
vfv ?V
2

7
TAVOLA COMPARATIVA DELLE FIGURE COL PUNTO TRIPLO

or ... = 15 _so ?, =6i =tzo 2


li
2 7 ?
.-. =rt a =3 o 2 =úa
II 2 ? ?
f
a
7 '- a
a "' =ls 2
2 ?
24

La legalura ilioalore è una lìnta cunta che unisce 2 suoní ìlella stessa
altezza formaxdo un unieo oalore.

al r r =a'

Essaserve:
di divisione,I
- per prolungareil suonooltre la stanghetta

- per unire suoni di nome diverso ma di uguale altezza(Suoniomologhi o omofoni)'

- Il punto cotoftale iletto tttche corofla è un puttíno softflottato ila ,t sefiicerchio


che fiesso su di uflo figrla t e prolu ga l4 dwata a piacere ìlell'eseetttote.

Esso può esseie collocato anche su una stanghetta di divisione per indicare una breve
sospensioneha unabattuta ed un'altra

I Antìcmml€ dcie i púti di valore avwdo la túnzione di Prolùgde il sùÒno óltre la sùangh.tlt di divisì@e

:t.l 5l
25

CAPITOLO TERZO
ORGANIZZAZIONE DELLA DURATADEI SUONI

3.1) - IL R]ITMO

Il litmo è una mistedosarealta che presiedee governa tutti i fenomeni statici e


dinamicichehannocaratteiedi periodicitàe di ripetizione.

Dovunque c'è movimento esistono fatti dinamici che soggiacciono alle leggi del
dtmo, per cui essonon è un termine esclusivodel linguaggio musicate.

Esso è presente,come si può facilmenteosservate,nei fenomeni naturali qualì,


per esempio/il movimento degli astri, dei pianeti, I'alternarsidel giorno e della notte,
I'alternarsidelle quattro stagioni,il battito del cuore,la respùazione,ecc.,futti fenome-
ni chemetúonoin eviderìzaI'esistenzadi un ORDINE.

Quest'ORDINEcostihrisce
I'essenza
del RITMO.

Sintentica e molto comprensiva appare la seguente definizione data dal celebre


filosofo grecoPI-ATONET

IL RITMO E' L'ORDINE DEL MOVIMENTO

Anche I'uomo ha inventato un litmo artificiale, per mettere ordine a tutte le


espressioni dell'Arte che si svolgono nel TEMPO (Musica, Poesia, Darìza, denominate
..,4RîI IN MOVIMENTO") e nello SPAZIO (Architettura,Scultura,pittura, denomi-
nate<ARîÌ lN RIPOSO').

Il dtmo musicale è il movimento ordinato dei suoni, cioè quel movimento


chesisvolge sulla basedi determinate"UNITA' DI TEMPO".

Pe. unità di tempo si intende la divisione del tempor in patti esattamente


uguali.

Essevengono espressegraficamentecon una figua di duata del suono, general-


mentela e
t
,la e'- . '- I
,la

r)La divisionedel tempo viene e*gujta con moùmenri isrcni deta mano desrra,pù cui I'unirà di tempo suole
.ìiamaEi. anche.unitàdi hovìmen1o.

rt::l
26

Requisiti esserìziati delle unità di tempo sono:

- uguaglianza di durata (isocronisho), cioè una velocita


cosfante che oscìlla da un mi_
! nimo di 46 ad un massimodi 20gunita di tempo aI
minuto secondo.
r Quando la velocità dele unita di tempo superale 150oscillazioni
condovieneinterpretatacomesuddivisionedelleuniÈ
stesse.
al minuto se_

Lo sbumento règolatoredelle velocità delle unità


di tempo è il METRONOMO.

- possibilità di dividersi e di sommarsi in valori


di minole e di maggiore durata,

- possibilità di differenzia$i fra di loto pet


una accentuazione diversa (accento
folte-ac_
cento debole).

Il ritmo musicaÌe si manifesta graficamente


rnediante il raggruppamentodei
valon musicaliin tante M_ISUREo BATTUTE
che vengonoregolateda una inclicazio_
ne nhìrco-metricadenominataTEMPO
o METRO e da tutti quei simboli complemen_
tari (segni agogici ed indicazioni metronorniche)
che ci permettonodi stabilire inequi_
vocabilmentela duratadei suoni.

.22251
27

3,2)-MISIIRAOBATTUTA

P€r misura o battuta s'intende lo spazio del pentagîamma delimitato da due


stanghetteveficali chiamate"spezzabattut€"o stanghettedi divisione.

Misure o battute

Ciascuna misura deve contenere un determinato numero di valori la cui


somma deve essere equivalente all'indicazione tmico-metrica segnata subito dopo la
chiave.
Si usa una doppia stanghettaquando,nel corsodi un brano musicale,awiene:
a) cambio di tonafita;
b) cambio di meho;
c) cambio di andamento;
d) condusione di una sezionedel brano.

Si usa una doppia stanghetta tratteggiata quardo all'interno di una battuta si


verifìca uno dei casisopraelencati.
La conclusione di un brano musicale viene indicata dalla doppia stanghetta
conclusiva.Essaplesentala Ìineetta di desha di spessorepiù mnrc,tto.

3.3)- ACCENrI

Dicesi "ACCENTO" il rafforzamento confeiito ad uno o più suoni nel coî6o di


un pedodo o di un brano musicaleper sottolinearnela preminenza ritmica o esptes-
siva.
Esso,comunemenLe,
si distinguein:
-ACCENTO RJTMICO O METRICO, che obbedisceagli schemi di accentuazionefissa-
ti dall'indicazione dtmico-metrica e si succede secondo un ordine simmekico determi-
nato;
-ACCENTO ESPRESSIVO, che risulta irregolare, rispetto agli accenti precedenti, per-
chècadesu un punto del brano cherichiede di essereposto in parhcolareevidenza.

ltS l
28

Gli accentidtmici possonoessere:

- Principalio Prilnari,chesi identificanoconle unità di hmpo;

- Secondado Sottoaccenti,
chesi identificanoconle unità di suddivisioni.

Gli accenti primari e gli accenti secondad si succedonoin una regolare alteman-
za di Accenti forti e deboli.
I termini forte e debolenon indicanoùna maggiorco minore intensitàda conferireaueunità di tem-
po, bensìùna rnaggìoreo minore importanza n tmica.

Accentiprincipali

Accentisecondari

(f = a€cento forte, d = acccnto dcbole; mf = accento mezzo forte)

Gli accentiespressivipossonoessere:

AccentoAgogico,checadesu un suonodi maggiordurata;

- AccentoTonico,checadesul suonopiù acutodi una figurazionemelodica;

- Accento Dinamico, che, impropdamente,designavagli accentiespressiviin genere,


si ha quando viene a deLerminarsiuno spostamentodell'accento tmico dal tempo
fofte al tempodebole:essocaratterizza
la SINCOPB.

Gli accentiespressivisi rappresentanocon i seguentisegni particolad ed indica-


no rrspethvamente:

- accenfuazionedebolee suono tenuto;

>, un attaccodecisoconuna gradualediminuzionedi intensita;

v opp. attaccodecisoconintensitàcostanteper tutta la duratadel suono.


^,

:tt5l
29

3.4) _ IC'rUS INIZIALI E EINALI

L'accento hnico principale che caratfef)zza I'inizio e Ìa fine di tÙra frase


musicaledicesiICTUS.

L'ICTUSinizialesi distinguein:

- TETICO, quando cadesul tempo fotte della misura.


(Schubert Sinfonialncompiuta)

- ACEFALO,quandocadesullapausadel tempoforte dellamisura.


(Bcethoven - Sinfonia N. 5 in Do minore)

- ANACRUSICO, quando la frase musicale inizia con una misura incompleta.


(Wagncr Preludio Tristanoe lsoita)

77
L'ICruS, finale si distingue in:

- MASCHILE o TRONCO,seil branoconcludesul tempoforte dellamisura;

- FEMMINILE o PIANO, seil branoconcludesul tempodeboledellamisura.

t2l 5i
30

35) -'IEMPO o METRO

Per TEMPO1o METRO s'intendeI'indicazionelitmico-metlica che, collocatasul


p€ntagiamma subito dopo la chiave,stabilisceil valote complessivodi durata di cia-
scunamisrúa.

Esso viene espresso sotto forma di un numero frazionalio oPPure,come


indicato da J.E. Dalcroze/da un numero e dal simbolo della figura.

Esempio:
2 oppure 2
4a
I

11numero superioreindica quante unita di tempo e quanti accentidtmici Princi-


palisonocontenutiin cids(una
misura.
I1numeroinferioreo la figuraindicail valoredi ciascunalrnità di temPo.
L'esempioprecedenteindica, infatti, che la misura contienedue unita di temPo
e due accentiritmici principali e che il valore di ciascunaunita di temPo è dato dalla
semiminima.
Ciascunaunità di tempo può a sua volta dividersi in unità piìr piccoledetelmi-
nando,così,le unita di suddivisioni.
Si può dire, quindi, che I'indicazione ritmico-metrica stabilisce tre distinte
unità:
I'UNITA'DI MISURA, che è data dal valore che da solo indica iì valore conìplessivo
di ciascunamisura;

|UNITA' DI TEMPO,cheè datadal valorecheda soloindicaciascuntemFlo;

I'UNITA' DI SUDDIVISIONE, che è data dal valore che da solo indìca cìascunasud-
divisione.

I)Nclla tcrmìnologia comune il tcminc tcmpo"assumci scgucnti significatì:


il valorc complcssivodiciascuna mìsura;
il valorc di cias.una unità ditempo;
lc divcrsc parti di una composizjonc musicale, ad csempio, il p.imo temPo di sonaia, di quartctto/ di

il gradodi vclocità odilentczzacon cui escguircun brano musicalc.


Pcr cvitare confusionc cd al finc di adottarc una terminologia mcno Scncrica si consiSlia di dcnominarc
I indicazionc ritmico-mctrica con il tcrmine METRO (dal s.eco metron = misura).

:tt5l
31

3.6)- CLASStFICaZTONEDEI TEMPI O METRI

Comunemente i Tempi o Metri si distinguono per la loro struttua ritmica in:

- REGOLARI o SIMMETRICI
- IRREGOLARIo ASIMMATRICI1

Si dicono REGOLARI o SIMMETRICI quei metd che hanno l'accentodtmico


principalechesi dpete pedodicamente.

Appartengono a questogruppo i metd BINARI, TERNARI e QUATERNARI.

Si dicono IRREGOLARI o ASIMMETRICI quei mehi che non hanno l'accento


ritrnico principale che si Ìipete peîiodicamente.

Questaaperiodicitadegli accentiviene determinatadal fatto che questi metri ri-


sultano formati dall'unione di due metd regolari, dei quali conservanol'acceniua-
zíone.
Appartengono a questogruppo i metd QUINARI e SETTENARI.

I MEIRI BINARI contengonoin ogni misu.ra 2 unita di tempo e 2 accenti litmi-


ci principali, di cui il 10forte, il 2odebole.

Meho binario

'l) DÀr1l cosidettoritmo bulgaro'di B. BARTOK


''L'antica musica colia europea non ha conosciuto altri tipi di battuta chc quclle a 2 o a 3, vale a dire in
valori modcmi- lc battute in 2/4, e 3/4, i loro nddoppi o le loro suddivisioni in ottavi...
A quantomi dsulta, il Fimo es€mpiodi battutcin 5/4 si tova in Chopin...Un esempiocelebreè uno dei
tempi della Sinfonian. 6 di Ciaikovski:in 5/4. Qua e là ancheWagnersi è servito di battutc a 5, cosìper
csempionel lII" atto dcl Tristano...
ll principio del XXo s€\c.costituisc€ il momcnto dclla scopcrta della musica popolare europco-orientale.In
questà musica ricorrono abbondantemcntcmelodie in battute asimmetriche, sia nel rìateriale unghcrcsc
che in quello slovaccoo romeno...I ritmi asiÍìmctrici sono natùrali-Coll ciò voglio dirc che non li hanno
inventati i compositoridopo essersitormcntatifaticosamcntcil ccrvcllo,ma li ha prodotti la musicadelle
campagne/ per un processodi forrazione dlrl tutto spontaneo. Quindi proprio qucsti ritmi hanno causato
qravi difficol tà al musicistacolto (certonon al contadinol)".

22253
I METRI TERNARI contengonoin ogni misura 3 udta di temPo e 3 accenh
itmici Drincipali,di cui it 1" forte,il 2' e 3' debole.

Metro ternario 3
ri rllf; 1l
-lF+;r
I METRI QUATERNARI contengonoin ogni misùa 4 unita di temPoe 4 accen-
il 4' debol€
ti ritmici pincipali, di cui ii 1' forte,il 2' debole,il3o mezzo-forte,
I metri quaternarivengono consideraticome raddoppiamentodei meti binad,
per cui il 3' accentoè chiaÌ-natomezzù-forte, in quanto colÌsidelato debole in confionto
a1loe fortein confrontoal4'.

Ir"t,"o"ut"r"urio
fl f I H#ii^i;+Í;"î#ll
I METRI QUINARI si ottengonocombinandometd Binarie Ternari.
Essi contengonoin ogni misura 5 unità di tempo e 5 accentiritmici principali che si al-
dei metri usati.
ternarìosecondol'accenfuazione

c r'.. 5 (Accentoforte sul 1oe 3o)

s=z+zl (Accentoforte sul 1oe 4')


aI
I METRI SETTENARI si oltengono combinandometri Binari, Temali, Quatel-
narr.
Essi contengonoin ogni misura 7 unità di tempo e 7 accentiriimici Principali
chesi alternanosecondol'accenftrazione
dei metri usati.

'='.' ll i a, i|f Jf'o'"""'""rtesur1'e'


(Accen'torortesurl'e
'=n.'l ilili ii++
7= 2+ 3+ 2 ( A c c e n t o r o rtesull',3
ffi i i i i+

ttl i l
33

Anticamente, i metri 4/4 (denominato tempo ordinatio) 2/2 (denominato tem-


po a Cappella) venivano indicati rispettivamente con una C e con una q tagtata.

I metri regolari ed iregolari, inolhe, si classificanoin:

SEMPLICI, quando hanno pe! unità di rcmpo un valore semplice, cioè divisibile bina-
namente.

Es.: 2
4

COMPOSTI, quando hanno pe! unità di tempo un valore col punto semplice, cioè divi-
sibile ternariamente.
rrl lTl rl
Es.: 9+
nl ' . ll ll
L'indicazione ritmico-metrica, segnatasotto forma di fiazione, esprime:

a) íl tlunero stlryíore, r.elle misure semplici, il numero delle unita di tempo, nelle
misurecomposte,il numerodelleunità di suddivisioni;

b) iI numero ífiferíore,îelle misure semplici, il valore di ciasorna uniÈ di teqrpo, nel-


le misure composte,il valore di ciascunaunità di suddivisione;

E' preferibile segnale l'indicazione ritmico-metrica come proposta da J. E.


Dalcroze,il quale, adoperandoun segnoformato da un numero e dal simbolo deìla fi-
gura, esprime chiaramente,sia nei nÌetri semplici che in quelli composti, il numero
delle unità di tempo ed il valore di ciascunaunià.

Es.:
z 2 unità di tempo ciascunadel valore di una
I I

2 2 unita di tempo ciascunadel valore di una '


t' I

22251
Alcuni metd semplici negli andamentiveloci possonoessereconsideraticom-
posti,comealcunimetri compostinegli andamentilenti Possonoesseleconsidenti
semplici.
In questicasi I'indicazionedtmicometrica Propostada J.E. Dalcoze Permette
di individuarechiaramente è semPliceo comPosto
seil metroconsiderato

Es.: 3 semplice I comPosto


a) r.

6.2
semP[ce composio
t r.

3.7 -DOPPIA INDICAZIONE METRICA

Molto spesso,nella musica contemPoranea,si trova, all'inizio del brano musica_


le, una doppia indicazione mekica che indica una conhnua altemanza di metri diver-
si. La doppia indicazionemekica da o gine allc misure miste.

2+A 2 ,a
Es.:
I a-r
di un metro ternariosemplice
Tra le misuremisteè caÌatte sticaI'alteananza
conun metrobinariocomposto.
di metri si chiamaHEMIOLIAT.
QuestaparticolareaÌternanza

I) T.mtnc t.c.o da emi = mcz7o,olos =jntcro


E$o vien; usatoin musìcapcrindjca.c Iiúpic8odi3 minimeal postodi2 minimcPúntate
TABELI-ADEI TEMPI O METRI

SEMPLICI COMPOSTI

2 2
r
,
o ) )

l..Ì
r ). )

) ) 2 ). ). ,r
I l..ì h I \
2 ) 2 ).
h N
ll ll

3 a I
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36

3.8)_INDICAZIONI AGOGICHE E METRONOMICHE

Per indicazioni agogiche si intendono tutti quei termini che espdmono il glado
di velocità da dare all'unità di tempo nell'esecuzione di rrlr blano musicale.

Essesi distinguonoin "FlSSE'e "TRANSITORIE.

Le indicazioni agogichefisse si scdvono aìl'inizio di un blano musicaleper in-


dicarneI'andamentogenerale.
I pdncipali termini con cui vengono indicati questi andamenti,in ordine di ve-
locità,sono:

L,ARGO ADACIO per andamenti


Lenti)
- MODERATO per a damentiModetutì;
'AND/NIE
ALLEGRO - PRESTO perandonentíveloci.

A questeindicazioni principali se ne aggiunSonoaÌtre di Srado intermedio,per


csempio, "IENTÌSSIMO", "ADAGET'IO", "ALLEGRETTO ", "P RESTISSIMO"'"ALLE-
GROM?4NON IROPPO",e....

Le indicazioniagogiche trarsitorie si incontraro nel corso di un brano musicale


e servonoa modificaretemPoraneamente l'andamentoiniziale.

usatisono:
I terminipiù fuequentemente

ACCELLERANDO, STRINCENDO, RIIARD/NDO, AFFRETTANDO, RALLEN-


ecc..
IANDO, RII'ENENDO,PIU' MOSSO, MENOMOSSO,PIU' STRETTO,

Tuiti i termini sopra riportati conferisconoal brano musicaleun andamentoaP-


prossimativo e costituisconoun fondamentalefattore espressivoche lascia libera la
<o n<ihilir l z ìél I ' i h I ar nr èr p

Altre locuzioni che concedono all'interpretelibertà nell'esecuzionesono:


37

3.9)- IL METRONOMO
Il METRONOMO ò uno skumento,
meccanico o elettronico, impicgato per
scandire con isocronismo la cadenza di untì
figura musicale nel tempo di un minuto
primo. Il Metronomo, ncÌla sua forma tra-
dizionale, consistc in una casscita pirami-
dale contencnte un pendolo capovolto
nìosso da un congegno ad orologeria, le cui
oscillazioni si possono regolare mcdiante
lo spostanìento di un peso (denominato
LENTE) lungo lasia del pendolo graduat.ì
da 40 a 208.
Queste graduazioni conscntono di
scegliere, in relazione aÌl'andamento desì-
derato, iÌ numero delle oscillazioni.he il
metronomo compie in un minuto primo.

Le indicazioni metronomiche si se€inanosubito dopo le inclicazioni agogiche iis-


se e sono espressecon il simbolo di urra figura musicalee con un nunreto.

Ès. LENTO ( a =72)

L'esempio indica, infatti, che ad ogni oscillazione a 72 equivale il valore di ùna


semiminima.

Le indicazioni metronomichesostiiuisconocon precisionele indicazioni agogi-


I'andamento,mentre risultano ina-
che fissc, Ìe quali stabilivano approssir-nativamente
datiea precisarele indicazioniagogichetransitorie.

Tuttavia, la rigorosa osserYanzadelle indicazioni nìetronomiche renderebbe I'e-


secuzione di un brano monoiona ed uniforme, per cui una certtì elasticità è neccssaria
per conferire alla musica vaÌietà e slarcio saÌvandola,così,daÌla rìccaanicità.
La seguentetavola, proposla dal LUSSY, consiglia,lasciandoun margine cli li
berta per ciascuna di esse, le indicazioni metronomiche leliìtive ai principali anda-
menh:

LARGO da40a60 ADAGIO cla60 a 72


ANDANTE da72^ 84 MODERATO da 84 a 120
ALLEGRO da 120a 150 PRESTO da 150a 280
38

3.10)_ IRREGOLARITA' RTIMICHE

Per dare maggiore varietà a brani musicali, comPostisecondovalori peíetta-


mente regolali e dalle accentuazioniuniformi, si possonointrcdurre particolali accol-
eimentidetti IRREGOLARITA'RITMICHE.

Essesono:

-Ll SINCOPEe lL CONTLATTEMPO


.-.1R/îMl lN CONTRASTO o CRUPPI.IRREGOL/4RI
- ] POLIRITMI

3.10.1)- LA STNCOPE

Dicesi Sincope il mutamento della normale accentuazione litmico-metÌica che


.onsiste nello spostamento dell'accento ritmico dal tempo foÍe al tempo debole o dal-
la suddivision€ fofe alla suddivisione debole.

Essasi determina quandoì

' un suono di magÍiior vaÌore è Posto fta due di minor valore;


Es.:

- ouando si altcrnarìonìetri diversi;


Es.:

tlt53
La sincopepuò essere:
- SEMPLICE,se\,i è spostameio
di un soloaccenfoitmico;

- COMPOSTA,PROLUNGATA o ANDAMENTO SINCOPATO, se vi è spostamento


più acceniiritmici;
Es.:

- REGOLARE, se il suono che determina ia sincope si irova Ía valori o somme di valo-


d uguali;
Es.:

IRREGOLARE, se il suono che dctermin-ìlr srncl'pe.i trrvd tra \.rlori r somn.l. d.

La Sincope, sotto I'aspetto espressivo, può determinare sia effetii drammatici,


staii d'angoscia o senso di ansia, come può conlèrire al discorso musicale effetti dolci e
sensuaÌi-
La Sincope e i movimenti sincopati sono ftequentenente usati nclla musica
jazz e nei balli modemi.

CONTRATTEMPO

Dicesi CONTRATTEMPO I'alternarsi di pause sui tenDi o suddivisioni foÍi e


d i s u o n i sui te n r p io suddivisionidcboli.
40

3.10.2)-RITMI IN CONTRASTO o GRUPPI IRREGOLARI

Si dicono Rifmi in contrasto o Gruppi irregolari quelle figurazioni che' rispetto


all'unità,di misura, di movimento e di suddivisione, hanno dei valoli in Più (sovrab'
bondanti) o dei valori in meno (diminuzione).

Esempi di RITMI IN CONTRASTO con I'unità di misura:

unitàdi Íusura= Unita di m6ura= . Unità di misura=


r I

aa l a
Esempidi RITMI IN CONTR{STOconl'unitàdi tempo:

Unità di
j"T: r Unitàdi tempo=
I

IJJJ
Esempi di RITMI lN CONTRASTO con I'unità di suddivisione:

=
Uniràdi suddivisione Uniia di suddivisione= ,
I Y

aa?a a
f..-!-t-..1-l
?a
I
/aa
I
?
|.....ì.....'-+-,

I ritmi in contrastosono contraddistintida un numero che, Posto al di soPradel


gruppo,indicail numerocomplessivo dei valori e il numelo degÌiaccenti.
Essipossonoessere:
ALTEMPO
a) lRRÉCOIARIRISPETTO
PERSESîESSI
,) IRRÉGOL14RI

t:t5l
,11

IRREGOLARI RISPETTOAL TEMPO sono quelle figurazioni,come la duina, la terzi-


na,la quartinae la sesfina,chein un alho ternpodiventerebbero
regolari.
Esempio
9.
4l
?a
t]J E!:t! ruLf
6
8
l.
l_.,1 Llr ti l::_,,:s
IRREGOLARI PER SE STESSI sono quelle figutazionì,comela quintina,la settimina
i gruppi di 9, 11note,ecc.,chenon possonoappartenerca nessuntemporegolaÌe.
Esempio

|-i..+'|{ ['rf l t r l
REGOLA GENERALEPER ruTTI I RITMI IN CONTRASTOCON L'I,INITA'DI
MISURA

Tutti i ritmi in contrasto cotì I'unità di misura si spiegano con Ìa seguente rego-
la generale:
Si moltiplica il numero delle fìgure contenute nella battuta per il mrÌnero dci movi-
menti, troveremo così le suddivisioni della misura.
II prodotto della moltiplicazione viene 2 volte diviso:

a) col numero delle figurc e trovereno quante suddivisioni spettaro a ciascunanota;


b) col numero dei novimenti e tloveremo quante suddivisioni spettano a ciascun mo-
vimenio.
Esempic)
3
3x4= 12

A ^^^ l-j-f+
12:3:4

3
PrincipaliRitmi in conhasto:

"LA DUINA'| figurazione riunica irregolare formata da 2 note che, in un taggruppa-


mento dtmico temario, acquistanola duata di 3 note dello stessovaìore.
Esempio.

3
B l_f
"LA TERZINA" figuazione ritmica iÍegolare formata da 3 note che, nell'ambito di
un raggruppamerito ítrnico binalio, equivalgono al valole di 2 note della medesima
5pec1e.
Esempio
f- 3 --t

2
f f it I

"LA QUARTINA" figurazione ritmica iEegolare di 4 note che, in uÌr raggruppamento


dtmico temaÌio, acquistanola stessadurata di 3 note dello stessovaloie.
Esempio

3
t1 tÍJ._f
"LA QUINTINA" figurazione ihnica irregolare costituita da ua guppo di 5 note, equi
valenti a 4 o a 6 note del medesimotipo.
Esempio
r - J- .- - 1

? ???? = ????
l L l tt tttt
l.r*..+{ frt+r.H

22253
43

"LA SESTINA" Gruppo di 6 note poste in luogo di 4 della stessaspecie e aÌÌe quali equi_
valgono in valore. Tale figurazione ritmica si es€gue di solito con 3 accenti (sul 1.,
3:,
50 suono) qualche volta con 2 accenti (sul 1o e 4o suono, caso in cui è considerata
comc
doppia terzina). Nei movinenti veloci viene escguita con un unico accento
sul 1o
suono.
Esempio
ap?a.. = . ?f , a
Lr tl ]I

"LA SE'rTIMINA' gruppo irlegolarecostituitoda 7 note da eseguirein luogo di 4,6 o 8


note della medesimaspecie.

r _ 7__ _l

"Gruppi di 9 e 11 note,,sono deÌlc figurazioni ritnìiche iffegola da esegufe Ìn luogo


di 8 o 12 note dello stessovalore.

l'lla f ?? a? = . 8.
=:::==
a
.

Inolhe i gruppi irregotarisi distinguonoancorain semplici,compostie complessi.


SEMPLICI,sehannotutti gli accentisciolti;
Esempio

COMPOSTI,senon hannotutti gli accentisciolti;


Esempio
'I-r - r

la
t/

COMPLESSI,
secomprendono
all'intcrnodelgrrrppoirregolare
altri sotto€iruppi;
Esempio

22253
4+

PRINCIPALI RITMI IN CONTRASTO CON L'UNITA DI MISURA

DlllNA in 3 unità di tempo

TERZINA in 2 unilà di tempo


ul
f-- 3- r- :l

TERZL\A in 4 unità di tempo

QUARTfNA in 3 unitr di tcnìpo


rrl

QLIINTINA in 2 unità di tempo

QLÌINTINA in 3 unià di tenìpo


3.103) - POLIRITMI

Per POLIRITMI o RJTMI SOVRA.PPOSTI si intendono gli impieghi simultanei


di combinazioni ritmidte diversee conhastanti.
EssiAovano un largo impiego nella musicajazz e nella musica contemporanea.
Esempio

22253
16

CAPITOLOQUARTO
ORGANIZZAZIONE DELL'ALTEZZA DEI SUONI

Ajfinchè i suoni musicali costituiscanoun linguaggio capacedi possederedeter-


minate caratteristicheespressiveè necessarioche siano organizzati sistematicamente,
non solosecondola durata,ma,anchesecondoI'ALTEZZA.

Organizzandoi suoni rnusicali,in basealla loro altezzaprogressiva,nello spazio


sonoro compresofra un certo numero di vibrazioni e i] suo doppio (cioè fra un suono
e la sua ottava superiore)si forma una successionedenomiÀata"SCALA MUSICALE,
mentrei suonichela costituisconoprendonoil nomedi GRADI.

NeÌ dare, quindi, le definizioni diremo che:

- LA SCALA MUSICALE è la successioneordinata s€.ondo I'altezzaprogressiva,sia


in senso ascendente che discendenfe, dei suoni comDresi nel|ambito di ul'l
intervallodi ottava.

- IL GRADO è il posto che ogni suono occupa nella scala,

Tutte le scale hanno in coDrune I'inteúallo di ottava che Ìe delimita, mentre


varia il numero dei suoni (5,6, Z 12) conìpresinell'ambito di questointervallc.

4.7)_ INTERVALLO - SEMÌTONO DIATONICO E CROMATICO

Dicesi inte allo la distanza che infercorre fra due suoni di differente altezza.

A seconda della cìislanza che intercone tr.ì i d u p 5 u o rì i.I ilrt c rv a llo p u ò e . - e r e o r


l:)i1 14 rqr A: 7Rr

Essa viene deierlìlinata caÌcolando il numero dei :uoni contprc-r


nellintervallo.

InteNaÌlo di 6!
47

L'intervallo più piccolo impiegato n€l nostro sistemamusicaleè il SEMITONO.


Essosi distingueinl

- DIATONICO, quando intercìcrre fta suoni di denominazione diversa. 14 sua ilístafiza


teoicaè di4 comftal.

- CROMATICO, quando intercone fta suoni di uguaìe denominazione, di cui uno o


ambedueprecedutida un segnodi alteiazior\e.li sua.listafiza
teorica
è d.íS coflma.

L'unione di due semitoni di cui uno diatonico e I'altro somatico o viceversa forma
TONO.

42) - ALTERAZIOM o ACCIDENTI

Si dicono alterazioni o accidenti quei segni che modificano l,altezza dei suoni
sia in sensoascendent€sia discendente.
Le alterazioni possonoesseresemplici o doppie.
Sonosemplici:
_ iI DIESIS ( $ ), cheinnalza il suono di un semitonocromatico;
- iI BEMOLLE ( b ), cheabbassail suono di un semrtonocromatico;
_ iI BEQUADRO ( q ), cheamu[a telle[o deìlealtera"ionisempliciedoppie.

Sonodoppie:
- il Dopplo DIESIS ( x ), cheinnalzail suonodi due semitonicromatici;
- il DOPPIOBEMOLLE( bb ), cheabbassa il suonodi due semitonicromaho.

1) Il Comma rappcs€nta, sccondoil sistcma holdcriano, la nona parre dcl tono. Ln somma di due scmitoni,
entrambi diatonici o cromalici, forma un tono che potrcmmo dcfinire "artificiat€,,. Infatti la disranza
teoricadcl tono formato con 2 scmitoni diatonici sarAd! 8 comnìa,mcntre h disr.ìnà tmricn dcl tono
formato con 2 scmitoni crorìatici saràdi 10comùìa.

22253
.18

4.3)- SUOM OMOLOGHI, OMOFONI o EN/RIÍONICI

Abbiamo precedentemente cletto che f intervallo di tono è formato dall'unione


di due semitoni (cìiatonico-cromatico o viceversa), Pertanto dividendo Ún intervallo
di tono, es. DGRE, Per mezzo delle altelazioni, noteremo che il suono intermedio
potra prendere ì1 nome sia dal DO (Per mezzo dell'alterazione ascendenteDO i )

sia dal RE (per mezzo dell'alterazione discendente RE b ) Ne consegue che il suono


altezza'
intenìledio pur avendo rlenominazionediversa corisponde alla sLessa

RE

suoniomóloghi,omoroniócrdmori.i

Dopo le innovazioni stabiÌite daÌl'adozione del sistema TEMPFRATO o


FQUABILE, i due suoni che Pur avendo denominazione diversa si identificano nello
stessosuono vensono denominaii suoni OMOLOGHI, OMOFONI o ENARMONICI'

Per mezzo delle alterazioni, tutti i suonj naturali o alterati Possono avere tre
denominazioni diverse,eccettoil SOL f, eilLA b che ne hanno due

?ROSPETTODEI SUONI OI4OLOCHI, OMOFONI o ENARMONICI

REbIRED Mrbb soL[SOL' srrbDOd D0 t


DO 00fi RE REI t\,f FAÉ s0r s0Lf LAI sl

sll Slx DOx Mtb REX n4rI s0L' st t


.+9

Le alterazioniper la loro funziorÌesi distinzuonoin:

- FISSE o NATURALI o COSTANTI, quando costituiscono le alterazioni cafafterr-


stiche di ciascuna tonalità. Esse sono poste all'inizio del pentdgrdnìma ove costltuÌ-
scono I'armatura di chiave ed hanno valore, salvo inCicazione contrada, per futta 1a
durata della composizione;
(Ciaikovsk- Sinfonian. 6 Patctica,)

-f > <:

- TRANSITORIE o ACCIDENTALI o MOMENTANEE, quando si incontrano nel corso


dclla composizione anteposti alle notc ed hanno effetto esclusivamente nelÌa battuta
in cui si trovano e pet i suoni della siessa altezza; costituisce eccezione iÌ caso di un
:llono leEatuprolungalonellùbdIut.]tsuc(e5\i\a
(Cjaikovski Sìnfonian.5)

--\*<
*'tL

PRECAUZIONALI o d'AVVERTIMENTO, quando sorìo scgnate fta pareniesi e


scrvono a ricordare all'escclttoreche i suoni alterati momentaneaùìente sono ritor-
nateallo statonaturale.
50

44) _ CENNI SUI PRINCIPALI PROCEDIMENTI ADOTTATI PER I,A


COSTRUZIONE DELLA SCAILI DIATONICA.

La necessita di divideÌe I'ottava in un deteiminato numero di parti fu sentita


fin dai tempi più artichi.
Insigni teorici, matematici,fisici, cercaronosoluzioni e procedimenti diversi.
Tra i principali sistemi adottati incontriamo in ordine di tempo:

_ IL SISTEMA PITAGORICO
_ IL SISTEMA NATURALE o ZARLINIANO
_ IL SISTEMA HOLDERIANO
_ IL SISTEMA TEMPERATO o TEMPERAMENTO EQUABILE.

Nell'antichita classica fu importante il sistema Pitagorico (VI - V sec. a.C.)


secondo il quale Ia scala veniva formata dalla progressione di Quinte giuste
sovrappostc partendo dal FA (FA DO SOL RE LA MI SI) e riportando i suoni così
oiienuli nell'ambito di una sola ottava.
Dai caÌcoli fisici-matematiciÌa scalapitagorica preseniavai seguentirapporti:

DO RE MI FA SOL LA SI DO

9la 9lA 2561243 918 918 9la

Nel XVI sec. Gioseffo Zarlino elaborò un sistema, detto Naturale o Zarliniano,
secondoil quale la scalasi costruiscesui rapporti derivati dai suoni armonici.
Dai calcoli fisici-matematici la scala naturale o Zarliniana presentava i seguentì
rapportrl

DO RE MI FA SOL LA SI DO

9t8 10/9 76/15 9/8 918 r0l9 1611.s

Entrambe Ie scale, pitagodca e zarliniana, presentavano va inconvenienti per


Lcsistcnza.nell'ambjto della stessascala,di intervalli uguali aventi rapporti differenti.
51

n sistema Holdedano, ptoposto intorno al 1694 dal teorico inglese William


Holder, divide I'ottava in 53 comma (gradi uguali) e attribuisce4 comma al semitono
diatonico e 5 comma al semitono cromatico.L,unione dei due semitoni costituiva il
tono holdeiano forrnato da 9 commal.

La differenza di intervallo fta i diveisi toni e i diversi semitoni fu causa di


notevoli difficoltà e di limitazioni teodche per lo sviluppo dell,armonia tonale e per
I'accordahrradegli strumenti a suoni fissi (organo,davicembalo,pianofofte).

Tra la fine del X/II sec. e I'inizio del XVIII fu introdotto da Andreas
Werckfteister il SISTEMA TEMPERATO o TEMPERAMENTO EeUABILE che,
dividendo l'ottava in 12 semitoni perfettamente uguali, eliminò la differenza di
intonazione esistentetra il semitono diatonico e quello cromatico.Differenza che, in
questosistema,iimane solo teoricamentie.

l) Molto spesso€d e.oneamente si definiscEcomna la nona parbedcl tono.


eusta .tefinizione pùò essqe a(eìtata sro
e rire.ita al sistema Holderiano motre risùlra teri.anerite falsa sè .ilbrita agti altri sisìmi nei quali il comùa
nppresnta unbltro tipo di rapporto fisio-matenatico.

l:l5l
52

4. _ CLASSIFICAZIONEDEGLI INTERYALL/

GÌi intervalli si possono classificarc sia in base alla disposizione dei suoni che Io
conPongono, sia in base alla distanzache intercorre fra i due suoni'

Classificati secondo la disposizione dei suoni che li compongono essi si distinguono


in:

CONGIUNTI, se tla i due suoni intercore una distanza non superiore a quelÌa di
seconda;

- DISGIUNTI, se 1adistanza di secondaviene oltrePassata

intcrvalìi congiunii intervalli .lisgiunti

di
- SEMPLICI, se i suoni che comPonsono I'inte!1'allo so1ìo compresi nell'ambito

- CON'ÍPOSTI, se i suoni che comPongoÌìo I'intervallo oltrePassano ì'ambito di


uÌl ottava,

intcNalli sÈmplici

Gli intervalli di 91, 114, 13", si considerano senplici quando cosliiuiscorìo i


suoni estrcmi degli accordi omonini.
53

- ASCENDENTI, se il 2osuono checomponel,intervallo è piìr acuto del Iói


- DISCENDENTI nel casoinverso.

intcrvalloascendenle intcrvallo disccndente

_ DIATONICI, se il 2o suono che cornpone l'inteNallo appartiene alla stessa scala


diatonica,

- CROMATICI, se il 2o suono che compone I'inten'allo appaÌtiene ad ura scala


diatonica diversa.

intervallo diatonico intervallo cromatico

- MELODICI, sei suonichecompongonoI'intelvallosi susseguono;


- ARMONICI, sei suoni checompongonoI'intervallo sono simultanei.

inteNallo armonico

- ENARMONICI, se i suoni che compongonol,intervallo sono identici ma diversa_


mente denominati.
intervalli cnarmonici

Gli intervalli, classificati secondo la distanza che intercorre tra i due suoni, si j
distinguonoin:

, ALIMENTATTo ÈCCEDENT/
DIMINUITI - MINORI, GIUSTI- MAGGTORI II
I
Questa classificazionenasce dal fatto che non sempre gli intervalli che I
comprendonolo stessonurero di suoni sono uguali tra loro.

22253
5e,pcr esempio,prendidmoi .pgucnli inlr'r\,llli di tcrza

ci accorgeremo subito che la distanza che intercone tra i due suoni risulta modificata
dai segni di alterazioneche ne deierminarìouni maggiore o minore .lmpjezziì.

Per cÌassificare,quindi, gli intcrvalÌi in basc alla loro ampiezza occorre calcolare
:1 numero dei toni e dei scnlitoni diatonici e cromatici comprcsi nellinteryallo
aecondoil seguentespecchietto.
55

Dall'attentaanalisi dello specchìettosopla riportato, si deduce che:

gli intervalli giusti (1r,-1!,5r, Er) non hanno nè maggiore nè minore, ma solamente
I'eccedentee il dinìinuito;
gli intervalli minori hanno un senLitonoin meno degli intervalli maggiori;
gli intervaÌli diminuiti hanno un semifono in meno degli intervalli minori e
gìusti;
- gÌi intenalli eccedentiharìno un semitonoin pÌù degli intervalli maggiod e giusii

Teoricamente esistono anche gli intervalli più che diminuiti e più che
Eccedenti. Essi si ottengono restringendo o ampliando di un semitono cromatico gli
intervalli diminuiti o eccedenti-

Esempio di inte!\,allo piir che eccedente

Esempio di intervallo più che diminuito

Tutti gli intervallisi possonolivoltare.


ll rivolto di un inlervallo si ottiene trasportandoil suono inferiore all'Ensupe-
riore oppureil suonosuperioreaÌl's.inferiore.

La somma alei due intervalli reciproci (cioè quello dirctto e quello rivoltato) dà
sempre nove, pcr cui gli intervaÌli di

7!24314.5r6a7è8.
diventanorispettivamente
di 8.74615À4.3.2J11
Gli interyalli rivoltati danro origine ad intervalli oPposti:

- gli hterlnlli ma*iorí ríooltatidivefltanot ihoi e víceoersaì


- gIíihtercallidiminuiti iooltati díaentafioaumentatíe oíceoersq;
- gli hte4)a\í più chedínínuiti riwltati díoettanopiù cheauÌnenlatie oiceoersa
- gli interuFlligíustíîiÌnanSoioíflzwriati.

cli intervalli in rel^zione al loro effetto acustico, si distinguono,


inoltrein:

- Consonanti quando danno una sensazionedi stab ita e di liposo;


- Dissonanti, quando danno una sensazionedi instabittà e di moto

l-a valutazione di intervalli consonanti e dissonanti è soggettiva ed è legata


all'evoluzione stodcadel gusto.

La teoda mlrsicaleoccidentale,a Partire dal XVI sec.,consideral

Int€rvalli Consonanti Pelfetti - gli intervalli di 1r, 4e, 5a e 8r Siuste Perchè mangono
invariatinei rivolti;

Intervalli Consonanti Imperfetti - gli intervalli di 3r e 6' maggiore e minore Perchè


vanano nei dvoltii

Interualli Dissonanti - gli intelvalli di 2 e V maggiote e minore e tutti gli intervalli


eccedentie diminuiti

22253
57

CAPTTOLO QUTNTO
IL SISTEMA TONALE

Tutta Ia musica europea occidentale, a pariire dal XVII sec., si è sviÌuppata


nelì'ambito del "Sistema Tonale".

Pcr sistema tonalc si intende qucll'insieme di norme che hanno come base ii
principio deua TONALITAT.

Dicesi tonalità I'insienìe dei tapporti melodici ed armonici che legano


gerarchicamenfe i suolìi di una scala attotno ad un suono ptedoninante, detto
TONICA.

Entro i termini di una scala iutti i popoli incÌuadrarono la loro melodia e la loro
atmonia come una solida intelaiatura nella qutrle erano fissati uno, due o trc suonÌ
principali verso cui convergevano, come centri di attrazione, o da cui si dipartivano,
comccenLripropul:ori.LutLigli alrr.:Lrorri.

Qualunque brano musicale, quindì, si può paragonare ad un 1ìot,imento verso


un punto di riposo, che viene dcternìinato da tendenze istiÌliive
della nostra
sensibiÌitànìusicalc.

IÌ sistema tonale, nel corso dei secoli, si è andato sempre pirì


evclvencìo
rendendo difficile, già in certepagjnc di Wagner, la dcerca di url preciso
cenho tonalc.
Nella musica contemporanea i li]]ìitì torLali sono stati ulicriornìcnte
allargali
sconfinando nella ATONALITA, sisicma coùìposiiivo che, abolendo i principi
tonali
codificati, consideraì suoni solo in relazionea se stessi.

I Eú \!mc r \trto G p' ! . r . r l . ún. . r f , , . i t onillt i dn V . D , t n d y n . t m o C o u r s . j c C o m p o , r ì r ) n :


L r t o n a l L t ìè
chL I i. r c ndì nr . nt o unr ùno r n, s c cad i p p r c z r a r c n c t ( n I r c n r o d i r c t t o . o ; u n i ( . n Ò" m .nù.ostànìc
l. t.rni.a assunto cohe tc.miìc inviriibjlc di parapnc. Li roznrn. di tonaìità risùtr.r cstrùnam.rrc
sot|rre jù virr!ì
o c$J viri, rffùtri srgucndo tc dúc..nzc .sisr.ùrj fra l. cdù..ziùnj musi.rli r iì
p. , r. 1ùn. d cl! n,* iru .rpJ . jr i Sr.ìdo di
J , i\ . or u. i! ùlr r o, . s m s i a p p l i . , a j t l è c ) . m . n r i d c . ì h u s i c a : p r . s J , Ì u r .
pÒPorazionìsclvaggc dovc iì solo carattù.c musi.ilc atpr.z?.ìbjlc {nbrd csscrc ìn si!Ìmct.i.i
su...sn.nc dcr r,n,on,
li tonaÌirì, sulie,,rtn di r.mt, ò plr.ùncnrc,lrt&. tx monod* n.dicvaìi, no|. qurli lc Nt.ìz1oni h.i fonnxtc
, nlll prjrrjprtL . jrs|!ùraro s!..rrstr,rrf,r,, ono con..ÈÌì., iù ro.ililì csctù\n.anrcnt.
v ] . d.' . u t|è1 1.d rt.,.,ra....1, .. b,.. I,i .r..r.,r-,...
ihoìic. d.i pcriodì c .1.ll. hasi, owcio {ìlÌc
,., ,rnt..tc *u tc ,," 1 ,,, \i,1u d.un l(ro
Í í,,& rnr,nri., .a ù rale, !up.ù otu oif f.iotuì,. "*,.,t., "",r.,1i ",,,,ii,
58

5.1)- SCAI'A DIATONICA DI MODO MAGGIORE e MINORE

La scalamusicalesullaqualesi fondail sistematonaleè Ìa scaladiatonìca'


Essaè fotnata da setle suoni in una successione di 5 toni e di due semitoni che'
determinanoil MODO'
dellaloro disPosizione,
a second'a

Dicesi MODO la differente disposizione dei toni e dei semitoni in un qualsiasi


tipo di scalachese a da fondamento pel la composizione di un blano musicale'

Il nostlo sistemamusicaleconsiderala scaladiatonica di 2 modi:


intercolle un
Scala Diatonica di modo maggiore, quando tra il 1'e 3" grado
7" e
intervallo di terza maggiore e Presentai semitoni disPosti ha il 3'e 4'grado e tla il
8" grado;
S.ala diatonica Ma88iÒrc

un intervallo
- Scala diatonica di modo minore, quando Ía il 1'e 3' Srado intercorre
di terza minore e presentai semitoni disPosti ira il2o e 3" Srado e tIa il5o e 6ogrado
La scalacosì formata prende il nome di scalaminole natulale'

oo
5" 6'
Data la diversa disPosizione dei toni e dei semitoni, i due modi Presentano
differenti carattei.

Il modo maggiore ha un caÌatterevigoroso,brillantg serenoed aperto


Il modo minore ha un carattereoscuro,flebile, elegiacoe malinconico'

Le scale sopra riportate, Scala diatonica maggiore di DO e la scala diatonica minole di


LA, rappresentano le scale modelÌo dalle quali derivano, mediante I'esatta
ripÌoduzionc degli inlervalli sugli altri suoni naturali o altcrati, tutte le altre scale'
59

5.2)_ I GRADI DELLA SCALA

I gradi della scala diatonica, sia per la posizione che occupano nelÌa scala, sia per la
loro funzione nell'ambito della tonalità, prendono le seguentidenominazioni:

1'grado - TONICA così denominato perchè stabilisce la tonalità ed è


il grado su cui gravita tutto il sistematonale;

2' grado- SOPRATONICA così denominato per la posizione che occupa


dspetto alla tonica.

30grado- MEDIANTE o MODALE cosÌ denominato per la posizione che occupa tra
la tonica e Ia dominante. Esso caratterizza il
MODO; infatti, nell'attuale sistema bimodale,
forma con la tonica un intervallo di terza
maggiore nella scala maggiore e un intervallo di
terza minore nella scalaminore-

4" grado - SOTTODOMINANTE così denominato per la posizione che occupa


rispetto alla dominante. Esso è con la tonica e la
dominante grado fondamentale della scala. Per
il suo carattere di transizione rapptesenta un
grado intermedio tra il senso statico della ionica
e quelÌo dinamico della dominante.

5" srado- DOMINANTE cosl denominato peÌ Ia sua posizione centrale


neÌla scala. Esso ha un caratfere decisamente
dinamico che 1o spinge a risolvere vetso Ìa
tonica.

6" srado- SOPRADOMINANTE così denominato per la posizione che ocolpa


rispetto alla dominante. Esso, come la mediante,
ha funzione modale; infatti, fotma con Ìa tonica
un intervallo di sesta maggiore nella scala
maggiore e un intervallo di sesia minore nella
scalaminore.

7' grado - SENSIBILE così denominato perchè calatterizzato da un


impulso dinamico verso la tonica dalla quale
dista un semilono diatonico.
Questo impulso dinamico risulta assente nel 7Ò
grado della scala minore naturale itÌ quanto
dista dalla tonica un tono. In questo caso prende
il nome di Sottotonica o più semplicenente di
Settinìogrado.
60

esposto,diremo che i gradi della scalasi


Sintetizzandoquanto precederìtemente
possonodistinguerein:

- Gradi TONALI, cìuando alf interno della scala hanno la funzione tonale di
attrazionee dsohÌzione.
Essiordinati in basealla loro forza tonale sono il 1",4',5', 7', 2".

Gradi MODALI, quando aÌl'interno della scala determinano il MODO. Essi sono il
3' il 6' e iÌ 7'.
Questi gradi, infatti, determinano il Modo in quanto sono i soli
gradi della scala che, rispetto alla tonica, formano intervalli
maggiori nella scala maggiore ed intervalli minod nella scala
ninore,

Tutti gli altri gradi formano, invece, con la tonica intervalir


identici.

*
g €j
a TI
+r If , ,, .--
-
II
-::-r_qr

Tra il 3ó, 6o e 7o grado, solo il 3' riveste importanza modale preminente, poichè
è il solo grado che, mantenendo sempre daÌla tonica l'i1ìlervallo di 3" maggiorc nella
scalamaggiore e di 3anTinore nella scalaminore, divcrsifica i due Modi.

II 6" e 7' grado, come vcdlemo più avanti, subiscono nelle diverse forme di
scale maggiori e minori, alcune modifiche per cui non sempre si trovano dalla tonjca
ad intervalli di 6a e 7a maggiore nel modo maggiore e di 6r e 7a minore nel modo
nlinote.
6l

5.3)_ SCALA CROMATICA O SENIITONATA

Un'altra scala consideraia come variante della scala maggiote o della scala
minore è la SCALA CROMATICA o SEMITONATA.

Essa si offiene dividendo tutti gli intervalli di tono della scala diatonica
maggiore o delÌa scala diàtonica minore, per nezzo dei segni di alterazioni, in
semitoni, awalendosi per la formazione dei semitoni dei diesis (
fi ) per il senso
ascendentee dei bemolli ( b ) per il sensodiscendente.
Ne consegueche I'intervallo di ottava risulta diviso in 12 semiioni di cui 7
diatonicie 5 cromatici.

Sela oomatiù o sdilonata àeddore

Sola ùomJhó o smlo.atJ dÉendenr.

IÌ sislema compositivo che si basa sulÌa scala ctomatica vicne eenonìtnato


SISTEMA CROMATICO.

Esso è fondato sulf inserimento organico di tutti i suoÌti e di tr-ltti gli intenalli
della scalacromaticasenzache i suoni della scaladiaionica abbiano il soprawenio.
La dodecafonia, tecnica compositiva ideata da Amold Schónberg, è un esempio
di sistena cromatico.
62

5,4)_ SCALE E TONALITÀ,

Le scale modello possono esscrc riprodotte sugli altri suoni naturali o alterati
purchè, mediante opportune alterazioni, sia conservata la stessa disPosizione di toni e
semrtom.
Avremo così, nuove scale e di conseguenza, visio che la toÌìaItà è basata sui
rapporti armonici e melodici esistenliin una scala,avtemo altrettantetonattà.

Le alterazioni necessarie per mantenere inaÌtcraii i rapPorti intenallari delle


scalemodello costituisconoI'ARMATURA DI CHIAVE.

Dicesi ARMATURA DI CHIAVE il complesso delle alterazioni che, segnati


att'inizio del pentagramma, subito dopo la chiave, servono a stabilire la tonalità di un
brano musicale oppure a modificarla nel corso di esso.

La successione dei segni di alterazione che costituiscorìo l'armatura di chiave


non è arbitra a ma segueil seguenteordine prestabiliio:

Per i diesis FA DO SOL RE LA MI SI


Per i bemolli SI MI LA RÉ SOL DO FA

Volendo stabilire la tonaliià e ricavare la tonica su cui costrldre la scal4 bisogna


proccdcrc ncl seguentemodo:

- TLùúlítàt s.aleco i diesis


Pcr icavare la tonalità e coslruire le scale con i diesis si procede, partendo da DO,
di tanie quinte giuste ascendenli per quanti sono i diesis posti nell'armaiuta di
chiave, oppure ascendcr,do di un senìitono diatonico dall'ullilllo diesis posto
nell arrììaiuriLdi chiave il quale rapprcsentala sensibiÌedeÌla scala.

'l onnlitàc scttlecon i bemolli


I'er ricavare le tonalità e costruire le scale con i bcmollj si procede, PaÌtcndo da
DO, di tante quinte giuste discendenti per quanti sollo i bemolli Posli
nell armatura di chial'e oppurc considerando il penultiÌ'no bemolle tonica della
scala.

Ad ogni tonalità di modo maggiore corrisponde una Lonalita rclativa o


soÌniglìantcminore, la cui tonica,sia per le tonalità con i diesìssia per le tonalità con j
bemo:li,si irova uniì terzaminoresottola tonicadel modo maggiorc.
63

PRO SPLNO DI TUT] t LL, TON A L I T A \ 4 A CCI O RI E MI NO RI

Scnzaalterazioniin chiave:Do nnggiorco La ninorc.


.l
Tonalitacon i I t o n llÌ t a c o rì r D

Sol I{aggiore Fa Maggiore


o À'[i Minore t' o Re lr'linore
At

u^ a)
KE Maggiore Sib Maggiore
Nlinore o So l M ;n o r e
ó r r'" ' hr
+a
- La . M a g g i o r e Mi b Maggiore
o F a i Mi n o r e o Do Minore
/t ll '' f it
'r

u a
lr{i .M"ggior" Lab Maggiore
Minore Fa lúinore
n uouDo$
^?
a)
' si M.ggior" Re b M a g g io r e
Minore Sib M in o r e
n oouSolf, óÎ

a) a
ru$Itlaggiore So lb M a g g io r e
o ,,R"Í Mi nore o M ib M i n o r e
ht Ar

a.) a
oofllrlaggiore Dob llaggiore
o .,L.Í Minore L a b M in o r e
ht a?
iP'
a) 1Ù
64

55) -SCALA MINORE ARMONICA, MELODICA E MISTA

La scala minore si può presentare in tre differentl versioni, così denominate:

_ SCALA MINORE ARMONICA


_ SCALA MINORE MELODICA
_ SCALA MINORE MISTA

La scala minore Armonica si ottiene innalzando di un semitono cromatico il 7'


grado della scalaminore natr]rale.

.r-- r o {9
o 5
-
L'ìnnalzamento di un semitono cromatico del 7o grado (sensibilc) crea
qucÌf impulso dinamico verso la tonica mancantealla scalaminore naturale.
La scala minoÌe armonica, dsulta formata da 3 toni, 3 semitoni diatonici,
intercorenti tIa il 2o e 3", 5" e 6', 7" 8' grado, e da un intervallo di seconda eccedente
ira il 6o e 7ogrado.

La scala minore melodica si oitrene innalzardo di un semitono cromatico anche


il 6'grado al fine di eliminare, compensardone la distanza, I'intervallo di seconda
eccedente(di dìfficile intonazione)esistentetra il6" e 7'grado.

Sóla miìor. melodie aendcnìc

6'
La scala minore melodica risulta formata da 5 toni e da 2 semitoni diatonici
lntctcorren arail 2' e 3' e tl.ail 7' e 8' grado.
65

Nel senso discendente sia il 7., sia il 6" grado útomano con le alterazioni
prop e della tonalità.

sùb nìnor€ nelodio disc€.dmre

6'
La scala minore armonica e la scala minore melodica sono frutto di
compromessotra l'originale scalanatuEle di origine ecclesiasticae il sensotonale.
La saalaminote mista è formala dall,unione di due dive$e forme di scaleminorl:

- SensoAscendente
ARMONICA senso
d.ísc
mdenteNAT URALE
- Sefiso
Ascefid.ente
MELODICA sensodiscendenteARMONICA
- Sù1soAscendente
NA-|LIRALE sensor1ísc
endenteARMONICA

Vùrefùmèdr salemùm6re

odo c[o o
o o o o
s o9 o
-d
66

SCALE MAGGIONI
MINORI

IQ

5
YÉ E E E
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68

5.6)_ SCALEE 'TONALITAOMOLOGHE

Complessivamente abbiamo 30 tonalità e scale differenti: 15 di modo maggiore e


15 di modo minore.

Tenendopresenteche secondoil SistemaTemperato i suoni


Si Do$, RE l, FAl, sol l, LA L coincidono coni rispettivisúoniomologhi
Dob, REb, MIb, SOLb, LAb, SIb, si a\'Tanno6 scale che, Pur avendo úna
diffcrente armatura di chiave, saranno costituite da suoni di nome diverso ma di
ugualeintorìazione.
Le tonaltà e le scale con 5,6 e 7 diesis sono omologhe rispettivamentealle
tonalitàe scaÌecon7, 6 e 5 bemolli.

sd 1.i". ...r".. di L.l


s .,cg. .."r"s. ai o"l ..ss -r 'i". -r

L r l ù r , i ù r r o n o r o s oú Ls . r l r i ; n,rt
iiri

Dol n,.g onoloso ni R.l rirg!. L.l .i " . ..d.s. drsrt


-r. ' r" . -r.

Sommando il numero delle alterazioni delle scale omofone si ha sempre il


\ 11,nu ero determinato dal cosidettoCiclo o Circolo delle Quinte.
69

5.7)- CIRCOLO DELLE QUINTE

Il Circolo delle Quinte rappresentala successionedi 12 intelvalli di quinta


giusta,ascendentie discendenti,che partendo da DO o da LA, raggiungonodopo aver
toccatotutte le altre tonalta, una nuova tonaÌitache, per effetto del sistematemperato,
coincideenarmonicamente
conla tonalitàiniziaÌe.

Circolo dell€ quinte pat€ndo dall Circolo delle quinte partendo dalla
Tonalità diDo Maggiore Tonalità diLA Minore

>-9,--;i --r-.--.. >r>"";h--rq


'MII/---|iì--\ \òt t

ì\rrb ìi,ra

.Ab iio
MI"

5.8) - RI CERCA DELLA T ONALITÀ

Per dconoscereIa tonalità di un blano musicalebasta osseNarel,armatura{ìi


chiavee ricavatele due ionalitapossibili.
Osservare,
infine,la rnelodiasopratuttoI'hizio e la fine.
Se è costruitacon i suoni della scalamaggiorela tonalita saràdi modo maggiore.
Se, invece,presentasuoni appartenentialle scaleminori (cioè 6. e 7. gtado alterati)la
tonalitàsaràminore.
70

5,9) - TONALITA E SCALE CON LE DOPPIE ALTERAZTONI NEI-


L'ARMAruRA DI CHIAW.

Osservando il Circolo delle Quinte, si può stabilire che qualsiasi tonalità o scala
può aveie la sua omofona a distanzadi 12 quinte giuste.
Per cui oltre alle già citate scale omofone, (cioè quelle con 5, 6 e 7 diesis omofone
rispettivamente a quelle con 7,6 e 5 bemolli), se ne possono costruire altre per mezzo
delle doppie alterazioninell'armatura di chiave.

ProspettodelleTonalità
condoppiealierazioninell'armaturadi Chiavee lispettivetonalitaomologhe

tx6d SOLI Magg. omologa4b LAbMags. lbb 6b FAb MagS.omologa4 MI Magg.


Mt t min. FA min R.Eb min. DO f mln.

2X5F RE fl Magg. omologa3b MIb Magg. 2bb 5b SÌbb Magg.omologa3 LA Ma,lg.


SI f min. m min. SOLbmnì. FA f nin.

3x4Í LA f Magg. omoloSa2b SIb Nfrg8. 3bb 4b MIbb Màgg.omologa2 RE Magg


min. SOLmnr. DOb min. SI

1r3f N1l n Magl. omoìogalbFA Magg. 4bb 3b LAbb Ma8g.omologa1 SOL Magg
DO r. nun. Rf mrn FAb min. Ml min.

5x2 SI f M;ìgg. omologa0 Do Magg. 5bb 2b REbbM.ìUg.omologa


0 DO Magg
SOLx nì-n. LA nìrn SIbb min. LA min.

Le tonalità e le scale con le doppie altcrazioni costanti sono poco usate. Esse
infatti, vcn€iono sostituile con le rispettive tonalità e scale omologhe che prescntano
Ìlleno alierazioÌìi e quindi semplificanola gíafia.

Le suddetic tonalità esistono teoricamente anche se qualche autote durante lo


s\!lgimento di una composizionemusicalc le inìpiega come tonJiià di passaggio.
7I

5.70)- VARIE FORME DI SCALE

Tra le principali scale,che si ottengono apportandoqualchemodifica alÌe scale


diatonicheo seguendoun procedimentodiversodi divisionedell'84,ricordiano:

- Scala di Sesta minole o Maggiole almonic4 ottenuta abbassandodi un semitono il


6agrado della scalamaggiore.

- Scala Minote Bachiana, ottenuta mantenendo il P e il 6a grado altetato della scala


minore melodica, anchenel sensodiscendente.

- Scala Minore Otientale, ottenuta innalzando di un semitono il 4a srado della scala


minore amonica.

- ScalaEsatonaleo di Debuss, ottenuta dalla divisione dell'sain sei toni

- Scala di Skdabin, ottenuta dalla successionedeÌl'8o,9a, 104,"\1a,lÉa, 1"4:e,


e 16a suono
almonico.
72

- Scala Napoletana, ottenuta abbassandodi un semitono il 2a grado della scala minore


armonica.

- Scala Enigmatica di Verdi, particolaÌe tipo di scala adottata da Verdi nell'Ave Maria
4 voci (dai 4 Pezzi Sacri).

per toni e salti di 34.Molto


- Scala Pcntafonica, formaia da 5 suoni che si susseguono
usata nei Paesi asiatici, in paÌticolar modo dai Cinesi,dai Giapponesie dai Mongoli).
Essapuò presentarsinei 4 modi seguentil

2"modo

#f f i
3" mo,lo

ffiffi
^

- Scala Octotonica, formata da 2 tetracordil aventi la siessa successione di toni e


semitoni e collegati tra loro da un inlervallo di semitono. Molto usata dai musicisti
1el XX secoloquali Stravinskij,Hindemith, Schoenberg.

I D,c6: t.tra.Òrdo la suc.6sione di quall'o súóni o.gitrli formantì ún int ruàlló di quùla 8rush.
5.71)_ SISTEMI PER LA CI,ASSIEICAZIONE DEGLI INTERVALLI

Abbiamo precedentemente detto che:

- glí interaalli giusti (7q, 4a, 5a, 8a) non hanno ne maggíore nè minore, ma sonmefirc
I'eccedente
e íI dimínuíto;

- gli intetodllÌflìftoti hannoun semitonoin menodel mnggiore;

- gli interualli dimifiltíli hanfio un semitollo in mexo deglí íntercallí minori e


81USt1;

- gLiínterz)allieccedentihanfio un sefiitono in più degli í11tercallíma&gioli e giusti.

Dato, quindi, un intervallo da analizzare, si conside il suono più grave tonica


di una scala.
Se il suono supe ore appartiene alla scala maggiore sara giusto o maggiore. Se
non appartiene alla scala maggiore lo si classifichera in base alle regole
sopra
enunciate.

Un altro sistema per la classificazione degli intelvalli è possibile prendendo


come rifedmento la scalacromatica.

Detta scala comprende, nell,ambito di un'ottava, 12 semitoni per cui basterà


'calcolare il numero dei semitoni
compresi nell,intervallo e clùssificarlo secondo il
seguentespecchietfo:
Intervalli

0scrìitoni
ftconda
2 semitoni
Quiìrta 5 semitoni
Quinta
Scsia l0 scmitoni
Scttima 10semìtoni
Ottava 1t semitoni 12 scmitoni

\oldr /l siri?,lcÍo slec.híetto tlon


t'a dístinziorc tra sentitoni díaton[1 e scmitotlí
.r'onririr.rlr.;aiil t:il síste1Ì1a
tempcratataledílÍere za $íste solotaltícamefite.
'rrrslra
74

TAVOLA PER LA CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVALTI

F;l F_T
l "F l KE
t' ìl F_'ì F ' l
l" Fl LE !E
FI t'l t;ìI |;ìI
l "F l I ' f"-l llr l , l r l
F_;l F-E r'.;l
L-]I LE Ltr
l-'rl
l "f"l l.Fl l"Fl
FìI FTI F o l frl
LE ltr LE !E
F-;l F-E lìl t'l
l. F l l .F l l"Fl I'fT,l
F-E t_'l
.
l. Fl I fi"l

22?l3
75

5.72) - TRASPOSEIONÉ O TRASPORTO

Per TRASPOSIZONE o "TRASPORTO s'intende quel procedimento che


consente di trascrivere o eseguile un blano musicale in una tonalità diversa da quella
in cui era originariamente scritto.

La trasposizione di un brano musicale può effettuarsi in qualsiasi tonaliià,


tenendo presenteche il MODO deve rimanere invariato.
ll cambiamento di Modo, infatti, altererebbe le relazioni e le distanze fra i
diversi gladi con la conseguentemodificazione del sensomelodico ed almonico.

ll procedimento della trasposizione richiede una grande pratica, un orecchio


molto sviluppato e una conoscenzaperfetta del Setticlavio.
Per semplificare (luesto procedirnento, che apparentemenfe potrà sembrare di
difficile conprensione, è necessatioeffettuarele seguentioperazioni:

a) Dopo aver slabilito esattanente la tonalità del brano da trasportare, modificare


I'almatura di chiave con le alterazioni costantidchiestedalla nuova tonalità;

b) Sostituire la chiave originale con quella che permette di leggere le note con la
denominazioneche assumononella nuova tonalità.
Questa sostituzione delle chiavi ha il solo scopo di dare alle note una nuova lettura
e quindi non occorre tener conto degl'unisoni delle chiavi.

La sostituzionedelle chiavi avverrà secondoil seguentespecchietto:

-Trasportoalla:
2q Supcnorc 3ÀSupcrìorc 4ùSupcriorc 5{ Supcriore 6aSupcriorc z Superiorc
7a lnÍcriorc : 6" lnfcriore 5r lnfcrìorc 3r lnferiore 2r Infcriore
M. Soprano Bnritono Soprano Tcnorc

ìlaribno Soprano T.nore Violino

soprano Tcnorc Violino CÒnrallo

Tcnorc Violino Contralto Basso

Vblino Contralto Bass l\1.- Srp.ano

Contrùlto Uisso M.-9oprano Brritono

Ba$o M.-$prano Daritono SoFrano


76

c) Modificarele eventualialterazionitransitoriePresentinel branomusicale

Le alterazioni transitolie sararno modificate nel Seguentemodo:

- le notechenon subisconol'effettodeÌlealterazionicostantiúmangonoinvariàte;

RE MAGG.

le note che subisconoI'effetto delle alterazioni costantivengono qlsì modificate:


nelle tonalità con i diesis in chiave,
díwrtgortotiryi diesis,
í diesisdellealtcruzionítrcttlsitoríe
beqluldri.
i bcmollídelleallefizioní traflsitoriedí1)e1180fio

nelle tonalità con i bemolli in chiave,


delleoltúMio\1ílratlsitorítdíI)engono
í t1íesis bequadri
doryi bemolli
i bemoltídelLealtenzio i transifoùediaenSotla

DO f, MAGG.

DOb MA GG
77

CAPITOLO SESTO
GLI ABBELLIMENTI

Col termine di ABBELLIMENTI si indicano note singole o br€vi andamenti me_


lodici di carattere acc€ssorioin Éppofto ai suoni reali di una melodia alla quale si ag_
gíungono pet puto scopo omamentale.

L'oígine degli abbellimenti è antichissima: del loro impiego offrono larga tesh_
monianza il canto gregoriano, la musica trovadorica e I'Ars nova nelle cui musiche
so_
no frequenti vocaÌizzi o disegni melodici in cui è dato individuare le pime formule
del gruppetto e del trillo.

GIi abbellimenti acquistarono un grandissimo rilievo nell'arte clavicembaÌisii_


ca del XVII e XVIII secolo: il loro impiego fu larghissirno per la molteplicita e vaiietà
di simboli. In Francia i maestri del clavicembalo, e in particolare Rameau e Couperin,
fecero uso vastissimo di abbellimpnti di ogni genere. Con maggiore sobrieta gli abbelÌi_
menti furono invece adoftati dai clavicembalisti e dagli organisii ifaliani e tedeschj,
tla
cui Haendel, Telemann, Bach, I,ultimo dei quali li indicò con la massima cura notan_
doli sia con i segni convenzionalisia,e di preferenza,integralmente.

Nel periodo di transizione dal clavicembalo al pianoforte tutto il sistema di ab_


bcllimenti subì un notevole processo di chiarimento e semplificazione. Gli abbellimen_
ti furono ridotti al trillo, gruppetto, appoggiatura, acciaccatula e àl mordente; a essi cor_
rispose I'impiego crescente della loro realizzazione mediante note di valore reale in
luogo dei segni particolad degli abbellimenti.

Durante il pedodo barocco e il primo '700, quando il bel canto raggiunse veite al_
hssime, particolarmente rigoglioso fu lo sviluppo degli abbellimenti nel genere operi_
stico, sviluppo favorito daÌle licenze dei cantanti come era nella prassi esecuiiva. Dopo
Gluk, che adottò abbellimenti meno complessi, i compositori cominciarono ad opporsi
agli abusi dei cantanti. Rossini prescrissepersonalmente le lioriture delle proprte arte e
pretese Ì integrale rispetto del festo musicalei Io stesso fecero Bellini, Donizetti, Verdi
e \\'agr.,er,con i quali I uso delle fiodture si andò disciplinando e restringendo.
7a

Nel corso del )oX secolo imasero le indicazioni di abbellimenti con notine scrit-
te in carattere pilì Piccolo, limitatamente ad aPPoggiatura, acciaccatura,mordente/ grup-
petto e trillo. Salvo eccezioni, la tendenza del XX secolo è di segnare tutti gli abbelli-
menti per estesohanne l'acciaccaturae il tlillo.

iIí abbeltimenti príncipalí soxo: Aryoggíatura, Acciaccatura' Motdente, Ctnp-


petto e Trillo. Essísí possofioeseguíre:
- in ballereo in soltrÈion(
- in letare o ín anticipazío11e.

Per esecuzione in battere o in sottrazione si intende che I'abbellimento Prende il


suo valore di durata dalla nota reale.

Per esecuzione in levare o in anticipazione si intende che I'abbellimento prende


i1 suo valore di durata dalla nota precedente.

Circa lo sviluppo degli abbellimenti scritti con segni convenzionali è impossibi-


le pervenire ad una regola generale Poichè ogni autole li scrive e li interpreta secondo
un proprio modo, per cui lo stesso SegnoPuò avere divelse lealizzazioni

6.1)_ APPOGGIATURA

Abbellimento di antichissima origine formato da ì.rna notina estranea alla melo-


dia Ìa quale precede immediatamente una nora reale ad un intervallo di seconda suPe-
riore o infetiore. L'appoggiatura assorbe,oltle I'accento,meta del valore sp è a suddivi-
sione binada, ed un terzo oppure due tetzi se è a suddivisione telnaria. Generalmente
il valore da dare all appoggiatura è indicato dalla sua stessafigurazione.

Esempio:
Notazione

Esecuzione
79

Esempiodi appoggiaturadavarìtia note puniate che costiiuiscono


unità di misura e da-
vaìii a nofepuntaiechecostituiscono
unità di movimento.

Notazione

Esecuzione
I
6.2)- ACCIACCA'nUV\

AbbelliÌnento di carattere brillante assai praticaio, specialmente


nel XVIII seco_
Ìo, da clavicembalisti e otganisti. Consiste in una notina
tagt;ata trasversalmente(if )
(acciaccatrra semplice) che si esegue rapidarnente
cotì la nota rcale costiiuendo con que-
sta quasi un unico suono; anticamente era detta anche
appoggiatura rapicla. E, posta
abitualmente un senritono sotto la nota reale, ma si puO
tror;aÀ1ncne a qualsiasi ìnter-
\'allo da essa-

Nel Xvlll secolo era eseguìta quasi esclusìvamentein battere;


in segurto venne
eseguita semprc piiÌ spesso in levare fìnchò quest,ultimo modo
di esecuzione divenne
'Jrassi costante. L acciaccaturapuò essere anche doppia e
tripla se è fornata rispetfiva_
:l1erìfeda 2 o 3 notine, successiveo saltuarìe, che vengono
eseguite come l,acciaccatura
ien'rplice. Jiellesecuzìonc in battere I'acciaccaturatoglie alla
nota che la segue una mr_
rrma parte del suo valore. Nell'esecuzione in levare l,acciaccatura
toglie il valore alla
:,otà Preccclentc.

Esexrpjodi acci.ìccatr-rra
semplice,doppia e tripla con esecuziolìein battere.

\rìirzlonr

EsÉiLrzione

l.er'-,-ir di accjaccaturaseùplice, doppia c tripla con esccuzionein levare.


80

6.3)- MORDENTE

Abbellimento di 3 suoni che si realizza alternando rapidamenie alla nota reale


(sopra alta quale è posto il segno di mordente) la nota immediatamente superiore o in-
feriore e,quindi nuovamente Ìa nota reale. Primo in ordine di tempo fu il mordente in-
feriore, tipico dei davicembalisti francesr.

Il mordente superiore fu irìhodotto da C. Ph. E. Bach dopo il 1750.

Nell'esecuzione il mordenie sottrae parte del valore alla nota reale, moderna_
mcllte esso si scrive quasi sempre per esteso e si esegue generalmente Per anticiPazio-
ne. Esso si sefjna con un Íaitino onclulato ( à ) se la nota ausiliada è quella suPeriole e
con un trattino ondulato tagliando verticalmente ( t ) se la nola ausiliatia è quella infe-
riore.

In caso di evenluale altelazione clella nota ausiliaria si ha l'indicazione di il , b ,

| . sopra il segnodi mordente.

Il mordente, in alcuni generi di composizione (specialmente in quello tomanti


co ed in quello modemo), può eseguitsianchein terzina.

Il mordente può essere:

à) SEMPLICE se è fornato dalÌa nota reale, nota ausiliaria e nota reale e si distingue
iù Superiore (se la nota ausiliaÌia è Ia scconda superiore) ed Inferiore (se la nota au-
siharia è la secondainferiore).

Esempio di mordente semplicc superiore ed inferiore con esecuzione in sottrazione e


ir1anticipazione.

\otazione

Ò
Ese.uzione
8l

b) DOPPIO se è formato dall'unione dei due mordenti semplici supedori, inferiori o


le due specie insieme. In quest'ultimo caso il motdenie ha un valore ptlramenre tco-
rico in quanto il gruppetto lo rende praticamente inutile. Infatti pet molti teorici mo-
demi il doppio mordente, attraversato da un taglietto verticale, è sempre inferiore,
sia che il taglietto si trovi al centro, sia che si trovi a siniska o a destra.

Esempio di mordente superiote,inferiore e nÌisto.

Notazione

Esecuzione

6.4)- GRUPPETTO

AbbelÌimento formato dall'alternarsi del suono reale con il suono ausiliario su_
periore ed inferiore.

Essopuò essere:

DIRETTO ( 60 ) se inizia con ia nota ausiÌiariasuperiore;


ROVESCIATO (caopp. S opp. 4o ) se inizia con la noia alrsiliariainfetiore.
Esempio di gruppctto direito e rovesciàto.

Il gruppcltopì.rodtrirìguer:,ianiora in:

"Gruppetto di attacco",che si eseguc in battere sotiraLndo il suo valore di durata dalla


nota tealei
"Gruppefto di collegamento", che si esegue in levare prendcndo il suo valore di durata
dalla nota precedente.
a2

Dato il caratteremelodicodel guppefto la sua esecuzioneè subordinataall'anda-


mento generale della composizione,per cui il suo assetto ritmico è skettamente
connessoalla situazionein cui si trova ed al disegnomelodico.Per ottenereil migliore
risultato musicale è preferibile realizzarlo con un dtmo piir veloce negli andamenti
lenti e con un ritmo lento negli andamenti veloci. Si eviterà così di avere, caso
confrado,un'esecuzione
piattaoppureun'esecuzione
confusa.
Nell'esecuzioneil gruppetto può essereformato da 3, 4, 5 note, cioè può essere
eseguitocon dtmo di terzina, quartina o quintina, e può iniziare sia dalla nota reale,
siadaÌlanotaausiliariasupe ore o infenore.
In casodi alterazionedella nota ausiliadasi ha I'indicazionedi f , b , h , so-
pra o sottoil segnodi gruppetto.

Ì1 gruppetto può tlovarsi:

a/ su una nota e si eseguecon 3 oppure 4 note e prende il suo valore di duata dalla no-
ta reale;
Esempio
Notazione

-""'---l ...
Esecuzione
=E|j

Generalmente quando il gruppetto sta suÌla nota, si esegue partendo dal suono
ausiliaio supedore o inferiore; ma, se il suono ausiliario di attacco è preceduto da no-
ta uguale, è preferibile iniziare il gruppetto dalla nota reale.

Esempio

\otàzionc Esecuzione

:t:5ì
a3

b) fa due note unisone e si eseguecon 3 oppue 4 note e prendeil suo valore di durata
dallanotaprecedente:

Esempio

Notazione

3
Esecuzione

n
a-l r;;E r-/=E-

c) fra due note di diversaaltezzae si eseguecon 4 oppure con 5 nole e prendeil suo va_
lore di duratadallanotaprecedente;

Esempio

Notazione

Esecuz
ione 1

a)

.) liLr-l
8.1

d) dopo una nota puntata che non sia nè unità di tempo nè misura e si eseguecon 3
oppurecon4 notedi cui I'ultimaprendeil valoredel punto.

Esempio

Notazione

Esecuzione

e) dopo una nota ch€ rappresenta unità di tempo g di misùa e <i eceguecon 4 oppur(.
5 note che prendono il valore de1 punto oppure se trovasi in un andÀmenLoÌento s-
realizzeràsull'ultima suddivisione.

Esempio

ó
\otazione

a)
h
IseclLzione
a)

A hg-
-
85

65) _ TRILLO

Abbellimento musicale prodotto dalla rapida aliernanza cli due suoni congiunti
delIasca1a:quelloiealesuÌqualeèpostal,appositaindicazionetr-
(seguitada una linea ondulata),e il suono ausilia o superiore_

Il Íillo si potrae per tutta la durata del suono sul quale è collocafo il segno rcìa_
tivo, dando una velocita confotme aÌl'andamentodella composizione.

Essopuò essere:

DIRETTO/seha inizio conil suonoreale;

ROVESCIATO,se ha inizio con il suono ausiÌiario (in questo caso deve essereindicato
da una notinaposiapdma del suonoreale).

Escmpiodi Trilìo DIIìETTO Escmpiodi Tnllo lìOVESCIATO

tr- .
Notazione -.-.---

E:ecr,rzione

Il lrillo deve concludere sempie con Ìa nota reale, anche se seguito da altre noti-
ne che ne rappresentanola chiusa.

Esempio di trìllo con chiusa

\otazione

Esccuzione
86

AltIi abbellimenti sono:

IL GLISSE indicato con una linea ondulata (segnatada una nota all'altra)accomPagna-
(ascen-
ione "gliss".(glissando)e corìsistein una rapidissina successione
ta dal]'indicaz
dente o discendente)di suoni congiunti diatonici o cromatici secondole possibilitàte-
cnichedcllo shumento.

LE VOLATINE o CADENZE che sono gruppi di note ornamentalidal carattereesiem-


postegcneralmenie
poraneoe capriccioso fta due notefigurate.

L'ARPEGGIO che si segna con una Ìinea verticale ondulata segnata plima di un ac-
cordo.
Esso si usa nella musica per pianoforte e arpa e consiste nell'eseguire le nole del_
l'accordouna dopo I'alka e non simultaneamente.
87

CAPITOLOSETTIMO
SEGNI COMPLEMENTARI DELLA NOTAZIONE

7.1)- SEGNIDI ABBREWAZIONE

Si dicono Abbreviazioni tutti quei segni, simboli o espressioni convenzionali,


adoperati per rendere più rapida, abbreviandola, la grafia musicale.

I pdncipali segni di abbreviazionesono:

a) Le abbreviazioniche prescrivono il frazionamentodi un valore ilmico in valori


più piccoli e delÌa stessa altezza oppure la ripetizione di particolari formule
r1, . . ^ n h i d h : r h ó n F ^ .

(é:é===_-:=

1t"-AA=AAl
lú_ttsrl+=_..Ì-_

G4--.==:=....-.:=
w:.5=:

b) Le battute d'aspetto che, nelle parti d'orchestra o coraÌi, seNono ad indicate iÌ


numero complessivodelle misure di pausa;
88

c)Il ritornello( ll: ) che prercrivela ripe.Dionedelle mi-ure racchiuse


tll
tra i due segni;quando il finale della secondavolta è diverso da quello della prima,
lo si scriveoltreil segnodi ritornello,dislinguendoloconle indicazioni

2Àvolta

r----ll-

cÌ)r segnift e chesi pongonoa delimitazionidi branio parti di brani da dpetersi;


$

e) L'indicazione "D. C. al fine" stabilisce Ia ripetizione di un pezzo dalf inizio alla


parola fine.

f) Le espressioni "Si sopra" oppure '8r sotto" prescrivono I'esecuzione di una parte
alÌ'ottava supeliore o inferiore. Ad esse si ricorre per evitaÌe l'uso di hoppi tagli
addizionali richiesti da suoni molto gravi o molto acuti; l'efficacia di queste
espressionicessacon l'irnpiego della parola "loco".

7.2)- SEGNIDI ESPRESSIONE

Con la denorninazione di segni di espressioneo d'interpletazione si intendono tutti


quei segni che concoÍono a lendeÌe più espressivoil discorsomusicale o ad ottenere
particolad effetti di esecuzioni,

Essi si possonodistinguere in:

Segú ítrrlicantí wtpartícolaft nodo ili e ettùe i srohíi


I ttdic azí olri di1laliti che.
89

AppartengorÌo aì I' gruppo:

la Legatura di espressione, linea arcuata su suoni di diversa altezza, indica che i


suoni debbono essereeseguitisenzail minimo disiaccotra loro;

la Legatula dì poÍamento, linea atcuata tra due suoni di diversa altezza, indica
che il primo suono deve essereappoggiatoed il secondolasciato;
= = = =
/!!
r#
;eernolcn
- Ìffi
Sondkon. il n.i l#
' bl li I Ì |

lo Staccato,indicato da un punto rotondo posto sopra la noia aÌla quale toglie metà
del valore;

i Q |
IYTV
= a .tQ t ae

lo Staccatissimo,indicato da un punto allungato posto sopra la nota alla quale toglie


3/4 del valorc;

al i = ?)'/'
pPp A'1' ?,'t'

lo Staccato-legato,indicato da punto e legatura posti sopra alle noie togliendo un


quarto del valore. Queslo particolale modo di eseguire i suoni viene anche
denominato Mezzo-Staccatoo l,icchettato.

.-----. --- .
a=
1) 1
t/' t)
L'Appoggiato o Poftato, indicato da un trattino posto sopra Ìa nota oppure da un
punto rotondo posto sotto il trattino, stabilisceche il suono deve essetesostenuto
lasciandotra un suonoe l'altro uno spazioquasiimpercettibile.

a , opp. )
a a
90

Vi sono, inoltre, altre particplari espressioni che servono a caratterizzare un


blano musicaìe.

Essesono:

Aplnssionato,dolce,at'fettuoso,
solerne,bríllante,schcrzmo,trunEtílloacc.

Questi termini hanno un significato soggettivola cui interpret^zioneè affidata


alla sensibilitàdell'es€cutole.

Appartengono al secondo gruppo le indicazioni dinamiche, comunemente dette


"Segnidinamici".
Essiindicano, in modo relativo, le divetse gladazioni di intensia del suono.,

I segni che distinguono questedifferenti gladazioni sonoresono:

ppp ìltlica íl gado più ilelìcato di pianissimo


pp in lica ìl pìanissirrro
p ittdica il piato
,np indi.a íl rnezzopíaío
,nf ùulica il mezzofotte
f ínilìca íl fofte
Íf irrdìcaìl Íofissino
fif hulica íl nassimo grado ili foníssimo
úesc. opP,
.lirn, op?..lectesc. opp.--- grailuale dínhuzione di intensità
tìttfotz. índica ìl iíforzo della sonoità,

22253
9t

APPENDICE

Accordo

Dicesiaccordol emissionesi-nnultanea di 3 o più suonisovrapposti.


L'accoldopiù sempÌicevienedenominatoTriade.
La Triade, accordo di 3 suoni, si ottiene sovrapponendoun intervallo di 3e ed
un intervallo di 53 ad un suono fondamentale.A secondadella natura degÌi intervalli,
da cui risultaformata,vieneciassificatain quattrcspecie:

Triade Maggiore folmata da 3amaggiore e 5ugiusta;


Triade Minore formata da 3i minore e 5ugiusta;
TÌiade Diminuita formata da 3aminore e 5r diminuita;
Triade Eccedente formata da 3! maggiore e 5l eccedenfe.

Diapasono Corista

Strumento che produce la frequenza corrispondente alla nota LA (440


vibrazioni doppie al minuto secondo)sulla quale si accordanogli strumenti musicali.
Il più antico, inventato nel 1711, consiste in una forcella <li acciaio che percossa
dà un suono molto puro privo di armonici. euesto suono può essere amplificato se
alla basedello strumento yiene collocataÌma cassaarmonca.
92

PeriodoMusicale

Nella sintassi tradizionale della musica tonale viene denominato periodo


Musicalerrna parte di ur brano aventeun sensocompiuto.
n Pedodo più sempliceè quello checomprendeotto misure.

Ciascrn periodo musicaleè diviso in frammenti più piccoli cosìdenominatii

Inciso breve frammento ritmico melodico che rapplesenta la più piccola unità
di un periodo musicale:

SemifÌase raggruPPamentodi due o Più incisi;

Frase raggÌuppamento di due o più semifrasi;

Periodo raggruppamento
di due o più frasi.

B. . llì ov e. - Sonat aoD. { q N . 2 .

1? IIRASE

1 seniJnse anle.edchte tt semifl..se cotsùuea'te

21 I'RASE
------ r----,--------l

22253
93

BIBLIOGRAFIA

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EnciclopediadelÌa Musica - Garzanti.
Apreda - Fondamenti Teorici dell,aftemusicaÌemodcrna. Ricordi \{ilano.
- Allorto - Bennardi Peúotti. L,Educazione Riimica. Ricordi _ Milano.
- Challey Challan Theorie Compleie de la Musique. Ledlrc - pads.
- Challey Philologie de la Musique. Leduc paris.
- Combarieu J.- La Musique, SesLois, son evolutions.
- De Ninno - Trattato d'Armonia Vol. I,lI, Ed. Curci.
- D'Indy V. - Cours de Compositionsvol. I - Durand paris.
- Fabbd - La Musica in Mano - Mazzorra
- Ceniilucci - Trattato di teoria con riferimenti storici ed armonici. Ricordi.
- Gcoffroy - Dechaume- I segretideÌla musica antica.Ricordi_
Gubitosi E. - Suono e Ritmo. Curci-Milano.
- Gl\ezzo Marta Arkossy - Corso compÌeto di educazione dell,orecchio ritrîo,
solfeggio,detiato e teoria della musica.Ricordi Milallo.
- Hindcmith P. - Teoria Musicale e Solfeggio- Suvini Zerboni Milano
- Karoly O. - Grammatica della Musica. Einaudi.
Nattiez J.J.- Fondamentsd,une semiologieclela musique.
- PasterisS.- Dettato Ritmico - Ed. Suvini Zerboni.
- RevezG. - Psicologiadella musica.Giunti Barbera.
Willems E. - L'orecchiomusicaleVol. I, U, ljd. Zanibon.
- Zanettovich D. - Elemcnti fondamentali di Teoria c di Ortografia Musicale.
INDICE

Inttoduzione
Cos'èIa musica?
Pug 5
CAPITOLO PRIMO
NOZIONI ILEMENTARI DT ACUSTICA
1.1) Il suono
"7
1.2) Qualirà del suono ''9
1.3) Suoni aÌmonici "9
CAPITOLO SECONDO
LA NOTAZIONE MUSICALE
10
2.1) Notazione dell'altezzadei suoni
11
2.1.1) Note
11
2.1.2) Rjgo mu:rcaleo pcnlagrdnìma
72
2.1.3) Tagli addizjonrta
1.2
2.1.4) Le chiavi
13
2.2) Notazione della durata dei suonr
18
2.2.1) Le figure
18
2.2.2) Altri segni di prolungamenro delÌe fìgure
(Punti di vaÌore, Legatura di valore, Èunb coronale)
21.
CAPITOLO TERZO
ORGANIZZAZIONE DELLA DURATA DEI SUONI

3.1) Ilritmo
3.2) Misura o battuta
27
3.3) Accenti
27
3.4) Ictus iniziali e finali
29
3.5) Tempo o MeÍo
30
1.6) Cla*sificaTione dci tetnpio mef. 31
3.7) Doppia indicazione nletrica
35
3.8) Indicazioni agogichee rÌìetrorìomiche
36
3.9) Il metronomo
37
3.10)lrregolarira ritmiche
38
3.10.1)La sincope
38
3.10.2)Ritrniin cL,nlrr:,tuo truppi irregolari 40
3.10.J)Polirirmi

CAPITOLO QUARTO
ORGANIZZAZIONE DILL'ALTEZZA DEf SUONI ,16

4.1) Intervallo - Semitonodiatonico e cîomatico


46
4.2) Alterazioni o Accidenti
47
4.3) Suonì omologlìi, omofoni o enamomcl
48
4.4) Cenni sui principali procedimenti adottati per la costruzioneclL,Ìla
scaladiatonica
50
4.5) Classifìcazionedegliintervalli
52
CAPITOLOQUINTO
IL SISTEMATONALE Pag. 57

5.1) Scaladiatonica di modo maggiore e minore 57


5.2) I gradi dellascala 59
5.3) Scalacromaticao semitonata 6'I
5.4) Scalee tonalta
5.5) ScaÌaminore armonica,melodica e mista
5.6) Scalee tonalita omologhe 68
5.7) Circolo delle quinte 69
5.8) Ricercadella Tonalità 69
5.9) Tonalita e scalecon le doppie alterazioni nell'armahrra di chiave 70
5.10)Varieformedi scale 71
5.11)Sistemiper la classificazionedegli intervalli 73
5.12)Trasposizione o hasporto

CAT'ITOLOSESTO
GLI ABBELLIMENTI n
6.1) Appoggiaura "78
6.2) AcciaccatuÌa "79
6.3) Mordente ' 80
6.4) Gruppetto "81
6.5) Trillo "- 85

CA.PITOLO SETTIMO
SEGNI COMPLEMENTANI DELLA NOTAZf ONE 87

21) Segnidi abbreviaz ione 87


7.2) Segnidi espressione 88

APPENDICE 91
- Accordo 9'l
- Diapason o Corista 9'I
- Pedodo musicale 92

BIBLIOGRAFIA 93

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