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GRAMMATICA
DELLA
MUSICA
AD USODEI CANDIDATI
AGLIESAMIDI TEORIAE SOLFEGGIO
NEI CONSERVATORI
ED ISTITUTIMUSICALI
22253
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Gxsgtl
'--q><l:19
PREFAZIONE
sdmofie consig[ipreziosi.
Èroprietà .sclu\iu pertùtti ipac\ì: NLOvA CARIs( H s rl
\ r - ( c r' p o n , ,' 7 0 ... | | ' J .J r \e..o l l cr- n l nnnS5 C Ll rr' ' \4r1 r' . r)' fl ì
É 0 b \\l ,)\q .\R 'l r.s C HS . I V rl rro
' ,t\rJ 1 r itae\i. 22:,rJ
Turi i dirìrtisonoriservàtiperrùtri
INTRODUZIONE
COSÈ LA MUSICA?
- La musicnè ínn@nzi
tuttoun'arted'espressione esublime(DuÌas),
profonda
"La Musica è I'ade di combinarepiù suoni in modo da esprimere,in basea regole defi-
nite e diverse a secondadei luoghi e delle epoche,gli stati d'animo,le sensazioni,le
emozioniindividuali o di una collettività".
Essapuò essere:
VOCALE, seprodottadallavoceumana;
STRUMENTALE,seprodottada strumentimusicali.
Elementicostitutividellamusicasono:
- Il RITMO, cheè I'organizzazionedella durata dei suoni;
L'aspeftoteqricodellamusicavienecodificatodallaTEORIA MUSICALE.
Essa,in ogni epocastorica,ha seguitole esperienzee i progressidella pratica,giu-
stificandoli, codificandoli e contribuendo cosìal loro sviluppo.
La teoria musicale è I'osservazionee lo studio speculativodi tutti i fenomeni
musicali, sia sotto I'aspettotecnico, esecutivoe compositivo (Salfeggío,
Armo Ìa, Con-
traryunto, Forme,OrchestrazÌone, Analís sia sotto l'aspetto della speculazionefilo-
sofrca (Estetica nusicale, PsicoloBiamusicale, Sociologiadella musíca, Fílosafía della
Musicù.
Nel linguaggio comune il termine TEORIA MUSICALE viene dstretto impro-
priamente allo studio degli elementiessenzialidella tecnicamusicale(Notazione,Sca-
le, Tonafta, Abbellimenti e€c.) dre sarebbeopportuno denominare GRAMMATICA
DELLA MUSICA.
7
CAPITOLO PRIMO
NOZIONI ELEMENTARI DI ACUSTICA
L'ACUSTICA (dal greco "akoiro" - udire) è quella parre della fisica che srudia
fenomeni cotuÌessi Ìa produzione, propagazionee icezione dei suoni.
'aon
1.1) -SUONO
Tutie le sensazioni
percepitemedianteil sensodell udito sonoSuoni.
Affinchèquestesensazioni
avvenganosonoindispensabili:
''
N\ì' \!
I
È t:'
.l
W
Le vibrazioni sono quei movimenti più o meno rapidi di un co{po sonoro mes-
so in oscillazione.
L'elasticità è la proprietà che hanno i corpi di riprendere la loro formr origirìa a
dopo esserestali sottoposti ad una forza defotmante.
Ncl dare, quindi,la definizione di suono diremo:
CAPITOLO SECONDO
LA NOTAZIONE MUSICALE
alfabetica
neumatica
mensurale
:::ìl
11
2.1.1.)- NOTE
64,65vibr.
sempl.al sec.
DO RE MI FA SOL LA SI
Ut queantlaxis
Resonarefibris
Mira gestotum
Famuli tuorum
ffiffi
Solvepolluti ffi
Labii reahm
SanctìeJoarÌnes
1) TradúiÒné: AÍin.hè i fèdeli pcano entare con slrcio le tue 86ta meBùAùos, libùa il lùo labbrc da ogni impúfta, O San
11253
t2
1l settimo monosillabo SI venne aggiunto nel 1500 dcavato delle iniziali di San-
cteJoannes e nel 1600Ìa notaUt fu modificatain DC).
Solo in Franciala nota DO conservail nome originado di Ut, mentre gli ingÌesied i te-
deschiusaro le letteredell'alfabetoper indicarei suonidellascala.
AB H DE F G
La Sib itl Do Re Mi Fa Sol
Per rappresentare graficamente i suoni che per la loro aclrtezza o gravità supera-
no I'estensione del pentagramma vengono adoperati dei frammenti di linee chiamati
<TAGLI ADDIZIONALI> o
"LINEEfiE SUPPLEMENTARI,,.
Essi consentono di abbracciareuna estensionedi più ottave senza che venga au-
mentato il numero delle 5 linee Íadizionali.
=
::t5l
l3
ta sullo spazio.
Per la lettua delle note con i tagli addizionali bisogna seguire lo stesso c telio
progressivo delle linee e degli spazi del pentagramma, sia in senso ascendenteche di-
scendente.
2.1.4)_LE CHIAVI
Le chiavi sono quei segni grafici che, collocati all'inizio del pentagramma,
identificano una delle 5 linee con un deteîminato suono e servono a stabiliîe, in
rapporto a questo, il nome e I'altezza di tutti gli altri.
CHIAVE di DO
6
IB
CHIA'VE di FA ):
I moderni segni di chiave Cedvano dalla trasformazione grafica delle lettere gotiche C,
4 C, che, nella notazione alfabetica, da dove hanno avuto origine, indicavano
rispettivamenteil SOL, il DO e iÌ FA.
Chiave di FA
Chiave di DO
Chiave di SOL
22151
La CHIAVE di SOL, comunementedetta Chiave di VIOLINO o di CANTO, si colloca
solo sulla 2 linea del pentagrammaidentificandotale linea con il SOL corrispondente
una fsopra al DO centraledel pianoforte.
DO SI DO RE MI FA SOL LA SI DO RE MI
DO SOL LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO
3) Segnata sulla teza linea viene denoninata CHIAVE di CONTRALTO. Essa
iclentificala terza linea con il DO ccntraledel piaroforte.
DO MI FA SOL LA SI DO RE MI FA SOL LA
4) Segnatasulla quarta linea viene denominataCHIAVE di TENORE. Essa identifica
la quartalineaconil DO cenfraledel pianoforte.
OQ
oo
DO DO RE SOL LA SI DO RE MI FA
5) Segnata sulla quinta linea viene denominata CHIAVE di BARITONO. Essa
identifica la quinta linea con il DO cenFaledel pianoforte.
DO LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO RE
La CHIAVE di FA assume
sulpentagramma
2 posizioni:
1) Segnata sulla terza linea viene denominata CHIAVE di BARITONOI. Essa
identifica la terza linea con il FA corrispondente una quinta sotto al DO centrale del
piano[orte.
FA LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO RE
2) Segnatasulla quarta linea viene denominata CHIAVE di BASSO. Essaidentifica la
quarta linea con il FA conispondenteuna quinta sotto al DO centraledel pianofoÍe.
FA SOL LA SI DO RE MI FA SOL LA SI DO
L insieme delle set[e posizioni che i 3 segni di chiave assumonosul pentagramma
dicesi SETTICLAVIO.
Essoci permettedi leggerei suoni corispondenti all'altezzadelle rispettivevoci
o strumenti e di dportare nell'ambito del pentagrammale note scritte con molti tagli
addizionali.
L'unione delle 3 chiavi in un unico rigo musicaleformato da 11 linee si chiama
ENDECALINEOo SISTEMADELLA CHIAVE UNICA di DO.
: r CHIAVE di F^ s.€nala sulla lùza lin.àè óftispondcnìe altà CIlt^VE di DO $gmtJ sùtl3 quinra Lino.
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BASs O F r i n 4 ^ l i . ! r
s
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T7
La Chiave di Violino viene usata per gli sbumenti che hanno una estenstoneacuta
(flauto, oboe,violino ecc.).
La Chiave di Basso viene usata per gli stnunenti che hanno una estensione gÌave.
(Contrabasso,Controfagotto,Tuba, ecc.)
GÌi strumenti che halno, invece, una vasta estensione(pianoforte, organo, arpa)
richiedono I'uso simultaneodelle due chiavi.
Tra le Chiavi di Do sono ancora di uso pratico quella segnata sulla terza lir.ea (Chiúoe
rli Contfalto)e qLtellasegnatasulla quarta linea (Chiazte
di Tenore).
Fino alla mea del )(X sec., per la notazione delle voci di Soprano, Mezzo-Soprano,
Contralto,Tenore,Baritonoe Bassosi usavanole spettivechiavi.
t:::l
r8
2.2.1}_ LE FIGIJRE
Esse hanno fua loro un rapporto proPorzionale, mentre il loro valore di duiata è
cessaria una notazione più idonea Pe! stabilire il dtmo e gli sviluPPi delle singole
Partr.
tttS l
19
I segni$afici sono:
Semibreve
o o 1
Intero
-
Minima
Metà a ---
1.12
Semiminima
o
QuaÌto
I I 1/4
Croma
o
Ottavo
aì 7/8
Semicloma
o a 7 7/76
Sedicesimo 7
Bisctoma
o a
a 1 1132
Trentaduesimo
Semibiscroma a
o a 1./64
1
S€ssantaquattresimo
lt:-iì
20
MINIMA SEMIMINIMA
SEMIBREVE
CROMA
_l
BISCROMA
t SEMIBISCROMA
lr\lr
ll I-FìI
t/_ll
(
=82
v?
=16 a =32
g ="4
=8 2 =16 t =32 a
I I ?? V
a =8 2
aa
=16 2
I
v-' a =84
a
a t)
v 4 a
a
V V
lr25l
2l
a
Quintupla
o
Centoventottesimo
a 'l
1t728
rtù t Î,ò || br b
(DaIa Sorìataop. 81 di Beethoven)
Essopuò esserei
Semplice ( . )
Doppio ( .. )
Triplo ( ... )
.ome *sni di .bbreviuiori, in oFli c8 sstituibili .m la iisra del v.lor. .ori.póndcntc c
i,l"i:H"t tr*- "midúdsi
"r,t,Xt$:
).= rr \lt- r
). Jt= .J a r-
a. a -- a
l"-ia a
l:51
22
- Il punto sernpli@ aurrreflta la figuta dí ufla tnetà del stto ttalote, detern í afldo, così,
pel ogni zralolepufltato u a ilioísione tefl7atfia'
.' =34
IV
- lI putrto .loppio oumetúa metà del oalore del 7' prflto.
o..= ,o * ) * ) =i )
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N
a' = 7a:
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?t+o + a +. =15
vfv ?V
2
7
TAVOLA COMPARATIVA DELLE FIGURE COL PUNTO TRIPLO
La legalura ilioalore è una lìnta cunta che unisce 2 suoní ìlella stessa
altezza formaxdo un unieo oalore.
al r r =a'
Essaserve:
di divisione,I
- per prolungareil suonooltre la stanghetta
Esso può esseie collocato anche su una stanghetta di divisione per indicare una breve
sospensioneha unabattuta ed un'altra
I Antìcmml€ dcie i púti di valore avwdo la túnzione di Prolùgde il sùÒno óltre la sùangh.tlt di divisì@e
:t.l 5l
25
CAPITOLO TERZO
ORGANIZZAZIONE DELLA DURATADEI SUONI
3.1) - IL R]ITMO
Dovunque c'è movimento esistono fatti dinamici che soggiacciono alle leggi del
dtmo, per cui essonon è un termine esclusivodel linguaggio musicate.
Quest'ORDINEcostihrisce
I'essenza
del RITMO.
r)La divisionedel tempo viene e*gujta con moùmenri isrcni deta mano desrra,pù cui I'unirà di tempo suole
.ìiamaEi. anche.unitàdi hovìmen1o.
rt::l
26
.22251
27
3,2)-MISIIRAOBATTUTA
Misure o battute
3.3)- ACCENrI
ltS l
28
- Secondado Sottoaccenti,
chesi identificanoconle unità di suddivisioni.
Gli accenti primari e gli accenti secondad si succedonoin una regolare alteman-
za di Accenti forti e deboli.
I termini forte e debolenon indicanoùna maggiorco minore intensitàda conferireaueunità di tem-
po, bensìùna rnaggìoreo minore importanza n tmica.
Accentiprincipali
Accentisecondari
Gli accentiespressivipossonoessere:
:tt5l
29
L'ICTUSinizialesi distinguein:
77
L'ICruS, finale si distingue in:
t2l 5i
30
Esempio:
2 oppure 2
4a
I
I'UNITA' DI SUDDIVISIONE, che è data dal valore che da solo indìca cìascunasud-
divisione.
:tt5l
31
- REGOLARI o SIMMETRICI
- IRREGOLARIo ASIMMATRICI1
Meho binario
22253
I METRI TERNARI contengonoin ogni misura 3 udta di temPo e 3 accenh
itmici Drincipali,di cui it 1" forte,il 2' e 3' debole.
Metro ternario 3
ri rllf; 1l
-lF+;r
I METRI QUATERNARI contengonoin ogni misùa 4 unita di temPoe 4 accen-
il 4' debol€
ti ritmici pincipali, di cui ii 1' forte,il 2' debole,il3o mezzo-forte,
I metri quaternarivengono consideraticome raddoppiamentodei meti binad,
per cui il 3' accentoè chiaÌ-natomezzù-forte, in quanto colÌsidelato debole in confionto
a1loe fortein confrontoal4'.
Ir"t,"o"ut"r"urio
fl f I H#ii^i;+Í;"î#ll
I METRI QUINARI si ottengonocombinandometd Binarie Ternari.
Essi contengonoin ogni misura 5 unità di tempo e 5 accentiritmici principali che si al-
dei metri usati.
ternarìosecondol'accenfuazione
ttl i l
33
SEMPLICI, quando hanno pe! unità di rcmpo un valore semplice, cioè divisibile bina-
namente.
Es.: 2
4
COMPOSTI, quando hanno pe! unità di tempo un valore col punto semplice, cioè divi-
sibile ternariamente.
rrl lTl rl
Es.: 9+
nl ' . ll ll
L'indicazione ritmico-metrica, segnatasotto forma di fiazione, esprime:
a) íl tlunero stlryíore, r.elle misure semplici, il numero delle unita di tempo, nelle
misurecomposte,il numerodelleunità di suddivisioni;
Es.:
z 2 unità di tempo ciascunadel valore di una
I I
22251
Alcuni metd semplici negli andamentiveloci possonoessereconsideraticom-
posti,comealcunimetri compostinegli andamentilenti Possonoesseleconsidenti
semplici.
In questicasi I'indicazionedtmicometrica Propostada J.E. Dalcoze Permette
di individuarechiaramente è semPliceo comPosto
seil metroconsiderato
6.2
semP[ce composio
t r.
2+A 2 ,a
Es.:
I a-r
di un metro ternariosemplice
Tra le misuremisteè caÌatte sticaI'alteananza
conun metrobinariocomposto.
di metri si chiamaHEMIOLIAT.
QuestaparticolareaÌternanza
SEMPLICI COMPOSTI
2 2
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36
Per indicazioni agogiche si intendono tutti quei termini che espdmono il glado
di velocità da dare all'unità di tempo nell'esecuzione di rrlr blano musicale.
usatisono:
I terminipiù fuequentemente
3.9)- IL METRONOMO
Il METRONOMO ò uno skumento,
meccanico o elettronico, impicgato per
scandire con isocronismo la cadenza di untì
figura musicale nel tempo di un minuto
primo. Il Metronomo, ncÌla sua forma tra-
dizionale, consistc in una casscita pirami-
dale contencnte un pendolo capovolto
nìosso da un congegno ad orologeria, le cui
oscillazioni si possono regolare mcdiante
lo spostanìento di un peso (denominato
LENTE) lungo lasia del pendolo graduat.ì
da 40 a 208.
Queste graduazioni conscntono di
scegliere, in relazione aÌl'andamento desì-
derato, iÌ numero delle oscillazioni.he il
metronomo compie in un minuto primo.
Essesono:
3.10.1)- LA STNCOPE
tlt53
La sincopepuò essere:
- SEMPLICE,se\,i è spostameio
di un soloaccenfoitmico;
CONTRATTEMPO
aa l a
Esempidi RITMI IN CONTR{STOconl'unitàdi tempo:
Unità di
j"T: r Unitàdi tempo=
I
IJJJ
Esempi di RITMI lN CONTRASTO con I'unità di suddivisione:
=
Uniràdi suddivisione Uniia di suddivisione= ,
I Y
aa?a a
f..-!-t-..1-l
?a
I
/aa
I
?
|.....ì.....'-+-,
t:t5l
,11
|-i..+'|{ ['rf l t r l
REGOLA GENERALEPER ruTTI I RITMI IN CONTRASTOCON L'I,INITA'DI
MISURA
Tutti i ritmi in contrasto cotì I'unità di misura si spiegano con Ìa seguente rego-
la generale:
Si moltiplica il numero delle fìgure contenute nella battuta per il mrÌnero dci movi-
menti, troveremo così le suddivisioni della misura.
II prodotto della moltiplicazione viene 2 volte diviso:
A ^^^ l-j-f+
12:3:4
3
PrincipaliRitmi in conhasto:
3
B l_f
"LA TERZINA" figuazione ritmica iÍegolare formata da 3 note che, nell'ambito di
un raggruppamerito ítrnico binalio, equivalgono al valole di 2 note della medesima
5pec1e.
Esempio
f- 3 --t
2
f f it I
3
t1 tÍJ._f
"LA QUINTINA" figurazione ihnica irregolare costituita da ua guppo di 5 note, equi
valenti a 4 o a 6 note del medesimotipo.
Esempio
r - J- .- - 1
? ???? = ????
l L l tt tttt
l.r*..+{ frt+r.H
22253
43
"LA SESTINA" Gruppo di 6 note poste in luogo di 4 della stessaspecie e aÌÌe quali equi_
valgono in valore. Tale figurazione ritmica si es€gue di solito con 3 accenti (sul 1.,
3:,
50 suono) qualche volta con 2 accenti (sul 1o e 4o suono, caso in cui è considerata
comc
doppia terzina). Nei movinenti veloci viene escguita con un unico accento
sul 1o
suono.
Esempio
ap?a.. = . ?f , a
Lr tl ]I
r _ 7__ _l
l'lla f ?? a? = . 8.
=:::==
a
.
la
t/
COMPLESSI,
secomprendono
all'intcrnodelgrrrppoirregolare
altri sotto€iruppi;
Esempio
22253
4+
22253
16
CAPITOLOQUARTO
ORGANIZZAZIONE DELL'ALTEZZA DEI SUONI
Dicesi inte allo la distanza che infercorre fra due suoni di differente altezza.
InteNaÌlo di 6!
47
L'unione di due semitoni di cui uno diatonico e I'altro somatico o viceversa forma
TONO.
Si dicono alterazioni o accidenti quei segni che modificano l,altezza dei suoni
sia in sensoascendent€sia discendente.
Le alterazioni possonoesseresemplici o doppie.
Sonosemplici:
_ iI DIESIS ( $ ), cheinnalza il suono di un semitonocromatico;
- iI BEMOLLE ( b ), cheabbassail suono di un semrtonocromatico;
_ iI BEQUADRO ( q ), cheamu[a telle[o deìlealtera"ionisempliciedoppie.
Sonodoppie:
- il Dopplo DIESIS ( x ), cheinnalzail suonodi due semitonicromatici;
- il DOPPIOBEMOLLE( bb ), cheabbassa il suonodi due semitonicromaho.
1) Il Comma rappcs€nta, sccondoil sistcma holdcriano, la nona parre dcl tono. Ln somma di due scmitoni,
entrambi diatonici o cromalici, forma un tono che potrcmmo dcfinire "artificiat€,,. Infatti la disranza
teoricadcl tono formato con 2 scmitoni diatonici sarAd! 8 comnìa,mcntre h disr.ìnà tmricn dcl tono
formato con 2 scmitoni crorìatici saràdi 10comùìa.
22253
.18
RE
suoniomóloghi,omoroniócrdmori.i
Per mezzo delle alterazioni, tutti i suonj naturali o alterati Possono avere tre
denominazioni diverse,eccettoil SOL f, eilLA b che ne hanno due
-f > <:
--\*<
*'tL
_ IL SISTEMA PITAGORICO
_ IL SISTEMA NATURALE o ZARLINIANO
_ IL SISTEMA HOLDERIANO
_ IL SISTEMA TEMPERATO o TEMPERAMENTO EQUABILE.
DO RE MI FA SOL LA SI DO
Nel XVI sec. Gioseffo Zarlino elaborò un sistema, detto Naturale o Zarliniano,
secondoil quale la scalasi costruiscesui rapporti derivati dai suoni armonici.
Dai calcoli fisici-matematici la scala naturale o Zarliniana presentava i seguentì
rapportrl
DO RE MI FA SOL LA SI DO
Tra la fine del X/II sec. e I'inizio del XVIII fu introdotto da Andreas
Werckfteister il SISTEMA TEMPERATO o TEMPERAMENTO EeUABILE che,
dividendo l'ottava in 12 semitoni perfettamente uguali, eliminò la differenza di
intonazione esistentetra il semitono diatonico e quello cromatico.Differenza che, in
questosistema,iimane solo teoricamentie.
l:l5l
52
4. _ CLASSIFICAZIONEDEGLI INTERYALL/
GÌi intervalli si possono classificarc sia in base alla disposizione dei suoni che Io
conPongono, sia in base alla distanzache intercorre fra i due suoni'
CONGIUNTI, se tla i due suoni intercore una distanza non superiore a quelÌa di
seconda;
di
- SEMPLICI, se i suoni che comPonsono I'inte!1'allo so1ìo compresi nell'ambito
intcNalli sÈmplici
€
inteNallo armonico
Gli intervalli, classificati secondo la distanza che intercorre tra i due suoni, si j
distinguonoin:
, ALIMENTATTo ÈCCEDENT/
DIMINUITI - MINORI, GIUSTI- MAGGTORI II
I
Questa classificazionenasce dal fatto che non sempre gli intervalli che I
comprendonolo stessonurero di suoni sono uguali tra loro.
22253
5e,pcr esempio,prendidmoi .pgucnli inlr'r\,llli di tcrza
ci accorgeremo subito che la distanza che intercone tra i due suoni risulta modificata
dai segni di alterazioneche ne deierminarìouni maggiore o minore .lmpjezziì.
Per cÌassificare,quindi, gli intcrvalÌi in basc alla loro ampiezza occorre calcolare
:1 numero dei toni e dei scnlitoni diatonici e cromatici comprcsi nellinteryallo
aecondoil seguentespecchietto.
55
gli intervalli giusti (1r,-1!,5r, Er) non hanno nè maggiore nè minore, ma solamente
I'eccedentee il dinìinuito;
gli intervalli minori hanno un senLitonoin meno degli intervalli maggiori;
gli intervaÌli diminuiti hanno un semifono in meno degli intervalli minori e
gìusti;
- gÌi intenalli eccedentiharìno un semitonoin pÌù degli intervalli maggiod e giusii
Teoricamente esistono anche gli intervalli più che diminuiti e più che
Eccedenti. Essi si ottengono restringendo o ampliando di un semitono cromatico gli
intervalli diminuiti o eccedenti-
La somma alei due intervalli reciproci (cioè quello dirctto e quello rivoltato) dà
sempre nove, pcr cui gli intervaÌli di
7!24314.5r6a7è8.
diventanorispettivamente
di 8.74615À4.3.2J11
Gli interyalli rivoltati danro origine ad intervalli oPposti:
Int€rvalli Consonanti Pelfetti - gli intervalli di 1r, 4e, 5a e 8r Siuste Perchè mangono
invariatinei rivolti;
22253
57
CAPTTOLO QUTNTO
IL SISTEMA TONALE
Pcr sistema tonalc si intende qucll'insieme di norme che hanno come base ii
principio deua TONALITAT.
Entro i termini di una scala iutti i popoli incÌuadrarono la loro melodia e la loro
atmonia come una solida intelaiatura nella qutrle erano fissati uno, due o trc suonÌ
principali verso cui convergevano, come centri di attrazione, o da cui si dipartivano,
comccenLripropul:ori.LutLigli alrr.:Lrorri.
un intervallo
- Scala diatonica di modo minore, quando Ía il 1'e 3' Srado intercorre
di terza minore e presentai semitoni disPosti ira il2o e 3" Srado e tIa il5o e 6ogrado
La scalacosì formata prende il nome di scalaminole natulale'
oo
5" 6'
Data la diversa disPosizione dei toni e dei semitoni, i due modi Presentano
differenti carattei.
I gradi della scala diatonica, sia per la posizione che occupano nelÌa scala, sia per la
loro funzione nell'ambito della tonalità, prendono le seguentidenominazioni:
30grado- MEDIANTE o MODALE cosÌ denominato per la posizione che occupa tra
la tonica e Ia dominante. Esso caratterizza il
MODO; infatti, nell'attuale sistema bimodale,
forma con la tonica un intervallo di terza
maggiore nella scala maggiore e un intervallo di
terza minore nella scalaminore-
- Gradi TONALI, cìuando alf interno della scala hanno la funzione tonale di
attrazionee dsohÌzione.
Essiordinati in basealla loro forza tonale sono il 1",4',5', 7', 2".
Gradi MODALI, quando aÌl'interno della scala determinano il MODO. Essi sono il
3' il 6' e iÌ 7'.
Questi gradi, infatti, determinano il Modo in quanto sono i soli
gradi della scala che, rispetto alla tonica, formano intervalli
maggiori nella scala maggiore ed intervalli minod nella scala
ninore,
*
g €j
a TI
+r If , ,, .--
-
II
-::-r_qr
Tra il 3ó, 6o e 7o grado, solo il 3' riveste importanza modale preminente, poichè
è il solo grado che, mantenendo sempre daÌla tonica l'i1ìlervallo di 3" maggiorc nella
scalamaggiore e di 3anTinore nella scalaminore, divcrsifica i due Modi.
II 6" e 7' grado, come vcdlemo più avanti, subiscono nelle diverse forme di
scale maggiori e minori, alcune modifiche per cui non sempre si trovano dalla tonjca
ad intervalli di 6a e 7a maggiore nel modo maggiore e di 6r e 7a minore nel modo
nlinote.
6l
Un'altra scala consideraia come variante della scala maggiote o della scala
minore è la SCALA CROMATICA o SEMITONATA.
Essa si offiene dividendo tutti gli intervalli di tono della scala diatonica
maggiore o delÌa scala diàtonica minore, per nezzo dei segni di alterazioni, in
semitoni, awalendosi per la formazione dei semitoni dei diesis (
fi ) per il senso
ascendentee dei bemolli ( b ) per il sensodiscendente.
Ne consegueche I'intervallo di ottava risulta diviso in 12 semiioni di cui 7
diatonicie 5 cromatici.
Esso è fondato sulf inserimento organico di tutti i suoÌti e di tr-ltti gli intenalli
della scalacromaticasenzache i suoni della scaladiaionica abbiano il soprawenio.
La dodecafonia, tecnica compositiva ideata da Amold Schónberg, è un esempio
di sistena cromatico.
62
Le scale modello possono esscrc riprodotte sugli altri suoni naturali o alterati
purchè, mediante opportune alterazioni, sia conservata la stessa disPosizione di toni e
semrtom.
Avremo così, nuove scale e di conseguenza, visio che la toÌìaItà è basata sui
rapporti armonici e melodici esistenliin una scala,avtemo altrettantetonattà.
u^ a)
KE Maggiore Sib Maggiore
Nlinore o So l M ;n o r e
ó r r'" ' hr
+a
- La . M a g g i o r e Mi b Maggiore
o F a i Mi n o r e o Do Minore
/t ll '' f it
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lr{i .M"ggior" Lab Maggiore
Minore Fa lúinore
n uouDo$
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' si M.ggior" Re b M a g g io r e
Minore Sib M in o r e
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ru$Itlaggiore So lb M a g g io r e
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oofllrlaggiore Dob llaggiore
o .,L.Í Minore L a b M in o r e
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a) 1Ù
64
.r-- r o {9
o 5
-
L'ìnnalzamento di un semitono cromatico del 7o grado (sensibilc) crea
qucÌf impulso dinamico verso la tonica mancantealla scalaminore naturale.
La scala minoÌe armonica, dsulta formata da 3 toni, 3 semitoni diatonici,
intercorenti tIa il 2o e 3", 5" e 6', 7" 8' grado, e da un intervallo di seconda eccedente
ira il 6o e 7ogrado.
6'
La scala minore melodica risulta formata da 5 toni e da 2 semitoni diatonici
lntctcorren arail 2' e 3' e tl.ail 7' e 8' grado.
65
Nel senso discendente sia il 7., sia il 6" grado útomano con le alterazioni
prop e della tonalità.
6'
La scala minore armonica e la scala minore melodica sono frutto di
compromessotra l'originale scalanatuEle di origine ecclesiasticae il sensotonale.
La saalaminote mista è formala dall,unione di due dive$e forme di scaleminorl:
- SensoAscendente
ARMONICA senso
d.ísc
mdenteNAT URALE
- Sefiso
Ascefid.ente
MELODICA sensodiscendenteARMONICA
- Sù1soAscendente
NA-|LIRALE sensor1ísc
endenteARMONICA
Vùrefùmèdr salemùm6re
odo c[o o
o o o o
s o9 o
-d
66
SCALE MAGGIONI
MINORI
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5
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68
L r l ù r , i ù r r o n o r o s oú Ls . r l r i ; n,rt
iiri
Circolo dell€ quinte pat€ndo dall Circolo delle quinte partendo dalla
Tonalità diDo Maggiore Tonalità diLA Minore
ì\rrb ìi,ra
.Ab iio
MI"
Osservando il Circolo delle Quinte, si può stabilire che qualsiasi tonalità o scala
può aveie la sua omofona a distanzadi 12 quinte giuste.
Per cui oltre alle già citate scale omofone, (cioè quelle con 5, 6 e 7 diesis omofone
rispettivamente a quelle con 7,6 e 5 bemolli), se ne possono costruire altre per mezzo
delle doppie alterazioninell'armatura di chiave.
ProspettodelleTonalità
condoppiealierazioninell'armaturadi Chiavee lispettivetonalitaomologhe
1r3f N1l n Magl. omoìogalbFA Magg. 4bb 3b LAbb Ma8g.omologa1 SOL Magg
DO r. nun. Rf mrn FAb min. Ml min.
Le tonalità e le scale con le doppie altcrazioni costanti sono poco usate. Esse
infatti, vcn€iono sostituile con le rispettive tonalità e scale omologhe che prescntano
Ìlleno alierazioÌìi e quindi semplificanola gíafia.
- Scala Enigmatica di Verdi, particolaÌe tipo di scala adottata da Verdi nell'Ave Maria
4 voci (dai 4 Pezzi Sacri).
2"modo
#f f i
3" mo,lo
ffiffi
^
I D,c6: t.tra.Òrdo la suc.6sione di quall'o súóni o.gitrli formantì ún int ruàlló di quùla 8rush.
5.71)_ SISTEMI PER LA CI,ASSIEICAZIONE DEGLI INTERVALLI
- glí interaalli giusti (7q, 4a, 5a, 8a) non hanno ne maggíore nè minore, ma sonmefirc
I'eccedente
e íI dimínuíto;
0scrìitoni
ftconda
2 semitoni
Quiìrta 5 semitoni
Quinta
Scsia l0 scmitoni
Scttima 10semìtoni
Ottava 1t semitoni 12 scmitoni
F;l F_T
l "F l KE
t' ìl F_'ì F ' l
l" Fl LE !E
FI t'l t;ìI |;ìI
l "F l I ' f"-l llr l , l r l
F_;l F-E r'.;l
L-]I LE Ltr
l-'rl
l "f"l l.Fl l"Fl
FìI FTI F o l frl
LE ltr LE !E
F-;l F-E lìl t'l
l. F l l .F l l"Fl I'fT,l
F-E t_'l
.
l. Fl I fi"l
22?l3
75
b) Sostituire la chiave originale con quella che permette di leggere le note con la
denominazioneche assumononella nuova tonalità.
Questa sostituzione delle chiavi ha il solo scopo di dare alle note una nuova lettura
e quindi non occorre tener conto degl'unisoni delle chiavi.
-Trasportoalla:
2q Supcnorc 3ÀSupcrìorc 4ùSupcriorc 5{ Supcriore 6aSupcriorc z Superiorc
7a lnÍcriorc : 6" lnfcriore 5r lnfcrìorc 3r lnferiore 2r Infcriore
M. Soprano Bnritono Soprano Tcnorc
- le notechenon subisconol'effettodeÌlealterazionicostantiúmangonoinvariàte;
RE MAGG.
DO f, MAGG.
DOb MA GG
77
CAPITOLO SESTO
GLI ABBELLIMENTI
L'oígine degli abbellimenti è antichissima: del loro impiego offrono larga tesh_
monianza il canto gregoriano, la musica trovadorica e I'Ars nova nelle cui musiche
so_
no frequenti vocaÌizzi o disegni melodici in cui è dato individuare le pime formule
del gruppetto e del trillo.
Durante il pedodo barocco e il primo '700, quando il bel canto raggiunse veite al_
hssime, particolarmente rigoglioso fu lo sviluppo degli abbellimenti nel genere operi_
stico, sviluppo favorito daÌle licenze dei cantanti come era nella prassi esecuiiva. Dopo
Gluk, che adottò abbellimenti meno complessi, i compositori cominciarono ad opporsi
agli abusi dei cantanti. Rossini prescrissepersonalmente le lioriture delle proprte arte e
pretese Ì integrale rispetto del festo musicalei Io stesso fecero Bellini, Donizetti, Verdi
e \\'agr.,er,con i quali I uso delle fiodture si andò disciplinando e restringendo.
7a
Nel corso del )oX secolo imasero le indicazioni di abbellimenti con notine scrit-
te in carattere pilì Piccolo, limitatamente ad aPPoggiatura, acciaccatura,mordente/ grup-
petto e trillo. Salvo eccezioni, la tendenza del XX secolo è di segnare tutti gli abbelli-
menti per estesohanne l'acciaccaturae il tlillo.
6.1)_ APPOGGIATURA
Esempio:
Notazione
Esecuzione
79
Notazione
Esecuzione
I
6.2)- ACCIACCA'nUV\
Esexrpjodi acci.ìccatr-rra
semplice,doppia e tripla con esecuziolìein battere.
\rìirzlonr
EsÉiLrzione
6.3)- MORDENTE
Nell'esecuzione il mordenie sottrae parte del valore alla nota reale, moderna_
mcllte esso si scrive quasi sempre per esteso e si esegue generalmente Per anticiPazio-
ne. Esso si sefjna con un Íaitino onclulato ( à ) se la nota ausiliada è quella suPeriole e
con un trattino ondulato tagliando verticalmente ( t ) se la nola ausiliatia è quella infe-
riore.
à) SEMPLICE se è fornato dalÌa nota reale, nota ausiliaria e nota reale e si distingue
iù Superiore (se la nota ausiliaÌia è Ia scconda superiore) ed Inferiore (se la nota au-
siharia è la secondainferiore).
\otazione
Ò
Ese.uzione
8l
Notazione
Esecuzione
6.4)- GRUPPETTO
AbbelÌimento formato dall'alternarsi del suono reale con il suono ausiliario su_
periore ed inferiore.
Essopuò essere:
Il gruppcltopì.rodtrirìguer:,ianiora in:
a/ su una nota e si eseguecon 3 oppure 4 note e prende il suo valore di duata dalla no-
ta reale;
Esempio
Notazione
-""'---l ...
Esecuzione
=E|j
Generalmente quando il gruppetto sta suÌla nota, si esegue partendo dal suono
ausiliaio supedore o inferiore; ma, se il suono ausiliario di attacco è preceduto da no-
ta uguale, è preferibile iniziare il gruppetto dalla nota reale.
Esempio
\otàzionc Esecuzione
:t:5ì
a3
b) fa due note unisone e si eseguecon 3 oppue 4 note e prendeil suo valore di durata
dallanotaprecedente:
Esempio
Notazione
3
Esecuzione
n
a-l r;;E r-/=E-
c) fra due note di diversaaltezzae si eseguecon 4 oppure con 5 nole e prendeil suo va_
lore di duratadallanotaprecedente;
Esempio
Notazione
Esecuz
ione 1
a)
.) liLr-l
8.1
d) dopo una nota puntata che non sia nè unità di tempo nè misura e si eseguecon 3
oppurecon4 notedi cui I'ultimaprendeil valoredel punto.
Esempio
Notazione
Esecuzione
e) dopo una nota ch€ rappresenta unità di tempo g di misùa e <i eceguecon 4 oppur(.
5 note che prendono il valore de1 punto oppure se trovasi in un andÀmenLoÌento s-
realizzeràsull'ultima suddivisione.
Esempio
ó
\otazione
a)
h
IseclLzione
a)
A hg-
-
85
65) _ TRILLO
Abbellimento musicale prodotto dalla rapida aliernanza cli due suoni congiunti
delIasca1a:quelloiealesuÌqualeèpostal,appositaindicazionetr-
(seguitada una linea ondulata),e il suono ausilia o superiore_
Il Íillo si potrae per tutta la durata del suono sul quale è collocafo il segno rcìa_
tivo, dando una velocita confotme aÌl'andamentodella composizione.
Essopuò essere:
ROVESCIATO,se ha inizio con il suono ausiÌiario (in questo caso deve essereindicato
da una notinaposiapdma del suonoreale).
tr- .
Notazione -.-.---
E:ecr,rzione
Il lrillo deve concludere sempie con Ìa nota reale, anche se seguito da altre noti-
ne che ne rappresentanola chiusa.
\otazione
Esccuzione
86
IL GLISSE indicato con una linea ondulata (segnatada una nota all'altra)accomPagna-
(ascen-
ione "gliss".(glissando)e corìsistein una rapidissina successione
ta dal]'indicaz
dente o discendente)di suoni congiunti diatonici o cromatici secondole possibilitàte-
cnichedcllo shumento.
L'ARPEGGIO che si segna con una Ìinea verticale ondulata segnata plima di un ac-
cordo.
Esso si usa nella musica per pianoforte e arpa e consiste nell'eseguire le nole del_
l'accordouna dopo I'alka e non simultaneamente.
87
CAPITOLOSETTIMO
SEGNI COMPLEMENTARI DELLA NOTAZIONE
(é:é===_-:=
1t"-AA=AAl
lú_ttsrl+=_..Ì-_
G4--.==:=....-.:=
w:.5=:
2Àvolta
r----ll-
f) Le espressioni "Si sopra" oppure '8r sotto" prescrivono I'esecuzione di una parte
alÌ'ottava supeliore o inferiore. Ad esse si ricorre per evitaÌe l'uso di hoppi tagli
addizionali richiesti da suoni molto gravi o molto acuti; l'efficacia di queste
espressionicessacon l'irnpiego della parola "loco".
la Legatula dì poÍamento, linea atcuata tra due suoni di diversa altezza, indica
che il primo suono deve essereappoggiatoed il secondolasciato;
= = = =
/!!
r#
;eernolcn
- Ìffi
Sondkon. il n.i l#
' bl li I Ì |
lo Staccato,indicato da un punto rotondo posto sopra la noia aÌla quale toglie metà
del valore;
i Q |
IYTV
= a .tQ t ae
al i = ?)'/'
pPp A'1' ?,'t'
.-----. --- .
a=
1) 1
t/' t)
L'Appoggiato o Poftato, indicato da un trattino posto sopra Ìa nota oppure da un
punto rotondo posto sotto il trattino, stabilisceche il suono deve essetesostenuto
lasciandotra un suonoe l'altro uno spazioquasiimpercettibile.
a , opp. )
a a
90
Essesono:
Aplnssionato,dolce,at'fettuoso,
solerne,bríllante,schcrzmo,trunEtílloacc.
22253
9t
APPENDICE
Accordo
Diapasono Corista
PeriodoMusicale
Inciso breve frammento ritmico melodico che rapplesenta la più piccola unità
di un periodo musicale:
Periodo raggruppamento
di due o più frasi.
1? IIRASE
21 I'RASE
------ r----,--------l
22253
93
BIBLIOGRAFIA
Inttoduzione
Cos'èIa musica?
Pug 5
CAPITOLO PRIMO
NOZIONI ILEMENTARI DT ACUSTICA
1.1) Il suono
"7
1.2) Qualirà del suono ''9
1.3) Suoni aÌmonici "9
CAPITOLO SECONDO
LA NOTAZIONE MUSICALE
10
2.1) Notazione dell'altezzadei suoni
11
2.1.1) Note
11
2.1.2) Rjgo mu:rcaleo pcnlagrdnìma
72
2.1.3) Tagli addizjonrta
1.2
2.1.4) Le chiavi
13
2.2) Notazione della durata dei suonr
18
2.2.1) Le figure
18
2.2.2) Altri segni di prolungamenro delÌe fìgure
(Punti di vaÌore, Legatura di valore, Èunb coronale)
21.
CAPITOLO TERZO
ORGANIZZAZIONE DELLA DURATA DEI SUONI
3.1) Ilritmo
3.2) Misura o battuta
27
3.3) Accenti
27
3.4) Ictus iniziali e finali
29
3.5) Tempo o MeÍo
30
1.6) Cla*sificaTione dci tetnpio mef. 31
3.7) Doppia indicazione nletrica
35
3.8) Indicazioni agogichee rÌìetrorìomiche
36
3.9) Il metronomo
37
3.10)lrregolarira ritmiche
38
3.10.1)La sincope
38
3.10.2)Ritrniin cL,nlrr:,tuo truppi irregolari 40
3.10.J)Polirirmi
CAPITOLO QUARTO
ORGANIZZAZIONE DILL'ALTEZZA DEf SUONI ,16
CAT'ITOLOSESTO
GLI ABBELLIMENTI n
6.1) Appoggiaura "78
6.2) AcciaccatuÌa "79
6.3) Mordente ' 80
6.4) Gruppetto "81
6.5) Trillo "- 85
CA.PITOLO SETTIMO
SEGNI COMPLEMENTANI DELLA NOTAZf ONE 87
APPENDICE 91
- Accordo 9'l
- Diapason o Corista 9'I
- Pedodo musicale 92
BIBLIOGRAFIA 93