Sei sulla pagina 1di 14

L'amigdala è il primo strumento/oggetto che l'uomo ha utilizzato.

Il primo computer progettato


dall'apple fu il "Lisa" (nel 1863).

L'anatomia dell'immagine (VIII A.C)

Greco Classica.

Capacità di tenere insieme l'idea dell'arte e la forma, per loro l'arte era tecnè (tecnica),essere capaci di,
avere abilità, cultura, scultura, guerra, pesca, caccia.

Per Aristotele, la natura dell'uomo produce cose analoghe, l'uomo, imita la natura, rendendo la scultura
più precisa possibile.

I greci sono i primi ad imitare la realtà, riproducendo che ch'è visibile all'occhio umano, l'immagine ha
anatomia propria.

Il tempio greco è una casa laica, (Partenone, dedicato ad Atene).

Per i greci, nell'edificio non era importante lo spazio interno, ma, bensì, quello esterno.

Lo spazio interno degli edifici è definito "cella", quello esterno viene rappresentato con delle decorazioni
nel monumento sulla parte superiore esterna (vita quotidiana).

L'anatomia dell'artista.

Dalla Grecia ci spostiamo all'Italia. (450-500)

Nasce il rinascimento, l'arte in Europa subisce un cambiamento di statuto.

Nel rinascimento, appunto, nasce l'artista intellettuale, studioso, che inizia ad interessarsi alla cultura
classica (fine 400), viene inoltre inventato un sistema di scrittura a mano: la stampa.

Gli architetti dell'umanesimo, sono degli intellettuali.

(Leonardo da Vinci, ad esempio, "l'uomo vitruviano") vitruviano significa in breve unico architetto che ha
lasciato un trattato sull'architettura, il vitruviano è un uomo che sta al centro dell'universo, è colui che
attraverso la geometria, controllano lo spazio. rappresenta il mondo tramite la prospettiva, una forma
che simula lo sguardo umano in maniera precisa. (tutte le immagini del 400, sono paragonabili ai video
games).

La prospettiva consente di immaginare degli spazi che utilizzano il metodo classico (tipo colore),
Michelangelo, durante la creazione della Cappella Sistina, chiese la possibilità di dare un tocco personale
all'opera, che andasse oltre il racconto biblico, ma non solo per codesta opera, ma anche per alcune
delle seguenti.

La filosofia di Michelangelo, è neoplatonica, " se Dio è creatore dell'uomo, quest'ultimo per mano di Dio
è creatore del mondo".
Gli architetti del 600, sono i primi a lavorare con i modelli, essi diventano successivamente prassi nel
periodo del rinascimento. es. Basilica di San Pietro (il modello).

La teoria del linguaggio artistico.

Anatomia del linguaggio artistico, la natura è convenzionale, quindi il suo linguaggio è utilizzato da
diversi artisti. es. Astrattismo.

L'arte moderna è analitica, mette in questione il modo in cui viene rappresentato.

Il metodo di pittura è sempre più geometrico, successivamente arriva il cubismo,è il prodotto risulta
sempre più astratto, come ad esempio la tecnica utilizzata da Picasso, il collage.

Il dadaismo, è tra le avanguardie che mettono da parte tutte le altre tecniche di rappresentazione,
costruendo sculture nuove (900).

Gli artisti di questo secolo, vogliono far capire che il mondo sta cambiando, rivalutando l'arte passata.

Il pittore dell'epoca rinascimentale, vuole un qualcosa di preciso,(in gran parte religioso) mentre il pittore
moderno è un uomo che ha trovato la sua strada e sa quale posizione vuole avere nel mondo. ad
esempio Le Corbusier, era ossessionato dalla rappresentazione.

Architettura "totale"

Modernità e avanguardie.

Quando hanno inizio i movimenti dentro gli spazi inizia l'architettura.

es. Margaret schutte lihotzky (1626) Cucina di Francoforte.

In questo periodo, la "modernità" era la funzionalizzazione dei servizi tecnici (wc, cucina). La casa viene
organizzata in modo che la essa possa essere utilizzata con tranquillità.

Gli inizi del 900, sono gli anni in cui vengono inventati i nuovi mezzi di trasporto, gli aeroplani e le
automobili, sono dei dispositivi leggeri, con un solo pilota. (attrezzarsi per fare attività un tempo
sconosciuti).

Nel 1910 abbiamo il primo acquerello astratta di Kandinsky.

Con astratto intendiamo, qualcosa, che non è realistico, qui i disegni, intingendo il pennello possiamo
tranquillamente modificarli, utilizzando una tecnica, scegliendo e sperimentando i colori primari.

Modernità come sistema.

Kandinsky vuole esprimere uno stato primario di conoscenza, l'artista moderno si chiede cosa sia l'arte,
la pittura, l'architettura o la scultura. Il mondo moderno dove vive è qualcosa di inedito, che appare
come un nuovo sistema. Il mondo sta cambiando grazie a l'industria e l'economia. Il piroscopo deve
viaggiare in modo autonomo, quindi deve avere tutto ed essere funzionante. La metafora della
macchina incrementa la metafora dell'uomo al centro dell'universo. Per sapere le misure si ricorre
all'ergonomia.

Industrializzazione. Lo spazio della macchina.

Gli architetti si chiedono quale sia il significato dell'architettura.

Modernità e avanguardie. Bauhause. Razionalità come tecnica.

Berhrens lavorò per AEG, (società di elettricità) edificò varie fabbriche. Le fabbriche non si trovavano in
periferia ma nell'aria urbana, quindi l'arredo esterno doveva essere a sua volta urbano, rivestì in pietra le
fabbriche così da amalgamarle al paesaggio urbano, le vetrate invece sono in due stili abbastanza diversi,
una richiama l'antico e uno il moderno. La Bauhaus nasce nel periodo della guerra mondiale, c'era
un'immensa differenza tra tecnica e arte, nel 19 un'unione di lavoratori per l'arte lanciò l'idea di una
mostra i progetti. La sede della Bauhaus era a Weimar, nel 25 venne spostata a Dessau e nel 32, invece, a
Berlino. Nel laboratorio delle Bauhaus si insegnava il rapporto con la tecnica, con l'utilizzo dei materiali.
Gropius creò un teatro totale, diverso dal solito e classico teatro.

Gli occhi di Le Corbusier.

La figura dell’architetto cambia, diventa più reale. Si dà più importanza lo stile dell’artista. Nel novecento
questa figura diventa ancora più importante, il mondo in una fase di cambiamento, gli artisti e gli
architetti osservano e lo interpretano. Attorno a queste figure vive il cambiamento, cambia il modo di
fare arte. Con il quadro di Magritte si può notare il cambiamento, perché l’arte designa oltre la realtà pur
partendo dalla realtà, perché il dipinto è un’immagine, c’è una distanza tra realtà e rappresentazione.
L’arte si appoggia alla realtà, costruisce un suo linguaggio e quindi è rappresentazione. E' molto più
importante l’interpretazione del quadro che il quadro stesso. Questa riflessione non rimane nel pensiero
ma diventa il punto di partenza per poter progettare e immaginare oltre. Viene messo in discussione
l’automatismo, la rappresentazione alla produzione della nuova realtà. All’anagrafe Le Corbusier si
chiama Charles Edward Scanneret-Gris, nasce nel 1887 e muore nel 1965, quasi l’unico o meglio è il più
noto che si dà un nome da architetto, studia in Svizzera (le chax de founds) qui vengono prodotti orologi
ed è una fabbrica manufatturiera, il suo maestro lo convince a lasciare la Svizzera per andare a Parigi, dal
1907, si imbarca in un viaggio in Europa, fino al 1912, progetta il suo viaggio. Le Corbusier, cerca di
mettere in pratica le parole di Nietzsche “ diventa ciò che sei.” E allora vuole mettere l’architettura passo
con i tempi, mettendo in pratica un progetto per descrivere lo spirito del tempo, utilizzando mezzi
moderni (macchina fotogafica). Mette tutto in pratica attraverso una rivista, scrive questo manifesto per
creare il purismo superando il cubismo, forma che ci dice come funziona l’oggetto. Gli occhi devono
imparare a vedere la modernità. la modernità la ritroviamo nella macchina, essa è un estraneazione del
corpo umano, anche lo stile cambia grazie ad esso. L’arte non la fa l’artista ma l’uomo moderno. Lo studio
di LC è suddiviso in due parti, artista e architetto lui dipinge e progetta, dipinge il purismo una versione
ripulita del cubismo. La realtà deve essere sempre chiara, infatti il purismo porta alla realtà. Lui ha un
approccio molto architettonico con gli oggetti che rappresenta. Lui è artista, scultore, pittore,
designer,scrittore (perché lavora in maniera incessante i suoi progetti, 34 libri). Nella sua carta d’identità
scrisse di essere uno scrittore “uomo di lettera” , pubblicò “verso un’architettura” nel 1923, è un libro ma
è anche un progetto, un dialogo con il pubblico. Il suo scopo era fare un confronto oggettivo tra i
monumenti e gli oggetti. Dobbiamo osservare: i volumi, la pianta. Nel 32, presenta a NY le sue opere più
celebri. Per lui l’architettura è il collegamento tra arte e tecnica, passa la sua vita svolgendo due mestieri,
pittore e architetto. Nel capitolo “la lezione di Roma” cercò di estraniare dalla storia le forme strutturali
che rappresentano i valori eterni, dall’antichità a noi, nasce l’idea che per costruire bene bisogna far si
che siano costruite bene. Visita Roma varie volte e la studia, il passato per dare esso deve poter essere
scomposto, trasformato in moderno. Il primo archeologo ad interessarsi dei resti dell’antichità è Linkem.
Gli scavi a Roma vennero fatti nel periodo che Le Corbusier visitava la città. Le Corbusier per gli architetti
è un paradigma di un modo di essere architetto prima di saper fare architettura. L’architetto prima fa
parte del contesto della città dove si forma, dopodiché lui diventa una figura autoreferenziata
inventando la sua cultura. La casa per LC viene definita standard, con caratteristiche logiche dell’opera,
attraverso un assemblaggio di pezzi si ha un elemento standard. La standardizzazione permette di
riprodurlo in serie. Così LC voleva ricostruire anche le case, proprio come avveniva con le macchine, in
questo periodo la maggior parte dei fabbricati iniziavano ad essere realizzati in fabbrica e poi montati sul
posto. La casa deve essere pensata come un manufatto da concepire sempre in serie. Gli spazi sono
collettivo (operai in un unico spazio), si lavora insieme (mansioni uguali ai colleghi). All’inizio si lavorava
fino a 14h, ma grazie alle rivolte ci sono delle restrizioni e per gli operai casa era il posto di lavoro. Tra il
consumo di massa e la produzione industriale c’è un’analogia. L’industria, da un lato, dall’altro la casa,
sistema borghese tra parentesi la classe che guarda questa trasformazione non è più Aristocrazia ma
bensì la borghesia). La casa moderna, non serve più solo per la funzione primaria (eccetto operai) per i
borghesi, gli imprenditori e chi lavora nei servizi, essa diventa il luogo dove la borghesia può
rappresentarsi, per essi è come un palazzo degli aristocratici. Il salotto e la novità dell’epoca moderna, in
questo periodo entrano in gioco i caratteri degli industriali, il mondo inizia a farsi che la dimensione
privata diventa importantissima, metà ottocento il privato cittadino entra in scena, con tutte le sue
caratteristiche. (Esempio: Dottor Jekyll e Mr. Hyde). LC, era uno studente innovativo, prima degli altri
riesce ad anticipare i tempi. A 19 anni, grazie all’aiuto di terzi riesce a realizzare le sue prime abitazioni.
Passa dallo stile tradizionale alle azioni che gli consentono di permettere appunto un linguaggio
moderno (purismo). Si inizia a costruire con il calcestruzzo, con la prassi di liberare la muratura dal
problema di essere portante. Lui vuole integrare il meccanismo dei mobili, tra i meccanismi già presenti.
Il sistema diventa unico, inoltre il sistema Dom-ino ( DOM: CASA, INO: INNOVAZIONE), riesce a far si che
le case siano ammobiliate insieme e non solo costruite. Intorno agli anni 20, fa un altro passo avanti, il
prototipo di casa (Maison) quasi simile ad un’automobile, A lui interessa di più l’aspetto interno che
esterno, la casa in serie è uno spazio nuovo, fatto da due riferimenti a: automobili (minimizzando lo
spazio) e fabbrica (dove si sta più comodamente). È il primo a capire che i servizi e gli spazi devono
essere strutturalmente diversi, i servizi minimizzati e gli spazi ampliati. L’automobile deve avere un costo
accessibile a chiunque, c’è la catena di montaggio, dove ogni operaio la possibilità di modificare
l’autovettura che scorre sul nastro inserendo il pezzo adatto alla sua mansione. Si spira un maestro
certosino di Firenze e, notando che i monaci abitava in una piccola casa con un piccolo giardino. Lui
controlla lo spazio coniando il paesaggio architettonico, si vive quando ci si può spostare intorno gli spazi,
ogni gesto fatto dentro le case è una passeggiata. Realizza una casa nel 23 sul lago per i genitori, la prima
delle case moderne.così si annunciano i cinque punti per l’architetto: priloties, pianta libera, facciata
libera, finestra a nastro, tetto a giardino. È un periodo di crisi, crisi economica degli anni 20, giovedì nero,
24 ottobre 1929, crollò la borsa di Wall Street, agli inizi del 20 Rhosvelte tentò dico di cambiare la rotta
dell’economia, “libera dalla paura del futuro, fissando il futuro come presente“.scrive un libro: la villa
radus. Il tema della ricostruzione diventa importante, le tipologie nuove risultano necessarie, da una
parte l’archetico del palazzo dall’altra quello della nave, inizi del 30 Moisei Ginzburg pensa un’altra
abitazione collettiva e gli abitanti condividono gli spazi comuni, cenando anche in gruppo, L’abitazione di
Marsiglia e a forma di nave, la struttura portante è un gran telaio, come se attraverso cassetti si possa
contenere le diverse abitazioni, tra gli aspetti tecnologici troviamo il sistema di telefonia, aria ventilata,
televisioni e nel piano intermedio troviamo negozi e spazi comuni, mentre nel tetto e come una sorta di
giardino (c’è anche una palestra, un asilo, come una nave da crociera) tutto controllato dal modular,
sistema proporzionale che individua le grandezze rilevate in un nuovo tipo (1,33), per generare le azioni
degli spazi interni esterni, lui appunto usa il modular tra parentesi metodo matematico).il secondo
(esterno) quindi le dimensioni finite di un qualcosa. Gli alloggi quasi tutti hanno una loggia in doppia
altezza, tra gli spazi collettivi abbiamo la terrazza, la palestra, i camini elaborati come le canne fumarie
della nave. Per LC, l’abitazione e anche preghiera, lui costruì nel 1970, il convento delle tourette, Per lui la
funzione è un punto di partenza verso lo spirito moderno, comprime il volume del convento realizzando
in altezza (quasi un castello) realizzato in cemento grezzo. LC, osa con il colore, ampliandolo sul cemento
in maniera diretta, oppure su determinati punti, lui progetta anche dopo la guerra, proprio come
un’influenza ur viaggia ovunque, arriva in Italia, ma progetta pochissimo nonostante l’affezione per il
luogo (progettò ma non costruì per Venezia, prima di scomparire nell’agosto del 1965, Costruì per la
moglie in costa azzurra un’abitazione dove passare le vacanze in tranquillità, non era un architetto
rivoluzionario anche se viveva in un’epoca di rivoluzione, ma era un riformista, l’architettura era la
condizione per evitare la rivoluzione, quindi bisognava progettare bene, viene accusato di collaborazione
con Mussolini e il suo progetto era basato sulla fiducia nella borghesia.

Mies Van De Rohe in Europa.

Mies interpretò tutto da una visione più tecnologica, fino a confrontarsi con l'arte, a differenza di LC. La
scrittura, invece, a differenza di quest'ultimo è una produzione molto più piccola, raccolta in un solo
libro. Ludwig che insegnò con lui a Berlino, scrive nel 1956 un libro dedicato a Mies, utilizzandolo per
parlare dell'aspetto dell'architettura moderna, i suoi aspetti più importanti e come riconoscerla. Per
capire dove arriva la tecnologia in architettura bisogna guardare le strutture in senso filosofico, per
capire come prendono forma bisogna ricorrere allo spirito, infatti il tema di questo secolo è appunto lo
spirito del tempo. Mies dice che la bellezza dell'opera è la luce della verità, citando sant'Agostino. I
romani appunto furono i primi a ragionare sulla costruzione delle strutture portanti, partendo dalle
cupole (Pantheon), questo sistema verrà utilizzato per anni, l'arco della cupola, veicola le forze statiche,
strutture sempre più sottili, la struttura diventa generatrice di forme. L a forma deve segnare la funzione.

La scuola di Chicago.

La prima architettura moderna americana nasce a Chicago, dove appunto si trovava parecchio ferro, che
consentiva queste "nuove costruzioni". Jhon Root è uno dei maggiori esponenti della scuola, realizzò il
Monodnock, 60 metri, ai tempi definito il "grattacielo" più alto, l'effetto del telaio, riusciva a ridurre la
costruzione dell'edificio al minimo, finestre quasi tutte uguali e costruite a mattoni, nel corso degli anni si
ha un'evoluzione. Louis Sullivan, uno dei più importanti del 1899, definito padre dell'architettura
americana, costruendo il centro commerciale "Sullivan Center" dove le travi orizzontali grazie al metallo
sono più importanti di quelle verticali, le travi e i pilastri sono praticamente uguali, la coincidenza che c'è
tra gli elementi assorbe la decorazione. Mies nasce nel 1886 e muore nel 1969, nasce in Germania, il
padre uno scalpellino, frequenta un'istituto tecnico, nel 1905 si trasferisce a Berlino per lavorare con
Peter Beherens (che costruì la fabbrica di turbine). Uno dei più importanti monumenti realizzato prima
della guerra è appunto un film, Metropolis di Fritz Lang 1927.

Struttura-Spazio-Città.

Mies vuole che la struttura sia un tutt'uno con la forma dell'edificio, è molto affezionato a Berlage, più
importante architetto olandese, realizza la borsa di Amsterdam, misto tra modernità tecnologica. Tra il
1921 e il 1924, fa 5 progetti mai costruiti come: Grattacielo di Fredrichstrasse a Berlino, edificio
triangolare in vetro, qui siamo nella sua fase espressionista, il secondo edificio, è sempre in vetro, ha una
forma vaga, quasi come una macchia di vetro lasciata cadere sulla terra ferma, poi troviamo l'edificio
degli uffizi, costruito in cemento armato e non in ferro, sono una serie di piani sovrapposti, dove lui
introduce le scale sull'entrata, nelle sue costruzioni più piccole troviamo la casa in campagna in cemento,
con un sistema aperto e poi la casa di campagna in mattoni con pareti altrettanto sottili e aperte.

Dalla struttura allo spazio.

Un altro architetto importante e Frank Lloyd Wrhigt, Che tra il 1900 e il 1917 realizza le case costruite in
prateria, successivamente Williis house nel 1901, con un ingresso visibile, con le finestre a nastro,
mentre il 1909 a Chicago costruisce un monumento all’idea di casa la Robbie House, dava valore alle
ombre. La prima casa che progettò Mies è casa Richl, troviamo anche casa a Krefeld, Case in mattoni ma
lavorate come delle case in cemento armato, nel 1929 abbiamo il padiglione di Barcellona, costruito in
stile moderno, riprendendo le forme del neo plastico, lui costruisce pilastri cruciforme, utilizza gli specchi
d’acqua per riflettere le costruzioni, in Repubblica ceca ritroviamo casa Tugendhat, la casa in grado di
dialogare con il luogo e utilizza un sistema strutturale per controllare dall’interno all’esterno ogni
dettaglio del progetto, realizza il nuovo campus dell’università Chicago, dove poi fino al 1969
insegna( Krown Hall). Mies era un architetto semplice, un architetto nato da una famiglia di grandi
lavoratori, aveva una sua teoria, che ha ispirato i giovani architetti, soprattutto nel periodo di
insegnamento nella Bauhaus.Quando si spostò in America, con il suo bagaglio di lavoro, nel 1932 alla
mostra del museo dell’arte moderna si ritrovarono un sacco di architetti, in questa mostra ciò lo scopo di
farsi che l’America fosse il luogo della modernità, viene messo appunto in plastico, delle foto dei disegni.
Nel libro dedicato al maestro, le opere vengono rappresentate con parecchio risalto alle piante, e poi si
passò direttamente alle foto dell’edificio, con un rapporto diretto tra piante e volume, la seconda
edizione del libro è dedicata allo stile internazionale. Nel 37 viene invitato a lavorare a Chicago e nel 38 si
trasferisce definitivamente, nel 47 riceve una mostra dedicata a lui a New York. Tra Philip e Ludwig si
restaura un forte rapporto, nel libro Johnson si occupa del capire Ludwig, le due edizioni fanno intendere
appieno gli sviluppi degli ultimi due anni e dell’americanizzazione di Mies diventa più evidente, trova un
collegamento con Fradrich, lui creò i più importanti monumenti di Berlino. La sua architettura è molto
greca e soprattutto basata sul simbolismo e sulle forme, che portano pian piano alla modernità, elementi
semplici e ben organizzati, elementi puliti, come per lasciare un segno nell'architettura "del passato nel
presente", nel libro confronta anche i suoi progetti con quelli di Schinkel (inoltre un pittore), infatti lui
disegna i suoi progetti, dà importanza alla natura in ogni oggetto. Mies mise in opera un progetto mai
realizzato, della villa Koller , Una villa immersa nella natura, alla fine del catalogo troviamo un progetto,
la casa Farnsworth, immerso nel verde, una villa "scatola di vetro". Il paesaggio è sempre il protagonista,
questa casa era munita di due bagni, un camino centrale è una cucina, i pilastri collocati tutti
esternamente. Dalle voci o meglio dai gossip vociferava sulla presunta relazione/ non relazione tra lui e
la proprietaria, durante la costruzione della villa lui ha assistito ai lavori, fino a quando il progetto è
passato in mano ad un altro architetto, a causa dei disguidi tra lui e appunto la proprietaria. Infine
l'architetto costruì 2 grattacieli (lake shore drive bulding).

La scoperta della realtà. Peter & Alison Smithson.

Dopo il devasto della guerra mondiale, c'era la necessità di riprendere in mano la ricostruzione morale e
architettonica del paesaggio, gli architetti si trovano adesso in un momento di formazione con la
scoperta della realtà. La coppia Peter e Alison saranno i nostri protagonisti in questa prima parte. Le
condizioni economiche dei paesi vincitori, quindi coloro che non hanno avuto forti impatti e sono riuscite
a rimanere nel benessere (America) a differenza delle altre potenze europee (Francia, Italia, Germania)
che hanno accusato dei colpi a causa della guerra sul campo. Alison e Peter nel 1949 si conoscono
all'università, si laureano insieme, rappresentano la prima generazione di architetti che si confrontano
con i propri maestri, l'incontro avviene nel periodo della ricostruzione, periodo di riscoperta, un tempo
in cui l'architettura era a misura d'uomo, l'architettura della prima meta dell' 900 vedeva l'uomo come
una figura standardizzata, senza un interesse umanistico ma bensì scientifico, dopo la seconda guerra c'è
la necessità di entrare nella vita umana per risarcire i danni compiuti dalla catastrofe, l'architetto
concentra la sua attenzione sulla misura, c'è un ritorno alla riflessione umanesima, tramite alcuni
studiosi (Rudolf) costretti ad emigrare in Inghilterra, dove studia l'architettura classica, scrisse i principi
architettonici dell'età dell'umanesimo, con uno spirito di approccio al presente, scopre che l'architettura
non era solo scoperta di stili, ma vedono un approccio diverso rispetto a prima, vedono lo spirito
dell'architettura, con al centro di tutto l'uomo, troviamo l'utilizzo della giometria (cerchio visto come
forma perfetta), per un architetto rinascimentale non c'è differenza tra religione e scienza, l'architettura
viene raccontata come qualcosa che agisce sia fuori che dentro l'edificio, tutto viene controllato da un
sistema di rapporti matematici, Wittkorer diventa famoso, per l'analizzazione delle ville di Palladio, lui era
convinto che Palladio era in grado di fare le sue architetture rispettando le dovute proporzioni senza
essere influenzato dal paesaggio Wittkorer infatti, misure le ville in facciata e in pianta, in particolare le
piante gli permettono la comparazione, le ridisegna come se i muri non avessero spessore, proprio come
faceva Palladio, creando così una forma rappresentativa nuova (diagramma), LC e Wittkorer, si incotrano
alla triennale di Milano nel 1951, dedicata al tema merce e standard, c'è un convegno sulla proporzione,
dove LC è il protagonista, che fornisce il suo contributo, Wittkorer pensa che LC voglia solo vendere la
sua architettura. L'Inghilterra costruisce delle case prefabbricate che portano uno spirito di
razionalizzazione del paese, Gli Smithson leggono il libro di Wittkorer e ne rimangono in soggezione, nel
1965, nella rivista più importante inglese, rilasciano un articolo che descrive gli architetti da dove
avevano tratto ispirazione: LC e Mies. La coppia, nel 1949, appena laureati, vincono un concorso per
realizzare una nuova scuola, con una struttura industriale ma più grezza, poco precisa, con elementi
standard, l'edificio ha diversi cortili, un'altro aspetto importante è la struttura presentata nella sua
semplicità, con nessun particolare, non disegnavano il mobilio ma lo acquistavano, LC per gli Smithson
dice come costruire e cosa soprattutto, nel 1952 partecipano al concorso per la ricostruzione del sistema
della golden lane, alla coppia interessava dove l'edificio si collocava, come reagiva alla realtà, riprendono
il modello classico dell'unità di abitazione e aggiungono una novità, ogni due piani ne mancava uno, per
LC era un edificio troppo staccato da terra, la coppia introduce i ponti, strade nell'aria, con l'idea di
riprodurre il funzionamento della strada più volte, l'idea degli Smithson era instaurare un rapporto tra
uomo e ambiente, la coppia da importanza ad una parte dell'edificio appunto per ciò, portano all'esterno
il corridoio centrale, affacciato su quello che troviamo attorno, loro non progettano per una città ideale
ma per la città reale. Loro approfondiscono attraverso un lavoro fatto con un gruppo di altri artisti in
maniera dialogica, (con la fondazione indipendent group, Londra, ISIE, istituto contemporaney art 52/55)
ne fanno parte anche Paolozzi ed Henderson, secondo gli Smithson è il contrario del tipico approccio
illuminista, osservano l'immediatezza della presenza immateriale, è importante la relazione tra l'uomo e
le cose, hanno un architettura basata sui sistemi di relazione, cercano la poetica nell'ordinario,
guardandosi attorno, "quello che vedi è quello che prendi." Paolozzi è un pittore, italiano ma scozzese,
viaggia in Francia, conosce un pittore austriaco, e inizia a lavorare tramite i collage, ricomponendo la
realtà con gli oggetti usati, tramite un procedimento tipico della pop art, Henderson invece era un
fotografo, lui vedeva la strada come luogo fisico, la moglie era una sociologa, scopre la vitalità della
strada che prende vita dalle anime che si spostano sopra, gli Smithson adorano le fotografie di
Henderson, nel 56, nella galleria d'arte a NY, si celebra il "questo è domani", dove si ha una visione
dell'abitare nella città del domani, apre la mostra un collage di Hamilton, gli Smithson costruiscono un
padio/padiglione costruito con materiali ritrovati, nel progetto casa del futuro, parlano di una casa
pensata, una casa a patio ma che possa essere affiancata da altre case, la casa è costruita utilizzando
forme astratte e in plastica, gli Smithson costruiscono la casa delle vacanze nel 1959, cercano il luogo
dove costruire la casa cercando la la propria Citroen viaggiando, la casa venne costruita dove in
precedenza era situata un'altra abitazione, pubblicano un libro AS IN DS, dove parlano della scoperta del
luogo, alla costruzione. Durante i congressi internazionali di architettura moderna dal 1928 in poi,
raccogliendosi si mettono d'accordo sulle linee guida da utilizzare sul campo, gli Smithson propongono
un sistema relazionale (casa,strada,quartiere,città) utilizzano le foto di Handerson per descrivere la
categoria. Volevano realizzare un luogo intermedio tra spazio e edifici, in the economist building c'è un
riferimento ad un progetto di Mies, il linguaggio di questa architettura è moderna ma anche antica a sua
volta, in alcuni elementi si adegua all'architettura classica (tetto a falde, l'uso della pietra porosa come
rivestimento, i portici amplificati per dare struttura allo spazio), cercano di tenerlo attaccato a terra, dagli
uffici vediamo la strada, così si crea una relazione visiva tra spazio interno ed esterno, il progetto robby
hood garden, ha delle facciate collegate fra loro ma diverse, sono prefabbricati, hanno grandi ambizioni
per questo progetto, ha un immenso parco esterno dove per loro c'era la libertà. Questo progetto però
non è resistito perchè ha subito un forte cambiamento temporale, tre anni fa si era indecisi se demolire o
demolire e ricostruire, venne demolito. La generazione Smithson è la prima che fatica a stare al passo
con il tempo.

Utopie negative. Superstudio e l'architettura radicale.


Ci troviamo in un'epoca di grandi trasformazioni, tra gli anni 60/70, troviamo le neoavanguardie,
l'urbanizzazione massiccia, gli architetti non riescono o meglio non possono aspettare e nuovamente si
chiedono quale sia il ruolo che occupano. In Italia il gruppo Superstudio, avvia un movimento definito
architettura radicale, l'Italia dopo il fallimento della seconda guerra, accoglie grandi nomi di altri Paesi,
nascono i primi SuperMarket, che diventano l'attuale Esselunga, il boom degli anni 60 costruito con il
consumo e il trasporto di massa, viene inaugurata l'autostrada del Sole, troviamo anche la catena di
montaggio con Ford, tutti si possono finalmente spostare, la città cambia e l'architettura diventa un
terreno di combattimento nella società contemporanea, nel 62 ci fu uno sciopero alla fabbrica di torino
(FIAT) sciopero di Piazza Statuto, chiedevano un controllo più severo, visto l'aumento di produzione. I
due fondatori dei Superstudio sono Cristiano Toraldo ( studente di architettura e fotografo di moda) e
Adolfo Natalini ( poi troviamo Piero Frassinelli). Il giorno dell'alluvione del 66 a Firenze era il giorno in cui
si sarebbe dovuta svolgere la mostra Superarchitettura, spostata poi di un mese, il manifesto (fatto da
archizoom e superstudio, altro movimento di questo periodo archigram) parla del super in tutto, i
protagonisti invece di criticare il sistema con approccio riformista, rivelano il vero funzionamento del
sistema, la mostra si trova a Pistoia, perchè Natalini voleva mostrare lì i suoi lavori, l'ingresso era come
un fumetto molto in stile popart, all'interno c'erano una serie di oggetti ambigui, che erano ma non
erano quello che facevano pensare, spiegano inoltre nel loro testo, che non era dare soluzioni ma
sollevare problemi. La rivista Domus chiede un curriculum al gruppo, per inserirli sulla rivista visto il
riscontro che stavano avendo, raccolgono i progetti in una serie di diagrammi, la chiamano viaggio
attraverso un drive in nell'architettura. Leonardo Benevolo nel 1960 pubblica una storia dell'architettura
moderna, William Morris è uno dei maestri dell'architettura moderna, scrittore, romanziere, politico,
designer, filoso.Tra il 69 e il 70 nasce il monumento continuo, archizoom invece fece un progetto No Stop
City, con un ragionamento analogo, non come fecero Superstudio, loro fanno vedere come sarà il mondo
interno e non esterno, pensano che sarà costruito come un grande sistema infrastrutturale, un qualcosa
che è sempre in formato grande, un'immensa struttura che raccogli supermarket, unità di abitazione e
parcheggio, l'idea è che le fabbriche non vengono viste come luogo primario, ma tutto è un luogo di
produzione. Superstudio nel 72 viene chiamato al Moma per creare un micro ambiente, creano una teca
di vetro con all'interno riflesso qualcosa all'infinito, dove si stagnano delle spine universali, punti di
attacco per erogare qualsiasi tipo di servizio attraverso questa apposita griglia a scala planetaria
(supersuperficie) vede il mondo organizzato tramite una rete, come realmente avviene, per loro ciò si
sarebbe potenziato sempre di più, l'idea è la progressione dell'assenza di oggetti per l'uomo sulla terra.
Gli atti fondamentali, sono 5 film, che parlano dei rapporti tra architettura e vita umana, non vengono
realizzati tutti e 5, parla del rapporto che l'uomo ha con le cose, non sono organizzati secondo le
categorie spaziali ma tramite categorie di relazione: vita, educazione, cerimonia, amore, morte.

Il teatro della città. Aldo Rossi e l'architettura del razionalismo esaltato.

Chiunque iniziasse a lavorare dopo la guerra, si ritrova con in mano tutto ciò che avevano creato le
vecchie generazioni, siamo in una stagione di ripensamento del funzionalismo, nella prima fase della
modernità il rapporto con la storia era meno intenso rispetto a questo nuovo periodo. Aldo Rossi, nato
nel 1931, divenne architetto durante il periodo delle rivoluzioni dei nuovi architetti, inoltre
insegnante(anche in Svizzera), milanese, si laurea nel 1959, studente del politecnico di Milano. Lavora
con Rogers. Aldo scrisse l'architettura della città, facendo dell'uomo quasi un idea meccanica, scientifica,
cercando di capire gli aspetti che tengono insieme le comunità che si presentano e rappresentano nella
città. Sironi disegnava paesaggi e città privi di movimento umano, senza auto o meglio senza un
movimento tra auto, Rossi si forma in un periodo di incessante sviluppo, inizia a progettare negli anni 60,
lui ragiona sul significato dell'architettura, nel libro di Emil Kaufman che nel 1963 scrisse da Ledoux a LC,
viene tradotto in italiano (1966) con il titolo: l'architettura dell'illuminismo, Rossi nel 1958 aveva
pubblicato un articolo nella versione originale del libro, recensendolo sulla rivista CasaBella, facendo un
confronto tra l'approccio alla classicità. Rossi commentò anche architettura saggio sull'arte, secondo
Rossi, la ragione è uno strumento di interpretazione della città, nel 1966 scrisse un libro che lo rese
famoso in tutto il mondo, l'architettura della città. Qui parla degli edifici della città e della città come
architettura. Nell'introduzione chiarisce appunto ciò detto prima, non si riferisce solo all'immagine della
città ma soprattutto all'architettura come costruzione. Uno dei riferimenti più importanti di Rossi è
l'antropologia culturale dove uno studioso francese e alla ricerca delle società primitive, constatando
come esse si ambientano al mondo, stando alla base di ciò che ha dato luogo allo spazio che adesso noi
occupiamo, Rossi suddivide lo studio della città in due sistemi: struttura spaziale (architettura e
geografia) , e struttura funzionale (analisi di sistemi politici, sociali...), ancora più importante per lui era
capire l'autonomia dello spazio urbano, l'architettura somiglia meno alla politica e più alla geografia,
perchè parla di ciò che succede nel corso del tempo, cambiando o cancellando la sua funzione. La
tipologia edilizia è ciò che misura l'articolazione e gli spazi della funzione che consente di evolvere i modi
di abitare dell'uomo nel corso del tempo, Rossi inoltre, individua la logica del funzionamento della città,
dandogli il nome di:fatti urbani, cioè qualcosa che rimane sempre uguale nel tempo cambiando la
propria funzione, vede la città come qualcosa da vivere, qualcosa di urbano per eccellenza, ripete
sempre che non si può definire precisamente qualcosa di urbano. Nel libro architettura della città non
ritroviamo costruzioni di Ross, perchè è un libro di riflessione, le sue architetture sono reperibili nelle
riviste e pubblicazioni, non voleva diventare uno storico dell'architettura, tiene separata la teoria dal
progetto, facendo un discorso rivolto al mondo in generale, lui si interessa alla fotografia, al cinema e alla
letteratura, parla del foro romano e del palazzo di Padova. Nel 1962 per la città di cuneo realizza un cubo
scavato, con 2 lati ciechi, uno tagliato che corrisponde all'ingresso, che da accesso ad una stanza
totalmente chiusa dotata di una sola fessura da dove è possibile intravedere le colline dove veniva svolta
la resistenza durante la guerra, Rossi realizza anche una piazza, a Segrate nel 1962, composta con una
fontana centrale e le caratteristiche forme geometriche, poi troviamo l'unità residenziale al gallaratese a
Milano, il cimitero di San Cataldo, Modena, lui creà la città dei morti appunto (1972), in stile neoclassico,
ancora oggi in fase di completamento. Nel 1979, chiamato alla prima biennale di Venezia, per realizzare
un edifici (installazione creata in un luogo non mobile), crea il teatro del mondo, un teatro galleggiante,
invece di creare una semplice piattaforma, crea un edificio chiuso per poi fare il teatro all'interno, voleva
metterlo a confronto con il resto della città, l'evento doveva essere l'edificio e non ciò che si svolgeva
all'interno. Nel 1987 crea l'hotel il palazzo, richiesto appunto in stile Aldo Rossi. Sul lago Maggiore nel
1994 realizza casa sua, la villa a Ghiffa, non che seconda casa che lui realizza, nel 1997 muore. Il secondo
libro è l'autobiografia scientifica del 1981.

Complessità e contraddizioni nell'architettura. Dal manierismo alla cultura pop. Robert Venturi e Denise
Scott Brown.
Arriva uno stile internazionale, che dura fino agli anni 60, tutto ruotava attorno ai temi della tecnologia,
in America avviene un ripensamento, c'è un periodo di crescente crisi, fino alla crisi del 73, la crisi
petrolifera, l'architettura è sempre un termometro di cambiamenti sociali, quando l'architetto progetta
restituisce le trasformazioni sociali, con il modernismo l'architettura si assoggetta alla forma che segue la
funzione, ma, c'è un altro aspetto, il valore simbolico. La cultura post moderna guarda il modernismo
come un fenomeno che ha prodotto utopie, nasce durante la realizzazione del film Koyaanisquatsi, con il
post moderno la storia è continua e lo spazio discontinuo, la differenza la possiamo notare nel libro di
Charles Jencks, il linguaggio dell'architettura post moderna, spiega tutto nelle copertine di prima e
seconda edizione che illustrano lo stesso edificio prima e dopo, decreta la morte dell'architettura
moderna (data 3:33, 17 luglio del 72, quando venne demolito uno dei quartieri visibili nel film di reggio
"Pruit-igoe"). Il rinascimento viene superato dal manierismo (Pontormo, 1525), un momento della storia
dell'arte occiedntale che mette in luce le figure che dialogano tra di loro e non solo confrontandosi con le
questioni antiche, il libro di Vasari ci racconta le biografie delle figure del rinascimento, ma mette anche
in luce le figure della prima e della seconda generazione, mettendoli a confronto con i maestri. Robert
Venturi nel 1966, pubblica complessità e contraddizioni in architettura, entrando in scena, non è un libro
rivolto al futuro ma bensì al passato, nella copertina troviamo una facciata piatta (Porta Pia). Venturi,
vuole riprendere le redini della storia, che ci racconta come si sia arricchita nel tempo, vedendo
l'architettura come un qualcosa di complesso. Venturi e molto interessato allo stile utilizzato da
Borromini, che era un linguaggio misto tra romano e greco, per Venturi, la casa del girasole di Moretti era
il massimo della descrizione del periodo, perchè appunto era una miscela perfetta tra periodi e contesti
storici. Nel 62, Venturi realizza una casa per la mamma ( Vanna House), prendendo spunto da Morettti, ci
lavora per anni, per far si che la cultura pop sia presente, introduce i tetti a falde che non si incontrano, il
portale d'ingresso, con un solo arco non ha ingresso, perchè lo ritroviamo sulla destra, è un'ingresso no
ingresso, le finestre partono in sequenza per poi sciogliere questo susseguirsi, il camino, invece, è
l'elemento chiave, centrale, per far capire che la casa ruota attorno al camino, inoltre elemento portante
per la scala, adattabile al percorso verso l'alto, l'interno è tradizionale. Venturi nel 68 scrive di un libro su
la città di Las Vegas, Denise, lo affianca durante questo periodo storico, pubblica nel 72, un report fatto
con gli studenti dove insegna, parla della forma urbana, forma architettonica della città, fa due edizioni,
la seconda è più compressa, per evitare che il testo non fosse capito, è un libro che fa rimanere valido
l'approccio con la città, proprio come dice sul testo "Learning from Las Vegas". Per Venturi, Scott Brown e
Steven, la città viene rappresentata come vista da un'automobile, Per Venturi e Scott il simbolismo ha
dementicato la sua forma, quindi vengono guardate le insegne di Las Vegas. Il simbolismo viene visto
nelle facciate, le insegne sono essenziali, la coppia non fa solo un catalogo sulle insegne, ma spiegano a
cosa riportano, ovvero le facciate dei palazzi storici rinascimentali, una combinazione di volumi e
insegne. Crea una teoria, dello shed decorato. Fa vari progetti, uno dei più importanti Football all of fame
del 67, museo del football, diviso in due parti principali, spazio interno e facciata, quest'ultima rispecchia
il modo in cui viene vissuto, ha due elementi, grande facciata dove sono proiettate le immagini delle
partiti, viene vissuto sia dentro che fuori, all'interno appunto ritroviamo il museo. Altro progetto della
coppia, City Edge, progetto di un insegna, nel 73, cercavano di essere migliori rispetto a qualsiasi altra
insegna esistente sul territorio. Nel 1980 abbiamo la prima biennale di Venezia, sotto la guida di
Portoghese, viene occupato l'edificio delle corderie, Portoghese decide di realizzare un percorso
architettonico, chiamando una decina di architetti per realizzare e esporre il proprio lavoro, in modo tale
di coinvolgere tutti nella strada novissima, costituita da un percorso che si apre a destra e sinistra
attraverso delle facciate, negli ambiti laterali troviamo le stanze, le facciate costruite in legno, così per
essere smontate con facilità. La coppia vuole rappresentare delle insegne che portano all'idea di una
colonna, la loro facciata è quindi un piano, un'insegna, e all'interno a sua volta in maniera
bidimensionale troviamo altre insegne. Il titolo della mostra era la presenza del passato.

Trasformazioni, scomposizioni, critiche. Peter Eisenman e le basi formali dell'architettura moderna.

Ci troviamo in America, Peter si chiede cosa sia l'architettura intesa come linguaggio, ha in comune con
Venturi l'interesse per la cultura europea, riflette sulla modernità e cerca di superarla. Peter nasce a
Newark, nel 72, è un architetto, studia in America in una scuola di architettura, nel 1960 va in Inghilterra
per frequentare un dottorato di ricerca, qui incontra il suo mentore, Coline Rowe, il quale ebbe come
mentore Wittkower, che a sua volta ebbe Wolfflin. Einseman si colloca all'interno di una geologia di
riferimenti che hanno a che fare con il tema della rappresentazione. Peter con Colin Rowe viaggia in
Italia, nel 1961, esperienza che lo forma alla ricerca di paesaggio e opere dal rinascimentale e barocco al
razionalismo del 20/30. Peter ha principalmente quattro temi: la forma, che è basata su se stessa, per lui
non ha riferimenti simbolici, è qualcosa di autonomo rispetto al soggetto, il linguaggio architettonico è
convenzionale, non ci sono regole esterne, è qualcosa che porta Peter ancora nel periodo delle
avanguardie, aggiunge l'idea che la forma non sia qualcosa di stabile e definito ma bensì qualcosa in
grado di evolvere, l'architettura non è il punto d'arrivo, ma il punto intermedio di un qualcosa di infinito.
Nel 66 si tiene una mostra a New York, al Jewish museum, dedicata all'arte concettuale, ragiona sulle
forme base con la quale si da forma al pensiero, Peter scrisse un libro che non pubblicò per parecchio
tempo, le basi formali dell'architettura moderna, venne discusso a Cambridge, parla dello spazio ch'è
una questione geometrica, con un carattere astratto di cui vediamo solo alcuni aspetti. La seconda fase è
l'autonomia, perchè la forma deve avere un'autonomia, Eisenman definisce le sue casa in base al
numero di produzione, tutte le sue case sono sviluppi giometrici, partono quasi sempre a forma di cubo
per poi evolversi, la terza fase è il testo, perchè appunto l'architettura va letta, proprio come una poesia.
Nel 78 si confronta con un testo, venne chiamato a partecipare ad una consultazione sulle aree di
Venezia, per l'area di Cannareggio, c'era lesigienza di realizzare spazi ed edifici urbani negli spazi vuoti.
Crea un ragionamento sul valore della città, e sul valore dell'assenza, visto l'acqua, crea degli scavi in
diverse dimensioni, tutte all'interno di griglie. La quarta fase è la passività, fase matura della sua carriera,
interventi in scala urbana, crea progetti complessi, al massimo del suo potenziale, ci propone progetti
che non sembrano edifici, lui è un architetto moderno, la sua architettura analizza, scompone e
ricombina i lavori, nell'89 crea in Ohio, Wexner Center, un centro culturale.A Berlino nel 1999 costruì il
monumento per gli ebrei assassinati, dove sottostante troviamo il museo dedicato a loro, la parte
superiore si trova alla fine di un marciapiede facilmente percorribile, dove c'è un piccolissimo spazio tra
una costruzione e l'altra che permette il passaggio di una sola persona, non si sa quale sia lo scopo
preciso, ma i passanti ci si soffermano una volta raggiunto. I monumenti arrivano fino a quattro metri di
altezza.

Verso un'architettura della metropoli. Rem Koolhaas e l'Office for Metropolitan Architecture.

Rappresenta l'autore più vicino ai nostri tempi, tratta la modernità come una stagione ancora in corso,
tutti gli altri architetti parlavano quasi sempre del post modernismo, con Koolhaas, abbiamo un metodo
di progettazione in fase di ritroso nel tempo per ritrovare i temi architettonici che vediamo ancora oggi,
ripensa ai temi come "la città" rimettendolo al centro, è un architetto che diventa ciò grazie allla sua
visione urbana dell'architettura, Koolhaas guarda le città come dei fenomeni della modernità, la città è
una metropoli, definita così da quando è "moderna", per lui viene prima la città e poi l'architettura. In
America la modernità arriva tra le ultime, tra fine 800 e inizio 900. Il nostro architetto si sofferma su NY,
per lui rappresenta non solo i caratteri della modernizzazione internazionale, ma perchè si modernizza
anche con degli elementi che vanno oltre i canoni classici dell'architettura moderna, a NY venne
realizzato appunto il luna park, realizzato nell'esttremità sud del quartiere di Brooklin, costruito in
contemporanea con il ponte, il più grande e famoso ponte in acciaio del mondo, ponte che collega
Manhattan con il quartiere di Brooklin, dove sorge l'isola dei conigli. E' un olandese nasce nel 1944, a
Rotterdam, una città soggetto di un vero e proprio progetto del "nuovo", l'architettura costruisce per
esistere, queste sono lw due faccie della modernità, Rem parla della bellezza del suo secolo mista tra
distruzione e costruzione,si riferisce all'utilizzo delle droghe in grado di far vedere oltre il naturale, l'isola
dei conigli è appunto la città del divertimento. Koolhaas si inventa la teoria della retroazione,
inventandola per descrivere qualcosa successa 100 anni prima, come introduzione nel suo libro troviamo
una frase di Dostojeskij, "perchè avrenno una mente se non per fare a modo nostro?", con ciò vuole farci
capire che tutto ciò che abbiamo in testa è realtà, e può essere realizzata. Rem definisce NY come una
città delirante, questo è il titolo di un altro dei suoi scritti, Il padre era un giornalista, romanziere, Rem
fondò un gruppo di artisti teatrali chiamato 1,2,3 ecc.., si occupava inoltre di una rubrica che andava dal
cinema alla moda, fino all'architettura. Nel 1968, grazie allle rivoluzioni, lui si ritrovava a Parigi, sulla
spiagga, dove ricercavano la libertà, era un critico della destra e della sinistra. Decide di frequentare la
facoltà di architettura a 24 anni, a Londra. Si iscrive al corso di progettazione, presentando una domanda
di iscrizione, creò un portafoglio personale, portando un progetto sottoforma di vignetta, intitolaro
Superficie, dove le architetture sono i personaggi, la città sono dei punti rossi, per far capire come la
metropoli diventa essa, bisogna partire dal principio, lui non ha un approcio funzionalista, per lui la città
per essere moderna deve essere artificiale, i punti rossi vengono chiamati "punti rossi d'intensità
urbana", Insieme a Elia, il suo prof, che lo considera sin da subito "brillante", Rem convince il prof ad
aprire uno studio, insieme alle loro mogli fondano l'OMA, (nonna) nonchè acronimo di studio per
l'architettura metropolitana. Il primo progetto di città ideale (1972) per Casa Bella viene chiamato
Exodus. Esso riguarda, la migrazione dei cittadini in una mega struttura costruita nel centro della città,
suddiviso in settori, dove ci sono diverse attività, con pratiche scomparse nelle altre città moderne,
riguardano il potenziamento della città. Il sottotitolo del progetto è prigionieri volontari dell'architettura.
I disegni che troviamo il delirius sono stati fatti dalla moglie. Rem si riferiva parecchio a Salvador Dalì,
anche la griglia ha un ruolo fondamentale, che divide la città in parti uguali. Nel giro di pochi anni i lotti
della città saranno autonomi, e la controparte sarà il rettangolo di Central Park, nella parte finalecdel
libro inserisce dei progetti, che rappresentano la sua idea di NY, appunto città costruita su una griglia,
ogni lotto è un mondo, il disegno lo intitola città del globo prigioniero, dove tutte le ideologie
architettoniche sono compatibili. Il grattacielo deve poter incorporare una serie di fattori che lo rendono
diverso dalle restanti costruzioni, per lui il prototipo di tutti i grattacieli è il Globe Tower, il più grange
edificio immsginato, che all'interno aveva una grande torre, una stazione, la torre rappresenta l'ago,
mentre la sfera la restante parte, per rendere l'ago urbano, bisognava appunto fonderlo con la sfera, il
mondo, la sua costruzione viene interrota quando il parco va in fiamme, dentro la sfera, troviamo un
grande parco di divertimenti sospeso, Crea 5 punti, i teoremi della grande dimensione:,autonomia, il
ruolo dell'ascensore, separazione esterno/interno, quantità vs qualità, rottura con il tessuto urbano.
Koolhaas si confronta con edifici di diverse dimensioni, dai grattacieli agli edifci più piccoli. La prima villa
che progetta e realizza si trova a Parigi, villa dell'Ava, il suo obbiettivo era creare un adificio abbastanza
moderno, mentre a Bordeaux realizza un'altra villa, nel 1998, il committente era un'imprenditore
disabile, quindi chiese una casa usufruibile sotto tutti gli aspetti da lui, quindi Rem realizzo una sorta di
pavimentazione in grado di muoversi dal piano terra all'ultimo

Potrebbero piacerti anche