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L’ATOMO (SCIENZE)

L'atomo è la più piccola parte di un elemento chimico che conserva le proprietà


chimiche dell'elemento stesso.

L'atomo è una struttura nella quale è normalmente organizzata la materia nel


mondo fisico o in natura. Più atomi formano le molecole,
mentre gli atomi sono a loro volta formati da
costituenti subatomici quali protoni, neutroni ed elettroni.

Il NOME

L’ atomo era così chiamato perché inizialmente considerato l'unità più piccola ed
indivisibile della materia .Verso la fine dell'Ottocento (con la scoperta dell'elettrone
da parte di J.J. Thomson nel 1897) fu dimostrato che l'atomo era in realtà
divisibile, essendo a sua volta composto da particelle più piccole, alle quali si
riferisce con il termine di "particelle subatomiche”
LA TEORIA ATOMICA: LA COMPOSIZIONE DELL’ATOMO.

La teoria atomica è la teoria fisica secondo la quale tutta la materia è costituita


da unità elementari chiamati atomi.

La teoria atomica si applica agli stati della materia


solido, liquido e gassoso.
L'atomo è composto principalmente da tre tipologie
di particelle subatomiche (cioè di dimensioni
minori dell'atomo): i protoni, i neutroni e gli
elettroni.
In particolare:
Ò  i protoni (carichi positivamente) e i neutroni (privi
di carica) formano il "nucleo" (carico
positivamente); protoni e neutroni sono detti quindi
"nucleoni"
Ò  gli elettroni (carichi negativamente) ruotano
attorno al nucleo senza seguire un'orbita precisa
(l'elettrone si dice quindi "delocalizzato"),
rimanendo confinati all'interno degli orbitali (o
"livelli energetici").
Normalmente il numero dei protoni è uguale al
numero degli elettroni e perciò l'atomo risulta
neutro.
L’ATOMO VISTO IN SEZIONE

Gli elettroni, negli atomi, sono legati al nucleo


dall’attrazione elettrostatica che si instaura tra
cariche positive (protoni) e negative (elettroni). Gli
elettroni si trovano all’esterno del nucleo disposti su
livelli di energia, detti anche orbitali, strati o gusci
elettronici, numerati da quello più vicino al nucleo a
quello più lontano e definiti con il simbolo n, che va
da 1 a 7 e viene detto numero quantico principale.
Ogni livello è diviso in sottolivelli: il primo livello ha un
solo sottolivello, il secondo due, il terzo tre e così via.
L’ENERGIA NUCLEARE

L'energia nucleare è una forma di energia che deriva da profonde modificazioni


della struttura stessa della materia. L'energia nucleare, insieme alle fonti
rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in
natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia.  L'energia
nucleare è data dalla fissione o dalla fusione del nucleo di un atomo. La prima
persona che intuì la possibilità di ricavare energia dal nucleo di un atomo fu lo
scienziato Albert Einstein nel 1905.
Secondo la sua famosa formula E=mC² si ricava che la
quantità di energia prodotta (E) è uguale alla massa di
materia trasformata(m) moltiplicata per una costante (C²) che
corrisponde al quadrato della velocità della luce(300.000 km/
s) ². Quindi si può constatare che da una piccolissima parte di
materia si può ricavare un' elevatissima quantità di energia,
se moltiplicata per un numero così grande. Per ricavare
energia dal nucleo dell'atomo esistono due processi:
•  la fissione (o scissione) di un nucleo pesante come
l'uranio
•  la fusione di nuclei leggeri come l'idrogeno
LA FISSIONE O SCISSIONE NUCLEARE

E' un processo consistente nella disgregazione di un


nucleo di alcuni elementi, detti fissili, in due frammenti di
massa mediante l'azione di neutroni su nuclei molto
pesanti. I risultati sono: liberazione di una grande
quantità di energia; emissione contemporanea di 2 o tre
neutroni, provocando nuove fissioni e innescando una
reazione a catena; comparsa di due prodotti di fissione,
frammenti del nucleo fissile rotto e a cui si deve la
maggior parte della radioattività.
L'energia può essere liberata istantaneamente, come
avviene in una bomba atomica, o fluire in modo regolare e
controllato, come avviene in un reattore nucleare.
L'elemento fissile usato nelle centrali è l’Uranio 235,
l'elemento però è presente solo in piccola parte in natura
perciò deve essere arricchito per farlo arrivare ad una
percentuale di circa 3-5%; l‘Uranio 235 costituisce il
combustibile che introdotto nei reattori sprigiona una
notevole quantità di energia. Durante la fissione, nei
reattori detti autofertilizzanti, oltre all’energia si ottiene un
materiale fissile non presente in natura, il Plutonio che è il
nuovo combustibile nucleare.
LA FUSIONE NUCLEARE

La fusione nucleare consiste nell'unione di nuclei leggeri per formare un atomo


pesante: quando due nuclei leggeri (deuterio e trizio, isotopi dell'idrogeno) vengono
spinti con forza l'uno contro l'altro si possono fondere insieme e formare un solo
nucleo (elio) il quale risulta meno pesante della somma degli altri due perché una
parte si è trasformata in energia.
Sulla Terra gli scienziati sono riusciti finora a realizzare la
fusione nucleare soltanto in forma non controllata, in
micidiali ordigni distruttivi come la bomba all'idrogeno;
non sono invece riusciti a far sprigionare questa energia
in modo lento e controllato a causa delle altissime
temperature in cui deve avvenire il processo: milioni di
gradi! Gli scienziati studiano due tipi di esperienze :
1)  A BASSA CONCENTRAZIONE, la miscela di isotopi
gassosi dell'idrogeno viene racchiusa in "pareti"
create da campi magnetici in una macchina chiamata
Tokamak
2)  A FORTE CONCENTRAZIONE, la miscela di isotopi è
contenuta in una microsfera irradiata molto
rapidamente da fasci laser ad alta concentrazione.
Un vantaggio della fusione nucleare a differenza della
fissione è che non produce scorie radioattive.

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