Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Gaetano MARADEI
NORME DI LEGGE, NORME TECNICHE E RISCHI
CONNESSI CON L'ATTIVITA‘
Legge 186 del 1968 (realizzazione degli impianti elettrici secondo la regola dell’arte
La legge stabilisce che la costruzione conforme alle norme CEI si può reputare a regola d’arte);
• Legge 791 del 1977 (caratteristiche che il materiale elettrico deve possedere per
essere utilizzato entro certi limiti di tensione - recepimento della direttiva bassa tensione
72/23/CEE);
2
È bene tenere sempre presente che il settore delle ex
Ferrovie dello Stato è sottoposto a legislazione in materia
di prevenzione infortuni, che qui verrà solo elencata, non
appartenendo le squadre di manutenzione ALSTOM a tale
disciplina:
• Legge 26 aprile 1974, n. 191
• Legge 23 gennaio 1979, n. 95
• Decreto del Presidente della Repubblica 1 giugno 1979, n. 469
• Decreto Ministeriale 4 febbraio 1980
• Decreto Ministeriale 18 maggio 1979
3
Oltre alle disposizioni di legge si applicano, a
completamento, le norme tecniche del Comitato
Elettrotecnico Italiano riguardanti la materia in oggetto. Tra
le più importanti si ricordano:
4
• CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale
non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in
corrente continua;
• CEI 70-1 Classificazione del grado di protezione IP relativo
agli involucri di macchine, apparecchi e componenti elettrici.
5
D.Lgs 81 del 2008
Titolo III
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
6
D.Lgs 81 del 2008
Titolo III
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
7
D.Lgs 81 del 2008
Titolo III
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
9
D.Lgs 81 del 2008
Categorie di tensione
10
D.Lgs 81 del 2008
Titolo III
USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
11
D.Lgs 81 del 2008
Titolo III - allegato IX
Distanze di sicurezza nell’esecuzione dei lavori elettrici
12
D.Lgs 81 del 2008
14
D.Lgs 81 del 2008
Enti di normazione
15
D.Lgs 81 del 2008
REQUISITI DI SICUREZZA DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO
Allegato V punto 9.4. Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare
l’indicazione della tensione, dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre
eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l’uso.
Allegato V punto 5.16. Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare
l’indicazione della tensione, dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre
eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l’uso. Le macchine ed
apparecchi elettrici mobili o portatili devono essere alimentati solo da circuiti a
bassa tensione.
Può derogarsi per gli apparecchi di sollevamento, per i mezzi di trazione, per le
cabine mobili di trasformazione e per quelle macchine ed apparecchi che, in
relazione al loro specifico impiego, debbono necessariamente essere alimentati
ad alta tensione.
Allegato V punto 5.16.4. Gli utensili elettrici portatili e gli apparecchi elettrici
mobili devono avere un isolamento supplementare di sicurezza fra le parti
interne in tensione e l’involucro metallico esterno
16
D.Lgs 81 del 2008
DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’USO DELLE ATTREZZATURE DI
LAVORO – allegato VI del D.lgs 81/08 coordinato con Dlgs 106/09
6 Rischi per Energia elettrica
6.1 Le attrezzature di lavoro debbono essere installate in modo da proteggere i
lavoratori dai rischi di natura elettrica ed in particolare dai contatti elettrici diretti
ed indiretti con parti attive sotto tensione.
6.2 Nei luoghi a maggior rischio elettrico, come individuati dalle norme tecniche,
le attrezzature di lavoro devono essere alimentate a tensione di sicurezza
secondo le indicazioni delle norme tecniche.
17
D.Lgs 81 del 2008
DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’USO DELLE ATTREZZATURE DI
LAVORO – allegato VI del D.lgs 81/08, prima dell’entrata in vigore
del D.lgs 106/2009
18
LEGGE 186 DEL 1968
Art. 1
Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le
installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono
essere realizzati e costruiti a regola d'arte.
Art. 2
I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le
installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici
realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico
Italiano ( CEI ) si considerano costruiti a regola d'arte
19
D.LGS. 81/2008
20
D.LGS. 81/2008
21
D.LGS. 81/2008
Obblighi dei progettisti, dei fabbricanti, dei fornitori e
degli installatori
Consultare direttamente articoli corrispondenti
22
D.LGS. 81/2008
Contratto di appalto o contratto d'opera
23
D.LGS 81/2008
Art 36 e 37 Informazione e formazione dei lavoratori
IL DATORE DI LAVORO PROVVEDE AFFINCHÉ
CIASCUN LAVORATORE RICEVA UN'ADEGUATA
INFORMAZIONE. (OMISSIS)
IL DATORE DI LAVORO ASSICURA CHE CIASCUN
LAVORATORE, RICEVA UNA FORMAZIONE
SUFFICIENTE ED ADEGUATA IN MATERIA DI
SICUREZZA E DI SALUTE, CON PARTICOLARE
RIFERIMENTO AL PROPRIO POSTO DI LAVORO ED
ALLE PROPRIE MANSIONI
24
D.LGS. 81/2008
Formazione dei lavoratori
LA FORMAZIONE DEVE AVVENIRE IN OCCASIONE:
a) dell'assunzione;
25
D.LGS. 81/2008
Sanzioni
26
D.LGS. 81/2008
(Contravvenzioni commesse dai progettisti, dai fabbricanti e
dagli installatori)
[articolo 57]
27
Grado di protezione IP (norma CEI 70-1)
29
Grado di protezione IP
30
Grado di protezione IP
31
Grado di protezione IP
Oltre a questi numeri è possibile la presenza di una lettera
(A,B,C,D) che indica la non accessibilità all’involucro delle
dita di una mano. Tale lettera è presente solamente se
l’inaccessibilità non sia garantita dal primo numero. Una
seconda lettera (H,M,S,W) fornisce informazioni
supplementari.
32
Grado di protezione IP
W Condizioni atmosferiche
33
Simbologia elettrica
34
Simbologia elettrica
35
NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE
DI LAVORI ELETTRICI
Datore di lavoro
Responsabile dell’impianto
Preposto ai lavori
Addetto ai lavori
36
NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE
DI LAVORI ELETTRICI
37
NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE
DI LAVORI ELETTRICI
h) adozione delle procedure previste per i lavori in prossimità nei confronti di parti
attive prossime, potenziali fonti di pericolo;
i) gestione e trasferimento al personale a lui subordinato delle informazioni
necessarie per il lavoro e la sicurezza;
j) messa in opera di ulteriori misure di protezione a fronte dell’insorgenza di rischi
elettrici e non elettrici non valutati preventivamente, o sospensione dei lavori nel
caso non sia in grado di farvi fronte;
k) organizzazione delle risorse lavorative assegnate o necessarie, compreso il
coordinamento di eventuali lavoratori autonomi che interferiscono nell’attività
lavorativa che si svolge all’interno della zona di lavoro, rendendoli edotti dei rischi
ai quali sono esposti ed adottando le eventuali misure di sicurezza necessarie per
evitarli;
l) accertamento dell’adeguatezza delle attrezzature, della strumentazione e dei mezzi
speciali necessari al lavoro
40
NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE
DI LAVORI ELETTRICI
…………….PREPOSTO……………….
41
NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE
DI LAVORI ELETTRICI
ADDETTO AI LAVORI
OFFICINA ELETTRICA
Complesso, contenuto in uno o più locali o aree all'aperto
racchiuse in un'unica recinzione, di installazioni destinate ad
almeno una delle seguenti funzioni: produzione, conversione,
trasformazione, regolazione o smistamento dell'energia elettrica. Le
officine elettriche eventualmente incorporate nei fabbricati civili e
negli stabilimenti industriali, si intendono limitate ai soli locali o
aree all'aperto comprendenti gli impianti elettrici ad esse relativi. Le
officine elettriche si suddividono in: centrali, stazioni, cabine
44
ALCUNE DEFINIZIONI
TENSIONE NOMINALE
Tensione per cui un impianto o una sua parte è progettato. (La
tensione reale può differire dalla nominale entro i limiti di tolleranza
permessi. In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici
si dividono in:
sistemi di categoria 0 (zero), quelli a tensione nominale minore o uguale a
50 V se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (non
ondulata);
sistemi di I categoria, quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1000 V
compresi se a corrente alternata o da oltre 120 fino a 1500 V se a corrente
continua;
sistemi di II categoria, quelli a tensione nominale oltre 1000 V se a corrente
alternata o oltre 1500 V se a corrente continua, fino a 30000 V compreso;
sistemi di III categoria, quelli a tensione nominale maggiore di 30000 V.
Per i sistemi trifase si considera la tensione concatenata
45
ALCUNE DEFINIZIONI
46
ALCUNE DEFINIZIONI
47
ALCUNE DEFINIZIONI
48
ALCUNE DEFINIZIONI
……………..MASSA…………..
Una parte conduttrice che può andare in tensione in caso di
cedimento dell'isolamento principale, posta dietro un involucro o
una barriera non saldamente fissati o rimovibili senza l'uso di un
attrezzo, è da considerare una massa se diviene accessibile dopo la
rimozione dell'involucro o della barriera; se invece l'involucro o la
barriera sono saldamente fissati o sono rimovibili solo con l'uso di
un attrezzo, le parti retrostanti non sono da considerare masse, se
non è necessario rimuovere l'involucro o la barriera nell'esercizio
ordinario. Una parte metallica non accessibile, che non è in
tensione nel servizio ordinario, ma che può andare in tensione in
caso di cedimento dell'isolamento principale, viene denominata
parte intermedia .
49
ALCUNE DEFINIZIONI
50
ALCUNE DEFINIZIONI
53
ALCUNE DEFINIZIONI
ALTA TENSIONE: (ai fini della norma CEI 11-27). l'Alta Tensione
(AT) è la tensione nominale di sistemi oltre 30 kV (sistemi di
Categoria III) sia in corrente alternata, sia in corrente continua.
MEDIA TENSIONE: (ai fini della norma CEI 11-27). la Media
Tensione (MT) è la tensione nominale di sistemi oltre 1 kV fino a 30
kV (sistemi di Categoria II) sia in corrente alternata, sia in corrente
continua.
BASSA TENSIONE: (BT) è la tensione nominale di sistemi fino a 1
kV sia in corrente alternata, sia in corrente continua. Essa,
pertanto, comprende anche la bassissima tensione (sistemi di
Categoria 0 e I, escluse le tensioni superiori a 1000 V fino a 1500 V
in corrente continua).
55
NORME AZIENDALI PER L'ESECUZIONE
DI LAVORI ELETTRICI
56
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
57
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
58
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
DISTANZE REGOLAMENTATE
59
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
DISTANZA LIMITE DL
Distanza regolamentata che varia al variare della tensione di
esercizio dell’impianto. I valori della distanza limite sono riportati di
seguito.
Vn [kV] DL (mm) DV (mm)
DISTANZA DI PROSSIMITÀ
Distanza regolamentata che si ottiene aggiungendo alla distanza
limite DL una quantità pari a 0,50 metri per tensioni fino a 1 kV, pari
a 1 m per tensioni oltre 1 kV fino a 110 kV, pari a 2,00 metri per
tensioni superiori a 110 kV.
MAGGIORAZIONE ERGONOMICA
Distanza in aria da aggiungere alle distanze regolamentate per
prevenire la violazione dei volumi da queste definiti a causa di
movimenti involontari .
DISTANZA SICURA
ZONA DI PROSSIMITÀ
VOLUME CHE CIRCONDA LA ZONA DI LAVORO SOTTO TENSIONE
PER UNO SPESSORE DEFINITO. LA SUPERFICIE ESTERNA DELLA
ZONA DI PROSSIMITÀ È POSTA AD UNA DISTANZA DALLA PARTE
ATTIVA PARI ALLA DISTANZA DI PROSSIMITÀ. LA DEFINIZIONE
DELLA ZONA DI PROSSIMITÀ È FINALIZZATA ALL’ISTITUZIONE DI
UN VOLUME DI RISPETTO INTORNO ALLA ZONA DI LAVORO
SOTTO TENSIONE, ALL’INTERNO DEL QUALE SONO IMPOSTE
DALLA NORMATIVA PARTICOLARI RESTRIZIONI PER GLI
OPERATORI, STANTE IL RISCHIO DI PENETRAZIONE NELLA ZONA
DI LAVORO SOTTO TENSIONE.
63
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
ZONA DI LAVORO
64
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
ZONA DI INTERVENTO
ZONA, COMPRESA ALL’INTERNO DELLA ZONA DI LAVORO,
POSSIBILMENTE POSTA FRONTALMENTE RISPETTO
ALL’OPERATORE, NELLA QUALE DEVONO ESSERE CONTENUTE
LE PARTI ATTIVE SULLE QUALI L’OPERATORE INTERVIENE PER
ESEGUIRE UN LAVORO SOTTO TENSIONE A CONTATTO. ESSA
INDIVIDUA LO SPAZIO D’AZIONE DELL’OPERATORE ED È UNO
SPAZIO VIRTUALE CHE SERVE A VERIFICARE LA POSSIBILITÀ DI
TENERE SOTTO CONTROLLO LE FONTI DI PERICOLO. LA SUA
EVENTUALE DELIMITAZIONE RICADE SOTTO LA
RESPONSABILITÀ DEL PREPOSTO AI LAVORI.
65
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
IMPIANTO IN SICUREZZA
66
LAVORI SOTTO TENSIONE IN BASSA TENSIONE BT
67
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
SICUREZZA
68
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
69
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
70
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
CONDIZIONI AMBIENTALI
Sono vietati i lavori in tensione a contatto in una delle seguenti
condizioni:
• all'esterno sotto pioggia, neve o grandine
• all'interno, in ambienti bagnati: per ambienti bagnati si intendono
ambienti nei quali si procede usualmente a spargi menti di acqua o nei
quali sono presenti con continuità vapore acqueo o esalazioni umide in
misura tale da dar luogo a formazione di gocce sulle pareti, sul soffitto o
sul pavimento
• con presenza, nelle vicinanze, di ripetute scariche atmosferiche - a
meno che l'installazione non sia alimentata da una rete totalmente in cavo
sotterraneo e il lavoro si svolga all’interno
72
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
73
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
PERSONE PRESENTI SUL POSTO DI LAVORO
74
PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE PER
ESEGUIRE I LAVORI
75
PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI
• fuori tensione;
• a contatto;
• in prossimità;
• a distanza;
77
PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI
Lavori elettrici fuori tensione
4. Verificare l’assenza di tensione.
5. Mettere a terra e in cortocircuito le parti attive su cui si opera
(sempre in alta tensione, solo in casi particolari in bassa tensione).
80
PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI
81
PREDETERMINAZIONE DEI LAVORI ESEGUIBILI
82
LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ
QUESTI LAVORI……….
84
LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ
85
LAVORI IN TENSIONE IN PROSSIMITÀ
86
LAVORI IN TENSIONE A DISTANZA
88
LAVORI IN TENSIONE A DISTANZA
89
LAVORO ELETTRICO SOTTO TENSIONE IN
EQUIPOTENZIALITÀ
L’operatore esegue il lavoro a contatto dopo essersi
posto alla stessa tensione e isolato dall’ambiente
circostante.
90
LAVORI ELETTRICI PARTICOLARI
91
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
92
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
93
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
………………oppure………………..
94
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
…………si sottolineano……….
97
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
98
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
99
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
100
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
………….continua…………….
101
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
………….continua…………….
102
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
103
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
105
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
106
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
107
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
DIFFERENZA FRA DOPPIA PROTEZIONE E SEMPLICE
PROTEZIONE
108
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
109
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
112
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
114
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
INTERVENTI NEI QUADRI ELETTRICI
115
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
INTERVENTI NEI QUADRI ELETTRICI
116
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
INTERVENTI NEI QUADRI ELETTRICI
117
ESECUZIONE DEI LAVORI IN TENSIONE A CONTATTO
Qualifica delle persone in relazione al lavoro che può eseguire
118
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON
TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V
119
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON
TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V
120
DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER GLI IMPIANTI CON
TENSIONE NOMINALE SUPERIORE A 1000 V
RISCHIO ELEVATO
Per il fatto che spesso tali lavori sono realizzati e coordinati da persone
comuni, chi organizza (Responsabile dell'impianto) e chi gestisce il
lavoro devono esercitare una valida supervisione e/o sorveglianza
adoperandosi con particolare zelo nel porre in atto comportamenti
prudenziali e sensibilizzando e responsabilizzando gli esecutori circa i
pericoli elettrici esistenti
123
LAVORI NON ELETTRICI FUORI TENSIONE
Lavori di natura non elettrica su o in prossimità di impianti messi in
sicurezza (cioè fuori tensione secondo le prescrizioni della presente Norma)
126
LAVORI IN PROSSIMITÀ DI IMPIANTI IN TENSIONE
QUANDO NON È RICHIESTA LA SORVEGLIANZA
Il datore di lavoro, fra i vari altri compiti, quindi, ha anche quello di fornire
gli attrezzi necessari per lavorare in sicurezza e i dispositivi di protezione
individuale che i lavoratori devono usare per ripararsi dai rischi residui.
129
ATTREZZATURE E DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
Essi, inoltre, devono essere usati in conformità alle istruzioni e/o alle
direttive fornite dal fabbricante o dal fornitore
Le istruzioni e/o indicazioni devono essere fornite nella lingua del paese in
cui vengono usate
131
DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
• idonei all’ambiente;
• di semplice uso;
• facilmente indossabili;
132
DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
133
UTENSILI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
Gli utensili utilizzati per i lavori elettrici devono rispondere alle rispettive
norme di buona tecnica e devono essere conservati nel rispetto delle
disposizioni del costruttore.
Si ricorda che gli attrezzi isolati possono essere utilizzati come prima barriera di
protezione contro i contatti diretti. 134
UTENSILI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
135
UTENSILI E DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
136
UTENSILI E DPI PER LAVORI IN BASSA TENSIONE
137
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
138
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
139
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
140
ALLEGATI: esempio piano di lavoro (CEI 11-27)
141
ALLEGATI: consegna e restituzione impianto (CEI 11-27)
142
ALLEGATI: piano di intervento (CEI 11-27)
143
ALLEGATI: piano di intervento (CEI 11-27)
144
ALLEGATI: esempio di scheda per interventi ripetitivi che può sostituire
il Piano di intervento (il preposto deve compilare solo i campi evidenziati in
grigio)
145
146