L’invenzione

scheda

della stampa
Jean-Antoine Laurent, Gutenberg inventa la stampa, 1830, Museo
di pittura e scultura, Grenoble.

Stampa
e Riforma
A Johannes Gutenberg , nato
a Magonza, in Germania, intorno
al 1400, dobbiamo l’invenzione
della moderna stampa a caratteri
mobili, eseguita cioè componen-
do il testo che si vuole stampa-
re con dei caratteri singoli, che
vengono assemblati a formare la
pagina sulla quale si procederà
all’inchiostrazione e alla stampa.
La prima opera da lui stampata
fu la cosiddetta “Bibbia delle 42
linee” (dal numero di righe con-
tenute in una pagina), che vide la
luce intorno al 1455.
L’invenzione della stampa giovò
non poco alla diffusione delle
idee dei riformatori; a cominciare
dalle 95 tesi di Lutero i loro testi,
redatti non in latino, ma nelle lingue moderne, eb-
bero grande diffusione. Anche la Bibbia ebbe un Il libro e la stampa
gran numero di edizioni (tra il 1522 e il 1536 Lute- Mentre prima dell’invenzione della stampa i libri
ro ne curò ben 430 traduzioni), così da consentire erano un bene disponibile solo per pochi privile-
di leggerla direttamente, senza l’interpretazione giati, dopo divennero un bene disponibile per mol-
del magistero della Chiesa cattolica. Questa reagì ti: la possibilità di vendere e distribuire su larga
pubblicando, a partire dalla metà del Cinquecento, scala questo prodotto rappresentò infatti una for-
una serie di Indici dei libri proibiti, cioè di elen- ma di guadagno e prese avvio l’industria libraria.
chi dei libri che i cristiani non potevano leggere, Oltre che sull’evoluzione culturale e su quella eco-
pena la morte (comminata anche agli autori e agli nomica, l’invenzione della stampa ebbe un effetto
stampatori). Pio V fondò a tal proposito nel 1564 dirompente sull’evoluzione religiosa. Per la gente
un’apposita istituzione, la Congregazione dell’Indi- comune avere a disposizione la Scrittura di prima
ce (abolita soltanto nel 1966 da Paolo VI ). All’in- mano e non sentirla più solo declamata nelle chie-
dice vennero messe anche tutte le edizioni della se ebbe un effetto straordinario. Ce lo spiega lo
Bibbia diverse da quella Vulgata, redatta in latino storico Hans Lülfing .
nel IV secolo da San Gerolamo. “Con questa produzione libraria il patrimonio

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 letterario del tempo veniva proposto a un pubbli-
co di lettori il quale, indubbiamente, a mano a
mano che il libro si diffondeva, diventava sem-
pre più ricettivo nei confronti dei suoi contenuti
e dei suoi valori, ma che quanto agli interessi
intellettuali, al livello di comprensione e al gu-
sto per questa letteratura va considerato anco-
ra troppo eterogeneo per posizione sociale e per
formazione e in buona parte prevenuto in atteg-
giamenti convenzionali, arretrati, preletterari.
Tale letteratura tardomedievale andava dalla
Bibbia dei poveri al testo della Bibbia in latino
e poi anche in volgare, dal libro di preghiere e
dal breviario al messale, dallo specchio di salvez-
za al commentario teologico, fino [...] al testo dei
Padri della Chiesa, dal calendario del salasso e
dall’oroscopo astrologico fino al trattato matema-
tico, dall’opuscolo anti-turco fino a Tacito , alla
cronaca universale e alla descrizione di viaggi,
dalla filosofia aristotelica e araba latinizzata, dal-
la grammatica per le scuole di Donato e dalla
poesia classica di Ovidio e Virgilio fino alla Di-
vina Commedia di Dante , alle dispute popolari
[...]e al libro di favole, dalla letteratura di indul-
genza ai testi e commentari del diritto romano e
canonico.
La crescente ampiezza della tematica letteraria
mostra insieme come la formazione cittadino-
borghese per influsso delle spinte sociali andasse
gradualmente secolarizzandosi, senza che ciò
comportasse l’abbandono dei legami tradiziona-
li, senza staccarsi dalle concezioni cristiane di
fondo. A questo processo corrispose la secolariz-
La Bibbia di Gutemberg conservata a Magonza.
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zazione iniziale, che poi progredì quasi inavver-
titamente, del libro, non soltanto riguardo al suo
contenuto ma anche quanto all’ambito sociale
della sua azione, e di conseguenza anche nelle
sue condizioni di produzione. Il libro rispecchia
immediatamente, in tutti i suoi rapporti econo-
mici, sociali e intellettuali, la grande trasforma-
zione culturale di quei secoli del tardo medioe-
vo. Il libro era il portatore materiale di queste
tendenze e quindi, come realizzazione cultura-
le, l’espressione più adeguata di questo processo
storico universale.”
‘ Magistero
Dal latino magisterium, insegnamento, è la funzione
di guida e insegnamento che la Chiesa svolge per
permettere agli uomini di comprendere pienamente
e di vivere correttamente la fede in Cristo.
Padri della Chiesa
È un titolo che a partire dal IV secolo la Chiesa
attribuì ad alcuni pensatori e scrittori di materia
religiosa, le cui dottrine erano ritenute conformi alla
retta interpretazione dei testi sacri. La letteratura
che essi produssero, la cosiddetta “patristica”,
rispose anche alla necessità della Chiesa di
confrontarsi con la tradizione filosofica che si
ereditava dai classici dell’antichità, provando a
rileggere il pensiero greco in modo da rintracciarvi
un senso cristiano e costruendo la teologia cristiana
attraverso le categorie del pensiero greco.
Secolarizzazione
La parola arriva dal latino saeculum, che significa
“mondo” e sta a indicare l’emergere di modelli di
vita orientati appunto al mondo e non a Dio. La
secolarizzazione è innanzitutto un processo storico
che ha preso le mosse da istanze di rivendicazione
dell’autonomia dell’uomo e della ragione
nei confronti del sacro e della religione. Il
termine designa, oltre al processo storico,
ancora in atto, in generale il fenomeno
per il quale la realtà della vita umana
viene vissuta in modo non sacrale e del
tutto autonomo rispetto alle norme
o alle istituzioni religiose. Ciò che è
secolare è del mondo storico, inteso
come separato dall’ambito religioso.
Ciò che è secolarizzato è sottratto
all’influenza, all’autorità e alla
giurisdizione ecclesiastica.
‘