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LE GRANDI TRASFORMAZIONI DEL PRIMO NOVECENTO

CRISI DELLA BORGHESIA LIBERALE

1.

· Prima guerra mondiale 1914-1918 --> Militarismo, imperialismo, nazionalismo, irrendentismo

· Rivoluzione d'Ottobre 1917 --> Crisi sociale, politica ed economica

2.

· Conferenza di pace di Parigi 1919 --> L'Europa ha un nuovo assetto politico-territoriale

· Tramonto dell'Eurocentrismo --> Ascesa di nuovi Stati sulla scena internazionale (Usa, Giappone,
e successivament Urss)

3.

· La "grande trasformazione": il crollo della Borsa nel 1929

· Tre ideologie a confronto: democrazia, comunismo, fascismo

UGUALIANZA E LIBERTA' TRA LE DUE GUERRE

SITUAZIONE DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE: la sconfitta austro-germanica e la rivoluzioe russa


avevano determinato la nascita di nuovi stati sovrani, e un'interminabile serie di rivendicazioni da parte
dei Paesi che si ritenevano gravemente danneggiati dalle condizioni di pace di Versailles. Le maggiori
potenze del tempo guidarono la vita politica con le stesse idee dell'anteguerra, ispirate al
conservatorismo, al nazionalismo e all'imperialismo; inasprirono così, anzichè pacificare, i rapporti
internazionali, così da rendere inevitabile una nuova guerra.

LA CRISI DELLO STATO LIBERALE: L'Europa del dopoguerra era, infatti, caratterizzata da una crisi: il
liberalismo e il parlamentarismo, cominciavano ad essere giudicati dalle opposizioni politiche poco adatti
a risolvere i problemi presenti nei singoli Paesi, che si inasprirono con la crisi economica dovuta al crollo
della Borsa di Wall Street nel 1929. Al loro posto si andavano ad istaurare le ideologie antidemocratiche,
e la propensione verso governi forti e autoritari. In tali condizioni era difficile mantenere l'ordine
interno e strutturare una seria vita democratica e parlamentare; le libertà individuali, considerate sacre
dalla Rivoluzione americana e da quella francese, venivano fortemente limitate se non eliminate.

· il riconoscimento dei diritti di libertà è alla base della partecipazione del popolo al governo e,
quindi, della democrazia: con il progressivo allargamento del suffraggioo (prima maschile, e in
seguito, quello femminile), lo Stato liberale ottocentesco si trasformò in Stato democratico, dove
gli individui godono del diritto di partecipare attivamente alla vita politica.

· l'ideale dell'ugualianza è stato sostituito al diritto di tutti alla libertà, come è accaduto nell'Urss e
nei Paesi socialisti, in cui troppo spesso il concetto di ugualianza è stato portato alle estreme
conseguenze. La storia del Novecento può essere letta anche come un processo in cui gli ideali di
libertà e di ugualianza si sono a volte intrecciati, a volte esclusi l'un l'altro, in un cammino
complesso verso un'integrazione difficile.

DEMOCRAZIA, COMUNISMO, FASCISMO

SOCIETA' DI MASSA E REGIMI AUTORITARI: la civiltà Europea continua ad avere come riferimento di valori
di libertà e dell'ugualianza.

· La democrazia porta a un'integrazione "dal basso", fondata sui valori della partecipazione di
tutti alla vita politica.

· il comunismo propone, sulla base dell'ugualianza, un'integrazione tra cittadino e Stato.

· il fascismo sostiene un'integrazione "dall'alto", incentrata sul primato dello Stato e sul rispetto
del suo capo il "duce".

Sono stati proprio i regimi autoritari, caratterizzati dal dominio violento e totale della politica, a
intepretare le esigenze della nuova società di massa politicamente organizzata, socialmente
urbanizzata e tecnologicamente modernizzata.

Da qui l'emergere in italia del fascismo (1922-1943), che diede il nome a movimenti analoghi in altri
Paesi europei, i quali si ispirarono al fascismo italiano. Tutto ciò porterà a una diffusa distruzione delle
libere istituzioni democratiche sotto le pressioni dei regimi autoritari di tutta Europa. Tuttavia c'è un
generale consenso nell'evidenziare come esso offrisse un modello forte di soluzione ai problemi scaturiti
dopo la prima guerra mondiale, soprattutto in relazione alla crisi morale e alla necessità di un
assestamento dei rapporti sociali, sconvolti dal conflitto e inaspriti dalla depressione economica.

I regimi autoritari sorti in questo periodo sono stati definiti anche totalitarismi, termine che enfatizza la
dimensione totalizzante dello Stato totalitario. Il termine è stato attribuito anche al regime sovietico,
sviluppatosi in Urss dopo la rivoluzione d'ottobre del 1917, e soprattutto a partire dal 1928 a opera di
Stalin. Hannah Arendt ha parlato di "età dei totalitarismi" per definire il periodo tra le due guerre.Le
radici del totalitarismo si trovano nell' antisemitismo, nell'imperialismo e nella condizione isolata
dell'individuo nelle moderne società. Intenso in questo senso, il fascismo italiano non sarebbe stato un
totalitarismo, poichè in italia continuava ad avere un grande rilievo sia la Chiesa, sia la monarchia dei
Savoia.

DAI REGIMI TOTALITARI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

1. Regimi autoriatari sorti nella prima metà del Novecento: le caratteristiche comuni

· ideologia radicale e organica tesa a una strasformazione totale dell'esistente

· partito unico (assenza di pluralismo politico)


· capo carismatico

· formazione del consenso

· rituali e miti: controllo totale e demagogico dei mezzi di comunicazione di massa

· primato dello Stato sulla società civile

· nazionalismo e atteggiamenti aggressivi in politica estera

· pervasiva presenza dello Stato nelle dimaniche socio-economiche

· allo stato basato sul contratto tra chi detiene il potere e i cittadini (contrattualismo) si
sotituisce una forma di aggressione basata su un "consenso" creato dall'alto

2. Le espressioni storiche del totalitarismo

· Fascismo italiano (1922-1943)

· Stalinismo sovietico (1928-1953)

· Nazionalsocialismo tedesco (1933-1945)

3. Politica estera aggressiva da parte del nazionalsocialismo tedesco:

· Seconda guerra mondiale 1939-1945

DITTATURA TRE TIPOLOGIE:

1. Dittatura tradizionale

· Forma di governo autoritaria, instaurata in genere con metodi non legali o violenti.

· Il potere è accentrato nelle mani di una sola persona o di un gruppo ristretto

2. Dittatura "moderna" (totalitarismo)

· E' caratterizzata dal dominio violento e totale della politica, dal controllo completo su ogni
aspetto della vita dello Stato e della sua popolazione, dalla repressione dei diritti naturali e dal
degrado e dall'abbruttimento dei normali legami sociali.

· Le masse sono mobilitate in nome dell'ideologia

· Questi regimi sono ultranazionalisti e sostenitori di una politica estera aggressiva

3. Dittatura militare

· Regime autoritario instaurato dal potere militare


· Il vertice dello Stato è costituito dai gradi più alti della gerarchia militare

· Le masse sono passive, schiacciate dalla repressione

IL FASCISMO IN ITALIA: il regime di Mussolini è caratterizzato dall'abolizione delle libertà civili e


sindacali, da un partito unico, dalla concentrazione del potere nelle mani di un capo e dalla propaganda
finalizzata a creare il consenso e a mobilitare le masse. Il fascimo rimane al potere fino al 1943. Dopo la
destituzione di Mussolini, il governo Badoglio, nominato da Vittorio Emanuele III, firma l'armistizio con
gli Anglo-americani, dando inizio all'occupazione nazista e all'azione della Resistenza con in Comitati di
Liberazione nazionale (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945). Dal 1943 al 1945 gli Italiai si trovarono divisi:

· Repubblichini: fedeli al governo di Salò (Stato fascista restaurato da Mussolini con il nome di
Repubblica sociale italiana) e schierati con i Tedeschi in difesa dell'onore nazionale infranto
dall'armistizio e dal "tradimento" della monarchia dei Savoia

· Fautori della Resistenza: ostili alle truppe tedesche che occupavano l'italia centro-settentrionale
e a quelle fasciste, e impengate alla liberazione del paese.

Per i repubblichini l'8 settembre costituiva una "vergogna", il tradimento di un popolo nei confronti del
suo alleato; per i partigiani era invece la data del riscatto morale e politico di una nazione oppressa.

LE VARIE TAPPE DELLO STATO ITALIANO DALL'UNITA' ALLA FINE DEL FASCISMO

· 1861-1922 : Stato liberale monarchico

· 1920-1922: Da movimento il fascismo diviene partito

· 1922-1925: Il 25 novembre 1922 Mussolini è chiamato dal re Vittorio Emanuele III a dirigere il
governo: periodo di transizione dallo Stato liberale allo Stato fascista

· 1925-1929: Costruzione della dittatura autoritaria (vengono approvate le "leggi fascistissime, che
aboliscono tutti i partiti, escluso quello fascista, la libertà di stampa, l'opposizione politica, le
organizzazioni sindacali libere e il diritto di scioperare).

· 1943-1948: Periodo di transizione dallo stato fascista allo Stato democratico repubblicano

IL NAZISMO IN GERMANIA: l'ideologia nazista attinge i propri modelli dal "darwinismo sociale"
opponendo ai principi di libertà, ugualianza e fraternità. Sapere e consapevolezza devono aumentare
solo per chi comanda e, parallelamente, deveno diminuire per chi ubbidisce (motto di Hitler: "E' una
bella fortuna per gli uomini di governo che le masse non pensino"). Se è tuttavia ormai impossibile tenere
le masse nell'ignoranza, bisognerà compattarle con il controllo della cultura, dei mass media e dell'intero
Stato sociale. Bisogna mirare contemporaneamente allo sviluppo tecnico-produttivo e al controllo delle
masse. Si favorisce in questo modo il senso di appartenenza a una nobile stirpe retta da una guida
illuminata, in cui vi è compreso in lui l'insieme di tutte quelle qualità di cui i songoli uomini sono stati
privati. I mezzi utilizzati per raggiungere il consenso e il plagio delle masse sono la radio e i cinegiornali,
gestiti dalla propaganda di regime.

ASCESA E CROLLO DEL NAZISMO

· 1933: Hitler è nominato cancelliere dal presidente Hidenburg. Reprime i sindacati, abolisce i
partiti politici, la libertà di stampa e di opinione. Attua una politica estera aggressiva.

· 1934: Hitler diventa capo della Stato: è quindi contemporaneamente presidente della
repubblica, capo del governo, capo dell'esercito e capo del Partito nazionalfascista.

· 1935: Entrano in vigore le leggi razziali

· 1939: La Germania invade la Polonia, inizia la seconda guerra mondiale

· 1945: La Germania è sconfitta, Hitler si suicida il 30 aprile.

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