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L’orecchio

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Premesse

•  Una sorgente sonora emette onde che


causano una alternanza di compressione
e rarefazioni nell’aria compresa fra la
sorgente e l'ascoltatore.

•  Queste compressioni e rarefazioni


provocano fluttuazioni della pressione al di
sopra e al di sotto del normale livello della
pressione atmosferica.

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•  Il suono non è un fenomeno puramente
fisico.

•  I risultati degli studi sulla percezione


entrano pesantemente in gioco nella
compressione del segnale audio, quando
occorre determinare in modo preciso le
parti del segnale da eliminare.

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•  L’informazione in un segnale dipende da come il
nostro sistema percettivo (uditivo) interpreta il
segnale in ingresso

•  Negli ambienti di multimedialità e di realtà virtuale,


per “truffare” i sensi, occorre conoscere
perfettamente come i sensi operano

•  Gli psicofisici (in particolare, gli psicoacustici)


sono riusciti finora a spiegare molti dei dati
concernenti il funzionamento del nostro apparato
uditivo soprattutto da un punto di vista fisiologico,
mettendo in relazione le misure fisiche oggettive
con le sensazioni uditive corrispondenti.
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Come vengono riconosciuti e
interpretati i suoni?

•  La risposta alla domanda è ancora


problematica.

•  La parte cognitiva è ancora molto carente.


Non è chiaro come i segnali provenienti
dalle due orecchie vengano miscelati ed
elaborati per produrre le sensazioni di
musica e linguaggio nei loro aspetti più
complessi.
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Psicoacustica  
 
•  termine generale che si riferisce:
– alla struttura fisica dell'orecchio
– alle vie uditive
– alla percezione del suono e ai rapporti
fra queste realtà

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La sensibilità dell’orecchio

Camera anecoica

•  pareti molto spesse sporgenze cuneiformi in fibra di


vetro, lunghe anche un metro, puntate verso l'intemo e
disposte su tutte le pareti.

•  soffitto e pavimento = griglie in acciaio.

•  atmosfera irreale: l'enorme quantità di suoni e rumori


della vita quotidiana si fa sentire attraverso la sua
assenza.
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Camera anecoica

•  silenzio di tomba

•  Cominciamo a scoprire nuovi suoni:


1.  il forte battito del cuore.
2.  il sangue che fluisce nelle vene.
3.  se l’udito è sensibile, riusciremo a captare uno strano
sibilo, appena percettibile fra il cuore e il sangue. È il
rumore delle particelle d'aria che urtano il timpano, che
compie spostamenti incredibilmente piccoli: soltanto
1/100 di un milionesimo di centimetro (10-10 m), ovvero
1/10 del diametro di una molecola di idrogeno.

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Camera anecoica
 

•  L'orecchio umano non può percepire suoni più deboli di


quello causato dalla “pioggerella” di particelle d'aria sul
timpano

•  Siamo alla cosiddetta soglia di udibilità. Non


servirebbero orecchi più sensibili, poiché qualsiasi
suono di livello inferiore sarebbe sopraffatto dal
rumore delle particelle d'aria

•  La soglia di udibilità corrisponde esattamente al più piccolo


suono possibile nell'aria

•  Le strutture protettive dell'orecchio non sono in grado di


tutelarlo dai rumori più intensi, soprattutto se di natura
impulsiva (rombo di un cannone, lancio di un razzo, un
jet) 9
Descrizione del suono

•  forte, debole, fragoroso, flebile, ... per


riferirci al suo volume

•  alto, basso, acuto, grave, baritonale,...


per riferirci alla sua altezza

•  vuoto, pieno, brillante, opaco, metallico,


plastico,... per riferirci al suo timbro

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In che modo queste grandezze percettive
corrispondono alle grandezze fisiche di
ampiezza, frequenza, forma d'onda?

Corrispondenze intuitive:
-  volume – ampiezza
-  altezza - frequenza
-  timbro - forma d'onda

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I compiti principali per il sistema uditivo

1.  comprensione del messaggio sonoro:


comprensione del linguaggio, fruizione della
musica, riconoscimento della sorgente sonora

2.  ricostruzione della mappa spaziale


delle sorgenti sonore:
localizzazione degli oggetti intorno a noi
(anche in movimento)

3. rilevazione della natura dell'ambiente


circostante mediante gli echi e i riverberi
individuati 12
Seguendo i principi metodologici della
scienza cognitiva, i sistemi percettivi
possono essere analizzati come delle
funzioni di input/output

•  Input: il segnale acustico, cioè le vibrazioni


dell'aria che partono dalle sorgenti sonore e
arrivano al nostro orecchio

•  Output: comprensione del messaggio sonoro


(linguaggio, musica, rumore) e ricostruzione della
mappa spaziale delle sorgenti intomo a noi

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Orecchio - trasduttore
•  L’orecchio è un trasduttore estremamente
sensibile che risponde a queste variazioni di
pressione mediante una serie di processi
correlati che si verificano all’interno
dell’organo uditivo.

•  Nel linguaggio tecnico, apparecchio o


dispositivo per la trasduzione: processo di
trasmissione di energia da un punto a un altro
di un sistema accompagnato da una
modificazione della natura dell’energia
trasmessa. 14
•  Quando arrivano all’ascoltatore, le onde di
pressione sonora sono raccolte nel canale
auricolare tramite la parte esterna
dell’orecchio, detta pinna, e poi indirizzate
al timpano, che è una membrana tesa.

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•  Compito dell'orecchio è convertire le
fluttuazioni di pressione dell'aria in impulsi
nervosi elettrochimici che vengono
elaborati dal cervello.

•  L’onda sonora (stimolo) che investe


l'orecchio dà luogo a movimenti meccanici;
essi generano scariche nervose che
raggiungono il cervello, creando una
sensazione.

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L’orecchio
•  Orecchio esterno: costituito dal padiglione auricolare e
dal canale uditivo (meato uditivo). Il canale uditivo
termina con la membrana del timpano.

•  Orecchio medio: formato da una cavità riempita d'aria in


cui si trovano tre ossicini, chiamati rispettivamente
martello, incudine e staffa. Il martello è unito al timpano e
la staffa è attaccata alla finestra ovale dell'orecchio
interno. Questi tre ossicini nel loro insieme formano un
collegamento meccanico a leva fra il timpano, attivato
dalla percussione delle particelle d'aria e la chiocciola
(coclea), che contiene un fluido ed è situata nell'orecchio
interno.

•  Orecchio interno: termina con il nervo acustico, che


invia impulsi al cervello.

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Padiglione auricolare
=
Codificatore direzionale del suono

•  In passato considerato soltanto un organo


rudimentale, un dispositivo atto a raccogliere
il suono.
 

•  Ponendo le mani a conchiglia dietro alle


orecchie, estendiamo di fatto le dimensioni
dei nostri padiglioni e aumentiamo la
sensazione sonora di una quantità che
dipende dalla frequenza. Per le frequenze
importanti della voce umana (da 2000 a 3000
Hz) la pressione sonora al timpano viene
incrementata di circa 5 dB.

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Padiglione auricolare
=
Codificatore direzionale del suono

•  Ricerche recenti: ruolo fondamentale


nella valutazione della direzionalità di tutti
i suoni percepiti dall'orecchio.

•  Le informazioni relative alla direzione in cui si


trova la sorgente vengono sovraimpresse al
contenuto del suono stesso, in modo che la
pressione sonora risultante al timpano
permetta al cervello di interpretare sia il
contenuto del messaggio sonoro, sia la
direzione da cui proviene. 22
Esperimento psicoacustico
Ascoltiamo con un auricolare la gamma di un’ottava di
rumori casuali:

•  Se regoliamo la frequenza centrale su 7,2 kHz il rumore


sembra provenire da una sorgente all'altezza dell'osservatore

•  Se invece la regoliamo su 8 kHz il suono sembra


provenire dall'alto

•  Se infine la posizioniamo su 6,3 kHz il suono sembra


provenire dal basso

L'apparato uditivo umano trae le informazioni direzionali


dalle forme degli spettri dei suoni che colpiscono il timpano

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Il canale uditivo
•  Contribuisce ad aumentare la sensazione dei suoni
che lo attraversano.
•  La forma è cilindrica con un diametro di circa 0,7 cm e
una lunghezza di circa 3 cm.

•  I primi studiosi di acustica non si lasciarono sfuggire la


somiglianza delle canne d'organo con il canale uditivo,
nel quale la risonanza a determinate frequenze aumenta
la pressione sonora sul timpano.
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Il canale uditivo
L'effetto massimo si ottiene alle frequenze di
3000 Hz; ad esse corrispondono lunghezze
d'onda di circa 12 cm, per cui i 3 cm del canale
rappresentano un quarto di lunghezza d'onda

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•  Picco principale attorno a 3000 Hz (effetto di
risonanza nel canale a quarto d'onda). 12 dB
di amplificazione.
•  Risonanza secondaria vicino a 9000 Hz, con
un picco di pressione minore.

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L’orecchio medio

Funzione: trasferire con la massima


efficienza al fluido (perilinfa) dell'orecchio
interno la fievole energia associata al moto
vibratorio di un sottile diaframma (timpano)

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I tre ossicini (martello, incudine e staffa)
formano un sistema di collegamento
meccanico fra il timpano e la finestra ovale,
che è in diretto contatto con il fluido
dell'orecchio interno

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•  In questo collegamento c'è un'azione di leva,
con un rapporto compreso tra 1,3-3 : 1

•  Lo spostamento del timpano è ridotto di tale


quantità quando raggiunge la finestra ovale
dell'orecchio interno

•  Viene così protetta la coclea da suoni forti a


bassa frequenza, che potrebbero danneggiarla

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Orecchio schematizzato

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•  Il timpano opera come una "sospensione acustica",
agendo contro la cedevolezza dell'aria intrappolata
nell'orecchio medio

•  La tromba di Eustachio è sufficientemente piccola e


pertanto adatta a non annullare questa cedevolezza

•  La tromba di Eustachio espleta anche una seconda


funzione, equilibrando la pressione statica dell'aria
dell'orecchio medio con la pressione atmosferica esterna,
in modo che il timpano e le delicate membrane
dell'orecchio interno possano funzionare a dovere

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•  Ogni volta che deglutiamo, la tromba di
Eustachio si apre, equilibrando la
pressione dell'orecchio medio

•  Quando un aeroplano (perlomeno uno di


quelli senza cabine pressurizzate) subisce
rapidi cambiamenti di quota, ai passeggeri
può capitare di provare un attimo di sordità
momentanea o di dolore finché la pressione
dell'orecchio medio non è resa uguale a quella
esterna, deglutendo

•  La tromba di Eustachio svolge anche una


terza funzione d'emergenza, ovvero di spurgo
dell'orecchio medio nel caso di infezione
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L’orecchio interno
•  Problematico comprendere le complesse
funzioni svolte dalla chiocciola, ancora non
del tutto spiegate, nonostante i notevoli
sforzi della ricerca.

•  I t r e c a n a l i s e m i c i r c o l a r i ( f r a l o r o
perpendicolari) del meccanismo vestibolare
(organo dell'equilibrio) e la chiocciola (organo
preposto all'analisi del suono) condividono lo
stesso fluido ma le loro funzioni sono
indipendenti.
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•  La chiocciola ha più o meno le dimensioni di un
pisello ed è incapsulata in un osso.

•  Il nome deriva dal fatto di essere avvolta come


la conchiglia di una lumaca.

•  Le vibrazioni del timpano attivano gli ossicini. Il


movimento della staffa, solidale con la finestra
ovale, fa vibrare il fluido dell'orecchio interno.

•  Il suono che attiva la finestra ovale dà luogo alla


formazione di onde stazionarie sulla membrana
basilare.

•  La posizione del picco di ampiezza dell'onda


stazionaria sulla membrana basilare cambia
secondo la frequenza del suono eccitante.
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•  Se il suono è a bassa frequenza, il picco di
ampiezza massima si manifesta in prossimità
dell'estremità lontana della membrana basilare

•  Se è ad alta frequenza, si manifesta in


vicinanza della finestra ovale.

•  Per segnali complessi, come la musica o la


voce umana, vengono prodotti molti picchi
temporanei, che variano in continuazione per
ampiezza e posizione lungo la membrana
basilare.

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Struttura della coclea

•  un vero e proprio labirinto scavato nell'osso

•  il modiolo è la piccola formazione, a forma conica, che


costituisce l'asse attorno al quale è avvolta la "chiocciola"

•  Il modiolo è attraversato dai canali delle fibre del nervo cocleare


e, lungo la linea di aderenza con la lamina, da un canale nel
quale si trova il complesso delle cellule nervose denominato
ganglio spirale del Corti.

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•  La coclea, vista in sezione, è suddivisa in
tre camere o rampe: rampa vestibolare, la
rampa media, la rampa timpanica, separate
da membrane.

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•  La membrana fondamentale per l'elaborazione
del segnale acustico è la membrana basilare,
che separa la rampa media dalla rampa
timpanica

•  La rampa vestibolare e la rampa timpanica sono


riempite di perilinfa, mentre la rampa media di
endolinfa

•  Sulla membrana basilare è appoggiato l’organo


di Corti, che con le sue oltre 20.000 cellule
cigliate si occupa della trasduzione da segnale
acustico a segnale elettrochimico, che viene
inviato al cervello
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L’organo di Corti

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•  L'organo di Corti è protetto dalla
membrana tettoria, che è fissata
rigidamente solo a una estremità

•  Le connessioni nervose delle cellule


cigliate sono incanalate nel nervo uditivo
in cima alle cellule cigliate vi sono i peli
sensoriali che si proiettano verso la
membrana tettoria.

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Stereocilia
•  Le onde formate sulla membrana basilare del
condotto dell'orecchio interno, riempito di
fluido, stimolano i numerosissimi terminali
nervosi ciliati che trasmettono segnali al
cervello in forma di scariche nervose.

•  Da ognuno di questi terminali sporgono circa


20.000 cellule ciliate esterne, ognuna con
circa 140 minuscoli peli, chiamati stereocilia.

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•  Sono appunto le stereocilia i veri e propri trasduttori
dell'energia acustica in scariche elettriche

•  Quando un suono fa muovere il fluido della chiocciola e la


membrana basilare, le stereocilia delle cellule ciliate
vengono piegate e inviano scariche nervose alla
corteccia uditiva

•  Quando un suono eccita il fluido dell'orecchio interno, la


membrana e le cellule ciliate sono stimolate e inviano
un'onda elettrica attreverso il tessuto circostante; tale
onda è descritta in termini di potenziali microfonici
(analogici), che possono essere raccolti e amplificati,
riproducendo così l'impatto del suono sull'orecchio, che
funziona quindi come un microfono biologico

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•  Il piegarsi delle stereocilia attiva gli impulsi nervosi che vengono
trasmessi al cervello dal nervo uditivo

•  Gli impulsi inviati alla corteccia uditiva sono generati da scariche di


neuroni. Una singola fibra nervosa è attiva o disattiva (come nel
sistema binario). Quando una fibra nervosa è attiva, rende attiva
anche quella adiacente e così via

•  I fisiologi paragonano questo processo all'accensione di una miccia


esplosiva. La velocità di trasmissione non dipende da come la miccia
è stata accesa. Presumibilmente il volume del suono dipende invece
dal numero di fibre nervose eccitate e dal tasso di ripetizione di tali
eccitazioni

•  Quando tutte le fibre nervose vengono eccitate, si raggiunge il


massimo volume di percezione

•  La soglia di sensibilità corrisponderebbe all'eccitazione di una sola


fibra. Tuttavia non è ancora stata formulata una teoria generale,
unanimemente accettata, sul funzionamento dell'orecchio interno e
del cervello
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