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Corso di Laurea per Infermieri

Scienze Infermieristiche generali e nursing


Med/45

Dott.
Salvatore Renda
I PARAMETRI VITALI
DEFINIZIONE E RILEVAZIONE
PARAMETRI VITALI
LA RILEVAZIONE DEI PARAMETRI VITALI È
UN’ABILITÀ INDISPENSABILE, CHE L’OPERATORE
SOCIO-SANITARIO DEVE POSSEDERE, AL FINE DI
INDIVIDUARE ED EVITARE SITUAZIONI A RISCHIO.
I PARAMETRI VITALI
I PARAMETRI VITALI SONO:

• PRESSIONE ARTERIOSA (P.A.)


• FREQUENZA CARDIACA (F.C.)
• FREQUENZA RESPIRATORIA (F.R.)
• TEMPERATURA CORPOREA (T.C.)
PRESSIONE ARTERIOSA
PRESSIONE ARTERIOSA
La pressione arteriosa è rappresentata dalla pressione presente
all’interno del sistema vascolare e dipende da due fattori:
 dall’azione di pompa del cuore
 dall’insieme delle resistenze che il sangue incontra durante il
suo percorso nel letto vascolare.
Il cuore ad ogni contrazione (sistole) fa corrispondere una gittata
che immette nelle arterie, una certa quantità di sangue e
determina la pressione sistolica o massima.
Quando il ventricolo ha compiuto la contrazione vi è il rilasciamento
(diastole): il sangue arriva al letto vascolare e si determina la
pressione diastolica o minima
PRESSIONE SISTOLICA PRESSIONE DIASTOLICA
PRESSIONE ARTERIOSA
La pressione arteriosa si misura in
millimetri di mercurio. (mmHg)
La pressione arteriosa si misura con
metodi diretti e indiretti:
 diretti: attraverso strumenti che
vengono inseriti direttamente in un
vaso venoso o arterioso (CVC o
apparecchio di Ludwig)
 indiretti attraverso lo
sfigmomanometro
PRESSIONE ARTERIOSA
I metodi di rilevazione possono
essere:
 palpatorio: attraverso lo
sfigmomanometro e le rilevazione
del polso radiale con le dita della
mano
 auscultatorio: attraverso lo
stetoscopio o fonendoscopio posto
in prossimità del manicotto dello
sfigmomanometro.
PRESSIONE ARTERIOSA
Il fonendoscopio permette di
rilevare i rumori determinati dalle
resistenze vascolari. È composto
di : due auricolari e un diaframma
e una campana. Il diaframma
consente di rilevare i suoni ad alta
frequenza; la campana quelli a
bassa frequenza.
PRESSIONE ARTERIOSA
lo sfigmomanometro permette di rilevare la
PA a livello periferico. È formato da:
o un tubo di vetro trasparente in cui decorre
il mercurio
o un bracciale o manicotto formato da una
parte di gomma (camera d’aria) rivestita di
stoffa
o due tubicini di gomma di cui uno collegato
all’apparecchio attraverso il bracciale e
l’altro al bracciale con una pompetta munita
di valvola regolatrice per insufflare aria

Esistono sfigmomanometri ad orologio, elettronici, a


cristalli liquidi
PRESSIONE ARTERIOSA
I valori normali della PA sono:
• neonato 60/20
• bambino 70/50
• giovane 90/70
• adulto 130/90
I fattori che influenzano FISIOLOGICAMENTE la pressione arteriosa sono :
• l’età
• il sesso
• il sistema nervoso
• il volume ematico
• i fattori ambientali
PRESSIONE ARTERIOSA
Le variazioni patologiche sono:
☻ IPERTENSIONE: quando i valori pressori massimi e/o minimi sono superiori
alla norma. In base alla causa l’ipertensione si classifica in:
☺ essenziale: di cui non si conosce l’eziologia ed è presente prevalentemente nei
giovani senza patologie pregresse. In alcuni casi l’eziologia può essere
familiare.
☺ secondaria ad altre malattie organiche quali:
 renali: stenosi delle arterie, tumori, insufficienza renale
 endocrine: feocromocitoma, morbo di Cushing, aldosteronismo
 cause iatrogene: contraccettivi, antidepressivi
 abitudini di vita: fumo, dieta ipercalorica, stress

☻ IPOTENSIONE:quando i valori pressori scendono a livelli inferiori alla norma


con possibili episodi di lipotimie
PRESSIONE ARTERIOSA
TECNICA DI MISURAZIONE:
☻ il paziente va messo in posizione comoda a letto o
seduto con il braccio poggiato su un piano rigido(tavolo,
letto,ecc). Mai porre il paziente in piedi.
☻ il braccio del paziente va posto all’altezza del cuore
☻ il bracciale va posto al di sopra della piega del gomito
con i due tubicini posti sulla faccia volare
dell’avambraccio: né troppo in alto né troppo in basso
☻ controllare la valvolina e chiuderla prima di iniziare ad
insufflare aria
☻ insufflando l’aria il mercurio percorre il tubo di vetro
graduato in mmHg
PRESSIONE ARTERIOSA
☻ rilasciando lentamente la valvolina, il bracciale si
sgonfia ed il mercurio comincia a scendere
segnando con delle lievi oscillazioni i valori massimi
della pressione
☻ il fonendoscopio va posto tra il bracciale e la cute
del braccio: servirà a sentire, attraverso gli
auricolari, il suono del primo battito (massima) e
dell’ultimo (minima)
☻ nel metodo palpatorio si utilizzano anche il dito
indice e medio poste sul polso radiale; serve a
rilevare la minima quando questa è difficilmente
rilevabile con il fonendoscopio perché troppo bassa
(shock). I due metodi possono essere utilizzati
contemporaneamente.
PRESSIONE ARTERIOSA
FREQUENZA CARDIACA
FREQUENZA CARDIACA
È una funzione vitale e rappresenta il numero di battiti del cuore
in un’unità di tempo, solitamente in un minuto , e la sua unità di
misura sono i bpm (battiti per minuto).
La FC à determinata da un gruppo di cellule, chiamate ‘’ cellule
pacemaker’’, che si trovano nel cuore a livello del nodo seno atriale ,
e che hanno la capacità di depolarizzarsi e contrarsi
spontaneamente.
Tali cellule determinano la contrazione
cardiaca e la relativa frequenza.
FREQUENZA CARDIACA
IL POLSO ARTERIOSO È COSTITUITO DA DETERMINATI
PARAMETRI:
FREQUENZA: rappresenta il numero di pulsazioni o battiti cardiaci
in un minuto
RITMO: indica se le pulsazioni si verificano in modo regolare o meno
(ritmico o aritmico)
FORZA E QUALITA’: indica di quanto si stende la parete arteriosa,
caratteristica legata alla volemia (gittata cardiaca) e all’elasticità
della parete arteriosa
FREQUENZA CARDIACA
FREQUENZA
RAPPRESENTA IL NUMERO DI PULSAZIONI O BATTITI CARDIACI IN
UN MINUTO
VARIA A SECONDA DELL’ETÀ:
• Neonato 100/180 battiti al minuto
• Bambino 70/100 battiti al minuto
• Adulto 60/90 battiti al minuto
FATTORI FISIOLOGICI CHE VARIANO LA FREQUENZA:
• Esercizio fisico
• Stress
• Condizioni emotive: paura, ansia
• Febbre
• Farmaci: anestetici, analgesici
FREQUENZA CARDIACA
VARIAZIONE PATOLOGICA DELLA FC
Le VARIAZIONI PATOLOGICHE della FC sono chiamate aritmie e
corrispondono a un irregolare ritmo cardiaco
 TACHICARDIA: È un aumento della FC al di sopra dei 100 bpm
SINTOMI: palpitazioni ,aumento della PA, dolore toracico
CAUSE: ipertiroidismo, ipertrofia degli atri
 BRADICARDIA : è una diminuzione della FC al di sotto dei 60 bpm
SINTOMI: dispnea, debolezza, vertigini, convulsioni
CAUSE: ipotiroidismo, patologie proprie del cuore (blocco-atrio
ventricolare)
FREQUENZA CARDIACA
RITMO
È rappresentato dal susseguirsi in modo regolare dei battiti
cardiaci con un intervallo tra un battito e l’altro.
Il polso si definisce irregolare quando il ritmo delle pulsazioni non
è regolare
Le alterazioni del ritmo si definiscono aritmie sinusali;
La fibrillazione atriale o ventricolare è una aritmia in cui il cuore
non si contrae in modo sincrono per cui non si distinguono le
pulsazioni dalle pause
FREQUENZA CARDIACA
FORZA E QUALITA’
Rispecchia il volume di sangue espulso e la forza contro la parete
arteriosa ad ogni contrazione cardiaca.
È regolata anche dall’elasticità dei vasi e dalle compliance e
adattamento delle arterie
Il polso fisiologico si presenta come pieno, forte e facilmente
rilevabile

Quando l’eiezione ematica si riduce per fattori fisiologici o


patologici il polso si presenta debole, piccolo, poco palpabile
FREQUENZA CARDIACA
TECNICA DI RILEVAZIONE
 MANUALE: Appoggiando le dita sul polso radiale (arteria radiale) o sul
polso carotideo (arteria carotidea)
OCCORRENTE: orologio

SEDE PERIFERICA:
• Temporale
• Carotideo
• Brachiale
• Radiale
• Femorale
• Popliteo
• Pedideo
• Tibiale posteriore
METODO PALPATORIO
POLSO CAROTIDEO

ANTERIORMENTE
MUSCOLO
STERNOCLEIDO-
MASTOIDEO -
SOTTO ANGOLO NON PALPARE ENTRAMBE LE CAROTIDI
MANDIBOLA
CONTEMPORANEAMENTE !!
POLSI PERIFERICI

BRACHIALE

RADIALE
POLSI PERIFERICI
FEMORALE
POLSI PERIFERICI

POPLITEO
POLSI PERIFERICI

TIBIALE POSTERIORE

PEDIDIO
FREQUENZA CARDIACA
RILEVAZIONE DELLA FC
 STETOSCOPIO: in questo caso si fa l’auscultazione del battito
cardiaco ed è una pratica che solitamente esegue il medico,
appoggiando il disco dello stetoscopio in corrispondenza del cuore
e contando i battiti cardiaci percepiti attraverso gli auricolari
dello stetoscopio.
FREQUENZA RESPIRATORIA
FREQUENZA RESPIRATORIA
Indica il numero di atti respiratori compiuti da un essere
umano in un determinato periodo di tempo, solitamente pari
a un minuto.
Ogni atto respiratorio, meglio sarebbe classificato come atto
ventilatorio, è composto da:
FASE INSPIRATORIA: è generata dall’attività dei muscoli
respiratori che partecipano all’espansione della gabbia toracica
FASE ESPIRATORIA: è normalmente passiva, lasciando che la
gabbia toracica ritorni alle dimensioni di partenza grazie
all’energia elastica accumulata durante l’espirazione
FREQUENZA RESPIRATORIA
LA RESPIRAZIONE AVVIENE ATTRAVERSO 4 FASI:

• FASE VENTILATORIA

• FASE ALVEOLO-CAPILLARE

• FASE CIRCOLATORIA

• FASE TISSUTALE
FREQUENZA RESPIRATORIA
Ad ogni inspirazione l’uomo introduce circa 500 ml di aria per 12-16
atti respiratori al minuto con una capacità di 6-8 litri minuto.

Altrettanta aria viene eliminata con l’espirazione trattenendo nei


polmoni una parte minima detta spazio morto di circa 150ml.

La respirazione viene controllata da appositi centri posti nel bulbo e


nel ponte: centro inspiratorio ed espiratorio che agiscono sui
muscoli toracici.
FREQUENZA RESPIRATORIA
TECNICA DI RILEVAZIONE
 OSSERVAZIONE: L’alzarsi e l’abbassarsi dell’addome
piuttosto che del torace
Poggiare una mano sulla bocca dello stomaco tenendo
nell’altra mano l’orologio, contare un respiro ogni volta che il
torace si solleva, solitamente un minuto, ripeterlo per
almeno tre volte.

GUARDO-ASCOLTO-SENTO (GAS)
FREQUENZA RESPIRATORIA
L’esame che permette di valutare la funzione
respiratoria è la spirometria

L’esame che permette di valutare la concentrazione


gassosa a livello ematico e tissutale è
l’emogasanalisi: calcola le quantità di PCO2, PO2
e dei bicarbonati disciolti.

L’esame che permette di valutare il grado di


saturazione di ossigeno è l’ossimetria
OSSIMETRIA
•La tecnica è quella di posizionare l’ossimetro nelle dita
della mano o si può anche posizionare nel lobo dell’orecchio
o eventualmente nelle dita del piede.
I valori normali nei soggetti adulti sani sono 95-100%
-IPOSSIA LIEVE 91-94%
-IPOSSIA MODERATA 86-90%
-IPOSSIA GRAVE:INFERIORE ALL’86%
FREQUENZA RESPIRATORIA
I CARATTERI DEL RESPIRO SONO:
 frequenza
 ritmo
 profondità
 forma
La FREQUENZA è rappresentata dal numero degli atti del respiro
in un minuto; varia a seconda dell’età:
• adulto = 12-20 atti al minuto
• bambino = 20-40 atti al minuto
• neonato = 30-80 atti al minuto
FREQUENZA RESPIRATORIA
LE ALTERAZIONI DELLA FREQUENZA SONO:
• EUPNEA: respiro normale (16-20 a.r.m.)
• TACHIPNEA: aumento della frequenza (> 20 a.r.m.)
• POLIPNEA: aumento della frequenza e della profondità
• BRADIPNEA: diminuzione della frequenza (<10-12 a.r.m.)
• APNEA: assenza di atti respiratori

La FREQUENZA viene rilevata osservando la gabbia toracica e


contando gli atti respiratori (GAS)
FREQUENZA RESPIRATORIA
Il RITMO rappresenta gli intervalli o le pause che intercorrono tra
un atto respiratorio e l’altro. In condizioni normali le pause sono
costanti.
In condizioni patologiche il ritmo si altera caratterizzando il respiro.
RESPIRI PATOLOGICI:
• RESPIRO DI BIOT: respiro caratterizzato da atti respiratori
frequenti intervallati da periodi di apnea (ipertenzione
endocranica, emorragie cerebrali)
• RESPIRO DI CHEYNE-STOKES: respiro caratterizzato da atti
respiratori convulsi e superficiali con accessi e decrementi seguiti
da pause di apnea (coma uremico, agonia)
• RESPIRO DI KUSMAL: respiro caratterizzato da una
inspirazione profonda e da una espirazione breve e rumorosa senza
modificare la frequenza (coma diabetico o chetoacidosico)
FREQUENZA RESPIRATORIA
La PROFONDITA’ descrive la quantità di aria che arriva nei
polmoni e raggiunge gli alveoli.
Il respiro rispetto alla profondità può essere:
► superficiale o corto quando la quantità di aria inspirata è
scarsa e non raggiungendo gli alveoli crea una situazione di
ipercapnia ed ipossia
► profondo quando la quantità di aria inspirata è maggiore per
eliminare grandi quantità di CO2 (acidosi)
► toracico o costale quando vengono impiegati solo le costole e i
muscoli della gabbia toracica. È il respiro tipico della donna e
del bambino
► diaframmatico o addominale quando viene usato
prevalentemente il diaframma ei muscoli addominali: respiro
tipico degli uomini
FREQUENZA RESPIRATORIA
CIANOSI
Le persone con problemi di respirazione presentano una colorazione
particolare: un colorito bluastro (cianosi) dovuto all’ipossia tissutale
determinata dal mancato o insufficiente scambio gassoso con
aumento dell’emoglobina ridotta.

LA CIANOSI È OBIETTIVAMENTE VISIBILE


SULLE LABBRA, NEL LETTO UNGUEALE,
LOBI DELLE ORECCHIE, SCLERE OCULARI.
PREVALENTEMENTE LA CIANOSI SI ASSOCIA
ALLA DISPNEA.
FREQUENZA RESPIRATORIA
OSSIGENOTERAPIA
Si intende la somministrazione di ossigeno puro o miscelato attraverso le prime
vie aeree per compensare lo stato ipossemico determinato da patologie
polmonari e non.
IPOSSIA
È la diminuzione di ossigeno a livello tissutale con possibili danni irreversibili.
Può essere:
 moderata: tachicardia, confusione mentale, respiro frequente, fame d’aria,
sudorazione, disturbi visivi
 grave: sonnolenza, bradicardia, respiro frequente, cianosi marcata
 gravissima: shock, coma, morte
FREQUENZA RESPIRATORIA
 L’obiettivo dell’ossigenoterapia è quello di mantenere la PO2 a livelli normali;
prima di somministrare ossigeno sarebbe necessario praticare un prelievo per
emogasanalisi per meglio dosare la quantità di ossigeno da somministrare.
Risposte positive alla
Sintomi da ipossiemia:
somministrazione di O2
► tachicardia
 ritorno alla frequenza normale
► aritmie
 diminuzione o scomparsa
► tachisfigmia dell’aritmia
► respiro corto, fame  ritorno alla normale frequenza
d’aria del respiro
► confusione, agitazione,  miglioramento stato mentale
allucinazioni
 ritorno del colorito della cute,
► cianosi unghie, mucose
FREQUENZA RESPIRATORIA
L’ossigeno può essere somministrato
attraverso:
□ maschera naso-bocca
□ occhiali
□ sondino di Nelaton
□ tubo endotracheale

L’erogazione può avvenire attraverso sistemi


centralizzati o bombole; l’ossigeno non va mai
somministrato puro attraverso le prime vie aeree
ma solo attraverso un umidificatore.
FREQUENZA RESPIRATORIA
INCIDENTI IN CORSO DI O2 TERAPIA
Gli effetti collaterali dell’ossigeno terapia possono essere:
• ipoventilazione quando l’ossigeno maldosato provoca l’eliminazione dello
stimolo ipossico della respirazione e la CO2 tende ad aumentare
• tossicità quando l’O2 viene somministrato ad alti dosaggi e per molto tempo; il
paziente può presentare: dolore retrosternale, dispnea intensa, nausea,
vomito, tosse secca e stizzosa. La tossicità può essere verificata con
l’emogasanalisi o l’ossimetria
• atelectasia quando gli alveoli si collassano per effetto dell’assorbimento
dell’azoto: l’ossigeno ad alte dosi altera la miscela di gas negli alveoli e
favorisce l’assorbimento dell’azoto specie in presenza di molte secrezioni
bronchiali con il risultato del collasso alveolare. Gli interventi per risolvere
questa situazione sono: stimolare il paziente a respirare profondamente e
espellere le secrezioni con i colpi di tosse.
FREQUENZA RESPIRATORIA
GINNASTICA RESPIRATORIA

Consiste nell’educare il paziente a respirare in modo corretto e a sfruttare


completamente il volume polmonare.
Favorisce l’espulsione dei secreti se accompagnata a percussione sul dorso e a
colpi di tosse.
Si attua :
 prima di un intervento chirurgico
 nei pazienti che tendono all’immobilizzazione
 nei pazienti con alterazione alla respirazione
La ginnastica respiratoria può essere attuata anche facendo soffiare il paziente
in una bottiglia piena d’acqua attraverso una cannuccia o facendo gonfiare un
palloncino più volte durante il giorno
TEMPERATURA CORPOREA
TEMPERATURA CORPOREA
Il genere umano è caratterizzato da una temperatura corporea interna costante
che non varia in presenza di fattori ambientali: l’uomo è un animale a sangue
caldo.
Rimane costante, però entro certi ranges di riferimento, al di sopra o al di sotto
dei quali l’organismo reagisce con meccanismi di difesa alzando o abbassando
la temperatura corporea superficiale.
Vi sono fattori estrinseci ed intrinseci che possono fisiologicamente modificare
la temperatura.
 ESTRINSECI: ambiente, esercizio fisico, stress
 INTRINSECI: età, ormoni, sesso
TEMPERATURA CORPOREA
ETA’: i neonati hanno fisiologicamente una temperatura corporea più
elevata rispetto al giovane, all’adulto, all’anziano
SESSO: le donne rispetto agli uomini risultano avere una temperatura più
elevata specie in alcuni momenti della vita
ORMONI: la presenza di elevata quantità di ormoni varia notevolmente la
temperatura corporea specie nelle donne soggette mensilmente a
tempeste ormonali
AMBIENTE: in genere le variazioni ambientali non modificano la
temperatura corporea ma l’esposizione prolungata a fonti di calore o di
freddo portano a gravi alterazioni della temperatura
TEMPERATURA CORPOREA
ESERCIZIO FISICO:la temperatura aumenta con il movimento poiché si
sprigiona calore per combustione dei carboidrati e dei grassi (calorie)
STRESS: lo stress emotivo o fisico può elevare la temperatura per
stimolazione del sistema nervoso centrale

La temperatura si misura in gradi centigradi secondo le scale di CELSIUS,


FAHRENHEIT, REAMUR.
In Italia si utilizza la scala Celsius
I valori fisiologici sono:
o neonato: 37-37,5 C°
o bambino: 36,5-37 C°
o adulto: 36-36,5 C°
o anziano: 35,5-36 C°
TEMPERATURA CORPOREA
La variazione di 1 C° al di sopra dei valori normali si
definisce IPERPIRRESSIA al di sopra di 2 o più gradi
si parla di FEBBRE

La variazione della temperatura corporea rappresenta un sistema


di difesa del nostro organismo e un sintomo importante nella
diagnosi di molte malattie specie se la variazione termica ha un
andamento particolare.

La febbre non è un sintomo ma una sindrome composta da più


sintomi (cefalea, tachicardia, sudorazione,brividi,ecc)
TEMPERATURA CORPOREA

Si sviluppa in tre fasi: ASCESA, ACME E DECREMENTO.

ASCESA: la temperatura subisce un rialzo graduale e la persona si


presenta pallida, cute fredda, brividi, astenia,nausea. L’ascesa può
avvenire in modo lento o bruscamente; in questo momento la
persona va coperta, idratata con liquidi caldi,protetta da sbalzi di
temperatura esterna.
TEMPERATURA CORPOREA
 ACME: è il punto massimo del rialzo febbrile oltre il quale comincia il
decremento; la persona appare sudata con sudore caldo, pelle
umida, accaldata. In questa fase non va troppo coperta e bisognerà
cambiare gli indumenti sudati e bagnati, va idratata con liquidi
freschi e non freddi, gelati.
 DECREMENTO: può avvenire per LISI o per CRISI
• per lisi con una lenta discesa dei valori febbrili, con sudorazione
moderata e calda e dispersione di calore in eccesso
• per crisi: il decremento avviene in modo brusco e repentino con
sudorazione fredda, cute pallida, perdita di liquidi fino a possibilità
di shock ipovolemico.
TEMPERATURA CORPOREA
LA FEBBRE, A SECONDA DELLA CURVA FEBBRILE, PUÒ ESSERE:
continua: febbre costante con oscillazioni inferiori ad un grado(tifo)
intermittente: febbre con oscillazioni ampie che superano di alcuni gradi
(malaria, infezioni,ecc.)
remittente: febbre con oscillazioni che superano un grado ma non scendono
mai a valori normali
ricorrente: febbre presente in alcuni periodi alternati da periodi di
apiressia a rapidi innalzamenti e rapidi decrementi.

In caso di febbre non è necessario ricorrere immediatamente ai farmaci


antipiretici: è più opportuno attendere l’evoluzione dello stato febbrile.
TEMPERATURA CORPOREA
SEDI DI RILEVAZIONE DELLA TC
Le sedi più comunemente impiegate per la misurazione della
temperatura corporea sono quattro:

1) ASCELLARE
2) ORALE
3) TIMPANICA
4) RETTALE
TEMPERATURA CORPOREA
1) ASCELLARE
È una sede molto usata nonostante sia considerata la meno
sicura in quanto la TC così rilevata può essere condizionata
da numerosi fattori: l’umidità, la sudorazione e calore tipici
di questa zona del corpo.
TEMPERATURA CORPOREA
2) ORALE
Tale rilevazione può dare dei risultati non attendibili se la
persona ha assunto d poco bevande e/o cibi caldi.
Nell’ambito delle strutture sanitarie tale metodologia non
viene mai impiegata
TEMPERATURA CORPOREA
3) TIMPANICA
È la sede che trova maggior impiego.
È considerata di facile accesso, sicura, rapida ed
attendibile in quanto non influenzabile da fattori esterni.
TEMPERATURA CORPOREA
4) RETTALE
È considerata una via molto attendibile perché non
influenzata da fattori esterni. Nelle strutture sanitarie
viene utilizzata soprattutto in ambito pediatrico
TEMPERATURA CORPOREA
GLI STRUMENTI PER LA MISURAZIONE DELLA TC
TEMPERATURA CORPOREA
La misurazione della temperatura corporea viene effettuata
con il termometro.
Ne esistono di forme e caratteristiche diverse a seconda
della sede di rilevazione.
I termometri utilizzati sono calibrati in gradi centigradi
(celsius) dove lo 0 corrisponde al punto di congelamento
dell’acqua e 100 al punto di ebollizione.
TEMPERATURA CORPOREA
TIPOLOGIA DI TERMOMETRI
Clinico di vetro a mercurio
principali caratteristiche : funzionamento basato sul
principio della dilatazione termica del mercurio (si dilata
quando viene riscaldato) la misurazione della TC può essere:
orale, ascellare, rettale.
Per la misurazione della temperatura il tempo di
posizionamento del termometro varia in relazione alla
modalità di scelta e varia da 3 a 8 min
TEMPERATURA CORPOREA
TIPOLOGIA DI TERMOMETRI
Clinico di vetro a mercurio
alcuni vantaggi : è riutilizzabile
Alcuni svantaggi:
–si può rompere
–il tempo necessario per la misurazione è relativamente
lungo
–richiede la pulizia e la disinfezione dopo l’uso
TEMPERATURA CORPOREA
TIPOLOGIA DI TERMOMETRI
Timpanici
le principali caratteristiche:
misura la TC centrale attraverso
la rilevazione dell’emissione di
raggi infrarossi dalla membrana
timpanica all’interno dell’orecchio.
TEMPERATURA CORPOREA
TIPOLOGIA DI TERMOMETRI
Timpanici
Alcuni vantaggi:
– non è traumatico
– il tempo per la misurazione è molto breve
– la protezione della sonda è monouso
– non sono necessarie né la pulizia, né la disinfezione
TEMPERATURA CORPOREA
TIPOLOGIA DI TERMOMETRI
Timpanici
alcuni svantaggi:
–non è utilizzabile se vi sono perdite dall’orecchio
–non è utilizzabile se vi sono processi infiammatori
dell’orecchio
–alcuni modelli devono essere tenuti sotto carica
TEMPERATURA CORPOREA
MATERIALE OCCORRENTE
È necessario preparare:
• termometro clinico a mercurio/termometro timpanico
• garze
• bacinella reniforme (per contenere i termometri usati
. contenitore per rifiuti (per le protezioni usate)
• vassoio (per contenere tutto il materiale necessario)
• modulo per l’annotazione delle rilevazioni
TEMPERATURA CORPOREA
ASSISTENZA AL PAZIENTE FEBBRILE
L’infermiere deve:
• tenere sotto controllo i parametri vitali del paziente
• monitorare l’andamento della febbre registrandolo
sulla grafica
• idratare il paziente
• mantenere coperto il paziente nel momento dell’ascesa febbrile e scoprirlo
durante il decremento
•cambiare immediatamente gli indumenti dopo sudorazione
• monitorare gli elettroliti e controllare se la febbre è accompagnata da altri
sintomi di malessere generale
• mantenere un ambiente confortevole: arieggiare senza creare correnti d’aria
• controllare l’alimentazione del paziente: durante la febbre i cibi devono essere
liquidi e facilmente digeribili
TEMPERATURA CORPOREA
ATTENZIONE A …
 Non fare spugnature o applicazioni fredde :non servono e in
molti casi aumentano il disagio del bambino
 Evitare l’abbassamento repentino della febbre : può causare
convulsioni
 Spiegare bene ai genitori le dosi di paracetamolo da
prendere a casa: sono frequenti i casi di overdose da
paracetamolo con conseguenze gravissime
 Evitare la misurazione rettale sono possibili lesioni
 Dismettere i termometri di mercurio :U.E. banditi 2010
 Considerare a rischio di convulsioni ogni bambino tra 6 mesi
e 3 anni con febbre elevata
TABELLA RIASSUNTIVA PARAMETRI
VITALI PEDIATRICI
FC FR PAS PAD
NEONATO 100-180 40-60 60-90 20-60
LATTANTE(1 A) 100-160 30-60 87-105 53-66
INFANZIA (5 A) 70-110 22-40 96-110 55-69
ETÀ SCOLARE (7 A) 65-110 18-30 97-112 57-71
ADOLESCENZA (15) 60-90 12-16 112-128 66-80
PESO CORPOREO
PESO CORPOREO
 Il peso corporeo rappresenta l’espressione tangibile del bilancio
energetico tra entrate ed uscite caloriche.
 Quantità eccessive di grasso corporeo costituiscono un rischio
per la salute.
 Il peso corporeo, biologicamente parlando,è determinato dalla
massa di tessuti,organi e liquidi nel sistema.
PESO CORPOREO
FATTORI CHE INFLUENZANO IL PESO CORPOREO
UMANO:
 Anatomia e fisiologia individuale
 Metabolismo individuale
 Gestazione
 Età
 Patologie
 Disfunzioni ormonali
 Infezioni
 Stile di vita-stile alimentare
PESO CORPOREO
•IL
PESO CORPOREO PIÙ IDEALE PUÒ ESSERE VERIFICATO DA
TUTTI CON L’INDICE DI MASSA CORPOREA (B.M.I.)
È UN PARAMETRO CHE METTE IN RELAZIONE LA MASSA CORPOREA E LA STATURA DI
UN SOGGETTO;
SI CALCOLA DIVIDENDO IL PROPRIO PESO ESPRESSO IN KG PER IL QUADRATO
DELL’ALTEZZA ESPRESSO IN METRI:
ES: PESO 75 KG ALTEZZA 1,80 CM
75/(1,80X 1,80) = 75/3,24 = 23,1

- SOTTOPESO (IMC AL DI SOTTO DI 19)


- MEDIO (IMC COMPRESO TRA 19 E 24)
- SOVRAPPESO (IMC COMPRESO TRA 25 E 30)
- OBESITÀ (IMC AL DI SOPRA DI 30)
PESO CORPOREO

•LA RILEVAZIONE DEL PESO CORPOREO DA PARTE


DELL’OPERATORE SOCIO-SANITARIO, ASSUME UNA
EFFETTIVA IMPORTANZA, ALL’INTERNO DI REPARTI
PARTICOLARI, COME IL REPARTO DI NEFROLOGIA, E
IL REPARTO ONCOLOGICO.
PESO CORPOREO
SCOPO:
Lo scopo della rilevazione del peso corporeo è valutare lo
stato nutrizionale della persona.
L’accertamento di questo parametro è indicato per monitorare
il bilancio idrico in alcune situazioni fisiologiche e in presenza
di patologie (insufficienza renale)
PESO CORPOREO
RILEVAZIONE:
•Usare sempre la stessa bilancia;
•Preparare ambiente, materiale,
Operatore ed utente;
•Far urinare la persona prima di pesarla;
•Pesare la persona sempre alla stessa ora;
•Pesare la persona sempre con gli stessi indumenti;
•Sbloccare la bilancia o accenderla;
•Posizionare la persona sulla bilancia invitandola a togliersi le scarpe;
PESO CORPOREO
RILEVAZIONE:
•Leggere il peso;
•Registrare il dato su apposita tabella e in seguito sulla
cartella infermieristica;
•Controllare possibili scostamenti;
•Riordinare il materiale e l’ambiente.
PESO CORPOREO
L’operatore socio-sanitario, così come nella rilevazione
degli altri parametri vitali, deve essere consapevole di
porsi con un atteggiamento che tenga conto degli aspetti
psicologici, biologici e sociali dell’assistito.
L’assistito in ospedale, così come negli altri luoghi di cura,
è in una forte dipendenza da tutti gli operatori, ed è
importante che si stabilisca un rapporto di fiducia.
REGISTRAZIONE DEI PARAMETRI NEL
FOGLIO DELLA GRAFICA
I dati registrati fanno parte della documentazione medico legale
e pertanto la modulistica che li contiene deve essere compilata
con la massima professionalità
Particolari attenzioni
 Non usare matita per scrivere onde evitare cancellazioni
 Gli errori non vanno mai cancellati ma barrati
 Osservare il segreto professionale
 La modulistica deve essere chiara e leggibile
 È necessario riportare quanto succede in modo chiaro
REGISTRAZIONE DEI PARAMETRI
NEL FOGLIO DELLA GRAFICA
CONCLUSIONI

“DOBBIAMO COSTRUIRE UN SISTEMA CHE


RENDA FACILE FARE LE COSE GIUSTE E
DIFFICILE QUELLE SBAGLIATE”
Grazie
per l’attenzione …

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