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STORIA

Nonostante la sconfitta subita dai persiani nel 480, la Persia era un immenso Impero che
poteva ancora mobilitare molte risorse. Quindi sotto la guida di Atene si creò una Lega
Navale a scopo difensivo che comprendeva poleis potenti come Chio, Mitilene e Samo.Ogni
anno le polis meno potenti dovevano a riversare un tributo in denaro, che costituiva il tesoro
della Lega. Questa Alleanza prese il nome di lega Delio Attica, ed era controllata da Atene.
Doveva essere un'alleanza che dava pari poteri a ciascuna poleis ma dall'inizio risulto’
un'alleanza sbilanciata a favore di Atene.
Nell'area continentale del Peloponneso invece si creò la lega peloponnesiaca: un'alleanza
militare tra le poleis della regione.
Temistocle intuì di già la futura guerra tra Atene e sparta. Quindi inizio’ a cercare di
indebolire Sparta e a rafforzare Atene. Temistocle favorì la ribellione degli iloti, e costruì le
Lunghe mura attorno al porto di Pireo. Era supportato soprattutto dai teti e dagli
artigiani/mercenari.
I conservatori, però, volevano evitare in qualsiasi modo lo scontro con Sparta, quindi nel 471
a.C. Cimone (figlio di Milziade) e l'areopago riuscirono a ostracizzarlo. Lui trovò rifugio in
Persia, da Artaserse I, figlio di Serse, diventando suo consigliere. Morì qualche anno dopo.
Cimone avvio’ molte spedizioni anti persiane, e riuscì più volte a neutralizzarli, come al fiume
Eurimedonte.
Qualche anno dopo Cimone mandò un esercito in aiuto a sparta, per sopprimere gli iloti che
avevano sfruttato il terremoto che aveva distrutto l’intera regione. Ma Sparta rifiutò e fu un
gravissimo danno all’immagine di cimone, che venne rimpiazzato da Efialte. Cimone fu
ostracizzato nel 461.
Efialte poco dopo venne ucciso, in circostanze misteriose. Nascono nuovi interessi
economici che un'aristocrazia non può soddisfare, quindi la democrazia si faceva sempre più
viva. Pericle ereditò il pensiero democratico di Efialte: inizia l’età di Pericle.

Pericle divento’ stratego nel 460 e governo’ fino alla sua morte nel 429. Proveniva da una
famiglia aristocratica, infatti la madre discendeva dalla stirpe degli alcmeonidi, una delle
famiglie ateniesi più importanti. Pericle decise di continuare l'idea di clistene, ampliando la
partecipazione dei cittadini alla politica. Tutti i cittadini avevano diritto di accedere a tutte le
magistrature tramite sorteggio, tranne quelle tecniche e militari, che richiedevano una
preparazione specifica. Ridusse il potere dell'areopago, e a parte i crimini di sangue e di
natura religiosa, gli altri reati furono affidati a giurie popolari. Aumentarono i compiti della
ecclesia e venne instaurata la bule (consiglio dei 500). A tutti i cittadini venne concesso
denunciare un magistrato per maltrattamenti, ma veniva spesso utilizzata per sconfiggere
nemici politici.
I cittadini erano maschi (NO DONNE, METECI, SCHIAVI). L’accesso venne ancor più
ristretto da Pericle, perché i diritti erano sempre di più e costosi, solo quelli che avevano
entrambi genitori cittadini. In una popolazione di 300.000 persone solo 30.000 erano
cittadini.
I demagoghi erano coloro che erano i più abbienti che partecipavano alla vita politica.
Pericle era uno di loro, nonostante fosse una democrazia, tutto girava intorno a lui.

Pericle aveva 2 obiettivi: continuare la guerra contro la Persia e togliere il dominio di Sparta.
Nel 460 in egitto ci fu una rivolta anti persiana, Pericle sfrutto’ il momento aiutando la
ribellione con 200 navi. Pericle si impegnò anche in grecia continentale, aiutando le poleis
contro sparta e includendo nella lega nuove poleis. Riuscì pure ad arrivare a Beozia. Il 455
a.C. fu il periodo di massimo splendore.
C’erano troppi fronti comunque, Persia e Sparta stavano riconquistando potere, allora nel
449 firmò la pace di Callia, che impegnava le 2 parti a non entrare più in scontri. Però il
potere di Atene sugli alleati era sempre più forte. Dopo la pace, il tesoro della lega venne
trasferito da delo ad atene, che lo sfruttava ogni volta in cui ne aveva bisogno senza
considerare i membri, che erano diventati come dei “sudditi”. Atene poi instaurò pure le
CLERUCHIE, coloni ateniesi che controllavano le poleis. Infine la continua spesa militare,
costrinse Pericle nel 445 a trattare con Sparta.
pericle comunque promosse molte opere pubbliche, come statue e la completazione delle
mura di pireo.

Dopo 50 anni di pace dopo le guerre persiane, scoppiò la guerra nel Peloponneso (431 a
404). Fu una guerra con proporzioni enormi che comprese tutte le poleis e nella fase finale
anche Persia. Siamo molto informati grazio allo storico contemporaneo Tucidide.
La guerra del Peloponneso scoppiò per ragioni secondarie ma che nascondevano
motivazioni profonde.
Le cause remote: 1. erano completamente diverse tra loro, che era una differenza strutturale
data da molti fattori. Ad esempio atene era una democrazia ed era molto artistica, al
contrario di Sparta, che era un’oligarchia.
2. Erano le 2 poleis più importanti dell'antica Grecia e facevano parte di 2 alleanze diverse
Pericle voleva far di Atene l'unica potenza della Grecia, usando pure il tesoro della lega
Delio attica.
La scintilla fu quando Atene provocò Corinto e megara (che facevano parte della lega
Peloponnesiaca) bloccando il commercio marittimo e intromettendosi nelle loro guerre.
Quindi le 2 città chiedono aiuto a Sparta e nel 431 fino al 421 inizio la guerra archidamica.
Il mondo greco si spacco in 2: da un lato Sparta e i suoi alleati come Megara e tebe,
dall'altra Atene e la lega di Delio. C'erano comunque dei territori neutrali che cercarono di
non partecipare alla guerra. L'esercito spartano era superiore a quello ateniese, ma la flotta
di Pericle era più potente di quella spartana. Quindi Pericle cerco di condurre una guerra via
mare mentre sparta una guerra terrestre.
Gli ateniesi si dovettero nascondere dentro le mura per molto tempo e questo favorì lo
sviluppo di un'epidemia, probabilmente la peste che proveniva dall'Asia minore. Questo
uccise un quarto della popolazione, tra cui anche pericle che morì nel 429. Fu una grave
perdita per Atene.
Ci furono 2 politici che cercarono di prendere il controllo: uno Cleone che voleva continuare
la guerra, mentre l’altro Nicia che era diciamo il portavoce dei più danneggiati, che voleva
terminare la guerra. Cleone porta avanti l'ideale di Pericle continuando la guerra, ma sposta
il fronte in Sicilia (magna Grecia). Questo non portò alcun vantaggio per Atene. Atene aiuto’
la polis Leontini che era in combutta con Siracusa. Quindi cercando di rimediare nel 425
scoppiò una battaglia a pilo. Dove i generali Cleone e brasida, di scontrarono. Fu una vittoria
di Atene, ma subito dopo un'altra guerra ad Anfipoli iniziò. Gli spartani vincendo la battaglia
riuscirono anche a impossessarsi di tutto l'oro. Ma sia Cleone che brasida morirono in
battaglia e le 2 poleis furono obbligate a firmare la pace di nicia nel 421. Questa però non
durò a lungo, solo fino al 416. Ad Atene prese il controllo Alcibiade, nipote di Pericle, che era
un Giovane molto ambizioso ma anche spregiudicato. Nel 416 Atene rompendo gli accordi
presi, costrinse l'isola di Melo a unirsi alla lega Delio attica. Loro rifiutarono e quindi chiesero
aiuto a Sparta che però non intervenne. Atene sottopone melo a una punizione durissima.
Uccisero tutti gli uomini e vendettero le donne e i bambini: fu un atto brutale.
Poi tornarono in Sicilia, e con il pretesto di aiutare Segesta (in battaglia contro Siracusa e
selinunte) Alcibiade voleve impadronirsi delle risorse naturali. Nel 415 nonostante
l'opposizione di nicia Alcibiade riuscì a far approvare l'Intervento in Sicilia. E insieme a nicia
e lamaco venne proclamato comandante.
La spedizione non iniziò bene: Alcibiade venne richiamato ad Atene per accusa di sacrilegio.
Era stato accusato per aver partecipato alla mutilazione delle erme (statue di ermes). Molto
probabilmente Alcibiade non aveva commesso questo reato, ma erano stati i suoi nemici
politici. Si rifugiò a sparta, e venne accusato pure per tradimento della propria patria: lui
venne condannato a morte in contumacia (cioè in lontananza). La spedizione perse il suo
principale capo, ma nonostante ciò inizialmente nicia riuscì a sconfiggere le armate
siracusane. Poi nel 414 Sparta su consiglio di Alcibiade distrusse le sue flotte e gli ateniesi
furono annientati duramente. Nicia fu condannato a morte, mentre i pochi soldati
sopravvissuti furono rinchiusi in delle cave di pietra siracusane chiamate latomie e furono
venduti pure come schiavi.
L’ultima fase della guerra peloponnesiaca fu quando nel 413, Sparta occupo’ Decelea, un
territorio confinante all’attica. La persia, con Dario II, strinse un'alleanza con la polis dorica in
cambio del controllo sulla Ionia. Atene era in una situazione molto difficile, subì pure una
crisi politica quando gli aristocratici presero il controllo della polis e abolirono le leggi più
diciamo democratiche, come quella di Clistene. Tutto il potere venne affidato al consiglio dei
400, aristocratici scelti chiamati golpisti. Ma i democratici prevalsero, infatti i teti si ribellarono
e elessero nuovamente Alcibiade che era tornato in patria, e ristabilirono la democrazia.
Alcibiade quindi prese il controllo e ricominciò la guerra. Nel 407 in battaglia a Nozio, per
l'ultima volta alcibiade fu sconfitto e si ritirò volontariamente capendo che non poteva fare
più niente per la propria patria. Quindi un nuovo leader politico entro in gioco: Conone.
Conone vince una sola battaglia delle isole Arginuse, ma subito dopo venne sconfitto da
Lisandro (generale spartano) ad Egospotami. Finalmente nel 404 anche Atene si arrese, le
trattative avevano condizioni durissime: dovevano rinunciare a tutti i territori tranne all’attica,
consegnare tutte le navi a parte 12 e fu introdotto un regime oligarchico composto da 30
tiranni filo spartani. Fu la fine dell'egemonia ateniese.

La guerra del peloponneso porto gravi problemi a entrambe le poleis. Ad atene una grave
crisi economica politica, mentre sparta subì gravi perdite nel ceto degli spartiati che si erano
ridotti molto. Sparta si era presentata come liberatrice dell'imperialismo ateniese, ma invece
favorì la creazione di regimi oligarchici, controllati da tiranni filo spartani, da capi militari
chiamati armosti. Le poleis poi dovevano pagare molti tributi. Il risultato fu il malcontento
della popolazione (anche coloro che avevano partecipato come alleati di Sparta) che a poco
a poco ristabilì la forma di governo tradizionale proprio come Tebe.
Questo fu pure il caso di atene. Atene era controllata da un governo oligarchico, da 30
oligarchi/tiranni. A capo di essi c'era Crizia, filosofo con forti ostilità contro la democrazia. I
trenta iniziarono un continuo arresto e omicidi verso i loro avversari politici, ma soprattutto
verso i cittadini più ricchi per impossessarsi dei loro averi. Però dopo 1 solo anno, i
democratici in esilio si riorganizzarono e sotto la guida di Trasibulo, costruirono un esercito
forte quanto quello spartano. Quindi nel 403 venne ristabilita la democrazia al costo di una
guerra civile. Qui diedero inizio a una serie di processi e omicidi verso coloro che avevano
aderito all’oligarchia. Ma i democratici avevano deciso di non ricordarsi nel male subito, cioè
un'amnistia. Uno delle vittime fu Socrate che venne accusato per avere stretti rapporti con
Alcibiade e con Crizia.

Questa Instabilità non fermò gli Spartani ad aprire un nuovo fronte di guerra In Persia,
Nonostante loro avessero vinto la battaglia contro Atene proprio grazie ai persiani. All'inizio
Sparta cercò di assecondare le richieste della Persia. Ciro il Giovane che contendeva il trono
col suo fratello Artaserse II, chiese Sparta un esercito di diecimila mercenari greci che si
scontrarono con l'esercito persiano a Cunassa nel 401. La battaglia venne vinta dagli
Spartani, ma purtroppo la morte dello stesso Ciro rese inutile la loro vittoria. I mercenari
greci tornarono in patria attraverso il territorio a loro sconosciuto dell'Asia Minore. Molti di
loro morirono per strada, e grazie all’Anabasi (opera scritta da senofonte) si conoscono molti
dettagli.
La vittoria di Artaserse, Sparta decise di condurre una vera e propria guerra contro la Persia
(400-395), sotto la guida del re Agesilao con l'obiettivo di riconquistare le poleis con sotto
controllo persiano. I Persiani sfruttarono le divisioni tra le città greche e crearono una nuova
Alleanza tra le città di Atene, Tebe, Argo e Corinto. Iniziò così la guerra di Corinto dal 395 al
386, in cui gli Spartani vengono sconfitti duramente da loro. A Cnido la flotta spartana venne
sconfitta da Conone, ateniese. Dovettero rinunciare alle poleis della Ionia e a ogni proposito
imperialistico.
Non appena la guerra finisse, nel 386 le città partecipanti alla guerra dovettero firmare la
pace di Antalcida oppure Pace del re. Questa pace era fondata su 2 principi: la libertà e
l'autonomia. Le condizioni vietavano la creazione di leghe o alleanze e il dominio su un'altra
città. Venne incaricata per far si che ogni città rispettasse le condizioni. Questo consentì al
Re di dividere ancora di più le città greche.

Nel 382 Sparta non rispettò gli accordi e sottopone al proprio controllo Tebe. Instaurò un
governo filo spartano, ma nel 379 i democratici Pelopida ed Epaminonda cacciarono gli
spartani e diedero vita alla confederazione che riuniva tutte poleis della Beozia. Anche qui
non rispettarono la pace del re. Nel 371 a Leuttra, Tebe portò una vittoria schiacciante contro
Sparta, grazie alla loro tecnica della falange obliqua, ideata da Epaminonda. Sparta
riconobbe la forza di Tebe e nelle città greche si aggiunsero sempre di più poleis con regimi
filo tebani.
Intanto nel 377 Atene aveva dato vita a una 2 lega marittima che riuniva circa 60 città
dell'attica. Per il timore della forza di tebe che grazie alla Persia aveva iniziato a costruire
pure una flotta, Atene e Sparta si allearono nuovamente e nel 362 scoppiò la guerra di
Mantinea. Atene e Sparta vennero completamente distrutte, ma questo segno’ pure la fine
del l'egemonia Tebana con la morte dei 2 generali.
Il continuo delle guerre in Grecia, costrinse al governo a radunare pure soldati mercenari
che provenivano dalle regioni più povere e quindi dovevano anche essere pagati bene per la
loro fedeltà. Ma questo se lo potevano permettere solo i grandi imperi come la Persia e la
Macedonia. Queste lunghe guerre portarono pure a una crisi economica, perché i ricchi
diventavano sempre più ricchi mette i teti sempre più poveri. Inizio anche un periodo in cui
nacquero di nuovo le tirannidi.
A partire dal 360 una nuova potenza nasce: il regno di Macedonia. Il loro territorio era situato
a nord della Tessaglia ed era una terra considerata barbara dai greci perché era più
arretrata. Era un'economia agricola e di allevamento. Era governata da un re e quindi era
un'aristocrazia. Ma comunque molti dei loro atleti avevano partecipato alle olimpiadi.
Già dal 5 secolo grazie ad Alessandro I, avevano rapporti amichevoli con Atene. Ad esempio
chiamarono dei famosi filosofi a Pella, la loro capitale,erani dei veri amanti della cultura
greca.
In seguito, intorno al 360 Filippo II, il nuovo sovrano sfrutta le divisioni tra le poleis per
rafforzare il proprio esercito, ad esempio usando la falange obliqua con le sarisse, lance
lunghe fino ai 5 metri. Quindi la sua fanteria divenne una delle più potenti del mondo antico.
Filippo vuole espandersi in Grecia, proprio perché la ama, infatti occupa il Chersoneso
tracico e Anfipoli territori ateniesi ricche di risorse naturali. Filippo sfrutta l'instabilità delle
poleis in modo che nel 354 entra nel conflitto scoppiato fra alcuni membri dell'anfizionia
delfica (organizzazione che amministra a il tempio di apollo). Si presentò come difensore
dell'oracolo di delfi. Scollio una guerra chiamata: terza guerra sacra. La tessaglia chiede
aiuto a Filippo, che assicura la loro vittoria in cambio del controllo su questo territorio. Filippo
lascia libere le poleis, con il proprio governo e le proprie tradizioni. Infatti in Grecia ci furono
dei dibattito con principalmente 2 pensieri politici: 1. Sostenuto da Isocrate, che pensava
fosse qualcosa semplicemente pacifica, e che voleva aiutare alla battaglia contro Persia.
2. Sostenuto da Demostene, che pensava che Filippo fosse un grande nemico e doveva
essere eliminato al più presto. Lui scrisse anche dei testi contro di lui chiamate Filippiche.
L'idea di demostene prevalse e quindi Atene, tebe e altre poleis formarono
un'alleanza:un'altra Lega Ellenica. Nel 388 scoppiò una battaglia contro Filippo a Cheronea
e questo segna la fine del periodo glorioso delle poleis. Non erano più forti come una volta.
Filippo non impone con la forza il suo dominio, ma cerca una via più pacifica. Nel 337 si creò
la Lega di Corinto, formata da tutte le poleis greche e dalla macedonia. In cambio Filippo
voleva la cittadinanza ateniese insieme a suo figlio Alessandro magno. L'obiettivo della lega
era la sconfitta della Persia che purtroppo non avvenne per la morte del 336 di Filippo a
causa di una congiura.

La morte di Filippo determinò l'ascesa al trono di Alessandro III (suo figlio), conosciuto come
Alex Magno. Che dai 20 anni diventa sovrano di una grande potenza. Alex fu educato da
Aristotele per volere del padre, per questo anche lui amava la cultura greca. Gli oppositori
alla egemonia macedone, pensarono che la morte di Filippo fosse il momento giusto per
togliere di mezzo macedonia ma si sbagliarono. Alex sopprime brutalmente le rivolte (come
quella a Tebe 355). Alex vuole conquistare la Persia per le risorse economiche, la sconfigge
per la prima volta a Granico nel 334, sconfiggendo i satrapi. Liberò tutte le poleis greche
sotto il controllo persiano e invio ad Atene 300 armature Persiane per mostrare che la
vittoria era pure della Grecia.
La 2 vittoria invece a Isso nel 333, dove il sovrano (Dario III) scappa da solo lasciando la sua
famiglia in mano al nemico, ma Alex li tratta bene. Lascia a Isso anche il suo tesoro. Dario
manda ad Alessandro molte proposte di pace, ma continuò a rifiutarle perché il suo obiettivo
era di impadronirsi di tutta la Persia.
Iniziò attaccando la città più ricca: Tiro, che dopo 7 mesi venne rasa al suolo.
Poi Alex intervenne in Egitto, ma li’ venne riconosciuto come un liberatore dalle tirannie
persiane. Venne proclamato figlio di Amon Ra dai sacerdoti. In suo onore venne fondata una
città molto importante sulla foce del fiume del nilo: Alessandria d'Egitto. Quindi l'Egitto si
"consegnò" a lui.
Dario fu sconfitto da Alex per ben 3 volte, venne ucciso da una congiura tra satrapi,
organizzata da Besso satrapo della Bactriana, che sperava il riconoscimento di Alex. Ma
invece lui condannò a morte Besso e diede una sepoltura regale a Persepoli, dimostrando di
essere il legittimo successore per essere il sovrano della Persia. Ovunque passasse Alex, si
creavano nuove città anche nelle regioni più povere. L'obiettivo era di creare basi militari.
Dopo l'impero persiano, Alex si spinse fino all'India. Proseguendo tra le vie della seta,
giunse in un luogo leggendario. Qui dovette combattere contro il re indiano Poro, che non
riconobbe la supremazia macedone. Lo scontro avvenne nel 326 sul fiume idapse dove poro
schierò elefanti, che erano creature sconosciute a loro. Però le truppe di Alessandro magno
riuscirono comunque a vincere e poro venne riconosciuto solo come vassallo. Alessandro
avrebbe voluto continuare al di là del Gange, ma l'esercito ormai stanco delle tante battaglie
rifiutò. Quindi ritornarono in patria.
Nel 323 a susa Alessandro morì a solo 33 anni per circostanze misteriose.
Alessandro però lascio un impero enorme, voleva creare un territorio con una fusione di
tradizioni. Ad esempio il modello culturale era quello greco (infatti era stato educato da un
filosofo), mantiene il sistema per controllare l'impero in satrapie e specialmente supporta i
matrimoni misti, sposando anche lui una donna persiana. Voleva creare un'unica cultura
ellenistica. Una cosa I greci non riuscivano a sopportare di alessandro: il prostrarsi davanti al
sovrano. Per i greci era una cosa inammissibile perché era come se imitasse una divinità.
Periodo ellenistico dal 323 a 31 ac.

Alla sua morte lui non lasciò alcun erede in grado di prendere il potere, perché suo figlio era
ancora troppo piccolo (o non ancora nato). Nessuno dei potenti generali però aveva il
carisma di Alessandro, così inizio un periodo di lunghe guerre per il trono tra i diadochi, cioè
i successori. L'impero macedone fu spezzato in molti regni ellenistici. (6 regni)
1. Regno di Macedonia, che comprendeva anche la Grecia era controllata da Antigono, un
generale di Alex. Dovette affrontare un po di ribellioni da parte dei greci.
2. Regno dei Tolomei, il più potente. Era controllato dalla dinastia dei Tolomei. Il loto
comando sito per circa 3 secolo fino all'arrivo dei romani.
3. Regno della Siria, era più grande e comprendeva tutto il territorio persiano fino all'India.
Era governata dai Seleucidi.
4. Regno di Pergamo, situata in Asia minore, controllata dai Attalidi famosa per la sua
biblioteca.
5. Regno del Ponto più piccoli
6. Regno dell'Epiro più piccoli
La più diffusa forma di governo era la monarchia, tutti i regni ebbero grandi problemi di
povertà.

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