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I fluidi frigoriferi
Il fluido refrigerante o frigorifero è il fluido operativo di un ciclo frigorifero. I fluidi
frigoriferi possono essere di tipo naturale (ad esempio: ammoniaca, anidride
carbonica, propano) o artificiale. I fluidi artificiali sono anche generalmente
identificati con il termine «freon», che in realtà identifica una serie di fluidi
frigoriferi utilizzati a partire dagli anni ‘30 ed il cui impiego è vietato da qualche
decennio.
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I fluidi frigoriferi
Classificazione ASHRAE
X - I - II - III - IV - V - VI
I - Si pone una "C" in caso di derivati ciclici. Una "E" nel caso il composto fosse
un etere. Altrimenti 0 (in tal caso si omette).
II - Numero di legami doppi. Se uguale a 0 si omette.
III - Numero di atomi di carbonio meno uno. Quindi vale 1 per i derivati dall'etano e
0 per i derivati dal metano.
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I fluidi frigoriferi
Classificazione ASHRAE
Serie R000: Composti derivati dal metano. Il metano entra in tale famiglia sotto il nome di R-50.
Serie R300: Composti derivati dal butano. Il butano (alcano con 10 atomi di idrogeno) non fa parte di tale famiglia, in
quanto per le regole viste, si dovrebbe scrivere il valore 11 in corrispondenza della cifra significativa degli atomi di
idrogeno. Per ovviare a tale problema è stato attribuita la sigla R-600.
Serie R400: Miscele zeotropiche. La lettera maiuscola, alla fine, identifica differenti concentrazioni in peso dei componenti.
Serie R500: Miscele azeotropiche. Se esistono differenti mix possibile per dati componenti, si aggiunge una lettera
maiuscola.
Serie R600: Composti organici. In questo gruppo rientrano gli alcani aventi quattro o più atomi di carbonio. In tale famiglia
il refrigerante viene identificato aggiungendo, dopo il 6 della serie, il numero di atomi di carbonio meno quattro.
Serie R700: Composti inorganici con massa molecolare inferiore o uguale a 99 unità di massa atomica. In tale famiglia il
refrigerante viene identificato aggiungendo, dopo il 7 della serie, il valore numerico intero del peso molecolare. Ad
esempio: acqua R-718, azoto N2 R-728, ossigeno O2 R-732, anidride carbonica CO2 R-744. Se sono presenti composti,
aventi medesimo peso molecolare, si aggiunge una lettera maiuscola.
Serie R1000: Composti insaturi organici (composti ottenuti a partire dagli alcheni), ad esempio etilene R-1150, propene R-
1270.
Serie R7000: Composti inorganici con massa molecolare superiore a 99 unità di massa atomica. In tale famiglia il
refrigerante viene identificato aggiungendo, dopo il 7 della serie, il valore numerico intero del peso molecolare.
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I fluidi frigoriferi
Impatto ambientale dei fluidi frigoriferi
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I fluidi frigoriferi
Impatto ambientale dei fluidi frigoriferi
Nel caso in cui sia installato un sistema di rilevamento delle perdite, le frequenze
dimezzano, ovvero l’intervallo di tempo raddoppia: 24 mesi nel primo caso, 12
mesi nel secondo, sei mesi nel terzo.
Per gli impianti che ricadono nel caso n.3 (v. art. 5, comma 1) “…gli operatori […]
assicurano che l’apparecchiatura sia munita di un sistema di rilevamento delle
perdite che avverta l’operatore o un’impresa di manutenzione in caso di perdite” e
(v. art. 5, comma 3) “… gli operatori assicurano che i sistemi di rilevamento delle
perdite siano controllati almeno una volta ogni 12 mesi per accertarne il corretto
funzionamento”.
Esempio: l’R507 ha un GWP di 3800 che significa 3,8 ton di CO2 equiv/kg.
Quindi si rientra nel caso 1 per quantitativi di carica del gas refrigerante compresi
tra 1,3 e 13,2 kg, nel caso 2 per quantitativi compresi tra 13,2 e 132 kg e nel caso 3
per quantitativi uguali o superiori a 132 kg. Per tutti gli altri gas fluorurati occorre
rifare il calcolo partendo dal loro GWP. Per fornire un elemento di valutazione, si
riportano i seguenti valori:
Il rilevamento dei gas e la verifica delle perdite sono due attività distinte che
riguardano lo stesso argomento ma vengono svolte con metodi molto diversi.
Infatti:
Gli strumenti utilizzati per la verifica delle perdite sono di solito dispositivi
portatili utilizzati da operatori: esistono vari tipi di rivelatori di perdite, spaziando
dalle soluzioni più semplici, ad esempio l’uso di acqua saponata, agli strumenti
elettronici più sofisticati.
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I fluidi frigoriferi
Sistema di rilevamento delle perdite automatico
Definizione del numero di livelli di allarme, delle relative soglie e della gestione
degli allarmi stessi.
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I fluidi frigoriferi
Sistema di rilevamento delle perdite automatico
Tecnologia Principio funzionamento Caratteristiche
Sensore Le celle consistono Questi sensori sono molto precisi (0,02 ppm) e vengono
elettrochimico generalmente in due elettrodi utilizzati principalmente per rilevare i gas tossici che non
immersi in un mezzo elettrolita. potrebbero essere individuati in altra maniera, oppure
Una reazione di ossidoriduzione quando è richiesto un elevato grado di precisione. Sono
genera una corrente elettrica relativamente costosi e hanno una durata limitata (max
che e proporzionale alla 2-3 anni).
concentrazione di gas.
Sensore a Il dispositivo funziona Questi sensori hanno un costo basso, una lunga durata
semiconduttori misurando la variazione di e sono sensibili, stabili e resistenti all’avvelenamento, e
resistenza (che è proporzionale possono essere utilizzati per individuare una grande
alla concentrazione del gas) che varietà di gas compresi tutti i refrigeranti CFC, HCFC e
avviene quando il gas viene HFC, l’ammoniaca e gli idrocarburi. Tuttavia, non sono
assorbito dalla superficie del particolarmente selettivi e quindi non sono adatti a
semiconduttore, normalmente rilevare un singolo gas in una miscela o a essere
costituta da ossidi metallici. utilizzati in presenza di alte concentrazioni di gas
interferenti (ad esempio, gasi di scarico di camion).
Sensore catalitico Il sensore funziona bruciando il Vengono utilizzati principalmente per i gas combustibili,
gas sulla superficie di granuli e inclusa l’ammoniaca, e sono i sensori più diffusi per
misurando la variazione di queste applicazioni per elevati livelli di rilevamento.
resistenza del granulo risultante Sono relativamente economici, basati su una tecnologia
(che è proporzionale alla consolidata e nota ed hanno una buona durata, fino a 5
concentrazione del gas). anni. Il tempo di risposta è di circa 20-30 secondi.
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I fluidi frigoriferi
Sistema di rilevamento delle perdite automatico
Tecnologia Principio funzionamento Caratteristiche
Qui c’è la novità più rilevante, tra l’altro già da tempo preannunciata ed ora
formalizzata: a decorrere dal 1° gennaio 2020, divieto di immissione in commercio
di prodotti ed apparecchiature fisse di refrigerazione contenenti HFC con
potenziale di riscaldamento globale (GWP) pari o superiore a 2500, o il cui
funzionamento dipenda dai suddetti HFC, a eccezione delle apparecchiature
concepite per raffreddare prodotti a temperature inferiori a -50°C;
inoltre: sempre a partire dal 1 Gennaio 2020 sarà vietato l’uso di gas HFC aventi
GWP maggiore di 2500 per l’assistenza e manutenzione delle apparecchiature
contenenti più di 40 ton di CO2 equivalente (praticamente tutte quelle che
interessano a livello industriale).
Solo in caso di assistenza e manutenzione tale divieto è prorogato al 1 Gennaio
2030 se il gas utilizzato è rigenerato ed etichettato in conformità a quanto previsto
dall’art. 12 comma 6, oppure recuperato dalla medesima apparecchiatura.
Si aggiunga a ciò il fatto che in molti Paesi Europei già oggi alcuni refrigeranti
come l’R134a o l’R410 sono sottoposti ad una tassazione aggiuntiva che può
arrivare fino a circa 50 €/kg. La combinazione dei due effetti, tassazione (qualora
tali misure venissero applicate anche in Italia) e difficoltà di reperimento del gas,
determinerà negli anni un innalzamento dei costi di manutenzione derivanti e, in
particolare, anche per l’R507, ovvero il fluido che è stato comunemente usato per
la tipologia di celle di conservazione di frutta e vegetali.
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I fluidi frigoriferi
P(Tc=50°C)=13 bar
P(Tev=-40°C)=0,5 bar
x=0,55 (isoentalpica)
Rapporto di compressione: 13/0,5=26
P(Tc=50°C)=24 bar
P(Tev=-40°C)=1,4 bar
x=0,65-0,70 (isoentalpica)
Rapporto di compressione: 24/1,4=17,1
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I fluidi frigoriferi
Comparazione fra diversi fluidi frigoriferi
L’analisi delle prestazioni di un ciclo frigorifero per dato fluido viene effettuata sui
diagrammi pressione – entalpia (p – H).
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I fluidi frigoriferi
Le proprietà dei fluidi frigoriferi
Boiling point: è la temperatura di evaporazione alla pressione atmosferica. È un
parametro molto importante perché consente di individuare un fluido frigorifero
piuttosto che un altro in funzione della temperatura della utenza frigorifera.
Sicurezza: valutata in termini di tossicità ed infiammabilità. I refrigeranti sono
suddivisi in 6 classi in funzione della loro pericolosità (A1, A2, A3, B1, B2, B3). Il
gruppo A1 rappresenta i fluidi meno pericolosi mentre B3 è rappresentativo dei
fluidi più pericolosi
Pc, Boiling point
Fluido GWP ODP Tc, [C] Pericolosità
[bar] a 1 atm, [C]
R 22 (HCFC) 1810 0,055 96 50 - 40,76 A1
R 134A (HFC) 1430 0 101 41 - 26,16 A1
R 717 (Ammoniaca) 0 0 132 113 - 33 B2
Tc = Temperatura critica;
Pc = Pressione critica
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I fluidi frigoriferi
Si vogliono valutare le prestazioni di due cicli frigoriferi ad un solo stadio di
compressione utilizzati per il raffreddamento di celle frigorifere per la conservazione di
derrate alimentari (Temperatura nelle celle pari a 0 °C) e per il congelamento
(Temperature nelle celle pari a – 20 °C).
Il ciclo frigorifero individuato prevede una temperatura di condensazione pari a 50 °C ed
una temperatura di evaporazione pari a -10 °C nel primo caso e -30 °C nel secondo
caso.
Si considera una compressione di tipo isoentropica =1
Si vuole valutare per i quattro fluidi l’effetto utile ( ).
1 2
Qf
4 3
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I fluidi frigoriferi
R22 (HCFC): Caso (Tev = -10 C, Tcond = 50 C).
3 2
Pcond = 19,4 bar
=
= ,
4 = ,
21/94
I fluidi frigoriferi
R134a (HFC): Caso (Tev = -10 C, Tcond = 50 C).
=
Pcond = 13
bar 3 2
= ,
β= ,
Peva = 2 bar 4 1
4 = ,
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I fluidi frigoriferi
R717 (Ammoniaca): Caso (Tev = -10 C, Tcond = 50 C).
= ,
Pcond = 20,4 3 2
β= ,
bar
4 = ,
Peva = 2,9 bar 4
1
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I fluidi frigoriferi
R 744 (CO2): Caso (Tev = -10 C, Tcond = 50 C).
=
Pcond = 100 bar
= ,
3 2
β= ,
4 = ,
Peva = 26 bar 4 1
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I fluidi frigoriferi
R404a (HFC): Caso (Tev = -10 C, Tcond = 50 C).
= ,
4 1
β = 5,3
Peva = 4,3 bar
4 = ,
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I fluidi frigoriferi
Temperatura di evaporazione -10 °C e temperatura di condensazione pari a 50 °C
R 717
-10 / 2,9 50 / 20,4 3,40
(Ammoniaca)
R 22 -10 / 3,5 50 / 19,4 3,18
Il fluido che presenta le migliori performance risulta essere R 717 che ha un effetto utile
pari a 3,40.
Tuttavia, occorre ricordare che tale fluido presenta il più alto grado di pericolosità dei
quattro.
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I fluidi frigoriferi
R22 (HCFC): Caso (Tev = -30 C, Tcond = 50 C).
3
Pcond = 19,4 bar
2
=
= ,
β= ,
4 = ,
Peva = 1,6 bar 4
1
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I fluidi frigoriferi
R134a (HFC): Caso (Tev = -30 C, Tcond = 50 C).
=
Pcond = 13
bar 3 2
= ,
β= ,
4 = ,
Peva = 0,8 bar 4
1
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I fluidi frigoriferi
R717 (Ammoniaca): Caso (Tev = -30 C, Tcond = 50 C).
= ,
Pcond = 20,4
3
2
β=
bar
4 = ,
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I fluidi frigoriferi
R 744 (CO2) Caso (Tev = -30 C, Tcond = 50 C).
=
Pcond = 100 bar
= ,
3 2
β= ,
4 = ,
Peva = 14 bar 4 1
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I fluidi frigoriferi
R404a (HFC): Caso (Tev = -30 C, Tcond = 50 C).
= ,
β= ,
4
Peva = 2,0 bar 1
4 = ,
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I fluidi frigoriferi
Temperatura di evaporazione -30 °C e temperatura di condensazione pari a 50 °C
Il fluido che presenta le migliori performance risulta ancora essere R 717 che ha un
effetto utile pari a 2,14.
Tuttavia, occorre ricordare che tale fluido presenta il più alto grado di pericolosità dei
quattro.
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I fluidi frigoriferi
Confronto cicli a Teva = -10 °C e Teva = -30 °C
D% =
Fluido @ Teva = - 10 C @ Teva = - 30 C , ,
,
R 717
3,40 2,14 - 37,1 %
(Ammoniaca)
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Agenda
I fluidi frigoriferi
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
Nota #1: la temperatura raggiunta nel punto 2 può variare da 70°C ad oltre 120°C a
seconda del tipo di refrigerante e della pressione di condensazione.
Nota #2: la reale posizione del punto 1 influenza notevolmente la resa del
compressore, poiché il compressore elabora un volume ma lo scambio di calore
avviene in base alla massa circolante!
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
M = Q*ρ
Ma attenzione!
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
Condensazione 3-6’: nel primo tratto del processo di raffreddamento del vapore in
uscita dal compressore (3-4) il refrigerante si raffredda a pressione costante, e
passa quindi dallo stato di vapore surriscaldato a quello di saturo secco
scambiando esclusivamente calore sensibile. Il desurriscaldamento del vapore
surriscaldato avviene preferibilmente esternamente all’unità condensante e, a
seconda delle condizioni in cui si trova il vapore, può anche consentire un
recupero di calore.
Nel secondo tratto (4-5) c’è la condensazione vera e propria del refrigerante, che
passa dalla condizione di vapore saturo secco a quella di saturo umido,
scambiando esclusivamente calore sensibile.
Nel terzo tratto (5-6) c’è una ulteriore raffreddamento (di circa 3-7°C) con scambio
di calore sensibile, che può avvenire anche all’esterno del condensatore.
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
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Il ciclo frigorifero reale
Il ciclo frigorifero «reale»
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Agenda
I fluidi frigoriferi
44/94
Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Impianto di refrigerazione per derrate alimentari
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
R 404 A= R143A + R125 + R134A
P(Tc=50°C)=23 bar
X=0.55
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Lay-out celle frigorifere Celle a temperatura minima 0°C: conservazione di vegetali (frutta, verdura, fiori)
Celle a temperatura
minima -20°C e -30°C:
abbattitori di temperatura
e conservazione surgelati
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Lay-out celle frigorifere Il ritorno è vapore saturo (punto 1 nel diagramma p-H di
slide 2), differente a seconda della tipologia di cella.
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
P&ID
Condensazione
Ricevitore
di liquido
Compressione
Laminazione - Evaporazione
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
al recuperatore
dai
Compressione e condensatori
condensatori
dall’evaporatore di
media pressione
ai compressori di alta
pressione
Al
desurriscaldatore
dall’evaporatore
dagli evaporatori di bassa
di alta pressione pressione agli
evaporatori
Alla aspirazione dei compressori di alta pressione è presente un pressostato di minima, mentre alla
mandata dei compressori sono presenti un pressostato di massima ed uno di minima.
Nota: I due compressori che lavorano l’uno a media e l’altro a bassa temperatura di evaporazione non sono
dotati del pressostato di minima: la ragione di tale scelta sta nella ricerca della massima economia nella
realizzazione dei due impianti specifici.
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Allarme pressione minima evaporatore
Possibili cause:
- Temperatura cella bassa → set point errati?
- Carico ridotto sullo scambiatore → evaporatore
sporco?
- Poca portata aria → ventilatore guasto?
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Allarme pressione massima condensatore
Possibili cause:
- Temperatura aria ambiente molto alta
- Carico ridotto sullo scambiatore → condensatore
sporco?
- Poca portata aria → ventilatore guasto?
- Presenza di incondensabili (aria/azoto)
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Allarme pressione minima condensatore
Possibili cause:
- Temperatura aria ambiente molto fredda
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
al recuperatore
dai
Compressione e condensatori
condensatori
dall’evaporatore di
media pressione
ai compressori di alta
pressione
Al
desurriscaldatore
dall’evaporatore
dagli evaporatori di bassa
di alta pressione pressione agli
Alla mandata dei compressori è presente un separatore dell’olio (SO). evaporatori
Nota: Alla mandata del compressore di bassa pressione non è presente il separatore di olio in quanto il fluido
non procede, se non in casi rari, direttamente al recuperatore e ai condensatori ma ai compressori di alta
pressione a valle dei quali è realizzata la separazione dell’olio.
Inserire il separatore non avrebbe compromesso il funzionamento dell’impianto ma avrebbe determinato un
costo complessivo maggiore.
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Un recuperatore di calore desurriscalda il fluido
frigorifero in uscita dai compressori.
Condensazione La condensazione è frazionata su più condensatori
in maniera tale da limitare gli effetti negativi di un
eventuale guasto su di una unità condensante.
al separatore di liquido
Ricevitore
di liquido
dai compressori
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
al compressore di
alta pressione
dai condensatori
al compressore
di bassa di
pressione
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
Laminazione - Evaporazione
Valvola di
intercettazione
Termostato
ambiente
Evaporatore
Termostato
ambiente
Filtro
2
1
Il fluido frigorifero in uscita dal compressore di bassa pressione (Cn+2) viene inviato ad un desurriscaldatore (DS). Se le valvole
manuali VI 1 e VI 3 sono aperte e la VI 2 è chiusa, allora il fluido frigorifero viene compresso sino alla pressione di evaporazione dei
compressori di alta pressione (ovvero pev corrispondente a Tev=-10°C) e viene desurriscaldato per tramite di uno scambio a miscela
con il ritorno dal ricevitore di liquido in uscita dal condensatore, opportunamente laminato. In questo modo, di fatto, la compressione
dalla pressione di evaporazione più bassa alla pressione di condensazione viene frazionata tra compressore di bassa pressione e
compressori di alta pressione. Qualora fosse in funzione il solo compressore di bassa pressione, le valvole VI 1 e 3 vanno chiuse,
mentre va aperta la valvola VI 2: in questo modo il compressore di bassa pressione lavora con la mandata direttamente collegata al
condensatore.
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
La funzione del desurriscaldatore
Dal
condensatore
DESURRISCALDATORE
Filtro
COMPRESSORE
Termostato
ambiente
Filtro
Dal
condensatore
Evaporatore Orificio Elettrovalvola Valvola di
tarato intercettazione
Cella T=-30°C
Nel caso della cella a bassa pressione (T ambiente = -30°C) il termostato ambiente della cella
frigorifera comanda anche l’accensione/spegnimento del compressore e l’apertura/chiusura
della elettrovalvola che mette in collegamento il ritorno del condensatore con il
desurriscaldatore.
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Impianto frigorifero a tre livelli di temperatura
La funzione del desurriscaldatore - generalità
L’applicazione del desurriscaldatore nel caso in oggetto serve a limitare la
temperatura in ingresso al compressore di alta pressione, onde evitare
temperature di fine compressione troppo elevate, in grado di complicare la
gestione del processo di condensazione.
In altre tipologie di impianto (ad esempio,
impianto per la produzione di vapore) il
desurriscaldatore può essere utilizzato i) per
migliorare l’efficienza di scambio termico
(utilizzo vapore più vicino alla curva di
saturazione) oppure ii) per controllare
surriscaldamenti imprevisti prodotti da
diminuzioni di pressione in linea. In questa
tipologia di impianti si possono adottare
soluzioni più sofisticate, che prevedono
anche il controllo della temperatura in uscita
dal desurriscaldatore agendo sulla
regolazione della portata di condensa in
ingresso al sistema.
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Agenda
I fluidi frigoriferi
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
Il compressore
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Dimensionamento elementi di impianto
Il compressore alternativo - tipologie
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Dimensionamento elementi di impianto
Il compressore – fluido R134a – Motore 1, 2 e 3 Come espresso da EN12900, le performance del
compressore sono state valutate considerando:
- Temperatura del gas ad inizio compressione: 20°C
- Condensazione fino a liquido saturo (e non
sottoraffreddato)
- Motore 50 Hz
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Dimensionamento elementi di impianto Come espresso da EN12900, le performance del
compressore sono state valutate considerando:
Il compressore – fluido R404A – Motore 1 e 2 - Temperatura del gas ad inizio compressione: 20°C
- Condensazione fino a liquido saturo (e non sottoraffreddato)
- Motore 50 Hz
EER=28,85/14,13=2,04
EER=4,860/5,240=0,93(!)
EER=10,35/8,13=1,27 (-54%)
3.000 € (-38%)
(Fornitura)
[dato aggiornato al 2017] EER= Energy Efficiency Ratio: effetto utile
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Dimensionamento elementi di impianto
R 404 A= R143A + R125 + R134A
P(Tc=50°C)=23 bar
P(Tev=-40°C)=1,3 bar
x=0,70 (isoentalpica)
Rapporto di compressione: 23/1,3=17,7
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
L’olio di lubrificazione
L’olio non rimane confinato nel carter del compressore e una parte è trascinata nel circuito
frigorifero. L’olio espulso dal compressore circola con il fluido frigorifero e provoca i
seguenti effetti negativi:
a. riduzione del livello dell’olio nel carter, con possibili danni meccanici,
b. alterazione della qualità, delle proprietà fisiche e termodinamiche del fluido frigorigeno,
c. riduzione delle prestazioni degli scambiatori (evaporatori e condensatori), la perdita
può raggiungere anche il 30% in evaporatori con superfici di scambio alettate,
d. l’olio trattenuto nelle trappole e nelle zone a bassa velocità può ritornare bruscamente e
provocare un colpo di liquido, con danni spesso irreversibili.
Sono quindi presenti due circuiti dell’olio: il primo interno al compressore finalizzato alla
lubrificazione dello stesso, il secondo esterno al compressore e finalizzato alla separazione
dell’olio dal fluido frigorifero di processo.
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Dimensionamento elementi di impianto
Indicatore olio: gli indicatori di liquido permettono di controllare il regolare defluire dell’olio al carter dei
Circuito olio compressori stessi.
Linea di Filtro a rete: all’interno i filtri sono dotati di un cestello di rete di acciaio inossidabile austenitico, AISI
aspirazione 304, con un’ampia superficie filtrante. I filtri a rete non sono pulibili.
Separatore olio: vedi slide successive «separatore».
Olio
Indicatore A recuperatore
Olio olio calore e
Ricevitore condensatori
d’olio
Separatore
Olio d’olio
Filtro a
rete olio
Compressore Indicatore
olio
Pd Pd Pd Regolatore
d’olio
Lubrificazione
La pompa (E) preleva l’olio dal carter tramite il filtro a rete di aspirazione (G) e lo rinvia in
pressione al circuito tramite il filtro (H) di mandata (filtro a carta). Da qui l’olio scorre
all’interno dell’albero, provvisto di apposito condotto (C) per il flusso dell’olio nella zona
cuscinetti. Anche le bielle sono munite di condotto dell’olio attraverso il quale l’olio scorre
verso i cuscinetti di testa. La lubrificazione del cilindro è assicurata dall’olio che viene
spinto fuori dai cuscinetti e spruzzato lungo le pareti del cilindro stesso. Il condotto dell’olio
all’interno dell’albero del compressore termina nel corpo della tenuta rotante.
Poiché oltre a svolgere la funzione di
lubrificante l’olio serve anche da
raffreddante, specialmente per la tenuta
rotante, la quantità di olio che circola
all’interno del compressore è
notevolmente maggiore rispetto a quella
richiesta per la sola lubrificazione. L’olio
in eccesso viene ricondotto, tramite un
condotto esterno (A), all’estremità lato
pompa del carter e da qui, via un
condotto interno, ritorna al pozzetto
dell’olio. Durante questo processo, il
ricircolo dell’olio è visibile sulla spia olio
(F).
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Dimensionamento elementi di impianto
Pressostato differenziale Pd
La pompa di circolazione dell’olio (solitamente a ingranaggi) del compressore alternativo
fornisce una prevalenza che dipende dalle resistenze del circuito e dalla densità fluido
pompato. Se la pompa aspira olio e gas, la densità del fluido elaborato è inferiore, la
prevalenza fornita dalla pompa cala e il pressostato differenziale pd lancia un allarme.
La pressione all’interno del carter non è nota: la pressione del carter è intermedia tra la
pressione di aspirazione e quella di mandata ed il suo valore assoluto varia a seconda dello
stato delle tenute, del grado di usura,… Quella che si misura, quindi, non è la pressione
assoluta nel carter, ma la differenza tra la pressione a valle della pompa e la pressione nel
carter.
La funzione del pressostato differenziale pd è dunque quella di rilevare la mancanza di olio.
Dovendo intervenire solo in caso di emergenza, il riarmo è manuale.
In queste condizioni, all’avviamento (i.e. pompa olio ferma), risultando nulla la pressione
differenziale, il motore non potrebbe partire. E’ necessario quindi utilizzare un pressostato
differenziale collegato ad un relay ritardato.
La taratura del pressostato è operazione delicata perché occorre valutare preliminarmente
l’entità della riduzione del differenziale di pressione indotto dall’incremento di temperatura
dell’olio (meno viscoso, quindi minore resistenza al pompaggio).
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Dimensionamento elementi di impianto
Separatore olio
• Intercetta l’olio trascinato dal gas
compresso e, restituendolo con regolarità
al carter della macchina, concorre ad
assicurare l’efficace lubrificazione degli
organi in movimento del compressore.
• Eliminando o riducendo il film d’olio sulle
superfici di scambio del condensatore e
dell’evaporatore, mantiene al valore
atteso il coefficiente di trasmissione
termica di tali apparecchi.
• Il separatore d’olio, smorzando le pulsazioni
delle valvole del compressore alternativo,
riduce la rumorosità degli impianti con
compressore aperto o semi ermetico.
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Dimensionamento elementi di impianto
Separatore olio
Refrigerante
Olio
Refrigerante/olio
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Dimensionamento elementi di impianto
Separatore olio – dettaglio costruttivo scarico olio
Otturatore
(azionato dal
galleggiante)
Orificio
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Dimensionamento elementi di impianto
Separatore olio
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
Ricevitore olio
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Dimensionamento elementi di impianto
Ricevitore olio
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
Condensatore ad aria 5.500 €
(Fornitura)
[dato aggiornato al 2017]
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Dimensionamento elementi di impianto
Condensatore ad aria (Differenza tra T condensatore e T ambiente)
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
Ricevitore orizzontale 600 €
(Fornitura)
[dato aggiornato al 2017]
1 3/4'' - 12
Peso 45,5 kg Filetto di connessione/ -flangia
UNF
Larghezza totale 1664 mm Uscita connessione FL 28mm - 1 1/8''
1 3/4'' - 12
Profondità totale 272 mm Filetto di connessione/ -flangia
UNF
Altezza totale 303mm Manometro 7/16'' 20UNF
Capacità serbatoio 54,0 l Connessione per valvola riduttrice di pressione 1 1/4''-12UNF
Max carica di refrigerante 90% a 20°C. 20°C Adattatore per valvola riduttrice di pressione Option
R22 58,8 kg Controllo di minimo livello Option
R134a 59,6 kg Controllo di massimo livello Option
R407C 56,3 kg Collaudo conforme a PED 97/23/EG Standard
R404A/R507A 51,9 kg Omologazioni speciali (su richiesta) Option
Ingresso connessione KL 28mm - 1 1/8''
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Dimensionamento elementi di impianto
Caratteristiche fluido frigorifero condensato
T=50°C
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
Filtro
14
Il filtro meccanico FA con inserto intercambiabile in acciaio inox si usa per refrigeranti
fluorinati, ammoniaca, acqua, salamoia, olio e gas.
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
La valvola di espansione o laminazione
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Dimensionamento elementi di impianto
1- Valvola solenoide ad azionamento diretto e orificio tarato
50 €
(Fornitura)
[dato aggiornato al 2017]
http://choose.danfoss.com/education/training-animations/#/ 91/94
Dimensionamento elementi di impianto
1- Valvola solenoide ad azionamento diretto e orificio tarato
3.
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Dimensionamento elementi di impianto
1- Valvola solenoide ad azionamento diretto e orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
2- Valvola solenoide con servocomando e orificio tarato
http://choose.danfoss.com/education/training-animations/#/ 94/94
Dimensionamento elementi di impianto
2- Valvola solenoide con servocomando e orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
2- Valvola solenoide con servocomando e orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
2- Valvola solenoide con servocomando e orificio tarato
p1>p2
ma p1<p2+pS pS
p2
p1
p3
p1>p2
e p1>p2+pS pS
p2
p1
p3
p1>p2
e p1>p2+pS pS
p2
p1
p3
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Dimensionamento elementi di impianto
2- Valvola solenoide con servocomando e orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
1 & 2- Valvola solenoide e orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
3- Valvola solenoide con orificio tarato intercambiabile
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Dimensionamento elementi di impianto
4- Valvola solenoide elettronica con orificio tarato
Una logica di tipo on-off più sofisticata si può ottenere tramite la modulazione del
tempo d’apertura della valvola solenoide, che viene accoppiata ad una bobina
pilotata da un dispositivo di regolazione di tipo elettronico. In base ai valori di
pressione e temperatura rilevati dal dispositivo di regolazione elettronico alla
mandata dell’evaporatore, il sistema regola il tempo di apertura della valvola.
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Dimensionamento elementi di impianto
5- Valvola termostatica con orificio tarato
Per evitare che del refrigerante allo stato liquido arrivi al compressore,
deve essere mantenuto un valore minimo di surriscaldamento.
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Dimensionamento elementi di impianto
5- Valvola termostatica con orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
5- Valvola termostatica con orificio tarato
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Dimensionamento elementi di impianto
5- Valvola termostatica con orificio tarato
Attenzione!
Se la superficie dell’evaporatore interessata da presenza di vapore è
estesa, la misura del grado di surriscaldamento è precisa ma si ha un
utilizzo ridotto dell'evaporatore per realizzare uno scambio di energia
basato sul calore latente di vaporizzazione del fluido frigorifero.
Viceversa, se la superficie dell’evaporatore interessata dalla presenza di
vapore è piccola, poiché l'evaporazione crea una linea di separazione
liquido-vapore in continuo movimento, il surriscaldamento diventa
instabile e la misura del grado di surriscaldamento può variare molto e in
modo casuale.
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Dimensionamento elementi di impianto
6- Valvola termostatica con orificio tarato ed equalizzazione esterna della
pressione
1. Elemento termostatico
2. Gruppo otturatore con orifizio tarato
3. Corpo valvola
4. Vite di regolazione
5. Attacco equalizzatore esterno
In questo caso non c’è legame tra uscita della valvola e camera situata al di sotto della
membrana. Un collegamento esterno permette di portare al di sotto della membrana la
pressione che regna alla mandata dell’evaporatore. In questo modo, la differenza di
pressione tra ingresso e uscita dell’evaporatore (variabile in funzione della perdita di
carico) non può più influenzare il funzionamento della valvola.
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Dimensionamento elementi di impianto
6- Valvola termostatica con orificio tarato ed equalizzazione esterna della
pressione
120 €
(Fornitura)
[dato aggiornato al 2013]
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Dimensionamento elementi di impianto
6- Valvola termostatica con orificio tarato ed equalizzazione esterna della
pressione
Esempio di applicazione: evaporatore a iniezione
multipla con distributore di liquido
Controllo di temperatura
Controllo di pressione
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Dimensionamento elementi di impianto
6- Valvola termostatica con orificio tarato
TR: Ton of Refrigeration
It is defined as the heat of fusion absorbed by
melting 1 short ton (i.e. 2000 pounds) of pure
ice at 0°C in 24 hours. 1 TR = circa 3,5 kW.
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Dimensionamento elementi di impianto
P&ID semplificato
ELETTROVALVOLA
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Dimensionamento elementi di impianto
Evaporatore
3.000€
(Fornitura)
[dato aggiornato al 2017]
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Dimensionamento elementi di impianto
Evaporatore
Batteria alettata
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Dimensionamento elementi di impianto
Aeroventilatore
(1) Impiegare valvola
termostatica con
equalizzatore di
pressione esterno
(2) Capacità nominali alle
condizioni pratiche di
utilizzo in atmosfera
umida. Refrigerante
R404A; T aria in
ingresso 0°C,
Tevap -8°C
(3) Capacità standard in
atmosfera secca,
classe di test SC2,
refrigerante R22; T aria
in ingresso 0°C,
Tevap -8°C.
(4) La “freccia d’aria” o “air
throw” è la distanza
dall’aeroventilatore alla
quale la velocità
dell’aria misurata al
centro della corrente è
al minimo di 0,5 m/s.
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Dimensionamento elementi di impianto
Aeroventilatore
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Dimensionamento elementi di impianto
Aeroventilatore
Nome modello
Peso alette
Riferimento
scambiatore
Numero di
motoventilatori
Diametro ventilatore:
4= 450 mm
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Dimensionamento elementi di impianto
Componente Prezzo * Componente Prezzo *
Compressore € 3.000 (20%) Desurriscaldatore 50kW € 900 (6%)
Separatore olio € 150 Ricevitore liquido € 600 (4%)
Serbatoio olio € 200 Filtro desidratore € 80
Rubinetto olio € 10 Filtro rete olio € 30
Valvola a pressione
€ 20 Valvola sicurezza € 20
differenziale
Valvola bypass
Valvola NR € 20 € 50
per intercettazione
Pressostato per
Filtro olio € 30 € 50
refrigerazione
Controllo livello olio con
€ 200 Pressostato differenziale € 160
allarme
Rubinetto olio € 15 Manometro olio € 15
Centralina elettrovalvola € 500 Aeroevaporatore € 3.000 (20%)
Elettrovalvola € 50 Condensatore ad aria € 5.500 (38%)