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Le sentinelle del Mar del Nord.

A guardarli bene assomigliano a dei robot impantanati nelle acque del mare. In realtà sono delle sentinelle
silenti che ottant’anni orsono sono state collocate all’imboccatura del Tamigi e di altri porti inglesi per
proteggerli da eventuali attacchi di sommergibili tedeschi, dai pericolosi e famigerati V1 e V2, ma
soprattutto dalle mine magnetiche lanciate dagli aerei e che si depositavano sul fondo diventando invisibili.
L’Ammiragliato affida il progetto all’ingegnere Guy Maunsell e gli chiede di approntare delle “ vere e
proprie strutture di difesa e non delle semplici torrette di avvistamento”.

Per poter riuscire in questa impresa il giovane ingegnere, che ha studiato


l’uso del cemento per la costruzione delle navi, soprattutto rimorchiatori, si
rende conto che la struttura deve essere imponente, pesante, ma soprattutto
in grado di resistere alla salsedine.

Figura 1 Guy Maunsell

Nave in ferrocemento
https://www.42doit.com/it/education/navi-cemento-armato-marina-americana/

Il primo disegno somigliante a una bottiglia immersa nell’acqua non trova il plauso dell’Alto Comando della
Marina, ma colpisce, favorevolmente, costoro per l’ingegnosità, ma gli chiedono di ripensarlo.
Primo progetto di Maunsell 1
Nel maggio del 1940, Maunsell torna all’Ammiragliato con il progetto di una città galleggiante, antesignana
di “Waterworld,” pesante 3500 tonnellate circa, d’affondare, una volta assemblata sul luogo prescelto.
Mansell denomina la struttura “Forte Marino n.3” e suggerisce di dislocarne una dozzina a circa 10 -20
miglia dalle coste francesi e belghe come sentinelle del mare. I tecnici dell’Ammiragliato gli fanno notare
che la distanza dal pelo dell’acqua è solo 25 piedi, ovvero 7.62 m, troppo poco, dal momento che non ha
considerato i forti venti e le correnti che spazzano il Mare del Nord.

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Turner F., The MAunsell Sea Forts, Glendale House, 1997, p. 3.
Progetti della Torre Martello 2

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Turner F., The MAunsell Sea Forts, Glendale House, 1997, p. 5
Maunsell fa suoi i preziosi suggerimenti e torna nel suo studio per rielaborare il progetto e fornire una
soluzione soddisfacente. Nell’ottobre dello stesso anno, Maunsell presenta il progetto della “Torre Martello”,
composta da tre unità, poste a una distanza di circa sei miglia marittime, lungo una linea immaginaria che
va da Margate, sita nel Kent, a Clacton, nella contea dell’ Essex.
Le strutture saranno ancorate al fondale mediante chiatte in ferro cemento, appositamente, affondate, a
queste si agganciano due torri, ciascuna del diametro di 24 piedi e alte 60 piedi, all’interno sono organizzati
sette piani in grado di accogliere alloggiamenti, magazzini, sistemi di alimentazione e dei depositi di armi,
mentre la cucina è posta sul ponte di comando.
A difesa della piattaforma vengono collocati due cannoni da 3.7 mm, un ponte di comando e postazioni di
mitragliatrici, mentre sugli edifici sono posizionate due mitragliatrici della contraerea Bofors da 40 mm. Il 10
febbraio 1942, con circa due mesi di ritardo la struttura viene trascinata alle seguenti coordinate: 51° 53’ 40”
nord e 1° 28’ 56” est, a circa otto miglia nautiche di distanza da Harwich, nell’Essex, dove viene
posizionata.
A causa di un errore dell’ufficiale preposto alla manovra di posizionamento si rischia il disastro totale,
ovvero l’inclinamento della struttura e la morte dei 500 uomini che si trovano a bordo. Per cui
l’Ammiragliato stabilisce che d’ora innanzi tali attività verranno condotte con le strutture prive di uomini.
Il 01° maggio 1942 viene posizionato il secondo forte, battezzato “H M. Fort Sun Head Tower, alle
seguenti coordinate : 51° 46’51” nord e 1°30’21” est, a circa 12 miglia nautiche da Harwich, nell’Essex.
Il terzo forte viene terminato il 27 giugno 1942, denominato H.M.FORTE Tongue Sands; il posizionamento
avviene il 16 luglio a sei miglia nautiche da Margate. Mentre il quarto viene posizionato il 01 agosto dello
stesso anno, a otto miglia nautiche da founlness, nell’ essex, e a dodici miglia nautiche da Herne Bay.
Subito dopo anche l’esercito, in accordo con la marina, gli commissiona delle strutture da disporre
all’ingresso del porto di Liverpool e in altri punti strategici.
In un primo momento Maunsell è tentato di riprendere il progetto sperimentato, ma dopo decide di creare un
isola, composta da sette torri, tutte comunicanti tra di loro per mezzo di passerelle. Quattro torri saranno
munite di cannoni da 37 mm, la quinta disporrà di una mitragliatrice antiaerea bofor da 45 mm, la sesta di
riflettori e quella centrale accoglierà la centrale di comando.
Il progetto viene sottoposto all’Ammiragliato, dopo alcune settimane, viene convocato per elogiare l’idea e
per chiedergli di aggiungere un’ottava torre.
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La collocazione di queste strutture dovrà avvenire alla foce del fiume Mersey «il prima possibile» chiede
l’Ammiragliato in una nota a Maunsell. Nel frattempo, anche lo Stato Maggiore dell’Esercito pensa di
sfruttare delle strutture, per cui viene ipotizzata la posa di ben quarantanove torri, di cui sette complete, alla
foce dell'estuario del Tamigi e tredici torri nell'estuario del fiume Humber.
Nel gennaio 1943, a seguito dell’avanzata alleata sul continente europeo, l’Ammiragliato, in accordo con lo
Stato Maggiore dell’Esercito, riduce il numero dei Forti Marini nei pressi di Liverpool e della foce del
Tamigi, mentre annulla i forti alla foce del fiume Humber.
La struttura dei Forti si basa su una struttura di ferro cemento, da cui si dipartono delle colonne portanti di
forma cilindrica, cave all’interno, alte 65 piedi e con un diametro esterno 3 piedi e diametro interno 2 piedi.
Ogni gamba è frutto di tre sezioni separate, ciascuna del peso di 5 tonnellate e di lunghezza di circa 17 piedi.
Maunsell s’ispira ai pali di bambù per cui ogni sezione è autonoma, ma incastrata sulla precedente mediante
delle barre grosse 1,25 pollici e sporgenti circa 4 piedi da ciascuna estremità. Le gambe sostengono un
edificio d’acciaio di forma ottagonale alto tre piani. Lo spessore delle lamiere d’acciaio è di 25 pollici e
creano delle stanze grandi circa 36 piedi.
Ogni forte viene munito di attracchi allo scopo di poter permettere alle navi di rifornimento di attraccare e di
scaricare, con facilità, i materiali, gli equipaggiamenti, le munizioni e le vettovaglie.

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Turner F., The MAunsell Sea Forts, Glendale House, 1997, p. 6
Sulle pareti vengono fissate delle finestre, aventi delle cornici in acciaio, appositamente progettate e costruite
con cristalli, altamente, resistenti alla pressione dei venti. Per oscurare le stanze vengono utilizzate delle
persiane in lamiera che servono a impedire che i cavalloni marini, in caso di maltempo frustino le vetrate e
ne minino la tenuta.
Ogni struttura può accogliere un massimo di circa 165 uomini, tra soldati e ufficiali, sono tutte autonome sia
per quanto riguarda il riscaldamento che l’acqua calda.
Tutti i piani vengono muniti di servizi igienici, mentre le stanze vengono rivestite all’interno con delle pareti
di legno tinteggiate di colore verde chiaro o crema, allo scopo di coibentarle ed evitare la dispersione di
calore, All’esterno sono tinteggiate con un rivestimento di asfalto dello spessore di 75 pollici, sopra il quale
viene passata una mano di colore grigio, allo scopo di mimetizzarli.
L’ultimo piano di ciascuna torre è rivestito con lamiera blindata, perché maggiormente esposto agli attacchi
degli aerei nemici. Nella torre dell’artiglieria contraerea si trovano gli alloggiamenti dei militari, mentre
quello degli ufficiali e la mensa sono collocate nella torre di controllo centrale.
Nella Torre dei proiettori viene collocata una centrale elettrica per le esigenza della struttura, in caso di
guasto entrano in azione tre gruppi elettrogeni a diesel ciasuno da 30 k.v.
La costruzione dell’intero gruppo di torri necessita otto settimane e vengono affondate a distanza di due
settimane ciascuna, per sfruttare l’alta marea primaverile.
L’affondamento avviene secondo un ordine prestabilito, per prima la torre dell’artiglieria contraerea, poiché
è in grado di difendersi fino all'arrivo di altre torri ed ha la mensa. Quindi seguono le altre torri per evitare
difficoltà di manovra nelle operazioni successive.
Il costo complessivo delle 21 torri, escluse le armi e gli equipaggiamenti militari, ascende a 21 milioni di
sterline.
L’esercito decide che il personale destinato ai Forti assolverà un servizio di sei settimane intervallato da
dodici giorni di riposo a terra. Verso la fine della guerra il periodo di presidio sulle piattaforme viene
diminuito a quattro settimane, anche se il numero di uomini viene raddoppiato per poter meglio controllare il
costante pericolo rappresentato dalle fortezze volanti.
La tempra e la resistenza del personale viene messa a dura prova, ma i risultati non si fanno attendere basti
considerare 22 aerei abbattuti e 30 bombardieri.
Mentre l’H M Sands Tongue Fort vanta anche la distruzione del Schnellboote S-199 operante dal gennaio
1945 nel porto di Ijmuliden, in Olanda.
Durante un azione di pattugliamento, con altre unità tedesche, alla ricerca di navi britanniche da silurare, si
spingono in prossimità del forte, immediatamente, vengono individuati dai radar del forte .
L’allarme fa entrare in azione la squadra addetta alle mitragliatrici, grazie alle coordinate fornite, possono
creare un fuoco di sbarramento tale da far decidere al comandante della flottiglia di Schnellboote di
allontanarsi dall’area.
Durante quest’operazione l’S-199 si scontra con un'altra imbarcazione per cui rimane danneggiata.
Non riuscendo a individuare la provenienza dei colpi e credendo che si trattasse di una nave inglese, il
capitano tedesco della S199, Joachin Quistorp, decide di distruggere il suo velivolo danneggiato per evitare
che venga catturato.
Inoltre ordina ai suoi uomini di dichiarare se catturati dal nemico che la nave è stata affondata da un
incendio, poche ore dopo si sparge, erroneamente, la notizia del successo degli uomini addetti alla
mitragliatrice.
L’alba del 6 giugno 1944 segna l’inizio di una svolta decisiva per i Forti Navali, dal momento che lo sbarco
degli Alleati sul continente europeo e la loro avanzata assicura una diminuzione del pericolo invasione da
parte nazista.
La conseguenza immediata è la riduzione del personale, decisione che consente la creazione di spazi
ricreativi per gli uomini allo scopo di rendere meno pesante la permanenza sui forti.
La resa della Germania avvenuta tra il 7 e l'8 maggio del 1945 provoca il termine delle operazioni belliche
sul continente europeo e fa decidere si decide di dismettere i forti navali.
Il primo a essere dismesso, l’11 febbraio 1945, è il Tongue Sands che a causa dei danni subiti dalle
intemperie risulta essere in precarie condizioni. Segue a ruota il 14 giugno dello stesso anno lo
smantellamento del forte “ Roughs Tower”, seguito dal “Sun Head” e dal “Knock John”. In realtà sulle
strutture permane un minimo di personale civile e militare, con turni di servizio di quattro settimane, fino al
1956, anno in cui vengono del tutto abbandonati alla violenza del mare che ne spazza via i resti nel 1996 con
una violenta mareggiata. Le Torri poste alla foce del Fiume Mersey vengono rimosse nel 1948. Rimangono
in attività solo alcuni forti alla foce del Tamigi, tra questi ricordiamo il Great Nore protagonsita il 1 ° marzo
1953 di un grave indicente. Infatti a causa della nebbia la nave svedese, Baalbeck, si schianta contro uno dei
piloni. L’urto travolge due torri, in cui sono quattro addetti alla sorveglianza che muoiono. A seguito di
quest’incidente il governo decide di abbandonare l’idea di costruire nuovi forti nata a seguito della guerra
fredda. Per cui, nel 1950, dismette quelli esistenti, e, nel 1959, inizia lo smantellamento del fort Nore. I
materiali vengono venduti come rottami alla Lybch & Co, di Rochester. Sul finire degli anni cinquanta,
dunque, i “Maunsell Forts” rimangono vuoti e abbandonati, nessuno pensa che avrebbero ripreso per utilizzi
non consoni alla propria nascita ovvero sedi di radio pirata. L’unica Torre che oggi ancora sopravvive e che è
ascesa a piccolo stato con il nome di Sealand è Roughs Tower, occupata la notte di Natale del 1966, dall’Ex
maggiore dell’Esercito Bates. Quest’ultimo non solo crea una Costituzione, ma si preoccupa di ricercare le
autorizzazioni legali per l’esistenza del nuovo principato. Il Governo Inglese protesta, ma la Torre si trova
oltre le acque territoriali, per cui
Le proteste inglesi non servono a nulla, dal momento che il forte è fuori delle acque territoriali, ma il 01
ottobre 1987 la Gran Bretagna estende il limite delle acque territoriali a 12 miglia, pertanto il Principato
viene inglobato e si puo pensare di operare all’assalto e alla distruzione. Roy Bates risponde estendendo a
sua volta le acque territoriali del Principato di Sealand. Il principato è entrato nelle cronache per vari motivi
fino all’incendio avvenuto nel 2006, nonostante tutto, la struttura e il Principato vivono ancora come
dimostrano le informazioni sul sito del Principato https://sealandgov.org/.
L’altra struttura è rimasta abbandonata, nonostante, più volte si sia parlato di recuperarla, viene utilizzata
come luogo di addestramento delle forze speciale in caso di liberazione di piattaforme marine.
Magra consolazione per questi eroi silenziosi!
Autore Coletta Stefano

Bibliografia

Testi
Turner F., The MAunsell Sea Forts, Glendale House, 1997.
Siti
https://www.youtube.com/watch?v=4-p-MjmFTac&feature=emb_rel_pause
https://project-redsand.com/sea-fort-history/pirate-radio
https://www.youtube.com/watch?v=MI7ZL76XPts&feature=emb_rel_pause
https://www.youtube.com/watch?v=yzLJAJlrpE0&feature=emb_rel_pause
https://www.youtube.com/watch?v=PSHgf6TpZv0&feature=emb_rel_pause
https://www.youtube.com/watch?v=TmaPyJtGCf8

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