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Tomaso Bernardi mat: 0000313731

LETTERA AD UNA PROFESSORESSA

1)Scegli fra sei e otto parole-chiave nel testo e spiega il significato che hanno
nel testo.

-Timidezza: per i ragazzi di Barbina è uno dei misteri piu antichi, caratteristico
dei contadini, significante mancanza di “prepotenza”.
Questa mancanza sottolinea la totale estraneità nella semplice cultura
contadina alla lotta uomo contro uomo (peculiare delle città) per la
sopravvivenza, dettata dalla nostra società di stampo capitalista.

-Soddisfazione scolastica: E’ il rinforzo per eccellenza rappresentato dal voto


nellenestre scuole, è totalmente il contrario per gli alunni della scuola di
Barbina: la soddisfazione infatti non la si acquisisce dopo un buon voto, ma
viene data prima del lavoro (conferendo fiducia e tranquillità all’alunno
togliendo proprio lo spauracchio della bocciatura) per incentivare i ragazzi
poco atti allo studio. I frutti raccolti da queste scuole parlano da soli: il
raggiungimento dell’uguaglianza è molto piu probabile.

-Buttato fuori: fortemente presente nel testo con vari sinonimi, rappresenta le
continue ingiustizie ma soprattutto le diversità del mondo rurale con quello
urbano. Tale diversità si trasforma in incompatibilità dal punto di vista
scolastico che porta alla discriminazione ed esclusione di gente non peggiore
ma semplicemente diversa.

-Eguale: Parola fondamentale di tutto il libro, il quale vuole far riflettere sulla
totale mancanza di uguaglianza nel sistema scolastico di quel periodo, che
premiava solo un tipo preciso di persona facente parte ad una classe sociale
precisa.

-Selezione: proprio tramite l’incubo della selezione con criteri ingiusti i ragazzi
di Barbiana sono sempre stati discriminati ed esclusi, fino a maturare la
rabbia razionale che è esplosa in questo libro. Con grafici e spiegazioni
accurate riusciamo a capire la spietatezza di una selezione mirata a solo un
certo tipo di persone.

-Pedagogia: il concetto di pedagogia per i ragazza di Barbina è di forte


stampo contestualista, ma si puo notare nel testo una costante diffidenza nei
confronti di una materia che invece di aiutarli e tutelarli li ha sempre
ostacolati.

2) Indica concetti, nomi, affermazioni che appaiono importanti nel testo e


di cui ti mancano i riferimenti.

Questo libro, forse proprio perché vuole dimostrare che la conoscenza non
ha classi sociali è semplicemente inattaccabile: ha grafici, dati e
ragionamenti accurati non facendo mancare riferimento alcuno tra le cose
importanti.

3) Il testo ti sembra collegabile ad altri letti o studiati?

Il ragionamento base di questo libro è di stampo contestualista: quello che


noi siamo è il prodotto delle nostre esperienze vissute e dei contesti nei
quali siamo nati: ecco perché un sistema di istruzione non può fare una
colpa agli alunni per essere nati in un posto e non in un altro. Questa tesi
l’avevo studiata in teorie e tecniche di psicologia dello sviluppo, e questo
libro mi ha confermato la buonissima impressione che ne avevo avuto.

4) Indica alcuni punti delle letture che vorresti approfondire.

Dopo la lettura di questo libro mi è venuta voglia risaperne di più sulla


condizione scolastica (ma anche sociale) di quel periodo storico. Oramai i
tempi sono cambiati, ma penso che in molte discussioni sull’istruzione di
oggi potrebbero essere risolte o comunque affrontate positivamente
semplicemente andando a guardare nel nostro passato. La storia insegna
e non si sbaglia mai.

5) Indica i punti delle letture che non ti sembrano interessanti.

Non ho individuato punti non interessanti nel libro poiché nel complesso
mi è veramente piaciuto. Unica nota non positiva del libro dal mio punto di
vista è il rischio dei ragazzi di Barbina a loro volta di giudicare
eccessivamente negativamente i ragazzi di città. Certo, loro stessi dicono
che alla fine non ne hanno colpa neanche loro (tutti i “Pierino” delle città)
ma dal mio punto di vista sono eccessivamente negativi nel giudicarli.

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