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L’incubo
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IN ITALIA ABBINAMENTO OBBLIGATORIO ALLA DOMENICA GLI ALTRI GIORNI SOLO L’ESPRESSO 3 EURO
DOMENICA 2,50 EURO L’ESPRESSO + LA REPUBBLICA
SETTIMANALE DI POLITICA CULTURA ECONOMIA N. 44 ANNO LXVI 25 OTTOBRE 2020
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Altan

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25 ottobre 2020 3
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Sommario
numero 44 - 25 ottobre 2020

44
60
32 Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

90
Editoriale L’incubo Marco Damilano 10 Opinioni Rubriche
Altan 3 La parola 7
Prima Pagina Makkox 8 Taglio alto 26
Serra 31 Bookmarks 81
Milano senza respiro Francesca Sironi 14 Ho visto cose 94
Noi studenti, le nostre ferite aperte Giada Letonja 16 Liberti 43 L’incompetente 94
Giù le mascherine Vittorio Malagutti e Francesca Sironi 20 Valli 98 Scritti al buio 95
È l’ora della resilienza Enrico Giovannini 28 Noi e voi 96
Draghi immaginari Carlo Tecce 32
Ricordami di me Susanna Turco 36 COPERTINA
Il populismo che verrà Marco Follini 40 Foto di
Biden, perché può vincere Alberto Flores d’Arcais 44 Alberto Pizzoli
La ripresa secondo Joe Eugenio Occorsio 50 / Getty Images
Decidono le donne Davide Mamone 54
La destra? Demagogia plutocratica colloquio con Paul Pierson di M. Mazzonis 56
La Francia ha il mal di Islam Anna Bonalume 60
Non proteggere la scuola è stato l’inizio della sconfitta Sofia Ventura 65

Idee
Il nostro Pasolini Paolo Di Paolo, Marcello Fois, Giuseppe Genna, Helena Janeczek,
Evelina Santangelo, a cura di Sabina Minardi 66
Da corsaro a star del pop Filippo La Porta 74
Attenti al lupo Francesca De Sanctis 76

Storie
I boss delle baby gang reclutano tra i banchi di scuola
Sul fronte di Stepanakert, dove la guerra è in trincea
Quei giovani italiani che raccolgono l’uva in Francia
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25 ottobre 2020 5
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La parola

fallimento
Il Dizionario Treccani dopo aver esposto impallidire altre epidemie come l’influenza
il significato economico e giudiziario spagnola mortale che tra il 1918 e il 1920
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del fallimento conclude così: “riconoscere uccise decine di milioni di persone nel
l’inutilità dei proprî sforzi, l’impossibilità e mondo. Prima pandemia del XX secolo.
incapacità di raggiungere gli scopi fissati, Un fallimento economico è, secondo molti
rinunciando definitivamente alla lotta, osservatori, il modo in cui si affronta il
all’azione”. Il fallimento è una condizione Recovery Fund. Ma se si considerano
dal molteplice significato, è una sorta di ambiti più complessi come è quello
marchio linguistico, che può interessare artistico, fu un fallimento, cioè l’incapacità
la politica, l’economia, la cultura in senso di raggiungere gli scopi fissati quello di
lato. A livello soggettivo, può essere una Michelangelo quando scolpì La Pietà
Stimmung, cioè uno stato d’animo, un’idea Rondanini. L’ultima sua opera varie volte
di sé in relazione agli altri: in una prospettiva ripresa e mai conclusa. Ma il Buonarroti
oggettiva il fallimento della politica sembra non rinunciò alla lotta con il marmo fino
innegabile. Sono stati capaci i presidenti alla fine. Fu un fallimento dell’artista solo
Conte, Macron, Bush - per citare a caso perché morì. E difatti quante sono le opere
- di fronteggiare l’ondata mortale della nelle arti figurative, nella letteratura, nella
pandemia del Coronavirus? Con diverse musica che sono state segnate dal non
sfumature si può dire che la loro politica è finito michelangiolesco? Ciascun lettore
stata un fallimento con cui i loro cittadini potrà far scorrere nella sua mente, come
stanno facendo il doloroso conto. La sanità una rullina, le opere e gli autori che più gli
è assai debole nella sua articolazione sono familiari: un piacere che sollecita la
per fronteggiare un’emergenza che fa loro intelligenza e il loro sapere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CESARE DE SETA
25 ottobre 2020 7
Cronache da fuori

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8 25 ottobre 2020
Makkox

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25 ottobre 2020 9
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L’INCUBO
L’ILLUSIONE DI AFFRONTARE IL CONTAGIO
COME UN’EMERGENZA ORDINARIA.
E DI POTERNE SCARICARE IL PESO SU MEDICI
E CITTADINI. L’ITALIA NON È PIÙ UN MODELLO.
E ORA C’È IL DOVERE DI DIRE LA VERITÀ
DI MARCO DAMILANO

10 25 ottobre 2020
Editoriale

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Un team medico dell’ospedale


Niguarda riflesso in un vetro
di una via di Milano

25 ottobre 2020 11
Marco Damilano

N
essuno di noi passerà alla storia, il coro-
navirus sì». Non è stato un politico italia-
no, e neppure di sinistra, a dire infine la
verità definitiva su una classe dirigente
europea che pensava di essere uscita in-
denne, o addirittura vittoriosa, nella
guerra contro la pandemia. La frase che
suggella il 2020 l’ha pronunciata lo spa-
gnolo Esteban Gonzàles Pons, oscuro politico di centrode-
stra, vice-presidente del gruppo del Partito popolare euro-
peo nel Parlamento di Bruxelles. «Lo trattiamo come un
problema che a breve non avremo più. Come facciamo a Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

essere così irresponsabili?», si è chiesto intervenendo nella


seduta plenaria del Parlamento europeo. «Ma noi politici
continuiamo a confondere la realtà con i nostri desideri.
Per quanto vogliamo che l’incubo finisca, non finirà se non
lo tratttiamo come l’emergenza sanitaria, economica e so-
ciale che è».
In quelle stesse ore l’Italia è ripiombata nel dramma. An-
ticipato, come otto mesi fa, dai dati della Lombardia. Vener-
dì 21 febbraio 2020: il paziente uno di Codogno, si scoprì in
seguito che il coronavirus aveva già seminato vittime nella
regione. Mercoledì 21 ottobre: in mattinata i numeri di Mi- Palazzo Madama, 21 ottobre
lano fanno impallidire i palazzi romani, oltre quattromila 2020, Conte riferisce in
contagiati, quasi la metà nel capoluogo, nessuno se lo aspet- Senato sulle misure contro
tava, neppure i più pessimisti. Nel pomeriggio i morti in tut- la diffusione del Covid-19
ta Italia sono 123. La sera si riunisce il Senato, con la infor-
mativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’ulti-
mo a intervenire è il senatore della Lega Armando Siri, plu- stanno reagendo meglio, siamo un modello». Il premier ci-
ri-indagato. Maggioranza e opposizione si accusano mentre tò Norbert Elias e soprattutto se stesso: «Ho fatto un patto
nelle case degli italiani torna la paura. Sipario. con la mia coscienza».
La prima ondata del covid fu all’inizio rassicurazione e Abbiamo dimenticato tutto.
sottovalutazione. «Siamo prontissimi, abbiamo adottato La seconda ondata è diversa dalla prima. Ottobre non è
tutti i protocolli di prevenzione possibili e immaginabili», marzo. Ce lo hanno comunicato il premier, i ministri e il
dettò il 27 gennaio Conte ospite in tv di Lilli Gruber. Un commissario all’emergenza Domenico Arcuri. Conte lo ha
mese dopo fu terrore. Il crescendo esponenziale dei conta- ripetuto in Parlamento: il paese migliore, il più attento, il più
gi e dei morti nelle province lombarde. L’indecisione sulle prudente. «Abbiamo distribuito venti milioni di mascheri-
decisioni da prendere. La notte più drammatica, tra il 7 e l’8 ne, siamo uno dei pochi paesi a darne una al giorno a ogni
marzo, con la zona rossa per la Lombardia e quattordici studente, non voglio dire l’unico per somma prudenza...», si
province, anticipata sulle agenzie e sui siti alle otto del sa- è vantato. Intanto, la Lombardia ha dichiarato coprifuoco,
bato sera. Alle due e 17 minuti di notte Conte si affacciò in seguita da Campania e Lazio. È tornata la notte, profonda,
sala stampa, il volto tirato, da solo. «Le indiscrezioni han- mentre il governo snocciola successi e i populisti Salvini-Me-
no creato incertezza e confusione». In quel momento in loni lanciano il contrordine alle loro basi sfiatate: la pande-
moltissimi erano già da qualche ora in viaggio dal mia è finita e il governo ce lo nasconde per restare al
nord verso il sud, a bordo dell’ultimo treno. Quel potere, anzi no, la pandemia non è mai finita e il go-
giorno i morti erano stati 233, due giorni dopo, verno non ha fatto nulla per arginarla.
martedì 10 marzo sarebbero stati 631, mercoledì Con questa coerenza di azione e di pensiero la po-
11 827, giovedì 12 superarono i mille: 1016. Conte litica è ricaduta in un’emergenza che per la maggior
era riapparso in tv per annunciare l’Italia zona parte degli italiani non era mai finita. Lo avevamo
protetta, il divieto di spostamento se non per com- scritto durante l’estate, una belle époque già lonta-
provate ragioni di lavoro, la chiusura totale del na. C’era una grande rimozione. Il virus intanto
Paese. L’11 marzo cambiò la scenografia, lavorava, anche se non era più il nemico invi-
spuntarono le bandiere tricolori, e anche sibile di otto mesi fa. Di visibile c’erano le
il linguaggio: «In Europa siamo stati i lentezze e le polemiche di chi attendeva la
primi a essere colpiti e siamo quelli che seconda ondata senza preoccuparsi di pre-

12 25 ottobre 2020
Editoriale
centri commerciali nel fine settimana.
Tutto questo poteva assicurare una gestione meno im-
provvisata della nuova crisi. Invece sono state sottovalu-
tate le proiezioni sulla contagiosità del virus che indica-
vano l’Italia come un paese di nuovo a rischio. L’allarme
sul servizio sanitario già sotto stress. Le lunghe file ai
drive in per i tamponi che non ci sono: il professor Andrea
Crisanti aveva preparato in estate un piano che ne preve-
deva 400mila al giorno, siamo a poco più di 140mila. I me-
dici e gli infermieri che mancano, nonostante il piano di
assunzioni: De Luca in Campania ha chiesto 600 medici e
800 infermieri in più, sono arrivati 50 e 100. I posti letto in
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terapia intensiva sono saliti da cinquemila a 6500, ma l’o-


biettivo era portarli a quasi novemila. Sono i numeri che
parlano di un’impreparazione di fronte non più a un
evento imprevedibile, ma ampiamente previsto, anzi at-
teso.
Surfare l’onda, la seconda ondata del virus, dando l’im-
pressione di governarla. Carezzare il paese per il verso del
pelo: in primavera nella sua paura di ammalarsi, in au-
tunno nell’inquietudine che nasce dalla prospettiva di un
nuovo lockdown. Questo, evidentemente, era l’obiettivo
di una politica che passa le repubbliche, attraversa gover-
ni di destra, di sinistra e di multiformi colori ma che con-
tinua ad avere un cattivo rapporto con la verità. Conte ha
forse potuto immaginare, con una certa dose di cinismo,
che il suo no al Mes non solo non avrebbe provocato nes-
suna crisi di governo perché nella maggioranza nessuno
venirla. Nonostante le condizioni istituzionali migliori. avrebbe avuto il coraggio di aprirla, ma che nell’Europa
Ieri il rapporto Stato-regioni era tutto da costruire. Oggi attraversata dal contagio restando fermi si sarebbe potu-
la conferenza dei presidenti con il governo nazionale si è to ottenere molto di più, ottenere parecchio, come il Gio-
trasformato in un club di inquilini molto rissosi ma che si litti di un secolo fa, alla vigilia della prima guerra mon-
conoscono bene tra di loro: alcuni sono usciti appena trion- diale. E ora la seconda ondata, in effetti, unisce tutti i lea-
falmente riconfermati dal loro elettorato proprio in virtù der europei, da Angela Merkel a Emmanuel Macron, da
della determinazione dimostrata durante la prima ondata Pedro Sanchez a Ursula von der Leyen. Nella reazione
(Luca Zaia, Giovanni Toti, Vincenzo De Luca, Michele Emi- preoccupata e anche nell’impotenza.
liano), altri come il presidente della Lombardia, il leghista Meglio abbandonare subito questo déja vu di maschere,
Attilio Fontana, sono in down politico senza fondo. Il go- tic comunicativi, ostentata fiducia in se stessi e dire la veri-
verno può contare su ministri per cui questi mesi sull’e- tà. Non si esce dal buio trattando il virus come un’emer-
mergenza valgono cento scuole di formazione politica: Ro- genza ordinaria, con la pretesa di scaricare la diffusione
berto Speranza, grave in volto, Francesco Boccia, spiccio e del contagio sui cittadini stremati e sconvolti nelle loro vi-
fattivo, Lucia Azzolina e Paola De Micheli, ministre in una te quotidiane. Non si può puntare il dito sul bisogno di re-
Foto: M. Minnella / FotoA3 ; pag. 10-11: Nicola Marfisi / AGF

doppia trincea, esterna e interna. Il premier Conte, infine, lazioni sociali e ricreative, le feste dei parenti, o scaricare di
ha ormai ha accumulato esperienza, potere, relazioni in- nuovo il dovere di lottare sulle prime linee, i medici, gli in-
ternazionali. fermieri, gli insegnanti, i sindaci (basta ringraziare gli
Le condizioni politiche sono migliori di otto mesi fa. E eroi!) e dimenticare gli immobilismi, i veti contrapposti,
diversa è la reazione del corpo sociale del Paese alle prime l’insostenibile leggerezza di chi doveva organizzare l’argi-
avvisaglie di chiusura. Il primo lockdown fu un precipizio ne pubblico di fronte all’onda.
per imprenditori, lavoratori, commercianti, un pozzo sen- L’Incubo è di nuovo aggressivo, fa paura. Costringe a ri-
za fondo per le entrate, i fatturati, i posti di lavoro, con l’ec- mettersi all’altezza del dramma che sarà lungo. Obbliga a
cezione della grande distribuzione e della farmaceutica, smettere di accusare, soltanto, la responsabilità privata e a
ma fu accettato in nome di un pericolo ignoto. Nelle ultime ripristinare, subito, la responsabilità civile, pubblica, di
settimane, invece, il solo accenno all’ipotesi di una nuova una classe dirigente. Di chi diceva che sarebbe cambiato
chiusura generalizzata ha scatenato rabbia e proteste, su- tutto. E che non ha cambiato nulla. Q
bito respinte le misure chirurgiche, come lo stop dei grandi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Italiavirus / 1

MILANO SEN Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510


Prima Pagina

ZA RESPIRO
LA PROGRESSIONE DEL VIRUS, PIÙ
AGGRESSIVA DELLE PREVISIONI.
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fanno fatica a respirare, in carenza d’ossi-


geno, che hanno bisogno immediato di
assistenza.
È difficile sbagliarsi, guardando i grafici
che da settimane tecnici e amministratori
GLI OSPEDALI IN TRINCEA. d’Italia osservavano inquieti per stabilire
quando e come intervenire per evitare il
I MEDICI AMMALATI. LA CAPITALE peggio, nell’epidemia. Il 10 ottobre per la
Lombardia il peggio, di fatto, è ormai co-
LOMBARDA ANTICIPA IL DRAMMA minciato. Da quel momento ogni serata
non fa che contribuire allo scivolamento

DELL’INTERO PAESE delle province di Milano, Varese, Mon-


za-Brianza e Como in uno scenario da cui
riprendersi sarà difficile. Sarà possibile,
DI FRANCESCA SIRONI gestendo bene le cose, certo. Ma difficile.
Perché quando il 18 ottobre vengono in-

I
l giorno in cui tutto è cambiato, RICOVERI trodotte le prime misure è di fatto tardi.
a Milano e in Lombardia, è il 10 A sinistra: Milano, 21 La scala dell’evoluzione del contagio ha
ottobre. È il giorno in cui medi- ottobre, il trasferimento preso ormai una curva che si impenna sta-
ci, tecnici e ricercatori si sono di una paziente Covid bilmente. Qualsiasi intervento, che resta
tra due ospedali
resi conto che il virus, che non comunque necessario e urgente, non può
della città a bordo
se n’era mai andato, stava dila- di un’autoambulanza
più impedire la tracimazione del contagio.
gando nel territorio a una velo- È già avvenuta. L’amministrazione di salu-
cità di molto superiore al previ- te pubblica può provare a frenare l’epide-
sto. La seconda ondata nel capoluogo non mia, a quel punto, ma non più a sbarrarla.
inizia quindi il 16 ottobre, quando viene Nella settimana fra il 12 e il 18 ottobre, co-
firmata la prima ordinanza del presidente me dicono i tecnici, si è passati cioè dalla
della regione. Non comincia nemmeno il possibilità di controllare il contagio, a
18, quando parla in conferenza stampa quella di cercare di mitigarlo. La gestione
nazionale il premier Conte. E di certo non è ancora possibile, è (forse) sempre possi-
il 22, quando nella zona più popolosa e bile, ma a un costo umano più alto.
produttiva del Nord Italia scatta il copri- I dati sui contagi iniziano a preoccupare
fuoco del compromesso. Inizia il 10 otto- epidemiologi e medici lombardi che parte-
bre, una data passata in silenzio, ma cru- cipano al Comitato tecnico scientifico già
ciale per capire quello che è successo nel- a metà settembre. L’andamento dei positi-
la settimana che sta determinando le sor- vi e dei ricoveri va aumentando. «Verso la
ti di dieci milioni di abitanti, di migliaia fine di settembre la curva di Milano co-
di contagiati, e soprattutto di migliaia di mincia a salire in modo esponenziale»,
medici, infermieri, personale delle pulizie spiega Alessia Melegaro, direttore del Co-
e tecnici ospedalieri che da quel momento vid crisis lab della Bocconi e una delle epi-
devono correre sempre più veloce, per po- demiologhe esperte del Comitato consul-
ter aiutare i malati che arrivano come tivo lombardo. Presto la curva diventa ri-
marosi nei pronti soccorso. Persone che pida. L’8 ottobre ci sono 23 ricoverati in

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Italiavirus / 1

Lombardia. Il dieci sono saltati a 37. Il


13 sono già 95. Il 17 diventano 134. Bisogna
guardare la progressione, più che il nume-
ro in sé, per capire lo scenario di domani. E
la progressione è aggressiva. Lo stesso va-
le per le terapie intensive. Il modello pre-
sentato ai decisori nella settimana che
porta alla decisione del coprifuoco preve-
de un picco di 600 ricoverati in terapia in-
tensiva in Lombardia alla fine del mese.
Considerando che in tutta la regione i po-
sti sono 900, fra pubblici e privati, e che in Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

media sono occupati (per altre malattie),


al 70 per cento, l’impatto non lascia dubbi. CONFORTO no in media tre/quattro ore di telefonate
Il rischio, è noto, è quello del sovraccarico. Un malato di Covid per ogni contagiato: a ricostruire la rete di
Per tutti i pezzi della struttura; dall’inta- attaccato al respiratore contatti, fare l’indagine epidemiologica,
riceve assistenza
samento delle linee telefoniche per l’emer- chiamare le persone indicate, capire come
e conforto da
genza o il medico di base, all’attesa delle un’operatrice sanitaria
stanno, se hanno sintomi, e completare il
ambulanze per poter affidare i malati, ai quadro. Fanno 3.500 ore di lavoro solo per i
reparti di media degenza, alle intensive. nuovi contagi, già il dieci ottobre. Con i fo-
La massa si abbatte. colai che si moltiplicano ogni mattina. È
Mentre la percezione collettiva è ancora evidente che senza uno sforzo eccezionale
vaga, gli operatori addetti al contact tra- nell’arruolamento di personale esterno al
cing iniziano a perdere il filo diretto dei Servizio sanitario nazionale, di assistenti
positivi da isolare. Il 10 ottobre la Lombar- o di operatori in massa (sul modello di
dia segna 1.140 contagiati. Più del doppio quanto sta chiedendo la Germania, con il
di quanti erano stati registrati due giorni reclutamento di diecimila nuovi addetti),
prima. Il 15 ottobre sono diventati 1.832. il continuare a coprire la propagazione
21 sono 4.126. A Milano per tracciare i con- dell’infezione, isolando individualmente i
tatti sono arruolate 200 persone. Impiega- contatti, diventa partita impossibile.

NOI STUDENTI, LE NOSTRE FERITE APERTE


DI GIADA LETONJA

C’è una specifica sensazione, costante, pervasiva ed distrazione, ma per decenni di politiche di costante
estranea ad ogni misura di contenimento che ha afflitto mutilazione del diritto allo studio come ricordano
tutti dall’inizio della pandemia: l’incertezza. Una presenza numerose associazioni studentesche, storicamente
assoluta, assillante, che non può più crescere perché ha inascoltate.
già raggiunto il suo apice colpendo in particolar modo noi Della scarsa efficacia della Dad parlano i sondaggi: i
studenti: costretti fin da subito a passare ore davanti ad due terzi dei ragazzi non la ritiene sufficientemente
uno schermo per tentare di rimanere aggrappati al futuro, efficace e, per quanto mi riguarda, lo racconta anche
da un giorno all’altro abbiamo dovuto adattarci, trovando la mia esperienza personale fatta di mattine passate a
il modo e gli strumenti per ripensare modellare l’argilla sul pavimento di un balcone e ore di
la vita scolastica in spazi ristretti e lezioni mancate nell’interminabile attesa di computer e
improvvisati. connessione per seguirle.
La didattica a distanza ha reso Che le scuole in Italia siano rimaste chiuse più a lungo
ancora più evidenti le diseguaglianze che in qualunque altro Paese europeo non è solamente un
pregresse. Non è bastata la buona dato pratico ma l’ennesimo sintomo della sacrificabilità di
volontà di singoli docenti o presidi: questa istituzione: gli studenti, incapaci di esercitare un
il sistema è manchevole non per peso politico, hanno dovuto incassare i colpi più duri della

16 25 ottobre 2020
Prima Pagina

giornamento arriva poco dopo, seguendo


il Decreto del presidente del consiglio Giu-
seppe Conte, e contiene disposizioni che
saranno attive dal 22 ottobre: coprifuoco
dalle 23 alle 5, restrizioni su bar, ristoranti
e attività sportive, oltre alla possibilità di
concordare con le amministrazioni comu-
nali la chiusura dei centri commerciali nel
weekend. Sono misure importanti. Ma
non bastano a fermare l’impennata dell’e-
pidemia, spiega all’Espresso Fabrizio Pre-
gliasco, virologo dell’università degli Stu-
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di di Milano, e uno dei componenti del


La prima riunione del Cts con l’assesso- IN CODA Comitato tecnico scientifico della Lom-
rato regionale è martedì 13 settembre, nel Milano. La fila bardia. «Venerdì 16 ottobre i modelli pre-
pomeriggio. Poco dopo l’incontro, Regio- di automobili sentati al consiglio tecnico scientifico non
per il tampone Drive
ne Lombardia pubblica un comunicato hanno lasciato più alcun dubbio. La situa-
Through all’ospedale
stampa sereno. «Il confronto sul Corona- San Carlo Borromeo
zione era davvero piuttosto drammatica.
Foto: P. Cruciatti / AFP via Getty Images, C. Cozzoli /

virus tra i rappresentanti istituzionali del- Una diffusione e una pervasività dei casi
Fotogramma; Pag: 14: M. Passaro / Fotogramma

la Regione e il Comitato Tecnico Scientifi- che...». Pregliasco quasi si interrompe. Ha


co della Lombardia si conferma sempre la voce gravata dal peso di quanto sta ac-
utile, proficuo e interessante», scrive l’as- cadendo. Ormai, dice, non servono nem-
sessore Giulio Gallera. Il 16 ottobre il Co- meno più i dati, per percepire la faglia
mitato si riunisce nuovamente. I toni di aperta dal virus nell’autunno lombardo.
tutti sono più duri. La preoccupazione ha «Veramente, lo vedo dai collaboratori in
superato ogni possibilità di attesa. Il Cts ospedale. Che sembra si siano infettati in
chiede compatto delle misure di conteni- casa, nella comunità, attraverso i paren-
mento immediate. ti... è una situazione che deborda, ecco,
La prima ordinanza del governatore At- che rischia di debordare». «Per questo ab-
tilio Fontana è del 16 ottobre stesso. L’ag- biamo richiesto un’azione tempestiva

pandemia assieme a tutti quei lavoratori i cui servizi sono per moltissimi altri, vuol dire vedersi negata la possibilità di
stati d’un tratto riconosciuti come essenziali. proiettarci in avanti con le nostre vite. Ora siamo di nuovo
Intanto, la produzione industriale e l’economia hanno nelle sabbie mobili.
proseguito il loro corso, perché fautrici degli interessi Nel silenzio totale di un discorso politico pressoché mai
dell’unica categoria, quella del capitale privato, realmente rivolto agli studenti, oggi come alla chiusura delle scuole,
tutelata e in grado di arricchirsi in un periodo che per quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è
il resto dell’umanità ha rappresentato una crisi senza stata l’unica voce capace di arginare quel diffuso senso di
precedenti. A pensarci, forse, anche a scuole chiuse ci è abbandono: «L’emergenza sanitaria ha posto in evidenza
stato comunque possibile apprendere una lezione. problemi e fragilità per troppo tempo trascurati».
Comunque non siamo più a marzo come la politica ripete Per sanare questa nostra ferita, allora, bisogna prestare
in modo ossessivo, ma adesso che i numeri dei contagi attenzione a quel bacino inesplorato di potenziale che
tornano nei titoli dei giornali percepiamo lo stesso sono le nuove generazioni, rimettendolo al centro di ogni
senso di smarrimento, di impotenza e allora mi dico che discorso e investimento che miri al progresso. Non basta
l’unica arma che una diciassettenne può avere è ripartire scongiurare un’altra chiusura: servono politiche strutturali
dall’istruzione. Non posso farlo da sola, però. Ad ogni in grado di riconoscere di nuovo dignità all’istruzione
dichiarazione di una classe dirigente priva di lungimiranza dei giovani e a coloro che se ne occupano, di capire che
e di interesse nei confronti dei giovani, questa ferita aperta conciliare salute ed economia significa necessariamente
- fatta di incertezza e inquietudine per un futuro che, a includere anche la scuola e le Università, fondamento tanto
prescindere dalle tue capacità, minaccia di lasciarti indietro di una società delle pari opportunità, quanto della futura
- si allarga. capacità di competizione economica dell’Italia con il resto
Ancora una volta vedo che la politica sceglie di partire dalla del mondo. n
scuola solo per dichiararla vittima sacrificale: per me, come  © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 17
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dalle istituzioni», continua: «Capisco il difficile accettare la seconda ondata.


valore simbolico del concetto di coprifuo- «Quello che più mi preoccupa è il ritardo
co. Ma ora dobbiamo ridurre i contatti sulla rete territoriale, sia per quanto ri-
inutili. Tenere solo quelli essenziali». Ab- guarda l’assistenza di famiglia e di comu-
biamo visto quello che è successo ad Alza- nità sia per le residenze sanitarie assisten-
no, Nembro, rispetto al lodigiano, chiedo, ziali», dice Stefania Pace, presidente
dove la zona rossa era stata istituita im- dell’ordine degli infermieri di Brescia, e
mediatamente. Sono bastati pochi giorni membro anche lei del Cts. «Bisogna bilan-
di ritardo perché il contagio dilagasse in ciare l’aspetto sanitario stretto del Covid
maniera incontrollata, con le conseguen- con la salute mentale dei cittadini. Per cui
ze che conosciamo. Secondo lei, chiedo è fondamentale che gli spazi sicuri restino
martedì mattina, siamo a prima di quei aperti: come la possibilità di uscire a corre-
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giorni o in mezzo? «Siamo in mezzo». re, o fare sport all’aperto. E la stessa scuola.
Lo scenario cupo che per i medici e i ri- Il contagio sta avvenendo nelle comunità.
cercatori in quel momento è già netto, non PRESIDENTE Nelle scuole non ci sono cluster importan-
lascia dubbi sull’esigenza di agire imme- Attilio Fontana, ti. In altre situazioni non è lo stesso», dice
diatamente per impedire che la scala della presidente della Alessia Melegaro, pensando soprattutto ai
pandemia sovrasti di troppo la capacità di Regione Lombardia. Già luoghi d’incontro come bar e ristoranti.
risposta pubblica alla malattia. Ma non è il 16 ottobre il Comitato «Capisco il problema economico. Ma i lo-
tecnico scientifico aveva
ancora così netto però per il compromesso cali aperti oggi sono un rischio. Punto. C’è
fatto presente la gravità
politico. Durante una riunione fra la Re- della situazione
un livello di interazione che in questo mo-
gione e gli amministratori locali, lunedì mento non ci possiamo permettere». Pie-
pomeriggio, prevale la linea più “soft” del rachille Santus, responsabile del diparti-
coprifuoco dalle 23 anziché alle 21 come mento di Pneumologia dell’ospedale Sacco
sta accadendo in Francia. È una via di mez- di Milano: «In ospedale l’onda ci è arrivata
zo per salvare le attività economiche. Il fra il 14 e il 15 ottobre. Prima aveva uno, poi
problema è la prospettiva. «Dalla settima- tre, poi cinque pazienti Covid al giorno. Poi
na del 13 ottobre come scienziati abbiamo sono esplosi. E abbiamo superato i quaran-
chiesto maggiori misure e ogni giorno, ve- ta». Santus dice di capire la difficoltà a bi-
dendo i dati dei contagi e dei ricoveri, ab- lanciare il rischio sanitario con la minac-
biamo fatto ulteriori raccomandazioni», cia ugualmente critica dell’aumento della
sottolinea Maurizio Cecconi, capo del di- povertà, in caso di un nuovo lockdown.
partimento di Terapia intensiva dell’Hu- «Per noi sanitari la prima ondata è stata
manitas, anche lui componente del Consi- un periodo tragico, e adesso siamo di nuo-
glio tecnico scientifico lombardo: «Siamo vo in condizioni difficili. I malati sono cli-
contenti che adesso la politica ci abbia nicamente gli stessi di allora». L’appello è
ascoltato». Il punto è che già non c’è più alla responsabilità e al senso civico comu-
tempo. Non è più il momento di insistere ne. Anche per evitare che gli ospedali, va-
con i ma, con i “voglio capire”, come avreb- cillando, si trovino a non poter più trattare
be fatto il leader della Lega Matteo Salvini non solo l’aumento di pazienti Covid, ma
ritardando le misure volute dalla Lombar- anche chi ha malattie che non spariscono,
dia. «Con questa pandemia abbiamo il do- e che rischiano di non essere trattate per
vere di restare umili davanti ai dati: quelli ASSESSORE via dell’ingolfamento degli ospedali. «Pen-
di oggi sono diversi da quelli di domani, so ai tumori al polmone, che nel mio repar-
Foto: S. Agazzi / Fotogramma, Claudia Greco / AGF

Giulio Gallera,
ma la vera sfida è fare il possibile per anti- assessore alla Sanità to negli ultimi mesi ci siamo trovati a dia-
cipare i dati di dopodomani», riflette Cec- della Lombardia. Il gnosticare in stadio avanzato perché era
coni. «Questo virus ci mette di fronte a una sistema sanitario della impossibile trattarli prima». E la pressione
regione è tornato a
realtà che è difficile accettare», spiegava dei nuovi casi, ribadisce, non è la sola mi-
essere sotto stress dopo
Stefano Paglia, il primario del Pronto soc- la terribile prova della
naccia sui reparti. «I colleghi, il personale,
corso di Lodi e Codogno nel documentario primavera scorsa comincia ad ammalarsi». A Milano l’aria si
“Lodi primo soccorso”: «Quindi la prima riempie di nuovo di sirene. Con loro il co-
risposta in genere è di rifiuto. È dire: “non è raggio e la fatica di chi le guida e fa di tutto
vero”». Poi, arriva la gestione, e la risposta per far fronte al virus. Sono loro la prima
all’emergenza. Seppur il rischio sia noto balaustra da proteggere. Q
ormai, anche questa volta per molti è stato © RIPRODUZIONE RISERVATA

18 25 ottobre 2020
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GIÙ LE
MASCHERINE
DA SETTEMBRE NON DIPENDEREMO
PIÙ DALL’ESTERO, AVEVA PROMESSO
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IL COMMISSARIO ARCURI. PER LENTEZZE


BUROCRATICHE E DIFFICOLTÀ TECNICHE LA
CORSA CONTRO IL TEMPO È ANDATA PERSA.
E LA SECONDA ONDATA ORA FA PAURA
DI VITTORIO MALAGUTTI E FRANCESCA SIRONI

L
e ultime parole famose ma, lo stesso Arcuri non aveva forse annun-
risalgono a maggio, il 27 ciato che sei aziende italiane entro l’autun-
del mese, quando la sta- no avrebbero rifornito il Paese di 660 milio-
gione dei lutti e della pau- ni di mascherine pagate dallo Stato? «È un
ra sembrava volgere alla primo passo importante», commentò il
fine e il mondo intero si commissario all’emergenza nominato dal
illudeva di poter convive- governo di Giuseppe Conte evocando, di lì a
re con il virus fino alla qualche mese, la fine della dipendenza dal-
inevitabile vittoria. «A settembre ci saran- la Cina, per settimane fornitore unico, o
no sul mercato solo mascherine italiane», quasi, degli strumenti indispensabili per
scandì Domenico Arcuri davanti ai deputa- frenare l’avanzata del virus.
ti della commissione Affari sociali della Ca- I numeri della nuova emergenza, quelli di
mera, con il tono solenne delle dichiarazio- questi giorni, disegnano però uno scenario
ni definitive, parole che non lasciavano spa- ben diverso da quello evocato a maggio da
zio a dubbi e obiezioni. E nessuno obiettò, Arcuri. La macchina si è messa in moto, ma
infatti. Del resto, solo poche settimane pri- la produzione made in Italy riesce a coprire

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solo la metà, forse meno, del fabbisogno na- La classica mascherina down, nella cosiddetta fase due la doman-
zionale. «Siamo partiti da zero e già adesso chirurgica, resa da di mascherine avrebbe toccato i 35 mi-
riusciamo a produrre venti milioni di ma- obbligatoria dal governo lioni al giorno, oltre un miliardo di pezzi al
scherine al giorno», ha detto Conte nella anche per strada se mese. Una cifra da aggiornare al rialzo alla
ci sono altri passanti.
conferenza stampa di domenica 18 ottobre, luce degli ultimi decreti governativi che
È composta da tre
subito dopo l’approvazione del nuovo decre- strati: quelli esterni
hanno esteso e rafforzato l’obbligo di prote-
to anti-Covid. Una frase che suona come sono fatti di Tnt (il zione alle più diverse circostanze. Si arriva
l’involontaria ammissione di un fallimento. “tessuto non tessuto”) così verso quota 40 milioni, quanto basta
Nei giorni in cui l’Italia si scopre imprepara- mentre quello interno, per soddisfare le necessità quotidiane di
ta di fronte alla seconda ondata di contagi, il filtro, solitamente è scuole, aziende, strutture sanitarie o sem-
non tornano neppure i conti delle mascheri- in polipropilene, un plicemente dei cittadini che usano la ma-
ne. L’autarchia annunciata da Arcuri per polimero termoplastico scherina per uscire di casa. Intanto l’im-
settembre resta ancora un traguardo lonta- port non accenna a diminuire. Secondo i
no. Prima dell’estate, gli studi più attendibi- calcoli di Assosistema, che fa parte di Con-
li, come quello del Politecnico di Torino, findustria, tra marzo e luglio sono arrivate
stimavano che una volta archiviato il lock- in Italia maschere di protezione per un

25 ottobre 2020 21
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valore di circa 2,5 miliardi di euro, quasi


tutte di provenienza cinese.

EMERGENZA INFINITA
Insomma, i numeri parlano chiaro: per rag-
giungere davvero l’autosufficienza, la capa-
cità produttiva del nostro Paese andrà
quantomeno raddoppiata. Nel frattempo
l’oggetto simbolo di questi tempi di pande-
mia, il bene di consumo più diffuso nelle
case degli italiani, ha innescato un volano
d’affari colossale. Non c’è più il far west del- Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

le prime settimane dell’epidemia, quando il


governo, così come le regioni, si è spesso af-
fidato a produttori improvvisati se non a
veri e propri truffatori. I prezzi, per settima-
ne in balia della speculazione, ora difficil-
mente superano i cinquanta centesimi al
pezzo per le mascherine chirurgiche, quelle
di gran lunga più diffuse.
Documenti alla mano, però, si scopre che
il business viene ancora in buona parte ge-

20
stito seconda una logica dell’emergenza. LA CORSA CONTRO IL TEMPO
Dai grandi gruppi industriali fino alle bot- Nel lungo elenco delle aziende che fabbrica-
teghe artigianali, sono centinaia le aziende no, oppure importano, mascherine e dispo-
che nei mesi scorsi hanno ricevuto il via li- sitivi di protezione, si trova di tutto. Ci sono
bera del ministero della Sanità alla produ- grandi gruppi come Fca e la Luxottica di
zione e alla vendita di “maschere facciali a Leonardo Del Vecchio, ma anche meccani-
uso medico”. Un’autorizzazione cosiddetta ci, gommisti, fabbriche di materassi o con-
“in deroga” rispetto alle procedure ordina- MILIONI fezioni per gioielli. La multinazionale
rie. In poche parole significa che è sufficien- è la produzione giornaliera dell’auto presieduta da John Elkann ha ri-
te una semplice autocertificazione, accom- di mascherine in Italia convertito parte degli stabilimenti di Mira-
pagnata dai risultati di alcuni test di labo- secondo quanto dichiarato fiori, a Torino, e di Pratola Serra, in provin-
ratorio, con cui il produttore dichiara la dal presidente del cia di Avellino. L’obiettivo dichiarato è quel-
conformità delle sue mascherine chirurgi- Consiglio Giuseppe Conte lo di produrre 27 milioni di pezzi al giorno,
che a una serie di requisiti tecnici. I control- nella conferenza stampa ma per raggiungere questa velocità di cro-
di domenica 18 ottobre
li, fin qui tutt’altro che frequenti, scattano ciera saranno necessarie ancora diverse
solo a posteriori. Lo stesso vale per i disposi- settimane di rodaggio. A settembre, nel pri-
tivi di protezione individuale, cioè le ma- mo mese di attività, le due fabbriche hanno
schere di tipo filtrante (Ffp2 e Ffp3). In que- sfornato, in totale, circa 100 milioni di ma-

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sto caso è l’Inail a decidere, sempre sulla scherine. Luxottica invece ha inaugurato
base della documentazione presentata un nuovo impianto non lontano dalla stori-
dall’imprenditore. ca sede del gruppo ad Agordo, nel Bellunese.
Le nuove procedure sono state introdotte Una volta a regime, le quattro linee produt-
con il decreto “Cura Italia” di metà marzo. tive messe a punto grazie a un accordo con
L’obiettivo, allora, era fare presto, colmare il gruppo Angelini saranno in grado di con-
nel più breve tempo possibile il colossale de- fezionare circa 3 milioni di dispositivi.
ficit della produzione nazionale rispetto a MILIONI Insomma, le macchine sono partite, ma
quanto era necessario per proteggere la po- è la quantità giornaliera serve tempo per spingere i motori al massi-
polazione da un virus sconosciuto e perico- di mascherine necessaria mo, al contrario di quanto sosteneva Arcu-
losissimo. Dopo sette mesi non è cambiato ogni giorno in Italia ri a maggio. Secondo il commissario per
nulla. E nulla cambierà anche nel futuro per far fronte l’emergenza Covid, Fca e Luxottica sareb-
prossimo, per effetto del decreto del gover- alle necessità bero state in grado di produrre 31 milioni
no che ha prorogato lo stato di emergenza di lavoratori, ospedali, di mascherine al giorno già partire da giu-
scuole e forze di polizia
fino al 31 gennaio. gno e quindi, diceva, « al più tardi alla fine

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di settembre, non dipenderemo più Quattro immagini prese Tra gli imprenditori, però, non manca chi
dall’importazione dei dispositivi da altri dai video registrati ha saputo adattarsi a gran velocità al mon-
luoghi del mondo». Parole al vento. Spe- con una telecamera do nuovo sconvolto dalla pandemia. È il ca-
nascosta dalla Guardia
ranze destinate a restare tali per via dei so degli Scagliarini, industriali bolognesi
di Finanza in un
tempi tecnici necessari a realizzare par- capannone di Prato
che a giugno hanno quotato in Borsa l’a-
tendo da zero le nuove fabbriche. dove 300 operai cinesi zienda di famiglia, la Gvs, incassando quasi
Poi ci sono gli incidenti di percorso. Come (di cui 92 clandestini) 500 milioni di euro. A convincere gli investi-
quello che ha visto coinvolta un’azienda tes- producevano fuori tori sono state le brillanti prospettive di un
sile del Milanese, la Marobe di Vanzaghello, da ogni regola gruppo che nei mesi dell’epidemia ha par-
che ad aprile aveva siglato con il commissa- mascherine a basso zialmente riconvertito il business puntan-
rio all’emergenza un contratto da 81 milioni costo. L’operazione si do mascherine Ffp2 e Ffp3. Cambiare rotta
di euro per la fornitura di 174 milioni di ma- è conclusa con arresti non si è rivelato granché complicato visto
scherine. La produzione è partita a giugno, e provvedimenti contro che la specialità della casa era già la produ-
aziende che avevano
ma a metà luglio l’impianto si è fermato, le zione di sistemi filtranti destinati alla sani-
appalti anche dalla
consegne sospese e 200 dipendenti sono ri- Protezione Civile e
tà e all’industria automobilistica. Una volta
masti a casa senza stipendio. Come si spie- dalla Regione Toscana. sbarcato sul listino, il titolo Gvs ha preso il
ga lo stop? Secondo quanto risulta a L’E- Nell’altra pagina: la volo. Collocate a metà giugno al prezzo di
spresso, un test di laboratorio avrebbe se- Preven di Montemurlo, 8,15 euro, il 20 ottobre le azioni hanno supe-
gnalato un’anomalia nei materiali utilizzati nell’hinterland pratese, rato quota 13 euro con un guadagno del 60
Foto: pag. 22-23: Beata Zawrzel / NurPhoto via Getty Images

dall’azienda lombarda. C’era il rischio con- che risulta produrre per cento in quattro mesi, mentre la Borsa
creto che l’appalto saltasse, ma dopo oltre mascherine anche se di Milano nello stesso periodo ha perso cir-
due mesi di tira e molla il problema è stato la sua sede è vuota e ca l’1 per cento. Un rialzo da record spinto
risolto e ai primi di ottobre la fabbrica è in- abbandonata dal business delle mascherine, che hanno
fine ripartita. La produzione, però, è in gra- messo le ali anche ai profitti del gruppo. Nel
ve ritardo rispetto alla tabella di marcia primo semestre dell’anno l’utile di gruppo è
programmata. Mancano all’appello decine quasi raddoppiato, rispetto allo stesso pe-
di milioni di mascherine. Per recuperare, il riodo del 2019: da 18 a 32 milioni di euro su
contratto in scadenza a novembre dovrà 146 milioni di ricavi.
quindi essere prolungato.
È una corsa contro il tempo. Una marato- TUTTO IN DEROGA
na all’inseguimento di un virus che sembra L’ascesa di Gvs rappresenta un caso limite,
correre molto più velocemente rispetto a ma basta, e avanza, per spiegare la nuova
una burocrazia stanca e dal passo incerto. corsa all’oro di migliaia di imprenditori

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nostrani, pronti a cavalcare l’onda degli


affari legati alla gestione e al contrasto del-
la pandemia. Tutti in coda, sin dai primi di
marzo, per ottenere il via libera a produrre
o a importare mascherine. L’Inail ha rice-
vuto circa 7mila richieste, di cui oltre 600
sono state accettate. E l’Istituto superiore
di Sanità, incaricato di vagliare i dossier
per conto del ministero, ha pubblicato sul
suo sito una lista di 615 attestazioni rila-
sciate. Nel caso delle mascherine chirurgi-
che, le domande di autorizzazione sono Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

accompagnate dai risultati dalle prove di


laboratorio che confermano il rispetto dei
requisiti stabiliti da una norma europea, la CI SALVA L’IMPORT matica carenza di dispositivi di protezione
UNI 14683:2019. Sono test fondamentali Il Commissario nelle prime settimane della pandemia.
per garantire il rispetto degli standard di governativo Discorso diverso è quello dei controlli. E
sicurezza per i consumatori. Si tratta per all’emergenza qui si finisce per muoversi in una terra di
esempio di stabilire l’efficienza di filtrazio- coronavirus Domenico nessuno, con ampi varchi a disposizione per
Arcuri. Nonostante
ne batterica, ovvero in che misura il mate- chi tenta di aggirare le regole e massimizza-
le sue promesse dello
riale utilizzato per fabbricare la mascheri- scorso maggio,
re i profitti, come dimostra una recente in-
na sia in grado di fare da barriera ai mi- l’Italia è ancora dagine del Nucleo di Polizia tributaria della
crorganismi. È inoltre richiesto il supera- molto lontana Guardia di Finanza di Prato. In pieno lock-
mento di prove che misurano la dall’autosufficienza down, era il 2 maggio scorso, gli investigato-
respirabilità e la pulizia microbica. nella produzione ri si sono accorti di un insolito movimento
In questi mesi, con l’avanzare della pan- di mascherine attorno al capannone di un’azienda a pro-
demia, si sono moltiplicate le aziende spe- prietà cinese, la stessa già sottoposta a con-
cializzate che tra i tanti servizi offrono an- trolli e a un’inchiesta giudiziaria nei mesi
che le prove di conformità per i dispositivi precedenti. Si decide quindi di riattivare le
medici e quelli di protezione. Non tutti i la- telecamere nascoste, quelle piazzate
boratori sono uguali, però. Solo quattro in nell’hangar durante la prima indagine.
Italia sono in grado di esibire, per tutti i test, Grande è la sorpresa quando gli schermi ri-
la certificazione rilasciata da Accredia, una mandano le immagini di decine di operai
sorta di marchio di qualità riconosciuto in impegnati a lavorare intorno ai tavoli per
tutta Europa. Poco male, a quanto sembra. produrre mascherine. A giugno l’operazio-
Interpellato in proposito, l’Inail spiega che ne delle Fiamme Gialle si è conclusa con ar-
«il laboratorio che rilascia il rapporto di resti e provvedimenti contro 28 ditte indivi-
prova può anche non essere accreditato». duali e tre aziende di Prato che erano riusci-
Mentre l’Iss, sul sito web dedicato, ribadisce te a prendere appalti anche dalla Protezione
che non tocca all’Istituto verificare il pro- Civile e dalla Regione Toscana (subito bloc-
dotto, ma solo la regolarità della documen- cati) per produrre protezioni a basso costo.
tazione presentata. Su 300 lavoratori, di cui la gran parte in ne-
ro, 92 erano arrivati in Italia senza permes-
LA TERRA DI NESSUNO so. Lavoravano 13 ore al giorno con tre pau-
Va poi considerato che strada facendo, e se da dieci minuti per mangiare in piedi
rimpallo dopo rimpallo, le regole sono cam-
biate. Dal 4 agosto l’Inail sorveglia solo di
chi produce in Italia. Mentre la competenza
per i permessi all’import è passata alle re-
TRA I PRODUTTORI GRANDI
Foto: Massimo Paolone / AGF

gioni, che devono approntare strutture ad


hoc per verificare le richieste. Al centro co-
GRUPPI COME FCA E LUXOTTICA.
me in periferia la macchina burocratica si
muove ancora secondo l’ormai collaudato MA ANCHE DITTE INDIVIDUALI E
sistema delle autorizzazioni in deroga,
scorciatoia ideale per far fronte alla dram- AZIENDE SENZA AUTORIZZAZIONE
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fra le macchine, importate clandestina- Per rintracciare la sede della Protect e


mente anche quelle, e truccate per tagliare della Summer Fashion, altre due piccole so-
200 mascherine al minuto contro le 70 pre- cietà a capitale cinese, bisogna invece spo-
viste dagli ingegneri. Schiavi come Simin, starsi in un palazzone della prima periferia
una ragazza di 22 anni, e Chen, un ragazzo della città. Entrambe sono state costituite
di 23. in marzo con un capitale di 10 mila euro, e a
Prato, che ospita la più grande comuni- luglio hanno ricevuto il nulla osta per la
tà cinese in Italia, si è trasformata nella produzione di mascherine. Adesso però,
capitale nazionale delle mascherine. In all’indirizzo segnalato nelle carte azienda-
base ai dell’Istituto superiore di sanità, li, non c’è nulla che rimandi alle due ditte,
sono addirittura 20 le autorizzazioni per neppure una targhetta tra le tante allineate
la produzione di dispositivi monouso rila- all’ingresso del condominio.
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sciate ad aziende pratesi. Una sola in me- Tutto chiuso anche alla Preven di Mon-
no rispetto a quelle registrate nelle ben temurlo, nell’hinterland pratese. Nel cor-
più popolose province di Milano e Torino. tile del capannone, solo sacchi neri e ban-
Tra le ditte autorizzate c’è per esempio la cali vuoti. Eppure, dal 9 luglio l’azienda a
APC collection, con sede in un capannone capitale cinese ha le carte in regola per
tra i tanti che si susseguono tra le vie la pe- iniziare la produzione, come certificato
riferia di Prato. In un giorno feriale di ot- dai documenti dell’Iss. L’autorizzazione è
tobre, però, nessuno apre il cancello ai arrivata a tempo di record. L’iscrizione al-
cronisti dell’Espresso che si presentano la Camera di commercio risale a meno di
per un’intervista. Nel cortile dietro la can- un mese prima, il 17 giugno. Tempo qual-
cellata ci sono solo sacchi di spazzatura che giorno e un certificato rilasciato dal
ammassati. Eppure poche settimane fa, il laboratorio pratese Marconcini attesta
27 luglio, la APC Collection ha ricevuto che le mascherine prodotte dalla ditta di
l’ok del ministero per produrre mascheri- Montemurlo hanno superato i test di effi-
ne monouso. Le carte della Camera di cienza per la filtrazione batterica. È il 26
commercio attestano che l’azienda, una giugno. Due settimane dopo arriva il via
ditta individuale intestata a tale Xiang libera dell’Istituto superiore di sanità. Ma
Zhiui, era stata costituita un mese prima, in ottobre, chi bussa all’ingresso della se-
a giugno. «I vicini? Se ne sono andati una de sociale non trova traccia della Preven, a
settimana fa. Cercateli al telefono», consi- parte un cartellino scolorito sulla casset-
glia una ragazza affacciata al balcone ta della posta. Q
dell’edificio di fianco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

TAGLIO ALTO MAURO BIANI

26 25 ottobre 2020
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L’intervento

È L’ORA DELLA RESILIENZA DI ENRICO GIOVANNINI*

S
pagna 18 - Italia 0. Francia 18 - Italia 0. ● I contenuti dei progetti e delle riforme per cui si chiedo-
Non sono risultati di partite di rugby, ma il no i fondi e la loro coerenza con gli interventi e le riforme
confronto tra il numero di volte in cui la paro- finanziate a valere su altri fondi europei e su fondi naziona-
la “futuro” ( futura, future, futuri) compare nei li (coerenza delle politiche);
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documenti predisposti dai governi dei tre Pa-


esi in preparazione del “Piano di ripresa e re- ● Il disegno delle relazioni tra le istituzioni (nazionali e ter-
silienza” (Pnrr). Certo, considerando che l’ini- ritoriali) chiamate a programmare, eseguire e monitorare
ziativa su cui verranno erogati i fondi si chia- l’attuazione del Pnrr (efficacia della governance);
ma “Next generation Eu”, l’assenza di tale termine nel Pia-
no italiano appare piuttosto sorprendente. Ma anche ● La costruzione di un sistema informativo unitario che
drammaticamente in linea con il fatto che in Italia consenta di descrivere in modo coerente e confrontabile,
quest’ultimo venga sistematicamente, ed erroneamente, seguire nel tempo e valutare l’impatto delle azioni previste
chiamato “Recovery fund”, termine sconosciuto agli ac- non solo dal Pnrr (trasparenza delle politiche).
cordi europei.
È necessario costruire il “Piano di ripresa e resilienza”
Quando capiremo che questa iniziativa straordinaria a partire da un’idea dell’Italia del 2030, che andrebbe espli-
dell’Unione europea non serve solo ad aumentare di qual- citata con chiarezza, con tanto di obiettivi di carattere eco-
che decimo il Prodotto interno lordo, cioè a rafforzare la nomico, ambientale e sociale ben quantificati, per poi deri-
ripresa, ma soprattutto ad avviare un processo di trasfor- vare i progetti funzionali a raggiungere questi ultimi. Ad
mazione profonda del nostro sistema socioeconomico? E esempio, il Piano spagnolo dice chiaramente che si vuole
che questa trasformazione non deve andare a beneficio so- costruire una Spagna «verde, digitale, senza disuguaglian-
lo della generazione adulta di oggi, ma far sì che le giovani ze di genere, coesa e inclusiva» realizzando l’Agenda 2030
generazioni abbiano le stesse possibilità di sviluppo e rea- per lo sviluppo sostenibile sottoscritta dai Paesi dell’Onu
lizzazione che hanno avuto i cinquantenni, sessantenni e nel 2015, citata alla sesta riga del capitolo che descrive gli
ultrasessantenni di oggi? Quando capiremo che quasi il 60 obiettivi del Piano. Non si tratta di un richiamo generico,
per cento dei 209 miliardi assegnati all’Italia va speso per la perché l’Agenda 2030 (mai citata nel documento italiano)
lotta contro la crisi climatica e la trasformazione digitale, impone obiettivi quantitativi chiari e dettagliati, come la
cioè quelle due azioni più in linea con le aspettative delle Commissione europea sa bene, visto che la Presidente Ur-
giovani generazioni, e non per aiutare questo o quel settore sula von der Leyen ha chiesto ai singoli commissari e vice-
economico a recuperare un po’ del fatturato perso a causa presidenti di impegnarsi a raggiungerli, ognuno per la pro-
del Covid-19? O dobbiamo aspettare che, come nel caso del pria sfera di competenza.
protagonista del famoso film di Sidney Lumet “Quinto po-
tere”, arrivi il giorno in cui i giovani ci gridino contro: «Sono Come segnalato nel recente Rapporto ASviS 2020 pub-
incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più»? blicato l’8 ottobre, in termini di coerenza ed efficacia delle
politiche, il Pnrr può essere l’occasione per dotarsi di
C’è ancora un po’ di tempo per porre rimedio alle debo- strutture tecniche capaci di programmare a medio termi-
lezze del documento italiano. In particolare, il nostro Paese ne le politiche pubbliche, anche per anticipare i rischi di
deve saper rispondere alla sfida di immaginare il futuri shock e cogliere le opportunità che il fu-
proprio futuro non solo sul piano dei contenuti, turo porta con sé. Da questo punto di vista, il
ma anche su quello della governance del proces- Governo potrebbe creare, sul modello esistente
so. In particolare, quattro appaiono le principali in altri Paesi, un ente pubblico di ricerca per gli
debolezze sulle quali le autorità italiane dovreb- studi sul futuro e la programmazione strategi-
bero lavorare nei prossimi mesi: ca, come raccomandato dall’OCSE e dalla Com-
missione europea, a supporto del Governo stes-
● La coerenza del disegno strategico per realiz- so, del Parlamento e del Paese nel suo comples-
zare l’Italia del 2030 in un’ottica di sviluppo so- so. Tale istituto potrebbe mettere in rete le tan-
stenibile (visione); te competenze di cui l’Italia dispone su

28 25 ottobre 2020
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Milano vista dal 38esimo piano del palazzo della Regione Lombardia

tematiche settoriali, dando un respiro pluriennale all’azio- esecuzione delle Regioni e degli Enti locali, soprattutto in
ne pubblica. alcune aree del Paese, un’attenzione particolare merita il
tema delle politiche territoriali e di coesione. Per ciò che
Una delle debolezze storiche del sistema istituzionale concerne il Mezzogiorno, le missioni proposte nel “Piano
italiano è l’assenza di procedure di valutazione delle poli- per il Sud 2030” mostrano una forte analogia con i princi-
tiche pubbliche. Per migliorare tale situazione, il Governo pali capitoli del Pnrr. Per questo, sarebbe importante chia-
potrebbe inserire nella Relazione illustrativa di tutte le rire nel Piano come verrà assicurato il coordinamento delle
proposte di legge una valutazione ex-ante (anche qualita- azioni nazionali, regionali e locali.
tiva) dell’impatto atteso sugli Obiettivi e sui Target dell’A-
genda 2030 per migliorare la coerenza delle azioni. Paral- Insomma, i mesi a venire vedranno crescere il dibattito
lelamente, si potrebbe affidare all’Ufficio Parlamentare di sulle scelte che il Governo farà per l’uso dei fondi del “Next
Bilancio il compito di effettuare valutazioni quantitative Generation Eu” e spero che anche le questioni legate alla
dell’impatto atteso sugli Obiettivi dei principali documen- governance vengano affrontate con un approccio trasfor-
ti di programmazione e di bilancio, in linea con l’orienta- mativo e non conservativo. Come ha scritto Papa Francesco
mento del Semestre europeo, compresi quelli di attuazio- nell’Enciclica “Fratelli tutti”, «il politico è un realizzatore, è
ne del Pnrr. un costruttore con grandi obiettivi, con sguardo ampio, re-
alistico e pragmatico, anche al di là del proprio Paese». È di
D’altra parte, poiché i progetti finanziati dal PNRR, dalle questi politici che, ora più che mai, abbiamo bisogno. Q
altre risorse comunitarie e dai fondi nazionali metteranno * Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)
sotto forte pressione la capacità di programmazione ed © RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: C. Greco / Agf

IL PIANO SI CHIAMA NEXT GENERATION EU, NON


RECOVERY FUND. E SERVE A INVESTIRE SUL FUTURO
25 ottobre 2020 29
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Satira Preventiva Michele Serra

Di Pippo e De Peppo
decidono sul Mes
I due senatori Cinquestelle pronti al compromesso, purché i soldi arrivino
in biglietti di piccolo taglio. De Luca ordina al Napoli di giocare via Skype Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

P
rosegue instancabile la stuose le polemiche, spiegando ai azioni salienti. Infondate, per ora, le
trattativa tra Pd e Cinque- giornalisti che l’alto costo delle tera- voci di un fascicolo aperto alla Com-
stelle sul Mes. I due eco- pie intensive lombarde è proporzio- missione Europea, intitolato “Delu-
nomisti di riferimento dei nato alla loro alta qualità. I ventila- cashenko”: anche la Campania avrà
grillini, i senatori Di Pippo tori polmonari sono azionati a mano dunque accesso ai fondi dell’Unione.
e De Peppo, hanno elaborato una da personale specializzato e bene
proposta di compromesso: sì ai soldi addestrato: in caso di grave crisi re- I tamponi Sono stanti stanziati un
del Mes, purché vengano consegnati spiratoria chiama “aiuto!” ad alta vo- paio di miliardi per acquistare tam-
in banconote di piccolo taglio, più ce e attende l’arrivo del sacerdote. È il poni, ma bisognerà attendere l’esito
controllabili rispetto alle complicate protocollo in vigore in tutte le strut- dell’asta che assegna l’appalto pub-
alchimie finanziarie. Il Pd si è riser- ture del sistema misto lombardo, che blico. Bocciato il progetto di tampo-
vato di rispondere nei tempi previsti è pubblico/privato (è finanziato dal ni veloci presentato da una start up
dalle dinamiche istituzionali, nelle pubblico ma distribuisce i dividen- di arcieri: troppo rischioso centrare
sedi preposte alle attività decisio- di ai privati). Funzionano così tutte con una freccia-tampone la narice
nali, nel rispetto delle competenze le eccellenze della sanità lombarda: del paziente, rimanendo a distan-
delle diverse articolazioni tecni- il Beata Vergine, il Maria Sofferente, za di sicurezza. Migliori possibilità
co-amministrative e sotto l’attenta il San Raffaele e il Santo Sepolcro. Al per l’ingegnoso autotampone di una
supervisione di governo, Parlamento San Raffaele, con un piccolo surplus, piccola industria farmaceutica, la
e ministeri competenti. «Non vuol il primario Zangrillo spiega ai degen- Onan: puoi farlo da solo nel minila-
dire un cazzo - fanno sapere fonti ti agonizzanti che il Covid è un virus boratorio che viene montato in ca-
vicine a Zingaretti - ma consente di ormai debellato. sa tua da uno staff di tecnici venuti
guadagnare un altro paio di settima- dalla Svizzera. Un po’ alto il costo,
ne senza essere costretti a un nuovo De Luca De Luca non cambia atteg- sedicimila euro. Le lunghissime co-
incontro con Di Pippo e De Peppo». giamento, da quel politico indomito de in macchina per fare il tampone a
che è. Dopo avere deriso le regioni Roma rimarranno, ma grazie ai fondi
Le Regioni Le Regioni vogliono ave- del Nord nel corso della prima onda- europei gli automobilisti potranno
re voce in capitolo sulla destinazio- ta, quando in Lombardia e Piemon- avvalersi, durante l’attesa, di un ta-
ne dei fondi europei. Dei circa cento te si moriva e a Napoli, al Filumena gliando gratuito, compreso il mon-
miliardi di euro previsti, la Regione Marturano, si partorivano centina- taggio di pneumatici invernali e la
Lombardia ha chiesto che la metà ia di bambini, e nei reparti in fiore sanificazione dell’abitacolo, inclusi i
venga destinata alla messa in ope- di tutti gli ospedali della regione si passeggeri, mediante un forte getto
ra di due posti di terapia intensiva mangiavano babà e si cantava “Cera- di ammoniaca.
all’Ospedale di Buzzate Brianza. La sella”, con gli infermieri al mandoli-
richiesta è stata ritenuta eccessiva, e no, ora De Luca colpisce con battute Sicilia La mafia, come al solito, ri-
per giunta insospettisce il fatto che, sferzanti i campani, colpevoli di am- empie i vuoti lasciati dallo Stato. A
secondo dati forniti dal Ministero malarsi senza il suo consenso. Tra Palermo la potente famiglia Porcid-
Illustrazione: Ivan Canu

della Salute, a Buzzate Brianza non le misure che ha in mente, dopo la du rivende ai passanti, sotto minac-
esiste alcun ospedale, e secondo Go- chiusura delle scuole, anche la dispu- cia e a prezzo doppio, un tampone
ogle Map non esisterebbe neppure ta delle partite del Napoli via Skype, già usato. È inutilizzabile, ma è ga-
Buzzate Brianza. Il presidente della con ogni giocatore che partecipa al rantito negativo. Q
Regione Fontana ha definito prete- match da casa propria, simulando le © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 31
Incombenti 1 / L’ex governatore

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DRAGHI
IMMAGINARI
CORTEGGIATO, ATTESO PER

I
discepoli andarono e fecero quel-
lo che aveva ordinato loro: con-
dussero l’asina e il puledro, misero
PALAZZO CHIGI E PER IL QUIRINALE. su di essi i mantelli ed egli vi si po-
se a sedere. La folla, numerosissi-
QUINDI TEMUTO. E ORA ISOLATO. ma, stese i propri mantelli sulla
strada, altri tagliavano rami dagli alberi e li
NON HA USATO LA POLITICA stendevano. Mentre egli entrava a Gerusa-
lemme, tutta la città fu presa da agitazione:
MA LA POLITICA HA USATO LUI. chi è costui? E la folla rispondeva: è il pro-
feta Gesù». A differenza di quanto previsto
E ORA L’EX PRESIDENTE DELLA BCE dai suoi esegeti, Mario Draghi non ha rice-
vuto un’accoglienza simile al rientro in Ita-
PREPARA LE CONTROMOSSE lia, lo scorso anno, per l’esattezza il 31 otto-
bre 2019, dopo il mandato di otto anni alla
Banca centrale europea. Anch’egli si era
DI CARLO TECCE esibito in un prodigio: salvare l’Euro con

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Prima Pagina

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stro della Cultura. Tutti spaventati da un’i-


potesi che vanifica le loro aspirazioni. Allo-
ra a Draghi tocca sentirsi evocare da esti-
matori e detrattori, dopo la prima fase di
Covid e ancora in questi giorni, come l’ulti-
ma cura a un’economia italiana che rischia
di stramazzare. Quella che va sommini-
strata in circostanze tragiche e inevitabili,
che rassicura l’Europa contabile e burocra-
te, ma che aiuta i partiti a sottrarsi alle pro-
prie responsabilità. Le raffiche di Dpcm e
sussidi piacciono, le scelte coraggiose - che
in politica significano impopolari - fanno
paura. In un anno Draghi non ha usato mai
la politica, ma la politica l’ha usato. Anzi,
l’ha già consumato.

Il CAUTO RITORNO E LA PANDEMIA


Il governo Conte II s’è formato durante il pe-
tre parole. «Whatever it takes», a qualsiasi Mario Draghi. riodo di congedo di Draghi da Francoforte.
costo. Che poi è pure il titolo di una fortu- Dal 2011 al 2019 Nessuno ne pronosticava una lunga e fiera
nata canzone di un gruppo di Las Vegas è stato Presidente esistenza. Come nessuno poteva pronosti-
che si chiama - e non è un tributo a Draghi della Banca Centrale care una pandemia. Il Conte II fu generato
Europea. In precedenza
- Imagine Dragons. Ciascun opinionista di per arginare Matteo Salvini su esplicita rac-
è stato Governatore
ciascuna corrente televisiva vaticinava della Banca d’Italia
comandazione dell’Unione europea. Gian-
un’imminente levitazione di Draghi verso (2005-2011) e carlo Giorgetti, il più scafato dei leghisti, ha
gli apici istituzionali, una sorta di barellie- Direttore Generale al arruolato presto Draghi. E così Matteo Ren-
re pronto a soccorrere un Paese squattri- ministero del Tesoro zi. E anche Luigi Di Maio, nella fase di meta-
Foto: D. Roland - AFP / Getty Images

nato e inaffidabile. Adatto, subito, per la (1991-2001) morfosi da populista a governista, l’ha trat-
presidenza del Consiglio e, all’alba del 2022, tato con riguardo. Già il 18 dicembre, in oc-
per la presidenza della Repubblica. Invece casione del ricevimento natalizio al Quiri-
non è accaduto. Al contrario Draghi ha rac- nale, la rivalità fra Conte e Draghi si è
colto attorno a sé il convinto dissenso di trasferita sui media con la maliziosa anno-
gran parte del governo giallorosso. A co- tazione di Palazzo Chigi: «Nessun contatto
minciare dal premier Giuseppe Conte, per tra i due». Il Covid ha bloccato le funzioni
proseguire con Dario Franceschini, mini- politiche dei partiti di maggioranza e raf-

25 ottobre 2020 33
Incombenti 1 / L’ex governatore

forzato le pensose esitazioni di Conte. Il


25 marzo Draghi si è concesso l’unica appa-
rizione pubblica nel momento più tragico
della pandemia sul quotidiano inglese Fi-
nancial Times: «Questo virus è una guerra.
Dobbiamo proteggere le persone dalla per-
dita di lavoro. Lo Stato deve proteggere i cit-
tadini». Appena si è parlato di ripresa, si è
riparlato di Draghi, classe ‘47, srotolando la
sua carriera al ministero del Tesoro, a Ban-
kitalia fino alla Bce, omettendo i tre anni,
per molti non edificanti, in Goldman Sachs, Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

la banca d’affari americana.


Draghi è un uomo assai prudente e altret-
tanto abile nel tessere relazioni: ai tempi
della Bce, per ottenere puntuali resoconti
sul potere romano, riceveva in una saletta
riservata di un albergo vicino alla sua abita-
zione al quartiere Parioli. (Altra epoca, die-
ci anni fa, quando a cena da Bruno Vespa
partecipò all’abbordaggio del ribelle Pier
Ferdinando Casini con il premier Silvio Ber-
lusconi, il cardinale Tarcisio Bertone e il
banchiere Cesare Geronzi). Per un eccesso
di accortezza, stavolta, e di rispetto istitu-
zionale, Draghi non ha smentito le fumose

PAPA FRANCESCO DIALOGA


trame di palazzo e però ha cibato, col muti-
smo, illazioni sulle sue ambizioni e le sue
strategie. E Draghi sa che proferire verbo su
Chigi e, soprattutto, sul Colle può sembrare
sgarbato nei confronti di Sergio Mattarella.
DIRETTAMENTE CON LUI.
Anche vecchi estimatori di Draghi come
Gianni Letta, la mente di Silvio Berlusconi
E COSÌ GIORGETTI E GIANNI
in politica, l’ex premier Paolo Gentiloni,
vicepresidente della Commissione euro- LETTA. DI MAIO LO HA
pea e lo stesso Giorgetti sanno che per
portare Draghi a Palazzo Chigi esistono INCONTRATO, ZINGARETTI NO
soltanto due condizioni: che ci sia un
mandato preciso, che ci sia una larghissi- meglio tenere Draghi a distanza. Identico
ma maggioranza in Parlamento. La prima sentimento degli altri papabili per il Quiri-
condizione presuppone una situazione di nale, da Romano Prodi a Walter Veltroni.
emergenza economica. La seconda che i
ministri giallorossi consegnino i loro posti IL PRIMO (FALLITO) ESPERIMENTO
ai tecnici. Di sicuro la seconda condizione Un tentativo per comprendere e orientarsi,
è più improbabile della prima. È il ceto po- però, l’ex Bce l’ha fatto d’estate. Ha incon-
litico del Pd che si potrebbe opporre con trato Luigi Di Maio al ministero degli Este-
più fermezza a Draghi, persino più dei ri - anche per il tramite di Elisabetta Bello-
Cinque Stelle, che ormai rigettano il corpo ni, il segretario generale della Farnesina - e
estraneo Conte. Il segretario Nicola Zinga- da quel 24 giugno l’interlocuzione è prose-
retti non ha rapporti con Draghi. Quando guita e si è irrobustita. Ha dialogato molto
Mario fu nominato alla Bce, Nicola era con Giorgetti e ancora di più con Letta. Ha
presidente della provincia di Roma. Il mi- partecipato al Meeting di Comunione e Li-
nistro Franceschini è dubbioso fra mirare berazione in cui si è esibito in un discorso
alla successione di Conte a Chigi oppure a su debito buono e debito cattivo, contro i
quella di Mattarella al Colle: comunque, sussidi e per i giovani, che ha scaldato i re-

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Foto: Casasoli / Foto A3 (2), Francesco Fotia / AGF, A. Masiello / Getty Images

troscenisti, ma non ha trascinato la politi- AMICI E NO presieduta da Stefano Zamagni, economi-


ca. Incassato il dileggio di Conte («Gli pro- Paolo Gentiloni. sta amico di Romano Prodi, ma ha un ca-
posi la commissione europea, mi disse che Da sinistra in senso nale diretto con Jorge Mario Bergoglio e la
era stanco e voleva risposarsi»), Draghi si è orario: Nicola segreteria di Stato. Per intenderci: Civiltà
ritirato nel suo silenzio e si è concesso un Zingaretti, Dario Cattolica, la rivista dei gesuiti, ha esaltato
Franceschini, Giancarlo
anno abbondante di attesa. Almeno finché in un ampio servizio gli otto anni alla Bce.
Giorgetti
non si delineano le manovre per il Quirina- Il 13 novembre, se la pandemia lo permet-
le. Tant’è che ha rifiutato proposte milio- te, Draghi sarà l’oratore principale di una
narie per guidare banche d’affari tipo Gold- conferenza all’Accademia dei Lincei per
man Sachs. Ogni tanto ritira una onorifi- l’assegnazione dei premi “Antonio Feltri-
cenza come la Gran croce dell’Ordine al nelli” poiché ha vinto nella categoria inter-
merito di Germania o viene inserito in pre- nazionale “Istituzioni monetarie”. E quelli
stigiose organizzazioni come la Pontificia che in politica interpretano ogni sibilo, co-
accademia delle scienze sociali. Quest’ulti- me fa Letta, saranno lì ad ascoltarlo. Palaz-
mo riconoscimento, vidimato da papa zo Corsini non sarà Gerusalemme, ma non
Francesco, è una formalità poiché Draghi mancano le palme.  n
non partecipa agli eventi dell’Accademia © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Incombenti 2 / L’ex premier

RICORDAMI DI ME
IGNOTI GLI ISCRITTI. PESSIMI I PRIMI
RISULTATI ELETTORALI. E ADDIO
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LEOPOLDA. A UN ANNO DALLA NASCITA,


ITALIA VIVA NON DECOLLA. E A RENZI
RESTANO I GIOCHI DI PALAZZO
DI SUSANNA TURC0

E
rano partiti per cambiare il te se si pensa che una volta si aspirava alla
mondo, sono finiti a costitui- Rottamazione.
re l’intergruppo parlamenta- Un anno di Italia viva, dunque. Era il 16
re per il sostegno al “Mes su- settembre 2019 quando Matteo Renzi ne
bito” – roba che al confronto annunciò la nascita, ma l’evento clou fu a
l’intergruppo per la sussidia- Firenze, giusto la terza settimana di otto-
rietà di Maurizio Lupi è uno bre, con relativa Leopolda in gran spolvero
scintillante strumento di pe- (era il decennale): l’ex premier la concluse
so politico planetario. Sono i tuttofare del scoprendo il simbolo del nuovo partito,
tatticismo, le zanzare dell’obiezione proce- scelto dal voto online, sulle note di “Non
durale, in un Parlamento nel quale peral- avere Paura”. Hit di Tommaso Paradiso,
tro non si decide più nulla. Uno dei loro 30 frontman di Thegiornalisti, che era uscito
deputati, Nicola Caré, venti giorni fa è tor- dal gruppo proprio nello stesso giorno in
nato nel Pd senza avvertire nessuno. Voci cui l’ex sindaco di Firenze aveva lasciato il
autorevoli dicono che un gruppetto di altri Pd. Ecco per dire come vanno le cose: pren-
parlamentari (3-4 senatori, 4-5 deputati) si diamo a prestito anche quest’anno l’ultima
stia preparando a un trasferimento in bloc- hit di Paradiso per accompagnare i destini
co, magari previa corrente organizzata. I renziani. Titolo nel quale l’aspettativa è si-
loro più aspri nemici, come nella più clas- gnificativamente rivista: “Ricordami”. Ver-
sica delle narrazioni, sono i loro colleghi di so clou: «Tanto, comunque andrà, sarà un
corrente rimasti nei dem. Forse useranno il successo». L’anno prossimo, di questo pas-
leader di Azione Carlo Calenda e la sua can- so, sarà più adatto il titolo in progressione
didatura a Roma come cavallo di Troia per geometrica: dopo “Ricordami”, diretta-
un destino diverso da quello che gli s’appa- mente “Aiutami”.
recchia da partito del 3 per cento con una E va bene che come al solito Renzi si van-
Foto: A. CAsasoli / Foto A3

legge proporzionale che ha lo sbarramento tava di voler percorrere «la strada meno
al 5, vale a dire la sparizione certa. È così battuta», ma praticamente nulla nel corso
trascorso quatto quatto un anno di Italia di quest’anno è andato come doveva anda-
viva, per certi versi riassumibile proprio in re nei suoi progetti: le regionali, le alleanze,
questo inghiottirsi del partito dentro la di- i risultati elettorali, il vento in generale. E
namica parlamentare, persino sorprenden- forse è per questo che l’ex premier, dopo

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Matteo Renzi

25 ottobre 2020 37
Incombenti 2 / L’ex premier

i fasti della Leopolda del decennale, in


quest’anno che i dieci anni si compiono e si L’EX PREMIER CONTINUA A
ANTICIPARE L’AGENDA, MA QUELLA
entra nell’undicesimo (la prima convention
alla stazione fiorentina si celebrò appunto
nell’autunno 2010) l’idea di una Leopolda
non l’ha neanche prospettata. Anche per
scarsezza di fondi, oltreché assenza di fan-
DI IV È UN’ALTRA: LOTTIZZAZIONE
tasia sufficiente: motivazioni alle quali il
Covid-19 si presta da appoggio e rinforzo NEI CDA. GUERRA IN TOSCANA
meglio di ogni altra cosa. Slitta a data da
destinarsi persino una Leopolda di cui si CON L’EX AMICO LOTTI
era parlato, quella che era programmata Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

per Roma a novembre («vedremo come ri-


programmarla», giura Luciano Nobili),
quindi figuriamoci quella di cui non si è ne-
anche parlato. Già è tanto («ammesso che
si faccia», si è detto fino alla vigilia) celebra-
re l’Assemblea nazionale per la «fase 2»
questa domenica, la seconda grande riu-
nione per i calendari ufficiali, la terza in re-
altà perché a febbraio - subito prima del di-
lagare della pandemia - ve ne furono ben
due.
Utile misurare l’ora con l’allora, per capi-
re di quanto la realtà politica si sia divarica-
ta dagli obiettivi fissati dall’ex Rottamato-
re. In quei giorni di febbraio, gli ultimi di
una politica normale, prima dei lockdown
per il Covid-19, Renzi lanciava una serie di
ultimatum (tra cui l’abolizione del reddito
di cittadinanza), in particolare diceva «no»
all’alleanza elettorale con il M5S e chiariva
che Conte «non può essere considerato il
riferimento del fronte progressista perché DETERMINANTE raggiungimento dei «diecimila iscritti» per
non può esserlo chi ha firmato i decreti Sal- Maria Elena Boschi, ex i quali si sarebbero piantati dieci mila albe-
vini»: due macro fenomeni che in questi ministra per le riforme ri, come assicurò Renzi dal palco leopoldi-
mesi sono andati esattamente nel verso op- costituzionali e oggi no mentre dietro di lui scorrevano le imma-
posto a quello desiderato, visto che l’accor- capogruppo di Italia gini della ministra Teresa Bellanova con la
Viva alla Camera. Ogni
do sinistra-Cinque stelle è sempre più orga- zappa in mano per piantare il primo degli
giorno ricorda che Italia
nico e che il premier, nonostante il calo nel Viva è «determinante»
iscritti, si intende simbolicamente.
gradimento, sta sempre nello stesso podio per tenere in piedi la C’è da dire che nel frattempo le urne da-
su cui l’ha collocato il segretario dem Nico- maggioranza di governo vano risultati conseguenti. A partire dalle
la Zingaretti, avendo peraltro nel frattem- prime elezioni in cui si è provata Italia viva
po anche parzialmente corretto i decreti (senza presentare una lista sua), quelle
Salvini. dell’Emilia-Romagna a gennaio scorso: là
A febbraio scorso Renzi si dava infine un dove Renzi pensava per la prima volta di te-
obiettivo, anzi due, per il 31 marzo: «Aprire stare la propria rilevanza, non tanto come
cento sedi di Italia viva e avere mezzo milio- voti assoluti quanto nel ruolo di ago della
ne di registrazioni. Non siamo qui per fare bilancia, e invece fu messo ai margini
un partitino». Di lì a poco aprì la prima se- dall’arrivo delle sardine e della sinistra di
de, al centro di Roma. Quanto agli iscritti, Elly Schlein. Risultato: di 8 candidati che
nonostante il tesseramento 2020 sia ormai sosteneva in varie liste, ne ha eletto uno
finito (dal 19 ottobre è partito quello nuo- con 5.370 preferenze - Mauro Felicori, già
vo) non se ne hanno avute più notizie dopo dirigente del comune di Bologna e poi no-
l’annuncio risalente alla Leopolda 2019, del minato direttore generale della Reggia di

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occupazionale, senza polemiche», è la più


recente sintesi del leader Iv. Renzi in effetti
non ha rinunciato all’ossessione antica di
dettare l’agenda, stile guastafeste: abba-
stanza ormai senza festa però. In Parla-
mento, così come a tutti gli altri livelli, va
avanti a tatticismi, ricattini, ultimatum,
prefigurazioni di rimpasti di governo, nella
continua minaccia di un Vietnam sostan-
zialmente inutile. Da Italia convulsiva, più
che viva.
Al livello di Camera e Senato è pratica-
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mente considerato la mosca tze-tze dagli


uffici legislativi di ogni colore politico per la
capacità di rendere difficoltoso (purché se
ne parli) l’iter di qualsiasi provvedimento:
l’ultimo è il voto d’astensione che ha bloc-
cato il voto ai diciottenni per il Senato, are-
nando di conseguenza il pacchetto di rifor-
me previsto attorno al taglio dei parlamen-
tari (il tutto, in attesa di un chiarimento nel
governo che difficilmente avverrà prima
degli Stati generali dei Cinque stelle, slittati
a metà novembre). Al livello locale, ha fatto
sospirare persino il sindaco di Firenze, Da-
rio Nardella, per i tempi di costituzione del-
la giunta regionale Toscana: dopo aver indi-
cato il candidato oggi governatore, Eugenio
Giani, Renzi ha infatti bloccato tutto per un
braccio di ferro (di fatto con Luca Lotti, suo
ex fedelissimo) sulla giunta, volendo oltre a
un assessorato anche la presidenza del
consiglio regionale (che il Pd non vuole
Caserta proprio da governo Renzi. Un risul- ROTTAMATI mollare). «Non pensavo ci volesse così tan-
tato che si è riprodotto pari nelle ultime re- In alto: Matteo Renzi to», ha quindi sospirato il sindaco di Firen-
gionali di un mese fa, il cui risultato medio alla prima Leopolda, ze, che deve reintegrare la sua di giunta do-
è quello del circa 3 per cento, lo stesso che nel novembre del 2010, po le uscite verso la regione.
gli attribuiscono i sondaggi come quelli quando fu lanciata la Meccanismi tipici, a ben pensarci, che ora
“rottamazione”; in basso:
dell’Swg. Nel dettaglio: l’1,1 raggiunto in però si riproducono in sedicesimo rispetto
la Leopolda dell’anno
Puglia dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, ai tempi in cui Renzi guidava il Pd. Uno stato
Foto: Agf, M. Di Vita - Mondadori Portfolio / Getty Images, M. Sestini

scorso, quando dopo la


il 3 per cento superato a fatica nelle Mar- scissione dal Pd fu di cose non del tutto disprezzabile per Italia
che, lo 0,6 per cento del Veneto; il 4,5 per presentata Italia Viva Viva: finché elezioni non li separi, partecipa
cento in Toscana, il suo regno, con un botti- infatti anche alla spartizione delle poltrone.
no di soli due consiglieri (si puntava a cin- Ad esempio nel consiglio di amministrazio-
que, col 10 per cento); grandi festeggiamen- ne di Ita, la nuova compagnia di Stato che
ti in Campania per il 7,4 per cento (grazie nasce dalle ceneri di Alitalia, ha potuto in-
fra l’altro al supporto di capibastone ex For- fatti quindici giorni fa indicare un nome (Si-
za Italia), entusiasmo per la vetta del 15 per monetta Giordani), a pari merito con Giu-
cento ottenuta a Pomigliano D’Arco (regno seppe Conte (Silvio Martuccelli), mentre gli
di Di Maio) e per la riconferma del sindaco altri sono andati quattro al Pd e tre ai Cin-
di Ercolano, Ciro Bonajuto. «Abbiamo un que stelle. Insomma si vivacchia, tra un ulti-
numero di parlamentari che ci rende deci- matum e l’altro, danzando sul bordo finché
sivi al Senato, un dato alle Regionali di poco si può. In fondo «comunque andrà, sarà un
distante da quello dei Cinque stelle, stimo- successo», come diceva quello. n
liamo il governo ad affrontare la grave crisi © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 39
L’opinione

IL POPULISMO CHE VERRÀ


DI MARCO FOLLINI

E
dunque, alla fine, che cos’è, una pestilen- clima dell’opinione pubblica non è più lo stesso di prima.
za? Oppure un malessere passeggero che Insomma ci si illude che il problema del populismo si
ogni tanto ci affligge e poi se ne va via un risolva per così dire in se stesso. Cercando di metaboliz-
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po’ come era venuto, senza lasciare grandi zarlo quando sembra sul punto di travolgere tutto. E con-
tracce ? O magari invece si tratta di un vi- fidando di archiviarlo non appena la sua corsa dà segno di
rus, di quelli che sulle prime fanno paura essere sul punto di rallentare. Le cronache di questi anni
ma da cui poi la nostra saggezza riesce a recano abbondanti tracce dell’una e dell’altra cosa. Ma
volte a trarre perfino un beneficio risco- lasciano irrisolta la questione di fondo che il populismo
prendo alcune delle ragioni che i torti di prima avevano pone a chi populista non è (e non vuole neppure sembrare
relegato in disparte ? di essere).
Il populismo visto dai suoi nemici resta un rebus. Men- Si tratta allora, in una parola, di cercare di interpretare
tre “loro” hanno un’idea chiara e semplice, direi quasi il populismo. Leggere tra le righe dei suoi proclami, sca-
brutale di “noi”, al contrario noi non riusciamo a interpre- vare sotto la superficie degli stati d’animo da cui trae ori-
tare loro. È l’eterna contesa tra la semplicità e la compli- gine, esplorare le sue contraddizioni. In una parola, ana-
cazione, che assai raramente vede questa prevalere su lizzarlo come un fenomeno politico e non già, come a suo
quella. Così, per loro, i cultori della politica sedimentata tempo avrebbe detto Benedetto Croce, come fosse l’inva-
sono solo un ostacolo da abbattere. Mentre noi, i cultori sione degli Hyksos.
di cui sopra, abituati a trattare e gestire ogni fenomeno, ci
troviamo spaesati al cospetto della sfida che dobbiamo Fin qui, magari senza dirselo troppo esplicitamente
affrontare. Ma poiché l’argomento, non appena lo si ri- per non venir meno agli obblighi della cortesia, il populi-
muove, subito si riaffaccia, forse è il caso di cercare di ca- smo è stato interpretato come anti-politica. Di più, come
pirci qualcosa in più. anti-potere. Lo si è voluto raccontare soprattutto come una
Di fronte al populismo la politica ufficiale, quella fon- aspirazione a disarcionare la classe dirigente prendendo
data sulla rappresentanza, oscilla abitualmente tra due d’assalto le sue strutture consolidate e illudendosi di poter-
opposte attitudini. Quando sale la curva della protesta, le sostituire con le vaghezze di una politica quasi eterea.
tende a sopravvalutarla. Non la contrasta, semmai cerca Così, però, non si è colto l’aspetto più significativo del
di assimilarla, di farla sua. Ruba le sue bandiere, si appro- populismo. E cioè, all’opposto, il suo essere straordinaria-
pria delle sue parole d’ordine, riecheggia malamente i mente fiducioso nelle virtù del “nuovo” potere, come a
suoi argomenti. Esiste una sorta di populismo di palazzo compensare il sentimento di diffidenza con cui si vorreb-
che da un po’ di anni si illude di venire a capo della sua be dedicare alla sepoltura del potere “vecchio”.
nottata recitando in malo modo gli argomenti altrui. Fa Voglio dire che mentre la politica d’antan, per la sua
sorridere ascoltare molti dei più attempati professionisti stessa natura, ama procedere per gradi e diffida di ogni
della politica che intonano gli inni contro la casta. Ma sorta di palingenesi, la politica populista al contrario è
tant’è. È quello che è successo già tante volte, e che mi- straordinariamente confidente nell’impatto che la pro-
naccia di capitare tante altre volte ancora. pria novità, la propria purezza, la propria anomalia sono
Quando poi invece quella stessa curva accenna a poter destinati a produrre solo che si ci possa affacciare sul bal-
scendere, e una sorta di sollievo prende il posto cone del governo avendone sloggiato gli inqui-
delle apprensioni e degli affanni di poco prima, lini di prima.
subentra una speculare sottovalutazione del In altre parole il populismo non si accontenta
populismo. Così, si finisce con l’immaginare di avvicendare i gruppi dirigenti e le loro politi-
che il problema stia per risolversi da sé. Un po’ che. Pretende di reinventare il mondo. E dunque
perché gli araldi della protesta sono saliti a ca- scommette che l’avvento del popolo, tutto inte-
vallo e hanno cominciato ad assaporare le gioie ro, sul ponte di comando possa essere l’inizio di
e le comodità della vita di palazzo. E un po’ per- una nuova civiltà politica. Non accede al potere
ché il vento di protesta che gonfiava le loro vele per fare un giro in giostra. Vi accede per cam-
ha preso a soffiare verso un’altra direzione, e il biarne il senso e la natura. E dunque, come ver-

40 25 ottobre 2020
Prima Pagina

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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sale sull’auto blu della Farnesina

so il potere vecchio c’è il vituperio, così verso il potere nuo- Esageratamente, in entrambi i casi. Dove gli attori di sem-
vo che si viene ad instaurare c’è una fiducia quasi mitica. pre della contesa pubblica vedono un semplice avvicen-
Il populismo insomma non è un antidoto, o un corretti- darsi di leader e di agende, i populisti vedono piuttosto un
vo al potere. Ne è la più radicale reinvenzione - e il para- rivolgimento epocale. Dimostrando di annettere a questa
dossale rafforzamento. Esso contiene una scommessa disputa un’importanza ben maggiore di quella che nor-
sulla novità del proprio potere che è per sua natura la più malmente oppone conservatori e progressisti (o comun-
estrema che abbiamo mai conosciuto. A patto di essere que li si voglia chiamare) al tempo di prima.
nuovo, incontaminato e diverso dal passato, il potere po- È questa radicalità del populismo che andrebbe presa
pulista finisce per irradiare una sorta di sacralità da se sul serio. Perché, certo, la cronaca ci segnala ogni giorno la
stesso. È la costruzione di un altare (laico), non la banale distanza che corre tra quei proclami e i comportamenti
consegna di una campanella. che ne seguono. E così diventa fin troppo facile ironizzare
sui vestiti blu, le auto blu, e tutti gli altri colori di cui la
Non si tratta più di cambiare politica. Ma di cambiare nuova dirigenza si riveste a dispetto delle sue (buone ?) in-
il senso e la natura della politica. Si immagina che un tenzioni. Troppo facile, ma fuorviante. Dato che il populi-
nuovo paradigma civile contenga in sé l’invenzione di un smo non è questo o quello dei suoi esponenti che si può
nuovo mondo. La scissione tra il “prima” e il “dopo” risulta prendere in castagna. Ma è un modo di pensare la politica
così profonda da far apparire il passato, tutto il passato, e il potere che si può riprodurre più spesso di quanto non
come un magma indistinto. A cui magari si può rendere si creda se non se ne comprende fino in fondo la natura.
un omaggio di circostanza, elogiandone perfino qualche Insomma, per usare una metafora che va di moda, la pri-
figura. Ma solo dopo aver proclamato che nel frattempo ma ondata del populismo, gonfiata da anni e anni di predi-
s’è prodotto l’avvento di un mondo nuovo. cazione e arrivata trionfalmente a vincere le elezioni di due
Se si legge tra le righe dei loro proclami si scopre che in anni e mezzo fa, sta forse - forse - cominciando a rifluire per
realtà i populisti credono molto nel potere. Vi credono al- il sollievo di molti. Ma una seconda ondata può sempre fa-
meno due volte. Sia quando denigrano il potere di prima. cilmente capitare se si continua a fraintendere. Q
Sia quando fantasticano sul potere di adesso, o di dopo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: N. Marfisi / AGF

I NUOVI ARRIVATI HANNO IL MITO DEL POTERE.


MA PREPARANO L’ONDA CHE LI SOSTITUIRÀ
25 ottobre 2020 41
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42 25 ottobre 2020
Mala tempora Stefano Liberti

Salviamo i pomodori
dal clima che cambia
La siccità e poi la pioggia eccezionale. La produzione degli ortaggi simboloCopia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

dell’Italia è in crisi. E così l’agricoltura diventa “un giardino senza fiori”

U
n piatto di pasta senza pomodoro è condizioni meteo, le alluvioni e le siccità prolun-
come un giardino senza fiori», canta gate stanno compromettendo seriamente questa
Gino Paoli nella sua celebre hit. Non coltivazione», sottolinea Giuseppe De Filippo,
siamo ancora a quel punto, ma il frut- produttore del foggiano nonché presidente del
to simbolo del made in Italy è in gran- Consorzio per la Bonifica della Capitanata.
de crisi, soprattutto in quello che è il cuore della
produzione nazionale: il Tavoliere delle Puglie. La La crisi del pomodoro ci racconta un fenomeno
siccità di quest’estate, sommata alla carenza idri- più ampio: l’agricoltura italiana è sempre più sog-
ca degli anni scorsi che ha svuotato gli invasi ir- getta agli effetti dei mutamenti climatici. Sono
rigui, ha portato a una riduzione del 35 per cento diverse le colture che, anno dopo anno, vedono
della produzione rispetto al 2019. Meno ettari so- calare le produttività, aumentare le virosi, sfi-
no stati coltivati a causa della mancanza d’acqua brarsi sotto il peso di eventi atmosferici estremi.
- e quelli coltivati hanno dato risultati scadenti, E il futuro sembra tutt’altro che roseo: secondo un
sia in termini di qualità che di quantità. A questo rapporto sull’agricoltura dell’Agenzia Europea per
si è aggiunta una precipitazione eccezionale all’i- l’ambiente, il nostro paese è quello più vulnerabile
nizio di agosto: 200 millimetri di pioggia caduti in di tutta l’Ue, con le rese di colture come grano e
sei ore hanno dato il colpo di grazia a un raccolto mais che potrebbero diminuire fino al 50 per cen-
già scarso. to entro il 2050. Nello stesso rapporto si legge che
due terzi delle perdite di valore dei terreni agricoli
Le cifre snocciolate dai produttori sono da bol- dell’Unione potrebbero essere concentrate pro-
lettino di guerra: «La mia organizzazione ha col- prio in Italia - che ha una superficie agricola pari a
tivato quest’anno 170 ettari invece di 400, con rese meno del 10 per cento del totale europeo.
molto inferiori alla norma», racconta da Foggia
Marco Nicastro, presidente della organizzazione Siamo dunque destinati a vivere in un deserto
di produttori Mediterraneo. agricolo e a dimenticarci le eccellenze alimen-
Con circa la metà della produzione, l’Italia è di tari prodotte nei nostri territori? In realtà no. La
gran lunga il primo produttore europeo di pomo- parola chiave che forniscono gli esperti è: adat-
doro da industria. Ma se si osserva la tendenza tamento. Ridurre il consumo di acqua, usare col-
degli ultimi anni si registra una diminuzione pro- ture o varietà più resistenti e meno idroesigenti,
gressiva. «L’andamento sempre più anomalo delle ripensare il paradigma agricolo e le infrastrutture
a esso dedicate, come gli schemi idrici o gli invasi
per trattenere l’acqua. Mettere in campo insom-
È possibile mettere in opera ma un grande piano che tuteli le nostre produ-
zioni. Perché, altrimenti, lo scenario paventato
un grande piano di adattamento. dall’Agenzia europea dell’ambiente potrebbe rea-
Illustrazione: Ivan Canu

lizzarsi ancora prima del 2050. E la pasta al po-

Altrimenti condiremo la pasta modoro decantata da Gino Paoli la continueremo


a mangiare sì, ma con sugo proveniente dal Nord
Europa.
con sugo d’importazione
Q
© RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 43
Dossier / Usa verso il voto

PERCHÉ PUÒ
VINCERE
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SILENZIOSO, GRIGIO, SEMI NASCOSTO PER MESI.


BIDEN HA LASCIATO CHE TRUMP SI DISTRUGGESSE
DA SOLO CON I SUOI TWEET. E ORA L’AMERICA
LO VEDE COME UN RASSICURANTE PATRIARCA
DI ALBERTO FLORES D’ARCAIS DA NEW YORK

44 25 ottobre 2020
Prima Pagina

W
ill you shut up, man?». Quan-
do nel primo dibattito televi-
sivo Joe Biden ha invitato
Donald Trump a stare zitto,
dopo che il presidente Usa si
era preso il palcoscenico con
attacchi e insulti mai sentiti
nei duelli presidenziali tv,
qualche opinionista ha scritto che il candi-
dato democratico non avrebbe dovuto ac-
cettare provocazioni. The Donald lo mar-
tella ogni giorno su Twitter, lo irride col
Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

nomignolo di “Sleepy Joe”, Joe il dormiglio-


ne, lo accusa di essere una “marionetta”
nelle mani della perfida Kamala Harris e
dell’ala socialista del partito. Lui, otto anni
alla casa Bianca come vice di Barack Oba-
ma, 36 anni negli scranni del Senato o al
Congresso, un paio di volte candidato (sen-
za successo) alla Casa Bianca, alla bella età
di 78 anni sembra aver finalmente trovato
la ricetta per il successo.
Diventando, complice un’America per
mesi semi-paralizzata dalla paura del virus
e dalle rivolte di piazza, il volto per bene,
tranquillo e rassicurante da vecchio pa-
triarca. A cui si perdonano decenni di poli-
tica politicante, qualche legge sbagliata,
molte gaffe e il ruolo (non vero) da perenne
secondo.
In tempi difficili come questi Joe “Slee-
py” Biden, che a febbraio sembrava politi-
camente morto e a marzo è improvvisa-
mente risorto, incarna l’americano medio,
quello che nella vita ha dovuto combatte-
re, che è passato indenne fra drammi

Joe Biden durante


l’ultimo comizio che ha
tenuto a Las Vegas

25 ottobre 2020 45
Dossier / Usa verso il voto

TRA IL DELAWARE
E I PALAZZI
DI WASHINGTON
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1) È il 1988, Biden è senatore e torna


a lavorare, in metropolitana, dopo aver
subito un aneurisma che lo aveva tenuto
per giorni in pericolo di vita

2) Novembre 1972: appena eletto


senatore del Delaware, taglia la torta per
il trentesimo compleanno con la prima 1
moglie Nelia e i due figli maschi

personali e sconfitte politiche, riuscen- pianeta Terra.


do alla fine sempre a rialzarsi. Dal seminterrato nel suo Delaware - lo
E così tra la primavera e l’estate 2020 na- Stato che non gli ha dato la nascita ma che
sce un nuovo Biden. Chiuso nel suo semin- ha forgiato la sua vita personale e politica -
terrato, senza batter ciglio di fronte alle ha seguito da vicino le gravi ricadute eco-
velenose ironie di The Donald («mi piace- nomiche della pandemia e l’esplodere delle
rebbe vederlo uscire dal sottoscala e sentir- proteste contro il razzismo. E ha osservato
lo parlare»), Biden lascia che il tempo scor- i danni di una diseguaglianza salariale e so-
ra e che il suo avversario inizi una sorta di ciale che ha definitivamente allontanato
autodistruzione: con i suoi tweet frenetici e “the people” (l’americano medio di ogni et-
contraddittori, gli attacchi gradassi al dot- nia, ceto e religione) dai disprezzati politi-
tor Anthony Fauci, le minacce ai media e ai canti del Congresso e dagli odiati lobbisti di
suoi (ex) collaboratori, le sfuriate allo staff Washington.
della Casa Bianca. È il gran finale di un impegno politico
Entrato nel tunnel della pandemia - che che ha attraversato mezzo secolo. Tanto è
negli Stati Uniti ha già fatto 230 mila mor- passato da quando Joseph Robinette Biden
ti, oltre il 20 per cento del totale mondiale Jr. - nato al St. Mary’s Hospital di Scranton,
- Biden il moderato, il politico vecchio sti- Pennsylvania in piena guerra mondiale (20
le, il vecchio lupo di mare del Congresso, novembre 1942), laureato in Storia e Scien-
l’uomo dalle mille gaffe, ha subìto una me- ze politiche alla University of Delaware, poi
tamorfosi imprevista. Ha intuito, aiutato divenuto avvocato al Syracuse College of
da uno staff di prim’ordine e dalle punzec- Law, si è insediato al Consiglio di Contea di
chiature della sinistra radicale, che la sfi- New Castle, la piccola cittadina del Delawa-
da per la Casa Bianca 2020 stava diventan- re dove era cresciuto. Fu in quell’ormai lon-
do la scontro epocale dell’America con- tano 1970 che il brillante studente, che due
temporanea. Ha capito e lo hanno aiutato anni prima aveva iniziato a lavorare nello
a capire, che era il momento di presentar- studio legale di un noto esponente del
si come una sorta di piccolo Roosevelt del Grand Old Party («in cuor mio pensavo di
nuovo secolo, pronto a fare un nuovo New essere un vero repubblicano»), sceglie il
Deal di fronte alla crisi con cui un virus partito cui resterà fedele tutta la vita: quel-
subdolo, sconosciuto e maledetto ha mes- lo democratico.
so alle corde anche la superpotenza del Il seggio al New Castle County Council lo

46 25 ottobre 2020
Prima Pagina

3) Con la seconda moglie Jill


all’annuncio della sua prima Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

candidatura alle primarie


democratiche per la
Casa Bianca: verrà sconfitto
da Mike Dukakis

4) Con Barack Obama durante


un ricevimento alla Casa
Bianca. Come vicepresidente ha
3 avuto un ruolo attivo soprattutto 4
in politica economica

conquista presentando un programma li- sconfisse a sorpresa il notabile repubblica-


beral che appoggia in pieno il progetto di no. Non fece però in tempo a gustarsi fino
edilizia popolare in un “suburb”, un’area di in fondo quella clamorosa vittoria. Poco
classe media benestante. Con duemila voti più di un mese dopo (il 18 dicembre 1972)
strappa il quarto distretto (tradizionalmen- sul più giovane senatore Usa si abbatté il
Foto: J. Mc Nally - GettyImages, Bettmann - GettyImages, C. Johnson - The LIFE Images / GettyImages, M. Reynolds

te repubblicano) al favorito candidato del primo grande dramma della sua vita: in
Gop, primo scalino di una carriera politica uno spaventoso incidente d’auto rimasero
che lo catapulterà due anni dopo al Con- uccise la moglie Neilia e la figlioletta di un
gresso degli Stati Uniti. anno Naomi. In auto c’erano anche gli altri
Che un trentenne consigliere di contea due bambini, il primogenito Joseph, detto
potesse sfidare il già tre volte rieletto sena- “Beau” si ruppe una gamba, Robert, chia-
tore repubblicano J. Caleb Boggs nessuno lo mato “Hunter” se la cavò con qualche ferita
poteva lontanamente immaginare. Il giova- superficiale.
ne Biden decise di provarci. Con una cam- Il giovane Joe aveva conosciuto Neilia a
pagna elettorale fatta praticamente senza bordo di una piscina alle Bahamas ai tempi
un dollaro (venne gestita dalla sorella Vale- dell’università e se ne era innamorato a pri-
rie con i risparmi familiari), concentrando i ma vista («quando si voltò verso di me, vidi
suoi sforzi sul ritiro dal Vietnam, sulle pri- che aveva un bellissimo sorriso e splendidi
me richieste ambientaliste, sui diritti civili, occhi verdi», ha scritto nel suo libro di me-
sulla sanità e sui trasporti per tutti, divenne morie “Promesse da mantenere” pubblica-
ben presto una figura popolare: e il 7 no- to poco prima di diventare vicepresidente
vembre 1972, per poco più di tremila voti, nel 2008). Si innamorarono e lui riuscì a
vincere le iniziali resistenze della famiglia

INCARNA IL CITTADINO MEDIO:


di lei, più benestante, politicamente all’op-
posto (erano repubblicani), di fede religiosa
diversa (loro presbiteriani, lui cattolico).
CHE HA AVUTO DIFFICOLTÀ E Quel 18 dicembre Joe Biden era nel suo
ufficio a Washington. Voleva rinunciare al
TRAGEDIE PERSONALI, MA Senato (doveva giurare il 5 gennaio succes-
sivo), ma venne dissuaso dal leader demo-

HA SEMPRE SAPUTO RIALZARSI cratico Mike Mansfield. Fece però un giura-


mento, a se stesso: ogni sera, in ogni

25 ottobre 2020 47
Prima Pagina Dossier / Usa verso il voto

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5) È il 1975 e, da senatore del Delaware,


Biden incontra e appoggia il candidato
democratico alla Casa Bianca Jimmy Carter,
che vincerà le elezioni contro Gerald Ford

6) Alla Casa Bianca, da vicepresidente, 6


con l’ex Segretario di Stato Henry Kissinger

giorno dell’anno sarebbe tornato a casa non gli perdonano di aver votato nel 1994 la
per stare vicino a Beau e Hunter. Fu grazie discussa legge sulla criminalità, sono ades-
ai figli e grazie alla seconda moglie Jill - spo- so (magari solo in chiave anti-Trump) schie-
sata nel 1977 con il pieno appoggio di Beau rati con lui. È quello che conta, visto che
e Hunter - che divenne uno degli uomini po- come ama ripetere bisogna che «ogni singo-
litici più influenti di Washington, nel perio- lo voto venga contato».
do del neo-liberismo democratico, a fianco Anche se Biden non lo ha mai detto, vista
di Bill Clinton e di Al Gore. Ma Biden era un la sua età, il suo comportamento di una vita
neo-liberista a modo suo, se durante gli an- e la scelta di affidare la candidatura alla vi-
ni di Obama i sindacati lo consideravano il cepresidenza a una donna capace e risoluta
loro miglior alleato all’interno della Casa come Kamala Harris, tutti pensano che il
Bianca. Nel 2016, quando tutti davano per vice di Obama non correrà per un eventua-
scontata una sua candidatura alla presi- le secondo mandato nel 2024. Una scelta
denza, arriva il secondo grande dramma che non lo limiterà, ma che gli darà più
familiare, la morte dell’amato figlio Beau, energia da spendere, raccontano gli amici
ucciso da un tumore. È il colpo (insieme al- che lo conoscono meglio. Avrà solo quattro

Foto: Bettmann - GettyImages, C. Maddaloni - Roll Call / GettyImages


la candidatura di Hillary) che lo convince anni per affrontare le sfide immani del ter-
ad abbandonare. zo decennio del Duemila. E Joseph Robinet-
Non era facile per lui, che del vituperato te Biden Jr. vorrà dimostrare, se gli elettori
establishment è stato un protagonista per lo premieranno il 3 novembre, di non essere
decenni, misurarsi con il presidente che affatto “Sleepy”.  n
quattro anni fa ha conquistato la Casa Bian- © RIPRODUZIONE RISERVATA

ca a colpi di antipolitica e populismo. In si-


lenzio - non certo dormendo - ha messo a
punto quel Green New Deal che prevede
duemila miliardi di dollari per combattere il
ERA UN CENTRISTA MODERATO.
cambiamento climatico, ma anche un mi-
lione di nuovi posti di lavoro e un milione e
MA DOPO I DANNI DEL COVID
mezzo di case a prezzi popolari. Quanto alla
sinistra radicale, agli “orfani di Sanders”, Bi- HA PROPOSTO UN PROGRAMMA
den offre un programma più che progressi-
sta. Anche i più scettici, quelli che ancora PIÙ CHE PROGRESSISTA
48 25 ottobre 2020
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Dossier / Usa verso il voto

Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

LA RIPRESA
SECONDO
L
JOE
a scuola politica di Joe Biden sono stati i fumo-
si bar con il bancone lucido e il baseball in tv
della Pennsylvania e del Delaware negli anni
’70. Fiumi di birra e di angosce per gli operai e
i sindacalisti della “rust belt”, la cintura dei
vecchi impianti siderurgici e chimici che sta-
vano andando in disgrazia. Figlio di un vendi-
tore di auto usate che aveva già collezionato un paio di falli-
menti, il giovane Biden, classe 1942, si pagava gli studi in
legge facendo il cameriere e intanto si formava le convinzio-
ni che l’hanno portato in Senato per la prima volta nel 1972
e ancora oggi, quasi mezzo secolo dopo, sono la base del suo
manifesto per le elezioni presidenziali: lo Stato non deve ab-
bandonare chi è in difficoltà, l’industria manifatturiera è la
base di una democrazia sviluppata, bisogna stare dalla par-
te dei lavoratori. Le prime promesse sono 400 miliardi per-
ché le industrie comprino beni strumentali intermedi made
in Usa e 300 miliardi per ricerca e sviluppo. Anche Trump
prometteva alle tute blu che le avrebbe risollevate, anzi su
questa base ha fondato la sua vittoria nel 2016. Solo che poi
DI EUGENIO OCCORSIO non ha fatto niente per loro, viceversa ha abbassato le tasse

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Prima Pagina

alla ricerca dell’elettorato di centro, cerca di calmare le


spinte populiste dell’ala sinistra del partito che voleva misu-
re più radicali: Bernie Sanders, Elizabeth Warren e la giova-
ne scatenata Alexandra Ocasio-Cortez, neo deputata del
Bronx per la quale molti vedono un futuro da ministra ma-
gari del welfare. L’inganno di Trump verso il proletariato è
l’arma numero uno dei Dem. Biden infatti voleva fare perno
sulla disastrosa gestione della pandemia, salvo poi cambia-
re tattica quando il tributo di vite americane (240mila, più
delle guerre di Corea, Vietnam e Iraq messe insieme) è di-
ventato talmente agghiacciante da rendere inopportuno
parlarne in termini elettoralistici, specie dopo che Trump è
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stato contagiato (anche se l’atteggiamento sprezzante


dell’interessato autorizzerebbe le critiche più spregiudica-
te). Ora i Dem parlano di economia. «La Bidenomics ha pre-
so il posto della Pandenomics», sintetizza il Washington
Post. Si parte con la riforma sanitaria: l’Affordable Care Act
del 2013, il famoso “Obamacare”, prevedeva l’estensione
progressiva dei benefici del Medicaid (per i poveri) e del Me-
dicare (anziani) nel percorso verso il servizio sanitario uni-
versale sul modello europeo, se non gratuito almeno soste-
nibile. Trump, spinto dalle lobby della sanità, ha smantella-
to la riforma con misure amministrative opposte e non va-
rando i previsti decreti attuativi, lasciando di nuovo privi di
copertura 30 milioni di americani. Biden vuole ripristinare
la situazione delineata da Obama.
Se sulla sanità Biden insegue il modello europeo, con il
vecchio continente la riconciliazione sarà ad ampio spettro.
Wall Street, New York: «Biden, almeno nelle intenzioni, tenterà di recuperare il
la statua della “Fearless multilateralismo», riflette Ferdinando Nelli Feroci, amba-
Girl”, la ragazza senza sciatore ed ex commissario Ue, oggi presidente dell’Istituto
paura, davanti alla Borsa Affari Internazionali. «Verranno archiviate le roboanti di-
chiarazioni di Trump contro la Nato, l’Oms, l’Organizzazio-
ne mondiale del commercio: caso per caso si verificheranno
ai già ricchi manager e quelle sui profitti delle corporation: le imperfezioni e si cercherà con sobrietà e coerenza di cor-
«Dal 35 al 21%», precisa Angelo Baglioni, economista inter- reggerle». Se in economia Trump teme la concorrenza di
nazionale della Cattolica. «Ora Biden propone di riportare un’Europa coesa, sul piano politico non la considera proprio:
l’aliquota al 28%, con un recupero per il fisco calcolato su «D’accordo che l’America non vuole più scendere sul terreno
base decennale di oltre 500 miliardi di dollari». Più pruden- in aree mediterranee come Libia e Balcani – dice Nelli Feroci
te è sulle tasse individuali sui ricchi: l’aliquota marginale per - ma per iniziative come gli accordi di Abramo (la pace sepa-
chi guadagna più di 400mila dollari verrà riportata dal 39 al rata di Israele con Emirati Arabi e Bahrein benedetta dagli
42%, senza infierire ulteriormente per il timore di fughe di Usa, ndr) è stato ignorato il parere europeo. Con Biden si
capitali. «Tutt’al più - precisa Baglioni - si modulerà in modo cambierà spartito». Anche sulla Cina l’America non vorrà più
diverso la complessa partita delle detrazioni, che compren- essere First “da sola” ma a fianco dell’Europa. «L’approccio
dono a volte perfino le tasse locali versate agli stati». Biden, sarà meno aggressivo anche se non è facile negoziare con

AIUTI AI LAVORATORI IN DIFFICOLTÀ. E ALLE


IMPRESE. ASSISTENZA SANITARIA. PIÙ TASSE SUI
GUADAGNI DI BORSA. IL SUO PROGRAMMA
ECONOMICO PIACE A TUTTI. PERSINO A WALL STREET
25 ottobre 2020 51
Dossier / Usa verso il voto

PIL STATI UNITI I CONTI DEL GOVERNO FEDERALE (Dati in percentuale del PIL)
Andamento annuo
Prestiti da parte dello stato Debito netto / Debito lordo
80,8
2012
103.3
3,1 3 3,1
81,5
2,5 2013
2,2 2.3 2,2 104,9
1,8 1,7 1,8 -8 -4,6 -4,1 -3,6 -4,4 -4,6 -5,8 -6,3 -18,7 -8,7 -5,5 81,2
2014
104,5
Disavanzo netto (differenza tra PIL potenziale e PIL reale) 80,8
2015
104,6
81,8
2016
106,6
81,9
Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

2017
-6 -5,4 -4,1 -2,3 -1,9 -1 0,4 1 -3,2 -1,5 -0,1 105.7
83,2
Disavanzo strutturale 2018
106,9
84
2019
108,7
106,8
2020
131,2
-4,3 -4,9 -3 -2,6 -2,6 -3,7 -4,3 -5,7 -6,8 -15 -7,6 -5,4 107,3
2021
133,6
2020

2020
2025

2025
2021

2021
2012

2012
2013

2013
2018

2018
2015

2015
2019

2019
2016

2016
2017

2017
2014

2014

113,8
2025
Proiezioni Proiezioni 136,9
0UMVNYHMPMJH!4PZ[HRLY -VU[L!-VUKVTVUL[HYPVPU[LYUHaPVUHSL

Pechino», riconosce Paolo Guerrieri, eco- I DATI DI UNA CRISI l’auto elettrica), pannelli solari e pale eoli-
nomista della San Diego University. «L’Ame- Nei grafici, le stime che, nonché le società locali dei servizi pub-
rica vorrà lavorare insieme allo storico allea- sull’economia Usa dell’Outlook blici grazie ai finanziamenti ecologici. Per-
to europeo smettendo di considerarlo un al- del Fmi presentato a Washington denti sono neanche a dirlo le compagnie
tro nemico. Episodi come i dazi minacciati il 13 ottobre. Il disavanzo netto petrolifere, i produttori di acciaio, le indu-
contro le auto tedesche o il vino italiano, con corrisponde a quello che in strie chimiche. Speculari gli effetti sui mer-
Europa è il rapporto deficit/Pil.
pretesti risibili tipo gli aiuti pubblici all’Air- L’Output gap è particolarmente cati europei, conferma un rapporto dell’Ubs
bus, se Biden vincerà non si ripeteranno». Le negativo per la carenza di che ricorda l’apertura del mercato per le
guerre commerciali con la Cina hanno pe- domanda per consumi e aziende delle infrastrutture (italiane in pri-
raltro avuto l’effetto di abbattere il commer- investimenti. Il disavanzo ma fila) visto il piano Dem da 4mila miliardi
cio mondiale, che nel 2019 ha avuto una cre- strutturale calcola il deficit per rinnovare ponti, strade, autostrade, por-
scita negativa per poi affondare nel dram- senza le componenti transitorie ti, aeroporti. Trump aveva promesso qualco-
matico 2020. La crisi si scarica sui lavoratori. dovute al ciclo economico. sa del genere, parlando addirittura di 10mila
«Teste più lucide capiranno che non c’è nul- Il debito netto si ottiene miliardi, ma non ha fatto seguire alle parole
la da guadagnare per nessuno da una rab- sottraendo al debito le attività e neanche un fatto.
biosa acrimonia - dice Jim O’Neill, ex nume- le partecipazioni dello Stato L’Europa trarrà poi vantaggi indiretti dagli
ro uno di Goldman Sachs oggi al think-tank aumenti fiscali sui capital gain annunciati
Chatham House - fermi restando i punti di oggettiva tensio- da Biden, che porteranno a una perequazione e a una più
ne come Hong Kong». Ma il simbolo del riavvicinamento fra equilibrata distribuzione degli investimenti fra i due conti-
le due sponde dell’Atlantico è l’ambiente. «Biden riporterà nenti visto che non converrà più puntare solo sull’America.
l’America negli accordi di Parigi sul riscaldamento globale Moody’s - che in un report ritiene «il candidato democratico
che Trump ha ripudiato - spiega Enrico Moretti, docente di più qualificato di Trump» - prevede per Wall Street anni sì
economia politica a Berkeley – e ha annunciato un piano da positivi ma a ritmi non vertiginosi proprio perché parte degli
2mila miliardi per l’auto elettrica, le energie rinnovabili, la investimenti andranno in Europa. Il programma Dem preve-
sostituzione con impianti meno inquinanti degli stabilimen- de entrate per 4mila miliardi grazie alle maggiori tasse su
ti vetusti e altre iniziative per il contenimento della CO2 re- aziende, individui e capital gain. Le spese (welfare, infra-
sponsabile del global warming, compresa la controversa car- strutture, assistenza alle imprese) superano i 7.500 miliardi.
bon tax. Troverà la convinta solidarietà nell’opinione pubbli- Questo per i piani strutturali. Ci sono poi le spese straordina-
ca americana oltre che europea». Negli ambienti finanziari si rie per il sostegno ai disoccupati creati dal Covid: oggi 15 mi-
fanno i conti dei sommersi e dei salvati in Borsa: con Biden lioni (ad aprile si toccarono i 40), di nuovo in aumento visto
guadagnano le società di tecnologia (si pensi alle batterie per che nella prima settimana di ottobre le richieste di sussidio

52 25 ottobre 2020
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PROIEZIONI PIL DEL WORLD ECONOMIC OUTLOOK


Edizione dell’ottobre 2020
3.1
2.2

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−4,3
2019 Proiezioni 2020 Proiezioni 2021

Differenze da Giugno 2020 Differenze da Aprile 2020

3,7

1,6

−1,4 −1,6
2019 2021 2020 2021

di disoccupazione hanno superato le 800mi- In un’impresa tessile di New Fra le incognite del voto ce n’è una «così
la: in tempi normali sono in media 200mila. York si lavora con le mascherine paradossale che ritenevamo fosse appan-
E va finanziato il piano d’emergenza per le e con la distanza di sicurezza naggio dei regimi dittatoriali tipo Bielorus-
piccole aziende. Oggi i democratici dall’op- impressa sulla maglia sia o Venezuela», dice Elliot Hentov, capo
posizione spingono perché il Congresso ap- della Policy research della finanziaria State
provi il loro piano da 3mila miliardi: i repubblicani si oppon- Street di Boston: «Vista la posizione resa pubblica da Tru-
Pagine 54-55: Spencer Platt / Getty Images. Pagine 52-53: L. Radin -Pacific Press/LightRocket / Getty Images

gono, ma non è escluso che in extremis qualcosa sia stanzia- mp, l’esito delle elezioni verrà contestato se dipenderà solo
to. Biden riproporrà quel che manca per la cifra totale. La dai risultati di uno o due stati. Peggio ancora, dato il domi-
Oxford Economics prevede che con la vittoria Dem l’econo- nio della Corte Suprema e di molti tribunali federali, Trump
mia - sperando che nel frattempo il Covid dia respiro - impie- avrà la possibilità di ribaltare qualsiasi risultato che presen-
gherà un anno di meno a tornare ai livelli del 2019: fine 2022, ti una differenza minima». L’incertezza è fra gli scenari il più
e fine 2023 se resta Trump. Intanto la crescita nel 2021 «sarà probabile, fino al 30%, per il mondo della finanza. «La novi-
del 5,8% contro il 3,8% a presidente immutato», si legge nel tà di quest’elezione è l’alta probabilità che all’indomani del-
report. «Il rapporto debito/Pil salirà dal 108 al 130% ma è un lo scrutinio e nelle settimane successive non emerga un vin-
rischio da correre perché l’America non ha problemi a finan- citore», conferma Didier Saint-Georges del comitato d’inve-
ziarsi». A fine periodo si tornerà alla disoccupazione del 4%: stimento della società di gestioni patrimoniali francese
«L’importante è non accontentarsi del dato statistico», av- Carmignac. «Le istituzioni potrebbero essere temporanea-
verte Allen Sinai, capo di Decision Economics di New York. mente paralizzate da ricorsi e contestazioni di ogni tipo, e
«Pur figurando occupati per poche ore alla settimana, milio- quest’incognita, rafforzata dalla nomina della nuova giudi-
ni di americani non hanno soldi per l’affitto, l’educazione dei ce alla Corte Suprema, rende le ripercussioni del voto incer-
figli, la sanità. E a fine mese entrano in crisi per mangiare. te». Per vedere Biden alla prova, insomma, non basterà vin-
Con l’economia che affonda sotto i colpi della pandemia, la cere le elezioni. n
situazione è critica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SE DOVESSE CAMBIARE IL PRESIDENTE, LA CRESCITA


DEL PIL SAREBBE MAGGIORE DI DUE PUNTI.
E COMINCEREBBE CON UN ANNO DI ANTICIPO
25 ottobre 2020 53
Dossier / Usa verso il voto

DECIDONO
LE DONNE
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NEL 2016 SCELSERO TRUMP AFFASCINATE DALLO


SHOW TV “THE APPRENTICE”. ORA LO HANNO
CONOSCIUTO MEGLIO. E LO AMANO MOLTO MENO
DI DAVIDE MAMONE DA NEW YORK

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L
a regola seguita dalle volon- sua campagna elettorale. Alcuni delle deci-
tarie che sostengono il candi- ne di milioni di telespettatori che hanno se-
dato democratico Joe Biden guito il reality show, da lui condotto per 14
si chiama “regola delle due stagioni, si sono convertiti poi in suoi elet-
V”. Cioè «voting and volunte- tori. Molti di questi sono state donne e i dati
ering», come spiega all’E- sembrano dimostrarlo, a partire dalle rileva-
spresso Laura Buchwald, am- zioni raccolte da Cnn e riprese dall’istituto
ministratrice del gruppo Facebook nazionale Morning Consult, secondo cui le elettrici
Women for Biden Harris 2020. La traduzione bianche d’America abbiano preferito Trump
è semplice: votare e fare volontariato, per alla Clinton con uno scarto di ben 9 punti
spingere le altre donne a recarsi al seggio. percentuali nel 2016: 52 per cento per lui, 43
Metterla in pratica è un po’ meno sem- per cento per lei.
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plice, però. Gli Stati Uniti sono nel pieno «Ma quest’anno non credo sarà così, io
dei coronavirus (oltre 8 milioni di infetta- quello lì non lo voto più», confida all’Espres-
ti e 220 mila decessi) e le procedure di vo- so Emily Sutter, nativa di Philadelphia, in
to dipendono, complicandosi, da Stato a Pennsylvania. Donna in carriera e madre di
Stato. Ma seppure nella confusione c’è una DRIVE-IN famiglia, 41 anni, per “quello lì” intende Tru-
tendenza elettorale che continua da qual- Le chiamano “drive-in mp, che anche lei preferì a Hillary per la Ca-
che settimana a seguire lo stesso percorso, voter mobilization”, sa Bianca nel 2016. «Sono un’indipendente,
a pochi giorni dalla notte del 3 novembre. sono eventi in voto chi credo sia migliore, ma quattro anni
E riguarda proprio donne come quelle che automobile per fare fa ho sbagliato e ora voglio riparare», dice.
Laura Buchwald sta provando a convincere. campagna elettorale in Al contrario di Laura Buchwald, Sutter non
tempo di virus.
Nel 2016 preferirono Donald Trump a Hil- è molto social. Nella sua casa di Indian Trail
Qui sopra: due
lary Clinton. Ora sembra pronte a cambiare attiviste all’opera a
in North Carolina, dove vive con suo marito
idea. «Sceglieranno Joe Biden, perché sta as- Miramar, Florida e due figli a una manciata di chilometri da
sumendo il ruolo del padre anziano e saggio, Charlotte, preferisce fare campagna eletto-
per recuperare una nazione smarrita e nel rale con i vecchi sistemi. «Bussando alle por-
caos», spiega la Buchwald, newyorkese che te, telefonando a casa, parlando con gruppi
ha le idee chiare sul perché nel 2016 Hillary mirati di amiche e amici».
Clinton abbia perso: «La prima ragione è che Sutter rappresenta alla perfezione il ge-
l’odio verso Hillary perché era moglie di Bill e nere di “suburban woman” con cui Trump
molte donne non volevano vedere una come vorrebbe dialogare. Appartenente alla clas-
lei avere successo: hanno preferito quindi un se media, con una famiglia da mantenere,
businessman, nonostante tutto». La secon- una villetta a schiera e il parcheggio per il
Foto: S. Keith/Getty Images, C. Somodevilla/Getty Images, B. Smialowski - Afp /Getty Images

da è più di strategia elettorale: «Hillary si è Suv. «Donne delle periferie, posso tornare a
dimenticata del Midwest, ha dato per scon- piacervi?», ha detto Trump da Johnstown, in
tati i suoi elettori lì. Non puoi permettertelo, Pennsylvania, durante uno dei primi comizi
specie se sei una candidata donna». Il terzo elettorali dopo la guarigione dal coronavirus.
motivo, invece, ha a che fare con le impres- Uno dei tanti appelli a queste elettrici che lo
sioni più che con i fatti. «Io, da newyorkese, aiutarono a sconfiggere Hillary Clinton e a
Donald Trump lo conoscevo già bene, per le cui ora si sta rivolgendo, facendo leva sullo
storie che lo riguardavano, per gli scandali spauracchio Black Lives Matter: «Gli estre-
che ha vissuto e per la fortuna ereditata dal misti di sinistra metteranno a ferro e fuoco le
padre. Le altre donne d’America lo hanno vostre tranquille case di periferia e distrug-
conosciuto invece come quello sicuro di sé geranno il sogno americano», ripete come
della serie tivù The Apprentice: una celebrity un mantra il Presidente in questi giorni. «Ma
così, a livello di carisma, affascina sempre». ALL’INSEGUIMENTO io mi sono pentita di averlo votato quando
Nel documentario Netflix “Trump: An Conscio di essere ho visto quanta poca empatia abbia usato
American Dream” lo stratega repubblicano dietro Biden nei nell’affrontare la crisi della pandemia», com-
consensi dell’elettorato
Roger Stone, storico alleato del presiden- menta Sutter. «Noi donne stiamo soffrendo
femminile, appena
te in carica, lo dice chiaro e tondo. L’inizio guarito dal virus
più dei maschi la didattica a distanza dei
della carriera televisiva in The Apprentice, Trump ha fatto nostri figli, fatichiamo a mantenere il nostro
format in cui Trump licenziava e premiava partire una campagna lavoro, magari abbiamo visto i nostri mariti
aspiranti imprenditori a caccia di successo, apposita: «Posso perdere la malattia», prosegue. «I cosiddetti
è stato anche l’inizio inconsapevole della tornare a piacervi?» “antifa” sono percepiti da me come l’ul-

25 ottobre 2020 55
Dossier / Usa verso il voto

timo dei problemi, e non sono l’unica a


pensarla così: ma Trump proprio non sem-
bra ascoltare».
Joe Biden è avanti nelle preferenze delle
donne in tutti i sondaggi. Sempre secondo i
dati Morning Consult, il candidato Dem è a
valanga contro Donald Trump sul voto delle
donne appartenenti alla comunità nera (88
per cento contro il 6), supera il presidente
nelle preferenze delle donne ispaniche (66
per cento a 29) ma soprattutto è davanti nel-
le preferenze delle “suburban women” come Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

Sutter: 51per cento a 44. «Eppure io non mi ANTI ABORTISTA Bend è stato sindaco. «Proprio perché pen-
sento tranquilla, ho la sensazione che Tru- Amy Coney Barrett, savo servisse un volto giovane per riattrarre
mp possa rimontare di nuovo all’ultimo», nominata da Trump alla il voto delle donne che avevamo perso nel
dice all’Espresso Cynthia Green, 33 anni, Corte Suprema. 2016», precisa. Il partito invece è andato in
A destra: Nancy Pelosi,
residente di South Bend in Indiana. Durante un’altra direzione: «Lo rispetto, ma continuo
speaker del Congresso,
la primavera del 2019, quando iniziò la corsa che spesso accusa
a vedere Biden come una figura troppo de-
alle primarie dei dem, Green aveva soste- Trump di maschilismo bole nonostante abbia scelto Kamala Harris
nuto con forza Pete Buttigieg, che di South come vice».

LA DESTRA? DEMAGOGIA PLUTOCRATICA


COLLOQUIO CON PAUL PIERSON DI MARTINO MAZZONIS
I partiti conservatori si sono spesso sindacati. A partire dalla metà degli anni
trovati di fronte a un bivio: accettare ‘90 le cose cambiano. Se dovessimo
l’idea di moderare la propria agenda individuare una figura chiave per
economica per raccogliere i consensi spiegare il Grand Old Party di oggi, direi
necessari a vincere le elezioni, oppure che non è certo Ronald Reagan ma
soffiare sul fuoco delle paure e del Newt Gingrich, lo speaker della Camera
risentimento. “Let Them eat tweets”, tra 1995 e 1998. Gingrich organizzò una
“Che mangino tweets”, titolo geniale rivolta contro Bush senior perché questi
del nuovo libro di Jacob Hacker e cercava un dialogo con i democratici
Paul Pierson, scienziati politici che in Congresso e inaugurò la strada della
insegnano a Yale e Berkeley, parte da polarizzazione estrema, mettendo in
questo «dilemma dei conservatori» per Il politologo americano Paul Pierson dubbio la lealtà democratica degli
raccontare come il partito repubblicano avversari politici. Naturalmente Gingrich
abbia scelto la strada peggiore. E il cominciato tutto questo? era il portato di dinamiche politiche che
fenomeno Trump, secondo gli autori, non «Il partito repubblicano non è sempre attraversavano il partito: in quegli anni
è in nessun modo uno strappo, ma una stato quel che è oggi. Nel libro facciamo le talk radio conservatrici crescevano
conseguenza naturale di dinamiche che l’esempio di Richard Nixon, che sebbene in maniera esponenziale, mentre la
risalgono alla metà degli anni ‘90. I due abbia alimentato le tensioni razziali per lobby delle armi, la National Rifle
scienziati politici, che sulla destra Usa generare consenso negli Stati del Sud, Association, e gli evangelici divenivano
hanno scritto diversi volumi, definiscono dal punto di vista economico era più a progressivamente colonne portanti
questa politica (che regala bonus fiscali sinistra di qualsiasi eletto repubblicano del consenso repubblicano. Gingrich
ai ricchi, elimina regole e foraggia contemporaneo. Qualcuno forse oggi e i suoi collaboratori, molti dei quali
l’estremismo di destra), “populismo definirebbe la sua proposta di riforma divenuti figure centrali del partito negli
plutocratico”. sanitaria “socialdemocratica”. Nixon anni successivi, cementarono anche
Professor Pierson, quando e come è cercava persino un rapporto con i le alleanze con le organizzazioni delle

56 25 ottobre 2020
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Anche perché di donne che sostengono


Donald Trump, nel Paese, comunque ce ne
sono ancora molte. È il caso ad esempio di
Jadeen Nikita, ballerina di base a New York.
«Ho capito che Trump avrà vita facile nel
momento in cui ho visto, a marzo, che i de-
mocratici avevano scelto Biden», dice all’E-
spresso. «I sondaggi? Non mi fido. Vengono
usati dai media mainstream in televisione
per scoraggiare il voto di chi è indeciso»,
dice, ripetendo quasi con le stesse parole
quanto il Presidente continua a ribadire nei
LE ORGANIZZAZIONI CARITATEVOLI
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suoi comizi in giro per il Paese. «Quando


dicono che le donne nelle periferie votano
ACCUSANO IL PRESIDENTE DI Biden, ad esempio, quell’annuncio serve per
dissuadere le sostenitrici di Trump a recarsi

“SCARSA SENSIBILITÀ UMANA” al seggio facendo credere loro che sia inuti-
le». Nikita ha sostenuto The Donald nel 2016

NELLA GESTIONE DEL COVID-19


ed è pronta a rifarlo il 3 novembre, perché
«ha garantito livelli di occupazione mai

imprese. La Camera di Commercio, oggi «C’è una differenza tra il populismo milioni della working class bianca che
alleata dei repubblicani, era favorevole europeo di questi anni e quanto danno il loro consenso ai repubblicani
alla riforma sanitaria proposta da succede negli Stati Uniti. Qui da nonostante certe politiche economiche?
Clinton, ma Gingrich lavorò per cambiare noi si combinano l’anti elitismo, «I ricchi da soli non fanno vincere le
gli equilibri interni all’associazione l’individuazione di nemici, presidenziali, era necessario generare
imprenditoriale, che cambiò gruppo il nazionalismo bianco e il consenso altrimenti. Come? Generando
dirigente e ribaltò la propria posizione. conservatorismo religioso, ma queste allarme e risentimento attorno a una
Da allora la alleanza tra populisti e cose si accompagnano a politiche serie di questioni sociali. Ci sono diversi
plutocrati è un dato di fatto. Un secondo economiche così a favore dei ricchi precedenti storici, specie in periodi di
momento chiave viene nelle primarie che nessuno ha il coraggio di adottarle grandi diseguaglianze. Nel contesto
del 2000. John McCain proponeva altrove. Non c’è un Paese occidentale americano, nel quale i partiti sono leggeri
una riforma delle tasse favorevole alla diseguale come gli Stati Uniti e la e non hanno la capacità di generare
middle class e una riforma del sistema verità è che se descrivessimo alcune partecipazione, servivano alleanze con
di finanziamento della politica, alla delle politiche economiche adottate dai gruppi che avessero quella capacità. In
sua destra correva George W. Bush. In repubblicani negli ultimi decenni agli questo senso il partito repubblicano ha
quell’occasione migliaia di persone che elettori, questi reagirebbero dicendo: dato le chiavi di casa all’alleanza che
votavano in South Carolina, ricevettero “ma no, non è possibile che abbiano si è formata nel tempo tra ricchezza e
una telefonata di un sondaggista davvero fatto queste cose”. I tagli alle organizzazioni conservatrici come la NRA
Foto: ZumaPress/ AGF, S. Reynolds - Bloomberg /Getty Images

che chiedeva: “Votereste per McCain tasse di Trump sono andati al 60 per o le chiese evangeliche. Parallelamente,
sapendo che sua moglie è drogata e cento al 20 per cento più ricco della a fare da cassa di risonanza c’erano i
la figlia adottiva è in realtà una figlia popolazione ma lo slogan è “il più media di destra, la galassia delle talk
illegittima (la bambina è del Bangladesh, grande taglio delle tasse della storia” radio e dal 1996, FoxNews, che ha
quindi il sottotesto era “McCain infedele mentre le proposte repubblicane in creato un business model vincente
con donne di colore”, ndrR). Bush vinse materia di Sanità priverebbero 20 basato sul promuovere la rabbia e creare
le primarie e dopo di allora quello stile milioni di persone dell’assicurazione bolle nelle quali la gente ascolta solo un
di condurre la battaglia politica divenne ed eliminerebbero il divieto contenuto tipo di messaggio. Naturalmente questa
preponderante. Dalla presidenza Bush in in Obamacare di penalizzare chi ha alleanza non è frutto di una decisione
poi le forze che spingono il partito verso cronicità. Ma negli spot elettorali la presa durante una riunione, ci sono forze
il populismo plutocratico non fanno che promessa è quella di non cambiare che spingono in questa direzione e c’è
crescere». nella direzione che le proposte scritte chi frena. Ma le forze plutocratiche nel
Perché “plutocratico”? Non basta indicano». partito repubblicano diventano sempre
definirlo “populismo”? Ma come è possibile convincere i più forti ed è sempre più difficile per

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Prima Pagina Dossier / Usa verso il voto

era dietro l’angolo, ad aver fatto cambiare


loro idea. E la nomina della giudice della
Corte Suprema Amy Coney Barrett, le cui
posizioni a destra mettono in dubbio la
libertà di scelta delle donne americane di
domani su aborto e fecondazione in vitro,
non ha aiutato. «Joe Biden è un uomo di
famiglia, che sa ascoltare», spiega anco-
ra Buchwald. Che ricorda:«Quando nel
dicembre del 1972 Biden perse la moglie
Neilia e la figlioletta Amy, in un terribile
incidente stradale, era appena stato elet-
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visti per noi donne fino al coronavirus». E “I AM SPEAKING!” to senatore del Delaware. Da quel giorno
Kamala Harris: quando
secondo lei, «ha anche gestito la pandemia in poi, fece il pendolare da Washington, in
in tv ha rifiutato di
nel modo migliore possibile: non è l’empatia treno per non lasciare mai soli i due figli
essere interrotta da
a salvare vite, sono le azioni», dice. Pence («I’m speaking,
rimasti. È un essere umano dignitoso con
Ma per diverse donne americane è stata mister Vice President!») una sensibilità che la politica ha perso da
proprio l’assenza di sensibilità del presi- ha galvanizzato le quando Trump è presidente. Ora abbiamo
dente, che negli ultimi due mesi ha detto donne a cui i maschi bisogno di normalità». Q
almeno 28 volte che la fine della pandemia “parlano sopra” © RIPRODUZIONE RISERVATA

chi è contrario deviarne il tragitto. difesa del possesso di armi, che sia che l’unico modo che i democratici
Al fondo credo che alla radice di tutto quella alimentata dai media o che sia hanno per vincere le elezioni è avere
questo ci sia un progressivo smottamento per motivi religiosi, ha spesso come una coalizione ampia che raccolga
del potere economico in America negli sottofondo la questione razziale ma non anche un consenso moderato. I
ultimi 50 anni che i repubblicani hanno basta. Gli evangelici ad esempio sono repubblicani possono vincere la Casa
deciso di adottare e promuovere. Poi c’è convinti che la loro fede e il loro modo di Bianca o il Senato con il 45 per cento,
il progressivo collasso dei sindacati, che vivere siano minacciati. La maggioranza ai democratici serve il 55. Questa
ha pesato moltissimo». degli americani non si occupa granché necessità si traduce in un partito meno
Se il messaggio funziona, però, vuol di politica e così tende a recepire omogeneo, che richiede un tasso più
dire che c’è anche una quantità di quel che sente. E molto di ciò che le alto di moderazione. C’è una religione
gente disposta ad ascoltarlo.... persone ascoltano è generato dall’alto, civile accettata dalla maggioranza che
«Se Trump ha vinto vuol dire che dalle organizzazioni che ho citato e narra l’idea che abbiamo un sistema
sottovalutavamo il livello del rancore dall’ecosistema mediatico che fa loro da politico perfetto, nonostante sia invece
razziale nell’elettorato bianco. Assieme grancassa. Queste organizzazioni sanno disfunzionale. Riforme politiche sono
al trasferimento di potere economico usare al meglio le inquietudini e paure di cruciali perché oggi il sistema sembra
verso l’alto, il passaggio dalla società certe fasce della popolazione relative alla costruito per impedire risposte agli
a netta predominanza bianca a una trasformazione demografica della società enormi problemi del Paese. Ma il
società mista è stato un fattore che ha e dalle opportunità che diminuiscono. sistema è anche pensato per non essere
turbato nel profondo quei bianchi che Ma la forma regressiva presa da queste cambiato. Quindi, nonostante si parli
non hanno altri vantaggi se non la razza, inquietudini è il prodotto di un lavorìo di superamento del collegio elettorale
chi ha studiato meno e vive in aree meno dall’alto e non solo dei sentimenti nella o di aumentare il numero di seggi alla
dinamiche. Noi però pensiamo che sia pancia della classe lavoratrice bianca». Corte Suprema, l’unica cosa che forse
riduttivo quel che i media tendono a fare E i democratici? Non hanno anche loro cambierà è la regola del filibuster
Foto: B. Smialowski - Afp /Getty Images

dicendo “è colpa delle diseguaglianze un problema di eccessiva vicinanza a (l’ostruzionismo ad oltranza, ndr). Il
e dell’ansia economica”, oppure “è certi poteri economici? fatto è che la religione civile è anche
colpa del rancore razziale”. La verità è «I democratici hanno come primo condivisa da molti senatori democratici
che è emersa una politica identitaria di problema quello di fare i conti con un anziani - e perfino dal candidato
destra che fa una macedonia di diversi sistema politico che li sotto-rappresenta: presidente. Costoro conservano la
ingredienti che si sommano, diventando dal 1988 i repubblicani hanno vinto tre memoria di un modo di fare politica in
molto più potenti di quanto non lo volte su sette le presidenziali e solo in Congresso che non c’è più, spazzato via
siano presi singolarmente. L’emergere un caso hanno preso più voti. Questa dalla polarizzazione attuale». Q
della rabbia, che sia collegata alla struttura istituzionale implica anche © RIPRODUZIONE RISERVATA

58 25 ottobre 2020
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Europa / Fede e libertà

LA FRANCIA HA I
Parigi, Place de
la République,
manifestazione
per la libertà
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d’espressione
e in omaggio
a Samuel Paty

60 25 ottobre 2020
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L MAL DI ISLAM LA DECAPITAZIONE DI SAMUEL PATY


RIACCENDE L’ANGOSCIA DEGLI ATTENTATI Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

2015-2016. E IL DIBATTITO: LA RELIGIONE


MUSULMANA È COMPATIBILE
CON LA LAICITÀ REPUBBLICANA?
DI ANNA BONALUME DA PARIGI

L
a Repubblica è sotto attac- que, attentati a carattere islamista (il caso
co. Il 16 ottobre la polizia Merah 2012, Bataclan 2015, Nizza 2016,
ha ritrovato nella banlieue Carcassonne 2017) si intrecciano con il di-
ovest di Parigi un corpo sen- battito politico e culturale: come definire e
za testa: è il cadavere di un costruire un Islam compatibile con i valori
insegnante di storia delle repubblicani francesi e con il principio della
scuole medie di Conflans. laicità, la libertà d’espressione, di coscienza
La testa giace qualche metro più in là. Il e di blasfemia.
colpevole, ucciso dalla polizia, è un 18enne «L’Islam è un problema franco-france-
di origine cecena che avrebbe rivendicato se», ha scritto Bruno Étienne, uno dei primi
l’atto a sfondo religioso su Twitter: l’inse- sociologi negli anni Ottanta ad occuparsi
gnante avrebbe mostrato delle caricature di della relazione tra Francia, Islam e islami-
Maometto in classe durante un’ora di lezio- smo. “La questione musulmana in Francia”,
ne sulla libertà d’espressione. L’atto è stato è il titolo di un libro del 2015 di Bernard Go-
immediatamente definito «attentato terro- dard, ex funzionario del ministero dell’In-
rista islamista» da Emmanuel Macron. terno, che sottolinea l’emergere di una que-
L’emozione nazionale è intensa: si parla stione musulmana «oggetto di paura, an-
della guerra tra noi e «loro, i terroristi». In goscia, diffidenza e animosità, se non di
effetti l’omicidio del professor Samuel Pa- odio» e di un Islam combattente, terrorista,
ty avviene tre settimane dopo l’attacco a vocazione jihadista, a partire dall’impli-
con un coltello vicino ai vecchi locali di cazione della Francia nella guerra in Siria. 
Charlie Hebdo a Parigi; mentre si svolge il Perché in Francia? Perché il Paese è colpi-
processo che dovrebbe fare chiarezza su- to da numerosi attentati a sfondo islami-
gli attacchi del 2015 contro Charlie Heb- sta? Oggi l’Islam è la seconda religione dopo
do, una poliziotta di Montrouge e contro il cattolicesimo con 2.500 luoghi di culto:
l’Hyper Cacher. E soprattutto dopo che, il una presenza importante che ha radici sto-
Foto: A. Keler - MYOP / Luz

2 ottobre, il presidente Macron ha annun- riche. La colonizzazione francese ha porta-


ciato una nuova “legge sui separatismi”, sul to all’integrazione di diversi territori musul-
Foto: Xxxxx Xxxxxx

finanziamento delle associazioni religiose mani nella Repubblica francese: dal 1830 al
e il rafforzamento della laicità, riferendosi 1962 l’Algeria è stata una colonia francese. A
in particolare alla lotta contro «il separa- partire dagli anni Settanta diverse popola-
tismo islamista». Ancora una volta, dun- zioni originarie del Maghreb, dell’Africa

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Europa / Fede e libertà

subsahariana e della Turchia sono mi-


grate in Francia. Molte famiglie si sono inse-
diate in aree di periferia, le banlieue, diven-
tate ghetti di miseria, considerate zone
“esplosive”, sono ricettacoli di violenze ur-
bane e fenomeni di comunitarismo. Il film
“Les miserables” racconta questa frattura
sociale.
Dall’inizio degli anni Novanta, l’Islam
vissuto come identità, culturale e politica,
spesso sviluppato nelle banlieue, è entrato
in conflitto con la regolamentazione della Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

vita pubblica francese, basata sulla legge


del 1905 sulla separazione tra Chiese e Sta-
to che codifica la laicità: uno degli atti che HOUELLEBECQ
fonda la secolarizzazione dello Stato e un Nel suo romanzo
valore costitutivo della Repubblica france- “Sottomissione” del
se. Questo principio autorizza tutte le cre- 2015 profetizzava che
una Francia senza più
denzee impone la neutralità e la limitazio-
valori avrebbe finito per
ne delle espressioni religiose negli edifici votare in maggioranza
pubblici. Non si trova un crocifisso in un’au- per il leader di un
la scolastica o in un ospedale pubblico: il partito musulmano che
modello di convivenza e di concordia socia- avrebbe gradualmente
le fondato sulla laicità è diverso da quello islamizzato il Paese
inglese, definito “modello di tolleranza”,
fondato sulla teoria del riconoscimento
pubblico delle appartenenze religiose.
Dal 2018 l’applicazione del principio della
laicità a scuola è regolata da un nuovo di-
spositivo. Il personale scolastico può segna- La folla ricorda
lare una violazione della laicità a una squa- Samuel Paty a Parigi
dra specializzata in “laicità e fatto religioso”
e richiedere l’intervento di un referente in-
caricato dei “Valori della Repubblica”. Per i della Repubblica», del quale discuteva l’ex
fatti più gravi, la squadra può comunicare primo ministro socialista Manuel Valls già
con una cellula ministeriale. In ogni caso, nel 2015, dopo gli attentati di Charlie Heb-
l’identificazione e la denuncia delle infra- do. Nel 2016 è stata creata la Fondazione per
zioni è un compito delicato. L’identità laica le opere dell’Islam di Francia destinata a
del Paese rischia talvolta di essere percepita chiarire il finanziamento del culto musul-
come una “religione civile”, riprendendo mano in Francia. Più recentemente il presi-
un’espressione del politologo Olivier Roy. A ZINEB EL-RHAZOUI dente della Repubblica l’ha definito “Islam
proposito della laicità, Roberto Calasso ha Franco-marocchina, illuminista”, termine rivendicato dall’antro-
redattrice di Charlie
scritto che «il secolarismo umanista non sa- pologo Malek Chebel e definito come una
Hebdo e fortemente
rebbe qualcosa che viene dopo le religioni e anti islamista, si salvò
provocazione da Erdogan, ovvero un Islam
contro le religioni, ma è esso stesso una for- dalla carneficina del moderno, capace di integrarsi alla vita de-
ma di religione, che solo in tempi recenti ha 2015 perché quel mocratica francese.
raggiunto una espansione planetaria». giorno si trovava A questo fine Macron propone la creazio-
Le tensioni rispetto all’affermazione della in Marocco. Oggi è ne di scuole di formazione e certificazione
laicità sono oggi evidenti. Di fronte alla attivista per la laicità e per gli imam e un controllo più rigido del
complessità della questione, il linguaggio la libertà di espressione finanziamento delle associazioni religiose.
politico e mediatico si è cristallizzato intor- Lo scrittore di origini algerine Kamel Da-
no a due espressioni: l’Islam moderato e l’I- oud difende la creazione di «un Islam di
slam radicale. L’Islam moderato, altrimenti Francia, strutturato dallo Stato, inquadrato
chiamato Islam di Francia o Islam liberale, da leggi e sottomesso alla Repubblica». Fe-
sarebbe l’Islam «compatibile con i valori ce scalpore il suo articolo sugli eventi di Co-

62 25 ottobre 2020
Prima Pagina

Dall’altra parte c’è l’Islam radicale, un’as-


sunzione identitaria della religione spesso
in reazione alla società secolarizzata occi-
dentale. L’Islam radicale può sfociare nell’i-
slamismo, corrente politica che riunisce
fenomeni diversi come quella di Al-Qaeda,
di Daesh e dei giovani partiti fare il jihad in
Iraq o in Siria, di alcuni imam attivi sul ter-
ritorio francese che predicano un salafismo
di matrice wahabita. Il progetto comune di
questa visione è attribuire alla religione
una posizione chiave nell’organizzazione
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collettiva. L’islamismo è quindi il nemico


della Repubblica da combattere.
KAMEL DAOUD In questo contesto l’Islam ha assunto il
Scrittore algerino, carattere di una potenziale minaccia per la
premio Goncourt per società francese: questo aspetto è stato col-
la sua opera prima, to abilmente da Michel Houellebecq nel
“Meursault, contre
suo best-seller “Sottomissione”, nel quale
enquête”, è accusato di
apostasia dagli imam
immagina un paese guidato da un partito
e di islamofobia dagli islamico. Il romanzo narra la vittoria di un
intellettuali francesi. candidato musulmano alle elezioni presi-
È un giornalista di denziali del 2022 contro Marine Le Pen, in
“Le Quotidien d’Oran” una Francia in preda alla guerra civile, pro-
tagonista di scontri tra giovani identitari
nazionalisti e giovani salafisti. 
Il dibattito sull’Islam, teso e abitato da
spettri, rende difficile un dialogo costruttivo.
Per alcuni l’Islam è incompatibile con la
Repubblica, come per l’intellettuale e scritto-
re Eric Zemmour, per il quale non c’è diffe-
renza tra Islam e islamismo. L’ex giornalista
di Charlie Hebdo Zineb El Rhazoui parla di
lonia nel quale denunciava «il rapporto “fascismo islamista”, per Edwy Plenel, inve-
malato con la donna» nel mondo ara- ce, direttore di Mediapart e autore del libro
Foto: G. Binet - MYOP / LUZ, C. Alvarez/GC Images, J. Demarthon - AFP / Getty Images,

bo-musulmano, definendo l’islamismo «un apologetico “Per i musulmani”, rivendicare la


attentato contro il desiderio». religione musulmana deve essere una libertà
Rimane problematico determinare figure compatibile con il progresso e l’emancipa-
di riferimento in grado di difendere e pro- zione. Se per l’islamologo Rachid Benzine
muovere un Islam cosiddetto moderato; bisogna evitare di essenzializzare l’Islam, è
molti discorsi religiosi sono caratterizzati RACHID BENZINE utile invece leggere e interpretare il Corano
da una sottile ambiguità, come nel caso del Islamologo e filosofo considerando il suo contesto storico.
J. SAGET-AFP /Getty Images, J. THYS/AFP / Getty Images

francese di origine
celebre professore Tariq Ramadan, a lungo Una questione delicata, esplosiva, che
marocchina, noto per le
protagonista della scena mediatica france- sue posizioni riformiste,
non può essere sfruttata a fini elettorali, ma
se ed internazionale, i cui discorsi sulfurei propone una lettura richiederebbe un impegno intellettuale, po-
hanno saputo affabulare un pubblico di critica del Corano, litico ed educativo di tutti gli attori della de-
non-musulmani, rivelando allo stesso tem- un’interpretazione mocrazia in un progetto di società a lungo
po un carattere prescrittivo e dottrinario basata sul suo contesto termine. n
con il pubblico musulmano. storico © RIPRODUZIONE RISERVATA

MACRON VUOLE SCUOLE DI FORMAZIONE PER GLI IMAM


E UN CONTROLLO PIÙ RIGIDO DEI FINANZIAMENTI
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L’intervento Prima Pagina

di SOFIA VENTURA

Non proteggere la scuola


è stato l’inizio della sconfitta

«G
li islamisti non torità e nell’opinione pubblica - che comportamenti pubblici, tra la fede
dormiranno lasciarla al proprio destino signifi- e la conoscenza, tra la fede e la scien-
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sonni tranquilli ca abbandonare al proprio destino za. Queste distinzioni fanno parte di
in Francia (…). la Repubblica e i suoi principi di li- quel bagaglio culturale che i citta-
La paura non sarà più nello stesso bertà e convivenza. dini di una società liberale devono
campo». Queste parole pronuncia- necessariamente possedere, perché i
te dal Presidente francese Emma- Insegnare liberamente significa sistemi politici liberali non sopravvi-
nuel Macron durante il Consiglio poter mettere al vaglio della cono- vono accettando al loro interno qua-
di difesa seguito all’atroce deca- scenza e dei suoi strumenti ogni fe- lunque valore o comportamento. In
pitazione del professore francese nomeno umano e trasmettere per essi possono convivere una pluralità
Samuel Paty da parte di un giovane ciò il pensiero critico, essenziale in di convinzioni, credenze e religioni,
fanatico islamista suonano come una società libera, aperta e plurale. ma solo se queste accettano la dif-
insolite per un capo di stato demo- Significa apportare punti di vista ferenza, il pluralismo, la tolleranza.
cratico. Sono dure e annunciano che potranno essere confrontati con Non vi è spazio per credenze che
(perlomeno annunciano) una bat- altri punti di vista. Come fenomeno hanno pretese totalizzanti.
taglia dentro gli stessi confini dello storico, culturale, anche politico, L’integrazione di chi giunge in
Stato francese, contro un pericolo la religione non può essere espun- Europa da culture profondamente
che ne mina le fondamenta. ta dall’interpretazione dei fatti del diverse, delle seconde e terze gene-
Sono vent’anni che con rapporti mondo. Non ho mai provato alcun razioni dell’immigrazione, passa
e inchieste viene lanciato l’allarme imbarazzo a trattare del diverso necessariamente dall’insegnamen-
sulla penetrazione dell’islamismo contributo dato dal protestantesimo to di questi valori. E la scuola non
nelle scuole delle periferie francesi all’alfabetizzazione dei ceti popolari può che essere al centro di questa
e la conseguente paura con la qua- rispetto al cattolicesimo, a propor- impresa. Per questo i suoi insegnan-
le gli insegnanti devono convivere, re gli studi del politologo norvegese ti vanno tutelati, difesi, sostenuti
minacciati nella loro libertà di in- Stein Rokkan che tanta attenzio- nell’esercizio del loro libero inse-
segnamento (e nella loro incolumi- ne dedicano al conflitto tra Chiesa gnamento, e per questo non si può
tà). La scuola pubblica dai tempi cattolica e i costruttori dello Stato cedere, le autorità pubbliche e in-
della Terza Repubblica rappresenta e della nazione o a illustrare le ana- tellettuali non possono cedere, per
il luogo per eccellenza della diffu- lisi di Samuel Huntington sul ruolo quieto vivere o in nome di un ipocri-
sione dei valori di liberté, egalité e delle religioni nei processi di demo- ta multiculturalismo, alle prevari-
fraternité e della laicità francese. cratizzazione, parlando ad esempio cazioni e pressioni di chi vorrebbe
Ma negli ultimi due decenni quasi dei compromessi della Chiesa con stravolgere la nostra convivenza
nulla è stato fatto per proteggerla e l’autoritarismo e il totalitarismo. civile. Questo in parte è accaduto
per proteggerne la funzione. Il folle Nessuno studente ha mai mostrato in Francia, dove oggi può succedere
e barbaro assassinio forse ha ride- di sentirsi offeso. Perché abbiamo che bambini delle scuole materne
stato la consapevolezza - nelle au- appreso a distinguere tra la fede e i rifiutino di sedere accanto alle loro
compagne: il fallimento dell’inte-
grazione delle nuove generazioni.
SONO PIÙ DI VENT’ANNI CHE Forse i francesi si stanno destando.
Noi faremmo bene ad osservare ciò
L’ISLAMISMO RADICALE È che accade da loro e riflettere su
quello che potrebbe accadere da noi
PENETRATO NELLE AULE FRANCESI e sui segnali che già esistono. Q
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 novembre 1975

I L N O S T R O

Paso
Poeta, scrittore, regista. Ma anche un mito infrangibile,
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un cacciatore d’inferno, un profeta. Da respingere o da amare.


A 45 anni dall’omicidio, cinque scrittori raccontano il loro PPP
di Paolo Di Paolo, Marcello Fois, Giuseppe Genna, Helena Janeczek,
Evelina Santangelo, a cura di Sabina Minardi. Illustrazione di Ivan Canu
Illustrazione di Ivan Canu tratta dal
libro “La storia del comunismo in 50 ritratti”
di Paolo Mieli, Centauria editore

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olini
25 ottobre 2020
Idee

67
2 novembre 1975

N
essun prete mi ha mai par-
lato, come te, di Gesù Cri-
È stato un intellettuale autentico, capace
sto e di San Francesco. Una
volta mi hai parlato anche di di pensieri contraddittori. Sperimentatore
Sant’Agostino, è stato quan-
do mi hai recitato a memoria amato e detestato. Poeta così affamato di
il paragrafo in cui racconta
di sua madre che si ubriaca.
Ed ho compreso in quell’occasione che cercavi
vita da doverla rischiare tutte le sere
il peccato per cercar la salvezza....». stante la furia con la quale ha saldato il ruolo In basso: Pier Paolo Pasolini,
Nel novembre del 1975, a poche settimane dell’intellettuale alla cultura popolare, nes- nella sua casa romana a
dalla morte, un’infuocata lettera di Oriana suno ha più occupato un ruolo come il suo? Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510
Monteverde. A destra: con Maria
Fallaci inaugurava un’interminabile serie di Lo abbiamo domandato a cinque scrittori Callas, sul set di “Medea”, nel
tributi di parole a Pasolini che non c’era più. abituati ad estendere lo guardo dalla scrittura 1976; con la madre, Susanna
Quella “Lettera a Pier Paolo” si concludeva alle sfide della contemporaneità. Scoprendo Colussi, nel 1972
così: «Sei stato tu a insegnarmi che bisogna un ventaglio di emozioni, di suggestioni, di
essere sinceri a costo di sembrare cattivi. Tu immagini “pasoliniane” sedimentate in loro,
che scrivendo insultavi, ferivi fino a spaccare raccontate queste pagine. Senza la tentazione
il cuore. Non eri un uomo, eri una luce, e una di assumerne l’eredità, santificarlo o scanda-
luce s’è spenta». gliarne l’attualità a ogni costo. Anzi per recide-
Il suo bisogno d’assoluto. O l’onestà al costo re ogni retorica, 45 anni dopo l’unica certezza:
della crudeltà. La scomodità e la scandalosità. la sua morte brutale, all’Idroscalo di Ostia.  n
Cosa resta, oggi, di Pasolini? E perché, nono- © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Marcello Fois

L’ultimo
aperitivo
D
all’alto del suo metro e sessantacinque si
guarda intorno e tutto sembra meravi-
glia, ma, allo stesso tempo, tutto sembra
pericolo. Come un Paradiso e un Inferno
messi insieme. Il Paradiso sta in quello
sguardo prima che tutto accada; l’Inferno è nel tempo
che si ferma, nel preciso ritorno all’estraneità, dopo,
quando tutto è accaduto. Ora, che contemporanea-
mente si possano vivere due sentimenti così contra-
stanti è quello che rende desiderabile fare quel salto.
Io dunque al tavolino a bere un aperitivo della casa,
poco alcolico; lui in piedi ad appena tre, quattro passi,
le natiche sode appoggiate allo spigolo del muretto.
Alle sue spalle le arcate della Stazione Termini. Io par-

68 25 ottobre 2020
Idee

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lo e guardo verso di lui senza guardare: è il leader, i ra- che fa sollevare il mondo. Io credo di avere in mano la
gazzi che lo circondano sono pallide imitazioni di bor- chiave del suo interesse quando estraggo il portafogli
gatari addobbati per la città. Ma lui no. Lui è quello per pagare l’aperitivo e, mentre lo faccio, volgarmente,
che è: credibile in tutto. Nella massa di capelli da prin- come il peggiore dei mentecatti, lo guardo fisso. Ma lui
cipe berbero; nello sguardo docile e strafottente insie- non guarda verso di me, lui guarda la Lambretta, o il
Foto: V. La Verde - Agf (2), Keystone - Zumaress / GettyImages, M. Frassineti - Agf

me; nelle labbra tumide e violacee; nelle mani da can- mangiadischi, o l’apparecchio televisivo che mi chie-
tiere; nelle cosce fasciate fino quasi ad annullare la derà. Lui guarda le cinquecento e le mille e le cinque-
stoffa; nel pacco in evidenza, ma senza ostentazione. mila che sfilerà dalle tasche della mia giacca prima di
Io lo so che subisco la maledizione di quella naturalità tornarsene a casa senza nemmeno salutare. Salgo in
senza controllo e subisco il dolore di quel desiderio co- macchina. Lui è ancora lì. Ora guarda l’Alfa. Accosto.
me un dente che sia necessario cavarsi immediata- Hai mangiato? Gli chiedo. Lui fa cenno di no con un
mente. Così mi alzo dal tavolino, faccio un cenno al sorriso che ammazza. Conosco un posto vicino alla
cameriere per il conto, nel frattempo lo cerco nello Basilica di San Paolo, faccio io: Lui accenna che gli va.
spazio dietro di me, come se dovessi tenerlo attaccato E nient’altro. Sali! Gli dico. E lui con un salto morbido
ad un’inquadratura fiamminga. Lui potrebbe essere di puma è già al mio fianco dentro l’abitacolo. Ha esat-
un Antonello da Messina in acrilico e pantaloni a zam- tamente l’odore di sudore e saponetta che mi aspetta-
pa d’elefante. Lui potrebbe essere un mercante napo- vo avesse. Siede con le gambe larghe e le mani tra le
letano sbarcato nelle Fiandre. Un Andreuccio ingenuo cosce. Passano minuti interi senza una parola se non
e furbo, fanciullo e uomo, pronto a ingannare ed essere l’eloquenza imperiale del suo sguardo che sfida il pae-
ingannato. E tutto si gioca nelle traiettorie dello sguar- saggio fuori dal parabrezza. Come ti chiami? Doman-
do, perché, seppur senza una cultura, quel ragazzo ha do a un certo punto. Lui prende aria, e gonfia il petto
una sapienza millenaria addosso e sa di sguardi più di fasciato, prima di rispondere. Pino, dice con una voce
me che li ho imparati sui libri. E sa di fisica. Di come nuova nuova. Pino, ripeto io, hai fame Pino? n
un gesto appena accennato possa diventare una leva © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 69
2 novembre 1975

Da sinistra, in senso orario:


Pasolini, su un set, nel 1970;
a Venezia, con Anna Magnani,
nel 1962; insieme con Ninetto
Davoli, nel 1962, a Venezia;
sul set del “Decameron”,
aprile 1971

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di Giuseppe Genna luterane” all’immaginario scugnizzo Genna-


riello lo scrittore impartiva una pedagogia

Un profeta
dell’ambiguità: «Io ti sospingerò a tutte le sconsacra-
zioni possibili, alla mancanza di ogni rispetto per ogni
sentimento istituito» e a «non temere la sacralità e i
sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato

al rovescio gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi


adoratori di feticci». A insegnare questo è un intellet-
tuale che si sente «un negro in una società razzista»,
la quale ha voluto galvanizzare se stessa fingendosi

L’
ultimo intervistatore di PPP prescrive tollerante. Pasolini è perciò “un tollerato”, esattamen-
questa analisi alla storia del più celebrato te come i profeti in patria. Però nell’immenso corpus
tra i negletti e del più negletto tra i cele- pasoliniano l’equivoco della profezia non si trova. Ne
brati. L’estremo intervistatore è Furio Co- ha sbagliate moltissime, di profezie, il corsaro e lute-
lombo. Se uccidere Pasolini era necessa- rano Pasolini. Se ha fenomenologizzato il consumi-
rio, non era necessario che la morte fosse prevista con smo e i movimenti del capitale geofinanziario e geopo-
tanta puntalità. «Tu in questo momento non sai chi si litico (ma non più che fenomenologizzato: non c’è ri-
sta preparando ad ucciderti», dice poche ore prima di medio suggerito a questi mali, comminati dall’uomo e
morire l’autore de “Le ceneri di Gramsci” al giornalista dal mondo a se stessi), possiamo osservare la mancan-
che nell’88 sarà chairman della Fiat in Usa e dodici an- za di lungimiranza circa l’emersione di una tecnologia
ni dopo direttore de l’Unità. Da questo colpo di dadi sempre più attiva che reattiva, la fine dello spettacolo,
riuscito, Colombo trae l’auspicio: Pasolini era “profe- il crollo del testo come dispositivo che interpreta la
ta”, compiva una “santità rovesciata”. Nelle “Lettere realtà, l’esaurimento dei canoni tutti in una sorta di

70 25 ottobre 2020
Idee

di Helena Janeczek Pasolini” (Sedizioni) racconta di un rapporto difficile.


Bernardo era quasi coetaneo di Pasolini, come lui del
nord-est. Comandante di una brigata garibaldina sulle
Dolomiti, poi comunista deluso dal realismo di To-

“Comizi” ma gliatti. Dopo anni di gavetta sapeva tutto di tecnica del


cinema e ne era orgoglioso. «Era l’estate del ’62. Mi
chiamò Alberto Bini, il produttore dell’Arco Film, e mi

non troppo propose l’inchiesta: minitroupe, girar veloce e scappar


via. Solo interviste, dopotutto, anche se un po’ trucca-
te quando ne fosse il caso». Sale sull’Alfa che Pasolini
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guida senza bollo, a velocità spericolata: un po’ per pu-

L
a morte violenta, allora scandalosa e ancora ro gusto, un po’ per mettere alla prova il rimpiazzo di
irrisolta, è stata decisiva per trasformare Pa- Tonino delli Colli. Al sud si fanno anche i sopralluoghi
solini in qualcosa che avrebbe detestato: un per “Il Vangelo secondo Matteo”, film ormai classico
santino pop, un mito d’oggi sempre adatta- delle feste comandate che è strano scoprirlo legato al
bile e quindi infrangibile. Provo perciò ad documentario sulla sessualità degli italiani. Michel
aggirarlo affidandomi a una mia vecchia conoscenza. Foucault ha scritto che «non si può apprezzare quel
Mario Bernardo, che appare in “La ragazza con la Lei- documento se si è interessati più a ciò che viene detto
ca”, è stato il direttore della fotografia di “Comizi d’a- che al mistero del non detto» Ma in “Girare con Paso-
more” e “Uccellacci e Uccellini”. Dopo la morte del re- lini” salta fuori che le risposte davvero schiette sono
gista ha scritto un libro tenuto nel cassetto al fino al state tagliate per non pregiudicare i finanziamenti al
2016, quando aveva ben novantasei anni. “Girare con “Vangelo”; che nel sud arcaico-patriarcale ma non an-
cora conformista i nostri hanno rischia-
to botte e denunce o incontrato muri di
omertà; che intervistare gli amici intel-
lettuali è stato ancora più difficile. Dopo i
rifiuti di Morante e Sciascia, per esempio,
Moravia e Musatti si sono presentati a casa
dopostoria. Tra la morte di Pasolini e lo sbarco dell’uo- di Pasolini contestando l’impostazione
mo su Marte trascorrono prevedibilmente sessant’an- dell’intervista. Hanno litigato furiosamente
ni. Ovvero lo iato che separa la nascita di Indro Monta- prima di trovare l’accordo per girare.
nelli dalla mia. Montanelli era ben in grado di profetiz- Nell’italianissima messa in scena delle
zare alcuni tratti sentimentali, e quasi genetici, della “chiacchiere di strada sull’amore” - definizio-
mia generazione, di ciò che erano “i giovani” quando ne sempre foucaltiana - la censura ha agito
ero giovane io. Pasolini non riesce affatto a profetizza- molto più a fondo di quanto si capisca dal film.
re Marte, raggiunto grazie agli algoritmi che incidono Pasolini, stando al trattamento, avrebbe persi-
Foto: Mondadori - GettyImages, V. Rastelli - Corbis / GettyImages,

biologicamente sulla specie, trainandola fuori da una no voluto rappresentare “i pazzi, i maniaci, gli
pandemia di mediobassa entità. Scrive ne “La religio- anormali, le vittime della tenebra del sesso, degli
Archivio Cameraphoto - GettyImages (2), M. Frassineti - Agf

ne del mio tempo”, mentre cerca di comprendere cosa istinti bestiali non dominati”- prova che “Salò”
ci sia di religioso nell’epoca che vive: «Molte volte un era già lì, accanto a Cristo e ai fraticelli prossimi a
poeta si accusa e calunnia, / esagera ... / È anche trop- venire. Al suo funerale, scrive Bernardo, «ragaz-
po acuto nell’analisi dei segni / delle eredità, delle so- zetti della sinistra bene facevano la spola tra la
pravvivenze ... / Guai a lui! Non c’è un istante / di esi- piazza e la vicina sezione Campitelli. Poco distan-
tazione: basta solo citarlo!». In questa citazione conti- te altri della sinistra “più costruttiva” seguivano i
nua, in questa riproposizione del “mito” Pasolini, san- discorsi con sarcasmo, insinuando cose volgari e
to rovesciato e profeta che antivede tutto, si uccide sciocche sul compagno morto». Riecheggia il coro
infinitamente Pasolini, non concedendogli di essere di “Comizi” che ripete all’intervistatore che quelli
ciò che con amore è stato: un poeta, capace di vedere i come lui fanno schifo o pena o sono da curare. La
segni delle eredità e di ciò che sopravvive - non del fu- normale violenza verso chi oggi ha perlomeno
turo dei viventi. n smesso di definirsi anormale.  n
© RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 novembre 1975

di Paolo Di Paolo tia”, appare un intellettuale con una «faccia os-


suta a forma di pugno» e una «voce dolcina».
Non nasconde di detestarlo, di detestare, dietro

L’Inattuale che quella maschera, «il Pasolini Castigatore», la co-


scienza della Nazione, la vittima sacrificale.
Mi piace che non vi sia nessuna lezione, nessuna ere-

non dà lezioni dità, nessuna concreta possibilità di imitarlo o di seguir-


ne la strada; ed è patetico chiunque se lo proponga o se
lo sia proposto. Mi piacciono anche le pagine oggettiva-
mente brutte, imperfette, irrisolte, superflue, di un’ope-
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M
i piace Pasolini, non mi piacciono i paso- ra che ha nella sua esuberanza, nel suo sperpero, nella
liniani. Mi piace la vitalità - disperata o no sua enormità la sua forza: più nell’impressionante se-
che sia - di chi non si risparmia, di chi non quenza dei gesti, che nel gesto singolo. Mi piace, dietro
calcola mai la quantità di energia da tutto ciò che pure risulta sgradevole, l’irriducibile tene-
spendere. Né il rischio che quello spen- rezza, la capacità di sentire le cose, tutte, una per una – il
dersi produce. Mi piace un verso di Zanzotto che, parlan- rotolio dei tram, le dita che contano i soldi, le urla dei
do di lui, dice che «era dappertutto con la sua passione di ragazzi davanti al rombo del mare, la città, in
tutto». Mi piace la serietà: il fatto che in pubblico non ri- un colore eterno d’estate, e i corpi che sia-
desse praticamente mai – ciò che l’avrebbe reso inadatto mo. E la sera che, «benché triste, così dol-
ai social, e ciò lo rende abissalmente distante dalla fiera ce scende / per noi viventi». n
del ghigno, della risata permanente, a cui purtroppo con- © RIPRODUZIONE RISERVATA

tribuiscono anche gli scrittori. Mi piace l’au-


torevolezza, il credito guadagnato in fretta,
con ostinazione; e nonostante le vessazioni,
le ostilità aperte, le espulsioni. Quando pub-
blica “Ragazzi di vita” ha trentatré anni. Quan-
do gira “Accattone” non ne ha compiuti qua-
ranta. Mi piace il fatto che non perdesse tempo. di Evelina Santangelo
Mi piace il suo continuo sperimentare, forme

Contro un
e generi; il suo cercare lingue e linguaggi: il friula-
no delle origini per dire l’idillio disperso, il roma-
nesco, acquisito, studiato, per dire la vita di borga-
ta, e ancora, l’italiano aulico, l’italiano giornalisti-
co, l’italiano illuminista, l’italiano contorto, l’italia-
no sciatto, l’italiano sensuoso. E la lingua del
cinema: per superare i limiti della lingua italiana. Mi
piace il fatto che, al contrario di quanto si dica – at-
PPP tascabile
«C
tualizzandolo in modo frivolo – sia al fondo inattua- aro Calvino… tu dici che rimpian-
le. Ma l’Inattuale è spesso lo spazio abitato dagli in- go l’ “Italietta”: tutti dicono che
tellettuali autentici, che non sono, come si crede, pro- rimpiango qualcosa… Ciò che
feti. Mi piace il contraddirsi, anche davanti a ciò che rimpiango (se si può parlare di
non capiva, che si sforzava comunque di capire. Il tono rimpianto) l’ho detto chiaramen-
perentorio con cui, in una “lettera luterana” a Calvino, te, sia pure in versi… Io rimpiangerei l’ “Italietta”? Ma
così diverso da lui, gli domanda più volte: ma perché allora tu non hai letto un solo verso delle “Ceneri di
questo? Perché questo? Mi piace che molte sue convin- Gramsci” o di “Calderón”, non hai letto una sola riga
zioni risultino tuttora inaccettabili per gli stessi che lo dei miei romanzi, non hai visto una sola inquadratura
ammirano, e che fingono di dimenticarle, di non vederle, dei miei film, non sai niente di me!» Così scriveva Pa-
o – molto più banalmente – non le conoscono. Intanto, si solini su Paese sera in una Lettera aperta a Italo Calvi-
scattano un selfie con la sua icona alle spalle. Mi piace che no nel ’74, ricordando come «questa Italietta» lo aves-
suscitasse e possa ancora suscitare anche profonda anti- se «arrestato, processato, perseguitato, linciato per
patia: in un racconto di Parise, intitolato proprio “Antipa- quasi due decenni», ed evocando «l’illimitato mondo

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Idee

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Settembre 1975, Pasolini


interviene in sostegno del
movimento antifranchista.
Sul palco anche Walter Veltroni

contadino», «un universo transnazionale… avanzo di 1° e il 2 novembre del ’75) del suo stesso corpo marto-
una civiltà precedente» alla «civiltà dei consumi, cioè riato all’idroscalo di Ostia, è questo Pasolini trasfor-
del nuovo e più repressivo totalitarismo che si sia mai mato in vate civile marmoreo, privo delle sue con-
visto», un unico «modello culturale offerto agli italia- traddizioni (perché Pasolini conosceva benissimo i
ni (e a tutti gli uomini del globo, del resto)». E Calvino meccanismi dei media, tv compresa, e sapeva come
era appunto uno di quegli scrittori che già nel ’59 ave- abitarli), è questo Pasolini purificato anche dei suoi
va riconosciuto in Pasolini un «raffinato e colto poeta limiti di visione (la negazione del corpo della donna
lirico» e nel gergo dei suoi romanzi un interesse da sulla questione dell’aborto assimilato a “omicidio” e
«filologo e sociologo liguistico», erede di Gadda. “colpa”), è questo modo di far vivere all’icona Pasolini
Però, in “Usi politici della letteratura” (1976), sem- una vita a sé ritagliata in un pugno di frasi estrapolate
pre Calvino scrive qualcosa che spiega cosa sia acca- dal contesto dell’opera sterminata del poeta, roman-
duto alla figura di Pasolini: «La vita e la morte e la vita ziere, regista in cui cova Dante, Gadda, Leopardi, i
postuma di Pasolini hanno consacrato il ruolo dello Vangeli, un neorealismo spinto verso il surreale, che
scrittore come provocatore». finisce per fargli il torto peggiore: trasformare in slo-
Ed è questa consacrazione: Pasolini provocatore, gan brillanti certe sue intuizioni fulminee come «l’uo-
Foto: V. La Verde - Agf, M. Frassineti - Agf

Pasolini che si investe di un ruolo pubblico scomodo, mo medio di oggi può interiorizzare una Seicento o
anomalo, profetico… quante volte lo abbiamo sentito un frigorifero, oppure un week-end a Ostia» piuttosto
ripetere questo tratto di preveggenza sintetizzato in che la natura e l’umanità.
frasi ormai codificate («metamorfosi antropologica», Sta in questa iconografia tascabile l’offesa che oggi
«nuovo edonismo» della «comodità e del benesse- facciamo al poeta, allo scrittore, al regista che ha per-
re»), è questo Pasolini che «getta il proprio corpo nel- seguito un proprio discorso controverso e poliedrico,
la lotta» con quel «Io so» del famoso articolo del ’74 costringendolo a urlare anche a noi: «Non sai niente
per il Corriere della Sera, “Che cos’è questo golpe?”, su di me!»  n
stragi, nomi, potenti, Cia… fino al ritrovamento (tra il © RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 novembre 1975

Da corsaro a star del pop


Il genocidio culturale degli italiani. La mancanza di anticorpi critici.
L’umanità e la periferia. È negli scritti giornalistici la sua vera eredità
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di Filippo La Porta
Pasolini ci manca. Lo pensano in molti. Ma perché? In cosa culturale: quella umanità ottusa e feroce della periferia
è ancora attuale? Chi ha raccolto davvero la sua eredità, nel residenziale può immaginare solo oggetti di consumo - auto,
momento in cui viene spesso ridotto a santino inoffensivo? piscine gonfiabili, polo firmate - e non ha più nulla da
E ancora: la sua lezione morale, di assoluta limpidezza insegnare o trasmettere ai figli. Il discorso di Pasolini - in
e radicalità, risulta un po’ adombrata da una esistenza forma di appello o requisitoria - si rivolgeva al cuore di tutti,
gremita di contraddizioni? Ogni anno, in prossimità anche a chi era escluso dal ceto “riflessivo” o intellettuale,
dell’anniversario della sua morte (avvenuta 45 anni fa, proprio perché formulato in termini poetici, figurali, affidato
e di cui ancora non conosciamo i retroscena: è il nostro cioè alla immediatezza di metafore semplici e potenti:
“assassinio di Kennedy”!) si affollano questi interrogativi. il Palazzo, le Lucciole...Uno dei capi della Banda della
Il Pasolini attuale, e ancora “scandaloso”, resta quello degli Magliana era chiamato “Accattone”, perché ammirava e
scritti corsari, interventi giornalistici - prevalentemente seguiva Pasolini. Riuscite a immaginare il personaggio
sul “Corriere della sera” - affilati come microsaggi di di qualsiasi altro scrittore italiano - che so il Marcovaldo
antropologia, formalmente accurati come poemetti in prosa. calviniano - che diventa il nomignolo di un criminale?
Se ripassiamo i volenti dissensi e le polemiche che hanno Ovviamente la sterminata produzione pasoliniana, raccolta
scatenato, non si può fare a meno di constatare che di in una singolare sfilza di Meridiani Mondadori, quasi
fronte ai suoi interlocutori Pasolini sembra un gigante. In enciclopedia d’autore a riempire uno scaffale, risulta
essi descrive - come nessun altro allora - la società italiana multiforme, a volte franante o inafferrabile. Innumerevoli
in un passaggio decisivo, l’impoverimento culturale dei gli spunti, i temi, le suggestioni, le provocazioni. Tutto
nostri connazionali, la fine di una intera civiltà. Non tanto dà l’impressione febbrile del non rifinito, dell’assaggio,
critico altezzoso della modernità (come ad esempio allora dell’abbozzo (per lo scrittore il non rifinito è più vicino
Elémire Zolla) quanto nemico di questa modernizzazione alla verità delle cose). E certo per una conoscenza meno
perversa, fondata esclusivamente sui consumi privati e superficiale di quest’opera suggerirei - limitandoci alla
incapace di elaborare un legame con il passato (mentre scrittura - almeno le vibranti, personalissime recensioni
lui amava il passato, la tradizione italiana, in un modo letterarie, lo struggente romanzo giovanile (postumo)
struggente). La società dei consumi - o “neocapitalismo” - “Amado mio” e una scelta di poesie essenziali. Eppure
deprivata di qualsiasi anticorpo critico, di qualsiasi retaggio gli scritti giornalistici ne rappresentano il compendio più
umanistico, fa terra bruciata di valori, modelli e ideologie. fedele e ispirato. Dicono meglio, e paradossalmente in modo
Per capirlo non occorreva una immaginazione sociologica più “artistico”, ciò che troviamo in “Petrolio” (un geniale,
sovrumana ma solo una purezza di sguardo, di cui allora straripante fallimento) o nei saggi lunghi (a volte pedanti)
nessuno fu capace. o in tanti versi velleitari (nella sua candida megalomania
Dove ritroviamo la sua eredità? Forse fuori della avrebbe voluto riscrivere perfino la Divina commedia). Negli
letteratura: nel cinema, nella canzone, nel fumetto, e “Scritti corsari” (e nelle Lettere luterane) ciò che sopravvive
poi nell’immaginario collettivo, dove Pasolini stesso - il al tempo non sono tanto le “profezie”, spesso smentite -
suo personaggio più riuscito! - sprigiona un magnetismo la fine dei dialetti, la stessa omologazione (avvenuta ma
inesauribile (si pensi alla street art, alle icone dello in una forma differenziata) - quanto un “metodo”, per
scrittore sui muri delle città). Il film “Favolacce” dei fratelli quanto involontario, che li sottende. Di che si tratta? Non
D’Innocenzo, ad esempio, sembra una dimostrazione c’è parola, immagine, presa di posizione di Pasolini che
quasi “matematica” del teorema pasoliniano sul genocidio non si possa ricollegare - in modo trasparente - alla base

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Idee

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Un ritratto di Pier Paolo Pasolini

emotiva che l’ha prodotta. Questa l’essenza inimitabile poco fiducioso nella modificabilità delle persone, inseguito
del suo “metodo”. Nessun altro intellettuale pubblico da dal demone di una sensualità incontinente e tentato dalla
allora - se non in modo parziale Sciascia - è stato capace castità. Amava la vita - niente di più fuorviante di chi
di questa corrispondenza. Per Brecht non c’è pensiero che sostiene che la notte dell’Idroscalo avesse pianificato la
non nasca da un desiderio: in Pasolini il legame tra pensiero propria morte -, però l’amava in modo estremo e un po’
e desiderio è sempre percepibile. Ed è la ragione per cui decadente, tanto da doverla mettere a rischio ogni sera.
ogni volta sembra che stia parlando proprio a te, che lo Il punto è che le sue laceranti contraddizioni non le occulta
stai leggendo in quel momento. Ed è l’autore che si rivolge mai, e permette così a ciascuno di confrontarle con le
soprattutto agli adolescenti di ogni epoca, in modo intimo proprie. Anche perciò per poterlo “giudicare” - e ci fu anche
e senza mediazioni, come pure faceva Camus (entrambi chi all’estrema sinistra, il giorno dopo la sua morte, parlò
buoni giocatori di calcio nei campetti polverosi di periferia, maramaldescamente di corruttore di giovani - bisognerebbe
il primo ala sinistra, il secondo - solitario - in porta). sempre partire onestamente dal proprio groviglio interiore,
Guardando il suo film-inchiesta “Comizi d’amore” c’è una da quel “guazzabuglio” che è manzonianamente il cuore
cosa che colpisce subito: tutti gli intervistati, siano essi lo umano.
scrittore famoso, lo psicanalista autorevole o l’uomo della Pensiamo di nuovo alla sua opera. Ora, in letteratura
strada, i chiassosi vitelloni sulla spiaggia meridionale, le la “sincerità” è un punto di arrivo e un effetto retorico.
Foto: Will - Ullstein Bild / GettyImages

riservate impiegate venete, rispondono alle sue domande Dipende da una “menzogna”, dall’artificio stilistico che
volentieri, senza ipocrisia, anche a quelle per quei tempi più lo scrittore elabora anzitutto per eliminare i cliché e gli
scabrose. Probabilmente sentono che lo scrittore è sincero, automatismi della comunicazione spontanea (e lasciamo da
disinteressato - solo gli “interessa” conoscere la verità parte le ambiguità del genere della “confessione” letteraria,
- e allora gli si aprono pieni di fiducia. Quella disarmata per dissimularsi e mostrarci un profilo solo). Eppure - e
sincerità è contagiosa. Certo, la sua biografia stessa è Pasolini ce lo ricorda - per apparire sinceri un po’ bisogna
all’insegna della contraddizione: moralista e vitalista, esserlo davvero.  n
passionale e ideologico, animato da spinta pedagogica ma © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 75
Fiabe per tutti

lupo
anni Cinquanta sembra ispirarsi il suo

ATTENTI AL nuovo volume, una vera sintesi del suo


lavoro: “Alfabetiere delle fiabe” (Giunti
Editore, pp. 64, € 18 ), alfabeto dell’im-
maginario, dalla A alla Z, che Negrin
attinge dal repertorio classico delle
nostre storie per restituircele con
grande forza e modernità.
«Il mio lavoro sulle fiabe è iniziato
nel 1995 con “In bocca al lupo” (Orec-
chio Acerbo), una riscrittura di “Cap-
puccetto rosso”, e poi è proseguito ne-
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gli anni attraverso varie case editrici


(da Donzelli a Gallucci) fino ad arriva-
re ad oggi – racconta – . È una sfida che
non finisce mai per un illustratore per-
ché le fiabe sono storie millenarie, a
volte tramandate oralmente, e io in
L’illustratore Fabian Negrin ha disegnato e mezzo a loro ci sto comodo. Anche il
materiale narrativo, stilisticamente, è
messo in rima le favole tradizionali. Storie il frutto di un lavoro durato anni. Sono
diventato antimoderno, classico. Du-
rante il periodo di pandemia mi sono
che ancora spiegano il mondo. E che, in tempi concentrato molto di più, ho lavorato
anche per un mese su un disegno. Non
di pandemia, aiutano ad affrontare la paura mi sono risparmiato, ogni singola pa-
rola o tratto porta bellezza».
di Francesca De Sanctis Basta sfogliare il volume per render-
sene conto, con illustrazioni che ri-
illustrazioni di Fabian Negrin prendono i colori di Gustav Klimt nella
prima fiaba (“Aladino e la lampada me-

C’
era una volta e «Le fiabe? Viaggiano nel tempo di ravigliosa”), gli omaggi alle stampe
c’è ancora la fia- bocca in bocca, come il virus. Ma loro giapponesi (come in “Mignolina”), alle
ba, quel magico sopravviveranno», dice in un italiano miniature persiane e indiane (“Alì Babà
universo narrati- che non ha ancora perso l’accento lati- e i Quaranta ladroni”), alle pose rina-
vo dove tutto è no delle sue origini Fabian Negrin, illu- scimentali (“Tremotino”), e ancora alla
possibile. Perfino stratore raffinato e visionario di libri pittura cinese (“Xi Shi”) o alla famosa
realizzare desi- per l’infanzia. Nato in Ar- “Piazza d’Italia” di Giorgio
deri irrealizzabili o raggiungere sogni gentina e formatosi in Mes- De Chirico (“Il principe feli-
irrangiungibili. E poco importa se in sico, vive da trent’anni in ce”). Immagini che illustra-
questo strano mondo abitano anche Italia. Dalla sua casa bolo- no storie scritte «come fos-
tanti personaggi cattivi. Streghe, lupi e gnese parla delle fiabe co- sero un flusso di acqua, un
draghi aiuteranno ogni piccolo lettore me di un «virus benigno» canto, chiaro e bello, con le
a sentirsi più forte, più sicuro, diverso. con un grande potere: quel- rime giuste da oscoltare».
Forse è per questo che le nostre case lo di mettere ordine al caos, Un esempio? «Dalla nave
editrici, dopo averci raccontato storie di affrontare il mondo. che affondava in mezzo al
di bambini con due papà o una sola E lui il mondo lo affronta mare, / una giovane sirena
mamma, di ragazzini migranti prove- così da anni, a colpi di colo- trovò un uomo da baciare./
nienti da ogni parte del mondo, di pic- re e di immaginazione, di “Alfabetiere delle Lo portò a terra e lo adagiò
cole ambientaliste pronte a salvare la disegni capaci di sfondare Fiabe”, tavole e sulla sabbia / poi tornò in
terra, tornano alle fiabe classiche. Co- pagine e cuori, ma anche di rime di Fabian acqua, ma si sentiva in gab-
me se fossero un porto sicuro in cui po- parole in rima e di versi tal- Negrin (Giunti bia. / “Vorrei essere donna
tersi rifugiare dall’isolamento, dall’in- mente musicali da farti ve- editore, pp. 64, per restare con lui”./ E così
quietudine, dall’incertezza degli ultime nire voglia di cantare. Pro- € 18), arriva in cercò la Strega negli abissi
mesi di convivenza con la pandemia. prio alle fiabe sonore degli libreria il 28 ottobre bui» (da “La Sirenetta”).

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Idee

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“Ali Babà e i Quaranta ladroni” reinterpretati


da Negrin, come in una miniatura persiana

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Fiabe per tutti

«Avevo decine di progetti fra cui


scegliere, ma l’Alfabetiere ad un certo
punto mi ha detto: Eccomi, sono io il
prescelto», racconta Negrin: «È stato
un lavoro lungo, e non parlo solo dei
disegni. Ogni rima doveva avere una
certa musicalità e nello stesso tempo
portare avanti la storia». Che poi è ri-
masta inalterata (a parte qualche va-
riazione più contemporanea, vedi
“Mignolina” che risponde «Okay» alla
proposta di matrimonio), semmai è Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

stata sintetizzata (per esempio in


“Sindbad, il marinaio” i sette viaggi
vengono raccontati ciascuno in sei
versi). «I disegni non sono immagini
piatte. Quando in primo piano c’è lo
sguardo di Biancaneve o la mano della
Strega che offre la mela al lettore, sto
dicendo che certe cose riguardano an-
che noi». È il suo modo di accompa-
gnare la storia, tenendo per mano il
lettore. «Le fiabe? Non sono mai anda-
te via, sono perfino nel linguaggio di
tutti i giorni. Ora ci sono molte meno
fiabe patrimonio comune dei bambini
ripetto agli anni Cinquanta, questo sì.
Ma esistono ancora e servono per
spiegare il mondo».
D’altra parte, cosa sono le fiabe se
non racconti fantastici che hanno ac-
compagnato, prima in forma orale e
poi scritta, la storia dell’uomo portan-
do ordine nel caos della vita? A pen-
sarci bene le fiabe partono sempre da
situazioni di disagio o di privazione,
per questo l’eroe fugge e inizia il suo
viaggio verso un altrove popolato da
streghe, orchi, giganti che combatte
con coraggio o con l’aiuto di pozioni
magiche, fino a tornare felicemente a
casa, anche se cambiato, perché ha co-
nosciuto un mondo nuovo, perché ha
scoperto cos’è l’ansia o la paura. Ispirata alle fiabe sonore degli anni Cinquanta, “Enrichetto dal ciuffo”
Proprio la paura è al centro del nuo-
vo libro di Simona Vinci, “Mai più sola gli anni dell’infanzia. E così una crea- immagini esotiche si intrecciano con
nel bosco” (Marsilio, collana PassaPa- tura d’acqua scura somiglia al cadave- la scrittura più contemporanea della
rola che nasce dall’incontro fra uno re di un uomo ucciso a Budrio durante scrittrice siciliana che racconta pur
scrittore e un libro speciale della pro- la Resistenza o al lupo nel bosco che sempre «la storia di un ragazzaccio di
pria vita, pp. 160, € 12). È un libro che aspetta Cappuccetto rosso. strada, delle sue avventure e di tutto
reinterpreta un classico della lettera- Nadia Terranova, invece, riscrive quello che gli accadde».
tura: “Le Fiabe dei Fratelli Grimm”, un una fiaba classica orientale: “Aladino e Preferisce decisamente le atmosfere
invito a guardare il bosco con occhi la lampada magica” (Orecchio acerbo, magiche e un po’ noir la nuova ma ag-
diversi, a raccontare il mondo attra- pp. 88, € 21, dal 5 novembre in libreria), guerrita casa editrice Balena Gobba,
verso le scoperte fatte dall’autrice ne- illustrata da Lorenzo Mattotti. Le sue fondata circa un anno fa. Il loro libri

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Idee

illustrati per ragazzi sembrano predili-


“Mentre le storie contemporanee si basano gere tutto ciò che a prima vista può
sembrare anomalo, convinte che la
sull’immedesimazione, quelle classiche scintilla per muovere il mondo parta
proprio da lì ( fra i loro titoli: “La prin-
puntano all’elaborazione di ansie e cipessa d’ombra”, “Il diavolo sul pon-
te”, “Cos’hai nella testa papà?”).
sensazioni profonde, come la tristezza” «Abbiamo un po’ perso le storie che
possono sembrare bizzarre», spiega
Alessia Ferretti, una delle tre fondatri-
ci della casa editrice: «Abituati negli
ultimi anni a leggere libri spesso didat-
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tici o didascalici, dobbiamo recupera-


re la capacità di immaginazione. Da
qui è nata l’esigenza di fondare una
casa editrice come la nostra, per poter
esorcizzare sentimenti come la paura
o la morte attraverso la meraviglia,
raccontando storie che lasciano il se-
gno. È importante continuare a cerca-
re un linguaggio universale».
È questo il segreto che rende le fiabe
immortali? «Le fiabe durano nel tem-
po perché rappresentano qualcosa a
cui aggrapparsi in un mondo fatto di
precarietà. Ecco perché, durante il pe-
riodo di pandemia, molti genitori han-
no ripreso a raccontare le fiabe ai loro
figli», aggiunge Manuela Trinci, psico-
terapeuta infantile: «Mentre le storie
contemporanee si basano soprattutto
sull’immedesimazione dell’io, le fiabe
classiche rappresentano l’elaborazio-
ne di ansie e paure, camminano den-
tro sensazioni profonde (tristezza, do-
lore, gioia...). E poi il concetto stesso di
fiaba coglie tanti aspetti emozionali
che cambiano a seconda dell’età. In
“Cappuccetto rosso”, per esempio, rivi-
ve la paura. Ma non solo. In un Cap-
puccetto rosso per bambini di 8-9 anni
ci può essere anche il concetto di sedu-
zione, con un lupo che prova amore
per la bambina. Ma è vero che le fiabe
non muoiono mai. E in questo tempo
da riempire è come se fosse stata com-
presa l’importanza del raccontare at-
traverso le storie classiche». Le fiabe,
dunque, diventano uno spazio in cui
mettersi al riparo da ansie, angosce,
paure. Ma soprattutto restano il regno
del meraviglioso, un luogo in cui poter
espolorare ciò che appare un mistero,
un’isola di libertà. n
“Il principe felice”: la tavola ricorda “Piazza d’Italia” di Giorgio de Chirico © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Bookmarks/i libri
A cura di Sabina Minardi

ESERCIZI DI PENSIERO DEBOLE


Secondo Pier Aldo Rovatti la filosofia è una pratica personale quotidiana
MARCO PACINI
Se vi capita di incontrare Pier Aldo Rovatti in menologica con Enzo Paci a Milano, il lavoro
un bar di Trieste o in coda alla cassa di un su- con Giorgio Strehler, la direzione di “aut aut”
permercato è probabile che vi rivolga la paro- come bussola filosofica dei mutamenti cultu-
la. Con una domanda, una battuta. «A Rovatti rali, il rapporto continuo con la scuola di Ba-
interessa sempre il presente», scrive Nicola saglia, fino all’«etica minima», filo conduttore
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Gaiarin nel libro-intervista che sotto forma di di una filosofia dell’attualità, giornalistica. Ma
autobiografia intellettuale del filosofo restitui- soprattutto il “Pensiero debole”, che non è solo
sce anche uno spaccato della cultura italiana il libro (curato con Gianni Vattimo) che nell’83
dell’ultimo mezzo secolo - “La filosofia è un aprì un ampio e duraturo dibattito. E non è
esercizio” (La Nave di Teseo). E il presente è nemmeno «un concetto», scrive oggi Rovatti.
sempre lì: dove sei e con chi sei in quel momen- Piuttosto «uno stile di vita», un «esercizio».
to, senza che un “dove” o un “chi” favoriscano «Quello che è ovvio trovatelo strano», ha detto
o impediscano l’esercizio intellettuale che può Brecht. Ecco l’esercizio, «l’epoché stessa», scri-
nascere da uno scambio di battute. «Rovatti è ve Rovatti, consegnandoci in conversazione un
uno che le sue idee le prova con la gente che percorso filosofico che ha provato a disarcio-
incontra per strada», scrive ancora Gaiarin. E non è una bou- nare la filosofia: «Secondo me il problema non è di alzare il
tade. Ma non aspettatevi il libro-ritratto di un nuovo Socrate quotidiano verso la filosofia, ma di abbassare la filosofia al
incompreso che oggi griderebbe le sue domande per strada, quotidiano».  n
come nella canzone di De Gregori. Il libro ripercorre con ri- © RIPRODUZIONE RISERVATA

gore cronologico il percorso di un filosofo che ha attraversa-


to e interpretato (dentro e fuori l’università) la cultura italia- “LA FILOSOFIA È UN ESERCIZIO”
na degli ultimi decenni nel suo intrecciarsi non tanto con la Pier Aldo Rovatti con Nicola Gaiarin
politica, quanto con il suo “retroterra”. La formazione feno- La Nave di Teseo, pp. 240, € 17

Il bestseller In contemporanea Un grande ritorno


sulla nascita all’uscita francese, dello scrittore
dell’umanità, dalle la riscoperta di un iraniano, in una
prime specie che inedito della madre storia che ripercorre
abitavano la Terra del femminismo: a tratti la sua: la
all’uomo, in un il racconto Teheran fiabesca
adattamento grafico autobiografico che diventa luogo
(ol primo di quattro dell’amicizia di persecuzione, la
volumi) con colorate con la ribelle libertà dell’arte e i
illustrazioni (dalla matita di Daniel Zaza, dall’incontro a scuola fino sacrifici da pagare. Dalla campagna
Casanave e David Vandermeulen). alla morte. Un’avventura umana olandese dove il protagonista della
Con la consueta ironia, e con quel emozionante ma anche la denuncia storia, un cineasta iraniano, si è
metodo che lo fa spaziare dalla di una società bigotta e ipocrita rifugiato un viaggio fino ad Arak,
biologia alla storia, dall’economia contro la quale quel rapporto dovrà antica città sospesa tra tradizione e
alla psicologia, Harari in persona, tra battersi. E un’esperienza che segna modernizzazione. E tra valori che si
i più efficaci interpreti del presente, profondamente la pensatrice, perdono e sguardo che si allarga, la
guida anche i lettori più giovani nel gettando basi fondamentali nelle sue poetica inconfondibile dell’autore:
cammino della specie umana. tesi sull’emancipazione femminile. nostalgia e respiro globale.

“SAPIENS” “LE INSEPARABILI” “IL SENTIERO DELLE BABBUCCE GIALLE”


Yuval Noah Harari (trad. Marco Piani) Simone De Beauvoir (trad. Isabella Mattazzi) Kader Abdolah (trad. E. Svaluto Moreolo)
Bompiani, pp. 245, € 22 Ponte Alle Grazie, pp. 205, € 15 Iperborea, pp. 416, € 19,50

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Minorenni e criminalità

COME NASCE IL BRANCO

Minacce, pestaggi, droga.


E i boss delle baby gang
reclutano tra i banchi di scuola Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

Si ispirano alle organizzazioni dell’America Latina. Mettono le loro gesta su Instagram. Nella banda
trovano famiglia, fedeltà, casa e lavoro. Come Francesco, già capo a 18 anni appena compiuti
di Pietro Mecarozzi foto di Claudio Menna

U
n nome falso e un giro nei subentrano paranoia e diffidenza, così sul quale, al centro, riposa una bilancia
parchi dei quartieri più diffi- prima di farmi proseguire chiedono il di precisione e alcune bustine di quella
cili di Firenze. Non occorre permesso al capobranco. C’è un andiri- che sembra cocaina. Altri due giocano
altro per entrare a far parte vieni di ragazzi e di scooter. Ma pochi al videogioco Grand Theft Auto (Gta),
di una baby gang, una delle tante spar- istanti dopo arriva il via libera dall’alto, in sottofondo una traccia di musica
se per l’Italia. Come quella di cui si è in pieno stile malavitoso. trap. Il tutto viene documentato con
parlato dopo il pestaggio di Lanciano, L’appartamento è spazioso ma spo- selfie e stories Instagram. «C’è una
dove un diciottenne è finito in coma. È glio. Francesco, il baby boss, appena grossa differenza tra noi e i nostri coe-
la via più veloce per raccogliere le sto- compiuti 18 anni se lo è fatto comprare tanei: abbiamo fatto una scelta, giurato
rie dei ragazzi che ne fanno parte e vi- dai suoi genitori e ben presto è diventa- fedeltà alla gang. È diventata come una
vere con loro una quotidianità inqui- to il quartier generale del gruppo. famiglia, quella che a molti di noi è
nata da furti, violenze e droga. Da parte All’interno una decina di giovani con le mancata per tutta la vita», dice France-
del branco c’è subito piena accoglien- braccia tatuate, quasi tutti vestono abi- sco, il ventunenne indicato come lea-
za: la considerano un’opportunità per ti e indossano accessori costosi. Fuma- der dell’organizzazione criminale, che
legittimare il proprio potere. Un palco- no spinelli seduti intorno a un tavolo usa un tono algido ma ha un volto an-
scenico superiore a quello dei social cora infantile. «Per alcuni la gang è di-
network, dove con stories e post sfida- ventata un lavoro con il quale portano
no le autorità e raccontano parte dei a casa un po’ di soldi. Altri come me
crimini commessi. Si sentono invinci- non hanno bisogno di denaro, ma lo
bili e si atteggiano come i protagonisti fanno per divertimento», aggiunge.
della serie tv “Gomorra”. Sono tutti ra- Gli animi si distendono e la gang si
gazzi minorenni o appena maggioren- rivela per ciò che è realmente: giovani,
ni, con brufoli e volti imberbi. Ma nelle cresciuti troppo in fretta e tra mille dif-
loro persone c’è qualcosa di diverso, di ficoltà. Nel frattempo Francesco de-
invalicabile. scrivere la spartizione degli incarichi,
Il compito di quel primo gruppetto tra chi gestisce il denaro dei proventi e
di ragazzi, però, comincia e finisce nel chi si occupa dello spaccio in strada.
parchetto rionale: sono gli ultimi arri- Colpisce sentirli ammettere che per
vati e gli spetta ancora la gavetta fatta svago vandalizzano la città e bullizza-
di piccoli spacci e furtarelli. Dopo alcu- no anziani e coetanei, ma ci tengono
ne telefonate ci spostiamo quindi in un subito a chiarire che per loro è una que-
altro quartiere del capoluogo toscano, stione seria. «Abbiamo il nostro giro di
dove si trova il “covo” della gang. Al por- clienti fedeli cui vendiamo hashish,
tone di un palazzo costruito da poco ci marijuana e cocaina. Clienti giovani
attendono altri tre ragazzi, i “soldati” ma anche più grandi di noi, che sono in
che difendono il territorio. I modi cam- grado di sborsare centinaia di euro. E
biano con rapidità: alla strafottenza Un ragazzino mostra fiero la sua catena d’oro per chi non paga, iniziamo con le mi-

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Storie

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Due ragazzini durante le celebrazioni di Sant’Antonio, quando le gang giovanili fanno a gara a chi fa il fuoco più alto bruciando alberi di Natale

nacce e poi passiamo alle botte», spie- due dei nostri sono stati segnalati a violenza è vista come una forma di ri-
ga Francesco. Delle famiglie parlano causa di alcune storie Instagram. Per- conoscimento. Per baby gang si inten-
poco: troppe cicatrici per chi viene da ciò quando si tratta di affari più grossi è de «microcriminalità organizzata»,
contesti indigenti, pochi ricordi im- vietata la pubblicazione. Usiamo però ovvero «gruppi strutturati con un pro-
pressi nella memoria per coloro che le chat per trattare e smerciare le dosi», prio modus operandi e un capo al co-
invece hanno avuto tutto senza avere continua il ragazzo. mando», puntualizza Maura Manca,
mai le attenzioni richieste. L’argomen- presidentessa dell’Osservatorio nazio-

I
to scuola passa con una scrollata di l fenomeno delle baby gang è in nale dell’adolescenza, psicologa e psi-
spalle: i ragazzi del branco ancora netta ascesa nel nostro Paese. I coterapeuta tra le maggiori esperte
iscritti sono pochi e bocciati più volte, fatti di cronaca parlano di violen- dell’universo giovanile. In molti casi
a dimostrazione di come l’abbandono ze ripetute, furti e traffico di stu- questi gruppi possono essere «autono-
degli studi rimanga una ferita naziona- pefacenti messi a segno da bande di mi mentre altre volte fanno parte di si-
le sempre aperta. Non può mancare minorenni e giovani adulti (ragazzi fi- stemi di macrocriminalità nazionale
invece il supporto della tecnologia. La no ai 25 anni). Come nel caso di France- che li fagocitano», continua la psicolo-
ricerca intenzionale di popolarità sui sco e la sua organizzazione criminale, ga. Che delinea anche un identikit del
social «ci fa sentire ancora più potenti tutti con alle spalle storie di disagio e giovane criminale: «Chi appartiene a
di quanto già siamo», continua France- devianza. L’architettura del branco una baby gang clinicamente ha una
sco, che sembra essere la mente del emula quello delle gang latine: il reclu- personalità ben strutturata, si ricono-
gruppo. Si filma tutto: dalla droga ai pe- tamento parte dai banchi di scuola o sce con gli altri membri e per lui il grup-
staggi, ma non sempre «condividendo- spesso sulla strada, si inizia per gioco po diventa casa, famiglia e lavoro. In
li nelle chat o sui profili social, visto che per poi farlo diventare un mestiere e la genere, molti sono giovani che pur-

25 ottobre 2020 83
Minorenni e criminalità

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Tatuaggi, monili costosi, cani feroci sono caratteristiche tipiche delle bande di criminali minorenni, in ogni parte del mondo

troppo hanno la vita già segnata». Ma cosa spinge questi ragazzi a intra- solo per essere stati spostati da dove si
Secondo l’Osservatorio Nazionale prendere la strada del crimine? «Tanti erano posizionati, ovvero a ridosso della
sull’Adolescenza il 6-7 per cento degli sono bambini, ma non pensano più co- torretta. Confezionando l’aggressione in
under 18 vive esperienze di criminalità me tali. A otto o nove anni conoscono un video, fatto poi circolare, dove si van-
collettiva, il 16 per cento ha commesso già droga, armi e soldi, e senza un con- tavano del misfatto. C’è poi l’operazione
atti vandalici e tre ragazzi su dieci han- trollo ambientale e familiare scelgono la “Canova regna”: dove otto spacciatori di
no partecipato a una rissa. I ragazzi af- via della sopravvivenza. Dall’altra parte Trento, tra i 15 e i 17 anni, sono stati ac-
fidati all’Ufficio di servizio sociale per i c’è una condivisione dei valori: la fratel- cusati, grazie anche alle foto dove im-
minorenni sono al 15 agosto 2020 circa lanza che unisce i ragazzi, alcuni dei mortalavano i migliaia di euro guada-
16 mila, contro i quasi 21mila totali del quali a 16 anni percepiscono un paghet- gnati, di controllare il giro locale di dro-
2019 e del 2018. Mentre il numero dei ta da mille euro, è un legame che colma ga. E la vicenda della baby gang di Vige-
reati commessi da minori e giovani dei vuoti», continua Manca. Per i “fratel- vano arrestata per violenza sessuale,
adulti in questa prima parte dell’anno li” si è quindi disposti a tutto, anche a riduzione in schiavitù, pornografia mi-
sono 47.224, tra sequestri di persona fare del male. Come è avvenuto con gli norile e violenza aggravata, grazie alle
(139), omicidi volontari (81), spaccio di undici ragazzini dai 16 ai 25 anni, tutti di riprese video diffuse su Twitter, What-
stupefacenti (5.059), violenze sessuali origine pakistana, tutti abitanti alla Bo- sApp, Facebook e Telegram. Fino ad ar-
(840). Sono in maggioranza minori ita- lognina, che hanno accoltellato un di- rivare all’uccisione di Antonio Stano, il
liani (12 mila contro i 4 mila stranieri), ciannovenne romeno per rapinarlo di 66enne pensionato di Manduria (Taran-
con una prevalenza di genere maschile. scarpe e t-shirt e aggredito dei conna- to) morto il 23 aprile 2019 dopo aver su-
Per quanto riguarda le città-nido per zionali con spranghe, tirapugni e un col- bito una lunga serie di aggressioni, rapi-
giovani criminali, seguendo il numero tello, con cui una delle vittime è stata ne e angherie da parte di più gruppi di
di minorenni e giovani adulti presi in colpita al petto e per un soffio la lama giovani.
carico dai servizi sociali, in testa su tut- non ha toccato il cuore. Stessa storia per Senza contare tutti quei reati “mino-
te c’è Roma (1.609 persone), poi Bolo- il branco di 30 ragazzini, di un’età com- ri” come furti, scassi e risse, che spesso,
gna (1.458), Palermo (1.137), Catania presa dai 13 ai 18 anni, che ha colpito e come nel caso dell’omicidio del giova-
(1.063), Bari (1.020), Napoli (924), An- mandato all’ospedale tre bagnini in un ne Willy Monteiro a Colleferro, si tra-
cona (737), Firenze (662). lido di Jesolo lo scorso 30 giugno 2019 sformano in tragedia. I fratelli Bianchi,

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Storie

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Una giovanissima vedetta, rinchiusa nella base di spaccio in cui lavora, controlla il passaggio in strada di eventuali rivali e forze dell’ordine

infatti, sono stati autori di «comporta- arriva da un membro della gang fioren- nonostante l’Italia si basi sul “principio
menti tipici di una gang, collaudata da tina. «Sono stato in carcere per cinque della residualità”, non è così raro. Cen-
tempo», che non sono altro che i «com- mesi, mi hanno beccato per tre volte a tinaia di ragazzi che alla pari di Youssef
portamenti futuri dei ragazzini di og- rubare e non avendo un posto sicuro sono entrati negli Ipm per scontare la
gi», assicura la psicologa. In gergo si dove vivere sono finito dentro in custo- pena e rimediare agli errori commessi,
chiama effetto branco, in quanto «il li- dia cautelare. All’interno mi sono fatto si ritrovano così in una bolla corrosiva
mite del gruppo diventa il limite indivi- nuovi amici che mi hanno inserito nel abitata fino a pochi anni fa quasi esclu-
duale, e la percezione è quella di poter loro giro di fornitori: adesso riesco a sivamente da «bande di figli di migran-
condividere il peso morale di ogni azio- guadagnare anche 1.500 euro al mese», ti di terza o quarta generazione, prove-
ne, per quanto efferate esse siano». Fi- dice Youssef, un diciottenne del Maroc- nienti dall’America latina», dice Corra-
no al punto della deresponsabilizzazio- co. I minorenni e i giovani adulti pre- do Sabatino, membro del sindacato
ne totale, per cui «picchiare un ragazzo senti nelle strutture residenziali sono della polizia penitenziaria (Uilpa) e
a morte o, non sullo stesso piano, ri- 1.345, divisi in quattro tipologie di agente in servizio per 23 anni nei car-
prendersi sui social mentre si fuma uno strutture: le comunità private (1.008 ceri minorili di tutta Italia. A Milano
spinello, diventa un atto normale», ospiti), gli istituti penali per minorenni per esempio erano presenti, e conti-
prosegue l’esperta. (319), le comunità ministeriali (17) e i nuano a esserlo, le “maras” salvadore-
centri di prima accoglienza (1). Come gne, come la MS13 e il Barrios 18, men-

T
rovare le cause psicologiche Youssef, secondo i dati raccolti dal V tre adesso le «baby gang italiane na-
precise non è facile. L’influen- Rapporto Antigone sugli Istituti peni- scono, si fortificano ed evolvono all’in-
za del micromondo familiare tenziari minorili (Ipm), il 72 per cento terno degli stessi istituti penitenziari
è «predominante e primaria» dei ragazzi entrati in Ipm è in custodia per minori», conclude Sabatino: «Qui
così come non aiuta una società ester- cautelare. Solo il 17 per cento dei dete- il giovane boss omicida, viste le dimen-
na, virtuale e fisica, fatta di «esempi nuti ha compiuto reati contro la perso- sioni ridotte delle carceri, convive con
devianti e violenze di ogni genere», ri- na, i più gravi, mentre il 62 per cento ha chi è autore di furto o scasso. E così di-
pete la psicologa. Una palestra di crimi- commesso illeciti contro il patrimonio: venta in breve tempo un affiliato o un
nalità, però, è possibile individuarla furti, rapine, estorsioni, riciclaggio. Il corrispondente per i traffici illeciti». Q
nelle carceri minorili. E la conferma ricorso ai 17 istituti penali, pertanto, © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 85
Il conflitto nel Caucaso

NAGORNO KARABAKH

Sul fronte di Stepanakert.


Dove la guerra è
in trincea, come un secolo fa Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

In cielo droni e cacciabombardieri. A terra fucili, baionette, bunker, metri conquistati o persi
ogni giorno. E un’infinità di rovine, vedove, rifugiati che sopravvivono nei seminterrati
di Filippo Rossi da Stepanakert (fronte tra Armenia e Azerbaigian)
foto di Emanuele Satolli

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Storie

C
erto, in cielo ci sono i dro- per riposare. Sulla porta, un’imma-
ni e i cacciabombardieri. gine raffigurante una rivoltella con
Ma, qui, a terra, solo mitra, delle sigarette al posto dei proiettili,
vecchi fucili, baionette e dice “Fumare uccide”. Una stufa ri-
soprattutto trincee. La mattanza scalda le notti, si va verso l’inverno.
del Nagorno Karabakh mescola ar- Artur, 20 anni, è un cuoco. «Quando
mi tecnologiche a scenari da Prima la guerra finirà tornerò a fare il mio
guerra mondiale. lavoro. Ma prima vado a portare dei
Attraversando il villaggio di Akna, fiori a mia mamma», sorride. Cucina
al fronte, ci si rende conto del terre- su un fornello a gas, aprendo delle
no sul quale armeni e azeri si affron- scatole di latta e riscaldando dei ce-
tano. Una volta cittadina fiorente, reali. Tutto è calmo. L’apprensione è
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oggi è un ammasso di macerie. I ru- molta, ma il mantra di ogni armeno,


deri degli edifici testimoniano i fasti in questi giorni, sembra essere “sia-
di una volta. Ma in buona parte era mo pronti a morire”.
già stata distrutta durante la prima

P
guerra fra azeri e armeni fra il 1988 oco più a nord, Hamlet, 25,
e il 1994. Ora la moschea cittadina è di guardia alla postazio-
è stata trasformata in un posto di ne Alik Hakupian: «Tutta la
comando armeno. Akna è situata mattina ci hanno bombar-
proprio a ridosso del fronte. Sotto dato. Come fosse il primo giorno»,
terra sono scavati bunker camuffati. dice. Vuole diventare prete ma ha
Ammassi di terra proteggono le vie dovuto interrompere gli studi in se-
percorse dai veicoli dalle quali si di- minario per raggiungere il fronte.
ramano varie trincee vere e proprie. Nella piccola postazione, un cerino
Labirintiche, perché sembrano infi- è acceso su una mensola insieme a
nite e piene di deviazioni, segnalate qualche icona religiosa. Ma non c’è
con alcuni numeri per orientarsi. molto tempo per pregare. «Vogliono
Facile perdersi. Ai lati dei canali, sui distruggere le postazioni d’artiglie-
mucchi di terra, c’è del filo spinato ria dietro le nostre linee. Il nostro
insieme a barattoli di latta, che ser- punto forte. Mentre ci bombarda-
vono da allarme nel caso il nemico no provano ad avanzare con i carri
provi a entrare. Di notte una luce e i soldati. Oggi siamo riusciti a re-
illumina il territorio circostante. I spingerli», continua. Sono armati
soldati sono pronti, le armi cariche. con kalashnikov e lanciarazzi. Sulle
David, 38 anni, è il comandante uniformi è pitturata una croce bian-
della postazione Gregory Avitysian, ca: «È simbolico, ma anche un segno
nome dato in onore di un soldato di riconoscimento. Dopo il crollo
armeno morto durante la prima dell’Urss, i nemici e noi avevamo la
guerra. «Il pericolo più grande è l’ar- stessa uniforme», dice Ludwig, 37
tiglieria», dice, mentre il sudore gli anni, il comandante.
bagna le guance e i lacci dell’elmetto. Fra le linee nemiche, un mare di
Comanda una decina di soldati, tutti mine. Le trincee sulla linea centrale
volontari armeni fra i 18 e i 20 anni. sono difficili da espugnare. E i tenta-
Giovanissimi e cresciuti con il mito tivi azeri, in questa zona, finora sono
del dovere di difendere la propria stati vani. I combattimenti più aspri
terra. «Ogni armeno deve capire che - dall’inizio delle nuove ostilità, lo
le nostre famiglie iniziano e termi- scorso 27 settembre - sono avvenuti
nano qui. In questa linea. Dobbiamo al sud, dove gli azeri sarebbero pe-
difenderci», dice. netrati per molti chilometri. Non si
Una trincea sulla linea del I soldati si danno il turno di guar- capisce però di quanto esattamente.
fronte: le latte appese servono dia. Vivono in una cameretta, do- Le informazioni sono poche, incerte.
a lanciare l’allarme se il ve ci sono i fucili, un telefono a fili Hamlet e la sua squadra hanno perso
nemico tenta di attraversare per comunicare con le altre linee e già tre compagni negli scontri. Men-
un’asse di legno con alcune coperte tre lui parla, i colpi di mortaio ca-

25 ottobre 2020 87
Il conflitto nel Caucaso

dono a qualche centinaio di metri


da noi. «Siamo consapevoli tutti che
senza la guerra non ci sarà mai la pa-
ce», dice. Il bilancio dei morti sale.
Si dice che questo mese abbia fatto
più vittime che in un anno durante il
primo conflitto, quello dei Novanta.
La guerra nel Karabakh dal lato
armeno si combatte in modo ana-
cronistico. La legge marziale ha ri-
chiamato i militari e le riserve al
fronte. Gran parte della popolazio- Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

ne maschile, dunque. Poi c’è la gen-


te del posto, quella che abita vicino
al fronte. Anche anziani, che sono
rimasti nei bunker a sostenere chi
combatte, legati alla loro terra. «Ve-
di quelle montagne?» dice un uomo
indicando le vette che attorniano la
città di Stepanakert. «Io e loro siamo
una cosa sola. Niente potrà separar-
ci. Solo la morte». Non servono altre
parole. Molti villaggi sono però stati
abbandonati. Altri sono finiti sotto il
controllo azero e difficilmente tor-
neranno agli armeni. Una tragedia
per chi ha perso tutto.
Un furgone distrutto dalle bombe nella cittadina armena di Martaker, a poca distanza dal fronte

M
a la guerra è ingiusta da
entrambi i lati. Armeni e o rispolverati dal conflitto preceden- Vicino a Karen siede Rita, che pri-
azeri sono entrambi re- te. Nei sotterranei della palazzina ma era una avvocatessa di successo.
sponsabili per aver fatto d’epoca sovietica dove vive Karen, Mostra le sue emozioni senza proble-
innumerevoli vittime civili. Gli at- un uomo di 38 anni, si sono rifugiate mi: «Ci siamo abituati a questa vita.
tacchi d’artiglieria e con i droni han- molte persone, che aspettano ascol- Abbiamo dimenticato le comodità.
no bagnato di sangue le strade del tando il rumore delle esplosioni. Ma vedere i nostri giovani morire è
Karabakh ma anche di molte città Qualcuno mangia al tavolino posto una tragedia. Noi non vogliamo con-
azere. Non si ha un conto del danno in un angolo. Di fianco, un altro ta- quistare nulla. Solo vivere in pace»,
umano esatto. Ogni parte si contrad- volo serve per le stoviglie e prepara- dice: «Non ho paura di chiamarli
dice, accusando il nemico di violare re la cena. Un fornello a gas permette barbari. Non solo usano i droni e
i cessate il fuoco accordati e di usare di scaldare una zuppa di riso, pomo- armi proibite dalle convenzioni in-
terroristi o mercenari al fronte. dori, qualche legume. Il cibo però ternazionali per uccidere civili, ma
Stepanakert è la capitale dell’auto- comincia a scarseggiare. Dal lato op- bersagliano pure il nostro patrimo-
proclamata repubblica dell’Artsakh, posto, la tivù è sempre accesa, con le nio culturale». Si riferisce alla chiesa
come gli armeni chiamano la regio- notizie sulla guerra. Il pavimento è di Shushi, bombardata due volte dai
ne del Nagorno Karabakh. Bombar- di terra battuta, coperto da qualche droni. Una chiesa bianca, adornata
data incessantemente dai droni aze- pezzo di cartone. In un’altra stan- dai raggi del sole. Oggi, un ammasso
ri, è divenuta una città fantasma. Gli zetta sono stipati molti letti. «Le ve- di polvere, legno e mura incenerite.
aerei senza pilota, quando passano, re eroine sono loro, le nostre donne», Rita ha le idee chiare: «L’unica solu-
creano il panico. Si sente il rumore dice Karen. «Ci sollevano il morale e zione al problema è il riconoscimen-
delle esplosioni, non si capisce da ci sostengono». Lui è un militare, co- to dell’indipendenza dell’Artsakh».
dove vengono ma bisogna correre al me tutti gli uomini della regione del Difficile che si avveri. Tuttavia ne è
riparo. Le sirene suonano senza so- resto. Quando gli chiedo come sta convinto anche Robert Avetisyan,
sta. Spietati e imprevedibili, i droni andando la guerra risponde: «Non rappresentante della autoproclama-
hanno costretto la città a vivere nei farmi queste domande». Tutto è mol- ta repubblica negli Stati Uniti. «Il ri-
sotterranei, nei bunker improvvisati to confuso. conoscimento dell’Artsakh da parte

88 25 ottobre 2020
Storie

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Dall’alto, in senso orario: soldati armeni a pranzo nel bunker; la chiesa distrutta di Shushi; militari ad Askera; tomba di un soldato a Stepanakert

della comunità internazionale è il sta decine di persone lavorano per hanno portato letti, panchine, sedie,
presupposto per evitare altri scontri costruire sacchi a pelo ed equipag- tavoli. Ogni mattina l’arcivescovo
nel futuro e soffocare qualsivoglia giamento per i soldati. «Mio mari- celebra la messa con i profughi. Fra
aspirazione di conquista», sostiene. to è al fronte», dice Anush, 35 anni. loro c’è Marina, 45, madre di due figli
«Rimango qui aspettando che torni. e un marito al fronte. «Quando tutto

I
n città non c’è traffico. Del resto, Il nostro lavoro è infinitamente im- è cominciato, mi sono rifugiata qui
si vive sottoterra. Di notte le luci portante», aggiunge mentre cuce un aspettando il loro ritorno. È difficile
sono spente. Nessuno cammina gilet verde mimetico. Ci sono anche andare avanti in queste condizioni
per le strade. Il gas è stato ta- volontari venuti dall’estero, dove ma l’unica cosa che mi fa sopravvi-
gliato per motivi di sicurezza. Chi è erano emigrati. Come Arshak, 41 vere è sentire la loro voce al telefono
rimasto ha deciso di sostenere i pro- anni, che aveva un impiego a Mosca: per dirmi che stanno bene. Mio figlio
pri familiari o la popolazione. Ho- «Niente è più importante dell’essere ha ricevuto una medaglia al valore.
vik, 50 anni, e Isabel, 38, due armeni qui adesso», dice mentre passa ago Ha salvato il suo comandante du-
di origine siriana, sono gli unici ad e filo nella gomma piuma per cuci- rante uno scontro a fuoco. Ha solo
aver tenuto il loro ristorante aperto. re un sacco a pelo. Hamlet, 31 anni, 18 anni ed è già un eroe, sono fiera»,
«Io da qui non me ne vado, ci posso- è arrivato da Strasburgo con l’idea afferma, mentre la sua voce sembra
no anche bombardare», dice Isabel. di combattere: «Sono pronto, ho qui singhiozzare. Attacca una moka alla
«Questa è la nostra terra, sarà la mia tutto l’equipaggiamento. Se mi chia- presa elettrica per preparare il caffè.
tomba», le fa eco Hovik. Con aiuti meranno partirò al fronte. Per ora «Spero che tutto questo incubo fini-
provenienti dall’Armenia, la coppia aiuto con questi lavoretti». sca presto. Abbiamo perso tutti i no-
cucina un pasto gratis per chiunque Chi ha perso la casa, ha trovato ri- stri averi e la nostra casa». Intanto i
voglia. «Siamo qui per aiutare». Solo fugio anche nei sotterranei della cat- bombardamenti continuano. Sono
otto anni fa sono scappati da Aleppo, tedrale di Stepanakert. Sono molte le meticolosamente precisi, ininterrot-
dove imperversava la guerra civile. case ridotte ad ammassi di macerie ti. Nessuno sa né come né quando
Ora sono qui, in un’altra tragedia. dai droni o dai razzi azeri. Nel semin- l’inferno finirà. Q
In una fabbrica di tessili nasco- terrato della cattedrale, le persone © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ritorno nelle campagne

Vendemmia
2020 in Borgogna,
Francia

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BRACCIA IN FUGA

Vendemmiatori per caso.


Quei giovani italiani che in autunno
raccolgono l’uva in Francia
Dormono in tenda, hanno un casolare con le docce, una cucina e una sala comune. Vanno lì per poche
settimane, con un contratto regolare negato in patria. E sono sempre più numerosi

di Maurizio Franco
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Storie
nero su bianco con tanto di firme, tu- il denaro guadagnato per estinguere
tele e diritti siglati con il linguaggio la retta universitaria.
criptico della burocrazia. Così le fron- Le trafile per cimentarsi nelle ven-
tiere si aprono a centinaia di “vendan- demmia sono variegate. Esiste il pas-
geurs”, vendemmiatori improvvisati: saparola dei veterani che da anni si
laureandi e laureati, dottori di ricerca consumano le suole delle scarpe op-
e professionisti in erba. pure, sul sito dell’Anefa, l’Associazio-
«Questo è stato il mio primo con- ne Nazionale francese per l’impiego e
tratto in 25 anni di vita», dice Andrea, la formazione in agricoltura, e sul
iscritto alla Facoltà di Lettere della portale di pôle emploi – il corrispetti-
Sapienza di Roma. Si arrabatta sui li- vo francese dei nostri centri per l’im-
bri, lavora per mantenersi agli studi e piego – è possibile consultare le di-
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il 2020 è stato l’anno della traversata, sponibilità offerte dalle aziende. L’in-
rigorosamente in macchina, fino a crocio della domanda e dell’offerta di
Lione. Ad attendere lui e i suoi com- lavoro in agricoltura. Le testimonian-
pagni di viaggio, un’azienda agricola ze raccolte esprimono pareri positivi
mastodontica e otto ore di lavoro al sul sistema di collocamento d’Oltral-
giorno nei campi. Il sole accecante e pe: secondo i dati grezzi forniti da
10 euro e 40 centesimi per sessanta pôle emploi, nei primi sei mesi del
minuti di fatica. L’assicurazione sani- 2020, nel macro-settore della viticol-
taria e la pausa pranzo, il gel igieniz- tura, sono state oltre 16mila le propo-
zante e le mascherine di stoffa per ste di impiego registrate sul portale. Il
proteggersi dal Covid. «Siamo venti- terzo trimestre è sempre il periodo
cinque persone a squadra, ogni gior- d’oro per le piante arboree rampican-
no lavoriamo su un appezzamento di ti: nel 2019, in novanta giorni, i nume-
terra diverso. Un caposquadra orga- ri avevano raggiunto le 17mila offerte.
nizza le nostre giornate e gli eventuali

I
spostamenti nelle vigne», racconta. l baratro italiano in fatto di inter-
Nel suo gruppo, oltre agli italiani, ci mediazione di manodopera ha
sono spagnoli – girovaghi in Europa, generato mostri, come quello del
in base alla fioritura delle colture, e caporalato in agricoltura. Stando
quindi abbastanza scaltri con le ceso- alle elaborazioni del V Rapporto
ie – e polacchi. In tutto, circa 250 rac- Agromafie e Caporalato, curato
coglitori irregimentati in dieci batta- dall’Osservatorio Placido Rizzotto
glioni che pattugliano la tenuta vini- della Flai Cgil, sono 180mila i lavora-
cola senza mai incontrarsi. Un con- tori vulnerabili e aggiogati allo sfrut-

B
raccia prestate all’agricoltura nubio di nazioni e lingue saldato dalla tamento e alle direttive intimidatorie
francese. Giovani italiani che comune appartenenza ai territori al dei caporali. «Un problema annoso,
valicano le Alpi per lavorare di sotto del 46° parallelo nord: le zone quello del collocamento in agricoltu-
durante la stagione della ven- meridionali e orientali del continente ra, perché fortemente influenzato
demmia. Ogni anno le strade della Pe- e l’area del nord Africa. dall’informalità dei rapporti di lavoro
nisola portano nei vitigni della Borgo- I connazionali dormono nei campi e dall’illegalità», afferma Fabio Cicon-
gna o di Bordeaux: il “deserto france- con le tende, hanno a disposizione un te, direttore di Terra!, associazione
se” - come è definita la desolazione casolare con delle docce, una cucina e ambientalista che ha scoperchiato le
urbanistica della provincia, in con- una sala comune. «Gli accordi varia- falle della filiera agroalimentare, non-
trapposizione al mattone parigino – no in base all’azienda e si definiscono ché autore del libro “Fragole d’inver-
vergato dai filari che sconfinano sulla i dettagli del rapporto di lavoro. Ad no. Perché saper scegliere cosa man-
linea dell’orizzonte. Coltivazioni in- esempio gli spagnoli hanno un allog- giamo salverà il pianeta (e il clima)”,
Foto: KONRAD K. - SIPA / AGF

tensive e grappoli d’uva. E giovani che gio e lo pagano 4 euro al giorno. Noi pubblicato da Laterza.
non avrebbero mai immaginato di ri- abbiamo scelto la natura perché il pa- «Lavorare in agricoltura in Italia è
trovarsi mani e piedi immersi nella drone, inizialmente, aveva ipotizzato un pensiero che non aveva mai sfiora-
fanga, i cui cervelli non sono in fuga, di pagare in parte l’affitto di un appar- to la mia mente», dice Elisa, laureata
ma scalpitano sul terriccio della pre- tamento, ma poi si è rifiutato poco in Scienze della Formazione. L’asilo
carietà economica. Lì, invece, in molti prima della partenza. E abbiamo ac- privato dove sfacchinava è fallito. La
hanno visto che lo stipendio è messo cettato», dice lo studente, che verserà remunerazione era in nero e il Co-

25 ottobre 2020 91
Ritorno nelle campagne

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Un filare in Borgogna. Da queste uve, raccolte a mano, si ricava il prestigioso vino della Côte de Nuit

vid ha annullato le ultime possibili- milione» di dipendenti. Il turismo e il riali annui» e dura sei mesi. Per i lavo-
tà di avere un reddito dignitoso. Lo mondo dell’agroalimentare raccolgo- ratori stagionali assunti per brevi pe-
sfruttamento a cui era costretta non le no questo bacino di forza lavoro. riodi è possibile richiedere il sussidio
ha garantito le tutele adeguate per af- soltanto una volta tornati in Italia.

D
frontare il periodo del lockdown. «So- opo tanti sacrifici, a Elisa, Uno dei pilastri del welfare che ha
no partita per i soldi. Il lavoro è stato come ad altri, spetta “l’in- tenuto conto degli imponenti flussi
estenuante, ma avevo un contratto e la dennità di disoccupazione migratori di manodopera tricolore
paga era buona. L’anno prossimo? Va- lavoratori rimpatriati”. Re- oggi è anche un conforto per coloro
do sicuramente se non ho una valida golamentata da una legge del 1975, la che inaugurano la nuova professione.
alternativa», dice. prestazione economica è calcolata «Con questi soldi riesco a sopravvi-
Elisa sgobba tra le distese di foglie «sulla base delle retribuzioni conven- vere e a prefigurare il prossimo futu-
palminervie e la sera si presenta, insie- zionali stabilite con decreti ministe- ro. Posso pagare l’affitto della stanza
me ai suoi “colleghi”, davanti al super- in cui abito e cercare nel frattempo
mercato della zona a recuperare il cibo un lavoro senza il peso opprimente
scaduto in giornata, che nessuno man- della disoccupazione e della crisi
gerà. L’obiettivo è risparmiare su tutto economica», afferma Luca, una lau-
per ammonticchiare la grana con cui rea triennale in Biologia e nottate
vivere in Italia. trascorse dietro il bancone di un lo-
Vendemmiatori improvvisati. La cale a servire piatti caldi e sorrisi
Commissione europea rivela che più smaglianti.
di 13,7 milioni di cittadini dell’Unione In nero, invisibile alla contabilità
vivono o lavorano in uno Stato mem- dello stato sociale italiano, ad agosto
bro diverso da quello di cui hanno la è stato lasciato a casa senza preavvi-
cittadinanza. E secondo le sue stime, so. Dopo due settimane si è imbarca-
la media annuale dei lavoratori stagio- to con Caterina – tre anni di esperien-
nali attivi nel continente è «compresa za nelle vallate francesi e una media
tra diverse centinaia di migliaia e un Ragazzi impegnati nella raccolta delle uve universitaria del 27.5 in Cooperazio-

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Storie

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Nei vigneti francesi la paga oraria è di 11 euro. E a metà mattinata, durante una breve pausa, vengono distribuiti vino e salamelle

ne internazionale – alla volta della della vita in Francia. Erano in quattro, espropriata, che si riconosce in ambi-
campagne transalpine. Un salario schiacciati dalle scatolette di tonno. zioni e desideri collettivi costante-
orario di 11 euro, vino e salamella a Un’overdose di titoli accademici mente negati. E nel conflitto si spec-
metà mattinata. nell’abitacolo della macchina. Quan- chia, guardando al suo interno, esule
«Mi hanno proposto di andare a do pensa ai 600 chilometri macinati e sfruttata, cittadina del mondo. B.
vendemmiare in Italia. Alcuni mi con la sua utilitaria non si capacita: la racconta di scioperi e di braccia in-
avrebbero pagato con il vino, altri mi strada percorsa e il lavoro che sareb- crociate per rivendicare maggiori tu-
avrebbero assunto con un contratto be andato a fare. «La vendemmia ti tele. «Non è tutto rose e fiori», ag-
irregolare e avrei lavorato di più con spacca e vai avanti perché il mercato giunge. Marta ne è consapevole. An-
molti meno soldi in tasca», racconta del lavoro fa schifo», dice senza mezzi tropologa e cuoca, non si è mai rasse-
Luca riferendosi al sistema del lavoro termini. gnata alla precarietà. Soffre di una
grigio. Ovvero: le giornate segnate su disabilità uditiva e rischia di non per-

B.
carta non corrispondono alle giorna- ricorda le serate trascor- cepire il sussidio di disoccupazione
te effettivamente sudate. «Il grigio è se con i suoi compagni di perché l’indennità cozzerebbe con la
il grande segreto di pulcinella. Il 95 viaggio. Il tremore delle sua pensione di invalidità. Il condi-
per cento dell’agricoltura italiana è braccia e gli spasmi della zionale è d’obbligo: nessuna istituzio-
fondato su questo tipo di contraddi- stanchezza che di giorno in giorno ne è stata in grado di darle una rispo-
zioni. Il problema è la cultura im- fanno posto alla curiosità. Il sole che sta. Marta ha costruito mattone dopo
prenditoriale di molti agricoltori che cala sui filari e le bocche serrate per mattone la trasvolata, si è interfac-
mirano al profitto e basta», commen- lo sforzo mattutino. «È capitato di di- ciata con le aziende agricole e i centri
Foto: KONRAD K. - SIPA / AGF

ta Ciconte: «Questo è uno dei motivi scutere delle condizioni di lavoro e per l’impiego, ha scritto mail in fran-
per cui il settore non riesce ad attira- del proprio vissuto nei rispettivi Paesi cese e ha estorto le condizioni miglio-
re i giovani». di provenienza. Ci si scambia idee e ri di lavoro. «Ora sono tornata in Ita-
B. preferisce mantenere l’assoluto pareri su come va il mondo e si capi- lia, mi aspetta un impiego sottopaga-
anonimato. Racconta che prima di sce che così non può andare», rac- to e in nero», dice. Ma lei, come i suoi
partire ha rimpinzato l’automobile di conta. A parlare, tra le vigne appesan- compagni, vuole il pane e le rose. Q
cibo: era impaurito dal costo elevato tite dalla nebbia, è una generazione © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ho visto cose/tv
IL DISAGIO FIRMATO GUADAGNINO
“We Are Who We Are” è lo specchio dell’incertezza. Non solo della generazione Z
BEATRICE DONDI
Maschi o femmine, gay, lesbiche lere, che si perdono nell’incontrarsi.
trans. Ma anche musulmani o cri- Un affresco volutamente maldestro,
stiani, genitori che non sanno fare i presuntuoso e dolcemente afflitto
genitori, figli che non riescono a vi- da una malinconia struggente di un
vere la loro condizione di figli. Che a mondo intero che non sa dove an-
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volte sono più grandi delle loro ma- dare. Neppure la macchina da presa
dri, piccole e straziate, donne che sa bene quale sia il suo posto. Una
hanno abbandonato il loro nome per scena dall’alto, una in soggettiva,
accoglierne uno che non sentiranno una rallentata, una composta di so-
mai proprio. Nella serie di Luca Gua- li fotogrammi. Non ci sono certezze,
dagnino dal titolo We Are Who We non c’è un senso unico, mai. Solo so-
Are (Hbo su Sky) alla fine quel che è lide apparenze a cui aggrapparsi per
chiaro è no, non abbiamo davvero idea di chi siamo, e alla cercare di non smarrirsi. Come il supermercato della base
domanda non si può far altro che rispondere boh. Ambien- identico a tutti gli altri nel mondo, così che non ci si possa
tata in una base militare Usa a Chioggia, un non luogo in cui perdere. Allo stesso modo i personaggi sono figurine uni-
gli americani e gli italiani si confondono, in una non terra versali da attaccare su qualunque album: gli adolescenti
circondata dall’acqua, dove la lingua è doppia, ognuno cer- soffrono con le cuffie per estraniarsi a suon di musica, gli
ca di interpretare il proprio ruolo sapendo bene di essere adulti spauriti si tradiscono in malo modo, i militari spa-
anche il suo esatto contrario. rano e muoiono in Afghanistan. Caselle predefinite in cui
Scritta con Paolo Giordano e Francesca Manieri, la serie di vengono inseriti, per fornirgli un appiglio pietoso prima di
Guadagnino è stata eletta a culto ancora prima di mostrare buttarli nel nulla. «Pensi che essere maschio significhi pi-
una sola scena, acclamata come il ragionamento definitivo sciare in piedi, sparare e avere chili di baffi?» chiede Fraser
sulla generazione Z. In realtà gli otto episodi, perlopiù noio- dall’alto del suo disagio confusionale, ben sapendo che ogni
si nella loro acuta bellezza, usano gli adolescenti come pro- ruolo in questo strano mondo alla fine non ha un copione.
tagonisti effimeri di un quadro ben più ampio, quello che In sintesi ci dice Guadagnino, siamo uno, nessuno e cento-
tocca tutto e tutti, nella più profonda inconsistenza. Perso- mila. Vero, Anche se questo l’aveva già detto qualcuno. Q
naggi irrisolti, dalla testa ai piedi, che si baciano senza vo- © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’incompetente LUCA BOTTURA


JEFFREY TOBIN colleghi. L’hanno prima svergognato, sesso con chi conoscete davvero»)
MARTIRE poi sospeso dal lavoro. Ma davvero? innalzano un peana e un invito: venga
La notizia si è diffusa in un lampo, è Davvero, nel 2020, un tizio che indulge in Italia. Dove un esibizionista non solo
corsa di bocca in bocca senza bisogno per errore all’autoerotismo merita non viene punito, ma diventa premier. E,
di alcun giornale. Nel villaggio globale, di essere punito? Davvero qualcuno in seguito, padre della patria.
così simile alla canzone di De André, può realmente indignarsi per una GIUDIZIO: CHI FA DA SÉ ECCETERA.
la gaffe del collaboratore onanista del gaffe del genere? Davvero un banale
New Yorker, si è sparsa come seme attentato alle diottrie può finire in ROMA
sprecato insieme a un moto censorio tragedia (professionale)?La risposta è: SET HORROR
difficile da comprendere da questa sì, negli Usa, così puritani e ipocriti Escono dalle fottute pareti. Candidati
parte dell’Oceano. Traduco: il povero che al confronto Mario Adinolfi è un che non lo erano, che lo saranno, che
Jeff era in riunione, ha acceso un sito sincero progressista. Que viva dunque potrebbero esserlo. Lasciamo stare
erotico come tutti noi, s’è dimenticato il povero Jeff, cui tutti i frequentatori Calenda, in quota Calenda, che cerca
di spegnere la webcam, e ha condiviso delle massime di Woody Allen («Non l’appoggio Pd col quale baruffa ogn’ora
la sua intima soddisfazione con tutti i condannate la masturbazione, è fare a livello nazionale. È come se la Coca

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Scritti al buio/cinema
QUESTO ROSSELLINI PIACEREBBE AL NONNO
Alessandro, nipote del grande Roberto, racconta la sua famiglia. E tutte le altre
FABIO FERZETTI
Come fai a crescere se tuo nonno è nel pettegolezzo, nella resa dei conti
uno dei più grandi registi del ’900, in pubblico, o peggio nella rivendica-
la sua seconda moglie si chiamava zione postuma. Ma anzi mettendosi
Ingrid Bergman, la terza la riportò in gioco in prima persona, perché
a casa dall’India (insieme a un bam- nessuno è senza peccato e la sempli-
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bino e a uno dei suoi tanti capolavo- cità, la franchezza con cui Alessan-
ri) dopo essere sparito per un anno? dro ammette errori e bassezze, sono
Come ti comporti se tua zia è Isabella la garanzia morale (dunque estetica)
Rossellini, tuo zio un playboy che da di un film che proprio per questo for-
ragazzo tuo padre «portò a donne» se sarebbe piaciuto anche al nonno.
perché nonno Roberto temeva che Quindi ecco Robin-Robertino rag-
bello com’era «diventasse gay»? E co- giunto nella sua isola in Svezia dopo
me ti senti se in questa famiglia così prestigiosa tu sei un una vita da playboy; ecco Isabella e Ingridina, gemelle di-
po’ l’ultimo arrivato, a stento conosci tua madre, balleri- verse se mai ve ne furono, riaprire piaghe e ricordi in Ame-
na afroamericana messa al bando dal clan, e dal regista di rica; ecco Raffaella che oggi si chiama Nur e vive a Doha;
“Roma città aperta” hai ereditato il nome e quella specie di poi l’ombra dello sventurato Gil, figlio adottivo della moglie
malattia di famiglia che chiami “rossellinite”, ma non il gla- indiana, scomparso nel 2008 dopo aver girato una trilogia
mour né i vantaggi? estrema, “Kill Gil”, sulla sua terribile malattia, e tanti altri
La risposta è in questo piccolo film sorprendente e corag- “Rossellinis”. Tutti riuniti da un film che scavando in una fa-
gioso che Alessandro Rossellini, figlio di Renzo e nipote di miglia diversa da tutte parla di tutte le famiglie del mondo.
Roberto, un passato da tossicodipendente e un presente Fino a quello spot finale in cui verità e falsità magicamente,
in prima linea nella lotta alle droghe, ha girato a 57 anni. fatalmente coincidono. In sala dal 26 al 28 ottobre. Q
Non per avere il suo quarto d’ora di gloria, ma per mettere © RIPRODUZIONE RISERVATA

tutti i membri di quella famiglia vasta e dispersa di fron-


te a domande che sulle prime magari fanno male ma alla “THE ROSSELLINIS”
fine aiutano, curano, gettano nuova luce su quel clan così di Alessandro Rossellini
ramificato e sul suo venerato capostipite. Senza mai cadere Italia, 100’ aaabc

Cola normale chiedesse l’appoggio di Fontana. In generale, s’avanza un crocchette per cani? Amerete allora la
dell’aspartame. Ma poi c’è Bertolaso, Barnum meraviglioso che ci riporta dritti pasta De Cecco, che si fa con acqua
che in effetti in tema di disastri è ben ai tempi gloriosi di Striscia, quando abruzzese e si essicca in posti ben
ferrato. Li provoca. E poi aspiranti Tullio Solenghi e Gene Gnocchi avevano aerati, se è vero che viene come viene:
al Campidoglio sotto i dodici anni, creato una sorta di tg satirico albanese cioè benone. Io li amo perché hanno
nazisti dell’Illinois, nazisti di Corviale. intitolato “Strisha la Berisha”. Il cui annunciato che il loro grano sarà anche
Quelli che Giorgia Meloni ha definito slogan era: «Mandateci altri pupazzi, americano. Per un paio di motivi: o usi il
«ottimi nomi sul tavolo», ignorando ché fanno tanto ridere». senatore Cappelli, che è cosa realmente
che Berlusconi, certe cose, preferisce GIUDIZIO: ROMA A CAPOCCHIA nostra ma costa un botto. Oppure puoi
deciderle sotto. Ma il colpo vero del tranquillamente pescare altrove, Usa
centrodestra è quello milanese, dove DE CECCO o Ucraina, dacché se utilizzassimo
tra i candidati sono apparsi i nomi PASTA INTERNAZIONALISTA solo i grani italiani non basterebbero
di Beppe Bergomi e Franco Baresi. Avete anche voi noia per il tricolore per la pastasciutta del mezzogiorno di
Il primo sarebbe il primo sindaco usato ad minchiam? Vi infastidisce Cannavacciuolo. Viva dunque i pastai
al mondo che invece di rivolgersi ai che la nostra bandiera sia diventata che non trafilano diritto e se ne battono
cittadini parla solo con Fabio Caressa. uno specchietto per allodole? Avete di trattare i propri clienti come un
Il secondo ha investito tutti i suoi averi accostato divinità assortite ad animali Salvini qualunque. E buon appetito.
in affari sballati, quindi sarebbe più da cortile quando avete letto di petfood GIUDIZIO: SEMBRO MASSIMO
adatto in Regione come braccio destro 100% italiano per vendere al meglio © RIPRODUZIONE RISERVATA

25 ottobre 2020 95
Noi e Voi N. 44
25 OTTOBRE 2020
DIRETTORE RESPONSABILE: MARCO DAMILANO
VICEDIRETTORI: Lirio Abbate, Alessandro Gilioli
CAPOREDATTORE CENTRALE: Leopoldo Fabiani
UFFICIO CENTRALE: Beatrice Dondi (vicecaporedattore),
Sabina Minardi (vicecaporedattore)
REDAZIONE: Federica Bianchi, Paolo Biondani (inviato),
OGNI ABORTO È UNO STRAPPO
Emanuele Coen (vicecaposervizio), Angiola Codacci-Pisanelli

RISPONDE STEFANIA ROSSINI [ STEFANIA.ROSSINI@ESPRESSOEDIT.IT ]


(caposervizio), Fabrizio Gatti (inviato), Vittorio Malagutti
(inviato), Mauro Munafò (caposervizio web), Carlo Tecce
(inviato), Gianfrancesco Turano (inviato), Susanna Turco
ART DIRECTOR: Stefano Cipolla (caporedattore)
UFFICIO GRAFICO: Catia Caronti (caposervizio, controllo Cara Rossini, scrivo per esprimere a voce alta un dolore che mi attanaglia
qualità), Martina Cozzi (caposervizio), Alessio Melandri,
Emiliano Rapiti (collaboratore) da mesi. Tutto comincia quando scopro di essere incinta a febbraio. Io ed il
PHOTOEDITOR: Tiziana Faraoni (vicecaporedattore) mio compagno eravamo felici e più passavano i giorni, più lo stupore faceva
RICERCA FOTOGRAFICA: Giorgia Coccia, Mauro Pelella,
Elena Turrini spazio alla felicità di essere riusciti a creare un pezzo di noi, del nostro amo-
SEGRETERIA DI REDAZIONE: Valeria Esposito (coordinamento), re. A sei settimane faccio la visita. Entro da sola per via del Covid. Il mio
Sante Calvaresi, Rosangela D’Onofrio, Pietro Giardina (Milano)
OPINIONI: Michele Ainis, Altan, Mauro Biani, Luca Bottura, compagno mi aspetta di sotto con ansia e malinconia. Nell’ecografo vedo
Massimo Cacciari, Lucio Caracciolo, Donatella Di Cesare,
Roberto Esposito, Luciano Floridi, Bernard Guetta, Sandro una “medusa” e sento il suo cuore. La gravidanza procede divinamente. Ad
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Magister, Makkox, Bruno Manfellotto, Ignazio Marino, Ezio Mauro,


Michela Murgia, Soli Ozel, Denise Pardo, Massimo Riva, Pier Aldo
aprile mi sento male. Vado in ospedale, ad Imperia. La mia ginecologa non
Rovatti, Giorgio Ruffolo, Roberto Saviano, Eugenio Scalfari, è in turno. Trovo un’altra dottoressa e il mio incubo inizia. Sola in quella
Michele Serra, Raffaele Simone, Aboubakar Soumahoro, Bernardo
Valli, Gianni Vattimo, Sofia Ventura, Luigi Vicinanza, Luigi Zoja stanza di ospedale si svolge il seguente dialogo: “Qui vedo sacche di due
COLLABORATORI: Loredana Bartoletti, Giuliano Battiston, bambini e non sento il battito nemmeno di uno”. “Ma è sicura?”. “Scusi, sta
Marco Belpoliti, Alessandra Bianchi, Caterina Bonvicini, Floriana
Bulfon, Roberto Calabrò, Roberta Carlini, Giuseppe Catozzella, mettendo in dubbio la mia professionalità?”. “Veramente fino a poche ore
Rita Cirio, Stefano Del Re, Alberto Dentice, Cesare de Seta,
Roberto Di Caro, Paolo Di Paolo, Fabio Ferzetti, Alberto Flores fa ero mamma di un bimbo sano, ora lei mi sta dicendo che aspetto due
d’Arcais, Marco Follini, Mario Fortunato, Antonio Funiciello,
Giuseppe Genna, Wlodek Goldkorn, Claudio Lindner, Alessandro bimbi e nessuno dei due è salvo, quindi direi che sono sconvolta!”. Ero di-
Longo, Alessandra Mammì, Francesca Mannocchi, Federico
Marconi, Luca Molinari, Andrea Muni, Marco Pacini, Massimiliano
sperata, sola in quella stanza, avrei voluto urlare il mio dolore ma non po-
Panarari, Gianni Perrelli, Paola Pilati, Marisa Ranieri Panetta, tevo perché quella dottoressa incalzava “Facciamo ora il raschiamento?”.
Mario Ricciardi, Gigi Riva, Gloria Riva, Stefania Rossini, Paolo
Sardi, Caterina Serra, Francesca Sironi, Leo Sisti, Lorenzo Soria, Accetto e chiedo, tormentata da mille sensi di colpa, quando potrò ripro-
Elena Testi, Fabio Tibollo, Chiara Valentini, Stefano Vastano,
Andrea Visconti, Daniele Zendroni, Andrea Zhok
vare ad avere un bimbo. Risposta: “Vista l’emergenza sanitaria, io aspette-
PROGETTO GRAFICO: Stefano Cipolla e Daniele Zendroni rei ad avere figli, tanto è giovane!”. Chiamo il mio compagno, mia mamma,
GEDI GRUPPO EDITORIALE SPA piango, composta. Il mio compagno va a casa a recuperare la cartella che
Via Ernesto Lugaro, 15 - 10126 Torino
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
custodiva le analisi insieme a ghirigori, cuori e stelle. La conservo ancora,
PRESIDENTE : JOHN ELKANN anche se sepolta da qualche parte in casa, così come questo dolore è na-
VICEPRESIDENTE : CARLO PERRONE
AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE: Maurizio Scanavino scosto per bene in qualche cassetto del mio corpo. Mi mettono insieme ad
CONSIGLIERI: Giacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck, altre due ragazze che lo stesso giorno avrebbero abortito volontariamente.
Marco De Benedetti, Turi Munthe, Tatiana Rizzante, Pietro Supino,
Enrico Vellano Una di loro è in attesa di due gemelli, sani. Lei è alla dodicesima settimana,
DIRETTORE EDITORIALE GRUPPO GEDI: Maurizio Molinari proprio al limite, io alla decima. Ci raccontiamo le nostre storie, pezzi di
DIRETTORI CENTRALI: Stefano Mignanego (Relazioni Esterne),
Roberto Moro (Risorse Umane) vita. Non provo rabbia per loro, siamo tutte nella stessa situazione. È dolo-
DIVISIONE STAMPA NAZIONALE:
Via Cristoforo Colombo, 90 00147 Roma,
roso per tutte e tre lasciare andare i nostri figli. Sentiamo piangere i bimbi
DIRETTORE GENERALE: Corrado Corradi in reparto, le ragazze mi consolano perché piango anche io. Mi piacerebbe
DIREZIONE E REDAZIONE ROMA: Via Cristoforo Colombo, 90 -
00147 Roma, Tel. 06 84781 (19 linee) - Fax 06 84787220 - 06 rivederle perché con loro mi sono sentita meno sola ad affrontare questo
84787288. E-mail: espresso@espressoedit.it
REDAZIONE DI MILANO: Via Nervesa, 21 - 20139 Milano,
dolore. Alla fine, anche quella giornata ha termine con quella dottoressa
Tel. 02 480981 - Fax 02 4817000 che non mi saluta nemmeno. Ora vivo seppellendo quel giorno più in fon-
Registrazione Tribunale di Roma n. 4822 / 55
Un numero: € 3,00; copie arretrate il doppio do possibile. Mi dico che la vita deve andare avanti. Io e il mio compagno
PUBBLICITÀ: A. Manzoni & C. S.p.A.
Tel. 02 574941 - Via Nervesa, 21 - 20139 Milano
cerchiamo di avere un bimbo senza ansie e senza aspettative. Non guardo
ABBONAMENTI: Tel. 0864 256266 - Fax 02 26681991 più la app sul ciclo per non comprare i test al primo giorno di ritardo. Vi
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n. 8709 del 25/05/2020
Codice ISSN online 2499-0833
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N. 44 - ANNO LXVI - 25 OTTOBRE 2020 PRECISOCHE@ESPRESSOEDIT.IT - ALTRE LETTERE E COMMENTI SU LESPRESSO.IT
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Bernardo Valli Dentro e fuori

Noi “senior”, fanti


esposti in prima linea
Sul metrò mi cedono il posto con più insistenza. Rispetto e vulnerabilità.
Ma la vecchiaia non è una scelta, bensì “quel che accade” Copia di ff039355f417a0616fdffd2dd2a54510

D
a quando l’inquietudine quale si debbano dedicare riguardi secchi dei platani del giardino, Seneca
nella metropoli è cresciu- adeguati, negli affari o nella compli- vi scorgeva un’immagine della vec-
ta, la mia siepe di capelli cità privata, che può essere amicizia. chiaia che incombeva sul suo corpo
bianchi suscita reazio- L’attenzione prestata ai senior è spesso e se ne rallegrava pensando che l’età
ni insolite. Più marcate. dettata dal senso di superiorità o dalla senile lo avrebbe liberato dalle pas-
Nelle vetture del metrò che mi capita generosità, o naturalmente dall’affetto. sioni. Fu poi costretto al suicidio. Vi
di frequentare (sulle linee Montmar- Non dimentico la solidarietà laica (le fu obbligato per motivi politici, ma si
tre-Opéra-Montparnasse) mi viene ce- pensioni sono cosa recente), e natural- può vedere nel suo suicidio imposto
duto il posto con maggior frequenza. mente il rispetto formale, comanda- anche un esempio estremo di come la
Di solito non ci facevo caso. Rifiutavo. mento dell’educazione del cittadino. rara felicità che accompagna la vec-
Orgoglio? No, mi sembrava che nella I tempi dei beneficiari sono corti e gli chiaia può essere stroncata. La cicuta
ressa fosse meglio stare in piedi. Ma agguati alla loro salute sono tanti. Sui ha preso altri nomi. Gli anziani, quelli
forse la troppa attenzione dedicata al- senior non si può contare a lungo. La di tarda età, i senior, rappresentano in
la mia età mi infastidiva, anche se era vecchiaia sfugge alla nostra volontà: questa inquietante stagione una fan-
dovuta a un naturale riguardo. Respin- la si subisce con stati d’animo diversi; teria esposta in prima linea davanti a
gevo l’offerta persino nelle ore di calca, si tratta di riconoscere, ha detto un fi- un nemico da evitare per farla franca,
schiacciato come una sardina tra pa- losofo, che «è quel che accade». È pa- non avendo ancora le armi per render-
rigini, bretoni, magrebini e senegalesi. zienza. L’epidemia rispolvera concetti lo innocuo.
Coloro che volevano cedere il posto ai dimenticati.
miei capelli bianchi sono aumentati La vecchiaia sfugge alla nostra vo-
in modo sorprendente. Ed è accaduto Nelle nostre società si dedicava sem- lontà, nonostante i rimedi che hanno
con l’epidemia del coronavirus. pre meno spazio al pensiero di fin di allungato la vita. Può presentarsi con
vita. Le distrazioni, gli interessi seri o l’immagine del vegliardo glorioso che
Le vittime più numerose di questa ameni, i sempre più intensi ritmi di vi- offriva il gagliardo, più che ottantenne,
sinistra sorpresa del Ventunesimo ta, lo occupavano. Quasi lo cancellava- Victor Hugo, oppure con quella sof-
secolo sono gli individui di entrambi no. Quasi si dimenticava la morte. Nel- ferente, degradata di François-René
i sessi adesso chiamati nelle nostre le metropoli, per non intralciare il traf- Chateaubriand, altrettanto ottanten-
società anziani o persone di età avan- fico, i funerali si dirigono verso i cimi- ne. La diversa vecchiaia dei due scritto-
zata o senior, o con altre espressioni teri di primo mattino, quando le strade ri non era dovuta ai più o meno grandi
garbate, invece di “vecchi” come un sono deserte. Con l’eccezione di quelli successi, alla fama. O al denaro. La fi-
tempo, vocabolo asciutto che può suo- ufficiali, avvengono con discrezione, losofa Corine Pelluchon ha scritto pa-
nare impietoso. Quella dei senior è la sono convogli clandestini. Ora l’epide- role che restano sagge anche oggi con
parte più vulnerabile dell’umanità. E mia obbliga a cortei funebri notturni l’epidemia. L’esistenza conserva, dice,
quindi, questa è la mia impressione, il senza seguito, per timore di contagio. Il il suo valore fino a che si accorda con
trattamento che le è riservato (di cui loro passaggio, oltre a turbare la circo- quella degli altri, attraverso l’amicizia,
usufruisco) è al tempo stesso rispet- lazione, renderebbe ancora più fragili i l’indignazione, l’amore, la compassio-
Illustrazione: Ivan Canu

toso e a volte inconsciamente pietoso. cittadini più sensibili, già investiti dalle ne... E non perde di vista le illusioni che
La convinzione di molti, non del tutto continue informazioni sull’epidemia. pensava perdute, non lasciando che
infondata, è che si tratti di una specie l’ardore vitale raffreddato si spenga. Me
ormai fuori gioco, non più rivale o con- Più di due millenni fa, guardando i ne rendo conto. Q
corrente o complice d’avventure, alla muri sgretolati della sua villa e i rami © RIPRODUZIONE RISERVATA

98 25 ottobre 2020
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