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Grecia

Platone: la rovina della democrazia è far fare tutto a tutti


Gli uomini sono diversi per inclinazioni  Ogni uomo è stato creato con un metallo diverso per scopi diversi 
Ciascuno segue la sua inclinazione oppure la agevola con l’istruzione

La politica è un sapere specialistico: al pari della medicina, la fa chi ha l’inclinazione e la conoscenza specifica
necessaria.
Nel caso della politica, si deve avere la sophia.

La killipoli è una città in cui il tutto è organizzato secondo gerarchie di virtù e competenza: ciascuno ha la sua
funzione (come un macroantropos)
 Conta SOLO l’abilità nella proprio sfera di compentenza.
 Ogni cliassificazioni aprioristica – donne inette alla politica, schiavi scemi – è annullata

Aristotele: concezione funzionalistica e biologistica.


Ogni uomo nasce biologicamente destinata ad una funzione specifica.
 C’è chi nasce per comandare + c’è chi nasce per essere comandato
 Se entrambi rimangono fedeli alla loro posizione si garantiscono la sopravvivenza: è quindi un rapporto benefico
per tutte e due le parti.

Un caso particolare di dominato è quello dello schiavo: esso è biologicamente destinato ad essere usato come uno
strumento, cosa che è dimostrata:
- A livello fisico: ha costituzione robusta, è forte, porta pesi facilmente.
- A livello morale: l’unica virtù che gli è concessa è l’assoluta obbedienza al padrone
- A livello intellettuale: è incapace di società complesse e di autogoverno
 E’ un minorato fisico, morale ed intellettuale.
La sua è una schivitù giusta  Rispetta ed asseconda la sua naturale inclinazione
La guerra contro il barbaro è giusta  Cerca di ristabilire un rapporto naturalmente iscritto.
+
La schiavitù è per il greco completamente imprescindibile: senza la schiavitù il cittadino non si potebbe occupare di
politica  Verrebbe meno il fondamento della democrazia stessa.

La società è una come un organismo: tutti hanno una funzione biologicamente determinata.
L’insieme minimo della società è la famiglia Unione di uomini
Poi c’è il villaggio  Unione di famiglie
Infine la polis L’unità perfetta perchè autosufficiente, l’unica in grade di far sì che l’uomo esprima la sua natura di
animale politico.

E’ giusto che nella polis ciascuno abbia diversi compiti: solo in questo modo la politica diventa espressione della
molteplici e mutevoli istanze del popolo.
 Se fosse un sapere elitario e specialistico sarebbe staccata dalla vita vera

Roma
I valori fondanti della società in Grecia erano philia – legame tra cittadini – ed ergon – doveri cittadini.
Nel caso di Rima invece Cicerone li sostituisce con:
- Ius: il rispetto per le norme e per la legge come mediazione
- Utilitas: il raggiungimento del massimo beneficio per il massimo numero di persone.
 Il cittadino romano è un individuo che cerca il massimo beneficio MA rimandendo nei limiti della legge

La struttura statale di Roma presenta caratteristiche:


- Aristocratiche Il senato
- Monarchiche I due consoli eletti annulamente
- Democratiche I tribuni della Plebe

Cristianesimo
Esso rappresenta un punto di rittura totale: l’amore evangelico si proiettà infatti in una prespettiva universale.
Oltre il nazionalismo dell’antico testamento
 Oltre la contrappostizione amico/nemico del mondo antico
Esso poi non è un messaggio politico: la sua non è un’uguaglianza PER LEGGI, ma PER SPIRITO.
“Dato a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio”
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Paolo di Tarso: prima ardito persecutore di cristiani, poi fulimanto dalla fede sulla via di Damasco. Diventa il
tredicesimo apostiolo.
Attacca i topoi della classicità:
Non c’è nè Giudeo nè Greco, nè schiavo nè libero, nè uomo nè donna, poichè tutti sono uno solo in Cristo
 Dio è in tutto ed in tutti. Dopo il battesimo, tutti possono acccedere alle gerusalemme celeste.
MA
La rinascità NON E’ INTRAMONDANA – avviene in questo modo, per mezzo del battesimo, ma non si realizza in
questo mondo – ma ULTRAMONDANA: si rinasce all’insegna dell’uguaglianza dopo la morte
 Quindi il cristianesimo NON annulla le differenze terrene  Le valorizza e le sacralizza

La concezione del mondo in ottica cristiana è di tipo organicistico: TUTTI hanno funzioni DIVERSE in armonia con il
PIANO DI DIO per loro senza distinzione di reddito/età/intelligenza.
Anche se rimangono differenze di genere risalenti alla creazione  Donne deve essere sottomesse all’uomo

L’uguaglianza cristiana non è da intendere come una spinta per il riscatto della proprio posizione: io sono uno
schiavo e Dio mi dice di non vivere incatenato.
MA
Ciascuno deve rimanere fedele alla posizione in cui si trovava quando è stato chiamato: uno schiavo deve essere anzi
fedele al suo padrone, per non perdere la benevolenza di Dio è ridicolizzare la sua grazia
 Nel caso la posizione sia dolorosa il dolore sarà la conferma della sofferenza per Dio.
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Nel IV il cristianesimo ottiene il riconoscimento ufficiale
 Costantino ne accetta la fede
 Teodosio la rende quella statale
 I padri della chiesa – partendo dalla base di Tommaso di Tarso – aggiungono altri elementi (Lattanzio, Agostino,
Gregorio)

L’età primordiale dell’uomo è uno stato di ARMONIA e BELLEZZA L’unica stagione dell’uguaglianza
- Tutti uguali davanti a Dio
- Dio dice che l’uomo non può essere padrone di altri uomini, ma solo di bestie irragionevoli quali gli animali
Le disuguaglianze sono solo frutto della CADUTA
Le gerarchie, le sopraffazione, i domini, non sono iscritti nella natura MA sono causata dalli colpa.

La politica non è altro che l’esasperazione della disuglianza e della libido dominandi: il potere politico è un’inuquitas
Una persecuzione dei principi introdotti con la colpa e della distruzione dell’uguaglianza originale
MA
Essa può paradossalmente diventare una anche rimedium iniquitas
 Essa non fuoriesce dal disgegno di Dio: mostra all’uomo gli effetti della colpa e, per essendo un ordine non su base
divina, costituisce un argine per lo straripare delle passioni: è un peccato che ne limita altri ed è stato tollerato da Dio
solo in virtù di questo.

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Tommaso D’Aquino. Conoscitore di Aristotele, introduce novità nella visione medievale del potere politico.
Parte dalla seguente promessa:
L’uomo è un animale sociale: non provvede da solo a tutti i suoi bisogni, ha necessità di una comunità.
 Si chiama Appetitus societatis

All’orso sono stati dati gli artigli per legge naturale, all’uomo l’intelletto
E’ quindi la lax aeterna stessa ad indicare all’uomo la collaborazione, che sia sempre e tuttavia indirizzata al
bonum comune, cioè tendente alla grazi, alla pienezza della fede.
Detto questo, la politica non può configurarsi solo come un frutto del peccato od un suo contorto – e parziale –
rimedio, ma può essere anche strumento di persecuzione del bonum comune in un contesto di collaborazione.

Non bisogna tuttavia pensare che questa collaborazione e questa comune dotazione di intelletto annullino qualsiasi
imposizione di dominio, ma esso non è necessariamente negativo:
- Vi può essere il dominio della colpa: dove gli uomini opprimono gli altri causando male e dolore.
- Vi può essere quello della guida: una persona spontaneamente ritenuta superiore che viene investita del compito
di guidare al bene comune
Tommaso D’Aquino NATURALIZZA, RIVALUTA e MORALIZZA la politica: da peccato essa può diventar virtù.

Ma allora come viene giustificata la schiavitù?


La vera schiavitù è quella del peccato  quella giuridica non è altro che una condizione transitoria che può anche
essere propizia (come dicevamo prima) nel suo dolore.
Posizione simile a: Agostino Schiavitù come punizione divina, può colpire ricchi e poveri. Aristotele Se ciascuna
delle parti rispetta i suoi doveri, può essere vantaggiosa.

Marsilio da Padova Si batte per la desacralizzazione del potere politico: separazione tra ratio e fides, separazione tra
lex humana e lex divina.

La legge divina è perfetta nel suo scopo  Ottenere la salvezza e salvarsi dalla condanna eterna
La sua forza coercitiva sta nella minaccia della dannazione. Il campo d’azione del sacerdoti è quello
dell’ammonimento morale.  Essa regola la coscienza ed i suoi movimenti interiori
MA
Essa non è stata data all’uomo per la risoluzione della questione mondane Tutte quelle azioni esterne, fatte da
uomini e che coinvolgono altri uomini

Per quello abbiamo l’autorità civile, che governa con le leggi civili.
Essa non è divinamente ispirata, essa non ha contenuti divini  E’ solo un preaceptum coacitivum, una regola
imposta da un’autorità umana che opera nei limiti dell’umano

Chi è in grado di emanare queste leggi? Il legislatore.


Chi è l’unico legislatore possibile? Il popolo.
L’intera comunità dei cittadini, riunita in assemblea, è l’unica in grado di darsi leggi che rispettino la sufficienza
vita, il criterio secondo cui si vive una vita che vale la pena portare avanti
Il fondamento delle leggi non è il singolo, ma la comunità, il tutto tuttavia non in ottica organicistica.
 Il Singolo non è solo una pars – non fa del bene solo facendo il suo e stando al suo posto – ma è una volentior
pars, una parte partecipante.

Medioevo e Riforma
Macchiavelli Parte da un principio:
La natura ha creato gli uomini tutti uguali
 Essi sono identici nel tempo e nello spazio, non mutano mai di moto o potenza
MA
La natura ha creato gli uomini in modo che possano desiderare ogni cosa, ma non possano ottenere ogni cosa.
 Il disiderio di ulteriore ricchezza è insito nella natura mana, ed annulla l’uguaglianza biologica.

La caratterisitica ultima dell’uomo è – in ogni campo – l’ambizione: bramare ciò che non si ha, sempre.
NON è un problema morale  Non si può imputare ad una cattiveria insita nell’uomo: l’uomo non è nè buono nè
cattivo, nel mondo c’è sempre la stessa quantità di bene e di male.
NON è un problema etico  L’inquietudine dell’uomo non viene da un principio di caduta.
E’ una chè di antroplogico
A sua volta inscritto in un limite biologico dell’uomo: la contraddizione tra la voglia assoluta di vivere e la certezza
della morte.
 Non esiste legge che possa arginare questa insaziabile ambizione, che è quasi biologica
 Non esiste morale che valga per più di un uomo
 Non esiste etica che possa garantire un qualsiasi tipo di vantaggio
L’unica cosa che regge il mondo è la fortuna, Il continuo ed inesorabile succedersi di disgrazie, occasioni, momenti
felici e tragici.

Il tutto si trasferisce anche nella sfera politica.


Ciò che muove il tutto è l’ambizione, la smania di potere. La neutralità non esiste: offendere od essere offesi.
 Nello stato infatti convivono sempre due umori diversi:
- Il POPOLO: che desidera non essere oppresso e comandato
- I POTENTI: che desiderano opprimere e comandare
Quando qualcuno del popoli diventa potente, opprime il popolo. E’ un ciclio ed un movimento continuo.
In cosa sta la buona politica?
NON nel tentativo di annullare la disparità ed i tumulti  E’ impossibile ottenere la staticità
MA
Nel FREQUENTARLI Alimentarsi del disordine e della confuzione per rimanere buona politica.

La Repubblica è l’unica forma di governo che integra sia il movimento, sia la pruralità.
 Essa asseconda il continuo e costante formicolare agonistico.
(Diversamente dal principato, che invece cerca di ricondurlo ad un punto statico)

Lutero Le premesse per il concetto di uguaglianza si trovano nei fondamento filosofici della riforma:
1. Assoluta alterità di Dio
 Dopo la caduta, l’uomo non ha alcuna analogia con Dio: il Signore è perfetto ed infinito, l’uomo è finito ed
imperfetto
2. Assenza di mediazioni tra Dio e l’Uomo.
 L’anico mediatore che l’uomo ha conosciuta è stato Cristo, che tuttavia ha mostrato agli umani la loro umamità
piuttosto che l’essenza divina di Dio. I sacerdoti hanno una funzione di guida, ma totalmente immanente. La ragione
filosofica, con il suo insaziabile appetito di indagare Dio, può diventare la prostituta del demonio.
3. Ontologica malvagità dell’uomo.
 L’uomo è ontologicamente malvagio nelle azione e nei pensieri.
Può salvarlo solo la grazia di Dio: un gesto irrazionale, incomprensibile, non indagabile dall’uomo.

Questo ci porta ad una serie di considerazioni:


1. Tutti i cristiani sono uguali
 Tranne Gesù
2. La chiesa non ha valore mistico
 Nel cattolicesimo la chiesa è una comunità in virtù della cua appartenenza sei salvato. Nel protestantesimo il
rapporto con dio è verticale (Dio-Fedele), senza mediatori: la chiesa è una comunità prettamente umana. La sacralità
del pontefice non è altro che un atto sacrilego di attribuzione di caratteristiche divine ad un umano.
3. Il potere politico è una costrizione cattiva ma necessaria (simile ad Agostino).
Esso non trova alcun tipo di giustificazione della sua esistenza nel disegno di Dio, ma è stato comunque convertito da
Dio in un argine per il dilagare del peccato

Muntzer Protagonista di una rivolta di contadini. Stese 12 articoli. In una battaglia è catturato ed ucciso.
Anche la sua premessa di partenza è molto semplice: non si può separare il regno del cielo da quello della carne.
Il Cristo storico, con la sua morte, ha indicato la via della redenzione UNA VOLTA, in un particolare contesto storico
e culturale
MA
 Il Cristo vivente (interiore, che sta nei suoi fedeli) si fa continuamente carne nel suo popolo, il quale deve
affermare il regno di Dio nella terra

Chi si oppone a questo processo? I signori, i regnanti, che si arrogano un potere che non spetta loro.
Essi promuovono le disuguaglianze Vanno puniti per permettere la venuta del regno di Dio.

Puritani Il termine entra in uso a metà del XV in senso negativo: indicava una pluralitù di sette calviniste tenute
assieme dall’opposizione alla chiesta anglicana
 Che era nata più che altro per una vicenda personale di Enrico IIX e che ignorava gli aspetti più profondi della
riforma.

I Puritani rifiutano la separazione della sfera pubblica da quella religiosa


 Ogni credente deve replicare l’ordine terreno della Bibbia cercando di instaurare una nuova Gerusalemme

‘500-‘600
Hobbes anche qui partiamo da una premessa molto chiara:
Gli uomini sono differenti dal punto di vista fisico e mentale, MA nessuna di queste differenze giustifica o promuove
un situazione di dominio degli uni sugli altri.
Per quanto riguarda la forza fisica, chiunque ne ha abbastanza per sconfiggere anche il più forte: tramire una
macchinazione od alleandosi
 Per quanto riguarda l’intelletto, essa è prodotta solo dall’esperienza: un’uguale esperienza in uomini uguali
genere la medesima facoltà della mente.

L’uguaglianza è messa in discussione solo dalla boriosa rappresentazione che ciascuno ha della propria saggezza.
La propria è tenuta in gran conto, quella degli altri sminuita.
 E’ un atteggiamento comune a tutti gli uomini. Altra prova dell’eguaglianza.
NO organicismo  Uomini diversi per natura, assegnati per natura a funzioni diverse.

L’organicismo viene dunque demolito, assieme a qualsiasi altra convinzione aristotelica.


La naturale politicità dell’uomo? Gli uomini sono diversi dalle api o dalla formiche: essi lottano sempre.
La polis, la dimensione della collaborazione, non è l’unità umana, il punto base in cui esiste l’uomo.
Il punto base è l’INDIVIDUO STESSO. L’uno.  E’ un ATOMO che cerca di imporsi sugli altri.
(Influenze capitalismo borghese nascente ed atomismo del ‘600)

Cosa muove dunque l’uomo? Solo il desiderio/conatus (Lo sforzo, la fatica, la tensione verso qualcosa).
 Il soddisfacimento di un desiderio è l’inizio del perseguimento di un altro, in un clima di di competizione.
La creazione di istituti che salvaguardino i suoi successi, quali il diritto di proprietà, non esistente in natura.

Quale sarebbe dunque il governo giusto? Un governo che valorizzi l’uguaglianza.


E’ questo governo possibile? Non spontaneamente. L’uomo cercherà sempre di prevalere.
Si potrà mai realizzare? Sì, ma solo in certe condizioni.
Nei momenti di paura e di minaccia, l’uomo potrà giungere alla scelta razionale, al PACTUM.
Gli uomini affidano spontaneamente il loro comando ad un SINGOLO rappresentanti od ad una ASSEMBLEA.
Il quale diventa il Leviatano – il Dio civile in terra legittimato dal consenso della comunità.
Esso deve adoperarsi non per qualche fine metafisico o male, ma per la conservazione della comunità.

Locke Egli riprende il concetto di Hobbes dell’uguaglianza naturale, ma giunge a conclusione diverse:
Uguaglianza significa che tutti hanno diritto alle stesse libertà.
 Ciascuno deve vivere libero dall’imposizione di qualsiasi potere su di lui.
 L’unico potere possibile è quello derivante dal comune consenso.

Quindi l’uomo (=/ Hobbes) è in grado di contenere gli impulsi e collaborare spontaneamente, senza nuocersi a
vicenza.
Il tutto non è assolutamente incompatibile (=/ Hobbes) dall’idea di proprietà privata, che non è solo il frutto
dell’ambizione umana, ma anche il legittimo premio per il suo lavoro.
L’uomo è padrone dei suoi pensieri e delle sue azioni. Allo stesso modo è padreone dei possidimenti che sono il
loro frutto.
Tutti gli uomini sono BIOLOGICAMENTE UGUALI e godono di UGUALI DIRITTI per natura.
Essi sono tuttavia liberi di usare le loro doti per POSSEDERE VALORI E COSE. Anch’esso diritto naturale.
La disuguaglianza economica ègiustificata e naturalizzata.

Locke dunque sfugge dal pessimismo di Hobbes: lo stato di natura, pre-politico – di cui fa parte anche la proprietà
privata – può permettere la pace e la collaborazione, quindi anche il benessere.
MA
Essendo libero da qualsiasi vincolo di legge morale o giuridica, la sua stabilità è precaria: alla fine qualcuno cercherà
di prevalere e l’ordine sarà distrutto.
Ecco che quindi arriva lo stato POLITICO.
 Il suo valore è contenitivo (coadiova le naturali tensione positive dell’uomo ed annulle le negative) e si basa su un
patto orizzontale tra gli uomini. La stabilità è garantita della leggi.

SpinozaRifiuta l’idea di un Dio.


- Antropomorfo
- Sovrano di un universo Gerachico ed Armonico
- Che ode e sentenzia
- Che fa miracoli ecc ecc
E vi contrappone l’idea di un Dio immanente  che ci manifesta nella NATURA e la cui forza è la somma di quella di
tutti gli essere viventi.
Dio è la forza vitale – immanente – che, cristallizzandosi di volta in volta, pone in essere tutte le cose del creato, che
sono res singulares ma che sono comunque stati della forza di Dio.

Essendo espressione dell’eterno movimento di Dio, bloccato in un attimo, ogni cosa è:


- Ontologicamente perfetta
- Dotata – ontologicamente – della stessa dignità delle altre
 Qualsiasi gerarchia, qualsiasi dominio è una snaturalizzazione del disegno di Dio ed una costruzione solo
antropologica

Dunque, il potere politico NON si realizza:


- In un artificioso patto tra gli uomini  Hobbes
- In una struttura che coadiuva le positive tensioni naturali  Locke
MA
Deve abbracciare il continuo muoversi – un moto incessante e fecondo - delle potenze che animano la vita pubblica
L’unica forma politica in grado di farlo è la Democrazia

Illuminismo
Rousseau Egli anzitutto si scaglia in maniera critica contro le varie concezioni dello stato di Natura
- Sia in senso positivo  Locke
- Sia negativo  Hobbes
Esso è comunque una costruzione artificiale, che NON ha corrispettivo e che è basata sull’invenzione di un selvaggio
non esistente (“Parlavano del selvaggio e dipingevano l’uomo civile”).

In realtà, le passioni complesse che scuotono l’uomo – schivitù, dominio, carriera ecc ecc - sono frutto
esclusivamente della vita associata e solo in fase avanzata.
L’uomo, nella sua nuclearità quindi allo stato naturale, infatti, si è sempre mosso attorno a due poli:
1. L’amor di sè Che ci vincola al nostro benessere ed alla conservazone di noi stessi
2. La pietà  Che ci ispira ripugnanza naturale nel vedere soffire o perire nostri simili
Le letto e le alleanza si alimentatavano tra questi due poli.
Non vi erano, a questo livello, nè gerarchie, nè morale, nè obbedienza: ogni uomo agiva per sè attorno ad un polo od
ad un altro.
Questa condizione iniziale non deve essere considerata necessarimanete storica o realmente avvenuta: è una base
concettuale da cui partire.

Dallo stato naturale, la storia dell’uomo ha proceduto in modo completamente imprevedibile (NON ha seguito stadi
migliorativi, peggiorativi oppure è stata ispirata da un qualche principio divino).
MA
E’ stata segnata da alcune rivoluzione, che hanno rappresentato delle cesoie:
1. La PRIMA RIVOLUZIONE  Che ha generato la famiglia, la “piccola società”: diversificazione per genere, per
intelligenza, per caratteristiche fisiche.
2. La SECONDA RIVOLUZIONE  Essa è stata introdotta da 3 fattori:
- Invenzione della proprietà privata
- Inv. Della metallurgia
- Inv. Dell’agricoltura.
Solo allora si è venuta a creare la società civile. Essa ha portata le istanze che tutti noi conosciuamo: la
disuguaglianza economica (Ricchi e poveri) e politica (Potenti e deboli). I bisogni si moltiplicano, l’attrazione del polo
dell’amer di sè accresce.

OGNI forma di costruzione politica vista sinora (quella teologico-universalista del Cristianesimo Mediavale, oppure
quella razionalistico-statale della moderna borghesia) sono basate sulla disuguaglianza.
MA
Il cosìddetto ritorno alla caverne sarebbe un prospettiva ingenua ed anacronistica.
Cosa fare?
A questo livello si inserisce la sfida del contratto sociale, una forma che aggregazione che:
1. Difenda i diritti dell’associato con tutta la forza comuni all’associazione
2. Dove ciascuno, unendosi con tutti, non obbedisca che a se stesso, sia libero.
E l’unico sovrano è il popolo riunito in assemblea.

Kant I tipi di stato possono essere classificati in diverso modo:


1. Per numero di governanti Uno, alcuni, tutti
2. Per modo di governo In questo caso la scelta di riduce a Dispotismo oppure Stato Repubblicano.
D.  Il Sovrano è padrone di suolo e sudditi. Si fa garante di un’idea di felicità da lui stesso concepita.
S.R  Nasce dalla sovranità popolare ed in virtù del patto originale

Età moderna
Bentham L’idea che è necessario perseguire è quella dell’utile, inteso come BENESSERE.
 Ciò che procura il piacere ed allontana il dolore.  I concetti di bene, felicità e giusto devono essere su ciò basati
Detto ciò, il benessere di tutti è impossibile, utopistico, sarà necessario cercare quello dei più.
 La massima felicità per il maggior numero.

L’unica struttura politica in grado di perseguire lo scopo è la democrazia, poichè essa è la più INCLUSIVA.
 Il suffragio sarà universale TUTTI (anche donne) tranne minorenni e minorati mentali.
MA
Questo potere non sarà mai esercitato in modo diretto  Gli uomini non sono uguali, non hanno tutti virtù politiche.
 Attraverso rappresentati qualificati

Mill Uno dei primi femministi della storia: scrive Sull’assevimento della Donna.
Egli riprende quello che è l’impianto di Bentham MA si focalizza si due punti:
1. Donne  La storia passata è stata segnata dall’asservimento delle donne e dal loro confino in un ruolo marginale.
2. Cultura  La democrazia è l’unica via possibile perchè nobilità il cittadino chiamandolo ad assumersi un impegno
di tipo polico. Lo educa, lo eleva culturalmente.

La venuta della democrazia non è tuttavia garante dell’equità sociale. Alcuni suoi istituti sono una minaccia.
Il suffragio universale paritario porterebbe le masse impreparate al potere.  Sarebbe CATASTROFICO.
MA
La parità può essere salvaguardata adottando un sistema di voto proporzionale (voto alle minoranze) ed a valore
variabile (A secondo della qualifica e del livello di istruzione, il voto di una persona vale più di quello di un’altra)

Mazzini La sue premessa costituisce la base poi di tutta la sua attività speculativa:
Per far crescere il popolo e costruire una società democratica si deve partire da Dio
 Dio al vertice, un popolo di uguali alla base.

Cosa significa mettere davanti Dio?


Dio viene visto come un principio di giustizia che regge la storia, la riempie di senso e si svela progressivamente
nelle conquiste delle libere nazioni democratiche.
 E’ un Dio dei popoli (non ha chiese, preti o cattedrali) ed è molto laico (E’ un insieme di ideali civili)
Mazzini è molto critico nei confronti delle risposte ideologiche a lui contemporanee:
1. Illuminismo La Rivoluzione ha costituito un evento culturale senza precedenti MA l’idea che ha guidato la
rivalsa dei popoli era quello di una felicità molto materialista, quasi corrispondente al mero benessere spicciolo.
2. Socialismo Non si possono accettare principi quali l’abolizione della proprietà privata (ogni uomo ha dei diritti
sul frutto del proprio lavoro), separazione tra potere religioso e politico e la ridistribuzione economica.

Come dunque è strutturato lo stato ideale di Mazzini?


Il primo nucleo sul quale andare ad agire è sicuramente la famiglia.
Da qui si può iniziare ad agire per fenomini quali l’acculturamento delle masse ed i diritti femmili.
Salendo in ambiezza troviamo la patria  Istituzione transitoria, ma considerata donata da Dio stesso.
 E’ l’unica istituzione che garantisce diritti al cittadino.
L’ottenimento dell’autonomia, della libertà e dell’unità della patria sono diveri civili
Deve essere basata sulla democrazia/repubblica di tipo rappresentativo con suffragio universale.
Infine abbiamo l’umanità  Nel caso vi sia collaborazione in un clima egualitario tra nazioni libere, autonome, stabili
ed unite avremmo quello che viene chiamato il concerto dell’umanità. Lo scenario ideale, in un’ottica irenistica di
tipo cristiano.

Tocqueville Egli crede che:


La democrazia sia il metro di sviluppo del genere umano, è il tendere di tutta la storia, la sua costante
 Ogni espressione d’aggregazione dell’uomo ha avuto gradi variabili di democrazia, ma essa è sempre esistita,
lungo il percorso secolare della storia umana  Uno spirito che attraversa la storia.

Si tratta tuttavia di un moto doppio e non sapre migliorativo


 Se la si abbraccia nel suo vero significato essa garantisce equità, uguaglianza e pienezza di diritti
 Se si fraintende il suo valore può degenerare in despotismo

Le sue due espressioni più recenti sono state:


1. Rivoluzione Americana Portata avanti dai padri pellegrini, uomini con “spirito nazionale” ed “ardore religioso”
che erano scevri da qualsiasi pregiudizione politico ed impostazione gerarchica.
2. Rivoluzione Francese Essa ha prodotto un livellamento, una distruzione di ogni gerarchia precedente.
Questo tuttavia non garantisce una rinascita in luce egualitaria  NON consolida alcun tipo di nuovo legame.
MA
Può potenzialmente portare ad una deriva di tipo individualista, egoista e materialista.Individui ISOLATI.
 C’è il rischio che la democrazia si deformi – La maggioranza diventa tirannia, il volgo ignorante, niente cultura.
Cosa fare per arginare il fenomeno?
Potenziare gli edifici intermedi tra popolo e potere: associazioni, autonomie locali, sistema giudiziario indipentente.
In modo da:
1. Coinvolgere il popolo nella politica
2. Formare un’opinione pubblica

MarxIl pensiero comunista aveva avuto come precursori personaliggi quali Meslier e Dechamps (‘700), i quali avevo
già introdotto alcuni fondamenti: critica alla proprietà privata, attenzione agli ultmi ed agli emarginati, riufiuto di
dottrine religione o politiche gerarchizzanti, ripartizione egualitaria delle risorse.

Nella prima parte Marx si dedica al concetto di lotta di classe:la storia delle società è è uuna storia di lotta di classe
 Il motore della storia è il rapporto tra 1. FORZE PRODUTTIVE Produttori, lavoratori
2.MODI DI PRODUZIONE  Gli assetti proprietari prevalenti
Quando un modo di produzione ha dispiegato tutta la forza lavoro possibile, raggiunge il suo massimo sviluppo
Quando tuttavia continua ad esserci forza lavoro disponibile e si crearà una situazione di sfruttamento, allora il modo
di produzione entrerà in contraddizione e diventerà la gabbia del lavoratore.

Il CAPITALISMO Esso si è venuto a creare con 1. Rivoluzione industriale 2. Introduzione macchine nel processo
Il LAVORATORE diventa la più MISERABILE MERCE.Egli è alienato in due modi:
1. Rispetto al prodotto della sua attività
Non gli appartiene, gli è estraneo  Tanto più l’operaio mette la sua vita nell’oggetto, quanto più egli appartiene
all’oggetto e non viceversa.
2. Rispetto all’attività produttiva
 Che non è volontario, ma coattiva. Non è finalizzata al soddisfacimenti diretto dei propri bisogni, ma di quelli
esterni del datore di lavoro.
Il capitalismo dunque nega l’uomo invece che realizzarlo: l’operario è libero nelle sue funzioni bestiali – bere
mangiare procreare – e schiavo/bestia in quelle umane – lavorare, usare la proprio forza lavoro.

La seconda parte della sua vita Abbadona l’idea del generico “uomo-operario”. Si concentra sul proletariato
Si occupa di un soggetto sociale preciso che del capitalisto è 1. PRESUPPOSTO e 2.CONTRADDIZIONE.

Esso contiene un’itrinsico principio di disuguaglianza:


1. Il lavoro merce pagato col salario
2. L’entità del salario è determinata dalla legge della domanda e dell’offerta
MA
Nel capitalismo a questo livello di realizza un’enorme sporpozione;
 La ricchezza – quindi la possibilità di manipolare il sistema della domanda e dell’offerta, è in mano SOLO ai
capitalisti
 Gli operai sono tantissimi  Se crea competizione per chi si offre al prezzo più basso.
QUINDI:
1. Il capitalista può comprare forza lavoro al prezzo più basso possibile
2. La differenza tra tra valore del lavoro+costi di produzione e guadagno – il plusvalore – accresce ed è
completamente suo.

Spencer E’ possibile ricostruire la storia dell’uomo come:


Un processo evolutivo dettato dalle strategia di adattamento che ciascuna specie sviluppa in funzione dei
cambiamenti esterni e che poi trasmette per via ereditaria

1.Inizialmente la condizione di partenza è di uguaglianza Tutte le specie erano aggregati di cellule multifunzionali.
2. La condizione di uguaglianza si è protratta per tutte le fasi iniziali della vita dell’uomo MA è stata infranta con
l’introduzione della schiavitù Ha introdotto una forte gerarchizzazione
3. Nell’ultimo secolo si è instaurato un nuovo tipo di società industriale
 Vi troviamo i produttori, promotori di 1.Etica del lavoro incessante 2. Forte Individualismo
Lo stato è formalmente una democrazia rappresent. MA il suo potere è solo giuridicomassima libertà ai produt.
4. Le prospettive per una quarta fase – futura – sono intuibili:
 Formazione di una federazione mondiale di stati, scomparsa della guerra e dei conflitti (soppiantati da scambi
economici), riconciliazione tra il lavoro di massa ed il rispetto per il lavoratore

Nietzche La sua concezione dell’uguaglianza è fortemente negativa:


Un ordine artificiale ed illusorio che l’uomo pone sul caos e sul non significato – a lui incomprensibile – del mondo
Non ha ALCUN TIPO DI RISCONTRO – ed anzi, è opposto – al naturale incedere della natura, che genera differenza
e dislivelli ogni volta.
E’ solo una modalità dell’uomo di porre una struttura di senso e controllare il Caos, ma è comunque inutile.
Perchè?
L’idea di una pari considerazione di ciascuno, ed anche quella di un concetto di eguale che si applichi a tutto il mondo
è impossibile L’uomo non è in grado di garantire alcun tipo di contenuto con valenza assoluta perchè è impossibile
cristallizzare l’eterno movimento naturale, sempre particolare, in difinizione statiche ed universali.
 Il metodo eidetico dell’uomo pretende di trovare definizioni assolute scandagliando i fenomeni empirici.
Questo è impossibile, perchè sappresenta un tantativo di cercare un chè di statico e costante in un movimento
sempre differente e massimamente vitale come quello della natura.

Originariamente, il mondo umano era governato da due polarità conflittuali:


1. Lo spirito Dionisiaco  Dio dell’ebbrezza, dell’impulso oscuro, della forza misteriosa
2. Lo spirito Apollineo  Dio della compostezza, della misura e della forma
Platone, socrate ed Euripide introducono tuttavia filosofia, ed un particolare la METAFISICA
Un universo perfetto, dominato dalla massima espressione di un essere ontologicamente superiore persecurore
del bene supremo.
Essa tuttavia non è che un FAVOLA derivante dell’esasperazione dello spirito apollineo.
 E’ una farsa, un ripiego, un RIFUGIO ANNICHILENTE che l’uomo cerca di fronte all’impossibilità di abbracciare la
forza oscura della natura, da cui la metaficia lo allontama ulteriormente.

Con la metafisica si viene a creare una mortificazione dell’uomo che avrà il suo culmine nel CRISTIANESIMO.
Esso è il prodotto del risentimento dei molti – impotenti, inferiori, mediocri – verso i pochi – i potenti, gli spiriti
impetuosi.
I suoi strumenti sono quelli dell’umiltà, della colpa, della morale.
Tutti finalizzati a piegare gli spiriti liberi a valori inventati ed innaturali quali la fratellanza, la pace, la sottomissione.

La mortificazione di realizza anche a livello poliico con qualsiasi espressione di aggregazione umana, che altro non è
se non un RIFUGIO DEI DEBOLI Lo stato – quelle democratico in particolare – è lo strumento dei deboli.
Anche i movimenti nazionalistici - nazismo – non sono certo manifestazioni delle vere forza naturali MA una forma
di associazionismo – il male – di tipo nichilista e passaivo dove coltivare altri concetti metafici di male e bene.

LA VITA E’ ISTINTO
L’uomo deve liberarsi da qualsiasi vincolo della moraleed della trascendenzae vivere secondo quelli che sono i
genuini impulsi della natura. Il tutto in una dimensione non solo individuale, ma anche egoistica.
 Sopraffazione del più forte, crudeltà, prepotenza, sessualità
L’unico desiderio è quello di moltiplicare la proprio potenza con tutti i mezzi, il tutto in ottica immantente.

Nei confronti della questione, l’atteggiamento dei più è quello del nichilismo passivo.
L’essere soggigato – e contribuire indirittamente al rinnovo – alle leggi di Dio, della Morale ecc ecc
Alcuni – molto pochi – si dedicano invece al nichilismo ATTIVO Sono gli ULTRE-UOMINI.
Avendo detto sì alla vita, alla natura ed alla sua forma più oscura, essi concorrono alla distruzione delle cause
della mortificazione dell’uomo.
Essi si posizione in modo superiore all’uomo: stanno all’uomo come lui sta all’animale.
Sono i pazzi che vanno in giro ad annunciare la morte di Dio (Dio è morto), l’abominio della morale (Al di là del bene
e del male), il Dio come invenzione umana (Umano troppo umano).
A differenza di coloro che sono portatore della morale degli schiavi, gli oltre-uomini sono portatori di una morale
elitaria, aristocratica Non farsi piegare e trarre il massimo vantaggio dallo sfruttamento degli altri.

‘900
Teoria dell’Elite Emerge tra ‘800 e ‘900 in Italia. Massimi esponenti: Mosca, Pareto, Michelis
L’unica costante rintracciabile in tutte le esperienze politiche è la divisione della società in due classi:
1. DIRIGENTI Numero minore, monopilizzano il potere e ne godono i vantaggi
2. COMANDATI Più numerosi, sono diretti dalla prima classe

Lo scarto tra le due classi NON è BIOLOGICO Se la superiorità fosse iscritta nel DNA, la storia dell’uomo sarebbe
molto meno travagliata per quanto riguarda chi detiene il potere.
Esso è STRUTTURALE La divisione tra governanti/governati è l’unica possibile per qualsiasi struttura umana.

I rapporti tra queste due classi sono sempre conflittuali: si cerca di sempre di ottenere potere e di conservarlo
MA
I rapporti sono anche di dialogo  Il potere non si basa solo sulla forza, ma anche sul consenso.
In generale, la classe dirigente deve sempre riuscire a rinnovarsi, ma senza mai cambiare radicalmente.
Assumere occasionalmente alcuni esponenti dei governati ed integrarli
 Degradare occasionalmente alcuni governanti a governati
Un continuo processo di amalgamento per endomosi ed esmosi. Senza mai un vero e proprio strappo.
La situazione è mascherata attrarso le IDEOLOGIE: si fa credere alla persone di obbedire ad un principio astratto,
quando in realtà il comando è un mano a persone concrete.

Ciò descrive ogni forma politica, democrazia compresa: la sovranità popolare non è altro che un mito.
 Il deputato non è un espressione del popolo. La volontà del popolo non trova espressione in lui
MA
 E’ il deputato che si fa eleggere. Il popolo è chiamato a scegliere alternative già concepite per lui.
Totalitarismi – Fascismo
Il saggio La Dottrina del Fasciamo redatto da Mussolini e Gentile è un tentativo di dare una base ideologica ad un
movimento altrimenti piuttosto indefinito.
ANZI
Lo stesso Mussolini, agli albori del suo partito, si vantava di cose il fascismo non fosse soggiogato da un pesante e
limitante impianto ideologico.
Questa situazione ha generato un serie di contraddizioni, palesi nel momento in cui prendiamo in esame
1. La fase iniziale (’19)  Il Manifesto dei Fasci italiani di combattimento
2. La fase della maturità  Il già citato La dottrina del fascismo
I fascisti passano dall’essere ... all’essere ....
1. Prima a favore poi contro il suffragio universale
2. Prima repubblicani poi monarchici
3. Prima Prima anticlericali poi concordatari
4. Prima vicini alle masse poi pronti a lasciar via liberi ai capitalisti
5. Prima sostentori di una pacifica collaborazione tra nazioni, poi sostenitori della guerra come vettor dell’enrgi. Uma
Ciè che rimane invariato è solo l’impostazione da regime totalitario
Lo stato fascista è un assoluto politico, sociale e morale.
Trascende il limite delle vite brevi dei cittadini e diventa la coscienza immantente della nazione.

In un totalitarismo, il singolo viene collettivamente rigenerato  L’obiettivo è la politicizzazione delle masse


Come fare?
1. Eliminando qualsiasi verità che non sia quella fascista. E tutti i diritti permettono di accedervi
2. Investendo ogni parte della giornata e della vita con significati politici  Ciò naturalizza l’ideologia
3. Rendono il partito l’unica modalità con cui interagire con lo stato
4. A livello simbolico, crendo un apparato che sia eslusivamente connesso al partito, magari replicando estetiche
legate ad epoche passate di dominio (Roma)

Nazismo
Anch’essp nasce inizialmente senza un apparato ideologico fissato, ma presenta sin da subito elementi che lo
caratterizzeranno per tutta la sua storia. Abbraccia diverse ideologie:
1. All’apparenza esso fa leva sul populismo ed è aperto alle istanze sociali
2. Ma mantiene una forte connessione con le aristocrazie econonomiche, politiche e militari, che presentano al loro
interno istanze autoritarie, antidemocratiche, nazionalistiche.
I testi di riferimento sono il Mein Kampf di Hitler ed Il mito del XX secolo di Rosember, architetto vicino ad H.

La dottrine del nazismo si basa sul DARWINISMO SOCIALE e sulle teorie della SPAZIO VITALE
La nazione di popolo è sovrapposta a quella di razza. Una razza ha determinate caratteristiche che rimangono
immutate. Questo la qualifica qualitativamente rispetto alle altre.
 La vittoria della nazione/polo più forte e la sconfitta di quello più debolo rappresenta l’eterna volontà
dell’universo
Il popolo tedesco è il discendente degli ariani, un popolo che proviene dall’Asia centrale e rappresenta la
superiore razza bianca. Gli slavi sono biologicamente portati ad essere asserviti.
Il popolo tedesco deve lottare contro l’imbastardimento con le razze impure o le pseudo-razze, come gli ebrei

Illumisti Nascono come risposta e si devono confrontare con i totalitarismi. Sono un gruppo di medici, psicologi,
scienziati ebreo-tedeschi che fondano a Francoforte nel ’23 l’Istituto per la Ricerca sociale. Saranno costretti a
spostarsi a NY e lo rifonderanno lì.
Li univa un clima di scontento nei confronti della social democrazia Si ero fusa con il capitalismo a tal punto da non
vederne più i limiti, ed una speranza nel comunismo  Nel nella cristiallizzata forma dell’ortodossia sovietica MA in
una nuova reinterpretazione.
 Il nome non deriva da un ricollegarsi al ‘700 od ai suoi principi MA da un ritorno della ragione come principio.

La ragione è come uno spirito che attraverso l’intera storia dell’uomo: è il suo motore.
Essa tuttavia non assicura esiti positivi o negativi MA fornisce solo i mezzi.
Porta al suo interno la forma politica perfetta ed il germe della sua autodistruzione
- Giustifica sia gli stati democratici sia gli obomini del totalitarismo

Rawls e Dworkin
La premessa di partenza di R. È di sfondo Kantiano
Ogni uomo possiede un’inviolabilità di fondo su cui niente – neppure il benessere della società nel suo complesso –
prevale. Il tutto senza alcuna limitazione di paese, popolo, reddito, sesso e condizione.
 Qualsiasi egemonia utilitaristica che concepisce il sacrificare il singolo al benessere dei più (Bentham) è nulla
 Qualsiasi concezione dei diritti basata sulla cittadinanza è troppo restrittiva
E’ un diritto NATURALE: ogni uomo – in quanto tale – ha diritto a principi di giustizio universali e condivisi

Come si può arrivare a definire queste libertà fondamentali per tutti gli uomini, prima morali che politiche?
Ci deve essere un PATTO tra le parti in cui TUTTI DEVONO METTERE DA PARTE PRETESE DI DOMINIO
Come se fossero coperti da un velo di ignoranza volontario sui vantaggi che avrebbero in una prospettiva di
sfruttamento e disuguaglianza

Al momento della stipulazione del contratto sociale, nessuno deve dunque conoscere reddito, posto nella società,
ruolo che gli sarà assegnato MA si dovrà impegnare a rispettare due principi naturali dell’uomo.
1. Pari Libertà Ogni persona ha diritto al più esteso sistema di libertà fondamentali
2. Principio delle differenze Le uniche differenze economiche e politiche ammese sono quelle
- Per il grande beneficio dei meno avvantaggiati
- Collegate a cariche a cui si può accedere in maniera egualitaria
Il tutto secondo il sistema del MAXIMIN Massimizzare i benefici minimi delle classi meno agiate

Dworkin accetta l’impianto di R., ma rifiuta i due principi reggenti la nuova società
1. Pari Libertà Di stampo fortemente indivualistico
2. Principio delle differenze  Reca un’impronta sin troppo classiste e prevede l’esistenza di una “classe meno agi.”

Norzick – Neoliberismo Egli accetta in larga parte l’impianto di Rawls, ma giunge a conclusioni differenti.
Alla luce del fatto che ogni individuo ha le stesse libertà morali fondamentali, la prima cosa da fare NON è DECIDERE
QUANTO DARE a ciscuno MA metterlo nelle condizioni di poter COSTRUIRE LA SUA POSIZIONE in modo libero, ma
sempre nel rispetto dei principi fondamentali.
 E’ una posizione vicina all’individualismo liberale classico

Deciso che nessuno deve sfruttare nessuno, l’uomo deve essere in grado di utilizzare il proprio lavoro per migliorare
la propria condizione Nel pieno delle sue facoltà. Libero nelle sue scelte
La proprietà privata sarà imprescindibile.
L’ambito in cui agirà sarà il mercato
 Esso deve essere lasciato libero da ogni costrizione o struttura, aperto alla katalassi (Katalassein  scambiare),
cioè all’azione libera del parti che regola le dinamiche del mercato.
 Lo stato deve assumere la forma di stato minimo  egli deve SOLO garantire che le regole siano rispettate.

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