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Presentazione

1954: Lino Lacedelli e Achille Compagnoni conquistano la cima della montagna più
difficile della Terra (8611 mt.).
2004: gli Scoiattoli di Cortina d’Ampezzo, seguendo l’itinerario di Lino Lacedelli e
Achille Compagnoni, tenteranno l’impresa di piantare nuovamente in cima al K2 la
bandiera italiana e il gagliardetto del gruppo.

N ell’estate del 2004 ricorrerà il 50° anni-


versario della prima ascensione al K2,
8611 metri, la seconda montagna del pianeta.
Lo straordinario sviluppo dell’economia turi-
stica trasse da questa epica conquista un impul-
so fondamentale.
La vetta, solo un anno dopo la conquista del- Per tutti questi motivi la conquista del K2
l’Everest, fu raggiunta da una spedizione na- non dovrà essere soltanto celebrata come fat-
zionale a cui parteciparono numerosi alpinisti to sportivo ed esplorativo, ma come evento
provenienti dall’area dolomitica. profondamente legato ai valori dell’identità
1954-2004 gli Scoiattoli ritornano sul K2

Relegati inizialmente a collettiva, regionale o


compiti di fatica e di lo- nazionale che sia. A que-
gistica (non li si riteneva sto spirito celebrativo è
capaci di arrampicare su ispirata la spedizione che
neve e ghiaccio a quo- gli Scoiattoli di Cortina
te elevate) gli alpinisti stanno organizzando per
dell’area triveneta si ri- il prossimo 2004: vi par-
velarono il motore prin- teciperanno gli alpinisti
cipale di quella storica ampezzani, ma anche
ascensione. Fu in parti- trekkers e appassionati
colare l’ampezzano Lino di montagna che accom-
Lacedelli, alpinista degli pagneranno la spedizio-
Scoiattoli di Cortina ne fino al campo base.
d’Ampezzo, a trascinare Tra questi una figura
la cordata designata per d’eccezione: Lino Lace-
la vetta al successo finale. delli, capo-spedizione
E’ doveroso ricordare che onorario, che ritornerà
la conquista del K2 segnò dopo 50 anni al campo
un importante punto di base ai piedi della “sua
svolta nell’immaginario collettivo degli Italia- montagna”.
ni, nella considerazione dell’alpinismo italiano Sarà questo un avvenimento di grande rilevan-
all’estero e quindi nella storia complessiva del za storica e culturale ma anche mediatica.
nostro paese. Sperando di essere stati capaci di trasmetter-
In seguito a questa straordinaria avventura Vi i molteplici elementi d’interesse di questa
gli uomini, le culture, il paesaggio delle Alpi iniziativa, ci auguriamo poter contare sul Vo-
italiane, e in particolare quello delle Dolomiti, stro sostegno per l’organizzazione della nostra
guadagnarono l’attenzione di tutto il mondo. spedizione.
Gli Scoiattoli

1° luglio 1939, una data che rimarrà scritta nella storia dell’alpinismo italiano: nasce il primo
gruppo di arrampicatori non professionisti, gli Scoiattoli di Cortina. Pur non dimenticando
le straordinarie imprese compiute sulle grandi pareti dalle guide ampezzane nella seconda metà
dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento, solamente con l’inizio dell’alpinismo senza
guida che sulle Dolomiti si apre una nuova pagina di avventure e conquiste, alla ricerca di impegno
Gli Scoiattoli di Cortina: storia di imprese e amicizia

alpinistico e difficoltà sempre maggiori.


Il loro maglione rosso con lo scoiattolo bianco ricamato sul braccio sinistro giungerà su ogni vetta
dolomitica, spaziando in seguito sulle Alpi centrali e occidentali e su molte altre montagne del mondo,
raccogliendo un curriculum diventato leggendario nel mondo dell’alpinismo.
I dieci soci fondatori erano giovani ragazzi animati da una grande passione per la montagna. In
quell’epoca il mestiere di guida alpina era molto impegnativo e a causa del troppo lavoro le guide
non avevano il tempo di istruire i giovani ampezzani appassionati di montagna. Ecco dunque come
dieci giovani dilettanti arrampicatori decisero di prendere l’iniziativa al di fuori dell’istituzione delle
guide e di fondare questo sodalizio, con lo scopo di apprendere e insegnare gratuitamente le tecniche
di arrampicata a chiunque desiderasse avvicinarsi a questa attività. L’esplorazione della montagna e la
promozione dell’alpinismo continuano ad essere oggi gli obiettivi più importanti del gruppo, obiettivi
a cui si sono aggiunti nel tempo le attività di volontariato nel soccorso alpino, l’arrampicata sportiva,
l’organizzazione di varie manifestazioni che abbiano come tema la montagna.
Alcuni Scoiattoli esercitano anche il mestiere di guida alpina, ma nel momento in cui indossano
il maglione rosso del gruppo essi svestono i panni del professionista per divenire amici di altri
arrampicatori, legati alla stessa corda, animati da pura e semplice passione per la roccia verticale e da
spirito umanitario nel momento in cui si dedicano alle operazioni di soccorso alpino.
Oggi, dopo oltre sessant’anni dalla fondazione, molto è cambiato in campo alpinistico: sono cambiate
le tecniche di arrampicata, il gruppo si è arricchito di numerosi nuovi componenti, diverse sono
la mentalità e l’approccio con la montagna. Ciò nonostante gli Scoiattoli
“vecchi” e “nuovi” convivono con rispetto reciproco e il gruppo
continua ad essere un esempio per chi voglia avvicinarsi
alla montagna, grazie soprattutto ai valori su cui è stato
fondato, valori tuttora attuali e che rappresentano una
grande forza di coesione interna.
Lino Lacedelli
“Ci sarò anch’io: tornerò lassù, al campo base, ai piedi del K2. Lì lascerò il testimone ai
forti alpinisti ampezzani, i miei Scoiattoli. Sarà come incontrare un vecchio amico, una
persona cara.

Q uella montagna ha cambiato la mia vita


e credo di doverle molto.
Dopo 50 anni sarà emozionante salutarla an-
cora, ringraziarla, e cercare di trasmettere ai
giovani che cercheranno di salirla tutti i miei
ricordi e i miei consigli.
Sarà un modo per tenere viva la memoria di
quei giorni, per celebrare quella conquista, e
non solo: sarà un’occasione per creare un le-
game simbolico tra due epoche molto lontane
nella storia dell’alpinismo. La spedizione del
1954 fu dura, molto dura, piena di difficoltà
non solo alpinistiche. C’era in ballo il presti-
gio nazionale, la corsa alle prime salite sugli
“ottomila”.
Il protagonista della prima salita

Lino Lacedelli posa sulla cima del K2, a


8611 metri, in uno dei giorni più memo-
rabili della storia dell’alpinismo.

Oltre che con le difficoltà dell’ascensione do-


vemmo allora fare i conti con enormi difficol-
tà logistiche ed esplorative, e con una tensione
che poco aveva a che fare con i problemi alpi-
nistici. C’erano gerarchie imposte dall’alto e
una competizione fortissima. Tutti volevano
tentare la cima ma non tutti godevano della
stessa considerazione.
Credo che oggi sia molto diverso. Quella del
2004 sarà una spedizione di amici, una spe-
dizione di alpinisti che condividono lo stesso
modo di vivere le montagne e di scalarle.
Questi ragazzi …. li vedo come se fossero
tutti i miei figli.
Ecco, li accompagnerò fino ai piedi del K2 e
chiederò alla montagna di essere generosa con
loro così come lo è stata con me”.
K2 mt. 8611

I l K2 è “solo” la seconda montagna della Terra per altezza, ma questo non le toglie nulla rispetto
alla sua sorella maggiore, l’Everest.
L’enorme cono con le sue limpide linee, dominatore incontrastato dell’intricato ghiacciaio del
Karakorum, è infatti considerato la “cima delle cime”, il più entusiasmante e difficile degli otto-
mila.
Il nome così sintetico di K2 deriva dai risultati di rilievi topografici indiani che gli assegnarono
la lettera K ad indicare Karakorum e il numero 2 poiché fu la seconda cima ad essere studiata dai
topografi.
Già all’inizio del Novecento ci fu il primo tentativo di ascesa da parte di uno svizzero e di un
austriaco che, sotto le direttive dell’Inglese Oscar Eckenstein, raggiunsero nel 1902 quota 6.600
metri.
Nel 1907 il Duca degli Abruzzi riuscì a superare la quota dei 6.600 metri seguendo la cresta sud-
est, oggi diventata la “Via Classica”, la stessa via che seguiranno gli Scoiattoli nella loro prossima
spedizione.
Solo dopo trent’anni fu ritentata di nuovo l’impresa da un gruppo di alpinisti americani, impresa
che però non ebbe successo, e nel 1939 finì tragicamente il tentativo del sassone Fritz Wiessner,
uno tra i più importanti alpinisti del tempo, e del suo sherpa Pasang Dawa.
Finalmente, solo nel 1954, la spedizione italiana con Lacedelli e Compagnoni riuscì nell’impresa
di ascendere gli 8611 metri di questa cima inviolata.
Da quel giorno il K2 ha rappresentato una delle salite più ambite e impegnative per gli alpinisti
di maggior spicco nel panorama mondiale: numerosi sono stati i tentativi, alcuni dei quali finiti
purtroppo tragicamente.
Qualche notizia sul K2

Sopra: lo carta del ghiacciaio del Baltoro rea-


lizzata sulla base dei rilievi effettuati durante
la spedizione del Duca degli Abruzzi
A destra: il manifesto donato dal Corriere
della Sera al Club Alpino Italiano in occosio-
ne delle celebrazioni della conquista
Spedizione 2004

N el 2004 la spedizione degli Scoiattoli tenterà


di commemorare il cinquantenario dell’im-
presa. Gli alpinisti saranno accompagnati fino al
La presentazione della spedizione e del
trekking verrano fatte ufficialmente
a Cortina nel mese di agosto 2003 e
campo base a 5000 metri dai partecipanti ad un successivamente maggiori informazioni
trekking organizzato per l’occasione. verranno date sia ai trekkers che agli
appassionati ed amici che vorranno
sostenere l’impresa con una serie di
conferenze supportate dalla proiezione
di diapositive.
Nel mese di agosto 2004, al rientro degli
alpinisti e dei partecipanti al trekking,
sarà effettuata una manifestazione per
celebrare l’evento con la partecipazione
di Lacedelli e Compagnoni e dei più
famosi alpinisti al mondo, alla presenza
delle maggiori Autorità.

D ue delle ragioni per le quali i ten-


tativi di salita sul K2 hanno avuto
inizio relativamente tardi, e ancor oggi
questa vetta vede cimentarsi poche spe-
dizioni, sono la difficoltà e la lunghezza
La preparazione e la presentazione della spedizione dell’avvicinamento. Saranno infatti ne-
I preparativi e la partenza

in Italia sarà a cura esclusiva degli Scoiattoli, mentre cessari circa tredici giorni, in gran parte
la parte organizzativo-logistica in Pakistan sarà ad di marcia, per arrivare al campo base.
opera dell’organizzazione internazionale dello sviz- Il punto di partenza è Islamabad in
zero Kari Kobler. Pakistan dove, dopo aver sbrigato le
ultime pratiche burocratiche, il viaggio
ha inizio alla volta di Chilas e Skardu,
fino ad Askole (3048 m.). Da Askole
si prosegue a piedi con i portatori e i
bagagli fino a Korophon (3253 m.) e a
Paiju (3785 m.). Di lì si avanza attraver-
so l’imponente ghiacciaio del Baltoro
fino a Liligo e Urdukas per raggiungere
il punto d’incontro del Baltoro con il
ghiacciaio Godwin-Austen: il Concor-
In alto: foto da satellite, dettaglio dell’ultimo tratto dia, uno dei palcoscenici più impressio-
di avvicinamento che verrà percorso in gran parte nanti e sconvolgenti creati dalla natura.
lungo “il fiume di ghiaccio” del Baltoro
Dopo 5 ore di cammino l’ultimo giorno
Sopra: l’intero tragitto da percorrere si raggiungerà il campo base.
Spedizione 2004

C omincia l’acclimatazione e inizia l’ascesa al K2 lungo lo


“Sperone degli Abruzzi”, senza dubbio la “Via Classica” tec-
nicamente più difficile e severa tra tutti i quattordici ottomila, sa-
lita aperta dal nostro grande alpinista e scoiattolo Lino Lacedelli.
I tratti più esposti vengono attrezzati con corde fisse. Il percorso
avviene in prevalenza su cresta: inizia con uno scivolo di neve fino
al primo campo allestito a 6.100 metri. Ancora 500 metri di mi-
sto per arrivare al secondo campo a 6.700 metri. Poco sopra c’è il
passo più difficile della via, il “Camino Bill”, con tratti di 5° grado
su roccia e punti di misto e ghiaccio; inizia poi la “piramide nera”,
Lino sistema le corde
un 3° / 4° grado, fino al terzo campo a 7350 metri, dove finisce la
durante la prima salita
parte su roccia. Da questo punto si incontrano in prevalenza neve
e ghiaccio: ancora 600 metri per arrivare all’ultimo campo a circa
7950 metri. Dopo 661 metri la cima. Il primo tratto avviene su
neve dura e ventata fino all’imbocco detto “collo di bottiglia”, a
8200 metri, sotto al seracco pensile di 100 metri. Di lì l’attraver-
sata verso sinistra su un pendio di 50°/55°.
Gli ultimi 100 metri nella neve alta fino alla cresta finale di 20
metri quasi in piano per raggiungere la vetta del K2.
Per realizzare il nostro obiettivo dovremo lottare a denti stretti
contro la natura, con la neve alla pancia, percorrere gli ultimi 300
metri su pendii ghiacciati, soli, slegati, ma uniti grazie allo stretto
affiatamento del gruppo e alla grande passione che ci accomuna:
la montagna. Spedizione del 1954,
Rientrati al campo base, attraverso il passo di Gondogoro (5600 campo III

m.), si scende nella valle Hushi e poi in jeep fino a Skardu. Di lì in


aereo fino a Islamabad e successivamente il rientro in Italia.
“Sperone degli
Abruzzi”, la linea che
nel 1954 permise alla
spedizione diretta da
Ardito Desio di con-
L’ascensione

quistare il K2 con Lino


Lacedelli e Achille
Compagnoni
Spedizione 2004
Davide Alberti
Nato a Pieve di C. il 20/12/71.
Residente a Cortina d’Ampezzo,
via Lacedel n. 24.
Guida Alpina dal 1997.
Marco Da Pozzo
Nel 1999 sale l’Alpamayo. Ha
Gli Scoiattoli che parteciperanno alla spedizione

Nato a Pieve di C. il 01/07/66. effettuato numerose ripetizioni di


Residente a Cortina d’Ampezzo, vie di ghiaccio e roccia sulle Alpi.
via Chiave n. 121.
Guida Alpina dal 1992 e Mario Dibona
istruttore nazionale. Nel 1990
Nato a Cortina il 02/10/61.
ha partecipato alla spedizione
Residente a Cortina d’Ampezzo,
degli Scoiattoli al Pumori.
via Manaigo n. 21
Guida Alpina dal 1984 e
Stefano Dibona istruttore nazionale. Ha al suo
Nato a S. Candido il 21/07/57. attivo già tre “8000”: Cho Oyu,
Residente a Cortina d’Ampezzo, Gasherbrum II ed Everest.
via Cademai n. 57. Guida Alpina
dal 1980. Nel suo curriculum Mario Lacedelli
diverse vie nuove e ascensioni Nato a Cortina il 19/02/60.
extraeuropee. Attualmente è il Residente a Cortina d’Ampezzo,
presidente degli Scoiattoli. via Lacedel n. 22. Guida Alpina
dal 1985. Nel 1983 ha fatto
Renato Sottsass parte della prima spedizione
Nato a Cortina il 08/01/67. occidentale al versante Nord del
Residente a Cortina d’Ampezzo, K2 (Cina). È nipote di Lino.
via Cademai n. 49. Nel 2002 sale
il Cho Oyu (8200 mt.). Al suo Luciano Zardini
attivo anche una notevole attività su Nato a Cortina il 30/07/61.
ghiaccio, misto e di sci alpinismo. Residente a Cortina d’Ampezzo,
Componente del Soccorso Alpino. via Ronco n. 13. Guida Alpina
dal 1985. Ha svolto la sua
attività alpinistica principalmente
sulle Alpi, con esperienze anche
in Perù e Groenlandia.

Lino Lacedelli sarà


idealmente il
capo-spedizione
nel 2004
Spedizione 2004

O ggi come allora, l’eroica con-


quista di Lino Lacedelli e le
gesta degli Scoiattoli che tenteranno
1954: la stampa nazionale e
mondiale celebra l’impresa di
Lacedelli e Compagnoni
di ripetere l’impresa non dovrà essere
soltanto celebrata come fatto sportivo
ed esplorativo, ma come evento pro-
fondamente legato ai valori dell’iden-
tità collettiva, regionale e nazionale.
Sarà questo un avvenimento di grande
I media: televisione, stampa, radio e Internet

rilevanza storica e culturale ma anche


mediatica. Rileggendo le cronache
di cinquant’anni fa non si può che
rimanere stupiti dall’assoluto rilievo
che ebbe la spedizione ideata e ferma-
mente voluta da Desio. In quei giorni
tutte le testate italiane e mondiali ne
parlarono con i toni di un evento
unico e difficilmente ripetibile, pro- 2004: Il nuovo sito del Gruppo Scoiattoli. Su di

babilmente una delle ultime grandi esso sarà presente una sezione costantemente

imprese esplorative dell’uomo. aggiornata, dedicata alla spedizione.

N el 2004 la tecnologia ci permet-


terà di seguire “in diretta” tutte
le fasi della spedizione, grazie alla
www.scoiattoli.org

semplicità e alla velocità di internet,


che ne sarà la voce principale. Siamo
tuttavia certi che non sarà solo la rete
a darne risalto ma tutti i media guar-
deranno a questo evento con l’interes-
se e la curiosità di chi vuole rivivere
una grande avventura.

A Cortina d’Ampezzo sulle frequenze:


103.800 - 102.00 - 93.500

Informazioni di prima mano e commen-


ti saranno disponibili anche ascoltando
Radio Cortina e consultando le pagine
del portale www.planetmountain.com
Ringraziamenti

D a qui alla vigilia della partenza per il K2, prevista a giugno 2004, ci attende un periodo
di intensi preparativi. Sarà notevole l’impegno economico al quale il Gruppo Scoiattoli e
i singoli partecipanti dovranno far fronte: permessi per la salita, attrezzatura, costi di viaggio e
logistici in Pakistan ecc. Fortunatamente l’assoluto rilievo dell’evento sta creando un crescente
interesse attorno al progetto. Aiuti e sostegno, sia a livello locale che nazionale, stanno giungen-
do da aziende e privati.
Senza dimenticare chi a Cortina da sempre ci sostiene e dimostra amicizia, in questa sede voglia-
mo ringraziare in modo particolare:

Regione del Veneto Comune di Cortina d’Ampezzo Comunità Montana Val Boite

EIDER
abbigliamento tecnico per la montagna

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distributore esclusivo per l’Italia del marchio Eider

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calzature tecniche per la montagna riflesso termico per un calore ottimale
Il Trekking
In concomitanza con la spedizione che si impegnerà nella salita del K2, verrà organiz-
zato un trekking che accompagnerà l’avvicinamento degli alpinisti fino al Campo Base.
Un’occasione unica per vedere le meraviglie del Baltoro e vivere il clima della spedizione.

L à dove oggi le alte vette del Pakistan si


protendono verso il cielo, 150 milioni di
anni fa si trovava un mare le cui coste erano
km, con un’area totale di 1220 km2, unico
nel suo genere, impressionante per la vastità
e assai difficile da superare. Dietro a questa
popolate da dinosauri. bellezza si nasconde una forza inquietante che
Da sempre libero dal potere dei principati muove masse enormi di ghiaccio e porta con sé
feudali e dall’inquietudine sociale delle lotte antiche morene e quantità incredibili di sassi;
religiose, il Pakistan mostra il suo peculiare e i crepacci e le cornici nevose adornano questo
ben delineato profilo, eredità culturale di una selvaggio paesaggio in costante movimento.
millenaria tradizione islamica. Ogni angolo Qui si stagliano verso il cielo vertiginose torri
di questo paese, che si allunga nel nord- di granito e alti pinnacoli di neve con creste e
ovest del subcontinente indiano, è avvolto in cime ghiacciate.
un’atmosfera senza tempo.
Il Baltistan, l’altipiano settentrionale del
Pakistan, si stende nell’alto Indus tra il
Karakorun a nord e la cresta principale
dell’Himalaya a sud. E’ una delle regioni più
elevate della terra e viene chiamato anche
“piccolo Tibet”, con il nome dello stato di cui
Al seguito della spedizione

un tempo faceva parte con il resto del Ladak.


Oggi il Baltistan è attraversato dalla
Karakorum-Highway, lunga 870 km., che
ha reso accessibile questa impervia regione,
collegando Islamabad al confine con la Cina. Il punto d’incontro tra i ghiacciai Baltoro e
I membri della spedizione e i partecipanti al Godwin- Austen, chiamato Concordia, offre
trekking percorreranno la Highway fino alle uno spettacolo da togliere il fiato: questo
vicinanze di Gilgit, di lì si devierà seguendo anfiteatro, attorniato da numerose vette tutte
il corso dell’Indo fino a Skardu. Nei pressi al di sopra dei 7900 m.( K2, Broad Peak, il
di questa località si apre la gola dell’Indo gruppo del Gasherbrum, Chogolisa….) è
nella sua pericolosa maestosità, un’enorme uno dei palcoscenici più impressionanti e
spaccatura della terra che nemmeno i più sconvolgenti creati dalla natura.
esperti Balti hanno mai osato attraversare. Una volta percorso il ghiacciaio del Baltoro
Solo l’apertura di una strada che compie fino al campo base del K2 (5000 m.), i
una deviazione di 170 km ha reso accessibile partecipanti al trekking sosteranno due giorni
Skardu al traffico motorizzato. e quindi proseguiranno attraverso il passo del
Si percorrerà quindi il più imponente dei Gondogoro per scendere poi nella dolce e
ghiacciai del Pakistan, il Baltoro, lungo 60 selvaggia valle Hushi.
Il Trekking
Il percorso e l’organizzazione

Kari Kobler: nato nel 1955 nella valle del Reno, ha cominciato a dedicarsi
all’alpinismo all’età di 23 anni. Le sue prime esperienze di capo spedizione
furono nell’ambito delle attività sportive presso l’Università di Berna. Nel
1985 è divenuto guida alpina e, nel 1988, unisce a questa attività anche
quella di organizzatore di trekking nel mondo. Da quell’anno Kari Kobler ha
sicuramente fatto molta strada: attualmente la Kobler e Partner, l’organizzazione
da lui fondata nel 2001 insieme a Ruedi Kellerhals e riconosciuta tra le più efficienti al mondo,
offre innumerevoli possibilità di trekking e scalate d’alta quota in tutte le zone del pianeta. Di
questa organizzazione è molto orgoglioso, molto più che della conquista delle tante vette che ha
scalato. Quando gli si domanda dei suoi 8000, li deve contare: sono sette e su tre di questi, tra cui
l’Everest, è stato addirittura due volte. Ma nulla eguaglia la soddisfazione che
prova ad accompagnare altre persone a realizzare il loro sogno di conquista.
Il Trekking
Spostamenti
1° giorno: Volo con aereo di linea da Zurigo o Francoforte per Islamabad.

2° giorno: Islamabad
Al mattino arrivo ad Islamabad, la “porta” delle meravigliose montagne del nord del Pakistan.
Pernottamento in hotel a quattro stelle.

3° giorno: Islamabad- Chilas


Al mattino partenza da Islamabad. Attraverso campi di grano e risaie si giunge a akot, l’ingresso della
valle dell’Indo; di lì si prosegue per Chilas, un vecchio centro commerciale. Pernottamento in Hotel.

4° giorno: Chilas- Skardu


Lasciando Chilas si percorre la Highway dove, dopo circa 50 km, si potrà ammirare il maestoso Nanga
Parbat (8125 m). Proseguendo lungo la valle dell’Indo attraverso canyons selvaggi si giunge a Skardu.
Pernottamento in hotel.

5° giorno: Skardu- Askole


Il viaggio prosegue in jeep. Dopo circa 6-7 ore si raggiunge Askole (3048 m.).

Inizio del Trekking


6°-12° giorno: Da Askole fino al campo Concordia.
Da Askole comincia il trekking che ci porterà sul ghiacciaio più bello e imponente del mondo. Lungo
quasi 60 km e alimentato da 30 flussi glaciali, il Baltoro copre una superficie di 1220 km2. Da Askole la
strada sale verso questo gigante di ghiaccio, attraverso il quale si entra in un paesaggio che impressiona
per i suoi contrasti: deserti, impetuosi torrenti e altissimi monti svettanti. Si pernotta in tenda presso
Korophon, a fianco del ghiacciaio Biafo, ove alberi e acque cristalline offriranno ristoro. Il secondo giorno
raggiungeremo Paiju (3785 m), dove disporremo di una giornata di riposo per permettere ai portatori
di acquistare le provviste per i giorni seguenti. Il quarto giorno saliremo sul ghiacciaio del Baltoro. Una
marcia di circa 6 ore ci porterà nella zona di accampamento dalla quale si gode l’incredibile vista del Paiju
Peak e delle Torri del Trango. Si prosegue quindi per Gore fino al campo Concordia (4600 m.) dove si
apre il sipario su un’enorme distesa di ghiaccio, punto d’incontro dei ghiacciai Baltoro e Godwin-Austen,
attorniati dalla superba cima piramidale del K2, dal gruppo dei Gasherbrum, dal Broad Peak… In 3-5 ore
si raggiungerà il campo base del K2, punto d’arrivo del trekking.

13° giorno: mentre per i membri della spedizione inizia l’acclimatazione, i partecipanti al trekking potranno sostare un
giorno prima di intraprendere il viaggio di ritorno.

14°-15°giorno: Concordia- Huspang.


Si prosegue sul ghiacciaio del Baltoro, che viene lasciato prima del Chogolisa in direzione del passo di
Gondogoro per raggiungere in tal modo la quota di 5050 m.
Il mattino seguente si lascerà il campo all’alba per raggiungere i 5600m del passo di Gondogoro. Segue la
discesa verso Uspang a 4700m. La salita non presenta difficoltà tecniche, la discesa invece richiede corde
fisse: per sicurezza è necessario disporre di un normale equipaggiamento alpinistico.
Il programma

16°- 17°giorno:Huspang –Hushe


Attraverso ghiacci e morene e poi in un paesaggio via via più dolce e ricco di vegetazione, il cammino si
conclude nella dolce e selvaggia valle Hushe, attorniata da enormi pareti rocciose.

18° giorno: Hushe- Skardu.


Si viaggia in jeep per sette ore dalla valle Hushe a Skardu.

19° giorno: Skardu - Islamabad


Il volo da Skardu è possibile solo con buone condizioni meteorologiche, in alternativa saranno necessari
due giorni di bus per raggiungere Islamabad.

20° giorno: Islamabad. Rientro in Italia.


Il Trekking

Q uesto trekking è adatto anche a persone che non hanno particolare esperienza alpinistica.
È però importante ricordare che l’attraversamento del Gondogoro, pur non presentando
difficoltà tecniche, richiede una buona condizione fisica. I partecipanti al trekking devono essere
in grado di portare l’equipaggiamento personale lungo le varie tappe giornaliere la cui durata non
supera le 7 ore. Sono inoltre richiesti spirito di adattamento, flessibilità e tolleranza verso tutti i
componenti del gruppo.
Equipaggiamento personale: verrà preventivamente consegnata una lista dettagliata dell’equipaggiamento a tutti i
partecipanti.

Collaboratori locali: i portatori e comunque tutto il personale che accompagnerà il trekking sono persone locali che
collaborano con l’organizzazione da 7 anni.

Materiale: verrà effettuato un incontro nel quale chi interessato potrà acquistare il materiale necessario a prezzo agevolato.

Bibliografia essenziale: Geo Special, Himalaya; Nelles Guides, Pakistan, ISBN 3-88618-703-9; Iosebel e Ben Show,
Pakistan Trekking Guide, Van Guard Books.

Carte topografiche: Karakorum, Swiss Fondation for Alpine Research.

Lingue parlate: Urdu, Balti, in parte l’inglese.

Souvenirs: il Pakistan è famoso soprattutto per i tappeti e i gioielli di raffinata fattura artigianale.

Documenti: i visti vengono richiesti direttamente dall’organizzazione Kobler & Partner. Il passaporto deve avere validità per
i sei mesi successivi.

Clima: il Karakorum è soggetto a repentine variazioni meteorologiche. L’escursione termica tra il giorno e la notte può
variare anche di 50°. Generalmente i mesi di luglio e agosto offrono comunque le migliori condizioni atmosferiche.

Fuso orario: 4 ore in più rispetto all’Italia.

Organizzazione logistica in Pakistan: a cura di Kobler & Partner, Die Bergfuerhrer, guide alpine di comprovata esperienza
in trekking e spedizioni in Asia e Sudamerica.

Vaccinazioni: sono vivamente consigliate, anche se non obbligatorie, le vaccinazioni antipolio e antitetanica.

Incontro preparatorio: uno o due mesi prima della partenza la Kobler & Partner organizzerà un incontro a Cortina per
eventuali ragguagli.

Il prezzo per persona è da definire

Nella quota individuale sono compresi:

voli con un massimo di 20 Kg. di bagaglio tenda comune per i pasti e tende wc
tasse aeroportuali corde fisse e tutto il materiale alpinistico richiesto,
trasferimenti in bus e jeep escluso quello di uso personale
Notizie utili

mance ai portatori. E’ comunque gradita un’ulteriore radiotrasmittenti


gratifica a chi ha ben svolto il proprio lavoro camera iperbarica
pernottamenti negli hotel, in camera doppia, con medicinali di pronto soccorso
pensione completa cuoco e aiuto cuoco
tutte le bevande consumate durante i pasti guide locali e guida dell’organizzazione Kobler
pernottamenti in tende a due posti e occasionalmente
in rifugi

Assicurazione: è obbligatoria un’assicurazione, da stipularsi singolarmente, che copra i danni dell’annullamento del viaggio.
Tale assicurazione può essere direttamente richiesta presso l’organizzazione Kobler & Partner.
Il Progetto

Lino Lacedelli e tutti i compagni del Gruppo Scoiattoli Cortina


ideazione progetto
Hanno partecipato al progetto “K2 1954-2004”

Giancarlo Ferro, Viking Nord Pool e Gennaro Schettino (Alitalia)


consulenza e rapporti con gli sponsor

Kari Kobler (Kobler & Partner)


organizzazione tecnica e logistica della spedizione e del trekking

Gretchen Alexander
rapporti con l’organizzazione Kobler & Partner

Valeria Bindi, Giovanni Cenacchi e Roberto Casanova


redazione testi

Roberto Casanova
progetto grafico e internet

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