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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

Capitolo 8

ORGANIZZAZIONE
SANITARIA
W. Ricciardi – R. Siliquini – G. Damiani – A. G. De Belvis – M. L. Specchia – S. Brusaferro
hanno collaborato G. Silvestrini – M. Cosentino

ORGANIZZAZIONE SANITARIA A LIVELLO DI SISTEMA: DEFINIZIONI E


PRINCIPI

SISTEMA SANITARIO: GENERALITÀ E FUNZIONI


Economia di mercato-modelli: generalità e principi etici

ORGANIZZAZIONE SANITARIA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

I SISTEMI SANITARI IN EUROPA

L’ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO IN ITALIA

I LIVELLI DI ASSISTENZA
Le attività di prevenzione collettiva negli ambienti di vita e di lavoro
L’assistenza distrettuale
Il ruolo della medicina generale e della continuità assistenziale
L’assistenza ospedaliera

LE FUNZIONI DELL’OSPEDALE
L’organizzazione ospedaliera: la struttura dipartimentale
Tipologie di struttura edilizia ospedaliera
Il concetto e le dimensioni della qualità nei servizi sanitari

L’EVOLUZIONE DELLA QUALITÀ NEI SERVIZI SANITARI. L’ACCREDI-


TAMENTO OBBLIGATORIO E VOLONTARIO

LA CARTA DEI SERVIZI COME PATTO TRA AZIENDE E CITTADINI

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ORGANIZZAZIONE SANITARIA A LI- loro per raggiungere obiettivi comuni predefiniti. Un


VELLO DI SISTEMA: DEFINIZIONI E sistema sanitario è rappresentato dal complesso delle
PRINCIPI istituzioni, delle organizzazioni, delle persone, delle
Un’organizzazione è un’entità sociale, costi- risorse e delle azioni che hanno il primario intento di
tuita da attività strutturate e coordinate poste in es- promuovere, di tutelare e/o recuperare e mantenere
sere al fine di raggiungere specifici obiettivi. lo stato di salute della popolazione, che a sua volta
Essa è, quindi, un complesso di elementi, scaturisce dai bisogni, espressi o meno, della stessa.
rappresentati da una singola persona o da un’unità Un sistema sanitario, oltre ad avere la re-
organizzativa, tra loro correlati e cooperanti che si sponsabilità di migliorare lo stato di salite della po-
condizionano e si influenzano reciprocamente (Daft polazione, ha anche il compito di proteggerlo dai co-
RL, 2001). sti finanziari della malattia.
“Organizzare” significa definire:
- i criteri di divisione del lavoro, in base alle
specifiche competenze ed alle responsabilità
dei vari soggetti impegnati;
- le modalità di coordinamento e di controllo
delle attività degli stessi al fine di perseguire
il raggiungimento degli obiettivi assegnati L’organizzazione di un sistema sanitario è
(Progetto Codau, 2002). rappresentata nella figura 8.1.
Per funzionare, il sistema sanitario assorbe
Al contempo, però, l’organizzazione è un sistema risorse dal sistema economico (lavoro, capitali, beni
aperto verso l’esterno, in virtù dell’interazione con e servizi – denominati “fattori produttivi o input”) e
l’ambiente da cui acquisisce input e a cui li restitui- le trasforma in prestazioni sanitarie o output, desti-
sce sottoforma di output a seguito del processo di tra- nate a migliorare lo stato di salute della popolazione.
sformazione che avviene al suo interno. Essa, infatti, Nel processo produttivo le risorse sono tra loro com-
deve reperire i materiali e le risorse umane e tecno- binate secondo proporzioni tipiche dei diversi servizi
logiche da utilizzare nel processo produttivo per la sanitari (ad esempio, il settore ospedaliero è ad alta
generazione di beni e servizi e per il conseguimento intensità di capitale, il settore ambulatoriale è ad alta
di obiettivi prefissati (Angelillo B et al, 1996). intensità di lavoro) per creare “valore aggiunto”, un
Il “prodotto” delle organizzazioni sanitarie è valore maggiore dato dalla combinazione delle ri-
rappresentato dalla salute del singolo o della comu- sorse usate per produrre una prestazione.
nità che ad esse si rivolge. Tale risultato può essere Ogni sistema sanitario ha tuttavia lo scopo di
valutato come outcome oppure come output, sia in “produrre salute” e su questa base deve essere valu-
termini di singola prestazione sanitaria erogata, che tato, anche se nella fase produttiva non si distingue
di performance complessiva dell’organizzazione sa- dagli altri settori (trasformazione di risorse primarie
nitaria. in prodotti materiali o servizi). In ultima analisi, il
Nella costruzione dell’organizzazione pos- successo di un sistema sanitario si realizza se le ri-
sono partecipare, secondo differenti prospettive sorse consumate si trasformano in salute (cioè ogni
“manageriale”, “istituzionale” e “professionale”, le Euro speso dovrebbe tradursi in un dato ammontare
competenze già presenti al suo interno, allo scopo di di salute).
creare sinergie per un miglioramento della qualità Nell’organizzazione sanitaria è possibile in-
dei processi di assistenza (Cicchetti A, 2004). dividuare differenti livelli progettuali (micro = posi-
Inoltre, affinché la sua attività perduri nel zioni organizzative; meso = gruppi, reparti, diparti-
tempo, ogni organizzazione ha il compito di interpre- menti; macro = azienda sanitaria; istituzionale = l’in-
tare le dinamiche ambientali e di agire di conse- tero sistema sanitario), ognuno con proprie logiche
guenza coordinando le proprie attività in relazione ai progettuali. Fino al livello macro domina la dimen-
mutamenti e alle incertezze esterne. sione-obiettivo efficienza-efficacia; da lì in poi è
l’equità e il volere collettivo (definito con il voto po-
litico) a dominare gli obiettivi del progettista del si-
SISTEMA SANITARIO: GENERALITÀ E
stema.
FUNZIONI Le attività di un’organizzazione sanitaria
Un “sistema” rappresenta un insieme orga- sono molteplici e possono essere così riassunte:
nizzato di componenti distinte che interagiscono tra
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- prevenzione primaria: consiste nell’elimina- servizi per la prevenzione, la diagnosi e riabilita-


zione delle cause di insorgenza delle malat- zione della malattia con l’intento di realizzare una
tie e dei possibili fattori di rischio per la sa- copertura sanitaria capillare della popolazione su
lute; tutto il territorio nazionale, adattandosi alle specifi-
- prevenzione secondaria: ha il compito di in- che esigenze di ogni territorio e comunità.
dividuare le malattie in fase precoce e di ar- A partire dagli anni ’90, attraverso il processo di
restarne l’evoluzione; aziendalizzazione e regionalizzazione, si sta verifi-
- diagnosi e cura: comprendono i movimenti cando nel nostro Paese un cambiamento organizza-
di individuazione delle cause di malattia, di tivo ed istituzionale: il Sistema Sanitario Nazionale
rimozione o di rallentamento del decorso del unico istituito nel 1978 si va sempre più trasfor-
processo patologico; mando in Servizi Sanitari Regionali, tra loro diversi
- riabilitazione: ha la finalità di recuperare la per organizzazione e gestione, per modalità di offerta
capacità funzionale compromessa dalla ma- delle prestazioni e per modello di organizzazione
lattia e di impedirne la cronicità. aziendale prescelto (Damiani G, Ricciardi W, 2010).
Sempre negli ultimi anni, a causa dell’aumento
I servizi prodotti possono essere distinti in ser- incontrollato della spesa pubblica, si è verificato un
vizi alla persona e servizi collettivi o pubblici. aumento della pressione fiscale che ha comportato
Tali prestazioni non provengono esclusiva- uno stato di crisi di questo tipo di modello assisten-
mente da enti pubblici, ma anche da liberi professio- ziale. È stato necessario un progressivo alleggeri-
nisti (convenzionati) e da imprese sanitarie private mento dell’intervento dello Stato con la rivaluta-
accreditate. zione dell’iniziativa privata, sia in campo economico
Ogni sistema sanitario dovrebbe assicurare che sociale.
servizi di prevenzione, diagnosi e cura di elevata Tale riforma strutturale tende a riqualificare la
qualità, a partire dai bisogni di salute della popola- spesa ed armonizzare in modo nuovo efficienza e so-
zione e compatibilmente con le risorse disponibili, lidarietà, mercato e Stato, privato e pubblico. Per il
allo scopo di: miglioramento dell’efficienza e la garanzia di una
- promuovere, recuperare e mantenere lo stato piena accessibilità ai servizi sono necessari i seguenti
di salute della popolazione di riferimento; elementi:
- rispondere adeguatamente alle aspettative - introduzione di funzioni separate del forni-
dell’utenza; tore e dell’acquirente;
- garantire una protezione finanziaria nei con- - allineamento degli incentivi con gli obiettivi
fronti dei costi della malattia a partire dai bi- mediante l’uso di strumenti contrattuali;
sogni di salute, espressi o meno, della popo- - decentramento di poteri e responsabilità tra i
lazione. livelli istituzionali;
- concorrenza tra i fornitori;
Il conseguimento di un buon livello di salute, ri- - “benchmarking”, la tendenza all’emulazione
ducendo le disomogeneità di accesso e trattamento nei confronti degli erogatori che hanno di-
tra individui e gruppi, dipende da una corretta ed mostrato una migliore performance.
equa risposta, senza discriminazioni, da parte del si-
stema sanitario. Economia di mercato-modelli: generalità e
Lo Stato, nelle sue articolazioni istituzionali e principi etici
territoriali, si assume la prerogativa e la responsabi- Il termine “Welfare State” (Stato del benes-
lità di promuovere la sicurezza ed il benessere socio- sere o Stato sociale) sta ad indicare un orientamento
economico dei cittadini, e tale orientamento politico politico in cui la promozione della sicurezza e del be-
si definisce con il termine di Welfare State (Stato del nessere socio-economico dei cittadini è assunta dallo
benessere o Stato sociale). Pertanto, lo Stato inter- Stato, nelle sue articolazioni istituzionali e territo-
viene anche in materia di assistenza sanitaria attra- riali, come propria prerogativa e responsabilità. Esso
verso lo strumento legislativo, gli interventi di piani- è caratterizzato da un rilevante presenza pubblica in
ficazione e programmazione economica e la costitu- importanti settori quali la previdenza e l’assistenza
zione di imprese pubbliche. sociale, l’assistenza sanitaria e l’istruzione, e dal
In Italia vige dal 1978 il Sistema Sanitario Na- coinvolgimento gestionale dello Stato nella vita eco-
zionale (SSN), caratterizzato da una rete integrata di nomica del Paese attraverso lo strumento legislativo,

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gli interventi di pianificazione e programmazione erogatrici possono essere sia pubbliche che private,
economica e la costituzione di imprese pubbliche mentre lo Stato controlla l’esito delle prestazioni as-
Con l’evoluzione del Welfare State, gli Stati sistenziali e programma a livello centrale l’offerta
europei hanno sviluppato un proprio sistema sanita- dei servizi sanitari.
rio in base alle tradizione, la cultura e le tendenze “Modello Beveridge”: è un sistema sanitario uni-
politiche, economiche e sociali peculiari. versalistico. L’accesso ai servizi è universale e ga-
È possibile individuare per i vari sistemi le rantito a prescindere dal censo, sesso, età, residenza
seguenti caratteristiche: ed altre caratteristiche del cittadino. Il sistema è fi-
- la valenza del concetto di salute in ciascuna nanziato attraverso la fiscalità generale in maniera
realtà; commisurata al reddito di ciascuno – vedi Capitolo
- il grado di intervento statale nell’erogazione su “Economia Sanitaria”. Lo schema prevede la pre-
del servizio; senza di produttori pubblici e provati accreditati, sia
- la configurazione del terzo pagante; non profit che profit, in modo tale da permettere al
- le modalità di allocazione delle risorse. cittadino di scegliere tra un ventaglio di offerte di-
sponibili in base al proprio bisogno. Lo Stato è re-
In base a tali caratteristiche, i sistemi sanitari sponsabile della programmazione e della gestione
possono essere classificati, da un punto di vista di- dell’assistenza.
dattico, nei tre modelli di seguito descritti. Rispetto alle teorie di fondo che sintetizzano i
“Modello Bismark”: l’autorità statale regola- modi diversi di vedere la “giustizia” sociale: eguali-
menta e garantisce il bene salute che viene conside- tarismo, utilitarismo, principio di differenza e liberi-
rato diritto di tutti i cittadini, attraverso un’assicura- smo individualistico – già definite nel Capitolo
zione sociale obbligatoria per la maggior parte della dell’Economia Sanitaria – un esempio di applica-
popolazione in base all’appartenenza alle diverse ca- zione di “Modello Beveridge” è rappresentato dal
tegorie professionali. Servizio Sanitario Nazionale italiano, si caratterizza
Il modello si sviluppa nell’800, con l’intervento per i principi di universalità, uguaglianza e globalità
dello Stato: è il cancelliere prussiano Otto Von Bi- degli interventi, che intendono assicurare la preven-
smark ad introdurre il primo esempio di un modello zione delle malattie e l’accesso dei cittadini all’assi-
di assicurazione sociale statutaria, mediante un si- stenza in condizioni di equità ed uniformità.
stema di tipo mutualistico a favore dei ceti più biso- “Modello del Libero Mercato”: il bene salute
gnosi (Taylor AJP, 1968). Le “mutue” furono le non è un diritto per il cittadino, ma una sua potenzia-
prime organizzazioni con cui alcune classi sociali lità di crescita ed è, pertanto, considerato alla stregua
sfavorite affrontarono i problemi connessi all’infer- degli altri beni di consumo. Lo Stato non interviene
mità ed alla conseguente esclusione dell’attività pro- nel finanziamento dell’assistenza sanitaria – vedi
duttiva. Capitolo su “Economia Sanitaria” – mentre ad esso
Il modello Bismark, detto anche di “assicura- provvedono direttamente i cittadini mediante la sti-
zione sociale”, consente di finanziare la copertura sa- pula di un’assicurazione volontaria o il pagamento
nitaria attraverso il pagamento di contributi non cor- diretto delle prestazioni (fee for service).
relati a rischio (povertà, malattia, vecchiaia e infor- Nei Paesi, come gli Stati Uniti, in cui vige un
tuni sul lavoro). Essa è garantita da una comparteci- modello di Libero Mercato, consistenti fasce di po-
pazione tra datore di lavoro e lavoratore, indipenden- polazione rimangono prive di tutela e sono assistite
temente dal rischio e dal grado dell’utilizzo indivi- da forme residuali, caritatevoli o pubbliche di assi-
duale die servizi. I contributi sono amministrati da stenza che non coprono interamente i bisogni e le esi-
una o più strutture pubbliche – organizzazioni mu- genze (Castegnaro A et al, 2000). Infine, nel Modello
tualistiche – che agiscono come acquirenti e finan- del Libero Mercato lo Stato si limita a fornire le con-
ziatori dei servizi sanitari (OECD, 1992) – vedi Ca- cessioni delle licenze e le autorizzazioni all’esercita-
pitolo su “Economia Sanitaria”. Questo schema zione dell’assistenza sanitaria. Il modello non pre-
tende ad evitare l’impatto che fenomeni avversi, vede forme di controllo di qualità, programmazione
come disoccupazione, povertà o malattia, possono e finanziamento a livello centrale che sono lasciate
causare colpendo larga parte della popolazione alla libera negoziazione e contrattazione tra i finan-
(OECD, 2000). Il sistema si fonda sulla contratta- ziatori e le strutture produttrici.
zione e sul reciproco controllo tra struttura sanitaria
ed organizzazione assistenziale. Le strutture

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ORGANIZZAZIONE SANITARIA NAZIO- imposte e premi assicurativi) e a garantire uniformità


NALE ED INTERNAZIONALE nell’accesso ai servizi pubblici e privati (modello Bi-
A livello sovranazionale, una delle principali smark: Francia, Germania, Austria, Paesi Bassi). A
fonti di diritto è costituita dalla Dichiarazione uni- questi due modelli si affiancano il modello di Libero
versale dei diritti dell’uomo, adottata dall’Assem- Mercato, come negli Stati Uniti d’America, dove il
blea generale delle Nazioni Unite il 10/12/1948, cittadino usufruisce di servizi finanziati direttamente
nella quale assume rilevanza la tutela della salute. attraverso le assicurazioni private, con le quali cia-
Più puntuale appare un’altra fonte internazionale: il scuno, in base al reddito personale o alla posizione
Patto internazionale sui diritti economici, sociali e lavorativa, ha stipulato un’apposita polizza per sé,
culturali (entrato in vigore nel nostro ordinamento il per la propria famiglia o per la propria impresa. At-
23 marzo del 1976), dove si garantisce il diritto degli traverso i programmi pubblici (Medicare e Medi-
esseri umani ad usufruire di un servizio che possa tu- caid) il sistema eroga interventi assistenziali a deter-
telare la salute e si prevede che ogni Nazione intra- minate fasce di popolazione (es.: anziani e indigenti).
prenda iniziative finalizzate a raggiungere il più alto Generalmente i sistemi a cosiddetto libero mercato
livello di salute fisica e mentale per tutti gli indivi- funzionano quindi attraverso la presenza spesso con-
dui. La massima espressione della volontà degli Stati giunta di pagamenti diretti (sistema out of pocket),
di fornire alla tutela della salute uno status cogente è premi assicurativi e sistema di volontariato caritativo
data dalla costituzione dell’Organizzazione Mon- (donazioni).
diale della Sanità (OMS/WHO). L’OMS è stata co- Relativamente al sistema di produzione que-
stituita nel 1948 con lo scopo fondamentale di ope- sti si differenziano tra produttori pubblici e/o privati
rare come autorità direttrice e coordinatrice, nel per i quali sussistono regole differenti relative alle
campo della sanità delle attività che riguardano la sa- finalità e alla natura giuridica. Tale commistione è
lute della popolazione e che rivestono carattere inter- presente in tutti i paesi europei che si riaffacciano ad
nazionale. A livello di Unione Europea, il Trattato un modello Beveridge o Bismark.
dell’Unione prefissa, per gli Stati membri, il miglio- Le modalità di interazione tra finanziatori e
ramento della sanità pubblica con la prevenzione produttori possono poi essere di tipo diretto (il citta-
delle malattie e l’eliminazione delle fonti di pericolo dino paga direttamente per le prestazioni ricevute), a
per la salute umana. Tale azione comunitaria, tutta- rimborso (le assicurazioni o le casse mutua rimbor-
via, deve rispettare pienamente le competenze degli sano i pazienti che hanno contribuito a monte con
Stati membri in materia di organizzazione e fornitura premi commisurati al rischio o contributi obbliga-
di servizi sanitari ed assistenza medica. Ogni Stato tori), contrattuale (servizio sanitario nazionale, casse
membro, pertanto, risulta libero di disciplinare e ga- mutua o assicurazioni pagano direttamente i fornitori
rantire l’organizzazione e l’assistenza verso i propri per le prestazioni ricevute dai cittadini attraverso
assistiti come meglio ritiene, a patto di garantire un meccanismi preordinati – ad es. Diagnosis Related
elevato livello di protezione della salute (Cilione G, Groups), o integrato tra i diversi sistemi.
2003).
L’ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SA-
I SISTEMI SANITARI IN EUROPA NITARIO IN ITALIA
In genere possiamo connotare, in modo più L’Organizzazione del Sistema Sanitario nel
approfondito, i servizi sanitari attraverso tre princi- nostro Paese ha seguito dall’inizio del secolo scorso
pali direttrici: i sistemi di finanziamento, il sistema due principali modelli:
di produzione e le modalità di interazione. - il “Sistema Mutualistico”;
Relativamente ai sistemi di finanziamento - il “Servizio Sanitario Nazionale”.
distinguiamo Paesi con Servizio Sanitario Nazionale
nei quali opera un’organizzazione pubblica unica, Il Sistema Mutualistico era caratterizzato dalla
unitaria e stabile, in grado di erogare il servizio, e presenza di una moltitudine di enti ed organizzazioni
finanziata più o meno completamente a carico della che erogavano l’assistenza sanitaria sul territorio, le
fiscalità generale (modello Beveridge: Regno Unito, mutue.
Spagna, Portogallo, Italia) e Paesi con Sistema di as- Le mutue erano delle “assicurazioni sociali” a
sicurazione sociale di malattia, dove l’intervento cui aderivano volontariamente od obbligatoriamente
pubblico è limitato alla regolazione del finanzia- i cittadini, in genere in base alla propria condizione
mento (alimentato in maniera mista, attraverso
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lavorativa, e rappresentavano il terzo pagante per le rispettando i principi fondamentali stabiliti


prestazioni di diagnosi e cura dei propri iscritti. dalle leggi dello Stato;
I limiti di questo sistema comprendono essen- - livello locale, composto dai Comuni, che ge-
zialmente: stiscono direttamente i servizi sanitari tra-
- l’attenzione posta esclusivamente al mo- mite le Unità Sanitarie Locali (USL).
mento della diagnosi e della cura senza dare
alcuna importanza alla prevenzione; La USL costituisce l’insieme delle strutture sa-
- la disomogeneità nella fornitura di servizi nitarie ed amministrative che, in un territorio, garan-
sanitari alla popolazione; tiscono i servizi sanitari necessari per il cittadino
- il mancato controllo della spesa. (servizi ed attività di prevenzione, diagnosi, cura e
riabilitazione).
Nel dicembre del 1978 viene approvata la Legge La legge 833 ha avuto il grande merito di aver
833 che, istituendo il Sistema Sanitario Nazionale creato un sistema sanitario omogeneo ed universale,
(SSN), segna la fine del Sistema Mutualistico. ma ha incontrato numerose difficoltà in fase attuativa
Tra gli obiettivi principali del SSN si evidenzia ed ha prodotto forti diseconomie. Si sono rese così
la rivalutazione della prevenzione, il mantenimento necessarie modifiche alla legge che hanno portato il
ed il recupero della salute fisica e psichica di tutta la Governo a realizzare una riforma emanando nel 1992
popolazione, senza distinzioni individuali o sociali, il D.Lgs. 502 riguardante il “Riordino della disci-
principi già sanciti nell’art. 32 della Costituzione. plina in materia sanitaria”.
Questo sistema sanitario, dunque, si basa sui Tale riforma ha apportato notevoli cambiamenti
principi di “universalità dei destinatari e delle ga- nell’organizzazione del Servizio sanitario, senza mo-
ranzie di solidarietà nella contribuzione al finanzia- dificare i principi fondamentali stabiliti dalla legge
mento e di uguaglianza nell’accesso ai servizi sani- n. 833 del 1978.
tari” (legge 833/78). Con il D.Lgs. 502/92 si è avviato un profondo
Gli aspetti fondamentali del SSN sono: processo di innovazione del SSN, riguardante il di-
- affidamento della gestione della Sanità non segno organizzativo e gestionale del sistema e fon-
solo allo Stato, ma anche alle Regioni e agli dato su taluni principi fondamentali, tra cui:
Enti Locali; - la “regionalizzazione”: ridefinizione dei
- unitarietà del processo assistenziale attra- compiti rispettivamente affidati allo Stato ed
verso le attività di prevenzione, diagnosi, alle Regioni, attribuendo maggiori poteri
cura e riabilitazione; alle Regioni in materia di programmazione,
- uniformità geografica e sociale con l’istitu- finanziamento e controllo delle attività, con
zione delle USL che gestiscono gli ospedali conseguente responsabilizzazione totale
ed i servizi territoriali; delle stesse per i risultati finanziari della ge-
- la programmazione degli interventi nei tre li- stione;
velli: centrale (Piano Sanitario Nazionale, - l’”aziendalizzazione”: attraverso la trasfor-
PSN), regionale (Piano Sanitario Regionale, mazione delle USL in Aziende Sanitarie Lo-
PSR) e locale. cali (ASL) e degli ospedali di maggior ri-
lievo in Aziende Ospedaliere (AO); sono
Dal punto di vista istituzionale il SSN è artico- strutture a tutela della salute con finalità
lato in tre livelli con diverse competenze: pubbliche, dotate di personalità giuridica ed
- livello nazionale, composto da organi di in- autonomia amministrativa ed economica,
dirizzo (Governo, Ministero della Salute) ed che vengono gestite con criteri aziendali;
organi ausiliari tecnico-scientifici, con fun- - la “concorrenza tra le strutture pubbliche e
zione di proposta, studio e consultazione private e la libertà di scelta del cittadino”:
(Istituto Superiore di Sanità e Consiglio Sa- uno dei principi cardine del nuovo sistema è
nitario Nazionale); rappresentato dall’introduzione di un mec-
- livello regionale, composto dalle Regioni e canismo di competizione tra i soggetti ero-
dalle Province autonome di Trento e di Bol- gatori pubblici e privati, al fine di garantire
zano, che hanno ampi poteri di programma- una migliore qualità delle prestazioni ed un
zione attuativa e di definizione generale contenimento dei costi di produzione.
dell’organizzazione dei servizi sanitari,

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A tale sistema corrisponde il riconoscimento ai chiara definizione normativa; e che è possi-


cittadini del diritto alla “libera scelta del luogo di bile attuare attraverso:
cura”: ossia del soggetto erogatore della prestazione. ▪ nuovi strumenti di gestione azien-
Con tale riforma si attribuisce, pertanto, alle re- dale, con l’introduzione dell’Atto
gioni il compito di ridisegnare i servizi sanitari re- Aziendale;
gionali, ridefinendone sia l’assetto istituzionale, or- ▪ disciplina del sistema “autorizza-
ganizzativo e finanziario, sia il modello di eroga- zioni-accreditamento-accordi con-
zione delle prestazioni. trattuali”, nella definizione dei rap-
Ogni azienda sanitaria è diretta da una “triade” porti tra soggetti pubblici e soggetti
costituita da un direttore generale (il quale è nomi- privati non profit e profit;
nato dalla Regione, tra i candidati laureati e con pre- ▪ potenziamento dell’assistenza terri-
gressa esperienza ed ha un contratto di diritto privato toriale, con riconoscimento più am-
a tempo determinato di durata dai 3 a 5 anni, rinno- pio del ruolo del Distretto.
vabile e revocabile in caso di grave disavanzo nel bi- - “valorizzazione delle risorse umane”, con
lancio o per violazioni di leggi o di principi sul buon previsione della formazione continua,
andamento ed imparzialità dell’amministrazione), dell’unicità del rapporto di lavoro della diri-
un direttore sanitario e un direttore amministrativo, genza sanitaria e l’esclusività del rapporto
scelti dal direttore generale per svolgere le funzioni del personale sanitario.
di rispettiva competenza.
È compito della ASL garantire i Livelli Essen- Alcune indicazioni del D.Lgs. 229 del 1999 sono
ziali di Assistenza (LEA), provvedendo all’eroga- state in seguito modificate con la legge 16 novembre
zione delle prestazioni e dei servizi mediante i pre- 2001, n. 405 che, successivamente all’Accordo 8
sidi gestiti dalla stessa oppure tramite altri soggetti agosto 2001 e alla Riforma del Titolo V della Costi-
erogatori esterni, pubblici e provati, presso i quali la tuzione, ha riconosciuto alle Regioni:
ASL acquista le prestazioni. L’AO, invece, ha come - la possibilità di costituire aziende ospeda-
fine quello di rispondere a specifici bisogni di salute liere di rilievo regionale, definendole con
fornendo assistenza secondaria e terziaria in quantità propria disciplina;
e qualità coerente con la domanda. - la possibilità di autorizzare direttamente spe-
L’ultimo caposaldo della normativa italiana nel rimentazioni gestionali (ossia gestioni miste
nostro Paese è rappresentato dalla “Riforma Ter” del pubblico-private di servizi sanitari), fissando
SSN, il D.Lgs. 229/99. I principi generali della ri- preventivamente i criteri e gli ambiti di tu-
forma sono da rintracciare nella conferma e nella ri- tela.
valutazione dell’importanza del SSN come stru-
mento di tutela della salute in un’azione di raziona- La forte spinta verso il decentramento, iniziata
lizzazione complessiva del Servizio Sanitario Nazio- con le leggi di riordino del SSN, subiscono negli anni
nale. successivi una forte accelerazione verso un vero e
Per quanto riguarda i contenuti della riforma proprio trasferimento dei poteri dal centro alla peri-
vengono indicati come fondamentali: feria, attraverso il “federalismo”.
- “valorizzazione del processo di program- Lo Stato ha riconosciuto alle Regioni piena au-
mazione” a livello nazionale (PSN), regio- tonomia in materia gestionale, ha ampliato la possi-
nale (PSR), aziendale e distrettuale; bilità di istituire aziende ospedaliere ed ha previsto
- “introduzione dei Livelli Essenziali di Assi- un più forte impegno delle Regioni nella responsabi-
stenza”; lizzazione sulla spesa sanitaria.
- “potenziamento del ruolo degli Enti Lo- Negli anni di transizione verso il federalismo,
cali”, sia nei compiti di programmazione sa- successivi alla riforma del sistema sanitario intro-
nitaria e sociosanitaria a livello regionale e dotta nel 2001, è stato inaugurato nel nostro Paese
locale, sia nei procedimenti di verifica una sorta di federalismo regionale, che ha acutizzato
dell’attività svolta; però la distanza tra Regioni virtuose e amministra-
- “sviluppi del sistema dell’aziendalizza- zioni fortemente indebitate, tra Nord e Sud. Ciò ha
zione” che, anche a causa della stratifica- determinato il riconfermarsi del quadro di un’Italia a
zione di norme successive alla riforma degli diverse velocità e, anziché rafforzare la coesione
anni ’90, non hanno avuto una coerente e

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nazionale (federare significa unire), ha creato nuove quale il federalismo fiscale è ritenuto un fattore di
spaccature. responsabilizzazione delle amministrazioni.
La legge 5 maggio 2009, n. 42: “Delega al Go- In questo nuovo ambiente istituzionale, allo
verno in materia di federalismo fiscale, in attuazione Stato rimane il compito di definire, in campo sanita-
dell’articolo 119 della Costituzione” ha definito i rio, i principi fondamentali dell’assistenza ed i LEA.
principi e i criteri direttivi per l’attuazione del fede- Questi devono essere erogati su tutto il territorio na-
ralismo fiscale, avviando un percorso di ridefini- zionale e sono il sistema di garanzia a tutti i cittadini,
zione dell’assetto dei rapporti economici e finanziari in condizioni di uniformità, delle prestazioni da ef-
tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali, finalizzato al fettuare, indipendentemente dal modello della Re-
completamento del processo di valorizzazione del si- gione di erogazione. Nel Modello Federalista le Re-
stema delle autonomie territoriali. Tale legge delega gioni ricoprono il ruolo fondamentale di emanare
il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi leggi specifiche ed ogni atto regolamentare, pro-
aventi come oggetto l’attuazione dell’articolo 119 grammano ed organizzano le attività, attribuiscono le
della Costituzione, al fine di “assicurare, attraverso risorse finanziarie, verificano le attività e rispondono
la definizione dei principi fondamentali del coordi- dei disavanzi.
namento della finanza pubblica e del sistema tributa- Da quanto detto, in questo nuovo scenario, i Li-
rio e la definizione della perequazione, l’autonomia velli Essenziali di Assistenza costituiscono l’ele-
finanziaria di comuni, province, Città metropolitane mento unificante tra federalismo ed equità.
e regioni”. La Legge Delega n. 42/09 prevede la co- Sono livelli “essenziali” di assistenza sanitaria
stituzione, quali organismi preposti alla realizza- quegli ambiti di attività che una società, in relazione
zione del percorso di attuazione del federalismo fi- al livello sociale e culturale in cui si trova, considera
scale, di: così importanti da non poter essere negati alla popo-
- una Commissione parlamentare per l’attua- lazione; pertanto non possono essere fissati “per
zione del federalismo fiscale (art.3); sempre”, ma vanno modificati in relazione alle
- una Commissione tecnica paritetica per l’at- nuove esigenze della società ed alla stessa evolu-
tuazione del federalismo fiscale (art. 4); zione scientifica e tecnologica. Infatti, i LEA ven-
- una Conferenza permanente per il coordina- gono definiti nel Piano Sanitario Nazionale in base
mento della finanza pubblica (art.5). alle risorse finanziarie disponibili stabilite dalla
Legge Finanziaria.
La legge stabilisce in materia puntuale la strut- I LEA includono soltanto prestazioni e servizi
tura fondamentale delle entrate di Regioni ed enti lo- pertinenti alle funzioni del SSN, di efficacia dimo-
cali, definisce i principi in base ai quali dovrà essere strabile in base ad evidenze scientifiche rispondenti
regolata l’assegnazione di risorse perequative agli a criteri di appropriatezza ed, a parità di efficacia, al
enti con minori capacità di autofinanziamento e pre- già citato principio dell’economicità.
dispone gli strumenti per garantire il coordinamento I LEA si articolano in tre Livelli di Assistenza:
fra i diversi livelli di governo in materia di finanza - assistenza sanitaria collettiva in ambiente di
pubblica. vita e di lavoro, che riguarda le attività di
Con il federalismo fiscale si chiede alle regioni “prevenzione”;
meno efficienti di adeguarsi ai costi di quelle più ef- - assistenza distrettuale, che raggruppa tutte le
ficienti per abbattere i debiti. Alla spesa storica – ba- prestazioni sanitarie che si erogano fuori
sata sull’assegnazione di fondi dallo Stato alle Re- dall’ospedale, quindi sul territorio (presta-
gioni in base a quanto queste ultime hanno speso per zioni domiciliari, ambulatoriali, semiresi-
la sanità l’anno precedente – si sostituiscono dei co- denziali e residenziali);
sti standard delle prestazioni sanitarie erogate, uguali - assistenza ospedaliera, che riguarda le atti-
per tutte le regioni, tali per cui, ad esempio, un esame vità erogate dagli ospedali per acuti, siano
ematochimico o radiodiagnostico abbiano lo stesso esse di ricovero ordinario, di ricovero a ciclo
costo a Trieste e a Caltanissetta. diurno, in ospedalizzazione domiciliare.
La delega risponde a un disegno evolutivo più
ampio in senso autonomistico e federalistico dell’or- Il DPCM 23 aprile 2008 ha valutato la revisione
dinamento della Repubblica e per una razionalizza- straordinaria dei LEA, ridefinendo il “paniere” dei
zione del sistema finanziario pubblico, disegno nel servizi e delle prestazioni offerte dal Servizio Sani-
tario Nazionale a tutti i cittadini per venire incontro

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

ai nuovi bisogni di salute della popolazione. La - funzioni per la sanità animale;


nuova revisione dei LEA ha affidato ai governi re- - funzioni per l’igiene degli allevamenti e
gionali un ampio margine di manovra relativamente delle produzioni zootecniche;
ai criteri di erogazione delle prestazioni e dei servizi - funzioni per la tutela igienico-sanitaria degli
individuati. alimenti di origine animale.
I nuovi LEA contengono numerose novità ri-
spetto al precedente elenco di prestazioni e servizi Il Dipartimento di Prevenzione svolge anche
erogati dal Servizio Sanitario Nazionale. Il DPCM funzioni rivolte direttamente alla persona attraverso
contiene anche il nuovo “nomenclatore tariffario dei attività quali: vaccinazioni obbligatorie e raccoman-
presidi, delle protesi e degli ausili” e i nuovi elenchi date, attività di promozione della salute e di preven-
delle malattie croniche e delle malattie rare esentate zione delle malattie cronico-degenerative ed attività
dal pagamento del ticket. In totale ammontano ad ol- di certificazione medico-legale.
tre 5700 le prestazioni e i servizi per la prevenzione, Pur caratterizzandosi per i compiti istituzionali
la cura e la riabilitazione riconosciuti come “essen- previsti dalla normativa vigente, il Dipartimento di
ziali” e, in quanto tali, garantiti a tutti i cittadini ita- Prevenzione sta evolvendo nelle sue attività in rela-
liani indipendentemente dalla Regione di residenza. zione alla crescita della domanda di salute ed ai
Il DPCM 23 aprile 2008 è stato revocato dal Governo nuovi approcci alla prevenzione e controllo delle ma-
il 23 luglio 2008 per mancanza di copertura finanzia- lattie.
ria e pertanto esso indica i possibili sviluppi ad oggi Una componente importante di questa evolu-
non ancora cogenti. zione è il ruolo del movimento che va sotto il nome
di Evidence Based Prevention (EBP) che, sviluppa-
I LIVELLI DI ASSISTENZA tosi sulla scorta dell’esperienza inglese della The
Community Guide, mira a sottolineare l’importanza
Le attività di prevenzione collettiva negli am- di quattro principi: la promozione di politiche e pra-
tiche di sanità pubblica basate su evidenze sperimen-
bienti di vita e di lavoro
tali: l’individuazione di lacune nell’ambito della ri-
Con il D.Lgs. 502/92, le diverse funzioni di
cerca relativa agli interventi, l’integrazione delle ini-
prevenzione sono state accorpate nel Dipartimento di
ziative di sanità pubblica collegate a livello di comu-
Prevenzione, struttura organizzativa a caratterizza-
nità, la risposta alle sfide ambientali e a livello
zione dipartimentale che le Regioni hanno l’obbligo
dell’ecosistema.
di istituire presso ciascuna ASL. Per le “attività col-
L’iniziativa EBP in Italia intende arricchire la
lettive in ambienti di vita e di lavoro” le Regioni
prevenzione di tutti gli interventi per cui è stata di-
sono tenute a destinare una quota non inferiore al 5%
mostrata l’utilità e l’efficacia e, al contempo, intende
della spesa sanitaria.
eliminare, progressivamente, tutte quelle pratiche di
Il Dipartimento di Prevenzione realizza in-
prevenzione per cui è stata dimostrata l’inutilità o
terventi di prevenzione nella comunità e di controllo
l’inefficacia. Si propone, inoltre, di aumentare il li-
in una serie di determinanti per la salute pubblica
vello di competenza degli operatori della preven-
(agenti eziologici e fattori di rischio di natura biolo-
zione nell’affrontare il lavoro con capacità di giudi-
gica, chimica e fisica, che provengono dall’ambiente
zio sui costi rispetto all’efficacia delle diverse azioni.
naturale, dal contesto lavorativo, dagli alimenti, da-
Un secondo elemento essenziale è l’approccio
gli stili di vita) (Vanini G, 1998).
delle attività di prevenzione e controllo che sono ca-
Le funzioni del Dipartimento di Prevenzione
tegorizzabili in tre dimensioni: promozione, preven-
sono così articolate:
zione e protezione. Se da un lato sempre più si inve-
- profilassi delle malattie infettive;
ste e si dovrà investire in programmi di promozione
- tutela della collettività dai rischi sanitari
della salute e prevenzione, dall’altro il tema prote-
connessi all’inquinamento ambientale;
zione va ad enfatizzare, oltre agli strumenti più tra-
- tutela della collettività e dei singoli dai rischi
dizionali basati sui controlli periodici e sull’obbliga-
sanitari degli ambienti di vita;
torietà di alcuni interventi, la responsabilizzazione
- tutela della collettività e dei singoli dai rischi
nelle scelte dei singoli e delle comunità. Alla preven-
infortunistici e sanitari connessi agli am-
zione, cioè, viene chiesto di avere un approccio ri-
bienti di lavoro;
spettoso della libertà e responsabilità individuali ma
- tutela igienico-sanitaria degli alimenti, sor-
anche di conservare interamente la sua valenza di
veglianza e prevenzione nutrizionale;
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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

strumento al servizio del bene comune e del benes- acque potabili, prevenzione degli infortuni e
sere della singola persona ed allo stesso tempo delle malattie professionali, ecc.);
dell’intera comunità. Paradigmatici in questo senso - i programmi di prevenzione rivolti a gruppi
sono: l’evoluzione delle strategie vaccinali nella col- di popolazione a rischio e finalizzati a impe-
lettività che, da un approccio basato sull’obbligato- dire l’insorgenza di malattie (per esempio i
rietà, stanno evolvendo verso la scelta consapevole e programmi di vaccinazione in gruppi a ri-
la garanzia sulla qualità ed igienicità dei processi di schio) o a diagnosticare precocemente altre
produzione alimentare che, centrati su strumenti malattie (per esempio gli screening oncolo-
come l’Hazard Analysis of Critical Control Points gici), o ancora a introdurre nella pratica cli-
(HACCP), richiedono agli stessi produttori di garan- nica la valutazione del rischio individuale e
tire un sistema di controllo di qualità tale da ridurre i interventi successivi di counselling o di dia-
rischi di contaminazione alimentare, lasciando alle gnosi precoce e trattamento clinico (per
strutture del Dipartimento di Prevenzione compiti di esempio la prevenzione cardiovascolare);
verifica sulla presenza ed efficacia dell’intero pro- - i programmi volti a prevenire complicanze e
cesso di controllo. recidive di malattia e che promuovano il di-
Un ulteriore elemento è di tipo organizzativo. La segno e l’implementazione di percorsi che
dimensione infatti che caratterizza le organizzazioni garantiscano la continuità della presa in ca-
sanitarie è quella di essere articolate in reti con un rico, attraverso il miglioramento dell’inte-
numero crescente di nodi e di guardare ai problemi grazione all’interno dei servizi sanitari e tra
di salute come a dei processi che richiedono, per questi e i servizi sociali, di fasce di popola-
avere successo, l’azione di moltissimi attori. In que- zione particolarmente fragili, come anziani,
sta prospettiva l’azione del Dipartimento di Preven- malati cronici, portatori di polipatologie, di-
zione, da un lato, è quella di perno capace di coordi- sabili, ecc.
nare efficacemente vari attori, anche non sanitari, di
un processo (es. screening, programmi di promo- L’assistenza distrettuale
zione della salute e di educazione sanitaria), dall’al- L’importanza dell’assistenza primaria nel
tro è quella di interagire trasversalmente con l’assi- raggiungimento dei suoi obiettivi di soddisfacimento
stenza primaria, con gli ospedali per acuti e con i mo- dei bisogni di salute e tutela della continuità assisten-
menti riabilitativi (es. nei percorsi assistenziali) per ziale, nell’accesso al sistema sanitario, nell’indirizzo
garantire efficacia, qualità e sicurezza ai pazienti. ai vari livelli specialistici e nell’integrazione delle di-
Vale la pena infine avere presente come le atti- verse fasi sanitarie e/o sociali del processo assisten-
vità del Dipartimento di Prevenzione abbiano come ziale, è sottolineata nella dichiarazione della Orga-
riferimento il Piano Nazionale della Prevenzione che nizzazione Mondiale della Sanità di Alma Ata del
viene poi declinato nelle fasi attuative attraverso gli 1978. In Italia la struttura operativa della ASL, de-
specifici Piani Regionali. In particolare, il Piano Na- putata a garantire l’assistenza primaria, è rappresen-
zionale della Prevenzione 2010-2012 distingue quat- tata dal Distretto.
tro macro-aree di intervento: Per assistenza primaria la WHO intende l’as-
- la medicina predittiva, che si rivolge agli in- sistenza “essenziale, fondata su principi e tecnologie
dividui sani, ricercando la fragilità o il di- pratiche, scientifiche e socialmente condivise. Essa
fetto che conferisce loro una certa predispo- rappresenta frequentemente il primo livello di con-
sizione a sviluppare una malattia; tatto dell’individuo, della famiglia e della comunità
- i programmi di prevenzione collettiva che con il sistema sanitario nazionale” (WHO, 1978).
mirano ad affrontare rischi diffusi nella po- Sono i servizi di assistenza primaria a gestire
polazione generale, sia con l’introduzione di il complesso delle attività e delle prestazioni sanita-
politiche favorevoli alla salute o interventi di rie e sociosanitarie dirette alla prevenzione, al tratta-
tipo regolatorio, sia con programmi di pro- mento delle malattie e degli incidenti di più larga dif-
mozione della salute o di sanità pubblica fusione e di minore gravità e delle malattie e disabi-
(come programmi di sorveglianza e con- lità ad andamento cronico, quando non necessitano
trollo delle malattie infettive), sia con inter- di prestazioni specialistiche di particolare comples-
venti rivolti agli ambienti di vita e di lavoro sità clinica e tecnologica (Guzzanti E, 2009).
(come controlli nel settore alimentare, delle Inoltre, di fondamentale importanza per un
sistema di assistenza primaria che funzioni è la

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presenza di servizi in prossimità del bisogno, con la Zona dei servizi sociali, previsto dalla Legge
possibilità di erogare i servizi in sedi diverse, 328/2000.
dall’ambulatorio al domicilio del paziente. 2) Erogazione diretta di attività e prestazioni di
L’assistenza primaria non è solo un’area di base:
offerta di servizi, ma anche un sistema organizzativo - l’erogazione dell’assistenza di base può es-
caratterizzato da alti livelli di integrazione tra profes- sere classificata in due macro livelli – assi-
sionisti, strutture e istituzioni volte a raggiungere gli stenza primaria e cure intermedie –. L’assi-
obiettivi di salute per diverse tipologie di assistiti. stenza primaria include le attività in ambula-
Infatti, i servizi di assistenza primaria sono torio e a domicilio di medici di medicina ge-
indirizzati alla persona sana, alla quale sono rivolte nerale (MMG), pediatri di libera scelta
attività di prevenzione; al paziente acuto che ancora (PLS), medici di continuità assistenziale
non è stato classificato in termini diagnostici; al pa- (MCA) ed altri professionisti che operano in
ziente affetto da patologia cronica; ai soggetti non presidi territoriali per un primo livello di in-
autosufficienti che necessitano di assistenza di lunga tervento. Le cure intermedie sono “un’area
durata. Pertanto, l’assistenza primaria è, di fatto, ca- di servizi integrati, sanitari e sociali – domi-
ratterizzata da una molteplicità di relazioni multipro- ciliari, residenziali, semi-residenziali – fina-
fessionali, multidisciplinari e multisettoriali; risul- lizzati a garantire la continuità assistenziale
tano necessari, quindi, coordinamento e integrazione dopo dimissione ospedaliera e a favorire il
tra le diverse componenti per raggiungere le finalità rapido recupero funzionale e la massima au-
proprie dell’organizzazione stessa (Lawrence P, Lor- tonomia dei pazienti. Il rafforzamento di
sch J, 1967). questa area assistenziale può favorire inol-
Questa azione di coordinamento volta alla tre la prevenzione dei ricoveri non necessari
realizzazione di una collaborazione multidisciplinare e/o impropri” (Comodo N, Maciocco G,
e multiprofessionale tra i vari attori coinvolti è svolta 2003).
dal Distretto, struttura operativa locale della ASL de- 3) Coordinamento ed organizzazione dei ser-
putata a contribuire alla garanzia dei Livelli Essen- vizi socio-sanitari:
ziali di Assistenza riferibili all’assistenza primaria e - il Distretto si pone come organizzazione che
primo punto di riferimento per il cittadino per l’ac- realizza un elevato livello di integrazione tra
cesso ai servizi sanitari dell’Azienda, per il soddisfa- i diversi servizi che erogano le prestazioni
cimento dei bisogni di salute e per la garanzia della sanitarie e tra questi ed i servizi socio-assi-
continuità assistenziale e della presa in carico degli stenziali. L’integrazione socio-sanitaria co-
assistiti da parte del sistema di regolamentazione. stituisce da sempre un obiettivo prioritario
Al distretto viene attribuito un ruolo fonda- del SSN, come necessario presupposto per
mentale nel successo delle organizzazioni sanitarie, rispondere ad un bisogno di salute ampio e
per la necessità di assicurare servizi qualitativamente complesso, in particolare nelle fasce a ri-
e quantitativamente appropriati ai bisogni dei citta- schio, quali l’area materno-infantile, gli an-
dini, nel rispetto delle risorse disponibili. ziani, i disabili, i malati mentali, i tossicodi-
Nel Distretto distinguiamo diverse funzioni: pendenti, i malati terminali, i malati di HIV.
1) Governo della domanda di assistenza prima-
ria: Rispetto a quanto introdotto dalla Legge 833/78
- il governo della domanda di assistenza sani- dal D.Lgs. 502/92 e dal Piano Sanitario Nazionale
taria e socio-sanitaria sul territorio parte 1994-96, il D.Lgs. 299/99 individua un nuovo as-
dalla conoscenza della comunità locale in setto organizzativo del Distretto. Obiettivi di questo
cui il Distretto si inserisce, dalla caratteriz- riordino sono: la garanzia di un’appropriata eroga-
zazione dei suoi bisogni sanitari e sociali, zione dei servizi a partire dai LEA; il mantenimento
fino al controllo della domanda ed alla defi- nel territorio di tutte le attività ambulatoriali, un’ef-
nizione dell’offerta. Le principali attività ficace continuità assistenziale; la fornitura di attività
sono di tipo programmatorio e si esprimono specialistiche; l’abbattimento delle liste d’attesa; la
nella negoziazione con la direzione azien- riduzione di ricoveri ospedalieri impropri; l’attiva-
dale sugli obiettivi da conseguire, nella defi- zione dei percorsi assistenziali (PSN 2003-2005).
nizione del Programma delle Attività Terri- Inoltre, con il PSN 2006-2008 e l’accordo Stato-
toriali e nella collaborazione con il Piano di Regioni 25.3.2009 si sottolinea la necessità di porre

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al centro del sistema la persona, la famiglia e la Co- definiscono la disciplina giuridica ed economica dei
munità, spostando la logica della prestazione alla rapporti con i MMG, i PLS e gli Specialisti Ambula-
presa in carico, promuovere e sviluppare un approc- toriali Interni.
cio di rete che vede integrato il sistema dell’assi- La figura del MMG, chiamato anche medico
stenza primaria con la ricchezza e varietà delle realtà di base o medico di famiglia, ricopre diverse fun-
locali, crea programmi specifici per la conicità e la zioni; infatti si occupa di gestire il primo contatto del
non autosufficienza; garantire la continuità dell’assi- paziente con il sistema sanitario, l’assistenza nel pa-
stenza, ossia una risposta globale e completa nelle ziente con il sistema sanitario, l’assistenza nel pa-
24h; promuovere l’integrazione multiprofessionale ziente con patologie acute o croniche con particolare
tra i professionisti del territorio, sottolineando l’ap- attenzione alla compliance farmacologica e al follow
partenenza comune al sistema dell’assistenza prima- up. Inoltre, il MMG ha un ruolo anche nell’ambito
ria. della medicina preventiva e della promozione della
In seguito allo sviluppo del Federalismo sanita- salute in collaborazione con gli altri servizi di assi-
rio (Legge Costituzionale n.3 del 2001, D.Lgs. n. 56 stenza primaria e di sanità pubblica (Boerma WGW,
del 2000, Legge n.42 del 2009), si è assistito al con- 2003). L’attività del MMG è centrale nel tradurre il
solidamento di differenzi modelli organizzativi del bisogno di salute in domanda di prestazioni e nell’at-
distretto. tivare tutti i livelli assistenziali tramite prescrizioni
Pertanto, al Distretto è richiesto sempre più di di farmaci, accertamenti diagnostici, visite speciali-
realizzare l’integrazione ed il coordinamento con i stiche e ricoveri ospedalieri; di fatto si tratta di ge-
differenti servizi presenti sul territorio finalizzati alla stire il rapporto tra la popolazione e il SSN, costi-
razionalizzazione/riduzione della domanda di rico- tuendo il fulcro della dinamica bisogno-domanda-ri-
veri ospedalieri con conseguente risparmio di risorse sposta in campo sanitario (ruolo di “gatekeeper”). In
umane ed economiche. seguito alle recenti trasformazioni della pratica della
In questo modo, l’assistenza ospedaliera per medicina di famiglia, è aumentata la richiesta al
acuti (vedi paragrafi successivi) svolge funzione in- MMG di sviluppare competenze gestionali e ammi-
tegrativa rispetto all’assistenza territoriale. Alla nistrative, in quanto si è assistito ad una modifica
prima potrà essere riservato il trattamento delle pato- delle condizioni di salute della popolazione (mag-
logie acute, in emergenza e ad elevato assorbimento giore cronicità, fragilità e non autosufficienza) e al
di tecnologie, mentre il territorio rimane sede di rife- consolidamento delle forme di aggregazione tra pro-
rimento per l’assistenza personalizzata, finalizzata fessionisti al fine di migliorare la qualità dell’assi-
alla “gestione” della cronicità e all’intervento a me- stenza da parte del MMG. La pratica in forma asso-
dio-basso livello tecnologico, dalla prevenzione alla ciata, infatti, sembra generare un miglioramento
riabilitazione. della qualità delle prestazioni erogate da parte dei
MMG, proprio perché consente ai medici di confron-
Il ruolo della medicina generale e della conti- tarsi e di uscire dall’isolamento che spesso li con-
nuità assistenziale traddistingue, facilitando fenomeni di confronto e di
Funzionalmente inseriti all’interno del Di- apprendimento. Anche i pazienti ricevono dei van-
stretto, il medico di medicina generale (MMG), il pe- taggi, per un accesso facilitato e più continuativo ri-
diatra di libera scelta (PLS) ed il medico di continuità spetto al singolo medico.
assistenziale (MCA) hanno un rapporto convenzio- La normativa del settore (ACN) ha previsto
nale con il SSN e, in base ad Accordi Collettivi Na- ad oggi la costituzione di diverse forme associative,
zionali (ACN), sono scelti e revocati direttamente che possono essere didatticamente distinte sulla base
dal cittadino e pagati prevalentemente per quota sa- della sede di riferimento e della natura dei professio-
nitaria. Le convenzioni sono stipulate fra la Confe- nisti coinvolti.
renza Stato-Regioni e l e organizzazioni sindacali La sede di riferimento permette di suddivi-
(OO.SS.) maggiormente rappresentative della cate- dere le forme associative in funzionali, dove i pro-
goria e devono rispondere a specifiche caratteristiche fessionisti non sono vincolati ad avere una sede
previste dal D.Lgs. 502/92 e successive modifiche ed unica, e strutturali, dove vi è invece l’obbligo di
integrazioni. Gli ACN hanno un carattere regola- avere almeno una sede comune.
mentare con validità su tutto il territorio nazionale e Sulla base della natura dei professionisti che
possono essere completati con la successiva stipula le costituiscono si possono suddividere in: associa-
di Accordi Integrativi Regionali (AIR). Gli ACN zioni semplici, se coinvolgono soltanto MMG;

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complesse, se prevedono la presenza, insieme al emergenza/urgenza, mentre all’interno del terzo li-
MMG, anche di altri professionisti; evolutive, vello di assistenza – o assistenza terziaria – sono in-
quando rientrano nelle attività di programmazione clusi essenzialmente gli ospedali che erogano servizi
distrettuale. specialistici più complessi e tecnologicamente sofi-
All’interno di questa schematizzazione pos- sticati, sono un centro di riferimento regionale o na-
sono essere introdotti alcuni modelli organizzativi zionale per le strutture di secondo livello e general-
della medicina di famiglia inserita nel Distretto, cor- mente collegati all’università. Le strutture di se-
rispondenti all’aggregazione dei MMG in un conte- condo e terzo livello effettuano interventi ambulato-
sto di “Equipe Territoriale” e/o di “Unità Territoriale riali e ricoveri ordinari e diurni classificati con il si-
di Assistenza Primaria” (UTAP), basate sulla multi- stema dei Diagnosis Related Groups (DRG).
professionalità e su una condivisa responsabilizza- Una classificazione secondo la natura degli
zione degli operatori sanitari, forme che possono es- erogatori delle prestazioni identifica:
sere classificate come complesse ed evolute, rispet- - Presidi Ospedalieri: ospedali pubblici non
tivamente funzionali e strutturali. Il concetto di costituiti in Azienda Ospedaliera, ma strut-
UTAP è stato recepito nell’Accordo Collettivo Na- ture delle ASL; organizzati in dipartimenti;
zionale di Lavoro per la disciplina dei rapporti con i remunerati a prestazione e tenuti all’obbligo
medici di medicina generale del 2005. di pareggio di bilancio;
Nell’ACN del 2009 sono state introdotte due - Aziende Ospedaliere: ospedali pubblici
ulteriori evoluzioni delle forme associative a cui i scorporati dalle ASL, autonomi e con perso-
MMG devono obbligatoriamente partecipare: le Ag- nalità giuridica e pubblica ed autonomia im-
gregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità prenditoriale; quando in queste aziende insi-
Complesse delle Cure Primarie (UCCP). Obiettivo di ste il corso di laurea specialistica in medi-
questa ulteriore evoluzione è aggregare MMG, PLS, cina e chirurgia, previo un protocollo di in-
MCA, Specialisti e altri Professionisti sanitari con- tesa tra Università e Regione, ai sensi del
venzionati con eventuali altri operatori per il conse- D.Lgs. 517/99, si trasformano in Aziende
guimento degli obiettivi di salute definiti dalla pro- Ospedaliere Universitarie prevedendo nella
grammazione regionale e aziendale garantendo i loro organizzazione la stretta integrazione
LEA, la presa in carico e l’assistenza h24 e 7 giorni tra le funzioni di assistenza didattica e ri-
su 7. cerca.
- Policlinici Universitari: Aziende diretta-
L’assistenza ospedaliera mente afferenti all’Università, svolgono at-
Una definizione generale di Ospedale, che tività didattica e di ricerca (di base educazio-
ne delinea in maniera esaustiva le principali valenze, nale, clinica e sui servizi sanitari), oltre che
caratterizza questa struttura sanitaria come: “…isti- assistenziale;
tuzione che offre posti letto, pasti e assistenza conti- - Istituti di Ricovero e Cura a Carattere
nua ai suoi pazienti, mentre questi sono sottoposti Scientifico (IRCCS): svolgono attività di ri-
alle cure mediche necessarie sotto la supervisione cerca in campo biomedico e di organizza-
dei professionisti medici. Nell’eseguire questi ser- zione e gestione dei servizi sanitari sia di
vizi, l’Ospedale si adopera per restituire ai pazienti prestazioni di ricovero e cura ad alta specia-
la salute” (Miller TS, 1997). lità. Possono essere monotematici o plurite-
Tale definizione si focalizza principalmente matici, pubblici o privati in base alla loro
sulla presenza nella struttura ospedaliera di posti origine ed al tipo di attività svolta;
letto e di assistenza alla persona ma non distingue i - Ospedali classificati o assimilati: strutture
bisogni trattati, l modalità di erogazione e l’intensità dipendenti da Istituti o Enti ecclesiastici ci-
dell’assistenza prestata, sia in termini specialistici, vilmente riconosciute ed equiparate alle
sia tecnologici. Secondo tale definizione, il concetto strutture pubbliche, ma con un proprio ordi-
di “Ospedale” include strutture che offrono servizi namento interno;
di secondo e terzo livello assistenziale. In partico- - Case di Cura Private: accreditate o non ac-
lare, nel livello secondario di assistenza – o assi- creditate, ma sempre soggette al controllo
stenza secondaria – sono inclusi gli ospedali con po- della Regione per le caratteristiche funzio-
sti letto per pazienti acuti, che offrono assistenza di nali e la qualità delle prestazioni sanitarie.
tipo specialistico sia in elezione che in

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LE FUNZIONI DELL’OSPEDALE quello dell’”hub and spoke” dove ad un ospedale per


La principale funzione dell’Ospedale per acuti, capace di garantire risposte a tutte o quasi le
acuti è quella di trattare pazienti, in fase diagnostica complessità (hub), fanno riferimento una serie di
e/o terapeutica e/o riabilitativa, che necessitino di in- ospedali meno complessi (spoke) dove vengono ga-
terventi che richiedono impegno specialistico e tec- ranitite funzioni tipicamente di base (pronto soc-
nologico, realizzati nel breve periodo, attraverso ri- corso ed area di emergenza, medicina, chirurgia ge-
coveri o trattamenti ambulatoriali, supportati da ser- nerale, ostetricia e ginecologia, pediatria, ortopedia,
vizi sanitari e generali. diagnostiche di laboratorio e per immagini, altri ser-
L’assistenza al paziente può essere conside- vizi di supporto che in relazione alle scelte regionali
rata in base a: possono includere la dialisi, la cardiologia, ecc.). In
- modalità di programmazione dell’ingresso alcuni contesti regionali sono stati istituiti anche
(assistenza in emergenza o in elezione); ospedali definiti “Country Hospital” o “ospedali di
- modalità di realizzazione del trattamento (ri- comunità” che fanno riferimento all’assistenza pri-
coveri ordinari, ricoveri a ciclo diurno, trat- maria e che fungono da area protetta per pazienti con
tamenti ambulatoriali); patologie gestibili soprattutto con supporto assisten-
- finalità cliniche dell’assistenza (acuzie o ria- ziale.
bilitazione).
L’evoluzione delle esigenze assistenziali unita L’organizzazione ospedaliera: la struttura di-
alla continua disponibilità di nuovi strumenti diagno- partimentale
stico terapeutici ed alla necessità di utilizzare al me- Con il D.Lgs. 502/92 e successive modifi-
glio le risorse disponibili sta portando ad una pro- che, l’Ospedale assume un nuovo assetto organizza-
fonda trasformazione dei modelli assistenziali e con tivo non più basato sulle singole funzioni e disci-
essi delle strutture come gli ospedali. pline, ma sull’integrazione tra le unità operative
I concetti di percorso assistenziale e quello delle all’interno dell’organizzazione dipartimentale.
reti socio assistenziali come modalità di governo di Il Dipartimento è definito come complesso
questi percorsi stanno influenzando i modelli orga- aggregato di unità operative e/o di modelli funzionali
nizzativi. Il percorso assistenziale, traduzione di cli- tra loro interdipendenti che, per omogeneità, per af-
nical o care pathways, può essere considerato una finità e/o per complementarietà, perseguono fini co-
metodologia per gestire in modo condiviso il per- muni, pur mantenendo ciascuno una propria autono-
corso clinico organizzativo che il paziente deve com- mia ed una propria responsabilità clinico-professio-
pere per affrontare il problema di salute in essere e nale all’interno di un uniforme modello organizza-
comprende non solo gli aspetti più propriamente cli- tivo e gestionale (Guzzanti E, 1994).
nici, ma anche l’assistenza alla persona per la cura di Nelle Aziende Ospedaliere Universitarie e
sé e per la gestione delle eventuali disabilità e il so- nei Policlinici Universitari i dipartimenti prendono il
stegno psicologico e sociale. Una fitta rete di servizi nome di Dipartimenti Assistenziali Integrati (DAI)
e strutture tra loro interconnesse ed ognuna specia- in relazione alla presenza di personale docente impe-
lizzata in una data fase dell’evoluzione clinica assi- gnato nell’assistenza. Nei DAI si concretizza l’inte-
stenziale del paziente è l’infrastruttura attraverso la grazione tra assistenza, ricerca e didattica.
quale il percorso assistenziale si snoda. Esempi di Dipartimento in ospedale sono: il
Gli ospedali in questa rete si collocano come una Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA),
fase che garantisce alcune risposte: tipicamente il Dipartimento di Scienze Chirurgiche ed il Diparti-
l’emergenza/urgenza, la risposta a problemi acuti e mento della Vita Nascente.
la risposta ad alta ed altissima complessità richiesta Un elemento che oggi caratterizza i modelli
da alcune patologie. Prima e dopo queste fasi il per- organizzativi degli ospedali è l’attenzione ad orga-
corso può articolarsi attraverso strutture che sono in- nizzare il percorso del paziente al proprio interno
quadrate nell’assistenza primaria come le Residenze identificando le varie fasi in funzione della intensità
Sanitarie Assistenziali (RAS), i poliambulatori, l’As- dell’assistenza richiesta. Il modello prende il nome
sistenza Domiciliare Integrata (ADI), i Medici di di “assistenza per intensità di cure” ed è una filosofia
Medicina Generale, ecc. organizzativa che parte dal riconoscimento che
All’interno della rete più ampia dei servizi socio nell’ospedale e nelle singole unità clinico-assisten-
sanitari gli ospedali a loro volta sono organizzati in ziali: i pazienti differiscono per complessità di qua-
rete. Tipicamente un modello che viene adottato è dro clinico e intensità di assistenza necessaria; nel
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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

corso dello stesso ricovero ci possono essere delle con uno o più nuclei variamente orientati e
fluttuazioni del quadro clinico; il bisogno di assi- differenziati morfologicamente e funzional-
stenza varia per intensità al variare delle condizioni mente;
cliniche. - “Ospedale a galleria”: è caratterizzato da
Le modalità di risposta possono prevedere: grandi spazi interni pubblici climatizzati. In
- aree ad intensità variabile (il paziente non si particolare, la zona di ingresso è sovradi-
muove o si muove poco ma varia la intensità mensionata e caratterizzata da una moltepli-
di utilizzo e la qualità delle risorse impie- cità di servizi alla persona extrasanitari.
gate);
- aree ad intensità definita (il paziente si “Ospedali megastrutturali”: questi ultimi non costi-
muove in un percorso tra varie strutture/li- tuiscono una vera categoria tipologica, in quanto
velli organizzativi). Questo secondo mo- sono estremamente eterogeni dal punto di vista ar-
dello è più comunemente associato al con- chitettonico. Tali strutture, però, hanno in comune
cetto di ospedale per intensità di cure. una dimensione notevole e la ricerca della massima
funzionalità attraverso interventi tecnologici innova-
Qualsiasi sia il modello, il punto centrale è dare tivi.
al paziente la risposta più efficace, appropriata, si-
cura e soddisfacente per pazienti ed operatori, nei di- Il concetto e le dimensioni della qualità nei ser-
versi momenti del percorso del paziente che caratte- vizi sanitari
rizzano la sua evoluzione clinica. Differenti sono le definizioni di qualità in sa-
nità e su nessuna di esse vi è consenso. Valga, fra
Tipologie di struttura edilizia ospedaliera tutte, la definizione di qualità nei sistemi sanitari
La struttura edilizia di un Ospedale tiene dell’OMS nel 2001: “il livello di realizzazione degli
conto sia delle specifiche esigenze interne delle unità obiettivi intrinseci dei rispettivi sistemi sanitari per
di degenza, dei servizi di diagnosi e cura e di quelli il miglioramento della salute e la risposta alle legit-
generali, sia del grado di interdipendenza funzionale, time aspettative della popolazione” (OMS, 2001). A
distributive e tecnica esistente tra le stesse. È possi- questa può essere affiancata la definizione dell’”In-
bile classificare gli ospedali in funzione di tipologie ternational Organization for Standardization” (ISO)
architettoniche di tipo orizzontale, verticale o misto che, nella norma ISO 8402, definisce la qualità come
(Dall’Olio L, 2000; Caranati C, Cambieri A, 1990): “insieme delle proprietà e delle caratteristiche di
- “Ospedale a padiglione”: è costituito da un’entità che conferiscono ad essa la capacità di
corpi edilizi separati che sono a contatto di- soddisfare esigenze espresse o implicite” (ISO,
retto con l’ambiente esterno; rappresenta il 1994).
prototipo dei modelli a sviluppo orizzontale; Donabedian ha individuato nella qualità la
- “Ospedale monoblocco”: è una struttura capacità di gestire nel modo migliore l’equilibrio tra
edilizia su più piani che aggrega in un unico i benefici ed i rischi per la salute sia a livello indivi-
edificio tutte le degenze, i servizi speciali di duale che comunitario (Donabedian A, 1990).
diagnosi e cura e quelli generali. Lo stesso Donabedian individua le tre di-
- “Ospedale a poliblocco”: è caratterizzato da mensioni di un sistema sanitario “di qualità” con le
una maggiore complessità rispetto al mono- rispettive caratteristiche:
blocco in quanto coesistono più corpi di fab- 1) Struttura (disponibilità di risorse umane, fi-
brica connessi tra loro; nanziarie e tecniche):
- “Ospedale a piastra-torre”: ha le degenze - Accessibilità: come le strutture-servizi sono
aggregate in un organismo a sviluppo verti- allocate nello spazio, come sono collegate
cale ed i servizi che sono disposti orizzontal- dalla viabilità e la facilità di accesso;
mente in una piastra ad uno o più piani. Tali - Equità: imparzialità nella suddivisione dei
strutture consentono la comunicazione dei costi e dei benefici;
servizi, concentrati in un unico edificio, 2) Processo (come le risorse sono distribuite):
tanto con la comunità esterna, quanto con i - Economia: limitazione degli sprechi;
pazienti interni; - Sicurezza: riduzione dei rischi;
- “Ospedale a sviluppo orizzontale”: ha un - Appropriatezza: pratica basata sulle prove di
numero limitato di piani, da uno a quattro, efficacia;
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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

- Continuità: assistenza focalizzata sul pa- processo o un’organizzazione siano conformi a stan-
ziente; dard pre-definiti, per stimolarne il miglioramento
- Trasparenza ed affidabilità: informazione e della qualità.
comunicazione al pubblico; L’accreditamento si distingue in accredita-
- Efficienza: capacità concreta di produrre, a mento istituzionale, obbligatorio per pubblica rego-
parità di risorse consumate, il risultato mi- lamentazione ed effettuato da o per conto dei governi
gliore in termini di salute aggiunta alla po- (come in Spagna-Catalogna e in Italia) e in accredi-
polazione servita; tamento volontario, promosso come meccanismo di
3) Esito (quali risultati sono conseguiti): autoregolamentazione per lo sviluppo del migliora-
- Miglioramento dello stato di salute della po- mento continuo della qualità (USA; Australia, Ca-
polazione; nada).
- Efficacia: grado di raggiungimento del risul- In Italia, l’accreditamento non è una proce-
tato tecnico dell’intervento sanitario in ter- dura richiesta dalle singole strutture sanitarie per cer-
mini di benefici per la salute; tificare la qualità delle proprie prestazioni, ma uno
- Soddisfazione del paziente e degli operatori; strumento di selezione dei possibili soggetti eroga-
- Valore economico delle prestazioni, ad tori del SSN, sulla base di predefiniti criteri di qualità
esempio in termini di costi-benefici; (Damiani G, Ricciardi W, 2010).
- Accettabilità: l’apprezzamento del servizio I primi riferimenti alla necessità di intro-
da parte dell’assistito e la sua conformità con durre nel nostro sistema sanitario obiettivi e metodi
le attese dell’individuo o della comunità orientati alla qualità risalgono agli anni ’70, anche se
(Donabedian, 1990; WHO, 2002). è con il D.Lgs. 502/1992 (di “Riordino della disci-
plina in materia sanitaria”), che è espressamente pre-
Un’altra classificazione, proposta da Øvretveit, di- vista l’adozione del metodo della verifica e revisione
stingue le tre dimensioni principali della qualità in della qualità e della quantità delle prestazioni. Il me-
qualità professionale, gestionale (o manageriale, ri- todo della Verifica e Revisione della Qualità (VRQ)
volta essenzialmente all’efficienza e all’integrazione è un processo formalizzato e sistematico volto a mi-
tra i processi aziendali) e percepita dagli utenti (o re- surare il livello di qualità degli interventi sanitari,
lazionale, relativa alle comunicazioni con gli utenti identificare le criticità esistenti, disegnare le attività
ed alla agevolazione dei loro rapporti con i servizi capaci di risolverli e verificare nel tempo l’efficacia
sanitari) (Øvretveit J, 1992). delle azioni correttive.
È possibile classificare ed esplicitare – anche L’accreditamento istituzionale è stato intro-
se non in maniera rigida – queste dimensioni della dotto dal D.Lgs. 502/1992 al fine di reimpostare ra-
qualità in uno schema, riportato nella figura 8.1. dicalmente il rapporto tra soggetti erogatori di natura
Per ognuna delle dimensioni è possibile in- pubblica e privata, precedentemente fondato sul si-
dividuare e calcolare una serie di indicatori, per va- stema convenzionale, ed il rapporto tra il cittadino e
lutare il livello di qualità complessivamente conse- la pluralità dei soggetti erogatori.
guito. Il sistema viene perfezionato con il DPR 14
gennaio 1997, che ha fissato i requisiti strutturali,
L’EVOLUZIONE DELLA QUALITÀ NEI tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio
SERVIZI SANITARI. delle attività sanitarie per le diverse tipologie di
L’ACCREDITAMENTO OBBLIGATORIO strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, pubbliche
e private.
E VOLONTARIO
L’accreditamento è un processo attraverso il
quale un organismo terzo valuta e riconosce che un
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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

Infine, il D.Lgs. n. 229/99 ha in seguito svi- strutturata di attività formalizzate, volte a produrre
luppato e ridefinito il sistema di autorizzazione/ac- un risultato che ha valore per il cliente finale. L’atti-
creditamento istituzionale, prevedendo il sistema vità è un insieme di operazioni, elementi più parcel-
delle cosiddette “quattro A”. lizzati, organizzate e finalizzate.
Tale modello deve essere attuato dalle Re- La Joint Commission International (JCI) è nata
gioni in coerenza con le proprie scelte di program- negli USA nel 1951 con la finalità di migliorare la
mazione, distinguendo l’accreditamento dalle auto- qualità dell’assistenza negli ospedali statunitensi ed
rizzazioni sia alla realizzazione di strutture sanitarie, estende la sua attività di accreditamento anche a ti-
che all’esercizio di attività sanitarie. pologie di strutture sanitarie extra-ospedaliere in
Il sistema delle “quattro A” è composto da: tutto il mondo.
- “autorizzazione alla realizzazione”: è un La JCI propone lo sviluppo di programmi di mi-
parere rilasciato dalla Regione nell’ambito glioramento continuo della qualità gestiti sistemati-
di un procedimento edilizio di competenza camente all’interno di un’intera organizzazione di
comunale e consiste nella verifica di compa- servizi da realizzare con il coinvolgimento e la re-
tibilità del progetto di costruzione-trasfor- sponsabilizzazione di tutte le categorie professionali.
mazione delle strutture sanitarie rispetto al
fabbisogno complessivo di assistenza ed alla LA CARTA DEI SERVIZI COME PATTO
localizzazione territoriale delle strutture; TRA AZIENDE E CITTADINI
- “autorizzazione all’esercizio”: è rilasciata La Carta dei servizi sanitari è “il patto tra le
per l’esercizio di un’attività sanitaria o so- strutture del SSN e i cittadini”, secondo i seguenti
cio-sanitaria; principi informatori:
- “accreditamento istituzionale”: è condizio- - imparzialità nell’erogazione delle presta-
nato sia dal vincolo della programmazione zioni e uguaglianza del diritto all’accesso ai
regionale, sia dalla rispondenza a specifici servizi;
requisiti di qualità della struttura e della sua - piena informazione dei cittadini utenti sui
organizzazione, nonché dalla valutazione servizi offerti e sulle modalità di erogazione
dell’attività effettivamente svolta; degli stessi;
- “accordi contrattuali”: individuano i sog- - definizione di standard ed assunzione di im-
getti, tra quelli accreditati, che hanno titolo pegni da parte dell’Amministrazione locale
di erogare prestazioni a carico del SSR an- rispetto alla promozione della qualità del
che attraverso valutazioni comparative della servizio ed alla determinazione di modalità
qualità e dei costi dei servizi offerti. di valutazione costante della qualità stessa;
- organizzazione di modalità strutturate per la
L’accreditamento volontario evidenzia la libera tutela dei diritti dei cittadini;
scelta di una struttura di farsi valutare da altri orga- - ascolto delle opinioni e dei giudizi, sulla
nismi, attraverso una forma di certificazione da parte qualità del servizio, espressi dai cittadini di-
di enti indipendenti. rettamente o tramite le Associazioni che li
Quelli più importanti in ambiente sanitario a li- rappresentano attraverso modalità e stru-
vello internazionale sono: menti di partecipazione e coinvolgimento.
- International Organization for Standardiza-
tion 9000 (ISO 9000); Essa è stata introdotta con il Decreto legge 12 mag-
- Joint Commission International. gio 1995 n. 163, convertito dalla legge 11 luglio
1995, n. 273, che prevedeva l’adozione, da parte di
Le ISO 9000 sono norme a validità mondiale che tutti i soggetti erogatori di servizi pubblici, anche
specificano i requisiti di un sistema qualità dei pro- operanti in regime di concessione o mediante con-
cessi produttivi di una struttura (fornitore), per dimo- venzione, di proprie “Carte dei servizi” sulla base di
strare al cliente la capacità di fornire prodotti con- schemi generali di riferimento”; per il settore sanita-
formi a specifiche contrattuali pre-definite. rio detto schema di riferimento è stato ado
Ricordiamo che ciascuno processo, secondo tale
approccio, è rappresentato da una sequenza

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

Capitolo 9

PROGRAMMAZIONE
SANITARIA
G. Damiani – R. Siliquini –– S. Brusaferro – A. G. De Belvis – M. L. Specchia
M. Marino – D. Basso – M. Avolio

PROGRAMMAZIONE SANITARIA: SIGNIFICATO, FASI E LIVELLI


Il metodo della programmazione
I livelli della programmazione sanitaria
Le professioni sanitarie e la programmazione sanitaria

PROGRAMMAZIONE SANITARIA A LIVELLO DI SISTEMA: CARATTERI-


STICHE E STRUMENTI
Livelli istituzionali di programmazione sanitaria: ruoli e competenze
Gli strumenti di programmazione sovra-aziendali
Un nuovo modello di Governance tra stato e regioni nella programmazione sanitaria:
la Stewardship

PROGRAMMAZIONE SANITARIA A LIVELLO DI AZIENDA E DI SERVIZI:


CARATTERISTICHE E STRUMENTI
I sistemi di programmazione e controllo aziendali
Gli strumenti specifici per la programmazione a livello di azienda

I SERVIZI PER LE POPOLAZIONI FRAGILI E L’INTEGRAZIONE SOCIO-


SANITARIA

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

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PROGRAMMAZIONE SANITARIA: realizzazione degli interventi predefiniti (Damiani


SIGNIFICATO, FASI E LIVELLI G, Ricciardi W, 2010).
Nel settore sanitario il problema del vincolo Tramite l’utilizzo di vari documenti di pro-
delle risorse limitate a fronte di crescenti bisogni di grammazione gli obiettivi più generali possono es-
salute e delle implicazioni legate all’innovazione sere articolati in obiettivi più specifici che esplici-
tecnologica, discussi nel capitolo sull’economia sa- tano le finalità generali secondo le dimensioni di
nitaria, trova oggi elementi di ulteriore complessità priorità, tempo e qualità, e questi, attraverso la pre-
legati al quadro di sviluppo delle politiche economi- definizione di modalità operative, possono tradursi
che dell’Unione Europea. in pratica (Liebler JG, 2011).
Questa, infatti, richiede agli stati membri il Successivamente alla realizzazione degli in-
rispetto di esplicite e rigorose regole per il manteni- terventi programmati, si realizzano quindi le attività
mento dell’equilibrio economico in ciascuno Paese, di monitoraggio e di valutazione dei risultati rag-
anche se lascia ad ogni singolo Stato membro una re- giunti, anche esse predefinite secondo criteri espliciti
lativa autonomia nella organizzazione e gestione dei elaborati nella precedente fase programmatica.
servizi sul proprio territorio. In altre parole, programmare significa adot-
Le attività finanziate dalla pubblica ammini- tare od orientare un sistema organizzato affinché
strazione necessitano pertanto di modalità di go- produca determinati risultati:
verno che consentano la razionalizzazione dei con- - predisponendo un cammino razionale e rea-
sumi in accordo con predefiniti ed opportuni criteri listico;
di scelta. - fornendo i mezzi necessari;
Tra queste, le attività sanitarie rappresentano - monitorando il percorso e valutando i risul-
quelle predominanti e pertanto, dall’inizio degli anni tati.
novanta ad oggi, tanto le politiche quanto le pratiche
sanitarie sono state interessate dai processi di cam- Il metodo della programmazione
biamento e sviluppo orientati alla responsabilizza- Il processo di programmazione sanitaria è costituito
zione di tutti gli operatori del settore nell’allocazione dalle seguenti fasi, riportate nella figura 9.1 (pagina
ed utilizzo delle risorse, attraverso meccanismi deci- successiva):
sionali trasparenti e condivisi che consentono il sod- - Ideazione: è il primo momento della pro-
disfacimento dei bisogni di salute dell’individuo e grammazione in cui vengono:
della popolazione nel rispetto delle professionalità ▪ stabiliti gli obiettivi verificandone
autentiche e del vincolo economico. l’applicabilità;
Tra i processi di cambiamento citati, ricor- ▪ individuate le risorse necessarie su
diamo la programmazione sanitaria. cui basare l’attività e la loro dispo-
In Sanità il processo di programmazione in- nibilità.
clude le attività attraverso cui i responsabili delle or- - Pianificazione: in questa fase si programma
ganizzazioni definiscono le azioni da intraprendere l’intervento che meglio soddisfa i requisiti
formulando decisioni esplicite riguardo gli scopi pre- stabiliti nella fase di ideazione, determi-
fissati, il modo per conseguirli attraverso le risorse nando le modalità di azione e pre-definendo
disponibili, i meccanismi di monitoraggio e di valu- i criteri di valutazione del raggiungimento
tazione degli interventi sanitari realizzati. degli obiettivi.
La programmazione è una funzione, preva- - Azione: fase in cui si effettuano gli interventi
lentemente tecnica, d’importanza primaria nell’am- programmati.
bito dell’intero processo sanitario, che condiziona in - Valutazione: fase in cui si determina il grado
modo rilevante le altre attività manageriali. di raggiungimento degli obiettivi e si comu-
Essa consiste nella scelta delle finalità nicano i risultati. Più precisamente in questa
dell’organizzazione, nella definizione e nello svi- fase si valutano gli scostamenti tra i risultati
luppo dei fini specifici da perseguire, nella determi- ottenuti e gli obiettivi prefissati e si valuta se
nazione delle strategie, dei progetti, dei metodi, delle è il caso di migliorare o correggere l’inter-
procedure, degli standard e anche delle risorse neces- vento (Damiani G, Ricciardi W, 2010.
sarie per il raggiungimento degli obiettivi, nonché
nell’attività di valutazione successive alla

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

da una opportuna tecnologia informatica e la loro ca-


Deming (Deming, 1989) riassume con l’acro- pacità di elaborazione da parte di operatori capaci
nimo PDCA (Plan, Do, Check, Act) le fasi del ciclo (leva informativa), consentono, infatti, di caratteriz-
della programmazione orientata al miglioramento zare in maniera esplicita tanto le fasi previsionali che
continuo della qualità dell’assistenza sanitaria. quelle valutative dell’intero processo.
In tal modo egli include nella fase di program- Il potenziamento della cultura degli operatori sa-
mazione iniziale (Plan) tanto la fase di ideazione che nitari (leva formativa) orientata al riscontro ogget-
quella di pianificazione precedentemente illustrate. tivo, al confronto tra pari, all’aggiornamento conti-
Inoltre, caratterizza come fasi autonome tanto quella nuo delle conoscenze ed alla condivisione del valore
di monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi dell’appartenenza ad organizzazioni, intese come si-
(Check), che si attua subito dopo la fase di azione stemi di persone e relazioni guidate da regole funzio-
realizzativa (Do), quanto la fase dell’azione corret- nali al raggiungimento delle finalità di assistenza sa-
tiva (Act). Entrambe le fasi sono state precedente- nitaria congiuntamente all’equilibrio economico fi-
mente incluse nella fase di valutazione propriamente nanziario, permette di motivare gli stessi e di respon-
detta. sabilizzarli nella comprensione, partecipazione ed
Il contributo delle logiche e degli strumenti di attuazione del processo di programmazione sanita-
programmazione sanitaria nella loro funzione previ- ria.
sionale e valutativa è quello di guidare le scelte degli
acquirenti e/o dei produttori di servizi sanitari sia in I livelli della programmazione sanitaria
un sistema sanitario regolamentato (Sistema Sanita- La programmazione in sanità è un processo
rio Nazionale, SSN o sistema basato su assicurazioni necessario per la complessità e diversità delle forze
sociali) sia in un sistema di libero mercato basato in campo (Stato, Regioni, Enti locali, operatori,
sulla competizione tra gli erogatori. utenti ed altri stakeholders) che possono produrre
La programmazione sanitaria, per attuarsi al me- azioni individualistiche, scoordinate e talora con-
glio, necessita del contributo di sistemi informativi e trapposte, se non armonicamente inserite in logiche
formativi in grado di vitalizzare le fasi del ciclo pre- di programmazione.
cedentemente descritto, consentendo l’utilizzo delle Il ruolo della programmazione è, quindi, di
metodologie e degli strumenti epidemiologici (mi- tradurre i bisogni in obiettivi, allocale le risorse rite-
sure di quantificazione dei bisogni di salute e/o assi- nute necessarie per conseguire risultati attesi e valu-
stenza, standard ed indicatori per il monitoraggio tare il grado di soddisfacimento del bisogno.
delle attività sanitarie e l’attuazione di interventi cor- Considerando come organizzazioni di riferimento lo-
rettivi ed altro) ed economici (tecniche di valuta- cale le ASL o le Aziende di tipo Ospedaliero, la pro-
zione economica, contabilità analitica ed altro). grammazione sanitaria può essere esercitata a livello
La disponibilità di dati sanitari ed economici af- sovra-aziendale, aziendale ed inter-aziendale.
fidabili, organizzati in flussi informativi costruiti se-
condo una adeguata analisi di requisiti e supportati
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A livello sovra-aziendale o di sistema o di valutazione del suo impatto sulla popolazione con
livello di regolamentazione, si parla di Population possibilità di migliorarne l’efficacia.
based planning, ovvero di una attività di program- Questo livello di programmazione sanitaria
mazione sanitaria che si occupa dei bisogni di salute contiene caratteristiche comuni ai livelli precedenti.
dell’intera popolazione regionale o nazionale, fis- Infatti, il punto di vista nell’approccio al pro-
sando obiettivi generali e specifici, entità delle ri- blema sanitario è sovra-aziendale per quanto ri-
sorse da utilizzare, criteri e metodi di realizzazione e guarda sia la finalità dell’intervento, sia la numero-
valutazione dei servizi e delle attività sanitarie che sità della popolazione bersaglio. Nello stesso tempo,
saranno attuate dagli erogatori nel loro complesso, però, vengono coinvolte risorse che appartengono ad
svolgendo anche attività di monitoraggio e di attua- articolazioni organizzative aziendali che dovranno
zione di eventuali azioni correttive. collocare il contributo da offrire per la realizzazione
Questo tipo di programmazione implica la dell’intervento all’interno delle logiche di program-
definizione delle priorità sanitarie da soddisfare e si mazione aziendale (Damiani G, Ricciardi W, 2010).
avvale di strumenti quali il Piano Sanitario Nazio-
nale ed i Piani Sanitari Regionali. Occorre ricordare Le professioni sanitarie e la programmazione
che, sempre più nel nostro Paese, tali strumenti sanitaria
“classici” della programmazione sono affiancati da La crescente necessità di conseguire, a tutti i
altri atti, sia di natura legislativa (Legge finanziaria livelli del settore sanitario, la “mission” di garanzia
o di stabilità, Legge di bilancio, Accordo ed Intesa di assistenza sanitaria nel rispetto dei vincoli delle
Stato-Regioni, Legge-quadro, Piano Nazionale e re- risorse a disposizione, comporta la necessità per tutti
gionali di prevenzione,…) così come di recepimento gli operatori del settore socio-sanitario di una nuova
di documenti tecnico-scientifici (Linee guida, Piani dimensione di professionalità fondata, oltre che sulle
obiettivo,…). conoscenze tecnico-scientifiche, anche sulle cono-
A livello aziendale, l’Institution based plan- scenze, competenze ed abilità di tipo programmato-
ning tende ad identificare e specificare i tipi ed i li- rio/valutativo, organizzativo e direzionali (manage-
velli di servizi necessari a soddisfare la “mission” ment).
della specifica organizzazione, o di sue articolazioni, Il management è l’insieme delle tecniche e
che direttamente o indirettamente provvede all’ero- degli strumenti e delle abilità alla base delle attività
gazione dei servizi sanitari. gestionali.
Tale processo è articolato in più momenti: la Esso ha come scopo quello di conseguire gli
pianificazione ed il controllo strategico, la program- obiettivi dell’organizzazione e si avvale così di com-
mazione ed il controllo di gestione, e la programma- petenze quali: abilità comunicative, capacità di ge-
zione ed il controllo operativo, processi che verranno stione in funzione degli obiettivi predefiniti, gestione
analizzati in dettaglio in un paragrafo successivo. del personale, conoscenza delle regole economiche,
Essa si avvale di strumenti quali: la relazione capacità di guidare fasi di sviluppo, capacità di assi-
sullo stato di salute della popolazione di riferimento, curare la qualità.
i piani aziendali, l’utilizzo dei documenti di budget e Appartiene alla cultura manageriale in am-
reporting, l’adozione di linee-guida e di percorsi dia- bito sanitario l’impegno a rendere i professionisti ca-
gnostico-terapeutici. paci di lavorare in gruppo attraverso la condivisione
A livello inter-aziendale, il “Program plan- di obiettivi e valori.
ning” si interessa della formulazione ed attuazione Il management sanitario nel nostro Paese è
dei piani di attività sanitaria per specifici target di ri- sviluppato in organizzazioni che operano in un si-
levante interesse sanitario. stema sanitario con valenza universalistica per ga-
Infatti, nel caso di interventi che riguardano rantire all’intera popolazione il soddisfacimento dei
soprattutto la Sanità Pubblica (ad esempio: screening bisogni di salute dove, quindi, assume importanza il
di popolazione per tumori, campagne vaccinali, ge- perseguimento dell’equità nella fornitura del servi-
stione di epidemie) vengono svolte attività program- zio.
matorie e valutative su specifiche popolazioni di ri- La figura del manager sanitario comprende
ferimento, determinando i loro bisogni, individuando tutti i membri dell’organizzazione sanitaria collocati
i servizi più appropriati al soddisfacimento degli in posizioni di responsabilità, rispetto al lavoro di al-
stessi e proponendo metodi e strumenti per una ra- tre persone e all’utilizzo delle risorse.
zionale allocazione delle risorse necessarie, per una

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Nelle organizzazioni sanitarie molte figure - nazionale;


professionali sono inserite nel processo di program- - regionale (o provinciale in caso delle pro-
mazione a vari livelli e non soltanto nel vertice dire- vince autonome).
zionale delle aziende sanitarie, costituito dal diret-
tore generale, sanitario ed amministrativo, o a livello La riforma del Titolo V della Costituzione realizzata
apicale di dipartimento o di unità operativa, ma do- con la Legge costituzionale n. 3 del 18 Ottobre 2001,
vunque siano previste responsabilità dirigenziali o ha modificato l’assetto dei rapporti istituzionali tra
ruoli di coordinamento. Stato, Regioni ed Enti Locali. Alla base di questi rap-
A tal proposito merita di essere ricordato il porti si pone il principio di sussidiarietà, inteso come
ruolo delle professioni sanitarie infermieristiche e partecipazione di diversi soggetti alla gestione dei
ostetriche (infermiere; ostetrico/a; infermiere pedia- servizi, partendo da quelli più vicini ai cittadini.
trico), della riabilitazione (podologo; fisioterapista; Questo principio, implementatosi anche a seguito
logopedista; ortottista-assistente di oftalmologia; te- dello sviluppo della Unione Europea, intende favo-
rapista della neuro e psicomotricità dell’età evolu- rire la responsabilizzazione delle comunità locali, fa-
tiva; tecnico della riabilitazione psichiatrica, terapi- cilitando il trasferimento dei poteri dal livello cen-
sta occupazionale, educatore professionale), dei tec- trale a livelli più periferici.
nici (tecnico audiometrista; tecnico di laboratorio Si distinguono due tipi di sussidiarietà. La
biomedico; tecnico di radiologia medica, per imma- prima, denominata verticale, si pone tra i diversi li-
gini e radioterapia; tecnico di neurofisiopatologia; velli istituzionali, gli Enti Locali, le Regioni e lo
tecnico ortopedico; tecnico audioprotesista; tecnico Stato, affermando che l’esercizio delle responsabilità
della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione pubbliche deve incombere di preferenza sulle auto-
cardiovascolare; igienista dentale; dietista) e della rità più vicine al luogo dove nasce il bisogno. La se-
prevenzione (tecnico della prevenzione nell’am- conda, denominata orizzontale, riguarda il rapporto
biente e nei luoghi di lavoro, assistente sanitario) tra le istituzioni pari ordinate e la comunità allargata
che, oltre a quelle di medici ed odontoiatri, veteri- (famiglie, associazioni, organizzazioni di volonta-
nari, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi e riato ed altro). Ciò comporta che l’istituzione si so-
sociologi, caratterizzano il “core” delle prestazioni stituisca ai cittadini o alle loro formazioni sociali
sanitarie. esclusivamente per le attività che non possono essere
Queste categorie hanno oggi maggiori auto- esercitate adeguatamente da questi ultimi. In questo
nomie e responsabilità in ambito professionale, vedi modo si riconosce che le famiglie, le associazioni e
Legge 251 del 10 Agosto 2000, oltre che nuovi per- le comunità sono i primi attori nello svolgimento
corsi formativi sviluppati a seguito del Decreto inter- delle attività sociali.
ministeriale del 2 Aprile 2001. Pertanto, sia a livello Oltre alla Legge costituzionale sopra men-
formativo che di impegno lavorativo, i principi, i me- zionata, un altro provvedimento legislativo supporta
todi e gli strumenti della programmazione rappresen- i meccanismi di decentramento dei poteri.
tano contenuti caratterizzanti lo sviluppo professio- Questo è il D.Lgs. 18 febbraio 2000, n. 56,
nale di tali categorie sia nelle fasi operative che in di attuazione del federalismo fiscale. il tradizionale
quelle strategico-gestionali. sistema di finanza derivata dei servizi sanitari, rea-
lizzato tramite trasferimenti erariali a favore delle
PROGRAMMAZIONE SANITARIA A LI- Regioni a statuto ordinario, viene sostituito dall’as-
VELLO DI SISTEMA: segnazione diretta alla Regioni del gettito derivante
CARATTERISTICHE E STRUMENTI da precise imposte. Il Federalismo fiscale diventa
legge con l’approvazione della Legge n. 42 del 5
Maggio 2009, la quale opera anche in attuazione del
Livelli istituzionali di programmazione sanita-
D.Lgs. n. 288/03, il quale determina, alla luce del
ria: ruoli e competenze nuovo art.119 della Costituzione (Riforma del Titolo
Fin dalla sua istituzione, Legge n. 833 del V), che le fonti di finanziamento delle funzioni re-
1978, il SSN nel nostro Paese ha scelto la program- gionali (tributi propri, compartecipazioni al gettito
mazione sanitaria come strumento di governo e re- dei tributi erariali, quote del fondo perequativo) de-
golamentazione di un sistema articolato su vari li- vono consentire alle Regioni “di finanziare integral-
velli istituzionali. mente le funzioni pubbliche loro attribuite”.
I livelli istituzionali su cui si articola la pro-
grammazione sanitaria sovra-aziendale sono:
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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

In questo quadro di devoluzione delle com- delle risorse ed all’attuazione dei controlli, caratte-
petenze e delle responsabilità, che richiede un di- rizzanti in sintesi il “come fare”.
verso equilibrio di rapporti tra Stato, Regioni, Enti Le Regioni programmano i servizi in base alle
Locali, Città Metropolitane e comunità locali, la pro- esigenze della popolazione di riferimento ed alla spe-
grammazione sanitaria sovra-aziendale opera alcune cifica tipologia della domanda presente sul territorio;
scelte. infatti esse, sulla base delle priorità stabilite in fase
di programmazione sanitaria nazionale, stabiliscono
Livello nazionale i criteri di distribuzione delle risorse tra le singole
Le competenze programmatorie attribuite a aziende, sempre con l’esigenza di tendere verso il
questo livello sono orientate a definire: miglioramento dei livelli di efficienza.
1. i principi fondamentali ed i valori del si- Se lo Stato definisce i principi fondamentali con
stema: equità nell’accesso dei servizi e leggi-quadro e definisce i LEA che devono essere
nell’esito delle prestazioni; responsabilizza- erogati su tutto il territorio, le Regioni emanano leggi
zione di tutti i soggetti coinvolti, dignità e specifiche ed ogni atto regolamentare, programmano
partecipazione diretta dei cittadini, qualità ed organizzano le attività, ed attribuiscono le risorse
delle prestazioni, integrazione socio-sanita- finanziarie.
ria, sviluppo delle conoscenza e della ri- Il Fondo Sanitario Nazionale viene sostituito
cerca, sicurezza sanitaria; dall’assegnazione diretta alle Regioni del gettito de-
2. gli obiettivi strategici del SSN, il cui perse- rivante da precise imposte, secondo il principio del
guimento garantisce la coerenza tra le linee Federalismo fiscale.
di indirizzo della programmazione sanitaria Pertanto, attraverso il processo di decentramento
nazionale e gli orientamenti programmatori precedentemente illustrato, che riguarda non solo il
internazionali, nonché la capacità di rispon- potere amministrativo ma anche quello legislativo, le
dere alle modificazioni del quadro epide- Regioni acquisiscono maggiore importanza nello
miologico; scenario istituzionale in materia sanitaria e sono re-
3. i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che sponsabili nel definire:
esplicitano l’offerta che il Servizio stesso - principi e modelli di organizzazione dei ser-
garantisce in condizione di pari opportunità vizi ed erogazione delle prestazioni;
per i cittadini; - criteri di finanziamento delle aziende;
4. il sistema di verifica del conseguimento de- - indirizzi tecnici, di promozione e di sup-
gli obiettivi definiti e della congruità delle porto.
risorse rispetto alle attività erogate;
5. le linee generali per il miglioramento conti- Alcuni fattori di gestione e spesa, e tra questi an-
nuo delle qualità, per la ricerca, la forma- che l’ambito sanitario, sono sfuggiti al controllo
zione e la valorizzazione del personale, in delle Regioni nel corso degli anni. L’istituzione di
coordinamento con le Regioni. veri e propri programmi di “ristrutturazione indu-
striale” che incidono su tali fattori di spesa (i Piani di
Il principale strumento di programmazione di cui Rientro) sono parte integrante del singolo Accordo
si avvale il SSN è il Piano Sanitario Nazionale fra lo Stato e la Regione. Un Piano di Rientro della
(PSN), ma notevole importanza riveste il Piano Na- spesa sanitaria, siglato da una Regione in disavanzo,
zionale della Prevenzione (PNP), come parte inte- è finalizzato a ristabilire l’equilibrio economico-fi-
grante del PSN. nanziario della Regione interessata.
La Legge Finanziaria 2005 e l’Intesa Stato-Re-
Livello regionale gioni del 23 marzo 2005 hanno previsto il ricorso a
La ridefinizione del ruolo del livello centrale, in forme di affiancamento, da parte del Governo cen-
termini di disegno complessivo del quadro program- trale, alle Regioni che hanno sottoscritto gli accordi
matico nella determinazione delle priorità sanitarie e contenenti i Piani di Rientro. Tale attività di affian-
nell’individuazione degli strumenti per la verifica, camento è resa operativa dalla Legge Finanziaria
caratterizzanti in sintesi il “cosa fare”, comporta il 2007, che prevede che l’accordo siglato dalle Re-
riconoscimento del ruolo delle Regioni, sempre più gioni sia assicurato dal Ministero della Salute, di
titolari delle competenze relative all’organizzazione concerto con il Ministero dell’Economia e delle Fi-
nanze. L’affiancamento si espleta attraverso attività

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

relative alla preventiva approvazione, il supporto di autocoordinamento, in base alle specifiche esi-
tecnico e il monitoraggio relativamente all’attua- genze della realtà locale.
zione dei provvedimenti predisposti dalle singole Il Governo, attraverso il PSN, stabilisce:
Regioni in attuazione di quanto previsto nei rispettivi - gli obiettivi di prevenzione, diagnosi, cura e
Piani di Rientro. riabilitazione;
Attualmente sono in Piano di Rientro le Regioni: - le conseguenti linee di indirizzo di program-
Abruzzo (Presidente Commissario); Molise (Presi- mazione sanitaria;
dente Commissario); Campania (Presidente Com- - i livelli di assistenza da assicurare nell’intero
missario); Lazio (Presidente Commissario); Calabria territorio nazionale;
(Presidente Commissario); Sicilia; Puglia e Pie- - la quota capitaria di finanziamento per l’ero-
monte (Ministero della Salute, 2012). gazione dei LEA.
La programmazione sanitaria regionale indivi- Il PSN ha durata triennale e viene adottato dal
dua in coerenza con il PSN, gli strumenti per assicu- Governo con Decreto del Presidente del Consiglio
rare lo sviluppo dei servizi di prevenzione collettiva, dei Ministri (DPCM). Il primo Piano Sanitario Na-
dei servizi ospedalieri, dei servizi sanitari territoriali zionale è stato emanato per il triennio 1994-96, pur
di zona e la loro integrazione con i servizi di assi- essendo stato previsto già nella Legge 833/78.
stenza sociale. La programmazione sanitaria regio- Ai PSN si accompagnano una serie di indica-
nale si attua sul territorio della Regione attraverso le zioni programmatorie inserite in leggi specifiche o
Aziende USL e le Aziende di tipo Ospedaliero. più spesso nelle leggi finanziarie annuali, iscriven-
dosi nell’esigenza sempre presente di razionalizza-
Gli strumenti di programmazione sovra-azien- zione della spesa sanitaria e di governo generale del
dali sistema.

Il Piano Sanitario Nazionale Il Piano Sanitario Regionale


Il PSN rappresenta il principale strumento Il PSR è il principale strumento di program-
della programmazione sanitaria nazionale, si muove mazione sanitaria delle Regioni, con il quale esse di-
in una logica che vede, da una parte, la formulazione segnano, anche in riferimento a quanto previsto nel
di obiettivi generali e irrinunciabili di promozione PSN e in consequenzialità temporale con questo, la
della salute della popolazione, validi per tutto il ter- strategia sanitaria di lungo periodo, in genere di du-
ritorio nazionale (vedi Figura 9.2) e, dall’altra, l’ado- rata triennale.
zione di metodologie di gestione finalizzate all’otti- Il PSR è adottato previo esame ed eventuali
mizzazione del sistema, adattate alle specificità delle osservazioni della Conferenza permanente per la
situazioni regionali. programmazione sanitaria e sociosanitaria regio-
Il PSN è adottato previa intesa con la Confe- nale, è assicurata anche la partecipazione degli enti
renza unificata Stato-Regioni; le Regioni possono locali all’elaborazione delle sue linee di indirizzo,
partecipare all’elaborazione stessa del PSN con pro- assieme agli altri organismi e forze sociali interes-
poste formulate singolarmente o attraverso strumenti sati.

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

Attualmente, i vari PSR esplicitano i principi operative, e livello regionale, che idea, progetta e
ispiratori e, sempre di più, accompagnano le enun- realizza i Piani emanati secondo i bisogni e le oppor-
ciazioni degli obiettivi ritenuti prioritari per il trien- tunità regionali.
nio di durata del piano con l’indicazione di scelte Il PNP 2020-2012 (Conferenza permanente
strategiche e modalità attuative volte alla loro realiz- per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
zazione. Trattandosi di atti di governo che operano Autonome di Trento e Bolzano, 2010) prevede di-
decisioni in condizione di progressiva scarsità di ri- verse macro-aree di intervento:
sorse, i PSR, sempre di più, presuppongono la con- - la medicina predittiva, che si rivolge agli in-
divisione dei diversi soggetti coinvolti, dalle aziende dividui sani, ricercando la fragilità o il di-
sanitarie alle università, alle imprese ed ai cittadini. fetto che conferisce loro una certa predispo-
In essi sono rappresentati, seppure con caratteristiche sizione a sviluppare una malattia;
peculiari riferite al contesto geografico di interesse, - i programmi di prevenzione collettiva che
obiettivi di salute, azioni, soggetti coinvolti, risorse mirano ad affrontare rischi diffusi nella po-
e strumenti per la verifica. I PSR sostengono le polazione generale;
aziende sanitarie nelle scelte essenziali sulla rete - i programmi di prevenzione rivolti a gruppi
ospedaliera (prevedendo la distribuzione di posti di popolazione a rischio e finalizzati a impe-
letto e le caratteristiche degli ospedali da riqualifi- dire l’insorgenza di malattie (per esempio i
care) e sulla rete territoriale (identificando le azioni programmi di vaccinazione in gruppi a ri-
prioritarie). schio) o a diagnosticare precocemente al-
Tra le esigenze fondamentali rappresentate cune malattie (per esempio gli screening on-
nelle linee di programmazione regionale ricordiamo: cologici), o ancora a introdurre nella pratica
- riequilibrio ospedale-territorio (nell’assi- clinica la valutazione del rischio individuale
stenza e nei costi); e interventi successivi di counselling o di
- messa in rete dei servizi; diagnosi precoce e trattamento clinico (per
- modalità di integrazione socio-sanitaria de- esempio la prevenzione cardiovascolare);
gli interventi; - i programmi volti a prevenire complicanze e
- programmi per il miglioramento continuo recidive di malattia e che promuovano il di-
della qualità delle prestazioni. segno e l’implementazione di percorsi che
I PSR si accompagnano ad una serie di indica- garantiscano la continuità della presa in ca-
zioni programmatorie inserite in leggi specifiche o rico, attraverso il miglioramento dell’inte-
più spesso nelle leggi finanziarie annuali. grazione all’interno dei servizi sanitari e tra
Come strumenti di verifica dell’attuazione delle questi e i servizi sociali, di fasce di popola-
scelte programmatiche, sia a livello nazionale che a zione particolarmente fragili, come anziani,
livello regionale, sono previste l’adozione di rela- malati cronici, portatori di polipatologie, di-
zioni sanitarie periodiche: a livello nazionale ricor- sabili.
diamo la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese,
che illustra i dati relativi alle condizioni di salute I Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria
della popolazione, alle risorse impiegate e alle atti- Il divario tra una domanda di salute in espan-
vità svolte dal SSN per la promozione, il manteni- sione ed il vincolo della scarsità di risorse comporta
mento e il recupero della salute (Vanini GC, 1998). la necessità da parte dei sistemi sanitari, basati sul
finanziamento pubblico, di definire le priorità sani-
Il Piano Nazionale ed i Piani Regionali della tarie e sociali di interventi e servizi, nonché di ac-
Prevenzione cesso agli stessi, e la relativa allocazione delle ri-
Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP), sorse.
stabilito in virtù dell’intesa tra Stato e Regioni stipu- Williams nel 1988 ha individuato il processo
lata il 23 marzo 2005, è part integrante del PSN ed di definizione delle priorità, priority setting, come il
affronta le tematiche relative alla promozione della “chi ottiene cosa a fronte di quale spesa” (Williams
salute e alla prevenzione delle malattie. A, 1988).
Il PNP approvato nel 2005 e poi ripresentato Pertanto, la necessità di stabilire in maniera
negli anni, nasce con una prospettiva di governance esplicita le priorità si pone come approccio di cre-
tra livello nazionale, che gestisce il coordinamento scente importanza nelle logiche di programmazione
del Piano trasformando le finalità generali in linee sanitaria a livello di sistema.

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Una scelta esplicita delle priorità è infatti ne- di Day-Hospital e Day-Surgery; di lungodegenza; di
cessaria al fine di evitare le diseguaglianze nell’ac- riabilitazione; di ospedalizzazione a domicilio; di
cesso/erogazione dei servizi e l’esclusione implicita raccolta, lavorazione, controllo e distribuzione degli
dei più deboli. emocomponenti e di servizi trasfusionali; di pre-
In Italia, il processo i priority setting può lievo, conservazione e distribuzione di tessuti; di tra-
considerarsi legato alla determinazione ed allo svi- pianto di organi e tessuti.
luppo dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il legislatore nazionale ha inoltre attivato le
Nell’ambito delle variabili critiche del priority set- tappe successive a quella della definizione delle ma-
ting per le scelte del nostro ordinamento sono stati cro-aree di offerta che caratterizzano un processo ri-
selezionati i seguenti criteri: levante dal punto di vista della programmazione sa-
- non esclusione di prestazioni efficaci; nitaria, a tutt’oggi in corso, e che prevedono anche:
- focalizzazione sul concetto di appropria- - la definizione delle attività garantite dal
tezza; SSN, quindi tipologia e modalità di eroga-
- pertinenza con le funzioni e le finalità del zione delle prestazioni con indicazione,
SSN; dove possibile, di un elenco delle stesse (far-
- economicità. maceutica; specialistica ambulatoriale; pro-
tesica; ricoveri ospedalieri);
I LEA sono le prestazioni ed i servizi che il SSN - la formulazione di standard qualitativi e
è tenuto a garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o quantitativi, cioè valori attesi in termini
in compartecipazione nella spesa (ad esempio tic- strutturali, di processo o di esito (ad esempio
ket), grazie alle risorse raccolte attraverso il sistema standard di dotazione media regionale di 4
fiscale. posti letto ospedalieri per acuti x 1000 abi-
L’introduzione dei LEA rappresenta, a partire tanti; tetto di spesa farmaceutica non supe-
dal D.Lgs. 229/99 e con ulteriore definizione nel riore al 13% delle risorse destinate alla sa-
DPCM 29 Novembre 2001, l’inizio di una nuova nità);
fase per la tutela della salute nel nostro Paese. - l’esplicitazione degli attributi quali tempe-
Infatti, sono state individuate in primo luogo tre stività ed accessibilità delle prestazioni (liste
principali macro-aree di offerta: assistenza sanitaria di attesa), sicurezza e qualità nella loro rea-
collettiva in ambiente di vita e di lavoro, assistenza lizzazione.
distrettuale e assistenza ospedaliera.
L’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di È importante ricordare che le prestazioni ed i ser-
vita e di lavoro comprende tutte le attività di preven- vizi inclusi nei LEA rappresentano il livello “essen-
zione rivolte alla collettività ed ai singoli (tutela de- ziale” garantito a tutti i cittadini, ma le Regioni,
gli effetti dell’inquinamento, tutela dai rischi infor- come hanno fatto fino ad oggi, potranno utilizzare ri-
tunistici negli ambienti di lavoro; sanità veterinaria; sorse proprie per garantire servizi e prestazioni ulte-
tutela degli alimenti; profilassi delle malattie infet- riori rispetto a quelle incluse nei LEA.
tive; vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce; Un riferimento importante in tale processo è rap-
medicina legale). presentato dai contenuti riportati in due allegati al
L’assistenza distrettuale comprende le attività ed DPCM 29/11/2001 ed in particolare:
i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente - primo allegato: riporta la ricognizione della
sul territorio, dalla medicina di base all’assistenza normativa vigente e dei servizi erogabili nei
farmaceutica, dalla specialistica e diagnostica ambu- tre macro livelli di assistenza – assistenza sa-
latoriale alla fornitura di protesi ai disabili, dai ser- nitaria collettiva, assistenza distrettuale e as-
vizi domiciliari ai pazienti anziani, cronici gravi e di- sistenza ospedaliera;
sabili fisici e/o psichici ai servizi territoriali consul- - secondo allegato: contiene l’elenco delle
toriali (consultori familiari, servizi per le tossicodi- prestazioni (2°) da escludere dai LEA (chi-
pendenze, servizi per la salute mentale, ed altro) ed rurgia estetica non conseguente ad incidenti,
alle strutture semiresidenziali e residenziali (resi- malattie o malformazioni congenite; medi-
denze per gli anziani e i disabili, centri diurni, case cine non convenzionali; alcune prestazioni
famiglia e comunità terapeutiche). di medicina fisica riabilitativa ambulato-
L’assistenza ospedaliera comprende le attività riale); l’elenco delle prestazioni (2B) eroga-
ed i servizi di pronto soccorso; di ricovero ordinario; bili solo in presenza di determinate

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condizioni cliniche (densitometria ossea li- governo istituzionale (centrale, regionale, aziendale)
mitatamente alle condizioni per le quali vi ma anche i cosiddetti “portatori di interesse” o stake-
sono evidenze di efficacia clinica; chirurgia holders (industrie, media, raggruppamenti sociali
refrattiva con laser ad eccimeri erogabile li- ecc).
mitatamente a casi particolari; alcune presta- In tale scenario risultano inadeguate ed in-
zioni di medicina fisica riabilitativa…); sufficienti le prassi di rapporti “verticali” basati su
l’elenco (2C) di 43 Diagnosis Related gerarchie e la necessità di un nuovo stile di governo
Groups (DRG) ad “alto rischio di inappro- (governance) nasce da una esigenza di maggiore “ef-
priatezza” se erogate in regime di degenza ficienza” ed “efficacia” (Federici A et al, 2010).
ordinaria. Accanto al modello di governance del man-
dato (il Ministero è mandante e le Regioni mandatari
Il disegno dei LEA ha previsto anche: l’istitu- o esecutori) si pone, dunque, il modello della
zione della “Commissione nazionale per la defini- stewardship, nel quale il Ministero svolge un ruolo
zione e l’aggiornamento dei LEA”, il cui ruolo è di indirizzo e coordinamento, ma anche di interlocu-
quello di provvedere alla inclusione, esclusione, mo- tore con le Regioni, che a loro volta possono assu-
difica delle prestazioni ed alla formulazione di indi- mere lo stesso ruolo – quello di steward – nei con-
cazioni cliniche in base ad evidenze scientifiche e ad fronti delle ASL.
innovazioni tecnologiche. È inoltre prevista La stewardship è un tipo di governance che
un’azione di monitoraggio sui LEA per la verifica utilizza poco strumenti “verticali” (imposizioni nor-
dei livelli di assistenza effettivamente erogati e la va- mative dall’alto) e fa maggior ricorso alla “leader-
lutazione della corrispondenza tra la spesa sostenuta ship” (capacità di persuasione e creazione di colla-
e quella prevista. borazioni attive con la “periferia”).

Un nuovo modello di Governance tra stato e re- PROGRAMMAZIONE SANITARIA A LI-


gioni nella programmazione sanitaria: la VELLO DI AZIENDA E DI SERVIZI: CA-
Stewardship RATTERISTICHE E STRUMENTI
Il processo di devoluzione attivato dalla ri-
forma del titolo V della Costituzione ha fatto sì che I sistemi di programmazione e controllo azien-
il nuovo assetto istituzionale del SSN vedesse il li- dali
vello di governo centrale chiamato a riconsiderare La programmazione aziendale individua le
ruoli e missioni al fine di rendere raggiungibili gli tipologie ed i livelli di servizi ed attività necessari a
obiettivi di sistema e di tutela della salute soddisfare la mission aziendale, ed è composta da va-
La riflessione sulla stewardship si candida rie fasi come la pianificazione strategica, la program-
quindi ad essere il modo per rendere il ruolo del Mi- mazione ed il controllo di gestione, la programma-
nistero più efficace ed efficiente nella pratica, in un zione ed il controllo operativo.
contesto di devolution nel quale i diversi livelli di La programmazione aziendale è un processo
governo si trovano ad avere molteplici interlocutori che coinvolge tutta l’Azienda, sia a livello strategico
ed il raggiungimento degli obiettivi di salute vede che gestionale ed operativo, come riassunto nella fi-
necessariamente coinvolti non solo i livelli di gura 9.3.

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Le fasi della programmazione aziendale fabbisogni professionali, tecnologici e finanziari da


sono: impiegare.
- pianificazione e controllo strategico; I processi di budgeting e reporting sono essen-
- programmazione e controllo di gestione; ziali nella realizzazione della programmazione e
- programmazione e controllo operativo. controllo di gestione.
Il processo di budgeting tende, in particolare, a
L’azienda adotta il metodo della pianificazione e definire, a livello dei singoli centri di responsabilità,
del controllo strategico delle proprie attività inteso obiettivi specifici di carattere operativo per l’attua-
come il processo di identificazione degli obiettivi di zione delle scelte della programmazione in base
lungo periodo e delle azioni da intraprendere al fine all’assegnazione delle risorse da mettere a disposi-
di realizzarli, monitorarne il grado di raggiungi- zione ai fini del conseguimento degli stessi nell’arco
mento ed eventualmente intervenire con correttivi temporale previsto. In questo modo la Direzione,
idonei, nella consapevolezza che esiste uno spazio supportata da staff tecnici, responsabilizza, con mec-
d’azione predefinito entro il quale l’azienda può ope- canismi di condivisione e di negoziazione, le princi-
rare, delimitato dalle peculiarità dell’ambiente di ri- pali unità organizzative. Pre-requisiti per un corretto
ferimento (minacce e opportunità) e dagli elementi funzionamento del processo sono la disponibilità e la
distintivi dell’azienda stessa (punti di forza e di de- fruibilità fi informazioni affidabili sull’articolazione
bolezza). dei centri di responsabilità, su indicatori che caratte-
Il processo di pianificazione è articolato in modo rizzano la produzione sanitaria e sui costi generati a
integrato e flessibile in fasi successive: livello delle singole unità organizzative di riferi-
- definizione esplicita della mission ovvero mento.
delle finalità istituzionali; Il budgeting si articola, a sua volta, in fasi suc-
- analisi dell’ambiente esterno (aree di biso- cessive e integrate quali: definizione delle linee
gno e di domanda di servizio, indicazioni guida del processo, formulazione delle proposte di
della programmazione sanitaria nazionale e budget, definizione negoziata delle proposte defini-
regionale, analisi dei bisogni e della do- tive ed approvazione del budget.
manda sanitaria, caratteristiche principali Il processo di reporting è finalizzato a realizzare
delle organizzazioni che si rivolgono verso un periodico e capillare confronto tra obiettivi pre-
la stessa utenza) ed analisi interna stabiliti e risultati conseguiti, anche al fine di realiz-
dell’azienda (punti di forza e di debolezza zare eventuali azioni correttive.
rappresentati a livello di competenze, tecno- L’Azienda, mediante l’attivazione dei processi
logie o altre variabili dell’organizzazione); suddetti e il loro progressivo affinamento, intende
- definizione dei fattori critici di successo; realizzare una integrazione compartecipata per la ge-
- formulazione della strategia (definizione stione fra la direzione generale ed i responsabili delle
obiettivi specifici); articolazioni aziendali.
- attivazione dei programmi di intervento Il processo di programmazione e controllo ope-
(piani di azione) predisposti sulla base di una rativo mira direttamente al corretto ed armonico
fattibilità sanitaria e di una coerente sosteni- svolgimento delle attività assistenziali da parte degli
bilità economica; operatori sanitari. Esso deve, pertanto, considerare
- azione di monitoraggio ed attuazione die congiuntamente due istanze da perseguire grazie
eventuali correttivi (controllo strategico). all’azione congiunta della leva formativa sugli ope-
ratori e di quella informativa sulle fonti e sui flussi
Il processo di programmazione e controllo di ge- di dati sanitari ed amministrativi dell’organizza-
stione consente l’attuazione degli obiettivi determi- zione.
nati dalla pianificazione strategica mediante l’indivi- In primo luogo deve sviluppare criteri, metodi e
duazione delle modalità tecniche ed organizzative strumenti di predefinizione delle risorse da impie-
necessarie per il conseguimento degli stessi. È arti- gare per il perseguimento degli obiettivi di assi-
colato in fasi successive quali: presa d’atto e valuta- stenza, nonché delle modalità organizzative (pro-
zione delle scelte strategiche, valutazione delle inno- cessi e procedure) e tecnico-professionali (Linee
vazioni e predisposizione dei programmi da svilup- Guida basate su evidenza scientifica, percorsi assi-
pare in seguito alla definizione analitica dei stenziali e protocolli clinici) con cui combinare tali

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risorse per raggiungere gli obiettivi di assistenza in Essi sono funzionali alla definizione degli
maniera efficace, sicura, efficiente ed appropriata. obiettivi strategici e vengono realizzati in coerenza
In secondo luogo, in maniera altrettanto capil- con le indicazioni della programmazione regionale.
lare, sistematica e condivisa dai professionisti, deve La loro formulazione richiede l’attuazione delle fasi
progettare ed attuare le attività di verifica dei risultati che sono state illustrate nel precedente paragrafo.
ottenuti allo scopo di correggere eventuali scosta- Il Piano Attuativo Locale (PAL) è un Piano
menti e rimodulare il sistema di offerta di prestazioni Strategico Aziendale tramite il quale, nei limiti delle
e servizi. risorse disponibili e dei vincoli di pareggio di bilan-
In particolare, la componente programmatoria si cio, ogni Azienda Sanitaria Locale regola le proprie
focalizza su un’attenta analisi delle risorse che sono attività su base triennale.
a disposizione in termini, soprattutto, di competenze Il PAL è articolato in programmi annuali di
professionali e dotazione tecnologica per poter rea- attività ed è adottato ed approvato secondo specifi-
lizzare un’adeguata allocazione ed una congrua inte- che procedure amministrative. In base al D.Lgs.
grazione delle stesse, volta a realizzare gli obiettivi 229/99 spetta, infatti, alla legge regionale la disci-
operativi pre-definiti in funzione della quotidiana plina del rapporto tra programmazione regionale e
complessità assistenziale e delle aspettative programmazione attuativa locale, definendo in parti-
dell’utenza. colare le procedure di proposta, adozione ed appro-
La fase di controllo deve, d’altro canto, assicu- vazione del PAL e le modalità della partecipazione
rare il raggiungimento ed il mantenimento di livelli ad esse degli enti locali interessati.
adeguati di efficacia ed efficienza relativi i processi Il piano attuativo, pertanto, in esecuzione di
assistenziali svolti basandosi, non tanto su parametri quanto previsto dagli atti di programmazione regio-
economico-finanziari, ma su aspetti più strettamente nale e anche sulla base degli indirizzi formulati dalla
connessi all’attività assistenziale svolta, capaci di ge- Conferenza dei Sindaci, definisce:
nerare dei feed-back più tempestivi, fruibili e respon- - le attività da svolgere, in rapporto agli obiet-
sabilizzanti da parte degli operatori sanitari (Achard tivi determinati ed ai livelli di assistenza da
PO, 1999). raggiungere;
- i livelli di qualità delle prestazioni assisten-
Gli strumenti specifici per la programmazione ziali e le modalità di fruizione di servizi;
a livello di azienda - i livelli e le modalità di integrazione tra i ser-
Gli strumenti che vengono ad essere utiliz- vizi sociali e sanitari;
zati per la programmazione aziendale ed intra-azien- - le modalità ed i termini di attuazione delle
dale si configurano come piani a livello strategico, azioni programmate anche ai fini dell’indi-
gestionale ed operativo, quali (relazioni o report) che viduazione dei relativi percorsi assistenziali;
sono sviluppati grazie a contributi multidisciplinari - gli strumenti per lo sviluppo dei servizi
che cercano di integrare le istanze sanitarie con ospedalieri in ambito aziendale ed intera-
quelle economiche secondo i principi della Clinical ziendale;
Governance e l’insieme dei suoi metodi e strumenti - le azioni conseguenti agli impegni assunti in
– ad esempio Evidence Based Medicine (EBM), Li- sede di adozione e aggiornamento annuale
nee Guida e Percorsi Assistenziali, Health Techno- della Carta dei Servizi;
logy Assessment (HYA). In tal modo si valorizzano - i livelli e le forme della partecipazione die
gli aspetti professionali e cercando di valutare i risul- cittadini e delle organizzazioni rappresenta-
tati, sia quelli attesi sia quelli ottenuti, in termini di tive degli utenti.
outcome ed output misurabili anche attraverso il ri-
corso a sistemi internazionali di classificazione del I Piani Attuativi Locali traggono utili indicazioni
prodotto sanitario (ad esempio DRG). dal Programma delle Attività Territoriali (PAT) e dai
Piani di Zona.
Piani Aziendali Il PAT è il principale strumento di programma-
Tra i Piani che vengono utilizzati dalle zione strategica a livello distrettuale, prvisto dal
Aziende, siano esse Aziende Sanitarie Locali o D.Lgs. 229/99.
Aziende Ospedaliere, ricordiamo in primo luogo i Questo piano è ideato come un accordo tra il di-
Piani Strategici Aziendali. stretto e gli amministratori locali; a partire da una ac-
curata analisi dei bisogni di salute e le strategie per

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conseguirli con la localizzazione dei servizi e il ri- popolazione nella loro genesi, distribuzione
parto delle risorse tra Comuni ed ASL. e dinamica;
È importante per l’attuazione del programma che - individuare i possibili fattori determinanti la
vi sia una reale integrazione del settore sanitario con distribuzione dei fenomeni di salute e malat-
il settore sociale ed è per questo che occorre l’inte- tia da indagare mediante studi specifici;
grazione del PAT con il Piano di Zona. - consentire la valutazione degli interventi, la
Quest’ultimo è un documento di programma- loro qualità, l’accessibilità e l’efficacia;
zione dei Comuni previsto dalla Legge n. 328 del - valutare gli aspetti economici relativi alle at-
2000 e si occupa della programmazione dei servizi tività svolte;
di natura sociale sul territorio. - identificare le “aree problematiche”, cioè
Altri tipi di Piani Aziendali permettono la pro- quei fenomeni sanitari, quelle aree geografi-
grammazione ed il controllo aziendale consentendo, che o quelle condizioni organizzative dei
nel medio periodo, l’attuazione progressiva di fina- servizi che richiedono un intervento;
lità strategiche. - riprogrammare i servizi e le attività (Vannini
Il Budget, in particolare, è lo strumento attra- GC, de Belvis AG, 2000; de Belvis AG,
verso il quale un’azienda organizza, attua e forma- Volpe M, 2008).
lizza l’attività di programmazione nel medio periodo
per raggiungere le finalità gestionali. Clinical Governance
È un documento con il quale i responsabili delle La Clinical Governance si è diffusa nel Re-
principali unità organizzative aziendali condividono gno Unito a partire del 1997 per il miglioramento
con la direzione gli obiettivi sanitari ed economici, della qualità dei servizi sanitari.
misurabili in termini quantitativi, da perseguire in un Essa è definita come: “…un sistema in base
predefinito intervallo di tempo (in genere un anno), al quale le organizzazioni del Servizio Sanitario Na-
con l’utilizzo di pre-assegnate risorse, e le azioni da zionale sono responsabili di migliorare continua-
attuare per il loro raggiungimento. mente la qualità dei propri servizi e garantire elevati
Il Budget viene negoziato dalla direzione con le standard di assistenza grazie alla creazione di un am-
diverse articolazioni organizzative e può essere defi- biente nel quale l’eccellenza dell’assistenza clinica
nito come meccanismo di programmazione ex ante, può prosperare” (Secretary of State for Health,
cioè un insieme di decisioni anticipate. 1997).
Pertanto, il Budget non si deve considerare un La Clinical Governance è, pertanto, una lo-
tetto di spesa ma un programma vero e proprio. gica di interpretazione della responsabilità dei pro-
Esso infatti esplicita gli impegni da parte dei re- fessionisti nella realizzazione di un equilibrio fra ge-
sponsabili, che hanno condiviso con la direzione ri- stione economico-finanziaria e qualità tecnico-pro-
sultati attesi, risorse necessarie ed azioni da intra- fessionale all’interno delle organizzazioni sanitarie,
prendere, il cui grado di realizzazione viene ad essere da svilupparsi promuovendo l’interazione e l’autore-
periodicamente monitorato e riferito agli stessi tra- golamentazione degli operatori.
mite report che consentono il confronto tra il valore Questo equilibrio, basato sulla condivisione
raggiunto degli indicatori sanitari ed economici a e l’attuazione di processi ed interventi adeguati, ge-
quello atteso. nera efficienza congiuntamente all’appropriatezza.
In tale approccio viene ricercata la traspa-
Relazione sullo stato di salute renza della gestione clinica del paziente e delle ri-
La Relazione sullo stato di salute della popo- sorse nel contesto organizzativo. Tale caratteristica è
lazione rappresenta il principale strumento per le derivabile dalla esplicita misurabilità di dati sanitari
Aziende Sanitarie per comparare i risultati prefissati ed economici, oggi facilmente classificabili e fruibili
nei Piani Strategici Aziendali, nel Piano Attuativo unitamente ai dati sulla qualità percepita dagli assi-
Locale (PAL) e nel Piano delle Attività Territoriali stiti.
(PAT). A tale base informativa può essere unito an-
Essa dovrebbe fornire strumenti conoscitivi che un sistema formativo e di apprendimento per gli
idonei a: operatori sanitari che ne consenta una crescita in li-
- documentare la frequenza e la distribuzione nea con le principali evoluzioni delle conoscenze sa-
dei fenomeni salute/malattia in modo da ve- nitarie riportate nella letteratura scientifica.
nir a conoscenza dei bisogni sanitari della

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

Tale spinta di sviluppo può riguardare anche


il potenziamento delle tecnologie, dei modelli orga-
nizzativi e delle attività di ricerca.
I dati con valenza informativa, unitamente
alla leva formativa ed alle dinamiche di sviluppo of-
frono motivazioni al miglioramento continuo delle
organizzazioni sanitarie e consentono una intera-
zione costruttiva tra i professionisti della salute e tra
questi e gli amministratori. Ciò si traduce in una in-
novativa modalità di gestione delle risorse e dei ser-
vizi.
Oltre a questi quattro requisiti logici di base,
la Clinical Governance si avvale di strumenti che
consentono la programmazione e la valutazione di
interventi sanitari quali: Evidence Based Medicine
(EBM), Sistema Qualità, Valutazione della Perfor-
mance, Risk Management, Audit Clinico ed Health
Technology Assessment (HTA).
La pratica assistenziale può pertanto essere
programmata, attuata, monitorata e riproposta o ri-
modulata sia in fase di formulazione strategica che a In questo paragrafo, per ragioni di sintesi, ci
livello gestionale ed operativo, secondo le logiche di soffermeremo solo su alcuni degli strumenti princi-
base e gli strumenti della “Clinical Governance”, il- pali proposti dalla Clinical Governance, rimandando
lustrati nella figura 9.4 e rappresentati rispettiva- il lettore ad altri tesi per maggiori approfondimenti.
mente come radici e rami di un metaforico albero.
Questo approccio motiva maggiormente gli Evidencc Based Medicine
operatori sanitari, piuttosto che la richiesta di un’ef- Con il termine EBM si intende una modalità
ficienza produttiva generata esclusivamente dalla ri- di approccio ai problemi sanitari allo scopo di imple-
duzione della spesa per attività che non vengono ad mentare la competenza clinica individuale con la mi-
essere riesaminate dai professionisti secondo i prin- gliore evidenza clinica disponibile. L’obiettivo fon-
cipi precedentemente illustrati. damentale è quello di effettuare una sintesi tra le abi-
L’integrazione di numerosi determinanti tra lità e la capacità di giudizio del professionista della
di loro interconnessi e complementari, tra i quali: salute, acquisite attraverso l’esperienza e la pratica
formazione continua, gestione del rischio clinico, au- clinica, ed i risultati clinici scientificamente consoli-
dit, medicina basata sulle prove di efficacia (EBM), dati (evidenza) disponibili nella letteratura biome-
linee guida cliniche e percorsi assistenziali, gestione dica insieme alla considerazione dei valori dei pa-
dei reclami e dei contenziosi, comunicazione e ge- zienti (Sackett DL et al, 2002).
stione della documentazione, ricerca e sviluppo, va- La principale ragione che spinge alla pratica
lutazione degli esiti, collaborazione multidiscipli- dell’EBM è il miglioramento della qualità dell’assi-
nare, coinvolgimento dei pazienti, informazione cor- stenza attraverso l’identificazione e la promozione di
retta e trasparente, gestione del personale, che sono, interventi preventivi, diagnostici, terapeutici e riabi-
per il nostro Paese, lo strumento per il perseguimento litativi che anno efficacia comprovata e l’elimina-
del miglioramento continuo della qualità in sanità, zione di quelli che sono inefficaci o dannosi.
secondo il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 Le tappe fondamentali nel processo di appli-
(Ministero della Salute, 2012). cazione dell’EBM possono essere riassunte in:
- definizione del problema a cui si vuole dare
una risposta (formulazione di un quesito cli-
nico);
- raccolta dell’evidenza necessaria dalla lette-
ratura scientifica;
- valutazione dell’evidenza raccolta;

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

- integrazione dell’evidenza e dei fattori del Un’altra opportunità, molto affidabile, è rappre-
paziente per prendere e mettere in atto deci- sentata dall’utilizzo di database elettronici, di biblio-
sioni; grafia (Cochrane Library database, Medline, Em-
- valutazione dei risultati del processo. base, CINAHL), che sono costantemente aggiornati
e consentono il reperimento di molti articoli in un
La formulazione adeguata di un quesito clinico breve periodo di tempo.
dovrebbe seguire lo schema logico, denominato La ricerca di questi articoli necessita di abilità da
PICO o PIO dalle iniziali dei termini in inglese che consolidare con adeguata formazione per generare
caratterizzano le fasi principali, che prevede in suc- parole chiave, scegliere i database di bibliografia e
cessione l’identificazione e l’esplicitazione di: pa- condurre operativamente la ricerca negli stessi.
ziente o problema di cui si interessa il quesito clinico Per restare all’esempio precedente si possono
– Patient/Problem (P); intervento, più in generale identificare una serie di parole chiave collegate a cia-
l’esposizione di interesse – Intervention (I); altre scuna delle parti principali del quesito formulato (vi-
eventuali alternative confrontabili, se rilevanti – ral bonchioliti; corticosteroids and synonyms: gluco-
Comparison (C); tipologie di misura dei risultati de- steroids, steroids, prednisolone, dexamethasone; cli-
gli interventi – Outcomes (O). Se ci si trova, ad nical score, hospital stay).
esempio, di fronte ad un caso clinico in cui un bam- Si possono inserire tali parole chiave utilizzando
bino di quattro anni ricoverato i un reparto di pedia- particolari strategie nella loro combinazione (Sackett
tria con bronchiolite virale presenta un peggiora- DL et al, 2002 d Fernandes RM et al 2010) nei data-
mento della sintomatologia clinica e bisogna deci- base della Cochrane Library ed in una versione gra-
dere se impiegare cortisonici per migliorare le con- tuita di Medline disponibile via web, denominata
dizioni di salute e ridurre la permanenza in ospedale, Pubmed.
le quattro componenti del metodo PICO in questo Una volta individuati e reperiti gli articoli di in-
contesto sono: teresse, la valutazione delle evidenze viene condotta
- Patient/Problem (P): bambino di quattro secondo criteri espliciti e rigorosi (Critical Appraisal
anni con bronchiolite virale; Skills Programme, 2004).
- Intervention (I): somministrazione di corti- L’adozione delle decisioni cliniche basate
costeroidi; sull’evidenza scientifica necessita della creazione di
- Comparison (C): nessuna somministrazione un’alleanza sul trattamento tra il professionista della
di corticosteroidi; salute ed il paziente, integrando i risultati di lettera-
- Outcomes (O): scale di punteggio cliniche, tura con esperienza clinica maturata e valori del pa-
durata della degenza. ziente, nonché di condizioni di praticablità operativa
nella specifica organizzazione sanitaria di apparte-
Lo specifico quesito clinico secondo questa arti- nenza.
colazione in quattro parti può essere formulato come La valutazione dei risultati conseguenti alla pra-
segue: “In un bambino di quattro anni con bronchio- tica dell’EBM prevede una azione di monitoraggio
lite virale la somministrazione di corticosteroidi, frequente da parte degli stessi professionisti, anche
comparata con il loro mancato utilizzo, migliora il attraverso meccanismi formali di auditing e con-
punteggio clinico e riduce la degenza?” (Akobeng fronto tra pari per determinare l’impatto dell’intero
AK, 2005). processo sulla casistica trattata.
Formulato il quesito clinico la raccolta della evi-
denza potrebbe essere condotta ricercando la risposta Linee Guida e Percorsi Assistenziali del Paziente
in fonti tradizionali quali libri o articoli archiviati Le Linee Guida rappresentano delle racco-
(questa risulta a volte disorganizzata o limitata alla mandazioni condivise di comportamento clinico,
consultabilità di testi non aggiornati oppure richie- prodotte attraverso un processo sistematico che coin-
dendo consigli a colleghi o esperti (ottenendo una volge società scientifiche, professionisti sanitari e
quantità di informazioni estremamente variabile). rappresentanti degli utenti per supportare medici e
Si può ricorrere a finti secondarie, siti presenti su pazienti decidere le modalità di assistenza più appro-
internet che sintetizzano in maniera affidabile l’evi- priate in specifiche circostanze cliniche seguendo i
denza in risposta a specifici quesiti (Archimedes, principi dell’EBM.
Clinical Evidence, BestBets ed altro).

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A tal proposito, ricordiamo che le evidenze segue per risolvere un determinato problema di sa-
su cui si basano le linee guida possono essere classi- lute caratterizzato da una sequenza spazio-temporali
ficate in base alle fonti scientifiche di provenienza, di attività esplicite, con responsabilità dichiarate,
vedi figura 9.5 (Shekelle PG et al, 1999). monitorabili e valutabili dopo la loro attuazione.
In base al livello di scientificità delle evi- I PdP sono sviluppati prevalentemente in
denze a supporto, le raccomandazioni contenute ambito ospedaliero.
nelle linee guida acquisiscono un “peso” diverso Tuttavia, sarebbe auspicabile considerare
(grading) nelle valutazioni di qualità delle stesse. l’iter assistenziale complessivo di un paziente anche
Uno schema di grading è quello illustrato ad esempio in fase extra-ospedaliera (pre e postricovero) e
in figura 9.6 (Shekelle PG et al, 1999). quindi sviluppare PdP che coinvolgano in maniera
I percorsi assistenziali del paziente (clinical sinergica strutture territoriali ed ospedaliere.
pathways o critical pathways o integratd care path-
ways) (PdP) sono quegli strumenti che definiscono Health Technology Assessment
la migliore sequenza di azioni ed il tempo ottimale Nel corso degli ultimi trenta anni le innova-
degli interventi da effettuare in pazienti con specifici zioni tecnologiche hanno consentito il raggiungi-
problemi di salute nell’ambito di organizzazioni che mento di notevoli progressi nell’assistenza sanitaria.
erogano servizi sanitari (Campbell H et al, 1998). La disponibilità di un numero elevato di ap-
I PdP rappresentano la contestualizzazione parecchiature elettromedicali, farmaci e dispositivi
delle linee guida e la loro proposizione dipende dalla protesici ed il conseguente aumento dei costi corre-
capacità di conciliare l’oggettività delle evidenze lati hanno reso indispensabile lo sviluppo di sistemi
scientifiche in esse contenute con la specificità orga- di raccolta e valutazione delle informazioni, capaci
nizzativa, strutturale e funzionale degli ambiti assi- di poter supportare le decisioni sul loro utilizzo ap-
stenziali di riferimento. Questi, infatti, richiedono propriato, efficiente e sicuro.
un’organizzazione sostenibile delle modalità di assi- In ambito sanitario, la valutazione delle tec-
stenza e delle responsabilità operative confacente nologie comporta la raccolta, revisione e sintesi delle
tanto alle evidenze scientifiche raccolte nelle linee informazioni scientifiche sui costi e benefici ed il più
guida quanto ai vincoli ed alle opportunità presenti ampio impatto delle tecnologie in sanità. Queste at-
negli specifici contesti organizzativi. tività sono di supporto alle decisioni per l’applica-
Il PdP rappresenta, quindi, l’iter assisten- zione, sviluppo ed uso di tali tecnologie nel settore
ziale (clinico ed organizzativo) che un paziente sanitario.

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Le attività di HTA non comprendono solo 1960/1970 presso l’Università di Yale (Fetter RB,
studi sul contenimento dei costi, ma valutazioni mul- 1992) ed utilizzato negli USA a partire dal 1983
tidimensionali utili a capire se le nuove tecnologie da come base del sistema per il pagamento prospettico
adottare in prospettiva strategica o quelle già mag- degli ospedali che facevano riferimento al sistema
giormente impiegate sono utili per offrire un’assi- sanitario Medicare.
stenza sanitaria rispondente ai principali criteri di La denominazione italiana dei DRG è “Rag-
qualità di sistemi e servizi sanitari. gruppamenti Omogenei di Diagnosi” (ROD) ed in
Nel termine di tecnologie sanitarie vengono Italia sono stati introdotti come sistema di finanzia-
compresi gli strumenti, le attrezzature, i farmaci e le mento degli ospedali pubblici e privati come sancito
procedure mediche e chirurgiche usate nell’assi- nel D.Lgs. 502/92.
stenza sanitaria, nonché i sistemi organizzativi e di Essi sono uno strumento per classificare il
supporto (Francesconi A, 20079. prodotto ospedaliero, identificando categorie di rico-
L’approccio dell’HTA è multidisciplinare e vero omogenee per quanto riguarda il consumo di ri-
comprende l’applicazione di metodologie e stru- sorse; considerarli, però, esclusivamente con valenza
menti per l’analisi di misure di sicurezza, efficacia, finanziaria rappresenta una interpretazione parziale.
appropriatezza, qualità percepita, economiche, eti- Gli obiettivi di questo sistema di classifica-
che. L’HTA utilizza, pertanto, le competenze di di- zione, infatti, possono essere sinteticamente riportati
verse aree di ricerca, dall’epidemiologia alla biosta- come segue:
tistica, dall’economia al management (Cicchetti A, - descrivere la complessità delle prestazioni
2000). assistenziali dell’ospedale in relazione alla
La metodologia adottata nell’esecuzione di vasta casistica di casi trattati;
una valutazione delle tecnologie in ambito sanitario - mettere in relazione le prestazioni erogate
segue le tappe principali che contraddistinguono le con i relativi costi;
attività di applicazione della EBM. - confrontare le diverse strategie terapeutiche;
Si inizia dall’individuazione dell’oggetto - impostare una adeguata programmazione
della valutazione che viene scelto in funzione della delle attività assistenziali;
sua rilevanza epidemiologica o per l’impatto che può - finanziare le prestazioni ospedaliere.
avere sull’outcome dei pazienti o sulla spesa sanita-
ria. Il sistema DRG si basa sulla classificazione in-
Segue la fase di raccolta e valutazione delle ternazionale ICD-9-CM delle patologie (Internatio-
evidenze esistenti (in merito ai temi dell’efficacia, nal Classification of Diseases, Ninth Revision,2011).
dell’appropriatezza, della sicurezza e dei costi della Le categorie di ricovero del sistema possiedono
tecnologia individuata), la classificazione e la sintesi requisiti di significatività clinica (raggruppamenti di
delle stesse in un formato fruibile da parte degli uti- pazienti con problemi simili), di omogeneità per
lizzatori individuati (Goodman CS, 2004). quantità di risorse assorbite (ricoveri con iter diagno-
Un documento, edito in forma di rapporto, stico-terapeutici simili), di esclusività (un solo DRG
potrà essere utilizzato sia a livello macro od istitu- per una determinata procedura) ed esaustive (che
zionale allo scopo di programmare ed organizzare comprendono cioè la totalità delle procedure), di ge-
l’erogazione di servizi sanitari che garantiscano i li- stibilità (il loro numero, circa 500, è adeguato per
velli essenziali di assistenza sanitaria, sia a livello consentirne un utilizzo operativo).
micro od aziendale a supporto delle scelte strategiche Per consentire la costruzione di tali prodotti si è
ed operative (Cicchetti A, 2000). partiti dall’accorpamento dell’intera classificazione
Le attività di attuazione delle indicazioni internazionale delle malattie in 25 macroaree deno-
esplicitate nelle precedenti fasi programmatiche e minate categorie diagnostiche maggiori (MDC) se-
quelle di monitoraggio ed eventuale revisione condo criteri di base che tengono conto della:
dell’utilizzo delle tecnologie completano il processo - patologia per organi e apparati (es. sistema
di HTA. nervoso, apparato respiratorio);
- età della vita (ad esempio gravidanza, neo-
Diagnosis Related Groups nati);
I Diagnosis Related Groups (DRG) sono un - eziologia delle malattie (es. malattie infet-
sistema di classificazione dei pazienti dimessi dagli tive e parassitarie, ustioni).
ospedali per acuti, sviluppato nel corso degli anni

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Il passo successivo è stato quello di suddivi- è lo strumento di raccolta delle informazioni relative
dere le macroaree in base alle caratteristiche le- ad ogni paziente dimesso dagli istituti di ricovero
gate al paziente ed ai processi diagnostico-tera- pubblici e privati in tutto il territorio nazionale.
peutici (variabili indipendenti) adottati in modo Essa è parte integrante della cartella clinica e
da ridurre al minimo la varianza nella durata viene compilata dai medici che hanno avuto in cura
della degenza media (variabile dipendente), ot- il paziente.
tenendo così dei raggruppamenti omogenei di Secondo il DM 27 Ottobre 2000, per la codifica
diagnosi. Le variabili indipendenti sono in parti- delle informazioni cliniche contenute nella scheda va
colare: utilizzato il sistema ICD-9-CM, il cui acronimo in-
- diagnosi principale (diagnosi alla dismis- dica la modificazione clinica della nona revisione
sione); della classificazione internazionale delle malattie
- diagnosi secondarie; (Nonis M et al, 2005).
- procedure diagnostiche e/o interventi chirur- Le informazioni cliniche e socio-demografiche
gici; della SDO vengono poi trasferite in uno specifico
- sesso; software (DRG-Grouper); inserendo appositi codici
- età; del sistema ICD-9-CM si giunge, pertanto, all’attri-
- stato della dimissione (dimesso a domicilio, buzione del codice numerico tipico di ciascun DRG
trasferito ad altro ospedale, dimesso contro ed a quello della relativa MDC. La diagnosi princi-
il parere dei sanitari, deceduto). pale di dimissione determina l’attribuzione ad una
sola MDC (25 categorie mutualmente esclusive);
Questi dati sono tutti derivabili dalla Scheda di ciascun codice ICD-9-CM rientra in una sola MDC.
Dimissione Ospedaliera (SDO). L’algoritmo secondo cui il Grouper elabora le infor-
La SDO, istituita con il DM 28 dicembre 1991, mazioni è riportato nella figura 9.7.

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Per ogni DRG individuato sono assorbite risorse quelli con costi superiori a quelli riconosciuti dalla
che variano in funzione del tempo (durata della de- tariffa).
genza), dell’intensità dell’assistenza per unità di Il calcolo delle tariffe associate a ciascuna cate-
tempo e della complessità delle procedure utilizzate. goria di ricoveri è effettuato in base alle risorse as-
Per ogni DRG esiste una distribuzione della fre- sorbite nel processo di assistenza tenendo conto dei
quenza delle durate di degenza dei casi che ha l’an- costi diretti delle prestazioni fornite al paziente (costi
damento riportato nella curva (vedi figura 9.8). del personale, del materiale, delle apparecchiature,
La frequenza della popolazione ospedaliera dei inclusi la loro manutenzione ed ammortamento) e dei
casi clinici rispondenti ad uno specifico DRG (F) è costi generali, relativi ai fattori produttivi che non
riportata sull’asse delle ordinate, mentre la durata rientrano direttamente nella produzione delle presta-
della degenza (T) è riportata sull’asse delle ascisse; zioni (personale amministrativo, utenze generali ed
la durata media delle degenze per tale DRG è indi- altro).
cata con D.M.D. Ai fini della remunerazione, i ricoveri ordinari
I pazienti atipici sono quelli la cui durata di de- possono essere distinti in ricoveri ordinari di durata
genza è rispettivamente superiore (S) o inferiore (I) standard, ai quali si applica l’intera tariffa, in cui le
al valore soglia calcolato sul complesso dei ricoveri tariffe sono fissate in termini di una frazione del co-
per lo specifico DRG. sto della giornata di degenza, ed in ricoveri ordinari
Tutte queste informazioni vengono dedotte dalle con durata di degenza superiore al valore soglia, per
SDO, che rappresentano lo strumento ordinario per i quali si aggiunge alla tariffa standard del DRG cor-
la raccolta delle informazioni relative ad ogni pa- rispondente una frazione del costo medio di una gior-
ziente dimesso e svolgono un ruolo critico nella de- nata di degenza per il numero di giornate di degenza
terminazione dei DRG. in eccesso rispetto al valore soglia.
I DRG sono alla base del sistema di pagamento Il sistema tariffario, come qualsiasi sistema di re-
prospettico delle prestazioni ospedaliere, introdotto munerazione, comporta dei rischi, contestualmente
operativamente nel SSN a partire dal 1995. ai vantaggi precedentemente riassunti. Perciò, l’atti-
Il sistema di pagamento prospettico, basato su ta- vazione di un coerente ed efficace sistema di con-
riffe specifiche per ciascun tipo di DRG, ha le fina- trollo degli effetti prodotti dal nuovo sistema di re-
lità essenziali di responsabilizzare gli ospedali rela- munerazione ne costituisce la fisiologica integra-
tivamente all’uso appropriato ed efficiente delle ri- zione.
sorse ad essi affidate e di fornire alle Regioni ed alle Presupposti fondamentali per la gestione del
Aziende Sanitarie Locali uno strumento trasparente nuovo sistema di remunerazione comprendono:
e clinicamente affidabile per la programmazione - le nuove caratteristiche che devono conno-
delle attività sanitarie. tare il sistema informativo sanitario sia quale
Il sistema di remunerazione delle attività ospe- complessa rete di scambio informativo, che
daliere viene definito prospettico in quanto le tariffe come strumento essenziale di valutazione e
per il pagamento sono fissate prima che i servizi controllo del sistema sanitario;
siano erogati dalle strutture sanitarie. - l’importanza della SDO, quale principale
Inoltre, la tariffa per ciascun DRG prodotto da strumento informativo del sistema ospeda-
un ospedale è omnicomprensiva, cioè remunera tutti liero;
i servizi e le prestazioni erogati al paziente nel corso - il superamento delle modalità di controllo di
dell’intero ricovero. natura giuridico-contabile, fondate sulla ve-
L’unità di pagamento del nuovo sistema di fun- rifica della legittimità degli atti e sulla
zionamento è quindi strettamente correlata al rico- verifica contabile delle spese sostenute in re-
vero, differenziato per complessità dell’assistenza, lazione alle entrate, e l’attivazione di un si-
per livello (ricoveri a ciclo diurno o ricoveri ordinari) stema di controllo di natura clinico-epide-
e per tipologia di assistenza (ricoveri per acuti, lun- miologica, indirizzato a valutare la tipologia
godegenza, riabilitazione). delle prestazioni erogate e l’appropriatezza
La tariffa associata a ciascun DRG si riferisce al clinica delle stesse in relazione alle condi-
costo medio dei ricoveri attribuiti allo stesso gruppo zioni dei pazienti trattati;
(entro ciascun DRG esiste sempre un certo numero - lo sviluppo dei processi gestionali (il con-
di ricoveri con costi inferiori alla media, accanto a trollo della gestione aziendale in funzione
della relazione tra attività erogate e risorse

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impiegate, il controllo dei risultati econo- fisici e psichici, tossicodipendenti, malati cronici
mici conseguiti da ciascun centro di respon- gravi.
sabilità, il controllo della gestione per linee La funzione di tutela della salute, esplicitata
di prodotto) e le loro implicazioni nei ri- nell’articolo 32 della Costituzione italiana, unita-
guardi della qualità dell’assistenza. mente alle ragioni precedentemente citate, impe-
gnano il programmatore di sistema e quello azien-
Il sistema dei DRG, come ogni altro sistema di dale in un’azione crescente di attenzione, proposi-
classificazione, presenta limiti e vantaggi nella sua zione, attuazione e valutazione di modelli di assi-
applicazione. stenza per queste categorie, caratterizzati da una
Alcuni limiti sono rappresentati dalla mancata forte necessità di integrazione socio-sanitaria degli
informazione sulla gravità della malattia e sul tipo di interventi e nella ricerca di soluzioni economico-fi-
tecnologia utilizzata, dalla necessità indotta nei me- nanziarie per garantire la sostenibilità.
dici di ricoveri brevi e dall’assenza di riscontro sugli Questo tipo di patologie non può trovare una
esiti del trattamento terapeutico. Il sistema APR- risposta esaustiva nei tradizionali centri sanitari
DRG offre la possibilità di disporre anche di stadi di (ospedali per acuti e servizi ad alta specializzazione),
severità delle patologie (De Marco MF et al, 2002) e ma richiede la costruzione di una rete di servizi so-
pertanto consente di intervenire su alcuni di questi cio-sanitari che si prenda carico complessivamente
fattori limitati. dei problemi.
Tra i vantaggi possiamo citare i seguenti: la sem- Con il D.Lgs. 229/99 e lo sviluppo del Fede-
plificazione delle procedure di rimborso, la possibi- ralismo sanitario, conseguente alla modifica del Ti-
lità di correlare la domanda sanitaria con i costi rela- tolo V della Costituzione, si sono identificati in ma-
tivi, l’incentivazione dell’efficienza, l’analisi com- niera diversa nelle varie Regioni alcuni strumenti per
parata dell’attività ospedaliera e la valutazione la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria.
dell’efficienza dell’ospedale e dei suoi reparti di Tra questi ricordiamo:
degenza. • la partecipazione degli Enti Locali al sistema
Per poter utilizzare al meglio le potenzialità di sanitario, con concorso alla definizione del
questo strumento di governo sono fondamentali la PSR, del PAL e del PAT;
strutturazione di sistemi di controllo della qualità • il coinvolgimento di vari produttori, pubblici
delle prestazioni ed il continuo aggiornamento del si- e privati (no profit e for profit) con lo scopo
stema di classificazione e delle modalità di finanzia- di garantire una continuità assistenziale sia
mento (Damiani G, 1998). in ambito sanitario che sociale;
Il sistema di classificazione dei DRG viene uti- • distinzione tra “prestazioni sanitarie a rile-
lizzato operativamente nelle attività di programma- vanza sociale” (al cui interno vi sono quelle
zione sanitaria a diversi livelli (strategico, gestionale ad alta integrazione sanitaria, che rientrano
ed operativo), grazie alla possibilità di costruire da nei LEA e pertanto sono a carico del SSN),
esso una serie di indicatori di attività, di perfor- che sono attività finalizzate alla promozione
mance, di efficacia e di appropriatezza applicabili della salute, alla prevenzione, all’individua-
nel contesto ospedaliero e territoriale come appro- zione, rimozione e contenimento di esiti de-
fondito in altra sede (Damiani G, Ricciardi W 2010; generativi o invalidanti di patologie conge-
Taroni F, 1996). nite ed acquisite, e “prestazioni sociali a ri-
levanza sanitaria”, che sono attività sociali
I SERVIZI PER LE POPOLAZIONI che hanno l’obiettivo di supportare la per-
FRAGILI E L’INTEGRAZIONE sona in stato di bisogno, con problema di di-
SOCIO-SANITARIA sabilità o di emarginazione condizionanti lo
La società oggi è caratterizzata per ragioni stato di salute.
epidemiologiche legate a modificazioni tecnologi-
che, sociali e culturali, da un incremento dei cosid- Sono state, pertanto, meglio chiarite le responsa-
detti soggetti fragili. bilità e le modalità di partecipazione all’integrazione
Il concetto di fragilità comprende popola- dei vari attori coinvolti, anche se ancora sono neces-
zioni a rischio, a forte componente di danno biolo- sarie azioni importanti.
gico/sociale, o a forte bisogno di cura (Trabucchi M, Tra queste ricordiamo la necessità di specificare
Vanara F, 1998) come, ad esempio, anziani, disabili i livelli di assistenza sociale, di sviluppare e

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

consolidare i percorsi assistenziali da parte di eroga- variare da interventi esclusivamente di tipo


tori strutturalmente e funzionalmente autorizzati ed sociale ad interventi socio-sanitari;
accreditati e di individuare adeguate modalità di re- - Centri Diurni (strutture semiresidenziali ter-
perimento e successiva gestione del finanziamento ritoriali per il pieno reinserimento sociale).
necessario alla realizzazione di assistenza integrata
socio-sanitaria per bisogni in crescita esponenziale. L’assistenza ai disabili, sia psichici che fisici,
Queste azioni sono fondamentali per la completa trova già nella Legge n. 104 del 5 Febbraio 192
realizzazione di unitarietà e coerenza del percorso (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione so-
assistenziale che il paziente deve seguire, senza ne- ciale e i diritti delle persone handicappate), i presup-
cessità di innumerevoli e frammentati passaggi tra posti per il coordinamento tra assistenza sanitaria e
operatori, servizi o aziende diverse. assistenza sociale. La legge definisce “persona han-
Nella continuazione di questo paragrafo ci sof- dicappata chi presenta una minoranza fisica, psichica
fermeremo su alcune considerazioni essenziali utili o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa
per lo sviluppo delle linee programmatiche di alcuni di difficoltà di apprendimento, di relazione o di inte-
servizi principali a supporto delle categorie fragili. grazione lavorativa e tale da determinare un processo
L’assistenza all’anziano è complessa e differen- di svantaggio o di emarginazione”.
ziata e, proprio per questi motivi, implica un oneroso Gli interventi sono finalizzati a garantire il pieno
impegno finanziario da parte del sistema di regola- rispetto della dignità umana ed i diritti di libertà e
mentazione, sia per l’assistenza di base alla persona autonomia della persona handicappata; promuoverne
che per i servizi sociosanitari collegati. la piena integrazione in ogni ambito; prevenire e ri-
La tipologia di strutture/servizi posta all’assi- muovere le condizioni invalidanti che contrastano lo
stenza del soggetto anziano è classificabile per li- sviluppo della persona umana, il raggiungimento
vello di intensità assistenziale: della massima autonomia e la partecipazione alla vita
- Assistenza ospedaliera (nei reparti di geria- collettiva; perseguire un recupero funzionale e so-
tria ed in regime di lungodegenza e riabilita- ciale ed infine predisporre azioni volte a superare
zione); stati di emarginazione ed esclusione sociale della
- Ospedalizzazione a domicilio (è rivolta ai persona disabile.
malati cronici con complicanze post-inter- Le prestazioni sono relazionate alla natura ed
venti, che hanno bisogno di cure specialisti- alla consistenza dell’handicap, alla capacità com-
che più complesse coordinate con l’ospedale plessiva individuale residua e all’efficacia delle tera-
in collaborazione con il medico di base e con pie riabilitative.
l’équipe di assistenza domiciliare distret- Dopo la chiusura degli ospedali pubblici e pri-
tuale); vati specializzati nella salute mentale con la Legge
- Hospice (sia residenziali che domiciliari, n.180 del 13 Maggio 1978, i disabili psichici sono
sono di supporto al carico familiare. È indi- stati affidati al Dipartimento di Salute Mentale
cato per le cure palliative ai malati (DSM), che integra nella rete dei propri servizi strut-
terminali); ture ospedaliere e territoriali e, nella maggior parte
- Residenze Sanitarie Assistite (RSA) (per gli delle Regioni italiane, realizza le proprie attività
anziani totalmente o parzialmente non auto- nell’ambito di un coordinamento del Distretto.
sufficienti, o a grave rischio di non autosuf- La persona con disagio mentale è inviata, tramite
ficienza, che non possono essere assistiti né impegnativa, dal medico di famiglia, presso le strut-
con l’ospedalizzazione a domicilio, né con ture del DSM: Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura,
l’assistenza domiciliare integrata); Day Hospital, Strutture riabilitative e reinserimento
- Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): è e servizi residenziali, Centri di Salute Mentale, Punti
una forma di assistenza rivolta a soddisfare ambulatoriali e Centri Diurni.
le esigenze degli anziani, dei disabili e dei I servizi sociali dei Comuni integrano le loro at-
pazienti affetti da malattie cronico-degene- tività con quelle di natura più strettamente sanitaria.
rative in fase stabilizzata, parzialmente, to- I servizi per le tossicodipendenze (SERT) costi-
talmente, temporaneamente o permanente- tuiscono, infine, la struttura di riferimento per tossi-
mente non autosufficienti, aventi necessità codipendenti, alcoldipendenti ed i loro familiari.
di un’assistenza continuativa, che può Gli interventi terapeutici e riabilitativi offrono
un trattamento medico-farmacologico e

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Igiene, medicina preventiva, sanità pubblica (II edizione) – W. Ricciardi et al.

un’integrazione con quelli di tipo psicologico e so- Le ASL, inoltre, si avvalgono dei SERT per la
cio-riabilitativo. collaborazione con i Provveditorati agli Studi, con le
Le ASL, tramite i SERT, assicurano attività re- autorità militari esistenti sul territorio, con il Servizio
sidenziali nell’arco delle 24 ore e per tutti i giorni Sanitario Penitenziario ai fini degli interventi di pre-
della settimana, ai sensi del DM 444/99 art. 5 comma venzione, cura e riabilitazione, con i medici di fami-
1 e 2. L’accesso alle prestazioni è diretto e gratuito. glia degli assistiti ed, infine, predispongono e curano
Altri compiti di tale servizio si realizzano su l’attuazione del programma terapeutico per i soggetti
provvedimento dell’Autorità Giudiziaria con predi- loro inviati.
sposizione di un programma terapeutico e riabilita-
tivo e definizione delle modalità e delle funzioni del
trattamento.

Ovunque proteggi
proteggimi dai no-vax.
Ovunque proteggi
proteggimi dalle epidemie.
Ovunque proteggi,
previeni nel bene.
Ovunque proteggi,
proteggimi nel male.

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