Dante: occupa in altre nazioni come ad esempio in America un posto nella World Literature Alcuni aspetti della sua biografia sono estremamente importanti nella "creazione di Dante" Incontro con beatrice, avvenuta a nove anni 1321. Tema della Vita nuova A dodici anni Dante si fidanza, con Gemma Donati [tipico dell'epoca] Donati era una famiglia nobile, mentre Dante apparteneva alla borghesia, questo influenza tantissimo la concezione della nobiltà. Per Dante non è una questione di sangue ma chi riesce tramite la cultura a raffinare se stesso
Vita nuova / vita nova → problema filologico → è solo a partire dalla stampa che il titolo PROPOSTA DI GORNI, 2 LATINISMI acquisisce grande importanza. Audio minuto 16
Prima della vita nuova, esiste una produzione lirica dantesca che confluisce alla vita nuova, ma comunque in gran parte è estranea ad essa. Le rima non sono un opera voluta intenzionalmente da dante, esse sono risultato di un lavoro di raccolta moderno, si tratta delle rime extravaganti? Che sono escluse dalla vita nuova, oppure contenute in essa ma che hanno avuto una vita estranea da essa. Es Ballata per una Ghirlandetta PAGINA 107 Il fiore e il detto d'amore, oggi non vengono più attribuiti a Dante
Vita nuova → Prosimetro → misto tra poesia e prosa. L'universo culturale di un medioevale va concepito come un sistema perfettamente oerente in cui i singoli fenomeni rinviano sempre ad un soprasenso simbolico. Mano di dio che opera per dare un senso alla vita, la stessa vicenda amorosa storia Dante e Beatrice acquista un senso simbolico e ha un posto nel cosmo. Nulla accade per caso nel medioevo. E non ci sono neanche le causazioni storico- materiali, come per noi moderni. Vita nuova non è solo vita giovanile ma piuttosto vita profondamente rinnovata dallo spirito interiore. Rinnovamento portato da Amore, che ha si caratteri stilnovistiche ma anche elementi moderni. minuto 29 metrica. I diversi componimenti non sono raggruppate per genere metrico, come di solito avviene nei canzonieri medievali, Piuttosto Dante decide di collegare tramite un filo narrativo questi 31 componimenti. La prosa ha qui la funzione di collegare narrativamente e spiegare attraverso le divisioni [spiegazioni / commenti], perciò la prosa contestualizza la poesia, questa è una struttura riconoscibile nelle opere medioevali latine, non è presente nel volgare. Minuto 32 Altro precedente è dei canzonieri trovatori, alternavano le razo(s) e le vida(s). Dal un punto di vista di ideologia si può far riferimento alle confessioni di Sant'Agostino, 1°autobiografia moderna, che scrive dalla sua interiorità e non solo della posizione propria nel mondo esterno. Questo schema prosimetrico è qualcosa di molto gotico che già un intellettuale distante da Dante, Boccaccio, che guarda con sospetto alle parti in prosa e nella sua copia le rimuove, ciò è dovuto al fatto che da allora è predominante come ideale Petrarca, nel periodo di pre-umanesimo cambiano anche le struttura che specchio degli avvenimenti esterni/politici/sociali. Le ipotesi son che dante abbia Composto il libro negli anni 1292-93. IL testo esordisce con il primo incontro con Beatrice e gli effetti sconvolgenti di questo incontro, egli insiste su una fenomenologia dell'amore basato sullo shock causato dall'amore PAGINA113. Nove anni dopo l'incontro Beatrice concede il saluto a Dante, ATTENZIONE ALLE SIMMETRIE COSMICE. Accadono una seri di cose che noi oggi descriveremmo come soprannaturali ma che per l'epoca erano completamente naturali. Per proteggere la nobiltà ed onore di Beatrice, entra in gioco una donna schermo, ma il comportamento di lui diviene troppo evidente e allora B. decide di togliergli il saluto, lui entra in una crisi profonda con attacchi di panico tanto che alla fine viene deriso dalla stessa B. Dante esce da questa situazione solamente con l'incontro con le donne che hanno intelletto d'amore. La morte di Beatrice come parte finale, il quale lutto dura 1 anno. 3 parti → innamoramento → crisi →non designati dall'autore → lutto Anche la morte di Beatrice ha un senso, non nella vita terrena ma nella vera vita, quella successiva, il paradiso, dove lei continua la vita beata. Il testo si conclude con un annuncio di una nuova opera in cui Dante racconterà questa vita vera come nessuno ha mai fatto, è facile vedere in questo explicit la commedia, e soprattutto il paradiso.
PAGINA 117 Ogni bocca diventa muta per il tremore E gli occhi non osano di guardarla Ella cammina sentendosi lodare da chi la vede Benevolmente vestita di umiltà [come se nell'esteriorità trasmettesse l'interno] E pare che sia un essere venuto Dal cielo a mostrare un miracolo si mostra a tal punto bella a chi la guarda Che trasmette agli occhi una tale gentilezza che chi non la può intendere non la può capire
Questa poesia indica un superamento dell'ideologia del mondo cortese, essa si basava sulla metafora feudale, per cui la donna sta al poeta come il feudatario al suo sottoposto. Nella lirica cortese la lode della donna non è mai disinteressata, ma ha sempre un fine / ricompensa. Le prime poesie della Vita Nuova si basano su questo schema man mano che procede la vicenda, Dande si rende conto che Beatrice deve essere lodata ma senza avere pretese di ricambio, una lode disinteressata ed incondizionata. Questo è un primo elemento interessante di novità.
PAGINA 161 donne che avete intelletto d'amore Canzone che si rivolge alle donne che sanno cos'è l'amore e la sua vera natura, dicendo loro di voler parlare di B. con loro ma non perché crede che sia possibile finire le lodi che meriterebbe ma semplicemente per ragionare/sfogare la propria interiorità. Nella seconda stanza Dante fa addirittura intervenire un angelo, con questi versi ci sta dicendo che Beatrice non è soltanto un essere umano ma che ella con il suo semplice essere è testimone della perfezione del mondo e quindi di Dio. Il sentimento d'amore può trovare una reale giustificazione solo se viene integrato in una visione religiosa, sensato solo se riconosce che ella è messaggera di dio, le vicissitudini sono di natura trascendente che vanno oltre la natura dell'individuo. Già per Petrarca questo tipo di amore è solo memoria del passato, dove l'amore per la donna non sia intrecciabile con l'amore per Dio, o l'uno o l'altro. Dante invece lo motiva proprio con la ragione …
1302 anno dell'esilio da Firenze, o meglio viene negato la possibilità di rientro perché incappa nelle lotte tra bianchi e neri. Rime petrose Trattati come il Convivio PAGINA 123 anche questo un prosimetro, ma a differenza dalla V.N. ha un contenuto filosofico, la metafora è quella del banchetto in cui Dante si propone di raccogliere le briciole del sapere che cadono dalla tavola dei sapienti, intende raccontare a tutti le grandi verità che venivano diffuse dalla filosofia in latino. Il volgare è qui strumento di divulgazione della conoscenza. La vera nobiltà è la perfezione di raffinazione tramite la cultura, quindi il volgare ha questo strumento ma senza togliere l'autorità al latino che rimane lingua propria della conoscenza.
Il De vulgari eloquantia PAGINA 128 è scritto in latino perché è differente l'auditorium, e si tratta di come usare il volgare per la diffusione della conoscenza. Composto da 4 libri. Dante fa derivare tutte le lingue dall'ebraico, dalla confusione ebraico linguistica egli fa derivare i tre ceppi centrali della lingua. Un'altra stranezza è che sostiene che sia il volgare precedente al latino, il quale è una lingua artificiale creata tramite consenso, e mai veramente usata. La linguistica di D. è ovviamente estremamente influenzata dalla teologia, e dalla auctoritas. L'argomento delle autorità tipo: è così perché lo ha detto Aristotele o perché lo dice la Bibbi. È un principio medievale che va oltre alla ragione. Interessante è la fenomenologia dei volgari principali, individuandone 14 che si differenziano al loro interno. Egli ricerca un volgare perfetto, illustre in senso di illuminare la conoscenza, cardinale perché deve funzionare da punto centrale, aulico in funzione giuridica, curiale perché deve poter servire ad una corte. Dante non o trova questo volgare, neanche nel fiorentino da lui usato, conclude che vada costruito con l'aiuto dei grandi poeti che insieme devono raffinare il materiale linguistico poetico esistente. Primo esempio di canone della letteratura italiana.
Entrambe le opere sono incompiute perché inizia già qui a comporre la commedia che lo occuperà fino alla morte.
Commedia: Già con il titolo abbiamo un problema di carattere filologico, il titolo originale non lo conociamo, il titolo: "La divina commedia" è un titolo nato successivamente al testo stesso, risale circa nel '500. A parrtire dall'edizione i Petrocchi, si dà il titolo Commedia , anche se dante si riferisce al proprio lavoro come ad una Comedìa. LA commedia nel medioevo è quel genere che sviluppa un racconto che inizia in una situazione problematica e che finisce con un lieto fine. I medioevali avevano della commedia antica, una conoscenza assai carente. Oggi chiameremmo questo genere un intreccio comico. L'altro elemento che attribuisce la commedia a uno scrittore medievale è quello dello stile, la commedia viene scritta in un lessico non drammatico. Questi due elementi fanno sì che egli lo auto-descriveva come una Commedìa. Il periodo scrittorio non si può definire, non abbiamo alcuna firma di Dante e in questo modo non possiamo riconoscere i tempi. Probabilmente la composizione inizia nel 1307/8, sicuramente dopo il suo esilio da Firenze. I singoli canti, sembrano aver avuto una vita indipendente, precedente alla raccolta delle 3 cantiche pubblicata dal figlio di Dante Iacopo. Nel medioevo il concetto di pubblicazione è molto più vado rispetto a quello che immaginiamo oggi. La letteratura circola in forma manoscritta, in questo periodo pubblicare significa, consegnarla più meno consapevolmente ad una 2° persona che inizia una tradizione manoscritta. Nel periodo del 300, si diffondono circa 800 codici della Commedia, da essi si può più o meno risalire all'originale.
Riferirsi al proprio poema come una commedia pone due problemi: Stilistico = dire che la commedia f auso di uno stile basso /umile, non indica che i temi di essa siamo altrettanto. Questa è una gande novità di Dante. Lo steso stile scrittorio viene usato sia per per la cantica dell'inferno, ma anche per quella del paradiso. Dante usa termini ed espressioni popolaresche anche negli ambiti e nelle bocche dei personaggi alti. Auerbach afferma che Dante è colui che per primo insegue una vera e propria mescolanza degli stili. Rompendo completamente la Stiltrennung, che la letteratura gallo romanza aveva instaurato attraverso i secoli, rifacendosi alla letteratura classica. Questa mescolanza iniziata da Dante dura fino alla nuova proposta classicista di Pietro Bembo, ovvero fino a quando si instaura l'idea che non bisogna sperimentare troppo con gli stili, caratteristica del neo-classicismo. Narrativo
3 → terzina incatenata, costrutto metrico formato da endecasillabi, inventa una stura metrica completamente nuova. PAGINA 144 il verso centrale della terzina anticipa la rima "centrale" della terzina successiva. Questo dà la possibilità di creare una forte unità e "compostezza" al testo senza però creare monotonia del testo accademico PAGINA 139 → immagini strutture geografiche
Rispetto al sistema dei generi medievali la Commedia dove va inserito? L'estrema mescolanza rende assai complicato posizionarlo. Grande peso per Dante ha sicuramente il modello Virgiliano, non ha caso sceglie Virgilio come sua guida. L'Eneide del resto veniva letta nel medioevo, non solo come epos [celebrazione di un popolo origini carattere nazionale]; la commedia celebra l'identità religiosa dell'europa, lo si può considerare quindi un poema epico ma non come celebrazione di un singolo popolo, ma come celebrazione di un universalità. L'Eneide veniva anche letta nel medioevo in chiave allegorica, come raffinamento dell'anima, sul piano letterale con la stoia di Enea, invece sul piano allegorico coincide con il cammino di chiunque, con una forzatura per noi, al tempo il testo classico veniva letto anche tramite dei codici religiosi. Un altro testo a cui si rifà sicuramente Date è quello delle visioni [visio paoli] dove generalmente si aveva delle visioni dei mondi ultraterreni. Nella Commedia si parla di allegoria perché è sì una tecnica usata da Dante, ma anche l'uso di una struttura narrativa composta da elementi simbolici dal valore sostanzialmente astratto. Nell'incipit dell'inferno Dante racconta di essersi smarrito, i simboli raccontati hanno un evidente significato allegorico. Minuto 48 La scena descritta è quindi una scena allegorica non realistica. Un 'allegoria è comprensibile solo se mittente e ricevente condividono lo stesso codice. Dante non si limita ad adottare un linguaggio allegorico, anzi spesso fa riferimento alla propria vicenda autobiografica, cosa che si era mai presentato in nessun altro poema epico. Un Critico francese ha definito la Commedia come un principio di autofiction, ovvero un auto biografia di fatti non accaduti, ovvero una struttura biografica ma che comprende una serie di azioni che sono verosimili. Il concetto di realtà di un uomo del medioevo è assai differente dalla nostra, aveva un aspetto più profondo che nella nostra cultura è scomparsa. Un altro elemento molto interessante è il realismo figurato, definito così da Auerbach; figura in quest'epoc aha un significato molto specifico. I padri Patristici adottano nel leggere la bibbia 2 metodi, quello allegorico l'altra è quello di leggere la Bibbia in modo figurale. L'allegoria si serve di modelli astratti, la figura invece è un personaggio/evento/storia, che si è realmente verificata e che proietta il suo significato nel futuro.
Esempio : Sant'Agostino afferma che l'antico testamento è figura del nuovo testamento; ciò vuol dire che quello che si racconta nel libro della genesi sono cose realmente accadute le quali prefigurano una verità che si compirà nei vangeli. Duplice rapporto figura-adempimento. Adamo è figura Cristi; Mosè è anticipazione di Cristo. Si tratta di un sistema di equivalenze molto stabile.
Secondo Auerbach questo scema figurale sarebbe stato pensato da Dante quando crea i personaggi della commedia, essi hanno uno stato figurale, essi adempiono adesso post-morte ciò che la loro vita aveva prefigurato. Vita terrena prefigurazione del vero senso della vita che si manifesterà soltanto dopo la morte. l'anima dannata o il beato sono il compimento di ciò che le persone erano state in vita. Questo schema riprende la struttura Patristica di lettura della Bibbia. Ci ricorda che la vera vita per i medievali è appunto quello che succede dopo la morte. Mostra la concezione del mondo che permea tutta la letteratura e la vita dell'epoca. Auerbach afferma che dopo Dante non vi sia più questo stretto rapporto. Non esiste più l'idea che dio costruisce questi rapporti profondi e strutturali.
Antica vulgata → 800 scritti che testimoniano della prima fase di diffusione della Commedia Non leggiamo l'originale dantesco ma delle ipotesi.