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sj^
(gii
HA DETTO?
DI CITAZIONI italiane e stra^
ORIGINE
TESORO
NIERE
DI
LETTERARIA E STORICA ^
Giu^
^
SEPPE Fumagalli,
bibliotecario a Milano
Ulrico Hoepli
Milano *
1904
^ ^ ^ ^ ^ ^
>^
>^
>^
^^
-^
v^
>v
3^
PROPRIET LETTERARIA
159-903.
Firenze, Tipografia
di S.
12
INDICE DEL
VOLUME
CHI LEGGE
Pag.
IX
PARTE PRIMA
I.
libri
e delle biblioteche
2. Affetti,
9
12 ij
tempo, noia
Amore
inganno
Avarizia
Bellezza e bruttezza, doti del corpo
21
6. Astuzia,
7.
29
31
8.
33
37
40
lodi
Buona
42
48
51
.
53 55
....
57
17.
62 65 67
71
18. Contentarsi della propria sorte 19. Coscienza, gastigo dei 20. Cose fisiche
falli
21.
79
22.
Cupidigia, egoismo
Pag.
89
93
107
23.
Donna, matrimonio
24. Errore, fallacia dei disegni, insufficienza dei propositi. 25. Esperienza
26. Fallacia dei giudizi, false apparenze, regole del giudicare. 27. Famiglia 28. Fatti e avvenimenti storici
no
115
120
124
129
131
31.
32.
Fiducia, diffidenza
134
135
143 147
Fortuna, fato
Giorno e notte
150
157
Governo,
leggi,
politica
165 184
38.
Gratitudine, ingratitudine
186
immaginazione
vendetta
199
41.
Ira,
collera,
ingiurie,
offese,
207
213
218
221
227
235
Morte
248
paesi
250
271
.276
286
51.
290
e l'Italia in particolare
298
315
54. Paura, coraggio, ardire 55. Personaggi storici e letterari 56. Piacere, dolore 57. Povert, ricchezza 58. Preti, sacerdoti, chiesa
324
335
339
344
Pag. 348
354
357 368
371
377
390
402
67. Sapere, studio, ignoranza 68. Saviezza, pazzia 69. Schiettezza, verit, bugia, simulazione, ipocrisia, adulazione
405
412
415
.....
426
445
"jz.
Speranza, disperazione
449
452 457 461
Tempo, ponderatezza,
riflessione
76. Ubbidienza, fedelt, rispetto "JT. Vestire 78. Virt, illibatezza, modestia 79.
464
469
471
Via
477
PARTE SECONDA
80. Frasi d' intercalare comune
483
81. Modi
proverbiali e similitudini
500
512
526
543
84. Idiotismi
551
delle frasi
567
625
Sg.^
CHI
LEGGE
La prima
la fine del
mia
conoscenza posso dirmi, quasi senza riserve, soddisfatto e superbo, non meno che grato.
Quale
sia lo
dissi nella
un modesto tentativo
ed
mente note
di frequente
sia
Quindi esso contiene una copiosa scelta di citazioni da classici nazionali e stranieri, prosatori e
poeti, di frasi storiche, ossia di frasi dette in de-
di
A
esse
chi legge
con quella maggiore precisione che mi era possibile chi V ha detta, e di indicarne scrupolosamente le fonti storiche e letterarie: qua e l, per rompere la monotonia di
di stabilire
ho cercato
aggiunto delle notizie curiose di storia e di erudizione, qualche aneddoto, qualche squarcio letterario.
pagina ho dato la traduzione ad eccezione di quelle in lingua francese, di cui la conoscenza si presuppone in ogni individuo mediocremente
pie' di
colto.
A meglio chiarire
lavoro,
il
non sar inutile insistere sul fatto che questa una raccolta di citazioni storiche e letterarie, vale a dire di frasi delle quali si pu e si deve rintracciare l'origine nei detti e nei fatti di qualche
personaggio storico, nelle opere di qualche scrittore antico o moderno. Non una raccolta paremiologica, quindi non
possono n debbono cercare sentenze proverbiali n italiane n latine n d'altre lingue. Qualcuno 'vorrebbe trovarci senci si
z'
che infiorano
nostri
discorsi,
ditteri,
medie-
non registra il Bchmann n altro degli autori che ho scelti a modello: come ragionevolmente non posso citarli io. Questo, ad esempio, risponder ad un cortese critico, il quale mi
questi
Ma
la frase
De gusti-
chi legge
sul
romano la paternit di questo lat7ius grossus? Invece non altro che una facezia scolastica del medio evo
che
si
genere del Gratatio capitis facit recordare cosellas o del Noji est de sacco ista farina tuo ; e nessuno potr mai sapere il nome d-ell' ignoto goliardo
sul
che primo la
disse,
come non
si sa,
si
sapr mai,
deficere,
quam
o chi disse Promissio boni viri est obligatio, o V autore degli infiniti brocards giuridici: Neganti in-
cumbit probatio ; Potior tempore, potior jure ; Testis unus, testis nullus ; De minimis non curat praecercare frasi siffatte nel mio repertorio tempo perduto, e il lagnarsi di non trovarcele non ragionevole: tanto varrebbe farmi colpa di non avere in queste pagine investigato chi sia
tor, ecc. Il
r autore di Moglie
glio
Meli-
un fringuello
oggi che
un
tordo
domani
(i).
melodrammatici io abbia ecceduto: e qui la critica, almeno per la prima edizione, non era senza fondamento. Ma non mi mancavano le giustificazioni. L'incanto della musica dei nostri sommi compositori (dicevo nella prefazione alla prima edibretti
(i)
Mi
fra
le ragioni
zione)
ha reso popolarissime
alle
in Italia
insieme
melodie che
le ispirano,
Su
dieci persone
hanno Divina Conmedia, bench non osino confessarlo, ma forse una sola che non abbia sentito
ce ne saranno sempre sei o sette che non
letto la
la
Norma
riesca
verso:
dolor pot
il
digiuno
ma
il
Mira, Norma,
ai
tuoi ginocchi
ovvero
1'
Addio
del passato.
melodramma-
diventano col tempo meno note, pure restando vive nella tradizione comune, bench il
variare dei gusti e della
moda
abbia tolto di
re-
tito in teatro
non hanno mai senV Elixir d' Amore ; e per loro riesce notizia nuova e curiosa che dal suo spigliato libretto sia venuta a noi la trita frase Anche questa e da cogitar. Quanti di coloro che la ripetono, saprebbero dire, senza ricerche, l'opera cui appartiene ? E quello che si dice per noi vale a pi forte ragione per gli stranieri, che conoscono, pur troppo.
della generazione che nasce,
A
il
chi legge
XIII
finch la
farlo:
si
memoria dei contemporanei permette di veda ad esempio quel che ho scritto al n. 1050 a proposito di un gi- famoso coro della Donna Caritea di Mercadante, e si leggano le parole che su di esso, sui ricordi patriottici che ce lo fanno sacro, e anche su questa questione delle citazioni liriche ha scritto Alfredo Comandini in un recente e diligente suo libro. Nondimeno, poich alla maggioranza questo lusso di spigolature librettistiche non garbava, ho sfrondato largamente in questa parte, e ne ho lasciate fuori non poche. Quanto alla disposizione materiale del volume in un certo numero di paragrafi, bench possa a taluno sembrare che essa renda pi lunghe le ricerche, che sia inutile in un libro di consultazione, che il filo discorsivo col quale ho tentato di riunire le diverse frasi sia in molti luoghi pi che
tenue, puerile, in altri fastidioso, in tutti superfluo
(e
non potrebbe
i
un
fatto
che
sultatore
qualunque rapida
la classificazione
delle quali
non
si
una volta ha stampato che nel Chi V ha detto? mannell'indice alfabetico. Per esempio qualcuno
A
cava
la frase
chi
Icp-crc'
Ma
dice
il
testo
Date a Cesare qtcel ch'e di Cesare, non dice cos dice Reddite qtt sunt
;
si
trova nell'in-
richiamo
il
al
n.
esattamente
testo,
egualmente trovava la frase medesima. Ma e' di pi questo che il mio volume non per gli eruditi, i quali sanno gi tante cose senza bisogno di esso, per il pubblico spicciolo. E il pubblico, almeno in Italia, non compra un arido libro di erudizione in forma di dizionario; e se ha fatto buon viso alla mia fatica, devo in gran parte lasciarne il merito alla disposizione da me adottata, la quale, alla meglio o alla peggio, ne ha fatto un libro di cui, almeno per qualche
Giustizia, liti ed
:
Per
lo
schema
di classificazione,
mi sono dunque
il
Cap-
Naturalmente
io
pure
ci
ci
ho portato
tutti
quei ne-
ho aggiunto, facendone
la
seconda parte del volume, alcuni paragrafi pi comprensivi destinati a contenere e ordinare sommariamente, per lingue e per et, quelle frasi per
le
quali
una
cht legge
od anche impossibile. L' indice dei paragrafi e le annotazioni che ho fatte in principio a molti di essi nel testo, chiariranno meglio il mio concetto
in questo ordinamento.
Alle illustrazioni di moltissime frasi, che gi si trovavano nelle prime edizioni, ho fatto correzioni ed aggiunte non poche n lievi; ho riscontrato sugli originali un gran numero di altre frasi che
prima erano citate soltanto su fede altrui, cosicch oggi ben poche sono rimaste le citazioni di seconda mano, e il libro nella quasi sua totalit
Ho
final-
mente aggiunto altre 129 citazioni, di guisa che il numero di quelle che tolsi via dalla prima edizione, 28 dalla seconda e 8 dalla terza,
essendo 76
(ed erano pressoch tutte frasi di libretti d' opera)
nuova numerazione salita da 1575, qual'era nella prima edizione, a 1936 nella quarta. Anche la mole del volume considerevolmente aumentata, tanto per le frasi nuovamente aggiunte, quanto per le nuove illustrazioni, i nuovi raffronti
la
storici e letterari.
(i)
titoli
(l)
Palermo,
Remo
Arbib (Edoardo),
uomini par-
FOURNIER (Edouard)
1886, in-i8.
et curiosits
L'esprit dcms
l'histoire.
Recherches
sur
les
mots
1883, in-i8.
ho attinto in queste diverse edizioni elenco aumentato nella presente ristampa dei titoli di due
;
nuovi
libri
il
cou-
Alexandre
toire
(Roger) ,
Le Muse de
dictons
la
Conversation
reperlitt-
de
citatiofs
franaises,
et
modernes, curiosits
3'"*^
raires,
historiques
anecdotiques.
dition.
Paris,
Emile
Bouillon,
1897, in-8.
(Georg),
BCHMANN
Robert-tornow
Spener,
.
Geflgelte Worte.
Der
Citatenschatz des
und
Walter
XX.
verb,
Haude und
1900, in-8.
(Georg),
Winter
ZZI
Augsburg,
Adelbert
Votsch,
Nehry
Citatenschatz.
Geflgelte
Worte,
Sprichwrter
und^ Sentenzen.
Auf Grund
Franc.
King (Wm.
tions,
Henry),
Classical
law
ter^ns
and Portuguese. With translations, tes, and indexes. New and revised
references,
edition.
London,
Whi taker
&
Sons,
1889, in-8.
Dalbiac and Harbottle, Dictionary of quotations. London, Swan Sonnenschein & Co., in-8. (Pubblicate le tre prime parti
:
English Quotations,
Classical Quotations,
edit.,
;
1897;
and
Italian
Quotations,
Quotations)
TTH
pest,
(Bla),
Szdjrul.szdjra.
magyarsdg
i
szdll igei.
Buda-
M1CHELSON (M.
Sanktpeterburg,
tip.
Chodtschi
Mtki slowa, 2^
in-8.
isdanie.
Rozan
Paris,
chi legge
(i)
il
Arbib
sui penita-
sieri,
sentenze e
ricordi del
Parlamento
liano.
Di
tutte le opere
citate in nota
mi sono
mia e cortese aiuto a questa ristampa ho trovato anche in vari gentili cooperatori, dei quali piacemi qui ricordare con riconoscenza il conte Francesco Lurani di Milano, il prof. Gustavo Uzielli di Firenze che mi ha comunicato le schede da lui messe insieme anni addietro per una compi;
il
prof. Fer-
dinando Hoffmann di Stockbridge nel Massachussets (Stati Uniti di America) il quale mi ha favorito
Hertslet (W.
neu
L.),
Haude und
TTH
Mendemondk.
1896, in-8.
,
dapest, Athenaeum,
Vannucci
Editrice
(Atto)
Lombarda, i88o*83,
(A.) ,
in-8.
Otto
Padova, 1882-85.
. .
1886 e segg.
lume dice
tranne
il
non conoscere
!
altre
Persichetti
3'
Pretende quindi
mia, pure
arri-
vata alla
rebbe
facile di
dimostrare eh'
egli
ha usato e abusato
oltre ogni
il
ho spogliato
suo
e ne
ho
tratto
57 citazioni
ma
le
ho
tutte
rivedute sugli
ho dovute correggere.
chi legge
un vero
facilitare
1'
1'
ho corredato
di
copiosi indici.
Un
una unica
primi
serie alfabetica
non
ma ancora
si
delle frasi
che
citano separatamente
questo
le frasi originali.
Un
tiene
nomi
commentarono od illustrarono, ecc. e finalmente un ultimo indice delle cose notevoli permette di
;
il
volume e d
la
La
dici
che
le
completano,
ci
porgono argomento a
s'
intrave-
dono
ma-
tassa della fortuna delle frasi. Per esempio le citazioni in poesia superano di
in prosa, e se
gran lunga quelle perch i versi, a cagione del ritmo e della rima, sono assai pi mnemonici della prosa. Delle non molte citazioni
ne capisce
la ragione,
si
tiene
A
una
italiana, la
chi legge
sol-
tanto quando contenga qualcosa di veramente originale sia nel concetto, sia nella forma.
citazioni straniere
fra le
le la-
tengono
il
primo posto
trimonio larghissimo, spigolandole nei classici immortali della civilt romana, nella Bibbia ed anche
in molti testi della bassa latinit; poi le francesi,
spettanti ad
re-
meno
colti.
Pochissime
le
che negli originali. E notando poi quali siano autori pi di frequente citati, vedremo a un
presso quali siano
i
gli
di-
pi popolari oggi nel nostro paese, il che, si avverta bene, non vuol per nulla dire pi letti; infatti abbiamo in primo luogo la Bibbia, e subito appresso Dante, l' uno e V altra pi citati che letti, quindi, andando in ordine decrescente, e non tenendo conto dei librettisti di melodrammi, Virgilio e Orazio, il Petrarca, il Metastasio, Cicerone, il Tasso e il Manzoni,
libri
il
Giusti,
La Rochefoucauld,
raro),
di cui le sen-
nome
Ovidio, Seneca il giovane, Ariosto e Voltaire (non sempre citato a ragione, anzi pi volte a torto che a ragione), il Leopardi, T Alfieri, il Monti, Shakespeare,
non nuovo ne
Giovenale, poi tre nostri grandi poeti, il Foscolo, il Carducci e il Parini, Plutarco, S ve-
due grandi comici, Terenzio e Molire, lo Stecchetti, e finalmente in pari grado, Tito Livio e Publilio Siro. Anche altre considerazioni pu suggerirci il libro, ove si ponga mente alle curiose trasformazioni che hanno subito le citazioni storiche e letterarie. Delle frasi storiche, si pu dire senz'altro che i tre quarti sono apocrife, in ogni modo non sono mai esatte. Se si risale, come ho cercato di fare, alle fonti originarie, le si trovano sempre trasformate: il pensiero sar quello, ma la forma sempre meno solenne, meno rettorica. Il popolo se ne innamorato, e le ha accomodate, vezzeggiate, rese pi sonore. Era anche legge di selezione naturale, altrimenti non avrebbero potuto sopravvivere nella memoria delle persone indotte o meTONIO,
i
diocremente colte.
spessissimo
Anche le citazioni
bench
ci
letterarie
sono
inesatte",
bocca a persone, nella media, di maggior coltura. Per anche per queste si fatto, ogni volta che si potuto, lo stesso lavoro inconscio di accomodamento. Sono anche frequenti quelle frasi che
si
un
significato al quale
respettivi autori
non
si
sognavano
il
di pensare, cio
ben diverso da
;
e basti citare
il
per tutte
virgiliano
res,
Leda potentes
A
i
chi legge
xxi
danteschi Provando e riprovando, Descriver fondo a tutto r uftiverso. Aver perduto il hen dell' intelletto. N mancano le frasi che si attribuiscono a
qualche famoso
state
scrittore,
ma
da
lui dette
scritte, e
i
posteri
hanno condensato
dall' in-
tali
filosofi scolastici
con
le
parole di
lui,
e molte altre sentenze dottrinali, per esempio il famoso Omne vivuni ex ovo di Harvey. E potrei prolungare queste considerazioni, se
non
preferissi di lasciare
che
l'
acume
del cortese
Brera
G. Fumagalli.
-(sXoivr)-
CHI L'HA
DETTO?
PARTE PRIMA
1-
Presento
al
non
si
il
catalogo della
antica e
lo
di Rettorica usata
si
moderna
di
celava sotto
pseudonimo
Ma
se
il
dilettante di
umo-
doveva inaugurarsi
il
i
il
chiudersi soltanto
al
pubblico
tutti
non
mio.
tino
ricercatore,
pure divertenil
repertorio
Non
vi
si
troveranno
frasi
che siano
torio,
generalmente conosciute.
allora perch
il
reper-
conoscono?
Ma
se tutti ripetono
con compiacenza, e
tenze,
tati
modi
di dire, passati
{*),
e divenlet-
(*) Vedi Quintiliano, Instil, oral., V, 11, 41 " Ea quoque, qu vulgo recepta sunt, hoc ipso, quod incertuin auctorem habent, velut omnium fiunt, quale est: Ubi amici, ibi opes: et, Conscientia mille testes; et apud Ciceronem, Pares autem, ut est in vetere proverbio, cum paribus maxime congregantur. - Vedi anche a pag. 21, nella nota al num. 73.
:
Chi
rha
detto?
[1-2]
taratura,
non sempre
1'
tutti
talora
sciute,
neppure
e che
esatto significato.
Anche
ognuno
non sempre
si
ricorda con precisione da quali passi delle loro opere siano tolte,
ci che
si
perci
non
faccia meraviglia
altri
Petrarca, o di
ma
egli sicuro di
canto,
il
neppure
si
gemme
letterario, trover delle ciance sciapite, degli orribili versi tolti dai
melodrammi pi
delle frasi citate
in
pudor /), giacch alla scelta non ha presieduto nessun criterio estetico, ma Anche
quelle
ad
dal primitivo,
anche pi di frequente di
il
pubblico ha
il
diritto
Insomma questo
si
deve apprendere
1'
comunemente non
1.
creda,
dal
momento che
L'exactitude de
citer, c'est
un
art.
talent
beaucoup
Sanchez, Rmarques).
gemme
frammiste a molte
pietruzze di nessun conto, che io, ridotto al modesto ufficio di archivista della rettorica contemporanea,
mandare
in bando.
raccolte quel
Pu quindi giustamente dirsi delle frasi che Marziale diceva dei suoi epigrammi
:
2.
ep. 17, v.
1).
2.
Ce ne sono
ma i pi
sono
cattivi.
[3-5]
3.
"ETisa TTispevia.
che Giorgio
Bchmann
presente, e
un
piano
di
cui
sono
Germania.
letterarie
da
moderni
vi
sono
frasi storiche
vi
comune
scrittore
Fournier, autore
delle quali
4.
Il
comme
pour
des
en circulation:
il
faut,
qu'ils
bonne plume
d.,
pag.
sc.
85).
versi di
II,
i):
Tous
Partant d'un
homme
sans clat;
Ce
Si c'tait
un grand qui
parlt.
Vi sono pure
meno parco
pur alleviare
nell'
le altre,
poich bisognava
il
e rendere
facile,
libro, di per
un poco pi
memore
del precetto
oraziano
5.
Omne
tulit
utile dulci,
La metafora contenuta
nelle
tre
3.
Parole alate.
Ottiene la generale approvazione chi unisce l'utile al dolce,
dilettando e istruendo al
5.
tempo
stesso
il
lettore.
Chi
Vha
detto?
[6-9]
mizii
si
facevano nel
modo
seguente
recinto
suo
voto ad un
nome
nomi
di tutti
candidati;
i
quindi
la frase alle
omne
facezie
tulit punclu?i,
voti.
Quanto
auguro
;
ai
non dimentichino
che
non vogliano
pu
:
attribuirsi
il
melan-
Quintiliano
Potius
perdidi.
VI, cap.
3,
28).
A
ficato
molte di
sentenze
popolo che
le
che
loro autori
scrissero
altri
la
massima
seriet.
campi
pretazione che
le righe,
parole testualmente
non avrebbero,
leggere fra
chi
mai
che uccide?
Littera
Questo
enim
occidit, Spiritus
{Epist. S. Pauli, II,
autem
vivifcat.
6).
ad
Corinthios, cap. 3, v.
il
composto con
da anni
vero
9.
la
mio
libro
non ha dav-
pretesa di essere
Le
main d'un
vient pas.
nella Vie de
l'
Cristo scrisse
Fontenelle
Acadmie
7.
Preferii rinunziare
8.
La
lettera uccide,
[10-14]
dell' ab.
1729,
to.
si
pu
dire
di esso quel
che
Dante
10.
e cielo e terra.
e.
(Dante, Paradiso,
XXV,
v. 2).
Oh, no davvero
pensava,
rima) che
la
mia
fatica
amore
della
11.
Il
fare
il
un
libro
meno che
niente
Se
Questo libro
libro fatto
non
rifa la gente.
affido al be-
invece
non
dei dotti,
ma
di tutti
sono
o
la
pi, ai quali
un bel giorno pu
fare difetto
memoria; quindi
i
12.
cisposi occhi gi
da
come
di
Parini nel
d' inesattezze
Moda
che precede
il
omissione,
ma
il
vecchio (conser-
una
lettera
13.
Nullum
(C,
esse librum
tam malum,
ut
non aliqua
lib.
parte prodesset.
Plinio Cecilio Secondo, Epistole,
Ili, ep. 5).
infatti
14.
Habent sua
fata libelli.
;
ma
che
13.
Non
non potesse
in qualche
parte giovare.
14.
Anche
piccoli libri
hanno
il
loro destino.
Chi
Vha
detto?
C^S-l]
invece di
carmen heroictim,
258).
Ecco
il
verso intiero
Pro captu
lectoris
habent sua
libri,
fata libelli.
anzi gi
ci
siamo venuti da
Non
avrei
la
15.
Un
livre est
jamais.
un bel verso che la chiusa di un sonetto di Desbarreaux-BerNARD, e che il drammaturgo francese Ren-Charles Guilbert (pi
noto, dal luogo di sua nascita, sotto lo pseudonimo di Pixrecourt)
aveva
fatto
y
stampare
neW ex-Ubris
come Teodoro
Leclercq aveva
ticamente
zione
:
ai curiosi
16.
Tel est
le sort
il
Souvent
Un
est gt.
1538)
(ediz. di Basilea,
in
uno
mano
Consilio sena-
1710.
[T7-I9]
Di questo verso
17.
biblico la frase
Ite
ad vendentes.
{Evang. di
S.
Matteo, cap.
XXV,
v. 9).
Ma
riere
armata d'
al
Italia sotto
quindi tesoriere di
Francia sino
volumi faceva
Ma
egli
con
l'
arte della
leggenda:
18.
Anche
et
frontespizio di tutti
suoi libri
:
il
cortese moVio:
Jam
Parrhasii
cpfXcov.
amicorum^ e Rabelais
Per
i
bibliofili,
o meglio per
:
bibliomani,
non manca
l'epi-
gramma, ed
19.
questo
C'est elle!
Dieu que
je suis aise!
seize,
Les deux fautes d' impression Qui ne sont pas dans la mauvaise.
graziosa sestina di P3g- 9), di cui
Pons de Verdun
fatto
Scribe ha
4).
un couplet
Le Sa-
ant
(a.
II,
se.
si
pu dimenticare n
1'
ammonimento
17.
18.
chi t ha detto?
[20-24]
20. Libri
in-
la celebre frase
ughiana
V, chap.
1).
parole chiudono
il
cap. I, e sono
il
commentate
:
a profu-
titolo
Le
Dai
libri
breve
il
il
passo
come un
dei
musei, scrisse
Tommaseo
:
che vi
la
un so che
di vivente, pi
clas-
Naiade
nella fonte, e
aveva detto
2 2.
Uli
in locis iisdem
lib.
XXXV,
cap.
2).
La pi
notizia la storia, ci
23.
Diodoro Siculo
(I,
49, 3)
ricord certamente
Federico
Dai
il
Grande quando
1780)
l'
sull'edi-
della Biblioteca
:
Reale di Berlino
Spiritus.
(finito nel
f'
porre
le
:
parole
Nutrimentum
latini ci scese
altra sentenza
24. Si
hortum
IX, ep.
4,
a Varrone).
sar
un
[25-27]
E
resto,
con questo ha
fine
mente
innanzi di licenziare
al lettore
il
devo avvertirlo
di ci che
cio che
non
autore.
Que-
una raccolta
di citazioni, e
non
di proverbi.
Ed
proverbi non
ma
latinit.
come non
sta.
si
Bchmann n
Do
mole
di questo
volume
25.
Dominedio
da
i
ci salvi
i
libri
troppo lunghi e da
(cio
poemi
come
scrisse
Lorenzo Stecchetti
Olindo Guerrini)
nella
ode
Nova
Polemica).
al
quale
Di
libri
da van 70
da pubblicare
:
ma non
gli autori e
libri
27.
finis.
2.
Affetti, passioni, gusti, voglie,
abitudini
Che
delle
umane
azioni
debba pi spesso
cercarsi
il
principale
movente nei
27. I libri
si
possono moltiplicare
all'infinito.
Chi V ha detto?
[28-34]
28.
Trahit sua
quemque voluptas
(Virgilio, Egloghe^
II, v. 65).
29
un
Dante
in quei versi
30.
nulla,
fattore,
XVI,
v. 88-90).
Facile quindi
il
si
sappia
imporre silenzio
ai desideri, ai
non
31.
Didot del
1878).
il
ci
fanno
:
meno
concesso
32.
Nitimur
in vetitum semper,
cupimusque negata.
lib. Ili, ep. 4, v.
17).
l'
(Ovidio, Amores,
Elemento ugualmente
33.
di gran peso
V,
cap. 25,
74).
ovvero
34.
Consuetudo
est
secunda natura.
Agostino, Adversus yuliannm, V,
59).
(S.
28. 29.
32. 33.
Ognuno tratto dal suo piacere. Avanziamo dove il piacere ognuno di noi guida. Sempre tendiamo con ogni sforzo a quel che vietato,
sideriamo quel che
ci
e de-
negato.
34.
La consuetudine La consuetudine
C35"39]
voglie, abitudini
perci antichi e moderni consentivano nel dire, essere ben difficile di resistervi.
Orazio
cant
35.
Naturam
e lo imit
Destouches
nel Glorieux
il
(a.
Ili,
se.
36.
Chassez
le naturel,
revient au galop.
nel 1771 scriveva a Voltaire
:
anche Federigo il
les ^prjugs
Grande
Chassez
par
Per
cui,
per quanto
si faccia, le
37.
\Et
l']
On
revient toujours
Isouard
di
[1814J,
le tentazioni,
cambiando
cielo,
poich
38.
Anche Seneca
him.
(ep.
24,
i)
Animum
\\.
dehes mutare,
non cabitu-
Ma
all'incontro la lontananza
potentissimo
le
passioni,
39.
Cum
autem sublatus
fuerit
ab
oculis,
etiam
cito transit e
mente.
imit. Christi, I, 23,
1).
(Tommaso da Kempis, De
ci
al
volgarissimo Lontan
il
mente.
38.
Il
cielo,
al di l
dei mari.
39.
Quando un oggetto
presto pas-
Chi V ha detto?
[40-42]
Uno
tizi,
fit-
il
superfluo,
come
:
detto
Mondain
di
Voltaire
40.
Le
que,
ripetuto da
saire,
Alfonso Karr
pour
le
Le
si
ncesnces-
le
saire de superflu.
Air
incontro,
della
natura
umana
41.
Toujours perdrix.
secondo una tradizione quasi certamente apocrifa,
fatta
di cui le origini,
da Enrico IV
al
suo pre-
le
cui egli fece imbandire per molti giorni di seguito nuli' altro che
pernici.
Al reverendo un
il
drix! cui
Se non vera,
ben trovata
Del resto
ma
si
tratti
di
un proverbio
ben pi
antico.
difficile
:
il
42
come
un sonetto
di
Dante
Vita Ntcova,
XXVI).
3.
gli
spensierati che
la vita,
riposero ogni
facili
specialmente nei
moda
filosofia
[43*4^]
13
il
primo verso
Il
43.
So per prova,
cielo,
Ogni tempo,
Che
e
il
si
coro risponde
44.
Non curiamo
l'incerto
domani,
Sardanapalo, che
alcuni citano
45.
Cicerone
suo sepolcro
lib.
V, 35,
01) cos
ri-
ferisce in latino
:
46.
edi,
Che
no
di
un
re,
ma
di
un bove?
i
Strabone (XIV,
versi sud-
45,
la
morte non
vi pi
che
la
gola e la pi raffinata
curai delle molte altre
mi procacciarono
non mi
cose,
anche pi nobili.
Chi V ha detto?
[47-49]
detti,
cita
anche
le
mano
destra. Ivi
perch tutto
il
resto
non
Vedi
Lo
si
impossibile se
non
,
si
Nuovo Testamento
47.
dove
Manducemus
et
(S.
ad
Corinth.,
e. 15, v. 32).
48.
Wer
Der
attribuito a
Lutero, ma pi probabilmente
18 71),
Esso mi
fa tornare alla
cordato in fine del primo verso, un altro detto, che pu sembrare a prima vista assai difforme da quelli finora ricordati,
ma
:
che
non
49.
si
direbbe. Egli
un
detto, che
si
riferisce ai francesi
Ils
chantent,
ils
payeront
;
ed attribuito
al cardinale
Mazarino ed
infatti nelle
si
Nouvelles
legge:
La nation
Le du
monde:
ils
me
que je veux.
47.
48. Chi
verr la morte.
il
canto, sar
un pazzo
[50-51]
15
La
ispir
frase,
comunque
piacque e giustamente
:
ed
anche
Chamfort,
est
quale scrisse
50.
La France
un gouvernement
absolu, temuvres
Houssaye, pag.
Brid'oison, nel
Anche Beaumarchais, verso lo stesso tempo, faceva Mariage de Figaro, a proposito del popolo
Qu'on l'opprime,
Il s'agite
il
cantare a
francese
:
peste,
il
crie,
en cent fa-aons,
Toit fini-it
par
des chansons.
il
Ma
51.
non a
tutti
popoli bastava
canto
Panem
i
et circenses.
(Giovenale,
Sat.
X,
81).
erano
romana
cresciuta
all'
finire della
Repubblica e nei
tristi secoli
tengono
ilpopol quieto, fu
che molto bene se ne intendeva (Giusti, Prov. toscani, pag. 153). In tempi a noi pi vicini
si
feste,
farina
forca. L'ultima
mostrava
la
si
Mentre
scriveva a
circenses,
Mad. Necker
ne
fallait
et
nous
suffit
des circenses,
c'est--dire
Ma
dopo
(nell'ottobre 1789) le
donne del
suo giudizio,
certo che la
buona
e sana allegria
il
gli
alla travagliata
i
buon riso fa
51.
Pane
l6
Chi V ha detto?
[52-55]
Sterne,
trad,
si
legge
Era
opi-
52.
Che un
sorriso possa
aggiungere un
vita.
filo alla
Tristram Shandy^
epist. dedicat.
Ed
infatti la
oomparve
sol-
non
cessive.
La
que chaque
fois
qu'un
homme
E
:
neppure
va dimenticata
medesimo autore
53.
Un homme
la risposta del
qui
duca
rit
che
di Choiseul a
A sentimental jotimey
cap.
XLVIII).
di nulla,
neppure delle
54.
Risu inepto
dell'allegria,
V.
16).
Parlando
trario,
la
noja.
Un
disse
55.
....
La noia
se.
(a. I,
esclama
In queste
54.
Non
e'
[56-60]
17
Giacomo Leopardi
56.
che fra
suoi Pensieri ha
il
seguente
La
noia in qualche
modo
il
pi sublime
un sentimento
affatto
intellettualmente inferiori,
egli stesso in
come
si
pure
una canzone
per l'Italia,
scritta
nel
tempi ben
tristi
lagnava
imprecando a
57.
Ma
58.
incomodo malanno?
15).
Non
si
una discussione
filosofica fra
due
:
professori,
serata,
esclam
4.
Amicizia
59. Illud amicitiae
VIH,
v. 15).
ma
60.
La
legge in
un
classico latino
Idem
velie
atque nolle, ea
(Sallustio,
demum
Catil., cap.
firma
4).
amicitia est.
XX,
9. Quel santo
>.
e venerabile
nome
dell'amicizia.
le stesse cose,
Volere
le stesse cose,
non volere
questa in
fondo
la
vera amicizia.
Chi
Vha
detto?
[61-65]
Cfr.
Cornelio Nepote
{Att., 5, i):
similitudine
m morum quam
affinitatem. Perci
non
facile tro-
dice la Bibbia,
ma un
la
Trova un amico
Dice
un
tesoro,
Per altro credo meglio se tu dici, Trova un tesoro e troverai gli amici.
Udiamo ancora
62. Diliges
la Bibbia,
1'
amicum tuum
sicut teipsum.
{Levitico, cap.
XIX,
v. 18).
63.
veterascet, et
15).
A
64.
pu applicare
la frase di
Dante
uno
poich
si
suole
ripeterlo a indicare
un
ap-
lei,
ma non
dalla fortuna,
la quale infatti
non
Con
bizzarra arguzia
:
un
altro
epigramma francese
del seicento
ammonisce che
65.
Ont
Il
le
naturel
du melon,
CM
invecchier, e lo
berrai soave
[66-68]
Amicizia
19
la
Claude Mehmet
ma
la
Biblioth-
Du
Nelli
Come
falsi?
prova
come sceverare
Metastasio.
Il
Oh, l'esperimento
facile, se pure
il
66.
Donec eris felix multos numerabis amicos, Tempora si fuerint nubil'a, solus eris.
(Ovidio, Tristes,
lib. I, el. 9, v.
5-6).
ma non
tico,
poich
Cicerone
di
De
riporta
una sentenza
Ennio
:
Quamquam Ennius
Ecco l'Ariosto
:
recte
Amicus
7.
Alcun non pu saper da chi sia amato, Quando felice in su la ruota siede; Pero e' ha i veri e i finti amici a lato Che mostran tutti una medesma fede. Se poi si cangia in tristo il lieto stato,
,
Volta
la
turba adulatrice
il
piede;
Et ama
XIX,
il
ott.
1).
poeta
:
fer-
poema
:
ma
que-
Ecco finalmente
il
poeta cesareo
il
68.
Come
dell'oro
fuoco
ma
se
il
tempo
si
Chi V ha detto?
[69-72]
Un
il
medesimo
scettico
69.
Dans
nous
num.
vili,
85).
lib.
VII, cap.
27,
70.
De
senecliite (3,
7),
scrive
Pares
la
aiiteni vetere
proverbio
cum
da Quintiliano, Insiituliones
(lib.
V,
cellino
(lib.
XXVIII,
tra
i
I,
cum paribus ; ma
71.
sono
come
sul
Vincenzo Monti
nella
Congresso di Vienna
{^Poesie liriche,
la indifferenza
la neutralit
non sono
le
ammesse
siamo
con
le
nemici; o
difendiamo, o
:
le
dirla
72.
Qui non
est
mecum, contra me
est.
v. 30;
[73-77]
Amore
21
5-
Amore
Questo paragrafo
rato in tutti
i
ci
offre
materia inesauribile
specialmente
i
l'
amore ha
ispi-
tempi
gli scrittori,
la messe che le
muse
Virgilio,
ricchissima di
cui
frasi,
73.
Omnia
cedamus amori.
(Egloghe, X,
69).
Il
primo emistichio
16,
citato
da Macrobio {Saturn,,
lib.
V,
cap.
proverbiorum in omnium
ore
funguntur
74.
Adgnosco
Dante
tradusse
i
V, v.
23).
che
75.
Conosco
v. 48).
76.
412).
Il
sive
carmen trochaicum de
il
ma
attribuito a
77.
a-
Amore
cediamo all'Amore.
!
77.
Ami domani
chi
non spingi i cuori umani mai am; e chi am, ami pure domani.
ti
[78-83]
Il
il
ma
eloquen-
tissima sentenza
Marziale
ma
79.
Xil, epigr.
47).
v.
39 aveva detto:
80
Nec
sine
te,
Ili, se.
i)
E
Non
Veniamo
piccolo
ver
con
lui felice
il
sono
io
mai:
ma
n senz'esso
sono.
tutti
il
Precede a
divino
il
di versi celebranti
nume
faretrato:
81.
Amor mi Amor
principio di
II, v.
72).
82.
e
il
una canzone
di
Dante, composta
II, v. 112), in
verso
il
1294
commentata
ed an-
bocca di Casella.
83.
Amor
che
V,
v.
100).
79-80.
con
te
te.
[84-87]
Amore
23
da Rimini, a cui
il
altri
tre versi
non
meno
84.
Amor
V,
v. 103).
85
ci vinse.
e.
{Inferno,
V,
v. 132).
86.
il
V,
v.
137).
Per chiunque ha
belle pagine della
uopo
con
di
commento. Francesca
regina Ginevra
Paolo leggono
il
romanzo
di
Lan-
cillotto, a cui
la
il
libro e
l'
Noi leg-
Quel giorno
piti
non vi legl'auto-
gemmo
Lord Vernon
D, A.
disposto in
La
il
resto)
Le rime minori dantesche sono quasi tutte di soggetto amoroso, ma sono meno popolari del divino poema, per cui non ne trarr che un verso solo
:
87.
cio,
Donne
amore, ed
il
primo verso
in
di
guisa da adattarle
sato
;
si
gi
Il
da
lui
pen-
verso mede-
XXIV,
v.
51.
ma
non hanno pi
la
24
[88-9 ij
seguente
88.
Tempo non mi
Contr'
a'
colpi
d'Amor.
Son.
II,
Laura apparve
la
prima volta
com'
egli
Ambrosiano
di Virgilio, nel-
il
gnone
perci scrisse
il
lugubre,
non
gli
d'Amore,
da
starne in guardia.
89.
liete paci.
Di pianto,
sono
le
XVI,
ott. 25).
il
cantore
di Erminia, che
Un
un innamorato
90.
Sempre
sospira,
N
Che
d'altro parla,
di morir.
(Metastasio, Alessandro,
a. I, se. 4),
91.
L'arido legno
Facilmente s'accende,
pi che
[92-97]
Amore
25
92.
la fede degli
amanti
Come
Che
l'Araba fenice;
sia
Dove
Sono pure
il
nessun
lo sa.
a.
(Metastasio, Demetrio,
di lui quei versi celebri che
:
H,
se. 3),
valore di proverbio
93.
Che Dido a
te pens.
Spenta
la face,
E E
sciolta la catena
del tuo
nome
or
mi rammento appena.
li,
se. 4).
94.
Vederti, udirti, e
non
amarti....
umana
a. I, se. 5).
Cosa non
Lanciotto lo dice
no,
i
Paolo
nove decimi
o no,
gli
come
:
ripetono,
sul
serio
tragedia
medesima
t'
95.
amo,
!
a.
IH,
se. 2).
Tramezzo a
96.
Noi
altri Italiani
(F. D.
c'innamoriamo in chiesa.
Guerrazzi, Assedio di Firenze^ VHI).
tre ci-
Udremo anche un
tazioni
:
97.
I canti
che pensai
'
ma
che non
ti
scrissi,
dissi.
(Lorenzo Stecchetti cio Olindo Guerhini, Quando cadran le foglie..,, nei Postuma, poesia
26
Chi V ha detto?
[98-100]
98.
sii
casta,
un'ora intera,
giorno e basta.
(Postuma, LXVIII).
99.
Torna all'infamia
posso amar
(Postuma, LXXVI).
Te
il
me
il
ritornello di
1839 da Raf-
faele Sacco,
Tre cose
belle
si
ferrovie, l'illuminazione a
gaze
can-
La
musica fu attribuita
al Donizetti,
ma
per
non
si
rime
Tu mi
dirai
perch
:
Perch mi reca nausea Quella canzone ornai Ti voglio bene assai tu non pensi a me.
E
O
Andr
nell'Arcipelago,
Che m' ha
Quel
:
Tu non pensi a
nella
me.
sett.
Ntiova Antologia, 1
1896,
125; e anche
il
e bibliogr. degli
iapolet.,
la poesia
melodrammatica? o questa
si
Pure qualcuna,
sono
[101-105J
Amort
non
2"!
le
pi antiche,
le salti.
si
pu
fare a
meno
di citarne.
Chi non
le
vuole
loi.
Il
buio, la pioggia, la
Sgomentare
1'
102.
Il
Vuol marito
la ragazza,
Ma
Che
Una
smania, un pizzicore.
solletico,
Un
N
Cavatina
(di cui
un
tormento....
come
si
finir.
ripetono) della vecchia Berta nel
molti versi
Cesare Sterbini,
musica di Rossini
(a.
II,
se.
5).
103.
Ah!
Del
bello, a
me
ritorna
fido
amor
il
primiero,
intero
contro
mondo
Difesa a te sar.
(Norma, melodr. di F. Romani, mus. V. Bellini, a, I, se. 4).
di
104.
Lammermoor, poesia
di
Cammakano, mus. di
105.
G. Donizetti
Hai
tradito
il
cielo e
amor!
{Ivi),
28
Chi V ha detto?
[106-112]
106.
Maledetto
sia l'istante
Che
di te
mi
rese amante....
107.
me
pari sono
mi vedo, Del mio core l'impero non cedo Meglio ad una che ad altra belt.
quant' altre d' attorno
(Rigoletto, melodr. di F.
di Verdi, a.
I,
M. Piave, mus.
se.
1).
108.
tuoi,
109.
Ah
se.
Verdi
IV,
4).
no.
Di queir amor
eh' palpito
Dell'universo intero,
Misterioso, altero,
Croce e delizia
nella
(a.
al cor. musica
di
Traviata,
se.
3).
parole
di
F.
M. Piave,
Verdi
I,
111.
Alfredo,, Alfredo
Non
112.
puoi comprendere
(La Traviata,
a. II, se.
15).
Un
tre,
se brami.
(Le Educande di Sorrento, nielodramtna gioeoso di Raffaello Berninzone, mus. di Emilio Usiglio, a. III, se. 4).
[i 13-1 1/]
Amore
29
e pi sotto
Lascia
gli scrupoli,
Per
gli
scrittori stranieri
mi contenter
fra gli scrittori
due
fra le
pi
:
apoftegmatici francesi
113. Il est
du
vritable
Amour comme
tout le
de l'ap-
parition
parle,
des
esprits:
monde en
LXXVI).
114. Il
y a des gens qui n'auraient jamais t amoureux, s'ils n'avaient jamais entendu parler de l'Amour.
i,Ivi,
CXXXVI).
e finalmente
tolgo
monio proverbiale
prima di esse
la
d'amore. La
115.
Celeste questa
Corrispondenza d'amorosi
Il
sensi.
Foscolo
(Z)^'
viventi.
l'altra
6.
Eredit
d' affetti.
(Foscolo, De' Sepolcri,
v. 41).
6.
Astuzia, inganno
L* inganno e
la diffidenza eh' esso
117.
Timeo Danaos
Temo
et
dona
ferentes.
(Eneide,
lib. II, v. 49).
117.
30
Chi V ha detto
8- 1 24]
Suo
pure
1'
altro emistichio
118.
pu apalla
plicarsi
consiglio del
:
mago
Idraote, signore di
Damasco,
nipote
1
Armida
...".
19.
Fa manto
non
:
menzogna.
e.
IV,
ott. 25).
ferma
alle parole,
l'apostrofe giustiana a
Becero droghiere
120.
Vendevi znzero
Per pepe bono.
(Giusti,
La
altri
pi astuto di
ovvero
12
1.
Lo schermitor
vinto di schermo.
e.
XIX,
ott.
14).
un
satirico francese
12 2.
Pardieu
les plus
les
[plus fins!
verso).
e poi, per
quanto grande
il
buon Dio
vi
ha
123.
On
fin
que tous
(Maximes de La Rochefoucauld,
Dello stesso filosofo quest' altra sentenza
:
CCCXCIV).
124.
On aime
l'on
mais
296).
118. Tra
le
erbe
si
asconde un serpente.
[125-128]
Avarizia
7.
Avarizia
125.
XIX,
v. 112).
Cos
ai
Dante
rampogna
attrista,
i.
126
La
vostra avarizia
i
il
mondo
e.
Calcando
buoni e sollevando
(Dante, Inferno,
pravi.
v.
XIX,
103-104).
E
alle
certamente
trista
azioni pi basse e
:
come aveva
gi detto
Virgilio
127.
cogis,
mezzo
naro, che
il
128.
di cui le origini,
Non
{Hist., lib.
olet.
Dione Cassio
LXVI,
da Vespasiano
ma
aneddoto
si
monumenti
vespasiani o semplicemente z^^^/a^zaw certi piccoli luoghi indispensabili alla pulizia e alla igiene delle citt.
127.
che non
costrinjgi
128.
Non
pozza.
32
Chi V ha detto?
[129-132]
Ai
129.
La Compagnia
della Lesina.
te-
9 novembre 189
1,
essendo
famosa lente
avaro,
ci
siamo, mi
sue leggi e
:
suoi pre-
che ciascuno
come
si
tal regola
d buon
Quo d
volte nel sec. xvii, col bizzarro titolo Della fanosissima Cofnpa-
ragionamenti.
Il
frontespizio
lesina
porta sempre
col motto,
l'
impresa della
finta
anche
fora.
al
numero
La
131.
citata di
sopra
Lente dell'avaro.
le
come pure
132.
sono
data,
Economie
altre
sino all'osso.
ejusdem farince
due
frasi proverbiali
ai
ma
di
pi antica
poich risalgono
stero
finanze italiane.
E
il
la
la se-
Camera
[133-135J
33
8.
vorgarmente a Platone,
ma
che certamente non di lui e forse neppure di nessun platonico, poich non solo non
si
appoggia a nessun
testo,
ma non
nem-
meno
bench accoppiasse
inseparabili, pure
non considerava
un luogo
il
vero come
la bellezza
per
eccellenza, anzi in
E)
alla scienza e
Leveque, La science
dtt
1872,
to.
II,
to.
La philosophie
de Platon^
Paris,
1869,
pag. 352.
delle persone, sia delle cose, in molti casi
La
dote
bellezze sia
aflEalto
relativa,
il
Metastasio
134.
Sembra
Che
gentile
fiore,
Nel verno un
Si disprezz.
in sen d'aprile
Fra l'ombra
bella
L'istessa stella
K
W
t.
^K Anche
135.
le
Che
in faccia al sole
si
Non
mir.
(Metastasio, Asilo
d'
Amore).
le
34
Chi V ha detto?
[136-140]
In tutte
le
brano create
allo
scopo d piacere
l'
ove
la
natura non
arte, la
136.
Dont elle eut soin de peindre et orner son visage, Pour rparer des ans l'irrparable outrage.
(Racine,
Atlialie, II,
5).
Ma
la bellezza
non
tutto, e
non basta ne
a supplire
1*
assenza
di altre doti,
meno
appariscenti,
;
ma
pi importanti, n a dare di
:
per s stessa
la felicit
lo dice
137.
tolta al
mio cuor?
(La Figlia del Reggimento, parole di Calisto Bassi, mus. di Donizetti, a. II, se. 4).
Scendendo
al particolare,
i
possono applicarsi
versi di
un
satirico aretino
138.
Uno
scherzo di natura
Un uom
il
senza architettura.
(Guadagnoli,
// cadetto militare).
la
il
naso
:
prima disse
139.
Signora, se l'essere
Piccina d'aspetto
Per
l'altro:
140
Indizio
un naso maestoso
gran che?di
(Guadagnoli,
e bello
Di
gran..,, e di
gran
cervello.
3),
// Naso, sest.
41-145]
35
La
141.
Tasso
....Il
bruno
il
bel
non
toglie.
e.
(Gerusalemme liberata,
XII,
ott. 21).
ricordando forse
il
biblico
142.
Ma
dove pi
genza. Perci ogni innamorato loda per prima cosa gli occhi della
il
Paggio Fernando
143. Io
frase
ti
belli.
Partita a
scacchi del
lizia dei
GlACOSA
filodrammatici d'Italia.
La
la
Bene
lod
Ugo Foscolo
nel
il
testo edito
144.
....
Tornino
grandi
Occhi
Veggo
I
la rosa;
tornano
al sorriso
grandi occhi
Insidiando.
Questi grandi occhi erano quelli della bella contessa Antonietta Arese, che Foscolo
la
am
in Milano fra
il
1801 e
alla
il
1804; come
il
quale
poeta in-
142.
Sono bruna, ma
bella.
$6
Chi
r ha
detto?
[146- 148]
voca aleggino
le Grazie,
nata Marliani, una delle pi belle donne del suo tempo, che
Na-
poleone
I,
in
una
commercianti mila-
^his
belle
parmi
tant de belles.
belli gli occhi la
146.
Il
D' una
(//
stella
vince
il
raggio.
Trovatore, parole di Salv. Cammarano, musica di Gius. "Verdi, a. II, se. 3).
l'
aneddoto
Nicola Tac-
CHINARDI,
di
Roma, mentre
il
esclamasse
147.
Il
l'
udire,
L'aneddoto sarebbe
Lo
stesso Tac-
non
Per
sulla
e gli
aveva anche
fatto
un busto,
lezioni sul
modo
(Jarro, Memorie
A
e.
persona bella
il
si
di
Zerbino,
Re
di Scozia
[Orlando ftirioso,
X,
Ott.
148.
Natura
il
fece,
e poi
roppe
la
stampa.
[149- 5 2]
if
37
L' arie di donare altrui che talora vale pi del donativo stesso,
come ben
149.
dice
Corneille
sc.
1).
150.
Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa.
(Manzoni, La Pentecoste, inno,
v. 126-128).
Inopi be-
'oleva
il
prin-
cipale tra
^152
Del fare e del chieder, Fia primo quel che tra gli
pi tardo.
XVII,
v. 74-75).
(Dante, Paradiso,
Questi
il
della Scala.
51.
D due
^8
Chi V ha detto?
[i53-i57]
153.
La
Invece
154
XVII,
v. 59 60).
Anche Seneca
disse:
Tarde
i).
parimenti
afflitti
Metastasio
155.
Niega
agli
aita,
Nel soccorrere
evangelica
:
l'
infelice
non
si
156.
Te autem
si-
Bench
dei grandi,
il
ex Ponto,
11).
un precetto
di
un dovere
di
umanit;
156.
Quando
che fa
fai
la
il
mano
destra.
157. Credimi,
[158-162]
39
158.
epigrafe che
automne ;
non
fece
XIX,
17):
Foeneratur
talora
il
un provvedere
ai
propri
interessi,
159.
te.
v. 44).
(Petronio, Satyrcon,
n
il
si
ha da trascurare
l'
amicizia e
l'
come
memore
60.
On
soi.
fab. \\:
Le
lion et le rat).
tanto pi che,
come
dice
:
il
piccoli pos-
161.
lui
prte vie.
lib.
V, fab.
3,
Ma
se
si
deve
far
meno
a costoro
quali
non meno che agli inetti che guastano le faccende mettono mano, si applicano le parole virgiliane
nelle
162.
auxilio,
nec defensoribus
istis
eget.
(Virgilio, Eneide,
lib. II, v.
521-522).
te.
162.
Non
di tale aiuto
n di questi difensori
vi oggi
bisogno.
40
Chi V ha detto?
[163-167]
10.
Benignit, perdono
Anche
in questo paragrafo
il
le frasi
che mi oc-
bel verso
163.
io
ti
perdon...; perdona.
e.
XII,
ott. 66).
che sono
feritore
le
Tancredi
l'
oraziano
64.
vicissim.
v.
11).
165.
in illam
v. 7).
donna adultera
fatta
da Cristo,
il
quale l'ac-
comiata dicendo
166.
Vade,
et
jam amplius
sofferto,
noli peccare.
{.Ivi, V.
11),
chi
ha provato
le gioie e le
167.
Tout comprendre
c'est tout
pardonner.
ci
chiediamo e
pi.
ci
[1
68- I/O J
Benignit, perdno
vre
XVIII, chap.
5) scrisse
trs-indul
Nella
:
168.
Humanum
scere
est.
amare
est,
Un
169.
Le
les
injures
Humbert Velay)
il
ai
torti
non
lievi
verso
corona,
mand
gli
XII
France de venger
di lui
Ma
innanzi
Filippo, conte
di
duc de venger
les
injures faites
au comte ;
il
Re
Galantuomo, che da
da Carlo Al-
un
le
sue dimissioni e
Re
di Piemonte
aveva dimenticato
di lui verso
il
Duca
nosceva in
lo
lui
un antico
pregava di riprendere
suo servizio.
170.
Vellem nescire
Umana
literas.
168.
umano
il
perdono.
170. Vorrei
non sapere
scrivere.
42
Chi
Vha
detto?
[171-175]
sarebbero
toscrivere
trattato
le
parole dette da
Nerone quando
gli fu
portato a sot-
una sentenza
di morte, 2,
T.
De dementia,
171.
v. 47).
che sono
le
parole di
si
Ges Cristo
alla
quali
1'
ac-
comiata
salvam
fecit:
vade
in pace.
Metastasio,
173.
tolte
ambedue
dalla
DiJone abbandonata:
ed:
174.
piet con
Bidone
esser crudele.
(Atto
II, se.
11).
11.
Buona
Che cosa
175.
e
e lodi
sia la fama,
disse
Dante
Non
Di
il.
mondn rumore
altro
che un
fiato
E muta
171. Molti peccati
172.
lato.
e.
XI,
v.
lOC-102).
le
ti
La
tua fede
[176-178]
uona
e lodi
43
Ma
176.
Vox
populi,
VOX Dei.
nella
ispirandosi probabilmente
Vox
pupilli de civitate,
LXVI,
v. 6);
ma
nel con-
due versi di
Omero
me:
761-762)
S'o'jxi TdiTiav
cpyjfito'joi"
Xaot
cio
:
Osg vu
xa axi^.
multi populi
Fama
:
divulgant
perit,
quam quidem
et ipsa.
troviamo pi volte
Quanto
alla
Alcuino
nel Capitular e
to. I,
admonitionis ai Carohcm,
IX (nei
La memoria
delle
il
buone
come simboleggi
opere da essi
Petrarca
campi
nel
il
177.
Non omnis
moriar.
lib. Ili,
(Orazio, Odi,
od. 30, v.
6).
il
aveva detto di
178.
176. 177.
Voce
di popolo,
voce di Dio.
del bronzo.
Non
Alzai
tutto morr.
178.
un monumento pi durevole
44
Chi V ha detto?
[i
79-184]
fiera satira,
La
6):
179.
Difatti,
dopo morto
E
Questa dunque
pi vivo di prima.
la via di eternare
il
proprio
nome
180.
IX,
v. 641).
ma
non
l'aspetti
(in generale)
invece
181.
A' generosi
Giusta di glorie dispensiera morte.
(Foscolo, Sepolcri,
v. 220-221).
sepolcro, e
182.
....
Obblio
il
Preme
N
starsi
si
confonda
la gloria
le
con
la popolarit,
i
si
ad acqui:
da chi lusinga
passioni o
183.
La
popularit, c'est la gloire en gros sous. (Victor Hugo, Rny Bias, a. Ill, sc. 5).
Pensava giustamente
Axel
di Oxenstierna,
il
pi illustre
uomo
184.
Melius
est
darum
fieri
quam
nasci
ed all'incontro
la eternit dell'
si
[185-190]
Buona
e lodi
45
Delille
nti
scritto,
come
185. {Lches
186.
di
quale
si
eviden-
temente ispirato
alle parole di
Ovidio
187.
ep.
2,
v. 143).
mentre
di
Virgilio
il
188.
Fama
Lucano
lo
e di
189
Stat
135).
il
190.
scolpito nel
Pantheon
delle glorie
tempi di decadenza
tor
condusse a termine, ed
:
il
dot-
Ferroni
vi pose la iscrizione
TANTO nomini NVLLVM PAR ELOGIVM NICOLAVS machiavelli OBIT ANNO A P. V. MDXXVII.
186. Io sono migliore della mia fama. 187. Migliore della sua stessa fama.
188.
tanto
46
Chi V ha detto?
[190-191]
Di questa
Tommasini
nell'
opera
La
Ma-
1),
voi.
I,
pag. 6, in n.
Un
cruscante,
farlo,
e
<-<
ai
mediocri.
Che
si
assurdo!
ma non
sproporzionata.
N
si
la aliena dal
sapore
tomba
di
Ioannes jacet hic Mirandula; caetera norunt Et Tagus et Ganges: forsan et Antipodes.
il
Fontano,
nell'elegia in
Nil praeter
nomen tumulo.
eretto in
finalmente nel
monumento
de' Santi
lus
salma di quel grande fu quivi ospitata Michel AngeBONARROTIUS SCULPTOR PICTOR ARCHITECTOR MAXIMA ARTIFICUM FREQUENTIA IN HAC BASILICA SS. XII. APOST. F. M. C. XI. Cal. Mart. A. MDLXIV elatus est clam inde Florentiam translatus et in templo S. Crucis eorumd. F. V. Id. Mart, ejusd. a. conditus tanto nomini nullum par elogium. Sotto la statua di Marcello Virgilio in Firenze nella chiesa de' Francescani al Monte
che
la
:
....
nihil satis.
nell' epitaffio
Philippo Strozzae.
Satis hoc,
caetera
norunt omnes.
191.
Alone with
his glory.
[192- 1 90]
Bnona
lodi
47
in
un verso
in
ballata di
Ch. Wolfe, ed
desta,
ma
dignitosa sempre,
192.
....Je n'ai
mrit
ni cette indignit.
a.
Ni
I
honneur
(Racine, Britanniens.,
H,
se. 3).
due
versi della
Divina Commedia
193
Se
le
mie parole
infamia
esser
den seme
e.
Che
bene
si
frutti
(Dante, Inferno,
ripetono ad esprimere
il
il
tristo,
mentre a chi
l'
gode
frutti della
buona reputazione pu
lo
applicarsi
altro verso
194.
Assai
loda e pi lo loderebbe.
(Dante, Paradiso,
e.
VI,
v. 142).
come
il
mondo
farebbe di
Romeo
di Villanova;
ovvero
versi
tasseschi
195
L
tolti
nella bella
Italia....
e.
VI,
le
ott. 77).
amoroso
;
di Erminia,
il
che sogna
sue nozze
o meglio
196.
Laudari a laudato
viro.
antico poeta romano,
(lib.
un frammento di Nevio,
ad Famil.
di
Cicerone
V,
ep. 12, 7
XV,
te,
ep. 6,
i)
dice di s
me, abs
da un
uomo
lodato.
48
Chi V ha detto?
[197-201]
12.
Buoni
e
malvagi
Infinito
il
numero
delle
umane
197.
Homo
sum: humani
nihil a
me
alienum puto.
a. I, se.
1,
(Terenzio, Heautontnorumenos,
v. 25).
la
potenza
teatri
piena
stultis imoctisque
S. Paolo, Lett,
ci
ai Rom.,
3,
23).
Molte volte
Petrarca
198
Ili, v. 99).
muros peccatur
molta indulgenza
per
et extra.
I,
(Ej>ist., lib.
ep.
2,
V.
16).
Per cui
tanto
si
all'
umano
fallire
si
deve avere, e
sol-
deve serbare
la severit
gli errori
il
dovuti ad animo
errare, e guai
buono pu
buono
si
guasta
che,
in jfoh).
mestiere dell'
scrisse
201.
197.
tiro est.
quanto
tocchi.
mura
si
L'uomo buono
sar sempre
un
principiante.
[202-206]
Buoni
malvagi
49
e Cicerone
ne adduceva
I,
tum
fratrem, lib.
ep. i, 12):
famil. (Ad QuinUt quisque est vir optimus, ita improbos suspicatur. Anche Biante (Fr.
la ragione nelle Epist.
7)
phil., ed.
Mullach,
I,
pag. 228, n.
scrisse: Ot
yaGo saTtaxYjxoi.
Nuovi argomenti per mostrare che non sempre la sorte propizia ai buoni possono trovarsi in un verso di un altro satirico
latino
:
202.
Dat veniam
columbas.
o in quelli del
Peirarca
203.
....
Morte fura
i
Prima
rei.
(Petrarca, Sonetto in vita di M. Laura, num. CXC secondo il Marsand, comincia Chi vuol veder quantunque pu Natura; ed. Mestica, son. CCX).
o nel primo dei Pensieri di
Giacomo Leopardi
204.
Rari sono
se
birbanti poveri.
i
Come
tristi
la
fortuna
eppure
205.
Il
bien. CLXXXV).
al-
Per
l'
il
malvagio privo di
:
altri
conforti che
non mancano
onest'
uomo
206.
Il
maledetto non ha
(Nabucco,
fratelli.
lirico di
dramma
di
TEMISTOCLE
a. Il, se. 4).
Solera, mus.
e s'egli per
G. Verdi,
esempio macchi
le colpevoli
202.
La
critica
indulgente con
corvi,
ma non
d pace
alle
colombe.
50
Chi V ha detto
[207-209]
207
il
sente
Odorar
nelle
mani eternamente.
Dopo r ora
Non
(Prati, Canti per
i
finita!
ti
popolo: Vendetta).
quali
mi ricliiamano
nemici
:
alla
memoria
la
fiera risposta di
un giusto
ai suoi
208. Il
y a
loin
poitrine
la
attribuita al presidente
tumultuando nel suo palazzo (165 1), a udire i loro reclami. L'abate Chan-
a questo pericolo
il
il
fiero magistrato,
y a plus loin que vous ne pensez du poignard d'un sditieux au cur d'un honnte homme, e scese. I tumultuanti gli si scagliarono contro con ingiurie e minacele
:
ma
egli,
senza perdere la
fatti
gli
avrebbe
impiccare;
ed
essi
risposta
par F. Didot frres, to. XXXV, col. 826). Ma questa non ha alcuna autenticit. Pare che il Mole si limitasse a dire ai sollevati meno drammaticamente ma con pari coraggio Quand vous 7n' aurez tue', il ne vie faudra que six pieds de
nerale
:
terre,
Dei
tristi
pu
dirsi
con Virgilio
209.
Ab
uno
disce omnes.
(Eneide,
II, 65).
ma
veramente Virgilio
scrisse
dello
mura
di Troia
Accipe nunc
Disce omnes.
Danaum
insidias et crimine
ab uno
209.
Da uno
conoscili tutti.
[210-213]
Elioni e malvagi
5^
E
neca
210.
sempre
infallibile
il
giudizio di Se-
is fecit.
a. Ili, v. 500-501).
bene esprimono
il
uomo
in cui al-
berghino grandi virt unite a grandi cotpe. I versi sono del nostro
Manzoni
211.
Segno
d'
immensa
invidia
di piet profonda,
13.
Casa
servi
il
mio contributo
di
dopo aver
romanza
Faust
2 12. nel
Barbier
M. Carr,
ri-
musica di Gounod
francese
:
il
libretto originariamente
de Lauzires), non so
cordare che
classico distico
non
Sordida: parta
meo
ma
sufficiente per
me, nessuno
i
vi
ha
miei denari.
52
Chi V ha detto
[2
4-2
5]
Questa iscrizione fu
ch'egli
si
fatta
porre da
Lodovico Ariosto
sulla casa
Ce ne ragguagliano
Pigna
{I
et
Garofolo
nella
dopo
quella del 1584. Questo distico che fino ai tempi del Garofolo citato
si
tolto anticamente:
essere
fu
lungo tutta
Per
anche
servi
ho due
frasi,
una antica
una moderna,
ma ambo
nostro
De
Amicis
l'
nella
Olanda
:
(cap. di
antica dice
214.
Quot
significatione,
Seneca
Totidem hostes
I, ca-
ed ugualmente
Macrobio
{Sattem., Hb.
II, 13);
e la
moderna
215.
Palaprat,
se. 2).
Anche
(act II,
nella
sc.
commedia
di
Collin d'Arleville,
V inconstant
3):
....
Mon
systme
Est qu'on
serait
heureux de
se servir
soi-mme.
Lo
vuole-
stesso ripetono
mandi
(che era
lui),
motto favorito
ovvero. Chi
il
Garibaldi,
s,
e stava cosi
bene in bocca a
fa da
fa per
tre; laonde
saviamente avvertiva
re
Salomone
[216-219]
Casa
e serv
53
anima
v. 31).
eum
tracta.
XXXIII,
{Ecclesiastico, cap.
pu
ri-
Petronio Arbitro:
217.
Qualis dominus,
talis et servus.
{Satyrico7i, 58).
14.
Compagnia, buona
L'uomo
in
e cattiva
una completa
solitudine,
il
poeta
latino,
218.
Una
flesso
lieta
compagnia
al
sempre di sollievo
all'
anima, e per
ri-
anche
corpo
viaggi,
dove
219.
(PUBLiLio Siro, Mimi, n. 104, ed. WlfBin et Ribbeck; n. C. 17, ed. Meyer).
Ma
propri compagni, e
216. Se hai
talo
ti
sia caro
come l'anima
tua; trat-
il
servo.
Un compagno
vettura.
facondo
{p faceto) ti
54
[220-224]
2 20.
....
Nella chiesa
e.
XXII,
v.
14-15).
come
dal fuoco,
tristi
guadagna, giacch
1.
22
Pauli ad Corinthios,
I,
cap.
15, v. 33).
la Bibbia che ce ne
I, 8)
il
Digesto (87,
De
e
verhcr. s'gni/.,
50,
Nerazio Prisco,
l'anno 100
console e giureconsulto
romano
tuita
verso
dopo C),
che originaria-
mente vuol
dire che
una
si
numerose o meno.
e
il
Infatti certo
che
non
si
sta
mai bene,
Poca brigata
v.'ta
beata.
Ma
non
vi accada
come
223.
Soli
eravamo
V,
v.
129).
pu
dirsi
compagnia
come
scrisse
il
Leopardi
ne' suoi
Pensieri :
2 2^.
Nulla pi raro
al
abitualmente sopportabile.
221.
Le
cattive pratiche
il
corrompono
buoni costumi.
collegio.
[225-228]
55
15.
Fortuna non
gli
ai viventi, ci
che
un adagio comune:
225.
Non
cui vis
epist.
XVII,
v.
36).
adagio, che anche per gli antichi era di incerta origine, poich al-
l'
era molto difficile (Apost., 13, 60), altri che la vita dissoluta che
vi si
menava, rendeva
difficile
(Zenob.,
5,
37;
Diogenianus,
7,
16).
si
E
226.
in senso morale
Non ex omni
non a
ligno Mercurius.
p. 48, ed.
(Afulejus, De Magia,
vale a dire che
i
Bipont. 1788).
tutti
si
adattano
idoli
gli onori,
come non
tutti
legni erano
da adoiare.
la stessa dis-
parit si
227.
Duo quum idem faciunt, saepe ut possis dicere Hoc licet impune facere huic, illi non licet.
(Terenzio, Adelphi,
a.
V,
se. 3, v. 827-828).
Vi sono
vi
il
fato fin
fra
dalla culla volle felici, perch aprirono gli occhi fra gli agi,
gli
228.
Magnanimi lombi.
(Pakini, // Mattino,
v. 2).
225.
226.
Non Non
da qualunque legno
ti
si
pu levare un Mercurio.
:
227. Spesso
Ci
56
[229-231]
La
frase del
Giovin signore, o a
sangue
La
la vita,
bench
proclami
1'
uguaglianza per-
fetta degli
229.
Les grands ne sont grands que parce que nous sommes genoux: levons-nous!
luglio 1780.
La
frase,
MoNTANDR, uno
Con
forto ai tutto questo
dei pi
fecondi e pi furiosi
della
l'ovale.
meno
230. Multi
et novis-
simi primi.
(Vang, di S. Matteo, cap. XIX, v. 30 Vang, di S. Marco, cap. X, v. 31 Vang, di S. Luca, cap. XIII, v. 30).
E anche
XX,
vers. 16:
et
primi novis-
enim sunt
vocati,
pauci vero
Del
resto la
morte accomuna
tutti, e
bench
il
lora differenziare le
tombe del
da quelle del
gli
ultimi saranno
primi, e fra
primi
gli ultimi.
i
primi saranno
molti sono
i
ultimi saranno
primi:
infatti
chiamati,
ma
pochi
gli eletti.
[232-233]
57
sconvolge
232.
Dietro r avello
Di Machiavello
Dorme
Di
lo scheletro
Stenterello.
(Giusti, // Mementomo,
str. 2).
muro dove corrisponde internamente il monumento al Machiavelli, di cui ho detto pi sopra, vi fosse a' tempi del Giusti un'epigrafe a
Luigi Del
Buono
(m.
il il
dello Stenterello.
Ma
fio-
che ha
la
I comici italiani
y q\.
I,
pag. 746).
lo.
Conforti nei mali. Bicordo del bene passato
il
233.
Solamen miseris
socios habuisse
malorum.
233.
un conforto per
58
[234-237]
antico e proverbiale e
ma non
vi si trova.
IV,
57) gi
del
di
Domenico Gravina
1333-50
(nella
iuxta illud
panarum. Anche pi
satori
egoistica
1'
pen-
moderni:
234.
assez de force
pour supporter
maux
d' autrui.
(Maximes de
La Rochefoucauld,
XIX).
del
Petrarca
Sofo-
235.
cui
non ne
rise.
potremo contrapporre
236.
di
Vincenzo Monti
i
Aristodemo
E perl'al-
un con
dirsi
tro
pu
con
un verso
francese:
237.
se
consolaient
A
gine,
si
IV
e Jar-
et
portraits :
[238]
Conforti nei
inali,
ecc.
59
On
disputait chez
madame de Luxembourg
sur ce vers de
l'abb Delille:
Et
ces
On
annonce
de Breteuil
et
madame de la Revnire:
si
Le
vers est
bon,
il
dit la
marchale.
Talora
forto se
pu trovarci con-
non rimovendone
d' ignorarlo, e
questo significa
verso italiano
238. Grato
di cui ecco
la
m''l sonno e pi
l'esser di sasso.
ornata
origine.
Giorno e
la
il
ma
non
modo
unica.
la
seconda, che
Vasari chiam
statua
rara,
ma
si
sua
fatti
come
non
sa l'autore
[ma
La Notte, che
tu vedi in
dolci atti
no
'1
credi, e parleratti.
L*
Grato m' *1 sonno, e pi 1' esser di sasso, Mentre che '1 danno e la vergogna dura.
Non
anno 1529, ed
egli,
sta-
Ma
ricordo
Soavemente
lo
aveva gi detto
il
nostro maggior
00
[239J
239.
V,
v. 121-12.^).
Le canta dentro
le
scene un gon-
De-
sdemona.
Dsde?nona.O come in fino al core Giungon quei dolci accenti! Chi sei che cos canti? Ah! Lo stato mio crudele.
Emilia.
tu
rammenti
un gondoliere, che cantando inganna cammin sulla placida laguna Pensando a' figli, mentre il ciel s'imbruna.
Il
di
un
ef-
Un
amre,
Et
c'tait Franoise,
Que
D'un
ternel baiser?
ma
egli stesso,
coute, moribonde!
il
jours de malheur.
Stimatio Balbi pubblic nell' 'AvaToXT] di Sira una nuova interpretazione di questi versi, che fu poi esposta da Francesco
Di
Manto
in
li
rende
[240-245]
ecc.
6t
il
oggetto piacevole,
ma
e resa
fatti
perennemente
sensibile,
una sciagura
il
positiva. In-
confronto che
destano
240.
Il
ben passato e
la
presente noia!
(Tasso, Aminta,
a. II, se. 2.
triste solitudine di
San-
Elena Napoleone
il
Grande, quando
241.
Stette, e dei d
che furono
Il
L'assalse
il
sovvenir.
(Manzoni,
Cinque Maggio, ode).
interrogante della
madre risponde
242.
Deh non
parlare al misero
bene....
(Rigoletto, melodr. di F.
M. Piave, mus.
Verdi,
a. I, se. 9).
Da
altre
citazioni di
argomento analogo:
243.
ridenti,
pallenti.
che
romanza
(a.
di Violetta
role di
F.
M. Piave
244.
dolcezze perdute! o
(Un
s'
obliai...
Antonio
245.
Ora
e per
dramma
lirieo di
Arrigo Boito,
62
[246-248]
Maggio
fatta
:
medesimo autore
al
246.
Sempre
pensier tornavano
(Manzoni, Adelchi, coro
dell'atto IV).
G' irrevocati d.
La
giorni
che
li
non potevano pi tornare, e gli spiegavano come memorie non richiamate n desiderate
felici
altri
per-
scussione nei giornali letterari italiani del 1886 e 1887 (ne conosco circa una trentina
!
furono riprodotti
(Roma, 1887).
La Bibbia
ci
d un bellissimo esempio
di
il
247.
Nudus
et
egressus
sum de
nudus revertar
abstulit;
est.
illuc;
Dominus
ita
sicut
factum
{Bibbia,
v. 21).
17.
Consiglio, riprensione, esempio
248.
On
ne donne rien
si
conseils.
(La Rochefoucauld, Maximes,
CX).
247. Ignudo uscii dal seno di mia madre, e ignudo torner laggi. Il Signore avea dato, il Signore ha ritolto; le cose
al
Signore.
[249251]
altrui, aprire la
bocca
la tasca.
il
ma
infatti
249.
La
Ma
non sempre
i
il
Metastasio
cos
rimprovera
dei savii:
250.
ancora
vicende.
lo
consiglio d'
se. 7).
chiaro che
il
biasimo a
tutti
derlo tollerabile se
non
gradito, occorre
una certa
arte;
da questo
ha avuto origine
il
alla satira:
251.
letterato francese
Jean de Santeuil
la
(1630-1697), che la improvvis per un busto del celebre arlecchino Domenico Biancolelli, chiamato in Francia con
pagnia di comici
italiani dal card.
sua comraccon-
Mazarino.
Il fatto cosi
dramatiques ^
104:
:
comment
elles furent
le rle
donnes
d'Arlequin
dans cette troupe. Cet acteur avait envie d'avoir des vers latins
costumi.
6^.
Chi V ha detto?
[252-253]
que
le
le
monde,
il
Il s'habilla
de son
habit de thtre, avec sa sangle et son pe de bois, prit un manteau qui le couvroit jusqu'aux talons
;
et
chapeau,
il
se mit'
fut la
porte de Santeuil,
terre;
et
heurta;
en entrant
il
il
jeta
son manteau
d'un bout de
chambre
l'autre,
de sa chambre
comme
Arlequin; et puis
ils
se regardoient tous
mme
monnoie.
La
masque:
sur le
fort
champ
satisfait
ce demi-vers
le
renvoya
de sa complaisance
de sa bonne humeur.
La
frase
fu poi adottata
come motto
co7nique,
dei
due
teatri
si
parigini,
la
Ccine'die
Italienne e
l'
Opra
e in Italia
San Carlino
capo a chi
Attenti per a
la gitt,
non biasimar troppo, che la pietra non o, per dirla col Petrarca,
altrui
ricada sul
252. Tal
biasma
118).
vengono a condannare
il
s stessi.
Per se buono
rare,
il
rimprove-
ma
ottima cosa
insegnare con
l'
esempio
253.
6, 5).
253. Lunga la via dell'insegnare per mezzo della teoria, breve ed efficace per mezzo dell' esempio.
[254-257]
65
18.
Il
tlosofi
Manilio {Astronomica,
4,
22)
254.
uno
dei suoi
melodrammi
255.
Debbono
saggi
{Temistocle ,
I se. 3).
Tutti,
256.
cantata da
Aurea
Orazio
mediocritas.
io, v.
Auream
quisquis mediocritatem
Diligit....
e consigliano anzi ( cos facile di consigliare in causa altrui!) solo di contentarsi del poco,
l'
non
al-
ma
addirittura di preferire
il
poco
assai,
dicendo:
257.
Exiguum
colito.
(Virgilio, Georgiche^
lib. II, v.
412-413).
Loda
grandi poderi,
ma
coltivane
uno
piccolo.
66
Chi V ha detto?
[258-259]
che
Columella {De
re rustica, lib.
I, 3, 8)
stri poetcB sententiay e che secondo Servio era stata detta pure
Catone
figlio.
compose per
Altri
in
raccomandano
di causare onori,
:
fama
258.
Bene qui
Orazio
vixit
latuit,
bene
vixit.
lib. Ili,
el. 4, v. 25),
(Ovidio, Tristium,
o,
come
disse
{Eptst., lib.
I,
ep.
17,
io):
fefellit.
Nec
L' uno e
!.)aas,
l'
AocOs
Ma
rola?
Che pochi
ne seguissero
consigli,
mo-
259.
Qui fit, Maecenas, ut nemo, quam sibi sortem Seu ratio dederit, seu fors objecerit, illa
Contentus vivat, landet diversa sequentes ?
che sono
258. Bene visse chi seppe vivere nella oscurit. 259. Come succede, o Mecenate, che nessuno viva contento di
quella condizione eh' egli stesso
dette,
si
scelse o che
il
caso
gli
?
[260-261]
Coscienza,
67
19.
falli
Il tristo
ha da rendere
mal
fare
prima
di tutto
che non in
260.
Grave
come
dell'ARlosTO
si
mal oprando
il
confida
;
maleficio occulto
E
Il
Dio
s
fa spesso
che
'1
peccato guida
ha
indulto,
Che
richiesta,
{Orlando Furioso,
e.
VI,
ott.
1).
ci
umana. Sfuggiranno
essi
giudicarne da
sarebbe da dire di
sbato
ma
il
e gi gli
antichi
260. Grave
il
68
Cht
V ha detto?
[262-266]
262.
Porphyrius.
Hor. carmina,
III, 2, 32).
e anche:
263.
Deos
iratos laneos
pedes habere.
lib. I,
(Macrolsius, Saturn.,
Il
cap.
8,
5).
264.
La spada
di
fretta,
(Dante, Paradiso,
XXII,
v. 16-18).
sollecita
n troppo tarda
altri-
^^.x
:
Ed
il
Metastasio
menti comment
265.
O O
perch perch
il
il
reo s'emendi;
giusto acquisti
soffrir.
Merito nel
la
sentenza scolastica
266.
cui
si
De male
quaesitis vix
gaudet
tertius hseres.
suole aggiungere:
praeda bonos.
Lo
si
BucHLERUM
raggiungono
il
terzo erede.
[267-270]
69
In ogni
modo
antichi e
moderni parrebbero
dovrebbe
peccatore,
e dargli
il
fatto
se si presta fede
ad alcuni
267.
Oculum pro
oculo, et
XXI,
v. 24).
268. Vidi
XXXVI,
v. 35-36).
269.
et
v. 13).
270.
et torquetur.
17).
A proposito
di quest' ultimo, se
sia
non
irriverenza ravvicinare la
i
Bibbia a Stecchetti, mi
stimenti del Cinque
di
tanti travela
morte
Napoleone III
col titolo
IX Gennaio
(1873),
Dove
pecc, l'Altissimo
il
Punisce
peccator.
Vero
il
verso di uno
scrit-
268. Io vidi
r empio
come
cedri del
Libano.
si
E
il
passai,
ed
ei
trov
luogo dov'
dragone.
egli era.
il
leone e
il
70
Chi V ha detto?
[271-273]
tore,
meno
il
commediografo
Molire,
accommodements.
cos, bens scrisse nel
ma
Le
ciel
il
Mais
avec
lui,
des accommodements.
gl' ipocriti,
con
la
propria co-
ma non
che
rei
non
pa-
altro nel terribile giorno del giudizio finale. Si allude a questa cre-
le
272.
che sono
il
Dies
primo verso
iiidicii,
irse,
di
dies
ilia.
un inno
liturgico, cui si
d
al
il
titolo
spurio In die
attribuito
B.
TOM-
MASO DA Celano,
verso
il
bile realismo
fin dai
primi tempi
:
nella
messa
de' defunti
Giusti
273.
Tra
salmi dell'Uffizio
il
C' anco
Dies irae:
O
Il
272.
Il
[274-27^]
^'^-^^
siche
20.
Cose fisiche
mondo
fisico.
Comincio dal
il
Sole, che
Dante chiam
274.
Lo ministro maggior della Natura, Che del valor del cielo il mondo imprenta, E col suo lume il tempo ne misura
(Paradiso,
e.
X,
v. 28-30).
un poeta
275.
argento
Come una
vela candida
Navighi il firmamento: Come una dolce amica Per sua carriera antica Segui la terra in ciel.
Cosi comincia l'ode // Prigioniero di GiNio Bazzoni, scritta
nel
a cura dei
nipoti,
Venere chiamata
276.
Lo
amar
conforta.
e. I, v.
(Dante, Purgatorio,
19).
(ma Giuseppe Bassi nel Fanfulla della Domenica del 12 novembre 1893, sostiene con argomenti di qualche peso che Dante qui
^2
Chi V na detto?
[277-281]
allude al Sole)
tile
il
l'
perifrasi
277.
zaffiro.
[Ivi, e. I, V. 13).
Caliamo in
alberi,
terra.
Se innanzi a
annosi
Tasso
278.
Ombrose piante
(Gerusalemme liberata,
e.
1'
279.
ossia
il
si
stesa di
campi verdeggianti,
Il
280.
poesie)
del grave occhio glauco entro l'austera Dolcezza si rispecchia ampio e quieto
Il
il
il
bove
solchi
[T'
amo
d vita
:
ai
Dante
281.
Guarda il calor del sol che si fa vino Giunto alFumor che dalla vite cola.
{Purgatorio,
e.
XXV,
v.
77-78).
[282-287]
Cose fisiche
73
o di ricordare, vedendo
rugiada,
i
al
mattino
le
versi del
Manzoni:
al cespite
282.
Come rugiada
Fresca negli
Dell'erba inaridita,
arsi
calami
Fa
Certo
li
rifluir la vita.
{Adelchi, coro dell'atto IV).
ricordava
omonimo, parole
se.
Emani nella sua romanza del dramma lirico di F. M. Piave, musica di G. Verdi (atto I,
2),
la
quale comincia:
283.
cespite
fiore.
Non
284.
Shakespeare
(atto
V,
se. i).
Intanto fra
285.
soave piagne
(Petkakca, Sonetto in morte di M. Laura, num. XLIII secondo il Marsand, v. 1-2; ed. Mestica, num. CCLXX).
o voler instancabile
la
286.
come
suolsi
Rondinella pellegrina.
chiamare dal principio di una notissima canzone di
Tommaso
Visconti^
XXVI
del suo
romanzo Marco
;
ma
pi vivi degli
versi
della
seconda strofa
287.
profumi dell'Arabia.
74
Chi V ha detto?
[288-292]
e della terza:
288.
Scorri
il
lago e la pendice,
l'aria de' tuoi gridi.
Empi
289.
Il
E
Tu
a lasciarmi
ti
prepari
Pellegrina rondinella.
Ho
glio
nella
mia bolgetta
la
altre
due
bestie,
un
me-
una cagna,
290.
Vergine Cuccia de
dama
fa
le
Grazie alunna.
v.
(Pakini, // Meriggio^
cio la cagnetta della
666 e 668).
la
il
gione di
lei
licenzia e
morire
miseria
che
che forse
invocato
:
cosi
disperatamente
da Riccardo III,
quando gridava
291.
A horse!
le
i
a horse!
my kingdom
for a horse!
III,
a.
(Shakespeare, Richard
V,
sc. 4).
Lasciamo
che hai
fra
il
piedi
una
pietra,
non
si
dovrebbe dimenticare di
chiederne
nome,
se vero che
292.
Nullum
disse
est sine
nomine saxum.
973),
il
come
clas-
memoria.
291.
292.
cavallo!
il
[293-295]
^ose fisiche
75
Se
ti
trovi dinanzi a
una limpida
e fresca
sorgente,
non
di-
menticarti delle
293.
M. Laura,
v.
1;
Marsand,
ed.
ch'erano
le
la
quale
sui
colli
Dopo
un verso
1'
acqua
di
il
un noto melodramma:
294.
Stride la vampa!...
(//
musica
Camma r ano,
se.
1).
Ma
il
esametro celebre
sceptrumque tyrannis.
un busto
di
;
Turgot perch
di
Frankvi
ma
evidente
reminiscenza
Manilio {Astronomicon,
lib. I, v.
104)
movimento
dinale
De Polignac:
Eripuitque Jovi fulmen
Phboque
sagittas.
Il
et
quant au
tiran,
Piacqac forse
al
nostro
Monti
295. Strapp
al cielo il
76
Chi
Vha
detto?
[296-298]
296.
Rapisti
al ciel le folgori
E
Dal fulmine
soccorre
1'
ti
lambir
(V.
le piante.
al signor di Montgolfier).
;
Monti, Ode
il
alle
nuvole breve
passo
Carducci che
chiam
297.
Vacche
O
del cielo.
Canto di marzo, una delle Odi barbare :
La
piano e
a la
mamme tumide che sorride e verzica selva che mette i primi palpiti.
il
latte
da
le
al colle
Un'
leggi
umana,
298.
che attribuita ad
geometra alessan-
matematici scrive Ad eandem demostrandi rationem pertinet problema ut datum pondus a data potentia moveatur; hoc enim
Archimedis
tur,
est nventura
fer-
terram movebo.
io,
(Pappi Alex.
Ho citato la
dell'
Hultsch
il
ad Archimede
710
mune, non
saprei.' Cfr.
in
lezioni do-
424
a,
ed. Brandis e di
il
stato fatto
davvero
298.
la terra
inglesi,
il
Dammi un
la terra e
il
cielo.
t^ 99-301]
normale di un uomo
gio a
^ose fisiche
77
e si trovato che,
della terra,
2 quadriglioni di miglia, e la
sua estremit
la velocit di
una
palla
Astronomy
explained). Per cui si detto che Archimede era troppo buon matematico per aver detto una eresia tale ma non si vuole concedere nulla ai primi entusiasmi di un inventore?
;
Ecco
sibile
altre
due sentenze
1'
di filosofa naturale,
scompagnare
1*
una
dall' altra,
bench
la
prima
:
sia
un
vol-
gare errore,
altra
di verit
299.
Era opinione
alla
altri
tolta
scuola Peripatetica.
fenomeni, anche
il
salire dell'
300.
Natura non
facit saltus.
il
quale cosi
XXVII), da
scrisse:
altri a
Leib-
Nouveaux
Il
essais,
IV, 16,
saut,
par
ma non
un
raro scrit-
et
ques et littraires,
to.
IX), a
pag.
247-248 e sotto
e
il
forma:
cita la
Natura
in operationibu^ suts
Nehry
sentenza di
Mystiker des 14. Jahrh., II, 124: Diu nature bertritet niht.
dell' altra
301
299.
290.
78
Chi V ha detto
[302-303]
il
principio fondamentale
la
della scienza
moderna,
la
conservazione e trasformazione
206) aveva detto:
dell'energia.
Anche Lucrezio
fieri
(I,
Nil igitur
il
venti,
302.
eh' era
Omne vivum
il
ex ovo.
naturalista inglese
Guglielmo Harvey,
vi
si
citationes de generatione
animalium. Veramente
trova;
forma
precisa la frase
tutto
il
non
ma
il
concetto ne traspare da
Nos autem asserimus omnia omnino ammalia, etiam vivipara, atque hominem adeo ipsum ex ovo progigni, primosque eorum
conceptus, e quibus ftus
fiant,
et
semina
dicitur,
li
Ho
303.
chiam:
Immagini
Parla
infatti Titiro
Son veramente
sogni.
e corrotte
Che cosa
il
Metastasio
[304-307]
Cose fisiche
79
304.
E
Le
Se
sogna
reti e
il
pescator
(Artaserse,
l'amo.
a. I, se.
6).
si
(e
anche a qualcuno
fra
moderni)
305.
"Ovap ex Acc
axiv.
(Omero,
e per lo
Iliade, lib.
I,
v. 63),
meno sono
divini
306. Post
vera.
10, v. 33),
21.
Costanza, fermezza, perseveranza
La
uomo fermo
307.
Non commovebitur.
famoso giornale ultramontano La Voce della
1831. Era certamente una reminiluoghi delle Sacre Carte, come ben
(i
Verit
liberali
pubblicato in
Modena dopo
scenza biblica,
ma
molti sono
305.
306. 307.
Il
Una
dopo
la
mezzanotte quando
sogni sono
veri.
Non
si
commover.
8o
Chi V ha detto?
[308-31
1]
s'
il
Salmo
il
XLV,
vers. 6
Deus
:
in m'odio eins
non commovebitur,
Salmo CXI,
vers. 6
Quia
dell'
in tennitn
non comm.ovebitur.
uomo
308.
Justum
et
quatit solida....
lib.
(Oka/.io, Odi,
HI, od.
3,
V.
1-4).
Petrarca pu
fieramente dire di s
309.
Sar qual
fui,
{Sonetto in vita di
fiori e
l'
erba; ed.
Me-
ex III).
310.
De
la costanza
il
come canta
Parini
se
i
nell'
24:
duri mortali
A
Ei
lui
si
voltano
fa,
il
tergo,
i
contro a
mali.
De
Odasi invece
il
la
Guglielmo Shakespeare,
conforto di chi soffre
:
3) dice a
311.
Come what come may, Time and the hour runs through the roughest day.
308. L' uomo giusto e tenace di propositi non riusciranno a smuovere dal suo fermo pensiero n il malo furore di prepotenti
cittadini
il
fiero viso di
311.
[312-313]
81
La perseveranza
consigliata dal
comune
dettato:
latini,
quindi lo
I,
si ri-
476; 314 e IV, 1281 in Tibullo, I, 4, 18; in Seneca, Nat. Qucest., IV, 3, e anche altrove. La bassa latinit al^
Ex
^ ^
De
arte amandi,
Lucrezio,
I,
lung, annacqu e
comment
il
dettato cos
latino,
il
come
quale con-
cava
la pietra!
si
storici.
Una
cripta fosse
un
si
sarebbe ado-
perato chiudendovi
una
perfetta
il
La perseveranza
nel lavoro
:
313.
quum
quid superesset
II, 657).
agendum.
(Lucano, Farsalia,
312.
La
82
Chi V ha detto?
[3 14-3 19]
314.
era
il
1'
Emani
ove
il
buon Piave
come parola
le
V.
tra-
Una forma
un famoso romanziere
315.
La pazienza
alla
groppa
(F.
dell'uomo.
D.
GuE RAZZI,
romana per
La fermezza
raccomanda
di
era virt
eccellenza; e
come Orazio
non
316.
Aequam memento
Servare mentem.
rebus in arduis
{Odi, lib. II, od. 3, V. 1-2).
cos
Virgilio consiglia
di sfidare arditamente le
mene
dei tristi:
317.
Tu ne cede
le
VI, v.
95).
e di sopportare
migliore
:
presenti avversit
confidando in
un domani
318. Durate, et
peggiori:
tulisti.
XI,
V. 7).
314. Per vie anguste ad eccelsi luoghi. 316. Ricordati di serbare nei gravi frangenti mente serena. 317.
Non
cedere dinanzi
ai
malvagi,
ma
opponiti
a loro ardi-
tamente.
318. Perseverate, e serbatevi a migliore avvenire. 319. Sopporta e persevera; cose molto pi gravi sopportasti.
[320-322]
83
e di
non
lasciarsi
le
smuovere
preghiere e
lagrime altrui
320.
lachrimae volvuntur
lib.
(Virgilio, Eneide,
IV,
v. 449).
Non mancano
Il
frasi
che ricordino
storici
esempi di fermezza.
pi antico
il
notissimo
321.
Batti
ma
ascolta.
nella Vita di Temistccle {
Narra Plutarco
XI) che
a'
tempi
Eu-
che
il
primo voleva
Greci
si
1'
altro voleva
il
bastone in
Temistocle: Batti pv re
gli
e ascoltami,
concesse che
di
Cos
testo
la
versione
italiana di
Marcello
Adriani
giovane
nel
greco la risposta
Temistocle
suona: Hocxasov
|Jiv,
xouaov 5.
delle Istorie (cap.
Erodoto nel
lib.
Vili
60) riproduce in
un
Sa-
la flotta lo stretto di
greche navi.
il
Ugualmente celebre
322.
Delenda Carthago!
alla frase
che allude
con
la
seniore^ 27;.
lib.
Servius,
in Virgii.
ad
De
memor.,
lib.
Catone il
seniore,
la
la floridezza riacquistata
da Cartagine dopo
scorrere inutil-
mente
le lacrime.
84
[323]
suo
discorso
in
Senato,
la distruzione di
Car-
Ceterum
censeo^
francesi
ed
inglesi, di-
Uno
323.
storico
ci
ha pure conservata
la frase
V, cap. 55)
Galli
avevano incendiata
aveva
Roma,
e molti fra
citt e portarsi
agmine forum
transirent,
centurio in
corniti
exclamavit
au-
hic
manehhnus
opiitne.
Qua voce
omen
-
come
Terza
Roma
il
da Quintino
Sella.
giorno in cui
Roma
s'
inalzasse
il
di
un legionario romano
:
la
lancia,
con sotto
la scritta
Signifer ecc.
Guiccioli nel
suo
libro
vigo, 1887), pag. 355; che anche preceduto dal ritratto del Sella
medesimo
legionario
sotto
al
le
parole del
romano
pugno
monunon
fu
[324-325]
85
Il
motto:
modo.
Compagnia
<.<
cita
come regola
le
di condotta della
di
Ges, ha
veramente
suiti,
Industrice
ad
Fortes in
ne
i):
modo assequendi
simtis.
chiara la
omnia
suaviter.
Non
,25.
e'
Eppur
1'
si
muove
che
la
in ginocchio
Ma
Lo
di que-
non
si
trova traccia negli scrittori del secolo xvii, comin quelli della fine del
parendo soltanto
settecento.
scrittore
il
Baretti
finora fonti
bibliografia,
London, 1757, pag. 52: non si conoscono pi antiche. \J Eppur si muove ha gi una piccola
ma
i
tutti
pubblicamente
professore
all'
dott.
E. Heis,
Accademia
Annales de
la Socit scientifique
ci-
ter soltanto
un
articoletto del
Chercheurs
et
Curieux (an-
ne
XXII, 1889,
Govi nello
68-1 71);
e finalmente
la Zeitschrift
fr
nel
{historisch-literarische Abtheilung) ^
86
[326-327]
I fase,
del 1897.
Anche
il
persona
mia
non
esservi dubbio
alcuno per
lui
non pot
in
nessun
modo
prometteva
che
solennemente di denunziare
al S. uffizio
chiunque
egli sapesse
Lo
famoso
quale
Dialogo sopra
Padova,
e dal
medesimo
prof.
Favaro
illustrato nelle
Memorie
non deve
dell'
Accademia
delle Scienze di
Modena^
il
to.
XIX,
alla
muove,
quale, ripetiamolo,
essere
mai uscito
Tribunale n dopo.
Ma
Non
ci
consta;
tro soggiunse, e se qualche parola usci dal suo labbro, sar stata
di ringraziamento per la
ai
aveva appli-
l'
eroico
Mac Mahon,
il
9 settembre 1855,
le trin-
durante
la
esporre
le
sue truppe
al
pi avanti.
di
un
altro
motto
illustrato
da Casa
327.
[327]
87
che divenne
grazia di
un
episodio, che
non
sar
inutile di ricordare.
Sovrani d'
Italia,
Umberto
I e
narrava
il
ben informato
delle
numero
del 9
gennaio 1881:
L'ammiraglio
Roma
il
3 gennaio
mare.
Il
dispaccio raggiunse
il
con pre-
Roma
era ormeggiata,
ma
il
mare
impediva
l'
stesso cattivo
tempo
in cielo e in
il
il
dispaccio.
danno
alla
sua salute.
La Regina
mare
(e
gli disse
?
lo stato del
al
il
foglio
Re).
La Regina
stese la
mano.
il
Non
il
telegramma.
Regina vide
di che
si
trattava e abbass
le
al Principino,
lei.
il
che
sedeva vicino,
di seguirne la lettura
insieme a
s'accorse che
fanciullo
aveva
letto,
prese
una matita
telegramma
come prova
animo
di
Sua
Maest.
il
Chi V ha detto?
[328]
alla intrepida
Regina
e al valente
il
ma-
rinaro.
Il
Fanflilla
del 15
facsimile
dell' intiero
telegramma comprese
328.
nicht.
il
quasi
tefice
Emilia, fu
IV
dinanzi al pon-
Gregorio
i
VII
narrando
particolari di
un colloquio
fra
Emilio Castelar
il
essendo presidente
Repubblica
di
si
vescovati vacanti,
nomine.
e Castelar rispose
oltre
ad essere
cattolico
nazione, e finiva
la
lettera
dicendo
dopo,
Bismarck,
il
allora
suo pensiero,
ricord della
(vedi
il
^^
bre 1873
^
la
nunciato
celebre frase.
328.
a Canossa.
[329-33
Cupidigia, egoismo
89
22.
Cupidigia, egoismo
Il
Vangelo degli
Terenzio
329.
IV,
se.
1,
v. 637).
(la
politica,
due
postulati,
francese
330.
che
si
Aprs nous
attribuisce alla
le
dluge!
March, di
Pompadour
triste e
la
quale l'avrebbe
la
XV,
preoccupato dopo
e l'italiano
Rossbach
(5
novembre 1757);
ci vo' star io.
331.
Esci di
l,
(Pananti,
Il poeta di teatro,
e.
XIV,
il
str. 2).
dopo
sonetto
tutto
si
riduce,
a parer mio
di Mugello),
{Come
disse
un poeta
l,
A
E
de
infatti
dire
Esci di
ci
nativo di
Ronta
il
Pananti.
Ma
il
Pa-
nanti
l,
non
riva da
un giuoco
infantile, (Cfr.
tuttora in uso,
ma
y
antichissimo, chia55).
mato boute-hors
V.
329.
Il
stesso.
90
Chi V ha detto?
[332-335]
si
quando
si
commuove
332.
Movente potentissimo
dell'
egoismo
la cupidigia del
denaro.
O
1'
quanti devoti di
Mammone
il
Per co-
storo
solo dio
333.
come
dramma Faust, parole di J. Barbier e M. Carr, musica di Gounod (il libretto originariamente francese la traduzione italiana di Achille de Lauzires).
:
Gi
il
334.
I
....L'utile sovente
come
vi
chi detto
Clasio
stimolo
ma
che
per
gli
non
di
ha
altro
:
quello
che aguzzava
l'
intelligenza
Figaro
335.
Portentoso, onnipossente,
Un
Barbiere di Siviglia,
[jarole di
Cesare
I, se,
Sterbini, musica
di Rossini, a.
3).
la
casa vicina.
[336-337]
Cupidigia, egoismo
91
la fede di Gingillino:
336.
E
Il
(str.
Morgante Maggiore:
a dirtel tosto
10 non credo pi
al
Ma nel cappone, o lesso o vuogli arrosto; E credo alcuna volta anco nel burro,
Ne
la cervogia,
e
1'
quand'
io n' ho,
il
nel
mosto
;
E molto pi ne aspro che mangurro Ma sopra tutto nel buon vino ho fede, E credo che sia salvo chi gli crede.
E
credo ne
la torta e nel la
tortello;
L' uno
11
madre, e
tre,
l'
altro
il
suo figliuolo
;
vero paternostro
il
fegatello
E E E
possono esser
due, ed
un
solo;
..^
significato, a proposito di
ma
svisandone
il
che Jules
Simon
nel suo
Discorso all'Accademia
Francese in
commemorazione
sieux,
del Guizot
medesimo, cosi
scrisse
On
raconte
s'tait cri:
Enrichissez-vous!
vie
humaine,
et
de
la socit
fait
92
Chi V ha detto
[33^-340]
que vanter
Il
les
avantages de l'activit et de
la
bonne conduite.
l'
par
le
travail et
pargne/
Questa dunque
litarsi
1'
riabilitata,
altra,
forse
A
339.
fin
:
pu
Giusti
....
Santo Stefano
al quattrino.
str.
Tira
Ricordate?
nella Vestizione,
72:
in oggi
ha credito
Lo
sbarazzino,
O
Il Segretario
Santo Stefano
al
Tira
quattrino.
nico scetticismo
ma
anche di verit:
piuttosto la
morte
338.
11
pianto dell'erede
un
riso mascherato.
[341]
Donna, matrimonio
93
23.
Donna, matrimonio
Oh
pre-
fiore di quello
hanno
scritto sulle
gazzettiere
cre
il
Goethe,
dicendo
341.
nell'atto
Das Ewigweibliche.
V del Faust,
il
quale
si
chiude con
la
redenzione di Faust,
di Margherita. Il
:
che sale
amore
finisce
Das Ewigweibliche
I
un
cosi
ha termine
la
mirabile tragedia.
i
si
fis-
bene
il
significato di essa.
Udiamo
dei pi geniali
Ruggero Bonghi,
in
articolo
della
Domenica
magna
la
so-
341.
Il
femminile eterno.
94
Chi V ha detto
[342]
pra tutte
s'
innalza la
a que-
Fausto
Fausto che
;
s'
dimenti-
cato
la
una
non sentiva
d' errare
e la
Mater Gloriosa,
:
Vieni,
vien dietro.
Ed
morto
il
in
un
desiil
derio pi in l e pi in su
ed in
cielo
dove
pi in l e
pi in su infinito.
Ha
Vergine
l'
meglio
dire, la sente,
ella sale.
ha sentore
quanto
di salire pi in
alto.
Le
raccogliendone
a lui.
del pari
1'
eterno femminino, e lo
Anche Elena
del
1'
1'
ha rappresentato a suo
modo
in
un
momento
poema. Che
idealit a cui
priarsi tutta;
Fausto andato ad
Mater Gloriosa
si
l'uomo
attratto senza
Ed
ora che
ci
siamo
fatti
di quel che
V eterno
me-
Arrigo Boito
ricord la
quando
desimo
(atto
342.
Forma
ideal purissima
ci
limiteremo
naturalmente a sfiorare
argomento, ricordando
sia
motti rimasti
vago
di saperne di pi,
numerose
raccolte speciali, e in
modo
particolare al diletteita-
mio
dott.
[343-347]
Donna, matrimonio
95
le
343.
Stekbini, musica
Cesare
I, se. 7).
Un
344.
Les femmes sont extrmes: elles sont meilleures ou pires que les hommes.
(La Bruyre, Caractres,
I, 58).
con pi precisione
la
domum
{Proverbia,
suam:
e.
insi-
v.
1).
Ma
il
buono,
costumi, dappoich
346.
Les
hommes
font les
lois, les
femmes
font les
[murs.
(GuiDERT, Le conntable de Bottrbon^
per cui
il
a. I, se. 4).
Leopardi invocava V
i
aiuto
delle
:
donne
italiane
alla
noti versi
347.
La
i
patria aspetta.
(Nelle 7iozze della sor. Paolina).
Qui
classici
sia
e poich tutti, a
momenti
perduti,
1*
aria
della
345.
La donna
le
donna
stolta roviner
con
90
Chi
l'
ha detto?
[348-349]
melodramma
se.
Rigoletto, di F.
M. Piave, musica
di
Verdi
(a.
Ili,
2)
348.
pensier.
il
fa-
la parafrasi (stavo
349.
fie!
Une femme
souvent
!
dramma
di
Victor Hugo, Le
melodramma
roi
s'
amuse
(atto
IV,
che
due
versi,
Francia, avreb-
Francesuo anello
sco
I,
esiste,
ma
XIV
per cavalleria
l'histoire.
verso Mad. de
cap.
rit
la Vallire. Il
racconto di Brantme,
il
aneddoto; Il
altra versione
m'estant
all
estoit cans et
fort
la
de chambre
il
honnestement, car
avoit ds ce temps-l
miens
me
m'ayant men
la
chambre du Roy,
me monstra un
escrit
au
[350-353]
Donna, matrimonio
97
si
vous
Roy mon
en grandes lettres il y avoit ces mots Del resto anche Virgilio ntW Eneide
:
IV,
v.
569-570)
scrisse
350.
....
Varium
et
mutabile semper
Femina.
e
il
Tasso
nella
Gertcsalemme liberata
(e.
XIV,
ott.
84):
351.
Femmina
Vuole
e disvuole: folle
la parafrasi dei
uom
che sen
fida.
- che proprio
cesi,
sembrano
....
In breve spazio
si
placa
352.
Di pieghevole
spiga.
(Tasso, Aminta,
e quasi
a. I, se. 2).
il
medesimo verso
353.
si
Femina
ritrova nel
Petrarca,
secondo
il
in
un Sonetto
ed
in vita di
M. Laura, nuMestica
mero
CXXXI
sguardo di
son.
CL
dell' ediz.
Un
350.
7
La donna
mutevole.
[354-357]
lustrato del
BOCCACCIO
{Parte Vili,
str.
pag. 253):
La
Estima pi
pomposa
Ha
cotanto pi seco
l'
apprezza
mio
articolo //
romanzo
d'
una
Rassegna Settimanale Universale, 1896, num. 45. Mi contenter di citare questi due:
romanza
nella
Namque
est
l'
esclamazione di Amuleto
(a.
nell'
immortale dramma
di
Shake-
speare
I,
se.
2)
355.
Frailty,
thy name,
intitola un'
is
woman!
Mo-
Lorenzo da Ponte
la frase
ironicamente consolatoria
356.
mentre un
tutti
i
drammaturgo
e romanziere mette
e futuro
a carico loro
delitti del
con
le
parole:
357. Cherchez la
Ricorderete che
femme.
padre, nel
Alessandro Dumas
la
dramma Les
alla
prima volta
Gait
la
1'
nave onda
il
ai
venti,
ma non
donna.
il
cuore
alle
fanciulle;
fragilit,
tuo
nome
[358-359]
Donna, matrimonio
99
il
sua
atto III,
quadro V,
;
se.
y a une femme dans toutes les affaires aussitt qu'on un rapport, je dis: Cherchez la femme! On cherche la femme et quand la femme est trouve....
Il
me
fait
Eh On
bien
Vedasi anche
romanzo omonimo,
vol. I,
ai cap.
Qualcuno l'ha
Dialogue sur
le origini si
attribuita al noto
Fouch,
altri a altri
De
34 e 35. Sartine,
femmes
dell'
abate
Ferdinando Galiani ma
in
Giovenale,
in
Deux Mondes
del
i**
sett.
aggiunge:
Le
roi
tait si
elle?-
:
la malizia e
astuzia delle
donne
358
)le
il
A
di
tutti,
se vuole, la
donna
la fa.
dramma
Angelo Anelli,
musica di Rossini
di lei anche
quando
il
sola,
come
filosofo
che
i59.
Mulier
cum
sola cogitat
male
cogitat.
Wolfflin
n. 335, ed.
ed.
Meyer).
f359'
sola,
pensa a male.
[360-362]
Soprattutto non
s'
le
riguardano
360.
B. Pauli ad Corinthios,
fiera vendetta.
I,
cap.
XIV,
v. 34).
come vendicarci ?
oib
cattivo mestiere,
361. Il mestiere di
molestar
il
le
femmine,
il
pi
pazzo,
il
pi ladro,
stiere di questo
mondo.
(Manzoni, Promessi
pericolosa,
.... il matrimonio ma un'arme come il cattivo coltello, che taglia prima il dito che il pane. Domandatene ai mariti. Quanti di loro chiameranno beato
362.
Ci-gt
si elle
est
Alcuni
attribuiscono
Piron, ma
:
calunniano, poich
il
fut
bon
mari,
mme
en vers
invece di J.
Du
Lorens, bon
et
faiseur
il
de
satires,
consquent,
Non
lo si
confonda con
Enrico Giuseppe
autore di molti
Du
scritti
Questo epigramma fu
:
mediocremente imitato
dall' ab.
Saverio Bettinelli
Oh come
Per
la sua,
Un
un ne-
goziante and
tomba
di sua
moglie
due versi
{0
pub-
[363-365]
Donna, tnatrimonio
che
gli
fargli
com-
la epigrafe.
Vi assicuro,
io.
egli diceva,
ne rido
Era tanto
allegra!
Vedendo che
suoi argomenti
non riuscivano a smuovere la direzione dal suo rifiuto, propose una mezza misura, rassegnandosi a fare scrivere queste sole parole
:
E
si
ma femme, morte
Enfin
! !
le
1896
quando
i
gli fu
venienti e
rilievo, e
V Enfin
mettevano in
voleva ricorrere
vembre 1896).
Non
e'
dubbio che
!
il
ma
ci
sono
Anzi
tutto,
un legame da
cui
le
restrizioni dell'autore,
ripetono che:
il
363. Il matrimonio
Guerrazzi, Epistolario, a cura G. Carducci, I, lett. 421: 6 ottobre 1853, al dott. Antonio Mangini).
lo scoglio delle
>ningali infedelt,
bench
[364.
;tto
vivent.
un marito
si
attribuisce a
Santeuil,
che
col quale
la-
Gran cosa
in fondo
Non
un male
d'
immaginazione. Peu
si
il
Ita rilassatezza di
rerso del
Parimi:
[365.
La pudica
Mattino,
V. 749).
102
Chi r ha detto?
[366-368]
al
v.
1024
De
1'
altrui fida
sposa a cui
se' caro,
tutto
il
Giorno.
non era da
loro,
se
femmes
et
de leur rputation
CCV).
chi
si
non
saprei dav-
genza declamando
alla poesia
versi
XIV
nei Chants
367.
Ah!
n'insultez jamais
sait
Qui
me
!
[succombe
{Chants du Crpuscule, XIV).
ma
non
francese
368.
Tue-la.
proposito di un clamoroso processo,
la
il
processo
Le Roy Du-
r aveva
adultre
uccisa insieme
all'
un
femme
figlio
Faut-il
pardonner
Alessandlo Dumas
Ce
n'est pas la
i'8;^2
U homme -femme,
femme
(parla
elle n'est
donna
colpevole),
ce n'est
mme
elle est
purement animale;
de Can;
- tue-la.
c'est la
c'est la femelle
(1'
Dumas
la
Fem.me de Claude
annunzia gi nell'ZTwzw^tesi
;
femme) per
ma
ne ha errato
'369-3
Donna, matrimonio
103
Tue-
les:
primo da
il
adultera, e vendicarsi
sul complice,
Dumas
il
stesso
Femme
marito
ed
agli accorsi
risponde:
C'tait l'araant
de
ma femme,
et je l'ai tu!
,
L' homme et la
femme, ricordando
Roy Dubourg,
che
Tue-les, dice
queir
uomo
coloro ai quali
consiglio di
si
Dumas o
de'
369.
nel
(a.
Come
lirico
la
uccider
di
il
dramma
omonimo
stato
di
il
Verdi
divore poi
zio ancora
non
ammesso
370.
Le divorce
est le
sacrement de l'adultre.
(GUICHARD).
il
come
Mea, che
lei
371
Sulle spalle a
fece sovente
il
pelo,
spesso e volentieri,
ai cavalieri.
doni,ta alla
non
tutte le
donne
si
ribelle-
rebbero
la
all'
ve-
I04
Chi V ha detto?
[372-376]
nuto a prender
dalla
le
donna
atto
e bastonato dall'
I,
gr
lui,
se.
2),
risponde
372.
Et
proprio
il
je
veux
qu'il
me
batte, moi!
Varii sono
umor come
cervelli:
sbaglie-
con
le
Francesca
373.
....
Bella
Come un
Suo
ovvero
dirle
angel, che
trasporto d'amor.
(Pellico, Francesca da Rimini,
374.
Quanto
bella,
quanto cara!
Elisir d' Amore, parole di Felice Rocome nel melodramma mani, musica di Donizetti (a. I, se. i). E se puoi permetterti
con
lei
una
:
il
Radams
375.
Ghislanzoni, inusica
se.
1).
Verdi,
a.
I,
376.
La
faute en est aux Dieux Qui la firent si belle. Et non pas mes yeux.
un poeta dimenticato
del seicento,
usando
le
parole di
Jean de
LlNGENDES.
[377-3^2]
Donna, matrimonio
105
Puoi lodarne
d'Armida,
la
la
quale
377.
Quanto
si
bella.
ott.
14).
XVI,
Glauco
alla
schiava nel
melodramma
:
378.
Meno
domestiche virt,
sia
ripetendo
1'
elogio
ampliss.
4848):
379.
sa
Domum
servavit
lanam
fecit. poich
dell' acconciatura,
380.
Mulier recte
olet,
ubi nihil
olet.
116).
(Plauto, Mostellaria,
(Confronta con
a. I, se. 3, v.
Cicerone {Ad Atticum, 2, i, 1): midieres ideo ma non lodarla per la ricchezza, poich veramente, troppe volte se non sempre:
bene olere, quia nihil olebant),
quam femina
dives.
v. 460),
tutta,
Laura
382.
379. Visse in casa filando lana. 380. Di buono scte quella donna che di nulla sente.
lO
Chi V ha detto?
[383-387]
383.
Confronta pi sotto,
alla str.
versi:
Un
Se poi vuoi
tesor che
non ha
Di bellezza
e di virt.
1'
farle ingiuria,
Ariosto
te
ne insegna
la via sicura
384
dispetto,
le
e.
vien detto.
XX,
ott.
120).
non essendomisi
due notissimi
ad ogni momento a
385.
Os ex
vers.
23).
386.
Erunt duo
in carne una.
(Genesi, cap. Ili, vers. 24; teo,
Vang^.
di
S.
Mat-
cap. XIX, V. 5; - Vang: di S. Marco, cap. X, V. 8; - /. ad Corint., cap. VI, v. 16, - Ad Ephes., cap. V, v. 31).
Il
(6)
Quod Deus
homo non
separet.
misogina
si
vale per
raggiungere
donne
fino al teatro
dove esse:
387.
99).
385. Osso delle mie ossa, e carne della mia carne. 386. Saranno due in una carne sola.
[388-390]
107
24.
affatto
est),
trito
adagio latino
il
humaniim
credere di
il
Un
prete sbaglia
all' altare,
388.
mondo
ci che spiega
il
per
gli
une
faute.
di Polizia sotto
20
al
le
Memorie : Je ne fus pas celui qui moins de mnagement sur cet attentat contre
je rapporte parce qu'elles ont
questa frase
si
pu avvicinare
la
origine nella
moderna
il
buon Omero.
io8
Chi V ha detto?
[391-393]
de
la
France,
spcialement en ce
concludeva cosi:
En
le
finissant,
mes-
vous compltement
que j'appelle
du
bon
col.
sens,
car, je
vous
dclare,
il
commettre- {Moniteur
4).
L' errore nasce molte volte dalla insufficienza dei propositi. Facile
il
nutrire delle
buone
intenzioni,
ma
intentions.
nella vita eh' egli scrisse
391. Hell
is
Questa frase
di
ricordata
Boswell
parte
(to. I,
Walter Scott
chap.
7) la cita
nel
come un
{ez.
quale
Jacula prudentum
:
del 165
1,
pag.
1) la
d in questa
forma
Hell
is
full
Inoltre anche le
se tardi
ti
risolvi,
non sempre
sua morale:
la
fortuna
ti
mostrer
il
medesimo
I due
Clasio,
e della
392. Potea.
Per
il
non
volle, or
propizio, perch ad
buon volere non sempre basta, anche usato al momento un buon esito possono contrastare ragioni su:
sappiamo gi da
Dante
che
mal pugna.
e.
(Purgatorio,
XX,
v.
1).
[394-398]
ecc.
109
e da
un devoto
libro che
394.
Homo
proponi!, sed
Deus
:
disponit.
lib. I,
(Imitazione di Cristo,
cap.
19, v. 2).
395.
Homo
semper
Wlfflin et Ribbeck;
H,
Meyer).
Domini
est
{Proverbi^ cap.
XVI,
il
Un
^fl^.- e
FNLON
dette
nuova forma
al
7e
alina),
T homme
s'agite,
mais Dieu
le
mne
propri disegni,
potr
Plauto
396.
Oleum
et
operam
perdidi.
(Pnulus,
a. I, se. 2,
v.
116).
di attendere a giu-
quando
ovvero:
fin.
397.
En
toute chose
il
faut considrer la
Le Renard
et le
Bouc).
si
398.
Facilis descensus
A verni.
lib.
(Virgilio, Eneide,
VI,
v.
126).
394.
dispone.
395. Sempre l'uomo ne pensa una, la fortuna un'altra. 396. Ho perduto 1' olio e la fatica.
all'
Inferno.
no
[399-401]
Bione
riportato da
Dio-
gene Laerzio
nare
a
!
(lib.
IV, cap.
Attenti perci a
la
non largheggiare
satirico verso:
di vanti e di
promesse,
non vendere
si
non
abbia a ripetere
imi-
anche da
Fedro
IV,
fav.
22).
25.
Esperienza
400.
come
il
Experto
dice
crdite.
lib.
un emistichio
di
Virgilio {Eneide,
XI,
v. 284);
che
Quam
La
subito,
quam
Roberto.
fa dire a
Didone
il
bellissimo esametro:
401.
Non
399. Partoriscono i monti, e nascer un ridicolo topo. 400. Credete a chi ha provato. 401. Non ignara della sventura, ho appreso a soccorrere
turati.
gli
sven-
[402]
Esperienza
che
Voltaire
Qui. ne
nella
Zara
(a.
II,
se.
2)
tradusse:
sait
compatir aux
maux
qu'il a soufferts?
e meglio ancora
v.
144)
malheur!
il
{V Esprit
curioso
dell'
il
Dantesco
402.
Provando
e riprovando.
(Dante, Paradiso,
e.
Ili, v. 3).
che fu poi
tuita nel
allo
il
isti-
(poi Cardinale)
fisiche,
fisicomatei
ca-
al
medesima,
col
Provando
riprovando.
neW Accademia
non
Proemio
Or
quivi
dove non
rivolgersi,
ci
vi cui meglio
che
la
scommesse cercasse
ella
al
adattando
lancio,
le
ad
non
di
primo
come
la
geo-
provando e riprovando
riesce talora
segno.
Non
inutile di
avvertire che
Dante non
agli
confuta,
r opinione
falsa di
Dante.
si
as-
Chi V ha detto
[403-406]
403.
il
Magister
Pindaro {Olymp.,
3):
I>
altro
Demostene,
sxpv
nella
Olintiaca
(4,
Ilpc
yp t
TsXsuxaov
y.pfvsxai.
Sxaaxov
xv TtpouTiapgavxwv
w x ixoXX
P. Siro {Sent.
pulus
ma
ieri.
Ma
non
1'
mai
di
quagli
lunque
antichi
:
arte,
qualunque
Saviamente dicevano
404.
Ars longa,
vita brevis.
Ippocrate, dove
detto
ioc pax.oc,
% s xs^vyj
{iaxpi^,
che
Seneca {De
brevitate
vitce, I)
tradusse
in
gam
artem; mentre
:
Longfellow
long,
A Psahn
fleeting.
of Life
cos la
ridusse
Art
L' esperienza
ci
is
and time
is
di nulla,
405.
poich
Nil admirari.
(Orazio, Epistola,
:
lib.
I,
epist. 6, v.
i).
406.
novum.
(^Ecclesiaste, cap.
I,
v.
10).
e anche:
403.
Il
al
giorno precedente.
la vita breve.
Esperienza
113
di
Heine
407.
Es
ist
Doch
immer neu.
che fanno parte della poesia Ein Jngling liebt ein Mdchen, stampata anche nel Lyrisches Intermezzo.
Cosi
si
sfugge
il
in ve-
non
e'
408.
Laudator temporis
acti.
v. 173).
Ma
sulla
il
lodare
tempi antichi e
il
far
decadenza dei moderni non cosa d' oggi, e neppure dei tempi
delxx
si
se-
ma
Mose,
anche
all'
epoca cui
comunemente
ove
la vita di
Abramo,
e che
pu
dirsi perci
con ogni
morale
un
!
trattato
rimpiangono
le virt delle et
passate
Tasso
a Tirsi
409.
Il
mondo
invecchia,
E
e
il
invecchiando
intristisce.
Metastasio
nel
Deme
8):
il
410. Declina
Il
Leopardi ha
mondo
riportando fra
le altre
cose ci
407.
114
Chi V ha detto?
[411]
che scriveva
il
le stagioni
che
la
terra
raffredda e via
ca-
gV
1623-36).
:
La prima
biblico
Ne
dicas
Quid putas
causse est
fuere,
quam nunc
{Ecclesiaste,
e.
VII, v.
11).
spregiatori
dell' jeri;
tal-
411.
Torniamo
all'
antico.
Verdi
offerto
una
lettera a
1870
gli
venne
la
del Collegio
medesimo dopo
morte di
Mercadante.
Il
Verdi
vi
espone
criteri
con
giovani
chiude scrivendo
Auguro
troviate
un uomo dotto
soprattutto e
si
gli errori di
contrappunto
pos-
in conservatorio
Tornate
il
all'
antico e sar
un progresso. Non
dunque
vero che
una con-
danna assoluta
musica
avvenire
^>\
il
Florimo, egl
canon
La
lettera,
che ha
la
e i
[412-414]
Esperienza
Al consiglio
di
Verdi
per
i
si
quali
il
tempo
maestro,
che
Talleyrand
dicesse degli
si
emigrati tornati in
detto dei Borboni.
Francia dopo
restaurazione: e pi volte
Ma
la frase si
del cav.
de
ai
Panat
Personne
personne
{Mmoires de
M. Du
Pan,
vol. II,
pag.
197).
in
si
la stessa idea,
un campo pi
ristretto,
ma
espressa in
senso pi generale,
ritornello della
scritta
da
Jean-Pierre de Branger
26.
Fallacia dei giudizi, false apparenze,
regole del giudicare
La prima
lle
quali ciascuno
intende.
Non
fare che
ti si
possa rivolgere
rimbrotto dantesco
14.
Or
tu chi sei, che vuoi sedere a scranna Per giudicar da lungi mille miglia Con la veduta corta d'una spanna?
(Dante, Paradiso,
e,
XIX,
v. 79-81).
1 1
Chi V ha detto
[415-41 9]
n,
la ironica bottata:
415.
Ne
il
SU tor ultra
[p
meglio supra)
crepidam
\Judicaret\
questo
al ciabattino,
il
quale,
avendo
che era
un quadro
e
di Apelle,
presumeva poi
Ne
parlano Plinio,
12,
3.
XXXV,
416.
quanta
species!...
come
largo
maschera
per
i
non
numero
di coloro,
quali:
417.
....Pi dell'essere
Conta
il
parere.
(Giusti, Le memorie di Pisa,
str.
7).
1'
autorit
non
piccola
quale
ammoniva che:
418.
Ognun vede
sen-
Machiavelli,
si tratti
di
apparenze
419.
Honi
il
soit
che sono
415. Che il calzolajo non giudicasse pi in su della scarpa. 416. O quanta apparenza! ma il cervello manca.
[420-421]
117
amante del
re, la
quale in un
un
che
il
cortigiani che ne
Ma
si
critica
glielmo Teli, anche questa pretesa origine del motto dell' ordine
della Giarrettiera
ha trovato
una
delle pi forti
quale
all'
il
Fournier nel-
V Esprit dans
cita.
Secondo
parole alla battaglia di Crcy (26 agosto 1346), avendo fatto le-
segna militare.
Comunque
sia,
il
motto era
fatti.
le
perentorie
420.
Non
c'
scusa,
il
fatto accusa.
// cadetto militare).
(GuADAGNOLi,
e anche andrai cauto nel fare prognostici
fatto
che poi
smentiti dal
indiscreta e
ogni
domanda
al
Amos
gran sacerdote
.2 1
Amos,
cap. VII, v.
14).
TI
com'
il
loto,
un
frutto piccolo,
\2\.
Non
sono profeta, n
figlio di profeta,
ma
sono un pastore
che mi cibo di
fichi selvatici.
Ii8
Chi V ha detto?
[422-423]
rimasta proverbiale
una
esempio
il
deputato
De Renzis
interrog
dispacci indicanti
come
le
Di Robilant,
rispose
sprezzantemente che
la seriet del
non consentivano di trattenersi a lungo su questo argomento; che il Governo mancava di notizie precise, ma aveva piena fiducia nel
generale Gene, e nella forza dei presidii d'Africa.
Il
deputato
De
il
al
Parlamento
Mi
rincresce, onorevole
i
De
Renzis,
ma ma non
il
ministro replic:
ma
non
Me
ne appello di nuovo
nel
momento
attuale convenga, e
Vive approvazioni).
giorno dopo,
il
gli
Abissini guidati da
Saati
De
Cristoforis!
Le
parole di Robilant
infelici,
medesimo
deplorate, e
chiamate parole
Almeno
egli si
ammenda ma
:
disastri di
Amba
e
tempo
disse parole
di inconsideratezza maggiore,
non ebbe
il
la
proprio errore.
i
Ma
cesi
se noi Italiani
abbiamo
Fran-
non hanno da
423.
di
Cuor leggero.
di Francia, nella
il
me-
guardasigilli Olii-
[424-426]
119
vier present la
la guerra,
domanda
1*
di
un primo
annunziando
gli fu
come esempio
le
1 7
luglio
M.
Oui, de ce jour
commence pour
grande responsa-
les ministres,
bilit
mes
(Ow/, gauche).
l'acceptons
le
Nous
gauche).
M. Bauduin M. Esquiros
M.
le
Dites
Vous
!
attrist.
avez
le
Et
le
sang
Oui,
d'un coeur
lger,
et n'qui-
cette parole, et
etc....
ti
persuaderai
facil-
mente che:
424.
La ragione
e il torto non si dividono mai con un taglio cos netto che ogni parte
abbia soltanto
e
dell'
uno.
Sposi, cap.
I).
(Manzoni, I Promessi
non
Voltaire pu
avere esclamato:
425.
Et
voil justement
comme on
crit l'histoire!
{Chariot, a.
I.
se. 7).
Madame du
fiez-vous
DefFand:
<(.
Et
voil
!
comme on
facilit
MM.
les
savants
con
la
quale
le false
apse--
condo
la frase
dantesca
526.
Imagini
XXX,
v. 131- 132).
Chi V ha detto?
[427-431]
27.
Famiglia
427.
O
gli unici
Qu'au
sono forse
de sa famille?
Jean- Franois
versi
Marmontel
parte
di
che
un
commedia
atto unico,
affetti ?
lirica
se.
muuomo vi-
No
davvero
anche
la
Bibbia am-
monisce
428.
Non
:
est
bonum
esse
hominem
solum.
18).
e pi oltre
429.
Vae
soli.
(Ecclesiaste, cap. IV, v. 10).
parenti
diano
come
le stesse
affetti
domestici, purch
commediola
in dialetto veneziano
la
428. Non bene che l' uomo 429. Guai a chi solo. 430. I nemici dell' uomo sono
suoi parenti.
[432-434]
Famiglia
Il
suo sog-
com-
media
imitata dalla
il
Goldoni.
Con
essa esordi
figli,
e di essi solo
ho da
parlare,
Una
frase dantesca
il
umilmente
ovvero
I figli
Dante
432
invece
Ogn' erba
si
conosce per
lo
seme.
e.
(Purgatorio,
XVI,
:
v. 114),
Lo
433.
un
versetto biblico
filia
eius.
{Ezechiele, cap.
XVI,
v. 44).
al
tempo
del profeta,
com'
un verso
latino:
434.
che
si
Et sequitur
le vi ter filia
matris
(lib.
iter.
Rabelais
il
concetto,
esse patri,
filius
Et sequitur
Rabelais
del
si
una glossa
ecc.),
Corpus juris
Ut
Si quis
ma
non
come molte
Il
da
lui
Varrini
Della madre
il
camin segue
la figlia.
figlia.
434.
orme
della
madre.
Chi V ha detto?
[435-438]
Anche Orazio
IV, od.
4, v.
Latini.
in altro luogo svolge
l'
L'Alighieri
la
ai quali
essa
sola:
435.
risurge per
li
rami
lui si
e.
perch da
{Purgatorio,
chiami.
121-123).
Vii,
v.
Altrove
egli dice
che:
436.
Molte
Per
>^
fiate
gi pianser
li
figli
VI,
v. 109-110).
ammonisce
padri la
437-
flium.
(Proverbi, cap. XIII, v.
24).
altrimenti
figli
stessi
chiederanno conto
:
ai
genitori
della
loro
il
Non darmel
mai.
come Emone, morente invece per la crudelt del padre, dice a questo nlVAntigone di Vittorio Alfieri (a. V, se. 6).
Della benedizione dei genitori cosi sta scritto nei
ziali
:
libri
sapien-
il
bastone non
ama suo
figlio.
[439-442]
Famiglia
123
Giacomo Leopardi
rella nel
quel pessimismo
a proposito dei
sua
440.
miseri o codardi
A
lare,
pu
dire che
441.
come
On
dice
il
de quelqu'un.
{a.
Mariage de Figaro
Ili,
se. 16) di
Beaumarchais.
che, parlando della famiglia, sia questo
:
Parmi
il
luogo migliore
442.
La
Talleyrand
il
ma
di tante
altre,
il
Fu
deputato francese
Royer-Collard
si
esprimeva
si
je puis
il
me
servir
de cette expression.
in
Lo
stesso Royer-Collard
la
marzo 1827
:
Je
rpterai volontiers ce
j'ai dit
en 18
prive
439.
La benedizione
ledizione della
figli; la
ma-
madre ne sradica
le
fondamenta.
24
Chi V ha detto ?
[443-446]
28.
Fatti e avvenimenti storici
avvenimenti
storici, le quali si
sogliono
ri-
petere pi
stessi,
di
frequente a indicare e
ricordare
gli
avvenimenti
circostanze.
versi che lo
il significato o il simbolo morale ad altre Comincio col noto esametro virgiliano che insieme ai
443.
Magnus ab
Romani
assaliti
da Arminio
Teutoburgo
:
(a.
9 dell'Era Volgare).
La
445.
terzina dantesca
Ahi
Costantin, di quanto
la tua conversion,
te prese
il
mal
fu matre,
Non
ma
quella dote
!
Che da
(Dante,
XIX,
v.
115-117).
il
convegno
di
Pon-
Lega Lombarda, pu
Giovanni Berchet
446.
L'han
L'han giurato; e
strinser la
mano
p. I).
443. Si rinnova il gran giro dei secoli. 444. Quintilio Varo, rendimi le mie legioni.
[447-448]
125
and
:
ce-
lebre col
nome
447.
Se mala
signoria, che
sempre accora
Muora, muora.
e.
(Dante, Paradiso,
Vili,
v. 73-75).
il
grido
448.
Che r inse?
quando
nel
1746
Genovesi contro
gli
e stimato
delle
cose
il
nome
Alemanni
il
5 di-
il
di lui peso,
rest incagliato
trasporto
vollero
tedeschi sforzare alcuni del popolo ivi accorso a dar loro aiuto
per sollevarlo
mano
all'
abborrito lavoro
incendio
un ragazzo, veduto
ai
questo,
un
sasso, e
rivolto
compagni,
disse:
Che
genovese, che
altri,
vale
dire,
al
incomincio
la zuffa)
Il
si
accordando
gli
lanci
una sassata
soldato percussore.
lampo
fu questo, e seguit
i
dimento cagionato
dall'
sciabole
di
che
gli
allora altro
moto
minuto popolo
alta
si
mosse da Portoria
in piccolo
numero gridando ad
le
voce: animo,
120
[449-450]
rono per
il
la
la
piazza, del
L'Accinelli ha attinto
cata ad
fatto
all'
anonima Storta
:
dell'
il
(il
Amsterdam
Annali
n
1'
anno seguente
all'anno
anche
negli
d' Italia
il
1746
volume
usc
nel
nome
steriori,
ma
le
cronache sincrone, n
genda
1888 in un volume
intitolato
Uo-
jnini e libri,
da questi
da
altri
un ragazzo ebbe
meno impor-
sommossa genovese, non vi sono argomenti per sostenere che avesse l' uno o 1' altro nome o soprannome. Nondimeno il Municipio Genovese il 30 settemnello scoppiare della gloriosa
bre 188
1,
commemorativa,
dove
il
pure celebre
Siys
Ter-
81),
non meno
della frase,
non ugualmente
autentica
Taddeo Kosciuszko
alla sconfitta
Maciejowice (1794); ma che egli stesso smenti in una lettera Conte de Sgur del 12 novembre 1803 (pubblicata nella tradu-
450. Ecco
la
fine della
Polonia
[451-453]
127
Amedeo Rene,
la
L'ignorance ou
le
mauvaise
foi
ma bouche
mot de
la bataille,
j'ai t
presque mortelle-
ment
Puis,
et lorsque je
si
me
les
un
pareil
mot
il
est
le
la
mienne.
l'ind-
La nation
pendance,
la patrie,
savait
ma
mort,
>>
ou autrement,
Il
la
ne devait pas
finir.
altri
451.
che
Noch
ist
fa parte di
Dombrowski
le
gli or-
Ricordiamo anche
Napoleone I
una
al
fuoco disse
ai
Tra
ro
molti detti
risorgimento scelgo
seguenti
altri
i opportuna.
^53.
Il
Il
morbo pan
infuria,
ci
manca,
Bandiera bianca.
(A.
FusiNATO,
Venezia, ode).
[51.
Non
Chi
r ha
detto?
[454"455]
sono versi
scritti
Ve-
454.
Cosi
si
Governo negazione
suole chiamare
il
di Dio.
(e
governo Borbonico
qualunque
altro che
pensatore inglese
Letters to the
W.
E. Gladstone.
Infatti nella
prima
delle
to?ts
Two
of the
Earl of Aberdeen on the state prosecuNeapolitan Government (con la data del 7 aprile 1851),
tutti gli onesti, si
lettere
governo Borbonico,
:
legge, verso
il
principio,
questo
periodo
The
effect
of
all
is
no
The governing power, which teaches of itself that it is the image of God upon earth, is clothed, in the view of the overwhelming
majority of the thinking public, with
tes.
all
its
attribu-
have seen and heard the strong and too true expression
This
is
used,
the
negation of
cui
si
God
erected into
a system of
fece che rac-
Government.
cogliere
Da
un giudizio udito da
una nota
vero che in
forma originale
la
Lacaita,
di
della
Corona
letto
da Vittorio
il
Emanuele
si
al-
io gennaio 1859
con-
tro alle eventuaHt dell' avvenire. Quest' avvenire sar felice, ripo-
sando
amore
della libert e
le
[455]
129
per
le
non
scevra
mentre rispettiamo
trattati,
d''
non siamo
insensibili al
Italia si leva
verso di noi.
buon
diritto, aspet-
Vita di V. E. di Savoia
di quella
pag. 367),
il
drammatico raccolto
memorabile
Re
fosse
dovuto a iniziativa
l'
di lui,
o del Ministero, o
suggerimenti del-
alleato di Francia.
La
Museo
Re
pugno dal
1'
tono e
ardi-
legge
tutta
di
mano
di Vittorio
esitazioni.
primo
Re
da Nicomede Bian-
Stato di Torino.
29.
Fatti e parole
Dal detto
e'
al fatto e'
il
un gran
i
tratto,
al fare
di
mezzo
mare
calzanti, e cosi
vivi,
dall'
che non
si
sentito
il
comdo-
piacciamo a ripetere
gli
legge:
I30
Chi
r ha
detto?
[456-460]
456.
e la
drammatica
contemporaneo
non
lo fa!
omonimo
di P.
Ferrari;
ma Uberto
primo
gola, corregge:
Chi non
lo dice lo fa
Un'
458.
Ebbi
Si
al
V,
se. 2).
pu
anche
la
sentenza biblica:
459. Spiritus
quidem promptus
est,
caro
autem
infirma.
{Evatig. di S. Matteo, cap. XXVI, v. 41; S. Marco, cap. XIV, v. 38).
ma
il
potere zoppo.
e.
{Orlando furioso,
e
XXV,
ott. 76).
anche
il
Petrarca:
spirto pronto,
il
Lo
ma
la
carne stanca.
(Son. in vita di
M. Laura, num. CLIV secondo Marsand, com.: Rapido fiume, che d" alpestre vena; ed. Mestica, son. CLXXIII).
La
460.
frase di
Plauto:
est illud; fieri
Factum
{Aulular ia,
IV.
se.
10, v.
11).
si
pu
fare che
non
sia fatto.
[461-464]
131
e la sentenza dantesca:
461.
....La
dimanda onesta
*:.
XXIV,
v.
77-78).
di parole
ma
di fatti,
operando com'
Ricordo in
fine
notissimo epigramma
del
Giusti a Gino
Capponi
462.
Gino mio,
l'
ingegno umano
tra
mano
Meno
libri e
pi faccende.
30.
Felicit, infelicit
Se
si
il
numero
463.
/Se
J
riconosciuto, parte prima).
(Mktastasio, Giuseppe
francese ci
riconforta,
osser-
464.
On
si
malheureux
qu'on s'imagine.
(La Rochefoucauld, Maximes,
XLIX).
132
Chi V ha detto?
[465-467]
cercare
con-
non
le
glielo
465.
Per
cit,
Quem enim
i
diligit
Dominus,
corripit.
Ili, v.
12).
alla tazza
della feli-
ma
se la videro
seicentista italiano
ha un verso famoso
466.
Appena
vidi
il
nona
dice
Oh
Appena
fortuna volubile e leggiera vedi il Sol, che ne fui privo al cominciar del d giunse la sera.
!
Questo capitolo
il
XIX
ma
a torto,
il
come
si
vede,
la
Groto
detto
il
Cieco d'Adria,
quale,
come vuole
tragedia
Ma
Ha-
non suonano
Prologo
driana, cos
fa dire al
(versi 56-59):
l' hora ei \y autore] si ramarica cercando Per qual demerto suo tosto che nacque, Veduto a pena il d, cieco divenne. Se innanzi al nascer suo non f' peccato.
Dante
poema
che
s'
intendeva di
infelicit
:
467.
Per me si va nella citt dolente, Per me si va nell'eterno dolore. Per me si va tra la perduta gente.
{Inferno,
e.
Ili, v.
1-3).
465. Perocch
il
[468-471]
Felicit,
infelicit
133
che
il
e suo pure
altro verso
468.
Ora incomincian
le
dolenti note.
(^Inferno, e.
V,
v. 25).
e lirico
potremmo
trarre larghissima
infelice.
qualche
Scelgo
solo queste
469.
Che
La
470.
al
al
mondo
Mirra,
a.
Ili,
se.
se.
2.
Spirto gentil
Brillasti
Fuggi Larve
d'
ne' sogni miei un di ma perdei: dal cor mentita speme, amor fuggite insieme.
ti
di
A.
Royer
Gustavo Waez,
netti, mus.
da F. Jan-
di Donizetti).
Chi non l'ha udita dalla divina voce del tenore spagnuolo Gay arre
(morto nel 1890), non seppe che sia sublimit del canto.
471.
Andrem, raminghi
e poveri,
porta....
Ove
il
destin
ci
Un
pan chiedendo
agli
uomini
Andrem
RANO, musica
di
di porta in porta....
Salvatore Camma-
Verdi
(a.
III, se.
2).
[34
[472-475]
31.
Fiducia, diffidenza
Sull'
nelle
472.
Guarda com'
Dante
la
1'
V,
v. 19).
e pure di
altra frase,
che spesso
si
ripete a denotare
:
473.
ambo
{Inferno,
le chiavi
Del cor
Questi,
di Federico....
e.
XIII, v. 58-59).
come
si
sa,
Pier della
Vigna che
fu cancelliere e con-
pu, in
'
certi casi
pi opportunamente citare
.
il
virgiliano
474.
Il testo dice
Fidus Achates.
(Eneide,
lib. I, v.
188).
precisamente
Fidus quae
tela
gerebat Achates.
Nel caso
conta,
pu concedersi a chi
il
rac-
verso
475.
Di pi
direi;
ma
di
men
e.
dir bisogna.
ott. 22)
il
XXVI,
quale
Maganzesi
traditori,
soggiunge:
se
Credenza
non che pur dubito che manche al ver e' ha faccia di menzogna.
direi;
Di pi
Il
ma
di
men
dir bisogna.
474.
fido Acate.
[476-477]
Fiihicia, diffidenza
135
Do 476
all'
oraziano
didici
securum agere
[sevum
;
Nee,
si
Tristes
ex
il
mente non hanno mai saputo che cosa rispondere. Sembra che
il
nome
di Apella
non
Tra-
Fam., VII, 25
Ne
Apellse
e
quidem
VI, 9;
perstiziosa,
nome
co-
mune
fra
Giudei.
particella privativa,
32.
Fortuna, fato
477.
....Nel
mondo
(Petrarca, Sonetto in morte di M. Laura, num. XXXV secondo il Marsand, comin. Amor che meco al buon tempo ti stavi; ed. Mestica, son, CCLXJI).
476. Ci creda l'ebreo Apella, non io; poich so che gli di menano vita, tranquilla; e se la natura fa talora qualche portento,
non sono
gli di corrucciati
celeste.
136
Chi r ha detto?
[478-483]
il
destino:
478.
Ducunt volentem
(L.
fata,
nolentem trahunt.
Epistola, ep. 107,
9).
Ann. Seneca,
Fata trahunt)
pur troppo
sempre
479.
inutilit di
opporsi
LXI,
18):
480.
Non
potes successorem
tuum
occidere.
48 1
Che giova
fortuna
ci
1'
IX,
v. 97).
La
avvolge e
ci
mena
:
antico dettato
482.
Faber
De
est suae
quisque fortunae.
I,
i;
molte volte
il
tanto regge
pu prevedere quel
che
gli serbi la
fortuna, poi
483.
Che
Uom
si
convene.
(Petrarca, Sonetto in vita di M. Later a. num. XXXVI secondo il Marsand, coni.: Se col cieco desir, che 7 cor distrugge ; ed.
Mestica, son. XLIII).
li
gli altri.
la via {-perch si
ccmpia
qziel
480.
Non
puoi uccidere
il
tuo successore.
[484-486]
Fortuna, fato
137
484.
Dicique beatus
136 137).
ricordi
l'
ammonizione
Juv.
di Solone a Creso Opa xsXo XIV, 328; Diogen. Vili, 51; Apost.
:
"
XVI,
sonio,
altri
Septem
sap.,
20,
Seh. 56).
Anche Sofocle
lice Bellotti)
:
Re
(versione di
Fe-
Al giorno estremo
Per guati
il
mortale; e mai
felice
Non
fine.
il
trarca
485.
La
vita el fin e
il
'1
{Canzone
4, secondo Marsand nell'ed. Mestica, pag. 25 com.: Nel dolce tempo de la prima etade).
;
chiaro
il
senso
poeti
dobbiamo
la bella
immagine:
486.
L'evento
Su
le
Il
'AXX'
il
fixoi }iv
xaxa Gev
XX
484.
Non
138
Chi
Vha
detto?
[487-491]
dell' //za^^,
V.
435;
Xii^'
Odissea, lib.
e lib. e
I,
v.
267
(e
con lieve
Incerto dunque
il
futuro,
volle
il
angoscerebbero
:
neir antivedere
487.
Prudens
futuri temporis
(Orazio, Odi,
exitum
lib.
cambiamenti repentini
lei
di
con-
XII, epigr.
10, v. 2).
Fu
489.
per un capriccio di
lei
che
come
se.
Ricci (atto
I,
che
altri
raggiunge
....
490.
Un
premio
//
Ch' era
e che
follia sperar.
(Manzoni,
Cinque Maggio, ode).
491.
aucuns
Du
les biens
viennent en dormant.
XI una
mattina per tempo en-
Racconta
la
re tace,
poi girando
un povero
per
fa svegliare, lo
poco avanti
dall'
importuno
gli
eventi
tempo
futuro.
488.
La
[492-495]
Fortuna, fato
139
sollecitatore
cet
endroit
faire
trouver
aucuns
anche
les biens
viennent en
attri-
dormant.
nome
del fortunato
Ma
492.
il
mondo
ossia
Ma il Ha
E
libro di natura
l'entrata e l'uscita:
loro la vita,
{La terra dei mortis
Tocca a
a noi la sepoltura.
str.
12).
perci
come
facile il salire,
facilissimo
lo
scendere, ed
493
A'
Sogliono
ed anche pu
dirsi
II, ott.
70).
494.
Du
sublime au ridicule
Napoleone
I,
il
frase attribuita a
che dopo
Mosca
(di-
in
un colloquio
le
col suo
De
Pradt. Tuttavia
origini
hanno
Marmontel
{uvres, vol. V,
En
Napoleone, che
esempio
dell' inco-
495.
Due Due
Maggio,
ode).
meno degno
di
Belisario,
vita, fatto bersaglio, alle calunnie degli invidiosi, fosse accecato per
140
Chi P ha detto?
[496-499]
496.
Date un obolo a
tutto questo falso
:
Belisario.
cadde in di-
Ma
sgrazia dell'imperatore,
antichi onori, e
ma dopo
il
LXXXVIII,
Lain
temporibus Imperator, ad
omnem quadrantem
cum
explicuis-
in stadio: Belisario
obulumdale
autem
invi-
quem
fortuna quidem
darum
esse,
fecit excsecat
non excsecatum
fuisse
hunc, ex honoratis
et
iterum ad revocalionem
confuso Belisario
con Giovanni
dell'
Cappadocia,
si
il
quale infatti
cadde in disgrazia
rit
imperatore, e
per vivere.
497.
Etiam periere
nelle
ruinse.
lib.
IX,
v. 968).
Anche
la vittoria
nondimeno
498.
Fu
il
XV,
ott. 1).
il
Machiavelli
(o
per essere pi
esatti,
i
com'
egli fa dire a
uno
suoi
compagni a
modo
lib.
vin-
cano, mai
IH).
497.
Ne
[500-503]
Fortuna, fato
141
Gode, e giustamente,
sia
il
vincitore:
si
consola
il
vinto
come pu,
di cui fu detto:
lib. I, v.
128).
(a. I, se. 6)
pone
501
Il
mio eore
Seneca
che:
maggior
di
mia
fortuna.
o pensi con
non animum
{Medea,
a.
potest.
1,
II, se.
v. 176).
sia
che abbia
la disinvoltura di
503.
questo un celebre verso del canonico Mari, pisano, autore di un poema stranissimo intitolato la Giasoneide^ dove Giasone dopo
aver perduto una battaglia:
Grazioso
il
Un*
Il
altra volta
vinceremo noi.
Mari
sono piene
di allusioni ridicole al
nico.
Un
ad
la se-
'uente protesta:
Le
non
dell'
pregia di
non
sentire
Abbiamo
fortasse
i
suoi
dopo
la sconfitta.
Una
500.
La causa
Catone.
502.
La
1'
animo.
T42
[504-506J
tra
Non
si
rallegrava che
eravamo rimasti
504.
ma
sono
Carlo
di
Persano
infelice
che
delle
I fatti
dinanzi
l'
di Lissa (Torino,
di comparire
Esse
(le
or-
sue terre,
fosse al riparo,
(pag.
26).
di rimanere
?>
Anche
l'
il
il
telegramma comunicato
Interno
La
flotta
italiana rimase
padrona
combattimento
si
Tornando
ai vincitori e ai vinti,
qui soprattutto
vede che
505.
Le
profit
de l'un
est le
dommage de
l'autre.
;
sto in ispecial
fitto
XXI, lib. I, degli ^^^ow di Montaigne e modo avviene quando ci sia chi sappia trarre
tal
quepro-
caso
si
ama
ripetere
virgiliano:
non
vobis.
va, a torto,
cap.
sotto il nome di Tib. Claudio Donato XVII. Virgilio scrive una notte sulla porta
il
(il
giovane),
del palazzo
il
dell'Imperatore Augusto
suo
nome
Nocte pluit tota, redeunt spectacula mane: Divisum imperium cum Jove Caesar habet.
506. Cos voi non per voi.
[506-507]
Fortuna, fato
143
Batillo,
meschino poetucolo, se ne
fa credere
1'
autore, e ne
ri-
toma
Sic vos non vob. Augusto vuol sapere che cosa significhi ci;
ninno sa spiegare
1'
la curiosit di
la
tendo dapprima
il
Hos ego
quindi completa
i
Sic vos
Sic vos
Sic
Sic
vobis veliera
vobis
fertis
oves.
boves.
33.
Frode, rapina, prepotenza
Frode
vagio:
e prepotenza
fra le
sono
la
le
due
arti
onde
si
avvantaggia
il
mal-
ma
due
pi
trista la
il
famoso
^07.
Mundus
che GiAC.
Aug. de Thou
di
XVII,
Carlo
et
Caraffa, nipote
re di Francia.
ummus
religionis derisor,
Quandoquidem populus
di questa frase,
iste
decipiatur
Ma
la
prima parte
Mundus
507.
n mondo
144
Chi V ha detto?
[508-513]
dpi,
si
Brants
radoxa
di
Seb.
Francks
il
Talora
alla frode
508.
come
Dove
dice
il
forza
Metastasio
Bidone abbandonata
alla
(a. I, se.
13).
memoria
la frase
dantesca:
509
XVII,
v.
7).
- costei Gerione,
il
la fiera
con
la
coda aguzza
colei
fa
che tutto
mondo appuzza
- e la bizzarra
domanda che
a s mede-
simo
Don
Basilio:
510.
Qui diable
est-ce
ici?
Beaumarchais (a. III, se. 10), quando Don Bartolo, mentre il Conte
d
la lezione
Don Alonzo
di
musica a Rosina.
il
Non
511
si
pu parlare
verso
Ragion contra
al francese:
forza
non ha
loco.
v.
Ili),
512.
10).
513.
citata di frequente
La
ed attribuita a Bismarck,
ma
Ge.
smentita da
lui
medesimo come
prova
il
Bchmann
nelle
Worte,
XIX.
Aufl., S. 550.
[514-5^7]
145
al
Giusto secondo
il
il
racconto del
il
Van-
ricordo
ripetendo
versetto
biblico
Un
515.
verso dantesco
il
sorco.
e.
(Dante, Inferno,
appartiene alla stessa categoria di concetti:
versi di
XXII,
v. 58).
ed ugualmente due
:
una lubrica
(e
516.
Degno
un regno,
di S. Antonio,
Casti,
novella, sest.
Anche un epigramma
di
Un
ci
ed
chiedendo a
lui
Si sa
superbo colpa
altri
517.
Morir denno i plebei furfanti oscuri Perch i furfanti illustri sien sicuri.
514. Si divisero
10
le
sue vesti.
146
Chi V ha detto?
[518]
la morale della
favola // pastore ed
il
lupo di
Lorenzo
Pi-
GNOTTI.
Come esempio
di
di prepotenza e al
si
tempo medesimo
di vanda-
ha quello ricordato
nella satira
Pasquino:
518.
detta a proposito di
Panteon per
colonne e
narrato
il
baldacchino
dell' aitar
maggiore in S. Pietro.
Il fatto
Di cannoni
{sic),
il
Papa presente
ha molto contribuito
Angelo,
mancanza
col valersi
il
larmente adornato
tonda.
tempio di
il
Onde nacque
motto di Pasquino
r ambasciatore veneto Contarini {Le Relazioni della Corte di Roma, ecc., voi. I, Venezia, 1877, pag. 58). E un diarista contemporaneo, Giacinto Gigli, in questi termini descrive popolare per tale profanazione
:
il
malcontento
Il
non poteva
s
meno
di
non
una
rimasta intatta dalle offese dei barbari e poteva dirsi opera vera-
mente eterna,
prof.
Oggi, merc
le
ricerche
del
G. Bossi,
conosce
l'
Ber-
sua
59.
Barbari, fecero
Barberini.
[519-521]
Giorno
e notte
147
34.
Giorno e notte
519.
Di rose
II, ott.
II).
il
Tas-
I,
ott.
6)
520.
E E
al
primo
albore.
Il
521.
Lo
di
lo
c'han detto
se
a'
che
Punge,
Che paia
Vili, v.
1-6).
Mentre qui
il
la
dolce malin-
come appor-
148
Chi V ha
detto ?
[522-525]
522.
Lo giorno
Toglieva
se
gli
Pi
per
il
tristi
il
Petrarca
quale
523.
....
sole
La
ruina del
mondo
manifesta.
{Trionfo del Tempo,
v. 68.69).
Sale la notte,
e,
:
il
524.
Nox
non
e'
XV,
:
v.
1).
e se
la luna,
ci
saranno per lo
meno
le
stelle
525.
Notte d'amor
tutta
Dagli
splendor
come cantano Faust e Margherita nel duettino del Faust, di J. Barbier e M. Carr, trad. ital. di Ach. De Lauzire (a. II, se. io). Gounod scrisse in una sua lettera che, vent' anni prima, in un giardino a Roma, gli era ispirata chi sa da quale misteriosa belt la musica
:
Notte
e
l'
d'
amor
tutta
....
splendor
:
Vogl'
io
d'or.
[526-529]
Giorno e notte
149
Chi fu
la bella ispiratrice ?
Ora dormir
vivr sempre
1'
pri-
Nuova An:
1 apr.
Ma
526.
se
non
ci
sono n luna n
stelle,
Era
la notte e
non
si
vedea lume.
e.
XL,
ott. 6).
alla hurchiellesca),
Tatto III,
se.
7,
Goldoni:
Era
di notte e
non
ci
si
vedea.
Perch Marfisa avea spento il lume. Un rospo colla spada e la livrea Faceva un minuetto in mezzo al fiume. L' altro giorno da me venuto Enea, E m' ha portato un orinai di piume. Cleopatra ha scorticato Marcantonio; Le femmine son peggio del demonio.
Ma
torniamo
fitta,
pur-
la
527.
Notte per
me
funesta!
nell' Otello,
melodramma
di
Rossini
Ili, se.
3);
neppure
la
528.
dell'
Oreste di
la
I,
primo verso).
il
Se invece
cielo,
si
ricordi
il
principio della
melodramma
di
Giovanni
II,
se.
6):
529.
Fra
rami fulgida
la
luna appare,
il
D'astri
gemmato
sorride
ciel.
150
Chi V ha detto?
[530-534]
E
tere
se la notte
il
non
tanto serena,
sar invece
il
caso di ripe-
coro
530.
Al
di di Bellini, a.
Felice
I,
se.
6).
l'
altro
531.
V,
v. 28).
Intanto
la
un
dall' Oriente,
nuovo giorno
si
sempre
che
il
benvenuto,
ripetendo
l'
ma
stia
invocazione terribile
532.
Lammermoor, melodramma
di
Salv.
533.
O
come
di
Gae-
di G. Donizetti (a.
(se.
I,
se. 4).
Ripete queste
la ragione.
8)
quando smarrisce
35.
Giovent, vecchiezza
La prima
534.
Petrarca
col verso;
[535"5403
Giovent, vecchiezza
mentre
bini,
1'
Alighieri, alludendo
all'
disse di s:
535.
il
pappo
l'
e
e.
il
dindi.
v.
(Dante, Purgatorio,
XI,
105).
uomo
oserebbe turbare,
poich
536.
Maxima
addice, se
non
537.
V,
se.
1,
v. 6).
fanciulli cosi
accetti
Ges
538.
Ma
parire
pur troppo col maturarsi dei tempi anch' essa tende a scom:
539.
tutti
Ah!
(a. II, se.
il
di
Mo-
lire
ha detto per
quasi un proverbio.
no, degli
una
bambini
152
Chi V ha detto?
[541-544]
diventano
terrihili,
molte volte lo
si
chia malizia,
leggi naturali
ma
ed
alla
mondo
e delle sue
artificiali.
non ha
umana; perci
La Fontaine
541.
in
piti.
una
Pigeons
(liv.
IX,
fable II).
fanciulli superare in
senno
e in
542.
bimbi d'Italia
Si chiamai! Balilla.
come
detto
neW Inno
di
Goffredo Mamell
(str.
4)
allora
la
prima
543.
Ora slam
{o
Noi siamo)
piccoli,
Ma
La
cresceremo,
Difenderemo
libert.
si
e di cui non si conosce con certezza l' autore. Lo Pietro Ruggeri da Stabello, poeta bortoliniano, il
i
riteneva di
principale fra
ma
IV,
profF.
D'Ancona
il
e Bacci nel
Manuale
1789 per
il
Batta-
pi noto
nome
arcadico di Lahindo.
Ma,
bambini
ai
loro giuochi,
gio-
544.
Chaque ge a
[murs.
(BoiLEAU, Art potique,
3, 374).
[545"547]
Giovent, vecchiezza
153
Ecco
la
giovent,
lieta,
superba
e confidente:
545.
Nos quoque floruimus, seS flos erat ille caducus, Flammaque de stipula nostra brevisque fuit.
(Ovidio, Tristia,
lib.
V, eleg. Vili,
v. 19-20).
Dolce
il
commozione
romanza
546.
Oh
V
Oh
cantata da Carlo
dramma
lirico di
F.
M. Piave,
musica di G. Verdi:
de' verd' anni miei
Sogni e bugiarde larve, Se troppo vi credei L' incanto ora disparve. S' ora chiamato sono Al pi sublime soglio, Della virt com' aquila Sui vanni m' alzer.
nome mio
far.
(Atto
tanto
il
uno strumento
mano
si
valeva di
lui
a preferenza di ogni
altro librettista,
ficio del
Piave,
Verdi.
El maestro
il
Piave
A tutti
547.
545. Noi pure fiorimmo un giorno, ma quel fiore presto appass, e la nostra fu fiamma di stoppa, fuoco passeggero.
154
Chi V ha detto?
[548-552]
si dice,
548.
La plupart
des
(Cos sta nelle ediz. avanti quella del 1696: le altre dicono
E
la
la
Fede,
quale
549.
Tempra
Il
confidente ingegno.
(Manzoni, La Pentecoste, inno,
v. 137-138).
Ma
550.
di nostra vita.
e. I,
(Dante, Inferno,
verso che Dante stesso cosi commenta
:
v.
1).
La
ad imagine
questo arco
vito,
d' arco,
nelli
montando
gli
e discendendo. Il punto
sommo
di
anno {Con-
IV,
23).
Volano
551.
Eheu
od. 14, v.
1-2).
552.
Gi dello spirto
In ogni vena
Questi versi sono nell'ode
cui si suole ricordare
sangue.
La
1'
vecchiezza di G. B. Niccolini, di
anche
ultima strofa
gli
anni!
[553-557]
Giovent, vecchiezza
155
Che
S' apre la
tomba
gelida
Ecco l'uomo
553.
Arrigo Boito
nale,
come
il
Caronte infer-
che
Dante
chiam
554.
Un
v. 83).
eccolo,
555.
Magna
egli
fuit
quondam
il
V,
v. 57).
purch
sappia rispettare
556.
557.
Turpe senex
miles
si
eleg. IX, v.
le
4).
Il
insegne di
Amore,
infatti
argomento
di questa elegia
all'
parazione
dell' arte
guerresca
arte di amare.
Non
tutti facilmente si
si
addicono ad
tempi.
La
vecchia serva
555.
Un tempo
il
grande era
la riverenza
per
il
capo canuto.
le
557. Turpe
insegne
156
[558-561]
si
duole che
gli
amanti non
la
corteggino
558.
Oh
vecchia] a maledetta!
tutti disprezzata....
Son da
vecchietta disperata
cosi crepar.
(//
Mi convien
Perci non mancano
Barbiere di Siviglia, parole di Cesare Stkrbini, musica di Rossini, a. II, se. 5).
da queste
senili
debolezze
quindi
la
559.
Oh
le vecchie, le vecchie,
le
amico mio.
io.
Portano chi
Intanto
il
porta; e lo so
tutti,
e si appressa
vizi,
debolezze e
si
preoccupa
560.
Nemo
est
se
annum non
lib.
putet
VII).
il
posse vivere.
(Cicerone, De Senectute,
nulladimeno
povero, per
la fine viene, e
il
come per
giovane.
Ma
che fu
Giacomo Leopardi:
male: perch libera e
561.
La morte non
da
tutti
i
l'uomo
insieme coi beni gli toglie i desiderii. La vecchiezza male sommo: perch priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandogliene gli appetiti e porta seco tutti i dolori.
mali,
;
560. Nessuno tanto vecchio che non creda di poter vivere ancora
un anno.
[562-565]
Giustizia,
liti
157
36.
Giustizia, liti
1'
562.
Unicuique suum.
va cercata specialmente in due passi
III, 15
:
di cui la fonte
di
Cicerone,
distribuit ;
De natura deorum,
Justitia....
suum cuique
I, tit. I,
i
:
e delle Istituzioni di
Giustiniano,
lib.
Justitia est
suum cuique
tribuens. Si
pu
gli evangelisti
563.
Reddite
v. 21. - S. Luca,
cap.
XX,
V. 25).
la
sentenza:
564. Justus ut
palma
florebit.
(Salmo XCI, vers.
2),
amore
l'
morto a Salerno
il
1085,
a ragione, furono:
A
a
ciascuno
il
suo.
di Dio.
564. Fiorir
giusto
come
la
palma.
565.
Amai
la giustizia,
muoio
in esilio.
158
Cht
l'
ha detto?
[566-569]
Vedi, tra
le altre
fonti, le
di Anastasio Bibliotecario,
Nicol d'Aragona
torn. Ili, p.
nei
348,
cap.
ex, ove
si
aggiunge:
Episcopus respondisse
exilio,
et
Apostolorum ejus
divtriitus acce-
1'
pax
osculatse sunt.
{Salmo I.XXX1V, vers.
11).
e all'incontro di
Cicerone
la
seguente definizione
filosofica
della giustizia
567. Justitia.... erga Deos religio, erga parentes pietas, credi tis in rebus fides.... nominatur.
(Cicerone, De partitione oratoria,
22).
la
soverchia
568.
Summum
jus,
summa
iniuria.
{De ociis,
lib. I,
cap,
11).
ma
non
si
tro-
IV,
se. 4, v.
48):
summum
saepe
summa
est malitia.
-
Di
pieno
siffatti
il
mura
i
della curia
comune
seguenti:
569. Audiatur
566.
567.
et altera pars.
si
La
misericordia e la verit
il
si
son date
bacio la giustizia e
se rispetto a
pace.
La
i
giustizia,
Dio
568.
Il
[570-574]
Gitcstiza,
liti
159
frase di
gli
antichi,
in questa
2,
forma precisa
trova in Se-
neca, Medea,
a.
II,
se.
v.
199-200.
nemo
obligatur.
est,
tit.
sentenza di
17.
Celso
lib.
50,
571. Error
*
communis
facit jus.-
facit jus,
Non v'ha giurista il quale non adoperi il ditterio Ei ror communis ma pochi si diedero la briga di appurare che sia scritto nella legge 3* del Digesto al titolo De stipelle etil e legata (Giuriati,
Arte forense).
mundus.
I che fu gi re d'
Ferdinando
Unpu
come
il
ma
citata
seguente
La
da
del
si
attribuisce a Robespierre,
ma non
sua
fu invece detta
Dupont de Nemours
15 maggio 1791.
Era
provvedimenti favo-
1'
ora-
ou
la justice,
les colonies
gli
qu'un principe.
antichi
Proprio
pensavano
uomini di stato
italiani
574.
Il
Meglio
citt
Machiavelli
nelle
VII, (Fi-
1873, voi.
I,
il
poter suo.
il
mondo.
i6o
[575-576]
di
Cosimo
de' Medici
la
il
vecchio, scrive
dall' esilio,
Dicendogli alcuni
si
cit-
tadini,
dopo
sua tornata
che
guastava
tanti
la citt,
e facevasi contra a
Dio a
cacciare da quella
citt
uomini dabe
e
bene, rispose:
mano : le quali voci dettono materia ai nemici di calunniarlo, come uomo che amasse pi s medesimo che la patria e pi questo mondo che
paternostri in
quell' altro
il
1434.
il
di
Virgilio
verso notissimo
non temnere
(.Eneide, lib.
di vos.
v. 620).
VI,
La
fare
con
la
giustizia
in questa
una
fiducia illimitata
e ripeterebbero
all'
1'
audace risposta
del
mugnajo
di Sans-Souci a Federigo
grande:
576. Oui,
di cui
si
Andrieux
un verso
storico,
Le meunier de
Sans- Souci dove dette veste poetica a una nota tradizione, che
pu avere fondamento
una
storia narrata
ma
da
Lehmann
I,
1864, to.
storia
dall'
esterna di
Hertslet in
munque
sia la cosa,
si
conducesse
i
con molta
lealt
non
mugnajo ma verso
Il
tutti
piccoli
suo parco.
un giorno narrava
:
la
Ah
bon
tre
la giustizia
ed a temere
gli
di.
[577-578]
Giustizia,
liti
i6i
577.
Ce sont
jeux de prince:
di
un antico
qu''
ne plaisent
di
una
visita
:
Une
lors la
Compagnie,
il
mot
Jeu, o se trouva cette phrase Jeux de prince qui ne plaisent qu' ceux qui les font, pour signifier des jeux qui vont fcher
ou blesser quelqu'un.
solenne risposta
578.
primo Impero
e la Restaurazione,
il
quale l'avrebbe
certo processo
al
un
governo di
Carlo
Ma
il
Rozan
{Petites igjto-
rances historiqties
littraires, p. $00)
dimostra maliziosamente
che
il
il
uomo da
il
Seguier stesso
avrebbe smentite.
nipote del Seguier
;
e questi
volte parlato
questa frase
del
nonno,
il
aggiungendo eh'
egli
Ai
giorni nostri
la ripet in Italia
compianto Lorenzo
Eula
102
[5 79-58o]
Ma
La
Bibbia
ci
ha serbato
1'
579.
Expedit
(vobis) ut
populo.
(
Vang, di
50).
come
il
580.
Vive anch'oggi
il
il
imbatt in un
uomo
assassinato
per la via.
esso
Il
giovane
di
si
un pugnale
1'
arma insanguinata
(al-
dicono invece
il
giustizia.
Dove,
sia
fatali indizi
potesse pi
al
Quaranta
Crimi-
come
fu
si
non commessa,
condannato ad essere
mezza
il
San
Marco
di morire
(come gi fu
marzo 1507, e dicesi che innanzi narrato del Molay e di altri condannati ini
giustamente) minacciasse
parole
:
No passar un
ano che de
Non
vero omicida.
il
come suona
la
vero, di raccomandare
l'
integrit e la
579,
il
popolo tutto.
[581-582]
Gncstizia, liti
163
prudenza
ai giudici colle
lampade durante
dell' Avemaria,
l'
tutta la notte,
il
tocco
della
immagine
della
Madonna, che
dall' alto
chiesa di S.
Marco domina
la Piazzetta.
Ma
lo Stringa, continua-
tore della Venetia ecc. del Sansovino, ricorda che a' suoi tempi ac-
stume
al lascito di
il
quale venendo
sua salvezza
al chiarore di
immagine.
lia
Una
1'
si
Del resto
nella
di S.
obbligo di accendere
tali
lampade
compreso tuttora
La
Raspe
popolare,
ma non
dalle
rii
si
trova
al-
trove. Forse
anno
di quello
comunemente
mancano
Venezia sotto la
Esso ha fornito
l'argomento a un
dramma
di
581.
absolvitur.
(PuBLiLio Siro, Mimi, n. 257, ed. Wlfflin et Ribbeck, n. J, 28, ed, Meyer).
582.
Purch
'1
reo non
si
salvi,
il
giusto pera
II, ott.
l'innocente.
(Tasso, Gerusalemme liberata,
e.
12).
la
104
Chi V ha detto?
[583]
come per
massima
ma
per
altri
solo imprudente, la
un personaggio e
politico
contemporaneo:
583.
Reprimere
non prevenire.
liberale
La
teoria che
un governo
i
manchi
di
mezzi
legali di pre-
venzione contro
Giuseppe Zanardelli,
te-
ad Iseo
stuale
il
novembre 1878.
Ma
non
vi si trova,
abba-
l'
Italia
avevano procac-
quel Ministero,
dente del Consiglio, nel discorso-programma di Pavia del 15 ottobre dell'anno medesimo, aveva francamente cos dichiarato
i
suoi
intendimenti:
blico
non
sia
turbato
non
arbitra-
Ma
d'Iseo gi citato:
Dopo
pi
fanno
forza,
si
che
gli
mere perch
formula:
mie
teorie liberali.
Del resto
hanno mandato
in dimenticanza che
la
il
mai
Camera
dei Deputati da
Bet-
prima da L. C. Farini,
Camera
Il
voi
non dovete
sistema preventivo,
ma
dovete
la-
reprimere,
[584-588]
Gnis tizia,
liti
165
Per
le
il
verso di Ovidio
erit,
1,
584.
el.
v. 26).
come
si
meno
delle cause,
potr, secondo
casi,
585.
Adhuc sub
judice
lis
est.
v. 78).
586.
Roma
di S.
locuta
(est),
causa* finita
(est).
che secondo
moni
Inde
il Bchmann avrebbe origine da un passo dei SerAgostino (Serm. 131, n. io): Jam enim de hac
finiatur error ;
ma
egli
non
il
primo
membro
role di S. Agostino.
di
quanto
dicemmo, che:
587.
Les querelles ne dureraient pas longtemps, si le tort n'tait que d'un ct.
(La Rochefoucauld, Maximes,
CCCCXCVI).
37.
Governo, leggi, politica
588. Videbis,
fili,
mundus.
584. 585. 586.
volerla difendere.
Roma
gere
588. Vedrai,
si
possa reg-
il
mondo.
l66
Chi V ha detto?
[589-591]
Axel
comune opinione che cos apostrofasse il cancelliere svedese di Oxenstierna suo figlio Giovanni riluttante ad accettare,
1'
ufficio di
primo plenipoil
Secondo
Bchmann
An
ne s eis,
mi fili,
le
quantifia pru-
avrebbe dette a
polit, d. apo-
un
frate
portoghese
il
Ma
non mancano
Bchmann
stesso
Apophtegmata
di Zinkgref,
che ne darebbe
la
Von Orselaer,
la
Baden. Siccome
selaer.
Pi gravi massime
di
governo sarebbero
la ciceroniana:
suprema lex
(Cicerone, De
esto.
legibus, lib. Ill, cap.
3).
il
virgiliano
VI,
v. 854).
591.
Imperium
et libertas.
Lord Beaconsfield, nel discorso tenuto al pranzo del Lord Mayor il io novembre 1879, disse: One of the greatest of Romans, when asked what were his politics, replied " Impeiium, et libertas. " That would not make a bad programm for a British
Ministry. It
shrink.
is
D'
allora
589. La salute del popolo sia la suprema delle leggi. 590. Perdonare a chi si sottomette, e debellare i superbi. 591. Imperio {p anche Ordine) e libert.
[592-595]
167
Ma
chi era
il
Decrevit senatus D.
cum
Romani
libertatetn
irnperiumque defenderit.
Ma
il
Ro-
&
e'
Queries, 5 dec. 1896, pag. 453, era una reminiscenza del libro
1675), che a pa-
Here
the
two great
interests
7nferium 6^
li-
began to incounter
each other
, e cita in
margine
la Vita di
Agricola di Tacito;
:
dove per
ciabiles....
Il
(cap.
3)
il
sulle
buone
leggi.
La
legge, per
non pu
commoda omnibus
in
est.
cap.
3).
(Catone,
Tito Livio,
lib.
XXXIV,
ma
il
essa
593.
come
La
lgalit
nous
tue.
alla
fu detto
da Viennet
Camera francese
29 marzo 1833.
Il moltiplicarsi delle leggi
stumi,
quando
la cresciuta malizia
:
richiede
molteplici provvedimenti
La buona
la
intendano e
595.
Legem brevem
esse oportet,
(L.
quo
facilius
ab
imperitis teneatur.
Ann. Seneca,
B/>isi. 94, 38),
leggi in
mal
i68
Chi V ha detto?
[596-598]
Ma
guai poi se
le leggi,
buone o
lettera morta,
motivando l'apostrofe
596.
Le
leggi son,
ma
chi
(Dante, Purgatorio,
(il
XVI,
v. 97).
dall' on.
le
sue interruzioni,
Le mani
son,
ma
chi
?)
597.
....
mezzo novembre
fili.
v. 143-144).
Non giugno
tale
si
il
VI,
rimbrotto che
il
correggevano le antiche; donde pass Legge fiorentina, fatta la sera e guasta la mattina. Lo Scartazzini crede che Dante citasse per 1' appunto i mesi di ottobre e novembre, alludendo alle grandi mutazioni avin proverbio di dire:
al
novembre
frase
del 1301.
al
Buono
non a
paese la pace,
ma
di
sole
La
celebre
pronunziata
di
da
Napo-
leone
III in
il
un
Camera
Commercio
Bordeaux
9 ottobre 1852
598.
L'Empire
c'est la paix.
dalle guerre d' Italia,
del
novembre 1852,
la la
lo
Ma
benvenuta
ai denti,
non
proponeva
di
balzelli, diceva
[599~6oi]
169
599.
Boni pastoris
bere.
esse,
nomisti
Gabelli diceva
alla
Ca-
1870 [Discussioni,
si-
Ci
si
parla dei
dell'utile
dello Stato, e
600.
Lo Stato
cetto
il
tutto, ec-
Ma
sia
forse la frase
si
doveva intendersi
l'
utile
pubblico
privato,
che
il
iniziativa
suole attri
Napoleone
III:
La po-
Nondimeno
601.
Paga Pantalon.
Cominciamo
col
dire
che
Pantalone, sin
il
dal
impersonare
popolo Ve-
come crede
il
1863, pag.
105)
nome
di Pantalone,
forma
un tempo comunissimo
sulle la-
gune
(S.
la chiesa a lui
il
1009 sotto
doge
citt),
com' pi probabile,
599.
Il
dalla caratteristica
maschera Veneziana.
Il
non
divorarle.
170
Chi V ha detto?
[602-603]
il
tutti
nacque
xv,
tempo
i
delle guerre di
Francesi e
di
Turchi,
;
che co-
minciarono a rovinare
la
Repubblica
per
tutti
Venezia
la quale, ric-
in Italia.
Ma
non
a torto
dott. Cesare
meno
antiche.
Tra
della
le satire e caricature,
che
si
sparsero
all'
Repubblica veneziana,
i
rappresenta
Cam-
aveva
alloggiati,
gli
corre
dando
alla portiera:
Chi paga? e
in serpe:
Amigo, pago
De
le
poesie,
pag. 167.
Ne
esiste
leggenda in
tedesco e
certamente in Austria,
data
la risposta
da una figura
un Veneziano qualunque; si trova riprodotta anche questa dal dott. Ach. Bertarelli in un Contributo allo studio della caricatura napoleonica in Italia pubblicato nel Bollettino della Societ
Bibliografica Italiana, n.
12, dicembre 1898.
Se poi
la parola
diritto di chia-
marla in latino
chiam un
giurista ungherese,
con Orazio
{Sat.,
Manzoni
la
chiama invece
603
e
Un
nome non
ha.
ad un uomo
con frase
carducciana
602.
Il
[604-606]
171
604.
Fango che
sale.
del 7
disse,
novembre 1889 ^ proposito delle elezioni amministrative, con frase un po' rude, dopo aver parlato dell' indifferenza
:
La popolazione
bassa
mata
netto
Rime
nuove.
XXXIII:
Sopra
Che
gittare
E
Vero
si
dal
fango che sale or non mi resta il mio sdegno in vane carte palco mortale un di la testa.
che l'onor.
605.
Cosi
rifare l'Italia
bisogna disfare
le stte.
egli
cominciava
il
serviti
deW Italia
Le Mou-
(Discorso primo:
pag. 186).
Ma
in Italia
partiti,
vanno ogni
uno sgabello
non
606.
....
Marcel diventa
(Dante, Purgatorio,
e.
Ogni
125-126).
di
grande autorit
politica,
ma non
M.
Clau-
dio Marcello,
console, partigiano di
Pompeo,
e fiero
nemico
di Giulio Cesare.
giorno, e
posito
:
172
Chi r ha detto?
[607-608]
607.
gi gi tremano
mitre e corone;
move
dal claustro
la ribellione.
E pugna
di fra
e predica
sotto la stola
Girolamo
Romano,
Savonarola
{Inno a Satana, di Enotrio cio Giosu Carducci).
E
608.
chi dice a noi quali sorprese ci serbi l'avvenire? Auguriasia del partito
ira.
francese,
maggio o nel giugno 1790, poich lo cantavano con entusiasmo i 200,000 operai che lavoravano al Campo di Marte per i preparativi della Festa della Federazione
il
14 luglio
la
musica fu
da Bcourt col
fu rivendicata
il
quale nel 1793 chiese al Comitato di Salute Pubblica una ricompensa nazionale come autore dello a ira; ma queste due parole che sono il primo verso e il ritornello della canzone, sono
rispondere a chi
Benjamin Franklin, il quale nel 1776 cos soleva gli domandava novelle della grande rivoluzione
certo che la composizione di
americana.
lette-
ne can-
tava
un
solo couplet
ira,
La
Malgr
libert s'tablira.
les tyrans,
tout russira.
soltanto sotto
il
[609-610]
173
a
Les Les
aristocrates
ira,
!
aristocrates la lanterne
on
les
pendra
i
famosi versi
609.
Di
chi sono
la
voce pubblica
il
li
ha falsamente
attribuiti a
Diderot,
e pare che
La Harpe.
Roi de
la
Fve (1772)
fa dire
lirica:
Et
Ma
il
ses mains ourdiroient les entrailles du prtre, dfaut d'un cordon, pour trangler les rois.
e pi noti di questi ultimi
s'
ignora
Marchal.
fatto
Del
chiunque ne
il
sia
1'
autore, egli
non avrebbe
che
mettere in poesia
Jean Meslier,
drais
que
le
les
boyaux du derreli:
non basterebbe
il
demolire regni e
Proudhon
610.
scritta
La
da
libro si
compone,
1840
Recherches sur
du gouvernement.
Si j'avais ret
pondre
Qu'est-ce que
V esclavage?
^
que
C'est
V assassinat ma pense
serait
d'abord comprise.... Pourquoi donc cette autre demande: Qu'istce que la proprit? ne puis-je rpondre de
mme:
C'est le vol,
sans avoir la certitude de n'tre pas entendu, bien que cette se-
conde proposition ne
soit
que
la
premire transforme?
Il
^
conte
174
[611-613]
il
un pugno,
e gli
si
erano rotte
dispiacente quanto delle parole dette dal Pyat nel dare lo schiaffo
/e vous
le
Un
tale
che
si
trov prevol!
Va pourtant pas
Pi temperato
zini dicendo:
assai del
Proudhon
si
mostrava Giuseppe
Maz-
611.
Non
bisogna abolire la propriet perch oggi di pochi, bisogna aprire la via perch molti possano acquistarla.
-i
(G.
2).
La
hanno
fatto
un gran
sono
quali
monopolio
di pochi esaltati,
ma
i
masse coscienti e
lavoratrici,
secondo
ormai storica
frase
paesi, unitevi.
compilato da
Carlo Marx
Federico Engels
trionfare, sar
le
non faranno
dei proseliti.
(e cosi
numero
Non
i
dunque da
gressi
consigliarsi a
nessuno
di tentare di arrestarne
pro-
di coercizione
613.
Se son piene
le carceri,
il
Fu
che
tici.
cardinale
XVI
dette a chi
un giorno
gli disse
carceri
Di
lui scrisse
assoluto e
[614-615]
175
tava emuli o pari in autorit, e non voleva inceppamenti alle voglie e deliberazioni sue.
aspetta grandi e radicali riforme, che nulla avranno che fare con
le mistificatrici rivoluzioni politiche, nelle quali
il
popolo ha versensibili.
mai vantaggi
Quedove
hanno
per non
si
mme
i
chose.
rivendic la paternit in
titoli di
il
due vo-
primo
intitolato:
Plus a change..,; e
il
mme
acquiet
chose.
la
Nel primo
premire
fois, j'ai
ses,
d'un paradoxe
:
mme
si
chose.
Ed
era vantato
di
questa
paternit
trouves
N'ayez pas de
En
mme
chose.
La
615.
la peine,
peine, assurment,
De
changer de gouvernement.
da Clairette dinanzi
ai
popolani del
14), di
Madame Angot
di
(di
(a. I, se.
Clairville, Siraudin
che
la orribile
Koning, musica
Lecocq. Si
cita
an-
versione italiana
L. Mastriani):
la baracca cosi cammina.... Sorte meschina sorte meschina Mutiam governo - per qual ragione
! !
176
Chi V ha detto?
[616-619]
Come
si cita,
ma non
il
grazioso
ritornello di
intitolata
Salvatore
di
Giacomo,
616.
vota e gira,
'a storia
sempe
Il
chessa.
siamo allon-
Parlando dei
primo argomento.
Massimo d'Azeglio
l'
Italia,
ma non
Il
si
fanno gl'Italiani.
Miei Ricordi.
che si
si
l'
e forti caratteri.
pur troppo
s'
polo
opposto
liani.
pur troppo
fatta
ma non
si
fanno
gl'Ita-
neW Jlltistrazione
il
Italiana, del
presenza di
Montecatini, in
un colloquio di cui Se vogliono fare l'Italia, bisoun po' meno ignoranti gli ItaSi
Non
credo che
il
mondo.
al
pu
dire di
no a priori,
se
Giosu
Carducci,
con
famosi versi:
618.
Impronta
la
Italia
domandava Roma,
Giambi
619.
La
i
nostra patria
dell' altra
vile.
la
vendetta
De
6t.6.
[62 o]
177
Lorenzo Stecchetti
Postuma (XXI)
:
maestro dicendo
Ma
Senza un
Di questa sozza
ed
gli
Noi
sian vigliacchi,
agli attacchi,
suo tempo
(nella
Nova Polemica)
me ne
il
pento. Errai.
ma
L' Italia
di
si
che siamo
costituita in nazione
una
e col grido:
Emanuele.
il
mi
una
lettera a
preparavano In
Italia
il
programma
e Vittorio
Emanuele.
il
Un'
da Garibaldi ad
prima di salpare
Agostino Bertani
da Quarto con
neva
volta
ai
il
seguente periodo
Il
Vittorio
Emanuele
7
non
il
ricever sfregio.
Ugualmente
le
l'
Mille
maggio
in
Talamone, dove
Il
grido di
e questo grido,
ovunque pronunziato da
noi,
incuter spavento ai
nemici d'
Italia.
Ma
la
magle
e che comincia
appunto con
Chi V ha detto?
[621-622]
Fin
chiche
d' allora
patriotti italiani
compresero che
la unit e la li-
un
doveva pi
tardi
diventare
nostro primo
uomo
ci
di Stato,
diceva che:
621.
La monarchia
dividerebbe.
il
unisce,
la
Repubblica
ci
Tale era
fess per la
credo politico di
Francesco
mag-
non
di sentimento,
ma
di
buon senso. La
monarchia
siccome
il
l'
Italia forte,
ramento.
del 18
alla
dopo (seduta
di set-
Corona
:
plebisciti
con
la
Convenzione
farsi
:
tembre
Credo che
bene
d' Italia
non possa
al
che sotto
ci
guid da Marsala
Volturno
si
V Italia
la sola che ci
possa tenere
monarchia
ha unito,
il
la repubblica ci
Italia.
le ire del
dividerebbe.
bene d'
par-
lo attacc
difese
monarchia,
il
lettera
contiene
fra
gli altri
se-
guente periodo
S,
la
monarchia
ci unisce, e la repubblica ci
il
dividerebbe, e bisogna
zioni di
non conoscere
si
altrimenti.
fer-
una
e libera dalle
Alpi
non impediva
loro di confidare in
un av-
Alberto Mario,
[623-624]
179
La Lega
i
della
il
Pensava
infatti la
il
Mario che
le
non con
la
violenza n con
ma
soltanto con
nava
frasi,
poich
il
suo
stile
incisivo
La
ma
ce ne
sono pure
non meno
623.
con
la
Zone
grigie.
i
una conversazione o
intervista che
La
question
des
;
les
les nationalits se
La
frase gli fu
molto rimproverata.
Agostino Depretis
l'
po-
Se
la
parola d'ordine
chi
contro di noi
la
d' ordine
che io rivolgo a
nome
:
La
dopo,
frase rest,
bench
non r osservassero pi
litico e della riserva
si
di quelli di Destra.
Ed egualmente
due anni
Benedetto Cairoli,
che
il
governo s'imponeva
espresse nel
bre 1878:
non
Non mancano opposte reminiscenze, ma non importa; saremo abili, ma soprattutto vogliamo essere onesti. Meglio
un Ministero che quella
della giustizia. Preferiamo
la sconfitta di
l8o
Chi V ha detto?
[625-628]
Da
gli
av:
comune
625.
Saremo
inabili,
ma
pure
siamo
onesti.
che citarono, con poca buona fede, come se fosse una confessione
preventiva d'incapacit.
dell'
che pi non
si
ricorda se
non per
dileggio
626.
che
il
La
politica delle
mani
nette.
del
e
Cairoli disse
non molto tempo dopo a proposito l' Italia era tornata col danno
troppo onesta
!
Conle
con
Di quella
politica
il
le spese,
ed a che prezzo
Per
meno
il
ministro prussiano
VON SCHLEINITZ,
tempo
627.
e
il
freien
Hand.
frase nella
Bismarck
medesima
Camera Bassa
22 gennaio 1864.
Dove
628.
Numerantur enim
test fieri
sententiae,
non ponde-
in
quo
nihil est
tam inacquale,
quam
aequalitas ipsa.
(Plinio il Giovane,
Epist., lib. II, ep, 12).
un
altro periodo
poco
627. La politica della mano libera. 628. I voti infatti si contano, non
si pesano, n pu farsi diversamente in una pubblica assemblea, dove nulla tanto ineguale che 1' uguaglianza stessa.
[629-630]
181
marzo 1863
La svolse il ministro degli Aifari Esteri, Emilio Visconti- Venosta, nel suo discorso-programma pronun28 settembre 1864.
ziato innanzi alla
Camera
sulla
dei Deputati
politica
il
26 marzo 1863.
nel nostro
Anche poche
frasi
ecclesiastica (che
ha
finito.
La
migliore delle
:
argomento
Cavour moribondo.
il
La
(//
Massari
pag. 434),
1'
uomo con
conobbe
le
moriente lo
ri-
e stringendogli la
mano
gli disse
Furono
il
sue ultime parole. Alle ore sei e tre quarti di quella mattina
mandava 1' ultimo respiro. Ma altri sment questo racconto. Il march. Emanuele Taparelli D'Azeglio cos scriveva il 20 febbraio 1890 alla Gazzetta Piemontese di Torino (num. del 20-21 febbraio 1890) in risposta a un articolo pubblicato
il
La formula
mi ha
di Cavour:
fatto ricor-
L' articolo di
mia cugina
se realmente
ultime
parole
si
pronunziate dal
Chiesa
essa
mi
Che
il
molo
ribondo pronunziava
frasi incoerenti,
altre nel
numero
delle leggende.
Del resto
Ed infatti questa
fra le altre
pi
Audinot intorno
alla
questione di
Roma
[631]
Roma
Cavour
s'
il
il
Pontefice che
proposte
fatte
con tutta
sincerit,
con tutta
favorevolmente accolte
vantavano
di essere
figli
divoti, noi
veniamo ad
offrirvelo in
La massima
:
vedasi fra
pubblicata nella
il
Nuova Antologia
la
quale ne dava
seguente de-
La formula
del
Conte
di
Cavour
la semplice applica-
zione del principio della libert della coscienza nelle relazioni dei
cittadini,
gione.
Cavour
e la
Questione
Nuova Antologia altri due articoli, l'uno Romana, della marchesa Giual
letto di
morte
(A^.
A., voi.
I,
XXIX,
Libera
1).
Questa
dalla intransi-
631.
Le
il
Fu
Lon Gambetta
sulle
rispondendo
alla
Camera
una interpellanza
per reprimere
discorso:
mene
ne
suo
Et
je
fais
que traduire
les
sentiments intimes du
mon ami
ficiel, 5
nalista,
Peyrat: Le clricalisme? voil l'ennemi! (Journal Ofmai 1877, pag. 3284). Questi era Alfonso Peyrat, giorfondatore dj^ Avenir National, morto nel 1891. Per lo
>>
stesso Gambetta, in
altra
occasione, alludendo
all'
aiuto
che
la
[632-634]
183
alle
missioni
Le condizioni
altre frasi,
632.
elettori
ne
direttore
dell'
rino, nel i860, sulle colonne del suo giornale e alla quale fu con-
r altra N
il
tempo medesimo
Sacra Penitenzieria,
circa la partecipazione dei cattolici alla vita politica del paese, ri-
cattolici italiani
prender parte
La formula
633.
Non
expedit.
fedeli.
Un
30 giugno 1866 chiariva la frase aggiungendo che NON expedit prohibition e m importt. D' allora in poi con le parole Non expedit
s'
1'
cosa, e
nemmeno una
poich
634.
'lisse
Die Politik
Bismarck
il
ist
nella
Camera Prussiana
il
18 dicem-
litik ist
15 marzo 1884 {Die PoHerren Professoren sich ancora nella Camera Bassa il
29 gennaio 1886.
633. 634.
Non
La
conviene.
politica
non
una scienza
esatta.
l84
Chi V ha detto?
[635-637]
38.
Gratitudine, ingratitudine
prio
la gratitudine eh' io
non ho
come
se
non
:
esistesse
dell' ingratitudine
du cur.
Nestore
di Parigi,
un milionario
direttore
di spirito,
RoQUEPLA-N,
lo scrisse sull'
tri
quale,
quando era
^V Opra
album
oblige s'oblige.
Un
Lu-
fatto
n^ Intermdiaire
la
des cher-
cheurs
et
gli
assegna
data approssimativa
del 1840.
Ecco
una
delle
forme pi comuni
dell' ingratitudine
636.
Rinfacciare il peccato Altrui mai non conviene; Ma rinfacciarlo a chi ti fa del bene. E da solenne ingrato.
della bella
il
eh' la morale
favola // Pellegrino e
il
Platano di
Clasio.
uomini che ebbero a pro1'
La
vare
umana,
fra le altre
V, cap. Ill,
2^)
maior, dispettoso per essere stato citato dai Tribuni della plebe,
637. Ingrata patria, non avrai
nemmeno
le
mie ossa.
[638-640]
Gratittidine,
ingratitudine
185
a Linterno
eiusque voluntarii
exilii
acerbitatem
non
tacitus
ad inferos
tulit,
ne ossa quidem
mea
habes.
Quid
quam
non
fuerat. Igitur
Romana
sensit,
maiorem me
pulsavit, hic
ille
verecundia.
stantia
De qua
re ne queri
quidem - tanta
Ho
di cui
sitori,
der un obolo
non
si
conoscono
ma
Verdi
638.
Questa dunque
la iniqua
mercede
lirica
Che
Franc.
M. Piave, mus.
di
Verdi,
si
pu anche ricordare
la frase
popo-
639. Il a travaill,
il
De
ritornello di
Prusse.
il
si
Ma-
resciallo Soubise,
Rossbach da Federigo
Grande
nel 1757.
Di qui
Travailler
pour
le
Roi de
un
in-
640. Ingratus
num. 43 dell'edizione
1869).
E, Woelfflin, Leipzig
640.
Un
i86
Chi V ha detto?
[641-643]
mi pare
si
adatti al caso
nostro
64 1
Vili,
la
v. 7).
le letterature
europee sotto
forma del
39.
Guerra
e pace
642.
VI,
dei
v. 86).
cosi
Virgilio apostrofa
poche guerre
si
la
popoli
farle
ma
la guerra
sempre sfogo
d' interessi,
di rancori
o di ambizioni dina-
non a
torto
Calderon
sono
la
643.
esta vida lodo es verdad lodo mentira, comedia, jorn. segunda, esc. XXIII),
la iscrizione
che Luigi
XIV
fece
Ultima
ratio
regum
1
ago-
1796; e Federigo
il
Grande
Ultima
ratio regis
641. Perch semineranno vento e raccoglieranno tempesta. 642. Guerre, orrende guerre.
643. Ultimo argomento dei
re.
[644]
G tier r a
pace
187
dopo
il
1742.
Ma
forse
anche
il
dette, se
Francisco Ximens,
di-
gli
domandavano ragione
armate e
i
mostr
le
truppe
est
cannoni con
Hc
644.
Il
danaro
comune
il
opinione
sin dai
quale con-
prima Deca di
sono
il
cap.
X: I danari non
che la
comune opinione,
Mace-
done e
Re
Spartano
ed
non tanto prudenti che basti, seguitata. Imperocch il Machiavelli ritiene che l' oro non basta a vincere, che la guerra si fa col ferro e non coli' oro, che non il danaro, ma i buoni soldati sono il nervo
della guerra: e
la
sentenza
quale
si
cita,
non vuol
il
cere le guerre,
in
ma
il
che
Quinto Curzio
IV
e in principio del
VI,
del
la
I,
cap.
X,
la
detto che
ad Alessandro, dopo
morte
di Filippo,
mancava
ma non
al
281, che
46
les
parole
rivolte
a Luigi
il
XII
maresciallo
Gian Giacomo
tratt di invadere
trois choses sont
Trivulzio, detto
il
Gran
Trivulzio,
quando
si
sziccs,
troisimement, de l'argent; e
il
Trivulzio
che
Chi
Vha
detto?
[645-648]
era pi d' ogni altro al caso di poter proclamare con efficacia questo principio. Richelieu peraltro soggiungeva che
:
Si l'argent
est,
comme on
faix.
dit,
le
nerf de
la
guerre,
il
il est
aussi la graisse de la
il
la verit
vera che
nervo
della guerra
stph.,
ma
i
il
nervo di tutte
52) fra
Demostene,
Tipaytiocxcov,
i
cita
nervi
dopo
di lui
il
Bione
7, 3,
IV,
48). E, per
non
dire di
molti
altri
Bch-
Nervs
1
belli
:
De
7)
Cicerone
nell'orazione
io),
che
Lucano
{Pharsalia,
lib. I, v.
Su questa massima
scrisse lo
646.
attribuito a
I (E. Blaze,
La vie
militaire sous
l'
Em
pire, vol.
I,
5)
guadagno
molte volte
647
Le
la
il
guerre
per
la
indipendenza nazionale.
Allora ogni
uomo
648. ""H xv
ir)
Ttl
Tflc.
[649"65o]
Guerra
pace
189
con
le
figli
partenti in guerra,
consegnando loro
nei Lacaena-
Alia
cum
filio
:
clypeum traderet
Fili,
hortari vellet
STC
inquit,
aut
vevano tornare o
vittoriosi, cio
con
Orazio, confessando
:
la
649.
od.
7,
v. 10).
Leopardi
Paolina)
Finch
la
sposa giovanetta
il
fido
Brando cingeva al caro lato, Spandea le negre chiome Sul corpo esangue e nudo
e poi
Quando
Tuttavia
1'
e'
uomo pu
andare incontro
alla
non
altrimenti
gladiatori che,
ma talora per
al
solo
:
grido
650.
te salutant.
SVETONIO
peratore:
sit.
Eraissurus
omnes
am-
tandem
pugnam
compulit.
Hoc
spectaculo classis
Rhodia concurrerunt, duodenarum triremium singulae, buccina tritone argenteo, qui e medio lacu per machinam
s'
emerserat.
A
649.
ispir
Dopo
morire
ti
salutano.
190
Chi V ha detto?
[651-653]
Per quel
d solenne
651.
{Ifi)
Hoc
signo vinces.
sono
le
E. V., prima
Massenzio, e ch'egli
dette da quel
I,
;
tempo
in poi
lbari (Eusebio
Pamfilo, Vita
le
Costantini, lib.
i
cap. 28).
Anche
la
guerra ha
sue norme,
suoi precetti
non
la
si
nel solo
guerra;
potreb-
bero applicare
le
dicono
C'est beau,
mais
ce n'est
pas
la guerre,
Bosquet
ma
un
Layard,
La premire
campagne de
Balaklava
la
Crime ou
mmorables de V Aima, de
1855, a pag. 72.
alla guerra, e
Una
notevole sentenza di
Tacito intorno
che po:
umane
questa
653. Iniquissima haec bellorum conditio est: prospera omnes sibi vindicant, adversa uni
imputantur.
{Vita di Agricola,
27).
Fra
1'
sono
le
guerre
i
civili, si
per
per
il
1'
accanimento che
nei
combattenti vi
:
portano.
Di
esse parlava
Manzoni
un
[D54"65t>]
G^icrra
pace
19
654.
I fratelli
hanno ucciso
(//
fratelli:
vi do.
II).
intorno ai quali
si
narra
seguente aneddoto.
Tommaso
ti
Grossi,
mandando
risposta
il
al
Manzoni un esemplare
:
V Ildegonda^
do
;
il
ma
in
scrisse di sopra
fratelli,
verso
quasi a signi-
modestamente che
il
Una
quale
pu
ripetere la frase di
poeta
tragico (1733-1816):
655.
La Tragdie
tristi giorni del Terrore a uno dei suoi amici: Que parles-tu, Vallier, de faire des tragdies? La Tragdie court les rues (Campenon, Essais de mmoires sur la vie de Ducis^ Paris, 1824, a pag. 79). Ma egli non aveva fatto che ripetere inil
consciamente
ritornello di
c'est
una mazarinata:
Comdiens,
un mauvais temps,
champs.
quelli della
La Tragdie
come
Fronda
e tristi
ugualmente
una
citt
alle cieche
memoria
la frase
famosa:
il
conte
Orazio Sebastiani, rispondendo a una interrogazione sulle cose della Polonia, usci con questa frase infelice Le gouvernement a communiqu tous les renseignements qui lui taient parvenus sur
:
les
vnements de
la Pologne....
Au moment
1'
o l'on
1
crivait, la
1
{Moniteur Universel^
8 del mese
7 sept.
83 1).
di
Varsavia
infatti
aveva capitolato
Il
sanguinoso combattimento.
giornale
La
192
[657-659]
litografia di Grandville e di
alle
cir-
un soldato russo
la
la frase sia
una comunicazione
che diceva,
ufficiosa data
da Cracovia,
citato
vement
nomm
dictateur, et revtu
d'un pouvoir
illimit.
L'ordre
et la tranquillit sont
la capitale.
il
Al Manzoni piaceva
aneddoto.
di Praslin,
Il
il
argomento
seguente
figlia col
Duca
uccifa-
dopo
un accesso
di folla gelosa
ad
der
lei
e quindi s
serie di anni.
Un
polacco, a cui
il
Le parole
alla frase di
Tacito
657.
che in
Ubi solitudinem
altri
faciunt,
pacem
(
appellant.
658.
Et
le
combat
cessa, faute
de combattants.
Cid, IV, 3).
ci siano vincitori
(Corneille, Le
Pu
ci
ma
rammentare
la terribile
minaccia di
e
Brenno, duce
anno 362
di
Roma,
Quiriti
659.
657.
Vse
victis!
la solitudine, l
Dove fanno
659. Guai
ai vinti!
[660-662]
Guerra
pace
193
egli
e.
avrebbe esclamato, se
si
presta fede a
{Hist.
lib.
V,
13, 17) e
Pe-
sto
Non
660.
Una
Salus victis
ai vinti,
doveva
ai giorni nostri
provarlo un nobile paese, la Francia, che nel 1870 e '71 espi crule
sue
non
sue. Nella
circolare
che Giulio
Favre,
si
ma
661.
Ni un pouce de notre
de nos
forteresses.
circolare cos diceva:
territoire, ni
une pierre
La
Nous ne
cderons ni un pouce de
Nous ne
trai-
(Journal
soltanto per
dell'Assemblea Nazionale,
il
Favre
stesso riconobbe che la formula sostenuta da lui aveva reso impossibile ogni accordo con
(18 e
di
Ferrires
19 settembre 1870).
la
Pur troppo
farsi
farsi valere
bisogna
temere. Perci
antichi dicevano
662. Si vis
che sono forse
desiderai
prolog.);
le parole di Vegezio lievemente modificate Qui pacem prceparet bellum {Epit. rei militar.^ lib. Ili, anzi Cicerone dice addirittura {Phil., VII, 6, 19):
^
Quare
si
est.
Si confron-
tino pure
con queste
altre citazioni,
:
non
identico,
'Ex
yp
elpi^vr)
Tucidide
cap. 124); -
660, Pei vinti unica salute nel disperare di ogni salute. 662. Se vuoi la pace, prepara la guerra.
194
Chi
Vha
detto?
[663-666]
Nemo,
nisi victor,
di
Sallustio
hello,
nella Cati-
Nam
paritur pax
si
parole di
Epa
minonda
legge in
Cornelio Nipote,
V.
(Hist., lib.
XXI,
Roma, essendo
legati ro-
mani venuti
il
sinu
utrum
sumite,
scosse la toga,
si
dava loro
la
guerra. Di que-
episodio
vale
il
Tasso
nella
Gerusalemme
liberata,
quando
fa venire
non
Il, Ott.
88).
664.
Tua
all'alzarsi
ntW Aristodejno,
tragedia del
Monti,
dice a
Palamede
665.
Si,
Sparta di guerra
ci
se
che non difficile a credersi, perch pochi amano la guerra, non coloro che ne hanno fatto il loro mestiere o gli ambiziosi
;
chi lavora,
chi
temono per
col
lui,
pu andare ripetendo
I'
Petrarca
noto verso:
666.
se
non
[667-669]
Guerra
pace
195
667.
Ah! pace
a.
ovvero canterellando
la
romanza
di
di
IV,
6)
668.
molti dei quali sono rimasti popolari dei versi o delle strofe.
Va
innanzi a tutti
il
famoso:
669.
che
il
parole e musica di
Rouget de
Marsigliese,
d'ar-
ufficiale
la
casa del
25 aprile] compose
Rouget pass
che
l'
la
quindi
accabl de cette
aspiration sublime,
rveilla
s'endormit
la tte
la nuit lui
remontrent avec
Il les
comme
les
les
nota
et
mains des
laitues d'hiver.
La femme
lui
du vieux
il
comme
pour
musique
et capables d'excuter la
composition de de Lisle. La
fille
Rouget chanta.
les
la premire
Dietrich,
les
seconde
La femme de
le pre, le
jeune
officier se jetrent
en pleurant dans
trouv
!
L'hymne de
la patrie tait
hlas,
196
Chi V ha detto?
[669]
et
de
la
voix de ses
vola de
commencement
l lui vint le
et la fin
des san-
De
nom
de Marseillaise.
La
<-
vieille
mre de de Lysle,
du
lui crivait:
Qu'est-ce donc
que
cet
hymne
nom ?
De
Lisle
les sentiers
Comment appelle-t-on cet hymne? La Marseillaise, lui rpondit le apprit le nom de son propre ouvrage. Il
lui.
chappa peine
l'a forge.
la
main
qui
La Rvolution en dmence ne
!
reconnaissait plus
sa propre voix
Ho
nero
riportato le frasi di Lamartine perch alcune di esse divenalla lor volta popolari,
ma
steriori
lari
pieno di partico-
dello scrittore.
egli
compose
quest' inno, e
Reno
e che perci
ebbe da principio
il
nome
di
Chant de guerre
quando
guidati
da Barbaroux vennero
presa delle Tuileries
Il
il
alla capitale,
cantandolo per
le vie e alla
io agosto.
il
maresciallo Jourdan,
il
pi bel-
r elogio
Marseillaise je battrai
mille soldats et la
Un
altro generale
[670-673]
Guerra
pace
197
di quel
tempo scriveva
al Direttorio
J'ai gagn
e
la bataille; la
un
altro
domandava un
polemile
della Marsigliese !
non
le riporto, le
di Costanza),
non
il
caso
buon
libro di Alfred
ses
1892).
i
Fra
si
tenga
presente anche
primo
della
6* strofa
670.
e
il
Amour
:
sacr de la patrie.
terzo
671.
che
si
Muette de
la
ef-
Portici,
e suo capolavoro,
che tanta
nell' insurrezione
Ma noi
un coro
gl'innumerevoli canti ed
672.
(Manzoni,
nell'atto
// Conte di
II).
Carmagnola, coro
Eccone
altri
meno
letterari e pi popolari:
673.
198
Chi V ha detto?
[674-676]
la
prima
strofa di
un inno
di
fiorentino
anche oggi
al
si
Ma
il
mente dice
primo verso
(v.
D'Ancona, Poesia
Ricordi ed
Affetti,
musica popolare
XIX,
in
Milano, 1902)
674.
Si scopron le tombe,
si
levano
morti,
il primo verso del celebre hino di Garibaldi, scritto nel 1859 da Luigi Mercantini per incarico del generale medesimo, e mu-
sicato
da Alessio Olivieri.
675.
Son
I
pronti
battaglioni,
i
brandi ed
cannoni
La morte
a fulminar.
un
altro
Giuseppe Pieri
da Rodolfo Mattiozzi.
676.
Delle spade
il
fiero
lampo
al
campo,
campo,
la
Fra il rimbombo dei cannoni, L'elmo in testa, in man Tacciar.... Viva il Re dall'Alpi al mar!
il
Angelo Broffe-
Anche
diletto.
la letteratura
seguenti:
[677-680]
Guerra
pace
199
677.
Sul
campo
della gloria
lato,
Noi pugneremo a
Frema o
sorrida
il
fato,
Con
che
il
te divider.
lirica di
Sal-
vatore Cam]MARANO,
lini (a.
di
V. Bel-
4)
altro duetto
678.
Suoni
la
tromba, e intrepido
Io pugner da forte.
Gridando, libert
Un
al n.
40.
Intelligenza, genio, spirito, immaginazione
679.
Per correr migliori acque alza le vele Ornai la navicella del mio ingegno,
Che
e
lascia dietro a s
mar
crudele.
e, I, v.
(Dante, Purgatorio,
1-3).
veramente solleva
1'
gno umano.
Del bel dono
dell' intelligenza si fa colpa a
Platone
di
aver
tenuto poco conto, quando dette quella sua famosa definizione dell'
uomo:
80. L'
uomo
un bipede implume.
Chi V ha detto
[68
684]
Questa definizione, e
tra fonte
vitis,
la storiella
che vi
si
collega,
non hanno
al-
che in
philo sophor um
40),
il
dogmatibus
apophthegmatibus,
lib.
VI, cap. 2,
quale cosi
Parisiis,
la riferisce (cito la
Homo
est
animai hipes
quum
tonis
nudatum pennis
ac
piuma gallum
unguibus.
si
homo
est.
Unde adjectum
Ma
di Platone
nulla
trova di
questo.
Invece
la
monca
definizione,
681.
Homo
est
682.
Non
Che vola
Degna
alla giustizia
senza schermi?
e.
(Dante, Purgatorio,
di esser ricordata pure
l'
X,
v. 124 126).
che
si
ap
dono divino
che
683.
Sopra
lor vanit
VI,
v. 36),
684.
On
ne chicane pas
le gnie.
forse parlando di s
il
Victor Hugo,
medesimo
sue debo:
Tuttavia anche
genio ha
le
Seneca
681.
L'uomo
un bipede ragionevole.
[685-688]
immaginazione
201
685.
sine
e.
mixtura
XV,
16).
Seneca per
si
riferisce
XXX,
i)
Il
miglior
: <-
commento
a siffatta sentenza
l'
L'
uomo
di
(V
ediz., Torino,
il
1888),
dove
si
vogliono dimostrare
gli stretti
rapporti fra
Il
genio e
la follia.
genio permette
favilla,
con lieve
ed appunto
il
Vangelo ha detto:
Ili, v. 8).
cio la
mente divina
;
si
meno
ne degno
altri
suppliscono
acume
687.
Questa
lata, fu
Hanno
frase,
il
usata da prima da
Trajano Boccalini
in
un suo
si
;
giudi-
vedevano
cosa cos
una varia
e molteplice lettura
comune a
il
come
agli Italiani,
che
1'
comune
I,
il
materia
{Ragguagli di Parnaso^
XXIII).
gl* imitatori, fla-
688.
O
Non
Lo
imitatores,
servum pecus.
{Epistole, lib.
I,
vi fu alcun
spirito spira
di pazzia.
imitatori,
servo gregge.
Chi
Vha
detto?
[689-691]
Dei
genio inventivo,
689. Il
la
nuovo non
il
bello, e
il
bello
non
nuovo.
Bchmann,
trae origine da
un epigramma
di
sischen
Wre
II
das
Wahr
questo epigramma
si
A
690.
che
francesi applicano
argutamente
Il
si
lettere
la
un giovane
1'
Fra
le
blet che
reputazione creatagli
L'Abb Trublet
Au
le
bon homme
avait
On
le
Ce qu'il Et nous
Il talento
jamais se lasser.
di Girardin,
che prometteva:
691.
Une
ide au jour.
[692-694]
immaginazione
203
Emilio de Girardin,
il
il
29 feb-
una colonna
La Presse {^ousXo
ed
utili
il
per
Une
ide
au jour,
non comparve che un giorno solo, il numero del 2 marzo. A conforto di chi non ha inventato .niente, neppure la polvere,
abbiamo un verso
di
Ovidio:
69 2
amatoria,
lib.
II, v.
13),
ri-
Non minor
reperire.
(Gesnek, Pandect,
lib.
Ma
oggi
umano fa ogni giorno conquiste meravigliose, parrebbe meno audace l' apostrofe del Monti
il
genio
693.
Che pi
ti
resta? Infrangere
Anche
alla
Morte
il
il
tlo,
della vita
nettare
cielo.
al signor di Montgoler).
il
Monti, Ode
luogo
sono l'immaginazione e
lo spirito, lo
du
logis.
Voltaire
D-
du
logis.
692.
minore
nuove cose
servare
le gi acquistate.
204
Chi V ha detto
[695-700]
Del secondo
si
7).
ovvero che
296.
Chacun
dit
et
personne
697.
Un homme
Il
d'esprit
la
serait
souvent
bien
embarass sans
698.
compagnie des
si
sots.
incommodes que
l'esprit.
le
troppo
Maximes de La Rochefoucauld, XCVIII,CXL, CCCLI. Come pure questa che l' impresa di tutte le societ di mu-
tuo incensamento:
699.
Nul n'aura de
l'esprit,
E
700.
comune:
Monsieur
M.
Voltaire.
Talleyil
rand
glio
un discorso pronunziato
alla
Camera
dei Pari
24 luil
De
nos jours,
qtii
a qtielqti'un
que Bonaparte,
plus
qne chacun des Directeurs, que chacun des ministres pas venir, c'est tout-le-monde,
ss, prsents,
RETIE
sie
nell'idilliaco
(eh.
d'esprit
que Voltaire
[701-703]
immaginazione
205
Le
arti
ad esse spe-
cialmente alludeva
701.
Tu
Minerva.
v. 385).
702.
\Ch\
chi natura non lo volle dire Noi dirian mille Ateni e mille Rome.
(Gio.
Agost. Zeviani, La
1770-73, to.
I,
Verona,
veronese del
sec.
XVIII
(Nozze Bolognini-Sormani,
Un poeta
si
critico.
Lo Ze-
sentisse impac-
Correggio
alla celebre
703.
Anch'io sono
pittore.
proposito di che
Avrebbe
vagando per
la
le lettere del
P. Resta,
il
dotta
Santa Cecilia,
io.
dice, stapi
si
Ogni probabilit
vuole che
come
certo da pi d'
un autor
gli
francese.
Evvi
mente supponendo
cia ingiusta,
altre parole
ci vero gli
ha data
la taccia di
superbo, tac-
quand' anche
quali la sor-
il
mai
stato in
dati,
che
2o6
[704-705]
si
portasse
fuori
uno
compagnia
Gambara,
un suo
Leon decimo
in
Ma
se
Antonio se ne andasse
ci resta,
Bologna
in
si
nell' oratorio
Giovanni in Monte
Bologna solo
Meyer
1)
a pag.
stesse
considerazioni;
ma neppur
ma
egli dice
dove
il
P. Sebastiano Resta
abbia fatto questo racconto. Forse in una delle sue molte lettere
artistiche sul Correggio,
volume dell'opera
il
Vasari nella
non
fa
parola di questo.
altri,
Anche
gli artisti,
anzi essi pi di
hanno
loro
momenti
anche di s medesimi.
704.
la ingenua
Lorenzo Stecchetti,
dei
cio
Olindo
GuERRiNi,
fischio nel
in
un sonetto (VII)
lirico
II),
Postuma. Forse
lo ispirava lo
dramma
(a.
che da
canta:
lui trae
nome, parole
musica di
Arrigo Boito
705.
Son
lo spirito
che nega
Goethe
Sempre,
tutto.
il
A
V.
984
della
Prima Parte,
se.
Le
il
tor Faust:
[70-707]
207
706.
in
meiner Brust.
I
Th.
v. 759).
Racine
e di
Wieland.
etc.)
Il
d'un Chrtien
aveva detto:
!
Mon
il
Je trouve deux
secondo nel dramma
lirico
hommes en
moi.
41.
Ira, collera, ingiurie, offese, vendetta
1'
707.
Amandosi
come Veneranda
e Taddeo,
i
due
memoria
quali
Amandosi
certo,
dieci
A
E
Ma
doppi di Matusalemme:
il
gli abitanti
mondo
706.
Due anime
2o8
[708-713]
del genere
l'
umano,
modo. La
definizione del-
ira ci
708.
XIX;
son.
CXCVI
sec.
il
Mestica).
d'
Ed
lib.
I,
reminiscenza oraziana
ep. II, V. 62-63,
si
infatti
nelle Epistole
Orazio,
legge:
animum
hunc
tu
rege,
Imperat: hunc
frenis,
compesce catena.
alla
Troviamo
melodrammi accenni
pas-
nentemente
teatrale.
Ricordo
seguenti:
709.
Spenta
l'ira nel
mio
petto.
{Lucia di Lamermoor, parole di Salvatore Cammarano, mus. di Donizetti, a. II, se. 2).
710.
posso odiarti,
com' io vorrei! Ah! del tutto ancor non Cancellata dal mio cor.
sei
Ma
711.
dell'
di tutti offusca
il
Bollente Achille.
couplet nell' atto I, se.
1 1
ameno
e
della Belle
Hlne di
Henri
Meilhac
di Offenbach.
atti
pieni di rab-
come
nell' astuta
Armida,
712.
Tutta negli
IV,
ott. 74).
affocata, ai fieri
Dante
scalciava con
ambo
piedi
713.
ambo
le piote.
e.
{Inferno,
XIX,
v. 120).
[714-719]
^''^j collera,
ingiurie,
offese,
vendetta
209
714.
Inde
irae et lacrimae.
(Giovenale, Satira
I, v.
168).
L'
riato,
uomo
cui
1'
ha ingiu-
pu
dire giustamente:
il
le
minacce
e se desso
un nume,
Nettuno
obbedirlo
716.
Quos
Tasso
i
ego....
(Virgilio, Eneide,
lib. I, v.
135).
che
il
mago Ismeno
invocante
demoni:
717.
Che
si?
che
si?
e.
(Gerusalemme liberata,
XIII, ott.
10).
si
manda
demoni a
:
far
718.
Pera
campo
Ogni
Ma
le
ott. 17).
ira cieca,
e molte volte
il
irrite
sue minaccie.
Come
ferno, e
(e.
come
nella cantica /n
I,
v.
3) lo spirto
d'Abisso
se
ne parte,
719.
Vota stringendo
la terribil
ugna.
cosi a' giorni nostri si spersero al vento quelle di chi tentava op-
Fra
le
714.
716.
Da
Che
ci le ire e
io....
il
pianto.
simili).
2 IO
Chi V ha detto?
[720-723]
l'Ongaro,
720.
intitolato
di
Francesco Dal-
sollevazione di
letto nell'esilio
Nasce
l'
Giacomo Leopardi
721. Gli uomini
vergognano, non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono. Per ad ottenere che gl' ingiuriatori si vergognino, non v' altra via, che di rendereloro il cambio.
si
classico
Ecco un
offesa
:
esempio
722.
v. 26-27).
1*
il
la
Un
degli
altro classico
ammonisce che
delle
donne
:
il
pianto,
ma
uomini
il
723.
est, viris
meminisse.
7).
Sono
il
cuore
umano
alla vendetta.
memoria
alla
del
giu-
fatta
sua
spregiata
723. Conviene
alle
donne
uomini
di ricordare.
[724-725]
^^o>
collera,
211
fonda
di F.
la terribile apostrofe di
Rigoletto nel
melodramma omonimo
(a. II,
M. Piave,
il
se. 8)
724.
S, vendetta, tremenda vendetta, Di quest' anima solo desio.... Di punirti gi l'ora s'affretta,
Che
Il
725.
Essa
IV,
v. 625).
Una
leggenda ab-
bastanza diffusa vuole che scrivesse questo verso col suo sangue
sulle
mura
della prigione,
dove era
stato rinchiuso
da Cosimo I
fatto, se
prima di uccidersi;
ma
il
pure
modo ben
Italica
il
fratello
historiarum
del Grevio, to. VIII, parte II). Filippo, caduto prigione dei
dici
Me-
dopo
la rotta di
Montemurlo
messo
altri nell'
uccisione del
Duca
Alessandro
corda,
la
forte
si
animo
15
tratti di
mano
scritte le
Ma
il
i
in
dubbio
anche
suicidio
attribuisce, dubitarono
l'
originale, e molti
lo
Francesco Riccio da
di
Prato, pedante
di
Cosimo
de' Medici.
V Archivio
XIV,
212
Chi V ha detto?
[726-729]
moria qualcosa
di
ai
726.
IX, ott.
99).
ma
le bisbigliava al-
atten-
poema
si
:
ha un
altro verso
727.
Noi morirem,
di
ma non morremo
[Gerusalemme
inulti.
Esempio noto
soliti
728.
A
E
omonima
V,
me
chiedesti sangue;
il
versai.
detti
gedia
se. 13)
di
Vittorio Alfieri.
vendetta e di odio immode-
vile
729.
Tu ammazzi un uomo
le
morto.
a Fa-
che sarebbero
brizio
famose parole
il
di
Francesco Ferrucci
gli
Maramaldo,
Gavinana
rotta di
(3
fosse condotto
dinanzi,
animosamente,
chi
a'
gli
ficc,
pugnale e
sero d'
comand ammazzi un uomo morto) che finisammazzarlo, o non conoscendo o non curando l' infinita
e chi nella gola, e
misfatto seguitare
nel lib.
gli
do-
veva.
Cosi narra
il
Benedetto Varchi
XI
della Storia
Fiorentina, ed
a queste
[730-732]
213
parole
gli altri
il
quale
nelle
XXIX
(ediz.
la
to.
II,
pag.
risposta
del
Ferrucci:
Haec non
iniqui
est,
Sed tu
si
me
occidas,
feres.
Maramaldo vedansi
di Gavinana (Bo-
Edoardo
Alvisi,
La Battaglia
e di
logna,
settimanale,
Vili, p. 278
R. Renier
nel Preludio,
anno V,
p.
Fabrizio
Maramaldo
il
:
(Ancona, 1883).
Ma
vizio e
e'
l'
ira,
il
ingiustizia,
ed a questa
ira allude
Ma
Dio
;
il
Se voi
siete sde-
segni, che
ira vi
42.
Libert, servit
731.
invoca col
Monti
732.
cara.
Come
730. Adiratevi,
sa chi per
lei
vita rifiuta.
e.
I,
(Dantb, Purgatorio,
v. 71-72).
ma
214
^^^
-^'^^
detto?
[733-735]
733.
Alterius non
sit,
quella nodi
un
re) fra le
Esopiane
un ano-
Bipontum, 1784, unitamente favole di Fedro, trovasi a pag. 199, n. XXI, v. 22. Quenella ediz. di
anonimo
fu creduto
ma
pag. 434)
1'
ha
identificato in
Gualtiero Inglese,
e poi arcivescovo di
to. II,
come
il
il
adag. latin.
attribuiscono
verso anzidetto
Owen; ma
il
egli
non
swis
di
in tuus, in
Cambria.
Il
Il
:
verso
734.
si
Non bene
De
LIV,
v. 25 {ed.
Hervieux,
to. II,
pa-
Hoc
Tuttavia non mancano coloro che fanno volontario getto di questo tesoro, e
seguono l'esempio
di
Nemorino,
nW Elisir d'Amore,
Romani, musica
quale
735-
Vend
aned-
Ronconi)
al
Roma
Gridando
al
num. 678)
libert
cambiando poi
733.
734.
Non Non
pu
essere di s solo.
[736-738]
Libert, servit
215
e dicendo con grande scandalo dei superiori e grandissima ilarit del pubblico:
Vend
la lealt,
si
f'
soldato.
Ma
triste
si
loro errore: e
si
potr
tenato
736.
Tu proverai s come sa di sale Lo pane altrui, e com' duro calle Lo scendere e il salir per l'altrui scale.
(Dante, Paradiso,
e.
XVII,
cui
si
v. 58-60).
Quanti sentirono
pu porre
Seneca: Omniicm guippe mortalium sed illorum miserrima, qui ad alienum somnium
dormtuntj
ad aliorum appetitum com-edunt et bibtmt. Agli antichi non era sfuggito nemmeno un altro aspetto doloroso
et
:
737. Villicus ne
se,
quam
V,
3).
dominus.
re rustica, cap.
Finch
il
soffio di libert,
i
civile,
non ebbe
rotto
come
le
dipingeva
il
poeta:
738.
chi
il
'1
sia pi a servir.
del suo tempo nella roManzoni, compiangendo la sorte mezzo (pur troppo non molto dissimile da
gli italiani
;
Cosi rampognava
Berchet
p.
manza Le Fantasie,
ed
il
lutti,
li
ammonisce
737.
Il
villano
non pensi
2i6
CM
Il forte si
V ha
detto?
[739-743]
739.
mesce col vinto nemico; Col novo signore rimane l'antico; L'un popolo e l'altro sul collo vi sta.
{Adelchi, coro dell'atto III).
Oggi
il
le
loro
740.
Muore un Brigante
Pi rettamente
si
Muore un codino
un
liberale.
Ma
degno
un popolo
po-
no-
vembre 1792
in Firenze):
s ;
sono attribuite a
Gournay,
Commercio
in Francia
massima riassunse
;
le dottrine fisiocratiche
economista Quesnay
ma
che
Adamo Smith
le
cit nella
quiry into the nature and causes of the Wealth of Nations. Invece la libert di coscienza pu tenere a programma la celebre sentenza
:
in
743. Nelle cose necessarie unit, nelle dubbie libert, in tutte carit.
[744-746]
Libert^ servit
21 y
La
I
nome
di lui in-
fatti
comunemente
corre;
ma
non
lo scrisse mai.
Esso invece
ec-
pro pace
clesioe
il
ad Theologos Augustan Confessionis pubblicata fra il 1621 1625 da RuPERTUS Meldenius, e cosi suona: Si nos servain necessariis unitatem, in
remus
Ma fu pro-
primo a dirlo ?
sicuro
colossale
Libert, ai
piedi
si
levava
la
ghigliottina,
esclamando
744.
Oh
Libert,
ton
Libert!
nom
Un'altra versione
le attribuisce
meno
retorica:
comme on
sue stesse
t'a
joue!
Ma
sanava
si
la libert sia
come
la lancia di Achille,
che
le
ferite; quindi,
nonostante
pu dare
vidui
origine, essa
i
come per
745.
eh'
veramente l'Inghilterra
le
746.
che furono
anni
dell*
Repubbliche
francesi.
Lo
si
lesse
al
14 luglio 1790.
2i8
Chi V ha detto?
[747-749]
pose
alle
popolazioni vinte,
le
quali
non
1'
sistenza,
Una canzone
po-
D'Ancona, Poesia
Ricordi ed
Affetti,
venuto
Francese
carte
Co
'no
mazzo de
Libert,
'mmano
Egalit',
Fraternit'.
. .
Tu
rrubbi a
mme,
io
rubbo a
!
tte.
anche
1'
43.
Maldicenza, invidia, discordia, odio
Lasciamo andare
n' la ragione
la piccola
maldicenza, trattenimento
;
si dilet-
umana
747. Si nous n'avions point de dfauts, nous ne prendrions pas tant de plaisir en re-
marquer dans
ma
(Maximes de
XXXI).
non
(Quintiliano, De
XII,
9, 9).
pu
dirsi
Che cos'
la
749.
La calunnia
un venticello, Un' auretta assai gentile Che insensibile, sottile Leggermente, dolcemente
Incomincia a sussurrar.
748.
Il
[750-753]
219
Don
Rossini
(a.
I,
tutta popolarissima, e se
ne citano anche
i
Della
documenti, basti
notissimo:
il
en restera toujours
quelque chose.
la
taire,
altri ai Gesuiti,
da
altri
la disse nel
Barbiere di Siviglia
II,
se.
8),
ma
Bacone
let
da Verulamio nel
Vili, cap.
2,
:
34 del trattato
De
1'
Ugualmente incerto
751.
Qu'on me donne six lignes crites de la main du plus honnte homme, j'y trouverai
de quoi
le faire
pendre.
ma
1*
senza alcun
A braccetto
con
la
calunnia se ne va per
1*
inferno
invidia, sua
la
madre.
Dante
che ce
trov
laggi, le disse
752.
Consuma dentro
te
con
la
tua rabbia.
ma non
si
sa che:
753.
Non
Nuoce a
tristi
tutti
l'invidia
ma
specialmente
ai
con
le
220
[754-758]
754.
nos
XXIX).
ed
io
mi
limiter a raccomandare ad
ai lettori di
ognuno
:
in generale,
ma
pi
specialmente
Tito Livio,
lib.
XXXVI,
cap. 7,
7.
Ma
756.
e'
nome, nei
versi dell'ARioSTO
La conobbe
Fatto a
liste
ineguali et infinite,
XIV,
Ch'or
la
coprono or no.
(Orlando Furioso,
e.
ott. 83).
mena
loro
infatti
757.
Concordia parvee
res
crescunt,
discordia
maxumse
dilabuntur.
(Sallustius, Bellum Jugurthinum,
10, 6).
Seneca
{Epi-
XCIV,
se
46),
da M. Agrippa
il
inultum
principi di ogni
:
tempo
classico
da Filippo
il
Macedone
757.
755. Sia detto senza ingiuria. Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia
le
[759-761]
221
Luigi XI
:
re di Francia,
il
il
principio
Da
impla-
natura
umana
rebbero incredibili;
infatti,
759.
uno
mondo
quello
di potere odiare
noscersi.
(Manzoni, / Promessi
44.
Mestieri e professioni diverse
qualsiasi,
il
mi-
760.
The
right
man
vogliono
un discorso pronunziato da
il
A. H.
L'
Layard
alla
Camera
dei
Comuni
15
gennaio 1855.
alla
uomo
che occupa
la posizione,
umile od elevata,
quale
761.
Tractant fabrilia
male apponendosi
capace
al
fabri.
(Orazio, Epistola,
II,
1,
116).
A
760.
chi,
o costretto dalla
posto che
gli
Un uomo
{cio al
conviene).
222
Chi V ha detto?
[762-764]
sorte ad allontanarsene,
scelse
gli si
confaceva,
possono applicarsi
le
parole di
Carmen
a Jos
762.
te.
Meilhac
L.
Halvy,
mus.
Fra
le
763.
Beatus
ille,
Ut
Orazio
negli
Epodi {ode
il
2,
v. 1-4);
ma
dell' agricoltore
che coltiva
non trovo da
ricordare che
fornai,
che
:
764.
baker's daughter.
a.
(Shakespeare, Amlet
IV,
se. 5).
They
say, the
al-
ludendo
condo
la
vorando
la pasta,
ne lev un pezzo, e
lo
ma
rimproveran-
la figlia
meravigliata
diede ad esclamare:
Questo grido
fece venire in
mete a Ges
la civetta,
motto
si
ripete a
pungere
l'
affari,
come facevano
i
gli
an-
coltiva
propri buoi,
764.
La
un
fornaio.
[765-767]
223
Veniamo
chi diceva:
lasciamo
Cicerone
approvando
765.
Cdant arma
togse,
cap.
XXI).
e cosi viene
comunemente
di
citato,
lingu. In tutto
Medio Evo
lo studio
delle leggi fu tenuto in altissimo onore, e la professione avvocatale circondata di larghissimi privilegi,
ma
il
mondo cominci ad
tempo antico
avvo-
le
tasche,
cati,
quali
si
detto
766.
latro.
canonizzato
Infatti la
nel
Sanctus
Yvo
:
Erat Brito
versit
767.
concessa facolt
in
Di potere
uno
tra
una commedia
765. Cedano
le
armi davanti
alla
toga e
766. Avvocato
ma non
ladro.
224
detto?
[768-772]
come
suo
povero
Principe di
Monaco
768.
l'avocat
^. I, sc. 10).
Arnaldo Fusinato
in
769.
Arte pi misera, arte pi rotta Non c' del medico che va in condotta.
dei giornalisti:
verfehlt hat.
frase che si attribuisce a
il
r ha mai testualmente pronunciata, ma disse qualcosa di molto simile nel novembre 1862 a una deputazione dell'isola di Rgen,
parlando per della stampa di opposizione, per la maggior parte,
secondo
lui,
in
mano
di ebrei e di spostati.
Professione
comoda ed ambita
il
quale
almeno,
ha quella
di
771.
che
dal
il
Congedo
di
:
paga
intera.
Granduca
catori (str.
1 2)
Congedo
Per
le belle arti,
e paga intera.
non
nelle identiche
772.
Canoro
elefante.
770. I giornalisti sono persone che hanno mancato la loro carriera {cio degli spostati).
[773*776]
225
Ecco
la intiera strofa:
Aborro
in su la scena
Un
canoro elefante,
Che si strascina a pena Su le adipose piante, E manda per gran foce Di bocca un fil di voce.
(Parini,
La
Musica,
str.
1),
Quindi
melodramma comico
di Luigi Ricci
sono
stati trasportati
di violino o di
773.
Son Tomaso Scarafaggio Vignajuol di San Quintino, Detto il Sega nel villaggio
Perch suono
Romani,
il
violino.
dall'
a proposito le
a proposito delle
Bolognese
altri
774.
....
Quell'arte
Parisi.
80-81).
Che
e
il
alluminare
chiamata in
(Purgatorio,
e.
XI, v
775.
Ridon
la miniatura,
le carte.
(Purgatorio,
e.
XI,
v, 82).
Ma
come
gi in onore, oggi
alla fotografia,
alle
sue applicazioni.
Che cos'
la fotografia?
776.
la
disse
Arrigo Boito
in
un madrigale,
scritto
sotto
un
Duchessa E. L.
(Boito, // libro
226
Chi V ha detto?
[777]
il
Ai
:
ciclisti
si
invettiva
La frase per voce comune e da lungo tempo attribuita a Giosu Carducci; ma nel maggio 1902 il prof. Ottone Brentari si
rivolse direttamente
all' illustre
il
uomo
chiedendogli di au-
mente
dalla
Non
allora....
stesso Brentari
Bolo-
la
prima volta
arrotino impazzito
sentito
all'
velocipedista.
Ricordo benissimo
d' aver
quella (dir
cosi) definizione
apparire d'
uno
gommata.
l era attribuito a
arrotato e
rovesciato dal
:
e rialzatosi polveroso e
imponente
Boia
d'un agz
(arrotino) dovint
matt?
Non
so di pi, e
nem-
meno
so se ci che
mi
si
Rivista Mensile del Touring Club Italiano, giugno 1902, pag. 188).
per conto mio non credo che risponda. Credo invece che la
all' illustre
lombardo
Andrea Verga,
intitolato
comla
un sonetto
La
Bicicletta,
(il
Verga era
di Treviglio)
num. 784, del 9 settembre 1893, ^ Poi fu riprodotta da altri giornali. La riproduco io pure come curiosit, tanto pi che non
facile di ritrovarla.
LA BICICLETTA
SONETTO
Che gust mo' caven da
la bicicletta
Sonand allegrament
campanell?
[778]
227
Spanteghen per i strad una sommetta Per sentinn d' ogni sort da quest e quell, Sden, slisen sul cu pagn e bolletta E di voeult riscien de lassagli la peli. E che figura infin! Dal mezz in gi Col sgambetta paren molletta in truscia.... Molletta, s, voressev di de no ? Dal mezz in su paren gobitt dannaa Che tacchen lid, oppur gent che se scruscia Per fa comodament quell che va faa.
Aprile 1893.
il
pubblicista
Romeo Carugati
una larghissima
diffusione,
in
un numero
non so
della
prima annata,
la frase
ar-
Carducci.
45.
Miserie della vita, condizione dell'umanit
Non
tutti
pensano che
le
778. Tout va
le
meilleur
il
principio
mta-
Theodica
optimns
invece
la tesi
esset,
il
che: ....nisi inter omnes possibiles mundos Deus nullum produxisset. Pi facile a trovarsi
i
filosofi
stoli illustri, e
cano. Infatti
228
Chi
Vha
detto?
[779-783]
779.
Entra l'uomo,
allor che nasce, In un mar di tante pene, Che s'avvezza dalle fasce Ogni affanno a sostener.
(Met AST AS IO,
Isacco, parte
Ti).
la strofa francese:
780.
On
entre,
on
crie
Et
c'est la vie.
baille,
On
Et
Cos
il
on
sort,
c'est la
mort.
:
testo,
ma
2
si
hanno
delle varianti
[784-789]
229
e anche
784.
La
vita
M. Laura,
v. 1;
n.
IV
Me-
secondo
il
Marsand,
ed.
stica, son.
CCXXXI).
La
umane
gi contristava
linconicamente osservava:
785. Sicut
umbra
786.
Homo
La prima
mista:
1'
altro versetto
del Sal-
787. Dies
ed anche
mei
sicut
umbra
v. 4:
declinaverunt.
(Salmo CI, vers.
12).
il
Salmo CXLIII,
Homo
vanitati si?nilis
factus
al
pen-
788. Pulvis et
o
al
umbra sumus.
(Orazio, Odi,
lib.
IV, od.
7,
v.
16).
verso italiano
789.
concettino finale di
l'
^
Marini, La
vita del-
uomo
infelice,
In questa valle di miserie piena, Pria che al sol, gli occhi al pianto.
Altri osservano poi col
le
Petrarca
giacch
:
cose buone e
le belle,
come ombra.
vita,
uomo
e di
molte miserie
ricolma.
230
Chi V ha detto?
[790-795]
790.
Ugualmente malinconica
la riflessione di
Goethe
791.
Man
lebt
Cerchiamo dunque
di starci
possibile
solliciti esse in
(
crastinum.
soggiunge
Crastinus enim
soUicitus
erit
sibi
ipsi
sua
ed frase attribuita a
Gambetta
guajo casi-
quella che
come oggi
tibi,
il
pitato a me,
un
altro,
curo
dall'
si
ugna
della sventura:
come volgar-
mente
dice, ovvero,
come
793.
Mihi
XXXVIII,
v. 23)
X,
v. 467).
ai
suoi tempi.
interrotta
giovane, Epist.,
XCVI,
5)
Plinio
prefa-
zione al libro
GiRO-
mondo
Non
vogliate
il
domani.
794. Ciascuno ha fissato il suo giorno. 795. Vivere vuol dir combattere.
[796-798]
231
LAMO
nel trattato
Adversus Pelagianos
(II,
5, col. 747):
il
Qttamnel
Anche
Voltaire
Mahomet
(a.
II,
se.
4):
Ma
di cui
ve est
fece
un combat
e molti secoli
v.
:
Beaumarchais
il
si
un motto;
prima
di tutti
costoro
i)
aveva detto:
mercenarii
et sic ut dies
dies ejus.
Per cui
796.
....
Spesso da forte
il
Pi che
Questa
la
morire
(V.
il
vivere.
a.
Alfieri, Oreste,
IV, se.
2).
vera
life.
delle
specie.
La
opera fondamentale di
Carlo
life,
Darwin
On
the origin
selection
for
existence che
usata nel
non meno
celebre
Essay on the
che Virgilio
i
MALTHUS
(1798).
quello
Un
fa dire
altro verso,
commovente ed umano,
di Cartagine dipinti
casi
di
Troja:
798.
et
mentem
(Eneide,
mortalia
lib. I, v. 462).
che col primo emistichio (usato, come spesso accade, poco a proposito, perch staccato dal resto del verso)
ha dato
il
titolo a
un
bel
797. Lotta per la vita. 798. Anche qui i tristi casi del
mondo hanno
le
loro lacrime, e
muovono
gli
animi a compassione.
232
[799-801]
Ho
pianto che
fanno.
umane
non che
il
le
cose
umane
tisse
rerum:
il
tedio in-
che in
secreto dalle
momenti pare emani dalle cose, quasi il dolore cose create dominate da un fato cieco, il misterioso
certi
perch
oggetti, che
piangono
al pianto
il
dell'uomo e ne sentono
e che
la
scon-
prof. Attilio
legger
Istituto
XXXI,
fase.
LomXIX, 1898,
la
sentenza del-
epicureo
Lucrezio
799.
....
IV,
v. 1125-26).
La
800.
vita contristata
anche dalla
umana malvagit
Homo
Plauto
Lupus
homini lupus.
il
che di
quale per
homo
La forma
volgare
ritrova in
un epigramma
di
Giovanni Owen:
Homo
Per cui non
sorprenda
la
801. Maledictus
homo
799.
Di mezzo
al fonte
Dolce d' amore un non so che d' amaro Sorge che sin tra' fiori ange gli amanti {Marchetti).
uomo lupo per 1' altro uomo. 801. Maledetto l'uomo che confida nell'altr' uomo.
800. L'
[8o2-8o6]
233
xv,
Vite degli
uomini
illustri del
suo tempo (ediz. Fanfani, pag. 102) che soleva dire ispesso, quando vedeva uno promettere una cosa e non 1' osservare, come
faceva
lui,
in homine,
neW opere
sua,
Ove
cui
alla malignit si
aggiunga
la
non
umana, poich:
802.
et
ignoramus.
9).
e per la quale
la
umana
stirpe
803.
mentre in
Fruges consumere
1'
nati.
I,
(Epistole, lib.
ep. 2, v. 27).
aveva detta
804.
Audax
Japeti genus.
(Odi, lib.
I,
od. 3, V. 27).
si
vanti:
805.
pardi,
Giacomo Leo-
Qui passo gli anni, abbandonato, occulto, Senz' amor, senza vita ed aspro a forza Tra lo stuol de' malevoli divengo
;
Qui
di piet
mi spoglio
e di virtudi,
E
Lo
Per
pessimismo ispirarono
al
grande ro-
manziere livornese
806.
se la vita fu tolta?
ci
vien
se la vita fu male,
perch mai
cap. V, in princ).
ieri,
e siamo ignoranti.
803. Nati solo per consumare biade {cio per mangiare). 804. L'audace stirpe di Giapeto.
234
^^^ ^'^^
'^/Z?
[807-808]
ispirati
noti versi di
807.
Questa la vita! l'ebete Vita che e' innamora, Lenta che pare un secolo, Breve che pare un'ora;
Un
oscillare eterno
nel 1863 e a' suoi tempi famosa (Boito, // libro dei versi,
rino, 1877, a pag. II).
To-
Ma
coronamento
di tutte le
umane
e
miserie, viene
il
giorno
estremo, e allora nel libro della vita, delle gioie e dei dolori, delle
glorie e delle debolezze si scrive fine^
dicono tre
caduca
la gloria terrena.
Mentre
il
Papa seduto
toria s' avvia processionalmente, co' flabelli a lato, all' altare papale,
neir uscire dalla cappella Clementina in S. Pietro, trova un maestro di cerimonie genuflesso
porta
un
la
ciuifetto di stoppa;
un
chierico vi appicca
il
fuoco, e
:
mentre
stoppa
fa
vampa,
il
Sancte Pater,
le
sic transit
si
gloria mundi.
La
stessa cerimonia,
con
medesime parole,
detto
O quam
mundi
Questo
presso
i
rito
solenni trionfi, era usato nel vi secolo pure nella coronazione degli
imperatori greci
altre occasioni
mondo.
[809-810]
dell' M7nanit
235
Moroni
(Z)z22"o.
dierudiz. storico-eccles.,
LXX,
la
cerimonia rimase talmente penetrato e commosso, anche persua salute era cadente per una piaga che che
gli
gli
ch
impediva
di
stare in piedi,
sgorgaron
le lacrime, infatti
prossima sua
fine. Il
suo pontificato
non
26 giorni.
o falso che
S. Pietro
maggio 1585, mentre si bruciava la stoppa, gli venne detto: S. Padre, cos passa la gloria di questo mondo.
il
Sisto
fuori dell'
uso degli
altri pontefici,
La
gloria
nostra non passer mai, perch non abbiamo altra gloria, se non
che
far buona
giustizia.
poi volcatosi
alli
Ambasciatori Giapil
con-
46.
Morte
morte e a ci che
le
appartiene.
ma
ci
contente-
remo
esempio:
809.
revertar, ambulo.
(Giobbe, cap.
XVll,
v. 23).
809. Io batto una strada, per cui non ritorner. 810. E meglio un cane vivo di un leone morto.
236
Chi V ha detto
[8 1 1 -8
7]
1 1
VII,
v. 40).
8 12.
Omnia, quse de
vertentur.
{Ecclesiastico, cap.
XLI,
v.
13).
Venendo
ai
classici latini
....
abbiamo
sentenza di
Plauto
813.
Quem
dii diligunt
Adolescens moritur.
(Bacchides,
il
a.
IV,
se.
VII,
v.
18-19).
Menandro
"Ov
di
invocazione
/^ v ,u (Eneide, lib.
Ili, v. 41).
,tt
Didone:
815.
Moriemur inultse! Sed moriamur, ait. Sic, sic j u vat ire sub umbras.
{Eneide,
lib.
IV,
v. 658-659).
da Ovidio
le
tombe
dei
romani
816.
v. 76).
Anche
il
y^^^y Trvw0
[Tiaoc).
811. In tutte
le
non
peccherai in eterno.
812. Tutto quello che viene dalla terra, torner nella terra.
gli
di
le ossa.
[8 1 8-821]
Morte
237
in
di
Euripide
{Alceste, v.
lib.
462-463),
el.
ma
il
testo
Ovidio, Amores,
Ili,
9, v.
68.
Da Orazio
trarremo
la bellissima
immagine:
818. Pallida
Regumque
e
il
[tabernas
(Odi, lib.
I, 4,
13-14).
pietoso lamento
819.
Linquenda
tellus, et
domus,
et placens
da Tacito
la
820.
potior.
33).
Elio Sparziano
fa parte
August
Et moriens
qui-
dem hos
821.
Animula, vagula, blandula, Hospes, comesque corporis, Quae nunc abibis in loca? Pallidula, rigida, nudula
Nec, ut
ma
soles,
dabis jocos.
dette
gentilissima:
Ma petite me, ma mignonne, Tu t'en vas donc, ma fille? Et Dieu sache o Tu pars seulette et tremblotante, hlas!
Que deviendra ton humeur folichonne? Que deviendront tant de jolis bats?
818.
tu vas!
La
pallida
al
come
la terra, e la casa, e l'amabile moglie. 820. Un' onesta morte migliore d' una vita vergognosa. 821. O piccola anima, errabonda, scherzosa, ospite e compagna
del corpo,
238
Chi V ha detto?
[822-825]
822.
Memento
mori.
gli antichi solitari della
Te-
come
il
di stret-
Ranc
morte.
v.
nel 1664),
dovevano
l'
ripeter-
immagine
della
Anche
dice.
gli
la
XXXVIII,
21,
Memento novissimorum.
Cosi
bara: e agli Czar delle Russie era antico uso di presentare nel
dovevano
chi
non ricorda
es,
Memento homo,
parole:
quia pulvis
es ecc.,
et in
pulverefn re^jerteris? e
le
Pulvis
sono
tolte di
della
Dalla Divina
Commedia dell'ALiGHiERi
tolgo
il
il
ladrone dell'Aventino
823.
1'
un morto, ma
:
al contrario di qual-
cuno che
vivo, e vivo
bene
824.
mangia
XXXIII,
v. 141).
infatti fin
dopo
il
1300
ma Dante
lo
mise
lo stesso all'Inferno.
la
:
XX
secondo
il
Ben
passar mio
tempo ormai
(str.
825.
\Ch''\
Un
meno noto
Ma
un
[826-831]
Morte
239
Suo
precoce
pure
:
il
sua morte
826.
di cui si
ramment
18)
:
il
tana
(str.
Se
Io spirito
infermo e travagliato
sera,
Non
Il
sia
dimenticato
ed ugualmente del
Petrarca
il
la terzina seguente:
827.
ciechi,
madre
si
I,
antica,
il
nome
offre
i
nostro a pena
due versi
ritrova.
v. 106-108).
L'Ariosto mi
828
Sarebbe pensier non troppo accorto, Perder due vivi per salvare un morto.
(Orlando furioso,
e.
XVIII,
;
ott. 189).
il
Tasso
nota sentenza
82g.
Dal sonno
i
alla
morte un
morte
picciol varco.
e.
(Gerusalemme liberata,
IX, ott.
18).
nonch
di Clorinda
830.
In questa forma
e.
massime
di frequentissimo
uso
831.
Non
dee guerra
co'
(Gerusalemme liberata,
XIII, ott.
39).
240
Chi V ha detto?
[832-837]
832.
Muojono
Copre
1
i
le citt,
muojono
regni;
;
fasti e le
E uom
sdegni.
ott. 20).
XV,
si
troveranno
833.
Difficile
il
Agl'infelici
morir.
(A,
I,
se. 4).
834.
Non
Il
sia la
tutti
i
morte
mali;
se. 6).
Quasi proverbiale
si
fatto
il
verso di
Vincenzo Monti
835.
e
Oltra
il
I,
v. 49).
una
ha porto occasione
disperati versi
836.
O
Cui tanto invoco,
Sempre
Se volgiamo
il
sarai
?...
passo verso
le
alla
memoria
ciamento
la al
Ugo Foscolo
d comin-
carme * Sepolcri :
837.
All'ombra
de' cipressi e dentro l'urne Confortate di pianto forse il sonno Della morte men duro ?
il
diretto, ri-
spose a questa
domanda con
1'
un' altra
Sente
[838-842]
Morte
241
Il
let-
teratura, contiene
anche
:
memoria
di tutti,
quali le seguenti
838.
Ahi! sugli
estinti
Non
sorge fiore, ove non sia d' umane Lodi onorato e d'amoroso pianto.
(v.
88-90).
839
Il
Gli occhi dell' uom cercan morendo Sole; e tutti l'ultimo sospiro
i
Mandano
e-
petti alla
fuggente luce.
(v.
121-123).
gli
amici che
gli
aprissero
il
la
finestra
al n.
865], ed
alla sorella di
An-
. .
fammi veder
la luce.
840.
egregie cose
L' urne de'
il
forte
animo accendono
forti,
o Pindemonte, e bella
E
Veniamo
al
Che
che
:
prodi
841.
ci
ha lasciato anche
bellissimo detto
842.
ha
il
mondo:
Amore
Lo
e morte.
il
(^KOPAKor, consaivo).
dell' altra
stesso pensiero
e m.orte :
Fratelli,
canzone,
Amore
un tempo
si
stesso,
Amore
Morte
Ingener
Altre
l sorte.
Cose quaggi
il
belle
mondo non
ha,
non han
le
stelle.
242
Chi V ha detto?
[843-847]
la
gno, e Napoleone.
La prima
giace
84^.
Sparsa
le trecce
morbide
Sull'affannoso petto,
844.
Nessuno
Per
il
insulter.
il
secondo,
tutti
ricordano
845.
immemore
Orba
di tanto spiro.
La
Di due
bifori a
gentili e
Maggio,
ode).
chiam
Viaggio notturno)
JL
846.
Vengon
e alla
Ttitto
ritorna,
av-
vertiva
847.
....
Che
In
tutti
morti
al
la fanciulla
[848-853]
Morte
243
848.
lei!
e trovano miglior
Gia-
como Zanella:
849.
....
Il
nulla
:
pi veggenti savj
Io nella
Sono invece
tomba trover
la culla.
{La veglia,
str.
18).
di
850.
Con
Pare un sogno
in
morte e pur
si
muore.
che stanno nel ritornello di un' ode composta e stampata nel 1853
morte di
851. L'
mort? l' propri mort? Cossa vceur d Sta gran parola che fa tant spavent?
Giovacchino Belli che
li
:
a Giuseppe
in
un sonetto romanesco
L' amore de
giudicava che
852
cattivi,
li
morti.
Nun
o anche
all'
fuss'
altro
all'improvviso che:
853
di
mor
ma
era vivo!
(Renato Fucini)
intitolato
244
[854-855]
854.
il
Fenesta ca lucive e
di
mo non
antica e
luce
un' antica
canzone napoletana,
il
la
prima edizione a
stampa
di questa
canzone fu
il
fatta
da certo
Mariano Paolella
la
in Napoli verso
1854,
il
presente
elegia
(?)
sulla traccia di
Il
Di Giacomo
Matteo
di
Ganci
ancora
nel sec.
xvi cant
la pietosa
di Carini,
Salomone-Marino, La baronessa
XVI, Palermo,
1873).
Ecco
intiera la
prima
sestina,
la
Fenesta ca lucive e
mo non
Segno
ca
S'affaccia
malata:
dice:
Nennella toa morta e s' atterrata; Chiagneva sempe ca durmeva sola, Mo dorme co li muorte accompagnata
la
Bellini. Certo
dolcissima e
degna
di lui
ma
il
Luigi Ricci
tane,
1'
abbia fornita
al
stamp come
1'
altro profit-
Nuova
Antologia,
117.
IV
ser., voi.
LXV,
che
Fra
ci
Italia,
hanno
il
prima
linea
curato di
scrisse al Card,
855.
[856-860]
Morte
245
e la frase restata,
come
restata
1'
altra
pure a
lui attribuita,
ma
856.
Narrasi, bench sia stato pi volte smentito, che Rabelais la dicesse ridendo agli amici che lo circondavano sul letto ove agoniz-
zava:
latino.
ma avanti di Rabelais, l'aveva detta certamente, bench in Demonatte morente (Freigius, Comm. in Cicer., to. I).
altra versione queste parole
al
Secondo un'
Rabelais morente
nome
di questo prelato a
prendere notizie di
vois.
lui:
seigneur l'tat o tu
'petU-tre. Il est
toi,
me
Je m' en
:
vais chercher
au nid de
la pie
dis-lui qu'il
tu ne seras jamais
qu'un
fou.
Tire
le
joue.
Ma, ripeto, nessuna seria autorit conferma questo racconto, non pi dell' altro, anche pi apocrifo, secondo cui Rabelais vicino a morire si sarebbe fatto rivestire di un domino per
Domino
moriuntur.
e.
(Apocalisse,
la risposta di
XIV,
in
v. 13).
Fontenelle
punto
di
domandava conto
858.
Antonio Lemierre
di lui
il
verso:
859.
Caton se
la
donna
si
Socrate
se.
7).
l'
attendit.
:
suole citare
IV,
La
di-
Fontaine, che
cendo
:
si
nobilmente descrisse
860.
beau j our
et
Baucis).
857. Beati
di Lni).
246
Chi V ha detto?
[861-864]
Malherbe,
:
se-
861
Rose,
elle a
la
:
morte
di
Malherbe aveva
scritto
Et Rosette
Pare che fosse
a vcu ce
il
mut
il
testo
come
frase
detto:
La crudele
862.
Il
convenzionale
Bertrand Barere
della ghigliottina,
(non
Barrre), soprannominato
V Anacreonte
la
quando
i
ne-
Fu
egli
XVI
rispose che
V arbre de
la libert ne saurait
dalla
Convenzione che:
863.
La
du
di
jour.
periodo del Terrore.
venne
il
nome
Sono
di quel
medesimo tempo
le
parole famose:
montez au
ciel.
parole
FiRMONT
re Luigi.
XVI
ch'egli
Il
momenti prima
dell' esecuzione.
Carlo His;
ne attribuiscono invece
la paternit
un
[865-867]
Morte
247
Carlo Lacretelle. Ma un
court {Le
Historiques,
articolo di G.
du Fresne de Beau-
nella
I" octobre 1892, pag. 564, sostiene invece l'auche ha in suo favore un insieme imponente
contemporanee.
spesso
:
di testimonianze
Sono pure
citate
le
WoiF-
Mehr
Licht!
la tradizione si
compiaccia ad abbellire
le
frasi dei
serva poco innanzi di morire (22 marzo 1832): Apri anche l'altra
rimando
all'
S. 319.
Si
fkmoso mistico
Lawrence Oliphant,
e
l'uomo
pi singolare dell'Inghilterra
Twickenham,
in
morando appunto le parole che si vorrebbero attribuire a Goethe morente: Ancora luce! E del resto pare fenomeno comune che
866
uom
cercan morendo
Mandano
Altra
petti alla
(U.
fuggente luce.
Sepolcri, 121-123).
Foscolo,
seguente:
867.
cavallo, a lei
865. Pi luce.
867. I morti corrono (cavalcano) presto.
248
[868-871]
sempre
la
medesima
risposta,
cio la frase
macabra detta
di soil
le fonti
tedesche di
XIX.
Aufl., S.
Fra noi
pi
traduzione di
Lehr)
868.
e
il
vite.
morte
fa
molto rapi-
damente
869.
di
Shakespeare
is
here o'erthrown!
demenza
di
Amleto, nel-
V Amleto
Ili,
se.
i).
47.
Nature diverse
La
umani
paremia latina
870.
che
si
Quot homines
legge nel
in
tot sententise.
14).
dasi anche
Vesi
infatti
natura
da individuo a in1'
umana
attivit e
umano pen-
Latinamente
Properzio:
suae.
871.
869. Oh quai nobile intelletto qui offuscato 870. Tanti uomini, altrettante opinioni.
il
seme
[872-875]
Natu7-e diverse
249
Da
non meno
indiscutibile, che
872.
Le
animo no-
stro ai confronti:
ma non
precedente, la quale ha
of Melancholy,
pt. Ili,
mem.
I
;
i,
subs. 2
act. I, sc.
denttim.
Non
umane
abbondanza
e la variet dei
ma
d'altra parte:
874.
Senza
difetti?
(Metastasio, Zenbia,
aver
si
appigliano
al
peggiore dei
partiti, e si lasciano
facilmente raggirare
pensava
il
tissimo sonetto:
875.
Che
pi tirano
meno
verit,
Ma
Se
872.
i
pi.
Non
tutti
possiamo tutto.
250
Chi V ha detto?
[876-878]
48.
Nazioni, citt, paesi
Le
frasi
si
ricordino pi
trarne argomento
un valore
storico, e in ogni
modo:
876.
Le pour
nation.
et le contre se
trouvent en chaque
la comete, sect. 142).
la
le altre
cose diceva
877
Le
sita....
tute a peupr
Na
nel sonetto
c dsa, na c dia e an
che
il
mes na
stra.
V om machina,
primo
piemontese, di
gramma
di
1'
ana-
paese cercato da
Lorenzo Stec:
XXXVII
878.
Conosci tu
il
paese
s' mortali,
fin del
mese
paese di cui potremmo
Non
scadon
il
le
cambiali?
il
paese ideale,
:
877.
Le
citt
tutte a
un
dipresso....
una casa
dall' altra,
e la strada nel
[879-883]
Nazioni,
citt,
paesi
251
879.
Ille
Angulus
detta regione,
^,
,^
,3 ^,^
Finch un fortunato esploratore non abbia trovato questa beneche ancora non figura su nessuna carta, converr
contentarsi di quelle che la Provvidenza, e le Societ Geografiche,
ci
consentono
di conoscere.
Per noi
italiani in tal
caso
non
sar or-
Virgilio
880. Salve,
la frase:
881.
l,
dove
il
s
e.
suona.
v. 80).
(Inferno,
XXXIII,
ed
il
Petrarca con
la bella e
nota perifrasi
....
882.
Il
bel paese
Ch'Appennin parte e
sec.
il
'1
mar circonda
CXIV
sec.
e l'Alpe.
il
{Sonetto in vita di
Marsand,
com.:
O d'ardente
dell'
Si confronti
e.
con
le
parole
XXXIII,
Ott.
q):
La
terra
il
mare
e l'Alpe serra.
II):
Manzoni
883.
Questa
terra....
Che natura
dall'altre
ha
divisa,
E
Lo
stesso
e col mar.
Italia
Petrarca chiama
( la
popolo d*
nella
famosa
Mestica; v. la
str. 5)
879. Queir angolo di terra mi sorride pi di qualunque altro. 880. Salve, terra Saturnia, grande madre di grani e di uomini.
252
[884-889]
x^^ Arnaldo
da
popolo di
Roma
884.
Ne
885.
le
note parole
La
pianta
uomo
nasce in
Italia,
non seconda
a nessuno.
parole del generale dittatore, nelP Ordine del giorno alle truppe
volontarie
dopo
la battaglia del
l'
Volturno
(i ottobre i860)
Fa-
accanto
ai
stessi soldati
pi bellicosi,
quando saranno
(Celiai,
raccolti sotto
Indipendenza italiana,
voi.
E
(in
lirica
i)
omonima
di
Goethe
chiedendo:
886.
che
nell'
omonima, parole
Michele Carr
(la
Giu-
Thomas
traduzione italiana
Giuseppe Zaffira)
romanza
887.
Non
conosci
ha
ciel?
maestro
Carlo Pe-
la
888.
e del resto
Viva r
il
poeta Luigi
Mer-
889.
La
terra dei
il
fiori,
886. Conosci tu
aranci?
[890-891]
Nazioni,
citt,
paesi
253
Il
poeta aggiunge
il
voto eh'
ella torni,
dell'
armi, poich
all' Italia
il
NiCCOLiNi pose
un gentiluomo
ma
890.
....
Italia giace
;
Nulla
apprese
a. I, se.
1).
tiranni.
Scorriamo velocemente
Monviso
all'
Etna,
891.
Con
Napoleone
15 feb-
italianit del
Piemonte, fu-
rono rilevate da
Tommaso
Villa,
Le
Alpi,
scriveva:
Io
non
medesimo,
il
13 marzo
dell'Italia,
fatti,
imperatore straniero
il
avremo Venezia,
non
avrete
p.
Piemonte
e
XIV,
les
CXLIII
Ecco
il
IDI).
:
Ce ne sont plus
c'est
et
membres pars de
de
faibles liens
un
un
mP-
dimostrazioni
la
hardiment au cur de
milieu
des Apennins
comme
la culla dell'
254
Chi V ha detto?
[892-895]
892.
souma
fieuj
d'
Gianduja,
Na
eh'
il
sola fama.
duja in
dialetto piemontese, di
la sera del
Cesare Scotta,
1'
cantata al teatro
d'Angennes
canzone,
15 febbraio 1868.
autore di un'altra
:
Giandujeide, di cui
il
ritornello
893.
Cantoma,
Crioma,
Ciuciand a la douja,
Aussand
i
goblot,
E vi va Gianduja E so Giandujot.
Scendendo
al
cui laboriosi
figli
:
non
meritano pi oggi
894.
diversi
D' ogni costume, e pien d' ogni magagna, Perch non siete voi del mondo spersi?
(Dante,
Inferito,
e.
XXXIIl,
v. 151-153).
Passiamo
costanze
in
cir-
(p. es.
la nebbia),
anche ammirare
cielo,
895
Quel
d'
cielo di
Lombardia,
cos bello
quan-
bello.
(Manzoni, Promessi
Spost, cap. XVII).
Una
ce-
melodramma
Temistocle Solera,
(a.
I lombardi
alla
prima
IV,
se. 2),
che comincia:
signore,
892. Noi siamo i figli di Gianduia, una sola famiglia. 893. Cantiamo, gridiamo, bevendo al boccale, alzando il bicchiere
Evviva Gianduia
suoi Gianduiotti.
[896-899]
Nazioni,
citt,
paesi
255
dove sono
seguenti versi
896.
frese'
Uno
897.
che
fra questi
purissimi laghi
il
Vago
Eupili mio.
(str.
il
5):
Che
il
La
salubrit dell'aria
(str.
prima):
O
L' Eupili
il
beato terreno
gilio rivolgeva
la
nota apostrofe:
lO).
Non
tre
alla
citt dei
T,
cui abitanti
si
vuol
far risalire al
Tas-
(e.
V,
Con
Certamente
tra
campagna.
lui,
Tassoni, o
altri
per
fece
un giuoco
1'
di parole
mangia-fagiuoli (magna-fasoeu in
dialetto) e
appellativo di
il
898.
le tue
mare.
256
Chi V ha detto?
[900-902]
Magna
gli
dato alla
Cremona per
il
la
Mora
la
prua, le
mura
Popo-
lari Italiane,
Anno
II,
900.
Odi barbare).
versi fatti anche pi noti per
1'
narra
il
Carducci medesimo
t^CC Eterno
femminino regale
(nelle
ma
nei quali
non
non
....dietro a la pendice
Le
I).
ed eccoci
dove
901.
Rotta dal vento nell'adriaco lido Sempre l' onda del mare, e par che pianga.
(G. B.
tragedia,
Qui su cento
mare
in
una
festa di colori:
902.
La gran mendica.
e
Milano, giu-
capolavoro di
al teatro
Goffredo Mameli,
cademia data
armistizio
mata dal
colera.
[903-908]
Nazioni,
citt,
paesi
257
Prima
di lasciare
il
903.
Qui
tra l'Adige e
il
Scheletro di
citt,
il
principio di
un
sonetto,
troppo
perio di
Adria verso
le
il
1726, epi-
due
citt
per la sedia
citati
1898).
e.
Modena
dal
II,
ott.
63),
904.
Citt fetente.
il
peso
dell'
imprecazione dantesca
905.
Ahi
dove
il
e.
suona.
v. 79-80).
(Dante, Inferno,
XXXIII,
906.
Ognun
Del no per
(cio S) e
l'
danar vi
si
fa ita.
e.
(Inferno,
XXI,
v. 41-42).
tristissimo
barattiere
a'
suoi
Ma Dante
Sanesi,
punta feroce
per
907.
Gente
e
si
XXIX,
v.
121 122).
non
disse
si
con amara
ironia
rivolge dicendo:
908.
Godi, Firenze, poi che se' s grande Che per mare e per terra batti l'ali, E per l'inferno il nome tuo si spande.
{Inferno,
e.
XXVI,
v.
1-3).
e infatti
fioreatini in tutti
258
Chi
l'
ha
detto ?
[909-914]
909.
L'elegante citt, dove con Flora Le Grazie han serti e amabile idioma.
nel carme di
Ugo Foscolo,
Le Grazie (secondo
il
Ai
fiorentini
ed
che
Toscana
si
distingue per
le forti aspirazioni,
e che
Vittorio Alfieri,
chiamava
910.
si
911.
....Fiorentino
t'
odo.
v. 11-12).
XXXIII,
Per
le
Romagne, me
la
nel verso
912.
che
Dunque
ripete
;
ti
lascio,
o Rimini diletta
a.
V,
se. 2).
anche per
1'
celia
dovendo
coli'
lasciare
lunque
salutiamo
Umbria
apostrofe carducciana
913.
Salve,
Umbria
nume Clitumno
e
il
914.
Cosi nel 1829, tornato dopo l'assenza di alcuni mesi a Recanati, chiamava Giacomo Leopardi il suo paese natale nel canto Le Ricordanze. N molto pi lusinghiero il seguito:
....
intra
una gente
nomi
;
strani, e spesso
Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper che m' odia e fugge. Per invidia non gi, che non mi tiene
Maggior di s, ma perch tale estima Ch'io mi tenga in cor mio....
[915-9^^]
Nazioni,
citt,
paesi
259
Il
odiosissimo
diceva
alla
di
lui.
Paolina,
la
sorella
di
Giacomo,
lo
(in
una
Carlo
lettera
fratello
desi-
la distruggesse
!
perch
gli abitanti
an-
Eccoci a
Roma, dove
ai
tutto
dovrebbe sorridere
simo ancora
in
V. Bellini
cantano
915.
Vieni a
Roma, ah
vieni, o cara,
Dove
Molte
frasi,
Roma,
i
Roma
nei proverbi pi
eterna citt,
916.
come
tri
Roma
la disse
seterna.
al-
la
chiamarono anche
Tibullo {Cartnina, lib. II, od. 5, v. 23); ma Aurea Rom-a prima mter urbes
:
Dwwn
dom.us (AusON.,
Clarae Urbes
I);
Roma
pulcherrima
Roma dea
ter
Roma
4,
il,
Roma
Roma
Roma pr inceps
3,
ur3,
caput orbts
Roma
io);
2,
Roma
septemgemina (Statius,
Silv,,
i,
2,
191);
Roma
caput
mundi (LuCAN.,
Hist,, 2, 32);
Aug., cap.
regit orbis
Roma marmorea ab Augusta relieta 29). Le parole Roma caput mundi, con
si
rerum (Tacit.,
(Sveton.,
l'aggiunta
frena rotundi,
leggevano in giro
si
alla
corona d'oro
seminata di
gemme
che Diocleziano
Re
evo,
di Persia (Gregorovius, Storia della citt di trad, ital., Venezia, 1873, to. Ili, p. 569,
Roma
dove
nel medio
si cita
come
916.
Roma
eterna.
200
Chi V ha detto?
[917-920]
fonte la
tardi sulle
monete
Roma
917.
ispir
alla
ombra
del truci-
Stolto,
che volli coli' immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato Che di Giuda il Leon non anco morto; Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi.
;
{In
e. Ili, v. 7-11).
Byron
la
chiam
918.
Niobe of nations.
(Childe Harold's Pilgrimage, canto IV, str.
79).
mentre Gilbert
la
diceva
roi,
Roma
:
lebri versi di
G. G. Belli
919
Sono
busilli
ff orazzione.
un sonetto
di lui delli 8
La
Le
frasi.
Roma,
designata capi-
dal 186 1,
hanno dato
origine ad alcune
Cominciamo dal
920.
che fu
Roma
il
o morte.
Aspromonte
infelice di
scritto
Men-
da Giu-
Garibaldi, e
Italia e
formola
Vittorio
Emanuele,
Roma
Morte.
Ma
il
suo disegno.
[92 1
Nazioni,
citt,
paesi
261
campo
di Calatafimi, fa
in
Maz-
quella terra di
felice
augurio
cammino
annunzia, pi
il
impresa di
Roma, ed apertamente
a-
armi ed
seguirlo.
poich, a quel
:
bellicoso appello,
Roma
Morte;
o Morte.
S,
il
- ripet pi volte
Generale, -
Roma
picciotto o
il
Italia.
pag. 302-303).
dunque
della
casa Allegretti
piazza Vittorio
Emanuele, secondo
1867
la
quale quelle fatidiche parole sarebbero state pronunziate da Garibaldi in quella citt
quando
Il
(Biagi,
Roma
Ma
Roma,
difficile,
dopo
per
fin dai
re
Vittorio Emanuele
manifestazioni di
dopo una
187
1
visita a
Roma
il
2 luIl
glio
fra
indescrivibili
pubblica gioja.
le
depu-
solenni parole
A Roma
ci in
siamo
tutta
31 dicembre 1870
recatisi dal
Guardia Nazionale
Re
Roma
202
Chi V ha detto
[922-924]
del Tevere
ma
1*
giornali del
tempo riportano
:
in
forma un poco
diversa
le
Finalmente siamo a
ce la toglier. del quale
Roma
ed io
ho tanto
desiderato.
Ora nessuno
ho
922.
che
s'
Roma
XVI
Italia
conquista intangibile.
Umberto
I in risposta
il
Roma
per
20 settem:
bre 1886,
Rendo
no-
con tutta
crifizi
omaggio
alla
memoria
di coloro, che
cooperarono
fonda
il
risorgimento italiano.
Come
episodio
ameno
della storia
di
1895 ^^ industriale
Milano,
di
bronzo con
la
lupa e
il
motto
Roma
intangibile. Alcuni
im-
1'
effimera Repubblica
Romana
ci
fu che diversi
la
musei archeologici
si scris-
come una
sco-
perta importante!
italico,
salutiamo T
923.
come
si
Abruzzo
forte e gentile.
gi direttore della
lo
pseudonimo
un volume
al
di bozzetti intitolato
mare
lei il
924.
che sono
il
Addio mia
titolo e
il
bella Napoli
una canzone popolare napoletrovano anche nella stretta
principio di
tana, d' ignoto autore, ridotta da Guglielmo Cottrau per la raccolta celebre
U Eco del
Vesuvio;
ma
si
[925]
Nazioni,
citt,
paesi
263
Valicato
tria
il
salutando
isola di
Sardegna e
1'
antico proverbio
2).
comune presso
al lib.
gli
antichi
Romani
spaccio; e secondo
Tito Livio
(a.
Freinshemio
XX,
dopo
il
immenso numero
quella di Plutarco
Vita
Romuh),
il
degna, perch
ma ai
i
1'
Toscani
da Sardi,
citt di Lidia, si
diceano discen-
dere. Io
letterali derivazioni
combattere
1'
come
af-
uomo
straordinario
[Napoleone
t
Non
lo niego,
diceva,
essi
giammai
Ro-
della
mia patria
farli
{Mmor. de S.te Hlne, 29 mai 18 16). * Ed in verit io non posso che commendare i cittadini romani se nello scorrere le file
degli schiavi venderecci, imbattendosi in qualcuno di quegli Illesi
e di quei Balari,
essi
e leggendo in
nell'
non perduta
non avriano
il
buon pro
dunque
nel recarsi a
mettere a sbaraglio
essere pure stati
dicasi del pari
gli schiavi
ma
che non per altro caddero in tale discredito, che per aver sen-
264
Chi V ha detto?
[926-927]
tito,
uomo
e venale.
Cos
il
barone
Giuseppe
Capolago,
Manno
1840,
il
pag. 91).
le cui chiavi,
Rivalichiamo
secondo un
cini,
fatti,
coloniale italiana,
osservava
ci
<'
nostra
il
azione nel
Mar Rosso
vero
il
Mediterraneo.
Ma
Mar Rosso,
tela contro
il
pi vicino
la
la via
conduca ad una
efficace tu
Tale
926.
Rivalichiamo, dunque,
biamo maravigliarci
si
927,
En France
argute,
Ma
o
non
meno
crifa.
Infatti
nei
Mmoires
si
di
Pierre Lenet
i
(ed.
Michaud
in
il
et
duca de
La Rochefoucauld,
volte
queste
4 otto-
il
Maza-
Il
messa
il
quali era
ridendo
Qui auroit cru il y a quinze jours, voire huit, que nous eussions t tous quatre aujourd'hui dans un mme car:
rosse?
lui repartit le
duc de
la
Ro:
chefoucauld.
Si cita anche,
[928-930]
Nazioni,
citt,
paesi
265
Tout
arrive.
fra quella
che convenuto
chiamare
928.
La grande
Nation.
us
la frase in
Napoleone Bonaparte
Italiani del di
un suo proclama
agli
1797 (Lanfrey, Napolon I, to. I e soleva ripeterla frequente: vedi anche Las Cases, Memorial de Sainte-Hsotto la data del 31 ottobre 18 16;
lne,
Rouher
I.
il
il
centenario della
gi in
1
nascita di
Napoleone
Tuttavia essa
trova
Goethe,
793 u. 1795 ^
una
lettera di
Giuseppe de Maestre
al
Graf J.
Di
spiacevole che
il
mio taccuino
non
ricordi che
l'epigramma
di
Vittorio Alfieri:
929.
Sempre
Coi
insolenti
Re
impotenti:
Sempre
ridenti
Ma
ognor serventi,
epigrafe al
rame
ha
epigramma
num. VIII
e la data del
930.
Tutto fanno, e nulla sanno; Tutto sanno, e nulla fanno: Gira, volta, e' son Francesi Pi li pesi. Men ti danno.
;
266
Chi V ha detto?
[931-933]
meno
crede,
Victor
Cousin
931.
La
Rus-
Germania:
932.
Wir Deutsche
in der Welt.
Germania ed Austria sarebbero
ingrata
il
nido
memoria per
gl' italiani
933.
....l'Aquila grifagna
porta.
Francesco
I,
dopo
la
pace di
Alamanni. Narra il Ruscelli che Crespi, mand l'Alamanni ambanei suoi versi parlato male
sciatore a Carlo
di Cesare, e
V: aveva l'Alamanni
all'
Com-
alla
fu finita,
l'Aquila grifagna
porta.
mentare
non
lo
perturbarono
al
come poeta
quale proprio
fa-
come ambasciadore cui si disconviene il come giovane, parlare come vecchio. Al-
Raffaelli, voi.
Ma
l'Alamanni
nell'
egloga
Admtto Secondo
ma
mondo.
[934"93^]
Nazioni,
citt,
paesi
267
....1'
uccel di Giove
porta.
le origini della
dei tempi. Il
To.
I, fase.
Monuments
di Tello
il
et
quale contiene
la figura
con
stemma
di Sirpourla. Il
monumento che
C,
docia), che pass poi nella iconografia dei Bizantini e degli Arabi,
934.
John
Bull.
collettiva del
rimasto
come designazione
(i
che
John Arbuthnot
nel 17 12
il
quale
John
un organista
di corte,
morto
il
1628,
935.
God
Ma
un
1822 da
destituita di ogni
fondamento
ticoli
la
contende
che comincia:
936.
e che
scritto nel
1740
in collaborazione
per
il
Bu-
re.
Sii potente,
2b8
Chi V ha detto?
[937-940]
ritoccato da
Lord Bolingbroke,
scrisse
Southey che
it
will
be
the political
political
hymn
power.
La
frase fu attribuita a
la
ma Samuel Adams
Napoleone,
pi antica,
metropoli
nel suo Independent Advertiser del 1748 e ugualnella Inquiry into the nature
mente
Adamo Smith
si
and causes
of
the wealth
of nations
1'
(1776), II, 4,
:
7,
3.
anche a Napo-
leone
attribuisce
altra frase
ma
le
circoncisione diceva
L'Angleterre, ah
la
du Sauveur y
aborde
32).
il
modo
col quale
usata la frase,
cui
ci
deputato Ferdidisse
in
il
quale primo
amica
d'Italia.
nella
{Discussioni, pag.
L'Inghilterra al
la sola
amica d'Italia.
di
nel Faust,
V immortale capolavoro
Goethe, che
s'
incon-
tra la frase:
Prima Parte
;
paese dunque
la
Spagna
ma non meno
Portogallo, se
vero che
937. Nazione di bottegai. 940. La Spagna, il bel paese del vino e delle canzoni.
[941-943]
Nazioni,
citt,
paesi
269
941.
Il
Le Jour
et la
Nuit
(parole di A.
Vantesto
di Carlo Lecocq).
Ecco
il
II,
se.
5)
Les Portugais
Sont toujours
gais.
Au
Non
non
ma
in un' operetta
Volgiamoci
preluso
alla
im-
942.
lumire.
8).
Napoleone
forma
:
I,
famosa che
si
943.
Dans cinquante
si
caine ou cosaque.
Essa
legge nel
Memorial de Sainte-Hlne
I,
del Conte de
il
Las
Cases.
Ma
Napoleone
3 aprile 18 16
delle probabilit di
gli
diceva che
enfin,
moi contre
les
Russes
toute en rpublique
voil
di
les
hommes
(ediz.
il
Pache
singolare
come
testo,
270
Chi
l'
ha detto?
[944-946]
ai
dieci,
dovuta certamente a
la
riputazione di proil
giorno
fissato per
compimento
di
una
politiche.
Ma
ancora pi singolare
un
libri
meno Memo-
Non
Pure a Napoleone
Russi
Cosaque
Tartare].
essa del Principe
ma
a torto;
semmai
DE LiGNE. Cosi
l'Hertslet
il
Un
seguente, che
si
attribuisce a
CustiNE:
945.
Le gouvernement
c'est
notre
Magna
inviato del-
l'
assassinio
dell'
imperatore
946.
La Turchia,
i
grande malato.
di ogni
considerando
numerosi esempi
mann
una
intitolata
Der Turk
l'altra Sultans
Bamberga
J.
Albert Poysel.
malato per ha
hanno
spedito,
[947-948]
271
947.
si
gli antichi.
Forse
la
li-
menzione pi antica
bro Vili, cap. 28
nella Storia
:
in
mentre Plinio
Naturale
vili,
cap.
17),
dice:
Semper Africa
Zenobio
51);
ma
tutti
il
fiere
ond'
ricco
49.
Esempio famoso
Valentino,
di
ambizione
la
Cesare Borgia:
948.
Aut
Di questa
frase,
sopra
motti e disegni d' arme e (f am.ore che com.unem.ent e chia(Milano, 1863, a pag.
il
mano imprese
per l'anima e
di essa
:
5),
motto e
la figura
voleva cavar
la
maschera e
far
Romano
disse
72
'^
[948]
che
il
motto
:
si
verific per
1'
distico
Borgia Caesar
erat,
factis et
nomine
Gsesar,
fuit.
il
Aut
nihil,
motto fu
Anche
Devises hroques, di
ciii
si
sotto la rappresentazione di
un Cesare
di Cesare
il
globo
del
mondo,
scrive
:
il
nome
Borgia, e
l'
impresa Aut
Autour des Borgia (Paris, 189 1). Anton Maria Graziani nel Theatrum historicum de virtutibus et vitiis
a pag.
114 &\V
illustrium virar um et
di Cesare Borgia,
vexillis titulum,
fminarum
dice:
Nominis
omen
secutus,
superbum
quod San-
Aut
quidni?
Quum
da notarsi che
Ciampi sopra
e
le
Gene-
Roma marzo
,
ambe
di
le
parti
il
suddetto motto.
Ma
il
Cancellieri fu
tratto in errore, poich la preziosa arme, nota fra gli amatori sotto
il
nomignolo
l'
Regina
quanto
pensa
Yriarte, di
M.
non contiene affatto quel motto, bench porti altre divise come le seguenti: Cum- nomine Csar is om.en, /acta
Questa spada che
fu gi del
alla famiglia principesca
alea.
romana Caetani
Sermoneta
vedansi un
articolo di
Cesare Borgia.
Anche
Alpi che
di Giulio
Cesare
si
primo
in
un povero
villaggio delle
di
secondo a
Roma. Ma
[949"95^]
zy^
un campo modesto
le
sono
le
condizioni e
Vedova, famosissimo
:
artista co-
949.
Mi
SO el pi gran tirano
si
dopo Dio.
come ugualmente
il
primo impresario
e subito
si
gittima ammirazione,
o indulgenza verso
il
soggiungendo
Com' lontana questa innocente ambizione da quella del potente Carlo V, il quale, secondo che narra la leggenda,
vantava che
il
Sole.
cita
Non
si
conoscono
le origini
Bchmann
Erodoto
;
{Hist., lib.
VII,
il
Guarini
la
nel pro-
chiama:
Altera
figlia
il
Sol tramonta;
se.
6),
Schiller
:
nel
Don
Carlos (atto
I,
lippo II
parole
da Giovenale
951.
Era
O
1*
fortunatam natam
me
consule
Romam.
{Satira X, v. 122).
Ottone rivolse
951.
19
superbe parole
fortunata
Roma,
nata sotto
il
mio coasolato!
274
Chi V ha detto?
[952-956]
952.
Che
me
pugnasti.
e.
IV, ott.
32).
953.
ministro dell'Agricoltura,
e Giustizia nel gabinetto
ste pure:
poi
dell'
quindi
di Grazia
e que-
954. Piace a
dette dall' onor.
all'
me
e basta.
in
Agostino Depretis
i
Parlamento rispondendo
blica
ma
il
ingenuit,
il
e la parola,
lui, trad
pensiero.
Dei
pericoli dell'
ambizione e
dell'
orgoglio avverte
il
poeta
la-
tino che
955.
....
Feriuntque
summos
lib. Il,
Fulmina montes.
(Orazio, Odi,
e la morte di
od. 10, v. 11-12).
un superbo,
del fato,
ben
956.
XLVI,
ott. 140).
Rodomonte
il
poema
XII,
V. 952) e la morte di
Turno:
a proposito di
Rodomonte, non
i
sar inutile
di
ricordare,
monti pi
alti.
[957-962]
275
che
il
titolo di
La gara
delle
espressa
Thackeray
uno
958.
Vanity Fair.
il
Thackeray
tolse a
(i
un racconto
di
Bunyan
della
678-1 684).
pu osservare che
959.
La vertu
n'irait
pas
loin, si la
vanit ne lui
% 200).
tenait compagnie.
(La Rochefoucauld, Maximes,
Anche Seneca
dice
nullos habebis nee Piatones, nee Catones, nee Scaevolas, nee Scipiones, nee Fabricios.
La Rochefoucauld
:
traggo queste
960. Si nous n'avions point d'orgueil, nous ne nous plaindrions pas de celui des autres.
(
XXXIV).
961.
Quelque bien qu'on nous dise de nous, on ne nous apprend rien de nouveau.
(
cccin).
proripe-
riconoscere
propri
difetti, le
altri, si
pu
motto biblico:
v. 23).
957. Soldato millantatore. 958. La fiera della vanit. 962. Medico, cura te medesimo.
276
[963-967]
Un
963.
Vili,
v. 62).
camerone
(giorn.
IX, nov.
8).
1'
scava a s dinanzi
fargli
la
fossa,
accieca
vedere
la
50.
Ostinazione, ricredersi, pentirsi
sposa di
Non doveva essere facile a piegare quella brava Don Ferrante, di cui il Manzoni diceva
signora della
che
965.
Con
le idee donna Prassede si governava come dicono doversi far con gli amici ne aveva poche, ma a quelle poche era affezionata assai.
;
(/
ripetuto
966.
ha
Lo
giurai, la vincer.
cantare:
la faccia franca di
967.
Io sono docile
superbia.
[968-969]
277
Ma
se mi toccano - dov' il mio debole, Sar una vipera - e cento trappole Prima di cedere - far giocar.
(//
di
Cesare
I, se. 4).
Sterbini, musica
di Rossini, a.
Proverbiale anche
la rigida
968.
Nel
militare,
il
Paulo Fambri,
aggiunge:
// caporal di
settimana
per di cui
13);
ma
vi
si
La
il
una massima
inferiore
gli
superiore mai.
il
Non mancano
esempi
pi ce-
non
il
sint.
Fu
P.
Sommo
Vedeva
Pontefice
sig.
dall' origin,
franc, del
Mar-
chese
Caraccioli
775), a pag. 11 5.
in fine, che
avevano eglino
chiarare senz' ambiguit per bocca del loro Generale, che avevan
Chiesa stessa
si
riforma in ci che
XIV
parlando
al
gli
samente: egli
di fede che
io
avr un successore,
ma
non
di fede
gli
i
spirito,
diventano
che godevano
969.
siano
affatto.
278
Chi V ha detto?
[970]
il
fu
il
D'altra parte
il
ma
anche
XIV et
1848,
Breve di soppressione
Le procs contre
les
accuss eux-mmes
fut alors
on rsolut de
les
le faire traner
en longueur.
Ce
qu'on exhuma
paroles,
presque sacramentelles,
:
qui n'a jamais t prononc, mais que tous les Pres de l'Inont pens, car
il
stitut
tait la
consquence de leurs
vux
et
de
leur vie.
Ed
man
sur Clment
clbre.
XIV, qui attribue au P. Ricci ce mot devenu Le Gnral des Jsuites ne l'a jamais prononc devant le
pape Clment
XIV,
ho trovato conferla
mato anche da
de
altri istorici].
bouche
Clment
Cardinal de Rochechouart,
On
voulait
un suprieur
rsistant
alors le Pape,
ou
si
970.
Se
no, no.
form un regno
le Cortes,
molto
ristretta, e
che
si
sugli affari
all'
del paese,
avveni-
mento
di ogni
giuramento di
gli
conservare intatti
loro fueros,
o privilegi, e in ricambio
La formula
nell'
di cui
il
sarebbe servito
il
incoronare
novello
[97o]
279
uno por
si,
y que juntos podemos mas que os, os hacemos nuestro rey, con tanto que guardareis nuestros fueros sino, no (cio. Noi,
;
che
ri-
no). \
ma
con-
si
n in alcun antico documento, per cui non ritenuta autentica anche perch
la
comunemente
si
si
riporta,
non corrisponde
fra
il 1
tempo
al
quale la
attribuisce,
vale a dire
193 e
il
1213.
il
Un
questo argomento
trattato
Del juramento
la
suddetta formula fu
non precisamente
consulto francese
Francesco Hotman,
mano
mano
tesi
comunemente
Ma
forse,
il
trovarsene
nella
formula di
seras
si
Rey
non
fecieres derecho,
facis,
autem non
non
Queste stesse
dell' italiano
parole.
risorgimento, poich
lettera di
famosa
Un
italiano e
Daniele Manin
:
il
quale scriveva a
Io repubblicano, pianto
vessillo unificatore.
l'
Vi
si
Italia sia, e
repubblicano
dice alla Casa di Savoia: Fate l'Italia, e sono con voi; se no^ no.
ai costituzionali dice:
il
dire
Piemonte:
siate Italiani e
non municipali,
se no, no.
Accanto
alle
28o
Chi V ha detto?
[971-972]
971.
Jamais
5
RoUHER,
Roma,
disse:
Rome
et l'Italie
passer.
{
Nous
Rome
Vif mouvefnent et applaudissements prolonge's). Jamais la France ne supportera une telle violence faite son honneur, faite la ca!
tholicit
la
l'Italie
plaudissements).
y supplera elle-mme. Est-ce clair ? {Nouveaux ap {Compte-rendu analytique des Sances du Corps Lgislatifs session 1868, to. I, pag. 62). - Bisogna per riconoscere
gli
il
erano state quasi suggerite da uno dequale nella seduta precedente, aveva
Thiers,
Que
je sois
lon,
moraux
Uno
stornello di
e'
Tutte
E
ci che
Il
in onta al
Chassepot che
fa prodigi,
Tutte
le
vie
conducono a Parigi.
infatti tre
la
doveva vedersi
anni dopo!
De Failly
fait merveille.
De Failly. la sera medesima della battaglia di Mentana novembre 1867), ne avvisava il suo governo con un primo telegramma da Roma che non fu pubblicato. Invece il Moniteur
generale
(3
comandante
[972]
281
dizione a
Roma, con
frasi
:
la
il
quale termina
con queste
Le 6 novembre,
la
population romaine a
fait
aux troupes un
accueil triomphal.
dtaill.
Notre prsence
Rome
tait
urgente pour
la
sauver; je
Nos
In ogni
modo
l'
la frase,
appena
fu
e in Francia; e
svolgevano
le
Roma,
Jules Favre faceva una violenta diatriba contro la politica illiberale e antiumanitaria del gabinetto
Rouher,
un
certo punto
Eu-
Dopo rumorose
la
parola e continua
le
corps
les
pontifical
avec leurs
les pis
hommes comme
Une voix. C'est une insulte l'arme! Favre. De l la phrase qui a produit en Europe une
le
si triste
impression:
ruption).
?
{Bruit).
les ncessits
de
la
guerre,
attrist lorsque je
hommes. {Nouveau
les
Et
seulement bless
curs
franais,
elle
terruptions)^
282
CM
V ha detto?
[973-974]
veramente
gli
la
:
Fran-
romperle guerra
ma
tre
anni dopo
il
fucile
medesimo telegramma
:
del
De
le
Failly,
camprent sur
champ
de
bataille.
:
Ma
un
errore
codesta frase
dal
si
De
i
Failly
novembre.
Ma
si
si
sa
bene che
la verit,
poco
come poco
role
stessa,
essi
rispettava
vinti
anche se
Il
feriti,
campo
di battaglia era
Mentana
francesi
non ardirono
entrare,
ne dormirono
fuori.
il
famoso
te-
legramma
da Mentana
il
la sera
medesima
del 3, e che
il
mostra in una
presso
paese
il
De
Failly
francese
ci
ultime citate
974.
Se soumettre ou
1877
il
se dmettre.
nel conflitto sorto in Fran-
Essa fu detta da
cia nel tra la
Leone Gambetta
Mac-Mahon,
il
parte,
il
Presidente
De
Broglie-Fourtou e
Senato
dall' altra. Il 1 5
situazione e
fait
Quand
la
France aura
le elezioni
enten-
generali)
il
gabinetto
De
Broglie,
Procu-
per
il
Gambetta,
[975"978]
283
come imputato
tembre a
tre
di offesa alla
set-
mesi
di prigione e
quale nasce
tratti
la
quando
si
quando
si tratti
del male.
Le
pa-
role di
Medea:
975.
VII, v. 20-21).
:
di cui
si
ha
la
Petrarca
976
Veggio 1 meglio ed
[Canzone
al
peggior m'appiglio.
M. Laura, num. XVII, secondo il Marsand, comincia: I' va pensando e nel pensier nC assale, num. XXI
in vita di
e in quelli del
Foscolo, che
Alla ragion,
ma
scrive
977. Cujus vis hominis est errare, nullius nisi insipientis in errore perseverare.
{Filippiche, XII, 2).
pi cercano
978. Errare
humanum
un
est,
bolicum.
La prima
dinale di
parte anche
emistichio
PoLiGNAC,
il
lib.
V,
V. 59. Invece
975- Veggo
meglio e l'approvo;
ma
peggio.
ma
il
errore.
284
Chi V ha detto?
[979-982]
979.
To
err
is
human,
to forgive divin.
{Essay on Criticism,
p. II, line 325).
nell' errore e
rispondere burbanzosa-
mente
980.
Quod
scripsi,
scripsi.
(
XIX,
v. 22).
il
come Pilato
assai sovente
dati,
alle
medesime
si
usano
come perentorio
rifiuto di
mutare
A
la
col
nome
dopo
Papa Martino
nalis;
chiedeva che
le
parole scrittevi,
ma
la
scripsi, scripsi.
Ma
non
gli dei
inutile
il
e'
981.
oculos habent,
CXXXIV,
di
!
Salmo
v.
16).
quando non
facile
trovare
il
anche
tal-
amor
proprio, di rispetto
umano, poich
982.
L'amour propre
fait que nous ne trouvons gures de gens de bon sens, que ceux qui sont de notre avis.
come detto nelle vecchie edizioni delle Maximes de La Rochefoucauld, mentre nell'ediz. definitiva del 1678 la sentenza
979. Errare umano, dimenticare divino. 980. Quel che scrissi, scrissi. 981.
Hanno
bocca,
ma non
ma non
ve-
dranno.
[983-988]
285
cos
mutata
sens
savio,
proprio errore e
le
al-
lora sa mutare
opportunamente
proprio giudizio e
proprie
decisioni
983.
i
i
saggi
lor pensieri.
a. I, se. 5).
suo errore e
desiderio
la
non
solo
degli
:
uomini
ma
giustizia,
quale ha dichiarato
984.
Non
volo
mortem
et vivat.
Si penta
XXXIII,
v.
14).
offesi,
non
985.
io far
peggio.
meas
v.
7).
ne memineris \pomin\.
e copra
il
^saimo
la
xxiv,
migliore confessione
di
del fallo, come si canta anche nella Sonnambula mani (musica di V. Bellini, a. Ili, se. 8)
:
Felice Ro-
987.
Il
Ve
lo dica
il
suo rossore.
si
come
gi osservava
il
no-
988.
Maggior
Non Non
difetto
men vergogna
(Dante, Inferno,
e.
lava.
v. 142).
XXX,
984. 986.
ma
che
si
converta e viva.
mia giovinezza,
286
Chi
Vha
detto?
[989-991]
cio anche
sufficiente a lavare
un
errore pi grave.
Il
si
famosa
non emo.
Attica,
lib. I, e, 8, 6).
Demostene
alla cortigiana
Laide
la
quale
gli
990.
Ablue
peccata,
la traduzione latina di
una
legge,
si
di S. Sofia in
Costantinopoli, e
NIWONANOMHMATAMHMONANOWIN
e
come
si
vede conservava
sinistra,
lo stesso
significato,
tanto
se
letta
da destra a
quanto da
sinistra a destra.
51.
Ozio, industria, lavoro
La
frase, tanto
rimproverata a noi
italiani,
e specialmente
ai
meridionali, del
giovane,
illud iners
il
quale
Vili
quidem
lib. II,
jucundum
cap.
oratore^
Nil agere
Ma
il
rimprovero
989.
Non pago
cos caro
i
tuoi peccati,
la faccia.
[992-994]
287
tal
....Io
non vo-
male compensata,
di aver letto
Europa lavorano
di pi.
Ricordo
una
lord Palmerston.
Ho
campagne napoletane, mi
Italiani,
un giorno a Firenze
l
almeno
dove
io
sono
il
stato,
una calunnia
il
atroce.
Sarebbe impossi-
bile piegare
nostro contadino o
cos
dini.
vostri
conta-
il
Ecco
(str.
2)
vilipende la
992.
Ciurma sdraiata in vii prosopopea, Che il suo beato non far nulla ostenta.
gli oziosi di farli
ma
l'Apostolo minacci
digiunare, poich:
993. Si quis
non vult
(S.
operari, nec
manducet.
3, v. 10).
non sempre
:
ci soflFre
del
994.
....
Seggendo
in
piuma
In fama non si vien, n sotto coltre. Senza la qual chi sua vita consuma,
Qual fummo
Un
pio
(Dante, Inferno,
e.
XXIV,
v.
47-51).
non
era tanto
assoluta da
il
non ammettere
esemla
maggior parte
pu
dirsi
il
che
la gloria
venne
lo stesso faceva
celebre tipografo ed
288
Chi V ha detto?
[995-998]
Ma
995.
lasciando
traslati,
non
si
con-
Nil sine
(Orazio, Satire,
magno
Del
mai
la vita dell'ozioso?
996.
a. Ili, se.
1).
con
il
classico adagio
XXXV,
cap. 36,
Apelle,
il
passar giorno senza tirare almeno una linea per tenersi sempre in
esercizio nell'arte in cui divenne eccellente. Avvertasi per che
il
testo pliniano
il
pro:
verbio,
ma non
ne dice
il
testo preciso
ecco
le
parole di Plinio
numquam tam
occupa;
tam diem agendi, ut non lineam ducendo exerceret artem quod ab eo in proverbium venit. - Di questo motto non ha guari fu
detto argutamente che
un ministro
italiano lo traduceva,
con
li-
(Van-
II).
A
si
un
lavoro,
pu usare
emistichio virgiliano
998.
Hoc
VI,
v.
129).
utilissimi
come
il
lavoro e
la necessit
995.
La
vita nulla
ha mai dato
ai
997. Nessun giorno senza una linea. 998. Questo il lavoro, questa la
fatica.
[999*0O4]
289
999.
Labor omnia
vincit
(Georgiche,
lib. I, v.
primo emistichio
citato
anche separatamente,
ma
snaturandone
poema,
prime parole
1000.
IV,
i
v. 6).
l'
pi pic-
dell'
opera sua,
quale
quindi
il
caso di ripe-
looi.
come
aveva porte
opera di Vulcano.
seguente, che indica
i
Da Ovidio
timenti di
trarremo pure
la frase
sen-
un autore
fiero del
proprio lavoro:
1002.
9, 9).
Ove
Armida
1*
arte aiuti
od
imiti la natura,
il
ma
abilmente
si celi,
sar
il
Tasso
dice
dell'incantato giardino di
1003.
fa,
nulla
si
scopre.
e.
{Gerusalemme liberata,
XVI,
ti
ott. 9).
Se
il
lavoro che
t'
incombe supera
il
tempo che
resta dispo-
Petrarca
1004.
72).
999. Ogni difficolt vinta dall'aspro lavoro, e dal bisogno che incalza nelle dure vicende.
1000.
Anche non
Il
ma danno
gloria
piccola.
IODI.
suo lavoro.
290
Chi V ha detto?
[1005-1008]
e se
di'
il
dell'
obbligo tuo,
pure
1005. Amici,
diem
l'
perdidi.
(SvETONio, Vita di
Tito,
e.
8).
come soleva
non avesse
Il
dire
fatto
un'opera buona.
ne serve;
gli affari?
Ma
M. de Mont:
di Talleyrand,
Question d'argent
(a.
Les
e
BROALDE DE Verville
nel
Moyen
de parvenir :
les affaires
du monde ?
52.
Parlare, tacere
Il
linguaggio
il
gli dei
potessero fare
'
agli uomini,
ma non
'ii
che
l
Ci affermava anche
Dante
'I
3
dove disse:
1008.
Trasumanar
significar
per verba
e. I, v.
Non
si
potria.
(Paradiso,
70-71).
la giornata.
[1009-1013]
Parlare, tacere
291
cio che
il
linguaggio
umano non
avvi-
non
si
si
sanno
devono
dire.
Per esempio
lo stesso
poeta
ci
ammonisce che:
1009.
Sempre
a quel ver
e'
ha
faccia di
menzogna
De' l'uom chiuder le labbra quant' ei puote, Per che senza colpa fa vergogna.
(Inferno,
e.
XVI,
v.
124-126).
ed altrove che
ci
loio.
Pi
tacer,
XVI,
v. 45).
oppure, com'
loii.
....
Cose che
il
tacere bello.
(Inferno,
e.
IV,
v. 104).
Tace
Dante
in sua lode,
ma
Francesco D' Ovidio in un articolo nella Biblio16 febbraio 1892, p. 145-149, vuole
XXV,
ov' pi bello
Tacer che
Infatti
1*
dire.
uomo
di onesti costumi
non
si
IDI
2.
est.
(De moribus,
72).
alle
caste
1013.
1012.
Il
Le
latin
dans
les
292
[1014-1015J
come
dice
Boileau {Art
Mais
le lecteur franais
La
tezze che
volgare
non oserebbe,
lo capiscono;
latino
se si desse ascolto
la geniale
creazione di
Paolo Ferrari,
tire
anonime,
1014.
le
le capisce ?
Ferrari, La Satira
dire....
il
certe cose
si
potrebbero anche
in tedesco.
coraggio di dirle,
si
osano
1015. Epistola
Veramente
dire
enim non
(Cicerone,
erubescit.
Ad familires,
lib.
V,
vi
si
dovrebbero n
pu trarne occasione
donne o
fanciulli
ma
a propo-
non
molto
;
termini precisi,
fa
appunto per
Ferdinando
Fanfulla lod
pseudonimo
V Eva^ romanzo
rale
;
immo-
e poich
un padre
di sedici
le volte
anni,
il
si
Le ragazze
le
ragazze
! . . .
rosso.
IDI
5.
Infatti lo scritto
non diventa
[roi-ioig]
Parlare, tacere
293
non veggo
e
l'ora che
si
maritino
V altro, pag.
173).
N
essi
basta di
non
dire ci che
non va
non
Intanto
IDI r
Le
abile oratore
come
l'
abile scrittore
effetti
come
,
dice
il
volgare
Plauto
ICI 8.
Dictum
IV,
se. 7, v. 729).
ed ugualmente Terenzio nel Formione, v. 541 (pare fosse proverbio anche presso
gli antichi
facendo come:
1019.
....L'abate Cancellieri
Che principiava
fina colle
A
il
governandosi in ci come
il
la
buona memoria
quale comin-
ciava a parlarvi di ravanelli, e poi di ravanello in carota e di carota in melanzana, finiva con
1*
incendio di Troia.
E
il
poi
il
cicaleccio, erudito
sempre innocente?
Ne
me ne
dubitava
saggssimo Salomone,
294
[1020-1023]
1020. In multiloquio
(S.
non
deerit peccatum.
19).
Comunque, fosse pure il colloquio pi onesto, benigno ed innocente del mondo, avrebbe sempre il gravissimo torto di far perdere quel tempo, che potrebbe essere pi utilmente impiegato in
mille faccende di maggior
ciarliero la sentenza di
il
Ovidio:
1021.
o anche
Dum
le
el.
XI,
v.
15).
parole di
Orazio
nelle
Odi
(I,
XI, 7-8):
Dum
Non
tri
^tas.
di
rado
ai
si
uniscono anche
al-
pericoli.
1022.
Rumores
I,
il
fuge.
12, dei Distcha de
dist.
moribus, Dionisio
Catone; ma
Rumorem
Nam
Donde
si
si fa
i
comunemente,
tumulti,
ecc.
,
le
due prime
travisa
il
si
il
le
Catone Censore o
coli'
Quante
volte,
dopo un imprudente
non
si
023. Quid, de
(Orazio, Epistole,
vorremmo
flessione:
poter ritirare
parole sfuggite in
un momento
d' irri-
ma
il
tardo pentimento
non giova:
1020. Le molte ciarle non possono essere tutte innocenti. 102 1. Mentre parlo, l'ora fugge. 1022. Fuggi i rumori. 1023. Che cosa dici, di chi e con chi, considera di frequente.
[1024-1029]
Parlare, tacere
295
1024.
e
Nescit
VOX missa
altrove:
reverti.
(Orazio, Arte poetica,
v. 390).
il
medesimo autore,
il
Metastasio:
.
1026.
Voce
Non
trattien lo strale,
dall'
Quando
Se
il
arco usci.
(Ipermestra,
a. II, se.
1).
ti
il
bisogno
di confidarlo
ad alcuno, e non
ti
sembra sfogo
la
barbiere del
alla terra
la
Re Mida
egli
che raccont
(bench
consiglio
contenuto
in
quell' epi-
gramma
1
Pananti:
02 7
l'
or-
1028.
ha pure
si
secca.
v. 139).
XXXII,
tre versi,
che
si
1029.
Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d*ira, Voci alte e fioche, e suon di man con
(Inferno,
e.
elle.
Ili, v. 25-27).
e giustamente la loda
il
saggio Salomone
T024.
1025.
La
parola detta
la parola,
non sa tornare indietro. una volta detta, sen vola via irrevocabilmente.
296
Chi
Vha
detto?
[1030-1035]
1030.
tempore
la costante
suo.
XXV,
v. 11).
ma
il
in ogni
modo, secondo
sempre
opinione dei
il
filosofi,
nonch
per quanto
non man-
chino
occasioni in cui
un
ma
esso deriva
di
una decretale
Bonifacio Vili
(lib.
V,
tit.
1031.
cui si
Qui
pu mettere accanto
1032. Volenti
non
fit
injuria.
circa l'a.
200
di
C), Lib. 56
si
ad Edict. Dig.,
sono usare
le
57, io,
i,
5.
pos-
Dante Alighieri
....conciossiacosach'/ con-
sentire
al viso
un confessare,
alcuno; perch n consentire n negare puote lo cos estiin colpa di lodarsi o di biasimarsi
(tratt. I,
due di-
1034.
1035.
Un
Ogni dotto
1030.
La
come
pomi
aurei in
un
letto
1031. Chi tace, sembra acconsentire. 1032. Non si fa ingiuria a chi vuole \cto a chi accetta l'atto ingiurioso].
[1036-1040]
Parlare, tacere
297
Se vuoi imporre
comodo
di farglielo in-
melodramma
I):
di
I,
se.
1036.
Piano, pianissimo
Senza
e se queste
ti
parlar.
di' addirittura
come
il
Duca
Alfonso
alla
lodramma
di
1037.
Guai Se
se
ti
ti
sfugge un motto,
tradisce
un
detto!
di settimana di
nella scena
Paulo
Faisibri
gli
E poco
pi innanzi
medesima
fra s
aveva detto:
Statemi
volta?
Cui Batocio
Come
gogio da far
mo
uno scimunito:
Il
1039
modo
Di serbare
ed
(P.
il
parere era,
Ferrari, La Satira
In Virgilio {Eneide,
X,
v. 63-64)
troviamo l'apostrofe di
1040.
Quid me
Rumpere?
e un'altra frase, ancor pi celebre, che
descrive
il
silenzio
di
il
mio profondo
silenzio?
2gS
Chi V ha detto?
[1041-1045]
v.
1).
ed in un
altro poeta,
1042.
The
rest is silence.
(Shakespeare, Hamlet,
a.
V,
se. 2).
53.
Patria in generale; e l'Italia in particolare
Il
sublime sentimento
dell'
amor
di patria,
che
Dante
benis-
simo chiam:
1043
muove
La
XIV,
v.
1).
uomo anche
di sentimenti
meno
gentili e di pensieri
meno
eletti.
i
modellarono, secondo
noti
1044.
La
ott. 62).
Pietro Metastasio
dice che
1045.
istinto di
natura
L'amor del patrio nido. Amano anch'esse Le spelonche natie le fiere istesse.
(Temistocle, a.
II, se.
7).
meno
nobili, e
l'
amor
104 1. Tutti
1042.
si
volti.
Il resto
e l'Italia in particolare
299
1046. Vincet
amor
patriae,
laudumque immensa
[cupido.
(Eneide,
lib.
VI, v. 824).
Infatti naturale
che
1'
uomo
la terra
Dio
dove vive
la famiglia nel
Cicerone
3,
si
valse di frequente
(/Vo Sexlio,
42;
De natura Deorum,
Dulce
et
decorum
est
(Orazio, Odi,
ode
2,
v.
13).
cielo
il
suo
come tutti anche oggi compiangono il morto pugnando sotto le mura della sua patria:
sacrifizio,
fato di Ettore,
1049.
Ove
fia santo e lagrimato il sangue Per la patria versato, e finch il Sole Risplender su le sciagure umane. (Foscolo, Be' Sepolcri,
v. 292-295).
Narrano che
sentenza che
li
due
1050.
PoLA,
se.
la
musica di
si
I,
9,
trovali
libretti
che
si
a Majella in Napoli:
per
focolari.
il
1048.
morir per
la patria.
300
Chi V ha detto?
[1051-1053]
La fronda
dell' allor
Non
Fu
langue mai.
quindicenne;
riscontrare
il
ma
un'altra
Donna
al
Caritea
(di cui
non ho potuto
da
il
teatro S. Agostino,
18 18
(Vedi anche
le
memorie
di Federico
Comandini Cospirazioni di
figlio
Ro7nagna
logna,
Alfredo, Bo-
La
niale,
I poeti
citazioni.
le
Cominci
d' Italia
:
il
sciagure
1051.
Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta,
Non donna
e
di provincie,
ma
e.
bordello!
VI,
v. 76 78).
(Dante, Purgatorio,
non meno acerbo rimbrotto risuonava sulla bocca di Mons. Giovanni GuiDicciONi che le si rivolgeva chiamandola:
1052.
Italia mia,
stolta.
da
lui indirizil
pi bello, comincia:
Dal pigro
e grave sonno,
ove sepolta.
principia,
Un
sanno
all' Italia
come
tutti
1053.
Italia, Italia!
Dono
infelice di bellezza.
V Italia
in particolare
301
e contiene pure
1'
altro verso,
ugualmente noto
1054.
e
Deh
fossi tu
men
bella o
almen pi
forte.
r ultimo:
1055.
vincitrice, o vinta.
1056.
la chiusa di un sonetto
non meno
Eustachio ManII.
il
fredi per
la nascita
Amedeo
Filippo
figlio del
duca Vittorio
Amedeo
Scendendo
troviamo
fiero Asti-
XXVII
elMisogallo
sdegnosamente apostrofa
1*
Italia
1057.
Ahi
fiacca Italia, d'indolenza ostello, Cui niegan corpo i membri troppi e sparti,
Sorda e muta
ti
uomo
come
:
scrit-
1058.
Bella
Italia,
amate sponde,
si
Pur
vi torno a riveder!
Trema
(V.
in petto e
confonde
piacer.
Marenco,
la
str.
1).
la battaglia di
AW Italia di
i
Giacomo Leopardi,
due versi:
prima can-
zone
scritta
1059.
Alma
La
terra natia
vita che
mi
desti ecco
ti
rendo.
quali
la
il
pi illustre era
l'
autore dei
Sua fede
1060.
Manzoni,
//
proclama di Rimini).
302
Chip ha
detto?
[1061-1063]
Per
quando
il
Manzoni esclamava
in
un endecasillabo
verit,
Zz-
ma
scri
da Omero in poi.
1
(Ferdinando Martini,
neWo.
lui
:
Nuova Antologia,
tanto bramato
1'
maggio 1894).
Ho
brutto verso
(Beltrami L.
Aless.
in n.).
Molti
amor
del-
atto II troviamo
il
verso
1061.
come pure
1062.
Siam
fratelli; siam stretti ad un patto: Maledetto colui che lo infrange, Che s'innalza sul fiacco che piange, Che contrista uno spirto immortal.
Non
per
le
ma
pi vi-
tromba
guerra,
merit
il
nome
romanza
di lui,
Le Fantasie (p. Ili), troviamo, con frasi pi acerbe, il medesimo rimbrotto che il Manzoni volgeva a coloro i quali, dimenintitolata
si
campanile
1063.
Non
la siepe
il
esosi
una nuova
Le fiumane
dei vostri valloni Si devian per correnti diverse; nel mar tutte quante riverse
Ma
Perdon nome,
si
303
forma svolge in
altra poesia:
1064.
Un
popol diviso per sette destini, In sette spezzato da sette confini, Si fonde in un solo, pi servo non
(All'
armi!
all'
armi!).
Di questa
dena
e
Mo-
moria di
ritornello
1065.
Su, Italia! su, in armi! venuto il tuo d! Dei re congiurati la tresca fin!
i
ed
versi con
quali spiega
il
1066.
Il
verde^ la
Il rosso,
Il
speme
compiuta
finiscono, rispettiva-
ma
ho
riportata.
1067.
Il
giallo
ed
il
nero
Colori esecrabili
A
1068.
che era
il
un
italo cor.
{Matilde, romanza).
Tre
guerra
del
1848-49, di Luigi
Mercantini
Tre
colori,
tre colori,
imposter.
Foco, foco, foco, foco! S* ha da vincere o morir. Foco, foco, foco, foco! Ma il Tedesco ha da morir!
304
[1069-1073]
Anche
simo.
il
Quando
in Corfu
(mi
si
fui a visitare
:
Da-
niele
si
udiva cantare
Tre
il
colori^
Ecco,
mi
disse
canto
lagune.
E in questa
ecco qua
il il
affacci
un biondo
il
Ed
Ecco
momento
di nobilissima fie-
rezza patriottica
1069.
mentre in
1070.
di morti.
7).
nella
(fra
Giambi ed Epodi)
cos
medesimo rimprovero:
1071.
Oh non
per questo dal fatai di Quarto Lido il naviglio de i mille salp, N Rosolino Pilo aveva sparto Suo gentil sangue che vantava Angi.
di inni patriottici di quella gloriosa et :
1072.
Fratelli d'Italia,
S' cinta la
eh'
il
testa.
il
Goffredo Mameli,
biondo
1073.
Va'fuora Va'fuora
e l'Italia in
particolare
305
il
CANTINI
da Alessio Olivieri.
scritto eh'
L'autore aveva
zione popolare.
l'ora:
il
popolo,
accetta la corre-
Cosi nota
il
il
Mercantini stesso.
,
Di quest'inno,
cui
primo verso
si
com' noto:
i
Si scopron le tombe,
gi accennai
levano
morti,
brevemente
al
n.
Anton Giulio
volume
Con Garibaldi
alle
porte di
Roma
(Milano, 1895)
L' ordine del giorno porta che noi del secondo battaglione
il
primo battaglione in
Con
mettiamo
in
cammino,
dopo
forse
mezz'ora giungiamo
Si scopron
le
alle
mal au-
il
dai volontarii
gi era finita la
campagna
del '59,
si
non
fu
suonata in
udita
poi,
piazze. Garibaldi,
ama meglio
la Marsigliese,
il
sue simpatie,
Fratelli (^Italia e pi
i
un inno
di Rossetti
Mile
Roma
e a Velletri.
il
Ma
basti di ci;
anche
l'
inno: Si scopron
triste, se
tombe ha avuto
vogliamo,
il
ma
solenne, e
non
sacra-
mento
indelebile.
:
1074.
Le genti d'Italia son tutte una sola, Son tutte una sola - le cento citt.
:
Il
verso
1075.
20
306
Chi V ha detto?
[1076]
fa parte di
di
Rocco Traversa,
canzone
XII
Ta-
vole
si
leggeva
la
massima giuridica
1076.
[esto].
La
per
cita
l'
Cicerone
nel trattato
De
officiis (I,
12, 37).
:
Lo
Schoell
Civil.
rimanda a
civ.^ pag.
Puchta,
52; Mommsen,
409.
De
si
auctoritate,
si
3;
Schoemann, Opusc,
III,
Ma
com-
pianto prof.
a.
X,
n.
21-22):
Un'
un passo
della
Legge
delle
tas,
ode in discorsi
per signi-
ficare
fa
che non
si
on. Bovio
questa disposizione delle Dodici Tavole, in una discussione concernente l'Italia e l'Austria; e
il
che
si
parli
di nemici.
Ecco
il
tutto
il
passo ciceroniano
che colui,
duellis,
invece
chiamato
hostis,
temperando
la
mitezza della
si-
fatti
Esempi ne abbiamo
nel testo
cum
hoste
{il
giorno sta-
per
la comparizione in tribunale) o
l'
Adversus
azione giu-
prescritta). Ci
pu
nome
cos
umano un
ne-
mico che
1076.
si
{Off. i, e. 12).
L'ignoranza
Il diritto
il
nemico
sia perpetuo.
307
adunque del primo significato della voce hostis, scusabile in chi non sa di latino, inescusabile in chi oltre il latino dovrebbe avere
studiato anche
il
Diritto
romano,
stata
Barbari chiamavano
erano cittadini
dell'
;
Romani
che non
lin-
la
sonora
ulli.
V,
In et pi tarda abbiamo
il
grido
1078. Fuori
che
sia
barbari!
comunemente a papa Giulio
II, os-
la tradizione attribuisce
dal
Giuliano della Rovere, il quale tenne il seggio apostolico 1503 al 1513. Ma io non sono riuscito a trovare autorit nesla
quale
XI
come
potesse, o rimuoi
1'
quali soli
pato
il
Il
Raynal-
XX,
non modo
Gallos,
verum Hispanos
i
csete-
rosque exteros
lo
Italia pellere
meditatum.
Perci
contemporanei
Clarorum Ligu-
rum
cem
libertatis
acerrimum vindi-
Morandi
Citt di Castello,
il
come nota
il
Mo-
famoso grido
Fuori
barbari/
in terra,
La
308
Chi V ha detto
[1079-1080]
Mira
l'
Italia tua,
che a tutte
1'
hore
Dinanzi
Gridando: Patre sancto, h ormai diserra La spada contra '1 barbaro furore.
Guarda
Dalle
il
man
Soccorri, padre
Per amor
Porgi soccorso
Et contra
Del resto
la frase,
di tutti,
motto
ri-
motto con
lui
lo
stendardo
mase
ai
discendono.
grido di Giulio II
;
Ecco una
nostri
del
1079.
(G. B.
Il
Franco
fratello.
Memorie
Firenze
attribuisce
il
conte di Bombelles
est
ministro
(il
austriaco
motto
L'adresse
pour
lui
vieta formula
lui e
Spagnuoli
Il
tentarono invano
l'
[io8i]
309
intitolato
Pasquino franzese
:
Marforio spagnolo ; ma
alla fine
Pasquino conclude
Hor
Vuoi ch'io ti dica? questi oltramontani Sono una mala razza di persone. Dio ci liberi pur dalle lor mani
E E
Ma
una
rimandi ciascuno
l'
al
suo paese,
Si che
non
improbabile che
anonima pasquinata
facesse tesoro di
frase che
Questa
frase,
V Italia degli
Italiani, tornata di
moda
nelle lotte
del nostro riscatto, dette forse occasione a molte altre frasi simili
che in questi ultimi anni sono state coniate allo scopo di simboleggiare le aspirazioni nazionalistiche di molti giovani popoli avidi
d' indipendenza, insofferenti di
dominio o
(che
Cos
si
detto
attribuisce a
Ismail
si
dice pi
1081.
L'America
degli Americani.
si
riassume
la
cosiddetta doctrine
dell'
of Monroe,
ossia
il
principio del
non intervento
Europa
America. James
Monroe,
avere informato
essere pi
With
the
not interfered, and shall not interfere. But with the governments
who have declared their independence and maintened it, and whose independence we have, on great consideration and on just principles, acknowledged, we could not view any interposition for the
purpose of oppressing them, or controlling in any other manner
their destiny,
in
any other
light
than as
3 IO
Chi
Vha
detto?
[1082- 1083]
il
pre-
sidente
Monroe
il
si
preoccupava che
la
Santa Al-
dopo essere
suo inter-
volesse tentare
fra la
il
Spagna
papa
e le sue anti-
Torniamo
cazione
:
Di un
altro
la
famosa invo-
motuproprio pubblicato
gli
:
il
IX
per cal-
mare
animi
eccitati della
periodo
Gran dono
l'
ha
prediletto
Italia
dugento milioni
fu in
di fratelli
ben
altri
mondo romano,
la
la salute di
l'
Roma, Per
rovina del-
Italia.
Oh, perci,
gran Dio
l' Ita-
la
fede!
fine,
Il
liberali vollero
V Italia i
dovevano
al
una pi corretta
er-
Manzoni
di osservare argutamente:
Pio
Il
IX
prima benedisse
l'
Italia: poi la
l'
mand
i
a farsi benedire.
nemici ed amici,
di
non
averli pi fra
piedi n dominatori n
di valersi delle parole
benefattori, suggeriva a
Carlo Alberto
famose
da
s.
lui
indirizzato ai
il
Popoli della
Lombardia
e della
Venezia
da Torino
Ticino. Ri-
[1084]
Patria in generale;
e l'Italia in
particolare
311
porto
il
testo del
il
quale
Tre colori
simbolici della rivoluzione italiana divennero la bandiera piemontese prima, italiana poi:
maturano
sorti
pi
felici
arridono agli
Per amore
comunanza
l'
Italia.
!
Le
gi
ulteriori
l'
amico
e
amico.
i
Seconderemo
all' Italia
V Italia
grado di far da
se,
il
sentimento
dell'
unione
vogliamo che
e della
le
territorio della
Lombardia
Venezia portino
scudo di Sa-
Quanto
dice che
// segreto del re
il
81- 184,
re le
ma
Re
delle
due
Sicilie
presso la Corte di
12 giugno, que-
Re il
disse:
On m'a
dits,
attribu ces
mots
L'Italia
far da
ne
les ai
pas
mais je
s. Je que l'on ne
1856, cap.
1'
XLIX,
pag. 230).
Del resto
peggio,
non
ci
risparmi
contumelie. Oblio profondo dovrebbe coprire questi sciocchi sfoalcuni dei quali tuttavia sono rimasti famosi. Tali sono
:
ghi,
se-
guenti
1084.
312
Chi V ha detto?
[1085-1086]
il
all'Ita-
XIII
del
i
Dernier chant du
due
versi, pi vil-
Je vais chercher
ailleurs {pardonne,
ombre romaine!)
humaine.
Des hommes,
et
non pas de
la poussire
insulti gli
una
nel
colonnello Gabriele
haie centro
Pepe
stampe
V Italia
dice
del Lamartine
chiameremmo
ingiurie, se,
come
Diomede,
poi feri
il
potessero
mai ferire ;
da
Ang. De Gubernatis
nella
Revue des Revues, fase, del i dicemsegg. Giuseppe Giusti nel 1841 diresse
La
Marc Monnier
difesa
nobile
dell' Italia,
morts
forma
di origine.
Sembra che
la
usasse
Principe di
Metternich
un dispaccio
al
Mmoires, documents
par
le
VII
(Paris,
1883), pag. 415. Pare che egli avesse fatto uso di questa
frase
Europa
sulla
questione italiana.
al
Lo
stesso Metternich in
una
:
lettera del
19 novembre 1849
conte
Prokesch-Osten (Vedi
Aus dem Nachlasse des Grafen ProkeschHerrn von Gentz und Frsten Metternich.
343)
si
II, pag.
vantava di essere
1'
autore di
313
dell'esercito
pon-
contro cui Arn. Fusinato lanci nel i860 una vivace poesia
intitolata
dell' Or dine..,. ^
pubblicata coi
Ve-
soldati):
Che
Da
vai se
i
irrompono
tutti
lati
Fuoco
alla miccia,
Certamente
egli la disse
il
che a Castelfidardo
si
battono. Io per
non ne ho trovate
fonti autentiche:
ma una
il
lettera del
ne scrisse
II,
medesimo giudizio:
lution
ici
En
France
et
en Europe, on voit
la
Rvo-
rent tout.
La
un sous.
Comme
tend que
le
mire
mort d'homme,
le
dsir de
si fa
di chi
e rivolgergli
doloroso saluto
1087.
Adieu, adieu,
my
native shore.
1088.
cor.
str.
1).
(Bekchet, Le fantasie,
1087. Addio, addio, mio lido natale.
3 14
[1089- 1092]
1'
non rimpianga
si
di
verifica la sen-
1089.
Nemo
propheta acceptas
(Evang. di
teo, S.
v. 24; - S. Matcap. XIII, V. 1\ - S. Marco, cap. VI, V. 24; - S. Giovanni, cap. IV, vers. 44).
1090.
o,
v. 493).
come
dice
Pacuvio
presso
5, 37,
108):
Itaque ad
est
omnem
Patria
ubicmnque
est bene, e
fort.^ 8,1):
:
e pi oltre {ibid., 8, 2)
ubicumque bene
est.
i
E
tria
bracciare
il
Giusti,
santo
nome
di pa-
per molti
non ha pi
come
gi
due
1091.
Il
Voltaire
in conto
del suo gran re queste celebri parole, che egli avrebbe dette al duca
la
ma
XIV,
e in
ambasciatore
to.
solito,
un
pi rino-
mate e pi popolari.
1092.
Vi
In cui
in cui sereni
i
Si tranquillo
d passai
Ma
il
forte,
il
pesci.
l'Italia in particolare
315
una cavatina
di
se.
6).
Le
1093.
sull'ali
dorate;
Ove
dramma
lirico di
Temi-
stocle Solera
(a.
Ili,
se.
4).
1094.
in
Siamo
tutti
una
sola famiglia.
di
F.
M. Piave (a.
1095.
Ai
Tu
romanza
di
(a.
dormir.
di
Salvatore Cam-
La
(a.
M. Piave
54.
Paura, coraggio, ardire
1097.
Excelsior.
il
il
titolo e
ritornello di
una celebre
americano
Longfellow.
prima
stroia:
1097. Pi
alto.
3i6
Cht V ha detto?
[1098-1101]
Cadean
veloci
l'ombre
forte eh'
di sera,
Passava un
una bandiera
:
di
Longfellow
la
sgrammaticatura
il
Qf^ Excelsior
che, essendo
un avverbio, come
Ma
il
Longfellow
si
la
La
scusa
sti-
ma insomma pu
si
passare
bens
parola stessa
mirare audacemente ad
alti ideali, lo
e dolori,
quali:
1098.
Et facere
et pati fortia
(Tito
Romanum
lib. II,
est.
cap.
12).
JLivio, Istorie,
1099.
De
de l'audace!
tale la
famosa conclusione
di
alla
ne-
Pour
ecc.
faut-il?
De V audace,
vaincre,
Properzio
00.
est.
II,
el.
{Elegie, lib.
10, v. 6).
ma
lenza, infatti
comune sentenza
noi.
1098. L'operare e il soffrire da forte degno di un romano. UGO. Nelle grandi imprese anche l'aver voluto basta,
noi. La
fortuna aiuta
forti.
[ii02-ilo8]
317
4,
il);
ovvero:
1102.
Audaces fortuna
Virgilio,
lib.
iuvat.
il
Nell'-fiwezV? di
1*
X, dopo
le
il
dettato prese la
reminiscenza, per
la
somiglianza con
affinit col
voce analoga
:
ma
anche per
verso di Ovidio
I,
v. 608). Il
il
anche
poeta
nei
due versi
1103.
La
14).
1104.
Un
Se
ti
dove
ti
occorra di chiamare
1105.
Ogni
vilt
sia
morta.
e.
(Dante, Inferno,
Ili, v.
15).
1106.
....
Il
loco
e.
di fortezza t'armi.
(Dante, Inferno,
XXXIV,
v. 20.21).
107.
VI,
v. 261).
la frase di
Esopo, che pi
usa a deridere
1108.
102.
salta.
II
I
3i8
[1109-IIII]
Il testo
la
203
nella ediz.
Halm)
dice
iSo
-^
TCT^Yj|ia.
La
Del Furia
ed ha una variante
che pi
si
Lo
spaccone
della favola
vantava di aver
Rodi un granspiri-
Ai timidi e
agli irresoluti
Mont-
martre and fino a Saint-Denis, dove poi sorse una chiesa in onore
di lui,
glie
portando in
il
mano
la
le
meravi-
che
si
rere
lunga distanza,
:
ma
la signora
osservava che
la
distanza
non
faceva nulla
1109. Il n'y a
que
le
nome
di questa signora,
al card.
Du Deffand,
De Po-
lignac,
lettera del
7 luglio
Tnois la
ris,
indites de
D'Alembert^ Pa-
Orazio che
Ilio.
i^odi, lib. I,
od.
3,
V. 9-12).
seguente di
Dante
che cos
fa dire di s
oppose
al
pa-
mi.
questa del
I
X,
v, 93).
Petrarca
nella celebre
Canzone
a'
Grandi
no. Robusto
primo
oceano una
fragile
nave.
[m 2- III 7]
319
il
parlar
sia
XVI nell'ediz.
Ne
e finalmente
italici
dell' ab.
cor
non
una
Pietro Metastasio:
il
11 13.
Chi vede
periglio
cerca salvarsi,
di lagnarsi
Ragion
l'
una
l'
ragionano di
II 14
Mi
fa
tremar
le
vene e
.
polsi.
e.
I,
(Dante, Inferno,
v.
0).
11 15.
Come
escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno Timidette atterrando l'occhio e '1 muso.
le pecorelle
(Dante, Purgatorio,
e.
Ili, v. 79-81).
mentre
gli effetti
fisici
mente
1 1 1
ritratti
6.
come succede ad Enea quando incontra lo spettro di Creusa e quando la voce di Polidoro a lui parla attraverso i rami del lacerato mirto.
Esempi famosi
sta
di
ricordati nelle
seguenti frasi, delle quali per ragione cronologica verr prima que-
11 17.
1 1
capelli
mi
si
drizzarono in testa, e
la
320
Chi V ha detto?
[1118-1119]
Anche
il
Petrarca
:
I, v.
80-81)
aveva detto
11 18.
la famosa risposta di
di pren-
dere
il
non
temere, e
Floro
(4,
2,
37) e
Dione Cassio
che
(41, 46)
del fatto.
la risposta di
un
altro cittadino,
nel darla, pi che alla fiducia nella sua fortuna e nel suo valore,
s'
ispirava
all'
amore per
la diletta patria.
Essa
la
seguente
11 19.
e noi sone-
Intorno
quale
il
Guicciardini, verso
Re
prosegue:
le
se
non con
1'
Piero Capponi,
d' inge-
uno
Re, uomo
compagni suoi
i
alla
Segretario Regio
parte sua
si
capitoli
immoderati,
egli
quali per
1'
ultimo per la
tolta di
proponevano,
mano
s di-
dal Segretario quella scrittura, la stracci innanzi agli occhi del Re,
soneste,
voi sonerete
le
che
le differenze si
de-
Tu
[il 19]
321
compagni,
si
Corte, perch
messero in
tutti tale
la-
dimande,
il
alle quali
i
rcusa va di consentire,
:
si
conven-
nero insieme
Re, e
che rimesse
federata,
Corona
di Francia, ecc.
(Ediz. d Milano,
1803, voi.
I,
pag. 154-155).
Lo
stesso fatto
Paolo Giovio
altri storici
i
degni di fede.
versi del
Fanno accenno
Machia-
velli {Decennale,
v.
34-36):
Lo
Non
La voce
un cappon
Fra gli altri dilettanti oltramontani. Per infilarmi un certo re di picche Ci si mise co' piedi e colle mani Ma poi rimase li come berlicche. Quando un cappon, geloso del pollaio,
;
il
campanaio.
Una
Pa-
Sindaco della
posso
citt di
Lecce
Non
asseverare
a qual
Comandante
decorso
in
Cavallari, di Cacciatori,
a* principii del
dalla
fine
si
del
vo-
parlava di cannoneggiare
i
rispose:
Ebbene! Tu
monumenti,
fra
tieni
Cannoni,
io
tengo
la
Campana;
barbaro.
(De
Simone, Lecce
e i suoi
suoi prodi
un Pierre Bayard
si
riscontra in cro-
322
Chi V ha detto?
1 1
20.
va giustamente
tuto dire
1 1
:
figli
attribuito a
il
9 luglio 18 13 al comandante di
Anche
11 22.
l'Inghilterra
pu essere superba
will
do
che
si
Nelson
la
mattina
and
Non meno
1123.
che
la
belle, se fossero
:
parole famose
La garde meurt
et
ne
se
rend pas.
il
Cambronne
pi breve
ma meno
un lungo
e abbastanza noioso
commento
suoi contemporanei, e
i
specialmente
gli
accademici.
si
Quando furono
pubblicati
Miserables,
la
uno
di quelli che
mostravano pi
feriti dall'
audacia con
s
quale
Victor
tare, fu
Hugo
plume
una parola
Il
poco parlamen-
l'accademico Cucheval-Clarigny.
doit se refuser crire
!
que
la
Due
ri-
pugno
dele
autore:
M.
Cheval-Clarigny
Tornando
Cambronne
alla
tamente non tutto quello che bello, anche vero : Cambronne con
1122. L'Inghilterra aspetta che. ciascuno faccia
il
suo dovere.
[1123]
323
la guardia, si arrese e
non mor,
parole che
gli
erano
dal
gno 18 15,
sei giorni
Anche
civile,
il
opinioni
egli
favorevoli o avverse al
Cambronne,
la frase
concludendo che
non
La garde
detta in quella
comandante Maret,
non
Rou-
GEMONT, quando
Waterloo; ed in
prima dal
colonnello Filippo
nell'aprile del
1796 difese
eroicamente
di
lo smantellato castello di
intimava
la resa,
arrendono mai.
;
valore italiano
e
come
dopo un'eroica
memoranda
suoi uomini
difesa,
cartuccia,
briciolo di pane,
mano due
degli assalitori, e
Nei giorni pi
lano milanese
restato
il
popo-
Antonio Sciesa,
una notte
in atto di affiggere
un manifesto rivoluzionario
il
2 agosto 185
dinanzi
il
giorno stesso fucilato per l'assenza del carnefice. Si narra che mentre
era condotto al supplizio,
all'orecchio che rivelasse
il
i
capitano auditore
gli
andasse susurrando
nomi
si
lui
324
Chi V ha detto?
[il 24]
II 24.
Tiremm
al
innanz.
Milano, riconoscente
rava,
stesso
in via
il
dove
Rosa.
avrebbe pronunziate
le
memorande
del
parole, cio
una leggenda.
Da
alcune
note
diligentissime
prof.
Gentile
si
opponesche
durante
il
questa
1'
gli fosse
stata
fatta (e
pure
avesse udita
spondere.
sempre un
cancelliere,
prete
militari
precedevano e seguivano
il
fatto:
accompagn
il
allora lo Sciesa,
un modesto alunno
al
di can-
celleria,
Pagani che
lo Sciesa
non
il
tragitto.
non
di
si
ben quindici
una commemorazione
i
fatta in
come
si
185 1
55.
Personaggi
storici e letterari
Come
gi
ho
fatto per
molte
frasi
che
si
si-
come
per
il
altre
sentenze.
TT24.
Andiamo
avanti.
[i
125-1128]
325
E
1
125.
Quel sommo
D'occhi Che per
cieco, e divin
la
raggio di mente.
versi).
cos ammirate, anzi venerate dagli antichi e dai moderni, a tale che
dell' Iliade
Cedite
Romani
ode
32, v. 65-66).
Altro illustre
figlio
Dante
IV,
disse:
1127.
Vidi
il
v. 131).
alludendo,
invece
come ognun
capisce,
11 28.
Cameade!
ruminava
tra s
la
don Abbondio,
selui
nome
di
Cameade
significare
Cameade non
era affatto....
un Cameade:
129 av. C.
tir fuori
il
al
Chiedere perch
il
Manzoni
nome
di quel letterabeli' e
Accostiamo
alle
altre di
un dialogo
Contra
Academicos,
sapiens
iste
e. Ili, n. 7):
Tum
ait,
qui ierit.
Non
coincide la
domanda
di
don Abbondio
il
passo, scrittori
l'Iliade.
greci: io
326
Chi V ha detto?
[1129-1130]
Cameade!
Carneades
con
la frase di
Agostino:
Nescio
il
iste
qui fuerit?
studiato
gran
di determinare
si
il
ce-
figlio
notisi che
il
dia-
logo contra Academicos opera nata dalla conversazione di Agostino e de' suoi
siaco.
l'
il
Non
ipotesi che
il
fiescio
Carneades
qui fuerit,
della
e lo facesse dire al
povero don
del clero
della
lett. ital.,
vo-
ha
il
suo posto
nel
le
11 29.
La
commuove
il
popolo italiano
da pi
Massa Marittima,
del 1300,
le
si
nella
Maremma
alla
raccomanda
memoria
parole:
11 30.
Siena mi
Disposata,
f',
disfecemi
Maremma
sua
e.
m'avea con
la
gemma.
V,
v. 133-130),
(Dante, Purgatorio,
Il
una
poema
che forma
[1131-I135]
Personaggi
storici e letterari
327
Onorate
egli detto
l'
altissimo poeta.
(Dante, Inferno,
e.
IV,
v. 80),
aveva
alludendo a Virgilio:
ma
posteri ritorsero la
monumento.
Altri
rivolge invocandolo:
1132.
come
nel
1783. L'Alfieri fu
1'
il
appellativo x padre.
Anche
il
Leopardi chiama
si
padre Dante
chiama
1'
nella
Canzone sopra
il
Ugo Foscolo
Altissimo
Dante
1133.
Signor del
imitando un passo di
sommo
canto.
{Inferno,
e.
Dante medesimo
gli
IV,
v. 95-96)
Che sovra
Al poema dantesco
1
altri
fu dato
il
34.
Divina Commedia.
Giovanni Boccaccio che
Dante
;
per merito di
cosi la
chiam nel
disse
14
e divina egli
non nel
opere di
Fi-
senso cristiano di
celeste,
le
Oddone, Dante
la
renze,
1902).
Ma
poema dantesco
del
fu la giolitina di Venezia,
1555,
dei
11 35.
Angel
e.
divino.
ott. 2),
XXXIII,
il
328
Chi
Vha
detto?
[1136-1137]
1136.
Qui giace l'Aretin poeta tosco, Che disse mal d' ognun fuor che di Dio Scusandosi col dir, non lo conosco.
Paolo Giovio
pour
(1483-1552)
hommes
illustres,
to.
XXV,
pag. 362;
ma
Mazzuchelli nella
Perci
sta
si
ha da ritenere che
tratti di
Una famosa
1 1
37
origine.
della guerra di
le
gli
avevano invasa
e l convocata la Dieta
Ungherese,
valore dell'Ungheria
suoi
figli,
la
i
sua corona.
La
Moriamur pro
rege nostro
Maria
1
Theresia,
ma
865,
I.
Bd.,
pagg. 299 e 405) contesta che queste parole non furono mai dette
Diarium
contemporanee
alla
e,
presentasse
fancitillo,
si
trovava
rappresentanti,
di
dopo che
tutta la na-
1137.
Moriamo per
il
re nostro
Maria Teresa.
[1138-1142]
Personaggi
storici e letterari
329
Vitam nostram
il
et
sanguinem consecra
libro
Toth, Mendemonddk, a pag. 74. L'apostrofe a Stefano Montgolfier (1745-1799), inventore degli
aerostati :
1138.
sta nella
Novello
ode a
lui diretta
Tifi invitto.
cui
Ugo Foscolo
113g.
Gran traduttor
al
dei traduttor
il
d'Omero.
Questi
il
Quando
Guarda
in
la
Ugo
madre
borsa, se
viene appresso.
Letizia Bonaparte, la
su Carducci
1
1
40.
La
crsa Niobe.
due sublimi
poeta
le
la
strofe,
veramente
ode Per
e
che
il
rivolse nella
(nelle Ntiav'e
Odi Barbare)
dove
pi
:
meno
autentiche, una
le
famose parole
du haut de
ces pyra-
Napoleone Bonaparte
ai soldati
dell'armata
d'Egitto
la
momenti prima
debell
Murad bey
1142.
Mammalucchi.
pure di
lui la frase:
Dio me l'ha
al
parler
pi estesamente avanti
n.
330
Cht V ha detto?
\\1\2]
nazione a re d'
Duomo
di
Milano
la
domenica
cronaca
26 maggio 1805.
manoscritta
si
diarista
Mantovani,
la cui preziosa
conserva
alla Biblioteca
Ambrosiana, all'indomani
Cronaca
:
(to. Ili,
pag. 245)
Dopo
le preci, e le
G.
Ufficiali d'Italia
suU' altare
S.
gli
M.
Il
Cardinale
a' piedi
mano
I.
il
manto,
tro e la
mano
prese la coalta
voce queste rimarcabili parole: Dio tne l'ha data, guai a chi la
tocca!
Dopo
aver posata
la
Corona
lia, e la
unanimi
della
folla di spettatori,
le
trovano ripetute in
altri
storici
sincroni,
come il cosiddetto Federtco Coraccini (ma veramente Carlo Giovanni La Folie, segretario del Conte Mejan, cond'Italia durante il dominio
il
Regno
voi.
Francese,
Lugano, 18 23, a
a pag.
Conte Cusani-Confalonieri
159 del
dirsi
VI
della Storia di
scrisse
Milano;
il
Cusani se non pu
storia
storico sincrono,
per la sua
di
raccogliendo anche
contemporanei
nel Terzo
il
successivo (pubblicato
7)
dove nel
l'art.
dell'
di Ferro,
63 dice:
della
La
blema
me
.
ad un nastro color
d' arancio
lo
con
Statuto
bilingue):
Dieu me
si
l'a
dentemente
tratta di
una correzione
che Napola
leone, pronunziando
queste famose
parole,
le
togliesse
corona
con
[i
143- 1 144]
331
cendo restare
di sale
1'
arcivescovo di Milano
(il
card. G. B. Ca perfettamente
(e
non
esatto
tale
bens
la
corona da s
di
in
atteggiamento lo riproduce
famoso affresco
Andrea Apla
ma
cosa
;
medesimo, dice:
rona ferrea e
la
porr un
momento
Anche
dopo
il
proclama
ai soldati dell'
armata
da Na-
27 maggio 1809,
suo esercito
un
moment,
avait la pr-
tention de briser
ma
couronne de
Dieu
me
la donne,
gare qui
la touche .
lettres,
proclamations
Il
etc....
par
M. Kermoysan,
pag. 393).
il
1143.
n'y
X) dopo
la
Restaurazione
Ma
la
Beugnot
(ediz.
Dentu, 1866,
la frase,
to. II,
pa-
gine 112-114),
inserita in
il
l'avrebbe
un preteso discorso
il
in Parigi
nistro,
e pubblicato nel
Moniteur!
Ancora incerto
il
forte,
mor come un
santo.
La
frase che
ho detto
di sopra,
1144.
Amleto
della monarchia.
fu applicata a
lume
I,
332
Chi V ha detto?
["45]
polo,
la
ch'egli pubblic a Losanna dal 1849 al 185 1. Ne rinverd memoria Giosu Carducci nella sua mirabile ode Piemonte
(1890):
Oggi
ti
Re
Che
Al
pugno
Ed
Cristian petto,
il
cilicio
italo Amleto..,.
1'
affetto
che
i
cir-
condarono
popoli
gli
il
figlio
Basterebbe
a mostrarlo
l'
appellativo che
suoi
1145.
Re
galantuomo.
volume Let:
Massimo d'Azeglio a
d l'Azeglio disse al
frammenti
pochi
il
Un
Re
da
Ce ne sono
il
stati cos
Re
cominciarne
la serie.
Ho
fare
re
galantuomo? - chiese
Vostra Maest ha
e
all' Italia
non
al
Piemonte.
Continuiamo
mondo
sola
tanto un re quanto
deve
stare.
il
Re
Ebbene,
il
mestiere mi
1'
galantuomo
abbiamo si
dif-
me
lo
Massari narra a
tale
proposito che
Vittorio
Emanuele
si
compiacque sempre
Pregato ad inscriversi in
d'
anno nel
ha per rubrica
il
le
pro-
suo pugno
Re galantuomo. Era
mestiere che
pag.
160).
Personaggi
storici e letterari
333
Anche
di
un
altro appellativo
il
andava
fiero
il
primo
re d'Italia,
cio di essere
1146.
italiana.
ai
Ma
del
tire
questo attributo
Proclama
Popoli
Regno pubblicato il 20 giugno 1859, cio sul procinto di parper il campo a iniziarvi quella fortunata campagna, donde
la unit d' Italia.
Il
doveva nascere
Io
non ho
l'
altra
di ssere
primo
soldato del-
indipendenza italiana.
Non
motto
:
lasceremo
il
loro antichissimo
1147. Fert.
la
misteriosa divisa di
Amedeo Vili
primo duca
di
Savoia (pi
al-
tardi
l'
come motto
si
il
un
acrostico
del
motto Fortitiido
ejtis
Rhodum
Grande,
tenuit,
il
Amedeo
il
quale
nel
1310 avrebbe
liberato
Rodi dall'assedio
de' Saraceni,
mentre
Pi pro-
et religione
tenemur, che
il
Amedeo
I;
quella
del
un troncamento
voce
conte Massimino
di Ceva,
l'
il
che
Emanuele
I del
1590,
un antico motto
di
Casa Savoia.
da no-
Promis
{Illustraz. di
che
di questo
Amedeo
che
la
Vili,
al
padre, e
di bat-
menzionato
fu in
un ordine
334
[1147]
titura
delli
tal
Zecchiere d'Avigliana
Amedeo VII
tal
dell'anno precedente.
Ame-
FERT,
verbum chiaramente
significa che
non pu
tempo presente
ferre qualunque poi fosse l'allusione ignota datagli dal suo autore
:
Vedansi Liverani, La divisa della R. Casa di Savoia (Faenza, 1873); Padiglione, Il FERT di Casa Savoia {Napoli, 1868); due articoli
(uno di C. Lozzi, l'altro del Padiglione medesimo) nel Bibliofilo,
voi. I,
1880, pag.
178 e voi.
Il,
\^
Rassegna
num.
San Malachia
(o
pi
propriamente
Maelmaedog U
Morgair), arcivescovo
di
Armagh
ai
papi da Celestino II
mondo, che
il
benedettino Arnaldo
Wyon
vit,
pubblic
Lignum
ornamenanche nel
tum
et
1),
Sommi
Grand Dictionnaire
chie,
sotto la voce
Mala-
Papi
dell'
Henrion.
XIV
card.
vuol trovare
al
papa, o al
suo cognome, o
suo
stemma, o
regno,
di esse
1'
alla
insomma
non
si
presti
spiegazione
della
profezia.
Del resto
706) ; e
il
recente
La prophtie
[1148-1151]
Personaggi
storici e letterari
335
ste profezie
citate se
le
non
Pio
IX
designato
con
parole
1148.
che
Crux de
cruce.
stemma una
croce;
le altre
1149.
le quali,
Lumen
per una delle solite
di casa Pecci,
in clo.
coincidenze, possono spiegarsi
fra
altri
felici
con
lo
stemma
che porta,
simboli,
una
Ignis ardens.
vogliono spiegare con
la
circostanza che
il
nuovo Ponteil
fice fu eletto il
quale santo
face ardente.
la
Ma
la spie-
Secondo
:
profezia medesima.
designato col
Pio
il
primo
Roma,
e al giudizio finale.
56.
Piacere, dolore
Ad
1
esprimere
non potrebbe
tro-
verso;
festa.
dalla) Croce.
149.
Lume
in cielo.
336
Chi
Vha
di
detto?
[52-ii55]
eh' bula,
il
Rigoletto,
forse
il
Ma
Romani
melodramma un verso
I.
di
una canzone,
La
bella
Capecelatro
festa,
vidi a Piedigrotta,
ecc.
l'
La
re-
migata veneziana.
1152.
I'
benedico
il
loco e
(San. in vita di
sand, coni.:
'1 tempo e l'ora. M. Laura, num. X, secondo il MarQuando fra l'altre dornte adora ad
scriveva
il
Petrarca, parlando
egli
ma
egli
eolmo
de' suoi
voti.
bella
De Sade
1153.
se. 2).
amante
felice
deve
11 54.
La
gioia verace
farsi palese
Per
II).
il
1155.
Aquae
155.
Le aeque
furtive
sono pi
dolci, e
il
pane che
tiensi
ascoso
pi gradito.
[1156-1159]
Piacere, dolore
337
Ora voltiamo
del dolore
i
la
Dante
:
pensa che
dolori
si
II
56
XVII,
v. 17).
e intendasi per
pi
lenta, che
d minor dolore
infatti
anche Ovi-
dio dice
Nam
tela soient. Il
Metastasio
vuole smentire
volgare dettato
Mal comune
1157.
Non
Il
ver che sia contento veder nel suo tormento Pi d'un ciglio lagrimar.
del dolore
Che l'esempio
Giusti
:
poi
incoraggia
sopportare virilmente
dolore,
poich
11 58.
Liberamente
il
forte
Apre
Del
al dolor le
porte
cor,
come
all'amico.
5).
Peccato eh'
propri consigli
1 1
egli
!
in
pratica
suoi
59.
v. 3).
detto
di Troia.
Molto opportunamente
us
il
P. Faure, cappuccino,
predicando un giorno
la regina
Germain-l'Auxerrois, entr
:
mentre
a
lei,
la
allora
il
Faure rivolgendosi
s*
inchin, recit
1159.
Tu mi
comandi, o regina,
rinnovare un inenarrabile
dolore.
22
338
Chi V ha detto?
[iio-ii]
Una
teschi
:
sono
II
60
vuoi ch'io rinnovelli Disperato dolor che il cor mi preme Gi pur pensando, pria ch'io ne favelli.
(Dante, Inferno,
e.
Tu
XXXIII,
v. 4-6).
L'Alighieri
ugualmente
esprimono
veramente sublime ed
ugualmente
noti,
ed
al
terribile
racconto
del
:
la
dentro impietrai.
{Inferno,
e.
XXXIII,
v. 49).
Ambo
le
man' per
terra!
lo dolor
{Itifertio,
mi morsi.
e.
XXXIII,
v.
58).
11 63.
Ahi dura
XXXIII,
v. 66).
Le
altre parole di
Dante
11 64.
Io
non morii, e non rimasi vivo. Pensa oramai per te, s' hai fior d' ingegno, Qual io divenni, d'uno e d'altro privo.
[Inferno,
e.
XXXIV,
v.
25
27).
sono veramente da
per
il
lui dette,
non
ma
ma
si
applica
s 1' uno che 1' altro sentimento. comune e pi visibile del dolore il pianto che porta anche un certo sollievo a chi pu dargli libero corso, per cui dice benissimo Ovidio
Per
la
manifestazione pi
1165.
Est quaedam
il
fiere voluptas.
(Tristes, lib. IV,
el.
3, v. 27).
Anche per
seguenti
:
pianto ho alcune
frasi
dantesche,
come
le
due
11 66.
dice.
V,
v.
126).
II 65.
Anche
il
[il 67-1170]
Piacere, dolore
339
167.
Ben
se' crudel, se tu gi non ti duoli Pensando ci eh' al mio cor s' annunziava. E se non piangi, di che pianger suoli?
(Inferno,
e.
XXXIII,
v.
40-42).
teatrale:
1168.
Una
furtiva lacrima
(L'Elisir d' Amore, opera
Felice
8).
Romani, musica
57.
Povert, ricchezza
11 69.
il
Vivent
e
les
di
gueux!
P. J. de
1
ritornello di
una canzone
composta nel
Il
alcune
strofe
di
Piron pubblicate
Non
v'
70.
I'
II 70.
Il
le
saccoccie vuote
pu cantare
sulla faccia
340
Chi V ha detto?
[1171-1175]
Perci
la
filosofi, a
porto.
dettato che
attribuisce a
Biante
di
ma Fedro
{Fab.,
IV, 21)
d a SiMONiDE
2)
all'
Geo, e
Seneca
(epist. 9) e
Valerio Mas-
simo (VII,
epicureo Stilpone.
Le
la
privazioni e la povert
quando
hanno
le
giovent
1
72
ritornello della
Branger
:
intitolata
appunto
Le Grenier. Tutto
tore (parole di
Verdi,
a. Ili, se. 4)
1173.
Ivi
povera vivea,
ma non
trova
le
a soddisfare
non
le
sa fare
buon
volutt mate-
che
il
nell'
abbondanza che
:
la saziet e la infelicit.
1174.
o con
Inopem me copia
Seneca
:
fecit.
lib. Ill, v. 466).
(Metamorfosi,
1175.
Magna
servitus est
magna
fortuna.
XXVI).
(Ad Polyhiuni
cui servono di
consolatio,
commento
tibi
le
dono
Multa
non
licent,
quae hu7nill7nis
et in
angulo ja-
me
L'abbondanza mi
Una
[il 76-1
78]
Povert^ ricchezza
341
11 76.
XVIII,
7).
Senza spregiare
disfazioni, se
le
non
nessuno pu
di-
sconoscere che pi
molti Cresi
il
il
deri-
te l'offre,
tecum
sit.
e.
Vili, v.
20),
offriva
:
veramente
dice
Pecunia
il
tecum
sit in
il
tu e
nel quale
usano correntemente.
contadino,
il
Chi pi
lizzasse
il
felice del
lui si rea-
desiderio di quel
:
monarca
1178.
La
man-
chino
consenso
universale e
veva all'intendente
che sembra eh'
egli
voto
:
reale,
domandando
si les
et
bien logs, et
s'ils
1177. Tienti
il
tuo denaro.
342
Chi
Vha
detto?
[1179-1181]
Non
si
completamente
illustre ministro.
1'
avvenimento
al
trono di Luigi
XVI
si
aveva ispirato a
tutti le migliori
IV
Resurrexit? j'approuve fort ce mot, Mais, pour y croire, il faut la poule au pot.
pot sera donc bientt mise du moins le prsumer, Car, depuis deux cent ans qu'on nous l'avait promise,
la potile ati
!
On
doit
On
la gallina....
n'a cess de
il
la
plumer.
Invece chi ha
mestolo in
mano
il
popolo
la tira avanti
1179.
come
punto
detto in
intitolata
di
Tommaso Grossi
ap-
La
miseria.
del
vera,
modo
poich
80.
Han
picciol
vanto
Le gemme l, dove n'abbonda il mare: Son tesori fra noi, perch son rare.
{Temistocle,
a.
I,
se. 4).
Ed
di
Giuseppe Giusti
malinconica se vogliamo,
fatta
proposito della
stima
che
il
81
Un
str. 32).
[1182-1184]
Povert, ricchezza
343
e Aulla
si
pu concludere
di
buono, se mancano
1182.
che
il
La base de
titolo di
tuto.
in
una commediola
la
due
al
il
atti di
Giacinto Gal-
prima volta
Ma
per
se la base de tuto,
il
secondo
l'
soldi,
Nobilomo Vidal,
I,
se.
io).
1183.
Beati possidentes.
la si
Ordinariamente
mune
che
lib.
il
ode
IX
il
del
IV, verso 25
Ed
altro
non
che se
si
cerca
si
passo
:
trova
Non
Recte beatum
che significa precisamente
il
contrario.
Piuttosto
l'
origine
del
1 1
84.
l'origine
il
de toutes
les
grandes fortunes,
sentenza che
attribuisce a
Bourdaloue
il
quale
le
infatti nel
Sermon sur
les richesses,
ossia nel
Sermon pour
jeudi de
la
si
remontez jusqu'
la
et
dans
le
Ma
non
fa
Gerolamo
Omnis
344
Chi
Vha
detto?
[1185-1187]
Come
le
1185.
VI,
v. 276).
all'
Electr.,
Xpstq:
376-7
Staxsi 5'v8pa 1%
xaxv.
58.
Preti, sacerdoti, chiesa
Il
domma
suo fondamento
Fiet
unum
ovile, et
unus pastor.
cap.
(Vang, di S. Giov.,
v.
16).
sa-
cerdoti a educare
ma
fedeli si
modellano a similitudine
1187.
come
si
Non
tali.
Qualcuna
non pu
1185. La Fame cattiva consigliera e la Povert vergognosa. 1186. Vi sia un solo ovile e un solo pastore. 1187.
Come
il
popolo, cos
il
sacerdote.
[1188-II91J
Preti,
sacerdoti,
chiesa
345
1188.
ovem
sine lana:
ostia claudit.
:
1189.
Di sangue sempre.
(V. Alfieri, Saul, tragedia,
a.
IV,
se. 4).
distanza
dai
desimi
....
Son
queste,
Queste son,
vili,
le
battaglie vostre.
....
Ogni
altra cura,
Che
Chi
dell* altare,
malnata e cruda.
Che Che
acciar sudanti.
Chi ha
letto
il
il
nostro pi grande
poeta vivente,
di
sotto lo
pseudonimo
Enotrio Romano,
sua fama, bench appresso abbia scritto molte cose di gran lunga
migliori,
1
la strofa:
90.
Via r aspersorio,
prete, e
il
tuo metro!
indietro!
non toma
Leone X,
specialmente
191.
188.
Godiamoci
La
caria
il
d, a chi
porta in faccia.
346
Chi V ha detto?
[1192-1194]
veneti,
pubbl. da E. Alberi
rino Giorgi.
e di cui
MaMartino IV, che fu papa dal 1281 al 1285, Dante {Purg., XXIV, 23-24) dice che nel Purgatorio:
1846), ser. II, voi. Ili, a pag. 51, la relazione di
Anche
di
Le
narra
predetti versi
Fu
mangiare ch'elli
fatte arrosto le
man-
continuo ne
sua camera.
e
circa lo
elli
quando
1192.
Le quali parole sono diventate presso che proverbiali, poich il commento Laneo forse il pi noto dei commenti danteschi, essendo a stampa sin dal secolo xv.
Sentenze popolari e notissime intorno
suoi attributi,
al
Sommo
Pontefice e
ai
1193.
Tu
es Petrus, et super
hanc petram
sedifi-
inferi
non
18).
v,
1194.
che
si
Ubi
attribuisce a S.
Milano; e
11 92.
O
Tu
per
la
santa 'Chiesa
Dio!
sopra questa pietra edificher la mia chiesa, non avran forza contro di lei.
193.
sei Pietro, e
11 94.
Dove
[1195-1198]
347
95.
et
contra jus.
mino,
che
ci
pontifice;
ma
io
non
ce
l'
Non
conosco
benevole verso
:
frati
la
le
le
pochis-
sime che
citer)
sono tutte
ostili.
La
frase:
11 96.
Jsuite,
vous rcol-
du
rvolt.
fu detta dal
principe
Girolamo Napoleone
il
alla
Camera
dei
Deputati a Versailles
ficiel de la
Dopo
lit
la
1197.
Poveri
frati!
avvezzi a
nun
fa'
niente,
11 98.
....Fra Pasquale,
Che
grossa e
si
badiale.
Che mangia tanto e predica il digiuno, Che chiede sempre, e nulla d a nessuno.
(LoR. PiGNGTTi, //
toJ>o
romito, favola).
di
il
rancori di lui
pontefici:
contro tutto
mondo
clericale, frati,
preti, cardinali,
1195.
Papa pu
il
al di l del diritto,
sopra
il
diritto e contro
diritto.
348
Chi V ha detto?
1199.
Sia pace
ai frati
Purch
sfratati:
pace
ai preti
Ma
Non
Il
pochi e quieti:
tolga lume:
Cardinalume
maggior prete
Torni
alla rete:
Leggi
non
re,
L' Italia
e' .
59.
Probit, onoratezza, fedelt alle promesse
1200.
Cada uno
es hijo
de sus obras.
di tutte le lingue.
proverbio,
gli
Per
il
le origini in ci
che dice
ca-
dama
nel
;
Dulcinea
Don ma fu
Qtiijote
proprio
Cervantes
altri,
il
Ma
foss'egli,
od
uomo
maggiori avversit,
ripetendo
col
cavalleresco
re
Fran-
cesco I:
1201.
Tout
est
perdu
fors l'honneur.
tudes historiques
1200.
pag. 128):
On
ne retrouve plus
I'ori-
Ognuno
349
ginal
du fameux
billet,
Tout
est
la
crit, le tient
s'
Questa volta
Francia e Chateaubriand
ingannavano:
originale del
famoso
biglietto
non
si
ritrovato,
ma
si
lettera
ri-
ghe
il
benevolmente dagli
che
1'
storici,
ma
senza
il
laconismo e
la serenit
de 1837,
faire savoir
comme
mon
et la vie
ecc.
Ma
nemmeno
il
dubbio
1'
uomo
onesto non
1202.
La moglie
di Cesare.
modo
di
Dea Bona
cui nessun
uomo poteva
assistere.
Ma
ai giudici
altri malefici.
ma
quanto con-
E
:
domand a
?
r accusatore
moglie
Perch
io
non voleva
la
(rispose)
non che
;^iovane.
1'
uomo
casi suoi
Udite
il
Parini
1203.
Me
35
Chi V ha detto?
[1204-1206]
Nudo
Il
accorr,
ma
libero,
Con
Il
secol venditore
(La vita
Questa
strofa, dice
il
la verit del
sentimento e per
rispondenza dell'espressione;
nelle Satire, nulla di
dopo
dopo l'Ariosto
Non
illustre
altrimenti,
altro
poeta lombardo
1204.
Vergin
E
E
di
Maggio,
ode).
poich ho nominato
:
il
Manzoni,
versi di lui
1205.
....Il
santo Vero
proferir
r ombra
dell'
mai verbo
o la virt derida.
al poeta.
Questi versi
lessi scritti,
non esattamente,
Don Pedro
II
E sempre a proposito
di lui, l'on.
del
un genero
G. B. GiOR-
1206. In Italia
Sono parole scritte da lui nella relazione sul disegno di legge per una pensione e dono nazionale a Luigi Carlo Farini, nella seduta della Camera il 16 aprile 1863 {Atti Parlant., Legisl. Vili, Ses-
[1
351
sione 1861-63,
Camera
Ecco
l'intiero
periodo
Una
stro paese,
una
giustizia
che
tutti
partiti
:
saranno superbi di
in Italia le vicende
:
una causa
di rovina
il
potere non
ha arricchito nessuno.
II
Come
paion lontani e
!
leggendari
Fu
il
se-
condo
di codesti
uomini integerrimi,
il
bar.
1861, protestando
false
per agitare
all'
estero,
proruppe
1207.
Siamo
onesti:
non chiedo
la Sinistra
altro.
il
Centro
vi-
rumoreggi e protest
la
Qui non
sono disonesti!
Ma
si
era nell'anno
la
rebbe
pi schietta
Dell' altro
nominato di sopra,
:
Farini,
celebre la nobilis-
sima risposta
stato
nominato dittatore
delle Pro-
dell' intiera
Emilia.
mato a reggente
tatore
il
il
titolo di
dono
della te-
perch non
morir povero.
povero
dono nazionale,
alla
352
Chi
r ha
detto?
[1209-1213]
Uno
alla
promessa data,
:
della giustizia
1
209.
Fundamentum
est
et Veritas.
Benedetto colui che giunto
dire con l'Apostolo
:
al
tramonto dei
suoi giorni,
pu
12 10.
Bonum
v. 7).
Il
Greci e dei
uso
moderno,
p. es. carriera).
come
l'
uomo
del pro-
1 1
Altera
manu
fert
lapidem,
panem
obstentat
altera.
e se
(Plauto, Aulularia,
meno
norma
abietto,
-colui
che
per
massima
1212.
Narra
conte
l'attender corto.
e.
(Dante, Inferno,
Villani che questo fosse
il
XX VII,
v.
HO).
Guido da Montefeltro
lo ri-
mali consiglieri.
12 13. Sit
autem sermo
Matteo, cap. V,
v. 37).
la
I2T0.
12 II. 12 13.
combattuto nel buon arringo, ho terminata la corsa, ho conservata la fede (Martini). In una mano tiene il sasso, coli' altra mostra il pane.
Ho
Ma
sia
il
vostro parlare,
si,
s,
no, no.
alle
promesse
353
dice la Bibbia,
ammonendo
:
non
fare
giuramenti vani,
ma
ad
un
altro aureo
ammonimento
12 14.
di onest
Nemo
Vang, di
S.
v. 24).
Poco
frivolezza,
Saint-Simon nelle sue Memorie, parlando della poca costanza di Ninon de Lenclos nei suoi amori, aggiunge: Elle a quelquefois gard son tenant, quand il lui piai soit fort, fidlit entire pendant toute une campagne. La Chastre, sur le point de partir, prtendit tre de ces heureux distingus. Apparemment que Ninon
ne
lui
il
fut
assez sot, et
lui
il
l'toit
en demander
un
fut
fit.
Il
Le
billet
mal tenu,
et,
chaque
y manquoit:
12 15.
Oh!
le
bon
billet,
!
s'crioit-elle,
qu'a
La Chastre
Son
qui
fortun, la fin, lui
le lui
demanda
ce
que
expliqua;
il
le
conta, et accabla
il
La Chastre d'un
Cito
l'
ridicule
toit.
ediz. dei
Me'-
del
taire,
le
le
mai
di pi arguto.
Nanay, detto
il
il
marchese di La
altri riferi-
il
1664;
vano l'aneddoto
al
padre di
Edone, l'autore
l'
Mmoires
edizione
sur
la
minorit de Louis
l'
XIV, ma
annotatore
dell'
Hachette dimostra
33
354
C^'-
^' ^(^
dettai
[1216-1220]
60.
Prudenza, senno
L'
uomo
cattivi passi,
:
e,
ove
malauguratamente
incappi,
12 16.
Assai pi giova,
Che
fervidi consigli,
a'
Una
Infatti la
lenta prudenza
gran
perigli.
a. Ili, se. 3).
(Metastasio, Antigono,
di tenersi lontani
raccomandando che
al
12 17.
Non
si
commetta
mar
chi
teme
Siroe,
a.
il
vento.
(Metastasio,
nello stesso
:
tenze
12 18.
in ilio peribit.
{Ecclesiastico, cap. Ill, v. 27).
2 19.
[et
teneant.
(Virgilio, Eneide,
V,
v.
163-164).
Poi, se questo
si
provveda
appena sorge
il
dubbio
12 18. Chi
ama
il
pericolo, vi perir.
altri
vadano
in alto mare.
si
troppo tardi
arreca
la
al
medicina
male.
quando
[I22I-1226]
Prudenza, senno
355
pericoli,
t' aitita,
prepara
rimedi e
provvede
con
le parole di
Oliviero Cromwell
(3
ai soldati la
taglia di
1
Dunbar
settembre 1650)
22
Put your
trust in
der dry.
Prova
camente
di
il
1222. Multitudo
Cosi S.
lui
non
nel
:
est
sequenda.
Agostino
1223. Seguite
pochi, e
non
la
volgar gente.
(Petrarca, Sonetto in vita di M. Laura, num. LXVII secondo il Marsand, comin.: Poi che voi ed io pi volte bhiam provato ;
son.
LXXIII
dell' ed.
Mestica).
le
1224.
v. 15).
un savio
consiglio
si
nemico
1225.
Fas
est et
ab hoste doceri.
(Ovidio, Metamorfosi,
lib.
lY, v.
428).
Ma
se stoltezza di
non
tali
sarebbero, secondo
le
le profezie:
v. 20).
le
Non
seguite la moltitudine.
1225.
1226.
Non
356
Chi V ha detto?
[i 227-1 231]
savie parole
vanno
un
1227.
On donne
pas
COS nelle
dove
L'
detto (
CCCLXXVIII)
On donne
uomo
assennato sa
non procedere
su
idee
il
insomma
seguire
e la sentenza dantesca
1228
Quegli
bene abbasso
Che senza
Cosi nell'un
come
nell'altro passo.
e.
(Dante, Paradiso,
XIII,
v.
115-117).
Dal medesimo
consiglio
Dante
trarremo
la frase
non ragiono.
e.
{Inferno,
II, v. 36).
e a chi
ha ormai raggiunto
1'
et
da poter curare da s
le
cose sue
diremo con
Dante me-
desimo
1230
ovvero col
Te sopra
Petrarca
:
te
corono e mitrio.
{Purgatorio,
e.
XXVII,
v. 142).
1231.
'1
merlo.
M. Laura, num.
v.
condo
Marsand, com.:
secondo
frase che
si
Mai non
si scaltrita
menzogne
di alcun altro.
[1232-1233]
Prvdenza, senno
357
Ma
potr dire
il
notissimo:
coi
versi
di
Giovenale
VI, V. 347-348):
....Sed quid custodie! ipsos
Custodes
Volendo cercare
trovarla forse in
(lib.
la fonte
potremmo
un passo
De
i
repuhlica di
Platone
stessi bi-
Ili, cap.
vono guardarsi
sogno todem
non avere
di custodia.
Nempe
prudenza male
si
concilino col
grande
artista teatrale
inglese,
DUMAS
fece dire
1233.
Et
Dumas
pre, Kean,
a.
IV,
se, 2).
61.
Be
Il
si
curato cosi
poco di rispettare
sovrani
;
la religione,
non poteva
rispettare
nemmeno
e
i
un verso
fischi del
d-
custodi?
358
Chi
r ha
detto?
[1234-1237]
1234.
La
resto,
crainte
fit
les
dieux; l'audace a
(Crbii-Lon, XerxeSt
fait les
1).
l'Ois.
a. I, se.
Del
1235.
Un
et le pre-
Federigo
to.
Grande,
Mmoires de Bran123;
debourg
(nelle
to.
I,
pag.
Vili,
197;
to.
XXIV,
XXVII,
pag.
lui
Seneca aveva
non rempublicam suam esse, sed se reipublicae e Massillon nel Petit Carme [Sermon pour le jour de l'incarnation) Ce
:
n'est pas
le
souverain, c'est la
tes
loi.
peuples.
taire.
Vous n'en
que
le
ministre et
premier dposi-
Un'
1236.
con
la
Le
il
roi
rgne
et
ne gouverne pas.
riassunse
programma
Ma Jan Zamoyski
alla
Dieta
sed
rimproverando
il
re
Sigismondo III
Rex regnai
non gubernat.
1237.
Erano
cese
Le
le
vive le roi!
quali nella vecchia monarchia frantre volte al
la
un araldo
morte del re e
av-
venimento
al
la continuit
non
quanto fossero
Le
si
udirono
:
ultima volta
alle
esequie
di
Luigi
XVIII
il
duca
d'
le
di palazzo, abbass
punta
[1238- 1 240]
Re
e principi.
Corte e nobilt
359
entro la
tomba
:
e grid
Le roi
est
Le
Prions
Dopo un breve
:
silenzio
il
bastone grid
Vive
le roi,
che ancora
il
nuovo padrone
Louvre
dalla
della Francia.
pro-
si
al
Enrico IV,
grid
lery,
:
ministri corsero
re
regina,
la
quale vedendoli
Sil-
Il
morto !
il
in
Francia
re
condo
per
il
1'
uso che
istituito
da Adriano I con
la
messa che
si
diceva
1238.
Domine, salvutn
fac
regem.
{Salmo XIX,
V. 9).
che Luigi
XIV,
ancora
diciassettenne,
alle
Ma
dessa autentica?
Molti
ne dubitano. Vedi
schichte,
IV. Aufl.
(Berlin,
1'
aggiungere che
gl' inglesi
Ei iSABETTA.
petesse a Luigi
1
N XI
pi assodato che
il
Carlo
di
famoso verso
il Temerario Giovenale:
ri-
240.
Hoc
pro ratione
[voluntas.'
1238.
Dio, salva
di
il
re.
il
voler
mio
in luogo
argomento.
36o
Chi V ha detto?
[1241-1242]
ma
come simbolo
II,
del ce-
Guglielmo
nel
impera-
pugno
un suo
ritratto
donato
al
GefiFken,
frescato la
memoria
1241.
esto.
Monaco
e nella quale,
qualunque ne
(al
sia
1'
autore, evi-
dente
niana
:
la
n.
(De legibus.
la
proclami,
gli editti e le
ordinanze
con
la
formula car
che teneva
gi le ul-
Ma
VII portavano
di frequente la
formula medesima;
il
Mas
La
^on plaisir, e
infatti
1'
antico
regime fu chiamato
la cancel-
testo pi corrente.
Mas
Latrie in
nella Bibliothque
stiene che la
XLII, 1881)
so-
sola vera
tel est
notre plaisir o
anche, pi di raro,
il tre
Ma
il
signor Ga-
Mas
dico,
LIV, 1893.
la
volont del
re.
[1243-1247]
R^
e principi.
Corte e nobilt
361
1243.
Sono
Di
monarchi
il cielo. (Metastasio, Ezio,
si
ed
essi,
prevalgono
nelle
dell* autorit
che
la
fortuna o
il
diritto divino
hanno messo
prin-
il
quale
serva
Mais
c'est
de l'arbitraire ?
d'tre prince, si
di
risponde ingenuamente:
1244.
Et quoi me
servirait-il
je ne faisais pas
de l'arbitraire?
Chivot
e
DuRU,
a. I).
Anche G. G. Belli
questi vecchi sovrani
in
un popolarissimo sonetto
intitolato
Li
di
fa dire
uno
1245.
Io so'
io,
e voi
nun
bb...,
zete
un
e...,
Sori vassalli
e molti secoli prima di lui
e zzitto.
latino
un poeta
aveva detto,
1246.
An
manus?
v.
166).
intendendo che
loro
re
le
mani lunghe
;
e quindi la giustizia
si
pu
ma
la frase
cita malizio-
Vittorio Alfieri,
1247.
il
trono.
se. 3).
IV,
altri
ci
furono, ci sono e
disse
il
Divino Poeta:
sai
1246.
Non
che
re
hanno
le
mani lunghe?
362
Chi
Vha
detto?
[1248-1252]
1248.
....Son tiranni
Che
XII,
v.
104-105).
Vincenzo Monti
lui
:
stodemo con
le
ultime parole di
1249.
Dite
ai regi
il
Che mal
ma non
1250.
tutti
si
compra
co' delitti
soglio.
a,
{Aristodemo, tragedia,
V,
se. 4).
cose
se-
il
mestiere del
re,
il
principe di
Monaco
:
in
Sardou,
proprio guastato
1251.
Ah!
le
un
re inetto,
il
e incurante del
si
pu
applicare
motteggio proverbiale di
1252.
eh'
sti.
il
Re
Travicello.
una
delle pi saporite
titolo di
ed argute
satire del
Giu-
Tommaso
Re
che in-
nocente malignit, che burro, che vita, che lingua poi, che lingua
e che stile
!
affacciano alla
memoria
le
magnifiche per
quel beato
e rapisce.
La
satira del
Re
diretta contro
Leo-
[1253-1257]
Re
e principi.
Corte e nobilt
363
poldo
1'
II,
bench
il
petentes
{Fab.,
fab.
2).
il
Re
Travicello fa
pajo con
1'
intitolata
1253.
Re
Tentenna.
Domenico Carbone
la virt di
il
che composta da
niente
il
i ottobre 1847,
ebbe
meno che
sospirato Statuto.
La
satira
tasca
ma
ebbe
il
tempo
di trangugiarlo
e fu salvo. Intanto
Re
Anche meno
(parole di
di
un Re Travicello o
un Re Tentenna saCene?-entola
mandava
1254.
Io sono
O
Ma
les plus
proches
v. 30).
[des rois.
(Rgnier, Satire XIV,
e
non
degli
scacchi!
Un
ramicello di
VII
cui nel
1428
il
ce-
avrebbe detto:
1
256.
i
ma
soliti
hanno messo
ci
in
dubbio
1'
autenticit di
abbiano
le
loro
buone
ragioni.
massima
di
Luigi XVIII: ma
sovrani,
se
tengono ad
es-
sere esatti con gli altri, tengono soprattutto a che gli altri siano
esatti
il
famoso
364
[1158-1*63]
125S. J'ai
failli
attendre.
furobabile la cosa
1259.
il
Dieu
et
mon
tempo
Cuor
con
la
m,
che lo lasd
l*
La
stemma
Ddla
hanno
influenxa che
costumi, le virt e
visi
dd
prindpe
ordinariamente cos:
1
260.
Humanos
In forma pi
un*qpistola poetica di
1
edicta valait,
quam
vita r^ents.
uniliare,
Federico
re di Prussia:
do che
questo
fio il
paese;
ma
ep. 2, v.
14).
Invece un' altra sentenxa esprme che giudice severo ddl* opere
dd
ia6o. Tutto
il
mondo
adatta all'esempio
dd
re.
dd
re,
sono puniti
^ Achivi.
263-1 206]
Re
e principi.
Corte e nobilt
365
sempre
1'
aperto biasimo, sa
1263.
come
Le
silence
du peuple
fu detto
una
XV
XVI
recitata
il
chiesa di St. -Denis. I.a stessa frase era ripetuta in un' occasione
memorabile e
glio
1*
tragica. Luigi
si
present
il
1789 all'Assemblea costituente; quando ne fu annunziato arrivo, Mirabeau prese la parola, dicendo Qu'un morne re:
fait
eh. II).
Ecco una
una regina:
1264.
altra,
corona ferrea
1265.
Trta in corona.
(Giusti, L' incoronazione,
str. 22).
si
conserva a
Monza
Duo-
un
Ma
la leg-
genda
fondamento, e
il
un
collare o
un
braccialetto,
come corona votiva, era con tutta probabilit an torquis portato da una regina
fu detta
barbara.
La corona che
popolari, e
si
ferrea per
il
la
Sono
citano di frequente,
non testualmente,
1266.
366
[1267-1268]
tratti
da uno degli
intitolato
stornelli pi conosciuti di
Francesco Dall'On-
GARO,
C'era una
volta, e scritto a
Roma
fame.
nel 1849:
C era
Che
una volta un
al sol vederli
re e
una
regina,
la
passava
lor reame.
Quando
la
Lo
Il
re diceva
mangiate pollame.
1'
ma non
Francia:
meno
Mangez de
attribuirsi,
la brioche.
La
ma
non pu
come una sciocca calunnia ha voluto far credere, a Maria Antonietta, perch essa era gi popolare nella giovent di Rousseau, quando cio la bella arciduchessa austriaca
non
liv.
Rousseau
dice
Je
me
l'on disoit
dit: Qu'ils
que
et qui
rpon-
mangent de
si
Anche
di
Giuseppe Foulon
narra,
il
Si
cette
mangera
cui
du
foin.
Attorno
ai
sovrani
si
trovano
le corti,
quelle corti di
il
Tasso
1267.
disse:
VII,
ott.
12).
il
Parrebbe
dell'
che
l si
le
tristi
passioni
umanit
non
che
:
se
il
1268.
[1269-1271]
Re
e principi.
Corte
e nobilt
367
mago Ismeno
da Pier Jacopo
Martello come
suo cane Po.
titolo di
rioso
dramma,
sono tutte
bestie,
le
Eppure le corti dovrebbero essere ben diverse se coloro che compongono si ricordassero sempre del motto della loro casta:
attribuisce al duca P.
13),
LI;
ma
di cui la
pu cercare in
una sentenza
di
Boezio [De
bonum,
majorum
all'
virtute de-
generentur
si
studino perci
Ariosto facevano
esclamare
1270.
Oh
gran bont
ott. 22).
se
si
le
amare parole
noms
les
ceux qui ne
(Maximes de La Rochefoucauld,
CXIV).
368
Chi
Vha
detto?
[1272-1274]
62.
Eegole del trattare e coiiversare
di cui
Dante
diceva
1272.
Tanto
La donna
mia, quand' ella altrui saluta, Ch'ogni lingua divien tremando muta,
gli occhi
non ardiscon
i
di guardare.
(
sonetti di
Dante
Vita
Nuova,
lu-
XXVI), che
lei,
lo scrisse
Sopra ogni
il
altra cosa
la
voce
di
e gentile
suo dire, se
XXI)
scriveva:
1273.
Ogni
Nasce nel core a chi parlar la sente; Ond' beato chi prima la vide.
Quanto
lontana questa gentilezza e amabilit naturale dal consi
un
altro
poeta prese a
1274.
bon ton ;
Si stroppia, e brontola
Pardon^ pardon.
(Giusti, // ballo,
Il
str. 13).
Giusti medesimo in
amaramente ragiona
in-
la fran-
[1275-1276]
369
chezza
alla
dell* et giovanile,
si
trattano
buona
col tu,
1275.
Qi^l ^^
quacquera
Di primo acchito!
Virt di vergine
Che
poi, stuprandosi
Co' disinganni.
Mentisce armato
D'un
Ma
cosi vuole oggi la
lei
gelato!
{Le memorie di Pisa,
str. 6).
moda,
non
si
per esempio,
un
frate
a Bernab Visconti
1276.
Qui de
tenutosi in Milano al
tempo
di
rac-
comandarsi a
ser
lui
E
:
mesil
Bernab promise
infatti fu
risposta per
un suo messo,
quale
da
lui
mandato
Il
quale
frati
guardavano
l'
un
1*
altro,
non dicevano
terra
est, si
niente,
{alltide
non quel
frate,
ad
altra rurvelletta)^
quale disse:
Qui de
de terra
partirono
ri-
al
cavaliere .
il
fa
prendere
frate,
e senza dirgli
nessuna
1*
scaldare
nn
ferro, e feglielo
mettere per
uno
370
[12 7 7- 12 79]
pi.
a stento
alquanti
d,
si
e morissi
quasi disperato
Di
tale
fatto
ebbe
col.
fatto prigioniero
{Rertan
Italicarum Scrptores,
tale Vito,
to.
XVI,
795, C.
Cfr.
anche Vi-
e nella
cronaca contem-
poranea,
neW Archivio
Storico Lo^nhardo,
1277.
come
Oh
Il
se te in
duro capitan, quando tra P arme. Sgangherando la bocca, un grido innalza Lacerator di ben costrutti orecchi, Onde a le squadre vari moti impone.... (Pak INI, Jl Mattino, v.
106-110).
Suir andare e
sul
frasi
diventate
si
comu-
usa quando
ma
l'un dietro
alle
altro o
come oggi
si
dice,
scrittori
1278.
compagnia
via.
XXIIl,
v.
1-3).
N'andavam,
Come
r
altra
:
frati
donna
bella
1279.
dea.
lib. I, v. 405).
(Virgilio, Eneide,
[1
280-1284]
371
dopo
1*
altro,
ma come andavano
gli
terra,
quasi volando.
i
Offenderei
nemmeno
per ischerzo,
che tra
(sia
le
buone regole
volo, che
1280
e
Avea
di
XXI,
v. 139).
neppur
1281.
Ruttar plebeiamente
il
giorno intero.
v.
(Parini, Il Mattino,
Il
185).
come
disse
Dante medesimo:
XXXIII,
v. 150).
1282
o come, presso
1283.
XXVII,
v. 77).
63.
Regole pratiche diverse
la
condotta
collo-
viamo
1284.
v. 6).
1284.
Non
372
[i 285-1 290J
v. 16).
Dai
basti
classici latini
il
successo a chicchessia:
X, ep.
3).
soli
commercianti:
titolo proverbiale
di
una
dute di
M. Terenzio Varrone.
La
1288.
Quod
tibi fieri
non
vis,
alteri
ne
feceris.
Lampridio
la faceva gridare
che ordin
si
Le
origini di essa
:
biblico
1289.
Quod ab
alio
oderis
fieri
tibi,
vide ne tu
v.
16).
aliquando
alteri facias.
{Libro di Tobia, cap. IV,
non
vitiatur.
1285. Siate prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe. 1286. Con la virt per guida, la fortuna per compagna. 1287. 1288.
Domani
si
fa
Non
fare
ad
te.
giammai
agli altri.
1'
utile.
[1291-1293]
373
si
trattatisti,
all'
per
Summa
G. A. Sabelli,
il
indice,
voc.
si
Utile
per
inutile.
I trattatisti, ripetendo
ditterio
medesimo,
riportano al Cortit. I,
i, costituito
:
la frase
neque
{stipulatio)
XVII,
:
il
tit.
XXIII,
17.
In
Dante
leggiamo
1291.
Poca
favilla,
v. 34).
ai piccoli
mali innanzi
incendio
si
Un
Persio {Sa-
quale dice:
La sentenza
mezzi.
coscienza
uno
Ma-
chiavelli:
bench
il
ma
su per gi esprime
medesimo concetto
guarda
al fine.
mantenere
e
il
lo Stato
da ciascuno
192.
Provvedete
al
male che
si
avanza.
374
Chi V ha detto?
[1294-1295]
Machiavelli e
e
il
Tommasini, La
I,
N. M.,
voi. I, pag. 4,
n.
parola machiavellismo.
Dopo
da
che
:
l'
ma veramente Il Busembaum
II,
nessun mo-
nella
Medulla
II:
theologi m.oralis
(lib.
VI,
tract.
VI, cap.
dubium
De
usu Matrim-onii)
il
scrive:
Cui
Laymann
nella Theol.
est finis,
moral (Monach., 1625, pars III, n. il): ad finem or(Dilingae, 1693, pag. 153):
licet
il
dinata; r Illsung
etiam
or-
Wagemann,
I,
Synops,
theol.
An
intentio boni
Non,
si
intendatur finis
ad
m,edium,.
il
permesso
il
di valersi di
cito legittimi
fine le-
deroga espressamente;
non possono
e pi fa-
sarebbe di trovare
insegnamento malvagio in
es. in quella di
altre sentenze
apparentemente pi innocenti, p.
1
Plauto:
294.
Il
Qui
volt, frangit
I,
nucem.
1,
(Curculio, a.
se.
v.
55).
proverbio:
la
mandorla
della noce,
rompe
la noce.
[1296-1298]
375
secondo
il
Kirchhofer
1
Wahrh.
u. Dichtung,
Samml.
Schweiz.
Sprichw.y Zrich,
taal,
ai servigi di
si
France-
accomiatarono da
kon del
1
Wander
765.
Questa frase
Svign,
ma
di
delle Prcieuses
del se-
non avrebbe fatto che dare forma pi Montaigne, Peu d'hommes ont este' adliv. III,
mirez
par
chap.
2),
o aile pa-
Catinat
//
faut
tre
bien hros
pour
farebbe torto
eroe
ma
cameriere.
Da un
1297.
trasse
la
Ill, fav.
le
monde
et
son pre.
1298.
Glissez, mortels,
n'appuyez pas.
il
l'ultimo verso di
poeta
Roy
(1683-1764)
una scena
di patinaggio:
Sur un mince cristal l'hiver conduit leurs pas: Le prcipice est sous la glace. Telle est de vos plaisirs la lgre surface Glissez, mortels, n'appuyez pas.
:
Il
III, se.
della
tragedia
omonima
di
Shakespeare, contiene
la trita frase:
376
Chi V ha detto?
[i 299-1
302]
1299.
una
cesi)
To
delle
come
si cita
originale
raccomandazione che
il
il
reca a
liberare
In argomento
al
modo
di condursi praticamente
a proposito,
pu
1301.
Con
.
la politica
Or
questa, or quella.
(A.
GUADAGNOLI,
//
mio
abito).
utilit,
la
prudente raccomandazione di
Massimo D'Azeglio
1302.
alla figlia:
La prima
non
ha.
tingenza
la
figliuola espresse
ai cavalli,
rammarico di
verissimo che
m'
stato
un po'duro
il
vamo
con
molto zelo, e
bene. Ma ho dovuto mettere in pratica il precetto che davo a te, quando spendevi pi del tuo assegno mensile e mi dicevi: Ma.... io compro delle cose che sono necessarie. Ed io ti rispondevo, che
la
prima
si
1299. Essere, o non essere, questo 1300. Avanti, Pietro, con giudizio.
il
[1303- 1306]
377
?ia.
Ora
io
non avendo pi
agli altri,
lo stipendio di ministro, se
;
spendessi
buoni a predicare
predica. Del resto
ci
non ho e farei come molti che sono ma non a mettere essi in pratica la
non mi dichiaro vittima per questo, e penso che sono molti che mi valgono e che stanno peggio di me. (FalSalita a Montecitorio:
della,
I pezzi
grossi,
pag.
le
III).
1303.
Pour
s'tablir
dans
ce que l'on
LVl),
Ma
soprattutto
di filosofia spic-
un aureo
libro
304. De
64.
Eeligione, Iddio
1305.
UAmor
che muove
il
(Dante, Paradiso,
cosi chiamato Iddio nell' ultimo verso della
XXXIII,
v.
145).
Divina Commedia.
:
Un
1
306.
il
minore.
378
Chi
Vha
detto?
[1307-1312]
cui si
pu ravvicinare l'emistichio:
1307.
Mens
in
agitt
molem.
lib.
(Virgilio, Eneide,
VI,
v. 727).
Pure
Dante
la
1308.
La
meno
altrove.
e.
I,
{Paradiso,
si
v. 1-3).
1309.
ma non meno
cole, se vero
antico dettato
13 10.
Maximus
in
minimis Deus.
XI,
Plinio
{Hist. Nat.,
i):
sit.
magis,
quam
in m,inimis, tota
Natura
1
m-axim-e
miranda in minim.is.
3 11
quam
hominibus.
nel Para-
V,
v. 29); e
Dante
XX,
V.
138):
131
e perci
gia,
divini, e chi
ad
essi si
appog-
1309. I
1307. Un'intelligenza muove tutta quella massa. cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annunzia le opere delle mani di lui.
13 II. Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.
Religione, Iddio
379
31 3. Si
Deus pro
Quel eh' egli dispose nella sua somma sapienza, dovr avverarsi
1314.
[A^6']
Sillaba di
Dio mai
si
cancella.
3, v.
14).
1*
affaticarsi a scrutarne le
all'
poich
Monti medesimo
cosi ci
ammonisce
131
5.
Sono
A
ed innanzi di
buio.
IV,
se. 2).
il
Metastasio
il
131 6.
Sempre
Re
dell'alte sfere
in chiari accenti,
che in mezzo
a'
venti,
tra
folgori parl.
Quanto
il
mondo
in s
s'
comprende;
intende
cel.
I).
al poeta,
quando
ci
dir che
131 7.
perigliosa, e vana.
ciel
Se dal
Cosi nlV/ssipile
musica aggiunse
38o
Chi V ha detto?
[1318-1322]
131
8.
Nel cammin di nostra vita Senza i rai del ciel cortese, Si smarrisce ogn'alma ardita,
Trema
il
cor, vacilla
le belle
il
pie.
A
Ma
compir
imprese
;
{L'Eroe Cinese,
a. I, se. 7).
Se interroghiamo
classici,
onnipotenza di Dio,
quod deus
efficere
non
possit.
n altrimenti
la
Bibbia:
1320.
Deum omne
I,
Vang, di
S.
Luca, cap.
v. 37).
Un
1321.
suscita.
Che affanna
In
ture
e che consola.
// Cinque
Maggio,
ode).
Dante
non
leggeremo come
la
il
sia inconciliabile
con
1322.
La
stende.
XVII,
v. 37-39).
1319. Nulla c' che Dio non possa fare. 1320. Imperocch nulla sar impossibile a Dio.
[1323-1325]
Religione, Iddio
381
Ma
1323.
Fede
che
ai
ai trionfi
avvezza.
// Cinque
(Manzoni,
credenti
Maggio,
ode).
ha
ispirato
il
motto
una
delle
da autore ignoto
scopo di compendiare in s
dottrine e le
:
La
si
ma,
avvicina, desso
uno
squarcio di
Natus
est
Tertulliano, De carne Christi, cap. V, che suona: Dei Filius non pudet, quia pudendum est et mor:
!
est,
proposito dei
cattolica,
parlando
1325.
Come un
Il
forte inebriato
si
Signor
risvegli.
(La Resurrezione,
inno).
Ad
il
paragone
di Cristo
con un soldato
ubriaco;
ma
la
LXXVII,
Et
excitatus est
orientale, e se
ne valse
il
Cinque
la
Signore
un
ladro, e anzi la
e' insiste
spesso e vo(I,
B. Pauli ad ThessaL
cap.
V,
1324.
Lo
382
[1326-1329]
V. 2)
Quia
dies
detto nella
(cap. Ill, V.
V Apocalisse
,
e pi oltre (cap.
XVI,
v.
15):
La
frase
1326.
Ad
A.
M. D.
la si
Canones
et decreta
Oecumenici Con-
Tridentini (1542-1560).
di preghiera musicale quella degli Ebrei nel
Esempio famoso
Mose, tragedia
lirica
musicata da G. Rossini
7)
1327.
Dal tuo
stellato soglio,
ti
Signor,
volgi a noi
tuoi
!
Piet de'
figli
Mose
la seguente
A
che
la
Queste sacre antiche piante, noi volgi il bel sembiante Senza nube e senza vel.
Norma
nel
sublime preghiera di
melodramma omonimo,
Dio
e di reli-
composto da F.
Romani
:
Abbiamo
gione con
i
i
credenti
un
sano
intelletto
Non
e
est
Deus.
v.
1).
Salmo LII,
1326.
[1330-1332]
Religione, Iddio
383
e a sostenere che
1330.
Primus
si
in orbe
Deos
fecit timor.
lib. Ili, v. 661).
(Stazio, Tehaide,
verso che
trova testualmente in
Petronio {Fragm.,
citato al n.
27, ed.
1234: La crainte
applica alla re-
les rois.
Ma
altri
Dei
gentili in
particolare
1331. Les
Neir ultimo
Dieux
s'en vont.
dei Martiri di
libro
(XXIV)
Chateaubriand, dopo
i
denti
gronda sur
le
l'amphithtre fut
les statues
des idoles
comme
autrefois Jrusalem,
une voix
il
Ho
cercato dove
si
trovasse
VI, cap.
5,
XXXI). Fra
i
gli altri
Pene
tecoste
rumore
movimento
una voce che pareva gridare a una moltitula frase test ricor-
sostituisce la seguente:
1332.
Questa
Il
frase,
ripete a indicare la
decadenza e
la
morte
di
un
racconto di
Plutarco
nel trattatello
De oraculorum
defectu.
Lo
mio
qualcuno di voi
altri
1330.
Fu
la
mondo
384
Chi V ha detto?
[1332]
stato scolaro.
la Italia
vento abbass, e
la
con direzione
di sulla
incerta,
nave
una voce
Pax, che
Tamo;
di patria, era
piloto
ma non
conosciuto
nome
dalla
volte,
mato due
non rispose
te-
udito questo,
1'
si
meglio eseguir
ordine, o
non
se
Tamo
de-
cheto cheto ;
ma
Diceva che
infatti,
arrivati a
mento
d' acqua,
Tamo
di su la
poppa con
la faccia rivolta
verso
terra annunzi,
come avea
non d'un
udito, che
Pane grande
era
morto.
Non ebbe
si
voci di sorpresa
ma
di moltissimi: e
come che
vi
la notizia fino a
Roma;
Tamo
Tiberio.
fatto
prest
premurose ricerche
eruditi, che in
Pane nato
da Mercurio e da Penelope.
Filippo \chc
il
il
Non
pas-
ser sotto silenzio che per alcuni filologi tutto questo racconto
medio evo
medico arabo
di
Cordova Ibn-Roscd,
il
detto
comunemente Averro
gran patriarca
[I333-I335]
Religione, Iddio
385
un
non
il
mai
esistito,
il
trattato
de tribus iinpostoribus ; e
frasi la
leg-
che divennero
si
quale egli
sa-
filosofi,
intendendo di
1333. Moriatur
intenzione di
parodiare
il
motto di Balaam
Ed
anche a
1'
puerorum
religio
Mahometanorum,
dicendo religione impossibile
religio
porcorum.
del
la cristiana
si
a cagione
domma
ille
masco-
ledictus Averres,
lastici,
filosofi
i
entrato
un giorno
una chiesa
cristiana, e veduti
al
fedeli
che
si
comunicavano, esclamasse:
i
Evvi
il
mondo una
setta pi
quali
mangiano
Ma
{De
illud
quo vescatur
cap.
Deum
lib. Ili,
XVI).
Si consulti sull'argomento
et
Averro
la bella
1861).
Molto
sono
:
gl* indifFerenti,
1335.
nihil
ad nos.
filosofi.
da
fanciulli;
la
maomettana, da porci.
335- Quel che sopra di noi, nulla ha che fare con noi.
25
386
Chi V ha detto?
[1336-1338]
la quale,
i),
Lattanzio
io)
ed
era
la solita risposta
di
Socrate
ogni
qualvolta
lo
interrogavano
rogabatur,
Tertulliano
nota responsio
est.
MiNUCio Felice,
Ma
ed
altri
1336.
bien, mais
nous ne nous
attribuito tanto a
che a
Bautru, l'uno
si
dei
quali
meravigliava di ve-
quale
1'
(JPi-
aux
riches. In-
vece di
Proudhon
sta
come conclusione
Dieu,
c'est sot-
tise et lchet;
mal.
Proudhon non
era da
meno
di
Voltaire, autore
del famoso:
firmava
ma
si
a Federigo
altri,
il
Grande, a Helvetius,
Marmontel
ad
fra
il
1756 e
il
1768,
fir-
mate, invece che col suo nome, o col motto citato o con
le sigle
riferiva a
il
quale a proposito
[I339-I343]
Religione, Iddio
387
1339.
Tantum
r
malorum.
il
Ma
1340.
irreligione e
:
1'
loro castigo
se vero che
Qui
in
ejus cadet.
e che:
XXVII,
v. 28).
1341.
Si stanca
il
cielo
l'
insulta.
a. Ili, se.
1).
(Metastasio, Olimpiade,
i
le
tempeste
dell'
agosto e settem-
da Filippo II
ai
danni
dell' Inghilterra.
Fu
allora coniata
una me-
onde e
la
leggenda :
in
una nota
alla
erroneamente sotto
forma,
rimasta pi conosciuta:
Deus
le
et dissipati sunt.
:
parole
Giuliano l'Apostata
narrarono eh'
il
26 giugno 363
e alcuni storici
Persiani
ecclesiastici
contro
il
dando:
Vicisti Galilcee!,
era
lui.
dispersero.
388
Chi V ha detto?
[i343]
Ges,
il
quale nella Galilea (una delle tre provincie in cui era diparte della
si
tratta di
una
fola inventata
:
invece
filosofo, anzi,
preoccui
soldati
intorno alla sua tenda e tenne loro un' elaborata concione metafisica, di cui
Ammiano
Marcellino
il
(XXV,
3)
scena,
ci
avrebbe conservato
testo,
tratti,
non
si
come
il
Gibbon suppone,
Anche
ai
Lipar-
e.
i
136-140)
il
quale scende
ed accusa apertamente
ferire
proditoriamente
1*
imperatore,
novelletta;
Ho
il
voluto
ho trovato che
B. Teo(lib.
DORETO, vescovo
cap.
20) narra
:
di
Ciro,
Ili,
manum
lilcee
[il
Ga-
et
victoriam
confessum esse,
evomuisse.
da un anonimo cristiano,
e pubblicati per la
prima
volta dal
X,
medesimo
fatto
de aere percussit
eum
Dominum Jesum
vi-
manum suam
de sanguine jactavit in
aere di-
Usque in finem, Galilaee, persequeris me et ecce superasti me: sed ego etiam te hac hora negabo, licet positus in articulo mortis. Non occorre dire che questo testo, bench 1' anonimo
cens:
Anche
il
Sozomeno
ripete
il
che poche
344" 1 347]
Religione, Iddio
389
Tutto sommato,
si
pu concludere che
1'
ateismo va messo in
lo stesso
un
canto, se
si
il
Voltaire,
1344. Si
Dieu
n'existait pas,
il
faudrait l'inventer.
l'auteur du livre
v. 22).
(Voltaire, Eptre a
Il giudizio di Voltaire (che forse s' ispir a una frase di John TiLLOTSON, Ser^non. 93: If God were, not a necessary Being of himself, he might almost seem to be made for the use and
benefit of
men)
fu accettato dagli
Robespierre
L'athisme
Ma non ebbe uguale fortuna presso gl'insorti comunardi del 1870, uno
Dieu
n'existait pas, il faudrait l'inventer.
dei quali lo parodi nel blasfema notissimo
:
Si
Dieu
existait,
il
faudrait le fusiller.
:
1345.
346.
Levemus corda
nostra
minum
tanto pi che in essa
in clos.
(Lamentazioni di Geremia, cap.
si
vuol vedere
la fonte del
1347.
Sursum corda!
al
Dominus vobiscum cui il chierico risponde Et cum spiritu prosegue Sursum corda, e il chierico; Habemus ad Dominum.
1345. Fanciulli lodate il Signore, lodate il nome del Signore. 1346. Alziamo al cielo insiem colle mani i cuori nostri al Signore.
1347. In su
i
cuori.
390
Chi V ha detto?
[1348-1350]
65.
Eisolutezza, sollecitudine,
altezza
pochezza d'animo
1348.
Dum Romse
gnatur.
consulitur,
Saguntum expu-
Tito Livio: Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur {Hist.^ lib. XXI, cap. 7), alludendo a Sagunto, citt forte della Spagna Tarraconense (ora Morviedro nel regno di Valenza), alleata dei Romani, che cinta
role di
C,
chiese soccorso a
Roma
tili
ma, mentre
Romani perdevano
misera
ogni re-
Lo
il
stesso ac-
cade a chi
proverbio
c'est
de devenir
il
d'une comdie-proverbe,
dice argutamente
si
Fournier
Grondeur
di
fece
Brueis
il
Palaprat
di
(a. I,
Alfred de Musset ne
titolo
uno
dei suoi
proverbi drammatici.
1350.
Nous
348. Mentre a
Roma
si
delibera,
Sagunto espugnata.
[135^-1354]
391
nell' operetta di
Meilhac
Halvy,
che
carabinieri, passati
nome
di carabinieri di Offenbach,
briganti
dopo
essersi annunziati
il
par
fa-
un bruit de
bottes. Giunti.... a
moso coro
les carabiniers,
des foyers,
Au
Nous
1351.
Quod
facis,
fac citius.
{Evang.
sec. S. Giov., cap.
XIII,
v. 27).
mortuos suos.
S.
v. 60).
Ed
ci
muove
che pu
dirsi
1353.
Andiam, che
muove
la via
lunga ne sospigne.
(Dante, Inferno,
e.
IV,
v. 22).
altre volte
la necessit,
1354.
la necessit gran cose insegna; Per lei fra l'armi dorme il guerriero, Per lei fra l'onde canta il nocchiero, Per lei la morte terror non ha. Fin le pi timide bestie fugaci Valor dimostrano, si fanno audaci, Quando il combattere necessit.
(MttTASTASio, Demofoonte,
a.
I,
se. 3).
fai,
i
fallo presto.
i
morti seppelliscano
loro morti.
392
[^
355-1356]
Ma
stesso
non
cos sollecitamente
la
si
risolveva
Enea
nel
dramma
dello
Metastasio,
1355.
Ecco
Non
parto,
non
con
la
resto.
quale finisce l'atto I
lido.
le vele,
(se.
tutta la strofa,
XVIII):
crudele
:
Mi
sento chiamar
intanto, confuso
Che Che
Un
1356.
nobile esempio di altezza d' animo quello di cui la meaffidata alle parole:
moria
Non
dolet.
(da
imperatore Clau-
42
1'
dell'
E. V.),
la
e di
animo pi che
esempio,
virile,
vedendo
il
con
gli tolse il
pugnale di mano,
a morte, e glielo
restitu dicendogli
Il fatto
narrato da Pli-
nio Secondo
al
in
una
Prseclarum
quidem
Marziale
in
uno
dei suoi
epigrammi
(lib. I,
ep.
14);
Dione Cassio
(lib.
LX,
cap. 16)
:
e in Zonara
(lib.
XI, cap.
9),
cosi riferite
Hai
(invece di Ilatxe),
o% Xyo).
1356.
Non
duole.
[1357]
393
gli
indugi e
le
irresolutezze
Giulio Ce-
{p
esto).
ma
la
invece con
l'
impera-
anche dal testo greco della medesima frase presso Plutarco, Vita
di Cesare, 32 e Vita di Pompeo, 60 'Avs^^cp0(O xoog. Dal fatto medesimo nacque 1' altra frase proverbiale, passare il Ru:
dopo
l'
anno 695
Roma
il
(o in
quel torno)
per
passaggio di Cesare,
mut
nome
e anche letto. Per. cui, per potere stabilire veramente quale fosse
il
il
acque
di
confine fra
comuni
di
Cesena e
Tre fiumi
il
contendevano
onore di essere
il
Fiumicino
Uso
nel Riminese.
l'
antico
nome
Urgone scendendo dal monte di Strigara corre fino alle Montiano per l' altra parte, a un antico corso
;
d' acqua,
(anzich a sinistra
come
il
fa oggi) e unitosi
prima
alla
Rigossa e
al
Ponte
di
Savignano scendesse
mare.
La
1357.
Il
dado gettato
(<ruvero.
Si getti
il
dado).
394
[1358-1359]
mazzo insieme
alle
dizione,
all'
offesa fatta
casa Amidei,
rompendo
pi vogliono la morte di
i
Mosca Lamberti disse, che chi pensava assai cose, non ne concludeva mai alcuna, dicendo quella trista e nota sentenza: Cosa fatta capo ha {M.a.chia.\e\\, Istororenti'ne, lib. II,
potessero seguire,
il
cap. 3).
lib.
cos
pi succintamente
il
V, cap. 38):
stando
che
vota,
modo
il
do-
man
Mosca
ha;
Questo
il
dovea ammazzare,
e cos fu fatto.
Ma-
Mosca non
un proverbio gi comune e noto a' suoi tempi. Anche Dante cit la maledetta parola di Mosca
canto
Xi.^ Inferno,
XXVIII,
Che
v.
fu
107, aggiungendo:
il
la
gente tosca.
noto
1359.
Acqua
il
alle corde.
si
ammira
San Pieil
e che
Roma, dopo
Nuova.
Il
ordine di Sisto
dall' architetto
Domenico Fontana
di
Como.
mezzo
mano
a inalzarlo
mezzo
di
140
cavalli e
[1360]
395
il
editto, che
ninno, fuori degli operai, sotto pena della vita potesse durante
r operazione
pito
il
:
il
minimo
certo
stre-
Nondimeno
Bresca
le
di
di bastimento genovese,
si
vedendo che
monolite,
pericolo,
non curando
che
il
la
Acqua
alle corde,
sapendo
canape bagnato
il
ristringe e
si
non
indugi a seguire
riusc felicemente.
provvidenziale avvertimento, e
operazione
Il
dal Papa:
una
primo reggimento
sua bastimento
suoi discenfe-
denti di provvedere
race
il
territorio di
San Remo,
Domenica
dell'
Olivo.
Onde
tutti gli
anni a
e la piccola citt di e
San
Roma Remo
un
leone.
Errano
corde
s'
incendiavano per
attrito
il
la
quella che
ho esposta. Vedansi
Basilica
Dizionario di eru-
XXV,
XLVIII,
Esempio
famosa frase:
1
come disse di s medesimo Vittorio Alfieri, ma non nella Vita, come comunemente si crede, bens nella notissima Lettera responsiva a Ranieri de' Calsabigi, scritta da Siena a d 6 settembre 1783.
L'Alfiri, narrandogli
la
Torino
stesso,
396
Chi
Vha
detto?
[1361-1362]
di divenir tale.
volli, e volli
Da
il
sempre,
fortissimamente
volli.
La
nella
Vale
fieri
la
come modello
singolare
forza
di volont, la
novissima
dell'Alfieri
la
un degenerato, un
la
dimostrarne
gli
volont debolissima,
impulsivit incosciente
gnetti de Martiis
Vedansi
studi di G. Antonini e L.
ser.
cito,
Co-
nel voi.
XXXV,
:
2%
Le
le
azioni psichiche
imperversano
impulsivi scoppianti
come uragano
minante.
Ha
un
bel
ripetere
ecc.
volle fortissimamente,
[Op.
p.
140).
L'uomo
precetto virgiliano:
1361.
Spes
sibi
quisque.
{ViKGiLio, Eneide,
lib.
XI,
v.
309).
Questo
chiamerebbero
1362. Self-help.
con uno di quei neologismi che
liberamente e volentieri.
zese
gli
scrittori inglesi
formano cosi
Samuel Smiles
libro,
(n. nel
non ne
fu addirittura
l'inventore,
titolo di
un suo
ai
fa-
moso
la storia degli
gradi in tutti
rami
dell'
umana
attivit,
in tutte le lingue.
[1363-1366]
397
E
e
questa
si
animo
gli pre-
elevato chi riposa sulle proprie forze, chi aspira a cose alte e belle,
non
si
parano,
come suona
il
verso del
Petrarca:
cai
1363.
del vulgo
mi
ne
di fortuna.
fuggita; so-
il
Mestica).
Di un uomo
siffatto
1364
Se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto
Assai
lo loda, e
pi lo loderebbe.
{Paradiso,
e.
VI, v 140-142).
Ed
era costui
Romeo
di
di
l'
ingratitudine del
la
conte
Raimondo
fortuna
Ma
la
vera storia.
il
ceva Cicerone:
1365.
Et
cap.
I,
2).
Ecco invece
gli
uomini
di
animo
pusillo,
1366.
....
Coloro
Che
pi sotto
dice:
altri ci
contraddica.
398
Chi V ha detto?
[1367-1370]
1367.
A
Sono costoro
Dio spiacenti ed
i
a'
nemici
sui.
poltroni e
vili,
che
Dante
presso chiama:
ed
ai quali si
pu applicare
il
verso del
Pete arca:
1368.
Gente, a cui
si
v. 57).
Son.
XXXIV
e
(v.
al
in morte
di
del-
ediz.
Mestica),
Lucret.,
De
primo dice
num. 826):
E
il
secondo:
Mortua
videnti.
in
Bibbia promette
eterna beatitudine
stato applicato
un
a citazioni satiriche
quoniam ipsorum
v.
3.
regnum
caelorum.
(Evang. di S. Matteo, cap. V, S. Luca, cap. VI, v. 20.
-
Ma
i
il
coloro che
amano
una
di cuore la povert
gli sciocchi
il
o minchioni
Anche questa
dunque
mente.
Costoro assomigliano
al
1370.
Rusticus expectat
dum
defluat amnis.
lib,
I,
(Orazio, Epistolae,
ep. 2, v. 42).
1369. Beati i poveri di spirito, perch il regno dei 1370. Il contadino aspetta che il fiume passi.
cieli
per loro.
[1371-1373]
399
il
le
ma
il
fiume
labiticr,
poeta,
omne
volubilis
aevum.
il
pi volte
duca
FRANCESCO de la Rochefoucauld
(
nelle sue
Maxi-
mes morales
CCCCXLV):
1371.
La
oppose
la vertu
que
le vice.
Uno
(nato verso
Niccol Machiavelli
le
rivolse
il
noto
epigramma (d
9,
la lezione
1372.
La
L'anima and
:
Va
altri
bambini.
il
ingiusto torni
con-
1373-
I^i
costui
Leopoldo
II,
granduca
di
guenti versi:
Il
Che, per
la
Co' tribunali e co' catasti annaspa; E bench snervi i popoli col sonno,
Quando
si
il
nonno,
Qualcosa raspa.
Ma
egli,
come
re e
come
italiano,
aveva soltanto
la
colpa di
ri-
Giacomo
400
Chi V ha detto?
[1374-1378]
1374.
Di viltade
Siam
La mancanza
gliere
fatti
esempio
ad Angelo Mai).
di ardire e di franchezza,
anche persone
Dante
1375.
Dunque che ?
Perch tanta vilt nel core ailette? Perch ardire e franchezza non hai?
{Inferno,
e.
II,
v.
121-123).
1376.
Perch l'animo tuo tanto s'impiglia, Disse il maestro, che 1' andare allenti ? Che ti fa ci che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti Sta come torre ferma, che non crolla Giammai la cima per soffiar de' venti.
;
{.Purgatorio,
e.
V,
v. 10-15).
ed
il
Petrarca
indica lo stato di
animo
di
un
irresoluto
1377.
Da me
son
fatti
[Cantone
condo
canz. Ili
cio
dizione di animo
sotto
applica pure
appellativo
egli
recava in
difesa
1'
delle
opinioni anti-
uomo
[1378]
401
libero arbitrio, se
1'
sibile,
Come
infatti scegliere
fra
il
quali
nome
lui,
di
sofisma, che
ci
mostra un
da
fra
una misura
di
avena e un
Ma
si
dire
lui fatto,
uomo
:
non quello
degli ani-
con
Tennemann
{Histoire
de la philosophie,
sia stato
Vili,
part.)
immaginato dagli
Ed
ugual-
fra le
ci
mostra Bu-
braccia di
Giovanna
di pru-
Bello, e
morte cui
i
la
denza,
un sacco
grazie
nella
Senna.
nell* asino
famoso,
della re-
fra le
dama
di lei e
compagna
di dissolutezze.
Ma
storiella di ri-
Del resto
il
dilemma
di
storia
2, 13),
Aristotile
(Ilspi
oupavo,
il
so-
Summa
1'
theologi,
vi
pars I secundae,
Alighieri
D* un modo, prima si morria di fame, Che liber uomo 1' un recasse a' denti. Si si starebbe un agno intra due brame Di fieri lupi, egualmente temendo; Si si starebbe un cane intra due dame,
26
402
Oli P ha detto?
379-1380]
Vedansi anche
(v.
versi di
Ovidio
nel lib.
delle
Metamorfosi
164-166):
Tigris ut, auditis diversa valle
duorum
ardet utroque.
mere
Sanit, malattie
1379.
Mens sana
in corpore sano.
(Giovenale,
Sat.
X,
v. 356).
l'
umana
e la pre-
Notissimo rimasto,
fra
ai profani,
seguente
Samuele Hahnemann
non der Heilku7tst
(di
cui la
il
prin-
formulato con-
uno
1'
altro
furon
gi
Stahl
(in
Jo. Hummelii,
Comment,
trattato
ma
egualmente l'uno
del
un
capitolo
d'
Ippocrate
svolto
il
1379. Mente sana in corpo sano. 1380. I simili si curino con i simili.
[1381-1383]
Sanit, malattie
403
simili,
e allora
si
si
guariscono con
contrarii.
Benjamin Franklin, La
il
titolo
si
Giovanni Wesley,
1381.
titolo di
Regimen
sa-
le
condo
le
Roberto duca
di
Normandia
circa
il
1055
P^'*
Edoardo III
autore, e
non
molto fondata
Giovanni
tra-
DA Milano
dizionale e
parti
pi credibile che
si tratti
di
una compilazione
mnemonica,
di autori e
possono
risalire al ix secolo.
i
Comunque
pi noti, secondo
De Renzi
(v.
19-20).
manus.
(V.
125).
1382. Se
ti
mancano
le
mani.
404
Cht V ha detto?
[1384-1390]
1384.
Sex horis dormire sat est juvenique senique. Septem vix pigro, nulli concedimus octo.
(V,
129-130).
1385.
Ut
sis
nocte
cna
brevis.
(V.
195).
1386. Post
\o
cnam
stabis,
1387. Inter
prandendum
sit
saepe
parumque biben[dum.
(V. 214).
1388. Caseus
ille
1389.
Non Argus, largus, non Matusalem, Madalena, Non Petrus, Lazarus, caseus iste bonus.
(v.
404 405).
La
il
formaggio
la pietra,
come Lazzaro
resuscitato.
704).
1384. Dormire sei ore sufficiente s per un giovane come per un vecchio concederemo a stento sette ore a un pigro,
:
otto a nessuno.
1386.
1385. Se vuoi essere leggiero di notte, fa' corta cena. Dopo cena riposa, o fa' appena un miglio (ovvero cammina
di lento passo).
1388.
Il cacio
il
buono
se lo dai
1389. Se
non come Argo, ma largo, non come Matusalem, ma come Maddalena, non come Pietro, ma come Lazzaro, allora sar buono.
cacio sar
la ruta,
perch rischiara
la vista.
391-1393]
Sanit, malattie
405
affine,
due
la
a indicare
uno
virile
degli
:
umori pi
perfetti e
pi vitali secrti
dall'
organismo
1391.
Sangue
perfetto,
si
beve
Dall'assetate vene, e
rimane
e.
XXV,
v. 37-39).
altra
:
malore
1392
V,
v.
142).
67.
Sapere, studio, ignoranza
Cicerone nel
De
Oratore,
Senofonte
narrano che
oro
sette sapienti,
un giorno
il
motto
ipsum
altri
(cfr.
Cicer., Tusculan.,
spartano, a
I,
gli
Chilone
Talete
milesio, a
Solone,
prese
all'oracolo
stesso di Apollo, fu
come sentenza discesa dal cielo. come fondamento della sua filosofia, e anche Giovenale {Satira XI, v. 27):
poi ripetuto da poeti e filosofi
Socrate fra
altri la
406
Chi
V ha
detto?
[1394-^398]
Ugualmente Charron
prefazione del
1394.
La
l'homme
c'est
l'homme.
Pope
of
La
che
(1733
ep. 2,
scrisse:
mankind
man.
timor di Dio
(su di che
Chamfort
c'est
la
causticamente osserva
la
L'criture a dit
;
que
le
commencement de
que
moi,
je crois
crainte
des
a
hommes
) ;
tanto
Orazio
il
quanto
Dante ammoniscono
non
umana
dice
:
ha voluto imporle;
primo
1396.
Quid
:
sit
futurum
eras,
fuge quserere.
lib. I,
(Orazio, Odi,
e pi oltre
od.
9,
v.
13).
1397.
e
1'
Nec
:
omnia.
(Ivi, lib.
IV, od.
4,
V. 22).
altro
umana
gente, al quia.
{Purgatorio,
e.
III. v. 37).
come sono,
non indagatene
materia di fede,
le
Fu
altri
detto da Dante in
ma
estende anche ad
argomenti.
di questi vincoli
Tuttavia
la scienza
e innalza
un inno
al
1395. Il timor di Dio il fondamento di ogni sapienza. 1396. Rifuggi dall' indagare quel che avverr domani. 1397. N concesso di sapere tutto.
[1399-14^3]
407
ad assaggiare
:
promettendo loro
^^
malum.
5).
dii,
scientes
bonum
et
poeta inneggia
1400.
Salute, o Satana,
o ribellione,
o forza vindice
della ragione!
{Inno a Satana, di Enotrio cio Giosu Carducci).
Romano,
Sciogliendo
volte
si
trovata in contrasto
di sa-
pere, che
Dante
chiam:
1401.
La
sete naturai che mai non sazia, Se non con l'acqua onde la femminetta Samaritana domand la grazia.
(Purgatorio,
e.
XXI,
v.
1-3).
e di cui
l'
origine fu
disse
1402.
La meraviglia
Dell'ignoranza
figlia,
E
E
si
madre
del saper.
(Temistocle,
a. I, se.
I).
sentenza virgiliana:
1399. Sarete come Dei, conoscitori del bene e del male. 1403. Felice chi pot conoscere le cagioni delle cose.
4o8
Chi V ha detto?
[1404-1408]
Ma r apprendere
che
ci
soltanto
non basta
occorre qualcosa di pi
dice
Dante
1404.
....Non fa scienza
Senza
lo ritenere,
avere inteso.
(Paradiso,
e.
V,
v. 41-42).
la
precetto di
Cicerone:
nisi earn exerceas.
(Calo major,
6).
1405.
Memoria minuitur,
La memoria
difetto,
si
trovi in
manca
uomo una
la
sicura guida
mancanza
memoria, secondo
maliziosa osservazione di
un noto pen-
satore francese:
1406.
Tout
L.XXX1X).
adagio latino
1407.
Non
VII,
esse,
non
inulta,
ovvero da quella
i, 59): Multa magis quam multorum leformanda mens. Sono di Dante anche le due citazioni seguenti che non di rado ricorrono nel comune parlare ove si discorra di cose che al sapere
Quintiliano (X,
ctone
e allo studiare
si
appartengono
1408.
XV,
v. 85).
1405.
La memoria diminuisce,
se
non
[cio
la tieni in
esercizio.
1407.
Non
molte cose,
ma molto
profondamente].
[1409-14 2]
409
1409.
Tornate a riveder
li
vostri
liti:
;
Non
vi mettete in pelago
che
forse,
L'acqua che
II,
v.
7).
Il
Seneca
14 10.
da cui
Il
si
il
giovane:
discunt.
anche
la frase pi fa
al
il
ma
paese
lo sa la
Germania,
quale
41
idee svolte
Peschel
in
un
Dos Ausland
Duca di Wellington, il vincitore di Waterloo, avrebbe detto The battle of Waterloo was won in the playing fields of Eton (Will. Fraser, Words on Wellington, p. 139), intendendo di
i
dire che
citazioni
dovuti
alle
eser-
ginnastiche che ne
rinforzano
le
giovani generazioni:
di
un
La
battaglia di
Sadowa
prussiano.
4IO
Chi V ha detto?
[1412-1414]
gli
esercizi
Lo
definito da
Arnaldo Fusinato
14 12.
....Studente
Vuol
C'
dire
Un
tal
il
maestro
gli
Dante
semplici parole:
413
Vagliami il lungo studio e il grande amore Che mi ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro e il mio autore Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile che mi ha fatto onore.
:
{Inferno,
e.
I,
v.
83-87).
sequiosamente
14;
Seneca,
le altre locuzioni,
Ma-
gister dixit, che erano gi proverbiali presso gli antichi (vedi p. es.
I, 5, io,
quos ferunt,
si
27),
ma
furono cer-
Il
Fiorentino nel
Manuale di
scrive di
Averro,,
quale, se
non
fu
si
il
primo a tradurre
il
com-
diceva, fu
pi grande
soleva ripor-
commentatori arabi
Prima
di
commentare
ei
tare intero o
compendiato
dixit;
il
sempre
donde
[1415-^41^]
411
la scuola,
si
non basta
a formare la
mente
Seneca
il
giovane che
14 15.
Non
vitse
La nota sentenza
ament meminisse
HNAULT,
periti.
di epigrafe al suo
Abrg chronologique
il
con-
da due
i
versi del
Pope
che sono
seguenti:
if
Content,
hence
th'
The
learn' d reflect
di
^^W Andria
Terenzio
I,
sc. 3, v.
194),
il
servo
Davo
141
il
7.
enigma
della
Sfinge.
141
8.
sancta simplicitas
Huss
nel 141 5,
(o
quando attendendo
altri
secondo
una vecchie-
rella)
sulle
fiamme un
altro
pezzo di legno.
nostro vizio d'imparare pi alla scuola che nella vita. 141 5. 14 16. Imparino gl'ignoranti, e godano i dotti di rinfrescare le loro cognizioni.
141
7.
14 18.
santa semplicit!
412
Chi
Vha
detto?
[1419-1422]
68.
Saviezza, pazzia
l'opinione del
Petrarca
Adam
sont en majorit.
(Cas. Delavigne, ptre sur la question: L'tude fait-elle le bonheur dans toutes les situations de la vie?).
Ma
1421.
Quand
tout le
monde
tort,
tout le
monde
I, se.
3).
[a raison.
(La Chausse, La Gouvernante,
a.
che
Il
1422.
buon senso
ma
Manzoni
{Promessi Sposi, ca
XXXII)
gente
di
savia....
fatto
troppo
savio
quando
tutti
sentono del matto, perch non accada quel che capit a quel1'
il
Gozzi
nell' Osservatore,
cervello a tutti, e ci
guadagn
di esser
chiuso in manicomio.
[1423-1426]
Saviezza, pazzia
413
In senso analogo,
ma non
identico, consigli
uno
scettico filo-
meno
sia,
poich:
1423. C'est
Questo era da
che dir
si
dirsi in
notissimo
1424.
Quos
{p
ma
questione. Certo che nessuno dei poeti latini dell' et felice scrisse
(lib. II,
ma
in prosa: Ita
se res
ed ugualmente Publilio Siro {Mimi, ed. Ribbeck, n. 490) Stultum facit Fortuna, quem vult perdere. Ma la fonte rimasta ancora ignota, se pure non un frammento di un ignoto tragico greco
citato in
uno
1425.
dice
Quse
nelle
te
dementia cepit?
(IT,
Virgilio
Egloghe
v.
potremo
dirlo
perduto
il
ben dell'
intelletto.
1426.
Aver perduto
il
ben
dell'intelletto.
:
Noi Siam venuti al luogo ov' io t'ho detto Che tu vedrai le genti dolorose Ch* anno perduto il ben dell' intelletto.
(Dante, Inferno,
e.
Ili, v,
16-18).
1424. Giove {o Dio) toglie il senno a coloro ch'egli vuol perdere. 1425. Quale pazzia ti prese?
414
Chi V ha detto?
[1427-1430]
Ma
il
hen dell'
intelletto,
e l'intuizione di
Dio
(cfr.
,
V,
dist.
49 A; Thom.
-^-
Aquin., Su7nm.
cap.
il
theol.
art.
1,2,3;
Gi^v-
XVII,
si
V. 3; e
Dante
)
;
Il
Vero
Bene
dello intelletto
samente
A. chi nella
versi
1427.
Duca de La Rochefoucauld, dai quali parrebbe resultasse che a tempo e luogo un granellin di pazzia non guasta ed io credo eh' egli non abbia tutti i torti.
Tuttavia, ecco qua due pensieri del
:
1428.
Qui
pas
si
sage qu'il
croit.
La Rochefoucauld,
CCIX).
1429. Il arrive quelquefois des accidents dans la vie, d'o il faut tre un peu fou, pour se
bien
tirer.
(/t;/,
cccx).
1430.
sentenza
Semel
la
in
anno
licet insanire.
ma non
annuali
molto
feste
diversamente scrisse
Seneca
ci
:
dove parla
delle
De
superstitione,
oggi smarrito,
ma De
tato
di cui S.
Agostino
VI, io
civitate Dei,
Huic tamen
furori
certum tempus
est.
anno insanire.
lo stesso
Seneca nel
trat-
De
tranquillitate animi,
XVII, io:
Nam sive
est-',
Gracco poeta
il
poeta greco
riferisce
Menandro
(frag.
1428.
Una
il
ecc.
415
69.
Schiettezza, verit, bugia, simulazione,
ipocrisia, adulazione
la
1431.
Ex
XII, vers.
34).
la parola
1'
uomo
il
cui
cuore ricolmo
1'
1432.
La
dguiser sa pense.
I
Mmoires
sta
per esempio
quale
Das Buch Le Grand, XV) V attribuisce a Fouch, condivide col Duca di Dino l'onore di molte fra queste
come Carlo Matharel de Fienne che
Harel,
cite
On
spirituels et
mordants.
En
gnral,
il
avait l'habitude
nalits sur le
et accepts
comme
et
gens
d'esprit.
si
Il
prta longtemps
M. de Talleyrand
l'a
ce
mot devenu
nous
,
le
clbre:
La
Il
revendiqu depuis,
Invece
il
lui restituons
avec empressement.
motto non
ne di
1431.
Quando
il
cuore pieno,
la
bocca parla.
4i6
Chi
r ha
detto?
[HSS-HS^]
XVII: Le
dirsi di
scrisse {Dialogues,
la
chapon
poularde)
Ils
ne se servent de
autoriser leurs injustices, et n' employ ent les paroles que potir d-
>>
In ogni
modo anche
per parodiare
la risposta di
se.
:
force di Molire,
VI La parole
y
pour
expliquer sa pensee)
il
concetto restava
altri molti,
:
prima di
stici
lui,
per tacere di
(IV,
20),
aveva detto
et celat et indicat
idem.
Nondimeno
di dire
il
un
guastare
fatti suoi,
sempre
la verit
al
1433di
Vitam impendere
verbo dantesco:
vero.
il
Giovenale
motto
di
G. G.
Rousseau, uniamo
1434.
La
il
verit nulla
menzogna
(Dant, Inferno,
e
frodi. e. XX,
v. 99).
avremo
La
verit
pu
dirsi
modo da
Orazio
si
domanda:
1435.
sat.
1,
v. 24-25).
ma comunque
la si dica, la verit
sempre quella:
1436. Veritas in
omnem
sui
dem
est.
1433. Spendere la vita per la verit. 1435. Che cosa vieta di dire la verit sotto forma ridente? 1436. La verit sempre la stessa in ogni sua parte.
ecc.
417
e
1* l'
non vuole
essere alterata,
fin
nemmeno
1437.
On
ce qu'on exagre.
a. I, se.
1).
Pur troppo
dire che:
la
verit
non
suol
1438.
Obsequium amicos,
all'
Veritas
odium
a. I, se.
parit.
1,
(Terenzio, Andria,
v. 68).
motto caro
lini,
Aretino,
il
onore; e
Fontenelle argutamente
diceva:
ma
main,
me
vrir
Per
pour
arte del
mulare, ben
Roma,
tale era ai
tempi di Giovenale,
quale
si
domanda:
1440.
nescio.
Tuttavia
uomo
sincero
e leale
rifugge
dalla
menzogna anche
dicesi
dei
crucci, poich
1441.
Amicus
Plato, sed
magis amica
Veritas.
il
di cui la fonte
quale nel
XL,
1438.
1440.
La condiscendenza genera gli amici, la verit genera Che cosa far a Roma? Non so mentire.
l'odio.
1441.
27
Amo
Platone,
ma amo
di pi la verit,
4i8
Chi V ha detto?
[144 2- 1444]
trad. jsX'^ovi.^x^
Dialoghi di Platone
voi,
Roma, 188 1,
pag. 306)
Per
se
mi date
siero di Socrate,
ma
assai
il
La forma
Am-
monio,
scrisse
:
cpiXo [isv
SwxpxTj, XX cptXxpa
-^
anche
tes,
cit:
Amicus Socradi
un equivoco
che nel
in tale
Don
Quijote
(to,
II,
Cervantes, medesima
amicus
Martin LuPlato,
tero
nel trattato
De
Amicus
Socrates,
1442.
On
aux vivants: on ne
lettre
doit
la vrit.
sur dipe, in
n.).
(Voltaire, Premire
lettera, poi-
La
verit
non
si
cimiteri, poich
1443.
Non
Senza
scrive nel
iscrizione.
2)
il
Mementojno
(str.
zogne de'
1444.
Lasciate
il
prossimo
Morire in pace,
O O O
parolai,
epigrafai,
vendi-lacrime
Sciupa-solai.
[ 1 445" ^449]
419
La forma
1445.
la frase fu imitata
(a.
da Vincenzo
Monti
stodemo
II,
se.
7)
1446.
cos
Petrarca
Mestica,
che
str.
nella
Canzone ai Grandi
d'Italia
(XVI
dell' ed.
4) dice:
1447.
Non
1448. J'appelle
un chat un
chat, et
Relet un fripon.
(Satire,
l,
57).
verso. Carlo Rolet, cui egli dava cos francamente del furfante,
era procuratore al parlamento,
uomo
universalmente odiato
il
ma
molto
fiero,
coraggio di attaccarlo a
sospetti di lui,
sostituito
aveva
un
altro
nome,
lo ristabili
ma
fece
un
al
htelier
du pays
Blaisois.
ci fosse
Ma
al-
che per
un
bergatore che
si
chiamava Rolet,
poeta, che
la
seccante faccenda.
il
Che
per
il
la sincerit sia
Salmista
quale
1449.
^^^^^^
cxv,
v. 2).
1449. Tutti
420
[1450-1454]
1450.
ci
Non
sempre d'accordo
il
labbro e
Siroe, a.
il
I,
core.
se. 6).
(Metastasio,
1451. Se,
come
non
s'
il
viso, si
mostrasse
il
e.
core.
XIX,
ott. 2).
Ma
gi le
la
commedia
dell'
immortale Goldoni
del
se.
4),
al
come
egli
Ignorante
sono
non capisce
a sordo, e applaudisce
1453. Mentez,
si
mes
amis, mentez.
e le parole
attribuisce a
Voltaire,
sono
il
infatti di lui,
ma non
significato
impudente
mostrano
di esser
di avere.
Si tratta invece
ch'egli
l'autore della
commedia
Mais
si
mes amis,
1454.
Se non vero
ben trovato.
anche
i
cini,
e quale,
scono.
Non
e
se
ne conosce
altri
supposta dal
Bchmann
sioni del
da
che
la
Don Quijote non regge. Nei Marmi di Anton Francesco Doni (di cui la prima ediz. del 1552) si legge nel Ragionamento Quarto
in l,
(ediz. di Firenze,
non mi
se
non
vero,
egli
stato
un
ecc.
421
bel trovato.
ferire
Il
Ma
io
il
Doni non
una
frase gi proverbiale ai
tempi suoi.
trala
dirsi
le
1455.
Mendacem memorer
(Quintiliano,
(a.
esse oportere.
Instit. orai., lib.
IV,
2,
91).
IV,
se. 5) trasse
il
verso:
1456.
Ognuno vede
Machiavelli
modo,
la
XVIII), legittimando,
si
in
un
certo
studiano di parere
ma
1457.
Venerabile Impostura.
meno che
anche
lei
meno
l'ipocrisia,
bench
ci
sia
chi voglia
giustificare
dicendo che
un hommage que
le vice
rend la vertu.
(La Rochefoucauld, Maximes,
e
CCXVIII).
1459.
Nos
vices dguiss.
massima che
egli
alle
delle
Reflexions ou sentences et
1678).
Ma
maximes morales fatte lui vivente (1675, queste sono cavillosit di un ingegno che si compiace
il
nei sofismi, e
che
l'
ipocrisia fu
sempre in odio
422
[1460-1463]
Dio
e agli uomini. Il
Nazareno
la
la invettiva:
460.
et Pharisaei hypocritae
quia
v. 25).
1461.
et illa
non omittere.
v.
Vang-, di S.
S.
23 -
Farisei ipocriti,
quali
pagavano
le
dell'
all'
giustizia,
la
misericordia e
La
motteggio fiorentino:
si
da bene.
era solito dire che
ci
Qui
in Firenze
il
canonico
Michele Dati
santo e
il
sono assai
che fanno
il
devoto,
ma
internamente
altri. (Dati,
Ma
dono
ci
sono molte
altre forme,
il
meno
la nostra coscienza e
vie'
ren-
pi complesse
quel che
1460. Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, poich rassomigliate a sepolcri imbiancati, che di fuori appaiono belli, ma di dentro sono pieni di ossa di morti, e di ogni sporcizia.
1461. Queste cose era d' iiopo di
fare, e quelle
non omettere.
ecc.
423
frase di
rese pubblica
il
Van-
C' dunque
suggerito al
transazione con
gli
:
Gran
Re
le
parole
une messe.
attribuite
la risolu-
La cotironne vaut bien tine messe, e vengono Enrico IV, che le avrebbe pronunziate quando prese
zione di abiurare.
gire
Ma
una
la
frase cos
imprudente
dopo
morte di
il
lui,
da alcune parole
dall'
le
suo fedele
ministro,
duca di Rosny,
de l'Accotiche. Tuttavia, se
scerebbe che
la
leva una messa nel 1593, oggi dagli economisti stimata rap-
presentare
un valore
di otto miliardi.
i
Francesi
amano
ripetere la frase
famosa
1465.
Vous m'en
direz tant.
alla regina
Maria Leczinska
to.
(d.
de 1823,
Ili, p.
:
no)
Et
diil
aprs tout, ce n'est pas qu'il et t impossible que les circonstances m'eussent
sait cette
et,
comme
Ma
Memorial
et cor-
IX;
il
1883,
Terrasson
fiero rim-
brotto contro
signore romane,
le
mu-
morbosa
un processo
e di turpitudini:
424
Chi V ha detto?
[1466-1469]
1466.
Ma
Siete
moderne
L'Aretino e
(Carducci,
nelle
il
Loiola.
Rime
nuove).
Anche
risposta
di coscienza pi
elastica,
i
e di
stomaco pi
forte
era
latini
era
passata in proverbio la
1467.
Non omnibus
lib.
dormio.
VII,
epist.
24).
Plutarco
il
XVI,
gli
occhi
:
accorse che
un servo
gli
Disgraziato,
non
sai
la
C' finalmente
l'ironico plauso:
1468.
Questi due versi sono nel ritornello del Brindisi di Girella, una
delle migliori poesie di
1469.
Auguri
di Cicerone.
gli
uni degli
al-
ma
infatti
autem
illud Catonis
24)
dice
Vetus
mirari
se aiebat,
quad non riderei haruspex, haruspicem cutn vidisset. Nota che Cicerone nel De Natura Deorum (lib. I, 26) ripete lo stesso
1467.
Non dormo
per
tutti.
ecc.
425
menzione
di Catone,
con
le
seguenti parole:
quod vos
dell'
;>
impostura
adulazione, contro
Que
Sono
di
le
puisse faire
aux
omonima
Racine
IV,
se.
6).
Di questo
vizio,
immuni, se vera
1471.
On
La Rochefoucauld,
libero che
CXJLVI).
prostituito
Ecco invece
la
le
parole di
un uomo
non ha
sua musa
all'
ma
:
1'
ha
1472.
Manzoni,
// Cinque
Maggio,
ode).
affini,
ecco
raccolta del
duca Francesco de
La Rochefoucauld
1613, m. 1680):
1473.
La
ne fait pas tant de bien dans le monde, que ses apparences y font de mal.
vrit
(
LXIV).
1474.
plus bel-
tous les
ccccix).
1475.
On
n'est jamais
l'on a,
si
que
que par
que
^g
l'on
af-
fecte d'avoir.
cxxxiv,.
426
Chi V ha detto?
[1476-1479]
1476.
d'tre
naturel que
^^
l'envie de le paratre.
ccccxxxi).
di
1477.
ridicole se
Leopardi, Pensieri,
70.
Scienze e lettere, poesia, eloquenza e musica
1478.
Non
in solo
verbo,
Vang, di S. Matteo, cap. IV, Deuteron., cap. Vili, v. 3, e cap. IV, V. 4).
v. 4
cfr.
S.
Luca,
la risposta di
Ges
al
pane
sassi.
Non
fame
fisica col
ma
occorre anche
pane del-
intelligenza, e questo
non pu
vita
meditazione, lo studio.
conforto per
l'
La
1479.
Otium
sine litteris
mors
est et
hominis vivi
3^, 3).
sepultura.
^^^^^^^^ ^^.^,^
1478.
Non
di solo
ma
di
qualunque cosa,
lettere,
[1480-1482]
427
l'
veramente
le
sono
la
uomo pu
dedicare
non siano
la
pi lucrosa, infatti:
s sterile
1480.
Nessuna professione
delle lettere.
come
quella
(il
XXIX)
il
di
Giacomo Leopardi,
tanto
crede che
dell'
ha di pi prezioso, cio
aspetta onore e lucro,
l'
non
sia
opera
dell'
Alfonso Karr
1481.
La
Alfonso Karr scrisse nel numero delle Gupes del marzo 1841
On
s'occupe beaucoup,
la
Chambre
Il
et
dans
les
journaux, de
dj,
y a quelques annes
mme
sujet,
- j'avais pro-
pos une
loi,
loi,
le voici,
rpond tout:
Article unique:
La proprit
littraire
est
une proprit,
Ail'
uomo
di lettere
pu capitare anche
di peggio, per
esempio
di sentirsi dire
come
della
Giudea
ad insav. 24).
niam convertunt.
{.Atti
degli Apost.,
e.
XXVI,
1482.
Tu
sei
pazzo, Paolo;
il
molto studio
ti
ha condotto
alla
pazzia.
428
[1483-1484]
la
studi.
Chi non
ha sentito
1483.
La Rpublique
il
Lavoisier,
condannato a morte
sal
il
altri
27 fermiers gnraux,
biografie
Lavoisier,
che
l'
illustre
chi-
mico, dopo
abbia risposto
vants
Dumas,
per quel
{Un mot
che
il
che
la frase inventata e
primo a metterla
mesi dopo
Grgoire
zione
il
Conven-
24 frimaio anno
morte di Lavoisier.
la frase,
De omni
re scibili et
quibusdam
il
aliis.
la
Roma
novecento
ebraici
gomento. La
XI
ad omnis
scihihs inri-
port
il
titolo
inesattamente de
aliis.
scherzo et de quibusdam,
omni re La frase
scibili,
si
vi aggiunse per
cita
anche cos:
De omnibus
T484. Di tutte
le
rebus et quibusdam
aliis.
cose che
si
altre.
[1485-1488]
429
genre est
fu detto
petit.
una volta
Angelica Catalani
(i
782-1849). Vedi
33.
Holtei,
IV
il
Ma
anche
il
non
sbagliato
eclettismo di
Voltaire,
les
^
i486.
Tous
le
genre
un momento
:
di
malumore contro
il
critico
Jou-
Tous
les
le
gendre ennuyeux.
precetto oraziano
1487.
Sumite materiam
vinous.
aequam
v. 38-39).
se
non vuole
esporsi ad
un insuccesso
sicuro, tentando
un sog-
dirla ancora
1488.
Lecta
potenter.... res.
(Orazio, Arte poetica,
v. 40).
interpretarsi a spropoci-
il
tato
della
Roma
Letteraria
X,
n.
11- 12):
il
L'avparticipio
1*
errore
non
soltanto dei
mezzanamente
colti,
ma
anche
Mi
ricordo che
quando
il
Lambruschini
alle vostre
le
proprie forze.
430
Chi V ha detto?
[1489-1492]
pubblicava
e del
suoi Dialoghi
suW istruzione, mi
che
il
ci volle
del bello
buono per
il
fargli capire
non
teria
era
madeve
;
intendere
argomento
scelto
secondo
le
non
gomento. In
belli, e si
tale errore
pu vedere nel
pag.
186) .
i
Soltanto
prediletti delle
Muse,
e le intelligenze elette
possono
1489.
....Degna
Di poema chiarissimo
(Petrarca, Trionfo
della quale frase
della
l'
e d'istoria.
Morte, canto
del
I,
v. 35-36).
una reminiscenza
altra
Tasso, molto
simile
1490.
Di poema dignissima
(Gerusalemme
il
liberata,
32).
Tale, secondo
Tasso,
la
memoria
di
tanti
cantare epicamente
fra loro fu pari alla
scoperta del
dell' ar-
Nuovo Mondo
gomento
ma
ninno
grandezza
liano e straniero,
le
si
obbligan
Muse
vero che
se. 2).
volume
si
hanno
tanti e cosi
grandi esempi.
1492.
pensava
style est
Le
il
style c'est
conte di
l'homme.
il
Buffon,
l'Acadmie
[i493 '496]
ecc.
431
nel 1752 (Vedi Recueil de l'Acad. des Sciences, 1753, pag. 337).
poich
si
parla di
stile,
il
nuovo
stile
che inaugurato da
Dante Alighieri
rinascimento
:
1493.
....
Io
mi
SO
un
che,
quando
Amor mi
Che
cio, io
spira, noto,
ed a quel modo
e.
XXIV,
v.
52-54).
miei
sentimenti, e
il
come
essi
mi dettano,
1494.
vale a dire della
Dolce
stil
nuovo.
e.
(Dante, Purgatorio,
XXIV,
v. 55).
fiorentina, capitanata
da
Dante, e illustrata da Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Dino Frescobaldi, Gianni Alfani.
proposito di questo
stil
nuovo
si
ri-
cordi anche
il
Petrarca:
'1
1495.
Tra
lo stil de'
moderni e
sermon
prisco.
com.: S' Amore o Morte non da qualche stroppio; son. XXXII nell'ed. Mestica).
1496.
il
Il
pi bel
fior
ne coglie.
primo
fiorentina
Accademia
li-
insegna
del
Buratto sul
ma non
vi
si
vede
il
motto,
il
il
quale,
dopo
ari
di
14 marzo 1590;
il
M. Laura,
la
che
secondo
'^
il
Marsand
Esso pu
num. Vili,
nell* ediz.
Mestica
X,
che comincia Poi che per mio destino. L' emistichio citato nel
^rso 36.
applicarsi a chi sa trarre abilmente
ma
one-
gemme
ma non
al plagiario,
per
il
la
citazione francese:
432
Chi V ha detto?
[149 7- 1 500]
497. Je reprends
la
mon bien
partout o je le trouve.
Era
scusa che
Molire
Se
si
Voltaire,
pag.
13-14),
Cyrano avrebbe
circoli di
preso
il
ibi vindico.
Ai
plagiari
comuni piace
di lui,
Molire, citando
la frase
ma
correggendola sensibilmente:
/e prends
Non
rit;
Orazio che
25-26):
:
si
sono
seguenti
tratti
dW Arte poetica
(v.
1498.
Obscurus
BoiLEAU
fio.
Divina
antichi,
1'
un ume, che
poeta:
1499. Est deus in nobis, agitante calescimus ilio. Impetus hic sacrae semina mentis habet.
(Ovidio, Fasti,
lib,
VI,
v, 5 6).
muove
1'
uomo
a parlare in
non
il
1500.
Aut
Mi
insanit
facit.
1498.
1499.
Divino spirto in noi; per lui movente Vita godiam: l'estro, onde anch'io mi accendo. Semi contien della divina mente.
(Trad, di G. B. Bianchi).
1500.
L'uomo
o diventa pazzo o
fa dei versi.
[1501-1504]
433
Ovvero
se
il
manca
genio
....
si
natura negai,
1501.
v. 79).
e ci
tanto di rado, se
se
poeti
1502.
Genus
dunque
:
irritabile
vatum.
(Epistole,
lib. II,
ep. 2, v. 102).
Irritabile
non
di
stesso
Orazio
1503.
Omnibus hoc Vitium est cantoribus, inter amcos Ut nunquam inducant animum cantare rogati, Injussi nunquam dsistant.
(Satire, lib.
I,
sat. 3, v. 1-3).
Ma
Non ha
soltanto lo scopo
di dilettare,
ma anche un
esprime
l'
1504.
Va
pu
La
al
vanto
Di lusinghevol
E
allora
l'
canto.
salubrit dell'aria, str. 22).
insegnamento che
si
anche pi ac-
1501.
1502. 1503.
La La
indignazione mi
fa poeta.
Ecco a
Pregati,
tutti
non
e*
inducano
pregati
A
28
non
Non
finiscon mai.
(Trad, di T. Gargallo).
434
[1505- 1509]
1505.
....
Il
I pi schivi allettando
ha persuaso.
e.
I,
ott. 3).
pu
sollevarsi
il
ad
altezza tale
che non a
tutti sia
dato di affer-
rarne
Dante
medesimo
lo riconosce
dicendo
1506.
Sotto
il
velame degli
versi strani!
{Inferno,
e.
IX,
v. 61-63).
il
poeta. Gi Vincenzo
Monti, presentendo
anticipazione
:
le lotte
condannava
in
....
{il)
nudo
v. 92-93).
1507.
il
Giosu Carducci,
:
si
rivol-
ideale
1508.
che
il
Tu
^o\
- \j)ensand\ - o
Giambi ed Epodi).
Nobilissima
alte
la
poesia che
s'
ispira a tali
sensi, e
degna
di
ed
veramente degna di
essere detta
1509.
....Un cantico
Che
Cos
il
forse
non morr.
della sua
il
Manzoni pensava
fallito,
lirici
hanno raggiunto
il
la celebrit
numero considerevole
CA.
Meschia in un
[151 o- 151 4]
435
si
Dante
dice della
gi
poesia di
Omero,
al n.
Virgilio,
Orazio, Ovidio e
Lucano (come
1
ho detto
....
1133):
5 1 o.
Che sovra
gli altri
IV,
v. 95-96).
un gran numero
ricordano
:
di poeti,
accetta
di cui
tutti
5 11
Auf
primo verso
di
titolo e
IX
mezzo.
E
151
eh*
versi di costoro
fra quelli
che un altro
al
di
vento.
il
Postuma
Lorenzo Stec-
chetti
Se
Olindo Guerrini).
destino di molti versi, non diverso quello di tanta
tale
commuovere.
Paolo Ferrari
;
quale sarebbe
il
ttolo
come parlava
15 14.
....Di
fiumi.
H,
s* ott. 61).
ma
ci succede di rado
invece, pi frequentemente
incontrano
precetto di
mostrano d'ignorare
il
'^'"TNTILIANO
436
Chi
Vha
detto?
[^515-1519]
15
5.
Prima
il
satirico
motteggio
516.
Parum
:
che in
lustiano
Frontone
sal-
parum.
(Catilinariuni,
5, 4).
ovvero
1
la frase attribuita
Montesquieu
precetto oraziano:
15 18.
non
:
soltanto dei
classici
greci,
ma
ai
secondo
il
dettato medievale:
15 19. Caesar
Narrano
e
infatti
Dione Cassio
una volta
latina.
Marco Pomla
ponio Marcello
replic
Tu enim Csar
sopra,
qui
non
saprei
dirlo.
Tale per
15 15. Il primo requisito dell'eloquenza la perspicuit. J516. Poca eloquenza, nessuna sapienza. 15 18. Sfogliate di notte e di giorno gli esemplari greci. 15 19. Tu, o Cesare,
non hai
autorit sopra
grammatici.
[1520-152 1]
437
1*
Sigismondo
Date operam ut
illa
sommessamente osserv
Do-
non femminino come aveva detto r imperatore, questi arditamente rispose Ego sum Rex Romanus et super grammaticam. All' incontro, MOLIRE interpret
mine, schisma est generis neutrius
:
il
parole
Il
La grammaire qui
sait regenter
jusqu'aux
rois.
A indicare
il
surde o contradittorie
si
suole citare
detto latino
1520.
compiace-
vano
gli antichi.
Placido,
attribuita
MEDE.
Si dice anche:
152
1.
ma
Varrone
latratu
nel trattato
De
lingtia
meno
non
ma
celando, quia
apertum
est,
e via discorrendo.
Un
altro
esempio
cennato dal
Byron:
of gold,
The age
yet
unknown,
c.
T520. In latino
il
bosco
si
non c'
luce.
438
Chi V ha detto?
L' argomento di queste etimologie troppo esilarante perch non valga a farmi perdonare una
gramma
del
De Cailly
contro
:
meno breve digressione. noto l' epiil Mnage e contro una singolare
1522.
Alfana
vient
6.'
Mais il faut avouer aussi Qu'en venant de l jusqu'ici Il a bien chang sur la route.
Molti credono inventata questa etimologia, eppure per quanto essa
paja sbalordito] a, autenticissima e
si
pu vederla nel
libro del
:
l'
istesso, e
:
arabo
al, e
dal
nome
latino eqzia
equa, eka, aka, haka, faca, facana, e per contrazione fana, e poi
coli' articolo arabo,
Alfana.
Del
resto,
anche pi meravigliosa di
ragazzo, valletto,
tutte derivate
secondo
lui....
dal
il
francese
Meno male
che
avverte
Di molte parole pu
1523.
cecidere, ca-
[dentque
l'
uso,
supremo arbitro
moderatore della
1523. Molte parole che gi caddero d'uso, rinasceranno, e molte che oggi sono in onore, cadranno.
[l 5 24-1 527]
439
1524.
....Usus
Quem
penes arbitrium
est et jus et
norma
[loquendi.
(Ivi, V. 71-72).
Il fatto
che nulla vi
ha
di
nuovo
sotto
il
sole,
n cose n
parole, ed in verit
1525.
Nullum
est
prius.
(Terenzio, Eunuchus,
e
il
Prol., v. 41).
ne
ri-
est,
in
(Orazio, Epistole,
ep. 6, v. 24),
fratelli
Volpi a
le
all'
A
tutti
ma
di cui pochi
sanno
la fonte
1527.
suis.
di
di
Venosa,
vissuto secondo
altri
la
sec.
(i
xv, secondo
si
assai prima,
212-1250); e
De
Paulino
et
Nomine
Polla vocor quia poUeo mori bus Conveniunt rebus nomina saepe suis.
nell* ediz.
Du
la legge
la
regola
del
lin-
Non
si
non
1526. Tutto ci che sotto terra, torner alla luce col tempo. 1527. Spesso i nomi sono appropriati alle cose cui appartengono.
440
Chi V ha detto?
[1528-1532]
Venosa, ed.
di
Seneca
1528.
Omnis
Dante
:
quella di
Dio quasi
l'
nipote.
e.
{Inferno,
XI,
v. 105),
come
il
Virgilio dice a
fa
il
Dante
poich
come
di
;
maestro
discepolo
figlia
ed essendo
natura quasi
dirsi
figlia
della natura,
pu
nipote di Dio
formola:
Victor Cousin
critica letteraria,
(cfi*.
Menendez
pag. 161,
y Pelayo, Hist, de
pag.
IV, vol.
II,
Roma,
i
1895,
godono
comunione con
poeti
Per
la
l'
hanno
in
uggia, ricorder
motto di Fontenelle:
1532. Sonate,
que
me veux
tu?
Carlo X. Non
cose egli
certamente la esclamazione di
un
intelligente di
capito nulla,
il
giuoco, le
donne e
la
:
musica.
Ma
egli si
la frase
1528. Tutte
153 1. Ai
sono un'imitazione della natura. sempre concessa giusta osare qualunque cosa.
le arti
pittori e ai poeti fu
libert di
[l 533-1 535]
Scienze e
lettere, poesia,
ecc.
441
1533.
La musique
mais
le
plus
Teofilo Gauthier,
il
quale
franchi.
tutti
i
V Album Nadar, che Millaud compr per diecimila la musica fosse comune a
....Victor
Hugo
fuit
principalement l'opra et
mme
les
orgues
aussi bien
XV,
le
d'harmonieuse m-
du
cdre, je
la
dois
avouer que
grincement d'une
ou
celui
de
me
font exactement le
mme
in
menti di malumore:
molti
e
altri
si
V Albertus, XLIV.
La musica
cordare
1'
madre
del canto
:
ri-
emistichio virgiliano
1534.
Amant
alterna Camoenae.
(Virgilio, Egloga
III, v. 59).
Petrarca
nel verso
1535-
Povera e nuda
vai, Filosofia.
{Rime sopra vari argomenti^ son. I secondo la numer. del Marsand, coni.: La gola e V sonno e V oziose piume ; son. VII secondo
il
Mestica).
1'
aneddoto, con-
De Sade
I, p.
1534. Le
Muse amano
canti alterni.
442
Chi
Vha
detto?
[1536]
la strada
un
filosofo assai
il
male in
ar-
grid: Povera e
nuda
ecc.,
:
cui
filosofo
continuando
la citazione,
rispose opportunamente
Dice
il
la turba al vii
gua-
dagno
intesa)
Ren Descartes
l'
(I, 7
e io).
:
filosofia cartesiana
Discotirs de la
rai-
Le
origini di questa sentenza potrebbero trovarsi nel ciceroest cogitare [Tuscul. ucsst.^ cap.
niano Vivere
in
V,
38) e soprattutto
un passaggio
scis
dei Soliloqui di S.
te nosse,
te esse?
- A.
Scio.
R. Simplicem
?
te sentis
an multiplicem?
veri te scis
A. Nescio. - R. Cogitare
est cogitare te. -
- A. Scio. -
R. Ergo verum
cap.
I).
A. Verum.
Ma
sua
il
filosofia,
stiniana, che forse gli era nota solo imperfettamente. Infatti egli
con il passo
Vous
saint
Augustin auquel
l'ai t lire
mon
trouve vritatre....
sert
pour prouver
soi est si
la certitude
de notre
simple et
si
naturelle inf-
rer
la
qu'on
sum
1'
il
che
si
ma
special-
vel,
quod item
est, cogito
[1537-1540]
443
tazione di
Wiesbaden
nel 1890.
il
Un
una
Emanuele Kant,
:
creatore di
Grundlegung
dei
Methaphysik der
Sitten, di cui la
la storia,
Cicerone aveva una grande e giustificata considerazione per che in un luogo egli chiama:
temporum, lux
veri-
nun,^ 3,^,
tia vetustatis.
(pi spesso si
cita
^^p
vit;
una
memori
via
essa
quam
natus
sis
Ugo Foscolo
le
ne raccomandava
lo studio
ai
giovani italiani
con
famose parole:
XV,
verso
egli dice
n pi errori da evitare, n pi virt che vi facciano n pi grandi anime, degne di essere liberate
dall'
rispettare,
obblivione da
1537. Imperativo categorico. 1538. La storia testimonio dei tempi, luce della verit, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell'antichit.
1539. Ignorare quel che sia accaduto prima che tu sia nato, vuol
dire esser
sempre
fanciullo.
444
Chi V ha detto?
[i54i-i543]
si
la
memoria
condo
lui
Invece Voltaire
que
le
malheurs.
{L'ingnu, histoire vritable, chap. X).
Non
molto diversamente
ch.
3
:
il
Gibbon
follies,
nel Decline
is,
and fall of
little
the
Rom. Empire,
the register
History which
indeed,
m.ore than
of the crimes,
Anche
Alboino
poich
il
Prati verso
si
la fine di
1542.
1543. Io
Questa
non credo
alla geografia.
bocche di molti come attribuita
al principe
Onorato Castani
1'
di
Teano,
la
neta
il
quale
rende pi singolare,
Ma
attribuzione maligna
non
il
regge,
il
Duca Michelangelo,
fargli
Mi
ma
io
Del resto
venerando Duca,
patriotta illustre,
a molte cose
come
tutti
moderna
glottologia, e
nemmeno
all'archeologia.
Ove sono
nota
diede occasione ad una dissertazione eruditissima; egli rideva volentieri degli infallibili,
ovunque ne incontrasse;
e per pi di
un
[i
544*^545]
445
1544. L'aritmetica
non
un'opinione.
deputato di Caa
lasciare
il
tutti attribuita al
Bernardino Grimaldi.
Finanze dopo
la
il
Questi, costretto
crisi
portafogli delle
ministeriale
la
del
novem-
bre 1879,
crisi,
La prima
Camera ed
al paese....
La seconda
che per
me
tutte le opinioni
sono
rispettabili,
ma
{Atti
Par-
Sess.
1878-79, voi.
X,
8707).
Ma
il
se
il
Grimaldi ebbe
fu
il
primo autore ne
che
la disse
quando
egli era
che voleva
1*
fare
;
alla
tesemente mi assicura
illustre
uomo
ed anche stampato da
storiche
71.
Sollievo, riposo
A chi conduce
1545.
vita
la
speranza
un onorato
riposo,
Otium cum
dignitate.
1
iii
9, 21).
44^
Chi V ha detto?
[^546-1547]
Ma
ci
sono molti,
fatica
la cui vita
un continuo
conoscano mai
alcuna;
Melibeo
1546.
Deus nobis
haec otia
fecit.
I,
(Virgilio, Ecloga
v.
6).
il
tempo
la
morts
tait
un adieu qu'on
aux choses de
terre, surtout
et la fortune.
JJ An-
thologie
mme
fit
peut-tre,
on
fit
un
distique
latin, lui-
mme
lui,
il
en
du
joli
chteau de Lirias, o
tait
las
venu
s'enterrer.
Dbner
(Paris,
1864-72, voi.
II,
p.
io),
lib.
in latino se
romanzo
lib.
di
Le Sage come
:
IX, cap. X
seguente
in fine) e ine-
sattamente
riferita dal
Fournier
la
1547.
Sat
La
si
me
Insistisi Indite
dififerisce
nnnc
alios.
sol-
da quella gi data
Indite
e
si
nunc
alios,
accosta pi esattamente
originale greco,
trova invece
riQ
Mmoires
di
Casanova
IV, cap. 9,
ne parla come
del signor
nelle Notes
1546. Iddio ci dette questi ozi. 1547. Trovai il porto. Addio, speranza, addio, fortuna; stanza mi avete ingannato, ora ingannate altri.
abba-
548-1 549]
Sollievo^
riposo
447
con
la loro storia e
coni
Sept.
La
distico quella di
Luigi Alamanni
Speme
Schernite
548.
se-
fra
neghittosi
certo Be-
IV, v. 106-135).
[loc.
cit.,
Dante
la
beffarda apostrofe
114):
1549.
Mentre
che nel
(to.
i
....Or
va su
tu,
che
se'
valente.
il
solo
sec. xiv,
Commento
pag. 74,
Fanfani
II,
Bologna,
parla
Questo Becolli
pi pigro
la
uomo che
egli
fosse mai;
venia
a sedere, et mai
non
si
voleva
ire
Sedendo
gli
mai pi savio
Ho
ma
la
sentenza
in questa
l'
ho
come
448
Cht
V ha
detto?
[i
550-1 55 1]
tante altre,
possa acquistare
attiva;
la
dalla vita
che siano
sempre da
la vita
contemplativa
come
lar-
gamente
a Nicomaco,
lib.
X,
cap. 7 e nella
Metafisica,
Egiziani,
i
deve
numerosi sacerdoti.
Un
550.
mondo
si
trova
sempre nella quiete dei campi, cosi decantata da Orazio nei versi:
1
O rus, quando
ego
te
adspiciam quandoque
!
[licebit.
et iner-
[tibus horis
obli via vitae!
VI,
v. 60-62).
Il
Pindemonte
il
Numi,
ameni,
1
alla
musa
del romanticismo:
55
Pindemonte, La Melanconia,
Poesie campestri,
str. 4).
tra
an-
suoi, secondo
1550.
fra
libri
degli antichi, ora nel sonno, ora con le ore d'ozio, obliare
[1552- 1555]
Sollievo, riposo
449
1552
Come
v. 22-24).
le
il
sonno
ri:
1553-
Ma
il
sol gi celasi;
;
re.
di
V. Alfieri,
a. Ili,
scena 4.
1554.
Natale, inno).
72.
Speranza,
disperazione
1555-
Ma
servi d'alimento
desir.
a.
I,
Al credulo
Cosi
il
(Metastasig, Demetrio,
Metastasio
si
se.
15).
29
450
Chi V ha detto?
[^556-1557]
Citazioni adatte per coloro che serbano qualche fiducia nell* avvenire, sarebbero
il
non
dispe-
rano
et inve-
1557 J^ atans
Il
mon
lo
anstre.
mostra
la
ortografia,
che modernail
mente
mon
astre;
ma
fu verso
1843 che
Carlo Alberto
leazzi), la
sigillo del
riproduceva un antico
di
Ame-
deo VI,
il
^54 ^ tav.
:
XIV,
n. 76.
Nel
medaglia sta
1'
effigie del re
nel rovescio
un leone
omero e avente zampe un' aquila. Intorno, i busti di Dante, di Galileo, di Raffaello, di Colombo, coi loro nomi intramezzati da palme, e la leggenda le atans mo: anstre. Questa medaglia, che poteva essere interpretata come un cauto invito agli Italiani, non fu molto
sedente, armato di galea calata, con scudo sull'
tra le
diflfusa,
sebbene posteriormente
il
monum.
il
Eman.
I)
ne pubblicasse
il
ficato.
un dispaccio
al conte
di Vienna,
to.
29 maggio 1846.
VII, pag. 229-230,
italiani,
to.
I,
Vedansi
Mmoires de Metternich,
r opera
di
pag. 659 e la Storia di Carlo Alberto e del suo regno, di Lic. Cap-
[i
558-1560]
speranza, disperazione
451
un
serpe. Il marchese
Costa de Beauregard
La
jeunesse
du
roi Charles-Albert,
un
sigillo
pu a sua posta
mia speme
sec.
il
(Petrarca, Sonetto in morte di M, Laura, num. LIX sec. il Marsand, num. LXVII
Mestica,
1).
verso al
ecc.,
donne
et del
mal
francioso,
una
delle pi facete
Mantova
1559.
Ili, v. 9).
che
se
il
r ultimo verso
cullarsi
il
Ma
nemmeno
e'
disperare di tutto
e'
le
momento
1560.
Anche
Ultima dea, fugge
la
i
speme,
sepolcri; e involve
Foscolo, /
Sepolcri, 16-18)
452
Chi
Vha
detto?
[1561-1564]
73.
Tavola, cucina, vini, altre bevande
Venus.
e assieme con
altri
(Terenzio, Eunuc,
a.
IV,
se. 5, v. 6).
Venere tremerebbero
dalla
1562
Dopo
il
ed
la
ha natura
;
malvagia e
ria,
che mai
non empie
bramosa voglia
1563.
La bocca
Quel
peccator....
XXXIII,
v. 1-2).
:
ed
il
famoso verso
1564.
Poscia pi che
il
dolor pot
{Inferno,
e.
il
digiuno.
v.
XXXIII,
75).
col quale
si
chiude
il
terribile e pietoso
Pi
non
ma-
da Paride,
si
combatt
critici
al
perduto
[1564]
453
Dante
1868,
I,
pag 673-687).
Ma
proposte di questo
la
pi
ma medium
di Dante,
straordinario, dallo....
un contemporaneo
il
in
presenza di Eugeio
Checchi,
numero
Ecco
Il
Ugolino) contro
morte,
domato
:
prosegue
Checchi
Mi
a contrasto,
quali, cio
il
come due
dolore e
il
il
digiuno,
uno
1'
dei
conte Ugolino, e
altro,
ossia
il
digiuno, lo spenge
mi parve
il
mi pare che
il
la rottura,
digiuno e
la
Il
dolore
non concorreva
triva....
ricordo che
1'
amico
dell' Istituto
Superiore di Firenze,
gli
Ne
fu colpito
afferm
una
Ma
uno o due
al
celebre
Anthelme de Brillat-Savarin
du
della Physiologie
il
IV
XV:
454
Chi V ha detto?
[1565-1568]
1565. Dis-moi ce
que tu manges;
je te dirai ce
que tu
1566.
es.
On
Al primo
due aforismi
alla
si
ispir
Lodovico Feuerbach,
.
Der Mensch
ist
was
er isst.
memoria
ist
col er
was
Pure notissimo
cedono l'opera
(i
quali pre-
citata)
il
XX:
le
temps
qu'il est
Ma
soltanto la fame,
ma
anche
la sete,
1568. L'appetit
vient
en mangeant, disoyt
la soif s'en
liv.
I,
An-
gest on
Mans;
va en beuvant.
cap, V).
(Rabelais, Gargantua,
Cos
rette
la
ma
le edizioni scor-
qui
si
Girolamo
le
Piangeste di
Com-
quindi
l'
autore del
motto non
Amyot, vescovo
il
di Auxerre, che
IX
la
ohib!
si
fratres,
bibite,
i
[1569-157*^]
455
1569.
I pensier
Cos Frajjcesco
scana, di cui del resto molti altri versi sono rimasti vivi nella
me-
classico
Quanto errando, oh quanto va Nel cercar la verit Chi dal vin lungi si sta
!
impreca
al caff,
il
Beverei prima
veleno.
Che un
Dell'
bicchier,
amaro
e rio caff.
Chi
la squallida
cervogia
Beva
il
Chi vuol gir presto sotterra; Chi vuol gir presto alla morte Le bevande usi del Norte.
e le vie' pi fiere invettive ai bevitori d* acqua
:
Chi
1'
acqua beve
riceve
Mai non
Grazie da me.
quegli altri poco pi oltre, che calzano a capello anch' oggi per
:
Che
Le
del conte di
Sgur
sostiene che
1570.
Tous
les
C'est bien
45^
[^571-^575]
Fra
versi del
Redi che ho
gi accennato,
citato
il
frasano,
come ho
classico
157
1.
In vino Veritas.
si
ritrova in gran
numero
{vulgoque Veritas
infiniti
vino
est) ; e
ad esso corrispondono
latet in
verum
Teuto,
/^/mz'^zVif(Sincer US Junior,
pag. 267).
Medulla facetiarum, Stuttgart, 1863, Anche Beniamino Franklin cosi piacevolmente di-
vag sull'argomento:
La
ils
le
vin.
Avant No
donc
les
hommes
la
n'ayant que
Ainsi
trouver
vrit.
s'garrent,
devinrent abominable-
ment mchants,
Il caff,
et ils furent
aimaient boire.
{Lettre
M.
il
Morellet).
ha nondimeno molti
fervidi
adoratori, e
uno
di costoro era
Talleyrand, che
vuoisi abbia
detto che
1572.
Le
comme
et
diable,
doux comme
:
1573.
Lo
138).
1574.
Bevendo
in fresco, e
bestemmiando
Postuma
di
Cristo.
chiusa di un celebre
Lorenzo
1575.
nel
Ma
fu l'ultimo
Pipel,
il
birbone.
il
melodramma giocoso
ovvero
portinaio di Parigi,
Raffaele Berninzone
Nel vino
sta la verit.
[1576-1577]
457
(a.
Maddalena
gli
chiede
Quanti
e lui:
Non
saprei
fu
1'
non
il
li
ho
contati
Ma
ultimo
birbone
manai
celebre perch
hanno
fatto l'applicazione....
digiuni
1576.
in os,
coinquinat homi-
quinat hominem.
{Vang, di S. Matteo, cap.
XV
v. 11).
74.
Temperanza, moderazione
1577. Est
modus in rebus: sunt certi denique fines, Quos ultra citraque nequit consistere rectum
(Orazio, Satire, Uh.
I,
sat.
1,
v. 106-107).
questo
il
Plauto
1576.
Non
1'
uomo ma
;
le cattive parole),
quee
uomo
rende immondo.
ci
non
retto di oltrepassarli,
458
Chi
Vha
detto?
[1578-1582]
1578.
{Pnulus,
a. I, sc. 2,
v. 29).
mentre Ovidio
di
ci
ha
lasciato
1'
la
via
1579.
Medio tutissimus
gemma
ovidiana, che
il
ibis.
lib. II, v.
(Metamorfosi,
137).
questa
Parini,
come vuole
la
la
tradi-
num.
dell' 11
direzione per
qualche tempo dalla fine del 1768 in avanti, per incarico del governatore Firmian, metteremo accanto
il
Pascal
ma
di cui
:
LuiGi-FiLiPPO
fece
il
dicendo
i
//
{vedi
in
udienza
gl'
im-
comandazione
fida
uomo
di stato
che
dif-
egli
vuole
solo dei ciechi e passivi strumenti della sua volont, tanto diventa
1'
ci
fanno,
ripeti-
il
1582.
Ne
quid nimis.
la si attribuiva
ad Apollo,
si
Omero, a Chilone, a
la
[158 3- 158 7]
Temperajiza, moderazione
459
I,
i,
si
come giustamente
1583.
Ce
lits,
CLIX),
A
freno
un
maximum Imperium
(Skneca
il
est.
e lo
Pseudo-Seneca
nel
trattato
De moribus
(82):
Se vincere
ipsum longe
est difficillimum,
Bis vincit qui se vincit in victoria. Discreta ne' suoi desideri era
certamente la Gilda del Rigoletto (parole di F.
sica di Verdi,
a.
I,
M. Piave, mu-
se.
1585.
Cice-
Magnum
vectigal....
parsimonia
immortales! non intelligunt
dii
sit
1
homines,
Tale
quam magnum
vectigal
parsimonia,
pastori,
di-
ceva ad Erminia:
1587
Questa greggia e 1' orticel dispensa Cibi non compri alla mia parca mensa.
(Tasso, Gerusalemme liberata,
e.
VII,
ott.
10),
460
Chi
l'
ha detto?
[1588- 1590]
pudica del
sec. xii,
Dante
ci
1588.
Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura
Che
fosse a veder pi
che la persona.
e.
{Paradiso,
XV,
v.
100-102).
In argomento di moderazione pu
l'
citarsi
Evangelo
1589. Porro
unum
est
necessarium.
S.
(Evang. di
42).
rimasto famoso per quella facezia del Piovano Arlotto che spie-
suoi parrocchiani a
ediz. Bac-
un porro per uno (Piovano Arlotto, Facezie, Firenze 1884, pag. 106); od anche il motto:
1590.
Non bramo
al tr' esca.
Il
leggera variante di
[Son, in vita di
un emistichio petrarchesco.
Mestica, com.
verso intiero
il
Marsand,
l'erba
Ch'
i'
non curo
altro
ben n bramo
altr' esca.
lo sugger
Ce-
della rosa
con l'ape,
Bar-
bra di Firenze.
1589.
Almeno uno
necessario.
[l
59 1- 1 595]
Tempo, ponderatezza,
riflessione
461
75.
riflessione
Tempo, ponderatezza,
59 1. Carpe diem,
quam minimum
(Orazio, Odi,
1'
credula postero.
lib.
I,
od. XI, v.
8).
il
tempo va via e
pi indietro.
anche Marziale:
1592.
Non est,
Vivam
v.
11-12).
'.
vive hodie.
XVI,
{Epigrammi,
ep.
come
sia instabile la
buona fortuna:
favoris.
v.
1593. Pelle
{Punica,
lib.
IV,
ci
732).
le
mostrano
fatale
ammoniscono
tito.
questi dice
1594
quegli
:
(Virgilio, Georgiche,
ep.
8,
v. 49).
non
fare
domani.
1592. Credimi, non da savio il dire: Vivr. troppo tardi: vivi oggi.
1593.
Domani
gi
Rompi gl'indugi: poco dura il grande favore della fortuna. 1594. Fugge intanto, fugge irreparabilmente il tempo. 1595 Scorre nascostamente e sparisce il fuggevole tempo.
462
Chi r ha detto?
[i
596-1600]
anche
il
1596.
Vassene
IV, v.
9).
Gl'inglesi che sono gente pratica che sa far buon uso del tempo, hanno quella massima ormai divenuta proverbiale, e nota anche
a coloro,
inglesi e
non
inglesi,
quali
non pensano ad
osservarla,
1597.
Time
is
money.
y^pvav.
Diogene Laerzio (V, 2, 40): IIoXuxsXs vcX(i)|jta slvat tv Francesco Bacone negli Essayes {Of Dispatch, 1620) dice: Time is the measure of business, as money is of wares,
il
proverbio inglese.
1598.
Le temps
di
est
un grand matre.
di
un emistichio
4):
un verso
Corneille
nel Sertorius
(a.
II,
se.
Le temps
est
un grand
matre,
il
il
Ma
non
fu
fu proprio Corneille
il
primo che
il
Certamente
cose,
egli
come
ne
non
tempo troppe
altre
disf.
Non
fu
il
scrisse:
1599.
Omnia tempus
Petrarca cantando
1600.
Passan vostri triunfi e vostre pompe, Passan le signorie, passano i regni; Ogni cosa mortai Tempo interrompe.
{Trionfo del Tempo,
v.
112-114).
1597. Il tempo danaro. 1599. Tutte le cose hanno il loro tempo, e tutte passano sotto il cielo nello spazio che loro prefisso.
[i6oi-i6o5]
Tempo, ponderatezza,
riflessione
463
il
tempo galantuomo,
galantuomini non ve
ed anche questo
n'
un conforto, poich
di
fare altrettanto
con
lui,
se
no
1601.
tempo
4).
per non
fare le cose
sempre in
la
fretta e all'
fame male
Invece tengasi
di
presente
come
giusta
Augusto,
25),
ch'egli ci:
vedono anche
incise intorno
ad alcune medaglie di
le quali
Vespasiano
(ce n'
portavano da
una parte
tichi, dell'
ncora accoppiata
al delfino,
simbolo che
tipografi Aldi
l'
unione della
Occorre
portarli in atto.
perci, a trarre veramente partito del tempo, quella savia ponderatezza, che soltanto
un
si
criterio
ma
acquista
VII, ott.
32).
Dante
:
divino
poema raccomanda
dicendo
1604.
Uomini
siate, e
V,
v. 80),
1605.
Siate, cristiani, a
muovervi pi gravi,
vi lavi.
v.
73-75).
Non
siate
464
Chi V ha detto?
[i 606-1607]
1'
la
macchia
La ponderatezza
i
quali
devono pi volte
il
Tale anche
consiglio di
Scriptures.
{Satire, lib.
I,
[sunt
sat.
X,
v.
72-73).
Gli antichi
Romani
quando oc-
l'
indovinello la-
De summo
planus, sed non ego planus in imo; Versor utrimque manu, diversa at munera fungor;
fecit.
76.
Quando
ricorrere
si
raccomanda
1'
la
suole
T607. Obbedite
ai vostri superiori,
anche se
[i6o8-i6ii]
465
che
infatti
sentenza biblica,
ma non
cosi
come
uno
la si
suol citare;
testi,
di S.
Paolo,
altro di S.
Pietro. In vero
17, dice:
I.
il
cap. XIII, V.
eis;
il
Obdite prpositis
Epistola,
secondo nella
cap. 2,
v.
18,
dice:
Servi
et m.o-
subditi estote in
destis,
omni timore
dom.inis,
Che cosa
Lui
me
nimtamen non
(
sicut
v. 39).
42):
Un
deve,
e ubbidisca chi
ma
Manzoni
(cap.
XIV), Renzo
rifocillarsi
dopo
16 10.
Comanda
del resto
chi
pu e ubbidisce
chi vuole.
Ma
161
1.
altri
due molto
affini
stereot. del
187
e anni segg.,
pag.
108):
Chi non sa fare, non sa comandare Chi non fu buon soldato, non sar buon capitano.
Se ne pu trovare una fonte classica in un passo delle Epistola:
di
5):
1608. Se possibile,
fatta
si
non
la
la
sia
tua volont,
466
[1612]
stipendiis imbuebantur,
agere
al
dum
sequuntur, adsuescerent.
proverbio,
Il
nostro
command,
nella
popolare in
grande aula
dell'Accademia Militare di
Woolwich
Come
161
di
famoso
2.
Obbedisco.
nel 1866 alla testa dei suoi
pi
gli
ritirati fino
a Trento, e
il
comandante supremo
annunciava
il
in
un ordine
si
del giorno
Tirolo italiano
ripiegava
Tirolo tedesco
il
il
gua
di otto giorni.
Il
settimana, e
dal generale
il
La Marmora
seguente telegramma
Considerazioni
quale
si
si ritirino
dal Tirolo,
modo che
le
IJ
per
le
ore
agosto
truppe da
lei di-
le frontiere
i
del Tirolo.
generale
Me-
movimenti.
il
cuore dell'Eroe,
lo storico
Forse
le
pu indovinarlo, ma affermarlo con certezza non pu. vergogne immeritate di Custoza e di Lissa la Venezia
;
accettata
dalle
il
mani
straniere
il
Trentino
da tutte
parti;
come nembo
foschi
i
fantasmi sul-
r animo
alto,
di Garibaldi e vi suscit in
tumulto
pensieri da anni
ma
si
al
tempo
stesso
un pensiero pi
uno
spettro pi terribile
ma-
un
istante, Garibaldi
non
trad
nem-
[1613-1615]
467
meno
ai
penna e rispose
Obbedisco.
La Marmora questa
sola parola:
la
campagna.
Il testo del
La Mar-
mora
precisamente questo
Ho
Garibaldi.
La risposta dell' eroe bella nel suo laconismo, ma veramente non poteva essere diversa. Che cosa aveva egli da aggiungere?
Dei vani rimpianti, delle polemiche inopportune
?
Ma
la
vera ub;
lo dice
chiaramente
Dante
in
due passi
identici della
Divina Commedia :
161 3.
si
puote
vuole, e pi
e. Ili, v.
non dimandare.
95-96 e e.
V,
v. 23-24).
anche
il
1614.
Il
La ragion
e in questa faccenda
suiti,
i
del
comando.
{Catone,
a. I, se. 2).
il
Ge-
ordine la ubbi-
dienza cieca,
Ma
Gesuiti. L'inventore fu
Francesco d'Assisi; ed
Regola
Gesuiti
non
di lui, e se
ne av-
la Vita altera di
Tommaso da
formola
si
Celano, leggenda III, 89, pag. 218. Alla lettera la trova pure nella Vita scritta da Bonaventura nel 1261,
VI, p. 758. (Vedi anche Thode, Franz von Assisi und die Anfnge der Kunst der Renaissance in Italien, pag. 40 e Mariano,
61 5. Proprio
come un cadavere.
468
Chi V ha detto?
[1616-1619]
Francesco d'Assisi ed
Antologia,
il
Nuova
a tro-
Ma
varsi,
facile
161 6.
Oderint
dum
metuant.
Officiis, lib.
I,
non pu
fare a
una sentenza
7.
latina
161
Major
e longinquo reventia.
(Tacito, Annali,
lib.
I,
cap. 47).
la
vicino,
perdono
che da lontano
che
le
lontananza e
161 8.
Quali siano
detto
da
Dante
1619.
nei versi
con parole e con mani e con cenni Reverenti mi f' le gambe e il ciglio.
(Purgatorio
e.
I,
v.
50-51).
e abbassare
gli
occhi a terra; e
il
Monti
1616.
161
7.
Mi
La
odino,
ma mi
temano.
[1620-1623J
469
1620.
Tremanti
1621.
Sotto la gramola
Del pedagogo
Curvati, schiacciati,
Rompiti
al giogo.
(Gingillino, P.
I,
str. 5).
77.
Vestire
sona.
stata
di fare
maggiore attenche
alla
al vestito
per-
Un
1622.
GuADAGNOLi,
//
mio
abito).
ma
egli
calunniava
il
alle vesti.
Ricordate
1'
1623.
Video barbam
et
pallium:
in
philosophum
IX,
2, 4),
nondum
nato da questo che
a
tali,
i
video.
(ERODE Attico,
Aulo Gellio,
filosofi antichi, e
ma
1623.
un
pallio,
ma
il
filosofo.
470
[1624-1625]
si
po-
1624. Vestili
come
Na-
Ferdinando
il
II,
nomea
!
di
le
Dunque
vestito
soverchia
animo piccolo
spiega
il
non d Marziale:
si
pen-
1625
Non bene
olet,
olet.
ep.
12, v. 4).
(lib.
v. 5)
125, v. 2):
Nec male
ma con
380.
1625.
Non
sente di
buono
[1626-1628]
471
78.
Fu sempre
mino
della virt
con
il
suo canto
Dante
1626.
non
foste a viver
come
e.
bruti,
Ma
E
XXVI,
v.
118-120).
la vita?
Non
non
vivere, ut edas.
Herennium
(sia
altri)
esso
nel
Cicerone
lib.
come meglio
si
crede,
Cornificio, od
IV, cap. 28, 39; o anche Quintiliano {Inst, orat., lib. IX, cap 3 85): Non ut edam vivo, sed ut vivam edo. Le stesse
parole dice Isidorus Hispalensis nelle Origini (II, 21, 13),
la fonte
ma
comune di questa sentenza deve forse ricercarsi in una frase di Socrate conservataci da Macrobio, da Plutarco, da Diogene Laerzio (II, 34) e da altri.
1628.
Non
si
VI, ep.
70, v.
15).
Quando
la
pena
di vivere
1627. Bisogna mangiare per vivere, non vivere per mangiare. 1628. La vita non sta nel vivere, ma nell' esser validi (ossia sani).
472
Chi
Vha
detto?
[1629-1631]
1629.
Summum
crede
nefas
animam
praeferre
[pudori,
caussas.
Giovenale
{Satire,
Vili, v. 83-84)
l'
amore
ad accettare inde-
la virt
che spinge
:
1'
uomo
il
verso di
Lucano
1630
mirando a un grande
persone
illustri
per virtuose e
una
o anche dalla
il
secolo, che
1631.
Cosi scrive
il
l'
infelice fatni-
comanda
Che
di fortuna amici
Non
crescano
tuoi
di
figli,
:
non
di vile
Timor gioco o
speme
onde
:
felici
Poich (nefando stile Di schiatta ignava e finta) Virt viva sprezziam, lodiamo
estinta.
all'
onore, e
pur di salvare
la vita,
[132-1635]
473
Non
s'
il
impone,
vita,
modo
che
1632.
Palmam
Lusus
Jortin (Vili,
20,
Ad
Ventos).
Ma
pur
Meno
sere
il
rimangono
altri
conforti, e
uno
di questi
pu
es-
1633.
Due
uomini
liberi
sulla terra
il
stemmia dei
tristi!
(Gius. Mazzini,
voi.
I,
Ma
la tranquillit della
coscienza, e allora
l'
1634
E
e
il
la santa
innocenza
al petto
e.
ignudo.
Vili, ott. 41).
il
Tasso
:
cos
bel verso
dantesco
XXVIII,
v. 117).
Dante medesimo
di dignit:
ha quest'
altra risposta
non meno
fiera e
piena
1632. Porti
la
474
Chi V ha detto
[1636-1641]
1636.
Che
e
il
la vostra miseria
non mi tange.
{Inferno,
e.
H,
v. 91-92).
Metastasio
nel Siroe
(a.
II,
se.
9)
1637.
IV,
v. 311)
1638. Conscia
Ecco
il
mens
recti
famae mendacia
:
risit.
1639.
Sonnambula
se.
(parole di
Felice Romani,
11).
1640.
La
nativa spina
Mentre sola e sicura si riposa, N gregge n pastor se le avvicina: L'aura soave e l'alba rugiadosa,
L' acqua, la terra al suo favor
s'
inchina
ott. 42).
Questa bellissima ottava dell'Ariosto, che imitata su Catullo, ode LXII, v. 39, mi fa tornare a memoria una citazione melo-
drammatica
1641.
1638.
La
coscienza retta
si
fama
{ossia delle
mendaci
[1642- 1 644]
475
il
verso di
Dante:
1642.
la
Puro e disposto a
:
(Purgatorio,
XXXIII,
v. 145).
sentenza biblica
1643.
Paolo a
(cap.
Tito, cap.
I,
v,
15).
Manzoni
il
zio
e pi calzantemente anche
quam
fdari.
Giacomo
S.
fu
di
Portogallo,
Maria in Portico nel 1456 a soli ventitr anni d'et, nel 1459 mandato, da papa Pio II, legato pontificio in Alemagna, quando
si
ammal
mori
di
una malattia
fiorentini di quel
si
attribuisce
un motto
essere sospettato
Pohus mori quam come leggendario, se non sepolcro che Antonio Roseroico,
S. Miniato al
corata
Giacomo alla chiesa di Monte presso Firenze, cappella sontuosamente deda Luca della Robbia. L'epitaffio dice:
Regia
stirps,
Insignis forma,
Cardineus
titulus,
vita,
mors juvenem
rapuit.
Ne
Vixit a.
XXV.
m. XI.
d.
X.
MCCCCLIX.
quam
fdari, era
Vedi
il
Ciacconius, Vit et res gest pont, roman., to. II, col. 990.
1643. Tutto puro per i puri. 1644. Piuttosto morire che contaminarsi.
476
Chi V ha detto?
[1645-1647]
di
Anna
di
Bretagna
Aragona,
anche di
altri,
il
per esempio re
Fer-
dinando
al
I di
re di Napoli,
quale,
gli si
avendo perdonato
era ribellato contro
per di-
come narra
il
amorose, Vinezia,
siero di clemenza,
di letame,
quam foedari,
es-
sendo
la
candore, e la puli-
lo stesso racconto
con mag-
Regno di Napoli,
con quest' impresa
lib.
XXVII,
re
istitu
un nuovo ordine
all'
punto dell'Armellino.
Ma
(
Duca de La Rochefoucauld
CCCLXVII
Il
CCCLXVIII):
soient
1645.
de leur mtier.
1646.
La
Une
La
frase:
1647.
Mentem
peccare,
non corpus;
(Tito Livio,
et,
unde conI,
il
verso
1647.
La mente
zione,
pecca,
non
ci
[1648- 1 650]
Virt,
illibatezza,
modestia
477
1648.
che
tiene
si
Benignamente d'umilt
trova in un sonetto di
pittura,
vestuta.
Dante
Vita Nova,
XXVI)
con-
una
virt accessoria
ma
79.
Vizi
1649.
Tempi
borgiani.
scritta
869
aiFari
Rega
dell' attentato
Lobbia (16 giugno 1869). Una lettera del Generale al deputato Cristiano Lobbia, datata da Caprera il 22 giugno 1869, e che fu
pubblicata, prima nella
italiani,
come
noto
L'essere divenuta
molto
si
deve
il
al
pubblicista
quale,
ma
e specialmente nelle
appendici
avida-
mente
lette.
il
Ma
come
gi fu detto a pag.
113:
1650.
tempora, o mores!
(Cicerone,
Orfl/<o
/ro Rege DeiotarOy Oratio J in Catilinai, Ver rem, cap. IV, 45).
anche Cicerone
(cfr.
VI, 3:
1650.
Ttiis verbis,
Cicero,
utendam
est: o
tempi, o costnmi!
478
[1651-1655]
res!
vizi
ciet, o,
1651.
....La
Suburra
il
Invade
Palatino....
(P.
CossA, Messalina,
della
stendeva
Esquilino e
il
vengono
palazzo a denunziargli
le
non
meno
dell' altra
regina asia-
Semiramide,
la quale,
secondo
la frase di
Dante,
1652
(confronta
Libito
f' licito
in sua legge.
{Inferno,
e.
V,
v. 56).
col Si bet,
licet,
parole di
io);
Giulia a
di
Caracalla, in
ha
la-
nome suo
:
turpe a indicare
una donna
da
perduti co-
Dante medesimo
conio.
e.
1653
Q^i
^o^ s^^
femmine da
{Inferno,
XVIII,
v. 66).
Un
altro verso di
Dante, che
il
XI,
v. 60).
Un
1655.
La
lenti nel
sangue
altrui
Vox
sanguinis....
clamt ad
me
de
terra.
stessa
immagine
Genesi,
XVIII, 20
XIX,
1655,
XXII, 23
La voce
me
dalla terra.
[1656-1659]
^^iz'^
479
corno,
V,
4.
Ne
trasse la
dommatica
versi
mnemonici:
Clamitat ad
clum vox
sodomorum,
Vox oppressorum
La
viduae, pretium
:
famulorum.
1656.
apre
il
baratro
un* altra
il
nessuno
1'
infallibile,
che anche
ma
si
pente,
mentre
1657. Septies
XXIV,
v. 16).
ammonisce come
sia
facile
rilevare e
i
biasimare
vizi altrui,
propri
1658.
Quid autem vides festucam in oculo fratris tui, et trabem in oculo tuo non vides?
(Evang. di S. Matteo, cap. VII, S. Luca, cap. VI, v. 41).
v. 3
e sul
il
giudizio ciceroniano:
al n,
197
nihil a
me alienum puto,
1656. L'abisso chiama l'abisso. 1657. Perocch sette volte cadr il giusto, e risorger: empii precipiteranno nel male. 1658. Perch vedi
1659.
il
ma
gli
fuscello nell'occhio
?
del
fratel
tuo, e
non
da
stolti
il
vedere
propri.
48o
Chi V ha detto?
[1660-1664]
Orazio:
ille
1660.
Nam
vitiis
nemo
[est,
sat, 3, v. 68-69).
prima
pietra,
ma
pi
non judicemini.
v.
1).
esagera-
zione nel fuggire un vizio per non cadere nell' eccesso contrario,
1662.
vitia, in
contraria currunt.
I,
(Satire, lib.
sat. 2, v. 24).
Un
alla
mostra
il
ammanta
troppo
pessimista
1663.
....
Prosperum ac
il
felix scelus
fur ens,
a. II, v. 251-252).
Virtus vocatur.
(Seneca
tragico, Hercules
mero
si
al
poeta
i
meno che
uno
di loro:
1664
Castum esse decet pium poetam Ipsum: versiculos nihil necesse est.
(Catullo, od. XVI,
v. 5-6).
vizi, e
Non
La
giudicate affine di
non
essere giudicati.
vizio,
1662. Gli
1663.
stolti,
mentre fuggono un
al
nome
di virt.
1664. Conviene
ma non
occorre che
siano
suoi versi.
[15-168]
Vizi
481
Marziale, che
tutti
li
vinceva
epigr.
5, v. 8).
il
l'
1666.
Scastagnmo ar
:
parla,
ma armo
dritto.
I notissimi versi
1667.
La
A A
sono
la
Non
Luigi Fiacchi
detto
il
Clasio,
lasceremo
di Scarperia (1754-1825).
il
Non
rola
con
Ambrogio
era
il
gli anni.
lano (cos chiamato perch nel luogo medesimo dove nel seicento
prestin di scansc, di cui
il
il
Manzoni
mandava
zoni
un saggio
con
la
seguente iscrizione:
Il
Ad
Di nuova
grata testimonianza
Il
presente saggio
offre
Devotamente
1665. Lascive sono
le
pagine ch'io
scrissi,
ma
la vita onesta.
ma
righiamo
diritto.
Chi V ha detto?
[i668]
Il
Manzoni
rispose cos:
non bisognoso
di fasti genealogici
Alessandro Manzoni
Solleticalo voluttuosamente
Con un
Nella gola
vanit
Due
Presenta
Duomo
all'
Ema-
epoca dei
narrati dal
Manzoni me-
desimo,
si
PARTE SECONDA
80.
Frasi d'intercalare
comune
e che
contengono
il
magten-
numero
ho
ma
sol-
sogliono ripetere pi o
meno
a pro-
ma
tanto
come
al parlatore
la fatica di crearne
una nuova, ed
in
od
curando loro
al discorso
grave come
altre,
la categoria
pi
come
altro
non faremo
pi ripetute.
Et
(Genesi, cap.
v. 3).
1669.
la
luce fu.
484
Chi
Vha
detto?
[1670-1677]
et)
Numera
Stellas, si potes.
5).
67
1.
cl,
v. 5).
1672.
Mane Thecal
le
Phares.
^^^^^.^^^^
^^^ ^^ ^
al
25^
Queste sono
convito di
si
il
non
to.
Vedansi su questo
Vili,
fr
Assyriologie, I.
Bd, 1886, pag. 414, e di G. Hoffmann Zeitschrift medesima, II. Bd, 1887, pag. 45.
nella
1673.
1674.
Ecce homo.
XIX,
v. 5).
Consummatum
est.
{Vang, di S. Giov., cap.
XIX
v. 30).
1675. Noli
Di
che
me
tangere.
^^^. ^^^
^^
^^^
non ho da
:
registrare
la frase
che secondo
il
Bchmann {Ge.
Worte, ed.
di
trae origine
Erodoto
1677.
Quod
erat
il
demonstrandum
se puoi.
il
Signore con
Non mi
toccare.
me
narrate.
678-1680]
485
Euclide
e finalmente
il
notissimo
1678.
Eureka
(Eupyjxa).
gridasse,
che Archimede (a. 287-212 av. C.) cosi quando improvvisamente, mentre stava nel bagno, intra-
vide la soluzione del problema propostogli da Gerone II re di Siracusa (che regn dal 269 al 215 av. C.) cio la vera composizione
metallica di una corona d' oro
non purissimo
il
indovinando quella
di
nome
Archimede.
si
ViTRUVio,
anche
il
lib.
IX, cap.
3.
citare
come
altri
soldato
lo
romano che
nell'espugnazione di Siracusa
(a.
sorprese tutto
uccise.
non potendone avere altra Vedi Valerio Massimo, lib. VIII, cap. 7, 7.
se
Dimenticavo un'
origine,
il
altra citazione,
:
non
greca,
almeno
di
greca
motto
{p
1680.
Nec
Non) plus
ultra.
la iscrizione
la tradizione,
confini del
ma
nessuno di
accenna all'iscrizione.
si
La
trova in Pin-
daro, che
zione non
V.
nomina, e
in alcuni
veramente accenna
dell'iscri-
oltre,
ma
anche qui
;
Nemea, od.
una
Ili,
tratta di
tradi-
1678.
1679. 1680.
Ho
Non Non
trovato.
guastare
miei circoli.
pi oltre.
486
Chi
Vha
detto?
[1681-1685]
zione posteriore
torf.,
1
(cfr.
749).
Carlo V
le
i
motto ad una
le
delle sue
parole Phis
avevano valicato
mondo
le citazioni
da autori
di
latini,
(a.
poemi
Virgilio
70
C.-19
d.
sX^C Eneide :
33).
1682.
Meminisse juvabit.
lib.
un luogo l^ Odissea
la
di
Omero
(lib.
XII,
v.
212).
La
la
animo
la li-
sentenza che
20 agosto I799
5*^)
1684.
fui.
(lib.
II, V. 5-6).
1685.
Jam proximus
Ucalegon.
ardet
(Hb.ii, v. 311312).
1681. Di tanto
momento
era
il
fondare
il
popolo di Roma.
1683. Attraverso varie avventure, e tante vicende di cose. 1684. Le quali miserrime cose io stesso vidi e in cui ebbi gran
parte.
1685. Gi ardono
le vicine
case di Ucalegonte.
[ 1 686- 1 693]
487
1686.
1687.
IV,
V.
175).
1688.
VI,
V. 258).
1689.
Manibus date
lilia
plenis.
(lib.
VI,
V. 884).
Si trova nella
commovente evocazione
(Purgatorio,
e.
di Marcello
ed pure
ri-
petuto in
Dante
XXX,
un
endecasillabo vi aggiunse
un
Manibus
La
frase
1690.
feci) in
me
(lib.
convertite
O
sta nel pietoso
Rutuli.
episodio di Niso ed Furialo. Dagli
:
[ferrum
IX, V. 427-428).
altri
poemi
ili).
1692.
Arcades ambo.
il
Ambo
1693
florentes aetatibus,
Arcades ambo.
gaudet.
{Egloga Vili,
V. 75).
piene mani.
me
i
solo che
il
feci,
volgete
il
ferro,
488
[1694-1701]
Da Orazio
poche
frasi
(a.
mi restano per
1694.
et arceo.
od.
1,
V.
1-2).
1695.
Hoc
erat in votis.
(Satire, 3ib. II, sat.
6.
v.
I).
ep.
1,
v.
100).
1697.
Non
1698. 1699.
Multa
tulit,
alsit.
cap.
1).
Le
parole di Giulio
Cesare:
annunzi in una
lettera all'
amico Aminzio
(2
la
sua
sollecita vittoria su
av.
C),
ci
sono conservate da
Plutarco
ma
secondo SvE-
TONIO
del
scritte in
di Cesare
dopo
le
guerre
Ponto.
il
1694. Disprezzo
nostri voti.
Non
Da
era questo
il
luogo.
[1702- 1 709]
489
Venendo
Alighieri,
agli autori
il
Dante
media
ci
citato in
abbondanza:
1702.
Limbo.
1703.
Non ragioniam
di lor, riia
guarda e passa.
e.
{Inferno,
Ili, v. 51).
1704
Lo
dice
IV,
v.
102).
Dante
di s
quando
Omero,
Orazio, Ovidio,
Lucano e
Virgilio.
1705
Vili,
v.
34).
alla
memoria un aneddoto
della
significato
non
Con
questa frase
infatti l'Alighieri
Inferno,
non intende
la
che
narra
seguente.
i
egli era
valessono
Un
xv
motto
al
secondo la tradiz. e
ice 28,
n. 7).
1706.
Uomini fummo, ed
or
sem
fatti sterpi.
e.
{Inferno,
XIII, v. 37).
1707.
1708.
La
via lunga, e
il
cammino
(Inferno,
e.
le stelle.
XXXIV,
te
ti
e.
v. 139).
ciba.
v. 25).
(Paradiso,
X,
490
Chi V ha detto?
17 10. Incipit
Vita Nova.
dell' Ali-
ghieri:
alla
quale poco
dice
:
potrebbe leggere,
Vita
;
si
trova
una rubrica,
la
quale
traslato a indicare
Nova ma si usano comunemente in senso mutamento radicale di cose, di stato, di vita. Da Francesco Petrarca (1304- 13 74) non trarremo ora che
incipit
il
noto verso
1.
171
Intendami chi
po', ch'i'
{Canzone in
ruita
il
secondo
XI
secondo
il
Mestica;
v. 17).
che
fa
trovata la chiave,
ma
Il
tuttora incerto
anche
il
soggetto
della
canzone medesima.
verso medesimo
si
e.
XLIII,
ott.
5).
Quest'ultimo poeta
versi
14 74- t 533)
:
ha pure
lasciato
fra
suoi
famoso
il
seguente
XXVIII,
ott. 2).
le
donne
poema
la lubrica istoria
narrata dal-
oste a
Rodomonte
la
dispregio
dandone
Un
Turpino, o Tyla'
Reims
tempi di Car-
vili, e nella
Chanson
ma
la
Orlando che a
Qualche citazione di pi ce
la
mente
all'
Ariosto
ma
pi
popolare
Torquato Tasso
1710. Comincia
la vita
nuova.
[i7i3"i7i8]
491
17 13
si
neghi.
(e. II,
Ott. 52).
Aladino che
Innocenti
li
assolvo, e rei
17 14. Io ver
Ott. 94).
l'
infrut-
Ma
una reminiscenza
del
Pe-
trarca
il
:
(comincia
XVII fra quelli sopra varj argomenti Quanto pi disiose V ali spando, ed il son. CVIII
da
man manca,
e'
17 15.
Sommessi
Rotti singulti, e
17 16.
Ili, V. 6).
Diversi aspetti in
un confusi
e misti.
(e.
IV,
V.
5).
17 17.
La
XII,
Ott. 67).
Vita con
1*
donna
lungamente amata.
17 18.
l'altro
(e.
matura.
XVI,
Ott. 10).
492
Chi V ha detto?
[1719-1721]
7 19.
Et ego
in Arcadia.
del pittore
scritto in
un quadro
Colonna
in
Roma,
lo
citato,
tengono un teschio e
il
guardano attentamente
che fu
ripetuto
sotto
al teschio si legge
motto
da Nicola
Poussin
si
in
uno
le migliori del
Pussino,
ammira oggi
al
Duca
Devonshire
il
e riprodotta a bassorilievo
Lo-
Roma.
motto nel suo poemetto Les
Delille
Jardins :
Et moi aussi
je fus pasteur
dans l'Arcadie.
Anche
Schiller,
appropriarono, introdu-
Bchmann.
:
Da due
1720.
che sono
Dammi, dammi
le
(a.
quel ferro.
nella
tragedia
V,
se.
6);
sensi.
(a.
tragedia Aristodemo
II,
se.
7).
Dal palcoscenico
alla
del
1896:
Dove
che
lascio
gli
il
Ben
ti
sandro
(a.
I, se. i)
esce
(al
[1722-1725]
'
493
di scherzo abbattendosi in
vede; e
il
S Palamede
(a.
chessia in
modo
una faccenda
sul serio,
Leopardi
1722.
Non
SO se
il
Manzoni
1723.
sventura!
II).
Quando
il
18 febl'
di coltello in
Vienna
l'
imsi
peratore
arma
che ne giunse
la
un intimo
del Manzoni,
lui,
e lo avvertiva
attentato,
scritta
da
lui
certamente
la
prima met di
sempre brighe
politiche, si turb
non saperne
quale,
nulla,
dopo
essersi fatto
soli
la
satira....
che era di
due versi:
era
una
fibbia s dura
di racconto (anche
il
Lo
pi dura)
dal
com-
mend.
1725.
Non
posso,
voglio.
febbraio 1848,
quale
la sera dell' 11
sulla
494
Chi V ha detto?
[1726-1727]
Prima che
la
Italia, io vi
raccomando che
le
do-
mande non
domande,
io
menza
In
da lasciarne
tutti attoniti
Roma, y di. II, pag. 47). Pontefice medesimo doveva pronunciare pail
1726.
che
si
Non
possumus.
1'
IX
aveva
Ro-
magne
al re
successivo.
Ma
si
volta che
le
alle
d'Inghilterra:
1727.
era
l'
Adess
intercalare
finan-
28 ago-
1892.
di lasciare
il
Prima
seria
campo
Tancredi, su libretto di
Gaetano Rossi, data alla Fenice di Venezia nel carnevale 18 13. Lo Stendhal (Henri Beyle) che si trovava allora a Venezia, cosi descrive l'entusiasmo destato nei veneziani da questa opera: On
peut juger du succs qu'eut cette uvre cleste Venise,
d'Italie
le
pays
o l'on juge
le
mieux de
la
1726.
Non
possiamo.
[i
728-1730]
495
distrait
folie,
une
comme
le
Depuis
monde
rptait:
1728.
Ti rivedr, mi rivedrai.
(a.
l,
se. 5).
Au
Ti rivedr
ceci est
un
fait
dont
j'ai
salons de
madame Benzoni.
la
I).
Quest' aria
Tu
e secondo Stendhal
le
.
che accendi
l'air
Si vuole che la
prima idea
da una
litania
una
l'
che di
lo
tutti.
Rossini piaceva
il
riso
mettevano
al
minuti lo servivano.
siero e si
il
Un
riso.
Era pronta
anche
minestra e
il
ultime note. Di essa pure noto (poco fra noi, molto all'estero,
lo cita
il
Bchmann)
il
verso
1729.
che
il
Di
primo
tanti palpiti.
prima strofa della cabaletta
finale.
i
della
Da
altre
seguenti:
1730.
Numero
quindici, a
mano manca,
la
Conte
di
Almaviva
biere di Siviglia,
il
L senza
mi
trover.
496
Chi V ha detto?
[i73i-i734]
Spagna
e
viglia,
dove ora
mercante di panni.
Meno male
Il
la responsabilit di
una affermazione
{Spagna, ediz. 1873, P^g- 356). libretto del Barbiere di Siviglia , come ho avuto occasione
autore di un
padre
come
la
prima volta a
Roma 18 l, ma
titolo fu
mutato in quello
di
Almaviva, ossia
inutile precau-
zione,
biere,
per riguardo a Paisiello che aveva musicato un altro Bartolto esso pure dalla
commedia
di Beaumarchais.
il
1731.
ritratto.
Iacopo Fer-
(Cenerentola, parole di
a. II, se. 6).
1732.
la
d'Amore, parole
se. i);
dove, alla
se. 3 dell'atto
trova pure
la frase:
1733.
Anche
dramma
questa da contar.
giocoso di
(a.
ma
era gi nel
Angelo Anelli,
II,
se.
L'Italiana
:
io).
versi
1734.
Il
Intorno a
sono del Poliuto, tragedia
Donizetti
(a.
me
gi sento
lirica di 5).
di
Ili,
se.
4 e
qui cade in acconcio dire qualche parola di quest'altro noil cui nome tante Cammarano nacque
tissimo librettista,
gine. Salvatore
orme
del
Romani
scri-
e
fu
Romani
fu poeta senza
temer confronti,
il
Cammarano
librettista
[I735"738]
497
passeggiando sotto
al
il
ap-
libretti,
1'
Troz'atore, che
malattia, che lo
non aveva ancora compiuto quando una penosa tormentava da molti mesi, e che poco tempo ap1'
obblig a tralasciare
il
lavoro,
ultima
mano
dal
suo
amico
Leone Emanuele
:
Bardare. Appunto
1735-
dal
Un
Che
accento proferisti
a morir lo condann.
(a.
I.
SG. 5).
1736.
Passiamo
Charybdim
Alexaiidrets,
(GuALTiER DE LiLLE,
V,
V. 301).
sec.
xiv non
in sostanza
ritrova in
Apostolio, XVI, 49
Non
star a
ri-
da Omero
ntW Odissea
stretto di
(lib.
XII,
v.
famoso nello
naviganti,
ma
mente
le
innocente:
d' Italia.
una rupe
di
fronte a
Cariddi sulla
costa
1738.
Faciamus experimentum
pore)
vili.
il
in
anima
{p
cor-
tradizione
che
cadesse
am-
1737. Cadi in
Scilla,
corpo) vile,
498
Chi
l'
ha detto?
739-1 74 1]
si
non li comCui
(o corpore) vili.
Mureto avrebbe
las
est inori?
Ho
voluto risalire
in forma al-
alle fonti di
ho trovata narrata
quanto diversa.
toire de
M.
par Antoine
le
Teissier,
nella 2* parte,
Mu-
reto
Muret tant
de France, prit
htellerie.
les
chemin
il
d'Italie, et
Et comme
toit
mal vtu,
eux
vil
mauvaise mine,
mdecins qui
les traitoient le
sur ce
corps
rimentum
et
in corpore vili.
Muret connaissant
le
danger o
il
toit,
lit,
la
seule crainte
du remde qui
lui
come
tres di
Antoine du Verdier
Ill,
(i*^
ediz.,
medesimo
racil
conto.
La
tradizione aggiunge,
ma non
al
resulta provato,
che
Mureto
di
condannava
delitti
innomi-
nabili
e che
mentre
egli traversava le
Alpi e
metteva
al sicuro,
aver mai sofferto tanto freddo quanto nel tempo che lo bruciavano.
1739.
detto da
Mai-
1740.
Le
pense.
1741.
il
fontaine,
Fables,
fils
Le meunier, son
et l'ne).
ritornello di
voga sotto
la
[i
742-1 745]
499
Touquet,
la cui popolarit
ebbe
fine in
un
fallimento, e
il
falli-
mento
in
una canzone:
S'il
tombe dans
le
ruisseau,
:
1742. C'est le
commencement de
Talleyrand,
i
la fin.
1'
attribuito al ministro
ziato
o,
il 1
quale
avrebbe pronun-
secondo
durante
Cento Giorni.
nella
Ma
ticare che gi
scrisse,
Shakespeare
bench in senso
affatto diverso:
seguenti:
!
743.
Something
(a.
is
\V Hamlet
I,
sc.
4);
1744.
cisamente cosi:
Tho'
e anche nel
least
last,
King Lear
(atto I,
Although the
last,
not
Francis Ba-
con, barone
ratio
di
Verulam
la
magna, con
quale
demolendo
parte
i
pregiudizi scolastici ed
trattati
Di quest'opera fanno
il 1'
augmentis scientiarum e
De Novum Organon; ma
autore dice
:
dignitate et
nella intro-
Fiat scientiarum et
debitis excitata
fundamentis.
Il
745.
La rinnovazione va
fatta dai
primi fondamenti.
50O
[l
746-1749]
come
La Ri-
forma, fondato
dall' on.
1867.
1746.
il
il
seguito verr.
ritornello della
II.
ralmente
Die Fortsetzung
folgt,
chiuder
:
il
capitolo con
proposito
6).
81.
Modi proverbiali
e similitudini
di immagini, simili-
derni.
tolti dai
1'
monel
ho adottato
precedente paragrafo.
1748. Quasi
Nemrod
mino.
che era, a quel che dice
ebrei.
la Bibbia,
gli
vers.
T748.
Come Nemrod
[1750-175^]
Modi
proverbiali e similitudini
501
1750.
Quemadmodum
aquarum.
1751.
Notus
N'otis in
in Judsea. un salmo
biblico {Salmo
LXXV,
Juda Dens.
{Ecclesiastico, cap.
La metafora
1753. Pietra dello scandalo.
tolta di pianta dalla Bibbia ove in pi luoghi ripetuta, per
esempio in
Isaia,
cap. Vili, v.
14
In lapidem autem
Israel.
offensio-
ms,
et in
1754.
Vox
clamantis in deserto.
{Isaia, cap.
S.
XL,
v. 3.
I,
- Vang, di
v. 23).
Giovanni, cap.
1755. Si
mutare potest ^thiops pellem suam, aut pardus varietates suas: et vos poteritis
benefacere
cum
didiceritis
malum.
23).
La
similitudine
contenuta nella prima parte del versetto era nota anche ai Greci.
1756.
Non
deStruatUr.
da cui nasce
ste parole
la frase
XXIV,
V. 2).
comune non
Que-
Amen
1750.
1752.
Come
il
cervo desidera
fontane di acqua.
1754.
deserto.
1755. Se pu l'etiope mutar sua pelle o il pardo la variet delle sue macchie, potrete voi pure far bene essendo avvezzi
al
male.
rester qui pietra sopra pietra senza essere sconvolta.
1756.
Non
502
Chi V ha detto?
[i
757-1761]
di Matteo;
ma
anche
V Evangelo di
Giovanili,
cap.
I,
v.
51:
Amen, amen
nomen
est,
{Evang. di
cos risponde a Cristo, che lo interroga
rito
Marco, cap. V,
si
v. 9).
come
di
maligno eh'
egli
un ossesso
de' Geraseni.
Ascoli (anno di
Roma
fin
con
la sconfitta dei
le parti,
da
al-
ambo
essendo
per
la vittoria,
il
rispose, secondo
gli storici e
anche
Freinshemio
perduto
XIII
di
Si denuo
sic
1760.
Ad
calendas graecas.
(SvETONio, Vita di Augusto,
87).
un
detto di
Augusto
Greci,
come
dere
si sa,
Fiandre, di rialzare
e di rendere al
papa
la
suprema autorit
Ad
gracas,
bone
rex,
fient
mandata calendas.
domo
dell'
sua.
la
Cicerone
1757. Il mio nome Legione, perch siamo in molti. 1758. Libro chiuso con sette sigilli.
propria casa.
[1762- 1 766]
Modi
proverbiali e similitudini
503
pronunzi innanzi
dell'anno 57 av.
settembre
C,
chiedendo che
dopo
il
1'
esilio, e
consa-
gli fosse
dato
nomi, come
ci
le
Filippiche e
le
Catilina-
viene anche
la frase:
1762.
1763.
Si parva licet
componere magnis.
lib.
(Virgilio, Georgiche,
IV,
v,
176).
il
lavori delle
altri
luoghi
latinit,
{Egloga
V. 24): Parvis
lib.
in
Ovi-
dio, Metam.,
V,
v.
fas
est)
V, 28; nonch un
prima
Erodoto
(II,
Pure queste
altre
sono in Virgilio:
1764.
118).
1765.
Quantum mutatus ab
il
ilio.
Emistichio virgiliano;
lib. Il, v.
274-275).
1766.
Telumque imbelle
sine ictu.
(Eneide,
lib. II, v.
544).
1763. Se si pu confrontare con si grandi cose quelle si piccole. 1764. Appariscono pochi che nuotano nell'ampio gorgo.
1765. Quanto mutato da quello (di prima). 1766. Arma imbelle senza forza.
504
Chi V ha detto?
[1767-1771]
1767.
Ab
OVO
(Orazio, Satire^
lib,
I,
Usque ad mala.
sat. 3, v. 6-7).
dall'
le
uso di coaltre
pranzo con
nell'
le
uova, e di
finirlo
con
mele e
Del resto
uso anche
la frase
pi semplice
Ab
ovo
con riferimento a discorsi vanamente incominciati dalle pi lontane origini e che probabilmente deriva dall' oraziano
:
orditur ab ovo.
{Arte poetica,
v.
147),
membra
poetae
lib. I, sat. 4,
(Orazio, Satire,
v. 62).
frasi
un poeta
769.
Rara avis
in terris,
un cigno nero, ma
Il
la scoperta del-
una smentita.
rispondeva
al
comunemente come
e
esempio
di cosa difficilissima
il
incontrarsi
quasi incredibile.
Eppure anche
vesi,
pu
dirsi
sempre
ser.
il
jnerlo bianco,
R.
Istittcto
Lombardo,
II, voi.
XXXVI,
V,
1903).
1770.
[Ego
t\
177
1.
modo
nondimeno ha
alle
mele.
Le membra
[1772-1775]
Modi
proverbiali e similitudin
5O5
Tacito
negli
Annali
(lib.
urna
si
portarono
secondo
premorti
effigies
il
:
romano costume
ritratti degli
Da vangati
tradusse:
ma
vano
se.
i)
col
Lo Che nier
(a. I,
Entre tous les hros qui, prsents nos yeux. Provoquaient la douleur et la reconnaissance, Brutus et Cassius brillaient par leur absence.
Pu
il
eh. filologo
comm. Costantino
Arlia e
1'
Educadue
di-
Milano del
novembre, 21 novembre
dicembre 1896,
i
nam.
8,
sputanti d'accordo
come
li
il
comm.
Arlia
buon
italiano
e questo
il
Eccoci ancora a
Dante
1772.
Quali colombe dal desio chiamate, Con l'ali alzate e ferme, al dolce nido Vengon per Taere....
(Inferno,
e.
V,
v. 82-84).
1773. 1774.
VI,
v. 4).
XIII,
il
v. 25).
Anche
1775.
Raunar
Poi che
le
fronde sparte.
XIV tW Inferno:
Mi
5o6
Chi V ha detto?
[1776-1781]
Ma Dante
parla in
metaforico;
\t
fi-onde
sparte sono quelle del cespuglio (nel II girone del cerchio VII)
dove imprigionata
1'
anima
di
1776.
Per
la contradizion
XXVII,
v. 120).
1777.
XXXII,
v. 8).
in proverbio, si ripete
il
comunemente
dire,
1'
un
significato che
non
suo, cio
come
se volesse
universo.
Anzi questa
hanno
1'
universo.
1'
Invece
l'
il
Poeta, che
il
si
accinge a descrivere
il
Inferno, e
il
pozzo ghiacciato,
tristo buco,
il
che
il
fondo,
ossia
sistema tolemaico,
di tutto
r tmiverso,
non
impresa da pigliare
e babbo, cio
a gabbo....
mamma
non
impresa da
gine 145-149.
1778.
L dove
XXXII,
v.
117).
Da
chio nono),
fresco.
crede originata
la frase
1779
1780.
Come
La
il
si
e.
manduca.
XXXII,
v. 127).
(Inferno,
noia e
mal
(Petrarca, Canzone in vita di M. Laura, num. IV, secondo il Marsand, comincia Nella station che H ciel rapido inchina;
canz.
dell' ediz.
Mestica;
v.
11).
mano.
[1782-1786]
Modi
proverbiali e similitudini
507
il
Tasso
disse di Gof-
fredo che
Molto
egli
la
mano.
e.
I,
[Gerusalemme liberata,
ott.
1).
1782.
che
Il
IV,
ott. 1).
il
diavolo.
1783. 1784.
Il
IV,
ott. 3).
Non
XIX,
ott.
104).
cosi fa
al
suolo esangue.
il
sec. xviii, e
la
quale disponeva
che
le
comuni,
si
facessero in
buona
cit.,
carta, di peso
Ma
l'
scritil
tori di
traslato
nel
significato
d* importanza,
in
Dizionario del
Tommaseo
come
versi di Torti.
sposi, cap.
(Manzoni, / Promessi
il
XXIX).
Manzoni
pi giustifi-
cato dalla amicizia che dal merito reale), Giovanni Torti, nato
Genova
non indegno
uomo.
508
Chi V ha detto?
787-1790]
1787.
Si guardai! sempre e
non
si
toccan mai.
I.
U invito,
Sono
due verdi
isolette vicine....
1788.
Vero Pandolfo.
il
il
vero Pandolfo, sono frasi vivissime deli' uso toscano per significare
si
che
si
conosce o non
il
si
il
conosce, che
il
si
trovato o
non
trovato
responsabile,
colpevole,
media
di
Luigi Del
col
nome
di
Pandolfo
1789.
Largo
(//
al
factotum
citt.
di Cesare di Rossini, a. I, se. 2).
Della
Sterbini, musica
citati gli
altri versi
della
medesima
cantafera:
Tutti mi chiedono.
Tutti mi vogliono.
Dall' opera stessa, che forse la pi popolare del nostro teatro, traggo
anche
le frasi
seguenti:
1790.
Non
Che
prende
molto
origine dal
nome
del protagonista di
una commedia
1*
latina
erudito
nel
hioms sembra
sia stata
composta verso
Ba-
chiamata Viola, e
il
l'
ama
segretamente,
al
ma
la
trema dalla
paura che
bocconi
suo amore
sia scoperto,
ai cani, in
la sciocchezza di
791-1792]
Modi
proverbiali e snlitudini
509
cento che
si
legge nel
Jardin de rcration
26) dice:
di
Goms de
Trier, e
conservatoci dal
Le Roux de Lincy
1791.
atto I
14).
Se ne sovvenne
L*
il
str.
49).
,nv
1792.
il
Le
miserie
d'Mons Travet.
/862 per
la
titolo del
da
vanni Toselli.
Si sa che
il
nome
mune
entrati
dell' uso.
Cosi
il
Bersezio
nome
in
una
bella pagina
il
Se
quello in cui
felice
ho trovato
il
ispi-
per-
ha conferito
la
impalca-
tetti.
Le grosse
ma
che cor-
rono
dall'
una
all' altra
E
al
nessuno
le
lor bada,
e sono sempre
l,
intente
grosse travi,
farci la
ancorch
tarlate,
posto e
buona
figura, essi,
Il
travicelli, se
le tegole.
Travet
dell' edificio
Chi V ha detto?
[i793-i796]
1793.
il
Bagolameli tofotoscultura.
un
-vaudeville di
titolo di
Napoleone Brtanzi
La
che
fa parte
ma
tolto
cioda di
Ferdinando Fontana. La
bagolamentofotoscultura
secondo
lunque. Quanto
all'
etimologia,
si
capisce facilmente
che bagola
che
la
appunto chiacchiera,
ciarla, e
parola fotosctdtura
e'
1'
altra uscita
comica del
marmo
zio
Camola
boccaccie di
un busto
di Dante.... in
bagolamento-
fotoscultura.
1794. Cos
il
va
il
titolo di
una commediola
due
atti
scritta
da Giacinto
Gallina
1795.
il
per la
Gemma
Cuniberti.
Mais O sont
les
neiges d'antan?
una
la
intitolata
annum,
anno passato
la frase les
neiges d'antan rimasta ora nell' uso per significare cose vecchie,
ormai passate.
1796.
Ad usum
Delphini.
serie di edizioni espurgate dei classici la-
fu detto di
tini,
una celebre
curate da Bossuet e
del
Duca
di Montausier,
XIV
XV.
Queste edizioni,
la frase
ad tisum Delphini
Ad
[1797- 1 Soi]
Modi
proverbiali e similitudini
51
un
1797.
fosse
Non
un Borbone,
Duca d'Orlans
di Francia, cosi
l'
avrebbe risposto
Andr Dupin,
Luglio (1830) se
interrogato alil
nuovo
re
fa
dovesse
la
fa le
spese di
il
tutte le gazzette,
ed
cacol-
lendario
pevoli, o
i
1'
ha presso che
sotterrata
erano
signori
MiCARD
de Jouvenot,
autori
di
una produzione
al
Chteau-
d'Eau
il
17 aprile 1888.
1799.
il
Much
titolo,
divenuto proverbiale,
un dramma
di
Shakespeare,
come:
1800.
Krieg im Frieden.
una graziosissima commedia
di
quello di
G.
von Moser
col
e
ti-
il
titolo
di
un'operetta
di
Hermann Hugo,
1675.
gesuita
belga
lo trasse Fil.
512
Chi
Vha
detto?
[i
802-1 808]
82.'
Apostrofi, invocazioni, imprecazioni
Un'
altra
serie
le
invocazioni, imprecazioni,
1'
interrogazioni, ecc.
Non
XLI,
v. 55).
Faraone
1803.
Vade
Satana.
si
dice, che
(
Vang,
1804.
Surge
et
ambula.
{Vang, di S. Matteo, cap. IX,
S.
v. 5;
Luca, cap. V,
v. 23).
disse
Ges
al paralitico.
Vang, di
S.
v. 23).
coram
te.
v.
18).
XV,
eum.
{Vatig. di S. Luca, cap. XXIII, v. 21; Vaig. di S. Giovanni, cap. XIX, v. b).
il
[1809-18 1 2]
513
XVI,
v.
22)
legge:
sit
non amat Dominum nostrum Jesum Christum, anathema, Maran-Atha, * le quali ultime parole, secondo la pi
Si quis
La formula Anathema
di
Trento (1545-1563)
:
forma del gi
Si quis dixerit,
non
licere sacerdoti
celebranti se
ipsum com-
municate: anathema
sit.
me
persequeris?
4),
nome
;
di e
accadde a
rimasto
pure proverbiale
convertito
Una
sola frase
mi accade
festoso
grido
levato dai
diecimila
greci
di
Senofonte
quando
del
IV, cap.
7, 24).
Alcune ce ne d
che apre
1
famosa invettiva
prima Catilinaria
di
Cicerone:
Catilina, abutere patien-
81
Quousque tandem,
tia
nostra?
;
di cui
si
le
ultime pa-
role dette
fra
suoi uccisori:
181
2.
Tu quoque Brute
mi?
82).
181
1.
O E
mare, o mare!
fino a
quando, o
18 12.
33
Anche
tu, Bruto,
mio?
514
Chi
Vha
detto?
[1813-1814]
e la frase volgare
un detto
di cui
P origine
cos
narrata da
Plutarco
da Abido
Bruto era
e
esercito
posava, secondo
suo
padiglione,
non dormendo, ma
all'av-
il
pi del tmpo
al
guardando
lume
vide
terribile
imagine d'
uomo
Di che spaventato
in principio,
come vide poi non far male, n parlare, ma tacito starsi appresso Bruto, il ttio Sono, al letto, domand chi fusse. Costui rispose mal genio, e ini rivedrai appresso Filippi. [Il testo greco dice
:
:
=0
ac,
Bpouxs,
ai|JL(i)V
xaxc
:
4;et,
[Jis
Tispl,
^iXiuuov],
Ben
ti
rivedr ; incontanente
prima
gli
battaglia
nimici,
e predare
Ma
far parola.
Onde compreso
l'
ora destinata
esser venuta,
taglia
:
gitt
non cadde
rotta,
gi nel combattere,
ma
con
la
gendo in
giato
il
alto, ove,
il
i
appogquale,
giorni
aiuto d'
la
un amico,
come
si
racconta, lo sospinse
sopra
punta, termin
suoi.
1814.
Surge carnifex.
gli storici
che raccomandasse
all'
ad Augusto,
amava,
di starsene
8).
di lui conservatoci
da Dione
[i 8
5-1820]
515
Cassio
produco
LV,
cap.
7)
e dallo
storico bizantino
Csesaris).
histor.,
sub regno C.
Ri-
latina di Guill.
Xylander
(fra gli
ediz. di
vir
Charus
\_Augusto\ fuit
Mcenas,
cum quodam
neque ipse ad
scripsit,
niecit.
eum
prae turba
hominum
gremium
eius co-
Ea
si
a se executionem difFerri.
Alle precedenti
le
frasi,
di origine istorica,
possono aggiungere
:
181
e due di
Dii,
talem
terris avertite
{Eneide,
pestem!
lib. Ili, v. 620).
Orazio:
1816.
te
I,
(Satire, lib.
sat.
I,
v. 69-70).
181
7.
dopo
la
Giovenale:
non
scribere.
(Satira
I,
v.
30).
hoc
cp. 62).
pessima
fine.
O
Se
18 16. Sotto
7.
nome
foste
risa,
mostro), tratterreste le
1818.
quale avvoltoio toccher questo cadavere? 1819. 1820. Salute e apostolica benedizione.
scrivere satire.
5i6
Chi
Vha
detto?
[1821-1825]
vano, chiudere
le
loro bolle.
Sembra che
ma non
Venendo
da prima
tre frasi
dantesche:
1821. 1822.
1823.
V,
v. 88).
te s'incinse!
{Inferno,
e.
Vili,
v.
45).
xxxni,
:
V.
10-11).
uno
tu.
cosa che a noi paia che non possa farsi meglio. Racconta
di
tello (Donato
egli fatto
avendo
che
un
dolo mostrato
per
le
come
dica
il
parer suo, e
Brunellesco
gli
risponde che
gli
pareva che
Se
come
giudicare,
;
il
mio Cristo
ti
parrebbe
Cristo, e
non un contadino
ancor tu.
e
:
prova a
Brunel-
fame uno
lesco
noto
fare
un
crocifisso,
lo
conduce a
somma
zione,
e a
te
me
Le
st'
biografie di
un
illustre
ci
danno que-
1825.
Dove
[1825-1826]
517
Narra
il
Baruffaldi
la
{Vita di
stampa
p. 174) che
compiuta,
il
cardinale Ippolito
d'Este
ritorno in Ferrara
il
7 luglio
si
15 16,
come
rec a vi(il
si
lasci
Car:
Il
cose
lette-
e perci
poco
gli
all'
atteso a servirlo,
come
scrisse
il
figlio
ho
fatto a piacere,
e in ozio
Pi grato fora
comune
i
Neri
ai ragazzi,
amava
il
zienza
questa
di
l'
frase,
ma
tutto
si
popolo d'
la
Italia e
Roma,
in cui
viva
memoria
;
Oratorio, la
altre cose
che leggiamo di
e che
si
camera di
lui
;
una turba
E Filippo
^
rispose: Purch
mi spaccassero
legna addosso.
cap. Vili).
(Capecelatro,
Le
parole di S. Filippo
un santo era
le disse,
riule
ma
certamente
il
Santo, se
non
5i8
Chi
Vha
detto?
[1827-1828]
Veramente anche
oggi, presso
si
Ro-
mani
in particolar
modo,
il
ricordo di Filippo
conserva come
d'uomo
petono
santo
s,
ma
motti, pi o
le
meno
alterati,
si ri-
suoi discepoli
facciate peccati,
ma
che
stiate allegri.
Fran-
cesco Zazzera, suo discepolo, che attendeva allo studio delle leggi
di lucri,
un giorno accarez;
Oh
beato
te
Tu
studi adesso
tua casa,
sarai
seguit
:
non so quante
altre
grandezze ripetendo
di
continuo
Beato
te!
stava
e
gli
ad udirlo
dice nel-
un po'
1'
stupito,
:
volge improvvisamente a
lui,
orecchio
1828.
poi?
carit,
umane,
lasci
mondo
Due
la
si
fece
padre dell'Ora-
E poi? ricorrevano
Sicilie,
di Filippo
Maria Cristina
voia,
ne fece soggetto di
belli,
le
da
:
lei
scritti in
un
aveva per
mani
Bench
io sia sana,
io
E E E E E
possegga argento ed oro - e poi? che io comandi molti servi - e poi ? d'ingegno e saper sia sola -e poi? di fortuna in alto posta - e poi ?
che
Presto
Ma
non
santi,
il
mento,
[1829-1833]
519
di
Ges
Cristo!
lo disse
lib.
XIV
(Capecelatro, op.
cit.,
cap. XII).
1829.
fu
il
Ora
e sempre.
Italia,
pianta
Lo
si
trova anche
vedi
gli
Scritti editi e
inediti di
Giuseppe Mazzini,
voi. I, pag.
Il
119.
:
famoso
1830. Pentitf,
don Giovanni!
r ammonizione che la Statua del Commendatore fa al dissoluto don Giovanni Tenorio. In questa forma precisa si trova nel Convitato di Pietra, opera reggia
pi
drammi
italiani
si
ispirati
alla
leggenda spagnuola di
di edizioni, in
nell' atto III,
;
don Giovanni,
se.
e di cui
che
la
Perititi,
don Giovanni.
Al
1831.
che sono
del
le
Siam
parole di
(a.
I,
traditi,
o regina.
nella
Osmida a Didone
se.
Bidone abbandonata
il
Metastasio
popolo, che
le cita
come
le
parole di Di-
I,
se.
5):
Virginia di
Vittorio Alfieri
V,
se.
4):
520
Chi V ha detto?
[1834-1839]
1834.
1835.
ti
moglie
demenza
di
lei.
qui, che
fu
insigne
scrittore
tempi, nato a
il
Modena
nel 1822, e
sono
versi:
1836.
Eroi, eroi,
Che
che
il
fate voi
da poltrona,
1844; e
il
Prati,
1837.
^3- sciagurato,
mi metti orrore;
(C^w^-/
Sei delatore
per
U popolo
- 11 delatore).
1838. Vergognatevi
di
Luigi Miceli.
Il
la disse in
piena
il
Camera
telegramma Gene,
le
il
pugno
all'
Opposizione. Le grida,
il
furono incredibili. Se
la
presidente Bincheri
Camera
deputati
alle
Del resto
ria
:
[1840- 1 84 3]
521
con
le
un giorno
in
Parlamento
Mi-
come
di
Alfredo Baccarini
le frasi francesi di
:
gotti della
Monarchia.
questo genere popolari
fra
Non
noi.
molte sono
Eccone una
di origine storica
Una
nota di
narra di
scritto
Voltaire alla sua Henriade (eh. Vili, vers. 109) Enrico IV che dopo una delle sue molte vittorie avrebbe a quello fra i suoi valorosi eh' egli amava di pi, una breve
Pends-toi, brave Crillon:
nous avons
combattu Arques
vous aime
et tu
tort et travers.
il
Ma
anche qui
si
ripetuto
I,
il
Tout
est
perdu fors l'honneur. La lettera autentica stata ritrovata ed molto diversa: la si pu leggere stampata in pi libri, e ultimamente nel Four nier. L'esprit dans
1
l'histoire (eh.
XXXV).
84 1. Anne,
ma sur Anne,
domanda ripetutamente
alla sorella la
Perrault (1628-1703);
e Stir
Anne, qui ne
Di Molire sono
sigliava,
le
due
frasi
seguenti
cio la prima, la
il
macon-
quale
gli
per vincere
la
malinconia della
figlia,
:
di
comprarle un
1842.
e la
Vous
tes orfvre.
Monsieur
Josse.
a.
I,
{L'Ainour Mdecin,
si
se.
1).
teressato
r
a.
altra,
il
monologo
9
:
di Giorgio
Dandin
nella
commedia
omonima,
I,
se.
1843.
Vous
l'avez voulu, vous l'avez voulu, George Dandin, vous l'avez voulu.
52 2
Chi V ha detto?
[1844-1849]
In Corneille, Hraclnis
rivolto da Leoatina a
(a.
IV,
se.
4)
troviamo
il
verso,
Foca
1844.
nella
Devine
di
si
tu
peux
et choisis si tu l'oses.
Fiammina
bonne parole!
(a.
Rbagas
di
SardoU
Il,
se.
4):
1846. Si je savais
cochon,
je le choisirais.
Il grido,
s
fra noi,
1847. Il reviendra.
nacque
il
giorno che
il
il
dov abbandonare
gio 1887.
line
le
del
mag-
Esso rison
di
che accompagn
brav' general
con
deliri
entusiasmo
il
alla stazione di
per prendere
comando
il
d'armata a Clermont-Fer-
rand; e fu anche
titolo di
musica
di L.
il
Gabillaud,
ritornello:
di cui
reso celebre
Il
reviendra,
quand
le
tambour
battra, etc.
il
1848. J'accuse!...
che
della
il
titolo della
famosa
lettera di
Emilio Zola
al
presidente
Posso
citare qui,
primo articolo
scritto dal-
illustre
lui intrapresa
per
la verit e
M.
Scheurerest
e7i
marche
1849.
Remember.
1849. Ricordatevi.
[ 1 849" 1
850]
523
fu
1*
Carlo
il
un momento prima
vescovo Juxon che
di piegare
momenti.
poich
si
Ma
re
gli
aveva raccomandato pi
de' suoi persecutori, e
perdono
che anche
nell'
ritrova
nel libro di
Dumas
padre,
LXXI.
1850. Apriti,
Sesamo!
come
lo
scongiuro cabalistico
la
Baba
e dei
la
divenuta
popolare in
notte fatta
Europa dopo
dal Galland,
il
il
una
quale,
primo manoscritto
la
che
si
conoscesse in Europa,
fra
il 1
ne pubblic
704 e
il
la
cono-
Ma
al testo
e tina notte,
gli originali, e si
suppone che
il
Galland
Oriente.
Di
tal
numero
la storia di Ali
Baba che
state
si
crede di
trovate da
fratelli
fra gli
Grim m
in Germania.
Una
delle Mille e
una
R. F. Burton
Kamashastra Society
Baba
Burton
fa
(in
nome
del
Sesamo orientale
Vitae
Humanae
di
Giovanni da Capua:
Inquit
vir,
Ibam
in nocte plenilunii et
524
Chi
Vha
detto?
[1851-1852]
mum
lune ingrediebantur,
scilicet siilrn
scendebam ad domum.
tradizioni tedesche,
I fratelli
Grimm,
Simeliberg) una
e
che viva da
tempo immemorabile
le
(e
stampe
la
Grimm annotano
Germania
infatti
che
e si
Berg Semst, Berg Serrisi, thu dich auf, i nomi Sernsi, Simeli, Sinei, sono molto
trovano non di rado ad indicare delle
antichi in
montagne;
essi
il
melodram-
con un'opera pochissimo conosciuta, della quale nondirimaste abbastanza note queste strofe:
meno sono
1851.
Ecco
ascoltate,
Ve
lo dir.
Io son Lindoro,
Di basso
stato,
N
ed
la
alcun tesoro
Darvi potr.
cavatina del Conte di Almaviva nel primo Barbiere di
Siviglia,
il
Teatro
Imperiale di Pietroburgo
di Rossini,
composto, come pi volte ho detto, dal romano Cesare Sterbini, traggo messe pi abbondante poich il nostro popolo lo sa tutto a memoria:
1852.
Del favore,
dell'onore....
Ah
di tanta cortesia
(a. I, se.
1).
Obbligati in verit.
[i 853-1860]
525
1853.
Ah
1854.
il
^^
^.
Pace e gioia
(a. II,
ciel vi dia.
Don
Alonso, a
:
Don
Bartolo
se. 2).
Pace e gioia
con leggera variante presa
al
con voi,
^^55-
(a.
II,
se. 4).
..
1856.
Don
Basilio,
(a. II, se.
Cammarano
1857.
trasse
il
libretto dal
i
dramma
tedesco
:
Salvatore omonimo di
seguenti versi
Su
e questi altri in
te la
guerra discender!
(a.
un
altro
melodramma
del
medesimo autore:
1858.
Son tue
cifre? a
Salv.
me
rispondi.
melodramma
di di Donizetti,
(Lucia di Lammermoor,
a. II, se. 6).
Cammarano, mus.
inglesi,
Se
si
si
vogliono delle
frasi
drammatiche
si
capisce che
non
pu
fare a
meno
di citare
Shakespeare:
1859.
Thy
i860.
V,
sc. 3).
O my
prophetic soul!
(a. I, se. 5,
dramma omonimo
v. 40)
quando
lo
spettro di suo padre gli rivela di essere stato ucciso dal fratello.
1859. i860.
O O
526
Chi
l'
ha detto
[1861-1863]
86 1.
Amleto a
Get thee
Ofelia.
to a
nunnery!
{.Amleto, a. Ill, sc.
1).
COS
1862.
[Amleto,
a.
V,
sc.
1).
come pseu-
donimo
letterario
il
nome
Amleto, voleva
far riposare le
sopra,
ma
altra epigrafe.
83.
Scherzi, motteggi, frasi giocose
In questa categoria di
entrano tanto delle
altre
frasi
giocose
in senso faceto.
nomi,
comuni
ed ora rimasti pi
ma
nomi
si
trovano gi frequentemente
ripetuti
come designazioni schematiche nel Digesto (il secondo anche nome di un noto giureconsulto romano), ma l'unione dei tre nomi, Titius, Cajtis et Sejnpronius, non mai usata nell* antichit, , secondo crede il Gaudenzi [Storia del cognome a Bologna nel
sec.
ital..
trapian-
1861.
Va
farti
monaca!
[1864-1867]
527
si
medii aevi.
citati,
bench appartengano a
sacri testi
cosa o lavoro che non progredisce, di guai che non vogliono migliorare,
ecc.
(o
ecc.
o minore
messa
sa che
si
salmo, dopo
in gloria
-).
l'
introito (e chi
non
tutti i
salmi finiscono
rito oc-
Il
quale
si
usa nel
:
cidentale,
sicut erat
Amen.
le
giunte dal Concilio Niceno nel 325 per confutare l'errore degli
Ariani,
i
il
ciato nel
l'
uso
atto
sconcio
che esprime,
il
1866.
Le mani
il
alz con
ambedue
le fiche.
e.
(Dante, Inferno,
e qui ugualmente
XXV,
v. 2).
1867.
Andava combattendo, ed
Orlando che accorso
in aiuto di
era morto.
(e.
LUI,
prese
alle
la
con
sua Durlindana
quale
528
Chi V ha detto?
[1867-1868]
appena
si
sentiva
il
suo
ferire.
Va
ad-
Onde
ora avendo a traverso tagliato Questo Pagan, lo f' s destramente, Che 1' un pezzo in su 1' altro suggellato Rimase senza muoversi niente; E come avvien, quand' uno riscaldato.
Che
le ferite
tutte le sue
membra,
finch,
avendone
tirato
si
il
Berni
poema,
ma
che
s'
motto
sibillino.
Un
vescovo,
in Italia;
un suo domestico
le osterie dalle quali
assaggiare
il
passava, segnando
cio est
est,
hommi.
Giunto
in
sulla sua
tomba
apporre
la iscrizione:
Est EST EST Propter nimium est Joannes de Fugger dominus meus mortuus est.
.
.
'
.
Anche
genda,
il
buon
prelato,
si
chiama
tut-
tora col
nome
Questa
la
ma
altre
di persone
lice,
Monum.
Ita-
pag. 100;
De
[1869-1870]
529
citt e cattedrale di
il
ve-
triplice
L. Pieri
1870), a
la
persona
un barone
tedesco,
con Enrico
morte fu nel 11
morendo
tomba
suo pal'
beneficenza, con
ob-
anno
sulla
di lui
un
barile del
buon
at-
La
variante cui
mi sono
di
Firenze
(serie
in-8),
1'
(Roma, 1888),
V Archivio per
lo stzcdio
voi. Vili,
Ecco
altri
:
del faceto
1869.
il
principio di
di
Claudio Achillini
in lode
di Luigi
sale.
XIII dopo
si
Lo
rocco.
1870.
Il
Il
can danzando con tre cagnolini, gatto allegro con cinque gattini.
Grande
le
P.
e
niello (nato nel 1694), predicatore valoroso autore di un sonetto bilingue (ossia latino e
istesso) in lode di
italiano
tempo
Vivo
in acerba
ma
il
amena
che immaginare
si
possa.
530
Chi V ha detto?
[1870-1871]
Madonna
:
si
aggiunge
tre cagnolini,
l'
E
Chi
lor figli;
Ma
senza strido,
si
ma
All'universale esultanza
Giovanni intanto nel seno materno Gi pi non cape pel giubilo interno, E va cercando per ogni cantone.
Se trova modo
E
Aprs
1
E
cela il
faut
Il
tirer l'chelle !
87
1.
vezzoso terremoto.
di certi
arietta
Tommaso
ingegno, e poeta
assai odiava
seguente:
Il
vezzoso terremoto
Va
ingoiando
le
citt.
vivo
in l.
ma
medesimi ad Antonio
che per dimostrare
ti
Valentini,
il
di Lecce,
strambo poeta,
avrebbe
lo stesso
le
diceva: Donna,
il
amo
scritti
dopo
terremoto, tutt'al-
[1872-187 6]
Scherzi,
531
dicembre 1857,
altra
nell'
ex-regno di Napoli.
:
citano
versi
medesimi in quest'
Il gentile
forma
terremoto,
Mentre il fulmine giulivo, Che non lascia un uomo vivo. Saltellava qua e l.
1872.
Prima sput tre volte, e poi toss, Indi a parlare incominci cosi.
(PiGNOTTi, // topo romito, favola).
....
1873.
Con
alti
e spessi
v. 25-26).
1874.
Qui giace un Cardinale Che f' pi mal che bene, Il ben lo fece male. Il mal lo fece bene.
originale, di
un epigramma, non
Filippo Pananti, e ad un
i
altro
seguenti
versi
1875.
Mercato nuovo ancor dopo mill' anni Sempre si chiamer mercato nuovo.
:
ancor detta esser vuol giovine e bella. Chi sciocco la condanni: Io dico che ha ragione, e ve lo provo: Mercato nuovo ancor dopo mill* anni Sempre si chiamer mercato nuovo.
1876.
mano;
str,
1).
Vive
e lascia vivere.
532
Chi
Vha
detto?
[1877-1878]
e di
il
Redi
scrisse
Che insegnava
Goffo
si,
a smenticare
:
ma
per destro
Ed
io era
suo scolare:
alla scuola
E
1877.
il
andai
La costanza
amor
dimenticai.
io,
Mangiamo
sono versi
di
tutti col
nome
di
Dio!
Uma-
Antonio Guadagnoli
come prefazione
1842. Forse
il
nitario, scritte
all'
Baccelli per
il
modo
ecco
i
modo
popolo
soffre la fame,
e'
chi
mangia per
il
lui
....mangia
doganiere.
Mangia la guardia, mangiano gli agenti. Mangia (e forse anche troppo) l' ingegnere. Insomma, mangi tu, mangio ancor io. Mangiamo tutti col nome di Dio !
Guadagnoli anche
questi
i
1878.
Misericordia! cantavano
Il
grilli
pi
le Fiorentine.
(/ grilli, sest.
l).
Il
popolare accenna a
una
tradi-
andare
il
giorno delcitt,
il
e cercare grilli
da mettersi in gabbia;
ma
Gua-
comincia:
[1879-1881]
533
Misericordia! cantavano i grilli, Quando gli detter foco alla capanna: Ce n' era tanti di que' piccirilli, Che chiedevano ajuto a babbo e mamma.
1879.
ve' boni.
il
Neri Tanconserva in
e
Fucio (Renato Fucini), voSW.ohXo San -Ranieri mtraoloso. Bisogna sapere che
allo
si
Duomo
manca un
il
dito di
una mano;
da un pizzicagnolo mentre
la
mano
Dal
1880.
che
Comme
fuie e
comme non
(n.
fuie.
verso suddetto
Contala, contala
comme
fu!
e.... delle lettrici.
Non
si
pu
citar altro
1881.
Nanni,
ce penzo
Mme
cosi comincia
il
vene na cosa.
una
delle pi graziose canzoni naintitolata
ritornello di
poletane di
sicata
Salvatore Di Giacomo,
Nanni! ! !
mu-
la festa di
Tutta
Nanni,
ce penzo vene na cosa. Sta sciamma annascosa Cchi abbamba accussi!... overo stu suonno?...
si
Mme
Me, dimme ca
1880.
sii...
Come
fu e
come non
ci
fu.
188 1. Nannina, se
534
[1882-1884]
la frase
seguente
non
sarai tu quello
XXXIV).
Cosi salutano
citare
1883.
Ma
Italia
tutta
dopo
1'
il
Zaccaria Valaresso,
Rutzvanscad
il
buon gusto de' Grecheggianti Compositori da Panchianio Bubulco Arcade; che fu ristampata un' ined anche rappresentata
si
finit di volte
sulle scene.
La
scena ultima
dell'ultimo atto
primo ministro
vuota,
di
Rutzvanscad ad Aboulcassem.
il
Rimasta
l'
la scena
- cos annota
libretto,
quando
poi dica
Udienza
il
faccia
gli Attori, e
;
battendo, esca
i
Sug-
mano
e col cerino
seguenti versi :
Uditori,
Ma
Si narra che
accorgo, che aspettate, della pugna alcun vi porti; aspettate in van : son tutti morti.
volta,
una
mentre
la tela,
il
suggeritore
li
andava dicendo,
cadde improvvisamente
Lo
da
quell' arguto
Naufragio della
dove
1*
azione
Nabucco
spira
dopo
un monologo
sta in
composti di monosillabi.
frase rima-
[1885-1887]
535
ed nella Medicina di una ragazza malata di P. Ferrari (se. dove Girolamo va a prendere un grosso e nodoso bastone,
cendo
:
8),
di-
un com-
pagno
per analogia
pu ricordare
il
frase
Carlo Porta
Cato-
legh, apostolegh e
e annotate
roman
....n'han miss tucc in stat de perfezion. Col degiun, col silenzi, col trann biott
fornirci, se in generale
non
si
polarit transitoria,
la
successo
effimero della
Tali
sarebbero la
ultimi tempi
1886.
dalla
Quando
commedia
// Professor Papotti di
al
A. Vas13 dicem-
sallo), rappresentata
commedia
di
Giacinto Gallina:
1887.
Megio de
cussi la
Anche pi
moltissime
popolari, perch
fama come creatore di tipi che resteranno imperituri. Di Edoardo Ferravilla dir soltanto che nacque a Milano il 18 ottobre 1846; chi vuol sapere qualcosa di pi sull'artista e sulle
il
536
Chi V ha detto?
[1888-1894]
Ferravla:
1888).
La
pi antica
di queste frasi
1888.
Anca
lu,
al
Piccaluga, ex-sindaco di BufFalora, capitato per sua disgrazia a Milano, appiccicano per burla dietro le spalle
un
cartello
con quelle
cono-
parole
egli poi fa le
pi alte meraviglie
perch
tutti lo
un vero
morale d'
Italia.
1889.
Oh
:
festa!
ed anche
componimento
scherzo comico di
Edoardo Ferravilla
9).
si
strugge dalla
sur Incioda
nella
stessa produzione
1892.
Anima
tapina.
Maiale Sant'Antonio
1893.
Cos
L' tanta
(se.
ciara!
Class di asen, scherzo comico di
si
Edoardo
Ferravilla
a stampa
ma
lo Sbodio,
1894.
Adagio
lei,
nelle voltate.
signor Piccaluga, a Milano?
1888. Anche
1891.
Lo
terr d'occhio.
[1895-1898]
537
il
Edoardo
Ferra VILLA
comico da s composto La hina de tnel del Sur Pancrazi (parodia della Ltina di miele di Cavallotti) nella scena sesta, lasciando
la
l'
innamorato.
1895.
il
L' vun de
la Questura.
di
commediola milanese
Edoardo Giraud.
fama pi consistente
di
risentirli
al solito
un maggior numero
di citazioni.
I versi
1896.
Bella coppia,
il
ciel vi
guardi,
Ritiratevi che
tardi....
ripe-
si
del Girello,
dramma
musicale burlesco, che fu in gran voga per quasi trent' anni nella
scritto la storia
e che
dramma
fu rappresentato per la
prima
Roma
1897.
Una
volta c'era
un
re,
Che a
Ma
Canzone
il
volean sposare in
tre.
scritto
di Cenerentola nell*
da Jac. Ferretti e musicato da Rossini (a. I, se. i); le impongono silenzio coi versi ugualmente popolari:
le sorelle
1898.
Cenerentola, finiscila
Con
la solita canzone.
538
Chi V ha detto?
[1899-1903]
1899.
Resta l'asino
Ma
Chi
io
Che
Cos spiega
il
suo sogno
La Cenerentola
forse
il
melodrammi
Ricci,
il
scritti
per
il
Rossini,
maestri.
il
Doni-
Coppola,
lo
fratelli
Mayr, ed
altri
Massimo
D'Azeglio
glia,
mette fra
Roma
nel 18 14.
1900.
tre.
comica musicata da
1901.
Che
Chiamato Dulcamara,
La
E
Questo
il
portenti infiniti
noti in tutto
il
Son
mondo.... e in altri
siti.
Dulcamara
Romani,
i
musica di Donizetti
versi che
si
(a.
I, se. 5).
due
1902.
il
mio
ve
specifico,
io
lo do.
1903.
Lo spagnuolo non
beve.
[1904- 1 905]
Scherzi,
539
sono parole
di
crezia Borgia,
(a.
II,
se. 5).
Lo
il
bicchiere
In queste ultime pagine del mio repertorio dar luogo a brevissimi cenni di
Felice
un autore che
si
fra
pi frequentemente
citati,
cio
Romani. Nacque
1865
;
egli in
Genova
Mone-
glia nel
quel tempo
si
che sollev dallo scadimento in cui giaceva, e che riform adattandola ai mutati gusti del pubblico e
ai
per
il
Mayr,
il
specialmente un
idillio
arricchito
il
1904.
....
Ultimo avanzo
lirica
D' una
stirpe infelice.
Lucia di Lamdi
Edgardo
mermoor
(a.
parole di
Donizetti.
Ma
1905.
sei tu
Somma,
:
ma
nes-
suno
si
adatta a ripeterli se
non per
di questo
famoso
1925).
540
[ 1906.-19
il]
La
poche
letteratura francese
altre citazioni in
1906.
et des
in
Romains?
p-
ed un'apostrofe tragi-comica di
tres, di cui
una
delle sue
fece
il
(mutando
noto:
il
non meno
finit
jamais!...
fils
1907.
Cosi
Au
demeurant
le
meilleur
du monde.
(1495-1544), nella ptre au roi Franpour avoir t drob, parlando del suo servo che dipinge come un vero avanzo di galera e che lo aveva derubato.
ois I^^
Clment Marot
Des Barreaux
(1602liber-
come
come
una
alcuni suoi
compagni
di dissolu-
Des Barreaux
esclamando: Voil
bien
Historiettes,
1909.
Ce
n'est rien,
C'est
se noy.
lib. Ill, fabl.
XVI).
1910.
ritornello di
recitato
da un avventuriero, sedicente
io) di
IV,
sc.
Jean-Franois Re-
gnard
1
(1655-1709).
91
Mons.
[1911-1912]
Scherzi,
7notteggi,
frasi giocose
541
di
Molire,
i
il
primo
atto
16) finisce
francesi chiama-
rono Crmonie.
il
Un
consiglio di medici,
un rimedio,
malcapitato
gli
dando
questi sfoderano
il
senz'altro
mentre
aggres-
La
tela
cade mentre
il
Signor mons,
Piglialo, piglialo, piglialo su.
Che non
ti
far
male;
Piglialo su.
Signor mons.
Piglialo,
piglialo,
piglialo su
?
E
li
come mai
abbia
scritti
con
gli altri
parte
uno
dei medici.
di
Le
stesse parole
sono
buffa
omonima,
di Alb.
Franil
chetti,
IO aprile 1897.
191
2.
A
il
mangs?
al re
XVI,
che
indusse questo re
Notabili;
ma
assemblea non
allora
il
modo
di esigerle.
Comparve
una
un contadino,
diceva loro:
vi
ho radunati qui
tutti
Un
gallo,
Ma noi
non vogliamo
affatto essere
il
con-
542
[1913-1919]
tadino,
-non
si
no
di essere
mangiati,
ma
un
originale francese,
let-
per
come
il
seguenti:
1914.
De De
par
faire
le roy,
scritto
XV
dopo
tomba
191
5.
ne fut rien
Pas
mme
acadmicien.
s
medesimo.
19 16.
Assommer un garde-champtre,
assommer un homme
principe
!
ce n'est pas
!...
C'est craser
a.
un
(Sardou, Rahagas,
Le
1'
Philtre,
musica
di
Auber,
a. I se. 5).
Ho
si
originale
da cui
il
Romani
trasse
d'Amore :
l'
19 18.
Les Brigands,
ri
parole di
Meilhac
sacappa
il
Halvy,
Gloria-Cassis presenta
capobrigante Falal-
comica frase
quelques
sei-
II,
sc.
io).
[1920-192 1]
Scherzi,
543
titolo di
un vaudeville
in
un
atto di
Labiche
Lefranc,
rap-
Royal),
il
6 marzo 1850.
1920.
nel di
Well
roared, lion!
notte di estate {A
Shakespeare
(a.
V,
se. i) e si dice
latore spaccone.
84
Idiotismi
Chiudo questo modesto saggio
e letterarie popolari fra noi con
di
un repertorio
di frasi storiche
un mazzetto
tali.
di citazioni che
non
hanno
altro merito se
non quello
come
ho
Appartengono due o
le
quelli che
comincio con
famose:
1921. Vrits de
M. de La
la
Palisse.
Palice o
Palisse,
prode ca-
dopo
la
sua morte,
ha serbato un solo
ed questo, se pure
autentico
est mort.
sa mort.
combattuto
stre-
nuamente
inat-
544
Chi V ha detto?
[1922- 1923]
tesa
morte
ma
la
pot suggerire
al caustico
Bernard de La Monnoye
che forse
la
1'
di
comporre
delle sue
pi nota
affermazione di una
dodici
in
ma
altre,
modo da
quadruplicare
mole
della
Messieurs, vous
L'air
Il
plat-il
d'our
du fameux La Palisse?
qu'il
Pourvu
vous divertisse.
La
Mais
Il fut,
On
croit, puisqu'il
en est mort,
Que
Il
Et
le
Fut
Aggiunger due
dernier de sa vie.
cio
citazioni nostrane,
tolta
una
manesco Belli,
da
1922.
Ma
ed
il
verso
'1923.
A
Gino
cavallo
d'un
cavai.
(ossia
intito-
dove pure
[1924- 1 9 25]
Idiotismi
545
Come
A
La
quei tempi
la via
ferrava
il
Non
ma
viaggiator.
E
Da
gil
Sospettollo, e impensierito
A
Nel
narello
teatro di
:
buon conto
1'
assaggi.
replica
di
Molire
rimasta famosa
la
Sga-
1924.
tout cela.
lui, a. II, se. 4
o 6 secondo le ediz.),
il
fegato
sta a sinistra,
il
cuore a destra
e a
Gerente che
si
cela, et
nous faisons
due versi:
1925.
spietati.
Un
Verdi
II, se,
si
citano ad ogni
momento
sia
dura, sia per recare una prova dell* insulsaggine di certi libretti
musicali.
questa perci
1'
la storia
poco conosciuta
di questo libretto, e
anche per
riabilitare la
me-
genere dei due che ho citato. Questo libretto fu composto pel tea35
546
[1925-1926]
tro S. Carlo di
titolo
Gustavo III da
Antonio Somma,
tolse
la
l' il
morto a Venezia,
Parisina.
Il
melodramma da un lavoro
la
dello Scribe:
Somma ma
rappresentazione, sicch
Roma
in
col titolo
Un
ballo in maschera,
con molti
tagli e
cagione di
il
questi,
nonch degli
mae-
volle introdurvi
!)
due versi
citati
di
il
Somma non
col suo
permise che
il
libretto uscissero
la
nome. Quando
omaggio
prima
ma
sito
rese
ingegno del
Somma,
la
eh' era
veramente squi-
autore di versi,
come
lo
prova
per
per
il
Verdi un
altro libretto,
il
Re
Lear,
non
1926. Il
frase che
in
un
atto di
Franci
cesco Coletti
senta
il
la
quale
pre-
un
disgraziato precettore,
quale, appena
gli
se ne offra
pretesto,
espone
:
di questa sorta
Per
senza metodo.
e
Il
criterio
mi servono
di guida,
secondo
il
me
il
giovane un campo
si
deve prima
provare
credo neces-
tempo
stesso a
nozioni gnralis-
per secondare
cose antiche,
gl'
insegno anche
la storia. Il
giovanetto, trovan-
particolare,
ch'egli
non
sa nulla.
[1927-193 1]
Idiotismi
547
1927.
una
in
bocca
al
a. I, se. 5).
ma
da due diversi
Modena
in queir ateneo,
quando
vi era studente
l'
Paolo Ferrari,
un
certo
pubblicato dal
figlio
sue
fa premesso
al
dialetto
dello Sforza
colte
anche
minchionerie che
il
commediografo
suo Colombi
1928.
Dei
sonetti, corti,
da
far prestino.
Ma,
1929
od
in latino.
(a. I, se.
5).
Insomma
io resto attonito
n posso
[attribuire
(a.
I,
!
se. 6).
il
Fer-
calzolaro Baltromo
(a.
se.
8).
1930.
....Io
per ordinario
di parer contrario.
il
Fra questi
e cosi veramente disse
si
no son
una volta
dalla cattedra
prof. Marchi,
ma
forse
il
parodiare
versi danteschi:
1931.
....Io
Che
Torniamo
alla
'1
si
'1
Vili,
v.
110-111).
548
Chi V ha detto?
[1932-1936]
1932.
Le accademie
il
si
si
fanno!
Lo
se.
disse
manno;
6)
il
e lo ripet
nipote
(a.
In altra scena
la nascita
del figlio
uno
piacenza
il
come
se fosse
una
pittura,
1933.
Che
bella lingua
il
greco!
:
Napoleone Brianzi
X); e
1935.
Lo spavento
com-
gamber
del
Sur
la
Pi-
di
Edoardo Giraud
non
(a. I,
se.
17).
Ma
Felissin
non porta
sen-
fa
che ripetere a
modo
suo
tenza di
Gaetano Filangieri
che
:
si
leggeva anni
fa sul
frontone
sione ferravilliana,
come succede,
il
titolo,
pavese,
rimasto famoso, di un giornaletto che un povero matto Tito Livio Cianchettini, inventore di macchine e primo
componeva, stampava
vendeva
il
da
s,
titolo esatto
il
t6 agosto 1869
nella
Il Travaso d' idee mia recipiente testa, fatto dai corpi animati ed inanimati Travaso nell' altrui recipienti teste.
[1936]
Idiotismi
549
Ma
aumentava per
la
monomania
e per la miseria.
con questo mi
si
il
Finis su
mio Chi
l'
ha
detto ?
ma
il
inesattezze in cui pur troppo sar caduto, e per le molte omissioni di cui assai pi facilmente
potrebbe lagnarsi. Se
il
favore
come
ri-
per
le
non addio, ma
arrivederci.
.m!in;!
INDICE
DEI NOMI DEGLI AUTORI, COMMENTATORI,
ILLUSTRATORI, ECC.
I
si
riferiscono ai
numeri progressivi
delle citazioni
1896.
M.
448.
Accio.
16 16.
Alighieri Dante, io, 30, 42, 64, 75, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 125, 126, 152, 153, 154,
Achillini Claudio.
1869.
937. 1896. Adria (D') Cieco. 466. Adriano imp. 821. Agostino (Sant*). 34, 586, 1128, 1324, 1536. Agricola Rodolfo. 644. Agrippa M. 757. Alamanni Luigi. 933, 1547. Alami Fulberto. 877. Alcuino. 176. Aleardi A. 900, 1787. Alessandro Magno. 599. Alessandro Severo. 1288.
Alfieri Vittorio.
175. 193. 194. 220,223,239, 264, 274, 276, 277, 281, 393, 402, 414, 426, 432,435,436, 445. 447, 461, 467, 468, 472, 473, 481, 509, 515, 521, 522, 531,535, 550, 554, 596, 597, 606, 679, 682, 683, 713, 732, 736, 752, 774, 775,823, 824, 881, 894, 905, 906, 907, 908,
91^,963,988,994, 1008,1009,
loio, loii, 1028, 1029, 1033, 1043, 1051, 1105, 1106, 1114, 1115, 1127, 1130, 1131, 1133, 1156, 1160, 1161, 1162, 1163, 1164, 1166, 1167, 1192, 1212, 1228, 1229, 1230, 1248, 1272, 1273, 1278, 1280, 1282, 1291, 1305, 1312,1353, 1358, 1364, 1366, 1367, 1375, 1376, 1378, 1391,1392,1398, 1401, 1404, 1408, 1409, 1413, 1426, 1434, 493, 1494, 1506,1510,
mi,
80, 438, 458, 469, 528, 715.728, 741.796, 836, 910, 929, 930, 1057, 1132, 1189, 1199,1247, 1360, 553. 1720, 1834. Alfieri Giuseppina. 630.
552
Indice dei
Averro. 1333, 1334, 1414. Azeglio (D') Massimo. 617, 1 145, 1302, 1899.
Baccarini Alfredo.
750, 1597, 1745.
1838.
Bardare Emanuele. 1734. Barre Bertrando. 862. Baretti Giuseppe. 325. Barrili Anton Giulio. 1073. Bartoli Adolfo. 1080. Baruffaldi A. E. 903. Baruffaldi G. 1825.
Bassi Calisto. 137. Batacchi D. 503. Bautru. 1336. Bayard Pierre. 1120. Bayle, i, 876 Bazzoni Giunio. 275. Beacon sfield (Conte di) Beniamino. 591. Beaumarchais. 50,441, 510, 750,
795, 1263,
Apollo. 1582. Apostolio. 1737. Appio Claudio. 482. Apuleio. 226. Aragona (D') Nicol. 565. Arbuthnot Giovanni. 934. Archimede. 298, 1678, 1679. Aretino. 1438. Ariosto Lodovico. 67, 148, 213, 261, 384, 459, 375*498, 526, 756, 828, 882, 956, 1117, 1135, 1270, 1283,1451, 1640, 1711, 1712. Aristotile. 46, 685, 947, 1378, 1548. Arleville (D') Collin. 215. Arla Costantino. I77I,.I788. Arlotto (Piovano). 1589. Arneth. IT 37. Arnulfi Alberto. 877. Arrighi Cletto. 1888. Artois (D'). 1143. Augusto. 1602, 1760. Ausonio. 1625.
1491,
1730.
1727. Bellarmino Roberto. T195. Belli G. Giovacchino. 852, 919, 1019, 1245, 1666, 1922. Benedetto XIV. 969. Benti voglio. 325. Branger G. P. 413, 1169, 1172. Berchet Giovanni. 446, 738, 1063, 1064, 1065, 1066, 1067, T088. Berchoux. 1906. Berni Francesco. 1867. Berninzone Raffaello. 112, 1575. Bersezio Vittimo. 1792. Bertarelli Achille. 601.
553
Giorgio. 3, 513, 586, 588, 946, T454, 1676, 1719. Buffon. 1492.
Bchmann
362.
Bunyan. 958.
Buonarroti Michelangelo. 238.
Busembaum. 1293.
Bussy-Rabutin. 1215. Byron. 918, 1087, 1521.
Cabba, 1467.
1705.
Boccalini Trajano. 687. Boezio. 681, 1269. Boileau. 544, 1013, 1448, 1498. Boislisle (De) A. 12 15. Boito Arrigo. 245, 342, 369, 553, 705, 776, 807. Bombelles (Conte di). 1079. Bonaparte Girolamo. 1196.
Cadorna Carlo. 630. Caetani di Teano M. A. 1543. Cailly (De). 1522. Cairoli Benedetto. 583, 625, 626. Calderon della Barca. 643. Caligola, 16 r 6.
Calonne. 19 12.
Cambronne Cammarano
Pietro.
1123.
106, 109, 146, 294, 471, 532, 677, 709, 1095, 1173, 1734, 1735. 1736,1857, 1858, 1904. Cancellieri Francesco. 948, 1359. Capecelatro Alfonso. 1826, 1828. Capecelatro I. 115T. Cappelletti Licurgo. 1557. Capponi Piero, il 19. Caprara G. B. 1142. Caracciolo 969.
Caraffa Carlo.
507.
(De)
Antelmo.
554
Indice dei
M. 212, 333, 525, 887. Cartesio Renato. 299, 1536. Carugati Romeo. ']']'].
Carr
518.
148 5.
1296.
737, 54,
']'],
1469. 1664.
Cicerone Quinto. 354. Cicognini Giac. Andr. 1830. Cipio. 1466. Civinini Giuseppe. 920. Clairville. 615. Claretie Giulio. 700. Clarck Riccardo. 935. Clasio L. 334, 392, 636, 1667. Claudiano. 1260, 16 18. Clment. 1906. Clemente VII. 1726. Clemente XIII. 669. Coco Vine. 1682.
Coffinhal. 1483. Cognetti de Martiis L. 1360. Colbert. 1178. Coletti Francesco. 1926. Colombo Giuseppe. 604. Colombi (Marchese). 1927, 1928,
1929, 1930, 1932, 1933. Columella. 257. Contarini. 518. Cooper Fenimore. 1278. Coraccini Federico. 1142. Corneille Pietro. 149, 658, T455,
1598, 1844. Cornelio Nipote. 60, 662. Corni ficio. 1627. Cornuel. 1296. Correggio. 703. Cossa Pietro. 55, 650, 1651. Costa de Beauregard. 1557. Costantino imp. 651. Costantino papa. 1820. Coucherat. 1148. Cousin Vittore. 931, 1530. Crbillon. 1234, 1330. Cretineau-Joly. 969. Crispi Francesco. 621, 623, 939, 1745. Croce Benedetto. 1530. Cromwell Oliviero. 1221. Crudeli Tommaso. 187 1. Cucheval-Clarigny 1 1 23 Curzio Quinto. 70, 644. Cusani- Gonfalonieri 1 4 2 Gustine. 945.
.
.
591.
1936.
Cicerone.
78,
24, 33, 46, 66, 70, 196, 201, 260, 380, 560,
562, 567, 568, 589/591, 644, 645,662, 765, 925, 951, 977,
991, 1015, 1047, 1076, 1171, 1209, 1241, 1286, 1334, 1365, 1393,1405, 1467, 1469,1538,1539, 1586, 1616, 1627,1650, T761, 1762, 1811.
555
D'Ancona A. 746.
Dante. V. Alighieri Dante. Danton 1099. Da Ponte Lorenzo. 356.
Donato Tib. Claudio. 506. Donaver Federico. 448. Doni Anton Francesco. 1454. D'Ovidio Francesco. loii, 1777.
1730.
Du Du
Dumas. 1483.
Dumas Alessandro
1233,
padre. 357,
figlio.
1849.
Dumas Alessandro
1007.
368,
Dum.
1244.
11 23.
185, 237, 401, 1719. Della Lana Jacopo. 1192. Demante Gabriele. 1242.
De Marchi
Attilio.
798.
Demonatte. 856.
De Mont-Rond.
1007.
De
De
Renzis. 422. Des-Barreaux. 1908. Desbarreaux-Bernard. 15. Descartes Renato. 299, 1536. De Simone. 11 19. Destouches. 249. Diderot. 609. Didier Ch. 357. Dietrich. 669. Di Giacomo Salvatore. 616, 854, 1881. Diodoro Siculo. 23, 1680. Diogene Laerzio. 398, 680, 1597. Dione Cassio. 480, 1356, 15 19, 1814. Dionisio Catone. 233, 1032, 1432.
Disraeli.
Enrico III, re di Francia. 491. Enrico IV, re di Francia, ti 78. 1464, 1840. Epicuro. 258, 1335. Erastus Tommaso. 1380. Erodoto. 950, 1676, 1763. Esiodo. 176. Esopo. 1108. Este (D') Ippolito. 1825. Esteurmel (D') Giuseppe. 610. Etienne. 37, 215. Euclide. 1677. Eula Lorenzo. 578. Euripide. 817, I185.
591.
Dombrowski. 451.
Donatello.
1824.
556
Indice dei
Farini L. C. 583, 613, 1208. Fa varo Antonio. 325. Favre Giulio. 661. Federico di Prussia. 23, 36, 576, 1235, 1261.
Fedro. 416, 1171. Felice V, papa. 1147. Fnlon. 395. Ferdinando I di Aragona. 1644. Ferdinando I di Borbone. 1624. Ferdinando I d'Ungheria. 572.
Ferrari Paolo. 457, 1014, 1039,
1513. 1835,1884, 1927, 1928, 1929, 1930, 1932, 1933. Ferrari Vittorio. 1927. Ferravilla Edoardo. 1888, 1889, 1890, 1893, 1894. Ferretti Jacopo. 1254, 1731,1 897, 1898, 1899, 1900. Ferrigni Coccoluto Pietro, i, 1649. Ferroni. 190. Ferrucci Francesco. 729. Festo Paolo. 214. Feuerbach Lodovico. 1566. Fiacchi Luigi. 334, 392, 636, 1667. Filangieri Gaetano. 1935. Filicaia. 1053, 1054, 1055. Filippo, duca di Savoia. 169. Filippo il Macedone. 758. Fiorentino Giovanni. 1276. Fischer Lodovico. 1536. Flavio Giuseppe. 133 1. Florimo Francesco. 411. Fonseca Pimentel Eleonora. 1682. Fontana Ferdinando. 1793, 1891, 1892, 1911. Fontenelle.9,82 1,858,1439,1532. Fornaretto. 580. Foscari Francesco. 638. Foscolo Ugo. 52, 115, 116, 144, 145, 181,605, 753.837, 838, 839, 840, 866, 909, 976, 1049, 1139, 1540, 1560. Fouch. 357, 389, 1432. Foulon Giuseppe. 1266. Fouquier-Tinville. 1483.
Fournier Edoardo. 4, 362, 401, 419, 1169, 1349, 1465, 1546, 1840. Francesco I, re di Francia. 933, 120T. Francesco (San) d'Assisi. 161 5. Francks Seb. 507. Franklin Beniamino. 608, 1381, 1571. Frati Ludovico. 342. Freinshemio. 1759. Frontone. 15 16. Fucini Renato. 853, 1197, 1879. Fugger Giovanni. 1868. Fusinato Arnaldo. 453,769,1086, 1412.
Gabelli Aristide. 600,
1488. Gabillaud L. 1847. Galfredo. 733, 734Galiani Ferdinando. 357. Galilei Galileo. 325. Gallina Giacinto. 431,1887,1 794, 1182. Galland. 1850. Galvagno Giov. Filippo. 953*
Ghislanzoni A. 375. Giacosa Giuseppe. 143, 1153. Giannone. 1644. Gibbon. 1343, 1541. Gigli Giacinto, 518. Gilbert. 401, 918. Giorgini G. B. 1206. Giovanni (Duca). I705'
commentatori, illustratori,
ecc.
557
Giovenale.
179,232, 273, 331, 336, 339, 417,462, 492, 559, 707, 740, 767,771,826,875,992,1069,
1070, 1084, 1090, 1181, 1252, 1265, 1373, 1427,1443, 1611,1621, 1724, 1876.
1119, 1158,
Tommaso. 286, 287, 288, 289, 654, 851, 1179, 1252, 1723. Groto Luigi. 466. Guadagnoli Antonio. 138, 139, 140, 371, 420, 1301, 1622, 1877, 1878. Gualterio Filippo. 1557. Gualtiero di Lilla. 1737. Gualtiero Inglese. 733, 734. Guarini Batt. 303, 950. Guasti Cesare. 1590. Guerrazzi F. D. 96, 3 15, 363, 806. Guerrini O. 25, 97, 98, 99, 270, 619, 704, 878, 1512, 1574. Guerzoni Giuseppe. 920. Guicciardini Frane. 1078, 1119. Guidiccioni Giovanni. 1052. Guglielmo II imperatore. 1240, 1241. Guibert. 346. Guichard. 370. Guilbert Ren-Charles. 15.
Grossi
1274,1275,
1444, 1468, 1791, 1836,
Guillaume J. 1483.
Guizot. 337.
Hahnemann Samuele.
1918, 1350.
1380.
Giustiniano imperatore. 495, 562. Gladstone E. 454. Goethe. 341, 705, 706, 791, 839, 865, 886, 928, 940. Goldoni Carlo. 526, 1452. Gournay. 742. Govi Gilberto. 325.
W.
Harrebome. 1295. Harvey Guglielmo. 302. Heine Enrico. 407, 151 1. Heis E. 325.
Hnault. 14 16. Herbert Giorgio. 391. Hertslet. 865, 944. Hervieux. 733, 734. His Carlo. 864. Holtzmann. 669. Horton Smith Riccardo.
1547.
Hugo
558
Indice dei
nomi
'i
autori
Hume.
1849.
La Rochefoucauld.
366,464, 556, 587, 696, 697, 698, 747, 754,959, 960, 961, 982, 1227, 1271, 1303, 137t,
1863.
Kant Emanuele. 1537. Karr Alfonso. 40, 614, 1481. Kempis (Da) Tommaso. 39, 1304.
Kirchhofer. 1295. Koning. 615.
La Chausse. 142 1.
Lacretelle Carlo.
864.
Ladre. 608.
1580. Folie Giovanni. 1142. Fontaine. 160, 161, 397, 512, 541, 860, 1297, 1740, 1909. La Harpe. 609, 1437. La Hire. 1256. La Marmora. 16 12.
Laffitte J.
La La
Lamartine. 669,
1084.
Lamberti Mosca. 1358. Lambruschini Luigi. ,613, 1488. La Monnoye (De) Bernardo. 192 1
.
La Moricire
Cristoforo. 1086.
Lamotte-Houdard, 58.
Lampridio. 1288.
Lana
Lemierre Antonio. 859Lenclos (De) Ninon. 12 15. Lenet Pietro. 927. Leone X. 1191. Leopardi Giacomo. 56, 57, 204, 224, 347,410, 440, 561, 649, 721, 782, 805,839,841,842, 914, 1059, 1374, 1477, 1480, 1631, 1722. Leopardi Piersilvestro. 1083. Le Roux de Lincy. 1790. Le Sage. 1547. Leterrier E. 941. Leti Gregorio. 808. Levi Primo. 923. Levis (De) P. M. G. 1269. Libanio Sofista. 1343. Licomede. 1520. Ligne (Principe di). 944. Lille (De) Gualtiero. i737Lingendes (De) Giovanni. 376. Linneo. 300. Lioy Paolo. 525. Lisle (De) Rouget. 669. Li ver ani L. it 47. Livio Tito. 323, 592, 659, 662, 755, 916, 925, 1098, 1348, 1647.
559
1422, 1472, 1509, 1554, 1610, 1643, 1668, 1723, 1786, 1882. Maramaldo Fabrizio. 729. Marangio Pasquale, il 19. Marcello Marco Pomponio. 15 19. Marcolini Francesco. 1438. Marchal Silvano. 609. Margherita di Savoia. 327. Margotti Giacomo. 632. Mari. 503.
Maria Antonietta,
di
grailduchessa
di
Toscana. 720.
Fran-
1266.
326. Machiavelli Niccol. 340, 418, 499, 574. 644, 1119, 1293, 1358 1372, 1456. Macrobio. 263. Maddalena Fausto. 948. MafFei Scipione. 1883. Magalotti Lorenzo. 410. Maineri Baccio. 1868. Maioli Tommaso. 18. Maistre (De) Gius. 928.
Mac Mahon.
Malebranche. 694. Malherbe. 861. Mallet Davide, 936. Mameli Goffredo. 542,902, 1072. Mancini P. S. 925. MandelH A. 899. Manetti Giannozzo. 801. Manfredi Eustachio. 1056, Manilio. 295. Manin Daniele. 970, 1068. Manno Giuseppe. 925. Mantovani. 1142. Manzoni Alessandro. 26, 150, 182, 211, 241, 246, 282, 361, 424, 490, 495, 549, 603, 647, 654, 656, 672,739. 759,843.
844,845,883,895,965,1060,
1082, 1125, 1128, 1204, 1205, 1300, 1321, 1322, 1323, 1325,
Medici (De') Lorenzo. 51. Meilhac E. 711, 762, 1350, 1918. Meldenius Rupertus. 743. Menagio Egidio. 1522.
56o
Indice dei
nomi
degli autori
1141, 1142.
92, 93, 134, 155, 173, 174, 250, 255, 265, 304,410 463, 501, 508, 779, 833, 834,874, 983, 996, 1026, 1034, 1035, 1045, 1103, 1104,1113,1154, 1157,1180, 1216, 1217, 1243, 1316, 1317, 1318,1341, 1354, 1355, 1402,1450, 1554, 1601, 1614, 1637,183t, 1832, 1833, Metternich(princ.di). 1085, 1557
Meyer
Giulio.
703.
Micard.
1798.
Mignet. 449. Minghetti Marco. 629. Minucio M. Felice. 1335. Mirabeau. 1263. Mole Matteo. 208.
Molire. 4, 271, 372, 539, 699, 1497, 1519, 1842,1843, 19TI, 1924. Moller. 1148. Moncrif. 1336.
818,879,916,955,995,1021,
1023, 1024, 1025, 1048, Ilio, 1183,1262, 1370, 1414,1435, 1487, 1488, 1498, 1500, 1502, 1503, 1518, 1523, 1524,1526, 1531,1550, 1577, 1591,1606, 1631, 1660, 1662, 1694, 1695, 1696, 1697, 1698, 1699, 1767, 1768, 1816, 1817. Orselaer (Von). 588. Ortlepp E. 451. Ovidio. 32, 59, 66, 80, 157, 187, 218, 258, 312,319, 387,
665, 693, 719,731, 835, 917, 1058,1138, 1139, 1249, 1314, 1315, 1446, 1507,1620, 1721. Morandi Luigi. 1078. Moroni. 808, 1359. Moser (G. von). 1800. Muratori L. A. 12 7 7. Mureto Marc' Antonio. 1738. Musatti Cesare. 601, 1721. Musset (De) A. 239, 1439.
484, 545, 555,557.584,692, 816, 975, looi, 1002, 1021, 1077, 1090, 1102, 1165, 1174, 1220, 1225, 1378, 1396,1397,
1499,1579,1595. 1638,1763.
commentatori, illustrato n,
ecc.
51
Pagani Gentile. 1124. Palaprat. 1349. Pan (Du) Mallet. 412. Pananti Filippo. 331, 1027, 1874,
1875.
Petronio Arbitro. 159, 217, 262, 354, 1330. Petruccelli della Gattina Ferdinando. 939. Peyrat Alfonso. 631. Piave F. M. 107, 108, no, in,
Panai (De). 412. Paolella Mariano. 854. Paolo (San). 8, 47, 1643, 1808.
Papanti Giovanni. 1705.
1484.
Pieri Giuseppe. 675. Pieri Mario. 1079. Pieri Buti L.
1198,
Pindemonte Ippolito. 837, 1551. Pio IX. 1082, 1725, 1726. Piron Alessio. 362, 1169, 191 5.
Pirro. 1759. Pixrecourt. 15. Platone. 133, 680, 1232, 1393, 1441. Plauto. 168, 380, 396, 460, 537, 800, 813, 957, 1018, 1211,
il
vecchio.
22,
1176, 1310,
141
1.
Secondo il giovane. 13, 628, 991, 1356, 1407, 1611. Plutarco. 321, 648, 925, 948, 1118, 1202,1332,1357, 1467. 1701, 1813. Pola, 1050. Polignac (Cardinale di). 295, 978.
di).
330.
502
Poysel J. A. 946. Prati Giovanni. 207, 846, 847, 848, 1542, 1837. Promis. 1147. Properzio. 871, iioo, 1126. Proto Francesco. 516.
Rosny (Duca
Prudhomme. 229.
Proudhon. 610, 1337.
Publilio
Siro.
1464. 1728. Rossini Gioacchino. 239, 527. Rouget de Lisle. 669. Rouher Eugenio. 971. Rousseau G. G. 1206, 1433. Roy. 1298.
di).
Royer A. 470.
338,
151,
219,
359,395.403,581,640,1424,
1584. Pulci L. 336, 985, 1785. Pungileoni Luigi. 703. Pyat Felice. 610.
Quintiliano.
70,
Sade
Rabelais. 18, 434, 644, 855, 856, 1568. Racine. 136, 192, 706, 1470. Redi Francesco. 1569, 1876. Regnard Giov. Fran. 19 io. Rgnier. 122, 1255. Renzi (De) Salv. 1381. Resta Sebastiano. 703. Ricasoli Bettino. 583, 1207.
Riccardo Cuor di Leone. 1259. Riccardo di Venosa. 1527. Ricci Corrado. 777. Ricci Lorenzo. 969.
Ricci Luigi. 773. Riccio Pier Francesco. 725. Richelieu. 644, 751. Righetti Carlo. 1888. Rigutini G. 1076, 1488. Robespierre. 573, 1344. Robilant (Di). 422, 1838.
Schoell.
107.
1917.
Romani
374, 530, 710, 735, 773, 915, 987, 1037, 1092, 1151, 1168, 1328,
43,
Felice.
103,
Seguier.
1639, 1732, 1733, 1901,1902, 1903. Ronconi. 735. Roqueplan Nestore. 635.
578. Sgur. 1570. Sella Quintino. 132, 323. Seneca Lucio Anneo. 38,
210,
170,
253,
570,
312,
502,
595.
404, 685,
478, 736,
commentatori, illustratori,
ecc.
563
795, 959, 1012, 1171, 1235, 1410,1414,1415, 1436, 1479, 1528, 1584, 1814. Seneca Marco Anneo. 1650. Senofonte. 1393, 1810. Sevign. 1296. Sforza Giovanni. 1564, 1927. Shakespeare. 284, 291,311, 355, 456, 760, 764, 869, 1042, 1299, 1742, 1743, 1744, 1799, 1859, 1860,1861, 1862. 1920. Siys. 449. Sigismondo I imperatore. 15 19.
757, 1175, 1430, 1663,
Silio Italico.
1862.
Svetonio.
128, 444, 599, 650, 916, 1005, 1129, 1357, 1519, 1602,1616, 1701, 1760, 1812.
1593.
Sillery.
1237.
Simon
Giulio. 337. Sincerus Junior. 1 5 7 1 Siraudin. 615. Sisto V papa. 808. Smiles Samuele. 1362.
Tacchinardi Nicola. 147. 591, 594, 653, 657, 723, 820, 916, 1617, 1700, 1771. Tallemant des Raux. 491, 1908. Talleyrand. 412, 442, 700, 927, 1432, 1572, 1581, 1742. Tansillo Luigi. 466.
Tacito.
Taparelli
D'Azeglio
Emanuele.
630.
601,
121,
167.
Suhl. 1380.
Stazio. 916, 1330. Stecchetti Lorenzo. 25,
1574. Stendhal. 1728. Sterbini Cesare. 102, 335, 343, 558, 749,966,967,1036,1730, 1789, 1790,1791, 1852, 1853, 1854, 1855, 1856.
351, 582, 726, 727, 829, 830,831,832, 952, 1003, 1044, 1267, 1268, 1445, 1490, 1505, 1514,1587, 1603, 1634, 1713, 1714, 1715, 1716, 1717,1718, 1781, 1782, 1783, 1784. Tassoni Aless. 520, 899, 904. Teissier Antonio. 1739. Temistocle. 321. Tennemann. 1378. Teodoreto. 1343. Teofrasto. 1597. Terenziano Mauro. 14. Terenzio. 197, 227, 329, 568, 870, 1018, noi, 1417, 1438, 1525, 1561, 1582, 1659. Terrasson. 1465. Tertulliano. 221, 1324. Texier Edmondo. 780. Thackeray. 958.
Tasso Torquato. 89, 119, 141, 163, 195,240, 278, 352, 377, 409, 493,519, 663, 664, 712, 717,718,
5^4
Indice dei
Thode. 1615.
Thompson Samuele. 745. Thomson Giacomo. 936. Thou (De) Giac. Ang. 507, 1739.
Tiberio imperatore. 599. Tibullo. 312, 916. Tillotson John. 1344. Tito imperatore. 1005.
Tommasini
Oreste.
1293.
(Di) Riccardo. 1527. Venturi Adolfo. 125, 1325. Verbczi. 602. Verdi Giuseppe. 411. Verdier (Du) Antonio. 491, 1739. Verga Andrea. ']']']. Verville (B. de). 1007. Vespasiano imperatore. 128. Viennet. 593. Vignolles Stefano. 1256. Villa Tommaso. 891. Villani. 1358. Villari Pasquale. 991, 1293. Villemessant. i486. Villon Francesco. 1795.
Venosa
Virgilio.
28, 73, 74, 76, 117, 118, 127, 162, 180, 188, 209,
1290.
1679.
Vanloo A. 941.
Vanneschi. 187 1. Vannucci Atto. 1463. Varchi Benedetto. 729.
Varrini. 434.
257, 317, 318, 320, 332,350, 398,400, 401, 443, 474,479, 506, 575, 590, 642, 660, 716, 722, 725, 794, 798, 814,815, 872, 880, 898, 916, 956, 998, 999, 1000, 1040, 1041, 1046, 1102, 1107, 1116, 1147, 1159, 1185,1219, 1279, 130, 1307, 1308,1361, 1403, 1425, 1534, 1536, 1546, 1594, 1681,1682, 1083,1684, 1685, 1686, 1687, 1688, 1689, 1690, 1691, 1692, 1693, 1763, 1764, 1765, 1766, 1815. Visconti- Venosta Emilio. 629. Visconti- Venosta Gino. 1923. Vitale Vito. 1276. Vitruvio. 1678.
Vittorio
Emanuele
II.
455, 921,
1146.
A. 40, 51, 401, 425, 690, 694, 750, 778, 795, 942, 1017, 1091, 1215, 1336,1338, 1344, 1432, 1442, 1453, 1484, i486, 1541, 1840. Voss Giovanni Enrico. 48, 689.
Voltaire F.
Vedova. 949.
Vegezio. 662.
Wagemann. 1293.
Wander. 1295.
1424.
commentatori, illustratori,
ecc.
565
"Wellington (Duca
di).
14]
Wyon
Arnaldo. 1148.
Zazzera Francesco. 1827, 1828. 1746. Zenatti Oddone. 1134. Zenobio. 947. Zeviani Gio. Agost. 702. Zola Emilio. 1848. Zonara. 1356.
Zeli F.
la frase
si
riferisce al
numero progressivo
delle citazioni
les biens viennent en dormant. 491. battesimo suoni o a funerale. 740. Ab Jove principium. 1306.
aucuns
Ablue peccata, non solum faciem. 990. Ab ovo Usque ad mala. 1767. Abruzzo forte e gentile. 923.
j
Ab
A A
Non gli fidar farina. can, che lecca cenere cavallo d'un cavai. 1923.
|
1667.
Accipe nunc
Danaum
non
insidias et crimine
|
ab uno. 209.
A A
A
chi natura
lo volle dire
Noi
Rome.
chi
702.
segreto.? Ad un bugiardo o a un muto. 1027. compir le belle imprese. 13 18. consolarmi affrettati O giorno sospirato. 533. Acqua alle corde. 1359. Adagio nelle voltate. 1894.
un
calendas graecas. 1760. del passato Bei sogni ridenti. 243. Addio, mia bella, addio. 673. Addio mia bella Napoli. 824.
Ad
Addio
juicio.
1300.
74.
Adgnosco
Ad
graecas,
bone
judice
rex, fient
lis
Adhuc sub
est.
585.
Adieu, adieu,
native shore. 1087. Ad majorem Dei gloriam. 1326. donna non si fa maggior dispetto. 384.
my
568
Ad usum
Delphini.
1796.
Adversus hoslem seterna auctoritas [esto]. 1076. Advocatus sed non latro. 766. A egregie cose il forte animo accendono. 840.
Aequam memento
'Ast cpspet TI Atuy) xatvv. 947. rebus in arduis Servare mentem. 316. Afflavit Deus et dissipati sunt. 1342. fosco cielo, a notte bruna. 530. franco parlar risponder franche parole. 1446. A' generosi Giusta di glorie dispensiera morte. 181. A' giusti prieghi Di tanto intercessor nulla si nieghi. 173.
|
Agli infelici Difficile il morir. 833. Agli infernali Dei Con questo sangue il capo tuo consacro. 1834. Agnosco veteris vestigia flammae. 74. Ah bello a me ritorna. 103. Ahi Costantin, di quanto mal fu matre. 445. Ahi dura terra! Perch non t'apristi? 1163. Ahi fiacca Italia, d'indolenza ostello. 1057. Ahi Genovesi, uomini diversi. 894. Ah! il n'y a plus d'enfants! 539. Ahi Pisa! vitupero delle genti. 905. Ahi povero Yorick 1862. Ahi serva Italia, di dolore ostello. 105 1. Ahi sugli estinti Non sorge fiore. 838. Ahi sventura! sventura! sventura! 1723. Ahi vista! ahi conoscenza! 1717. Ah! le mtier est bien gt!... 1251. Ah! n'insultez jamais une femme qui tombe! 367. horse! a horse! my kingdom for a horse. 291. Ah pace O esacerbati spiriti fraterni. 667. Ah! perch non posso odiarti. 710. Ah quest'infame, l'amore ha venduto. 109. Ai nostri monti ritorneremo. 1095. Ait latro ad latronem. 1865.
| |
esse.
140 7.
alagria Alagria 1890. Alas, poor Yorick! 1862. Alcun non pu saper da chi sia amato. 67. Alfana vient ^equus sans doute. 1522. Alfredo, Alfredo Di questo core. ili.
j
jucundum est. 1430. Alle incolpate ceneri Nessuno insulter. 844. 'AXX' 75x01 {lv xaxa Oswv sv youvaot xstxai. 486. All'idea di quel metallo Portentoso, onnipossente. 335. All'ombra de' cipressi e dentro l'urne. 837^ Allons, enfants de la patrie. 669. Allons, saute, marquis. 19 io.
Aliquando
et insanire
|
|
569
Alma terra natia. IO59. Alme incaute, che torbide ancora. 250. Almen la destra io ratta ebbi al par della
Alone with
his glory.
lingua. 458.
191. l'origine de toutes les grandes fortunes il y a des choses qui font trembler. 1184. Al quale ha posto mano e cielo e terra, io. Altera figlia Di quel Monarca, a cui N anco quando annotta, il sol tramonta, 950. Altera manu fert lapidem, panem obstentat altera. 121 1. Altera pars revocat quidquid pars altera fecit. 1606. Alterius non sit, qui suus esse potest. 733. Altissimo Signor del sommo canto. 1133.
e vivendo lemme lemme. 707. Araant alterna Camoenae. 1534. Ambo florentes aetatibus, Arcades ambo. 1692. Ambo le man' per lo dolor mi morsi. I162.
Amandosi
728. dico vobis. 1756. 'Ajiepat S'tdXotJiot jxdpxups oocpwxaxoi. 403. mezzo novembre Non giugne quel che tu d'ottobre Amici, diem perdidi. 1005. Amico, hai vinto: io ti perdon...; perdona. 163. Amicus certus in re incerta cernitur. 66. Amicus Plato, sed magis amica Veritas. 144 1.
me
chiedesti sangue.
Amen
fili.
597.
Amleto
della monarchia.
1144.
Amor che a nullo amato amar perdona. 84. Amor che al cor gentil ratto s'apprende. 83. Amor che nella mente mi ragiona Della mia Amore e Morte. 842. Amor mi mosse, che mi fa parlare. 81. Amour sacr de la patrie. 670.
|
donna. 82.
Anathema sit. 1808. Anca lu, sur Piccaluga, a Milan? 1888. Anche la speme, ultima dea Fugge i sepolcri. 1560. Anche questa da contar. 1733.
|
Anch'io sono pittore. 703. Ancora luce 865. Andare a Canossa. 328.
!
Andava combattendo, ed era morto. 1867. Andiam, che la via lunga ne sospigne. 1353. Andrem, raminghi e poveri. 471.
Anima Anima
'Avs^j&icpd-u) x'joc.
570
Anne,
Animum debes mutare, non clum. 38. ma soeur Anne, ne vois-tu rien venir?
nescis,
fili
1841.
An An
mi, quantilla prudentia mundus regatur? 588. nescis longas regibus esse manus ? 1246. Ante mortem ne laudes honinem quemquam. 484.
tiouv ccTixspov. 680. Sol che ne fui privo. 466. Aprs nous le dluge 330. Apriti, Sesamo! 1850. Aquse furtivse dalciores sunt, et panis absconditus suavis. 1155. quelle sauce voulez- vous tre mangs? 19 12.
'AvO-ptoTic
sau ^wov
il
Appena
vidi
Arbor
vittoriosa trionfale.
279.
A
A
A Roma
Arrotini impazziti. ']']']. Ars longa, vita brevis. 404. Arte nata da un raggio e da un veleno. 776. Arte pi misera, arte pi rotta. 769. Art is long, and time is fleeting. 404.
Asino di Buridano. 1378. Assai lo loda e pi lo loderebbe. 194, 1364. Una lenta prudenza Assai pi giova, che i fervidi consigli,
]
a'
gran
perigli.
Assommer
homme.
A
A
se vuole,
donna
la fa.
919. 358.
Auctor opus laudat. 1002. Audaces fortuna iuvat. 1102. Audacter calumniare, semper aliquid hret. 750.
Audax
Au demeurant
Auf Flgeln
uguri
fils
du monde. 1907.
di Cicerone.
peine d'tre
dit,
on
le
chante.
1491.
Aut Csesar aut nihil. 948. Aut insanis homo, aut versus facit. 1500. Aut nomen, aut nihil satis. 190.
'A'JTO scpa.
14 14.
57]
Avea
1280.
Ave, Imperator, morituri te salutant. 650. Avere il cervello nella schiena. 687. Aver perduto il ben dell'intelletto. 1426. A* voli troppo alti e repentini Sogliono i precipizj
|
Bagolamentofotoscultura. 1793. Barbarus hic ego sum, quia non intelligor uUi. 1077. Barufe in famegia. 431. Batti ma ascolta. 321. Beati gli occhi che la vider viva. 382. Beati mortui qui in Domino moriuntur. 857. Beati pauperes spiritu. 1369. Beati possidentes. 1183. Beati qui in iure censentur possidentes. 1183. Beato asperges del baston. 1885. Beato non far nulla. 992. Beatus ille, qui procul negotiis. 763. Becchini della Monarchia. 1839. Belisario obulum date imperatori. 496. Come un angiol, che Dio crea nel pi ardente Bella sporto d'amor. 373.
I
Suo
tra-
coppia, il ciel vi guardi. 1896. figlia dell'amore. 108. horrida bella. 642. Immortai! benefica. 1323.
Ben
dell'intelletto. 1426. Benedetta colei che in te s'incinse! 1822. Benedette figliuole! non veggo l'ora che si maritino! 1016. Benedictio patris firmat domos filiorum. 439. Benedite, gran Dio, l'Italia! 1082. Ben '1 viver mortai, che si n' aggrada. 783. Bene qui latuit, bene vixit. 258. Benignamente d'umilt vestuta. 1648. Ben se* crudel, se tu gi non ti duoli. 1167. Ben ti riveggo con piacer Lisandro. 1721. Bestemmiando fuggi l'alma sdegnosa. 956. Bevendo in fresco, e bestemmiando Cristo. 1574 Beverei prima il veleno. 1569. Bibite, fratres, bibite, ne diabolus vos otiosos inveniat. 1568. Bigotti della Monarchia. 1839.
151.
Bisogna mangiare per vivere e non vivere per mangiare. 1627. Bis vincit qui Se vincit in victoria. 1584.
Bollente Achille.
711.
572
Boni pastoris est tendere pecus, non deglubere. 599. Bonos corrumpunt mores congressus mali. 221. Bonum certamen certavi, cursum consummavi, fidem servavi. 12 io,
Brescia la forte, Brescia la ferrea. 900. Brevis esse laboro Obscurus fio. 1498. Brillare per la propria assenza. 1771. Britons never shall be slaves. 745.
:
|
Cada uno es hijo de sus obras. 1200. Caddi come corpo morto cade. 1392. Cselum non animum mutant qui trans mare currunt. 38.
Ceesarem vehis Caesarisque fortunam. il 18. Csesar non supra grammaticos. 15 19. a ira. 608. Calende greche. 1760. Calomniez, calomniez il en restera toujours quelque chose, 750 Camicia rossa, camicia ardente. 1075. Canis a non canendo. 152/.
;
Canoro elefante. 772. Cantabit vacuus coram latrone viator. 11 70. Cantoma, crioma, cinciand a la douja. 893. Caput mundi, regit orbis frena rotundi. 916. Cari luoghi, io vi trovai. 1092. Cameade! chi era costui? 11 28. Carpe diem, quam minimum credula postero. 1591. Car tel est notre plaisir. 1242. Caseus ille bonus quem dat avara manus. 1388. Casta Diva che inargenti. 1328. Castigat ridendo moes. 251. Castum esse decet pium poetam Ipsum. 1664. Caton se la donna, Socrate l'attendit. 859.
| [
erit.
584.
Cdant arma togse, concdt laurea linguae. 765. Cedite Romani scriptores, cedite Graii. li 26. Cela ne va pas, cela s'en va. 858. Celeste Aida, forma divina. 375. Corrispondenza d'amorosi sensi. 115. Celeste questa Cenerentola, finiscila. 1898. Ce n'est pas assez d'avoir de grandes qualits, il faut en avoir l'conomie. 1583. Ce n'est pas possible: cela n'est pas franais. 1121. Ce n'est rien, C'est une femme, qui se noy. 1909. Ce n'tait pas la peine, Non, pas la peine, assurment, De
|
changer de gouvernement. 615. Ce qui manque aux orateurs en profondeur, en longueur. 15 17.
ils
vous
le
donnent
573
C'era una volta un re e una regina. 1266. Certum est, quia impossibile est. 1324. Ce sont l jeux de prince. 577. Ces malheureux rois, Dont on dit tant de mal, ont du bon quelquefois. 1250. C'est beau, mais ce n'est pas la guerre. 652. C'est du Nord aujourd'hui que nous vient la lumire. 942. C'est elle! Dieu que je suis aise! 19. C'est la faute de Voltaire. 1741. C'est le commencement de la fin. 1742. C'est magnifique, mais ce n'est pas l guerre. 652. , C'est plus qu'un crime, c'est une faute. 389. C'est une grande habilet que de savoir cacher son habilet. 1423. Cet ge est sans piti. 541.
|
et
696.
plaisirs.
544.
peine. 792. Chassez le naturel, il revient au galop. 36. Chassez les prjugs par la porte, ils rentreront par la fentre. 36. Che bella lingua il greco! 1933.
Che chiede sempre e nulla d a nessuno. 1198. Che di Giuda il leon non anco morto. 917. Che fu il mal seme per la gente tosca. 1358. Che giova nelle fata dar di cozzo ? 48 1 Che i pi tirano i meno verit. 875. Che la rompo? 448. Che Tinse? 448. Che 'nanzi al di de l'ultima partita. 483. Che pi ti resta? infrangere. 693.
.
Cherchez
la
femme. 357,
717. Chevalier sans peur et sans reproche. 1120. Che vi sia ciascun lo dice, Dove sia nessun lo sa. 92. Chiare, fresche e dolci acque. 293. Chi delitto non ha, rossor non sente. 1637. Chi di voi senza peccato, getti su di lei la prima pietra. 165 Chiedete, e vi sar dato; cercate e troverete. 1556. Chi l'acqua beve. 1569. Chi la pace non vuol, la guerra s'abbia. 663.
|
Che
Chi Chi
1569. 457. Ch'i' non curo altro ben n bramo altr'esca. 1590. Chi non con me contro di me. 72.
la
squallida cervogia.
lo dice
non
lo fa.
Chi non lo dice lo fa. 457. Chi non sa ubbidire non sa comandare. 161
1.
574
Chi per la gloria muor Vissuto assai. 1050. Chi per la patria muor Vissuto assai. 1050. Chi pu vantarsi Senza difetti? 874. Chi semina vento raccoglie tempesta. 641. Chi tace, acconsente. 1031. Chi vede il periglio N cerca salvarsi, il 13. Chi versa l'uman sangue, il sente. 207. Chi vive amante Sai che delira. 90. Chi vuole vada, chi non vuole mandi. 215. eh' un bel morir tutta la vita onora. 825. Cicero pro domo sua. 1761. Cifre son del suo volere. 13 16. Ci-gt ma femme oh qu'elle est bien. 362. Ci-gt Piron, qui ne fu rien. 19 15. Ci rivedremo a Filippi. 18 13. Ci siamo e ci resteremo. 921.
] |
Ciurma
Clamitat ad ccelum vox sanguinis et sodomorum. 1655. Claudite jam rivos, pueri sat prata biberunt. 1691. Cli enarrant gloriam Dei. 1309. Ccelum a non celando quia apertum est. 1521. Cogito, ergo sum. 1536. Chi v'insegna a camminar? 1856. Colla febbre, Don Basilio,
:
|
1781. Coloro che vincono, in qualunque modo vincano, mai non ne riportano vergogna. 499. Coloro Che visser senza infamia e senza lodo. 1366. Colui che la difesi a viso aperto,
I
mi.
Comanda
chi
pu
il
16 io.
rugiada al cespite D'un appassito fiore. 283. Comes facundus (0 jucundus) in via pro vehiculo est. 219. Come un forte inebriato. 1325. Come what come may. 311. Comme fuie e comme non fuie. 1880. Compagnia della Lesina. 129. Comparisons are odious. 873. Compelle intrare. 1805. Componitur orbis regis ad exemplum. 1260.
|
1277.
si
manduca. 1779.
la
le
uccider? 369.
pecorelle escon del chiuso, il 15. quei che con lena affannata. 1552. Dell'erba inaridita. 282. rugiada al cespite
|
575
1902. Segni del tuo valore, o Sfregia, impressi. 1873. Concordia parvse res crescunt, discordia maxumae dilabuntur. 757. Congedo e paga intera. 771. Con la politica pi fina e bella. 1301. Con le idee donna Prassede si governava come dicono doversi far con gli amici. 965. Connu dans l'univers et dans mille autres lieux. 19 17. Conosci te stesso. 1393, Conosci tu il paese Dove non s' mortali. 878. Conosco i segni dell'antica fiamma. 75. Conscia mens recti famse mendacia risit. 1638. Consentire confessare. 1033. Considerate la vostra semenza. 1626. Consuetudo quasi altera natura. 33. Consuetudo est secunda natura. 34. Consuma dentro te con la tua rabbia. 752. Consummatum est. 1674. Contala, contala come fu 1880. Content, if hence th' unlearn' d their view may wants. 1416. Conticuere omnes, intentique ora tenebant. 1041. Contra miglior voler, voler mal pugna. 393. Contraria contrariis. 1380. Contritionem praecedit superbia. 964. Conveniunt rebus nomina saepe suis. 1527. Con vent' anni nel core Pare un sogno la morte. 850. Convier quelqu'un, c'est se charger de son bonheur pendant tout le temps qu'il est sous notre toit. 1567. Cor hominis disponit viam suam. 395. Corregge ridendo i costumi. 251. Corrispondenza d'amorosi sensi. I15. Corrumpunt bonos mores colloquia mala. 221. Corruptio optimi pexima. 200. Corruptissima republica plurimae leges. 594. Cortesia fu in lui esser villano. 1282. Cosa bella mortai passa e non dura. 790. Cosa fatta capo ha. 1358. Cose che il tacere bello. lOii. Cosi fan tutte. 356, Cosi nell'un come nell'altro passo. 1228. Cosi va il mondo, bimba mia. 1794. Cras amet qui numquam amavit; quique amavit, eras amet. ']']. Cras credo, hodie nihil. 1287. Credat Judaeus Apella. 476. Crede ratem ventis, animam ne crede puellis. 354. Credo quia absurdum. 1324. Cremonesi raangia-fagiuoli. 899.
il
Comprate
alti
mio
specifico.
Con
e spessi
576
1687. Disce omnes. 209. Crucifige, crucifige eum. 1807. Crux de cruce. 1148. Cui concessus est finis, concessa edam sunt media ad
Cresci! eundo.
Crimine ab uno
finem
ordi-
ordinata.
1293.
est finis,
illi
Cui
licitus
licet
etiam
Cum
nomine Caesaris omen. 948. Cuor leggero. 423. Curia romana non petit ovem sine
lana.
1188.
Dalla cuna alla tomba un breve passo. 789. Dal pigro e grave sonno, ove sepolta. 1052. Dal sonno alla morte un picciol varco. 829.
Dal tuo
stellato soglio.
Da me
son
fatti
Dammi, dammi
1377.
Dammi un
punto d'appoggio e mover la terra e il cielo. 298. Dans cinquante ans, l'Europe sera rpublicaine ou cosaque. 943. Dans l'adversit de nos meilleurs amis, nous trouvons toujours
Dans un
quelque chose qui ne nous dplat pas. 69. grenier qu'on est bien vingt ans! 11 72. Da Scilla in Cariddi. 1737. Das Ewigweibliche. 341. Date un obolo a Belisario. 496. Dat veniam corvis, vext censura columbas. 202. Da ubi consistam, et terram clumque movebo. 298. Davus sum, non Oedipus. 141 7.
Debbono
saggi
Decet verecundum esse adolescentem. 537. Declina il mondo, e peggiorando invecchia. 410. De duobus malis, minus est semper eligendum, 1304. Degna Di poema chiarissimo e d'istoria. 1489. Degno di gloria quei che ruba un regno. 516. Deh fossi tu men bella o almen pi forte. 1054.
]
Deh non
Dei Dei
parlare al misero.
corti,
242.
De De De
1065. da far prestino. 1928. la costanza sua scudo ed usbergo. 310. l'altrui fida sposa a cui se' caro. 365. l'audace, encore de l'audace, et toujours de l'audace! 1099.
re congiurati la tresca fin!
sonetti,
577
Del bel paese l, dove il s suona. 881. Delenda Carthago! 322. Del fare e del chieder, tra voi due. 152. Delieta juventutis meae et ignorantias meas ne memineris. 986. Della madre il camin segue la figlia. 434.
Delle spade
il
fiero
lampo. 676.
De male quaesitis vix gaudet tertius haeres. 266. De nihilo nihilum, in nihilum nil posse reverti. 301. De omnibus rebus et quibusdam aliis. 1484. De omni re scibili et quibusdam aliis. 1484.
Deos
263. 19 14. Der Mensch ist was er isst. 1566. Der preussische Schulmeister hat die Schlacht bei Sadowa nen. 141 i. Descriver fondo a tutto l'universo. 1777. De summo planus, sed non ego planus in imo. 1606, Dtestables flatteurs, prsent le plus funeste. 1470.
iratos laneos pedes habere.
le
De
par
gewon
Deus in medio eius non commovebitur. 307. Deus nobis haec otia fecit. 1546.
Devine
484.
si
tu
peux et choisis si tu l'oses. 1844. Ante obitum nemo supremaque funera debet.
|
sat est.
folgt.
io 18.
1746.
Diem
perdidi.
1005.
Die Politik der freien Hand. 627. Die Politik ist keine exakte Wissenschaft. 634. Dies irae, dies illa. 272. Dies mei sicut umbra declinaverunt. 787. Die Sonne geht in meinem Staat nicht unter. 950. Die Todten reiten schnell. 867. Dietro l'avello Di Machiavello. 232.
|
mal. 1337. Dieu et mon droit. 1259. Dieu me l'a donne: garde qui y touchera. 1142. Difatto, dopo morto, pi vivo di prima. 179. Difesa miglior, ch'usbergo e scudo. 1634. Difficile est satiram non scribere. 18 18. Dii lanatos pedes habent. 262. Dii, talem terris avertite pestem 1815. Dilexi justitiam, et odivi iniquitatem, propterea morior in exile
!
Dieu, c'est
565. basta uno per volta, quando non d'avanzo. 26. Diliges amicum tuum sicut teipsum. 62.
lio.
Di
libri
Dio dell'or, Del mondo signor. 333. Dio me l'ha data, guai a chi la tocca! 1142.
|
37
Indice delle
fr
Di Di Di Di Di
papaveri cinto e di lattuga. 1373. pi direi; ma di men dir bisogna. 475. poema dignissima e d'istoria. 1490. quell'amor eh' palpito, ilo.
quella pira
|
Diruit,
sedificat,
non temnere divos. 575. Diseur de bons mots, mauvais caractre. 6. Disjecti membra poetae. 1768. Dis-moi ce que tu manges; je te dirai ce que tu es. 1565. Di sua bocca uscieno Pi che mei dolci d'eloquenza i fiumi.
|
Di
tanti palpiti. 1729. Dite ai regi Che mal si compra co' delitti il soglio. 1249. Dito di Dio. 1749. Diu nature bertritet nicht. 300. Diverse lingue, orribili favelle. 1029. Diversi aspetti in un confusi e misti. 17 16. Divide et impera. 758.
|
Di
viltade Siam fatti esempio Divina Commedia. 1134. Diviser pour rgner. 758.
|
1374.
Diviserunt vestimenta ejus. 514. Divm domus. 916. Dixit insipiens in corde suo: Non est Deus. Dixitque Deus Fiat lux. 1669. Dolce color d'orientai zaffiro. 277. Dolce dell'alme universal sospiro. 731.
:
1329.
Dolce Dolce
far niente.
Stil
I
991.
nuovo. 1494.
Alla ragion,
[
Do
lode
ma
Dominedio ci salvi Da i libri troppo lunghi e Domine, salvum fac regem. 1238. Dominus ddit. Dominus abstulit. 247. Domum servavit lanam fecit. 379. Donee eris felix multos numeralDis amicos. 66. Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, don ti fa. 150.
|
25.
Che
accetto
il
Donne ch'avete
intelletto
|
d'amore. 87.
Donne, da voi non poco La patria aspetta. 347. Donne, donne, eterni Dei! 343. Dont elle eut soin de peindre et orner son visage. 136. Dopo il pasto ha pi fame che pria. 1562. Dormi, o Celeste: i popoli. 1554. Ac |ioC TTOo oxw %a xlvw TYjv Y^v. 298. Dove avete mai trovate tante fanfaluche? 1825.
579
Dove che venga l'esule Sempre ha la patria Dove forza non vai giunga l'inganno. 508. Dove pecc, l'Altissimo Punisce il peccator.
|
|
in cor.
1088.
270.
Dubito ergo sum. 1536. Ducere soUicitae jucunda oblivia vitae. 1550. Ducunt volentem fata, nolentem trahunt. 478. Due canne di panno rosato fanno un uomo da bene. 574. Due cose belle ha il mondo: Amore e morte. 842. Due gioie concesse Iddio agli uomini liberi sulla terra. 1633.
Due
Due
Dulce
decorum
1048.
853. loquimur, fugerit invida Aetas. 1021. loquor, hora fugit. 102 1. Romse consulitur, Saguntum expugnatur. 1348. vitant stulti vitia, in contraria currunt. 1662. pensiero, d'un accento Rea non son, n il fui giammai.
| |
1639.
Dunque che ? perch, perch ristai? 1375 Dunque ti lascio, o Rimini diletta. 912. Duo quum idem faciunt, saepe ut possis dicere
pune
facere huic,
illi
Hoc
licet
im-
non
licet.
227.
Durate, et vosmet rebus servate secundis. 318. Du sublime au ridicule il n'y a qu'un pas. 494.
Early to bed and early arise makes the man healthy, wealthy and wise. 1 381. E bevendo e ribevendo I pensier mandiamo in bando. 1569. Ecce homo. 1673. Ecce venio sicut fur. 1325. Ecco a te rendo il sangue tuo. 438. E clo descendit FvGt oeauTv. 1393. E compie' mia giornata inanzi sera. 826, 1368.
[
Economie sino
all'osso.
132.
con parole e con mani e con cenni. 16 19. crasez l'infme. 1338. crlinf. 1338. Edamus, bibamus, gaudeamus: postmortem nulla voluptas. 45.
tremano mitre e corone. 607. Ego sum Rex Romanus et supra grammaticam. 15
gi,
E E E
*1
merlo.
1231.
19.
Ego
Eheu
il
seguito verr.
1746.
|
istinto di
natura
L'amor
1045.
580
'Ex
TCoX|iov [lv
E E
la
la la
Elle
^p etpivyj {lXXov satoxa'.. 662. baracca cos cammina. 615. fede degli amanti Come l'Araba fenice. 92. necessit gran cose insegna. 1354. est grande dans son genre^ mais son genre est
|
petit.
1485. El tegnaroo d'oeucc 1891. E mangia e bee e dorme e veste panni. 824. Embrassous-nous Folleville 1919. E mentre manda un gemito. 552. E mentre spunta l'un, l'altro matura. 17 18. Enfants terribles. 540. Enfin nous avons fait faillite! 1913. En France tout arrive, surtout l'impossible. 927. England expects that every man will do his duty. 1121. Enrichissez-vous. 337. En toute chose il faut considrer la fin. 397. Entra l'uomo, allor che nasce. 779.
!
"Eusa
Ttxepsvxa. 3.
[
perigliosa e vana
Se dal
ciel
1317.
piet con Bidone esser crudele. 174. Epistola enim non erubescit. 1015. E pi dell'opra che del giorno avanza. 1004. E poi? 1828.
si muove! 325. questo sangue. 728. quindi uscimmo a riveder le stelle. 1708. Era di notte e non ci si vedeva. 526. Era gi l'ora che volge il disio. 521. Era la notte e non si vedea lume. 526. Eran due ed or son tre. 1900. Eredit d'affetti. 116. Eripuit caelo fulmen, sceptrumque tyrannis. 295. Eripuitque Jovi fulmen viresque tonandi. 295.
Eppur
E E
bonum et malum. 1399. voi? 1836. Errare humanum est. 978. Error communis facit jus. 571. Erunt duo in carne una. 386. Esci di li, ci vo' star io. 331. E sei tu che macchiavi quell'anima. 1905. E se la vita fu bene, perch mai ci vien tolta? 8o. E se non piangi, di che pianger suoli? 1167. settentrional spada di ladri] Trta in corona. 1265. Es ist eine alte geschichte. 407. E s' udian gli usignuoli al primo albore. 520.
Eritis sicut dii, scientes
Eroi, eroi,
Che
fate
58]
Esser bella a che dunque mi giova. 137. Essere o non essere, questo il problema. 1299. Est bien fou de cerveau Qui prtend contenter tout le monde et son pre. 1297. Est deus in nobis, agitante calescimus ilio. 1499. Est est est! 1868. Est modus in rebus. 1577. Estote prudentes sicut serpentes, et simplices sicut columbae. 1285. Est proprium stultitiae aliorum vitia. cernere, oblivisci suorum.
j
1659.
Est quaedam
fiere voluptas.
xc.
1165.
prince,
si je
648.
d'tre
servirait-il
ne
faisais
pas de
1244. Et ces deux grands dbris se consolaient entre eux. 237. Et des boyaux du dernier prtre. 609. Et ego in Arcadia. 17 19. Eterno femminino. 341. Et excitatus est tamquam dormiens Dominus. 1325. Et facere et pati fortia Romanum est. 1098.
Etiam periere ruinae. 497. Et je veux qu'il me batte, moi! 372. Et le combat cessa, faute de combattants. 658. Et le gnie, qu'est-ce qu'il deviendra pendant que
l'ordre? 1233. Et l'on revient toujours
|
j'aurai de
fus pasteur
1365. Et Rosette a vcu ce que vivent les roses. 861. Et semel emissum, volt irrevocabile ver bum. 1025.
Et sequitur leviter filia matris iter. 434. Et ses mains ourdiroient les entrailles du
prtre. 609.
E
Et
1049.
comme on
crit l'histoire!
425.
uno
mondo
759.
Eureka. 1678. Eviva Gianduja. 893. E vota e gira, 'a storia sempe chessa. 616. Ex abundantia cordis os loquitur. 1431. Excelsior. 1097. Exegi monumentum aere perennius. 178. Exoriare aliquis nostri ex ossibus ultor. 725. Expedit (vobis) ut unus moriatur homo pro populo. 579. Experto crdite. 400.
582
Faber est suae quisque fortunae. 482. Faciamus experimentum in anima vili. 1738. Faciendi plures libros nuUus est finis. 27.
Facilis descensus Averni. 398.
non potest. 460. eundo. 1687. Fa manto del vero alla menzogna. 119. Fama super aethera notus. 188. Fango che sale. 604. Far come colui che piange e dice. 1166. Fas est et ab hoste doceri. 1225. Fata viam invenient. 479. Fatti non foste a viver come bruti. 1626. Fatto v'avete Dio d'oro e d'argento. 125. Felix qui potuit rerum cognoscere causas. 1403. Femina, cosa mobil per natura. 352. Femina cosa mobil per natura. 353.
Fama
crescit
Feminea
tutior
unda
fide.
354.
est,
viris
meminisse. 723.
351.
fallace.
Fenesta ca lucive e mo non luce. 854. Feriuntque summos Fulmina montes. 955. Fermatevi se potete. 1826. Fert. 1147.
farina e forca. 51. Festina lente. 1602. Fiat justitia et pereat mundus. 572. Fiat lux. Et facta est lux. 1669. Fiat unum ovile, et unus pastor. 1186. Fiat voluntas tua. 1609. Fides tua te salvam facit: vade in pace. 172. Fidi all'infame gara. 738. Fidus Achates. 474. Figli tutti d'un solo riscatto. loi. Figliuoli, state allegri. 1827.
Feste,
^IXoc,
iJiv
HcoxpocxYj,
Fils de Saint-Louis,
Fin de sicle. 1798. Finis Poloniae. 450. Mi sembri veramente quand' io t'odo. 911. Fiorentino Fiorentino spirito bizzarro. 963. Fiorir sul caro viso Veggo la rosa. 145. Firmissima est inter pares amicitia. 70. Flavit Jehovah et dissipati sunt. 1341. Fluctibus et fremitu adsurgens, Benace, marino. 898.
|
\
583
Fdere
et religione
tenemur. 1147.
Forma
Forsan
ideal purissima
et haec
modo
assequendi simus.
ambo
le
piote. 713.
modo. 324.
1147.
Fortitudo ejus
Rhodum
tenuit.
Fortuna multis dat nimis, satis nulli. 488. Fortuna opes auferre, non animum potest. 502.
355. luna appare. 529. Francisci Rabelesii xal xwv cpiXtov. 18. Fra Pasquale, Che nella cella tacito dimora. 1198. L'Italia s' desta. 1072. Fratelli d'Italia, Fruges consumere nati. 803. Fuggi, fuggi per l'orrida via. 1925. Fugit interea, fugit irreparabile tempus. 1594. Fu il vincer sempre mai laudabil cosa. 498. Fulgida e bionda ne l'adamantina. 1264. Fundamentum est justitiae fides. 1209. Fuori i barbari! 1078.
Frailty,
Fra
is
woman!
la
Galeotto fu
il
86.
Gaudium
Geflgelte
pnarum. 233.
1232.
Worte.
si
3.
"^'o,
fa
Genus
irritabile
Get thee
to a
Gettare le perle innanzi ai porci. 1284. Gi l'aura messaggera erasi desta. 519. Gi dello spirto il memore Moto veloce langue. 552. Giammai, Signore, una parola snella. 971. Gigni de nihilo nihilum, in nihilum nil posse reverti. 301. Gino, eravamo grandi E l non eran nati. 1069. Gino mio, l'ingegno umano Partor cose stupende. 462. Gira, volta, e' son Francesi. 930. Giunto sul passo estremo. 553. Giurare sulle parole del maestro. 14 14. Gliene die cento, e non senti le diece. 823. Gli teco cortesia l'esser villano. 1283. Il sole. 839, 866. Gli occhi dell' uom cercan morendo Gli sia concesso il non vedervi almeno. 715. Glissez, mortels, n'appuyez pas. 1298.
|
584
Gli stati non si tengono con i paternostri in mano. 574. Gli uomini dimenticano piuttosto la morte del padre che la perdita del patrimonio. 340. Gli uomini
si
vergognano non
721.
delle
ma
di
Fvw^t osauxv. 1393. Godiamoci il papato poich Dio ce l'ha dato. 1191.
Godi, Firenze, poi che se' God save the king. 935.
s
grande. 908.
gli
anni. 1668.
Governo negazione
di Dio. 454.
Gran traduttor
il
Grato m'
Gridando, libert! 678. Grido di dolore. 455. Guai ai vinti 659. Guai se ti sfugge un motto. 1037.
!
Guarda com' entri, e di cui tu ti fide. 472. Guarda Don Bartolo! Sembra una statua. 1791. Guarda il calor del sol che si fa vino. 281. Guerra in tempo di pace. 1800.
]
Habent sua
fata libelli.
14.
Hsec est ultima ratio regis. 643. Hsec habeo, quae edi, quaeque exsaturata libido. 46. Hsec oportuit facere et illa non omittere. 1461. Hai tradito il cielo e amor. 105. Hanc veniam petimusque damusque vicissim. 164. Hannibal ante portas. 1762.
Hanno il cervello nella schiena. 687' Han picciol vanto Le gemme l, dove n'abbonda il mare. Havvi tormento al mondo Che al mio s'agguagli? 469.
|
|
T180.
Hei mihi! qualis erat! quantum mutatus ab Hell is paved with good intentions. 391.
Heredis fletus sub persona risus est. 338. Hesterni quippe surhus, et ignoramus. 802. Hie manebimus optime. 323. Hie Rhodus, hie salta. 1108.
ilio.
1765.
Historia testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis. 1538. History which is, indeed, little more than the register of the crimes, follies and the misfortunes of mankind. 1541.
Hoc
erat in votis.
1695.
585
impune facere huic, illi non licet. 227. opus, hic labor. 998. signo vinces. 651. volo, sic iubeo, sit pro ratione voluntas. 1240. Hodie mihi, eras tibi. 792. Homines dum docent discunt. 14 10. Homo est animal bipes rationale. 681. Homo est animal bipes sine pennis. 680. Homo homini Deus. 800. Homo homini lupus. 800. Homo natus de muliere, brevi vivens' tempore, repletur multis miseriis. 786. Homo proponit, sed Deus disponit. 394. Homo semper aliud, fortuna aliud cogitat. 395. Homo sum; humani nihil a me alienum puto. 197. Honesta mors turpi vita potior. 820. Honi soit qui mal y pense. 419. Hos ego versiculos feci, tulit alter honores. 506. Humanum amare est, humanum autem ignoscere est. 168.
licet
loco e '1 tempo e l'ora. 11 52. Si chiaman Balifla. 542. I canti che pensai ma che non scrissi. 97. Ich bin besser als mein Ruf. 186. Ich bin der Geist, der stets verneint! 705.
I'
benedico
il
I bimbi d'Italia
Vengon
ne' sogni
a favellar con
idem
nolle, ea
demum
lo'j -^ T80C cO'j xal x Tci^Tjixa. 1108. I fratelli hanno ucciso i fratelli. 654. Ignis ardens. 11 50. I granatieri piemontesi
II arrive
Il Il
Il
Il Il
Il
Il
Il
Il
non si arrendono mai. 11 23. quelquefois des accidens dans la vie, d'o il faut tre un peu fou, pour s' en bien tirer. 1429. a travaill, il a travaill pour le roi de Prusse. 639. balen del suo sorriso. 146. bello lo splendore del vero. 133. bel paese Ch'Appennin parte e '1 mar circonda e l'Alpe. 882. bel paese l, dove il s suona. 881. ben passato e la presente noia! 240. bruno il bel non toglie. 141. buio, la pioggia, la neve. loi. buon senso c'era; ma se ne stava nascosto per paura del senso
|
Il
Il
tre cagnolini.
1870.
586
Il
Il
Il
danaro
il
Dio che
atterra e suscita.
Il
Il Il Il Il
Il
Il Il
Il
Il
Il
Il Il Il Il
Il
Il
en est des adages populaires comme des billets en circulation. 4. est avec le ciel des accommodements. 271. est du vritable Amour comme de l'apparition des esprits. 113. fare un libro meno che niente. 1 faut bonne mmoire, aprs qu'on a menti, 1455. faut tre bien hros pour l'tre aux yeux de son valet de chambre. 1296. faut qu'une porte soit ouverte ou ferme. 1349. femminile eterno. 341. fine giustifica i mezzi. 1293. forte si mesce col vinto nemico. 739. Franco Ripassi l'Alpi e torner fratello. 1079. gentile terremoto. 187 1. Colori esecrabili. 1067. giallo ed il nero giusto cade sette volte il giorno. 1657. governo libero deve reprimere, prevenire giammai. 583. gran nemico dell'umane genti. 1782. gran Pane morto. 1332.
.
|
j
muros peccatur et extra. 199. terrarum mihi praeter omnes Angulus ridet. 879. Il linguaggio lo specchio dell'anima. 1012. Uli quorum immortales animse in locis iisdem loquuntur. 2 2. Uli robur et aes triplex, ino. Il loco Dove convien che di fortezza t'armi. 1106.
Iliacos intra
Ille
| i
nomen. 59.
nil agere.
Illud iners
Il
991.
Il
Il
Il
matrimonio il sepolcro dell'amore. 363. merto d'ubbidir perde chi chiede La ragion del comando. 1614. mestiere di molestar le femmine, il pi pazzo, il pi ladro, il
pi arrabbiato mestiere. 361. metodo senza metodo. 1926. mio core maggior di mia fortuna. 501. modo pi bello, secondo il mio parere. 1039. mondo invecchia e invecchiando intristisce. 409.
Il Il Il Il Il Il
morbo
sazione.
infuria
Il
pan
ci
manca. 453.
e,
1463.
(Il)
nudo
nulla
I
Il
Il
Il Il
bello, e il bello non nuovo. 689. n'y a pas de hros pour son valet de chambre. 1296. n'y a point de sots si incommodes que ceux qui ont de l'esprit. 698.
nuovo non
587
Il
Il Il
Il Il
a a a a a
plus de Pyrnes.
1091.
plus une seule faute commettre. 390. que le premier pas qui cote. 1109. que les morts qui ne reviennent pas. 862.
rien de chang
en France
il
1143.
pi bel fiore ne coglie. 1496. portoghese gaio ognor. 941. Il potere in Italia non ha arricchito nessuno. Il rauco suon della tartarea tromba. 1783. Il reviendra. 1847. Il santo Vero mai non tradir. 1205. Ils chantent, ils payeront. 49. Il segreto per esser felici. 43. Il settembre innanzi viene. 289. Ils n'ont rien appris, ni rien oubli. 412. Il suon dell'arpe angeliche. 1734. Il tempo danaro. 1597. tempo infedele a chi ne abusa. 1601.
Il Il
1206.
n
Il Il
Il
Travaso delle
idee. 1936.
102.
Il
Il
Il
Il
Il
Il Il
Il
verde la speme tant' anni pasciuta. 1066. vero condito in molli versi. 1505. vezzoso terremoto. 1871. viver si misura Dall'opre e non dai giorni. 996. y a des gens qui n'auraient jamais t amoureux. 1 14. y a des hros en mal comme en bien. 205. y a des juges Berlin. 576. y a loin du poignard d'un assassin la poitrine d'un honnte homme. 208. y a peu d'honntes femmes qui ne soient lasses de leur m|
tier.
Il
1645.
y a quelqu'un qui a plus d'esprit que Voltaire, c'est tout-lemonde. 700. Imago animi sermo est. 1012. Immagini del di guaste e corrotte. 303. Immagini di ben seguendo false. 426. ^ I morti vanno presto. 868. Imperare parendo, duces agere dum sequuntur, admescere. 161 1. Imperare sibi maximum Imperium est. 1584.
Imperativo categorico. 1537. Imperium et libertas. 591. Impossibilium nulla obligatio est. 570. Impossible n'est pas un mot franais. 1 121. Improbe amor quid non mortalia pectora cogis. 76. Impronta Italia domandava Roma. 618. In anima vili. 1738.
588
In corpore vili. 1738. Inde irae et lacrimse. 714. Indipendenti sempre, isolati mai. 629. Indizio un naso maestoso e bello. 140. Indocti discant et ament meminisse periti. 1416. Infandum, regina, iubes renovare dolorem. 1159.
14 19. Ingrata patria, ne ossa quidem mea habes. 637. Ingratus unus omnibus miseris nocet. 640. In hoc signo vinces. 651. Inimici hominis domestici ejus. 430. Iniquissima hsec bellorum conditio est. 653. In Italia il potere non ha arricchito nessuno. 1206. Initium sapientise, timor domini. 1395. In magnis et voluisse sat est. iioo. In multiloquio non deerit peccatum. 1020. Innanzi al d dell' ultima partita. 483. Innanzi che lasciassi il pappo e il dindi. 535. In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus charitas.
Infinita la schiera degli sciocchi.
743Innocenti
li
assolvo, e rei
tuis
fecit.
li
dono. 1713.
tua.
In omnibus operibus
memorare novissima
811.
Inopem me copia
|
1174.
In questa forma Passa la bella donna e par che dorma. 830. In questo secolo L'abito tutto. 1622. Insanis, Paule; multse te literse ad insaniam convertunt. 1482. In sette spezzato da sette confini. 1064. Insomma io resto attonito, n posso attribuire! 1929. Instauratio facienda ab imis fundamentis. 1745. Intangibile conquista. 922. Intendami chi po', ch'i m' intend' io. 1711.
|
Intender non la pu chi non la prova. 42. In tenui labor, at tenuis non gloria. 1000.
Inter arma silent leges. 645. Inter prandendum sit saepe parumque bibendum. 1387.
Intolerabilius nihil est quam femina dives. 381. Intra due cibi, distanti e moventi. 1378. Intus et in cute novi., 1770.
In tutt' altre faccende affaccendato. 1724. Inveni portum. Spes et fortuna valete. 1547. In verit vi dico. 1756. In vino Veritas. 1571. In virt de la santa bolletta. 1179. Invita Minerva. 701. Io credo eh' ei credette ch'io credesse. 1774.
589
Io Io Io Io Io Io Io Io Io Io
credo nella Zecca onnipotente. 336. 1702. fui sesto tra cotanto senno. 1704. mi son un che, quando Amor mi spira, noto. 1493. non credo alla geografia. 1543. non morii, e non rimasi vivo. 1164. non piangeva; s dentro impietrai. 1161. non so chi tu sie, n per che modo. 1823. non voglio saper quanto sii casta. 98. parlo per ver dire Non per odio d' altrui n per disprezzo.
era tra color che son sospesi.
|
|
Fra questi
|
si
e e
'1
no son
di parer contrario.
Io rimango
in forse;
Che
'1
si
1931.
Io Io Io Io Io Io Io Io Io Io Io
so' io, e voi nun zete un e... 1245. son colui che tenni ambo le chiavi. 473. son fatta da Dio, sua merc, tale. 1636. son per pratica Pur troppo istrutto. 1622. son ricco, e tu sei bella. 1732. sono docile, son rispettosa. 967. sono un Principe O sono un cavolo? 1254. ti guardo negli occhi che sono tanto belli. 143.
j
vengo a dirti addio. 673. venni in loco d'ogni luce muto. 531. vr Gerusalem, tu verso Egitto. 17 14. I placidi tramonti della monarchia. 622. Ipsa sua melior fama. 187. Ipse dixit. 1 4 14. Ira breve furore.... 708.
Ira furor brevis est. 708. Irascimini et nolite peccare. 730. Irrevocati di. 246.
Is fecit cui prodest. I
210.
j
souma
fieuj
|
d'
Gianduja
Na
Dall' armi, e pi da' suoi costumi oppressa. 890. Italia e Vittorio Emanuele. 620.
Italia giace
tuo soccorso nato. 1056. o tu cui feo la sorte. 1053. Italia mia, non men serva che stolta. 1052.
Italia,
Italia,
Italia,
il
Italia!
Italiani, al
Italiani,
campo,
al
campo. 676.
1540.
Amleto. 1144. Ite ad Joseph. 1802. Ite ad vendentes. 17. Ivi povera vivea. 1173. I' vo gridando: pace, pace, pace. 666.
Italo
590
J'accuse!... 1848. Jacta alea est. 948, 1357. J'ai failli attendre. 1258.
J'ai vcu. 449.
ardet Ucalegon. 1685. Jamais! 971. Jamais l'exil n'a corrig les rois. 413. Jani Parrhasii et amicorum. 18. J'appelle un chat un chat, et Rolet un fripon. 1448.
Jam proximus
J'attends
Je atans
1557. 1557.
Je m'en vay chercher un grand peut-tre. 855. Je n'ai mrit Ni cet excs d'honneur ni cette indignit. 192. J'en passe et des meilleurs. 1747. Je prends mon bien partout o je le trouve. 1497. Je reprends mon bien partout o je le trouve. 1497. Je trouve deux hommes en moi. 706. Jeux de prince, qui ne plaisent qu' ceux qui les font. 577. Je vais chercher ailleurs (pardonne, ombre romaine !). 1084. Je veux que le dimanche chaque paysan ait sa poule au pot. il 78. J'vite d'tre long, et je deviens obscur. 1498.
Jo. Grolierii et amicorum. John Bull. 934. Jovis omnia plena. 1306.
17.
Deos
religio.
suum cuique
tri-
buens. 562.
Justitia
suum cuique
et
distribuit.
Justum
Kennst du das Land, wo Koucpa aot x^w^ stcocvcdGs Krieg im Frieden. 1800.
die
Tiaot,.
La base de tuto. 1182. L'abate Cancellieri Che principiava dal cavai Labitur occulte, fallitque volubilis setas. 1595. La bocca sollev dal fiero pasto. 1563. Labor omnia vincit Improbus. 999.
|
|
di Troia.
1019.
La
1043.
591
La calunnia un venticello. 749. Lacerator di ben costrutti orecchi. 1277. Lches oppresseurs de la terre. 185. La Compagnia della Lesina. 129.
l.a
conobbe
al vestir di color
cento.
756.
La contingenza, che fuor del quaderno. 1322. La crsa Niobe. 1140. La couronne vaut bien une messe. 1464. La Cour rend des arrts et non pas des services. 578. L'acqua che io prendo giammai non si corse. 1409. La crainte fit les Dieux; l'audace a fait les Rois. 1234. La critique est aise, et l'art est difficile. 249. La dimanda onesta Si dee seguir con l'opera tacendo. 461. La donna mobile qual piuma al vento. 348. L dove i peccatori stanno freschi. 1778.
j
L'adresse est pour lui, mais la lettre est pour moi. 1079. Laetus sum laudari a laudato viro. 196. La faon de donner vaut mieux que ce qu'on donne. 149. La faiblesse est plus oppose la vertu que le vice. 1371. I^ faute en est aux Dieux. 376.
La fiera della vanit. 958. La finzion del vizio A vizio ver declina. 1667. La force prime le droit. 513. La fortuna e l'ardir van spesso insieme. 1103. La France est un gouvernement absolu, tempr
|
sons.
50.
|
fronda dell' aller Non langue mai. 1050. garde meurt et ne se rend pas. 1123. gioia verace Per farsi palese. 1154. gloria di Colui che tutto muove. 1308. grammaire qui sait rgenter jusqu'aux rois. gran mendica. 902. grande Nation. 928. Laissez faire, laissez passer! 742.
La La La La La La La
La La
15 19.
lgalit
nous
tue.
593.
lo spirito vivifica.
gli
altri
lettera uccide
ma
|
8.
Che sovra
La mano sinistra non sappia quel che fa la tua L'amaro e rio caflf. 1569. La meraviglia Dell'ignoranza figlia. 1402.
|
156.
L'America degli Americani. 108 1. L' amico mio e non della ventura. 64. L'amist fra tiranni malsicura. 71.
La moglie di Cesare. 1202. La monarchia ci unisce, la repubblica ci dividerebbe. 621. L'Amor che muove il sole e l'altre stelle. 1305.
592
La morte non
male.
561.
L'amour propre fait que nous ne trouvons gures de gens de bon sens, que ceux qui sont de notre avis. 982. La musique est le plus cher, mais le plus dsagrable des bruits.
1533natura ha orrore del vuoto. 299. navicella del mio ingegno. 679. L' anima semplicetta, che sa nulla. 30. L'animo pronto, ma il potere zoppo. 459. La noia in qualche modo il pi sublime dei sentimenti umani. 56. La noia e '1 mal della passata via. 1780. La noia Tetra visitatrice e non chiamata. 55. La nostra patria vile. 619. La notte che mor Pier Soderini. 1372. L'antiquo valore Ne l'italici cor non ancor morto, il 12. La parole a t donne l'homme pour dguiser sa pense. 1432. La pazienza cosa dura e conviene meglio alla groppa del somiero. 315. La pianta uomo nasce in Italia, non seconda a nessuno. 885. La plupart des hommes emploient la premire partie de leur vie rendre l'autre misrable. 548. La plupart des honntes femmes sont des trsors cachs qui ne sont en sret que parce qu'on ne les cherche pas. 1646. La politica delle mani nette. 626. La politique n'a pas d'entrailles. 600. La popularit, c'est la gloire en gros sous. 183. La poule au pot. il 78. L'apptit vient en mangeant. 1568. La prima delle cose necessarie di non spendere quello che non si ha. 1302. La proprit c'est le vol. 610. La proprit littraire est une proprit. 148 1. La Prusse, le pays classique des coles et des casermes. 931. La pudica d'altrui sposa a te cara. 365. L' aquila grifagna Che per pi divorar due becchi porta. 933. La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio cosi
La La
512. L'arbre de la libert ne saurait crotre, s'il n'tait arros sang des rois. 862. La rpublique n'a pas besoin de savants. 1483. Largo al factotum. 1789. L'arido legno Facilmente s'accende. 91. L'aritmetica non un'opinione. 1544. L'arte, che tutto fa, nulla si scopre. 1003. L'arte per l'arte. 1530. Larve d'amor fuggite insieme. 470.
|
La
du
593
Lascia che i morti seppelliscano i loro morti. 1352. Lascia gli scrupoli, dimmi che m'ami. 112. Lascia pria ch'io favelli e poi rispondi. 1833. Lasciate il prossimo Morire in pace. 1444. Lasciatemi la gloria di morir povero. 1208. Lasciate ogni speranza voi ch'entrate! 1559. Lasciate passare la volont del paese. 624. Lasciva est nobis pagina, vita proba est. 1665. L senza fallo mi trover. 1730. La sete naturai che mai non sazia. 1401. La setta de' cattivi Dio spiacenti ed a' nemici sui. 1367. L'asino di Buridano. 1378. La soif s'en va en beuvant. 1568. La spada di quass non taglia in fretta. 264. L'assottigliarla pi meglio anche fora. 130. * Last, not least. 1744. La storia maestra della vita. 1538. La Suburra Invade il Palatino. 1651. La terra Ch'Apennin parte, e '1 mar e l'Alpe serra. 882. La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi. 889. La terra dei morti. 1084. La terra.... Simili a s gli abitator produce. 1044. La terreur est l'ordre du jour. 863. Latet anguis in herba. 118. AaO-s tojaac. 258. Latifundia perdidere Italiam. il 76. Latin sangue gentile. 884. La Tragdie court les rues. 655. La tranquillit rgne Varsovie. 656. La tua benignit non pur soccorre. 153. La Turchia, il grande malato. 946. Laudari a laudato viro. 196. Laudate eum (Dominum) in cymbalis benesonantibus. 1671. Laudate pueri Dominum; laudate nomen Domini. 1345.
| j
La La La La
1640. 1434. vrit est en marche: rien ne peut plus l'arrter. 1848. vrit ne fait pas tant de bien dans le monde, que ses apparences y font de mal. 1473. La vertu n'irait pas loin, si la vanit ne lui tenait compagnie. 959. La via lunga, e il cammino malvagio. 1707.
verit nulla
menzogna
frodi.
La La La La
vide, e la conobbe; e rest senza. 171 7. vie prive d'un citoyen doit tre mure. 442.
vita che
mi
desti ecco
'1
ti
rendo.
1059.
vita el fin e
38
594
La vita fugge e non s'arresta un'ora. 784. La vostra avarizia il mondo attrista. 126. La vostra iniseria non mi tange. 1636. La vraie science et le vrai tude de l'homme c'est l'homme. 1394. Le accademie si fanno oppure non si fanno! 1932. Le caf doit tre chaud comme l'enfer, noir comme le diable. 1572. Le chiavi del Mediterraneo sono nel Mar Rosso. 926.
Le ciel dfend, de vrai, certains contentements. 271. Le clricalisme, voil l'ennemi! 631. Le coeur lger. 423.
Lecta potenter.... res. 1488.
5.
Le
609.
Le despotisme, tempr par l'assassinat. 945. Le divorce est le sacrement de l'adultre. 370. Le fiumane dei vostri valloni Si devian per correnti Legem brevem esse oportet, quo facilius ab imperitis Le genti d'Italia son tutte una sola. 1074.
|
diverse. 1063.
teneatur. 595.
Leges bello siluere coactse. 645. Leggi e non re. 1199. Legio mihi nomen est, quia multi sumus. 1757. L' Egitto degli Egiziani. 1080. Le gouvernement russe est une monarchie absolue tempre par
Le
945. dans les mots brave l'honntet. 1013. L'elegante citt dove con Flora. 909. Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? 596.
latin
attire pas tant de perscutions de haine que nos bonnes qualits. 754. Le mani alz con ambedue le fiche. 1866. Le mani son, ma chi pon legge ad esse? 596. Le miserie d'Mons Travet. 1792. L' mort? l' propri mort? Cossa voeur di. 851. L'Empire c'est la paix. 598. L'ennui naquit un jour de l'uniformit. 58. Lente dell'avaro. 131. Leonessa d' Italia. 900. Le persone non sono ridicole se non quando voglion parere o essere ci che non sono. 1477. Le plus ne des trois n'est pas celui qu'on pense. 1740Le plus beau (livre) qui soit parti de la main des hommes. 9. Le pour et le contre se trouvent en chaque nation. 876. Le profit de l'un est le dommage de l'autre. 505. benedette figliuole! non veggo l'ora Le ragazze! l ragazze!... iot6, che si maritino
l'assassinat.
595
du duc d'Orlans. 169. 1237. roi rgne et ne gouverne pas. 1236. Les affaires, c'est l'argent des autres. 1006. Les affaires, c'est le bien d'autrui. 1007. Les amis de l'heure prsente. 65. Les aristocrates la lanterne! 608. Les Chassepot ont fait merveille. 972. Les Dieux s'en vont. 1331. Le secret d'ennuyer est celui de tout dire. 10 17. Les femmes sont extrmes: elles sot meilleures ou pires que
roi de
les injures roi
Le Le Le
est mort,
les
hommes. 344.
sa-
Les fous sont, aux checs, les plus proches des rois. 1255. Les grands noms abaissent, au lieu d'lever ceux qui ne les
vent pas soutenir. 1271. Les grands ne sont grands que parce que nous noux levons-nous. 229.
:
sommes
ge-
les lois,
les
femmes
font les
Le Le
Les Les Les Les Les Les
silence
sita....
du peuple
1263.
tute a peupr
Na
c dsa, na c dl e an
stra.
877.
ne se battent pas. 1086. morts vont vite. 868. neiges d'antan. 1795. nerfs des batailles sont les pcunes. 644. passions sont les seuls orateurs qui persuadent toujours. 31. Portugais Sont toujours gais. 941. L'esprit qu'on veut avoir, gte celui qu'on a. 695. Les querelles ne dureraient pas longtemps, si le tort n'tait, que d'un ct. 587. Les sots depuis Adam sont en majorit. 1420. Le style c'est l'homme. 1492. Le superflu, chose trs-ncessaire. 40. L' tanta ciara 1893. L'tat c'est moi. 1239. Le temps est un grand matre. 1598. Le teste di legno fan sempre del chiasso. 1427. Levato quer viziacelo di rubbare. 1879. Levemus corda nostra cum manibus ad Dominum in clos. 1346. L'evento Su le ginocchia degli Dei s'asside. 486. Levis sit tibi terra! 817. L' vun de la Questura. 1895. L'exactitude de citer, c'est un talent beaucoup plus rare que l'on ne pense, i. L'exactitude est la politesse des rois, 1257. L' han giurato Li ho visti in Pontida. 446. L'histoire n'est que le tableau des crimes et des malheurs. 1541.
Italiens
|
59t>
L'homme s'agite, mais Dieu le mne. 395. L'honntet des femmes est souvent l'amour de leur rputation et de leur repos. 366, L'hypocrisie est un hommage que le vice rend la vertu. 1458. Libera Chiesa in libero Stato. 630. Liberamente al domandar precorre. 153. Liberamente il forte Apre al dolor le porte. 1158. Liberata Italia ab exteris. 1078. Liberi non sarem se non siamo uni. 1060.
j
Liberi sensi in libere parole. 1445. Libert, santa dea. 731. Libert va cercando, eh' si cara. 732. Libert comme on t'a joue 744. Libert, Egalit, Fraternit. 746. Libert, libert chrie. 671. Libito fe' licito in sua legge. 1652. Libri quosdam ad scientiam, quosdam ad insaniam deduxere. 20. Librum.... signatura sigillis septem. 1758. L'idioma gentil sonante e puro. 910. capo basso. 1791. L'illustre bindolo
! !
|
L'imagination est
la folle
du
logis.
694.
L'infinita vanit del tutto. 782. L'Inghilterra la sola amica d'Italia. 939.
L'ingratitude est l'indpendance du cur. 635. Lingua che chiami mamma e babbo. ii77 Linquenda tellus, et domus, et placens Uxor. 819. Lisandro, siedi, e libero m'esponi. 1721. L' Italia degli Italiani. 1080. L' Italia far da s. 1 08 3. L'Italie est la terre des morts. 1084. L'Italie est une expression gographique. 1085.
|
Littera
enim
occidit,
alii
spiritus
autem
vivificat.
8.
teneant.
12 19.
Li vivi poi-poi, bboni o ccattivi. 852. Lo bello stile che mi ha fatto onore. 1413. Lo bel pianeta che ad amar conforta. 276. Lo dolce ber che mai non m'avria sazio. 1573. Lo giorno se n'andava e 1' aer bruno. 522. Lo giurai, la vincer. 966. Lo ministro maggior della Natura. 274.
Longum
Lontan
iter est per praecepta. 253. dagli occhi lontan dal cuore.
39.
L'ordre rgne Varsovie. 656. Lorsqu' Auguste buvait, la Pologne tait ivre. 1261. Lo schermitor vinto di schermo. 12 1. Lo spagnuolo non beve. T903.
597
Lo
coli'
innocenza
1935. Lo spirto pronto, ma la carne stanca. 459. Lo spirito spira dove vuole. 686. Lo stato un ente che pu aver tutto, eccetto il cuore. 600. Lo stile l'uomo. 1492. Lo strepito dell'armi e de' cavalli, il 19. Lotta per la vita. 797. Che per pi divorar due bocche porta. 933. L'uccel di Giove Lucus a non lucendo. 1520. Lui sfolgorante in soglio. 1472. Lumen in ccelo. 1149. Luna, romito aereo Tranquillo astro d'argento. 275. Lunga promessa con l'attender corto. 1212. Lungi da queste carte i cisposi occhi gi da un secolo rintuz|
del colpevole.
zati.
12.
uomo un bipede implume. 680. L'uomo non vive di solo pane. 1478. L' uomo propone e Dio dispone. 394. Lupus est homo homini, non homo. 800.
L'
L'utile sovente
|
I pi schivi allettando
ha persuaso. 334.
Ma Ma
birbone.
difetto men vergogna lava. 988. Magister dixit. 14 14. Magister est prioris posterior dies. 403.
Maggior
Magna
cani.
555.
parens frugum. 880. phaselus. 899. servitus est magna fortuna. Ii75. parsimonia. 1586. Magnum vectigal Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo. 443. Ma il libro di natura ha l'entrata e l'uscita. 492. Ma il sol gi celasi; Tace ogni zeffiro. 1553. Major e longinquo reverentia. 16 17.
|
Mais le lecteur franais veut tre respect. 1013. Mais o sont les neiges d'antan? 1795. Mala aurea in lectis argenteis, qui loquitur verbum
suo. 1030. Ma l'aspettate in van: son tutti morti.
in
tempore
1883.
foedari.
1644. 1635.
olere,
nil olere.
1853.
598
Maledetto sia l' istante. 106. Maledictus homo qui confiait in homine. 801. Maledicus a malefico non distat nisi occasione. 748. Malesuada fames ac turpis Egestas. I185. Malheureuse, j'appris plaindre le malheur! 401. Malignamente gi si mette al nego. 154. Manducemus et bibamus, eras enim moriemur. 47, Maneat nostros ea cura nepotes. 1686. Manet alta mente repostum. 722. Mane Thecel Phares. 1672. Mangez de la brioche. 1266. Mangi tu, mangio ancor io, mangiamo tutti col nome di Dio. 1877. Manibus date lilla plenis. 1689. Man lebt nur einmal in der Welt. 791. Ma noi giacciamo nauseati e stracchi. 619. Ma petite me, ma mignonne. 821. Marcel diventa Ogni villan che parteggiando viene. 606. Ma se mi toccano dov' il mio debole. 967. Materiem superabat opus. looi. Ma un bel fuggir salva la vita ancora. 825. Ma vie est un combat. 795. Ma voi siete cristiane, o Maddalene! 1466. Maxima debetur puero reverentia. 536. Maximus in minimis Deus. 13 io. Medice, cura te ipsura. 962. Medicina animi. 23. Medio de fonte leporum Surgit amari aliquid. 799.
|
Medio tutissimus ibis. 1579. Megio de cussi la non potria andar. 1887.
Meglio
citt
Mehr
Licht. 865.
Melanconia, Ninfa gentile. 155 1. Melior est canis vivus leone mortuo. 810. Melius est darum fieri quam nasci. 184. Me, me (adsum qui feci) in me convertite ferrum. 1690. Memento homo quia pulvis es, et in pulverem reverteris. 822. Memento mori. 822. Memento novissimorum. 822. Meminisse juvabit. 1682. Memoria minuitur, nisi earn exerceas. 1405. Mendacem memorem esse oportere. I455'
Meno
378.
Me
non nato a percotere. 1203. Mens agitt molem. 1307. Mens immota manet, lacrimse volvuntur
in corpore sano.
inanes. 320.
Mens sana
1379.
599
Mentem peccare, non corpus. 1647. Mentez, mes amis, mentez. 1453. Mercato nuovo ancor dopo mill' anni. 1875. Merci de cette bonne parole! 1845. Messer Lodovico, dove avete mai trovate tante fanfaluche? 1825. Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba. 1709.
Msxaaovo|j,v sv-ssv.
1331.
'
Mettendolo Turpino, anch'io l'ho messo. 1712. Michel, pi che mortale, Angel divino. 1135. Mi fa tremar le vene e i polsi. 11 14.
Migliore della sua stessa fama. 186. heri, et tibi hodie. 793. Miles gloriosus. 957. Militia est vita hominis super terram. 795. 'Mille grazie, mio signore. 1852. Minaccioso l' arcangel di guerra. 1073. M'insegnavate come l'uom s'eterna. 1408. Minuit prassen tia famam. 161 8. Mirari quod non rideret haruspex, haruspicem cum vidisset. 1469. Misera contribuens plebs. 602. Miser chi mal oprando si confida. 261. Misericordia! cantavano i grilli. 1878. Misericordia et Veritas obviaverunt sibi justitia et pax osculatae sunt. 566. Mi so el pi gran tirano dopo Dio. 949.
Mihi
Modus omnibus
Moglie
in rebus....
di Cesare.
1202.
Molletta in truscia. "]']']. MoUiter ossa cubent. 816. Molte fiate gi pianser li figli. 436.
Molto egli opr col senno e con Molto rumore per nulla. 1799.
la
mano. 1781.
Mon
706.
Monsieur d'La Palice est mort, 1921. Monsieur Tout-le-Monde qui a beaucoup plus d'esprit que M. Vol700. systme est qu'on serait heureux de se servir soi-mme. 215. Moriamur pro rege nostro Maria Theresia. 1137. Moriatur anima mea morte philosophorum. 1333. Moriemur inultae! 815. Morir denno i plebei furfanti oscuri. 517. Morituri te salutant. 650.
taire.
Mon
Prima
vita est
migliori,
e lascia star
rei.
203.
prope jam vivo atque videnti. 1368. Mostra a dito ed onorata andresti. 195. Much ado about nothing. 1799.
6oo
Mulier cum sola cogitt male cogitt. 359. Mulieres in ecclesiis taceant. 360. Mulier recte olet, ubi nihil olet. 380. Multae te literse ad insaniam convertunt. 1482. Multa magis quam multorum lectione formanda mens. 1407. Multa renascentur quse jam cecidere. 1523. Multa tulit, fecitque puer, sudavit et alsit. 1698. Multi autem erunt primi novissimi et novissimi primi. 230. Multi sunt vocati, pauci vero electi. 231. Multitudo non est seqaenda. 1222. Mundus vult decipi, ergo decipiatur. 507. Muojono le citt, muojono i regni. 832. Muora, muora. 447.
Muore un
Mutato nomine de
328.
1156.
ardet.
minus
cum proximus
1660.
332.
nemo
sine nascitur.
Nanni, si ce penzo, mme vene na cosa. 188 1. Natio borgo selvaggio. 914. Nation of shopkeepers. 937. Natura abhorret vacuum. 299. Naturae sequitur semina quique suae. 871. Natura il fece, e poi roppe la stampa. 148. Natura in operationibus suis non facit saltum. 300. Natura maxime miranda in minimis. 13 to. Naturam expelles furca, tamen usque recurret. 35. Natura non facit saltus. 300. N apostati, n ribelli. 632. Nec habet eventus sordida praeda bonos. 266. Nec male olere mihi nec bene olere placet. 1625. Nec minor est virtus quam quaerere, parta tueri. 692.
Nec plus ultra. 1680. Nec possum tecum vivere, nec sine te. 79. Nec scire fas est omnia. 1397. Nec sine te, nec tecum vivere possum. 80. Nec vixit male qui natus moriensque fefellit.
258.
N
N
del vulgo
elettori
mi
cai
di fortuna.
1363.
eletti.
632.
Nei miei regni non tramonta mai il sole. 950. Nel cammin di nostra vita Senza i rai del ciel cortese. 13 18. Nel dolce tempo della prima etade. 534. Nel fuggir del sole La ruina del mondo manifesta. 523.
|
6o]
Nel mezzo del cammin di nostra vita. 550. Nel militare, il superiore ha sempre ragione. 968. Nel mondo Sua ventura ha ciascun dal d che nasce. 477. Nemo est lam senex qui se annum non putet posse vivere. 560. Nemo potest duobus dominis servire. 12 14.
j
propheta acceptus est in patria sua. 1089. NsvtxYjxa FaXiXas. 1343. Neque imbellem froces progenerant aquilae columbam. 434. Neque mittatis margaritas vestras ante porcos. 1284. Neque vitiatur utilis per hanc inutilem. 1290. Ne quid nimis. 1582.
Nemo
quam
natus
sis
acciderit, id est
semper esse
puerum. 1539.
Nescis,
fili mi, quam parva sapientia regitur mundus. 588. Nescit vox missa reverti. 1024.
sillaba di Dio mai si cancella. 13 14. Nessuna professione si sterile come quella delle lettere. 1480. Nessun giorno senza corbelleria. 997. Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella
|
miseria.
239.
gradito nella sua patria.
Nessun profeta
1089.
192.
Ne
Ni
Niega agli afflitti aita. 155. Nigra sum sed formosa. 142.
Nihil difficile amanti. 78. Nihil est, quod deus efficere non possit. 13 19. Nihil sub sole novum. 406. Nil actum credens, quum quid superesset agendum. 313. Nil admirari. 405. Nil agere delectat. 991. Nil igitur fieri de nihilo posse putandum est. 301. Nil praeter nomen tumulo. 190. Nil sine magno Vita labore dedit mortalibus. 995. Nil sub sole novi. 406. Niobe of nations. 918. Ntc|>ov avofiiTjfjiaTa ^t\ nova.'^ ocptv. 990. Nitimur in vetitura semper, cupimusque negata. 32. Ni un pouce de notre territoire, ni une pierre de nos forteresses. 661. Nobilis est ruta quia lumina reddit acuta. 1390. Noblesse oblige. 1269. Noch ist Polen nicht verloren. 451. Nocte pluit tota, redeunt spectacula mane. 506. Noi altri Italiani e* innamoriamo in chiesa. 96.
|
|
6o2
Noi morirem, ma non morremo inulti. Noi siamo piccoli ma cresceremo. 543. Noi siam vigliacchi. 619.
Noli
']2'j.
me
tangere.
1675.
1679. Nolite ergo soUiciti esse in crastinum. 792. Nolite judicare, ut non judicemini. 166 1. Noli turbare circulos meos. 1679.
Non Argus, largus, non Matusalem, Madalena. 1389. Non avea catenella, non corona. 1588. Non bene olet, qui bene semper olet. 1625. Non bene pro toto libertas venditur auro, 734. Non bisogna abolire la propriet, perch oggi di pochi. 61 1. Non bramo altr' esca. 1590. Non e' scusa, il fatto accusa. 420. Non commovebitur. 307. Non conosci il bel suol che di porpora ha il ciel? 887, Non crepa un asino Che sia padrone. 1443. Non cuivis homini contingit adire Corinthum. 225. Non curiamo l' incerto domani. 44. Non dee guerra co' morti aver chi vive. 831. Non dolet. 1356. Non il mondn rumore altro che un fiato. 175. Non impresa da pigliare a gabbo. 11 77 Non erat hic locus. 1697. Non sempre d' accordo il labbro e il core. 1450. Non est bonum esse hominem solum. 428. Non est, crede mihi, sapientis dicere Vivam Sera nimis vita
|
|
est crastina:
Non Non Non Non ex omni Ugno Mercurius. 226. Non expedit. 633. Non faccio per vantarmi Ma oggi una bellissima giornata. Non fare ad altri quel che non vuoi che sia fatto a te. Non fa scienza Senza lo ritenere, avere inteso. 1404. Non fiere, non indignari, sed intelligere. 167. Non gettate le vostre perle innanzi ai porci. 1284. Non giudicate affine di. non essere giudicati, 1661. Non ignara mali, miseris sucurrere disco. 401. Non in solo pane vivit homo. 1478. Non la siepe che l'orto v' impruna. 1063. Non multa sed multum. 1407. Non olet. 128. Non omnia possumus omnes. 872. Non omnibus dormio. 1467.
| |
| |
vive hodie. 1592. est vivere, sed valere vita. 1628. Il veder nel suo tormento. 1157. ver che sia contento Il peggior di tutti i mali. 834. ver che sia la morte
1922. 1288.
603
Non omnis moriar. 177. Non parce que, mais quoique. 1797. Non parto, non resto. 1355. Non plus ultra. 1680. Non possidentem multa vocaveris Recte bea tum. I183. Non posso, non devo, non voglio. 1725. Non possumus. 1726. Non potes successorem tuum occidere. 480. Non quod intrat in os, coinquinat hominem. 1576. Non ragioniam di lor, Ma guarda e passa. 1703. Non relinquetur hic lapis super lapidem qui destrnatur. 1756. Non restar pietra sopra pietra. 1756. Non saprei.... non li ho contati. 1575. Non saremo abili, ma soprattutto vogliamo essere onesti. 624. Non scese, no, precipit di sella. 1784. Non si commetta al mar chi teme il vento. 12 17. Non son poi di quei babbioni. 1790. Non so se il riso o la piet prevale. 1722. Non sum propheta, et non sum filius prophetse. 421. Non tali auxilio, nec defensoribus istis Tempus eget. 162. Non ut edam vivo, sed ut vivam edo. 1627. Non v'accorgete voi, che noi slam vermi. 682. Non v' animale pi invidioso del letterato. 753. Non vitae sed scholae discimus. 141 5. Non volo mortem impii, Sed ut convertatur et vivat. 984.
] |
|
Nosce
Nos fait merveille! 972. Nos quoque floruimus, sed flos erat ille caducus. 545. Nos vertus ne sont le plus souvent que des vices dguiss.
Notte d'amor tutta splendor. 525. Notte! funesta, atroce, orribil notte. 528. Notte per me funesta! 527. Notus in Judaea. 1751.
1459.
Nous arrivons toujours trop tard. 1350. Nous aurions souvent honte de nos plus belles actions monde voyait tous les motifs qui les produisent. 1474. Nous avons chang tout cela. 1924. Nous avons tous assez de force pour supporter les maux
trui.
si
le
d'au-
234. Nous nous saluons bien, mais nous ne nous parlons gure. 1336. Nous sommes les carabiniers. 1350. Novello Tifi invitto. 1138. Novo peregrin d'amore. 521. Nox erat et clo fulgebat luna sereno. 524. Nudus egressus sum de utero matris meae. 247. Nulla a tanto intercessor si neghi. 171 3. Nulla dies sine linea. 997.
604
Nulla nuovo sotto il sole. 406. Nulla pi raro al mondo, che una persona abitualmente sopportabile. 224. Nulla fere causa est, in qua non femina litem moverit. 357. Nulla lex satis commoda omnibus est. 592. Nulla terra exilium est, sed altera patria. 1090. Nulli tacuisse nocet, nocet esse locutum. 1022. Nullum esse librum tam malum, ut non aliqua parte prodesset. 13. Nullum est jam dictum, quod non dictum sit prius. 1525. Nullum est sine nomine saxum. 292. Nullum magnum ingenium sine mixtura dementiae fuit. 685. Nul n'aura de l'esprit, hors nous et nos amis. 699. Numerantur enim sententise, non ponderantur. 628. Numera Stellas si potes. 1670. Numero deus impare gaudet. 1693. Numero quindici, a mano manca. 1730.
Nunc animis opus, ^nea, nunc pectore firmo. II07. Nuovi tormenti e nuovi tormentati. 1773. Nutrimentum spiritus. 23.
animai grazioso e benigno. 1821. anima mia profetica! i860. Obbedisco. 161 2. Obblio preme chi troppo all'et propria increbbe. 182. Obedire oportet Deo magis quam hominibus. 131 1. Obedite praepositis vestris etiam dyscoles. 1607. '0 ioc paxuc, r\ S xs^vt] iiaxpT^. 404. Obsequium amicos, Veritas odium parit. 1438. Obstupui, steteruntque comse, et vox faucibus haesit. 11 16. Occhio per occhio, dente per dente. 267. O Cesare o Niccol. 948. O Cesare o nulla. 948. O ciechi, il tanto affaticar che giova. 827. O con questo o su questo. 648. Oculos habent et non videbunt. 981. Oculum pro oculo et dentem pro dente. 267. Oderint dum metuant. 16 16. Odi profanum vulgus, et arceo. 1694. O dolcezze perdute! o memorie. 244. O fortunatam natam me consule Roma m 951. O fresc'aure volanti sui vaghi Ruscelletti dei prati lombardi. 896.
.
|
O O
Oggi a me e domani a te. 792. Ogni cosa mortai Tempo interrompe. 1600. Ogni dolcezza, ogni pensiero umile. 1273. Ogn'erba si conosce per lo seme. 432. Ogni vilt convien che qui sia morta. II05. Ognun v' barattier, fuor che Bonturo. 906.
|
605
quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei. 418, 1456. O gran padre Alighier. 1132. Oh che bella festa! oh che bella festa! 1889. Oh come ben mia moglie qui si giace. 362. Oh de'verd'anni miei. 546. Oh gran bont de' cavallieri antiqui! 1270. Oh! le bon billet qu' l La Chtre! 12 15. Oh le vecchie, le vecchie, amico mio. 559. Oh Libert, que de crimes on commet en ton nom 744. Oh maledetta Sii tu, mia patria antica. 619. Oh non per questo dal fatai di Quarto. 1071. Oh vecchia] a maledetta. 558. OC yaGol soaTiotTirjTOt,. 201. O imitatores, servum pecus. 688. O le fanno in tedesco, e allor chi le capisce? io 14.
!
|
Ognun vede
Oleum
Oltra
operam perdidi. 396. rogo non vive ira nemica. 835. Ombrose piante D'antica selva. 278. O miseri o codardi figliuoli avrai. 440. Omne solum forti patria est ut piscibus sequor. 1090.
et
il
|
utile dulci.
5.
Omnia vincit amor, et nos cedamus amori. 73. Omnibus hoc vitium est cantoribus, inter amicos. 1503. Omnis ars naturae imitatio est. 1528. Omnis dives aut iniquus est aut heres iniqui. 1184. Omnis homo mendax, 1449.
i860. a souvent besoin d'un plus petit que soi. 160. affaiblit toujours tout ce qu'on exagre. 1437. aime bien deviner les autres, mais l'on n'aime pas tre devin. 124. 'Ovap x Ato ottv. 305. On devient cuisinier, mais on nat rtisseur. 1566. On doit des gards aux vivants: on ne doit aux morts que la
On On On
On donne On On
entre,
vrit.
on ne donne pas
780.
la sagesse
d'en
on
crie
Et
c'est la vie.
de quelqu'un. 441.
6o6
On ne chicane pas le gnie. 684. On ne donne rien si libralement que ses conseils. 248. On ne loue d'ordinaire que pour tre lou. 147 1. On ne peut contenter tout le monde et son pre. 1297. On ne peut perdre plus gaiement son royaume. 1256. On n'est jamais si bien servi que par soi mme. 215. On n'est jamais si heureux, ni si malheureux qu'on s'imagine. 464. On n'est jamais si ridicule par les qualits que l'on a, que par
celles
que l'on
affecte d'avoir.
1475.
"Ov
o\
Onor
Onorate l'altissimo poeta. 1131. On peut tre plus fin qu'un autre. 123. On revient toujours A ses premiers amours. 37.
|
'OTtsp
set,
Ssgai.
1677.
Oportet esse ut vivas, non vivere, ut edas. 1627. gloria mundi! 808. cerebrum non habet. 416. Ora e per sempre addio, sante memorie! 245. Ora e sempre. 1829. Ora incomincian le dolenti note. 468. Ora siam piccoli, ma cresceremo. 543. "Opa xXo [laxpo ioo. 484. Orazio sol contro Toscana tutta, il 17. Or fu giammai Gente s vana come, la sanese.? 907. O Roma o morte. 920. Or tu chi sei, che vuoi sedere a scranna. 414. O rus, quando ego te adspiciam! quandoque licebit. 1550. Or va su tu, che se' valente. 1549. O salienti da' marini pascoli vacche del cielo, grigie e bianche nuvole. 297. O sancta simplicitas 14 18. O sanctus Deus, quanta mala patimur pro Ecclesia sancta Dei. 1192. Os ex ossibus meis, et caro de carne mea. 385. Os habent, et non loquentur. 981. O signore, dal tetto natio. 895. O sole, pi rapido a sorger t'appresta. 532. O tempora, o mores! 1650. te-toi de l, que je m'y mette. 331. Otium cum dignitate. 1545. Otium sine litteris mors est. 1479. O, true apothecary Thy drugs are quick. 1859. Oui, si nous n'avions pas des juges Berlin. 576. O peut-on tre mieux qu'au sein de sa famille. 427. Ov' pi bello tacer che dire. loii. Oviparum genus arboreum. 302.
607
O O O
voi che avete gl'intelletti sani. 1506. voi che siete in piccioletta barca. 1409. what a noble mind is here overthrown 869.
!
Pace e gioia il ciel vi dia. 1854. Pace, pace, mio Dio, cruda sventura. 668. Padroni delle acque. 504. Paete, non dolet. 1356. Paga Pantalon. 601. Pallida mors aequo pulsat pede pauperum tabernas turres. 818. Palmam qui meruit ferat. 1632.
Regumque
Panem Ev
Papa
601.
1195. Parcere subjectis et debellare superbos. 590. Parce sepulto. 814. Pardieu les plus grands clercs ne sont pas les plus fins! Parea Don Bartolo fatto di sasso. 1791. Pares autem cum paribus facillime congregantur. 70. Parigi, o cara, noi lasceremo. 1096. Paris vaut bien une messe. 1464. Paritur pax bello. 662. Parian l'opre, e poi s'intende. 13 16. Parole alate. 3. Parturiunt montes, nascetur ridiculus mus. 399.
!
122.
Parum
15 16.
Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non. 213. Parvis componere magna. 1763. Pas de zle. 1581. Passa la bella donna, e par che dorma. 8 30. Passan vostri triunfi e vostre pompe. 1600. Passare il Rubicone. 1357. Pass quel tempo. Enea, Che Dido a te pens. 93. ndxotov jjiv, axouaov 8. 321. Pater, peccavi in clum et coram te. 1806. Patria est ubicumque bene est. 1090. Pecunia tua tecum sit. 11 77.
|
Pelle moras; brevis est magni fortuna favoris. Pends-toi, brave Grillon! 1840. Pensier canuti in giovenil etate. 547.
Pentiti, Don Giovanni! 1830. Pera il campo e ruini, e resti in tutto. 718. Per angusta ad augusta. 314. Perch ardire e franchezza non hai? 1375. Perch l'animo tuo tanto s'impiglia. 1376.
1593.
6o8
Per correr migliori acque alza le vele. 679. Perder due vivi per salvare un morto. 828. Perfer et obdura multo graviora tulisti. 319. Perfida Albione. 938. Perge audacter, Caesarem vehis. 11 18. Perinde ac cadaver. 161 5. Prissent les colonies plutt qu'un principe. 573. Per la contradizion che noi consente. 1776. Per me si va nella citt dolente. 467. Per poco io ve lo do. 1902. Per publicam viam ne ambules. 1222. Per quae peccat quis per hsec et torquetur. 270. Per servir sempre o vincitrice, o vinta. 1055. Perspicito tecum tacitus quid quisque loquatur. 1432. Persuadere, convincere e commuovere. 15 13. Per varios casus, per tot discrimina rerum. 1683. Per volger d'anni o per cangiar di pelo. 1603.
:
Petimusque damusque vicissim. 164. Petit tat situ au pied des Alpes. 891.
Petit poisson deviendra grand.
Petite, et dabitur vobis.
161.
1556.
Peu de gens, savent tre vieux. 556. Peu d'hommes ont est admirez par leurs domestiques. 1296. Peu en meurent, beaucoup en vivent. 364.
Piace a me e basta. 954. Pia desideria. 1801. Piano, pianissimo Senza parlar. 1036. Piccolo paese a pie' dell' Alpi. 891. Quidlibet audendi semper fuit sequa Pictoribus atque poetis potestas. 1531. Pietra dello scandalo. 1753 Piglia del legno e fanne uno tu. 1824. Piglialo su, signor Mons. 191 1. Pio bove. 280. Pi dell'essere Conta il parere. 417. Pi tacer, che ragionare, onesto, io io. Pi santi che uomini da bene. 1462. Plus a change, plus c'est la mme chose. 614. Plus in amicitia valere similitudinem morum quam affinitatem. 60. Plus ultra. 1680. Poca favilla gran fiamma seconda. 1291. Pochi e valenti, come i versi di Torti. 1786.
| | (
non emo. 989. Poi che mia speme lunga a venir troppo. 1558. Point d'argent, point de Suisse. 1295.
Poenitere tanti
Porro unum
609
Portae Inferi non prsevalebunt adversus earn. 1193. Poscia pi che il dolor pot il digiuno. 1564. Post cnam stabis, aut passus mille meabis. 1386. Post mediam noctem visus quum somnia vera. 306. Potea, non volle, or che vorria, non puote. 392. Potius amicum quam dictum perdidi. 7. Potius mori quam fdari. 1644. Pour s'tablir dans le monde, on fait tout ce que l'on peut pour y paratre tabli. 1303. Povera e nuda vai, Filosofia. 1535. Poveri frati! avvezzi a nun fa' niente; I97. Poveri versi miei gettati al vento. 15 12. Prete Pero un buon cristiano. 1876. Prima est eloquentiae virtus perspicuitas. 15 15. Prima sput tre volte, e poi toss. 1872. Primo soldato dell'indipendenza italiana. 1146. Primus in orbe Deos fecit timor. 1330. Principatus et libertas. 591. sero medicina paratur. 1220. Principiis obsta Pro aris et focis. 1047. Pro captu lectoris habent sua fata libelli. 14. Procul o! procul este profani. 1688. Pro domo sua. 1761. Profecto enim vita vigilia est. 795.
:
Pulchre, bene, recte. 1699. Pulsate, et aperietur vobis. 1556. Pulvis es et in pulverem reverteris. 822. Pulvis et umbra sumus. 788. Pura siccome un angelo. 1641. Purch '1 reo non si salvi, il giusto pera. 582. Puro e disposto a salire alle stelle. 1642.
Put your
trust in
dry.
122 1.
vidi. 1684. 1556. Quae te dementia cepit? 1425. Quale aspetta prego, e l'uopo vede. 154. Quali colombe dal desio chiamate. 1772.
39
6 IO
Qualis artifex pereo 1129. Qualis dominus, talis et servus. 217. Quamdiu enim vivimus, in certamine sumus. 795. Quam parva sapientia regitur mundus. 588. Quam subito, quam certo, experto crede Roberto. 400. Quand tout le monde a tort, tout le monde a raison. 142 1. Quand une civilisation est vermoulue, l'avocat s'y met. 768. Quand vous m'aurez tu, il ne me faudra que six pieds de terre. 208. Quand vous semez du Jsuite, vous rcoltez du rvolt. 1196. Quando c' la salute, c' tutto. 1886. Quando la gente non avea farina. 1266. Quandoque bonus dormitat Homerus. 388. Quanti fiaschi n'hai vuotati? 1575
!
Quanto bella, quanto cara. 374. Quanto errando, oh quanto va. 1569. Quanto si mostra men, tanto pi bella. 377.
Quantum mutatus ab ilio. 1765. Quasi Nemrod robustes venator coram Domino. 1748. Quasi oliva speciosa in campis, 1752. Quattro predoni. 422. Quegli fra gli stolti bene abbasso. 1228. Quel che solo Contra tutta Toscana tenne un ponte, il 17. Quel che vuole Iddio e noi volemo. 13 12. Quel cielo di Lombardia, cos bello quand' bello. 895. Quella l'originai, questo il ritratto, 1731. Quell'arte Che alluminare chiamata in Parisi. 774. Quella sozza imagine di frode. 509. Quelli che si risparmiano sono tanti meno spesi. 1934. Quello ch' storia non cangia mai. 1542. Quelque bien qu'on nous dise de nous, on ne nous apprend rien de nouveau. 961. Quelques seigneurs sans importance. 1918. Quel rosignuol che s soave piagne. 285. Quel sommo D'occhi cieco, e divin raggio di mente. 1125. Quel tu alla quacquera. 1275. Quemadmodum desiderai cervus ad fontes aquarum. I750
|
moritur. 813.
corripit.
465. barba benedetta. 1855. dunque la iniqua mercede. 638. Vita che c'innamora. 807. la vita! l'ebete
|
greggia e 1' orticel dispensa. 1587. o quella per me pari sono. 107. orrenda novella vi do. 654. terra Che natura dall'altra ha divisa. 883.
|
Questi Monti poeta e cavaliero. 1139. Questi sciaurati che mai non fur vivi. 1367.
61
Questo il rosso di pel Foscolo detto. 1139. Questo mestier davver non per te. 762. Questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio. 57. Quia in aeternum non commovebitur. 307. Qui amat periculum in ilio peribit. 12 18. Quia non erit impossibile apud Deum omne verbum. 1320. Quia ventum seminabunt et turbinem metent. 641. Qui baie sans son Ressemble Babion. 1790. Quid autem festucam in oculo fratris tui et trabem in oculo tuo
j
non vides? 1658. Quid, de quoque viro et cui dicas, ssepe videto. 1023. Qui desiderat pacem, praeparet bellum. 662. Qui de terra est, de terra loquitur. 1276. Qui diable est-ce donc qu'on trompe ici? 510. Quid me alta silentia cogis Rumpere ? 1040.
]
Quid non mortalia pectora cogis, auri sacra fames. 127. Quid novi ex Africa? 947. Qui donne aux pauvres, prte Dieu. 158. Quidquid dlirant Reges, plectuntur Achivi. 1262. Quidquid sub terra est, in apricum proferet setas. 1526. Quid Romae faciam? Mentiri nescio. 1440. Quid sit futurum eras, fuge quaerere. 1396. Qui e nuce nucleum esse volt, frangit nucem. 1294. Qui fit, Maecenas, ut nemo, quam sibi sortem. 259. Qui giace I'Aretin poeta tosco. 11 36. Qui giace un Cardinale Che fe'pi mal che bene. 1874. Qui habet aures audiendi, audiat. 1224. Qu'ils soient ce qu'ils sont ou qu'ils ne soient plus 969. Qui in altum mittit lapidem, super caput ejus cadet. 1340. Qui invenit amicum, invenit thesaurum. 61. Qui me dlivrera des Grecs et des Romains? 1906. Qui ne sait compatir aux maux qu'il a soufferts? 401. Qui non est mecum, contra me est. 72. Qui non son femmine da conio. 1653. Qui nous dlivrera des Grecs et des Romains? 1906. Qui oblige s'oblige. 635. Qui parcit virgae odit filium. 437.
\
Quis custodit custodes? 1232. Qui sine peccato est vestrum, primus in illam lapidem mittat. 165. Qui tacet, consentire videtur. 1031. Qui tra l'Adige e il Po giace sepolto. 903.
Qui
Quod ab
1289.
facias.
Quod Deus coniunxit, homo non Quod erat demonstrandum. 1677. Quod facis, fac citius. 1351.
separat.
386.
61
fecerunt.
518.
ad nos. 1335.
Quod
non vis, alteri ne feceris. 1288. Qu'on me donne six lignes crites de la main du plus honnte
tibi
fieri
fui.
1684.
prius.
Quos ego. 716. Quos vult perdere Jupiter dementai Quot homines tot sententiae. 870. Quot servi, tot hostes. 214. Quousque tandem, Catilina, abutere
Race
d' Agamemnon,
1424.
patientia nostra?
181
1.
Rade
finit jamais 1906. rami L'umana probitate. 435. Ragion contra forza non ha loco. 5 il. Rapisti al ciel le folgori. 296. Rara avis in terris. 1769. Rari nantes in gurgite vasto. 1764. Rari sono i birbanti poveri. 204. Raunar le fronde sparse. 1775. Recordve del povero Fornr. 580. Reddite ergo quae sunt Csesaris, Csesari et quae sunt Dei, Deo. 563. Re galantuomo. 1145. Regia, crede mihi, res est subcurrere lapsis. 157. Rgime du bon plaisir. 1242. Regis ad exemplum totus componitur orbis. 1260. Regis voluntas suprema lex esto. 1241. Relata refero. 1676. Relieta non bene parmula. 649. Religio christianorum, religio impossibilium. 1334.
!
qui ne
li
Religio depopulata.
11 50.
Remember. 1849.
peccata multa, quoniam dilexit multum. 171. quel che di Cesare, e rendete a Dio quel che di Dio. 563. Renditi vinto; e per tua gloria basti. 952. Reprimere e non prevenire. 583. Rerum natura nusquam magis, quam in minimis, tota est. 13 io. Res miranda populo. 766. Resta l'asino di poi? 1899.
Remittuntur
ei
Rendete a Cesare
Tentenna. 1253. Travicello. 1252. Revenons nos moutons. 1739. Reverenti mi f' le gambe e il ciglio. 1619. Rex regnat sed non gubernat. 1236.
Re Re
613
Ricordati di
me
che son
|
la Pia.
11 30.
Ridentem dicere verum Quid vetat? 1435. Ridon le carte. 775. Rien n'empche tant d'tre naturel que l'envie de
le paratre.
1476. Rien ne trouble sa fin; c'est le soir d'un beau jour. 860. Rinfacciare il peccato Altrui mai non conviene. 636. Risorger nemico ognor pi crudo. 726. Rispondo che non rispondo. 953. Risu inepto res ineptior nulla est. 54.
|
septemgemina. 916. superba. 916. urbs regum. 916. Rondinella pellegrina. 286. Rose, elle a vcu ce que vivent les roses. 861. Rotta dal vento nell'adriaco lido. 901. Rotta la tempia, e il fianco insanguinato. 917. Rotti singulti, e flebili sospiri. 17 15.
Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma
aeterna.
916.
beata. 916.
caput mundi. 916. caput orbis terrarum. 916, conquista intangibile. 922. dea terrarum gentiumque. 916.
ferox. 919.
locuta
(est),
causa
finita (est).
586.
marmorea. 916.
o morte. 920. princeps urbium. 916. pulcherrima. 916.
Rumores fuge. 1022. Rusticus expectat dum defluat amnis. 1370. Ruttar plebeiamente il giorno intero. 1281.
Sacerdoti crudeli, empj, assetati. 1189. Ssepe solet similis flius esse patri. 434. Saepe stylum vertas, iterum quae digna legi sunt Scripturus. 1606. Saetta previsa vien pi lenta, il 56. S ' Africa pianse, Italia non ne rise. 235. Salus populi suprema lex esto. 589, 1241. Salute, o Satana, O ribellione. 1400. Salutem et apostolicam benedictionem. 1820. Salve, magna parens frugum. Saturnia tellus. 880. Salve, o casta e pia dimora. 212. Salve, Umbria verde, e tu del puro fonte Nume Clitumno. 913.
|
|
6i4
Sancte Pater,
mundi. 808.
beve.
1391.
Santo Stefano Tira al quattrino. 339. Saper bramate Bella, il mio nome. 185 1. Sapiens mulier sedificat domum suam. 345. Sardi vnales. 925. Sarebbe pensier non troppo accorto. 828. Saremo inabili, ma siamo onesti. 625. Sar qual fui, vivr com' io son visso. 309. Satis loquentiae, sapientise parum. 15 16. Saule, Saule, qui me persequeris? 1809. Scastagnmo ar parla, ma armo dritto. 1666. Scheletro di citt, Rovigo infame. 903. Scherzo e bevo, e derido gl'insani. 43. Schiavi or siam, si; ma schiavi almen frementi. 741.
Scorri
il
Scoscendere
lollio
dalla spica.
1927.
Scrittori di peso.
1785.
come il viso, si mostrasse il core. 145 ! Sedendo et quiescendo anima efficitur sapiens. 1548. Sed nunc non erat his locus. 197. Sed quis custodiet ipsos custodes? 1232. S' fatta l'Italia, ma non si fanno gl'Italiani. 617. Seggendo in piuma In fama non si vien, n sotto coltre. 994.
Se,
|
Seggio di sangue e d' empietade il trono. 1247. Segno d'immensa invidia. 211. Seguite i pochi, e non la volgar gente. 1223. Se il mondo sapesse il cuor ch'egli ebbe. 1364. Se indovini chi sono, ti d un bacio! 1835. Se le mie parole esser den seme. 193. Self-help. 132. Se mala signoria, che sempre accora. 447. Sembra gentile Nel verno un fiore. 134. Semel in anno licet insanire. 1430. Se Messenia piange Sparta non ride. 236. Semitam per quam non revertar, ambulo. 809. Semper Africa aliquid novi affert, 947. Semper homo bonus tiro est. 201. Sempre al pensier tornavano G' irrevocati di. 246. Sempre a quel ver ch'ha faccia di menzogna. 1009. Sempre avanti Savoia! 327. Sempre il Re dell'alte sfere. 1316. Sempre insolenti Coi re impotenti. 929. Se non vero ben trovato. 1454 Se no, no. 970.
|
|
615
Sento l'orma dei passi spietati. 1925. Senza baci moriste e senza pianto. 841. Septies enim cadet Justus, et resurget. 1657. Se quella con eh' io parlo non si secca. 1028. Sermo hominum mores et celat et indicat idem. 1432. Serva me, servabo te. 159. Servum pecus. 688. Sesamo, apriti! 1850. Se'savio, intendi me' ch'io non ragiono. 1229. Se son piene le carceri son vuote le sepolture. 613. Se soumettre ou se dmettre. 974. Sette sigilli. 1758.
Severi, imperscrutabili, profondi.
13 15.
Se vincere ipsum longe est difficillimum. 1584. Sex horis dormire sat est juvenique senique. 1384. S' ha da vincere o morir. 1068. Siam fratelli; siam stretti ad un patto. 1062. Siamo onesti: non chiedo altro. 1207. Siam traditi, o regina. 1831. Siamo tutti una sola famiglia. 1094. Sia pace ai frati Purch sfratati. I199. Siate, cristiani, a muovervi pi gravi. 1605.
|
231.
foin.
mangera du
1529. 1763.
1266.
Dio quasi
nipote.
180.
est.
componere magnis parva mihi fas Sic, sic juvat ire sub umbras. 815. Sic transit gloria mundi. 808.
Sicut erat in principio. 1864. Sicut mater, ita et filia eius. 433. Sicut populus, sic sacerdos. 1187. Sicut umbra dies nostri sunt super terram. 785. Sic vos non vobis. 506. Si denuo sic vincendi sunt Romani, peribimus. 1759. Si Deus pro nobis, quis contra nos? 13 13.
Si
Dieu
n'existait pas,
il
faudrait l'inventer.
1344.
Siedi e favella.
1832.
Siena mi
f*,
disfecemi
Maremma. 1130.
sit
tibi
tua.
216.
statue signum, hic manebimus optime. 323. Signor n principe, io lo vorrei. 1585.
Signora, se l'esser piccina d'aspetto. 139. Si guardan sempre e non si toccan mai. 1787. Si hortum in bibliotheca habes, deerit nihil. 24. Si je savais un mot plus cochon que cochon, je le choisirais. 1846.
6i6
ma
main, je
me
donnerais bien
comme on dit, le nerf de la guerre, il est aussi de la paix. 644. Si latet in vino Veritas, ut proverbia dicunt, invenit verum Tento, vel inveniet. 1571. Silent leges inter arma. 645. Similia similibus curentur. 1380. Si mutare potest ^thiops pellem suam, aut pardus varietates suas. 1755. Sine Cerere et Libero friget Venus. 1561. Sine ira et studio. 1700. Sine ut mortui sepeliant mortuos suos. 1352. Sinite parvulos venire ad me. 538. Si nous n'avions point de dfauts, nous ne prendrions pas tant de plaisir . en rmarquer dans les autres. 747. Si nous n'avions point d'orgueil, nous ne nous plaindrions pas de celui des autres. 960. Sint ut sunt aut non sint. 969. S'io ho fallato, perdonanza chieggo. 985. S'io vegno, non rimango. 1705. Si pace frui volumus, bellum gerendum est. 662. Si, Palamede; alla regal Messene. 665. Si parva licet componere magnis. 1763. Si possibile est, transeat a me calix iste. 1608. Si quis non vult operari, nec manducet. 993. Si scopron le tombe, si levano i morti. 674, 1073. Si spiega assai chi s' arrossisce e tace. 1034. D'assister chi lo insulta. 1341. Si stanca il cielo Sit anathema. 1808. Sit autem sermo vester est, est: non non. 1213. Si tibi deficiant medici, medici tibi fiant. 1382. Si, vendetta, tremenda vendetta. 724. Si vis pacem, para bellum. 662. S'ode a destra uno squillo di tromba. 672. Sur Anne, qui ne voit rien venir. 1841. Sogna il guerrier le schiere. 304. Sogno d'infermi e fola di romanzi. 783. Solamen miseris socios habuisse malorum. 233. Soldati, all'armi, all'armi. 675. Soldats, songez que, du haut de ces pyramides, quarante sicles vous contemplent. 1141.
Si l'argent est,
la graisse
|
Soient pares facile congregari cum paribus. 70. eravamo e senza alcun sospetto. 223. Solitaria nell' oblio, dal tuo sposo abbandonata. 287. Solo un punto fu quel che ci vinse. 85. Something is rotten in the state of Denmark! 1743.
Soli
617
Sommessi accenti, e tacite parole. 17 15. Sonate, que me veux tu? 1532. Son lo spirito che nega Sempre, tutto. 705. Son noti in tutto il mondo.... e in altri siti. 1901. Sono i monarchi Arbitri della terra. 1243. Sono un poeta o sono un imbecille.? 704. Son pittore anch'io. 703. Son qui per farmi udire, non per farmi vedere. 147. Son tiranni Che dir nel sangue e nell'aver di piglio. 1248. Son Tommaso Scarafaggio. 773. Son tue cifre? a me rispondi. 1858.'
|
j
Sopra lor vanit che par persona. 683. Sors est sua cuique ferenda. 254. Sotto il velame degli versi strani. 1506. Sotto la gramola Del pedagogo. 1621. Sotto r osbergo del sentirsi pura. 1635. Sottomettersi o dimettersi. 974.
|
Souvent femme varie. 349. Spanien, das schne Land des "Weins und der Gesnge. 940. Sparsa le treccie morbide SuU' affannoso petto. 843. Spectatum admissi risum teneatis amici? 18 17. Spectatum veniunt, veniunt spectentur ut ipsae. 387.
|
Speme
e fortuna addio,
Spenta la face. 93. Spenta l'ira nel mio petto. 709. Speranza lusinghiera, Fosti la prima a nascere. 1555. Spes sibi quisque. 1361. Spesso da forte Pi che il morire il vivere. 796. 27r5 Bpaw. 1601.
\ |
1452.
est.
quidem promptus
459.
Spiritus, ubi vult, spirat. 686. Spirto gentil - ne' sogni miei. 470.
Sprezzator degli uomini. 805. Sta come torre ferma, che non crolla. 1376. Stanco gi di mirar, non sazio ancora. 135. Star fresco. 1778.
State contenti, umana gente, al quia. 1398. Statemi ad ascoltare e parlate sincero. 1038.
magni nominis umbra. 189. Stat sua cuique dies. 794. Stette, e dei di che furono. 241. Stimulos dedit semula virtus. 1630.
Stat
Stolto, che volli coli'
immobil
|
fato
Sfila
il
bon-ton.
Studente Vuol dire: un tal che non istudia niente. 1412. Stultum facit fortuna quem vult perdere. 1424. Su, corriamo in battaglioni. 676. Sudate, o fochi, a preparar metalli. 1869. Su, Italia! su, in armi! venuto il tuo di! 1065. Sul campo della gloria. 677. Sulle spalle a lei fece sovente Scender legnate da levare il pelo. 371. Sumite materiam vestris qui scribitis aequam Viribus. 1487.
|
| |
1629. 568. Sunt bona, sunt quaedam mediocria, sunt mala plura. 2. Sunt lacrimae rerum. 798. Suoni la tromba, e intrepido. 678. Super aspidem et basiliscum ambulabis, et conculcabis leonem et draconem. 269.
jus,
Summum Summum
crede nefas
animam
praeferre pudori.
summa
iniuria.
potes.
1670.
Tacete e rispondete. 1038. soli e senza compagnia. 1278. Tal biasma altrui che s stesso condanna. 252. T'amo, Francesca, t'amo. 95.
Taciti,
T'amo,
ingrata,
Tamquam potens crapulatus a vino. T vspa xv upayiiccxtov. 644. Tantse molis erat Romanam con der e
gentem. 1681.
Tanto gentile, e tanto onesta pare. 1272. Tanto nomini nullum par elogium. 190. Tantum religio potuit suadere malorum. 1339. Tarde velie nolentis est; qui distulit diu, noluit. 154.
Te autem
sinistra tua
quid
faciat
156. Tel est le sort fcheux de tout livre prt. 16. Tel est notre plaisir. 1242. Telumque imbelle sine ictu. 1766. Tempi borgiani. 1649. Tempo non mi parea di far riparo Contr' a' colpi d'Amor. 88. Tempra de' baldi giovani Il confidente ingegno. 549. Teneri sdegni, e placide e tranquille. 89. Tenete le vostre polveri asciutte. 1221. Te sopra te corono e mitrio. 1230. Te voglio bene assai. 100. eccXaTxa, Go^Xaxxa 1810.
| |
619
That
is
The
battle of
the true beginning of our end. 1742. Waterloo was won in the playing fields of Eton.
1411.
The owl was a baker's daughter. The rest is silence. 1042. The right man in the right place.
This
the negation of God. 454. Th. Maioli et amicorum. 18.
is
764. 760.
concessa facolt. 767. duorum. 1378. Time and the hour runs through the roughest day. 311. Time is money. 1597. Timeo Danaos et dona ferentes. 117. Tiremm innanz. 1124. Tirez le rideau, la farce est joue. 856. Ti rivedr, mi rivedrai. 1728. Tizio, Cajo e Sempronio. 1863. To be, or not to be, that is the question. 1229.
|
to
command. 161 1.
To err is human, to forgive divin. 979. Tolerabile est semel anno insanire. 1430. Tolle ambitionem et fastuosos spiritus. 959. TV 71X0XOV vspa Tipaynicuv. 644. Torna all'infamia tua, sei troppo vile. 99.
Tornano al vaso i fiorellini miei. 848. Tornate all'antico. 411. Torniamo all'antico. 411. Tornino i grandi Occhi fatali al lor natio sorriso. 144. Totidem hostes esse quot servos. 214. Toujours perdrix. 41. Tous les genres sont bons, hors le genre ennuyeux, i486. Tous les mchants sont buveurs d'eau. 1570. Tout arrive. 927. Tout comprendre c'est tout pardonner. 167. Toute femme varie. 349. Toutes les troupes camprent sur le champ de bataille. 973. Tout est perdu fors l'honneur. 1201.
j
parle, mais peu de gens en ont vu. 113. Tout-le-monde qui a beaucoup plus d'esprit que M. Voltaire. 700. Tout le monde se plaint de sa mmoire, et personne ne se plaint de son jugement. 1406. Tout soldat franais porte dans sa giberne le bton de marchal de France. 646. Tout va par degrs dans la nature et rien par sauts. 300. Tout va le mieux du monde dans le meilleur des mondes posle
Tout Tout
fini-it
monde en
sibles.
778.
02 O
Tox(p vtxa. 651. Tractant fabrilia fabri. 761. Traditori che in tal guisa rimuneri. 1905. Trahit sua quemque voluptas. 28. Tra i salmi dell'uffizio c' anco il Dies irae ! 273. Tra lo stil de' moderni e '1 sermon prisco. 1495. Tra male gatte era venuto il sorco. 515. Trasumanar significar per verba Non si potria. ioq8.
'
| \
Travaso delle idee. 1936. Tre colori, tre colori. 1068. Trema, Bisanzio! 1857. Tremanti i polsi e riverente il ciglio. 1620. Tremblez, vous tes immortels. 185. Trs faciunt collegium. 222.
Tristis eris
si
Tu ammazzi un uomo
Tua
sia l'elezione.
morto. 729.
Tu
che accendi.
664. 1728.
civitatem
dare potes
hominibus,
verbis
non
15 19. es Petrus, et super hanc petram sedificabo Ecclesiam meam. 1 193. nihil invita dices faciesve Minerva. 701. ne cede malis, sed contra audentior ito. 317. non sai Che i morti al mondo non ritornan mai! 847.
sale.
736.
18 12.
Turpe senex
turpe senilis amor. 557. rubbo a tte. 746. se' lo mio maestro e il mio autore. 14 13. sol o ideal, sei vero. 1508. Tutta gioia, tutta festa. 1151. Tutta negli atti dispettosa e trista. 712.
miles,
Tu Tu Tu
rrubbi a
mme,
io
Tutte
le vie
ponno condurre
Roma. 971
Tutti mi chiedono. 1789. Tutti slam macchiati d'una pece. 198. Tutti torniamo alla gran madre antica. 827. Tutto gioia, tutto festa. 1151. Tutto fanno, e nulla sanno. 930. Tu vuoi ch'io rinnovelli Disperato dolor che
|
il
cor
mi preme.
1160.
Ubi Petrus, ibi Ecclesia. 1194. Ubi rem meam invenio ibi vindice. 1497 Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant. 657.
Udite, udite, o rustici. Ultima dea. 1560.
1901.
62
infelice. 1904. Ultra posse nemo obligatur. 570. Un accento proferisti. 1735. Una furtiva lacrima Negli occhi suoi spunt.
I
Ultima ratio regum. 643. Ultima razon de Reyes. 643. Ultimo avanzo D'una stirpe
1168.
Un'altra volta vinceremo noi. 503. Una salus victis nullam sperare salutem. 660. Una volta c'era un re. 1897.
Una
Un Un Un Un Un
volta un ciabattino Gran signore divent. 489. bacio rendimi, due, tre, se bramii 112. bell'ardire alle grand'opre guida. 1104. bel morir tutta la vita onora. 825. bel tacer talvolta Ogni dotto parlar vince d'assai.
|
|
1035.
Che forse non morr. 1509. Une honnte femme est un trsor cach. 1646.
cantico
|
Une
Caro
serait
al
la
com-
pagnie des sots. 697. Un homme qui rit ne sera jamais dangereux. 53. Unicuique suum. 562. Un ladruncolo jeri iva in prigione. 516. Un livre est un ami qui ne trompe jamais. 15. Un'ora dell'ebbrezza che ogni ebbrezza scolora. 1153. Uno scherzo di natura. 138. Un popol diviso per sette destini. 1064. Un premio Ch' era follia sperar. 490. Un prince est le premier serviteur et le premier magistrat de l'tat. 1235. Un service n'oblige que celui qui le rend. 635. Un sorriso pu aggiungere un filo alla trama brevissima della vita. 52. Un tesor che non ha pari. 383. Un vecchio bianco per antico pelo. 554. Un volgo disperso che nome non ha. 603. Uomini fummo ed or sem fatti sterpi. 1706. Uomini siate, e non pecore matte. 1604. Urbs caput rerum. 916. Usus Quem penes arbitrium est et jus et norma loquendi. 1524. Ut sis nocte levis, sit tibi cna brevis. 1385.
|
I
non
!
vitiatur.
1290.
Va
farti
monaca
cielo.
1861.
svellere.
Vacche del
297.
1569.
Vadan
pur,
vadano a
022
Vade,
et
jam amplius
noli peccare.
i66.
1803. 429. Vae victis 659. Vse vobis Scribse et Pharisaei hypocritae. 1460. Va' fuora d'Italia, va fuora eh' ora. 1073. Vagliami il lungo studio e il grande amore. 1413. Vago upili mio. 897. Vanitas vanitatum et omnia vanitas. 781. Vanity Fair. 958. Va, pensiero, sull'ali dorate. 1093. Va per negletta via. 1504. Vare, legiones redde 444. seconda de' casi i lor pensieri. 983. Variano i saggi Varium et mutabile semper femina. 350. Va, sciagurato, mi metti orrore. 1837. Vassene il tempo, e 1' uom non se n'avvede. 1596. Va', va', povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano. 1882. Vecchio amico d'infanzia. 1884. Vectigalia nervs rei publicae. 644.
Vade Vade
Vae
retro, Satana.
1803.
Satana.
soli.
Vedere
il
fuscello
nell'
occhio
del fratello
non
la
proprio.
1658.
|
non amarti.... umana Cosa non Veggio '1 meglio ed al peggior m' appiglio. 976. Vellem nescire literas. 170.
Vederti, udirti e
Ve
lo dica
il
Vend
la libert,
f'
soldato.
735.
Vendevi znzero Per pepe bono. 120. Venduto ad un duce venduto. 647.
Venerabile impostura. 1457. Veni, vidi, vici. 1701. Veniam ad te tamquam fur. 1325 Veniam petimusque damusque vicissim. 164. Venienti occurrite morbo. 1292. Ventum seminabunt et turbinem metent. 641.
Vera incessu
patuit dea.
1279.
Vergin di servo encomio. 1204. Vergine Cuccia de le Grazie alunna. 290. Vergognatevi 1838. Veritas in omnem sui partem semper eadem
!
est.
1436,
Vrits de
M. de La
Palisse.
192
1.
Vero Pandolfo. 1788. Vestili come vuoi, fuggiranno sempre. 1624. Veuve d'un peuple roi, mais reine encore du monde. 918. Via di Damasco. 1809.
623
il
tuo metro!
1190.
1343.
Victrix causa Diis placuit, sed vieta Catoni. 500. Videbis, fili mi, quam parva sapientia regitur mundus. 588. Video barbam et pallium. 1623. Video meliora proboque Deteriora sequor. 975. Vide un lago.... ed era il mar. 1923. Vidi e conobbi pur l'inique Corti. 1267. Vidi il maestro di color che sanno. 1127. Vidi impium superexaltatum et elevatum sicut cedros Libani. 268. Vien dietro a me, e lascia dir le genti. 1376. Vieni a Roma, ah vieni, o cara. 915. Villicus ne plus censeat sapere se, quam dominus. 737. Vincet amor patriae, laudumque immensa cupido. 1046.
|
63.
Vitam nostram et sanguinem consecramus. 1137. Vitaque cum gemitu fugit indignata sub umbris. 956. Vittorie di Pirro. 1759. Viva le maschere D'ogni paese. 1468.
|
Viva Vive
888.
e lascia
les
vivere.
Vivent
gueux!
1876. 1169.
Vivere militare est. 795. Vivo in acerba pena in mesto orrore. 18 70. Vivo sepolcro a un popolo di morti. 1070. Voce dal sen fuggita Poi richiamar non vale. Voce di popolo, voce di Dio. 176.
|
1026.
elle. 1029. 720. Voil bien du bruit pour une omelette! 1908. Voil le soleil d'Austerlitz. 452. Voi sonerete le vostre trombe, e noi soneremo le nostre campane. II 19. Volenti non fit injuria. 1032.
fioche, e
suon di
man con
Volli,
e volli sempre,
e fortissimamente volli.
|
1360.
Vos exemplaria
1518.
graeca
Vota stringendo
la terribil
Vous
tes orfvre,
624
Vous
l'avez
voulu,
l'avez voulu.
1843.
Vous m'en
direz tant. 1465. clamantis in deserto. 1754. populi, vox Dei. 176. sanguinis.... clamt ad me de terra.
veritas
Vulgoque
jam
1655. 1571.
puote.
161 3.
Wre
Well
Wer
Wir Words
das Wahr nur neu, wre das Neue nur wahr. 689. roared, lion! 1920. nicht liebt Wein, Weib und Gesang. 48. Deutsche frchten Gott, aber sonst Nichts in der Welt. 932.
!
words
words
456.
Zone grigie. 623. Zeitungsschreiber ein Mensch, der seinen Beruf verfehlt hat. 770. Zwei Seelen wohnen, ach! in meiner Brust. 706.
numeri indicati
in
dal
Par-
Aneddoto
relativo a
lui*
Be-
lamento
italiano.
ii8.
Abitudini. 9.
Accademia Accademia
to.
Altezza e pochezza d'animo. 390. Ambizione. 271. Amedeo VI di Savoia, suo motto.
Cimen-
445.
di Savoia.
III.
(L')
Amedeo Vili
ritenuta
333.
Acqua
come una
America
cattiva bevanda. 455. Adriano, suoi versi sulla immortalit dell'anima. 237. Adulazione. 415. Adultera (Donna), Sua punizione secondo Dumas figlio. 102. Affari (Che cosa sono gli). 290.
ncora
st'
Affetti. 9.
Aforismi sulla cucina di BrillatSavarin. 454. Africane (Imprese). 271. Aiuto. 37. Alba. 147. Aldina (Impresa). 463. Alfana, etimologia di questa parola. 438. Alfieri, sua forza di volont. 395. Ali Baba (Novella di) e dei qua-
col delfino, storia di queimpresa. 463. Anna di Bretagna, suo motto. 476. Annunziata (Ordine dell') sua fondazione e suo motto. 333. Antico (Tornare all'). 114. Apella ebreo. 135. Apelle, non stava in ozio neppure un giorno. 288. Apostrofi diverse. 512.
,
Apparenze
(False) 115. Apparizione di uno spettro a Bruto. 514. Aquila bicipite, sua origine. 266. Aragonesi (Re), come prestavano giuramento. 278. Archimede risolve il problema propostogli da Gerone siracu.
626
sano.
485.
Leva da
lui inventata.
Aretino (Pietro). 328, 417. Argenti (Filippo). 276. Aria dei risi. 495. Ariosto (Lodovico), beffato dal cardinale Ippolito d' Este per il suo poema. 517. Sua casa. 52. Aristodemo del Monti, popolarissimo a Venezia. 492. Aristotile. 325, 410. Che cosa pensasse intorno all' ozio e alla
quiete. 447.
Ballo ( Un) in maschera, storia di questo libretto. 545. Bandiera fratelli. 299. Bandiera tricolore. 303, 311. Barbableue (Leggenda di). 521. Barbari da cacciare d' Italia. 307. Barbra (Impresa della casa) 460. Barbiano (Alberico da), sua impresa. 308. Barbiere di Sivigha, sua bottega
.
in quella citt.
495.
della)
Aritmetica (Che cos' 1'). 445. Armada (Grande). 387. Armellino (Ordine dell'). 476. Arria moglie di Cecina Peto, sua
152.
Belacqua
Belisario
(Non
vero che)
chie-
Benaco. 255..
Ateismo. 389. Attanasio, suo quadro, intitolato Sunt lacrimse rerum. 231. Attentato a Francesco Giuseppe. 493. Audacia. 315.
Bene
dell'intelletto.
413.
uguri
287. Bevande. 452. Biancolelli (Domenico), come tenne da Santeuil dei versi
tini.
otla-
Avarizia. 31.
at-
Avvenimenti e fatti storici. 124. Avvocati, non godono troppo buon nome. 223. Azeglio (Massimo d'), che cosa pensasse in fatto di economia domestica. 376.
Babbione, etimologia di questa parola. 508. Bagolamentof otoscultura 510. Balaklava (Carica di). 190. Balilla (Leggenda di). 125.
.
63. Bibliofili (Di alcuni antichi). 6. Bibhoteche. 8. Bicicletta (Sonetto contro la), del
dott. A. Verga. 226. Bignami (Maddalena). 35.
sasse
degli
scrittori
tedeschi.
201.
Boileau, sua avventura con
l'
oste
Rolet. 419. Bolle pontificie, con quale formola solitamente. 515. si chiudano
627
di)
Cammarano
(Salvatore)
notizie
Bonaparte (Letizia). 329. Borboni (Governo dei) giudicato da Gladstone. 128. Borgia (Impresa del). 271. Borgia (Tempi dei). 477. Boulanger (Generale), canzone in suo onore. 522. Bresca (Capitano). 394. Brescia. 256. Bretagna (Anna di), suo motto. 476.
Brunellesco fa im crocifisso gara con Donatello. 516. Bruto a Filippi. 514. Bruttezza. 33. Buga. 415. Bull (John). 267.
in
186.
le
della
Ma-
donna. 529. Canzonette napoletane famose. 26, I7'6, 244, 262, 336, 533. Capponi (Piero), sua fiera risposta a Carlo Vili. 320. Carabinieri di Offenbach. 391.
Caraffa (Card.
Carlo),
come de143.
ridesse la religione.
Carini
Cariddi e Scilla. 497. (Baronessa di), leggenda sulla sua morte. 244. Caritea Regina di Spagna, 299. Carlo I d' Inghilterra, sue ultime
parole. 523. Carlo e il suo impero. 273. Carlo Alberto. 331. Motto da lui assunto. 450. Cameade. 325. Carretto (FiHppo Del) difende il
Buoni
48.
Buon
senso. 412.
castello di Cossria.
323.
Cabba o
Cipio,
marito
compia-
Cartesio (Filosofia di). 442. Casa. 51. Castigo dei falli. 67.
Castit. 475.
cente verso Mecenate. 424. Cacio, come debba essere secondo la scuola di Salerno. 404.
Cavour
181.
Caducit delle cose umane ricordata ai pontefici novellamente eletti. 234. Caff. 455, 456. a ira, storia di questo inno. 172.
Cairoli (Teorie Hberali dell' on.).
Cecilia (S.),
quadro
di Raffaello.
205.
Cena
164,
179.
il
di Baldassarre. 484. Censura (Ridicoli strafalcioni della). 214. Crmonie (La) del signor di Pour-
mi-
attri-
ultime pa513. Sua moglie. 347. Chassepot (Storia del fucile). 280. Chelussi (Filippo). 547. Chiesa. 344.
role.
628
Chiesa e Stato, secondo Cavour. i8i. Cianchettini (Tito Livio) e il Travaso delle idee. 548. Cicerone e la sua casa sul Palatino. 502. Ciclisti (In spregio dei). 226. Cigni neri. 504.
Credo
di
Gingillino
di
Mar-
gutte. 91.
Cinque
zoni.
(II)
Cremona. 255.
Crepuscolo.
rico
434.
147.
scrittagli
Crillon, lettera
da En-
IV. 521.
178.
visita
modo
di
valersene,
Citt.
250.
figlia
Cristina di Svezia
di
l'Acca-
Civetta (La)
un
fornaio,
demia
Crociato
di Francia.
{II),
161.
di
secondo una leggenda inglese. 222. Claudio imperatore nelle feste del Fucino eccita i gladiatori a morire.
poesia
G. Vi-
sconti Venosta.
ma
189.
Clemente
XIV
e la soppressione
43
dei Gesuiti.
277.
.
Colombo, poemi a lui dedicati. 430. Colonne d'Ercole. 485. Comedia di Babione. 508. Compagnia; buona e cattiva. 53. Compagnia della Lesina. 32.
Condizioni dell'umanit. 227. Condizioni e sorti disuguali. 55. Conforti nei mali. 57. Consiglio. 62. Contentarsi della propria sorte. 65. Conversare. 368. Conversione di S. Paolo. 513. Convito di Baldassarre. 484. Coraggio. 315. Corinto, sua fama presso gH antichi.
Danaro. 90, 343. Danaro il nervo della guerra e di molte altre cose. 187. Darsi bel tempo. 12. Del Buono, sua sepoltura. 57.
Demonatte
(Ultime
parole
di).
245Depretis (Agostino), sue opinioni politiche. 179. Sua risposta all' on. Bosdari. 274. Dies irae, origine di quest'inno.
70. Diffidenza.
134. Digiuni della Chiesa. 457. Dio. 377. Diogene deride Platone per
definizione
dell'
la
lui
uomo da
55.
ferrea.
Corona
data. 199. Dionigi (S.), suo miracolo. 318. Disciplina militare. 277. Discordia. 218. Disperazione. 449. Dolore. 335.
629
Donne. 83.
Doti del corpo. 33. Dotti disprezzati dalla Rivoluzione. 428. Dottrina di Monroe. 309.
Fallacia dei giudizi. 115. False apparenze. 115. Fama (Buona e mala). 42. Famiglia. 120. Fanciulli. 151. Farini (L. C.), sua onest. 350, 351Far niente. 286. Fato. 135. Fatti e avvenimenti storici. 124.
Fatti e parole. 129. Faure (Il P.) usa argutamente di una citazione latina. 337.
117.
Egoismo. 89.
Elemosina. 38. Eloquenza. 426.
Favre (Parole di Giulio) sulla questione romana. 281. Fede alle promesse. 348. Fedelt. 464. Federigo il Grande e il mugnajo
di Sans-Souci.
161.
Empie (Frasi)
divenute celebri.382.
Felicit.
131.
eterno. 93.
I di
Emulazione. 472. Enrico IV vuole che la domenica ogni contadino abbia il suo pollo. 341. Eroi. 375.
Errore. 107. Errore tipografico famoso. 246. Esempio. 62. Esercito borbonico, non avea fama
di coraggioso.
Femminino
Ferdinando
Napoli fonda
l'or-
dine dell' Armellino. 476. Fermezza. 79. Ferrari (Paolo). 520. Ferravilla e il suo repertorio milanese. 535.
Ferretti (Jacopo), notizie biografiche su di lui. 538. Ferrucci (Francesco), sue ultime
470,
Esilio.
313.
parole. 212.
Esperienza, Esposizione
no.
(Grande)
i.
universale
di rettorica usata,
un
fornaio,
trasmutata
Espressione geografica (L' Italia ima). 312. Est Est Est. 528.
Eton (Collegio
di).
409.
7.
6,
secondo una leggenda inglese. 222. Filippi (Battaglia di). 514. Filosofia. 441. Fine di secolo. 511. Firenze. 257. Sue leggi. 168. Suoi costumi ai tempi del Dati. 422. Fonseca Pimentel (Eleonora) condotta al supplizio. 486. Fontana (Domenico). 394.
civetta,
Failly
(Il
Generale De) a
107.
Men-
Formola
tana. 280.
re di Francia.
630
Forno
Germania. 266.
Gerusalemme (Distruzione di) 3 83 Gesuiti. 347. Loro morale. 374. Loro soppressione. 277. Ubbi.
dienza cieca
che
praticavano.
467.
Ghiottoneria di Martino IV. 346. Giacomo (Card.) di Portogallo, sua vita illibata. 475. Gianduja. 254. Giarrettiera (Ordine della) sue origini. 116. Giasoneide, poema ridicolo del Mari. 141. Gil-Blas pone un' iscrizione latina sulla porta del suo castello.
,
Francesco
I,
castello di
Chambord un motto
donne. 96. suo famoso biglietto
la battaglia di
Francesco
alla
I,
madre dopo
322.
Francia. 15, 264. Francia (Intervento della) nella questione romana. 280. Frasi d'intercalare comune. 483. Frasi giocose diverse. 526.
446.
Ginnastica, sua importanza. 409.
Frati.
di venerd
santo.
da Bismarck. 224. Giorno e notte. 147. Giovanni (Leggenda di Don). 519. Giovanni XXIII, sua tomba. 284. Giovanni di Cappadocia. 140. Giovent. 150. Giovine Italia, societ mazziniaGiornalisti giudicati
V Eppur
si
muove. 85.
conflitto
parlamentare del 1877. 282. Garibaldi (Programma politico di) nel i860. 177. Garibaldi e l' inno che da lui prende il nome. 198, 304. Garibaldi, e il suo proclama ai volontari assemblati nei boschi della Ficuzza. 260. Garibaldi d un esempio mirabile di obbedienza. 466. Gastronomia. 453. Gavinana (Battaglia di). 212. Generazione (Dottrina Harveiana
sulla).
na. 519. Girardin (M. de), aveva un'idea al giorno. 203. Girello, antico dramma musicale.
537.
in-
tomo
d'Italia.
307.
di fedelt agli antichi
Giuramento
Giustizia.
re aragonesi.
278.
di).
241,
247.
78.
Genio. 199.
184.
631
Grossi (Gara di modestia fra il) e Manzoni. 191. Guerra e pace. 186. Guglielmo II, sue frasi cesariane.
Italiano (Genio),
dall'
come
.
differisca
360.
Gusti. 9.
Kean. 357.
La Chtre (Marchse
Hostis, vero significato di questa
parola. 306.
de). 353.
Iddio. 377.
313.
(Alessandro)
,
Lanari
impresario
131.
indicato nella
197, 302.
Innocenza. 473.
335Leopardi (Ultime parole di). 241. Leopoldo II, G. D. di Toscana. 399Lettere e scienze. 426. Leva adatta a smuovere il mondo. 76. Libert. 213. Libri (Dei) in generale. 4, 427. Libri, se s' hanno a prestare o no. 6.
Inno Inno
di Garibaldi.
di
198, 304.
Mameli. 304.
Irredentismo,
come
giudicato da
Libro
113.
Liti.
(Il
pi antico) che
esiste.
Francesco Crispi. 179. Irrevocati di (Polemica sugli) 62 Italia, come sia stata chiamata e cantata dai poeti. 251, 298. Italia in generale. 298. Italiani, se giustamente accusati d'indolenza. 286.
.
157.
(Affare).
Lobbia
477.
Lodi. 42.
Lombardia. 254.
Lotta per la Lucca. 257.
vita.
231.
632
Luigi
chi
XI
non
accorda un benefizio a
lo
una
366.
frase
crudele
di
attribuitale.
chiedeva, e lo rifiuta a chi lo chiedeva. 138. Luigi XII perdona ai suoi offensori.
Maria
Cristina
Savoia,
suoi
versi devoti.
518.
41.
ai
Luigi
al
XVI, epigrammi
il
quali
dette luogo
trono. 342.
141.
Mar Rosso,
Luna. 71.
Machiavelli (Niccol), suo monumento in S. Croce. 45, 57. Machiavellismo. 373. Maestri di scuola. 409. Maestro {II) del signorino. 544.
Matrimonio. 93. Mazzini e il giuramento della Giovine Italia. 519. Mecenate apostrofa vivamente Augusto.
Mala
514.
,
Malachia
a lui
attri-
buita. 334.
Cabba
marito
compiacente.
Malattie. 402.
Maldicenza. 218. Malvagi e buoni. 48. Mancini (P. S.) voleva trovare la chiave del Mediterraneo nel Mar Rosso. 264. Manin (Daniele), sua condotta
verso la casa di Savoia. 279. Manin profugo a Corfu. 304.
424. Medici condotti. 224. Mediterraneo (Chiavi del). 264. Memoria. 408. Menagio, sue strane etimologie.
437.
di).
280, 305.
Manzoni (Gara
Grossi
e).
di
modestia tra
il
191.
fattagh.
delle
Manzoni
493-
(Aless.), burla
Metodisti, loro
norma
di vita.
403.
Manzoni Manzoni
Forno
Grucce. 481.
(Aless.),
fa
un brutto
riabilita-
Modena. 257.
Moderazione. 457. Modestia. 471. Modi proverbiaH diversi. 500. Moglie di Cesare. 347. Monarchia (La) secondo il pensiero dei patriotti itahani. 178.
213.
,
Marangio (Pasquale)
sposta. 321.
sua
fiera ri-
'29,7, 547. Marchi, professore a Modena. 547. Margherita di Savoia, suo viag-
di
Toscana, sue minaccia contro Livorno insorta. 210. Maria Antonietta, innocente di
(Se il) vada peggiorando, antico pregiudizio. 113. Mounier (Marco) difende l'Italia.
Mondo
312.
Monroe
(Dottrina di).
309.
633
Omero. 325.
Onoratezza. 348. Onori. 42. Orgoglio. 271. Orsini (Felice), sue parole dopo la sentenza. 212. Ostinazione. 276.
352. Montefiascone (Moscato di). 528. Montgolfier (Stefano). 329. Monti (Frasi tolte aS!^ Aristodemo del), popolari a Venezia. 492.
Monti (Vincenzo). 287, 329. Morale dei gesuiti. 374. Morte. 235. Morte ricordata agli Czar delle Russie e ad altri potenti. 238.
Motteggi diversi. 526. Motti di Casa Savoia. 86, 333, 450.
Mugnaio
di Sans-Souci.
161.
Mureto, avventura che gli accadde venendo in Italia. 497. Arso in effigie. 498. Musica (Giudizi sulla). 440.
329. Sua profezia sui destini dell' Europa. 269. Napoli. 262.
le
Napoleone
I.
di),
"j"].
248. Nazioni. 250. Nencini, bibliofilo. 427. Neri (S. Filippo), suoi motti. 517. Nerone, sue ultime parole. 326. Xesle (Torre di). 401. Nobilt e Corte. 357. Noia. 12.
diverse.
umane
515. Papiro Prisse. 113. Papotti (Professor). 535. Paradossi di Alfonso Karr. 175. Parigi, che cosa valga. 423. Parlare. 290. Parodia delle tragedie di gusto
greco. 534. Parola. 290.
Nomi
Obbedienza. 464. Obelisco Vaticano: suo trasporto. 394. Occhi. 35. Odio. 218. Oflfese. 207. Oliphant (Lawrence), sue ultime
Parola (Che cos' la). 415. Parole e fatti. 129. Parole (Ultime) di Arria. 390. Di Carlo l d'Inghilterra. 523. Di Cavour. 181. Di Demonatte. 245. Di Giulio Cesare. 513. Di Francesco Ferrucci. 212. Di Goethe. 241, 247. Di Giacomo Leopardi . 2 4 1 . Di Nerone .326. Di Lawrence Oliphant. 247. Di Rabelais. 244. Di Filippo Strozzi. 211. Parsimonia. 459. Pasquinate. 146, 307, 308.
Passioni. 9. Patria in generale. 298.
parole. 247.
402.
Paura. 315.
634
Pepe
La-
martine. 312.
Portogallo (Card. Giacomo di), sua vita illibata. 475. Portoghesi. 269. Pourceaugnac (Signor di). 541. Poussin, sua tomba. 492. Povert. 339. Praslin (L'affare) e i polacchi. 192.
Preti.
344.
do
l'
importanza degli
scrittori.
Principi e
Re. 357.
sua morte
attribuita a S.
Petrarca,
ra.
Malachia. 334.
24.
Proudhon, sue
Piacere. 335.
173.
Pianta uomo. 252. Pianto della natura. 232. Piave (F. M.), notizie biografiche su di lui. 153. Piccaluga (Signor). 536. Pico (Giovanni) della Mirandola, Fenice degli ingegni. 428. Piemonte. 253. Pio III, pianse udendosi ricordare la vanit delle glorie umane.
di).
244.
205.
235.
e l'Italia. 310, 493. e Pio come indicati
Pio Pio
IX IX
Ma-
Rapina. 143.
Rassegnazione. 465.
335.
502.
Re Re Re Re
di Francia,
cerimoniale nella
Plagio. 432. Platone, come defin l'uomo. 199. Sua dottrina del bello. 33.
Pochezza
d'
animo. 390.
dell' ItaUa.
Regimen
sanitatis,
della
Scuola
251, 300. Pohtica. 165. Pollo in pentola desiderato da Enrico IV per ogni contadino alla domenica. 341. Ponderatezza. 461.
115.
Regole del
sare.
368.
diverse.
Regole pratiche
Religione. 377.
371.
635
Savoia (Filippo
offensori.
di)
perdona
ai suoi
deputati. 351.
41.
Ricchezza. 339. Ricordo del bene passato. 57. Ricredersi. 276. Riflessione. 461. Rimini. 258. Riposo. 445. Riprensione. 62.
Risolutezza. 390. Rispetto. 464. Rito di ardere la stoppa innanzi al Pontefice novellamente eletto. 234. Riverenza. 468. Rolet, sua avventura
ad Antonio). 323.
497. Sciocchezza 412. Scipione Africano in esilio. 184, Scongiuri cabalistici. 523. Scrittori stimati a peso. 507. Scudo, quale valore vi annettes.
Scilla e Cariddi.
con Boi-
leau. 419.
sero gli antichi. 189. Scuola. 409. Scuola di Salerno. 403. Sebastiani (Orazio), la sua frase
infelice su
Roma. 84, 259. Romana (Questione). 280. Romani (Felice), notizie biogra539. Romeo di Villanova. 397. Rossini e il Tancredi. 494. Rouget de Lisle e la Marsigliese.
195fiche su di lui.
Varsavia e
le
sue di-
come ma-
il
palazzo delle
84.
finanze in
Roma.
Rouher
147.
393.
di
Dove
fosse.
393.
Giovine. 534.
il
Ali Baba: sua origine. 523. Sete. 452. Siena. 257. Sigismondo imperatore pretende reggere anche la grammatica.
437.
Silenzio.
290.
irriverenti
vinta
dai
Similitudini diverse.
Similitudini
500. contenute
Sagunto (Espugnazione
di). 390. Salerno (.Scuola di). 403. Salisbury (Contessa di), suoi pretesi
Sanit. 402.
Sapere. 405.
Sardanapalo (Epitaffio
di). 13.
nella Bibbia. 381. Simulazione. 415. Sisto V, sua superba risposta nella cerimonia del possesso. 235. Soderini (Piero). 399. Sofia (S.) a Costantinopoli, antica iscrizione. 286. Sogni. 78.
Sole.
71.
636
Sole
(II)
Tavola. 452.
regni di Carlo
V. 273.
Temperanza. 457.
Tempo. 461.
Tenorio (Leggenda
vanni). 519. Terra dei morti,
di
Don
Gio-
Somma
(Antonio), notizie biografiche su di lui. 546. Sonetto bilingue. 529. Sonntag Enrichetta, che cosa pensasse di
lei la
nome
dispregia-
Terremoto
(Il
Catalani. 429.
Sorti disuguali.
Spagna. 269.
Spedizione di Aspromonte. 260. Speranza. 449.
Spiritismo. 453.
530. Terrore (Periodo del), origine di questo nome. 246. Thiers (Parole di) sulla questione romana. 280. Tirolo (Campagna del) nel 1866, guidata da Garibaldi. 466.
ma
del Crudeli.
199. Statua del Commendatore. 519. Statura dell' uomo. 34. Sterbini (Cesare), notizie biografiche su di lui. 496. Steme (Lorenzo), suo epitaffio.
Spirito.
Tolomei (Pia
dei). 327. Torino. 253. Torti (Giovanni). 507. Touquet (Canzonetta sul colon-
526.
nuovo. 431. sua importanza. 430. Stilo usato dagli antichi Romani per scrivere. 464. Stoppa che si arde innanzi al Pontefice novellamente eletto. 234. Storia (Che cos' la) 443 Stranieri come considerati a RoStil {Dolce)
Stile,
.
nello). 499. Tragicommedie. 534. Trappisti. 238. Trattare. 368. Travaso {II) delle idee. 548-
Travetti
sto
ma. 306.
sua morte e suo testamento. 211. Studenti. 410. Studio. 405. Suburra. 478. Supplizio (Forma singolare di) usato nel Medio Evo. 81. Svizzeri mercenari. 375.
Strozzi (Filippo)
,
(Bandiera). 303, 311. Trublet (Abate) beffato da Voltaire. 202. Turchia. 270. Turpino. 490.
Tricolore
Ubbidienza. 464.
liberti
Ugolino (Conte), se
452.
Umbria. 258.
Ungheresi giurano fedelt a Maria Teresa. 328. Uomo (Definizione dell') data da
Platone.
199.
toglie
il
Tacchinardi
(Apocrifo
aneddoto
sul tenore). 36. Tacere. 290. Talleyrand non amava lo zelo nei
Urbano Vili
bronzo che
Panteon. 146.
Uso
637
Valentino (Impresa del Duca) .271. Vanit. 271. Varsavia (L'ordine a). 191. Vecchiezza. 150.
Vedova,
artista
drammatico. 273.
Vendetta. 207.
369Vita breve e travagliata. 228. Vittorio Emanuele II e il grido di dolore. 128. Vittorio Emanuele, re galantuo-
mo. 332.
Vittorio
rosit.
Emanuele
41.
II,
sua gene-
suoi libret-
Vizi. 477.
Voglie. 9.
Voltaire
tere.
:
153.
Somma. 546.
fa
sottoscrizione
empia che
Verga (Andrea)
un sonetto con226.
poneva
tro la bicicletta.
386.
Waterloo
Vidal (Gentiluomo). 535. Villanova (Romeo di). 397. Villemessant, suo motto arguto contro suo genero. 429. Vino. 72, 452.
Virgilio e Batillo.
Zanardelli (Giuseppe),
prevenire.
teoria at-
non
Zelo non
142.
#c:
J ^-
JAN
1990
PLEASr ^^
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'E
OCKET
RARY