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15/05/2020

Corso di Laurea in Fisioterapia

Tachiaritmie

Dr. Davide Castagno


Divisione di Cardiologia
Dipartimento di Scienze Mediche
Università degli Studi di Torino

Aritmie cardiache

Tachiaritmie Bradiaritmie

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Meccanismi delle TACHIARITMIE


MACRORIENTRO
coinvolte strutture anatomiche distinte
• Rientro
MICRORIENTRO
coinvolto un gruppo di cellule

caratterizzato da blocco
unidirezionale in una “via”,
conduzione lenta in una parte
del circuito e recupero della
eccitabilità del tessuto a livello
del sito di blocco unidirezionale.

Meccanismo di RIENTRO
CONDIZIONI NECESSARIE: Circuito anatomico con differenti velocità
di conduzione e differenti periodi refrattari
Esempio di rientro attraverso via accessoria AV

Ritmo sinusale con fusione ventricolare

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Meccanismo di RIENTRO
CONDIZIONI NECESSARIE: Circuito anatomico con differenti velocità
di conduzione e differenti periodi refrattari
Esempio di via accessoria AV

non
refrattarietà
via anomala

Ritmo sinusale con fusione ventricolare Innesco tachicardia

Meccanismi delle TACHIARITMIE

• Rientro

• Aumentato automatismo

caratterizzato da una
depolarizzazione diastolica
spontanea (fase 4).

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Meccanismi delle TACHIARITMIE

• Rientro
Post-potenziali
• Aumentato automatismo precoci

• Attività triggerata
Post-potenziali
tardivi

Tachiaritmie

• sopraventricolari

• ventricolari

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Tachicardie SOPRAVENTRICOLARI

F.C > 100 bpm


Originano da strutture che
si trovano al di sopra del
piano valvolare

QRS stretto (<120 msec)

QRS largo (>120 msec)


se blocco di branca preesistente
se presente aberranza
in caso di TPSV antidromica

Aritmie SOPRAVENTRICOLARI
EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA NODALI AVRT da VIE FLUTTER


SINUSALE ACCESSORIE ATRIALE con
CONDUZIONE
AV COSTANTE

TACHICARDIE ARITMICHE

FIBRILLAZIONE
ATRIALE

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EXTRASISTOLIA ATRIALE

EXTRASISTOLIA ATRIALE

I – Classificazione:
Aritmia sopraventricolare

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Cuori sani e patologici; focus automatico

III – Rischio clinico:


NESSUNO: ma trigger di tutte le altre aritmie sopraventricolari

IV – Opzioni terapeutiche:
Eliminazione fattori esogeni scatenanti, -bloccanti e/o antiaritmici nei
sintomatici

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Da trattare solo se presente rischio di aritmie maggiori o se mal tollerate dal
paziente

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Aritmie SOPRAVENTRICOLARI
EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA NODALI AVRT da VIE FLUTTER


SINUSALE ACCESSORIE ATRIALE con
CONDUZIONE
AV COSTANTE

TACHICARDIE ARITMICHE

FIBRILLAZIONE
ATRIALE

TACHICARDIA SINUSALE

FC > 100bpm

ONDE P con morfologia


ECG uguale alla P nel RS

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TACHICARDIA
SINUSALE RITMO SINUSALE

TACHICARDIA SINUSALE

I – Classificazione:
Aritmia sopraventricolare ritmica

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Cuori sani e patologici; ipertono adrenergico

III – Rischio clinico:


NESSUNO in assenza di cardiopatie sottostanti

IV – Opzioni terapeutiche:
Attività fisica, ridurre farmaci e sostanze che aumentano il tono
adrenergico, -bloccanti in rari casi

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Da trattare solo se mal tollerata dal paziente o in concomitanza con
cardiopatie sottostanti

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Aritmie SOPRAVENTRICOLARI
EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA NODALI AVRT da VIE FLUTTER


SINUSALE ACCESSORIE ATRIALE con
CONDUZIONE
AV COSTANTE

Meccanismo di RIENTRO

L’impulso circola attraverso 2 vie che hanno in comune


l’inizio e la fine ma differiscono per le caratteristiche
elettrofisiologiche

a via LENTA : conduce lo stimolo lentamente


β ha un periodo refrattario breve

 via RAPIDA : conduce lo stimolo rapidamente


ha un periodo refrattario lungo

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MECCANISMO DI RIENTRO

EXTRASISTOLIA

α β
α β

Tachicardia Nodale: SLOW-FAST


non visibili nel QRS (nel 43%)
ONDE
visibili dopo il QRS (nel 55%)
P
precedono il QRS (2%)

ECG P : QRS =1

Gaita – Catheter Ablation of Arrhythmias, 2002

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Tachicardia da Rientro Nodale Tipica


STESSO PAZIENTE

battito normale tachicardia

TACHICARDIA NODALE
I – Classificazione:
Aritmia sopraventricolare ritmica da macrorientro

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Nella maggior parte dei casi in cuori sani ma anche patologici; circuito
anatomico con differenti velocità di conduzione e differenti periodi refrattari
(doppia via nodale)
III – Rischio clinico:
NESSUNO in assenza di cardiopatia strutturale ma talvolta invalidante
dal punto di vista della sintomatologia
IV – Opzioni terapeutiche:
Manovre vagali (MSC, Valsalva), antiaritmici, ablazione
V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:
Da trattare per la sintomatologia:
manovre vagali → farmaci → ablazione

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Aritmie SOPRAVENTRICOLARI
EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA NODALI AVRT da VIE FLUTTER


SINUSALE ACCESSORIE ATRIALE con
CONDUZIONE
AV COSTANTE

WPW manifesto all’ECG


Via anomala (fascio di Kent)
• PR corto < 100msec
• Onda DELTA (espressione
della preeccitazione)
• QRS largo > 120 msec

Ritmo sinusale con fusione ventricolare

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Innesco tachicardia AVRT

non
refrattarietà
via anomala

Ritmo sinusale con fusione ventricolare Innesco tachicardia

Narrow QRS
Ortodromic AVRT Retrograde P waves
after QRS, P=QRS

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Preexcitated Atrial Fibrillation


degenerating in VF

AVRT da VIE ACCESSORIE

I – Classificazione:
Aritmia sopraventricolare ritmica da macrorientro

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Cuore sano; via anomala (fascio di Kent)

III – Rischio clinico:


In caso di fibrillazione atriale possibile degenerazione in
fibrillazione ventricolare → MORTE IMPROVVISA

IV – Opzioni terapeutiche:
Farmaci antiaritmici ,nei giovani → ablazione transcatetere

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Da trattare sempre

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Aritmie SOPRAVENTRICOLARI
EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA NODALI AVRT da VIE FLUTTER


SINUSALE ACCESSORIE ATRIALE con
CONDUZIONE
AV COSTANTE

Flutter Atriale

ECG : ONDE F (depolarizzazione atriale) con freq. 250-350/m la loro


diversa morfologia nelle 12 derivazioni permette di classificare
i vari tipi di flutter

COMPLESSI QRS (depolarizzazione ventricolari) con


freq variabile a seconda del blocco AV

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FLUTTER ATRIALE COMUNE

FLUTTER ATRIALE COMUNE

I – Classificazione:
Aritmia sopraventricolare ritmica da macrorientro

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Generalmente sani ma principalmente > 50 anni
oppure cardiopatia sottostante; macrorientro istmo-dipendente

III – Rischio clinico:


Raddoppia il rischio tromboembolico; peggiora il compenso clinico se
cardiopatia sottostante
IV – Opzioni terapeutiche:
Farmaci antiaritmici, DC shock, ablazione transcatetere

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Da trattare quasi sempre

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Aritmie SOPRAVENTRICOLARI
EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE
TACHICARDIEARITMICHE
RITMICHE

TACHICARDIA NODALI AVRT da VIE


FIBRILLAZIONE FLUTTER
SINUSALE ACCESSORIE
ATRIALE ATRIALE con
CONDUZIONE
AV COSTANTE

Aritmie VENTRICOLARI

EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA
VENTRICOLARE

TACHICARDIE ARITMICHE

FIBRILLAZIONE TORSIONE di
VENTRICOLARE PUNTA

Tachicardie da rientro

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Aritmie ventricolari
EXTRASISTOLIA

Aritmie ventricolari
EXTRASISTOLIA

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EXTRASISTOLIA VENTRICOLARE

I – Classificazione:
Aritmia Ventricolare

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Cardiopatia ischemica, cardiopatia dilatativa, cardiopatia restrittiva, cuore
sano; aumentato automatismo.

III – Rischio clinico:


NESSUNO: ma trigger di tutte le altre aritmie ventricolari

IV – Opzioni terapeutiche:
Farmaci antiaritmici

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Da trattare solo se presente rischio di aritmie maggiori o se mal tollerati dal
paziente

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Aritmie VENTRICOLARI

EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA
VENTRICOLARE

Tachicardia ventricolare sostenuta

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Tachicardia ventricolare non sostenuta

TACHICARDIA VENTRICOLARE

I – Classificazione:
Aritmia Ventricolare

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Da rientro attorno a zone di fibrosi (cardiopatia ischemica, cardiopatia
dilatativa) e raramente in cuore sano

III – Rischio clinico:


ELEVATO: può degenerare in FV o essere emodinamicamente mal tollerata

IV – Opzioni terapeutiche:
DC Shock, Farmaci antiaritmici, impianto ICD

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Da trattare sempre (ICD e/o farmaci antiaritmici)

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Aritmie VENTRICOLARI

EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA
VENTRICOLARE

TACHICARDIE ARITMICHE

FIBRILLAZIONE TORSIONE di
VENTRICOLARE PUNTA

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Torsione di punta ad accoppiamento precoce

Coumel

Torsione di punta che degenera in


Fibrillazione Ventricolare

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FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE

I – Classificazione:
Aritmia Ventricolare

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Cardiopatia ischemica, cardiopatia dilatativa; mai in cuore sano; molteplici
circuiti di rientro

III – Rischio clinico:


MORTE IMPROVVISA

IV – Opzioni terapeutiche:
Manovre di rianimazione e DC Shock

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Defibrillatore impiantabile e/o farmaci antiaritmici

Aritmie VENTRICOLARI

EXTRASISTOLIA

TACHICARDIE RITMICHE

TACHICARDIA
VENTRICOLARE

TACHICARDIE ARITMICHE

FIBRILLAZIONE TORSIONE di
VENTRICOLARE PUNTA

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Torsione di punta

Torsione di punta

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TORSIONE di PUNTA

I – Classificazione:
Aritmia Ventricolare

II – Subtrato anatomico ed elettrofisiologico:


Malattie dei canali ionici o iatrogena

III – Rischio clinico:


Può degenerare in FV

IV – Opzioni terapeutiche:
Impianto ICD e/o farmaci

V – Rapporto RISCHIO/BENEFICIO tra patologia e terapia:


Impianto ICD ed eliminazione delle cause scatenanti

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