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Alfredo Teztel da Pignano

Tra poche ore è sant’Alfredo. Questa pagina ha già dedicato il suo ricordo al parroco don Alfredo - il nobile
sacerdote con la passione dell’archeologia – a maggio scorso, nel settantesimo della sua morte. La nostra
Terra ha però oggi un altro Alfredo da ricordare. Alfredo “Tetzel” da Pignano.

Ahimè il cognome non lo ricordo. Ovvio! Gli uomini nascono con un cognome ma presto per alcuni esso è
inutile. Sono tanto famosi che… che il cognome è solo un orpello e nulla più.

E Alfredo è uno di questi. “Alfredo e Pignano” così tutti lo ricordiamo.

Per me Alfredo è ancora vivo. E’ vivo a ogni mese di novembre quando ai miei alunni romani devo spiegare
Lutero e la questione delle indulgenze e il quiproquo che il riformatore ebbe con Johann Teztel, il
predicatore delle indulgenze. Come vai a spiegare a ragazzini di scuola media cresciuti in città cosa è la
cassetta delle indulgenze? Nemmeno sanno cosa sia un cassettaro, la sua passione, il suo tallonare a fin di
bene, ecc…

E allora puntuale ogni anno per far capire chi era Teztel mi faccio aiutare da Alfredo di Pignano!

Appronto una scatola di carta con un santino e cammino baldanzoso tra i banchi. Adocchio l’alunno
distratto piombandogli dietro di soprassalto e quasi urlo: “Me vuo rrà e sord pe’ ssan Michè?”… Il poveretto
salta e ride. Vi assicuro che tutti i miei alunni sanno Teztel e tutti lì a San Giovanni conoscono Alfredo. Anzi
gli alunni di terza quest’anno mi hanno scritto: “Caro Prof… la lezione in cui abbiamo riso tanto è stata
quella di Alfredo”.

Sì, lui, Alfredo di Pignano, mio assistente a Roma. Tanto leggendario ormai… Ricordate quando fuori al bar
Astra fecero lo scherzo al padre di Teo facendolo intrufolare nella sua auto? O quando a chi gli rifiutava
l’offerta egli richiamava San Michele perché provvedesse? Scaramanzia o altro, la cassetta di Alfredo era
sempre piena…

Ecco: la nostra storia è soprattutto questo: uomini buoni e semplici come lui. Vorrei dire alla famiglia con
tutti voi: Alfredo non l’abbiamo dimenticato. Anzi, gli facciamo tanti auguri, perché… perché uomini come
lui non vanno mai dimenticati.

E perciò ad Alfredo dedichiamo la nostra copertina. Auguri Alfrè!

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