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SANITARIA DA NUOVO
CORONAVIRUS SARS COV-2:
PREPARAZIONE E CONTRASTO”
Guida alla fruizione del materiale didattico per
un suo utilizzo da parte di formatori al di fuori
della piattaforma EDUISS
18 MARZO 2020
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
Premessa
In risposta all'epidemia da nuovo coronavirus (SARS CoV-2), originata nella città di Wuhan nel
dicembre 2019 e diffusasi a livello internazionale, l'Istituto Superiore di Sanità ha organizzato
un corso di formazione a distanza “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2:
preparazione e contrasto”, accreditato per tutte le professioni e discipline ECM, ed erogato dal 28
febbraio al 28 aprile 2020 mediante EDUISS (www.eduiss.it), la piattaforma dedicata alla
Formazione a Distanza (FAD) in Salute Pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il Corso FAD intende orientare il personale sanitario ad affrontare l’emergenza sanitaria dovuta al
nuovo coronavirus SARS CoV-2 avvalendosi delle evidenze scientifiche attualmente disponibili e
delle fonti ufficiali di informazione e aggiornamento.
Il corso è strutturato in tre Unità di apprendimento:
Unità 1: Caratteristiche dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2,
situazione internazionale e nazionale
Unità 2: Sorveglianza, individuazione e gestione dei sospetti e dei casi
Unità 3: Informazioni per il personale sanitario per le attività di prevenzione,
identificazione e controllo nei setting clinici
Il metodo didattico attivo è ispirato ai principi dell'apprendimento per problemi, Problem-based
Learning (PBL), in cui i singoli partecipanti si attivano attraverso la definizione di propri obiettivi di
apprendimento e la soluzione di un problema, ispirato al proprio contesto professionale. Il
problema è finalizzato a stimolare i partecipanti al confronto con le proprie esperienze
professionali e conoscenze pregresse e all'identificazione dei bisogni formativi personali in
relazione alla problematica proposta. Attraverso lo studio del materiale didattico selezionato dagli
esperti e la ricerca di ulteriore materiale scientifico per raggiungere i propri obiettivi di
apprendimento, il partecipante acquisisce nuovi elementi di conoscenza e nuove capacità per la
risoluzione del problema stesso.
Il presente documento riporta alcuni dei materiali didattici preparati per il corso di formazione a
distanza “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2: preparazione e contrasto”
erogato in EDUISS. Rispetto alla versione in piattaforma EDUISS, sono rese disponibili in questa
dispensa le slide corredate delle note di commento e il materiale di supporto (bibliografia,
sitografia, materiali di approfondimento) preparati e selezionati da esperti in materia. Sono anche
resi disponibili i pre e post test formativi a scelta multipla per l’autovalutazione. Ciascuna Unità
didattica contiene inoltre il Problema in formato testo e la Soluzione del Problema.
Nella preparazione del materiale didattico, particolare rilevanza è stata data alla segnalazione di
una sitografia specifica e di fonti ufficiali, attraverso la quale il personale può aggiornarsi, con la
raccomandazione di fare riferimento alle ultime informazioni/documentazioni disponibili: si tratta
di una situazione in continua e rapida evoluzione che rende alcune delle informazioni del presente
materiale non costantemente aggiornate rispetto ai dati disponibili più recenti. Si raccomanda
quindi di fare riferimento a fonti ufficiali di informazioni, in particolare ai siti ufficiali del Ministero
della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dell’European Center for Disease Control (ECDC)
e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e della Protezione Civile. In tal senso in
Appendice 1 sono riportati gli aggiornamenti intercorsi dopo la data di apertura del corso (Prima
Unità: 28 febbraio; Seconda Unità 6 Marzo; Terza Unità: 12 marzo) attraverso la Bacheca News.
Si rappresenta che il materiale didattico del corso riportato in questa dispensa non è utilizzabile
come materiale d’uso operativo sul campo (Check-list o linea guida). Il materiale è reso fruibile
come base per corsi di formazione dei formatori.
Sommario
PREMESSA
SOMMARIO
GRUPPO DI LAVORO
GUIDA DEL PARTECIPANTE AL CORSO FAD
UNITÀ 1 “CARATTERISTICHE DELL’EMERGENZA SANITARIA DA NUOVO CORONAVIRUS SARS COV-2, SITUAZIONE
INTERNAZIONALE E NAZIONALE”
Test di ingresso (pre-test formativo)
Problema
Materiali di supporto: parole chiave, bibliografia e sitografia
Tutorial Prima Parte. Caratteristiche di una “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale” in
particolare legata al nuovo Coronavirus SARS-CoV-2
Tutorial Seconda Parte. Coordinamento e principali attività delle autorità sanitarie italiane per la gestione
dell’emergenza sanitaria
Tutorial Terza Parte. Fonti ufficiali di informazione scientifica
Soluzione del Problema
Test di autovalutazione (post-test formativo)
UNITÀ 2 “SORVEGLIANZA, INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI SOSPETTI E DEI CASI”
Test di ingresso (pre-test formativo)
Problema
Materiali di supporto: parole chiave, bibliografia e sitografia
Tutorial Prima Parte. La sorveglianza integrata COVID-19 in Italia
Tutorial Seconda Parte. Sospetto clinico, identificazione e gestione dei casi sospetti o accertati di COVID-19
Tutorial Terza Parte. Indagini di laboratorio e modalità di raccolta e invio dei campioni biologici per la conferma
diagnostica di casi di infezione
Test di autovalutazione (post-test formativo)
UNITÀ 3 “INFORMAZIONI PER IL PERSONALE SANITARIO PER LE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE, IDENTIFICAZIONE E
CONTROLLO NEI SETTING CLINICI”
Test di ingresso (pre-test formativo)
Problema
Materiali di supporto: parole chiave, bibliografia e sitografia
Tutorial Prima Parte. Misure utili al personale medico/sanitario per le attività di prevenzione, identificazione e
controllo nei setting territoriali
Tutorial Seconda Parte. Misure utili al personale medico/sanitario per le attività di prevenzione, identificazione e
controllo nel setting ospedaliero
Tutorial Terza Parte. Principali modalità e strumenti di comunicazione utili agli operatori sanitari per le attività di
prevenzione nei setting clinici
Soluzione del Problema
Test di autovalutazione (post-test formativo)
APPENDICE 1. AGGIORNAMENTI DA BACHECA NEWS (ALLA DATA DEL PRESENTE DOCUMENTO)
APPENDICE 2. RISPOSTE CORRETTE CON FEEDBACK DEI TEST FORMATIVI
Gruppo di lavoro
Esperti che hanno preparato i contenuti
Filippo Anelli - Presidente Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Roma
Antonino Bella - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Silvio Brusaferro - Presidente Istituto Superiore di Sanità, Roma
Maria Rosaria Capobianchi - Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma
Anna Caraglia - Direzione Generale della prevenzione sanitaria, Ministero della Salute, Roma
Concetta Castilletti - Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma
Maria Rita Castrucci - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Claudio Cricelli - Presidente Società Italiana di Medicina Generale, Firenze
Salvatore Curiale - Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma
Fortunato D’Ancona - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Paola De Castro - Servizio comunicazione scientifica, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Barbara De Mei - Centro nazionale prevenzione delle malattie e promozione della salute, ISS, Roma
Mauro Dionisio - Direzione Generale della prevenzione sanitaria, Ministero della Salute, Roma
Giuseppe Ippolito - Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma
Florigio Lista - Capo Dipartimento Policlinico Militare Celio, Roma
Anna Maria Luzi - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Barbara Mangiacavalli - Presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, Roma
Francesco Maraglino - Direzione Generale della prevenzione sanitaria, Ministero della Salute, Roma
Alfonso Mazzaccara - Servizio Formazione, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Agostino Miozzo - Direttore Dipartimento della Protezione Civile, Roma
Daniele Miparini - Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari Regionali, Roma
Antonio Mistretta - Servizio comunicazione scientifica, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Patrizio Pezzotti - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Andrea Piccioli - Direttore Generale Istituto Superiore di Sanità, Roma
Valentina Possenti - Centro nazionale prevenzione delle malattie e promozione della salute, ISS, Roma
Gaetano Privitera - Direttore UO Igiene ed Epidemiologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Pisa
Vincenzo Puro - Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma
Giovanni Rezza - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Flavia Riccardo - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Giuseppe Ruocco - Segretario Generale del Ministero della Salute, Roma
Francesca Russo - Direzione Prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria, Regione Veneto, Venezia
Silvestro Scotti - Segretario Nazionale Federazione Italiana Medici di Famiglia, Roma
Paola Stefanelli - Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Mirella Taranto- Ufficio Stampa, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Francesco Vairo - Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani”, Roma
Direzione
Sivio Brusaferro - Presidente, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Giavanni Rezza - Dipartimento di Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Alfonso Mazzaccara - Servizio Formazione, Istituto Superiore Sanità, Roma
Segreteria scientifica
Paola Stefanelli, Flavia Riccardo - Dipartimento di Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Rita Ferrelli - Servizio Formazione, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Segreteria scientifica metodi e tecnologie per la FAD
Donatella Barbina, Pietro Carbone, Debora Guerrera, Alessandra Di Pucchio - Servizio Formazione, Istituto Superiore di
Sanità, Roma
Segreteria organizzativa
Stefania Bocci, Roberta D’Angelo, Annamaria Morace, Federica M. Regini, Laura Sellan, Silvia Stacchini, Paola
Tacchi-Venturi - Servizio Formazione, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Alessia Caratelli - Dipartimento di Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Videoriprese
Valter Tranquilli - Servizio comunicazione scientifica, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Guida del partecipante al corso FAD
1.1 Finalità
Il Corso FAD "Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2: preparazione e contrasto", intende orientare il
personale sanitario ad affrontare l’emergenza sanitaria dovuta al nuovo coronavirus SARS CoV-2 avvalendosi delle
evidenze scientifiche attualmente disponibili e delle fonti ufficiali di informazione e aggiornamento.
1.2 Obiettivi generali del corso
1. Descrivere la natura dell’emergenza sanitaria internazionale e individuare strategie di prevenzione e controllo in
questa emergenza
2. Identificare gli attori della task force italiana per la gestione dell’emergenza sanitaria e le fonti ufficiali di
informazioni, aggiornamento e coordinamento per le procedure sanitarie connesse alla gestione dell’emergenza
sanitaria
3. Descrivere la definizione di caso di nuovo coronavirus SARS CoV-2 e identificare i protocolli da attuare per la
prevenzione, identificazione e gestione dei casi sospetti o accertati di coronavirus SARS CoV-2 (inclusa la
descrizione delle indagini di laboratorio e le misure di protezione per il personale sanitario
4. Identificare le informazioni sul coronavirus SARS CoV-2 utili al personale medico/sanitario per le attività di
prevenzione, identificazione, controllo nei setting ambulatoriale, ospedaliero e di comunità (e disporre di
materiale informativo da affiggere nei setting clinici e di comunità)
1.3 Metodo didattico
Il metodo didattico adottato si ispira ai principi dell'apprendimento per problemi, cioè il Problem-based
Learning (PBL), dove i singoli partecipanti si attivano attraverso la definizione di propri obiettivi di apprendimento e la
comprensione e soluzione di un problema, ispirato al loro contesto professionale.
Il problema è finalizzato a stimolare i partecipanti al confronto con le proprie esperienze professionali e conoscenze
pregresse e all'identificazione dei bisogni formativi personali in relazione alla problematica proposta. Attraverso lo
studio del materiale didattico selezionato dagli esperti e la ricerca di ulteriore materiale scientifico per raggiungere i
propri obiettivi di apprendimento, il partecipante acquisisce nuovi elementi di conoscenza e nuove capacità per la
risoluzione del problema stesso.
Le domande poste alla fine del problema orientano il processo di apprendimento verso un approccio applicativo e
le parole chiave rappresentano lo stimolo per la ricerca autonoma di materiale di studio. In questo modo il
partecipante, sollecitato ad acquisire conoscenze e competenze per la risoluzione del caso, è da subito il principale
artefice del processo di apprendimento.
In questo Corso abbiamo riprodotto in piattaforma i 7 passi del PBL
I 7 passi del PBL nel Corso
Criteri di
Attività Descrizione Scopo
completamento
In ciascuna delle 3
Unità di
apprendimento
Problema
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Dopo l’esecuzione di questo test non riceverai un feedback specifico rispetto alle risposte esatte o
sbagliate date, ma solo un punteggio per avere un valutazione del tuo livello di conoscenza iniziale
delle tematiche trattate
FADCov_U1_Fq002
È uno strumento giuridico internazionale che si prefigge di garantire la massima sicurezza contro la
diffusione internazionale delle malattie
È una Linea Guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità
È uno strumento giuridico applicabile solo per l’Africa che si prefigge di garantire la massima sicurezza
contro la diffusione internazionale delle malattie
È uno strumento che regola le segnalazioni solo di colera, febbre gialla e peste
FADCov_U1_Fq003
Nell’ambito della dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, il
coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale italiano è
affidato al:
Nell’ambito della dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, quali
tra le seguenti attività sono svolte dall’Istituto Superiore di Sanità?
FADCov_U1_Fq005
In caso di eventi con alto impatto mediatico, come ad esempio una emergenza sanitaria
internazionale, con molteplicità di fonti e infodemia si fa riferimento:
Alla circolazione e moltiplicazione di una quantità eccessiva di informazioni, con diversi livelli di
affidabilità, che rendono difficile orientarsi ed identificare le informazioni corrette
All’aumento del numero di potenziali fonti informative che migliora la ricerca di informazioni
Alla scarsa disponibilità di fonti informative con una conseguente diminuzione di numero di persone
che effettuano ricerche di informazioni
All’aumento di articoli scientifici con revisione fra pari pubblicati su riviste con Impact Factor
FADCov_U1_Fq006
I bollettini che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) produce sull’evoluzione globale
dell’epidemia COVID-19 sono:
Disponibili in una sezione accessibile del sito OMS, aggiornati quotidianamente e forniscono dettagli sul
numero di casi confermati, una valutazione del rischio aggiornata ed argomenti di approfondimento
specifici
Disponibili in una sezione dedicata del sito ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle
malattie) e forniscono un aggiornamento epidemiologico, risposte a domande frequenti e una sezione
con valutazioni del rischio mirate all’ area geografica di competenza
Disponibili in una sezione dedicata del sito OMS e forniscono linee guida, materiali informativi,
valutazioni del rischio formali e tutti gli altri prodotti forniti da ECDC sul tema specifico
Non sono ancora disponibili i bollettini sulla evoluzione globale dell’epidemia COVID-19 ma solo sulla
Sindrome respiratoria acuta grave (SARS)
Corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2: preparazione e
contrasto”
Unità 1. Caratteristiche dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, attività
internazionale e nazionale
Teresa Prischi (rappresentante dei medici ospedalieri): “Credo che per essere
pronti a prevenire e contrastare efficacemente l’epidemia sia importante capire
come funzioni il coordinamento a livello nazionale, a chi si debba fare
riferimento per l’aspetto sanitario e dove trovare indicazioni ufficiali”.
Corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2: preparazione e
contrasto”
Unità 1. Caratteristiche dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, attività
internazionale e nazionale
Domande
Se tu fossi uno dei partecipanti alla riunione, come risponderesti alle seguenti
domande:
Obiettivi Specifici
Sitografia
o Task Force -
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoro
navirus.jsp?lingua=italiano&id=5339&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
o Comunicati stampa -
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioComunicatiNuovoCor
onavirus.jsp
o Circolari e ordinanze -
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/archivioNormativaNuovoCoro
navirus.jsp?lingua=italiano&iPageNo=2
ECDC (European Center for Disease Control) Centro Europeo per la Prevenzione e il
Controllo delle Malattie - Novel coronarovirus in China -
https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china
o Coronavirus - https://www.who.int/health-topics/coronavirus
Lancet - https://www.thelancet.com/coronavirus
JAMA - https://jamanetwork.com/journals/jama/pages/coronavirus-alert
Johns Hopkins Center for Systems Science and Engineering. MAP TRACKS CORONAVIRUS.
OUTBREAK IN NEAR REAL TIME
o Desktop version -
https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd402994
23467b48e9ecf6
o Mobile version -
https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/85320e2ea5424dfaaa
75ae62e5c06e61
Bibliografia
Circolare del 22/01/2020 (n. 1997) del Ministero della Salute.
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=7279
6&parte=1%20&serie=null
Decision No 1082/2013/EU of the European Parliament and of the Council of 22 October 2013
on serious cross-border threats to health and repealing Decision No 2119/98/EC Text with
EEA relevance https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:32013D1082
[Decisione N. 1082/2013/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del
22/10/2013 https://eur-lex.europa.eu/legal-
content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32013D1082&from=EN ]
Decreto del Capo Dipartimento n. 414 del 7 febbraio 2020. Nomina del soggetto attuatore del
Ministero della salute.
http://www.protezionecivile.gov.it/documents/20182/989700/Decreto+CD+414+7+febbrai
o+2020/7f44d76a-3344-4a1b-822a-e0544aa9382b
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 febbraio 2020 Disposizioni
attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01228) (GU
Serie Generale n.45 del 23-02-2020)
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/23/20A01228/sg
World Health Organization (WHO), 23/01/2020. Statement on the meeting of the International
Health Regulations (2005) Emergency Committee regarding the outbreak of novel
coronavirus (2019-nCoV). https://www.who.int/news-room/detail/23-01-2020-statement-
on-the-meeting-of-the-international-health-regulations-(2005)-emergency-committee-
regarding-the-outbreak-of-novel-coronavirus-(2019-ncov)
World Health Organization. International Health Regulations (2005). Third edition, 2016. (ISBN
978 92 4 158049 6) https://www.who.int/ihr/en/ [Traduzione non ufficiale in Italiano:
Ministero della Salute, Revisione del Regolamento Sanitario Internazionale, 23 maggio 2005
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_3066_listaFile_itemName_2_file.pdf]
Decreto del presidente del consiglio dei ministri 25 febbraio 2020. Ulteriori
disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure
urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da
COVID-19. (20A01278)
link: http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73356
1
COVID-19, sigla che sta per il Corona Virus Diseases 19 (cioè malattia da coronavirus 2019, in
quanto comparsa in Cina nel dicembre del 2019), è una malattia respiratoria causata da un
virus, che è il coronavirus cosiddetto SARS CoV-2. È denominato così perché è un coronavirus
molto simile a quello della SARS anche se diverso soprattutto per le implicazioni cliniche e di
trasmissibilità. Quindi è emersa in Cina nel dicembre 2019 si è poi diffusa ad altri paesi. È un
patogeno di probabile origine zoonotica. Si pensa che il reservoir, cioè il serbatoio di infezione,
sia costituito dal pipistrello in quanto il virus umano è molto simile a uno dei virus, o meglio dei
coronavirus del pipistrello.
Al momento purtroppo non esiste una terapia specifica, un vaccino prima di un anno
difficilmente lo avremo a disposizione.
Chiaramente abbiamo ancora un numero limitato di informazioni sulle caratteristiche cliniche
della malattia.
È un virus nuovo! Quindi da oggi a domani possono cambiare le informazioni. Quindi quello
che dico oggi potrebbe essere vecchio addirittura domani o dopodomani.
2
Le modalità di trasmissione sono solo in parte note, ci sono cioè ancora dei dubbi
effettivamente sul dettaglio. Sappiamo che questo è virus respiratorio e quindi si trasmette da
persona a persona soprattutto attraverso le goccioline di saliva. Quindi è chiaro che anche se
persone asintomatiche vengono trovate positive per il virus al tampone orofaringeo possono in
teoria trasmettere l’infezione. Chiaramente se una persona è sintomatica, cioè ha tosse, la
probabilità di trasmissione aumenta.
Esistono importanti rischi di trasmissione in ambito assistenziale, così come era importante il
rischio di trasmissione per la SARS del 2002-2003 e come esistono importanti focolai di
trasmissione nosocomiale anche di un altro coronavirus abbastanza famoso che è il
coronavirus medio-orientale. Quest’ultimo diffuso soprattutto nella penisola arabica, ma che ha
dato un importante focolaio di trasmissione nosocomiale in Corea del Sud.
3
Per quanto riguarda le misure di controllo chiaramente il tutto deriva dalla modalità di
trasmissione. Siccome è un virus che si trasmette in particolare per via respiratoria e si
trasmette per contatto relativamente ravvicinato (come potrebbe essere per esempio all'interno
del nucleo familiare o all’interno di un ospedale) le misure principali sono basate su quello che
noi definiamo come “distanziamento sociale”. Innanzitutto isolamento delle persone affette da
malattie da coronavirus. Quarantena dei contatti che vanno tutti rintracciati più rapidamente
possibile. Ma il distanziamento sociale vuol dire anche che, per esempio, nella situazione in cui
ci sia un focolaio epidemico in atto, le persone possono restare dentro casa oppure non
frequentare locali pubblici (che potrebbero essere e chiusi). Ovvero bisogna distanziare le
persone l’una dall'altra e quindi farle diventare un pò asociali e, in un certo senso, creando una
difficoltà al virus della sua trasmissione.
4
Quella del nuovo coronavirus è stata dichiarata dallo OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità) un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Ma che cos'è questa
emergenza di sanità pubblica globale? Deriva da un Regolamento Sanitario Internazionale
(RSI) del 2005. Si tratta di uno strumento giuridico internazionale, che come obiettivo va a
garantire la massima sicurezza contro la diffusione di malattie contagiose a livello
internazionale, con la minima interferenza possibile sul commercio, sui movimenti
internazionali e sui movimenti di popolazione. Questo perché chiaramente si deve sempre
raggiungere una sorta di equilibrio e di compromesso fra la tutela della salute della
popolazione e, allo stesso tempo, la tutela dell’economia globale. Quindi le misure che si
prendono sono misure che tengono conto sia della tutela della salute del cittadino che della
tutela dell’economia globale e della collettività in senso più ampio.
Fonte: World Health Organization. International Health Regulations (2005). Third edition.,
2016. (ISBN 978 92 4 158049 6) https://www.who.int/ihr/publications/9789241580496/en/
5
Il Regolamento Sanitario Internazionale contiene nel suo ambito degli strumenti per la
valutazione del rischio di una potenziale emergenza di sanità pubblica di rilevanza
internazionale la cosiddetta Public Health Emergency of International Concern (PHEIC).
L’allegato 2 di questo Regolamento, oltre ad una lista di patologie ad alto rischio da segnalare,
propone quattro domande che guidano il processo decisionale quando noi consideriamo una
malattia una emergenza di sanità pubblica internazionale.
Le domande sono le seguenti:
• l'evento ha un impatto sanitario grave?
• è insolito e inaspettato?
• esiste un rischio significativo di diffusione a livello internazionale?
• esiste un rischio significativo di restrizioni al commercio o al traffico internazionale?
Queste sono le domande a cui bisogna rispondere per dichiarare un’emergenza a livello
globale.
6
Gli Stati Membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità segnalano, in base al Regolamento
Sanitario Internazionale, una potenziale emergenza di sanità pubblica di rilevanza
internazionale. Questa viene valutata da quello che è definito come un comitato di emergenza
che viene appositamente convocato. Abbiamo visto nel caso di questo nuovo coronavirus che
il comitato d'emergenza nella prima convocazione aveva espresso dei dubbi, si era diviso
anche al suo interno, dopodiché ha dichiarato questa come un'emergenza sanitaria di
rilevanza internazionale in una seconda convocazione. È sembrata quindi una dichiarazione
sofferta da parte del Direttore Generale che però alla fine ha preso questa importante, ma
sofferta, decisione. Probabilmente questa indecisione deriva dal fatto che non si voleva
penalizzare il paese all'epoca più colpito, la Cina, che aveva messo in atto delle misure
particolarmente stringenti di contenimento dell'infezione del focolaio principale, che era quello
di Whuan, una città di oltre 11 milioni di abitanti che si trova all’interno della provincia di Hubei.
Fonte: Statement on the meeting of the International Health Regulations (2005) Emergency
Committee regarding the outbreak of novel coronavirus (2019-nCoV). 23 gennaio 2020,
https://www.who.int/news-room/detail/23-01-2020-statement-on-the-meeting-of-the-
international-health-regulations-(2005)-emergency-committee-regarding-the-outbreak-of-novel-
coronavirus-(2019-ncov)
7
Quindi che cos'è un’emergenza di sanita pubblica di rilevanza internazionale? È un evento
straordinario, non è un evento comune. In base al Regolamento Sanitario Internazionale deve
costituire un rischio di sanità pubblica per altri Stati, quindi non basta che sia a livello di uno
Stato singolo. Finché la diffusione è confinata all'interno di uno Stato (come era all'inizio per il
coronavirus che era confinato all’interno di una area della Cina) evidentemente non scatta la
dichiarazione. La dichiarazione scatta quando invece altri paesi vengono messi a rischio, o
addirittura sono coinvolti, da questo evento straordinario e questo evento richiede una risposta
internazionale coordinata. Non è un più quindi un affare di un singolo stato, ma deve essere un
affare che coinvolge multiple entità statali.
8
Il Regolamento Sanitario Internazionale, che nel 2005 ho visto la luce dopo l’epidemia di
SARS del 2002-2003 ha visto dichiarare 6 emergenze di sanità pubblica di rilevanza
internazionale:
1. nel 2009 la pandemia influenzale da virus H1N1
2. nel 2014 la ri-emergenza del virus Polio del tipo wild type e quindi del virus selvaggio della
polio
3. nel 2014 la grande epidemia di Ebola in Africa Occidentale
4. l'epidemia di zika da virus Zika nel 2018 (soprattutto quando Zika colpì l’America Latina)
5. nel 2019 l'epidemia da virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo
6. nel 2020 l'epidemia dal nuovo coronavirus in Cina
Naturalmente quella dichiarazione di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale
fa si che l’OMS possa richiedere dei fondi per combattere e per affrontare questi gravi problemi
di sanità pubblica globale.
9
Ma allora perché COVID-19 è stato dichiarato emergenza sanitaria?
Innanzitutto perché si tratta di un nuovo virus di cui c'è una accertata trasmissione interumana,
quindi un potenziale pandemico.
Poi c'è una suscettibilità, che probabilmente è una suscettibilità universale, ovvero nessuno di
noi ha anticorpi contro questo nuovo virus, per cui siamo tutti potenzialmente suscettibili.
La vulnerabilità e l'impatto è da definire, però probabilmente è piuttosto elevata/o.
C’è assenza di misure di prevenzione vaccinale. Possiamo agire con l'isolamento, la
quarantena, per cercare di ostacolare o quantomeno ritardare la progressione e l'evoluzione
dell'epidemia. Infine c’è l’assenza di una terapia specifica.
Quindi il livello di attenzione complessivamente è definito come molto elevato.
10
Quindi in base a una valutazione complessiva specifica dei criteri del Regolamento Sanitario
Internazionale (l’impatto e la gravità; l’inusuale/inattesa comparsa; la diffusione internazionale
e restrizioni al commercio o al traffico internazionale che possono nemmeno essere previste) è
stato dichiarato l'outbreak, ovvero i focolai di nuovo coronavirus sono stati dichiarati appunto
come un'emergenza sanitaria di livello globale.
11
Quindi per concludere a livello internazionale il 30 gennaio del 2020, ai sensi del Regolamento
Sanitario Internazionale 2005, la malattia da nuovo coronavirus, definita come COVID-19, è
stata dichiarata quindi emergenza di sanità pubblica globale di rilevanza internazionale.
I paesi europei, sulla base di quelli che sono i regolamenti vigenti, si stanno preparando ad
affrontare un eventuale circolazione, che ormai è una circolazione di fatto della SARS CoV-2.
Dobbiamo dire che purtroppo, dopo alcune piccole catene di trasmissione che si erano
verificate in Germania in Francia, l'Italia è stato il paese per primo colpito in maniera pesante
da questo coronavirus. In Italia c'è una diffusione a livello di più regioni che sta mettendo a
dura prova la reattività del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Il 31 gennaio 2020 nel nostro
paese è stata dichiarata un’emergenza sanitaria per un periodo di 6 mesi. Naturalmente
speriamo che la capacità di reazione sia è tale da circoscrivere o quantomeno mitigare
l'impatto del nuovo coronavirus nel nostro paese.
12
Naturalmente si parla di una situazione che è in continua evoluzione, una evoluzione
particolarmente rapida tanto che alcune delle informazioni che abbiamo riportato potrebbero
essere aggiornate successivamente oppure non risultare del tutto aggiornate rispetto a quelli
che sono i dati disponibili più recenti. Quindi si raccomanda per tenersi aggiornati di fare
riferimento ai siti ufficiali del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS),
dell’European Center for Disease Control (ECDC) e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS).
13
Buongiorno, sono Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità che è l’organo
tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale.
Questo tutorial ha la finalità di illustrare le modalità di coordinamento e le principali attività delle
autorità sanitarie italiane per la gestione di questa emergenza sanitaria
1
Il 30 gennaio 2020, dopo la seconda riunione del Comitato di sicurezza, il Direttore generale
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il focolaio internazionale da
nuovo coronavirus 2019-nCoV un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale
(Public Health Emergency of International Concern – PHEIC).
Successivamente, il 31 gennaio 2020 si è riunito il Consiglio dei Ministri italiano che ha
deliberato (n. 27/2020) lo stato d’emergenza per la durata di sei mesi, e lo stanziamento dei
fondi necessari all’attuazione delle misure precauzionali conseguenti alla dichiarazione di
Emergenza internazionale, al fine di consentire l’emanazione e l’adozione delle necessarie
ordinanze della Protezione Civile. Il coordinamento degli interventi è stato affidato al Capo del
Dipartimento della Protezione Civile, il dottor Angelo Borrelli.
2
Le azioni che vengono coordinate dalla Protezione Civile includono il soccorso e l’assistenza
alla popolazione eventualmente interessata dal contagio, il potenziamento dei controlli negli
aeroporti e nei porti e il rientro in Italia dei cittadini che si trovano nei Paesi a rischio oltre che al
rimpatrio dei cittadini stranieri nei Paesi di origine esposti al rischio.
Il Segretario generale del Ministero della salute è stato individuato come soggetto attuatore per
la realizzazione degli interventi di competenza del Ministero della salute.
(Fonte: Decreto del Capo Dipartimento n. 414 del 7 febbraio 2020. Nomina del soggetto
attuatore del Ministero della salute
http://www.protezionecivile.gov.it/documents/20182/989700/Decreto+CD+414+7+febbraio+202
0/7f44d76a-3344-4a1b-822a-e0544aa9382b)
3
Il Ministero della Salute è stato immediatamente operativo: il 22 gennaio di quest’anno è stata
anche istituita una task-force sul nuovo coronavirus (Task force Covid-19) con il compito di
coordinare 24 ore su 24 le azioni da mettere in campo per evitare la diffusione dell’epidemia
nel nostro Paese.
Queste azioni prevedono uno stretto coordinamento con le Regioni, ma sono state anche
coinvolti gli Ordini professionali e le Società scientifiche.
Con una Circolare del 22/01/2020 (n. 1997), il Ministero della Salute ha allertato e date le
prime indicazioni sulla Polmonite da nuovo coronavirus (Covid-19) in Cina a tutti attori, in
particolare a tutte le Regioni, con cui si è attivato uno strettissimo coordinamento, agli Ordini
professionali e agli altri Ministeri e Autorità nazionali interessati.
4
La task-force include Enti, Istituzioni e soggetti che possono essere rapidamente coinvolti nella
gestione sanitaria di questa infezione ma è aperta a collaborazioni qualora si rendessero
necessarie.
5
La task force ha provveduto:
• Ad allertare le strutture sanitarie competenti e a mantenere i contatti con l’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle
Malattie (ECDC)
• Ad attivare controlli agli aeroporti e verificare la piena operatività delle procedure
• A diramare circolari contenenti indicazioni operative alle Regioni e a tutto il servizio Sanitario
Nazionale
• A verificare che le misure adottate dall’Italia siano in linea con quanto viene indicato e
suggerito dall’OMS
• Infine a gestire i casi confermati in Italia in collaborazione con i Servizi Sanitari Regionali
(SSR), con le Asl (Aziende Sanitarie Locali), con le Aziende ospedaliere e con gli IRCCS
(Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico)
6
Dal 27 gennaio è stato attivato anche un numero di pubblica utilità, il 1500 per rispondere alle
domande dei cittadini su questo tipo di infezione.
Dal 22 febbraio l’indicazione del Ministero della Salute è di chiamare il numero unico di
emergenza 112 o i numeri verdi regionali. E’ particolarmente importante sottolineare che
laddove ci siano casi nei contesi regionali è utile utilizzare il numero verde regionale per evitare
che il 112 possa bloccarsi e quindi compromettere un’assistenza rapida ed efficace agli altri
pazienti.
7
Sul sito del Ministero della salute sono pubblicate circolari e ordinanze relative a questa
epidemia.
Ordinanze e circolari sono strumenti adottati per rapidamente far circolare informazioni
organizzative o indicazioni operative in tutto il territorio nazionale di modo che possano essere
immediatamente adottate da tutti gli interessati.
La legge 24 febbraio 1992 n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile)
come da ultimo modificata dal D.L. n. 59/2012 (Disposizioni urgenti per il riordino della
protezione civile), all'articolo 5 reca norme concernenti lo stato di emergenza e il potere di
ordinanza ad esso connesso.
Le ordinanze di necessità presentano i seguenti caratteri:
• sono atipiche, nel senso che per la loro emanazione la legge, che ne attribuisce il potere,
fissa solo i presupposti, mentre lascia all'autorità amministrativa un'ampia sfera di
discrezionalità circa il loro contenuto;
• presuppongono una necessità ed urgenza d'intervenire;
• la loro efficacia nel tempo è limitata;
• trovano fondamento esclusivamente nella legge;
• non possono in nessun caso derogare a norme costituzionali o ai principi generali
dell'ordinamento;
• debbono essere necessariamente motivate e vanno pubblicizzate con mezzi idonei laddove
siano destinate ad avere efficacia nei confronti della generalità dei soggetti o di più soggetti.
8
Nel sito Epicentro (https://www.epicentro.iss.it/) dell’Istituto Superiore di Sanità sono invece
presenti informazioni di tipo scientifico, epidemiologico, sono presenti indicazioni
comportamentali per le persone per i cittadini, sono presenti risposte alle domande più
frequentemente poste, sono presenti anche chiarimenti che mirano a individuare le fake news
e a dare motivazioni scientifiche per contrastarle.
9
Con l’evoluzione della situazione epidemiologica in Italia, il 23 febbraio sono stati adottati due
provvedimenti normativi, un decreto legge e un decreto del presidente del consiglio dei ministri
che mirano ad inquadrare la situazione e a fornire gli strumenti per controllare la diffusione del
virus nel paese e nelle aree interessate dall’epidemia (Decreto-Legge 23 febbraio 2020, n. 6.
Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da
COVID-19. GU n.45 del 23-2-2020; Decreto del presidente del consiglio dei ministri 23 febbraio
2020. Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in
materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. G.U. Serie
Generale, n. 45 del 23 febbraio 2020).
10
L’Istituto Superiore di Sanità, come organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale:
• Ha il compito di garantire la sorveglianza epidemiologica e microbiologica di questa
infezione, in particolare raccoglie i dati epidemiologici dei casi, raccoglie anche i campioni
dei test microbiologici e li conferma, soltanto quando sono confermati dall’Istituto Superiore
di Sanità queste positività possono essere comunicate alle autorità internazionali.
• Accanto a questo, si sta supportando dal punto di vista tecnico scientifico, attraverso tutti i
propri Dipartimenti e Centri, il Servizio Sanitario Nazionale e in particolare sviluppa
competenze sull’uso di disinfettanti, sul mondo veterinario e degli alimenti e tutte le attività
che possono avere correlazione con questo tipo di infezione.
• Inoltre si fa carico della Formazione del personale sanitario attraverso momenti formativi e
teleconferenze, questa FAD ne è un esempio. Ogni mercoledì viene attivata una conferenza
dalle 14 alle 16 di aggiornamento continuo rispetto alle conoscenze della infezione da
coronavirus.
• Inoltre si propone anche di informare i cittadini attraverso il sito di Epicentro dell’ISS e
attraverso comunicati stampa
• Non ultimo, mantiene rapporti, insieme al Ministero della Salute, con le autorità
internazionali e in particolare con l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) e con il
Centro europeo per il controllo delle malattie.
11
Salve, sono Flavia Riccardo, Ricercatore presso il Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto
Superiore di Sanità.
In questo tutorial, ci concentriamo su come informarsi su COVID-19 da fonti ufficiali con
particolare attenzione ad aspetti di informazione scientifica. Parleremo delle fonti attualmente
disponibili e facilmente accessibili che possiamo usare in questo momento. Questa
presentazione non ha la pretesa di essere esaustiva ma di fornire alcuni esempi che possano
essere utili agli operatori sanitari che desiderino aggiornarsi da fonti attendibili ed ufficiali.
1
Infatti, quando si verificano eventi che hanno un alto impatto mediatico, come ad esempio una
emergenza sanitaria internazionale, il numero di potenziali fonti informative aumenta
moltissimo.
Ad esempio, in questa slide, si possono vedere i trend delle ricerche su Google per il termine
«coronavirus» che evidenzia negli ultimi tre mesi un notevole aumento delle ricerche in tutto il
mondo. I picchi corrispondono temporalmente alla dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità di emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale del 30 gennaio e, negli
ultimi giorni, alla diffusione dell’epidemia in diversi paesi del mondo (tra cui Italia).
Fonte: https://trends.google.com/trends/explore?cat=45&date=today%203-
m&geo=IT&gprop=news&q=coronavirus
2
La moltiplicazione di siti/blog/interventi su media di vario tipo, con diversi livelli di affidabilità,
aumenta il rumore di fondo con messaggi talvolta contrastanti.
Orientarsi in quanto professionisti sanitari per avere aggiornamenti sui dati, sui protocolli, sulle
pubblicazioni diviene quindi più difficile. Di conseguenza lo diventa anche identificare le
corrette informazioni da dare alle persone assistite.
3
Fondamentale è il ruolo delle persone che rappresentano istituzioni di governo, come ad
esempio il Ministero della Salute, la Protezione Civile, ed Istituti scientifici con expertise
specifica che possono veicolare messaggi ed aggiornamenti corretti sia alla popolazione
generale che al personale sanitario. Qui vediamo alcuni degli attori che hanno fornito, per il
loro ruolo, interviste ad organi di stampa e hanno partecipato a programmi televisivi in modo da
fornire informazioni accurate ed aggiornate alla popolazione sulla epidemia da COVID-19.
4
Un contributo per l’aggiornamento della comunità scientifica proviene dalle più prestigiose
riviste che hanno creato sezioni dedicate all'epidemia da coronavirus SARS CoV-2 con
contenuti accessibili gratuitamente. Tali contenuti comprendono articoli scientifici ed altre
risorse sull’epidemia da COVID-19.
Ad esempio è possibile aggiornarsi collegandosi :
• British Medical Journal (https://www.bmj.com/coronavirus),
• Lancet (https://www.thelancet.com/coronavirus),
• JAMA (https://jamanetwork.com/journals/jama/pages/coronavirus-alert) e
• New England Journal of Medicine (https://www.nejm.org/coronavirus)
5
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità dedica una piattaforma al tema della malattia COVID-
19, accessibile dal link indicato sulla slide (https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-
coronavirus-2019 ). Qui si possono trovare risorse informative tra cui: come proteggersi,
domande e risposte frequenti, consigli per i viaggiatori, linee guida tecniche e protocolli e
pagine dedicate alla attività della ricerca globale.
6
Una parte di particolare interesse sono i bollettini che l’OMS produce sulla evoluzione globale
dell’epidemia COVID-19, disponibili in una sezione accessibile dal link indicato nella slide
(https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/) e che
sono aggiornati quotidianamente.
I bollettini forniscono dettagli sul numero di casi confermati, una valutazione del rischio
aggiornata ed argomenti di approfondimento specifici.
7
Sempre dalla piattaforma dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, è accessibile una
dashboard dedicata a COVID-19
http://who.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/c88e37cfc43b4ed3baf977d77e4a
0667 che viene aggiornata regolarmente con il numero di casi. Recentemente anche l’Ufficio
Europeo dell’OMS ha prodotto una Dashboard COVID-19 che si focalizza sulla Regione
Europea
(http://who.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/ead3c6475654481ca51c248d52a
b9c61)
8
Il centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie, ECDC, ha messo a
disposizione fin dai primi giorni di questa emergenza una sezione dedicata del proprio sito
(https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china) in cui si distinguono due parti:
La prima parte offre link a pagine di aggiornamento epidemiologico (a livello globale e per i
paesi dell’Unione Europea, Spazio Economico Europeo e del Regno Unito), risposte a
domande frequenti e una sezione con valutazioni del rischio mirate all’ area geografica di
competenza.
La seconda parte è dedicata a linee guida, materiali informativi, valutazioni del rischio formali e
tutti gli altri prodotti forniti da ECDC sul tema specifico.
9
Per conoscere in tempo reale gli aggiornamenti sulla situazione in Italia si rimanda al sito del
Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus).
In queste pagine è possibile trovare aggiornamenti puntuali sul numero di casi positivi al virus
SARS-CoV-2 identificati dalle Regioni e sui casi confermati in Italia dall’Istituto Superiore di
Sanità, sulle circolari e sulle ordinanze emesse a livello Nazionale e Regionale e si possono
reperire risorse utili per informarsi ed informare correttamente.
Si rimanda inoltre ai siti delle Regioni e delle Provincie Autonome in cui sono reperibili
informazioni aggiuntive e specifiche per i territori di competenza.
10
Il sito della Protezione Civile sul tema COVID-19 (http://www.protezionecivile.gov.it/attivita-
rischi/rischio-sanitario/emergenze/coronavirus) è una risorsa preziosa per gli aggiornamenti
puntuali sulle attività messe in campo dal Servizio Nazionale.
11
Passiamo ora al portale di epidemiologia Epicentro (https://www.epicentro.iss.it/) dell’Istituto
Superiore di Sanità, qui sono raccolte informazioni aggiornate provenienti da fonti validate,
rimandi a documenti ed articoli scientifici internazionali di rilievo e commenti di esperti. Sono
inoltre incluse schede infografiche e un decalogo per promuovere la conoscenza dei
comportamenti più corretti da seguire e per smentire false informazioni.
12
Corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2:
preparazione e contrasto”
Unità 1. Caratteristiche dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus
SARS CoV-2, attività internazionale e nazionale
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Potrai visualizzare un feedback del test svolto, in cui vengono segnalate le domande alle quali non
hai risposto correttamente, con il rimando all'obiettivo specifico d'apprendimento [OS 1; OS 2; OS 3]
da rivedere
FADCov_U1_Fq002
È uno strumento giuridico internazionale che si prefigge di garantire la massima sicurezza contro la
diffusione internazionale delle malattie
È una Linea Guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità
È uno strumento giuridico applicabile solo per l’Africa che si prefigge di garantire la massima sicurezza
contro la diffusione internazionale delle malattie
È uno strumento che regola le segnalazioni solo di colera, febbre gialla e peste
FADCov_U1_Fq003
Nell’ambito della dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, il
coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale italiano è
affidato al:
Nell’ambito della dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, quali
tra le seguenti attività sono svolte dall’Istituto Superiore di Sanità?
FADCov_U1_Fq005
In caso di eventi con alto impatto mediatico, come ad esempio una emergenza sanitaria
internazionale, con molteplicità di fonti e infodemia si fa riferimento:
Alla circolazione e moltiplicazione di una quantità eccessiva di informazioni, con diversi livelli di
affidabilità, che rendono difficile orientarsi ed identificare le informazioni corrette
All’aumento del numero di potenziali fonti informative che migliora la ricerca di informazioni
Alla scarsa disponibilità di fonti informative con una conseguente diminuzione di numero di persone
che effettuano ricerche di informazioni
All’aumento di articoli scientifici con revisione fra pari pubblicati su riviste con Impact Factor
FADCov_U1_Fq006
I bollettini che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) produce sull’evoluzione globale
dell’epidemia COVID-19 sono:
Disponibili in una sezione accessibile del sito OMS, aggiornati quotidianamente e forniscono dettagli sul
numero di casi confermati, una valutazione del rischio aggiornata ed argomenti di approfondimento
specifici
Disponibili in una sezione dedicata del sito ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle
malattie) e forniscono un aggiornamento epidemiologico, risposte a domande frequenti e una sezione
con valutazioni del rischio mirate all’ area geografica di competenza
Disponibili in una sezione dedicata del sito OMS e forniscono linee guida, materiali informativi,
valutazioni del rischio formali e tutti gli altri prodotti forniti da ECDC sul tema specifico
Non sono ancora disponibili i bollettini sulla evoluzione globale dell’epidemia COVID-19 ma solo sulla
Sindrome respiratoria acuta grave (SARS)
Unità 2 “Sorveglianza, individuazione e gestione dei sospetti e
dei casi”
Problema
Tutorial Seconda Parte. Sospetto clinico, identificazione e gestione dei casi sospetti o
accertati di COVID-19
Tutorial Terza Parte. Indagini di laboratorio e modalità di raccolta e invio dei campioni
biologici per la conferma diagnostica di casi di infezione
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Dopo l’esecuzione di questo test non riceverai un feedback specifico rispetto alle risposte esatte o
sbagliate date, ma solo un punteggio per avere un valutazione del tuo livello di conoscenza iniziale
delle tematiche trattate
Sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione di dati, seguita da una diffusione delle
informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono decidere di intraprendere
eventuali interventi
Interpretazione dei dati sanitari per la diffusione delle informazioni alla popolazione
FADCov_U2_Fq002
FADCov_U2_Fq003
La definizione di sospetto caso, oltre ad almeno uno dei criteri epidemiologici riferiti al periodo di
tempo dei 14 giorni precedenti la comparsa dei segni e dei sintomi (Circolare del Ministero della
Salute n. 6360 del 27 febbraio 2020) presuppone:
Persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e
sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) che richiede o meno il ricovero ospedaliero
Persona con improvviso e rapido insorgere di febbre o febbricola, e malessere spossatezza, e mal di
testa, e dolori muscolari e tosse, e mal di gola e respiro affannoso
Paziente asintomatico
FADCov_U2_Fq004
Una prima procedura di triage telefonico per la valutazione della presenza dei criteri di definizione di
caso sospetto può essere effettuata:
Dagli operatori della centrale operativa del 112/118 o i MMG/PLS (a seconda dell’organizzazione
regionale)
Dai volontari della Croce Rossa Italiana (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
FADCov_U2_Fq005
I protocolli di Real Time PCR indicati dall’Organizzazione Mondiale della sanità (con particolare
riferimento al protocollo U.S. CDC e al protocollo sviluppato da Charitè, Berlino, Germania):
Sono utilizzati per la diagnosi molecolare per SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
Sono utilizzati per la diagnosi molecolare per COVID-19 solo su campioni biologici quali sangue, urine e
feci
Sono utilizzati per la conferma diagnostica per SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
esclusivamente dai laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità
Sono utilizzati per la diagnosi di MERS-CoV e in via sperimentale per la diagnosi molecolare per
SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
FADCov_U2_Fq006
Particelle sferiche con diametro di 100-160 nm e genoma a singola catena RNA positivo di circa 30 Kb
Particelle sferiche con diametro di 1000-1600 nm e genoma a doppia catena RNA positivo di circa 30 Kb
Andrea “Sì, Giovanna, siamo tutti interessati ad avere dettagli più precisi che
ci permettano di individuare correttamente un caso sospetto o accertato per
poter gestire in modo appropriato l’attuale emergenza. Dobbiamo essere
preparati.”
Elena: “Vengo adesso dai nostri laboratori. Ci sono indagini specifiche per
l’accertamento diagnostico. Inoltre, dobbiamo essere sicuri di come procedere
per la raccolta dei campioni.”
Domande
Se tu fossi uno dei sanitari, come risponderesti alle seguenti domande:
Obiettivi Specifici
Sitografia
CDC. Center for Disease Control and prevention. Coronavirus Disease 2019
(COVID-19)
o Laboratories. https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/lab/rt-pcr-
detection-instructions.html#quality-control
ECDC (European Center for Disease Control) Centro Europeo per la Prevenzione
e il Controllo delle Malattie - Novel coronarovirus in China -
https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china
o https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-
2019/technical-guidance/laboratory-guidance
Bibliografia
CDC - Centers for Disease Control and Prevention, Respiratory Viruses Branch,
Corman VM, Landt O, Kaiser M, et al. Detection of 2019 novel coronavirus (2019-
Ministero della Salute. Circolare del Ministero della Salute n. 6360 del 27/02/2020.
COVID-19. Aggiornamento
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codL
eg=73448&parte=1%20&serie=null
Ministero della Salute. Circolare del Ministero della Salute n. 6607 del 29/02/2020.
Ministero della Salute. Circolare del Ministero della Salute n. 6337 del 27/02/2020.
Ministero della Salute. Circolare del Ministero della Salute n. 5889 del 25/02/2020.
Ministero della Salute. Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22/02/2020.
Ministero della Salute. Circolare del Ministero della Salute n.1997 del 22/01/2020.
Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento della protezione
Reusken CBEM, Broberg EK, Haagmans B, et al. Laboratory readiness and response
Nel contesto di una epidemia, come nel caso di COVID-19, la disponibilità di dati validati,
attendibili e tempestivi è importante per poter comprendere le dinamiche epidemiologiche nei
focolai epidemici, identificare chi sono le persone più colpite e i fattori di rischio più importanti,
stimare il tasso di riproduzione virale e il potenziale impatto dell’epidemia sui servizi sanitari in
modo da poter pianificare le azioni di sanità pubblica da intraprendere.
2
Durante l’epidemia possiamo distinguere due fasi: la fase di preparazione in cui sono state
messe in atto alcune azioni a seguito dell’allerta europea del 31 dicembre 2019 a seguito della
comunicazione delle autorità sanitarie cinesi su un focolaio di casi di polmonite ad eziologia
non nota nella città di Wuhan. In Italia il 22 gennaio 2020 è stata immediatamente emanata
una circolare ministeriale per la sorveglianza dei casi sospetti di nuovo coronavirus con storia
di viaggio da Wuhan. Contemporaneamente è stata istituita la rete di laboratori di riferimento
regionale e nazionale per la diagnosi di laboratorio.
A seguito del primo caso autoctono in Italia del 20 febbraio 2020, il Ministero della Salute, la
protezione Civile e la Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno emanato circolari e ordinanze
per la gestione dell’epidemia, incluse le misure di prevenzione da adottare.
3
Dopo una iniziale fase di preparazione in cui sono stati documentati in Italia solo casi di
infezione da virus SARS-CoV-2 importati dalla Cina, dal 20 Febbraio 2020, sono stati
identificati casi trasmessi localmente in Italia con evidenza di una trasmissione locale
sostenuta in alcune Regioni e sporadica in altre.
4
Nella fase di risposta è stato definito, con una ordinanza dedicata, un sistema di sorveglianza
epidemiologico e microbiologico ad hoc per la raccolta di dati più dettagliati concordata anche
a livello internazionale.
Il coordinamento della sorveglianza è stato affidato in entrambe le fasi all’Istituto Superiore di
Sanità (ISS)
Al momento in cui viene rilasciato questo modulo di formazione, la sorveglianza COVID-19 è in
una fase di transizione in cui le Regioni/PPAA stanno iniziando ad utilizzare il nuovo sistema e
il sistema precedente è stato sospeso.
5
Ma quali sono le strategie di sorveglianza che si stanno adottando per COVID-19?
Vi è una differenza a seconda delle caratteristiche epidemiologiche locali dell’epidemia.
Si distinguono infatti obiettivi diversi della sorveglianza a seconda della fase in cui si trova
l’epidemia:
- In presenza sul territorio solo di casi sporadici con un link epidemiologico legato a viaggi in
zone con trasmissione sostenuta o a casi confermati di infezione,
- In presenza del primo caso senza link epidemiologico (trasmissione locale),
- In presenza di un rapido aumento dei casi
- e infine, in presenza di una trasmissione continua e sostenuta.
La sorveglianza si struttura ed evolve in funzione di questi diversi obiettivi che possono essere
modulati in modo diverso sul territorio nazionale.
6
In questa slide potete vedere come si presenta la piattaforma di sorveglianza COVID-19
realizzata come da indicazioni fornite dell’ Ordinanza 640 del 27 febbraio 2020. L’inserimento
dei casi avviene attraverso una piattaforma online sicura con accesso fornito alle
Regioni/PPAA
7
Nella sorveglianza il primo passo è quello di dare una definizione di caso che può essere più
sensibile (riconoscere più casi) o più specifica (ricoscere i veri casi)
La definizione di caso (sospetto, probabile e confermato) di COVID-19 si basa sulle
informazioni attualmente disponibili ed è periodicamente rivista in base all’evoluzione della
situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.
8
Nella definizione di caso, tipicamente si identificano:
- criteri clinici: ad esempio: «infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno
uno tra i seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) che richiede o meno
il ricovero ospedaliero»;
- Criteri di laboratorio: ad esempio «conferma di laboratorio effettuata presso il laboratorio di
riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità per infezione da SARS-CoV-2»
- e Criteri epidemiologici: ad esempio «[persona] che ritorni da aree con presunta
trasmissione comunitaria locale».
Per maggiori informazioni sulla definizione di caso corrente si invita a far riferimento all’ultima
Circolare ministeriale disponibile.
9
Alcune caratteristiche sono essenziali per permettere la descrizione di una epidemia, queste
comprendono informazioni relative al tempo (es data di inizio sintomi, data di diagnosi) che
permettono di costruire delle curve epidemiche ovvero dei grafici che ci permettono di studiare
l’andamento di una epidemia nel tempo. Sono inoltre molto importanti le mappe (per luogo di
residenza/domicilio, per luogo di presunta esposizione, per luogo di ospedalizzazione) che ci
permettono di visualizzare dove si trovano i casi nello spazio e quali strutture sanitarie sono
impegnate nel trattamento dei casi. Questi dati sono molto utili per definire misure di risposta e
dare informazioni alla programmazione sanitaria. Sulla base di dati geografici è possibile
inoltre fare delle valutazioni specifiche sulla incidenza di malattia nelle diverse aree territoriali
interessate.
10
Sono infine molto importanti informazioni sulle caratteristiche anagrafiche e cliniche dei casi,
sia sospetti che confermati, per capire se si individuano gruppi a rischio, quale gravità clinica è
prevalente e se esistono classi di età maggiormente colpite.
11
Esistono delle fonti ufficiali e scientifiche di informazioni su COVID-19 (oggetto di una
presentazione specifica nella prima unità di questo corso). E’ possibile trovare dati aggiornati
provenienti dalla sorveglianza dei casi di COVID-19 in Italia sui siti del Ministero della Salute,
della Protezione Civile e dell’Istituto Superiore di Sanità.
12
In conclusione, la sorveglianza integrata è uno strumento essenziale per rispondere
all’epidemia da COVID-19. Attualmente è operativa una piattaforma web per la gestione dei
dati della sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità a cui partecipano tutte le
Regioni e PPAA in modo da raccogliere un dato standardizzato e secondo un flusso ben
definito. Le informazioni raccolte saranno reperibili pubblicamente su siti ufficiali ed utilizzate
per guidare azioni di sanità pubblica.
13
Questa FAD è stata realizzata durante l’epidemia da COVID-19.
Trattandosi di una situazione in evoluzione le informazioni cambiano continuamente e vengono
rapidamente aggiornate.
E’ opportuno consultare costantemente i siti dell’Organizzazione Mondiale della sanità, del
Centro Europeo per il controllo delle malattie, del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore
di Sanità dove si possono trovare quotidianamente gli aggiornamenti su conoscenze e sullo
stato dell’arte epidemiologico.
14
1
Il sospetto clinico di un paziente con COVID-19 pone diverse problematiche per una serie di
conseguenze che devono essere considerate perché:
- è necessaria una verifica della necessità di diagnosi attraverso tampone
- bisogna valutare la necessità della quarantena del soggetto, che può essere a casa o in
ospedale a seconda delle condizioni cliniche
- potrebbe esserci anche necessità di un' assistenza sanitaria in caso di conferma
- per la ricerca dei contatti per la catena epidemiologica in caso di conferma
2
La definizione di caso sospetto si trova nella circolare 6360 del 27 febbraio 2020. La
definizione include una persona con infezione respiratoria acuta con insorgenza improvvisa di
almeno uno tra i seguenti segni o sintomi (febbre, tosse, difficoltà respiratorie) che richieda o
meno il ricovero ospedaliero). Deve anche essere soddisfatto uno dei seguenti criteri
epidemiologici riferiti a un tempo di 14 giorni precedenti la comparsa dei segni e dei sintomi:
- essere stato un contatto stretto di un caso confermato o probabile di COVID-19
- oppure essere stato in zone con una presunta trasmissione comunitaria
La trasmissione comunitaria potrebbe essere diffusa o locale. Se locale o bassa la necessità di
effettuare il tampone va fatta caso per caso basandosi sulla situazione epidemiologica
nazionale.
3
Il Consiglio Superiore di Sanità ha pubblicato una raccomandazione per l'esecuzione dei
tamponi soltanto ad alcuni soggetti:
- i casi sintomatici di ILI, cioè di sindrome influenzale, non attribuibili ad altra causa e con un
link epidemiologico ad aria trasmissione secondaria
- casi di Sindrome Respiratoria Acuta (ARDS) e di Sindrome Respiratoria Severa (SARI)
nonché i casi sospetti di COVID-19 secondo la definizione di caso sospetto
4
La definizione di contatto stretto è particolarmente importante perché definisce la necessità di
dover effettuare le eventuali valutazioni se considerare quella persona all’interno della catena
epidemiologica. Nella diapositiva potete vedere diversi fattori che implicano un contatto stretto,
secondo la circolare del ministero della salute 6360 del 27 febbraio 2020. Abbiamo quindi una
serie di valutazioni, come per esempio se la persona condivide la casa con un caso di COVID-
19 o se c'è stato un contatto fisico diretto oppure un contatto con le secrezioni di un caso di
COVIS-19 oppure una persona che ha avuto un contatto diretto, per esempio faccia a faccia,
con un caso di COVID-19 a una distanza minore di 2 metri e una durata maggiore di 15 minuti.
Quindi come potete vedere dal resto dei punti è importante sia il tipo di contatto che il tipo di
ambiente in cui si è svolta l’interazione tra la persona e il caso.
Due casi particolari sono quelli dell'operatore sanitario oltra a persone che ha fornito
assistenza diretta se non abbia usato i dispositivi protezione individuali raccomandati. Il
secondo caso è quello se la persona abbia viaggiato in aereo, per esempio nei due posti
adiacenti in qualsiasi direzione, vicina a un caso di COVID 19.
5
I medici medicina generale e pediatri libera scelta che vengono a conoscenza di un caso
sospetto devono attuare le misure precauzionali quando interagiscono con il caso stesso.
Quindi per esempio la raccolta di informazioni anagrafiche e cliniche potrebbe avvenire
telefonicamente. Bisogna sconsigliare il soggetto al soggiorno nella sala di attesa e in ogni
caso dovrebbe essere programmata la visita in un ambiente dedicato presso lo studio o una
visita domiciliare in maniera tale da ridurre il numero di contatti con le altre persone.
L'operatore sanitario deve dotarsi di dispositivi protezione individuale adeguati, mascherina
guanti occhiali, camicie e monouso. Importante disinfettare le superfici alla fine della visita con
ipoclorito di sodio 0 1% e dopo una pulizia con un detergente neutro e lo smaltimento dei rifiuti
come materiale infetto di categoria B. Tutte queste precauzioni rientrano nelle precauzioni
standard da adottare in caso di malattia trasmessa da droplets.
6
Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta che viene a conoscenza di un caso
sospetto ha che fare con un paziente sintomatico. Deve quindi effettuare una valutazione
epidemiologica per un'affezione delle vie respiratorie e ne effettua il triage. Avverte il
dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per il territorio e se necessario
segnala il paziente al 112 o 118, o attraverso i percorsi organizzativi predisposti dalle singole
Regioni. Infine se necessario segnala il caso sospetto all'unità operativa di malattie infettive del
DEA di secondo livello.
Se necessario, perché esistono dei conviventi a casa, deve implementare alcune misure
precauzionali per la salvaguardia dei conviventi. Quindi isolamento e riduzione dei contatti per
il paziente e uso di mascherine lavaggio frequente delle mani areazione frequenti degli
ambienti per i conviventi. Infine il medico di medicina generale il pediatra libera scelta valuta i
tempi e le modalità per la rivalutazione telefonica del caso. Infine un punto molto importante è
quello di disincentivare il paziente a un ricorso autonomo ai servizi sanitari, del pronto soccorso
o a presentarsi nello studio del medico vicino generale senza un preventivo contatto, che è
fondamentale per potere predisporre quindi il percorso corretto che riduca il rischio di contatti
con altre persone.
7
È anche possibile che il medico di famiglia venga a conoscenza di un caso sospetto che però è
paucisintomatico oppure sia un contatto stretto negativo al test o senza test.
In questo caso deve predisporre l'assistenza domiciliare e segnalare il caso al dipartimento di
prevenzione della Asl per la sorveglianza attiva. Telefonicamente può effettuare la valutazione
clinica e può gestire l'attesa della possibile evoluzione del paziente stesso. La valutazione
domiciliare deve essere fatta in accordo con gli operatori di sanità pubblica che ne sono
competenti.
Anche un soggetto riscontrato positivo al tampone per SARS Cov-2 e al momento
asintomatico, va in quarantena domiciliare con una sorveglianza attiva per 14 giorni.
8
Quando un paziente chiama il 118 o il proprio medico di medicina generale o il pediatra di
libera scelta, il primo contratto dovrebbe essere telefonico, con una procedura di triage
telefonico proprio per valutare la presenza dei criteri di definizione di caso sospetto. Nel caso in
cui questa persona abbia questi criteri, la centrale operativa provvederà a contattare il
personale di accettazione dell’unità operativa di malattie infettive del DEA per concordare le
modalità di trasporto e tempi di arrivo presso la suddetta struttura, qualora il paziente richieda
ospedalizzazione.
9
Il trasferimento di casi sospetti che richiedono ospedalizzazione, deve avvenire utilizzando
un’ambulanza che sarà decontaminata immediatamente dopo il trasferimento. L’ambulanza
deve avere delle particolari caratteristiche come una divisione tra vano autista e vanno
paziente. Il personale sanitario deve indossare adeguati dispositivi di protezione individuali. Il
caso sospetto ho confermato deve indossare una mascherina chirurgica durante il trasporto e il
trasferimento deve avvenire con le necessarie precauzioni e dopo attenta pianificazione tra la
struttura di provenienza e quella di destinazione.
10
Per la fase di accoglienza per i pazienti con sintomi respiratori che accedono al pronto
soccorso è necessario prevedere un percorso immediato e un’area dedicata per il triage,
evitando quindi il contatto con altri pazienti e facendogli indossare una mascherina chirurgica.
Per la gestione clinica anche il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o
confermato di COVID-9 deve indossare i dispositivi di protezione individuale adeguati al ruolo
assistenziale, alla locazione e al tipo di paziente che ha di fronte. L'uso corretto dei dispositivi
protezione individuale è un punto cruciale: è necessario conoscerne bene l'uso corretto e
indossarli in maniera corretta.
11
In questo schema viene descritta la gestione della persona asintomatica a rischio
epidemiologico, quindi, ad esempio un contatto stretto o una persona che ha soggiornato in
un’area rischio. In questo caso viene attuata la sorveglianza attiva dei sintomi per 14 giorni
dell'esposizione e viene effettuato l'isolamento ho chiamato anche quarantena o isolamento
fiduciario domiciliare. In questo caso bisogna attendere l'eventuale sviluppo dei sintomi.
Se il soggetto non sviluppa sintomi in 14 giorni la persona non è più a rischio per COVID-19.
Se invece sviluppa sintomi diventa un caso sospetto, viene effettuato il tampone e se il
tampone è positivo è un caso “confermato” che va isolato trattato e notificato.
Contemporaneamente in questo caso deve essere effettuata anche l'indagine epidemiologica e
il contact tracing per l'identificazione dei contatti stretti.
Se invece il tampone è risultato negativo è necessario continuare l'isolamento e il monitoraggio
dei sintomi fino al raggiungimento dei 14 giorni dall' esposizione.
12
In questo schema viene invece descritto l'algoritmo per la esecuzione del tampone in un
paziente con una sintomatologia respiratoria, sia per i casi di sindrome influenzale, che i casi
invece di malattia respiratoria acuta severa.
Nel caso in cui ci sia la sintomatologia respiratoria, come una sindrome influenzale, bisogna
valutare il rischio epidemiologico. Se non c'è rischio epidemiologico, va effettuato l'isolamento
domiciliare, la riduzione dei contatti e vengono istaurate le misure per la prevenzione del
contagio di familiari e conviventi. Inoltre, vanno valutati i tempi e le modalità per la rivalutazione
telefonica del caso.
Se invece era presente un rischio epidemiologico in questo caso il soggetto diventa un caso
“sospetto” e va effettuato il tampone e, indipendentemente dal risultato del tampone, va isolato
ed eventualmente trattato.
Nel caso il paziente abbia una sintomatologia respiratoria severa in questo caso viene sempre
raccolto il rischio epidemiologico tuttavia il paziente è un caso sospetto e viene effettuato il
tampone e l'isolamento. Ovviamente trattandosi di un paziente con una sintomatologia severa il
trattamento è comunque garantito e il paziente viene ospedalizzato
13
1
Le attività di sorveglianza dell’influenza si svolgono nell’ambito della rete mondiale
dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) costituita da 146 Centri Nazionali Influenza (NIC)
e da laboratori di riferimento internazionali. Strategicamente, questa rete sta assumendo sempre
più un ruolo di rete di riferimento anche per la sorveglianza di altri virus respiratori emergenti.
Pertanto i Centri Nazionali Influenza sono laboratori di riferimento per l’influenza stagionale e per
influenza causata da virus animali con potenziale pandemico come i virus H5, H7 e H9; e sono
anche laboratorio di riferimento per il MERS-Coronavirus e il nuovo coronavirus SARS-CoV-2
2
Le infezioni virali dell’apparato respiratorio sono altamente contagiose e possono essere causate
da diversi agenti patogeni quali: virus influenzale,
il parainfluenza virus, il virus Respiratorio Sinciziale, i Coronavirus, Rhinovirus, Coxsackivirus,
Adenovirus, Bocavirus, Metapneumovirus.
Tra i virus emergenti che possono causare infezioni respiratorie ritroviamo: il SARS-CoV la prima
volta identificato nel 2002; l’Influenza aviaria causata da virus H5N1, H7N9; il MERS-CoV
identificato nel 2012 infine il nuovo Coronavirus denominato SARS-CoV-2
3
Come evidenziato al microscopio elettronico, le particelle virali hanno una forma sferoidale con un
diametro di circa 100-160 nanometri. Presentano un envelope lipidico in cui sono ancorate le
glicoproteine di superficie del virus che conferiscono alla particella virale una caratteristica forma a
corona, da cui il nome coronavirus.
Il genoma è costituito da RNA a singola catena a polarità positiva di circa 30 kb.
Il virus contiene 4 proteine strutturali e 16 proteine non strutturali.
L’attacco del virus alla cellula è mediato dall’interazione della proteina Spike con il recettore
cellulare costituito dall’enzima angiotensina convertasi (ACE 2) a cui segue la sua internalizzazione
e fusione con la membrana dell’endosoma tramite attività proteasiche e successivo rilascio nel
citoplasma dell’RNA genomico.
Questo viene immediatamente tradotto nelle poliproteine pp1a e pp1ab poi processate per dare la
replicasi e altre proteine non strutturali responsabili della replicazione del genoma ed espressione
delle proteine strutturali e accessorie preceduta da una trascrizione discontinua di RNA
subgenomici a polarità negativa su cui vengono sintetizzati i relativi RNA messaggeri (mRNAs).
Successivamente le proteine virali si assemblano con l’RNA genomico a cui segue il rilascio di
nuove particelle virali
4
I coronavirus appartengono alla famiglia Coronaviridae.
Si distinguono 4 generi: alfacov, betacov, gammacov e deltacov.
6 tipi di Coronavirus causano infezione nell’uomo: 229E, NL63, OC43, HKU1 sono spesso
associati a lievi infezioni del tratto respiratorio superiore mentre SARS-CoV e MERS-CoV sono di
origine animale e responsabili di infezioni con elevata mortalità.
A dicembre 2019 si è aggiunto il nuovo coronavirus identificato il 7/1/2020 e la sequenza
nucleotidica resa disponibile in pochi giorni ha mostrato un’identità genetica di circa 80% con
SARS-CoV-1 precedentemente identificato nel 2002, come evidenziato dall’analisi filogenetica
riportata in diapositiva.
Fonte: EcoHealth Alliance's phylogenetic analysis shows that a novel coronavirus newly spilled
over into humans in China is closely related to SARS CoV (Photo: EcoHealth Alliance) -
https://www.ecohealthalliance.org/2020/01/phylogenetic-analysis-shows-novel-wuhan-coronavirus-
clusters-with-sars
5
I protocolli di diagnosi per SARS-CoV-2 sono indicati sul sito dell’OMS e si basano sulla metodica
di real time RT-PCR.
6
In questa diapositiva è indicato il protocollo sviluppato da Charitè di Berlino e pubblicato sulla
rivista Eurosurveillance.
E’ basato su un primo test di screening sul gene target E e su un test confirmatorio su gene RdRp o
N.
Nel saggio di real-time RT-PCR vengono inclusi sia controlli negativi che controlli positivi disponibili
sul sito dell’European Virus Archive/EVAg.
• Corman Victor M, et al. Detection of 2019 novel coronavirus (2019-nCoV) by real-time RT-PCR.
Euro Surveill. 2020;25(3):pii=2000045. https://doi.org/10.2807/1560-
7917.ES.2020.25.3.2000045
• Reusken CBEM, et al. Laboratory readiness and response for novel coronavirus (2019-nCoV) in
expert laboratories in 30 EU/EEA countries, January 2020. Euro Surveill. 2020;25(6):2000082.
doi:10.2807/1560-7917.ES.2020.25.6.2000082
7
Altro protocollo indicato da OMS è quello sviluppato da CDC USA basato su amplificazione del
gene N che è maggiormente espresso durante la replicazione virale nella cellula. La positività al
test risulta dall’amplificazione di 3 distinti sequenze nucleotidiche del gene N, qui indicate come N1,
N2, N3.
8
L’allegato 4 della circolare del Ministero della salute del 22/2/2020 riguarda la diagnostica di
laboratorio. La diagnosi molecolare di infezione da SARS-CoV-2 può essere effettuata dai
laboratori di riferimento regionali e dai principali ospedali individuati dalle regioni utilizzando il
protocollo CDC USA o il protocollo sviluppato da Charitè Berlino sopra indicati
9
Sempre nell’allegato 4 sono riportate le informazioni sulla Raccolta e invio di campioni biologici per
la diagnosi di laboratorio.
Per la raccolta dei campioni clinici in accordo alle più recenti indicazioni dell’OMS, si raccomanda
di effettuare la diagnosi di laboratorio del virus SARS-CoV-2 dove possibile su campioni biologici
prelevati dalle basse vie respiratorie, come espettorato, aspirato endotracheale o lavaggi
broncoalveolari.
Se i pazienti non presentano segni di malattia delle basse vie respiratorie, o se la raccolta dei
materiali del tratto respiratorio inferiore non è possibile seppur clinicamente indicata, si raccomanda
la raccolta di campioni prelevati dalle alte vie respiratorie come aspirato rinofaringeo o tamponi
nasofaringei e orofaringei combinati.
10
Nella diapositiva riportiamo integralmente la Raccomandazioni per la raccolta dei campioni clinici.
E’ importante sottolineare che in caso di risultato negativo di un test condotto su un campione
clinico da paziente che rientra nella definizione di caso sospetto di infezione SARS-CoV-2, si
raccomanda di ripetere il prelievo di campioni in tempi successivi e da diversi siti del tratto
respiratorio.
Campioni biologici aggiuntivi quali sangue, urine e feci possono essere raccolti per monitorare la
presenza di virus nei diversi compartimenti corporei.
Le indagini sierologiche devono essere condotte su coppie di campioni di siero prelevati in fase
precoce e tardiva a distanza di almeno 2 settimane.
L’evidenza di sieroconversione o un incremento di almeno 4 volte del titolo di anticorpi
neutralizzanti l’infettività è indice di positività al SARS-CoV-2.
Tutti i campioni clinici devono essere immediatamente inviati al laboratorio per la diagnosi
molecolare e la raccolta dei campioni deve avvenire adottando precauzioni e dispositivi di
protezione individuale utili a minimizzare la possibilità di esposizione a patogeni.
11
In circolare sono anche riportate le modalità di spedizione del pacco contenente i campioni clinici
utilizzando contenitori adeguati a norma di legge per l’invio di materiale biologico di categoria B
codice UN3373.
È fatto obbligo di utilizzare un triplo imballaggio, formato da un imballo esterno, uno intermedio ed
uno interno a tenuta stagna, conformi alle disposizioni vigenti, in modo da impedire la fuoriuscita
del contenuto anche in caso di incidente durante il trasporto. Il pacco deve essere provvisto di
un’etichetta che riporti i dati (nominativo, indirizzo, telefono, e-mail) del mittente e del destinatario.
12
I laboratori che effettuano la diagnosi di laboratorio per SARS-CoV-2 sono:
-l’Istituto Lazzaro Spallanzani che in qualità di istituto nazionale delle malattie infettive è stato di
supporto nelle prime fasi dell’emergenza per diverse regioni
-i laboratori di riferimento regionali della rete Influnet che svolgono normalmente attività di
sorveglianza virologica dell’infuenza
-e i laboratori individuati dalle Regioni.
13
La rapida e precoce identificazione dei soggetti infetti è fondamentale per attuare immediate misure
di controllo al fine di prevenire e controllare la diffusione del virus nella popolazione
14
Questa FAD è realizzata durante l’epidemia. Poiché si tratta di una situazione in evoluzione le
informazioni potrebbero non risultare sempre allineate con i dati e le informazioni più recenti
disponibili.
Per tenersi quotidianamente aggiornati si rimanda alle fonti ufficiali segnalate.
15
Corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2:
preparazione e contrasto”
Unità 2. Sorveglianza, individuazione e gestione dei sospetti e dei casi
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Potrai visualizzare un feedback del test svolto, in cui vengono segnalate le domande alle quali non
hai risposto correttamente, con il rimando all'obiettivo specifico d'apprendimento [OS 1; OS 2; OS 3]
da rivedere
Domande
FADCov_U2_Fq001
Sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione di dati, seguita da una diffusione delle
informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono decidere di intraprendere
eventuali interventi
Interpretazione dei dati sanitari per la diffusione delle informazioni alla popolazione
FADCov_U2_Fq002
FADCov_U2_Fq003
La definizione di sospetto caso, oltre ad almeno uno dei criteri epidemiologici riferiti al periodo di
tempo dei 14 giorni precedenti la comparsa dei segni e dei sintomi (Circolare del Ministero della
Salute n. 6360 del 27 febbraio 2020) presuppone:
Persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e
sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) che richiede o meno il ricovero ospedaliero
Persona con improvviso e rapido insorgere di febbre o febbricola, e malessere spossatezza, e mal di
testa, e dolori muscolari e tosse, e mal di gola e respiro affannoso
Paziente asintomatico
FADCov_U2_Fq004
Una prima procedura di triage telefonico per la valutazione della presenza dei criteri di definizione di
caso sospetto può essere effettuata:
Dagli operatori della centrale operativa del 112/118 o i MMG/PLS (a seconda dell’organizzazione
regionale)
Dai volontari della Croce Rossa Italiana (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
FADCov_U2_Fq005
I protocolli di Real Time PCR indicati dall’Organizzazione Mondiale della sanità (con particolare
riferimento al protocollo U.S. CDC e al protocollo sviluppato da Charitè, Berlino, Germania):
Sono utilizzati per la diagnosi molecolare per SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
Sono utilizzati per la diagnosi molecolare per COVID-19 solo su campioni biologici quali sangue, urine e
feci
Sono utilizzati per la conferma diagnostica per SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
esclusivamente dai laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità
Sono utilizzati per la diagnosi di MERS-CoV e in via sperimentale per la diagnosi molecolare per
SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
FADCov_U2_Fq006
Particelle sferiche con diametro di 100-160 nm e genoma a singola catena RNA positivo di circa 30 Kb
Particelle sferiche con diametro di 1000-1600 nm e genoma a doppia catena RNA positivo di circa 30 Kb
Problema
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Dopo l’esecuzione di questo test non riceverai un feedback specifico rispetto alle risposte esatte o
sbagliate date, ma solo un punteggio per avere un valutazione del tuo livello di conoscenza iniziale
delle tematiche trattate
Tra le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria l’Organizzazione
Mondiale della Sanità raccomanda al personale sanitario di prestare particolare attenzione
Ad esporre nelle aree o sale di attesa un vademecum con le regole di comportamento per i controlli
delle patologie croniche
All’igiene delle mani, alla pulizia e disinfezione di strumenti medici e ad indossare dispositivi di
protezione individuali (DPI) adatti
FADCov_U3_Fq002
Accurate e frequenti opere di pulizia delle superfici ambientali (con particolare attenzione per
superficie della scrivania, sedie, tavoli, maniglie) con acqua e detergente seguite dall’applicazione di
disinfettanti quali ipoclorito di sodio (0,1%), o alcol etilico (70%) o perossido di idrogeno (0.5%)
Pulizia settimanale dei pavimenti con perossido di idrogeno (5%) e quotidiana sanificazione e
disinfezione della scrivania con alcol etilico almeno al 90%
L’uso di guanti monouso del personale sanitario è una misura sufficiente per evitare la frequente pulizia
delle superfici ambientali toccate dopo la visita dei pazienti
Gli operatori sanitari devono indossare dispositivi di protezione individuale (DPI) monouso che vanno
cambiati dopo ogni visita e che possono essere smaltiti senza particolari accorgimenti
FADCov_U3_Fq003
Il personale dedicato all’assistenza di un paziente con infezione COVID-19 deve indossare Dispositivi di
Protezione individuale (DPI)\: qual è la giusta sequenza di azioni?
Togliere ogni monile, praticare l’igiene della mai, controllare l’integrità dei dispositivi, indossare un
primo paio di guanti, indossare camice monouso, filtrante facciale, occhiali di protezione e secondo
paio di guanti
Indossare per prima cosa le protezioni facciali e gli occhiali di protezione, poi il camice monouso e un
paio di guanti
Indossare per prima cosa due paia di guanti in modo da conservare la sterilità degli altri dispositivi
Indossare prima il camice monouso, poi filtrante facciale, occhiali di protezione e infine due paia di
guanti
FADCov_U3_Fq004
Gli operatori sanitari a contatto con un caso confermato o sospetto di infezione COVID-19, per la
protezione respiratoria devono indossare come dispositivo di protezione individuale:
Mascherine chirurgiche o, in caso di procedure che generano aerosol, filtrante facciale FFP2/FFP3
Guanti
FADCov_U3_Fq005
Un atto soggettivo, un processo cognitivo mediante il quale un individuo trae informazioni dal mondo
in cui vive e le elabora
FADCov_U2_Fq006
Domande
Se tu fossi uno dei componenti alla riunione, come risponderesti alle
domande:
Quali misure si devono adottare per il personale medico/sanitario per le
attività di prevenzione, identificazione e controllo nei setting territoriali?
Quali misure si devono adottare per il personale medico/sanitario per le
attività di prevenzione, identificazione e controllo nei setting ospedalieri?
Quali modalità e strumenti di comunicazione potrebbero essere utili al
personale medico/sanitario per le attività di prevenzione nei setting clinici?
Obiettivi di apprendimento
1. Descrivere le misure utili al personale medico/sanitario per le attività
di prevenzione, identificazione e controllo nei setting territoriali
2. Descrivere le misure utili al personale medico/sanitario per le attività
di prevenzione, identificazione e controllo nei setting ospedalieri
3. Identificare le principali modalità e gli strumenti di comunicazione utili
la personale medico/sanitario per le attività di prevenzione nei setting
clinici
Parole chiave:
Bibliografia
ARS Toscana. Coronavirus COVID-19. Vestizione. Procedure di vestizione e svestizione
in presenza di caso sospetto/probabile/confermato. Per gli operatori delle strutture
sanitarie. https://www.ars.toscana.it/images/COVID-19-022020_vestizione.pdf
Bernard Stoecklin Sibylle, Rolland Patrick, Silue Yassoungo, et al. First cases of
coronavirus disease 2019 (COVID-19) in France: surveillance, investigations and control
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https://doi.org/10.2807/1560-7917.ES.2020.25.6.2000094
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Guidance for Extended Use and Limited Reuse of N95 Filtering Facepiece Respirators in
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CDC. Center for Disease Control and prevention. Interim US Guidance for Risk
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confirmed Cases. Updated March 7, 2020 https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-
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Circolare del Ministero della Salute n. 5443 del 22 febbraio 2020. COVID-2019. Nuove
indicazioni e chiarimenti
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=7
3195&parte=1%20&serie=null
Circolare del Ministero della Salute. N. 7922 del 09/03/2020. COVID-19. Aggiornamento
della definizione di caso.
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=7
3622&parte=1%20&serie=null
Decreto del presidente del consiglio dei ministri 08/ marzo 2020. Ulteriori disposizioni
attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. (20A01522)
(G.U. Serie Generale, n. 59 del 08 marzo 2020)
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73594
Decreto del presidente del consiglio dei ministri 09 marzo 2020. Ulteriori disposizioni
attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di
contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili
sull'intero territorio nazionale. (20A01558) (G.U. Serie Generale, n. 62 del 09 marzo
2020)
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=73629&completo=true
ECDC -European Centre for Disease Prevention and Control. Guidance for wearing and
removing personal protective equipment in healthcare settings for the care of patients
with suspected or confirmed COVID-19. Stockholm: ECDC; 2020
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/COVID-19-guidance-
wearing-and-removing-personal-protective-equipment-healthcare-settings-updated.pdf
ECDC - European Centre for Disease Prevention and Control. Novel coronavirus (SARS-
CoV-2) - Discharge criteria for confirmed COVID-19 cases. Technical report 10 Mar
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discharge-criteria-confirmed-covid-19-cases
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of persons having had contact with cases of novel coronavirus in the European Union,
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2020.https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/covid-19-public-
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protective equipment in the treatment of infectious diseases of high consequence.
TECHNICAL DOCUMENT. Version 2: 2 December 2014.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/media/en/publications/Publications/safe
-use-of-ppe.pdf
Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per
l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale
contesto COVID-19. Versione del 7 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità;
2020 (Rapporto ISS COVID-19, n.1/ 2020)
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/rapporto-covid-19-1-2020.pdf
Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (traduzione a cura di).
Rapporto Tecnico ECDC: Personal protective equipment (PPE) needs in healthcare
settings for the care of patients with suspected or confirmed 2019-nCoV (traduzione a
cura di). http://www.igienistionline.it/docs/2020/04gisio.pdf [ECDC: Stockholm; 2020.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/novel-coronavirus-personal-
protective-equipment-needs-healthcare-settings.pdf ]
Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (traduzione a cura di).
Rapporto Tecnico ECDC: Infection prevention and control for the care of patients with
2019-nCoV in healthcare settings http://www.igienistionline.it/docs/2020/04gisio2.pdf
Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. (traduzione a cura di).
Rapporto Tecnico ECDC. Technical Report. Guidelines for the use of non-pharmaceutical
measures to delay and mitigate the impact of 2019-nCoV.
[http://www.igienistionline.it/docs/2020/05ecdctrad.pdf [traduzione del documento
ECDC https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/novel-coronavirus-
guidelines-non-pharmaceutical-measures_0.pdf.]
Corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2: preparazione e
contrasto”
Unità 3 Informazioni per il personale sanitario per le attività di prevenzione, identificazione
e controllo nei setting clinici
World Health Organization - WHO. Rational use of personal protective equipment for
coronavirus disease 2019 (COVID-19). Interim guidance. 27 February 2020.
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Coping with stress during the 2019-nCoV outbreak
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ECDC (European Center for Disease Control) Centro Europeo per la Prevenzione e il
Controllo delle Malattie Novel coronarovirus in China
https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china
Protezione Civile –Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dipartimento della Protezione
civile. Mappa della situazione in Italia.
http://opendatadpc.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/b0c68bce2cce47
8eaac82fe38d4138b1
[Versione mobile:
http://opendatadpc.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/dae18c330e8e4
093bb090ab0aa2b4892]
1
Questo tutorial ha come finalità quella di illustrare le misure che sono necessarie per tutelare la
salute sia dei pazienti che delle persone assistite sia degli operatori sanitari del territorio (MMG,
PLS; Medici di continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali nonché il personale
infermieristico e il personale di supporto presente negli studi medici o che comunque opera nel
territorio
2
Le principali misure indirizzate alla prevenzione, alla protezione e al controllo nei setting
territoriali in questo attuale contesto emergenziale sono misure che riguardano 3 ambiti:
1. Misure che riguardano prevalentemente la gestione nei setting ambulatoriali (in particolare
ambulatori/studi medici): da misure di carattere più generale (come l’igiene delle mani) a
quelle più specifiche (come l’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale, indicazioni per
sanificazione e disinfezione ambienti) e di carattere organizzativo
2. Misure che riguardano le modalità organizzative e di gestione dei soggetti a rischio infettivo
o dei casi confermati di COVID-19, in particolare in sorveglianza e isolamento fiduciario
domiciliare
3. Informazione e sensibilizzazione degli assistiti finalizzate ad assicurare la massima
adesione alle indicazioni generali e alle raccomandazioni per soggetti a rischio e per i
destinatari di misure di sorveglianza e isolamento fiduciario domiciliare
3
La prevenzione delle infezioni in generale e quindi anche di quelle respiratorie si basa su tre
punti fondamentali: l’igiene delle mani, la pulizia e l’igiene degli ambienti e dei dispositivi medici
e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali (DPI) idonei
4
L’igiene delle mani è il cardine del controllo delle infezioni, in ogni contesto e per ogni tipo di
infezioni perché è la misura più efficace anche più economica.
L’igiene delle mani si pratica utilizzando acqua e sapone, soprattutto se le mani sono
visibilmente sporche. Il lavaggio va fatto per un tempo di almeno 40 secondi e seguendo una
sequenza ben precisa così come illustrato sul sito del ministero della Salute Oppure l’igiene
delle mani si può ottenere utilizzando un gel idroalcolico e frizionando le mani per 20 secondi
Ricordiamo poi l’importanza della pulizia e disinfezione degli strumenti medici per esempio
dello stetoscopio, che deve essere pulito e disinfettato con alcol etilico al 70% tra un paziente e
l’altro
5
Per la pulizia dell’ambiente dello studio medico devono essere applicate le indicazioni per la
sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della Salute e
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La pulizia deve essere almeno quotidiana,
possibilmente più frequente in base al carico di lavoro dello studio o dell’ambulatorio. Si deve
porre attenzione soprattutto alle superfici toccate frequentemente quali la superficie della
scrivania, tavoli, sedie e maniglie. La pulizia con normale detergente deve essere seguita da
una disinfezione con i disinfettanti raccomandati cioè ipoclorito di sodio allo 0,1 o 0,5%. Per le
grandi superfici ad esempio i pavimenti è preferibile usare l’ipoclorito di sodio più diluito (allo 0,1
%) per piccole superfici si può utilizzare lo 0,5%. In alternativa si possono usare alcol etilico al
70% oppure perossido di idrogeno allo 0,5%. La scelta del disinfettante è in relazione al
materiale da disinfettare.
6
I dispositivi di protezione individuali (DPI) necessari agli operatori sanitari devono essere scelti
ed utilizzati facendo riferimento al documento Rapporto COVID 2/2020 dell’Istituto Superiore di
Sanità che si basa sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che
riguardano:
Il rischio di esposizione (ad esempio, tipo di attività o procedura),
La dinamica di trasmissione dell'agente patogeno (ad es. attraverso contatto, goccioline o
droplets o aerosol) e
La tipologia di paziente che si sta trattando (sintomatico o non sintomatico, positivo o meno a
COVID-19)
Questi elementi orientano nel tipo di DPI da utilizzare
7
Il personale sanitario, nell’attuale contesto/scenario di emergenza sanitaria deve avvalersi dei
seguenti DPI.
• Per tutti i pazienti: DPI per precauzione da contatto: camice e guanti. È il livello di base di
protezione per le comuni infezioni che si possono diffondere per contatto diretto o indiretto
• Per pazienti con sintomi respiratori (paziente con sospetta infezione respiratoria): camice
monouso, guanti, mascherina e occhiali protettivi.
Il tipo di mascherina da utilizzare dipende dal modo di trasmissione dell’agente infettante. Il
virus che causa COVID-19 si trasmette attraverso droplets e quindi, secondo le indicazioni
dell’OMS è sufficiente una normale mascherina chirurgica, a meno che non si eseguano
manovre che generano aerosol. In questo caso è necessario un livello protettivo più alto (FFP2)
8
Gli ambulatori devono essere dotati dei corretti sistemi di smaltimento dei rifiuti e dei Dispositivi
di Protezione Individuali (DPI) dopo il loro uso. Devono quindi essere presenti contenitori
speciali per materiale infetto o potenzialmente infetto che dovranno essere periodicamente
prelevati dagli ambulatori e smaltiti secondo quanto richiesto dalle leggi vigenti in materia di
Tutela dei luoghi di lavoro
9
In questa situazione emergenziale ci sono delle regole che vanno osservate rispetto alla frequentazione
• Privilegiare il contatto telefonico con i pazienti prima che questi accedano direttamente all’ambulatorio
• (riferimento a modalità di triage telefonico come strumento di contenimento del rischio infettivo oltre c
• Prevedere modalità di accesso concordate per pazienti senza sintomi di allarme infettivo
• Evitare l’accesso spontaneo di pazienti con sintomi di allarme (febbre, tosse, altri sintomi respiratori) p
• Utilizzare, laddove possibile, modalità alternative per la gestione degli assistiti (es. telemedicina, ripeti
10
Per un’ottima organizzazione del setting ambulatoriale è necessario::
• Esporre un avviso all'ingresso dello studio con chiare istruzioni sulle modalità di accesso
• Esporre nella sala di aspetto indicazioni per l’igiene delle mani e il distanziamento (disponibile sul Sito
• Rendere disponibile soluzione idroalcolica igienizzante all’ingresso della sala di aspetto anche per i vi
• Utilizzare laddove possibile barriere fisiche per ridurre l’eventuale esposizione del personale (es. barri
• Avere a disposizione DPI per le precauzioni per la diffusione delle infezioni trasmissibili via droplets
11
In questa diapositiva riportiamo un esempio di Avviso per gli assistiti. Altri esempi sono
disponibili anche nei siti delle Società scientifiche. E’ importante fornire un numero di telefono
che possa essere facilmente raggiunto dagli assistiti
12
Nell’eventualità che si presenti allo studio un paziente con sintomi di infezione respiratoria è
importante far indossare subito al paziente una mascherina chirurgica e provvedere al suo
immediato isolamento.
Il personale di assistenza dovrà indossare i DPI idonei (camice, guanti, mascherina chirurgica e
protezione oculare).
L’attività ambulatoriale dovrà essere momentaneamente sospesa, la presenza di altri soggetti
potenzialmente esposti dovrà essere segnalata al Servizio di Sanità Pubblica della ASL
competente. L’ambulatorio dovrà rimanere chiuso per essere sottoposto ad un intervento di
pulizia e disinfezione.
13
Passiamo ora ad approfondire un argomento diverso dell’ambito organizzativo in questo
contesto emergenziale «l’isolamento fiduciario».
L’isolamento domiciliare fiduciario per i casi e i contati stretti di COVID-19 è una misura di sanità
pubblica fondamentale per evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari di infezione e per
evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.
L’isolamento fiduciario di casi di COVID-19 e di contatti prevede il monitoraggio al domicilio (o in
struttura dedicata in caso di domicilio inadeguato) di:
1. Contatti stretti di caso (v. definizione C.M. 6360 del 27/2/2020) ossia
• Contatti asintomatici, (a cui non è necessario effettuare il test): isolamento fino a 14 giorni
dall’ultimo contatto con il caso (quarantena);
• Contatti paucisintomatici con Influenza-Like-Illness o ILI a cui va eseguito il test:
• in caso di risultato positivo: isolamento fino a negativizzazione del test e scomparsa
dei sintomi;
• in caso di risultato negativo: isolamento fino a 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso
e
2. Pazienti COVID-19 che vengono dimessi dall’ospedale clinicamente guariti, ancora COVID-
19 positivi
La gestione dei soggetti affetti da COVID-19 necessita quindi l’implementazione di misure
precauzionali atte a evitare la trasmissione del virus ad altre persone
14
L'operatore di sanità pubblica e i servizi di sanità pubblica territorialmente competenti,
accertano la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario, e in
collaborazione con il MMG o il PLS:
• Informano dettagliatamente l'interessato sulle misure da adottare, illustrandone le
modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione (vedi Rapporto ISS
COVID-19 1/2020 su Epicentro)
• Si accertano dell'assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in
isolamento, nonché degli altri eventuali conviventi
• Informano la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di
trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi
in caso di comparsa di sintomi
• Informano la persona circa la necessità di automonitoraggio delle condizioni di salute
15
Pratiche raccomandate per l’assistenza sanitaria delle persone in isolamento da parte di
operatori sanitari:
• Gli operatori sanitari che prestano cure dirette al soggetto in isolamento (esempio: esame
fisico) devono indossare camice monouso, mascherina chirurgica, protezione oculare e
guanti, e dopo l’eliminazione delle protezioni, devono effettuare accurata igiene delle mani
con soluzione idroalcolica o con acqua e sapone se non disponibile o se le mani sono
visibilmente sporche
• Mascherine e guanti non possono essere riutilizzati mentre le protezioni oculari sono
riciclabili se disinfettate
• Nel caso si rendesse necessaria l’effettuazione di manovre invasive, si raccomanda
l’esecuzione delle stesse da parte di specifiche squadre adeguatamente addestrate
• L’ eventuale segnalazione di accadimenti correlati alla sicurezza dei pazienti va effettuata,
dove possibile, tramite le schede di incident reporting adottate dalle organizzazioni
sanitarie, al fine di promuovere azioni correttive e di miglioramento
16
Automonitoraggio delle condizioni di salute - Il soggetto in isolamento, in autonomia
• deve rilevare ed annotare quotidianamente la propria temperatura corporea due volte al
giorno e eventualmente al bisogno
• deve segnalare al proprio MMG/PLS e all’operatore di sanità pubblica l’insorgenza di
nuovi sintomi o di cambiamenti significativi dei sintomi preesistenti. In caso di
aggravamento dei sintomi deve indossare la mascherina chirurgica e allontanarsi dai
conviventi rimanendo nella propria stanza con la porta chiusa, in attesa del trasferimento
in ospedale qualora sia necessario
• In caso di insorgenza di difficoltà respiratorie deve rivolgersi direttamente al 112 o 118,
informando, se possibile, il proprio MMG
Il monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute di questi soggetti in isolamento a
domicilio è in carico all’operatore di sanità pubblica, in collaborazione con MMG/PLS
17
In caso di comparsa di sintomi della persona in sorveglianza, l'operatore di sanità pubblica e i
servizi di sanità pubblica territorialmente competenti devono:
a) avvertire immediatamente il MMG o il PLS che potranno contribuire a valutare il caso
b) invitare la persona ad indossare la mascherina chirurgica fornita all'avvio della
procedura sanitaria e allontanarsi dagli altri conviventi
c) Invitare la persona a rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo
un'adeguata ventilazione naturale, in attesa della visita del sanitario o del trasferimento
in ospedale, ove necessario
18
Per garantire l’efficacia dell’isolamento domiciliare è importante che il soggetto segua dei
comportamenti idonei come:
• Divieto di spostamenti o viaggio e obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di
sorveglianza
• Rimanere in una stanza dedicata e dotata di buona ventilazione, dormire da solo/a, e limitare
al massimo i movimenti in altri spazi della casa dove vi siano altre persone. Evitare ogni
possibile via di esposizione attraverso oggetti condivisi inclusi asciugamani, salviette o
lenzuola, piatti, bicchieri, posate, ecc).
• Arieggiare regolarmente i locali per garantire un adeguato ricambio d’aria.
• Mantenere una distanza di almeno un metro da altre persone e evitare assolutamente ogni
contatto diretto (compresi strette di mano, baci e abbracci)
• Evitare il contatto diretto anche con altre persone sottoposte ad isolamento domiciliare.
Un'eccezione può essere fatta per una madre che allatta (che dovrebbe indossare una
mascherina chirurgica ed eseguire un'igiene accurata delle mani prima di entrare in stretto
contatto con il bambino)
19
Regole igieniche per l’ambiente del soggetto sottoposto ad isolamento domiciliare:
• Se disponibile un solo bagno, dopo l’uso pulire con prodotti a base di cloro (ipoclorito di
sodio) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo* oppure con alcol al 70%
• Almeno una volta al giorno, le superfici dei locali utilizzati dal soggetto in isolamento
devono essere pulite con prodotti detergenti e successivamente disinfettate con prodotti a
base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol al
70% con particolare attenzione a tutte le superfici toccate di frequente. Chi effettua la
pulizia deve indossare un camice monouso (o un grembiule dedicato) e guanti monouso
20
• Chi si occupa della rimozione della biancheria e degli effetti letterecci del soggetto in
isolamento deve indossare la mascherina chirurgica e i guanti.
• La biancheria deve essere collocata in un sacco separato e può essere lavata in lavatrice a
60° per almeno trenta minuti usando comune detersivo
• I rifiuti prodotti dal soggetto in isolamento devono essere smaltiti in un doppio sacchetto di
plastica che verrà chiuso e disposto in pattumiera chiusa
• A scopo puramente precauzionale, si suggerisce alle persone in isolamento di limitare il
contatto con gli animali domestici
21
L’isolamento domiciliare necessita di misure di sostegno sociale per il corretto svolgimento della
quarantena che possono essere realizzate attraverso la collaborazione dei servizi di sanità
pubblica territorialmente competenti che devono controllarne l’attivazione, i servizi sociali delle
amministrazioni comunali, le associazioni di volontariato del territorio. Di seguito le funzioni che
devono essere garantire:
1. Verifica delle condizioni abitative e consegna dei DPI
2. Verifica che il paziente rispetti le disposizioni di isolamento
3. Numero dedicato del servizio di sanità pubblica territorialmente competente
4. Collegamento con il MMG
5. Supporto per le necessità della vita quotidiana per le persone sole e prive di caregiver
(sostegno della rete familiare e di vicinato)
6. Punto di riferimento chiaro per il bisogno sociale in grado di attivare le risposte incluso il
supporto psicologico alla popolazione
22
In questa fase emergenziale, i MMG, i PLS e tutti gli operatori sanitari rivestono un ruolo molto
importante nel comunicare efficacemente le misure di contrasto e contenimento ai propri
assistiti
Particolare attenzione va posta nell’informare:
• circa il divieto per gli accompagnatori e parenti dei pazienti di sostare nelle sale d’attesa
dei pronto soccorso
• circa il divieto di accesso dei visitatori nelle strutture di lungo degenza, RSA e altre
strutture residenziali per anziani, con le eccezioni gestite dalle rispettive direzioni
• circa il divieto assoluto di spostarsi dalla propria abitazione per chi è sottoposto a
isolamento fiduciario o è risultato positivo al virus
• circa la raccomandazione a tutti di limitare gli spostamenti ai casi strettamente necessari
(lavoro, acquisti di prodotti alimentari o farmaci)
23
Inoltre i MMG, i PLS e tutti gli operatori sanitari rivestono un ruolo molto importante per
informare e sensibilizzare gli assistiti sulle Misure di prevenzione igienico-sanitarie
raccomandate, queste consistono in:
• lavarsi spesso le mani o utilizzare soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani ogni volta
che sia necessario
• evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
• evitare abbracci e strette di mano
• mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro
• praticare igiene respiratoria (coprirsi bocca e naso con il fazzoletto o con la piega del gomito
se si starnutisce o tossisce)
• evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
• non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
• non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
• pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
• usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone
malate
24
Salve, sono Paolo D’Ancona, ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità. In questo Tutorial,
che si riferisce al secondo obiettivo di apprendimento, parleremo delle misure utili al
personale medico/sanitario per le attività prevenzione, identificazione e controllo nel setting
ospedaliero
1
I pazienti con sospetta infezione COVID-19 hanno bisogno di particolari modalità
assistenziali.
E’ necessario far indossare al paziente una mascherina chirurgica e i casi sospetti vanno
isolati o almeno separati dagli altri pazienti mantenendo una distanza di almeno 2 m.
Bisogna limitare al minimo indispensabile il personale di assistenza diretta al paziente.
Questo avrà quindi del personale dedicato e sarà necessario stilare un elenco del personale
che può essere potenzialmente esposto.
Tutti i DPI necessari per l’effettuazione in sicurezza delle procedure assistenziali
diagnostiche e terapeutiche devono essere resi disponibili e bisogna accertarsi del loro
corretto impiego e smaltimento; infine è necessario allontanare dalla camera di degenza i
visitatori e gli altri pazienti eventualmente presenti nella stanza.
2
• Il personale dedicato al paziente può assistere un’intera corte dei soggetti positivi per
COVID-19 tuttavia in questo caso non potrà assistere soggetti in attesa di conferma
diagnostica.
• Sono fortemente raccomandate camere di isolamento a pressione negativa per
l’esecuzione di procedure che generano aerosol o, in alternativa, camere a ISO
pressione a porte chiuse.
• Infine i casi confermati che richiedono il ricovero, devono essere collocati in isolamento
in una camera con bagno dedicato o almeno una comoda dedicata.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/covid-19-public-health-
management-contact-novel-coronavirus-cases-EU.pdf
3
• Gli operatori sanitari a contatto con un caso confermato o un caso sospetto, devono
indossare gli appropriati dispositivi di protezione individuali da contatto e per goccioline.
• Mascherine chirurgiche per la protezione respiratoria, protezione degli occhi attraverso
occhiali protettivi o visiera, camice impermeabile a maniche lunghe e guanti.
• In caso di procedure che generano aerosol gli operatori sanitari devono indossare un
filtrante facciale FFP2 o FFP3, per la protezione degli occhi sempre occhiali protettivi o
visiera, camice impermeabile a maniche lunghe e guanti.
https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331215/WHO-2019-nCov-IPCPPE_use-
2020.1-eng.pdf?sequence=1&isAllowed=y
4
Ecco un esempio di immagini dei dispositivi di protezione individuali che devono essere
tenuti in considerazione e resi sempre disponibili agli operatori sanitari, e che ovviamente
dovranno cambiarli nel corso della giornata a seconda delle necessità e dei movimenti
all’interno del reparto.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/media/en/publications/Publications/safe-use-of-
ppe.pdf
5
La disponibilità dei dispositivi protezione individuale va ottimizzata cercando di minimizzare
la necessità di questi e quindi studiando delle strategie che ne possano limitare la quantità e
chiaramente con un uso appropriato
Ovviamente questo tipo di necessità deve essere coordinato con le forniture dei dispositivi di
protezione individuali che devono essere disponibili al momento della emergenza e
comunque dell’uso.
https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331215/WHO-2019-nCov-IPCPPE_use-
2020.1-eng.pdf?sequence=1&isAllowed=y
6
L'ECDC europeo di Stoccolma ha stilato una tabella con il fabbisogno stimato di dispositivi di
protezione individuali per gli operatori sanitari secondo la loro mansione, di conseguenza
operatori sanitari come gli infermieri avranno bisogno di un numero diverso di dispositivi di
protezione individuale rispetto ai medici o rispetto agli addetti alle pulizie, anche in relazione
al tipo di pazienti che devono essere assistiti: un caso sospetto avrà bisogno di un minore
uso di dispositivi di protezione individuale rispetto a un caso confermato con sintomatologia
grave.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/novel-coronavirus-personal-
protective-equipment-needs-healthcare-settings.pdf
7
I dispositivi di protezione individuale devono essere smaltiti nella maniera corretta se ci sono
più pazienti affetti da COVID-19 che condividono lo stesso locale può essere consentito
l’utilizzo prolungato dello stesso dispositivo di protezione respiratoria se esso non è
danneggiato o contaminato con un limite massimo di quattro ore.
I monouso devono essere trattati come materiale potenzialmente infetto e smaltiti in
conformità alle appropriate norme nazionali.
Infine invece i dispositivi di protezione individuale riutilizzabili come occhiali o schermi facciali
devono essere decontaminati in conformità con le istruzioni del produttore.
8
Talvolta è necessario effettuare una valutazione del rischio dell'esposizione quando non
vengono utilizzati i dispositivi protezione individuale nella maniera corretta; ad esempio nel
caso in cui un operatore abbia prestato assistenza diretta al caso probabile o confermato a
meno di 2 m e per un tempo cumulativo per turno uguale o superiore a 15 minuti; oppure
abbia indossato i dispositivi di protezione individuali raccomandati, ma non li abbia impiegati
correttamente o li abbia impiegati in maniera discontinua
Anche il personale di laboratorio che abbia manipolato campioni diagnostici destinati alla
ricerca diretta del SARS CoV-2 o abbia lavorato alla coltivazione del virus senza gli
appropriati DPI va considerato un contatto ad alto-medio rischio.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/covid-19-public-health-
management-contact-novel-coronavirus-cases-EU.pdf
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/php/risk-assessment.html
9
Viceversa sono considerati contatti a basso rischio quelli in cui, qualora l’operatore abbia
prestato assistenza diretta al caso probabile o confermato, indossando i dispositivi di
protezione raccomandati; oppure l’operatore che abbia prestato assistenza per un periodo
inferiore a 15 minuti o una distanza maggiore di 2 m anche senza dispositivi di protezione
individuali o usandoli in maniera inappropriata o in modalità discontinua.
https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/covid-19-public-health-
management-contact-novel-coronavirus-cases-EU.pdf
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/php/risk-assessment.html
10
Il personale sanitario che è stato esposto un contatto ad alto e medio rischio, potrebbe
ricevere delle misure restrittive.
In assenza di particolari disposizioni regionali e considerate le indicazioni nazionali disponibili
al momento della registrazione di questo corso, il contatto ad alto rischio dovrebbe essere
sospeso dal lavoro e sottoposto a sorveglianza sanitaria attiva in isolamento fiduciario per 14
giorni dall’esposizione.
In caso di comparsa di febbre o di altri sintomi riconducibili a COVID 19 l’operatore sanitario
che abbia avuto un contatto ad alto, medio rischio deve segnalare tempestivamente per via
telefonica alla Direzione Sanitaria o al Servizio di Medicina del Lavoro, concordando le
modalità di valutazione della sintomatologia.
https://www.eurosurveillance.org/content/10.2807/1560-7917.ES.2020.25.6.2000094
11
Il contatto a basso rischio invece non rappresenta una eventualità per cui è necessaria una
restrizione delle attività lavorative.
L’operatore sanitario deve comunque controllare la temperatura due volte al giorno per i 14
giorni successivi all’ultima esposizione e, in caso di comparsa di febbre o di altri sintomi
riconducibili a COVID 19, deve segnalarlo tempestivamente per via telefonica alla Direzione
Sanitaria e al Servizio di Medicina del Lavoro concordando le modalità di valutazione della
sintomatologia.
12
Quando si usa un respiratore FFP2 o FFP3 è necessario effettuare la prova di tenuta.
Il modo migliore è quello di bloccare la valvola di esalazione o di coprire con le mani la
superficie filtrante del respiratore, effettuare una inspirazione profonda e rapida, la pressione
all'interno del dispositivo dovrebbe abbassarsi e questo aderire al volto, (l’aria deve entrare
solo dai filtri e non dai bordi) a seguire effettuare una espirazione rapida se la pressione
all’interno aumenta e non si hanno perdite di aria dai bordi, il dispositivo ha una buona
tenuta.
13
Per indossare i dispositivi di protezione individuali è necessario effettuare la giusta sequenza
di azioni: prima di tutto togliere ogni monile e oggetto personale; praticare l’igiene delle mani
con acqua e sapone o soluzione alcolica; dopodiché si controlla l'integrità dei dispositivi.
Non utilizzare mai dispositivi non integri.
• si indossano guanti;
• si indossa sopra la divisa il camice monouso;
• si indossa un idoneo filtrante facciale;
• si indossano gli occhiali di protezione e, se richiesto, si indossa il secondo paio di guanti.
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73195&
parte=1%20&serie=null
14
Anche la rimozione ha la sua giusta sequenza:
• si rimuove il camice monouso e lo si smaltisce nel contenitore;
• si rimuove il primo paio di guanti e si smaltisce nel contenitore;
• si rimuovono gli occhiali che vanno in un appropriato contenitore dove poi possibile
effettuare la sanificazione;
• si rimuove il filtrante facciale maneggiandolo dalla parte posteriore e si smaltisce nel
contenitore;
• si rimuove il secondo paio di guanti;
• infine si pratica l'igiene delle mani con soluzione alcolica o con acqua e sapone.
http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73195&
parte=1%20&serie=null
https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331215/WHO-2019-nCov-IPCPPE_use-
2020.1-eng.pdf?sequence=1&isAllowed=y
15
La vestizione deve essere eseguita prima di entrare nel locale occupato dal paziente. La
procedura non è da effettuarsi in modo sterile poiché è mirata alla protezione dell’operatore.
16
Diverso è per la svestizione, infatti in questo caso va eseguita subito all’uscita del locale
occupato dal paziente, i dispositivi però, a differenza della vestizione, sono da considerare
contaminati, pertanto è necessario attenersi all’ordine e alla modalità di esecuzione delle
azioni riportate che sono finalizzate alla protezione dell’operatore dalla contaminazione.
I dispositivi che sono monouso vanno smaltiti immediatamente nell’apposito contenitore,
invece la protezione facciale o gli occhiali potranno essere riutilizzati previa sanificazione.
https://www.ars.toscana.it/images/COVID-19-022020_vestizione.pdf
17
Salve sono Barbara De Mei Ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità, Direttore del Reparto
Sorveglianza dei fattori di rischio e Strategie di Promozione della Salute del Centro
Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute.
In questo tutorial che si riferisce al terzo obiettivo dell’Unità 3 parleremo delle principali
modalità e dei principali strumenti di comunicazione utili agli operatori sanitari per le attività di
prevenzione nei setting sanitari
1
Uno dei principali insegnamenti acquisiti nel corso del XXI secolo in seguito al susseguirsi di
epidemie, pandemie influenzali e in generale di emergenze sanitarie globali è che la risposta
può avere successo solo se è basata su un piano di emergenza che includa la preparedness
e un’efficace comunicazione del rischio basata su un approccio partecipato, quindi che
preveda il coinvolgimento della comunità (Risk Communication and Community
Engagement- RCCE).
Il piano andrebbe, pertanto, elaborato in una fase in cui non è presente l’emergenza,
concordato tra istituzioni internazionali, nazionali e locali, con ruoli e responsabilità definite,
basato su un approccio razionale, sulla credibilità scientifica e su un network di competenze,
con una precisa organizzazione a livello territoriale, per associare gli interventi di
prevenzione, garantendo tempistica e qualità degli interventi stessi.
2
Dopo l’esperienza della pandemia influenzale del 2009, alcuni studi realizzati in diversi Paesi
europei hanno nuovamente sottolineato l’importanza della preparedness per affrontare
emergenze internazionali di sanità pubblica e la Decisione n. 1082 del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 22 ottobre 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere
transfrontaliero, ha riconosciuto la comunicazione quale aspetto essenziale in materia di
preparedness e response.
Oggi, le indicazioni fornite dalla Commissione congiunta di esperti del WHO e ECDC in
supporto all’attuale emergenza di sanità pubblica internazionale (Public Health Emergency of
International Concern – PHEIC), per il focolaio da nuovo coronavirus (SARS CoV-2), fanno
esplicito riferimento al ruolo fondamentale della comunicazione del rischio e della
collaborazione multisettoriale.
Quindi viene rafforzato il principio che la comunicazione è parte integrante della gestione
dell’emergenza e va condotta dalle autorità, dalle Istituzioni e da tutte le figure coinvolte nella
rete in modo consapevole e non improvvisato, secondo un approccio partecipato che tenga
conto della differenza dei ruoli e delle responsabilità. In un’ottica multisettoriale, per
affrontare l’emergenza e tutelare la salute è necessario l’impegno di tutti, la partecipazione e
la collaborazione della comunità scientifica, del contesto sanitario, che è in prima linea, del
contesto scolastico, del lavoro, della comunità con tutti gli stakeholders coinvolti.
3
È opportuno sottolineare alcuni elementi che caratterizzano l’attuale emergenza
internazionale (PHEIC Public Health Emergency of International Concern), per il focolaio
da nuovo coronavirus (SARS CoV-2) e che evidenziano la necessità di porre particolare
attenzione agli aspetti comunicativi:
1) non si dispone di interventi farmacologici specifici e di vaccini
2) le misure attualmente disponibili sono quelle relative alla protezione individuale, misure
ambientali, di distanza sociale e correlate ai viaggi
3) il criterio vigente è il principio di precauzione (non sempre accolto in modo
incondizionato, in quanto genera opinioni e posizioni diverse).
4) l’attuale situazione è stata inoltre definita “infodemia” , in quanto è caratterizzata da una
molteplicità di fonti informative (TV, stampa, social network) non sempre attendibili e da
un numero elevato di soggetti che intervengono con punti di vista e opinioni diverse,
esiste una mole eccessiva di informazioni e anche nella stessa comunità scientifica le
posizioni sono a volte diverse e contraddittorie, c’è un’esposizione mediatica elevatissima
che è difficile, spesso impossibile, governare. Tutto questo può causare un allarme
psicologico, aumentare la percezione del rischio e procurare una ricerca spasmodica di
fonti informative.
4
È indispensabile che il processo comunicativo sia pianificato, organizzato e coordinato a
livello istituzionale con un forte coinvolgimento della comunità con una chiara distinzione di
ruoli e responsabilità
È fondamentale:
• garantire costantemente ascolto, impegno, competenza, apertura e onestà intellettuale,
trasparenza e comprensione empatica per costruire credibilità e fiducia tra tutti gli
operatori coinvolti e i cittadini
• utilizzare mezzi di comunicazione diversi in un’ottica integrata (media, siti web, numeri
verde, opuscoli informativi, interviste, dibattiti televisivi, articoli scientifici e giornalistici,
relazione interpersonale attraverso il colloquio faccia a faccia o telefonico)
Questo approccio può aiutare ad affrontare l’infodemia, a contenere i rumours, le fake news e
la disinformazione che inficiano la capacità di risposta e alimentano la perdita di fiducia e
credibilità istituzionale e che potrebbero causare una mancanza di collaborazione da parte
dei cittadini, relativamente alle misure di contenimento e di mitigazione dell’epidemia.
5
Gli operatori sanitari (medici di medicina generale, pediatri di famiglia, operatori dei servizi
territoriali e degli ospedali) hanno un ruolo cruciale all’interno della rete multisettoriale.
In una situazione in costante e rapida evoluzione insolita, per una società in cui si è persa la
memoria storica delle malattie infettive, gli operatori sanitari:
• sono mediatori dei messaggi che vengono veicolati dagli organi istituzionali
• sono impegnati in contesti di comunità o clinici ed entrano in contatto con tipologie
differenti di persone in base al territorio di residenza, con problematiche relative sia
all’adesione ai comportamenti raccomandati, sia allo stato di salute (persone sane e che
devono rispettare le misure di prevenzione, persone in quarantena positive al test, ma
asintomatiche, persone in quarantena positive al test sintomatiche, persone in isolamento
fiduciario domiciliare, persone ricoverate in ospedale e persone in terapia intensiva con i
loro familiari)
• hanno un rapporto privilegiato di dialogo con i cittadini e utilizzano la relazione
interpersonale quale principale strumento di comunicazione (anche mediata
telefonicamente).
Hanno quindi la possibilità di attuare interventi centrati sulle specifiche esigenze informative
della persona, sulla percezione del rischio e del contagio, su preoccupazioni e paure che
possono essere di diversa natura.
Pertanto possono evitare che si diffondano contagio emotivo o sentimenti di resistenza alle
misure indicate. Tutto ciò al fine di tutelare non solo la salute fisica, ma anche a quella
psicosociale.
Un’efficace comunicazione interpersonale utilizzata come competenza professionale è
un’opportunità fondamentale per alimentare fiducia e collaborazione.
6
È opportuno che gli operatori sanitari tengano in considerazione alcuni elementi che
caratterizzano il processo comunicativo in ogni emergenza di sanità pubblica (PHEIC) ed è
essenziale che siano considerati da tutte le figure coinvolte nella rete sulla base dei ruoli e
delle responsabilità:
• importanza della cooperazione e del coinvolgimento della comunità
• necessità della pianificazione della comunicazione
• opportunità di comunicare l’incertezza
• ascolto della percezione del rischio
• attenzione ai processi di stigmatizzazione sociale
• importanza della comunicazione interpersonale come competenza professionale
7
Cooperazione e coinvolgimento della comunità sono essenziali per la costruzione della rete
che può rappresentare un supporto significativo per gli operatori sanitari sia per chiarire i ruoli
di ognuno e sia per contenere una possibile sensazione di solitudine.
La rete infatti contribuisce a:
• creare condizioni di collaborazione integrata e circolazione delle informazioni tra le parti
interessate che partecipano con ruoli e responsabilità diverse (comunità scientifica,
amministratori, operatori sanitari, gruppi di interesse, media e cittadini)
• favorire la pianificazione delle iniziative di comunicazione
• facilitare una comunicazione tempestiva, accurata e costante fra tutti i componenti della
rete
• attivare una partecipazione responsabile e consapevole della collettività
• coinvolgere e valorizzare gli operatori sanitari che rivestono un ruolo di orientamento per i
cittadini e contribuiscono a sviluppare la resilienza del contesto sociale.
La comunicazione all’interno della rete è più efficace se funziona la comunicazione tra servizi
e tra il livello centrale, regionale e locale, essenziale per assicurare una concordanza dei
messaggi.
Va ricordato che tra i soggetti coinvolti i media rappresentano il mezzo più adeguato di
comunicazione per veicolare messaggi indirizzati ad un pubblico vasto come le misure da
adottare durante l’emergenza o alcune notizie da far circolare velocemente. Possono avere
un ruolo decisivo in quanto influenzano la percezione del rischio del singolo, hanno quindi
effetti diretti sull’atteggiamento e sul comportamento delle persone.
8
È opportuno che il processo comunicativo sia avviato fin dall’inizio secondo modalità
strategicamente definite, non improvvisando, ma coordinando gli interventi onde evitare la
perdita di credibilità.
La pianificazione delle iniziative di comunicazione rappresenta un presupposto fondamentale
per:
• evitare interventi improvvisati, isolati e dannosi
• garantire interventi concordati tra i soggetti e le Istituzioni coinvolte, costanti, monitorati e
orientati al raggiungimento di obiettivi comunicativi che andrebbero identificati all’inizio
nella strategia del piano.
• valorizzare e aumentare l’efficacia di ogni intervento comunicativo integrato con altre
iniziative, condotte con mezzi di comunicazione differenziati, ma tra loro collegati (media,
siti web, numeri verde, opuscoli informativi, interviste, dibattiti articoli scientifici, articoli
giornalistici, relazione interpersonale attraverso il colloquio faccia a faccia o il colloquio
telefonico).
• Occorre essere consapevoli che il mezzo va scelto in base all’interlocutore e all’obiettivo
comunicativo, che il livello di approfondimento dei contenuti varia in base al mezzo e che il
contenuto di quanto viene detto impatta in modo significativo sulla percezione di chi
ascolta e sul vissuto emotivo .
Lo scopo è favorire la circolazione di informazioni aggiornate, chiare e comprensibili e di
messaggi omogenei anche ripetuti che possano rispondere in modo empatico ai bisogni, ai
dubbi, alle eventuali perplessità, preoccupazioni ed esigenze emotive del target di
riferimento, che considerino la percezione del rischio individuale e collettiva, che possano
contribuire a fronteggiare la confusione e sostenere la consapevolezza. In tale contesto ogni
singola occasione comunicativa di ciascun operatore sanitario rappresenta un valore
aggiunto nella strategia globale di comunicazione.
9
In una situazione di emergenza è fondamentale che le incertezze e la mancanza di
informazioni siano adeguatamente considerate e dichiarate.
Comunicare l’incertezza corrisponde alla comunicazione di processi, cioè alla descrizione
argomentata e chiara delle scelte fatte o che si faranno e della motivazione che determina
alcune decisioni piuttosto che altre.
La comunicazione è più efficace se pone il focus su cosa sta accadendo, su cosa si è fatto e
si sta facendo e cosa si intende fare, il tutto supportato da argomentazioni e da motivazioni
rispetto alle scelte.
In questo modo le persone hanno la possibilità di valutare la situazione con maggiore
serenità e padronanza e di collocare le scelte all’interno del loro contesto di vita, nonché ad
essere più collaborative, disponibili a far fronte a situazioni difficili come le limitazioni.
Quando le persone capiscono e partecipano alle scelte si sentono rispettate e hanno fiducia
nelle Istituzioni. Se invece sentono di essere “manipolate” perdono la fiducia ed è più
probabile che rispondano con negazione e panico o che ignorino le indicazioni.
È essenziale che la preoccupazione venga orientata verso una appropriata vigilanza, un
apprendimento attento e una preparazione costruttiva. La paura è inevitabile ed è anche
un’emozione utile in quanto aiuta a prevenire i pericoli, ma quando diventa eccessiva si può
trasformare in panico, genera incertezza e mancanza di controllo della situazione, aumenta
la percezione del rischio. Per questo motivo le paure non vanno sottovalutate o ridicolizzate,
ma vanno accolte e ascoltate fornendo indicazioni su come affrontarle ad esempio evitare la
ricerca ossessiva di informazioni, consultare fonti scientifiche attendibili come i siti
istituzionali o rivolgersi agli operatori sanitari di riferimento .
10
La percezione del rischio è un atto soggettivo, un processo cognitivo mediante il quale un
individuo trae informazioni dal mondo in cui vive e le elabora, è la consapevolezza che si sta
verificando o si potrebbe verificare un effetto negativo per l’influenza di fattori esterni.
La percezione del rischio è influenzata da elementi legati al contesto personale (conoscenze,
valori, credenze, atteggiamenti, esperienza e personalità) e sociale (tipo di rischio, contesto
di appartenenza, media e tempo storico)
Infatti spesso la valutazione delle persone non concorda con la valutazione scientifica, in
quanto la percezione soggettiva è fortemente influenzata dalla componente emotiva al punto
che i fatti sono spesso secondari rispetto alle emozioni.
Gli studi sui fattori che influenzano la percezione del rischio evidenziano che il rischio
percepito è determinato da un insieme di componenti che corrispondono soprattutto
all’“offesa percepita” (outrage), più che al pericolo vero e proprio cioè alla causa del danno
(hazard).
Le persone, infatti, tendono a basare la propria valutazione del rischio sulla presenza
percepita di caratteristiche specifiche delle situazioni di rischio come la familiarità col rischio,
il controllo personale, il coinvolgimento personale, l’incertezza dei dati scientifici, la fiducia
nelle istituzioni.
È opportuno che gli operatori accolgano la percezione del rischio di ogni singolo individuo, la
preoccupazione delle persone, affinché queste si sentano accolte e siano così più disponibili
a collaborare e ad avere fiducia.
11
Lo stigma sociale è l’associazione negativa tra una persona o un gruppo di persone con
caratteristiche comuni e una specifica malattia. Anche coloro che non hanno la malattia ma
condividono alcune caratteristiche con questo gruppo di persone possono essere oggetto di
stigma.
Durante una epidemia, le persone potrebbero essere etichettate, stereotipate, discriminate,
allontanate e possono essere soggette a perdita di status a causa di un legame percepito
con la malattia.
Lo stigma sociale può avere un effetto negativo oltre che sulle persone colpite dalla malattia
anche sui familiari, gli amici e la comunità in quanto può minare la coesione sociale e indurre
ad isolamento creando situazioni in cui il virus potrebbe avere ancora maggiore probabilità di
diffusione, ad esempio potrebbe spingere le persone a nascondere la malattia per evitare
discriminazioni, indurre a non cercare immediatamente assistenza sanitaria, scoraggiare
l’adozione di comportamenti sani.
A volte lo stigma sociale può coinvolgere anche gli operatori che lavorano con le persone
colpite dall’infezione
12
Per poter gestire la complessità del processo comunicativo in una situazione di emergenza
risulta fondamentale la capacità dell’operatore sanitario di attivare relazioni professionali
efficaci, ponendo attenzione agli aspetti emotivi, cognitivi e comportamentali che
contraddistinguono e differenziano ogni individuo.
La necessità di accogliere la persona e di instaurare con questa un’interazione in un clima
non giudicante, rispettoso dell’altro, richiede agli operatori di utilizzare la comunicazione
interpersonale in modo competente e professionale per porre la persona al centro.
Un bagaglio conoscitivo aggiornato basato su evidenze disponibili fino a quel momento,
l’utilizzo di abilità relazionali specifiche quali l’autoconsapevolezza, l’empatia e l’ascolto attivo
e il riconoscimento dell’importanza di lavorare in rete, rappresentano competenze essenziali
per poter strutturare la relazione in modo strategico in contesti sanitari dove risulti
necessario:
• fornire risposte puntuali, tempestive e argomentate
• accogliere, ascoltare la percezione del rischio e contenere stati emotivi complessi e molto
differenziati di ansia, paura, scetticismo, allarmismo e confusione
• sostenere le persone ad attivare le risorse al fine di affrontare in modo costruttivo la
situazione di emergenza (empowerment).
13
Un buon bagaglio conoscitivo è essenziale per fornire informazioni aggiornate, argomentate,
comprensibili e personalizzate sulle misure di prevenzione e sulle modalità di contagio, per
motivare alcune scelte istituzionali e coinvolgere le persone nella gestione dell’emergenza,
proponendo e concordando cosa loro possono fare a livello comportamentale per la propria e
per l’altrui salute.
È fondamentale che le informazioni si integrino nello schema cognitivo ed emotivo della
persona, tenendo presente la percezione soggettiva. È inoltre importante che queste siano
trasformate in un messaggio chiaro e significativo utile per affrontare paure, dubbi, per
contenere l’ansia e per agire in modo conforme alle misure indicate, sia per quanto riguarda i
comportamenti di prevenzione individuale, sia per quanto riguarda i comportamenti da
adottare durante l’isolamento fiduciario domiciliare o durante la quarantena.
Le informazioni vanno sempre trasformate in messaggi, cioè in una comunicazione che
acquisti significato per le persone alle quali il messaggio è rivolto (target). I messaggi vanno
semplificati ponendo attenzione al linguaggio tecnico, facendo esempi concreti e vicini
all’esperienza della gente, controllando che chi ascolta capisca.
14
Per quanto riguarda le abilità relazionali l’autoconsapevolezza, cioè la capacità di
essere in contatto con se stessi, con il proprio setting interno, è indispensabile. Può
infatti essere utile nella gestione dei propri pensieri ed emozioni indotte anche da
situazioni di stress relativo alla specificità dell’emergenza, nonché al forte
coinvolgimento e al senso di responsabilità degli operatori.
Ciò non significa annullare o bloccare le proprie reazioni emotive, bensì accettarle e
controllarle anche per gestire le situazioni di stress . Contestualmente è necessario
che l’operatore sanitario sia consapevole non solo del proprio linguaggio verbale, ma
anche di quello paraverbale e non verbale. L’autoconsapevolezza è essenziale per
costruire una relazione basata sull’empatia e sull’ascolto.
L’empatia è la capacità che permette all’operatore di seguire, afferrare, l’esperienza
soggettiva della persona, ponendosi dal suo stesso punto di vista “come se” fosse il
proprio. Il fine è quello di comprendere pienamente pensieri e intenzioni dell’altro, la
situazione che sta vivendo e di condividere l’esperienza emotiva.
L’ascolto attivo è una capacità comunicativa che si basa sull’empatia e
sull’accettazione dell’altro, consente l’attivazione di un rapporto professionale positivo
e di un clima relazionale non giudicante. Saper ascoltare permette di cogliere il
contenuto della comunicazione verbale e paraverbale e di osservare aspetti e
manifestazioni della comunicazione non verbale.
Quando l’operatore sa ascoltare, la persona sentendosi al centro della relazione è
incoraggiata a proseguire la comunicazione, espone più volentieri le sue
preoccupazioni, chiarisce con maggiori dettagli il suo punto di vista e le sue
convinzioni.
Per ascoltare attivamente è essenziale seguire una metodologia di riferimento
articolata nel rispecchiamento empatico che comprende quattro tecniche
15
comunicative:
• Messaggi in prima persona che permettono all’operatore di favorire una
distinzione tra ciò che lui pensa e prova e ciò che riguarda l’altro,
evitando interpretazioni e situazioni conflittuali, favorendo un clima non
giudicante e positivo («Io penso che…», «Secondo me…», «A me
sembra che…» piuttosto che «Lei è…»
• Riformulazione che consiste nella restituzione puntuale di ciò che la
persona ha esposto verbalmente («Mi sta dicendo che…», «Lei vuol dire
che…»)
• Delucidazione che consiste nella verbalizzazione con un messaggio in
prima persona di quanto si è colto dal non verbale e dal paraverbale
relativamente allo stato emotivo: («Mi sembra di cogliere dal suo
sguardo/dal tono della sua voce uno stato di preoccupazione»)
• Capacità di indagine che consente all’operatore di porre domande
appropriate (domande aperte, chiuse, ipotetiche) in funzione della
specifica fase della relazione professionale, scegliendo all’inizio del
colloquio domande aperte.
Le indicazioni sopra riportate possono essere utilizzate nei diversi scenari
sanitari coinvolti nella gestione dell’emergenza, sia in una relazione
professionale vis à vis, sia con le dovute differenze, in un colloquio
telefonico. Durante la telefonata, infatti, vengono trasmesse solo le parti
acustiche della comunicazione, quelle relative alle modalità verbali (parole e
loro significato) e paraverbali (volume, timbro, ritmo e velocità della voce)
perdendo invece tutte le informazioni relative alla comunicazione non
verbale. Inoltre, l’operatore e la persona non interagiscono nello stesso
spazio, non condividono cioè lo stesso setting esterno (contesto spazio-
temporale).
15
Può essere utile avere a disposizione uno schema di riferimento per la conduzione del
processo comunicativo-relazionale al fine di non improvvisare il colloquio, ma piuttosto
condurlo in modo consapevole e strutturato.
Questo può facilitare l’operatore sia a rimanere focalizzato sulle esigenze della persona e sul
problema che pone, sia ad essere centrato sulla relazione e a poter contenere eventuali
interferenze cognitive ed emotive personali.
Per concludere è opportuno sottolineare che per poter gestire in modo adeguato la
complessità del processo comunicativo in situazioni di emergenza occorre dedicare tempo e
risorse alla fase di preparazione (Preparedness) al fine di poter attuare una risposta
(Response) adeguata nella fase acuta e al tempo stesso essere pronti a fronteggiare la fase
successiva all’emergenza.
La formazione degli operatori nella gestione di situazioni di emergenza può rappresentare un
valore aggiunto quando approccia la criticità integrando le competenze tecnico-scientifiche
dei diversi operatori coinvolti nella rete con le competenze comunicative e relazionali,
secondo un’ottica multisettoriale.
16
Corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2:
preparazione e contrasto”
Unità 3. Informazioni per il personale sanitario per le attività di
prevenzione, identificazione e controllo nei setting clinici
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Potrai visualizzare un feedback del test svolto, in cui vengono segnalate le domande alle quali non
hai risposto correttamente, con il rimando all'obiettivo specifico d'apprendimento [OS 1; OS 2; OS 3]
da rivedere
Domande
FADCov_U3_Fq001
Tra le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria l’Organizzazione
Mondiale della Sanità raccomanda al personale sanitario di prestare particolare attenzione
Ad esporre nelle aree o sale di attesa un vademecum con le regole di comportamento per i controlli
delle patologie croniche
All’igiene delle mani, alla pulizia e disinfezione di strumenti medici e ad indossare dispositivi di
protezione individuali (DPI) adatti
FADCov_U3_Fq002
Accurate e frequenti opere di pulizia delle superfici ambientali (con particolare attenzione per
superficie della scrivania, sedie, tavoli, maniglie) con acqua e detergente seguite dall’applicazione di
disinfettanti quali ipoclorito di sodio (0,1%), o alcol etilico (70%) o perossido di idrogeno (0.5%)
Pulizia settimanale dei pavimenti con perossido di idrogeno (5%) e quotidiana sanificazione e
disinfezione della scrivania con alcol etilico almeno al 90%
L’uso di guanti monouso del personale sanitario è una misura sufficiente per evitare la frequente pulizia
delle superfici ambientali toccate dopo la visita dei pazienti
Gli operatori sanitari devono indossare dispositivi di protezione individuale (DPI) monouso che vanno
cambiati dopo ogni visita e che possono essere smaltiti senza particolari accorgimenti
FADCov_U3_Fq003
Il personale dedicato all’assistenza di un paziente con infezione COVID-19 deve indossare Dispositivi di
Protezione individuale (DPI)\: qual è la giusta sequenza di azioni?
Togliere ogni monile, praticare l’igiene della mai, controllare l’integrità dei dispositivi, indossare un
primo paio di guanti, indossare camice monouso, filtrante facciale, occhiali di protezione e secondo
paio di guanti
Indossare per prima cosa le protezioni facciali e gli occhiali di protezione, poi il camice monouso e un
paio di guanti
Indossare per prima cosa due paia di guanti in modo da conservare la sterilità degli altri dispositivi
Indossare prima il camice monouso, poi filtrante facciale, occhiali di protezione e infine due paia di
guanti
FADCov_U3_Fq004
Gli operatori sanitari a contatto con un caso confermato o sospetto di infezione COVID-19, per la
protezione respiratoria devono indossare come dispositivo di protezione individuale:
Mascherine chirurgiche o, in caso di procedure che generano aerosol, filtrante facciale FFP2/FFP3
Guanti
FADCov_U3_Fq005
Un atto soggettivo, un processo cognitivo mediante il quale un individuo trae informazioni dal mondo
in cui vive e le elabora
FADCov_U2_Fq006
Gentili partecipanti,
con la bacheca news vi segnaliamo i principali aggiornamenti intercorsi dopo l’apertura della
prima unità didattica del 28 febbraio 2020, comunque disponibili nei siti segnalati nel corso.
Sono presenti aggiornamenti nella sezione norme, circolari e ordinanze [Sito: "governo"; Sito
"L'epidemiologia per la sanità pubblica-Epicentro-Istituto Superiore di Sanità"]
In particolare si segnala:
Vi ringraziamo per l’interesse per il corso FAD “Emergenza sanitaria da nuovo coronavirus
SARS CoV-2: preparazione e contrasto”
Il test contiene 6 domande a scelta multipla. Per ogni domanda ci sono 4 opzioni di risposta, di cui una
sola è esatta
Tempistica
Il test può essere ripetuto una sola volta
Criteri di superamento
Non è richiesto un punteggio minimo per proseguire
Le risposte corrette saranno disponibili solo dopo la chiusura del Corso cliccando su "Revisione"
Potrai visualizzare un feedback del test svolto, in cui vengono segnalate le domande alle quali non
hai risposto correttamente, con il rimando all'obiettivo specifico d'apprendimento [OS 1; OS 2; OS 3]
da rivedere
Post-test di autovalutazione U1
Domande Post-test di autovalutazione (Post-Test) Unità 1
FADCov_U1_Fq001
Una malattia principalmente respiratoria causata da un nuovo virus denominato SARS-CoV-2 (Esatto)
Il nome del virus che causa la malattia principalmente respiratoria denominata SARS-CoV-2 (Sbagliato.
Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
Una malattia principalmente respiratoria causata dal virus SARS (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [1])
Una malattia batterica causata da un nuovo virus denominato SARS-CoV-2 (Sbagliato. Si consiglia di
rivedere e approfondire l’OS [1])
FADCov_U1_Fq002
È uno strumento giuridico internazionale che si prefigge di garantire la massima sicurezza contro la
diffusione internazionale delle malattie (Esatto)
È una Linea Guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [1])
È uno strumento giuridico applicabile solo per l’Africa che si prefigge di garantire la massima sicurezza
contro la diffusione internazionale delle malattie (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS
[1])
È uno strumento che regola le segnalazioni solo di colera, febbre gialla e peste (Sbagliato. Si consiglia di
rivedere e approfondire l’OS [1])
FADCov_U1_Fq003
Nell’ambito della dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, il
coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale italiano è
affidato al:
Capo del Dipartimento della Protezione Civile (Esatto)
Ministro della Salute (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
Segretario Generale del Ministero della Salute (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS
[2])
FADCov_U1_Fq004
Nell’ambito della dichiarazione di stato d’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus SARS CoV-2, quali
tra le seguenti attività sono svolte dall’Istituto Superiore di Sanità?
FADCov_U1_Fq005
In caso di eventi con alto impatto mediatico, come ad esempio una emergenza sanitaria
internazionale, con molteplicità di fonti e infodemia si fa riferimento:
Alla circolazione e moltiplicazione di una quantità eccessiva di informazioni, con diversi livelli di
affidabilità, che rendono difficile orientarsi ed identificare le informazioni corrette (Esatto)
All’aumento del numero di potenziali fonti informative che migliora la ricerca di informazioni (Sbagliato.
Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
Alla scarsa disponibilità di fonti informative con una conseguente diminuzione di numero di persone
che effettuano ricerche di informazioni (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
All’aumento di articoli scientifici con revisione fra pari pubblicati su riviste con Impact Factor (Sbagliato.
Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
FADCov_U1_Fq006
I bollettini che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) produce sull’evoluzione globale
dell’epidemia COVID-19 sono:
Disponibili in una sezione accessibile del sito OMS, aggiornati quotidianamente e forniscono dettagli
sul numero di casi confermati, una valutazione del rischio aggiornata ed argomenti di
approfondimento specifici (Esatto)
Disponibili in una sezione dedicata del sito ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle
malattie) e forniscono un aggiornamento epidemiologico, risposte a domande frequenti e una sezione
con valutazioni del rischio mirate all’ area geografica di competenza (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [3])
Disponibili in una sezione dedicata del sito OMS e forniscono linee guida, materiali informativi,
valutazioni del rischio formali e tutti gli altri prodotti forniti da ECDC sul tema specifico (Sbagliato. Si
consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
Non sono ancora disponibili i bollettini sulla evoluzione globale dell’epidemia COVID-19 ma solo sulla
Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
Post-test di autovalutazione U2
FADCov_U2_Fq001
Sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione di dati, seguita da una diffusione delle
informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono decidere di intraprendere
eventuali interventi (Esatto)
Sistematica raccolta di dati sanitari per studi analitici (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire
l’OS [1])
Interpretazione dei dati sanitari per la diffusione delle informazioni alla popolazione (Sbagliato. Si
consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
Sistematica raccolta di dati in un campione di persone scelte casualmente dalla popolazione (Sbagliato.
Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
FADCov_U2_Fq002
Solo criteri clinici e criteri epidemiologici (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
Criteri temporali e luogo di esposizione (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
FADCov_U2_Fq003
La definizione di sospetto caso, oltre ad almeno uno dei criteri epidemiologici riferiti al periodo di
tempo dei 14 giorni precedenti la comparsa dei segni e dei sintomi (Circolare del Ministero della
Salute n. 6360 del 27 febbraio 2020) presuppone:
Persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e
sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria) che richiede o meno il ricovero ospedaliero (Esatto)
Persona con conferma microbiologica del tampone nasofaringeo (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [2])
Persona con improvviso e rapido insorgere di febbre o febbricola, e malessere spossatezza, e mal di
testa, e dolori muscolari e tosse, e mal di gola e respiro affannoso (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [2])
Una prima procedura di triage telefonico per la valutazione della presenza dei criteri di definizione di
caso sospetto può essere effettuata:
Dai volontari della Croce Rossa Italiana (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
Solo dagli operatori del numero di pubblica utilità 1500 (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [2])
FADCov_U2_Fq005
I protocolli di Real Time PCR indicati dall’Organizzazione Mondiale della sanità (con particolare
riferimento al protocollo U.S. CDC e al protocollo sviluppato da Charitè, Berlino, Germania):
Sono utilizzati per la diagnosi molecolare per SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori (Esatto)
Sono utilizzati per la diagnosi molecolare per COVID-19 solo su campioni biologici quali sangue, urine e
feci (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
Sono utilizzati per la conferma diagnostica per SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori
esclusivamente dai laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [3])
Sono utilizzati per la diagnosi di MERS-CoV e in via sperimentale per la diagnosi molecolare per
SARS-CoV-2 su campioni clinici respiratori (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
FADCov_U2_Fq006
Particelle sferiche con diametro di 100-160 nm e genoma a singola catena RNA positivo di circa 30 Kb
(Esatto)
Particelle sferiche con diametro di 1000-1600 nm e genoma a doppia catena RNA positivo di circa 30 Kb
(Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
Particelle sferiche di tipo spyware e malware (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
Post-test di autovalutazione U3
Domande Post-test di autovalutazione (Post-Test) Unità 3
FADCov_U3_Fq001
Tra le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria l’Organizzazione
Mondiale della Sanità raccomanda al personale sanitario di prestare particolare attenzione
All’igiene delle mani, alla pulizia e disinfezione di strumenti medici e ad indossare dispositivi di
protezione individuali (DPI) adatti (Esatto)
. Alla sola igiene delle mani (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
Alla sola igiene degli ambienti (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
Ad esporre nelle aree o sale di attesa un vademecum con le regole di comportamento per i controlli
delle patologie croniche (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
FADCov_U3_Fq002
Accurate e frequenti opere di pulizia delle superfici ambientali (con particolare attenzione per
superficie della scrivania, sedie, tavoli, maniglie) con acqua e detergente seguite dall’applicazione di
disinfettanti quali ipoclorito di sodio (0,1%), o alcol etilico (70%) o perossido di idrogeno (0.5%)
(Esatto)
Pulizia settimanale dei pavimenti con perossido di idrogeno (5%) e quotidiana sanificazione e
disinfezione della scrivania con alcol etilico almeno al 90% (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [1])
L’uso di guanti monouso del personale sanitario è una misura sufficiente per evitare la frequente pulizia
delle superfici ambientali toccate dopo la visita dei pazienti (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [1])
Gli operatori sanitari devono indossare dispositivi di protezione individuale (DPI) monouso che vanno
cambiati dopo ogni visita e che possono essere smaltiti senza particolari accorgimenti (Sbagliato. Si
consiglia di rivedere e approfondire l’OS [1])
FADCov_U3_Fq003
Il personale dedicato all’assistenza di un paziente con infezione COVID-19 deve indossare Dispositivi di
Protezione individuale (DPI)\: qual è la giusta sequenza di azioni?
Togliere ogni monile, praticare l’igiene della mai, controllare l’integrità dei dispositivi, indossare un
primo paio di guanti, indossare camice monouso, filtrante facciale, occhiali di protezione e secondo
paio di guanti (Esatto)
Indossare per prima cosa le protezioni facciali e gli occhiali di protezione, poi il camice monouso e un
paio di guanti (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
Indossare per prima cosa due paia di guanti in modo da conservare la sterilità degli altri
dispositivi#Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
Indossare prima il camice monouso, poi filtrante facciale, occhiali di protezione e infine due paia di
guanti#Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [2])
FADCov_U3_Fq004
Gli operatori sanitari a contatto con un caso confermato o sospetto di infezione COVID-19, per la
protezione respiratoria devono indossare come dispositivo di protezione individuale:
Mascherine chirurgiche o, in caso di procedure che generano aerosol, filtrante facciale FFP2/FFP3
(Esatto)
Camici monouso impermeabili a maniche lunghe (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS
[2])
FADCov_U3_Fq005
Un atto soggettivo, un processo cognitivo mediante il quale un individuo trae informazioni dal
mondo in cui vive e le elabora (Esatto)
Il risultato generato dagli stimoli esterni, provenienti dal contesto (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e
approfondire l’OS [3])
L’inconsapevolezza per quanto sta accadendo (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])
FADCov_U2_Fq006
Autoefficacia, simpatia e ascolto attivo (Sbagliato. Si consiglia di rivedere e approfondire l’OS [3])