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ALTA VIA
Centro abitato
DEI PARCHI
Un lungo cammino
nell’Appennino
settentrionale
Il cammino d’alta quota, sterminate foreste e lim- tradizionale, che per secoli ha esercitato disponibilità e agibilità delle stesse (info: riconquistando i terreni un tempo lavo- esteso dal Parmense a gran parte
Una fantastica cavalcata attraverso pidi torrenti, rupi vulcaniche e falesie di una pressione fortissima sull’ambien- http://ambiente.regione.emilia-roma- rati. Nelle colline romagnole spicca il dell’alta montagna reggiana; il Parco
l’Appennino settentrionale, un susse- gesso: non solo l’Alta Via consente un te, è scomparsa nell’arco di un paio di gna.it/parchi-natura2000/altavia). singolare microcosmo della Vena del regionale delle Valli del Cedra e del
guirsi di vedute sconfinate e di orizzon- approccio diretto con i diversi ambienti generazioni, lasciando vastissime zone Gesso, con ambienti molto diversi: il Parma, comprendente parte delle omo-
ti lontani, un’immersione nella realtà che compongono il variegato paesag- disabitate e libere di seguire la natura- L’ambiente più suggestivo è senz’altro quello rupe- nime valli e compenetrato al preceden-
appenninica odierna, un viaggio di gio appenninico, ma permette di farlo le evoluzione verso forme ambientali L’Alta Via segue per due terzi del suo stre delle falesie meridionali. Se nell’al- te; il Parco regionale dell’Alto Appennino
scoperta alla ricerca di sensazioni e di nel modo più semplice con la serena più mature e complesse. Nel contempo percorso lo spartiacque dell’Appenni- to Appennino le condizioni climatiche Modenese e il Parco regionale del Corno
emozioni credute dimenticate: questa lentezza del camminare. Alla ricchezza la creazione di un’ampia rete di aree no settentrionale attraverso ambienti hanno consentito la sopravvivenza di alle Scale che abbracciano il settore
è l’Alta Via dei Parchi, ed è anche molto degli aspetti naturalistici e ambientali protette ha contribuito a favorire e a naturali di rara bellezza. Le parti supe- piante ed animali relitti delle ere glacia- orientale del crinale emiliano. Nella
di più. Si sviluppa da Berceto, nei pres- fa riscontro una vasta stratificazione guidare questo processo, interpretando riori del crinale emiliano mostrano un li, qui prosperano invece specie medi- media montagna bolognese troviamo
Legendasi del Passo della Cisa, fino alla rupe di segni lasciati dai secoli: antiche stra- concretamente la moderna sensibilità evidente modellamento glaciale e sono terranee adattate all’aridità e all’insola- il Parco regionale dei Laghi di Suviana
della Verna, protesa sul Casentino; de e ponti a schiena d’asino, toponimi verso le tematiche ambientali. ricche di laghetti, immense praterie zione estrema. e Brasimone, mentre il Parco regionale
Alta Via deièParchi
proseguendo possibile raggiunge- arcaici, monasteri, abbazie ed eremi; e brughiere di mirtillo. Più in basso il della Vena del Gesso romagnola tutela
re il Monte Carpegna, nel parco del ma anche le umili tracce lasciate nei L’alta via è suddivisa in 27 tappe che bosco si stende compatto su entrambi I Parchi uno straordinario affioramento di rocce
Strada
Sasso Simone e Simoncello. Il cammi- secoli dalla vita contadina nel duro terminano in località fornite di strut- i versanti; il faggio domina quasi ovun- Il tracciato dell’Alta Via attraversa due gessose. Infine il Parco nazionale delle
noAutostrada
si dipana per circa 500 chilometri ambiente montano: ruderi di case e di ture (rifugi, ostelli, locande, agrituri- que sopra gli 800 metri, ma non man- Parchi nazionali, uno interregionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona
di Ferrovia
salite e discese che uniscono due stalle, ricoveri per boscaioli e pastori, smi, ecc.) dove è possibile passare la cano le abetaie; le Foreste Casentinesi e cinque Parchi regionali, tutti dispo- e Campigna avvolge il crinale tosco-
Parchi nazionali, uno interregionale e piazzole carbonili, castagneti secolari notte e cenare. Molte delle strutture conservano alcune delle più belle for- sti lungo il crinale appenninico tranne romagnolo con un ininterrotto mantello
Parco
Corsoregionali
cinque d’acquariassumendo in sé il e resti di terrazzamenti. Tutto questo sono aperte soltanto nel periodo esti- mazioni boschive italiane, compresa quello della Vena del Gesso romagno- di foreste, mentre il Parco interregionale interregionale
Parcoche
meglio regionale
le montagne appennini- concorre a “fare” l’Appennino di oggi, vo; è comunque consigliabile infor- la primordiale foresta mista di Sasso la situato in un contesto collinare. del Sasso Simone e Simoncello tutela Sasso Simone
e Simoncello
cheParco
sannonazionale
offrire. Circhi glaciali, laghi che osserviamo in un momento storico marsi preventivamente per raccoglie- Fratino. Nella media montagna la vege- Nell’ordine si incontrano: il Parco nazio- ambienti di pregio fra i quali spicca una
immersi nello splendore delle praterie assai particolare. L’economia montana re tutte le necessarie informazioni su tazione spontanea sta rapidamente nale dell’Appennino Tosco-Emiliano delle cerrete più estese d’Europa.
Posto tappa
Passo
Monte poi fra le rocce del versante emilia- Lunigiana precipitano costole roccio- un ambiente severo su cui incombo- stazione radio. La cresta offre ampie punto per abbracciare con lo sguar- Giornata breve e dai dislivelli mode- tentrionale e da quassù la vista sulle impenna nel M. Giovo raggiungendo
Coordinamento Editoriale Hanno collaborato 1Centro abitato no, con qualche salita per superare se e canali ripidissimi; sul lato emi- 3 no le rocce del M. Alto; da lì un sen- vedute verso la Garfagnana e le Alpi do la boscosa Val d’Ozola e, verso la sti, accompagnata da vedute indi- Apuane e sulla Garfagnana è vera- in breve il grandioso anfiteatro gla-
Regione Emilia-Romagna per la banca dati sentieri Berceto (808 m) gli ostacoli posti da una morfologia liano i versanti sono invece più dolci, Prato Spilla (1350 m) tiero sassoso porta velocemente alle Apuane, ormai vicine, mentre sul ver- Garfagnana, il selvaggio ventaglio di menticabili delle Alpi Apuane; all’ar- mente splendida. ciale delle Fontanacce, disseminato
Assessorato Ambiente e Servizio geologico, sismico e dei suoli - Lago Santo parmense (1508 m) complessa; attraverso faggete e rim- scendendo con avvallamenti e gra- Passo del Cerreto (1261 m) sorgenti del Secchia, al centro di una sante padano l’inconfondibile profilo fossi franosi alla testata valliva del rivo il camminatore è accolto dalla di blocchi morenici e ricco di sorgen-
Riqualificazione urbana Regione Emilia-Romagna: DISLIVELLO: +1550 m / -850 m boschimenti si arriva alla bella conca doni glaciali separati da creste e rupi DISLIVELLO: +1480 m / -1400 m conca rinomata per la sua selvaggia della Pietra di Bismantova si staglia Serchio di Soraggio, con le pareti cal- serena bellezza dell’antico ospizio di ti. Attraverso le pietraie dei Campi di
Servizio Parchi e Risorse forestali Roberto Bertozzi TEMPO: 9 ore acquitrinosa del Lago Padre e da lì in fino alle vaste foreste che ammanta- TEMPO: 7,30 ore bellezza. Dal pianoro del Prataccio oltre le foreste della valle del torren- caree della Ripa che paiono sbarrare San Pellegrino in Alpe. 7 Annibale si giunge al Passo Boccaia,
Viale della Fiera 8 - 40127 Bologna e CAI Gruppo regionale Emilia- (Parco nazionale dell’Appennino pochi minuti alle rive del Lago Santo no la Val Parma. Dopo aver costeg- (Parco nazionale dell’Appennino si raggiunge il non lontano Passo te Riarbero, dominando i mammel- il corso del torrente. Dopo le rocce Da Lama Lite si torna sul crinale San Pellegrino in Alpe (1524 m) quindi una breve discesa nel bosco
Tel. +39 051 5276080 Romagna Tosco-Emiliano) e allo storico rifugio Mariotti, al cen- giato la boscosa valle della Riserva Tosco-Emiliano) dell’Ospedalaccio, segnalato da un loni delle evaporiti trassiche, tagliati sfasciate delle Porraie la chiesetta di costeggiando i contrafforti roccio- Lago Santo modenese (1501 m) porta al Lago Santo, dominato dal
Fax +39 051 5276957 tro di un’area di grande interesse Statale di Guadine Pradaccio, istituita cippo che ricorda i confini del Regno dall’erosione fluviale nelle caratteristi- San Bartolomeo annuncia il Passo di si del M. Prado con ampie vedute DISLIVELLO: +720 m / -700 m largo versante settentrionale del M.
segrprn@regione.emilia-romagna.it per la banca dati Aree protette La prima tappa dell’Alta Via è lunga naturalistico. Il limpido bacino, ricco più di quarant’anni fa, si scorgono Una lunga giornata per collegare i d’Italia; il valico prende il nome da che scarpate biancheggianti. Dopo le Romecchio, un tempo valico di una dell’alta valle del Dolo ricoperta dai TEMPO: 5,30 ore Giovo articolato in una serie di cenge.
http://ambiente.regione.emilia- Servizio Parchi e risorse forestali - e impegnativa ma offre una gran- di trote e di salmerini, è incantevo- le Capanne di Badignana, vecchio due valichi più bassi dell’Appennino un ospitale medievale individuato da pietraie della Borra Grande il percorso certa importanza. Segue la Focerella, boschi dell’Abetina Reale. Una dolce (Parco regionale dell’Alto Appennino Sulle rive del lago si trovano ben
romagna.it/ambiente/parchi- Regione Emilia-Romagna: de varietà ambientale, spaziando le, circondato dal bosco e dominato alpeggio oggi adibito a bivacco che emiliano, entrambi a 1200 metri di recenti scavi. Al Passo del Cerreto si diviene meno impervio, scendendo attraversata da una strada forestale salita porta all’ampia sella di Bocca di Modenese) quattro rifugi, molto frequentati in
natura2000/altavia Marco Pattuelli dal paesaggio agrario del medio dalle rocce stratificate della Sterpara; può rivelarsi utile in caso di maltem- quota e separati dal grande bloc- giunge con una comoda camminata al Passo di Belfiore attraverso basse che può essere utile per raggiungere Massa (1816 m), poi il percorso scen- estate e nei fine settimana; la strada
Appennino fino alle aspre cime del con i suoi 81.550 m 2 di superficie po. Più in basso del sentiero scorrono co montuoso dell’Alpe di Succiso-M. fra boschetti e praterie, con ampie brughiere di mirtillo punteggiate di rapidamente il rifugio Bargetana in de lungo la cresta panoramica che si Bella tappa di trasferimento verso che risale la Valle delle Tagliole termi-
A cura di Contributo degli Enti di gestione crinale. è il più vasto lago naturale di tutto numerosi specchi d’acqua: il minu- Alto-Punta Buffanaro. vedute del circo del M. La Nuda che rododendri, pianta alpina presente caso di maltempo. L’Alta Via continua abbassa nel Passo delle Forbici, dove le più alte montagne modenesi e la na nel parcheggio a un quarto d’ora
Enzo Valbonesi, Monica Palazzini, dei Parchi Si parte da un luogo calcato dai passi l’Appennino settentrionale. Qui si scolo Lago Bicchiere e, più lontano, Da Prato Spilla si sale fino alla conca sarà risalito nella prossima tappa. sull’Appennino soltanto in poche loca- invece in cresta, risalendo pietraie e incrocia la strada forestale che va dal rinomata meta turistica del Lago di distanza.
Antonella Lizzani e Maria Vittoria Parco nazionale Tosco – Emiliano: di innumerevoli pellegrini: davan- può arrivare anche, in poco meno di il Lago Scuro e i Lagoni, incastonati del Lago Verdarolo, seguito dal lità. I primi faggi contorti sono l’avam- distese di mirtilli fino al pianoro som- Casone di Profecchia alla Segheria Santo.
Biondi Valerio Fioravanti, Francesca Moretti, ti al duomo di San Moderanno di un’ora di cammino, da Lagdei, dove nella faggeta ai piedi della Rocca minuscolo Lago Scuro, anch’esso posto del bosco che in breve avvolge mitale del M. Castellino (1952 m), dell’Abetina Reale lungo il tracciato Da San Pellegrino si sale subito nel
Giuseppe Vignali Berceto, ultimo avamposto abitato arriva una strada che sale da Bosco Pumacciolo. Si raggiunge infine il M. circondato dalla faggeta, e poi dal 4 il sentiero; al non lontano Passo di punto più alto dell’intero percorso; la di un’antica via di valico; nei pressi, bosco lungo la mulattiera che porta 8
Parco regionale Valli del Cedra e del prima del Monte Bardone (l’odierno di Corniglio. Sillara (1859 m), la cima più alta del Lago Squincio, più aperto e inva- Passo del Cerreto (1261m) Cavorsella si incontra una comoda vista abbraccia un orizzonte vastis- un cippo ricorda gli otto partigiani al Giro del Diavolo, grande cumulo Lago Santo modenese (1502 m)
Testi Parma: Marco Rossi, Barbara Vernizzi Passo della Cisa) per chi percorreva Parmense. I vicini laghi Sillara, appe- so dalle erbe palustri; da lì alla Diga Passo Pradarena (1579 m) pista forestale che porta al Passo simo, dove si impongono il profilo caduti in combattimento nell’ago- di sassi deposti nei secoli dai pel- Abetone (La Consuma, 1340 m)
di Mario Vianelli Parco regionale Alto Appennino la via Francigena medievale in dire- na sotto il crinale, sembrano sospesi del Lagastrello, punto di accesso DISLIVELLO: +940 m / -620 m Pradarena, il più alto valico carrozza- dentato delle Alpi Apuane e la vicina sto 1944. Un viottolo a mezza costa legrini nei pressi del crinale; da qui DISLIVELLO: +960 m / -1120 m
Le tappe 25, 26 e 27 sono state scritte modenese: Leonardo Bartoli zione di Roma. Dal paese si sale fino 2 nel cielo e nelle giornate limpide la alternativo all’Alta Via, è una breve TEMPO: 5 ore bile dell’Appennino settentrionale. gigantesca mole del M. Cusna. Fra porta al Passo del Giovarello; qui si si può prendere il sentiero prove- TEMPO: 7 ore
da Sandro Bassi Parco regionale Corno alle Scale: a raggiungere il crinale un paio di Lago Santo parmense (1508 m) vista spazia fino al Mar Ligure, alla discesa. Lo sbarramento, dove nasce (Parco nazionale dell’Appennino i massi della dorsale quasi pianeg- lascia il crinale per scendere lungo niente dal Passo delle Radici che si (Parco regionale dell’Alto Appennino
Agostino Barbieri, Elisa Guarino chilometri a oriente della Cisa, pos- Prato Spilla (1350 m) Corsica e all’arco alpino; ma la vedu- il fiume Enza, ha creato il Lago Tosco-Emiliano) giante si arriva alla sella di M. Prado, una mulattiera lastricata nella conca mantiene vicino al filo di cresta con Modenese)
Fotografie Parco regionale Laghi di Suviana sibile accesso alternativo al percor- DISLIVELLO: +1480 m / -1640 m ta più impressionante è sulla sotto- Paduli con la sommersione dell’am- 5 dove si lascia il crinale per discendere acquitrinosa delle Maccherie, dove il numerosi saliscendi, ma è preferibile
Tutte le fotografie sono di e Brasimone: Lucia Bolognesi, so; seguendo poi la cresta ondulata TEMPO: 8,30 ore stante valle del Bagnone, un abisso pia sella del Passo del Lagastrello, Anche se si sale per quasi un chilo- Passo Pradarena (1579 m) rapidamente fino al Lago Bargetana, portico di un piccolo rifugio può offri- seguire la bella strada forestale che Tappa molto affascinante dal punto
Mario Vianelli ad eccezione delle Antonella Galli e panoramica si giunge al Passo del (Parco nazionale dell’Appennino verde con le macchie chiare dei paesi l’antico Malpasso presidiato dall’ab- metro la tappa è riposante rispetto Lama Lite (Rif. Battisti, 1761 m) ai piedi dell’omonima conca glaciale, re riparo temporaneo. Poco dopo si corre quasi orizzontale sul versante di vista ambientale e paesisti-
seguenti: la foto di copertina è di Parco regionale Vena del Gesso Cirone, netto confine geologico e Tosco-Emiliano e Parco regionale situate quasi un chilometro e mezzo bazia benedettina dei Linari. La alle precedenti. DISLIVELLO: +740 m / -560 m e alla strada forestale che risale la Val incontra la strada che sale dai Prati toscano fino al valico della Bassa del co, anche se un po’ sciupata dagli
Antonio Iannibelli romagnola: Luca Catani, geografico dove iniziano le dure are- delle Valli del Cedra e del Parma) più in basso. Al Passo del Giovarello salita nel bosco alle falde del M. Dalla strada per Cerreto Laghi si risa- TEMPO: 5,30 ore d’Ozola e che in breve porta all’ampia di San Geminiano ricalcando il trac- Saltello. Usciti dal bosco si rimonta impianti sciistici della Val di Luce;
le foto delle tappe 25, 26, 27, sono Massimiliano Costa, Emanuela Naldi narie del crinale emiliano che accom- si inizia a scendere sul lato emiliano Acuto porta all’omonimo lago, in le in direzione del soprastante M. (Parco nazionale dell’Appennino sella di Lama Lite. Il rifugio Battisti ciato dell’antica Via Bibulca e che in il M. Romecchio, seguito dal Colle nella valle del Sestaione si attraversa
di Claudio Urbinati e dell’Archivio Parco nazionale Foreste Casentinesi: pagneranno il cammino per quasi La lunga tappa percorre l’intero toccando il modesto Lago Martini, una conca sovrastante un gradino La Nuda, irto di rocce e di torrioni Tosco-Emiliano) si trova a poca distanza dal valico, direzione opposta porta in breve al delle Vacche dove inizia l’aereo per- la più bella foresta incontrata finora
Parco Sassi Simone e Simoncello Nevio Agostini, Alessandro Fani duecento chilometri. Le aeree prate- “Crinale dei laghi”, un suggestivo poi un ripido valloncello pietroso glaciale; nei pressi si trova il rifugio fra cui si impone la poderosa spalla nascosto da una collinetta che ne Passo delle Radici, principale vali- corso lungo la cresta rocciosa delle sull’Alta Via.
Parco interregionale Sasso Simone rie del M. Tavola concedono un po’ di susseguirsi di conche glaciali, creste porta al Bivacco Cagnin; la disce- Città di Sarzana (1580 m), aperto del Gendarme. Dapprima nel bosco È la tappa più alta dell’intero cam- impedisce la vista. co stradale fra Emilia e Garfagnana, Cime di Romecchio; affacciandosi Dalle rive del Lago Santo si segue
Cartografia e Simoncello: Antonio Santese respiro, poi la cresta si impenna nella rocciose, lastroni levigati e praterie; sa continua nel bosco, sfiorando il nei mesi estivi. In breve si scende ai cosparso di blocchi morenici e poi mino, mantenendosi sempre sopra i dove eventualmente si può pernotta- sul versante modenese si notano le la comoda mulattiera che sale rapi-
Archivio cartografico Regione Emilia- ripida salita che precede la cima del il severo ambiente d’alta quota è Lago Verde e giungendo alla diga del Ghiaccioni, bella conca ricca di prate- lungo le impervie pietraie della Valle 1600 metri di quota e giungendo a re. Dal passo si può camminare lungo belle conche ricche di acquitrini che damente al Lago Baccio, ai piedi di
Romagna - Map Service cartografia Progetto grafico e impaginazione M. Orsaro (1830 m), ottimo punto ingentilito da uno straordinario cam- Lago Ballano, accessibile in estate rie e di acque sorgive da cui nasce il dell’Inferno - in ambiente grandioso sfiorare i 2000. 6 la strada asfaltata che in meno di due sovrastano le vaste faggete del Rio uno splendido vallone glaciale su
e archivi S.r.l. Francesca Palladini - StudioUndici panoramico proteso sulla Lunigiana. pionario di laghetti e da portentose anche lungo la stradina che sale da torrente Liocca, dominata dal grande e alpestre popolato, da una colonia Dal Pradarena si riprende il cam- Lama Lite (Rif. Battisti, 1761 m) chilometri porta a San Pellegrino in delle Fontanacce, mentre più lonta- cui incombono i dirupi della cre-
Largo Ghibellini 17, Pavullo (Mo) Il toponimo allude chiaramente al fioriture per gran parte dell’estate. Trefiumi, in Val Cedra. Da qui si rag- circo glaciale racchiuso dalla cresta di marmotte - si raggiunge il piccolo mino lungo la strada forestale che San Pellegrino in Alpe (1524 m) Alpe, antico ospitale per viandanti e no si staglia il bizzarro profilo ofioli- sta dell’Altaretto. L’ambiente d’alta
Elaborazione grafica corografia www.studioundici.net grande animale estinto in questa Dalle rive del Lago Santo si sale giunge Prato Spilla con una comoda dentata dei Groppi di Camporaghena. Bivacco Rosario, vicino a una sorgen- tocca il Passo della Comunella e poi DISLIVELLO: +360 m / -600 m pellegrini; in alternativa si può segui- tico del Sasso Tignoso. La salita alla montagna accompagna la salita al
generale: zona dalla fine del ‘700; l’ambiente fino al crinale alle falde del M. passeggiata nella faggeta. La salita, fra grandi massi e prate- te. Risalendo l’evidente circo glacia- corre sul versante toscano fino alle TEMPO: 5,30 ore re il viottolo sul lato toscano che Cima dell’Omo (1858 m) è faticosa Passetto (1850 m) aereo intaglio
Francesca Palladini - StudioUndici Stampa roccioso e le immense praterie sono Marmagna dove inizia il percorso in rie dominate dalla mole dell’Alpe di le si arriva al crinale nella sella alla falde del M. Sillano. Un viottolo nel (Parco nazionale dell’Appennino porta al borgo con modesti dislivelli. ma è ripagata dall’ampiezza delle della cresta sottostante la cima del
Tipolitografia FG un preludio dei paesaggi dei prossi- cresta, molto panoramico ma fatico- Succiso termina nello stretto intaglio base del M. La Nuda (1895 m), sor- bosco e poi un sentierino portano Tosco-Emiliano e Parco regionale San Pellegrino è l’abitato permanen- vedute; al successivo valico, il Colle M. Rondinaio, che si costeggia sul
Agosto 2012 mi giorni. Si scende prima per cresta so per i continui saliscendi. Verso la del Passo di Pietra Tagliata (1753 m), montato dagli edifici di una vecchia in cima al M. di Soraggio, ottimo dell’Alto Appennino Modenese) te più alto dell’intero Appennino set- Bruciata, si lascia il crinale che si lato toscano con qualche passaggio
valli dell’Acerreta e del Tramazzo, si di raggiungere la strada per il Passo fino al Passo del Muraglione, impor- d’Arno. Il sentiero continua traver- Da Campigna bisogna risalire fino dere direttamente a Badia Prataglia, posizione panoramica. In breve si Dal Santuario della Verna, si imboc- ca” costituita dalla Buca del Tesoro, cinandosi al Monte Loggio il percorso Monte Carpegna.
punta a sud aggirando il M. Caibano Peschiera si incrocia il sentiero che tante valico stradale fra Romagna sando il versante meridionale del M. al Passo della Calla seguendo il sen- 23 dove l’antica chiesa abbaziale merita scende nuovamente nel fondovalle a ca la vecchia mulattiera che si stac- grotta naturale che si può vedere diventa meno definito, per via della Partenza tranquilla, lungo la sterrata
e toccando M. del Cerro. Poco dopo corre alto sulla valle fino alle case di e Mugello. Scendendo sul versante Falterona fra boschi e acquitrini fino tiero che taglia i tornanti della stra- Camaldoli (815 m) sicuramente una visita. Rimbocchi, località raggiungibile, evi- ca dal tornante della strada che sale compiendo una breve deviazione dal concatenazione di sentieri diversi che che conduce a Miratoio, fra ambienti
si scende nella valle del Tramazzo, Poggio, la parte superiore del paese toscano si attraversa quasi subito al Lago degli Idoli, importantissimo da. Dal valico si prende la comoda Badia Prataglia tando molto dislivello, direttamente da Chiusi (segnavia 50). Seguendo un Poggio Tre Vescovi verso il Passo di attraversano vaste radure bordate aperti che si alternano a vaste mac-
superando la strada che sale all’omo- di San Benedetto in Alpe, con le la strada del Passo Tre Faggi, conti- sito archeologico che recenti lavori pista forestale che corre nei pressi (Il Carbonile, 970 m) da Serra. Si segue la strada per Chiusi antico muretto in sasso, iniziamo in Rotta dei Cavalli. Le rocce arenacee di querce e aceri, sul versante sud. Il chie di cerro. Il fulcro dell’ambiente
nimo colle e giungendo rapidamente case strette attorno all’antica abba- nuando poi fra magnifici castagneti hanno riportato alle condizioni origi- del crinale fra le riserve integrali di DISLIVELLO: +920 m / -770 m 24 per un breve tratto, quindi si attra- questo modo ad allontanarci dalle qui presenti, sono fratturate e ospi- luogo è solitario, paesaggisticamente e del paesaggio è costituito dai due
alle rive del Lago di Ponte, piccolo zia benedettina. Da lì un bel viotto- da frutto alternati a cedui e a vecchie narie di specchio d’acqua immerso Sassofratino e della Pietra, in uno TEMPO: 5 ore Badia Prataglia versa il torrente e si sale a Casalino; imponenti faggete che coprono l’al- tano alcune cavità, modeste da un movimentato, ma richiede attenzione Sassi di Simone e Simoncello, cui ci
bacino artificiale inserito in un con- lo lastricato conduce alla borgata coltivazioni abbandonate. Lasciato il nella foresta. I pascoli di Montelleri scenario forestale incantato. Il bosco (Parco nazionale delle Foreste (Il Carbonile, 970 m) una ripida salita porta poi alla dor- tura del Monte Penna. Da Croce della punto di vista speleologico ma inte- per non perdere i segnavia. Attenzio- stiamo avvicinando. Essi sono pre-
testo naturale dominato dai boschi detta Il Mulino, alla confluenza fra i sentiero che porta a San Godenzo si conducono nuovamente sul crinale ai è una distesa compatta e continua, Casentinesi, Monte Falterona e La Verna (1128 m) sale soprastante e da lì a superare Calla, saliamo quindi verso i prato- ressanti per la fauna che vi si può ne che deve essere massima presso la ceduti da una vasta distesa di ter-
ed estremo lembo settentrionale del fossi Troncalosso e dell’Acquache- scende ripidamente fino al fondoval- piedi della sommità del M. Falterona, da cui si esce soltanto nell’isola erbo- Campigna) DISLIVELLO: +1280 m / -1120 m la strada che contorna il M. Penna. ni di M. Calvano per poi proseguire rifugiare come insetti, molluschi e, cima del Monte Faggiola dove la rotta reni argillosi, punteggiati di pascoli
Parco nazionale. ta che uniscono le acque nel fiume le, costeggiando per un po’ il torrente accessibile con una breve deviazione. sa, e molto panoramica, della cima TEMPO: 8,30 ore In breve si arriva ai piedi delle rupi, su una mulattiera fino al Passo delle fra i vertebrati, chirotteri e anfibi fra piega bruscamente verso nord, con o tormentati da erosioni calanchi-
Montone. prima di risalire nei pressi del borgo Il cammino prosegue invece sulla di Poggio Scali (1520 m). Dopo il Giornata interamente forestale, con (Parco nazionale delle Foreste attraversando antiche frane avvolte Pratelle, in un saliscendi tra faggi, in i quali la salamandra pezzata ed il un’inversione di quasi 180 gradi. Il ve. Ormai ai piedi degli affioramenti
restaurato di Serignana. Dopo il cimi- cresta cosparsa di radure e di basse Passo del Porcareccio si attraversa- rare aperture panoramiche. Casentinesi, Monte Falterona e dalla foresta, fino a che si giunge alla cresta. Da qui si prosegue verso sini- raro geotritone. Per quanto limitata, percorso è da cercare nel sottostante rocciosi inizia l’antica foresta, prima
19 tero di Castagno d’Andrea si arriva in macchie di pino mugo fino alla cima no alcune radure acquitrinose prima Dal ponte sul Fosso di Camaldoli si Campigna) base della falesia del Precipizio, alla stra su un’assolata strada bianca che la Buca del Tesoro ha affascinato la bosco di faggi, a lato di una paleo-fra- di querce, principalmente cerri, poi
Lago di Ponte (627 m) 20 pochi minuti al paese, luogo natale del M. Falco (1657 m), massima di incontrare la più vasta apertura di sale subito nel bosco, che offre rare cui sommità si affacciano gli edifici di passa sotto M. Castelsavino e porta al fantasia di montanari e boscaioli che na, in ambiente selvaggio. Aiutandosi con faggi dove l’argilla lascia il posto
San Benedetto in Alpe (500 m) San Benedetto in Alpe (500 m) del pittore Andrea del Castagno e quota dell’Appennino tosco-roma- Prato Bertone; qui si lascia la cresta vedute del monastero, fino ad arriva- Lunga tappa che lascia il crinale per La Verna. Varcato un cancello si incro- Passo delle Gualanciole. Proseguendo non a caso vi hanno costruito l’omo- con la carta e con i segnavia si trova ai detriti calcarei che attorniano le
DISLIVELLO: +440 m / -570 Castagno d’Andrea (727 m) rinomata località di villeggiatura alle gnolo e straordinario balcone sul per scendere attraverso gli altissimi re al rifugio Cotozzo, che può offrire puntare a sud in direzione del Monte cia l’antico viottolo lastricato che lungo il sentiero di crinale si giun- nima leggenda. il vecchio sentiero per Casteldelci che rupi. Avendo a disposizione tempo e
TEMPO: 3 ore DISLIVELLO: +1130 m / -900 m falde del M. Falterona. Casentino e sulla Romagna. Dalla abeti che accompagnano il cammino un modesto riparo d’emergenza. Si Penna, ben visibile fin dall’inizio del sale da La Beccia, principale accesso ge infine a Poggio Tre Vescovi. Qui va lasciato poco dopo per scendere a voglia, è possibile effettuare la bel-
(Parco nazionale delle Foreste TEMPO: 7 ore cima si scende lentamente, incon- fino al muro perimetrale del Sacro continua a mezza costa fra faggi e cammino; si può abbreviare il percor- pedonale alla cittadella monastica: si volta a sinistra si comincia a destra al pittoresco borgo montano di lissima deviazione ad anello che gira
Casentinesi, Monte Falterona e (Parco nazionale delle Foreste trando le antenne di un’installazione Eremo, da dieci secoli straordinaria abeti giganteschi, incontrando la so salendo direttamente al Passo dei lungo questa via san Francesco salì al scendere, su cresta fino a Poggio 26 Gattara. Se si è stanchi – la tappa è attorno al Sasso di Simone, even-
Campigna) Casentinesi, Monte Falterona e 21 militare e poi i vasti prati della isola di raccoglimento e preghiera Fontana della Duchessa e poco dopo Mandrioli ed evitando la deviazione monte per la prima volta quasi otto Bastione, poi sul versante romagno- Rifugio Biancaneve abbastanza lunga – ci si può fermare tualmente raggiungendone anche la
Campigna) Castagno d’Andrea (727 m) Burraia, ormai vicini al Passo della nella selvaggia vastità della foresta. la strada asfaltata fra il Sacro Eremo per Frassineta. secoli fa, accolto da uno stormo di lo, sempre più aperto: ambienti pra- al Fumaiolo (1349 m) qui, altrimenti si scende al fondovalle piana sommitale che ospitò prima
Giornata brevissima e di tutto riposo, Campigna (1070 m) Calla. Da lì si scende verso il vicino Dall’Eremo si scende in direzione e il Passo Fangacci, che si segue in Dal Carbonile si segue la strada verso uccelli in festa. tivi e infine anche aridi prendono il Bascio (624 m) Marecchia per risalire l’opposto ver- l’abbazia benedettina poi la “città
che conduce a San Benedetto, dove La prima parte della tappa è la fre- DISLIVELLO: +1080 m / -740 m rifugio Città di Forlì e poi lungo la di Camaldoli lungo il sentiero che salita. In breve si raggiunge l’incante- il Passo dei Mandrioli per poche cen- posto della foresta. Presso un pila- DISLIVELLO: + 400 m / - 1100 m sante fino al pittoresco colle di Bascio, del sole” vagheggiata dai Medici, la
si trova l’omonima abbazia benedet- quentatissima passeggiata che porta TEMPO: 6 ore valle del Fosso dell’Abetìo attraver- taglia i numerosi tornanti della stra- vole radura di Prato alla Penna e da lì tinaia di metri, voltando poi a sinistra strino ci si immette sulla strada di Tempo: 8,30 ore già da tempo ben visibile per via della cui costruzione fu iniziata dopo la
tina; eventualmente si può saltare la all’Acquacheta. (Parco nazionale delle Foreste sando la splendida fustaia di abeti da. Dopo un laghetto che un tempo il Passo dei Fangacci tagliando attra- in direzione del Passo dei Lupatti; da 25 Montione che va seguita fino al Valico (Parco interregionale Sasso Simone torre medievale che lo sovrasta. metà del XVI secolo, poi interrotta
tappa a San Benedetto per pernotta- Dal primo tornante della strada per Casentinesi, Monte Falterona e che accompagna il cammino fino a veniva usato come peschiera dai frati verso la faggeta. Si segue ancora la qui si raggiunge il Passo dei Mandrioli LA VERNA (1128 m) di Montecoronaro e poi fino all’omo- e Simoncello) (per complesse ragioni politiche ma
re all’Eremo dei Toschi. Marradi si segue il comodo sentiero Campigna) Campigna, nel cuore delle Foreste si incontrano le tre croci in legno che strada per poche centinaia di metri, lungo il crinale. Dal valico si segue Rifugio Biancaneve nimo paese, dove si trova la mulat- soprattutto climatiche), e mai ultima-
Dalle rive meridionali del Lago di che risale la valle del Fosso dell’Ac- Casentinesi storiche. in passato segnavano il limite della quindi si riprende il sentiero di crina- una mulattiera sassosa che si diri- al Fumaiolo (1349 m) tiera per il Fumaiolo. Essa tocca in Tappa lunga e con probabili pro- 27 ta. Pochi ruderi tra i prati e i frassini
Ponte si sale nella valletta del Fosso quacheta con bellissime vedute Il cammino supera le montagne più clausura eremitica. Scendendo a fian- le che subito si biforca: a sinistra si ge a oriente fino a costeggiare il M. DISLIVELLO: + 950 m / -700 m tre punti l’asfaltata diretta al monte, blemi di reperimento del percorso. Bascio (624 m) testimoniano ancora dell’utopisti-
dei Campacci, subito in ripida salita sul corso d’acqua. Dopo il Molino alte dell’Appennino tosco-romagnolo, co del Fosso di Camaldoli nell’umi- va in meno di mezz’ora al M. Penna, Zuccherodante sul versante toscano. Tempo: 9 ore poi se ne stacca salendo ad una bella Eventualmente la tappa si può accor- Eremo Madonna del Faggio co sogno rinascimentale di Cosimo
nel bel bosco misto dove ben presto dei Romiti si giunge alla base della attraversando distese di boschi che 22 dità del bosco si incontrano un paio deviazione consigliabile per la straor- Poco dopo si incrocia il sentiero che (Parco nazionale delle Foreste insellatura dove a destra, tra pasco- ciare pernottando nell’incantevole (1266 m) dei Medici. Tornati alla mulattiera
iniziano i faggi, che non incontrava- Caduta, la cascata più famosa anticipano la ricchezza forestale delle Campigna (1070) di cappelle in pietra e poco dopo si dinaria veduta degli impervi valloni scende dal Passo della Serra, valico Casentinesi, Monte Falterona e li, si stacca un percorso per Balze. borgo di Gattara. DISLIVELLO: + 800 m (senza la principale la si segue fino al Passo
mo da una settimana di cammino. dell’Appennino settentrionale; poco prossime tappe. Camaldoli (815 m) arriva all’omonimo monastero, casa- ammantati di foreste che convergo- attraversato da una mulattiera che Campigna) Noi invece andiamo a sinistra rag- Il percorso è vario, scende a Balze deviazione ai Sassi) / - 150 m Cantoniera, dove se si è stanchi, ci si
Dopo una cresta erosa e panoramica dopo si attraversa il Fosso del Lavane Dalla parte superiore dell’abitato di DISLIVELLO: +640 m / -890 m madre dell’ordine fondato da San no verso il lago di Ridracoli. L’Alta Via per secoli fu un’importante via fra giungendo il lato ovest del Fumaiolo. dalla dorsale del Monte Fumaiolo, Tempo: 6.30 ore; 7.30 se si passa può fermare, oppure scendere diret-
si arriva al Colle del Tramazzo (971 e si risale fino al bellissimo pianoro Castagno si sale nel bosco lungo il TEMPO: 5 ore Romualdo nel 1024. I vasti edifici continua invece risalendo Poggio allo la Romagna e l’Italia centrale; in un Tappa lunga ma di grande sugge- Un ultimo tratto sale tra conifere sul con la suggestiva deviazione all’an- da Carpegna; prevedere altre 2 ore tamente al paese di Carpegna, oppure
m), dove si prosegue su una pista dei Romiti, abitato nel Medioevo da sentiero che taglia i numerosi tor- (Parco nazionale delle Foreste in pietra sono allungati attorno al Spillo (1438 m) e, poco dopo, lascia paesaggio ora più aperto si segue il stione, prima forestale e poi paesag- versante nord e poi al Valico. Al di là tico eremo di Sant’Alberico, lungo la per la deviazione ai Sassi Simone ancora salire direttamente all’omo-
forestale quasi pianeggiante. Ben una comunità monastica. Oltre il tor- nanti della strada per la Fonte del Casentinesi, Monte Falterona e nucleo principale che ospita la fore- il crinale al Passo della Crocina per tracciato dell’antica via in direzione gistica per la comparsa di ambienti della strada, al termine di una breve “strada” ottocentesca granducale che e Simoncello (Parco interregionale nimo, soprastante monte. Il nostro
presto inizia la discesa lungo la cre- rente si continua fino a una comoda Borbotto. Dalla sorgente si continua Campigna) steria, la biblioteca e l’antica farma- scendere lungo lo scosceso Fosso del della Vallesanta, la valle del Corsalone più aperti. Questa tappa conduce deviazione a sinistra, c’è il Rifugio collegava Balze a Capanne con tracce Sasso Simone e Simoncello) viaggio termina comunque in cima
sta dei Susinelli, che dopo l’omonima pista forestale che porta al Crocione a salire nella faggeta cosparsa di cia; una bella fontana col simbolo Puntone fino alla radura di Campo dominata dal profilo del M. Penna. nel Montefeltro divenuto romagnolo Biancaneve. dell’originaria poderosa selciatura. Da al monte Carpegna, dove l’Eremo
cima cala rapidamente verso la valle (976 m), dove si incontra la strada massi fino allo stagno della Gorga Bella e classica camminata che per- camaldolese delle colombe congiunte all’Agio. Da lì andando a sinistra si Toccando le case di Serra e poi di in seguito al referendum popolare Uno dei motivi principali di interes- Balze, dopo due brevi tratti di asfal- Ambiente di potente suggestione, dal della Madonna del Faggio costituisce
del Fosso dell’Acquacheta, dappri- che sale dall’Eremo dei Toschi, visibile Nera, proseguendo poi oltre lo spar- corre la cresta sovrastante la Riserva vigila l’ingresso. va direttamente al Rifugio Carbonile, Corezzo si scende fino al fondovalle che ha sancito il passaggio di diver- se di questa zona, oltre agli onnipre- to, si riprende il crinale 00 con una mare di dossi argillosi, a tratti prativi idealmente una meta che fonde in
ma fra boschetti e pascoli e poi su in basso a sinistra; da qui si continua tiacque fino ad una pista forestale di Sassofratino, custode delle più lungo la strada per il Passo dei del Corsalone, risalendone il versan- si comuni dalla provincia di Pesaro a senti boschi è quella peculiarità geo- pista terrosa che guadagna il Poggio fino all’antica cerreta. Dominano la sé un patrimonio di storia, natura e
lastre di arenaria denudata. Prima lungo la dorsale semipianeggiante che porta alla sorgentella di Capo belle foreste del Parco. Mandrioli; in alternativa si può scen- te opposto fino a Frassineta, in bella quella di Rimini. morfologica ma anche “antropologi- Tre Vescovi, di nuovo tra i faggi. Avvi- vista i Sassi Simone e Simoncello e il spiritualità.