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Diete e stili di vita Dr.

ssa Assunta Brunone


DIETE ALLA MODA
(Più O MENO)

Un tentativo di classificazione
Diete più o meno Atkins
Del Biscotto (finto)
Iperproteiche
Del fantino (rapida)
Del Sondino (chetogenica)
Dukan (chetogenica)
Scarsdale
Tisanoreica (chetogenica)

Diete Low Carb Di South Beach


Montignac
Del minestrone (rapida)
Last minute (rapida)
Dieta a Zona

Diete dissociate o Beverly Hills


Cronodieta
cronologiche
Dissociata
Forking
Dieta delle combinazioni alimentari
Diete Vegetariane o Chenot (Taoista)
Crudista/Fruttariana
quasi
Dieta Juicing
Del pH
Macrobiotica (pesce ammesso)
Vegana
Vegetariana

Diete a controllo Dieta a punti


calorico rigido  Weight Watchers

Altre diete •Del Gruppo Sanguigno


Concetti fondamentali
•Tutte prevedono dimagrimenti rapidi (tutto e subito!!!)
•Tutte (o quasi) funzionano nel breve periodo;
•Tutte (o quasi) sono sbilanciate;
•Tutte (o quasi) non sono sostenibili per periodi lunghi
•Tutte (o quasi) non sono educative
•Nessuna (o quasi) funziona nel lungo periodo

Rovesciamo la medaglia

•Se funzionano, perché funzionano???


•C’è qualcosa di buono in queste diete???
Le diete ad elevate proteine
•Le proteine sono cattivi substrati energetici.
•Non sono tutte completamente digeribili
•Forniscono mediamente 4 Kcal/g, valore cui occorrerebbe sottrarle
non digerite e anche altro…
•Stimolano moderatamente la secrezione insulinica
•Si considerano (erroneamente) la base dell’alimentazione dell’uomo
cacciatore-raccoglitore (90 mila anni di evoluzione)
•Effetto anoressizzante dei corpi chetonici (diminuiscono la secrezione
di grelina, aumentano quella di PYY)

Diete ad elevato contenuto proteico


Si intende quelle che raddoppiano il contenuto di proteine dal 10-15%
del contenuto energetico (1.2g/Kg die) al 20-30% del contenuto
energetico (2.1g/Kg/die)
Macronutrienti e
sazietà
Diete ad elevato tenore proteico e perdita di peso

Conclusions: an increase of dietary protein from 12% (1.2


g/kg) to 21% (2.1 g/kg) did not have a negative effect in
young adults and elderly persons..
Subjects with obesity, metabolic syndrome, and type 2 diabetes
are particularly susceptible to high protein intake, due to low
nephron number on induction of high blood pressure.
Proteine a colazione…
Proteine a colazione…
•Niente colazione (BS)

•Colazione normale:(NP) : 350 Kcal, 15% proteine (13g) 65%


carboidrati, 20% grassi

•Colazione proteica (HP): 350 Kcal, 40% proteine (35g) , 40%


carboidrati, 20% grassi (uova e salsiccia di manzo)

Risultato: Chi mangia proteine a colazione, la sera nel pasto


libero mangia di meno.
Effetti multipli delle diete HP
1. Sazietà

2. Aumento della spesa energetica indotta dalla dieta (DEE)

3. Aumento del metabolismo durante il sonno

4. Bassa efficacia metabolica

5. L’effetto di singoli aminoacidi: in generale l’effetto saziante è


maggiore con proteine bilanciate in AA essenziali (proteine
animali).
Satiety-stimulating hormone PYY
Sazietà

Hunger-stimulating hormone Ghrelin


Aumento della termogenesi indotta dalla dieta
(TID)
•1 g Proteine = 23Kj = 5.5 Kcal (energia grezza)
•1g Proteine = 13 KJ = 3.1 Kcal (energia metabolica netta)

•TID Grassi: 0-3%


•TID Glucidi: 5-10%
•TID Proteine: 20-30%

•I processi metabolici che riguardano gli aminoacidi (ossidazione,


sintesi dell’urea etc..) richiedono ATP.
Aumento del metabolismo durante il sonno
(SMR)
•Razionale: l’organismo non riesce ad immagazzinare proteine, quindi
deve metabolizzarle (termogenesi aumentata durante il sonno) o
aumentarne il turnover;

•SMR aumenta dopo alcuni giorni di dieta HP.

•SMR aumenta maggiormente per proteine bilanciate in AA (alto valore


biologico).
Bassa efficacia metabolica
•Spesa metabolica per produrre ATP: 153KJ/ATP da cisteina, 99 KJ/ATP per
glutammato contro 91 KJ/ATP per il glucosio.

•Thr (T), Ile (I), Phe (F), Trp (W) e Tyr (Y) sono aminoacidi solo chetogenetici
che non possono essere usati per gluconeogenesi;

L’effetto di singoli aminoacidi

Triptofano(Trp, W) serotonina

Istidina istamina

mTOR POMC
Leucina
(anoressigenico)
Rischi delle diete ad elevato contenuto proteico
•Gli aminoacidi solforati (Cys, C; Met, M) acidificanti, inducono
un aumento della pressione sanguigna in particolare in
soggetti con insufficienze renali (anziani), obesi, con sindrome
metabolica o con diabete tipo II.

•Gli aminoacidi solforati aumentano l’escrezione di urine acide


(fosfati) e in diretta conseguenza la calciuria. In soggetti sani,
livelli di proteine fino a 2g/Kg/die, non mostrano effetti di
riduzione della massa ossea (vedi diete del pH).

•I livelli di proteine assunte possono superare


abbondantemente i 2g/Kg/die.
Le diete chetogeniche
Il rapporto grassi/(proteine+carboidrati) è maggiore o uguale a 3:1 (di
solito sa 3:1 a 4:1).

Una dieta chetogenica classica


è composta da:

• Un'alta percentuale di grassi


• Adeguati livelli di proteine
• Una bassa percentuale di
carboidrati
Dieta Chetogenica
•si definisce chetogenico un regime dietetico in grado di indurre uno
stato cronico di chetosi e/o una condizione metabolica cui vengono
utilizzati chetoni come fonte energetica.
•la prima condizione chetogenica per eccellenza è il digiuno,
alternativamente si ottiene questo risultato con diete fortemente
ipocaloriche o particolarmente ricche di grassi (= ipoglucidiche)
•La dieta chetogenica imita gli effetti di digiuno, induce l'organismo a
produrre chetoni.

•Durante la fame, il corpo è costretto a bruciare grassi piuttosto che


carboidrati.

•In una dieta chetogenica, la principale fonte di energia è grasso e


quando questo viene combinato con un basso apporto di carboidrati,
l'organismo forma chetoni.

•La dieta chetogenica contiene adeguate quantità di proteine per la


crescita del corpo e la riparazione.

•Le calorie totali nella dieta sono sufficienti a mantenere un peso sano
per una determinata età e altezza ma la glicemia si abbassa
notevolmente.
•Quando una persona segue una dieta normale, il cibo viene convertito
in glucosio e utilizzato come fonte di energia.

•Nella chetogenica il fegato metabolizza i grassi per fornire al cervello


energia sotto forma di acidi grassi e corpi chetonici.

•Esempi di cibi ad alto contenuto di grassi consumati sono il burro,


panna, lardo, olio d'oliva e il grasso d'anatra.

Alcune problematiche nutrizionali

Il basso contenuto di cibi ricchi in amido e di vegetali rendono la dieta


chetogenica estremamente povera in fibre cosa che potrebbe causare
costipazione.
La dieta chetogenica classica è deficitaria in vitamine e minerali e ciò
per la particolare scelta di alimenti ed è quindi necessaria una
supplementazione con integratori “sugar-free”
Storia delle diete chetogeniche
Dieta del Sondino
•Ideata da Gianfranco Cappello, responsabile dell'U.O. per la
Nutrizione Artificiale del Policlinico Umberto I di Roma
•Nutrizione enterale chetogenica a base di soluzioni proteiche
•Pompa e soluzioni a domicilio
•Durata 10gg (ciclo)
•Solo acqua, the, caffè
•Farmaco: bloccante pompa H+
•Lassativi/clisteri (stitichezza+++)
•Multivitaminico
•Si perdono 6-10 Kg/ciclo
•Oltre 9.000 soggetti trattati
•Costo: 400-500euro/ciclo
Dieta Dukan (ex medico di base)
•Dieta iperproteica, a vita, in quattro fasi
•Attacco: solo carne magra per 8-12gg.
•Crociera: si introducono un po’ di verdure cotte
•Consolidamento (80-200 gg): un po’ di formaggio, di pane integrale, di frutta.
2 porzioni di carboidrati per settimana
•Giovedì solo carne magra a vita. Crusca di avena ogni giorno.
•Mantenimento: un po’ più di frutta e carboidrati
•Se il peso aumenta: riparti dal via

Dieta Dukan
settimanale
Proteine negli alimenti
Problemi delle diete iperproteiche
•Danni all’apparato cardiovascolare (sul lungo periodo). Dimostrato in
animali da laboratorio.
•Aumento del rischio di vari tipi di cancro (Colon-Retto, Seno, Prostata,
Esofago): studi epidemiologici
•Osteoporosi? (vedi diete del pH)
Aumento del rischio di morte

RESULTS: Regarding cause-specific mortality, men and women


had elevated risks for cancer mortality for red (HR 1.22, 95% CI
1.16-1.29;
HR 1.20, 95% CI 1.12-1.30, respectively) and processed meats
(HR 1.12, 95% CI 1.06-1.19; HR 1.11, 95% CI 1.04-1.19,
respectively). Furthermore, CVD risk was elevated for men.
Aumento del rischio di morte

RESULTS: After correction for measurement error, higher all-


cause mortality remained significant only for processed meat
(HR = 1.18, 95% CI 1.11 to 1.25, per 50 g/d). We estimated
that 3.3% (95% CI 1.5% to 5.0%) of deaths could be
prevented if all participants had a processed meat
consumption of less than 20 g/day. Significant associations
with processed meat intake were observed for cardiovascular
diseases, cancer, and ‘other causes of death’.
Aumento del rischio di morte

CONCLUSIONS: Meat consumption was not associated with


mortality. A healthy diet according to healthy eating index
(HEI), however, was associated with a decreased total
mortality in men, but not in women.
Aumento del rischio di cancro

Results: The overall pooled relative risk (RR) of EC were as


follows: 0.99 (95% CI: 0.85–1.15) for total meat; 1.40
(95%CI: 1.09–1.81) for red meat; 1.41 (95%CI: 1.13–1.76)
for processed meat; 0.87 (95%CI: 0.60– 1.24) for poultry; and
0.80 (95%CI: 0.64–1.00) for fish.
People with the highest levels of red meat intake had a
significantly increased risk of ESCC. Processed meat intake
was associated with increased risk of esophageal adeno
carcinoma (EAC). These results suggest that low levels of red
and processed meat consumption and higher levels of fish
intake might reduce esophageal cancer (EC) risk.
Aumento del rischio di cancro

Results: both excess protein (OR = 4.601; 95% CI = 1.634


12.954; P = 0.0039) and carbohydrate (OR = 4.905; 95% CI =
2.593-9.278; P < 0.0001) consumption were associated with an
increased risk of differentiated thyroid cancer (DTC), contrarily
to lipid/fiber intake and physical activity (P = 0.894 and
0.5932, respectively).
Diete chetogeniche contro l’obesità?
Diete chetogeniche contro l’obesità?
Diete chetogeniche: rischi?
Diete chetogeniche: rischi?
Diete Low-Carb
•Ipocaloriche, 40-50% di lipidi, 30-40% di proteine e meno del
30% di carboidrati.

•Minori picchi insulinemici

•Di fatto diventano HP ad elevato tenore lipidico.


La Dieta a Zona
•La DaZ può essere inserita tra le diete evoluzionistiche, che partono
dall'assunto che l'alimentazione naturale per l'uomo è la stessa di
50.000 anni fa.

•La DaZ si presenta non solo come una dieta, ma come un vero e
proprio stile di vita che si base su quattro pilastri:

1. Dieta
2. Moderato esercizio fisico
3. Tecniche di gestione dello stress
4. Integrazione di Omega 3
Dieta a Zona (DaZ): i principi
•Ideata dal biochimico Barry Sears (USA)
•La DaZ si basa sul tentativo di mantenere in equilibrio l'asse ormonale
insulina/glucagone e la sintesi dei diversi eicosanoidi.
•Cerca di mantenere ad ogni pasto un rapporto proteine/carboidrati tra
0,6-1,0
•Nelle fasi di dimagrimento adotta i rapporti 30%P-40%G-30%L. Nelle
restanti fasi i grassi non sono limitati.
•Integra con 1,0-2,5g/die di ω3 con EPA:DHA in rapporto2:1.

Dieta a Zona (DaZ): le regole


•Mai digiunare per più di 5 ore;
•Ridurre grassi saturi e Glucidi ad alto IG
•Mezz’ora di attività fisica al giorno (min)
•Esercizi atti a ridurre lo stress (meditazione etc…) per 20 min/die che
di conseguenza riducono la stimolazione simpatica (e l’acidosi???)
Dieta Zona
Carboidrati: 40% Benefici:
Lipidi: 30% • calo di peso
Proteine: 30% • riduzione malattie croniche degenerative
Rapporto P:C= 0,75 • controllo sintesi insulina, glucagone,
eicosanoidi
• aumento performance fisiche e mentali

Cosa dicono gli studi


• dopo l’assunzione di un blocco ZONA, nei primi 30’ l’insulina si riduce,
poi aumenta di nuovo;
• dopo 6 mesi, non si osserva più lipolisi, e si riduce del 15% la
sensibilità delle cellule al glucosio: si produce più insulina con meno
glucosio.

NO PERDITA DI PESO
Diete a controllo del pH
•Ideata da Robert Young, ricercatore dalle molte Lauree (fasulle)
•Parte dal considerare importante il pH dell’organismo
•Giunge ad una lunghissima serie di fandonie
•E’ in pratica una dieta “vegana” ristretta
•Elimina gran parte della frutta (eccetto limoni, lime e pompelmi)
•Elimina gran parte dei carboidrati complessi (pasta, riso ecereali).
Diete a controllo del pH
Le Basi Scientifiche
Il riassorbimento del calcio nel tubulo renale è pH
dipendente
Conclusion: In calcium sufficiency, the acid calcium-rich water
had no effect on bone resorption, while the alkaline water rich in
bicarbonate led to a significant decrease of parathyroid hormone
(PTH) and of S-CTX ((Cterminal fragment of the type I collagen).
Acidosi extracellulare e immunità
Diete Dissociate
•Si basano sul principio che l'assunzione associata di carboidrati (pane,
pasta, riso…) e proteine (carne, pesce, formaggio) comporti una
difficoltà nella digestione, mentre una loro assunzione separata la
favorisca.
•Nella cultura religiosa ebraica (kashèruth),per esempio, la
commistione di carne e latticini è sconsigliata.

•Iniziamo dicendo che di cibi contenenti solo proteine o solo carboidrati


ce ne sono assai pochi. La carne contiene una piccola quota di
carboidrati (es: fegato) ed una consistente quota lipidica (2-30%) e la
pasta ed il riso contengono proteine (dall’8 al 15%).

•Quindi in teoria dissociare completamente è impossibile…


Diete Dissociate
•E’ teoricamente vero che le proteine vengono denaturate meglio nello
stomaco se il pH è fortemente acido,mentre i carboidrati nello
stomaco tendono a diminuire l’acidità.

•Però le proteine vengono in gran parte digerite non nello stomaco,


ma nell’intestino, dove comunque l’ambiente non è acido.

•E’ vero che un carico di carboidrati complessi mangiati la sera prima


di coricarsi, ha buone probabilità di finire accumulato in grasso.
Diete Dissociate
I principi della dieta dissociata sono pochi: mai consumare cibi
incompatibili nello stesso pasto o in periodi ravvicinati, consumare
frutta e verdura abbondantemente e preferire i cibi integrali a quelli
raffinati. La compatibilità tra i cibi è indicata nella tabella sottostante:
gli alimenti delle liste A e C non possono essere assunti tra di loro.
Vantaggi e svantaggi della dieta dissociata:
•Bene la scelta di cibi integrali;

•Bene l’aumento di frutta e verdura;

•Non cambia il rapporto quantitativo tra proteine, grassi e carboidrati;

•Non potendo mangiare un primo ed un secondo insieme può ridurre


l’apporto calorico complessivo;

•Introduce molti pasti prevalentemente a base di carne e proteine.


Diete di moda, senza nessun background scientifico
Del Gruppo Sanguigno
•Proposta da diversi naturopati divide le persone e la loro dieta in base al loro
gruppo sanguigno di Lewis (A,B,AB,0).
•Il gruppo sanguigno regola anche la struttura delle glicoproteine degli enterociti
(Lectine) che influenzano quindi l’attività di alcuni enzimi intestinali (es: fosfatasi
alcalina).
•Di conseguenza, in base al gruppo sanguigno, si avrebbe più o meno
predisposizione alla digestione e assorbimento dei grassi, alle patologie
cardiovascolari, all’infezione da H. pylori, o ad avere un microbiota più o meno
“healthy type”.

•Questa idea, che poteva essere una buona idea negli anni ‘90, è stata smentita
dagli studi di wide genome associacion, in cui i geni dei gruppi sanguigni non
escono mai associati alla presenza delle diverse patologie sostenute da
D’Adamo;
•Non sono corrette le sue assunzioni evolutive (Gruppo 0=cacciatore,
A=Agricoltore,B=nomade etc…).
•Non sono corrette le sue ipotesi sul microbiota, la cui determinante principale è
certamente AMBIENTALE e non genetica.
La distribuzione dei gruppi sanguigni in Italia
(fonte AVIS)

Blood type diets lack


supporting evidence: a
systematic review.Am J Clin
Nutr. 2013 May 22. Cusack L,
De Buck E, Compernolle V,
Vandekerckhove P.
Dieta del digiuno 1/7, 2/5 etc…
Una parola sul digiuno
Ci sono sempre più indicazioni che brevi periodi di digiuno (2-3 giorni) che
riducono marcatamente il glucosio, l’insulina e l’IGF-1 nel sangue, senza
compromettere lo stato nutrizionale,possano aumentare l’efficacia delle terapie
oncologiche
Si tratta di studi su animali, ma sono in corso studi sull’uomo e dati preliminari
suggeriscono che:
•2 giorni di digiuno (prima e durante la chemioterapia)
•un digiuno a giorni alterni durante la radioterapia
proteggano le cellule sane e rendano più sensibili ai trattamenti le cellule
tumorali aumentando l’efficacia dei farmaci e riducendone gli effetti collaterali

Il digiuno agisce sulle stesse vie molecolari su cui agiscono i nuovi farmaci a
bersaglio molecolare.
Non è praticabile sempre con pazienti in cachessia ma ci sono indicazioni che lo
stesso effetto possa essere ottenuto con una dieta chetogenica (cioè diminuendo
i carboidrati e aumentando i grassi), anche se ipercalorica
Conclusioni
•Le diete iperproteiche fanno male a noi e molto male al pianeta in cui
viviamo!

•Tutte le diete veloci vanno contro alla nostra fisiologia. Più sono veloci,
più probabile è il rimbalzo.

•Le diete del tutto e subito, fanno molto bene a chi le vende;

•Tutte le diete sono destinate a fallire nel lungo periodo, se al periodo


di dietoterapia non si associa una corretta educazione alimentare ed un
cambiamento dello stile di vita..
Le diete vegetariane
La scelta di adottare un’alimentazione basata su cibi vegetali può
avere origini:

Etiche
Ambientaliste
Sociali
Salutistiche
Religiose
Sono state classificate due grandi tipologie di diete vegetariane:

PERMISSIVE E RESTRITTIVE

Le permissive prevedono •Semi-vegetariane escludono il consumo di


carni rosse
il consumo di alcuni
•Ovo-latto-vegetariane escludono tutti i
alimenti animali e si tipi di carne e pesce
distinguono in: •Latto-vegetariane escludono ogni alimento
di origine animale eccetto latte e latticini

Vegane escludono ogni alimento di origine


animale
Le restrittive prevedono
Crudiste consentiti solo alimenti crudi,
l’esclusione di ogni sorta di
escludono tutti i cibi di derivazione animale
cibo animale e vengono
Fruttariane comprendono solo frutta fresca
classificate in:
o secca, noci, semi, miele e olio d’oliva.
Granivore solo cereali
PIRAMIDE VEGETARIANA - VEGANA

Le diete vegetariane correttamente


pianificate sono:

- salutari
- adeguate dal punto di vista
nutrizionale
- utili nella prevenzione e nel
trattamento di alcune patologie

Società scientifica di nutrizione vegetariana


FONTI VEGETALI DI ACIDI GRASSI OMEGA 3
(per 100 grammi)

Olio di lino 57
Semi di lino (macinati) 17
Noci 6,2
Rosmarino 6,2
Semi di zucca 6,2
Origano secco 4,2
Basilico secco 2,0
Soia secca 1,3
Fagioli secchi 0,5
Mandorle 0,3
Nocciole 0,1
Olio evo 0,07
Alghe marine 0,05

(dati Società scientifica nutrizione vegetariana-Snnv)


Vitamina B12 e Dieta vegana
L’assunzione raccomandata di vit. B12 è di circa 2 mcg/die.
La carenza di questa vitamina può dipendere sia da un insufficiente
apporto dietetico (es. dieta vegana) che dall’incapacità dell’organismo
di ricavarla dai cibi animali che la contengono
Le Linee Guida dell’USDA raccomandano di assumere supplementi di
vit. B12 a tutti gli individui al di sopra dei 50 anni d’età,
indipendentemente dal tipo di dieta
Appare pertanto imperativo in una alimentazione vegana integrare la
vit. B12 con opportuni preparati

Proteine
Un assortimento di cibi vegetali (compresi legumi e cereali)assunti nel
corso della giornata è in grado di fornire tutti gli amminoacidi
essenziali e assicurare in modo adeguato assunzione ed utilizzo di
azoto negli adulti sani
Ferro
Sostanze che inibiscono l’assorbimento del ferro e dello zinco:
• Fitati
• Calcio
• Polifenoli del thé, caffè, tisane, e cacao

Ammollo e germogliazione dei legumi, cereali e semi.


Vitamina C e altri acidi organici presenti nella frutta e nella verdura

L’assunzione del ferro non emico è facilitata dalla presenza di vitamina


C nel cibo… è sufficiente utilizzare spesso del succo di limone anche
se molti ortaggi la contengono naturalmente!
Am J Clin Nutr 1999 Sep
Calcio
Sostanze che inibiscono l’assorbimento del calcio:
• Fitati, ossalati
• Polifenoli del thé, caffè, tisane, e cacao

Vitamina D indispensabile per l’assorbimento

CALCIO NEGLI ALIMENTI


CALCIO NEGLI ALIMENTI
Vitamina D
RACCOMANDAZIONI PER TUTTA LA POPOLAZIONE:

•20 minuti/giorno di esposizione solare di braccia e viso nelle ore del


mezzogiorno (tra le 10 e le 14) senza schermi 3-4 volte alla settimana
d’estate

•Supplemtazione di vitamina D solo se il livello ematico di 25(OH)D è


basso
TUMORI

VEGETARIAN DIETS AND THE INCIDENCE OF CANCER IN A


LOW-RISK POPULATION

“La dieta vegetariana sembra confermare una protezione contro in


rischio di cancro La dieta vegana sembra confermare un più basso
rischio solo per alcuni tumori tra cui quelli femminili.”
Cancer Epidemiol. Biomarkers Prev. 2013
Vegani e
vegetariani
Patologia cardiovascolare
Ipertensione
Patologia renale
Sistema nervoso
Sovrappeso ed Obesità
A VEGETARIAN DIETARY PATTERN AS A NUTRIENT-DENSE APPROACH
TO WEIGHT MANAGMENT: AN ANALYSIS OF THE NATIONAL HEALTH
AND NUTRITION EXAMINATION SURVEY 1999-2004
Sovrappeso ed Obesità
VEGETARIAN DIETS AND CHILDHOOD OBESITY PREVENTION
Dieta vegana e sovrappeso
The effects of a low-fat, plant-based dietary intervention on body
weight, metabolism, and insulin sensitivity

Gli effetti della dieta vegana sul peso corporeo sono stati testati su un
gruppo di 64 donne in postmenopausa, tutte in sovrappeso.
Nel gruppo chi aveva adottato una dieta vegana (cereali integrali,
verdura, frutta, semi oleosi, e derivati della soia come tofu,tempeh e
miso) si è osservato un calo del peso medio di 5,8 kg a fronte dei 3,8
kg persi da chi aveva adottato una dieta a basso contenuto di grassi.
(National Cholesterol Education Program)

American Journal of Medicine 2005


Diabete
VEGETARIAN DIETS AND INCIDENCE OF DIABETES IN THE ADVENTIST
HEALTH STUDY-2
LA DIETA VEGANA RIDUCE IL FABBISOGNO DI FARMACI
A low-fat vegan diet improves glycemic control and cardiovascular risk
factors in a randomized clinical trial in individuals with type 2 diabetes
In pratica una dieta composta da vegetali crudi e cotti, cereali
integrali, da legumi e da semi oleaginosi, con un apporto molto
modesto o assente di grassi da condimento.
Quindi la dieta vegana si è dimostrata uno strumento eccellente per
migliorare la gestione terapeutica del Diabete di tipo II.
Diabetes Care 2006 29:1777-1783
Mortalità
VEGETARIAN DIETARY PATTERNS AND A MORTALITY IN ADVENTIST
HEALTH STUDY-2
Dieta vegetariana = salute?
Non è così facile…….
Gli alimenti vegetali contengono:
Fibre
Antiossidanti
Vitamine
Sali minerali
Composti minori come carotenoidi,
polifenoli, antiocianine ecc

Spesso non è bilanciata….


Chi mangia vegetariano solitamente assieme a frutta, verdura, cereali e legumi
mangia molti formaggi, molte uova e beve molto latte e pensa di poter magiare
molte patate.
FORMAGGI: ad alto contenuto in grassi
PATATE: ad alto contenuto in amidi
La dieta vegetariana: limiti
Eccessivo consumo di zuccheri, dolci, farine raffinate, patate, riso bianco,
bevande zuccherate, ecc
La carenza di vitamina B12 è particolarmente significativa nella dieta vegana: i
sintomi di carenza compaiono non prima di 2-3 anni di dieta del tutto priva

Vegetarian food guide


DIETA MEDITERRANEA: MODELLO DI DIETA SOSTENIBILE
La Dieta Mediterranea rappresenta un valido modello alimentare sia nel
mantenimento dello stato di salute che nel miglioramento della qualità di
vita ed in particolare è da considerare il ruolo di quest’ultima nella
prevenzione di patologie cronico-degenerative in termini di ridotta
mortalità e morbilità.

BMJ 2008;337:a1344
La Dieta Mediterranea non è soltanto un elenco di prodotti alimentari…
Rappresenta anche uno stile di vita che riguarda il modo di cucinare, di
condividere, di definire il paesaggio, di creare cultura, arte, storia, tradizioni…
insomma… una maniera di condurre la propria vita!
Caratteristiche della DM
•La dieta mediterranea è un modello di abitudini alimentari della
popolazione del bacino Mediterraneo:
1. assunzione abbondante di Pane e Pasta integrali, Verdure, Legumi,
Frutta, Frutta secca
2. consumo moderato di pesce, carne bianca, latticini e uova
3. consumo di carne rossa e vino limitato

•La dieta mediterranea presenta le seguenti caratteristiche


fondamentali:
1. Basso contenuti di acidi grassi saturi
2. Ricchezza di carboidrati e fibra
3. Alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi (derivati principalmente
dall’olio d’oliva)

CHO, 55-60% in carboidrati; LIP, 25-30%; PROT, 15%


La nuova piramide alimentare
Il paradosso dell’alimentazione
925 milioni di persone denutrite, 1 miliardo di persone in eccesso
2 miliardi malnutrite. ponderale, di cui 500 milioni sono
obesi.

1/3 del cibo prodotto a livello


globale è perso lungo la filiera Il settore agricolo consuma il 90%
agro-alimentare o sprecato a dell ’ acqua disponibile a livello
livello domestico. globale
Gli allevamenti ricoprono il 30%
della superficie terrestre e
producono il 18% di gas a effetto
serra.
La dieta è la variabile più potente
nell’influenzare, nel bene e nel
male,
lo stato di Salute!
(WCRF)

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