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Incominciamo questo percorso facendo una precisazione sul termine “gotico”, impiegato
per l'arte francese che impose il suo stile a tutta la produzione del medioevo e la cui
esiste tra gotico e gaelico hanno pensato che ci dovesse essere uno stretto
arte gotica in lingua francese perché il lettore possa rendersi conto del gioco
infatti tale gioco sarebbe intraducibile.) Argot, non è altro che una deformazione ortografica
della
I dizionari definiscono dunque la parola argot come il linguaggio particolare di tutti quegli
individui che sono interessati a scambiarsi le proprie opinioni senza essere capiti dagli altri, é,
quindi, una vera e propria cabala parlata. ( da non confondere con la Qaballah ebraica)
Ciò che noi crediamo di scoprire con lo sforzo della nostra intelligenza esiste già da
La cattedrale parigina presenta sulla sua facciata due torri gotiche, tre portali di maestose
dimensioni ed archi rampanti che circondano l'abside; è lunga 130 metri, larga 48 metri e alta
69 metri (comprese le torri), è suddivisa in cinque navate che conservano tombe e statue di
personaggi celebri francesi oltre alle 80 raffigurazioni dell’Antico Testamento, il rosone gotico
della facciata. La statua di notre Dame de Paris e 23 bassorilievi riguardanti la vita di Cristo.
Spinti dalla curiosità decidete di salire sulle torri, una scala a chiocciola vi conduce alle
canale per lo smaltimento delle acque, sulla sommità della seconda galleria.
rientrante della torre settentrionale, noterete, in mezzo alle chimere la sorprendente statua
d'un grande vecchio di pietra. È lui, è l'alchimista di Notre-Dame !
protettore, in mezzo alle stragi della rivoluzione, era il segno distintivo degli
Iniziati .
Si chiedeva al novizio se si sentiva la forza, la volontà e la dedizione richieste per porre mano
alla GRANDE OPERA. Allora gli si posava in capo un berretto rosso, pronunciando queste
parole: «Copriti con questo berretto, vale più della corona d'un re».
Il colpo d’occhio è dato dalla scena della pesatura delle anime, scena già cara alla cultura
Il pilastro di mezzo, che divide in due il vano d'ingresso, ci offre una serie di
rappresentazioni
Di fronte al Sagrato, ed al posto d'onore, l'alchimia è raffigurata da una donna la cui fronte
tocca le
scettro segno di sovranità, mentre con la destra tiene due libri, uno chiuso (esoterismo) e
l'altro
aperto (essoterismo); tenuta tra le ginocchia e stretta contro il petto tiene una scala dai nove
gradini:
scala philosophorum :rappresenta la pazienza che devono avere i fedeli nel corso delle nove
operazioni successive del lavoro ermetico. (termine questo che vede origine con Ermete
Trismegisto reputato l’autore del corpus hermeticum, il suo nome deriva da Ermes, dio della
delle trasformazioni della sostanza originale, della Materia elementare (lat.materea, radice
mater, madre). Perché la Vergine - madre, spogliata del suo velo simbolico, non è altro che la
personificazione della sostanza primitiva,di cui si è servito, per realizzare i suoi fini, il
Principio creatore di tutto ciò che esiste. Questo è il significato, del resto assai chiaro, di quella
singolare epistola che viene letta alla messa dell'Immacolata-Concezione della Vergine ed ecco
parte del testo:
«Il Signore mi ha posseduta all'inizio delle sue vie. Io ero prima che egli
creata la terra. Gli abissi non erano ancora ed io ero già concepita..
Nel simbolismo dei metalli planetari è rappresentata dalla Luna, che riceve i raggi del Sole e li
conserva segretamente nel suo seno. È la dispensatrice della sostanza passiva,
animata dallo spirito solare. Quindi Maria, Vergine e Madre, rappresenta la forma; mentre
Elia, il Sole, Dio, il Padre è l'emblema dello spirito vitale.
glorificazione muta, ma espressa con immagini, dell'antica scienza di Ermes, parliamo quindi
di un tempio alchemico per eccellenza.
I MEDAGLIONI
Sulle facciate laterali dei contrafforti che limitano il gran portale troviamo a altezza d’occhio
due basso rilievi incastonati nella pietra.
Questa vecchia quercia cava rappresenta per gli alchimisti la fornace, l’Athanor;
notiamo anche un uccello posato sull’albero, esso rappresenta la natura volatile delle cose .
2) Davanti a questo motivo, il contrafforte opposto mostra la cottura dei composti
filosofali.
I fregi si estendono su entrambi i lati del portico sono 12 soggetti rappresentanti il lavoro
alchemico.
1) il corvo, simbolo del colore nero, la donna che detiene il disco simboleggia invece la
putrefazione. Il colore nero è indice della perfetta miscela delle materie prime
contenute nell'Uovo filosofale: la materia deve purificare e modificarsi per poi poterne
estrarre i principi e gli elementi propri degli alchimisti. La sostanza alchemica, a
questa condizione, si chiama anche 'pece nera', sale bruciato,piombo fuso,
Mortificazione del Mercurio...Con queste putrefazioni si separa il PURO
dall'IMPURO (4 stadi)
2) Troviamo in questo basso rilievo un caducéo (bastone con serpente) simbolo di
Mercurio : il serpente rappresenta la natura aggressiva del mercurio che attrae a se lo
zolfo, si ottiene cosi una coesione che non può essere vinta, si parla di amalgama al
primo grado
3) Una donna dalla lunga chioma, le cui ciocche sembrano delle fiamme, tiene premuto
sul petto il disco della salamandra che <<vive del fuoco e si ciba del fuoco>> (come
scrive Fulcanelli) é la calcinazione (processo di riscaldamento ad alta temperatura,
protratto per il tempo necessario ad eliminare tutte le sostanze volatili da un composto
chimico)
4) Aries, simbolo del principio metallico maschio
5) Questa figura femminile mostra l'Orifiamma dai tre pennoni, simboleggia i Tre colori
principali,il Nero,il Bianco e il Rosso. Altri colori intervengono ma per il loro carattere
transitorio non sono ritenuti considerabili. Essi indicano la continuità e la progressione
delle mutazioni interne. Parliamo della Evoluzione, colori e regimi della Grande
Opera.
6) Il sesto medaglione rappresenta la Filosofia. Il disco tenuto dalla donna presenta una
croce greca, l’espressione dei quattro elementi; in alto troviamo il sole ma la luna è
stata martellata, questi ultimi sono entrambi espressione dei due principi metallici:
zolfo e mercurio.
Lato destro, cenni :
1 Una donna tiene in mano uno scudo sul quale vi è scolpito l’Athanor;
nella mano destra tiene una pietra che rappresenta il lavoro filosofale
2 una donna regge un disco con un grifone, soggetto che per antonomasia rappresenta
l’unione di due principi primi Il grifone, dal corpo di leone e testa d'aquila,
rappresenta un lavoro lungo e faticoso,è composto dalle operazioni denominate
'aquile'o sublimazioni,che sono parecchie,almeno sette ma molti testi le indicano con
nove;ciò per permettere all'elemento 'fisso'(simboleggiato dal leone) di divenire
'volatile'(simboleggiato dall'aquila)ottenendo così il Mercurio animato detto cigno o
oca . Il Mercurio esaltato e portato a questo punto,si spoglia delle sue parti grossolane
e terrestri,dell'umidità superflua ed acquista una parte fissa. Far volare l’aquila
significa far uscire la luce dalle tenebre e portarla in superficie.
PORTALE NORD O DELLA VERGINE
Al centro del timpano possiamo notare la scena in cui Gesù resuscita Lazzaro. Sul sarcofago
vi sono scolpiti 7 simboli, sono i simboli dei metalli planetari. Osservando con attenzione
vediamo che il simbolo centrale è decorato in maniera assai particolare, mentre gli altri si
ripetono a due a due. Il cerchio centrale simbolizza il Sole, a seguire attorno ad esso vi sono
Marte e Venere, poi Giove e Mercurio, infine alle estremità Saturno e la Luna.
All’estremità sinistra del portale il bassorilievo è caratterizzato dalla figura di un cane e due
colombe, chiamati dagli alchimisti Cane di Corascene e Colombe di Diana, poi un agnello e un
uomo che si volta, rappresentano l’operazione di volatilizzare il fisso e fissare il volatile.
E in questa parte del portico che si trova il corvo scolpito di cui parla Victor Hugo e che è uno
dei simboli piu importanti dell’elaborazione fisica. In oltre una leggenda narra che Guillaume
de Paris aveva nascosto la Pietra Filosofale in uno dei pilastri della navata centrale e che
questa era indicata dallo sguardo del corvo.
In alto distinguiamo Maria che tiene in braccio Cristo e ai lati un vescovo che dovrebbe essere
Maurice de Sully e un re, Luigi VII.
L’attenzione è attirata però dal pilastro centrale in cui spicca la statua di San Marcello,
questa esprime infatti la via secca, la strada più veloce per effettuare il lavoro alchemico.
Si tratta d'un'alta e nobile statua di san Marcello, con in capo la mitra; sopra il suo capo c'è
un baldacchino con due torricelle, ma sprovvisto, secondo noi, di qualsiasi significato segreto.
Il vescovo è in piedi su di un dado oblungo finemente scavato, ornato da quattro colonnine e
da un meraviglioso drago in stile bizantino, il tutto è sostenuto da uno zoccolo bordato da un
fregio e collegato al basamento da una modanatura a gola rovescia. Del resto solo il dado e lo
zoccolo hanno un reale valore ermetico .
Sfortunatamente questo pilastro, cosi magnificamente decorato, è quasi nuovo: solo dodici
lustri ci separano dal suo rifacimento, perché è stato rifatto e modificato.
Gli ermetici sanno che il re dei metalli è raffigurato dal segno solare, cioè una circonferenza
con o senza punto centrale. Ci sembra dunque che sia legittimo pensare che, se il drago è
coperto a profusione dal simbolo aureo, ne ha perfino sull'artiglio della zampa destra,
significa che è capace di trasmutare in quantità; ma questo potere può essere acquisito solo
grazie ad una serie di ulteriori cotture, con lo Zolfo o Oro filosofico, che costituiscono le
cosiddette moltiplicazioni. Questo è il significato esoterico, che abbiamo creduto di riconoscere
sul pilastro della porta di sant'Anna.
Sulla storia e soprattutto sul significato di questo pilastro si sono alternate varie e colorite
teorie, c’è persino chi ha visto nella mano sollevata del vescovo un’incitazione al silenzio verso
chi guardandolo poteva aver capito i messaggi ermetici, mentre risulta evidente che si tratta
di una tipica posizione di benedizione.
Questo per arrivare a dire che ci saranno sempre persone che cercheranno di alterare la
realtà, per vari motivi, vuoi perché non la trovano sufficientemente interessante, vuoi perché
vogliono deviare il pensiero della gente. Bene, l’alchimia è una di quelle disciplina
variamente infangate e andrebbe depurata da ogni sorta di volo di fantasia, di marchingegno
intellettuale volto a privarla dei suoi fondamenti e del suo potenziale. Una domanda si impone
insistente : queste persone hanno forse bisogno di accentuare le cose, esagerare e uscire dal
campo della razionalità perché non riescono veramente a cogliere l’essenza di una realtà già
di per se meravigliosa che va oltre l’immaginabile e oltre ogni nostro ragionevole dubbio?!