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SEGRETI E SIMBOLISMI DI NOTRE DAME DE PARIS

Incominciamo questo percorso facendo una precisazione sul termine “gotico”, impiegato
per l'arte francese che impose il suo stile a tutta la produzione del medioevo e la cui

espansione si estende dal XII al XV secolo.

Alcuni autori perspicaci, e non superficiali, colpiti dalla similitudine che

esiste tra gotico e gaelico hanno pensato che ci dovesse essere uno stretto

rapporto tra Arte gotica e Arte gaelica o magica.

Art gotique (Si è preferito lasciare qui e altrove, l'espressione

arte gotica in lingua francese perché il lettore possa rendersi conto del gioco

di fonetica che rende simili i termini «art gotique» e «argotique». In italiano

infatti tale gioco sarebbe intraducibile.) Argot, non è altro che una deformazione ortografica
della

parola argotique, la cui omofonia è perfetta.

La cattedrale, quindi, è un capolavoro d'art goth o d'argot.

I dizionari definiscono dunque la parola argot come il linguaggio particolare di tutti quegli

individui che sono interessati a scambiarsi le proprie opinioni senza essere capiti dagli altri, é,

quindi, una vera e propria cabala parlata. ( da non confondere con la Qaballah ebraica)

Ciò che noi crediamo di scoprire con lo sforzo della nostra intelligenza esiste già da

qualche altra parte. La fede ci da il presentimento di ciò che esiste; e la

rivelazione ce ne da la prova definitiva. Spesso noi passiamo accanto al

fenomeno o al miracolo, quasi lo tocchiamo, ma non lo vediamo neppure,

come se fossimo ciechi e sordi. Quante meraviglie, quante cose insospettate

potremmo scoprire se sapessimo sezionare le parole, romperne il guscio e

liberare il loro spirito, la luce divina da esse racchiusa ( Fulcanelli )

NOTRE DAME DE PARIS ORIGINI E DESCRIZIONE


La costruzione della Cattedrale Notre Dame di Parigi è iniziata nel 1163 e si è conclusa nel
1345, si deve a Re Luigi VII e al Vescovo Maurice de Sully che vollero per la città un grande
edificio che potesse ospitare tutti i fedeli cattolici parigini.

La cattedrale parigina presenta sulla sua facciata due torri gotiche, tre portali di maestose
dimensioni ed archi rampanti che circondano l'abside; è lunga 130 metri, larga 48 metri e alta
69 metri (comprese le torri), è suddivisa in cinque navate che conservano tombe e statue di
personaggi celebri francesi oltre alle 80 raffigurazioni dell’Antico Testamento, il rosone gotico
della facciata. La statua di notre Dame de Paris e 23 bassorilievi riguardanti la vita di Cristo.

La Cattedrale è stata palcoscenico di alcune cerimonie fondamentali per la storia francese ed


europea: 1430 incoronazione del giovane re d'Inghilterra Enrico VI, 1455 processo a
Giovanna d'Arco, incoronazione di Maria Stuarda, matrimonio fra Margherita di Valois ed
Enrico IV e nel 1804 incoronazione di Napoleone.

L’ALCHIMISTA DI NOTRE DAME :

Spinti dalla curiosità decidete di salire sulle torri, una scala a chiocciola vi conduce alle

parti alte dell'edificio, percorrete lentamente il passaggio, scavato come un

canale per lo smaltimento delle acque, sulla sommità della seconda galleria.

Giunti vicino all'asse mediano del grande edificio, all'altezza dell'angolo

rientrante della torre settentrionale, noterete, in mezzo alle chimere la sorprendente statua
d'un grande vecchio di pietra. È lui, è l'alchimista di Notre-Dame !

Col capo coperto dal cappello frigio, attributo dell'Adeptato ( II berretto

frigio, copriva il capo dei sanculotti e costituiva una specie di talismano

protettore, in mezzo alle stragi della rivoluzione, era il segno distintivo degli

Iniziati .

Si chiedeva al novizio se si sentiva la forza, la volontà e la dedizione richieste per porre mano
alla GRANDE OPERA. Allora gli si posava in capo un berretto rosso, pronunciando queste
parole: «Copriti con questo berretto, vale più della corona d'un re».

ANALISI SIMBOLICA DELLA CATTEDRALE

IL GRAN PORTALE O DEL GIUDIZIO


Attraversiamo ora il cancello del porticato ed iniziamo lo studio della facciata del gran
portale, chiamato atrio centrale o del Giudizio.

Cristo è qui affiancato dalla Madonna e da S. Giovanni,

al di sotto vi sono i beati, meritevoli di salvezza e i dannati, che verranno castigati.

Il colpo d’occhio è dato dalla scena della pesatura delle anime, scena già cara alla cultura

egiziana (psicostasia: pesatura delle anime)

Il pilastro di mezzo, che divide in due il vano d'ingresso, ci offre una serie di
rappresentazioni

allegoriche delle scienze medioevali.

Di fronte al Sagrato, ed al posto d'onore, l'alchimia è raffigurata da una donna la cui fronte
tocca le

nubi. Seduta in trono, ella ha nella mano sinistra uno

scettro segno di sovranità, mentre con la destra tiene due libri, uno chiuso (esoterismo) e
l'altro
aperto (essoterismo); tenuta tra le ginocchia e stretta contro il petto tiene una scala dai nove
gradini:

scala philosophorum :rappresenta la pazienza che devono avere i fedeli nel corso delle nove

operazioni successive del lavoro ermetico. (termine questo che vede origine con Ermete

Trismegisto reputato l’autore del corpus hermeticum, il suo nome deriva da Ermes, dio della

scrittura e da Thot, dio egizio della magia)

Così la cattedrale ci appare basata sulla scienza alchemica, investigatrice

delle trasformazioni della sostanza originale, della Materia elementare (lat.materea, radice
mater, madre). Perché la Vergine - madre, spogliata del suo velo simbolico, non è altro che la
personificazione della sostanza primitiva,di cui si è servito, per realizzare i suoi fini, il
Principio creatore di tutto ciò che esiste. Questo è il significato, del resto assai chiaro, di quella
singolare epistola che viene letta alla messa dell'Immacolata-Concezione della Vergine ed ecco
parte del testo:

«Il Signore mi ha posseduta all'inizio delle sue vie. Io ero prima che egli

plasmasse qualsiasi altra creatura. Io ero nell'eternità prima che venisse

creata la terra. Gli abissi non erano ancora ed io ero già concepita..

Chiaramente qui si tratta dell'essenza stessa delle cose


E, infatti, le litanie (antichissime preghiere in forma di supplica) c'insegnano che la Vergine è
il Vaso che contiene lo Spirito delle

cose: Vas spirituale. Questa Vergine singolare,Virgo singularis, come l'indica

espressamente la Chiesa, è, per di più, glorificata con degli epiteti che

indicano sufficientemente la sua origine positiva, è chiamata, infatti,

anche: Palma della Pazienza (Palma patientiae); Giglio tra le spine( é il

titolo di manoscritti alchemici celebri di Agricola e di Ticinensis) ecc ecc.

Nel simbolismo dei metalli planetari è rappresentata dalla Luna, che riceve i raggi del Sole e li
conserva segretamente nel suo seno. È la dispensatrice della sostanza passiva,

animata dallo spirito solare. Quindi Maria, Vergine e Madre, rappresenta la forma; mentre
Elia, il Sole, Dio, il Padre è l'emblema dello spirito vitale.

Dall'unione di questi due principi scaturisce la materia vivente, sottomessa

alle vicissitudini delle leggi di mutazione e di progressione.

Infine, nell'Ave Regina, la Vergine è chiamata propriamente Radice

(Salve, radix); quest'appellativo fa notare ch'ella è il principio e l'inizio di

Tutto. «Salve, o radice, attraverso la quale la Luce ha brillato sul mondo.»

Queste sono le riflessioni suggerite dall'espressivo bassorilievo che

accoglie il visitatore sotto il portico della basilica.

La cattedrale tutt'intera non è altro che una

glorificazione muta, ma espressa con immagini, dell'antica scienza di Ermes, parliamo quindi
di un tempio alchemico per eccellenza.

I MEDAGLIONI

Sulle facciate laterali dei contrafforti che limitano il gran portale troviamo a altezza d’occhio
due basso rilievi incastonati nella pietra.

1) In quello di sinistra scrutiamo un uomo che si arresta davanti a una fonte :


l’alchimista contempla la Fontana Misteriosa che fuoriesce dal vecchio legno cavo.

Questa vecchia quercia cava rappresenta per gli alchimisti la fornace, l’Athanor;

notiamo anche un uccello posato sull’albero, esso rappresenta la natura volatile delle cose .
2) Davanti a questo motivo, il contrafforte opposto mostra la cottura dei composti
filosofali.

GRAN PORTALE LATO SINISTRO :

I fregi si estendono su entrambi i lati del portico sono 12 soggetti rappresentanti il lavoro
alchemico.

Procediamo dall’esterno verso l’interno e in alto a sinistra troviamo :

1) il corvo, simbolo del colore nero, la donna che detiene il disco simboleggia invece la
putrefazione. Il colore nero è indice della perfetta miscela delle materie prime
contenute nell'Uovo filosofale: la materia deve purificare e modificarsi per poi poterne
estrarre i principi e gli elementi propri degli alchimisti. La sostanza alchemica, a
questa condizione, si chiama anche 'pece nera', sale bruciato,piombo fuso,
Mortificazione del Mercurio...Con queste putrefazioni si separa il PURO
dall'IMPURO (4 stadi)
2) Troviamo in questo basso rilievo un caducéo (bastone con serpente) simbolo di
Mercurio : il serpente rappresenta la natura aggressiva del mercurio che attrae a se lo
zolfo, si ottiene cosi una coesione che non può essere vinta, si parla di amalgama al
primo grado
3) Una donna dalla lunga chioma, le cui ciocche sembrano delle fiamme, tiene premuto
sul petto il disco della salamandra che <<vive del fuoco e si ciba del fuoco>> (come
scrive Fulcanelli) é la calcinazione (processo di riscaldamento ad alta temperatura,
protratto per il tempo necessario ad eliminare tutte le sostanze volatili da un composto
chimico)
4) Aries, simbolo del principio metallico maschio
5) Questa figura femminile mostra l'Orifiamma dai tre pennoni, simboleggia i Tre colori
principali,il Nero,il Bianco e il Rosso. Altri colori intervengono ma per il loro carattere
transitorio non sono ritenuti considerabili. Essi indicano la continuità e la progressione
delle mutazioni interne. Parliamo della Evoluzione, colori e regimi della Grande
Opera.

Il NERO è attribuito a Saturno ( in astrologia è un pianeta malefico, nella scienza ermetica è il


'drago nero' o piombo dei filosofi,ecc.). E' il colore del CAOS primitivo, nel quale gli spermi
di tutte le cose sono confusi e mescolati. Emblema dell'elemento terra, notte, morte. Come
nella GENESI il giorno succede alla notte, la luce succede all'oscurità ed essa ha come colore il
BIANCO. Giunta a questo stadio, la materia è ormai libera da ogni impurità, perfettamente
lavata ed esattamente purificata. Il BIANCO è il colore degli INIZIATI, quello di chi
abbandona le tenebre e segue la luce. Spiritualmente rinnovato.

Il ROSSO è il colore del FUOCO, esaltazione, predominio, sovranità, forza e apostolato. La


sostanza alchemica sottoforma di cristallo o polvere rossa, volatile e fusibile, è a questo punto
penetrante e adatta a trasmutare in oro i metalli volgari, a 'guarire i lebbrosi', ovvero coloro
che sono malati e infermi (metaforicamente adattabile a coloro che non hanno Illuminato le
menti)

6) Il sesto medaglione rappresenta la Filosofia. Il disco tenuto dalla donna presenta una
croce greca, l’espressione dei quattro elementi; in alto troviamo il sole ma la luna è
stata martellata, questi ultimi sono entrambi espressione dei due principi metallici:
zolfo e mercurio.
Lato destro, cenni :

1 Una donna tiene in mano uno scudo sul quale vi è scolpito l’Athanor;
nella mano destra tiene una pietra che rappresenta il lavoro filosofale

2 una donna regge un disco con un grifone, soggetto che per antonomasia rappresenta
l’unione di due principi primi Il grifone, dal corpo di leone e testa d'aquila,
rappresenta un lavoro lungo e faticoso,è composto dalle operazioni denominate
'aquile'o sublimazioni,che sono parecchie,almeno sette ma molti testi le indicano con
nove;ciò per permettere all'elemento 'fisso'(simboleggiato dal leone) di divenire
'volatile'(simboleggiato dall'aquila)ottenendo così il Mercurio animato detto cigno o
oca . Il Mercurio esaltato e portato a questo punto,si spoglia delle sue parti grossolane
e terrestri,dell'umidità superflua ed acquista una parte fissa. Far volare l’aquila
significa far uscire la luce dalle tenebre e portarla in superficie.
PORTALE NORD O DELLA VERGINE
Al centro del timpano possiamo notare la scena in cui Gesù resuscita Lazzaro. Sul sarcofago
vi sono scolpiti 7 simboli, sono i simboli dei metalli planetari. Osservando con attenzione
vediamo che il simbolo centrale è decorato in maniera assai particolare, mentre gli altri si
ripetono a due a due. Il cerchio centrale simbolizza il Sole, a seguire attorno ad esso vi sono
Marte e Venere, poi Giove e Mercurio, infine alle estremità Saturno e la Luna.

All’estremità sinistra del portale il bassorilievo è caratterizzato dalla figura di un cane e due
colombe, chiamati dagli alchimisti Cane di Corascene e Colombe di Diana, poi un agnello e un
uomo che si volta, rappresentano l’operazione di volatilizzare il fisso e fissare il volatile.

E in questa parte del portico che si trova il corvo scolpito di cui parla Victor Hugo e che è uno
dei simboli piu importanti dell’elaborazione fisica. In oltre una leggenda narra che Guillaume
de Paris aveva nascosto la Pietra Filosofale in uno dei pilastri della navata centrale e che
questa era indicata dallo sguardo del corvo.

PORTALE LATO DESTRO, PORTALE DI SANT’ ANNA

Il portale descrive la storia di Maria, nascita, annunciazione, arrivo dei Re Magi.

In alto distinguiamo Maria che tiene in braccio Cristo e ai lati un vescovo che dovrebbe essere
Maurice de Sully e un re, Luigi VII.
L’attenzione è attirata però dal pilastro centrale in cui spicca la statua di San Marcello,

questa esprime infatti la via secca, la strada più veloce per effettuare il lavoro alchemico.

Si tratta d'un'alta e nobile statua di san Marcello, con in capo la mitra; sopra il suo capo c'è
un baldacchino con due torricelle, ma sprovvisto, secondo noi, di qualsiasi significato segreto.
Il vescovo è in piedi su di un dado oblungo finemente scavato, ornato da quattro colonnine e
da un meraviglioso drago in stile bizantino, il tutto è sostenuto da uno zoccolo bordato da un
fregio e collegato al basamento da una modanatura a gola rovescia. Del resto solo il dado e lo
zoccolo hanno un reale valore ermetico .

Sfortunatamente questo pilastro, cosi magnificamente decorato, è quasi nuovo: solo dodici
lustri ci separano dal suo rifacimento, perché è stato rifatto e modificato.

Se esaminiamo la decorazione del dado, noteremo delle scanalature raggruppate, poco


scavate, dalla sommità curva e a base piana. Quelle della parete sinistra sono accompagnate
da un fiore con i quattro petali separati, che rappresentano la materia universale, quaternaria
tra gli elementi primi, secondo la dottrina d'Aristotele. Assai diffusa nel medioevo. Proprio al
di sotto si trova il duo delle nature lavorato dall'alchimista, la cui ricomposizione fornisce il
Saturno dei Saggi, denominazione che è l'anagramma di nature( In francese l'anagramma tra
Saturno, Saturne e nature è più evidente . Nell'intercolunnio di fronte si trovano quattro
scanalature, che procedono in modo decrescente, secondo l'obliquità della rampa
fiammeggiante, esse rappresentano il quaternario degli elementi secondi; infine da ogni lato
dell'athanor, proprio sotto gli artigli del drago, le cinque unità della quintessenza, che
comprendono i tre principi e le due nature, e poi il loro totale nel numero di dieci «nel quale
tutto finisce e termina». (Fulcanelli)

Dobbiamo cercare nel dragone la rappresentazione del mercurio :

Gli ermetici sanno che il re dei metalli è raffigurato dal segno solare, cioè una circonferenza
con o senza punto centrale. Ci sembra dunque che sia legittimo pensare che, se il drago è
coperto a profusione dal simbolo aureo, ne ha perfino sull'artiglio della zampa destra,
significa che è capace di trasmutare in quantità; ma questo potere può essere acquisito solo
grazie ad una serie di ulteriori cotture, con lo Zolfo o Oro filosofico, che costituiscono le
cosiddette moltiplicazioni. Questo è il significato esoterico, che abbiamo creduto di riconoscere
sul pilastro della porta di sant'Anna.

Sulla storia e soprattutto sul significato di questo pilastro si sono alternate varie e colorite
teorie, c’è persino chi ha visto nella mano sollevata del vescovo un’incitazione al silenzio verso
chi guardandolo poteva aver capito i messaggi ermetici, mentre risulta evidente che si tratta
di una tipica posizione di benedizione.

Questo per arrivare a dire che ci saranno sempre persone che cercheranno di alterare la
realtà, per vari motivi, vuoi perché non la trovano sufficientemente interessante, vuoi perché
vogliono deviare il pensiero della gente. Bene, l’alchimia è una di quelle disciplina
variamente infangate e andrebbe depurata da ogni sorta di volo di fantasia, di marchingegno
intellettuale volto a privarla dei suoi fondamenti e del suo potenziale. Una domanda si impone
insistente : queste persone hanno forse bisogno di accentuare le cose, esagerare e uscire dal
campo della razionalità perché non riescono veramente a cogliere l’essenza di una realtà già
di per se meravigliosa che va oltre l’immaginabile e oltre ogni nostro ragionevole dubbio?!

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