Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
95
Aria teorica di combustione (mc)
É la quantità di aria necessaria per raggiungere la combustione completa
di tutti i materiali combustibili
96
Potere calorifico (MJ/Kg o MJ/mc)
É la quantità di calore prodotta dalla combustione completa dell’unità di massa o di
volume di una determinata sostanza combustibile; si definisce potere calorifico
superiore la quantità di calore sviluppata dalla combustione considerando anche il
calore di condensazione del vapore d’acqua prodotto, si definisce invece potere
calorifico inferiore quando il calore di condensazione del vapor d’acqua non è
considerato; in genere nella prevenzione incendi viene considerato sempre il potere
calorifico inferiore.
97
TEMPERATURA DI INFIAMMABILITA’
Temperatura minima alla quale il combustibile libera in aria
vapori ad una concentrazione tale da formare una miscela
incendiabile in presenza di innesco. Oltre tale valore la
possibilità di innesco non si limita alle sole immediate
vicinanze del combustibile, potendosi estendere all’intero
spazio interessato dalla presenza del combustibile stesso e
dei suoi vapori.
Pericolosità» T bassa
Sostanza Temperatura [°C]
Gasolio 65
Acetone -18
Benzina -20
Alcol metilico 11
Alcol etilico 13
Toluolo 4
Olio lubrificante 149
98
Limiti di infiammabilità (% in volume)
Tali limiti individuano il campo di infiammabilità all’interno del quale si ha, in caso
d’innesco, l’accensione e la propagazione della fiamma nella miscela.
Sono:
· limite inferiore di infiammabilità:
la più bassa concentrazione in volume di vapore della miscela al di sotto della quale
non si ha accensione in presenza di innesco per carenza di combustibile;
· limite superiore di infiammabilità:
la più alta concentrazione in volume di vapore della miscela al di sopra della quale non
si ha accensione in presenza di innesco per eccesso di combustibile limite superiore di
infiammabilità
Mantova 18/05/2015 99
LIMITI DI INFIAMMABILITA’ % IN VOLUME
Perché possano SOSTANZA
TEMPERATURA DI
INFIAMMABILITA’ °C
TEMPERATURA DI
ACCENSIONE °C
INFERIORE SUPERIORE
incendiarsi con l’aiuto
di una scintilla o Acetilene 17,8 335 2,5 80
fiamma, i gas devono
Acetone -18 535 2,5 13
essere miscelati in
Acido
certe proporzioni con cianidrico
-18 540 5,6 40
l’aria. Per temperatura
Alcool etilico 18 365 3,3 19
di autoaccensione
s’intende quella Benzina -21 250 1 6,5
temperatura alla quale Benzolo -11 580 1,4 8,0
il gas miscelato in una
Butano -60 287 1,6 8,5
certa proporzione con
l’aria s’incendia Esano -22 225 1,2 7,7
spontaneamente. Etano -130 515 3 12,5
102
2.2) Il triangolo della combustione
I combustibili gassosi
Il metano ha massa molare = 16 (g/mole), mentre la molecola di propano ha massa molare 44 (g/mole).
Essendo la massa molare media dell’aria 28,8 (g/mole), il metano tende a disperdersi nell’atmosfera, mentre il GPL
tende a depositarsi verso il basso; tale fenomeno può provocare seri pericoli, ed in passato è stato causa di diversi
incidenti, come ad esempio mezzi di pompieri che sono esplosi durante interventi di fuga di GPL, passando sulla
nuvola stessa.
Figura 1: In molti garage è consentito l’accesso alle automobili alimentate a metano ma non a quelle alimentate a GPL.
2.2) Il triangolo della combustione
I combustibili liquidi
111
2.2) Il triangolo della combustione
112
2.2) Il triangolo della combustione
I combustibili solidi
Le braci
Foto degli autori
116
2.2) Il triangolo della combustione
117
2.2) Il triangolo della combustione
118
2.2) Il triangolo della combustione
119
2.6) Le fasi di un incendio
120
2.6) Le fasi di un incendio
Andamento di un incendio
121
2.6) Le fasi di un incendio
122
2.6) Le fasi di un incendio
Andamento di un incendio
123
2. LA PREVENZIONE
ANTINCENDIO
124
Le sorgenti d’innesco
125
Accensione diretta
126
Accensione indiretta
129
Autocombustione o riscaldamento spontaneo
130
Le principali cause di un incendio
131
Cause e Pericoli di Incendio più comuni
• deposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili o combustibili;
• accumulo di rifiuti , carta o altro materiale combustibile che può essere facilmente
incendiato (accidentalmente o deliberatamente);
• Negligenza nell'uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore;
• inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa manutenzione delle
apparecchiature;
• impianti elettrici o utilizzatori difettosi, sovraccaricati e non adeguatamente
protetti;
• riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da persone non qualificate ;
• apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione anche quando inutilizzate ;
• utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili ;
• ostruire la ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari,
apparecchiature
elettriche e di ufficio;
• fumare in aree ove è proibito, o non usare il posacenere;
• negligenze di appaltatori o di addetti alla manutenzione;
• etc. ;
132
Accorgimenti (misure) comportamentali per
prevenire gli incendi
Deposito ed utilizzo di materiali infiammabili e facilmente combustibili
Dove è possibile occorre che il quantitativo di materiali infiammabili o facilmente
combustibili esposti, depositati o utilizzati, sia limitato a quello strettamente necessario
per la normale conduzione dell'attività e tenuto lontano dalle vie di esodo.
I quantitativi in eccedenza devono essere depositati in appositi locali od aree destinate
unicamente a tale scopo.
Le sostanze infiammabili, quando possibile, dovrebbero essere sostituite con altre meno
pericolose (per esempio adesivi a base minerale dovrebbero essere sostituiti con altri a
base acquosa).
Il personale che manipola sostanze infiammabili o chimiche pericolose deve essere
adeguatamente addestrato sulle circostanze che possono incrementare il rischio di
incendio.
133
Utilizzo di fonti di calore
134
Impianti ed attrezzature elettriche
Il personale deve essere istruito sul corretto uso delle attrezzature e degli impianti
elettrici e in modo da essere in grado di riconoscere difetti.
Le prese multiple non devono essere sovraccaricate per evitare surriscaldamenti degli
impianti.
Nel caso debba provvedersi ad una alimentazione provvisoria di una apparecchiatura
elettrica,
il cavo elettrico deve avere la lunghezza strettamente necessaria e posizionato in modo
da evitare possibili danneggiamenti.
Le riparazioni elettriche devono essere effettuate da personale competente e
qualificato.
Tutti gli apparecchi di illuminazione producono calore e possono essere causa di
incendio.
135
136
Il fumo e l'utilizzo di portacenere
Occorre identificare le aree dove il fumo delle sigarette può costituire pericolo di
incendio e disporne il divieto, in quanto la mancanza di disposizioni a riguardo è una
delle principali cause di incendi.
Nelle aree ove sarà consentito fumare, occorre mettere a disposizione idonei
portacenere che dovranno essere svuotati regolarmente.
I portacenere non debbono essere svuotati in recipienti costituiti da materiali
facilmente combustibili, nè il loro contenuto deve essere accumulato con altri rifiuti.
Non deve essere permesso di fumare nei depositi e nelle aree contenenti materiali
facilmente combustibili od infiammabili.
137
Rifiuti e scarti di lavorazione combustibili
I rifiuti non debbono essere depositati, neanche in via temporanea, lungo le vie di
esodo (corridoi, scale, disimpegni) o dove possono entrare in contatto con
sorgenti di ignizione.
L'accumulo di scarti di lavorazione deve essere evitato ed ogni scarto o rifiuto
deve essere rimosso giornalmente e depositato in un’area idonea fuori
dell'edificio.
138
Aree non frequentate
Le aree del luogo di lavoro che normalmente non sono frequentate da personale
(cantinati, locali deposito) ed ogni area dove un incendio potrebbe svilupparsi
senza preavviso, devono essere tenute libere da materiali combustibili non
essenziali.
Precauzioni devono essere adottate per proteggere tali aree contro l'accesso di
persone non autorizzate.
139
3. LA PROTEZIONE
ANTINCENDIO
140
3.) La protezione antincendio
141
3.1) Principali misure di protezione antincendio
142
3.1) Principali misure di protezione antincendio
143
3.1) Principali misure di protezione antincendio
144
3.1) Principali misure di protezione antincendio
145
3.1) Principali misure di protezione antincendio
146
3.1) Principali misure di protezione antincendio
148
3.1) Principali misure di protezione antincendio
149
3.1) Principali misure di protezione antincendio
Il SISTEMA DI VIE D’USCITA (vie d’esodo) è costituito da percorsi
che permettono la rapida ed ordinata evacuazione delle
persone verso luoghi sicuri.
I LUOGHI SICURI sono i luoghi dove le persone possono ritenersi
al sicuro dagli effetti di un incendio.
Le USCITE DI EMERGENZA sono gli accessi ai luoghi sicuri.
150
3.1) Principali misure di protezione antincendio
Le caratteristiche del sistema di vie d’uscita sono:
lunghezza e larghezza dei percorsi;
larghezza e numero delle uscite;
ubicazione;
materiali costruttivi e protezione dal fuoco.
Queste sono stabilite dalla legislazione vigente, in relazione alle
caratteristiche dei luoghi di lavoro
151
3.1) Principali misure di protezione antincendio
152
3.1) Principali misure di protezione antincendio
Le PORTE
153
3.1) Principali misure di protezione antincendio
154
3.1) Principali misure di protezione antincendio
Le SCALE
155
3.1) Principali misure di protezione antincendio
156
3.1) Principali misure di protezione antincendio
157
3.1) Principali misure di protezione antincendio
158
3.1) Principali misure di protezione antincendio
159
Protezione
attiva
Impianto
Impianto
estintore idrante rilevazione/allar
spegnimento
me
161
3.1) Principali misure di protezione antincendio
Centrale di controllo
Segnalazione
Rilevatore acustica
24 Vdc
Segnalazione ottico
Pulsante manuale - acustica
230 Vac
Rete Elettromagneti
per porte
Alimentatore tagliafuoco
Immagini tratte da: http://www.elkron.it/IT/catalogo
163
3.1) Principali misure di protezione antincendio
I mezzi di estinzione si dividono in:
MANUALI
MOBIILI FISSI
AUTOMATICI
IDRAULICI GAS
SPRINKLER CO2
164
3.1) Principali misure di protezione antincendio
166
3.1) Principali misure di protezione antincendio
167
3.1) Principali misure di protezione antincendio
168
3.1) Principali misure di protezione antincendio
IDRANTI E NASPI
169
3.1) Principali misure di protezione antincendio
170
3.1) Principali misure di protezione antincendio
171
3.1) Principali misure di protezione antincendio
172
3.1) Principali misure di protezione antincendio
173
3.1) Principali misure di protezione antincendio
174
3.1) Principali misure di protezione antincendio
175
3.1) Principali misure di protezione antincendio
Aperture a shed
Tratto da: http://www.soaveinfissi.com/efc.php
Evacuatore a cupola
Tratto da: http://www.caoduro.it/prodotti_ita.php?id_cat=3
176
3.1) Principali misure di protezione antincendio
177
3.1) Principali misure di protezione antincendio
178
3.1) Principali misure di protezione antincendio
179
3.1) Principali misure di protezione antincendio
180
3.1) Principali misure di protezione antincendio
SEGNALI DI SALVATAGGIO
181
3.1) Principali misure di protezione antincendio
SEGNALETICA ANTINCENDIO
182
SITUAZIONI DA EVITARE
COSA FACCIO?
ALLONTANARE
FUOCO SOFFOCARE
INIBIRE
CHIMICAMENTE
CALORE
RAFFREDDARE
Docente <Nome> - Corso di
formazione per addetti 189
antincendio - Rischio medio
2.5) Le sostanze estinguenti
ACQUA
SCHIUMA
ANIDRIDE CARBONICA
POLVERI
GAS INERTIZZANTI
TIPOLOGIE
ESTINTORI
La schiuma è una massa di bollicine d'aria o di anidride carbonica formata con vari
sistemi da soluzioni acquose che si forma per mezzo di agenti schiumogeni (liquidi
schiumogeni).
La schiuma è molto leggera, è in grado di galleggiare su tutti i liquidi infiammabili
costituendo uno strato continuo e quindi una sorta di sigillo fra il liquido
infiammabile e l'aria sovrastante.
L’ETICHETTA
1. Tipo estinguente e classe
204
5.1) Gli estintori portatili
205
5.1) Gli estintori portatili
206
5.1) Gli estintori portatili
207
5.1) Gli estintori portatili
Differenze tra estintori a polvere e a CO2
208
5.1) Gli estintori portatili
209
5.1) Gli estintori portatili
USO DEGLI ESTINTORI
210
5.1) Gli estintori portatili
211
5.1) Gli estintori portatili
214
La rete antincendio può essere costituita da naspi che rappresentano, per la
possibilità di impiego anche da parte di personale non addestrato, una valida
alternativa agli idranti soprattutto per le attività a rischio lieve.
DURATA??
223223
Cenni di TOSSICOLOGIA
Dose
• “Alle Ding sind Gift, und nichts ohn Gift; allein die
Dosis macht, daß ein Ding kein Gift ist.”
Paracelso
(1493-1541)
225
DL50 di alcuni agenti chimici
Agente DL50 (mg/kg) *
alcool etilico 10000
sodio cloruro 4000
solfato ferroso 1500
morfina solfato 900
fenobarbital sodico 150
picrotossina 5
stricnina solfato 2
nicotina 1
d-tubocurarina 0,5
emicolinio-3 0,2
tetrodotossina 0,10
diossina (TCDD) 0,001
tossina botulinica 0,00001
*DL50 = dose che causa la morte nel 50% degli animali esposti
modificata da Casarett and Doull’s Toxicology, Mc Graw-Hill 2005 226
227
228
Curve dose-risposta
• NOAEL (NO-OBSERVED-ADVERSE–EFFECT LEVEL). IL LIVELLO DI ESPOSIZIONE IN
CORRISPONDENZA DEL QUALE NON SI VERIFICANO AUMENTI STATISTICAMENTE O
BIOLOGICAMENTE SIGNIFICATIVI DELLA GRAVITA’ DI EFFETTI NEGATIVI TRA LA
POPOLAZIONE ESPOSTA ED IL CORRETTO CONTROLLO. GLI EVENTUALI EFFETTI RILEVATI
NON SONO CONSIDERATI NEGATIVI.
• NOEL (NO-OBSERVED-EFFECT LEVEL). IL LIVELLO DI ESPOSIZIONE IN CORRISPONDENZA
DEL QUALE NON SI VERIFICANO AUMENTI STATISTICAMENTE O BIOLOGICAMENTE
SIGNIFICATIVI DELLA FREQUENZA O GRAVITA’ DI EFFETTI TRA LA POPOLAZIONE
ESPOSTA ED IL CORRETTO CONTROLLO.
229
Classificazione
A livello internazionale, l'International Agency for Research on Cancer IARC, agenzia
dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) classifica i carcinogeni noti in 4 gruppi:
232
Alcuni esempi di carcinogeni chimici, molecole e miscele
Aflatossina -Classe 1
Amianto -Classe 1
Benzene -Classe 1
Benzo[a]pirene -Classe 1
Cromo esavalente e suoi composti -Classe 1
Carbone, distillazione, gasificazione, combustione e produzione di Coke -Classe 1
Diesel, fumi di scarico dei motori alimentati dal combustibile -Classe 1
Alcool etilico nelle bevande alcoliche -Classe 1
Formaldeide -Classe 1
tabacco, fumo attivo e passivo -Classe 1
Nichel, nei suoi composti -Classe 1
Cloruro di vinile, monomero del PVC -Classe 1
Legname, polvere di segheria -Classe 1
Radon
Steroidi anabolizzanti -Classe 2A
Gas mostarda come l'Iprite -Classe 1 -carcinogeno bifunzionale
233
234
INAIL_Agenti cancerogeni e mutageni.pdf
236
Vie di penetrazione e modalità
d’azione
• Vie di penetrazione e modalità d’azione
237