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Francesco Cilea

ADRIANA LECOUVREUR
Opera in quattro atti

Libretto di Arturo Colautti


dalla Commedia di Eugène Scribe e Ernest-Wilfrid Legouvé

Maurizio conte di Sassonia tenore


Il principe di Bouillon basso
L’Abate di Chazeuil tenore
Michonnet direttore di scena alla Comédie Française baritono
Quinault socio della Comédie basso
Poisson idem tenore
Un Maggiordomo tenore
Adriana Lecouvreur della Comédie soprano
La Principessa di Bouillon mezzosoprano
Madamigella di Jouvenot socia della Comédie soprano
Madamigella Dagenville idem mezzosoprano
Una Cameriera comparsa

Dame, Signori, Comparse, Servi di scena,Valletti

Personaggi del Balletto:


Paride, Mercurio. Giunone, Pallade,Venere

La scena si svolge a Parigi nel 1730

Prima rappresentazione: Milano, Teatro Lirico 6 novembre 1902


Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

ATTO PRIMO
Il «foyer» della Comédie Française
Sala quadrangolare di stile Rinascimento.
Nel mezzo, in fondo, caminetto adorno del busto di Molière.
Quattro porte laterali. Una grande, a sinistra, comunica colla scena; una piccola a destra, coi camerini.
Quella a sinistra, sul davanti, conduce ai palchetti. Quella di destra è l’entrata degli artisti.
Ai lati della scena, due mensole a specchi con vari oggetti teatrali.
Presso al caminetto acceso, un piccolo paravento, una tavola dorata, poltroncine, sedie e sgabelli di
damasco fiorito, disposti in semicerchio: a destra, in fondo, un tavolino da giuoco con sopra una scac-
chiera; nel mezzo altre poltrone e un canapè.
Sulle mensole doppieri accesi. Il fuoco arde nel caminetto.
All’alzarsi della tela, Madamigella Jouvenot, turchescamente vestita da «Zatima» nel Bajazet, siede a
sinistra dinanzi al cristallo, e dà l’ultimo ritocco alla sua acconciatura.
Nel mezzo, adagiata sul canapè, nel civettuolo costume di «Lisetta» della Follie d’amore, Madamigella
Dangeville ripassa, a tratti, la sua parte.
A destra, in piedi presso il caminetto, Quinault, sotto le spoglie del «Visir Aconat», si pavoneggia rimpetto
alla mensola, mettendosi il turbante.
Più innanzi, seduto al tavoliere, Poisson, nelle vesti campestri di «Crispino», sta consultando uno spec-
chio a mano.
Michonnet, in abito comune, con le mani e con le braccia cariche di cose sceniche, corre su e giù, a dritta
e a sinistra, affacendato e trafelato, trovando una risposta e un sorriso per tutti, a tutti recando gli oggetti
richiestigli.
Nel fondo, di là dall’usciale, passano attori e comparse nei costumi del Bajazet e delle Follie d’Amore:
servi di scena imparruccati portano attrezzi; macchinisti dispongono i praticabili. Movimento animato.

Scena I° LA DANGEVILLE
Madamigella Jouvenot, Madamigella Dangeville, (dal canapè)
Michonnet, Quinault, Poisson. Michonnet, la mia ventola!
LA JOUVENOT
QUINAULT
(dalla mensola)
(dal caminetto)
Michonnet, della biacca!
Michonnet, il mio manto!
MICHONNET
MICHONNET
(alla Jouvenot, indicando la mensola)
(correndo dall’uno all’altro)
Là sopra, signorina…
Ecco qua, miei signori!
POISSON
LE DUE DONNE
(dal tavoliere)
Spicciatevi!
Michonnet, del rossetto!
MICHONNET
MICHONNET (umilmente)
(a Poisson, accennando al tavolino)
Ho soltanto due mani!
Là dentro, nel tiretto…
QUINAULT
(deridendolo)
E quattro gambe…
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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

LA DANGEVILLE POISSON
Le mie pasticche!… Presto… (seccato, a Michonnet)
Che mai borbotti?…
LA JOUVENOT
Un neo!… MICHONNET
(scuotendosi)
POISSON
La cintola!… Presto… Nulla…

QUINAULT LA DANGEVILLE
La mia spada!… Presto… (sbadigliando e masticando pasticche)
Che noia, l’aspettare!…
TUTTI E QUATTRO
(spazientiti) QUINAULT
Presto… Presto… Presto… (studiando un atteggiamento dinanzi allo specchio
Presto dunque, Morfeo! con la scimitarra sguainata)
“Trema, codardo!”
MICHONNET
(con sdegno represso) (Tirando una botta, infilza quasi Michonnet, che è
risalito)
Michonnet, su!
Michonnet, giù! Scusa…
Auff! non ne posso più…
A me tutti gl’incarichi, MICHONNET
tutti i fastidi a me… (schivandola con un salto)
Un direttor di scena
sta peggio d’un lacchè… Fate pur…
In mezzo a tanti re
di cartapesta POISSON
c’è da perder la testa… (a Michonnet che ridiscende)
Seguir chiacchiere,
molcer le invidie, Che ti par?
placar le collere,
romper le cabale, LA JOUVENOT
sventar le insidie (sempre allo specchio)
delle pettegole,
Un neo ancor mi manca…
mattino e vespro,
vespro e mattin,
LA DANGEVILLE
senza mai fin!…
(interrompendo la lettura perfidamente)
(malinconicamente)
Solamente?
Ah! se non fosse
il posto sospirato LA JOUVENOT
di socio proprietario, (voltandosi, come punta da un insetto)
per sbarcare il lunario
e starle sempre al lato… Sfacciata!

(fa un gesto di minaccia verso gli attori) LA DANGEVILLE


(con una spallata di sprezzo)
Superba!

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

LA JOUVENOT POISSON
(alzandosi di scatto) (in disparte)
Sono stanca!… Il mecenate della Duclos…
di chimica dilettante e d’amore…
LA DANGEVILLE
(alzandosi pure) QUINAULT
E l’abatino?
Ed io nauseata!
POISSON
LA JOUVENOT
Il ninnolo della moglie.
(c.s.)
Sfacciata!… L’ABATE
(arricciando il naso)
(con una riverenza esagerata)
Che odore!
Marchesa morganatica!
MICHONNET
LA DANGEVILLE
(con un inchino esagerato)
(imitandola)
Odor di palcoscenico…
Principessa di picche!
IL PRINCIPE
POISSON
(con fatuità, sbirciando con l’occhialino le attrici)
Badate alla grammatica!
Delle Grazie è il respir…
MICHONNET
(spaventato, si slancia per dividere le due attrici e si POISSON
busca colpi di ventaglio) (piegandosi fino a terra dinanzi al Principe)

Signore, si va in scena! Principe!

QUINAULT IL PRINCIPE
(con dignità) (con un gesto di protezione)

Molière v’ascolta… là… Cara, caro…

Scena II° QUINAULT


(all’Abate, salutando all’uso turco)
Il Principe de Bouillon, l’Abate de Chazeuil e detti.
Abate!…
MICHONNET
(cerimoniosamente, ai sopraggiunti) L’ABATE
Il Principe di Bouillon… e l’Abate di Chazeuil… (familiarmente)
Che fortuna!… Gran Visir!…
QUINAULT (Il Principe e l’Abate fanno il giro della sala per
(piano, a Poisson) salutare le attrici)
Colui? IL PRINCIPE
(galantemente, alla Jouvenot)
Madamigella, come vi chiamerem stasera?

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

LA JOUVENOT L’ABATE
(con una moina) Dell’augel di Leda eburneo
vaga piuma, ondoleggiante
“Zatima”.
sovra un petto d’adamante,
che d’Artemide è l’altar,
L’ABATE se l’ardor ne ammorzi un poco,
(alla Dangeville, con grazia affettata) d’altri mille il chiuso foco
E voi? fai repente divampar…

(I due galanti si scostano, e vanno ad osservare nelle


LA DANGEVILLE scene dagli usci socchiusi, l’uno a destra e l’altro a
(svenevole) sinistra)
Lisetta. L’ABATE
IL PRINCIPE (a Michonnet, che ridiscende)

(c.s.) E la Duclos?

Siete una vera Sultana del Serraglio… IL PRINCIPE


L’ABATE (come a caso)
(c.s.) Infatti, la Duclos?

E voi la Primavera… MICHONNET


LA JOUVENOT (asciutto)

(indicandogli la spalla) Si veste…

Principe, questo neo… LA JOUVENOT


IL PRINCIPE (ammiccando, ridendo forte)

(chinandosi fin quasi a baciarlo) Volete dir: si spoglia…

D’Amor parmi un bersaglio… LA DANGEVILLE


L’ABATE (velenosa)

(tra due sospiri) Per sembra più celeste!…

Ardo nel guardavi… IL PRINCIPE


LA DANGEVILLE (impaziente, a Michonnet)

(ridendo forte) Ma quando si principia?

Abate, eccovi il mio ventaglio… MICHONNET


IL PRINCIPE Bajazet fra un istante; poi le Follie d’amore…
Fior d’amor, arma di Venere, L’ABATE
dolce neo che splendi al seno
come un astro nel sereno (indicando il teatro)
per le vie d’un bianco mar, La sala è riboccante…
verso il porto dell’oblio,
Argonauti del desio,
fai gli sguardi navigar…

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

MICHONNET No, così non va bene!…


(con importanza)
(facendosi più innanzi, e ricominciando in tono più
Lo credo ben… Stasera la Duclos e Adriana solenne)
nella stessa tragedia!
“Tutti uscite! E ogni soglia sia chiusa all’au-
IL PRINCIPE dace…
E ritorni al Serraglio l’augusta sua pace…”
(entusiasta)
La Duclos è sovrana!… IL PRINCIPE
Splendida!
MICHONNET
(di ripicco) L’ABATE
Portentosa!
La Lecouvreur, divina!

LA JOUVENOT IL PRINCIPE
(accostandosi)
(con una smorfia)
Musa!
In ciel non è rimasta!…

L’ABATE L’ABATE
(egualmente)
(indeciso)
Diva!
Scandisce bene i versi…

LA DANGEVILLE IL PRINCIPE
(baciandole la mano)
Per caso…
Sirena!
MICHONNET
(accennando verso il fondo) ADRIANA
(con vera modestia)
Eccola… basta!
Troppo, signori… troppo! Ecco: respiro
Scena III° appena…
Adriana e detti. (semplicemente)
(Adriana Lecouvreur, nel costume orientale di «Ros- lo son l’umile ancella
sana», il collo adorno di un magnifico diamante, del Genio creator:
entra dall’ultimo uscio di destra, col rotolo della sua ei m’offre la favella,
parte tra le mani. Le altre attrici le voltano dispet- io la diffondo ai cor…
tosamente le spalle; il Principe e l’Abate s’inchi-
nano; Michonnet la contempla estatico. Ella non si Del verso io son l’accento,
accorge di alcuno, restando in fondo alla sala.) l’eco del dramma uman,
il fragile strumento
ADRIANA vassallo della man…
(ristudiando la parte, declama lentamente)
Mite, gioconda, atroce,
“Del sultano Amuratte m’arrendo all’imper… mi chiamo Fedeltà.
Tutti uscite! E ogni soglia sia chiusa all’au- un soffio è la mia voce,
dace…” che al novo di morrà…
(interrompendosi)

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

IL PRINCIPE IL PRINCIPE
E che cercate voi? (vivamente)
A chi?
ADRIANA
La verità… LA JOUVENOT
(a il Principe, con intenzione)
L’ABATE
(accennando a Poisson e Quinault) A voi no, certamente…

Temprata foste da insigni artisti… LA DANGEVILLE


(egualmente)
ADRIANA
(alzando le spalle) Sa che attendete qui…

No, da nessuno… QUINAULT


(accorgendosi di Michonnet) (al tavolino)

Ingrata! Umile cor devoto, forte ingegno mode- Scacco al re!


sto,
il consiglier mio solo, il solo amico mio, è POISSON
questo: (mangiando un pezzo, trionfalmente)
Michonnet.
Scacco matto!
MICHONNET
QUINAULT
(commosso fino alle lacrime)
(protestando)
Adriana, tu scherzi, figlia mia.
Matto sarete voi…
Fai male… vedi… soffoco!

(L’avvisatore, dal fondo, fa un cenno a Michonnet) POISSON


(inalberandosi)
Signori, son pronti?…
A me del “voi”?… Mi manchi d’ogni riguardo…
LA JOUVENOT
(protestando) QUINAULT
(in piedi, la mano sull’elsa, con esagerata dignità)
Non seno a punto ancora!…
E poi?
LA DANGEVILLE
Io neppure. MICHONNET
(dal fondo)
ADRIANA
Signori, andiam!
Io lo sono.
(La Jouvenot e la Dangeville scappano ridendo, tra
IL PRINCIPE, ABATE le quinte del teatro. Quinault e Poisson, seguono
(a Michonnet) le due attrici minacciandosi comicamente. – Gran
movimento dal fondo.)
E la Duclos?
IL PRINCIPE
MICHONNET (all’Abate, sbuffando)
Or ora nel camerino stava scrivendo in fretta…
Abate, quel biglietto…

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

L’ABATE Adriana!
Della Duclos?
ADRIANA
IL PRINCIPE (senza voltar la testa)
Lo voglio! Che c’è?
L’ABATE MICHONNET
(imbarazzato) (cercando le parole)
Ma come fare? Una notizia…
IL PRINCIPE ADRIANA
(dandogli una borsa) (c.s.)
Ho detto! Buona o cattiva?
(Il Principe esce dall’uscio ond’era entrato; l’Abate
dal fondo dalla porta del camerino)
MICHONNET
(titubante)
Scena IV° Secondo… Lo zio di Carcassona… il farmaci-
Michonnet e Adriana sta …

MICHONNET ADRIANA
(fra sé, guardando amorosamente Adriana che (subito)
studia sempre)
E poi?
Eccoci soli alfin!… per un minuto…
MICHONNET
(s’avanza di un passo, sospirando)
E morto…
Son cinque anni che l’amo, e che sospiro…
e resto muto… e dentro mi martirio! ADRIANA
(indietreggiando) Male!

Che giova? È tanto giovane… MICHONNET


Mentr’io nol sono più! (rapidamente)
(avvicinandosi) Ma… mi lascia diecimila lire in eredità…
Devo o non devo dirglielo?
ADRIANA
(indietreggiando ancora) Bene!
Meglio doman… MICHONNET
(malinconicamente) (con intenzione)

ma doman sarò vecchio anche di più… Che devo farne? Eccomi imbarazzato…

(risolutamente) ADRIANA
Sbigottimenti vani! Tanto peggio!
Dunque si parli, orsù!
MICHONNET
(Si accosta vivamente ad Adriana, poi di nuovo si Non tanto… perché m’hanno ispirato un’idea…
arresta, finalmente chiama)
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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

ADRIANA (decidendosi)
Un’idea? Allora, glielo dico…

MICHONNET ADRIANA
(insinuante) (malinconicamente)
Strana!… L’ingegno mio è mutato!

ADRIANA MICHONNET
Strana? (con impeto)

MICHONNET Cresciuto, vorrai dire!


(c.s.)
ADRIANA
…bizzarra… (esitando)

ADRIANA Ier sera?…


Quale?
MICHONNET
MICHONNET Hai recitato “Fedra” come Melpòmene stessa…
(risoluto)
ADRIANA
Un matrimonio… (confidenzialmente)

ADRIANA Correa la voce d’una battaglia… Niuna noti-


zia!…
(ridendo)
un’ansia atroce!… Era forse ferito!…
Tanto meglio!
MICHONNET
MICHONNET (spaventato)
(dolcemente sorpreso)
Chi?
Che! Naturale ti sembra?
ADRIANA
ADRIANA (abbandonandosi)
Certamente…
Il mio cavalier…
(sospirando)
MICHONNET
Ah, se potessi anch’io! (rabbrividendo)
MICHONNET Un cavalier?…
(palpitante)
ADRIANA
Come’ Anche tu? (con gioia)
ADRIANA Ma oggi…
Ci penso… un poco…
MICHONNET
MICHONNET (come un’eco)
(fra sé) Oggi?
Immenso Iddio!

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

ADRIANA MICHONNET
…è ritornato! Ragazza mia,
paventa la gioia tentatrice… paventa…
MICHONNET
(S’odono tre colpi di bastone dal fondo)
(tremante)
Ecco il segnale…
E l’ami?
(Michonnet risale e scompare tra le quinte. Adriana
ADRIANA si rimette a sedere presso il caminetto, per ripassare
(ardente) ancora la parte)
Se l’amo!…
Scena V°
MICHONNET Adriana e Maurizio
(fra sé, le braccia penzoloni) (Maurizio, in costume di semplice ufficiale, apre
Io casco giù! il primo uscio di destra riservato agli artisti;
rimane incerto un momento; poi volgendosi, per
ADRIANA ridiscendere, scorge Adriana intenta nella lettura e
corre a lei, palpitante)
(non potendo più tacere)
MAURIZIO
Per voi non ho misteri…
Adriana!
MICHONNET
ADRIANA
(lasciandosi cadere in una poltrona)
(alzandosi con ebbrezza)
Non glielo dico più!
Maurizio!
ADRIANA
MAURIZIO
Era un semplice alfiere del conte di Sassonia.
l’eroico pretendente figlio al re di Polonia… Regina mia!
Partì per la guerra di Curlandia… Né più
ebbi di lui novella… Ier lo rividi… ADRIANA
(ricomponendosi)
MICHONNET
Voi qua?
(balzando in piedi, smarrito)
Lui? MAURIZIO
Oh! tardavate tanto… Vedo là una scala…
ADRIANA Vogliono opporsi… Chieggo di voi.
(senza comprendere)
ADRIANA
Ed oggi udrà «Rossana»…
(tra offesa e lusingata)
MICHONNET Incauto!
(fra sé, disperatamente)
MAURIZIO
Michonnet, sei servito!
Perché? Sincero amor
non soffre divieto, non conosce rossor…
ADRIANA
(alzandosi pure) La dolcissima effigie sorridente
in te rivedo della madre cara;
Oh, come son felice!
nel tuo cor della mia patria, dolce, preclara

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

l’aura ribevo, che m’apri la mente… MAURIZIO


(simulando timore)
Bella tu sei, come la mia bandiera,
delle pugne fiammante entro i vapor; Grazie!… È un uom pericoloso…
tu sei gioconda, come la chimera
della Gloria, promessa al vincitor… ADRIANA
Lo so: tutte le donne l’amano…
Bella tu sei, tu sei gioconda…
MAURIZIO
ADRIANA
Io son geloso…
(commossa, ma sorridente)
Ciel! Quante belle frasi! ADRIANA
Fanciullo!
MAURIZIO
Si! MAURIZIO
Amor mi fa poeta. (con finta rassegnazione)

ADRIANA Ebben, di me parlategli…


(per mutar discorso) (La bacia sull’avambraccio)
E il vostro avanzamento? ADRIANA
MAURIZIO (schermendosi)
(protestando) Che fate?
Parliam di cosa lieta… (guardando verso il fondo)

ADRIANA Entrar debbo in iscena…


(insistendo)
MAURIZIO
Ed il ministro? E il conte di Sassonia? Crudele… mi discacciate!

MAURIZIO ADRIANA
(gaiamente, con una punta d’ironia) (prendendolo per mano)
Ho tentato… promette, e non mantiene!… Per voi,
per voi soltanto, reciterò stasera…
ADRIANA
Conoscerlo vorrei… (tenerissimamente)
E beverò nei tuoi sguardi l’anima intera,
MAURIZIO e ti farò pianger, se tu m’ascolterai…
(c.s.) Che importa a me dei plausi,
dei doni e degli omaggi?
Perché?
Ah! della Francia tutti non valgono i tesor
una tua pura lagrima, diamante d’amor!
ADRIANA
Senza tradirmi, piegarlo io ben saprei MAURIZIO
in favor vostro…
(inebriato)
T’ascolterò, Adriana, come un devoto ascolta
la divina parola…
Bella tu sei, tu sei gioconda…

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

Sì! T’ascolterò, amor… IL PRINCIPE


(diffidente)
ADRIANA
Come?
Dove sarai stavolta?
L’ABATE
MAURIZIO
(facendo schioccare le dita)
Nel terzo palco a destra…
Penelope…
ADRIANA
(respingendolo dolcemente) IL PRINCIPE
La cameriera?
Lasciami!…
L’ABATE
MAURIZIO
(abbassando la voce)
(anelante)
Cento luigi!…
E poi?
IL PRINCIPE
ADRIANA
(prendendo la lettera)
Non qua… Attendimi all’uscita…
Caro!… La cera è molle…
(staccandosi dal seno un mazzetto di viole e metten-
dolo alla bottoniera del giovane) L’ABATE
Un pegno… Meglio!

MAURIZIO (Il Principe la dissuggella)


(baciandolo) Son suoi caratteri?
Grazie!
IL PRINCIPE
ADRIANA (soffregandosi gli occhi)
Va! Ma contraffatti…

(Adriana corre verso il fondo, si arresta un momento L’ABATE


per salutare Maurizio; poi entra con incesso solenne
Pessimo segno!
in palcoscenico. Maurizio esce dalla porta dei
palchi, a sinistra)
IL PRINCIPE
Scena VI° (ridandogli il biglietto)
Il Principe, l’Abate; poi Madamigella Dangeville e Leggi … M’offusca gli occhi lo sdegno!
Madamigella Jouvenot
(A questo punto fan capolino la Jouvenot e la Dan-
IL PRINCIPE geville)
(entrando dal fondo di sinistra, ansioso)
L’ABATE
Or dunque, Abate? (leggendo)

L’ABATE “Stasera alle undici, laggiù, nel solito


villino presso la Senna…
(entrando dal fondo di destra; mostrandogli in atto
di trionfo una lettera)
“Corpus delicti…”

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

IL PRINCIPE L’ABATE
(sbuffando) Costanza ironica!
Il mio!
IL PRINCIPE
L’ABATE Fede istrionica!
(seguitando) (dopo una pausa)
… per un affare d’alta politica… Ed il recapito?
(fra due sbuffi)
L’ABATE
Ah, graziosissima! (guardando la soprascritta)

IL PRINCIPE Terzo palchetto a destra…


(dolorosamente) (battendosi la fronte)
Lo so ben io!… Diavolo! … Quale sospetto!

L’ABATE IL PRINCIPE
…atteso siete… Fede e silenzio…” (ansiosamente)
Punto… Conosci il complice?

IL PRINCIPE L’ABATE
E la firma? Forse… Maurizio…

L’ABATE IL PRINCIPE
Costanza… (stupefatto)
Il Conte?…
IL PRINCIPE
(scattando) L’ABATE
Perfida!… Entrare l’ho visto là…

L’ABATE IL PRINCIPE
(frenando a stento le risa) (furioso)
Il suo pseudonimo? È dunque lui?

IL PRINCIPE L’ABATE
Da me trovato! Dubbio non v’ha…

L’ABATE (I due stanno perplessi un momento, consultandosi a


vicenda con lo sguardo)
(per secondarlo)
O donna immemore! IL PRINCIPE
(incrociando le braccia)
IL PRINCIPE
Che far?
(smaniando)
O cuore ingrato!

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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

L’ABATE Amore ed Imene!


(imitandolo)
(imitandolo)
Che far?
Chi poi riderà!
IL PRINCIPE
LA JOUVENOT
(stillandosi il cervello)
Quanto è, burlevole!
Laggiù… L’arzillo Principe…
è protettore…
L’ABATE della Duclos…
(grattandosi la fronte) Ma la fraschetta…
per buona sorte…
Nel villino? una spagnola…
Dunque un terzetto…
Scena VII° poi che c’è un’altro…
Madamigella Jouvenot, Madamigella Dangeville, ed è il più scaltro…
Quinault, Poisson, quindi Michonnet.
LA DANGEVILLE
(Le due attrici, inoltrandosi cautamente un pochino, Quanto e piacevole!
tendono il collo per meglio udire.) Maturo satiro…
IL PRINCIPE a tutte l’ore…
detta Rondò…
(afferrando un’idea) è pur protetta…
Un gaio festino… dalla consorte…
Ti piace il disegno? che si consola…
Di guerra partito! anzi, un quartetto…
Cogliamo due tortori… poi che c’è un’altro…
e il dolce duetto… ed è il più scaltro…
Di Marte e di Venere…
Ma tende la rete… QUINAULT
e tutta Parigi… Perché ridete?
dell’ilare festa… Chi non lo sa?
Già ridono incauti… Nobile cor!
Per la Duclos?
(con un gesto di minaccia) Sicché, lei stessa?
Ma riderà bene… La Principessa?

L’ABATE POISSON
(cogliendolo al volo) Che grilli avete?
Ciascun lo sa…
Offerto agli attor?… Senza rancor…
Mirabile! Ardito! Detta Rondò?
Tranello d’amor! Sicché, lei stessa?
La Principessa?
(secondandolo)
(Il Principe risale verso il fondo e, visto un servo di
senz’altro sospetto…
scena fra le quinte, lo chiama con un cenno)
rimetter dovran.
l’error si ripete. IL PRINCIPE
l’offeso Vulcan…
(al servo, accennando al primo uscio a sinistra)
appena ridesta…
l’intento saprà… Questo al numero tre, a destra… con mister…
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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo
(Gli consegna il foglio e una moneta d’oro; il servo di quella… eccetera…
parte dall’uscio indicato) nel dolce sito…
Principe ombroso…
IL PRINCIPE la cameriera…
(con soddisfazione, ritornando presso l’Abate)
(ride)
Non soltanto dei Numi…
Vulcan novello…
L’ABATE giurò vendetta…
(terminando la frase) Chi va? chi manda?…
in tal momento…
… la vendetta è piacer! val per la sposa?
o l’amorosa?
IL PRINCIPE
…è piacer!… QUINAULT
Che bel bisticcio!
(Mentre il principe e l’Abate sono sul davanti e pas- Che gran pasticcio!
seggiano confabulando, i quattro artisti, in punta Intrigo amen…
di piedi, li seguono non visti fino a che siano usciti, Nel vecchio Adon
facendo loro dietro ogni sorta di gesti; poi rimasti spunta Atteon…
soli si abbandonano alla più viva ilarità.)
(ride)
LA JOUVENOT
Sicuramente… E la commedia
Il vecchio ardente… volge in tragedia…
un verde nido
fuor delle mura… POISSON
schiuse alla bella… Che gran pasticcio!
di greca fede… di Lafontaine!…
spesso alla moglie… Nel vecchio Adon
senza rossor… spunta Atteon…
Ma già un lettera…
certo, un invito… (ride)
al generoso… Aspro quesito!…
vendè stasera… Problema ardito!…
(ride)
IL PRINCIPE
e il vecchio bello… Un gaio festino ecc.
sulla civetta…
Or si domanda… L’ABATE
L’appuntamento…
offerto agli attor ecc.
val per la sposa?
o l’amorosa? (Il Principe esce con passo marziale dal primo uscio
a sinistra che dà sui palchetti; l’Abate lo segue con-
LA DANGEVILLE traffacendolo.)
naturalmente…
molto prudente… MICHONNET
degno di Gnido… (dal fondo)
tutto natura…
Ma la monella… Signori tocca a voi!
la chiave cede…
che poi v’accoglie…
l’altro amator…
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Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

LA JOUVENOT E dir che così bene


(rassettandosi la veste) recita per un altro, e non per me!…
Ma rimedio non c’è!
Tosto… Non c’è costrutto!…
In ascoltarla, affogo le mie pene,
LA DANGEVILLE, POISSON e rido, e piango, e sogno,
Per me c’è tempo… e dimentico tutto.

MICHONNET (battendosi la fronte)


Perdete la battuta! Dov’è dunque, il biglietto di Zatima?

LA JOUVENOT (palpandosi addosso)


(sprezzante) L’avevo nel farsetto…
Che importa?
(Fruga nel tiretto della mensola a destra)
QUINAULT Bisogna che lo trovi ad ogni costo…
(squadrandola nel passarle dinanzi)
Scena IX°
Al vostro posto!…
Maurizio, Michonnet, poi Quinault; indi
(La Jouvenot e Quinault escono verso il palcosce- Madamigella Jouvenot
nico. La Dangeville e Poisson rientrano nei came-
(Maurizio rientra turbato dal primo uscio di sinistra,
rini)
mentre Michonnet seguita a rovistare in tutti i mobili
Scena VIII° della sala)

Michonnet solo MAURIZIO


(tra sé, fermandosi nel mezzo)
MICHONNET
(ascoltando nel fondo verso la scena) Maledetta politica!… Maledetto il momento,
che accettai quei favori!… Perder l’appunta-
Ecco il monologo… mento
Silenzio sepolcral!… Grave momento! con Adriana? Mai!…
Strugger di gioia e di timor mi sento…
Bene! benissimo! (spiegando la lettera mandatagli dal Principe)

(inebriato) Però, questo biglietto che la Duclos m’invia…

Così… così … Che fascino! Che accento! MICHONNET


Quanta semplicità! Com’è profonda e umana!
(tra sé, indicando la mensola a sinistra)
Men sincera, è la stessa verità!
Che fanno, dunque là? Applaudite, beoti!… Ah! forse in quel tiretto…

(Di dentro il pubblico applaude, ed anch’egli batte MAURIZIO


le mani)
(seguitando)
Ah, stupenda! mirabile! sublime!
E sempre per quell’altra!… Si tratta, certa-
(con uno scatto di gelosia, osservando sempre) mente,
della mia nuova impresa…
Ah! l’ha visto!… e glielo esprime
con gli sguardi, i sorrisi, i gesti, i moti… MICHONNET
(cavandone una lettera, preparata a rotolo)
(con le lacrime nella voce)
Eccolo, finalmente!
15
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

MAURIZIO MAURIZIO
(tentennando) (alzandosi e porgendo la pergamena all’attrice)
Parlato al Cardinal la Principessa avrà. Madamigella…
Che fare?… Aspetterò l’uscita d’Adriana…
LA JOUVENOT
(Michonnet depone sopra la tavola a destra la per-
(prendendola, con una riverenza)
gamena trovata nel tiretto; Maurizio si adagia su
una poltrona a destra.Rientra Quinault.) Grazie!

MICHONNET MICHONNET
(scorgendo Quinault) (facendo segno di sbrigarsi)
Darete il foglio per «Rossana» a «Zatima»! Presto!

QUINAULT (La Jouvenot entra di corsa nelle quinte)


(di malo umore, con sussiego)
MAURIZIO
Glielo darò. (soddisfatto)
(Quinault esce dal fondo verso il palcoscenico; Adriana avrà due mie parole…
Michonnet si rimette ad osservare. Maurizio, sempre dalla mandi Zatima …
seduto, prende sbadatamente sulla tavola vicina la Così saprà che prima di doman non posso…
pergamena depositatavi da Michonnet)
(con un gesto di sconforto)
MAURIZIO
O grama Curlandia, quanto mi costi!…
(tra sé, spiegando la lettera) Andiamo… ché l’altra è in agonia!…
Neppure una parola!
MICHONNET
(colpito da un’idea) (fra sé, guardando sempre verso il palcoscenico)
Io ce ne metterò… Un’astuzia di guerra! «Zatima» entra in iscena…
Ma che! Non ha il biglietto?
(Si mette a scrivere con la matita sul rotolo spiegato)
Si! lo porge a «Rossana»…
MICHONNET Ciel! malgrado il rossetto
impallidisce… trema… vacilla…
(tra sé, guardando fra le quinte)
Arte divina!…
Ah! ecco la Duclos…
(Un uragano di applausi prorompe dal teatro)
(compassionando)
Scena X°
Povera figlia, sgolati!… Meglio se stessi zitta!
Cantar ti piace? Canta, canta, canta … sei Tutti meno Maurizio
fritta! QUINAULT
LA JOUVENOT (furibondo)
(accorrendo, a Michonnet) Un delirio! Io soffoco!
Michonnet, la mia carta … per «Rossana»? LA JOUVENOT
MICHONNET (sdegnata)
(indicandole la tavola) Che furore! Io la sfido!
È là…

16
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

POISSON TUTTI
(sprezzante) Ad Adriana onor!
Che pubblico! Io fremo!
IL PRINCIPE
LA DANGEVILLE Io tutti v’invito a gaio convito…
(nauseata) (a Adriana)
Che orrore! Io piango! Farannovi omaggio…

MICHONNET (indicando gli attori)


(asciugandosi gli occhi, gongolante) la scena…
Io rido!
(i nobili)
(Dalla porta dei palchi rientrano il Principe e la Corte,…
l’Abate, insieme a vari altri signori)

IL PRINCIPE L’ABATE
(entusiasta) (a se stesso)

Magnifica! Sublime! il Clero…

L’ABATE IL PRINCIPE
(rincarando) (sardonico)

Sovrana! Sovrumana! Ed il forte eroe di Sassonia, nonché di Polo-


nia…
LA JOUVENOT
ADRIANA
(stupita, al Principe)
(colta da un’idea)
Come! Anche voi?
Conoscerlo bramo…
IL PRINCIPE
IL PRINCIPE
(con gesto di minaccia)
(inchinandosi e porgendole una chiave)
Mi vendico!…
Ed ecco la chiave del nido soave…
LA DANGEVILLE
L’ABATE
(stupita, all’Abate)
(completando)
Come! Anche voi?
Il verde villino al vostro vicino…
L’ABATE
ADRIANA
(imitando il Principe)
(tra sé)
Mi emancipo!
Parlargli potrò
(Adriana entra dal fondo, pallida, fremente, disfatta.
Si regge appena, tanta è ancora la sua emozione) IL PRINCIPE, L’ABATE
Verrete?
IL PRINCIPE, L’ABATE
(inchinandosi)
Gloria dell’arte al fior!

17
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto primo

ADRIANA TUTTI
(decisa) A mezzanotte!
Verrò! (Adriana, al braccio di Michonnet, risale al fondo,
in mezzo ai grandi saluti ed agli applausi dei compa-
IL PRINCIPE gni e dei signori.)
A mezzanotte!

18
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

ATTO SECONDO
Il «nido» della Grange Batelière
Salotto esagonale semplice ma elegante, nella villetta dell’attrice Duclos, alla Grange Batelière,
In fondo e più in alto, gran porta a vetri, che dà su una loggia da cui per ampia gradinata marmorea si
scende in giardino. Vedesi di scorcio il viale che conduce la castello e il parapetto a balaustra, sotto il
quale scorre la Senna. La luna nuova diffonde il suo timido pallore sulle piante ancor quasi nude e sulle
statue allineate secondo lo stile euritmico dell’epoca. A sinistra una porta dà nell’interno dell’apparta-
mento.
Ogni parete ha un uscio: quello del primo lato a destra reca in un gabinetto. Di fianco a questo, masche-
rata dalle tappezzerie, una porticina segreta. Quello di sinistra dà alla sala da pranzo. Nel mezzo, verso
dritta, un tavolino con sopra un candelabro e due rami con le candele accese; presso il tavolino una pol-
trona, più in là un canapè e sgabelli.
A sinistra, un’alta specchiera mobile; più in fondo, un altro tavoliere con altri candelabri.

Scena I° O vagabonda stella d’Oriente,


La Principessa, sola. non tramontar: sorridi all’universo,
e s’egli non mente, scorta il mio amor!…
(La Principessa di Bouillon è seduta presso il tavo-
lino in atto di attesa, ascoltando nel silenzio le (S’abbandona sul canapè sopraffatta dall’angoscia)
misteriosi voci della notte.)
Scena II°
LA PRINCIPESSA
Maurizio e detta
(dolorosamente)
(Maurizio di Sassonia entra dal fondo)
Acerba voluttà, dolce tortura,
lentissima agonia, rapida offesa, MAURIZIO
vampa, gelo, tremor, smania, paura, (inchinandosi)
ad amoroso sen torna l’attesa!
Principessa…
(L’orologio di una torre lontana suona undici rintoc-
chi. La Principessa, sospinta dall’impazienza, s’alza LA PRINCIPESSA
di scatto.) (irritata)
Ogni eco, ogni ombra nella notte incesa Finalmente!
contro la impaziente alma congiura:
fra dubbiezza e disio tutta sospesa, MAURIZIO
l’eternità nell’attimo misura…
(piegando un ginocchio)
(La Principessa va all’invetriata, ne apre un battente Perdonate…
e investiga con lo sguardo il viale per metà immerso
nell’ombra con ansia) LA PRINCIPESSA
Verrà? M’oblia? S’affretta? O pur si pente? (minacciandolo col ventaglio)

(con gioia) Sconoscente!…

Ecco, egli giunge!… MAURIZIO


(dolente) Fui seguito!

No, del fiume è il verso, LA PRINCIPESSA


misto al sospir d’un arbore dormente. (incredula)
(Sospira in dolce ansia amorosa) Da chi mai?

19
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

MAURIZIO MAURIZIO
Da due ignoti… Li affrontai… ma non tennero… (baciandogliela)
Grazie
LA PRINCIPESSA
(un po’ inquieta) LA PRINCIPESSA
Davvero? (additandogli il posto, teneramente)
Sedete…
MAURIZIO
Con la Regina a lungo favellai
Mi stimate menzognero? dei diritti vostri e delle vostre gesta,
e vidi il pianto ne’ suoi dolci rai…
(La Principessa ha notato sulla bottoniera di Mau-
Il Cardinale consente… ma protesta…
rizio il mazzolino di viole datogli da Adriana; un
impeto di gelosia le mette nella persona un sussulto.)
MAURIZIO
LA PRINCIPESSA (freddamente cortese)
(con un riso amaro) Grazie. O gentil!
Il ritardo cagionato non fu già
(entusiasmandosi)
da un profumato pegno?
Tra musiche di gloria
MAURIZIO per voi l’astro vedrò della vittoria!
(semplicemente)
LA PRINCIPESSA
Quale?
(con ansia affettuosa)
LA PRINCIPESSA Ma prudenza … Siete cinto
(indicando i fiori) di nemici.

Quel mazzetto… MAURIZIO


(Maurizio, côlto in errore, trasalisce; poi si (con un lampo d’orgoglio)
ricompone) Chi m’ha vinto?
MAURIZIO
LA PRINCIPESSA
(inchinandosi)
(scuotendo il capo)
E per voi…
Son possenti…
LA PRINCIPESSA
MAURIZIO
(rasserenata)
(scrollando le spalle)
Siete un perfetto seduttor…
Non li temo.
MAURIZIO
LA PRINCIPESSA
(supplichevole)
(incalzando)
M’assolverete?
Pronti stanno ad ogni estremo…
Oggi stesso al Re fu chiesto…
LA PRINCIPESSA
(porgendogli la mano) MAURIZIO
Nol dovrei… (gaiamente)
Il mio collo?
20
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

LA PRINCIPESSA LA PRINCIPESSA
Il vostro arresto… (gettandogli le braccia al collo)
Ah! I richiami dei baci cocenti,
MAURIZIO
dei baci procaci non senti?
(ridendo)
La Bastiglia non vedrò!… MAURIZIO
(respingendola lentamente)
LA PRINCIPESSA
La gloria m’invita, m’invita l’onore…
(spaventata)
Che farete? LA PRINCIPESSA
(sciogliendo l’amplesso)
MAURIZIO
Tu menti!
(con un gesto di sprezzo) L’onor d’un amante sta nella sua fede…
Partirò…
MAURIZIO
LA PRINCIPESSA (fra sé)
(quasi lagrimamente) L’istante è propizio…
Che mai diceste? Dopo si gran vagabondaggio,
partir volete senza un fremito d’amor? LA PRINCIPESSA
Ed io dovrei lasciarvi sparir come un miraggio, (amaramente)
un fascino, un inganno del sitibondo cor?
Lo sguardo mio vede
nell’anima tua… Di me sei già stanco…
MAURIZIO
La noia t’imbruna la fronte… Sii franco!
Quando il dover ci chiama… al suo messaggio
ogni rimpianto tace… ogni lusinga muor… MAURIZIO
(fra sé)
LA PRINCIPESSA
(fissandolo negli occhi) Mentire non so… Che cosa dirò?

Maurizio! LA PRINCIPESSA
(leggendogli in volto)
MAURIZIO
(freddamente) Che amate un’altra… di me più scaltra?

Signora MAURIZIO
(dolente)
LA PRINCIPESSA
Se parti, non m’ami. Signora, devoto ognora vi sono…

MAURIZIO LA PRINCIPESSA
Mi salvo… (scattando)
Dêi dir chi è costei!…
LA PRINCIPESSA
(più forte) MAURIZIO
Mi sfuggi! (retrocedendo)
E vano!
MAURIZIO
Lo debbo.
21
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

LA PRINCIPESSA MAURIZIO
(minacciandolo) (osservando sempre)
Il nome io voglio … Come si chiama? … Si ferma al viale…
Guai, se taci!
LA PRINCIPESSA
MAURIZIO (trasalendo)
(freddamente)
O ciel! Mio marito!
Mai!
MAURIZIO
LA PRINCIPESSA (sorpreso)
(con un gesto di minaccia)
Il Principe?
Ed io la maschera le strapperò!
LA PRINCIPESSA
MAURIZIO (allibita)
(dolorosamente)
Ei sale!…
Grazia! grazia, signora!
L’anima ho stanca, e la meta è lontana: MAURIZIO
non aggiungete la rampogna vana (tra sé)
all’ansia che m’accora…
Assai vi debbo: ah! ma se amor cadrà M’ha dunque seguito?
memore affetto in cor mi fiorirà…
LA PRINCIPESSA
LA PRINCIPESSA (smaniando)
(sdegnosa) Perduta mi veggo!
Amore è fiamma, cener l’amistà!
MAURIZIO
(A quel punto s’ode un rumore lontano ma crescente (cavallerescamente)
di ruote)
Difendervi io vo’…
MAURIZIO
(tendendo la mano verso la vetrata) (Maurizio vede il primo uscio a dritta, lo apre
subitamente; sospingendola)
Signora, ascoltate…
Là dentro…
LA PRINCIPESSA
LA PRINCIPESSA
(fermandosi a un tratto, sorpresa)
(vacillando)
Un’altra vettura!
Non reggo!
(I due, riuniti istintivamente dal pericolo, si acco-
stano alla vetrata per osservare nel giardino illumi- MAURIZIO
nato dal novilunio) Salvarvi saprò!
MAURIZIO (La Principessa entra nel gabinetto; Maurizio ne
Qualcuno aspettate? richiude l’uscio)

LA PRINCIPESSA
Nessuno… Ho paura!

22
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

Scena III° L’ABATE


Il Principe, l’Abate e Maurizio La dama!

(Il Principe e l’Abate, sospinti i battenti dell’inve- MAURIZIO


triata, sporgono insieme il capo, l’uno a destra, l’al-
Che?
tro a manca)

IL PRINCIPE IL PRINCIPE
(con disinvoltura elegante) La bella!

Vi cogliam, conte, sul fatto. L’ABATE


Veste bianca…
L’ABATE
In flagrante! IL PRINCIPE
Vita snella.
MAURIZIO
(fingendo sorpresa) MAURIZIO
Voi, signori! (fingendo sorpresa)
Non capisco…
IL PRINCIPE
(gaiamente) IL PRINCIPE E L’ABATE
Re di picche! Tutto io so!

L’ABATE MAURIZIO
(imitandolo) (gravemente)
Asso di cuori! Principe, se ciò v’accora…
son agli ordini vostri…
MAURIZIO
(tra lo stupito e l’offeso) IL PRINCIPE
(un duello)
E una celia?
Un duello?
IL PRINCIPE
(c.s.) L’ABATE
(atterrito)
Niente affatto.
A quest’ora?…
L’ABATE
(misteriosamente) IL PRINCIPE
Rider noi vogliamo.
Io l’ho vista…
MAURIZIO
IL PRINCIPE
(con ira)
(secondandolo)
Ridereste di me?
Vista io l’ho…
IL PRINCIPE
MAURIZIO
(con finezza)
(destreggiando)
Creditor mio voi siete…
Chi?

23
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

L’ABATE Scena IV°


(a Maurizio, indicando il Principe) Adriana e detti
Debitor vostro egli è… L’ABATE
IL PRINCIPE (porgendole la mano per aiutarla a scendere)
(sottovoce) Eccovi alfin, Divina!
La Duclos… IL PRINCIPE
L’ABATE (andandole incontro)
Capriccio antico… V’aspetta, o gran Sultana,
il conte di Sassonia…
MAURIZIO
(Il Principe, conducendo per mano Adriana, la pre-
(sorpreso più che mai)
senta a Maurizio)
Che colei?
Basta dire: Adriana…
IL PRINCIPE (Maurizio, volgendosi, vede Adriana; ella ricono-
(con fatuità) scendolo getta un grido soffocato)
N’ero già stanco… ADRIANA
Voi l’amante, ed io m’affranco…
(portandosi una mano al cuore)
L’ABATE Cielo!
(furbesco)
MAURIZIO
Un servigio gli è d’amico…
(stupefatto)
IL PRINCIPE Dessa!
(con enfasi affettata)
ADRIANA
Un gratissimo favor….
(con uno sforzo, quasi parlando a se stessa)
MAURIZIO Maurizio… Il Conte… l’eroe…
(indovinando l’equivoco)
MAURIZIO
Or Comprendo…
(sottovoce)
L’avventura…
Taci!
IL PRINCIPE E L’ABATE
…buon pretesto è di rottura… IL PRINCIPE
(a Maurizio)
IL PRINCIPE
Conte, la grande attrice patrocinar vorria
Qua la man… un giovane ufficiale…

L’ABATE L’ABATE
Senza rancor!… Amore e strategia.
(Il Principe e Maurizio si stringono la mano; poi
ADRIANA
tutti scoppiano in una risata. – Un’ombra bianca
appare dietro ai vetri. L’Abate accorre a schiudere i (guardando con intenzione Maurizio)
battenti.) Ora non l’oso più…
24
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

MAURIZIO Adriana!…
(sorridendo)
ADRIANA
E perché mai?
(fremente)
ADRIANA Eri degno d’un trono
(con intenzione) nell’assisa dell’umile alfier:
or la frode gentile ti perdono,
Perché quel giovane non ha d’uopo, forse, di poi che sei qual ti pinse il pensier…
me…
MAURIZIO
IL PRINCIPE
Adriana deh, taci!…
(all’Abate)
Abate, tu dimentichi l’essenzial… ADRIANA
Lasciami dir…
L’ABATE
(avviandosi) MAURIZIO
No!… Che giova?
La cena? Corro a disporla.
Tu sei la mia vittoria, la mia corona nova…
tu sorridente sei,
IL PRINCIPE tra le procelle irate il lido della calma,
(trattenendolo e ammiccando dell’occhio) il candido vessillo, e l’incorrotta palma!
Ed io veglio sul dietro-scena… O mia adorata, della mia vita
Côlta l’abbiamo in trappola, e dentro ci starà… sei la ragion suprema, la somma poesia!…

(escono) ADRIANA
(estasiata)
Scena V°
Son del tuo sole un raggio, un fiore della tua
Adriana e Maurizio gloria…
Tu con la spada ardente scrivi l’eterna istoria;
ADRIANA
io, come stel reciso, nell’ombra languirò!…
(vivamente)
Ma dunque, è vero?… Dite … Il gran Maurizio, MAURIZIO
voi? (accarezzandola)
Fanciulla!…
MAURIZIO
(schermendosi alquanto) (sciogliendosi vivamente)
E volevi sedurlo? Ma ti scosta…

ADRIANA (accennando al fondo)


(guardandolo con ammirazione) Ecco, ritornan già…
In tuo favor…
Scena VI°
MAURIZIO L’Abate, Michonnet e detti.
(sorridendo)
MICHONNET
Lo puoi!
(supplichevole)
(contrariato, eppur commosso) Signor Abate, cortese siate…

25
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

L’ABATE MICHONNET
(seccato) (attonito)
Sono dolente… Davvero? E poi?

MICHONNET L’ABATE
Affare urgente!… (con finezza svenevole)
Questa è Citera, dove stasera
L’ABATE
dava segreto convegno lieto
È la consegna!
(accenna a Maurizio)
MICHONNET
all’armi l’arte, Venere a Marte.
Me non impegna…
ADRIANA
L’ABATE
(sorreggendosi alla spalliera d’una seggiola)
(con solennità)
Al Conte?
Ciascun può entrare, nessun uscir.
MAURIZIO
MICHONNET
(quasi minaccioso)
(insistendo)
Abate!…
Questione d’arte!… Per una parte nuova
m’è imposto di parla tosto con la Duclos. ADRIANA
L’ABATE Continuate…
(voltando la testa) MAURIZIO
Con la Duclos? (con forza, all’Abate)

MICHONNET Tacete, ripeto: tacete!… È falso!


Vado e ritorno prima di giorno. L’ABATE
L’ABATE (ostinandosi, ad Adriana, indicando l’uscio
(scoppiando a ridere) È vero… Ciascun potrà coglierla là…
Allor restate… ADRIANA
MICHONNET (alzandosi)
(sorpreso) Io stessa!
Che dite, Abate? (Adriana si lancia verso l’uscio di destra; Mauri-
zio, che le sta davanti attentissimo, la ferma e la
L’ABATE riconduce a sinistra)
(maliziosamente)
MAURIZIO
Dico: che a cena l’alma sirena (piano ad Adriana)
con noi verrà … poi ch’ella è qua…
Un solo detto!…
ADRIANA
(palpitante)
Lei qui? Con noi?

26
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

MICHONNET (Parte frettolosamente dal fondo)


(decidendosi) ADRIANA
Ci volo! (fra sé)

(Spinge l’uscio indicato, ed entra prestamente nel Sull’onor suo giurò… Egli non sa mentire …
gabinetto, mentre Maurizio ed Adriana ridiscendono La promessa terrò.
e l’Abate si allontana verso il fondo.)
Scena VIII°
Scena VII°
Michonnet, Adriana e l’Abate
Adriana, Maurizio e l’Abate
(Michonnet ritorna stranito)
MAURIZIO
L’ABATE
(rapidamente, in tono di mistero)
(vivamente)
Adriana, ascoltate… Politico disegno
qui mi condusse: è in gioco il futuro mio regno. Ebbene?

ADRIANA MICHONNET
(dubitante) Che granchio! Che bei qui pro quo!

E la Duclos? (dopo una pausa, abbassandola voce)


Non è la Duclos!
MAURIZIO
(afferrandole le mani) ADRIANA E L’ABATE
Non è lei, non è lei… lo giuro sull’onor mio… (sottovoce)

(fissandola) Chi dunque sarà?

Mi credi? MICHONNET
(pianissimo)
ADRIANA
(dopo avergli scrutato l’anima negli occhi) Silenzio!… Segreto di Stato!…

Sì!… L’ABATE
(sbuffando)
MAURIZIO
(amorosamente) Faceto!

Ed or ti scongiuro… ADRIANA
Che l’Abate non penetri là dentro… ove si cela Almen la vedeste?
quella persona… Poscia con ogni cautela
vo a disporne la fuga… Ma vederla non dêi. MICHONNET
Me lo prometti?
(desolato)
ADRIANA No tenebre peste… Le mani già allungo,
(generosamente) e a un ago mi pungo… «Chi siete?»
domanda la voce più blanda,
Andate … io veglierò su lei. «Per chi mi scambiate?…
Colei che cercate non sono…
MAURIZIO Se tosto fuggir di nascosto mi fate,
(baciandole le mani con slancio) contento sarete di me…»
Ah! Grazie! Addio! Adriana…
27
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

ADRIANA L’ABATE
(ridendo) (ridendo esso pure)
Ah! ah! Che strana avventura! Lo vado a informar…

L’ABATE (L’Abate consegna il candelabro a Michonnet stupe-


fatto ed esce dalla parte opposta)
(incredulo)
Ah! ah! Stranissima, affè! Scena IX°
Adriana e Michonnet
ADRIANA
E poi? MICHONNET
(dolcemente)
MICHONNET
Che mediti, Adriana?
Son tornato… Che dèvesi far?
ADRIANA
L’ABATE
(alzandola testa e accennando all’uscio segreto)
Che fare?
Salvar quella persona… chiunque sia.
(deciso)
MICHONNET
Vederla! Un lume per me!
(lusingato)
ADRIANA Per me?
(all’Abate)
ADRIANA
Non siete discreto… È d’altri un segreto…
(sopra pensiero)
(L’Abate ha preso uno dei doppieri accesi e ritorna;
No…
Adriana gli sbarra il passo presso l’uscio di destra.)

L’ABATE MICHONNET
(fingendo di non capire) (colpito al cuore)

Del Conte è l’amica… Per lui? … Troppo buona!…

ADRIANA ADRIANA
(sorridente, ma risoluta) Glielo promisi…

Abate, fermatevi!… Qui niun passerà… MICHONNET


(commovendosi)
L’ABATE
(fermandosi contrariato col lume in mano) Incauta!… Noi siam povera gente…
Lasciam scherzare i grandi … Non ci si lucra
E il Principe, dunque? niente.

ADRIANA ADRIANA
(dando in una risata) (indispettita)
Si deve rallegrar… La bella è innocente!… Lo voglio!

28
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

MICHONNET LA PRINCIPESSA
(cedendo, con le lagrime nella voce) (dubbiosa)
Che debbo far? E come … Ogni cammino m’è tolto…

ADRIANA ADRIANA
(rabbonita a un tratto, indicando la porta del fondo) (traendo una chiave)
Vegliare che niuno entri. Questa chiave vi schiuderà il giardino…
Un passo, e siete libera…
MICHONNET
(rassegnato) LA PRINCIPESSA
(Tendendo la mano incertamente)
Ho capito.
Grazie!…
(Michonnet esce lentamente dal fondo)
ADRIANA
Scena X°
(cercando la mano dell’altra)
Adriana, indi la Principessa
M’udiste bene?
(Adriana va a riaccostare i battenti dell’uscio,
richiude i vetri della loggetta, poi ridiscende a LA PRINCIPESSA
destra. Spegne poi soffiando, ad una ad una, tutte le (afferrando la chiave)
candele dei doppieri; il salotto rimane debolmente
rischiarato dalla luce lunare, filtrante dalle vetrate. Date, date…
Ella resta un momento immobile, irresoluta, rivolta
all’uscio del gabinetto.) ADRIANA
(sottovoce)
ADRIANA
(decidendosi a un tratto) Ma scendere non vista vi conviene.
M’è questa casa ignota … il mio consiglio e
Sia! incerto…
(bussa tre colpi all’uscio di destra) LA PRINCIPESSA
Non risponde… Aprite!… Apritemi, signora… (con gioia)
nel nome di Maurizio…
Io la conosco.
(L’uscio si apre lentamente; una forma bianca
appare sulla soglia; Adriana sorride) (tastando sulla parete)

L’avrei giurato! Un uscio segreto è qui…

(Sollevando la tappezzeria, lo scopre e lo spinge.)


LA PRINCIPESSA
(sul limitare) Eccolo aperto!…

Ancora! che volete? (cogliendo la mano di Adriana)

ADRIANA Ma voi, chi siete?

(con slancio, ma frenando la voce) ADRIANA


Salvarvi… (schermendosi)
Che importa?… Andate!…

29
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

LA PRINCIPESSA ADRIANA
(insistendo) (stupita)
Troppo vi debbo! Perché, signora? … Forse è un delitto?

ADRIANA LA PRINCIPESSA
Dimenticate… (concitata)
Ma chi a Maurizio dava un tal dritto?
LA PRINCIPESSA
(cercando di scoprire i lineamenti) ADRIANA
Vorrei vedervi… (indovinando subitamente)
E a voi chi, dunque concesse quello
ADRIANA
di nominarlo come un fratello?
Non è prudente…
(con voce soffocata, ma veemente)
LA PRINCIPESSA
Ammutoliste? Su, via, parlate!… parlate!…
(colpita, tra sé)
Ma questa voce l’udii sovente! (Afferrando una mano della Principessa)
La vostra mano trema…
(Chinandosi per meglio vederla)
Duchessa, siete voi? (con un grido)
L’amante!
ADRIANA
(facendo un passo indietro) LA PRINCIPESSA
No… (svincolandosi)
Si, con l’ansia, con l’impeto ardente
LA PRINCIPESSA di chi sente
(con simulata dolcezza) primamente dischiudersi il core…
Egli è mio! L’amor suo m’appartiene:
Perché celarvi?… Chi mai viene
le catene sue dolci a tentar?
ADRIANA Sì!…
(sospingendola verso l’uscio)
L’attimo fugge … cresce il periglio.
ADRIANA
lo son sua per l’amor ch’è più forte
LA PRINCIPESSA della sorte!…
(con intenzione)
LA PRINCIPESSA
E il buon consiglio per me chi ‘l porse? (con impeto crescente)

ADRIANA Egli è il sol, che raccende e rischiara


l’alma ignara,
(senza sospetto)
nell’amara sua notte crudele!…
Chi mi confida tutto…
ADRIANA
LA PRINCIPESSA (quasi delirante)
(alzandola voce)
Egli è il re de’ miei sogni, egli il lume,
Badate; questa è una sfida!… egli il nume,

30
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto secondo

che mi assume nell’ultimo Cielo!… ADRIANA


(sorpresa)
LA PRINCIPESSA
Il Principe!
(scattando a un tratto)
Ah! ti scopro!… (alla principessa)
Restate!
ADRIANA
(padroneggiandosi) LA PRINCIPESSA
Voi chi siete? (torcendosi le mani)
Dio!
LA PRINCIPESSA
(furente) ADRIANA
Son possente! (gridando verso i valletti)
Presto, dei lumi!… qui dei lumi!… Scendete
ADRIANA dunque!
(sprezzante)
(La principessa, vedendo che i valletti con i lumi
No Temete! aprono le vetrate e si accingono a discendere, apre
l’uscio segreto e scompare)
LA PRINCIPESSA
(con odio profondo) ADRIANA
(corre verso il punto ove aveva lasciata la Princi-
Ti disprezzo… ti calpesto!…
pessa, e s’accorge della sua fuga; ha un gesto di
rabbia e grida, tendendo il braccio)
ADRIANA
(con superba ironia) Fuggita! vile!

Vi salvo… (Preceduti dagli staffieri già discesi in giardino


con le torcie, si vedono passare in fondo il Prin-
LA PRINCIPESSA cipe, l’Abate, poi Madamigella Jouvenot con Pois-
(avanzando d’un passo, furibonda) son; infine le altre attrici insieme agli attori della
Comédie. Michonnet, scendendo dalla gradinata,
Non più! si avvicina ad Adriana e le mostra un braccialetto
rinvenuto per terra; prendendolo vivamente, dopo
(A questo punto molti staffieri recanti torcie e can- averlo esaminato, si lascia cadere affranta sulla
delabri accesi passano dietro le vetrate lungo la poltrona che è presso il tavolino.Michonnet la con-
loggia.) forta.)
LA PRINCIPESSA
(fuor di sé, scorgendo il Principe nel giardino; atter-
rita)
Ciel! Mio marito!

31
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

ATTO TERZO
Il Palazzo Bouillon
La galleria dei ricevimenti in ricco stile barocco. Porta grande dimezzo e due grandi arcate di fianco colle
tende calate.
A sinistra un rialto dov’è un teatrino col velario chiuso.
Due usci a destra e due a sinistra. Grandi ritratti e grandi specchiere nei riquadri delle pareti.
Diagonalmente a destra, un duplice ordine di canapè, poltrone e sgabelli dell’epoca. A sinistra altre pol-
trone e sedie.
È prima sera.

Scena I° Egli è prigion… Ma di me l’altra ride!…


L’Abate, con vari valletti Oh, quella voce che carezza e uccide,
quella voce di scherno e di furore,
(Alcuni valletti dispongono a giusta distanza le seg- sempre mi suona, come squilla, in cor!
giole, altri calano i cortinaggi; altri ancora traspor-
tano grandi vasi di fiori e piante ornamentali.) Scena III°
L’ABATE L’Abate e la Principessa
(ai valletti, con importanza)
L’ABATE
Eh, via! Così non va… Lasciate fare a me… (inchinandosi lezioso)

(si sbraccia per dirigere i preparativi di festa, saltel- Voi, Principessa? Fulgida più della bionda
lando or qua or là) Aurora…

Voi non avete gusto… Il Principe mi diè LA PRINCIPESSA


di regolar la festa ogn’ampia facoltà…
(con sorriso beffardo)
Scena II° Dopo il tramonto?
La Principessa, l’Abate e i domestici
L’ABATE
(La Principessa di Bouillon, in vestito di gran gala, (baciandole la mano)
entra dal primo uscio di destra)
Sempre, sempre! Voi siete il sol che indora
LA PRINCIPESSA l’eterna notte al polo…
(ragionando fra sé)
LA PRINCIPESSA
Ah! quella donna… mia rivale!… Oh, come
(guardandosi alla specchio)
scoprine il grado, le fattezze, il nome?…
Che fa? Che vuol?… Rubarmi l’amor mio! L’eterno madrigale!
Perdonar nol potrei nemmeno a Dio!
L’ABATE
L’ABATE (galantemente)
(dal fondo, ai valletti)
Non vi garba? N’ho un altro…
Quel candelabro a manca… e questo vaso
qua… LA PRINCIPESSA
(seccata)
LA PRINCIPESSA
(camminando lentamente) Basta… il primo… Mi sale troppo la gonna?

Dicea: «Chi mi confida tutto…» Tutto?


È questo, adunque, de’ miei baci il frutto?…
32
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

L’ABATE LA PRINCIPESSA
(chinandosi per meglio vagheggiarla) (scrollando le spalle)
Ohibò!… Dite molte sciocchezze…

LA PRINCIPESSA L’ABATE
(sempre davanti al cristallo) (sconsolato)
E il busto? Le dico in poesia.

L’ABATE LA PRINCIPESSA
(ammirandone il contenuto) (con asprezza)
Ohimè!… Piuttosto di Maurizio ricercate stasera
l’amante nova…
LA PRINCIPESSA
(guardandolo di traverso) L’ABATE
(assicurandola)
Che fate?
Si, presto la scoprirò.
L’ABATE
(tra due sospironi) Scena IV°
Lo vedete… Ah! … Ah!… sospiro! Il Principe, Dame, Signori e detti
(Il Principe, in abito da cerimonia, entra dalla sini-
LA PRINCIPESSA stra, mentre, introdotti dal Maggiordomo, entrano
(schernevole) successivamente dalla porta del fondo Dame, Cava-
lieri, ecc.)
Troppo!
L’ABATE
L’ABATE
(alla prima coppia)
(giungendo le mani)
Sempre la prima… Grazie!
Crudele!
LA PRINCIPESSA
LA PRINCIPESSA
(alle Dame)
(voltandosi un po’ minacciosa)
Siete deliziose!
Abate!
L’ABATE
L’ABATE
Uno scrigno di gemme…
(sdolcinato)
Dite che il dio d’Amore, IL PRINCIPE
per ironia fatal, Un canestro di rose…
non vi compose il core
di marmo funeral … LA PRINCIPESSA
Ah! O nova Galatea, La mia festa v’attende…
dite alla mia canzon
ch’io vi farò men rea, L’ABATE
novo Pigmalïon…
Verrà la Lecouvreur…
Dite… Dite…
LA PRINCIPESSA
Il Giudizio di Paride
33
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

balletto di Champfleur… LA PRINCIPESSA


(fra sé)
L’ABATE
Oh! quella voce!… Fosse mai?… Non oso
Un incanto, un portento!
pur pensarlo… Un’attrice?… E perché no?…
È la sua voce…
IL PRINCIPE
lo ne son felice. (voltandosi per guardare Adriana, che è assai festeg-
giata)
L’ABATE
Ecco l’adoran tutti… Io lo saprò!
Si, per la Principessa!
L’ABATE
LA PRINCIPESSA
(al principe)
(ironica)
Principe, s’incomincia?
No, per la grande attrice.
IL PRINCIPE
Scena V° Attendiam Maurizio…
Il Maggiordomo, poi Adriana, Michonnet, e detti
LA PRINCIPESSA
MAGGIORDOMO
(risoluta, con intenzione)
(dal fondo, annunciando)
L’attenderete invano…
Madamigella Lecouvreur!
(Adriana si scuote; la Principessa, sempre in piedi,
(Adriana entra a braccio di Michonnet) l’osserva di sottecchi; fra sé)
IL PRINCIPE Si scosse?… Ecco un indizio!
(a Adriana, andandole incontro)
IL PRINCIPE
Venite… D’ammirar più da presso i vostri
Perché? Non forse Amor gli aperse ogni can-
incanti
cello?
son lieto, e vi ringrazio…
(Adriana, scossa dal nome di Maurizio, tende l’orec-
(Il Principe presenta Adriana alla Principessa)
chio per meglio seguire il discorso; la Principessa
ADRIANA l’avverte, e ne segue ogni moto)
(con vera emozione) LA PRINCIPESSA
Io son confusa… (fra sé)
Ascolta…
LA PRINCIPESSA
(udendo la voce, con un sussulto, tra sé) (forte al Principe)
Cielo! Ben sapete… quel duello.

ADRIANA ADRIANA
(c.s.) (trasalendo, con voce soffocata)
Commossa io son per sì grande onor… Un duello?
L’artista, ancella della Musa,
tutte le grazie e le dolcezze in voi mira e i LA PRINCIPESSA
fulgor… (fra sé, come sopra)
Mutò color!
34
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo
(forte) Scena VI°
L’abate seppe dalla sua gente… Il Maggiordomo, indi Maurizio e detti

L’ABATE MAGGIORDOMO
(stranito) (dal fondo)

Io?… Il Conte di Sassonia!

LA PRINCIPESSA ADRIANA
(piano all’Abate) (respirando)

Zitto! Ah!

(forte, guardando intensamente Adriana) (Maurizio entra)

… ch’è ferito… pericolosamente… MICHONNET


(a sottovoce a Adriana)
(Adriana, colpita al cuore, cade riversa sul canapè)
Fermati! La gioia t’accusa…
LA PRINCIPESSA
(accorrendo) IL PRINCIPE
Madamigella sviene… (giovialmente)
Che fandonia!
MICHONNET Conte, qui si dicea che voi foste ferito!
(chiamandola, disperato)
MAURIZIO
M’odi, Adriana!…
(ridendo)
LE DAME Eh, via! Dopo re Carlo, la Svezia è a mal par-
(soccorrendola) tito…

Cielo! IL PRINCIPE
ADRIANA Adunque, quel Kalkreutz?

(risollevandosi a sedere) MAURIZIO


È nulla… il caldo… i lumi… L’ho tosto disarmato?

(alla Principessa, che la sogguarda biecamente) (Maurizio si avvicina alla Principessa e le bacia la
mano)
Grazie. signora!…
MAURIZIO
(fra sé, turbata)
(sottovoce alla principessa)
Oh. il gelo di quello sguardo!
Per voi qui venni…
LA PRINCIPESSA
LA PRINCIPESSA
(all’abate che non capisce)
(piano, con gioia, a Maurizio)
Cieco!…
Grazie!

35
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

MAURIZIO L’ABATE
(c.s.) (a Maurizio)
Volea partir celato… Dite… Dite…
Ma dopo il vostro ausilio,
che accettar non potrei… IL PRINCIPE
(a Maurizio)
ADRIANA
Vogliam gustar quell’assalto di Mittau…
Favellano sommesso… Qual dubbio! Fosse lei
quella nobil dama?…
L’ABATE
MAURIZIO (c.s.)
(alla Principessa) Non fatevi pregar.
Un colloquio vi chieggo…
MAURIZIO
LA PRINCIPESSA Il russo Méncikoff
riceve l’ordine di côrmi in trappola
(piano a Maurizio)
nel mio palagio… Era un esercito
Quando saran partiti… contro un manipolo, un contro quindici…
Ma, come a Bèndera Carlo duodecimo,
LA PRINCIPESSA nemici o soci contar non so.
(c.s.)
DAME E SIGNORI
Più tardi…
Gloria a Maurizio! gloria al valor!
ADRIANA MAURIZIO
(fra sé)
(animadosi)
Io più non reggo!
I miei s’appiantano dietro ogni ostacolo.
(La Principessa abbandona il braccio di Maurizio; Tre giorni infuria la gaia musica:
questi si volta e, scorgendo Adriana, la saluta pro- tre giorni zufola la morte, e gongola.
fondamente.) Alfine i pifferi l’assalto intimano.
L’istante è tragico. Come resistere?
MAURIZIO Non c’è da scegliere tra piombo e allôr…
(ad Adriana, inchinandosi)
DAME E SIGNORI
Madamigella… Sassonia, avanti!…

IL PRINCIPE MAURIZIO
(a Maurizio) (con impeto)
Conte, non ci narraste ancora Le torcie fumano; pronto e l’incendio…
la maggior vostra impresa di Curlandia.
DAME E SIGNORI
MAURIZIO
Trionfa o muor…
(giocondamente)
Ch’io mora, se men rammento… MAURIZIO
(c.s.)
Ma nel vestibolo io stesso rotolo
baril di polvere… Stringo la miccia
e… cento saltano cosacchi in aria!
36
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

Gli altri indietreggiano, gli amici accorrono, «alla più bella» gittato dalla Discordia fra le dee
e qua la storia posso ancor ridir! intervenute alle nozze di Tetide e Peleo, per ven-
dicarsi di essere stata esclusa a disegno. L’aligero
DAME E SIGNORI iddio gli annuncia che, per comando di Giove, a lui
tosto verranno Giunone, Pallade e Afrodite, le quali
(con grande entusiasmo)
si contendono il pomo e richiedono il suo giudizio:
Viva il coraggio! Viva l’ardir! primo effetto raggiunto dalla vendicativa dea.
Mercurio, compiuto il messaggio, dispare. Il frigio
(Tutti complimentano Maurizio, poi le Signore si pastore si avanza sul palco in preda a gran turba-
rimettono a sedere) mento, mentre le Ninfe e gli Amorini gli cantano
intorno.
IL PRINCIPE
(ai Signori) VOCI LONTANE
Bel pastor di Frigia, bada!…
Dopo Marte, Tersicore…
Ogni frutto un verme serra.
La Discordia è scesa in terra:
L’ABATE temi il dono e chi lo fa!
(alle Dame) Ah! Ah!
Dopo il pugnar, la danza.
Dall’arcata di destra, onde i cortinaggi s’alzano
subitamente, seguìta da Iridi leggiadre, entra Giu-
IL PRINCIPE none dalle bianche braccia, in nitide vesti, cinto il
Signori miei, di Paride… il Giudizio s’avanza. nero crine da fulgido diadema e onusto il dorso di
purpurea clamide regale.
(I Cavalieri si collocano in piedi, alle spalle delle La gran dea sorge maestosa, e significa a Paride
Dame. Sul davanti a destra la Principessa e Adriana genuflesso, essere ella la possente consorte di
con altre Dame, dietro di loro l’Abate e Michonnet. Giove, regine del cielo e della terra, castissima
A sinistra siedono il Principe con Maurizio e altri custode dei talami, patrona delle spose fidenti e
signori.) delle madri soavi, bella della più pura, salda e
serena bellezza, quella della bontà, sì che a lei,
Scena VII° sovra tutte le dee, conviene e s’addice il frutto
Il divertimento danzante disputato.
Preceduta da focose amazzoni, sorviene Pallade,
(Due valletti sollevano il velario del teatrino, azzurreggiante e corrusca nell’armi magnifiche,
segnato ai lati da quinte ornamentali e in alto da in capo l’elmo biforo, sul petto l’egida Medusèa,
ghirlande di fiori: lo sfondo rappresenta un paesag- in pugno l’antenna portentosa, pendulo al fianco
gio classico colmare in lontananza.) l’impenetrabile scudo. A Paride stupito e sgomento
Paride, in abito di Pastor frigio, riposa adagiato elle dichiara i pregi e i difetti suoi: prediletta figlia
sovra un poggetto di verzura. Uno stuolo d’Amo- di Giove, fiore del pensiero suo onnipossente, nata
rini tesse intorno all’assopito, una carola. Al suono in armi dalla balenata sua fronte, purissima e
tenue di strumenti pastorali, voci lontane accompa- sapientissima virago, che alla forte armonia delle
gnano le danze puerili. membra quasi virili associa l’immortale fulgore
dell’idea; tutrice ella d’ogni umana energia, d’ogni
VOCI LONTANE audacia feconda, genio della forza cosciente e
Dormi, dormi, o pastorello! insieme della ragion vincitrice, raffigurante l’arte
È l’amor dolce ruina! della guerra e la guerra della sapienza. L’aureo
Al suo regno ti destina! pomo a lei spetta, come alla irresistibile bellezza
Dormi pur, non ti destar! della verità militante e gloriosa.
Ah! Ah! Ed ecco, mentre l’esule principe troiano sta per
ceder al fascino della magnifica Vergine, ecco
Mercurio entra dal fondo del teatrino e desta il giungere, di tra un dolce stuolo di Càriti e Voluttà,
Priamide. A questo il celeste messaggero mostra e soffusa di tenui veli trapunti, coronata di candide
affida l’aureo pomo esperidèo con le fatali parole rose e adorna del simbolico cinto, Venere flava.

37
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo
«Io son la Bellezza immortale – così si esprime LA PRINCIPESSA
in suo muto linguaggio la dea lusingatrice – la (indicando col capo Maurizio, e rivolgendosi ad
Bellezza che basta a sé stessa, la Bellezza ragion Adriana)
dell’arte e premio della vita, la Bellezza che appaga
il desiderio, cancella il Dolore e trionfa perfino La bella del Conte…
della Parca spietata. A me, dunque, il pomo conte- non ignota, forse, a madamigella…
sto, a me d’Amor genitrice, d’Amore sovrano degli
uomini e dei Numi, d’Amore principio e fine di ADRIANA
tutte le cose.» (di soprassalto)
Paride, meravigliato e commosso, scende nel mezzo
per meglio considerare le tre dee che insieme Io?…
offronsi al suo sguardo rapito. Egli ammira l’au-
gusta maestà di Giunone, la vereconda marzial LA PRINCIPESSA
giovinezza di Minerva, le dolcissime grazie di (con sottile ironia)
Venere, ondeggiando perplesso in estasi deliziosa.
Si parlava a Corte d’una commedïante…
D’improvviso, la bionda Afrodite, impaziente e sde-
gnata, gittando le inutili bende, tutta gli si discopre
nella radiosa sua nudità, umanamente gioconda e
ADRIANA
divinamente impudica. Il Pastorello vacilla, quasi (di rimando)
abbacinato da tanta luce di bellezza, che tutti di Ed a teatro, invece, d’una dama galante…
caldi aneliti lo accende; e, cedendo alla possente
malìa, s’appressa alla dea della Voluttà, e già le LA PRINCIPESSA
porge l’aureo premio agognato.
Ma no: il suo sguardo, distratto un momento, ha (insistendo)
scorto la Principessa di Bouillon seduta; e a questa Un incontro notturno…
corre, a questa consegna il pomo delle Esperidi,
piegando il ginocchio. La Principessa lo accoglie ADRIANA
benignamente, mentre gli astanti mandano tutti un
(rincarando)
lungo unanime plauso.
Le tre Dee, reso omaggio alla Principessa, ripar- Un convegno segreto…
tono, rincorse, come trionfo, da tre cortei femminili
insieme intreccianti rapidissima danza. L’ABATE
(Durante l’ultima parte del balletto nel crocchio a (stupefatto)
destra si svolge a mezza voce una conversazione pic-
La storia è assai piccante…
cante che si anima sempre più.)

L’ABATE ALCUNE DAME


(piano, alla Principessa, accennando a una della (solleticate)
Dame creduta amica di Maurizio) Il caso e assai faceto…
E quella donna al certo!…
L’ABATE
LA PRINCIPESSA (incredulo)
(piano all’Abate, scrollando le spalle) Ma quali son le prove?
Non capite niente!…
LA PRINCIPESSA
L’ABATE (fissando Adriana)
(tutto umiliato) Un mazzolin gentile dato all’eroe…
Infatti!

38
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

ADRIANA LE DAME
(trasalendo, fra sé) Un braccialetto.
Il mio! (Il Principe ha preso dalle mani di una Dama il
monile, e lo osserva attentamente insieme a Mauri-
(fissando a sua volta la Principessa)
zio)
O piuttosto un monile perso fuggendo…
IL PRINCIPE
LA PRINCIPESSA (sorridendo)
(allibita) È quello di mia moglie…
Il mio!
LE DAME
ALCUNE DAME (quasi spaventate)
(ridendo) Sua moglie!
Un proverbio cinese…
LA PRINCIPESSA
L’ABATE, ALCUNE DAME (fra sé, guardando Adriana)
Un romanzo spagnolo… E lei!

ADRIANA ADRIANA
(con forza) (fra sé, guardando la Principessa)
No, no. la vita francese… poiché quel braccia- E lei!
letto
me l’han recato or or… Eccolo!… LE DAME, CAVALIERI
(Adriana si toglie dal braccio sinistro un monile e lo Qual mistero! Che cosa avviene!
mostra. L’Abate lo prende e lo passa alle Signore. C’è un mistero fra le due dame.
La Principessa fa violenza a sé stessa per serbarsi Dàn baleni al par di lame
calma.) gli occhi lor, senza pietà!

L’ABATE LA PRINCIPESSA
(alle Dame del crocchio) (che ha ricevuto da Paride il pomo, si sforza di sor-
ridere, poi rivolta ad Adriana, con grazia affettata)
Bello!
Invano avrem sperato, o diva, d’udirvi in qual-
LE DAME che brano?
(osservando curiosamente)
ADRIANA
Splendido! (signoreggiandosi appena, fra sé)

LA PRINCIPESSA Dei versi a lei?


(con simulata indifferenza)
MICHONNET
Prezioso lavor! (sottovoce, a Adriana)

IL PRINCIPE Prudenza!
(avvicinandosi, curioso, alle Signore)
IL PRINCIPE
Che consultate, in grazia (ad Adriana)
Che mai reciterete?

39
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto terzo

LA PRINCIPESSA con grande emozione ogni suo moto, si alzano


(con intenzione) quasi sbigottite. La Principessa sola resta seduta,
affettando la massima calma, e dà il segno degli
Il monologo d’Arianna abbandonata? applausi.)

ADRIANA LA PRINCIPESSA
(affogando lo sdegno, fra sé) (battendo le mani)

E troppo! Brava!…

IL PRINCIPE TUTTI
Meglio Fedra: la scena del richiamo. (applaudendo)
Brava! Sublime!…
ADRIANA
(subitamente) MICHONNET
E Fedra sia! (sottovoce a Adriana)
O sconsigliata, che mai facesti?
TUTTI
Udiamo… ADRIANA
(con impeto)
ADRIANA
(recitando) Son vendicata!

«Giusto Cielo! che feci in tal giorno? LA PRINCIPESSA


Già s’accinge il mio sposo col figlio al ritorno: (fra sé, lacerando il fazzoletto con rabbia))
testimon d’un’adultera fiamma, ei vedrà
in cospetto del padre tremar mia viltà, Un tale insulto! Lo sconterà!
e gonfiarsi il mio petto de’ vani sospir,
e tra lacrime irrise il mio ciglio languir!» (Rapidamente a Maurizio)
Restate!
(Guarda Maurizio, che conversa con la Principessa,
la quale ostentatamente gli si piega sull’omero, per
ADRIANA
parlargli più sommesso)
(al Principe che viene a felicitarla)
«Credi tu che, curante di Tèseo la fama,
di svelargli non osi l’orrendo mio drama? Chiedo in bontà di ritirarmi.
che mentire ei mi lasci al parente ed al re?
e raffreni l’immenso ribrezzo per me? (cogliendo il destro di parlare a Maurizio che le si
avvicina; piano)
(Maurizio raccoglie il ventaglio lasciato cadere a Seguimi!…
bello studio dalla Principessa, e glielo rende con
garbo galante.) MAURIZIO
Egli invan tacerebbe! So il turpe mio inganno, (piano ad Adriana)
o Enòn, né compormi potrei, come fanno…
A domattina…
(avanzandosi fuori di sé, verso la principessa)
(Il Principe offre la mano ad Adriana, che risale con
le audacissime impure, cui gioia è tradir, lui verso l’arcata di destra, seguìta da Michonnet.
una fronte di gel, che mai debba arrossir!» I Signori aggruppati a sinistra e le Dame in piedi
a destra s’inchinano. Adriana manda a Maurizio
(Adriana, dicendo l’ultimo verso di Racine, ha un’ultima occhiata piena d’amarezza, mentre la
mostrato col gesto la Principessa, e rimane alcun Principessa, rimasta indietro, fremente d’ira, la
tempo in quell’atto. Tutte le Dame, che han seguito segue con la minaccia degli occhi.)
40
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto

ATTO QUARTO
La casa di Adriana
Salottino elegante pieno di ninnoli graziosi.
Nel fondo, un uscio chiuso e una finestra: l’uscio è quello della camera da letto; la finestra dà sul giar-
dino, i cui alberi appena cominciano a rivestirsi di fronde.
Due usci laterali: quello di sinistra reca alla sala da pranzo, e l’altro nell’anticamera.
A sinistra, un caminetto col fuoco acceso, presso al quale sono una piccola scrivania e una piccola pol-
trona; più innanzi, una sedia a sdraio. A destra un’étagère e un’altra poltroncina, sulla quale è gettato
uno scialle. Più in là un cavalletto con trofei artistici della celebre attrice.
Pomeriggio di marzo, verso il tramonto.

Scena I° tera già suggellata con un ostia.)


Michonnet e la Cameriera Fate mandar, piccina.
(Michonnet entra dalla dritta, seguito dalla Came- (La ragazza prende la lettera, ed egli sospira)
riera, la quale gli addita l’uscio della camera da
letto) Quest’è la medicina!

MICHONNET (Mentre la Cameriera se ne va, Michonnet pentito


(alla Cameriera in atto di rassicurarla) vorrebbe richiamarla; l’altra esce frettolosa
– Michonnet va nuovamente ad ascoltare all’uscio di
So ch’ella dorme… Non sarebbe attrice Adriana e poi ritorna e siede.)
se non dormisse, quando il mondo è desto…
Ma, se si sveglia, ditele ch’io resto Scena II°
ad aspettarla, d’aspettar felice…
Adriana e Michonnet
(Mentre la Cameriera sta per andarsene, s’ode (Adriana, in bianco accappatoio, appare sull’uscio
squillare di dentro un campanello. La ragazza si di fondo e si arresta sulla soglia.)
dirige verso l’uscio di mezzo, vi bussa tre volte, indi
lo apre e lo richiude dietro di sé) ADRIANA
(dolcemente dall’uscio, a Michonnet seduto)
MICHONNET
(premendosi il petto) Amico mio!

Taci, mio vecchio cor! MICHONNET


Non brontolar, crogiuol
(scattando in piedi, e fissandola tra paterno e amo-
d’un insensato amor!
roso)
(consultando il proprio orologio) Figliuola! Perché così stravolta?
Fa come l’oriuol,
tuo fido amico ognor, ADRIANA
che batter più non vuol… (entrando)

(ascoltando verso l’uscio della camera di Adriana) Non chiusi ciglio…

Dorme? Non dorme, no! MICHONNET


Malata ella è d’amor… (scuotendo il capo)
infermità di cor, lenta tortura,
che troppo tardi io so… Ancora?

(Siede alla scrivania, tituba alquanto, indi si decide


a scrivere. La Cameriera ritorna e accenna che
Adriana sta per entrare. Michonnet le porge la let-
41
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
ADRIANA ADRIANA
(con un sospiro) (attonita)
Sempre! Voi?

MICHONNET MICHONNET
(in atto di dolce rimprovero) (ravvedendosi)
Che cosa stolta! Si… come un padre, almeno…

ADRIANA ADRIANA
(stringendosi nelle spalle) (dolorosamente, con un grido)
Fosse pur?… Ah! no… non posso!
Infranta ogni corda ho nel seno…
MICHONNET La fronte m’arde… Immobile è il mio pensiero…
(c.s.) Più non ricordo … tranne…

Ma il teatro? MICHONNET
(con ansia)
ADRIANA
Non ci penso… Che mal?… Spiègati, orsù!

MICHONNET ADRIANA
(insistendo) (avanzandosi ancora, con tragica ebbrezza)

E la fama? Quella sera!… La mia rivincita!…

ADRIANA MICHONNET
Miraggio! (sgranando gli occhi)
Quale temerità!
MICHONNET
E la carriera? ADRIANA
(vieppiù appassionata)
ADRIANA
Non la vedesti, forse, di collera fremente,
Disinganno!
mordersi a sangue… ansare, tremare, illividir,
quando gridai:
MICHONNET
(intenerendosi) (declamando)
E chi t’ama? «la fronte che mai debba arrossir»?…

ADRIANA (con ira crescente)


(amaramente) Ma no… vaneggio! La cortigiana rubò l’amor
Dov’è? mio…
Che m’oda ancor!
MICHONNET
(Adriana, smaniosa, convulsa, si strappa l’accappa-
(balbettando) toio, afferra uno scialle e se ne cinge gli omeri, poi
Io stesso… corre all’uscio di destra.)

42
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto

MICHONNET MICHONNET
(sbarrando il passo) (posando la tazza, teneramente)
Dove vai?… Bambina, non ti crucciar, non piangere!

ADRIANA ADRIANA
(con ira, cercando di passare) (abbandonandosi tutta all’angoscia)
A colpirla!… Troppo e il martirio mio!…

MICHONNET MICHONNET
(resistendo) (piangendo egli pure)
E poi? Fa a cor! Non soffri sola… Piango d’amor
anch’io…
ADRIANA
(risoluta) ADRIANA
(guardando tra le lacrime)
Che importa?
Voi pur?…
MICHONNET
(supplichevole) MICHONNET
(quasi sforzandosi a sorridere)
Vuoi perderti? … Eh, via!
Ti sembra insanità?
ADRIANA
(quasi cedendo) ADRIANA
(c.s.)
Di gelosia dovrò languir?… Meglio morir!
Dite davvero?
(Michonnet con dolce violenza riconduce Adriana,
le ritoglie lo scialle, e la fa sedere sulla poltroncina; MICHONNET
là ella scoppia in singhiozzi, mentre egli, presa una
(c.s.)
tazza preparata sulla scrivania, gliela porge, fre-
nando a stento le lacrime.) Che vuoi?
Cupido… è cieco, e non consce età.
MICHONNET
(persuasivo) ADRIANA
Prendi: ti farà bene… (quasi dimenticando sé stessa)
Voi pur?… Sareste mai tradito?
ADRIANA
(svogliata) MICHONNET
Cos’è No: di me solo è il torto…

MICHONNET ADRIANA
Un farmaco miracoloso… E ne soffrite assai?

ADRIANA MICHONNET
(respingendolo con un gesto di collera) Si… ma non son morto

Che? Ci vuol altro!

43
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
ADRIANA Scena III°
(ricadendo nel proprio dolore) La Jouvenot, la Dangeville, Quinault, Poisson e detti
lo ne morrò… (Alle ultime parole dei due, i quattro soci della
lo sento Comédie entrano dall’uscio dell’anticamera)

MICHONNET ADRIANA
Che brutta malattia! (movendo loro incontro con le mani tese)
Lieta sorpresa!
ADRIANA
(quasi scrutandosi dentro) QUINAULT, POISSON
Io ne morrò… (baciandogliele insieme)
Il sospetto è uno spasimo…
Ma sottintesa…
MICHONNET ADRIANA
(secondandola, suo malgrado)
Perché?
La certezza è agonia,…
QUINAULT, POISSON
ADRIANA La vostra festa…
Si smania…
LA JOUVENOT, LA DANGEVILLE
MICHONNET (baciando Adriana)
(rincarando)
… è la nostra…
Si farnetica…
ADRIANA
ADRIANA (stranita)
Si gela…
Che! la mia festa?
MICHONNET MICHONNET
Si divampa…
(battendosi la testa)
ADRIANA Oh, la mia testa!
Si nega il ciel… s’invoca la morte…
LA DANGEVILLE
MICHONNET (porgendo ad Adriana un serico sacchetto)
(tristemente) Questi confetti…
E pur si campa!
LA JOUVENOT
ADRIANA (offrendole una scatola)
(con strazio) Questi merletti…
Perché?
POISSON
MICHONNET (presentandole un medaglione)
Per abitudine. Il mio ritratto…

44
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto

QUINAULT I QUATTRO
(cavando fuori un rotolo infetucciato) (ammirando, loro malgrado)
Un mio misfatto… Oh, com’è bella!

MICHONNET ADRIANA
(tra sé, borbottando) (seria)
Ciò nulla prova… Gatta si cova! Dite: come faceste?

(Adriana, sforzandosi di essere amabile, guarda MICHONNET


compiacentemente i regali)
(con comica modestia)
ADRIANA Semplicissimamente… Li riscattai dal Principe.
(agli Attori, stringendo loro la mano)
ADRIANA
Grazie, fratelli! Son dei gioielli…
Voi? Ma con qual valsente?
(indi, sorridendo a Michonnet)
MICHONNET
E voi, Maestro?
(mendicando le parole)
MICHONNET L’eredità. ricordi?… di quel mio zio… droghiere.
(traendo di tasca un astuccio)
ADRIANA
Io fui più destro… Ecco il mio dono.
(rasserenandosi)
I QUATTRO ARTISTI E il matrimonio?
Vediam…
MICHONNET
MICHONNET (con un sorriso triste)
(scostandone le mani)
In fumo!… Non era il mio mestiere…
Perdono!
ADRIANA
(Michonnet ha fatto scattare la molla dell’astuccio) (stringendogli commossa le mani)
ADRIANA Nobile cor!
(prendendo l’astuccio)
QUINAULT, POISSON
I miei brillanti!…
(ad Adriana, con intenzione)
MICHONNET Di tutti i soci in nome dobbiam parlarvi.
(ammiccando)
ADRIANA
Stelle filanti!…
(con sospiro di rassegnazione)
LA JOUVENOT Orsù!
(ad Adriana)
(I quattro circondano Adriana)
La collanina della Regina?
LA JOUVENOT
ADRIANA (con tragica gravità)
(seccata)
O Fedra!
Appunto quella.
45
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
LA DANGEVILLE ADRIANA
(parimenti) E il titolo?
O Chimène!
I QUATTRO
POISSON La Fedeltà!
(c.s.) (cantando insieme)
O Rossana! «Una volta c’era un Principe,
vecchio, avaro, ma galante,
QUINAULT che da filtri e segni magici
(c.s.) trar volea l’esca sonante
per regnar di Nice in cor;
O Mirra!
Oro falso a falso amor!…
I QUATTRO Ma la bella, ingrata e perfida,
(insieme) accogliea quel dotto Argante,
mentre ascoso con perizia
Dell’arte sovrana, tornate alle scene!…
sotto l’ampio guardinfante
stava il damo del cor:
ADRIANA A fals’oro falso amor!»
(decidendosi con entusiasmo)
Si, tornerò! Nel trionfal sorriso dell’Arte Scena IV°
io voglio inebriarmi ancor! La Cameriera e detti

I QUATTRO (Tutti si abbandonano alla gaiezza. La Cameriera


rientra recando un vassoio sopra il quale è un
(insieme)
cofano ricoperto da velluto cremisi, cui è legato con
Tutta Parigi n’esulterà nastri un biglietto. Adriana si alza e va a prenderlo.
Gli altri continuano a folleggiare, tranne Michonnet
ADRIANA che segue lentamente Adriana)
(distrattamente) ADRIANA
Dunque, a teatro? (stupita)

I QUATTRO Un cofanetto?
Grandi notizie! (agli amici)

ADRIANA Scusate…
(con maggior interesse)
MICHONNET
Della Duclos? (ai Comici)

LA JOUVENOT Forse qualche altro omaggio…


(con sprezzo)
ADRIANA
Lasciava il Principe! (in disparte)

QUINAULT E un biglietto.
Una piccante canzon già circola. (aprendo e leggendo)
«Da parte di Maurizio»…

46
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
(portandosi una mano al cuore) reggendosi sulla spalliera di una sedia.)
Un messaggio di lui MICHONNET
(sottovoce a Michonnet) (accorrendo sbigottito)

Michonnet, liberatemi… Che fu?

MICHONNET ADRIANA
(avvicinandosi, agli attori) (riavendosi)

Sete voi non avreste? Nulla… Schiudendo forte,


mi salse al viso un gelido soffio, quasi di morte.
QUINAULT, POISSON
MICHONNET
(insieme)
Pazza! Ma che contiene questa scatola?
Sempre!
(Adriana ne cava un mazzolino di viole appassite, lo
MICHONNET riconosce e getta un grido soffocato)
(con garbatezza affettata, indicando l’uscio) ADRIANA
Se favorir volete… (premendosi il cuore)

LA JOUVENOT, LA DANGEVILLE Ah! I fiore offerti in un ora d’oblio…

(ai due attori) (li lascia cadere nel cofanetto)


Andiam! Oh, crudeltà… L’avesse negletto, calpestato…
Ma rimandarlo! Aggiungere al disdegno
ADRIANA
(rivolgendo la testa) (smaniando)

Andante pure, amici… l’oltraggio! E troppo! è Troppo!… Soffoco…

(si abbandona affranta sopra una seggiola, nascon-


MICHONNET
dendo il viso tra le mani. Michonnet smarrito, non
(Ai comici) sa che fare per consolarla.)
Poi vi raggiungerà.
MICHONNET
(La Cameriera va a sollevare la portiera dell’uscio (con falsa sicurezza, con le lacrime nella voce)
a sinistra. La Jouvenot, la Dangeville, Quinault e
Adriana, coraggio!
Poisson entrano nella sala da pranzo, seguiti dalla
Non è lui ci scommetto… È una femmina!…
Cameriera e accompagnati fino alla soglia da
Michonnet, che tosto ritorna presso Adriana intenta
ADRIANA
ad aprire il cofanetto.)
(tra i singhiozzi)
Scena V° E sia!
Michonnet e Adriana Ma perché mai discendere a tanta scortesia?

ADRIANA (Adriana ha ripreso dalla scatola il mazzetto, e


(forzando il cofanetto) lo rigira tra le mani, mirando con occhi gonfi
di lagrime. – Michonnet la contempla in atto di
Vediam… Cielo! supplicazione.)
(Adriana, aprendo il cofanetto sulla scrivania, come
colpita da un improvviso malore, ha vacillato, sor-

47
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
ADRIANA ADRIANA
(con infinita tristezza) (meravigliata e commossa)
Poveri fiori, Voi?
gemme de’ prati,
pur ieri nati, MICHONNET
oggi morenti, Ho fatto male?
quei giuramenti
d’infido cor! (in quella giunge dal giardino una voce)

L’ultimo bacio, MAURIZIO


o il bacio primo, (chiamando di dentro)
ecco v’imprimo,
soave e forte, Adriana!
bacio di morte,
bacio d’amor. MICHONNET
(sorridendo, ad Adriana)
(Adriana porta e tiene lungamente alle nari e
alle labbra il mazzolino appassito, quasi volesse Non odi?
suggerne in un bacio l’ultimo profumo.)
(Va a guardare alla finestra)
Tutto è finito!
Col vostro olezzo ADRIANA
muoia il disprezzo: (palpitante tutta di speranza)
con voi d’un giorno
senza ritorno La sua voce!
cessi l’error!
(dubitando ancora)
Tutto è finito!
Gran Dio!… No, m’illudo!…
(Adriana s’alza vacillando, e getta il mazzolino nel
caminetto, prima che Michonnet possa impedir- MAURIZIO
glielo)
(di dentro, ma più vicino)
MICHONNET Adriana!
T’inganni… Non è finito tutto… Egli verrà
ADRIANA
ADRIANA (con un urlo di gioia)
(stupita)
E lui!
Che dite?
MICHONNET
MICHONNET (ritornando)
Forse a momenti… È istrutto d’ogni cosa…
E lui!… Già sale…
ADRIANA
ADRIANA
(incredula)
(fuori di sé)
Da chi?
Io volo…
MICHONNET (Adriana corre verso l’uscio di destra, e lo spalanca,
(abbassando la voce) ma poi si arresta sulla soglia. Michonnet la segue
Da me… Gli scrissi. con gli occhi malinconicamente, poi va a raggiun-
gere i Comici nella sala da pranzo a sinistra.)

48
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto

Scena VI° MAURIZIO


Adriana e Maurizio (piegando un ginocchio)

(Maurizio entra ansioso. Al primo vederlo Adriana Io prego l’angelo mio…


gli corre incontro palpitante; poi si ravvede e ristà.)
ADRIANA
ADRIANA (con un ultimo dubbio)
(ebbra d’amore)
Ah, s’io potessi credervi ancora! Ah!…
Maurizio!
MAURIZIO
(poi con forzata freddezza)
(alzandosi)
Signore!
Cor di soldato menzogna ignora…
(scostandosi)
ADRIANA
Che mai qui vi sprona?
(fissandolo negli occhi)
MAURIZIO Ma quella donna?
(supplicando)
MAURIZIO
Perdona!… perdona l’oblio d’un istante.
(con forza)
ADRIANA Io la disprezzo!
(allontanandosi ancora) Delle sue frodi conosco il prezzo.

Tal d’ogni incostante l’accento trasvola! ADRIANA


(schermandosi ancora)
MAURIZIO
(incalzando) Troppo tardaste!

Credetti una fola… Confesso l’errore… MAURIZIO


(seguendola)
ADRIANA
(amaramente) No, non fu invano.
Se liberato m’ha la tua mano,
Più nobile amore altrove vi chiama… or questa mia t’offro di sposo.

MAURIZIO (Maurizio stende in nobile atto la mano; Adriana,


Te sola il cor brama… implora te sola! rapita, non crede ai propri sensi)

ADRIANA
ADRIANA
(premendosi il cuore)
È vana parola, che invano risuona!
Cielo! che dite?
MAURIZIO
(passionatamente) MAURIZIO
Il glorioso mio nome accetti?
Perdona!… perdona, tu mia salvatrice…
ADRIANA
ADRIANA
(quasi atterrita)
(torcendo il viso)
Serbato a un trono egli è
Partite… partite!… Felice vivete lontan…

49
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
MAURIZIO MAURIZIO
(dolcemente) (meravigliato)
Mi basta il tuo perdono… Io? non mai… Vo’ vederli.

ADRIANA ADRIANA
(con soave tristezza) (con fievole voce, sollevando pesantemente il brac-
cio per indicare la scrivania)
No, la mia fronte, che pensier non muta
regale insegna non sapria portar: Erano la.
la mia corona è sol d’erbe intessuta, Poi nel foco… o crudeltà!…
ed è un palco il mio trono, e un falso altar. li gettai… Nei dolci fior
mi parea morto il tuo amor…
MAURIZIO
(Adriana si porta le mani sul petto che le brucia
(con entusiasmo amoroso)
dentro, e si torce sotto la stretta del dolore, mentre
No, più nobile sei delle regine, Maurizio corre ad esaminare il cofanetto)
tu signora dei sensi e dei pensier:
la mia gloria sen va tra le ruine, MAURIZIO
mite al mondo e soave è il tuo poter… (ritornando a lei, spaventato)
Ma tu soffri, amor mio?
MAURIZIO, ADRIANA
(strettamente allacciati) ADRIANA
Il nostro amor sfida la sorte (ricomponendosi)
fuga la morte nel sogno d’ôr
Non più.
Deh, vien sul cor…
(Dopo una pausa, è quasi trasfigurata: il volto
(I due giovani, sempre abbracciati, rimangono un
terreo, le pupille sbarrate, le mani contratte, tutte le
momento uniti e quasi sopraffatti dalla felicità. Mau-
membra agitate come da un’intima fiamma)
rizio la conduce lentamente verso la sedia a sdraio.
Subitamente Adriana, colpita come da vertigine, MAURIZIO
impallidisce e vacilla)
(con ansia, guardandola atterrito)
MAURIZIO Perché così mi fissi?
(sgomento)
Che? Tu tremi… trascolori
ADRIANA
(guardandosi intorno atterrita)
ADRIANA Ove, dunque, son io?… Che dicevi?… Che
(reggendosi a stento) dissi?…
E la gioia … no… quei fiori (fissando Maurizio senza riconoscerlo)
MAURIZIO E chi sei tu?…
Quali?
MAURIZIO
ADRIANA (teneramente)
(dolorosamente) Maurizio, lo sposo tuo diletto…
I fior che ti donai… e rinviasti…
ADRIANA
(respingendolo ancora)
Menzogna!… Menzogna!…
50
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
(guardando e mostrando nel vuoto) ADRIANA
Non lo vedi?… È laggiù, nel palchetto! (con un riso stridulo)
Quale amore?… Costei me lo ruba…
MAURIZIO Sorridono…
(con angoscia)
(gridando disperatamente)
Adriana!…
Maurizio mio! Maurizio mio!
ADRIANA
(scoppia in singhiozzi)
(come se vedesse il teatro)
Quanta gente! Che ressa!… MAURIZIO
(frenandole a stento le braccia e calmandola)
MAURIZIO Tu sei fra le sue braccia…
(c.s.)
(facendole volgere il capo)
Pietà!…
Guardami bene…
ADRIANA ravvisami, Adriana! Adriana!
(c.s.)
ADRIANA
Tutta la Corte è là…
(divincolandosi)
Io non vedo che lui…
Va via!
MAURIZIO
(Riconoscendolo con un grido)
(c.s.)
Ah! Maurizio mio!
Adriana, pietà!

(Maurizio, lasciando per un momento Adriana, corre MAURIZIO


alla scrivania ed agita un campanello ivi deposto) Ah! Adriana mia!

Scena VII° (Adriana gli getta le braccia al collo, e cade in deli-


quio)
La Cameriera e detti
(La Cameriera entra dalla camera da letto e guarda MAURIZIO
sbigottita) (gridando)

MAURIZIO Soccorso! soccorso!


(affannosamente, alla ragazza) (Maurizio trae Adriana svenuta verso la sedia a
La vostra signora soffre… Orsù correte… sdraio; in quella rientra da sinistra Michonnet.)
presto! un farmaco…
Scena ultima
(Maurizio corre ad Adriana che nuovamente vacilla) Michonnet e detti
ADRIANA MICHONNET
(con rabbia) (vedendo Adriana irrigidita fra le braccia di Mauri-
E lei! zio)
Dio!
MAURIZIO
(cingendole la vita) MAURIZIO
Adriana, amor mio! Venite…
51
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto
MICHONNET MICHONNET
(balbettando) (amorosamente)
Adriana? Figlia! Figlia!

MAURIZIO MAURIZIO
Ella svien… (ad Adriana, con ansia)

(I due uomini procurano di far rinvenire la giovane Guarda, sorridi! Deh parla!
donna.)
ADRIANA
MICHONNET (con un grido straziante, indovinando il suo stato)
(con gioia)
Salvatemi! Salvatemi!…
Respira…
(alzandosi)
MAURIZIO Morir no voglio!
Io tremo!
(con gioia suprema)
MICHONNET
Ei m’ama! Ei m’ama! M’ama!
(con ansia) E sua sposa oggi mi chiama!
Confido ancor… Ma come avvenne?
MAURIZIO
MAURIZIO (con passione)
Fiutò dei fior… Ah! Io t’amo, io t’amo!

MICHONNET ADRIANA
(battendosi la fronte) Perché… morire?… Vivere del suo amor…
I fior?… Qual dubbio!
MICHONNET
MAURIZIO Dà tregua al tuo dolor!
Parla!…
ADRIANA
MICHONNET (contorcendosi fra gli spasimi)
(abbassando la voce) No!… qua dentro è la morte!…
Un velen… Quella rival? m’addenta un serpe il cor… Ah!… Ah!…

(Si alza subitamente in preda al delirio)


MAURIZIO
(atterrito fra sé) Scostatevi, profani!… Melpòmene son io!

Fiero balen! (Ad un tratto il volto di Adriana si rischiara e sor-


ride a una dolce visione lontana)
(Curvandosi su Adriana con strazio)
ADRIANA
Ella muor!
(tendendo le mani all’invisibile)
(piano, straziato) Ecco la Luce,
Vela gli occhi… Adriana! Oh! Amor! che mi seduce,
che mi sublima,
ultima e prima
luce d’amor…
52
Cilea: Adriana Lecouvreur - atto quarto

Sciolta dal duolo, MAURIZIO


io volo, io volo, (più forte)
come una bianca
colomba stanca, Adriana!
al suo chiaror…
(Ella rimane irrigidita. Maurizio, reso demente dal
(Con un rantolo lungo Adriana cade a un tratto fra dolore, la scuote; Michonnet le mette una mano sul
le braccia di Maurizio e Michonnet, abbandonando cuore)
pesantemente la testa. Essi la riadagiano amorosa-
MICHONNET
mente. – Silenzio angoscioso.)
(con un grido)
MICHONNET
Morta!
(chiamandola con voce soffocata)
Adriana! MAURIZIO
(disperatamente)
Morta! morta!

(Si abbandona sul corpo di lei.)

FINE DELL’OPERA

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