Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Apprendere a studiare
Come studiare? – Sembra una domanda quasi “banale”, ma il come è certamente più
importante del quanto studiare…! (Per quanto riguarda il quando, la risposta immediata è:
in modo costante, con perseveranza, quindi pressoché tutti i giorni… ma in modo intelligente!).
Ecco quindi una proposta (già sperimentata con successo): in riferimento allo studio di un
qualsiasi brano – originale o trascritto – si realizzeranno le seguenti attività (la cui sequenza
sarà adattata al grado di difficoltà dell’opera da studiare e naturalmente al livello dell’allievo).
Il tutto va visto come un percorso, costituito da varie tappe – ognuna delle quali necessaria,
che può durare 1-2 settimane (nel caso di pezzi/studi facili e brevi) oppure mesi (o anche un
intero anno!) nel caso di brani particolarmente complessi e articolati.
Questo 1° punto è veramente fondamentale. La scelta dovrebbe essere il più possibile condivisa e
consapevole da parte dell’allievo, specialmente con il progredire degli anni di corso e quindi del
livello tecnico-musicale dello studente…
3. ASCOLTO CRITICO di varie registrazioni/versioni del pezzo. (Nel caso di trascrizioni sarà
fondamentale l’attento ascolto di incisioni sugli strumenti “originali” e su strumenti “altri” rispetto
alla fisarmonica).
5. Adattare la REGISTRAZIONE del brano ai registri (effettivi) presenti nello strumento dello
studente.; e soprattutto alla estensione disponibile delle tastiere (con i relativi spostamenti d’ottava).
6. DIGITARE il pezzo (a matita) – m.d. e m.s., osservando dove si possono applicare automatismi
di diteggiatura (ovvero: scale o frammenti di scale, arpeggi, ottave, terze, ecc.) e, soprattutto,
provare/studiare diteggiature particolari per i passaggi più complicati.
7. Lettura (inizialmente anche a prima vista) e studio a MANI SEPARATE
- Prestare attenzione alle varie difficoltà di lettura: linee aggiuntive (o addizionali), ritmi
complessi, polifonia, ecc.
- Capire quali sono gli elementi strutturali (melodici e/o armonici) e gli elementi accessori
(o secondari…) – in base all’analisi del testo...
- Fondamentale lo studio iniziale, allo strumento, piuttosto lento – o comunque “comodo”,
ma attento e con buona concentrazione mentale, che consenta:
il mantenimento di una postura corretta di: dita, mani, braccia e di tutto il corpo;
precisione ritmica e cura della diteggiatura (che deve essere sempre funzionale);
successivamente prima cura del buon trattamento del mantice.
In base a quanto sopra scritto, si capisce che non è mai fruttuoso (né intelligente) studiare il
brano, ogni volta, ripetendolo sempre dall’inizio alla fine… Sarebbe tempo sprecato.
Bensì occorre studiare, in base al precedente punto 4 (Analisi), individuando e separando le
frasi (prima), i periodi (successivamente) ed infine le sezioni (A, B, C…);
ripetendo, per quanto risulta necessario, gli elementi sopradetti e principalmente i passaggi
più difficili.
15. FRASEGGIO
Respiri, precisazione delle articolazioni (anche in rapporto alle frasi principali), ecc.
Il tutto in funzione di un’idea di interpretazione… in divenire (ovviamente da maturare con l’aiuto
dell’insegnante).
N.B.: Ricordo che non tutte le suesposte attività sono strettamente necessarie per tutti gli anni di
corso. L’ordine sequenziale può essere modificato, in base al brano e al livello di studio (anno).
Credo fermamente che, pur presentando dei principi comuni e quindi validi per tutti, la presente
proposta sistematica di studio vada modulata – e ogni volta “tarata” – sul singolo allievo;
costituendo il rapporto tra insegnante e studente un “unicum” irripetibile, fatto di collaborazione,
fiducia e “complicità”… che, nei casi più fortunati, può anche portare – al termine del lungo corso
di studi – in prossimità delle vette più alte dell’arte musicale! Da dove l’(ex)allievo, ormai
attrezzato (formato) e consapevole, potrà proseguire un suo “personale” viaggio musicale… tanto
più proficuo quanto più fondato su solide basi.