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Soci

Soci Promotori
Programma Maria Morosini, Vincenzo Sironi, Luigi e Oxana Torti
Soci Benemeriti
Amici di Firenze, Claudio Buzzi, Tommaso Falcone, John W. Buss e Chiara Buss Fumagalli, Arnaldo Masserini, Lilli
JOHANNES BRAHMS (1833 – 1897) Nardella e Maria Grazia Polimeni, Angelo Binda e Giancarla Salmaso, Franco Salucci, Franca Sironi
Trio n. 2 in do maggiore per archi e pianoforte, op. 87 Soci Amici
Allegro Angelo Adamo, Martha Barzanò-Waser, Antonio Cao, Stefano Caldi e Roberta Podestà, Maria Ceppellini, Carla Ferrari
Aggradi, Paolo Franco, Sergio Giuli, Miranda Mambelli, Simonetta Pavan, Gino Seravalle, Paola Valagussa, Anne-Marie
Thema mit variationen - Andante con moto
Wille, Brigitte Zanetti
Scherzo. Presto e Trio: Poco meno presto Soci Ordinari
Finale. Allegro giocoso Antonia Ausenda Fattori, Fiorangela Battaglioli, Anna Beccaria, Gabriele Ceccato, Elide Clerici, Aurora Maria Colace,
Nicoletta Contardi, Gianna De Felicis, Maria Grazia Dominici, Maria Elisa Ettorre, Ermellina Fedrizzi, Modesta Ferretti,
Emanuele Francia, Enrica Garcia Bonelli, Elisabetta Gianazza, Isabella Inzaghi, Brigitte Lepiorz Abbagnano, Maria Laura
ANTONÍN DVOŘÁK (1841 – 1904)
Locati, Elena Manzoni di Chiosca, Maria Elisa Massagrande, Josella Massara, Masahiro Matsuno, Giancarlo Milani, Carla
Trio n. 4 in mi minore per archi e pianoforte, op. 90 “Dumky” Mirenghi, Francesca Montanari, Rosanna Pagnini, Letizia Pederzini, Marisa Pogliago, Alessandra Rabuini, Pierina Ranica,
Lento maestoso. Allegro vivace Giancarlo Ristori, Salvatore Salmeri, Noris Sanchini, Roberto Turriani, Rosanna Vercesi, Itala Vescovo
Poco adagio. Vivace
Andante. Vivace
Andante moderato
Allegro
Lento maestoso. Vivace
Trio Kanon Brahms e Dvořák: un dialogo immaginario voluto proprio esprimere questo mondo di contrasti improvvisi, non mediati: è una sorta di
Il Trio Kanon (il nome, oltre ad avere assonanza con il Canone, è anche l’unione di due parole Dvořák: Chissà che penserebbero i nostri ascoltatori, se sapessero che buona parte del Trio op. alternativa alla logicità della forma sonata beethoveniana.
giapponesi: “Ka”, fiore e “On”, musica, quindi letteralmente “musica fiorente”) nasce nell’estate 87 l’hai composto mentre te ne stavi bel bello alle terme di Bad Ischl, e non certo chino sul tuo Brahms: Del resto, tu non sei stato fra i primissimi a scrivere un saggio su Schubert, e in particolare
del 2012 dall’amicizia di tre musicisti che hanno deciso di condividere la loro passione per la tavolo di lavoro nell’agitazione viennese! sulle sue Sinfonie? Come me, seppur in modo diverso, hai trovato nelle improvvise modulazioni
musica da camera studiando sotto la guida del Trio di Parma (Alberto Miodini, Ivan Rabaglia, Brahms: Ah, ma alcuni lo sanno già. L’ho scritto in una lettera al mio caro amico Theodor Billroth, schubertiane, nel suo divagare onirico, un’alternativa al modello beethoveniano. Se ci fossimo
Enrico Bronzi), presso l’International Chamber Music Academy di Duino, fondata dal Trio di nell’estate 1880. Gli facevo anche notare come le mie specialità, all’epoca, fossero il passeggiare limitati a seguire la strada di Beethoven, ne saremmo usciti inequivocabilmente perdenti.
Trieste nel 1989. e il bighellonare. La gente pensa che un compositore stia sempre sulle sudate carte: niente Dvořák: Pensa anche all’idea di “sviluppo continuo”, in base alla quale i posteri hanno
Lena ed Alessandro provengono da un percorso di studio comune presso la prestigiosa Accademia di più falso! La natura e le distrazioni all’aria aperta sono per me vitali: senza quelle, mi sarei individuato una linea Brahms-Schönberg. Non c’è forse già in Schubert? Come fai tu nel
per strumenti ad arco W. Stauffer di Cremona, essendosi perfezionati, rispettivamente, con il inaridito. Come scrissi al duca di Meiningen, l’eccesso di mondanità non fa per me: ho bisogno, primo movimento dell’op. 87, Schubert già nell’esposizione di molte sue forme-sonata (ad
Maestri Salvatore Accardo e Rocco Filippini; Diego invece ha completato la sua formazione piuttosto regolarmente, di solitudine assoluta. È per questo che faccio lunghe passeggiate nella esempio il Quintetto D 956 o la Sonata D 959) inizia a elaborare i temi che presenta. Non
natura: non è importante il marciare in sé, ma il fatto che io in quel momento possa essere è un semplice accostamento di motivi, a pannelli, come spesso si è detto. I vari motivi sono
diplomandosi in pianoforte con Maria Grazia Bellocchio e in musica da camera con Rocco
completamente solo. spesso in relazione fra loro, come in una metamorfosi di un materiale fondamentale.
Filippini presso l’Accademia S. Cecilia di Roma.
Dvořák: Dunque queste lettere, in cui non nascondi certo il tuo “otium philosophicum”, sono Brahms: Del resto tutto ciò esiste già, seppur in maniera più sintetica, in Haydn! Ma qui
Il Trio Kanon si è affermato a livello internazionale vincendo il 1° Premio, il Premio del Pubblico
pubblicate. apriremmo un discorso infinito. Sento già il bisogno di un altro bagno termale.
e Premio Speciale “Cerutti–Bresso” nell’International Chamber Music Competition di Pinerolo Dvořák: Ah, questi piaceri semplici, tipici degli uomini complessi! Non ti facevo così pigro, però.
Brahms: Non sempre “philosophicum”, caro Antonin! Talvolta è “otium” e basta. Sì, sono
e Torino Città Metropolitana 2018. Precedentemente il trio si era aggiudicato il 2° Premio, con pubblicate. Non ancora in italiano, purtroppo. Ma diamo un consiglio bibliografico per chi legge Brahms: Beh, sono in buona compagnia. Pensa alle terme di Karlsbad, altro mio luogo prediletto:
Primo non assegnato, nell’ OnStage International Chamber Music Competition 2017, il Premio il francese: “Brahms par ses lettres”, appena pubblicato da Actes Sud. ci sono andati anche Schumann, Spohr, Paganini, Chopin, Liszt, Wagner, Grieg, Reger, Richard
Speciale della giuria nell’International Brahms Competition di Poertschache il 1° Premio e il Dvořák: Se è finito il momento “consigli per gli acquisti”, possiamo iniziare a parlare del Strauss, Mahler, Janáček. Senza dimenticare un certo...Dvořák!
Premio del Pubblico nel Rospigliosi Chamber Music Competition 2015. programma di oggi. Dvořák: Ops, è vero! Anche in questo sono idealmente tuo discepolo. Ma dimmi, le mie
Nel 2014 è stato miglior gruppo nella Trondheim International Chamber Music Academy Brahms: Sai bene quanto io mi sia sempre preoccupato del lato commerciale. Proprio rileggendo composizioni ti piacevano davvero o in qualche momento hai avuto compassione di un uomo
for Piano Trios e nel 2015 ha vinto il “Chamber Music Award” come miglior ensemble le lettere, mi stupisco della mia abilità nel trattare con gli editori. Il contrario, per esempio, del pieno di ardore e povero di mezzi economici, quale io ero?
presso l’Internationale Sommer Akademie Prag-Wien-Budapest, prestigioso riconoscimento povero Schubert. Però non ho mai trasformato la mia attenzione in ossessione: come scrissi Brahms: Sai bene che quando c’è da far critiche, non mi risparmio. Sul tuo talento non ho mai
patrocinato dall’Haydn Institute e dalla “University of music and performing arts” di Vienna. a Joachim, “colui che vuole innanzitutto guadagnare del denaro, appartiene anima e corpo al avuto dubbi. Del resto, le mie lettere parlano chiaro. Nel maggio 1879, scrissi a Joseph Joachim,
Il Trio Kanon si è esibito in numerosi concerti: in Italia presso il Teatro La Fenice di Venezia, il diavolo”. violinista sommo e mio grande sodale, per convincerlo a gettare un occhio sulla tua “Serenata”
Palazzo Gromo Losa di Biella, gli Studi Rai di Trieste, la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Dvořák: Lo so, lo so. Non volevo certo farti passare per tirchio. Del resto, tutti conoscono per strumenti a fiato. Quella musica è di una freschezza e di una ricchezza incredibile! D’altro
Romana, il Ridotto del Teatro Verdi di Trieste per la Società dei Concerti, il teatro Vittoria di la tua generosità nei miei confronti. Soprattutto in termini di tempo - e sappiamo bene che canto, come scrissi a Fritz Simrock il 27 gennaio 1896, non tutti i tuoi concerti per solista e
Torino per l’Unione Musicale, la Cappella Paolina per i Concerti del Quirinale, il nuovo “time is money”: hai sempre avuto la pazienza di esaminare le nuove partiture che ti mandavo orchestra mi entusiasmarono: preferivo decisamente quello per violoncello a quelli per violino
Auditorium “G. Arvedi” di Cremona, Palazzo Ducale e Palazzo Te a Mantova durante il Mantova e mi hai dispensato consigli insostituibili. Per non parlare del fatto che, se la commissione da te e per pianoforte.
Chamber Music Festival, all’estero in Inghilterra, Croazia, Austria, Norvegia, Cina, Stati Uniti e presieduta non mi avesse fatto avere una borsa di studio quinquennale nel 1875, quando avevo Dvořák: Meglio così: ora so che eri sincero. Bene: non ci resta che ascoltare questi valenti
Giappone, riscuotendo ovunque successo di pubblico e di critica. già 34 anni, la mia carriera di compositore sarebbe andata a carte quarantotto. giovani del Trio Kanon, che ci hanno nuovamente riuniti nel loro cd. E poi, nel contesto raccolto
Nel 2014 il Trio Kanon è stato ammesso ai corsi tenuti da Alexander Lonquich presso Brahms: Perché credevo davvero nel tuo talento! Anche se ho subito intuito che il mio appoggio e quasi familiare della Palazzina Liberty, non è come riascoltare questi Trii in una situazione
l’Accademia Chigiana di Siena, ottenendo il Diploma di Merito; ha inoltre seguito le masterclass ti avrebbe danneggiato, se tu ti fossi messo a imitarmi, diventando un “piccolo Brahms” boemo. simile a quella in cui nacquero?
di Robert Cohen presso Snape Maltings (UK), di Hatto Beyerle, Miguel da Silva e Annette von Dvořák: E hai avuto ragione. In quel momento, io non vedevo nulla di più grande della tua Brahms: Hai ragione! Meglio che in un grande auditorium. Ah, che ricordi! Quando l’op. 87
Hehn (Atos Trio) presso la Trondheim Chamber Music Academy 2014 (Norvegia), di Avedis musica. Mi sarebbe bastato provare a imitarti, essere anche soltanto la metà di ciò che tu eri. In nacque, c’ero io stesso al pianoforte, Hugo Heermann al violino e Valentin Müller al pianoforte.
alcuni Trii, per esempio l’op. 65, questa mia venerazione si nota. Ma credo che con il “Dumky” Chi avrebbe pensato che a distanza di 137 anni quella riunione di amici si sarebbe ripresentata,
Kouyoumdjian, Anita Mitterer, Péter Nagy, il Talich Quartet presso i corsi estivi di Semmering e
io sia riuscito a creare qualcosa di totalmente personale, attingendo, come tu mi consigliavi, al seppur con attori diversi?
Reichenau an der Rax (Vienna) e di Oliver Wille presso il Centro Europeo di Musica da Camera
folklore della mia terra.
ProQuartet di Parigi e l’Internationale Konzertarbeitswochen di Goslar (Germania).
Brahms: Infatti. Che poi, come ben sanno i nostri amici del XXI secolo, vero folklore non era. Luca Ciammarughi
Nel febbraio 2015 il Trio è stato invitato come “gruppo in residence” a Snape Maltings (UK)
Bisognerà aspettare Bartók e Kodalyi per una vera ricerca delle origini etniche: quelle contadine,
per il prestigioso Festival “Aldeburgh Music 2015”, con due concerti per la stagione primaverile intendo. Si è parlato tanto di “nazionalismo” romantico, ma in fondo noi cercavamo soltanto
presso la Jubilee Hall. di scrivere bella musica, da ovunque venisse: se avessi voluto essere sovranista, avrei scritto le
Nel 2019 è stato protagonista di una fortunata tournée in Giappone, con recital presso il Music danze tedesche, mica quelle ungheresi!
Salon Amadeus di Kobe e la celebre Phoenix Hall di Osaka e culminata con il Triplo Concerto Dvořák: Ahah! Non buttiamola in politica. Più che sovranista, mi pare che tu fossi monarchico,
di Beethoven accompagnato dalla Sereno Chamber Orchestra presso l’Auditorium dell’Aqua soprattutto negli ultimi anni. Comunque stiano le cose, dici bene: la Mitteleuropa e l’Europa
Cultural Centerdi Toyonaka. dell’Est, allora, erano un crogiuolo. Pensa proprio alla Dumka: forse qualcuno pensa che sia
Ha inciso per la rivista Amadeus e per Movimento Classical musiche di Beethoven e per Warner una danza boema, invece viene dall’Ucraina. Non a caso ha la duplicità tipica dell’arte slava: si
Italia musiche di Brahms e di Dvořák. muove fra mania e malinconia, fra accensioni dionisiache e languori elegiaci. Con il “Dumky” ho

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