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Note di cristologia pneumatica

1. Consi,derazioni introduttive.
Col norne di eristologia pneumatiea e di Geistchristologie indi-
ehiamo l'antiea eoneezione eristologiea ehe definisee eome spirito
(pneuma) la eomponente divina di Gesu, eioe il Cristo preesistente.
Destinata ad essere soppiantata dall'altra eoneezione ehe preferisee
per il Cristo preesistente la qualifiea di Logos (e piu sporadiea-
mente di Sapienza), quest'areaiea teologia laseio traeee eospieue
per tutto il 111 e il IV seeolo soprattutto in Oeeidente. Per tal mo-
tivo essa attiro l'attenzione di importanti studiosi, quali Harnaek
e Seeberg e soprattutto Loofs. Questi ne feee oggetto di vasto
e importante studio nel volume, pubblieato postumo, sulle fonti
di Ireneo 1 • Strana sorte quella eui e andato ineontro questo impor-
tante volume: una eerta rigidezza dell'irnpostazione, tendente a
determinare sin nei dettagli il numero delle fanti di eui Ireneo si
sarebbe servito nell'Adversus Haereses e la loro preeisa estensione,
e evidenti forzature nelle eonelusioni hanno seonsigliato gli studiosi
dal sottoserivere i risultati eui era pervenuto 10 studioso tedeseo;
ma solo parziali e diseutibili sono state le eonfutazioni, e l'opera nel
suo insieme non e stata sostituita, pur essendo a tutti ben evidente
ehe il problema di determinare le fonti di Ireneo e il grado di ori-
ginalita dello serittore rispetto ad esse e problema reale e di fonda-
mentale importanza per esatta valutazione dell'opera stessa di Ire-
neo. Inveee, aeeantonato il libro di Loofs, serrLbra ehe eon lui sia
stato aeeantonato anehe il probIerna.
Qui a nai interessa rilevare ehe la sezione deI libro dedieata allo
studio d'insieme sulla Geistchristologie ha seguito la sorte deI vo-
lume, pur eostituendone, sotto eerti aspetti, una sezione autonoma
e in se eonelusa. In realta anehe in questo ambito piu ristretto sono
evidenti le forzature dell'argomentare di Loofs, ehe tende a dila-
tare estensione e signifieato deI fenomeno piu di quanta non sia

1 Theophilus von Antiochien adversus M arcionem und die anderen theo-


logischen Quellen bei Irenaeus, Leipzig 1930 (<< Texte und Untersuchun-
gen» 46).
1
202 :M. SIMONETTI

metodieamente aeeettabile. Dopo di lui un'indagine sistematica sul-


l'argomento non e stata piit fatta, anehe se spunti parziali, in rife-
rimento a questo 0 a queH'autore, sono venuti ad arrieehire anehe
di reeente la bibliografia in argomento 2. Eppure 10 studio di Loofs
su questo punto (eome deI resto su tutto il problema delle fonti
di Ireneo), pur nei suoi limiti, e rieehissimo di spunti feeondi e
avrebbe meritato ben altra sorte; e l'argomento stesso merita di
essere ripreso in maniera globale e approfondita. In tal senso que-
ste brevi note vogliono rappresentare solo un modesto eontributo,
teso soprattutto a dare rapida visione d'insien1e dell'argomento e
della rellativa problematiea, riprendendo e riesan1inando eon diverso
eriterio il materiale gia proposto da Loofs, aggiornandolo e eom-
pletandolo, e eereando soprattutto di far parIare i testi senza for-
zature e senza pretesa di giungere a risultati ben sieuri.
Iniziamo eon una preeisazione di earattere metodologieo. Trop-
po spesso gli studiosi parlano di Geistchristologie in senso troppo
generieo: in realta, le attestazioni degli antichi circa il pnewrna
quale eomponente divina di Cristo sono di signifieato e portata
quanto :mai svariata: eorre gran differenza fra chi definisee sempli-
eemente eome spirito la natura divina di Gesit e chi inveee arriva
addirittura a eonfondere 10 Spirito santo eol Cristo preesistente.
Tenendo presente la pluralita di signifieati eon eui il termine spirito
poteva essere adoperato in area pagana e soprattutto cristiana (dal-
la generiea natura di Dio aHa speeifiea persona divina dello Spirito
santo), tali differenze non sorprendono: e nostro seopo essen-
ziale sara propria di determinare eon la maggiore possibile esat-
tezza il signifieato preeiso eon eui 10 stesso termine e adoperato nei
diversi contesti.
A questo proposito ebene premettere ehe non sempre e pos-
sibile arrivare alla determinazione preeisa deI signifieato eon eui
il termine pneu,ma e adoperato dai vari serittori e nei diversi eon-
testi: eonsideriamo ehe la Geistchristologie rappresento un dato,
uno schema eristologieo piit ehe una dottrina vera e propria, nel
senso ehe gli serittori piit antichi ehe ne feeero uso non erano an-
eora padroni di un metodo di studio eapaee di elaborare i dati tra-
dizionali eon una eerta sistematieita - eome inveee fu per alcuni
rappresentanti della Logoschristologie- e pereio per 10 piit si ae-
eontentarono di affermare piit ehe di spiegare : eeeo perehe, stante
2 Cfr., p. es.. R. Cantalamessa, LJomelia «In s. Pascha» dello Ps.
Ippolito di Roma J Milano 1967; V. Loi, Lattanzio J Zürich 1970; J. P. Martin,
El Espiritu Santo en los origenes deI cristianismo J Zürich 1971.
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la eomplessita dell'argomento, non sempre le loro affermazioni rie-


seGno chiare. N onostante questi limiti e queste zone d'ombra, io
credo ehe sia possibile operare, nel eomplesso delle proposizioni
ehe toeeano il nostro argomento, una fondamentale tripartizione:
aleune volte il termine pneuma, in riferimento a Cristo, indiea la
sua natura divina; altre volte indiea la persona 3 deI Cristo preesi-
stente; altre volte in questo senso giunge ad identifieare il Cristo
preesistente eon 10 Spirito santo.
Pertanto, nel presentare i risultati di questa sommaria rieerea,
pur tenendo presenti le riserve sopra esposte, ho ritenuto opportuno
attenermi a questa tripartizione 4: infatti una esposizione analitiea
autore per autore e ambiente per ambiente, pur piu eorretta in linea
metodiea, sarebbe risultata troppo dispersiva nella presentazione
dei risultati. U n ultimo ehiarimento: trattando progressivamente
prima dello spirito eome natura divina di 'Cristo, poi dello spirito
eome persona divina (== Cristo preesistente), einfine della eon-
fusione Cristo/Spirito santo non intendo stabilire una linea erono-
logiea di sviluppo ma, seppure, soltanto logiea: infatti questa con-
fusione e attestata gia in epoea notevolmente areaica.

2. Lo spirito cOlme natura divina deI Cristo preesistente.

11 prineipale fondamento seritturistieo della Geistchristologie


e rappresentato da R 011~. 1, 3-4 in eui viene eontrapposta in Cristo
la eondizione Xrl.'Ta a&pxrl.a Quella Xrl.'Ta 1tVEUfLrl.. Gli studiosi moderni
sono aneora ineerti sul preeiso signifieato di questa eontrapposizio-
ne e per 10 piu sono inelini a ritenere ehe parlando di « seeondo 10
spirito di santita per la resurrezione dei morti» Paolo non abbia
inteso alludere speeifieamente aHa preesistenza divina di Gesu 5 :
ma a noi qui interessa rilevare ehe tale fu l'interpretazione usuale
ehe di questo passo si dette nell'antiehita, si ehe la eontrapposizione
secondo la carne/ secondo 10 spirito venne a signifieare la duplice

,3 Sia ehiaro ehe, parlando di persona di Cristo intendiamo riferirei


al eoneetto, e non .specifieamente aHa terminologia teeniea (persona, prosopon,
hypostasis)~ ehe si fisso eon un eerto ritardo.
4 L'abbiamo integrata ean una breve trattaziane speeifiea sull'interpre-
taziane di Lc. 1,35, data la grande importanza ehe tale interpretazione ebbe
nel eampo della Geistchristologie.
5 Per un ampia reeente esame deI passa in relaziane alla eristalagia
antiea efr. A. Grillmeier, Christ in the Christian Tradition, Landon 1965 J-

p. 16 sgg.
204 M. SIMONETTI

componente, umana e divina, di Cristo 6 L'altro passo neotestamen-


tario ehe eontribui a puntualizzare ed a sviluppare questa eontrap-
posizione fu 10. 4, 24 « Dio e spirito» : avulso dal eontesto e inter-
pretato alla luee 'ehe il termine pneu.ma aveva assunto nella tempe-
rie religiosa, pagana e eristiana, delI'epoea, il passo venne a signi-
fieare ehe la natura di Dio e spirito 7. In tal senso opera anehe l'i-
dentifieazione stoiea fra logos e pneunw, ehe poteva orientare a
considerare eome sinonimi .i due termini anehe in ambito eristiano
e pereia a eonsiderare la definizione di Cristo eome Pneuma equi-
valente a quella di Cristo eome Logos. Son pera d'avviso ehe questo
influsso stoieo abbia eominciato ad operare solo in seeondo tempo,
allorehe nella 11 meta deI 11 seeolo si fu generalizzata la definizione
giovannea di Cristo eome Logos.
L'influsso di Romi. 1, 3-4 si avverte forse nel famoso passo
di Ignazio della Lettera agli Efesini (7, 2) :
Uno solo e medieo,
earnale ((jClpx~x6c;) e spirituale (7t'J-
EUtLCl'"r~x6c; ),
generato e ingenerato, nella earne fatto Dio, nel-
Ia morte vera vita, e nato da Maria e da Dia, prima passibile
e poi impassibile, Gesu Cristo il nostro Signore ».

Anche di questo passo si danno diverse interpretazioni. 8: a


noi basta rilevare ehe nel eontesto della eontrapposizione fra la di-
mensione divina e la dimensione umana di Cristo, la contrapposi-
zione iniziale ca:rnale/ spirituale sottolinea appunto questa dupliee
dimensione: egli parteeipa insieme della eondizione di uomo edella
eondizione di Dio. N ello stesso senso penso ehe vadano interpretati
due passi della lettera dello Ps. Barnaba (7, 3 e 11, 9) in eui l'uma-
nita assunta da Cristo e of ferta in saerifieio viene definita '"ro cm-
EUOC; '"roG 7tVEUtJ-Cl'"rOC;. Questa espressione non ha altro signifieato
se non quello generieo ehe nella umanita di Cristo era presente an-
ehe la divinita: sarebbe pereio arbitrario forzare questi testi fino
a vedere in pneuma una definizione della persona deI Cristo pree-
sistente (== Figlio, Logos) 9.

16 D'el resto essa eben presente in altri passi paolini: cfr. Grillmeier,
loe. eit.
7 Questa interpretazione deI passo di Giovanni fu vivacemente contra-
stata da ()rigene, ehe in effetto non presenta traece evidenti di Geistchristo-
logie. Sui motivi di questo atteggiamento origeniano efr. le mie Note sulla
teologia tjyinitaria di Origene, in «Vetera Christianorum », 1971, p. 273 sgg.
.8 Per un ampio esame cfr. Martin, op. eit., p. 75 sgg.
'9 Corne e d'avviso Loofs (p. 189 sg.).
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 205

Aneora In questo senso io credo ehe eonvenga interpretare 11


Clem.. 9, 5:
Se Cristo, il Signore ehe ci ha salvato, essendo prima spirito
(7t'JEÜfl.lt) si e fatto earne (Eye'JE"ro ()&p~) e eosi ci ha ehia-
mato, pereio anehe noi in questa earne rieeveremo la mereede.

L'espressione in eui si diee ehe Cristo, essendo prima spirito,


si e fatto earne a prinla vista riehiama 10. 1, 14 e sembra orientare
a eonsiderare qui pneuma eome sinonimo di Logos e pereio eome
norne personale deI Cristo preesistente. Ma il fatto ehe il termine
Logos (== Cristo preesistente) non eompare mai in questo testo
non e a favore di questo aeeostamento; e il raffronto eon 14, 4,
in eui si eontrappongono Cristo e la Chiesa eome spirito e earne
ad indieare le dimensioni rispettivamente eeleste e terrena della
unione Cristo/Chiesa, e a favore di analoga interpretazione deI
termine pneuma anehe a 9,5: il passo vuol dire soltanto ehe
Cristo, ehe era Dio, si e fatto uonlO 10.
La generieita stessa della eontrapposizione earne/spirito eosi
intesa in Cristo, per di piu eorroborata dall'autorita di Paolo, assi-
euro lunga vita a queste motivo negli ambienti piu svariati della
eristianita. Cosi in ambiente asiatieo leggian10 nella Omelia pasquale
di Melitone ehe (66,470 sg. Perler) Gesu
ha distrutto le passioni della earne e per mezzo dello spirito
(7t'JEUfl.(X'"t"~) ehe non puo morire ha ueeiso la morte ehe aveva
ueeiso l'uomo,

dove e ehiarissimo ehe pneuma indiea la natura divina di Cristo,


in eontrapposizione al eorpo umano da lui assunto, di eui subito
prinla si rileva la eapaeita di soffrire. N ello stesso ambiente e
all'ineirea nello stesso periodo si trasporta anehe l'omelia ps. ippo-
litea In sanctum Pascha 11 (== 1P). In questo testo piu volte si

,110 Cfr. Martin, op'. cit.} p. 146 sgg.; Loof.s, op. cit., p. 192 sg. Ne 10
Spirito Santo, di eui si parIa a 14,5, ha aleun tratto di personalita, pre-
sentandosi soltanto eome dono divino deI battesimo. Percio non e'e qui
traccia della confusione fra Spirito santo e Cristo preesistente, di cui trat-
tiamo altre. Bastera accennare soltanto ehe Loofs (p. 184), nello sforzo
di valorizzare le traeee di Geistchristologie presenti in Roma (Erma, di
eui ci occupiamo infra), eerca di sfruttare in tal senso anche qualche spunto
della I C lementis con evidente apriorismo.
11 Accettiamo Ie eonclusioni cui, in tal senso, e giunto Cantalamessa
nel volume citato a n. 2: eome cronologia, altre Ia 11 meta de1 11 seeolo,
si pUD pensare anche agli inizi deI 111; ma ai fini deI nostro studio una
determinazione piu preci.sa e irrilevante.
206 M. SI MONETTI

parIa di pneu,ma in riferimento al Cristo preesistente, e in qualehe


punto eon maggiore speeifieita rispetto all'aeeezione generica di
cui ci oceupiamo adesso : ma nel e. 4S (p. 167 Nautin)
e
Ecco un uomo: il SUD nome Griente (Zach. 6,12), Oriente
in quanto era neUo spirito (sv 7tVEU[L(X"t'~ ), uomo in quanta
era nel f'orpo (E:.V crW[L(X"t'~)

la contrapposizione non mi sembra eeeedere il limite di generieita


ehe abbiamo notato nel passo di Melitone :U2.
La :m~desima eonsiderazione si puo fare, in ambiente alessan-
drino, per Clemente. Vedremo ehe in qualehe suo passo pnewma
e adoperato per indieare la persona deI Cristo preesistente: ma
non eosi speeifieamente mi sembra ehe il termine sia adoperato
a Paed. 11. 19, 4, aUa fine di un eontesto euearistieo in eui Clernente
parIa deI dupliee aspetto deI sangue diCristo, earnale in riferi-
mento aHa croeifissione, spirituale in riferimento all'euearestia:
E questo e bere il sangue di Cristo, partecipare dell'ineor-
ruttibilita deI Signore: e forza deI Logos e 10 spirito, eome
il sangue deUa earne:

dire ehe forza deI Logos e 10 splrlto e 10 stesso ehe dire ehe
forza deI Logos e la sua natura divina. Abbiamo sopra aeeennato
ehe Origene rifuggi dal eonsiderare pneuma eome termine indi-
c.ante la natura, il sostrato divino .13, e pereio in lui la eontrappo-
~izione ~pnewmaj/sar:c nel senso sopra indieato non e usuale. Ma
dopo di lui la vediamo rieorrere aneora in arrLbiente alessandrino,
in Atanasio e in autori ed opere ehe a lui piu 0 meno diretta-
mente si rifanno. Si veda, p. es., questo passo atanasiano partieo-
larmente perspieuo neU'intendere pneuma eome natura divina di
Cristo:
Ad Sero 4,19 ... e di se stesso egli ha parlato come Figlio
deU' U ofmo e eome spirito, per indieare eon quel termine eio
ehe di eorporeo e'era in lui e per rivelare eon spirito Ia
sua divinita spirituale inteUigibile e realissima 14.
1,2 Dopo quanta abbiamo all'inizio rilevato sul earattere non sistematieo
e non teologieamente elaborato ehe presentano di norma i passi di Geistchristo-
log}e} soprattutto i piiI antiehi, non deve meravigliare se in uno stesso autore
notiamo il termine pneuma adoperato eon signifieati UD po' diversi in riferi-
menta a Cristo: efr. anehe n. 22.
,13 Cfr. l'art. eit. a n. 7.
14 Cfr. anehe Ad Sero 4,23 « ... eoloro ehe sono riverenti verso il Cristo
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Altrettanto perspieuo e un passo deI De incarn. et c. Aria:nos


(e. 11), opera ehe io non eonsidero atanasiana ma ehe eerto alle
sue apere si ispira:
Per queste seeondo la earne dieiamo anche ehe e morto,
e stato seppellito ed e risorto dai morti, e inveee seeondo
10 spirito ehe egli e in eielo, in terra e in ogni luogo.

E si veda aneora, in un frammento apollinarista riportato da


Teodoreto (p. 185 Lietzmann):
Adoriamo Dio ehe ha preso earne dalla santa Vergine e
per questo e uomo seeondo la carne e Dio seeondo 10 spirito;

e in un passo delSermo maior ,de tide (e. 13 == fr. 76 Sehwartz) 15,


dopo ehe si e parlato della inearnazione edella passione di Cristo:
Ma il sangue non seaturisee dallo spirito della divinita deI
Logos, bens! dall'uomo ehe egli rivesti.

In arnbiente latino la Geistchristologie laseio trae.ee vistose,


in tutti i suoi aspetti, fino a IV seeolo avanzato. Qui eomineian1o
coll'addurre semplieemente aleuni passi menü pregnanti in questo
senso, in quanta il termine spiritus vi e adoperato nell'aeeezione
generiea ehe abbiamo rilevato finora.
Lattanzio e autore importante per la questione di eui ci stiamo
oeeupando: eeeo un passo della sua Epitome (e. 38 [43]):
Primum de Deo in spiritu ante ortum mundi, postmodum
In earne ex homine, Augusto imperante.

L'Ilario deI Commento a Malte 0, anteriore all'esilio in Asia ehe


tanto eontribu! alla sua formazione teologiea, e partieolarmente
rieeo di formule impostate sulla eontrapposizione spiritus/ caro,
corpus. A c. 2, 5 egli parIa, a proposito di Cristo uomo, di corpus
assumptum in fallnulatum spiritus; a e. 4,14, riguardo all'aseen-
sione, di materies corporis ehe e consoc-iata spiritus et substantiae

e 10 adorano seeondo la carne e seeondo 10 spirito, non disconoscendolo


eome Figlio di Dio e non negando ehe egli e diventato anehe Figlio del-
l'Uomo, ete. ».
15 E' nota ehe questa opera e stata variamente attribuita ad Eustazio
di Antioehia e a Mareello di Aneyra. Per pneuma == natura divina di Cristo
cfr. anehe di Eustazio i frr. 9, 15, 18, 30 Spanneut.
208 M. SIMONETTI

suae a:eternitati; a c. 16, 9 contrappone Cristo in spiritu e Cristo


in hom,ine; a c. 27,4, a proposito della parabola delle vergini sagge
e delle vergini stolte, introduce 10 sposo e la sposa come figure
deI Dorninus noster in corpore Deus:
N'am ut spiritus carni (sponsus), ita spiritui caro sponsa este

In Mario Vittorino, che insiste particolarmente sulla definizione


di Dio come spirito 16, non scarseggiano passi che introducono la
nozione di spirito in riferimento specifico a Cristo, qua Deus}
soprattutto nella contrapposizione spiritojcarne :
Adv. Ar. 1,44 Secundum carnem ergo salvator passus est;
secundum spiritum autem quod erat, sine passione. 111;1 12 et
qui spiritus est et anima et corpus, rursus ergo sanctifican-_
dum fuit quia rursus ista susceperat. 111, 14 Et ita ei nomen
est Spiritus sanctus. Spiritus etiam Christus. Spiritus et Deus.
Omnes ergo spiritus.

La considerazione di carattere generale che s'inlpone alla


lettura di tutti questi passi e che, se e sempre ben presente nello
sfondo la definizione giovannea di Dio come spirito, si rivela pero
prevalente l'influsso della contrapposizione paolina di Cristo se-
condo 10 spirito e Cristo secondo la carne. Essa e chiaramente
presente in quasi tutti i passi che abbiamo addotto e ne orienta
il significato nel senso di generica contrapposizione (0 correlazione)
di divinita e umanita, senza autorizzare a dare significazione piu
specifica al termine spirito: Cristo e spirito, in quanta Dio e spirito.

3. l~o spirito come norne personale deI Cristo pr,eesistente.


11 trapasso dal concetto di pneuma come indicante generica-
mente la natura divina, e percio quella delCristo preesistente, al
concetto di pneuma come indicante specificamente Ia persona di-
vina di Cristo era quanto mai agevole, direi inevitabile: ce ne
convince, oltre tutto, la constatazione che gli stessi autori adoperano
il termine in anlbedue i significati. In effetti gia nel N uovo 'festa-
mento, soprattutto in Paolo e Giovanni, 10 spirito di Dio tende
piu volte a profilarsi con caratteri personali, COSl come deI resto
anche in ambiente pagano, soprattutto aperto ad influssi gnostici

16 Cfr. Adv. Ar. I, 8; I, 18; I, 50, etc.


NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 209

ed ermetici .17. Questa tendenza sviluppandosi gradatamente portera


col tempo a concepire 10 Spirito santo come terza persona divina:
ma in periodo piu antico e caratterizzato da riflessione teologica
appena embrionale riusciva facile accostare questo concetto a quello
deI Cristo preesistente, gia emergente con chiarezza dagli scritti
neotestamentari come di persona divina assommante in se tutte
le funzioni di mediazione fra Dio e il mondo e Dio e la Chiesa:
se tutto cie che il Padre opera in ordine al mondo, 10 opera attra-
verso Cristo (creazione, redenzione, santificazione, ecc.), in Cristo
confluivano anche le caratteristiche dello spirito di Dio, operante
appunto nella Chiesa per la santificazione dei fedeli 1:8. In alnbienti
culturalmente impegnati e percie aperti all'influsso stoico avra
operato in tal senso anche l'identificazione fra logos e p'neuma,
dato che gia alla meta deI 11 secolo era diventato di uso corrente
l'appellativo di Logos per indicare il Cristo preesistente.
N oi per comodita di trattazione abbiamo distinto il concetto
di spirito con1e generica natura divina da quello di spirito come
norne personale deI Cristo preesistente, perche a noi la distinzione
in numerosi casi appare in piena evidenza. Ma non COS1 doveva
apparire ad autori 0 teologicamente non approfonditi 0 anche im-
pegnati in tal senso ma non sufficientemente progrediti per poter
padroneggiare con sicurezza un concetto cosl poliedrico come quello
di pneu,m{~. Ne risulta non soltanto che medesimi autori adoperano
il termine con significati diversi, ma anche che in certi casi si
resta in dubbio di fronte alla precisa accezione deI termine. E,' il
caso di un passo in cui Ignazio in formula saluto si esprime COS1
(Magn. 15,2):
State bene nella concordia di Dio, essendo in possesso dello
spirito indivisibile (&a~&Xp~TOV 7tVEUtL<X), che e IGesu Cristo.
:17 Cfr. J. Kroll, D~e Lehren des Herm,es Trismegisto~J Münster 1914,
p. 71 sgg.
:118 E' ben nota la diffieolta in eui, prima ehe verso il 360 si eomineio
ad approfondire la teologia dello Spirito santo, versarono i teologi anehe
piu sensibili su questo argomento nel presentare eon ehiarezza la preeisa
funzione dello Spirito santo in rapporto alla prevalente attivita ehe si attri-
buiva al Cristo preesistente einearnato neU'opera di santifieazione della
eomunita eristiana: infatti Ie funzioni eonsiderate speeifi.che dello Spirito
santo, ispirazione della Saera Serittura e santifieazione dei fedeli, rientra-
vano aneh'esse nella sfera di attivita di Cristo. Si avverte in questa diffieolta
la tensione fra il dato tradizionale di fede ehe insisteva sull'attivita dello
Spirito santo nella Chiesa e la tendenza a esaurire ogni rapporto fra divinita
e umanita nella mediazione deI solo Cristo. Tale stato di eose faeilitava
la eonfusione fra Cristo e Spirito santo e l'assorbimento di quest'ultimo nella
sfera d'attivita deI Cristo preesistente.
210 M. SI MONETTI

La defi.nizione Gesu Cristo == spirito indivisibile orienta facil-


mente a scorgere qui pneuma indicato come nom·e personale deI
Cristo preesistente: ma la ricchezza di significati con cui Ignazio
adopera pneuma e soprattutto la facilita con cui definisce Cristo
nel1e forme piu svariate .19 impone prudenza, anche se questa
interpretazione non e improbabile 210.
Con maggior sicurezza identifichiamo pneuma con significato
personale in un vasto contesto di IP (cc. 45-47), di cui sopra
abbiamo addotto un passo in cui invece ci e sembrato di ravvisare
in pneuma niente piit che l'indicazione della natura divina di C:risto.
In tal senso forse si pUD intendere ancora la menzione di pneu1'1'UJ
nella prima parte di c. 45, la dove, dopo aver presentato la volonta
deI Logos di incarnarsi, l'ignoto autore coSt continua:
Poiche 10 spirito divino ('&E(OU 7tVEU(.LOCTO~) nel1a sua purezza
era a tutti 21 inaccessibile affinche non accadesse che ognl
cosa avesse parte delle pure effusioni dello spirito, egli stesso
(c>:öT6~ : cioe il Logos di cui si parIa prima) di sua volonta
contraendosi in se stesso... e venuto tale quale ha vo-
luto, ecc.;

e 10 stesso valore possiamo ancora dare a TOU '&E(OU 7tVEU(.LOCTO~


di cui si parIa subito dopo come accolto in un ÖOXE"i:OV dal1a
umanitaL assunta dal Logos. Ma all'inizio di c. 46 leggiamo:
Poiche sono quattro le attribuzioni principali della divinita,
per mezzo del1e qua li soprattutto si riconosce 10 spirito di-
vino (TO &E"i:ov 7tVEU(.LOC): signoria divinita filiazione e regno
eterno, guarda se non soltanto lui ha avuto l'onore di rice-
vere tali gloriose prerogative:

qui senza dubbio 10 spirito divino che, fra le altre prerogative,


ha quella di essere figlio e di avere regno eterno, non pUD essere

:1 9 Si vedano, p. es., i passi riportati da Martin (p. 109): Eph. 17, 2


1

Cristo conoscenza di Dia; lvIagn. 7, 1 Cristo gioia irreprensibile; M agn. 10, 2


Cristo nuovo fennento.
'2'0 Per un esame accurato e molto cauto nelle conclusioni rimandiamo
ancora a Martin, ap. cit.} p. 106 sgg. E si tenga presente ehe Ia componente
divina in Gesu e da Ignazio concepita non ancora staticamente con i carat-
teri di vera e propria persona ma piuttosto come manifestazione dinamica
di Dio Cl.ttraverso Cristo: questi e non soltanto secondo la carne ma anche
secondo 10 spirito in quanta in lui Dio si rende visibile all'uomo: cfr. Loofs,
ap. cit.} p. 200 sgg.; Martin, ap. cit.} p. 110.
21 Rendiamo COs! il piu generico 'tor~ ÖAOL~ deI testo greco.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 211

altri ehe il Cristo preesistente indicato come persona divina. Verso


la stessa conclusione ci orientiamo all'inizio di c. 47:
Dio e uomo e venuto a noi questo grande Gesu - nessuno
rifiuti di credere - e 10 Spirito sovrano (7tVEU(.LCX ~YE(.LOVLX.6v)
e stato eontenuto da un eorpo di uomo.
Ancora in questo senso ci spinge, all'inizio dell'omelia, la precisa
correlazione ehe e instituita fra Cristo e 10 Spirito 212.
Loofs fra le antiehe testimonianze della Geistchristologie in-
troduce anche alcune espressioni di Celso tendenti a presentare
l'impiego deI termine pneuma in ambito eristiano 2ß. A C. Cels.
VI, 69 il filosof 0 pagano riporta come di cristiani l'opinione ehe
Dio ha introdotto il suo spirito (l8LOV 7tVEU(.L(X) in un corpo simile
al nostro e l'ha inviato qui. A VI, 72 'Ceiso sempre eome eristiane
riporta le affermazioni ehe il Figlio e spirito venuto da Dio in
corpo umano e ehe spirito sono Dio e suo Figlio 2.4. Anche facendo
eredito aCeiso di buona conoscenza della dottrina cristiana, ebene
non forzare troppo il senso di questi passi in relazione alla distin-
zione, di cui qui ci occupianlo, fra pneu,ma generico e pneuma
specifico. Possiamo rilevare soltanto ehe il complesso di queste
affermazioni, mentre testimonia la diffusione della Geistchristologie
in arrLbiente eristiano, tende a presentare 10 spirito come la eom-
ponente divina ehe e diseesa in terra. E siccome altrove Celso
parIa deI Figlio di Dio come incaricato di questa missione, si puo
eon cautela scorgere qui il riflesso delle affermazioni cristiane
ehe facevano di pneuma un nonle personale deI Cristo preesi-
stente :215.

:22 E aneora «In IP 1 10 Spirito divino e manifestam,ente la stessa


persona ehe viene designata anehe eon i titoli di arehistrategos e ante
lueiferum (genitus) ehe sono - eome si e visto - epiteti deI Verbo»
(Cantalamessa, p. 174). Questo studio.so solo marginalmente e interessato a
distinguere fra pneuma inteso solo eome natura divina di Cristo e pneuma
inteso eome definizione deI Logos, deI Cristo preesistente. Si tratta deI resto,
eome abbiamo gia preeisato, di distinzione ehe a noi e utile al fine di
approfondire l'argomento, ma ehe evidentemente non era presente alla eo-
seienza dei piiI antichi serittori in eui sono attestate formule di Geistehri-
stologie: efr. n. 12. Osserviamo aneora ehe in IP sono evidenti forti influssi
stoiei: e queste puo aver faeilitato l'identifieazione fra Logos, ehe nell'omelia
e corrente definizione deI Cristo preesistente, e Pneutna.
2,3 Cfr. p. 114 sgg.
'24 Altrove Celso presenta l'inearnazione nel sense ehe un Dio 0 Figlio
di Dio sarebbe diseeso nel mondo: IV, 2; IV, 5; IV, 23; VI, 8, ete.
25 Giustamente Loofs (p. 118) riporta queste espressioni deI pagano
eome prova della diffusione della Geistehrt"stologie fra i eristiani. Ne seor-
212 M. SI MONETTI

Fra gli apologisti greei assertori della Logoschristologie Cl


interessa qui soprattutto Taziano. L'influsso dello stoieismo si
avverte in lui molto preeiso nella eoneezione di uno spirito mate-
riale ehe pervade tutto il mondo e di eui parteeipa anehe l'anima
umana. Ma a questo spirito materiale si eontrappone platoniea-
mente l'immateriale spirito di Dio, di eui parteeipa 10 spirito del-
l'uomo superiore all'anima ~26. In questo eontesto, in eui e di uso
corrente pneu,m,a per indieare sia la natura divina e la parteeipazione
dell'uorno ad essa sia la vitalita deI mondo materiale, in riferi-
menta al Cristo preesistente il tern1ine assurne una eonnotazione
pitt preeisa, di norne personale:
(e. 7) Infatti il Logos eeleste, Spirito nato dal Padre e
R~agione (Logos) nato dalla potenza razionale (Ex )I.0y~x~~
a1)V&lLEW~), ad imitazione deI
Padre ehe 10 aveva generato,
ereo l'uomo immagine di immortalita.

11 Figlio di Dio e Logos in quanta generato dal Padre ehe e


potenza razionale· ed e Spirito in quanta generato dal Padre ehe
e spirito (efr. e. 4), eioe egli parteeipa della natura e delle prero-
gative pateme. Presa a se in questo eontesto la definizione di
Cristo eome spirito potrebbe risultare eome definizione della sua
generiea natura divina: ma l'affianeamento fra Spirito e :Logos,
ehe e indubbiamente norne personale, appellativo speeifico deI
Figlio d.i Dio, dimostra ehiaramente ehe qui anehe Spirito e ado-
perato nello stesso signifieato.
Lo stesso ragionamento e la stessa eonstatazione possono essere
estesi ad altri serittori greei eoevi 0 di poeo posteriori. rreofilo
e tutt'altro ehe ehiaro nel profilare i rapporti fra il Logos divino,
identificato ovviamente eol Figlio di Dio (Ad Aut. 2,22), e la
Sapienza, a volte identifieata tradizionalmente eon Cristo Logos
(Ad A ut. 2, 10; 2, 22), a volte distinta da lui e identifieata piut-
tosto eon 10 Spirito santo (2, lS ; 2, 10), seeondo una identifieazione
eara agli gnostiei e ripresa anehe da Ireneo. In altri termini,
Teofilo da una parte, in ossequio aHa formula di fede, tende ad
affianeare al Figlio (== Logos) 10 Spirito santo (== Sapienza) eome
persona distinta; ma d'altra parte tende a riportare al solo Figlio
i vari nomi di faeolta e potenze divine (sapienza, potenza, spirito) :
questa seeonda tendenza mi selnbra prevalente. E in questo senso
geremo un altro riflesso in un'affermazione polemica degli Adozionisti:
cfr. infra n. 45.
216 Si veda, p. es., .Adv. Graec. 4,12-15.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 213

anehe pneU1na e adoperato appunto eome appellativa speeifieo deI


Logos, eon1e norne personale:
(2, 10) Questo dunque (eioe iI Logos), ehe e Spirito di Dio
e sapienza e potenza dell'Altissimo, seendeva sui profeti e
per mezzo loro raeeontava eom'era avvenuta la ereazione deI
mondo e di tutte le altre eose :21.

Ippolito ha ben piu ehiaro di Teofilo il eoneetto dell'artieolazione


trinitaria della divinita ed introduee formule notevolmente preeise
al riguardo (efr. C. Noet. 12,14). Eppure anche lui non rifugge
da adoperare pneuma in riferimento speeifieo al Figlio di Dio,
insieme eon altri tradizionali appellativi:
(C. N oet. 4) Infatti era Logos, era Spirito, era potenza. 16
Che eos'e ehe e proeeduto dal Padre se non il Logos? Che
eosa e stato generato da lui se non Spirito, eioe il Logos? ,2.8

Lo stesso aeeostamento, Logos e Pneuma, rileviamo in un passo


di Clemente (Paed. 1,43, 2), per vari aspetti affine a quello ehe
abbian10 preeedentemente rieordato (Paerd. 11, 19, 4) in eui pero
pneuma indiea soltanto la natura divina di Cristo:
(Lo Spirito santo) eon la parola sangue fa intendere il
Logos: infatti eome sangue abbondante il Logos si effonde
sulla vita. La meseolanza di ambedue eil Signore, il nutri-
menta dei pieeoli: il Signore e Spirito e Logos. 11 nutri-
mento, eioe il Signore Gesu Cristo, eioe iI Logos di Dio,
e spirito inearnato, earne eeleste santifieata.

La seeonda menzione di spirito orienta piuttosto nel senso di


natura divina deI Logos (eome a Pa,e,d. 11, 19, 4); ma la prima,
eon l'aeeostamento Logos e Pneuma sembra piu orientata in senso
personale e speeifieo 2 9. 1

'27 Sui non precisi rapporti ehe Teofilo istituisee fra Logos Sapienza
e Spirito (santo) si veda anche il mio art. Teofilo e la Sacra Scrittura
in pubbIieazione nella Festschrift J. Danil?lou Epektasis.
2;8 Piil giu e ripresa l'opposizione generiea x~'t'<X 7t'J۟[.L!X x!X't'<X O'&px~

in riferimento alla dupliee naseita di Cristo. In attesa di leggere 10 studio


preannuneiato da Riehard e dedieato alla dimostrazione ehe il Contra N oetum
e opera deI IV seeo]0, eontinuiamo a tener fede aHa tradizionale erono1ogia
dell'opera, ehe ci sembra ben fondata. Consideriamo orientale il suo autore
perehe non erediamo ehe 10 serittore I ppolito di cui ci parlano Eusebio e
Gir0 1amo vada identifieato eoll'autore romano (0 operante aRoma) dei
P hilosophoum,ena.
29 Notiamo eome qui elemente eQstantemente adoperi pneun1a senza
214 M. SI MONETTI

In questo ultimo senso il terlTIine spirito e adoperato piu volte


da Ireneo, anzi nella forma Spirito di Dio ehe sottolinea il senso
specifico e personale deI termine. 11 passo piu importante in questo
senso 'e a Adv. Haer. IV, 31, 2, in contesto in cui parIa deI
Logos come padre deI genere umano, nel quale ha immesso un
vitale semen:
1'1otum autem significabatur per Lot, quoniam semen patris
omnium, id est Spiritus Dei, per quem facta sunt omnla,
commixtus et unitus est carni, hoc est plasmati suo.

In questo stesso senso si veda l'espressione Spirito di Dio a


Adv. I/Ger. V, 1, 2 e V, 1, 3, ave ricorre la iunctura Verbumi Patris
et Spi~"itus Dei con i due membri in evidente parallelislTIo. A
Demonstr. 71
l,a Scrittura ci fa sapere ehe il Cristo, pur essendo Spirito
di Dio, si doveva fare uomo sottomesso alla sofferenz:a,

proprio l' espressione Spirito di Dio rileva ehe, pur in un contesto


sulla incarnazione simile a tanti ehe abbiamo sopra riportato (cfr.
par. 2), spirito non indica soltanto la natura divina di Cristo ma
specificamente la sua persona.
In ambito latino e per noi di particolare significato Tertulliano.
E' ben nota la sua interpretazione in chiave di materialismo stoico
deI passo giovanneo «Dio e spirito », per cui questo spirito e
inteso C0,me corpus sui generis in sua effigie (Adv. Pra,z. 7, 8),
come sostrato comune alle persone divine: senn.onis corpus est
spiritus (Adv. Praz. 8, 4). D"altra parte, egli ha avuto chiara co-
scienza della personalita dello Spirito santo accanto alle persone
divine deI Padre edel Figlio (Adv. Prax. 8,7; 9,1, ete.). A questi
due significati, uno generico e uno specifico, di spirito egli affianca
anche tln terzo significato, indicando con questo termine la persona
divina di Cristo. A Apol. 21,14 (a proposito dell'incamazione):
artieolv e 10 stesso rilievo si pub fare a pro{X)sito dei passi 'Sopra citati di
Ippolito e di Teofilo, mentre tutti questi autori non hanno diffieolta a mettere
l'artieolo dinanzi a Logos. Possiamo spiegare questa partieolarita conside-
ranno ehe, mentre il coneetto di Logos eoineideva perfettam,ente eon quello
deI Cristo pree:sistente ehe ne esauriva il signifieato (e in questo senso
Cristo e U Logos), 10 stesso non aeeadeva in merito al rapporto Cristoj
Spirito, in quanta gli autori sopra nominati erano eoseienti ehe il concetto
di spirito, nelle sue moltepliei aceezioni, non si identifieava completamente
con quel1o deI Cristo preesistente: Cristo e Spirito divino ma non e tutto
10 Spirito divino. In questo senso, pur adoperando Spirito eome definizione
personale deI Figlio di Dio, essi evitano di qualifiearlo eon l'artieolo.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 215

Caro spiritu strueta nutritur adoleseit affatur doeet operatur


et Christus est,

spirito puo essere aneora inteso nel senso generieo di natura di-
vina. Ma proprio all'inizio deI De oralione:
Dei spiritus et Dei sermo et Dei ratio ,30, sermo rationis et
ratio sermonis et spiritus utriusque, Iesus Christus Don1inus
noster, etc.,

il perfetto parallelismo fra gli appellativi di Cristo eome spirito


e eome logos e la speeifieazione, ehe abbiamo gia ineontrato in
Ireneo, Spirito di Dio sono ehiari indizi ehe qui spirito e adoperato
eome nome personale deI Cristo preesistente. Lo stesso rilievo
possiamo fare a proposjto di vari passi deI e. 26 dell'Adversus
Praxean: eeeo il piu signifieativo:
(26,4) His Spiritus Dei idem erit sermo. Sieut enim Iohanne
dicente : Se11mo caro tactus est (la. 1,14), spiritum quoque
intellegimus in mentione sermonis, ita et hie sermonem quo-
que agnoseimus in nomine spiritus ~n. Nam et spiritus sub-
stantia est sermonis et sermo operatio spiritus, et duo unum
sunt.

Oltre la perfetta identifieazione fra Spirito di Dio e Logos eome


appellativi speeifiei deI Cristo preesistente, e qui da sottolineare
i1 ehiarimento ehe da Tertulliano in merito al reeiproeo rapporto
dei due nomi: in riferimento al Cristo preesistente, spirito qualifiea
la sua sostanza divina (Dia e spirito), della quale partecipa insieme
co! Padre; logos inveee qualifiea Ia sua operazione, eome paro!a
divina emessa e personalizzata da Dio in ordine aHa ereazione e
al governo pravvidenziale deI mondo 3:2. Come si vede, e sempre
3'0 Con sermo et ratio Tertulliano e solito rendere la pregnanza deI
greco logos nella duplice accezione di discorso interno ed esterno, Ragione
e Parola di Dio.
3~ Siamo in un contesto in cni Tertulliano discute l'interpretazione
di Le. 1, 35. Prescindiamo qui da questa citazione, di cui ci occupiamo aparte.
,3:2 Com'e nota Tertulliano, alla pari di vari apologisti greci, distingue
due momenti nel rapporto fra il Padre e il suo Logos (e le recenti obiezioni
formulate in proposito da Moingt mi sembrano deI tutto prive di consistenza):
iI Logos esiste ab aeterno in Dio come ratio immanente, ehe successiva-
mente ante ten~pus viene emanata, generata come persona sussistente (== Fi-
glio di Dio) in ordine aHa creazione deI mondo. In ambedue i mornenti
c'e coincidenza fra Logos e Spirito, prima indifferenziati rispetto al Padre
e poi circoscritti e personaIizzati. Dell'interferenza, in Tertulliano, di Spirito
di Dio (== Cristo) / Spirito santo trattiamo piu giu.
216 M. SIMONETTI

ben presente 1n Tertulliano il eoneetto di sp1rlto eome sostanza,


sostrato divino, anehe in riferimento al Cristo preesistente: ma
ora il termine non indica in forma generica la natura divina,
di eui anche il Logos parteeipa, ma speeificamente quella portio
di essa ehe si e personalizzata nel Figlio di Dio (== Logos)
(efr. Ad1v. PraiX. 9,2) 33.
Lattanzio, in forza della sua peculiare eoncezione dei due
spiriti creati da Dio perehe fossero prineipio uno deI bene e l'altro
deI male 34, e partieolarmente sensibile aHa definizione deI C:risto
preesistente eome spirito (deI bene) : direi anzi' ehe in lui questa defi-
nizione si banalizza e perde il peeuliare rilievo, dato ehe aHa
pari deI Logos anche gli angeH sono spiritus emessi da Dio:
I'uno egli altri sono emanazioni di spirito divino, a mo' di
sostrato, ehe l'attribuzione di partieolari qualita e prerogative per-
sonalizza a diversi livelli, piu elevato quello deI Figlio di Dio,
inferiore: quello degli angeli 3~5: efr. Div. Inst. IV, 8. Rileviamo
comunque, a Div. Inst. IV, 9, Ia ormai corrente identifieazione
fra Logos e Spiritus Dei.
Alcuni deeenni dopo la composizione dell'opera di Lattanzio,
Febadio di Agen, impegnato nella eontroversia ariana, ritenne
opportuno rifarsi all'A,dversus Praxean di Tertulliano e di qui
attinse largan1ente: fra l'altro, anehe la definizione Spiritus D,ei
come specifica delta persona divina deI Figlio di Dia, pur se, d'altra
parte, ha anehe lui chiara percezione della personalita speeifiea
dello Spirito santo (C. Ar. 22). Si veda, p. es., nel e. 20, in un
contesto fortemente ispirato a Tertulliano, prima la definizione
di Dio come spirito, interpretata in senso materialista, e subito
dopo la solita iunctura;:
Nam idem Spiritus S'ermo et Sapientia Dei est ... Denique
eurn eadem Sapientia et Verbum Dei et Spiritus Dei sit,
singulorum tarnen nominum, offieia nuntiantur ... Apparet
enim unum eumdemque venisse nune in nomine Spiritus,
nune in appellatione Sapientiaeo
Verbo Sapienza Spirito sono per F ebadio nomi diversi dell'unieo
Figlio di Dio, ehe ne rilevano la moltepliee attivita in ordine aHa
33 Contra questa troppo materiale concezione deI Logos e dello Spirito
personale si veda Hil. .Oe Trin. XII, 54.
34 Cfr. Lai, ap. e1°t" p. 132 sgg.
35 E' superfluo rilevare la componente stoica di questa concezione: essa
per altro si fonde (0 meglio si confonde) in Lattanzio con chiari influs.si
platoniei: su tutto eiü ha ben discusso Lai (loe. eit.).
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEU MA'TICA 217

creazione deI mondo. In relazione a Provo 8, 27 Cu.m pararet


caelwm, ego (seil. Sapientia) ,aderOJm illi, e a Ps. 32, 6 Sermon.e
eius eaeli solidati sunt et spiritu oris eius om,nis virtus eoru,m,
Febadio vede l'uffieio speeifieo di Cristo Sapienza nella meditazione
divina riguardante la ereazione, la funzione di Cristo Logos nella
opera vera e propria di ereazione, e quella di Cristo Spirito nel
perfezionamento di questa opera 316.
A Tertulliano e a Febadio e variamente ispirato il De fide
di Gregorio di Elvira. In lui l'appellativo di Cristo con1e Spiritus
Dei e eonnesso con l'inearnazione e pereio vi aeeenneremo piit
speeifieamente quando passeremo a trattare di Le. 1, 35. Comunque,
non in connessione immediata con questo passo, si veda (8, 93) :
Nos enim credimus immutabilem et inconvertibilem Verbum
et Spiritum, id est Filium D'ei, etc. 31.

4. «Luea », 1,35 e la conlusione fra Spirito santo e Cristo


preesistente.
La definizione personale deI Cristo preesistente come Spirito
(di Dio) faeilmente poteva diventare concorrenziale rispetto a
quella dello Spirito santo ed essere motivo di equivoeo e confu-
sione. Per poterci rendere ben conto di questa interferenza, do~
biamo tenere presente la sfasatura. cronologiea con la quale la
cristianita prese coseienza rispettivamente della personalita deI Fi-
gEo edella personalita dello Spirito santo. La eoneezione della
316 La .distinzione di Febadio e tradizionale Ia dove tratta delle funzioni
di Cristo Sapienza e Cristo Logos. Piu personale sembra per la funzione
attribuita a Cristo Spirito. Vi si puo forse scorgere una lontana eco della
unzione co.smica deI Figlio di Dio, fatto Cristo per mezzo dello Spirito
santo, al fine di ordinare il mondo creato: lust. 11 Apol. 6-; Iren. De-
monstr. 53. Rileviamo comunque ehe Ps. 32, 6 e riferito a Cristo in tutte
e due le parti deI. versetto, come voleva la tradizione, mentre di li apoco,
l'approfondimento teologico in materia di Spirito santo avrehhe spinto a
riferire al Logos la prima parte deI versetto e allo Spirito santo la seconda.
Anche Ilado interpreta come Febadio: De Trin. XII, 39.
,31 Questo e il teste della prima redazione delI'opera di Gregorio. N ella
seconda, in cui egli, mosso da varie critiche, apporto alcuni cambiamenti,
leggiamo dopo inconvertibilem: sicut Patrem'J ita et S piritum sanctum et
Filiu1n Dei. Per altra correzione di queste genere cfr. n. 48. Evidentemente
Gregorio, forse messo sull'avviso da qualche lettore della prima redazione,
in un secondo tempo considero fonte di equivoco la definizione di Cristo
come Spiritus affiancata a quella di T7erbum: in effetto egli, come vedremo,
ha una sia pur non approfondita concezione dello Spirito santo come persona
divina distinta dal Figlio. Sulla duplice redazione delI'opera di Gregorio,
si veda Dom Wilmart in «Sitz. Akad. Wien », 159 (1908), p. 10 .sgg. In CC
LXIX, p. 245 si po.ssono leggere affiancati i testi delle due redazioni.
2
218 M. SIMONETTI

oomponente divina di Cristo eome deI Figljo di Dio persona1-


mente distinto da lui e gia piu ehe aeeennata in Paolo e Giovanni
e si afferma eon relativa rapidita nel mondo eristiano: alla meta
deI 11 seeolo questo eoneetto e fin troppo rilevato dai rappresen-
tanti della Logoschristologie 3,8. Inveee la eoneezione dello S'pirito
santo come terza persona divina, solo errLbrionalmente aecennata
in Giovanni '3 9, stento per seeoli a farsi strada: rieordiam.o, fra
1

i teologi ehe piu 0 meno ehiaramente si espressero in questo senso,


Atenagora, Ippolito, Tertulliano, Origene 4Jo. Ma nonostante aleune
preeise affermazioni in argomento, il problema della origine e
della natura speeifiea dello Spirito santo resto fondamentalmente
in ombra fino alla 11 meta deI IV seeolo. In una situazione deI
genere, era piu ehe naturale ehe il dominante rilievo della per-
sonalita. deI Figlio di Dio e la tendenza a valorizzare teologieamente
i vari appellativi vetero e neotestamentari ehe tradizionalmente
gli venilvano riferiti abbiano indirizzato in tal senso anehe la defi-
nizione di Spirito, eome speeifiea di questa persona divina. Solo
gradatamente, a mano a mano ehe si fa strada la eoncezione
ehe anche 10 Spirito santo e una persona da affianeare alle altre
due neU'ambito della 'Trinita, si eomineia ad avvertire l'equivoeo
derivante dalle definizioni Spirito (di Dio) riferito alla seeonda
persona trinitaria e Spirito santo riferito aHa terza. Ma prima
ehe I'equivoeo venisse deI tutto dissipato facendo cadere Ia defi-
nizi'Üne di Spirito in riferimento al Cristo preesistente 4~1, non
potevano maneare easi anche elamorosi di eonfusione e interferenza.
3:8 Se mai, per loro il problema era di salvaguardare l'unita di Dio
(monarehia), ehe a piit d'uno sembrava eompromessa dalla troppa netta
distinzinne fra il Padre e il Logos suo Figlio e a Iui subordinato: si pensi
alle preoeeupazioni in proposito di Giustino, Taziano, Tertulliano.
,3 9 Si veda Giovanni ehe definisee 10 Spirito santo altro Paraeleto a
1

fianeo di Cristo. Per la probabile origine giudaiea deI eoneetto dei due
Paracleti, efr. G. Kretschmar, Studien zur frühchristlichen Trinitätstheologie,
Tübingen 1956, p. 120 sgg.
4JO .A.nehe in questi teologi il risalto dato allo Spirito santo fu sempre
molto minore rispetto allo spazio prepond'erante fatio al Logos nell'economia
divina. 1~ ella prefazione al 1. I deI De principiis Origene fa un quadro pre-
eiso sulla ineertezza ehe allora si aveva in merito alla natura e all'origine
dello Spirito santo.
41 Per spiegare perehe, nella eoneorrenza Spirito di Dio (== Figlio
di Dio, Logos) / Spirito santo, sia venuta meno la prima definizione, si
tenga presente ehe per 10 Spirito santo la tradizione proponeva soltanto que-
'5to norne personale, per altro saldamente radieato, quali ehe fossero le in-
eertezze, sopra rilevate, sulla sua preeisa eonnotazione. Inveee per i1 Figlio
di Dio 'Si avevano moltepliei appellativi, e fra questi quello di Spirito, anehe
se abbastanza diffuso, non poteva eompetere eon altri, oltre ehe presentarsi
intrinseeamente equivoeo.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 219

Ad aeereseere tale stato di eonfusione eontribul grandemente


Lc. 1, 3S «Lo Spirito santo verra su di te e la potenza delI'Altis-
simo ti adombrera ». Infatti, impostosi il theologoumenon deI Cristo
preesistente personalmente, l'inearnazione era eoneepita nel senso
ehe questi, seendendo dal eielo, aveva preso eorpo umano in Maria.
Alla luee di tale eoneezione, era faeile identifieare 10 Spirito santo
ehe seende su Maria eon il Cristo preesistente, dato ehe - eome
abbiamo detto - per lungo tempo non si ebbe eoseienza dello
Spirito santo eome di persona divina, e ehe l'identifieazione paolina
potenza di Dio == Cristo preesistente (I Cor. 1, 24) portava ad
identifieare appunto eol Cristo preesistente anehe la potenza del-
I'Altissimo di Le. 1, 35. In effetto, questa interpretazione di Le.
1, 3S e antiea e dominante per tutto i1 11 seeolo e oltre: eome
vedremo, in area latina e di uso corrente fino alla meta deI
IV seeolo. Anehe serittori, eome Tertulliano, ehe hanno le idee
abbastanza chiare sullo Spirito santo eome persona divina, l'aeeet-
tano senza avvertirne l'equivoeo.
Questa interpretazione di Lc. 1, 35 e stata variamente rilevata
e studiata 4J2: pereio nell'ambito di questo breve studio vi aeeen-
niamo solo brevemente, sottolineando altresl ehe la eonfusione
fra Figlio di Dio e Spirito santo si riseontra sporadieamente
anehe al di fuori deI eontesto sull'inearnazione edel riferimento
esplieito 0 implieito al passo lueano. Per eomodita di trattazione
ripartiamo la doeumentazione essenziale in argomento in tre gruppi :
nel primo presentiarrio passi in cui Le. 1, 35 e riferito al Cristo
preesistente ma senza formale eonfusione fra questi e loSpirito
santo; nel seeondo in eui questa eonfusione e formalmente espres-
sa; nel terzo passi in eui I'identificazione Spirito santo = Cristo
preesistente e attestata al di fuori deI riferimento diretto al
passo di Luea.
a) Per poter ehiarire eome si possa aver riferito 10 Spirito
santo di Le. 1, 35 al Cristo preesistente senza fare formalmente
eonfusione fra lui e 10 Spirito santo si deve tener presente la
variante.7t'JEU[lfX xup(ou in luogo di 7t'JE:U[lfX &y~o'J in questo passo ~3.
4:2 Cfr. oltre l'ampio inventario di Barbel (Christos Angelos, Bann 19~1,
p. 246, n. 282), il recente studio di Cantalamessa, La prim,itiva esegesi eri-
stologica di «Roma:ni» lJ-4 e «Luca» 1, 35, in «Rivista di storia e let-
teratura religiosa », 1966, p. 69 sgg.
43 Cantalamessa pensa ehe questa variante sia stata introdotta propria
perche la presenza dello Spirito santo in Le. 1, 35 offriva diffieolta a quanti
queste Spirito identifieavano col Logos (p. 73). D'altra parte e certo che a
sua volta la diffusione della variante favorl l'identificazione dello Spirito
di Dia col Logos.
220 M. SIMONETTI

11 piu antieü autore In eUl essa e attestata e Giustino (Dial.


Tryph. 100):
... annuneiando1e l'ange10 Gabriele ehe 10 spirito di Dio
( 7tVEU[let XUpLOU) sarebbe venuto su di lei e la potenza del-
I'j\.ltissimo l'avrebbe adombrata.

Ed eeeo eome I'apologista si esprima a Apol. I, 33, senza eitazione


esplieita deI passo Iueano:
Lo Spirito e la potenza ehe viene da Dio non e leeito inten-
dere in altro modo se non riferendo al Logos 44.

In ambito greeo la variante Spirito di Dio eattestata anche in


l

IP 45, ovviamente in riferin1ento al Cristo preesistente 4J5. Signi-


ficativo e i1 eomportamento di Ireneo CA,dv. Haer. V, 1, 3) : prima
egli eorrettamente dice ehe 10 Spirito santo e venuto in ~Maria

4,4 In questo stesso eontesto poeo piu su Giustino eita Le. 1, 3~~ nella
forma: «E,eeo,eoneepirai in senoper opera del110 Spirito santo (ex 7t'Jeu[Let't'oc;
&YLOU) e partorirai un figlio, eec. ». Si puo pensare ehe Giustino abbia iden-
tifieato 10 Spirito santo di questo passo eon 10 Spirito == Logos di cui parIa
poeo piu giu: ma a ben guardare, non e propria 10 stesso dire ehe 10 Spirito
di Dio (:= Logos) sarebhe diseeso su Maria, eioe si .sarebbeinearnato in lei
seeondo la -corrente interpretazione di questo passo ehe stiamo esaminando, e
dire ehe Maria avrebbe coneepito grazie all'intervento dello Spirito santo:
con questa espressione Giustino potrebbe soltanto aver voluto significare la
presenza santifieante dello Spirito santo nell'inearnazione deI Logos.. Dato
ehe altrove Giustino non sembra far eonfusione evidente fra 10 Spirito di
Dio (== Logos) e 10 Spirito santo, non sarebbe metodieamente eorretto pen-
sare ehe egli qui abbia identifieato in toto 10 Spirito (di Dio) ehe seende e
s'inearna in Maria eon 10 Spirito ,santo ehe la fa partorire. Lo stesso ra-
gionamento si puo fare a proposito di Dia!. Tryph 78 «... poiehe l"angel0
ehe gli apparve gli disse ehe era dallo Spirito santo (ex 7t'Jeu[Lcx't'o~; &y(ou
cio ehe (Maria) aveva in senn ».
45 La stessa lezione e riportata da Epifanio (Pana.r. 54, 3) aM'adozioni-
sta Teodoto, il quale, negando l'esistenza personale deI FigIio di Dio prima
dell'inearnazione, neeessariamente non poteva aeeettare l'interpretazione di
Le. 1, 35 di eui ci stiamo oecupando. In effetto egli .sosteneva ehe in Luea
si leggeva «Lo Spirito deI Signore verra su di te» e non «Lo Spirito deI
Signore :~ara (ye'Jl)ae't'cxr..) in te» (,10 stesso argomento ma meno dettagliato
trova riscontro a Hipp. Refut. X, 23): cioe, egli ammetteva soltanto l'inter-
vento (non personale) dello Spirito divino (== santo) nella naseita di Gesu,
senza incarnazione di un essere divino preesistente. Lo stesso Teodoto, in
Hipp. Refut. VII, 35 (== X, 23), avrebbe sostenuto ehe al momento deI batte-
simo nel Giordano sarebbe diseeso su Gesu in forma di eolomba 10 Spirito
identifieato eol Cristo superiore. Loofs osserva non a torto (p. 180) ehe que-
sto eoncetto, tipicamente gnostico, potrebbe essere stato riportato a T'eodoto
perehe l'autore dei Philosophoumena vuol fare di lui un seguaee di Cerinto
e degli (~nostiei: la notizia, percio non meriterebbe molto eredito.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 221

e 1a potenza den'Altissimo l'ha ad01Ylbrata, ma un poca piu giu


cosi si esprime:
sie in fine Verbum Patris et Spiritus Dei adunitus antiquae
substantiae p1aSluationis Adae, viventem et perfectulTI effecit
hominem.

L'alternanza Spiritus sanctus/Spiritus Dei puo essere variamente


spiegata 4J6: preferisco non soffermarmi su questo testo perehe la
traduzione latina non ci puo garantire con assoluta precisione
quale sia stato l'effettivo testo di Ireneo.
In ambiente latino, anche su questo punto e di particolare
itnportanza Tertulliano. Egli, in polemica con i Monarchiani Patri-
passiani, adduce Lc. 1, 35 con Spiritus Dei e nega ehe sia Dia
stesso (cioe il Padre) ehe si eincarnato in Maria 47 :
(A,dv. Prax. 26,3-4) Dicens auten1 Spiritus Dei, etsi spiritus
Deus, tarnen non directo Deum nominans, portionem totius
intellegi voluit quae cessura erat in Filii nomen. Hic Spiritus
Dei idenl erit Sermo:

dove merita ancora di essere rilevata la materialita della conce-


zione deI Cristo preesistente come di una portio della totalita
dello spirito divino (== Dia Padre), ehe personalizzata gia in
ordine alla ereazione deI mondo, si e successivamente incarnata
in Maria. Bastera appena un cenno su Lattanzio e su Gregorio
di Elvira:
Lact. Div. Inst. IV, 12 Descendens itaque de caelo sanctus
ille Spiritus Dei sanctam virginem, cuius utero se insinuaret,
elegit. At illa divino Spiritu hausto repleta concepit. Greg.

46 Cioe, 0 nel senso ehe Ireneo avrebbe identifieato qui 10 Spirito santo '
eon 10 Spirito di Dio (== Cristo preesistente) ovvero anehe nel senso piit ge-
nerieo ehe 10 Spirito santo avrebbe provoeato il parto di Maria (efr. n. 44):
non dimentiehiamo ehe Ireneo da piit volte prova di riflettere trinitariamente.
47 Sostanzialmente era questa l'interpretazione ehe di Lc. 1, 35 dava
CaHisto (Hipp. Re/ut. IX, 12), fortemente influenzata dallo stoieismo: pur
diversi nel nonle, il Padre e il Figlio eostituiseono il solo Spirito indivisibile,
divino, diffuso dappertutto. Pereio 10 Spirito ehe si einearnato in Maria non
e altri ehe il Padre: cfr Loofs, op. eit.} p. 172 sgg. La stessa eoneezione
monarehiana, in riferimento aLe. 1, 35, sembra emergere da alcuni fram-
menti di Mareello di Aneira (48, 54, 55, 57): e diseeso e si einearnato in
Maria il Logos ma un Logos non distinto dal Padre. Il termine pneuma}
sulla base di 10. 4, 24, sottolinea ehe in Maria si einearnato Dia (eioe il
Padre presente nel Logos).
222 M. SI MONETTI

Illib. De tide 8, 92 Videns ergo ipsum Spiritum, id est


Filium Dei, venisse ~d virginem et inde Dei et homini I~ilium
proeessisse.

Mentre nel passo di Gregorio merita di essere rilevata la perfetta


identifieazione Spiritus/Filius 4;8, in Lattanzio e earatteristiea la
espressione sanctus Spiritus Dei: abbiamo quasi l'impressione ehe,
a eonoscenza delle due espressioni Spiritus sanctus e Spiritus Dei,
10 serittore afrieano le abbia volute fondere insieme. 11 parallelismo
prima fra sanctus Spiritus e saneta Virgo e poi fra sanctus Sj)'iritus
e ,divin'L1"S Spiritus e chiara prova ehe la iunctura Spirit:us Sl1rnctus
non ave:va ai suoi oeehi aleun valore speeifieo e teenieo: e stante
la sua quasi totale earenza in materia di teologia dello Spirito
santo, questo atteggiamento non sorprende.
b) In alcuni dei passi addotti sopra si nota la preoeeupazione
.di evitare di definire Spiriro santo 10 Spirito di Llc. 1, 35, identi-
fieato eol Cristo preesistente: in altri testi inveee, sempre in rife-
rimento implieito 0 esplieito eo1 passo lueano, l'identifieazione e
esplieita, nel senso ehe vien detto ehiaramente ehe propria 10 Spirito
santo si eincarnato in Maria. E' interessante rilevare ehe, nella
quasi totalita, si tratta di testi oeeidentali. In ambito greco, eo-
munque, rieordiamo gli Acta Pauli, e speeifieamente la 1lettera
apoerifa di Paolo ai Corinzi qui eontenuta, dove e seritto (3, 13)
ehe Dio invia
48 COSI Gregorio nella prima redazione deI De lide (efr. n. 37). Ma an-
ehe qui nella seeonda redazione e stata eliminata questa identifieazione: in-
fatti in luogo di ipsurn Spiritu:1n, id est Filium Dei, leggiamo: ipsUJm T/erbum,
ipsum Dei Filium, (tale la lezione dell'Oxon. Laudianus mise. 276, da me
eontrollato: l'ediz. di Bulhart in CC LXIX, 245, ehe per la seeonda redazione
deI De lide utilizza soltanto l'edizione eoloniese di Gregorio N azianzeno deI
1690, qui reea ipsum Spiritum, ipsum Dei Filium). Meno chiara di quanta
non .sia semhrata a Loi (op. cit., p. 196) mi risulta rl'identifieazione Cristo pre-
esistente=: Spirito santo in Novaziano. Egli polemizza (24, 135-138) eon i
Monarehj~ani adozionisti i quali sostenevano ehe il sanctum, iI Filius Dei
nato da JMaria era soltanto l'uomo Gesu: in tale eontesto (in eui Lc. 1, 35 e
eitato eon Spiritus sanctus veniet in te), N ovaziano osserva ehe gli eretiei
avrebbero ragione se in Luea fosse seritto propterea quod naseetur ex te
sanctum. Inveee n e seritto propterea, et quod, ete., il ehe fa eapire ehe eio
ehe e nato da Maria e anche esso sa,nto, eioe santo consequenter et in se-
eundo loco, perehe in primo luogo e santo Filiu1n Dei ... Verbum Dei inear-
natum per illurn S piritum de qua angelus re/er! : Spiritus veniet in te, ete.
J

Sul pu~to ehe ci interessa, cioe sull'identifieazione Logos=:Spirito santo, il


teste mi sembra poeo ehiaro, perehe l'interesse di N ovaziano era rivolto al-
trove: eomunque il fatto ehe egli affermi ehe il Logos si eincarnato per
mezzo dello Spirito farebbe pensare ehe egli non abbia tout court identifi-
eato i due.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 223

i1 suo spirito in Ga1i1ea a Maria, 1a qua1e credette di tutto


cuore e ricevette 10 Spirito santo ne1 suo seno, in modo ehe
Gesu pote venire a1 mondo (trad. Erbetta, p. 281) 49.

In Occidente ricordiamo alcuni passi contenuti in opere attribuite,


con minor 0 maggior ragione, a Cipriano:
Qu:od idol. 11 Hic. in virginem illabitur (seil. Filius Dei),
carnem Spiritus sanctus induitur, Deus cum homine miscetur.
M ont. ·Sina 4 Quae caro a Deo Patre Iesu vocita est; Spi-
ritus sanctus qui de cae10 descendit Christus, id est unctus
Dei vivi, a Deo vocitus est; Spiritus carni mixtus Iesus Chris-
tus.

In altro ambiente ci introduce Vittorino di Pettau :


Fabr. m,ttndi 9 ... ea die Spiritum sanctum Mariam virginem
inundasse, qua 1ucenl fecit; ea die in carne esse conversum
qua stellas fecit ... ea die in carne esse conversum qua die
hominem de humo instruxit. In Apoc. 12, 1 Stellarum XII
coronam: coronam patrum significat secundum carnem nati-
vitatem, ex quibus erat Spiritus carnem sumpturus.

In ambiente ancora diverso ci introduce un passo di I1ario:


De Trin. 11, 26 Spiritus sanctus desuper veniens virginis
interiora sanctificavit et in his spirans (quia ubi vu1t spi-
ritus spirat [10. 3, 8]) naturae se humanae carnis imlniscuit.

Questo ultimo passo merita di essere sottolineato per l'autorevolez-


za de11'autore e per 1a datazione bassa dell'opera: si tratta dell'o-
pera maggiore di Ilario - sia pur delta parte iniziale - ehe ri-

4'9 Cfr. anehe 3" 5-6 «... e cioe ehe nostro Signore Gesu Cristo e nato
dalla Vergine Maria, diseendente di Davide, seeondo la earne. Lo Spirito
santo Ie fu inviato daI deIo daI Padre, per mezzo dell'angeIo GabrieIe. Cosi
Gesu pote seendere in questo mondo, eee.» (trad. Erbetta, p. 280). Su Le.
1, 3,5 negIi Acta Pauli cfr. anehe CantaIamessa, La, p'rim.itiva esegesi p. 71 sg.
J

Per un passo dell' Apologia di Aristide (15, 1, ed. Vona, p. 125), in eui e
detto ehe i1 FigIio di Dio e seeso daI eieIo nello Spirito ,santo (~v 7tV€u[lcx't'~
&YL~) per Ia saIvezza degIi uomini ed e stato generato dalla Vergine si puo
all'ineirea ripetere quello ehe sopra (n. 44) abbiamo detto per Giustino. Il
vaIore di ~v e eosi generieo ehe e diffieiIe sostenere, sulla base di questa
soIa espressione, ehe Aristide ha identifieato ill FigIio di Dio eon 10 Spirito
santo. Dando a ~v vaIore strumentaIe, si pub senlpIieemente interpretare iI
passo neI senso ehe l'inearnazione deI Cristo preesistente e avvenuta per
mezzo, per opera dello Spirito santo.
224 M. SIMONETTI

speeehia la sua piena maturita di teologo, e non piu deI C 01nm,en-


to a Maiteo, seritto prima dell'esilio edel eontatto eon la teologia
greea. I~' evidente ehe tale eontatto non valse a ehiarire le idee ad
Ilario in materia di teologia sullo Spirito santo: ma su tutto eia tor-
neremo nelle eonsiderazioni eonelusive 50.
c) Infine presentiamo alcuni testi in eui l'identifieazione
S'pirito santo == Cristo preesistente eompare in eontesti ,ehe, pur
riferendosi a volte al Cristo inearnato, non sona in immediata re-
lazione eol momento dell'inearnazione in Maria e eon Le. 1, 35.
N otiamo aneora una volta ehe, nella quasi totalita, si tratta di testi
oeeidentali. Evidentemente non si pua trattare di un easo, bensi di
un ehiaro indizio di minore sensibilita teologiea in materia di ri-
flessione trinitaria. Speeifieamente dobbiamo tener presente ehe
l'impostazione fondamentalmente monarehiana ehe gli Oeeidentali
davano alla riflessione trinitaria, insistendo molto piu sull'unita di
Dio ehe non sulla distinzione delle persone, li rendeva poeo sensi-
bili su questo ultimo punto e pereia agevolava la eonfusione fra
Figlio e Spirito santo. In Oriente, almeno apartire dal temlpo di
Origene, la dottrina delle tre ipostasi, anehe se searsamente assimi-
lata in rnerito alla terza ipostasi, aveva sensibilizzato l'ambiente eon
questa problematiea, vieppiu rilevata dalla polenliea antisabelliana.
N ulla di tutto eia si ebbe in Oeeidente ,5,1: eia spiega perehe anehe
in testi relativamente tardi si eolgono traeee eospieue dell'interfe-
renza Cristo preesistente/Spirito santo.
In \Oriente, eomunque, possiamo addurre aneora una volta un
passo di IP (e. 9), in eui l'autore, trattando dei saerifiei della Leg-
ge eome prefigurazioni deI saerifieio di Cristo, rieorda anc:he la
eolomba deI saerifieio eome simbolo della eolomba 5'2: quanto a
quest'ultima, non si pua trattare di altr;o ehe della eolomba ehe di-
seese su Gesu al momento deI battesimo da parte di Giovanni. Tale
eolomba era universalmente eonsiderata simbolo dello Spirito san-
to: il fatto ehe qui essa sia addotta in un eontesto tutto dedieato
510 In questa sede non ci interessano a1tri i1esti greei e 1atini dai quali
risu1ta ehe i1 Logos ha preso earne in Maria ma senza ehe sia espressamente
nominato 10 Spirito santo e pereiü proposta l'identifieazione fra questo e iI
Logos. Per Ila doeumentazione efr. Barbe1, op. eit., p. 246, n. 282'.
51 N e1 senso ehe l'impostazione trintaria di Tertulliano, in eui 1a distin-
zione delle tre per.sone divine ehen ri1evata, gia attenuata da N ovaziano per
quanta eoneerne 10 Spirito santo, sembra essere stata soppiantata aRoma
da una ilnpostazione trinitaria molto piu preoeeupata di sa1vaguardare l'u-
nita di Dio ehe non 1a distinzione delle persone : 10 dimostra bene 1a 1ettera
di Dionigi di Roma a Dionigi di A1essandria: efr. anehe n. 71.
5'2 Su eiü efr. Canta1amessa, LJomelia In S. Pascha, p. 178 s.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 225

al sacrificio di Cristo, lascia chiaramente intendere che l'autore non


distingueva fra 10 Spirito santo e i~ Cristo preesistente.
In Occidente il prima esempio di perfetta identificazione fra
Spirito santo e Figlio di Dia e in Erma. In un contesto (Simil. 9,
1, 1) in cui si parIa dello Spirito santo, e detto chiaramente che
quello Spirito e il Figlio di Dio. E anche a Sin1il. 5, 6, 5 la compo-
nente divina di Cristo e definita Spirito santo. Passiamo poi agli
ambienti che gia sopra abbiamo incontrato. N el ps. ciprianeo Ad
Vigilium (c. 7) leggiamo:
Etiamque Spiritus sanctus, id estChristus Dominus noster,
profectun1 ex Deo Patre venit ut salvum faceret quod perierat
Israelis.

Un passo di Lattanzio e di particolare interesse perche l'identifi-


cazione Spirito santo/Cristo preesistente non e neppure connessa
col Cristo incarnato, come di solito avviene:
E pit. 38 [43] Renatus ,est ergo ex Virgine sine patre tamquam
homo: ut quemadmodum in prima nativitate spiritali creatus
ex solo Deo sanctus Spiritus factusest, sic in secunda car-
nali ex sola matre genitus caro sancta fieret.

Ancora due passi, in cui 10 Spirito santo e identificato con la com-


ponente divina deI Cristo incarnato:

Victor. Petov. In Apoc. 6, 4 nam et sacerdos semel introibat


in ten1plum in anno, qui habebat Christi mandatum, ad aram
auream: significabat Spiritum sanctum hoc esse facturum,
id est: quod passus est, semel factum est. Hilar. Co. Mt.
1.2, 17 ." omnino peccata cuiusque generis remittenda, blasphe-
mia in Spiritum sanctum non remittenda (Mt. 12, 31-32).
Quid enim tarn extra veniam est quam in Christo negare quod
Deus sit et consistentem in eo paterni Spiritus substantiam
adimere ?,

donde si deduce che Ilario con Spirito santo indicava nient'altro


ehe la sostanza divina deI Padre partecipata anche dal Figlio 5.3.

53 L'Ilario deI C ornmento a M atteo e variamente influenzato da Tertul-


liano, anche in senso materialista: cfr. il mio art. Agli albori di una cultura
cristiana in Gallia, in «Atti deI colloquio suMa Gallia romana », Accademia
dei Lincei, Roma 1971. Anche in Mario Vittorino rileviamo l'identificazione
fra Cristo, 0 meglio Gesu, e 10 Spirito santo: Adv. Ar. 111, 14 Iesus ergo
226 M. SIMONETTI

Te:rminiamo eon un passo della Professione pubblieata dai


veseovi oeeidentali riuniti nel 343 a Serdiea:
Crediamo e aeeettiamo il paraeleto, 10 Spirito santo, ehe
proprio il Signore ci ha annuneiato e mandato. E erediamo
ehe questo e stato mandato. E non questo ha patito, bensi
l'uomo ehe esso ha rivestito, ehe ha assunto da Maria Ver-
gine, l'uomo ehe poteva patire. (Hahn, 'Bibliotek der Sym j
-

bole, p. 189).

Si tratta di un passo estremamente signifieativo non tanto per la


sua seriorita, quanto perehe esso non e opera di serittore isolato
ma fa parte di un testo uffieiale, sottoseritto da poeo meno ehe cen-
to veseovi eonvenuti a Serdiea da diverse parti dell'Oeeidente e eon-
vinti ehe quella formula di fede rappresentasse la eoneezione orto-
dossa delle loro Chiese in materia di teologia trinitaria.

s. (;eistchristologie e binitarismo.
Gli studiosi ehe si sono oeeupati della Geistchristologie hanno
variamente aeeennato ehe questa eoneezione eristologiea si aeeom-
pagna 0 si pUD aeeompagnare eon una eoneezione binitaria della di-
vinita. l?ermiamo su questo punto le eonsiderazioni eonelusive di
questo breve studio, impostando il problema sulla base della ripar-
tizione ehe abbiamo operato nell'ambito delle proposizioni ehe de-
finiseono spirito la eomponente divina di Cristo. Abbiamo inizial-
mente eonsiderato ehe molte volte eol termine spirito si e voluto
definire soltanto, sulle traeee di Paolo, la natura divina di C:risto
in relazione e eontrapposizione alla sua natura umana. Si tratta di
aeeezione molto generiea deI termine pneuma, ehe pun anehe gene-
rare qualehe equivoeo ma in definitiva non eompromette affatto
la eoneezione dello Spirito santo eome di persona trinitaria. In af-
fermazioni di tal genere pereio non ravvisiamo nessuna traecia di
eoneezione binitarja di Dia: a rigor di termini, pensa ehe non si
debba neppure parlare, in questi easi, di Geistchristologie, e ehe
questo termine vada applieato soltanto la dove eon pneuma viene
indieata speeifieamente la persona divina di Cristo. Abbiamo letto
espresc;ioni in eui pneuma indiea la generiea natura dlvina di <:risto

Spiritus sanctus. Ma qui siamo neII'ambito di una eoneezione molto perso-


nale di questo rapporto, anehe se in parte influenzata dalla tradizionale Geist-
chnstolog.ie: efr. Hadot in SC 68, 81 sgg.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 227

in serittori di eta diverse e di diversa consistenza teologiea: si


pensi alle differenze, in tal senso, fra l'embrionale riflessione tri-
nitaria di 19nazia e quella ben piu approfondita di Atanasio: l'uno
e l'altro vanno aeeomunati nel senso ehe in loro non si ravvisa trae-
eia di binitarismo.
11 problen1a si pone esplieitamente per gli serittori ehe ado-
perano Pneuma e Spiritus per indieare la persona divina di Cristo
(== Logos, Cristo preesistente). E in questo ambito si debbono fare
opportune distinzioni e preeisazioni: eome si puo dare binitarismo
al di fuori della Geistchristologie 5\ cos! non ogni affermazione di
speeifiea Geistchristologie impliea eoneezione binitaria di Dio. Esem-
plare in questo senso mi sembra il easo di Tertulliano. Egli, ehe
evidentemente non ha paura di far eonfusione, adopera spiritus in
tre diverse aeeezioni: spiritus eome generiea natura, sostanza di-
vina ; Spiritus (Dei) oome norne deI Cristo preesistente ; Spiritus
sanctus eome definizione della terza persona della Trinita. Mal-
grado la possibilita di equivoei e la sostituzione dello Spiritus Dei
allo Spiritus sanctus di Lc. 1, 35, Tertulliano riesee a tenere di-
stinti i tre eoncetti: piu speeifieamente, egli ha abbastanza ehiara
eoseienza dello Spirito santo eome persona divina e pereio non fa
eonfusione fra questo eoneetto e quello deI Cristo preesistente: in
definitiva, per Tertulliano Geistchristologie non signifiea binitari-
smo 55. La stessa eonsiderazione possiamo fare in ambiente greeo
per Ireneo 516 e Ippolito, in ambiente latino per i molto piu tardi Fe-
badio 57 e Gregorio di Elvira.
Con un altro gruppo di serittori il diseorso edel tutto dif fe-
rente. Prendiamo ad esempio IP: il suo ignoto autore ha abba-
stanza preeisa eoseienza deI Cristo preesistente eome persona di-
vina '5'S, e invece non intende affatto in questo modo 10 Spirito

54 Si pensi, p. es., ad Eusebio di Cesarea: cfr. Kretschmar, op. cit.}


p. 1 sgg.
55 Per N ovaziano, pur cosl vicino a Tertulliano, la questione e piit com-
plessa e 1a soluzione non cosl limpida: cfr. infra n. 66.
5:6 Se mai, in Ireneo e da avvertire una punta di monarchianismo: si
pensi al Logos e allo Spirito santo raffigurati come mani di Dia. Questa li-
nea di pensiero, che affianca 10 Spirito santo al Logos, edel tutto estranea
aHa concezione binitaria.
,57 Anche se in questo autore la Geisfchristologie e piit rappresentata
ehe nor neUo stesso Tertulliano, percio con maggiore possibilita di confusio-
ne e equivoco.
58 Canta1amessa ha dimostrato che non ha serio fondamento l'afferma-
zione di aIcuni studiosi ehe hanno ravvisato in IP tendenza monarchiana.
228 M. SIMONETTI

santo: infatti egli 10 eoneepisee eome earisma, dono divino oppure


ne trasferisce i tratti tradizionali (simbologia della eolomba, pre-
senza in Le. 1, 35, eee.) al Cristo preesistente. La eonvergenza di
questi due motivida origine ad una eoneezione di Dio ehe possia-
lTIO definire binitaria. La stessa eonsiderazione possiamo fare, fra
gli scrittori greci, per gli Acta Pauli, in cui pero il rilievo dato aHa
persona divina di Cristo e minore, e per Taziano. Anche la pneu-
matologia di questo autore e rieea, nella distinzione fra 10 spirito
divino e quello materiale immanente nel mondo, an1bedue presenti
nell'uonlo: ma in Taziano manca deI tutto anehe una embrionale
eoneezione dello Spirito santo come persona divina 5!9, mentre tale
coneezione e ben evidente riguardo al Logos, ehe abbiamo visto de-
finita anche Spirito. Definiremo pereio binitarisma q~esta eon-
cezione della divinita.
Su questa linea troviamo in Occidente testimonianze illustri e
eronologieamente posteriori, data l'arretratezza della riflessione
teologiea rispetto ai Greei. Abbiamo gia chiarito ehe in Lattanzio
la peculiare eoneezione dei due spiriti antagonisti e l'identificazio-
ne di quello buono col Cristo preesistente assicurava a questo per-
sonalita. distinta accanto al Padre e insieme non laseiava margine
per la persona dello Spirito santo: l'esito non poteva essere ehe
binitario 60. Ad analoga eonelusione giungiamo in merito aVitto-
rino di Pettau, la eui identificazione Spirito santo == componente
divina di Cristo non consente di pensare aHo Spirito santo eorne
a persona divina distinta dal Cristo preesistente. Loi ha fatto rile-
vare 6], come nella professione di fede ehe si legge a In ApoC'.
11, 1 Vittorino affermi di eredere in Dio Padre, nel Cristo pree-
sistente eincarnato, e qui si ferma, senza aggiungere 10 Spirito
santo, ehe pure tradizionalmente era affiancato al Padre e a1 Figlio
nella formula e nel simbolo battesimali.
N ella Professione di Serdiea deI 343 l'identifieazione fra Spi-
rito santo e Cristo preesistente e eos1 piena ehe non v'ha dubbio
ehe qui ci troviamo di fronte a vero e proprio binitarismo. D'altra

,59 Lo Spirito santo deI c. 15 e soltanto 10 spirito divino di cui partecipa


anehe l'uomo.
'6'0 Cfr. Loi, op. eit. p. 172 sg., ehe si riehiama ad analoga conclusione
di Orbe, H aeia la pri'mera teologia de la procesion deI Verbo} Roma 1958.
p. 553.
61 Cfr. op. eit.} p. 197.
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 229

parte questo testo, ehe alla lontana riprende l'impianto delle tradi-
zionali formule di fede battesimali, e impostato su una professione
forlnalrnente trinitaria, tanto piu ehe esso vuol essere un'interpre-
tazione deI simbolo niceno deI 325. Ci domandiamo percio a questo
punto se possa darsi binitarismo la dove si e in presenza di for-
mule ternarie, ehe distinguono, anche solo sul piano formale, il
Padre il Figlio e 10 Spirito santo. Riguardo a questo testo, nono-
stante l'articolazione ternaria, per il motivo su esposto non esitia-
mo a parlare di binitarismo. Ma il problema si presenta piu com-
plesso per Ilario.
Sopra abbiamo visto come anche Ilario piu di una volta iden-
tifichi esplicitamente 10 Spirito santo con il Cristo preesistente6 :2 :
e sono ben conosciute le sue incertezze in materia di Spirito santo 63.
A De Trin. 11, 30-35 Ilario riconosce ehe col norne di Spirito santo
la Scrittura puo indicarea volte il Padre e a volte il Figlio; adduce
10. 4, 24 e 11 C or. 3, 17 in cui si parIa genericamente di Dio come
spirito e sostiene ehe questa generica definizione non compromette
l'esistenza dello Spirito santo come don,urm e1nunus divino: il ter-
mine tecnico persona, adoperato per il Padre e il Figlio, non e mai
applicato aHo Spirito santo. D'altra parte fonnule trinitarie sono
di uso corrente in questo autore !64. Di fronte a tale stato di cose,
per cercare un punto fermo di riferimento, dobbiamo puntualizzare
ehe cosa si debba intendere per concezione trinitaria e binitaria di
Dio, perehe mi sembra ehe questi termini siano talvolta intesi in
maniera diversa dai diversi studiosi moderni.
Per comodita, trascuriamo le sfumature e riduciamo a due i
diversi modi di intendere l'argomento. In senso stretto si deve con-

6'2 Lo abbiamo notato non soltanto nel Commento a Matteo ma anche


nel De Trinitate.
'6·3 Cfr. P. Smulders, La doetrine trinitaire de S. Hilaire de Po·itiers, Rama
1944, p. 263 sgg.
,64 Si veda, p. es., rispettivamente al.1'inizio e aHa fine deI De Trinitate:
Baptizare iussit in nomine Patris et Filii et Spiritus saneti (Mt. 28, 19), id
est, in eonfessione et auetoris et unigeniti et doni, Auetor unus est o,mniUl'H.
Unus est enim D'eus Pater, ex quoomnia; et unus Unigenitus Dominus nos-
ter I esus Christus, per quem omnia; et unus Spiritus, donum in omnibus ...
in Patre et Filio et S piritu saneto, infinit:as in aeterno, speeies in imagine,
usus in munere (11, 1). Dona 'mihi hane eonseientiae ·meae voeem: ut quod
in regenerationis meae symbolo, baptizatus in Patre et Filio et S piritu saneto,
professus sum, semper obtineam: Patrem seilieet te nostruln, Filium tUU'1n
una teeum adorem, sanetum S piritum tuunt, qui ex te per Unigenitum tuu1n
est, promerear (XII, 57).
230 M. SIMONETTI

siderare trinitaria, anehe prima della sistemazione definitiva della


dottrina alla fine deI IV seeoIo, soltanto quella eoneezione ehe ar-
tieola la divinita in tre persone : sia esplieitamente sia anehe im-
plieitanlente, nel sense ehe, pur maneando il termine speeific:o (hy-
postasis, prosopon, persona), si rieonosee alle tre entita divine 10
stesso carattere e Ia stessa eondizione nella relazione intertrinitaria,
pur nella varieta delle note individuanti 65. Mancando questo preeiso
earattere aHo Spirito santo nei eonfronti deI Padre edel Figlio,
si ha binitarismo. Ma per trinitarismo si puo intendere anche, in
senso piu generieo, I'affianeamento dello S'pirito santo al Padre ed
al Figl:io in rapporto all'attivita ad extra rivolta al governo e aHa
santific:azione deI mondo ereato. SuHa base di questa seeonda, piu
generiea definizione non esiteremo a definire trinitaria Ia riflessione
. teologica di Ilario, mentre in base alla prima, piu teenica definizione e
preferibile definire tale riflessione eome binitaria 6 6. 1

165 Sia ehe esse vengano affianeate in perfetta uguaglianza, eome risul-
tera nella 11 meta deI IV seeolo, sia ehe esse vengano disposte in ordine di-
gradante, eome avviene in Tertulliano e in Origene. In questi due autori
anehe la tenninologia e precisa: da non e in Atenagora, ma l'artieolazione
trinitaria di Dio vi eben ehiara (efr. Legat. 10).
16:6 In ef fett 0, il problema ehe pone in Ilario l' assenza deI termine per-
sona in riferimento allo Spirito santo (Ja dove il termine e adoperato per il
Padre e il FigIio) non pUD essere eIuso eon Ia eomoda eonsiderazione ehe,
se pur nlanea iI termine, il coneetto e pero presente. E' sintomatieo ehe IIario
non riesca ad estendere aHo Spirito santo la terminologia usuale per il Padre
ed iI FigIio non soltanto neI 1. 11 deI De Trinitale (ehe dobbiamo immagi-
nare eOll1.posto nei primi tempi deII'esilio asiatieo, eioe verso iI 356/57), ma
neppure neHa parte finale deI 1. XII, ehe ha tutta I'aria di una breve appen-
diee, aggiunta per contrastare la tesi, ehe allora eomineiava a prender piede,
ehe faeeva dello Spirito santo una ereatura. Per questo e per altri motivi
questa parte deI De Trinitate deve essere stata eomposta intorno al 360,
aIlorehe l'uso di persona per indieare 10 Spirito santo era ben eonosciuto in
Oeeidente: si pensi a Febadio, un connazionaIe di IIario. Dobbiamo pereio
ritenere ehe volutamente Ilario si sia astenuto da questo uso. E' diffieiIe
darne una spiegazione: si potrehbe forse pensare ehe egli abbia eonnesso il
eoneetto di persona divina eon quello di generazione, riservandolo pereio al
Padre ed al Figlio. Considerazioni non molto dissimili da queste si potreb-
bero avanzare per Novaziano, Ia eui ineidenza nelI'ambito della Geistchristo-
logie si e pero riIevata marginale. In Iui eomunque l'assenza deI termine
persona per indieare 10 Spirito santo non ha 10 stesso peso ehe in Ilario,
perehe ~J ovaziano si poteva giovare soltanto deI precedente di Tertulliano,
ehe forse gIi sara sembrato troppo innovatore. D'altra parte i rapporti inter-
trinitari sono da Iui Iimitati al Padre ed al Fig,lio: e mi sembra di grande
importanza, oltre l'assenza deI termine Trinitas usato da Tertulliano, I'assenza
dello Spilrito dalI'ultimo capitolo dell'opera in eui Novaziano cerca di sinte-
tizzare Ie sue idee sull'articolazione della divinita sulla base deI rapporto
NOTE DI CRISTOLOGIA PNEUMATICA 231

Lo stesso ordine di eonsiderazioni si puo applieare a due impor-


tanti teologi greei ehe marginalmente interessano la Geistchristolo-
gie : Giustino e Clemente. In Giustino sono presenti formule ter-
narie e eontesti in eui 10 Spirito santo e af fianeato al Padre ed a
Cristo 161, e altrettanto dieasi per Clemente Alessandrino 68: ma in
ambedue aHa ehiarezza eon eui e definita la sussistenza di Crlsto
Logos a fianeo deI Padre fa riseontro la nebulosita della eoneezio-
ne dello Spirito santo, mai visto nell'artieolazione dei rapporti in-
tertrinitari ma eonsiderato soltanto eome forza, dono santifieante e
vivifieante. In tal senso potremo eonsiderare trinitaria la teologia
di ambedue questi autori soltanto intendendo il termine nella ma-
niera generica ehe sopra abbiamo prospettato 69.
Per eoneludere, vorrei rilevare ehe la tensione fra binitarismo
e trinitarismo ehe eogliamo in tanti autori dal 11 al IV seeolo e da
imputare a quella sfasatura ehe sopra abbiamo aeeennato fra la
rapidita ehe eontraddistinse la riflessione teologiea in merito al
Cristo preesistente, e la lentezza eon eui si venne elaborando la
teologia dello Spirito santo: prima ehe la eontroversia ariana im-
pose quest'ultimo argomento, intorno al 360, all'attenzione gene-
rale, solo oeeasionalmente erano state proposte eonsistenti aperture
in ordine all'origine dello Spirito santo e alla sua relazione eon le
altre persone divine e solo in questi easi era stata abbozzata, sia
pur embrionalmente, una teologia trinitaria in senso stretto. E il
grave ritardo ehe in tale argomento l'Oeeidente presenta rispetto
all'Oriente va addebitato al fatto ehe, mentre in Oriente l'imposta-
zione trinitaria di Origene ebbe un eerto suecesso nell'ambito della

Padre/Figlio. In tal senso, potremo eonsiderare trinitaria la riflessione teo-


logiea di Novaziano soltanto assum,endo il termine nel senso generieo ehe
sopra abbiamo proposto e non nel sense teenico e speeifieo deI termine. In
piit punti N ovaziano eorregge eerte impostazioni di Tertulliano, soprattutto
in senso antimaterialista: ma in arrLbito di riflessione trinitaria il 'Suo allon-
tanarsi dal maestro ha segnato un regresso, perehe e venuto meno in lui
propria quel tentativo di ehiarifieazione ehe, pur. eon notevoli remore, Ter-
tulliano aveva portato avanti.
16'7 Cfr. la rieea doeumentazione addotta da Martin, op. cit.} p. 243 sgg.
6:8 Cfr., p. es., P,aed. I, 42, 1; 111, 101, 2; Strom. V, 103, 1; Quis dives} 42.
16'9 Inveee, solo per aeeennare qualehe eonfronto, abbiamo eonsiderato
trinitaria in senso teenico e specifieo la. riflessione teologiea di Origene e
anehe di ,Atenagora, nonostante il subordinazionismo deI prima e la earenza
di terminologia preeisa nel seeondo, perehe in loro e evidente il tentativo di
presentare i rapporti intertrinitari in maniera da eomprendervi anehe 10
Spirito santo: cfr. anehe n. 65.
232 M. SIMONETTI

teologia alessandrina 70, invece in Oeeidente propria questa ana-


loga im,postazione della teologia di Tertulliano fu deI tutto traseu-
rata, si ehe invece di progres&o si ebbe vero e proprio regresso 71.

M. SIMONETTI
Via D. Chelini 7
00197 Roma

70 Che, nella seeonda meta deI 111 seeolo, si diffuse in Siria, in Pale-
stina e anehe in Asia Minore: si pensi ai veseovi ehe deposero Paolo di
Samosata., tutti piiI 0 rn,eno Iegati alla memoria di Origene.
7:1 Soltanto aHa meta deI IV seeolo, sotto I'urgenza della polemiea eon
gli Ariani, vari autori (Ilario, Febadio, Gregorio di Elvira) ritennero oppor-
tuno tornare a valorizzare I'Adversus Praxean deI maestro afrieano. 11 re-
gresso della teologia di Tertulliano si pub seguire abbastanza bene aRoma.
N ella prima meta deI 111 seeolo qui sono rappresentanti della stessa .Logos-
theologie di Tertulliano l'autore dei Philosophoumena e Novaziano: arnbedue
eonservano Ia stessa impostazione nel rapporto Padre/Logos, ma laseiano
eadere Ie eonclusioni piu avanzate delI'Afrieano in materia di teologia dello
Spirito santo (sospetto di influenze montaniste?). Aleuni deeenni dopo, eon
Dionigi di Roma (efr. n. 51), si ha quasi un ritorno alla spirito - non eerto
alla Iettera - deI monarehianismo di Callisto. E se l'autore dei Philoso--
phoumena non sembra eerto rispeeehiare l'impostazione teologiea della Chie-
Isa uffieiale di Roma, e diversa rla posizione di N ovaziano ehe, prima
della eondanna, ne fu membro influente. Se si puo azzardare un'ipotesi, si
puo pensare ehe Ia condanna inflitta a quest'ultimo, pur se per tutt'altri
motivi, puo aver provocato una reazione anehe in ambito di teologia trini-
taria, faeendo riemergere quelle tendenze avverse aHa Logostheologie e pre-
oeeupate soprattutto di salvaguardare I'unirn. di Dio ehe agli inizi deI se-
eolo erano state rappresentate appunto da Callisto.

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