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Fondato nel 1948

Sped. in abb. postale


comma 20, lett. C
Art. 2 - Legge 662/96
Taxe perçu
Tariffa riscossa
To C. P. M.

Anno 71° n. 3
giugno 2019

Periodico della famiglia carismatica cottolenghina

PIER GIORGIO FRASSATI


E LA PICCOLA CASA
UN’AMICIZIA
CHE DURA NEL TEMPO

INSERTO STACCABILE
PROGETTI
MISSIONI
COTTOLENGHINE
Fondato nel 1948
Sped. in abb. postale
comma 20, lett. C
Art. 2 - Legge 662/96
Taxe perçu
Tariffa riscossa
To C. P. M.

Anno 71° n. 3

Periodico della famiglia carismatica cottolenghina


giugno 2019
sommario
PIER GIORGIO FRASSATI
E LA PICCOLA CASA
UN’AMICIZIA
CHE DURA NEL TEMPO

INSERTO STACCABILE
PROGETTI
MISSIONI
COTTOLENGHINE

Fondata nel 1948

6 8
Anno 71 - n. 3 - Giugno 2019 Gesù,
gli Apostoli Eventi pastorali
e la Chiesa
Periodico della Famiglia Cottolenghina
Periodico quadrimestrale
Sped. in abb. postale
Comma 20 lett. C art. 2 Legge 662/96
Reg. Trib. Torino n. 2202 del 19/11/71
Indirizzo: Via Cottolengo 14
10152 Torino - Tel. 011 52. 25. 111
C. C. post. N. 19331107
Direzione Incontri Cottolengo Torino
redazione.incontri@cottolengo.org
l Direttore responsabile:
Don Roberto Provera

10 19
l Direttore editoriale:
Beati Parliamo di
Salvatore Acquas
cottolenghini demenza senile
l Redazione:
Caporedattore: Suor Lucia Mossucca
Redattori: Salvatore Acquas,
Mario Carissoni, Stefano Di Lullo, 3 Il punto 15 INSERTO PROGETTI
Gemma La Terra don Roberto Provera MISSIONI COTTOLENGHINE
l Collaboratori: Ufficio progetti e raccolta fondi
Don Emanuele Lampugnani, 4 Incontri: Periodico della
Don Elio Mo, Suor Rosella Busnelli, Famiglia Carismatica 19 Parliamo di
Franca Sacchetti, Giuliano Pinna, Cottolenghina demenza senile
Federica Marostica, padre Carmine Arice dott. Giuliano Pinna
Fratel Mauro Ripamonti
l Progetto grafico: 6 Gesù, gli apostoli 22 Il giorno dell’arcobaleno
Salvatore Acquas e la Chiesa Alberto Troìa
l Impaginazione e ricerca fotografica: don Emanuele Lampugnani
Giovanni Grossi 24 Nuove sfide
l Foto di copertina: 8 La pastorale cottolenghina alla Piccola Casa
Archivio Piccola Casa don Paolo Boggio dott. Gian Paolo Zanetta
l Stampa: Tipografia Gravinese
Via Lombardore 276/F - Leinì 9 Pier Giorgio Frassati 26 Il volontariato
Tel. 011 99. 80. 654 e la piccola casa cottolenghino oggi
sr Lucia Mossucca Franca Sacchetti
La Redazione ringrazia gli autori di articoli e
foto, particolarmente quelli che non è riuscita a
contattare. 10 Beati cottolenghini 27 Oreste e la fedeltà creativa
Incontri è consultabile su:
a cura della Redazione fratel Ernesto Gada
www. cottolengo. org
www. avc-onlus. org
12 Scuola infanzia Cottolengo 28 Sul filo della memoria
sr Giusy Cerutti a cura di Salvatore Acquas
entrate a cuore aperto
http://chaariahospital. blogspot. com/
Questa rivista è ad uso interno della
14 A Firenze un alloggio 31 Una campagna
speciale contro la violenza
Piccola Casa della Divina Provvidenza Stefano Di Lullo Ufficio progetti e raccolta fondi
(Cottolengo)
il punto
don Roberto Provera

Il periodico si rinnova
C
arissimi lettori, amici e benefattori che da oltre 70 anni
con fedeltà accompagnate i passi della Piccola Casa e
dei suoi figli, vi incontriamo in questo nuovo numero
con la gioia di rendervi partecipi di importanti novità, che
vedono il nostro periodico riordinato per divenire strumento
rinnovato di un cammino di trasmissione sempre più manifesta
delle tante grazie che la Divina Provvidenza dona a questa sua
Santa Casa. Tutto inizia il 12 novembre dello scorso anno con
la decisione del Collegio Direttivo di promuovere come organo
di stampa della Piccola Casa, espressione dei tre Istituti, la
rivista Incontri, e quindi a sostenerla anche con una redazione
più rappresentativa. In data 8 marzo corrente anno, Padre
Carmine Àrice ha riunito il comitato di redazione e i nuovi
collaboratori affidando loro una missione particolare: “La
rivista Incontri dovrà essere rappresentativa di tutta la famiglia
carismatica cottolenghina. Gli articoli dovranno far trasparire
‘lo sguardo cottolenghino’, rivelando il senso della presenza della
Piccola Casa nel mondo!”.
Con gioia è stato accolto quindi l’invito di Padre Carmine
scegliendo di mantenere alcuni dei temi già presenti nella
versione precedente ed aggiungendone di nuovi. Pertanto la Peri
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rivista “Incontri” curerà e svilupperà con particolare attenzione le


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- Spiritualità Cottolenghina a ro
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- Eventi pastorali
- Questioni bioetiche attuali
- L’educazione nelle scuole Cottolengo Fond
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- Rubrica sui Beati cottolenghini IZIE


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- Progetti della Piccola Casa
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Anno 71° n. 2 - aprile 2019

Fondato nel 1948

- La vita delle Missioni ella


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- Volontari a servizio DON C


Periodico della Famiglia Cottolenghina

- Arte e cultura nelle nostre case ARICE


RESURREZIONE,
- Sul filo della memoria. nuovo enerale
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padre lengo
RADICE DELLA
tto NOSTRA FEDE
Ai collaboratori nuovi e vecchi e a quanti altri desidereranno del Co

contribuire, ora il dovere di un impegno, con il cuore e l’anima,


per trasmetterci la Spiritualità e le Opere della Piccola Casa,
speculari e limpide, tali da far emergere gli aspetti della Grazia
dell’Opera, che continua a svilupparsi in Italia e nel mondo.
Per il bene, le preghiere ed il sostegno che ci donate, vi
abbracciamo tutti, con amore fraterno. Deo gratias! n

Incontri n° 3/2019 3
Incontri
Periodico
della Famiglia
Carismatica
Cottolenghina
C
ari lettori e care lettrici, ferma la volontà di andare avanti anche in momenti
sono davvero lieto di presentare agli amici di difficili, Incontri ha cominciato a proporre ai lettori
Incontri il “primo” numero della rivista che riflessioni anche di carattere culturale, offrendo una visione
porta con sé, quanto ai suoi scopi, una novità davvero cottolenghina della vita e della cura. Questo cambiamento
importante: promuovere l’unità della famiglia cottolenghina è stato quanto mai opportuno vista anche la funzione dei
nella diversità delle sue appartenenze. social-media che raggiungono i più e che portano le notizie
Nel tempo la rivista Incontri si è prefissata diversi obiettivi. più velocemente della carta stampata e che quindi avrebbe
Nata come strumento di collegamento degli ex allievi reso inutile un notiziario con scadenza quadrimestrale.
cottolenghini e degli ex tommasini sparsi nel mondo Conservando questi primi due scopi fondamentali, dunque,
per informare su alcuni eventi importanti della vita della ora la rivista fa un ulteriore salto di qualità ampliando i
Piccola Casa e dei diversi allievi, ultimamente, grazie alla suoi obiettivi: per volontà del Collegio Direttivo che ha
generosa e laboriosa disponibilità di collaboratori che costituito un nutrito comitato di redazione, è stato chiesto
hanno creduto nel valore di questa rivista fino a tenere al nostro periodico di essere espressione del pensiero e

4 Incontri n° 3/2019
padre Carmine Arice il padre ci scrive
della vita dell’unica grande Famiglia
Carismatica Cottolenghina. La bellezza
della Piccola Casa ha fatto emergere
nella sua lunga storia, numerose e
diverse forme di appartenenza; come
facce di un unico prisma, la Famiglia
si compone – citandoli in ordine
di nascita - di Ospiti, Volontari,
Religiose di Vita Apostolica e di Vita
Contemplativa, Fratelli, Sacerdoti,
Operatori laici, Amici del Cottolengo,
Aggregati e Aggregate, Oblate e un
numero importante di Simpatizzanti Carismatica Cottolenghina che avrà Provvidenza ci dona per vivere il
che sostengono la nostra missione come tema proprio “Insieme nella carisma cottolenghino.
con affetto e generosità. Ecco allora Piccola Casa”. L’incontro che si Buon cammino, allora, alla rivista
l’importanza di uno strumento celebrerà dal 14 al 16 giugno 2019 Incontri con l’augurio di essere sempre
prezioso come Incontri capace di e che vedrà convocati oltre 200 più uno strumento utile a tenere
contribuire a nutrire e far crescere in delegati, rifletterà su come possono, collegati quanti hanno conosciuto
quanti sono coinvolti - in qualsiasi le diverse presenze di cui è composta le realtà cottolenghine in Italia e nel
modo - nella vita della Piccola Casa, il la Piccola Casa, essere corresponsabili mondo, promuovere la cultura della
senso di appartenenza e di comunione dell’Opera che il Signore gli ha vita e della cura alla luce del Vangelo e
nell’unico carisma. affidato e collaborare concretamente del nostro carisma, accrescere il senso
Cari amici sono particolarmente alla sua missione, affrontare le difficili di appartenenza alla Piccola Casa.
lieto che questa ulteriore evoluzione sfide di questo momento, nonché Tutto questo non potrà che essere
nella continuità del nostro periodico le nuove e complesse situazioni che gradito al cuore di Dio e contribuire a
avvenga alla vigilia della celebrazione si presentano, ma anche accogliere portare ai poveri il lieto messaggio di
della II Assemblea della Famiglia le numerose opportunità che la salvezza. Deo gratias! n

Incontri n° 3/2019 5
Gesù, gli Apostoli
e la Chiesa
V
ogliamo iniziare, attraverso questo articolo, La scelta dei dodici Apostoli è così il segno più evidente
un percorso che ci porterà ad approfondire della volontà di Gesù riguardo all’esistenza e alla missione
l’importante rapporto tra Gesù e la Chiesa, della Chiesa, la garanzia che fra Cristo e la Chiesa non c’è
considerandolo a partire dall’esperienza degli Apostoli, dei alcuna contrapposizione: sono inseparabili, nonostante i
quali inizieremo a parlare dal prossimo numero. peccati degli uomini che la compongono.
La Chiesa è stata costituita da Gesù sul fondamento degli È pertanto del tutto inconciliabile con l’intenzione
Apostoli come comunità di fede, di speranza e di carità; per di Cristo lo slogan: “Gesù sì, Chiesa no”: il Gesù
questo, attraverso gli Apostoli, possiamo risalire a Cristo stesso. individualistico, frutto di tale slogan, è infatti un Gesù
La Chiesa cominciò a costituirsi quando alcuni pescatori di fantasia. Non possiamo credere in Gesù senza aderire
di Galilea incontrarono Gesù, si lasciarono conquistare dal a quella realtà che Egli ha creato, nella quale si comunica
suo sguardo, dalla sua voce, dal suo invito caldo e forte: e attraverso la quale continua in modo concreto ad essere
“Seguitemi, vi farò pescatori di uomini!” (Mc 1, 17; Mt 4, 19).
Dopo Maria, riflesso puro della luce di Cristo, sono gli
Apostoli che con la loro parola e la loro testimonianza ci


hanno consegnato la verità di Cristo.
La loro missione non è tuttavia isolata, ma si colloca dentro La Chiesa è stata
un mistero di comunione, che coinvolge l’intero popolo di
Dio, il popolo d’Israele, e si realizza a tappe, dall’antica alla costituita da Gesù
nuova Alleanza.
Con la loro stessa esistenza i Dodici, chiamati da sul fondamento
provenienze diverse, diventano un appello a tutto Israele
perché si converta e si lasci raccogliere nell’alleanza nuova,
degli Apostoli”
pieno e perfetto compimento di quella antica.

6 Incontri n° 3/2019
don Emanuele Lampugnani spiritualità
presente e operante nel mondo (come,
per esempio, attraverso i sacramenti).
È importante allora rinnovare la
consapevolezza della preziosità del
dono della Chiesa, come luogo
dell’annuncio della Buona Novella,
che è Gesù Cristo.
Oggi ogni persona cristiana può
dirsi tale perché è stata raggiunta
dall’annuncio delle verità cristiane,
annuncio che si è mantenuto vivo
grazie alla fedele trasmissione della
Chiesa nel corso di tutti i secoli.
È grazie alla mediazione della Chiesa
che abbiamo ricevuto il dono della
fede, che è il dono più importante;
una delle grandi affermazioni di Gesù,
ripetute più volte nel Vangelo, è “la
tua fede ti ha salvato”: è solo la fede
infatti che ci può salvare dalle nostre un sublime modello per la sua grande usanza di quel tempo), per avere dei
paure più profonde. opera: “Il servo di Dio ben sovente permessi, segno della sua adesione
Ecco perché è importante amare nelle prediche che faceva nella Piccola filiale alla Chiesa; un esempio è
la Chiesa, esserle riconoscenti, Casa esternava il vivo desiderio che egli quando scrisse a Pio VII per poter
sentirsi veramente suoi figli e quindi aveva, che i ricoverati imitassero il tenor anticipare l’orario della Messa: “Il
comportarsi come tali, accogliendo i di vita, che tenevano i primi cristiani, Teologo Cottolengo supplica umilmente
suoi insegnamenti come dei veri punti cioè che si amassero caritatevolmente V.B. per la facoltà di celebrare la
di riferimento per la propria esistenza; fra loro, che ciascuno attendesse ai suoi S. Messa un’ora prima dell’Aurora,
percepire la Chiesa come una luce doveri secondo le proprie forze, che quando così il suo ministero ed i suoi
che guida i passi dell’umanità; molto fossero frequenti all’orazione, ai Santi studi lo richiedano” (lett. 82 al papa
significativo a questo riguardo è il Sacramenti, ed alla divina parola, Pio VII).
nome della Costituzione dogmatica affinché la Piccola Casa rappresentasse È importante allora rinnovare
del Concilio Vaticano II sulla Chiesa: lo spirito e il tenor di vita che tenevano continuamente il nostro amore per la
Lumen Gentium (luce delle genti). i primi fedeli della Chiesa” (P.O.: Don Chiesa dalla quale abbiamo ricevuto
L’amore di San Giuseppe Cottolengo Filippo None VI,521). il dono della fede e grazie alla quale
per la chiesa si può cogliere nel suo È anche significativa la “precisione” possiamo ancora oggi vivere un
desiderio che nella Piccola Casa si con cui il Cottolengo si rivolgeva al profondo e vivo rapporto con Dio
vivesse come nella prima comunità dei Papa (attraverso delle lettere, com’era Padre per mezzo del Suo Figlio Gesù
cristiani: per il nostro santo quindi la Cristo nello Spirito Santo. n
prima comunità cristiana fu da subito

Incontri n° 3/2019 7
eventi pastorali don Paolo Boggio

LA PASTORALE
COTTOLENGHINA E IL
“CAMBIAMENTO
D’EPOCA”
Un percorso nuovo che si adatti
alle nuove problematiche

I
cambiamenti in atto con i quali la Chiesa e la Piccola
Casa sono chiamati a confrontarsi, sono di varia
natura e coinvolgono, in modo particolare, la proposta
pastorale che la Piccola Casa è chiamata a offrire nelle
proprie case affinché continui ad essere “Opera di Vangelo”,
presenza significativa per il mondo di oggi.
Lo scopo dell’azione pastorale è quello di prendersi cura
della persona in tutte le sue dimensioni e in tutte le fasi
della sua vita. Essa può essere definita come “la presenza e
l’azione della Chiesa per recare la luce e la grazia del Signore a
coloro che soffrono e a quanti se ne prendono cura. Non viene
rivolta solo ai malati, ma anche ai sani, ispirando una cultura
più sensibile alla sofferenza, all’emarginazione e ai valori della
vita e della salute” (CEI, La Pastorale della salute nella Chiesa
italiana, n. 19).
In questa prospettiva, è stato avviato un processo di
organizzazione e strutturazione della pastorale rispondente
alle reali situazioni che incontriamo nelle nostre case
cottolenghine. La Piccola Casa ha alle spalle una tradizione
pluriennale di catechesi in équipe rivolta alle persone con
disabilità e anziani. Ora, questo metodo sperimentato
per tanti anni, continua ad essere valido, ma richiede un
certo adattamento alle nuove circostanze. In particolare,
tenendo conto delle difficoltà delle persone con patologie
legate all’anzianità a rapportarsi verbalmente, il metodo

di catechesi in gruppo va integrato con un accostamento


individualizzato alle persone. Questo richiede da parte
degli operatori pastorali alcune attenzioni e competenze
nella relazione d’aiuto. Inoltre, essendo rivolta non soltanto
alle persone che soffrono, ma anche a coloro che se ne
prendono cura, la pastorale si estende anche ai familiari e
agli operatori presenti in una struttura.
Con questi obiettivi, l’Ufficio Pastorale Cottolenghino
mette in atto proposte formative e offre un supporto
diretto per arrivare progressivamente a una strutturazione
dell’azione pastorale nelle nostre Case. n

8 Incontri n° 3/2019
sr Lucia Mossucca eventi pastorali

PIER GIORGIO FRASSATI


E LA PICCOLA CASA
Una amicizia
che dura nel tempo
G
iovanni Paolo II presentando a Torino Pier Giorgio
Frassati il 13 aprile 1980, così lo descrive “Pier Giorgio
Frassati ci mostra al vivo che cosa significhi, per un
giovane laico, dare una risposta al ‘Vieni e seguimi’ del Cristo”.
Il primato di Dio e l’amore al prossimo vissuti da Pier Giorgio
erano alimentati dalla fedeltà alla preghiera quotidiana. I poveri
avevano un posto tutto particolare nella sua vita. La carità non
fu vissuta da Pier Giorgio come azione occasionale ma piuttosto
attraverso i gesti quotidiani del suo vivere.
Tra le realtà che Frassati conobbe e frequentò al suo tempo
(dicono i testimoni “in modo privilegiato”) vi fu anche il
Cottolengo. Pier Giorgio si recava sovente al Cottolengo, da
solo o in compagnia di altri studenti, i quali generalmente si
limitavano a deporre pacchi in portineria o sui letti dei malati.
Egli invece si inoltrava nei reparti soprattutto dei bambini per
fare opera di consolazione. I poveri che un giorno accompagnava
al Cottolengo non venivano abbandonati. Il suo prendersi cura
continuava con visite regolari. Tutto ciò, oltre che ai malati,
faceva bene anche a lui al punto da fargli esclamare: “Una visita
al Cottolengo farebbe bene a tutti gli uomini”. Quello che aveva
imparato al Cottolengo era lo sguardo contemplativo capace di
andare oltre l’apparenza, con verità e in profondità. Dopo la sua
morte, il papà senatore Alfredo Frassati finanzia la costruzione
di un padiglione della Piccola Casa per onorare la morte del
figlio e ricordarne la profonda amicizia che lo legava ai poveri
e al Cottolengo. Al momento di intitolare l’edificio, il 4 luglio
1927, si pose la questione della dedicazione della struttura ad un
santo canonizzato, come è tradizione della Piccola Casa. Come
risolvere la questione? Intervenne il cardinal Giuseppe Gamba,
arcivescovo di Torino che si rivolse al Padre della Piccola Casa,
Francesco Ribero con questa espressione: “Il Beato Cottolengo
e Pier Giorgio sono due grandi amici dei poveri, sono due santi…
e due santi vicini stanno bene”. Così il padiglione fu intitolato a
Pier Giorgio Frassati. La profezia del cardinal Gamba si avverò
il 20 maggio 1990 a Roma con la solenne beatificazione a
cui parteciparono anche molti figli e figlie della Piccola Casa.
Sabato 25 Maggio 2019 alle ore 15.30, durante una solenne
“ Una visita
al Cottolengo
celebrazione presieduta da sua eccellenza Monsignor Cesare
Nosiglia e dal padre Generale della Piccola Casa don Àrice, farebbe bene
anche la cappella annessa al Padiglione Frassati è stata titolata al
beato Pier Giorgio. a tutti gli uomini”
Deo gratias per questa circostanza che ha radunato in festa
la Chiesa Torinese e la famiglia Cottolenghina! n

Incontri n° 3/2019 9
beati cottolenghini a cura della Redazione

Fratel Luigi Bordino

FRATEL LUIGI LAVORAVA PREGANDO


P
er promuovere una causa di ha esercitato le virtù in modo eroico. totale impegno in favore del prossimo
beatificazione si richiede la Proprio perché pochi hanno avuto la sofferente, ci si rivela caratterizzata da
raccolta, la più ampia possibile, di possibilità di leggere ciò che ha scritto una profonda soddisfazione spirituale”.
tutte le notizie riguardanti il candidato, Fr. Ambrogio Eszer nell’introduzione alla Eszer conclude la sua introduzione
tutti gli scritti che lo riguardano, tutte Positio, mi pare bello riprendere alcuni affermando che “Fratel Luigi potrà
le testimonianze di coloro che l’hanno passi che illuminano il lettore circa il diventare per numerose persone, che
conosciuto. Una volta completata la valore della figura di Fratel Bordino per stanno cercando una via di uscita dalla
raccolta di tutte queste informazioni, il nostro tempo. “Fratel Luigi Bordino disperazione istituzionale della vita
esse vengono ordinate dal punto vista ha dimostrato come, con l’esercizio della odierna, un vero modello da seguire ed
storico e secondo uno schema che ne carità e delle altre virtù cristiane, si possa un sostegno sicuro”.
evidenzia le virtù. Così è avvenuto anche vivere la vita, sorretti dal proprio senso Le qualità di Fratel Luigi si possono così
per il Beato fratel Bordino. Ma non interno, ed essere anche felici. Ci sembra riassumere nel suo sguardo originale
basta, poiché questo materiale, raccolto importantissimo rilevare che Fratel Luigi sulla vita, fatto di preghiera, lavoro,
in un volume detto Positio deve essere praticamente lavorava pregando […] umiltà, felicità spirituale. Una bella meta
sottoposto all’esame di una commissione La vita di Fratel Luigi, sebbene segnata di santità per tutti noi. n
di teologi, se il servo di Dio Fratel Luigi dalla preghiera, dal sacrificio e dal fratel Ernesto Gada

Suor Maria Carola Cecchin


L
a giovane Fiorina Cecchin, attratta dalla vita religiosa,
sceglie nel 1896 di darsi completamente a Dio e di
entrare nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di
Torino. Qui esprime la sua tenerezza di “sorella e madre”, di
“fedele serva dei poveri”, raggiungendo la misura alta della
santità: la santità del quotidiano, vissuta da lei ovunque
ci fossero un bimbo da accogliere, un povero da servire, un
malato da curare, un affamato da nutrire. Suor Maria Carola,
nella sua disarmante umiltà e nell’instancabile donarsi, è
una proposta, un invito per una stagione evangelizzatrice
più gioiosa, generosa, audace e piena d’amore! Realizza il
suo sogno di missionaria del Vangelo in Africa, tra il 1905
e il 1925, evangelizzando, battezzando e testimoniando con
altre consorelle l’amore di Cristo perché “il Regno di Gesù
si espanda e la fede si propaghi”. Per sua libera scelta, lascia
per ultima la terra tanto amata e muore sulla nave che la sta
riportando in patria. È sepolta nel Mar Rosso. n
sr Antonietta Bosetti

10 Incontri n° 3/2019
a cura della Redazione beati cottolenghini

Francesco Paleari
Il BEATO PALEARI,
UOMO DELLA LUCE
Parola di Dio per gli uomini di oggi

I
l volto sorridente e luminoso del Beato Francesco
Paleari, quale possiamo contemplare nelle immagini
che lo ritraggono, ha sempre attirato l’attenzione e
l’ammirazione dei devoti e di quanti, venendo a visitare la
Piccola Casa, passano presso la sua tomba. Papa Francesco
nell’enciclica Lumen Fidei scrive che: “Quando troviamo la
luce piena dell’amore di Gesù, scopriamo che in ogni nostro
amore era presente un barlume di quella luce e capiamo qual
era il suo traguardo ultimo. E, nello stesso tempo, il fatto
che il nostro amore porti con sé una luce, ci aiuta a vedere il
cammino dell’amore verso la pienezza di donazione totale del mediante l’essere immersi nella Parola di Dio. “E allora,
Figlio di Dio per noi. In questo movimento circolare, la luce come stanno le cose nella nostra vita? Siamo veramente
della fede illumina tutti i nostri rapporti umani.” (LF, 32). pervasi dalla Parola di Dio? È vero che essa è il nutrimento
La vita del nostro Beato è la luce del Cristo Risorto che di cui viviamo, più di quanto non lo siano il pane e le cose
risplende nel cuore della Chiesa attraverso testimoni di questo mondo? […] Ci occupiamo interiormente di
privilegiati e che deve raggiungere ogni uomo in quanto questa parola al punto che essa dà realmente un’impronta
amato da Dio; una luce che Franceschino ha respirato fin alla nostra vita e forma il nostro pensiero? […] Non sono
da adolescente nella Piccola Casa Della Divina Provvidenza. forse assai spesso le opinioni predominanti, i criteri secondo
Lo sguardo sereno e luminoso del Beato Paleari è più di cui ci misuriamo? Non rimaniamo forse, in fin dei conti,
una predica perché non proclama parole, ma comunica nella superficialità di tutto ciò che, di solito, s’impone
la Parola. Quanti sorrisi donati e lacrime asciugate all’uomo di oggi? Ci lasciamo veramente purificare nel
perché servo della Parola, “voce” della Parola. Ora, essere nostro intimo dalla Parola di Dio?” (Benedetto XVI, Missa
“voce” presuppone un sostanziale “perdersi” in Cristo, Chrismatis, 9 aprile 2009).
partecipando al suo mistero di morte e di risurrezione, con Qual era la sorgente della luce e della serenità del Beato
l’intelligenza, la libertà, la volontà e l’offerta del proprio Paleari? Ascoltiamolo in una sua omelia. “L’amore vuole la
corpo come sacrificio vivente (cf Rm 12,1-2). “Siate di presenza dell’oggetto amato, […] E l’unico degno oggetto
quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto del nostro amore è solo Iddio, il quale solamente può saziare
ascoltatori, illudendo voi stessi. […] Chi invece fissa lo la brama immensa del nostro cuore e renderci pienamente
sguardo sulla legge perfetta, […] questi troverà la felicità nel felici. Gesù appunto soddisfece tal bisogno che abbiamo
praticarla.” (Gc 1,22-25) “L’uomo contemporaneo ascolta di Dio, […] restando con la Sua Persona nell’adorabile
più volentieri i testimoni che i maestri […] o se ascolta i Sacramento dell’altare. Ma si appaga forse il nostro cuore
maestri lo fa perché sono dei testimoni”. (Paolo VI, EN 41) di una tale vicinanza? […] Che cosa vuole ancora il nostro
“Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21). Questa richiesta, fatta cuore? […] Di due cuori vuole farne uno solo… Finalmente
all’apostolo Filippo da alcuni Greci recatisi a Gerusalemme la comunione diletta, facendo pregustare all’anima in terra le
per il pellegrinaggio pasquale, risuona anche oggi. delizie del paradiso, le quali consistono appunto nell’unione
Anche gli uomini del nostro tempo, forse non sempre più perfetta dei beati col Signore. […] Domandate a S.
consapevolmente, chiedono alla Piccola Casa non solo Filippo Neri, a S. Luigi, a S. Teresa di Gesù, a S. Giuseppe
di “parlare” di Cristo, ma di farlo “vedere”. E non è forse da Copertino, al mio venerabile Cottolengo donde bevevano
compito della Piccola Casa riflettere la luce di Cristo in quella santa allegria di spirito, quelle dolcezze ineffabili,
ogni epoca della storia, farne risplendere il volto anche quegli amorosi deliqui, quelle estasi beate, quei preludi
davanti alle generazioni del nuovo millennio? (NMI 16). insomma di Paradiso e vi diranno ad una voce che tutto
Sorriso e occhi luminosi sono ancora oggi “la Parola di gustavano nella santa comunione.” (Sac. Francesco Paleari,
Dio” offerta a tutti noi. Il Beato Paleari ci ricorda che dagli Scritti, vol. 22 pp. 41 e seguenti). n
i discepoli di Gesù vengono attirati nell’intimo di Dio don Pasquale Schiavulli

Incontri n° 3/2019 11
Scuola
Infanzia
Cottolengo
la sua presenza oggi
Cosa ha da dire la scuola di ispirazione cristiana oggi?

D
ire scuola paritaria e quindi di libera scelta Suore del Cottolengo era in piena espansione numerica.
educativa in Italia, oggi, è come accingersi a parlare Sono riflessioni originate dalla constatazione della
di cose complesse, dato il problema economico quotidianità, da quello sguardo sull’oggi, che - diciamocelo
e identitario che costituisce per i suoi gestori. Una grande - ordinariamente non ha carattere di grandiosità e di fasto,
sfida, infatti, il ridimensionamento degli aiuti economici ma ci conferma pienamente nella spiritualità cottolenghina,
dallo Stato, la difficoltà a reperire e affiliare gli insegnanti che ci porta a dire: “Tutto viene dalla mano di Dio, sia
dato l’esodo verso lo Stato, l’eccessiva burocratizzazione, il tanto che il non tanto”. Essere Scuola dell’Infanzia
i problemi legati alla denatalità, le ideologie… Dire poi Cottolengo, oggi, potrebbe significare non sgomentarsi,
Scuola dell’Infanzia Cottolengo è inoltrarsi in qualcosa
di ancor più specifico a cui, forse, solo le pagine di una
rivista di casa nostra possono dar spazio. Sì, perché a noi
della Piccola Casa è dato di sapere che si investono ancora
discrete risorse umane, professionali ed economiche per
“ riscopriamo il
valore aggiunto
un settore che, probabilmente da sempre, è Davide al
confronto di Golia, nel nostro caso l’area assistenziale/
dell’educazione di
riabilitativa, dove la maggior parte delle suore è sempre matrice cristiana
stata inserita. L’interrogativo stuzzica non poco anche chi sullo sviluppo
scrive e si dispone a condividere qualche riflessione, non
di quelle che portano a darsi grandi prospettive, come ci
della personalità”
si poteva attendere in tempi in cui la Congregazione delle

12 Incontri n° 3/2019
sr Giusy Cerutti educazione e scuola
pur in un contesto di metamorfosi, in termini comprensibili a chi ci modo di amare, mettendosi sullo
osservando che non poche delle frequenta, il valore aggiunto, lo stesso cammino e riconoscendo
nostre strutture, nei decenni divenute straordinario apporto dell’educazione l’altro nell’attuare quelle potenzialità
riferimento per molte generazioni, di matrice cristiana sullo sviluppo interiori che egli era certo di trovare
non hanno più liste d’attesa. della personalità e quindi sulla società, in ogni persona. È una lettura sempre
Metamorfosi nel percepire come dal momento che, mi pare, i nostri attuale perché legata all’uomo, non
compito ineludibile l’atto di ricercare abiti da religiose e i crocifissi alle pareti all’istituzione o al tempo storico;
con i laici (insegnanti, collaboratori, non bastano più per dire alle nuove chi lavora nelle scuole dell’Infanzia
genitori, operatori sociali), gli generazioni ciò che ci contraddistingue Cottolengo traduce questi suoi tratti
orientamenti che aggiornino le nostre e fa la differenza. Il secondo è il curando la relazione, la reciprocità,
offerte formative rimanendo, tuttavia, bisogno di essere pedagogicamente attendendo una risposta piccola,
fedeli alla tradizione; avviando e preparati, per confermare in modo lenta, silenziosa, emergente dalla
consolidando sinergie col territorio, professionalmente adeguato l’assunto ferita o dalla piccolezza dell’altro. n
con Associazioni e Amministrazioni, della scuola di ispirazione cristiana:
convinti che la Provvidenza è la formazione globale della personalità,
operante, ma occorre, tenacemente ossia non dimenticarsi che siamo
aprirle le porte. Le scuole “delle nostre fatti di parte sociale, emotiva,
suore” richiamano generalmente, cognitiva, spirituale, corporea e civica.
alla moltitudine di “utenti”, Parafrasando alcuni detti a noi cari e
riverberi di gioia, di incondizionata noti potremmo dire: “Voglio arrivare
accoglienza, di clima familiare che all’anima dei poveri e potrò farlo solo
mi guarderei ben di tacciare come riconoscendoli nella loro interezza
vago sentimentalismo, tanto più fatta di corpo-psiche-spirito”.
oggi, dove il tessuto sociale tende Che questa sfida ci trovi rivestiti
all’autoreferenzialità e poco incentiva dei tratti pedagogici del santo
l’apertura fiduciosa alla comunità, sia Cottolengo, il quale ha vissuto
da parte dei bambini che accogliamo un’esigenza legata profondamente alla
che delle loro famiglie. concretezza della vita di tante persone
Le ultime considerazioni potrebbero segnate dalla prova, che talvolta
essere legate a due bisogni mai sopiti impedisce la propria realizzazione.
che mi porto dentro: il primo è Egli ha cercato di sollevare questo
quello di spingersi nel risignificare, peso offrendo la sua amicizia, il suo

Incontri n° 3/2019 13
notizie cottolenghine Stefano Di Lullo

a Firenze un
alloggio speciale

Sul filo della tradizione cottolenghina,


un nuovo modo di abitare per persone disabili

Q
uanto mai significativo l’incontro di inaugurazione, il 27 Frassati sarà la casa per ogni persona che
l’acronimo Do.No per il marzo scorso presso l’RSA San vi entrerà; un luogo in cui potrà vivere e
progetto “Domani con Giuseppe Cottolengo, il padre generale lavorare sul percorso di autonomia».
Noi” che ha dato vita all’alloggio della Piccola Casa don Carmine Àrice L’intervento di Madre Elda
«Pier Giorgio Frassati», struttura ha sottolineato il senso dei 70 anni Pezzuto, superiora generale della
residenziale rivolta a cinque persone di presenza cottolenghina a Firenze, Congregazione “Suore di San G. B.
con disabilità ma prive di un sostegno ribadendo “la coerenza di questo Cottolengo”, ha testimoniato con la
familiare che possa prendersene cura. progetto con la missione cottolenghina: sua presenza il desiderio di accogliere
Frutto di un percorso che fa seguito occuparsi dei più poveri, soli e nell’abbraccio materno della Piccola
al provvedimento della Regione abbandonati, rispondere alle esigenze Casa questi “nuovi figli”.
Toscana sull’applicazione della legge delle fasce più fragili della società.” In chiusura un corteo con autorità,
112/2016 “Dopo di Noi”, ha avuto L’assessore al Welfare del Comune ospiti residenti nella RSA, suore,
come protagonisti la Piccola Casa, la di Firenze, Sara Funaro, ha voluto dipendenti, volontari e ragazzi del
Società della Salute e i servizi sociali evidenziare il profondo legame della Servizio Civile si è diretto verso
del Comune di Firenze. Aprendo Piccola Casa con la città: “L’alloggio l’ingresso dell’Alloggio Frassati, dove il
taglio del nastro e l’affissione del quadro
dedicato al Beato Pier Giorgio Frassati
ne hanno decretato l’apertura ufficiale.
«Ho suggerito di dedicare l’Alloggio al
beato torinese», sottolinea padre Àrice
«perché amava spesso recarsi alla Piccola
Casa di Torino, esortando con l’espressione
‘una visita al Cottolengo farebbe bene a
tutti gli uomini».
Deo gratias per questo seme di
umanità gettato nell’oggi! n

14 Incontri n° 3/2019
PROGETTI
MISSIONI
COTTOLENGHINE
Il dono carismatico riversato da Dio nel cuore del Cottolengo, travalica le mura e i confini della Piccola Casa
in Torino e, incarnandosi nei suoi figli e figlie spirituali, Sacerdoti, Suore e fratelli, Laici, si spande silenzioso e
gioioso sino a varcare confini di terre e oceani…

Emergenza
Kerala
CODICE PROGETTO
01
In India la Missione del Cottolengo è stata gravemente
colpita dall’inondazione, che ha devastato lo stato
del Kerala. Le forti piogge, proseguite per oltre tre
mesi, hanno allagato strade, provocato frane e crolli di
abitazioni, ma soprattutto morti e sfollati in tutta la
regione. INDIA
Il tuo contributo diventa un aiuto fondamentale
che sarà destinato alle famiglie più colpite, per far
ripartire le attività sociali del Cottolengo danneggiate
dall’alluvione.
Fra questi, il più colpito è il Centro Socio-Assistenziale Kerala
gestito dai Sacerdoti Cottolenghini. Il Centro ospita
ragazzi e adulti disabili, impegnandoli in attività
occupazionale, artistica e di giardinaggio. Per le persone
In India la Missione del Cottolengo
con disabilità lieve, sono previste attività di scuola
è stata gravemente colpita
speciale e agricoltura sociale.
dall’inondazione

PER LE DONAZIONI INDICARE CORTESEMENTE IL CODICE E/O IL TITOLO DEL PROGETTO


PROGETTI MISSIONI COTTOLENGHINE

CODICE PROGETTO
Adotta un nonno
02 a Tachina
A Tachina, presso Esmeraldas, esiste da oltre dieci anni
un “Hogar de Ancianos”, dove la comunità dei Fratelli
Cottolenghini assiste anziani soli e abbandonati, per lo più Tachina
infermi. Si tratta di persone che spesso vivono per strada e Esmeraldas
che, a causa dei trascorsi di vita, non sono autosufficienti né ECUADOR
economicamente, né dal punto di vista della cura personale.
Dal 2014 il Cottolengo ha lanciato la campagna “Adotta AMERICA
un nonno”, che consente a chiunque, donando una
piccola somma, di aiutare questi anziani a rendere più
LATINA
sereni e “vivibili” i loro ultimi anni di vita. Grazie alle
donazioni è possibile garantire loro le medicine, una buona
alimentazione, tanta fisioterapia e qualche piccola attività
ricreativa/occupazionale.
Dei 35 ospiti attuali, solamente 8 sono stati “adottati” da
amici e volontari. 27 aspettano il nostro aiuto. Queste
persone non hanno modo di ringraziare i generosi donatori
con le parole, sono quasi tutti analfabeti. A ringraziare
di cuore tutti coloro che decideranno di sostenere questa
iniziativa sono i Fratelli Cottolenghini, che si prendono
cura quotidianamente, con amore dei nostri “nonni”
“Hogar de Ancianos” dove la comunità
ecuadoregni. Per le donazioni indicare cortesemente il
dei Fratelli Cottolenghini assiste
codice e/o il titolo del progetto.
anziani soli e abbandonati

PER LE DONAZIONI INDICARE CORTESEMENTE IL CODICE E/O IL TITOLO DEL PROGETTO


PROGETTI MISSIONI COTTOLENGHINE

CODICE PROGETTO
03 Happy Nappy
“Tuuru Home for Children” in Kenya offre molteplici
servizi, prendendosi cura di bambini e ragazzi affetti da
patologie invalidanti anche molto gravi.
Il Centro ospita sia bambini con disabilità psicofisica grave,
sia una scuola materna e una scuola “speciale” per i piccoli,
che possono così usufruire di un’educazione integrale.
L’impervietà della strada che collega al villaggio di
Tuuru e la peculiarità delle persone ospitate dal Centro
AFRICA
fanno sì che ci sia costante bisogno di acqua, che
talvolta viene a mancare nella zona, e di materiale per
la prima infanzia. Tuuru
Sono quasi 100 i bambini con disabilità che hanno Distretto
bisogno di assistenza costante. Tra gli ospiti accolti del Meru
troviamo bambini con problemi spinali o bambini affetti KENYA
da tetraplagia spastica grave, che non hanno alcun tipo di
autonomia motoria e sono assistiti in ogni momento della
giornata da personale qualificato che con amore permette
loro di affrontare la vita.
Le donazioni consentiranno di garantire la fornitura
annuale di pannolini ai bambini e ragazzi del Centro di
Il centro ospita sia bambini con
Tuuru - Kenya, curando l’igiene dei piccoli con prodotti
disabilità psicofisica grave sia
specifici e ottimizzando le risorse d’acqua.
una scuola materna e una scuola “speciale”

PER LE DONAZIONI INDICARE CORTESEMENTE IL CODICE E/O IL TITOLO DEL PROGETTO


PROGETTI MISSIONI COTTOLENGHINE
Cottolengo
Children’s Care
CODICE PROGETTO
04
La “Cottolengo Communities” di Nairobi è localizzata nel
quartiere di Karen. È stata ufficialmente eretta il 15 agosto
del 1990 per accogliere i membri in formazione delle suore,
fratelli e sacerdoti.
Di fronte al dilagare dell’HIV/AIDS, che aveva
determinato in tutta la Nazione uno stato di emergenza per AFRICA
l’aumento di bambini orfani, la Famiglia Cottolenghina nel
1994 risponde con il ”Cottolengo Center”, una struttura
specializzata per i bimbi orfani e affetti dal virus, dove
operano religiosi, personale laico e numerosi volontari. Karen
Attualmente sono presenti nella struttura 86 bambini, Nairobi
di cui 39 in età scolare e 47 dai 5 ai 18 anni. I bimbi, KENYA
per la loro particolare situazione di fragilità, frequentano
all’interno del Centro la Scuola dell’Infanzia e si sta
cercando di attivare anche la Scuola Primaria, proprio per
andare incontro alle necessità di attenzione fisica.
La frequenza alla Scuola secondaria e alle Superiori è
determinata dalla possibilità di contribuire al pagamento della
“Cottolengo Center” una struttura
retta trimestrale. Per questo vi chiediamo un aiuto sia per le
specializzata per i bimbi orfani
necessità dell’infanzia che per le rette scolastiche annuali.
e affetti dal virus

PICCOLA CASA LA SOFFERENZA DEGLI ALTRI È ANCHE LA NOSTRA


DELLA DIVINA PROVVIDENZA
COTTOLENGO AIUTALI CON IL 5X1000
01538340017
via Cottolengo, 14 - 10152 Torino CODICE
t. 0115225658 FISCALE
n° verde 800121952 FONDAZIONE COTTOLENGO ONLUS
IBAN IT89 B033 5901 6001 0000 0062 850 IBAN IT16 T030 4801 0000 0000 0085 070
c/c postale N. 20956108 c/c N. 62153184
donazioni.cottolengo.org Codice Fiscale 97656390016

PER LE DONAZIONI INDICARE CORTESEMENTE IL CODICE E/O IL TITOLO DEL PROGETTO


dott. Giuliano Pinna bioetica

PARLIAMO DI
DEMENZA SENILE
la parola S
i stima che nel mondo ne Un fattore a rischio fondamentale della
siano colpiti circa 35 milioni demenza senile, su cui non possiamo
di persone sopra i 60 anni, agire, è ovviamente l’età; inoltre ad
al Medico che nel 2030 saranno 65 milioni esserne più colpite sono le donne, per
e nel 2050 più di 100 milioni. Il il semplice fatto che esse vivono più a
fatto è che con l’invecchiamento lungo. Il fumo, l’ipertensione arteriosa, il
progressivo della popolazione colesterolo in eccesso e l’abuso di alcool
aumentano inevitabilmente i come pure i fattori ereditari, sono invece
soggetti affetti da questa patologia, fattori a rischio su cui si può intervenire.
non escludendo forme cosiddette Per rallentare il decorso e permettere
giovanili. Questi pazienti, in vario una vita dignitosa, occorre anzitutto
grado, hanno problemi di memoria, di cercare di eliminare tutti i fattori
apprendimento e problemi della sfera di rischio e curare le malattie che
affettiva, con evidenti ripercussioni possono aver influito sullo sviluppo
sulla famiglia e sulla società. Esistono della patologia.
diverse forme di decadimento Ci sono molti farmaci a disposizione,
cognitivo, indotte da meccanismi ma i risultati sono spesso deludenti.
differenti, ma con un esito finale Occorre ricordare che sono malattie
comune: tutte le forme di demenza irreversibili e tutto quello che si può
sono gravate da un danno cerebrale fare è di rallentarne il più possibile
irreversibile, gravissimo, che si instaura l’evoluzione.
spesso nell’arco di decenni (a meno Un ruolo fondamentale nella cura del
che non si sia avuto un ictus). paziente con demenza senile è giocato
In linea di massima possiamo dire dalla riabilitazione che può essere di
che esistono due differenti forme di tanti tipi:
demenza, quella dovuta soprattutto a - di ri-orientamento della realtà (per
cause circolatorie e quella dovuta a cause ridare al paziente la capacità di
principalmente degenerative. La malattia orientarsi nello spazio e nel tempo);
di Alzheimer, che deve il suo nome ad - mnemonica (cerca di sopperire ai
uno psichiatra tedesco, il quale nel 1906 vuoti di memoria);
la descrisse per la prima volta, appartiene - basata sulla teoria della validazione
a questa seconda categoria ed è la più (aiuta il paziente ad accettare
frequente forma di demenza, rendendo la propria condizione al fine di
ragione del 60-80% dei casi. Le sue prevenire episodi depressivi);
cause sono diverse da quelle originate - di ri-motivazione (aiuta il paziente a
da disturbi circolatori (piccoli infarti rispondere nuovamente agli stimoli
cerebrali con danneggiamento del tessuto forniti dall’ambiente esterno).
cerebrale) ed è dovuta probabilmente L’aspettativa di vita è condizionata dal
a difetti ereditari che favoriscono modo in cui il soggetto risponde alle
la produzione di sostanze anomale terapie e da come e in quali tempi si evolve
(particolari proteine chiamate beta- la patologia; sono questi dei parametri che
amiloidi), che si accumulano e sono in non possono essere stabiliti a priori, ma
grado di distruggere le cellule nervose. Ne vengono valutati caso per caso.
consegue la perdita di memoria recente, la Un ambiente adatto e confortevole, un
difficoltà ad orientarsi nel tempo e nello rapporto sereno, costruttivo e positivo
spazio, la difficoltà alla concentrazione, possono dare molto di più di tante
fino alla perdita totale dell’autonomia. medicine. n

Incontri n° 3/2019 19
bioetica Mara Barbieri

la parola all’Assistente sociale


Problematiche dei familiari
con un malato di alzheimer
L
a demenza è una malattia che sostituire, risparmiando in tal modo rabbia nei confronti di alcuni
non affligge soltanto il malato, energie importanti. La difficoltà comportamenti del malato. La
ma si ripercuote emotivamente maggiore risulta principalmente essere solitudine spesso accompagna la
e praticamente in maniera pesante l’accettazione della patologia del storia di malattia di moltissime
anche su coloro che lo assistono, proprio caro, che appare spesso una famiglie che si vedono lentamente
coniuge, figli e familiari. Talora finzione, una forma di pigrizia o un isolare o si isolano per paura del
l’assistenza può essere molto gravosa dispetto. giudizio altrui. Perdere i propri
ed estremamente difficile. Colpisce Il carico emotivo è enorme e contatti sociali e le relazioni
interi nuclei familiari che vengono comprendere le proprie emozioni può interpersonali per accudire il
travolti dalla furia distruttrice di rivelarsi utile alla gestione del malato malato crea isolamento e peggiora
tale patologia. Come un fiume in oltre che a se stessi. Emozioni, legate la situazione, rendendola ancora
piena, regole, abitudini, sentimenti e alla perdita, generano depressione più gravosa. Ogni spazio vitale e
relazioni vengono stravolti e trascinati ed angoscia che diventano a volte di quotidianità viene governato in
via lasciando spesso situazioni di inaccettabili quando il malato non maniera prepotente dalla malattia;
estrema sofferenza. Le famiglie sono riconosce più le persone a lui care. le regole, le abitudini, le relazioni
spesso stremate e non vogliono Il senso di colpa provoca sono dettate dal procedere del
chiedere aiuto, farsi sostenere o imbarazzo, vergogna e spesso deterioramento. n

Il Centro Diurno
Integrato Alzheimer
di Cerro Maggiore

A
ll’interno della Piccola Casa di Cerro
Maggiore (MI) è presente il Centro Diurno
Integrato Alzheimer (C.D.I.A.), una struttura
semiresidenziale, sorta nel 2013, che in un ambiente
protetto accoglie per alcune ore della giornata persone
anziane con decadimento cognitivo. Il Centro ospita fino
ad un massimo di 20 ospiti ed è aperto dal Lunedì al
Venerdì dalle 8 alle 17.
Ad oggi è l’unico centro presente nelle ASST ovest-
milanese, definendosi come risposta concreta ed efficace
ai bisogni dichiarati e latenti dei nuclei familiari in cui
è presente un membro malato di Alzheimer o demenze
correlate.
Il compito del C.D.I.A. è quello di offrire un tipo di cura
che valorizzi l’individualità, la storia personale, i bisogni, i
desideri e le risorse attive di ciascuno, dando sostegno nella
gestione della quotidianità familiare, spesso appesantita
dall’evento di una malattia che inevitabilmente urta contro
gli equilibri familiari e personali. n

20 Incontri n° 3/2019
Marisa L. bioetica

la parola ad un parente

N
el 2011 a mio marito Alessandro, ospite a sentirmi in famiglia, apprezzando sempre più l’ottima
della Piccola Casa di Cerro Maggiore, venne assistenza, la dolcezza di tutto il personale verso ogni ospite.
diagnosticata una vasculopatia cerebrale. Un uomo Mi rendo conto che in questo ambiente non solo si cura,
dinamico, che viaggiava e aveva creato un’azienda, aveva ma ci si prende cura. Devo convenire che se fossimo stati a
davanti un futuro di declino fisico ed intellettivo. Dopo casa, mio marito non sarebbe stato curato così bene. Trovo
il primo momento di sconcerto, cercammo di affrontare anche le spalle su cui piangere e ricevo tanto in disponibilità
e rallentare l’inevitabile percorso di discesa frequentando e umanità. Ora posso dire che questa dolorosa esperienza
corsi di riabilitazione cognitiva, individuale e di gruppo. ha fatto crescere in umanità e sensibilità sia me che i nostri
Nel settembre 2013 iniziò a frequentare il CDIA della figli; a questi ospiti ci si affeziona, fanno tenerezza e da loro
Piccola Casa, accolto benissimo da tutto il personale, dove si riceviamo tanto. Ringraziamo Dio finché esistono posti come
sentì subito a suo agio, tanto che a volte voleva andarci anche questo. n
di domenica. Questa esperienza è stata di grande aiuto a mio

“ La
marito, che coi terapisti si sentiva attivo, capito e considerato
persona e, nonostante tutto, ancora capace, e a me perché demenza è una
mi permetteva di “ricaricarmi”. Poi, inesorabilmente, arriva
la difficoltà di parlare, di comunicare, aver bisogno di aiuto malattia che si
per compiere anche le necessità più intime e quindi si
rende evidente la necessità di inserimento in una RSA. Il 7 ripercuote anche
Aprile 2015 veniamo accolti nel nucleo Paleari della Piccola su coniuge, figli e
familiari”
Casa, dove il personale, con delicatezza, si prende cura di
Alessandro. La psicologa, il medico, Suor Viviana mi aiutano
ad affrontare la mia disperazione. Giorno dopo giorno inizio

Incontri n° 3/2019 21
testimonianze Alberto Troìa

IL GIORNO
ARCOBALENO
DELL’ARCfOBALENO
Il miracolo del dolore trasformato in amore

Q
uella sera di novembre di cinque anni fa… Suonai Missione con la testimonianza di Elisabetta, una giovane
il campanello di una bella casa di Monticello. volontaria vissuta per un mese a Karumkulam, dà un senso
Ad attendermi la famiglia Manfrin al completo: di concretezza a tutto il lavoro svolto e i sorrisi di quei
Claudia, Amedeo e il figlio Alessandro. Erano lì, carichi bambini indiani riflettono magnificamente la genuinità,
di un bagaglio di ricordi dolorosi, pronti a raccontarmi l’innocenza, la semplicità di questa generosa iniziativa.
la storia di Anna e della gioia di vivere la sua giovane Ragazze che ballano sulle punte dei piedi danno inizio allo
vita, senza conoscere il destino che la aspettava. Così, spettacolo, a seguire canzoni brasiliane, danze africane,
all’improvviso, Anna lascia questa vita terrena. Dopo la genuina comicità, l’energia di piroettanti breakdances, la
tragedia, il mondo intorno perde colore, interesse; ma sensualità di una milonga, i passi esperti di due bravi salseri,
pensando alla vitalità di Anna, si decide di compiere un un cantastorie e i suoi suonatori, la serenità di donne che
gesto di cui lei potesse andare fiera. La somma raccolta danzano musiche orientali. Ma… quanti bambini! Sono
nel giorno dell’ultimo saluto sarà destinata a Suor Elda, a i veri protagonisti, i bambini che muovono i primi passi
quel tempo missionaria in India. Le iniziative benefiche, di danza da cui sprizza la gioia di essere al mondo, quella
sotto l’egida del neonato progetto “I colori di Anna” che alla fine è la stessa che si dipingerà sui volti dei piccoli
serviranno alla ristrutturazione della Scuola Materna di Karumkulam e… non solo! Ormai anche a Kottilpadu,
nel villaggio di pescatori di Karumkulam, distretto di Palliyode, Coimbatore arriveranno i nostri aiuti a cavallo
Thiruvananthapuram, nello stato indiano del Kerala. dell’arcobaleno dei colori di Anna…
Un banchetto all’uscita della Chiesa ne segna l’inizio, È stata una gran bella giornata, che atmosfera speciale
sedici anni fa: addobbi natalizi in cambio di offerte libere e che buona quella pizza! Davvero complimenti e tanta
in danaro. L’entusiasmo suscitato dall’iniziativa spinge riconoscenza a tutti, piccoli e grandi! Ora si chiude il
i Manfrin ad un ulteriore passo: con l’appoggio di un sipario, tutti ritorniamo alle nostre case con il cuore più
gruppo organizzativo, prendono vita piccoli spettacoli leggero e un motivo in più per sorridere… proprio come
nell’oratorio del paese. Così ti può capitare di arrivare in succederà a Karumkulam! n
piazza a Monticello, una domenica di dicembre, e vedere
gli amici pizzaioli che armeggiano già col forno ambulante,
mentre Claudia, coadiuvata da amiche e parenti, finisce
affannosamente di abbellire il banco. Anche Amedeo dà
il suo aiuto per gli ultimi preparativi e poi… ecco dietro
le quinte artisti di ogni età, scalpitanti come puledri alla
partenza; Chiara, la coordinatrice, mantiene la calma,
Sergio, il dj, salta come un grillo controllando luci e
audio, la sala è gremita. Si spengono le luci. Il video della

“arrivare
Ti può capitare di
in piazza
a Monticello,
una domenica di
dicembre, e…”

22 Incontri n° 3/2019
Nuove sfide
alla Piccola Casa
La centralità della persona, tradizione e prospettive

R
iorganizzazione, parola d’ordine per la Piccola Casa.
Attraverso processi di miglioramento dei servizi è
in atto un impegnativo percorso che ha lo scopo
di rafforzare ed incrementare i settori tradizionalmente
seguiti come assistenza, beneficenza, istruzione e sanità,
mantenendo salda, quale punto di riferimento, la missione
che da oltre 190 anni persegue l’Istituzione creata dal
Santo Cottolengo. Il presidio ospedaliero, in particolare,
attraverso scelte di potenziamento e di ammodernamento,
vuole mantenere forte il legame alla missione di attenzione
agli ultimi. Ciò assume un particolare valore proprio nel
momento in cui la sostenibilità del sistema sanitario è
tema cruciale delle politiche pubbliche e sta diventando
sempre più preoccupante alla luce degli ultimi dati.

“ Oggi
Una fascia crescente di cittadini, difatti, rinuncia alle
l’Ospedale cure per l’impossibilità di pagare il cosiddetto ticket e
per le difficoltà legate a liste d’attesa sempre più lunghe,
Cottolengo sintomo, questo, di un servizio pubblico in affanno per
rappresenta mancanza di risorse. L’Ospedale è il simbolo della presenza
cottolenghina, il segnale che la tutela della salute ed il
un punto di rispetto delle persone non sono beni negoziabili; oltre ad
riferimento essere diritti “fondamentali” dell’individuo, sono l’elemento

importante” centrale di coesione di una società moderna, che tende sì


alla crescita economica, rimanendo però attenta ai bisogni
di tutti gli strati della società, predisponendone risposte

24 Incontri n° 3/2019
dott. Gian Paolo Zanetta ospedale cottolengo
conseguenti. Fondamentale, dunque,
che, mentre si lavora per il futuro,
si rafforzi il legame con visione,
missione e valori della tradizione
e delle strategie cottolenghine. Un
piano di investimenti consentirà di
migliorare la qualità, già eccellente
dei servizi, e di sviluppare attività
dedicate ai pazienti fragili, sia per
disagio sociale che per disabilità. Per
questi ultimi, in particolare si stanno
potenziando percorsi preferenziali che,
senza rallentare le attività istituzionali
e l’erogazione dei servizi, prevedano
orari, spazi, accompagnamenti
specifici. In tale ottica si sono anche
avviati rapporti e confronti con le
associazioni di pazienti per conoscere
esigenze e costruire percorsi idonei,
condivisi e facilmente fruibili. Oggi
l’Ospedale Cottolengo rappresenta
un punto di riferimento importante
per il cittadino della nostra Regione
che necessiti di cure qualificate sotto
il profilo professionale e di rispetto
ed attenzione alla persona. Il quadro
generale della tutela della salute nel

nostro Paese è in forte cambiamento; e concreto per far riemergere nelle


il tema delle risorse a disposizione istituzioni, ma soprattutto nella
del sistema di benessere sociale, comunità nazionale, il concetto che,
ed ad una accentuata attenzione a nella tutela della salute, nell’assistenza,
settori farmacologici e tecnologici, nell’attenzione ad una popolazione
a situazioni di cronicità, povertà che sempre più si cronicizza, nessuno
e di nuove emergenze, potranno può essere lasciato indietro e che la
mettere in discussione le garanzie valorizzazione delle risorse, il rifiuto
finora a disposizione dei cittadini. dello spreco, il corretto utilizzo del
Molte le sfide all’orizzonte, ma, come bene pubblico, sono impegni morali
evidenziato dal Padre Generale, don essenziali per poter garantire tutti. Il
Carmine Àrice, la più importante tema della continuità assistenziale,
è quella della povertà sanitaria, che con percorsi che integrino ospedale e
tocca persone le quali, per ragioni post-acuzie, con un occhio particolare
economiche, non possono curarsi, al tema della cronicità, diventa la sfida
anziani che soffrono di malattie futura per la sanità piemontese. n
neurodegenerative, soggetti con
problemi di salute mentale. Questa
sfida richiama profondamente
il concetto fondamentale del
pensiero del Santo e della missione
cottolenghina: la centralità della
persona. Quanto viene fatto nella
Piccola Casa, nell’ospedale in modo
specifico, può essere una strada, un
modello, un esempio quotidiano

Incontri n° 3/2019 25
volontariato cottolenghino Franca Sacchetti

Il volontariato
cottolenghino
oggi

Fare del bene fa bene…


L
a lettura degli ultimi dati statistici relativi caratteristiche particolari: l’età dei volontari è più alta della
all’Associazione Volontariato Cottolenghino mi porta media nazionale (il 38% si colloca tra i 70 e gli 80 anni ed
a fare alcune riflessioni. Alla fine dello scorso anno il 27% tra i 60 ed i 70 anni). La maggior parte di quanti
i volontari erano 1.175 contro i 1.256 della fine dell’anno hanno lasciato il servizio lo scorso anno lo ha fatto per
precedente, con una diminuzione del 6%. Tale diminuzione motivi di salute. Inoltre le ristrutturazioni di alcuni nuclei
è costante in Italia in tutto il settore (dal 2007 ad oggi il hanno richiesto la chiusura temporanea di certi laboratori
19% in meno, di cui il 10% solo negli ultimi tre anni). occupazionali. È seguita la proposta di ricollocamento in
Tutte le associazioni lamentano la difficoltà del ricambio altri settori ed il volontario anziano, dopo anni di servizio
generazionale: l’innalzamento dell’età di pensionamento e la nella stessa Famiglia e di affezione verso i medesimi ospiti,
crisi economica hanno cambiato le necessità delle famiglie, ha difficoltà ad adattarsi al cambiamento. Il volontario
con richiesta di maggiore attenzione verso nipoti piccoli e cottolenghino ha un forte senso di appartenenza: condividere
genitori anziani da accudire e conseguente minor tempo a un’identità religiosa forte e carismatica come la nostra è il
disposizione a beneficio di persone al di fuori del cerchio fattore che maggiormente determina la fedeltà presso la
familiare. La realtà della Piccola Casa presenta però anche Piccola Casa. Trenta, quaranta e persino cinquant’anni di
servizio non sono rari tra i nostri associati. Ciò conferma
quanto è stato accertato in campo medico: svolgere attività
di volontariato per lungo tempo incrementa la probabilità di
essere molto soddisfatti della propria vita. In soggetti anziani
anche molto diversi fra loro per reddito e livello di istruzione,
l’impatto sul benessere è particolarmente positivo. Noi
diciamo sempre a chi desidera iniziare questo percorso di vita
che l’esperienza gli confermerà, a fronte del suo impegno,
un maggiore beneficio rispetto all’impegno profuso. Fare
volontariato produce benessere per il volontario stesso, per il
contesto sociale in cui vive e per chi riceve aiuto. E qui, alla
Piccola Casa, l’aria di famiglia che si respira renderà la sua
scelta davvero speciale! n

26 Incontri n° 3/2019
fratel Ernesto Gada volontariato cottolenghino

ORESTE
e la fedeltà creativa
F
edeltà è la parola che ben si addice a Oreste. Una ad alcuni dei quali era particolarmente legato, soprattutto
fedeltà creativa, direbbe Francesco, che lo vede a quelli con problematiche più gravi. Barelliere in viaggi a
all’opera in tutte le piccole e grandi mansioni Lourdes ne compiva anche verso la Romania, dove portava
caratteristiche del volontario Cottolenghino che, pannoloni ad una Missione per anziani. Un profondo
mettendosi a disposizione nella semplicità e nel “non sappia senso della Provvidenza, le maniche rimboccate, in linea
la destra cosa fa la sinistra”, vi si immerge anima e corpo. con il nostro carisma, ne facevano un genuino volontario
Nel 1995, al suo ingresso nella Casa di Mappano insieme cottolenghino!”.
alla moglie Pina, viene assegnato a un reparto, il San Caro Oreste, fino ai tuoi ultimi giorni sei stato presente alla
Lorenzo, dove gli ospiti sono gravemente disabili. Casa di Mappano. Il 17 marzo hai lasciato in tutti noi un
Paterno e accogliente, diventa ben presto l’amico di tutti, grande vuoto ma il cuore è pieno del tuo ricordo, della tua
quello che non si risparmia nei servizi più vari. Oreste si testimonianza di fedeltà e di servizio ai poveri. Siamo certi
lancia a fare bagni, vestizione, barbe, capelli, compagnia, che per te, come per tanti Volontari Cottolenghini, vale
l’autista, a riparare carrozzine, mentre Pina si prende l’invito del Signore: “Venite benedetti dal Padre mio, perché
cura del vestiario e confeziona fodere speciali per le sedie ho avuto bisogno e mi siete stati concretamente vicino”. n
a rotelle degli Ospiti. Sembra che i due coniugi stiano
portando a compimento una vocazione già presente prima
di frequentare il Cottolengo e le richieste della Piccola
Casa li toccano profondamente spingendoli all’azione.
Nel luglio 2000, con il nuovo assetto, l’assistenza agli
Ospiti viene affidata al personale della Cooperativa.
“ Oreste rimane
presente come un
Oreste rimane presente come un amico a disposizione dei
bisognosi; non potendo più occuparsi direttamente degli amico a disposizione
dei bisognosi”
Ospiti, si prende cura dei loro ausili e della Casa con la
stessa dedizione di sempre.
Fratel Lorenzo così lo ricorda: “Voleva bene e si faceva
volere bene sia dal personale di servizio che dagli Ospiti

Incontri n° 3/2019 27
sul filo della memoria: ieri e oggi a cura di Salvatore Acquas

I
tempi mutano, le foto si trasformano dal bianco e Attraverso queste foto storiche noi vediamo ambienti più
nero, ma la carità non cambia! Essa ha sempre le sue sobrii e poveri che appartengono al passato, ma scorgiamo
sfumature di colore che sanno portare luce e calore nella anche l’eroicità dei sacrifici offerti per accogliere i più
vita di coloro che ricevono gesti di cura e di attenzione. poveri e curarli in tutti i loro bisogni. n

28 Incontri n° 3/2019
Incontri n° 3/2019 29
sul filo della memoria: ieri e oggi a cura di Salvatore Acquas

30 Incontri n° 3/2019
Ufficio progetti e raccolta fondi vita cottolenghina

la Piccola Casa
della Divina
Provvidenza
del Cottolengo
firma una
campagna
contro la
violenza sulle
doNNe
P
er prevenire e contrastare la violenza sulle donne
abbiamo scelto di rivolgerci agli uomini, attraverso
una campagna stampa di grande impatto a
diffusione nazionale. Parliamo a tutti gli uomini, non
solo a chi utilizza la violenza come linguaggio abituale ma
proprio a tutto il genere umano.
Ecco di fronte a noi l’uomo di Neanderthal, uno dei nostri
antenati che, faticosamente, ha trovato un equilibrio sulle
proprie gambe.
Lo immaginiamo procedere in una terra primitiva e
inospitale. Incapace di dominare l’istinto, usa la forza bruta
per procacciarsi il cibo.
L’ominide del paleolitico, nella campagna, diventa simbolo
di una dimensione umana, testimone di una bestialità,
purtroppo, a volte ci appartiene ancora. Tali istinti
disumani che emergono ancora oggi in quegli uomini che
trattano le donne senza rispetto, usando violenze fisiche e umana ormai inaccettabile ma che, allo stesso tempo,
psicologiche. trasmette un messaggio inequivocabile: solo partendo dalla
Il titolo pone un interrogativo amletico: HOMO coscienza di ognuno è possibile un vero cambiamento.
SAPIENS? Una domanda aperta, diretta, che invita Il progetto di comunicazione HOMO SAPIENS? per
all’introspezione per trovare una risposta sincera. Ma per la prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne è
chi ancora sta riflettendo su di sé, la risposta arriva nel sostenuto dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza,
messaggio in calce: “Ogni violenza sulle donne è un sempre attenta a prendersi cura della dignità della persona,
passo indietro nell’evoluzione”. Una campagna di sicuro con il patrocinio della Presidenza del Consiglio
impatto visivo, che invita a riflettere su una condizione dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità. n

Incontri n° 3/2019 31

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