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Relazioni tra modi, gradi, accordi ed estensioni (tensioni)
E’ determinante vedere ogni modo ottenuto non come un semplice derivato ma come una scala con un
carattere proprio.
Ad esempio, i modi del I del IV e del V grado di una tonalità maggiore sono tutti modi maggiori che
hanno, però, caratteri diversi.
Per comprendere a pieno queste differenze (caratteriali – emozionali) bisogna associare i modi ai gradi
della tonalità ed agli accordi che vi si generano.
Le scale che derivano da questi gradi risentono a pieno del significato di tensione e rilassamento
insito nel sistema tonale (modale nel tonale).1
Tutte le tensioni che si generano sugli altri gradi, con i modi che ne derivano, sono, comunque,
riconducibili in “aura” di tonica, sottodominante e dominante:
E’ anche da tener presente che un accordo di settima di dominante dato in modo maggiore non avrà
tutte le informazioni necessarie per essere distinto da quello dato in modo minore
Così, le rispettive scale modali (Misolidio - Misolidio “b2 – b6 “- Misolidio b13) daranno tutte le
informazioni necessarie alla decodifica del modo (Maggiore – Minore armonico – Minore melodico).2
Inoltre, i modi che nascono sulle dominanti costruite in tonalità minori3, vengono spesso adoperati
anche nelle tonalità maggiori, producendo un momentaneo interscambio modale.
1
Un discorso a parte va fatto, invece, per il I grado. Su di esso (modo ionico) è presente un ”avoid note” (nota da evitare)
che deve essere sostituita quando si estende l’accordo all’11 con l’11#. Questo genera una tensione (50%) pari a quella del
IV grado ovvero modo lidio.
2
Sarà necessario estendere l’accordo di dominante fino alla 13° per avere un’univoca interpretazione modale
(contestualizzazione).
3
Soprattutto quelli alterati