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Dr. med. Mag. theol.

Ryke Geerd Hamer

Testamento della
Nuova Medicina Germanica
e la sua nuova dimensione terapeutica,
Mein Sudentenmadchen
HAMER, Ryke Geerd - Testamento per una Nuova Medicina Germanica®
Titolo originale: VERMÀCHTNIS EINER NEUEN MEDIZIN®
Ottava edizione tedesca 1999 by Amici di Dirk, Koln

Tutti i diritti appartengono a:


© Dr. Med. Mag. theol. Ryke Geerd Hamer

Tutti i diritti riservati, in particolare il diritto di riproduzione e di


diffusione, nonché di traduzione, sono riservati. Nessuna parte di
quest'opera può essere riprodotta in qualsivoglia forma (con fotocopia,
microfilm o altri procedimenti) né elaborata, riprodotta e distribuita per
mezzo di sistemi elettronici.

Testamento per una Nuova Medicina Germanica® " La Germanica"


ISBN: 978-84-96127-66-1
Deposito legal: MA-379-2015

Informazioni sulle pubblicazioni:


Amici di Dirk®, Ediciones de la Nueva Medicina, S.L.
Camino Urique 69, Apartado de Correos 209
E-2912.0 Alhaurin el Grande, Espafia
E-mail: info@amici-di-dirk.com
Fax: 0034 952 49 16 97
Tel.: 0034 952 59 59 10
Amici di Dirk®online shop: www.amici-di-dirk.com
Questo libro è dedicato,

con profondo rispetto ai morti e, con amore per la verità, ai vivi.

A mio figlio DIRK, che, all'età di 19 anni, venne colpito a morte nel
sonno da un principe italiano, il quale di proposito stava sparando
ad un'altra persona.
A causa della sua morte io stesso mi ammalai di una DHS, "DIRK-
HAMER-SYNDROM" (Sindrome di Dirk Hamer), cioè un conflitto
di perdita con un cancro ai testicoli.
Questa strana coincidenza di uno choc conflittuale acuto e
drammatico e di una malattia tumorale mi ha permesso di arrivare
alla conoscenza della Nuova Medicina Germanica.

Alla mia amata moglie SIGRID, la mia "saggia ragazza", che quale
primo medico nel mondo, ha riconosciuto la validità della Nuova
Medicina Germanica.

Ai miei pazienti defunti, che mi erano diventati cari come figli, ma


che sono stati tormentati e persino costretti con forti pressioni ad
affidarsi di nuovo ai cosiddetti trattamenti dei medici dominanti e
che sono morti miseramente sotto morfina.

Ai vivi che hanno avuto la fortuna o il coraggio di potersi sottrarre


a tali pressioni della cosiddetta medicina ufficiale e che di
conseguenza hanno ritrovato la salute.

Questo libro sia per tutti gli uomini di buona volontà e di animo
sincero che lo leggeranno, uno dei libri che più daranno loro gioia.
Foresta Nera, 7 dicembre 1980, ore 17.00

Dirk, figlio mio,

due anni fa, il giorno di oggi, fu il più duro della mia vita, l'ora più difficile
della mia vita! Il mio amato Dirk mi è morto fra le braccia. Nulla, né
prima né dopo, è stato così terribile, così indicibilmente distruttivo come
quel momento. Pensavo che forse questo sentimento di impotenza, di
abbandono, di tristezza infinita sarebbe lentamente svanito, invece diventa
sempre più intenso. Non posso più essere la persona che ero. Povero figlio
mio, che cosa hai sopportato, che cosa hai sofferto, senza mai lamentarti.
Che cosa non avrei dato per poter morire al tuo posto . Ogni notte tu muori
di nuovo fra le mie braccia, 730 notti da quando sei spirato accanto a me e
io non volevo mai lasciarti andare, ma sempre l'atroce sventura ti portava
via. Ogni volta restavo impotente fino alla fine urlando come due anni fa,
urlando così senza ritegno e smarrito come allora fra tutti i pazienti gravi
e i medici e le infermiere apatici, brutali e crudeli che mi hanno lasciato
presso di te solo quando stavi morendo.
Tu, magnifico giovane, sei morto come un re, fiero, grande eppure tenero,
nonostante tutti i tormenti, tutti i tubi nelle vene e nelle arterie, nonostante
l'intubazione1 e lo spaventoso decubito 2 . Hai liquidato l'infamia e la
cattiveria dei tuoi aguzzini solo scuotendo il capo: "Papà, sono cattivi,
molto cattivi". Negli ultimi giorni mi parlavi soltanto con gli occhi, ma io
ho capito ogni tua parola.
Hai capito anche tu tutto ciò che ti ho detto all'ultimo, che tuo padre e tua
madre ti amano infinitamente e che sarai sempre presente facendo ogni
cosa insieme a loro? E che tu adesso devi essere molto forte e devi fare un
lungo sonno? Hai annuito e io sono sicuro che hai compreso tutto, nono-
stante la tua lotta contro la morte.
Solo una volta, quando avevi già chiuso gli occhi e le mie lacrime cadevano
sul tuo viso e mi hai sentito e udito piangere, hai scosso la testa un po'
irritato. Volevi dirmi: "Papà, non devi piangere, noi resteremo sempre
insieme!"

1 Intubazione = introduzione di uno speciale tubo nella trachea o in un bronco


principale.
2 Decubito = piaghe da decubito; causate da carente irrorazione sanguigna.
Io non mi vergogno, figlio mio, davanti a nessuno. Piango così spesso,
quando nessuno mi vede. Non avertene a male. So che non hai mai visto
tuo padre piangere.
Ma ora io sono anche tuo allievo e sono tristemente fiero di te, della dignità
con cui ci hai preceduto attraverso la grande porta dèlla morte. Ma anche
una simile fierezza non può calmare la mia disperazione, quando ogni
notte muori di nuovo fra le mie braccia e mi lasci smarrito.

Dirk Geerd Hamer

Nato 1'11 marzo 1959 a Marburg,


colpito mortalmente il 18 agosto 1978 di fronte all'isola di Cavallo,
in Corsica, morto il 7 dicembre 1978 a Heidelberg,
seppellito sotto le mura cittadine presso la piramide a Roma.
Questa immagine è stata dipinta da mio figlio all'età di diciotto
anni a Roma. E' un tipo particolare di "Autoritratto", in cui si
ritrae ottantenne, un anno prima della sua morte.

Prima il mio DIRK mi ha insegnato a comprendere il contesto globale del


cancro, poi lentamente ho afferrato l'intera medicina.
La mia amatissima moglie, dott. ssa Sigrid HAMER,
medico e leale compagna per quasi 30 anni.
Seppe vincere cinque malattie tumorali, tutte più o meno insorte in
conseguenza del dolore patito per il suo amato figlio DIRK. Morì il
12.4.85 fra le mie braccia per un infarto cardiaco acuto.
Ringraziamenti

Desidero ringraziare i pazie nti che mi hanno consentito di rendere


pubblico il loro caso, a volte in modo anonimo e a volte con fotografie
e persino con il nome , in modo che la loro esperie nza risultasse
utile anche ad altri pazienti.Il mio grazie va ai vivi, il mio rispetto
ai morti, che sono tra noi con il loro aiuto.
Cari amici,

nell'ultima edizione del Testamento del 2003, per quanto concerne la


Germanica, il mondo sembrava ancora in ordine in Italia. Ma solo appa-
rentemente, poiché i membri della cosiddetta ALBA = associazione per le
leggi biologiche applicate, dovevano già sottoscrivere che la Nuova
Medicina Germanica era solo un metodo diagnostico, non era terapia.

Da una lettera ai miei amici in Italia:


Indicare la Nuova Medicina Germanica come "senza terapia" è o astrono-
micamente stupido o assolutamente pilotato dall'esterno, si può anche dire:
corrotto.

La Nuova Medicina Germanica ha due fasi dopo la DHS.

Già la prima fase, la cosiddetta fase di conflitto attivo, è solo orientata alla
soluzione del conflitto, è quindi una terapia pronta e di certo è la più natu-
rale e la più biologica immaginabile.

La cosiddetta fase di guarigione o di riparazione dopo la conflittolisi serve


solo alla riparazione delle modifiche che l'organismo si è dovuto accollare
malgrado il superamento del "guasto" biologico avuto quando è stato preso
sul piede sbagliato.

Così è questo completo programma speciale biologico sensato, tanto la


prima fase simpaticotonica quanto la seconda fase vagotonica sono l'unica
terapia del "guasto" biologico, che chiamiamo conflitto biologico.

A tale stato delle cose, affermare che la Nuova Medicina Germanica, che
consiste dall'inizio alla fine del programma speciale biologico sensato in
una terapia biologica (quasi auto-terapia), rion avrebbe una terapia - come
ogni membro di ALBA deve sottoscrivere - è una sfacciataggine e nello stes-
so tempo una cosa dolosa!

I miei nemici da 26 anni, dal covo/lager dei rabbini, non riescono a soppor-
tare di poter ovviamente comprare le banche, la stampa, i media, ecc. ecc.

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e quasi tutto al mondo col denaro ma non la Nuova Medicina Germanica,
della quale si può dire nel frattempo senza esagerazione e con tutta modes-
tia, che è la più grande scoperta nella storia dell'umanità.

Da un minimo di 23 anni, per ordine del capo supremo mondiale dei rabbi-
ni Menachem Mendel Schneerson, i fratelli di fed e praticano già la Nuova
Medicina Germanica, ma la vogliono in esclusiva e pura solo per se, ed è a
loro perfino vietato (come mi ha rivelato nel 1988 il capo rabbino di Parigi)
di svelare la "Germanica" a persone di diversa fede . Perciò perversa la gue-
rra totale da 26 o almeno da 23 anni.

Già due volte mi hanno rinchiuso in prigione. L'ultima volta nel 2004 sono
stato deportato per ordine Europeo in Francia per presunta truffa. 10 anni
prima quattro pazienti, che non conoscevo nemmeno, pochi giorni prima
della loro morte per chemio, avrebbero letto i miei libri e sarebbero morti. E
sempre avrei dovuto firmare che non mi sarei più occupato della
"Germanica", che non avrei più scritto libri o non avrei portato avanti la mia
casa editrice (ma che avrei ceduto la NMG ai miei nemici(?)).

Nel frattempo anche i miei amici in Italia si sono rivelati traditori, allo stes-
so modo volevano /dovevano rubare la "Germanica"(su commissione?).
Germanica pura - inclusa la terapia - per gli uni
Diagnostica - ma la terapia come in passato - per tutti gli altri pazienti.

La Nuova Medicina Germanica con il 98% di sopravvivenza, nei casi non


danneggiati in precedenza, cioè non pretrattati con chemio e morfina, deve
andare a beneficio esclusivo di un popolo eletto di Dio. Questo significa che
gli "infedeli" devono morire per cancro con la chemio, la morfina e la zuppa
delle pseudo terapie olistiche al 98%.

Auguro a tutti voi e a me, che questo Testamento per una Nuova Medicina
Germanica di mio figlio Dirk, o semplicemente la "Germanica", per la
sopravvivenza di molti pazienti, vada oltre per la sua strada.

Di cuore

Vostro Ryke Geerd

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Premessa alla seconda fino alla sesta edizione
Caro Lettore!
Questo libro "Testamento per una Nuova Medicina Germanica" è diventato
la base per una nuova comprensione globale della Medicina. Ciò che avevo
osato sperare solo nei miei sogni più audaci è stato raggiunto: i Lettori hanno
capito che qui è stata fatta una svolta nella storia della medicina di proporzio-
ni inimmaginabili in passato.
Se il libro "Cancro - Malattia dell'anima" del 1984 rappresentava il primissi-
mo stadio di questo nuovo modo di pensare, quest'opera ha nel frattempo
prodotto i fondamenti che si possono comprendere e realizzare sotto il profi-
lo pratico segnando nuovi confini. In particolare la Nuova Medicina
Germanica ci ha reso comprensibile il sistema ontogenetico J-4 dei tumori e
delle malattie onco-equivalenti in modo così straordinariamente semplice e
soprattutto comprovabile, che possiamo davvero farne uso.
Le reazioni e le lettere dei lettori riguardo a questo libro sono state positive e
anche entusiastiche. Ciò mi ha ampiamente compensato di tutti i miei sacri-
fici e le mie fatiche . I quasi 20.000 volumi finora distribuiti al pubblico sono
sparsi come un fuoco di fila in tutto il mondo, in tedesco e anche nella tradu-
zione francese "Fondements d'un Médecine Nouvelle".
La Nuova Medicina Germanica non può più essere fermata e neppure il
nuovo modo di pensare che essa comporta.
La forma peggiore di asservimento dell'uomo, cioè il totale estraniamento da
se stesso, avrà fine. I..'.angoscia nata dalla perdita completa della fiducia natu-
rale in se stesso e nel proprio corpo, della capacità istintiva di ascoltare la
voce del proprio organismo, verrà abbattuta.
Con la comprensione dei nessi esistenti fra psiche e corpo, il paziente afferra
anche il meccanismo del panico, delle paure irrazionali di fronte a processi
ritenuti inevitabili dalla prognosi, che appunto per ciò diventano inevitabili e
letali, in quanto il paziente ci crede, perché ha paura. Avrà così fine anche il
pieno potere dei medici, cresciuto a dismisura da questa angoscia di fronte a
un "meccanismo tumorale autodistruttivo", alla "crescita illimitata delle
metastasi distruttive" ecc.
Ora i medici dovranno restituire ai malati stessi la responsabilità, di cui in veri-
tà non si sono mai fatti, né hanno potuto mai, farsi carico. Questo libro può rap-
presentare la vera libertà per coloro che capiscono a fondo questi processi.

(3) ontogenetico = riferito allo sviluppo embrionale n ell'utero e alla razza


(4) ontogenesi = sviluppo embrionale

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l'.esperienza più fantastica per me fu il fatto di avere visto che i pazienti
stessi ormai, con il libro della NUOVA MEDICINA GERMANICA in mano,
sono in grado di salvarsi da soli. Leggono il libro, lo capiscono, vanno calmi
e tranquilli dal loro dottore o professore, gli mettono il libro sul tavolo dicen-
dogli che desiderano essere trattati unicamente con questo metodo. Nessun
professore del mondo può controbattere qualcosa, nessuno finora ha potu-
to opporre delle obiezioni. Gli istopatologi, che sinora erano gli "dei del
destino" in medicina, dovevano giudicare se un tessuto era un cancro
oppure no. Nel confronto con il sistema ontogenetico dei tumori e delle
malattie onco -equivalenti, devono ora smentirsi e darsi per vinti, se la loro
diagnosi non risulta comprovata. Ora si stabiliscono dei criteri del tutto
nuovi e soprattutto dimostrabili. Inoltre la diagnosi istologica e le presunte
"prognosi" che circolavano in passato ("Le resta da vivere tanto così e in
questo modo, ha una probabilità così e così di sopravvivere") non sono più
spaventose, perché il paziente sa che egli stesso può programmare la sua
prognosi.
Il paziente si è emancipato; non guarda più come un coniglio spaventato il
grande primario, dalla cui bocca egli prima attendeva di sentire e riceveva
tremante la sua prognosi (sentenza) di morte (cosa che gli causava sempre
il successivo conflitto con una cosiddetta "metastasi"), egli oggi sta di fron-
te al suo medico come suo pari. Il paziente può infatti capire la Nuova
Medicina Germanica tanto bene quanto il medico, mentre entrambi non
erano in grado di comprendere il precedente guazzabuglio della vecchia
medicina con tutte le sue eccezioni inspiegabili e le sue ipotesi gratuite. I
medici si erano sempre comportati come se potessero capire questa assur-
dità o l'avessero persino capita.
Infine un evento vero, che si è verificato a Brema qualche tempo fa e che
mi ha profondamente toccato: una giovane donna, di cui si era detto in cli-
nica che era "piena di metastasi" e non aveva più alcuna speranza di
sopravvivere, riceve di nascosto da una buona amica questo libro. Per poter
leg-gere in pace va nel bosco, si accomoda in un posto tranquillo su un
ceppo d'albero e ... legge! Da brava segretaria, qual era stata fino a quel
momento, legge in modo veloce e concentrato, per ore. Non sente la fame
né la stanchezza, legge per 6 ore febbrilmente, come lei stessa dice. "Poi"
racconta "mi cadde il velo dagli occhi. Capii con un gioioso spavento che
cosa si-gnificava questo libro. Saltai su dal mio ceppo, tanto in alto quanto
riuscii e gridai al bosco: ora so che posso continuare a vivere!"

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Aveva sentito la cosa giusta. Ora sta bene ed è da tempo fuori pericolo. Se
questo libro avesse aiutato anche solo questa giovane donna, un'unica per-
sona, a sopravvivere, varrebbe già la pena di averlo scritto!

Il Vostro Dr. Ryke Geerd Hamer

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Premessa alla settima edizione

Dopo dieci anni dalla prima edizione dell'opera "Fondamenti di una Nuova
M e dicina vol. I", si è sentita l'urgente n ecessità di una maggiore rielabo-
razione.
Con la prima edizione del 1987 era stato fatto un grande passo, così mi pare
guardandomi indietro.
Le 4 leggi biologiche naturali, allora scoperte, si sono dimostrate intera-
mente giuste, sebbene la quarta legge biologica (sistema ontogenetico dei
microbi) non sia verificabile in molti casi patologici, perché non vengono
più eseguiti dei reperti batteriologici. Così, ad esempio, si crede che la
tubercolosi sia praticamente debellata e si rinuncia pertanto in 9 casi su 10
a controllare correttame nte i cosiddetti "bastoncini acidoresistenti". Soprat-
tutto la medicina classica ufficiale, come era da prevedersi, ha delle diffi-
coltà notevoli a capire la Nuova Medicina. Sono troppo profondamente
radicati i concetti di "benigno" e "maligno" che hanno impedito in modo
semireligioso di progredire in quasi tutti i campi della scienza.
Così i miei colleghi di una volta semplicemente non possono o non voglio-
no capire ch e, ad esempio, un cancro controllato dal paleoencefalo e una
tubercolosi con tipica sudorazione notturna e temperature subfebbrili5 po-
ssono appartenere al medesimo programma speciale (ciò che in preceden-
za ho indicato ancora come malattia), solo che il cancro è la fase conflittua-
le attiva e la TBC la fase di guarigione.
N el 1994 si è aggiunta una quinta legge biologica alle 4 note già dal 1987,
la cosiddetta Quintessenza:
"La legge della comprensione dal punto di vista evolutivo di qualsiasi
malattia come una parte di un Programma Speciale, Biologico e Sensato
della natura (SBS)".
E' ovvio che questa quinta legge biologica era implicitamente contenuta
già nella prima edizione, perché tutta la Nuova M e dicina Germanica si
basa sul principio di questa comprensione. Non era tuttavia ancora stata
definita con chiarezza. Con questa quintessenza la Nuova Medicina in pra-
tica si completa in modo logicamente coerente.
Con la quinta legge biologica viene superata la mia precedente opinione.
Al momento della scoperta della legge ferrea del cancro e della legge sulla
bifasicità di tutte le cosiddette malattie (alla soluzione del conflitto), pensa-

(5) subfebbrili = con febbre leggera

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vo ancora che la DHS, lo choc biologico conflittuale iniziale, fosse un "corto
circuito" nel cervello. Perché per "corto circuito" si intende appunto anco-
ra un "guasto", un "fallimento" dell'organismo, una degenerazione cattiva
della natura insensata. Tutto ciò non quadrava. Fortunatamente non avevo
inserito questi fronzoli inutili nelle due prime leggi biologiche, bensì li
avevo formulati in modo puramente scientifico.
Questo modo di procedere ha portato i suoi frutti perché non ho avuto
bisogno di modificare la terza e la quarta legge biologica.
Possiamo così chiamare queste leggi le cinque leggi biologiche della natura.
Ora abbiamo un preciso sistema scientifico di 5 leggi naturali, senza alcu-
na ipotesi!
Vi si oppone la medicina classica ufficiale, che si atteggia a "medicina di
stato", si autodefinisce "riconosciuta" e quindi pretende di reprimere le
conoscenze della Nuova Medicina da 17 anni con un disprezzo per l'uma-
nità quasi inimmaginabile.
"I.'. errore riconosciuto" in cui persiste la "medicina di stato" può appoggiar-
si solo su alcune migliaia di ipotesi, ma mai su nessuna legge biologica.
Pertanto con la "medicina riconosciuta" non si è mai potuto verificare nulla
scientificamente in qualsivoglia caso patologico.
Nella Nuova Medicina invece qualsiasi caso deve sempre essere riprodu-
cibile secondo le 5 leggi biologiche.
I processi patologici, ormai riconoscibili e comprensibili per il paziente e
per il medico, tolgono al paziente ogni panico. Abbiamo riscoperto dunque
anche la medicina originaria.
In Spagna viene per questo talvolta teneramente chiamata anche "medici-
na sagrada", cioè "medicina sacra".

Colonia, 24.12.95

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Aggiunta alla premessa della settima edizione

scritta in prigione, Colonia-Ossendorf ("Klingelpuetz")


il 18 agosto 1997

Caro Lettore,

diciannove anni fa, nella stessa data, mio figlio DIRK venne colpito a morte,
all'alba, dalla carabina da guerra del suo assassino, mentre dormiva in una
barca. Morì il 7 dicembre 1978.
Purtroppo sono trascorsi due anni, durante i quali non è stato possibile
stampare questo libro. A seguito del caso della piccola Olivia Pilhar in
Austria è stato inscenato contro la nostra casa editrice e contro la mia per-
sona un incredibile terrorismo per mezzo di gravi calunnie e dei media.
Questo terrorismo ha quasi distrutto la nostra casa editrice, ma in effetti
così non è stato. (Non desidero qui soffermarmi a parlare di nuovo del caso
di Olivia e invito tutti gli interessati a leggere il libro scritto da suo padre
"Olivia - Diario di un destino").
A questo punto vorrei ringraziare in modo del tutto particolare alcuni buoni
amici senza i quali non ce l'avremmo fatta.
Da tre mesi mi trovo nella prigione di Colonia ovvero nel carcere chiamato
"Klingelpuetz". Ma sono fiero di dovere o di potere stare in carcere, per tutti
i pazienti, per tutti coloro che si sono schierati o che si vorranno schierare
in futuro dalla parte della Nuova Medicina e per la verità scientifica. Da
quando abbiamo potuto vedere gli atti della commissione, ci è stato possi-
bile stabilire con quale disprezzo per l'umanità e con quale energia crimi-
nale i nostri avversari si siano adoperati contro la mia persona e la Nuova
Medicina. Ufficialmente sono infatti accusato di avere parlato gratuitamen-
te della Nuova Medicina Germanica con tre persone. Per preparare una
condanna, la stampa doveva presentare la faccenda in toni drammatici con
odio profondo: "Guaritore di Colonia - già 40 morti" e "Dr. Hamer: la lista
dei morti diventa sempre più lunga". N essuna sorpresa se, dopo la lettura
dei giornali, molti detenuti nella galera di Colonia avrebbero certamente
voluto saltarmi alla gola.
Non si deve in alcun caso pensare a una verifica pubblica, onesta e scien-
tifica della Nuova Medicina Germanica. Con l'aiuto della giustizia mi si
vuole di fatto costringere a non parlare assolutamente più di medicina, a
non tenere più alcun seminario, a non scrivere più alcun libro. Secondo il
prof. dr. Hanno Beck, nestore della disciplina "Storia delle scienze", a

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Bonn, ciò è "di gran lunga la peggiore repressione gnoseologica che abbia
mai visto".
Si pensi a quanta sofferenza potrebbe essere evitata preventivamente se la
conoscenza delle 5 leggi biologiche non venisse negata sistematicamente
ai possibili (potenziali) ammalati! Questa situazione si trasforma nel più
grande delitto della storia dell'umanità!
Io so che mi trovo qui in prigione, condannato il 9.9.1997 a 19 mesi di reclu-
sione, per avere difeso la verità scientifica e tutte le persone a cui la Nuova
Medicina Germanica può ancora essere di aiuto. Lo sopporto senza protes-
tare per avere letteralmente "parlato tre volte con un paziente di Nuova
Medicina, gratis ". Da lì si pretende che si sia trattato per tre volte di consu-
lenza, per tre volte di trattamento.
Il giudice, che ha dovuto giudicarmi in questo proçesso-farsa, all'ultimo
momento ha rifiutato di ascoltare la testimonianza di dieci medici e dieci
pazienti della Nuova Medicina Nuova Medicina, che aveva in precedenza
accettato.

Il giudizio era già stato dato a priori.

Il Vostro Dr. Med. Ryke Geerd Hamer

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Prefazione all'ottava edizione:
un grido d'allarme per salvare i nostri pazienti!

Tutte le sere vado a letto con una preoccupazione e con quella mi risveglio
ogni mattina: nel mondo ogni giorno muoiono innumerevoli persone mala-
te di cancro (1000 solo in Germania) che, occorre dirlo chiaramente, ven-
gono "scientificamente giustiziate", vale a dire sono torturate a morte inten-
zionalmente con chemio (derivati di gas tossici) e morfina.

Non si tratta di un errore o di una svista, come ho appreso nel frattempo


dopo anni di ricerche meticolose ed approfondite e dai risvolti terrificanti;
è un assassinio su commissione, intenzionalmente premeditato contro i non
ebrei, quello che avviene quotidianamente, a vantaggio di una supremazia
sionista in tutto il mondo.

Molti potrebbero tacciarmi di antisemitismo, di odiare gli ebrei, ma io sono


proprio il contrario di un razzista, per me tutti gli uomini sono uguali: cine-
si, africani, tedeschi, ebrei come non ebrei!

Il regalo più bello che gli dei hanno fatto agli uomini, è quello di capire che
ciò che ritenevamo essere delle malattie, sono in realtà dei programmi spe-
ciali con senso biologico della natura. Le cosiddette malattie, perdono così
il loro aspetto ineluttabile. I fanatici sionisti, in conformità con il Talmud,
nella loro follia religiosa hanno fatto cattivo uso di questo regalo trasfor-
mandolo in un grandissimo crimine.

"O Zeus padre dell'universo, perché Tu Potente ci hai afflitto con la follia
religiosa di questi sionisti che hanno distrutto il tuo sacro ordine? Questi
uomini accecati, come potevano da soli far accorrere tutti i pazienti non
ebrei, come dei bravi vitelli, nelle loro cliniche, cioè nei loro macelli, per la-
sciarsi abbattere contro la loro volontà?"

Già nel 1982, quindi vent'anni fa, il gran rabbino dott. Menachem Mendel
Schneerson ha fatto verificare la Nuova Medicina Germanica, come pres-
crive rigorosamente il Talmud in simili casi, da un folto gruppo di medici
ebrei qualificati e il consesso è approdato alla sicura convinzione che la
Nuova Medicina Germanica del dottor Hamer è giusta. Di conseguenza i
rabbini del mondo hanno ricevuto l'ordine di preoccuparsi che tutti gli ebrei
siano curati secondo le regole della Nuova Medicina Germanica.

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Contemporaneamente però tutti i rabbini sono stati obbligati a mantenere
il silenzio nei confronti dei non ebrei (si vedano le mie lettere rimaste
senza risposta indirizzate ai rabbini e riportati in appendice a questo
libro).
Logicamente la stampa e i mass-media ebrei hanno avviato una campagna
mondiale contro la Nuova Medicina e contro la mia persona, che con que-
sta brutalità è sicuramente sin qui unica nella storia del mondo.

Mi' sono spesso chiesto perché la percentuale di oncologi ebrei sia così
estremamente alta; in Italia, mi riferiscono, è persino superiore al 50%.
Credo di conoscere la risposta: per poter salvare i propri fratelli di fede. In
realtà significa che in due diversi orari di ambulatorio gli stessi oncologi
ebrei applicano due diverse terapie: una per gli ebrei, seguendo la "Nuova
Medicina" germanica (senza chemio e morfina). con un successo del 98%
(come si pratica già da vent'anni segretamente in Israele e per tutti gli ebrei
del mondo). e una per i non ebrei seguendo la medicina tradizionale ebrea
con chemio e morfina, cioè con il 98% di mortalità (secondo il professor
Abel del Centro di ricerca oncologica di Heidelberg: "dopo 5-7 anni circa il
95-98% di tutti i pazienti trattati con la chemio è deceduto"). e ciò avviene
consapevolmente e intenzionalmente per follia religiosa.
Per quanto terribile possa sembrare, nel complesso si tratta di una guerra di
religione degli ebrei contro i non ebrei che non si difendono perché così il
cristianesimo ha ordinato alla maggior parte di loro.

Di recente mi è stato riferito che in Canada ora a tutti i pazienti malati di


cancro viene chiesto, con il pretesto di fare una statistica, se i loro genitori
sono ebrei.
Perché? Dato che da vent'anni quasi ogni famiglia ebrea faceva ricorso alla
"medicina germanica" e tuttavia nessuno ne parlava con i propri vicini e
amici ebrei non è possibile dire: si è trattato solo di un paio di sionisti della
gran loggia ebrea B'nai B'rith che hanno commesso questo infame delitto,
il più orribile della storia dell'umanità. Quasi tutti vi hanno partecipato e
sono rimasti a guardare come il loro vicino amico ebreo veniva tristemente
"macellato".

So che tutto ciò suona mostruoso e alcuni di voi ora pensano: "Hamer è
pazzo", ma sono proprio quelli che accusano i loro genitori e i loro nonni
perché avrebbero dovuto accorgersi di qualcosa allora, vedere, gridare e
agire.

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Anche tutti i giudici ebrei sono al corrente che la Nuova Medicina è giu-
sta. Ciò nonostante un giudice ebreo mi ha tolto l'abilitazione all'esercizio
della mia professione nel periodo 1986/89 dicendo beffardamente: ''.-\llora si
sente come Galileo Galilei? (che invitò i principi della Chiesa a guardare
nel suo cannocchiale ed essi si rifiutarono di farlo). Io ho risposto: "Che
cosa farebbe lei al mio posto?" e lui: "Io avrei abiurato e basta."

Così si sono comportatLtutti i giudici che, già dal 1985, mi volevano sotto-
porre a una terapia psichiatrica coatta (finora per ben 69 volte). Quando mi
rifiutai di accettare 14 giorni di ricovero per un trattamento psichiatrico,
"per accertare psichiatricamente la mia capacità e la presunta debolezza
delle mie forze mentali e se necessario fare una cura", il giudice affermò
che avevo di certo qualcosa da nascondere perché chi non vuole lasciarsi
esaminare e farsi curare dagli psichiatri, senz'altro soffre di indebolimento
delle capacità mentali ... oppure quel giudice che mi "consigliò" che in
futuro avrei potuto esercitare qualsiasi professione volessi, purché non
avesse più nulla a che fare con la medicina ... fino al giudice della gran log-
gia ebrea B'nai B'rith che mi fece rinchiudere in prigione per più di un anno
con la motivazione di aver dato informazioni sulla Nuova Medicina Nuova
Medicina, gratuitamente, a tre persone ammalate di cancro.

A fronte di questo scenario è consentito anche chiedersi quale ruolo abbia-


no dunque e quale ruolo abbiano avuto in passato in questa repressione
della conoscenza nel nostro paese i nostri cosiddetti rappresentanti del
popolo, cioè presidenti della repubblica (Weizsaecker, Sche-el), cancellieri
(Kohl, Kohn), per citarne solo alcuni, ai quali avevo rivolto i miei appelli
nell'interesse dei pazienti. Così pure il capo supremo della chiesa cattolica,
papa Woytila Katz (Katz = Khan Zaddok).

Come noto, oltre alla medicina ho studiato anche teologia (diplomandomi)


e nel corso dei miei studi mi sono dovuto occupare obbligatoriamente di
tutte le religioni del mondo e quindi anche di quella ebraica. Pertanto so
che la religione ebraica, soprattutto quella ortodossa, in pratica si basa solo
sull'odio verso i non ebrei (Talmud), la cui completa distruzione viene con-
siderata in sostanza la premessa per il regno messianico degli ebrei. Se le
cose stanno così, allora si capisce quale grosso interesse ci sia nel distrug-
gere me e la Nuova Medicina Germanica. Ciò sta avvenendo già da due
decenni con l'appoggio dei mass-media, tutti in mano agli ebrei, e delle
loro campagne che diffondo gravi calunnie.

23
Con il senno di poi mi rendo chiaramente conto che già da sempre si vole-
va negare la Nuova Medicina Nuova Medicina ai non ebrei, per rubare in
questo modo me-schino la scoperta probabilmente più straordinaria di tutta
la storia dell'umanità e assicurare agli scienziati ebrei il proseguimento
delle ricerche. Un giudice del tribunale regionale di Colonia, nel processo
fattomi a causa di una stecca di gesso che avevo regalato ad un diciasset-
tenne che era venuto da me con una gamba rotta accompagnato dalla zia,
medico (condannato a 4 mesi sospesi condizionalmente) ha detto: "Signor
accusato, il tribunale per via giudiziaria la consiglia per il futuro di guadag-
narsi da vivere con qualcosa che non abbia nulla a che vedere con la medi-
cina. Solo così può evitarsi la galera".

Il Talmud (in pratica il codice ebraico) inoltre obbliga ogni ebreo a fare tutto
quanto gli è possibile per salvare un altro ebreo (per es. un paziente). Per
gli inosservanti sono previste le massime pene che sono eseguite anche
spietatamente.
Si evidenzia qui la situazione grottesca per cui l'occidente per 1700 anni
(sottraendo i tre secoli di sfasamento) ha praticato la medicina ebraica con
5000 ipotesi, dove tutto era suddiviso in "benigno e maligno''. Dal momento
in cui è nata la medicina germanica, la mia NUOVA MEDICINA
GERMANICA. gli Ebrei hanno immediatamente adottata per curare gli Ebrei
di tutto il mondo, con la quale praticamente tutti possono sopravvivere.
Costringono invece tutti gli altri a farsi uccidere contro la loro volontà, con il
risultato che negli ultimi vent'anni ci sono stati 2 miliardi di morti per cancro!

Amici miei, vi assicuro ancora una volta che sono, Dio sa, tutt'altro che un
razzista. Inoltre gli Ebrei non sono una razza (95% turco-mongoli). come
non lo sono né i cattolici né i protestanti; bensì una religione basata sul
Talmud. Non faccio alcuna differenza con i miei pazienti. Ma quando è in
atto un assassinio di massa, intenzionale, si deve gridare forte, e io sarò il
primo. I fanatici religiosi come i sionisti appartengono al tipo più pericolo-
so di uomini che esiste al mondo.

Negli ultimi tre anni, dall'ultima edizione, la Nuova Medicina Germanica


ha continuato a svilupparsi freneticamente, soprattutto nel settore delle
cosiddette psicosi (costellazioni) e nel settore delle sindromi. In particolare
per "sindrome" si intende un programma SBS in risoluzione, combinato
con un conflitto attivo dei tubuli collettori renali (ritenzione idrica) ovvero
conflitto per l'esistenza, del profugo o del sentirsi soli e abbandonati.

24
E' sorprendente che la Nuova Medicina, "la medicina sagrada", come
viene chiamata in Spagna, abbia potuto continuare a svilupparsi con un
tentativo di soppressione quasi totale:
- nonostante ci siano state 28 conferenze mediche di verifica;
- nonostante ci sia stata la verifica a carattere ufficiale dell'università di
Dusseldorf;
- nonostante la verifica scientifica presso l'università Tyrnva (Trnava), dell'8
e 9 settembre 1998 (vedi documenti in appendice);
- nonostante, nel frattempo, ci siano sempre più medici nel mondo che
affermano sottovoce che la Nuova Medicina è giusta. Ciò nonostante: noi
non-ebrei non abbiamo un ospedale dove i pazienti con complicanze
durante la fase di guarigione, possano essere curati secondo la Nuova
Medicina. Non abbiamo medici che apertamente osino assumersi la re-
sponsabilità della Nuova Medicina o che possano lavorare in pace, cioè
senza la paura di essere scoperti, secondo i principi della Nuova Medicina,
sebbene quest'ultima riguardi tutte le malattie e non soltanto il cancro.

Oggi come ieri mi trovo sulle spalle molti mandati d'arresto, per es. in
Francia un mandato d'arresto internazionale inflittomi sei anni fa da un
giudice rabbino a Chambéry, con condanna in contumacia a 18 mesi di pri-
gione, senza condizionale , a causa (letteralmente) di una telefonata fatta
dalla Germania in Francia alla presidentessa della nostra associazione fran-
cese per la Nuova Medicina. Contenuto della telefonata: "Puoi senz'altro
mandarmi le TAC della paziente e darò loro volentieri un'occhiata".
Tra l'altro queste TAC non mi sono mai state inviate.
La condanna avveniva "per istigazione alla Nuova Medicina Germanica a
scopo di lucro" = 18 mesi di prigione senza condizionale.

Il tribunale di Colonia, ancora prima della verifica a Tyrnava (1998) si è


valso illegalmente di una sentenza d'appello (4 mesi senza condizionale) già
caduta in prescrizione nell'anno 1992 ed ha così di nuovo "costruito" un
mandato d'arresto contro di me. Ciò riguarda appunto il "processo del gesso"
(1990), che pure passerà alla storia, cosiddetto perché ho regalato una stecca
di gesso. Il tribunale lo ha considerato alla stregua di un "trattamento". Nel
processo di allora il procuratore di stato mi disse: "Se lei parla ancora di medi-
cina anche solo con una donna delle pulizie, la faccio arrestare".

Noi non-ebrei dobbiamo conquistarci a caro prezzo il nostro dono divino, "la
medicina sagrada". Vi prego quindi di contribuire a far sì che tutti i pazienti

25
abbiano la possibilità di sopravvivere. Fermate la follia del Talmud, della gran
loggia sionista B'nai B'rith. Forse pensate che la cosa non vi riguardi. Ma
già domani potrebbe riguardare i vostri figli, nipoti o parenti che andranno
come vitelli in clinica (ovvero al macello) a farsi uccidere con la chemio e
la morfina.

Da parte mia m'impegnerò ad attuare senza risparmiarmi ed onestamente,


il testamento del mio povero figlio Dirk.

E se qualcuno un giorno dovesse diffondere la notizia che mi sono suici-


dato per i dispiaceri o la disperazione, sappiate che è una menzogna.

Di sicuro mi avrà assassinato la loggia suprema ebrea B'nai B'rith con il suo
Mossad (o mi avrà fatto rinchiudere in un istituto psichiatrico), entrambe
cose che ha già tentato di fare, come detto, ben 69 volte e ciò con l'assolu-
ta certezza che la Nuova Medicina Germanica è giusta. Una cosa è chiara :
chi nella nostra società dominata dai sionisti viene sottoposto a terapia psi-
chiatrica coatta e rinchiuso a forza in un ospedale psichiatrico, per deten-
zione preventiva e simili, quello vi rimane seppellito fino alla sua morte:
come del resto si è sempre fatto con coloro che criticavano il sistema (nel
mio caso "per perdita del senso della realtà e pericolo per la salute e la vita
dei pazienti").

Con questi pensieri vi saluto cordialmente, cari lettori.


Vi prego di aiutare i pazienti che hanno fiducia in noi!

Il Vostro Ryke Geerd Hamer

P.S.

Ancora una parola riguardo i "successi" della Nuova Medicina Germanica.

E' ovvio che i pazienti che conoscono la Nuova Medicina, prima di soffrire
di una cosiddetta malattia cancerogena, hanno maggiori possibilità di gua-
rire. Anche quelli che ne vengono a conoscenza subito dopo la diagnosi.
Invece per i pazienti che hanno già subìto le terapie della medicina ufficia-
le ovvero hanno subìto dei danni gravissimi, la Nuova Medicina non può
fare alcun miracolo per disintossicarli. Ma per questi pazienti esiste anco-
ra una possibilità reale, se riusciamo a controllare le complicanze (spesso
quelle della fase di riparazione) evitando che si verifichino in aggiunta

26
delle nuove recidive. Ma proprio qui mi viene rifiutato l'aiuto dei m1e1
colleghi di un tempo. Ciò nonostante: persino dopo la verifica ufficiale e
l'accertamento della procura della repubblica a Burgau (il centro che in
passato la Nuova Medicina Germanica aveva in Austria) delle 6500 perso-
ne gravemente ammalate, inserite nello schedario dei pazienti, dopo diver-
si anni erano sopravvissute oltre 6000, cioè più del 90%. Ma per casi così
difficili in futuro la "medicina sagrada" ha bisogno di una clinica propria,
la casa degli Amici di Dirk.

Un uomo intelligente che ha letto questa prefazione ha detto:


Tu sei l'unico che poteva scriverla.
Sei l'unico che aveva il diritto di scriverla
E sei l'unico che doveva scriverla.

Pro patientibus viva la medicina sagrada!

27
SOMMARIO

47 1. PRESENTAZIONE
57 2. LE MALATTIE (ORMAI COMPRESE COME PROGRAMMI
SPECIALI CON SENSO BIOLOGICO) DI UOMINI, ANIMALI E
PIANTE COME EVENTI A TRE LIVELLI
63 2 .1 Che cosa significa il sincronismo del decorso a tre live lli
69 3. INTRODUZIONE NELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA
75 4. LA SOSTANZA DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA
- SUA DEFINIZIONE RISPETTO ALLA COSIDDETTA
"MEDICINA ACCADEMICA"
81 5. LA LEGGE FERREA DEL CANCRO - LA PRIMA LEGGE
BIOLOGICA DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA
82 5.1 Il primo criterio della LEGGE FERREA DEL CANCRO
84 5.1.1 Definizione del concetto di "conflitto " nella LEGGE FERREA
DEL CANCRO
88 5.1.2 La SINDROME DI DIRK HAMER (DHS)
93 5.2 Il secondo criterio della LEGGE FERREA DEL CANCRO
95 5.3 Il terzo crite rio della LEGGE FERREA DEL CANCRO
97 6. IL COMPORTAMENTO CODIFICATO DEL CERVELLO -
IL FONDAMENTO DEI CONFLITTI BIOLOGICI
100 6 .1 Confronto dell'evoluzione biologica de l cancro nell'uomo e
n ell'animale
103 6.2 C onfronto dei conflitti biologici n ell'uomo e n ell'animale
105 7. LA LEGGE DEL DECORSO BIFASICO DEGLI PROGRAMMI
SPECIALI CON SENSO BIOLOGICO (IN PASSATO CHIAMATI
MALATTIE) ALLA SOLUZIONE DEL CONFLITTO - LA
SECONDA LEGGE BIOLOGICA DELLA NUOVA MEDICINA
109 7.1 Fase simpa ticotonica di conflitto attivo; evoluzione del conflitto
111 7.2 C onflittolisi, soluzione del conflitto biologico
113 7.3 La crisi epilettica ovvero epilettoide n el processo di riparazione
spie gata con l'e sempio dell'infarto ca rdiaco
115 7.4 Che cosa significa soluzione "biologica" di un conflitto?

28
118 7.4.1 Esempio: soluzione di conflitto biologico mediante carcinoma
interstiziale del testicolo
127 8. LA CRISI EPILETTICA COME NORMALE PASSAGGIO
DURANTE LA FASE DI RIPARAZIONE
133 8.1 Possibilità di mascherare la crisi epilettica
135 8.2 La natura della crisi epilettica
135 8.2.1 Esempio: treno diretto Parigi - Colonia, 06 .10.1984, partenza ore
7.37
138 8.2.2 Esempio: l'ufficiale d'ordinanza e il cadetto
139 8.2.3 Esempio: epilessia dall'ottavo anno di vita
141 8.2.4 Esempio: avventura amorosa in turco: l'amante
143 8.2 .5 Esempio: catastrofe pura
146 8.2 .6 Esempio: lotta all'ultimo sangue
149 8.2. 7 Esempio: la morte dello stimato direttore d'orchestra
153 8.2.8 Esempio: i quattro spiriti cattivi
155 8.2.9 Esempio: petting proibito
157 8.2.10 Esempio: babbo natale
161 8.3 Le più importanti crisi epilettiche ed epilettoidi
163 8.3 .1 Attacchi di emicrania
164 8.3.2 Le crisi epilettiche (attacchi} del centro corticale motorio
164 8.3.2.1 Asma bronchiale
165 8.3.2.2 L'infarto del miocardio
166 8.3.3 Le crisi epilettiche del centro corticale sensoriale (epitelio
pavimentoso della mucosa e della pelle) e postsensoriale (periostio)
166 8.3.3.1 Assenze in caso di neurodermatite e psoriasi
167 8.3.3 .2 Assenza quando è interessato il periostio
168 8.3.3.3 L'assenza nell'infarto cardiaco sinistro con ulcera coronarica
e bradicardia ventricolare e aritmia
168 8.3.3.4 Epilessia da ulcera dell'intima delle vene coronarie con
embolia polmonare (infarto cardiaco destro) con contemporanea
ulcera del collo dell'utero

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169 8.3.3.5 La crisi epilettoide dell'ulcera delle vie biliari con assenza
· in corso di epatite, cosa che sinora era stata indicata con il nome di
coma epatico
170 8.3.3.6 La crisi epilettoide dell'ulcera della mucosa branchiale con
assenza in "bronchite", atelettasia bronchiale ovvero polmonite
170 8.3.3.7 La crisi epilettoide del cosiddetto "gla ucoma" (offuscamento
del corpo vitreo dell'occhio)
171 8.4 L'ORGASMO
171 8.4.1 L'orgasmo unilaterale
171 8.4 .2 L'orgasmo bilaterale
171 8.4.3 La cosiddetta "ebbrezza amorosa"
172 8.4.4 L'orgasmo unilaterale (cerebrale)
175 8.4.5 La frequenza dell'orgasmo
176 8.4.6 Quali relè nel cervello reagiscono come focolai di Hamer con
l'orgasmo unilaterale o semplice?
177 8.4. 7 Il cosiddetto "saltare" di un conflitto ("saltare" = da un
emisfero all'emisfero opposto) e quindi anche il tipo di orgasmo
con precedente conflitto attivo in sospeso o modificazione della
situazione ormonale. L'impotenza
182 8.4.8 Sessualità nella cosiddetta "costellazione schizofrenica"
187 9. Il RITMO VEGETATIVO I SIMPATICOTONIA -
VAGOTONIA
192 9.1 Il sistema nervoso vegetativo, centrale informatica degli eventi
ritmici biologici del nostro corpo
193 9.2 Parasimpaticotonia = vagotonia e simpaticotonia
198 9.3 Il sistema nervoso parasimpatico
199 9.4 Il sistema nervoso simpatico
203 10. LA SCOPERTA DEI FOCOLAI DI HAMER -
UN COMPENDIO STORICO
206 10.1 I presunti artefatti ad anello per quasi vent'anni erroneamente
interpretati dai radiologi nella tomografia cerebrale computerizzata
213 10.2 Il cervello della testa e il cervello dell'organo
213 10.3 Il focolc!io di Hamer nella fase ca e nella fase pcl

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219 10.4 Schemi del cervello
222 10.4.1 Le nostre tomografie cerebrali
223 10.5 La scoperta del primo focolaio di Hamer
225 10.6 Esempi
226 10.6.1 Un operaio emigrato italiano
228 10.6.2 La moglie sessantenne di un rettore universitario
229 10.6.3 Paziente cinquantenne dopo la menopausa
231 10.6.4 HH attivo con configurazione a bersaglio nel tronco cerebrale
232 10.6.5 Esempio: paziente destrimane con conflitto di perdita
234 10.6.6 Esempio: mancina con paralisi parziali a sinistra
237 10.6. 7 Esempio: una paziente con conflitto di paura-ribrezzo
239 10.6.8 Esempio: adenocarcinoma duttale della mammella
240 10.6.9 Esempio: bancario londinese
243 10.6.10 Esempio: conflitto di separazione brutale
244 10.6.11 Esempio: Nelle due foto seguenti vediamo ...
250 10.6.12 Esempio: bambina di cinque anni con conflitto di paura di
morire di fame
251 10.6.13 Esempio: TBC e cancro alla mammella
252 10.6.14 Esempio: cancro della mammella adenoideo a sinistra
253 10.6.15 Esempio: ragazzino francese
255 10.6.16 Tre esempi di leucemia
258 10.6.17 Un esempio di distacco della retina per un conflitto di paura
nella nuca
259 10.6.18 Esempio di riparazione fortemente gliomatosa di FH
260 10.6.19 Esempio: violentata dal padre a 5 anni
262 10.6.20 Esempio: i cuori neri
264 10.6.21 Esempio: abuso sessuale da parte del padrino
265 10.7 Il conflitto sessuale femminile nella TAC cerebrale
266 10.8 Il conflitto di territorio maschile nella TAC
267 10.8.1 Esempi di una cosiddetta costellazione schizofrenica nella
TAC; qui in presenza di una combinazione di conflitto sessuale e di
territorio

31
268 10.9 Configurazioni a bersaglio nel fegato
270 10.9.1 Conflitto di morte per inanizione perché le cuoche se ne vanno
273 10.10 Nessuna operazione al cervello! Due casi quasi identici a
confronto
283 10.11 Istologia dei focolai di Hamer
286 10.11.1 Il cosiddetto "tumore cerebrale" (in realtà un focolaio di
Hamer)
287 10.11 .2 Il cosiddetto "colpo apoplettico"
289 10.11.3 Il focolaio di Hamer nella fase di riparazione
292 10.11.4 Lacerazione del focolaio di Hamer a causa dell'edema
intrafocale
298 10.12 Una parola per la tecnica fotografica: TAC cerebrale o RMI?
300 10.13 Operazione, irradiazione al cervello
300 10.14 Dall'intervista del dott. Hamer con il Prof. Dott. P. Pfitzer,
professore di patologia e citopatologia, decano della facoltà di
medicina dell'Università di Dusseldorf
307 11. LA DIVERSITA' TRA MANCINI E DESTRIMANI
310 11.1 Mancinismo e destrismo - il test dell'applauso
313 11.2 L'allattamento a sinistra e a destra
316 11.3 Significato del mancinismo per la diagnostica clinica
319 11.4 I due emisferi del neoencefalo: zona del territorio sinistra =
femminile, zona del territorio destra = maschile
323 12. LA RECIDIVA CONFLITTUALE
327 13. IL BINARIO CONFLITTUALE
327 13.1 Esempio: raffreddore da fieno
328 13.2 Esempio: volo Senegal - Bruxelles
330 13.3 Esempio: addormentato al volante
331 13.4 Esempio: il gatto travolto
331 13.5 Esempio: il boxer nel furgone
332 13.6 Esempio: un tamponamento dietro l'altro
333 13.7 Esempio: allergia alle noci

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345 14. IL CONFLITTO IN SOSPESO O IL CONFLITTO IN
EQUILIBRIO
347 14.1 Esempio: le conseguenze della prima sigaretta
357 15. IL CIRCOLO VIZIOSO
360 15.1 Esempio: "metastasi" persino nel dito mignolo
362 15.2 Esempio: circolo vizioso a causa del conflitto di palpitazione
cardiaca con mesotelioma del pericardio
363 15.3 Esempio: l'ascite o idropisia (fase di riparazione dopo
mesotelioma del peritoneo)
365 15.4 Esempio: circolo vizioso nelle cisti degli archi branchiali
369 16. IL SISTEMA ONTOGENETICO DEI TUMORI E
I PROGRAMMI SPECIALI ONCOEQUIVALENTI - LA TERZA
LEGGE BIOLOGICA DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA
374 16.1 La classificazione dei tumori
376 16.2 "Mesoderma del cervelletto" e "ectoderma del neoencefalo"
376 16.3 Il mesoderma del cervelletto
378 16.4 L'ectoderma del neoencefalo
379 16.5 Ulcera gastrica e ulcera duodenale
385 16.6 Le malattie oncoequivalenti (ora "programmi speciali,
biologici e sensati oncoequivalenti")
387 16.7 Perché non possono esistere metastasi
393 17. IL SISTEMA ONTOGENETICAMENTE CONDIZIONATO.
LA QUARTA LEGGE BIOLOGICA DELLA NUOVA MEDICINA
405 18. LO STADIO AVANZATO E TERMINALE DEL CANCRO
GUARITO OVVERO DEGLI ONCOEQUIVALENTI GUARITI
406 18.1 A. Lo stadio terminale dello speciale programma biologico
sensato di un cancro nel decorso biologicamente "normale"
406 18.1.1 a) Lo speciale programma biologico sensato del gruppo diretto
dal paleoencefalo (tronco cerebrale e cervelletto)
410 18.1.2 b} Lo "stadio terminale" dei processi diretti dal neoencefalo
411 18.1.2.1 ll carcinoma necrotizzante ricostituito mediante riparazione
(per esempio callo}, in seguito chiamato "sarcoma"
412 18.1.2.2 Il carcinoma cicatrizzato o calcificato

33
412 18.1.3 c) Nel caso di un conflitto "ridotto", in sospeso
413 18.2 B. Lo stadio terminale nel cancro (o meglio SBS) con decorso
non biologico
417 19. LA LEGGE DELLA CONOSCENZA DI OGNI COSIDDETTA
"MALATTIA" COME PARTE DI UNO SPECIALE PROGRAMMA
BIOLOGICO SENSATO DELLA NATURA COMPRENSIBILE
DAL PUNTO DI VISTA EVOLUTIVO - LA QUINTA LEGGE
BIOLOGICA DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA (LA
QUINTESSENZA)
420 19.1 Il principio della malattia cancerogena
421 19.2 L'attivazione di un programma speciale a causa della DHS -
L'inizio della fase simpaticotonica
422 19.3 La questione fondamentale
427 20. LA TERAPIA DELLO "SPECIALE PROGRAMMA DEL
CANCRO"
430 20.1 Il medico della Nuova Medicina Germanica
432 20.2 Livello psichico: terapia pratico-psichica con sano buon senso
439 20.2.1 Anamnesi del conflitto - Individuazione della DHS
440 20.2.2 Calcolo dell'evoluzione del conflitto a partire dalla DHS
441 20.3 Il livello cerebrale: osservazione del decorso e terapia delle
complicazioni cerebrali
443 20.3.1 Regola della terapia: il codice del nostro cervello
445 20.4 Il livello organico: terapia delle complicazioni organiche
446 20.4 .1 Il paziente, padrone delle decisioni riguardanti tutti gli
interventi sul suo corpo
447 20.4.2 Alternative per un'asportazione naturale del cancro
448 20.4.3 Una parola sulle irradiazioni
448 20.4 .4 Agoaspirazioni e biopsia
449 20.4.5 Un commento sugli interventi chirurgici
450 20.4.6 Regole generali di comportamento
453 20.4. 7 Farmaci durante la terapia
456 20.4 .7.1 I due gruppi di farmaci
457 20.4. 7.2 Una parola sulla penicillina

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458 20.4. 7.3 Dosaggio consigliato per il prednisolone
459 20.4.7.4 Una parola sulla chemio-pseudoterapia citostatica
459 20.4.7.5 Raccomandazione in caso di recidiva conflittuale o
nuova DHS
460 20.4.7.6 Eliminazione del cortisone, eventualmente con l'aiuto di
ACTH
460 20.4. 7. 7 La crisi epilettoide - epilettica
462 20.4. 7.8 Una parola sui dolori e sugli analgesici contenenti morfina
463 20.5 Riassunto
464 20 .6 L'ospedale ideale
467 20 .7 Un esempio (documentazione Celle)
491 21. LA LEUCEMIA - LA FASE DI RIPARAZIONE DOPO IL
CANCRO DELLE OSSA
491 21.1 Introduzione
493 21.1.1 Come avviene l'emopoiesi?
496 21.1.2 Che cosa è la leucemia nella Nuova Medicina Germanica?
496 21.1.3 Che cosa prevede l'intero Speciale programma biologico
sensato?
496 21.1.3.1 Quali sintomi vediamo nella fase di conflitto attivo?
497 21 .1.3.2 Quali sintomi vediamo nella fase di conflitto risolto?
498 21.2 Leucemia acuta e cronica
498 21 .2.1 La regola leucemica
500 21.3 La leucemia secondo la medicina ufficiale
503 21.3.1 Contro il caos dei dogmi della medicina ufficiale
506 21.4 I diversi stadi evolutivi della svalutazione di sé
511 21.5 La frequentissima presenza della leucemia come sintomo
concomitante della riparazione di decalcificazioni del collo del
femore, dell'anca e della colonna vertebrale. Osteosarcomi
511 21.5.1 Frattura del collo del femore - Necrosi della testa del femore -
reumatismo articolare acuto
512 21.5.1.1 Frattura del collo del femore
513 21.5 .1.2 Callo

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514 21.5.1.3 Necrosi della testa del femore - Reumatismo articolare
(acuto) della testa dell'anca
515 21.5.1.4 Reumatismo articolare acuto
516 21.5.1.5 Lo sport di competizione e le decalcificazioni ossee (osteolisi
= cancro alle ossa), osteosarcomi e leucemia
520 21.5.2 Le alterazioni scheletriche di origine non traumatica
522 21.5.2.1 Schema dell'insorgenza della scoliosi
523 21.5 .3 Gli osteosarcomi
523 21.5.3.1 Senso biologico dell'osteosarcoma
528 21.6 La terapia della leucemia
530 21.6.1 La terapia della fase preleucemica di conflitto attivo
531 21.6.2 Terapia della fase leucemica post-conflittuale (seconda parte
del programma SBS)
531 21 .6.2.1 Primo stadio
532 21.6 .2.1.1 Complicazioni del primo stadio di riparazione e terapia
534 21.6 .2.1.2 Anemia
536 21 .6.2.2 Secondo stadio: ancora anemia e trombopenia ma già
presenza di leucocitosi ovvero leucemia
537 21 .6.2.2.1 Complicazioni psichiche
538 21.6 .2.2.2 Complicazioni cerebrali
538 21.6.2 .2.3 Complicazioni organiche
539 21.6.2.2.3.1 Possibilità di complicazioni a.: anemia e trombopenia
540 21 .6.2.2.3 .2 Possibilità di complicazioni b.: frattura ossea spontanea
540 21 .6. 2.2. 3.3 Possibilità di complicazioni c.: gonfiore cerebrale nella
sostanza bianca del neoencefalo
540 21.6.2.3 Terzo stadio: inizio della diffusione degli eritrociti nella
periferia, circa 4-6 settimane dopo l'inizio della proliferazione
esuberante dei l eucoblasti
541 21 .6.2.3. 1 A livello psichico
541 21.6 .2 .3 .2 A livello cerebrale
542 21.6.2.3.3 A livello organico
543 21.6 .2.4 Quarto stadio

36
543 21.6.2.4 .1 A livello psichico
544 21.6.2.4.2 A livello cerebrale
545 21 .6.2.4 .3 A livello organico
545 21.6.2 .5 Quinto stadio: passaggio alla normalizzazione
546 21.7 Il conflitto di emorragia o di ferita - necrosi della milza,
trombocitopenia
547 21.8 Avvertenze preliminari per i casi di leucemia
548 21.8.1 A livello psichico
548 21 .8.2 A livello cerebrale
548 21.8 .3 A livello organico
551 21 .9 Esempi
551 21.9.1 Un grave incidente automobilistico e le sue conseguenze
556 21.9.2 Svalutazione globale di sé per la morte della moglie
557 21.9.3 Leucemia linfoblastica acuta perché lasciata dall'amico
559 21.9.4 Svalutazione di sé n el rapporto con la sorella che le dice" Sei
un mostro!"
561 21.9.5 Svalutazione di sé a causa di un "colpo basso"
562 21.9.6 Svalutazione di sé a causa del licenziamento della moglie
dalla stessa ditta e spostamento a un nuovo computer
564 21. 9. 7 Svalutazione di sé perché il paziente credeva di essere
diventato "un rottame"
570 21.9.8 Il sostituto procuratore: svalutazione di sé padre/figlia
572 21.9.9 L eucemia dei linfoblasti acuta a causa di una svalutazione di
sé per un "tre" in musica
575 21.9.10 Svalutazione di sé con plasmocitoma a causa del fallimento
del negozio della figlia prediletta
580 21 .9.11 Osteocondrite deformante giovanile
588 21.9.12 Leucemia aleucemica, cosiddetta sindrome mielodisplastica
e carcinoma testicolare per conf1itto di svalutazione di sé e conf1itto
di perdita per la morte dello zio
594 21 .9.13 Svalutazione di sé di uno scolaro perché era stato sorpreso a
marinare la scuola

37
596 21. 9.14 Conflitto di svalutazione di sé con conflitto di territorio
e conflitto del marcare il territorio (femminile) per bocciatura
definitiva all'esame di giurisprudenza
604 21.9.15 Conflitto di svalutazione di sé perché la moglie era stata
stregata da un pranoterapeuta
608 21.9.16 Carcinoma all'utero; svalutazione di sé piena in
concomitanza con osteolisi ossee, leucemia, carcinoma vaginale
611 21.9.17 Leucemia mieloide pseudo-cronica a causa di nuovi conflitti
di svalutazione di sé sempre diversi. ll padre spara al figlio
614 21.9.18 Paziente cinquantaduenne morto tragicamente per un errore
medico perché era stato catalogato come "malato di cancro"
618 21.9.19 Un bacio e le sue conseguenze
631 21.9.20 Leucemia linfatica cronica: insuccessi cronicamente ripetuti
in alternanza a successi in campo religioso quale testimone di
Geova
634 21.9.21 "Leucemia da linfoblasti acuta con due recidive", in realtà
3 diverse svalutazioni di sé con rispettiva leucocitosi linfoblastica o
leucemia nella successiva fase di riparazione
637 21.9.22 Leucemia da linfoblasti acuta a causa di tre conflitti di
svalutazione di sé
643 21.9.23 Diagnosi: sarcoma di Ewing
649 21 .9.24 Conflitto di svalutazione di sé e di tentativo di suicidio dopo
la bocciatura all'esame di maturità a 16 anni
651 21 .9.25 Leucemia mieloide cronica per una moglie ricca ed infelice
653 21.9.26 Leucemia indifferenziata acuta e cancro epatico (in questo
caso erroneamente chiamato infiltrato leucemico) per licenziamento
a 45 anni in condizioni umilianti
658 21 .9.27 Follia della medicina tradizionale: le cosiddette "metastasi"
osteoblastiche (= che producono tessuto osseo)
661 22. L'INFLUENZA DEGLI ORMONI SULL'EVENTO
PATOLOGICO
664 22.1 Effetto di androgeni o estrogeni di origine artificiale
664 22.2 Modifica della sessualità con la castrazione
665 22.3 Influenza degli ormoni sul cosiddetto "pareggio ormonale" nel
conflitto di territorio con depressione

38
666 22.4 Influenza degli ormoni sulle cosiddette "costellazioni degli
emisferi"
668 22.5 Influenza degli ormoni sul carattere e sul tipo di carattere
della persona
671 22.6 Influenza degli ormoni sull'omosessualità, sul rapporto lesbico
672 22.6.1 Omosessualità
677 23. LE COSIDDETTE PSICOSI
677 23.1 Il percorso compiuto per scoprire l'eziologia delle cosiddette
malattie mentali e psicopatiche
681 23.2 "Psichiatria a tre livelli"
684 23.3 Quali aspetti cambiano in ciò che abbiamo sin qui chiamato
psichiatria?
686 23.4 Il senso biologico di combinazioni ovvero costellazioni di
conflitti biologici a livello organico
687 23.4.1 Esempio: ricomparsa dell'ovulazione in una giovane donna
destrimane per costellazione postmortale
687 23.4.2 Esempio: combinazione di due conflitti del profugo che
interessano entrambi i reni
688 23.5 Suddivisione generale delle cosiddette psicosi
690 23.5.1 Classificazione dettagliata delle cosiddette psicosi
691 23 .5.2 Le depressioni primarie e le manie primarie (gruppo speciale)
693 23.5.2.1 Esempio: depressione con 3 recidive in una ragazza
mancina a causa di un conflitto sessuale e/o di un conflitto sessuale
di marcare il territorio
710 23.5.2 .2 Esempio: conflitto di una levatrice mancina
716 23.5.3 I conflitti di territorio per le persone mancine
717 23.6 La cosiddetta costellazione schizofrenica
718 23.6.1 La costellazione schizofrenica del tronco cerebrale
721 23.6.1.1 Necessità dei micobatteri della tubercolosi
723 23.6.1.2 Il significato dei 12 nervi cranici
725 23.6.1.3 Ampliamento della tabella scientifica sinottica della Nuova
Medicina Germanica
728 23 .6.1.4 I dodici nervi cranici

39
736 23.6.1 .4.1 Esempio: "Se non fai la brava vai dalla zia Clara!"

739 23.6.1.4.2 Esempio: costellazione schizofrenica del tronco cerebrale


in una bambina di sette anni
740 23 .6.1.4.3 Esempio: costellazione schizofrenica del tronco cerebrale
a causa di uno choc da diagnosi
742 23.6.1.4.4 Esempio: costellazione schizofrenica doppia del tronco
cerebrale
745 23 .6.1.4.5 Esempio: il dipinto falso
751 23.6.1.4 .6 Esempio : l'amico se ne va e la madre si suicida
756 23.6.2 La costellazione schizofrenica del cervelletto
758 23 .6.2.1 Esempio: "Sparisci, non farti più vedere!"
763 23.6.2.2 Esempio: costellazione schizofrenica del cervelletto con
frequenti ricadute a causa di liti con i genitori (madre, e padre =
partner)
765 23 .6.2.3 Esempio: costellazione schizofrenica del cervelletto a causa
della prevista operazione del mediastino
765 23 .6.3 La costella zione schizofrenica della sostanza bianca
766 23 .6.3.1 Il sistema scheletrico sano è segno della stima intatta di sé
766 23 .6.3.2 Il doppio conflitto biologico di svalutazione di sé =
megalomania
770 23 .6.3. 2.1 Esempio con due cisti ovariche e megalomania
771 23.6.3 .2.2 Esempio: megalomania di potenza
774 23 .6.4 La costellazione schizofrenica della corteccia cerebrale
776 23 .6.4.1 La costellazione schizofrenica olfattiva
776 23.6.4.2 Costellazione schizofrenica facciale
777 23.6.4.3 Le costellazioni schizofreniche della sfera del territorio,
motorie e sensoriali
778 23.6.4.4 Le costellazioni schizofreniche motorie della corteccia
cerebrale
779 23.6.4.4.1 Esempio: conflitto paracentrale attivo in sospeso e
conflitto di paura in sospeso in un giovane cosiddetto "nevrotico o
psicopatico"
781 23.6.4.4.2 Esempio: conflitto centrale per operazione dell'ernia

40
782 23.6.4.5 Le costellazioni schizofreniche sensoriali
785 23.6.4.5.1 Esempio: pseudoschizofrenia (la cosiddetta psicosi
organica) con delirio da astinenza
788 23.6.4.5.2 Esempio: caduta dei capelli
790 23.6.4.5.3 Esempio: doppia costellazione schizofrenica sensoriale
acausa della morte della madre
791 23.6.4.6 Le costellazioni schizofreniche della corteccia cerebrale
proprie dell'ambito del territorio
793 23 .6.4.6 .1 Combinazioni possibili
794 23.6 .4.6 .1.1 Un esempio tipico
809 23.6.4 .6.2 11 "saltare" dei conflitti da un emisfero all'altro
811 23.6.4. 7 La costellazione schizofrenica di paura frontale
811 23.6.4 .7.1 Esempio: la mucca preferita
814 23.6.4.7.2 Esempio: conflitto di paura frontale di una persona di ceto
medio nella Germania riunificata
815 23.6.4.8 La costellazione schizofrenica dell'asma bronchiale =asma
bronchiale
815 23.6.4.8.1 La costellazione schizofrenica dell'asma laringeale =
asma della laringe
816 23.6.4.8.2 La costellazione schizofrenica bronchiale e dell'asma
laringeale = stato asmatico
817 23.6.4.8.3 11 fenomeno della "banca" e della "variabile"
817 23.6 .4.8.4 Asma nella crisi epilettica
817 23 .6.4.9 La costellazione planante
820 23.6.4.9.111 significato del sovrasenso
821 23 .6.4.10 La costellazione schizofrenica post-mortale
822 23.6.4.10.1 Quello che conta è il recipiente!
823 23 .6.4.10.2 Esempio: costellazione schizofrenica a causa di 4 conflitti
concomitanti
825 23.6.4 .10.3 Esempio: suicidio in costellazione schizofrenica
827 23.6.4.10.4 Esempio: "costellazione schizofrenica" di due mesi

41
829 23.6.4.11 La costellazione schizofrenica ninfomane della donna
mancina e la costellazione schizofrenica con mania da Casanova
dell'uomo mancino
830 23.6.4.11.1 La costellazione ninfomane e con mania da Casanova
830 23.6.4.11.2 La costellazione schizofrenica ninfomane della donna
mancina
832 23.6.4.11.2.1 Possibilità di passare alla costellazione post-mortale
832 23.6.4.11.2.2 Frigidità
833 23.6.4.11.3 La costellazione schizofrenica con mania da Casanova
dell'uomo mancino
835 23.6.4.12 La costellazione aggressivo-biomaniacale e la
costellazione depressivo-biomaniacale
836 23.6.4.12.1 Esempio: schizofrenia con i cosiddetti "accessi d'ira"
849 23.6.4.13 La costellazione mitomane
849 23.6.4.13.1 Insorgenza della costellazione mitomane
850 23.6.4.13.2 Importanza dell'età del paziente al verificarsi, in
particolare, del secondo conflitto
850 23.6.4.13.3 Importanza dell'accentuazione di un lato cerebrale
851 23.6.4.13.4 Influenza di altri programmi SBS corticali o persino di
SBS singoli o delle loro costellazioni nella sostanza bianca
852 23.6.4.13.5 Esempio: tipica costellazione mitomane
856 23.6.4.14 Costellazione autistica
856 23.6.4.14.1 Esempio: autismo a causa di una lite con i medici
dell'ospedale
859 23.6.4 .14.2 Esempio: costellazione autistica
860 23.6 .4.15 Costellazione schizofrenica della corteccia cerebrale per
una DHS con due conflitti biologici parziali
862 23.6.4.15.1 Esempio: vitiligine ..:_ separazione brutale dall'amico e dal
figlio
864 23.6.4.15.2 Esempio: neurodermatite
866 23.6.4.16 La costellazione schizofrenica dell'udito con tinnito o voce
bilaterale, il cosiddetto "sentire delle voci"
867 23.6.4.16.1 Esempio: udire delle voci

42
870 23.6.4.16.2 Esempio: cinque mesi di costellazione schizofrenica e
depressione dopo la morte del marito
875 23.6.4.17 La costellazione della bulimia
876 23.6.4.17.1 Esempio: costellazione schizofrenica con bulimia
879 23.6.4.18 La costellazione schizofrenica della corteccia visiva
881 23.6.4.18.1 Esempio: paziente con grave mania di persecuzione
882 23.6.4.18.2 Esempio: costellazione schizofrenica a causa
a) conflitto sessuale: amore lesbico respinto
b) conflitto di paura nella nuca: paura dell'ufficio giudiziario
886 23.6.4.19 La costellazione franto-occipitale in parte semi-
schizofrenica
887 23.6.4.19.1 Esempio: mania di persecuzione
888 23.6.4.19.2 Esempio: paura dell'intervento per un melanoma
889 23.6.4 .20 La costellazione cranio-caudale
889 23.6.4.21 L'arresto dello sviluppo (in parte infantilismo) come segno
di una costellazione schizofrenica
890 23.6.4.21.1 Come nasce questo fenomeno
892 23.6.4.21.2 Esempio: arresto dello sviluppo di una quarantenne
894 23.6.4.21.3 Il contenuto della paranoia
894 23.6.4 .21.4 Esempio: arresto dello sviluppo a causa di una
costellazione schizofrenica
899 23.6.4.21.5 Esempio: costellazione schizofrenica, depressione,
epilessia e paralisi
907 23 .6.4.22 Psicosi della gravidanza
909 23.6.4.23 Costellazione schizofrenica negli animali
909 23.6.4.23.1 Costellazione schizofrenica a causa di taglio cesareo in
una cagna boxer
913 24. LE SINDROMI NELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA
917 24.1 Il senso della sindrome del carcinoma dei tubuli collettori
921 24.2 Esempio: enorme osteosarcoma
924 24.3 Esempio: grande versamento pleurico
927 24.4 Esempio: grande versamento pericardico

43
929 24.5 Esempio: gotta
930 24.6 Esempio: paura di dover andare in ospedale
942 24.7 Il caso di Olivia Pilhar, un caso con sindrome dei tubuli
collettori
967 24.8 Esempio: sentirsi soli e abbandonati
975 24.9 Esempio: insufficienza renale acuta in mio figlio Dirk
980 24.10 Conflitto a causa dell'ospitalizzazione ("sentirsi soli e
abbandonati") con conseguenti conflitto del profugo, ritenzione
idrica, uremia e accumulo di acqua nei tessuti
981 24.10.1 Esempio: nel circolo vizioso dell'ignoranza maligna
dellamedicina brutale
986 24.10.2 Esempio: paziente in dialisi per due "conflitti del profugo a
causa del l'ospedale" quando era bambina
991 25. L'INSORGENZA DI CRIMINI SPONTANEI OVVERO
DIRE ATI
992 25.1 Se si conosce la causa si sa già per metà la terapia
993 25.2 Esempio: detenuto mancino di 34 anni
1004 25.3 Esempio: detenuto mancino di 56 anni
1009 25.4 Esempio: il detenuto Bernd, 47nne e destrimane
1014 25.5 Esempio: detenuto di 34 anni destrimane
1025 26. IL LINGUAGGIO BIOLOGICO INTERANIMALE DI UOMO
E ANIMALE
1026 26.1.1 Caso di un animale "paziente": la cagna bassotto Xinda
1028 26.1.2 Caso di un animale "paziente": la cagna boxer Kimba
1031 26.2 Il conflitto biologico nel periodo embrionale, il linguaggio del
cervello
1031 26.2.1 Esempio: conflitto del liquido in fase intrauterina con conflitto
di rancore nel territorio e paura nella nuca
1033 26.2 .2 Il conflitto intrauterino più frequente, la "sindrome della sega
circolare"!
1034 26.2.3 Esempio: un neonato con piede equino e diabete
1034 26.2.4 Esempio: morte di un bebè per danni causati nell'ospedale
1035 26.2.5 Esempio: conseguenze di un parto difficile

44
1039 27. CANCRO NELLE PIANTE O PROGRAMMI SPECIALI,
BIOLOGICI E SENSATI NELLE PIANTE
1042 27.1 Il decorso degli anelli a bersaglio, il ritmo della natura
1057 28. IL MIRACOLO DELLA CREAZIONE
1061 29. DAL LABORATORIO ARTIGIANALE DELLA NUOVA
MEDICINA
1061 29.1 Trisomia 21, la cosiddetta sindrome di Down o mongolismo
1070 29.1.1 Considerazioni teoriche
1071 29.1.1.1 Considerazioni teoriche sulle alterazioni cromosomiche
1073 29.1.2 La terapia della sindrome di Down
1077 30. LE TRE REGOLE GENETICHE FONDAMENTALI DELLA
NUOVA MEDICINA GERMANICA
1081 30.1 Gli "elementi costitutivi della natura" al concepimento e
durante lo sviluppo dell'organismo infantile
1086 30.2 La legge biogenetica fondamentale di Ernst Haeckel
1086 30.3 La prima legge biogenetica fondamentale della Nuova
Medicina Germanica
1087 30.4 La seconda legge biogenetica fondamentale della Nuova
Medicina Germanica
1088 30.5 La terza legge biogenetica fondamentale della Nuova
Medicina
1093 30.5.1 La nascita
1095 30.5.2 L'allattamento
1097 30.6 I gemelli monozigoti complementari
1100 30.6.1 Il significato evolutivo del comportamento complementare
mancino/destrimane nei gemelli monozigoti
1103 31. LA TERAPIA CON MEIN STUDENTENMADCHEN
1103 31.1 Mein Studentenmadchen - La nascita della canzone
1108 31.2 Mein Studentenmadchen - l'archetipo delle Melodie Arcaiche
1110 31.3 Mein Studentenmadchen - l'effetto terapeutico
1111 31.4 Mein Studentenmadchen - le 4 proprietà magiche
1117 31.5 Mein Studentenmadchen completa la terapia della Germanica
1119 31.6 Mein Studentenmadchen, la magica melodia arcaica

45
1121 32. VERIFICHE DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA
1121 32.1 Uno dei primi casi esaminati a livello clinico quale verifica
della Nuova Medicina Germanica nel 1981
1132 32.2 Vienna, 6 settembre 1984
1134 32.3 Vienna, 9 dicembre 1988
1136 32.4 Gelsenkirchen, 24 giugno 1992
1138 32.5 Burgau, 27 gennaio 1993
1146 32 .6 Villejuif, 20 agosto 1997
1149 32.7 Università di Trnava, 11 settembre 1998
1152 32 .7.1 caso: J. Peter, 27 anni, mancino
1155 32.7.2 caso: Z. Maria, 75 anni, destrimane
1156 32.7.3 caso: Ulcan Silvester, 75 anni, destrimane
1157 32 .7.4 "L'ascia di Trnava"
1160 32. 7.5 caso: St. Irenei, 70 anni, destrimane
1161 32 .7.6 caso: Dott. H.P. (il paziente ha voluto restare anonimo), 59
anni, destrimane
1163 32.7.7 caso: M . Vincent, 23 anni, destrimane
1165 32.7.8 caso: Musilova Irene, 67 anni, mancina
1171 33. GLOSSARIO; INDICE DEI NOMI
1191 34. DISEGNO OCCULTO E SOPPRESIONE SISTEMATICA
DELLA CONOSCENZA DELLA NUOVA MEDICINA
GERMANICA
1191 34.1 Lettera del 22.06.1986
1193 34.2 Lettera del 6.12 .2000
1196 34.3 Lettera del 10.01.2001
1199 34 .4 Lettera del.5.03.2001
1203 34.5 Lettera del 28.11.2002
1207 34.6 Lettera del 03.01.2003

46
1. PRESENTAZIONE

Questo libro è il testamento di mio figlio DIRK.


Io lo porto avanti in quanto amministratore del suo lascito. In nessun caso
è consentito negarlo a qualcuno che ne abbia bisogno per sopravvivere. Ma
nessuno può insegnarlo senza il mio consenso esplicito. I cosiddetti mae-
stri della medicina ufficiale hanno ostacolato per anni questo testamento
per motivi incongruenti e che esulano dal campo medico. Non sono degni
di insegnare questi fondamenti.
Per voi, miei pazienti, il testamento di mio figlio Dirk contenuto in questo
volume G sia la base della vostra speranza. La maggior parte di voi potrà
ritrovare la salute se comprenderà e seguirà il sistema nel modo giusto e se
in avvenire ci saranno i medici da me formati con mani calde e un cuore
compassionevole che vi saranno di aiuto.
Questo sistema della NUOVA MEDICINA GERMANICA verrà allora con-
siderato la più grande benedizione di tutta la medicina.
Tutto ciò che è stato scritto sin qui è riportato secondo scienza e in modo
quanto più possibile vicino alla verità, modificato solo nella misura in cui la
sfera intima del paziente lo richiedeva.
Vi prego di mostrare rispetto per le persone e i loro destini qui descritti e,
se per caso vi capitasse di sapere di chi potrebbe trattarsi, di essere discre-
ti! I racconti esemplificativi non sono stati riportati come intrattenimento,
ma per essere di aiuto a quelli di voi che sono ammalati.
Nessuno può dire di non potersi sbagliare. Ciò vale anche per me. Desidero
espressamente che voi non mi "crediate", bensì che voi stessi vi convincia-
te della fondatezza di questo sistema che è comprovabile e comprovato con
alta probabilità.
Il boicottaggio contro la Nuova Medicina è stato, per drammaticità e infa-
mia, proporzionale all'importanza di questa scoperta del contesto legato
all'evento tumorale. Io stesso mi sono ammalato nel 1978 di cancro ai tes-
ticoli quando mio figlio DIRK fu ferito mortalmente nel sonno da un princi-
pe - che voleva sparare premeditatamente a un medico romano - e morì fra
le mie braccia quasi 4 mesi dopo. Ciò che avevo subito era la DHS, la SIN-
DROME DI DIRK HAMER. Un tale evento drammatico può quindi essere
percepito dalle persone intorno a noi come uno choc. Ma la maggior parte
degli choc vissuti di questo tipo o simili si riflettono solo all'interno del

(6) Sono previsti altri volumi oltre a questo.

47
paziente senza essere notati all'esterno . Non sono peraltro meno dramma-
tici né meno attivi sull'organismo del paziente, perché l'unica cosa impor-
tante è ciò che il paziente percepisce o ha percepito.
Questi di solito non può parlarne con nessuno, anch e se nulla gli farebbe
più piacere del parlare del suo conflitto "dal profondo dell'anima''.
La SINDROME DI DIRK HAMER ("DHS") è il perno, il cardine di tutta la
NUOVA MEDICINA e della comprensione globale dell'evento tumorale
ovvero attualmente di tutte le manifestazioni patologiche. Il cancro non è
prodotto da un susseguirsi di conflitti (i cosiddetti fattori a rischio) né da
"grandi" conflitti. Una DHS e quindi il cancro sono per contro causati da
un conflitto imprevisto, in maniera scioccante, che ci coglie in contropiede.
Non sono i 100 tiri sulla porta del campo di calcio che fanno un goal, bensì
il tiro inaspettato o volutamente dirottato, che coglie il portiere "in contro-
piede", sarà proprio quello che arriva inarrestabile in porta. Questo è il "con-
flitto biologico" che intendo e che abbiamo in comune con le altre creature (i
mammiferi) e persino con le piante.
La scoperta del contesto del cancro era per noi vivi apparentemente troppo
difficile. l'.ha scoperta ... un defunto. Vi tramando il suo lascito.
Con la sua morte egli non ha soltanto dato l'occasione per scoprire queste
correlazioni, ma credo che, anche dopo la morte, egli rimanga partecipe di
questa scoperta molto più di quanto non si possa immaginare.
Ciò è accaduto nel modo seguente: nel settembre 1981, quando per la
prima volta credetti di avere trovato un sistema nella genesi del cancro, cioè
la SINDROME DI DIRK HAMER, mi si "piegarono le ginocchia", come si
è soliti dire. Questa scoperta mi sembrò troppo grandiosa perchè potessi
crederci io stesso . Nella notte feci un sogno: mio figlio DIRK, che sogno
spesso e con cui discuto in sogno, mi apparve, sorridendo con il suo sorri-
so bonario, come aveva l'abitudine di fare, e disse: "Ciò che hai trovato,
Geerd, è giusto, è del tutto giusto. Sono in grado di dirtelo perché ora ne so
più di te. Sei stato bravo a scoprirlo. Scatenerà una rivoluzione nella medi-
cina. Puoi renderlo pubblico su mia responsabilità. Ma devi continuare a
studiare, non hai ancora scoperto tutto. Ti mancano ancora due cose impor-
tanti!"
Mi svegliai avendo ben registrato ogni singola parola della nostra conver-
sazione. Ero tranquillo e da allora saldamente convinto che la SINDROME
DI DIRK HAMER era esatta. Fino a quel momento avevo esaminato circa
170 pazienti. Chiamai il signor Oldenburg della televisione bavarese, che
già una volta aveva fatto un breve reportage sullo scalpello di Hamer nel
congresso chirurgico di Monaco nel maggio 1978.

48
Egli venne a Oberaudorf e girò un piccolo filmato che venne mandato in
onda in Baviera il 4 ottobre 1981 : contemporaneamente l'evento venne diffu-
so con un reportage anche dalla RAI (televisione italiana).
Mi precipitai a studiare altri casi. Sapevo bene che nel giro di breve tempo
in clinica mi avrebbero proibito l'esercizio del mestiere, perché i miei risul-
tati erano contrari a quelli della medicina ufficiale.
Avendo via via non solo raccolto altri casi, ma avendolo fatto ormai in modo
programmato e sistematico, feci una constatazione straordinaria: per esem-
pio, il cancro al collo dell'utero aveva sempre un contenuto di esperienza
conflittuale molto particolare, cioè sessuale; per contro il cancro alla mamme-
lla comportava sempre un conflitto umano generale, spesso persino madre-
bambino, il cancro alle ovaie un conflitto di perdita o aveva un contenuto
conflittuale genitale-anale, ecc. Contemporaneamente accertai che ogni
particolare tipo di cancro aveva un particolare tempo di latenza della mani-
festazione tumorale, prima che la paziente notasse il suo cancro, ossia: circa
12 mesi per il cancro al collo dell'utero, da 2 a 3 mesi per il cancro alla
mammella, da 5 a 8 mesi per il cancro alle ovaie .
Queste nozioni mi sembravano da una parte logiche e ragionevoli, dall'al-
tra fin troppo razionali perché io potessi crederci, poiché non solo erano
contro i precetti della medicina classica, ma stravolgevano l'intera medici-
na. Infatti questa scoperta dimostrava nientemeno come fosse la psiche
stessa a stabilire se e dove si sarebbe formato il cancro. Di nuovo mi si "pie-
garono le ginocchia". l'.intera faccenda era troppo grande per me . La notte
seguente sognai di nuovo e in sogno parlai con mio figlio DIRK. Egli mi
lodò e mi disse: "Santo cielo, Geerd, hai fatto ben svelto a scoprirlo e l'hai
fatto molto bene". Poi sorrise di nuovo con il suo incomparabile sorriso e
disse: "Ti manca ancora una cosa sola e poi hai trovato tutto . Non puoi an-
cora smettere, devi continuare a indagare, ma di sicuro ce la farai".
Di nuovo mi svegliai. Di colpo ero del tutto convinto della giustezza dei
miei risultati e mi misi a ricercare in modo febbrile quella che poteva esse-
re l'ultima cosa "mancante" che DIRK aveva indicato. Ora studiavo sempre
ogni caso che mi capitava in base ai criteri a me sin lì noti e stabilii che essi
risultavano giusti per ciascun caso . DIRK aveva dunque avuto ragione.
Allora riesaminai a fondo non solo tutti i casi precedenti, per ciascuno dei
quali avevo preparato una cartella, ma in particolare anche i casi di carci-
nomi "a riposo" nonché i casi seguenti.
Era una corsa contro il tempo. Sapevo con precisione che mi sarebbe stato
ben presto imposto di non visitare assolutamente più alcun paziente.

49
Nella mia ultima settimana di servizio lavorai quindi praticamente giorno
e notte. Ma all'improvviso mi si fece strada nella mente una conoscenza
addirittura da togliere il fiato: nei casi in cui i pazienti erano sopravvissuti,
il conflitto era sempre stato risolto, per contro il conflitto non era stato risol-
to nei casi delle persone che erano morte o in cui il decorso della malattia
era peggiorato.
Mi ero già abituato a considerare giusto ciò che i colleghi, con i quali ten-
tavo di parlare di queste cose, ritenevano semplicemente insensato, senza
volerne sapere di più. Ma questa conoscenza era per me davvero eccessi-
vamente grande. Ero del tutto sperso e di nuovo mi sentivo le ginocchia lette-
ralmente come burro. In questo stato non potevo quasi più aspettare la
notte seguente, in cui avrei presentato i miei problemi al mio maestro
DIRK.
Di nuovo sognai il mio DIRK, altrettanto chiaramente come l'ultima volta.
In quest'occasione egli era colmo di ammirazione e sorrideva riconoscente
dicendomi: "Non avrei creduto possibile che tu ci arrivassi così in fretta. Sì,
ciò che hai trovato è giusto, completamente giusto. Ora hai tutto, non ti
manca più nulla. Le cose stanno esattamente così. Ora puoi pubblicare tutto
quanto su mia responsabilità. Ti prometto che non te ne pentirai, perché
questa è la verità!"
Quando al mattino mi svegliai e rividi il sogno con chiarezza, i miei ultimi
dubbi erano dissipati. Al mio DIRK avevo sempre potuto credere e ora che
era morto a maggior ragione.
(Estratto dal libro CANCRO - MALATTIA DELl'.ANIMA, corto circuito nel
cervello, il computer del nostro organismo, la legge ferrea del cancro, febbraio
1984 nell'edizione "Amici di Dirk", Colonia).

Negli ultimi anni ci sono state molte persone che hanno considerato il pas-
saggio sopra esposto "non scientifico''. Infatti non ha alcuna pretesa di
esserlo, bensì solo di essere conforme alla verità.
Del resto, secondo il mio parere è importante il fatto che risultati e scoper-
te, che sono validi logicamente ed empiricamente 1 oltre che riproducibili in
qualsiasi momento, vengano verificati per stabilire se sono giusti o falsi. Ma
se i risultati e le scoperte siano giusti, non ha alcuna importanza per la loro
veridicità dove, come e da chi siano stati scoperti!
Neppure serve perseguitare la persona dello scopritore con tutti i mezzi
immaginabili del terrore e del discredito per soffocare la scoperta e per evi-

(7) Empiricamente = ottenuto tramite l'esperienza

50
tarne le conseguenze. Così facendo la colpa diventa enorme! Ed è proprio
quanto è accaduto in questi ultimi 17 anni!
La medicina ufficiale dominante attualmente non è, in senso stretto, una
scienza, anche se "sembra" molto scientifica.
Essa ha migliaia di ipotesi e dogmi, cui si deve o si può credere, ma che
sono falsi, perché a loro volta si basano sulle suddette ipotesi indimostrate.
(Per es. dogma delle metastasi, malattia come "guasto della natura", dogma
delle "cellule impazzite", dogma delle "metastasi cerebrali", dogma dei mi-
crobi come "agenti" patologici ecc.)
Esiste una barzelletta accademica:
Tre studenti, uno studente di fisica, uno di biologia e uno di medicina, devo-
no imparare a memoria l'annuario telefonico. Lo studente di fisica chiede
se esiste un sistema nell'annuario telefonico. Gli viene risposto che, a parte
l'ordine alfabetico, non c'è alcun sistema. Egli si rifiuta allora di imparare a
memoria una cosa così folle. Lo studente di biologia domanda se nell'an-
nuario telefonico ci sia uno sviluppo o un'evoluzione. Stessa risposta, nes-
suno sviluppo, si deve solo imparare a memoria! Anch'egli si rifiuta di stu-
diare una simile stupidaggine. Anche allo studente di medicina viene
chiesto di studiare a memoria l'annuario telefonico ed egli risponde solo :
"In quanto tempo?".

Noi medici in linea di massima per l'esame di Stato abbiamo dovuto recita-
re a memoria le voci dell'annuario telefonico. Né lo studente né il professo-
re avevano veramente capito. l'.idoneità effettiva stava nel numero di pagi-
ne imparate a memoria.
Se si analizzano i dogmi della cosiddetta "medicina ufficiale", si accerta
che essi derivano in effetti dal pensiero bipolare di "buono e cattivo" tipico
delle nostre grandi religioni (ebrea, cristiana, musulmana). che a sua volta
proviene dalla concezione zoroastrica del mondo degli antichi Persiani.
Tutto viene distinto coerentemente in "buono" e "cattivo". Da qui deriva
logicamente anche la "mentalità eliminatoria" marziale degli attuali "guer-
rieri della medicina" che però, in verità, altro non è se non puro Medio
Evo: chi non crede ai dogmi unici giusti viene bruciato.
Maligne erano ad esempio tutte le cellule cancerogene e i microbi, tutte le
"reazioni di malattia" dell'organismo, oltre alle cosiddette malattie dello
spirito e dell'animo. La malignità starebbe nel fatto che Madre Natura fa
continuamente degli errori, presenta delle deviazioni, dei guasti che danno
il cancro, che si presume essere una crescita "incontrollata", "invasiva"
negli organi vicini, sebbene si sappia che esistono i cosiddetti "limiti degli
organi" (per es. fra corpo dell'utero e collo dell'utero).

51
Oggi alla luce dei rapporti contestuali veri, questa storia della "malignità"
risulta una sciocchezza madornale. Madre Natura infatti non fa alcun
"errore''. Eravamo noi gli ignoranti! Dietro c 'è semplicemente il fatto che
ciò che risulta incomprensibile viene apostrofato come "maligno" e combat-
tuto di conseguenza. Solo quando lo si è capito, e ora con le 5 leggi biolo-
giche possiamo farlo, non abbiamo più bisogno di distruggere, ma siamo in
grado di comprendere, riordinare, di integrare i fatti in un contesto biologi-
co globale, anzi cosmico!

Nella Nuova Medicina Germanica esistono solo 5 leggi biologiche che


sono strettamente scientifiche e comprovabili in qualunque momento. Esse
devono rivelarsi valide, in senso naturalistico, per ogni singolo caso e per
ogni singolo sintomo anche della malattia secondaria (che la medicina clas-
sica chiama ancora erroneamente "metastasi").
La cosa affascinante nella Nuova Medicina Germanica è ora il fatto che
dobbiamo riconoscere che tutti questi presunti errori e guasti "maligni"
della Natura era-no propriamente dei Programmi Speciali Biologici Sensati
(SBS). che abbiamo mal interpretato per nostra ignoranza. Dunque tutto ciò
che avevamo chiamato "malattia", in verità faceva parte ogni volta di un tale
programma speciale (SBS). Anche i microbi, che pure abbiamo considerato
maligni e da combattere, erano i nostri fedeli collaboratori, ad esempio per
decomporre il cancro durante la fase di gumigione (micobatteri e batteri) o
per colmare necrosi e ulcere (batteri e virus) sempre nella fase di guarigione.

52
TJR.NAV§JKA 1UlNllV1EìRZllTA
Homopotoenà 23, 918 43 Trnava

BESTAHTIGUNG
Am 8.9. u. 9.9.1998 wurde am Onkologischem Institut Hl .
Elisabeth in Bratislava und Onkologischen Abteilung des
Krankenhauses in Trnava sieben Patientenfalle mit ingesamt
mehr als 20 einzelnen Erkrankungen in Gegenwart des
Prorektors der Universitat Trnava, des Dekans der Fakultat
fur Pflegewesen und sozialwesen der Universitat Trnava und
ingesamt 10 Dozenten und Prafessoren untersucht ( arztliche
Protokolle van diesen Fallen, die durch Dr. Hamer gemacht
wurden, sind in der Beilage). Es sallte festgestellt werden,
ab nach naturwissenschaftlichen Regeln der
Reproduzierbarkeitsprufung die verifikatian seines Systems
festgestellt werden konnte.
Dies war der Fall.
Von den jeweils etwa 100 Fakten, die man bei jeder
Einzelerkrankung nach den Regeln der "Neuen Medizin" abfragen
kann, kannten zwar in Ermangelung vollstandiger
Untersuchungsbefunde nicht alle Fakten abgefragt werden, aber
die abgefragten Fakten zeigten, dass alle Naturgesetze der
"Neue Medizin" erfullt waren.
Die untergezeichneten nehmen deshalb mit haher
Wahrscheinlichkeit als gesichert an, dass seine Prasentatian
in zwei Uberprufungskanferenzen bewies sein System mit
groster Warscheinlichkeit. Wir schatzen sehr hoch das
menschliche, ethische und geduldige Engagement Dr. Hamers und
seinen neuen ganzheitlichen Zutritt zum Patienten. Nach
Berucksichtigung aller dieser Faktaren, haben wir den
Eindruck gewonnen, dass die Frage der moglichts baldigen
Anwendung der "Neuen Medizin" dringend weiterverfolgt werden
sollte.
Trnava 11.9.1998
prof.MUDr.J.Pogady,DrSc , Prof .f.Psychiatrie , ~
Vars. der Kornmission t
prof.MUDr.V.Krcméry,DrSc , Dekan der Fakultat :::.::; .. :~ ~~ /
dac.RNDr.J.Miklaska , DrSc, Prorektor f.Farschung · ~

Tc lcfòn: 0805 I 277 33

53
UNIVERSITA' DI TRNAVA

ATTESTATO

Nei giorni 8 e 9 settembre 1998 presso l'istituto oncologico S. Elisabetta a


Bratislava e dipartimento oncologico. dell'ospedale di Trnava sono stati esa-
minati sette casi di pazienti per un totale di oltre 20 singole malattie alla
presenza del prorettore dell'università di Trnava, del decano della facoltà di
metodologie curative e sociali dell'università di Trnava e di complessiva-
mente 10 docenti e professori (i verbali medici di questi casi clinici, redatti
dal dott. Hamer, si trovano in allegato). Si doveva stabilire se in base alle
regole naturali della prova di riproducibilità si potesse definire la verifica
del suo sistema.
Così è stato.
In realtà, non è stato possibile esaminare, per mancanza di reperti d'esame
completi, tutti i 100 fatti circa che in ogni singola malattia si pqssono esa-
minare secondo le leggi della Nuova Medicina Germanica, ma quelli effet-
tivamente accertati hanno dimostrato che tutte le leggi biologiche della
Nuova Medicina Germanica venivano confermate.
I sottoscritti ritengono pertanto confermato in modo molto probabile che il
dott. Hamer, con la sua presentazione in due conferenze di verifica, abbia
provato il suo sistema con massima probabilità. Abbiamo grandissima stima
nei confronti dell'impegno umano, etico e indulgente del dott. Hamer e del
suo nuovo approccio complessivo al paziente . Considerando tutti questi fat-
tori, abbiamo ricavato l'impressione che la questione dell'applicazione
quanto più rapida possibile della "Nuova Medicina Germanica" debba
essere urgentemente proseguita.

Trnava, il 11.09.1998

Professore in psichiatria, presidente della commissione scientifica: prof.


dott. J. Pogàdy
Professore in oncologia, decano della facoltà di metodologie curative: prof.
dott. V Kroméry
Docente di matematica, prorettore della facoltà di ricerca: dott. J. Miklosko

54
Dott. Ryke Geerd Hamer Trnava, 11.09.1998

Dichiarazione del dottor Hamer

A seguito della conferma dell'Università di Trnava


della awenuta verifica della Nuova Medicina Germanica de11'11.09.1998

11 settembre 1998: la Nuova Medicina è ufficialmente confermata a segui-


to della verifica effettuata 1'8 e 9 settembre 1998 all'Università di Trnava
(Bratislava, Slovacchia occidentale). Il documento è stato firmato dal pro-
rettore (docente di matematica). dal decano (professore in oncologia) e dal
presidente della commissione scientifica (professore in psichiatria).
Per questa ragione quindi la competenza dei firmatari non può essere
messa in dubbio. Da 17 anni le università dell'Europa occidentale, princi-
palmente l'Università di Tuebingen (Germania). si sono categoricamente
rifiutate di effettuare una tale verifica scientifica.
Durante questi ultimi anni, in occasione di 26 conferenze pubbliche di veri-
fica, molti medici hanno proceduto all'esame e alla verifica delle Leggi
Biologiche della Nuova Medicina. Durante queste verifiche tutti i casi esa-
minati si sono sempre dimostrati esatti: questi documenti, benché accom-
pagnati da certificato notarile, non sono mai stati accettati né riconosciuti.
Sempre ed ovunque si è "preteso" che finché questa verifica non fosse
avvenuta ufficialmente in ambito universitario, essa non potesse essere
valida e che pertanto la medicina ufficiale restava l'unica medicina "rico-
nosciuta".
La Nuova M edicina Germanica con le sue cinque leggi biologiche e senza
ipotesi supplementari, è valida per gli uomini, gli animali e i vegetali. Essa
è così chiara e coerente che si sarebbe potuto, e dovuto, verificarla facil-
mente per qualsiasi paziente scelto a caso se solo si fosse voluto.
Le gravi calunnie, campagne denigratorie dei mass-media come pure il
divieto di esercitare quale medico, diversi attentati alla mia vita e minacce
di trattamenti psichiatrici forzati (per perdita del senso della realtà) fino alla
mia incarcerazione (giudicato e detenuto per oltre un anno per aver dato
informazioni sulla Nuova Medicina Germanica in tre casi gratuitamente),
non devono e non possono certo sostituirsi alle argomentazioni scientifiche
indispensabili a controbattere un avversario scientifico! Non è forse stata la
repressione di questa scope1ta, come ci è dato di constatare oggi, solo l'espres-
sione della forza brutale intenta a salvaguardare il potere e i possedimenti
della "vecchia" medicina?

55
La Nuova Medicina Germanica è la medicina dell'avvenire. l'.ulteriore
impedimento della sua applicazione rende il crimine contro l'umanità ogni
giorno più grande!
Secondo statistiche ufficiali come quelle del centro tedesco di ricerca con-
tro il cancro di Heidelberg, possiamo constatare come pochissimi pazienti,
trattati dalla medicina attuale con la chemio, siano ancora in vita dopo cin-
que anni ...
In occasione della perquisizione da parte delle autorità austriache del
Centro della Nuova Medicina Germanica di Burgau, furono confiscati 6500
indirizzi di pazienti (di cui la maggior parte affetti da cancro in stadio avan-
zato o già abbandonati dalla medicina ufficiale). Il ministero pubblico di
Wiener Neustadt dovette ammettere che si è dovuto constatare, tramite
inchiesta vidimata dalle autorità notarili austriache, che oltre 6000 erano
ancora in vita dopo quattro o cinque anni (più del 90%!).
La pretesa di verifica da parte di un'università è ora soddisfatta. Adesso i
pazienti hanno il diritto, affinché si metta fine al peggiore e più crudele cri-
mine contro l'umanità, che tutti possano ottenere la stessa prospettiva di
guarigione: il diritto di essere trattati secondo le cinque legggi biologiche
naturali della Nuova Medicina Germanica, ufficialmente, all'interno delle
strutture pubbliche!
Mi appello a tutte le donne e gli uomini onesti e sinceri, sollecitando il loro
aiuto.

56
2. LE MALATTIE (ORMAI COMPRESE COME
PROGRAMMI SPECIALI CON SENSO BIOLOGICO)
DI UOMINI, ANIMALI E PIANTE QUALI EVENTI
CHE SI SVOLGONO A TRE LIVELLI

Psiche Cervello Organo


( = cervello dell'organo + cervello della testa)
Programmazione Computer Macchina

La medicina ufficiale si è sin qui occupata esclusivamente degli organi. Se


un organo non funzionava come avrebbe dovuto, si supponeva che avesse
un disturbo m eccanico o che fosse attaccato da batteri o da virus oppure che
reagisse in modo allergico contro qualche anticorpo. Non era mai venuto in
mente a nessuno il fatto che l'organo potesse forse essere controllato da un
computer, dal cervello appunto.

Se oggi qualcuno dice ch e già molti avevano creduto che il cancro fosse da
mettere in relazione con lo stress o la tristezza o i conflitti, ciò non ha nulla
a che vedere con le 5 leggi biologiche della Nuova Medicina. Perché da un
lato nella medicina moderna ciascuno ritiene, come sta scritto in ogni testo,
che occorrono da 10 a 20 anni prima che il cancro si manifesti. Dall'altro
lato si aveva e si ha una definizione completamente diversa di "conflitto".

Un magistrato di Sigmaringen il 17.12.86 chiese a un professore di psicolo-


gia dell'Università di Tubinga che cosa intendeva, ad esempio, per conflit-
to sessuale, che il Dott. Hamer chiamava conflitto biologico. Risposta: "Una
malattia narcisistica". La mia controrisposta fu: ''.Allora direbbe che anche
la mia cagnetta ha una malattia narcisistica quando per un conflitto sessua-
le analogamente all'uomo presenta un focolaio di Hamer s nella zona
periinsulare 9- to sinistra con un cancro al collo dell'utero?"

(B) FOCOLAIO DI HAMER = Focolaio di corrispondenza con un conflitto owero con la malat-
tia dell'organo, scoperto dal dott. Hame1; nel ceJVello. Fotografabile! Originariamente chiama -
to in modo canzonatorio dagli awersari del dott. Hamer "gli strani focolai di Hamer". Si vedo-
no delle configurazioni a bersaglio, con cerchi ben delimitati negli strati corrispondenti della
tomografia cerebrale computerizzata (TAC) nella fase di conflitto attivo (fas e CA), che i radiolo-
gi chiamc1vano sbrigativamente "art efa tti", ma che nella fase di ripara zione (post-conflittolisi =
fase PCL) diventano nello stesso punto degli anelli edematosi rigonfi.
(9) Peri = Prefisso con significalo di intorno a .. ., nelle vicinanze di, che supera, eccessivo, oltre.
(10) Insula = Isola

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Più nessuna risposta ... Il mio commento successivo: "Gentile collega, tutte
le sciocchezze di Freud sono dunque pura fantasia fuorviante, come vede,
perché lei stesso non crede che la mia cagnetta abbia una malattia narcisi-
stica, ma pertanto secondo Hamer ha un'anima proprio come l'uomo".
Gli animali infatti, come ho potuto provare con l'aiuto delle immagini della
TAC 11 al cervello, con lo stesso tipo di conflitti soffrono di un focolaio di
Hamer in generale nello stesso punto del cervello dove si lo si ritrova
nell'uomo. E quindi si ha anche il cancro corrispondente di regola nello
stesso punto del corpo, cioè nell'organo analogo. Si è potuto persino prova-
re con certezza che il cancro o la necrosi diventa ogni volta più grande se
si verifica una nuova ricaduta del conflitto e che torna a diminuire o a scom-
parire del tutto se il conflitto era stato risolto in precedenza, nella misura in
cui erano presenti dei micobatteri per i conflitti controllati dal paleoencefa-
lo ovvero per i tumori, cioè erano possibili i processi di regolazione biologi-
ci arcaici. (Questi aspetti sono trattati in seguito in modo esauriente).
Ovviamente si deve tenere conto di specifiche preprogrammazioni: per es.
un'anatra non patisce mai un conflitto di liquido, invece frequente nell'uo-
mo. Un topo domestico soffre molto facilmente di un conflitto causato dal
fumo, un criceto praticamente mai! Esso non possiede alcun "impianto di
allarme", alcun codice contro il fumo. Non ne ha bisogno perché vive sotto
terra.
Se da qualche parte si forma un cancro, la cosiddetta medicina ufficiale
sinora lo combatte in modo puramente sintomatico, con "bisturi, raggi e
chimica", vuole curare operando delle mutilazioni, bruciando il tumore con
raggi X e al cobalto e con il cosiddetto trattamento citostatico 12 (avvelena-
mento cellulare) spesso per mezzo di fleboclisi. Viene trattato sempre solo
l'organo. La psiche dell'uomo e dell'animale o il cervello non sono qui affat-
to considerati.
Sembrava e ancora sembra del tutto stravagante quando io sostengo che
con l'individuazione e la risoluzione del conflitto psichico, mediante la
cosiddetta "conflittolisi" 13 non solo si può fermare e incistare (incapsulare)
la crescita del cancro, ma persino (nel carcinoma dell'epitelio pavimento-
so;ad es. carcinoma del collo dell'utero) si può arrivare alla scomparsa com-
pleta dell'ulcera grazie alla ricostituzione di nuovi tessuti.

(11) Immagine TAC = radiografia a strati


(12) Citostatico = dal greco kytos = arrotondamento, convessità (qui cellula); statikos = stati-
ca; sostanze che impediscono la divisione nucleare e/o plasmatica o la rallentano notevolmen-
te owero n e interrompono, disturbano il processo.
(13) Conflittolisi = risoluzion e del conflitto

58
Il problema fondamentale della medicina classica "moderna" sta nel fatto
che i suoi dogmi si basano ancora sull'immagine del mondo dell'Ottocento,
cioè sulla cosiddetta "patologia cellulare" 14 del signor Virchow.Questa a
suo tempo era senz'altro progredita, ma è grottesco che queste teorie, per
cui ogni causa di una malattia sia da trovare su un piano puramente orga-
nico o nella cellula, debbano essere accettate nel ventunesimo secolo a van-
taggio dell'industria e dei "ricercatori" che vivono di questi dogmi!
Le cause del cancro e di altre cosiddette "malattie" vengono tuttora studia-
te indagando le condizioni della cellula o persino di frammenti di particel-
le proteiche o virus. Per queste cose bizzarre, che non aiutano alcun pazien-
te, vengono conferiti premi Nobel.
E' chiaro che l'anima o la psiche dei pazienti qui può solo dare fastidio!
La Nuova Medicina Germanica non mette assolutamente in dubbio i fatti
che, ad esempio, si possono riconoscere al microscopio. Solo le conclusioni
cioè i dogmi, che ne sono stati e ne vengono derivati, sono spesso errati:
ovviamente al microscopio esaminando una cellula cancerogena della
ghiandola mammaria non si può vedere se essa avrebbe messo la mamme-
lla in grado di produrre una doppia quantità di latte. In essa neppure è pos-
sibile capire che è cresciuta a vantaggio del bambino o che in seguito viene
di nuovo ridotta, purché siano presenti dei micobatteri. Le cellule hanno
delle mitosi 1s, le mitosi sono maligne e basta!
Oggi tutta la medicina ufficiale o di stato dipende ancora dalle concezioni
ormai superate di Virchow. Per questo sinora abbiamo avuto in sostanza
solo degli ulteriori sviluppi tecnici e legati alle apparecchiature, delle vere
scoperte mediche erano quasi impossibili a causa di questi dogmi! La medi-
cina ufficiale non ha più potuto liberarsi da questa camicia di forza della
"patologia cellulare''. Un professore mi ha detto: "Si, signor Hamer, se la
patologia cellulare è erronea, allora crolla tutto''. E' e rronea e infatti crolla
tutto!
Qui non si tratta del fatto, che sarebbe un po' difficile provare che ogni
cosiddetta malattia abbia un decorso ai tre livelli della psiche, del cervello
e dell'organo, che sono in interazione reciproca fra loro, e che le 5 leggi bio-
logiche della Nuova Medicina sono esatte. Lo scandalo per contro sta nel
fatto che il risultato comprovante di questa sperimentazione non può e non-
deve essere accettato ufficialmente per nessuna ragione, a motivo degli

(14) Patologia cellulare = la concezione della malattia come disturbo dei processi vitali fisiolo-
gici della cellula (Virchow)
(15) Mitosi = divisione cellulare

59
immensi interessi in gioco ... In effetti basterebbe una sola mattinata per
chiarire la faccenda.
Basterebbe controllare se tendenzialmente molte pazienti (destrimani)
affette da carcinoma del collo dell'utero abbiamo un focolaio di Hamer
nella zona periinsulare sinistra del cervello. Se si vuole essere del tutto
sicuri, si studino dapprima quelle pazienti, il cui conflitto (di tipo sessuale)
si è risolto e che quindi hanno le mani calde. Nel loro caso il focolaio di
Hamer deve avere un edema perifocale 16 ben distinto. E se poi si vuole
essere ancor più sicuri rispetto ai contenuti del conflitto, si scelgano solo le
pazienti mancine, perché queste devono avere il loro focolaio di Hamer, nel
caso di un conflitto sessuale, nella regione periinsulare destra. Tutto ciò si
può facilmente fare in una mattinata.
Invece vengono pompati miliardi e miliardi, dobbiamo ben dire disonesta-
mente, in imprese del tutto senza senso della medicina classica, solo per-
ché molte persone hanno un vivo interesse che tutto resti com'era. Se solo
avessero almeno compassione dei poveri pazienti!

Sia ora concessa una breve anticipazione su quanto verrà esposto in segui-
to per poter comprendere già a questo punto l'espressione "cervello della
testa o cervello centrale" e "cervello dell'organo", che appare nel titolo del
capitolo: tutti gli esseri viventi hanno un cervello dell'organo. Ma l'uomo e
gli animali hanno in più un cervello della testa. Sul perché sia così, possia-
mo solo fare delle supposizioni. Io credo che la ragione sia che l'uomo e gli
animali
a) non sono legati al luogo, ma si spostano liberamente,
b) che la necessità di rapidi movimenti e di una veloce valutazione delle
informazioni ha richiesto un computer aggiuntivo.

Il cervello centrale sostanzialmente però non è diverso dal cervello dell'or-


gano, ma ne costituisce solo un complemento.
Nella fase attiva di un programma speciale vediamo nella TAC dell'organo
gli stessi cerchi concentrici, ben delimitati, simili a quelli di un bersaglio,
del focolaio di Hamer allo stesso modo e anche alla stessa frequenza di
oscillazione come li possiamo osservare nel cervello centrale. Ciò verrà
spiegato in seguito in modo esauriente. Il cervello dell'organo, che com-
prende praticamente tutti i nuclei cellulari degli organi e in cui tutti i nuclei
cellulari sono collegati fra di loro, è quasi come un grande disco di compu-

(16) perifocale = intorno al centro effettivo

60
ter eh.e ha memorizzato non solo tutte le informazioni, ma anche i comandi
dei singoli organi.
Fino a che punto i singoli organi abbiano il proprio "hard disk parziale",
che ad esempio mette un fegato in grado di funzionare dopo un trapianto,
non posso ancora dirlo.
Presumo però l'esistenza di tale disco per gli organi diretti dal paleoence-
falo; dunque per gli organi dell'endoderma e del mesoderma del paleoen-
cefalo.
N el campo biologico ci resta ancora moltissimo da studiare. Sebbene ci
sentiamo già bravi, per il fatto di tentare degli esperimenti con i geni e di
clonare, ho la sensazione che in realtà sappiamo solo pochissimo!
Alla cosiddetta medicina classica o sintomatica, che si interessa quasi
esclusivamente ai sintomi organici e tenta di curarli, si contrappone la Nuova
Medicina Germanica.
Per la Nuova Medicina Germanica l'uomo, ma anche ogni animale e ogni
pianta, è sempre un organismo che possiamo pensare a 3 livelli che proce-
dono in sincronia fra loro:

la psiche
il cervello (cervello centrale e cervello dell'organo)
gli organi

Incominciai a meditare su queste relazioni dopo un dramma personale.


Tutto ebbe inizio da un mio personale conflitto di perdita, che mi fece
ammalare all' improvviso di cancro ai testicoli nel 1978/79, subito dopo la
morte straziante fra le mie braccia di mio figlio Dirk, allora diciannovenne,
a cui, quattro mesi prima, aveva sparato un principe, trafficante d'armi del
jet-set internazionale, maestro della grande loggia P2 (Propaganda 2).
La constatazione della palese coincidenza tra il dramma vissuto e la mia
malattia fu allora l'occasione per riflettere su come potesse avvenire la
comunicazione fra psiche e organismo.
La mia ipotesi di lavoro a quel punto fu che potesse aver luogo una comu-
nicazione psiche-organo solo tramite il cervello.
Allora ancora nessuno si interessava al cervello in relazione all'insorgenza
delle malattie.
Quale Primario presso una cosiddetta clinica oncologica annessa all 'uni-
versità di Monaco trovai una chiara correlazion e fra i nostri organi e deter-
minati conflitti, ovvero gruppi di conflitti. Si doveva ritrovare questa siste-
matica, così postulai, da qualche parte anche n el cervello.

61
Il contesto sistematico

psiche ~ organo venne dunque ampliato a


psiche ~ cervello centrale e cervello dell'organo ~organo

Posi come ipotesi di ragionamento:

psiche programmatore
cervello computer
organi macchina

Sorprendente fu ed è il fatto che, nell'epoca dei computer, si pensi che com-


plicate macchine industriali lavorino secondo questo schema, mentre il
molto più complicato organismo umano dovrebbe produrre le cosiddette
"malattie" presumibilmente senza cervello e psiche, cioè senza program-
matore e computer. l'.insorgenza della malattia, si credeva, era decisa dal
caso, da deviazioni, insufficienze, degenerazioni.
Poiché nella medicina attuale la causa dell'insorgenza di malattie, come il
cancro nella medicina attuale, è oggi ancora sconosciuta, rimane "per erra-
ta deduzione" solo l'ipotesi dell'insorgenza legata al caso.

E' molto importante per la nostra diagnostica e per la terapia (in particola-
re anche per l'autoterapia) chiarire di nuovo a se stessi che tutto avviene in
modo sincrono.
Per questo nella Nuova Medicina Germanica non si parla più in senso stret-
to né di una cosiddetta psichiatria, che parte dal presupposto che i sintomi
psichici sono indipendenti dall'organismo, né di una "medicina organica",
che pure ritiene che gli organi non abbiano nulla a che vedere con la psi-
che. In verità esisteva la cosiddetta "psicosomatica", di fatto piuttosto un
ramo mal sviluppato della medicina, che non ha mai avuto una vera impor-
tanza né mai avrebbe potuto averla, perché non conosceva la sincronicità
fra psiche, cervello e organo.
Riguardo ad affermazioni generali come "lo stress dà l'ulcera allo stomaco"
o "lo stress fa venire l'infarto cardiaco" non riusciva a venirne fuori. In
entrambe c'è un granello di verità, ma mancando l'idea della sincronizza-
zione, che cioè tutto avviene contemporaneamente, si impediva alla psico-
somatica di potere continuare a svilupparsi.

62
"In modo coerentemente insensato" anche nelle leggi per gli psicoterapeu-
ti in Germania e in Austria si cementò la divisione della medicina in medi-
cina organica e psicomedicina, di sicuro anche allo scopo di impedire l'ap-
plicazione della Nuova Medicina. Per quest'ultima tali "specializzazioni"
non sono solo insensate, ma persino pericolose, come vedremo in seguito.

Il sincronismo a tre livelli di psiche, cervello e organo nella Nuova


Medicina Germanica rappresenta un presupposto del tutto decisivo della
diagnostica e della conoscenza del decorso patologico, che è di importan-
za fondamentale per il paziente e per la sua "autoterapia''.
Solo per il fatto che il paziente può ricostruire e capire sia l'inizio della sua
malattia (in seguito questo evento sarà chiamato Programma speciale bio-
logico sensato) sia il suo intero decorso come evento biologico sensato su
tutti e tre i livelli, egli raggiunge la necessaria tranquillità e sovranità, cosa
che non consente l'insorgenza del panico. Egli sa che con una probabilità
del 95% e più sopravviverà a questo programma speciale biologico sensato
(SBS). Ciò lo rende davvero capo sovrano della propria "malattia''.

2.1 Che cosa significa il sincronismo del decorso a tre livelli?

In passato si poteva eventualmente immaginare che lo stress psichico pro-


lungato avesse come conseguenza delle modifiche organiche. Anche que-
ste però erano da noi solo vagamente presunte, perché ci erano sconosciu-
te le relazioni concrete: le 5 leggi biologiche della Nuova Medicina
Germanica (che verranno in seguito spiegate più ampiamente). Tuttavia
eravamo lontani mille miglia dal poterci immaginare che fosse mai possibi-
le un sincronismo, un'azione contemporanea di psiche, cervello e organi.
Ma è proprio quanto dice la Nuova Medicina Germanica: ogni processo
psichico si svolge contemporaneamente nel cervello centrale (e persino nel
cervello dell'organo) e nell'organo che è soggetto a questo speciale pro-
gramma biologico sensato. I.:uno non avviene mai senza l'altro, cioè non
esiste mai un livello senza l'altro!
Che cosa significa veramente?
Se un programma SBS si verifica con un sintomo organico (ciò ch e chia-
miamo comunemente malattia), allora tutto l'organismo è percorso da un
sintomo corrispondente, dunque anche sul piano psichico, sul piano del
cervello centrale e dell'organo.
La Nuova Medicina con le sue cinqu e leggi biologiche non ha nulla a che
vedere con quanto oggi viene chiamato elegantemente medicina olistica,

63
· vedere con quanto oggi viene chiamato elegantemente medicina olistica,
termine che comunque non è ben chiaro a nessuno .
La Nuova Medicina Germanica, che è strettamente orientata ai conflitti e
ai comportamenti biologici, stabilisce dei criteri del tutto nuovi. Essa non è
affatto disumana, per il fatto di avere un orientamento biologico, ma al con-
trario, fa piazza pulita di questa medicina brutale senz'anima. Nessuno
diventa più povero quando ammette un proprio errore. La nostra attuale
medicina classica con le sue infinite ipotesi non dimostrate e indimostrabi-
li si rivela essere un grosso errore e per giunta brutale.
La medicina attuale opera senza comprensione nel senso più vero della
parola. Si potrebbero chiudere due terzi dei reparti chirurgici, in quanto
risulta superfluo asportare noduli tumorali di per sé innocui, tagliando via
tutto "in modo radicale, ben addentro il tessuto sano''. Per riparare la psi-
che, la programmazione o il cervello, computer del nostro organismo, si
dovrebbe in verità sapere non solo quale valvola sia presumibilmente sal-
tata, ma anche per quale probabile ragione . Ora sappiamo che esistono dei
programmi speciali, ovvero di emergenza, biologici e sensati!
Ciò ci conduce subito a chiederci quale programma debba essere applicato
al nostro organismo per il futuro: il programma biologico è quello ottimale!
Infatti il programma speciale o di emergenza si verifica solo perché una
DHS psichica è sfuggita al controllo del programma biologico normale del
nostro computer-cervello, rendendo necessario l'inserimento di tale pro-
gramma speciale.
Esempio: un bambino piccolo soffre di notte di un attacco di terrore, il
cosiddetto "incubo notturno''. I genitori sono andati a una festa. Dato che è
figlio unico, come accade oggi di frequente, può subire uno choc per il resto
della vita.
Un caso simile non rientra affatto tra le condizioni che il nostro programma
cerebrale induce come modello di comportamento.
Normalmente (secondo natura) la madre non si allontanerebbe dal suo picco-
lo, inoltre di solito ci sono abbastanza fratelli contro cui il bambino può rag-
gomitolarsi quando di notte fa un brutto sogno.
Per poter programmare un bambino (dal punto di vista cerebrale/psichico)
come figlio unico, alla natura occorrerebbe probabilmente un milione di
anni ...
Visibilmente tutte le cosiddette "malattie" funzionano in accordo con il no-
stro cervello computer, anche le cosiddette "malattie infettive''.
Dobbiamo semplicemente imparare a vedere tutte queste cose da un nuovo
punto di vista.

64
Ciò che questa civiltà ci ha dato, ci appare oggi pieno di orrori. Quanto più
ricchi diventiamo e quanto più vecchie diventano le persone (nelle case di
riposo), tanto più rovinose e senza figli diventano le nostre famiglie e la
nostra società, contro il nostro codice.
Colgo questo esempio per indicare che noi non possiamo manipolare arbi-
trariamente le cosiddette strutture sociali, se non vogliamo accollarci i con-
flitti che necessariamente ne derivano. Invece esiste un codice biologico,
dei regolamenti biologici o un programma biologico complessivo nel nostro
cervello, in base al quale dobbiamo orientarci, che lo vogliamo o no. Tutto
il resto causa dei conflitti aggiuntivi e conduce alla fine a un circolo vizioso.
Non si deve tuttavia tacere che anche il programma biologico, se vogliamo
chiamarlo così, ha i suoi conflitti biologicamente previsti e voluti. Il fatto
che, ad esempio, il giovane cervo dominante alla fine subentri al vecchio
cervo, causandogli un conflitto di territorio, è un processo biologicamente
voluto, addirittura necessario; il relativo conflitto di territorio per il vecchio
cervo vinto è quindi una necessità biologica.
E' per contro del tutto insensato dal punto di vista biologico formare degli
individui di secondo rango, effeminati, che non servono più e non danno
più alcun valore al territorio, in base a qualche programma ideologico arbi-
trario, facendo passare ciò come una meraviglia del creato.
Va pure guardato con sospetto il modo in cui la nostra società iper-regola-
mentata con le sue prescrizioni e possibilità di controllo, che diventano
sempre più rigide, conduce obbligatoriamente a sempre più conflitti di
territorio, anche a causa della mancata considerazione del valore dell'indi-
viduo.
Già il guidare o la lotta per un parcheggio possono causare dei conflitti.
Tutte queste cose sono misere alterazioni di un ordine meraviglioso, che si
trova nel nostro cosmo così come nel nostro organismo.
Su queste opinioni si potrebbe ovviamente discutere all'infinito.
Alla fin fine ognuno parte da una visione diversa del mondo dai cui presup-
posti dipende la discussione e la valutazione delle correlazioni esistenti nel
nostro cosmo e nel nostro organismo.
Queste correlazioni in se stesse non possono comunque essere negate .
Infine è coinvolta anche la questione se si ritenga o meno che Dio o un prin-
cipio divino sia il "vincitore" (cioè il distruttore) o il realizzatore della propria
magnifica creazione.
Nel primo caso la porta è spalancata a ogni perversione della natura.
Il nostro Occidente cristiano soffre già da 1500 anni del fatto che lo stretto rap-
porto che legava i nostri antenati ai loro animali ( i Germani e i loro cavalli)

65
è stato sostituito dalla mentalità sprezzante nei confronti degli animali delle
chiese giudeo-cristiane, che notoriamente non riconoscono un'anima agli ani-
mali (per non parlare delle piante).
Di conseguenza oggi si arriva perfino ad approvare gli esperimenti sugli ani-
mali.
La Nuova Medicina constata innanzitutto che nel nostro organismo tutto
avviene come in un computer moderno, solo in modo più grandioso, perché
persino nel programma è coinvolta anche gran parte delle altre specie anima-
li e vegetali, diciamo cioè che i diversi programmi sono "collegati in rete".
Pensiamo ai colibatte1i del nostro intestino, o anche a tutti i batteri che ci
hanno sin qui insegnato a trattare come nostri nemici, cosa che non sono affat-
to.
Pensiamo ai cosiddetti parassiti, pidocchi, pulci, cimici, zanzare e simili, che
ci hanno accompagnato fedelmente per milioni di anni, prima che l'uomo ten-
tasse di sterminarli con gli insetticidi.
Molti iniziano ora a capire quale scotto dovremo ancora pagare, per i nost1i
fiumi e mari, che hanno perso l'equilibrio biologico e puzzano come cloache.
Se noi oggi ci comportiamo in base al nostro codice cerebrale oppure no, di
proposito o per ignoranza, non ha alcuna importanza: il codice nel cervello è
sempre lo stesso!
Questo codice determina i nostri conflitti e anche le nostre cosiddette malat-
tie, vale a dire i programmi speciali o di emergenza biologici e sensati della
natura: la malattia più visibile di tutte, la malattia del cancro, di cui il mondo
intero ha sin qui affermato ostinatamente che non avrebbe in sé alcun senso,
che si tratta di "cellule impazzite" che imperversano.
Un residuo funesto della "patologia cellulare" di Virchow. Il corpo non sarebbe
in grado di combattere queste "cellule impazzite".
Nulla di tutto ciò è giusto.
Nell'intera medicina e nella biologia non esiste alcun sistema più grandioso e
più logico del fenomeno del cancro.
Naturalmente fin quando si considerava solo un livello, cioè quello degli orga-
ni, e qui di nuovo solo quello istologico delle cellule, non era possibile decifra-
re questo sistema. Per me, che ho decifrato questa scrittura, pur essendomi
stata praticamente iitirata l'autorizzazione ad esercitare la professione di
medico per il resto della vita, questa scoperta non può più fermarsi.
Già ci sono dei bravi medici in tutta Europa, che lavorano quasi perfettamen-
te secondo questo sistema, ottenendo i migliori successi!
Ciò che la cosiddetta medicina classica fa così fatica a comprendere è la ne-
cessità di dover cambiare radicalmente il proprio modo di pensare. Non si trat-

66
ta di accettare la Nuova Medicina Germanica come completamento di quan-
to fatto sin qui, ma piuttosto di essere consapevoli che quasi tutto ciò che è
stato fatto prima è sbagliato, perché le vere cause delle malattie non sono mai
state veramente trovate.
Fondamentalmente finora ci sono stati solo due tipi di medici: gli stregoni
della foresta vergine, che con i loro metodi curativi naturali insieme con la
conoscenza delle erbe hanno in certa misura compreso correttamente le corre-
lazioni psichiche delle varie malattie.
Dall'altra parte ci sono i moderni medici tradizionali, che considerano le per-
sone più o meno come un "ammasso di proteine", nella cui manipolazione la
psiche del paziente reca solo disturbo e pertanto deve essere immobilizzata,
ciò che si chiama "trattamento sedativo" medicamentoso. Gli stregoni della
foresta, in genere liquidati in modo così canzonatorio, erano senza dubbio i
medici più intelligenti. A loro mancava soltanto una sistematica entro cui rior-
dinare le cose.
La questione affascinante del sistema

psiche ~ cervello ~ organi

è il fatto che si tratta di un sistema predeterminato. Se conosciamo bene uno


dei tre livelli possiamo dedurre e determinare precisamente gli altri due.
Se, per esempio, sono ben informato sui processi psichici, allora posso
immaginarmi precisamente lo stato dell'organo pertinente e lo stato della
regione cerebrale corrispondente (Focolaio di Hamer).
Al momento ciò sembra ancora un po' difficile da concepire. Ma non ci
vorrà più molto tempo prima di potere accertare quasi esattamente lo stato
dell'organo colpito a partire proprio dalla lettura cerebrale, con l'aiuto di un
computer, in cui sarebbero memorizzate migliaia di varianti particolareg-
giate.
Probabilmente, fra non molto, la parte principale della visita di un paziente
consisterà nell'indagine e nella interpretazione della TAC del suo cervello.
Dalla TAC cerebrale posso però anche ricavare delle informazioni molto pre-
cise sulle cause psichiche: posso vedere di quale tipo di conflitto si è tratta-
to, a quale stadio si trova adesso (fase di conflitto attivo o di postconflittolisi,
in breve PCL), posso dedurre la durata del conflitto precedente ed eventual-
mente la sua intensità.
In una griglia simile, con il crescere dell'esperienza, le imprecisioni nei vari
dettagli diventano sempre più piccole.
A partire dalla conoscenza precisa di uno dei tre livelli, conoscendo anche

67
solo pochi dati di base come il sesso della persona, se è mancina o destrima-
ne, giovane o vecchia, possiamo effettivamente determinare lo stato degli
altri due livelli.
Caro lettore, guardati bene dall'intendere il lavoro con le cinque leggi biolo-
giche della Nuova Medicina Germanica come uno sport intellettuale .
Qui si tratta di una persona viva come te e me, con un'anima malata a causa
di un conflitto che forse a te appare banale, persino ridicolo, ma che per
questo paziente è stato di tale importanza da rischiare di venirne distrutto.
Solo le persone con cuori compassionevoli e con mani calde e con una sana
comprensione della realtà umana hanno il diritto di "raccogliere la confes-
sione" di questi ammalati.
Che nessun "medicinico" si avvicini a tali pazienti: sarebbe come un pugno
in un occhio, sia che voglia trattare localmente il tumore sia che cerchi la
"malattia narcisistica".
Qui non c'è spazio per i dogmi sempliciotti e questi conflitti biologici ele-
mentari non hanno nulla in comune con problemi psicologici o intellettuali.
La maggior parte delle nostre reazioni ed azioni avviene spontaneamente e
senza che riflettiamo, proprio come nel regno animale!
Nessuno si preoccupa del cosiddetto "conflitto di territ01io" del maschio.
Ciò nonostante moltissimi uomini muoiono proprio in conseguenza di un
tale conflitto, di infarto cardiaco.
Fondamentalmente una parte molto grande della nostra realtà inconsapevo-
le e anche cosciente si svolge secondo questi modelli comportamentali bio-
logici.
Per questo motivo la Nuova Medicina Germanica scatenerà la più grande
rivoluzione medica e sociale a mem01ia d'uomo.
Ogni sentenza giudiziaria, ad esempio, può uccidere un uomo a causa del
probabile choc conflittuale (DHS); invero una sola parola lo può uccidere. Ai
bambini in particolare le parole dette dagli adulti senza riflettere possono
facilmente causare dei conflitti, perché in genere i bambini sono sottomessi
e da loro dipendenti.
Io non so se sopravviverò abbastanza a lungo ai vari attentati contro di me
per poter assistere allo sfondamento della Nuova Medicina Germanica. Ma
ciò non cambia nulla dei fatti. Quanto espongo qui di seguito lo lascio come
testamento di mio figlio deceduto, DIRK.
Se tu lettore sei intelligente, cercherai di capirlo e di applicarlo.

68
3. INTRODUZIONE ALLA NUOVA MEDICINA

Questo libro presenta la prima classificazione sistematica non solo di tutti i


tumori, ma di tutta la medicina in base a:

1. appartenenza al foglietto embrionale 17


2. distinzione in ambiti conflittuali
3. classificazione dei Focolai di Hamer nelle determinate localizzazioni
cerebrali
4. distinzione in base alle formazioni istologiche 1s
5. suddivisione in base al senso biologico di ciascuna malattia, riconosciuta
come parte di programmi speciali, biologici e sensati della natura (SBS).

Con l'applicazione della Nuova M edicina Germanica tutta la medicina e la


biologia trovano automaticamente un ordine.
Chiunque avrà letto il libro dirà: "Certo, non può essere diversamente!" Le
prove sono troppo schiaccianti. Persino i miei avversari nel frattempo hanno
dovuto ammettere che il sistema della Nuova Medicina Germanica presen-
ta una coerenza francamente affascinante. Certo non si dovrebbe lodare il
proprio operato.
Ma tu, caro lettore, dopo la lettura del libro darai un giudizio più oggettivo
su questo sistema di quanto a me sia consentito pronunciare.
E ' affascinante guardare insieme come l'intera medicina si sviluppi in
modo così sensato e naturale, per cui tutti i processi sino a qui incompresi
e apparentemente casuali diventano logici e comprensibili.
Se finora avevamo considerato la malattia come qualcosa di avverso, persi-
no di maligno, come una punizione di Dio, ora essa ci appare come un
segno di una modifica sostanziale temporanea del nostro organismo.
Questa modifica avviene sempre in modo sincrono sui tre livelli da noi defi-
niti come psichico, cerebrale e organico, che di fatto costituiscono un unico

(17) Foglietto embrionale = nei primi giorni dello stadio embrionale si sviluppano delle fasce di
cellule, tre cosiddetti "foglietti embrionali", dai quali in seguito si formano tutti i nostri organi.
(18) Istologico = riguardante il tipo di cellule
Dopo la scoperta della Nuova Medicina Germanica e dei Focolai di Hamer n el ce1vello, la com-
prensione dell'evoluzione è stata per me la chiave per arrivare all'ordine grandioso ch e riguar-
da tutta la m edicina e la biologia. Qu esto ordine si estende agli ambiti comportamentali umani
e animali come pure all'ubicazione dei Focolai di Hamer n el cervello e alla distin zione dell'ap-
partenen za dei tumori ai vari organi .

69
organismo. Una cosa non esiste senza l'altra, tutto avviene sempre simulta-
neamente con ritmo uniforme. Una sinossi19 davvero mozzafiato.
Anche il nostro comportamento nei confronti dei nostri batteri e "parassiti"
si dovrà modificare radicalmente !
In effetti da molti milioni di anni, sotto il profilo evolutivo, i batteri della
tubercolosi e gli stafilococchi o gli streptococchi hanno avuto il compito, nei
confronti della nostra razza nonché degli animali, di eliminare i tumori (per
esempio del tratto intestinale). Questi microbi sono quasi i nostri bravi "chi-
rurghi intestinali", nostri simbionti 20 e amici, a cui è consentito diventare
attivi solo con l'approvazione del nostro organismo proprio nella fase di
riparazione dopo la soluzione del conflitto e contemporaneamente all'arre-
sto della crescita del cancro.
E solo chi conosce la storia evolutiva dell'uomo e dell'animale sa che anche
gli alveoli polmonari fanno embriologicamente "parte del tratto intestina-
le", proprio come le tonsille faringee, le vegetazioni 21 adenoidee 22 della
cavità faringea e l'orecchio medio. Così i batteri della tubercolosi sono
anche i diligenti spazzini degli adenocarcinomi che si formano nei polmo-
ni, i quali vengono "caseificati" 23 ed espettorati. Al posto dell'adenocarci-
noma rimane una caverna 24.
Chiamiamo tali fenomeni "sistemi biologicamente collegati".
Mai in passato avevo osato pensare che mi sarebbe stato ad un certo punto
concesso di potere abbracciare tutta la medicina in un unico affascinante
sistema. Spero solo che mi riesca anche, caro lettore, di convincerti di que-
sto esito concludente e di portarti all'origine del nostro essere in senso stret-
tamente scientifico.
Io mi ero prefissato in realtà, di dedicarmi dopo la ricerca sui tumori alle
cosiddette malattie mentali e psicopatiche. La cosa mi è incomprensibil-
mente piovuta dal cielo, perché tutte queste ·malattie mentali e psicopatiche
sono delle forme speciali di malattia tumorale, in particolare anche dei
cosiddetti "conflitti in sospeso".
Se il nostro cervello è il computer del nostro organismo, allora lo è per tutto.
l'.idea che alcuni processi dell'organismo siano fuori dal controllo di questo

(19) Sinossi =visione comparata d'insieme


(20} Simbionti = organismi che vivono con noi per ennemente con nostro vantaggio
(21) Adenoideo =simile a una ghiandola
(22) Vegeta zione adenoidea = per es. tonsilla faringea, adenoidi
(23) Caseificare = processo n ecrotico tipico della tubercolosi
(24) Caverna = spazio cavo; stato residuale dopo la TBC negli organi controllati dal paleoen-
cefalo, per es. nel polmone o nel fegato .

70
computer, non ha alcun senso. 1.!intera medicina deve modificarsi radical-
mente.
E' comunqu e strano che mai nessuno sia arrivato a pensare che il cervello
in quanto computer del nostro organismo potesse essere preposto anche a
tutte le cosiddette "malattie".
Se si fosse considerata questa cosa anche solo come lontanamente possibi-
le, non sarei stato combattuto per 18 anni. Sì, tutta la medicina sinora si
basava solo sui sintomi. Le malattie erano considerate malattie dell'organo
e in quanto tali venivano trattate in modo puramente organico-sintomatico.
Ciò ha portato alla nostra moderna medicina priva di anima, in cui la psi-
che sembra recare solo disturbo. Tutto viene curato con fleboclisi e scalpel-
lo. La psiche è ritenuta "non scientifica" , una cosa "da matti".
I valori ematici 2s, le radiografie e le immagini TAC degli organi sono con-
siderati dei "fatti". La psiche e il cervello, da cui tutto viene regolato n~l
nostro organismo, non interessano affatto !
Eppure è così semplice: il nostro organismo funziona esattamente come
una macchina moderna, in ogni caso possiamo immaginarcelo sostanzial-
mente così: la psiche è il programmatore, il cervello il computer e il corpo
è la macchina. Il sistema è pertanto ancor più affascinante in quanto il com-
puter si crea da sé anché il programmatore (la psiche) da cui a sua volta
viene programmato.
Perciò io dico: l'essere umano pensa di pensare, in verità viene pensato!
Tutto viene stabilito nell'istante della DHS! In realtà (cosa che fatichiamo a
immaginare) tutto avviene per natura contemporaneamente, cioè in modo
sincrono, sui tre livelli da noi definiti!
Il concetto che non solo le malattie tumorali, bensì praticamente tutte le
malattie non sono casuali o accidentali, ma sono l'espressione e l'effetto di
un determinato programma di computer collegato con tutti gli altri esseri
viventi di questo mondo, è già presente nella mia tesi di abilitazione del set-
tembre 1981.
Allora io non avevo ancora visto una TAC cerebrale. Presumevo e postula-
vo tuttavia che nel nostro cervello ci dovessero essere dei complementi re-
sponsabili della evidente correlazione fra il contenuto conflittuale e "l'orga-
no relativo", come nel caso di una donna destrimane che patisce un conflit-
to sessuale con DHS e si ammala sempre di cancro al collo dell'utero.
Nel 1983 scoprii i Focolai di Hamer nel cervello, i relè26 dei nostri ambiti

(25) Valori ematici = valori sanguigni


(26) Rel è = area o aree nel cervello in cui vien e m emorizzato il programma per un organo owe-
ro per un campo comportamentale e conflittuale.

71
comportamentali biologici, che si sviluppano nel caso di una DHS in sim-
paticotonia21 permanente.
Così nacque la LEGGE FERREA DEL CANCRO, la prima legge globale e
completa della nostra medicina.
Il semplice schema mentale: programmatore= psiche, computer= cervel-
lo, macchina = organo (corpo) è così visibilmente giusto e così decisamen-
te riproducibile per ogni singolo caso di malattia tumorale da far infuriare i
miei avversari.
Ci saranno molte persone che affermeranno che in qualche modo si sape-
va già tutto ciò. Ma non è corretto. Per esempio, pretendere che il fatto di
avere avuto rancori e conflitti 20 anni prima aumenti l'incidenza del can-
cro, è un semplice e banale errore.
La DHS che ci colpisce oggi è la causa del cancro di cui soffriamo oggi.
Ho dovuto dimenticare quasi tutto quello che ho imparato dalla medicina
classica, ho dovuto buttare via tutti i suoi dogmi. Era la medicina dei pre-
suntuosi apprendisti stregoni che alla fine mi hanno imposto il divieto di
esercitare la professione per "non aver abiurato la legge ferrea del cancro"
e per "non essermi riconvertito alla medicina ufficiale" .
Dal 1994 la Nuova Medicina con la quinta legge biologica - la cosiddetta
quintessenza - è del tutto completa. Se questa Nuova Medicina rigorosa-
mente scientifica come pure la validità delle sue 5 leggi biologiche fossero
già state riconosciute, allorquando si fosse presentato un medico "alterna-
tivo" il quale avesse inventato una medicina sintomatica basata su un qual-
che migliaio si ipotesi, senza una sola legge biologica che le potesse con-
fermare, lo si sarebbe certamente deriso e considerato completamente
pazzo! Dal momento però che questa folle concezione sintomatica precede
quella della Nuova Medicina Germanica, tutti fanno finta di credere alle
ipotesi sintomatiche e quelli del tutto stolti ci credono davvero!
'La Nuova Medicina è un regalo divino, utile all'uomo, agli animali e persi-
no alle piante. In questa Nuova Medicina le cosiddette "malattie", che per
migliaia di anni sono state considerate "insufficienze", "difetti della natu-
ra", "aberrazioni", "malignità", "punizioni divine" ecc., ormai sono:
programmi speciali, biologici e sensati della natura.
Siamo di fronte a un miracolo della natura divina e ci è consentito guarda-
re come Madre Natura ha ordinato tutto nel modo più sensato.
Non era la natura ad essere insufficiente, ma eravamo ignoranti noi medi-
ci accecati dai dogmi! D'ora in avanti cambia anche il nostro compito: per

(27) Simpaticotonia = ritmo diurno permanente (di stress)

72
ogni sintomo, ogni conflitto, dobbiamo innanzitutto cercare il senso biolo-
gico del programma speciale. In questo modo comprendiamo se l'evento è
ancora nella fase attiva o è già nella fase di guarigione e se, a seconda del
foglietto embrionale di appartenenza, il senso biologico è realizzato già
nella fase attiva (fase CA) o si realizzerà solo nella fase di riparazione (fase
PCL).
I poliprammatici2s ignoranti che avevano sempre sostenuto di dover al più
presto curare, trattare chimicamente, operare, trapiantare ecc. tutto ciò che
è apparentemente "fuori dalla norma", sono superati.
I futuri medici della Nuova Medicina Germanica sono cordiali pastori d'ani-
me, intelligenti ed esperti osservatori dell'evento che tranquillizzano i
pazienti, in modo che Madre Natura possa compiere il suo lavoro.
Cautamente aiuteranno il paziente a guidare la sua barca nella giusta dire-
zione.
I poveri pazienti spaventati, che giacciono tremanti con gli occhi sbarrati
per la paura (della diagnosi) come un cane vinto o ipnotizzati come conigli
che fissano un serpente, appartengono al passato.
Ora i cosiddetti "pazienti" ( = coloro che sopportano) possono capire la
Nuova Medicina Germanica bene quanto ogni dottore. Essi sono i veri capi
del processo, non appena avranno capito l'operato di Madre Natura.

E' l'inizio di una nuova era!

(28) Poliprammatici = "iperinterventisti"

73
4. LA SOSTANZA DELLA NUOVA MEDICINA
GERMANICA DEFINIZIONE RISPETTO ALLA
COSIDDETTA HMEDICINA ACCADEMICA"

Quando parlo di una Nuova Medicina Germanica in contrapposizione a


una vecchia medicina" devo innanzitutto motivare in che cosa consiste la
11
1

novità di questa medicina.


1
Si intende un nuovo concetto di medicina che va considerato come un uni-
tà composta da: psiche, che integra tutte le funzioni degli ambiti comporta-
mentali e conflittuali; cervello, quale computer che controlla tutte queste
funzioni degli ambiti comportamentali e conflittuali; organi, quale somma
di tutti questi processi.
Di fatto la questione è naturalmente ancor più complicata, perché il nostro
cervello-computer governa il programmatore (la psiche) e quindi se stesso.
Infine risulta ancora un po' più difficile immaginare che di norma tutto ciò
avviene in modo sincrono ossia contemporaneamente.
In verità ci si accorge facilmente che non potrebbe essere in altro modo. Più
incomprensibile è il fatto che la cosiddetta medicina moderna" si è sem-
11

pre data da fare solo intorno agli organi, come un apprendista stregone
intorno all'opera del maestro, in spensierata ignoranza e nella convinzione
di essere mostruosamente "sapiente".
Solo così si può immaginare l'enorme e sciocca arroganza di chi inculca
senza pietà nella testa di poveri pazienti delle prognosi nefaste gettandoli
così nella più profonda disperazione. Tale tipo di medici aveva semplice-
mente dimenticato, con tutto il suo da fare, di considerare l'anima e il com-
puter cervello!
I medici moderni hanno soprattutto disimparato ad esaminare davvero il
singolo paziente; non solo i suoi organi quindi, ma anche la sua psiche e il
suo cervello. Pertanto non hanno mai potuto trovare una relazione fra psi-
che e organi, né in particolare fra conflitti e organi.
Questa mancanza si trascina in tutta la storia della medicina, con piccole
eccezioni, sin dall'antichità, ma soprattutto, fatalmente, nella moderna
medicina, come un filo conduttore attraverso i secoli. La cosiddetta medici-
na classica attuale risente del fatto di essere ancora schiava della visione
meccanicistica del mondo, del tutto superata, del XIX secolo. La patologia
cellulare di Virchow, che riteneva che ogni malattia fosse spiegabile trami-
te processi patologici nelle o vicino alle cellule, è in sostanza accreditata
ancora oggi e rimarrà tale per desiderio dei medici sintomatici, perché solo

75
con il ragionamento del tutto unidimensionale della medicina sintomatica
si possono fare degli ottimi affari nel campo farmaceutico (il paziente deve
continuare a restare sotto tutela e ignaro!).
Si conosceva e si conosce appunto solo un livello, quello degli organi, e non
si può quindi fare, a differenza dalla Nuova Medicina Germanica, alcuna
dichiarazione effettiva sulle cause delle nostre malattie.
Se nel corso dei secoli si fosse anche una sola volta esaminato bene a fondo
un singolo paziente, si sarebbe potuto o dovuto in effetti scoprire come si
originano le malattie.
In retrospettiva si deve ammettere che i più intelligenti sono stati gli anti-
chi medici-sacerdoti dei nostri antenati, che con rituali, formule di scongiu-
ro e runiche tentavano di curare come prima cosa l'anima.
Gli stregoni della foresta, da noi così volentieri derisi, erano dei medici
molto più intelligenti di noi. Nessuno dei medici della foresta vergine
nell'Africa tratterebbe un paziente in modo sintomatico senza avere prima
curato la sua anima.
I miei colleghi del passato credevano che avrei letteralmente capovolto l'inte-
ra medicina, nel vero senso della parola. E' proprio così.
Ma ci sono già stati molti medici saggi che hanno espresso delle opinioni simi-
li alle mie. Io le ho raccolte in una sistematica, in una forma riproducibile e
comprovabile in ogni momento e, poiché i miei vecchi colleghi non mi hanno
affatto o quasi per nulla aiutato, sono stato costretto a riesaminare anche le
diverse malattie e tutti i relativi dettagli.
La Nuova Medicina non comprende solo il rapporto fra psiche, cervello e
organi; fornisce inoltre le spiegazioni embriologico-ontogenetiche spiegando
perché i singoli centri di relè si trovano in determinati punti del cervello.
Spiega inoltre le relazioni fra i diversi foglietti embrionali e le varie formazio-
ni istologiche tumorali o di tessuti normali. Infatti in ogni tessuto tumorale tro-
viamo il modello istologico di tessuto corrispondente dal punto di vista embrio-
logico. Pertanto ogni tessuto, che de1iva dal foglietto embrionale interno (=
endoderma), è tessuto adenoideo, cioè nel caso di malattia cancerosa produce
un adenocarcinoma.
Ogni tessuto che deriva dal foglietto embrionale esterno (= ectoderma), che
produrrà un carcinoma epiteliale in fase di riparazione, ha come manifesta-
zione l'ulcera dell'epitelio pavimentoso 29, perché anche il tessuto iniziale è
costituito da epitelio pavimentoso.

(29} Epitelio pavimentoso = epitelio formato da cellule piatte (epidermide, mucose) in fase CA:
ulcera (senso biologico) . In fase PCL: le ulcere si ricolmano con tess uto epiteliale cicatriziale
(vedi carcinoma).

76
Il cosiddetto carcinoma dell'epitelio pavimentoso è già la fase di riparazio-
ne, cioè il riempirsi dell'ulcera.
Tra l'endoderma e l'ectoderma si trovano i tessuti del foglietto embrionale
medio (= mesoderma).
Gli organi controllati dal cervelletto producono tessuto "in eccesso" nella
fase di conflitto attivo , come gli organi controllati dal tronco cerebrale. Gli
organi mesodermici controllati dal neoencefalo nella fase di conflitto attivo,
analogamente all'epitelio pavimentoso dell'ectoderma, producono anch'es-
si delle "riduzioni", cioè osteolisiJo, necrosi del tessuto connettivo, depres-
sione dell'emopoiesiJ1 .
Nella fase di riparazione vediamo un'eccessiva crescita di cicatrizzazione
dei tessuti ossei e connettivi, chiamata assurdamente con il termine nega-
tivo di "sarcoma", sebbene sia in genere innocua.
Tenere conto dell'aspetto istologico rappresenta un modo di vedere del tutto
nuovo , che per quanto ne so non è stato ancora mai considerato pur essen-
do così semplice e palesemente logico!
Nella Nuova Medicina Germanica abbiamo due grandi ambiti di coordina-
zione. Il primo ambito comprende la correlazione tra psiche, cervello e
organi; il secondo la correlazione tra modelli comportamentali e conflittua-
li in relazione ai corrispondenti foglietti embrionali. Possiamo però conside-
rare un terzo ambito di coordinazione più vasto, a livello cosmico compren-
dente da una parte vari modelli comportamentali e conflittuali in senso più
lato (famiglia, stirpe, orda, branco, gregge, ecc. ) e d 'altra parte la crescita e
l'evoluzione simbiotica con le altre razze, specie e creature dell'universo
du-rante milioni di anni.
Da questo punto di vista è assurdo e scandaloso parlare riguardo ai nostri
animali di "produzione di carne" o "produzione animale". Ciò è così del
tutto contro ogni codice della nostra natura che non abbiamo più il diritto
di chiamarci uomini fino a quando non abbiamo di nuovo sistemato questa
deformazione religiosa della nostra razza umana.
I miei avversari pensano di deridermi: "Per Hamer persino gli animali
hanno un'anima, chi può credere una cosa simile?". In verità ne sono fiero .
Infatti anche per l'animale in un conflitto uguale a quello dell'uomo, osser-
viamolo, ma se consideriamo la nostra anima come integrale di tutte le fun-
zioni degli ambiti comportamentali e conflittuali, perché non dovremmo

(30} Osteolisi = decalcificazione delle ossa


(31) Depressione dell'emopoiesi = abbassamento, calo patologico della produzione o formazio-
ne delle cellule ematiche, stesso fenomeno, di norma nello stesso punto del ce1vello e nello stes-
so organo come per l'uomo.

77
concedere anche alle nostre "co-creature" e ai nostri compagni, gli ani-
mali, ovvero a tutto il cosmo degli esseri viventi, il predicato di un'anima?
Come per noi oggi lo stato di uno schiavo sembra un'idea insopportabile,
così speriamo che fra qualche anno anche l'attuale cinica considerazione
dell'animale diventi impensabile.
La Nuova Medicina Germanica non è una dottrina fideistica, come oggi
lo sono i dogmi della medicina dominante, per il cui mancato rispetto si
può subire il divieto di esercitare la professione, essere psichiatrizzati o
zittiti per sempre o gettati in prigione, bensì è una visione biologica glo-
bale in grado di essere provata scientificamente e riprodotta in ogni
momento e per qualsivoglia caso.
Persino la distinzione concettuale fra psiche, cervello e organo è accade -
micamente fittizia.
In verità si tratta di un tutto unico e non si può sensatam ente immagina-
re una cosa senza l'altra.
La Nuova Medicina è un sistema globale e logico dove la maggior parte
delle malattie si inseriscono in modo palese e sensato. Mentre prima, per
esempio, non riuscivamo a trovare alcun senso per le cosiddette malattie
come ad esempio nelle sindromi (comparsa contemporanea di più sintomi) .
Così ad esempio la schizofrenia è soltanto la comparsa contemporanea di
due o più conflitti biologici, i cui Focolai di Hamer si trovano nei diversi
emisferi cerebrali.
Le depressioni sono conflitti di territorio con "pareggio ormonale" 32 o
conflitti sessuali nelle donne mancine.
Anche il Lupus eritematoso 33, finora temuto come solo poche altre malat-
tie, è semplicemente l' attività contemporanea di alcuni determinati con-
tenuti conflittuali.
La leucemia è la seconda parte del programma SBS, la parte cioè della
fase di riparazione dopo un cancro alle ossa.
1.'.infarto cardiaco è la. crisi epile~toide durante la fase di riparazione dopo
un conflitto di territorio.
La gotta è la presenza contemporanea di leucemia e conflitto del profugo
attivo ovvero carcinoma dei tubi collettori dei reni e così via.
Dove oggi sappiamo riconoscere il meccanismo delle interazioni, la gua-
riguarigione non è più così difficile.

(32) Pareggio ormonale = equilibrio approssimativo degli ormoni maschili e f emminili con leg-
gero spostamento da una parte
(33) Lupus eritematoso = cosiddetta sindrome con modificazioni di pelle, articolazioni, organi
interni.

78
La schizofrenia è una malattia che si può guarire completamente. Già
dopo la conflittolisi, cioè la soluzione di soltanto uno dei due conflitti, il
paziente non ha più la "mente scissa". Dopo la soluzione (possibilmente
definitiva) di entrambi i conflitti è completamente sano come un'altra per-
sona che è sempre stata in buona salute.
Anche con le conoscenze della Nuova Medicina Germanica non saremo
sempre in grado di risolvere tutti i conflitti, e a volte dovremo perfino evi-
tare di farlo . Conoscendo i conflitti potremo tuttavia guarire la maggior
parte degli ammalati, seppure non tutti.
Tutte queste nuove possibilità della conoscenza e della capacità terapeu-
tica derivano dalla comprensione delle 5 leggi biologiche.
La quinta legge biologica, la cosiddetta "Quintessenza" , è uno sviluppo
delle precedenti 4 leggi biologiche della N uova Medicina Germanica.
E' quindi la prima volta che ci troviamo di fronte ad una medicina che è
altamente scientifica e al tempo stesso umana, con cuore e mani calde,
valida ugualmente per l'uomo, l 'animale e il vegetale.
Persino per ogni organismo unicellulare, dunque in linea di principio per
tutto il cosmo!
Ciò significa: oggi per la prima volta possiamo realmente capire gli altri
esseri viventi, gli animali e le piante, nel vero senso della parola.
Possiamo comunicare nel pensiero con loro, parlare con loro senza usare
le parole. Beninteso, questa nuova dimensione della comprensione inter-
animale e perfino cosmica è basata su leggi scientifiche naturali riprodu-
cibili in qualsiasi momento.

Di seguito vi presento una tabella nella quale ho contrapposto le differen-


ze più importanti fra la Nuova Medicina e la Medicina Classica:

NUOVA MEDICINA
MEDICINA CLASSICA
GERMANICA

Visione Visione meccanicistico-materia- Il cosmo di uomo, animale e


del listica del mondo del XIX seco- piante; nella natura si manifesta
mondo lo: essa parte ancor oggi dal il divino con le 5 leggi biologiche.
presupposto che le cause pato- Tutti gli esseri viventi hanno
gene si trovino dentro o vicino un'anima.
alle cellule (patologia cellulare "Poiché in realtà tutto è uno
di Virchow). e una cosa non è sensatamente
Specializzazione: unità sempre immaginabile senza l'altra".
più piccole, ad es. geni ovvero Visione d'insieme, sinossi.
la loro manipolazione, virus
ovvero parti di virus.

79
MEDICINA CLASSICA NUOVA MEDICINA
GERMANICA
Pensiero Monodimensionale: conosce Pluridimensionale: conosce tre
solo un livello, il livello dell'or- livelli (psiche, cervello, organi).
gano o della cellula. In questo Pensiero in diversi circuiti ovve-
senso anche il cervello viene ro ambiti di coordinamento =
considerato un "organo". pensiero correlato.
Pensiero esclusivamente lineare .

Definizione Difetto, disturbo, guasto della "Malattia" come parte di un


del concetto natura. Cellule impazzite , proli- programma speciale, biologico e
di malattia ferazioni insensate, autodistru- sensato della natura (SBS).
zione dell'organismo, malignità.
La m edicina classica legittima
continui interventi "regolatori"
in tutti i processi.

Trattamento Interventi Dare aiuto stando accanto al


medico paziente e fornendo spiegazio-
ni, motivi, visione delle cause
della malattia e comunicando il
processo di riparazione ch e
segue. Attendere fino a quando
la natura ha compiuto il suo
lavoro.

Pazienti "Colui che sopporta" senza . Capo del processo , gli è consen-
diritto di p arola, perché "lui non tito parlare e comunicare, per-
capisce niente di medicina", il ché lui solo ha la responsabilità
m edico si assumerebbe la del suo corpo, può prendere da
"responsabilità" del paziente, solo le decisioni.
anche se in realtà non lo fa.

Terapia In modo sintomatico in base Capo del processo, gli è consen-


alle "conoscenze" statistiche dei tito parlare e comunicare, per-
"protocolli" inte rnazionali (ad ché lui solo ha la responsabilità I
es. chemio). del suo corpo, può prendere da
solo le decisioni.

Cause della Sconosciute, sono supposte solo Conosciute, DHS.


malattia a livello organico.
I
Acquisizione Statistiche , probabilità. Empirismo, leggi biologiche ,
I
di ogni singolo caso è esattamente I

conoscenza riproducibile in modo scientifico.·


1
I

80
5. LA LEGGE FERREA DEL CANCRO
LA PRIMA LEGGE BIOLOGICA DELLA
NUOVA MEDICINA GERMANICA

La LEGGE FERREA DEL CANCRO è una legge biologica scoperta empiri-


camente che sinora si è rivelata esatta, senza eccezioni, in più di 30.000 casi
da me studiati.
La LEGGE FERREA DEL CANCRO è un sistema sovradeterminato di tre
funzioni correlate, per cui, se conosco bene uno dei tre livelli, posso dedurre
e determinare precisamente gli altri due.

La LEGGE FERREA DEL CANCRO recita:

Primo criterio
Ogni programma speciale, biologico e sensato (SBS) è originato da
una DHS (sindrome di Dirk Hamer), vale a dire uno choc
inaspettato,
estremamente acuto, drammatico e
vissuto con un senso di isolamento
che si verifica contemporaneamente o quasi contemporaneamente
ai tre livelli
psichico
cerebrale
organico

Secondo criterio
Il contenuto del conflitto determina, nell'istante della DHS, tanto
la localizzazione del programma SBS nel cervello come cosiddetto
Focolaio di Hamer (FH), quanto la localizzazione organica come
tumore o malattia oncoequivalente.

Terzo criterio
Il decorso del programma SBS su tutti i tre livelli (psiche-cervello-
organo) è sincrono, dalla DHS fino alla soluzione del conflitto
(conflittolisi = CL) compresi la crisi epilettica/epilettoide al culmine
della fase PCL di riparazione e il ritorno alla normalità (normotonia)

81
La scoperta della LEGGE FERREA DEL CANCRO iniziò con la morte di
mio figlio Dirk, che, colpito mortalmente da un principe italiano di fronte
all'isola di Cavallo, vicino alla Corsica, all'alba del 18 agosto 1978, in con-
dizioni terribili, morì fra le mie braccia nella clinica universitaria di
Heidelberg quasi 4 mesi più tardi, il 7 dicembre 1978.
Mi ammalai allora di un carcinoma testicolare, detto più precisamente
teratocarcinoma interstizialeJ4 del testicolo destro. Tentai di oppormi ai
professori di Tubinga, che consigliavano di far operare il testicolo tume-
fatto. Già a quel tempo avevo il vago sospetto che, a causa della morte di
mio figlio, mi fosse accaduto qualche cosa di rilevante a livello corporeo,
perché prima di allora non ero mai stato seriamente malato. Il taglio isto-
logico al congelatore evidenziò un teratocarcinoma interstiziale. Dopo la
mia convalescenza decisi di indagare a fondo la mia supposizione non
appena mi si fosse presentata l'occasione.
I..:occasione si presentò nel 1981 quando iniziai a lavorare come primario
internista presso una clinica oncologica.
La LEGGE FERREA DEL CANCRO, scoperta nell'estate 1981, sembrò
dapprima essere valida solo per i cancri di tipo ginecologico. Ma ben
presto risultò che poteva essere applicata per tutti i tipi di cancro. Infine
accertai che in effetti tutte le cosiddette "malattie" erano sia dei cancri sia
degli oncoequivalenti, cioè qualcosa di simile al cancro. Pertanto era logi-
co che la LEGGE FERREA DEL CANCRO dovesse trovare un'applicazio-
ne per tutte le malattie considerate in medicina. Questa legge vale per
l'intera medicina. Il suo nome non è stato cambiato anche se si potrebbe
ben chiamarla : "LEGGE FERREA di tutta la medicina".

5.1 Il primo criterio della LEGGE FERREA DEL CANCRO

Il primo criterio descrive le condizioni per il verficarsi di un conflitto bio-


logico e si distingue così molto chiaramente dai cosiddetti conflitti psico-
logici o psichici, meglio detti in generale conflitti psichici.
Questi ultimi sono conflitti o problemi cronici, duraturi o simili, di fronte
ai quali la persona ha avuto un certo tempo di preparazione o di adatta-
mento.
Non occorre che questo tempo sia lungo, talvolta bastano alcuni secondi.
In genere siamo in grado di gestire tutta una serie di conflitti e di proble-

(34) interstiziale = che si trova tra altre struttme, per es. un tessuto situato fra le cellule proprie
del testicolo.

82
mi psichici di tipo consueto, per i quali abbiamo potuto prepararci breve-
mente in anticipo e che già conosciamo.
Del tutto all'opposto si colloca il conflitto biologico nell'uomo e nell'anima-
le (mammifero). Presumibilmente ciò si verifica anche in tutti gli altri ani-
mali e persino nella piante in modo uguale o analogo.
Il conflitto biologico è uno choc conflittuale estremamente acuto e dramma-
tico, vissuto con un senso d'isolamento, che ci coglie del tutto impreparati
in contropiede.
Ho visto molti pazienti, che avevano perduto tre o perfino quattro parenti
stretti, ai quali essi erano molto attaccati.
Il caso di una paziente fu particolarmente significativo: l'ultimo dei quattro
parenti deceduti, lo zio, aveva un bel cassettone antico, che egli aveva
esplicitamente promesso di dare alla paziente, ma che nel testamento las-
ciò alla sorella della paziente. Ciò la colpì in modo inatteso "in contropie-
de", perché aveva già previsto e preparato un posto d'onore per il cassetto-
ne nel suo salotto. Subì uno choc di ira indigesta, come se avesse già preso
possesso mentalmente del boccone e fosse costretta a restituirlo: si amma-
lò di un carcinoma al pancreas.
In seguito vedremo ancora che anche il carcinoma del pancreas non è un
"guasto", bensì un processo biologico sensato. Il senso biologico consiste
nel fatto di produrre nel pancreas molti più succhi gastrici per poter forse
ancora inghiottire (digerire) il boccone (il cassone).
Dal punto di vista "psicologico" la morte ("perdita") di ognuno di questi
parenti stretti avrebbe dovuto avere molta più importanza, ma non era così
perché per ciascuno dei quattro parenti si sapeva già in precedenza, per
triste che fosse, che non c'era più nulla da fare . I parenti furono debitamen-
te compianti, si era trattato di un conflitto di perdita psichico o psicologico,
ma non di un conflitto biologico. Il non avere ereditato il cassone invece ful-
minò la paziente del tutto a ciel sereno. Ciò causò un conflitto biologico e
un cancro al pancreas!
Gli psicologi hanno sempre cercato quei conflitti psicologici che sembrano
importanti, dei conflitti latenti, che si sono formati nel corso di un lungo
periodo, per lo più già nell'infanzia o nella giovinezza, tipicamente ad
esempio dopo la morte di un parente.
La loro ricerca tuttavia non è mai stata fruttuosa riguardo alle cause di tali
conflitti. Non hanno mai preso in considerazione il momento "dell'evento
inatteso". Pertanto tutte le statistiche di tipo psicosomatico, da loro presen-
tate, erano prive di senso perché non avevano imparato a ragionare in ter-
mini biologici.

83
Inoltre è importante capire che un medesimo evento (per es. un incidente)
non deve per forza causare lo stesso conflitto in ciascuna persona o persino
provocare una DHS. Patire un conflitto è un fatto altamente individuale e
l'unica cosa decisiva è ciò che il paziente riferisce a questo proposito.

5.1.1. Definizione del concetto di "conflitto" nella


LEGGE FERREA DEL CANCRO

Un conflitto si deve sempre definire in modo tale che la definizione possa


valere in linea di principio per tutti gli esseri viventi. Io con la parola con-
flitto concettualmente intendo "conflitto biologico".
Un professore psichiatrico universitario, come già menzionato, fu interro-
gato dal giudice che voleva sapere come egli nel suo linguaggio avrebbe
definito ad esempio il conflitto sessuale che il dott. Hamer aveva riscontra-
to in un processo conflittuale in cui la moglie aveva colto in flagrante il
marito e ora presentava un "Focolaio di Hamer" sopra l'orecchio sinistro.
Risposta: "Lo chiamerei un'offesa narcisistica".
La mia controdomanda fu: " Lei userebbe gli stessi termini per definire un
tale conflitto psichico nella mia cagna? " Nessuna risposta. Qui casca l'asi-
no: le nostre definizioni di conflitto nella medicina ufficiale sono sempre
definite innanzitutto in modo ·r eligioso-filosofico-psicoanalitico, appunto
dogmatico.
Per me non esistono dogmi che possono limitare una scienza. Se scopro che
l'uomo e l'animale si ammalano dello stesso tipo di conflitto biologico e che
si possono osservare gli stessi processi e le stesse modifiche nell'ambito psi-
chico, cerebrale e organico, allora le conclusioni, le regole o le leggi devo-
no conformarsi a questi fatti e non viceversa.
Nel sistema concettuale della Nuova Medicina Germanica il conflitto non
è dunque da intendersi nel senso della cosiddetta psicoanalisi ossia come
una costruzione protrattasi per decenni di una "costellazione conflittuale",
bensì come un conflitto biologico. Questo conflitto biologico, che nel
momento della DHS colpisce nell'uomo e nell'animale come un colpo di
fulmine avviene istantaneamente e causa un Focolaio di Hamer nel cerve-
llo dando inizio allo speciale programma biologico per l'intero organismo.
Ovviamente anche tutta la personalità è coinvolta nel contesto di un con-
flitto biologico. Ma in genere ciò non è un fattore decisivo. Può bastare
un'unica parola (ad esempio,''porco !"), proferita durante una violenta lite
con la suocera per via dei bambini, a produrre una DHS. In quell 'istante
stesso si definisce il contenuto conflittuale percepito dal paziente.

84
Egli ad esempio si ammala del conflitto di non segnare il territorio, con un
Focolaio di Hamer (FH) a destra periinsularmente e a livello organico di
un'ulcera della mucosa della vescica. Da quel momento tutti gli elementi
della lite di questo conflitto biologico corrono su questo "binario di conte-
nuto conflittuale". La suocera avrebbe anche potuto gridare: "deficiente!".
Allora il paziente avrebbe potuto patire un conflitto di svalutazione perso-
nale e il resto della lite avrebbe avuto sempre come perno la mancanza di
stima di sé del paziente che si chiede se egli sia o meno deficiente. Avrebbe
avuto un "binario conflittuale" completamente diverso .
Il conflitto biologico si decide nell'istante della DHS, cioè in quel secondo
si definisce il contenuto conflittuale sul cui binario a sua volta corre tutto il
restante conflitto biologico.
Una donna, ad esempio, che ha colto suo marito "in flagrante", non deve
necessariamente patire un conflitto biologico sessuale, né un qualsivoglia
altro conflitto biologico. Soffrirà di un conflitto solo se si deve confrontare
con una situazione per uno o più aspetti inattesa.
Quando poi si arriva a una DHS, esiste ancora una serie di diversi conte-
nuti conflittuali possibili:

Prima possibilità:
la paziente nella DHS vive la situazione come conflitto biologico sessua-
le del non essere posseduta (del non accoppiarsi). A livello cerebrale
patirebbe un FH a sinistra periinsularmente, a livello organico un'ulce-
ra della mucosa del collo dell'utero con conseguente carcinoma (se si
tratta di una destrimane). con ulcera nelle vene coronarie del cuore.

Seconda possibilità:
la paziente forse ha anche lei un amico, non ama più suo marito. Nel
momento della DHS vive la situazione come affronto e tradimento per il
fatto che il marito le fa fare brutta figura di fronte ai vicini. Nel momen-
to della DHS patisce un conflitto del nido a causa del partner, a livel-
lo cerebrale un FH nel cervelletto a sinistra e a livello organico un can-
cro della mammella destra, (se si tratta di una destrimane).

Terza possibilità:
la paziente nel momento della DHS vive la giovane graziosa rivale come
un conflitto di caduta della stima personale. "Lei ha potuto dargli ciò
che io non posso più dargli". La paziente in questo caso nel momento
della DHS patirebbe appunto un conflitto biologico di svalutazione di

85
sé, un FH nella sostanza bianca occipitale 35 e una osteolisi nella zona
del bacino con conseguente cancro all'osso.

Quarta possibilità:
la paziente forse è già oltre la menopausa e reagisce in modo maschi-
le. Potrebbe, nel momento della DHS, sperimentare la stessa situazio-
ne come conflitto di territorio con un FH a destra periinsularmente e un
carcinoma ulcerante delle coronarie, un carcinoma intrabronchiale o se
si trattava di un "conflitto di non poter marcare il territorio" con l'attributo
"che porcheria!", un carcinoma alla vescica, (se si tratta di una destrima-
ne).

Quinta possibilità:
spesso ci sarebbe però anche un carcinoma ovarico, come conflitto di
perdita e "a sfondo semisessuale ripugnante" con un FH nella zona pa-
ramediana 35 occipitale.

Vediamo dunque che un avvenimento, una situazione non vengono mai


percepiti in modo unico. Solo il modo di viverli nell'istante della DHS
determina il contenuto conflittuale e quindi i "binari" su cui corre il resto
del conflitto biologico.
Questi nessi rendono assurde anche le proposte infinitamente ignoranti dei
cosiddetti "studi prospettivi"37.
La "non convertibilità"3s di un sistema non è una debolezza scientifica,
bensì deriva forzatamente dal fatto che è quasi impossibile per un ricerca-
tore pronosticare con una certa sicurezza, in quale direzione o su quale
"binario" il paziente vivrà o patirà un conflitto pensato in prospettiva.
Anche i parenti più prossimi sono spesso molto stupiti, se hanno studiato per
esempio quale conflitto potrebbe avere causato il cancro diagnosticato al
paziente.
Dicono spesso: "Può essersi trattato solo di questo o di quello." Se si interroga
il paziente di fronte ai suoi parenti, spesso egli dice: "No, quello non mi ha per

(35) Occipitale = situato n ell'occipite


(36) Para = prefisso avente il significato di accanto, vicino, contro, lungo, che si discosta dalla
linea mediana = vicino al centro. Desidero a questo punto pregare il lettore di non lasciarsi con-
fondere dalle descrizioni della localizza zione dei Focolai di Hame1: Per il profano è senz'altro
difficile ra ccapezzarsi. Ci si riuscirà soprattutto con l'aiuto del registro e con la tabella dei con-
flitti "psich e-cervello-organo ".
(37) Prospettivo = si intende previsione nel senso di un pronostico
(38) Possibilità mancata di modificare qualcosa (qui un sistema) liberamente a pia cere.

86
nulla agitato." E ciò che ha veramente causato la DHS e il conflitto riesce
sovente a stupire tutti. In seguito, quando hanno capito la questione, dicono
spesso: "Si, naturalmente, doveva essere così."
Un ottimo esempio a questo proposito è stato il caso di un paziente della cli-
nica universitaria di Erlangen, che io ho potuto visitare nella sua camera di
degenza.
Aveva patito un infarto cardiaco acuto. Quindi doveva aver sofferto un conflit-
to di territorio con DHS.
Ci si chiedeva ora quale fosse stato il conflitto di territorio. In presenza del
medico del reparto gli chiesi dunque quando e quale conflitto di territorio
avesse patito. Risposta: nessuno. Egli era un albergatore affermato, nel suo
esercizio serviva i notabili di tutto il paese, aveva due figli, una brava moglie,
nessuna preoccupazione di denaro, tutto era a posto, non si poteva parlare di
alcun conflitto di territorio.
Allora gli chiesi da quanto tempo aveva incominciato a ingrassare. Risposta:
da sei settimane.
Dopo l'elettrocardiogramma potei giudicare che l'infarto cardiaco non era
stato particolarmente grave. Calcolai: circa sei settimane prima doveva esser-
ci stata la conflittolisi; il conflitto poteva essere durato al massimo 3 o 4 mesi.
Gli dissi: "Sei mesi fa deve essere accaduto qualcosa di grave, che le ha impe-
dito di dormire per parecchie notti. E 6 o 8 settimane fa la cosa si è sistemata".
"Sì, dottore, poiché me lo chiede, però io non posso immaginare che una cosa
simile potesse procurarmi un infarto". Era accaduto quanto segue.
Il grande vanto del paziente era stato una voliera con degli uccelli esotici. Tutti
i suoi clienti abituali ammiravano questi uccelli.
Non aveva badato a spese e c'erano anche delle specie rare nel gruppo. Prima
di colazione andava alla voliera e guardava i suoi uccelli, che nel frattempo
erano diventati circa 30.
Un mattino si avvicina come d'abitudine e resta con la bocca spalancata: tutti
gli uccelli erano scomparsi fino all'ultimo uccellino. "Ladri" fu il suo primo
pensiero, coniando così la sua DHS. I ladri sono entrati nel mio territorio.
Vennero i vicini, si esaminò tutta la voliera. Infine si trovò un minuscolo buco
scavato sotto la voliera. Un contadino esperto disse soltanto una parola: "don-
nola".
Da quel momento il paziente ebbe un solo pensiero in testa, cioè di catturare
la donnola.
Dopo alcuni tentativi falliti, riuscì a far cadere nella trappola la donnola. Solo
allora gli fu possibile ricostruire la voliera, "a prova di donnola", e acquistare
nuovi uccelli. Dopo circa 3 mesi e mezzo tutto era di nuovo a posto e il conflit-

87
to definitivamente risolto. Riflettendo sulla cosa a poste1iori, si ricorda di esse-
re stato orgoglioso (nel pe1iodo di conflitto attivo) di aver perso un paio di chili.
Ma da 6 settimane li aveva di nuovo iipresi aggiungendovi altri due chili.
Durante tutta la conversazione il medico del reparto era iimasto seduto li
accanto stupito. Quindi si alzò e disse: "Signor Hamer, sono molto sconcerta-
to.
Forse è proprio tutto a rovescio ciò che facciamo qui. In ogni caso la sua dimo-
strazione mi ha sopraffatto.".
Persino il paziente disse: "Se rifletto ora sulla nostra conversazione, non avrei
saputo con che cosa mi si sarebbe potuto colpire di più che rubandomi i miei
uccelli".
Ciò non ha nulla a che vedere con psicoanalisi e conflitto nel senso psicologi-
co corrente. Nel conflitto biologico non importa affatto se il conflitto in segui-
to sembri ancora importante, quando tutto si è da tempo di nuovo "sistemato".
Allora nell'istante della DHS il paziente lo ha avvertito come tale e ciò è stato
decisivo. In seguito il conflitto ha sviluppato una dinamica propria.
Qualcuno, benché si trattasse solo di una piccola donnola, era entrato nel teni-
torio del paziente.
Avrebbe potuto ricominciare subito a riparare la voliera, ma no, la cosa non gli
dava pace, come si dice popolarmente.
Solo quando ebbe neutralizzato l'avversario, gli fu possibile iicostruire "in
pace" il suo territorio. Si avverte pienamente il dramma biologico di questo
conflitto di territorio.

5.1.2. La SINDROME DI DIRK HAMER (DHS)

La DHS è la base della Nuova Medicina Germanica, costituisce il perno, il


cardine di tutta la diagnostica.
Ogni volta è una nuova esperienza, sebbene io ora l'abbia vissuta già molte
migliaia di volte.
Non sono dei conflitti qualsiasi che, incominciando lentamente, causano la
malattia del cancro, ma è sempre e soltanto un colpo fulmineo scioccante e
inatteso che cade sulle persone lasciandole impietrite e incapaci di dire una
sola parola, costernate 39 .

(39) Costerna zione = sbigottimento, turbamento

88
Questa fotografia presa da I
un giornale di Lione vuole !'!\
mostrare come un portiere
',
viene colto "in contropiede" '
e guarda costernato il pallo-
ne deviato che rotola molto
lentamente dentro l'angolo
sinistro della porta. Egli si
aspettava che il pallone
arrivasse nell'altro angolo. h,

Troviamo una costellazione simile in senso traslato nella DHS, nello choc
conflittuale, in cui anche il paziente viene sorpreso "in contropiede".
Infatti una situazione conflittuale, che egli poteva attendersi in preceden-
za, non gli causa alcuna DHS. Proprio come nel caso in cui un portiere può
eseguire la più fantastica parata colpendo il pallone per deviarlo dall 'ango-
lo più estremo della porta, quando il pallone è diretto da quella parte dove
il portiere lo aveva appunto aspettato.
Parimenti noi tutti possiamo sopportare un gran numero di conflitti, senza
ammalarci, se in precedenza abbiamo avuto il tempo di prepararci.
Oggi abbiamo perso in gran parte il contatto con il nostro ambiente e con i
nostri compagni animali.
Solo così poteva insorgere l'idea - più o meno priva di istinto - di conflitti
intellettuali che non hanno alcun tipo di rapporto con la realtà biologica.
Ci si è anche allontanati dall'empirismo costruendo dei casi che non hanno
assolutamente nulla a che fare con la reale esperienza dell'uomo, ogni volta
senza un nesso con l'origine della malattia.
Ma l'uomo sente e percepisce in realtà secondo regole biologiche arcaiche
e avverte pure conflitti biologici mentre crede di pensare in modo staccato
dalla natura.
A causa della civiltà moderna, che non si basa in alcun modo sulle forma-
zioni biologiche fondamentali, noi uomini viviamo un terribile dilemma. Se
seguiamo i modelli di comportamento che la natura ci ha dato, ci troviamo
forzatamente nella situazione di dover accettare ogni tipo di svantaggio
sociale che ci porterebbe alla rovina.
Se invece seguiamo le norme create per noi dai politici, dai giuristi e dalla
chiesa, che per lo più sono contrarie al nostro codice arcaico personale,
allora andiamo a finire diritti nel conflitto drammaticamente già program-
mato.

89
Certo sotto il profilo teorico è possibile apparentemente manipolare a pia-
cere gli uomini con leggi qualsiasi, ma paghiamo uno scotto terribile.
Ci sono sempre stati adattamenti del tipo più diverso alle condizioni
ambientali modificate; da ciò dipende appunto l'evoluzione della natura.
Questi cambiamenti ("mutazioni") di solito durano per molte centinaia di
migliaia di anni. Per il momento e per i prossimi 100.000 anni ciò non ci
aiuta nel nostro dilemma.
Fino ad ora la maggior parte delle persone non ne erano consapevoli o non
se ne erano rese conto nel modo giusto.
La Nuova Medicina si assume il compito di cercare e di trovare una rispo-
sta. Non per questo non avremo più alcun conflitto, alcun conflitto biologi-
co. Perché anche il conflitto biologico fa parte della natura e non è né buono
né cattivo. E' semplicemente una realtà e in natura rappresenta un mezzo
per la selezione e la conservazione della specie. Ma io credo che saremo
più felici se vivremo di nuovo secondo il codice del nostro cervello.

Nel caso di un conflitto biologico, la DHS (SINDROME DI DIRK HAMER)


è uno choc grave vissuto in modo estremamente acuto, inaspettato, dram-
matico e con un senso d'isolamento. La DHS scatena il programma specia-
le, biologico e sensato (SBS) della natura come coerente reazione a un inci-
dente o a un caso di emergenza, al quale l'organismo non ha potuto reagi-
re (fin dall'inizio). Rappresenta dunque una possibilità di recupero offerta
dalla natura!

Si noti:
La DHS ha le seguenti caratteristiche e i seguenti significati:
1. la DHS si· origina come esperienza scioccante imprevista di un conflitto
biologico, quasi in un istante.
2. La DHS determina il contenuto conflittuale, più precisamente il conte-
nuto del conflitto biologico. Su questo "binario" corre il successivo con-
flitto.
3. La DHS determina la localizzazone del Focolaio di Hamer (FH) nel cer-
vello tramite il contenuto del conflitto biologico.
4. La DHS determina la localizzazione della malattia cancerosa nell'orga-
no definendo il contenuto del conflitto biologico e definendo la localiz-
zazione del FH nel cervello.
5. La DHS e, nel caso in cui avvenga, la conflittolisi sono degli importanti
pilastri di sostegno di ogni anamnesi di conflitto biologico. In qualsiasi
caso è indispensabile scoprire esattamente la DHS, anche quando ilcon-

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flitto si è già risolto. Perché è possibile evitare una ricaduta conflittuale
solo quando è nota con precisione la DHS originaria.
6. La DHS modifica immediatamente non solo il tono 4o vegetativo causan-
do la simpaticotonia permanente 41, ma modifica anche la personalità,
come si può ben notare nel cosiddetto "conflitto in sospeso".
7. La DHS causa sin dal primo momento un genere di simpaticotonia per-
manente nel cervello nel punto del Focolaio di Hamer. In questo cam-
biamento è più o meno coinvolto tutto il cervello.
8. La DHS causa sin dal primo momento un cancro o una malattia oncoe-
quivalente nell'organo.
Il cancro nell'organo ha diverse forme di manifestazione:
A. Forte crescita cellulare per mitosi 42 se sono interessati gli organi
del foglietto embrionale interno (endoderma).
B. Foglietto embrionale medio:
a) il mesoderma del cervelletto43 produce una crescita mitotica duran-
te l'attività conflittuale
b) il mesoderma del neoencefalo 44 (sostanzabianca cerebrale) causa
delle necrosi nella fase di conflitto attivo, nella fase di guarigione una
sensata ricostituzione delle necrosi, che viene chiamata sarcoma.
C. Riduzione cellulare con ulcera dell'ectoderma del neoencefalo4s.
Modificazioni della funzione in caso di attivazione del tronco del simpa-
tico (sistema endocrino) 46 dell'ipofisi, della tiroide, delle cellule insulari
alfa e beta del pancreas), senza riduzione cellulare.
9. Se una DHS ha scatenato un conflitto biologico che è ancora attivo ed
ha il suo FH in un emisfero cerebrale e si aggiunge a un'altra DHS, che
ha il suo FH nella corteccia cerebrale dell'emisfero opposto, allora si
verifica la costellazione 47 schizofrenica.

(40) Si riferisce al nostro bioritmo, cioè alla fase diurna simpaticotonica (fase di veglia, fase di
stress) e alla fase notturna vagotonica (fase di riposo).
(41) Simpaticotonia permanente =fase diurna permanente di stress .
(42) Mitotico = che riguarda la divisione cellulare.
(43) M esoderma del cervelletto = riguarda tutti gli organi del foglietto embrionale medio che
sono diretti dal cervelletto.
(44) Mesoderma del neoencefalo = riguarda tutti gli organi del foglietto embrional e m edio che
sono diretti della sostanza bianca cerebrale.
(45) Ectoderma del neoencefalo =riguarda tutti gli organi del foglietto embrionale esterno che
sono diretti dalla corteccia cerebrale.
(46) Endocrino = che secerne ormoni.
(47) Costella zione schizofrenica = vedi ca pitolo "Psicosi" nella seconda parte dell'opera
"Testamento di una Nuova M edicina Germanica''.

91
Il paziente va in delirio o diventa furioso solo quando il conflitto è forte-
mente accentuato sul lato cerebrale sinistro, maniacale 4a e ha una cos-
tellazione cosiddetta "aggressivo-biomaniacale''. La costellazione schi-
zofrenica può anche insorgere in caso di un'unica DHS doppia (dove i
conflitti attivano contemporaneamente i due emisferi cerebrali) .
10. Per "DHS doppia" intendiamo un conflitto che ha due aspetti, per es.
un conflitto di territorio con svalutazione di sé o un conflitto madre/bam-
bino con contemporanea svalutazione di sé nell'ambito madre/bambino
(per es . il bambino dice: "Tu sei una mamma molto cattiva, una madre
snaturata").
11. La DHS è la possibilità biologica che l'individuo riceve da madre natu-
ra per bilanciare di nuovo un "evento rovinoso''. Senza la DHS, ad esem-
pio, il cervo non avrebbe alcuna chance di riconquistare ancora il suo
territorio.
Nell'istante della DHS madre natura passa già a un"programma specia-
le" per superare l'ostacolo al secondo tentativo. La DHS è il segnale di
partenza verso la possibilità biologica del programma speciale, biologi-
co e sensato (SBS) .
12. Se una DHS oltre a un "binario principale" di DHS ha anche un altro
"binario secondario ", che chiamiamo in parte cancro o malattia oncoe-
quivalente, per es. le "allergie" (le percezioni ottiche, acustiche, olfatti-
ve o gustative al momento della DHS), il paziente può rimettersi sul
"binario principale" "appoggiandosi" momentaneamente su uno solo di
questi "binari secondari" e patire una recidiva del conflitto. Esempio:
ogni volta che un uomo annusa una certa lozione per la barba, è costret-
to a pensare all'amico di sua moglie, al suo rivale, che utilizzava quella
lozione. Ogni volta soffriva di dolori al cuore, una ricaduta del suo anti-
co conflitto di territorio con angina pect01is.

Se si tocca l'argomento della DHS di una persona, a quest'ultima più spes-


so vengono le lacrime agli occhi, segno del suo coinvolgimento emotivo.
Ogni ricaduta conflittuale ha luogo non a poco a poco, bensì solo con una
nuova DHS. E' ciò che chiamiamo "binario ".
Ovviamente la DHS recidiva, che ci rimette sul binario conflittuale, non
comporta necessariamente la forza emotiva della prima volta. Potremmo
anche chiamarla "memoria intensa".

(48) Mania = disturbo della sfera affettiva con eccitazione (umore allegro o eccitato), con au-
mento delle pulsioni.

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I binari, spesso sono persino più di uno, non sono qualcosa di negativo, una
specie di guasto permanente della natura, bensì in natura sono proprio un
modo, importante per la sopravvivenza, di rinfrescare la memoria:
"Attenzione, in un caso simile in passato è accaduta una catastrofe , stai
attento!". Possiamo anche chiamare questi binari: allergie.
Ripetiamo: l'insieme dei fattori presenti in un'esperienza conflittuale scioc-
cante inattesa, cioè la DHS, causa il conflitto, non viceversa. Se non si fosse
verificata questa particolare situazione, probabilmente non si sarebbe mai
arrivati a un conflitto biologico! Non occorre capire questo particolare insie-
me di fattori conflittuali, apparentemente o realmente casuali, che scatena-
no la DHS, dato che non possiamo capire gli eventi casuali. Questi conflit-
ti di DHS biologici sono però accidentali solo a una "visione ristretta". In
un ambito biologico più vasto questi processi naturalmente hanno il loro
senso, per esempio come regolazione per la conservazione della specie.
Ciò non è di consolazione al singolo individuo che viene sacrificato per con-
servare la specie. Ma neppure noi uomini siamo schizzinosi con i nostri
animali e accettiamo come cosa sensata di macellare gli animali in modo
che la nostra specie Homo sapiens possa continuare a vivere.
Forse per alcune persone, che volentieri vorrebbero vedere un "intervento
attribuibile a un dio personale", è difficile per il futuro capire che Dio si
intromette nella loro vita cori tali costellazioni apparentemente "casuali".
l.'.ignoranza dei conflitti biologici e delle loro conseguenze faceva loro cre-
dere che il mondo spirituale umano e metafisico fosse dominabile e valuta-
bile.
Ma questo era appunto un "pio" errore !
Una questione come la DHS, che è riscontrabile nel medesimo istante nel
cervello come focolaio di Hamer, non si può negare più a lungo anche dal
punto di vista religios'o-filosofico, essa è una pura e semplice realtà.

5.2 Il secondo criterio della LEGGE FERREA DEL CANCRO

Se una persona (un animale o una pianta) patisce una DHS, dunque uno
choc estremamente acuto, drammatico e vissuto in un senso di isolamento,
a livello del suo subconscio associa il contenuto del conflitto biologico sca-
tenato dalla DHS a un ambito biologico concettuale, ad esempio all'ambito
del rapporto madre/bambino o all'ambito "territorio" o all'ambito "acqua" o
"paura nella nuca" o "stima di sé" o altri ambiti simili.
Anche qui, "nell'istante della DHS", il subconscio sa fare delle distinzioni
precise: mai una svalutazione di sé nella sfera sessuale (dovuta ad esempio

93
da una frase come "rammollito") causa osteolisi delle vertebre cervicali,
bensì sempre delle osteolisi del bacino, con conseguente cancro osseo del
bacino nella fase di riparazione. Mai un conflitto di svalutazione di sé .nel
rapporto madre/bambino ("madre snaturata") causerebbe osteolisi del baci-
no, ma sempre una osteolisi della testa dell'omero sinistro (nelle destrimani).
Noi crediamo di pensare. In realtà la natura "pensa" con noi!
Ad ogni ambito concettuale biologico appartiene un preciso relé nel cervel-
lo, che in caso di malattia chiamiamo "Focolaio di Hamer".
Ogni ambito concettuale biologico ha dunque un "proprio relé".
Nell'instante della DHS dei particolari codici vanno dal FH all'organo che
è correlato a questo FH. Si può quindi dire che ogni FH ha il "suo organo".
Così l'evento ai tre livelli psichico, cerebrale e organico in realtà è un even-
to con decorso sincrono dal FH all'organo con la differenza di una frazione
di secondo.
Per la maggior parte i pazienti sanno indicare la DHS con una precisione
quasi al minuto, perché si tratta sempre di un momento drammatico.
Per lo più i pazienti erano "irrigiditi dalla paura", "incapaci di parlare",
"come paralizzati", "profondamente spaventati" e così via. Per mezzo della
TAC (tomografia computerizzata) si può vedere nel cervello la DHS che ha
colpito a partire dal primo secondo, che appare come una configurazione a
bersaglio con anelli nitidi49 (FH attivo), mentre nell'organo la si ritrova sin
dal primo secondo come tumore che inizia a crescere in quell'istante!
(ovvero come necrosi negli organi diretti dal cervello).
Nell'istante della DHS tutto è già programmato o previsto: in corrisponden-
za con il contenuto del conflitto biologico nell'istante della DHS, come oggi
possiamo facilmente determinare con le nostre tomografie al computer,
avviene una "commutazione" (attivazione) in un'area cerebrale ben defini-
ta, stabilita sin ·dall'inizio (Focolaio di Hamer).
Nel medesimo momento iniziano anche le modificazioni dell'organo,
esposte con precisione nella tabella "psiche-cervello-organo", pronostica-
bili mediante osservazioni empiriche: può trattarsi sia di una proliferazione
sia di una riduzione cellulare o di alterazioni funzionali (nelle cosiddette
malattie oncoequivalenti).
Per questo ho parlato di "commutazione" perché, come vedremo ancora in
seguito, la DHS è "solo" un processo di passaggio a un programma specia-
le o di emergenza con cui l'organismo può affrontare la situazione impre-
vista.

(49) Configurazione a bersaglio = un FOCOLAIO DI HAMER attivo si manifesta con la sua tipi-
ca forma che assomiglia a un bersaglio nella TAC cerebrale.

94
Non esiste una "malattia" in senso stretto secondo la definizione che ci è
stata insegnata in passato nelle nostre università.
Secondo quel concetto, consideravamo che la "malattia" fosse un errore di
"Madre Natura", per esempio che il presunto "sistema immunitario" (inte-
so come l'esercito di difesa del nostro organismo) fosse "crollato''. Ma
"Madre Natura" non commette simili errori, si tratta invece di errori appa-
renti, voluti, che hanno quindi il loro senso.

5.3 Il terzo criterio della LEGGE FERREA DEL CANCRO

Il terzo criterio della Nuova Medicina Germanica dice che il decorso di


tutta la cosiddetta malattia, compresa la fase di riparazione, è sincrono su
tutti e tre i livelli. Questo sincronismo è definito da criteri precisi riguardan-
ti i sintomi tipici di conflitto attivo ai livelli psichico, cerebrale e organico e
i tipici sintomi della fase di riparazione a conflitto risolto, pure ai livelli psi-
chico, cerebrale e organico. A questi si aggiungono anche i tipici sintomi
sui tre livelli della crisi epilettica o epilettoide (simile a epilettico) che sono
un po' diversi per ciascuna malattia, ma di nuovo del tutto tipici, sia che si
tratti di sintomi cerebrali e organici (per esempio l'infarto cardiaco come
crisi epilettoide dell'ulcera delle coronarie). sia che si tratti dei sintomi psi-
chici e vegetativi.
Con questo strumento, cioè con la conoscenza della regolarità e la conos -
cenza dei sintomi di volta in volta tipici del decorso sui tre livelli, ora, per
la prima volta nella medicina, si può lavorare correttamente in base alle
cause e in modo praticamente riproducibile.

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6. IL SISTEMA CODIFICATO DEL CERVELLO
IL FONDAMENTO DEI CONFLITTI BIOLOGICI

Quando si parla di conflitti biologici, si deve definire che cosa ci sia vera -
mente alla base di tali conflitti biologici.
Nel capitolo dedicato al sistema ontogenetico dei tumori troverete, cari let-
tori, quali sono i fondamenti filogenetici di questi conflitti biologici.
Poiché parliamo di un conflitto biologico, presupponiamo naturalmente che
questi conflitti non siano solo dei conflitti che riguardano l'uomo, ma anche
gli animali, cioè appunto dei conflitti biologici.
Questi conflitti, che evidentemente dovrebbero essere ben definiti dal
punto di vista biologico o che dovrebbero seguire una certa regolarità, nel
cervello dell'individuo devono avere un qualche principio che rende possi-
bile un tale sistema di comportamenti in caso di conflitto. E' ciò che io chia-
mo "sistema codificato del cervello ".
Potremmo anche parlare, invece che di comportamento codificato, di "som-
ma dei modelli comportamentali" .
In sostanza tutti questi concetti esprimono il fatto che l'uomo e l'animale
vivono secondo un modello comportamentale o un programma etologico di
volta in volta tipico per la singola specie. Poco importa quale espressione si
utilizza. Importa invece che tali concetti non diventino dei nuovi dogmi.
Questi concetti esistono da quando esiste la storia dell'evoluzione dell'uo-
mo e degli animali, non dal tempo di Darwin; inoltre, indipendentemente
dalla loro formulazione, non mi appartengono, ma sono un bene comune .
Da me proviene solo la conoscenza del fatto che a questo sistema codifica-
to corrisponde un determinato comportamento biologico in caso di conflit-
to. Questo sì è un concetto nuovo.
Esiste già anche un'intera serie di esperimenti e tutta una serie di risultati,
ma sin qui non c'è stata la capacità di classificarli, anzi in parte sono stati
interpretati del tutto erroneamente. Ad esempio, alcuni anni fa degli scien-
ziati americani condussero a termine una ricerca presumibilmente molto
seria che sollevò grande eccitazione. La formaldeide o HCHO, secondo la
formula chimica, o aldeide di acido formico, un gas incolore, dall'odore
pungente, solubile in alcool e in acqua, che, con l'aggiunta di metanolo per
impedire la polimerizzazione, è nota anche come soluzione acquosa di for-
molo, avrebbe prodotto il cancro nei ratti.
Normalmente i ratti stanno molto alla larga dal formolo che si impiega nella
normale diluizione per disinfettare le sale operatorie, perché quell'odore li

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nfastidisce da morire. I bravi ricercatori quindi avevano sfruttato questa
avversione e avevano preparato il formolo in una concentrazione mille volte
superiore per (sentite questa!) spruzzare più volte al giorno questa sostan-
za molto concentrata sul muso dei ratti! Questi poveri animali, cui veniva
ovviamente negato di possedere un'anima, quotidianamente pativano una
ricaduta di DHS, causata da quei rozzi ricercatori. Dopo parecchi mesi, al
termine della prova, i ratti furono "liberati" a poco a poco e si esaminò il
loro muso al microscopio: i primi ratti uccisi alla fine dei continui tormenti
avevano "solo" un'ulcera della mucosa nasale.
I ratti a cui fu consentito di vivere ancora per un po' dopo l'esperimento e
che entrarono in una fase PCL (con riempimento dell'ulcera mediante mol-
tiplicazione cellulare) avevano un cancro alla mucosa nasale!
Come avrebbe potuto essere altrimenti?
Ma poiché nella concezione del mondo della nostra scienza ufficiale e
secondo l'opinione delle nostre grandi religioni gli animali non possono
avere né anima né psiche e naturalmente non possono neppure provare
uno choc da conflitto biologico, restava un'unica conclusione: la formaldei-
de causa il cancro! Un risultato mozzafiato frutto della stupidità! A seguito
della stessa sperimentazione eseguita con una qualsivoglia sostanza puz-
zolente concentrata anche qualsiasi persona con tutta probabilità avrebbe
patito un carcinoma della mucosa nasale.
Ma oggi i ricercatori di questo tipo, puramente intellettuali, sono estranei
anche solo all'idea di tali riflessioni.
Secondo il mio modo di interpretare, quando si tormenti un animale per
settimane o mesi nello stesso punto, ripetendo quotidianamente la prima
tortura provocando una nuova recidiva della DHS, si riesce sempre a cau-
sare il cancro in un animale. A nessuno è però stato ancora possibile provo-
care il cancro in un organo che era stato separato dal cervello, cioè in un
preparato d'organo.
In vitro so si possono in pratica coltivare solo dei sarcomi, cioè delle prolife-
razioni di tessuto connettivo.
Queste cellule di tessuto connettivo contengono per così dire nel proprio
bagaglio il loro impulso alla proliferazione grazie al quale, nei processi di
cicatrizzazione, esse hanno il compito di riparare in modo da guarire rapi-
damente le ferite del corpo. Anche il tessuto fetale possiede un analogo
"impulso alla crescita" per un tempo relativamente breve (nell'uomo fino a
9 mesi, al massimo per la durata di una gravidanza) .

(50) in vitro = in provetta, cioè al di fuori dell'organismo vivente

98
Ai normali comportamenti codificati dell'uomo e dell'animale dunque si
contrappongono i comportamenti biologici in caso di conflitto. Forse in real-
tà non si "contrappongono" affatto, bensì si integrano come possibili
varianti nel sistema dei codici normali.
Vedremo in seguito che, per esempio nel cervo, l'ulcera dell'intima delle
coronarie è l'unica possibilità per sopravvivere ancora forse due o tre anni fino
a quando un giovane cervo non lo scaccia definitivamente dal territorio.
Noi cosiddetti uomini civilizzati dei tempi moderni notiamo in generale un
atteggiamento distorto nei confronti della "malattia", che viene considera-
ta semplicemente un nemico o un male, una punizione di Dio.
Queste sono tutte delle proiezioni superate, derivanti dall'Antico
Testamento, di un'immagine del mondo abbastanza primitiva in cui la
malattia è qualcosa di cattivo, di innaturale, in cui gli animali non possono
avere un'anima, sono solo produttori di carne e pelliccia, e in cui si può
distruggere la terra a piacere.
Il comportamento codificato è certo simile per gli uomini e per gli altri
mammiferi, ma ogni razza ha il proprio codice di comportamenti.
Tutto ciò costituisce un sistema cosmico armonioso, nel quale ciascuna spe-
cie alla fine si trova in qualche modo in relazione con le altre specie.
Il fatto che un animale non costituisca un pericolo nei confronti di un altro
ne è già un esempio: un gatto non scapperebbe mai se si venisse a trovare
di fronte a una mucca o a un elefante, invece fugge subito se vede da lon-
tano un cane. Così ciascuna razza animale e anche ciascuna razza umana
durante milioni di anni ha imparato a costruire il proprio comportamento
codificato con il quale può o potrebbe vivere nella sua nicchia ecologica.
Un anatroccolo già dal primo giorno di vita è in grado di nuotare senza
bisogno di imparare, mentre le altre cose deve apprenderle dalla madre. Un
cervo, per esempio, si comporterà sempre in conformità con il suo codice
cerebrale in relazione al territorio, difendendolo, anche quando non abbia
mai visto prima un altro cervo. Ubbidisce semplicemente al suo codice
"interno".
Così è per numerosissime cose che anche noi umani faremmo nel modo
giusto intuitivamente, come sonnambuli, in base al codice originario del
nostro cervello, se non fossimo stati snaturati dalla cosiddetta civilizzazione.
Le donne, per milioni di anni, hanno sbrigato senza problemi un compito
fondamentalmente così importante come quello di dare alla luce un bambi-
no. La madre ha sempre saputo come doveva partorire suo figlio, cioè nella
posizione accovacciata, che è quella più facile fisiologicamente, ma sapeva
anche che doveva recidere il cordone ombelicale e mettersi il neonato sul

99
seno dopo averlo ripulito. Per contro se si guarda il modo odierno di nasce-
re in cui tutte le regole più primitive della natura vengono disprezzate con
studiata ignoranza, fino a provocare le doglie o persino a praticare il cosid-
detto taglio cesareo, ci si chiede davvero come possano tali esse1i ritenersi a
buon diritto intelligenti. Per fortuna in tempi recenti le donne hanno di nuovo
riconquistato il diritto a un parto naturale dai medici per lo più maschi ...
Anche per allevare i prop1i figli gli uomini devono leggere grossi libri o devo-
no andare all'università per memorizzare qualche sistema puramente intel-
lettuale cosiddetto pedagogico, che per lo più non funziona nella pratica.
Ogni cagna madre e ogni passera madre lo fa agevolmente e molto meglio
senza università! Certo non esiste alcun animale sulla terra che possa esse-
re anche solo lontanamente paragonato alla razza umana civilizzata quan-
to a stupidità nel non rispetto del comportamento codificato.
Anche quando ci alleniamo diligentemente a non rispettare il codice del
nostro cervello, in pratica ognuna delle nostre sensazioni, decisioni e azio-
ni è impregnata in modo determinante di questo codice comportale. Però
gli interventi peggiori per la nostra etologia umana, come mostrerò in
seguito, sono le manipolazioni ormonali. Ciò nonostante: ogni DHS è una
nuova prova della correlazione precisa esistente fra psiche e conflitto, cer-
vello e Focolaio di Hamer, organo e cancro. Non ci sono mai eccezioni tran-
ne che sistematicamente, come nel caso delle persone mancine. La regola-
rità di questa correlazione e la somma di tutte le correlazioni esistenti fra
tutti gli esseri viventi del creato, per esempio fra gli uomini e i "loro" batte-
ri, tutto questo insieme costituisce la legge della natura. Ogni trasgressio-
ne è una specie di assassinio o di suicidio. Solo gli "apprendisti stregoni''.,
a causa della loro ignoranza, possono voler tentare una cosa del genere.

6.1 I.:evoluzione dei processi biologici del cancro a


confronto nell'uomo e nell'animale

All'animale manca qualcuno che lo aiuti a riconoscere il conflitto che sta


patendo e che gli dia un consiglio per evitare il ripetersi di tale conflitto in
futuro. I.:animale di solito deve sopportare il suo conflitto, fino a quando
esso si risolve nella realtà o fino a quando l'animale stesso muore per il con-
flitto non risolto e di cancro.
Abbiamo già visto che in natura la cosiddetta "malattia cancerogena" non
è uno sbaglio della natura, non si tratta di una cellula che ha perso il con-
trollo e si comporta come se fosse impazzita, bensì di un evento molto sen-
sato che è contenuto nel piano generale della natura come momento indi-

100
spensabile. Nell'animale notiamo, cosa che per l'uomo possiamo solo molto
prudentemente accennare, che l'aiuto proveniente dall'esterno per supera-
re un conflitto, non previsto in natura, non rappresenta un 'aggiunta di qua-
lità per le singole razze, bensì tutt'al più un vantaggio quantitativo, cioè
una diminuzione di qualità (più individui ma meno forti).
Accade così anche per gli uomini, quando sono considerati come razza.
Ma se guardiamo alla natura non ancora manipolata dagli uomini, vedia-
mo che gli animali devono risolvere nella realtà concreta il loro conflitto,
che hanno patito con una DHS, e quindi il loro cancro. Per gli animali non
si può risolvere "psicoterapeuticamente" la perdita di uno o più cuccioli o
la perdita di un territorio, bensì solo in modo reale!
Tuttavia vediamo che negli animali superiori è presente anche qualcosa di
simile a un rituale per il superamento di un conflitto.
Pensiamo soltanto ai rituali funebri, a noi tutti noti, degli elefanti, che sono
chiaramente U:n tentativo di attenuare o di risolvere il conflitto di perdita per
gli animali colpiti in particolare o per tutto il branco!
Non facciamo altrettanto noi umani con i nostri funerali? Gli elefanti si riu-
niscono per tutto il giorno intorno a un compagno morto che hanno prima
seppellito e coperto di rami e sterpaglia e poi lo compiangono.
A prescindere da questi "aiuti rituali" dei mammife1i altamente sviluppati,
in generale l'animale deve sopportare da solo la sua malattia cancerogena,
che spesso va superata come una regolare prova di verifica dell'idoneità ad
intervalli regolari, altrimenti l'individuo viene "squalificato". Ad esempio, il
vecchio cervo ogni anno deve di nuovo presentarsi per una prova di idonei-
tà di fronte al cervo giovane e quando viene il momento in cui non riesce
più a superare l'esame deve morire.
Pertanto, in generale, la "terapia" del conflitto biologico è la soluzione reale
del conflitto. Questa soluzione reale può consistere sia nel ristabilirsi della
condizione precedente, sia in una soluzione alternativa vivibile. Quindi, ad
esempio, o il cervo vecchio riconquista il suo territorio o scaccia il cervo gio-
vane da quel territorio .
Una cagna, che abbia perso un cucciolo, o riesce a riprendere il piccolo al
predatore o si consola con gli altri cuccioli oppure va presto di nuovo in
calore (quest'ultimo è certo il caso più frequente).
Durante la gravidanza regna in generale la tranquillità, cioè non è poS'Sibi-
le alcuna attività conflittuale, perché una gravidanza dopo il primo terzo
della sua durata decorre sostanzialmente in vagotonia e dopo il parto dei
nuovi cuccioli il conflitto si risolve automaticamente.
Dato che normalmente gli animali, a differenza da noi umani, vivono se-

101
condo il loro ritmo naturale, la perdita di un cucciolo, ad esempio, è già
ampiamente prevista come "normale" in questa programmazione naturale
e così pure la soluzione di un tale "conflitto normale" tramite la successiva
nuova gravidanza.
Non possiamo invece dimenticare che il comportamento umano, fortemen-
te soggetto agli obblighi che ci sono stati imposti da qualche fondatore di
religione o riformatore sociale, in verità non ha più molto a che fare con la
biologia.
Inoltre sono rari gli innovatori sociali che si possano considerare delle per-
sone normali. In sostanza essi sono stati una croce per l'umanità; non si può
affatto parlare di saggezza se ammettiamo che la saggezza fondamental-
mente comporta che si debba vivere quanto più possibile in armonia con il
codice preesistente nel cervello e anche con quello della psiche o dell'ani-
ma. Per me il più saggio sarebbe colui che facesse capire a noi uomini come
si può vivere in armonia con il codice datoci dalla natura, invece di realiz-
zare delle perversioni in guerre che eliminano la vita umana.
Se consideriamo che l'uomo e l'animale (il mammifero) soffrono in modo
analogo dei conflitti che provocano il cancro, possiamo concordare che
anche il cancro a livello organico risulta uguale o paragonabile. Anche il
Focolaio di Hamer nel cervello dell'animale, in un punto corrispondente a
quello dell'uomo, è uguale o paragonabile. Ma se questi due livelli sono
uguali o paragonabili, allora c'è buon motivo di credere che anche il livello
psichico sia uguale o per lo meno paragonabile.
Quando dico che l'animale ha patito un conflitto, intendendo qui un con-
flitto biologico, tale mia affermazione risulta per lo più ancora accettabile .
Se aggiungo che l'animale, come l'uomo, non ha appetito, non riesce a dor-
mire, è in simpaticotonia, anche tutto ciò viene ancora accettato, ma se
affermo che anche l'animale giorno e notte "pensa" ovvero rivive il suo con-
flitto biologico e di notte sogna di tale conflitto, ciò subito solleva l'indigna-
zione e il rifiuto.
Si sostiene che questi sono attributi del pensiero, una prerogativa esclusi-
va dell'essere umano. Ma non è vero. Il conflitto è analogo nel caso dell'uo-
mo e dell'animale, cioè avviene per entrambi su tutti i tre livelli. (Non avete
ancora mai sentito gemere il vostro cane nel sonno (sogno)?
Per molti di noi, soprattutto quelli che hanno determinate idee religiose o
ideologie, questa è una questione dura da accettare . Per me invece è la cosa
più normale del mondo.
Per esempio, il contenuto del conflitto di invidia per il cibo è leggermente
diverso per ciascun tipo di razza animale; diversamente nell'uomo, il con-

102
tenuto conflittuale è soltanto trasposto. Ma anche i conflitti biologici trasposti
dell'uomo si possono sempre ricondurre al loro modello fondamentale
arcaico. La tabella segu ente in cui sono stati selezionati i singoli tipi di con-
flitto ce lo dovrebbe chiarire.

6.2 I conflitti biologici dell'uomo e dell'animale a confronto

UOMO MAMMIFERO
Carcinoma mam- Conflitto madre/bambino Conflitto madre/bambino
mario I carcinoma Es.: bambino infortunato. Es.: bambino infortunato .
dei dotti lattiferi,
seno sinistro

Ulcera dei dotti Conflitto di rancore nel Conflitto di rancore nel


biliari e coledoco tenitorio territorio I di invidia per
Rancore per lo più verso il cibo
dei parenti e di solito a Es.: il bassotto sottrae i
causa di denaro bocconi migliori al cane
Es.: liti per l'eredità. pastore capo.

Ulcera dell'intima Conflitto di territorio Es. : il cervo giovane scac-


delle coronarie Conflitto di territorio eia il cervo vecchio dal suo
Ulcera della mucosa minacciato territorio, la cerva si allon-
bronchiale Es.: perdita del posto tana dal proprio territorio
di lavoro ed entra in quello di un
La moglie o l'amica se ne altro. I
va con qualcun altro. I
I
Carcinoma del collo Conflitto sessuale femminile Conflitto del non essere
dell' utero Es.: la moglie sorprende il posseduta
I
consorte "in flagrante". Es.: la cagna in calore
Conflitto biologico arcaico viene sempre tenuta lonta-
per il fatto che l'altra viene no dal maschio, non può
posseduta e forse ingravida- avere dei cuccioli.
ta al posto proprio.

Cancro delle ossa Conflitto di svalutazione Es.: il cane per un certo


(nella fase di di sé. Es.: l'impiegato non tempo non può più corre-
riparazione viene promosso, qualcuno re; il cervo nella lotta si
leu cemia) non supera un esame o gli spezza le corna, l'elefante
viene detto : "Tu hai il can- si spezza la zanna.
ero !" .
I I
103
UOMO MAMMIFERO
Carcinoma dei Conflitto di perdita Es.: il cane perde la persona
testicoli Es.: il padre perde il figlio di riferimento o i compagni
o un compagno. di gioco.

Carcinoma del retto Conflitto di identità Es.: il cervo rivale del


Carcinoma della Es.: al paziente viene detto: territorio confinante
vescica "Tu non sai chi è tuo oltrepassa di continuo i
padre''. confini del suo territorio.
Conflitto di non poter
marcare il territorio
Es. : La figlia sposata dorme
sempre con un
altro uomo (carcinoma della
vescica).

Adenocarcinoma Conflitto di paura della Es.: nella sperimentazione


alveolare morte su animali i topi sono di
Es. : "Tu hai il cancro, non continuo affumicati, il gatto
c'è più speranza!" oppure: sta in agguato davanti al
il paziente sogna ogni nido del topo, il topo deve
notte di un incidente d'au- riuscire a passare.
to che gli sembra mortale.

Adenocarcinoma dei Conflitto del profugo o di Es.: la mucca viene vendu-


tubi collettori renali lotta per la propria ta e portata fra mucche che
esistenza non conosce, patisce il con-
Es.: il bambino piccolo flitto del profugo si , accu-
viene portato improvvisa- mula acqua (ritenzione
mente da una nonna che idrica).
vive a 100 km di distanza, Il nuovo nato di un branco
dove tutti gli sono sconos- perde di vista la madre a
ciuti. ~acqua viene tratte- causa di un incidente.
nuta per non "disidratarsi''. Grazie alla ritenzione
Il bambino alla nascita idrica sopraggiunta con il
viene messo in un'incuba- conflitto ottiene ancora
trice, che è sì calda ma due giorni di tempo in
dove gli mancano i movi- più per ritrovare la madre.
menti e la voce della
mamma. Un'elevata per-
centuale di neonati posti in
incubatrice patisce una
cosiddetta "insufficienza
renale" = ritenzione idrica.

(51} conflitto del profugo = conflitto antichissimo risalente al tempo in cui "noi", cioè l'insieme
dei nostri antenati, vivevamo ancora nell'acqua e fummo spinti dalla marea sulla terra. Con il
programma speci ale di ritenzione dell'acqua ci era possibile soprawivere per qualche giorno
tino a quando la nuova marea ci riprendeva di nuovo!

104
7. LA LEGGE DEL DECORSO BIFASICO
DEI PROGRAMMI SPECIALI BIOLOGICI SENSATI
(IN PASSATO CHIAMATI MALATTIE) ALLA SOLUZIO-
NE DEL CONFLITTO. LA SECONDA LEGGE BIOLOGI-
CA DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA.
Programmi Speciali con Senso Biologico (SBS)

prima fase del SBS seconda fase del SBS

Fase PCL B
Fase
essudativa restitutiva/
cicatriziale

Eutonia = nonmotonia Simpaticotonia permanente Vagotonia permanente (tranne la epi-crisi) Eutonia


ritmo simpaticotonia/ fase attiva del programma speciale (SBS) fase di soluzione del conflitto relativo al
vagotonia = fase del conflitto attivo (fase CA) programma SBS
giorno/notte normale = fase di riparazione e rinormalizzazione
© Dr. med. Mag. theot Ryke Geerd Hamer =fase post-conflittolitica (fase PCL)

In questo schema si può vedere rappresentato a sinistra il normale ritmo


giorno/notte s2. Dopo la DHS abbiamo la fase di conflitto attivo chiamata fase
di stress, fase di giorno permanente o anche di simpaticotonia permanente.
Dopo la soluzione del conflitto (CL = conflittolisi) segue la fase di riparazio-
ne o fase notturna permanente, chiamata anche vagotonia permanente,
interrotta dalla crisi epilettica o epilettoide, che è il punto di svolta della fase
di riparazione. Da quel momento in poi l'organismo tende di nuovo a ripri-
stinare la normalità. Al termine di questa fase di riparazione si ritorna al nor-
male ritmo giorno/notte.
Ogni malattia owero ogni programma speciale biologico d_ i tutta la medici-
na segue un decorso bifasico, cioè prima awiene una fase di conflitto attivo,
fredda, simpaticotonica a partire dalla DHS (fase CA) e poi, se si arriva a
una soluzione del conflitto (conflittolisi), una fase di riparazione o di soluzio-
ne del conflitto, detta anche fase calda (febbre) o vagotonica s3 . Chiamiamo
questa fase anche "fase di post-conflittolisi", in breve "fase PCL'.

(52) eutonia = ritmo giorno/notte normale


(5 3) vagotonico = parasimpaticotonico

105
Ogni malattia, che abbia una conflittolisi, prevede anche una fase CA e una
fase PCL. E ciascuna fase PCL, se non viene interrotta da una ricaduta di
conflitto attivo, ha una crisi epilettica o epilettoide al momento della vagoto-
nia più profonda.

La legge del decorso bifasico di tutte le malattie dell'intera medicina capo-


volge totalmente la conoscenza che presumevamo di avere.
Se finora conoscevamo, a una stima approssimativa, alcune centinaia di
cosiddette "malattie", a una migliore osservazione ci è risultato che in circa
la metà di tali supposte malattie il paziente mostra mani fredde, zone peri-
feriche fredde e che nell'altra metà delle presunte "malattie" calde il
paziente ha le mani tiepide o calde e di solito la febbre.
In verità sono stati riscontrati solo circa 500 "tandem": innanzitutto (dopo
la DHS) una fase fredda, simpaticotonica, di conflitto attivo e in seguito
(dopo la CL) una fase di riparazione calda, vagotonica, di conflitto risolto.
Questo schema del decorso bifasico è una legge biologica naturale.
Tutte le "malattie" a noi note decorrono in questo modo se si arriva a una
soluzione del conflitto. Se ora ci guardiamo indietro notiamo che la medi-
cina tradizionale non ha mai interpretato nel modo giusto una sola malat-
tia. Nelle cosiddette "malattie fredde" non si considerava la successiva fas e
di riparazione o la si interpretava erroneamente come malattia a sé (ad
esempio "influenza"); nelle cosiddette "malattie calde ", che rappresentano
sempre la seconda fase, cioè la fase di riparazione che segue la fase di con-
flitto attivo, si era pure trascurata la fase fredda che era preceduta o, di
nuovo, la si era erroneamente interpretata come una malattia a sé.
Nel cervello entrambe le fasi hanno il proprio Focolaio di Hamer nello stes-
so punto, tuttavia con un aspetto diverso: nella fase di conflitto attivo (fase
CA) ci sono sempre dei cerchi nitidi che formano la cosiddetta configura-
zione a bersaglio. N ella fase PCL di conflitto risolto il Focolaio di Hamer è
rigonfio, edemizzato. I..'.edema dell'anello più interno viene anche chiama-
to "edema intrafocale" e quello dell'anello esterno "edema perifocale".
Queste però sono solo delle definizioni imprecise per una cosa in sé molto
chiara. Dall'inizio della fase di riparazione il focolaio di solito è più o meno
evidenziabile con dei mezzi di contrasto, più tardi alla fine della fase di
riparazione troviamo nel Focolaio di Hamer un aumento vaiiabile di tessu-
to gliale che viene lì accumulato come segno della ricostituzione delle
sinapsi 54 delle cellule nervose. Questi gliomi in sé innocui sono stati sin qui

(54) sinapsi = punto di contatto fra due estremità di cellule nervose

106
ritenuti, come sappiamo, dei "tumori cerebrali" e delle "metastasi cerebra-
li", in realtà erano, per fortuna, dei Focolai di Hamer in fase di riparazione
o guariti.

La prima fase:

Livello psichico Attività conflittuale:


- pensieri conflittuali ossessivi
- innervazione 55 di stress per superare il conflitto
- ritmo giornaliero permanente

Livello vegetativo Simpaticotonia:


- inappetenza
- dimagrimento
- vasocostrizione: mani e piedi freddi, pelle fredda
- insonnia, frequenti risvegli subito dopo essersi addor
mentati
- pressione sanguigna alta

Livello cerebrale Formazione a bersaglio del Focolaio di Hamer n el cerve-


llo nel punto relativo al conflitto e all'organo

Livello organico a) organi diretti dal paleoencefalo:


proliferazione cellulare come evento sensato per la solu-
zione del conflitto. Contemporaneamente si moltiplicano
i micobatteri (micobatteri tubercolotici acidoresistenti) in
sincronia con il tasso di velocità mitotica nell'organo,
anche se possono iniziare la loro opera di decomposizio-
ne solo dopo la coriflittolisi.
b) organi diretti dal neoencefalo:
necrosi o ulcera, a seconda dell'organo. Riduzione cellu-
lare ! Evento sensato per la soluzione del conflitto del
singolo individuo o evento sensato come programma di
autoeliminazione per la conservazione della specie (cibo
per i leoni) .

(55) Innervazione = distribuzione dei nervi nei tessuti corporei e negli organi

107
La seconda fase:

Livello psichico fase di conflitto risolto (fase PCL)


- grande tranquillità
- iitmo notturno perman ente
Livello vegetativo forte stanch ezza
- vagotonia
- molto appetito
- sensazione di benessere
- febbre
- difficoltà ad addormentarsi fino al mattino alle ore 3
(= alba, inizio biologico del giorno), per "l'animale
preda" possibilità minori di essere sorpreso n el sonno dal
predatore grazie alla luce del giorno,
- vasi periferici dilatati: mani e piedi caldi, pelle calda ,
pressione sanguigna bassa .

Livello cerebrale gli anelli del bersaglio del Focolaio di Hamer si edema-
tizzano nella fase PCL, spesso scompaiono del tutto
nell'edema (edema intrafocale e perifocale) . A partire
dalla fase di riparazione (fase PCL) il FH si colora grazie
al liquido di contrasto e viene allora erroneamente inter-
pretato come "tumore cerebrale". La colorazione con il
liquido di contrasto è possibile grazie a un metabolismo
notevolmente accelerato nell'ambito del Focolaio di
Hamer e all'accumulo di tessuto connettivo cerebrale
gliale allo scopo di iiparare la zona alterata. Di conse-
guenza il FH diventa più duro, è rigido, meno elastico.
Se in seguito si verifica un nuovo processo uguale nel
medesimo relé, si può arrivare a una lacerazione (cisti)
del tessuto cerebrale. Al termine della fase PCL, cioè
dopo la cosiddetta fase diuretica (minzioni frequenti) l'e-
dema scompare di nuovo spontaneamente, come segno
del Focolaio di Hamer guarito .

Livello organico a) organi diretti dal paleoencefalo:


riduzione delle cellule proliferate in eccesso (solo delle
cellule tumorali!) nella fase PCL per opera di funghi o
micobatteri (TBC) fino a tornare allo stato origina1io. Se
mancano i microbi (a causa di un malinteso senso dell'i-
giene della nostra civiltà), il tumore resta, ma dal
momento della C L non ha più a ttività di mitosi; manca
la decomposizione biologica delle cellule.
b) organi diretti dal neoencefalo:
ricostituzione delle cellule mancanti a causa della prece-
dente riduzione cellulare , cioè riempimento delle necro-
si e delle ulcere con l'aiuto di batteri (organi diretti della
sostanza bianca cerebrale) o di virus (organi diretti dalla
corteccia cerebrale).

108
I..:ignoranza del manifestarsi regolare di questo sistema nel senso medico-
clinico ci ha sempre impedito di inquadrare correttamente la medicina o di
poter vedere le "malattie" nel modo giusto.
Senza la conoscenza di questi eventi biologici regolari non potevamo né
riconoscere il cancro e il suo contesto, che abbiamo sempre considerato
inguaribile spingendoci così a combattere i sintomi della malattia cancero-
gena a livello organico (cosa che, come vedremo in seguito, è stato il più
grande di tutti gli errori a livello biologico), né avevamo avuto la possibili-
tà di capire in qualche modo le cosiddette "malattie infettive", perché non
le consideravamo delle fasi di riparazione, bensì delle fasi patologiche
aggressive in cui i microbi volevano "distruggerci".
Le cose stanno molto diversamente. I pazienti che morivano erano morti di
coma cerebrale o nella crisi epilettoide indipendentemente dalla presenza
di microbi o meno. Con ciò non si nega che le fasi di riparazione comporti-
no pure dei pericoli, come per esempio nel caso dell'infarto cardiaco, di cui
parleremo ancora più avanti.
In alcuni decorsi patologici la fase di riparazione è appunto molto più peri-
colosa della fase di conflitto attivo.
Per ignoranza di questa regolarità biologica ci era in sostanza impossibile
non solo conoscere e capire davvero qualsivoglia "malattia", ma neppure
potevamo curare i pazienti in modo scientificamente corretto, perché, come
detto, avevamo creduto che la fase di riparazione fosse una malattia a sé.

7 .1 Fase simpaticotonica di conflitto attivo - evoluzione del


conflitto

Dall'istante della DHS tutto l'organismo si trova in simpaticotonia perma-


nente, in fase di stress permanente. Abbiamo già visto che questo stress
permanente viene impiegato a livello biologico come un mezzo sensato per
cogliere "l'ultima possibilità" di superare il conflitto. A questo scopo si
devono mobilitare tutte le forze.
I..:individuo che non riesce entro un determinato tempo a spuntarla con il
conflitto, ha sprecato la sua "chance biologica". Anche se ad un certo punto
(ormai troppo tardi!) il conflitto si risolve, tale individuo muore comunque.
Fanno eccezione da un lato il cosiddetto conflitto attivo in sospeso (con cui
si può arrivare a una normale età avanzata), che si trasforma, ma in sostan-
za resta attivo sino alla morte e dall'altro lato la costellazione schizofrenica,
con la quale non viene accumulata alcuna massa conflittuale e si può pure
arrivare a un'età avanzata.

109
Durante la fase di conflitto attivo, la fase di stress, l'organismo funziona a
ritmo accelerato a scapito della ripresa dell'organismo. Anche qui, parlare
di malattia significa non avere capito. Come può l'individuo "farcela" con il
suo conflitto se non mobilita tutte le forze? In passato il cancro nell'organo
ci sembrava essere un effetto secondario indesiderato o non previsto di
questa fase di stress permanente. Ma il tumore nell'organo appunto fa parte
di questo programma speciale, biologico e sensato della natura.
Io personalmente ho in certa misura considerato il tumore nell'organo
anche come una specie di "selezione organica" e quindi al tempo stesso un
metodo di selezione della natura per l'ambito rappresentativo biologico e
psichico correlato (ad esempio organo: ossa - ambito rappresentativo biolo-
gico: stima di sé). In altre parole, se un individuo non supera per lungo
tempo il metodo di selezione inflessibile della natura all'interno di un ambi-
to rappresentativo e dell'organo ad esso correlato, viene eliminato dalla
competizione.
In questo metodo di selezione gli "organi vecchi" sono meno esposti degli
organi recenti. Gli "organi vecchi" hanno i loro centri di relé nel paleoen-
cefalo, quelli "recenti" nel neoencefalo. Mentre gli organi del paleoencefa-
lo sono indispensabili per la vita, gli organi del neoencefalo lo sono solo
parzialmente, anche se di fatto nei relè del territorio (neoencefalo) la fase
PCL può essere talvolta molto pericolosa (infarto cardiaco sinistro, embolia
polmonare!).
Durante la fase di conflitto attivo il paziente ha poco appetito o non ne ha
affatto, dorme male, pensa continuamente al suo conflitto ovvero al suo pro-
blema. La circolazione sanguigna periferica è limitata a causa della costri-
zione capillare, tutti i processi vegetativi di ripresa sono ridotti quanto
meno al minimo, il corpo è in "mobilitazione generale" per superare il pro-
blema/conflitto. Durante questo periodo di conflitto attivo si sviluppa un
cancro, si genera una necrosi o avviene solo una modificazione del funzio-
namento cellulare, a seconda di quale conflitto si tratti.
In questo periodo di conflitto attivo dalla DHS fino alla conflittolisi, cioè alla
soluzione del conflitto, il Focolaio di Hamer sta nel cervello come "stress
speciale" ovvero "innervazione speciale"!
Solo tramite questo stress speciale si arriva alla proliferazione cellulare, alla
necrosi o alla modificazione nell'organo. Quanto più ampio è il Focolaio di
Hamer, tanto più grandi sono anche il tumore, la necrosi o l'alterazione
delle cellule. Quanto più intenso è il conflitto, tanto più rapidamente cresce il
tumore, tanto più grande la necrosi e tanto più intensa la modificazione del
funzionamento cellulare nei tipi di cancro che non prevedono alcuna proli-

110
ferazione cellulare per mitosi né necrosi. I dati anamnestici s6 più importan-
ti sono la DHS e, se ha luogo, la CL, la conflittolisi. Conoscendo questi dati
e la dimensione della DHS e l'intensità dell'evento conflittuale otteniamo
un chiarimento sulla gravità delle alterazioni che dobbiamo tenere presen-
ti (massa conflittuale), qualora la crescita del tumore già non ci fornisca tale
informazione. Non sappiamo precisamente se nella simpaticotonia perma-
nente durante la fase di conflitto attivo le cellule alfa nel pancreas vengano
stimolate di continuo, in modo da ridurre la produzione del glucagone e
quindi il fegato mobiliti il glucosio prelevandolo dalla riserva del corpo
bloccando o riducendo fortemente la digestione.
In ogni caso tutto l'organismo è in stato di allarme e sembrerebbe che la
fatica della digestione costituisca soltanto un disturbo.
In questa fase simpaticotonica di conflitto attivo ha luogo anche la moltipli-
cazione dei funghi e dei micobatteri (TBC) pertinenti agli organi diretti dal
paleoencefalo in sincronia con la proliferazione cellulare nell'organo, direi
quasi come riserva per la demolizione del tumore nella fase PCL (caseifica-
zione), che ha inizio nella conflittolisi.

7 .2 Conflittolisi, soluzione del conflitto biologico

Tutti questi rapporti si modificano repentinamente quando avviene la solu-


zione del conflitto. Lì vediamo particolarmente bene quale affascinante strate-
gia centrale vi si celi sotto.
Noi apprendisti stregoni eravamo solo troppo sciocchi e ingenui per rico-
noscere questo sistema. Subito dopo la conflittolisi l'organismo può rilas-
sarsi. A quel punto c'è urgenza di rigenerare e riparare l'infrastruttura di
sostentamento, il paziente ha sempre fame e la digestione ha la preceden-
za su tutto il resto.
l'.intero organismo entra in profonda parasimpaticotonia o vagotonia. Il
conflitto è risolto, il Focolaio di Hamer nel cervello inizia a guarire in quan-
to ora in esso si accumula in abbondanza il tessuto connettivo cerebrale
gliale a cui si aggiunge a sua volta l'edema intra e perifocale dentro e intor-
no al FH. La proliferazione tumorale nell'organo si arresta improvvisamen-
te. Anche il tumore viene edemizzato, si caseifica e viene demolito e rias-
sorbito o consumato con l'aiuto dei micobatteri acidoresistenti ammassati
nella fase CA. Alla fine viene guarito.

(56) Anamnesi = storia della malattia; tipo, inizio e decorso dei disturbi attuali che vengono
indagati nel colloquio medico con il paziente.

111
Come ricordo, nel punto in cui prima c'era un tumore resta solo una cica-
trice o una caverna. Ma il paziente torna ad essere sano solo quando ha
superato anche questa fase di riparazione.
Negli organi diretti dal neoencefalo le necrosi o ulcere vengono di nuovo col-
mate. N el neoencefalo vediamo dei processi analoghi a quelli del paleoence-
falo.
La fase di riparazione è di fatto un evento molto lieto, nessuno dovrebbe
morirne. Infatti per le eventuali complicazioni, che sono da prevedere solo
in una bassa percentuale dei casi di cancro, ci sarebbero a nostra disposi-
zione delle possibilità ottimali di medicina intensiva.
Una malattia cancerogena avrebbe solo una mortalità del 3% se venisse
trattata da medici e infermieri intelligenti secondo i criteri della Nuova
Medicina. Ma la premessa necessaria è che il medico di famiglia o il per-
sonale medico nel trattamento clinico, i parenti e gli amici che hanno a che
fare con il paziente abbiano capito il sistema della Nuova Medicina
Germanica. Perché tutto ciò che finora abbiamo considerato buono (per es.
una "circolazione stabile", in realtà dovuta alla simpaticotonia) ora diventa
male, indica alla fine una eventuale ricaduta conflittuale o nuovo panico.
Tutto ciò che finora era ritenuto essere un male (per esempio una insuffi-
11

cienza circolatoria", dovuta in realtà alla fase di riparazione vagcitonica) ora


è un sintomo positivo. Sinora il paziente che si trovava nella più profonda
vagotonia veniva "addormentato" con la morfina prima che potesse porta-
re a termine la sua guarigione, perché si dava sempre per spacciato il
paziente che si trovava in una profonda vagotonia.
Nel caso di un cancro osseo questo è sempre il punto in cui regolarmente
si manifestano quelli che sono di certo i massimi dolori ossei.
In realtà l'osso, che nella fase di riparazione viene ricalcificato e fortemen-
te edemizzato, non fa affatto male. Molti più dolori sono procurati al
paziente dalla dilatazione del sensibilissimo periostio s7 , che si gonfia come
un pallone per effetto dell'edema osseo. I dolori del periostio sono i segni
migliori della riparazione in corso dell'osso sottostante.
Con dei controlli radiologici dell'osso si può rilevare molto bene questo pro-
cesso di guarigione, cioè la ricalcificazione dell'osso e nel cervello la colo-
razione scura della sostanza bianca cerebrale, che regredisce di nuovo con
l'aumentare della calcificazione. Essa comporta l'accumulo di edema cere-
brale, può causare dei dolori di testa e si accompagna ad una leucemia, che
è uno dei migliori segni di guarigione (e non una malattia!).

(57) Periostio = pelle delle ossa

112
Certo esistono molte complicazioni possibili, nella sfera della psiche, in
quella del cervello e naturalmente anche degli organi. Ma si pensi sempre
che: solo il 3% dei pazienti non ce la fa, mentre gli altri pazienti sopravvi-
vono se vengono curati correttamente sin dall'inizio e non solo dopo che dei
medici ignoranti li hanno abbandonati mezzi morti dichiarandoli "terminali".
A causa di questa ignoranza oggi muore più del 95% di tutti i pazienti che
sono malati di cancro. Fra questi ci sono molti casi con vecchi cancri inat-
tivi che si sono sviluppati 10 anni prima.

7 .3 La crisi epilettica ovvero epilettoide nel processo di ripa-


razione spiegata con l'esempio dell'infarto cardiaco

Ogni accumulo edematico nella fase di riparazione ha il suo punto culmi-


nante o punto di svolta.
Nel caso dell'ulcera dell'intima delle coronarie per esempio ciò avviene
circa 3-6 settimane dopo la CL, la soluzione del conflitto. La crisi epilettica
o epilettoide indica che l'espansione edematica viene bloccata, regolata
dall'organismo stesso.
Chiamiamo crisi epilettica o epilettoide questa breve fase del punto di svol-
ta o dell'inizio della controregolazione ("epilettico" in senso stretto è solo la
convulsione tonicass o clonicas9 nel conflitto motorio), nella riparazione
dell'ulcera delle coronarie parliamo di infarto cardiaco!
Il paziente spesso ha superato ampiamente tutta la sua "malattia" quando
ha oltrepassato questa crisi epilettica e lo stato di conflittolisi resta stabile,
cioè senza panico e senza ricadute conflittuali.
Queste cose tuttavia erano note già prima di Hamer a proposito dell'infar-
to cardiaco, perché per la maggior parte i casi di morte per infarto cardiaco
si verificano durante questa crisi epilettoide.
A livello psichico il paziente sperimenta di nuovo e soffre tutto il suo con-
flitto in modo accelerato nel giro di pochi minuti, ore o giorni.
Questo è un trucco di madre natura: essa frena la vagotonia con una rica-
duta conflittuale psicofisica, quasi naturale, di forte entità. E' come un
potente prodigio negativo il fatto che abbiamo avuto bisogno di molte
migliaia di anni per arrivare a questo semplice, ma geniale "trucco" di
madre natura: la crisi epilettoide è una ricapitolazione accelerata, comples-
siva di tutto il conflitto!

(58) tono = stato di tensione di un organo o parte di un organo


(59) clonico = che si scuote

113
Che sinora si sappia davvero così poco riguardo alle crisi epilettoidi e anche
alla realtà dell'infarto cardiaco dipende dal fatto che i cardiologi sempliciot-
ti credono ancora alla frottola dei vasi coronarici bloccati, sebbene già nel
1984, nello studio viennese sull'infarto cardiaco, io abbia potuto dimostrare
senza nessun dubbio che l'infarto o ciò che riteniamo essere tale, è solo un
risultato del cervello, detto più precisamente, di un edema cerebrale periin-
sulare destro.
Come scritto nel mio libro "Cancro - Malattia dell'anima" del 1984, l'arres-
to cardiaco non deriva da un calo di rendimento all'interno del cuore, bensì
dall'edema di riparazione nel centro di relé del cervello per il ritmo cardiaco.
La crisi epilettica, che segna in modo più o meno forte e caratterizza dram-
maticamente ogni fase di riparazione dopo una malattia cancerogena ovve-
ro la sua fase di conflitto attivo, si origina sempre sulla base di un edema
cerebrale. Anche la più piccola crisi epilettica presuppone un edema cere-
brale.
Più spesso queste crisi epilettoidi (e infarti cardiaci) avvengono perciò di
notte nel punto più profondo della vagotonia, mai in stato di tensione o in
simpaticotonia, sempre durante una fase di rilassamento, di riposo o di con-
valescenza.
I cardiologi non si sono ancora mai fermati a riflettere sul perché l'infarto
cardiaco o ogni crisi epilettoide d'abitudine si verificano di notte, quando
per esempio il cuore è in condizioni ottimali di riposo.
La crisi epilettoide può portare a delle brevi paralisi delle estremità o del
viso se l'edema si estende fino al centro motorio del giro precentrale o se un
conflitto di paura ha lì il suo FH.
Essa ha sempre dei tipici sintomi concomitanti cerebrali che vediamo
anche nell'infarto cardiaco: centralizzazione, sudore di paura, affanno,
conati di vomito, vertigini, vista doppia, crampi, dolori di capo, irrequietu-
dine, panico, spesso assenza Go, perché l'intima coronarica è sensibile ed è
innervata dalla corteccia sensoriale.
Le crisi epilettoidi, quelle che derivano da un FH nella corteccia cerebrale,
possono allargarsi a tutta la corteccia cerebrale e causare dei crampi toni-
co-clonici, morsicatura della lingua, bava alla bocca ecc.
Per sua natura la crisi epilettoide è un ritorno allo stato di choc dell'orga-
nismo grazie al quale si dovrebbe poter espellere il liquido edematico intra
e perifocale del Focolaio di Hamer, perchè a causa dell'edema intrafocale il
relè cerebrale risulta compresso perdendo la sua funzionalità. Questo

(60) Assenza = breve e temporanea perdita della coscienza

114
edema causa l'arresto cardiaco, ovvero il cattivo funzionamento del centro
di ritmo cardiaco se il conflitto è durato troppo a lungo (oltre 9 mesi). Poiché
i cardiologi non si vogliono affatto occupare del cervello, danno pratica-
mente a tutti gli infartuati delle fleboclisi, così che i pazienti affogano del
tutto nell'edema cerebrale.
E' molto pericoloso trattare uno choc centrale, che è condizionato dall'ede-
ma cerebrale e dunque rappresenta una crisi epilettica, aumentando il
volume del liquido alla stregua di uno choc da mancanza di volume nel
caso di dissanguamento.
In molti milioni di anni la natura ha sviluppato lo stato di choc e anche la
relativa terapia.
Tuttavia di nuovo non va taciuto che la crisi epilettica è prevista ovvero co-
struita dalla natura palesemente anche come una specie di criterio di sele-
zione.
Con una durata conflittuale superiore a 9 mesi, così ha dimostrato il nostro
studio viennese sull'infarto cardiaco, diminuiscono notevolmente le possi-
bilità di sopravvivenza in base allo stato attuale del trattamento.
La situazione potrà migliorare considerevolmente quando si potrà avviare
il trattamento già nelle 3-6 settimane precedenti la crisi epilettoide ovvero
l'infarto, riuscendo a ridurre l'edema cerebrale con l'aiuto del cortisone e il
raffreddamento della testa.
A parer mio si può così senz'altro contenere la mortalità per infarto cardia-
co a meno della metà.

Attenzione: ho avuto esperienza di parecchi casi in cui con la crisi epilet-


toide lo zucchero nel sangue era sceso quasi a zero. l'.apporto di glucosio è
quindi sempre giusto, quanto più possibile con poco liquido!
Attenzione: se in una schizofrenia per la quale ci sono due FH nei due
diversi emisferi e se i due conflitti in sospeso si risolvono contemporanea-
mente, con la crisi epilettoide si può arrivare ancora a un breve stato di deli-
rio passeggero.

7.4 Che cosa significa soluzione "biologica" di un conflitto?

Spesso ricevo delle offerte di collaborazione da parte di psicologi, "terapeu-


ti" dell'ipnosi, operatori di biorisonanza o di PNL, che non posso accettare.
Queste persone che per lo più non hanno alcuna esperienza clinica, riten-
gono che si possa risolvere i conflitti, dei conflitti biologici, con "metodi
sbrigativi".

115
Per non parlare del fatto che anche uno psicologo con il suo metodo, che
nel frattempo si è rivelato altrettanto erroneo, può imbattersi per caso in un
conflitto attuale e discutendone con il paziente può riuscire a farglielo risol-
vere, mentre spesso tale conflitto, a livello biologico, di fatto non avrebbe
dovuto essere risolto. Questi psicoterapeuti inesperti di Nuova Medicina
Germanica non sanno affatto che cosa siano un conflitto biologico e il rela-
tivo programma SBS.
Anche gli ipno-"terapeuti" possono a volte risolvere un conflitto sebbene
non siano in grado di inquadrarlo biologicamente. Inoltre l'ipnosi profonda
ha il grande svantaggio di creare spesso una nuova DHS che non si sa se
si potrà risolvere in seguito come sperato.
Conosco molto bene entrambi questi tipi di persone dal tempo in cui lavoravo
nella psichiatria e li considero pericolosi per la loro ignoranza. Ritengo che
PNL e biorisonanza siano una grande illusione per quanto riguarda la soluzio-
ne di conflitti biologici e di programmi speciali, biologici e sensati (SBS).
Tutti i loro metodi presuppongono che questi programmi SBS siano cattivi,
"maligni", per cui tutti i conflitti (anche biologici) devono essere "elimina-
ti con la terapia".
In realtà la soluzione dei conflitti biologici, ovviamente quelli che possono
essere risolti, è molto più semplice e ... anche più difficile !
Siamo così profondamente attaccati agli errori degli ultimi 2000 anni,
durante i quali la medicina in sostanza è stata organizzata in base all'Antico
Testamento (la malattia intesa come peccato), che la maggior parte non
riesce ad allontanarsene tutto ad un tratto. Una madre avverte il conflitto
biologico del suo bambino anche senza qualsivoglia "metodo", come del
resto qualunque animale femmina.
Queste madri trovano istintivamente la causa, il mezzo giusto, il momento
giusto, le parole giuste per consolare o per ammonire, di norma fanno tutto
nel modo biologicamente corretto; è così semplice!
l'.intellettuale sciocco che vuole farlo "con metodo", fa tutto a rovescio.
La cosa migliore sarebbe che non se ne occupasse affatto.
La Nuova Medicina Germanica, contrariamente alla medicina che crede a
5000 ipotesi e che si chiama medicina classica o di stato, è una scienza
naturale esatta senza ipotesi. Pertanto è molto più sapiente della vecchia
medicina di stato; quindi da noi, nella Nuova Medicina, non vengono con-
sultati gli esperti intellettuali stupidamente chiusi nel loro mondo. Non
esiste né una psichiatria né una cerebroiatria, bensì solo una iatria s1.

(61) latrai =medici

116
Il medico della Nuova Medicina Germanica in realtà deve avere quante più
conoscenze possibili, ma innanzitutto deve essere un amico cordiale dei
pazienti con la sana capacità di capire le persone e di dare buoni consigli
al "paziente capo".
Il paziente ha bisogno di un tale buon consigliere e di un valido consiglio
anche rispetto alla soluzione del suo conflitto biologico, se questo può anco-
ra essere risolto o se non deve più esserlo!

E' importantissimo dirsi sempre che il programma speciale, biologico e


sensato è appunto un fatto sensato e non "cattivo", neppure nel caso del
cancro e che anche con il cancro si sopravvive nel 95-98% dei casi!
Con queste possibilità di sopravvivenza non si comunica più la sensazione
di panico!
l,;elevata mortalità, che aveva gettato nel panico tutti i nostri poveri pazien-
ti, deriva solo dall'ignoranza o dalla voluta mancanza di applicazione delle
conoscenze della Nuova Medicina Germanica nella medicina attuale.
Se, come detto, nella Nuova Medicina Germanica si sa che tutti i processi
in passato chiamati "maligni" hanno il loro senso biologico, e anche la solu-
zione del conflitto e ciò che ne consegue, ad esempio la leucemia nel caso
del conflitto di svalutazione di sé, il paziente non si spaventa più quando
ciò si verifica come preannunciato.
Prendiamo il nostro esempio più volte citato: una madre ha patito una DHS
quando il suo bambino si è infortunato davanti ai suoi occhi. Ora il bambi-
no è in ospedale e in lei cresce un cancro alla mammella. Il senso biologi-
co sarebbe che attraverso questo cancro alla mammella si produca più latte
per il bambino in modo che questi possa di nuovo equilibrare l'arresto dello
sviluppo con una maggiore offerta di latte .
Fino a quando il bambino si trova ancora in ospedale non è affatto possibi-
le una soluzione. E anche quando il bambino esce dall'ospedale (normal-
mente soluzione del conflitto) e soffre ancora a lungo i danni dell'inciden-
te, una soluzione del conflitto biologico non è sensata dal punto di vista bio-
logico. Il bambino ha ancora bisogno di una maggiore offerta di latte. Il pro-
gramma biologico però si svolge persino se la madre ("moderna") non allat-
ta più.
Dobbiamo pertanto spiegare cautamente a questa madre le varie correla-
zioni, compresa quella della caseificazione spontanea del cancro alla mam-
mella, se ha i micobatteri (TBC), cosa che normalmente si può scoprire
domandando alla paziente se ha già avuto di frequente delle fasi di sudore
notturno in occasioni precedenti. Ella deve sapere anche che un tumore

117
non ridotto nella mammella per la mancata presenza di micobatteri (TBC),
dunque un tumore incistato, è del tutto innocuo; biologicamente non è
necessario, ma non risulta in alcun modo pericoloso per la sopravvivenza.
Poiché tali pazienti non sono affatto più stupidi di noi stessi e poiché si trat-
ta del loro proprio corpo, normalmente essi capiscono in modo rapido, anzi
molto più rapido di quanto crediamo.

Desidero descrivervi brevemente due casi, che in parte vengono ancora


ripresi in un altro punto del libro, solo per mostrare che la soluzione biolo-
gica di un conflitto con programma SBS su tutti i tre livelli non è una solu-
zione psichica, ma appunto biologica.

7.4.1 Esempio: soluzione di conflitto biologico mediante carci-


noma interstiziale del testicolo

Questo caso di un giovane medico può mostrare quanto occorra calcolare


bene nella Nuova Medicina; egli era venuto da me perché, dopo un'abla-
zione62 del testicolo sinistro gonfiatosi fino a diventare grande come un
uovo d'oca (cisti del testicolo) nell'aprile 1998 a un controllo con TAC addo-
minale (il 27.10.98), gli era stato detto che ora le cellule maligne del testi-
colo avevano prodotto delle metastasi nel ventre. A quel punto (giugno
1999) tutto l'addome era pieno di metastasi e non c'era più nulla da fare.

Cisti del testicolo, aprile 1998

(62) Ablazione = rimozione chirurgica di un organo o di una parte

118
TAC addominale
del 27.10.98
Cisti del rene a
sinistra (frecce)

Il pertinente conflitto del liquido fu rapidamente spiegato: il paziente nel


maggio 1998 aveva voluto rianimare una bambina annegata di 5 anni
durante un trasporto in ambulanza di un ospedale straniero poco attrezza-
to dove lavorava. A causa della mancanza di attrezzature, cosa di cui in
parte egli stesso si sentiva responsabile, la bambina, che aveva proprio la
stessa età della sua, era morta. Ciò gli aveva fatto "gelare il sangue nelle
vene", come lui stesso raccontò. Patì un conflitto del liquido, che però riuscì a
risolvere sei mesi più tardi. La cisti del rene, che a questo punto si era già
in gran parte indurita, venne scoperta per la prima volta nell'ottobre '98 e
mal interpretata come linfonodo, nel giugno '99 erroneamente diagnostica-
ta come enorme agglomerato di metastasi.

TAC addominale del


10.6.99 Si nota bene il
grande nefroblastoma ( =
cisti renale indurita), vedi
frecce . Dorsalmente si
nota la formazione di un
bacinetto renale aggiunti-
vo. Il nefroblastoma pro-
duce urina e la espelle
tramite i dotti urinari di
deviazione già presenti.
La cosa sorprendente è la
non omogeneità del nefroblastoma . Le due frecce superiori indicano entrambe
le porzioni iniziali del nefroblastoma che si possono vedere già nelle
fotografie del 27.10.98.

119
TAC addominale del
10.6.99.
Più tardi si vede aggiun-
gersi una grande porzione
di nefroblastoma che
prima non eravamo in
grado di spiegare. Ora
possiamo spiegare il feno-
meno: infatti
un'occhiata alla sezione
del tronco cerebrale del
10.6.99 ci mostra un FH
che nel frattempo si trova in soluzione tardiva per il relé del tubo collettore del
rene destro. Nell'immagine sopra (freccia) vediamo il relativo carcinoma del
tubo collettore. Questo programma SBS di conflitto del profugo ha in seguito di
nuovo "gonfiato" il nefroblastoma. Egli visibilmente ha patito il conflitto del
profugo insieme con il conflitto di perdita quando ha dovuto lasciare la sua
famiglia per trasferirsi in Sudamerica. Nella succesiva TAC si vede che il con-
flitto del profugo si è risolto.

10.6.99
FH che si trova nella
fase PCL del relé del
tubo collettore del
rene destro che ha
inoltre provocato di nuovo
il "gonfiamento" del
nefroblastoma in fase di
_ indurazione (vedi il
capitolo sulla sindrome
del tubo collettore).

120
10.6.99
La freccia mostra il FH per il
nefroblastoma del rene sinistro.
(Conflitto del liquido per non avere
potuto rianimare la bambina
annegata, cosa di cui il dottore si
dava in parte la colpa).

9.6.98
FH nel relé del testicolo sinistro:
edema di riparazione abbastanza
grande in via di riduzione

121
Ma un'altra cosa fu più importante per e ntrambi non appena il giovane dot-
tore ebbe iniziato a comprendere la questione nel modo giusto: se viene
intrapresa un'ablazione del testicolo nella fase di riparazione del program-
ma SBS, come è stato anche n el mio caso personale, il programma SBS pro-
segue comunque coerentemente fino alla fine, nonostante l'asportazione
del cosiddetto "organo bersaglio".

Ipofisi e corteccia surrenale intervengono e fanno sì che venga prodotto


decisamente più testosterone rispetto all'inizio del programma SBS.
Non sappiamo ancora precisamente se la produzione del testosterone
aggiuntivo abbia luogo nella corteccia surrenale o nel testicolo restante. In
ogni caso il livello di testosterone è e resta più alto.
Così la moglie di questo paziente mancino, che descrive se stesso come un
maschio effeminato in passato, aveva detto, in breve, che da qualche tempo
egli era diventato molto più maschile rispetto a quanto non fosse prima
dell'ablazione del testicolo. Anche lui stesso si sentiva decisamente più
mascolino. Sua moglie non apprezzava, preferendolo come era prima.
Anche mia moglie mi aveva detto quasi le med esime parole circa un anno
dopo la morte di mio figlio Dirk ovvero dopo l'ablazione d el testicolo.

10.6.99
Si vede ancora il bordo dell'edema.
Ma visibilmente il conflitto di perdita
ha ripreso la sua attività perché il
pazi ente ha pensato di tornare ormai in
Sudamerica per morire e di non rivedere
definitamente più i suoi. genitori. Il punto
scuro indicato dalla freccia corrisponde
al centro del FH per il testicolo sinistro.
I segni a bersaglio non si vedono
all'interno della cicatrizzazione.
N ella zona del territorio a destra
ora c'è una "soluzione in sospeso".
La zona del territorio sinistra
resta attiva senza modifiche.

Anche il conflitto di perdita venne chiarito rapidamente: all'inizio del


1998 la famiglia si era spostata dalla Germania in Sudamerica, nella patria
della moglie. Il paziente aveva creduto che non avrebbe più rivisto in vita i

122
suoi genitori, in particolare la madre da lui molto adorata. Ma quando dopo
3 mesi tornò di nuovo in Germania e l'esodo in Sudamerica non sembrò più
così definitivo, gli fu possibile risolvere temporaneamente questo conflitto
di perdita. Subito dopo il testicolo sinistro iniziò a gonfiarsi.
A sinistra perciò (per lui in quanto mancino il lato del partner), perché egli
ha sempre ammirato sua madre (''una donna molto bella ma molto severa")
prevalentemente in modo un po' edipico come partner.
Ma tutto ha incominciato ad apparire chiaro quando insieme abbiamo stu-
diato la sua TAC cerebrale (metto sempre una TAC cerebrale come condi-
zione), perché si è evidenziato che nell'ambito del territorio a destra, come
si può facilmente vedere, egli ha un grande edema in soluzione. Deve avere
dunque patito un infarto cardiaco. Egli riusciva pure a ricordarsene, nel
1998 con aritmia ventricolare e dolori cardiaci. Si era trattato di un leggero
infarto cardiaco sinistro, perché il lato destro poteva essere stato attivo sem-
pre solo in costellazione schizofrenica. Il conflitto era che sua moglie dodi-
ci anni prima lo aveva tradito con un amante. Da allora egli aveva un con-
flitto attivo "in sospeso" sul lato cerebrale destro periinsularmente.
Ma l'uomo mancino deve patire il primo conflitto a sinistra cerebralmente.
E ciò era accaduto, come egli ben sa, all'età di quattro anni: conflitto di
paura nel territorio, di territorio e di rancore nel territorio, 34 anni prima.
I suoi genitori erano andati a una festa credendo che il paziente, che allo-
ra aveva 4 anni, e il suo fratellino avrebbero dormito. I due però si erano
svegliati e in preda a un forte panico, nella convinzione che i genitori fos-
sero scomparsi per sempre, avevano messo a soqquadro l'appartamento. Il
paziente patì un conflitto di territorio, attivo ancor oggi, a sinistra cerebral-
mente. Da allora, come egli ammette, fu afflitto da manie e all'età di 26 anni
diventò maniaco-depressivo quando patì il secondo conflitto di territorio
sorprendendo sua moglie in flagrante con un amante.

Ora noi dovevamo rispondere alle domande:

1. Il conflitto di territorio cerebralmente a destra era arrivato alla soluzio-


ne effettiva oppure si era risolto "biologicamente" con l'aumento del
livello di testosterone?

2. Questo secondo conflitto si era verificato esclusivamente in costellazio-


neschizofrenica, dunque non aveva formato alcuna massa conflittuale e
al paziente, che lo aveva effettivamente risolto, era consentito farlo per-
ché non incorreva nel pericolo di morire di infarto cardiaco sinistro

123
(cerebralmente a destra). La questione era, allorquando avesse avuto
luogo la "soluzione biologica", se sussistesse il pericolo di risolvere "di
conseguenza" in modo biologico anche il conflitto di territorio cerebral-
mente a sinistra. Ciò era pericoloso perché il conflitto di territorio cere-
brale sinistro (per i mancini) era stato attivo "da solo" per 22 anni. Una
soluzione avrebbe dato come risultato un'embolia polmonare molto pro-
babilmente mortale.

Risultato: sembra che con aumenti del livello di testosterone vengano risol-
ti in modo biologico ed inevitabile i conflitti di territorio cerebralmente a
destra, se il conflitto di perdita ha formato sufficiente massa.
Il paziente vive e sta bene. Poiché "l'organo bersaglio" (testicolo sinistro)
era stato asportato, egli non poteva notare la nuova soluzione della recidi-
va conflittuale di perdita salvo che p er il livello di testosterone e per la sen-
sazione di una maschilinità di nuovo aumentata. Ora non è più maniaco-
depressivo, bensì solo maniacale, cosa che nella nostra società viene spes-
so mal interpretato come "iperattivo ".
Qui la faccenda si è conclusa bene unicamente perché il paziente è manci-
no. Un caso analogo per un uomo destrimane si conclude quasi obbligato-
riamente in modo tragico.

Fa da "pendant" al caso precedente, seppure non in costellazione schizo-


frenica, quello di una paziente di 82 anni, che per 50 anni, dopo uno stupro
subito da una soldataglia russa durante la guerra, era stata amenorroica,
cioè il ciclo era scomparso subito dopo il fatto senza più ricomparire e da
allora la paziente aveva reagito in modo "maschile".
Questo conflitto sessuale (la signora non era mai andata da nessun gineco-
logo) si era risolto conseguentemente in modo biologico dopo 50 anni di
attività, con la formazione di una grossa cisti ovarica come fase di ripara-
zione di un conflitto di perdita (a sfondo semisessuale ripugnante). A parti-
re dallo stadio in cui la cisti si era indurita facendo aumentare notevolmen-
te il livello di estrogeno l'anziana signora era di nuovo regolarmente me-
struata (per 3 mesi fino alla sua morte) e di nuovo completamente "femmi-
nile".
La famiglia e io sapevamo già settimane prima che l'anziana signora con
grandissima probabilità non avrebbe superato questa soluzione biologica
dell'antico conflitto dopo la crisi epilettoide.
Quest'ultima arrivò , invece che, come di solito entro 3-6 settimane, solo
dopo 3 mesi in forma di un infarto cardiaco destro con embolia polmonare.

124
La famiglia aveva già deciso in precedenza di non ricoverare la madre in
un reparto di cure intensive, tanto più che le speranze sarebbero state nulle,
bensì di lasciarle avere una morte dignitosa. Si è addormentata calma e in
pace.
Anche la Sara dell'Antico Testamento, la moglie di Abramo, deve avere
avuto una tale cisti ovarica indurita in modo da poter avere di nuovo uno
sbalzo ovarico e restare incinta. Ma appunto non aveva alcun conflitto ses-
suale aggiuntivo.
Senza un precedente conflitto sessuale attivo la cisti ovarica è la cosa
migliore che può accadere a una donna: sembra di 10 o 20 anni più giova-
ne e i suoi coetanei dicono: "Oh, ha mantenuto un aspetto molto giovani-
le!".
Ora, cari lettori, potete forse capire perché io non parlo mai di una soluzio-
ne psichica del conflitto, bensì di una soluzione "biologica".
La cosiddetta soluzione psichica di un conflitto biologico (SBS) è pur sem-
pre "biologica".
Forse potete anche capire perché uno "iatros" (medico) deve sapere moltis-
sime cose prima di osare proporre a un paziente una soluzione del suo con-
flitto, che nelle mani di un ignorante può facilmente diventare mortale.
Io sono del parere forse un po' antiquato, ma sempre conciliabile con la cos-
cienza, che con i pazienti non si deve mai fare nulla di diverso da ciò che
uno farebbe per se stesso o per i propri cari. E se i medici primari di onco-
logia chiedono per se stessi e per i propri parenti di farsi curare con le tera -
pie della Nuova Medicina Germanica, per usufruire del 95-98% di possibi-
lità di sopravvivenza, invece di lasciarsi uccidere con una probabilità dal 95
al 98% dalla chemio da loro stessi propagandata, allora nessuna persona
onesta riesce a capire perché questi corifei della medicina di stato alla fine
impongano di nuovo la chemio ai loro poveri pazienti "estranei".

Una piccola curiosità: quando la moglie tradì il marito con l'amante, men-
tre era in Germania, egli lo seppe e tornò subito indietro senza avvertirla.
La sorprese in flagrante, il che gli causò nel 1987 il suo secondo conflitto di
territorio a destra periinsularmente (ora in fase di soluzione in sospeso a
causa del maggiore livello di testosterone).
La moglie patì un conflitto di "non aver potuto ottenere il boccone di infor-
mazione (riguardo al suo ritorno)" (orecchio medio destro, assorbimento del
boccone a destra).
Poiché incontra spesso l'amante in città, l'infiammazione dell'orecchio
medio resta cronica con soluzione in sospeso. Sempre quando il paziente

125
dormiva con sua moglie, lo nauseava l'odore (TBC) che veniva dall'orec-
chio destro della moglie. Il relativo diabete per fortuna non fu diagnostica-
to. Nel frattempo il conflitto si è risolto (figura sotto).

Immagine del 9.6.99


La freccia in alto a destra indica il FH
nel centro dello zucchero, che corrispon-
de soprattutto a un diabete (non dia-
gnosticato), meno a una ipoglicemia
(porzione paramediana a sinistra).
Il cosiddetto "diabete labile"! Se il
paziente fosse stato destrimane avrebbe
sofferto soprattutto di ipoglicemia.

126
8. LA CRISI EPILETTICA COME NORMALE
PASSAGGIO ALLA FASE DI RIPARAZIONE

Ogni Programma Speciale, Biologico e Sensato (SBS) ha determinati punti


che lo contraddistinguono.

Questi sono:

1. DHS = inizio della malattia, inizio dell'attività conflittuale


2. CL = inizio della fase di riparazione, fine dell'attività conflittuale
3. C.E. = crisi epilettoide = punto di svolta fra la crescita dell'edema e la
riduzione dell'edema (nel cervello e nell'organo)
4. EU = eutonia, ritorno alla normalità vegetativa

In questo contesto avviene anche ogni cosiddetto decorso della malattia


cancerogena.
Lo schema vale però solo per il caso in cui ci sia un solo programma SBS.
Se ce ne sono diversi contemporaneamente, allora esistono varie possibili-
tà: possono trovarsi rispetto al decorso nella stessa fase o in fasi diverse
(innervazione mista).

La questione, come quasi tutto ciò di cui parliamo qui, è in linea di princi-
pio molto semplice, ma si complica quando passiamo ai dettagli.
Naturalmente se due conflitti iniziano con la medesima DHS e sono con-
flitti simili a livello cerebrale, cioè hanno il loro centro di relé in parti ana-
loghe del medesimo cervello (ad es. corteccia cerebrale), in teoria si può in
certa misura parlare di fasi contemporanee, soprattutto se si risolvono nel
medesimo tempo.
Già qui però si incontra la prima difficoltà sistematica: i processi di ripara-
zione sono raramente simultanei.
Ciò dipende dal fatto che sia l'intensità del conflitto come pure la durata,
non sono necessariamente uguali; per esempio, uno dei due conflitti nel
frattempo può essersi fortemente ridotto, senza che i due conflitti debbano
arrivare alla risoluzione nello stesso tempo. Diciamo allora che un conflitto
è "ancora in sospeso".

127
conflitto

crisi epilettica o epiletio ide

tempo

'---. '--...
normotonia DHS CL
-~
:::
o
o 0/)
«:!
>

fase pc!

Sono rappresentati: l'eutonia63, cioè il normale ritmo giorno/notte, come pure lo


schema ideale dell'evoluzione del conflitto compresa la fase finale di riparazio-
ne, che non viene interrotta da ricadute confli ttuali e quindi si può ritornare
alla normalità con un'unica crisi epilettoide.
Asse X= tempo (t); asse y = intensità del confli tto

conflitto
1° CL

....._____ u---...i 2°CL


/ 2° C.E .
2°DHS

normotonia 1° DH
-~
i::
o
oOI)
ro
>

Lo schema precedente mostra due cosiddette malattie cancerogene (ora di volta in


volta riconosciute come parte di un programma speciale, biologico e sensato) che
decorrono con fasi diverse, per quanto riguarda sia il momento della DHS sia il
momento della CL e quindi anche della crisi epilettica/epilettoide.

(63} Eu ... = prefisso avente il significato di buono, normale

128
Altre difficoltà si presentano necessariamente quando l'inizio dei conflitti
(DHS) risale a momenti diversi. Questo è il caso attualmente più frequente
perché il paziente alla brutale comunicazione della diagnosi e della pro-
gnosi per lo più patisce la sua seconda DHS e si ammala del secondo cancro.
La faccenda diventa ancor più complicata quando nel frattempo si arriva a
delle conflittolisi che però sono alternate a nuove recidive conflittuali.
In più un secondo conflitto può restare in attività permanente, come capita
spesso con i "conflitti in sospeso". In tali casi il paziente non ha le mani
calde, sane, bensì il paziente è "per metà stressato" poiché in lui si mesco-
lano la simpaticotonia permanente e la vagotonia permanente.
Questa rara condizione non è affatto paragonabile nel suo effetto finale alla
normotonia, ma è una condizione completamente diversa dal punto di vista
qualitativo.
Nella nostra medicina attuale non si tiene assolutamente conto di simili
cose. Tutto ciò che non è normale può tutt'al più essere una "distonia vege-
tativa" 64 (in altre parole: "sei matto").
Si deve innanzitutto conoscere e comprendere tutto ciò per poter di nuovo
capire che cosa significhi una "crisi epilettica o epilettoide" nel processo di
riparazione e quale sia la sua natura, quando si verifica e in quale forma .
In senso stretto solo nei conflitti motori la crisi si chiama epilettica e si
manifesta con i tipici attacchi epilettici.
Per ragioni di semplicità di seguito chiameremo tutte le crisi epilettiche ed
epilettoidi (= simili a epilessia) crisi epilettoidi.
Si noti:
1. la crisi epilettoide nel processo di riparazione di un evento cancerogeno
è il punto di svolta all'apice della fase di accumulo di edema verso la
fase di eliminazione di edema. E' una fase intermedia simpaticotonica
(punto culminante!).
2. Ogni cosiddetta malattia cancerogena ovvero programma speciale, bio
logico e sensato della natura ha una crisi epilettoide al momento culmi-
nante e un contemporaneo punto di svolta dell'edema di riparazione
(fase di idratazione) verso la fase di eliminazione o disidratazione dell'e-
dema.
3. Queste crisi epilettoidi hanno un decorso clinico molto diverso a seconda
della localizzazione del focolaio di Hamer nel cervello.
4. Solo le crisi epilettiche motorie corticali hanno dei crampi tonico-clonici
per il coinvolgimento del centro motorio nel giro precentrale, le altre cosid-

(64) Distonia = stato di tensione anormale (tono) di muscoli, vasi o del sistema nervoso vege-
tativo.

129
dette crisi epilettoidi del cervelletto, del tronco cerebrale o della sostanza
bianca cerebrale hanno ognuna un proprio quadro clinico di stampo tipico
senza crampi tonico-clonici ("i giorni freddi") .
5. Dopo la crisi epilettica/epilettoide l'edema cerebrale si riduce di nuovo.
6. Anche ogni secondo o terzo cancro ha la "propria" crisi epilettiforme nel
decorso di riparazione.
Una conflittolisi contemporanea di più conflitti può pertanto diventare
pericolosa, ma essere eventualmente anche vantaggiosa, perché in più
parti del cervello hanno luogo contemporaneamente o in successione
una epilessia o un processo epilettoide.
7. l'.epilessia quindi non è una malattia propria, continua, bensì, anche nei
casi di crisi epilettiche frequenti, una "costellazione del processo di ripa-
razione" che si ripresenta in modo cronico!
8. l'.infarto cardiaco, quando sono interessate le porzioni corticali della
regione insulare, è un tipo di epilessia!

Di seguito, per non rendere complicata la questione, vogliamo presentare


due possibilità della costellazione: vediamo innanzitutto il caso "normale":

crisi epilettica

tempo

eutonia DHS
ro
·a
B
o
bi)
ro
>
espansione edematosa

fase di conflitto
attivo fase di conflitto risolto

130
In altre parole ciò significa:
la superficie che la curva del decorso dell'intensità conflittuale forma nella
fase di conflitto attivo dalla DHS fino alla conflittolisi (CL) corrisponde
all'incirca alla superficie che il grado di vagotonia, misurabile dall'intensi-
tà della formazione di edema, pure forma con l'asse x. Cioè, quanto più
c'era intensità conflittuale e quanto più a lungo è durato il periodo conflit-
tuale, tanto maggiore e duratura è la presenza dell'edema.
Possiamo dire: l'asse verticale o asse y indica l'intensità del conflitto, l'asse
orizzontale o asse x rappresenta il tempo.
Ne deriva che l'integrale, cioè la superficie fra la "curva conflittuale" e l'as-
se x compresa fra DHS e CL, è pari all'integrale fra CL e EU (ritorno alla
normalità).
Dunque la superficie del conflitto (in alto) è uguale alla superficie della fase
di riparazione (in basso).
Se supponiamo che ogni programma speciale, biologico e sensato nella sua
fase di riparazione abbia anche il "proprio" speciale tipo di crisi epilettoi-
de, che ovviamente dipende dal tipo di conflitto ovvero dalla localizzazione
del Focolaio di Hamer, allora è importante sapere:

1. Quale è stato il conflitto?


2. Quando è avvenuta la DHS?
3. Quanto a lungo è durato il conflitto?
4. Il conflitto è già risolto?
5. Quando bisogna attendersi la crisi epilettoide?
6. Quanto forte sarà la crisi epilettoide?
7. In quale forma si manifesterà la crisi epilettoide?
8. Come si può prevenire questa crisi epilettoide, ovvero eventualmente
mitigarla o persino aumentarla?

!.;infarto cardiaco è una crisi sensoriale-epilettoide, occasionalmente anche


motorio-epilettica, in cui il Focolaio di Hamer si trova a destra nella zona
insulare del cervello. In base alla durata e all'intensità dell'evoluzione del
conflitto si può già sapere con una probabilità che si avvicina alla certezza,
nella maggior parte dei casi da 3 a 6 settimane prima, se il paziente soprav-
viverà o morirà con l'applicazione dei metodi attuali della medicina ufficiale!
Dal nostro studio viennese sull'infarto cardiaco risulta che non è sopravvis-
suto nemmeno un paziente (sotto trattamento medico tradizionale), che
avesse avuto un conflitto di territorio prolungatosi per oltre 9 mesi, premes-
so che ci fosse una "normale" attività conflittuale. Con un'attività conflit-

131
tuale ridotta un paziente, che riceve la cosiddetta terapia corrente, potreb-
be sopravvivere anche dopo una durata conflittuale di un anno. I pazienti
avevano sempre avuto la loro crisi epilettoide 3-6 settimane dopo la conflit-
tolisi e per alcuni avevo potuto prevedere questa crisi, in base alla mia espe-
rienza, quasi precisando il giorno .Così appare schematicamente il decorso
nel caso della crisi epilettoide dell'infarto cardiaco:

Impedimento di una CE pericolosa per la sopravvivenza, ad esempio l'infarto


cardiaco, mediante somministrazione di medicinali simpaticotonici (cortisone e
altro) con inizio della CL. La fase PCL viene prolungata, la crisi eventualmente
grave nel mezzo della fase di riparazione viene però prolungata per "procura-
re" una eliminazione dell'edema .

Nella profilassi delle complicazioni cerebrali che fanno parte del sistema, e
quindi sono del tutto normali, è ovviamente importante per la vita del
paziente che il medico sappia quali complicazioni deve attendersi e quando .
Qui ci deve soprattutto interessare la crisi epilettoide che non solo è obbli-
gatoria per ogni decorso di riparazione dopo la fase attiva del cancro, ma
che è anche molto pericolosa! Se il paziente aveva più malattie canceroge-
ne con corrispondenti choc-DHS , ciascuna di queste fasi CA dopo la con-
flittolisi ha pure la "propria" crisi epilettoide. Spesso questa crisi è masche-
rata.

132
8.1 Possibilità di mascherare la crisi epilettoide

1. Contemporaneità di diverse fasi di varie malattie cancerogene:


se si arriva a una crisi epilettoide e se nel frattempo sussiste l'attività
conflittuale di una seconda malattia cancerogena, la crisi può venire
"mascherata". Si verifica allora un effetto simile a quello che si manife-
sta quando si somministra del cortisone, della penicillina o degli altri
simpaticotonici.
2 . Localizzazione del Focolaio di Hamer come criterio per il tipo di crisi
epilettoide: possiamo riconoscere bene alcune forme della crisi epilettoi-
de, per esempio le crisi epilettoidi in cui il FH si trova nella corteccia
cerebrale. Per lo più viene coinvolta tutta la corteccia e i crampi tonico-
clonici causati dal centro motorio del giro precentrale sono a malapena
riscontrabili.
Notevolmente più difficile risulta però determinare una crisi epilettica
dopo un conflitto di svalutazione di sé, un conflitto dell'acqua o di madre-
bambino, pur avendo anche tutti questi conflitti la loro crisi specifica.
Dobbiamo imparare a registrare i sintomi di queste crisi epilettiformi.
Nel conflitto di svalutazione di sé si riscontra il sintomo riconoscibile nel
pallore della pelle con sudore freddo che può durare per ore o giorni e
spesso viene erroneamente interpretato come collasso della circolazione
cardiaca (in realtà una centralizzazione).
La pressione sanguigna cade di nuovo quando la crisi è passata e i vasi
si dilatano e si riempono di nuovo dopo la cosiddetta fase di costrizione
capillare periferica. Lo stesso sintomo può però essere anche scatenato
da una breve recidiva del conflitto di svalutazione che si manifesta con
panico.
La crisi epilettoide in un conflitto dell'acqua può portare a una specie di
colica renale 65 in cui molto probabilmente vengono eliminati dei calcoli
renali o solo renella.
3. Mascheramento dei sintomi mediante medicinali:
a fronte di intere batterie di medicinali che oggi ogni paziente riceve
senza eccezione in un ospedale di tipo tradizionale, nella maggioranza
dei casi il medico non sa più quando, dove e come agisca un certo far-
maco. In linea di principio ci si era sbagliati completamente! In effetti
quasi tutti i medicinali agiscono praticamente solo sul cervello.

(65) Colica = dolori addominali spastici a seguito di contrazione spastica di un organo cavo
addominale.

133
Ci si immagina però che le medicine agiscano direttamente sull'organo
o sugli organi, come del resto si è sempre creduto anche a proposito dei
presunti "carcinogeni", cosa che non può affatto essere. Ma se il cerve-
llo, su cui agiscono le medicine, si ritrova con un'innervazione66 modi-
ficata dai Focolai di Hamer, notiamo spesso delle cosiddette "reazioni
paradossali", che prima nessuno era in grado di capire.
Con la sinergia o l'antagonismo del tutto casuale dei numerosi farmaci
si può indurre apparentemente una crisi epilettoide o mascherarne una
vera.
Una delle "reazioni paradossali" più frequenti e più pericolose è la "tazza
di caffé veloce" di notte sull'autostrada quando l'organismo si trova nella
fase PCL di un programma SBS. La vagotonia profonda qui ha un "mecca-
nismo che impedisce il sonno" grazie al quale l'animale preda non viene
sorpreso nel sonno. Se questa vagotonia profonda nella fase PCL di notte
viene diminuita con del caffé, l'organismo si può addormentare subito. Si
ottiene dunque una cosiddetta "reazione paradossale" addormentandosi
immediatamente al volante ... con tutte le terribili conseguenze che ciò com-
porta.

La crisi epilettoide nella fase di iiparazione, che andrebbe persino chiamata


crisi epilettoide obbligatoria della fase di riparazione, è uno dei fenomeni più
importanti e più carichi di conseguenze di tutto il sistema della Nuova
Medicina. La crisi epilettoide è la causa di morte più frequente durante la fase
di riparazione dopo la soluzione del conflitto. Come causa di morte è ancora
più frequente dell'edema cerebrale che precede la crisi epilettoide dove il
paziente può morire semplicemente per la compressione cerebrale eccessiva.

Si noti:
la crisi epilettica o epilettoide nella fase di riparazione dopo la conflittolisi
è una delle più frequenti cause di morte e complicanze della fase di ripara-
zione!
La loro attenuazione evidente nell'infarto cardiaco. Spesso si dice che nella
Nuova Medicina Germanica il 2-5% dei pazienti non sopravvive; in effetti si
salva però il 95-98%.

(66) Innervazione = distribu zione dei nervi nei tessuti corporei e n egli organi

134
8.2 La natura della crisi epilettoide

Dopo questa lunga discussione tutti si chiedono ansiosi: "Già, ma allora che
cos'è la natura della crisi epilettoide? ".

Desidero formularla come segue:


1. La crisi epilettoide è il punto di svolta nella fase di riparazione, quindi
l'inizio della controregolazione.
2. Un evento sensatamente previsto da madre natura per "strizzare" di
nuovo l'edema nel cervello e nell'organo. Quanto più intensamente ciò
avviene, tanto più grande è la possibilità di sopravvivenza. Quindi non
dobbiamo reprimere questa crisi, bensì dobbiamo eventualmente soste-
nerla con dei rimedi simpaticotonici (ad es. cortisone).
3. Madre natura si è servita, quale "strumento" per la crisi epilettoide, di
un'esasperazione dell'intero conflitto. Cioè il paziente durante la crisi
simpaticotonica rivive in modo accentuato (quindi per es. i dolori cardia-
ci nell'infarto) tutta la sua evoluzione conflittuale. Quanto più intensa-
mente sperimenta questa "recidiva conflittuale fisiologica", tanto mag-
giore è anche la sua chance di sopravvivenza.

8.2.1 Esempio: treno diretto Parigi-Colonia, 06.10.1984, partenza ore


7.37

In questo viaggio in treno da Parigi a Colonia che feci con il mio amico
conte D'Oncieu, accadde quanto segue: sul marciapiede c'erano delle gio-
vani francesi di 12 o 13 anni che piangevano per il dispiacere di separarsi
dal primo giovane amore e salutavano i loro amici tedeschi che erano stati
ospiti per sei o otto settimane nelle loro famiglie. Un'intera classe di studen-
ti della scuola superiore di 14 o 15 anni di Amburgo era stata distribuita
nelle famiglie francesi; ora ritornavano tutti insieme ad Amburgo.
Dato che la mia notte precedente era stata breve, mi addormentai nello
scompartimento e venni svegliato intorno alle 9.30 da un colpo alle costole
dal mio amico. Ancora assonnato sentii dall'altoparlante il capotreno fran-
cese che chiedeva se ci fosse un medico a bordo e in caso positivo di recar-
si subito allo scompartimento tal dei tali. Accorremmo entrambi e trovam-
mo sei scompartimenti più in là un giovane tedesco che aveva appena
avuto un attacco convulsivo (attacco di grande male67) e si stava riprenden-

(67) grande male = crisi epilettoide generalizzata tonico-cianica.

135
do dallo svenimento. Normalmente in casi simili viene fatta preparare via
radio un'ambulanza nella stazione ferroviaria successiva per portare il
paziente nell'ospedale specializzato più vicino.
Anche da me ci si aspettava un ordine in tal senso.
Ma avendo io visto cos'era accaduto sul marciapiede, la situazione mi era
già del tutto chiara. Per completare il quadro mi mancava soltanto il conflit-
to di separazione con sentimento di isolamento e il conflitto di non poter
trattenere qualcuno nell'abbraccio.
Mi sedetti accanto al giovane, che presentava ancora costrizione capillare
periferica, ma aveva di nuovo una sufficiente condizione circolatoria e gli
chiesi da quanto tempo soffrisse di questi attacchi. Mi disse : "Da un anno".
Da allora aveva avuto due o tre crisi simili. Gli domandai che cosa fosse
accaduto prima del primo attacco. Mi disse: "Nulla". (Ciò era vero sì e no).
Gli chiesi allora quale fosse la cosa peggiore che gli fosse capitato di speri-
mentare nella sua vita.
A questa domanda subito sussultò, come potei notare. Il suo spavento mi
mostrava che ero sulla traccia giusta. Il giovane disse: "Nulla", perché era
presente la sua insegnante e i compagni di classe erano sulla porta. Anche
l'insegnante notò il suo sussulto quando gli dissi che stava pensando pro-
prio alla cosa giusta, quella a cui pensavo anch'io. Lei uscì discretamente e
chiuse la porta lasciandoci soli. Ora finalmente il giovane non doveva più
avere paura di fare una brutta figura davanti ai suoi compagni (un ragaz-
zone di 14 anni non deve avere alcuna paura ... ).
Mi raccontò che ciò cui aveva subito pensato, quando gli avevo chiesto
quale fosse la cosa peggiore che gli fosse mai capitata, era la "storia dell'au-
tombulanza".
Quella volta a causa di un'influenza con febbre alta era stato ricoverato in
un ospedale. La cosa più tremenda era stato il totale isolamento, il panico,
quando era stato lasciato solo da tutti nella luce azzurra ad attraversare
Amburgo per 20 km con dolori di testa e influenza, pieno di paura su quel-
lo che gli avrebbero fatto all'ospedale dove evidentemente veniva traspor-
tato. Ciò era accaduto un anno prima.
Uno o due giorni dopo, quando tutto era ritornato alla normalità, aveva
avuto in ospedale il suo primo attacco epilettoide. Tali situazioni di panico,
di paura di essere solo, di abbandono e isolamento si erano ripetute ancora
altre due volte in modo un po' meno drammatico. In seguito, quando tutto
era di nuovo sistemato, aveva sempre avuto un attacco di convulsioni.
Calmai il giovane e gli spiegai che il dolore del distacco dalla famiglia fran-
cese, con la quale egli si era trovato molto bene, e in particolare dalla sua

136
amica coetanea francese, conosciuta in questa famiglia e da lui amata nel
modo spontaneo dei quattordicenni, che io stesso avevo visto piangere sul
marciapiede della stazione, aveva richiamato in lui rapidamente e molto
intensamente questo sentimento di abbandono e di isolamento, proprio
come allora, quando nell'ambulanza con le sirene urlanti e la luce azzurra
gli avevano fatto attraversare la grande Amburgo per quasi un'ora in preda
al panico e isolato dalle persone. Egli disse: "Sì, è stata di nuovo una sen-
sazione come allora."
Ma nel treno la sua classe lo aveva presto riaccolto facendogli trovare di
nuovo il suo mondo di Amburgo, il conflitto si era risolto rapidamente.
I capitreno francesi vennero a chiedermi se ora il giovane dovesse essere
trasportato via. Risposi: "No, è tutto a posto". Al ragazzo dissi di andare nel
vagone ristorante a bere una tazza di caffè o di tè. Poiché mi disse di non
avere più denaro gli misi in mano cinque marchi, due compagne lo prese-
ro sottobraccio e fra grida di trionfo tutta la giovane banda si spostò nel ri-
storante del treno.
Il senso della prescrizione era quello di smorzare la vagotonia eccessiva in
modo da rendere molto improbabile il ripetersi dell'attacco di convulsioni.
La cosa peggiore che avrebbe potuto accadere al ragazzo sarebbe stato se
egli, sotto gli occhi dei suoi compagni, fosse stato di nuovo trasportato
nell'ambulanza con luce azzurra e sirene urlanti, di nuovo solo, ma questa
volta in Francia, di nuovo per un 'ora prima di raggiungere la prima clinica
neurologica, una copia quasi esatta della brutta esperienza che lo aveva
scioccato un anno prima ad Amburgo. Probabilmente sarebbe diventato
epilettico per tutta la vita, ovvero sarebbe rimasto tale per quel motivo.
Spiegai all'insegnante la situazione e la pregai di prendersi cura del ragaz-
zo. Con il tempo, crescendo, di sicuro avrebbe avuto meno paura dell'ab-
bandono. Era tutto qui il segreto della "epilessia giovanile". Le diedi inol-
tre il mio libro da leggere; una volta letto e compreso il capitolo sull'epiles-
sia, le sarebbero stati chiari anche i vari nessi. Avrebbe potuto capire l'even-
to che si era appena verificato nel treno e che solo grazie a un colpo di for-
tuna si era evitato per un pelo che accadesse una catastrofe al ragazzo.
Mi disse: "Dove si trovano ancora oggi dei medici che si interessano all'a-
nima e alle paure di una persona e sanno come trattarle?". Le risposi: "E chi
ci manda i peggiori secchioni, la selezione negativa della gioventù, all'uni-
versità per studiare medicina con il massimo voto al diploma di maturità per
essere riusciti a finire nella manica ... di tutti i professori?". Diventò pensie-
rosa e disse: "Forse lei ha ragione."

137
8.2.2. Esempio: l'ufficiale d'ordinanza e il cadetto.

Il paziente, protagonista dell'esempio seguente, aveva una cosiddetta epi-


lessia, cioè soffriva di attacchi convulsivi epilettici.
La cosa sorprendente era il fatto che
questi attacchi si manifestavano
quasi regolarmente ogni 4 settima -
ne e precisamente a partire dall'au-
tunno del 1979.
Nessuno riusciva a capirne nulla.
Per il resto era sano, un tipo masco-
lino, piccolo e robusto, ed era stato
ufficiale in passato.
Il paziente aveva un conflitto di ter-
ritorio e uno di rancore nel territorio
con epilessia, cioè aveva un conflit-
to di territorio che includeva la cor-
teccia cerebrale motoria.
Ogni mese aveva una recidiva, ogni
mese una soluzione e dopo questa
conflittolisi ogni volta il relativo attacco epilettico.
Nel 1979 il paziente aveva avuto un nuovo capo, che era più giovane di lui
ed era solo un cadetto mentre egli era stato ufficiale in guerra. Quando il
nuovo capo arrivò ed entrambi vollero passare attraverso la porta, il pazien-
te disse: "Prego, i giovani hanno la precedenza!".
Questo era un affronto per il nuovo capo e da quel momento ci fu guerra fra
l'ex ufficiale oggi subalterno e l'ex cadetto ora capo. Tutti i mesi al pazien-
te veniva assegnato dal capo un nuovo lavoro che egli doveva elaborare per
iscritto. Allora l'aria si elettrizzava.
Il paziente credeva sempre (e non senza ragione come risultò in seguito)
che il capo cercasse solo l'occasione per imbrogliarlo. Ciò costituiva ogni
volta la recidiva della DHS. Da quel momento il paziente era in stato di
stress, in simpaticotonia, particolarmente verso lo scadere del tempo, prima
di dover consegnare il suo lavoro scritto e di motivarlo a voce. Faceva sem-
pre un brillante rapporto a voce. In quell'occasione egli si sentiva di nuovo
l'ufficiale di ordinanza, il giovane capo tornava ad essere il cadetto quando
il paziente celebrava il suo rapporto e faceva sembrare assurde le obiezioni
del capo, cioè del cadetto. Nella notte seguente aveva regolarmente un pic-
colo infarto cardiaco, una crisi epilettoide della mucosa gastrica e il suo

138
attacco epilettico motorio. Stranamente ciò non gli capitava mai in vacanza!
Gli rivelai la chiave di lettura, cioè la relazione fra le sue continue ricadute
del conflitto di territorio e la sua epilessia che si manifestava regolarmente
ogni quattro settimane.
Per combinazione venne messo in pensione poco tempo dopo. Si recò dal
suo capo per congedarsi. Allora il capo disse: 'furivederci, signor ufficiale
di ordinanza!" Il paziente rispose: 'furivederci signor cadetto!" In seguito
ebbe ancora un forte attacco epilettico, per così dire conclusivo, poi più
nulla perché da quel momento il capo rimase per lui per sempre il cadetto!
La freccia indica il piccolo Focolaio di Hamer colmo di edema, per il con-
flitto di territorio, sulla corteccia perinsulare destra. Così appare una tipica,
potremmo dire, "epilessia di conflitto di territorio".
Ogni mese dopo la conflittolisi si ritrova questo FH edemizzato, per contro
durante la fase di conflitto attivo l'edema scompare. Così si svolgono in so-
stanza tutte le epilessie.
In realtà il paziente ogni volta ha una recidiva di conflitto di territorio e una
recidiva di conflitto motorio il cui FH non si riconosce su questa scansione.

8.2.3 Esempio: epilessia dall'ottavo anno di vita.

Questa donna, che nel frattempo ha compiuto 26 anni, soffre di attacchi


epilettici dall'ottavo anno di vita dopo una terribile esperienza di paura. Da
allora in caso di esperienze analoghe cade sempre nel panico e ne sogna
pure.
Quando tutto ritorna alla normalità ha la sua crisi epilettica.
Il padre era morto un anno prima di leucemia e allora la giovane donna
voleva suicidarsi.
Poiché anche la precedente esperienza di paura aveva a che vedere con il
padre, che era sempre stato il suo grande modello, ora le sue paure e i suoi
sogni sono peggiori di prima.

139
Nella TAC cerebrale vediamo un
Focolaio di Hamer sulla corteccia fron-
tale a sinistra. Ha un visibile edema,
ma per il resto si vede che è già cicatriz-
zato. Se ne può dedurre che dall'ottavo
anno di vita, quando ebbe per la prima
volta un attacco epilettico, si sia tratta-
to sempre del medesimo Focolaio di
Hamer.
Non si può non vedere il FH sinistro che
è circondato dall'edema. I lettori me lo
concedano. Nelle prime edizioni dei
miei libri, in cui avevo già visto "che
c'era qualcosa", spesso non osavo des-
crivere tali formazioni rotondeggianti
perché per la maggior parte i medici,
ma anche dei lettori ben intenzionati, spesso dicevano: ''Avrebbe dovuto limitar-
si a quel focolaio che è chiaro. Invece così Lei ha di nuovo scompigliato tutto."
Oggi ritengo che simili immagini siano particolarmente interessanti. In realtà
abbiamo ancora un secondo FH sul lato destro del cervello, che corrisponde al
lato sinistro del corpo o anche al lato madre/bambino, occasionalmente anche al
lato padre/bambino.
Se guardate attentamente, vedete la configurazione a bersaglio circolare indica-
ta dalla freccia, ma dentro potete notare un'altra formazione circolare senza
edema. Questo è un fenomeno francamente sorprendente: una grande configu-
razione a bersaglio (con il centro indicato da una piccola freccia), come la vedia-
mo qui nella fase di conflitto attivo, può essere quasi "elettromagneticamente
omogenea", allora i cerchi sono quasi del tutto uniformi. Ma può anche essere
non omogenea e consistere di una serie di formazioni circolari con o senza
edema . In questo caso tutti i Focolai di Hamer dentro la grande configurazione
di cerchi disposti a bersaglio mostrano attività conflittuale. Ciascuno singolar-
mente può però anche risolversi in modo separato, in virtù di una situazione o
un'evoluzione conflittuale speciale e specifica.
Nel caso presente abbiamo un conflitto di paura-ribrezzo che avanza verso sini-
stra (ipoglicemia), conflitti motori di entrambe le gambe, conflitto dell'opporre
resistenza, conflitto di svalutazione di sé nel rapporto padre/bambino, come con-
flitto sensoriale padre/bambino.
Quanto migliori diventano l e nostre apparecchiature, tanto meglio possiamo
riconoscere e distinguere i particolari.

140
Come detto, sul lato cerebrale destro ci sono tutti i FH in attività conflittuale,
secondo la mia opinione già da 18 anni. La ragazza allora entrò in costellazio-
ne schizofrenica in pratica con un solo conflitto, che però aveva diversi aspetti.
Si deve supporre che la paziente non restasse a lungo in questa costellazione
schizofrenica, ma continuasse a ritornarci con delle recidive conflittuali.
Ciò è da intendersi nel modo seguente: fino a quando a sinistra c'è anche attivi-
tà conflittuale, esiste chiaramente costellazione schizofrenica. Se il conflitto a
sinistra si risolve, perché un aspetto, cioè lo spavento, non c'è più, allora la co-
stellazione schizofrenica si annulla. Si ripresenta tuttavia ancora una volta, pre-
cisamente per la durata della crisi epilettica, ovvero dell'attacco epilettico.
Questa era la ragione per cui in precedenza avevamo annoverato la cosiddetta
epilessia fra le "malattie dello spirito o psicopatie". Una parte dei pazienti non
aveva soltanto le convulsioni, ma era "pazza" in coincidenza con l'attacco .
Appunto come quelli qui descritti. La costellazione schizofrenica con un singolo
evento conflittuale avente più aspetti si manifesta con la seguente particolarità:
cervello sinistro: il conflitto di spavento e il conflitto di paura-ribrezzo sono per-
tinenti al lato cerebrale sinistro, perché anche una giovane destrimane è di soli-
to già una "piccola donna".
Cervello destro: se il conflitto riguarda la madre, o in alcuni casi anche il padre,
il bambino reagisce, dal periodo embrionale alla morte, sul lato sinistro del
corpo, come il padre destrimane reagirebbe pure sul lato sinistro del corpo per il
suo bambino.
Una cosa analoga accadrebbe e accade, per esempio, q un uomo se la sua part-
ner molto amata sfugge dal "territorio e dal braccio destro del partner". FH per
il conflitto di territorio a destra nel cervello, conflitto motorio e sensoriale per il
lato destro del corpo "lato del partner" a sinistra nel cervello.
L:uomo destrimane entra istantaneamente in costellazione schizofrenica, cioè
"impazzisce". Però non accade necessariamente sempre di sentire in questo dop-
pio modo.

8.2.4 Esempio: awentura amorosa turca, l'amante

Questo e il caso seguente potrebbero essere intitolati con ''.A.vventura d'a-


more in turco".
Questa immagine di scansione con il tipico focolaio di conflitto di paura
nella nuca appartiene a una moglie turca mancina, che aveva un rapporto
intimo con il cugino di suo marito. Le era ben chiaro che cosa le sarebbe
accaduto se la cosa fosse stata scoperta. Quindi si recava sempre all'appun-
tamento tremante di paura, voltandosi indietro di continuo per controllare

141
che nessuno l'avesse seguita. O subito dopo l'incontro o al più tardi il gior-
no dopo aveva un attacco epilettico.
Solo una persona sapeva della relazione e doveva occasionalemte sostene-
re il ruolo di "sentinella d'amore", cioè la figlia sedicenne dell'amante.
l:immagine successiva è quella della figlia che pure aveva un'epilessia.
La freccia destra indica il FH del conflitto di
paura nella nuca per il corpo vitreo sinistro
(paura del marito), la freccia sinistra indica il
FH del conflitto di marcare il territorio fem-
minile che appartiene al bacinetto renale
destro e causa un'ulcera del bacinetto rena-
le. A destra si delinea il conflitto di identità (a
destra a causa del mancinismo), quindi co-
stellazione schizofrenica.

Segue l'immagine della figlia del cugino del marito che era al corrente
della relazione e provava una paura panico (nella nuca) che suo padre una
notte venisse ucciso nel convegno amoroso dal marito infuriato della
turca.
Ogni volta che il padre si assentava la ragazza se ne stava a letto tremando
in tutto il corpo e ascoltando e si riprendeva solo quando il padre tornava a
casa. Sempre nella stessa notte aveva un attacco epilettico o aveva delle
assenze il giorno dopo.

142
La freccia indica il FH del conflitto di
paura nella nuca a destra . Sia la
donna turca sia la figlia del suo amante
avevano problemi di vista all'occhio
sinistro (corpo vitreo). I focolai motori
nel giro precentrale, che causavano ad
entrambe l'epilessia, non si vedono su
queste scansioni. Sarebbero situati su
strati molto più alti. Entrambe le donne
hanno però nello stesso punto il loro
FH per il conflitto di paura nella nuca.
La giovane turca (destrimane) prova-
va paura nella nuca per suo padre
(=genitore non partner!) a causa del
marito dell'amante.

8.2.5 Esempio: catastrofe pura

Le immagini seguenti provengono da un lavoratore straniero, che è sposa-


to e vive da 18 anni in Germania. Quindici anni fa si innamorò di una sedi-
cenne della sua città natale, che allora abitava pure lei in Germania, nella
sua stessa città. La ragazza rimase incinta. Un giorno la vicina si recò dal
paziente e l'informò che la sedicenne era morta di parto in Italia. Il pazien-
te patì una DHS, cadde letteralmente a terra tremando in tutto il corpo. In
seguito raccontò la cosa anche a sua moglie. Per lui fu come se dei chiodi
roventi lo pungessero.
Quindici anni più tardi gli scrisse una donna dalla sua patria dicendo che
desiderava parlargli. Fu colpito da una nuova recidiva di DHS, perché
ovviamente pensò senz'altro che lei volesse discutere del fatto di allora e
che la ragazza si fosse confidata con lei a quel tempo. Di nuovo tremò in
tutto il corpo dopo avere letto la lettera.
Poi incontrò la donna e si chiarì che la sua visita non aveva nulla a che fare
con quella storia. Il giorno dopo ebbe il suo primo attacco epilettico, che da
quel momento si ripete spesso perché sogna ancora che qualcuno voglia
mettersi in contatto con lui per quella faccenda passata.

143
Nel cervello la situazione appare così . Il paziente ha un nuovo FH di paura a
sinistra parieto-occipitalmente69, che produce un edema perifocale allargato e,
come si vede nella foto a destra, arriva al punto più alto della corteccia cerebra -
le. Questo FH è visibilmente la causa di un'assenza epilettoide sensoriale. Ma
questo grande focolaio edematoso, omogeneo sotto il profilo ottico, da dietro a
sinistra verso sinistra in alto consiste in realtà funzionalmente di Focolai di
Hamer indipendenti che, trovandosi per caso vicini o sovrapposti, hanno l'aspet-
to di un unico focolaio. Inoltre in questa TAC cerebrale molto notevole ci sono
ancora contemporaneamente un conflitto per metà risolto di paura in relazione
al brigante e di paura nella nuca (retina destra, freccia a destra in basso), come
pure dei FH ancora attivi, dunque non risolti, con evidenti anelli a bersaglio
(freccia nel centro dell'immagine a destra, riguardante la paura di dover paga-
re gli alimenti del bambino) e un FH pure con ane11i a bersaglio dai margini ben
visibili (paramediano a sinistra, freccia da sinistra in alto).

Nel caso di questo giovane uomo destrimane si può ricostruire una vera e
propria storia conflittuale della sua vita. Oltre ai due conflitti di paura nella
nuca (a destra e sinistra occipitalmente), che sono risolti per metà,
ci sono ancora i focolai cerebrali a sinistra per la metà destra del corpo, dun-
que che riguardano la partner o l'amica.
Potrebbe stupirci sapere che la morte dell'amica incinta costituì gran parte
della prima DHS , ma fu anche , sotto l'aspetto biologico, la soluzione del
conflitto.
Con la ricaduta tutto si ripresenta di nuovo. Questo conflitto o conflitto par-

(69) parietale = che sta lateralmente (contro la parete), adiacente all'osso parietale.

144
ziale che fa parte del grande focolaio edematoso di cui sopra, insieme con
conflitto motorio-sensoriale, conflitto sessuale di svalutazione di sé, riguar-
dante il bacino destro, conflitto del talamo, riguardante il centro della per-
sonalità, è in linea di principio risolto, salvo il conflitto motorio-sensoriale.
Non risolto è il FH a destra cerebralmente, che riguarda il bambino che era
rimasto in vita. Da una parte egli si sentiva separato da questo bambino,
dall'altra voleva appunto restarne separato. Sarebbe stata una catastrofe se
il bambino fosse comparso per avanzare delle pretese, lui sarebbe stato
rovinato. Questa paura resta di continuo del tutto o ampiamente attiva!
Se ricostruiamo la vicenda dobbiamo ancora renderci conto che il paziente
sia allora, 15 anni fa, sia adesso, è stato temporaneamente in "costellazio-
ne schizofrenica". Probabilmente torna ad esserlo anche oggi perché il con-
flitto motorio-sensoriale a sinistra cerebralmente è risolto solo per metà, ma
contemporaneamente all'esterno ha ancora una configurazione a bersaglio
marcata, con al centro un po' di edema. Si può quasi dire : tutto l'uomo allo-
ra e anche adesso è di nuovo un unico, enorme panico!
Se ci chiediamo da dove arrivino gli attacchi epilettici (motori) del pazien-
te, possiamo dire chiaramente che l'unico ambito motorio è quello cerebra-
le a sinistra (riguardante la sua amante); esso con le recidive torna sempre
in soluzione quando egli si ricorda del fatto e il relativo edema conferma
che è sempre stato in attività anche prima.
Il focolaio sul lato cerebrale destro è sempre attivo, causa una costante
paralisi parziale del braccio sinistro e della gamba sinistra, perché per
quanto concerne il bambino non può arrivare a una soluzione, in ogni caso
non fino a questo momento.
Non è affatto facile individuare una terapia o autoterapia da poter consi-
gliare a questo paziente. I sintomi degli attacchi epilettici, che normalmen-
te desideriamo "curare sintomaticamente" ovvero eliminare, scompaiono in
due modi diversi, in linea di principio: o quando egli definitivamente non
pensa più alla sua amica o quando pur continuando a pensare a lei non si
arriva più a una soluzione del conflitto.
In quest'ultimo caso egli si troverebbe in costellazione schizofrenica per-
manente.
Se egli, in teoria, risolvesse il conflitto nei confronti del suo bambino, gli
verrebbe un'altra crisi epilettica.
Vedete come ciò che in teoria è così semplice, nella pratica spesso è com-
plicato, soprattutto se non si può valutare prima che cosa potrebbe accade-
re in seguito a seconda di come si comporta il paziente e di come pensa,
sente, sogna, spera, desidera, teme ecc ....

145
8.2.6 Esempio: lotta all'ultimo sangue

Di seguito vediamo le immagini TAC di una signorina destrimane di 16


anni che era in campeggio con un'altra ragazza.
Una sera ebbe un litigio con una ragazza algerina e sospettava che avesse
con sé un coltello. Erano sole sulla spiaggia e fu una lotta all'ultimo sangue.
La lotta terminò per totale spossamento di entrambe le parti. Ma durante le
seguenti quattro settimane di campeggio la ragazza ebbe costantemente
paura che la sua compagna dal sangue caldo la sorprendesse, questa volta
senza lasciarle scampo.
Il mattino seguente alla lotta ebbe il suo primo attacco epilettico con mor-
sicatura della lingua e crampi tonico-clonici. Durante il campeggio aveva
avuto ancora qualche attacco epilettico. Prima aveva sempre sognato di
"guerra".
Anche dopo la fine del campeggio, i sogni e gli attacchi epilettici erano
rimasti. Sognava sempre di "guerra" e nel sogno provava sempre panico.
La cosa durò per due anni e la vista del suo occhio destro era andata via via
peggiorando. Poi trovò i miei amici a Chambéry, che naturalmente capiro-
no subito di che cosa si trattava e le parlarono.
Per la prima volta la ragazza ebbe il coraggio di raccontare la terribile lotta
notturna, le sue paure nei sogni, la paura di morte, la paura nella nuca, che
nel sogno tornava a provare quando credeva che la compagna si appostas-
se per aggredirla. Era anche in grado di parlare (nel frattempo erano pas-
sati due anni) del fatto che da allora si sentiva cambiata senza poter spie-
gare come, semplicemente "non era più normale''.
Si arrivò a una completa s9luzione dei conflitti di paura.
Anche il conflitto motorio paracentrale su ambo i lati che nelle nostre foto
appare ancora non del tutto in soluzione, ma mostra appunto solo un po' di
edema, nel frattempo è entrato in soluzione. La ragazza, che era stata in
"costellazione schizofrenica" (vedi anche il capitolo sulle psicosi), nel frat-
tempo è ritornata alla normalità, gli incubi sono scomparsi e anche gli
attacchi epilettici. La ragazza è di nuovo sana. La cosa particolare era stato
il fatto che lei non avesse mai potuto parlare con nessun altro delle sue
paure, perché si vergognava, sebbene avesse desiderato molto ardentemen-
te di poterne discutere con un'altra persona. Perciò raccontò d'un fiato le
sue paure non appena trovò delle persone che volevano parlarne mirata-
mente con lei. Era così riconoscente, felice e sollevata!

146
Nella prima immagine vediamo nello strato superiore della TAC cerebrale, dun -
que nella corteccia cerebrale sotto la volta cranica, due Focolai di Hamer, di cui
il destro appartiene a un conflitto di paura nel nucleo del talamo e dalla cortec-
cia si estende fino al talamo destro . Il FH paramediano sinistro è confinato nella
corteccia. Entrambi i focolai sembrano avere avuto solo scarso edema.

Molto interessante : quando si vedono due


focolai simili su diversi lati cerebrali, uno
riguarda il partner, l'altro come si sa la ma-
dre o un bambino. Ora il focolaio cerebrale
sinistro, per la muscolatura di anca/femore a
destra, riguarda il o la partner, in questo caso
in cui si trattava di una pericolosa rivalità per
il ragazzo che entrambe desideravano, si
trattò probabilmente del fatto di trattenere il
partner nell'abbraccio della coscia (destra) o
della gelosia per il fatto che l'amico comune
e la rivale si erano stretti con le cosce nell'ab-
braccio amoroso sessuale. Ma ora che dire del conflitto della madre o del bam-
bino? Va subito scartata l'ipotesi della madre della ragazza che non aveva nulla
a che vedere con la vicenda.
Invece bisogna considerare il bambino che la sedicenne aveva allora effettiva-
mente desiderato! Per lei si trattò di trattenere l'amico, ma al tempo stesso anche
di avere un figlio da lui, come confessò .
Questo era stato il vero motivo della gelosia. E la si può ben immaginare per una
ragazza sedicenne della Francia meridionale, innamorata fino alle orecchie del
giovanotto. Il desiderio di un bambino deve essere stato in quel momento così
aggravante da far penetrare il conflitto fino nella zona del talamo, cioè quasi
fino nel nucleo della personalità!

Anche qui possiamo ricostruire in dettaglio "tutta la storia" alla luce delle
nostre TAC:

a sinistra cerebralmente vediamo un grande FH nella zona sessuale, corrispon-


dente biologicamente a un conflitto del "non essere posseduta". Questo conflit-
to incomincia a entrare in soluzione, cosa che vediamo dal fatto che il lobo
anteriore del ventricolo A destra front-basalmente troviamo un "conflitto di
paura olfattiva" che è pure in risoluzione, che riguarda i seni paranasali sini-
stri . Se richiamiamo ancora una volta alla mente la lotta, le ragazze avevano

147
combattuto con la faccia molto vicina a quella dell'avversaria ten endosi stret-
tam ente avvinghiate.

A destra e a sinistra occipitalmente abbiamo infine i du e conflitti di paura nella


nuca : quello cerebralmente a destra riguarda le due m età sinistre della retina
che osservano la partner (verso destra) . Con ciò dunque si intende chiaramente
la paura di qualcosa che ha a ch e fare con la partner.
A sinistra la questione è un po' più complicata: lì abbiamo (2 frecce) una freccia
laterale che indica un FH che a sua volta è pertinente alle du e m età della reti-
na, che guarderebbero il bambino verso sinistra. Qui la pertinen za è per così dire
doppiam ente incrociata. La freccia più avanti nel mezzo però indica il relé del
corpo vitreo destro. Questo FH è sì in soluzione, ma non così recente come ad
esempio il conflitto sessuale o il conflitto di paura olfattiva (franto-basale) .
Questo conflitto di paura n ella nuca ha dunque un altro significato : questo FH
indica una paura nella nuca n ei confronti di una persona (partn er) che minac-
cia da dietro. La pazi ente aveva creduto che la raga zza algerina avesse con sé
un coltello e che aspettasse quasi il momento, non appena avesse avuto una
mano libera, di accoltellarla alla schiena da dietro. Questo conflitto naturalmen-
te è stato risolto di fatto già prima, ma ha sempre prodotto delle recidive a causa
dei sogni angosciosi. Da lì la ci catrizzazione.
Tutti i fo colai di Hamer ora hanno dell'edema, solo il conflitto del talamo è anco-
ra attivo. La "fortuna" di questa raga zz a è stato il fatto di trovarsi in costellazio-

148
ne schizofrenica, altrimenti ad esempio non sarebbe probabilmente soprawissu-
ta al conflitto sessuale, che era durato già per due anni: infarto cardiaco destro
con embolia polmonare!
Le fotografie furono preparate pochi giorni dopo la grande discussione liberato-
ria. In seguito la ragazza ebbe un attacco ancora più grande, poi più nessuno.

E ' una cosa magnifica poter restituire, in modo preciso e consapevole, la


spensieratezza a una ragazza diciottenne, tormentata dalle paura di avere
una "tara genetica ereditaria" di una cosiddetta "epilessia genuina" . Tra
l'altro la ragazza non prende più alcuna medicina. Ora riesce a malapena
a immedesimarsi ancora nella situazione precedente quando entrava, sep-
pure sempre solo per breve tempo, in una "costellazione schizofrenica" fra
sogno e crisi epilettica, e cioè in una costellazione schizofrenico-motoria!
Gli ignoranti dell'anima umana, in particolare dell'anima di una ragazza di
16 anni, possono dubitare: "Sì, si fa fatica a credere che per una singola lite
("guerra") si possa essere disturbati in modo così terribile." Al che rispon-
derei: si può essere distrutti da un'unica parola! Soprattutto nel caso di una
sedicenne. Ma a prescindere da ciò, non fu solo una lite, si è trattato di una
"guerra" per la vita all'ultimo sangue!

8.2. 7 Esempio: la morte del venerato direttore d'orchestra

- Diagnosi della medicina ufficiale: epilessia, asma.


- Diagnosi della Nuova Medicina Germanica: stato dopo asma bronchia-
le con costellazione schizofrenica, stato dopo conflitto motorio del non
poter trattenere qualcuno, FH di adenocarcinoma alveolare, FH delle
tube, FH del pericardio.

Una ragazza mancina di 15 anni suonava la tromba in un'orchestra che era


stata costituita, in pratica a partire dal nulla, da un vecchio entusiasta musi-
cista-idealista, egli stesso suonatore di tromba. Tutti, in particolare i ragaz-
zi e le ragazze, provavano un'entusiastica venerazione per questa persona
così insolita in quanto disinteressata, anche la nostra K. quindicenne. Al
primo e più importante concerto, con il quale si sperava di sfondare, accad-
de quanto segue (7 .2 .75) : il maestro concertatore, che era anche un eccel-
lente solista di tromba, già anni prima aveva provato una grande irritazio-
ne nei confronti di un uomo più anziano che si era avvicinato a una ragaz-
za minorenne della sua orchestra. Ora egli temeva che volesse fare di
nuovo un approccio alla ragazza della nuova orchestra e poco prima dell'e-

149
secuzione si era arrivati a un alterco acceso e violento (recidiva del conflit-
to di territorio). Il direttore d'orchestra aveva allontanato questo "nemico
giurato di territorio".
Durante il concerto "Willi", come il direttore veniva teneramente chiamato
dai suoi giovani fans, suonò un pezzo per tromba solista, in verità magi-
stralmente! Fu il punto culminante della serata.
Quando era al termine e la tensione iniziava a calare, egli improvvisamen-
te si accasciò al suolo a solo un metro di distanza dai piedi della giovane K.,
morto. La ragazza K. e i suoi compagni erano impietriti e spaventati. Dopo
due ore arrivò la notizia che anche i tentativi di rianimazione in ospedale
non avevano avuto successo.
La ragazza K. era inconsolabile. Chiese ed ottenne la tromba del maestro .
Ogni giorno andava alla sua tomba, cosa che nessun dei suoi compagni
d'orchestra faceva. Dice di essere stata particolarmente attaccata a lui e di
sentirsi costretta a pensare sempre alla morte dopo l'accaduto.
Il conflitto motorio consisteva nel fatto che ella avrebbe voluto circondarlo
con il braccio (sinistro del partner), ma di non averlo potuto fare.
Dopo circa sei mesi K. aveva superato il momento peggiore. Subito dopo la
morte del maestro aveva degli attacchi di asma quando provava una forte
paura. (Gli attacchi di asma bronchiale avvenivano sempre in costellazio-
ne schizofrenica a condizione che ci fosse un altro conflitto attivo con FH
nell'emisfero cerebrale sinistro, in questo caso a causa del FH nel centro
corticale motorio sinistro).
Un anno dopo per caso fu presente alla composizione nella bara della
subinquilina che era deceduta. Una settimana più tardi soffrì il suo p1imo
attacco epilettico . Il conflitto motorio e il conflitto di paura della morte nel
tronco cerebrale erano rientrati.
Due anni dopo, nel 1978, K. trova la nonna a terra davanti alla porta del fri-
gorifero aperta nella sua cucina, con la testa nel frigorifero, "come morta''.
Di nuovo si spaventa "a morte''. Dice di aver molto pensato a Willi in quel-
l'occasione e alla sua morte.
La nonna resta in vita e il conflitto si risolve.
Passata qualche settimana, nel dicembre 1978, la paziente soffre di quattro
attacchi epilettici del tipo "grande male". Nel gennaio 1979 nell'ambito di
un'indagine della clinica universitaria di B. viene scoperto un Focolaio di
Hamer su una TAC con esteso edema perifocale e naturalmente viene mal
interpretato.
La clinica di B. scrive al medico di famiglia il 5.1.79: "Sullo strato di 6,5 cm
è rappresentata a destra occipito-parietalmente, messa in evidenza dai

150
mezzi di contrasto, una regione iperdensa 70 circolare vicina alla corteccia.
Tuttavia su parecchi strati appare una chiara inomogeneità del parenchima,
come la osserviamo spesso nei disturbi circolatori cerebrali di natura
angiospastica 7 1". Così è stato descritto in passato un Focolaio di Hamer,
zona iperdensa con edema perifocale che è stata chiamata "inomogeneità
del parenchima".
Si vede la completa confusione di questo reperto puramente descrittivo,
perché il ricercatore in pratica non sa che cosa farsene. Ancor di meno sa
trovare una spiegazione sul perché in una ragazza così giovane debba
esserci una tale formazione.
La ragazza viene sottoposta ad "esami specialistici approfonditi" neurolo-
gici e psichiatrici nella clinica universitaria di B., ma nessuno le chiede
della sua terribile esperienza per lei così essenziale.
Ciò è irrilevante "dal punto di vista psichiatrico", cioè non interessante.
Nel febbraio 1979 la nonna muore. Questo conflitto si è risolto dopo circa
una settimana, perché tutti sono del parere che ciò sia stata "la cosa miglio-
re" per la nonna. Passati altri 14 giorni K. ha di nuovo degli attacchi con-
vulsivi epilettici di grande male, sempre di notte, nel sonno.
Poi lentamente c'è un miglioramento. Ma sempre, quando ha una grande
paura, alla ragazza viene l'asma!

Sullo strato che attraversa il


paleoencefalo (tronco cerebrale
e cervelletto) possiamo accertare
una regolare anamnesi di conflit-
to ed evoluzione di conflitto:
il conflitto di paura della morte
(freccia in alto a destra) è in so-
stanza completamente guarito. Le
recidive conflittuali avvenute
sono state solo di breve durata . Si
formano uno o due piccoli adeno-
carcinomi alveolari, dopo la CL c'è sudorazione notturna per due notti e poi tutto
è finito.
Freccia in basso: vediamo anche un'evidente cicatrizzazione nel relé pericardi-
co che dunque deve avere avuto dei conflitti lunghi o frequenti, qui l'associazio-
ne di un attacco contro il cuore. La giovane musicista aveva provato compassio-

(70) iperdenso = indicazione di un'area particolarmente spessa


(71) Angio- = prefisso avente il significato di vaso

151
ne per l'infarto cardiaco di Willi, identificandosi con lui e associando dunque sul
proprio pericardio quel drammatico infarto. Possiamo dire con certezza che lei
deve avere avuto nella fase PCL o un versamento prolungato o dei versamenti
più piccoli e ripetuti del pericardio.
La treccia in alto a sinistra indica il relé delle tube che deve aver avuto un FH
notevolmente attivo, ora cicatrizzato. A livello organico questo reperto seconda-
rio nella fase di conflitto attivo corrisponde a un carcinoma delle tube causato da
un conflitto a sfondo semisessuale ripugnante (forte lite semisessuale riguardan-
te Willi con il "nemico acerrimo di territorio" prima del concerto). Un simile ade-
nocarcinoma delle tube ovariche verrebbe ridotto per necrosi caseosa nella fase
PCL in presenza dei corrispondenti micobatteri con perdite vaginali purulente.
Se avesse qualche significato diagnostico, come non è qui il caso, si potrebbe far
eseguire una TAC delle ovaie e riconoscere dalla presenza di tessuto calcificato
lo stato residuo di una tubercolosi delle tube.

Queste correlazioni, che ora possiamo accertare retrospettivamente con una TAC
cerebrale, in passato non ci interessavano affatto. Simili riflessioni sono però non
soltanto "discussioni accademiche inutili", bensì acquistano subito significato se
dovesse verificarsi di nuovo una recidiva, perché per caso è accaduto qualcosa
che ha indo tto la pazi ente a ricordare intensamente il conflitto di allora ...

N el maggio 1983 muore il padre, causando a K. dei forti sensi di colpa,


come del resto era accaduto anche quando K. aveva trovato la nonna con la
testa nel frigorifero. Si era fatta dei grandi rimproveri per non essere anda-
ta a vedere la nonna molto tempo prima. Questa infatti aveva chiamato già
molte volte senza ottenere risposta.
Quattro giorni dopo il funerale del padre patisce di nuovo un attacco con-
vulsivo epilettico generalizzato. N elle settimane seguenti ci sono ancora
parecchie crisi; poi anche degli attacchi di asma.

FH con edema perifocale nella corteccia cerebrale


in alto a sinistra. Le scansioni non sono parallele
alla base cranica, bensì quasi coronariche, per cui
il FH del centro motorio sinistro (conflitto del non
poter trattenere qualcuno) si presenta spostato
indietro nell'immagine.

152
Nel gennaio 1984 muore l'altra nonna con cui K si intendeva bene ma che,
per paura, non aveva voluto andare a visitare in clinica. Quindi nuovamen-
te alla sua morte prova dei sensi di colpa e dopo 14 giorni ha di nuovo un
attacco convulsivo generalizzato, nonostante prenda dei farmaci antiepilet-
tici dal 1975, pur non avendo più avuto alcuna crisi epilettica dal luglio
1983!
Nel caso della giovane paziente c'è innanzitutto chiaramente il doppio
binario del tema conflittuale "morte" e "separazione", dunque un binario
conflittuale di paura della morte abbinato al conflitto motorio (e anche sen-
soriale) del non poter trattenere qualcuno. Qui naturalmente c'era il perico-
lo di recidive e di nuove crisi epilettiche nella fase PCL ogni volta che qual-
cuno moriva nella cerchia della paziente. Dato che la morte inevitabilmente
fa parte della vita, la paziente, con l'aiuto dei parenti, ha avuto la fortuna di
trovare una "soluzione spirituale" del suo conflitto: nel periodo seguente si
occupò intensamente del tema "morte", lesse molti libri sull'argomento e
fece numerosi colloqui.
Oggi può pensare senza alcuna paura a questo grande tema quando vi si
deve confrontare e già da 14 anni non ha più alcun attacco epilettico.

8.2.8 Esempio: i quattro spiri.ti cattivi

Di seguito vediamo la TAC cerebrale di una signora cinquantenne molto


religiosa che viveva nel terrore degli spiriti.
Quando la figlia a 15 anni ebbe un attacco epilettico, la donna credette
molto seriamente che in lei si nascondessero gli spiriti di 4 defunti. Patì una
DHS con panico frontale, il relativo FH ci appare come una grande mac-
chia bianca a destra frontalmente. La
paziente destrimane era già in menopausa
quando patì il conflitto. Ma per quanto
possa suonare strano, la paziente cinquan-
tenne non ha l'epilessia a causa di questo
grande focolaio, che è in continua soluzio-
ne recidivante. La crisi invece è causata
dal piccolo focolaio direttamente adiacen-
te (freccia) e qui vediamo subito qualcosa
di molto interessante:

All'interno di un FH più esteso, che corrispon-


de a un conflitto risolto di rritorio/minaccia
per il territorio, vediamo una configurazione

153
a bersaglio con bordi marcati di un FH nel centro motorio della muscolatura
bronchiale e/o nel relé della muscolatura della mano sinistra, che appare ormai
solo con forma semicircolare a causa della compressione dovuta al focolaio di
paura frontale. Da ciò derivano gli at-tacchi epilettici della paziente.

Questo è in effetti uno dei "più bei" Focolai di Hamer relativi a un'epiles-
sia che è caratterizzata dalle recidive così che nella fotografia corrente spes-
so, per esempio, si può vedere la soluzione dell'ultimo attacco epilettico e
l'attività della recidiva successiva!
Ma qui è anche interessante vedere che un tale FH può consistere anche
di due diverse componenti:
1. Conflitto di minaccia per il territorio e di territorio nella fase PCL. Qui tra-
l'altro è interessata anche la muscolatura bronchiale.
2. Paralisi motoria parziale della mano sinistra (madre/bambino) con attac-
co epilettico che inizia dalla mano sinistra.
Gli spiriti furono poi apparentemente "esorcizzati", cioè cacciati, da un
guaritore austriaco. Ciò fu la soluzione del conflitto per la paziente.
Una recidiva molto forte di
DHS conflittuale venne pati-
ta dalla paziente praticamen-
te nello stesso modo quando
suo figlio di 26 anni entrò in
costellazione schizofrenica
con rigidità catatonica n .
La madre, che si trovava
accanto al suo letto nella cli-
nica, pensò subito che gli
spiriti erano di nuovo all'ope-
ra e che si trattava di nuovo
di quegli stessi quattro spiriti
di defunti che avevano già
imperversato nella figlia.
Il Focolaio di Hamer si esa-
cerbò , cioè riprese l'attività
conflittuale, fino a quando
anche il figlio venne liberato dai quattro spiriti cattivi da uno spiritista au-
striaco "mediante esorcismo a distanza".

(72) Catatonia = tendenza ad assumere e conservare una posi zione fissa e incapacità di
muoversi e parlare (blocco della motricità volontaria)

154
Questa conflittolisi è avvenuta circa 3 settimane prima della realizzazione
di queste immagini. Qui vediamo un FH che si è già consolidato nel cerve-
llo frontale destro, che ormai torna a gonfiarsi, ma che, come detto, non ha
causato il manifestarsi dell'epilessia, bensì "solo" delle cisti dei dotti degli
archi branchiali.
l'.effettivo focolaio dell'epilessia si trova direttamente accanto a destra dor-
salmente (freccia) . Se si pensasse, come in un caso simile, di aver trovato il
"capro espiatorio" per gli attacchi epilettici e di asportare questa formazio-
ne, la paziente ovviamente continuerebbe ad avere comunque altri attacchi
epilettici, perché naturalmente il FH per la muscolatura bronchiale e per la
mano sinistra c'è ancora. Per quanto strano possa sembrare non sapevamo,
a fronte degli attacchi convulsivi (motori) tonico-clinici, che cosa fossero
veramente le crisi epilettiche. Partendo da un qualsiasi punto della cortec-
cia motoria, l'attacco può "generalizzarsi", cioè estendersi a tutti gli altri
arti. Parliamo allora del "grande male".
Io non ho mai visto la donna e ho appreso la storia solo dal marito. Vediamo
come la falce cerebrale, che separa in alto i due emisferi, è molto spostata
verso sinistra. Tali Focolai di Hamer grandi, rotondi e cicatrizzati abitual-
mente vengono indicati con il nome di "meningiomi" 13 , perché appaiono
adiacenti alla dura madre. Finora si era ingenuamente immaginato che un
tumore della meninge potesse crescere verso l'interno del cervello. Se si
aspetta tranquillamente fino a che questi FH, drammaticamente vistosi,
siano di nuovo sgonfiati, non succede più nulla.
Anche gli attacchi epilettici cessano, se non si verificano di nuovo altre reci-
dive conflittuali. Ma se la massa cerebrale frontale viene asportata, il
paziente resterà alterato nel carattere per il resto della sua vita, perché in
particolare l'asportazione di porzioni del cervello frontale comporta delle
gravi alterazioni psichiche, per non parlare della prevedibile epilessia di
cicatrizzazione.

8.2.9 Esempio: petting proibito

Questa paziente, che ebbe un attacco epilettico per la prima volta nel 1953,
all'età di 17 anni, ha una corteccia frontale che su entrambi i lati è piena di
Focolai di Hamer. La paziente ha una storia singolare: ora ha 51 anni ed è
la moglie di un commerciante di un piccolo negozio.
A 17 anni ebbe il suo primo amore, il suo amico era un ragazzo tenero, piu

(73) Meningioma = tumore del tessuto aracnoideo o della dura madre

155
giovane di lei. Il ragazzo voleva dormire con lei, ma lei rifiutò perché aveva
paura dei genitori e dei nonni. Quindi i due si accontentavano solo con il
petting. Alla fine la paziente si separò da questo amico, cosa che fu molto
dura, ma il suo conflitto di paura si risolse temporaneamente ed ebbe il suo
primo attacco epilettico.
Con il secondo amico tornò anche la paura. Questi fu il suo grande amore.
La paziente in pratica si comportò con lui come aveva fatto con il primo
ragazzo. Ma fu "colta sul fatto" e soffrì di un grande conflitto di paura con
spavento. Quando si separò anche da questo secondo amico, si arrivò a una
seconda soluzione e a un secondo attacco epilettico.
A 30 anni questa paziente molto religiosa si sposò con il successivo fidan-
zato perché con lui aveva perso la verginità.
C'era una cosa che allora non sapeva: suo marito era un esibizionista.

Situazione dopo le recidive di una costella-


zione schizofrenica nella corteccia frontale .
Freccia centrale a sinistra: FH per il conflitto
di impotenza ("si dovrebbe urgentemente
fare qualcosa").
Freccia in basso a sinistra: FH del conflitto
di spavento improvviso
Freccia in alto a destra: FH del conflitto di
paura frontale
Freccia in basso a destra: FH del conflitto di
minaccia per il territorio
Freccia sottile centrale: conflitto di repulsio-
ne e di paura-ribrezzo

Freccia a sinistra in alto: conflitto a sfondo


semisessuale ripugnante, FH per adeno-car-
cinoma del sigma 74 e adenocarcinoma della
tuba ovarica (fase PCL)
Freccia in alto a destra: conflitto di paura di
morire di fame, FH per adenocarcinoma al
fegato e conflitto dell'udito (conflitto di non
aver potuto ottenere una informazione).

(74) Sigma = colon sigmoideum, parte dell'intestino crasso

156
Quando la donna era al quinto mese di gravidanza, un giorno venne la poli-
zia a casa sua ad avvertirla che il marito era stato arrestato per essersi esi-
bito oscenamente, cosa che tutta la gente della cittadina già sapeva.
Questa per lei fu una DHS! Risultò che suo marito faceva queste cose già
da molti anni.
Ma poiché era incinta il conflitto restò "congelato", cioè l'attività del con-
flitto venne temporaneamente annullata durante la gravidanza.
Quando dopo il parto chiamò a casa, suo marito non c'era. Si stava di nuovo
esibendo da qualche parte. Da allora quando lo "perdona" e lui le promet-
te solennemente di non farlo più, lei ha sempre un nuovo attacco epilettico.
Da due anni questa donna ormai quasi cinquantenne ha un amico di 20
anni con cui ha già fatto del petting e con lui vorrebbe volentieri dormire,
ma ha sempre paura di essere scoperta.
Ora ha di frequente degli attacchi epilettici, spesso a casa, dopo che è stata
dall'amico. Non lo posso provare, ma credo che il FH indicato dalla freccia
sinistra sia inerente al conflitto di spavento improvviso della donna destri-
mane con tutte le recidive annesse che patisce ogni volta a causa dell'esi-
bizionismo del marito, mentre la freccia destra mostra i FH della paura
frontale che la donna, la quale nel frattempo reagisce in modo mascolino,
prova a causa del suo amico ventenne.
In questo caso potete anche comprendere perché molte epilessie siano così
difficili da "guarire''. Infatti da dove dovremmo iniziare? La catastrofe è già
programmata in entrambe le direzioni: la paura del comportamento osceno
del marito diventerà ancora peggiore perché è difficilmente modificabile.
Anche la propria sessualità non diminuirà così rapidamente e quindi nem-
meno la sua paura di essere scoperta con l'amante o di perderlo.

8.2.1 O Esempio: babbo natale

I.: epilettico ha la sua crisi sempre nella fase PCL, per esempio di notte dopo
un terribile incubo e ciascun epilettico ha un suo incubo speciale. N egli
epilettici risulta incerto il confine fra una recidiva che si ripresenta cronica-
mente e un vero conflitto in sospeso, perché si verifica sempre una soluzio-
ne, ma ciò nonostante il conflitto non è eliminato definitivamente. Molto
istruttivo a questo proposito è il caso di "babbo natale": ogni volta il pazien-
te arrivava a una "piccola soluzione", in quanto babbo natale scompariva,
fino a che alla fine su mio consiglio egli arrivò a una "grande soluzione",
quasi quella definitiva, quando bastonò babbo natale. Come si vede, ci sono
diversi tipi di soluzione.

157
Un giovane uomo mancino di 26 anni di Marsiglia, che avevo visitato insie-
me con la sua dottoressa, soffriva di epilessia dal diciassettesimo anno di
vita. Per me fu un grande caso di indagine criminalistica.
Mentre tentavo di scoprire che cosa avesse potuto spaventarlo così a 17
anni, egli non dava alcuna risposta del tutto sincera. Affermava sempre
solo di avere un attacco epilettico ogni notte.

Domanda: Chi ha visto la crisi per la prima volta?


Risposta: La mia ragazza.
Domanda: Proprio la prima notte?
Risposta: Si, proprio la prima notte e da allora spesso !
Domanda: (l'amica era presente) E da quanto tempo siete amici?
Risposta: Da 10 anni.
Domanda: Allora potrebbe essere che Lei già p1ima abbia avuto un attac-
co epilettico ogni notte?
Risposta: Forse si.
Domanda: Si è mai svegliato durante un simile attacco?
Risposta: Si, ma solo da quando dormo con la mia arnica e lei mi ha scosso
più volte.
Domanda: Riesce a ricordare che cosa aveva sognato quando la sua
amica l'ha risvegliato?
Risposta: Si, molto bene, è sempre lo stesso sogno di babbo natale.
Domanda: Ogni volta che lei ha avuto una crisi epilettica ed è stato
riscosso dalla sua amica aveva sognato di babbo natale?
Risposta: Si, proprio così.
Domanda: Aveva delle variazioni sensorie prima della crisi o del sogno?
Risposta: Si, sempre la stessa, si sentiva un suono di campanello.
Domanda: Al mattino, dopo una crisi, nota qualcosa?
Risposta: Si, il braccio sinistro è sempre come semiparalizzato, allora
so che ho avuto una crisi. Inoltre quasi sempre orinavo.
Domanda: Ha già avuto simili dolori nel braccio sinistro e qualche volta
aveva orinato prima di conoscere la sua amica?
Risposta: Si, da quando c'è quella storia di babbo natale, soffro di enu-
resi notturna. Mi ricordo che spesso già allora, quando avevo
bagnato il letto, il braccio sinistro non funzionava bene.
Domanda: Mi racconti, che cosa è questa storia di babbo natale?
Risposta: Sì, si tratta di questo: quando avevo tre o quattro anni, ero
stato, come si dice, cattivo, niente di terribile, una cosa da
bambini piccoli. Era nel periodo prenatalizio.

158
Improvvisamente mio padre grida ':i\scolta! ''. Tutto calmo e si
sente solo un suono di campanello, proprio come quello che
sento sempre prima di avere il mio incubo o che di fatto
inizia sempre così. Quella volta mi presi un terribile spaven-
to quando mio padre disse: "Questo è babbo natale, adesso
vedrai!". Una paura tremenda mi entrò in corpo . Ora sentivo
nella stanza accanto strepitare e picchiare. Mi venne un'an-
goscia fortissima. Durò 10 minuti, ma per me fu come un'e-
ternità e continuavo a pensare: ora viene all'uscio e mi porta
via. Tremavo in tutto il corpo come una foglia.
Dopo dieci minuti il rumore smise, ma io ero come colpito
dalla folgore. E stavo sempre sognando la stessa cosa quan-
do la mia amica mi risvegliava. Sempre lo stesso sogno di
babbo natale .

Risonanza magnetica (maggio 1986,


Marsiglia) del paziente che soffre di
epilessia permanente da 23 anni, che
era stato "riempito" di barbiturici senza
alcun risultato . Egli continuava ad
avere i suoi attacchi epilettici. Come ri-
uscimmo a scoprire grazie a ricerche
approfondite, direttamente prima della
crisi faceva sempre lo stesso sogno di
babbo natale, che veniva per portarlo
via, come aveva sperimentato in modo
terribile quando era un bambinetto di
tre anni. Ogni volta le variazioni senso-
riali si manifestavano con lo scampa-
nellare di babbo natale. Ogni volta aveva solo una "piccola soluzione", quando cioè
dopo 1O minuti di sogno che sembravano eterni babbo natale finalmente se ne
andava dalla stanza accanto. Quando in seguito, su mio consiglio, rappresentò la
scena ed egli conciò per le feste la "controfigura" di babbo natale, lo spettro scom-
parve di colpo. Non ha mai più avuto un attacco e non ha più avuto bisogno di
medicine.

Nel tomogramma di risonanza magnetica riportato sopra si possono riconoscere


chiaramente i due FH cerchiati: si trovano direttamente sotto la corteccia cere-
brale nel centro corticale motorio e sensoriale.

159
Il focolaio ventrale si trova nella zona
del giro precentrale a destra, da cui dopo
ogni attacco la paralisi parziale del
braccio sinistro e (meno) della muscola-
tura del bacinetto sinistro e della musco-
latura della coscia. Il giovane aveva il
conflitto di paura motoria del non poter
scappare, che in ogni sogno si riattivava
e alla fine aveva una nuova conflittolisi.
Il Focolaio di Hamer dorsale inferiore
nella figura si trova a destra più occipi-
talmente e significa che egli aveva di
continuo un conflitto di separazione sen-
soriale, perché aveva paura di essere
portato via da babbo natale. Questi due conflitti in sospeso hanno di volta in
volta causato gli attacchi epilettici. La soluzione era sempre solo piccola e tem-
poranea, durando fino alla notte seguente, mai definitiva. Questo è il segno tipi-
co della cosiddetta epilessia .
Il FH nel tomogramma di RM del tronco cerebrale si vede chiaramente sebbene
con un po' più di difficoltà . Probabilmente anche in questo punto c'è un vecchio
conflitto del profugo in sospeso e con recidive nel tronco cerebrale (ponte),
riguardante il rene destro.

Terapia:
la terapia è presto raccontata ed è una logica derivazione della diagnosi: gli
consigliai di ingaggiare uno dei suoi amici per 100.000 lire, che doveva
essere d'accordo di lasciarsi picchiare da lui. Disse che non sarebbe stato
un problema convincere un amico, se la cosa aveva un senso. Dunque, una
sera si doveva allestire tutta la scena, ma in modo che egli non sapesse
quando . l'.amico doveva venire con un campanello, come allora, vestito da
babbo natale e fare rumore nella stanza accanto. Ma a differenza di quan-
to e ra avvenuto veramente 23 anni prima, ora egli doveva gettarsi di colpo
su babbo natale e conciarlo per le feste. In questo modo si sarebbe liberato
dello spettro.
Il paziente ringraziò molto cortesemente, anche la dottoressa era molto
incuriosita e fece fare una RM. A questo punto quest'ultima si meravigliò.
Come poteva Hamer sapere che il paziente avrebbe avuto nella corteccia
cerebrale uno o persino due Focolai di Hamer? Così disse al paziente che
forse il Dott. Hamer poteva avere ragione anche sul resto. Quindi si passò

160
ai fatti, si ridusse la dose di barbiturici, si preparò la scena come io avevo
consigliato, l'amico si prese le botte e alla fine anche circa 100.000 lire e il
paziente non ebbe più nessun attacco epilettico e non urinò più a letto, tutto
senza medicine. Egli disse di sentirsi "come liberato, non solo perché non
aveva più le crisi, ma anche perché si era come risvegliato definitivamente
da un incubo".

8.3 Le più importanti crisi epilettiche ed epilettoidi

Il nome di "epilessia" o "mal caduco" deriva dal sintomo tipico dei conflit-
ti motori della crisi epilettica. Una simile crisi è chiaramente visibile; essa
può interessare solo singoli gruppi di muscoli, per esempio di un braccio,
di una gamba o del viso (cosiddette "crisi locali") o essere una cosiddetta
crisi generalizzata, convulsiva con morsicatura della lingua e bava alla
bocca. Sono possibili anche degli stadi intermedi. I..: epilessia anticamente si
chiamava "morbus sacer", "malattia sacra", perché faceva parte dell'estasi
nelle feste religiose. Ciò di certo può anche capitare di frequente, persino
per autoprovocazione, ma in linea di principio l'epilessia non è un evento
uniforme.
Le crisi o convulsioni tonico-cloniche (= contrazioni) non distruggono,
come si credeva in passato, il cervello o le cellule cerebrali, peraltro è come
per qualsiasi altro conflitto o anche binario conflittuale: quanto più spesso
c'è una recidiva di conflitto, tanto più si cicatrizza la corrispondente area
cerebrale e dato che si può scoprire in modo relativamente facile la maggior
parte di questi conflitti motori e anche risolverli definitivamente, cioè si
possono impedire le altre recidive seguite da fase di riparazione con crisi
epilettica, diventa possibile "guarire" moltissime epilessie.
Abbiamo già visto che ogni programma speciale, biologico e sensato ha la
sua particolare crisi epilettica.
I pazienti la chiamano per lo più "i giorni freddi" .
In questi "giorni freddi" (o ore) i pazienti hanno di nuovo sintomi uguali o
analoghi, spesso ancor più concentrati, come nella fase di conflitto attivo.
Poiché per la maggior parte le fasi di conflitto attivo awengono senza sin-
tomi o in ogni caso non vengono avvertite, anche le crisi epilettiche per lo
più sono percepite solo come "giorni freddi" o "ore fredde", nelle crisi epi-
lettiche consuete durano solo pochi minuti.
La cosa è diversa per quei programmi SBS che danno forti dolori nella fase
CA, per esempio l'angina pectoris o l'ulcera dello stomaco. Nel primo caso,
come è noto, la crisi epilettoide si chiama infarto cardiaco sinistro e può

161
essere accompagnata da dolore molto forte che in passato cercavamo di
trattare con potenti antidolorifici come la morfina, nell'illusione che "il
dolore fosse da eliminare". Il dolore se ne andava ma così facendo, per
ignoranza, si sregolavano tutti i circuiti e spesso si uccideva il paziente. La
stessa cosa accadeva con la fase PCL dell'ulcera sanguinante dello stoma-
co, anch 'essa spesso accompagnata da forti dolori.
Quasi sempre si suppone che ci sia una "perforazione dello stomaco" e si
opera. Con questo intervento del tutto insensato di noi apprendisti strego-
ni nella fase critica del programma SBS facciamo morire la maggior parte
dei pazienti, perché anche qui si distruggono i circuiti naturali non solo a
causa dell'operazione, ma anche della morfina che così diventa necessaria.

Da quando conosciamo le varie correlazioni spiegate dalla Nuova


Medicina Germanica, possiamo portare i nostri pazienti a considerare tali
dolori come qualcosa di normale, persino di positivo, necessario per il suc-
cessivo ritorno alla normalità. Perché se il paziente sa che quando prende
la morfina le sue possibilità di guarigione si azzerano, egli non vorrà più
prenderla. Il medico, se fosse al suo posto, non la prenderebbe affatto.

Dato che le epilessie della corteccia cerebrale sono le più impressionanti e


anche le più pericolose, di seguito vogliamo trattare in particolare le più
importanti.
Se distinguiamo all'incirca quattro grandi gruppi possiamo suddividerle in:

1. Crisi epilettiche corticali frontali: attacchi di emicrania.


2. Crisi epilettiche del centro corticale motorio:
tutti i cosiddetti attacchi epilettici compreso movimento facciale ,crisi di
asma bronchiale, crisi di asma laringea, crisi di stato asmatico, infarto
del miocardio88 della parte di muscolatura striata cardiaca.
3. Crisi epilettoidi del centro corticale sensoriale (epitelio principale) e
postsensoriale (periostio):
a) Assenze con neurodermatite.
b) Assenze con interessamento del periostio.
c) Infarto cardiaco con assenza nell'ulcera delle arterie coronarie (infar-
to cardiaco sinistro).
d) Epilessia con ulcera dell'intima delle vene coronarie e contempora-
nemente embolia polmonare e ulcera del collo dell'utero (infarto car-
diaco destro).

(75} miocardio = muscolo cardiaco

162
e) Epilessia con ulcera dei dotti epatico-biliari con assenza nell'epatite
(coma epatico).
4. Crisi epilettica del glaucoma:
attacco di glaucoma che in verità è una forte variazione della pressione
oculare all'interno del globo oculare nella fase PCL con offuscamento
del corpo vitreo (glaucoma).

8.3.1 Attacchi di emicrania

1'.emicrania in passato veniva chiamata "piccola epilessia", perché ogni


bravo medico sapeva che si presentava sempre solo nella fase di riposo o di
rilassamento. Per questo nessuno sapeva come si potesse "trattarla". Si
dovrebbero dare dei simpaticotonici per attenuare la fase di riposo o si
dovrebbero dare dei vagotonici perché di fatto l'emicrania è un processo
simpaticotonico? Ogni persona "affetta da emicrania" aveva i suoi rimedi o
prescrizioni. Uno si metteva in una vasca calda, l'altro tentava con una doc-
cia fredda. Nessuno era a conoscenza del contesto globale.
Con la Nuova Medicina sappiamo che sono sempre i processi diretti fron-
to-corticalmente ovvero i programmi SBS a dare delle emicranie acute
(attacco di emicrania) nella fase PCL come crisi epilettoide. Dato che esi-
stevano certe analogie con gli attacchi epilettici (motori ovvero tonico-clonici),
le emicranie sono state appunto chiamate "piccola epilessia".
Negli attacchi acuti di emicrania, che ora sappiamo essere un processo
positivo e necessario, non sconsiglieremmo al paziente i suoi "mezzucci
sintomatici". Qui però inizia il nostro vero lavoro.
1'.ultimo attacco di emicrania è in effetti avvenuto solo perché una recidiva
conflittuale aveva messo il paziente su un corrispondente binario.
In linea di principio però ciò non deve necessariamente ripetersi se parlan-
do con il paziente riusciamo a capire e risolvere definitivamente il conflitto
che sta alla base e il relativo binario. Non si tratta di stregoneria.
Occorre citare anche la "costellazione schizofrenica frontale-corticale" che
talvolta può avere il suo attacco di emicrania (= crisi epilettoide) contem-
poraneamente sui due emisferi.
I pazienti riferiscono che non c'è nulla di peggio. Semplicemente terribile!
Ma certo può verificarsi anche un attacco di emicrania su un emisfero con
una crisi epilettica o epilettoide motoria o un altro con una crisi non fronta-
le, corticale. Anche allora non solo i sintomi possono essere tremendi, ma i
pazienti che durante la crisi epilettica, sui due lati, sono simpaticotonici (!)
si trovano in costellazione schizofrenica.

163
8.3.2 Le cri.si epilettiche (attacchi epilettici) del centro corticale motori.o

Fra queste crisi epilettiche, che in passato abbiamo chiamato "attacchi epi-
lettici", rientrano gli attacchi tonico-clonici che talvolta possono essere solo
tonici (crampo muscolare). ma per lo più sono tonico-clonici, cioè si presen-
tano con crampi convulsivi ritmici della muscolatura.
Questi possono essere combinati a loro volta con le assenze tipiche del con-
flitto sensoriale (conflitto di separazione) (= perdita di coscienza).
In tutti i cosiddetti attacchi epilettici motori è sempre attivo contemporane-
amente nella sostanza bianca cerebrale anche il corrispondente FH perti-
nente alla muscolatura, così che persino nel caso più semplice troviamo
sempre un evento combinato. Si può senz'altro paragonare l'attività moto-
ria eccessiva (epilessia) della fase PCL, dopo la precedente paralisi della
fase CA, con l'ondata di leucociti (leucemia) nella fase PCL, dopo la prece-
dente leucopenia della fase CA Entrambi i processi rientrano nello stesso
"gruppo di lusso" della sostanza bianca cerebrale.
La muscolatura bronchiale in parte è antica muscolatura peristaltica 75, per-
ché gli alveoli polmonari (nel caso dell'adenocarcinoma!) sotto il profilo
filogenetico sono una estroflessione della mucosa intestinale.
Ma l'altra parte della muscolatura bronchiale è muscolatura striata migra-
ta insieme con la mucosa bronchiale dell'epitelio pavimentoso e viene
innervata dalla corteccia motoria dell'emisfero destro.
Un attacco epilettico della muscolatura bronchiale comporta dunque con-
vulsioni toniche (spasmo bronchialen o tonico-cloniche della muscolatura
bronchiale e precisamente in direzione della bocca, ciò che chiamiamo
tosse molto forte (=cosiddetta "tosse bronchiale"). Tipicamente qui l'espi-
razione è prolungata.
Lo stesso accade nella muscolatura della laringe che è diretta dal centro
corticale motorio dell'emisfero sinistro (= cosiddetta "tosse laringea"). Qui
la direzione delle convulsioni è verso l'interno.
Qui perciò è tipica l'inspirazione prolungata durante l'attacco epilettico.

8.3.2.1 Asma bronchiale

Se la motricità della porzione muscolare bronchiale striata è interessata da


un programma SBS, e precisamente si trova nella fase di conflitto attivo,

(76) Peristalsi = movimento ondulatorio progressivo e i nvolontario dei canali costituiti da fibre
longitudinali e circolari di muscolatura liscia.
(77) Spasmo = crampo, contrazione muscolare involontaria

164
vediamo una paralisi muscolare parziale della muscolatura bronchiale. Se
a quel punto sull'emisfero sinistro c'è ancora un FH corticale in attività, pur
realizzandosi una costellazione schizofrenica non si nota quasi nulla.
La cosa è del tutto diversa nel caso della crisi epilettica, se sul lato opposto
c'è ancora o di nuovo un'attività conflittuale nella zona corticale.

Precisamente chiamiamo asma bronchiale con espirazione prolungata


la costellazione seguente:

attività conflittuale crisi epilettica nella corteccia motoria destra


nella corteccia sinistra con crampi tonico-clonici della muscolatura
bronchiale

Mentre chiamiamo asma laringeo con inspirazione prolungata


la costellazione:

FH della laringe attivo nella crisi epilettica nella corteccia motoria de-
corteccia motoria sinistra stra con crampi tonico-clonici della mus-
colatura bronchiale

Se invece il FH bronchiale motorio e il FH laringeo motorio si trovano


entrambi contemporaneamente nella crisi epilettica parliamo di

stato asmatico
= espirazione prolungata e inspirazione prolungata!

8.3 .2.2 . L:infarto del miocardio

l'.infarto del miocardio (= necrosi della muscolatura cardiaca striata) va di-


stinto dall'infarto coronarico. l'.infarto coronarico è la crisi epilettica del pro-
gramma SBS con ulcera coronarica nel conflitto di territorio (sezione rossa
della tabella, ectodermico, ovvero corticale perinsulare a destra).
Possiamo invece considerare l'infarto del miocardio come "epilessia del
muscolo cardiaco" della porzione striata del muscolo cardiaco.
Il FH si trova sia nel centro corticale motorio sia nella sostanza bianca del
cervello, dove si trovano i relé di tutta la muscolatura striata. Il cosiddetto
infarto miocardico è dunque l'attacco convulsivo epilettico nella fase di ripa-

165
razione dopo la precedente paralisi parziale di una porzione del mu-scolo
cardiaco con necrosi (necrosi del miocardio) di questa zona muscolare.
La medicina classica si è costruita molte ipotesi del tipo:
l'infarto cardiaco con necrosi del miocardio sarebbe insorta a causa del fatto
che un vaso coronario si è otturato, quindi una certa zona muscolare non
può più essere alimentata di ossigeno e di conseguenza necrotizza.

Come oggi sappiamo questa era una costruzione ipotetica azzardata, per-
ché non si sapevano spiegare molte cose:
1. se nell'esperimento sull'animale per via operatoria si comprimono i vasi
coronari in punti successivi a una certa distanza, all'animale non acca-
de nulla, perché i cosiddetti vasi collaterali (vasi di aggiramento) prov-
vedono ad alimentare il muscolo cardiaco senza problemi.
2. Nessuno riusciva a spiegare perché l'infarto cardiaco in questo quadro
fosse un evento drammatico acuto.
3. Grazie all'angiografia 7s coronarica si sa ormai da tempo che l'ipotesi
"dell'occlusione coronarica" al momento dell'infarto cardiaco era del
tutto errata.

Di fatto dal momento della conflittolisi del conflitto di territorio inizia il


rigonfiamento dell'intima 79 nel vaso coronario, ma nella maggior parte dei
casi non provoca un'occlusione totale del vaso coronario al momento
dell'infarto, se non si aggiungono dei vecchi calli di cicatrizzazione (steno-
si). E ciò non ha importanza neppure nei casi in cui si arriva a un' occlusio-
ne, come abbiamo visto negli esperimenti sugli animali, perché non ne
risulta affatto una necrosi del muscolo cardiaco come si sostiene.
l'.intera costruzione ipotetica era del tutto errata perché non erano note le
correlazioni che la Nuova Medicina Germanica ha indicato.

8.3.3 Le crisi epilettiche del centro corticale sensoriale (epitelio pavi-


mentoso della mucosa e della pelle) e postsensoriale (periostio)

8.3.3.1 Assenze in caso di neurodermatite e psoriasi

Il centro corticale sensoriale per l'epitelio pavimentoso della pelle e della


mucosa e il centro corticale postsensoriale per il periostio (pelle dell'osso).
che era ricoperto di epitelio pavimentoso nel primo stadio embrionale

(78) Angiografia = immagine radiologica dei vasi dopo iniezione di un m ezzo di contrasto.
(79) Intima =strato epiteliale interno

166
dell'uomo, per quanto riguarda la dimensione occupano nella corteccia
cerebrale un'area molto più grande rispetto al centro corticale motorio.
Da ciò possiamo comprendere l'estrema importanza biologica dei conflitti
sensoriali.
Non si tratta solo di "un po' di pelle o di periostio" (nel periostio non si può
vedere nulla), bensì questi conflitti hanno un grande significato dal punto
di vista biologico!
Gli effetti organici sono visibili sulla pelle esterna come neurodermatite o
psoriasi.

La crisi epilettoide del programma SBS del conflitto di separazione è sem-


pre l'assenza, che in corrispondenza di un'evoluzione conflittuale lunga
può anche protrarsi per ore o per giorni.
Naturalmente tutti si agitano moltissimo e pensano che il paziente debba
essere svegliato subito.
Ciò è sbagliato, perché durante la crisi epilettoide notoriamente ci si rifor-
nisce del carburante necessario per superare la seconda parte della fase di
riparazione verso la normalità.
Ovviamente ciò non significa che i medici della Nuova Medicina possano
essere spensierati e considerare l'assenza con leggerezza.
Devono invece accertarsi di continuo che le funzioni vegetative (respirazio-
ne, circolazione, tasso di zucchero nel sangue. ecc.) siano garantite.
Il bravo terapeuta a conoscenza delle leggi biologiche può, in certa misura,
valutare già prima quanto a lungo durerà l'assenza prevista.
Pertanto è del tutto inutile farsi prendere dal panico.
Se si portano simili pazienti in clinica, là si pensa che il paziente sia "in
stato di choc" dal quale deve essere fatto uscire al più presto. Questo è un
errore. Conseguenza di tale errore fin troppo spesso è la morte del pazien-
te, che si sarebbe potuta evitare se il medico avesse conosciuto la Nuova
Medicina Germanica.

8.3.3.2 Assenza quando è interessato il periostio

l'.assenza nella crisi epilettoide del programma SBS con conflitto di separa-
zione dolorosa (periostio) non si distingue quasi dall'assenza di un norma-
le conflitto di separazione con ulcera dell'epitelio pavimentoso della pelle o
della mucosa.
La cosa insidiosa al riguardo è il fatto che all'esterno non si nota nulla. Di
fatto le parti intorno al periostio interessato sono fredde nella sensazione

167
soggettiva del paziente e anche la pelle esterna può essere un po' più fred-
da, ma quale esaminatore ci fa caso?
Il paziente stesso per primo potrebbe ancora aiutarci dicendoci per esem-
pio: "La gamba destra e il braccio destro sono sempre freddi. Di notte mi
metto una calza perché la sento così fredda e appoggio la mano sul ventre
per riscaldarla".

8.3.3.3 [;assenza nell'infarto cardiaco sinistro con ulcera dell'intima


coronarica, bradicardia so ventricolare e aritmia

Un'occhiata al nostro omuncolo ci mostra che anche l'intima coronarica


appartiene al centro corticale sensoriale, pertanto in fase conflittuale attiva
produce dolori (angina pectoris) e ulcera. Oltre al progressivo rigonfiamen-
to della mucosa dell'epitelio pavimentoso, che porterà all'occlusione delle
coronariche (= derivato dell'arco branchiale!), in fase di riparazione, du-
rante la crisi epilettoide, abbiamo

a) un forte dolore ("super-angina pectoris") e


b) un'assenza, la cui durata dipende dalla durata del conflitto precedente.

Per molti, anzi per moltissimi pazienti questa assenza viene erroneamente
già considerata uguale alla morte. Così, mi pare di capire, si viene a costi-
tuire il grande numero dei cosiddetti "morti apparenti".
Purtroppo molti di questi pazienti nelle nostre cliniche senz'anima non
hanno più alcuna possibilità di risvegliarsi dalla normale assenza biologi-
ca, perché durante questa assenza vengono loro subito espiantati gli orga-
ni per le donazioni.

8.3.3.4 Epilessia da ulcera dell'intima delle vene coronarie con embo-


lia polmonare (infarto cardiaco destro) con contemporanea ulcera del
collo dell'utero

Così come l'intima delle arterie coronarie in quanto derivata degli archi
branchiali (una scoperta originaria della Nuova Medicina!) è ricoperta di
epitelio pavimentoso provvisto di un'elevata sensibilità, lo stesso avviene
per le vene coronarie, che riversano il loro sangue venoso nel cuore destro.
Dal cuore destro, come si sa, il sangue arriva al polmone. Le croste di ripa-

(80) Bradicardia = ritmo cardiaco rallentato

168
razione dell'ulcera delle vene coronarie nella crisi epilettoide vengono
spinte nel polmone, dove causano la cosiddetta embolia polmonare.
Questo processo di ostruzione delle piccole arterie polmonari che traspor-
tano sangue corporeo venoso, la cosiddetta embolia polmonare, si verifica
per il fatto che nella crisi epilettoide il processo di riparazione viene inte-
rrotto per tutta la durata della crisi epilettoide. Le ulcere delle vene corona-
rie che si stavano cicatrizzando (con croste di riparazione) ora d'improvvi-
so riprendono ad ulcerarsi. In questo modo le croste di riparazione vengo-
no staccate e trasportate dal cuore destro nelle arterie polmonari. In questo
infarto cardiaco destro con tachicardia si il paziente ha anche dei dolori car-
diaci, tuttavia per lo più meno che nel caso dell'infarto cardiaco sinistro .

Ma anche qui compare un'assenza che spesso viene erroneamente inter-


pretata come morte.
Le nostre pazienti muoiono, quando le perdiamo, non per l'ulcera del collo
dell'utero, bensì per l'embolia polmonare che quasi sempre compare nella
crisi epilettoide.
Tuttavia ciò vale solo per i casi di pazienti destrimani che hanno avuto una
lunga evoluzione conflittuale e nessuna costellazione schizofrenica.
Spesso, in caso di evoluzione conflittuale breve (per esempio 3 mesi) o di
costellazione schizofrenica corticale durante la fase di conflitto attivo, la
"piccola embolia polmonare" viene trascurata (unico sintomo: "un po' di
difficoltà di respiro") . La durata dell'assenza anche qui è legata alla fase di
conflitto attivo e in seguito alla eventuale presenza di costellazione schizo-
frenica.
Lo stesso dicasi in linea generale naturalmente anche per l'infarto cardiaco
destro .

8.3 .3.5 La cns1 epilettoide dell'ulcera delle vie biliari con assenza
durante epatite, cosa che sinora era stata indicata con il nome di
"coma epatico"

Anche qui, per analogia, vale quanto detto sopra.


Durante la cosiddetta "epatite" si interrompe la riparazione dell'ulcera
attraverso la crisi epilettoide, che è simpaticotonica, dunque in pratica con-
flittualmente attiva.
Solo che le croste o placche delle piccole ulcere in fase di cicatrizzazione
che ora riprendono ad ulcerarsi per breve tempo nelle vie biliari piccole o

(81) Tachicardia =frequenza cardiaca veloce

169
grandi, possono venire staccate e trasportate senza pericolo con la bile nella
colecisti (calcoli biliari) e nell'intestino.
Ma poiché pure le vie biliari all'interno sono rivestite di epitelio pavimen-
toso e quest'ultimo viene diretto dal centro corticale sensoriale, si verifica
anche qui la solita assenza. Spesso non la notiamo, se essa avviene nel
sonno. Finora, quando rilevata, è stata chiamata "coma epatico" .
Se i parenti, i medici e il personale curante lo sanno e si comportano ade-
guatamente, tentando di comprendere invece di spaventarsi, si può ridurre
il panico che sempre si diffonde per il fatto che i medici e il personale
curante annunciano: "Questo è già il coma epatico, l'inizio della fine!".
Un'assenza nella crisi epilettica in corso di epatite (= fase di riparazione del
programma SBS di rancore nel territorio) è di fatto del tutto normale.

8.3.3.6 La crisi epilettoide dell'ulcera della mucosa bronchiale con


assenza in "bronchite", atelectasia a2 bronchiale, ovvero polmonite

Per poter comprendere appieno occorre qui citare ancora la crisi epilettoi-
de dell'ulcera della mucosa bronchiale. Anche in questo programma SBS
con ulcera dell'epitelio pavimentoso pertinente al centro corticale sensoria-
le troviamo un'assenza che però in genere non notiamo, soprattutto se si
verifica durante il sonno.

8.3.3. 7 La crisi epilettoide del cosiddetto "glaucoma" (offuscamento


del corpo vitreo dell'occhio)

Finora si è ritenuto che occorresse una terapia per il cosiddetto glaucoma,


cioè l'aumento della pressione dell'occhio nella cavità oculare posteriore
compreso il corpo vitreo, perché si credeva che distruggesse l'occhio.
E' vero il contrario.
Nella crisi epilettoide quale effetto della breve attività conflittuale risulta
una diminuzione dell'elevata pressione oculare.

(82) Atelectasia = porzione polmonare non ventilata

170
prima fase del SBS seconda fase del SBS

Offuscamento del corpo vitreo Glaucoma

Il glaucoma con la sua tipica crisi (epilettoide) è la pressione elevata della


cavità oculare interna necessaria affinché l'occhio resti turgido con il nuovo
riempimento delle parti svuotate.
Se non ci fosse il glaucoma, il globo oculare si corrugherebbe e la capacità
visiva sarebbe compromessa.

8.4 L'orgasmo

8.4.1 L'orgasmo unilaterale

Un tipo di crisi epilettica o epilettoide.

8.4.2 L'orgasmo bilaterale

Un tipo di breve psicosi o di costellazione schizofrenica con due crisi epi-


lettoidi in FH che si trovano in posizione opposta sugli emisferi.

8.4.3 La cosiddetta "ebbrezza amorosa"

E' di proposito che sottopongo alla discussione questo capitolo.


Coloro che hanno letto questo capitolo hanno già protestato pesantemente
che non è possibile affermare tutte queste cose.
Nessuno sa esattamente che cosa accada in realtà per quanto riguarda la
sfera dell'amore presso i popoli primitivi. Inoltre ognuno desidera ricono-
scersi qui come "caso normale".
In passato ho insegnato per anni nel campo delle scienze sessuali umane,
ma questo capitolo segue un percorso completamente nuovo: prende avvio

171
dai rapporti esistenti nel cervello. Tuttavia restano molti punti interrogativi.
Sono stato ammonito di non appesantire la chiara esposizione della Nuova
Medicina con argomentazioni che probabilmente in gran parte ancora non
conosco. Ma io non mi sono ancora mai sottratto ad alcuna sfida.
Non lo considero una vergogna di porre degli interrogativi. Inoltre questo
capitolo riguarda solo delle strutture fondamentali che troviamo anche nei
Programmi Speciali, Biologici e Sensati, ma che possono essere usate in
modo del tutto diverso da madre natura. Come detto, in questo capitolo non
ci sono ipotesi, bensì degli interrogativi, il che è legittimo.

8.4.4 L'orgasmo unilaterale (a livello cerebrale)

Madre natura utilizza le sue strutture fondamentali nel modo che le sem-
bra utile e sensato . Tali strutture fondamentali arcaiche sono state da lei
usate anche nel fenomeno dell'orgasmo nell'amore presso l'uomo e presso
l'animale.
Quando si celebra con il proprio (la propria) partner l'atto sacro dell'amore
in un morbido letto caldo, ciò ha a che vedere con un senso di benessere
(vagotonico!); lo stringersi, accarezzarsi, l'amoreggiare, tutto ciò ha a che
vedere con la vagotonia!
Da lì si passa naturalmente al vero e proprio gioco d'amore, ben visibile
nell'uomo con l'erezione del pene.
Da quel momento si procede verso l'apice della crisi epilettoide e della crisi
epilettica, che trova il suo punto culminante con l'eiaculazione nell'uomo
ovvero con l'orgasmo (clitorideo o vaginale) nella donna.
Tutto questo processo è simpaticotonico! Sappiamo che anche nei
Programmi Speciali, Biologici e Sensati esiste questo fenomeno della crisi
epilettica o epilettoide.
Dopo l'orgasmo torna di nuovo la vagotonia: post coitum omnis animal tri-
ste = vagotonia! l'.erezione scompare inevitabilmente. Dal concubito si
passa di solito al sonno.

172
sche1na dell'orgasmo
corticalmente a sinistra corticalmente a destra
se simultaneamente
corticalmente asinistra
e
corticalmente a destra:
crisi epilettoide crisi epilettoide
= orgasmo
(vagino-rettale)
= Orgasmo
(peno-clitorideo)
,
wt I
I Orgasmo
vagino-rettale

t _I .
W
.1_ _ Orgasmo
peno-clitorideo
1

= doppio orgasmo
=ebrezza amorosa

Ma che dire della fase di conflitto attivo, CA?


Quando due amanti si sono ritrovati insieme a letto, ciò in ogni caso costi-
tuisce la fase di soluzione, la realizzazione di tutti i sogni.
La fase di conflitto attivo deve dunque per forza precedere questo momen-
to e di fatti è quello che accade. Si tratta infatti di una recidiva che conti-
nua a ripresentarsi ("stimoli scatenanti").
Sostanzialmente non è nulla di diverso, ad esempio, da una cosiddetta epi-
lessia: il paziente sogna sul suo vecchio binario e si ricorda grazie a qual-
cosa di un vecchio conflitto, ovvero viene posto su un vecchio binario. Poco
tempo dopo, sempre nella fase di rilassamento, ha il suo attacco epilettico!
Sappiamo che nell'epilessia c'è il conflitto biologico motorio. Ma la fase di
conflitto attivo ha solo "stimoli scatenanti simili a recidive" e nessuna DHS?
Deve per forza avere una DHS quando si tratta solo di strutture fondamen-
tali e non di un vero programma SBS?
Ora si capisce molto meglio che in questo caso, quando parliamo di "strut-

173
ture fondamentali" che vengono usate da madre natura, il concetto di "con-
flitto" non viene inteso in modo uguale, perché viene da noi appesantito
con l'accezione di "psichico".
Se però parliamo di conflitto biologico e di speciali programmi, biologici e
sensati, non ci sono più problemi di comprensione.
Proprio come si può risolvere un conflitto biologico sessuale con il proces-
so biologico di un'inondazione di estrogeni, per esempio nel blastoma
dell'ovaio (cisti ovarica indurita), così si può anche mettere in atto visibil-
mente, con lo scorrere naturale degli estrogeni (nella ragazza in pubertà) e
dei testosteroni nel giovane in pubertà, una specie di programma speciale
biologico e sensato che ha un'evoluzione analoga senza essere un program-
ma SBS tipico, scatenato da un conflitto biologico.
Non trovo qui alcuna contraddizione e non dobbiamo essere ritenuti più
papisti del Papa se madre natura sfrutta le strutture fondamentali da lei
stessa sviluppate per tali importanti processi biologici, con grande succes-
so come si vede!
La domanda che ora si presenta necessariamente è la seguente: il "primo
grande amore" è la DHS o si tratta qui quasi di un "programma speciale
biologico sensato e naturale"?
Non posso e non voglio rispondere a questa domanda in modo definitivo.
In linea fondamentale ritengo possibili entrambe le ipotesi. Il fatto che il
percorso corrisponda alla recidiva di un "programma SBS" in tutte le fasi,
non lascia a mio avviso proprio alcun dubbio al riguardo. I fatti sono sem-
plicemente troppo evidenti!
Come vedremo nel capitolo sulle regole biogenetiche fondamentali, l'erma-
froditismo e la sessualità in senso lato, misurati con il criterio ontogenetico
dell'evoluzione, nell'uomo, nell'animale e nella pianta sono un processo
antichissimo, che è stato cioè programmato nel periodo evolutivo di passag-
gio dal paleoencefalo al neoencefalo, per cui già da molti milioni di anni
viene studiato a perfezione e utilizzato da madre natura. E' il motore del
98% di tutta l'evoluzione ovvero dello sviluppo delle specie nell'uomo,
nell'animale e in gran parte delle piante.
Sappiamo che nel regno animale i maschi di molte specie muoiono subito
dopo che è avvenuta la fecondazione e vengono persino uccisi o mangiati
dalle femmine (per esempio i ragni). !.'.atto dell'accoppiamento è quindi bio-
logicamente un atto elementare, che è prestabilito con un programma ses-
suale speciale proprio per ogni specie di animale o di pianta.
Il funzionamento di questi programmi speciali nel corso di milioni di anni
ha deciso se una specie poteva sopravvivere, se poteva continuare ad evol-

174
versi; era inoltre integrato in un programma sociale per ogni singola spe-
cie, cioè con la ripartizione delle diverse funzioni fra i membri di un bran-
co, di un gregge, di una famiglia o, nel caso delle piante, di una "colonia"
di una specie vegetale o di più colonie ecc. (per esempio le piante maschi-
li e femminili di kiwi, cioè il dioicismo) .

8.4.5 La frequenza dell'orgasmo

Se confrontiamo i modi comportamentali delle specie di mammiferi a noi


più vicine con quelli dell'uomo, possiamo arrivare a capire maggiormente
perché noi esseri umani, a causa della nostra civilizzazione, ci siamo già
molto allontanati dai comportamenti naturali immediati e privi di ideologie.
Facciamo tale confronto con ogni riserva e selettivamente, tenendo conto
della diversità delle razze. Di fatto non avremmo bisogno di questo confron-
to se guardassimo ai cosiddetti popoli primitivi, che vivono insieme ancora
in accordo con il loro codice naturale. Noi uomini civilizzati ci siamo nel frat-
tempo allontanati mille miglia da loro, sebbene siano proprio loro quelli che
vivono adattandosi in modo ottimale al programma naturale insito in noi.
Quando andiamo a fare una passeggiata nel parco con il nostro cane lupo
addomesticato (= maschio) r facilmente questo incontra tre o quattro altri
cani lupo femmine -chB -sono in calore e pronte per essere fecondate dal
maschio che desidera appunto montarle. Un lupo "capo", che vive libero in
natura nel suo branco lo fa però solo molto di rado e precisamente quando
nel branco ci sono state delle perdite che occorre rimpiazzare. E anche
negli animali preda, che tentano di conservare la propria specie tramite una
riproduzione abbondante (conigli, pecore ecc.) l'atto dell'accoppiamento
avviene in modo sensato e pianificato.
Il progetto naturale per noi umani prevede verosimilmente che una donna,
dopo la gravidanza e un allattamento di tre anni, sia di nuovo pronta per la
fecondazione solo ogni quattro anni, abbia di nuovo un'ovulazione e possi-
bilmente solo allora compia fino in fondo l'atto di amore. Invece nella no-
stra realtà civilizzata l'atto di amore biologicamente "sacro" è stato progres-
sivamente ridotto a un divertimento quotidiano di poco conto per il quale
in particolare la donna dovrebbe essere sempre pronta.
Nulla è più lontano da me del voler fornire con le mie considerazioni
umano-biologiche un altro capitolo di letteratura sessuale più o meno tra-
ballante, bensì vorrei con te, caro lettore, fare delle riflessioni biologiche
serie sull'atto biologicamente sacro dell'unione amorosa fra uomo e donna
scopo di produrre una nuova persona.

175
8.4.6 Quali relè nel cervello reagiscono come Focolai di Hamer con
l'orgasmo unilaterale o semplice?

Ora, premesso che non esiste in precedenza alcun conflitto attivo in sospe-
so corticalmente, quando si verifica l'orgasmo nell'uomo destrimane e nella
donna mancina reagisce il lato cerebrale destro.
Da che cosa siyuò vederlo?
E' molto semplice: già si è scritto molto sull'amore e molto sull'orgasmo.
Ma mai nessuno ha fatto delle osservazioni in modo coerente. Si è sempre
tentato di capire il fenomeno sotto il profilo psicologico, pensando che i
diversi orgasmi fossero solo da ricollegarsi all'intensità del coinvolgimento.
Ciò non era del tutto esatto.
l'.uomo destrimane e la donna mancina, se hanno appunto solo un orgasmo
semplice e precisamente clitorideo, possono reagire a destra con tutta la
zona di territorio comprese le zone dell'olfatto (fronto-basalmente a destra)
e dell'udito (temporo-basalmente a destra).
Può anche essere però che solo uno o due relè reagiscano come Focolai di
Hamer, a seconda di come sono posti i binari. In seguito spiegherò questo
meccanismo ancor più chiaramente.
Quindi se ad esempio reagisce il relè bronchiale motorio, ed è quanto acca-
de spesso, entrambi i gruppi hanno una cosiddetta "espirazione prolunga-
ta" (fase lunga di emissione dell'aria ad ogni respiro), analogamente a
un'asma bronchiale.
Non si tratta però di asma bronchiale, ciò esiste solo nel cosiddetto "orga-
smo doppio", bensì di affanno bronchiale con espirazione prolungata.
I concetti di eiaculazione nell'uomo destrimane e di orgasmo clitorideo
nella donna mancina, appartenenti entrambi all'area cerebrale a destra
inerente al territorio, corrispondono al cosiddetto "orgasmo semplice".
Parliamo di orgasmo "semplice" o "unilaterale" indipendentemente da
quanti relè reagiscano insieme come Focolai di Hamer su questo lato cere-
brale destro. Quanti relè reagiscano dipende dal o dai "binari", i quali pos-
sono essere stati stabiliti al momento del primo amore, ma anche derivare
da successive "recidive".
Naturalmente la situazione è a rovescio nella donna destrimane e nell'uo-
mo mancino. Mentre la donna destrimane però può reagire "solo" unilate-
ralmente, cioè con orgasmo "semplice" (vagina-rettale), nell'uomo manci-
no un orgasmo unilaterale o semplice retto-anale è presente quasi solo
negli omosessuali (con rapporto anale senza eiaculazione).
Normalmente l'uomo mancino non impotente reagisce "su due lati cerebra-

176
li" o con "orgasmo doppio", cosa che verrà trattata nel terzo paragrafo e pra-
ticamente rappresenta sempre una breve costellazione schizofrenica. Nel
secondo paragrafo verrà dibattuta la questione se tali fasi PCL doppie con
orgasmo su due lati o bilaterale non debbano essere precedute anche da
due processi controlaterali (cioè su entrambi gli emisferi) simili a dei con-
flitti attivi.
La sintomatica della donna destrimane con orgasmo semplice (vagina-rettale)
può tra l'altro essere un lamento laringeo con inspirazione prolungata (fase
di assunzione dell'aria nel respiro), ("è rimasta senza fiato"). Naturalmente
anche qui tutti i relè possono reagire nella successione consueta della cor-
teccia cerebrale sinistra, in particolare le regioni corticali sinistre inerenti ai
conflitti di territorio, naturalmente sempre a patto che non esista in prece-
denza alcun conflitto corticale attivo/in sospeso.
Nella donna destrimane, con orgasmo semplice, vediamo dunque spesso
un'inspirazione prolungata, "cerca di afferrare l'aria".
Riguardo a tutto questo tema occorre ancora sottolineare in particolare una
cosa: in natura l'orgasmo e l'intero atto dell'accoppiamento sono una fac-
cenda molto seria. E' quanto molte persone oggi non riescono più a capire,
per loro una "sveltina" non ha maggiore significato del piacere di una siga-
retta. Per il nostro cervello/computer questo momento biologico fondamen-
tale, senza pillola, aborto e preservativo, è rimasto ora come prima un even-
to biologico della massima serietà. Un nuovo sguardo nel regno animale
mostra quanto seriamente venga lì avvertito l'atto dell'accoppiamento. Di
conseguenza esso deve essere anche importante biologicamente, ma solo
appunto "a tempo debito".
Dato che questo atto è integrato nel programma vitale complessivo di una
specie, mette in moto dei nuovi programmi (gravidanza) ed eventualmente
dei programmi speciali, ad esempio quando ci sono dei disturbi nell'alleva-
mento dei piccoli (adenocarcinoma mammario).

8.4. 7 Il cosiddetto "saltare" di un conflitto e quindi anche del tipo di


orgasmo da un emisfero all'emisfero opposto, nel caso di un prece-
dente conflitto attivo in sospeso o modificazione della situazione
ormonale. L'impotenza.

La nostra visione biologica dell'atto d'amore, che ha il vantaggio di essere


riproducibile e quindi dimostrabile nel senso scientifico, ci spiega quasi
tutti i fenomeni, che avevamo finora visto parzialmente senza mai riuscire
a inquadrarli, in modo del tutto semplice e comprensibile.

177
Di sicuro non si possono dare spiegazioni psicologiche di questi fenomeni
dell'atto d'amore, cosa che avevamo sempre tentato di fare invano.
Queste questioni arcaiche si svolgono a livello biologico e hanno anche il
loro senso biologico! Il fatto che sinora non lo avessimo capito, non cambia
affatto la realtà.

Una donna destrimane reagisce sul lato cerebrale destro e l'ovulazione si


blocca quando si modifica la sua situazione ormonale; ciò può accadere per
un conflitto nella regione di territorio femminile a sinistra con programma
SBS o per la gravidanza, per un conflitto di perdita con necrosi delle ovaie,
per menopausa o assunzione della pillola anticoncezionale. Con un conflit-
to sessuale, ad esempio con ulcera al collo/orifizio dell'utero e ulcera
dell'intima delle vene coronarie, si modifica anche il modo di sentirsi della
donna, con scomparsa dell'ovulazione e cambiamento del lato cerebrale
dopo la fase acuta del conflitto, cioè la donna ora si sente "maschile". Allora
diventa o mascolina lesbica o preferisce un uomo femminile, per il quale lei
è "l'uomo".
Ma con questo cambiamento sul lato cerebrale destro cambia anche il tipo
di orgasmo: una tale donna ora ha l'orgasmo clitorideo, maschile. Verrebbe
così ad assumere all'interno della stirpe naturale una posizione del tutto
diversa, che "lei" manterrebbe anche con un conflitto duraturo, perché
scatterebbero i meccanismi naturali per non risolvere più questo conflitto
fino alla fine della vita (così da evitare un infarto cardiaco destro letale con
embolia polmonare). Rispetto a suo marito una simile donna che reagisce
maschilmente, ora è "frigida".
La cosiddetta frigidità nel nostro tempo viene considerata come una malat-
tia o un'anormalità. La frigidità per le donne dell'"homo sapiens" sarebbe,
come mostra uno sguardo al comportamento dei popoli primitivi, la norma-
lità durante il 95% del tempo dell'età feconda. Infatti durante la gravidan-
za e i successivi tre anni di allattamento una donna normalmente non è
pronta per l'atto sessuale.
La nostra cosiddetta civiltà "parabiologica" vuole convincerci che le donne
dovrebbero essere disponibili ogni notte al sesso, al cosiddetto "dovere
coniugale", e per giunta con la pillola, il mezzo anticoncezionale che rende
(temporaneamente) mascoline le donne. Se non sono disponibili, devono
sottoporsi a psicoterapia!
Ora che possiamo capire le cause di queste situazioni ci rendiamo conto di
quanto ciò sia insensato. In realtà abbiamo fatto nel modo sbagliato tutto
quello che era possibile sbagliare. In questo caos biologico, che diventa

178
sempre peggiore, le religioni e le confessioni hanno inserito la loro morale
sessuale arbitraria con la quale hanno arrecato infinita pena e pericolo alle
povere donne, si pensi solo agli aborti imposti per motivi religiosi.
Poiché la morale sessuale della chiesa, specialmente di quella cattolica, è
stata sanzionata quasi esclusivamente da uomini non sposati (e per lo più
omosessuali), alle donne è stata concessa solo la sessualità appunto inevi-
tabile, quella che nel caso ideale passa "inosservata" come nel concepi-
mento di Gesù attraverso lo "Spirito Santo", in cui Maria era stata feconda-
ta senza sesso e di nascosto.
Come ammesso una simile "sessualità minimalista" della donna, cioè una
sessualità solo allo scopo di concepire sarebbe in certa misura quasi vicina
alla biologia, se non si fosse introdotta nel tredicesimo secolo la cosiddetta
"monogamia" per il popolino.
Per contro i nobili: i conti (allora ufficiali giudiziari), cavalieri, principi, abati e
vescovi principi avevano il cosiddetto "ius primae noctis", cioè il "diritto" della
prima notte.
Potevano quindi violentare a piacere e quanto spesso volevano ogni ragaz-
za vergine dei loro sudditi. Da questa schiavitù sessuale della donna si è
sviluppata la nostra morale sessuale.
Iniziamo sistematicamente con il Saltare dei conflitti da un lato cerebrale
all'altro:

1. La donna destrimane ha normalmente l'orgasmo vagina-anale (o vagino-


rettale). Tuttavia con una stimolazione adeguata può ovviamente arriva-
re anche a un orgasmo clitorideo. I.:orgasmo vaginale viene prodotto dal
lato cerebrale sinistro, quello clitorideo dal lato cerebrale destro.
2. La donna mancina ha normalmente l'orgasmo clitorideo, prodotto dal
lato cerebrale destro. Tuttavia con una stimolazione adeguata può anche
arrivare all'orgasmo vagina-retto-anale prodotto dal lato cerebrale sini-
stro.
3. !:uomo destrimane normalmente ha l'orgasmo peno-clitorideo (di pene e
clitoride), prodotto dal lato cerebrale destro. Tuttavia con una stimolazio-
ne adeguata può anche arrivare all'orgasmo retto-anale prodotto dal lato
cerebrale sinistro.
4. !:uomo mancino normalmente ha l'orgasmo retto-anale, ma inoltre di
solito anche l'orgasmo peno-clitorideo, con cui soltanto può avvenire
l' eiaculazione, dunque il "doppio" orgasmo. Quindi l'uomo mancino di
norma ha l'orgasmo più forte, perché doppio.

179
Se a causa di un conflitto biologico o di modificazione della situazione
ormonale si cambia il lato cerebrale (il cosiddetto saltare all'altro emisfero).
si possono presentano le seguenti situazioni:

1. la donna destrimane di norma è vaginalmente impotente, per cui ora può


provare l'orgasmo clitorideo. Adesso preferisce, ammesso che lo deside-
ri, fare sesso con uomini femminili e l'atto sessuale in modo maschile
con l'orgasmo clitorideo. Poiché gli uomini in genere non capiscono
molto a questo proposito, viene considerata "frigida", cosa che è effetti-
vamente vera solo nel caso di un conflitto sessuale biologico.
2. La donna mancina biologicamente ha, e lo si vede particolarmente bene,
una funzione del tutto diversa dalla destrimane. Anche lei, per quanto
ciò sembri contraddittorio, è bloccata sessualmente in modo passegge-
ro; ora che ha chiuso la metà cerebrale destra, maschile, sente per la
prima volta di norma l'orgasmo vaginale e può di fatto restare incinta
meglio di prima quando sentiva di norma l'orgasmo clitorideo con il lato
cerebrale destro. Nonostante o a causa del conflitto sessuale, viene per-
sino costretta alla gravidanza, in senso biologico ben inteso.
3. l'.uomo destrimane, poiché il suo lato cerebrale destro è chiuso per non
avere risolto il suo conflitto, di norma ha solo ancora l'orgasmo retto-
anale. Cioè è omosessuale ovvero più o meno impotente (impotentia
coeundi) riguardo al pene!
4. l'.uomo mancino è psicologicamente bloccato in modo passeggero ma
sente ora per la prima volta di norma l'orgasmo peno-clitorideo prodot-
to sul lato cerebrale destro, così che un tale mancino con conflitto di
territorio almeno per un certo tempo può fungere da sostituto capo di
territorio, per quanto riguarda l'accoppiamento, anche se diventa "omo-
sessuale macho" s3 se il conflitto di territorio dura più a lungo.

Non so se io sia riuscito già a classificare tutto ciò in modo corretto, inten-
do dire sotto il profilo biologico. Per noi medici, essendo stati abituati per
secoli .a considerare questi programmi speciali, biologici e sensati come
delle cose negative, dei "disturbi patologici", delle insufficienze, degli erro-
ri e cose simili, ora è troppo difficile comprendere subito che questi pro-
grammi SBS sono stati previsti da madre natura anche allo scopo di creare
relazioni e legami sociali, famiglie, greggi, branchi, stirpi ecc., per i quali
questi supposti "disturbi", queste modifiche della funzione e "impotenze "

(83) Per ulteriori dettagli si veda il capitolo ''[;insorgere di crimini o delitti spontanei"

180
sono dei processi particolarmente sensati e necessari per la sopravvivenza,
appunto dei programmi speciali, biologici e sensati (SBS) della natura.
Spero, cari lettori, che non sarete delusi se leggendo ora le descrizioni
dell'atto sessuale, che è sempre stato descritto come irrazionale e persino
"indescrivibile", scoprirete e capirete delle cose del tutto diverse al riguar-
do! Sarà ancora più fantastico di prima, in ogni caso meno irrazionale!

I.:orgasmo bilaterale o in breve "l'orgasmo doppio" dell'ebbrezza amorosa,


per il quale agli scrittori che volevano narrare la gioia dell'atto sessuale
sono venute meno le parole, quell'orgasmo doppio appunto ora può essere
descritto con parole scientifiche senza che esso perda nulla del suo fascino.

Definizione:
l'orgasmo "doppio" è la crisi epilettoide del programma SBS dell'accoppia-
mento scatenata contemporaneamente dai due ambiti di territorio di
entrambi gli emisferi, cioè
a) la crisi epilettoide vagino-retto-anale diretta dal lato cerebrale sinistro
b) quella peno-clitoridea diretta dal lato cerebrale destro.

Nel momento della crisi epilettoide corticale, che avviene contemporanea-


mente sui lati cerebrali, l'amante si trova in costellazione schizofrenica.
Questo sentimento di passeggera "follia" ha rappresentato sinora gran
parte del fascino dell'atto d'amore. Lo abbiamo chiamato "ebbrezza d'amo-
re".
Negli animali, relativamente alle femmine, che compiono questo atto d'a-
more solo al momento dell'ovulazione e solo allo scopo della riproduzione,
riscontriamo questo "orgasmo doppio" molto più di frequente che nelle
donne, le quali appunto vogliono evitare la riproduzione e trarne solo un
piacere.
In caso normale, cioè senza conflitto e senza alterazione ormonale, l'uomo
mancino e la donna destrimane hanno un certo vantaggio nel vivere "l'eb-
brezza d'amore": l'uomo mancino la sperimenta quasi regolarmente perché
prova l'orgasmo retfo-anale a causa del suo mancinismo e quello peno-cli-
torideo necessariamente per l'eiaculazione. La donna destrimane prova
l'orgasmo vagino-retto-anale di regola e inoltre può facilmente sperimenta-
re contemporaneamente l'orgasmo clitorideo con una adeguata tecnica
amatoria.
Anche qui è come per molte altre cose della Nuova Medicina: pur essendo

181
del tutto facile capire la questione sotto l'aspetto teorico, quando si entra
nei dettagli incominciano anche i problemi cli comprensione.
Dobbiamo sempre pensare che i diversi orgasmi nelle persone sono soven-
te di tipo artificiale ovvero non biologico. A causa delle norme non biologi-
che create dai nostri vari fondatori religiosi essi diventano ancor più com-
plicati e incomprensibili.

8.4.8 Sessualità nella cosiddetta "costellazione schizofrenica"

Riprendiamo di nuovo i nostri 4 gruppi:

1. la donna destrimane, che probabilmente proverebbe un orgasmo biologi-


camente solo ogni 3-4 anni (dopo la gravidanza e il relativo allattamento),
e per la precisione prima di un'ovulazione, con costellazione schizofrenica
di entrambe le regioni di territorio, che qui vogliamo indagare. potrebbe
comportarsi in modo del tutto diverso.
In sostanza chiameremmo un simile stato "costellazione post-mortale", tal-
volta con accentuazione del conflitto del lato cerebrale sinistro "costellazio-
ne suicidale" o, quando i due binari hanno carattere sessuale, "costellazio-
ne ninfomane". Infatti un conflitto nella regione di territorio non ha neces-
sariamente bisogno di essere un conflitto sessuale in senso speciiico.
Qui il concetto del cosiddetto binario ha molta importanza, perché ci sono
due possibilità:

a) se il binario, per quanto riguarda un emisfero o entrambi, non è


inerente alla sessualità in senso proprio, può risultarne ciononostante
una impotenza uni o bilaterale (impotentia coeundi aut/et generandi),
con crisi epilettoidi nella fase PCL.
b) Se il binario riguarda la sessualità vera e propria su uno o entrambi
gli emisferi, allora con ogni recidiva uni o bilaterale ha luogo anche
una successiva crisi epilettoide, però molto attenuata, come di solito
avviene nella costellazione schizofrenica.

Vediamo anche qui come l'impotenza e l'orgasmo attenuato, persino bilate-


rale o semplicemente "doppio" (indebolito) siano molto affini. Ovviamente
simili processi in natura o presso i popoli primitivi sarebbero molto rari.
Nella nostra civilizzazione gli uomini sono stati convinti che la sessualità

182
faccia parte delle necessità quotidiane come mangiare, bere o dormire.
Ciò biologicamente è quasi "privo di senso" e viene volutamente manipo-
lato. Ma anche quando accade qualcosa di completamente insensato sotto
l'aspetto biologico, pur sempre esso deve seguire le 5 leggi naturali biolo-
giche arcaiche.
In concreto: la donna destrimane, che è in costellazione schizofrenica su
entrambe le regioni di territorio, che non ha avuto più alcuna ovulazione e
dopo un certo tempo in seguito alla prima DHS (lato cerebrale sinistro) ha
reagito in modo maschile, non poteva più avere un orgasmo vagino-retto-
anale, tranne che nel caso di un binario: in effetti dopo la seconda DHS,
questa volta sul lato cerebrale destro, la donna non reagisce più in modo
totalmente maschile, cioè non ha più alcun orgasmo clitorideo (tranne che
nel binario), si trova in costellazione ninfomane, postmortale, maniaco-
depressivc. (quest'ultima cosa solo se il conflitto è accentuato sul lato cere-
brale sinistro). E' ciò che chiamiamo ninfomania.

Simili donne per esempio sono spesso a caccia di uomini in maniera plato-
nica o vogliono, se c'era il binario, essere continuamente stimolate a livello
della clitoride o ricorrono alla masturbazione. Non dobbiamo qui dimenti-
care che tali donne nella costellazione schizofrenica, per cui grazie al
secondo conflitto (sul lato ·cerebrale destro) hanno di nuovo la loro ovula-
zione e il ciclo mestruale, possono restare incinte, il che è la soluzione bio-
logica di questo stato.

2. La donna mancina in costellazione, che biologicamente ha un orgasmo


vaginale solo ogni 3-4 anni (dopo la gravidanza e l'allattamento) nel perio-
do prima dell'ovulazione e dopo regolarmente un orgasmo clitorideo, ha un
profilo ormonale del tutto diverso dopo il primo conflitto biologico nella
regione di territorio sul lato cerebrale destro rispetto a quello della destri-
mane dopo il primo conflitto (sul lato cerebrale sinistro). Infatti la mancina
continua ad avere l'ovulazione e nulla impedisce una immediata gravidanza
nonostante un probabile conflitto sessuale nella regione di territorio destra.
Anche qualora questa donna mancina patisse un secondo conflitto, questa
volta sul lato cerebrale sinistro, sempre nella regione di territorio (femminile),
non perde perciò l'o\rulazione se già non si trova in età critica.
Ora ha pure la costellazione maniaco-depressiva, post-mortale e obbligatoria-
mente ninfomano-depressiva, perché ha patito già due volte un conflitto ses-
suale dopo l'altro, prima sul lato destro e poi sul sinistro. In linea di principio
lo stato può essere "ninfa-depressivo" e ninfomaniacale, se il conflitto è accen-

183
tuato sul lato cerebrale sinistro. Nella costellazione schizofrenica le donne
mancine e destrimani sono di nuovo paragonabili.
Qui pure, riguardo alla frigidità (impotenza), vale lo stesso discorso come per
la destrimane. Anche qui dipende se il conflitto sessuale era l'effettivo binario,
corrispondentemente anche l'orgasmo sarà diverso. Tuttavia si aggiunge il
fatto che con l'abitudine alla masturbazione si stabilisce una specie di "inca-
nalatura", come in passato forse giustamente si diceva. E, come detto, dobbia-
mo sempre renderci conto che queste cose possono essere risolte o mantenu-
te più o meno artificialmente, perché la soluzione biologica è per lo più molto
semplice: gravidanza!
E dopo 3-4 anni "tutto si rimette di nuovo in gioco"!

3. [;uomo destrimane di regola ha l'orgasmo peno-clitmideo, che si origina nel


lato cerebrale destro. Se non può risolvere per lungo tempo il suo primo con-
flitto di territorio, che patisce sul lato cerebrale destro, non gli è mai più con-
sentito biologicamente di risolverlo, perché altrimenti subirebbe un infarto car-
diaco sinistro.
Egli diventa omosessuale e può sentire l'orgasmo retto-anale. Tuttavia il part-
ner o la "partner mascolina" può ancora provocare artificiosamente l'orgasmo
del pene, se questo era il binario, manualmente o oralmente, in modo che egli
possa sperimentare un doppio orgasmo sebbene quello peno-clito1ideo sia di
intensità ridotta. Da qui deriva l'opinione largamente diffusa fra gli omoses-
suali che gli "etero" non possano sperimentare l'orgasmo così intensamente
come loro. Si intende qui sempre il doppio orgasmo.

4. [;uomo mancino patisce il primo conflitto di territorio a sinistra cerebralmen-


te, diventando maniaco e incapace di orgasmo anale. Allora è un macho "psi-
cologicamente quasi castrato". In questo stato è però sempre ancora in grado
di accoppiarsi e anche pronto a farlo. Pertanto in natura un tale lupo mancino
viene attaccato senza pietà dal capobranco e maltrattato in ogni occasione fino
a quando patisce un secondo conflitto di territorio, questa volta sul lato cere-
brale destro entrando così in costellazione schizofrenica.
A questo punto l'uomo mancino è ancora capace di avere l'erezione e di
arrivare all'eiaculazione con la manipolazione, ma la libido s4 è quasi nulla.
Può anche "lasciar perdere" completamente e in quanto tale, nel caso per
esempio dei lupi, viene di nuovo tollerato dal capobranco.
Vedremo nel capitolo sulle psicosi che queste costellazioni non sono dei difet-

(84) Libido = forza con cui si manifesta l'impulso sessuale

184
ti della natura, bensì hanno il loro senso biologico. Infatti questi lupi mancini
in costellazione schizofrenica, in caso di morte del capo branco e nel caso in
cui la lupa alfa per qualche motivo non possa addossarsi temporaneamente il
comando del branco, sono gli unici che potrebbero succedere al capobranco,
risolvendo entrambi i conflitti. Tutti gli altri lupi di secondo rango con un unico
conflitto di territorio non devono e istintivamente non vogliono risolvere il loro
conflitto, perché altrimenti morirebbero di infarto cardiaco sinistro o destro .

Ciò che è vero per gli uomini omosessuali vale analogamente per le donne les-
biche , che ottengono questi effetti con l'uso dei vibratori. Nella costellazione
schizofrenica, n ella costellazione maniaco-depressiva, post-mortale, casano-
va-maniacale degli uomini, è di nuovo tutto possibile a seconda di quale lato
sia accentuato, di quali binari esistano e a quali stimolazioni si ricorra d'abitu-
dine. Purtroppo sinora non esiste a questo proposito ovviamente alcun para-
metro ormonale sistematico, così ch e possiamo solo fare delle supposizioni,
ma non abbiamo alcuna prova. Ciò potrebbe cambiare entro breve tempo, se
avessi a disposizione una clinica.
Ovviamente anche i possibili conflitti di perdita e i valori di testosterone
aumentati alla fine della fase PCL hanno qui un ruolo importante. Da questi
numerosi particolari si può calcolare all'incirca il tipo di orgasmo (semplice o
doppio) (binari!) o di impotenza, sempre con la consapevolezza che ciò ha in
comune con la biologia per lo più solo i meccanismi fondamentali a rcaici delle
5 leggi biologiche naturali.

185
9. IL RITMO VEGETATIVO:
SIMPATICOTONIA - VAGOTONIA

Se un qualsivoglia medico di questo mondo si fosse interessato al ritmo fon-


damentale della biologia, al ritmo giorno/notte o al ritmo di simpaticotonia
e vagotonia e avesse quindi visitato scientificamente anche solo tre dei suoi
pazienti malati di cancro, non avrebbe potuto non vedere le correlazioni del
cancro. Io stesso mi includo nel gruppo di coloro che trascuravano questi
fatti, per i primi quasi 20 anni della mia attività medica.
Purtroppo la nostra medicina non tiene in grande considerazione il fatto di
occuparsi delle questioni del bioritmo, si può persino dire che in questo
campo si persiste nell'oscurantismo. Nei libri di psicosomatica di grosse
dimensioni al bioritmo sono ogni volta dedicate solo poche righe e queste
poche righe sono per giunta misere. Secondo l'assioma dove c'è un distur-
bo, si parla di "distonia vegetativa" e basta.
Nel campo della genesi del cancro, della sua evoluzione e guarigione il
ritmo vegetativo svolge un ruolo di importanza fondamentale!

Si noti:
la modifica del ritmo vegetativo (bioritmo) è il criterio diagnostico più
importante della malattia del cancro e precisamente sia nella genesi del
cancro sia nella sua riparazione (DHS e CL).

La genesi della malattia cancerogena, dunque l'inserirsi di uno programma


speciale, biologico e sensato, consiste, per quanto riguarda il bioritmo, in
una simpaticotonia permanente scatenata da una DHS, l'evoluzione della
guarigione post-conflittolitica in una vagotonia permanente!
La guarigione finale consiste in un ritorno alla normotonia!
Lo stato vegetativo di un paziente è quello più accessibile per la diagnosti-
ca. Basta dare la mano al paziente per stabilire se ha le mani fredde o calde,
cioè se si trova in simpaticotonia o in vagotonia.
Le alterazioni del ritmo vegetativo vengono considerate disturbi circolatori
e da riportare al "valore della norma".
Molte persone resistono a queste alterazioni per una settimana o 14 giorni,
se poi a casa si possono riprendere dallo stress dell'ospedale. Ma oltre le 4
settimane diventa già più difficile. Ad aggravare la situazione si aggiunge
la scarsa conoscenza della Nuova Medicina Germanica da parte dei medici.

187
Quando mandavo in ospedale qualche paziente con una complicazione
(per esempio per un drenaggio pleurico o una trasfusione di sangue), che
era già nella fase di riparazione (fase PCL), si diceva sempre la stessa cosa:
"Non possiamo fare più nulla, la circolazione è già del tutto compromessa
dal cancro. Il nostro primario ha prescritto la morfina". Ai parenti poi si rac-
contava che il paziente non aveva più alcuna speranza, il sistema circolato-
rio era già completamente crollato e lo si doveva lasciare morire in pace.
Dopo alcuni giorni era effettivamente deceduto per effetto della morfina.
Conosco moltissimi pazienti che sono rimasti in tale profonda vagotonia
permanente per mesi, in tale presunto "disturbo circolatorio permanente",
che oggi sono allegramente in giro . Infatti la fase di vagotonia, la fase di
riparazione dopo la conflittolisi, è appunto solo una fase che termina in
modo del tutto naturale, quando l'organismo si trova di nuovo in normoto-
nia. Ma dipende solo dalla natura, quando l'organismo ha riparato di nuovo
il cervello e anche l'organo, così che l'individuo può riprendere la lotta
della vita. Se un uomo o un animale si alza prima che la riparazione del suo
difetto sia stata conclusa e si scontra di nuovo nella lotta per l' esistenza, ciò
sarebbe un vero suicidio.
Proprio come nella fase di conflitto attivo l'organismo mobilita tutte le forze
per superare il conflitto a proprio favore , così nella fase di riparazione esso
cerca di avere piena tranquillità in modo che il Focolaio di Hamer nel cer-
vello e il tumore nell'organo possano cicatrizzarsi.
Così come è possibile suddividere il giorno di 24 ore in una fase diurna e
una notturna, anche nella malattia del cancro si potrebbe distinguere una
fase diurna di simpaticotonia permanente o fase di conflitto e una fase not-
turna di vagotonia p ermanente o fase di riparazione. E proprio come la per-
sona di notte non è malata perché dorme e di giorno non è malata perché
non dorme, così in linea di principio la fase di conflitto attivo come pure la
fase di riparazione sono qualcosa di normale.
In sostanza perciò anche tutta la malattia del cancro è qualcosa di affatto
normale. E' tutt'altro che una cellula impazzita, che presumibilmente si
comporta in modo folle sconvolgendo tutto, che cresce in maniera del tutto
incontrollata e si moltiplica e lotterebbe contro il suo presunto "organismo
ospite". Il tumore, contro cui si scaglia l'ira dei medici, è solo un indice rela-
tivamente innocuo della "malattia " vera nella psiche e nel cervello. In so-
stanza possiamo considerare un conflitto, che patiamo nell'istante della
DHS, anche come test della natura per controllare se il nostro organismo è
ancora in grado di spuntarla con quel programma speciale che segue. Se
non superiamo il test, dobbiamo lasciare libero il posto che occupiamo nel

188
mondo per un altro nostro simile che riesce a sostenere quella prova.
Il tumore nell'organo mostra soltanto che già da tempo non abbiamo supe-
rato questo test e urge assolutamente superarlo. Chi asporta questo tumore
nella speranza di guarire del tutto la malattia è come quella persona che a
mezzogiorno chiude gli occhi e pensa di essere al tramonto.
Fino a quando non afferriamo il ritmo vegetativo come pulsazione della
natura, non possiamo comprendere affatto la Nuova Medicina Germanica.
Tutti i principi e le leggi della natura sono in relazione, di fatto alla fine sono
pochi quelli a cui si può ricondurre tutto. Un simile principio è il ritmo della
natura che chiamiamo, in riferimento al nostro organismo, ritmo vegetati-
vo.
I miei pazienti si salutavano al mattino con una stretta di mano: ''.Ah, lei ha
delle belle mani calde, sembra che i suoi circuiti siano tutti perfettamente
funzionanti!" Certo, ora che lo si sa è facile dire che si sarebbe dovuto poter-
lo scoprire con facilità, perché ogni cancro in conflitto attivo ha una simpa-
ticotonia permanente e ogni cancro nella fase di riparazione dopo la solu-
zione del conflitto ha una vagotonia permanente. (Lo stesso vale natural-
mente per le malattie oncoequivalenti).

Quale rapporto c'è ora fra questo fenomeno e il nostro bioritmo? Dove si
situa il disturbo? Si tratta davvero di un disturbo? Le domande riguardano
soprattutto una comprensione radicale del cancro.
Incominciamo dall'inizio: nel nostro ritmo giornaliero esistono due fasi:

1. la fase diurna :
in questa fase lavoriamo e lottiamo, dobbiamo essere ben svegli! Essa dura
circa dalle 4 del mattino fino alle 8 di sera in estate e dalle 6 fino alle 6 di
sera in inverno. Sono innervati gli organi cosiddetti "ergotropici" 85, cioè gli
"organi del lavoro" muscoli, cuore, cervello.

2. La fase notturna:
in questa fase dormiamo. Psiche, cervello e organi si riposano dal lavoro. In
questa fase sono innervati e molto irrorati di sangue i cosiddetti organi "tro-
fotropici" 86 : stomaco, intestino, fegato, pancreas. Il nutrimento viene dige-
rito in tranquillità.
Psiche, cervello e organi, l'intero organismo raccoglie le forze per il giorno
seguente.

(85) ergotropico = attivo fisicam ente nel senso di un aumento del rendimento
(86) trofotropico = riferito alla nutrizione (alim entazione)

189
La medicina cosiddetta moderna ha però tentato di ignorare questo ritmo
di giorno/notte.
Nei reparti di rianimazione non esiste più alcun ritmo giorno/notte. Ci sono
sempre le luci al neon accese, la pressione sanguigna, segno sicuro della
differenza del ritmo fra il giorno e la notte, viene mantenuta "stabile", come
si dice con un eufemismo, per tutte le 24 ore.
Già qui c'è la prima cosa insensata. Per mantenere artificialmente alta la
pressione sanguigna, che in ogni persona sana che dorme scende sistolica -
mentes 7 sotto 100 mm Hg, al paziente si somministrano continuamente dei
"farmaci per la circolazione", che non sono altro che dei simpaticotonici. In
pratica al paziente diventa impossibile dormire profondamente.

Ricordiamoci lo schema sul decorso bifasico di tutti i programmi speciali,


biologici e sensati del capitolo 7 sulla bifasicità di tutte le malattie se avvie-
ne la soluzione del conflitto :
il normale ritmo giorno/notte è la normotonia, nella prima fase di stress di
conflitto attivo domina la simpaticotonia, nella seconda fase di riparazione
con conflitto risolto la vagotonia, dopo la conclusione della fase PCL di
nuovo la normotonia. Fra DHS, CL e ritorno alla normalità verso l'eutonia
si situa, ad esempio, una malattia cancerogena.
Per poter comprendere il senso e la sostanza della modificazione del biorit-
mo, vogliamo presentare ancora una volta un tipico conflitto di territorio
mediante l'esempio del cervo: un giovane cervo irrompe nel territorio del
cervo vecchio e sfruttando l'effetto di sorpresa scaccia il vecchio cervo dal
suo territorio. Quest'ultimo patisce una DHS con conflitto di territorio per-
manente. Questa DHS con relativo conflitto di territorio prevede contempo-
raneamente l'inserirsi di un programma speciale o di emergenza. Esso può
causare la morte del vecchio cervo, ma può anche essere la sua fortuna.
Perché se non avesse patito alcuna DHS, il suo organismo non avrebbe
alcuno stimolo a mobilitare tutte le forze. Così invece mobilita tutte le forze
e procede interamente a pieno ritmo. Si prepara a fondo, porta avanti un
attacco nel punto adeguato, mette in atto tutta la sua esperienza di lotta
maturata in molti anni. A ciò il giovane cervo non è preparato e deve sgom-
berare il campo. Il cervo vecchio ha approfittato della sua occasione, forse
per un anno o due o persino tre, chissà.
Una volta o l'altra si ripeterà la legge della lotta per il territorio. Allora il
cervo vecchio vinto sul campo di battaglia se ne andrà lasciando il territo-
rio al giovane successore.

(87) Sistole = contrazione di un organo cavo muscolare, in senso proprio del muscolo cardiaco

190
Il cervo vecchio perderà le forze, dimagrirà e alla fine morirà di debolezza
come una persona che è ammalata di cancro e non è stata in grado di risol-
vere il suo conflitto.
Ditemi voi stessi, una DHS con la sua simpaticotonia e l'inserimento di uno
speciale programma è solo un disturbo o è un processo necessario per la
sopravvivenza in natura? Alla natura sono occorsi molti milioni di anni per
creare questo fantastico sistema con centinaia di variazioni, come è stato
confermato. Pertanto non posso credere che non abbia il suo senso, anche
se noi uomini miopi siamo capaci solo di considerare tutto ciò come "distur-
bo, malattia ecc.".
Certo non si può consolare il singolo malato dicendogli che anche la morte
è qualcosa di biologicamente normale. Siamo abituati a "combattere" tutte
le malattie, tumori, batteri, persino i singoli sintomi come febbre, conati di
vomito, edemi ecc. Sono qualcosa di "cattivo, maligno, nemico" che di-
struggerà l'uomo. Io credo che dobbiamo urgentemente imparare un nuovo
modo di intendere la realtà della malattia.
La fase di insorgenza del cancro, di conflitto attivo è uguale a una fase diur-
na permanente. Così analogamente ci viene descritto nell'Iliadess del
"furioso Achille" che fu adirato a lungo fino a quando non ebbe ucciso
Ettore che gli aveva ucciso il suo amico Patroclo. Subito dopo Achille morì
di un infarto cardiaco.
Il paziente, che è in ritmo diurno permanente, non può dormire, ha una
produzione elevata di adrenalina, perde peso fino a quando risolve infine il
suo conflitto o non può risolverlo mai più.
Normalmente alla fase diurna permanente di conflitto attivo segue la fase
postconflittolitica, la fase notturna permanente o di riparazione.
Ogni malattia éancerogena o oncoequivalente è quindi un processo ritmi-
co giorno/notte protratto più a lungo. Non è credibile che un processo così
ordinato possa essere "casuale". Da escludersi è anche l'ipotesi degli ap-
prendisti stregoni che un processo così regolato possa essere l'opera casua-
le di una cellula "impazzita".
Tutto il nostro organismo funziona quindi guidato dalle due innervazioni
simpatica e parasimpatica, con il ritmo giorno e notte di tensione e rilassa-
mento, fase di stress e fase di riparazione, con fase di conflitto attivo e di
soluzione del conflitto, con insorgenza del cancro e guarigione del cancro.
Questo sistema nervoso vegetativo è il secondo sistema più antico del no-
stro corpo. Deriva dal tempo in cui il cosiddetto ponte o pons del nostro

(88} Iliade = poema epico di Omero sulla lotta dei Greci contro Tioia

191
attuale tronco cerebrale era quasi il "cervello" dei nostri antenati più primi-
tivi. Deve essere stato circa 80-100 milioni di anni fa; ancora prima che ci
fossero i mammiferi, quando per la prima volta si delineò la differenza fra
giorno e notte, la temperatura corporea diventò regolabile e l'organismo
mostrò una specie di orologio che indicava il ritmo notte/giorno.

9.1 Il sistema nervoso vegetativo: la centrale computerizza-


ta degli eventi ritmici biologici del nostro corpo

Quando il nostro organismo è sano oscilla nei cosiddetti ritmi e contempo-


raneamente in cicli più grandi. Chiamiamo il ritmo in vari modi: ritmo gior-
no/notte o anche ritmo veglia/sonno o ritmo tensione/rilassamento o ritmo
simpaticotonico/parasimpaticotonico ( = vagotonico).
Questo ritmo giorno/notte nell'uomo e nell'animale oscilla come un pendo-
lo, dove alcune specie animali ("cacciatori notturni") di notte hanno la fase
di tensione e di giorno la fase di riposo.
Questo ritmo, che chiamiamo anche ritmo vegetativo, è una componente
essenziale di tutto il nostro organismo, anzi di tutta la nostra vita. La fun-
zionalità di tutti i nostri organi viene coordinata da questo ritmo vegetativo.
Il sistema nervoso centrale, che provvede a tale coordinamento, viene detto
sistema nervoso vegetativo o autonomo. Spesso lo si paragona anche alle
due redini di un cavallo, fra le quali il nostro organismo si muoverebbe
appunto come un cavallo. Una redine, il simpatico, tira nella direzione della
tensione, l'altra, il parasimpatico, nella direzione del rilassamento, del ripo-
so.
Poiché il nervo principale dell'intero gruppo del sistema nervoso parasim-
patico è il nervo vago, l'innervazione di riposo viene anche chiamata vago-
tonia. 1.!innervazione simpatica e quella parasimpatica hanno ciascuna la
propria "rete telegrafica", come potremo vedere negli schemi dell'innerva-
zione che seguono.

Nell'ambito di questo libro è per noi importante comprendere questa "bri-


glia nervosa" del nostro organismo, poiché ogni cellula del nostro corpo
viene guidata da queste redini. Lo vediamo nella simpaticotonia permanen-
te durante la fase di crescita tumorale di conflitto attivo e nella vagotonia
permanente durante la fase di riparazione PCL. Sembra essere sufficiente
una "linea" sola per la rete telegrafica parasimpatica.

192
Le relative "stazioni di smistamento", i cosiddetti gangli, si distribuiscono
dalla gola fino al bacino in basso. Per la "rete telegrafica" sembrano esser-
ci due "linee" di cui, detto in modo approssimativo, una che corre paralle-
lamente alla "linea telegrafica" parasimpatica, ma riceve i suoi impulsi
dalla "linea principale", cioè dal midollo spinale; la seconda linea telegra-
fica è quella nervoso-ormonale:

talamo - ipofisi - tiroide


talamo - ipofisi - cellule insulari (alfa e beta)
talamo - ipofisi - corteccia surrenale

9.2 Parasimpaticotonia o vagotonia e simpaticotonia

Nella vecchia medicina classica non sapevamo bene come inquadrare i


concetti di parasimpaticotonia o vagotonia e simpaticotonia. Chiamavamo
il tutto con il nome di sistema nervoso vegetativo.
Se qualcuno non riusciva a dormire, aveva i nervi eccitati oppure se era
sempre stanco parlavamo di "distonia vegetativa''.
Nel frattempo con la Nuova Medicina Germanica la simpaticotonia e la
vagotonia sono diventati per noi dei concetti fondamentali, poiché sappia-
mo che tutti i programmi speciali biologici e sensati, se seguiti da una solu-
zione del conflitto biologico, avvengono con questo ritmo bifasico.
A questo proposito, cari lettori, potrete avere sufficienti informazioni nel
capitolo sulla seconda legge biologica naturale.
Ma il differente ritmo vegetativo, che in passato è stato anche definito come
le redini con cui Madre natura guida ciascun individuo, non esiste solo nei
programmi SBS, bensì anche la normotonia è bifasica.
A prescindere da poche specie animali, i cosiddetti "cacciatori notturni", la
fase diurna è la fase di stress simpaticotonica (che in estate inizia verso le
ore 3 e in inverno intorno alle 5), la fase notturna è la fase di rilassamento
o riposo = fase vagotonica.
I Cinesi le chiamano Yin e Yang, dove lo Yin rappresenta il principio fem-
minile passivo e lo Yang quello maschile attivo. In senso più ampio si
potrebbe considerare il principio femminile come vagotonia e il principio
maschile Yang come simpaticotonia.

Nella maggior parte delle culture e delle religioni si conoscono simili dua-
lismi. Tuttavia questi non sono mai stati intesi come scientificamente biolo-
gici.

193
Infatti ogni paragone zoppicherebbe: in quasi tutte le culture la notte rap-
presenta il buio, il freddo e la morte mentre il giorno rappresenta la vita, la
luce e il calore. In natura però nella notte c'è riposo, calma, vagotonia, di
giorno stress e conflitti, fatta eccezione come detto per i "cacciatori nottur-
ni", che hanno un ritmo rovesciato come gli animali da loro predati.
La natura stessa di nuovo tiene conto del fatto che gli animali da preda che
si trovano nella fase PCL (con una DHS) possono dormire solo verso le 3 o
le 4 del mattino, quando diventa chiaro, in modo da non essere sorpresi e
uccisi dal cacciatore notturno nell'oscurità mentre dormono.
Vogliamo coniare una nuova espressione per questo accendersi e spegner-
si biologico:
il ritmo biologico ondulatorio

Sia la normotonia sia la bifasicità dello speciale programma biologico sen -


sato sono variazioni di questo ritmo biologico ondulatorio, il quale a mio
avviso è il motore originario della vita.
Se innanzitutto saltiamo la primissima parte della creazione di Madre natu-
ra fino alle prime cellule aploidiB9, allora possiamo dire: alle prime cellule
aploidi occorse la simpaticotonia secondo lo schema del paleoencefalo per
raddoppiarsi internamente e diventare cellule diploidi9o, che erroneamen-
te in biologia consideriamo sempre come le prime cellule (vedi capitolo
sulle regole biogenetiche fondamentali). Con questa primissima cellula
aploide non si intende l'ovulo o lo spermatozoo, che si uniscono nella cellu-
la diploide fecondata.

All'interno del grande ritmo biologico ondulatorio della moltiplicazione


cellulare secondo lo schema del paleoencefalo con simpaticotonia scorrono
le "piccole onde biologiche", perché ogni "moltiplicazione cellulare inter-
na" nell'assetto cromosomico quadruplo come fase simpaticotonica è segui-
ta da una divisione cellulare o separazione dei gruppi di cromosomi doppi
come fase vagotonica.

La "grande onda biologica" è presente, come nel caso di una soluzione con-
flittuale, nella gravidanza, per esempio in una madre e nel suo bambino
alla fine del terzo mese di gravidanza con la divisione in vagotonia delle
cellule embrionali sempre secondo lo schema del paleoencefalo e della

(89) aploide = con corredo cromosomico semplice


(90) diploide = due corredi cromosomici conformi n el nucleo cellulare degli organismi a ripro-
duzione sessuale

194
seguente seconda parte (vagotonica) dell' "onda biologica" con moltiplica-
zione cellulare secondo lo schema del neoencefalo.
Il lettore che vi fosse interessato potrà ritrovare questi argomenti nel càpi-
tolo riguardante le regole biogenetiche fondamentali contenuto in questo
libro.
Qui mi preme soprattutto indicare che in natura praticamente tutto avvie-
ne in questa forma a onde, secondo questo "ritmo biologico ondulatorio",
motore originario della vita.

Tramite il ritmo biologico ondulatorio tutta la vita su questa terra è collegata a :

Onda del ritmo di una vita, onda del ritmo annuale,


onda del ritmo mensile e onda del ritmo giornaliero.

Si aggiungono i piccoli ritmi a onde immanenti, che si intrecciano fra loro


in tutta la natura.
Noi uomini ci riteniamo già molto bravi per essere in grado di telefonarci
senza fili mediante le onde radio sul globo terrestre.
Ma sappiamo da lungo tempo che due cervelli possono comunicare fra loro
anche senza l'aiuto di mezzi tecnici (la cosiddetta telepatia!) e sappiamo
pure che l'uomo e l'animale possono non solo scambiare fra di loro le onde
degli appartenenti alla propria specie, ma anche con le altre razze e specie.
In sostanza l'intera natura, comprese le piante, è un'unica, enorme foresta
di antenne di invio e di ricezione.
Tutti gli individui inviano e tutti ricevono .

Ritmo biologico ondulatorio

195
Osserviamo ora la cosiddetta innervazione vegetativa dell'uomo e vedremo
che

l'innervazione simpaticotonica scorre attraverso il tronco


del nervo simpatico

per contro

l'innervazione parasimpatica o vagotonica passa attraverso


il nervo vago, il decimo nervo cranico.

Entrambe le innervazioni avevano già trovato la loro collocazione sotto l'a-


spetto evolutivo, e precisamente all'esterno del midollo spinale, quando si
arrivò alla rottura così significativa della struttura ad anello dei nostri "ante-
nati".

Durante il processo evolutivo la muscolatura striata migrata, l'epitelio pavi-


mentoso e la mucosa epiteliale sono migrati nella porzione intestinale espe-
llente (retto). Dopo la rottura della struttura ad anello non avevano più alcu-
na innervazione, poiché l'innervazione originaria delle parti di muscoli e
pelle migrata con loro era stata interrotta.
A partire dal quinto segmento lombare ormai l'intera innervazione per le
"porzioni migrate" doveva essere innervata di nuovo attraverso il midollo
spinale. Perciò con una paralisi da frattura spinale queste pai;ti (sfintere
anale e della vescica, muscolatura del collo dell'utero e muscolatura vagi-
nale, come pure muscolatura delle ampolle rettali e della vescica e le rela-
tive mucose di epitelio pavimentoso sensibili) risultano paralizzate, mentre
tutto il tratto gastro-intestinale resta innervato simpaticamente e parasim-
paticamente attraverso il tronco del simpatico e il vago, perché la loro
innervazione non avviene appunto attraverso il midollo spinale. (Esempio:
l'anestesia peridurale toglie solo la sensibilità del collo dell'utero e vagina
senza disturbare la peristalsi uterina).

Per la simpaticotonia e la parasimpaticotonia (= vagotonia) si deve ora fare


una netta distinzione:

196
simpaticotonia vagotonia

Organi diretti dal paleoencefalo

riposo, attività ridotta del tratto attività aumentata per es.:


gastrointestinale e dei suoi maggiore peristalsi
organi p ertinenti maggiore secrezione
maggiore assorbimento
maggiore assunzione di alimenti e
digestione
sonno

Organi diretti dal neoencefalo

aumento dello stress, lotta per l'esisten- Riposo dalle prestazioni massime .
za, l'organismo è desto. Tutti gli organi Rilassamento e rigenerazione di tutti gli
diretti dal neoencefalo hanno un mag- organi diretti dal neoencefalo nel sonno
giare metabolismo, sono sempre in o nel riposo .
allerta. ~organismo rispetto all'ambien- Solo le funzioni di controllo più impor-
te circostante è pronto a massime pre- tanti (udito, olfatto ...) sono ancora
stazioni. attive p er annunciare l'avvicinarsi del
ne mico.

Sebbene dai primissimi gradini evolutivi fino agli stadi di sviluppo attuali la
simpaticotonia e la parasimpaticotonia siano rimaste sempre uguali, i loro
compiti sono diventati del tutto diversi con l'evoluzione delle funzioni cerebra-
li nel corso del tempo mediante lo sviluppo del neoencefalo; per il paleoence-
falo e gli organi da questo diretti: proliferazione cellulare in fase attiva, men-
tre per il neoencefalo e gli organi da quello diretti: proliferazione cellulare in
fase di riparazione.

Queste importanti correlazioni per molti sono difficili da capirsi, nondime-


no hanno fornito la chiave per le conoscenze della Nuova Medicina.
Queste conoscenze dovrebbero in verità mettere fine anche alle insensate
pratiche farmacologiche poliprammatiche dell'attuale medicina ufficiale o
di stato, dove in caso di emergenza non dovremmo rinunciare ai rimedi
veramente importanti in mano all'esperto, per cui se un medico troppo
zelante vuole "fare un tentativo di cura con le medicine", chiediamogli:
"Dove deve funzionare il suo farmaco, sulla simpaticotonia o sulla para-
simpaticotonia (=vagotonia)? E su quale porzione cerebrale?"

Di solito egli non sa più che cosa rispondere. Poiché egli stesso non pren-
de mai medicine, come comprovato da innumerevoli inchieste.

197
9.3 Il sistema nervoso parasimpatico

ghiandola lacrimale
muscolo ciliare
muscolo sfintere
della pupilla

vegetazioni
adenoidee -~·-'

ghiandola salivare _ _ _ _ _,..__________________


sublinguale VII
ganglio ganglio
sottomandibolare genicolato IX
parotide
e 1 (cervicale)
ganglio otico X
o <lJ
() 8
~ ~ nervi polmonari
~ o polmone-----------------1
ro 8 TI (toracica)
0
o cuore------------~
~ o.
nervi cardiaci
~ v plesso esofageo
-a
tronco vagale ant. e post. allo stomaco
stomaco . . .
rami gastnc1
lesso celiaco
fegato ====t==::::::::::::;:::::~:++;
rami epatici
lesso renale
rene C\
-----•------~<e).I.
gang 10
rena-aortico
p1;;1t~df LI (lombare)
' lacerazione:
; vedi schema .
i del! 'embrione

lesso i ogastrico inferiore


retto - - - - - - - - - - - - - - - . s"1 (sacrale)
vescica _ _ _ _ _ _._l_e.-ss..,o._v._e_s....c1...
·c...a_,
le_ _.__ _ _ _ __
- - -....·----E)
gangli splanici pelvici
gonadi e genitali ______._plesso
_ _della
_......prostata
_ _ _..__ _ _ ~---
S4
nervi cavernosi del pene nervi nuclei spinali
splancnici pelvici intermedio-
mediali

198
9.4 Il sistema nervoso simpatico

sindrome di 1-lorner muscolo tarsale superior


,--~~~~~~~~~~,,,,,,,,...--~
ipotalamo
nucleo tegmenti
plesso carotideo

~
uilla
1
muscoli orbitali
i-.r•-----'-( ghiandola lacrimale
~r-----..t( ghiandole nasali et palatine
1-<1+-----<( ghiandola parotis
ghiandola cervicale sup.
nucleo spinale
intermedio-laterale t-r•-----l ghiandola sottomandibolare/sublinguale

----+-l~G----------4...---4 polmone
plesso polmonare I
cardiaco

f~-----t""1r.:~--~==~~:_--.,..--motricità esofago
motricità stomaco
vasocostrizione

T8 --~'93--L-----~~-<~c= stomaco
fegato, pancreas, milza
---~+--..------~-1---1-- corteccia surrenale
--.....,~--! nervo splancnic -...Jf-~'"-- surrene
--.~._.....1 minore

superiore.
inferiore
~[+---------L.o:::::::---C intestino retto
plesso ipogastrico sup.

nervi splancnici sacrali


1----c genitali
'-----<gonadi
tronco del
simpatico

199
La "rete telegrafica" del simpatico nell'uomo e negli animali superiori è
costruita alla perfezione, perché in caso di necessità di fuga, per motivi di
difesa o per un attacco, la trasmissione delle informazioni nervose a livello
del simpatico deve funzionare istantaneamente. Ogni minimo ritardo com-
porterebbe come possibile conseguenza la morte dell'individuo. Invece il
rilassamento o il riposo dopo la lotta può anche essere dilazionato per un
paio di secondi.
Nel nostro organismo ci sono organi e sistemi di organi, che servono soprat-
tutto per recuperare le forze, per ricostituire le energie consumate, per l'or-
ganizzazione dei rifornimenti "al fronte". A questi appartiene per esempio
il tratto gastro-intestinale.
Sebbene originariamente questo tratto gastro-intestinale si estendesse
dalla bocca fino all'ano, nel processo evolutivo è stato ricoperto parzialmen-
te dalla mucosa ectodermica della cavità orale e del perineo e oggi si esten-
de solo dall'estremità del duodeno fino a 12 cm al di sopra dell'ano. Tuttavia
in queste regioni cresciute sopra il vecchio epitelio adenointestinale esso si
è conservato ancora in profondità come strato sottomucoso.
Anche delle innervazioni opposte possono stimolare il medesimo organo,
per esempio lo stomaco: l'innervazione simpatica, che può causare l'ulcera
della mucosa gastrica dell'epitelio pavimentoso, nella piccola curvatura e
nel bulbo del duodeno e conte mporaneamente l'innervazione (principale)
parasimpatica, che consente una regolare peristalsi di digestione. La situa-
zione è analoga nel fegato e nell'esofago e nella maggior parte degli altri
organi. Non sappiamo ancora con precisione se ci sono veramente organi
singoli o gruppi di organi che sono attivati solo da una "redine" e non fre-
nati contemporaneamente anche dall'altra "redine".
Per la nostra analisi è però molto più importante conoscere le differenti fun-
zioni di queste redini. Per esempio, se un paziente, che prima aveva buon
appetito, era in vagotonia, improvvisamente non desidera più mangiare e
se mangia vomita, ciò significa che il suo esofago è come strangolato, cioè
egli non è più in vagotonia, bensì di nuovo già in simpaticotonia. E in 9 casi
su 10 è vittima di un conflitto di panico. Spesso si può intuire dove il con-
flitto di panico ha colpito quando conosciamo quale organo ha reagito prin-
cipalmente.
Oppure se un paziente, che prima aveva le mani gelate, non aveva appeti-
to e di notte non riusciva a dormire, ma continuava a pensare al suo conflit-
to, improvvisamente ha le mani calde, mangia di nuovo e dorme bene ed è
stanco e abbattuto, allora sappiamo appunto che il sistema nervoso vegeta-
tivo ha invertito la marcia e che il paziente non è più in simpaticotonia,

200
bensì si ritrova in parasimpaticotonia o vagotonia. Per il bravo medico
entrambe le situazioni hanno delle conseguenze terapeutiche immediate.
N el primo caso egli sa che si deve tentare di risolvere il conflitto del pazien-
te quanto prima possibile, se possibile, nel secondo caso deve invece occu-
parsi delle complicazioni del processo di guarigione!
Di importanza decisiva è sempre la condizione di innervazione del sistema
nervoso vegetativo o la situazione vegetativa che oggi non viene mai con-
siderata in alcuna cartella clinica. E poiché finora non le è stata mai attri-
buita alcuna importanza, non si sono neppure sviluppati dei metodi di inda-
gine per valutare la differente condizione di innervazione.
N ella discussione sulla leucemia vedremo che si può stabilire la relazione
del volume di eritrociti rispetto al plasma sanguigno mediante il numero di
eritrociti9t per millimetro cubico e con l'ematocrito, ma con questo metodo
non si può determinare la quantità totale di eritrociti. Sarebbe grave se in
normotonia, durante la fase leucemica (vagotonica), il paziente avesse
"solo" un valore di eritrociti di 2 milioni per millimetro cubico e un emato-
crito con plasma/volume degli eritrociti del 17%. Se però si calcola che il
paziente nella vagotonia ha aumentato di 2 o 3 volte il suo volume sanguig-
no, allora il valore della quantità totale risulta in effetti essere normale!
Ovviamente tutti i pazienti in vagotonia sono stanchi e abbattuti. Se si sente
così anche il paziente "leucemico" , allora si dirà che egli è stanco e abbat-
tuto a causa dell'anemia92.
Si è arrivati a dei risultati del tutto privi di senso proprio per il fatto che la
vagotonia non viene affatto riconosciuta nella sua diversità come fase di
riparazione, bensì viene considerata come una malattia.
Avviene lo stesso per la maggior parte dei sintomi vegetativi: in passato la
febbre era ancora qualcosa di normale per molte malattie infettive. Oggi
invece la si deve combattere con gli antibiotici. In realtà essa è un sintomo
cerebrale del processo di guarigione, segno di un edema cerebrale, ben lon-
tana dall'essere derivata da "prodotti del metabolismo batterico", ognuno
può quindi immaginarsi a quale livello la "medicina sintomatica" ha lavo-
rato sinora!
Il ritmo vegetativo fra tensione e riposo, giorno e notte, attività conflittuale
e fase PCL della riparazione ha delle dimensioni ancora maggiori: esso si
inserisce cioè in cicli ritmici più grandi come ciclo lunare, ciclo annuale delle
stagioni e ciclo della vita. Inoltre i grandi ritmi vengono modificati di volta in
volta dagli influssi dei pianeti e degli astri grandi, soprattutto dal sole.

(91} Eritrociti = globuli rossi


(92) Anemia = diminuzione d el numero dei globuli rossi nel sangue

201
Gli uomini hanno sempre paragonato il mattino a un bambino appena nato,
e lo stesso dicasi per la primavera. Corrispondentemente si sono immagi-
nati la sera e la notte, nonché l'autunno e l'inverno, come la fine della vita.
In mezzo si trova il punto culminante della vita, la forza creativa, la procre-
azione, tutto il cosiddetto successo dell'uomo. Se trasferiamo l'immagine di
questi ritmi vegetativi nella loro sostanza ai rapporti di innervazione della
"malattia cancerogena", allora la fase simpaticotonica, di conflitto attivo, è
in effetti una fase di forza potenziata e concentrata con cui viene affrontato
un problema in modo intensificato. I.:organismo coinvolge tutti i registri e
fa procedere tutto a pieno ritmo per superare il conflitto riunendo le forze!
Quando nello stesso modo un generale guida il suo esercito assommando
le forze contro l'esercito nemico, la cosa viene da tutti considerata intelli-
gente e lungimirante. Se il nostro organismo fa lo stesso, noi apprendisti
stregoni consideriamo ciò una malattia. Il fatto che di notte possiamo ripo-
sarci dal lavoro e dallo stress della giornata, il fatto che gli animali in inver-
no vanno in letargo fino alla primavera, tutto ciò viene da noi ritenuto nor-
male. Parimenti nessuno capisce il fatto che il nostro organismo, quando
abbia lottato per mesi a causa di un conflitto con tutte le sue ultime forze di
riserva, dopo la soluzione di tale difficile conflitto, abbia bisogno perfino di
parecchi mesi di riposo e di tranquillità, e anche qui si ritiene che sia una
malattia!
In sostanza la nostra "malattia cancerogena" è "solo" un ritmo vegetativo,
tirato per le lunghe, molto sensato e necessario, di cui la natura ci mostra
ovunque dei modelli.
Il modello del ritmo vegetativo è un principio naturale!

202
10. LA SCOPERTA DEI FOCOLAI DI HAMER -
UN COMPENDIO STORICO

Da quando esiste la tomografia cerebrale computerizzata si riesce ad indi-


viduare nel cervello degli agglomeramenti di tessuto gliale che si possono
anche colorare bene con dei mezzi di contrasto; in questo caso di solito la
diagnosi dichiara: tumore cerebrale.
Nel 1982, dunque un anno dopo la scoperta della Nuova Medicina Ger-
manica, mi riuscì di trovare già preventivamente un Focolaio di Hamer
(FH) di enormi dimensioni in un paziente con un conflitto di territorio nella
fase di riparazione e un infarto cardiaco durante la crisi epilettoide. Da allo-
ra seppi che non esistono tumori cerebrali bensì che questi fenomeni devo-
no essere tutti correlati con la fase di riparazione di un evento conflittuale
biologico.
Dopo avere osservato con molta precisione i Focolai di Hamer (l'espressio-
ne è stata coniata dai miei oppositori che con disprezzo hanno chiamato le
formazioni da me ritrovate nel cervello "quegli strani Focolai di Hamer")
fui presto in grado di riconoscere quelli di cui potevo seguire la presunta
formazione sin dall'inizio della fase di riparazione. Ma poiché già da subi-
to avevo scoperto la legge della bifasicità delle malattie, sapevo natural-
mente che ogni processo della fase di riparazione comporta anche un pro-
cesso di conflitto attivo.
La sfortuna ha fatto sì che per molti pazienti i Focolai di Hamer nella fase
di riparazione venissero riparati mediante l'accumulo di cellule gliali (tes-
suto connettivo). Ciò si accompagna a una maggiore rigidità del tessuto, ma
non provoca disturbi fino a quando l'organismo non si ammala di nuovo di
un conflitto nello stesso punto.

Mi si presentavano delle difficoltà enormi :


1. Nel caso di cancro (allora mi concentrai su questa malattia perché crede-
vo di avere scoperto solo i meccanismi dell'origine del cancro) non era
e non è cosa consueta fare una tomografia computerizzata del cervello,
tranne se esistono dei motivi giustificati per congetturare delle "meta-
stasi cerebrali". In questo caso particolare fu dunque molto difficile otte-
nere che si accettasse di fare una tale TAC del cervello. Poiché la tomo-
grafia computerizzata allora era esageratamente costosa, si era fortuna-
ti quando si riusciva ad avere anche solo una singola serie di una tomo-
grafia cerebrale computerizzata.

203
2. All'inizio provai a ricomporre la topografia dei Focolai di Hamer nel cer-
vello, cosa che risultò molto difficile perché quando si nota qualcosa nel
cervello ciò può anche essere un vecchio processo già terminato che
appunto non ha più nulla a che fare con l'evento conflittuale attuale del
paziente. Inoltre io non sapevo se il paziente avesse altri carcinomi che
fino ad allora non gli erano ancora stati diagnosticati, la qual cosa era
possibile anche per i processi nuovi ovvero per dei conflitti biologici del
tutto attuali.
3. Trovai dei conflitti estesi con contenuto analogo, di cui oggi so che ave-
vano invaso più relé con un unico Focolaio di Hamer, cioè il paziente
aveva patito uno o più conflitti che possedevano aspetti conflittuali
diversi e tutti avevano colpito il paziente nello stesso istante della DHS
e si erano raccolti in un grande Focolaio di Hamer.
Inoltre c'erano anche dei pazienti che avevano attivato contemporanea-
mente più Focolai di Hamer in punti completamente diversi del cerve-
llo. Tutti questi focolai però avevano una cosa in comune, dovevano tro-
varsi in fase di riparazione quando il paziente mostrava in corrisponden-
za tutti i sintomi della fase pcl di conflitto risolto.
4. Per tutti questi Focolai di Hamer nella fase di riparazione doveva ora es-
serci nel cervello anche una qualche formazione che si potesse rendere
visibile con una apparecchiatura e che fosse corrispondente a tale con-
flitto nella fase attiva. Qualche volta vidi tali cerchi a forma di bersaglio
che però dai radiologi interpellati vennero sempre liquidati con un sorri-
setto come degli artefatti circolari dell'apparecchiatura. C'erano anche
delle strutture semicircolari, sia alcune che erano delimitate dalla falce93
sia altre che sembravano delimitate dal bordo laterale della TAC.
5. La collaborazione dei radiologi non servì praticamente a nulla. Molti di
loro avevano un irradiatore e applicavano la cosiddetta "radioterapia".
Questi miei colleghi di una volta non potevano permettersi neppure di
prendere lontanamente in considerazione la possibilità che i miei risul-
tati fossero giusti.
Gli altri (allora non erano molti i radiologi che possedevano un apparec-
chio per la TAC) mi dicevano senza mezzi termini che nel momento in
cui avessero considerato possibili le teorie di Hamer non avrebbero più
ricevuto alcun incarico dalle cliniche. Quando si faceva preparare pres-

(93) Falce = piastra di separazione falciforme, di tessuto connettivo, fra i due emisferi cerebrali

204
so di loro una TAC cerebrale, di norma era esclusivamente per trovare
un "tumore cerebrale" o delle "metastasi cerebrali".
6. Poiché non possedevo un mio proprio apparecchio per le TAC, non avevo
neppure la possibilità di eseguire delle indagini sistematiche o di ripe-
tere gli esami con un diverso angolo di sezione. Potevamo soltanto rice-
vere "ciò che cadeva dalla tavola dei signori" e non era molto. Spesso
accadeva che le tomografie c.o mputerizzate non venissero consegnate ai
pazienti. Il solo reperto scritto non poteva quindi servire proprio a nulla.
7. Conoscevo i Focolai di Hamer, o quelli che consideravo tali, e sapevo pe-
rò che appartenevano alla fase di riparazione. Postulai che questi FH
dovessero essere presenti già nella fase di conflitto attivo, cosa rifiutata
dai radiologi: "Signor Hamer, qui non vediamo niente".
8. Vedevo molti Focolai di Hamer, ma non potevo individuare nessun can-
cro, si trattava ad esempio di relè motori, sensoriali94 e periostio-sensoriali
nel cervello che non producono alcun cancro a livello organico, ma sem-
mai rappresentano una malattia oncoequivalente. Però io non avevo anco-
ra pensato a queste malattie, ma solo al cancro. E quindi mi accadde
spesso di avere molti più Focolai di Hamer di quanti ne cercassi e nei
casi in cui il paziente aveva solo una attività conflittuale e ancora nessu-
na soluzione del suo conflitto, non si riscontrava nulla.

Spesso accadeva che il paziente avesse un enorme tumore e nella tomogra-


fia del cervello non si trovasse "nulla". Altri avevano un piccolo tumore, che
era in fase di riparazione e nel cervello c'era un vasto Focolaio di Hamer.
Non mi rimaneva altro da fare che seguire il percorso di ogni scienziato e,
come ogni bravo artigiano con 99% di "sudorazione" e 1% di ispirazione,
confrontare tutte le tomografie cerebrali in qualche modo ottenibili, insie-
me con i relativi o suppostamente relativi referti organici, con altre TAC
cerebrali che avevano a loro volta altri referti organici.
All'inizio si aggiunse un'ulteriore difficoltà per il fatto che non conoscevo la
differenza fra destrimani e mancini, così che, come ho saputo in seguito,
sarei caduto in errore ancora più spesso se non fossi sempre partito dall'or-
gano. La correlazione dall'organo al cervello o dal cervello all'organo è in
effetti sempre univoca.
Soltanto nella correlazione fra psiche e cervello o cervello e psiche è impor-
tante il fatto di essere mancini o destrimani.

(94) sensoriale = che riguarda la sensibilità visiva, 4ditiva, gustativa, olfattiva, tattile

205
Dunque un esempio: le emorroidi può averle sia una donna destrimane con
un conflitto di identità nella fase di riparazione sia un uomo mancino con
un conflitto di minaccia nel territorio pure in fase di riparazione. Se però
vedo sul lato sinistro del cervello in un punto preciso nel lobo temporale9s
sinistro un Focolaio di Hamer con edema, allora il paziente avrà sempre
delle emorroidi ovvero la riparazione dell'ulcera dell'epitelio pavimentoso
rettale. Viceversa, se il paziente ha un'ulcera della mucosa rettale nella fase
di riparazione, cioè le emorroidi, allora nel cervello in questo punto del lobo
temporale sinistro ha sempre un FH con edema in fase di riparazione.
Mi riuscì di imparare a distinguere infine fra cancro e malattie oncoequiva-
lenti alla luce dapprima di molte centinaia poi di molte migliaia di tomogra-
fie computerizzate del cervello, poi di stabilire la corretta ubicazione ovve-
ro la giusta topografia rispetto all'organo. Va ancora sottolineato che per
molte funzioni corporee, come ad esempio la sensibilità del periostio, che si
allarga a tutto il nostro sistema scheletrico, c'era solo un'enorme lacuna
nella mappa cerebrale e nella mappa degli organi, perché non si poteva
esaminare bene o affatto questo periostio. In nessun trattato medico si parla
di una sensibilità del periostio .

10.1 I presunti artefatti ad anello nella tomografia cerebrale


computerizzata erroneamente interpretati dai radiologi per
quasi vent'anni

Tuttora persiste il diverbio riguardo ai cosiddetti artefatti ad anello, che esi-


stono davvero ma che allora avevo visto solo una volta ogni cento pazienti
circa e che erano stati da me ritenuti dei Focolai di Hamer con configura-
zione a bersaglio, cioè in fase di conflitto attivo. I presunti artefatti ad anel-
lo, che avevo pesantemente contestato, tranne in poche ben evidenti ecce-
zioni, e che appunto sono da me considerati dei FH in configurazione a ber-
saglio, sono sempre negati in quanto realtà effettive da parte dei radiologi,
essendo ritenuti invece degli artefatti, cioè dei prodotti artificiali dell'appa-
recchiatura.
Per anni si tentò di accantonare semplicemente questi fenomeni. Alla fine
mi venne una buona idea per la quale mi tornò utile lo studio della fisica
che avevo portato avanti per 12 semestri.
Mi presentai per chiedere un favore al capo del dipartimento di tomografia
computerizzata della ditta produttrice Siemens, il signor Feindor. Avemmo

(95) temporale = della tempia

206
una piacevole conversazione, nel corso della quale gli chiesi se potevamo
stabilire insieme quali criteri dovessero essere soddisfatti per poter determi-
nare con precisione un artefatto ad anello e quando di sicuro si doveva
escluderlo. Il signor Feindor è ingegnere e non avemmo alcun problema a
stabilire le condizioni che si devono soddisfare in questo o in quel caso. Ciò
accadde il 18.5.90. Il 22.5.90 venne firmato il verbale definitivo. Da allora è
scoppiato un autentico panico fra i neuroradiologi. Ci rendemmo conto
della cosa quando nella seconda metà dell'anno preparammo una serie di
test presso la Siemens.

207
Documento della ditta Siemens:

Sog. ±ragliche Ringstrukturen/Artefakte im Hirn-CT

Die Unterzeichner haben folgende 8 Ausschlullkriterien erarbeitet,


die das Vorliegen von sog. Ringartefakten ausschlielle n.

Ein Ringart e fakt liegt demzufolge siche~nicht vor,

1. wenn irn NMR eine vergleichbare eindeutige Ringforrnation sichtbar


ist,

2. wenn die Ringe nicht rund, sondern "eingedellt" sind, d . h.


offensichtlich Raurnforderungen miteinhergehen,

3. wenn eine Kreisforrnation offensichtlich Gliaeinlagerungen hat,

4. wenn der oder die Ringe nicht im Dreh-Zentrum der Anlage


liegen ( "parazentrale SchieBscheibenkonfiguration"),

5. wenn rnehrere Kreise gleichzeitig nebeneinander bestehen,


kann hochstens l Ringformation Ringartefakt sein,

6. wenn di.e Ringformationen einen klinisch-radiologischen ·ver-


lauf" haben, d.h. dall sie auf nachfolgenden Kontroll-CTs wie-
der an gleicher Stelle, aber verandert sichtbar sind.

7. Die gerageabhangigen Artefakte sind kreisforige oder kreis-


segmentformige Strukturen um das Drehzentrurn der Anlage.
Wenn solche Strukturen echten anatomischen Gegebenheiten ent -
sprechen konnen, empfiehlt sich die Wiederholung dea Scans rnit
seitlich oder in der Hohe verschobener Patientenposition.
Wenn die Struktur in dem wiederholten Tomogramm bezilglich
rnarkanter, patienteneigener Strukturen nicht verschoben ist,
li egt kein Artefakt vor.

208
Erlangen, 22.12.1989

Strutture ad anelli ritenute dubbie/artefatti nella TAC cerebrale

I sottoscritti hanno elaborato i sette criteri seguenti che escludono la pre-


senza dei cosiddetti artefatti ad anello.

Pertanto, un artefatto ad anello di sicuro non sussiste mai

1. quando nell'immagine di risonanza magnetica corrispondente è visibile


una formazione ad anello evidentemente simile,
2. quando gli anelli non sono circolari ma "ammaccati", cioè appaiono
visibilmente delle compressioni del tessuto circostante,
3. quando una formazione circolare ha degli evidenti accumuli di glia,
4. quando l'anello o gli anelli non sono perfettamente concentrici, rispetto
all'apparecchio ("configurazione a bersaglio paracentrale"),
5. quando più cerchi si trovano accostati contemporaneamente, tutt'al più
una sola formazione ad anello può essere un artefatto,
6. quando le formazioni ad anello hanno un decorso "clinico-radiologico",
ciò significa che nelle successive TAC di controllo sono visibili sempre
nello stesso posto ma modificate.
7. gli artefatti dipendenti dall'apparecchiatura sono delle strutture a forma
circolare o a forma di segmento circolare concentriche all'apparecchio.
Se tali strutture possono corrispondere a vere realtà anatomiche, si rac-
comanda di ripetere lo scan con il paziente spostato in posizione latera-
le o più in alto. Se la struttura non appare spostata nel nuovo tomogram-
ma per quanto riguarda le strutture caratteristiche, proprie del paziente,
non ci si trova di fronte ad alcun artefatto.

Siemens Aktiengesellschaft

209
Bozza per un altro documento comune relativo a uno studio progettato su una
serie di TAC di pazienti volontari, che presentavano strutture circolari nella
TAC cerebrale, la cui attuazione però venne impedita (vedi testo).

SIEMENS
Erlangen, 18.05.90

Betrifft: sog. Ringstrukturen, Rundformationen, SchieOscheiben-


Formationen oder HAMERsche HEROE im Hirn-CT

Die Fa. Siemens und Herr Dr. Hamer bestitigen folgende physikalisch-
.technische Zusammenhinge:

Die Unterzeichner haben schon am 22.12.89 folg ende 8 AusschluO-


kriterien erarbeitet, die das Vorliegen von sog. Ringartefakten
ausschlieOen:
Ein Ringartefakt liegt demzufolge sicher nicht vor,
1. wenn im NMR eine vergleichbare eindeutige Ringformation sic htbar
is t ·,
2. wenn die Ringe nicht rund, sondern "eingedellt" sind, d.h.
offensichtlich Raumforderungen miteinhergehen,
J . wenn ein Kreis ganz offensichtlich oedemati sie rte Ring-Begleit-
erscheinunge~ .hat ("Oedem-Ringe")
4. wenn der oder dle Ringe nicht im Dreh-Zentrum der Anlag e
liegen ("parazentrale SchieOscheibenkonfiguration")
5. we~ · eine Kreisformation offensichtlich Gliaeinlagerungen hat,
6. wenn mehrere Kreise gleichzeitig nebeneinander bestehen,
k6nnte h6chstens 1 Ringformatlon sog. "Ringartefakt" sein,
7. wenn die Ringformationen einen klinisch-radiologischen "Verlauf"
haben, d.h. daa sie auf nachfolgenden Kontroll-CT s wieder an
gleicher Stelle, aber verindert sichtbar sind.
8. Es lif;gt auch k ei n Artefakt vor, wenn die Rund f ormationen nur auf
einem Teil der CT-Schichten sichtbar sind, auf anderen aber fehlen .
9. Oie geriteabhingigen sog. "Artefakte• sind kreisf6rmige oder
kreissegmentf6rmige Strukturen um das Drehzentrum der Anlage.
Wenn solche Strukturen echten anatomisch~n GegebenheJten ent-
sprechen k6nnen, empfiehlt sich die Wiederholung des Scans
mit seitlich oder in der H6he verschobener Patientenposition.
Wenn die Struktur in dem wiederholten Tomogramm bezuglich mar-
kanter, patienteneigener Strukturen nicht ve rschoben i st,
liegt kein Artefakt vor.

210
Erlangen, 18.05.90

Oggetto: strutture ad anello, formazioni circolari, configurazioni a bersa-


glio o Focolai di Hamer nella TAC cerebrale.

La ditta Siemens e il Dr. Hamer constatano le seguenti correlazioni fisico-


tecniche:

I firmatari hanno già elaborato il 22.12.89 i seguenti 9 criteri, che escludo-


no la presenza dei cosiddetti artefatti ad anello.

Pertanto un artefatto ad anello di sicuro non sussiste mai:

1. quando nell'immagine di risonanza magnetica è visibile una formazio-


ne ad anello evidentemente simile,
2. quando gli anelli non sono circolari ma "ammaccati", cioè appaiono visi-
bilmente delle compressioni del tessuto circostante,
3. quando un cerchio ha dei fenomeni secondari anellari visibilmente ede-
mizzati ("anelli edemizzati"),
4. quando l'anello o gli anelli non sono perfettamente concentrici rispetto
all'apparecchio ("configurazione a bersaglio paracentrale"),
5. quando una formazione circolare presenta in modo visibile degli evidenti
accumuli di glia,
6. quando più cerchi si trovano contemporaneamente accostati, tutt'al più
una sola formazione ad anello può essere un cosiddetto artefatto,
7. quando le formazioni ad anello hanno un decorso "clinico-radiologico"
ciò significa che nelle successive TAC di controllo sono visibili sempre
nello stesso posto ma modificate.
8. Neppure siamo in presenza di un artefatto se le formazioni circolari sono
visibili solo su una parte degli strati della TAC, ma mancano sugli altri
strati.
9. Gli artefatti dipendenti dall'apparecchiatura sono delle strutture a forma
circolare o a forma di segmento circolare concentriche all'apparecchio.
Se tali strutture possono corrispondere a vere realtà anatomiche, si rac-
comanda di ripetere lo scan con il paziente spostato in posizione latera-
le o verso l'alto . Se la struttura non appare spostata nel nuovo tomo-
gramma per quanto riguarda le strutture caratteristiche, proprie del
paziente, non ci si trova di fronte ad alcun artefatto.

211
Chiesi al direttore Feindor di darmi la possibilità di eseguire, con l'apparec-
chio aziendale Siemens a Erlangen, una serie di test che si sarebbero pro-
lungati per circa quattro settimane. In seguito sarebbero stati invitati un
certo numero di neuroradiologi che insieme con la Siemens avrebbero
dovuto confermare che i casi presentati non potevano essere degli artefatti,
bensì costituivano dei veri reperti, cioè dei fatti reali.
Il termine previsto per questa conferenza venne di continuo procrastinato,
finché un giorno un responsabile della ditta Siemens mi disse in confiden-
za: "Signor Hamer, abbiamo incontrato le peggiori difficoltà con i radiolo-
gi". Era stata segnalata una chiara disapprovazione!
Per la preparazione di questa conferenza avevamo fatto tutte le possibili
ricerche concordate originariamente con la Siemens, come per esempio
spostare il paziente nell'esame della TAC dalla posizione centrale di 2 cm
verso sinistra o spostarlo ancora una volta di 2 cm verso destra per vedere
se la configurazione a bersaglio restava sempre nella stessa posizione del
cervello, cosa che effettivamente fece. Oppure tentammo di fare con il
medesimo paziente dei controlli progressivi ad intervalli quanto più possi-
bile regolari, possibilmente con apparecchi diversi per verificare quale
andamento prendeva la configurazione a bersaglio.
Costituiva pure un criterio sicuro per un reperto autentico il fatto che la
configurazione a bersaglio apparisse solo in un certo numero di strati e in
altri strati per nulla.
In tutti questi esami, che richiesero molto tempo e fatiche e molti buoni con-
sigli da parte dei radiologi, trovammo una cosa del tutto sorprendente: un
radiologo una volta disse cioè di avere visto questi bersagli anche negli
organi e che si doveva trattare davvero di artefatti.
Da quel momento in poi si svegliò il mio vivo interesse per tali configura-
zioni a bersaglio e le esaminai sistematicamente. Scoprii che negli organi
compatti, sui quali volevamo fare delle TAC, come fegato, milza, parenchi-
ma renale96, ossa ecc. comparivano davvero delle configurazioni a bersa-
glio, che però per lo più erano visibili solo all'inizio del decorso patologico,
eventualmente erano di nuovo visibili in seguito
nell'osso, se questo ricalcificava. Si evidenziò il fatto sorprendente che il
cervello e l'organo corrispondevano palesemente fra loro nella configura-
zione a bersaglio e che questa aveva un determinato corso
anche nell'organo. Così vediamo per esempio nel fegato la classica confi-
gurazione a bersaglio solo nella fase iniziale dell'adenocarcinoma epatico
solitario.

(96) Parenchima = tessuto organico specifico

212
In seguito l'adenocarcinoma epatico solitario diventa scuro nella tomogra-
fia non consentendo più di riconoscere alcuna configurazione a bersaglio.
Nella riparazione naturale tramite la TBC vediamo degli accenni di anelli
calcarei, particolarmente se non si era arrivati alla caseificazione totale,
cioè una caverna o buco nel fegato, bensì se l'adenocarcinoma epatico era
rimasto a metà strada e il carcinoma solitario era stato solo parzialmente
diradato dalla necrosi caseosa da TBC (" cavità spugnosa").

10.2 Il cervello centrale e il cervello dell'organo

Se si osserva bene tutta la questione, vediamo che da una parte c 'è il cer-
vello centrale a noi tutti noto; dall'altra parte ci sono le cellule degli organi
che hanno ognuna un proprio nucleo. Tutte le cellule degli organi sono
collegate fra di loro e così pure ogni nucleo delle cellule, vale a dire il loro
minicervello è collegato con tutti gli altri minicervelli del corpo.
Possiamo considerare la somma di questi piccoli cervelli come un secondo
cervello. Ciò significherebbe allora che nel caso di un conflitto biologico
una regione del cervello centrale, che chiamiamo Focolaio di Hamer, si
trova in corrispondenza con un'altra regione del cervello dell'organo, che
finora abbiamo chiamato cancro o malattia oncoequivalente o alterazione
dell'organo.
Nel caso di uno stimolo sensoriale, ad esempio, il cervello dell'organo invia
delle informazioni al cervello centrale e , a rovescio, con una risposta moto-
ria il cervello centrale invia informazioni e comandi al cervello dell'organo.
Non sappiamo ancora che cosa accada con precisione sotto l'aspetto elet-
trofisiologico nelle singole cellule del cervello e degli organi o nelle regio-
ni o relé interessati, ma questa indagine non costituisce la premessa per il
nostro lavoro clinico in presenza di tali evidenti reperti.

10.3 Il Focolaio di Hamer nella fase CA e nella fase PCL

Con la DHS viene segnato nel cervello il centro di relè pertinente e preci-
samente con una cosiddetta configurazione a bersaglio. Intorno al centro di
questo relè si formano dei cerchi ben visibili, che chiamiamo cerchi concen-
trici e sembrano appunto un bersaglio; questi indicano che il Focolaio di
Hamer si trova nella fase di conflitto attivo.

I.:area attivata non è casuale, bensì si tratta del relé del computer-cervello
che viene correlato al conispondente contenuto conflittuale nell'istante

213
della DHS; questo Focolaio di Hamer, a partire dallo stesso istante della
DHS, produrrà il cancro o la malattia oncoequivalente nell'organo correlato.
Con il progredire del conflitto anche il Focolaio di Hamer si evolve nel cer-
vello, cioè viene interessata un'area sempre più grande o quella già colpi-
ta si modifica ulteriormente, cioè il tumore diventa più voluminoso a causa
di un'autentica mitosi cellulare (sia per il foglietto embrionale interno sia
per la parte diretta dal cervelletto del foglietto embrionale medio), "più
grande" per la necrosi (nella parte diretta dalla sostanza bianca del fogliet-
to embrionale medio). più grande per l'ulcera, più allargato a causa di
molte piccole ulcere (per il foglietto embrionale esterno).
N el mio primo opuscolo del 1984 "Cancro - Malattia dell'anima, corto cir-
cuito nel cervello ... ", avevo considerato questo Focolaio di Hamer nella fase
di conflitto attivo ancora come un corto circuito, perché non eravamo a
conoscenza dei processi bio-elettrici. Oggi non lo chiamo più così, perché
per corto circuito intendiamo in generale un disturbo del programma. Ma
nel caso del Focolaio di Hamer ciò è vero solo in parte. Possiamo dire che è
un disturbo del programma normale che però l'organismo già prevede di
dover affrontare.
Ma la parola disturbo non è comunque adeguata, perché si tratta di una
specie di programma speciale o di emergenza. Cioè quando l'individuo
viene "colto in contropiede", inaspettatamente, in una situazione che non
aveva previsto, scatta il programma di emergenza che chiamiamo conflitto
biologico e che ha per scopo quello di riportare l'individuo al iitmo normale.
Questo programma di emergenza non è riferito solo all'individuo, ma com-
prende di volta in volta più o molti consimili, in quanto può riguardare
anche una famiglia o una stirpe.

Un esempio: una madre assiste all'incidente del suo bambino di tre anni,
che resta privo di coscienza davanti ai suoi occhi. Ciò per la madre è una
DHS che scatena un conflitto biologico ben preciso, cioè di preoccupazio-
ne madre/bambino. Questo conflitto biologico ha un significato sensato e
particolare su tutti i tre livelli: a livello psicologico il pensiero e l'azione si
concentrano sul fatto che il bambino ritorni sano.
A livello cerebrale, se la donna è destrimane, nel cervelletto laterale destro
vediamo un Focolaio di Hamer a forma di bersaglio che ci mostra che è attivo
il conflitto madre/bambino. A livello organico vediamo crescere il tessuto delle
ghiandole mammarie della donna e madre.
Il seno sinistro dunque aumenta di una certa quantità di tessuto mammario,
che viene impegnato nella produzione di latte. Se presenti, si moltiplicano

214
pure in sincronia i micobatteri della TBC. In natura ovvero presso i popoli
primitivi, una donna sana in età fertile è praticamente sempre in grado di
allattare, tranne durante l'ultimo periodo della gravidanza. Così la madre
produce nel seno correlato al bambino notevolmente più latte di prima. Ne
consegue che il bambino riceve più latte e quindi ha la possibilità di guari-
re più rapidamente. Quando il bambino è di nuovo sano, inizia la soluzio-
ne del conflitto, cioè le cellule delle ghiandole mammarie in soprannume-
ro non sono più necessarie, perché ora al bambino basta la normale quan-
tità di latte. I.:ulteriore conseguenza è che durante l'allattamento si origina
una tubercolosi così che il bambino praticamente riceve latte tubercolotico
che però non lo danneggia affatto. La tubercolosi caseifica le cellule mam-
marie di nuova produzione e le demolisce. Resta una caverna. Proprio
questo intero processo è quello che ora chiamiamo un programma speciale
biologico, sensato e previsto e voluto dalla natura.

Ma che cosa sono in effetti questi Focolai di Hamer nel cervello?


Quando sono ben visibili, cioè già nella fase di riparazione, sono chiamati
dai neuroradiologi tumori cerebrali o metastasi cerebrali; quando si vedono
meno chiaramente, sollevano in generale perplessità; quando mostrano un
edema perifocale molto forte e il Focolaio di Hamer è ben colorabile, sono
considerati come tumori cerebrali a crescita rapida; quando formano un
grosso edema, pur non essendo visibile il Focolaio di Hamer come avviene
per lo più con i FH della sostaza bianca, di nuovo causano un grande sgo-
mento; quando si trovano lungo la corteccia cerebrale, vengono mal inter-
pretati come tumori della meninge. In sostanza sono sempre la stessa cosa:
sono solo stadi diversi dell'evoluzione di un Focolaio di Hamer!
I Focolai di Hamer nella fase di conflitto attivo, cioè nelle configurazioni a
bersaglio, sono stati sinora erroneamente interpretati come artefatti dell'ap-
parecchiatura. Quando in seguito sono diventati edematosi e quindi classi-
ficati come tumori cerebrali, il radiologo di solito non si è dato la pena di
accertare che questo presunto tumore cerebrale fosse visibile già prima
sotto forma di configurazione a bersaglio cioè come Focolaio di Hamer
nella fase di conflitto attivo.
Da quando la ditta Siemens e io abbiamo firmato il documento allegato in
questo capitolo, la discussione sui presupposti artefatti dovrebbe essere
definitivamente conclusa. Si tratta di veri fatti: cioè le forme a bersaglio
indicano la fase di conflitto attivo in un determinato relè o in un gruppo di
relè del cervello.
Per definizione non esistono tumori cerebrali: le cellule cerebrali dopo la

215
nascita non possono più moltiplicarsi, per nessuna ragione, nemmeno nelle
condizioni che sinora sono state erroneamente interpretate come tumore
cerebrale. Ciò che può moltiplicarsi è l'innocuo tessuto connettivo gliale del
cervello che ha proprio la stessa funzione del tessuto connettivo del corpo.
Nessuno può collocare con precisione la formazione istologica nella storia
evolutiva delle cellule di tessuto gliale . Il modo in cui esse si comportano
nel cervello fa sospettare fortemente che siano di origine mesodermica. Ciò
è evidenziato dal fatto che l'accumulo di tessuto gliale avviene sempre
durante la fase di riparazione nei relè cerebrali. D'altra parte sappiamo però
che i neurofibromi si originano nella fase di conflitto attivo cioè causano
proliferazione cellulare. Ma questa non è una contraddizione, perché infat-
ti sappiamo che fra gli organi mesodermici rientrano sia gli organi diretti
dal cervelletto sia quelli diretti dalla sostanza bianca.
I primi hanno la proliferazione cellulare nella fase di conflitto attivo e il
secondo gruppo nella fase di riparazione. Dobbiamo pertanto supporre che
i gliomi possiedano entrambe le capacità del mesoderma.
Questi Focolai di Hamer iperdensi, ispessiti di tessuto gliale sono delle
riparazioni dell'organismo sui focolai stessi, motivo di gioia invece che di
spavento o persino di un intervento chirurgico cerebrale.
Proviamo a ripercorrere tutta la serie: con una DHS nel cervello viene se-
gnato il "centro di relè relativo" e quindi si ha il Focolaio di Hamer in for-
mazione a bersaglio. Appena vediamo nella TAC questa configurazione a
bersaglio in un determinato relè, sappiamo che in questo relè è in corso un
programma speciale, cioè l'organismo è "stato colto in contropiede" in quel-
la sfera conflittuale di cervello e organo ed ha attivato un programma spe-
ciale.
Questo programmma speciale fa sì che l'organismo possa affrontare la
situazione imprevista che può colpire non solo il paziente come individuo
ma eventualmente anche il suo gruppo biologico (stirpe, famiglia ecc.) .
I..: attività conflittuale, cioè la configurazione a bersaglio nel cervello, dura
fino a quando si risolve la situazione conflittuale e l'organismo può ritorna-
re alla normalità. Prima di poterlo fare però l'organismo deve pagare per il
fatto che il programma speciale è stato avviato con una specie di corto cir-
cuito, che rappresenta un tipo di programma d'emergenza. Il prezzo è la
fase di riparazione, cioè il processo di guarigione ai livelli psichico, cerebra-
le e organico per ritrovare quanto più possibile la condizione ottimale pre-
cedente. Solo quando questa è stata raggiunta con la fase di riparazione su
tutti e tre i livelli, l'organismo può davvero ritornare alla normalità.
Possiamo ipotizzare che il relè cerebrale sia coinvolto fino a quando nel

216
Focolaio di Hamer sussiste il programma speciale in forma di configurazio-
ne a bersaglio cioè di fase di conflitto attivo, chiamata anche simpaticoto-
nia permanente.
Possiamo immaginarci che una quantità di corrente troppo grande con una
tensione troppo alta venga spinta dentro una linea di bassa tensione. La
linea naturalmente si surriscalda, innanzitutto a causa dell'isolamento.
Nella bioelettricità le cose sono leggermente diverse e dobbiamo immagi-
nare le cellule del cervello disposte come in una rete infinitamente compli-
cata. Attraverso la simpaticotonia permanente, che in linea di principio è
prevista, le linee di comunicazione dei nervi cerebrali ora subiscono un
danno in misura crescente (proprio per sovraccarico). così come l'organo
nel corpo a causa del cancro si ingrossa oppure si rimpicciolisce o in ogni
caso si modifica per poter fare fronte alla nuova situazione imprevista.
Fino alla fine della fase di conflitto attivo nel Focolaio di Hamer, almeno per
quanto riguarda la TAC, non accade nulla di visibilmente inquietante, tran-
ne il fatto che resta costantemente presente la configurazione a bersaglio.
Nella risonanza magnetica per esempio possiamo vedere che c'è una diffe-
renza minima rispetto al tessuto circostante.
La realtà è invece molto diversa e possiamo calcolare i danni solo quando
si verifica la conflittolisi. Ora nella fase pcl è possibile valutare tutta la por-
tata dell'alterazione ovvero del danno. Perché esattamente con l'inizio della
fase pcl l'organismo incomincia a riparare i danni di questo programma
speciale, sia con moltiplicazione cellulare sia con riduzione cellulare a live-
llo organico e anche con la riparazione del relè cerebrale interessato.

Riassumendo sistematicamente, dopo una DHS sui tre livelli del nostro orga-
nismo accade dunque quanto segue:

a livello psichico:

A) Fase di conflitto attivo (fase CA):


simpaticotonia permanente, cioè massimo stress. Il paziente pensa gior-
no e notte al suo conflitto e tenta di risolverlo. Non dorme più e se lo fa
è solo per la prima metà della notte, a periodi di mezz'ora, dimagrisce,
non ha appetito.
B) Fase di conflitto risolto (fase PCL):
Ha luogo una tranquillizzazione. La psiche deve riposarsi. Il paziente
si sente fiacco e stanco, ma è come sollevato, con buon appetito, il cor-
po è caldo, spesso con febbre, spesso con dolori di capo. I pazienti dor-

217
mono bene ma per lo più a partire dalle tre del mattino. Questo mecca-
nismo è approntato dalla Natura in modo che gli individui in vagotonia
dormano solo quando spunta il giorno così da non essere sorpresi nel
sonno da un potenziale pericolo (per esempio da un predatore). I pa-
zienti dormono molto e volentie1i di giorno.

a livello cerebrale:
A) Fase di conflitto attivo (fase CA):
configurazione a bersaglio nel corrispondente Focolaio di Hamer (vedi
tabella), il che significa che qui è in corso un programma speciale.

B) Fase di conflitto risolto (fase PCL):


il Focolaio di Hamer viene riparato con la formazione di edema e si ac-
cumula tessuto gliale nella regione del relè interessato. In questo modo
viene ampiamente ripristinata la situazione precedente, cosa importan-
te per i successivi conflitti, ma il prezzo è che il tessuto è meno elastico
di prima. (Eventuali complicazioni causate dall'edema cerebrale vengo-
no trattate nel capitolo della terapia).

a livello organico:
A) Fase di conflitto attivo (fase CA):
corrispondentemente alla tabella e allo schema del sistema ontogenetico
dei tumori e delle malattie oncoequivalenti nella fase di conflitto attivo si
verifica o una proliferazione cellulare, che biologicamente ha un senso del
tutto particolare, o una necrosi cellulare, cioè una riduzione cellulare o un
buco, che pure ha un suo senso speciale sotto il profilo biologico. Il senso
sta nel fatto che questa situazione improvvisa molto particolare, che chia-
miamo conflitto biologico, può essere risolta con l'aiuto della modifica
organica che viene attuata. Per esempio il senso biologico di un'ulcera
dell'intima delle coronarie consiste nel fatto che nella fase di conflitto atti-
vo le aiterie coronarie si dilatano in modo che possa scorrervi attraverso
una maggiore quantità di sangue aumentando così la forza e la resistenza
dell'individuo. Una moltiplicazione delle cellule della ghiandola mamma-
ria per esempio ha lo scopo di offrire più latte al bambino che ha subito un
incidente in modo che possa iitornare sano in breve tempo. Contempo-
raneamente nelle malattie dirette dal paleoencefalo (oggi chiamate pro-
grammi speciali, biologici e sensati) si moltiplicano i micobatteri.

218
B) Fase di conflitto risolto (fase PCL):
viene attuata la riparazione tramite necrosi caseosa del tumore per azio-
ne microbica oppure con riparazione delle ulcere grazie alla proli-
ferazione microbica (vedi tabella e schema del sistema ontogenetico dei
tumori e delle malattie oncoequivalenti). Sia nel cervello sia nell'orga-
no, troviamo sempre l'edema come segno del processo di riparazione in
atto. Negli organi diretti dal paleoencefalo, al termine della fase di ripa-
razione, il parenchima rimpicciolito a causa delle caverne si moltipli-
ca proprio intorno a questa massa di tessuto producendo delle cellule
che restano. Cioè: al termine di una tubercolosi del fegato ovvero dell'a-
denocarcinoma epatico precedente, il fegato è di nuovo altrettanto gran-
de , ha tante cellule quante ne aveva prima (fenomeno di Prometeo).

Di seguito verranno mostrate una serie di schemi e una serie di tipici Fo -


colai di Hamer in diverse fasi per chiarire la mia esposizione alla luce degli
esempi.

10.4 Schemi del cervello

Il cervello visto dal lato sini-


stro e precisamente come se
la materia cerebrale fosse
quasi trasparente e si potesse
vedere il ventricolo cerebrale
o la cavità cerebrale attraver-
so tale materia. Nel centro
vediamo i due ventricoli late-
rali che sono in comunicazio-
ne fra di loro mediante il
terzo ventricolo che si nota al
di sotto. Dal terzo ventricolo
il liquido cerebrospinale può
scorrere attraverso l'acquedotto97 nel quarto ventricolo che vediamo sotto all'al-
tezza del ponte (tronco cerebrale) inferiore e della midollo allungato superiore.
I ventricoli laterali consistono delle corna anteriori (frontali), delle corna poste-
riori (occipitali) e delle corna inferiori (temporali), che corrono all'esterno a de-
stra e a sinistra nei lobi temporali . Tutto il sistema dei ventricoli è comunicante.

(97) Acquedotto = formazion e anatomica a forma di condotto

219
Se l'acquedotto viene compresso da un processo espansivo nel mesencefalo o nel
ponte, il liquido ristagna nel sistema ventricolare dal primo al terzo ventricolo
causando un cosiddetto idrocefalo interno. Se un Focolaio di Hamer durante la
fase di riparazione ha un processo espansivo nel neoencefalo, di solito compri-
me solo il ventricolo laterale adiacente. Nella leucemia infantile spesso l'intero
sistema ventricolare dei primi tre ventricoli è così compresso (a causa dell'ede-
ma della sostanza bianca generalizzata) che solo con grande fatica possiamo
riconoscere i ventricoli nella TAC cerebrale.

ZONE DELLA CORTECCIA CEREBRALE

Sezione attreverso Corteccia sensoria pre-motoria [;immagine a sinistra presenta


la corteccia sensoria
le cosiddette zone delle circon-
voluzioni cerebrali attualmente
usate a livello internazionale,
che in quanto lobi cerebrali
hanno delle transizioni gradua-
Corteccia visiva li. Qui vediamo la corteccia
la corteccia motoria cerebrale dal lato sinistro.
Corteccia post-sensoria Il lato sinistro contiene sempre,
(sensibilità del periostio)
nei mancini e nei destrimani,
i relè per: dotti escretori tiroidei,
laringe, orifizio e collo dell'utero, vagina, retto, vescica femminile, come pure i
relè motori e sensoriali per il lato destro del corpo.
Il lato destro contiene sempre, nei mancini e nei destrimani, i relè per gli archi
branchiali, i bronchi, le arterie coronarie, la mucosa epiteliale della piccola
curvatura dello stomaco e del bulbo del duodeno, dei dotti biliari e pancreatici
e i relè della vescica maschile, nonché i relè motori e sensoriali per il lato sini-
stro del corpo.

220
Fotografia di un modello cerebra-
le in cui si può riconoscere molto
bene la situazione complessiva.
Il corpo calloso, il diencefalo, il
ponte (tronco cerebrale) e il
cervelletto
appaiono in sezione trasversale.
Si può distinguere a grandi linee
che la corteccia cerebrale si
estende anche fra gli emisferi
cerebrali (intraemisfericamente)
fino al corpo calloso.
Lì c'è, ad esempio, l'innervazione
motoria e sensoriale per le gambe.
Si vede pure bene che il relé della retina arriva quasi fino al cervelletto.

Il modello cerebrale visto


nella parte mediana.
La struttura bianca aperta
verso il basso, incurvata in
avanti verso il basso è il
cosiddetto "corpo calloso".
A partire da qui verso il basso
le metà cerebrali destra e
sinistra sono collegate fra di
loro . Vediamo dunque una
specie di sezione mediana
attraverso il cervello umano.
La spaccatura aperta occipi-
talmente (posteriormente), a
sinistra nell'immagine, mostra il limite dell'area visiva (in basso).
Tutta l'area fra il centro corticale motorio e i relè della retina è l'area sensoriale
e postsensoriale (sensibilità del periostio), ovvero l'area laterale dei conflitti di
territorio. Dall'estensione di quest'area possiamo capire quale importanza bio-
logica abbiano i conflitti di separazione!

221
In quest'immagine le due
metà cerebrali sono divari-
cate, con la porzione cen-
trale che sembra quasi
bianca tagliata a metà. Si
vede particolarmente bene
la corteccia cerebrale
intraemisferica, in cui si tro-
vano i relè per la motricità e
la sensibilità delle gambe,
frontalmente il centro dello
zucchero e ancora più in avanti il centro del mordere (smalto dentario) e le
paure frontali.

10.4.1 Le nostre tomografie cerebrali

Con i moderni metodi di ricerca, per esempio la


tomografia computerizzata, possiamo pratica-
mente guardare nel cervello umano in quanto
lo esploriamo per strati. Si possono mettere a
fuoco a piacere degli strati e fotografarli, per lo
più orizzontalmente e verticalmente .
Limmagine qui accanto mostra gli strati stan-
dard che corrono quasi paralleli alla base del
cranio .

Da questi diversi strati si ottiene una serie di


fotografie che mostrano le differenti porzioni
cerebrali e gli eventuali Focolai di Hamer.

222
10.5 La scoperta del primo Focolaio di Hamer

A destra franto -temporalmente nei relè


di minaccia del territorio, lotta per il
territorio e rancore nel territorio vedia-
mo un Focolaio di Hamer in fase di
riparazione dopo recidiva.
Freccia in alto a sinistra forma a bersa-
glio all'inizio della fase di soluzione nel
relè dell'ipoglicemia e dell'iperglicemia
(diabete fino a 500 mg% di glicemia).

Adenocarcinoma bronchiale del lobo


polmonare destro.

Il paziente, a cui appartengono queste immagini, fu la prima persona in cui


cercai prospettivamente un "Focolaio di Hamer", come venne chiamato in
seguito, riuscendo a trovarlo il 6/4/83. Di fatto egli aveva un melanoma al
braccio sinistro.
Il paziente gestiva un piccolo supermercato con un reparto di carne fresca
che funzionava bene. Per i macellai locali ciò era una spina nel cuore. Tra
di loro c'era un macellaio che andava particolarmente d'accordo con il
medico veterinario incaricato di eseguire i controlli in zona. Il paziente
invece era continuamente infastidito da questo veterinario. Alla fine la cosa
peggiorò al punto che il veterinario cercò di farlo processare. Dopo avere a
lungo tentato senza riuscirci, questo veterinario fu trasferito "per ordine
superiore" e un altro occupò quel circondario per parecchi anni. Da allora
non ci furono più rancori.
Però un giorno, poco prima di mezzogiorno, d'improvviso il precedente
medico veterinario si presentò alla porta di casa e senza guardarsi intorno
andò dritto al reparto della carne fresca. Quando vide il paziente disse let-

223
teralmente : "Come, Lei è sempre qui!" Nel corso del controllo andò con il
paziente nella cella frigorifera, ma uscendone lasciò le porte socchiuse.
Quando i due vi tornarono il gatto del paziente vi si era infilato. Il pazien-
te si agghiacciò per lo spavento, il veterinario indicò il gatto e disse: "Il
reparto della carne è chiuso." Il paziente andò fuori di sé. Si precipitò nel
suo appartamento, prese un apparecchio fotografico (in cui però non c'era
alcuna pellicola) e "fece fuoco" in modo vero e proprio sul veterinario con
il flash. Il paziente verosimilmente aveva patito un conflitto di territorio, di
rancore nel territorio e di minaccia del territorio. Da allora di tanto in tanto
avvertì un fastidio al braccio sinistro, che si faceva massaggiare .
Scoprì una verruca che frizionò con dell'olio di ricino, perché aveva letto da
qualche parte che così si faceva per far sparire le verruche. Ma dato che la
verruca si infiammò andò dal dermatologo che lo indirizzò alla clinica der-
matologica universitaria. Diagnosi: sospetto di melanoma. Venne subito
operato e gli venne prelevato anche un linfonodo ascellare per "scopi dia-
gnostici". Ebbe inizio la sua odissea. Da quel momento il paziente era fis-
sato sul "melanoma" e produceva di continuo dei melanomi, perché con
ogni nuovo melanoma e con ogni operazione si sentiva di nuovo insudicia-
to e deturpato così che alla fine si ritrovò in un circolo vizioso.
Prima di venire da me (a fine gennaio '83), il braccio doveva essere ampu-
tato. Però all'ultimo esame di controllo prima dell'amputazione era stato
diagnosticato un adenocarcinoma bronchiale, che ancora non c'era al pre-
cedente controllo di agosto. l!amputazione venne sospesa.
Allora già sapevo che il cosiddetto adenocarcinoma bronchiale è la fase di
riparazione di un conflitto di paura per sentire il territorio minacciatto
(minaccia di territorio). E infatti in settembre il paziente aveva finalmente
potuto dare in affitto con buon ritorno economico il suo negozio, dopo che
un precedente affittuario se ne era andato con molti arretrati sull'affitto.
Dopo la mia conferenza di marzo al congresso di terapeuti nella sala
Rheingold di Magonza, a cui il paziente aveva partecipato, egli mi chiese
se ora corresse il rischio di un colpo apoplettico. Gli dissi che non potevo
escluderlo. Quattordici giorni dopo ebbe veramente un colpo, con un
collasso nel bagno di casa sua dove fu ritrovato. Fu trasportato all 'ospedale
e lì patì un altro conflitto perché venne lavato e accudito da un infermiere
che egli riteneva essere molto sporco . Provò disgusto e fece resistenza. I
valori glicemici salirono a 500 mg % e si normalizzarono del tutto solo
quando il paziente fu di nuovo a casa all'inizio di maggio.
Riuscimmo a far eseguire una TAC cerebrale il 6.4.83. Quando mi vennero
mostrate le immagini, da un lato fui orgoglioso di avere ritenuto possibile

224
un evento simile già in prospettiva. Di fatto mi ero atteso delle minuscole
modificazioni, che sono responsabili del melanoma, e alcune più grandi
che avrebbero potuto essere responsabili dell'adenocarcinoma bronchiale.
Ma con questo enorme edema a destra temporalmente e a destra e sinistra
paramedio-frontalmente non potevo in realtà fare molto. Ero piuttosto per-
plesso.
In simili casi si deve lavorare come dei bravi artigiani, si devono raccoglie-
re tutti i particolari che potrebbero essere pertinenti. A questo proposito la
famiglia del paziente fu di grandissimo aiuto. Per lo meno le sequenze cro-
nologiche erano state all'incirca come me le ero immaginate. Ciò rappre-
sentò per me la prima base.
Le configurazioni a bersaglio in soluzione nel centro dello zucchero a de-
stra (diabete) e a sinistra (ipoglicemia) erano probabilmente correlate al
fatto che era stato sostituito l'infermiere. Allora non sapevo ancora queste
cose e ancor meno che fosse coinvolto anche il relè del mal di denti del
"non poter mordere". Mi concentrai sul focolaio temporale destro che mi
sembrava fresco (la cosiddetta "emorragia cerebrale") con emiparesi sini-
stra. Quel focolaio apparteneva visibilmente alla storia precedente che
poteva avere ancora a che fare con i locali del negozio affittati da poco.
Anche qui avevo solo intuito piuttosto che saputo veramente quale fosse la
situazione. Ma da quel momento seppi come e dove dovevo cercare. Iniziò
quindi la ricerca di molti "aghi nel pagliaio".

10.6 Esempi

Tipica configurazione a bersaglio di un


FH, cioè fase CA nella corteccia senso-
riale con il centro che si trova a sinistra
in posizione paramediana provocando
una paralisi della sensibilità della
gamba destra e (un po' meno) anche del
braccio destro. 11 fatto che gli anelli a
bersaglio si estendano anche sul lato
cerebrale destro, come nel centro cortica-
le motorio e in quello postsensoriale
(coinvolgendo il periostio) ci mostra che
anche la sensibilità della metà sinistra
del corpo nonché la motricità e la sensi-
bilità del periostio sono coinvolte da entrambi i lati del corpo.

225
Due FH centralmente nella corteccia postsensoriale (pertinenti al periostio)
nella fase PCL. Gli anelli a bersaglio sono edemizzati, mostrano degli anelli in
lenta soluzione; ciò è la prova che non si tratta di artefatti.

10.6.1 Esempio: un operaio emigrato italiano

Diversi strati di una serie di


TAC cerebrali appartenenti
allo stesso paziente. Il FH a
lato è ancora ampiamente
in fase attiva, si proietta in
parte nella sostanza bianca,
ma appartiene alla corteccia
postsensoriale, (conflitto di
separazione dolorosa che
riguarda il periostio della
gamba sinistra) . Vediamo
già un anello che entra in
soluzione, cioè il conflitto si
è risolto evidentemente poco
tempo prima .
Si è dapprima inclini a pen-
sare a un artefatto dell'ap-
parecchio, ma un artefatto
non può edemizzarsi.

226
Si tratta di immagini di un paziente
italiano di Roma, che lavorava nella
Francia meridionale. Aveva iniziato,
come avviene spesso, a costruirsi una
casa a Roma, nelle vicinanze dell' ae-
roporto Leonardo da Vinci. Un anno
dopo, quando la costruzione del rusti-
co era quasi terminata, il genio civile
venne a controllare e ordinò la chiusu-
ra del cantiere. Il paziente patì un con-
flitto di rancore nel territorio e un ade-
nocarcinoma dei dotti biliari. Dopo
alcuni giorni però riprese a costruire
di notte. Poiché poteva costruire solo
durante le vacanze, iniziò a giocare "al gatto e al topo" con il genio civile.
Per quattro volte gli venne chiuso il cantiere e ogni volta lui patì una reci-
diva di DHS. Ma sopportò tutto pregustando la gioia futura di una bella
casa per quando sarebbe andato in pensione. E di fatto quattro anni dopo
riuscì a portare a termine la casa grazie a una bustarella, come accade spes-
so da quelle parti. Grazie alla soluzione definitiva subentrata, al paziente si
gonfiò il fegato e i medici sospettarono un cancro al fegato. Per questa dia-
gnosi l'uomo patì una DHS di paura del cancro (paura frontale) con ulcera
dei dotti degli archi branchiali. Quando si era di nuovo in certa misura cal-
mato, nel febbraio dell'anno seguente si presentò un gonfiore nella regione
del collo che i medici mal interpretarono come linfonodi. Dopo breve tempo
gli fu gettata in faccia la diagnosi di "carcinoma epatico con metastasi". Il
paziente ne patì un violento e brutale conflitto di separazione che possia-
mo ben riconoscere nella foto qui presentata. Tremò da capo a piedi, ebbe
un altro conflitto di paura della morte e iniziò a perdere rapidamente peso .
Nonostante tutto il paziente fu in grado di arrivare a una soluzione interio-
re, i focolai tondi polmonari del conflitto di paura della morte regredirono
leggermente. Ma la vita non si fermò. Il vecchio rancore nel territorio tornò
in forma di una recidiva della DHS: a causa della sua malattia ora non pote-
va più continuare a costruire, i suoi figli non volevano seguire le sue orme,
non avevano alcun interesse a terminare la costruzione e a pagare le bus-
tarelle. Si generò un drammatico contrasto in famiglia. Ancora una volta il
paziente riuscì a venirne fuori. Tuttavia nella fase di riparazione si arrivò a
un potenziamento dei diversi edemi cerebrali, per cui il paziente entrò in
coma e morì in totale vagotonia.

227
Un 'altra TAC cerebrale della mede- FH attivo per il suddetto conflitto di paura
sima seria in cui si possono ricono- della morte a causa della diagnosi rice-
scere molto bene gli anelli a bersa- vuta. La configuracione a bersaglio inca-
glio con diversa edematizazzione mincia a edematizzarsi un po'

10.6.2 Esempio: la moglie sessantenne di un rettore universitario

TAC cerebrale del 7.5.90 di una paziente ses-


santenne, moglie di un rettore d'università
che l'aveva lasciata 15 anni prima. Per motivi
religiosi non si era ritenuto possibile fare una
separazione. Cinque anni prima la paziente
aveva conosciuto un nuovo uomo che però
non era ancora separato . Nel 1989 l'amico si
separò dalla propria moglie. Ma la paziente
non riusciva a convincersi a separarsi a sua
volta e a sposarlo. In quel periodo l'amico si
trasferì da un'altra donna . La paziente patì
una DHS motoria di non poter trattenere l'a-
mico e un conflitto di separazione perché lui
le era sfuggito dalle mani, inoltre a livello
organico patì una paralisi parziale motoria e sensoriale delle due mani con

228
una paralisi motoria quasi completa del pollice destro.
Si sospettò una Sclerosi Multipla . In questa situazione la figlia, docente di neu-
rologia, venne da me e mi chiese un parere.
In base alle TAC cerebrali portatemi potemmo ricostruire rapidamente il caso.
La figlia fece la terapia alla madre parlandole in modo esauriente della fac-
cenda. Di fatto anche la paralisi regredì . La madre ebbe l'obbligatoria crisi epi-
lettica. Poi accadde quanto segue: la paziente venne a sapere che la nuova
amica del suo ex compagno non era "una signora per bene" e che il suo amico
aveva già una relazione con quella donna mentre era ancora in amicizia inti-
ma con lei. Patì una DHS dell'opporre resistenza e di paura con ribrezzo (man-
cina) con il centro nel relè del glucagone, cioè con ipoglicemia prevalente.

TAC cerebrale del 3.7.1990 della medesima


paziente: mentre nella fotografia precedente pos-
siamo ancora vedere la formazione ad anelli niti-
di come segno del conflitto attivo della paralisi
motoria e sensoriale, questo conflitto appare
risolto nella foto di due mesi dopo. Ma vediamo
una nuova configurazione a bersaglio attiva
corrispondente al conflitto retroattivo, a questo
punto ancora attivo, dell'opporre resistenza e di
ribrezzo nel relè dello zucchero. Fu possibile
risolvere pure questo secondo conflitto con
intense conversazioni.

10.6.3 Esempio: paziente cinquantenne


dopo la menopausa

TAC cerebrale di una paziente cinquantenne de-


strimane dopo la menopausa. A destra fronto-
parietalmente vediamo un grande FH con edema di
soluzione corrispondente a un conflitto di paura nel
territorio con carcinoma intrabronchiale.
La DHS si era verificata sette mesi prima. Il gene-
ro della paziente era stato operato a causa di una
peritonite acuta e i medici ritenevano che ci fosse-
ro scarse probabilità di sopravvivenza. Questo
conflitto durò solo due mesi, egli era straordinaria-

229
mente forte! Un mese prima di produrre questa fotografia si ebbe una recidiva
del conflitto: il marito della paziente dovette essere operato per un'ernia ingui-
naJe9s acuta. Il conflitto recidivo durò 3 settimane fino a quando si arrivò a una
nuova soluzione. La pressione dell'edema di riparazione esercitata nel FH lo
fece visibilmente lacerare, un esempio del cosiddetto "effetto fisarmonica": un
FH con edema di soluzione ritorna temporaneamente in attività conflittuale, l'e-
dema diminuisce momentaneamente, dopo la nuova conflittolisi (CL) l'edema si
riforma, contemporaneamente il FH si gonfia di nuovo dall'interno; a un certo
punto il tessuto non resiste più alla pressione dell'edema, cosa che si può ben
vedere anche nelle immagini seguenti.
Nell'emisfero sinistro dell'encefalo vediamo altri conflitti sess uali o semisessua-
li, che sono attivi in sospeso. Inoltre potremmo accertare quanto segue: quando
la paziente aveva 17 anni fu violentata da suo cognato, un conflitto da cui non si
era mai veramente liberata! Suo figlio all'età di 16 anni aveva messo incinta una
ragazza: una recidiva conflittuale per la madre quasi nella stessa circostanza ...

Di seguito un altro strato della TAC cerebrale della stes-


sa paziente: la freccia indica un FH con configurazione
a bersaglio nella corteccia postsensoriale, corrisponden -
te a un conflitto di separazione (in parte a carattere
motorio). Inoltre vediamo molto bene il già citato FH
lacerato internamente nel relè bronchiale. Sono dunque
presenti contemporaneamente soluzione di conflitto e
attività conflittuale!

(98} Ernia: protrusione di un organo o di una parte di organo attraverso la cavità che normal-
mente lo contiene

230
10.6.4 Esempio: FH attivo con configurazione a bersaglio nel tronco
cerebrale

Ecco due immagini di TAC cere-


brale di strati diversi della
medesima paziente.
Nella prima vediamo un FH
attivo in configurazione a ber-
saglio a bordi nitidi. Le frecce
indicano il relè dell'intestino
tenue nel tronco cerebrale
corrispondente a un rancore
indigesto.

Qui uno strato più in basso


della stessa serie, pure con FH
in configurazione a bersaglio
ma con un altro punto centrale,
precisamente nel relè delle tube
e della vescica urinaria.
Conflitto: la paziente aveva
guidato male il suo cavallo e un
altro cavaliere si era schiantato
contro la sponda ferendosi
gravemente. Questi la insultò
selvaggiamente con i peggiori
epiteti (adenocarcinoma delle
tube) . Subito dopo dovette pagare dei costi elevati (rancore indigesto) perché
l'uomo rimase a lungo in ospedale.

231
10.6.5 Esempio: paziente destrimane con conflitto di perdita

Il caso seguente ha 3 immagini che si riferiscono al medesimo paziente:

sulla prima immagine TAC vediamo un grande


anello ben nitido, un artefatto. Accanto si pos-
sono vedere due FH ancora chiaramente in
fase di configurazione a bersaglio. Quello de-
stro riguarda un'ulcera delle arterie coronari-
che (conflitto di territorio), quello sinistro
riguarda il testicolo destro (conflitto di perdita).
Il paziente destrimane aveva perso inaspettata-
mente sua madre a cui era molto attaccato. Si
vede che la configurazione a bersaglio destra è
ancora di sicuro nella fase CA. Quella sinistra
invece è già un po' rigonfia per l'edema, dun-
que sta per entrare in soluzione. Il paziente in
seguito (febbraio 1993) ha subito un infarto car-
diaco nel punto culminante della fase PCL.

TAC del testicolo:


l'immagine mostra una necrosi del testicolo
destro: il conflitto non era ancora risolto!

Foto del testicolo:


nel testicolo destro esternamente in pratica
non si vede nulla. Il dito mostra il punto
della necrosi.
La presunta necrosi del testicolo (in parole
semplici un "buco"), cioè una perdita di so-
stanza nel testicolo, dunque fu diagnosticata
in precedenza solo mediante la TAC cerebrale.

232
Segue una certificazione del caso eseguita dall'ufficiale sanitario

Zentrum fur Neue Medizin


in òsterreich
Leitung Dr. med. Ryke Geerd HAMER

Burgau,

A-8291 BURGAU, All es Schloss 1

233
Centro della Nuova Medicina Germanica in Austria
Direzione Dr. Med. Ryke Geerd Hamer

Burgau, 27 gennaio 1993

Si certifica che al sig ... ., unicamente in base alla TAC cerebrale e all'anam-
nesi, senza che il paziente avesse accusato dei disturbi, a parte un leggero
senso di trazione nel testicolo destro, è stata ricercata una necrosi nel testi-
colo destro, puntualmente trovata e accertata mediante una TAC. In base
alla TAC cerebrale si rileva precisamente una situazione intermedia fra una
necrosi (= fase attiva) e una ricostituzione della necrosi (= fase di ripara-
zione).
Dott. Stangl Willibald ...

Il caso che segue di una paziente mancina comprende 7 fotografie:

10.6.6 Esempio: mancina con paralisi parziali a sinistra

25 .1.90, FH in fase ca 25 .2.90, FH subito dopo la CL

234
10.4.90, fine della fase pcl Test dell'applauso! Foto di una
paziente mancina

Le tre immagini della TAC cerebrale precedenti mostrano l'evoluzione di un


Focolaio di Hamer nel corso di quasi 4 mesi.
La paziente è mancina, come si vede nella foto. Si era ammalata di una parali-
si parziale del braccio sinistro e della gamba sinistra, in misura ridotta anche del
braccio destro.
La DHS si era verificata nel giugno 1989: la paziente, infelicemente sposata,
aveva perso un amico molto amato che non aveva potuto trattenere (in modo
drammatico) nell'abbraccio del braccio sinistro e della gamba sinistra (manci-
na!), meno delle estremità destre. Si tratta quindi del "braccio del partner" e
della "gamba del partner" e in misura minore anche del braccio destro (madre/
bambino) con il conflitto del non poter trattenere. La paziente aveva desiderato
avere un figlio dal suo amico, aveva anche sperato di essere incinta, ma c'era
stato un evento drammatico di perdita .
Nella prima immagine della TAC il conflitto è ancora attivo. Si vedono i cerchi
nitidi della configurazione a bersaglio del FH, ma si nota anche che gli anelli
arrivano all'emisfero sinistro (debole paralisi del braccio destro). Il centro del FH
è a destra nel centro motorio, riguardante la motricità dell'abbraccio del partner
con il braccio sinistro (mancina!) e l'abbraccio intimo del partner con la gamba
sinistra. La conflittolisi ottenuta grazie all'intervento del medico di famiglia,
un'esperta di Nuova Medicina Germanica, insieme con la paziente, si verificò il
20.2.1990, esattamente quattro settimane dopo la prima TAC cerebrale che risa-
le al 25.1 .1990.

235
In questa seconda TAC del 25.2.90, all'incirca del m edesimo strato, vediamo che
il FH si sta "aprendo", cioè gli anelli all'esterno diventano irregolari e interrotti,
ma il centro è ancora visibile . Foto successive del 10.4. 90, pure del m edesimo
strato anch e se non sempre esattamente con lo stesso angolo d'inclinazione

10-4-90 10-4-90

degli strati, in cui il FH scivola o un po' in avanti o un po' indietro. Vediamo che
il FH è in parte già entrato in cicatrizzazi on e gliale. Va naturalmente an cora cita -
to il fatto ch e il 10. 3. 1990 ebbe luogo un attacco epilettico {crisi epilettica), che
però non sorprese la pazi ente poiché la sua dottoressa l'aveva m essa a cono-
scenza n el modo migliore riguardo alle l eggi della Nuova Medicina Germanica.
In verità fra il luglio 1989 e il febbraio 1990 alla pazi ente era stato diagnostica-
to una sospetta SM. Ma per fortuna si potè convincerla rapidamente ch e quella
diagnosi era insensata .
Il grande pericolo è in effetti sempre quello che i pazi enti patiscano un secondo
conflitto motorio, soprattutto nelle gambe, a causa di una dia'gnosi scioccante,
perché vien e loro detto ch e probabilmente dovranno r estare per tutta la vita su
una sedia a rotelle. N ella maggior parte dei casi non si liberano più da questo
conflitto.

236
Ultima immagine della TAC del
24.4.1990 della stessa paziente:
si vede che il disegno a bersa-
glio n el frattempo ha assunto
una forma raggrinzita simile a
una "stella", cioè il punto culmi-
nante della fase PCL edematosa
qui è già passato, ed è in corso
la fase di cicatrizzazione.

10.6. 7 Esempio: una paziente con conflitto di paura-ribrezzo

La storia del caso seguente è documentata da 4 immagini di TAC cerebra-


le: si tratta di 3 serie di TAC cerebrali di una paziente che vennero esegui-
te ciascuna a distanza di 6 settimane circa.
La paziente aveva un conflitto di paura-ribrezzo combinato a un conflitto
dell'opporre resistenza al suo capo omosessuale, che lei trovava "disgu-
stoso" e "cattivo''.

TAC cerebrale del 24.1.90, FH in fase CA:


il centro della configurazione a bersaglio si
trova a destra. Pertanto il diabete prevale
sull'ipoglicemia, cioè l'ipofunzionalità delle
cellule insulari beta è maggiore rispetto all'i-
pofunzionalità delle cellule insulari alfa.

La paziente si licenziò poco tempo dopo que-


sta fotografia. N ella stessa immagine
vediamo dorsalm ente un grande FH, che è
già cicatrizzato più volte e riguarda, in una

237
nuova configurazione a bersaglio, i due corpi vitrei a livello organico. Il conflit-
to biologico: un anno prima mentre si recava al suo posto di lavoro (farmacia)
venne seguita e attaccata alle spalle sotto la minaccia di un coltello. La recidi-
va: ogni giorno doveva rifare la stessa strada per andare e tornare dalla farma-
cia. Alla paziente di conseguenza venne un glaucoma ai due occhi.

In alto: immagini della TAC cerebrale del 15.3.90:


i due conflitti sono in fase PCL, quello frontale ancora di più di quello occipita-
le. Si vede però che ora i disegni a bersaglio edematizzati sono nella stessa posi-
zione di quando il focolaio era attivo. Questo è ciò che consideriamo una norma-
le evoluzione di FH dopo la soluzione del conflitto.

TAC cerebrale della medesima paziente


a distanza di altri 2 mesi e mezzo.
Si vede solo una cicatrice del FH nel relé
del diabete owero dell'ipoglicemia.

238
10.6.8 Esempio: adenocarcinoma duttale della mammella

Serie di quattro TAC cerebrali di una giovane donna con un adenocarcinoma


duttale della mammella in recente fase PCL.
Il radiologo ha spostato la paziente dalla linea centrale una volta di 2 cm verso
sinistra (vedi l e foto che si trovano a sinistra) e una volta di 2 cm verso destra
(vedi le foto che si trovano a destra). La localizzazione dei FH, come si vede, non
cambia per questo.

239
10.6.9 Esempio: un impiegato di banca londinese

Le sette fotografie seguenti appartengono alla storia di un impiegato di banca


di Londra

FH per conflitto motorio. Il disegno del bersaglio è ormai poco riconoscibile, mo-
strandosi già con la forma raggrinzita, anche il punto culminante della riparazione
è già superato. Sulla prima immagine della TAC sono visibili alcuni anelli come
pure il centro del conflitto, sulle foto successive ciò diventa sempre più difficile.

Altre 3 TAC cerebrali in cui si può osser-


vare bene la configurazione a bersaglio
nella corteccia motoria owero la sua
progressiva scomparsa. E' dunque da
escludersi un artefatto!

Le cinque immagini TAC presentate


della stessa serie appartengono a un
impiegato di banca che era in ospeda-
le a Londra. Tipico caso di diagnosi
errata: il paziente, dopo una dramma-
tica lite con il suo caposezione, che gli

240
aveva rifiutato una promozione, aveva patito una paralisi motoria, più della
gamba destra che di quella sinistra, come pure più del braccio destro che di
quello sinistro. Allora fu sottoposto ad esami e si trovò un vecchio adeno-
carcinoma del pancreas e un vecchio adenocarcinoma del fegato .
Naturalmente non si era potuto vedere l'adenocarcinoma dell'intestino
tenue in conflitto attivo (TAC dell'addome seguente) e neppure la relativa
configurazione a bersaglio in fase CA (sezione di TAC cerebrale presentato
di seguito).

La freccia indica
l'adenocarcinoma
dell'intestino tenue
attivo. Inoltre vediamo
i vecchi focolai solitari
dell'adenocarcinoma
nel pancreas e nel fegato.

241
·Il relativo FH a destra
lateralmente nel tronco
cerebrale (freccia a de-
stra) per 1'adenocarcino-
ma solitario del fegato
ovvero del pancreas pre-
senta una cicatrice, un po'
edematosa, con una pro-
babile nuova configura-
zione a bersaglio appena
accennata che si vede
appena nell'edema.
Il motivo potrebbe essere
che i conflitti pertinenti a
questi FH (conflitto di morire di fame e conflitto di non poter digerire un bocco-
ne) erano legati alla professione e ora reagivano di nuovo (binario!). Inoltre
abbiamo il FH (freccia sinistra) nel relè dell'intestino tenue per il conflitto di ran-
core indigesto. Nell'insieme quindi abbiamo 3 diverse forme a bersaglio nello
stesso paziente, di cui una (fegato/pancreas) in un relè vecchio cicatrizzato.
Mentre il FH del conflitto motorio per tutte le 4 estremità, a destra più forte che
a sinistra, è già nella fase PCL e inizia ad assumere la forma raggrinzita, cioè
ha già superato il punto culminante, la configurazione a bersaglio dell'intestino
tenue è ancora in piena attività. Quindi ciò significa che in nessun modo un con-
flitto a più contenuti viene risolto su tutti i livelli con lo stesso ritmo. Un aspetto
viene risolto, mentre l'altro resta ancora attivo.
Se si fosse applicata la Nuova Medicina Germanica, si sarebbe potuto vedere
che l'adenocarcinoma del pancreas e quello del fegato, che si erano formati nel
medesimo tempo, devono aver avuto già una precedente storia più vecchia e ora
probabilmente venivano riattivati come binario. Mentre il conflitto corticale
motorio ha già superato il punto culminante della fase PCL con una crisi epilet-
tica (attacco convulsivo tonico-clonico), il conflitto dell'intestino tenue è ancora,
come detto, in piena attività .

242
Casualmente nella precedente TAC dell'addome vediamo il preileo per
occlusione dell'intestino tenue. Se si fosse estirpato un breve tratto di inte-
stino tenue si sarebbe potuto procurare al paziente una prognosi molto
buona. Ma il preileo venne ricondotto a un presunto adenocarcinoma
recente del fegato/pancreas e si spiegò al paziente che non era operabile.
In questo caso il conflitto motorio corrisponde al pensiero "del non poter
salire più in alto" ovvero dell'essere legato e l'adenocarcinoma dell'intesti-
no tenue corrisponde al rancore indigesto ad esso collegato. Si vede che la
Nuova Medicina Germanica grazie alla sua diagnostica differenziata sui
tre livelli è notevolmente più perspicace rispetto alla medicina consueta.

10.6.10 Esempio: conflitto di separazione brutale

In questa serie si vede molto bene come una configurazione a bersaglio edema-
tizzata nella fase PCL è ancora ben visibile in uno strato e nell'altro incomincia
già a scomparire più o meno; conflitto centrale del periostio, cioè conflitto di
separazione brutale in soluzione.

243
r In quest'ultima fotografia la configura-
zione a bersaglio è quasi completamen-
te dissolta nell'edema.

10.6.11 Nelle due foto seguenti vediamo ...

Vediamo un FH per un conflitto di separazione (periostio) sensoriale-postsenso-


riale che ha già superato il punto culminante della fase PCL e ha già iniziato
ad assumere la configurazione raggrinzita.

244
A livello organico troviamo : esantema 99, orticaria, prurito, classificazioni diver-
se per un unico processo in corso: la ripara zione dello strato epidermico esterno.

Di seguito vengono brevemente presentate alcune TAC cerebrali particolar-


mente interessanti, che soddisfano tutti i criteri di esclusione elaborati con
la ditta Siemens. Dunque: nessun artefatto !

22.4.86
Configurazione a bersaglio
molto nitida, conflitto attivo.

5.9.86
TAC cerebrale con contrasto,
configurazione ad anelli edemizzata,
già gliomatosa in via di cicatrizzazione.

(99) Esantema = infiammazione della pelle esterna

245
Evoluzione di una configurazione a
bersaglio in un giovane paziente.

FH in configurazione a
bersaglio attiva per un
conflitto, durato a lungo,
di paura della morte
nel tronco cerebrale.
Il paziente era stato
aggredito per strada e
minacciato con un
coltello.

In questo caso, nella corrispondente


sezione di RM si possono riconoscere
eccezionalmente le strutture ad anello
del Focolaio di Hamer attivo.
Ciò però è possibile solo se il conflitto,
come in questo caso, è durato molto
a lungo ed è stato molto intenso.

246
Configurazione ad anelli che
viene schiacciata sul lato sinistro
a causa di due altri focolai
edematizzati.

Evoluzione della configurazione ad anelli nella TAC cerebrale di una gio-


vane paziente

3.11.89 FH in configurazione a 9.2.90 FH cicatrizzato, la struttura ad


bersaglio nitida anelli è a malapena riconoscibile

247
Serie di TAC cerebrali con struttura ad anel-
li nitida, diversamente edemizzata con pro-
cesso di spostamento espansivo.

248
Un paziente austriaco: due FH con struttura ad anelli edemizzata

Due anelli edematosi ben visibili, FH in cui 3 formazioni ad anello


che si accavallano diverse si proiettano una accanto
all'altra owero una nell'altra. Quella
sinistra è completamente in edema
di soluzione

249
La fotografia seguente, molto inte-
ressante, mostra un FH a forma
semicircolare a destra per un con-
flitto motorio nella fase PCL con
edema di soluzione.
Accanto (freccia sottile) un FH cen-
trale nella fase CA nel relè dello
zucchero.
Più avanti un FH già molto cicatriz-
zato a sinistra, che si può già colo-
rare di bianco a causa dell'accumu-
lo di tessuto gliale, che riguarda la
spalla destra, detto più precisamen-
te: osteolisi ricalcificata per conflitto
di svalutazione di sé nel rapporto
con il partner.
In basso un FH quasi completa-
mente cicatrizzato nella corteccia visiva destra corrispondente a un vecchio con-
flitto di paura nella nuca.

10.6.12 Esempio: bambina di cinque anni con conflitto di paura di


morire di fame

TAC cerebrale e TAC addominale di una bambina di cinque anni

Il FH nel relè del


fegato (tronco
cerebrale laterale
a destra) mostra
una nitida confi-
gurazione a
bersaglio, cioè il
relativo conflitto di
paura di morire di
fame deve essere
ancora attivo.

250
Nella TAC addominale
vediamo il relativo cosiddetto
adenocarcinoma solitario del
fegato della bambina della
Francia meridionale:

Conflitto: i genitori avevano


un negozio di alimentari.
Quando lì accanto venne
costruito un supermercato e i loro fatturati di conseguenza diminuirono, il
padre si lamentò ripetutamente: "Dio mio, moriremo di fame!" La bambina
di 5 anni prese ciò alla lettera, e come non farlo? Alla fine la bimba mori per
questa paura di morire di fame che era durata per mesi.
All'inizio mi risultò molto difficile capire un quadro simile, perché contra-
riamente al referto epatico esteso, il cervello non mostrava nulla di partico-
larmente vistoso. Ma una volta che si è compresa la configurazione a ber-
saglio, ovvero si è imparato a distinguere fra le diverse formazioni nella fase
CA e nella fase PCL, allora queste immagini sono chiare e comprensibili.

10.6.13 Esempio: TBC e cancro alla mammella

TAC coi seni pendenti di una donna


destrimane, con conflitto terminato
di preoccupazione madre-bambino,
la quale nella fase PCL aveva avuto
per settimane un forte sudore nottur-
no, cioé una TBC della mammella
sinistra. Nella TAC del seno pen-
dente si riconosce molto bene la
caverna recente nella mammella
sinistra (freccia sinistra) . Ciò non
sarebbe possibile normalmente con
una solita mammografia, perché il seno si schiaccia. Nella mammella destra
(treccia destra) vediamo un'altra caverna cicatrizzata, ma più vecchia.

251
FH con edema nel ceIVelletto
laterale destro (freccia destra).
Dalla semplice ooseIVazione di
questo edema non ci si può
rendere conto se l'adenocar-
cinoma mammario a livello
organico sia stato caseificato
dalla TBC o meno. I processi
nel ceIVello sono uguali.
Anche sul lato sinistro del cer-
velletto (freccia sinistra) è visi-
bile una vecchia cicatrice che corrisponde a un precedente adenocarcinoma
mammario del seno destro con successiva TBC (conflitto del partner).

10.6.14 Esempio: cancro della mammella adenoideo a sinistra

Giovane donna con due proliferazioni cellulari attive che formano tumori alle
ghiandole mammarie.
Il tumore inferiore della donna destrimane corrisponde a un conflitto di lite
madre/figlia che dura già da molto
tempo . Quello superiore più piccolo
corrisponde a un conflitto di preoccu-
pazione madre/bambino a causa di
una amniocentesil 14 eseguita per
stabilire la paternità, poiché era
incinta di un bambino illegittimo.
La paziente aveva una paura terribile
che il bambino fosse stato leso da
questo inteIVento. In seguito tutto il
processo per la paternità continuò su
questo binario imboccato sebbene il
bambino fosse nato sano da tempo.

(100) Amniocentesi= esame del liquido amniotico

252
Mammografia della mammel-
la sinistra. Si vedono il nodo
adenoideo grande e quello
più piccolo. La paziente non
aveva però alcun dolore e in
questa mammella, durante
l'allattamento del suo bambi-
no, aveva persino più latte
che in quella destra.

Questa immagine di TAC


cerebrale del cervelletto mo-
stra nella zona laterale destra
due configurazioni a bersa-
glio attive, che si sovrappon-
gono in parte. I due FH in
attività corrispondono ai con-
flitti attivi in sospeso
madre/bambino ovvero
madre/figlia.

10.6.15 Esempio: ragazzino francese

Due immagini di TAC cerebrale e una fotografia polmonare di un bambino


di otto anni che i suoi compagni avevano legato a un albero per divertimen-
to. Dissero che sarebbero tornati con dei cannoni e che gli avrebbero spa-
rato. Il bambino non potè liberarsi perché le mani gli erano state legate
all'albero. Fu liberato la sera tardi da una persona che passeggiava lì intorno.

253
TAC cerebrale che mostra il FH
per una paralisi motoria di
entrambe le braccia. Si vedono i
singoli anelli del bersaglio nel
centro corticale motorio.
Le braccia del ragazzo erano
quasi totalmente paralizzate.

La radiografia dei polmoni mo-


stra un grande adenocarcinoma
polmonare e un altro più piccolo.
Il bambino per mesi ogni notte
aveva rivissuto in sogno la terribi-
le esperienza patendo la paura
della morte. Alla fine gli riuscì di
risolvere il conflitto. Morì soprat-
tutto in seguito ad una tubercolo-
si polmonare, a causa di una
durata eccessivamente lunga del
conflitto. Il ragazzo per settimane
aveva avuto un forte sudore not-
turno, valori di temperatura sub-
febbrili ed emottisi 101, ma non
venne trattato per la tubercolosi
perché si era ritenuto che l'affe-
zione primaria da curare fosse il
tumore al polmone.

(101) Emottisi= espettorazione di grosse quantità di sangue

254
Nella TAC del tronco cere-
brale vediamo il relativo FH
nel relè alveolare nel tronco
cerebrale destro in fase PCL
con edema di soluzione
(freccia) . Nonostante una
diagnosi così chiara nessuno
purtroppo penserà mai alla
tubercolosi.

10.6.16 Tre esempi di leucemia

Vediamo un edema della


sostanza bianca generalizza-
ta come segno di riparazione
e della ritrovata stima di sé
però con accentuazione par-
ticolare del relè per il collo
del femore sinistro (conflitto
risolto "Non ce la faccio!") e
del relè per la spalla destra
corrispondente a un conflitto
risolto di svalutazione di sé
in relazione al partner.

Situazione dopo avere risol-


to i conflitti di svalutazione
di sé di un anziano signore
a cui era stata tolta la presi-
denza del comitato di salva-
guardia delle bellezze del
villaggio. La soluzione del conflitto era avvenuta grazie al fatto che il sindaco
si era scusato personalmente con lui e lo aveva riabilitato.

255
Edema della sostanza bianca gene-
ralizzata nella leucemia di una gio-
vane donna appartenente a una
setta che aveva fatto fallimento sul
piano personale e professionale. CL:
alla paziente riuscì di ricominciare
tutto da capo.

Le 3 immagini seguenti riguardano un paziente con una forte decalcifica-


zione della testa dell'omero sinistro, ora in soluzione:

Nella TAC cerebrale vediamo una


cisti nella sostanza bianca (relè
della spalla sinistra owero della
testa dell'omero), corrispondente a
un conflitto di svalutazione di sé
padre/bambino: "Io non sono stato
un buon padre, ho danneggiato
mio figlio." Ci furono frequenti rica-
dute, infine una soluzione di conflit-
to definitiva . A causa della lunga
durata del conflitto e della sua
intensità si ebbe una lacerazione
del tessuto cerebrale e la formazio-
ne di una cisti. La capsula della
cisti è già cicatrizzata con tessuto
gliale. Il reperto appare molto più
terribile di quanto non sia in realtà.

256
Sezione superiore della TAC
cerebrale della medesima cisti.
Se si conosce la Nuova
Medicina Germanica risulta
chiaro che, quando appare un
simile reperto nella sostanza
bianca, ci si deve aspettare con-
temporaneamente una fase leu-
cemica.

Osteolisi della testa dell'omero


sinistro ("spalla padre/bambino")
in un padre destrimane.

257
10.6.17 Un esempio di distacco della retina per un conflitto di paura
nella nuca

Qui accanto si vede la


TAC di un paziente
nella quale sono rico-
noscibili anche gli
occhi. Le frecce indica-
no un distacco della
retina cicatrizzato
nella zona della
fovea centrale 102
e lateralmente
nell'occhio destro.

Nella sezione della TAC


cerebrale, su cui si ritrova
la corteccia visiva, vediamo
dei FH con delle recidive
croniche. Il processo dun-
que non è affatto terminato,
ma il relè della corteccia
visiva cicatrizzata a sinistra
è appunto entrato di nuovo
in attività.

(102) Fovea centrale= il punto centrale incavato della macula lutea della retina.

258
10.6.18 Esempio di riparazione fortemente gliomatosa di FH

Anelli edematizzati di un conflitto Lo stesso processo nella TAC cerebra-


motorio-sensoriale con incipiente le a causa del mezzo di contrasto
accumulo di tessuto gliale. sembra essere notevolmente più gra-
ve all'esame visivo, cosa che però
non è! Per questo consiglio sempre,
la prima volta, di far eseguire una
TAC cerebrale senza mezzo di con-
trasto.

TAC cerebrale di un altro paziente con


focolai simili in fase PCL, qui già con
forte accumulo di glia, struttura ad anelli
nel centro corticale motorio e sensoriale.
La mano destra del paziente era rimasta
intrappolata nella sega elettrica perché
non era riuscito a tirarla via abbastanza
in fretta.

259
10.6.19 Esempio: violentata dal padre a 5 anni

Queste immagini sono un documento sconvolgente di una paziente manci-


na di 35 anni, che 30 anni prima, quando aveva cinque anni, aveva subito
degli abusi sessuali da parte del padre. Fu costretta a prendere in bocca il
suo membro, cosa che le fece ribrezzo . In quanto mancina patì un diabete
(nel caso di una destrimane ci sarebbe stata una ipoglicemia con insuffi-
cienza di glucagone-cellule alfa) . Il diabete non le venne mai riscontrato.
Solo alla fine , poco dopo la morte del padre, che lei aveva dovuto curare
durante la sua degenza di cinque anni, si verificò la soluzione del conflitto.
Alla diagnosi del "tumore cerebrale" venne accertato anche il diabete, che
però ora stava regredendo. Quindi il conflitto era rimasto in sospeso per 30
anni: un martirio di 30 anni per la paziente !
Per noi questa risonanza magnetica eseguita fortuitamente rappresenta
una "fortuna" scientifica, perché le RM , che sono state fatte per caso pro-
prio nel "momento giusto" dopo un conflitto di così lunga durata all'inizio
della fase di riparazione , ci mostrano un fenomeno straordinariamente ben
visibile (con contrasto a sinistra, senza contrasto a destra): all'interno del
grande FH che sta entrando in soluzione vediamo ancora i vecchi anelli del
bersaglio, che saranno così ben riconoscibili ancora per poco tempo, perché
poi scompaiono nell'edema. Normalmente nella RM possiamo riconoscere

260
gli anelli del bersaglio del FH solo quando il conflitto è durato almeno 2 o
3 anni.
E allora non si colorano neppure con il mezzo di contrasto.
Qui però il radiologo casualmente ha colto il giorno giusto e, sempre per
caso, anche la tecnica giusta di ripresa con il mezzo di contrasto. Gli anelli
del bersaglio appaiono ancora una volta e si colorano di bianco nella fase
PCL per poi essere sommersi dall'edema. Nella fotografia a destra senza
mezzo di contrasto praticamente non si vede alcun anello.

La stessa paziente 2 mesi dopo (tomogramma computerizzato):

261
In questi casi, se si aspetta tranquillamente che la fase di riparazione sia
terminata, non può di fatto accadere nulla. Nel caso presente ancor di
meno, dato che non ci sono da temere degli impedimenti al flusso del liqui-
do cerebrospinale. Qui non è necessario somministrare del cortisone.
"Solo" il morale deve essere tenuto alto e si devono evitare gli attacchi di
panico ("Bisogna operare subito! Subito ricovero in clinica! ... ").

10.6.20 Esempio: i cuori neri

Marco al momento della sua DHS (conflitto di attacco contro il cuore) aveva
2 anni. Suo padre, che egli amava più di ogni cosa, in circostanze molto
drammatiche, perché aveva già spesso avuto l'angina pectoris, era stato
ricoverato in clinica a seguito di una diagnosi con sospetto di "infarto car-
diaco".

Per mesi Marco lo raccontò a tutti e


dipinse solo cuori neri. In verità non si
era trattato di infarto cardiaco, come poi
si appurò, ma Marco si era così identifi-
cato con lui da avvertire egli stesso un
"attacco contro il proprio cuore''. Poiché
il padre anche in seguito continuò ad
avere dei dolori di angina pectoris, il
binario di Marco restò attivo ed egli
continuò a disegnare dei cuori neri.

A 6 anni, quando andò a scuola, il suo


conflitto si risolse. Ora disegnava dei
cuori giallo chiaro. A causa della sinto-
matica cerebrale che naturalmente si
verificò nella fase di riparazione con
capogiri, conati di vomito ecc. fu porta-
to all'ospedale.
Lì venne accertato (nel relè del pericar-
dio) un presunto grande "tumore cere-
brale" che doveva essere estirpato radi-
calmente.
Gli venne asportata la metà del cervelletto. Marco morì di una morte
assolutamente inutile.

262
TAC 1991 TAC 1991 Stessa sezione come a
sinistra ma con un differente
contrasto luminoso

· RM di lato

I medici della Nuova Medicina Germanica non avrebbero mai fatto morire
un paziente simile. Persino se si arrivasse a una temporanea compressione
del quarto ventricolo e a un ristagno di liquido cerebrospinale, non ci sareb-
be comunque motivo sufficiente per un'operazione, perché la situazione
può essere tenuta sotto controllo con del cortisone, mentre l'intervento
voluto dagli ignoranti apprendisti stregoni risulta mortale.

263
10.6.21 Esempio: abuso sessuale da parte del padrino

La ragazzina, che allora aveva


3 anni e a cui appartengono
queste lastre, aveva subito
abusi sessuali da parte del suo
padrino per un anno. Patì un
conflitto a sfondo semisessuale
ripugnante nel relè del corpo
dell'utero. La madre era a
conoscenza di questa violenza.
Quando la cosa cessò dopo un
anno, la bimba ebbe una solu-
zione del conflitto e quindi un grande edema nel relè dell'utero nel tronco
cerebrale (ponte) . Diventò sonnolente a causa del flusso ostacolato del liqui-
do cerebrospinale. Sfortunatamente venne operata dagli apprendisti stregoni
che le asportarono gran parte del tronco cerebrale. La bambina morì misera-
mente di una morte che si poteva certo evitare, che la Nuova Medicina
Germanica avrebbe sicuramente evitato perché il momento critico sarebbe
stato superato con dei rimedi conservativi senza intervento chirurgico.

264
1O.7 Il conflitto sessuale femminile nella TAC cerebrale

TAC di una paziente quarantenne


destrimane con carcinoma al collo
dell'utero . Il FH a sinistra periinsula-
re è attivo. Conflitto sessuale: suo
marito le aveva detto dopo una
bellissima notte .d'amore che la cosa
non aveva molta importanza . Le
venne diagnosticato un carcinoma al ~
collo dell'utero oltre a un'ulcera delle
vene coronarie (secondo la Nuova
Medicina). CL: separazione dal
marito. La paziente sopravvisse alla
crisi epilettoide dell'embolia polmo-
nare. Dopo tre mesi il referto del pre-
lievo era negativo!

TAC di una paziente di 34 anni pure


destrimane, che aveva un carcinoma
al collo dell'utero con ulcera alle
vene coronarie. Il relativo FH ha un
edema di soluzione. Il conflitto ses-
suale: il suo compagno era andato a
letto con la sua migliore amica met-
tendola incinta. La CL avvenne con
la riconciliazione delle due amiche.
Il conflitto era durato sette mesi. La
paziente però, grazie ad elevate dosi
di cortisone, sopravvisse alla dram-
matica crisi epilettoide (infarto car-
diaco destro ovvero embolia polmo-
nare) che si verificò subito dopo la
produzione di queste immagini.
Sopravvisse pure al carcinoma del
collo dell'utero e al relativo "tumore cerebrale" senza alcuna terapia della
medicina tradizionale.

265
10.8 Il conflitto di territorio maschile nella TAC

[;equivalente maschile del conflitto


sessuale: il conflitto di territorio.
Nell'uomo destrimane il FH nella
TAC si trova sempre a destra periin-
sularmente. Questa è una delle "più
belle" immagini della mia collezione.
Si vede un vasto FH con tessuto glia-
le a destra periinsularmente con un
grande edema perifocale e intrafoca-
le (freccia destra). La freccia in basso
a sinistra indica il relè occipito-basa-
le a sinistra per il testicolo sinistro
(innervato omolateralmente da cerve-
llo a organo). Anche questo FH ha
un edema .i ntra e perifocale. Infine è
ancora visibile una edemizzazione della sostanza bianca dorsalmente alle
corna posteriori di entrambi i ventricoli laterali, corrispondente a una svaluta-
zione di sé con osteolisi nella zona del bacino sui due lati. Tutti i conflitti sono
quindi in soluzione.

Che cosa era accaduto? Si trattava di un anziano contadino della Bassa


Sassonia il cui unico figlio si era gravemente ferito in un incidente di moto-
cicletta e , come disse il padre per prima cosa, c'erano poche speranze che
sopravvivesse. Il padre credeva che se il figlio fosse sopravvissuto sarebbe
stato solo uno storpio. Poiché suo figlio era anche l'unico erede della fattoria,
patì un violento conflitto di territorio che si può comprendere solo se si ha una
mentalità contadina. Contemporaneamente però patì anche, come di norma
ogni buon padre, un conflitto di perdita con carcinoma del testicolo sinistro.
Dal giorno dell'incidente ebbe delle fitte al cuore, angina pectoris, quotidiana-
mente. Il conflitto di territorio durò circa sei mesi. Alla fine il figlio potè lascia-
re il reparto di cure intensive e ciò per il padre fu la soluzione del conflitto!
Quattro settimane dopo che il figlio aveva ripreso a lavorare, il padre, al punto
massimo della fase di riparazione (con rigonfiamento ulceroso delle arterie
coronarie) ebbe un infarto cardiaco sinistro con vertigini, dolori di testa, perdi-
ta dell'equilibrio. Inoltre come segno della fase PCL della necrosi testicolare si
arrivò al gonfiore di un testicolo. Prima che un neurochirurgo si interessasse
ad operare i suoi "tumori cerebrali'', il paziente lasciò in fretta la clinica.

266
10.8.1 Esempi di una cosiddetta costellazione schizofrenica nella TAC;
qui in presenza di una combinazione di conflitto sessuale e di territorio

Stato dopo una costellazione schizo-


frenica: entrambi i FH hanno un
edema in soluzione. A destra si è for-
mata una cisti per l'edema intrafocale
e la lacerazione del tessuto dentro il
FH. La paziente aveva una pressione
cerebrale e si sarebbe potuto tentare
di salvarla con una cura di cortisone.
Invece venne praticamente addor-
mentata con la morfina a causa di
"metastasi cerebrali generalizzate".

Due configurazioni a bersaglio in fase


CA nella zona periinsulare destra e
sinistra. Ciò corrisponde a una costel-
lazione schizofrenica e precisamente
in questo caso a una costellazione
ossessiva postmortale in una donna
capo di una comunità religiosa che
pensava quotidianamente quale altra
graziosa donna avrebbe avuto suo
marito, di bell'aspetto, dopo la sua
morte (era in effetti gravemente
ammalata).

267
10.9 Configurazioni a bersaglio nel fegato

Alcune configurazioni a ber-


saglio nel fegato: sono sempre
lo stadio precoce di un cosid-
detto adenocarcinoma epatico
solitario. La configurazione a
bersaglio dell'organo è in
corrispondenza con la confi-
gurazione a bersaglio del cer-
vello, detto più precisamente
parecchie configurazioni a
bersaglio nell'organo possono
corrispondere a una sola configurazione a bersaglio nel cervello.

La cosa interessante di questa correlazione trovata empiricamente sta nel


fatto che praticamente il cervello e l'organo oscillano allo stesso ritmo con
la configurazione a bersaglio, cioè possiamo immaginare l'organo con i suoi
nuclei cellulari, che sono tutti collegati fra di loro, quasi come un secondo
cervello, come un cervello dell'organo. Cervello centrale e cervello dell'or-
gano oscillano nella stessa fase in modo uguale, come mostrano le nostre
configurazioni a bersaglio . A volte il cervello centrale dà ordini al cervello
dell'organo, per esempio la motricità, a volte il cervello dell'organo forni-
sce informazioni al cervello centrale, per esempio la sensorialità. Già ave-
vamo appreso in parte queste cose dalla neurologia, ma finora non si era
andati oltre perché non si conoscevano le correlazioni scoperte dalla Nuova
Medicina.

Le immagini seguenti mostrano l'evoluzione di tali configurazioni a bersa-


glio nel fegato:

Sulle due sezioni seguenti vedia -


mo i focolai già calcificati, i nuovi
focolai attivi e i processi di ripara-
zione che corrispondono a un pro-
cesso cronico recidivo.

268
Nuova fase di riparazione di
questo stato residuale (calcifi-
cazione) con carcinoma epati-
co solitario dopo la fase di
soluzione, corrispondente a
una paura di morire di fame
che si ripete in modo cronico.
Si vede sempre la struttura cir-
colare degli "adenocarcinomi
epatici" che deriva dalla confi-
gurazione a bersaglio originaria.

Anche per le ossa vediamo lo


stesso fenomeno quando nella
TAC fortuitamente si è potuta
riscontrare la fase attiva, cioè
la configurazione a bersaglio
nell'organo.
I.:immagine mostra 2 focolai
attivi nella configurazione a
bersaglio di un corpo vertebra-
le. La TAC indica che sono in
corso delle osteolisi ossee, cioè
decalcificazioni, della vertebra
che corrispondono a un conflit-
to attivo di svalutazione di sé.

269
Qui accanto vediamo su
un'altra immagine della
stessa serie dei focolai
ancora attivi marginali, in
totale quindi 3 formazioni
ad anello del "cervello
dell'organo".

10.9.1 Conflitto di paura di mori.re di fame perché le cuoche se ne


vanno

Ho inserito in questo libro il caso di una paziente di 43 anni destrimane


perché è molto convincente sul piano organico.
La paziente si era sposata a 20 anni con un "buon partito", ma aveva un
problema: odiava cucinare (e mangiare) e soprattutto occuparsi della casa.
Il marito le permetteva il lusso di una cuoca oltre che di una cameriera.
Sebbene capisse ben poco di cucina, praticamente nulla, si atteggiava
volentieri a rigorosa donna di casa. Le cuoche se ne accorgevano ben pres-
to e una dopo l'altra lasciavano litigando la casa, sempre per la stessa ragio-
ne che lei non capendo niente di cucina non sapeva quello che pretende-
va. In totale circa dieci cuoche. Pensiamo che la donna abbia patito la prima
DHS con programma SBS di paura di morire di fame quando una cuoca,
che era migliore di tutte le altre e con la quale lei riusciva sempre a fare
bella figura, la lasciò un venerdì sera quando per il sabato seguente era
stato invitato un grande numero di persone a pranzo. Ogni volta che una
cuoca, spesso il venerdì sera, lasciava la casa per una lite pativa una reci"
diva.

Da otto anni aveva assunto una cuoca straniera che era molto brava. Dopo
3 anni questa un giorno le disse che si era sposata nel fine settimana pre-
cedente. Patì di nuovo una recidiva e un conflitto di separazione dal part-
ner (con adenocarcinoma mammario duttale destro), perché aveva creduto
che anche questa brava cuoca se ne sarebbe andata in breve tempo.

270
Ma non se ne andò e per il conflitto di paura di morire di fame la paziente
ebbe una soluzione con sudore notturno come nelle recedenti recidive.

Per contro, stranamente, non risolse il suo conflitto di separazione perché


rimase la paura che la cuoca potesse andarsene.
All'inizio del 1994 venne notato il piccolo nodulo cirroso 103 nella mamme-
lla destra che fu amputata e, "profilatticamente" 104 , pure quella sinistra! .
Quattro anni dopo, nel novembre '98, un venerdì sera la cuoca se ne andò,
senza dire una sola parola, dopo un piccolo litigio. Di nuovo la paziente patì
una forte recidiva.
Quando alcune settimane dopo riuscì a trovare un'altra cuoca, ebbe di
nuovo la sudorazione notturna verso il mattino (TBC!).
Essendosi ora trovati casualmente degli adenocarcinomi al fegato, si disse:
adenocarcinoma mammario con "metastasi nel fegato e nelle ossa", che
non c'era più nulla da fare se non somministrare palliativamenteios chemio
e morfina.
Grazie alla Nuova Medicina si può ora capire il conflitto, contribuire ad evi-
tare nuove recidive e a sfuggire alla follia dei "medicinici".

Questa TAC del fegato è


estremamente interessante
per ogni esperto. Qui c'è la
particolarità che si è trattato
sì di diverse cuoche, ma
sempre quasi esattamente
dello stesso conflitto. E sem-
pre n ella soluzione avevamo
una TBC con sudore nottur-
no e temperature subfebbri-
li . Con questa immagine del
novembre '98 ci troviamo,
dopo una recidiva partico-
larmente forte, di nuovo in fase di riparazione tubercolotica. Vediamo che grazie
al cosiddetto "edema intrafocale" le caverne tornano a riempirsi parzialmente
diventando ben visibili . Ma simili caverne possono anche rimanere più o meno

(103) cirroso = qui: riduzione dei dotti lattiferi


(104) profilassi = prevenzione
(105) palliativo = trattamento sintomatico per alleviare i dolori senza curarli spesso usato in
fase terminale

271
chiuse perché a causa della pressione del parenchima circostante nel frattempo
erano collabiate ed erano in parte consolidate. In simili casi vediamo solo il
nuovo edema "perifocale". Le due frecce strette indicano le osteolisi delle costo-
le gonfiate e di nuove riempite con una notevole quantità di callo parasternal-
mente a sinistra e a destra . La freccia larga in alto a destra indica lo strato di sili-
cone con cui venne di nuovo "ricostruita" la mammella destra. Anche la mam-
mella sinistra, che era stata amputata "profila tticamente", ha uno strato di sili-
cone che però in questa radiografia si vede solo molto all'esterno a sinistra.
Con la doppia amputazione si spiega la svalutazione di sé ("non valgo più
nulla"). Lo strato di silicone fu per la paziente la soluzione del conflitto di svalu-
tazione di sé, cioè la ricalcificazione che qui vediamo prima che sia completata.

In questa immagine di risonanza


magnetica del paleoencefalo si
vede il relè del fegato con una
moderata colorazione come segno
della nuova soluzione della recidiva.

In questa immagine del


fegato, che mostra una
sezione un po' più in alto
rispetto alla TAC preceden-
te, sono segnati non tutti
ma alcuni dei focolai epati-
ci in soluzione tubercolo-
tica cronica e in recidiva
cronica. Anche per loro vale
quanto detto sopra.
Particolarmente interessan-
te è il fatto che nel FH dell'organo si possono qui riconoscere bene le strutture
circolari e l'edema intra e perifocale.

272
10.10 Nessuna operazione al cervello! Due casi quasi iden-
tici a confronto

I due casi seguenti sono molto simili fra loro: entrambi vennero presentati
insieme per combinazione da un medico alla conferenza di verifica
dell'Università di Duesseldorf, tenutasi a Gelsenkirchen sotto la presiden-
za del prof. Stemmann.
I due pazienti, provenendo da villaggi vicini, si conoscevano. Il primo
paziente di 28 anni e il secondo di 19 erano entrambi destrimani. I due già
avevano sul lato cerebrale destro un conflitto attivo e avevano patito quasi
contemporaneamente un secondo conflitto in pratica uguale. Pertanto si
trovavano entrambi in costellazione schizofrenica. Venne loro diagnostica-
to all 'incirca nello stesso periodo un "tumore cerebrale" nel centro motorio-
laringeo. Da quel momento i loro percorsi si separarono: uno venne a sape-
re della Nuova Medicina troppo tardi; ignaro si lasciò operare al cervello
perché gli avevano detto che altrimenti sarebbe morto molto presto. Nel
panico totale si sottopose all'intervento. Per 2 o 3 mesi si sentì un po' me-
glio, perché naturalmente la pressione cerebrale causata dall'edema era
scomparsa, ma sei mesi più tardi era morto, come quasi tutti quelli operati
al cervello, tranne pochissime eccezioni!
Anche l'altro paziente si trovava in clinica per farsi operare. Ma fortunata-
mente venne a mancare la necessaria riserva di sangue. Nel fine settimana
gli diedero "vacanza" ed egli la usò per partecipare alla conferenza di veri-
fica a Gelsenkirchen. I medici presenti riuscirono a convincerlo che l'ope-
razione al cervello era un imbroglio molto pericoloso. Quando il lunedì il
paziente comunicò ai medici del reparto di neurochirurgia che preferiva
non farsi operare, si dichiarò che il tumore non era operabile in quanto trop-
po grande e maligno. Si presero in considerazione solo le radiazioni e la
chemio e anche ciò solo con una prognosi molto riservata.
Il paziente approfondì lo studio della Nuova Medicina, la capì e non si las-
ciò operare. Come pronosticato, ebbe dei disturbi per alcuni mesi, dopo di
che era di nuovo sano e in grado di lavorare.
Dopo cinqu e anni l'ente di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
cambiò forzatamente la diagnosi di "tumore cerebrale maligno" in "caver-
noma cerebrale benigno" perché non si poteva accettare che con un "tumo-
re cerebrale maligno" fosse guarito senza essere stato operato.
Il paziente del primo caso aveva avuto un rancore nel territorio sul posto di
lavoro alcuni mesi prima del secondo conflitto per la casa che stava co-
struendo. Al momento del secondo conflitto nell'autunno '91 il primo era

273
ancora attivo e il secondo venne avvertito come una recidiva conflittuale del
primo.
A causa della costruzione della casa, il paziente era sotto forte stress, anche
per questioni di tempo, in effetti ne portava avanti la costruzione pratica-
mente da solo. Patì il secondo conflitto quando volle montare una lampada
sulla tromba delle scale, scivolò da una tavola e precipitò 7 metri più in
basso al livello della cantina con il cranio fracassato . Riuscì con un ultimo
sforzo ad aggrapparsi a una tavola, restando sospeso nel vuoto, e a rigua-
dagnare lentamente e faticosamente il pianerottolo. Dopo tremava in tutto
il corpo. Il conflitto di spavento improvviso restò attivo fino a quando durò
la costruzione della casa, perché tali situazioni naturalmente si ripetevano
seppure in modo non pericoloso. Da allora si metteva in condizioni più sicu-
re, ma tremava sempre quando lavorava sospeso "fra cielo e terra".
In primavera la casa era terminata e quindi si arrivò alla soluzione del con-
flitto. Subentrarono tragicamente dei segni di pressione cerebrale, disturbi
alla parola e una crisi epilettica, in seguito arrivò la diagnosi e il panico
causato dalla medicina tradizionale. A poco servì dirgli in seguito che non
avrebbe dovuto farsi operare. Morì come una vittima dell'oscurantismo
scientifico della medicina ufficiale, che interviene in mala fede pur sapen-
do che tali operazioni hanno una mortalità quasi del 100%.

Il paziente aveva patito un conflitto motorio quando era caduto nella tromba
delle scale durante la costruzione della sua nuova casa riuscendo però all'ulti-
mo momento ad aggrapparsi.
In queste immagini TAC dell'B.3.92 del paziente ventottenne (a destra con
mezzo di contrasto, a sinistra senza) vediamo i seguenti FH:

274
immagine sinistra: stato prima dell'operazione. Freccia a destra: conflitto di ran-
core nel territorio a causa della costruzione della casa (attivo). Freccia a sinistra:
FH per la fase PCL nel relè del centro motorio della laringe.
Freccia a sinistra in basso: conflitto di identità. Il conflitto appare attivo. Il
paziente non era sicuro di volersi far operare. Il suo sentimento gli diceva "No!".
Immagine a destra: lo stesso FH che appare nella figura a sinistra, questa volta
con mezzo di contrasto.
Freccia a destra: conflitto di rancore nel territorio . Freccia a sinistra: FH in fase
PCL colorato con mezzo di contrasto. Freccia in basso a sinistra : conflitto di iden-
tità attivo!

TAC cerebrale del 29.4.92 dello stesso paziente


alcuni giorni dopo l'intervento, dopo l'asporta-
zione di 200g di massa cerebrale! Come vedia-
mo il paziente patì subito un nuovo conflitto di
paura nella nuca per l'operazione e soprattutto
di restare storpio, come appunto fu il caso.

Le due sezioni successive dell' 11.10.92 poco prima della morte del paziente non
potrebbero essere più chiare. Lo strato sinistro è un po' più profondo del destro.
Nella foto a sinistra si vede bene come tutto il sistema ventricolare anteriore
(corna anteriori) viene compresso verso destra sotto la falce . Anche il corno ante-
riore sinistro è quasi del tutto a destra della linea mediana.
Ci resta solo da imparare dagli errori degli oppositori della Nuova Medicina e
indicare loro i motivi dell'insensatezza del loro polipragmatismo 106.
In questo paziente vediamo che il relè per il retto nel cervello a sinistra, che nella
prima sezione era senz'altro riconoscibile come attivo, ora è in soluzione.

(106) polipragmatica = l'essere attivi su più fronti.

275
Nel frattempo era stata eseguita quell'operazione insensata. A quel punto non
occorreva più prendersela, cioè il conflitto era "realmente risolto". Il paziente con
la sua caduta ovvero il suo penzolare fra "cielo e terra" oltre a un conflitto di spa-
vento improvviso con perdita della parola aveva subìto anche un conflitto moto-
rio per il braccio destro e per la gamba destra; in seguito aveva patito anche un
conflitto di identità di tipo femminile ("Devo farmi operare oppure no?"). Ne con-
segue che i chirurghi, per restare nella loro "logica", poiché i conflitti sono entra-
ti in soluzione successivamente, avevano asportato troppo poca sostanza cere-
brale. Al completamento della casa il conflitto di spavento improvviso si era risol-
to . In seguito si risolse anche il conflitto di identità a sinistra cerebralmente e
anche il conflitto di paura nella nuca, provocato dall'intervento, entrò in soluzio-
ne.
A causa dell'operazione si aggiunse ancora il problema seguente: la cavità crea-
ta chirurgicamente si gonfiò di liquido diventando una cisti. Fino a quando il
liquido cerebrale contenuto nella cavità operatoria ha un deflusso, la cosa può
ancora andare. Ma non appena il deflusso viene ostacolato dalla cicatrizzazio-
ne o del tutto bloccato come in questo caso, il paziente subisce un'enorme pres-
sione cerebrale. Allora per gli apprendisti stregoni occorre sempre una ulteriore
operazione, perché il "tumore cerebrale maligno" ha "malignamente continua-
to a rosicchiare il tessuto cerebrale".
In questo caso si vede, come anche nella TAC cerebrale precedente, che il con-
flitto di rancore nel territorio a destra cerebralmente (FH freccia destra) è entra-
to parzialmente in soluzione, per contro a sinistra nel relè del retto c'è un nuovo

276
conflitto attivo della perdita di identità che è apparso in una configurazione a
bersaglio ben nitida (FH freccia a sinistra), perché era stata annunciata una
nuova operazione al cervello.

Tali poveri pazienti giacciono a casa del tutto indifesi e inermi. Dei "buoni"
amici e "terapeuti ben intenzionati" li importunano con le loro chiacchiere.
Il paziente non sa più che cosa deve credere, capisce solo per metà quanto
gli dicono e passa da una paura all'altra. Spesso vediamo che scoppiano a
raffica dei nuovi conflitti attivi. Spesso si risolvono rapidamente per essere
di nuovo rimpiazzati da altre recidive.
1.!ignorante, sciocca ed errata medicina tradizionale constata solo che il
cancro continua a crescere e si deve nuovamente operare.

TAC cerebrale del 14.10. 92 pochi giorni


prima della morte del paziente. Venne pra-
ticamente addormentato con la morfina. Si
sente sempre dire la frase: ''Ah, non c'era
più nulla da fare!".
Freccia sinistra: alla fine si vede il FH nel
centro corticale motorio (per la gamba de-
stra) che ha causato l'epilessia.
Freccia destra in alto: il FH, un po' sposta-
to verso destra per mancanza di spazio a
sinistra, riguarda il braccio e la gamba
sinistri e sta entrando in soluzione.
Freccia centrale a destra: FH che entra
"timidamente" in soluzione per il conflitto
di rancore nel territorio .
Freccia in basso a destra: grande FH di
conflitto di paura nella nuca che sta entrando in soluzione, corrispondente alla
paura del chirurgo che voleva operare e ha operato il cervello (tutto ciò che si
trova in posizione arretrata rispetto alla cornea viene awertito dal paziente come
posteriore = paura nella nuca!) .

Il caso seguente è il corrispettivo di quello appena descritto. Il paziente che


allora aveva 19 anni nel frattempo è diventato un esperto di computer della
Telekom ed è in grado di tenere una conferenza sulla Nuova Medicina. Il
conflitto in questo caso era quasi identico a quello precedente: il paziente,
quale apprendista Telekom, era precipitato da un palo del telefono perché i

277
ramponi non avevano fatto presa. Anche per lui questo conflitto colpiva
come secondo conflitto scatenando una costellazione schizofrenica. I con-
flitti entrarono in soluzione quasi contemporaneamente a quelli del giova-
ne paziente del caso precedente ovvero allora furono diagnosticati come
"tumore cerebrale". Anche questo paziente assistette alla conferenza di
verifica di Gelsenkirchen il 18.5.92. Ma i percorsi dei due giovani si erano
già separati poco prima, il primo, padre di due bambini, era appena stato
operato al cervello.

Immagine in alto a sinistra:


freccia stretta a sinistra in alto: FH in fase PCL per il conflitto di paura con ribrez-
zo. Organicamente: ipoglicemia, cellule insulari alfa del pancreas che produco-
no glucagone. Il paziente si rifiuta e si disgusta al pensiero di precipitare dal
palo.
Freccia in basso a sinistra: il cosiddetto "tumore cerebrale" nell'area di Braca.
Un "tumore cerebrale", come veniva chiamato in passato, ma che ovviamente
non lo è affatto, è sempre visibile solo nella fase PCL quale riparazione innocua
del relè interessato a causa dell'accumulo di cellule di tessuto connettivo gliale.
Qui vediamo che era coinvolta anche la motricità del braccio destro. Quando un
"tumore cerebrale" così enorme si cicatrizza spontaneamente, davvero non occorre
affatto operare. Ciò però non significa che questi "cantieri" di riparazione ede-
matosi a causa del loro processo espansivo, della pressione cerebrale, dei dolori
di testa e delle crisi epilettiche non producano dei forti disagi temporanei.
Ma proprio a questo proposito la nostra medicina intensiva oggi offre delle

278
buone possibilità. Il 95 -98% sopravvive anche senza un trattamento intensivo. E
solo pochi, in una percentuale piccolissima (circa del 2-3%), sono così gravi da
morire senza interventi intensivi. Anche con le cure intensive parte di questo 2-
3% muore comunque, perché certo non siamo padreterni. In particolare sono da
temere le recidive che lacerano di nuovo tutte le cicatrici nella fase PCL finale.
Ma ciò è quasi nulla a fronte della mortalità vicina al 100% delle operazioni al
cervello.
Freccia in alto a destra: FH ancora attivo nel relè del centro corticale motorio per
le due gambe con cui egli si era aggrappato ai pali del telefono, corrispondente
a una paralisi parziale di entrambi gli arti. Aveva patito le crisi epilettiche lì e nel
braccio destro in passato, e poi di nuovo con le recidive.

Immagine di lato:
freccia in alto: FH riguardante il centro cor-
ticale motorio (paralisi parziale delle due
gambe) . La freccia più in basso, come pure
ciascuna freccia inferiore nelle immagini
precedenti, indica un FH riguardante il lato
corporeo sinistro "madre/bambino", la frec-
cia centrale indica il relè bronchiale (FH in
fase PCL) . Il relè dei muscoli della gamba
sinistra e dell'anca sinistra e il conflitto di
paura nella nuca hanno sempre formato un
triplo binario per tutte le proibizioni della
madre. Ciò doveva avere in seguito una
certa importanza quando egli, contraria-
mente al consiglio esplicito della madre,
volle mettersi in viaggio per le vacanze con
la sua amica nel cuore della notte. Con la
crisi epilettica a sinistra cerebralmente entrò anche in costellazione schizofreni-
ca corticale temporaneamente per la durata dell'attacco epilettico.

Il paziente diciannovenne di questo secondo caso aveva di fatto un "tumo-


re cerebrale" troppo grosso, così pareva. Per questo alla fine il suo caso fu
dichiarato inoperabile con prognosi infausta. Senza irradiazioni e senza che-
mio la morte sarebbe sopraggiunta entro pochi giorni. Oggi il paziente ha
ancora ovviamente il "tumore". Si tratta di un ispessimento di tessuto gliale
innocuo quale segno di una riparazione avvenuta nel relè. Naturalmente in
seguito non si vede più alcun edema, il relè non è più rigonfio.

279
Immagini a destra e a sinistra: il cosiddetto "tumore cerebrale" in riparazione
alcuni mesi più tardi.

Questi casi mostrano in modo particolarmente chiaro che i pazienti muoio-


no a causa di insensate operazioni al cervello. Nel nostro esempio qui, il
paziente decise di non fare niente, i conflitti erano risolti e non potevano
più ritornare. Dal momento della DHS ci era voluto quasi mezzo anno
prima che egli potesse passare dal praticantato (con scalate sui pali del tele-
fono) al livello successivo (attività di ufficio). Gli avevamo tutti vivamente
raccomandato di non salire più su nessun palo, nemmeno per divertimen-
to. E neppure su qualcosa di simile, per esempio sul tetto di una casa. Il
paziente aveva capito. Dopo 5 anni egli venne chiamato dall'ente di assicu-
razione contro gli infortuni sul lavoro:

- Medico: "Signor X, come sta?"


- Paziente: "Buon giorno, dottore, sto bene. Non ho nessun disturbo,
nessuna crisi. Da 4 anni e mezzo sto bene."
- Medico: "Lei però ha un tumore cerebrale?"
- Paziente: "Si, ma ciò nonostante sto benissimo e sono del tutto in grado
di lavorare. Sto davvero bene!"
- Medico: "Si, ma lei non può stare bene. Altrimenti dopo 5 anni lei
dovrebbe essere guarito dal tumore cerebrale che invece si vede anco-

280
ra nelle radiografie come prima anche se più piccolo ."
- Paziente: "Signor dottore, che cosa devo dirle? Sto davvero benissimo,
non mi manca nulla."
- Medico: "Non può essere. Con un tumore cerebrale si muore, sia con
l'operazione sia senza. Quindi o si trattava di tumore e allora lei
dovrebbe essere morto o non era affatto un tumore e lei vive ancora!"
- Paziente: "Si dottore, ma io ero appunto in clinica per farmi operare,
ma dato che non c'era più sangue ... e allora hanno detto che comun-
que non era operabile perché avrebbero dovuto asportarmi metà del
cervello, che non c'era più niente da fare, né raggi né chemio."
- Medico: "Basta, lei non può aver avuto nessun tumore cerebrale, poi-
ché vive ancora. Adesso dobbiamo trovare una nuova diagnosi, per
esempio 'cavemoma cerebrale benigno'!"
- Paziente: "Se crede, dottore, può chiamarlo come vuole, non mi distur-
ba. Ma che cosa è un cavernoma cerebrale benigno?"
- Medico: "Ciò è del tutto indifferente, ma essendo benigno si spiega
perché lei non è morto!".
- Paziente sorridendo: "Si certamente, signor dottore, me ne rendo con-
to. Io non ho avuto mai un tumore cerebrale e non ce l'ho neppure
adesso . Una fortuna che lei non mi abbia operato!"

Da allora il caso del paziente è schedato con la pseudodiagnosi di "caver-


noma benigno".

Immagine di TAC cerebrale uguale alla


precedente solo con tecnica fotografica
modificata .
A causa delle recidive il "tumore cerebrale"
nella fase PCL ha di nuovo prodotto edema.
Fortunatamente si è trattato solo di una
breve recidiva. Ma queste recidive sono
molto temibili, soprattutto se durano più a
lungo.

Due mesi dopo questa modifica ufficiale


della diagnosi postuma il padrino del
paziente va da quest'ultimo e gli dice:

281
"Caro Dirk, tu lavori per la Telekom, di sicuro sai come si monta un'anten-
na parabolica sul tetto. Ho già comprato tutto, devi solo montarmela!"
Il paziente si rifiutò. Gli era stato detto esplicitamente, in base alla Nuova
Medicina, che poteva fare tutto e che probabilmente non avrebbe più avuto
alcun attacco epilettico, ma in nessun modo nel prossimo futuro doveva
arrampicarsi su qualcosa, altrimenti avrebbe avuto una recidiva e di nuovo
una crisi epilettica, secondo il calcolo fatto.
Il padrino però continuò ad insistere, interpretando come dispetto il fatto
che il paziente non volesse fargli questo piacere. Questi alla fine pensò:
"Per una volta non andrà così male, inoltre sono già passati 5 anni e non
occorre che io guardi in basso, posso sempre portarmi un compagno che mi
aiuti, non devo deludere il padrino. Quindi, insieme con un amico, .montò
l'antenna sul tetto del padrino.
Trenta ore dopo accadde quanto segue: dopo solo tre ore di sonno verso
l'una del mattino era partito in macchina per le vacanze con l'amica nono-
stante gli avvertimenti della madre. Arrivò però solo fino al paese vicino,
perché obbligatoriamente ebbe un attacco epilettico dopo la recidiva del
conflitto di caduta dal palo del telefono. Perse conoscenza e finì contro un
muro. Avevamo dunque "calcolato" giusto e il paziente lo sapeva quando
in ospedale, dopo che aveva ripreso conoscenza, ricostruì l'accaduto. Era
stata una prova esemplare per la sua trasgressione!
Il fatto che avevamo indagato correttamente i conflitti fu riconfermato
anche un po' più tardi quando il giovanotto con un videofilm illustrò a
un'altra paziente il suo caso e la sua recidiva: davanti alla telecamera in
funzione ebbe una crisi epilettica che incominciò con crampi del braccio
destro e della gamba destra.
Quando al termine della crisi ritornò in sé, le sue prime parole furono:
"Vedi, A., non è questa la prova schiacciante che la Nuova Medicina ha
ragione?"

Questo caso è molto interessante perché mostra come si può superare senza
grandissimi problemi, come appunto dovrebbe essere, un "tumore cerebra-
le inoperabile" e ciò che non si deve fare, nemmeno dopo 5 anni! Certo
esiste anche la possibilità della cosiddetta "desensibilizzazione del conflit-
to", secondo il detto : "dopo l'incidente subito al volante !" Ma ciò funziona
solo in pochissimi casi eccezionali. Per lo più abbiamo il problema che non
si possono evitare i conflitti perché il paziente non riesce ad uscire dall'am-
biente in cui vive.
Per questo noi della Nuova Medicina siamo molto prudenti anche con le

282
prognosi, sebbene la maggior parte dei pazienti riesca a sopravvivere.

Ma la prognosi può essere buona solo nella misura in cui il paziente ha


effettivamente capito i meccanismi della Nuova Medicina ma anche allo-
ra ...

10.11 Istologia 107 dei Focolai di Hamer

Il cervello umano, come anche quello degli animali, consiste per il 10% di
cellule cerebrali (cellule nervose) e per il 90% di cellule gliali, il cosiddetto
tessuto connettivo cerebrale. Gli studiosi sono ancora discordi sull'origine e
sulla funzione di questa glia. Non voglio pertanto essere più realista del re
in questo campo.
Indiscutibile è il fatto che la glia consiste di

a) macroglia (glia grande) e


b) microglia (glia piccola).

La microglia, così si ritiene di recente, è formata da midollo osseo e sareb-


be molto affine ai monociti (se non identica). Dunque in ogni caso appar-
tiene al mesoderma. In passato si riteneva che si originasse dalla pia
madre, la membrana di tessuto connettivo che si trova direttamente a con-
tatto del cervello. Ma anche in questo caso la microglia è di origine meso-
dermica.
La macroglia consiste di astrociti e oligodendrociti. Gli astrociti formano
prevalentemente le cicatrici nel cervello, mentre gli oligodendrociti eserci-
tano nel cervello la funzione della cosiddetta guaina di Schwann, cioè
avvolgono e isolano le cellule nervose. Ma nella pratica non è così facile
distinguere queste funzioni come nella teoria. Ne parleremo ancora in
seguito più in dettaglio. In ogni caso è interessante il fatto che macroglia e
microglia interagiscano strettamente fra loro, dove la microglia è mobile
(almeno all'inizio) e la macroglia prolifera nel suo punto d'origine. Per
questo motivo ci sono dei ricercatori che ritengono che tutta la glia sia di
origine mesodermica, mentre i più sono convinti che la macroglia sia ecto-
dermica derivando dalla fossa neurale.
Occorre innanzitutto avere ben chiaro in mente che le cellule cerebrali e
nervose dopo la nascita non possono più dividersi né moltiplicarsi. Quindi

(107) istologia = studio della struttura microscopica dei tessuti.

283
già per definizione non possono esistere tumori cerebrali nel senso di car-
cinomi. I..:unica cosa che può riprodursi è il tessuto gliale. Si può dunque
parlare solo di cicatrici di tessuto connettivo cerebrale o di cheloide glia-
le 1os.
Ma anche questa descrizione, che attualmente considero ancora la miglio-
re, è vera solo per metà perché nel cervello ci sono vari tipi di cicatrici e
tutte le loro possibili combinazioni. Ciò nonostante sono tutte dei Focolai di
Hamer.
Ho posto la domanda al neuroistopatologo di Erlangen per sapere come,
secondo lui, si arriva ad avere un Focolaio di Hamer. Egli mi ha dato la
seguente spiegazione: con un'alterazione di una zona cerebrale, per usare
il suo linguaggio con un "tumore cerebrale", si arriva per qualche motivo,
secondo un'espressione coniata dai francesi, a una cosiddetta "crescita
perineuronale", cioè a un consolidamento intorno alle cellule nervose cere-
brali. Se si immaginano le singole cellule nervose cerebrali come delle pic-
cole batterie, allora tramite un dato processo un gran numero di queste bat-
terie perderebbe la carica e devono quindi essere isolate con tessuto gliale.
Si può analogamente immaginare un'enorme struttura a reticolato i cui
interstizi sono stati riempiti con materiale solido, per esempio sabbia, vetro
o simili. Questa consistenza "più solida", che vogliamo chiamare "focolaio
iperdenso" si origina da un acc_umulo di glia. Un tale focolaio iperdenso di
solito è anche meglio irrorato di sangue come lo sono anche le cicatrici,
soprattutto i cheloidi del corpo. Questi focolai iperdensi in genere concen-
trano meglio anche il mezzo di contrasto. Questo di solito è appunto il caso
ovunque scorra sangue contenente più mezzo di contrasto per unità di
tempo.
Caro lettore, qui subito chiederai: allora è possibile che in linea di principio
sia tutto davvero uguale, colpo apoplettico, emorragia cerebrale, cisti cere-
brale, tumore cerebrale, meningeoma, focolai o aree iperdense (a maggio-
re densità) o ipodense (a densità ridotta) e i molti gonfiori cerebrali poco
chiari di vario tipo?
Risposta : tranne poche eccezioni, sì! Naturalmente ci sono gli ematomi
subdurali 109 ed epidurali 110 relativamente molto rari causati da cadute
(emorragia fra la dura madre e aracnoide ovvero fra calotta cranica e
meninge dura), naturalmente ci sono le meningiti (infiammazione della
meninge molle) e le encefaliti, per esempio dopo ferite e operazioni e ci

(108) cheloide =cicatrice es uberante con accumulo anomalo di collagene n ei tess uti.
(109} subdurale = ch e si trova sotto la dura madre (meninge dura) .
(110} epidurale= che si trova sulla dura madre (meninge dura).

284
sono anche, occasionalmente, delle emorragie abbondanti nel cervello. Ma
a prescindere da queste eccezioni, che arrivano tutt'al più all' 1%, tutte le
altre alterazioni nel cervello sono dei Focolai di Hamer ovvero delle altera -
zioni in diversi stadi evolutivi, in varie localizzazioni e durante o dopo una
diversa durata del conflitto.

Paziente di 59 anni della clinica universita-


ria di Vienna che in stato di incoscienza, feb-
bricitante in tutto il corpo in forte vagotonia,
era stata anestetizzata e sottoposta a TAC. Si
vedeva un grande ematoma subdurale de-
stro (linea tratteggiata, freccia), cioè un
ematoma fra dura madre e osso cranico. I
colleghi vennero a sapere dai parenti che la
paziente era caduta nel suo appartamento
battendo il lato cranico destro. Il motivo della
caduta era stato il seguente: la paziente
aveva un grande edema nella zona parieta-
le periinsulare destra, corrispondente alla
fase PCL dopo un conflitto di territorio, cioè
un infarto cardiaco sinistro dal lato cerebrale destro. Contemporaneamente però
il lato sinistro mostra anche un edema più piccolo, corrispondente a un conflitto
sessuale risolto e a un conflitto di spavento improvviso con carcinoma del collo
dell'utero e carcinoma della laringe. In seguito si disse che la paziente aveva
subito un infarto cardiaco durante la caduta e per questo era stata ricoverata.
Dato che i colleghi non sanno nulla di infarto cardiaco e di correlazioni nel cer-
vello, facilmente si confondono causa e conseguenza.
Se ora guardate attentamente l'immagine, potrete vedere ancora un'intera serie
di configurazioni a bersaglio in parte attive (circondate da piccole frecce), in
parte appena entrate in soluzione, riscontrate a sinistra in alto e a destra parieto-
occipitalmente o un Focolaio di Hamer in soluzione, che non è più riconoscibile
dall'edema ma solo dal processo espansivo, cioè deve essere più vecchio.
Purtroppo non ho potuto venire a conoscenza degli antefatti più vicini, ma una
persona affascinata dalla Nuova Medicina non può darsi pace fino a quando
non ha trovato il conflitto attivo o risolto corrispondente a ciascun FH!

Di seguito si tenterà di dare una breve panoramica dei diversi tipi esisten-
ti di Focolai di Hamer, per lo meno di quelli più importanti in linea di mas-
sima. Questa panoramica non ha alcuna pretesa di essere esaustiva.

285
10.11.1 Il cosiddetto "tumore cerebrale" (in realtà un Focolaio di
Hamer)

E' quel tessuto innocuo che viene asportato dal cervello a migliaia di per-
sone in tutto il mondo e che ha una consistenza più densa e una maggiore
capacità di colorarsi con i mezzi di contrasto. Entrambe le caratteristiche
dipendono dal medesimo processo per il quale del tessuto connettivo glia-
le è cresciuto intorno all'area alterata del focolaio di Hamer e ne ha ripara-
to "l'isolamento elettrico", cioè lo ha rinforzato. Numerosissime persone,
che hanno avuto la fortuna che non venisse loro mai scoperto questo inno-
cuo rimasuglio di un evento cancerogeno falsamente interpretato come
tumore cerebrale, se lo tengono per decine d 'anni senza avvertire o accu-
sando solo limitati disturbi cerebrali.
Questo Focolaio di Hamer, ch e appare come una macchia o una zona bian-
ca più o meno grande nella TAC e corrisponde a un ammasso di cellule
gliali concentrate in questo punto, in una zona cerebrale già alterata, rap-
presenta la fine della riparazione, quando non c'è più alcun edema intra o
perifocale. Rappresenta semplicemente una cicatrice irrorata di sangue
meglio dell'area circostante, ma si distingue dalle altre cicatrici del corpo
per il fatto che in essa continua ad esserci il preesistente reticolo delle cellu-
le nervose cerebrali . Questo è anche il motivo nascosto per cui la zona
prima ammalata del corpo, cioè il punto del precedente cancro dell'organo,
dopo la guarigione continua ad esistere tranquillamente e può persino
riprendere a svolgere la funzione che aveva in passato. Il relè del "compu-
ter " cervello viene quasi "rattoppato" con glia e riparato. Alla luce di que-
ste conoscenze possiamo anche capire perché la recidiva di un conflitto
abbia delle conseguenze così devastanti, sebbene di certo siano coinvolte
anche delle altre componenti.
Quando parliamo di Focolaio di Hamer in fase di riparazione, che nella
medicina ortodossa viene sempre ancora chiamato "tumore cerebrale" per
ignoranza delle vere correlazioni, naturalmente dobbiamo sempre avere
ben chiari i seguenti fatti:
a) ad ogni Focolaio di Hamer in fase PCL corrisponde n ella precedente fa-
se di conflitto attivo un FH con configurazione a bersaglio a margini
nitidi nel medesimo punto, che per lo più non veniva notato perché in
questo stadio non aveva ancora prodotto dei sintomi vistosi o perché, ad
esempio, si erano trascurate delle leggere paralisi motorie o sensoriali
ovvero il paziente non ne se ne era lamentato .
b) Tutti i Focolai di Hamer, sia quelli in fase di conflitto attivo con tipiche

286
configurazioni a bersaglio con margini nitidi, sia quelli in fase di ripara-
zione con il loro edema più o meno grande e la loro maggiore colorabi-
lità, con tutti i sintomi ai livelli psichico, cerebrale e organico sono ogni
volta anche dei processi logici nel senso di "programmi speciali, biolo-
gici e sensati" (SBS). Non è una contraddizione il fatto che i focolai nella
fase PCL vengano "riparati".

10.11.2 Il cosiddetto "colpo apoplettico"

Cari lettori, potrete qui rendervi conto di quanto difficile diventi la nomen-
clatura, cioè la corretta definizione dei concetti. Persino la medicina ufficia -
le nel frattempo si accorge che molte delle sue diagnosi si sovrappongono
o sono identiche ad altre diagnosi, in parte si sono ora rivelate anche del
tutto insensate. Un'altra difficoltà sta nel fatto di tradurre le cosiddette dia-
gnosi precedenti nella corretta lingua della Nuova Medicina, dove quasi
sempre esse corrispondono solo a una fase di un Programma speciale, bio-
logico e sensato della natura (SBS). Perciò non preoccupatevi se non riu-
scite a capire subito. Mi sforzerò di presentare la questione nel modo più
facile possibile.
In passato nei nostri testi abbiamo fatto una distinzione fra il cosiddetto
"colpo apoplettico bianco" e il "colpo apoplettico rosso".
I.:attacco cerebrale (simpaticotonico) bianco o rosso era una paralisi moto-
ria o sensoriale o entrambe insieme. Avremmo anche potuto chiamarlo
"sclerosi multipla". E' semplicemente solo la fase di conflitto attivo (fase
CA) di un programma speciale, biologico e sensato della natura.
Un colpo apoplettico bianco, che sperimentiamo non così di rado sebbene
non diffusamente, può scomparire altrettanto rapidamente di come è venu-
to, a patto che anche il conflitto si risolva subito.
Per i componenti motori è naturalmente obbligatoria la crisi epilettica nella
fase di riparazione, sebbene questa, se si manifesta di notte, possa anche
passare inosservata.
Per i componenti sensoriali, la crisi epilettica consiste obbligatoriamente
nell'assenza. Ma questa è ovviamente ancor meno visibile se accade di
notte. In passato abbiamo volentieri parlato di "colpo apoplettico" quando
si erano notate delle paralisi, in particolare quelle motorie del viso (nervo
facciale), in cui una metà della faccia "cade giù", la bocca si sposta verso
l'altra parte non paralizzata.
La paralisi a livello organico sostanzialmente si trova sul lato opposto del
Focolaio di Hamer nel cervello. Se per esempio il paziente ha una paralisi

287
motoria della metà sinistra della faccia (nervo facciale), il FH è situato nel
centro motorio (giro precentrale) del lato cerebrale destro. La bocca si spo-
sta allora verso destra sul lato non paralizzato, mentre l'angolo della bocca
"pende", cioè non può più essere innervato .
Oltre al controllo del neoencefalo però i cosiddetti dieci nervi cranici hanno
ancora dei vecchi nuclei (cioè dei luoghi di origine) nel tronco. Nel caso del
nervo facciale viene innervata anche oggi come allora la cosiddetta musco-
latura liscia. Questa è l'antica muscolatura involontaria ad esempio dell'in-
testino, la cui peristalsi 11 1 è involontaria.
Questi nuclei dei nervi cranici nel tronco ovviamente non si incrociano a
livello organico. Dobbiamo immaginare che tutta la bocca, con il naso, l'o-
recchio medio e la tromba di Eustachio, originariamente facevano parte
dell'intestino. E' esistita anche una "funzione sensoria antica", non solo la
sensibilità profonda diretta dal cervelletto del nostro derma (corion) e della
fascia delle mammelle, in particolare delle ghiandole mammarie femminili
negli esseri umani, la quale pure aveva la sua origine nel tronco cerebrale
superiore ed era responsabile del fatto che nella faringe, in origine utilizza-
ta contemporaneamente per assumere il cibo e per espellere le feci, i diver-
si composti venissero indirizzati nella giusta direzione ovvero si stabilisse a
che cosa fossero pertinenti.
Tornando ora al cosiddetto "colpo apoplettico rosso", anche detto attacco
ischemico o ictus cerebrovascolare, esso è la fase di riparazione di un
Focolaio di Hamer, che si trova sempre controlateralmente sul lato opposto
rispetto alle paralisi motorie o sensoriali riscontrabili.
Qui la faccenda è un po' più difficile in quanto le paralisi sia motorie sia
sensoriali possono essere causate anche da un "edema straripante", dun-
que non deve necessariamente esserci stato prima un conflitto (di separa-
zione) motorio o sensoriale. Se si può far preparare una TAC cerebrale, si
riesce sovente a tranquillizzare se stessi e i parenti, persino quando il
paziente si trova nel cosiddetto coma cerebrale, che spesso ha un significa-
to analogo a quello dell'assenza nella crisi epilettica. Sovente è preferibile
"non fare nulla" piuttosto che tentare di risvegliare a tutti i costi il pazien-
te dal suo "coma". Infatti la crisi epilettica dell'assenza scompare spontane-
amente.
Tuttavia si deve disporre, come detto, di una TAC cerebrale. Il timore che ci
possa essere un'emorragia cerebrale non viene quasi mai confermato.

(111) peristalsi = motricità intestinale involontaria per far avanzare il cibo o il bolo.

288
In pratica si tratta sempre di un edema del Focolaio di Hamer che si gonfia
nella fase di riparazione.
Se per esempio il paziente ha un infarto cardiaco sinistro con un grande
edema cerebrale a destra periinsularmente, allora il grande edema può
comprimere le circostanti zone corticali motorie e sensoriali spingendole
verso l'alto e causando temporaneamente una paralisi sulla metà corporea
opposta. Per questo motivo un infarto cardiaco viene spesso mal interpreta-
to come colpo apoplettico e viceversa, a seconda di quali sintomatica si pre-
senti. Spesso si immagina anche che il paziente abbia subito un colpo apo-
plettico rosso a causa del suo infarto, il che è privo di senso.
Attenzione: ·fino a quando non si è a conoscenza dei tempi di evoluzione del
conflitto o dei conflitti, sussite il rischio di valutare male se l'edema abbia
già raggiunto il punto massimo o se debba ancora crescere. Anche uno sve-
nimento prolungato non è un motivo sufficiente per disperarsi, quando si è
in grado di valutare l'evoluzione grazie alla conoscenza del conflitto. Si
deve però pensare alle recidive conflittuali che possono far incrementare
gradualmente l'edema. Per la maggior parte i pazienti non sono così coma-
tosi da non poter sentire le parole dette loro e da non poterle capire.
Dunque attenzione!

10.11.3 Il Focolaio di Hamer nella fase di riparazione

Con l'eccezione delle paralisi, i processi cerebrali relativi a una malattia


cancerogena si notano per la maggior parte solo nella fase PCL, la fase di
riparazione. Ciò non deve stupire, perché solo a questo stadio si forma l'e-
dema di riparazione e si ha quindi un cosiddetto "processo espansivo".
Proprio questa esigenza di spazio è stata sin qui sempre mal interpretata
come segno tumorale; si tratta sì di tumore nel significato originario di
rigonfiamento, ma non nel senso di carcinoma o delle cosiddette "metasta-
si" (che non esistono).
Soprattutto l'edema intra e perifocale del Focolaio di Hamer nella fase di
riparazione è solo di tipo passeggero. Infatti se osserviamo il Focolaio di
Hamer al termine della fase di riparazione, constatiamo che non ci sono più
modificazioni spaziali.
Ormai rimangono solo gli interstizi fra le cellule cerebrali colme di glia e
visibilmente è ripristinata la funzione (elettrica) che era stata difettosa a
causa della simpaticotonia per tutta la durata del conflitto. Ogni ingrossa-
mento cerebrale si sgonfia di nuovo.
Inoltre va notata la particolarità che gli adenocarcinomi diretti dal paleoen-

289
cefalo notoriamente crescono nella fase simpaticotonica di conflitto attivo e
precisamente per una vera crescita cellulare, ma che il rigonfiamento del
Focolaio di Hamer appare solo nella fase PCL, di riparazione, ed è soltanto
temporaneo. l'.unica cosa difficile da capire è la reale moltiplicazione cellu-
lare del tessuto connettivo cerebrale, che in sostanza si comporta come un
sarcoma.
Anche il sarcoma, cioè una crescita di tessuto connettivo innocua e sensa-
ta che avviene nella fase di riparazione, ha una vera proliferazione cellula-
re. Però la crescita del tessuto connettivo ha lo scopo di riparare una ferita
meccanica, un difetto, una frattura ossea ecc. producendo del callo o una
cicatrice di tessuto connettivo, dunque in generale di colmare una mancan-
za di sostanza e di conseguenza di ripristinare la funzionalità (per es. nella
frattura ossea). Invece le cellule di glia con la "croissance perineuronale"
nel Focolaio di Hamer del cervello colmano soltanto gli spazi del reticolo
fra le cellule cerebrali per restituire alle cellule cerebrali ancora presenti
come prima la capacità di svolgere il loro compito funzionale (per esempio
rispetto all'isolamento intercellulare).
Dopo ogni soluzione di conflitto la successiva fase PCL o fase di riparazio-
ne è sempre la "fase del mesoderma". In essa viene riparato tutto quanto è
possibile, incapsulato a livello organico, cicatrizzato ecc., sempre con for-
ma:iione di edema, come nel caso di versamento pleurico dopo un mesote-
lioma pleurico, versamento pericardico dopo mesotelioma del pericardio,
ascite 112 dopo un mesotelioma peritoneale, ricalcificazione callosa dopo
osteolisi ossea (vedi leucemia).
Sebbene in linea di principio ogni edema cerebrale si sgonfi di nuovo, per-
ché in sostanza è di tipo temporaneo come ogni altro edema corporeo, il
paziente però può morire per la pressione cerebrale prima che questo si sia
di nuovo ridotto.
In base all'esperienza sin qui accumulata con la Nuova Medicina
Germanica conosciamo principalmente le sei seguenti possibilità di com-
plicazioni con esito letale nella fase di riparazione:
1. Una durata del conflitto troppo lunga o un'intensità eccessiva del conflit-
to relativo.
2. Il sommarsi di più edemi perifocali contemporanei con Focolai di Hamer
in riparazione contemporanea di più malattie cancerogene.
3. l'.ubicazione particolarmente sfavorevole del Focolaio di Hamer e del
suo edema perifocale nella fase di riparazione, per esempio in vicinan-

(112) Ascite = accumulo di liquido sieroso nella cavità peritoneale.

290
za del centro del respiro nel ponte del tronco cerebrale o del centro del
ritmo cardiaco nella zona corticale periinsulare destra e sinistra.
4. La compressione dei canali del liquido cerebrospinale, in particolare
dell'acquedotto.
Si arriva a un ristagno del liquido e a un idrocefalo interno, cioè i ven-
tricoli pieni di liquido si dilatano comprimendo il tessuto cerebrale cir-
costante. Ne risulta una pressione cerebrale.
5. Le ripetute recidive conflittuali, dove sempre si avvicendano attività con
flittuale e fase di soluzione con edema intra e perifocale, possono diven-
tare particolarmente significative se il Focolaio di Hamer si trova nel
tronco cerebrale e portare a manifestazioni di affaticamento delle con-
nessioni delle cellule cerebrali. A causa di ciò tutta l'area può lacerarsi
improvvisamente. Se ciò accade nel tronco cerebrale, può verificarsi il
decesso istantaneo.
6. Nella pratica un meccanismo tanto semplice quanto carico di conseguen-
ze gioca un ruolo molto importante: si intende cioè che il paziente per i
sintomi della fase di riparazione come la cosiddetta "insufficienza circo-
latoria" per vagotonia, ascite, tensione del periostio, anemia residua,
leucemia, trombopenia residua nella fase di riparazione, che compare
con la recalcificazione dopo osteolisi ossea o anche carcinofobia ("can-
crite") o paura delle metastasi con forte motivo (DHS). può ogni volta
cadere nel panico e patire un conflitto centrale con paura della morte.
Disgraziatamente troppo spesso è sufficiente una parola sbagliata detta
da un'altra persona, per esempio da un medico, che il paziente conside-
ra competente, per gettarlo nel più profondo abisso di disperazione e
panico, da cui solo difficilmente qualcun altro può risollevarlo, men che
meno lui da solo.
7. Questa complicazione è molto frequente e grave, spesso inutile e può far
entrare il paziente in un "circolo vizioso" (vedi capitolo corrispondente).

Normalmente l'edema intra e perifocale è il segno della riparazione. Ciò è


vero anche quando il Focolaio di Hamer grazie a una limitata durata con-
flittuale, a una ridotta intensità conflittuale o per motivi di reazione indivi-
duale non può essere chiaramente delimitato.
Complessivamente dunque si nota solo un gonfiore locale, come accade di
frequente per esempio dopo la soluzione di svalutazioni di sé generalizza-
te (di norma nei bambini) nella sostanza bianca.

291
10.11.4 Lacerazione del Focolaio di Hamer a causa dell'edema
intrafocale

Un tipo frequente di presunto "tumore cerebrale" è la cisti, una specie di


sfera cava che si riempie di liquido e si evidenzia nella TAC cerebrale come
anello più chiaro. Normalmente questa cisti è rivestita di glia e di tessuto
connettivo normale. Spesso in questa cisti si verificano persino delle picco-
le emorragie dai minuti vasi sanguigni del bordo della cicatrice. Questo
fenomeno porta a una serie di diagnosi errate e finora non si era mai stati
capaci di spiegarlo. Quando i medici arrivano a individuare la cisti, la
asportano come "tumore cerebrale", con un intervento del tutto insensato.
Con la piccola serie seguente voglio dimostrarvi come si originano queste
cisti. Nei conflitti circoscritti di lunga durata, che hanno interessato un
paziente quasi solo per un certo aspetto o contenuto conflittuale, e di con-
seguenza hanno causato un'alterazione durevole solo in un determinato
punto del cervello, durante la fase PCL il tessuto cerebrale può lacerarsi
per la pressione dovuta all'espansione dell'edema intrafocale. Ne risulta
una cisti colma di liquido che dapprima diventa sempre più grossa, in
seguito si riduce, ma in genere non si ritira più del tutto, perché nel frat-
tempo si ricopre all'interno di tessuto connettivo consolidandosi.
In sezione, come detto, la cisti appare come una forma ad anello oppure, se
viene ripresa in modo tangenziale, come una zona bianca, rotondeggiante
più o meno grande.

Nel caso di questo paziente, cui appartengono


anche le immagini seguenti, ci siamo trovati nella
circostanza "fortunata" di una TAC cerebrale ese-
guita quando il suo cancro non era ancora stato sco-
perto.
Queste immagini erano state prodotte nella fase CA,
al momento culminante del suo conflitto. Allora
(1982) le immagini di TAC non erano ancora tecni-
camente cosi buone come quelle che si possono pro-
durre oggi con le apparecchiature moderne.
Ma se si guarda con attenzione (freccia) si può
riconoscere chiaramente la piccola configurazione
a bersaglio con bordi nitidi nella sostanza bianca
sinistro (per la testa dell'omero destro).

292
06.06.83 05.10.83

05.10.83

Queste fotografie sono state fatte 4 mesi


dopo quelle mostrate in precedenza, cioè 5
settimane dopo la soluzione del conflitto!
Sull'immagine inferiore del neoencefalo si
vedono chiaramente i due Focolai di Hamer
nella sostanza bianca a sinistra che inizia-
no a lacerarsi all'interno a causa dell'ede-
ma intrafocale. Nell'immagine in alto si
vede appunto il FH nel tronco cerebrale che
diventa sempre più nitido nelle foto seguen-
ti. ].;acquedotto è ancora ben aperto, cioè il
deflusso del liquido cerebrospinale non è
ostacolato.

293
I FH a sinistra nell'immagine sono
strappati e in seguito sono come
"pompati" a causa dell'edema intra-
focale. I tre piccoli FH originari ormai
sono dei grandi "anelli", cioè delle
cisti. Vediamo un processo analogo
nelle immagini del tronco cerebrale
(ponte) e del cervelletto.

10.10.83

24 .11.83

294
Nell'ultima fotografia relativa a
questo caso vediamo a sinistra cor-
ticalmente nel neoencefalo, vicino
alla linea mediana della volta cra-
nica, una grande struttura anulare,
pure rigonfia di edema e colorata
di bianco nel centro motorio per il
braccio destro, che in questo
momento della fase PCL era anco-
ra più fortemente paralizzato di
prima, cosa che appunto accade
regolarmente grazie all'espansione
edematica. Perciò diciamo a tutti
i pazienti con paralisi motorie che
la paralisi di fatto diventa ancora
peggiore dopo la soluzione del con-
flitto (CL) per poi riprendere a
migliorare di nuovo dopo la crisi epi- 15.11.83
lettica (attacco di crampi), che infatti questo paziente ha subìto poco tempo dopo.
Detto più precisamente, di fatto migliorerebbe già dall'inizio della fase di riparazio-
ne, cosa che però viene più che compensata con l'edema così che clinicamente, per
effetto sommato, ne risulta un peggioramento.

Per il paziente il conflitto di base con DHS consisteva nel fatto che le auto-
rità comunali in una drammatica riunione del consiglio avevano negato al
paziente, che possedeva una grande impresa di autobus, il permesso di eri-
gere una rimessa su un terreno di sua proprietà molto adatto allo scopo. Il
paziente visse questa decisione come una offensiva svalutazione di sé.
Sentì che i suoi meriti nei confronti del Comune non venivano apprezzati.

Cari lettori, con le immagini precedenti vorrei mostrarvi come nel cervello
possano esistere molte diverse formazioni di Focolai di Hamer, temporane-
amente o anche per un periodo prolungato. Dovrebbe farvi riflettere la mia
affermazione che tutti questi Focolai di Hamer in principio sono un'unica e
medesima cosa, soltanto si trovano in stadi di evoluzione diversi e natural-
mente in ubicazioni differenti, ma che ci sono anche diversi modi di reazio-
ne individuale. Come in passato dopo la vaccinazione antivaiolosa in un
bambino potevamo notare una violenta reazione cheloide di cicatrizzazio-
ne mentre in un altro bambino il punto di vaccinazione era a malapena rico-

295
noscibile, così nel cervello anche la reazione di cicatrizzazione gliale è del
tutto diversa a seconda del modo di reagire di ogni individuo. Si deve però
distinguere la reazione pesante, spesso violenta, nell'organo e nel cervello
a causa di un conflitto particolarmente intenso o di lunga durata.
Nemmeno vorrei comportarmi come se sapessi tutto. Solo in seguito ci si
accorge di quanto poco in effetti si sapeva quando invece si credeva di
sapere qualcosa. Stiamo tutti ancora imparando e non abbiamo alcun moti-
vo di riposare sugli allori.
Fra le prime cose che dobbiamo imparare c'è il fatto di abituarci ad ascolta-
re ciò che il paziente dice. Troppe volte abbiamo visto dove ci portano le
"dottrine" ovvero i dogmi filosofici, psicologici, teologici o sociologici con
cui siamo convinti che sia utile "trattare" i pazienti.
Ciò ha portato ad analizzare l'essere umano in base a degli schemi: per
esempio in base alla pressione sanguigna, senza che il medico si sia inte-
ressato a sapere se il paziente era in simpaticotonia, con i vasi sanguigni
ristretti e sufficiente pressione, oppure in vagotonia, considerata come una
caduta di pressione o un disturbo della circolazione.
Così si faceva con tutti i reperti e le diagnosi, anche quelle psichiche.
La cosa particolarmente difficile riguardo ai Focolai di Hamer è ciò che di
fatto vediamo dappertutto in medicina: ogni valore che misuriamo è il valo-
re di un secondo, eventualmente di un minuto o di un'ora, cioè un'istanta-
nea. Mentre la analizziamo, la situazione si è già da tempo modificata. Per
esempio una recidiva del conflitto di svalutazione di sé, in mezz'ora può
produrre, come io stesso ho sperimentato, una riduzione dei trombociti 113
da 85.000 a 8.000 (misurati più volte alla clinica universitaria di Colonia).
Si vorrebbe considerare queste modificazioni estreme dei valori di labora-
torio come degli errori di valutazione. Ma quando si sa che il paziente leu-
cemico di sette anni in questa mezz'ora ha patito una evidente recidiva di
DHS, si capisce come inquadrare l'improvvisa depressione dei trombociti.
Con ciò voglio dire che la persona continua a vivere, respirare, pensare e
sentire mentre noi la visitiamo e ci intratteniamo con lei. Mi è già capitato
centinaia di volte che il paziente venisse al colloquio ovvero a parlare da me
con le mani gelide e se ne andasse via di nuovo con le mani caldissime. Che
cosa era accaduto? Durante il nostro colloquio il paziente aveva avuto una
conflittolisi. In questo caso possiamo persino provare istantaneamente che
cosa è avvenuto nel cervello. l'.edema cresce rapidamente dentro e intorno
al Focolaio di Hamer provocando in questa area il cosiddetto "processo

(113) Trombociti = piastrine.

296
espansivo". E persino da una mezz'ora all'altra possiamo vedere chiara-
mente l'inizio di questa trasformazione nel cervello.
Una paziente, che non aveva mai avuto in vita sua delle convulsioni, duran-
te la conflittolisi, cioè nel corso del colloquio nel mio studio, ebbe una crisi
convulsiva, compreso persino uno "status epilecticus" che (a seguito del
trattamento non appropriato nella clinica di Brema, nella quale ero stato
costretto a farla ricoverare) ne causò infine la morte.
Simili incidenti normalmente accadono solo se appunto l'ignoranza induce
a un trattamento del tutto insensato (in questo caso con irradiazioni di
cobalto del cervello contro presunte "metastasi cerebrali").
Se voi, cari lettori, aveste letto solo quest'unico capitolo di tutto il libro,
dovreste comunque capire, avendolo letto con attenzione, che cosa inten-
devo comunicarvi.
Vi ho volutamente presentato uno dopo l'altro tutti i tipi di Focolai di
Hamer, sia con attività conflittuale sia con conflitto risolto, nella fase di ripa-
razione e dopo la fase di riparazione. Per voi è molto più facile che per me,
perché potete comprendere in un giorno ciò che ho dovuto elaborare fati-
cosamente per anni mentre mi venivano messi i bastoni fra le ruote in tutti
i modi possibili.
Mi auguro che voi capiate che tutti i focolai, seppure di aspetto diverso,
seguono lo stesso modello e in sostanza non differiscono affatto, bensì che
queste diverse macchie bianche e nere, configurazioni a bersaglio ed
espansive, sono solo stadi evolutivi o gradi di intensità diversi dei conflitti
biologici materializzati, e quindi diventati visibili, della nostra anima.
Con alcuni esempi ho tentato di spiegarvi come si deve ricomporre il mosai-
co in ciascun caso. Credetemi, è molto gratificante quando alla fine si rie-
sce ad aiutare enormemente un'altra persona in questo modo.
Perciò ho raccolto un numero relativamente grande di casi, per quanto pos-
sibile di ciascuna localizzazione del cancro, in modo che possiate sempre
constatare che in sostanza ogni caso è originale sotto l'aspetto umano e psi-
chico, che nondimeno tutti seguono un sistema ben definito, come non ce
n'è uno più logico in tutta la medicina. Dovete sempre considerare in modo
sinottico psiche-cervello-organo, ciascuno separatamente ma sempre
tenendo conto contemporaneamente anche degli altri due livelli.
Forse pian piano incominciate anche a capire ciò che intendo dire quando
parlo di un sistema sovradeterminato a proposito della LEGGE FERREA
DEL CANCRO.
I Focolai di Hamer in linea di principio non sarebbero stati necessari. Esso
funziona anche senza i Focolai di Hamer o solo con la tacita premessa che

297
esistano. Perché io posso già stabilire se il paziente si trova in fase di solu-
zione del conflitto oppure no quando gli dò la mano per salutarlo. Ma
saremmo ovviamente sciocchi se ci lasciassimo sfuggire una così buona
possibilità diagnostica! Poiché nella nostra medicina attuale la psiche ha la
brutta reputazione di essere impalpabile e quindi estranea alla verifica
scientifica, occorre letteralmente mettere i Focolai di Hamer sotto il naso
degli scettici affinché si risveglino finalmente e non continuino a far fare
una fine così misera ai nostri pazienti!

10.12 Una parola per la tecnica fotografica: TAC cerebrale


o RM (risonanza magnetica)

A tutti i pazienti consigliamo di fare eseguire innanzitutto una TAC cerebra-


le standard o tomogramma computerizzato cerebrale senza mezzo di con-
trasto. Standard significa che si tratta delle consuete sezioni che sono para-
llele alla base del cranio.
l'.indagine "senza mezzo di contrasto" ha i vantaggi seguenti:
1. Il paziente riceve solo la metà della dose di raggi X (che in ogni caso è
ridotta).
2. Senza mezzo di contrasto non si verificano allergie e nessun cosiddetto
choc anafilattico 114, dunque nessun tipo di incidente. Chiamiamo un
metodo simile "non invasivo", cioè non pesante.
3. Il paziente è relativamente sicuro di non trovarsi all'improvviso di fron-
te la faccia serissima di un radiologo che gli dice che il suo cervello è
pieno di "metastasi" ovvero di "tumori cerebrali". Tali accumuli innocui
di glia, che i neuroradiologi o i neurochirurghi chiamano dogmaticamen-
te "tumori maligni", si colorano benissimo con il mezzo di contrasto.

Molti radiologi si infuriano se è loro consentito solo fare esami "senza mezzo
di contrasto", perché il loro contingente di malati o di pazienti si riduce e quin-
di anche l'utilizzazione delle cliniche neurochirurgiche. Soprattutto: le possi-
bilità di sopravvivere dopo un'operazione al cervello sono a lunga scadenza
molto ridotte. Perciò miei cari lettori, non dovreste mai acconsentire che vi
facciano quattro cose che normalmente nessun medico lascerebbe fare a se
stesso:

(114) anafilassi =reazione di ipersensibilità comunicata dagli anticorpi di tipo immediato, che
dopo una fase di sensibilizzazione peT contatto ripetuto si manifesta con allergie specifiche.

298
1. operazioni cerebrali o drenaggi cerebrali (shunts), prove di trapanazioni
stereotattiche 115 ecc.
2. Veleno chimico in qualsiasi forma e dosaggio (compresa la vischiochemio)
3. Raggi X e irradiazioni di cobalto in qualsiasi forma, per esempio delle
ossa o del cervello.
4. Morfina e tutte le sostanze di sintesi simili alla morfina (solfato di mor-
fina, buprenorfina, cloridrato di tramadolo ecc.)

La risonanza magnetica (detta RM) non è del tutto adatta per la diagnosti-
ca del cervello in quanto non ci permette di vedere le configurazioni a ber-
saglio di conflitto attivo. Solo quando queste configurazioni a bersaglio
sono attive per lungo tempo le vediamo anche nella RM, ma sempre molto
meno bene rispetto a una TAC normale.
Ciò che piace naturalmente è il fatto che con la RM si possono fare sezioni
a ogni livello desiderato, cosa che può essere di aiuto talvolta nella fase di
riparazione, cioè in un "processo espansivo". Nel complesso però è anche
un tipo di esame molto lungo (oltre mezz'ora e più) e spesso i pazienti si
fanno prendere dal panico e dalla claustrofobia a causa del tubo in cui sono
collocati e del rumore assordante che accompagna l'esame. Pertanto que-
sto esame non è affatto adatto per i bambini.
Per contro la normale TAC cerebrale senza liquido di contrasto dura in tutto
quattro minuti.
Del resto non è ancora chiaro se la RM sia davvero così innocua come si dà
sinora per scontato. Probabilmente le vibrazioni di risonanza magnetica
sono biologicamente più dannose dei raggi X nella TAC.
Nella RM si vedono male i cerchi del bersaglio nella fase di conflitto, atti-
vo perché la risonanza magnetica reagisce principalmente su molecole di
acqua. Nella fase PCL si possono vedere molto chiaramente degli sposta-
menti spaziali, ma all'osservatore appaiono molto più drammatici di quan-
to siano realmente, soprattutto se si usa il mezzo di contrasto. Inoltre distur-
ba il fatto che l'investigatore può ogni volta scambiare le colorazioni (nero
e bianco) così che per noi, che vogliamo rendere le immagini comprensibi-
li al paziente, risulta difficile familiarizzare il paziente con le tecniche di
esame. Alla fine il paziente non capisce più nulla; spesso capita che si crede
di vedere nella RM un enorme tumore che in una TAC normale sarebbe
quasi inesistente.

(115} operazione stereotattica = intervento al cervello con la quale si devono raggiungere deter-
minate strutture cerebrali praticando un foro tramite punzione con una sonda.

299
10.13 Interventi chirurgici e irradiazioni al cervello

Le operazioni al cervello sono quindi particolarmente pericolose in quanto


gli interessati che già hanno un conflitto attivo, per esempio nella corteccia
cerebrale (cosa che abbiamo ben imparato a conoscere con i soldati feriti
alla testa), a causa della cicatrice dell'intevento reagiscono come se avesse-
ro due conflitti attivi nella corteccia cerebrale e vengono a trovarsi istanta-
neamente in costellazione schizofrenica. Gran parte degli interessati non
riesce più a venirne fuori o solo con grande fatica . Infatti con l'intervento al
cervello, già durante la biopsia per agoaspirato stereotattica, il cervello
viene ferito in modo tale da non oscillare più nel suo ritmo di base. La dif-
ferenza fra un Focolaio di Hamer riparato e una cicatrice postoperatoria del
cervello consiste nel fatto che nel primo caso il cervello dopo la riparazione
torna ad oscillare nel ritmo di base come prima, mentre nel caso di un'ope-
razione al cervello non può più farlo per tutta la vita. Del resto l'agoaspira-
to non è altro che un'orrenda insensatezza: dopo la riparazione del cerve-
llo esiste solo glia, quindi non occorre alcuna istologia per confermare
un'ennesima volta questa ovvietà.

10.14 Dall'intervista del dott. Hamer con il Prof. Dott. P. Pfitzer,


professore di patologia e citopatologia, decano della facoltà di
medicina dell'Università di Duesseldorf

Intervista autorizzata del 13/7/1989 a Duesseldorf:

Dott. Hamer:
Professor Pfitzer, lei si è amichevolmente dichiarato disponibile a discu-
tere, come citopatologo e attuale decano della facoltà di medicina
dell'Università di Duesseldorf, sul "Sistema ontogenetico dei tumori" (e
delle malattie oncoequivalenti). La sua specializzazione riguarda l'istopa-
tologia e la citopatologia (patologia della cellula e dei tessuti). Contempo-
raneamente credo che lei sia anche biologo.
Prof. Pfitzer:
Si, biologo e medico.
Dott. Hamer:
Il "Sistema ontogenetico dei tumori" dice fra l'altro che negli stessi orga-
ni del corpo umano e animale ogni volta viene ritrovato sempre lo stes-
so tipo istologico di tessuto, ce ne dà conferma?

300
Prof. Pfitzer:
In linea di principio sì, naturalmente, con poche eccezioni, come le di-
stopie 116 tessutali, la cosiddetta "disseminazione di cellule staminali" o
endometriosi. Per il resto confermo.
Dott. Hamer:
Prof. Pfitzer, il "Sistema ontogenetico dei tumori" dice anche, una cosa
su cui molti suoi colleghi già concordano, che nel caso di tumore in un
punto X di un organo corporeo di qualsivoglia persona si riscontra sem-
pre solo la medesima formazione di cellule tumorali, del tutto specifica
dal punto di vista istologico. Quindi per esempio nel tratto gastrointesti-
nale come tipico tumore a forma di cavolfiore con moltiplicazione cellu-
lare, istologicamente sempre un adenocarcinoma, anche nelle tonsille e
negli alveoli polmonari, che sotto il profilo evolutivo appartengono
entrambi al tratto gastrointestinale, come pure l'endometrio dell'utero
(mucosa dell'utero o decidua) sempre un adenocarcinoma. Per contro
nella mucosa orale come all'orifizio dell'utero o nella vagina, nella
mucosa bronchiale o nella mucosa della vescica sempre un'ulcera
dell'epitelio pavimentoso che produce in seguito un carcinoma epitelia-
le. E' anche lei di questa opinione?
Prof. Pfitzer:
Normalmente ci sono simili accumuli, non però nel sistema bronchiale.
Dott. Hamer:
Se fosse così allora molti sarebbero già riusciti a immaginare che l'isto-
logia doveva avere qualcosa a che vedere con la topografia degli organi
e questa a sua volta con la storia evolutiva dell'uomo e dell'animale.
Perché nessuno ci ha mai pensato? Potrebbe forse dipendere dal fatto
che noi tutti abbiamo guardato troppo il dettaglio e troppo poco i proces-
si globali dell'organismo, trascurando così la cosa più importante?
Prof. Pfitzer:
Si, oggi siamo tutti più che mai specializzati e chi può ancora avere una
visione generale delle discipline teoriche da confrontare con i dati clini-
ci e la situazione del singolo caso al letto del malato? Normalmente il
patologo vede il paziente solo quando è morto. l.'.istopatologo vede i tes-
suti già prima; ma esiste anche una grande tradizione di suddivisioni
sistematiche eccessive (Organizzazione mondiale della sanità). Lo

(116) distopia = spostamento di un'organo fuori dalla sede abituale.

301
sguardo d'insieme clinico-patologico è sempre stato perseguito, tuttavia
ancora nessuno aveva pensato al "Sistema ontogenetico dei tumori".
Dott. Hamer:
il "Sistema ontogenetico dei tumori", come lei sa, dice non solo che nella
stessa ubicazione nell'organo del corpo umano normalmente si trova
anche la stessa formazione cellulare istologica corrispondente e anche
nel caso di tumore sempre la medesima formazione cellulare istologica
corrispondente, ma pure che tutte le formazioni cellulari istologiche
uguali vengono dirette dalla stessa porzione cerebrale (per esempio
tutto l'epitelio cilindrico intestinale o nel caso di tumore l'adenocarcino-
ma è diretto dal ponte del tronco cerebrale) e che tali regioni corporee
istologicamente uguali hanno tutte anche dei contenuti conflittuali bio-
logici strettamente affini con le regioni cerebrali vicine.
Prof. Pfitzer:
Potrebbe essere così sebbene il tutto non sembri molto logico. Per me, in
quanto patologo, sarebbe auspicabile poter verificare questo fatto: il
neuropatologo dovrebbe esaminare ogni volta microscopicamente il
punto nel cervello che nella TAC cerebrale è ritenuto tipico per quel par-
ticolare genere di cancro.
Dott.Hamer:
Esiste però una difficoltà, professore. Nella fase di conflitto attivo si può
riconoscere molto bene il punto X nella mappa del cervello, che è respon-
sabile di un cancro particolare, grazie alla sua configurazione a bersa-
glio tipica. Se però si asporta questa zona cerebrale, il neuroistopatolo-
go non vede più niente. Per contro può notarvi molto chiaramente una
modificazione nella fase di riparazione vagotonica quando nel medesi-
mo punto X, che i miei avversari chiamano "Focolaio di Hamer", trovia-
mo un edema intra e perifocale oppure già un accumulo di tessuto glia-
le. Allora i neuroradiologi o i neurochirurghi parlano di "tumore cere-
brale" (se trovano solo quello) o di una "metastasi cerebrale", se in pre-
cedenza hanno già scoperto da qualche parte nel corpo un altro cancro.
Prof. Pfitzer:
Dunque ci si può limitare a investigare l'ambito neuroistopatologico in
quei casi che, secondo la sua definizione, sono già nella fase di ripara-
zione vagotonica.
Dott. Hamer:
Sono appunto tutti i cosiddetti "tumori cerebrali" o le cosiddette "meta-

302
stasi" o per lo meno lo sono state una volta, altrimenti non avrebbero né
edema né tessuto gliale.
Prof. Pfitzer:
Signor Hamer, le sue osservazioni sono molto audaci. Ora capisco che
cosa intende dire. Ma non potrebbe anche darsi che sia il nucleo cellu-
lare il responsabile del controllo errato delle cellule, deve essere neces-
sariamente il cervello?
Dott. Hamer:
C'è una barzelletta: la signora Mueller alla staccionata del giardino è in
grado di dire che la corrente di tutto il paese arriva dalla centrale elet-
trica. "Può darsi" dice la signora Mayer, "ma la nostra corrente arriva
senz'altro dalla presa". Il fatto che ogni cellula viene controllata dal suo
"mini cervello", cioè dal nucleo, è per me fuori dicussione, però chi
potrebbe coordinare i nuclei cellulari se non unicamente il nostro gran-
de computer cervello?
Prof. Pfitzer:
Si, signor Hamer, lei manda davvero a monte l'intera medicina con il
suo "sistema ontogenetico dei tumori".
Dott. Hamer:
E mi pare che sia anche tempo di farlo! Perché se il "Sistema ontogen-
tico dei tumori" può essere accettato come esatto sul piano istologico-
citologico ed è molto facile da provare sui piani cerebrale e psichico
mediante la verifica della riproducibilità, non crede, illustre decano, che
dovremmo trarne le relative conseguenze il più rapidamente possibile?
Prof. Pfitzer:
Si, premesso che il Sistema ontogenetico dei tumori sia verificabile in
tutti gli ambiti parziali, allora le conseguenze sono davvero enormi!
Dott. Hamer:
La prima conseguenza per i nostri pazienti sarebbe certo il fatto che noi
quanto prima possibile potremmo dare loro un annuncio molto gradito:
ci eravamo sbagliati! Il cancro non era affatto un gruppo di cellule nemi-
che che crescono selvaggiamente e all'impazzata, bensì le cellule can-
cerogene maligne, che si suppone proliferino invadendo il corpo in
modo disordinato, o le ulcere seguivano sempre senza eccezione una
regola ferrea nel loro percorso ontogeneticamente prestabilito!
Prof. Pfitzer:
Sì, ciò sarebbe giusto.

303
Dott. Hamer:
La seconda conseguenza sarebbe che dovremmo buttare al più presto
sul mucchio dei rottami della medicina la vecchia idea delle cosiddette
"metastasi", alla cui esistenza sinora la medicina ufficiale ha creduto . Si
è preteso che, con un'acrobazia fideistica davvero orribile, immaginassi-
mo grazie a metamorfosi alterne, selvagge e fulminee, dei carcinomi
dell'intestino crasso, in mitosi, dell'endoderma potessero trasformarsi in
osteolisi ossee necrotizzanti del foglietto embrionale mesodermico per
infine poter produrre anche "mediante metamorfosi metastatica" delle
cosiddette "metastasi cerebrali" dell'ectoderma. Tutti hanno sempre cre-
duto diligentemente di capire questa insensatezza che un medico anche
solo relativamente critico non può affatto accettare.
Prof. Pfitzer:
Signor Hamer, qui non posso essere d'accordo con lei. Finora abbiamo
sempre visto la cosa diversamente. Mi accorgo anche che abbiamo
bisogno di molte ipotesi aggiuntive per la vecchia medicina ufficiale. Per
quanto riguarda lo scorrere delle cellule cancerogene in periferia di
certo è sicuro che finora esistono solo delle prove indirette sul fatto che
le cellule cancerogene approdino nel punto dove creano metastasi attra-
verso il sangue arterioso.
Dott. Hamer:
La terza conseguenza sarebbe quella per cui in base al sistema ontoge-
netico dei tumori per la prima volta ora si deve determinare quale for-
mazione cellulare, originata dal foglietto embrionale, produce prolifera-
zione o necrosi delle cellule in una certa fase. Infatti è certo un'eviden-
te pazzia doversi immaginare che un adenocarcinoma dell'intestino
crasso (che "cresce" per mitosi nella fase di conflitto attivo), come cosid-
detta "metastasi" possa scatenare un sarcoma osseo, che "cresce" esclu-
sivamente nella fase di riparazione. In breve, inconsapevoli come bam-
bini, avevamo mescolato alla rinfusa le fasi simpaticotonica e vagotoni-
ca chiamando il tutto semplicisticamente metastasi. Signor Professore,
queste conseguenze sono logiche?
Prf. Pfitzer:
Sono domande alle quali devono risponde re i clinici.
Dott. Hamer:
Un'ulteriore conseguenza finale dovrebbe essere l'eliminazione delle
attuali concezioni relative ai cosiddetti tumori cerebrali e alle metastasi
cerebrali, che non possono affatto esistere.

304
Prof. Ptizter:
Che cosa intende dire?
Dott. H amer:
Innanzitutto una cosa: è corretto che le cellule cerebrali dopo la nascita
non possono più suddividersi ovvero moltiplicarsi?
Prof. Ptitzer:
Sì.
Dott. Hamer:
l.'.unica cosa che si può moltiplicare nel nostro cervello è il tessuto con-
nettivo, cosiddetto "tessuto gliale" e queste cellule di tessuto connettivo
del tutto innocue si moltiplicano esclusivamente nella fase di riparazio-
ne, solo durante o dopo questa fase si possono colorare con il mezzo di
contrasto, come ben sa chiunque lavori in questo campo.
Prof. Pfitzer:
Che siano così innocue viene appunto messo in dubbio.
Dott. Hamer:
Poniamo, Professore, che lei abbia diagnosticato un glioma in 100 casi
di cosiddetto "tumore cerebrale ", che cosa altro avrebbe potuto diagno-
sticare dal momento che, oltre alle cellule cerebrali che non si moltipli-
cano o alle cellule di tessuto gliale (innocue!) che si sono moltiplicate o
si stanno ancora moltiplicando, lì non troviamo nient'altro?
Prof. Pfitzer:
Nel caso di un tumore primario naturalmente!
Dott. Hamer:
Se però un assistente diligente potesse stabilire in seguito che per tutti
i 100 casi in cui lei ha diagnosticato un glioma, i reperti dell'autopsia 111
presentano da qualche parte nel corpo un cancro piccolo o grande, che
non era stato scoperto clinicamente, perché non aveva dato sintomi o
disturbi al paziente, tenterebbe allora a posteriori di "ritrasformare" il
glioma diagnosticato in una cosiddetta metastasi cerebrale? Cioè,
vorrebbe in questo caso tentare di considerare i Focolai di Hamer per
esempio come un adenocarcinoma dei villi intestinali oppure definire i
Focolai di Hamer persino come delle osteolisi ossee o dei sarcomi?

(117) Autopsia = sezionamento di un cadavere per stabilire la causa della morte.

305
Prof. Pfitzer:
Si, qui mi mette un po' in imbarazzo, perché io finora non ho ancora pro-
vato a guardare secondo la sua metodologia. Ammetto che i gliomi poli-
morfi spesso possono essere interpretati come tessuti istologicamente
diversi. 11s

D:lsseldorf, den 13. 7 .1989

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f. Dr. Dr. P. Pfitzer
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llekan de:r l'.edizinisch!!n fekult~t

der Universit~t IX!sseldorf

(118) Untervista completa può essere richi esta presso la casa editrice Amici di Dirk. Qui sono
stati riportati immodificati solo i passaggi più importanti, in particolare per questo capitolo, rela-
tivamente al tema dei cosiddetti tumori cerebrali e metastasi cerebrali!

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