Sei sulla pagina 1di 42

<<La religione oristiana é nata nella piena luce della storia e non'

vi e nulla, nelle sue origini e nel suo sviluppo, che non possa FRIEDRICI-l ENGELS
essere spiegato. Si tratta soprattutto di vedere, come ci insegna
Engels in questi suoi scritti, non giase il tale o il talaltro ULLE ORIGINI
episodio, quale ci viene riferito nei libri mitologioi del Nuovo
Testamento, o nella primitiva letteratura cristiana, si sia DEL CRISTIANESIMO
realmente verlficato, ma a quale bisogno rispondesse questa o
quella determinata Credenza religiosa delle masse»: cosi scrive Prelazione di Arnbrogio Donini
lo storico delle religioni Ambrogio Donini nella prefazione a
questo volume che raccoglie tre scritti di Engels sulla questione
delle origini del cristianesimo, pubblicati in riviste tedesche e
inglesi tra 1883 e 1895. Di essi, pil] importante e completo
il il il

e certamente Per la storia del cristianesimo primitivo, scritto un


anno prima di morire e che riassume pid di cinquant’anni di
ricerche su questo tema (una “gestazione durata cinquantatre
anni>> la defini Io stesso Engels). Variamente citato e riprodotto
in tutte le lingue, esso costituisce un vero e proprio capolavoro
di saggistica storioa, da cui dovranno sempre partire, se
vorranno fare opera di scienza e non di letteratura o di
apologetica, tutti coloro che intenderanno trattare Vargomento
delle origini della religione cristiana.

EFI Editori Rluniti


lllllllllllllllllllllllll
7 2 .Q bl
bompnesm
(Q

uvil
178 Universale
Idee
I edizione in questa collana: giugno 1986
Traduzione di Fausto Codino Friedrich Engels
© Copyright by Editori Riuniti, 1954
via Serchio 9/11 00198 Roma
CL 63-2980-2
-
Sulle origini
ISBN 88-359-2980-6
In copertina: servitore che conduce un cavallo, affresco. del cristianes1mo
Ipogeo di Trebio Giusto, Roma.
Prefazione di Ambrogio Donini

2
~‘

Editori Riuniti
Indice

7 Prefazione
17 Per la storia del cristianesimo primitivo
17 I
25 ll
36 IH
51 Bruno Bauer e il cristianesimo primitivo
63 L’Apocalisse
4

Appendice
73 Engels e Kautsky

75 Indice dei nomi


Prefazione
Sono raccolti in questo voliirnetto, sotto an titolo
generale c/ae forse all’autore sarebbe apparso un po’ trop~
po afnbizioso, tre scritti consacrati da Engels al problerna
delle origini del cristianesinio e pubblicati, tra il 1883 e
il 1895, in alcane riviste tedesc/ae ed inglesi. Di essi, il
pit? irnportante e completo e certaniente qziello c/ae gli
editori /Janno collocato qui in apertura e c/ae riassnfne,
conie lo .vtesso Engels ricordava in una lettera del 28 lu-
glio 1894 a Kaatsky, piii di cinquanfanni di ricerc/be nel
canzpo della storia del cristianesinio primitive da parte
del grande aniico e collaboratore di Marx. Questo scritio,
intitolato Per Ia storia del cristianesimo primitive, aide
la lace nella rivista Neue Zeit, diretta da Kaatsky, or-=
gano teorico della socialdeniocrazia tedesca, poco ineno
di un anno prima della niorte di Engels, avvenata nel
1895. Variarnente citato e riprodotto in tntte le lingae,
esso coxtituisce an nero e proprio capolavoro di saggisti-
ca storica, da cai dovranno _veinpre partire, se vorrannoi
fare opera di _vcienza e non di letteratiira 0 di apologe-
tica, tutti coloro c/ve intenderanno trattare l’argoniento
delle origini della religione cristiana.
Nelle sue varie branc/ye e denorninazioni (cattolicesi~
fno, protestantesinio, ortodossia, ecc.), la religione cri-
stiana e tattora professata, sia pare norninalnzente, da cir-
ca an niiliardo di aornini, e cioé da rneno di an terzo
della popolazione della terra. Sorta dueniila anni fa, nel
rnornento in cai l’antica civilta, basata ¢§5ull’organizzazione
9
sclyiavistica della societa, aveva raggiunto il suo massimo
fede ep di quelle tradizionali credenze clae aveva ricevuto
061610 dz svzluppo nel mondo mediterraneo, essa ba tro- in eredita dalle vecc/Jie generazioni e attraverso le quali
vato ormat un lzmzte, non soltanto nel perdurare delle
continuava ancora, anclae se in modo ormai contraddit-
altre grandi religioni storic/ae, nate da condizioni di vim
torio e parziale, a prendere coscienzai della propria fun-
e‘c0nomicl9e_e sociali fondamentalmente affini come il
buddismo, zl confuczaneszmo, l’islarnismo, ecc., ma an- zione nel mondo della natura e dei rapporti sociali.
Abbiamo cosi, sin dagli albori dell’eta moderna, nel
C/961 Hello Sviluppo della scienza e dell’interpretazione ma-
cinquecento, con gli umanisti, con Erasmo di Rotterdam,
terzalistica della natura e della vita, che si e dif/‘usa larga-
con Melantone, e piu ancora con i rnovimenti riforrnatori
7”@”f@§ in questi ultimi decenni, tra nufnerosi strati di di ritorno alle origini» scaturiti nel clima infuocato del-
<<
operare di intellettuali degli stessi paesi clae si dicono la rivoluzione luterana, i primi timidi tentativi di dare
<<_crzstzani », parallelamente al sorgere di nuovi rapporti
una spiegazione razionale, storica, delle origini e dello
dt classe e al trasformarsi dei veccloi rapporti di pl-0¢{,,_
sviluppo della religione cristiana. Ma dovevano passare
zzone.
alcuni secoli prima clue la storia del cristianesimo po-
tesse venir considerata come una vera scienza, oggetto di
au llifol 2/25 5i0”§'§”fi'lfZZ"° o dallaiw”
zzato””””‘” mf ‘ff ’°”’
conceztone feu- studi critici, alla stessa stregua di tutte le altre discipline,
dale del servaggio, c/ae implicava il diritto divino di una senza preoccupazioni teologiclye e sovrannaturali. E biso-
rzstretta minoranza al potere e al comando, ogni storia gnava che sorgesse la teoria marxista, arme e strumento
era kstata in fondo prevalentemente una storia sacra. Inca- delle lotte di liberazione delfumanita oppressa e sfrutta-
WCZ MCOIY1 di darsi una spiegazione razionale del mon- ta, perclaé il problema delle origini eristiane, sfrondato di
do, della natura e della societa, gli uomini prendevano qualsiasi contenuto mistico e idealistico, e strappato allo
contatto con la realta c/ve li circondava essenzialmente in stesso tempo alla mesclaina polemica anticlerieale del po-
termini di 'mito e di conoscenza» religiosa. Essi non
'<<
sitivismo e del determinismo economico, venisse final-
provavano zl lzzsogno di spiegarsi storicamente l’origine di mente affrontato in termini di sernplice storia degli uomini.
questa loro esperienza religiosa, anc/ae se talora il dubbio Negli anni cbe vanno dal 1840 al 1847, Marx ed
trgovava ‘la sua espressione nel materialismo primitivo de-
Engels sono arrivati alfelalvorazione delle loro dottrine
ZQZ Slfatt oppressz, per la semplzce ragione che era
invece teoricbe e praticlae del materialismo dialettico e del so-
a relzgzone c/ae offrzva loro una spiegazione ingenua e
cialismo scientifico anche attraverso lo studio dei proble-
rovesczata dell’origine della loro storia. Soltanto agli albori
mi storici sulle origini del cristianesimo e nel fuoco delle
‘{€”'€"‘lf”0d@f”¢1, C011 lo sviluppo del cofnmercio e del- polemic/ae sorte in proposito in seno alle giovani scuole
l’”{Z€¢~'ff'lf6 con i progressi della tecnica e delle scienze /oegeliane. Di qui la grande importanza di questi scritti di
PQSUZY/6, 6 .\‘0prattutto'con l’a;§’ermarsi di nuovi rapporti Engels, ancora poco noti in Italia, clae si ricbiamano in
dz classe, apparentemente eliberi », tra datori di lavoro
gran parte, attraverso la capacita di sintesi che solo la
e_ proletarz, lfuomo /aa sentito cbe aveva
la possibiliti? maturita del pensiero e la verifica dell’azione pratica pos-
dt crearsz unatpropria vita con le proprie mani, di agire
in modo deciszvo sulla realta circostante e di trasformare sono dare, alle discussioni e alle ricerclae di quel primo
periodo. Dalla <<scuola di Tubinga » di Strauss, del resto,
la struttura s§'essa della societa. E~ allora /aa incominciato
e dagli studi di Bruno Bauer, clae Marx ed Engels, pur
a domandarsi quali fossero le origini storiche di auella
criticandoli, avevano tanto apprezzato, prendono oggi an-
10
11.
}1

cora le inosse tutti coloro i quali si accingono a trattare


ln. rnodo crztico le questioni relative alla storia
di edere, coine ci insegna Engels in questi suoi scritti,
del cri- no gia se il tale o il talaltro episodio, quale ci viene rife-
stzaneszino pri/nitiuo. La scarsita delle ricerche serie in rito) nei lihri rnitologici del Nuovo Testarnento, o nella
9216510 f`!l772P0, in Italia, non deue trarci in inganno:)an- prifnitiva letteratura cristiana, si sia realinente uerificato,
C/96 C0511 C0n_un ritardo che e hen lungi dall’essere supe- ina Ea quale hisogno rispondesse questa o quella deter-
rato 0 rnagari soltanto avuertito nei diuersi arnhienti del
fninata credenza religiosa delle niasse. Lo studio delle
coszddetto nzondo colto italiano, noi paghiafno Z0 550170
dell’arretratezza dello suiluppo dell’econofnia e dell’indu- condizioni econoiniche e sociali del rnondo orientale e
greco-rornano, all’alha della nostra era, e l’elernento de-
‘mm eel ”0~'f'"0 P“6’~f@, delfafferfnarsi lento e faticoso di cisiuo di questa ricerca. Le priine generazioni cristiane
una cultura che sia uerarnente lihera dagli irnpacci della
hanno tradotto in termini di fede e di speranza religiosa
rnagia e del soprannaturale.
il nzalcontento serpeggiante da secoli nei confronti di una
_Lfinterpretazione che Engels ci ha dato, in questi
oppressione econofnica e sociale, hasata sul sistenia della
scritti, del prohlenia delle origini del cristianesifno, non
soltanto e oggi ancora conipleta/nente valida, nia e stata schiauitii, che li aoeua sottornessi, senza una via d’uscita
sulla terra, al predofninio irnperiale di Ronza. Per questo
Cofnprouata da tutte le scoperte testuali e le ricerche sto- essi credez/ano che il rnondo sarehhe presto finito e ave-
rzco-critiche di questo ultirno cinquantennio. Alle poche
uano ferrna fiducia nell’a1Juento di un regno erniraco-
apocahssi giudeo-cristiane di cui disponeua allora lo stu-
dzoso, si sono aggiunte decine e decine di testi,
loso » di giustizia e di ahhondanza, che si raffigurauano
tradotti alla guisa del regno rnessianico » dell’aspettativa ehraica
<<
e conservatz in quasi tutte le lingue dell’oriente,
sino alle o del << riscatto rituale » predicato dai uari culti di rniste-
scoperte dei inanoscritti ehraici nelle grotte del Qumran
ro dell’anihiente orientale e greco-rornano.
sul Mar Morto, nella Palestina, e dei testi gnostici inf Ma questa stessa ideologia religiosa, che e nostro do-
lingua copta, in Egitto, tra il 1945 e il 1947. uere riportare alle sue origini reali, storiche, cofne tutti
Dalle prune e frainrnentarie notizie che gli storici ave- gli altri rnornenti della sourastruttura politica, rnorale, filo-
1/ano raccolto sin allora sulle origini e sullo sviluppo
delle’ sofica, giuridica, culturale, assuine poi a sua ifolta, diven-
fehgloni di mistero, l’equi1/alente, nel fnondo greco-ro- tando uno strurnento nelle rnani di larghe rnasse, di irn-
fnano, della' letteratura apocalittica giudaica, si é arrioati, portanti agglornerati nazionali e sociali, una forza nuova ed
aegli tiltzrni decenni, ad una iinponente serie di infor- indipendente, capace essa pure di reagire sulla' hase da
777flZl07’lZ, di docufnenti, di studi, dal Deissinann
al Bous- cui e nata e di introdurre profondi carnhiafnenti nel tes-
set,v dal Reitzenstein al Loisy, dal Buonaiuti
al Pettaz- suto stesso della societa. Di questo ha senipre tenuto conto
zonz, szno alle pit? recenti puhhlicazioni della giovane
la critica fnarxista, degna di questo nonie e non deforrnata
scuola soz/ietica (in particolare, le ricerche fondameumli
nelle sciocche interpretazioni della poleinica idealistica o
del Raavvié), tanto da perrnettere di collocare tranquilla- clericale; di questo offre un esernpio rarainente superato
fnente il cristianesiino, sulla scia delle indica;/ioni di Engels
nel suo aero ainhiente storico e sociale. l’attuale raccolta di scritti di Engels, che presentiarno al-
}
Vattenzione dei lettori italiani, degli studiosi che devono
lla religione cristiana e nata nella piena luce della
storia e non yi e nulla, nelle sue origini e nel suo rifare la storia delle nostre origini e dei rnilitanti operai
sai- che deuono, soprattutto, rifare la societa.
“PP0» Clie 71071 possa essere spiegato. Si tratta soprattutto Ambrogio Donini

_
12
13
Sule origini del cfistianesimo
Per la storia del cristianesimo primitivol

I.

La storia del cristianesimo primitivo offre notevoli


punti di contatto col movirnento operaio moderno. Come
questo, il cristianesimo era all’origine un movimento di
oppressi: si manifesto dapprima come religione degli schia-
vi e dei liberti, dei poveri e dei senza diritti, dei popoli
soggiogati o dispersi da Roma. Entrambi, cristianesimo e
socialismo operaio, predicano un imrninente riscatto dalla
schiavitli e dalla miseria; ma il cristianesimo pone questo
riscatto in una vita dell’al di lé, dopo la morte, in cielo;
il socialisrno lo pone in questo mondo, in una trasforma-
zione della societé. Entrainbi sono perseguitati e brac-
cati, i loro seguaci messi al bando, colpiti da leggi ecce-
zionali, gli uni come nemici del genere umano, gli altri
come nemici dell’impero, come nemici della religione, del-
la famiglia, dell’ordine sociale. E nonostante tutte le per-
secuzioni, anzi proprio favoriti da esse, entrambi avan-
zano vittoriosamente, irresistibilmente. Trecento anni do-
po il suo sorgere, il cristianesimo é religions di Stato,
riconosciuta dall’i1npe1°o mondiale romano, e in appena

1 Zur Gescbicbte de: Urcbristentbums, scritto nel.l’estate del 1894,


pubblicato nella Neue Zeit, a. XIII, vol. I n. 1-2 settembre-ottobre
1894, Stoccarda, 1894-1895, pp. 4-13, 36-43.

17
sessant’ar1ni il socialisrno si e conquistata una posizione giosa si nascondevano interessi mondani molto forti.
che gli assicura assolutamente la Vittoria. Nella forma piu grandiosa questo processo si verifico con
Quindi se il professor Anton Menger nel suo Diritto al Forganizzazione dei taboriti boemi sotto la guida del glo-
proclozfto integmle del lavoro’ si meraviglia perché, no- rioso ]an Ziika, ma continua poi per tutto il medioevo,
nostante l’enorme centralizzazione della proprieta fondia- iinché si assopisce gradualrnente dopo la guerra tedesca
ria sotto gli imperatori romani e le immense soflferenze dei contadini, per risvegliarsi di nuovo con i comunisti ope-
della classe lavoratrice di allora, costituita quasi esclusi- rai dopo il 1830. Tanto i- comunisti rivoluzionari francesi
vamente da schiavi, alla caduta dell’Impero romano
<<
quanto, particolarmente, Weitliing e i suoi seguaci si ri-
d’occidente non sia seguito il socialisrno », egli non vede chiamavano al cristianesimo primitivo, molto prima che
appunto che questo socialismo », per quanto allora era Ernest Renan dicesse: Se volete farvi un’idea delle prime
-
<<

possihile, di fatto esisteva e arrivo anche al potere: nel comunita cristiane, guardate a una sezione locale dell’As-
cristianesimo. Solo che questo cristianesimo e date le sociazione internazionale degli operai.
prelirninari condizioni storiche non poteva affatto essere
diversamente _voleva realizzare la trasformazione so-
Il letterato fraucese che, saccheggiando in un modo
che non trova riscontro neppure nel giornalismo moder-
ciale non in questo mondo, ma nell’al di la, in cielo, nella no la critica biblica tedesca, stese il rornanzo di storia
vita eterna dopo la morte, nelliimminente regno mille- <<
della Chiesa intitolato Origini del cristianesimo 1, non
nario >>.
sapeva lui stesso quanto di Vero ci fosse nelle suddette
Il parallelo fra i due fenomeni storici s’impone gia parole. Vorrei vedere il Vecchio internazionale
<< che >>
nel medioevo, nelle prime sollevazioni di contadini op- potesse leggere, per esempio, la cosiddetta seconda lettera
pressi e in particolare delle plehi delle citta. Queste sol- di Paolo ai Corinzi, senza che almeno su di un punto non
levaziorii, come tutti i movimenti di massa del medioevo, gli si riaprissero vecchie piaghe. Tutta la lettera, dall’ot-
portavano necessariamente una maschera religiosa, appari- tavo capitolo in poi, riecheggia l’eterno lamento, ahimé
vano come restaurazioni del cristianesimo primitivo de- cosi noto: les cotisaiions ne rentrefit pas, le quote non
generato da secoli 2; ma di regola dietro l’esaltazione reli- sono pagate! Quanti dei piu ferventi propagandisti degli
anni dal ’60 al ’7O stringerebbero con comprensione la
Das Rec/at auf den vollen Arbeitrertrag in gescbicbllicber Daniel-
mano all’autore di questa lettera, chiunque egli sia, e gli
1

lung, Stoccarda, 1886.


2 Con esse contrastano singolarmente le rivolte religiose del rnondo sussurrerebbero: anche a te dunque succedeva cosi! An-
maomettano, specie in Africa. I/lslam e una religione fatta per orien-
tali, specialmente per gli arabi; quiandi, da una parte, per citta che
esercitano commercio e industria, e dall’altra per beduini nomadi. Ma quista degli Alrnoravidi e Almohadi africani in Spagna fino all’ultimo
qui sta il gerrne di un urto che si ripete periodicamenre. Le citta di- Mahdi di Khartoum, che affrontb con tanto -successo gli inglesi. Cosi, 0
ventano ricche, sfarzose, rilassate nell’osservanza della <<legge >>. I be- in modo simile, andavano le cose nelle rivolte in Persia e in altri
duini, poveri e, per poverta, austeri di costumi, guardano con in- paesi maomettani. Sono tutti movimenti scaturiti da cause economiche
vidia e desiderio a queste ricohezze e a questi piaceni. Allora si rac- e che hanno 'un travestimento religioso; ma, anche se vittoriosi, ,la-
colgono sotto un profeta, un Mahdi, per castigare 'i peccatori, per sciano sopravvivere intatte le vecohie condizioni economiche. Tutto
restaurare il rispetto per la legge rituale e per Ia ver fede, e per inta- resta quindi come prima e l’urto diventa periodico. Nelle solleva-
soare come ricompensa i tesori degli infedeli. Dopo cent’anni, essi natu- zioni popolari dell’occidente cristiano, al contrario, il travestimento
ralmente si tro ano proprio a quel punto clove stavano quegli infe- religioso serve solo come bandiera e come maschera per 1’assalto a un
deli; una nuov; purificazione della fede e necessaria, sorge un nuovo ordinarnento economico antiquato; questo, alla fine, viene rovesciato,
Mahdi, e il gioco ricomincia. Cosi e accaduto dalle spedizioni di con- ne sorge uno nuovo, il mondo va avanti (aotd di Engels).
1 Les origins; du C/Jrisrianisme, vol. I, Parigi, 1863.
18
1.9
che noi avremmo da dirne su questa storia_ la nostra as- grande sventura, fecero tutti i possibili tentativi per libe-
sociazione brulicava di Corinzi, _ su queste quote che rarlo. Ma la cosa non riusci, e allora gli venne prestata
non erano pagate, che svolazzavano sotto i nostri sguardi da parte loro ogni possibile assistenza con la piu straor-
di Tantalo: proprio quelli erano i famosi milioni del--
<< dinaria sollecitudine. Allo spuntare del giorno, gia si ve-
l’Internazionale »! devano vecchierelle, vedove e orfanelli aspettare con ansia
Una delle nostre fonti migliori sui primi cristiani e davanti alla porta della prigione; i piu ragguardevoli cri-
Luciano di Samosata, il Voltaire dell’ant1ichita classica, stiani corrompevano persino i carcerieri e passavano intere
che mantenne un atteggiarnento ugualrnente scettico di- notti con lui; gli portavano i loro pasti, leggevano presso
nanzi ad ogni sorta di superstizione religiosa, e non ave- di lui i loro libri sacri; in breve, il buon Peregrino (cosi
va quindi motivo, né di ordine religioso pagano, né poli- si chiamava ancora) era niente di meno che un altro So-
tico, per trattare i cristiani diversamente da qualsiasi altra crate. Persino da alcune citta dell’Asia Minore si presen-
associazione religiosa. A1 contrario, egli li canzona tutti tarono dei delegati delle comunita cristiane, per porgergli
a causa della loro superstizione, gli adoratori di Giove non una mano soccorrevole, per confortarlo e per assumere
meno degli adoratori di Cristo; secondo il suo punto di la sua difesa davanti al tribunale. E incredibile come que-
vista superficialmente raznionalistico, un tipo di supersti- sta gente si prodighi imrnediatamente, quando capita un
zione non e meno sciocco dell’altro. Questo testimone, alfare che riguarda la loro associazione; in tal caso essi
in ogni caso imparziale, racconta fra l’altro la storia di un non risparmiano né fatica né spese. E cosi anche a Pere-
avventuriero, Peregrino, che si faceva chiamare Proteo, grino arrivarono allora denari da tutte le parti, tanto che
ed era di Pario sull’Ellesponto. fll detto Peregrino esordi la prigionia divento per lui fonte di larghe entrate. Quella
nella sua giovinezza in Armenia con un adulterio, fu colto povera gente e convinta infatti di essere immortale di corpo
sul fatto e linciato, secondo i costumi del luogo. Felice- e di anima, e di poter vivere per tutta l’eternita; per cui
mente scampato, strangolo suo padre a Pario e dovette
fuggire. E allora accaddel _
cito secondo la traduzione
avviene anche che essi disprezzano la morte e rnolti di
_ loro addirittura si offrono ad essa volontariamente. Il loro
<<

dello Schott che egli imparo la meravigliosa dottrina primo legislatore ha fatto poi sorgere in loro la convinzio-
dei cristiani, i cui sacerdoti e scribi egli aveva praticato
in Palestina. E in hreve tempo fece tali progressi, che i ne di essere tutti fratelli, non appena si siano convertiti,
cioe abhiano rinnegato gli dei greci e si siano dedicati
suoi maestri sembravano fanciulli in confronto a lui. Di-
vento profeta, anziano della comunita, capo della sina- all’adorazione di quel sofista crocifisso e vivano secondo
i suoi precetti. Quindi essi disprezzano senza distinzione
goga, insomma tutto; spiegava le loro scritture, e ne scri-
veva egli stesso in gran numero, tanto che alla fine cre- tutti i beni esteriori e li possiedono in comune; dottrine,
dettero di vedere in lui un essere superiore, e si facevano queste, che hanno accettato ingenuamente e per fede,
dare leggi da lui e lo nominarono preside (vescovo)... senza verificarle e senza prove. E se si presenta loro un
Ora, a cagione di cio, anche Proteo una Volta fu arrestato abile imhroglione, che sa approfittare con astuzia delle
dall’autorita e gettato in carcere... Mentre giaceva cosi circostanze, puo riuscire in breve tempo a diventare ricco
in catene, i céristiani, ai quali il suo arresto sembrava una sfondato e a ridersela degli ingenui semplicioni. Del resto,
Peregrino fu rimesso in liberta dal prefetto di Siria di
1.S`ulla marie di Peregrino, 11-14. quel tempo >>. Dopo alcune altre avventure poi e detto:

20 21
Ora’ il nostro uomo se ne ando via per la seconda
<< parso: e il dott. Georg Kuhlmann di Holstein. Egli e ap-
volta (da Patio) per fare il vagabondo, e, senza portare parso con la dottrina del mondo nuovo o del regno dello
denari per il viaggio, riceveva tutto l’occorrente dalla spirito nella realta >>.
bonarieta dei cristiani, che dovunque gli ‘servivano da Non c’e hisogno che io aggiunga che questa dottrina del
accompagnatori e non gli facevano mancare nulla. Per mondo nuovo altro non e se non il piu triviale e halordo

che le leggi dei cristiani -


qualche tempo, fu cosi pasciuto. Ma quando trasgredi an-
lo avevano visto mangiare,
credo, qualche cosa che presso di loro e proibito -- ven-
sentimentalismo, r€Cat0in frasi semibibliche é la Lamen-
nais e presentato con arroganza da profeta. Cio che non
impedi ai buoni Weitlinghiani di portare in palmo di mano
ue espulso dalla loro comunita >>. questo imloroglione, proprio come quei cristiani asiatici
Quali ricordi di gioventu mi assalgono alla lettura di portavano Peregrino. Proprio loro, che per il resto erano
questo passo di Luciano! Ecco prima di tutto il profeta
<< arcidemocratici e egualitari fino all’estremo, tanto che nu-
Albrecht » che, a partire all’incirca dal 1840, in alcuni trivano invincibili sospetti contro ogni maestro di scuola,
anni rese malsicure, nel senso letterale della_ parola, le ogni giornalista, e in genere contro chiunque non facesse
comunita dei comunisti weitlinghiani della Svizzera _ un lavoro manuale, come contro un istruito » che li
<<

era un uomo grande e forte, con una lunga barba, che volesse sfruttare, si lasciarono insinuare dal melodramma-
girava per la Svizzera a piedi e scovava uditori per il suo
misterioso nuovo vangelo di liberazione del mondo,
ma che del resto sembra essere state un confusionario
- ticamente paludato Kuhlmann la persuasione che nel
<< mondo nuovo » il piu saggio, id ext Kuhlmann, avrebbe
regolato la ripartizione dei godimenti, e che percio gia ora,
ahbastanza innocuo, e presto mori. Ecco il suo meno in- nel mondo Vecchio, i discepoli dovevano procurare al me-
nocuo successore, il dott. » Georg Kuhlmann, di Holstein,
<<
desimo saggio godimenti a bizzeffe, mentre essi stessi do-
che approfitto del tempo che Weitling era in prigione per vevano accontentarsi delle hriciole. E Peregrino-Kuhlmann
convertire le comunita della Svizzera francese al suo van- visse splendidamente, e in allegria, a spese delle comu-
gelo, e per un certo tempo con tanto successo che irreti nita, finché duro. Certo, non duro a lungo; il crescente
persino quegli fra loro che era dotato di maggiore inge- malumore degli scettici e degli increduli e le minacciose
gno, ma che anche piu si perdette, August Becker. Que- persecuzioni del governo del cantone di Vaud miss-i~c\ fine,
sto Kuhlmann tenne loro delle lezioni, che nel 1845 fu- a Losanna, al << regno dello spirito >>: Kuhlmann scom-
rono pubblicate a Ginevra sotto il titolo: Il mondo nuovo, parve. _

0 il regno dello .vpirito sulla term. Proclczmaz. E nell’in- Chiunque abhia conosciuto per esperienza il movi-
troduzione redatta da suoi seguaci (probabilmente da mento operaio europeo ai suoi inizi, si vede venire alla
August Becker) e detto: memoria simili eserupi a dozzine. Al giorno d’oggi tali casi
Mancava un uomo per hocca del quale fossero espres-
<<
estremi sono diventati impossibili, almeno nei centri pin
si tutti i dolori e tutte le nostre aspirazioni e speranze, in grandi; ma in regioni isolate, dove il movimento conquista
una parola tutto cio che pifi intimamente agita il nostro terreno nuovo, un piccolo Peregrino di quel tipo puo ancora
tempo... Quest’uomo, che il nostro tempo aspetta, e ap- contare su un temporaneo, limitato successo. E come in tutti
i paesi accorrono in folla Verso il movimento operaio tutti
Sulla movie di Peregrino, 16.
1
gli elementi che non possono aspettarsi nulla dal mondo uf-
Die Neue Welt, oder das Reich des Geistes auf Erden. Ver-
ficiale o che hanno fvinito di avervi influenza -- avversari
2

kiimligung.

22 23
della vaccinazione, astemi, vegetariani, antivivisezionisti,
medici naturisti, predicatori di libere comunita abhandonati
dai loro stessi proseliti, autori di nuove teorie sull’origine
del mondo, inventori senza successo o falliti, vittime di
reali o presunte ingiustizie, che dalla burocrazia sono qua-
lificati inutili querulanti », pazzi onesti e imbroglioni di-
_
<<

sonesti cosi andavano le cose anche per i primi cristiani.


Tutti quegli elementi che il processo di dissoluzione del
mondo antico aveva messo in liberta, che cioe aveva sfrat-
tato, entravano l’uno dopo l’altro nella sfera di attrazione
del cristianesimo, come l’unico elemento che resisteva a
questo processo di dissoluzione _ perché ne era appunto
il necessario prodotto -- e che percio permaneva e cresceva, II
mentre gli altri elementi erano soltanto mosche effirnere.
Non c’era fantasticheria, pazzia o irnbroglio che non si In seno alla critica biblica tedesca, sino ad oggi l’unica
infiltrasse nelle giovani comunita cristiane, che non tro~ base scientifica della nostra conoscenza della storia del cri-
vasse temporanearnente, almeno in alcuni luoghi, orecchi stianesimo primitivo, si possono distinguere due correnti.
disposti e fedeli volenterosi. E, come le nostre prime comu- La prima corrente e quella della scuola di Tubinga, alla
nita operaie cornuniste, anche i primi cristiani erano di una quale, in senso largo, E: da assegnare anche D. F. Strauss.
inaudita credulita per le cose che toccavano la loro vita Nell’indagine critica essa arriva fin dove pub arrivare una
di ogni giorno, tanto che non siamo neppur sicuri che dal scuola teologica. Essa arnrnette che i quattro Vangeli
<< gran numero di scritture che Peregrino stese per la
>>
non sono relazioni di testimoni oculari, ma rielaborazioni
cristianita questo o quel frammento non sia finito per errore tarde di scritti perduti, e che delle lettere attribuite all’apo-
nel nostro Nuovo Testamento. stolo Paolo quattro al massimo sono autentiche, ecc. Essa
cancella dalla narrazione storica, come inammissibili, tutti
i rniracoli e 'tutte le contraddizioni; ma nel rimanente cerca
di salvare il salvabile », e qui appare assai chiaramente
<<

il suo carattere di scuola di teologi. Ha cosi permesso al


Renan, che in gran parte si fonda su di essa, di salvare
<< >>

con lo stesso metodo ancora molto di piu e di fare il ten-


tativo di imporci come storicamente accertate, oltre a molte
narrazioni neotestamentarie piu che dubbie, una quantita di
altre leggende di martiri. Ma, in ogni caso, tutto cio che
la scuola di Tubinga respinge nel Nuovo Testarnento come
5'
non storico o interpolato puo essere considerato definiti-
F
varnente elirninato per la scienza.
L’altra corrente E: rappresentata da un solo uomo:
24~ 25
Bruno Bauer. ll suo grande merito va visto non soltanto sotto Adriano, Antonino e Marco Aurelio “. In tal modo,
nella critica spregiudicata dei Vangeli e delle lettere aposto- quindi, scompare anche presso il Bauer qualsiasi sfondo
liche, ma anche nell’aver per la prima volta impostato se- storico per le narrazioni neotestamentarie su Gesu e sui
riamente la ricerca non solo degli elementi ebraici e greco- suoi apostoli; esse si dissolvono in leggende, nelle quali le
alessandrini, ma anche di quelli puramente greci e greco-ro- fasi dello sviluppo interno e le lotte di tendenze delle
mani che hanno permesso al cristianesimo di diventare prime comunita cristiane sono trasferite su figure piu o
religione mondiale. La leggenda di un cristianesimo sorto meno fittizie. Non la Galilea o Gerusalemme, ma Ales-
bell’e pronto dall’ebraismo, partito dalla Palestina per con- sandria e Roma sono, secondo il Bauer, i luoghi di nascita
quistare il mondo con una dogmatica e un’etica gia fissate della nuova religione.
nelle sue linee essenziali, e diventata impossibile dopo Dunque, se la scuola di Tubinga, nel residuo da essa non
Bruno Bauer; solo nelle facolta teologiche essa puo ancora contestato della storia e della letteratura neotestamentaria,
continuare a vegetare, e fra gente che vuole conservare
<< ci ha offerto l’estremo massimo di cio che la scienza ancora
la religione al popolo anche a spese della scienza. La parte
>>
oggi puo ammettere, e sempre come materia controversa,

volgare greco-romana -
enorme che la scuola filoniana di Alessandria~e la filosofia
platonica e specialmente stoica
hanno avuto nella formazione del cristianesimo, che sotto
_ Bruno Bauer ci offre il massimo di cio che la scienza vi
puo contestare. Entro questi limiti sta la verita effettiva.
Che essa possa venir stabilita con i mezzi odierni, appare
Costantino divento religione di Stato, Ie ancora ben lungi assai dubbio. Nuovi ritrovamenti, specialmente a Roma, in
dall’essere accertata nei particolari, ma la sua esistenza e di- oriente, soprattutto in Egitto, vi contribuiranno molto piu
mostrata, e questo E: merito in prevalenza di Bruno Bauer; di ogni critica.
egli ha posto le basi per dimostrare che il cristianesimo non
Vi e pero nel Nuovo Testamento un solo libro di ,cui
e stato importato dal di fuori, dalla Giudea, nel mondo
si possa determinare il tempo di redazione entro uno
greco-romano e ad esso imposto, ma che, almeno nella sua spazio di pochi mesi, un libro che deve essere stato scritto
forma di religione mondiale, il precipuo prodotto di
-Ze
fra il giugno del 67 e il gennaio o l’aprile del 68 un 2

questo mondo. In questo lavoro, naturalmente, il Bauer, libro, dunque, che appartiene ai primissimi tempi del cri-
come tutti coloro che lottano contro pregiudizi radicati, stianesimo e ne rispecchia le concezioni con la fedelta piu
tiro molto al di la del bersaglio. Per fissare anche lettera- ingenua e con un adeguato linguaggio idiomatico, e che
riamente l’influsso di Filone, e specialmente di Seneca, quindi a mio parere e molto piu importante, per determi-
sul cristianesimo in via di formazione, e per presentare gli nare cio che effettivamente era il cristianesimo primitivo,
scrittori neotestamentari, formalmente, come plagiari di di tutto il rimanente Nuovo Testamento, ben piu tardo
quei filosofi, egli deve porre l’origine della nuova reli- nella sua redazione attuale. Questo libro e la cosiddetta
gione circa- mezzo secolo piu tardi, ripudiare i resoconti Apocalirse di Giovanni; e poiché questo libro, apparente-
degli storici romani che a cio si oppongono, e -in genere
concedersi forti liberta nei riguardi dell’esposizione storica. 1 Adriano (117-138), Antonino Pio (138-161), Marco Aurelio
Il cristianesimo come tale ha origine secondo lui solo sotto (l61~1S0),
Questa datazione della cosiddetta Apocalirse di Giovanni e proba-
gli imperatogi Flavi 1, la letteratura neotestamentaria solo 2

bilmente dovuta a una svista poiché Engels, in questo stesso articolo


(ved_i piu avanti, pp. 42 e 48) e precedentemente (vedi piu avanti,
1Vespasiano (69-79 d.C.), Tito (79-81), Domiziano (81-96). p. 64) parla di anno 68 o 69.

26 27
mente il piii oscuro di tutta la Bibbia, e oggi, grazie alla praticavano proprio quell’arte geometrica che ritroveremo
critica tedesca, anche di gran lunga il pin comprensibile, al centro dell’ApocaZisse di Giovanni.
desidero parlarne brevemente ai miei lettori. A cio si aggiunge ancora un secondo elemento. Tutte
Basta gettare uno sguardo su quCStO libro per convin- le apocalissi si attribuiscono ‘il diritto di ingannare i loro
lettori. Non solo sono scritte, di regola, da tutt’altre per-
cersi del carattere esaltato non solo dell’autore, ma anche
dell’<< ambiente in mezzo al quale egli si muoveva. La
>>
sone _ per lo piii molto posteriori _ che i loro pretesi
nostra Apocalisse non e l’unica della sua specie e del autori, per esempio il libro di Daniele, il libro di Enoc,
suo tempo. Dall’anno 164 prima della nostra era, data di le apocalissi di Esdra, Baruc, Giuda ecc., i Libri sibillini,
composizione del piii antico testo apocalittico a noi rimasto, ma profetizzano anche, quanto al loro principale contenuto,
il cosiddetto libro di Daniele, fino al 250 circa della nostra
fatti accaduti ormai da lungo tempo e perfettamente noti
al loro vero autore. Cosi nell’anno 164, poco prima della
era, data approssimativa del Carmen di Commodiano 1, il
Renan enumera non meno di quindici apocalissi » clas- morte di Antioco Epifane, l’autore del libro di Daniele fa
<<
predire al preteso Daniele, vissuto al tempo di Nabuco-
siche giunte sino a noi, senza contare le imitazioni pid
donosor, l’ascesa e il tramonto degli imperi persiano e ma-
tarde. (Cito il Renan perché il suo libro le il pin noto e il
cedone e l’inizio dell’impero romano, in modo da predi-
Pill facilmente accessibile anche fuori della cerchia degli sporre il lettore, sulla base di questa prova della sua sa-
specialisti.) Era quello un tempo nel quale anche a Roma pienza profetica, alla profezia finale, secondo la quale il
e in Grecia, ma ancor pifi in Asia Minore, in Siria e in
popolo d’Israele superera tutte le tribolazioni e alla fine
Egitto, qualsiasi mescolanza, assolutamente priva di critica, riuscira vincitore. Se l’Ap0c¢zZis5e di Giovanni fosse effet-
delle pifz crasse superstizioni dei popoli pid diversi veniva tivamente opera del preteso autore, essa sarebbe l’unica
senz’altro accettata e integrata con pii inganni e vero e eccezione fra tutta la letteratura apocalittica.
proprio ciarlatanismo; un tempo nel quale miracoli, estasi, Quel Giovanni che si da come autore era in ogni caso
roba spiritica, divinazione del futuro, alchiimia, cabala e un uomo molto considerato fra i cristiani dell’Asia Minore.
altre forme di magia occulta esercitavano una funzione di Ne da garanzia il tono delle missive alle sette comunita.
primo piano. Questa era l’atmosfera nella quale sorse il cri- E dunque possibile che sia l’apostolo Giovanni, la' cui esi-
stianesimo primitivo, e particolarmente in mezzo a genre stenza storica del resto non e del tutto accertata, ma tuttavia
che pin di ogni altra aveva gli orecchi aperti a queste fan- molto probabile. E se questo apostolo fosse veramente
tasticherie soprannaturali. E gli gnostici cristiani d’Egitto, l’autore, tanto meglio per il nostro punto di vista. Sarebbe
nel corso del secondo secolo dell’era cristiana, come dimo- la prova migliore per accertarsi che il cristianesimo di
strano fra l’altro gli scritti dei papiri di Leida, si sono dati questo libro e l’effettivo, autentico cristianesimo primitivo.
fortemente anch’essi all’alchimia e hanno accettato conce- Per incidenza, e bene notare ancora che l’/lpocalirse non
zioni alchimistiche nelle loro dottrine. E i matbematici proviene, a quanto e dimostrato, dallo stesso autore del
caldei e ebrei, che secondo Tacito furono cacciati due volte Vangelo e delle tre lettere che sono attribuite a Giovanni.
da Roma per magia, sotto Claudio e di nuovo sotto Vitellio L’/lpocalisse consta di una serie di visioni. Nella prima
appare Cristo, vestito da sommo sacerdote, che cammina
1 I1 Carmel; apologeticum del poeta cristiano Commodiano con- fra sette candelabri che simboleggiano le sette comunita
tiene fra l’a1tro una descnizione della fine del rnondo. La data dell’opera
e tuttora incerta; alcuni la pongono nel V sec. d.C. asiatiche e detta a Giovanni delle lettere per i sette
<< >>

28 29
<< angeli di queste comunita. Qui, sin dal principio, balza
>> dizione di una religione mondiale. E tuttavia l’abitudine del
fuori evidente la differenza fra questo cristianesimo e la
religione mondiale costantiniana del Concilio di Nicea. La
trinita non solo te sconosciuta, ma appare qui cosa impos-
cattolicesimo -
sacrificare era cosi radicata nei costumi popolari, che il
che tanto riprese di pagano _ trovo
conveniente adattarsi a tale stato di fatto con l’introduzione
sibile. Invece del piu tardo, unico spirito santo, qui abbiamo almeno del sacrificio simbolico della messa. Del dogma
i sette spiriti di Dio »‘ costruiti dai rabbini in base a
<< del peccato originale, invece, nel nostro libro non si trova
lsaia 11, 2. Cristo e il iiglio di Dio, i1 primo e l’ultimo, alcuna traccia.
l’alfa e l’omega, ma niente affatto Dio stesso 0 uguale a Ma la cosa piu caratteristica in queste missive, come
Dio, anzi al contrario il principio della creazione di
<<
in tutto il libro, as che all’autore mai e in nessun luogo
Dio » 2, dunque una emanazione di Dio, che esiste dall’eter- viene in mente di designare sé e i suoi compagni di fede
nita, ma subordinata, proprio come i nominati sette spi- altrimenti che come giudei. Ai seguaci di Smirne e di Fila-
riti. Nel cap. 15, 3 i martiri in cielo cantano il cantico
<<
delfia, contro i quali inveisce, egli rimprovera: Dicono
<<

di Mose, servo di Dio e il cantico dell’agnello a glorifi-


>>
di essere Giudei e non lo sono, essendo la comunita di
cazione di Dio. Qui dunque Cristo appare non solo come Satana 1; di quelli di Pergamo e detto: seguono la dottrina
>>

subordinato a Dio, ma as persino posto, sotto un certo di Balaam, che insegnava a 'Balac a sollevare scandalo da-
rapporto, allo stesso livello di Mose. Cristo E: crocifisso a wnti ai figli d’IsraeZe, perché mangiassero le offerte fatte
Gerusalemme (11, 8); ma, risorto (1, 5 e 18), egli e agli idoli e fornicassero 2. Qui dunque non abbiamo a che
<< l’agnello che e stato sacrificato per i peccati del mondo
>>
fare con coscienti cristiani, ma con gente che si dichiara
e col cui sangue i credenti sono riscattati a Dio da ogni giudea; il loro giudaismo e certo un nuovo grado di svi-
popolo e da ogni lingua.- Qui troviamo l’idea fondamentale luppo del precedente, ma appunto per questo e anche
che ha reso possibile al cristianesimo primitivo di conti- l’unico Vero. Quindi, nell’apparizione dei santi davanti al
nuare a svilupparsi in religione mondiale. A tutte le reli- trono di Dio, prima vengono 144.000 giudei, 12.000 per
gioni di allora, dei semiti e degli europei, era comune la ogni tribu, e soltanto dopo la massa innumerevole dei pa-
opinione secondo la quale gli dei, offesi dalle azioni degli gani convertiti a questo giudaismo rinnovato. Cosi poco era
uomini, potevano essere riconciliati mediante sacrifici; la cosciente il nostro autore, nell’anno 69 dell’éra cristiana,
prima idea rivoluzionaria fondamentale del cristianesimo di rappresentare una fase del tutto nuova dello sviluppo
(presa a prestito dalla scuola filoniana) era quella che, me- religioso, che sarebbe diventata uno degli elementi piu ri-
diante un grande, volontario sacrificio di un intermediario, voluzionari nella storia dello spirito umano!
i peccati di tutti i tempi ie di tutti gli uomini venivano Vediamo dunque che il cristianesimo di allora, non ,an-
espiati una volta per sempre (per i credenti). Con cio cora cosciente di se stesso, era diversissimo dalla pid tarda
cadeva la necessita di ogni ulteriore sacrificio, e quindi il religione mondiale, dogmaticamente fissata dal Concilio di
fondamento di una quantita di cerimonie religiose; ma la Nicea; e impossihile riconoscere l’uno nell’altro. Qui non
liberta clalle cerimonie, che rendevano difficili o impedivano esistono né la dogmatica né l’etica del posteriore cristia-
i rapporti con credenti di fede diversa, era laprima con- nesimo; c’e in compenso la senszione di trovarsi in lotta
121 poc. 1, 4; 3, 1. 1 Apoc. 2, 9.
Z Apoc. 3, 142 2 Apoc. 2, 14.

30 .31
contro tutto il mondo e di dover superare vittoriosamente i telegrafi, le gigantesche citta industriali, la stampa, le as-
questa lotta; un ardore battagliero e una certezza nella semhlee popolari organizzate.
vittoria che sono totahnente perduti per il cristiano odierno, Presso i primi cristiani, troviamo la stessa scissione in
e che nel _nostro tempo si trovano soltanto all’altro polo innumerevoli sette, che era proprio il mezzo per arrivare ad
sociale, tra i socialisti. una forzata discussione e attraverso ad essa alla successiva
Di fatto, la lotta contro un mondo dapprima preponde- unita. Gia in questo documento, che e indubbiamente il
rante, e la sirnultanea lotta degli innovatori fra loro, as piu antico della storia cristiana, noi ne troviamo le tracce;
e il nostro autore si scaglia contro di esse con la stessa
comune a tutti e due, ai primi cristiani e ai socialisti. Questi
implacabile violenza usata, all’esterno, contro il gran mondo
-_
due grandi movimenti non sono l’opera di capi e di profeti

za,
benché in ambedue di profeti se ne trovino abbastan-
essi sono dei movimenti di massa. E i movimenti
peccatore. Ecco in primo luogo i nicolaiti di Efeso e di
Pergamo 1; quelli che dicono di essere giudei, ma sono
la comunita di Satana, a Smirne e Filadelfia; i seguaci della
di massa sono al principio necessariarnente confusi; confu-
dottrina del falso profeta indicato come Balaam, a Per-
si, perché ogni pensiero di massa si muove dapprirna tra
contraddizioni, oscurita e incoerenze, ma confusi anche per gamo; quelli che dicono di essere apostoli e non lo sono,
a Efeso; infine i seguaci della falsa profetessa indicata come
la parte che, da principio, vi hanno ancora i profeti. Que-
Gezabele, a Tiatira. Di queste sette non veniamo a sapere
sta confusione si manifesta nella formazione di numerose
niente di piu preciso; solo dei seguaci di Balaam e di
sette, che si cornbattono fra di loro alrneno con la stessa
Gezabele e detto che rnangiano le offerte fatte agli idoli
violenza con cui combattono il comune nernico. Cosi era e fornicano. Si as cercato di individuare tutte queste cinque
nel cristianesimo primitivo, e cosi era nei prirni tempi del sette come cristiani paolini e tutte queste missive come
movimento socialista, per quanto cio aflliggesse i galan- dirette contro Paolo, il falso apostolo, il preteso Balaam e
tuomini benpensanti, che predicavano la concordia quando << Nicola ». I relativi argornenti, ben poco solidi, si tro-
nessuna concordia era possibile. vano raccolti presso il Renan, Saint-Paul (Parigi, 1869,
L’Internazionale era forse tenuta insieme da un dogma pp. 303-305, 367-370). Essi tendono tutti a spiegare le
unitario? Al contrario. C’erano comunisti di tradizione missive per mezzo degli Atti degli Apostoli e le cosiddette
francese, di prima del ’48, e per di piu, essi stessi, di di- Lettere paoline, *scritti che almeno nella loro attuale reda-
verse sfumature; comunisti della scuola weitlinghiana e altri zione sono piu recenti dell’/lpocalisse per lo meno di ses-
della rigenerata Lega dei comunisti; proudhonisti, prevalen- sant’anni e i cui dati effettivi in proposito, quindi, sono
temente in Francia e in Belgio; blanquisti; il partito operaio non soltanto estremamente dubbi, ma anche del tutto con-
tedesco; infine anarchici bakuninisti che per un rnomento traddittorii fra di loro. Ma la cosa decisiva e che al nostro
ebbero il sopravvento in Spagna e in Italia; e questi erano autore non poteva venire in mente di qualificare una stessa
solo i gruppi principali. A partire dalla fondazione dell’In- e identica setta con cinque designazioni diverse, anzi addi-
ternazionale, c’e voluto tutto un quarto di secolo perché si rittura con due per la sola Efeso (falsi apostoli e nicolaiti),
potesse compiere definitivamente e dappertutto la separa- e parimente con due (balaamiti e nicolaiti) per Pergarno,
zione dagli anarchici e ristabilire una unita ahneno per e invero ogni volta espressamente come due diverse sette.
quanto riguérdava i punti di vista economici piu generali.
E cio con i nostri mezzi di comunicazione, con le ferrovie, 1 Apoc. 2, 6 sgg.

32 33
Col che non deve essere negata la probabilita che fra queste profondamente agitat-i, quando si allentano, con tutti gli
sette si trovassero ugualmente elementi che oggi si desi- altri freni, anche i vincoli tradizionali del commercio
gnerehbero come paolini. sessuale. Nei primi secoli cristiani, accanto all’ascetismo
che mortificava la carne, appariva abhastanza spesso anche
In tutti e due i casi nei quali viene addotto qualcosa la tendenza a estendere la liberra cristiana fino a rapporti
di pifi preciso, l’accusa as diretta contro il mangiare le carni piii o meno privi di freno fra uomo e donna. Lo stesso
proposito dei quali gli ehrei
stiani _ -
offerte agli idoli e contro la fornicazione, i due punti a
tanto gli antichi che i cri-
erano in eterna contesa con i pagani convertiti.
succedeva nel moderno movimento socialista. Che orribile
ribrezzo suscito nella Germania, pia casa di bambini »,
<<

negli anni fra il 1830 e il 1840, la ré/aabilitation de la chair


Carne dei sacrifici pagani non solo era servita nei han- sansimoniana, che nella traduzione tedesca suonava come
chetti, dove poteva sembrare sconveniente, anzi pericoloso, <<reintegrazione della carne >>! E i pifi terribilmente inor-
rifiutare quel che veniva offerto, ma era anche venduta sui riditi erano quei nobili ceti che allora dominavano (classi
pubblici mercati, dove non sempre si poteva riconoscere se non ce n’erano ancora da noi, a quel tempo) e che non
fosse 0 no preparata secondo la legge ebraica. Per forni- meno a Berlino che nei loro possedimenti non potevano
cazione, gli stessi ebrei intendevano non solo i rapporti ses- vivere senza frequenti e ripetute reintegrazioni della loro
suali illegittimi, ma anche il matrimonio fra gradi di pa- Carne! E se avesse poi, quella hrava gente,iconosciuto
rentela vietati dalla legge ebraica o anche fra ebrei e pagani; Fourier, che promette alla carne ben altri progressi! Col
e\questo e il senso che di solito E: attribuito al termine nel superamento dell’utopismo queste stravaganze hanno ce-
passo degli /ltti degli Apostoli 15, 20 e 29. Ma il nostro duto il posto a una concezione piii razionale e in realta
Giovanni ha delle vedute personali anche sui rapporri ses- assai piii radicale; e da quando la Germania, dalla << pia
suali permessi agli ehrei ortodossi. Egli dice (14, 4) dei casa di bamhini >> di Heine si e trasformata nel settore
144.000 ebrei celesti: Questi sono coloro che non si sono
<<
Centrale del movimento socialista, essa si ride clell’indi-
contaminati con donne: sono infatti vergini ». E difatti gnazione ipocrita del gran mondo pio.
nel cielo del nostro Giovanni non vi e una sola donna. Egli
Questo Ee tutto i1 contenuto dogmatico delle missive.
appartiene dunque a quella tendenza, che compare spesso Per il resto, esse infiammano i compagni a una fervida
anche in altri scritti cristiani primitivi, che considera pecca- propaganda, alla coraggiosa e orgogliosa professione della
minosi i rapporti sessuali in genere. E allora, se riflettiamo loro fede di fronte agli avversari, alla lotta incessante
ancora ch’egli chiama Roma la grande meretrice ‘, con la contro i nemici esterni e interni; e sotto questo aspetto
quale hanno fornicato i re della terra e si sono ubriacati avrebbero potuto benissimo essere scritte da un entusiasta
col Vino della sua fornicazione, e che i suoi mercanti si delllnternazionale, mosso da spirito profetico.
sono arricchiti della sua gran lussuria, ci ie impossihile
accettare il termine, nelle missive, in quello stretto senso
che l’apologetica teologica gli vorrebbe attribuire, per trarne
con sofismi una convalidazione per altri _passi neotesta-
mentari, Al contrario. Questi passi delle missive accennano
evidentemepte a quel fenomeno comune a tutti i tempi
1 Apoc. 17, 1 sgg.

35
34
insieme, fra i cui liberi cittadini si erano annoverati un
giorno i suoi antenati; per lo schiavo catturato in guerra,
il tempo della liherta prima dell’asservimento e della pri-
gionia; per -il contadino povero, la distrutta societa gen-
tilizia e la comunanza della terra. Tutto cio era stato rove-
sciato dal ferreo pugno livellatore del conquistatore romano.
Il maggior raggruppamento sociale cui era arrivata l’anti-
chita era la tribd o la lega di trihn presso i barbari, orga-
nizzata in associazioni gentilizie presso i greci e glinitalici,
fondatori di citta, nella polix, che comprendeva una o pid
trihii affini. Filippo e Alessandro dettero alla penisola el-
lenica l’unita politica, ma non per questo tuttavia si forrno
III una nazione greca. Le nazioni d~ivennero possihili soltanto
col tramonto del dominio mondiale romano. Questo pose
Le lettere sono soltanto l’introduzione al vero e proprio fine una volta per sempre alle piccole associazioni; il
tema del messaggio del nostro Giovanni alle sette comu- potere militare, la giurisdizione romana, l’apparato per
nita dell’Asia Minore e, attraverso queste, agli altri giudei l’esazione dei tributi dissolsero completamente l’organiz-
riformati dell’anno 69, dai quali poi, piii tardi, si svi- zazione interna tradizionale. Alla perdita dell’indipendenza
luppo la cristianita. QE cosi penetriamo nell’intimo sacrario e della propria particolare organizzazione si aggiungeva
del cristianesimo primitivo. la spoliazione violenta da parte delle autorita militari e
Fra quali persone si reclutavano i primi cristiani? Prin- civili, che prima portavano via i tesori ai loro sudditi, e
cipalmente fra <<i tribolati e gli oppressi », fra gli appar- poi li ridavano in prestito con interessi da usurai, per per-
tenenti agli infimi strati popolari, come si addice a un metter loro di pagare cosi nuove estorsioni. La pressione
principio rivoluzionario. E questi da chi erano costituiti? fiscale, e il bisogno di denaro da essa provocato, in regioni
Nelle citta, da liberi decaduti, da gente proveniente da a pura o prevalente economia naturale, precipitava sempre
ogni sorta di popoli,, simili ai mean wbitesl degli Stati pili i contadini nell’asservimento per debiti di fronte agli
schiavisti del sud e ai vagabondi e avventurieri europei usurai, generava grandi differenze di patrimonio, arric-
delle citta marittime coloniali e cinesi, e inoltre da liberti chiva i ricchi, depauperava completamente i poveri. E
e specialmente da schiavi; nei latifondi dell’Italia, della ogni resistenza delle singole piccole tribfl o citta contro la
Sicilia e dell’Africa, da schiavi; nei distretti rurali delle gigantesca potenza mondiale romana era disperata. Quale
province, da piccoli contadini che precipitavano sempre pifl via d’uscita, quale salvezza si offriva a questi uomini as-
nella servitfl per debiti. Non vi era assolutamente una via serviti, oppressi e impoveriti, che fosse comune a tutti i
d’uscita comune per l’emancipazione di tutti questi ele- diversi gruppi umani, con interessi estranei gli uni agli
menti. Per tutti, il paradiso perduto era alle loro spalle: altri o anche opposti? Eppure hisognava assolutamente tro-
per il libero rovinato, la polis di un tempo, citta e Stato varne una, un unico grande movimento rivoluzionario do-
veva riunirli tutti.
1 Miserabih bianchi. Questa via d’uscita si trovo, ma non in questo mondo.
36 37
Cosi come stavano le cose, poteva essere soltanto una via Verso 20: << Vengo tm breve ». Vedremo in seguito quan-
d’uscita religiosa. E qui si apri un altro mondo. La conti- to presto questa sua venuta fosse attesa.
nuazione dell’esistenza dell’anima dopo la morte del corpo Le visioni apocalittiche che l’autore ora ci presenta
era diventata a poco a poco un articolo di fede, ricono- sono interamente, e per lo piu letteralmente, tolte a pre-
sciuto dovunque nel mondo romano. Anche una specie di stitoda modelli precedenti. In parte dai profeti classici
ricompensa e di punizione delle anime defunte, per le dell’Antico Testamento, in parte dalle piu tarde apocalissi
azioni compiute sulla terra, era sempre piu generalmente ebraiche, composte sull’esernpio del libro di Daniele, e in
ammessa. La ricompensa peraltro restava assai nel vago; particolare dal libro di Enoc, gia scritto allora, almeno in
liantichita era troppo schiettamente materialista, per non parte. La critica ha dimostrato fin nei particolari da dove
attribuire alla vita terrena un valore infinitamente piu alto il nostro Giovanni abbia preso a prestito ogni immagine,
che alla vita nel regno delle ombre; presso i greci la soprav- ogni presagio minaccioso, ogni piaga riversata sull’umanita
vivenza dopo la morte era considerata piuttosto come un incredula, insomnia l’intero materiale del suo libro; e non
guaio. Venne allora il cristianesirno, prese sul serio la solo manifesta una poverta di spirito tutta speciale, ma
ricompensa e la punizione nell’al di la, creo cielo e inferno, fornisce lui stesso la prova di non avere vissuto neppure
I
e si trovo la via d’uscita che conduceva gli afflitti e gli
nelldrnniaginazione le sue pretese estasi e visioni, cosi come
oppressi da questa terrena valle di lacrime nel paradiso le descrive.
eterno. E in realta, soltanto con la prospettiva di una ri- Il corso di queste apparizioni e, in breve, il seguente.
compensa nell’al di la era possibile innalzare la rinuncia al
Dapprima Giovanni vede Dio sul suo trono, con in mano
mondo e l’ascetismo stoico-filoniano a principio etico di un libro con sette sigilli, e davanti a lui l’agnello (Cristo)
una nuova religione rnondiale, che trascinasse le masse scannato, ma di nuovo vivente, che Z: trovato degno di
popolari oppresse. aprire i sigilli. Al loro aprirsi si verifica ogni specie di pro-
Questo paradiso Celeste pero non si apre senz’altro di- digi minacciosi. Al quinto Giovanni vede, sotto l’altare di
nanzi ai credenti con la morte. Vedremo che il regno di Dio, le anime dei martiri di Cristo, che sono stati sgoz-
Dio, la cui capitale e la nuova Gerusalemme, e conqui- zati per la parola di Dio, e gridano forte: Signore, fino
stato e aperto solo dopo violente lotte con le potenze a quando non giudicherai e non vendicherai il nostro
dell’inferno. Ma nella concezione dei primi cristiani queste sangue. sopra gli abitanti della terra? Dopo di che, vien data
lotte erano molto prossime. Il nostro Giovanni designa il loro una veste bianca e viene detto loro di darsi pace e
suo libro, proprio al principio, come la rivelazione di di aspettare ancora un po’, perché degli altri martiri de-
<<quello che deve avvenire fra breve »; subito dopo, al vono essere uccisi. Qui dunque non si parla ancora della
verso 3, egli esclama: << Beato colui che legge e beati co- << religione dell’amore >>, dell’<< amate i vostri nemici, be-
loro che ascoltano le parole di questa profezia... perché il nedite coloro che vi maledicono >> ecc.; qui si predica
tempo é vicino »; alla comunita di Filadelfia, Cristo fa l’aperta vendetta, la sana e onesta vendetta sui persecutori
scrivere: << Io vengo subito ». E nell’ultimo capitolo, l’an- dei cristiani. E cosi in tutto il libro. Quanto piu la crisi
gelo dice di avere mostrato a Giovanni << cio che deve si avvicina, quanto piu fitte piovono dal cielo le piaghe e
avvenire tra breve >>, e gli ordinaf Non suggellare le
<<
i giudizi, con gioia tanto maggiore il nostro Giovanni an-
parole della; profezia di questo libro, infatti il tempo e nuncia che la gran massa degli uomini non vuole ancora
vicino >>, e Cristo stesso dice due volte, al verso 12 e al far penitenza per i suoi peccati, che ancora nuovi flagelli di
38
39
Dio devono abbattersi su di loro, che Cristo deve gover- teriale esclusivarnente ehraico-precristiano, cosi presenta
narli con una verga di ferro e pigiare il torchio del Vino
quasi soltanto concezioni puramente ehraiche. Da quando
dell’ira furiosa di Dio onnipotente, ma che i senza-Dio ri- per il popolo d’Israele le cose cominciarono ad andar
rnangono ostinati in cuor loro. E l’idea naturale, libera da male in questo mondo, dai tributi assiri e babilonesi e dalla
ogni ipocrisia, che si e in lotta e che ti la guerre comme ti distruzione dei due regni di Israele e di Giudal sino alla
la guerre. Al settimo sigillo appaiono sette angeli con le
servitd sotto i Seleucidi 2, dunque da Isaia fino a Daniele,
trornbe; ogni volta che uno suona la tromba, si manife- si e sempre avuta, nelle triholazioni, la profezia di un sal-
stano nuovi segni spaventosi. Dopo il settimo squillo di vatore. In Daniele 12, 1-3 si trova gia persino una profezia
tromba appaiono sulla scena altri sette angeli con i sette
della discesa di Michele, l’angelo protettore degli ebrei, che
calici dell’ira di Dio, che vengono versati sulla terra; di li salvera dalla grande tribolazione; molti morti risorge-
nuovo altre piaghe e giudizi, in sostanza, per lo pid, la ranno, vi e una specie di giudizio finale, e i maestri, che
penosa ripetizione di cio che e gia avvenuto pid volte. Poi
insegnano al popolo la giustizia, rifulgeranno come le stelle,
viene la donna, Babilonia, la grande meretrice, che siede
eternarnente. Cristiana e soltanto la spiccata insistenza
in veste scarlatta sopra le acque, ehhra del sangue dei santi
sull’imminente regno di Cristo e sulla felicita dei cre-
e dei martiri di Gesd, cioe la grande citta sui sette colli,
denti risorti, in particolare dei martiri.
che domina su tutti i re della terra. Essa siede su una hestia
con sette teste e dieci corna. Le sette teste rappresentano L’interpretazione di questa profezia, per quanto si rife-
i sette colli, ma anche sette »<<re ». Di questi re, cinque risce agli avvenimenti di quel tempo, la dobhiamo alla cri-
sono passati, e uno e, e il settimo deve ancora venire, e tica tedesca, soprattutto a Ewald, Ldcke e Ferdinand Be-
dopo di lui verra di nuovo uno dei primi cinque, che fu nary. Grazie al Renan, essa as diventata accessibile anche
agli arnbienti dei non teologi. Abbiamo gia visto che la
ferito a motte ma e stato risanato. Questi dorninera sulla
terra 42 mesi, o tre anni e mezzo (la meta di una setti- grande meretrice Bahilonia simboleggia Roma, la citta dei
mana annuale, di sette anni), perseguitera fino alla motte i sette colli. Della hestia, sulla quale essa siede, e detto
credenti e instaurera il dominio dell’empieta. Ma poi segue (17, 9-11): Le sette teste [della hestia] sono le sette
<<

la grande lotta decisiva, i santi e i martiri sono vendicati montagne sopra le quali la fernmina troneggia e sono anche
con la distruzione della grande meretrice Babilon-ia e di sette re: di questi, cinque gia caddero, uno esiste adesso,
tutti i suoi seguaci, cioe della grande massa degli uornini; il l’altro ancora non e giunto, ma quando verra e necessario
demonio E: precipitato nell’abisso e la rinchiuso per mille che duri poco. La bestia che era, ma ora non e pid, E: ap-
anni, durante quali Cristo regna con i martiri risuscitati
=i
punto lottavo, fa parte dei sette e andra alla perdizione >>.
9

dalla rnorte. Ma dopo mille anni il demonio e sciolto di Secondo cio, la hestia E: il dominio mondiale romano,
nuovo e c’e una nuova grande battaglia di spiriti, nella rappresentato successivamente da sette imperatori, dei quali
quale egli e definitivamente vinto. Poi segue la seconda uno fu ferito a motte e non regna pid, ma e risanato e ri-
resurrezione, quando anche gli altri morti si destano e com- torna per portare a compimento, come ottavo, il regno della
paiono davanti al tribunale di Dio (non di Cristo, si noti
I regni di Israele e di Giuda furono distrutti rispettivarnente nel
bene), e i credenti entrano in un nuovo cielo, in una nuova 1

722 e nel 588 a.C.


terra e in uga nuova Gerusalemme, per la vita eterna. 2 Dei Seleucidi, re di Siria, Antioco III il Grande (223-187) oc-
Tutto questo armanientario, come e costruito con ma- cupo la Palestina; soprattutto il figlio Antioco IV Epifane (175-163 a.C.)
si trovo in urto con gli ebrei per i suoi tentativi di ellenizzarli.

40
41
bestemmia e della superbia contro Dio. Ad essa (la bestia) delle lettere. Da circa trecento anni prima della nostra era
e concesso << di muover guerra ai santi e di vincerli e ad le lettere ebraiche furono usate anche come cifre: a = 1,
essa fu concesso il potere su ogni tribu, popolo, lingua e h = 2, g = 3, d = 4, ecc. Ora gli indovini cabalisti som-
nazione. L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui mavano i valori numerici delle lettere di un nome, e dalla
nomi non sono registrati dalla fondazione del mondo nel somma risultante cercavano di trarre profezie, per esempio
libro della vita dell’agnello sgozzato. [...] Ed essa agisce con la formazione di parole o combinazioni di parole dello
su tutti, umili e potenti, ricchi e poveri, liberi e servi, affin- stesso valore numerico, che permettevano di trarre conclu-
ché si imprima un marchio sulla loro destra o sulla loro sioni sul futuro di colui che portava quel nome. In questa
fronte e affinché nessuno possa acquistare o vendere se lingua cifrata venivano anche espresse parole segrete, e
non porta il marchio o il nome della bestia o il numero cosi via. Con una parola greca quest’arte era chiamata
del suo nome. Questa e la sapienza. Chi ha intelligenza cal- gematriab, geometria; i caldei, che l’esercitavano per me-
coli il numero della bestia, poiché quel numero e di un stiere, e sono indicati da Tacito come mat/aematici, furono
uomo: il suo numero E: seicentosessantasei » (13, 7-18). cacciati da Roma sotto Claudio e di nuovo piu tardi sotto
Prendiamo nota semplicemente che qui, dunque, il boi- Vitellio, presumibilmente per gravi eccessi ».

_-
<<

cottaggio e menzionato come una misura impiegata dalla Appunto per mezzo di questa matematica e stato creato
potenza mondiale romana contro ii cristiani dunque evi- anche il nostro numero 666. Dietro ad esso si nasconde il
dentemente una invenzione del demonio e passiamo alla nome di uno dei primi cinque imperatori romani. Oltre
questione di chi sia l’imperatore romano che prima ha gia al numero 666 pero Ireneo, alla fine del H secolo, cono-
regnato una Volta, e stato ferito a morte e soppresso, sceva una variante 616, che in ogni caso aveva avuto ori-
ma ora torna come ottavo della serie e fara la parte dell’an- gine in un tempo nel quale l’enigma del numero era ancora
ticristo. noto a molti. Se la soluzione da trovare corrisponde ugual-
A cominciare da Augusto, preso come primo, abbiamo: mente a entrambi i numeri, la prova data.
Le

2° Tiherio, 3° Caligola, 4° Claudio, 5° Nerone, 6° Galba.


Ferdinand Benary a Berlino ha trovato questa soluzione.
<< Cinque gia caddero, uno esiste adesso. Dunque Nerone
>>

e gia caduto, Galha esiste adesso. Galba regno dal 9 giu~


Il nome e Nerone. ll numero e fondato su 103 '['1"11»
gno 68 fino al 15 gennaio 69. Ma suhito dopo la sua Neron Kesar, trascrizione ebraica, accreditata dal Talmud e
ascesa al trono le legioni del Reno, sotto Vitellio, si sol- dalle iscrizioni di Palmira, del nome greco Nerén Kaisar, Ne-
levarono, mentre in altre province altri generali prepara- rone imperatore, che era l’iscrizione delle monete nero-
vano rivolte militari. Nella stessa Roma i pretoriani si ribel- niane coniate nella meta orientale dell’impero. Cioe iz
(nun) = 50, r (fesc) = 200, w (vnu) per 0:
larono, uccisero Galha e nominarono imperatore Otone.
Da cio risulta che la nostra Apocalisse fu scritta sotto
Galba, probabilmente yerso la fine del suo regno, oppure,
(nun) i 6, YZ

50, k (mf) = 100, 5 (samec/9) = 60, e r (resc) =


200, somma 666. Ma se prendiamo come base la grafia
al piu tardi, durante i tre mesi (fino al 15 aprile 69) del latina Nero Caesar, allora cade il secondo mm = 50, e ab-
rcgno di Otone, il settimo ». Ma chi ‘e l’ottavo, che biamo 666 -- 50 = 616, la variante di Ireneo.

-
<<

ern mn om non e piu? Ce lo insegna il numero 666. In realta, al tempo di Galba tutto l’impero romano
limi sclniti -- caldei ed ebrei era in voga a quel era caduto in una confusione improvvisa. Lo stesso Galba
|c'n\|m un`n|'tc Il`li\§.{lCEl, che si basava sul doppio significato aveva marciato su Roma alla testa delle legioni spagnole

42 43
e galliche, per rovesciare Nerone; questi fuggi e si fece chi che per l’anno 1836 aspettavano, secondo il Vecchio
uccidere da un liberto. Ma contro Galba cospirarono non Johann Albrecht Bengel, la fine del mondo e il giudizio
soltanto i pretoriani a Roma, ma anche i comandanti in universale 1. La profezia si e avverata, e quell’anno stesso.
capo delle province; dovunque si annunciavano nuovi Solo che il giudizio universale non colpi il mondo pecca-
pretendenti al trono e si preparavano a piombare sulla tore, ma i pii interpreti dell?Apocalisse; Perchétnello stes-
capitale con le loro legioni. L’impero sembrava abban- so anno 1836 F. Benary forni la chiave del numero 666,
donato alla guerra intestina, la sua rovina sembrava im- e cosi pose fine a tutti i computi profetici, a questa nuova
minente. E oltre a tutto cio, si diffuse la voce, special- gematria/9.
mente in oriente, che Nerone non era morto, ma solo Del regno dei cieli, riservato ai credenti, il nostro
ferito, che era fuggito presso i Parti e che sarebbe tornato, Giovanni pub dare soltanto una descrizione molto super-
attraversando l’Eufrate con forze militari, per inaugura- ficiale. Certo la nuova Gerusalemme e immaginata discre-
re un nuovo e piu sanguinoso regime di terrore. Da que- tamente grande, secondo i concetti del tempo, un quadra-
ste notizie furono specialmente spaventate l’Acaia e l’Asia. to di 12.000 stadi = 2.227 chilometri di lato, dunque
E proprio nel tempo in cui deve essere stata scritta la una superficie di circa cinque milioni di chilometri qua-
Apocalisse, venue fuori un falso Nerone, che con un se- drati, piu della meta degli Stati Uniti d’America, e co-
guito abbastanza numeroso si stabili vicino a Patmo e struita tutta d’oro e di pietre preziose. La Dio risiede fra
all’Asia Minore, nell’isola di Citno, nel mare Egeo (la i suoi, splende per loro inveoe del sole e non vi e pili
odierna Termia), finché, ancora sotto Otone, egli fu uc- né morte né sofferenza né dolore; attraverso la citta scor-
ciso. Che c’e di strano se allora fra i cristiani, contro i re un fiume di acqua viva, sulle cui sponde crescono gli
quali Nerone aveva cominciato la prima grande persecu- alberi della vita con frutti di dodici specie, che ogni mese
zione, si diffuse l’idea che egli sarebbe tornato come anti- rnaturano di nuovo, mentre le foglie sono destinate a
<<

cristo, e che il suo ritorno e il suo rinnovato tentativo, ne- guarire le nazioni » (una specie di te medicinale, secondo
cessariamente legato al suo ritorno, di sterminare sangui- l’interpretazione di Renan, L’/lnticrirtoz, p. 542). Qui
nosamente la nuova setta, fossero l’indizio e il preludio vivono in eterno i santi.
del ritorno di Cristo, della grande lotta vittoriosa contro Di tal natura, per quanto ne sappiamo, era il cristia-
le potenze dell’inferno, del regno millenario da edificare nesimo in Asia Minore, sua sede principale, Verso l’anno
<< tra hreve », nell’attesa sicura del quale i martiri anda- 68. Nessuna traccia di una trinita; al contrario, l’antico
vano lieti alla morte? unico e indivisibile Jehovah del pifl tardo ebraismo, nel
La letteratura cristiana e quella influenzata dal cristia- momento in cui esso si e innalzato da dio nazionale a
nesimo dei primi due secoli mostra per sufficienti indizi unico, altissimo dio del cielo e della terra, che pretende
che il segreto del numero 666 era noto a molti. Ireneo di dominare su tutti i popoli, fedele all’antico parcere
certamente non lo conosoeva piu, ma egli, come anche :ubjectis ac debellare superbof. Quindi e questo stesso
molti altri sino alla fine del terzo secolo, sa che la bestia
dell’./lpocalisse simboleggiava Nerone redivivo. Poi anche 1 Si tratta dei seguaci del critico e teologo tedesco ]'. A. Bengel
questa trace' va perduta e il nostro scritto cade in preda (1687-1752), che aveva calcolato la fine del mondo per il 1836.
dell’interpre azione fantastica di ortodossi divinatori del 2 E. Renan, L'/intéclarist, 1873.
3 <<Risparmiare i vlinti e distruggere i superbi» (Virgilio, Eneide,
futuro; io stesso, ancora bambino, ho conosciuto dei vec- VI, 853).

44 45
dio che siede a giudicare nel giotno del giudizio univer- Alttettanto poco il nostto sctitto Conosce la dottrina
sale, e non Cristo, come nelle piu tatde desctizioni dei del peccato otiginale e della giustificazione mediante la fe-
Vangeli e delle lettete. Cortispondentementealla dottti-- de. La fede di queste prime comunita combattive e di una
na persiana dell’emanazione, Corrente nel postetiore ebrai- specie tutta diversa da quella della piu tatda Chiesa Vitto-
smo, Cristo, l’agnello, e emanato da lui dall’etetnita; nello riosa: accanto al sactificio espiatotio dell’agnello, il suo
stesso modo, ma gia in un gtado infetiore, i sette spiriti
<<
contenuto essenziale sono il ptossimo titotno di Cristo e
di Dio >>, che devono la loro esistenza al fraintendimento il regno millenatio che fra bteve deve sotgere, ed essa si
di un passo poetico (Isaia 11, 2). Essi tutti non sono Dio dimostra patticolatmente efficace nell’attiva propaganda,
o uguali a Dio, ma a lui soggetti. Ifagnello si offte da sé nella lotta incessante contto il nemico esterno e intetno,
Come vittima espiatotia pet i peccati del mondo e ottiene nella otgvliosa e lieta affetmazione del punto di vista
petcio nel cielo un espresso innalzamento di grado; Che tivoluzionatio di fronte ai giudici pagani, nella motte
questo suo volontatio sactificio gli e asctitto in tutto il dei martiri sicuti della Vittoria.
libro come un’opera straotdinatia, e non come qualcosa Abbiamo visto che l’autore non sa ancora affatto di
che detivi di necessita dalla sua pili intima essenza. S’in- essere qualclie Cosa di diverso da un ebteo. Pet conse<
tende Che non manca tutta la Corte Celeste di anziani, che~ guenza, in tutto il libro non si parla mai del battesimo, e
rubini, angeli e santi. Il monoteismo, per diventare una infatti molto lascia pensate che il battesimo sia una 1st1-
religione, ha sempte dovuto fate concessioni al politei- tuzione del secondo periodo cristiano. I 144.000 ebtei
smo, dall’Avesta‘ in poi. Ptesso gli ebtei, l’apostasia Credenti vengono <<segnati » 1, non battezzati. Dei santi
Verso dei materiali pagani persiste Cronicamente, finché in cielo e dei Credenti sulla terra e detto che essi si sono
dopo l’esi1io la cotte Celeste su modello persiano adatta lavati dei loro peccati, che hanno lavato le loro vesti
un po’ piu la religione alla fantasia popolare. E lo stesso bianche e le hanno putificate nel sangue dell’agnello, ma
ctistianesimo, anche dopo che ebbe posto il misterioso dio dell’acqua battesimale non si patla. Anche i due ptofeti
trino e uno, differenziato in sé, in luogo del rigido dio de- che ptecedono l’apparizione dell’antictisto (Cap. 11) non
gli ebrei, etetnamente uguale a se stesso, poté eliminate battezzano, e secondo il cap. 19, 10, la testimonianza di
ptesso le masse popolati il culto dei vecchi dei solo sosti- Gesu non e il battesimo, ma lo spirito della profezia. In
tuendovi il culto dei santi; infatti, secondo Fallmetayer, il tutte queste occasioni satebbe stato naturale nominate il
culto di Giove e scomparso nel Peloponneso, nella Maina, battesimo, nel Caso che fosse gia stato in vigote; possiamo
in Arcadia solo intotno al nono secolo (Szforia della peni- dunque concludere con assoluta sicutezza che il nostto
.vola di Morea 2, I, p. 227). Soltanto l’epoca della borghe- autore non lo Conosceva, Che esso venne in uso soltanto
sia modetna e il suo protestantesimo totnano a eliminate quando i ctistiani si sepatatono definitivamente dagli ebtei.
i santi e prendono finalmente sul setio il monoteismo dif- Alttettanto poco il nostto autone sa del secondo e
ferenziato. pifi tardo sacramento, dell’eucarestia. Il testo luterano,
nel quale Cristo ptomette a ogni tiatirese petsevetante nel-
Complesso dei testi Canonici della teligione di Zotoastto, Che si la fede di alloggiate da lui e di tenete das Abendma/JI
1
2
conserva ancora tra i Patsi dell’India.
2 Gere/me/at der Halbinsel Morea, di ].P. Fallmetayet (1790-
1861), stotico fi viaggiatote tedesco che pattecipo alle campagne napo- ,1Apoc. 7, 4 sgg. _ _

leon-iche e nel 1848 fu deputato all’Assemblea nazionale di Franco- 2<<La Cena», ma quasi esclusivamente nel senso di <<saCta cena,
orte. comunione, eucatest1a».

46 47
con lui puo indurre in inganno. In greco e deipnésé, io drino, ha dato come contributo al cristianesimo. Tutto cio
cenero (con lui) e la Bibbia inglese lo rende molto esatta- che si aggiunge pid tardi e occidentale, greco-romano. Sol-
mente: I s/yall sup with him. Dell’eucarestia, anche sol- tanto attraverso la mediazione della religione monoteistica
tanto come banchetto commernorativo, qui non si parla ebraica il monoteismo colto dalla tarda filosofia volgare
assolutamente. greca poteva assumere la forma religiosa in virtu della
Non puo esservi alcun dubbio che il nostro libro, con quale gli fu possibile conquistare le masse. Ma una_\/iolta
la sua data del 68 o 69, accertata in maniera cosi singo- trovata questa mediazione, esso poté diventare religione
lare, sia il piu antico di tutta la letteratura cristiana. Nes- mondiale soltanto nel mondo greco-romano, continuando
sun altro e scritto in una lingua cosi barbarica, brulicante a svilupparsi sulla base del materiale intellettuale gia
di ebraismi, costruzioni impossibili ed errori grammaticali. conquistato e fondendosi con esso.
Cosi nel cap. 1, 4 sta scritto, letteralmente: << Grazia a
voi e pace da colui che e, che era e che viene ». Che i Van-
geli e le lettere apostoliche siano rielaborazioni tardive di
scritti oggi perduti, il cui debole nucleo storico non puo
piu essere riconosciuto sotto i rivestimenti mitici; che lo
stesso paio di lettere apostoliche cosiddette autentiche »
<<

di Bruno Bauer siano o scritti posteriori o, nel migliore


dei casi, rielaborazioni di opere antiche d’incerto autore,
modificate con aggiunte e interpolazioni, tutto cio puo
essere ancora negato solo da teologi di professione o da
altri storici interessati. Tanto piu importante e quindi il
fatto che abbiamo qui un libro il cui tempo di composi-
zione e fissato quasi fino al mese, un libro che ci pre-
senta il cristianesimo nella sua forma non sviluppata, nel-
la forma che sta, rispetto alla religione di Stato del quar-
to secolo, completamente elaborata nella dogmatica e
nella mitologia, all’incirca nello stesso rapporto in cui la
mitologia ancora malcerta dei germani di Tacito sta ri-
spetto alla .dottrina degli dei dell’Edda, elaborata attra-
verso l’influsso di elementi cristiani e antichi. Il germe
della religione mondiale E: gia in questo libro; ma que-
sto germe contiene ancora indifferenziate le mille pos-
sibilita di sviluppo che si realizzarono nelle innumerevoli
sette posteriori. E se questo pid antico prodotto del pro-
cesso di sviluppo del cristianesimo ha per noi un cosi
particolare fzalore, e proprio perché ci offre nella sua
purezza cio che il giudaisrno, con forte influsso alessan-

48 49
Bruno Bauer e il cristianesimo prirnitivol

Il 13 aprile e morto a Berlino un uorno che aveva


esercitato un tempo una certa influenza come filosofo
e teologo, ma che da anni, quasi dimenticato, aveva at-
tirato su di sé l’attenzione del pubblico solo di tanto in
tanto, come uno stravagante delle lettere
<< I teologi
>>.

ufficiali, e tra essi anche il Renan, lo copiavano e percio,


unanimi, non parlavano affatto di lui. Eppure egli valeva
pid di tutti loro e piu di tutti loro ha lasciato la sua trac-
cia in una questione che interessa anche noi socialisti:
la questione dell’origine storica del cristianesimo.
Prendiamo occasione dalla sua morte per descrivere
brevemente lo stato attuale di questa questione e il con-
tributo dato dal Bauer alla sua soluzione.
L’opir1ione che aveva prevalso dal tempo dei liberi
pensatori del medioevo sino agli illuministi del XVIII se-
colo, secondo la quale tutte le religioni, compreso il cri-
stianesimo, non erano altro che opera di impostori, non
bastava piu, da quando Hegel aveva assegnato alla filo-
sofia il compito di dimostrare uno sviluppo razionale
nella storia universale.
Ora e evidente che se le neligioni naturali, come il
feticismo dei negri o la religione primitiva comune ai po-

1 Bruno Bauer und das Ure/Jristent/yum, pubblicato nel S0zialde~


mokrat, Zurigo, 1882, nn. 19 e 20 (4 e 11 maggio).

51
poli arii, sorgono senza che l’impostura vi abbia alcuna che gli piace. E poiché di tutto il contenuto dei Vangeli
parte, nella loro successiva elaborazione pero la mistifi- quasi assolutamente nulla si presentava come storicamen-
cazione sacerdotale diventa hen presto inevitabile. Ma le te dimostrabile, tanto che si puo dichiarare prohlematica
religioni sorte artificialmente, a parte ogni sincera forma la stessa esistenza storica di un Gesu Cristo, il Bauer riu-
di esaltazione, non possono fare a meno, sin dallas loro sciva per primo a sharazzare il terreno sul quale deve es-
fondazione, dell’impostura e della falsificazione della sto- sere risolta la questione: di dove provengono le idee e i
ria; e a questo proposito anche il cristianesimo, sin dai suoi pensieri che sono stati fusi nel cristianesimo in una specie
inizi, ce ne fa vedere delle belle, come ha mostrato il di sistema, e come sono arrivati a dominare i1 mondo?
Bauer nella critica del Nuovo Testamento. Con cio tutta- Di questo si occupo il Bauer, sino ai suoi ultimi giorni.
via non si fa che constatare un fenomeno generale, senza
Le sue ricerche hanno portato alla conclusione che l’ehreo
spiegare il caso particolare, del quale proprio si tratta.
alessandrino Filone, che viveva ancora, ma in eta avan-
Una religione che ha sottomesso a sé l’impero m_ondia-
zata, nell’anno 40 della nostra era, E: il vero padre del
le romano, e che ha dominato per 1800 anni la massima
cristianesimo, e lo stoico romano Seneca, per cosi dire, lo
parte dell’umanita civile, non si liquida spiegandola pu-
zio. I numerosi scritti a noi tramandati sotto il nome di
ramente e semplicemente come un insieme di assurdita
originate da impostori. Si liquida, semmai, solo quando Filone sono di fatto sorti da una fusione di tradizioni
se ne sappia spiegare l’origine e lo sviluppo dalle condi-
allegorico-razionalistiche ehraiche con la filosofia greca, in
zioni storiche nelle quali e sorta ed e giunta a dominare. ispecie stoica. Questa conciliazione di conoezioni occiden-
Cio vale in modo speciale per il cristianesimo. Si tratta tali e orientali contiene gia in sé tutte le idee essenzial-
precisamente di risolvere la questione di come accadde mente cristiane: la innata peccabilita dell’uomo; il logos,
che le masse popolari dell’impero romano preferirono la parola, che E: presso Dio ed e Dio stesso, che fa da
questa assurdita, per di pid predicata da schiavi e da op- intermediario fra Dio e l’uomo; la penitenza raggiunta
pressi, a tutte le altre religioni, tanto che alla fine l’ambi- non con sacrifici di animali, ma con l’offerta del proprio
zioso Costantino poté vedere nell’adozione di questa as- cuore a Dio; infine il dato essenziale, che la nuova filo-
surda religione il mezzo migliore per affermarsi come sofia capovolge l’ordinamento del mondo sino allora esi-
unico dominatore del mondo romano. stente, cerca i suoi apostoli fra i poveri, i miseri, gli
A dane una risposta a questa questione, Bruno Bauer schiavi e gli abietti, e disprezza i ricchi, i potenti, i pri-
ha contribuito molto pid di chiunque altro. La successio- vilegiati, ponendo al centro della sua dottrina il disprezzo
ne cronologica e la stretta dipendenza dei Vaneli l’uno di tutti i godimenti mondani e la mortificazione della
dall’altro, dimostrata dal Wilke da un punto di vista pu- carne.
ramente linguistico, e stata anche da lui provata in mo- D’altra parte, gia Augusto aveva fatto si che non sol-
do inconfutahile, sulla base del loro contenuto, sin dal tanto l’uomo-dio, ma anche la cosiddetta immacolata con-
1849, a dispetto dell’opposizione sollevata dai teologi cezione diventassero formule prescritte in nome dell’im-
semicredenti del tempo della reazione. Egli mise a nudo, pero. Non soltanto egli decreto onori divini a Cesare e
in tutta la s a mancanza di scientificita, la confusa teoria ia se stesso, ma fece anche diffondere la Voce che lui,
dei miti deli) Strauss, in virtu della quale ciascuno puo Augusto Cesare Divus, il divino, non era figlio di un pa-
considerare storico, nelle narrazioni evangeliche, tutto quel dre mortale, ma sua madre lo aveva concepito dal dio

52 53
Apollo. Purché questo dio Apollo non fosse parente di Ecco preparato il terreno sul quale, presso gli ebrei, l’ela-
quello cantato da Heine! borazione delle concezioni filoniane, altrettanto volgariz-
Comesi vede, manca soltanto la chiave di Volta e zate, poteva generare il cristianesimo e questo, una volta
l’intero cristianesimo nei suoi tratti fondamentali e com~ generato, trovare accoglienza presso i greci e i romani.
pleto: l’incarnazione del logos fatto uomo in una deter- Che il cristianesimo sia derivato dalle concezioni filoniane
minata persona e il suo sacrificio espiatorio sulla croce popolarizzate, e non direttamente dagli scritti di Filone,
per la redenzione dell’umanita peccatrice. lo dimostra il fatto che il Nuovo Testamento trascura qua-
si completamente la parte fondamentale di questi scritti,
Sul modo come questa chiave di Volta, storicamente,
cioe l’interpretazione allegorico-filosofica delle narrazioni
e stata inserita nelle clottrine stoico-filoniane, le fonti real- dell’Antico Testamento. E questo un aspetto che il Bauer
mente attendibili non ci dicono niente. Ma e certo che non ha considerato a sufficienza.
essa non E: stata inserita da filosofi, scolari di Filone 0
della Simi. Le religioni vengono fondate da gente che av- Per farsi un’idea delle caratteristiche del cristianesi-
verte essa stessa un bisogno religiosio e s’interessa dei bi- mo, nella sua prima forma, hasta leggere la oosiddetta
sogni religiosi delle masse, e questo di regola non e il Apocalisxe di Giovanni. Un confuso intricato fanatismo,
caso dei filosofi di scuola. Invece, in tempi di generale di dogmi solo alcuni accenni iniziali, della cosiddetta mo-
dissoluzione -_ come anche oggi, per esempio -_ noi rale cristiana solo la mortificazione della carne e invece
troviamo filosofia e dogmatica religiosa appaiate in una visioni e profezie in quantita. La completa elaborazione
forma volgarizzata e generalmente diffusa. Se la filosofia dei dogmi e dell’etica va attribuita ad un’epoca posterio-
greca classica, ,nelle sue ultime forme _
specialmente
re, alla quale appartiene la redazione dei Vangeli e delle
cosiddette lettere apostoliche. E allora _ alrneno per la
nella scuola epicurea -- portava al materialismo ateistico,
la filosofia volgare greca portava alla dottrina del dio unico-
morale -- venne utilizzata con disinvoltura la filosofia
e dell’anima umana immortale. Allo stesso modo l’ebrai- stoica, e in particolare Seneca. Che le lettere spesso lo
smo, volgarizzato razionalisticamente nella mescolanza ee copino letteralmente, lo ha dimostrato i1 Bauer; di fatto
la cosa aveva gia colpito i credenti, ma essi se la sbriga-
nei rapporti con stranieri semiebrei, era giunto a trascu-»
rare le cerimonie della legge, a trasformare l’antico dio- vano sostenendo che Seneca avrebhe copiato il Nuovo
nazionale esclusivo ebraico Jahvehl nell’unico Vero dio, Testamento (che ai suoi tempi non era stato ancora scrit~
creatore del cielo e della terra, e ad accettare l’immorta- to). La dogmatica si sviluppo da una parte in collega-
lita dell’anima, originariamente estranea all’ebraismo. Cosi' mento con la leggenda evangelica di Gesu, in via di for-
la filosofia volgare monoteistica S’in¢0n-fre con la reli-
mazione, dall’altra nella lotta fra cristiani giudaizzanti e
gione volgare, che le presentava bell’e pronto l’unico dio, cristiani pagani.
Anche sulle cause che hanno portato il cristianesimo
1Come ha gia dimostrato Ewald, nei manoscritti punteggiati (prov»- alla Vittoria e al dominio mondiale il Bauer fornisce dei
visti di vocali e segni di lettura) gli ebrei scrivevano sotto le conso~- dati di gran valore. Ma qui l’idealismo del filosofo tede-
nanti del nome Jahveh, che era proibito pronunciare, le vocali della.
parola Adonai, tta in sua vece. Piu tardi si fini col leggere Iehovah. sco gli e di ostacolo, gli impedisce di vedere chiaramente
Quest’ultima p ola, dunque, non e il nome di un dio, ma semplice» e di formulare con acutezza le sue idee. Al momento
mente un grossolano errore grammaticale: in ebraico é semplicernente
impossibile (note di Engels). buono, la frase supplisce alla cosa. Ma, invece di esami-

54 55
nare nei particolari le concezioni del Bauer, diamo piut- fronte allo Stato, cioe all’imperatore, le prime due classi
tosto la nostra opinione su questo punto, che e fondata, erano altrettanto prive di diritti che gli schiavi di fronte
oltre che sugli scritti del Bauer, anche su studi indipen- ai loro padroni. Specialmente ada Tiherio a Nerone, era
denti. di regola condannare a morte dei ricchi romani per confi-
In, tutti i paesi sottomessi, la conquista romana dissol- scare i loro beni. Sostegno del governo era materialmente
se dapprima direttamente le precedenti istituzioni poli- l’esercito, che assomigliava orrnai molto di piu a un’arma-
tiche e poi, indirettamente, anche le antiche condizioni di ta di lanzichenecchi che all’antico esercito romano di con-
vita sociale. In primo luogo, in quanto essa poneva, al tadini, e moralmente la convinzione comune secondo
posto della precedente distribuzione per ceti (a parte la cui questa situazione era senza vie d’uscita e che non
schiavitu), la semplice distinzione fra cit-tadini romani e certo questo o quell’imperatore, ma l’in1pero fondato sul
non cittadini romani o sudditi. In secondo luogo, e prin- dominio rnilitare era una necessita immutabile. Non e
cipalmente, attraverso le estorsioni operate in nome dello questo il luogo di addentrarci nei fatti assai materiali sui
Stato romano. Sotto l’impero alla frenesia di arricchimen- quali si fondava questa convinzione.
to dei governatori fu posto per quanto possibile un limite Alla generale anarchia e alla disperata sfiducia nella
nell’interesse dello Stato; ma al posto di quella suhentro possihilita di condizioni rnigliori corrispondeva un gene-
il torchio fiscale per il tesoro statale, che funzionava con rale rilassamento e avvilimento. I pochi vecchi romani
sempre maggior forza, e in rnodo sempre piu esoso; e ancora superstiti, di modi e sentimenti patrizi, erano stati
questo dissanguamcnto ebbe un effetto spaventosamente eliminati o si spegnevano; l’ulti1no di loro E: Tacito. Gli
dissolvente. In terzo luogo, infine, dappertutto si giudi- altri erano contenti se potevano tenersi del tutto lontani
cava secondo il diritto romano, da giudici romani; quindi dalla vita pubblica; l’acquisto e il godimento delle ric-
furono annullati quegli ordinamenti sociali locali che non chezze riempivano la loro esistenza, cosi come i pettego-
si accordavano con l’ordinamento giuridico romano. Que- lezzi e gli intrighi privati. I liheri nullatenenti, che a Roma
ste tre leve dovevano agire come un’i1nmensa forza livel- erano pensionati dello Stato, nelle province si trovavano
latrice, specialmente se applicate per un paio di secoli invece in una condizione difficile. Dovevano lavorare, e
a popolazioni la parte piu vigorosa delle quali era stata per di piu in dura concorrenza col lavoro degli schiavi. Ma
sterminata o condotta in schiavitu nelle lotte che avevano essi erano limitati alle citta. Accanto a loro, nelle provin-
preceduto la conquista, che l’avevano accompagnata e che ce, c’erano ancora contadini, liberi proprietari del fondo
spesso ancora la seguivano. I rapporti sociali delle pro- (qua e la ancora con proprieta comune) o, come in Gallia,
vince si avvicinavano sempre piu a quelli della capitale coloni asserviti per debiti ai grandi proprietari. Questa
e dell’Italia. La popolazione si divideva sempre piu in tre classe fu la meno toccata dal rivolgimento sociale; e
classi eterogenee, composte degli elementi e delle nazio~ anche al rivolgimento religioso oppose la pimi tenace re-
nalita piu disparate: ricchi, tra cui non pochi schiavi libe- sistenza ‘_ Infine gli schiavi, senza diritti e senza volonta,
rati (v. Petronio), grossi proprietari fondiari, usurai, o nell’impossibilita di liberarsi, come aveva gia dimostrato
l’uno e l’altro insieme, come lo zio del cristianesimo, la sconfitta di Spartaco; ma essi stessi, in gran parte,
Seneca; liheri nullatenenti, che a Roma erano nutriti e
divertiti dallh Stato e nelle province dovevano in qualche 1 Secondo il Fallmerayer, nella Maina (Peloponneso) ancora nel
modo arrangiarsi; infine la grande massa: gli schiavi. Di IX secolo i contadini offrivano sacrifici a Zeus (nom di Engels).

56 57
ex liheri o figli di nati liheri. Fra loro, dunque, doveva Vano tollerare altri dei nazionali accanto a sé, e questa era
regnare un odio pid che mai vivo, anche se impotente, la regola generale nell’antichita: ma non sopra di sé. Il
verso l’esterno, contro le proprie condizioni di vita. trasferirsi, a Roma dei culti religiosi orientali nuoceva senza
Corrispondentemente a questa situazione troveremo duhhio alla religione romana, ma non poteva arrestare la
che si erano conformati anche gli ideologi di quel tempo. decadenza delle religioni orientali. Non appena gli dei na-
I filosofi erano o semplici maestri di scuola che guada- zionali si rivelano incapaci di proteggere l’indipendenza e
la liberta della lor-o nazione, si rompono la testa da sé.
gnavano denaro o buffoni pagati da ricchi crapuloni. Pa-
recchi erano persino schiavi. Il signor Seneca e un esem-
ig
Cosi accadde dovunque (tranne che fra i contadini, special-
pio di che cosa essi diventassero nella buona fortuna.
Questo stoico, predicatore di virtd e di astinenze, era il
ii,

‘lv
l’illuminismo della filosofia volgare
volterrianesimo _
-
mente sulle montagne). Quel che a Roma e in Grecia fece
stavo per dire il
nelle province fu il risultato dell’assog-
primo degli intriganti alla corte di Nerone, e Cie signi-
gettamento a Roma e della sostituzione di uomini fieri e
fica che non poteva non esser servile: si Iaceva regalare
denaro, poderi, orti, palazzi, e mentre predicava il povero
IQ
liberi con sudditi disperati e straccioni egoisti.
Lazzaro del Vangelo, era in realta l’womo ricco della Questa era la situazione materiale e morale. Il pre-
stessa parabola '. Solo quando Nerone volle la sua testa, sente, intollerabile; il futuro, se possibile, ancora pid mi-
prego l’imperatore di riprendersi tutti i doni, ché la sua naccioso. Nessuna via d’uscita. Disperazione 0 salvezza nel
filosofia gli hastava. Soltanto pochi filosofi isolari, come pid ordinario piacere sensuale, per quelli almenc che po-
Persio, hrandivano la sferza della satira contro i degene- tevano permetterselo, ed era una piccola minoranza. Altri-
rati contemporanei. menti, non restava che la stanca rassegnazione all`inevi-
Quanto poi alla seconda specie di ideologi, i giuristi, rabile.
essi erano entusiasti delle nuove condizioni, perché la Ma in tutte le classi doveva trovarsi una quantita di
scomparsa di ogni distinzione di ceti permetteva loro di genre che, disperando in una redenzione materiale, cer-
elaborate in tutta la larghezza il loro diletto diritto pri- cava come surrogato una redenzione spirituale: una con-
vato, in cambio del quale regalarono poi all’imperatore solazione della coscienza, che preservasse dalla completa
il diritto puhblico pid sfacciato che sia mai esistito. disperazione. Questa consolazione non potevano offrirla
Insieme con le particolari caratteristiche politiche e la Stork, e nemmeno la scuola di Epicuro, appunto perché
sociali dei popoli, l’impero roman-o aveva condannato al queste filosofie non erano formulate per la coscienza co-
tramonto anche le loro particolari religioni. Tutte le reli- mune, e poi perché la condotta dei loro seguaci gettava di-
gioni dell’antichita erano religioni naturali di trihd e, scredito sulle dottrine della scuola. La consolazione non
pid tardi, nazionali, germogliate dalle condizioni sociali doveva sostituire una filosofia perduta, ma la religione
e politiche di ciascun popolo e con esse cresciute. Una perdura; e questa consolazione doveva precisamente pre-
Volta distrutte queste loro basi e spezzate le forme sociali sentarsi sotto forma religiosa, come tutto cio che allora,
che si erano tramandate insieme con l’assetto politico tra- e poi ancora fino al XVII secolo, doveva commuovere le
dizionale e con l’indipendenza nazionale, crolle, s’intende, masse.
la religione sad esse corrispondente. Gli dei nazionali pote-
Non c’e hisogno di osservare che fra la gente che ane-
1Luca 16, 19-31.
lava a una tale consolazione della coscienza, a questa fuga

58 59
dal mondo esterno verso l’interno, il maggior numero In secondo luogo, il cristianesimo tocco una corda che
doveva trovarsi fra gli sc/Jiavi. doveva trovare un’eco in innumerevoli cuori. A tutti i
In mezzo a questa generale dissoluzione, economica, lamenti sulla malvagita dei tempi e sulla generale miseria
politica, intellettuale e morale si fece avanti il cristianesimo, materiale e morale, la cristiana coscienza del peccato ri-
in dichiarata opposizione con tutte le precedenti reli- spondeva: cosi e, e non puo essere altrimenti; della cor-
gioni. ruzione del mondo sei tu colpevole, siete voi tutti, la tua
In tutte le precedenti religioni l’elemento principale e la vostra corruzione internal E dov’era l’uomo che po-
erano le cerimonie. Soltanto con la partecipazione a sacri- tesse dire di no? Men Culpa! Nessuno poteva rifiutarsi di
fici e a processioni, e in oriente inoltre con l’osservanza di ammettere la sua parte di colpa nella sventura generale,
minute prescrizioni di dieta e di purezza, si poteva dichia- condizione prelirninare indispensabile per la redenzione spi-
rare la propria affiliazione religiosa. Mentre Roma e la rituale che contemporaneamente il cristianesimo annun-
Grecia, sotto quest’ultimo aspetto, erano tolleranti, in ziava. E questa redenzione spirituale era presentata in
oriente dominava una mania dei divieti religiosi, che ha modo tale, da poter essere facilmente compresa dagli adepti
contribuito non poco alla decadenza finale. Persone di due di ogni antica comunita religiosa. A tutte queste antiche re-
diverse religioni (egiziani, persiani, ebrei, caldei) non pos- ligioni era familiare l’idea del sacrificio espiatorio, me-
sono mangiare e bere assieme, né compiere assieme una diante il quale la divinita offesa veniva placata; come
azione qualsiasi: appena possono parlare assieme. L’antico avrebbe potuto non farsi strada in questo ambiente l’idea
oriente e in gran parte tramontato in conseguenza di questa del sacrificio dell’intermediario stesso, che cancellava una
separazione dell’uomo dall’uomo. ll cristianesimo non cono- volta per sempre i peccati del genere umano? In quanto
sceva nessuna di queste restrizioni, causa di tante divi- il cristianesimo portava dunque a una Chiara espressione,
sioni, e neppure i sacrifici e le processioni del mondo clas- come coscienza del peccato da parte di ogni singolo, il senti-
sico. Respingendo cosi tutte le religioni nazionali e le oeri- mento, generalmente diffuso, secondo cui gli uomini sono
monie ad esse comuni, si rivolge a tutti i popoli senza essi stessi colpevoli della corruzione generale, e contem-
distinzione e diventa esso stesso la prima religione mon- poraneamente offriva, col sacrificio del suo giudice, una
diale possibile. Anche l’ebraismo, col suo nuovo dio univer- forma facilmente comprensibile per tutti della sospirata
sale, aveva preso l’avvio per diventare religione mondiale; redenzione interiore dal mondo corrotto e della consola-
ma i figli d’Israele restavano sempre un’aristocrazia fra zione della coscienza, esso dimostrava di nuovo la sua ca-
i credenti e i circoncisi; C lo stesso cristianesimo dovette pacita di diventare religione mondiale: una religione, in
sbarazzarsi dell’idea della preminenza dei cristiani giudaiz- verita, adatta proprio al mondo che esisteva allora.
zanti (che dominava anoora nella cosiddetta Apocalisxe di Cosi e accaduto che fra le migliaia di profeti e di predi-
Giovanni), prima di poter diventare una effettiva reli- catori nel deserto, che riempivano quell’epoca con le loro
gione mondiale. D’altra parte l’Islam, che ha conservato il innumerevoli innovazioni religiose, soltanto i fondatori del
suo cerimoniale specificamente orientale, ha limitato anche cristianesimo hanno avuto successo. Non soltanto la Pale-
il suo Campo di diffusione all’oriente e all’Africa setten- stina, ma tutto l’oriente brulicava di tali fondatori di reli-
trionale, conquistata e ripopolata da beduini arabi: solo gioni, fra i quali regnava una lotta darwiniana, si puo dire,
qui esso pogeva diventare religione dominante, non in oc- per l’esistenza ideale. Grazie principalmente agli elementi
cidente. che abbiamo ricordato, vinse il cristianesimo. E come

60 61
esso, attraverso una selezione naturale, abhia elaborato a l.’Apocalisse1
poco a poco il suo carattere di religione mondiale, nella
lotta delle varie sette fra di loro e col mondo pagano, 10
insegna nei particolari la storia della Chiesa dei primi tre
secoli.

Una scienza quasi sconosciuta in Inghilterra, se si ec~


cettuano pochi teologi liberaleggianti, i quali sfingegnano a
tenerla quanto piu segreta possibile, e la critica storica e
linguistica della Bibbia, l’indagine intorno all’eta, l’ori-
gine e il valore' storico dei vari scritti che comprendono
l`Antico e il Nuovo Testamento.
Questaiscienza e quasi esclusivamente tedesca. E, per
di piu, quella piccola parte di essa che e penetrata al di la
dei confini della Germania non precisamente la parte mi-
Ee

gliore: e quella critica latitudinaria, che si Vanta di essere


spregiudicata e radicale, e, nello stesso tempo, cristiana.
I testi biblici non sono precisamente rivelati dallo spirito
santo, ma sono rivelazione della divinita attraverso il sacro
spirito dell’umanita, ecc. In questo modo, la scuola di
Tubinga (Baur, Gfrorer ecc.) e la grande favorita in Olanda
e in Svizzera, cosi come in Inghilterra; e, se si vuole andare
un po’ piu lontano, si segue Strauss. Uno spirito altret-
tanto mite, ma assolutamente antistorico, domina il celehre
Ernest Renan, che non e altro che un povero plagiatore
dei critici tedeschi. Di tutte le sue opere nulla gli appar-
tiene, se non il sentimentalismo estetico del pensiero che
le pervade e il linguaggio latte e miele' che le avvolge.

3 IT/Je Book of Revelation, pubblicato in The Program, Londra,


1885, vol. II, pp. 112-116.

62
65
Una buona cosa, tuttavia, Ernest Renan l’ha detta: Se <<
la fornicazione e sempre associata col mangiare carni
<< >> <<
volete farvi un’idea chiara di cio che fossero le prime co- sacrificate agli idoli >>, cosa che era rigorosamente proibita
munita cristiane, non paragonatele con le congregazioni par- agli ebrei e ai cristiani, ma che poteva essere talvolta peri-
rocchiali dei nostri tempi; esse erano piuttosto simili alle coloso o spiacevole rifiutare. Cio mostra con evidenza che
sezioni locali dell’Associazione internazionale degli operai ». i seguaci del libero amore qui menzionati,si mostravano in
E pcio as giusto. Il cristianesimo ha conquistato le masse igenere propensi ad essere amici di tutti e non erano certo
precisamente come il socialismo moderno, sotto forma di dei candidati al martirio.
una varieta di sette e pid ancora di contrastanti conce- Il cristianesimo, come ogni grande movimento rivolu~
queste ultime in grande maggioranza -
zioni individuali -- alcune pid chiare, altre pid confuse,
ma tutte in op-
posizione al sistema dominante, ai poteri costituiti ».
<<
zionario, e stato fatto dalle masse. E nato in Palestina, in
una maniera che a noi e del tutto sconosciuta, in un tempo
in cui nuove sette, nuove religioni, nuovi profeti nasce~
Prendete, per esempio, il nostro libro dell’/ipocalisse, vano a centinaia. E infatti una semplice media », sorta
<<

del quale vedremo che, invece di essere il pid oscuro e in modo spontaneo dal mutuo attrito delle pid progressive
misterioso, e il pid semplice e il pid chiaro di tutto il Nuovo di tali sette, e successivamente costituita in dottrina con
Testarnento. Per il mornento, dobbiamo chiedere al let- lfaggiunta di teoremi dell’ebreo alessandrino Filone e, pid
tore di credere quel che fra poco dimostrererno. Che cioe tardi, di forti infiltrazioni stoiche. In realta, se possiamo
e stato scritto nell’anno 68 della nostra era, o nel gennaio chiamare Filone il padre dottrinale del cristianesimo, Se~
del 69, e che percio non solo E: il solo documento del neca ne E: stato lo zio. Interi passi del Nuovo Testamento
Nuovo Testamento di cui si conosca con precisione la data, sembrano copiati quasi letteralmente dalle sue opere; e
ma anche il pid antico. Come si presentasse il cristiane- troverete, d’altra parte, passi delle satire di Persio ,che
simo nell’anno 68, possiamo vederlo riflesso qui quasi in sembrano copiati dal Nuovo Testamento, allora non ancora
uno specchio. scritto. Di tutti questi elementi dottrinali non c’e traccia
Prima di tutto, un numero sterminato di sette, Nei nel nostro libro dell’/lpocalirse. Qui troviamo il cristiane-
messaggi alle 7 chiese dell’Asia sono menzionate almeno simo nella forma pid rozza in cui ci sia stato conservato. C’e
tre sette, sulle quali, d’altra parte, non sappiarno assoluta- un solo punto dogmatico dominante: che fedeli sono stati
~i
niente nulla: i nicolaiti, i balaamiti e i seguaci di una salvati dal sacrificio di Cristo. Ma il come e il perché sono
donna designata qui col nome di Gezabele. Di tutte e tre cornpletamente indefinibili. Non c’e altro che la vecchia no~
e detto che esse permettevano ai loro aderenti di mangiare zione ebrea e pagana, che dio, o gli dei, debbono essere
carni sacrificate agli idoli, e che erano dedite alla fornica- propiziati con sacrifici, trasformata nella specifica nozione
zione. E un fatto curioso che, in ogni grande movimento cristiana (che in realta fece del cristianesimo la religione
rivoluzionario, la questione del << libero amore » viene universale) secondo cui la morte di Cristo E: il grande sa~=
in primo piano. Per alcuni, come un progresso rivoluzio- crificio che basta una Volta per sempre.
nario, come uno scuotimento dei vecchi fneni tradizionali, Del peccato originale, nessuna traccia. Nulla della tri~
non pid necessari; per altri, come una dottrina ben gradita, nita. Gesd as l’<< agnello », ma subordinato a Dio. Di fatto,
che copre comodamente ogni sorta di liberi e facili rapporti in un passo (15, 3) egli e posto allo stesso livello di Mose.
fra uomo gr donna. Il secondo tipo, quello dei filistei, Invece di un solo spirito santo, vi sono i sette spiriti
sembra qui che abbia avuto sdbito il sopravvento; perché
<<

di Dio (3, 1 e 4, 5). I santi assassinati (i rnartiri) invo~


>>

64
65
cano da Dio la vendetta: << Fino a quando, o_sovrano Le visioni apocalittiche, che abbracciano quasi l’intero
santo e verace, nongiudicherai e non vendicherai 1l nostro contenuto del libro, sono riprese, nel maggior numero dei
sangue sopra gli abitanti della terra? » (6, 10), un senti- casi letteralmente, dai profeti classici dell’Antico Testa-
mento che pin tardi e stato accuratamente escluso dal mento e dai loro pid tardi imitatori, a cominciare dal libro
codice teorico della morale cristiana ma che_1n_ prat1Ca di Daniele ( del 160 circa prima della nostra era, che profe-
venne applicato a mille doppi non appena cr1st1an1 ebbero
1
tizza avvenimenti accaduti molti secoli prima) per finire
il sopravvento sui pagani. col libro di Enoc, un miscuglio di testi apocrifi in greco,
Ovviamente, il cristianesimo si presentacome una .sem- scritti non molto prima della nostra era. I/originalita della
plice setta del giudaismo. Cosi nei messaggi alle 7.ch1ese: inventiva, nello stesso raggruppamento delle visioni pla-
<< Conosco... la calunnia di coloro che dicono d1 essere giate, e estremamente povera. Il professor Ferdinand Be-
Giudei [non cristiani] e non lo sono, essendo la _cornu- nary, al cui corso di lezioni tenute all’Universita di Ber-
nita di Satana » (2, 9); e di nuovo, 3, 9: <<Alcuni della lino, nel 1841, io sono debitore per quel che segue, ha
comunitaidi Satana, quelli che dicono di essere Giudei dimostrato, per ogni capitolo e per ogni versetto, da quale
e invece non lo sono >>. Cosi il nostro autore, nell’anno 69 fonte il nostro autore ha tolto a prestito ciascuna delle sue
della nostra era, non aveva la pimi remota idea di rappre- pretese visioni. Non servirebbe a nulla, quindi, seguire il
sentare una nuova fase nello sviluppo religioso, destinata a nostro Giovanni attraverso tutte le sue fantasticherie.
<< >>

divenire uno dei piu grandi elementi di rivoluzione. Cosi E meglio venire subito al punto in cui egli scopne il mistero
pure, quando i santi appaiono davanti al trono di Dio, di questo suo libro, che se non altro si presenta abbastanza
vi sono dapprima 144.000 ebrei, 12.000 per ciascuna delle curioso.
dodici tribfi; e soltanto dopo di loro sono ammessi pagani1 In completo contrasto con tutti i suoi commentatori or-
che si unirono a questa nuova fase dell’ebra1smo. todossi, che aspettano sempre, dopo pifi di 1800 anni, che
Tale era il cristianesimo nell’anno 68, come e rappre- le sue profezie debbano ancora avverarsi, Giovanni non
<< >>

sentato nel pin antico libro del Nuovo Testamento, il. S010 cessa mai di dire: Il tempo e prossimo, tutto questo ac-
<<

del quale non si possa c-ontestare l’autent1cita. Chr ne fosse cadra tra breve >>. E cio si riferisce soprattutto alla crisi
l’autore, non lo sappiamo. Egli chiama se stesso Giovanni. ch"egli predice, e alla quale, evidentemente, egli conta
di
Non pretende neppure di essere l’<< apostolo » Giovanni, assistere.
perché nelle fondamenta della nuova Gerusalemme » so-
<< Questa crisi la grande lotta finale fra Dio e l’<< anti-
E:

no iscritti i nomi dei dodici apostoli dell’agnello


<< (21,
>{
cristo >>, come altri l’hanno chiamato. I capitoli decisivi sono
14). Quindi essi dovevano essere morti, quando egli scri- il 13 e il 17. Lasciando da parte tutti gli ornamenti su-
veva. Che fosse un israelita, risulta chiaro dagli abbondanti perflui, Giovanni vede una bestia che sorge dal mare,
<< >>

ebraismi del suo greco, che batte di gran lunga, Per la che ha sette teste e dieci corna (le corna non ci interes-
cattiva grammatica, persino gli altri l1br1 del Nuovo Testa- sano affatto) << e vidi una delle sue teste come ferita a
mento. La lingua prova chiaramente che il COS1dd€tt0Yan- morte, ma la sua ferita mortale era stata guarita >>. Questa
gelo di Giovanni, le lettere di Giovanni e questo l1br0 bestia era destinata ad aver potere sulla terra, contro Dio
hanno alme o tre diversi autori, se non bastassero a pro- e l’agnello, per quarantadue mesi (meta dei sette anni sacri),
varlo le dotilrine che essi contengono, in completa contrad- e tutti gli uomini dovevano esser costretti, durante quel
dizione tra di loro. tempo, a portare il segno della bestia o il numero del suo

66 67
ll'

sore di Galba. Cosi i1 nostro libro deve essere stato scritto


nome sulla mano destra, o sulla fronte. Questa e la sa-
<<
sotto Galba, che regno dal 9 giugno 68 al 15 gennaio 69.
pienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia,
E prediceimminente il ritorno di Nerone.
pole/Qé é il numero all un uomo: il suo numero e seicentoses-
_mntasei ». Ma ora la prova finale: il numero. Anche questo e stato
Ireneo, nel secondo secolo, sapeva ancora che con la scoperto da Ferdinand Benary, e da allora non as mai stato
testa ferita e poi guarita si voleva intendere Nerone, che contestato nel mondo scientifico.
era stato il primo grande persecutore dei cristiani. Alla sua Circa treoento anni prima della nostra era, gli ebrei
morte, si era sparsa una Voce, specialmente attraverso la cominciarono a usare le loro lettere come simboli per i
Acaia e l’Asia, secondo la quale egli non era morto, ma numeri. I rabbini speculativi videro in questo un nuovo
soltanto ferito, e sarebbe riapparso un giorno e avrebbe rnetodo per la loro interpretazione mistica o cabala. Parole
sparso il terrore attraverso il mondo (Tacito, Ann., 6, 22). segrete erano espresse dalla cifra risultante dall’addizione
Allo stesso tempo, Ireneo conosceva un’altra variante molto dei valori nurnerici delle lettere in esse contenute. Questa
antica, che dava come numero del nome 616, invece di 666. nuova_ scienza la chiamavano ge/mztriala, geometria. Ora
Nel capitolo 17 la bestia con le sette teste compare questa scienza e impiegata qui dal nostro Giovanni >>.
<<

di nuovo, questa Volta montata dalla ben nota signora Dobbiamo dimostrare: 1) che il numero contiene il norne
scarlatta, della quale il lettore puo godersi l’elegante de- di un uomo, e che quest’uomo e Nerone; e 2) che la solu-
scrizione nel libro stesso. Qui un angelo spiega a Giovanni: zione data e valida tanto per la lezione 666 quanto per la
<< La bestia che hai visto era, ma ora non piu... Le sette lezione ugualmente antica 616. Prendiamo le lettere
teste sono le sette montagne sopra le quali troneggia la fern- ebraiche e i loro valori;
mina e sono anche sette re: di questi Cinque girl caddero,
uno esiste adesso l’altro ancom non é giunto, ma quando 3 (nun) n = 50
verra, e necessario che duri poco. La bestia che era, ma ora '1 (resc) r = 200
non pifi e appunto l’ott¢zoo, fa parte dei sette... E la fem-
Ke 1 (vau) per o = 6
mina che hai visto, e la grande citta che regna su-i re J (nun) n = 50
della terra >>. 3 (caf) le = 100
Qui, dunque, abbiamo due chiare affermazioni: 1) la D (samech) s = 60
signora scarlatta e Roma, la grande citta che regna sui re -l (resc) r = 200
della terra; 2) al tempo in cui il libro e scritto, regna il
sesto imperatore romano; dopo di lui verra un altro a re- Neron Kemr, l’imperatore Nerone, in greco Néron
gnare per breve tempo; e poi si avra il ritorno di uno che Kaimr. Ora, se invece della grafia greca noi trasponiamo in
<< fa parte dei sette », che fu ferito ma risanato, e il cui latino Nero Caerar in caratteri ebraici, il nun alla fine di
nome e contenuto in quel misterioso numero, e che Ireneo Neron soompare, e con esso il valore di cinquanta. Questo
sapeva ancora essere Nerone. ci porta all’altra antica lezione di 616, e cosi la prova e
Contando da Augusto, abbiamo Augusto, Tiberio, Cali- perfetta quanto si puo desiderare.
gola, Claudio, quinuo Nerone. Il sesto, che regna, e Galba, ll libro misterioso, allora, e adesso perfettamente
la cui ascesaflal trono fu il segnale per un’insurrezione delle chiaro. << Giovanni predice il ritorno di Nerone per
>>

lcgioni, specialmente in Gallia, guidate da Otone, succes-


69
68
l’anno 70, circa, e un regno di terrore sotto di lui, che Appendice
durera quarantadue mesi, o 1260 giorni. Dopo quel ter-
mine, Dio si leva, Vince Nerone, l’anticristo, distrugge la
grande citta col fuoco, e lega il clemonio per mille anni.
I1 millennio comincia, e cosi via. Tutto ciE> ha ora perduto
ogni interesse, tranne che per quelle persone ignoranti, che
si sforzano ancora di calcolare il giorno del giudizio finale.
Ma come quadro autentico di un cristianesimo pressoché
primitivo, tracciato da uno di loro stessi, il libro ha pid
valore di tutto il resto del Nuovo Testamento messo
insieme.

70
Engels a Kautskyl

28 luglio 1894
Caro barone,
non c’e alcuna fretta di pubblicare l’articolo`. Non ap-
pena l’avr6 corretto lo potrai stampare quando vuoi, in
settembre o in ottobre. Mi sono occupato dell’argomento
sin dal 1841, anno in cui ho assistito ad una lezione di
F. Benary.sull’Ap0calisse. Mi convinsi da quel momento
che questo era il libro piu antico e piu importante del
Nuovo Testamento. Dopo questi cinquantatre anni di
gravidanza, la sua venuta al mondo non e davvero urgente.
Quanto a quello chve mi chiedi:
1) Io non dico affatto, se non mi sono spiegato male,
che piccoli horghesi e schiavi della campagna furono tra
i primi seguaci del cristianesimo, ma li pongo soltanto fra
quelle classi nelle quali era probabile che il cristianesimo
potesse contare dei seguaci. E certamente fu cosi, special-
mente nel II e III secolo. Non vi e alcun duhbio che il
cristianesimo, appena passato dalla Giudea nella Siria set-
tentrionale e nell’Asia Minore, e successivamente in Grecia,
Egitto e Italia, si e sviluppato ed ha avuto i suoi primi se-
guaci nelle cittd.

1 Engels scnisse questa lettera a Karl Kautsky (chiamato qui scher-


zosamente <<barone>>), direttore della Neue Zeit, in oocasione della
pubblicazione dell’articolo Per la storia del cristianesimo primitivo,
compreso nella presente raccolta (v. sopra, pp. 15-49).

73
2) Mi chiedi se il regno millenario e su questa terra o Indice dei nomi
nell’a1 di la. Dipende da come lo si intende. Io chiamo al
di la cio che é dopo Za marie. Su questo punto l’Apoculisre
non lascia alcun dubbio. Il regno millenario e soltanto per
i martiri e poi, in ogni caso, per i cristiani ancora viventi
al momento della sua instaurazione e percio per questi
ultimi é .vu questa terra, mentre per i ffuzrtiri che risor-
gono e nelfal di lei. E l’ant:ica storia: you pays your money
and you takes your c/Joice 1. La cosa decisiva per me che E:

senza un’idea dell’immortalita e senza credere in un premio


o in una pena nell’al di la tutto cio non e possibile. E
ancor meno su questa terra e la nuova Gerusalemme, che
deve venire dopo il regno millenario e il giudizio finale. Adriano Publio Elio, 27. Daniele, 28, 29, 39, 41, 67.
Albrecht, profeta, 22. Deissmann Adolf, 12.
Anche secondo le cosiddette lettere paoline, i credenti Domiziano Tito Flavio, 26 n.
ancora vivi dovrebhero essere trasformati » al ritorno di Alessandro Magno, 37.
Antioco III il Grande, 41 n.
<<

Cristo e trasfigurati da mortali in immortali. Antioco IV Epifane, 29, 41 n. Enoc, 29, 39.
E facile capire perché_ il negno millenario fosse descritto Antonino Pio, 27. Epicuro di Samo, 59.
con time terrene. Anche l’/lpocalisse non puo contentarsi Augusto, 42, 53, 68. Erasmo di Rotterdam, 11.
Esdra, 29.
del piacere celestiale che si prova a sedere su di una umida
Ewald Georg Heinrich August,
nuvola con quattro nude lettere o a suonar l’arpa con la Balaam, 31, 33.
41, 54 n.
mano piu o meno insanguinata e cantar cori per l’eternita... Balac, 31.
Baruc, 29.
Fallmerayer Jacob Philipp, 46,
Bauer Bruno, 11, 26, 27, 48, 51- 57 n.
53, 55, 56. Filippo I di Macedonia, 37.
Baur Ferdinand Christian, 63. Filone di Alessandria, 26, 52~
Becker August, 22. 55, 65.
Benary Ferdinand, 41, 43, 45, Fourier Charles, 35.
67, 69, 73.
Bengel ]ohann Albrecht, 45. Galba Servio Sulpicio, 42~44,
Bousset Wilhelm, 12.' 68, 69.
Buonaiuti Ernesto, 12. Gezabele, 32, 64.
Gforer August Friedrich, 63.
Caligola, 42, 68. Giovanni, 27-29, 34, 36, 38, 39,
Cesare Caio Giulio, 53. 45, 55, 60, 66-69.
Claudio Tiberio Druso Nerone
Germanico, 28, 42, 43, 68. Hegel Georg Wilhelm Fried-
Comrnodiano, 28. rich, 51.
Costantino I il Grande, 26, 52. Heine Heinrich, 35, 54.
1
Espressiong dialettale inglese, tolta dal linguaggio popolare delle Cristo, 20, 27, 29, 30, 38-41,
fiere: <<Paga, e poi scegliti il premio che vuoi >>. 44-47, 53, 55, 65, 74- lreneo, 43, 44, 68.

74 1'
75
Kautsky Karl, 9, 73. Ranovic A.B., 12.
Kuhlmann Georg, 22, 23. Reitzenstein Richard, 12. Universale
Ixenan joseph Ernest, 19, 25
Lamennais Félicité Robert de, 28, 33, 41, 45, 51, 63, 64
23.
Loisy Alfred, 12. Schott Wilhelm, 20.
Luciano di Sarnosata, 20, 22. Seneca Lucio Anneo, 26, 53, 55
Liicke Gottfried Christian Fried- 56, 58, 65. ultimi z/olumi pubblicati
rich, 41. Socrate, 21.
Spartaco, 57. Critica della filosofia hegeliana del diritto pub
Marx
Marco Aurelio, 27. Strauss David Friedrich, 11 25,
2
blico
Marx Karl, 9, 11. 52, 63. ll sogno del centauro
Pasolini
Melantone Filippo, 11. Autori vari Sette modi di fare critica
Menger Anton, 18. Tacito Publio Cornelio, 28, 43,
48, 57, 68. Cerroni ll pensiero di Marx
Mose, 30, 65. Questa notte ho fatto un sogno
Tiberio Claudio Nerone, 42, 56, Musatti
68. Marx-Engels Manifesto del partito comunista
Nabucodonosor, 29.
Nerone Lucio Domizio, 42-44, Tito Flavio Vespasiano, 26 n. Darwin Eorigine dell`uomo
Rousseau Emile
57, 58, 68-70.
Nicola, 33.
Vespasiano Tito Flavio, 26 n. Argan Storia dell’arte come storia della citta
Virgilio, 45 n. Bachofen lntroduzione al <<Diritto materno>>
Vitellio Aulo, 28, 29, 42, 43,
Otone Salvio, 42, 44, 68. Voltaire, 20. Ferraris Oliverio ljassedio della paura
Willett ljavanguardia europea
Paolo di Tarso, 19, 25, 33. Weitling Wilhelm, 19, 22. Montalenti lntroduzione alla biologia
Peregrine (Proteo), 20-24. Wilke Christian Gottlob, 52 Broch ]ames ]oyce
Persio Aulo Flacco, 58, 65. Martin Vita di Einstein
Petronio Arbitro, 56. Ziika jan, 19. Tacito La Germania
Pettazzoni Raffaele, 12. Zoroastro, 46 n. Blok Gli ultimi giorni del regime zarista
Morosini ll fabbro della pittura
Reed Dieci giorni che sconvolsero il mondo
Bernal Storia della fisica
Cetrangolo Breve storia della letteratura latina
Greene ll tenero omicida
,Eisner Lo schermo demoniaco
Debenedetti Amedeo e altri racconti
Marramao Potere e secolarizzazione
Machiavelli ll Principe
Blok Taccuini
Merker Storia della filosofia 1, 2, 3
Stuparich Cuore adolescente. Trieste nei miei ricordi
Voltaire La cena del Conte di Boulainvilliers
1
Marx Salario, prezzo e profitto
Autori vari ll destino del libro
Guicciardini Antimachiavelli
76
Shaw Di nulla in particolare e del teatro in generale Palmer-Colton Storia del mondo moderno 1, 2, 3
Vernant Le origini del pensiero greco Autori vari Potere senza Stato
Rohespierre La rivoluzione giacohina /\ccornero-
Locl<e Trattato sul governo Bianchi-
Bloch Marxismo e utopia Marchetti Simone Weil e la condizione operaia
Heisenberg Cltre le frontiere della scienza Marx Miseria della filosofia
Donini Lineamenti di storia delle religioni Autori vari Fine della politica?
Dostoevskij Note invernali su impressioni estive De Vescovi Economia dell°informazione televisiva
Pudovkin La settima arte Lenin Che fare?
Marx Risultati del processo di produzione immediato Mottura Il giuramento di Ippocrate
Minna Breve storia della Mafia Canali Lucrezio poeta della ragione
Kracauer Il romanzo poliziesco Gramsci Il Vaticano e l’Italia
Borges Conversazioni americane Engels-Marx La sacra famiglia
Codino L’origine dello Stato nella Grecia antica Mazzotti Istruzioni per la vecchiaia
Ghidetti Il decadentismo Vygotskij Lezioni di psicologia
Gherarducci Il futurismo italiano Freeland-Judso I'1 L’ottavo giorno della creazione
Musatti I girasoli Engels L’origine della famiglia
Salome La materia erotica Marx-Engels Marxismo e anarchismo
Kant Per la pace perpetua
Vacca Il marxismo e gli intellettuali
Whynes Introduzione all’economia
Kennedy Introduzione alla statistiea
Jaccard Freud
Salaris Storia del futurismo
Nietzsche La gaia scienza
Morosini L’arte degli anni difficili (1928-1944)
Canali Giulio Cesare
De Maistre Considerazioni sulla Francia
Engels Ludwig Feuerbach
Manzoni La monaca di Monza
Cechov L’isola di Sachalin
Hugo Cose viste
Lombardo-
Pignatel La stampa periodica in Italia
Marx Forme economiche precapitalistiche
Lenin L’estremismo, malattia infantile del comunismo
Tattersfield Aspettando Halley
Musatti Mia sorella gemella la psicoanalisi
Bonghi-Borr
Tommaseo ir Colloqui col Manzoni
Autori vari Per Tozzi
Laver Introduzione alla politica
Finito di stampare i1 30 giugno 1986
dalla Tipolitografia ITER Via G, Raffaelli, 1
- - Roma

.5

Potrebbero piacerti anche