L’appello del Fatto per Milena Gabanelli supera le 42 mila firme in due giorni:
sono moltissimi gli italiani che vogliono un’informazione pubblica e libera
Martedì 12 settembre 2017 – Anno 9 – n° 251
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
NUBIFRAGIO Il sindaco Nogarin: “8000 case sfitte e troppe costruzioni”
“A Livorno aggiustavano
i bilanci con più cemento”
p Dopo l’alluvione che ha
provocato 7 morti e un di-
sperso la denuncia del pri-
mo cittadino: il Comune al-
la canna del gas usava gli
oneri concessori per salva-
re i conti. Tombati i torrenti
per costruire altri quartieri.
q SANSA
A PAG. 2
NUOVA LEGGE PRO ABUSI La Regione non avrà più poteri sulle demolizioni
Il condono alla siciliana
p Proposto dalla giunta
Crocetta è stato votato
all’unanimità in commis-
sione Ambiente a fine giu-
gno. Poi, settimane dopo,
in Assemblea è stato fatto
passare con il sistema “chi
è contrario stia in piedi,
chi è favorevole invece re-
sti pure seduto”
q LO BIANCO
A PAG. 4
CASSESE RICICLA I 5 STELLE DICANO
RIFORME SBALLATE CHE GIUSTIZIA Adesso a Renzi
E GIÀ SCONFITTE VOGLIONO DARCI piace il Senato
q GIANFRANCO PASQUINO A PAG. 13
ERIC CLAPTON
Il “re” è malato,
eppure infiamma
la Grande Mela
q SCANZI A PAG. 22
LA ROVINA
È CICLICA
PER COLPA
DELLE LEGGI
q SALVATORE SETTIS A PAG. 3
IL PAPA E I MIGRANTI Vanno gestiti “con prudenza”
Francesco delude le Ong
ed elogia Minniti: “Accogliere
solo chi si può integrare”
q ANTONIO ESPOSITOA PAG. 13
16 ANNI FA Nel giorno delle due Torri l’ex Beatles bloccato a New York
L’11 SETTEMBRE DI PAUL MCCARTNEY
» STEFANO MANNUCCI
C he bella oggi New York. Il
sole avvolge i palazzi in un
abbraccio sexy, languido. I
grattacieli inondati di luce
fanno pensare a una fiamma
gioiosa, un barbaglio di spe-
ranza. Sì, è decisamente una
gran cosa vivere. Dopodoma-
ni Stella compie trent’anni, bi-
sogna tornare a Londra per la
sua festa. Sembra ieri che era
IMPARIAMO
DALL’AMERICA
L’UNITÀ
NEI DISASTRI
q MASSIMO FINI A PAG. 13
INSERTO SPECIALE Ritorno in classe
q D’ESPOSITO E TECCE A PAG. 5
SI CANDIDA LÌ
q MARRA A PAG. 6
ancora una ragazzina:
oggi è una donna af-
fermata, è stata in
gamba a farsi largo
da sola nel mondo
della moda. Paul ri-
pensa con tenerezza a
quando era nata. Mamma
Linda la teneva nella pancia
mentre insieme registravano
York. Troppi pensieri turbi-
nano adesso nella testa di Sir
il primo album degli Wings.
C’era quella canzone, Dear
Paul.
Friend, che tutti avevano letto
Scuola: come sopravvivere
alle riforme (e altri disastri)
7.7 milioni È il numero degli studenti attesi in classe
p Novità e vecchi problemi al rientro tra i banchi.
Insegnanti, studenti e genitori alle prese con caro
libri, strutture ancora in parte fatiscenti e vaccini
q CORLAZZOLI, D’AMORE, DELLA SALA, GIARELLI, PONTANI
E VENDEMIALE DA PAG. 15 A PAG. 18
come una risposta agli
insulti di Lennon do-
po lo scioglimento
dei Beatles. Quanto
veleno inutile ver-
sato. E quanto è dif-
ficile, ogni volta, la-
sciarsi alle spalle New
A PAGINA 21
q GRAMAGLIA A PAG. 20
y(7HC0D7*KSTKKQ( +_!"!;!#!?
e 1,50 – Arretrati: e 3,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Due stupri due misure
» MARCO TRAVAGLIO
O
gni volta che un orren-
do delitto “di strada”
sconvolge l’o pi n i on e
pubblica e invade i media, l’im-
pressione è che esistano due co-
dici penali, procedurali, infor-
mativi, politici ed etici: uno per
i criminali “comuni”, l’altro per
i colletti bianchi. L’affare si
complica quando lo stesso or-
rendo crimine – nel nostro caso
lo stupro - sono accusati di aver-
lo commesso persone di diverso
status sociale: prima gli ultimi
della graduatoria, cioè un grup-
po di immigrati a Rimini; poi
due carabinieri in uniforme a
Firenze. Lì il sistema –giudizia-
rio, mediatico e politico - im-
pazzisce.
Sul fronte giudiziario, i quat-
tro immigrati di Rimini finisco-
no in carcere, mentre i due ca-
rabinieri di Firenze restano a
piede libero (nemmeno ai do-
miciliari). Eppure, per i primi
come per i secondi, è arduo so-
stenere che ricorrano le esigen-
ze cautelari previste dalle rigi-
dissime leggi italiane per poterli
arrestare prima del processo
(leggi scritte apposta dai politici
per non far arrestare nessun
colletto bianco, dunque nessun
criminale di qualunque specie,
ceto e censo): non possono con-
cretamente inquinare le prove
(ormai affidate all’esame del D-
na, a video di telecamere o Ipho-
ne, al racconto delle vittime e
dei testimoni); né sono sul pun-
to di scappare (il pericolo di fuga
dev’essere concreto e dimostra-
bile, tipo col biglietto aereo già
comprato); né, essendo indagati
coram populo per stupro, è pre-
vedibile che si dedicheranno ad
altri stupri. Ma chi andrà mai a
invocare il “garantismo” o a de-
nunciare un caso di “manette fa-
cili” per quattro “stranieri”?
Quindi, anche per tacitare l’opi-
nione pubblica e i politici pronti
ad aizzarla, non si va tanto per il
sottile e si butta via la chiave. Per
i carabinieri è diverso, anche se
dovrebbe essere uguale: il caso è
già di per sé abbastanza imba-
razzante per l’Arma e per l’Italia
(le due vittime sono america-
ne), figurarsi la scena di due paia
di manette sulla divisa della Be-
nemerita. Eppure gli immigrati
di Rimini hanno ammesso più
dei carabinieri di Firenze.
Sul fronte politico e mediati-
co saltano tutti i canoni, le pa-
La cattiveria role, le coniugazioni dei verbi
applicati alle indagini sui poten-
Sembra che pochi giorni
prima dell’11 settembre
le due torri avessero
ti. Questi, 5Stelle esclusi, sono
sempre “innocenti fino a con-
danna definitiva”, autori di
sottoscritto un’assicurazione “presunti reati” (anche se im-
WWW.SPINOZA.IT mortalati da foto, filmati, inter-
FICTION IN ARRIVO
cettazioni), gente che al massi-
mo - volendo esagerare - “a-
vrebbe” fatto qualcosa, al netto
di persecuzioni giudiziarie, ac-
Le serie tivù canimento, giustizialismo, uso
politico della giustizia, sacra
cercano il nuovo privacy e circuito mediati-
co-giudiziario. Anche gli immi-
Underwood grati accusati di stupro non sono
colpevoli fino alla Cassazione.
q RAIMONDO A PAG. 22 SEGUE A PAGINA 24
2 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

L’EMERGENZA CONTINUA IL MALTEMPO sul nostro Paese tesa con le Regioni coinvolte, ieri ha emesso Sulla base di queste previsioni per oggi è

Allarme maltempo
q persiste e la perturbazione che sta in-
teressando l’Italia porterà ancora nelle
prossime ore piogge e temporali al Sud e sul
per Abruzzo, medio Adriatico, concentrandosi in parti-
colare sull’Abruzzo, dove le piogge e le pre-
Calabria e Nordest cipitazioni proseguono da ieri, e sul Norde-
st. Sulla base delle previsioni disponibili, il
Dipartimento della Protezione civile, d’in-
un ulteriore avviso di condizioni meteoro-
logiche avverse che integra ed estende
quelli diffusi nelle giornate precedenti. Per
oggi si prevedono temporali su Friuli Vene-
zia Giulia e Veneto. I fenomeni temporale-
schi saranno accompagnati da rovesci di
forte intensità, frequente attività elettrica,
locali grandinate e forti raffiche di vento.
stata prevista l’allerta arancione per rischio
idrogeologico sulla Calabria, su alcuni set-
tori della Basilicata e su gran parte del Ve-
neto. Allerta gialla invece sul resto della Ba-
silicata e del Veneto, sulla Campania, su
gran parte dell’Abruzzo, sul Friuli Venezia
Giulia e su alcuni settori di Toscana e Lom-
bardia.

IL DISASTRO Dopo l’alluvione Trovata la settima vittima, resta un disperso. L’inchiesta

sull’allerta arancione e il tema dei torrenti tombati per costruire quartieri

I rivi murati nel cemento

che minacciano Livorno
» FERRUCCIO SANSA
inviato a Livorno

O
rlando Vetri e Ric-
cardo Mucci aveva-
no invocato la Ma-
donna per salvarsi
dalla tempesta. Era il 5 ottobre
1828. Negli ultimi decenni in-
vece i livornesi avrebbero
semplicemente dovuto rivol-
gersi a chi ha coperto di ce-
mento i loro torrenti.
Ci vuole un ex voto, appeso
tra migliaia nel santuario di
Montenero alle spalle di Li-
vorno, per capire l’alluvione
che domenica ha ucciso otto
persone: nel dipinto dai tratti
infantili ci sono due uomini
terrorizzati, sovrastati da nu-
bi nere e fulmini. Sono passati
duecento anni. Oggi la chia-
merebbero bomba d’acqua.
Per affrontare il disastro,
però, non serve solo puntare
gli occhi al cielo, ma anche
guardare in basso. Sotto i pie-
di di chi cammina in via Na-
zario Sauro: lì corre il Rio
Maggiore. Si chiama così, ma
è lungo 10 chilometri.
SE A LIVORNO si fossero guar-
dati gli ex voto, qualcuno negli
anni 80 non avrebbe pensato
di tombare il Rio Maggiore. Di
farlo scorrere in una scatola di
cemento lunga un chilometro,
larga quindici metri e alta sei.
Che fosse un’idea discutibile
lo si era capito subito: durante
i lavori venne un’alluvione che
spazzò via i cantieri. Ci fu
un’inchiesta. Ma l’opera andò
avanti. E con lei i palazzi in su-
perficie. Tra gli anni 70 e 90 so-
no nati interi quartieri, come il
Nuovo Centro e la Scopaia. E
oltre al Rio Maggiore è stato
tombato anche il Felciaio. Per
la gioia dei costruttori e degli
amici.
“Doveva vedere, in quegli
anni tutti ci chiedevano di
tombare i torrenti. Volevano
mettere cemento dappertut-
to. Per fortuna intorno al Due-
mila è arrivata la legge che lo
ha vietato”, allarga le braccia
un dirigente comunale.
Il conto è stato pagato do-
menica all’alba, quando il Rio
Maggiore ha distrutto il muro
che proteggeva la villa della fa-
miglia Ramacciotti uccidendo
Simone e la moglie Glenda, il
piccolo Filippo e nonno Ro-
berto.
Da anni a Livorno se ne sono
accorti: sono seduti su una
bomba. Così nel 2015 sono sta-
te inaugurate quattro casse di
espansione per il Rio Maggio-
re. “Hanno funzionato, sennò
le vittime sarebbero molte di
più”, racconta Roberto Pan-
dolfi, ingegnere idraulico e di-
rigente del Consorzio regio-
nale di bonifica che controlla i
fiumi livornesi. Ma aggiunge:
“Le casse bastano fino a pre-
cipitazioni di 150 millimetri”,
quelle piene che secondo gli
studi avvengono ogni duecen-
L’INTERVISTA
“O ttomila case sfitte su 160
mila abitanti. Ma per
decenni a Livorno si è conti-
nuato lo stesso a costruire. A-
desso, però, dobbiamo dire
basta, stop al consumo del ter-
ritorio. Sennò poi succedono
tragedie”, Filippo Nogarin è
nel suo ufficio. La camicia
bianca sulle spalle quadrate,
ma per colpi come questi non
basta un fisico da rugbista.
Sindaco, dopo le polemiche
sull’allerta arancione o ros-
sa, adesso se la prende con i
suoi predecessori?
No, anche se tutti adesso sono
pronti per scagliarsi contro di
me. Il sindaco cattivo. No, di
fronte a disastri come quello di
domenica bisogna essere uno.
Tutta la città insieme. Ma ci
sono stati anni, fino al 2008, in
cui la legge quasi costringeva i
sindaci a costruire. I bilanci
stavano in piedi sugli oneri di
urbanizzazione. Se non eri un
amante del cemento, fallivi e
te ne andavi a casa.
I morti e adesso le polemi-
deviò il Maggiore per costrui- livello del fiume. Perfino lo
re le ville dei ricchi livornesi. storico privé degli scambisti
Che fare? Enrico Rossi, go- livornesi che domenica all’al-
vernatore della Toscana, è ba si sono salvati per miracolo. Ricerche
convinto: si potrebbe scoper- Ma Pandolfi assicura: “No, la Una violenta
chiare di nuovo il Rio Maggio- vegetazione non c’entra. Noi alluvione ha
re e ampliarne il corso. Il mi- ogni anno spendiamo 500 mi- colpito
nistro dell’Ambiente Gian Lu- la euro per ripulire due volte i Livorno tra
ca Galletti, ieri a Livorno, è torrenti. Senza contare gli in- sabato e
possibilista. Ma ci vorranno terventi eccezionali. Il Rio domenica
anni. E bisognerà capire che Maggiore e l’Ardenza erano provocando la
farsene dei palazzi che nel stati bonificati a maggio”. morte di sette
frattempo sono cresciuti in su- A sentire gli ingegneri im- persone, tra i
perficie. Del- pegnati oggi quali un’intera
le strade - le sugli argini, famiglia. Ora,
principali di- Il Rio Maggiore però, il punto le ricerche si
rettrici citta- Sotto terra dagli anni è un altro: il concentrano
dine - che ta- cemento. Ma su un 67enne
gliano tutti i 80, ha sfondato: “Ma d o p o q u a- che risulta
r i v i s p e s s o senza gli ultimi lavori rant’anni vai ancora
s e n z a a d e- a scoprire di disperso.
guate prote- avremmo più morti” chi erano le I Vigili del
zioni. responsabili- fuoco hanno
tà. E comun- impiegato 90
Al lavoro to anni. Ma a studiosi e politici LA PROCURA di Livorno ha a- que, forte come un’alluvione, unità: alle
Livornesi im- bisognerà dirlo: le statistiche perto un fascicolo per disastro c’è la prescrizione che spazza squadre di
pegnati nel ri- sono da rifare. Tra Liguria e colposo. I periti sono già al la- via tutto. Livorno si
pulire strade Toscana sono sette anni che in voro: si vuole capire il discorso Così forse rimarrà senza sono aggiunti
e proprietà autunno arrivano “alluvioni dell’allerta che era arancione colpevoli anche la morte di rinforzi dai
private dopo eccezionali e piene secolari”. invece che rossa. Poi la man- Martina Bechini, la giovane comandi di
l’alluvione di A Livorno ci sono cinque tor- cata evacuazione delle abita- sposa strappata dal letto insie- tutta la
domenica renti pronti a fare disastri: il zioni a rischio. E c’è la questio- me con il marito: “L’ho ab- Regione, ma
Ansa/LaPresse Rio Maggiore e l’A r d en z a , ne della pulizia dei rivi: “Qui è bracciata – ha raccontato Fi- anche da
protagonisti dell’ultima trage- pieno di vegetazione, di tron- lippo Meschini, 30 anni – le ho Ancona,
dia, ma anche il Botro del Mu- chi d’albero”, ti dicono i volon- stretto la mano. Poi è scivolata Bologna e
lino, il Torrente Chioma e il tari – tutti insieme studenti, via”. È la settima vittima. Il suo Modena
Rio Maroccone. Che, pur non immigrati, ultras del Livorno, corpo è stato ritrovato ieri in
tombati, sono circondati dal soldati – che a Collinaia puli- un giardino, due chilometri
cemento. Una piaga antica: era scono cortili e strade. Centi- più a valle. Resta un disperso.
l’800 quando in riva al mare si naia di case costruite quasi al © RIPRODUZIONE RISERVATA
Filippo Nogarin Il primo cittadino, le polemiche con la Regione, gli impegni
“Ottomila case sfitte ma fino al 2008
i sindaci erano costretti a costruire”
che. Ha paura di restare con il Del cemento. fa capo alla Regione. Ma non sindaco. Ci hanno tolto i soldi,
cerino in mano? Potrei dire che quando sono me la prendo con loro, non sa- ci richiedono di essere grandi
Lo so come funziona: quando nate quelle case io non ero rebbe serio. Dobbiamo piutto- esperti di tutto: trasporti,
c’è un guaio tutti si passano la nemmeno nei sogni dei miei sto rendere chiari i rispettivi scuola, sanità, ambiente, fi-
responsabilità. Finché qual- genitori. Dovevo ancora na- compiti. Domandiamoci a co- nanza. E ci chiedono risultati
cuno appende il ciotolo, come scere (è del 1970, ndr). Ma sa- sa serve questa frammenta- subito. Io sono stato eletto nel
diciamo a Livorno, al zione e a cosa 2014, ma il primo bilancio in
culo del sindaco. L’ho servono tanti cui ho potuto fare quello che
messo in conto. Questo enti. volevo, libero dalle scelte di
non è come il rugby, è u- A n c h e chi mi ha preceduto, è stato
no sport dove bisogna questa tra- quello del 2016. E poi se pren-
per forza dare la colpa a La pulizia dei corsi g e d i a r e- do l’azienda dei rifiuti con 42
qualcuno. Ma è un la- sterà sen- milioni di passivo e la porto a 7
voro durissimo. d’acqua? Non me z a c o l p e- di attivo nessuno lo dice... a-
Dopo tre anni alza la prendo con il voli? spetti, suona il telefono... ciao
bandiera bianca? Al di là dei Chiara... sì, sto bene. Non
Macché. Però lo sa che oggi mi rebbe troppo fa- consorzio. Chiedo processi, la chiudo occhio. Mia moglie mi
sono accorto che mi è venuta cile. Dobbiamo solo a cosa serva morte deve dice di pigliare delle goccine,
tutta la barba bianca. Questo cercare soluzio- lasciare a tut- ma io resisto...
lavoro fa invecchiare. Non ho ni. la frammentazione ti una lezio- Era la Appendino?
nessuna intenzione di molla- C’è chi punta il ne: la società Sì. Ma mi hanno chiamato sin-
re. Ma credo che la Marvel ab- dito su di lei deve far sì che daci di tanti partiti.
bia pensato a noi sindaci per per la pulizia dei torrenti che non succeda più. A me come E Virginia Raggi?
inventare i suoi supereroi. forse non era adeguata? sindaco va bene prendermi le Scusi devo andare.
Lasciamo perdere Superman E invece non dipende dal Co- responsabilità, ma dobbiamo F.SA.
e parliamo dell’alluvione. mune, ma da un consorzio che ridare un senso alla figura del © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
IL DOSSIER
D così il disastro è ciclico
» SALVATORE SETTIS
al nubifragio al naufragio non
c’è che un passo. Il nubifragio
arriva puntuale a ogni autun-
no, devasta porzioni di terri-
torio, miete vite umane, una
volta a Livorno, un’altra a
Messina, un’altra a Genova, e
così via. Ma questo stesso ri-
petersi degli eventi è sintomo
di un più vasto naufragio del
La scheda quale siamo (inconsapevoli?)
vittime e protagonisti: il nau-
n DAL 1977 fragio della nave Italia. A ogni
la protezione evento, a ogni stagione, si ri-
idrogeologica pete lo stesso scenario: spro-
passò alle nati dalle urgenze, siamo bra-
Regioni che vissimi a piangere i nostri
in parte morti, a contare le frane e i fiu-
trasferirono mi che straripano, a deplora-
le re l’inefficienza delle ammi-
competenze nistrazioni pubbliche (impe-
a Province, gnatissime, poi, a deplorarsi a
Comunità vicenda). Ma siamo ancor più
montane bravi a dimenticare tutto, ap-
e a volte pena l’emergenza è passata.
(Toscana) In attesa, s’intende, del pros-
Consorzi simo disastro. Così il dissesto
di bonifica. idrogeologico, male oscuro e
Il quadro è congenito della Penisola, è di-
rimasto ventato l’oggetto di opposte
immutato retoriche: c’è chi accusa il go-
con la legge verno di inadempienze che
183 dell’83 durano da trent’anni, e c’è chi
sulla risponde, sopraffatto dal ma-
protezione lumore, scrivendo che “il dis-
del suolo e si sesto geologico è una boiata”
è aggravato (Il Foglio, 18 novembre 2014),
con la riforma slogan-spazzatura del trum-
costituzionale pismo de noantri.
del 2001
(Titolo V) e NESSUNO lo ha detto meglio
l’ulteriore del famoso antropologo David
trasferimento Harvey: “Non c’è nulla di na-
di turale in un ‘disastro natura-
competenze le’”. Ogni volta che ci straccia-
alle Regioni, mo le vesti per l’ultima disgra-
la zia dovremmo ricordarci che
soppressione la responsabilità massima
delle Province (che è della politica, cioè di
e del Corpo tutti noi) è nella mancanza di
forestale prevenzione, nella mancata
manutenzione del suolo, nel
cieco accanimento con cui al-
teriamo le condizioni naturali
del territorio senza calcolare
le conseguenze. Dimentichia-
IL CAOS DELLA BUROCRAZIA
Spendiamo molto più di una
volta per tenere in piedi
un disordinato arcipelago
di enti, con efficienza zero
LUIGI EINAUDI LO DICEVA NEL 1951
“La lotta contro la distruzione
del suolo italiano sarà dura
e lunga, forse secolare. Ma è
il massimo compito di oggi”
mo che il 7% d’Italia è collo-
cato in frana, il 10% a elevato
rischio idrogeologico, il 44% a
elevato rischio sismico. Eppu-
re non abbiamo attendibili
mappe del rischio, anzi perfi-
no la carta geologica d’Italia,
indispensabile per la cono-
scenza del territorio e dunque
per la prevenzione, per il 60%
è ancora ferma a quella in scala
1:100.000 voluta da Quintino
Sella nel 1862.
Problemi annosi, che i cam-
Lo scaricabarile Invece di lasciare la programmazione alle sole
Regioni sono stati coinvolti piccoli consorzi, comunità e Comuni
Competenze spezzatino,
biamenti climatici rendono
più drammatici, trasforman-
do sempre più spesso un ac-
quazzone in temibile “bomba
d’acqua”. In questa situazio-
ne, è di importanza vitale una
riflessione sul “tempo di ritor-
no”, cioè l’intervallo medio
con cui si verificano eventi
meteorologici di particolare
intensità. Calcolare il tempo
di ritorno di precipitazioni e-
streme è una collaudata tecni-
ca statistica: l’Istat diffonde
annualmente la serie storica
dei dati climatici dal 1866 a ie-
ri, consentendo di stabilire il
livello “normale” di piovosità
e, per distinzione, la frequen-
za di eventi straordinari nelle
varie aree geografiche. Ma le
principali opere pubbliche
(per non dire dell’edilizia pri-
vata) sono state progettate ed
eseguite tenendo conto di
tempi di ritorno ormai radi-
calmente trasformati a segui-
to dei cambiamenti climatici a
livello planetario. In altri ter-
mini, il tempo di ritorno di una
“bomba d’acqua”si è ridotto di
anno in anno, e presumibil-
mente si ridurrà ancora. È
dunque essenziale, se si vuol
fare un buon lavoro di preven-
zione con alto grado di proba-
bilità, incrociare le serie sto-
riche sulla piovosità con valu-
tazioni accurate sulle modifi-
cazioni del clima, e ricalcolare
anno per anno il tempo di ri-
torno degli eventi estremi.
“La lotta contro la distru-
zione del suolo italiano sarà
dura e lunga, forse secolare.
Ma è il massimo compito di
oggi se si vuole salvare il suolo
in cui vivono gli Italiani”
(1951): questo monito di Luigi
Einaudi, allora Capo dello Sta-
to, è rimasto inascoltato. Con-
tinuiamo a violentare la natu-
ra, che “si vendica” sempre
più spesso: anzi proprio gli an-
ni del dopoguerra hanno visto
un’indiscriminata espansione
edilizia, informi periferie cre-
CRONACA »3
ventive. In Toscana questa ri-
duzione del territorio a uno
spezzatino per minuscoli e
spesso pretenziosi ras locali si
è ancora complicata, con l’at-
tribuzione di ulteriori compe-
tenze ai Consorzi di bonifica.
Quel che ci vorrebbe è uno
sguardo unitario, calibrato
sulla geografia e la geologia, e
non sui confini fra comuni,
province e regioni. Si è invece
generato un pulviscolo di
competenze, sostanzialmen-
te immodificato anche dopo la
legge del 1989 (n. 183) sulla di-
fesa del suolo. L’autonomia
regionale, anziché consolida-
re la difesa del suolo, ha ferito
a morte ogni cultura ed espe-
rienza nella gestione dei com-
plessi problemi idrogeologi-
ci, spesso affidati a “esperti”
improvvisati di nomina e-
sclusivamente politica. Situa-
zione ulteriormente aggrava-
tasi dopo la pessima riforma
costituzionale del 2001, che
trasferiva alle Regioni ulte-
riori competenze e funzioni, e
dopo l’ancor peggiore rifor-
ma del 2016, per fortuna sgo-
minata dal referendum del 4
Allagata dicembre: ma ne sopravvive,
Immagini de- per “merito” di Delrio, la co-
gli allagamen- siddetta abolizione delle Pro-
ti a Livorno vince (peraltro ancora previ-
dopo le piog- ste dall’art. 114 Cost.), che ha
ge della notte portato a ulteriori frantuma-
tra sabato e zioni di funzioni e competen-
domenica: cir- ze, per non dire della recen-
ca 260 milli- tissima abolizione della
metri d’acqua Guardia Forestale. Per rias-
di cui 230 ca- sumere: oggi spendiamo mol-
duti in tre ore to più di una volta per tenere
sulla città Ansa in piedi un disordinato arci-
pelago di enti di tutela, con ef-
ficienza vicina a zero. E il
principale ostacolo a una vera
difesa del suolo è che non si sa
bene chi dovrebbe farla.
SECONDO UNA ricerca con-
dotta due anni fa dall’Associa-
zione Nazionale Costruttori e
dal Cresme (Centro di ricer-
che economiche e sociali sul
mercato edilizio), in Italia
perdiamo mediamente 3,5 mi-
liardi l’anno per la mancata
manutenzione del territorio,
per non dire delle vite umane:
secondo il Consiglio Naziona-
le dei geologi, negli ultimi 25
anni si contano 12.600 morti o
dispersi, e 1.600 eventi su un
totale di 4.000 hanno com-
portato vittime. A fronte di
questo disastro perpetua-
mente annunciato, secondo
Ance-Cresme un piano nazio-
nale per la messa in sicurezza
del territorio richiederebbe
un investimento annuo di 1,2
miliardi per 20 anni. Ma il
principale ostacolo è la fran-
tumazione delle normative,
sciute a macchia d’olio senza niali, irresponsabilmente l’arroccarsi di micro-signori
tener conto della fragilità del soppressa nel 1977 senza nem- della guerra nelle loro rocca-
territorio. La legge nazionale meno trasferirne le strutture forti locali: una navigazione di
di protezione del suolo invo- alle varie amministrazioni re- piccolo cabotaggio che con-
cata da Einaudi non vide mai la gionali. Le Regioni poi, per lo sente solo analisi e provvedi-
luce, anzi dal 1977 la protezio- più, trasferirono le relative menti di limitatissimo oriz-
ne idrogeologica passò alla competenze alle Province o zonte, ma fornisce un alibi ai
competenza delle Regioni (D- alle Comunità montane, fra- Soloni dei governi nazionali,
pr 616). Andava così dispersa zionando e segmentando il che avendo delegato tutto se
l’esperienza accumulata da territorio in modo quando mai ne lavano cinicamente le ma-
alcuni organi statali, dal Genio irragionevole e contrario a ni. Intanto, l’Italia frana e la
Civile agli Ispettorati foresta- qualsiasi seria pianificazione gente muore.
li, all’Azienda Foreste dema- di azioni manutentive o pre- © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 » POLITICA
SINCERI DEMOCRATICI
Micciché: “M5s sono
come l’Aids”. Grillo:
“Prendeva cocaina”
LARGHE INTESE
» GIUSEPPE LO BIANCO
C
ome per i “saldi di fine
stagione”, il governo
Crocetta chiude la le-
gislatura con un rega-
lo non solo ai proprietari di
immobili abusivi, ma anche a
chi è chiamato a demolire, se-
gnatamente le burocrazie re-
gionali e comunali, ora solle-
vate da qualunque responsa-
bilità da una norma di poche
parole che ha l’effetto di un
salvacondotto totale per i fun-
zionari pubblici siciliani: “Li-
mitatamente agli interventi
sostitutivi disposti dall’asses-
sorato Territorio e ambiente…
nei confronti delle ammini-
strazioni comunali inadem-
pienti, devono intendersi rife-
riti esclusivamente agli organi
di governo dell’ente locale”.
UN APPARENTE controsenso
perché sindaco, Giunta e con-
siglio comunale non hanno al-
cuna competenza formale nel
dare il via libera alle demoli-
zioni, compito che tocca ap-
punto alla burocrazia, adesso
del tutto de-responsabilizzata
da quelle poche righe su un te-
ma che infiamma la campagna
elettorale nell’isola con lo
scontro tra Pd e 5 Stelle sul co-
siddetto “abusivismo di neces-
sità”: protetto dai grillini e
consacrato nel regolamento
del sindaco di Bagheria, Patri-
zio Cinque, indicato come mo-
dello dal candidato governato-
re Giancarlo Cancelleri.
Nell’isola degli abusivi, in
cui l’80 per cento dei Comuni è
inadempiente, con migliaia di
ordinanze di demolizione ine-
seguite, a “salvare” i funziona-
ri regionali e comunali dall’o-
nere dei controlli (e delle re-
sponsabilità) ci ha pensato
l’assessore regionale al Terri-
torio e ambiente Maurizio
Croce, che il 27 giugno scorso
ha presentato (e illustrato) l’e-
mendamento 73 R ai sette de-
putati della IV commissione
ALTA POLITICA
» TOMMASO RODANO
L’ ultimo atto a sinistra è
quasi un rituale collettivo.
Oppure un derby tra due squa-
dre che non si capisce se siano
gemellate o meno: una partita
– si direbbe nella peggiore re-
torica calcistica – che serve a
salvare un’intera stagione.
Oggi gli uomini di Pierluigi
Bersani e Giuliano Pisapia si
affrontano viso a viso per l’en-
nesimo “incontro chiarifica-
tore” della loro breve, ma già
assai faticosa storia d’amore e
tradimenti. Si vedono a Roma
(di nuovo) per capire (una vol-
ta per tutte) se ci sono margini
per fare un partito insieme.
Un incontro che ha tutta
l’impressione di essere quello
definitivo. Soprattutto per la
Sicilia, la legge pro-abusi
approvata all’unanimità
La Regione non avrà più poteri sulle demolizioni: tutti a favore, dal Pd al M5S
L’isola illegale Demolizioni nella valle dei Templi (Agrigento) Ansa
L’emendamento
Proposto dalla Giunta
Crocetta, è passato
nella commissione
Ambiente il 27 giugno
Territorio e Ambiente dell’Ars
che lo hanno votato all’unani-
mità: sono la presidente Ma-
riella Maggio (Ex Pd, ora Mdp)
Giuseppe Laccoto e Valeria
Sudano (Pd) Pietro Alongi (Al-
ternativa Popolare di Alfano),
Totò Lentini (Gruppo Misto) e
i due 5 Stelle, Gianina Ciancio
e Stefano Zito.
Stranamente, o forse no, la
norma non è poi finita nel fa-
scicolo degli emendamenti ma
Delegazioni D’Alema, Bersani, Pisapia, Tabacci, i capigruppo, dirigenti sparsi, passanti
Oggi il vertice sovietico: tutti “Insieme”
solennità: non sarà un testa a
testa tra Pisapia e Roberto
Speranza, o un incontro ri-
stretto tra i leader dei due
gruppi, ma un confronto tra i
numerosi apparati dei due
piccoli partiti.
LE DELEGAZIONI avranno di-
mensioni quasi sovietiche:
nella pattuglia di Mdp ci sa-
ranno i fondatori Roberto Spe-
ranza, Enrico Rossi e Arturo
Scotto, i capigruppo France-
sco Laforgia e Cecilia Guerra,
l’europarlamentare Massimo
Paolucci, Guglielmo Epifani, i
frontmen Pier Luigi Bersani e
Massimo D’Alema, reduce
dalle battute nei confronti
dell’“ineffabile avvocato Pisa-
pia”. Il quale risponde con una
compagine poco meno nume-
LA CAMPAGNA elettorale siciliana
q prosegue con uno scambio di com-
plimenti non proprio elegantissimo tra
Gianfranco Micciché – uomo macchina di
Forza Italia sull’isola – e Beppe Grillo. Il ber-
lusconiano ha paragonato il Movimento 5
Stelle all’Aids: “Ricordate quando anche in
Italia ci fu un gran caos sessuale, in cui tutti
facevano l’amore con tutti? Poi spuntò
Trasparenza?
In Aula è stato messo
ai voti così: “Chi è
contrario si alzi, chi è
favorevole stia seduto”
è stata presentata “sotto trac-
cia” direttamente nell’aula
dell’Assemblea regionale sici-
liana e votata in un paio di mi-
nuti durante una maratona da
48 ore di votazioni continue
col resto del “Collegato” alla
Finanziaria regionale lo scor-
so 9 agosto, peraltro con una
bizzarra tecnica di voto (detta
per “alzata”, ci torneremo).
E così il segnale agostano ar-
rivato dall’Ars, nascosto tra le
D’Alema, Bersani e Pisapia (nella foto anche Orlando e Boldrini) LaPresse
rosa: l’ex democristiano Bru-
no Tabacci, gli ex vendoliani
Marco Furfaro e Ciccio Ferra-
ra, Mario Catania (già mini-
stro con Monti), il senatore del
Pd Luigi Manconi, forse Gad
Lerner. Cosa si diranno, non è
scontato. Le sensibilità dei
l’Aids e questa cosa si fermò, si tornò a fare
l’amore solo tra marito e moglie. I 5 Stelle
hanno fermato un momento di degrado del-
la politica. Ma ora basta, ora fuori dai co-
glioni, ora bisogna tornare a governare se-
riamente”. Poche ore dopo è arrivata la ri-
sposta del fondatore del Movimento: “Par-
liamo di una figura – ha scritto Grillo sul
Blog, riferendosi a Micciché – che deve la
righe di un emendamento sco-
nosciuto persino ai deputati
più attenti, è stato quello di una
“via di fuga” dalle responsabi-
lità di vigilanza sulle demoli-
zioni scaricate così sulle spalle
delle Procure.
DAL 25 AGOSTO, data della
pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale della Regione Sicilia-
na dell’articolo 49 del provve-
dimento, se entro 90 giorni il
proprietario di un immobile a-
busivo non obbedisce, demo-
lendo, all’ordine della Procu-
ra, la palla passa al Comune e
poi torna all’ufficio del Pm: ze-
ro competenze per la burocra-
zia regionale, prima obbligata
a mandare i “commissari ad
acta”. “È una disposizione che
indebolisce i poteri di vigilan-
protagonisti – non tutti top
player, diciamo – sono distan-
ti, talvolta litigiose.
IL NODO è sempre lo stesso: il
rapporto con il Pd di Renzi. Per
i bersaniani, come hanno ripe-
tuto allo sfinimento, non può
| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017
sua ascesa politica a Marcello Dell’Utri, il
grande mediatore di Cosa Nostra condan-
nato a 7 anni di reclusione per concorso e-
sterno in associazione mafiosa. Parliamo di
un personaggio che negli anni ‘80 candida-
mente ammise di assumere cocaina, che si
faceva portare la droga al ministero delle
Finanze quando era viceministro. Che e-
sempio può dare uno come Micciché?”.
za – dice Giuseppe La Greca,
magistrato del Tar ed esperto
di normativa edilizia – Non mi
sembra che la Sicilia ne avesse
bisogno”.
Una mossa disperata, per la
deputata regionale Claudia
Mannino, grillina ora nel
Gruppo Misto, dopo essere in-
ciampata nell’inchiesta sulle
“firme false”: “È una chiara ri-
sposta alla legge nazionale sul-
le demolizioni, che sta per es-
sere approvata definitiva-
mente dalla Camera dopo il
passaggio in Senato del luglio
scorso. La norma fa in modo
che la Regione si lavi le mani,
l’Ars non si può permettere di
fare lo scarica barile sulle Pro-
cure, producendosi in un nuo-
vo ‘aiutino’per gli abusivi’’. In-
fine la stoccata agli ex compa-
gni del Movimento: “Ol tre
all’attività pro-abusivi della
maggioranza a sorprendere è
anche la totale assenza di vi-
gilanza da parte dell’opposi-
zione, che col suo silenzio ri-
nuncia a fare il suo mestiere”.
Questa leggina, peraltro, è
come spesso capita senza pa-
dre: le uniche firme sono quel-
le del relatore Vincenzo Vin-
ciullo (Ap), di Crocetta e
dell’assessore al Bilancio Bac-
cei in calce al testo pubblicato
in Gazzetta Ufficiale. Si sa, lo
dicono i resoconti, che l’emen-
damento arriva “dalla com-
missione Ambiente”, ma non
si sa chi l’abbia votato. Il pre-
sidente Ardizzone l’ha messo
in votazione in aula con questo
metodo: “Chi è favorevole re-
sti seduto; chi è contrario si al-
zi”. Risultato: “È approvato”.
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esistere nessun centrosinistra
insieme al partito che hanno
abbandonato solo pochi mesi
fa. Almeno finché non scom-
pare (politicamente) l’attuale
segretario. A queste condizio-
ni, Speranza e gli altri sareb-
bero pronti a mettere per i-
scritto la data dell’assemblea
costituente del nuovo partito
unitario.
Per Pisapia invece non è an-
cora chiaro: l’anti-renzismo
dell’ex sindaco è timido e in-
termittente. Il primo luglio era
d’accordo con Bersani sulla
“netta discontinuità” rispetto
alla stagione del rottamatore.
Poi ha oscillato paurosamente
tra l’abbraccio alla Boschi e l’a-
pertura, rinnegata, ad Angeli-
no Alfano in Sicilia.
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COME STANNO LE COSE
A Roma disagi
e allagamenti
ma l’acqua
è defluita subito
» VINCENZO BISBIGLIA
S
trade allagate, forti
disagi alla viabilità e
trasporti bloccati.
Ma l’emergenza è rientra-
ta in meno di 12 ore e non
ha avuto strascichi
d ra mm a ti ci .
Dom eni-
ca scorsa
sulla Ca-
pitale sono
piovuti fra i 90
e i 120 millimetri
di acqua, dato simile a
quelli del 20 ottobre 2011 e
del 31 gennaio 2014 quan-
do piogge e polemiche in-
vestirono gli allora sindaci
Gianni Alemanno e Igna-
zio Marino. Grazie al po-
meriggio di tregua, dopo la
“bomba d’acqua” del mat-
tino “la pioggia quasi o-
vunque è defluita in ma-
niera piuttosto veloce”,
confermano dall’assesso-
rato capitolino all’A m-
biente. Così la Prefettura
ha potuto autorizzare l’af-
flusso del pubblico allo
Stadio Olimpico per la
partita Lazio-Milan, seb-
bene al mattino le zone di
Ponte Milvio e Corso
Francia – vicino allo sta-
dio – fossero letteralmen-
te allagate.
Un bicchiere mezzo
pieno, se si pensa che nel
2011 all’Infernetto, sulla
strada per il litorale di O-
stia, perse la vita un uomo
di 32 anni e che nel 2014
decine di famiglie di Pri-
ma Porta (periferia nord)
furono costrette ad eva-
cuare le loro case. L’as-
sessorato ai Lavori Pub-
blici ha confermato di a-
ver potuto fare manuten-
zione ad appena il 10% dei
tombini e delle caditoie,
che in sostanza – stando a
quanto riportato dalla
stessa sindaca Virginia
Raggi – sono anche quelli
di competenza del Cam-
pidoglio (gli altri riguar-
dano i municipi). Decisi-
vo, probabilmente, il
“Piano di Pulizia caditoie
e rimozione foglie”, av-
viato a giugno “e intensi-
ficato ad agosto”, con ol-
tre 1.000 interventi lungo
oltre 100 strade interes-
sate e 1.600 km (sugli
8.000 totali).
Ma il problema è vera-
mente quello dei tombi-
ni? O come dice Raggi “il
sistema fognario non reg-
ge i cambiamenti climati-
ci”? L’assessorato all’Am-
biente lavora al piano per
l’adattamento ai muta-
menti climatici: “Lo pre-
senteremo con l’adesione
al nuovo patto dei sindaci,
ovviamente nella speran-
za di attrarre nuovi fondi
da investire”.
Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA »5
CAOS SU CANDIDATI PRIMARIE SORRIDONO, e scherzano: “Gelo tra Ma la curiosità è per il video che dovrebbe ap- Grillo per motivare iscritti e simpatizzanti in vi-

Grillo smentisce
q Casaleggio e Grillo. Domani tutti i par-
ticolari in un video”. Così recita la didascalia a
una foto lanciata ieri su Twitter da Beppe Grillo,
il gelo con Casaleggio: in cui il fondatore appare assieme a Davide Ca-
saleggio. Tra di loro un bicchiere pieno di ghiac-
oggi parla in un video cio, a simboleggiare il gelo. Un modo per smen-
tire le indiscrezioni su dissapori tra i due capi
del M5S riportare da alcuni organi di stampa.
parire oggi. Molti sperano che contenga le re-
gole per le votazioni per scegliere il candidato
premier, visto che il tempo scarseggia (il vin-
citore verrà proclamato il 24 settembre, nel
giorno finale della festa nazionale del Movi-
mento a Rimini). Ma dai 5Stelle smentiscono:
“Ci vuole ancora un po’ per finire il lavoro sulle
norme”. Più probabile che sia un discorso di
sta della festa di Italia5Stelle. E qualche indizio
si intuisce da un foglio che appare nella foto di
ieri, con riferimenti al futuro e alle scelte da fa-
re. Intanto prosegue il mistero sulla scelta di
Roberto Fico, l’unico possibile antagonista del
favoritissimo Di Maio nelle votazioni sul web. E
non si hanno notizie neanche su altri possibili
candidati, nella primarie ancora senza regole.

L’INTERVISTA Sul volo di ritorno dalla Colombia, Jorge Mario Bergoglio fa un discorso politico
sulla gestione dei flussi dal Mediterraneo ed elogia la gestione dell’esecutivo di Paolo Gentiloni

Il Papa è di governo: “Grato

all’Italia per gli immigrati”
» CARLO TECCE

“C
hi governa deve
gestire questo
problema (l’immi-
grazione) con la
verità del governante che è la
prudenza. Che significa do-
mandarsi, primo: quanti posti
ho? Secondo, occorre ricordare
che non bisogna solo riceverli
ma anche integrarli”. Questa
frase non l’ha pronunciata un
deputato italiano, non il mini-
stro Marco Minniti, non il pre-
sidente Paolo Gentiloni né un a-
nalista di geopolitica. Questa
frase è di papa Bergoglio che,
nel volo di ritorno dalla Colom-
bia, per la prima volta in quattro
anni di pontificato, è intervenu-
to in maniera diretta e pubblica
in una questione di governo i-
taliana. E ancora, per la prima
volta, schiera il Vaticano al fian-
co di palazzo Chigi. Non è ac-
caduto con Enrico Letta né con
Matteo Renzi.
JORGE MARIO Bergoglio ha uti-
lizzato un’espressione realista
per un uomo di Chiesa e di fede,
non un uomo qualsiasi, ma il so-
vrano assoluto: ha parlato di
“prudenza”, di “convivenza”, di
“capienza”. E poi ha elogiato
l’impegno dell’Italia in Libia,
per dire: se i flussi nel Mediter-
raneo sono gestiti dal governo
non significa che lo stesso go-
vicenda della visita negli Stati pontefice racconta il colloquio In volo
Uniti), non è stata una benedi- in Vaticano con Gentiloni e ce- Jorge Mario
zione per l’allora sindaco di Ro- lebra il governo italiano: “L’in- Bergoglio, e-
ma. Renzi ha tentato di sfruttare contro con Gentiloni è stato per- letto papa
la popolarità di Bergoglio. È an- sonale e non sugli immigrati. È Francesco nel
dato in più occasioni in Vatica- avvenuto inoltre settimane pri- 2013 LaPresse
no, ma non ha ricevuto mai ma che venisse affrontato que-
un’investitura ufficiale. Nei pe- sto problema. Sento il dovere di
riodi di maggiore tensione, du- gratitudine per l’Italia e la Gre-
rante il percorso parlamentare cia perché hanno aperto il cuore
della legge sulle U- ai migranti. Il pro-
nioni civili, la Con- blema è sempre ave-
ferenza episcopale re un cuore aperto.
protestava, altri ta- È un comandamen-
cevano. to di Dio. Anche se
Il Vaticano era Chi amministra non basta soltanto Lager
muto e infastidito aprire il cuore”. in Libia?
dall’attivismo me- ha la verità In epoca renzia- Il governo
diatico di Angelo della prudenza na, il sottosegreta- italiano
Bagnasco. Neppu- rio Luca Lotti cura- sta facendo
re un piccolo soste- Che significa va i rapporti con i di tutto
gno per il referen- domandarsi: vescovi e il collega
dum costituziona- Claudio De Vicenti per i lavori
le. L’ordine era non quanti posti ho? con il Vaticano at- umanitari,
interferire, tratta- traverso monsignor per
re l’Italia come gli Angelo Becciu, il so- risolvere
verno ignori i drammi umanita- i lavori umanitari, per risolvere altri paesi del mondo. stituto per gli Affari generali. anche
ri in Libia. “L’umanità prende anche problemi che non si può Con Gentiloni a palazzo Chigi, il problemi
coscienza di questi lager? – s’è assumere”. PER PARADOSSO, ora che la Cei sottosegretario di Stato – cioè che non può
chiesto Bergoglio – Ho visto In passato Francesco ha evi- risponde completamente al Maria Elena Boschi – non ha al- assumere
delle fotografie, gli sfruttatori. tato di citare gli interlocutori controllo di Bergoglio con il pre- cuna rilevanza. Il dialogo è te-
Ho l’impressione che il governo politici italiani. Quando è capi- sidente Gualtiero Bassetti e il nuto dal presidente.
italiano stia facendo di tutto per tato con Ignazio Marino (per la segretario Nunzio Galantino, il © RIPRODUZIONE RISERVATA

REALISMO Mediazioni Dopo le critiche interne (tra cui “Avvenire”), l’intervento di Parolin e Becciu

Così Francesco ha ordinato di sostenere Minniti

I PROTAGONISTI » FABRIZIO D’ESPOSITO che Francesco segna un nuo- missioni dal governo per lo Galantino, numero due della
vo confine nella Chiesa e tra i scontro con il ministro catto- Cei. Il secondo aveva attacca-

N on solo più accoglienza e cattolici sui migranti. E lo fa -

basta. Ma “prudenza” e per decrittare la portata po-
integrazione. litica della sua risposta du-
lico Graziano Delrio. Il tito-
lare del Viminale disertò pu-
re il consiglio dei ministri e
to il segretario del Pd, Matteo
Renzi, sull’ormai nota frase
dell’“aiutiamoli a casa loro” e
La linea del realismo di rante il volo di ritorno dalla alcuni appiccicarono, anche Parolin aveva invece trovato
Marco Minniti “benedetta” Colombia - da posizioni op- in maniera polemica, l’e t i- “valido” le parole renziane.
ieri da papa Bergoglio, il pon- poste a quelle che avevano ac- chetta di “b er g og l ia n o” a Per vari osservatori, poi, lo
tefice più amato e citato dalla comunato quotidiani come Delrio. Contro Minniti si e- scontro Galantino-Parolin
PIETRO sinistra da mezzo secolo a Avvenire e Manifesto contro sposero criticamente la Cari- sui migranti sarebbe stato un
PAROLIN questa parte, è il cosiddetto co- tas e la Comunità di Sant’E- presunto segno della frattura
Segretario sintetizzata così dice Minniti. gidio, associazioni “pesan- tra la segreteria di Stato e il pa-
di Stato, dalle ultime ri- Proprio il tissime” nell’impegno uma- pa, considerato l’ispiratore di
a lungo ghe dell’ed it o- giornale della nitario della Chiesa. Galantino. Addirittura qual-
nunzio riale di Giovanni Accordi Cei, la conferen- cuno (Antonio Socci su Libe-
apostolico Maria Vian, di- Dagli incontri za dei vescovi i- INCLINE per cultura politica ro) aveva ravvisato in questa
rettore dell’Os- taliani, aveva ti- alla diplomazia “riservata”, il divisione il disegno curiale di
servatore Roma- in Vaticano tolato polemica- ministro dell’Interno aveva candidare Parolin al prossi-
no, l’organo del- col premier mente agli inizi però chiesto e ottenuto alcu- mo Conclave. E ora, dopo il
la Santa Sede: di agosto sul ni incontri in Vaticano per Bergoglio realista di ieri?
“Un nodo arduo e il ministro “reato umanita- chiarire il senso della sua li- Francesco ha peraltro con-
(la questione mi- al patto sulla ri o” delle Ong, nea. Ricostruzioni ufficiose fermato un’altra indiscrezio-
gratoria, nd r ), contro la svolta hanno riferito di colloqui con ne che ha tenuto banco in que-
affrontato con legge dello Ius soli d e l m i n i s t r o lo stesso Parolin e con mon- sti mesi: un colloquio “segre-
ANGELO coraggio e uma- dell’Interno. Fu signor Angelo Becciu, che nel to” in Vaticano con il premier
BECCIU nità in paesi co- questo, esatta- governo vaticano si occupa di Paolo Gentiloni. Ha però pre-
Sostituto me la Grecia e l’Italia, espli- mente un mese fa, il preludio “affari generali” ed è una sor- Sbarchi Un’o- siva e coordinata azione volta cisato, il pontefice argentino,
per gli Affari citamente ringraziati dal alla svolta bergogliana, pre- ta di omologo di Minniti. E perazione di a regolare il fenomeno, in che l’incontro risale a prima
generali della Pontefice. Alla ricerca di un parata dal segretario di Stato così già il 9 agosto Parolin an- soccorso in modo che la generosa acco- dei “fatti” sui migranti e si è
Segreteria punto di equilibrio tra acco- vaticano Pietro Parolin e dal ticipava quello che poi è stato mare dei mi- glienza possa trasformarsi in parlato “d’altro”. In ogni caso
di Stato glienza, integrazione e supe- nuovo presidente della Cei, il senso dell’uscita francesca- granti prove- integrazione senza generare durante l’estate. Per l’occa-
ramento delle cause alla radi- Gualtiero Bassetti, entrambi na di ieri: “Occorre compiere nienti dalle co- gravi squilibri”. sione i retroscenisti esperti di
ce di un fenomeno mondiale cardinali. Non solo. Il 7 ago- ogni sforzo per coniugare il ste libiche Ansa Un mese prima, a metà lu- cose vaticane scrissero di un
ed epocale”. Ed è in nome di sto Minniti arrivò a minac- dovere primario dell’acco- glio, sempre Parolin aveva patto sullo ius soli.
questo “punto di equilibrio” ciare la rottura e quindi le di- glienza con quello di un’inci- “corretto”monsignor Nunzio © RIPRODUZIONE RISERVATA
6 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

IL NUOVO GOVERNATORE CHE NON VOLESSE un secondo man- del Pd - al termine di un’ora di intervista - s’è sposta dorotea, dico di sì. Chi ha orecchie per

Il leader Pd: “Visco?

q dato per Ignazio Visco era fatto noto.
Che anzi incolpasse il governatore di Bankitalia
dei casini fatti dal suo governo sulle banche è il
A Bankitalia serve segreto di Pulcinella della politica romana. Ieri,
però, Matteo Renzi s’è spinto quasi al confine
un nome all’altezza” della cortesia istituzionale sul rinnovo del nu-
mero 1 di Palazzo Koch. Ospite a Radio Capital
del giornalista Massimo Giannini, il segretario
trovato davanti alla domanda sul prossimo go-
vernatore della Banca d’Italia. Risposta: “Spero
e credo che governo e forze politiche faranno di
tutto perché ci sia una scelta all’altezza dei
compiti della Banca d’Italia”. “Sembra quasi -
replica il co-conduttore Jean Paul Bellotto - che
finora non fosse così”. E qui Renzi sfiora l’in-
cidente istituzionale: “Se mi chiede se è una ri-
intendere intenda”. E ovviamente Visco e il suo
staff hanno le orecchie, così come Sergio Mat-
tarella e Mario Draghi, sponsor di un secondo
mandato del governatore. D’altra parte i favo-
riti di Renzi per il ruolo (Marco Fortis, Lucrezia
Reichlin e i molti altri che ha sondato) non paio-
no avere né il carisma, né gli appoggi necessari
a parte quello dell’ex sindaco di Firenze.

ADESIONI Su change.org Migliaia di persone chiedono che la Rai valorizzi

la creatrice di Report affidandole le notizie online della tv pubblica

“Io sto con Milena”

» GIANLUCA ROSELLI

La nostra petizione me cinque fonti di informa-

zione in Gran Bretagna. Non

M
entre andiamo in si vede perché la Rai non deb-
stampa, sono av- ba ambire a occupare questa La scheda

già a 45mila firme

viate verso quota posizione. Chi meglio di Mi-
45mila le firme a lena per farlo?”, scrive An- n REPORT
sostegno di Milena Gabanelli. nunziata. Dopo
Una valanga di sottoscrizioni vent’anni
per la petizione “Io sto con ANCHE IL DIRETTORE di Mi- di conduzione
M i l en a ” lanciata solo due croMega Paolo Flores d’Ar- di Report,
giorni fa dal Fatto (potete fir- cais aderisce all’appello. “Sta- Milena
mare su ilfattoquotidiano.it o vamo per farlo anche noi, ma Gabanelli ha
sulla piattaforma change.org) PAOLO FLORES LUCIA ci avete preceduti. Ora sareb- accettato
in segno di solidarietà per la D’ARCAIS ANNUNZIATA be bello che tutti i quotidiani e di gestire tutta
creatrice di Reportche si è au- le testate che hanno davvero a l’offerta
tosospesa dalla Rai dopo es- Sarebbe Firmo cuore la Rai come servizio informativa
sere rimasta mesi in attesa del bello perché pubblico aderissero anch’essi sul web della
lancio di un nuovo portale che tutti la Rai senza gelosie”, il messaggio di Rai. Il dg
d’informazione web. i quotidiani ha bisogno Flores. era Campo
Progetto praticamente di- e le testate di un vero Moltissimi i commenti del-
mezzato (metà giornalisti e che hanno sito: la Bbc le persone che hanno firmato
la petizione on line. “Abbiamo n ORFEO
a cuore on line è un assoluto bisogno di perso- Il nuovo dg
Scrivono i lettori la Rai come una delle ne competenti senza condi- le ha proposto
”Deve restare servizio prime fonti zionamenti di nessuna natu- di fare il
pubblico informative ra, specialmente in Rai dove condirettore
nel servizio pubblico: aderissero in Uk, dominano giornalisti inchi- di RaiNews e
è un capitale per senza perché nati al potere politico. Milena gestire
gelosie la Rai no? torna presto”, scrive Giusep- l’inutile sito
la libera informazione” pe Dolce. “Firmo perché non del canale.
voglio rassegnarmi all’idea Ha rifiutato:
che i partiti decidano tutto nel ha chiesto
una testata di cui non è diret- ro sarebbe orgogliosa di avere Autosospesa per perdere la Gabanelli e alla parte di colleghi eccellenti. nostro Paese”, osserva Giu- l’aspettativa
trice) dall’offerta che le ha la Gabanelli tra le proprie file. Milena Gaba- fine ci è riuscita. Missione Come Lucia Annunziata, di- seppina Guarna, da Trento. non retribuita
fatto il nuovo direttore gene- Il suo nome è uno dei pochi nelli ora è in compiuta, nel silenzio omer- rettore di Huff Post Italia e “Milena Gabanelli deve resta-
rale Mario Orfeo, motivo per motivi validi rimasti a giusti- aspettativa toso di destra, centro, sinistra conduttrice di Mezz’ora in re nel servizio pubblico per-
cui la cronista si è messa in a- ficare il canone e la qualifica di senza stipen- e dei grandi giornali”, si legge più, da domenica 24 settem- ché è un capitale per la libera
spettativa. ‘servizio pubblico’ per quello dio LaPresse nell’appello firmato da Marco bre su Rai3: “Firmo per Mile- informazione”, scrive Rober-
che è sempre più un serviziet- Travaglio, Peter Gomez e An- na perché la Rai ha assoluta- to Piccioli. La raccolta di fir-
“NOI PENSIAMO che qualun- to privato dei partiti. Negli ul- tonio Padellaro. mente bisogno di un vero sito. me e di adesioni continua.
que emittente del mondo libe- timi anni la Rai ha fatto di tutto Tante le adesioni, anche da La Bbc on line è una delle pri- © RIPRODUZIONE RISERVATA

“I big del Pd si sudino le preferenze in Senato”

» WANDA MARRA
Sorpresa Renzi correrà in tre Regioni per Palazzo Renzi significa rendere loro la
vita complicata. Ma anche te-
zionale”), ma a quel punto do-
vrebbe scattare la congiura

I big del Pd che vogliono can-

didarsi in deroga allo Statu-
to, che prevede il limite di tre
mandati, potranno farlo. Ma
dovranno conquistarsi il po-
sto, ottenendo le preferenze
necessarie per essere eletti in
Senato.
Matteo Renzi ha deciso di
mettere alla prova così i “vec-
chi” del partito che vogliono
ricandidarsi, nonostante una
lunga permanenza in Parla-
mento. Non sono pochi, e
molti neanche amici. A parti-
re da Dario Franceschini, il
cui tradimento ufficiale per il
segretario è solo questione di
tempo. E poi, Anna Finoc-
chiaro, che di legislature ne
ha fatte otto.
Nella minoranza ci sono il
Guardasigilli Orlando, Gian-
ni Cuperlo, Andrea Martella,
Ugo Sposetti, Barbara Polla-
strini, Vannino Chiti, Cesare
Damiano. Non mancano ren-
ziani più o meno doc: Roberto
Giachetti, ma pure Nicola La-
torre, Marina Sereni, Giorgio
Tonini, Luigi Zanda. E perso-
naggi come Beppe Fioroni.
Anche il premier Paolo
Gentiloni è oltre il tetto. Se-
condo lo Statuto dem è possi-
Madama: Franceschini & C dovranno adeguarsi
bile concedere deroghe fino
al 10% della platea dei candi-
dati, dietro richiesta dell’in-
teressato e dopo valutazione
di una Commissione.
RENZI HA DECISO quindi come
regolarsi. Tanto è vero che lui
stesso ha annunciato di voler
correre per entrare a Palazzo
Madama: “Io alle prossime
Politiche mi candiderò ad A-
rezzo dato il mio legame con
questa terra. I miei parenti sta-
vano qui. Non l’hanno voluto
abolire il Senato? E io mi ci
candido!”, ha detto domenica
durante la presentazione di A-
vanti in città. Ironia della sorte
o realpolitik. E dunque - visto
che quel che resta del Porcel-
lum (detto Consultellum) lo
prevede - si candiderà in tre
Regioni: in Toscana, in Cam-
pania e poi in una tra Piemonte
e Lombardia. In Toscana, su-
bito dopo di lui dovrebbero es-
sere in lista il senatore Andrea
Marcucci e il ministro dell’I-
struzione, Valeria Fedeli.
La valutazione è che pro-
prio la Camera alta sarà quella
più politica, quella dove sarà
più difficile far passare le leggi.
E poi, appunto, si tratta di
un ’indicazione al resto del
partito. Il Consultellum pre-
vede la preferenza unica. Ogni
collegio ha ampiezza regiona-
le, anche nelle Regioni più po-
polose (come Lombardia,
Campania, Lazio, Sicilia,) il
che rende difficile (e costosa)
la caccia alle preferenze.
Spingere i big democratici
nella “Fossa dei Leoni” per
nere nella propria disponibili-
tà i 100 capilista bloccati pre-
visti dalla legge elettorale alla
che stanno preparando da me-
si oppositori interni, come An-
drea Orlando, e finti amici.
Camera (che è quel che resta
dell’Italicum). È proprio per la
corsa a Montecitorio che Ren-
zi sceglierà chi schierare.
I rumors dicono che stia
pensando di candidare alme-
no 30 o 40 new entry, tra i co-
siddetti “millennials”, la “so-
cietà civile”, figurine varie e
professionisti in grado di con-
tribuire alla politica non solo
col loro impegno, ma anche e
soprattutto coi loro soldi. Que-
sto fa sì che molti deputati - an-
che tra i più giovani - non sa-
ranno ricandidati.
LA LOTTA per entrare in lista è
Campagna sotterraneamente già iniziata
elettorale da mesi, ma entrerà nel vivo
Matteo Renzi dopo il 5 novembre, data delle
ha ricomin- elezioni in Sicilia. Perché Ren-
ciato il tour di zi basa molto del suo potere (e
presentazio- del suo futuro in politica) sul
ne di “Avanti” fatto che - in quanto segretario
Ansa del Pd - le liste le farà lui. Ma
dopo la probabile sconfitta di
Fabrizio Micari in molti sono
pronti a chiedere le sue dimis-
sioni. Non arriveranno, come
il segretario ha già chiarito
(“La Sicilia non è un test na-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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8 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

TRAVOLTO DA UN MULETTO INCIDENTE MORTALE sul lavoro ieri stava utilizzando un muletto e il 39enne sareb- Caria, ha disposto l’autopsia per accertare le

Cagliari, operaio
q mattina alla Portovesme Srl, nel Sulcis.
La vittima si chiama Stan Fiorin ed è un operaio
di una ditta appaltatrice, romeno, 39 anni re-
morto nel Sulcis: sidente a Siracusa. La dinamica della tragedia
non è ancora stata chiarita: secondo una prima
indaga la Procura ricostruzione, l’operaio stava coordinando lo
spostamento di una cisterna. Un’operazione di
routine, già fatta altre volte. Nell’operazione si
be rimasto schiacciato tra il mezzo e la cisterna
che si stava posizionando. Gli altri operai han-
no immediatamente fatto scattare l'allarme.
L’equipe medica interna all’azienda è subito
arrivata sul posto, ma per l’operaio non c'è sta-
to nulla da fare. La Procura si Cagliari ha aperto
un fascicolo per adesso senza ipotesi di reato
né indagati. Il sostituto procuratore, Daniele
cause esatte del decesso: non è chiaro, infatti,
se si sia trattato di un incidente sul lavoro o se
l’uomo sia rimasto schiacciato a causa di un
malore che l’avrebbe colpito mentre armeg-
giava da terra con un muletto. Se il medico le-
gale incaricato di effettuare gli accertamenti
necroscopici dovesse escludere la morte na-
turale, il pm procederà per omicidio colposo.

PERUGIA Accusati di sequestro Oggi udienza preliminare. Cortese a verbale:

“Non mi occupai dell’espulsione”. Improta: “Trattenerla era dovuto”

Caso Shalabayeva,
» ANTONIO MASSARI

ecco le divergenze dell'espusione. Riguardo all'ap-

punto sulla collaborazione con la

N
essun ruolo nell’espul- Mobile commenta: “Non l'ho mai
sione di Alma Shalaba- letto neanche io: era un tratteni- La scheda

yeva. L'attuale questore
di Palermo, Renato Cor-
tese, che all'epoca dei fatti guida-
va la Squadra Mobile di Roma, ri-
spedisce al mittente il contenuto
di un appunto secondo il quale, il
29 maggio 2013, il suo ufficio si sa-
rebbe occupato del trattenimen-
to e dell'espulsione della moglie
di Muhtar Ablyazov, il dissidente
kazako oggi rifugiato in Francia.
Riepiloghiamo. Durante la per-
quisizione del 29 maggio 2013,
nella sua villa a Casal Palocco a
Roma, la donna esibisce un pas-
saporto centrafricano considera-
to falso. Viene trasferita in un
Centro d'identificazione ed e-
spulsione e, di lì a poco, dopo
un’udienza dinanzi al giudice di
pace, accompagnata su un aereo
messo a disposizione dei kazaki
per essere espulsa. Espulsione
poi revocata. Alla vigilia dell'u-
dienza preliminare sul caso Sha-
labayeva, che stamattina a Peru-
gia vede Cortese e il questore di
Rimini Maurizio Improta, allora
capo dell’Ufficio immigrazione
di Roma, accusati di sequestro di
persona, il Fatto rivela ulteriori
dettagli delle indagini.
“PRENDO ATTO – dice Cortese il 9
gennaio al procuratore aggiunto
Donatella Duchini e al pm Mas-
simo Casucci – che risulta un ap-
punto dell'Ufficio Immigrazione
al Cie, nel quale si dà atto della ne-
cessità del trattenimento della si-
gnora Shalabayeva, d'intesa con la
Squadra Mobile e la Digos”. E pre-
cisa: “Non ho mai interloquito con
tra i superpoliziotti
Caricata su un aereo L’espulsione di Alma Shalabayeva fu poi revocata Ansa
il dottor Improta sul trattenimen-
to della signora Shalabayeva, né
ho mai palesato la necessità del
trattenimento”. Come dire: l'ap-
punto non rispecchia la realtà. Al-
meno in apparenza, considerato
che Improta, nei suoi tre interro-
mento che seguiva una procedura
automatica. Ovvero alla denuncia
della stessa Squadra mobile. In as-
senza di visto e documenti validi,
in presenza di un documento falso
e false generalità, il trattenimento
è obbligatorio”.
spulsione – non si riferisca solo a
comunicazioni formali. In un al- RIGUARDO all'assenza di comuni-
tro passaggio infatti dichiara: “Il cazioni formali con Cortese sul
31 maggio 2013 ... ricevetti una trattenimento e l'espulsione, os-
chiamata dal Procuratore Giu- serva: “È logico, perché l'ufficio di
seppe Pignatone, che mi chiese se polizia giudiziaria non ha titolo
la Questura stava procedendo a u- per interloquire con l'ufficio im-
na espulsione. Io ho inteso imme- migrazione su una procedura di e-
diatamente che si stava riferendo spulsione”. Cortese conferma pe-
all'espulsione della Shalabayeva, rò ai pm di essersi comunque oc- n NEL 2013
avendo parlato della vicenda ripe- cupato di un atto strettamente le- Alma
tutamente con Improta...”. gato all'espulsione: l'affidamento Shalabayeva,
Se si tratti di una divergenza so- della figlia minorenne – “avvenu- moglie del
stanziale oppure i- to su disposizione del dissidente
ninfluente lo stabili- Tribunale dei mino- kazako
rà il giudice che do- ri”, precisa Improta – Ablyazov,
vrà decidere sul rin- di Shalabayeva. venne espulsa
vio a giudizio dei due L’operazione “Quando Improta mi con la figlia
funzionari, di cin- Tra gli imputati chiese di far accom- Alua. La
que poliziotti e una pagnare la bambina Cassazione
giudice di pace. Di anche l’ex giudice all'Ufficio Immigra- annullò
certo, la frase di Cor- di pace zione e poi a Ciampi- l’espulsione.
tese - “non ho mai in- no – spiega ai pm Sono imputati
terloquito con Im- che convalidò Cortese – non feci i dirigenti di
prota sul tratteni- il rimpatrio questioni perché an- polizia Renato
mento” - nega qual- cora avevo del perso- Cortese
siasi sua responsabi- della donna nale nella villa di Ca- (foto sopra)
lità nell’espulsione sal Palocco. Era un e Maurizio
e, di conseguenza, aiuto materiale: le Improta
gatori, ha sempre sostenuto di a- sul presunto sequestro. circolari lo prevedono”. “Nessu- (sotto) e
ver tenuto Cortese al corrente di Improta al Fatto dichiara: “La no – continua Cortese – mi riferì l’ex giudice di
tutto, le due versioni sembrano mia versione è nei verbali d'inter- delle modalità d'espulsione con pace Stefania
contraddirsi. A meno che Cortese rogatorio”. Confermando quindi un aereo noleggiato dall'amba- Lavore
– che in altri punti dell'interroga- d'aver tenuto Cortese al corrente. sciata kazaka”. “Neanche io lo sa-
torio spiega di aver parlato con E ribadisce di non aver firmato un pevo”, precisa Improta.
Improta di alcuni passaggi dell'e- solo atto amministrativo nell'iter © RIPRODUZIONE RISERVATA

MILANO Il processo L’ex ad di Eni, imputato per la maxitangente algerina, è stato interrogato per cinque ore

Saipem, le contraddizioni di Scaroni in aula

» DAVIDE MILOSA spinosa. Scaroni, ieri, ha navi- avere rapporti diretti con il mi- Cda del Milan, ha poi ricorda-
Milano gato a vista, scansando con nistro algerino. E ancora: lo to i giorni, tra il 26 novembre e
buono stile le ondate del pm I- stesso Tali, ha notato il pm, è il 5 dicembre 2012, quando ci

R agionamenti, supposizio-
ni, ipotesi a volte. Certezze
anche, di parte ovviamente.
Per scansare il peso dell’accu-
sa di corruzione internazio-
nale. Quasi cinque ore. Tanto è
durato ieri l’interrogatorio in
aula di Paolo Scaroni, ex ad di
Eni, imputato nel processo
milanese su Saipem e la maxi
tangente da 198 milioni di dol-
lari spesa, sostiene l’accusa,
per ottenere sette commesse
petrolifere in Algeria attra-
verso la Sonatrach, ente dello
stesso Stato algerino.
LA PROCURA lo inchiodereb-
be per i suoi incontri (tre) con
Farid Bedjaoui, segretario
personale dell’allora ministro
del petrolio Chekib Khelil,
nonché riferimento della
Pearl Partners ltd, società che,
sostiene il pm, ha incassato il
mazzettone. La questione è
sidoro Palma. Non tutto, però, risultato depositario di infor-
è filato liscio. “Eni – ha spie- mazioni riservate che riguar-
gato Scaroni – non ha mai sot- davano Eni come l’acquisto
fu la discovery dell’inchiesta.
In quei giorni, ha spiegato, ci fu
un’accelerazione per cacciare
toscritto con- della società First da Eni Alessandro Bernini, suo
tratti di interme- Calgary Petro- direttore finanziario risultato
di az io ne ”. Un leum (Fcp) pro- Sotto accusa in contatto mail con i rappre-
primo passo per prietaria di un L’ex ad di Eni sentanti della Pearl per i paga-
mostrare, come Nuove poltrone fondo in Algeria. Paolo Scaroni menti dell’intermediazione.
s a r e b b e s u l l a Tra gli incarichi L’acquisto avvie- in una pausa
carta, che “E ni ne nel settembre del processo BERNINI SARÀ cacciato, ma,
non ha ingerenze recenti acquisiti 2008. E sarà pro- a Milano Ansa ha ricordato il pm, Scaroni set-
su Saipem”. E dal dirigente prio Tali a comu- timane dopo, intercettato al
questo perché nicare la notizia gente, precisando poi che non che qui Scaroni spiega: “Se de- telefono con Federico Ghizzo-
Saipem se pur anche quello riservata e non vi sono prove che il ministro vo vedere un ministro mi pre- ni, ex ad di Unicredit, si spen-
controllata è an- di consigliere ancora svelata al abbia incassato quel denaro. sento 15 minuti prima”. In derà per farlo lavorare. Cosa
che quotata. mercato al mini- “Era un segretario personale, realtà la questione è apparsa che avverrà. Ultimo passaggio
“ S a i p e m – h a nel Cda del Milan stro algerino. Un così mi fu presentato da Tali”. più complessa. Tanto che an- sul 7 febbraio 2013, giorno in
spiegato Scaroni punto singolare Eppure c’è un particolare che che lo stesso giudice la pun- cui Scaroni sa di essere inda-
- lavorava per che ieri Scaroni stride con la posizione di Sca- tualizza senza, peraltro, arri- gato. Dall’avviso di garanzia si
tutti i concorrenti di Eni, se ha minimizzato e che contrad- roni. In una mail inviata da Tali vare a una risposta soddisfa- comprende che Bedjoui è il ri-
qualcuno avesse saputo delle dice, per il pm, l’assenza di in- all’ex ad Eni, il dirigente Sai- cente. L’ex ad non nega la co- ferimento della Pearl limited.
nostre ingerenze avremmo gerenza tra Eni (comunque pem, concordando l’incontro noscenza di Bedjaoui come se- “Lei – ha chiesto il pm – riferì
fatto un danno enorme a Sai- imputata) e Saipem. Scaroni con il ministro algerino scrive: gretario particolare. Scaroni, in Eni di averlo incontrato già
pem”. Eppure, l’allora ad di ha anche liquidato il suo rap- “Proporrei di organizzarci per che oggi tra le varie cariche ri- dal 2007?”. Risposta: “Credo
Saipem PietroTali era l’uomo porto con Farid Bedjaoui, il essere in hotel un quarto d’ora coperte ha anche quella, re- di averne parlato”.
che lo stesso Scaroni usava per presunto mediatore della tan- prima per vedere Farid”. An- centissima, di consigliere nel © RIPRODUZIONE RISERVATA
Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA »9
IL SUICIDIO, UN ANNO DOPO DOMANI è l’anniversario della mor- sul web da una quindicina di mesi. Video Napoli che ha lavorato sulla circostanze

Tiziana Cantone, i pm:

q te di Tiziana Cantone e ieri la Procura
di Napoli Nord ha chiesto l’archiviazione
delle indagini per istigazione al suicidio, un
“Non ci fu istigazione” fascicolo aperto d’ufficio contro ignoti alla
notizia che la ragazza 31enne di Casalnuovo
Chiesta archiviazione si era tolta la vita per la vergogna causata
dai video hot che la ritraevano durante al-
cuni rapporti occasionali e che circolavano
che non era riuscita a far rimuovere nono-
stante le denunce e le diffide. L’inchiesta,
coordinata dal procuratore capo Francesco
Greco e dal sostituto Rossana Esposito, non
ha appurato interferenze esterne al gesto di
Tiziana, emotivamente travolta dalla deri-
sione subìta a causa di quei filmati. Resta
ancora aperta l’inchiesta della Procura di
della diffusione dei video e che vede l’ex fi-
danzato di Tiziana, Sergio Di Palo, indagato
per calunnia in concorso con Tiziana. Se-
condo gli inquirenti, i due accusarono fal-
samente le cinque persone alle quali la ra-
gazza inviò i filmati erotici finiti poi sulle
piattaforme di alcuni siti porno.
VIN. IUR.

Stupro in centro a Roma Nuova accusa a Scafarto:

“Notizie a un cronista”
Fermato un bangladese L’ufficiale non parlerà ai pm
Noe, il capitano indagato promosso maggiore
Il magistrato Woodcock verso l’archiviazione
La vittima, una finlandese di 20 anni, picchiata e poi violentata
dietro un bus da un coetaneo: “Mi minacciava con una grossa pietra” » VINCENZO IURILLO
E VALERIA PACELLI
essere l’autore di un’infor-
mativa in cui avrebbe accre-
ditato erroneamente la tesi

» VALERIA PACELLI “Vicina alla ragazza finlan-

dese aggredita. Roma non ac-
L a nuova accusa al capita-
no del Noe Gianpaolo
Scafarto, l’investigatore del
della presenza dei servizi se-
greti nel corso degli accerta-
menti e di aver attribuito

S
olo venerdi mattina,
un’americana era riu-
scita – grazie all’inter-
vento di un giovane –
ad evitare di essere aggredita
sessualmente da un ivoriano
nella centralissima Colle
Oppio.
Neanche 24 ore dopo, una
giovane finlandese non ha a-
vuto la stessa fortuna: è stata
violentata alle 4 di notte da
S.K., un bengalese di 23 anni,
ora in stato di fermo con le ac-
cuse di violenza sessuale e ra-
pina. I pm romani hanno
chiesto la convalida e ora do-
vrà rispondere alle domande
del gip.
LA VENTENNE finlandese era
arrivata a Roma solo pochi
giorni fa per lavorare come
baby sitter. Venerdì scorso a-
veva passato una serata con le
amiche in un pub vicino Ter-
mini, quando, verso le quat-
tro del mattino, aveva deciso
di chiamare un taxi e tornare
a casa. Ad un certo punto, si
avvicina un ragazzo, S.K., di
appena due anni più di lei e le
offre un passaggio con la pro-
pria macchina, che diceva es-
sere parcheggiata in una stra-
da limitrofa.
L’amica della giovane non
si fida dei modi gentili del ra-
gazzo, non accetta di farsi ac-
compagnare e continua a cer-
care il taxi. Per la 20enne i-
nizia così una notte di orrore:
appena si accorge che lui ten-
ta un approccio inizia ad ur-
lare. Lui non cede, neanche
quando una donna si affaccia
Alla stazione La finlandese è stata violentata alle 4 di notte Ansa
la, inizia a cercarla: la ritrova
La ricerca alle cinque del mattino quan-
In 4 anni nel Lazio do la ragazza torna al pub do-
ve aveva trascorso la serata.
sono stati 1640 i casi di “Mi diceva se ti muovi o
abusi. In Italia, 1 reato provi a scappare t’ammazzo,
mi minacciava con una grossa
su 4 resta impunito pietra. Ho avuto paura di mo-
rire, è stato terribile”, ha rac-
contato sotto choc agli agenti.
alla finestra, intimandogli di Poche ore dopo, il suo violen-
lasciarla perdere. Anzi, il ra- tatore è stato trovato grazie
gazzo inizia a minacciare di alle telecamere che si trova-
morte la vittima e la picchia, vano intorno alla stazione
colpendola con una grossa Termini. Anche la giovane
pietra. l’ha riconosciuto in una foto.
Infine la trascinata in una Il bengalese - dal 2014 in I-
zona buia, dietro un bus talia con un permesso di sog-
all’angolo tra Castro Pretorio giorno come profugo per
e via Palestro, e la violenta. “motivi umanitari” e nessun
Poi le ruba anche 40 euro. La precedente penale - è stato
polizia intanto, allertata dalla quindi fermato nella zona ro-
donna che aveva sentito le ur- mana di piazza Fiume.
cetta alcun tipo di violenza”,
ha twittato ieri Virginia Rag-
gi. Eppure nella capitale le
violenze sono frequenti.
“Non è un caso isolato, né re-
cente”, commenta un investi-
gatore capitalino che ogni
mese si ritrova ad affrontare
decine di episodi simili.
SEPPURE IL LAZIO non sia tra
le regioni italiane con il più al-
to numero di stupri (in pole
position ci sarebbero Trenti-
no, Emilia Romagna e Tosca-
na), secondo Demoskopika
(un gruppo italiano per le ri-
cerche di opinione e merca-
to) dal 2010 al 2014 si sareb-
bero registrati 1640 casi (il 9,8
per cento). Per avere un’idea:
in totale, in questi 4 anni, in
tutto lo stivale si sono consu-
mati 22.864 episodi di violen-
za sessuale. Di questi, conti-
nua la ricerca, per circa 6 mila
casi non sono stati trovati gli
stupratori: “Resta impunito
oltre un reato su quattro. Per
quasi il 30 % degli episodi re-
sta sconosciuto l’autore”.
A volte lo stupratore scap-
pa. È successo per esempio
che proprio a maggio scorso,
un egiziano - in passato por-
tiere di un hotel in pieno cen-
tro - accusato di aver violen-
tato nella notte di capodanno
una svedese di 30 anni, ha fat-
to perdere le proprie tracce.
Messo ai domiciliari, quando
è arrivata la condanna a 2 anni
e 8 mesi, non si è fatto più tro-
vare.
Twitter @PacelliValeria
© RIPRODUZIONE RISERVATA
caso Consip nel frattempo
promosso maggiore, apre un
nuovo capitolo sul versante
“fughe di notizie ai giornali-
sti”. L’ufficiale dei carabi-
nieri avrebbe passato a Gia-
como Amadori, giornalista
de La Verità, il contenuto
dell ’interrogatorio del 3
marzo 2017 del sindaco Pd di
Rignano Sull’Arno Daniele
Lorenzini, con annesse le
notizie sui timori di Tiziano
Renzi di essere arrestato.
L’invito a comparire della
Procura di Roma fa riferi-
mento a un articolo di Ama-
dori del 26 aprile 2017. Quel
giorno La Verità apre con il
titolo: “Temo che mi arresti-
no, mi confessò Babbo Ren-
zi”. È un virgolettato di Lo-
renzini. Un paio di giorni
prima Amadori avrebbe in-
viato a Scafarto un whatsapp
così: “Ma è vero che Tiziano
ha paura di essere a.”?
IL MESSAGGIO è stato estrat-
to dal telefonino dell’ufficia-
le insieme alle chat tra Sca-
farto e i carabinieri del suo
gruppo investigativo duran-
te le indagini su Consip, ed è
alla base della nuova conte-
stazione di violazione del se-
greto d’ufficio. I pm vorreb-
bero interrogare Scafarto og-
gi alle 15. Quasi certamente
l’ufficiale, difeso dagli avvo-
cati Giovanni Annunziata e
Attilio Soriano, si avvarrà di
nuovo della facoltà di non ri-
spondere. Scafarto è indaga-
to anche per falso e rivelazio-
ne di segreto. È accusato di
all’imprenditore Alfredo Ro-
meo e non all’ex parlamenta-
re Italo Bocchino una frase
intercettata: “...Renzi l’ulti-
ma volta che l’ho incontra-
Gianpaolo Scafarto Ansa
to”. Inoltre, avrebbe rivelato
segreti d’ufficio inviando via
mail pezzi delle sue informa-
tive ad ex carabinieri del Noe
poi passati all’Aise, i servizi
segreti esteri.
In un altro filone di inda-
gine, i pm romani hanno in-
dagato il collega di Napoli
Henry John Woodcock – in-
sieme alla conduttrice di Chi
l’ha visto Federica Sciarelli –
perché avrebbe rivelato no-
tizie coperte da segreto a
Marco Lillo.
Il nostro vicedirettore ha
smentito la circostanza:
“Non è lui la mia fonte, hanno
preso un granchio”. La posi-
zione del pm napoletano e
della giornalista vanno verso
l’archiviazione.
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10 » ECONOMIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

PASSA LA LINEA DI PARIGI? L’ATTESO faccia a faccia tra i mini- cantieri. Ieri i ministri si sono incontrati e con la costruzione di una sorta di grande

Fincantieri, verso
q stri Padoan e Calenda e il collega
francese Bruno Le Marie ha prodotto piccoli
passi avanti verso un accordo tra Italia e
l’intesa con la Francia Francia sul caso Fincantieri-Stx. Ben altri to-
ni, dunque, rispetto allo scontro a cui si era
al vertice di Lione arrivati dopo che i francesi avevano deciso
di nazionalizzare i cantieri di Saint-Nazaire
pur di non farli finire sotto il controllo di Fin-
hanno posto le basi per il vertice del 27 set-
tembre a Lione tra Paolo Gentiloni e Emma-
nuel Macron. Sulla questione delle quote,
però, i francesi non sembrano intenzionati a
mollare. A questo punto, è probabile che
Fincantieri non ottenga la maggioranza as-
soluta di Sain-Nazaire, ma i governi dovreb-
bero raggiungere un accordo più ampio,
polo italo-francese della cantieristica nava-
le che possa essere utilizzato anche per fini
militari o comunque legati alla Difesa. Su
Twitter i ministri hanno commentato il ver-
tice parlando di “passi in avanti” e di “un
incontro costruttivo”, ma per il momento, a
parte la grande prudenza del caso, sembra
prevalere la linea di Parigi.

PASSI AVANTI
Ricerca, ora il ministero IL PIANO CHOC

Dopo Draghi

attinge al “tesoretto” Iit

» GIANNI BARBACETTO Merkel punta
a Weidmann,

P
erfino la prestigiosa ri-
vista internazionale vice De Guindos
S ci e n ce ha segnalato

l’arrivo di 400 milioni
per la ricerca scientifica di ba-
se in Italia. L’annuncio lo ave-
va dato il ministro dell’Istru-
zione Valeria Fedeli, al Forum
Ambrosetti di Cernobbio:
“Sono 400 milioni che mettia-
mo sulla ricerca di base, quin-
di sui Prin (Progetti di ricerca
di interesse nazionale): è la ri-
cerca più importante, pura, li-
bera, sviluppata dalle univer-
sità, con una particolare at-
tenzione ai giovani ricercato-
ri”. Aveva subito dichiarato la
sua soddisfazione anche Ele-
na Cattaneo, volto internazio-
nale della ricerca italiana e se-
natrice a vita: “Questo è il più
grande investimento in fondi
competitivi per la ricerca di
base degli ultimi 20 anni”, a-
veva detto a Science.
I numeri le danno ragione.
Negli ultimi anni i governi a-
vevano assegnato alla ricerca
di base non più di 100 milioni
l’anno. Qualche esempio: 99
milioni il ministro Fabio
Mussi nel 2007, 102 Maria-
stella Gelmini nel 2009, 92
Stefania Giannini nel 2016. O-
ra il governo di Paolo Genti-
loni sembra cambiare marcia,
mettendo sul piatto la cifra re-
cord di 400 milioni. Ma sem-
bra soprattutto cambiare me-
todo: basta con i fondi non
competitivi, garantiti agli “a-
mici” senza gara.
PROPRIO CATTANEO ave va
nei mesi scorsi protestato con-
tro i finanziamenti all’Iit, l’I-
stituto italiano di tecnologia di
Genova, che da oltre un decen-
nio gode di una “rendita” as-
sicurata di circa 100 milioni
l’anno, a cui va sommata l’“e-
redità” ex Iri (128 milioni) as-
segnata dal governo nel 2008.
Nel Paese in cui i ricercatori
fanno fatica a trovare i soldi
Dopo le critiche, la Fedeli “preleva” 250 milioni dai conti dell’istituto genovese
In pompa magna Renzi presenta il progetto per il dopo Expo affidato all’Iit di Genova Ansa
Doppia sconfitta
Il direttore Cingolani
restituisce una parte
del malloppo. E non
ha più la guida di Ht
per continuare a lavorare, l’Iit
aveva accumulato negli anni
tanti finanziamenti da non
riuscire a spenderli: oltre 1 mi-
liardo di euro in 11 anni, di cui
quasi la metà non spesi. Lo a-
veva rilevato già una relazione
della Corte dei conti nel 2013,
che aveva trovato 430 milioni
di Iit messi sotto la voce “di-
sponibilità liquide” e “per la
maggior quota detenute nel
conto corrente infruttifero a-
426 mln
Fermi Alla Tesoreria
dello Stato in un conto
corrente “infruttifero”
perto presso la Tesoreria Cen-
trale dello Stato”, mentre una
quota minore –circa 21 milioni
nel 2013 – era depositata nelle
casse di alcune banche private
(ne scrisse Laura Margottini
sul Fatto quotidiano nell’apri-
le 2016). A fine 2016, il “teso-
retto” di Iit era di 426 milioni
presso la Tesoreria Centrale
dello Stato e di 22 milioni in
conti bancari. Proprio da que-
sti soldi la ministra Fedeli ora
preleva 250 milioni dei 400
che andranno alla ricerca di
base. “La restituzione annun-
ciata - ha commentato Elena
Cattaneo - rende giustizia all’i-
niziativa promossa da coloro
che, negli anni, hanno denun-
ciato l’abnormità scientifi-
co-finanziaria dei sovrafinan-
ziamenti a Iit”.
L’accordo era stato trovato
nel maggio 2017, quando la mi-
nistra Fedeli e il suo collega
dell’Economia Pier Carlo Pa-
doan avevano convinto il di-
rettore di Iit Roberto Cingola-
ni a firmare un accordo che di-
ceva così: “È stato convenuto
di esplorare un comune per-
corso volto a impiegare risorse
messe a disposizione dall’Iit,
previo parere favorevole dei
propri organi deliberativi, allo
scopo di promuovere, su o-
biettivi strategici condivisi,
progetti di ricerca di interesse
nazionale per lo sviluppo del
sistema economico del Paese,
nonché azioni destinate all’in-
gresso di giovani nel modo del-
la ricerca”. Così almeno 250
milioni sono stati “liberati”.
Il 16 maggio in Parlamento
erano stati dichiarati ammis-
sibili alcuni emendamenti alla
legge finanziaria che chiede-
vano di tagliare i finanziamen-
ti statali concentrati sull’Iit di
Genova e di distribuire più de-
mocraticamente quei soldi al-
la ricerca di base italiana. Pre-
sentati da Francesco Laforgia
(Articolo 1-Mdp) e da Daniel
Alfreider (Partito popolare
sudtirolese), erano poi stati ri-
tirati. Ma il 26 maggio era ar-
rivato l’accordo tra i due mi-
nistri e Cingolani.
NON È STATA l’unica sconfitta
del direttore di Iit. Sono cam-
biate, dopo le proteste del
mondo scientifico, anche le
modalità di finanziamento di
Human Technopole (Ht), il
polo scientifico da costituire
sulle aree Expo di Milano.
Matteo Renzi, da presidente
del Consiglio, aveva promesso
a Iit la guida dell’operazione,
con finanziamenti di 1,5 mi-
liardi di euro in dieci anni. Do-
po le proteste del mondo
dell’università e della ricerca,
a cui si era unito anche il pre-
sidente emerito Giorgio Na-
politano, la regia di Ht è stata
affidata a un comitato indi-
pendente guidato dal profes-
sor Stefano Paleari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È
solo l’ultima tappa
di un’intricata parti-
ta di potere ma il se-
gnale è preoccupante. Il
governo tedesco spinge af-
finché Jens Weidmann di-
venti il prossi-
m o p r e s i-
dente della
B a n c a
Ce nt ra le
Europea
quando
scadrà il
mandato di Ma-
rio Draghi. Lo ha rivelato
ieri il quotidiano spagnolo
El Mundo, citando fonti
Ue, aggiungendo che il pia-
no prevede la nomina del
ministro dell'Economia
spagnolo, Luis de Guindos,
a vice-presidente in modo
da “far accettare” al resto
dell'Eurozona la nomina
del numero uno della Bun-
desbank a presidente della
Bce. Come noto, Weid-
mann incarna l’ortodossia
economica di una certa
parte dell’estabilishment
tedesco, quello - rappre-
sentato nel governo dal mi-
nistro Wolfgang Schaeu-
ble che spinge per un ulte-
riore rigore di bilancio e
per il Fondo monetario
dell’eurozona in versione
nuova Troika. Al momento
lo scontro è sulla fine del
Quantitative easing, il
massiccio programma di
acquisti di debito pubblico
fatto dalla Bce che tiene in
piedi l’area euro. Berlino
vuole termini al più presto.
Draghi spera che gli per-
mettano di arrivare a fine
2018. Quel che è meno noto
è che la Spagna è da tempo
allineata alle proposte te-
desche, che non contrasta.
La nomina di De Guindos -
trombato due volte nella
corsa a presidente dell’Eu-
rogruppo - sarebbe una

I conti non tornano, la rottamazione fa il bis doppia beffa per chi spera
nella fine dell’austerità.

» LUCIANO CERASA
Manovra 2018 Il Tesoro a caccia di fondi pre-elettorali prova alle missioni militari e alle so-
cietà controllate, 1,2 miliardi

D avanti ai conti della ma-

novra 2018 che ballano
ancora paurosamente, al mi-
nistero dell’Economia torna
la tentazione del condono.
Non quella di riaprire i termi-
ni di qualche sanatoria, ormai
il fondo del barile è già stato
raschiato con la voluntary di-
sclosure e le liti tributarie, ma
di allargare la platea dei po-
tenziali “pentiti” ai contri-
buenti rimasti esclusi dalla
rottamazione delle cartelle.
COLORO che hanno aderito
formalmente alla prima ver-
sione della “definizione age-
volata”sono stati circa 800mi-
la. Il Sole 24 Ore stima che altri
400mila siano rimasti fuori
per errori formali o rate non
pagate e che potrebbero esse-
a fare cassa col Fisco spremendo il popolo (ribelle) delle cartelle
re tentati da una riapertura del
condono a loro favore. Quanto
possa portare alla manovra del
prossimo anno una misura del
genere non si sa. Quel che è
certo è il danno alla credibilità
dell’Erario ormai ridotta al lu-
micino, tra condoni a raffica e
incapacità, conclamata pure
dalla Corte dei Conti, di per-
seguire l’evasione. Gli incassi
realizzati grazie alla prima
rottamazione non sono con-
fortanti. Finora sono stati pa-
gati dai “rottamatori”poco più
di 1,8 miliardi di euro. Entro il
31 luglio si doveva versare l’in-
tero importo della cartella o al-
meno la prima rata. Dalla nuo-
va agenzia Entrate-riscossio-
ne che ha sostituito Equitalia
dal primo luglio (il nome cre-
sce in lunghezza ma la strut-
tura è quella ridotta di prima)
si faceva trapelare che la mag-
gioranza delle adesioni perve-
nute aveva optato per il versa-
mento unico. Gli altri entro il
2017 dovranno versare alme-
no le prime tre rate. A metà del
guado, se questi sono i numeri,
l’obiettivo dell’opera zione
rottamazione, fissato dal mi-
nistero a oltre 7,2 miliardi di
euro entro il 2018, appare ot-
timistico. Per il resto una gran
parte della manovra è appesa
ai diktat della Commissione
europea e all’attesa revisione
del Pil prevista nel prossimo
Documento di economia e fi-
nanza da presentare alle Ca-
mere entro il 20 ottobre.
DA BRUXELLES deve arrivare il
via libera definitivo a 9 miliar-
di di extra deficit e all’esten-
sione della fatturazione elet-
tronica tra privati, altra voce
che dovrebbe accrescere il pe-
so del pacchetto fiscale fino ai
4-5 miliardi di gettito sperato.
Se queste sono le incerte voci
di entrata, la lista della spesa di
questa Finanziaria pre-eletto-
rale annovera diversi punti
fermi: 15,2 miliardi sono ne-
cessari a non far scattare gli au-
menti di Iva e accise, due mi-
liardi “incomprimibili” vanno
sono destinati al rinnovo dei
contratti per i dipendenti pub-
blici e 500 milioni per permet-
tere alle ex province (o le nuo-
ve “Case dei comuni” come le
ha ribattezzate con invidiabile
nonchalance il ministro per il
Mezzogiorno Claudio De Vin-
centi) di riparare strade e
scuole finite da tre anni nel
limbo renziano. Il resto sono
mance elettorali tipo gli 1,5 mi-
liardi di incentivi del “piano
industria 4.0” (un altro trasfe-
rimento pubblico alle grandi
imprese che porta il conto di
quanto dato a Confindustria
nelle ultime leggi di Bilancio a
oltre 80 miliardi). Restano poi
i 500 milioni per aumentare la
vecchia dotazione di 1,5 mi-
liardi dei fondi “per i poveri”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 P G
12 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

iazza rande Inviate le vostre lettere (massimo 1.200 caratteri) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 - lettere@ilfattoquotidiano.it

Sulla questione Gabanelli Scriviamo a proposito dell’articolo

la Rai ha toccato il fondo
La “cacciata” di Milena Gabanelli
rientra a pieno titolo nella ormai
definitiva occupazione renziana
della Rai. Del resto, quando un Par-
lamento approva una legge che po-
ne la Rai agli ordini di un ammini-
stratore delegato nominato dal go-
verno, cosa c’è da aspettarsi? Dopo
la vergogna di contratti milionari a
personaggi come Fazio e Vespa, la
Rai ho toccato il fondo. L’aspetto
più inquietante è che chi paga il ca-
none non abbiano alcuna voce.
ROMANO LENZI
I compiti a casa vanno ridotti,
ma non eliminati
In alcune scuole si sta sperimen-
tando il non assegno dei compiti a
casa per monitorarne la ricaduta a
livello didattico-formativo. A gioir-
ne sono i ragazzi, a risentirne la
preparazione. Sul carico dei com-
piti si esagera, ma un minimo di in-
tervento da parte degli allievi a casa
rimane necessario. In tanti Paesi
dell’Ue gli studenti anche nel po-
meriggio sono impegnati a scuola,
cosa ancora da realizzare da noi,
perché manca il tempo pieno, gene-
ralizzato, a livello nazionale. È in-
dispensabile evitare il sovraccarico
di compiti a casa e in tal senso è im-
portante che tra gli insegnanti ci
siano dialogo vero e accordo quan-
do fanno gli assegni. Si tratta di ri-
durli quantitativamente per con-
sentire ai bambini e agli adolescenti
di avere tempo libero per le attività
ludiche. A chi giova eliminarli e de-
legare tutto alla scuola? L’impegno
domestico fa crescere il senso di re-
sponsabilità e la cultura del dovere,
oltre a implementare il delicato
processo formativo.
MATTIA TESTA
Il decreto anti-intercettazioni
dovrebbe svegliare gli italiani
Credo che se gli italiani sordi, muti
e ciechi di fronte allo sfascio di que-
sti ultimi governi e pure dell’ulti-
mo debbano aprire gli occhi e sve-
gliarsi. Questo è il momento, dopo
le notizie ben delineate nell’ultimo
editoriale di Travaglio sulla nuova
legge anti-intercettazioni. Ormai il
disegno è chiaro: siccome questa
classe politica marcia, vorace,
screditata e collusa col malaffare
non ha nessuna voglia di emendar-
si, di non corrompere e di agire le-
galmente, non tollerando più di
farsi scoprire e mettere alla berli-
na, come accadeva nel ‘92 con Mani
Pulite, l’unico modo che ha per far-
lo è mettere il bavaglio alla moder-
na tecnologia, cioè alle intercetta-
zioni. Se non ci sarà, come spero,
A DOMANDA RISPONDO FURIO COLOMBO
di Franco Nero sul volo Alitalia
Roma-Brindisi. Innanzitutto desi-
L’assurdo assalto alle statue deriamo ringraziare il signor Nero
per aver premesso di “servirsi da
una vita” della nostra Compagnia e
di Cristoforo Colombo speriamo, nonostante la recente
disavventura, di poterlo presto o-
spitare ancora a bordo. Ma proprio
perché nostro affezionato cliente,
CARO FURIO COLOMBO, improvvisamente gli ameri- l’America. E qui prima viene la serie di manifestazioni ci rammarica il fatto che il suo rac-
cani si rivoltano contro Cristoforo Colombo, come se tollerate e impunite del KKK e dei suprematisti bianchi conto possa lasciare nel lettore la
volessero abolire il ricordo della loro nascita. Trovo que- (con uccisione di donna nera a Charlottesville da parte percezione che dietro quel disagio
sta serie di fatti inspiegabile. di bianchi) che il presidente ha definito “fine people” vi sia la responsabilità di Alitalia.
ARTURO (brave persone). Poi la distruzione o rimozione delle Nell’articolo non viene indicata la
statue del generale Lee, spietato capo delle truppe data, ma immaginiamo che il rac-
GLI ASSALTI ALLE STATUE di Cristoforo Colombo nei schiaviste nella guerra di Lincoln per la liberazione conto si riferisca al primo settem-
pochi luoghi in cui esistono (gli Stati Uniti non sono degli schiavi, nel 1868 (guerra, come è noto, perduta bre: quel giorno, un breve ma vio-
mai stati un Paese di statue) sono un fatto più grave di dagli schiavisti che però, come i fascisti in Italia, pur lento temporale si è abbattuto
quello che sembra perché feriscono malamente un essendo stati sconfitti e politicamente eliminati, vo- sull’aeroporto di Fiumicino e tutte
tratto profondo della vita americana, che è la diver- gliono ritornare). A questo punto è evidente, al di là le compagnie aeree, non solo Ali-
sità-uguaglianza, il profondo senso di appartenenza (I della gravità morale dei suoi atti, il danno che Trump talia, hanno subito ritardi e cancel-
am an American citizen) e la gelosa preservazione del- ha fatto al suo Paese. Scalzando alcune pietre del gran- lazioni. Una trentina di voli sono
la radice (Trump è ancora consapevole della sua ori- de mosaico che è stato a lungo celebrato come un ca- stati soppressi e diversi aerei in ar-
gine tedesca, come Rudolph Giuliani e l’attuale sinda- polavoro della convivenza, sta facendo una sorta di ri- rivo sono stati dirottati su altri sca-
co di New York lo sono della loro l’origine italiana). Il voluzione a rovescio: smonta il Paese. Perché non ab- li. È forse utile ricordare, poi, che
meccanismo perverso pensato e voluto da Trump con- battere le statue di Colombo, percepito come persecu- se alla pioggia si unisce un’intensa
tro “chi non è americano”, è una macchina distruttiva tore di indiani, pur non avendo mai governato e avendo attività di fulmini, gli standard di
che colpisce in tutte le direzioni, con un continuo tra- lasciato quel compito ai “padri pellegrini” delle prime sicurezza internazionali impon-
sferimento del livello e dell’ambito della distruzione. immigrazioni inglesi? È insensato e nega la radice del gono agli aeroporti di interrompe-
Trump ha cominciato immaginando di poter colpire Paese con il furore di chi crede di poter respingere la re il rifornimento degli aerei in pi-
tutti i messicani. Voleva dire stroncare l’economia a- Storia. Trump ha portato la Repubblica che doveva sta. Insomma, quello che da fuori
mericana (interi stati degli Usa vivono sul lavoro mes- governare al livello più basso della non cultura e della può essere sembrato un banale ac-
sicano) e voleva escludere, espellere e non ricevere tutti non conoscenza. Tutti si domandano come liberarse- quazzone estivo, ha avuto un im-
gli islamici, senza tenere conto che uno dei più impor- ne. È un affare complicato. Ma sarà più complicato, patto rilevante sulle operazioni di
tanti punti di sostegno degli Usa nel mondo è l’Arabia forse impossibile, liberarsi del danno che ha fatto al suo tutti i vettori, con ritardi e cancel-
Saudita, il cui islamismo estremo e ortodosso va molto Paese e al mondo. lazioni che si sono ripercossi an-
al di là delle versioni islamiche che si conoscono. Il che il giorno dopo. Ovviamente A-
mondo che gravitava intorno all’America è in disor- Furio Colombo - il Fatto Quotidiano litalia, che ha in Fiumicino il suo
dine, disorientato e aggressivo. Ma Trump ha realiz- 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 hub, è stata la più penalizzata. Ma
zato un’altra spaccatura: i bianchi contro i neri dentro lettere@ilfattoquotidiano.it sono cose che accadono negli ae-
roporti di tutto il mondo e coinvol-
gono tutte le compagnie (en pas-
sant, ci fa piacere ricordare che A-
litalia, nei primi sei mesi dell’anno,
un moto popolare che alzi un urlo notevoli vantaggi in termini di po- Vergine ai vertici dell’Eni”. è risultata la terza compagnia eu-
disperato contro questa legge, un tere, finanze, privilegi (tra cui i vi- Gentile direttore mi permetta di ropea più puntuale e la decima al
po’ come il no all’ultimo referen- talizi), dovrà sobbarcarsi anche di dirle che questo articolo mi ha la- mondo). È comprensibile che la
dum, ci trasformeremo rapida- qualche limitazione alla propria li- sciato molto stupefatto. Ai fini del- cosa più semplice, quando si subi-
mente in un paese tipo Corea del bertà, dovendo mantenere uno sti- la corretta informazione volevo sce un simile disagio, sia puntare il
Nord, pronti al pavido sì di fronte a le di vita compatibile col ruolo che dirle che io non mai incontrato né dito contro la compagnia aerea.
qualunque soperchieria, furto e andrà a ricoprire. Fare attenzione ho mai parlato con il sig. Khawtha- Ma a volte, come in questo caso, è il
imposizione dei governi. alle proprie telefonate e non essere ni di cui ignoravo e ignoro tuttora bersaglio sbagliato. Purtroppo ef-
ENRICO COSTANTINI libero di poter gestire quelle “pe- l’esistenza. Non ho mai parlato né ficienza e organizzazione nulla
ricolose” è un sacrificio eccessivo? ho mai incontrato il dott. Vergine possono di fronte a certe condizio-
È troppo aspettarsi onestà Basta non candidarsi in politica o che peraltro non conosco. Non im- ni meteo. Anche se a bordo c’è D-
da parte di chi fa politica? rassegnarsi a comportarsi da per- magino neppure il motivo per cui jango.
Certo che l’attuale governo ha un sone oneste. È chiedere troppo? io venga citato in questa vicenda UFFICIO STAMPA ALITALIA
sistema curioso per combattere la ALBAROSA RAIMONDI dai contorni non chiari a cui sono
corruzione: tacitare magistrati e assolutamente estraneo non cono- I NOSTRI ERRORI
giornalisti ed evitare in tutti i modi DIRITTO DI REPLICA scendo i personaggi in questione Nell’edizione del 9 settembre,
di far conoscere ai cittadini le ma- Nell’articolo di Gianni Barbacetto appena citati. nell’articolo di Vincenzo Iurillo
lefatte di politici e dei loro parenti uscito domenica sul giornale da Lei MARCO CARRAI “Le liste fasulle della Valente: si va
stretti. Perché, in effetti, il vero diretto con il titolo “Depistaggio E- verso il processo” abbiamo scritto
problema non è conoscere e com- ni, così i Pm hanno fermato le ma- Se il dottor Carrai avesse anche letto erroneamente che Gennaro Mola
battere la corruzione ma nascon- novre” viene scritto che “un tale l’articolo, avrebbe capito che vi è appun- ha fatto parte di una vecchia giunta
dere sotto il tappeto i cumuli di im- Raduan Khawthani, uomo d’affari to scritto che i pm hanno smontato il di Antonio Bassolino. Mola fu inve-
mondizie che ormai ci stanno sep- mediorientale in contatto con gli “complotto” che pretendeva di coinvol- ce assessore del sindaco Rosa Rus-
pellendo. Quando una persona de- imprenditori renziani Marco Car- gere Matteo Renzi, attraverso gli amici so Jervolino. Ce ne scusiamo con
cide di intraprendere la carriera rai e Andrea Bacci, avrebbe tentato Bacci e Carrai. gli interessati e con i lettori.
politica sa molto bene che, oltre ai di imporre a Renzi la nomina di G.B. FQ

PROGRAMMITV

06.00 RaiNews24 06.00 Streghe 06.00 Rai - News24 06.40 Tg4 - Night News 06.00 Prima Pagina Tg5 06:15 Dance Academy II 06.00 TG La7 Morning News 19:25 Stratton - Forze speciali
06:30 TG 1 07:20 Le sorelle Mc - Leod 06:30 Rassegna stampa 07:00 Media Shopping 07:55 Traffico 06:50 L' Ape Maia 07:00 Omnibus News 21:00 Sky Cine News
06:45 Unomattina 08:05 La vedova allegra 08:00 Agorà 07:30 A-team II 07:58 Meteo.it 07:15 C'era Una Volta... Pollon 07:30 TG La7 21:15 La famiglia Fang
06:55 Parlamento Telegiornale 08:45 Summer Voyager 10:00 Mi manda Raitre 09:30 Carabinieri 3 07:59 Tg5 07:40 Anna Dai Capelli Rossi 09:40 Coffee Break
09:35 TG2 10:45 Tutta Salute 10:40 Ricette All'italiana 08:45 Mattino Cinque 08:05 Heidi 23:00 Avatar
07:00 TG 1 11:00 L'aria che tira
10:00 Storie italiane 10:35 Un ciclone in convento 11:30 Chi l'ha visto? 11:30 Tg4 11:00 Forum 08:30 Una Mamma Per Amica 01:50 I babysitter
11:20 Morte presunta 12:00 TG3 12:00 The Mentalist 13:00 Tg5 10:25 The Glades III 13:30 TG La7 03:20 Bad Company -
11:05 Buono a sapersi
11:50 La prova del cuoco in Paradiso 12:25 Quante storie 13:00 La Signora in Giallo V 13:41 Beautiful XXVII 12:25 Studio Aperto 14:00 TG La7 Cronache Protocollo Praga
13:30 TELEGIORNALE 13:00 TG2 GIORNO 12:55 Caro Marziano 14:00 Lo Sportello di Forum 14:10 Una Vita V 13:00 Grande Fratello Vip 14:20 Tagada' 05:20 Dobbiamo parlare
14:00 Zero e Lode 14:00 Detto Fatto 13:10 Cultura. L'Italia nella 15:30 Flikken 15:15 Cherry Season 13:20 Sport Mediaset 16:30 Cuochi e Fiamme
16:30 Squadra Speciale Cobra 11 guerra fredda 16:29 Il Bianco, Il Giallo, 16:10 Grande Fratello Vip 13:55 Dragon Ball Super 17:40 Josephine, ange gardien
14:55 La vita in diretta
Lieto evento 14:20 TG3 Il Nero 16:20 Il Segreto XXIII 14:20 I Simpson XXVII
16:30 TG 1 19:30 Skroll di Makkox
17:15 Elementary 15:00 Il Commissario Rex 18:55 Tg4 17:10 Pomeriggio Cinque 14:45 Big Bang Theory VIII 16:50 House of Lies
18:45 Reazione a Catena 18:00 Parlamento Telegiornale 17:10 Geo 19:50 Tempesta D'amore 12 18:45 Caduta Libera 15:20 My Name Is Earl III 20:00 TG La7
20:00 TELEGIORNALE 17:25 The Shield
18:15 TG 2 19:00 TG3 20:30 Dalla Vostra Parte 19:57 Tg5 Prima Pagina 15:50 The Middle VI 20:35 Otto e mezzo
20:30 Techetechetè 18:50 Castle 20:00 Blob 21:15 Duplicity 20:00 Tg5 16:15 Due Uomini e 1/2 18:15 Romanzo criminale
21:10 Di Martedi'
21:25 Il Paradiso delle Signore 19:40 N.C.I.S. La telefonata 20:15 Senso Comune 23:50 Molto Forte 20:19 Meteo.it 17:10 Baby Daddy IV 21:15 Tin Star - 1^TV
00:30 TG La7
23:42 TG1 60 Secondi 20:30 TG2 20.30 20:40 Un posto al sole Incredibilmente Vicino 20:20 Paperissima Sprint 17:35 Friends VII 00:45 Atlantic Confidential
23:45 Porta a Porta 00:40 Skroll di Makkox
21:05 Camera Cafè 21:15 #cartabianca 01:17 Tg4 - Night News 20:40 Champions League 18:30 Studio Aperto 01:00 Romanzo criminale
01:20 TG1 NOTTE 21:20 Criminal Minds 00:00 TG Regione 02:22 Media Shopping 23:30 Matrix 19:22 C.s.i. 01:10 Otto e mezzo
01:50 Che tempo fa 01:50 L'aria che tira 03:00 I Soprano
22:55 Il passero di Nelson 00:05 TG3 Linea notte estate 02:39 L' Istruttoria è Chiusa 01:30 Tg 21:15 Tutto Puo' Cambiare
01:55 Sottovoce 23:40 Emozioni 00:40 Parlamento Telegiornale Dimentichi 02:10 Paperissima Sprint 23:30 Benji & Fede 04:00 Tagada' 05:00 House of Lies
Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
GIUSTIZIA, M5S DICA
COSA VUOLE FARE
D
ue domeniche fa i dio-
scuri del Movimento
5 stelle Luigi Di Maio e
Alessandro Di Batti-
sta sono intervenuti,
rispettivamente, a due manifesta-
zioni completamente diverse tra
loro. Il primo – che si appresta ad
essere designato, attraverso vota-
zione in rete, candidato premier
(la designazione risulterà inconsi-
stente e poco credibile se voteran-
no soltanto i soliti 40 mila iscritti)
– si è, serioso e compunto, presen-
tato, reduce da Harvard, nel “sa-
lotto” dei padroni della finanza e
della economia nazionale, guada-
gnandosi la dura reprimenda
dell’ex senatore e magistrato Fer-
dinando Imposimato, da sempre
vicino al Movimento.
DI MAIO ha rassicurato i “padroni
del vapore” affermando che il Mo-
vimento 5 stelle non è una forza
“populista”ed ha precisato di “cre-
dere nel primato della politica”
(meglio avrebbe fatto a
dire di “credere nel pri-
mato della legge”).
Il secondo, invece,
spigliato e per nulla
supponente, si è pre-
sentato alla festa versi-
liana del Fatto Quoti-
dianoove ha riscosso u-
no strepitoso successo
tenendo efficacemen-
te testa a due “mastini”
del calibro di Peter Go-
mez e Massimo Fini
che lo incalzavano con
insidiose domande su
grandi temi di politica
interna ed estera (sicu-
rezza, immigrazione,
missioni di guerra,
ecc.) fornendo precise
G
li sconfitti del refe-
rendum costituzio-
nale del 4 dicembre
2016 non si sono an-
cora rassegnati. Non
riescono ancora a farsene una ra-
gione poiché continuano a ripete-
re argomentazioni infondate e
sbagliate. Grave per i politici, la ri-
petitività di errori è gravissima per
i professori, giuristi o politologi
che siano. Sul Corriere della Sera
Sabino Cassese esprime il suo rim-
pianto per il non-superamento del
bicameralismo (che, comunque,
nella riforma Renzi-Boschi era
soltanto parziale) poiché obbliga a
una “defatigante navetta”.
NON CITA NESSUN dato su quante
leggi siano effettivamente sotto-
poste alla navetta, sembra non più
del 10%, e non si chiede se la fatica
sia davvero un prodotto istituzio-
nale del bicameralismo paritario i-
taliano o dell’incapacità dei parla-
mentari e dei governi di fare leggi
tecnicamente impeccabili, quindi
meno faticose da approvare, oppu-
re, ancora, se governi e parlamen-
tari abbiano legittime differenze di
opinioni su materie complicate,
ma qualche volta non intendano al-
tresì perseguire obiettivi politici
contrastanti. Comunque, i dati
comparati continuano a dare con-
forto a chi dice che, nonostante tut-
to, la produttività del Parlamento
italiano non sfigura affatto a con-
fronto con quella dei parlamenti
dei maggiori Stati europei: Fran-
» ANTONIO ESPOSITO
e convincenti risposte su come il È, pertanto, necessario che il
Movimento – ove dovesse assu- Movimento espliciti, con urgenza,
mere il governo del Paese – inten- in pubblici dibattiti, un articolato
de, in concreto, affrontare e risol- programma su come intende rifor-
vere tali rilevanti problematiche. mare la Giustizia e dal quale risulti
È mancato, invece, il contradditto- dettagliatamente:
rio sui temi della Giustizia, (peral- a) se, intende, ed in che modo,
tro, quasi sempre assenti nei dibat- riformare il processo civile e pena-
titi televisivi cui partecipano espo- le, iniziando, immediatamente,
nenti dei 5 stelle), sicché, allo stato dall’istituto della prescrizione che
attuale, non è dato conoscere se, ed va interrotta dalla emissione del
in che modo, il Movimento, ai fini decreto che dispone il giudizio;
di rendere più celere e certa la Giu- b)se, ed in che modo, prevede di
stizia civile e penale –oggi scanda- modificare il sistema di elezione
losamente lenta e incerta –intenda dei membri togati del Csm e se ri-
riformare i relativi, inefficienti, si- tenga che l’unico sistema idoneo
stemi processuali, e se, e in che mo- ad eliminare la degenerazione
do, intenda riformare il Csm ai fini correntizia sia quello dell’estra-
di stroncare la degenerazione cor- zione a sorte dei componenti;
rentizia e politica ed evitare che c) se intende prevedere l’asso-
possano essere adottati provvedi- luta incompatibilità ad essere no-
menti ispirati da logiche lottizza- minati membri laici dei professori
torie, come, purtroppo, spesso è universitari e degli avvocati che ri-
avvenuto. coprono o abbiano ricoperto, a
qualsiasi livello, cari-
che politiche;
d) se intende pro-
porre l’ab rog azio ne
della disposizione
contenuta nell’art. 104
Cost. secondo cui
“fanno parte di diritto
del Csm il primo Pre-
sidente e il Procurato-
re Generale della Cas-
sazione”, escludendo-
li, comunque, in ogni
caso, dal comitato di
presidenza;
e) se intende preve-
dere che il V. Presiden-
te del Csm non venga e-
letto dal “Plenum” ma
sia estratto a sorte tra i
membri laici;
RIFORMA BOSCHI
E ITALICUM, NON SI
RASSEGNANO
» GIANFRANCO PASQUINO
cia, Germania, Gran Bretagna, canismi istituzionali creare un go-
Spagna. Nessuno, poi, credo nean- verno forte, ma ha sempre affidato
che Cassese, sarebbe in grado di so- questo compito erculeo alla legge
stenere con certezza che le proce- elettorale. Lunedì ne Il Mattino di
dure previste nella riforma avreb- Napoli ha ribadito la sua fiducia
nelle virtù tauma-
turgiche del mai
ERRORI DA GIURISTI “p r ov a t o ” It a l i-
cum. Lo cito: “A-
Calise rimpiange l’assenza vevamo miracolo-
samente partorito
di un governo forte, una legge maggio-
Cassese il superamento ritaria …. senza la
quale in Europa
del bicameralismo. Cose nessuno è in grado
di formare un go-
che non sarebbero successe verno”. Come ho
avuto più volte
modo di segnala-
bero accorciato i tempi di approva- re, l’Italicum come il Porcellum
zione, ridotti i conflitti fra le due non era una legge maggioritaria,
Camere e, meno che mai, prodotto ma proporzionale con premio di
leggi tecnicamente migliori. Più maggioranza. Con il Porcellum nel
volte, non da solo, Mauro Calise ha 2008 più dell’80% dei seggi furono
sostenuto che solo un governo for- attribuiti con metodo proporzio-
te, identificato con quello guidato nale; nel 2013 si scese a poco più di
da Matteo Renzi, risolverebbe tutti 70%. L’Italicum, non “miracolosa-
questi problemi, e altri ancora. mente partorito”, ma imposto con
Non ci ha mai detto con quali mec- voto di fiducia, non avrebbe cam-
f) se intende, ed in che modo, ri-
formare la sezione disciplinare del
Csm (e il relativo procedimento),
prevedendo, in ogni caso, che a
presiedere la sezione sia persona
diversa dal V. Presidente;
g) se intende prevedere il divie-
to assoluto per i magistrati di assu-
mere incarichi extragiudiziali ivi
compresi l’insegnamento e la par-
tecipazione a commissioni esami-
natrici (ad eccezione di quella per
l’accesso alla magistratura la cui
composizione va radicalmente
modificata sia per renderla molto
più autorevole sia per sottrarla ai
“tentacoli” dell’Asm);
h) se intende prevedere l’abro-
gazione della norma che consente
al Governo di nominare un quarto
dei Consiglieri di Stato.
SI TRATTA di questioni fondamen-
tali per i cittadini che hanno il di-
ritto di essere informati, in manie-
ra dettagliata, in vista delle pros-
sime elezioni, da un Movimento
che ha raccolto oltre otto milioni
di voti poiché si proponeva di
combattere partitocrazia, lobby e
poteri forti (principi nei quali
sembrano ancora fortemente cre-
dere, tra gli esponenti più rappre-
sentativi, Di Battista, Fico e la Ta-
verna ai quali è sostanzialmente
rivolto l’invito contenuto nel pre-
sente articolo), ed è a questi elet-
tori – e non ai 150 mila iscritti (e a
quei 40 mila che votano in rete) –
che il Movimento, nell’attuazione
dei principi fondanti, deve dar
conto, astenendosi dall’“incon-
trare”, come purtroppo è avvenu-
to, gerarchie ecclesiali, ambascia-
tori dei Paesi della Ue, Confindu-
stria, vale a dire gli effettivi deten-
tori del potere reale.
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biato queste percentuali. Quanto
alla formazione dei governi, tutti i
capi dei partiti europei hanno sa-
puto formare governi nei e con i lo-
ro Parlamenti eletti con leggi pro-
porzionali. Tutte le democrazie
parlamentari europee hanno siste-
mi elettorali proporzionali in vigo-
re da un centinaio d’anni (la Ger-
mania dal 1949). Nessuno di quei
sistemi ha premi di maggioranza.
Tutte le democrazie parlamentari
hanno governi di coalizione.
ELEMENTARI esercizi di fact-chec-
king che anche un politologo alle
prime armi dovrebbe saper fare,
anzi avrebbe il dovere di fare,
smentiscono le due affermazioni
portanti di Calise. C’è di peggio,
perché Calise chiama in ballo Ma-
cron sostenendo che la sua ampia
maggioranza parlamentare di-
scende dal sistema maggioritario.
Però, il doppio turno francese in
collegi uninominali non ha nulla in
comune né con il Porcellum né con
l’Italicum le cui liste bloccate por-
tano a parlamentari nominati. I-
noltre, il modello francese dà vita a
una democrazia semipresidenzia-
le che non ha nulla a che vedere con
i premierati forti vagheggiati, ma
non messi su carta, dai renziani né,
tantomeno, con il cosiddetto “sin-
daco d’Italia”. Il paragone di Calise
è tanto sbagliato quanto manipola-
torio. Non serve né a riabilitare ri-
forme malfatte né a delineare nes-
suna accettabile riforma futura.
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PIAZZA GRANDE » 13
POLEMICHE POLITICHE
Alluvioni e uragani
Prendere esempio
di unità dagli Usa
» MASSIMO FINI
T
rovo squallide, vergognose, ripu-
gnanti, le polemiche politiche che si
scatenano ogni volta che il nostro
territorio viene colpito da eventi naturali.
Partiamo da Roma. Roma, come quasi tutta
l’Italia, ha vissuto un lungo
periodo di siccità tanto da
mettere in pericolo, an-
che se solo parzialmente,
l’approvvigionamento i-
drico della Capitale. Di
chi la colpa? Naturalmen-
te del sindaco Virginia Rag-
gi per cui si è dovuto cambiare
il vecchio brocardo popolare “piove, go-
verno ladro”in “non piove, governo ladro”.
Nei giorni scorsi a Roma è piovuto. In real-
tà non è successo assolutamente niente se
non i soliti ingorghi che ci sono in presenza
di un temporale. Tant’è che la partita La-
zio-Milan si è giocata regolarmente e il ri-
tardo di un’ora è stato dovuto al fatto che la
pioggia rendeva difficoltosi i collegamenti
fra l’arbitro e il famigerato Var. Di chi è la
colpa? Di Virginia Raggi naturalmente. I
fatti gravi sono successi a Livorno dove ci
sono state sette vittime. Che ci poteva fare
il sindaco Nogarin, la cui appartenenza ai
Cinque Stelle è stata sottolineata con un
pizzico di libidine, se il Servizio Metereo-
logico aveva sbagliato le previsioni e il for-
tunale invece di colpire Genova (dove si e-
rano attrezzati rinviando fra l’altro la par-
tita Sampdoria-Roma) si è invece diretto
sulla costa toscana? Il Servizio Meteoro-
logico non è infallibile come si è visto negli
Stati Uniti dove l’uragano Irma doveva col-
pire Miami Beach invece si è abbattuto so-
prattutto sulle isole caraibiche facendo 27
vittime. Il fatto è che nonostante gli straor-
dinari mezzi tecnologici che abbiamo oggi,
come i satelliti, la Natura sfugge alla nostra
ossessione del controllo.
NEL DOPOGUERRA in Italia, a parte quella
eccezionale del Polesine nel novembre
1951 che causò circa 100 vittime e più di
180.000 senzatetto, le alluvioni a ottobre e
novembre, che è la nostra stagione delle
piogge, ci sono sempre state senza provo-
care gravi danni. Da qualche decennio in-
vece assistiamo regolarmente a uno stil-
licidio continuo di fenomeni naturali con
conseguenze devastanti. Cos’è successo
nel frattempo? Si coniugano qui due feno-
meni. L’indubbio cambiamento del clima
che coinvolge l’intero pianeta dovuto alle
emissioni di Co2, ma sarebbe meglio dire
dovuto all’ossessione della produzione ai
fini della crescita economica, illimitata e
infinita. E, parlando solo dell’Italia, all’al-
trettanto inarrestabile cementificazione,
sempre allo stesso scopo. Insomma: il mito
della crescita. Non ci voleva molto a capire
che l’attuale modello di sviluppo non solo
ci avrebbe portato dove ci ha portato ma
finirà in un disastro planetario di cui quello
ambientale è solo una parte e non la più
importante. E chi lo diceva e magari lo scri-
veva, quando forse si era ancora in tempo
per innestare la retromarcia, era bollato
come un folle, un antilluminista, un bieco
antimodernista. Adesso col progredire
dell’autunno ci aspettano altre vicende co-
me quella di Livorno. E rimontare la china
non è questione di questo o di quel sindaco
o del Presidente di una regione e nemmeno
del Governo, della Protezione Civile, del
Servizio Meteorologico. Qualora s’inten-
desse realmente farlo, ma ciò comporte-
rebbe un cambio radicale di un modello di
sviluppo che non è più occidentale ma è
riuscito a coinvolgere Paesi con culture
fortissime, e in tutt’altro senso orientate,
come la Cina e l’India, non basterà un anno
o dieci anni e forse nemmeno un mezzo
secolo. Ritornando alle polemiche politi-
che cui, ce ne rendiamo conto, partecipia-
mo anche noi proprio nel momento in cui
le contestiamo, dovremmo imparare, una
volta tanto, dagli Stati Uniti dove queste
polemiche non ci sono state e la Nazione è
restata unita e compatta.
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Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Per chi suona
la campanella
Studenti al via:
nuovo anno,
vecchia scuola
DURA A MORIRE
Dietro acronimi e tagli,
a salvarla resta solo
l’amore per gli studenti
» ALEX CORLAZZOLI
L
e finestre nel laboratorio di
tecnologia al secondo piano
non le hanno sistemate. An-
che quest’anno la lezione andrà in
scena con tanto di spifferi. Ci sono
ancora le crepe nel controsoffitto
dell’aula al primo piano. Il wifi fun-
ziona peggio delle lampadine di Na-
tale. La lavagna multimediale è ri-
masta ma nessuno è venuto a siste-
marla: dicono che mancano i soldi.
Marco non avrà fin dal primo
giorno l’insegnate di sostegno ma
non è una novità. La notizia è che
quest’anno l’Invalsi sarà un requi-
sito d’ammissione all’esame di Stato
e così addio allo sciopero contro que-
sto sistema di valutazione che anco-
ra oggi molti insegnanti non hanno
ben compreso a cosa serve.
Il vecchio dirigente è andato in
Il Fatto Speciale
pensione: è arrivato un preside che
fa il “reggente”. Ha diciassette plessi
e una gran mania della burocrazia
perché ora c’è il Rav.
Ha già chiarito che vuole cambia-
re il Ptof, vuole elaborare al più pre-
sto un Pai per i Bes, avere una scheda
per ogni Adhd, Dop e Fil. E chi più ne
ha più ne metta di questi acronimi
che appassionano i fanatici della
“carta”.
Chi insegna, chi ha scelto di
“in”-“signare”, di lasciare una trac-
cia nella storia dei ragazzi che gli so-
no affidati, si sente più solo.
A far compagnia a chi sta tra i
banchi è rimasta solo l’emozione
che si rinnova ogni anno. Quella
sensazione che si prova solo al pri-
mo appuntamento amoroso per chi
fa il maestro o il professore con pas-
sione si rinnova nell’incontro con lo
sguardo di quel bambino che vedi
Carica per la prima volta o con quel ragaz-
milionaria zo che hai lasciato a giugno in pri-
Sono 8,6 mi- ma media e ti ritrovi già diverso in
lioni gli stu- seconda.
denti che Il primo giorno di scuola il bat-
questa setti- ticuore arriva puntuale perché sai
mana torna- che ancora una volta i genitori ti af-
no tra i ban- fideranno i loro figli e tu non dovrai
chi di scuola insegnare loro a leggere e a scrivere
in tutta Italia, ma ad appassionarsi alla lettura e
tra statali e alla scrittura. Se un giorno entrando
paritarie Ansa in un museo sapranno distinguere
un pittore impressionista da un fu-
turista sarà merito tuo. Se davanti
ad un barcone che affonda nel Me-
diterraneo si faranno delle domande
sarà perché in aula non hanno in-
contrato un indifferente.
Ad ogni vigilia del “primo giorno”
varrebbe la pena rileggere Gianni
Rodari: “Rimane la necessità, il do-
vere, di comunicare loro non solo il
piacere della vita ma la passione del-
la vita; di educarli non solo a dire la
verità ma ad avere la passione della
verità. Vederli felici non ci può ba-
stare. Dobbiamo vederli ‘appassio-
nati’ a ciò che fanno e dicono, a ciò
che vedono”.
Il maestro, il professore sa che da
oggi ha il compito di essere credibile,
di dar loro un orizzonte e lo può fare
solo dando fiducia e ricevendola co-
me in una coppia. Le difficoltà non
mancheranno ma la risposta l’aveva
trovata il maestro Mario Lodi: “For-
se qualcuno di voi ha la brutta sen-
sazione di lavorare come dopo un
conflitto: in mezzo a macerie morali
e culturali, a volte causate dal poten-
te di turno che pensa di sistemare tut-
to con qualche provvedimento d’im-
perio. I vecchi contadini delle mie
parti dicevano sempre che i potenti
sono come la pioggia: se puoi, da essa,
cerchi riparo; se no, te la prendi e cer-
chi di non ammalarti e, magari, di fa-
re in modo che si trasformi in refri-
gerio e nutrimento per i tuoi fiori. Il
mio augurio per il nuovo anno sco-
lastico è questo: non sentitevi mai da
sole e da soli! Prima di tutto ci sono i
bambini e le bambine, che devono es-
sere, nonostante tutto, al centro del
vostro lavoro e che, vedrete, non fi-
niranno mai di sorprendervi”.
» 15
L’ULTIMA BEFFA
Il labirinto
burocratico
imposto
ai maestri
» FILIPPOMARIA PONTANI
L
a mortificazione
degli insegnanti i-
taliani inizia da su-
bito, anzi da prima che es-
si diventino ta-
li. Pubblica-
to - nelle
migliori
tr ad iz io-
ni - il 10 di
agosto, il
Decreto mi-
nisteriale sui 24
crediti formativi per ac-
cedere al concorso per
l’insegnamento (se ne è
parlato sul Fattodi dome-
nica, ed è ora oggetto di
un’interrogazione parla-
mentare dell’on. Giulio
Marcon) è un’interessan-
te spia di cosa possa acca-
dere a un settore impor-
tante come la scuola
quando viene usato in
modo dissennato e tenuto
in ostaggio da un’opzione
ideologica prepotente,
anche in spregio al dovu-
to rispetto nei confronti
dei giovani meritevoli.
Un minimo di pregres-
so. Dopo l’ultimo “con-
corsone” nazionale per
l’insegnamento, tenutosi
nella prima metà del
2000, diversi governi
hanno partorito convulsi
tentativi di migliorare le
procedure di selezione
dei docenti delle secon-
darie, identificando nel
reclutamento il cuore del
problema della scuola i-
taliana. Che tali provve-
dimenti abbiano prodot-
to dei benefici, non credo
possa sostenerlo nessu-
no: il vecchio concorso-
ne, una prova secca tutta
focalizzata sui contenuti
delle materie da insegna-
re, prevedeva ad es. per la
classe A052 (Materie let-
terarie, latino e greco nei
licei) addirittura una ver-
sione dal greco al latino, e
ricordo che gli idonei fu-
rono alla fine il 7% dei
candidati (non pochi as-
sai giovani, e quasi tutti,
per quel che mi consta,
non meno preparati dei
loro colleghi universita-
ri). Nei nuovi modelli di
reclutamento, dalle co-
siddette SSIS fino al più
recente Tirocinio For-
mativo Attivo, si è proce-
duto in altre direzioni. La
prima: comprimere e ad-
domesticare la verifica
delle competenze disci-
plinari in meccanismi
più o meno automatici,
dai demenziali quizzoni
di cultura generale per le
prime scremature fino
alle umilianti e diseduca-
tive domande “con la
c le s s id r a” d el l ’ul t im o
concorso a cattedra del
2016.
SEGUE A PAGINA 18
16
Libretto
d’istruzione
Scuola, così si cambia:
come sopravvivere
al ritorno tra i banchi
P
» VIRGINIA DELLA SALA
ochi interventi ma chiari: l’an-
no scolastico inizia con cam-
biamenti decisivi e snodi ne-
vralgici per tutti, dagli alunni
ai docenti, passando per i ge-
nitori e i dirigenti. Per essere
sicuri di non perdersi nulla,
ecco di seguito tutte le novità.
I numeri, i problemi,le modi-
fiche e le innovazioni, per ca-
pire che direzione sta pren-
dendo la scuola che verrà.
I numeri QUANTI E QUANDO. Sono 8,6
milioni gli studenti che da ieri
1,5
miliardi:
hanno ripreso le lezioni. La da-
ta della prima campanella va-
ria di regione in regione e c’è
il risparmio chi rientrerà in classe anche
che si venerdì. Apripista, la provin-
ipotizza cia di Bolzano: gli alunni han-
potrebbe no iniziato il 5 settembre. Le
arrivare scuole possono decidere di re-
dall’entrata a cuperare i giorni di vacanza
regime durante l’anno.
dei licei
e delle IL CALO (CONTINUO). Nel det-
superiori taglio, gli iscritti alle sole scuo-
di quattro le statali quest’anno sono
anni 7.757.849, lo scorso anno era-
no 7.816.408 (58mila circa in
1,5
milioni di
più). Il decremento più consi-
stente è al Sud: 13.915 in meno
in Campania, 12.141 in Sicilia,
studenti da 10.106 in Puglia. Un calo che si
quest’anno registra da quattro anni a cau-
dovranno sa della regressione demogra-
affrontare fica e della dispersione scola-
l’alternanza stica (circa 50mila studenti di
scuola lavoro, medie e superiori ogni anno).
tra le 200 e
le 400 ore di I VACCINI. Da quest’anno sono
formazione e obbligatorie dieci vaccinazio-
pratica in ni, altrimenti non si può acce-
azienda dere alle scuole materne e ai
nidi. Per la scuola dell’obbligo
800
mila: i
è prevista una sanzione ammi-
nistrativa che va dai 100 ai 500
euro. Entro il 31 ottobre va pre-
docenti, fra sentato il certificato o un’atte-
organico di stazione vaccinale (rilasciati
diritto dall’Asl) o l’autocertificazione
(quello o la prova della prenotazione
stabile) e del vaccino. Ci sarà tempo fino
organico di al 10 marzo 2018 per presen-
fatto, quello tare i documenti ufficiali.
adeguato alle L’autocertificazione è consi-
esigenze derata documento ufficiale e
espresse di quindi, in caso di false dichia-
anno in anno razioni è soggetto alle sanzioni
dalle scuole, previste dal codice penale.
soprattutto
sul sostegno I NUOVI ESAMI. Cambiano già
quest’anno per chi frequenta
la terza media, l’anno prossi-
mo per la maturità. Alle medie,
le prove scritte scenderanno
da cinque a tre (italiano, ma-
tematica e lingua straniera) e
ci sarà il colloquio orale. La va-
lutazione del percorso scola-
stico avrà maggiore peso. Re-
sta il test Invalsi (la prova na-
zionale standardizzata), ma si
svolgerà nel corso dell’anno e
includerà anche inglese.
LICEO BREVE. Chi frequenta
l’ultimo anno delle scuole me-
die può invece iniziare a pen-
Il Fatto Speciale
LA MINISTRA
VALERIA FEDELI
“Rispetto all’anno scorso
ci sono molti più docenti a tempo
indeterminato ma abbiamo
ancora supplenti nel centro nord,
dove si sono esaurite
le graduatorie e per alcune materie
serve indire un nuovo concorso”
Primo giorno sare alla possibilità di iscriver-
Questa setti- si a uno degli istituti che
mana suona dall’anno prossimo sperimen-
la prima cam- teranno il percorso di quattro
panella in tut- anni, con un numero maggiore
te le regioni di ore giornaliere e - secondo le
d’ Italia. Ac- indicazioni del ministero - con
canto, la mini- metodi di insegnamento che
stra dell’Istru- dovrebbero colmare il gap o-
zione, Valeria rario. Dal 2018 partirà una spe-
Fedeli rimentazione nazionale in 100
Ansa/LaPresse classi, tra licei e istituti tecnici.
Le scuole interessate possono
fare richiesta dall’1 al 30 set-
tembre di quest’anno.
SMARTPHONE. Dal 2007, le
regole scolastiche prevedono
che sia vietato in qualsiasi ca-
so, tranne che per motivi d’e-
mergenza. Il ministero ha pe-
rò istituito un gruppo di lavoro
per modificarlo: gli esperti si
Dai vaccini alle supplenze Novità ma anche soliti
problemi: tra nuovi esami, aperture estive e liceo
breve, pochi presidi, stipendi bassi e troppi sostituti
| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017
riuniranno il 15 settembre e,
entro 45 giorni, dovranno co-
municare nuove linee guida.
La sfida dovrebbe essere riu-
scire a includerli nella forma-
zione senza che diventino fon-
te di distrazione.
CYBERBULLISMO. È il primo
anno della legge per prevenire
il fenomeno. In ogni istituto
sarà individuato, tra i profes-
sori, un referente per le inizia-
tive. A lui si potranno denun-
ciare episodi di bullismo e
cyberbullismo e al preside
(ammesso che sia presente)
sarà demandato il compito di
denunciare alle autorità i casi
che costituiscono reato e di
coordinarsi con la Polizia e le
associazioni del territorio per
promuovere percorsi di edu- tutto al Nord per i professori
cazione alla legalità. di matematica, di sostegno e
di lingue.
ALTERNANZA. Chi ha figli che
frequentano gli ultimi tre an- DI RIG ENT I. Se invece
ni delle superiori, quest’anno dovesse capitare di
li vedrà di certo partecipare dover parlare con
all’alternanza scuola lavoro, il preside, trovar-
che entra a pieno regime. Ci lo in sede potrebbe
saranno ore di formazione e essere un problema.
di pratica in aziende: si po- Anche se sembra essere
trebbe finire tanto da Mc Do-
nald’s o da Zara quanto a In-
tesa San Paolo, Ibm o a Poste
imminente la pubblica-
zione del bando di con-
corso per 2.000 post da di-
Italiane. Bisognerà vigilare rigente scolastico, fino al
sul rischio sfruttamento. La prossimo anno non si riusci-
carenza di aziende disposte ranno a coprire i posti scoper-
ad accogliere gli studenti ti. Ancora ricognizione sinda-
potrebbe poi rendere cale: circa 1.700 istituti saran-
complicato il regolare no assegnati a un dirigente non
svolgimento delle at- di ruolo. Questo significa che
tività. “Ci sarà una uno stesso preside dovrà gesti-
carta dei diritti e dei re più scuole e, per ogni scuola,
doveri”, ha detto ie- più plessi. Magari anche molto
ri la ministra dell’i- distanti.
struzione, Valeria
Fedeli. Sul sito del
Miur ci sarà una
piattaforma per
D’ESTATE. Que-
sto è l’anno delle
scuole aperte
segnalare ciò che d’estate, inizia-
non funziona. tiva slittata l’an-
no scorso per
SUPPLENTI. un ritardo
Sempre la mini- nella pub-
stra ha rassicu- bl icaz io-
rato: tutte le cat- ne del
tedre sono co- bando. Lo
perte. Sì, ma da stanziamento
c h i ? I n m i- c’è (187 milioni di
gliaia di casi, euro) e sono 4.633 gli i-
da docenti stituti ammessi al progetto.
c h e r e s t e- Ancora non si sa se saranno i
ranno per docenti a coprire le ore, ma so-
un solo an- no state ipotizzate attività con
no. Ci saran- associazioni e soggetti del ter-
no almeno zo settore.
100 mila sup-
plenti, secon- E I DOCENTI? Per i disagi degli
do le stime dei aspiranti, si può leggere il pez-
sindacati, e le zo di Filippomaria Pontani
cattedre saran- che inizia a pagina 15. Gli altri
no vuote soprat- dovranno aspettare il rinnovo
del contratto nazionale e la
legge di Bilancio: fino ad allo-
ra, restano loro gli stipendi più
bassi d’Europa (circa 1200 eu-
ro netti almese) e una perdita
salariale media di 12mila euro
per il blocco degli stipendi che
dura dal 2009.
Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Tutte le regioni ai nastri di partenza
Primo giorno di scuola, ieri, in Trento, Friuli Venezia Giulia,
Piemonte, Lombardia, Abruzzo e Basilicata. Oggi si torna in
classe in Molise mentre domani tocca a Umbria e Veneto.
Giovedì 14 sarà la volta degli alunni e studenti di Calabria,
Campania, Liguria, Valle d'Aosta, Sicilia e Sardegna. Infine
venerdì 15 toccherà a Lazio, Emilia Romagna, Toscana,
Marche e Puglia. A battere tutti sul tempo, gli studenti
della provincia di Bolzano che sono tra i banchi giù dal 6
settembre. Il calendario scolastico, infatti, viene stabilito
dagli uffici regionali, ma le scuole hanno una loro
autonomia organizzativa e possono anticipare o
IL FATTO SPECIALE » 17
posticipare l’inizio delle lezioni per poi recuperare i giorni
durante l’anno. In alcune regioni, la data di rientro a scuola
è stata modificata per l’allerta meteo mentre ad Avezzano,
Tagliacozzo e Scurcola Marsicana (Abruzzo) ieri i plessi
sono rimasti chiusi per precauzione dopo la scossa di
terremoto di domenica sera.

ILLEGALE 1 STABILE SU 3 EFFETTI PERVERSI

Edilizia, una “emergenza” Caro-libri, che stangata

che dura da decenni: Il “bonus”? Pochi soldi:
speso un quarto dei fondi li ha tagliati il governo
» LORENZO VENDEMIALE » LORENZO GIARELLI

V C
ecchie, in molti casi fatiscenti, on l’inizio delle scuole torna
a volte senza neppure certifi- anche un vecchio incubo delle
cati di idoneità o indici di vul- famiglie, che ogni anno devono
nerabilità rassicuranti. Ma quando mettere in conto centinaia di euro di
suona la prima campanella le scuole spesa in previsione dell’anno scolasti-
italiane riaprono (quasi) sempre, più co. Alle decine di testi da acquistare si
che altro per mancanza di alternative aggiungono zaini, astucci, quaderni e
su dove ospitare i quasi 8 milioni di grembiuli, oltre al materiale necessa-
studenti italiani. La situazione dell’e- rio per le singole materie. A fare i conti
dilizia scolastica continua ad essere in tasca alle famiglie ci ha pensato l’Os-
critica, nonostante tutte le promesse servatorio Nazionale Federconsuma-
del governo: Matteo Renzi aveva pun- tori, che rispetto al 2016 ha evidenzia-
tato molto sulla ristrutturazione degli to un aumento dello 0,7% della spesa
istituti, anche di recente Maria Elena totale delle famiglie, salita a una media
Boschi ha parlato di quasi 10 miliardi di 522 euro per ciascuno studente. Al-
di investimenti e 5mila interventi già tre ricerche, come quella di Findome-
realizzati, ma i soldi effettivamente stic e Doxa, sono ancora più preoccu-
spesi sono poche centinaia di milioni. panti. Il costo medio dei libri e del cor-
Un passo in avanti rispetto al passato, redo scolastico, secondo le indagini,
comunque troppo poco per risolvere sarebbe di 654 euro per ciascun ragaz-
un’emergenza che la scuola italiana si zo. Il picco di spesa arriva in prima me-
trascina da decenni. dia e in prima superiore, quando i nuo-

PIÙ O MENO gli stessi a cui risalgono la
maggior parte degli edifici scolastici
del nostro Paese: circa la metà (il 47%,
per la precisione) è stato costruito pri-
ma del 1976. Si tratta evidentemente
di un patrimonio immobiliare molto
vecchio, e da qui deriva la maggior
parte delle criticità. Ad esempio, ci so-
no circa 8.500 edifici chiusi perché di-
smessi, in ristrutturazione o inutiliz-
zabili su un totale di 42mila censiti in
tutte le Regioni: di quelli aperti, inve-
ce, il 32% è privo di collaudo statico, il
45% del certificato di agibilità, il 54%
di una prevenzione incendi in corso di
validità. I dati sono quelli dell’anagra-
fe del Ministero dell’Istruzione del
2015. Da allora è entrato in azione il
grande piano di Matteo Renzi, poi e-
reditato e rilanciato da Paolo Genti-
loni, ma la situazione non sembra es-
l l
sere molto cambiata.
La ministra Valeria Fedeli, come
45% Stefania Giannini che l’aveva prece-
duta, continua ad annunciare bandi e
finanziamenti: per Palazzo Chigi ci
Gli edifici sono 4,7 miliardi già assegnati agli enti
scolastici locali, secondo il Miur sono stati uti-
senza lizzati oltre 2 miliardi. In realtà l’unico
cer tificato rendiconto preciso seppur parziale
di agibilità disponibile (quello realizzato dall’In-
sono il 45% dire) è molto più modesto: ad oggi c’è
di quelli contezza di appena 470 milioni di eu-
utilizzati. ro effettivamente spesi dalle Regioni;
il 32% degli il governo si è limitato a raccattare qua
edifici non ha e là tutte le risorse disponibili, come
collaudo prestiti della Banca europea o vecchi
statico fondi Pon ancora disponibili. La gran-
de rivoluzione dell’edilizia scolastica
è rimandata al futuro. Intanto un nuo-
vo anno scolastico inizia con i soliti
problemi.
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vi materiali fanno lievitare il conto an-
che sopra i 1.200 euro (dice Federcon-
sumatori).
Un quadro del genere mette in crisi
il diritto allo studio, se si pensa che
molte famiglie devono sostenere le
spese per più figli e quindi c’è il rischio
concreto che qualcuno, nell’iscriverli,
rinunci a certi indirizzi per l’impos-
sibilità di sostenere i costi. Anche per
far fronte a queste difficoltà, nel 2013
lo Stato ha istituito un fondo annuale
da 103 milioni di euro, destinati a co-
prire le spese scolastiche delle fami-
glie con Isee – l’indicatore della situa-
zione economica – inferiore a 10.633
euro. Dal 2013, però, il fondo è stato
tagliato di netto. Lo scorso febbraio la
Conferenza Stato-Regioni ha recepito
i tagli imposti dall’esecutivo Renzi ne-
gli anni scorsi (in parte anche per fi-
nanziare gli 80 euro): sono stati sfor-
biciati di circa un miliardo i contributi
alle Regioni per scuola, sanità e altre
654e politiche di assistenza. Di quei 103 mi-
lioni del 2013, oggi ne rimangono circa
32, più altri 10 divisi tra 20 Regioni.
La spesa C’è poi un altro problema: come già
media per riportato dal Fatto, Confedercontri-
ciascuno buenti ha denunciato che solo poche
studente regioni hanno pubblicato per tempo le
per libri singole delibere con le indicazioni per
e materiale richiedere il contributo. Così, di fatto,
scolastico le famiglie hanno dovuto arrangiarsi
è stata da sole, con la speranza di ottenere poi
654 euro, un rimborso in futuro. La tecnologia,
in aumento poi, non aiuta ancora le famiglie: come
rispetto riporta Skuola.net, soltanto il 9% degli
al 2016 studenti ha tutti i libri di testo in for-
mato digitale, mentre un altro 16% in-
tegra versioni digitali e cartacee. An-
cora troppo poco, per una Buona
Scuola.
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18 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

Il Fatto Speciale
Percorsi
a ostacoli

LA CRONISTORIA Senza sosta Dai quizzoni ai Tfa-Tfi, fino all’ultima beffa dei crediti
universitari: legiferare a strati rende solo i docenti meno preparati

Concorsi, la schizofrenia
L di governo che umilia i prof
SEGUE DALLA PRIMA EXTRA

» FILIPPOMARIA PONTANI

a seconda: creare percorsi di

formazione pluriennali e o-
nerosi, che richiedono profu-
mate iscrizioni da parte di chi
li segue, o (come è il caso del
FIT previsto dalla Buona
Scuola renziana) comporta-
no anni di tirocinio sottopa-
Le fasi gato. La terza: puntare molto
sull’inserimento della peda-
n COMPRI- gogia, saggiando la capacità
MERE dei futuri docenti di insegna-
della verifica re la propria materia in forma
delle di “moduli” o “unità didatti-
competenze che”, di differenziare l’inse-
in demenziali gnamento a seconda delle
quizzoni classi, di comprendere i ruoli
di cultura di “leadership” e di “co-wor-
general k i ng ”, e consimili pomposi
e in domande truismi che ogni docente di
a cui buon senso apprende dopo
rispondere poche settimane di attività.
con la La quarta: in grazia del farra-
clessidra ginoso avvicendarsi di siste-
mi diversi (non appena le S-
n CREAZIONE SIS stavano andando a regi-
di percorsi me, si è iniziato a elaborare il
di formazione TFA, a sua volta ora rimpiaz-
pluriennali e zato dal FIT; in ogni passaggio
onerosi o che si sono creati “buchi”di anni),
comportano creare nei giovani l’assoluta
anni di incertezza dei modi e dei tem-
tirocinio pi in cui poter giocare le loro
sottopagato chances di accedere alla car-
riera dell’insegnamento.
n UNA SERIE
di sistemi IL DECRETO del 10 agosto
diversi che (giorno di san Lorenzo) im-
creano di patta dunque su una platea di
“buchi” aspiranti che non è composta
di anni e solo di neolaureati, ma anche
generano di laureati che aspettano da un
nei giovani pezzo che venga data loro la
incertezza prima o la seconda occasione
dei modi (l ’ultimo bando TFA è del
e dei tempi 2014). Tutti costoro, i quali pu-
con cui poter re hanno compiuto un ciclo di
accedere studi che dava loro il diritto di
alla carriera tentare la strada dell’insegna-
dell’ mento, vengono ora obbligati
insegnamento a maturare altri 24 CFU nelle
discipline antropo-psico-pe-
dagogiche, pena l’esclusione
Corsi dal concorso per il primo per-
e concorsi corso FIT, previsto nel 2018.
Nel 2018 ci sa- Questa scelta ha almeno tre a-
rà un nuovo spetti aberranti. Anzitutto,
concorso do- per la sua efficacia retroattiva,
centi. Servono priva i laureati di un diritto ac-
24 crediti in quisito e li obbliga non solo a
materie peda- sborsare soldi (fino a un mas-
gogiche Ansa simo di 500 euro) all’univer-
sità più vicina, ma a tornare sui
banchi e sui libri mentre lavo-
rano o fanno supplenze, senza
alcuna certezza che quei cre-
diti, da maturare prima del
concorso anziché (come sa-
rebbe stato naturale) nel corso
del tirocinio stesso, serviran-
no mai a qualcosa. In secondo
luogo, nel merito, i 24 CFU so-
no una burletta: in grazia delle
cabale dei settori scientifi-
DAL 2000
A OGGI (PER ORA)
Dopo il “concorsone”
si sono scelti i tirocini
formativi pluriennali
onerosi. Con la buona
scuola si è cambiato:
ora sono sottopagati
co-disciplinari dell’universi-
tà, per una metà essi saranno
coperti dalle “didattiche disci-
plinari” (cioè, per fare un e-
sempio, esami di “Letteratura
italiana” verranno spacciati a
IL DECRETO
DI AGOSTO
Imporre 24 Cfo per fare
le selezioni è aberrante
Dagli atenei usciranno
laureati meno
formati su ciò che
dovranno insegnare
posteriori per “Didattica della
letteratura italiana”); per l’al-
tra metà, come rileva Maria
Giovanna Sandri di SI, potran-
no essere legittimamente co-
perti con esami come “Storia
delle tradizioni enogastrono-
miche” o “Fondamenti di in-
fermieristica” (tutti afferenti
ai settori indicati nel decreto)
- ed è palese che né gli Atenei,
colti in contropiede nell’esta-
te, avranno le capacità di for-
nire a tambur battente dei per-
corsi didattici coerenti, né gli
studenti avranno interesse al-
cuno a scegliere gli esami più
sostanziosi e dunque più dif-
ficili.
L’EFFETTO peggiore è però il
terzo. D’ora in poi chiunque
s’iscriva all’università e con-
templi anche remotamente
nel proprio orizzonte la pos-
sibilità di andare a insegnare a
scuola (dunque anche chi non
senta tale vocazione, ma sag-
giamente ritenga utile lasciar-
si la porta aperta) inserirà i 24
CFU nel proprio piano di stu-
dio, a premio sugli insegna-
menti disciplinari. In altre pa-
role, quei crediti che gli stu-
denti potevano finora sfrutta-
re per acquisire una prepara-
zione specifica più approfon-
dita (specie in tempi in cui i
corsi di laurea triennale asso-
migliano sempre più a “su-
per-licei”) saranno devoluti a
esami di pedagogia, di psico-
logia e forse di Storia delle tra-
dizioni enogastronomiche.
Ne usciranno laureati magari
più aggiornati su “unità e va-
rietà del genere umano” o sui
“fondamenti biologici e neu-
rofisiologici dei processi di
sviluppo psicologico tipico e
atipico” (le declaratorie del
Decreto di san Lorenzo sono
istruttive), ma sicuramente
meno preparati nel merito di
ciò che dovranno insegnare.
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LA CURIOSITÀ L’ “Alfabetiere 2.0” Certezze svanite. Una volta la A era di Ape, ora c’è Ago. E Hamburger, Koala, wafer...

LA MODERNITÀ STRAVOLGE L’ABBECEDARIO

» ANTONIO D'AMORE alla U di Uva e l’imman- zioni del tablet, quelle tale), mentre non si hanno più no- e alzi la mano chi l'ha mai visto),
cabile Z di Zebra. Cer- che scrivono ke invece tizie di quel tenero Nido con gli uc- è sul senso di famiglia, però, che

A
di Ape. Se c’era una cer-
tezza, nella nostra infan-
La M e la P zia, era questa. L’abbece-
di Mamma dario, come lo chiamava Pinoc-
e Papà non chio. Era un principio, una regola.
ci sono più Un dogma linguistico. Una verità
Una assoluta, di quelle che ti porti den-
è diventata tro tutta la vita. Su quei cartelli
appesi sui muri della prima ele-
una Mela mentare, si formava la nostra idea
o una Moto, del mondo. E la A era di Ape, non si
l'altro discuteva. Così come la B era di
un Piatto Barca, la C di Casa, la D di Dado,
o un Paese fino a toccare i sentimenti profon-
di con la M di Mamma e la P di
Papà. Certezze assolute. Anche
quando ci si avventurava tra la F
di Farfalla, la I di Imbuto, la L di
Luna, Q di Quadro, la S di Sole, fino
to, tra le tante cer-
tezze, persisteva il
mistero antico del-
la “letterina muta”,
quella H che aveva
un cartello senza di-
segni, ma in qualche
modo era anche quello
un messaggio: nella vita
non si può mai dar nulla per scon-
tato, era l'eccezione che confer-
mava le regole. Era l'altra faccia
della A di Ape.
Poi, però, il tempo confonde an-
che le certezze e ti ritrovi tra le
mani un abbecedario, che in os-
sequio alla modernità stravolge
tutto. Dalle fondamenta. È l'alfa-
betiere 2.0, il lessico delle genera-
di che, xkè invece di
perché e declinano
verbi quali twitta-
re e linkare. Cre-
sceranno, a secon-
da del libro (anzi:
del “supporto didat-
tico scelto nel piano
formativo”), con un Ago al
posto dell'Ape, con una Balena o
un Bar al posto della Barca, con
una Coda o un Corvo al posto del
rassicurante tetto rosso di una ca-
sa. Il Dado non c'è più (che evo-
casse giochi d'azzardo?) ma al suo
posto salta un Delfino, una Far-
falla resiste, ma anche la Foca fa
la sua parte (animale molto più
vicino alla nostra realtà ambien-
cellini cinguettanti, sostituito da
una Nuvola o dalla Notte.
La “letterina muta” non è più
muta, ma parla e racconta di viag-
gi in Hotel e pranzi a base di Ham-
burger, e forse funziona molto
meglio della nostra, che taceva.
C'è un Koala che canta al Karao-
ke, una vecchia Jeep parcheggia-
ta vicino ad un vecchissimo Ju-
ke-box e nessuno si scandalizzi se
i nostri figli mangiano un Wafer
navigando sul Web. Il Sole brilla,
ma non per tutti, altri dovranno
accontentarsi del Sale, e visto che
l'Uva è diventata un Uovo, il sale
ci sta meglio del sole. E se la Zebra
ha lasciato, giustamente, posto
allo Zaino (ma anche allo Zufolo,
l'Abbecedario 2017/2018 infieri-
sce senza pietà. Forse inseguendo
il “politically correct”, o una let-
tura asettica che eviti ai bambini
delle “nuove famiglie” complica-
te riflessioni, Mamma e Papà non
ci sono più. Una è diventata una
Mela o una Moto, l'altro un Piatto
o un Paese. Perché, oggi è più fa-
cile ritrovarsi in casa una moto
che una madre e, a tavola, un piat-
to c'è sempre, ma un papà magari
no. Nell’ossessiva ricerca del con-
temporaneo, l'abbecedario 2.0
palesa il limite culturale di una
società che insegue confusi mes-
saggi. Basti pensare che la Q non
più un Quadro, ma un Aquilone.
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Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
AMERICA IRMA: FINORA 45 VITTIME
La scia di distruzione lasciata dall’uragano Irma
conta al momento fino a 45 morti, secondo una
prima stima che è tuttavia provvisoria. Con la con-
ferma di almeno 10 vittime a Cuba, sale a 36 se-
condo alcune fonti e 38 per altre, il numero dei
morti causati dalla perturbazione nelle isole di Ca-
raibi. A questi si aggiungono i 7 registrati in Florida.
Reuters
ESTERI » 19
LIBANO FERMATO REGISTA ZIAD DOUEIR
Il regista franco-libanese Ziad Doueir è stato fer-
mato all’aeroporto di Beirut dopo essere rientrato
dal Festival del Cinema di Venezia, dove il suo film
The Insult è stato premiato nella categoria “miglior
attore” per l’interpretazione del palestinese Ka-
mel El Basha. L’accusa delle autorità libanesi è di
“collaborazionismo con Israele” per un film del
2012, The Attack, girato in parte in Israele.

Barcellona vota in piazza Pecunia olet: la Norvegia

pronta a scaricare il greggio
“Madrid ci dia le urne” per diventare più verde
Nelle urne, un testa-a-testa tra la destra
e i laburisti appoggiati dagli ecologisti
In centinaia di migliaia alla “Diada”, la manifestazione per l’indipendenza
Le autorità catalane chiedono a Rajoy di permettere il referendum P uò un Paese che si è arric-
chito grazie al petrolio
no perso il lavoro circa
50.000 norvegesi impiegati
come la Norvegia pensare di nell’industria petrolifera: l’e-
voltare le spalle ai combusti- quivalente di un quinto della
» ELENA MARISOL BRANDOLINI ste nel dire che la scadenza del bili fossili? Per molti norve- forza lavoro del settore.
Barcellona 1° ottobre non è un referen- gesi, l’idea non è più un tabù. Il fondo sovrano di Oslo (il
dum vincolante, ma piuttosto Lo Stato scandinavo è andato più ricco al mondo, valutabi-

I
n questo 11 settembre, fe-
sta nazionale della Cata-
logna, il popolo catalano è
tornato lì dove tutto ebbe
inizio, a riempire il Passeig de
Gràcia e le strade tutt’intorno
fino a Plaça Catalunya. Allo-
ra, in quell’estate del 2010,
scendeva in piazza contro la
sentenza del Tribunal Consti-
tucional che aveva fatto carta
straccia dell’Estatut, la prima
volta in cui potè udirsi lo slo-
gan “indipendenza” scandito
a livello di massa. Ieri, 7 anni
dopo, ha occupato il cuore
della capitale catalana per
chiudere, con una dimostra-
zione di forza democratica,
quel procés per il diritto a de-
cidere che la politica spagno-
la non ha saputo né voluto ve-
dere per tempo, nasconden-
dosi dietro lo scudo della le-
galità e l’uso dei tribunali e
scommettendo ogni volta
sulla sua dissoluzione. E in-
vece, ancora una volta, in cen-
tinaia di migliaia di persone, i
manifestanti hanno invaso
Barcellona fin dalle prime ore
del mattino, con i colori gialli
e verdi delle loro magliette e
quelli rossi blu e oro delle e-
stelade, convocati dalla As-
semblea Nacional Catalana e
Òmnium Cultural, per com-
porre un enorme segno Più,
“simbolo di tutte le opportu-
nità del nuovo Stato sotto for-
ma di repubblica che ci aspet-
ta nelle schede referendarie”.
Celebrando perciò la Diada
Orgoglio La manifestazione nel centro di Barcellona Ansa
confronti dei deputati della
Stop con ogni mezzo maggioranza del Parlamen-
Il governo ha fatto to, dei componenti del gover-
no catalano, dei sindaci e dei
perquisire diverse volontari, alle perquisizioni
tipografie a caccia di tipografie e giornali effet-
tuate dalla Guardia Civil alla
di materiale elettorale ricerca di schede elettorali e
materiale referendario, co-
me accaduto un paio di giorni
del Sí che apre la campagna e- fa nella sede del settimanale
lettorale per l’indipendenza catalano El Vallenc.
nel referendum del 1° otto-
bre, convocato dalla maggio- NE HA PARLATO LA SINDACA
ranza del Parlamento catala- di Barcellona Ada Colau a-
no e già sospeso dal Tribunal prendo l’iniziativa di Catalu-
Constitucional. Contro la cui nya en Comú, con Xavier Do-
realizzazione, il governo spa- mènech e Pablo Iglesias, in
gnolo prova ora una politica cui ha accusato il governo Ra-
di dissuasione su più piani, joy di “immobilismo e codar-
dalle minacce giudiziarie nei dia”. Quest’area politica insi-
una manifestazione politica
su cui consulterà la propria
base per decidere se promuo-
vere o meno la partecipazione
al voto.
Nel frattempo, però, come
tutti gli altri sindaci catalani,
Colau è impegnata a risolve-
re lo spinoso problema sul se
e come rendere possibile la
normalità dell’esercizio del
voto a Barcellona, dove si
concentra la stragrande par-
te dell’elettorato catalano.
“So, come sindaca, di dover
rispettare e proteggere l’isti-
tuzione che rappresento –af-
ferma - ma con altrettanta
fermezza farò tutto quanto
possibile perché i catalani
che lo vogliono possano vo-
tare il 1° ottobre”.
Ci sono due fotografie che
rimarranno per la storia della
manifestazione di Barcellona
contro il terrorismo del 26 a-
gosto: fiori offerti ai Mossos
d’Esquadra e fischi all’indi-
rizzo del re Filippo VI. Sono
immagini che dicono del sen-
timento d’identità di un po-
polo che si riconosce nelle sue
istituzioni e dell’esaurimento
del patto del ’78 rappresenta-
to da una monarchia imposta
da Franco e sempre più com-
promessa in affari con regimi
autoritari e finanziatori del
terrorismo jihaidista. Qual-
cosa che non è estraneo al sen-
timento sovranista catalano
degli ultimi anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
alle urne per rinnovare il
Parlamento, dopo una cam-
pagna elettorale che ha visto
testa a testa la coalizione u-
scente di centrodestra gui-
data dal premier Erna Sol-
berg e quella del leader labu-
rista Jonas Gahr Støre. Pro-
prio sulla sponda dell’oppo-
sizione, con i laburisti in crisi
di consensi, sono emerse due
formazioni minori come
Verdi e Socialisti di Sinistra,
ago della bilancia per un e-
ventuale governo di sinistra.
Il programma dei partiti pe-
trol-scettici, indica il pro-
gressivo ma inesorabile de-
stino dell’abbandono dei
combustibili fossili, non solo
per ideologia ambientalista,
ma soprattutto per solide
motivazioni economiche.
“IN NORVEGIA SEMBRAVA
quasi impossibile unire le im-
plicazioni dell’industria del
petrolio e del cambiamento
climatico in una stessa frase”,
ha detto Truls Gulowsen, alla
testa della locale Greenpea-
ce. I Verdi, dati in crescita al
5% chiedono lo stop imme-
diato alla ricerca di nuovi gia-
cimenti e l’addio definitivo a
gas e greggio entro 15 anni. Il
fatto è che i prezzi del petro-
lio in picchiata hanno causa-
to un calo del 40% dei profitti
nel 2016 rispetto all’anno
precedente. Inoltre nel 2014,
quando il valore dell’oro nero
ha cominciato a calare, han-
le in più di 1 trilione di dollari
e gestito quasi interamente
dallo Stato) ha garantito pro-
sperità e welfare generoso a 5
milioni di norvegesi. È tocca-
to alla Solberg, in carica dal
2013, intaccare tale tesoro,
negli anni della svalutazione
Premier Erna Solberg Ansa
e dell’arrivo record di richie-
denti asilo. Fenomeni che
hanno gonfiato le vele al po-
pulista Partito del Progresso,
partner essenziale della coa-
lizione di centro-destra. Per
la prima volta dalla creazione
nel 1998, nel 2016 lo Stato ha
preso al fondo più di quanto
abbia versato. Motivo in più
per la coalizione di destra di
difendere il greggio “fino
all’ultima goccia“. La princi-
pale formazione della sini-
stra non è da meno: “Voglia-
mo lasciarlo ad Arabia, Nige-
ria e Usa?”, chiede il parla-
mentare ed ex ministro labu-
rista Per Rune Heriksen.
AND. VAL.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

GERMANIA Coalizione in vista Il programma dei probabili alleati della cancelliera. Stop alla rotta mediterranea

Profugo Uber Alles, i liberali piccoli Merkel

» MATTIA ECCHELI pegno per evitare che i richie- una volta accertate generalità In ascesa lavoro per una professione
Berlino denti asilo che non hanno al- e provenienza. Non solo: a tali Christian Lin- qualificata. Coerentemente
cuna speranza di restare ar- profughi dovrebbe venir con- dner, segreta- con la loro “filosofia”, i liberali

I l bastone e la carota. E, so-

prattutto, la chiusura della
rotta del Mediterraneo, “fal-
la” migratoria europea.
Christian Lindner, il segre-
tario che il 24 settembre ri-
porterà i liberali della Fdp
nel Bundestag, e il collega di
partito Joachim Stamp, mi-
nistro per la famiglia e per
l’integrazione del Nord Reno
Westfalia, hanno esposto la
loro visione sull’i m m i g r a-
zione. È una Germania che
vuole un’Europa solidale per
suddividere profughi e rifu-
giati, ma che è disposta a of-
frire maggiori opportunità ai
migranti qualificati.
Il bastone è il maggiore im-
rivino in Europa. Sotto l’egi-
da dell’Unhcr in Africa devo-
no venire istituiti centri che
elaborino le richieste, cioè il
vero collo di bottiglia.
E L’OBIETTIVO DI UN LAVORO
al quale la Fdp intende vinco-
lare i visti. “Non vogliamo e-
sclusivamente le migliori te-
ste, con le enormi potenziali-
tà”, ha concesso Stamp. La
Germania è “affamata” di la-
voratori, tanto che centinaia
di migliaia di posti sono liberi
o potrebbero restarlo.
La carota è il nuovo status
per i rifugiati di guerra, ai qua-
li i liberali vogliono ricono-
scere una corsia preferenziale
cesso subito anche il permes-
so di lavoro. L’autorizzazione
è a tempo determinato e scade
appena il paese di provenien-
za viene giudicato “sicuro”.
Lindner, che appena una
settimana fa aveva evocato la
necessità che tutti i rifugiati
dovessero lasciare il paese, ha
intuito che non solo una parte
dei tedeschi ha un cuore, ma
anche che molti dei suoi “a-
zionisti di riferimento”hanno
un portafoglio. Se per la Spd
chiunque arrivi è un patrimo-
nio per il paese, per la Fdp lo
sono solo alcuni: quelli in gra-
do di soddisfare le richieste di
manodopera delle imprese.
Lindner e Stamp hanno a-
perto uno spiraglio a chi è già
arrivato negli ultimi 2 anni. A
quelli senza precedenti penali
e che si sono integrati va con-
cessa la possibilità di restare,
ma come migranti, seguendo
le procedure. Ma ciò vale solo
per il passato. In futuro in Ger-
mania deve arrivare solo chi
rio dei liberali
e Joachim
Stamp, mini-
propongono anche una sorta
di “carta delle opportunità”
riservata a un certo numero di
stro per la fa- potenziali migranti liberi di
miglia e per cercarsi un lavoro per un anno
l’integrazione in Germania.
del Nord Re- Il bastone sono misure più
no Westfalia dure contro chi sgarra affin-
Ansa ché non si ripeta un altro caso
Amri. La Fdp pretende anche
u n’Europa più solidale (lo
vuole la Germania. chiede adesso, ma non era
La Fdp si differenzia co- troppo d’accordo quando lo
munque dai conservatori più auspicava l’Italia). Chi non è
accaniti (non solo della Alter- disposto ad accogliere profu-
native für Deutschland) e sug- ghi deve farsi carico di altre
gerisce una revisione della responsabilità. Tipo contri-
Carta Blu che estenda la pos- buire maggiormente al piano
sibilità di venire accolto an- Frontex.
che a chi abbia un contratto di © RIPRODUZIONE RISERVATA
20 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

NORDCOREA PRONTE NUOVE SANZIONI BRASILE LULA DI NUOVO INCRIMINATO

L’Onu è pronta a votare nuove sanzioni contro la
Corea del Nord che torna a minacciare gli Usa: “Sa-
ranno dolori e sofferenze”, il monito di Pyongyang.
Al Palazzo di Vetro di New York la proposta ameri-
cana che prevedeva un totale embargo petrolifero e
il congelamento di tutti gli asset del leader nordco-
reano Kim Jong-un sarebbe stata “annacquata”per
trovare un compromesso con Cina e Russia. Reuters
Nuova incriminazione per l'ex presidente Luiz Inacio
Lula da Silva, già condannato in primo grado a 9 anni
e mezzo dai giudici della Lava Jato, la Mani Pulite bra-
siliana: stavolta il pubblico ministero federale lo ha
denunciato per corruzione nell’ambito dell’opera-
zione Zelotes. In base alle accuse, quando era al go-
verno Lula avrebbe favorito con benefici fiscali le im-
prese del settore auto in cambio di tangenti. Ansa

STATI UNITI Cerimonie Parole di circostanza per il presidente più impegnato

nella battaglia politica con i repubblicani e nel post-uragani

» GIAMPIERO GRAMAGLIA delle macerie, esprimeva cordo- “Uniti non

glio e tristezza, elogiava le forze ci batte

L’
‘uomo dalla bandana ros- dell’ordine e le squadre di soc- nessuno”
sa’è Welles Crowther, un corso, manifestava fiducia nella Donald e Me-
trader alle prime armi di capacità dei newyorchesi di an- lania Trump
24 anni, un eroe e una vit- dare oltre e ricostruire: “Gli Usa alla cerimonia
tima degli attacchi terroristici al devono rispondere in fretta e con della Casa
World Trade Center l’11 Settem- efficacia: bisogna capire chi e Bianca LaPresse
bre 2001: 16 anni dopo, esce un perché ha fatto questo e bisogna
documentario sul lucido corag- dargli la caccia; e bisogna rico-
gio di quel ragazzo, che condusse struire qualcosa di altrettanto
in salvo una decina di persone, maestoso che le Torri Gemelle”.
aiutandole a uscire dalla Torre L’imprenditore Trump desi- I numeri
Sud in fiamme e rimanendo poi derava partecipare allo sforzo di
prigioniero nel crollo.
Crowther divenne per tutti
l’‘uomo dalla bandana rossa’ per
ricostruzione, ma il progetto da
lui sostenuto non fu approvato.
L’anniversario dell’attacco è
2974
Il conteggio
il fazzoletto che portava per pro- solo una pausa nell’attività del finale delle
teggersi dal fumo e dalla polvere. presidente, che nelle prossime o- vittime dell’11
La prima del film è stata al Lafa- re andrà in Florida, per rendersi settembre
yette Theater, a Suffern, non lon- conto dei danni di Irma, mentre

L’America piange 19
tano da dove il giovane era nato e la ripresa dell’attività politica è
viveva, Upper Nyack. La voce tutta nel segno dei contrasti con il
narrante del documentario è di partito repubblicano, che gli rim- Gli attentatori
Gwyneth Paltrow. provera d’essersi messo d’accor- suicidi che
Il corpo di Crowther, vigile del do coi democratici sulla riforma

fuoco volontario, addestrato al
soccorso, venne trovato insieme
a una squadra di pompieri cui si
era unito sulle scale della Torre
Sud, la seconda a essere colpita,
ma la prima a crollare. La banda-
na rossa, regalo del padre che a-
veva sempre con sé, ne facilitò il
riconoscimento e consentì a mol-
ti superstiti di individuare in lui il
loro salvatore e di ricostruire
quei tragici ed eroici momenti.
Quello di ieri è stato un anni-
versario dell’11 Settembre un po’
in sordina, scalzato nelle crona-
che nazionali e internazionali
dalle paure immediate d’un’A-
merica fragile di fronte alla se-
quela d’uragani tra Texas e Flo-
rida. Le consuete cerimonie si so-
no svolte a Ground Zero a New
ancora: ma Trump
divide anche l’11/9
York ed al Pentagono a Washin-
gton – c’era il presidente con Me-
lania, dopo avere osservato alla
Casa Bianca un minuto di silen-
zio -, oltre che a in Pennsylvania,
dove c’era il vice Pence. Parole di
circostanza, lacrime vere.
Persino sull’11 Settembre, il
presidente newyorchese riesce a
risultare un elemento di divisio-
ne e a offrire il destro alle pole-
miche. Su dove lui fosse quel
giorno, dà versione diverse e con-
traddittorie: al momento dell’at-
tacco dice che era in un apparta-
mento a circa 6 chilometri dal
World Trade Center, ma altre te-
stimonianze lo collocano più lon-
tano, a oltre 10 chilometri, o ad-
dirittura a Chicago, a una riunio-
ne. In campagna elettorale, però,
Trump sostenne di avere visto il
dramma delle persone che si get-
tavano dai grattacieli: può averli
visti, come tutti, in tv, non certo
dal vivo.
Non esistono sue dichiarazio-
ni di quel giorno. In interviste, 48
ore più tardi, mentre la sua im-
presa contribuiva alla rimozione
dirottarono
fiscale, ‘bypassando’ il suo parti- 4 aerei
to. Il New York Times, ieri, ricor- di linea
dava che Trump cambiò almeno
5 volte affiliazione politica, con
25
scelte dettate più dall’opportuni-
smo che dall’idealismo. Le persone
Sedici anni dopo, gli Usa con- che sarebbero
tinuano a combattere la ‘guerra al morte per i
terrorismo’ – i militari l’avevano postumi delle
subito chiamata “la lunga guer- malattie
ra”-, che non hanno ancora vinto, sviluppate per
e continuano a restare impaniati l’esposizione
sui fronti dei conflitti aperti da ai fumi
Bush dopo l’11 Settembre: l’Af- prodotti dalle
ghanistan, dove rinforzano il esplosioni
contingente; e l’Iraq, dove gli e i crolli degli
strascichi dell’invasione e di una edifici
gestione incauta del disimpegno
operativo hanno favorito nascita,
crescita ed espansione dell’Isis.
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L’Onu e la bugia da Nobel: “Rohingya, è pulizia etnica”

» ANDREA VALDAMBRINI
Senza appello Le Nazioni Unite contro Aung San Suu Kyi ta, ma non troppo distante.
Sul banco degli imputati ri-
Onu e l’imminente visita di pa-
pa Francesco in Birmania

L a denuncia arriva da una

delle più alte cariche delle
Nazioni Unite, e non potrebbe
essere più pesante: il tratta-
mento riservato ai Rohingya
da parte del governo del
Myanmar è “un esempio di
pulizia etnica”. Così ha tuona-
to da Ginevra l’Alto Commis-
sario Onu per i Diritti umani, il
giordano Zeid bin Ra’ad Al
Hussein. La sentenza lapida-
ria e inequivocabile rappre-
senta la sconfessione Aung
San Suu Kyi, leader de facto
del governo birmano dal 2015,
a cui le organizzazioni umani-
tarie hanno chiesto, inascol-
tate, di intervenire. In Myan-
mar il conflitto etnico tra la
maggioranza buddista e la mi-
noranza musulmana dei
Rohingya ha portato a una e-
scalation di violenza contro
questi ultimi.
Davanti al Consiglio Onu
per i diritti umani, l’alto com-
missario ha definito “brutali”
le operazioni di sicurezza
che ha minimizzato le stragi della minoranza musulmana
messe in atto nel territorio
nord-occidentale del Rakhi-
ne, da parte dell’esercito re-
golare birmano per fermare la
ribellione dei Rohingya.
“Chiedo al governo di ferma-
re le crudeli operazioni mili-
tari in corso, di cui saranno
considerati responsabili”, ha
detto Hussein.
LA MICCIA SI ERA ACCESA il 25
agosto, quando un gruppo di
ribelli aveva condotto attacchi
multipli alle forze di sicurez-
za, facendo 12 vittime. L’eser-
cito ha risposto duramente,
portando avanti esecuzioni
indiscriminate e bruciando
villaggi abitati dai Rohingya.
Da allora oltre 300.000 so-
no fuggiti e rimangono am-
massati al confine bengalese.
Un fatto che genera tensione
con il governo di Dakha. Per
bocca del ministro degli Este-
mane Aung San Suu Kyi. Il
premio Nobel per la Pace e
simbolo della rinascita demo-
(prevista a novembre), riusci-
ranno a farle cambiare idea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
cratica di un Myanmar schiac-
ciato per decenni da una giun-
ta militare, ha sempre taciuto
riguardo alla minoranza mu-
sulmana discriminata. La di-
fesa dei diritti umani di una
“Genocidio” minoranza religiosa non porta
Profughi consensi, in un Paese in cui il
Rohingya arri- buddismo, radicato e in sim-
vano in Ban- biosi con il potere, ha dato o-
gladesh: il go- rigine a gruppi organizzati,
verno di Dac- violentemente anti-islamici.
ca ha accusato
la Birmania di DALLA EX STUDENTESSA pa-
genocidio chistana Malala (“sto spettan-
Reuters do che Suu Kyi condanni le
violenze”) al Dalai Lama, che
ri, il Bangladesh è arrivato sa- ha ammonito a “ricordarsi di
Malala e il Dalai Lama bato ad accusare i vicini bir- Budda”, il pur inedito Nobel
Anche i due Premi mani di “genocidio”. La defi- contro Nobel è stato ineffica-
nizione di “pulizia etnica” - ce: Suu Kyi ha rotto il silenzio
hanno chiesto alla coniata nel 1992 proprio dalla solo per difendere le operazio-
ex oppositrice del Commissione Onu per i Diritti ni “antiterrorismo” dell’eser-
Umani con riferimento al la- cito e attaccare il flusso di fake
regime di denunciare cerante conflitto nell’allora news a favore dei Rohingya.
Jugoslavia –è forse più sfuma- Resta da capire se la condanna
Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | SECONDO TEMPO » 21
Cultura | Spettacoli | Società | Sport

Secondo Tempo
Gp, Rossi torna a ottobre Nek, Max, Renga: il tour Premio Isaiah Berlin a Isotta
Michael Van der Mark prenderà Un inedito trio quello che calcherà i Lo storico della musica e critico sarà
il posto di Valentino Rossi al Gp di palcoscenici dal 20 gennaio 2018: i tre premiato giovedì prossimo a Santa
Aragona. Così la Yamaha in una nota: artisti reinterpreteranno i brani delle Margherita Ligure. Il premio gli viene
“Rossi rientrerà a Motegi il 13 ottobre” loro carriere. Biglietti da domani conferito per i suoi alti meriti culturali

Il 19 settembre esce in libreria L’attacco

“Il suono del secolo: quando il e la star
rock ha fatto la storia” di Ste- Al centro un
fano Mannucci: dalla conqui- momento
sta della Luna e Woodstock fino dell’attentato;
ai nostri giorni. Di seguito un e- in basso Paul
stratto del capitolo sull’11 set- McCartney e
tembre e Paul McCartney, pre- la figlia Stella

C
sente quel giorno a New York. Ansa

» STEFANO MANNUCCI

he bella oggi New York. Il sole

avvolge i palazzi in un abbrac-
cio sexy, languido. I grattacie-
li inondati di luce fanno pen-
sare a una fiamma gioiosa, un
barbaglio di speranza. Sì, è de-
cisamente una gran cosa vive-
re. Dopodomani Stella com-
pie trent’anni, bisogna torna-
re a Londra per la sua festa.
Sembra ieri che era ancora u-
na ragazzina: oggi è una don-
na affermata, è stata in gamba
a farsi largo da sola nel mondo
della moda. Paul ripensa con
tenerezza a quando era nata.
Pillola Mamma Linda la teneva nella
pancia mentre insieme regi-

“Signor Paul McCartney

stravano il primo album degli
Wings. C’era quella canzone,
Dear Friend, che tutti avevano
letto come una risposta agli
insulti di Lennon dopo lo

scenda: è l’11 settembre”

scioglimento dei Beatles.
Quanto veleno inutile versa-
to. E quanto è difficile, ogni
n CATERPIL- volta, lasciarsi alle spalle New
LAR RIPAR- York. Troppi pensieri turbi-
TE DALL’UE nano adesso nella testa di Sir
Doppia pun- Paul. Mentre il jet è ancora
tata speciale
per Caterpil-
fermo sulla pista di decollo.
Che forma avrà avuto la paura
lar, il pro-
gramma
di John nel momento in cui
Mark David Chapman pre-
radiofonico meva il grilletto? E mentre ca-
condotto deva sul marciapiede davanti
da Massimo al Dakota urlando mi hanno
Cirri e Sara sparato, avrà capito che stava
Zambotti morendo, o sperava di salvar-
in onda si? Avrà fatto in tempo a chie-
su Radio2 dere perdono a Dio, a Yoko, a
a partire se stesso? Pensami ogni tanto,
dalle 18:30. vecchio amico mio, gli aveva
Dopo la pun- detto Lennon nella loro ulti-
tata di ieri, ma telefonata.
che ha se-
gnato l’inizio UN’OMBRA PASSA sul volto di
della nuova Paul. No, non è una nuvola in
stagione, cielo. Animo, amico, non puoi
continua il fo- rabbuiarti adesso, stai tornan-
cus sull’Euro- do a casa per abbracciare tua
pa, in diretta figlia! Però New York è come
dal Parla- una catena che ti si stringe at-
mento Euro- torno all’anima: ci sei stato mi-
peo di Stra- gliaia di volte, e a ogni partenza
sburgo è come lasciare un’amante.
Questa è la città che sembrava
tutta con il naso all’insù, il gior-
no in cui l’elicottero traspor-
tava i Beatles allo Shea Sta-
dium! Quanto tempo fa era?
Accidenti. E la conferenza
stampa dell’ultimo tour, ago-
sto 1966, al... come si chiama-
va? Il Warwick Hotel di Ma-
nhattan. C’era pure Linda a
scattare foto. I giornalisti che
tentavano di circuire la band
con quelle domande, sempre
le stesse. Continuavano a pres-
sare John con la storia su Gesù.
In Europa circolano degli ar-
ticoli in cui viene definita “im-
Il libro L’ex Beatles partiva da New York dopo essere stato
con la figlia Stella. Quando all’improvviso scoppiò l’inferno
matura”la reazione degli ame-
ricani dopo che tu hai detto
che siete più popolari di Cri-
sto. E Lennon: “È un’opinione.
Chiedetene conto a chi l’ha
scritta”. Invece a lui, Paul, a-
vevano domandato cosa ne
pensasse delle due ragazze
che minacciavano di buttarsi
dal ventiduesimo piano del lo-
ro albergo se lui non si fosse
fatto vivo: “Cosa? Buon Dio!
Come può accadere una cosa
del genere?”. Aveva tirato un
sospiro di sollievo quando gli
era stato specificato che quelle
due fan fuori di testa erano già
state raggiunte dalla polizia e
messe in salvo. Il mondo è pie-
no di pazzi. Saltare da un grat-
tacielo se non riesci a vedere
Paul McCartney? Andiamo,
fanciulle! La vita è un dono
prezioso.
Linda gli manca. Ogni volta
che sale su un aereo, lui guarda
istintivamente nel posto di
fianco. Non c’è mai lei. Non c’è
da tre anni, quando quel can-
cro al seno che sembrava sotto
controllo se l’è portata via. Un
mese prima che se ne andasse
erano stati alla sfilata a Parigi,
la collezione disegnata da Stel-
la per Chloé. Poi gli ultimi stra-
zianti giorni a Tucson. Paul
Il libro che non lasciava mai la mano
della moglie. Quel giorno le
stava dicendo: “Ora sei in sella
al tuo bellissimo stallone ap-
paloosa. È un mattino di pri-
mavera, il cielo è blu...”. Linda
si era addormentata con quelle
sue parole. Le ultime che ave-
va sentito dalla voce di Paul. Il
cielo è blu... Come è blu anche
oggi a New York. Spietata-
lIl suono mente blu.
del secolo
Stefano GUAR DA dal finestrino lo
Mannucci skyline di Manhattan. Quello
Pagine: 464 sbuffo di fumo che pare uscire
Prezzo: 18e direttamente dalla Torre
Editore: Nord del World Trade Center.
Mursia “Un’illusione ottica”, riflette
e Rtl 102.5 McCartney. “Il fumo della cu-
cina di qualche ristorante di afferrando il telefono di bor- Uno steward si china su di
Tribeca, lì dietro. Niente zup- do. No, non comunica nulla ai lui: “Signore, deve alzarsi”.
pa di miso stamattina, Paul- passeggeri, sta parlando som- “Alzarmi? Ho sbagliato po-
San, abbiamo dovuto licenzia- messamente con qualche re- sto? Che...?”, chiede l’incredu-
re il cuoco!”Poggia la testa sul- sponsabile del JFK. Che pro- lo McCartney. Per qualche se-
lo schienale. Sì, ma cosa aspet- blema ci sarà mai? Paul sbircia condo, l’inconscio lo sta facen-
tiamo a decollare? Perché ce di nuovo fuori dal finestrino do sentire colpevole di non sa
ne stiamo ancora in mezzo al- alla sua destra. Ora ci sono due neppure lui cosa. Ehi, un atti-
la pista? Se continua così, ar- colonne di fumo che coprono mo. Non ho appiccato io quel
riveremo a Londra con troppo alla vista le Torri Gemelle. fuoco, gli scappa di pensare.
ritardo. Ora è lui a cercare gli Deve trattarsi di un incendio “Sta succedendo qualcosa
occhi degli steward, però que- più vasto e complesso di quel- di serio a New York. L’aero-
sti stanno facendo avanti e in- lo che immaginava. E sembra porto non autorizza più i de-
dietro con la cabina e sembra- infuriare dentro i due gratta- colli. E neppure gli atterraggi.
no improvvisamente contra- cieli che presidiano il cielo blu Dobbiamo far sbarcare tutti.
riati. Ah, ecco, uno di loro sta di New York. Lei sarà il primo.”
22 » SECONDO TEMPO
C’
» LUCA RAIMONDO
era una volta la stagione tele-
visiva, quella che veniva aper-
ta dagli Emmy Awards, che
premiavano le migliori tra-
smissioni dell’anno che si sta-
va per concludere, dando con-
temporaneamente il via alle
danze di quello che stava per
cominciare. Gli Emmy ancora
resistono e domenica sera ce-
lebreranno la loro sessanta-
novesima edizione prenden-
do in considerazione i pro-
grammi andati in onda in A-
I protagonisti merica dal 1 giugno 2016, al 31
maggio 2017. Quella che non
esiste più, è la televisione co-
me siamo stati abituati a cono-
scerla per decenni. Prima con
l’arrivo dei canali via cavo e
ancora più recentemente, del-
le piattaforme di streaming,
non c’è settimana nell’arco
dell’anno che non veda l’esor-
dio di una nuova serie, senza
soluzione di continuità.
QUEST’ANNO, in pieno agosto,
i fan del Trono di Spade han-
no passato le vacanze attaccati
a tablet, computer o smar-
tphone per non perdersi gli e-
pisodi della settima stagione;
nello stesso periodo gli abbo-
nati a Netflix potevano godersi
tutta d’un fiato la prima stagio-
ne dei Defenders, e da poche
settimane la terza, straordina-
ria, di Narcos. Ed è solo l’ini-
zio. Ottobre sarà il mese del ri-
Cultissime torno dei ragazzi di Stranger
Dall’alto, scene Things, per la seconda stagio-
da “The Wal- ne della serie horror dei Duffer
king Dead”, Brothers, tributo agli anni ot-
“Trono di spa- tanta e all’universo di Stephen
de” e “House King. L’influenza del grande
Of Cards” scrittore americano pervade-
rà i prossimi mesi in tv come al
cinema: la nuova versione del
suo capolavoro, It, sembra ini-
ziare esattamente dove finisce
Stranger Things, a cominciare
dalla scelta di Finn Wolfhard,
l’attore ormai quasi quindi-
cenne, protagonista di en-
trambi i progetti (è Mike
Wheeler nel serial Netflix e
Richie Tozier nel film di Andy
Muschietti); Netflix produrrà
poi un film tratto dal libro di
King Il Gioco di Gerald e per
OLTRE LE PREVISIONI In ventimila al Madison Square Garden per Eric, forse la sua ultima apparizione in quest’arena
» ANDREA SCANZI
New York
Q ualche mese fa, un
uomo viene fotogra-
fato all’aeroporto di
Los Angeles. È su una sedia a
rotelle. Ha un cappuccio so-
pra il viso, pare voglia na-
scondersi. Lo trasporta la
compagna, con lui c’è anche
la figlia. Le foto fanno il giro
Un’altra del mondo. Quell’uomo, an-
rinascita che se non sembra, è Eric
L’artista Clapton. Ha 72 anni e ha ab-
ha una bandonato i concerti nel
malattia 2015, festeggiando il traguar-
do impensabile dei 70. “Im-
neurove- pensabile”, perché pochi co-
getativa: me lui hanno abusato di tutto:
qualche alcol, droghe, nichilismo. Un
mese fa miracolo che sia arrivato fino
era ap- a questi giorni, mentre i tanti
parso in amici e colleghi – da Jimi
sedia a Hendrix a Duane Allman,
passando per Stevie Ray Vau-
rotelle ghan che morì dopo un con-
certo con lui prendendo pro-
prio l’elicottero che avrebbe
dovuto prendere Clapton –
sono anzitempo caduti come
militi al fronte. Clapton, lo di-
rà lui stesso di lì a poco, soffre
da anni di una malattia neu-
rodegenerativa che porta
lentamente alla perdita della
SERIE TV Attesa per “The Walking Dead” . “House of Cards” è bollita
Un autunno alla ricerca
del nuovo Frank Underwood
il 2018 è prevista una serie de-
dicata ai racconti della Torre
Nera, con protagonista Idris
Elba, che riprende il ruolo del
pistolero interpretato nel film
da poco uscito nelle sale con ri-
sultati non particolarmente
entusiasmanti.
HBO dopo il fallimento di
Miracolo-Clapton nella Grande Mela:
sul palco il “re” non è ancora morto
sensibilità di braccia e gam-
be. Nessuno, in quel momen-
to, avrebbe immaginato che
quell’uomo sarebbe tornato
sul palco. E invece.
DI COLPO GLI TORNA la voglia
di suonare. Decide, con la
scusa dei 50 anni di carriera,
di esibirsi due volte al Madi-
son Square Garden, poi due a
Los Angeles e quindi chiude-
re nella sua Royal Albert Hall
di Londra. Il successo è tale
che, a settembre, deve ag-
giungere altre date newyor-
chesi al Madison Square Gar-
den. Sette e otto settembre.
Noi c’eravamo l’8. L’ultima
volta di “God” a New York,
forse. “God” fu come lo chia-
marono quando lo sentirono
suonare nel ‘66 con John Ma-
yall. E avevano ragione. Poi
l ’ h a n n o c h i a m a t o “ S l o-
whand”. Nel mezzo, alla fine
dei Sessanta, ha trasformato
in oro tutto quel che ha toc-
cato. Con i Cream, i Blind Fai-
th, i Derek and The Dominos,
Delaney & Bonney. L’era ir-
Ciack
Accanto,
“Better Call
Saul”. Sopra,
“Westworld” e
“Will&Grace”
LaPresse
Ritorni A grande richiesta NBC
trasmetterà una nuova stagione di
Will&Grace. Torna anche “Stranger
Things” che si contende gli Emmy
con “Better Call Saul” e “Westword”
Cinquant’an- ripetibile dei supergruppi. I
ni di carriera Beatles lo vogliono con sé, lui
Eric Clapton, dice no ma suona nella While
72 anni tra al- My Guitar Gently Weeps
col e droghe scritta dall’amico George
LNP Harrison, che seguirà poi nel
Concert for Bangladesh (an-
cora al Madison Square Gar-
| IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017
Vinyl torna nella New York a
cavallo tra gli anni 70 e 80, per
raccontare l’ascesa dell’indu-
stria del porno, tra mafia, dro-
ga e prostituzione: gli ingre-
dienti per il capolavoro ci sono
tutti, a cominciare dalla sce-
neggiatura scritta da David Si-
mon e George Pelecanos
(Quelli di The Wire, per molti
la serie tv migliore di sempre),
ma il primo episodio, andato in
onda negli Stati Uniti domeni-
ca scorsa, non ha convinto
molti. Grande attesa anche per
l’ottava stagione di The Wal-
king Dead che conta su una
sterminata platea di fan, e per
il ritorno di Jane Campion con
la seconda stagione del “cultis-
simo” Top of the Lake, am-
bientazione australiana e par-
tecipazione straordinaria di
Nicole Kidman, che dopo Big
Little Liessembra essersi lan-
ciata anima e corpo in produ-
den). Quel giorno è drogato
fino al midollo e neanche sa
d o v’è: una delle sue tante
morti anticipate. Poi la car-
riera solista, i tanti dischi belli
e quelli brutti. Il live perfetto
di Just One Night. I molti a-
mori, su tutti Pattie Boyd, ex
di Harrison e musa di Some-
thing, Layla e Wonderful To-
night (mica niente). Prende I
Shot The Sheriff di Bob Mar-
ley e la trasforma, prende Co-
caine di J.J. Cale e le ridona
vita. Suona con Roger Waters
appena uscito dai Pink Floyd,
fa concerti di beneficenza
con Mark Knopfler.
SI VESTE DA FIGHETTO negli
Ottanta, poi perde un figlio e
piange davanti al mondo re-
galandoci uno dei concerti a-
custici più belli di sempre. Il
prossimo weekend, al festival
di Toronto, verrà presentato
“Life in 12 Bars”, il primo do-
cumentario su di lui. Venerdì,
sul palco, Eric era accompa-
gnato da basso, due tastiere,
batteria e due coriste.
zioni tv di qualità, anche in ve-
ste di produttrice.
Questa è anche la settimana
della messa in onda italiana (o-
gni lunedì su Fox) della nuova
stagione di Prison Break, il se-
rial andato in onda con grande
successo per quattro stagioni
tra il 2006 e il 2009 e tornato
con nove episodi trasmessi la
scorsa primavera negli Stati
Uniti.
A PROPOSITO di grandi ritor-
ni: a undici anni dall’addio del
2006, a fine settembre il net-
work NBC trasmetterà la nuo-
va stagione di Will & Grace, la
strepitosa sitcom che tra la fi-
ne degli anni novanta e i primi
duemila, ruppe gli schemi nel-
la rappresentazione dell’omo-
sessualità in prima serata sulla
tv generalista, vincendo tra
l’altro un’infinità di premi,
Golden Globe e Emmy.
Già, gli Emmy, da lì eravamo
partiti: quest’anno le statuette
se le contendono il notevole
Westworld (in arrivo la se-
conda stagione), Better Call
Saul (lo spin-off di Breaking
Bad), The Crown, Stranger
Things,The Handmaid’s Ta-
le, Atlanta e House of Cards,
giunto un po’ bollito alla quin-
ta stagione. Forse sarebbe me-
glio decidere di chiuderla qui,
ma trovare un personaggio co-
me Frank Underwood, sarà
difficile anche per gli straordi-
nari talenti che ogni giorno
riescono a produrre l’incredi-
bile mole di racconto televisi-
vo che in questi anni ci accom-
pagna e ci entusiasma.
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Senz’altro è malato, per-
ché le foto le abbiamo viste
tutti, ma a vederlo non sem-
brava proprio. Alcuni brani,
su tutti I shot The sheriff,
White RoomeCrossroads, so-
no risultati pazzeschi. Come
spesso gli capita, è stato più
coinvolgente nei brani “velo-
ci” (Key To The Highway, Co-
caine, Sunshine Of Your Love)
che non nelle ballatone
(Wonderful Tonight). Sedici
brani, di cui cinque acustici.
Due ore di concerto. Alla fine,
per una riuscitissima Before
You Accuse Me, sono saliti sul
palco anche Jimmie Vau-
ghan (fratello dell’immortale
Stevie Ray) e Gary Clark Jr
(nato ad Austin come Stevie
Ray). Madison Square Gar-
den pieno, organizzazione
magistrale. Niente fila all’en-
trata, niente fila all’uscita. Ed
eravamo 20mila. Più che un
concerto, è stato una riappa-
rizione inaudita: grande Slo-
whand, è stato un piacere. U-
na volta di più.
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Martedì 12 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | SECONDO TEMPO » 23
Sport

CALCIO Nell’arco di tre turni, il nuovo sistema in mano agli arbitri ha risolto più problemi di quanti
non ne abbia creati. Esordio in coppa per Roma e Juve con Atletico e Barcellona. Domani il Napoli

La Serie A (forse) s’arrende: la Var

funziona. E oggi c’è la Champions
I
» ROBERTO BECCANTINI
l calcio batte il calcio d’ago-
sto, non è la prima volta e non
sarà l’ultima. Il Milan cinese
veniva da un mercato che a-
veva scatenato le edicole, e
da un filotto di successi che,
tra Europa e il resto, sembra-
va aver già trasformato l’ac-
qua in vino. Lotito gli aveva
ceduto Biglia, il regista, e
spedito Keita a Monaco. Mo-
rale: Lazio quattro Milan u-
no. Non una sentenza, visto
che siamo appena alla terza,
La squa- ma un indizio.
dra di
Sarri Per TANTE, LE LEZIONI dall’Olim-
imporsi, pico e dintorni. La prima: som-
non serve mare attaccanti non significa
attaccare meglio. Sull’argo-
più il gio- mento, il Ventura del Berna-
co, che re- beu potrebbe scrivere un libro.
sta co- Simone Inzaghi ne aveva una,
munque di punte: Immobile. Ha rica-
la busso- vato una tripletta. La Lazio era
la. Basta- una squadra collaudata, con
no i gioca- un suo equilibrio. Il Milan, una
squadra rifondata sugli acqui-
tori sti, con i suoi misteri. Al netto
della propaganda, Cutrone è
tornato Cutrone; e Borini, Bo-
rini. Le vendemmie estive dro-
gano i pronostici. La seconda:
a Inzaghi, che allenava la Pri-
mavera, manca la gavetta. Un
handicap, di solito. Non nel
suo caso. Sa cosa vuole, sa co-
me insegnarlo. Contro il Mi-
lan, sono stati determinanti
Milinkovic-Savic e Luis Al-
berto: timidi in avvio, poi ca-
paci di armare Immobile e
presidiare i valichi. Nel Milan,
terza chiave di lettura, non lo è
stato nessuno. Nemmeno Bo-
nucci. Del quale rimpiango i
lanci, le aperture, più che le
chiusure. Immobile lo ha irri-
so al limite del vaffa. Se è di-
ventato un leader, lo deve al
castello che Conte e Allegri gli
costruirono su misura, e lui
contribuì a rendere una carto-
lina. La celeberrima Bbc. Han-
no sbagliato tutti, domenica: i
capi e i gregari. Montella pensa
alla stampella della difesa a tre,
pur di liberarlo da quei com-
piti di marcatura che talvolta
Ultima sfida lo tormentano. Quarta. Della
Azione di Lazio, in discussione erano la
Messi al Me- personalità, ballerina, e la rosa
tLife stadium (in attesa dei recuperi di Felipe
di New Jersey, Anderson e Nani): non la for-
Usa, il 22 luglio mazione-tipo, e tanto meno
2017 LaPresse l’allenatore. Gli ultimi derby di
coppa e la Supercoppa strap-
pata proprio alla Juventus ne
hanno consolidato le certezze,
che non erano poche ma erano
fragili. Sarà la continuità di
rendimento, nella gestione del
doppio binario Europa-cam-
pionato, a fissare i nuovi con-
fini. Quinto messaggio. Al Na-
poli di Sarri, per imporsi, non
serve più il gioco, che resta co-
munque la bussola. Bastano i netsk-Napoli. Su tutto e su tut-
giocatori. Con l’Atalanta, pri- ti, l’ordalia del Camp Nou. Ca-
ma della sosta, stava perden- de a cento giorni dalla notte di
do. E non dava segni di vita. Cardiff, notte che - al di là del
Gran gol di Zielinski e da 0-1 a verdetto: 4-1 per il Real - ispirò
3-1. Oplà. A Bologna aveva ri- un divorzio (Bonucci) e accen-
schiato l’osso del collo. Ecces- tuò il senso di frustrazione che
so di zero per un’ora, con Rei- zavorra l’Europa di Madama:
na “santo”spesso, e poi tre raf- sette finali perse su nove. Il de-
fiche - Callejon, Mertens, Zie- stino, di fronte a numeri del ge-
linski - complici gli aiutini di nere, va preso per quello che è:
Masina e Pulgar. Come dicono un testimone, non un sicario.
i saggi della tribù: gli scudetti si
Titolo del romanzo: Leo Messi
vincono anche così. contro Paulo Dybala. Cinque
gol, la Pulce; cinque, il piccolo
SESTO spunto, la Sivori. Nei quarti
Var. Funziona. dell’ultima edi-
N el l’arco di tre zione il club-a-
turni ha risolto zienda eliminò la
più problemi di Estivo sulla carta società-stato e
quanti non ne ab- Già si vede Dybala, all’anda-
bia creati. Come ta, si tolse lo sfi-
ogni rivoluzione la differenza tra zio di “battere”
richiede pazien- le “parole” e i fatti: Messi per due re-
za, esige “vi t t i- ti a zero. Non c’è
me”. A San Siro, il Milan doveva più Neymar (c’è
per licenziare il essere fortissimo, Dembelé), non
rigore pro Inter, c’è più Luis Enri-
si sono resi neces- ora è diverso que (c’è Valver-
sari cinque minu- de). Non c’è più
ti di assemblea Bonucci (e non ci
condominiale. Bisogna scen- saranno neppure Chiellini e
dere, bisogna affinare l’intesa Mandzukic). Il Barcellona vo-
tra arbitro senza tv e arbitri la. Nove punti come la Juven-
con tv, posto che un margine di tus, il Real già a meno quattro.
interpretazione, legato agli e- In Galles, Dybala fu tutt’altro
pisodi più confusi, rimarrà che un principe: fu un’ombra.
sempre. E continuerà a sfama- Aver domato il Chievo appar-
re le moviole dei bar. E adesso, tiene alla cronaca. La storia è
Champions. Fase a gironi, tur- un’altra cosa: è Cristiano Ro-
no inaugurale. Oggi Barcello- naldo, è (ancora) Messi. Che
na-Juventus e Roma-Atletico non ha mai segnato a Buffon.
Madrid, domani Shakhtar Do- © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’INTERVISTA DANIELE LUPO In coppia con Nicolai, è campione italiano, europeo ed è arrivato terzo ai Mondiali

“Col beach stiamo vincendo tutto

ma c’è chi lo chiama sport minore”
» ALESSANDRO ZARDETTO scritto dopo l’argento di Rio.
A proposito di denaro, se le

L’
aereo da Catania at-
terra puntuale allo
scalo di Fiumicino. Le
prime nuvole che si addensa-
no in cielo fanno calare il si-
pario su una estate di succes-
si. “Ci vuole uno stacco dopo
I calciatori la tensione di queste settima-
guadagnano ne”, ci spiega Daniele Lupo
cifre da quando lo incontriamo. In
sogno, ma neanche un mese lui e Paolo
ci sono altre Nicolai – la coppia dello
discipline sport italiano più titolata –
hanno vinto il campionato
in cui europeo, si sono classificati
gli atleti terzi ai mondiali e, dulcis in
nostrani fundo, hanno acciuffato il ti-
non hanno tolo italiano. Parliamo di
rivali beach volley, ovviamente, di-
sciplina dove la coppia pri-
meggia oramai da tempo. E
così sono diciannove i podi
conquistati nel circuito in-
ternazionale, tra cui l’argen-
to olimpico a Rio 2016. “Ci
siamo, ci siamo” scherza Lu-
po riferendosi al World Tour
disputatosi ad agosto, “la se-
mifinale i brasiliani l’hanno
vinta sul filo di lana, il pros-
simo mondiale è nostro!”.
Nato nel 1991, Daniele è un
singolare “figlio d’arte”:
“Mio padre e mio nonno gio-
cavano a beach volley a Fre-
gene quando ancora nessuno
praticava questo sport. In un
certo senso sono stati pre-
cursori del professionismo”.
È forse anche per questo che
oggi il duo Lupo-Nicolai rap-
presenta il segreto di una di-
sciplina che nel nostro Paese
cresce di anno in anno.
A ventisei anni ha vinto qua-
si tutto, dove vuole arriva-
re?
Mi basterebbe essere il più
forte giocatore al mondo!
Mica male, quanti ne ha da-
vanti?
Intanto devo battere me stes-
so, superare i miei limiti…
Quali?
Sono molto testardo. Nello
sport è anche un pregio per
non mollare mai. Quando mi
metto in testa una cosa vado
fino in fondo. Ma è un aspetto
del carattere che ha anche
delle controindicazioni, che
talvolta offuscano la lucidità.
Nicolai è come lei?
Meno testone ma è un vin-
cente.
Obiettivo Insomma, il compagno di
Tokyo 2020 gioco ideale…
Daniele Lupo, La cosa bella di questo sport è
romano, che puoi decidere di compe-
ha 26 anni tere insieme con un giocato-
Ansa re non imposto dall’“alto”.
Certo, quando fai una scelta
poi ti assumi la responsabili-
tà dei risultati: se la coppia
non funziona ne paghi diret-
tamente le conseguenze.
A voi è andata bene…
Sì, perché Paolo non è solo un
compagno di gioco, è un fra-
tello, un confidente. Ci fre-
quentiamo con altri amici an-
che fuori dagli allenamenti.
Non vi siete mai presi a pal-
lonate?
No, solo discussioni proposi-
tive per superare gli ostacoli
e vincere. Ci basta uno sguar-
do per capirci, credo che sia-
mo un esempio unico nel pa-
norama mondiale. Forse è
anche questo il segreto del
nostro successo.
Tra le sue prime vittorie c’è
stata anche quella contro un
tumore...
Sì, è vero. Ho avuto paura, ma
ormai è una storia lontana.
Nel male c’è sempre il risvol-
to positivo, soprattutto quan-
do si è giovanissimi e si ha tut-
ta la vita, oltre che carriera,
davanti. Quell’esperienza mi
ha insegnato ad affrontare o-
gni sfida senza timore. Io gio-
co solo per vincere, e non per
denaro come qualcuno ha
dico che il passaggio di Ne-
ymar al Psg è costato oltre
mezzo miliardo di euro?
Beh, quei soldi noi del beach
volley ce li sogniamo! È pur
vero che il calcio appassiona
milioni di persone al mondo,
più di qualsiasi altro sport. È
seguito ovunque, è giusto
quindi che i campioni guada-
gnino molto bene. Ma nessu-
na invidia.
Quindi basterebbe che il
beach volley avesse più vi-
sibilità…
Certo. Purtroppo gli sport
minori in Italia rischiano di
rimanere tali. Ed è un pecca-
to. Senza nulla togliere al pal-
lone, ci sono molte discipline
in cui gli atleti nostrani non
hanno rivali, ma pochi lo san-
no. Il Coni ci rispetta molto,
ma non basta, è un discorso
più di sistema.
Un obiettivo su tutti?
Io ho da sempre due passioni:
il beach volley e i Manga
giapponesi…
Ho capito, la medaglia d’oro
a Tokio 2020…
Esatto! E ce la faremo anche
lì…
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24 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 12 Settembre 2017

Dalla Prima
S
e ci fossero ancora dei dubbi
che in Italia politica e calcio so-
» MARCO TRAVAGLIO no diventati interscambiabili e
i talk hanno preso il posto dei varie-
IL PEGGIO DELLA DIRETTA cazzeggio libero con gli inviati necessità virtù, ma non è sem-
della specie più varia: nuovi pre stato così. In un post Ma-
comici, ex veline, marchette rino Bartoletti ha ricordato la
Quelli che obbligate più qualche pezzo nascita di Quelli che il calcio 24

M a nessuno si sogna di de-

finirli “presunti stuprato-
ri”: molti optano anzi per “be-
tà, arrivano Luca e Paolo a confor-
tarci. Mai tanto richiesti, e non a ca-
so. Li aveva appena ingaggiati Floris
il calcio...
vintage come “l’effervescente Gian-
ni Riotta” in diretta da San Siro. La
penultima spiaggia, prima di finire
anni fa su Rai3, poi promosso su Rai2
per il successo di ascolti. L’idea era
portare alla ribalta veri tifosi, poi
stie”, tanto il rischio di querela
è pari a zero. Se poi, puta caso, si
per il dopo Crozza e già li vediamo
rispuntare in Rai, padroni di casa di La riscossa sull’Isola dei bolliti, è la conquista di
un posto da tifoso Vip. Per cosa ti-
travolti dall’invasione dei tifosi Vip.
Angelo Guglielmi era scettico, nes-
scopre che uno dei quattro non
ha stuprato nessuno, chi se ne
Quelli che il calcio. Se deve essere cal-
cio varietà, non si poteva fare scelta del tifoso vip fare, poi, è secondario: si tifa Juve
come si tifa Matteo o Silvio: non si va
suno voleva fare il conduttore, poi
Bartoletti convinse Fabio Fazio, e da
frega. I due carabinieri invece, migliore; i due imbarcano Mia Ce- in Tv perché si crede in qualcosa, ci lì partì la corsa di Fabietto alla prima
essendo italiani e usi a obbedir ran, come fosse un incantesimo del si inventa una passione qualsiasi pur serata di Raiuno. Se ci fossero anco-
tacendo, hanno almeno diritto Mago Forest, e si abbandonano al » NANNI DELBECCHI di andare in Tv. Luca e Paolo fanno di ra dei dubbi… (continuate voi).
alla qualifica “presunti stupra-
tori”. Ma il comandante Tullio
Del Sette e la ministra Roberta
Pinotti usano parole durissime
e, nel dubbio, li sospendono dal
servizio in via “precauzionale”.
Giusto: nessuno può indossare
la divisa di tutore della legge col
sospetto di averla così orrenda-
mente violata. Dice Del Sette,
senz’attendere la sentenza de-
finitiva, né quella provvisoria,
né il rinvio a giudizio, né la ri-
chiesta del pm, “il primo dovere
di un carabiniere è quello di es-
sere un cittadino esemplare, di
agire nell’onestà morale, nella
piena legalità. Se non lo fa, tra-
disce una scelta di servizio”. Pa-
role sante. Però ad adottare il
provvedimento sono un gover-
no che non sospende quattro
suoi membri indagati o impu-
tati per gravi reati; e un coman-
dante (Del Sette, appunto), in-
dagato per rivelazione di segre-
to e favoreggiamento agli in-
quisiti dello scandalo Consip,
cioè per aver rovinato l’indagi-
ne sulle tangenti per truccare
l’appalto più grande d’Europa,
che il governo non sospende,
anzi conferma.
La fondatezza delle accuse a
Del Sette è pari a quella delle ac-
cuse ai due carabinieri: la paro-
la di due testimoni (gli ex diri-
genti Consip Ferrara e Marro-
ni) contro la sua. Certo, il favo-
reggiamento non è lo stupro:
ma si può seriamente sostenere
che un appuntato e un carabi-
niere scelto accusati di stupro
infanghino l’Arma più del co-
mandante generale accusato di
spifferare segreti agli indagati
di un mega-scandalo di corru-
zione? Se “il primo dovere di un
carabiniere è quello di essere
un cittadino esemplare, di agire
nell’onestà morale, nella piena
legalità”, questo dovrebbe vale-
re tanto per gli ultimi anelli del-
la catena quanto, a maggior ra-
gione, per il primo. Che ci fa an-
cora Del Sette al vertice dell’Ar-
ma? Che ci fa il generale Ema-
nuele Saltalamacchia, indagato
per gli stessi reati, al comando
dei Carabinieri toscani (diretto
superiore dei due presunti stu-
pratori)? E che ci fa Luca Lotti,
indagato per gli stessi reati, al
ministero dello Sport?
Non basta. Sugli stupri di Ri-
mini e Firenze, tv e giornali
hanno pubblicato i verbali, fin
nei minimi e più raccapriccian-
ti dettagli, degli indagati e ad-
dirittura delle vittime (che,
trattandosi di testimonianze,
sono coperte dal segreto), e i pm
e gli avvocati ne hanno diffusa-
mente parlato in interviste e
conferenze stampa. Secondo
noi, è giusto così, visto l’interes-
se pubblico delle notizie. Pec-
cato che le stesse regole non
valgano per i politici e i potenti
in genere: noi, ad esempio, per
molto meno – notizie e inter-
cettazioni segrete su Consip
che infastidivano la Renzi Fa-
mily - siamo stati perquisiti dal-
la Procura di Napoli, mentre
quella di Roma indagava il pm
Woodcock e la sua compagna.
Dobbiamo dedurne che le fu-
ghe di notizie sono lecite per gli
stupri e proibite per le mazzet-
te? E dove sta scritto? Nel Co-
dice del Marchese del Grillo?