precursori, della
psicologia junghiana
James Hillman, Zurigo
A pagina 158 dell'edizione americana di Ricordi, Sogni e (1) C.G Jung (edito da Aniela
Riflessioni, (1) Jung racconta il sogno da lui fatto nel Jaffé), Ricordi, Sogni e
corso del suo viaggio con Freud verso gli Stati Uniti, nel Riflessioni. Milano, il
Saggiatore, 1965.
1909. E’ «il sogno dei due teschi», quello — ricorderete —
che preannunciava la sua separazione da Freud. Il sogno
presenta a Jung «la sua casa», una casa a due piani. Il
piano superiore dove Ilo di Jung si trova dapprima, è
arredato con antichi quadri di valore e in stile rococò.
Scendendo al piano terreno il sognatore trova un misto di
Rinascimento e Medioevo; al livello inferiore c'è una can-
tina romana e — ancora più in profondità — in una specie
di caverna profonda e oscura — giacciono dei resti
archeologici primitivi e i due teschi. Per Jung (p. 161), il
sogno:
presupposto di natura affatto impersonale... e il sogno divenne per me
un'immagine-guida ... fu la prima intuizione bell'esistenza, nella psiche
personale, di un a-priori collettivo... delle forme istintive, cioè degli
archetipi.