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METODOLOGIA DELLA RICERCA IN PSICOLOGIA (McBURNEY)

CAPITOLO 1:
-I mezzi di conoscenza del comportamento si dividono in empirici e non empirici;
tra i primi vi sono scienza e intuizione, basato su processi istintivi, spontanei: si divide a sua
volta in:
* senso comune, il quale per ha la limitazione di cambiare da un'epoca all'altra e da un luogo
all'altro in accordo con le idee e la cultura e pure il difetto di avere come unico criterio di credenza
il vedere se una pratica funziona oppure no, se la prassi funziona la teoria che la sorregge
considerata vera; questo principio risulta utile ma non porta a nuove conoscenze; la scienza si basa
anch'essa sul senso comune degli scienziati;
* misticismo, basato direttamente sull'intuito ed associato con una alterata qualit della coscienza;
possiamo descriverlo come un esperienza trascendentale, un incontro spirituale; il valore di queste
esperienze non va sottovalutato per chi le vive, ma riguarda solo le sue motivazioni ultime e la sua
sfera personale;
tra i non empirici distinguiamo:
* l'autorit, che induce a credere ciecamente in una persona o in un gruppo di cui abbiamo fiducia,
seppure anche queste possono errare nonostante la loro forte convinzione (come la Chiesa nei
confronti di Galileo, oppure il potere esercitato dalle idee di Aristotele);
* la logica, che seppure cruciale strumento nel trarre conclusioni coerenti non implica la veridicit
delle affermazioni di partenza; ci sono mondi logicamente possibili, ma inesistenti;
-Le caratteristiche della scienza:
* empirica, ma non tutti i metodi empirici sono scientifici;
* obbiettiva, nel senso che lo scienziato rimane un osservatore estraneo ai fatti; quando le
osservazioni sono fatte obbiettivamente costituiscono una specie di ricetta che altri possono
utilizzare per riscontrare gli stessi risultati e dare conferma; oggetto pi obbiettivo della discussione
scientifica la descrizione dello sperimentatore; si tratta di fenomeni osservabili da tutti;
* si autocorregge, caratterizzata dall'apertura al cambiamento;
* fa progressi, mentre per ex. possiamo dire che le arti e le attivit umanistiche o la moda mutano,
ma non progrediscono;
* possibilista, perch ci stiamo avvicinando alla verit e mai la possediamo completamente;
* parsimoniosa, per cui si tende ad usare la spiegazione pi semplice per dare conto di un dato
fenomeno;
* interessata alla teoria; la tecnologia ha lo scopo di far funzionare qualcosa, la scienza di scoprire
perch funziona;
-La psicologia una scienza alla pari delle altre; il dibattito acceso per il suo interesse a
qualcosa che spesso sembra sfuggire dai parametri sopra descritti; una tecnica importante per gli
psicologi mentalisti era l'introspezione i cui risultati per cambiavano a seconda dell'osservatore;
con Watson la psico. studia il comportamento, che misurabile ed oggettivamente osservabile da
tutti; negli anni '60-'70 con la psico. Cognitivista si spiega il comportamento in termini di processi
che non possono essere osservati direttamente, come immagini, memoria,...; poi con la psico.
umanista si critica l'importanza del comportamento oggettivo a discriminazione delle sensazioni, si
d importanza all'esperienza cosciente dell'uomo e si mette in rilievo la libert e l'autonomia
dell'azione umana. Il realismo quella dottrina per cui si crede che gli oggetti dello studio
scientifico esistano indipendentemente dal fatto di essere percepiti o scoperti; il realismo ingenuo
quello per cui non ci si chiede il perch delle cose che sappiamo dall'autorit o dal senso comune.
La scienza crede che il mondo sia razionale, che possa cio essere compreso tramite il pensiero
logico; il secondo assunto quello della regolarit per cui il mondo segue le stesse leggi in ogni
tempo ed in ogni luogo; poi possibile scoprine il funzionamento, assunto della scopribilit, per cui
la natura un rompicapo, non un mistero impenetrabile; necessario poi che gli eventi si
verifichino con precisi rapporti di causa-effetto,o determinismo, per cui gli scienziati usano come
ipotesi di lavoro la causalit.
CAPITOLO 2:
Lo scopo di ciascuna scienza quello di comprendere il mondo.
-Pseudoscienza ci che tenta di essere scienza e non lo ; non vi sono criteri precisi di
demarcazione, tuttavia le pseudoscienze hanno caratteristiche opposte alle scienze:
* mancanza di oggettivit o di interesse per la misurazione;
* i concetti non possono essere falsificati, per cui ad ex. l'effetto "timidezza" fa si che fenomeni
paranormali non si verifichino se negativamente influenzati dalle onde degli scettici, "vede chi
crede";
* mancanza di logica formale e matematica;
* isolamento dal resto della scienza, delle altre materie di studio che invece spesso lavorano in
modo interdisciplinare;
* mancanza di progressi;
* tentativi di dare risposta a domande metafisiche; la scienza sostituzione di domande poco
importanti che possono avere risposta a domande molto importanti che non possono avere risposta;
* mancanza di una precisa definizione dei termini, per ex. "occulto", al contrario definizione dei
termini per esclusione;
* mancanza di leggi, dovute alla mancanza di prove;
* mancanza di accordo teorico: le teorie ci sono a volont, ma spesso sono in disaccordo tra di loro
e con quelle della scienza;
* importanza di poche persone (autorit), per cui poche persone hanno fatto fare passi enormi a
queste discipline (monopolio);
-Al contrario gli scienziati lavorano sviluppando una predizione verificabile basata sulla
comprensione del principio che sta dietro alla regola:
si osserva che c' un problema; con qualche regola basata sull'esperienza si risolve il problema; si
sviluppa una regola pi formale; si sviluppa una comprensione del principio dietro il problema; si
fanno nuove predizioni; si mettono queste alla prova in modo sperimentale.
-Il primo passo quello della descrizione dei fenomeni oggetto di studio; per quanto
riguarda la psico. si comprende cosi il rapporto con le scienze biologiche; la descrizione definisce
l'argomento in esame, definisce l'oggetto, a volte crea (ci fa scoprire) l'oggetto; con il progredire
della descrizione del comportamento si manifestano delle regolarit che formano leggi, che altro
non sono che asserzioni secondo le quali certi eventi sono regolarmente associati; in altre parole
ogni volta che esiste un'associazione regolare tra due variabili si ha una legge, che non indica
necessariamente rapporti causa-eff.; a causa della complessit del comportamento le sue leggi sono
spesso in forma statistica. Tutto questo serve allo scopo ultimo di trovare le cause degli eventi che
osserviamo; i metodi per J.Stuart Mill, si dividono in:
* metodo dell'accordo che cerca la causa di un evento tentando di trovare una singola circostanza
che sia comune a tutte le situazioni in cui si presenta l'evento;
* met. della differenza che cerca la causa trovando la differenza tra casi che hanno in comune certe
caratteristiche e non altre;
* met. della variazione concomitante (o correlazione) che tenta di trovare alcune circostanze o
condizioni che varino insieme con il grado o il valore di quel certo evento;
con tali metodi si pu confondere la causa con la coincidenza, oppure trascurare un fattore causale
comune, a si ricordi la regola che la correlazione non prova la causalit; una conoscenza generale
del fenomeno impedir di fare errori stupidi;
-lo scopo ultimo della scienza in realt lo sviluppo di una teoria che spieghi le relazioni
che esistono in un particolare campo; le teorie non diventano mai fatti, anche quando siano vere;
una teoria un'asserzione o un insieme di asserzioni riguardanti le relazioni tra le variabili; se le
asserzioni riguardano solo una singola relazione si parla di legge; i senso pi ristretto la teoria
un'asserzione che include almeno un concetto non direttamente osservabile ma necessario per
spiegare le relazioni tra le variabili; i concetti teorici non possono essere osservati direttamente (ex:
l'elettrone); per quanto detto da Popper ogni teoria deve essere falsificabile; le teorie svolgono due
ruoli nello sviluppo della scienza: l'organizzazione delle conoscenze e la previsione di nuove leggi
(teorie feconde); inoltre le teorie guidano la ricerca. Un'ipotesi un'asserzione ritenuta vera al fine
di vagliarne la validit (se A ... allora B ...); un concetto teorico scientifico se pu essere collegato
a particolari operazioni verificabili (P. Bridgman: operazionismo) o se pu essere definito
parzialmente da una relazione con una teoria di cui fa parte.
-la scienza non progredisce in modo rettilineo ma per paradigmi (Kuhn), cio un modo di
pensare che pervade tutta una branca della scienza e pu mutare con dei movimenti a salti, in modo
rivoluzionario qualora il nuovo spieghi meglio i dati empirici.
-la serendipity definita come il dono di saper fare delle scoperte utili alle quali non si
mirava.

CAPITOLO 3:
-Una variabile qualche propriet di un evento reale che stata misurata; un attributo dei
fenomeni; questi vengono ridotti a variabili per focalizzare l'attenzione dello sperimentatore su
alcuni eventi specifici fra i molti legati al fenomeno; il concetto teorico immateriale, le var. sono
tangibili; le var. sono collegate ai concetti teorici per mezzo delle definizioni operazionali usate per
misurare i concetti;
* la var. dipendente una misura del comportamento del soggetto; nel linguaggio della psicologia
degli stimoli e delle risposte essa la risposta;
* la var. indipendente considerata la causa di qualche modificazione degli stimoli e delle risposte;
pu essere considerata ci che lo sperimentatore fa al soggetto, e la var. dip. ci che il soggetto fa di
conseguenza; si manipolano diversi valori (o livelli) per produrre diversi valori da studiare;
* le var. quantitative sono quelle che variano in grandezza;
* le var. qualitative cambiano genere;
* le var. continue non sono limitate a certi valori, in linea teorica si potrebbero misurare con
precisione illimitata; anche se una var. tale la sua misura pu essere discontinua (ex: misuriamo
l'altezza con il centimetro pi vicino);
* le var. discontinue rientrano in categorie distinte;
* le var. fisiche
le var. non fisiche o non definite in termini fisici; l'interpretazione di un osservazione diventa
variabile per il soggetto, ma non sotto il controllo dello sperimentatore;
-Tutti i tipi di variabili devono essere misurati su una stessa scala; il fenomeno deve poter
essere descritto in modo ragionevolmente preciso e la legge deve essere semplice per poter essere
espressa con una equazione; la misurazione un'assegnazione di valori numerici ad eventi od
oggetti secondo regole che permettono di rappresentarne importanti propriet con propriet del
sistema numerico; le regole secondo le quali sono assegnati i valori numerici determinano l'utilit
della misura;
* scale nominali permette di classificare eventi od oggetti in categorie;
* scale ordinali dispone gli oggetti secondo la loro grandezza;
* scale a rapporti caratterizzata da un punto zero significativo, nonch da differenze significative fra
i suoi valori numerici; la regola per l'assegnazione di valori che i rapporti fra questi corrispondano
ai rapporti psicologici fra gli eventi considerati.

CAPITOLO 4:
Con il termine validit intendiamo la verit o l'esattezza della conclusione del ricercatore, la sua
corrispondenza con la realt;
* validit interna: il tipo pi fondamentale perch riguarda la logica della relazione fra la variabile
indipendente e quella dipendente; si ha val. int. se il rapporto causa effetto fra la var. indip. e la var.
dip. esiste realmente; bisogna prestare attenzione alla possibile confusione tra le variabili, tuttavia vi
sar sempre una qualche var. che potr essere confusa con quella indip., ma durante la progettazione
ci si basa spesso su giudizi di valore;
* minacce: eventi esterni al laboratorio; maturazione (dei soggetti tra due esperimenti); effetto delle
prove (il soggetto modifica il comportamento sulla base dell'esperienza, come se a gi fato la
prova); effetto della regressione (i soggetti che hanno fornito valori estremi della var. tenderanno a
ottenere la seconda volte valori pi vicini alla media); selezione (dei soggetti); mortalit (i soggetti
che interrompono la ricerca possono essere diversi da tutti gli altri).
* validit di costrutto: concerne la questione della conformit fra i risultati e la teoria che sta alla
base della ricerca; inoltre condizioni particolari costituiscono ipotesi ausiliarie anch'esse da
valutare;
* minacce: debolezza della connessione tra eoria ed esperimento; effetto ambiguo delle variabili
indipendenti (per ex. i soggetti percepiscono la situazione in modo diverso dallo sperimentatore): i
soggetti agiscono nel modo in cui pensano che lo sperimentatore voglia che essi agiscano (ruolo del
"buon soggetto"), oppure i soggetti hanno la preoccupazione che l'esperimento misuri le loro
capacit mentali e si ha un'apprensione da valutazione e i soggetti cercano di comportarsi nel modo
pi normale possibile, non nel loro modo naturale, vero oggetto di studio ("desiderabilit sociale");
* validit esterna: riguarda l'applicabilit dei risultati della ricerca ad un'altra situazione;
* minacce: altri soggetti, non ogni animale va bene in tutte le situazioni e i soggetti umani devono
essere rappresentativi dell'intera popolazione; altri tempi; altre situazioni, cio la difficolt di
mettere in relazione i risultati di un esperimento in un laboatorio con la realt;

* validit statistica: la relazione causa-effetto era vera o dovuta ad un fatto accidentale? Un test
statistico stabilisce che un risultato ha una bassa probabilit di verificarsi solo per caso;
* validit di questionari e test:
1. il test dovrebbe misurare il concetto teorico che si suppone si voglia esaminare e prestarsi a
predire risultati legati a quel concetto teorico (val. di costrutto);
2. un test deve avere l'apparenza di essere un test di quello di cui si suppone che sia un test (val.
d'immagine);
3. un test dovrebbe esaminare una gamma di comportamenti che rappresentata dal concetto
teorico che viene misurato (val. di contenuto);
un test valido dovrebbe essere in relazione con le altre misure dello stesso costrutto teorico (val. di
criterio).

CAPITOLO 6:
Il controllo l'altra faccia della validit; a volte serve avere un gruppo di soggetti non sottoposti alla
var. che interessa, come gruppo di controllo con cui fare un confronto; altre volte ci non ha senso;
il contr. un mezzo impiegato per eliminare le possibili minacce alla validit di una ricerca; in
psico. ha il significato di fornire un punto fisso di paragone (sia in esperimenti fra i soggetti, sia in
quelli entro i soggetti) e indica la capacit di limitare o guidare le sorgenti di variabilit; entrambi i
significati sono in rapporto con la statistica.

CAPITOLO 7 :
La ricerca non sperimentale definita per esclusione : la ricerca NON sperimentale ; un
esperimento un tipo di indagine in cui qualche var manipolata e lo sperimentatore ha abbastanza
controllo su questa per decidere quali sogg sono sottoposti a quali var in quali momenti. Nella
ricerca non sper inoltre spesso si deve rinunciare ad un controllo completo sui dati in favore della
reale possibilit di averli. La ricerca non spr definita ricerca correlazionale dal momento che
indica le relazioni tra le var nessuna delle quali pu essere definita causa di un'altra. Quindi la
causalit molto difficile da determinare in questo tipo di studi : gli scienziati sociali considerano
loro compito la scoperta delle interpretazioni di un comportamento non le cause (approccio
ermeneutico). Possiamo distinguere varie modalit di ricerca non sper :
1. L'osservazione naturalistica pone tra gli obbiettivi principali quello di non-interferenza col
soggetto (ricerca non intrusiva) e per un miglior controllo i soggetti sono inconsapevoli di essere
sotto osservazione (ricerca non reattiva). Le misure fisiche del comportamento spesso sono tali. Il
passaggio in lab permette ai ricercatori di eliminare fonti di confusione ;
2. [SPL1]Quando i ricercatori si mescolano a gruppi in condizioni naturali si parla di ricerca da
parte di osservatori partecipanti ; verbali e diari accurati sono essenziali per le diverse valutazioni
negli studi di questo tipo ; la metodologia deve essere aperta, flessibile e opportunistica ; talvolta far
parte di un gruppo pone problemi di obbiettivit ; si pu fare osservazione partecipante non-
mascherata o il contrario. Sorgono tuttavia alcuni problemi : entrando in un gruppo l'osservatore lo
cambia in certa misura ; l'atto di osservare il comp pu cambiare il comp stesso. Un ulteriore
problema quello etico dell'invasione della sfera privata. Si badi che l'osservazione partecipante sia
condotta solo su gruppi deviati.
3. ricerca d'archivio : si riferisce a ricerche eseguite su dati che il ricercatore non ha contribuito a
raccogliere ; le evidenti limitazioni sono che i dati non sono stati raccolti per scopo scientifico e
sono dati che si riferiscono a fatti dopo che sono accaduti ;
(. Studio di casi singoli : investiga su un fenomeno attuale nel suo contesto naturale e sono usate
molteplici fonti di dati non empirici ; per interessanti che risultino difficile generalizzare su di
essi.

CAPITOLO 8 :
Le inchieste sono un metodo largamente usato per raccogliere dati : possiamo cosi avere dati
sulle opinioni della gente, o determinare l'effetto di qualche evento sul comportamento ; una
funzione primaria quella di sfatare i miti. Spesso i ricercatori usano questionari gi esistenti, ma
dovendo prepararne uno si badi a :
* determinare lo scopo del questionario
* determinare i tipi di domanda (chiusa a risposte multiple o aperta, pi interessante ma pi difficile
da codificare)
* scrivere gli item :
* affrontare un solo argomento per item
* evitare di influenzare i soggetti
* rendere chiare le alternative (le risposte dovrebbero escludersi a vicenda)
* fare attenzione alla tendenza alla desiderabilit sociale (si possono introdurre domande per
verificare se il soggetto ha tale atteggiamento (chiave di verifica()
* determinare il formato degli item (vero o falso/ scelta multipla/ scala di Likert a 7 punti)
* se possibile scrivere item ramificati per muoversi in un questionario in modo pi efficiente
rispondendo solo alle domande appropriate
* determinare come saranno analizzati i dati.
* determinare il modo di somministrazione del questionario (faccia a faccia, per telefono, col
computer, per iscritto)
* badare alle percentuali di risposta (con percentuale bassa l'inchiesta sar pi influenzata da coloro
che "alzano la voce")
* le inchiesta hanno un diverso valore tra loro a seconda di come vengono campionati i soggetti :
* campionamento arbitrario
* camp finalizzato ad uno scopo
* camp "di convenienza"
* camp probabilistico
* camp sistematico (probabilistico ma non casuale)
* camp casuale semplice
* camp casuale stratificato
* camp a gruppi

CAPITOLO 9 :
Quando uno studio non soddisfa i requisiti di un vero esperimento viene denominato un
"quasi - esperimento" ; in un quasi esp bisogna selezionare i soggetti per le diverse condizioni in
gruppi gi esistenti (ex post facto) ; non si manipolano var ma si osservano categorie di soggetti ;
un vero esp permette allo sperimentatore un massimo controllo per escludere le ipotesi alternative ;
ma a volte uno studio sul campo e quindi un quasi esp pu essere preferibile perch il vantaggio del
realismo compensa largamente la perdita del controllo. Le var indipendenti sono chiamate fattori,
ognuna pu avere vari livelli, o particolari valori (almeno due) ; il modo in cui sono trattati i
soggetti (var indip) la condizione o trattamento.
* Il disegno sperimentale con 1 gruppo ed 1 sola prova il pi semplice, ma anche il pi scorretto ;
* il dis sper con 1 sola prova e gruppi di controllo non equivalenti (cio che non sono stati costituiti
a partire dalla stessa popolazione) un quasi - esp
* il dis sper con 1 gruppo e 2 prove ci assicura che il cambiamento avvenuto dopo il trattamento,
ma forse per altre cause alternative non considerate
Non arriveremo mai all'esp perfetto, ma per migliorare bene avere un gruppo od una condizione di
controllo e eseguire l'assegnazione casuale dei soggetti alle varie condizioni. Useremo poi dis sper
entro i sogg (usando cio i sogg come controllo di loro stessi). Bisogna poi badare agli "effetti
dell'ordine" che derivano dalla posizione delle condizioni nell'esp indipendentemente dalla
specificit delle condizioni stesse ; gli "effetti della sequenza" invece sono quelli che dipendono da
un'interazione tra le condizioni specifiche dell'esperimento. I primi possono essere controllati
facendo in modo che ciascuna cond capiti con la stessa frequenza in ciascuna posizione ordinale ; i
secondi disponendo le cond in modo tale che una segua qualsiasi altra con la stessa frequenza.
Questi tipi di controllo sugli effetti considerati si possono fare quando ciascun soggetto sottoposto
a tutte le condizioni (randomizzazione) ; entro i soggetti usiamo o la randomizzazione a blocchi o il
controbilanciamento inverso ; se ci non possibile meglio esercitare un controllo entro i gruppi
con un controbilanciamento completo o , se i sogg sono meno, con un quadrato latino (meglio
ancora il quadrato latino bilanciato).
Per un vero esp il dis pi semplice il dis sper a 2 condizioni, con controllo entro i soggetti ; a
volte necessario operare con condizioni multiple per vagliare le ipotesi alternative, ma tra i
soggetti (non possibile o corretto esporre tutti i soggetti a tutte le cond).

CAPITOLO 10 :
Un disegno fattoriale un disegno in cui 2 o pi var (o fattori) sono impiegate in modo che
tutte le possibili combinazioni dei valori selezionati di ciascuna var sono utilizzati. Meglio a questo
punto definire i termini come "effetto principale" (=l'effetto medio di una var in tutti i valori di
un'altra var) ; se l'effetto di una var dipende dal livello dell'altra parliamo di "interazione", che
risulta evidente nei grafici se le curve delle var non sono parallele, ma si intersecano ; pu poi
presentarsi il caso in cui c' l'effetto principale di una var ma non di un'altra. I disegni fattoriali pi
comuni sono quelli tra i soggetti , anche se questo il meno economico dal momento che richiede
un alto numero di soggetti (ex : 32 sogg per 8 risposte in ciascuna delle 4 condizioni, contro i 16
richiesti dal dis misto o gli 8 dal dis entro i sogg).

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