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ARGOMENTI TRATTATI
1. LE SENSAZIONI TERMICHE
2. COME CONFRONTARE LE SENSAZIONI TERMICHE
3. UNA NUOVA GRANDEZZA FISICA: LA TEMPERATURA
4. LA DILATAZIONE TERMICA DEI SOLIDI
5. LA DILATAZIONE TERMICA DEI LIQUIDI
6. LA DILATAZIONE TERMICA DELLE SOSTANZE AERIFORMI
7. COME CONFRONTARE LE TEMPERATURE IL TERMOSCOPIO
8. IL TERMOMETRO
9. LE SCALE TERMOMETRICHE
10. COME USARE IL TERMOMETRO
11. DENTRO LA MATERIA
12. LAGITAZIONE TERMICA DELLE MOLECOLE
13. LENERGIA TERMICA
14. UN MODO PER AUMENTARE LA TEMPERATURA DI UN CORPO
15. UN ALTRO MODO PER AUMENTARE LA TEMPERATURA DI UN CORPO
16. LEQUILIBRIO TERMICO
17. IL CALORE
18. LA TEMPERATURA E IL CALORE
19. LA PROPAGAZIONE DEL CALORE NEI CORPI SOLIDI
20. BUONI E CATTIVI CONDUTTORI DEL CALORE
21. LA PROPAGAZIONE DEL CALORE NEI LIQUIDI
22. LA PROPAGAZIONE DEL CALORE NEGLI AERIFORMI
23. LIRRAGGIAMENTO
24. LA RELAZIONE TRA IL CALORE E LA TEMPERATURA
25. LA RELAZIONE TRA IL CALORE E LA MASSA
26. IL CALORE SPECIFICO
27. COME SI MISURA IL CALORE
N Esperienze eseguibili: 23
2
LA TEMPERATURA E IL CALORE
N. Descrizione Cod.
1 Asta con clip 0012
1 Cordicella 0015
1 Tubetto di vetro con il tappo 0027
1 Morsetto doppio 0159
1 Flacone di alcol denaturato 1022
1 Palloncino di gomma 1221.1
1 Righello 1224
1 Sostegno a treppiede 2004
5 Anellini di gomma 2015
1 Contagocce 2024
1 Bruciatore ad alcol 2072
1 Dilatoscopio volumetrico 2076
10 Candeline 4065.A
1 Portacandele 4065.B
1 Pinzetta 6385
1 Confezione di segatura 6386
1 Base con asta 6387
1 Calorimetro 6389
1 Verga di alluminio 6390
1 Piattina di alluminio forata 6391
1 Cilindro di neoprene 6392
1 Campione di alluminio 6393
1 Modello molecolare 6394
1 Blu di metilene in polvere 6403
1 Reticella spargifiamma F541/K
1 Tappo di gomma pieno G12.1
1 Termoscopio OFF1813
1 Confezione di 20 pallini di Piombo OFF8072
1 Cucchiaino in plastica OR1
2 Termometri ad alcol T22
2 Bicchieri 250ml V30
1 Bicchiere 400ml V31
1 Beuta 100ml V72
1 Bacchetta di vetro per agitazione V142
1 Box
Guida didattica
AVVERTENZA
Le piccole differenze tra le caratteristiche dei pezzi componenti la collezione e i disegni che li
rappresentano, sono giustificate dallaggiornamento tecnologico.
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LA TEMPERATURA E IL CALORE
0012
0159
0015
1224 2015
1221.1
0027 2004
2072
6390 6403
4065.B
6391
6393
6392
G12.1
OFF8072
6387
T22
6389 OFF1813
V142
6394 OR1
F541/K
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LA TEMPERATURA E IL CALORE
PREMESSA
IL BRUCIATORE AD ALCOL
Per le esperienze che vorrai eseguire, dovrai fare uso, come sorgente termica, del bruciatore ad alcol.
opportuno quindi che, per prima cosa, tu impari ad usarlo in modo corretto.
Il bruciatore ad alcol scomponibile in cinque parti (fig. 1):
A E
Svita il portastoppino, come indicato in figura 2, poi introduci nel contenitore alcol denaturato, fino a riempire
quasi completamente il contenitore (Fig. 3).
Fig. 2 Fig. 3
Mediante il contagocce inumidisci con lalcol lo stoppino e regola la sua posizione in modo che sporga non
pi di due centimetri dalla parte superiore del portastoppino (Fig. 4).
Con uno straccetto detergi tutte le parti esterne del bruciatore da eventuali tracce di alcol e quindi, dai fuoco
allo stoppino.
Per lo spegnimento della fiamma non soffiare sullo stoppino ma, agendo sul regolatore, abbassa al minimo
lo stoppino e ricoprilo col coperchio (Fig. 5).
Fig. 4 Fig. 5
5
LA TEMPERATURA E IL CALORE
1 LE SENSAZIONI TERMICHE
Quando entriamo in contatto con un oggetto estraneo, tramite la pelle, noi avvertiamo una sensazione
termica. Nel linguaggio quotidiano, per descrivere queste sensazioni relative allo stato termico dei corpi
vengono usati i termini caldo, freddo, tiepido, ghiacciato, bollente, ecc.
Se veniamo a contatto con due corpi diversi A e B, siamo in grado di valutare se A pi o meno caldo di B.
Una tale valutazione, per, piuttosto grossolana perch di carattere soggettivo, dal momento che varia da
persona a persona. Se, ad esempio, una persona che stata tutto il giorno al sole, si tuffa in mare, penser
che lacqua sia fredda. Unaltra persona, invece che stata sempre allombra, dir che lacqua calda.
Questa differenza di valutazione non capita tra persone diverse, ma anche per la stessa persona.
Puoi verificarlo con la seguente esperienza.
ESPERIENZA N. 1
Materiale occorrente: 3 bicchieri.
Nel primo bicchiere metti acqua che stata qualche ora in frigorifero; nel secondo bicchiere acqua prelevata
dallimpianto di riscaldamento; nel terzo bicchiere acqua prelevata dal rubinetto.
Per una decina di minuti, tieni un dito della mano sinistra nellacqua prelevata dal frigorifero e un dito
della mano destra nellacqua prelevata dallimpianto di riscaldamento (Fig. 1). Poi immergi le due dita
contemporaneamente nellacqua del rubinetto (Fig. 2). Col dito della mano sinistra proverai una sensazione
di caldo, mentre con quello della mano destra proverai una sensazione di freddo.
SENSAZIONE SENSAZIONE
DI CALDO DI FREDDO
Fig. 1 Fig. 2
6
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Quando si trattato di misurare lintensit delle forze, stato preso in considerazione uno degli effetti che
una forza provoca su un corpo al quale viene applicata: leffetto di deformazione. Il dinamometro, che serve
a misurare lintensit delle forze, si basa proprio su questo fenomeno.
In modo analogo per misurare le temperature viene comodo utilizzare uno dei tanti fenomeni provocati
dallaumento di temperatura: la dilatazione termica.
Salvo casi eccezionali, quando la temperatura di un corpo aumenta, (cio quando viene riscaldato), aumenta
pure il suo volume. Puoi verificarlo con la seguente esperienza.
ESPERIENZA N. 2
Materiale occorrente: 1 dilatoscopio volumetrico; 1 bruciatore ad alcol.
Tenendo con una mano lanello che fa parte del dilatoscopio, puoi verificare che la sfera metallica passa
agevolmente attraverso il foro, come mostrato in figura 3. Se riscaldi la sfera sulla fiamma del bruciatore ad
alcol, per qualche minuto (Fig 4), noterai che la sfera non passa pi attraverso il foro dellanello, perch, il
suo volume aumentato a causa dellaumento della sua temperatura (Fig. 5). Quando la temperatura ritorna
al valore iniziale, la sfera riprende le suo dimensioni primitive e passa di nuovo attraverso lanello.
Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5
7
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 3
Materiale occorrente: 1 beuta; 1 tubetto lineare col tappo; 1 bruciatore;
1 treppiede; 1 reticella; 2 anellini di gomma; 1 pinzetta; blu di metilene.
1 bicchiere 250ml.
ATTENZIONE:
IN QUESTA ESPERIENZA CONVIENE CHE LACQUA CONTENUTA NELLA BEUTA SIA COLORATA.
LA PUOI OTTENERE SCIOGLIENDO QUALCHE GRANELLO DI BLU DI METILENE.
NON TOCCARE QUESTO COLORANTE CON LE DITA, MA SERVITI ESCLUSIVAMENTE DELLA
PINZETTA, NE BASTA UNA PUNTINA.
Nel bicchiere prepara circa 200ml di acqua colorata e con questa riempi la beuta, in modo che il livello del
liquido si trovi a circa mezzo centimetro dal bordo della beuta. Infila quindi il tappo col tubetto nel collo della
beuta e premi in modo che non rimangano imprigionate bolle daria, e il liquido salga cos nel tubetto. In
corrispondenza del livello raggiunto disponi un anello di gomma come mostrato in figura 7.
Completato il dispositivo di figura 8, accendi il bruciatore. Dopo circa 10 minuti, quando vedrai che il livello
del liquido nel tubetto giunto quasi al bordo superiore, spegni il bruciatore e disponi un secondo anellino di
gomma in corrispondenza del massimo livello raggiunto (Fig.9).
h2
h1
DOMANDE
Come interpreti il fenomeno che hai osservato?
Una volta spento il bruciatore come varia la temperatura dellacqua?
Quale conseguenza comporta il ritorno della temperatura al valore iniziale?
8
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 4
Materiale occorrente: 1 beuta; 1 tubetto lineare col tappo; 1 bicchiere 400 ml.
Infila il tappo col tubetto lineare nel collo della beuta, operando una certa pressione in modo da impedire che
si sfili (Fig. 10).
Esegui tale operazione piuttosto rapidamente, in modo da non riscaldare con le mani la beuta.
Preparato a parte il bicchiere pieno di acqua, afferra la beuta e tienila in modo che la parte terminale del
tubetto sia immersa nellacqua, come mostrato in figura 11. Potrai cos osservare delle bollicine di aria
formarsi nellacqua in prossimit del tubetto e affiorare, quindi, in superficie.
Fig. 10 Fig. 11
DOMANDE
Tenendo fra le mani la beuta che cosa hai provocato?
Come spieghi la formazione di bollicine di aria allinterno allacqua?
Che fenomeno hai osservato?
ESPERIENZA N. 5
Materiale occorrente: 1 palloncino di gomma; cordicella.
In una giornata di sole, gonfia con il fiato il palloncino di gomma e chiudi il suo ingresso con un tratto di
cordicella.
Se lo esponi al sole noterai che, col passare del tempo, il palloncino si ingrossa sempre pi, proprio perch
lirraggiamento solare provoca laumento della temperatura dellaria in esso contenuta e quindi la sua
dilatazione.
Puoi ottenere lo stesso risultato disponendo il palloncino su un termosifone caldo.
9
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 6
Materiale occorrente: 2 bicchieri da 250ml; 1 termoscopio; 1 base con asta;
1 asta con clip; 1 morsetto; 1 regolo lineare.
In un bicchiere metti 100 ml di acqua del rubinetto; nellaltro bicchiere metti 100 ml di acqua calda del
boiler. Poi, inserisci nel primo il termoscopio, utilizzando lapposito supporto, come mostrato in figura 13.
Dopo un paio di minuti, prendi nota del livello h1 raggiunto dal liquido termometrico nel capillare. Ripeti la
stessa operazione con lacqua contenuta nel secondo bicchiere, prendendo nota del livello h2 del liquido
termometrico. A questo punto, senza ricorrere al tuo senso tattile, sei in grado di stabilire quale delle due
acque ha una temperatura pi elevata. Infatti, in base al fenomeno della dilatazione termica, il confronto tra
le due temperature T1 e T2 si traduce in un confronto tra i due livelli h1 e h2 (Fig. 14)
Se
h1 < h2 allora T1 < T2
Vuoto
Capillare
Bulbo
8 IL TERMOMETRO
Termoscopio una parola che deriva dalle parole del greco antico thermos (caldo) e skopia (osservazione).
Questo strumento, infatti, consente di vedere se un corpo pi caldo, o pi freddo, di un altro.
Non in grado, invece, di informare di quanto differiscono le loro temperature.
Lo strumento mediante il quale possibile misurare la differenze di temperatura il termometro.
Il termometro praticamente un termoscopio tarato, cio un termoscopio sul quale viene incisa una scala
graduata, in cui sono riportati i valori della temperatura secondo una determinata unit di misura.
La taratura richiede di poter disporre di due punti fissi, cio di due temperature che si mantengano
rigorosamente costanti. I due punti fissi sono: la temperatura del ghiaccio mentre fonde e la temperatura
dellacqua mentre bolle a pressione costante.
Puoi imparare come viene eseguita la taratura del termoscopio, eseguendo le seguenti esperienze.
ESPERIENZA N. 7
Materiale occorrente: 1 bicchiere; 1 termoscopio; 1 base con asta; 1 asta con clip;
1 morsetto; ghiaccio; 1 agitatore; 1 anellino di gomma.
Per determinare il primo punto fisso, procurati dei cubetti di ghiaccio, poi avvolgili in un panno e, mediante
un martello, riducili in piccoli pezzi. Metti il ghiaccio cos tritato in un bicchiere e aggiungi un poco di acqua.
Completa il dispositivo di figura 15, facendo in modo che il bulbo del termoscopio si trovi immerso nel miscuglio
di acqua e ghiaccio. Poi, mediante lagitatore, muovi lentamente il miscuglio.
10
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Vedrai che il livello del liquido nel capillare del termoscopio scende lentamente, ma ad un certo punto,
si arresta stabilizzandosi. Disponi il primo anellino di gomma in corrispondenza di questa posizione, che
rappresenta il primo punto fisso.
100C Secondo punto
fisso
Primo punto
0C
fisso
Fig. 15 Fig. 16
ESPERIENZA N. 8
Materiale occorrente: 1 bruciatore; 1 treppiede; 1 reticella; 1 bicchiere da 250ml; 1 termoscopio;
1 base con asta; 1 asta con clip; 1 morsetto; 1 agitatore; 1 anellino di gomma.
Metti nel bicchiere circa 50 ml di acqua, preferibilmente distillata, a temperatura ambiente, poi completa
il dispositivo di figura 16 facendo in modo che il bulbo del termoscopio si trovi a met dellacqua. Acceso
il bruciatore, noterai che il livello del liquido nel termoscopio sale, ma quando lacqua inizia a bollire, cio
quando vedrai uscire delle bollicine in modo tumultuoso, la salita del livello si arresta. Disponi il secondo
anellino di gomma il questa posizione e spegni il bruciatore. Questo il secondo punto fisso.
9 LE SCALE TERMOMETRICHE
A seconda dei valori che vengono assegnati alle temperature dei due punti fissi, si hanno le diverse scale
termometriche.
La scala Celsius divisa in 100 parti, per cui viene anche definita scala centigrada. Viene usata in quasi
tutti i paesi nelle applicazioni quotidiane. La scala Fahrenheit divisa in 180 parti, per cui, avendo un
maggior numero di divisioni, a parit di intervallo di temperatura, pi precisa delle altre due scale. Si usa
esclusivamente nei paesi anglosassoni (Inghilterra; Stati uniti dAmerica). La scala Kelvin, come la scala
Celsius, divisa in 100 parti. Lo zero di questa scala, (0K), che corrisponde a - 273 gradi della scala
Celsius, viene definito zero assoluto in quanto non esistono in natura temperature inferiori. Si utilizza
esclusivamente in ambito scientifico.
Per passare dalla temperatura in scala Celsius alla temperatura in scala Fahrenheit si deve usare la seguente
relazione:
TF = 1,8 TC + 32
Per passare dalla temperatura in scala Celsius alla temperatura in scala Kelvin si deve usare la seguente
relazione:
TK = TC + 273
11
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Supponiamo, ad esempio che, dopo aver immerso il termometro nellacqua, il livello del liquido si arresti in
corrispondenza del numero 40.
Comunemente si usa dire che la temperatura dellacqua di 40C, ma opportuno precisare che il modo
corretto per esprimere un tale risultato il seguente:
la differenza tra la temperatura dellacqua e quella del ghiaccio fondente, 40 volte maggiore della
centesima parte della differenza tra la temperatura dellacqua bollente e quella del ghiaccio fondente.
12
LA TEMPERATURA E IL CALORE
11 DENTRO LA MATERIA
I solidi
Nella materia allo stato solido, le molecole sono fortemente legate tra loro, mediante una forza definita forza
di coesione, per cui sono disposte in modo ordinato e occupano delle posizioni fisse. Per questo motivo i
solidi, come ad esempio i metalli, sono duri e hanno volume e forma ben definiti.
Gli unici movimenti che le molecole possono fare sono delle piccole oscillazioni intorno alla posizione di
equilibrio (Fig. 20).
Se la temperatura aumenta, le oscillazioni diventano sempre pi ampie, ma fino a quando non viene raggiunta
la temperatura di fusione, le molecole non possono abbandonare la loro posizione di equilibrio.
ESPERIENZA N. 9
Materiale occorrente: 1 modello molecolare della materia.
In ogni piccolo incavo praticato nella piattina di alluminio, inserisci una sferetta.
Ogni sferetta rappresenta una molecola (Fig. 21). Se agiti leggermente la piattina, puoi verificare che ogni
pallina esegue piccoli movimenti oscillatori, intorno alla sua posizione di equilibrio (Fig. 22). Ma fino a quando
la materia rimane solida, ogni molecola non pu cambiare la sua posizione.
I liquidi
ESPERIENZA N. 10
Materiale occorrente: 1 modello molecolare della materia.
Nella materia allo stato liquido, la forza di coesione molto debole, per cui le molecole si possono muovere
liberamente, in tutte le direzioni. Questo spiega perch i liquidi non hanno una forma propria. Hanno, per,
13
LA TEMPERATURA E IL CALORE
un volume proprio, per cui le molecole devono sempre rimanere allinterno del volume del liquido (Fig. 24).
Aumentando la temperatura, le molecole diventano sempre pi veloci (Fig. 25).
Gli aeriformi
Nella materia allo stato aeriforme, le molecole sono praticamente libere di andare dove vogliono, occupando
tutto lo stazio che hanno a disposizione. Le molecole dei gas che formano laria, ad esempio, noi non le
vediamo, ma vanno dove il vento le porta (Fig. 26). Come per i liquidi, anche per gli aeriformi, un aumento di
temperatura fa aumentare la velocit delle particelle (Fig. 27).
Fig. 26 Fig. 27
In fisica, il movimento delle molecole dentro la materia, viene definito agitazione termica delle molecole.
Si scoperto che lagitazione termica delle molecole di tutta la materia si arresta quando la temperatura
raggiunge il valore minimo di - 273,16C. (zero assoluto).
14
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 11
Materiale occorrente: 1 bicchiere 250 ml; 1 pinzetta; blu di metilene.
Metti circa 200 ml di acqua nel bicchiere. Poi mediante la pinzetta lascia cadere nellacqua qualche granello
di blu di metilene, proprio una puntina della pinzetta (Fig. 28). Noterai che il colorante inizia a diffondersi,
in quanto le molecole dellacqua, nel loro movimento disordinato urtano le molecole del colorante, in tutte
le direzioni (Fig. 29). Dopo una ventina di minuti la diffusione sar completa e lacqua avr assunto un
colorazione uniforme (Fig. 30). Se poi, anzich acqua del rubinetto, utilizzi acqua calda, o disponi il bicchiere
su un termosifone, potrai notare che la diffusione del colorante pi rapida, proprio perch pi alta la
temperatura, pi veloce il movimento delle molecole dellacqua.
13 LENERGIA TERMICA
Rimane adesso da sapere come sia possibile aumentare la temperatura di un corpo. Vi sono vari modi.
Per esempio, luomo primitivo, per accendere il fuoco, strofinava tra loro due legnetti secchi (Fig.31). Se tu
dovessi martellare per qualche minuto un pezzo di ferro, provocheresti un aumento della sua temperatura
(Fig. 32).
15
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Ogni volta che si pratica un foro in un materiale, mediante un trapano, facile verificare che sia la punta del
trapano che il materiale si sono riscaldati a causa dellattrito (Fig. 33).
ESPERIENZA N. 12
Materiale occorrente: 1 termometro.
noto che dinverno, per scaldare le mani, basta sfregarle una con laltra per qualche minuto.
Afferra il termometro in modo che il bulbo contenente il liquido si trovi nel palmo della mano. Attendi un paio
di minuti e prendi nota della temperatura (Fig. 34) Poi, sfrega le mani una contro laltra, per qualche minuto
e ripeti la precedente operazione, con la stessa mano. Noterai che la temperatura aumentata di almeno
un grado centigrado (Fig. 35).
Fig. 34 Fig. 35
ESPERIENZA N. 13
Materiale occorrente: 1 beuta; 1 tappo di gomma; 1 termometro.
Introduci nella beuta circa 60 ml di acqua, prendi nota della sua temperatura, poi chiudila con il tappo di
gomma (Fig. 36). Dopo averla afferrata per il collo, agitala con energia, per circa dieci minuti (Fig. 37). Se alla
fine delloperazione misuri la temperatura dellacqua, noterai che aumentata di almeno un grado centigrado.
Strofinare due legnetti, martellare un metallo, fare fori con il trapano, sfregarsi le mani e agitare una beuta,
richiede lintervento di una forza con relativo spostamento, quindi richiede lesecuzione di lavoro. Possiamo,
allora, concludere che,
16
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Fig. 36 Fig. 37
I modi descritti per innalzare la temperatura di un corpo, non sono certamente i pi comodi.
Se, ad esempio, ci serve dellacqua calda, sappiamo tutti cosa fare: basta disporre la pentola sulla fiamma di
un bruciatore a gas, oppure su una piastra elettrica.
Ma tu sai qual il vero motivo per cui, operando in questo modo, lacqua si riscalda?
Prima di rispondere ti conviene eseguire le seguenti esperienze.
ESPERIENZA N. 14
Materiale occorrente: 1 calorimetro; 1 campione di alluminio; 2 termometri;
1 bicchiere da 250 ml.
17
LA TEMPERATURA E IL CALORE
16 LEQUILIBRIO TERMICO
mettendo a contatto un corpo a temperatura pi alta con un corpo a temperatura pi bassa, il corpo
pi caldo si raffredda, quello pi freddo si riscalda, fino a quando raggiungono entrambi la stessa
temperatura (equilibrio termico).
Nella precedente esperienza il corpo pi caldo era lacqua, quello pi freddo era la verga di alluminio. Ma,
attenzione,
ci che si propagato dallacqua allalluminio non sono le molecole dellacqua; soltanto un poco
dellenergia cinetica delle molecole dellacqua stata ceduta alle molecole dellalluminio.
Per comprendere come viene raggiunto lequilibrio termico, pensa al gioco del biliardo. Quando una palla
viene lanciata contro unaltra palla ferma, dopo lurto, la prima rimbalza con minore velocit, mentre la
seconda si mette in movimento. Quindi la palla che ha urtato ha perduto energia cinetica, quella urtata ha
acquistato energia cinetica (Fig. 41).
In conclusione la prima ha ceduto energia alla seconda.
Acqua
Alluminio
Fig. 41 Fig. 42
Fig. 43
18
LA TEMPERATURA E IL CALORE
17 IL CALORE
Dunque, con le esperienze descritte nel paragrafo 14 stato mostrato che un modo per innalzare la
temperatura di un sistema fisico, che dallesterno venga eseguito lavoro su di esso. evidente che, se
fosse il sistema a compiere lavoro sullesterno, la sua temperatura diminuirebbe.
Con lesperienza 14 hai potuto verificare che esiste un altro modo per variare la temperatura di un corpo.
Se vogliamo innalzarla, basta metterlo a contatto con un corpo pi caldo.
Se vogliamo abbassarla, basta metterlo a contatto con un corpo pi freddo.
In questo modo viene attuato un trasferimento di energia termica da un corpo allaltro.
In fisica, lenergia che viene trasferita da un corpo ad un altro per effetto della differenza di temperatura
viene definita calore.
18 LA TEMPERATURA E IL CALORE
Purtroppo, nel linguaggio comune si fa spesso confusione tra la temperatura e il calore.
un grave errore, in quanto si tratta di due grandezze fisiche che si riferiscono a concetti completamente
diversi. Da tutte le precedenti esperienze emerso chiaramente che,
la temperatura una propriet dei corpi, che dipende dalla velocit con la quale si muovono i loro atomi
e le loro molecole; pi intensa lagitazione termica di queste particelle, pi alta la temperatura.
Invece,
il calore non una propriet dei corpi, perch rappresenta lenergia termica che si trasferisce da un
corpo a temperatura pi alta ad uno a temperatura pi bassa.
Per un principio fondamentale della natura, il cosiddetto principio di conservazione dellenergia,
lenergia termica ceduta dal corpo pi caldo deve essere eguale allenergia termica acquistata dal
corpo pi freddo.
Dal momento in cui i due corpi hanno raggiunto lequilibrio termico, ha termine il flusso del calore.
Parlare di calore, da questo momento, non ha senso. profondamente errato parlare di calore posseduto
dai corpi. Tutto ci che si pu dire che, ad equilibrio termico raggiunto, il corpo che era pi caldo ha ceduto
energia termica, quello che era pi freddo ha acquistato energia termica.
Il calore lenergia termica che transitata da uno allaltro.
Caldo Freddo
Calore
Fig. 44
19
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 15
Materiale occorrente: 1 bruciatore; 1 piattina di alluminio forata; 1 candela;
1 treppiede; pallini di piombo.
Disposta la piattina di alluminio su un foglio di carta nella posizione indicata in figura 45, inserisci in ogni foro
un pallino di piombo. Poi, accesa la candela, fai colare una goccia di cera in corrispondenza di ogni foro, in
modo che i pallini di piombo non cadano.
A questo punto, completa il dispositivo di figura 46.
Fig. 45 Fig. 46
Una volta acceso il bruciatore, potrai notare che i pallini cadono, una alla volta, a mano a mano che il calore
trasmesso dalla fiamma si propaga lungo la verga, provocando lo scioglimento della cera.
Si definiscono buoni conduttori del calore i materiali nei quali la propagazione veloce.
Si definiscono cattivi conduttori del calore i materiali nei quali la propagazione lenta.
Puoi verificare la diversa conducibilit termica dei materiali con le seguenti esperienze.
ESPERIENZA N. 16
Materiale occorrente: 1 verga di alluminio; 1 verga di vetro; 1 bruciatore.
Dopo avere acceso il bruciatore, afferra la verga di alluminio ad una estremit e disponi laltra estremit sulla
fiamma del bruciatore. Mediate un orologio, misura dopo quanti minuti senti aumentare la temperatura della
verga di alluminio (Fig. 47). Ripeti la stessa operazione con la verga di vetro (Fig. 48).
Alluminio
Vetro
Fig. 47 Fig. 48
DOMANDE
Quale dei due materiali un buon conduttore del calore?
Quale un cattivo conduttore del calore?
I metalli sono buoni conduttori del calore?
Perch le pentole hanno i manici di materiale plastico?
20
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Per quale motivo toccando la maniglia metallica di una porta si ha sensazione di freddo, mentre toccando la
porta di legno non si ha sensazione di freddo?
Tra i seguenti materiali, segna con una crocetta quelli che secondo te sono buoni conduttori del calore.
ESPERIENZA N. 17
Materiale occorrente: 2 bicchieri 250ml; 2 termometri; 1 cilindro di isolante.
Metti nei due bicchieri circa 150 ml di acqua alla stessa temperatura di circa 50C. Dopo avere avvolto uno
dei due bicchieri con lisolante, introduci in entrambi i bicchieri i termometri (Fig. 49).
Per circa mezzora, prendi nota ogni cinque minuti delle due temperature.
In quale dei due bicchieri lacqua si raffredda pi lentamente? Spiega perch.
Riporta in un grafico le temperature in funzione del tempo.
Fig. 49
ESPERIENZA N. 18
Materiale occorrente: 1 bruciatore; 1 treppiede; 1 reticella; 1 bicchiere 400 ml;
1 cucchiaino; segatura.
Introduci nel bicchiere circa 400 ml di acqua del rubinetto; poi, spargi nellacqua mezzo cucchiaino di segatura
e agita col cucchiaino il miscuglio. Infine completa il dispositivo di figura 50, e accendi il bruciatore.
A mano a mano che la temperatura aumenta, potrai notare che le particelle di segatura, sospinte dalle
molecole dellacqua, salgono nella parte centrale per discendere lungo le pareti. Quindi, a differenza della
propragazione del calore nei solidi, la propagazione del calore nei liquidi ha luogo con traferimento di materia.
21
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Serbatoio acqua
Radiatore
Caldaia
Fig. 50 Fig. 51
Questo particolare movimento, definito moto convettivo, si spiega osservando che lo strato di acqua a
diretto contatto con il fondo del bicchiere, il primo a scaldarsi, per cui tende a salire nella parte centrale. Il
posto lasciato vacante dallacqua calda che sale, viene preso dallacqua pi fredda sovrastante, che scende
lungo le pareti.
Su questo principio si basa il funzionamento degli impianti di riscaldamento domestici, come mostrato in
figura 51.
Lacqua riscaldata nella caldaia, sale per moto convettivo, passando nei radiatori, dove si raffredda in quanto
cede energia termica per irraggiamento e poi ritorna alla caldaia.
ESPERIENZA N. 19
Materiale occorrente: carta velina (non fornita); 1 verga di alluminio.
Procurati un foglio di carta velina e taglialo a pezzetti; mettili in un piattino e bruciali. Poi, con la verga di
alluminio, riduci in cenere la carta bruciata. Parte di questa cenere devi spargerla al di sotto e parte al di sopra
di un termosifone caldo. Potrai cos osservare che la cenere disposta sotto il termosifone viene risucchiata
verso lalto e quella disposta sopra il termosifone viene sospinta verso il soffitto (Fig.52). Evidentemente,
la cenere sospinta dallaria, per cui le sue traiettorie mostrano il movimento dellaria in prossimit di una
sorgente calda.
Fig .52 Fig. 53 Fig. 54
22
LA TEMPERATURA E IL CALORE
In altre parole, laria che si trova in basso fredda, ma quando viene riscaldata dal termosifone, si riscalda,
per cui sale, lasciando il posto ad altra aria fredda. In questo modo tutta laria del locale viene riscaldata
mediante un processo ciclico che viene definito moto convettivo (Fig. 53).
Quindi anche la propagazione del calore negli aeriformi ha luogo con trasferimento di materia.
Che laria calda si trovi in alto e quella fredda in basso, puoi verificarlo con un semplice esperimento. Se apri
la finestra di un locale riscaldato e disponi due candele accese, una nella parte alta del vano e laltra nella
parte bassa, noterai che la fiamma della candela pi alta si inclina verso linterno, mentre quella della candela
pi bassa si inclina verso lesterno (Fig. 54).
DOMANDE
Per quale motivo i termosifoni sono disposti sempre nella parte bassa degli ambienti dove sono installati?
I locali verrebbero riscaldati se i termosifoni fossero disposti in alto?
23 LIRRAGGIAMENTO
In una giornata di sole esegui la seguente esperienza.
ESPERIENZA N. 20
Materiale occorrente: 1 bicchiere 250 ml; 1 termometro; segatura oppure terriccio (non fornito).
Metti nel bicchiere un poco di terriccio (o di segatura) e infila il bulbo del termometro nel terriccio.
Prendi nota della temperatura iniziale e poi esponi il bicchiere al sole. Potrai notare che col passare del
tempo la temperatura aumenta (Fig. 55).
Questa esperienza sta a dimostrare che il calore pu passare da un corpo a temperatura pi alta, in questo
caso il Sole, ad un corpo a temperatura pi bassa, la Terra, anche senza la presenza di mezzi materiali che
lo conducano o lo trasportino con moto convettivo.
noto, infatti, che tra il Sole e la Terra esiste il vuoto, ma lenergia termica giunge a noi mediante radiazioni
emesse dal Sole.
In questo caso la propagazione del calore ha luogo per irraggiamento (Fig. 56).
Fig. 55 Fig. 56
23
LA TEMPERATURA E IL CALORE
esiste una relazione tra la quantit di calore Q ceduto dalla fiamma allacqua e la variazione di
temperatura T ?
(Ricordati che il simbolo significa variazione)
Potrai scoprirlo dopo che avrai eseguito le seguenti esperienze.
ESPERIENZA N. 21
Materiale occorrente: 1 candela; 1 regolo lineare; 1 orologio (non fornito)
Come prima cosa prepara sul tavolo un pezzo di carta, poi accesa la candela fai colare sulla carta un paio
di gocce di cera sulle quali devi appoggiare la candela spenta, in modo da farle assumere una posizione
verticale.
Con il regolo lineare prendi nota dellaltezza h0 della candela quando spenta (Fig. 57).
Mediante lorologio annota listante in cui accendi la candela; poi a intervalli di tempo di un minuto misura la
lunghezza h della candela, (Fig. 58) e riporta i dati in un tabella come quella di figura 59.
Osservando i risultati ti puoi rendere conto che il consumo di cera proporzionale al tempo. Cio,
pi tempo la candela resta accesa, pi cera si consuma, pi calore viene trasferito allaria.
quando un combustibile brucia, il calore passato dalla fiamma allambiente proporzionale al tempo
durante il quale la fiamma resta accesa con la stessa intensit.
Lo sanno bene i tuoi genitori: pi a lungo resta acceso limpianto di riscaldamento, pi diventa cara la bolletta
di pagamento del combustibile.
24
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 22
Materiale occorrente: 1 bruciatore; 1 treppiede; 1 reticella; 1 bicchiere 250 ml;
1 termometro; 1 base con asta; 1 morsetto; 1 asta
con clip; 1 agitatore; 1 orologio (non fornito).
Metti nel bicchiere 100 ml di acqua del rubinetto; poi completa il dispositivo di figura 60, facendo in modo che
il bulbo del termometro si trovi a met altezza dellacqua.
Un attimo prima di accendere il bruciatore, prendi nota della temperatura T0 dellacqua.
Subito dopo annota, con lorologio, listante in cui accendi il bruciatore. Dovrai segnare i minuti e i secondi.
Indicherai zero questo istante iniziale. Riassumendo,
Mediante lagitatore, muovi ogni tanto lentamente lacqua, in modo che il calore fornito si distribuisca in modo
uniforme.
Dopo 5 minuti dallistante iniziale, prendi nota della temperatura dellacqua, che indicherai T1 e ripeti la stessa
operazione ogni cinque minuti, per almeno cinque volte, indicando T2, T3, T4 e T5 le successive temperature.
A questo punto compila una tabella come quella mostrata in figura 61.
Fig. 60 Fig. 61
Osservando i risultati della tabella si nota che la temperatura dellacqua aumenta proporzionalmente al
tempo. Daltra parte, la precedente esperienza ha dimostrato che il calore passato dalla fiamma allacqua,
proporzionale al tempo, per cui, generalizzando questo risultato, possiamo concludere affermando che,
laumento di temperatura che un corpo subisce proporzionale alla quantit di calore che gli viene
trasmessa.
In altre parole,
se un corpo si trova alla certa temperatura T0 e lo si vuole portare ad unaltra temperatura T, la quantit
di calore Q che gli si deve fornire tanto pi grande, quanto pi grande laumento di temperatura
(T - T0 ).
25
LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESPERIENZA N. 23
Materiale occorrente: 1 bruciatore; 1 treppiede; 1 reticella; 1 bicchiere 250 ml;
1 base con asta; 1 morsetto; 1 asta con clip ;
1 termometro; 1 agitatore; 1 orologio (non fornito).
Metti nel bicchiere 100 ml di acqua del rubinetto, poi completa il dispositivo di figura 62.
Fai in modo che il bulbo del termometro si venga a trovare a met dellacqua.
Prendi nota, con lorologio, dellistante in cui accendi il bruciatore e agita lentamente in modo da rendere
uniforme il riscaldamento.
Spegni il bruciatore quando la temperatura aumentata di 20C, e prendi nota del tempo t1 trascorso
dallistante in cui hai acceso il bruciatore.
200g
100g
Fig. 62 Fig. 63
Vuota il bicchiere, lascialo raffreddare e riempilo con 200 ml di acqua del rubinetto.
Ripeti la stessa prova di prima, prendendo nota della temperatura iniziale dellacqua, e del tempo che
intercorre tra laccensione del bruciatore e listante in cui la temperatura dellacqua aumentata di 20C (Fig.
63).
Salvo un piccolo errore dovuto al fatto che si riscalda anche il bicchiere, il tempo t2 trascorso in questa
seconda prova dovrebbe risultare il doppio del precedente. Cio,
t2 = 2t1
Ma se il tempo doppio doppia anche la quantit di calore trasferita allacqua nella seconda prova, per cui,
Q2 = 2Q1
26
LA TEMPERATURA E IL CALORE
Inoltre 200 ml di acqua hanno una massa di 200 g, doppia di quella di 100 ml di acqua, per cui
m2 = 2m1
la quantit di calore Q che si deve fornire al un corpo di massa m per aumentare la sua temperatura
da T0 a T proporzionale sia alla massa che allaumento di temperatura (T - T0).
26 IL CALORE SPECIFICO
Le precedenti esperienze hanno insegnato che la quantit di calore che si deve fornire ad un corpo per
riscaldarlo proporzionale sia alla sua massa che allaumento di temperatura.
Rimane da rispondere ad una domanda:
supponiamo che per riscaldare di 20C 100 g di acqua occorra una quantit di calore Q;
per riscaldare di 20C 100 g di unaltra sostanza, ad esempio olio, ferro, alluminio ecc. occorrer lo stesso
calore, oppure di meno o di pi?
Come sempre solo lesperienza che pu rispondere a questo tipo di domande.
Ebbene, se tu dovessi rifare la precedente esperienza con liquidi diversi o corpi diversi, troveresti che, a
parit di massa e di aumento di temperatura, il calore necessario diverso al variare della sostanza.
Questo significa che ogni sostanza caratterizzato da una grandezza che viene definita calore specifico
cos definita:
il calore specifico (c) di una sostanza rappresenta la quantit di calore che si deve fornire ad 1 kg di
quella sostanza per innalzare la sua temperatura di 1C.
Questa formula vale per misurare sia il calore che si deve fornire ad un corpo per riscaldarlo, sia il calore
che un corpo cede quando si raffredda, cio quando la temperatura finale T minore di quella iniziale T0.
Lunit di misura del calore dipende dalle unit di misura che si usano per misurare le tre grandezze da cui
esso dipende. Nel Sistema internazionale, la differenza di temperatura si misura in gradi kelvin oppure in
gradi celsius; la massa si misura in chilogrammi; il calore specifico si misura in joule/ kgC.
Di conseguenza, il calore nel SI si misura in joule (J).
Nella tecnica si usa misurare il calore in Calorie (Cal) . Si ha che 1 Caloria = 4186 joule.
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LA TEMPERATURA E IL CALORE
ESEMPIO
Quanto calore necessario per riscaldare di 20C 100 g di acqua, sapendo che il calore specifico dellacqua
c = 4186 J/ kgC?
J
Q = 4186 --------- 0,1 kg * 20C = 8372 J
kgC
Qui di seguito riportata la tabella dei valori medi dei calori specifici di alcune sostanze.
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