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Anche un viaggio di mille kilometri inizia con un passo

(Laozi)
Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta
(Alexandra David-Neel)
I veri viaggiatori non sono persone ricche, ma curiose. Non sono alla ricerca di comodit, ma
di novit, sorprese
(Paolo Crepet)
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono continuare a
vivere nei ricordi e nei racconti. Quando un viaggiatore si siede sulla sabbia della spiaggia e
dice: "Non c' altro da vedere", sa che non vero. La fine di un viaggio solo l'inizio di un altro
(Jos Saramago)
Viaggiando si trova la saggezza
(un proverbio africano)
Viaggiare camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare pi
ricchi di quando si era iniziato il cammino
(Luis Sepulveda)

Rispondi a queste domande con un piccolo testo (10 minuti). Dopo, prendi il testo di un tuo
compagno, leggilo (5 minuti), prova a ricordare le cose pi importanti e descrivi velocemente le
sue abitudini alla classe.

1. Come prepari un viaggio? Quanto tempo ci metti?


2. Quali sono le cose che non lasci mai a casa? Perch?
3. Che cosa vuoi vedere o fare quando sei in viaggio? Perch?
4. Durante il viaggio, condividi su Internet quello che fai e quello che vedi? Quando torni da un
viaggio lo fai? Perch?
Guardate i grafici e pensate a come descriverli.

1. Cosa facevano e cosa fanno gli italiani in vacanza

2. Come prenotavano e come prenotano un viaggio gli italiani


3. Come decidevano e come decidono dove andare in viaggio gli italiani

4. Come condividevano e come condividono il proprio viaggio gli italiani?

Adesso fate 4 gruppi e descrivete il grafico nel commento dellimmagine su FB

(ogni gruppo, un grafico)


1. Leggi una prima volta velocemente il testo dallinizio alla fine senza fermarti.

Dopo la prima lettura, prova a dire se queste affermazioni sono presenti nel testo oppure no (potrai
leggerle quando hai finito di leggere la prima volta).

1. Andare nei villaggi turistici non significa viaggiare

2. Il ritorno il momento pi difficile di un viaggio

3. Il turista non si occupa dellorganizzazione del viaggio

4. Il turista spende di pi

5. Il viaggiatore viaggia soprattuto da solo

6. Il turista scatta tantissime foto

7. Il turista si informa riguardo a tutto prima della partenza

8. Il viaggiatore segue soprattutto le sensazioni e i desideri che ha in quel momento

Turista o viaggiatore?

Turista e viaggiatore. Le due parole non sono sinonimi ma nemmeno


contrari, sono semplicemente due modi diversi di concepire e vivere il
viaggio. Non sono per due categorie fisse, ognuno di noi pu essere luno
o laltro, o anche una delle infinite sfumature che si trovano in mezzo.
Cerchiamo di approfondire meglio il tema escludendo gli amanti dei villaggi
turistici, perch questi non viaggiano, fanno una vacanza, magari anche
bella, rilassante, divertente ma non ha niente a che vedere con il viaggio.
Viaggiare non significa andare in alcuni posti e guardarsi intorno, vuol dire invece muoversi tra due posti
dando per pi importanza a quello che c in mezzo di quella che si d al luogo da raggiungere.
Paradossalmente per alcuni viaggiatori questultima la parte meno importante del viaggio.
Secondo lidea che mi sono fatto il turista una persona che ama viaggiare, ma solo se trasportato e guidato.
Segue un itinerario definito e preordinato, vede tutte le cose che gli sono state promesse dal programma e
non si occupa di nessun dettaglio organizzativo. Pu tranquillamente non conoscere la lingua, gli usi ed i
costumi dei paesi che attraversa perch sempre aiutato da una guida-interprete, in genere trasportato e
si occupa solo raramente dei bagagli. I contatti con la realt locale, gli abitanti, sono praticamente inesistenti,
se si escludono i membri dellorganizzazione. Il turista si muove normalmente in gruppi numerosi.
Il viaggiatore invece si occupa dellorganizzazione del viaggio, segue un itinerario non sempre definito con
frequenti deviazioni, cambi e sbagli, si occupa delle valigie caricandole e scaricandole ogni giorno.
Generalmente si muove con un mezzo proprio o con i trasporti pubblici e conosce almeno un po la lingua
del luogo in cui si trova. Per necessit il viaggiatore deve interagire con gli abitanti del luogo, a volte con poca
fortuna ma sempre direttamente. Il viaggiatore a volte viaggia da solo, spesso in coppia, raramente in piccoli
gruppi composti da persone simili per carattere e concezione del viaggio che, in caso contrario, si trasforma
in un inferno.
La prima cosa che distingue le due categorie si pu notare ben prima del viaggio, addirittura molto prima di
intraprenderlo.
Il Turista ama i depliant, le immagini e le descrizioni dei luoghi che vuole visitare, si informa con guide e
paradossalmente conosce quasi tutto quello che andr a vedere. Vedere infatti il suo obiettivo principale,
compra un pacchetto e controlla in modo molto preciso quello che gli stato venduto perch vuole essere
sicuro di non sentirsi poi dire da un altro turista che non ha visto quella cosa o quellaltra. Purtroppo per
dimentica rapidamente al ritorno quello che al momento aveva considerato importantissimo, ma che in
realt non deriva da un suo interesse profondo. Tra tutti quelli che corrono a vedere le piramidi, quanti sono
appassionati conoscitori di egittologia? Pochi, pochissimi, la maggior parte vede dal vivo quello che aveva
visto nelle foto e grazie a questo prova unemozione.
Il Viaggiatore invece sceglie di partire seguendo sensazioni e impressioni, si innamora di un viaggio prima di
conoscere i suoi dettagli. Anzi, spesso non li vuole approfondire per non rovinare il sogno. Non guarda troppe
immagini prima di partire, usa mappe un po approssimative, si annoia a programmare, preferisce andare
allavventura. Il viaggiatore segue sogni e sensazioni pi che itinerari precisi e quindi spesso va avanti
seguendo il suo istinto e i suoi desideri momentanei. Il contatto con la realt che attraversa lo eccita anche
se a volte difficile, il suo rifiuto di programmare a volte lo sottopone a stress fortissimi e di conseguenza a
forti litigi con i suoi compagni. Anche se a volte non vero, lui convinto di spendere meno dei turisti e di
avere di pi.
In ogni caso non si sceglie di essere turisti o viaggiatori, si uno dei due e basta, nel bene e nel male.

2. Prendi qualche appunto riguardo alle caratteristiche e alle differenze tra turisti e viaggiatori, secondo
larticolo.

Hai 20 minuti per rileggere e prendere qualche appunto. Successivamente, a coppie, tu e il tuo compagno
descrivete a voce i turisti o i viaggiatori.

3. Rileggi. Quale pensi che sia il pensiero dellautore riguardo al turismo?

4. Rileggi il testo e trova le parole o le espressioni che hanno un significato simile a queste definizioni.

1. tutti i luoghi dove andiamo durante un viaggio e tutti gli spostamenti che facciamo (nome)
2. una cosa chiara, precisa e che difficilmente cambier (agg.)

5. Rileggiamo insieme e, leggendo, troviamo le forme passive, diciamo il tempo verbale e proviamo a dire
il significato dei verbi al gerundio.
Viaggiatore o turista? La risposta definitiva

In questi giorni ho trascorso del tempo pensando alla differenza tra turista
e viaggiatore: se esiste davvero e, se s, in cosa consiste. Oltre a pensare,
ho fatto qualche ricerca e ho scoperto un articolo molto interessante sul
turismo del 21esimo secolo. Nelle mie ricerche, sono anche finita
sulledizione americana dellHuffington Post, dove possibile leggere
larticolo 21 segni che sei un viaggiatore e non un turista. Le correnti di
pensiero sono le pi disparate: c chi dice che siamo tutti turisti, e chi invece non vede perch non possiamo
essere tutti viaggiatori. Fino ad ora, ognuna di queste riflessioni mi sembrava che non riuscisse a spiegare e
a chiarire veramente questa differenza.
Poi, cercando altri spunti di riflessione, ho scoperto una presentazione del giornalista del National
Geographic Andrew Evans durante una conferenza a Vienna di qualche anno fa. Andrew inizia parlando del
viaggio della sua vita: il suo sogno era andare in Antartide ma sembrava che potessero arrivarci solo scienziati,
ricercatori, esploratori esperti e gente comune disposta a pagare una cifra considerevole per partecipare a
un tour organizzato. Proprio a questo punto Andrew confessa che lui non voleva un tour organizzato e
aggiunge:
Non volevo fare un tour, volevo fare un viaggio. C una differenza fondamentale tra il viaggio e il turismo:
il turismo unindustria ricchissima che vende il viaggio come una cosa: sogniamo di andare in un posto e
paghiamo per farlo, aspettandoci un certo tipo di esperienza, aspettandoci la certezza di quellesperienza, e
poi raggiungiamo quel posto e ci godiamo lesperienza. Il problema per che non si possono vendere
esperienze di viaggio, non si pu comprare la possibilit di vivere un paese fino in fondo. Il viaggio, il vero
viaggiare, quando ti incammini su un sentiero aperto, accettando qualsiasi cosa che ti verr incontro,
emozionante, fantastica, difficile o deprimente.
Ecco la differenza fondamentale tra il turismo e il viaggio: il turismo vende un prodotto, mentre il viaggio
qualcosa che si fa per i pi svariati motivi, tra i quali anche la necessit di spostarsi, come succede nel caso
dei migranti, o dei pendolari, veri e propri viaggiatori quotidiani. Non so ancora se questa differenza implica
un giudizio: siamo persone migliori se viaggiamo e peggiori se preferiamo acquistare un pacchetto tutto
incluso? In prima battuta, mi viene da rispondere di no: non siamo persone migliori o peggiori a seconda
dellesperienza di viaggio/vacanza che cerchiamo, per ci sono alcuni punti su cui mi sembra importante
soffermarmi.
Quanto vicina alla realt limmagine di un paese visto attraverso il filtro di un viaggio organizzato, dove gli
imprevisti sono ostacoli, problemi da evitare, dove limprovvisazione semplicemente non esiste e dove
litinerario con tutti gli spostamenti quasi sempre deciso, stabilito prima della partenza?
Il viaggio un grande mezzo di cambiamento personale, perch ci costringe a interagire con persone, culture
e spazi che non ci sono familiari. Ci costringe a essere stranieri, estranei, a vivere allesterno delle nostre
abitudini, ad adattarci. Quanto pu essere mezzo di cambiamento un tour organizzato per partecipare a un
safari africano, o a una crociera all-inclusive in America Centrale?
La riflessione che mi sembra pi importante riguarda laiuto alle economie locali che possibile dare
viaggiando in modo autonomo, cosa che non succede quasi mai nel caso di viaggi organizzati. Esistono
sempre pi tour operator che collaborano con le aziende locali per promuovere delle destinazioni e
organizzare visite guidate, ma rimane da capire in che percentuale i soldi che sono raccolti con la vendita di
pacchetti/visite guidate vanno davvero alle realt locali, e in che percentuale invece vanno giustamente
a finanziare lintera organizzazione.
Con queste riflessioni non voglio invitare nessuno a viaggiare da solo in Afghanistan o in altre zone del mondo
molto pericolose, ma qui su No Border Magazine pubblichiamo storie incredibili di viaggiatori qualunque da
4 anni, come Francesco, che ha pedalato da solo fino in Asia, passando anche per lIran, e come altri che
hanno deciso di esplorare il mondo a modo proprio. Certo, i rischi e i pericoli ci sono sempre: dalla malaria in
Africa alla diarrea in India, dalla violenza in Brasile e in Messico agli animali letali dellAustralia. Io per ho
rischiato la vita a 2 km da casa mia, in provincia di Milano, quando un vecchietto italiano di 91 anni ha
investito me e la mia bici da corsa con la sua auto. Allora che senso ha comprare unesperienza di viaggio
sperando che ci possa garantire un po pi di comodit e un po pi di sicurezza, quando poi le cose succedono
anche a pochi passi da casa? Che senso ha cercare comodit, pulizia, sicurezza quando la vera essenza del
viaggio superare i confini, non solo nazionali e territoriali, ma quelli personali?
Certo, il viaggio inteso in questo senso non ha quasi niente di rilassante: la sua preparazione richiede impegno
e un coinvolgimento decisamente pi attivo di una vacanza programmata o di un periodo in un villaggio
turistico. Allora, forse, la differenza non tra turista o viaggiatore, ma va pi in profondit e ci tocca non solo
come persone che stanno per partire, ma come esseri umani che fanno scelte capaci di definirci nella nostra
interezza e non solo in un ambito della nostra vita. Mi viene da pensare a mio padre, che non ha mai
partecipato a un viaggio organizzato e che, nello stesso modo, non ha mai chiamato un elettricista, un
falegname, un idraulico o un tecnico di qualsiasi tipo per riparare qualcosa a casa. Quando chiudeva tutta la
famiglia in macchina e partiva verso il nord Europa con la sola mappa stradale come guida, non era un turista
fai da te, era ed tuttora un uomo fai da te. Migliore o peggiore, poco importa: lui sapeva (e sa) che la
sua felicit dipendeva dalla sua autonomia e dalla sua libert. Cos mi vedo anche io: laggettivo rilassata
non mi ha mai accompagnata al ritorno da un viaggio. Sono sempre tornata stremata, entusiasta, incuriosita,
stupita e qualche volta delusa. Di me stessa so questo: che la mia felicit dipende dalle scoperte che posso
fare provando nuove esperienze e trovandomi in nuove situazioni.
Forse allora la differenza tra turista e viaggiatore c, giusto essere consapevoli di questo e chiederci prima
di tutto cosa ci rende felici. Due settimane stesi al sole della Sardegna? 15 giorni di trekking faticoso sul
Cammino di Santiago in Spagna? Partire? Restare? Il desiderio di creare per s un percorso individuale o
quello di partecipare a percorsi condivisi? In entrambi i casi, sia con il sospetto di essere turisti, sia con la
certezza di essere viaggiatori, mi sembra utile, se non necessario, chiederci chi siamo e cosa vogliamo fare.

1. Riassumete il pensiero dellautrice dellarticolo riguardo al viaggio. Scrivete tra le 150 e le 350 parole.
- leggete una prima volta velocemente dallinizio alla fine
- rileggete e trovate le informazioni principali
- usate le vostre parole per dire cosa pensa lautrice
- scrivete su FB il vostro riassunto e pubblicatelo (oppure scrivetelo su un foglio in modo CHIARO, fate una
foto e pubblicatela)

Lautrice dellarticolo pensa che ci siano delle grandi differenze tra il turismo e il
viaggio. Secondo lei, il turista acquista un prodotto che non gli permette di vedere
davvero la realt del luogo che visita, mentre il viaggiatore ha la possibilit di
conoscere meglio se stesso e di cambiare grazie allincontro diretto con persone e
culture diverse dalla propria. Lautrice, nonostante dica che i viaggiatori non sono
persone migliori dei turisti, nella parte centrale dellarticolo ci fa capire che
preferisce i viaggi non organizzati. Innanzitutto pensa che viaggiando cos sia
possibile aiutare le economie locali. Inoltre ritiene anche che abbia poco senso
partire per un viaggio organizzato per cercare comodit e sicurezza. Da una parte
perch crede che i pericoli possano esserci in qualsiasi posto, anche a pochi passi
da casa, dallaltra parte perch crede che viaggiare significhi esattamente il
contrario di quello che offre lesperienza turistica. Nellultima parte dellarticolo
dice che la differenza tra turista e viaggiatore c, ma riguarda principalmente
come una persona e quello che la rende felice. Lautrice pensa che non sia
veramente importante quello che si decide di fare e che non ci siano scelte migliori o peggiori. La cosa pi
importante conoscersi, accettarsi e fare quello che si ama.
Rileggi il testo e trova le parole o le espressioni che hanno un significato simile a queste definizioni.

1. far fare qualcosa a qualcuno anche se non vuole (verbo) costringere qualcuno a fare qualcosa
Il viaggio un grande mezzo di cambiamento personale, perch ci costringe a interagire con persone, culture
e spazi che non ci sono familiari. Ci costringe a essere stranieri, estranei, a vivere allesterno delle nostre
abitudini, ad adattarci.

2. cosa che succede senza essere stata prevista (nome) imprevisto


Quanto vicina alla realt limmagine di un paese visto attraverso il filtro di un viaggio organizzato, dove gli
imprevisti sono ostacoli, problemi da evitare

3. la capacit di fare qualcosa allimprovviso senza aver prima pensato e deciso (nome) improvvisazione
(improvvisare)
dove limprovvisazione semplicemente non esiste e dove litinerario con tutti gli spostamenti quasi
sempre deciso, stabilito prima della partenza?

4. una linea immaginaria che divide due territori diversi (ad esempio due Paesi) o che indica la fine di qualcosa
(nome) confine
Che senso ha cercare comodit, pulizia, sicurezza quando la vera essenza del viaggio superare i confini, non
solo nazionali e territoriali, ma quelli personali?

5. la parte pi importante di qualcosa, quello che rende una cosa quello che realmente , quello che fa parte
della sua natura (nome) essenza
Che senso ha cercare comodit, pulizia, sicurezza quando la vera essenza del viaggio superare i confini, non
solo nazionali e territoriali, ma quelli personali?

Rileggiamo insieme e, leggendo, troviamo le forme passive, diciamo il tempo verbale e proviamo a dire il
significato dei verbi al gerundio.

Adesso rispondi alla domanda scrivendo un breve testo.

Sei un viaggiatore o un turista? Perch?

Scrivi almeno 200 parole. Hai 30 minuti.


Prima di iniziare a leggere, guarda queste foto e leggi alcune frasi prese dal testo. Prova a mettere insieme
le cinque parole sottolineate e le foto.

1. 2. 3.

4. 5.

Fondamentale per lo sviluppo del viaggio stata linvenzione del mezzo di trasporto per gli spostamenti, che
stata possibile grazie allinvenzione della ruota e della vela.
Grazie proprio allutilizzo di questultima, hanno cominciato a comprarire nei mari egiziani delle vere e proprie
barche di legno. Inizialmente erano usate solo per scopi commerciali, successivamente anche per il trasporto
di persone. Grazie alla ruota invece, nato il carro, un mezzo formato da quattro ruote in legno, molto
resistente, che sfruttava la forza di animali come buoi o asini per essere spostato.
I romani invece si curavano al caldo in Egitto. In questo periodo nata una nuova moda, cio le cure nelle
terme. Oltre al turismo termale, si sviluppato anche quello marittimo con tante persone che hanno iniziato
ad andare al mare per fare il bagno.
In Oriente nello stesso periodo partivano i primi grandi commerci dei mercanti arabi attraverso due importanti
vie: quella della seta (terrestre) e quella delle spezie (navale). Proprio questultima era favorita da alcune
importanti novit, ad esempio linvenzione della bussola e lintroduzione di mappe di ottima qualit.
Leggerai degli appunti di una lezione di storia del viaggio, divisa in tre parti. Leggi una parte per volta.
Leggendo la prima parte velocemente, sottolinea con colori diversi
1. le date o i periodi
2. i Paesi, i luoghi o le civilt
3. persone
Quando hai finito di lavorare su una parte, passa a quella successiva e fai lo stesso tipo di lavoro.

Rileggi le tre parti e scrivi nello spazio a sinistra scrivi le parole (non frasi) che consideri fondamentali.

Mentre rileggi il testo e prendi appunti, cerca delle parole o delle espressioni che hanno un significato
simile a queste definizioni.

1. una cosa che si crea, che si costruisce e che prima non cera e non era mai
stata creata o costruita (prima e seconda parte)
2. lo spostamento di qualcosa o di qualcuno da un luogo a un altro grazie a
un mezzo (prima parte)
3. una novit, una trasformazione, un cambiamento che permette di
sostituire qualcosa di vecchio (prima e terza parte)
4. attivit di scambio, di compravendita di prodotti, che si fa usando soldi o altri prodotti (prima e seconda
parte)
5. viaggio che si fa per raggiungere importanti luoghi religiosi per diversi motivi (seconda parte)
6. qualcosa che riguarda lesercito, i soldati (prima e terza parte)

Rileggi il testo e di se queste affermazioni sono vere o false, poi correggi quelle false

1. Il carro allinizio era usato per scopi commerciali


2. Il primo viaggio di cui abbiamo informazioni certe avvenuto in mare
3. Prima della nascita dellImpero, a Roma non cera il turismo
4. Nel Medioevo le persone si spostavano soprattutto per motivi di guerra
5. I pellegrini hanno aiutato lo sviluppo del commercio in Oriente
6. Nel quattordicesimo secolo la diffusione della peste ha aumentato il numero di spostamenti perch le
persone volevano fuggire dalle citt
7. La scoperta dellAmerica ha favorito lo sviluppo dei viaggi di piacere
8. Le persone che partecipavano al Grand Tour non avevano un itinerario preciso e andavano allavventura
9. Nel diciottesimo secolo si sviluppano diversi tipi di turismo
10. Thomas Cook il padre del turismo moderno

Alla fine crea una mappa con le informazioni che hai sottolineato e con gli appunti
che hai scritto a sinistra.
Appunti di una lezione di storia del viaggio

1. Dai primi viaggi allepoca romana


Per conoscere i primi viaggiatori in assoluto, bisogna fare un grande salto nel passato, fino al
3000 a.C., e andare in Egitto e in Mesopotamia, da cui arrivano le prime testimonianze di
viaggi per motivi di guerra, di religione e di commercio. Fondamentale per lo sviluppo del
viaggio stata linvenzione del mezzo di trasporto per gli spostamenti, che stata possibile
grazie allinvenzione della ruota e della vela.
Grazie proprio allutilizzo di questultima, hanno cominciato a comprarire nei mari egiziani
delle vere e proprie barche di legno. Inizialmente erano usate solo per scopi commerciali,
successivamente anche per il trasporto di persone. Grazie alla ruota invece, nato il carro,
un mezzo formato da quattro ruote in legno, molto resistente, che sfruttava la forza di
animali come buoi o asini per essere spostato.
Per molto tempo il carro stato usato nei funerali, in questo caso lo scopo era accompagnare
la persona morta nellaldil come ultimo suo viaggio. Successivamente invece, il carro
diventato un mezzo militare per il trasporto di armi e cibo per i soldati. Nel 1500 a.C. questo
mezzo di trasporto, il quale era molto pesante e difficile da manovrare, stato trasformato
in un carro molto leggero, con delle ruote diverse e con uno o due cavalli. Lutilizzo di questi
carri, ha portato anche delle innovazioni sulle strade che le hanno rese pi sicure e scorrevoli,
soprattutto grazie alluso di un diverso tipo di pietra.
Il primo viaggio, riconosciuto e documentato, partito dallEgitto, era una spedizione navale
composta da 5 barche e diretta verso quella che oggi la Somalia.
Unaltra civilt nella quale si sviluppato presto il viaggio quella greca. Dalla Grecia, i
maggiori spostamenti avvenivano sul mare, una cosa che ha determinato un grande sviluppo
portuale. Uno dei motivi principali dellaumento del numero di viaggi in Grecia, era il turismo
religioso, grazie ai luoghi sacri che le persone andavano a visitare.
Per quanto riguarda Roma invece, le persone si spostavano principalmente per scopi militari,
cosa che non sorprende viste le tante guerre che Roma portava avanti. Solo nel periodo
imperiale (dal 31 a.C.), grazie ad alcune condizioni favorevoli, come le possibilit economiche,
una buona rete stradale, la moneta romana ed una lingua che era compresa da tutti, nato
il turismo. Tutto questo, ha portato ad un intenso movimento di persone per scopi culturali
ed educativi, ma anche sempicemente per divertimento e per riposo.
Anche i romani erano un popolo di viaggiatori. Inoltre, alle persone delle classi sociali pi
ricche piaceva andare fuori citt e restarci per qualche giorno, magari in ville al mare o in
montagna. Questa moda ha favorito laumento delle costruzioni di seconde case e, da qui in
poi, lo sviluppo di strutture alberghiere che hanno dato una forte spinta al turismo.
Durante il periodo imperiale, in tutto lImpero sono stati costruiti alberghi, terme e mercati,
i quali hanno dato origine a veri e propri centri turistici raggiungibili anche grazie a dei servizi
pubblici per il trasporto. Di pari passo allo sviluppo del turismo, anche i documenti per
viaggiare sono stati migliorati notevolmente. Le persone erano identificate attraverso dei
documenti simili a dei passaporti o tramite delle lettere che permettevano di passare da un
luogo allaltro. Lepoca imperiale romana un momento fondamentale nella storia del
turismo, dove si sono affermati molti degli elementi che hanno caratterizzato il movimento
turistico moderno.

2. Dal Medioevo al Cinquecento


Ogni grande periodo storico ha avuto diverse modalit di viaggio. Forme differenti di viaggio
si sono susseguite ed ogni tipologia rispecchia i problemi, i desideri, le paure degli uomini e
dellepoca in cui queste persone vivevano. Iniziamo ad affrontare i cambiamenti nelle varie
epoche. Nel Medioevo, i primi viaggiatori erano soprattutto commercianti, che per necessit
si spostavano da un posto allaltro per vendere e comprare prodotti, successivamente si sono
aggiunti i pellegrini e i monaci.
I primi pellegrinaggi verso mete religiose sono iniziati durante lImpero di Costantino (dal 312
al 337 d. C.) e sono continuati anche dopo la caduta dellImpero (476 d. C.). I luoghi pi
frequentati erano Roma, Santiago e Canterbury. Il pellegrino di solito viaggiava con
limmancabile bastone, un mantello per proteggersi dal freddo e dalla pioggia, una borsa di
pelle ed un cappello; questultimo molto importante perch i pellegrini segnavano con delle
piccole spille i luoghi visitati.
In Oriente nello stesso periodo partivano i primi grandi commerci dei mercanti arabi
attraverso due importanti vie: quella della seta (terrestre) e quella delle spezie (navale).
Proprio questultima era favorita da alcune importanti novit, ad esempio linvenzione della
bussola e lintroduzione di mappe di ottima qualit.
Dopo lanno 1000, anno nel quale tutti si aspettavano la fine del mondo, sono ricominciati i
pellegrinaggi verso Gerusalemme, dove si poteva passare pagando. Grazie alla ripresa
economica, in quel periodo sono state costruite molte nuove strade per favorire degli
spostamenti pi veloci.
Tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo il grande esploratore veneziano Marco Polo ha
scoperto lOriente, attraverso la via della seta. Da qui sono iniziati i suoi grandi viaggi insieme
al suo compagno Nicol. La maggior parte degli spostamenti avveniva a piedi, gli altri invece
a cavallo.
Ovviamente tutti questi spostamenti hanno causato anche larrivo di tante malattie, ad
esempio la terribile peste del 1347. Le conseguenze sono state disastrose, tantissime persone
sono morte a causa di questa malattia, le citt si sono svuotate e i viaggi hanno cominciato a
diminuire moltissimo, fino quasi a scomparire, per la paura di ammalarsi. Dopo che la
diffusione della malattia si conclusa, sono ricominciati gli scambi commerciali ed insieme a
loro anche i viaggi, per mare e per fiume dove lunico problema erano le tasse da pagare.
In quel periodo si viaggiava comunque per dovere e non per piacere. Uno dei primi viaggi di
piacere, ufficiale e dichiarato, stato quello di Ludovico di Varthema, il quale andato in
India da solo nel 1400. La fine del secolo il periodo dei grandi esploratori oceanici. Dopo la
scoperta dellAmerica, attraversare lOceano Atlantico non era pi problema. In quel periodo
si organizzavano tranquillamente viaggi anche in Brasile. In seguito, nel corso del
Cinquecento i viaggiatori hanno cominciato a mostrare nuovi interessi oltre a quelli religiosi
e il viaggio ha cominciato ad essere fatto anche per piacere, per la conoscenza e per amore
per la cultura.
Nella seconda met del 1500 i viaggi sono diminuiti nuovamente a causa di guerre e divisioni
religiose, le quali rendevano le strade ancora una volta insicure e non permettevano ai
pellegrini di spostarsi verso Gerusalemme e Santiago.

3. Dal Seicento a oggi


Il 1600 stato un periodo di grandi innovazioni nel campo dei viaggi. Nei primi anni del
secolo ha cominciato a diffondersi il Grand tour, ovvero uniniziativa di giovani inglesi di
buona famiglia che, dopo gli studi, partivano per lunghi viaggi conoscitivi: scrivevano diari e
racconti, imparavano lingue e tradizioni dei popoli visitati ed acquistavano opere darte da
riportare a casa. La durata del viaggio di solito variava da pochi mesi fino ad 8 anni. Il
precursore del grand tour stato sicuramente Michele de Montaigne, un ricco francese che
ha viaggiato in Europa scrivendo una specie di guida con le indicazioni dei posti da visitare e
degli alberghi dove dormire. Tutti i partecipanti di questo tour visitavano le stesse cose, che
erano ritenute fondamentali ed obbligatorie. In Italia, passando per le Alpi, questi giovani
hanno visitato tutte le grandi citt e hanno partecipato anche al Carnevale di Venezia.
Per i viaggi di breve durata di solito utilizzavano valigie di cuoio, con allinterno calze, mappe
geografiche, tutto quello che serviva per disegnare, libri e strumenti scientifici; per i viaggi
lunghi erano invece necessari dei grandi bauli di legno.
Nel 1700 sono cambiati i motivi dei viaggi. Ad esempio, le citt inglesi erano affollate e
inquinate e tante persone partivano per la Liguria per curare alcune malattie, soprattutto la
tubercolosi. I romani invece si curavano al caldo in Egitto. In questo periodo nata una nuova
moda, cio le cure nelle terme. Oltre al turismo termale, si sviluppato anche quello
marittimo con tante persone che hanno iniziato ad andare al mare per fare il bagno. Alla fine
del secolo invece ha avuto il suo momento doro il turismo montano, il quale stato favorito
anche dallo studioso Horace de Saussure e dalle sue scalate delle Alpi. Il suo primo tentativo
di scalare il Monte Bianco non era andato bene, ma dopo due anni ci ha riprovato e ci
riuscito.
Il numero dei viaggi aumentato nel 1800, grazie allindustrializzazione, ma in quel periodo
ancora poche persone potevano approfittare di tutto questo a causa delle guerre
napoleoniche. Larrivo del Romanticismo ha cambiato gli scopi del viaggio in montagna: non
si scalavano pi semplicemente le montagne, si cercavano invece i migliori panorami e si
andava l per osservare e per poi raccontare quello che si era visto e le proprie sensazioni ed
emozioni.
Nella seconda met del 1800, sono nate le guide turistiche e le prime agenzie di viaggio, la
pi famosa del tempo era quella di Thomas Cook. Il suo principale obiettivo era quello di
offrire al cliente un viaggio di svago, divertimento e relax. La diffusione rapidissima del
turismo stata favorita anche dal miglioramento dei mezzi di trasporto e da una maggiore
ricchezza delle persone.
La differenza tra ieri ed oggi sta nel fatto che nella nostra epoca possibile spostarsi
facilmente, gli uomini del passato facevano invece una vita molto pi sedentaria. Si
muovevano per ragioni ben definite: interessi commerciali, spedizioni militari, motivi
religiosi. I viaggi duravano anni e durante il tragitto si incontravano altri uomini. Spesso si
imparava unaltra lingua e si comunicava direttamente; comunque si aveva il tempo di
parlare a lungo, di conoscere a fondo gli usi e i costumi dei popoli che si incontravano nel
corso del cammino.
Leggi queste frasi prese dal testo, ricordi cosa significa si in questi casi?

Sono ricominciati i pellegrinaggi verso Gerusalemme, dove si poteva passare


pagando.

In quel periodo si viaggiava comunque per dovere e non per piacere. Uno dei
primi viaggi di piacere, ufficiale e dichiarato, stato quello di Ludovico di
Varthema, il quale andato in India da solo nel 1400. La fine del secolo il
periodo dei grandi esploratori oceanici. Dopo la scoperta dellAmerica,
attraversare lOceano Atlantico non era pi problema. In quel periodo si
organizzavano tranquillamente dei viaggi anche in Brasile.

Non si scalavano pi semplicemente le montagne, si cercavano invece i migliori panorami e si andava l per
osservare.

Spesso si imparava unaltra lingua e si comunicava direttamente; comunque si aveva il tempo di parlare a
lungo, di conoscere a fondo gli usi e i costumi dei popoli che si incontravano nel corso del cammino.

Guarda bene le frasi, c qualche differenza?

Esatto, alcuni verbi sono plurali. Perch, secondo te?

Esatto! Dipende dal nome che c dopo il verbo.


In questi casi, il si ha un significato passivo!

Completa la tabella con i verbi degli esempi

si impersonale si passivo
si organizzavano dei viaggi

Prova a riscrivere le frasi come negli esempi.

1. Si viaggiava comunque per dovere e non per piacere Le persone viaggiavano per dovere e non per
piacere.
2. Si organizzavano tranquillamente dei viaggi anche in Brasile Dei viaggi erano organizzati anche in
Brasile (da chi? boh, dalle persone)
3. Non si scalavano pi semplicemente le montagne, si cercavano invece i migliori panorami e si andava l
per osservare
4. Spesso si imparava unaltra lingua e si comunicava direttamente

(impersonale) si + verbo (lui/lei)

(passivo) si + verbo (lui/lei) + nome singolare


(passivo) si + verbo (loro) + nome plurale

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