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(Laozi)
Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta
(Alexandra David-Neel)
I veri viaggiatori non sono persone ricche, ma curiose. Non sono alla ricerca di comodit, ma
di novit, sorprese
(Paolo Crepet)
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono continuare a
vivere nei ricordi e nei racconti. Quando un viaggiatore si siede sulla sabbia della spiaggia e
dice: "Non c' altro da vedere", sa che non vero. La fine di un viaggio solo l'inizio di un altro
(Jos Saramago)
Viaggiando si trova la saggezza
(un proverbio africano)
Viaggiare camminare verso l'orizzonte, incontrare l'altro, conoscere, scoprire e tornare pi
ricchi di quando si era iniziato il cammino
(Luis Sepulveda)
Rispondi a queste domande con un piccolo testo (10 minuti). Dopo, prendi il testo di un tuo
compagno, leggilo (5 minuti), prova a ricordare le cose pi importanti e descrivi velocemente le
sue abitudini alla classe.
Dopo la prima lettura, prova a dire se queste affermazioni sono presenti nel testo oppure no (potrai
leggerle quando hai finito di leggere la prima volta).
4. Il turista spende di pi
Turista o viaggiatore?
2. Prendi qualche appunto riguardo alle caratteristiche e alle differenze tra turisti e viaggiatori, secondo
larticolo.
Hai 20 minuti per rileggere e prendere qualche appunto. Successivamente, a coppie, tu e il tuo compagno
descrivete a voce i turisti o i viaggiatori.
4. Rileggi il testo e trova le parole o le espressioni che hanno un significato simile a queste definizioni.
1. tutti i luoghi dove andiamo durante un viaggio e tutti gli spostamenti che facciamo (nome)
2. una cosa chiara, precisa e che difficilmente cambier (agg.)
5. Rileggiamo insieme e, leggendo, troviamo le forme passive, diciamo il tempo verbale e proviamo a dire
il significato dei verbi al gerundio.
Viaggiatore o turista? La risposta definitiva
In questi giorni ho trascorso del tempo pensando alla differenza tra turista
e viaggiatore: se esiste davvero e, se s, in cosa consiste. Oltre a pensare,
ho fatto qualche ricerca e ho scoperto un articolo molto interessante sul
turismo del 21esimo secolo. Nelle mie ricerche, sono anche finita
sulledizione americana dellHuffington Post, dove possibile leggere
larticolo 21 segni che sei un viaggiatore e non un turista. Le correnti di
pensiero sono le pi disparate: c chi dice che siamo tutti turisti, e chi invece non vede perch non possiamo
essere tutti viaggiatori. Fino ad ora, ognuna di queste riflessioni mi sembrava che non riuscisse a spiegare e
a chiarire veramente questa differenza.
Poi, cercando altri spunti di riflessione, ho scoperto una presentazione del giornalista del National
Geographic Andrew Evans durante una conferenza a Vienna di qualche anno fa. Andrew inizia parlando del
viaggio della sua vita: il suo sogno era andare in Antartide ma sembrava che potessero arrivarci solo scienziati,
ricercatori, esploratori esperti e gente comune disposta a pagare una cifra considerevole per partecipare a
un tour organizzato. Proprio a questo punto Andrew confessa che lui non voleva un tour organizzato e
aggiunge:
Non volevo fare un tour, volevo fare un viaggio. C una differenza fondamentale tra il viaggio e il turismo:
il turismo unindustria ricchissima che vende il viaggio come una cosa: sogniamo di andare in un posto e
paghiamo per farlo, aspettandoci un certo tipo di esperienza, aspettandoci la certezza di quellesperienza, e
poi raggiungiamo quel posto e ci godiamo lesperienza. Il problema per che non si possono vendere
esperienze di viaggio, non si pu comprare la possibilit di vivere un paese fino in fondo. Il viaggio, il vero
viaggiare, quando ti incammini su un sentiero aperto, accettando qualsiasi cosa che ti verr incontro,
emozionante, fantastica, difficile o deprimente.
Ecco la differenza fondamentale tra il turismo e il viaggio: il turismo vende un prodotto, mentre il viaggio
qualcosa che si fa per i pi svariati motivi, tra i quali anche la necessit di spostarsi, come succede nel caso
dei migranti, o dei pendolari, veri e propri viaggiatori quotidiani. Non so ancora se questa differenza implica
un giudizio: siamo persone migliori se viaggiamo e peggiori se preferiamo acquistare un pacchetto tutto
incluso? In prima battuta, mi viene da rispondere di no: non siamo persone migliori o peggiori a seconda
dellesperienza di viaggio/vacanza che cerchiamo, per ci sono alcuni punti su cui mi sembra importante
soffermarmi.
Quanto vicina alla realt limmagine di un paese visto attraverso il filtro di un viaggio organizzato, dove gli
imprevisti sono ostacoli, problemi da evitare, dove limprovvisazione semplicemente non esiste e dove
litinerario con tutti gli spostamenti quasi sempre deciso, stabilito prima della partenza?
Il viaggio un grande mezzo di cambiamento personale, perch ci costringe a interagire con persone, culture
e spazi che non ci sono familiari. Ci costringe a essere stranieri, estranei, a vivere allesterno delle nostre
abitudini, ad adattarci. Quanto pu essere mezzo di cambiamento un tour organizzato per partecipare a un
safari africano, o a una crociera all-inclusive in America Centrale?
La riflessione che mi sembra pi importante riguarda laiuto alle economie locali che possibile dare
viaggiando in modo autonomo, cosa che non succede quasi mai nel caso di viaggi organizzati. Esistono
sempre pi tour operator che collaborano con le aziende locali per promuovere delle destinazioni e
organizzare visite guidate, ma rimane da capire in che percentuale i soldi che sono raccolti con la vendita di
pacchetti/visite guidate vanno davvero alle realt locali, e in che percentuale invece vanno giustamente
a finanziare lintera organizzazione.
Con queste riflessioni non voglio invitare nessuno a viaggiare da solo in Afghanistan o in altre zone del mondo
molto pericolose, ma qui su No Border Magazine pubblichiamo storie incredibili di viaggiatori qualunque da
4 anni, come Francesco, che ha pedalato da solo fino in Asia, passando anche per lIran, e come altri che
hanno deciso di esplorare il mondo a modo proprio. Certo, i rischi e i pericoli ci sono sempre: dalla malaria in
Africa alla diarrea in India, dalla violenza in Brasile e in Messico agli animali letali dellAustralia. Io per ho
rischiato la vita a 2 km da casa mia, in provincia di Milano, quando un vecchietto italiano di 91 anni ha
investito me e la mia bici da corsa con la sua auto. Allora che senso ha comprare unesperienza di viaggio
sperando che ci possa garantire un po pi di comodit e un po pi di sicurezza, quando poi le cose succedono
anche a pochi passi da casa? Che senso ha cercare comodit, pulizia, sicurezza quando la vera essenza del
viaggio superare i confini, non solo nazionali e territoriali, ma quelli personali?
Certo, il viaggio inteso in questo senso non ha quasi niente di rilassante: la sua preparazione richiede impegno
e un coinvolgimento decisamente pi attivo di una vacanza programmata o di un periodo in un villaggio
turistico. Allora, forse, la differenza non tra turista o viaggiatore, ma va pi in profondit e ci tocca non solo
come persone che stanno per partire, ma come esseri umani che fanno scelte capaci di definirci nella nostra
interezza e non solo in un ambito della nostra vita. Mi viene da pensare a mio padre, che non ha mai
partecipato a un viaggio organizzato e che, nello stesso modo, non ha mai chiamato un elettricista, un
falegname, un idraulico o un tecnico di qualsiasi tipo per riparare qualcosa a casa. Quando chiudeva tutta la
famiglia in macchina e partiva verso il nord Europa con la sola mappa stradale come guida, non era un turista
fai da te, era ed tuttora un uomo fai da te. Migliore o peggiore, poco importa: lui sapeva (e sa) che la
sua felicit dipendeva dalla sua autonomia e dalla sua libert. Cos mi vedo anche io: laggettivo rilassata
non mi ha mai accompagnata al ritorno da un viaggio. Sono sempre tornata stremata, entusiasta, incuriosita,
stupita e qualche volta delusa. Di me stessa so questo: che la mia felicit dipende dalle scoperte che posso
fare provando nuove esperienze e trovandomi in nuove situazioni.
Forse allora la differenza tra turista e viaggiatore c, giusto essere consapevoli di questo e chiederci prima
di tutto cosa ci rende felici. Due settimane stesi al sole della Sardegna? 15 giorni di trekking faticoso sul
Cammino di Santiago in Spagna? Partire? Restare? Il desiderio di creare per s un percorso individuale o
quello di partecipare a percorsi condivisi? In entrambi i casi, sia con il sospetto di essere turisti, sia con la
certezza di essere viaggiatori, mi sembra utile, se non necessario, chiederci chi siamo e cosa vogliamo fare.
1. Riassumete il pensiero dellautrice dellarticolo riguardo al viaggio. Scrivete tra le 150 e le 350 parole.
- leggete una prima volta velocemente dallinizio alla fine
- rileggete e trovate le informazioni principali
- usate le vostre parole per dire cosa pensa lautrice
- scrivete su FB il vostro riassunto e pubblicatelo (oppure scrivetelo su un foglio in modo CHIARO, fate una
foto e pubblicatela)
Lautrice dellarticolo pensa che ci siano delle grandi differenze tra il turismo e il
viaggio. Secondo lei, il turista acquista un prodotto che non gli permette di vedere
davvero la realt del luogo che visita, mentre il viaggiatore ha la possibilit di
conoscere meglio se stesso e di cambiare grazie allincontro diretto con persone e
culture diverse dalla propria. Lautrice, nonostante dica che i viaggiatori non sono
persone migliori dei turisti, nella parte centrale dellarticolo ci fa capire che
preferisce i viaggi non organizzati. Innanzitutto pensa che viaggiando cos sia
possibile aiutare le economie locali. Inoltre ritiene anche che abbia poco senso
partire per un viaggio organizzato per cercare comodit e sicurezza. Da una parte
perch crede che i pericoli possano esserci in qualsiasi posto, anche a pochi passi
da casa, dallaltra parte perch crede che viaggiare significhi esattamente il
contrario di quello che offre lesperienza turistica. Nellultima parte dellarticolo
dice che la differenza tra turista e viaggiatore c, ma riguarda principalmente
come una persona e quello che la rende felice. Lautrice pensa che non sia
veramente importante quello che si decide di fare e che non ci siano scelte migliori o peggiori. La cosa pi
importante conoscersi, accettarsi e fare quello che si ama.
Rileggi il testo e trova le parole o le espressioni che hanno un significato simile a queste definizioni.
1. far fare qualcosa a qualcuno anche se non vuole (verbo) costringere qualcuno a fare qualcosa
Il viaggio un grande mezzo di cambiamento personale, perch ci costringe a interagire con persone, culture
e spazi che non ci sono familiari. Ci costringe a essere stranieri, estranei, a vivere allesterno delle nostre
abitudini, ad adattarci.
3. la capacit di fare qualcosa allimprovviso senza aver prima pensato e deciso (nome) improvvisazione
(improvvisare)
dove limprovvisazione semplicemente non esiste e dove litinerario con tutti gli spostamenti quasi
sempre deciso, stabilito prima della partenza?
4. una linea immaginaria che divide due territori diversi (ad esempio due Paesi) o che indica la fine di qualcosa
(nome) confine
Che senso ha cercare comodit, pulizia, sicurezza quando la vera essenza del viaggio superare i confini, non
solo nazionali e territoriali, ma quelli personali?
5. la parte pi importante di qualcosa, quello che rende una cosa quello che realmente , quello che fa parte
della sua natura (nome) essenza
Che senso ha cercare comodit, pulizia, sicurezza quando la vera essenza del viaggio superare i confini, non
solo nazionali e territoriali, ma quelli personali?
Rileggiamo insieme e, leggendo, troviamo le forme passive, diciamo il tempo verbale e proviamo a dire il
significato dei verbi al gerundio.
1. 2. 3.
4. 5.
Fondamentale per lo sviluppo del viaggio stata linvenzione del mezzo di trasporto per gli spostamenti, che
stata possibile grazie allinvenzione della ruota e della vela.
Grazie proprio allutilizzo di questultima, hanno cominciato a comprarire nei mari egiziani delle vere e proprie
barche di legno. Inizialmente erano usate solo per scopi commerciali, successivamente anche per il trasporto
di persone. Grazie alla ruota invece, nato il carro, un mezzo formato da quattro ruote in legno, molto
resistente, che sfruttava la forza di animali come buoi o asini per essere spostato.
I romani invece si curavano al caldo in Egitto. In questo periodo nata una nuova moda, cio le cure nelle
terme. Oltre al turismo termale, si sviluppato anche quello marittimo con tante persone che hanno iniziato
ad andare al mare per fare il bagno.
In Oriente nello stesso periodo partivano i primi grandi commerci dei mercanti arabi attraverso due importanti
vie: quella della seta (terrestre) e quella delle spezie (navale). Proprio questultima era favorita da alcune
importanti novit, ad esempio linvenzione della bussola e lintroduzione di mappe di ottima qualit.
Leggerai degli appunti di una lezione di storia del viaggio, divisa in tre parti. Leggi una parte per volta.
Leggendo la prima parte velocemente, sottolinea con colori diversi
1. le date o i periodi
2. i Paesi, i luoghi o le civilt
3. persone
Quando hai finito di lavorare su una parte, passa a quella successiva e fai lo stesso tipo di lavoro.
Rileggi le tre parti e scrivi nello spazio a sinistra scrivi le parole (non frasi) che consideri fondamentali.
Mentre rileggi il testo e prendi appunti, cerca delle parole o delle espressioni che hanno un significato
simile a queste definizioni.
1. una cosa che si crea, che si costruisce e che prima non cera e non era mai
stata creata o costruita (prima e seconda parte)
2. lo spostamento di qualcosa o di qualcuno da un luogo a un altro grazie a
un mezzo (prima parte)
3. una novit, una trasformazione, un cambiamento che permette di
sostituire qualcosa di vecchio (prima e terza parte)
4. attivit di scambio, di compravendita di prodotti, che si fa usando soldi o altri prodotti (prima e seconda
parte)
5. viaggio che si fa per raggiungere importanti luoghi religiosi per diversi motivi (seconda parte)
6. qualcosa che riguarda lesercito, i soldati (prima e terza parte)
Rileggi il testo e di se queste affermazioni sono vere o false, poi correggi quelle false
Alla fine crea una mappa con le informazioni che hai sottolineato e con gli appunti
che hai scritto a sinistra.
Appunti di una lezione di storia del viaggio
In quel periodo si viaggiava comunque per dovere e non per piacere. Uno dei
primi viaggi di piacere, ufficiale e dichiarato, stato quello di Ludovico di
Varthema, il quale andato in India da solo nel 1400. La fine del secolo il
periodo dei grandi esploratori oceanici. Dopo la scoperta dellAmerica,
attraversare lOceano Atlantico non era pi problema. In quel periodo si
organizzavano tranquillamente dei viaggi anche in Brasile.
Non si scalavano pi semplicemente le montagne, si cercavano invece i migliori panorami e si andava l per
osservare.
Spesso si imparava unaltra lingua e si comunicava direttamente; comunque si aveva il tempo di parlare a
lungo, di conoscere a fondo gli usi e i costumi dei popoli che si incontravano nel corso del cammino.
si impersonale si passivo
si organizzavano dei viaggi
1. Si viaggiava comunque per dovere e non per piacere Le persone viaggiavano per dovere e non per
piacere.
2. Si organizzavano tranquillamente dei viaggi anche in Brasile Dei viaggi erano organizzati anche in
Brasile (da chi? boh, dalle persone)
3. Non si scalavano pi semplicemente le montagne, si cercavano invece i migliori panorami e si andava l
per osservare
4. Spesso si imparava unaltra lingua e si comunicava direttamente