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Plinio Gatto
06 maggio 2006
Indice generale
Licenza................................................................................................................................................. 3
Introduzione..........................................................................................................................................4
Gradiente.............................................................................................................................................. 5
Gradiente di temperatura................................................................................................................. 5
Propriet del campo Coulombiano.................................................................................................. 6
Osservazioni sul gradiente............................................................................................................... 7
Divergenza............................................................................................................................................8
Teorema di Gauss............................................................................................................................ 9
Interpretazione del teorema di Gauss.............................................................................................10
Sorgenti e pozzi del campo............................................................................................................10
Velocit di un fluido...................................................................................................................... 10
Legge di continuit in forma locale............................................................................................... 10
Osservazioni sulla divergenza....................................................................................................... 11
Relazioni con il gradiente e l'operatore Laplaciano scalare...........................................................11
Rotore................................................................................................................................................. 12
Teorema di Stokes......................................................................................................................... 13
Velocit di un fluido...................................................................................................................... 14
Osservazioni sul rotore.................................................................................................................. 14
Bibliografia.........................................................................................................................................15
Licenza
3
Introduzione
Quest'opera una raccolta di appunti sugli operatori vettoriali Gradiente, Divergenza e Rotore ed
nata con l'intenzione di fornire una panoramica su questi operatori cercando, attraverso alcuni
esempi, di chiarire il loro significato fisico.
Questo documento stato realizzato con il pacchetto open source OpenOffice.org 2.0.
Nel caso in cui siano persenti degli errori o se volete collaborare allo sviluppo di quest'opera
ampliando alcune sezioni o aggiungendo alcuni esempi potete contattarmi all'indirizzo di posta
elettronica pli@autistici.org.
Plinio Gatto
4
Gradiente
f x , y , z
x
f x , y , z
y
f x , y , z
z
f f f
grad f = x y z = f
x y z
= x y z
x y z
Le superfici dove il campo scalare costante si dicono superfici di livello; su queste superfici il
gradiente ortogonale alle superfici stesse.
Gradiente di temperatura
5
Se consideriamo un riferimento cartesiano, in ogni punto la temperatura sar rappresentata dalla
funzione:
T x , y , z
T x , y , z
lungo x :
x
T x , y , z
lungo y :
y
T x , y , z
lungo z :
z
Se costruiamo un vettore che ha come componenti le variazioni di temperatura lungo i rispettivi assi
otteniamo il gradiente di temperatura all'interno della stanza:
T T T
f= x y z
x y z
questo vettore diretto verso la direzione di massima variazione del campo di temperatura e il suo
modulo rappresenta l'intensit della variazione.
Ec x , y , z = V x , y , z
Una propriet del gradiente afferma che l'integrale di linea, del gradiente, dipende solamente dal
punto iniziale e dal punto finale del percorso di integrazione:
B B
Ec dl = V dl =V AV B
A A
6
Osservazioni sul gradiente
Data una funzione, anche vettoriale, l'integrale di linea tra due punti del suo gradiente :
B
f dl = f B f A
A
7
Divergenza
Per capire meglio il legame tra divergenza e flusso, consideriamo il flusso di un fluido che
attraversa una superfice nell'unit di tempo (portata); consideriamo le seguenti grandezze:
n
versore normale uscente dalla superficie
d dp
= vn ds
n ds=
dt dt
Il flusso totale attraverso la superficie si pu calcolare integrando il volume d'acqua che attraversa
la superficie nel tempo dt :
= vn ds
S
Consideriamo ora un volume, e dividiamo la superficie che delimita il volume in due parti possiamo
calcolare il flusso cha attraversa la superficie che delimita il volume calcolando il flusso attraverso
ogni semi-superficie:
=
vn ds= n ds 1
v v
n ds 2
S S1 S2
N
=
vn ds=
v
n ds i
S i=1 Si
8
Considerando superfici infinitesime e dividendo i flussi attraverso queste superfici per i rispettivi
volumi V i si ottiene una propriet della funzione:
v
n ds i
Si
V i
considerndo ora questa quantit per V i 0 si ottiene la divergenza del campo; per una generico
campo vettoriale f x , y , z si ha:
fn ds i
f = lim [
Si
]
V i 0 V i
La divergenza un flusso per unit di volume e oltre ad un'informazione qualitativa sul punto essa
fornisce anche un'informazione sull'intensit della sorgente delle linee di flusso che passano in quel
punto.
Teorema di Gauss
n ds= f dx dy dz
f
f x f y f z
f x , y , z =
x y z
9
Interpretazione del teorema di Gauss
Nei fluidi, l'integrale della divergenza del campo vettoriale velocit il bilancio complessivo del
fluidio netto che esce dalle sorgenti nella regione racchiusa dalla superficie, sulla quale si calcola il
flusso, nell'unit di tempo.
Velocit di un fluido
Possiamo calcolare la velocit di espansione del volumetto calcolando la divergenza del campo:
v x v y v z
v x , y , z =
x y z
Si pu infatti interpretare come la somma delle variazioni di velocit lungo le coordinate del
sistema di riferimento.
Si osserva che dove c' una variazione della densit di carica si ha un pozzo o una sorgente del
campo densit di corrente. Se J =0 il campo solenoidale infatti:
d c
J= =0
dt
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Osservazioni sulla divergenza
La divergenza di un campo vettoriale definisce punto per punto l'intensit delle sorgenti (o pozzi)
del campo stesso:
La divergena del campo corrente di calore indica la presenza di sorgenti o pozzi di calore
nello spazio.
La divergenza del campo velocit di un fluido indica se ci sono pozzi o sorgenti di fluido.
La divergenza del campo magnetico sempre nulla in quanto non esiste una carica
elementare magnetica
f f f
f x , y , z = x y z
x y z
2 f 2 f 2 f
f x , y , z = x
y z
x 2 y 2 z 2
22 2 2
=
x y z
Laplaciano vettoriale
Per completezza si riporta l'espressione del Laplaciano vettoriale:
2 f x , y , z = f x , y , z f x , y , z
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Rotore
Il rotore un operatore vettoriale che trasforma un campo vettoriale in un altro campo vettoriale.
Consideriamo un campo vettoriale e ne calcoliamo la circuitazione (integrale di linea lungo una
linea chiusa):
= f r dl
l
= 1 2= fr dl 1 fr dl 2
l1 l2
Consideriamo quindi la circuitazione su uno dei percorsi divisa per la superficie racchiusa dal
percorso stesso. Se le superfici sono infinutesime queste possono essere approssimate a superfici
piane e quindi il versore che identifica una singola superficie ha sempre la stassa direzione
all'interno della superficie infinitesima. Si ha quindi:
fr dl i
li
lim [ ]
S i 0 Si
Questo limite rappreenta una propriet del campo vettoriale f x , y , z e prende il nome di
rotore:
f x , y , z
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Teorema di Stokes
f x , y , z n ds= f x , y , zr dl
S S
Il flusso del rotore di un campo vettoriale attraverso una superficie chiusa eguaglia il lavoro del
campo lungo il bordo della superficie stessa. Tale lavoro viene detto circuitazione per ricordare che
il bordo una linea chiusa.
Il Teorema di Stokes afferma quindi che il flusso del rotore di un campo vettoriale attraverso una
superficie chiusa uguale alla circuitazione del vettore lungo il bordo della superficie.
Inoltre immediato verificare che il rotore del gradiente di un campo sempre nullo:
f f f
f x , y , z = x y z
x y z
x y z
f x , y , z =det x y z
f f f
x y z
2 f 2 f 2 f 2 f 2 f 2 f
f x , y , z =[ ] x [ ] y [ ] z =0
x y y x x z z x x y y x
Condizione necessaria perch un campo sia conservativo che il campo sia irrotazionale. Ad
esempio il campo elettrico conservativo se il rotore del campo nullo. Infatti il campo elettrico si
pu definire come Ec = V , applicando il rotore si ottiene Ec = V =0 .
Il campo elettrico irrotazionale quindi conservativo.
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Velocit di un fluido
Supponiamo di avere un piano x , y orrizontale e uno strato di fluido che scorre su di esso nella
direzione x con velocit nulla al contatto con il piano e linearmente crescente con l'asse z :
v x , y , z =v x z x v y y v z z
con:
v x z =k z v y =0 v z=0
La rotazione che si ha sulla singola particella sar la velocit di variazione della velocit lungo x
nella direzione z e il vettore rotazione sar diretto verso y :
x y z x y z
v x , y , z =det =det =k y
x y z x y z
vxz vy vz kz 0 0
Il rotore denota e quantifica la presenza di vortici nel campo, la presenza cio di linee di forze
chiuse che circondano le linee di forza del campo considerato.
Nel caso del moto di un fluido definisce un moto vorticoso, cio un movimento in cui la velocit
delle singole particelle ha una componente perpendicolare al moto principale di traslazione che
determina la portata. Se questa componente nulla allora non esiste il moto vorticoso e il fluido di
dice laminare io lamellare, in quanto il moto avviene in un modo tale da poter individuare superfici
di particelle con la stessa velocit che scorrono l'una sull'altra senza infuenzarsi reciprocamente.
Il movimento delle cariche elettriche costituente una corrente produce, nello spazio circostante, un
campo magnetico che un campo vettoriale le cui linee sono chiuse:
d E
B=0
J 0 0
d t
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Bibliografia
Midrio, M. (2003)
Campi elettromagnetici, Padova
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