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Morbelli sembrerebbe specifico dell'alessandrino, di Rivalta Bormida
in particolare, con ceppi anche ad Alessandria ed a Genova, Morbello,
pi raro, parrebbe di Casale Monferrato nell'alessandrino, dovrebbero
derivare dal nome del paese di Morbello nel Monferrato alessandrino.
integrazioni fornite da Ugo Morbelli
La prima menzione del paese di Morbello appare nella Carta di
Fondazione del Monastero di San Quintino di Spigno per opera di
Anselmo, figlio di Aleramo, avvenuta il 4 maggio 991 nel castello di
Visone, residenza di Gaidaldo di Sommariva, Conte d'Acqui. Nel 1039
Morbello, che all'epoca solamente un borgo, viene dato in assegno
al Vescovo Guido dei Conti d'Acquesana, figlio di Uberto e nipote di
Gaidaldo, unitamente ai castelli di Visone, Grognardo, Ponzone e molti
altri ancora. Nel 1166, a seguito della distruzione del loro castello da
parte del Marchese Guglielmo il Vecchio di Monferrato, i Signori di
Sommariva in fuga si dividono tra Lodi e la Contea di Acqui. Tra questi
ultimi Guglielmo di Sommariva, discendente da Gaidaldo, il quale, a
risarcimento di quanto perduto ottiene il feudo di Morbello di cui,
ampliato il borgo e costruitovi il castello, diviene Primo Signore. Il 9
aprile 1184 i figli di Guglielmo, Ruffino e Ranerio di Morbello,
Giacomo di Lerma ed i fratelli Anselmo e Baldizzono anch'essi di
Lerma, in rappresentanza del Consortile di Sommariva composto dai
consanguinei Signori di Morbello, di Pobleto e di Lerma, stipulano
un'alleanza quinquennale con Alessandria e s'impegnano in caso di
guerra a mettere a disposizione di quel Comune il proprio castello di
Morbello, salva la fedelt per ambo le parti all'Imperatore Federico ed
a suo figlio
Enrico e, per i Signori di Morbello, ai Marchesi del Bosco loro Consorti.
Il 21 febbraio 1189 Ruffino di Morbello, Bonico di Lerma e Robaldo di
Pobleto in rappresentanza del Consortile di Sommariva rinnovano il
trattato di alleanza con Alessandria del 1184. Due anni pi tardi, il 27
ottobre 1191 i Consignori di Rivalta de Guarcini, de Murbello e de la
Turre, si alleano con gli Alessandrini e dichiarano di non volersi
sottomettere ai Marchesi di Monferrato. Numerose sono infatti le
Famiglie feudali che mal sopportano il dominio di detti Marchesi, e tra
queste quella dei Signori di Morbello. Non tarda ad arrivare la risposta
del Marchese Bonifacio di Monferrato (poi Re di Tessalonica), figlio di
Guglielmo il Vecchio, che vede vacillare il proprio prestigio; nel 1192,
egli s'impossessa con l'inganno di Morbello costringendo il suo
Signore Guglielmo, assai amato nella sua terra, a giurargli fedelt in
cambio della restituzione del castello. Questo episodio, la cui tragicit
non siamo oggi in grado di valutare, scatena la fantasia di villici,
trovatori e cronisti che ricordano Guglielmo di Morbello come "nobilis
et sapiens". Nel 1209 i Signori di Morbello, in assai prospera
condizione sono alleati del Comune di Alessandria. L'11 aprile del
medesimo anno vengono condannati dal Podest di Alba a risarcire gli
abitanti di Visone per i danni loro arrecati nel corso della guerra. Il 10
settembre 1223 i Signori di Morbello donano al Comune di Genova il
loro castello di Morbello, ricevendone al contempo l'investitura del
feudo per 55 anni . Con una sentenza emessa il 2 febbraio 1231 da
Sardo, Eletto di Alba e Fra' Guglielmo di Voltaggio si ordina ad
Alessandria ed a Genova di intervenire per sedare le continue liti tra i
Marchesi del Bosco ed i Signori di Morbello. Questi ultimi contestano
infatti ai consorti del Bosco le continue guerre da essi intraprese cui
sono chiamati ad intervenire, causa di perdite di uomini e di onerosi
costi. Il contenzioso si risolve dopo lunghe udienze a favore dei di
Morbello, e la gestione del Marchesato del Bosco rientra, almeno
apparentemente, nella normalit. Nel 1240 per Guglielmo del Bosco,
nonostante la cinquantina di feudi in suo possesso, decide di dotare la
figlia Agnese, promessa sposa del Marchese Federico Malaspina dello
Spino Secco della propria met di quello di Morbello, dimezzando cos
le entrate dei Signori del luogo, costretti d'ora innanzi a condividere la
gestione del Feudo con i Malaspina. Sar forse un caso ma il 15
ottobre 1243 Enrico di Morbello figura essere debitore delle decime
verso i Canonici della Chiesa Maggiore di Acqui, ed anche Baudicio di
Morbello in controversia con gli stessi Canonici per un terreno sito in
Casanova "de cuius quarto et decima agitur". Il 15 maggio 1267 , a
completamento di quello che potrebbe definirsi un vero e proprio
complotto, Enrico del Bosco, in occasione delle nozze della figlia
Guerriera dona al genero, Marchese Leone di Ponzone, l'altra met di
Morbello. Ai Signori di Morbello non resta altra soluzione se non
quella di lasciare l'antico Feudo, ormai passato in altre mani, pur
conservandone il titolo. Morbello passa successivamente al Marchese
Gian Giacomo di Monferrato, al Conte Francesco Sforza (per conto del
Duca di Milano), nuovamente a Gian Giacomo di Monferrato, poi al
Duca di Mantova (che ne investe con il titolo baronale Bartolomeo
Beccaro), quindi al Marchese Barnaba Centurione, al Marchese
Gerolamo Spinola Pallavicino ed infine ai Pallavicino, ultimi feudatari.
Oggi dell'antico e prestigioso castello non rimangono che pochi
avanzi, con due torri solidamente costruite in pietra intagliata, a
memoria di un ben pi importante passato

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