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SABATO 29 APRILE 2017 IL TIRRENO 140 anni 9

i direttori roberto bernab


Il racconto dei fatti,
leredit del passato,
ROBERTO BERNAB, una lunga
carriera al Tirreno, ora direttore
editoriale del gruppo Finegil la libert delle idee

di ROBERTO BERNAB giornale iper-locale, con una redazione Questa lunga stagione ho avuto il pri- grande spirito di squadra, con la libert
in ogni area omogenea, con una coper- vilegio di viverla passo dopo passo: colla- straordinaria, unica, che lEditore ci ha

N
on c un giornali- tura comunale senza precedenti. Nella boratore a Viareggio, poi capo della re- sempre dato come la cosa pi naturale,
smo di serie A e uno Toscana dei campanili, delle micro iden- dazione della Versilia con colleghi che anche nei momenti pi difficili. La rifor-
di serie B. Ma se an- tit profonde, Il Tirreno arriva prima di saranno/sono negli anni colonne di que- ma della grafica del giornale, il passag-
che ci fosse, la mas- tutti della politica, che poi inaugurer sto giornale e non solo, e nel 2000 il salto gio alla stampa interamente a colori
sima serie quella la stagione dei sindaci eletti direttamen- alla vice direzione a fianco di una giorna- che emozione quel primo numero atte-
di chi fa cronaca locale. te e della concorrenza editoriale a ca- lista fulminante come Sandra Bonsanti, so con una grande festa in redazione ,
La chioma bianca, i modi garbati, il pire il valore di dare voce ai territori, di appassionata e testarda, capace di mi- linnovazione digitale spinta riallaccian-
sorriso e la battuta tagliante, Mario Len- offrire anche alla comunit pi piccole scelare i linguaggi e i livelli mettendo le dosi a quella capacit di visione che a
zi era un gigante per chi a inizio anni Ot- uno spazio di rappresentanza, di costrui- persone sempre al centro. E aiutato in met anni Novanta aveva diffuso lallora
tanta entrava timidamente nel mondo re una relazione diretta strettissima. Si questa avventura dalla saggezza e dal so- condirettore Claudio Giua (e a ottobre il
del giornalismo locale, nel mondo del aprono redazioni, aumentano le edizio- stegno umano di Nino Sofia, il condiret- Tirreno. it festeggia 20 anni! ). una sfi-
Tirreno. ni, cresce il numero dei giornalisti e dei tore, un amico che ci ha lasciato troppo da che ci costringe a rivedere la relazio-
Con un azzardo avevo lasciato appe- fondamentali collaboratori di paese. presto. Poi spalla a spalla, ancora vicedi- ne con i lettori/utenti, a ripensare temi e
na ventenne la collaborazione con La rettore, di Bruno Manfellotto, una delle tecniche di scrittura, a lavorare sempre
Nazione allora giornale di gran lunga *** grandi firme del giornalismo italiano, di pi, su pi piattaforme. E a fare i conti
quotidiano leader in Versilia e in Tosca- C unenergia incredibile che da Li- brillante e raffinato, capace di iniettare con la necessit di gestire le difficolt di
na spinto da un amico, Giuliano, che vorno sale per i rami di una Toscana do- dentro di noi un po della sua lunghissi- modello economico che attanagliano
12 gennaio non ringrazier mai abbastanza, che in ve Il Tirreno diventa sempre pi diffuso, ma esperienza nei settimanali. tutta linformazione mondiale.
2012, una sera di pioggia in centro a Pietrasan- sempre pi il giornale leader ribaltando
il Tirreno ta mi aveva convinto: un giornale in pochi anni tradizioni e rapporti di for- *** ***
festeggia combattivo, in crescita, sar una grande za consolidati. E c uno spirito che ani- Ecco il giugno 2009 e la decisione Quello spirito del Tirreno fatto di
un traguardo: avventura. ma la redazione: uno spirito garibaldino dellEditore di affidarmi la direzione del amore viscerale per la testata, di lealt
nasce il Un anno dopo con allarchivio le in- come quello della fondazione, una pas- giornale. Una sorpresa enorme, unemo- interna, di attenzione per i propri lettori
giornale dimenticabili strigliate del primo diretto- sione civile che la lotta per la sopravvi- zione straordinaria, un peso che toglie il ovunque siano, di consapevolezza del
tutto a colori. re Magagnini e di alcuni dei grandi venza nel 1977 quando Monti aveva sonno. La sfida di guidare il giornale do- ruolo sociale e dunque della necessit di
(Pentafoto) dellufficio centrale (e chi dimentica gli deciso di chiudere il giornale aveva ul- ve sei cresciuto, un pezzetto alla volta, sbagliare il meno possibile stato il
sguardi, i consigli, le urlate di Carlo Puc- teriormente rafforzato e che si trasmette con colleghi diventati amici, e con le dif- collante anche di questa ultima fase.
ciarelli, Alfredo del Lucchese, Alfredo a chi arriva dopo; il senso di una grande ficolt che comporta esserne ora il diret- leredit lasciata prima alla passione
Pierucci, Augusto Vivaldi e gli altri non responsabilit che compete a chi fa que- tore. Sono gli anni della grande crisi eco- giornalistica ostinata di Omar Mone-
me ne vogliano se non li cito ma li ricor- sto lavoro. Un attaccamento straordina- nomica internazionale. Ma anche, per stier, e oggi a Luigi Vicinanza, un grande
do) con cui avevo lavorato per qualche rio alla testata. Le ore di lavoro non ci linformazione, gli anni dellavvio di un professionista con un bagaglio di espe-
mese lincontro con Mario Lenzi, luo- spaventano, la crescita continua delle cambiamento strutturale nei consumi rienze ricche e ampie e un amore pro-
mo che aveva accompagnato il passag- copie vendute benzina sulla voglia di delle notizie. Dilaga il web, non c pi fondo per la cronaca delle citt, chiama-
gio del Tirreno allinterno del Gruppo esserci sempre e ovunque. Una macchi- rendita di posizione neanche per linfor- to con tutta la redazione a fare i conti
Espresso e la nascente catena di giornali na che corre veloce con entusiasmo, si- mazione locale; c solo il dovere di pro- con un modo nuovo di consumare lin-
locali ed era tornato a fare il direttore per curezza (certo anche commettendo er- vare a innovare dentro paradigmi cultu- formazione in un mondo mai cos glo-
un breve periodo. Ecco il colloquio nella rori, ovviamente, ma imparando ad am- rali cambiati, riferimenti economici ap- cal. E lo fa ripartendo proprio da una-
sua stanza con il respiro trattenuto, la metterli e riparare), ostinazione nelle pesantiti, piattaforme digitali che diven- pertura nuova, propositiva, stimolante,
sua idea di giornalismo che sar un faro battaglie locali, nelle sfide alle istituzio- tano oligopoli decisivi. E dentro una so- verso i cittadini. Perch in una societ
per me del senso di questo mestiere in ni, nel racconto dei fatti. E prende il me- ciet, comprese le mille Toscane, che la destrutturata possono trovare, e stanno
provincia Pensa a quanto un buon glio dagli straordinari direttori che si suc- globalizzazione costringe a ripensarsi trovando, in un brand informativo auto-
giornalista pu incidere sulla vita di una cedono (Luigi Bianchi, Ennio Simeone, giorno dopo giorno, a ritrovare nuove ra- revole forse lunico punto di riferimento
comunit e quanto poco pu farlo a li- Sandra Bonsanti), con una non ordina- dici di identit di fronte a dinamiche de- per vivere consapevolmente nella pro-
vello nazionale, insistette , il primo ria capacit di trasferire una certa idea di cisionali che sono sempre pi disem- pria comunit. Guardando cos avanti
contratto ed eccomi piccolo ingranag- giornalismo per riprendere una bella bedded, per dirla con il sociologo An- con un podi fiducia.
gio di un progetto che avrebbe segnato il frase di Ezio Mauro per la sua Repubbli- thony Giddens, dai poteri locali. Ecco perch al Tirreno gli anni non pe-
giornalismo locale italiano. lidea di un ca nei passaggi generazionali. So che ci abbiamo provato, con un sano. Auguri!

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