Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
La Giunta Regionale, con delibera del 25 luglio 2003 (n. 2257) recepisce e rende attuattive le disposizioni comu-
nitarie del settore viticolo. La delibera, di cui nelle pagine seguenti si riportano alcuni punti attinenti a quanto
in argomento, stata la meta di un lungo percorso che ha visto coinvolti gli Organi Comunitari, Nazionali,
Regionali e Provinciali. In particolare vengono regolate tutte le azioni per lestirpo con o senza reimpianto del
vigneto, viene istituita una Riserva regionale dei diritti di impianto, vengono elencati i vitigni consigliati,
ammessi e in osservazione, vengono specificati i termini per il passaggio di propriet del diritto allimpianto del
vigneto, per il calcolo delle superfici vitate etc.
I contenuti e le disposizioni riportate nella citata delibera si pongono come obiettivo di armonizzare, tutelare e
guidare su solide basi cognitive un settore sicuramente importante e strategico per leconomia regionale.
Al di l degli aspetti legislativi, questo capitolo tratta dellimpianto e della gestione annuale del vigneto con i
seguenti obiettivi: progettare il vigneto secondo le pi moderne tecniche e conoscenze; ottenere il massimo
potenziale quanti-qualitativo del vendemmiato, limitando il pi possibile limpatto negativo delle strategie pre-
scelte ed attuate nei confronti dellambiente; ricercare e raggiungere lequilibrio della vite e la qualit ottimale
delle uve ottenibili in un dato ambiente e nel contesto dellannata; permettere lespressione massima delle dife-
se naturali e limitare la pressione delle ampelopatie.
49
NORMATIVA VIGENTE PER LIMPIANTO DEL VIGNETO
Il rispetto delle norme comunitarie AVEPA dovr esprimere il proprio pa- vincolo varietale vi sar per i diritti
prevede che fino al 31/07/2010 rere allestirpo (compresi i dati rela- ceduti ad Aziende fuori Regione.
chiunque voglia piantare un nuovo tivi allestensione, ai riferimenti Nel caso in cui il vigneto non venga
vigneto, dovr essere in possesso di catastali, alle rese, ecc.) entro 180 reimpiantato o non si sia chiesta la
un diritto: giorni dalla presentazione della regolare autorizzazione allestirpo, o
- di nuovo impianto; domanda; AVEPA indicher, inoltre, questo sia stato eseguito prima del
- di reimpianto; la data entro cui eseguire lespianto rilascio dellautorizzazione, il diritto
- di impianto con diritto prelevato del vigneto (massimo 12 mesi dalla di reimpianto non potr essere con-
da una riserva. comunicazione di autorizzazione). cesso, andando invece a sommarsi a
Entro 30 giorni dallestirpo, il con- quelli in portafoglio nella Riserva
Le presenti disposizioni non si ap- duttore ne d comunicazione ad Regionale.
plicano a coloro che impiantano una AVEPA, la quale entro 60 giorni Reimpianto anticipato: qualora si
superficie vitata le cui dimensioni provvede a rilasciare lattestato per proceda ad un impianto di viti per
siano pari o inferiori a 1.000 m2 ed il diritto al reimpianto. Il diritto una superficie equivalente a quella
il vino ottenuto serva esclusivamen- allimpianto dovr esser esercitato che sar estirpata entro la fine della
te al consumo familiare. entro la quinta campagna successiva terza campagna successiva allim-
Sulla base di quanto deliberato dalla a quella nella quale ha avuto luogo pianto. Nel frattempo i due vigneti
Giunta Regionale, qualsiasi azione lestirpo e potr essere usato dal non potranno produrre entrambi, ma
destirpo, reimpianto o nuovo im- proprietario o ceduto ad altra in uno dei due, allinvaiatura, dovr
pianto, dovr essere preventiva- Azienda. Nel primo caso il condutto- essere tolta luva.
mente comunicata ad AVEPA (Agen- re veneto potr piantare una qual- A garanzia del futuro estirpo, deve
zia Veneta per i Pagamenti in Agri- siasi delle variet ammesse nella essere stipulata una fideiussione a
coltura) che subentra e sostituisce propria provincia (vedi elenco nel favore di AVEPA pari a 7.000,00
lIRA (Ispettorato Regionale per box a pagg. 52-53), mentre altro per ogni ettaro da estirpare; entro
lAgricoltura). fatto sempre obbli-
go di:
- notificare allAVEPA lintenzione di
modificare il proprio potenziale
viticolo;
- eseguire i lavori solo dopo aver
ricevuto lautorizzazione da AVEPA;
- comunicare allAVEPA lavvenuta
esecuzione dei lavori o i motivi per
il loro ritardo.
51
Tab. 1 - Elenco delle variet consigliate, ammesse o in osservazione nelle province del Veneto
Nome BL PD VE VR VI RO TV
Ancellotta n.
Barbera n.
Bianchetta trevigiana b.
Cabernet franc n.
Cabernet Sauvignon n.
Carmenre n.
Casetta n.
Chardonnay b.
Ciliegiolo n.
Cortese b.
Corvina n.
Corvinone n.
Croatina n.
Durella b.
Enantio n.
Fertilia n.
Flavis b.
Franconia n.
Freisa n.
Garganega b.
Goldtraminer (Incrocio Rigotti) b.
Gosen (Incrocio Rigotti) n.
Groppello gentile n.
Incrocio bianco Fedit 51 CSG b.
Incrocio Manzoni 2.15 n.
Italica b.
Lagrein n.
Lambrusco di Sorbara n.
Lambrusco Maestri n.
Malbech n.
Malvasia bianca di Candia b.
Malvasia bianca lunga b.
Malvasia istriana b.
Manzoni bianco (Incrocio Manzoni 6.0.13) b.
Manzoni moscato (Incrocio Manzoni 13.0.25) b.
Manzoni rosa (Incrocio Manzoni 1.50) rs.
Marzemina bianca b.
Marzemino n.
Merlot n.
Molinara n.
Moscato bianco b.
Moscato giallo b.
Mller Thurgau b.
Negrara n.
Nigra n.
Nosiola b.
52
Nome BL PD VE VR VI RO TV
Oseleta n.
Pavana n.
Pedevenda b.
Perera b.
Petit verdot n.
Pinella b.
Pinot bianco b.
Pinot grigio g.
Pinot nero n.
Prodest n.
Prosecco b.
Raboso piave n.
Raboso veronese n.
Rebo n.
Refosco dal peduncolo rosso n.
Riesling (Riesling renano) b.
Riesling italico b.
Rondinella n.
Rossignola n.
Sangiovese n.
Sauvignon b.
Schiava gentile n.
Schiava grigia n.
Schiava grossa n.
Sennen (Incrocio Rigotti) n.
Sylvaner verde b.
Syrah n.
Teroldego n.
Tocai friulano b.
Tocai rosso n.
Traminer aromatico rs.
Trebbiano di Soave b.
Trebbiano giallo b.
Trebbiano romagnolo b.
Trebbiano toscano b.
Trevisana nera n.
Turca n.
Veltliner b.
Verduzzo friulano b.
Verduzzo trevigiano b.
Vespaiola b.
Wildbacher n.
LEGENDA
Variet consigliate Variet ammesse Variet in osservazione
53
Procedura per la misurazione delle Nel caso di vigneti di collina, le ra larghezza della capezzagna,
unit vitate omogenee (UVO) misure si rilevano nella proiezione fino ad un massimo di tre metri.
Il vigneto si compone di unarea piana (superficie catastale). b) Per il calcolo della lunghezza
produttiva e di aree di servizio: Larea totale del vigneto da piantare delle testate, si prende in consi-
dalla somma delle due si ottiene la- (area produttiva pi area di servizio) derazione la distanza tra i pali
rea complessiva del vigneto. deve essere pari alla superficie del e/o le viti presenti sui due filari
Area produttiva: lunghezza di cia- diritto di impianto. laterali estremi.
scun filare (la condizione pi favore- c) Per la larghezza delle fasce late-
vole tra i pali di testata estremi sul Istruzioni per la determinazione rali si calcola met dellinterfila
filare, oppure dalle viti pi estreme), delle dimensioni dellUVO se il vigneto confina con altre
moltiplicata per linterfila, ad esclu- 1 - Area di servizio colture, altrimenti si calcola tutta
sione dei filari laterali per i quali si a) Per il calcolo della profondit la fascia laterale fino ad un mas-
tiene conto solo di met interfila. delle testate, si tiene conto simo di tre metri (vedi punto a).
Aree di servizio: le testate si calco- della met della larghezza della d) La lunghezza delle fasce laterali,
lano come met della larghezza capezzagna, fino ad un massimo viene calcolata sommando alla
della capezzagna, sino ad un massi- di tre metri; nel caso in cui la lunghezza dei filari la profondit
mo di 3 m. Per le fasce laterali, se capezzagna sia ad uso esclusivo delle due rispettive testate.
fungono da aree di servizio, si pro- del vigneto (quando cio dallal- 2 - Area produttiva
cede come per le testate, altrimenti tro lato vi un fosso o una stra- Per la sua determinazione si pro-
si calcola la met della larghezza da o comunque non vi sono altre cede come specificato in prima
dellinterfila. colture), si tiene conto dellinte- colonna.
TESTATA 1
Lunghezza
FILARE 1
FILARE n
FASCIA LATERALE 1
Lunghezza filari
FASCIA LATERALE 2
AREA PRODUTTIVA
AREA DI SERVIZIO
Profondit
TESTATA 2
54
GUIDA PRATICA ALLIMPIANTO DEL VIGNETO
Foto Drenipiave
Per i terreni di pianura sono indi-
spensabili le sistemazioni idrauliche
tradizionali (baulature e scoline),
oppure i pi moderni sistemi di dre-
naggio tubolare sotterraneo, prece-
duti da un livellamento della super-
Lavori di interramento del drenaggio tubola-
ficie; impianto di drenaggio che per- re in pianura e particolare del tubo drenante.
mette di ridurre le zone improdutti-
ve e di utilizzare il sistema per
interventi irrigui di soccorso (subir-
rigazione).
Epoca dimpianto
La frigoconservazione della barba- quindicina di luglio. In questi casi zioni sulla qualit organolettica del
tella e la sua paraffinatura hanno di bene essere consapevoli dellimpor- futuro vino e sul gradimento del
molto allungato il periodo utile per tanza di un regolare andamento me- consumatore.
limpianto del vigneto. teo non solo estivo, ma anche del- Qualora siano disponibili, conviene
Come regola generale, al momento lautunno successivo allimpianto, sempre optare per luso di pi sele-
della ripresa vegetativa (fine mar- ci per garantire una regolare ligni- zioni clonali (cartellino azzurro) con
zo), la barbatella dovrebbe essere a ficazione della prima parte del ger- un positivo effetto di reciproca inte-
dimora gi da qualche tempo. moglio formatosi nei pochi mesi di razione quali/quantitativa.
Qualora landamento meteorologico vegetazione a disposizione. Pi tar- Infine, sempre preferibile pro-
sia favorevole, cos come le condi- diva la messa a dimora, maggiori grammare e prenotare lacquisto
zioni del suolo, il vigneto pu esse- saranno le cure necessarie al giova- delle barbatelle con largo anticipo
re piantato anche nei mesi di ne vigneto. Inoltre, qualora non vi (12-15 mesi prima dellimpianto),
dicembre e gennaio. La copertura in sia la garanzia di poter intervenire ci al fine di avere una buona garan-
paraffina della parte non interrata con una irrigazione di soccorso, zia nella futura consegna della com-
della barbatella, protegge i tessuti conviene rinviare la messa a dimora binazione variet-clone-portainne-
legnosi fino a temperature comprese delle barbatelle allautunno. sto desiderata.
tra -7 e -9 C. Se non si potuto
piantare in tardo autunno o inizio Scelta della variet
inverno, si pu posticipare lopera- Innanzitutto va ricordato che posso-
zione a febbraio - marzo - aprile. no esser utilizzate, distintamente
Quando limpianto viene eseguito per Provincia, solo le variet elenca-
nei mesi di maggio e giugno, con la te nellallegato A della delibera della
giovane piantina conservata fino a Giunta Regionale del Veneto del
questo momento in frigorifero, 25/07/02 n 2257 (pagg. 52-53).
buona norma mettere in conto un Da un punto di vista tecnico la scel-
eventuale intervento di soccorso ta deve basarsi innanzitutto sul per-
idrico, in quanto la barbatella , in fetto adattamento del vitigno al
questa fase, sensibile ai periodi sic- suolo, al clima e pi in generale
citosi. Per i nostri ambienti, si ritie- allambiente di coltura (ad es.,
ne che limpianto debba essere ese- esposizione, altitudine, ecc.); a que-
guito al massimo entro la prima sto si devono aggiungere considera-
58
Il portinnesto PORTINNESTO GENITORI CARATTERISTICHE
Come gi detto, buona norma pri-
ma dellimpianto disporre dellanali- Kober 5BB Buona resistenza alla siccit, elevata
si chimico-fisica del suolo: queste vigoria, molto adattabile
informazioni, sommate al numero di S.O.4 Discreta resistenza alla siccit, sensibile
viti per ettaro, alla forma di alleva- alla carenza di Mg, medio alta vigoria
mento e alla quantit dacqua me-
teorica, forniranno gli elementi 420A Molto equilibrato, di giusta vigoria,
Berlandieri x mal sopporta il ristoppio,
necessari per orientarsi nella scelta
Riparia discreta resistenza alla siccit
del portinnesto, evitando cos errori
poi difficilmente correggibili. 161-49 Mediamente vigoroso, si adatta ai terreni
Per gli ambienti del Veneto, alcune asciutti, compatti e mediamente
sintetiche informazioni sui principa- clorosanti, resistente alla carenza di K
li portinnesti vengono riassunte 157-11 Mediamente vigoroso, discretamente
nella tabella a lato. equilibrato, teme l'acidit
59
Densit dimpianto Sesto Ceppi/ha Produzione (t/ha) kg/ceppo
Ogni realt ambientale ed aziendale
va attentamente valutata. Ad ogni 3 x 1,5 2,222 12 5,4
forma di allevamento corrisponde un 3 x 1,3 2,564 12 4,7
limite massimo di piante per ettaro 2,7 x 1,2 3,086 12 3,9
oltre il quale non ci si deve spinge- Forma di allevamento a Sylvoz: aumentando il numero di ceppi per ettaro e mantenendo costan-
re; ogni obiettivo qualitativo ha un te la produzione complessiva, si avr una riduzione delluva per ceppo, con sicuri effetti sullin-
suo equilibrio tra forma di alleva- sieme dellattivit vegeto-qualitativa del vigneto.
mento e numero di ceppi per ettaro
che non va scardinato; ogni area assodata ad un miglioramento quali- Si gi detto per che esiste un
viticola ha delle condizioni pedolo- tativo allaumentare del numero di limite oltre il quale il numero di viti
giche e climatiche (vedi pioggia) ceppi per ettaro, a patto per che la per ettaro diventa esagerato e la
che impongono certi limiti; ogni produzione per ettaro sia mantenuta vigoria della pianta non pi gover-
variet ha un suo portamento vege- costante e che la densit non sia nabile. In linea generale per le con-
tativo che deve esser attentamente esagerata. Cos operando si avr una dizioni medie della realt ambienta-
considerato. riduzione del carico produttivo per le del Veneto, le densit ottimali in
Non esiste quindi una regola fissa, ceppo con un conseguente miglior funzione della forma dallevamento,
se non quella di una tendenza ormai equilibrio allinterno della pianta. del parco macchine e del vitigno
utilizzato, sono le seguenti:
Forma di allevamento
In sintesi, ovviando a una lunga e
complessa trattazione, si riportano
nella tabella sottostante alcune
essenziali informazioni.
120 120
80-90
80-90
Pergola
G.D.C.
Cortina pendente
120-150 170
170
63
GESTIONE ANNUALE DEL VIGNETO
Densit di impianto
10.000 m2 : 4.5 m2 = 2.222 viti per ettaro
11
8
68
STIMA DELLA PRODUZIONE Allo scopo di ottenere una stima il Peso medio grappolo (g)
pi veritiera possibile della realt Variet
Molto spesso, nei piani di program- aziendale, devono essere conteggiati Media Min Max
mazione aziendale e ai fini del rag- anche i grappoli di viti non comple-
Bianchetta trevigiana 160 79 227
giungimento degli obiettivi enologi- te, pena la sovrastima del calcolo.
Cabernet franc 179 115 287
ci prefissati, pu essere estremamen- Il peso medio del grappolo viene
Cabernet Sauvignon 143 64 185
te utile conoscere con un certo anti- quantificato sulla base del peso rile-
Carmenre 170 90 210
cipo la futura produzione dei propri vato in un numero piuttosto ampio Chardonnay 154 60 280
impianti. evidente, data la natura di annate. A titolo di esempio si Corvina 200 145 258
del calcolo, che si tratta di una stima riporta, per le principali variet Garganega 294 147 472
e di una previsione, in quanto lan- venete, i pesi rilevati nelle ultime Manzoni bianco 142 66 206
damento stagionale gioca sempre un 15 annate presso le collezioni Marzemina bianca 281 165 374
ruolo determinante e ci soprattutto dellIstituto Sperimentale per la Marzemino 277 119 587
nellinfluenzare la dimensione finale Viticoltura di Conegliano. Merlot 205 146 371
del grappolo. Per questi motivi rite- Molinara 176 111 215
niamo che il calcolo vada eseguito in Moscato bianco 185 173 199
fase di allegagione avanzata, mo- Pinot bianco 171 83 317
mento in cui gi discretamente Pinot grigio 148 106 227
prevedibile il futuro peso del grap- Pinot nero 137 50 241
polo (ci in relazione alla numerosi- Prosecco 295 180 526
t dei fiori fecondati). Raboso piave 156 100 270
Per lesecuzione della stima di previ- Raboso veronese 172 120 220
sione del volume di raccolta, sono Riesling renano 152 84 218
Riesling italico 158 57 340
indispensabili questi termini di cal-
Rondinella 194 150 283
colo:
Sauvignon 130 60 315
- numero medio di grappoli per vite
Tocai friulano 248 213 330
o per metro quadrato di superficie;
Tocai rosso 224 90 373
- peso medio del grappolo. Verdiso 215 154 476
Per la quantificazione del primo ter-
mine, devono essere contati tutti i
grappoli presenti in 30 ceppi, suddi-
N totale di grappoli contati nelle 30 viti
visi in tre serie di 10 ceppi contigui, N medio di grappoli per vite =
30 (viti)
cos come rappresentato dallo sche-
ma sottostante. Produzione media vite = N medio grappoli per vite x peso medio grappolo
Oppure:
N totale di grappoli contati nelle 30 viti
N medio di grappoli per m2 =
30 x (distanza tra i filari x distanza tra le viti)
Cordone speronato: sistema adottato ogni qualvolta il risultato qualitativo sia priori-
tario. Alla raccolta luva si presenta uniformemente matura permettendo di ottenere
vini di grande struttura e carattere, adatti ad un lungo invecchiamento.
70
G.D.C.: forma concettualmente simile
alla cortina pendente, con uno sdoppia-
mento dei cordoni. La vegetazione
libera di ricadere verso il basso, ci con-
trolla la vigoria e consente una buona
illuminazione dei grappoli. Tempestive
cimature garantiscono una miglior fun-
zionalit fisiologica degli impianti.