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Foto Paolo Renier

La Giunta Regionale, con delibera del 25 luglio 2003 (n. 2257) recepisce e rende attuattive le disposizioni comu-
nitarie del settore viticolo. La delibera, di cui nelle pagine seguenti si riportano alcuni punti attinenti a quanto
in argomento, stata la meta di un lungo percorso che ha visto coinvolti gli Organi Comunitari, Nazionali,
Regionali e Provinciali. In particolare vengono regolate tutte le azioni per lestirpo con o senza reimpianto del
vigneto, viene istituita una Riserva regionale dei diritti di impianto, vengono elencati i vitigni consigliati,
ammessi e in osservazione, vengono specificati i termini per il passaggio di propriet del diritto allimpianto del
vigneto, per il calcolo delle superfici vitate etc.
I contenuti e le disposizioni riportate nella citata delibera si pongono come obiettivo di armonizzare, tutelare e
guidare su solide basi cognitive un settore sicuramente importante e strategico per leconomia regionale.
Al di l degli aspetti legislativi, questo capitolo tratta dellimpianto e della gestione annuale del vigneto con i
seguenti obiettivi: progettare il vigneto secondo le pi moderne tecniche e conoscenze; ottenere il massimo
potenziale quanti-qualitativo del vendemmiato, limitando il pi possibile limpatto negativo delle strategie pre-
scelte ed attuate nei confronti dellambiente; ricercare e raggiungere lequilibrio della vite e la qualit ottimale
delle uve ottenibili in un dato ambiente e nel contesto dellannata; permettere lespressione massima delle dife-
se naturali e limitare la pressione delle ampelopatie.

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NORMATIVA VIGENTE PER LIMPIANTO DEL VIGNETO

Il rispetto delle norme comunitarie AVEPA dovr esprimere il proprio pa- vincolo varietale vi sar per i diritti
prevede che fino al 31/07/2010 rere allestirpo (compresi i dati rela- ceduti ad Aziende fuori Regione.
chiunque voglia piantare un nuovo tivi allestensione, ai riferimenti Nel caso in cui il vigneto non venga
vigneto, dovr essere in possesso di catastali, alle rese, ecc.) entro 180 reimpiantato o non si sia chiesta la
un diritto: giorni dalla presentazione della regolare autorizzazione allestirpo, o
- di nuovo impianto; domanda; AVEPA indicher, inoltre, questo sia stato eseguito prima del
- di reimpianto; la data entro cui eseguire lespianto rilascio dellautorizzazione, il diritto
- di impianto con diritto prelevato del vigneto (massimo 12 mesi dalla di reimpianto non potr essere con-
da una riserva. comunicazione di autorizzazione). cesso, andando invece a sommarsi a
Entro 30 giorni dallestirpo, il con- quelli in portafoglio nella Riserva
Le presenti disposizioni non si ap- duttore ne d comunicazione ad Regionale.
plicano a coloro che impiantano una AVEPA, la quale entro 60 giorni Reimpianto anticipato: qualora si
superficie vitata le cui dimensioni provvede a rilasciare lattestato per proceda ad un impianto di viti per
siano pari o inferiori a 1.000 m2 ed il diritto al reimpianto. Il diritto una superficie equivalente a quella
il vino ottenuto serva esclusivamen- allimpianto dovr esser esercitato che sar estirpata entro la fine della
te al consumo familiare. entro la quinta campagna successiva terza campagna successiva allim-
Sulla base di quanto deliberato dalla a quella nella quale ha avuto luogo pianto. Nel frattempo i due vigneti
Giunta Regionale, qualsiasi azione lestirpo e potr essere usato dal non potranno produrre entrambi, ma
destirpo, reimpianto o nuovo im- proprietario o ceduto ad altra in uno dei due, allinvaiatura, dovr
pianto, dovr essere preventiva- Azienda. Nel primo caso il condutto- essere tolta luva.
mente comunicata ad AVEPA (Agen- re veneto potr piantare una qual- A garanzia del futuro estirpo, deve
zia Veneta per i Pagamenti in Agri- siasi delle variet ammesse nella essere stipulata una fideiussione a
coltura) che subentra e sostituisce propria provincia (vedi elenco nel favore di AVEPA pari a 7.000,00
lIRA (Ispettorato Regionale per box a pagg. 52-53), mentre altro per ogni ettaro da estirpare; entro
lAgricoltura). fatto sempre obbli-
go di:
- notificare allAVEPA lintenzione di
modificare il proprio potenziale
viticolo;
- eseguire i lavori solo dopo aver
ricevuto lautorizzazione da AVEPA;
- comunicare allAVEPA lavvenuta
esecuzione dei lavori o i motivi per
il loro ritardo.

In dettaglio, un vigneto pu essere


piantato solo nelle seguenti situa-
zioni:
Estirpo e reimpianto successivo: al
fine di acquisire il diritto a reim-
piantare una superficie a vite di
dimensioni pari o inferiori a quella
estirpata, la volont di togliere il
vecchio impianto deve essere notifi-
cata allAVEPA che, dopo le opportu-
ne verifiche, rilascer le previste
autorizzazioni.
50
30 giorni dal ricevimento della Elenco indirizzi e numeri telefonici degli Uffici AVEPA
garanzia fideiussoria, AVEPA auto-
Sede Centrale: Struttura Periferica di Belluno
rizzer limpianto del vigneto. C.so del Popolo, Passaggio Gaudenzio, 1 Piazza Mazzini, 21 - 32100 Belluno
In tutti i casi, limpianto anticipato 35131 Padova Tel. 0437 94.6111
verr autorizzato solo nel caso in Tel. 049 8778700 Fax 0437 94.6324
cui lAzienda non disponga gi di Fax 049 8778750 spbelluno@avepa.it
segreteria@avepa.it
altro diritto di impianto o reimpian-
to. Per le aree a DOC, con limpianto Struttura Periferica di Vicenza Struttura Periferica di Padova
anticipato possono essere utilizzate Contr Porti, 17 - 36100 Vicenza Piazzetta Sartori, 6 - 35137 Padova
solo variet incluse nei disciplinari Tel. 0444 33.7907-13 Tel. 049 877.8111
Fax 0444 33.7977 Fax 049 877.8317
DOC, mentre nelle altre zone posso- spvicenza@avepa.it sppadova@avepa.it
no essere usate tutte le variet tra
quelle consigliate, ammesse o in Struttura Periferica di Verona Struttura Periferica di Rovigo
osservazione nella rispettiva Pro- Via A. Locatelli, 1 - 37122 Verona Viale della Pace, 1/D - 45100 Rovigo
Tel. 045 867.6754-52 Tel. 0425 3971
vincia. Fax 0425 39.7272
Fax 045 867.6727
Impianto a seguito di acquisto del spverona@avepa.it sprovigo@avepa.it
diritto da unaltra Azienda: come
nel caso precedente, nelle aree a Struttura Periferica di Venezia Struttura Periferica di Treviso
Via L. Einaudi, 74 - 30174 Venezia-Mestre Via Tezzone, 2 - 31100 Treviso
DOC si potranno piantare solo varie-
Tel. 041 279.5751-69 Tel. 0422 65.7648
t incluse nei rispettivi disciplinari, Fax 041 279.5791 Fax 0422 65.7637
mentre per le rimanenti aree si spvenezia@avepa.it sptreviso@avepa.it
dovr prevedere limpianto con le
variet ammesse nella Provincia
interessata.
Sono espressamente vietate forme
di allevamento espanse, tranne le
pergole e pergolette per le variet
autoctone veronesi e vicentine
(dove previste nei disciplinari) e il
Bellussi per il Raboso Piave e
Veronese. AVEPA indicher, inoltre,
il numero minimo di ceppi per etta-
ro e il periodo utile residuo di vali-
dit del diritto entro il quale pian-
tare. Un diritto acquistato non pu
essere esercitato se nellAzienda
stato percepito un premio per lab-
bandono di una superficie vitata,
inoltre lAzienda si fa carico di non
cedere alcun diritto di impianto per
le successive cinque campagne,
compresa quella della domanda.

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Tab. 1 - Elenco delle variet consigliate, ammesse o in osservazione nelle province del Veneto

Nome BL PD VE VR VI RO TV
Ancellotta n.
Barbera n.
Bianchetta trevigiana b.
Cabernet franc n.
Cabernet Sauvignon n.
Carmenre n.
Casetta n.
Chardonnay b.
Ciliegiolo n.
Cortese b.
Corvina n.
Corvinone n.
Croatina n.
Durella b.
Enantio n.
Fertilia n.
Flavis b.
Franconia n.
Freisa n.
Garganega b.
Goldtraminer (Incrocio Rigotti) b.
Gosen (Incrocio Rigotti) n.
Groppello gentile n.
Incrocio bianco Fedit 51 CSG b.
Incrocio Manzoni 2.15 n.
Italica b.
Lagrein n.
Lambrusco di Sorbara n.
Lambrusco Maestri n.
Malbech n.
Malvasia bianca di Candia b.
Malvasia bianca lunga b.
Malvasia istriana b.
Manzoni bianco (Incrocio Manzoni 6.0.13) b.
Manzoni moscato (Incrocio Manzoni 13.0.25) b.
Manzoni rosa (Incrocio Manzoni 1.50) rs.
Marzemina bianca b.
Marzemino n.
Merlot n.
Molinara n.
Moscato bianco b.
Moscato giallo b.
Mller Thurgau b.
Negrara n.
Nigra n.
Nosiola b.

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Nome BL PD VE VR VI RO TV
Oseleta n.
Pavana n.
Pedevenda b.
Perera b.
Petit verdot n.
Pinella b.
Pinot bianco b.
Pinot grigio g.
Pinot nero n.
Prodest n.
Prosecco b.
Raboso piave n.
Raboso veronese n.
Rebo n.
Refosco dal peduncolo rosso n.
Riesling (Riesling renano) b.
Riesling italico b.
Rondinella n.
Rossignola n.
Sangiovese n.
Sauvignon b.
Schiava gentile n.
Schiava grigia n.
Schiava grossa n.
Sennen (Incrocio Rigotti) n.
Sylvaner verde b.
Syrah n.
Teroldego n.
Tocai friulano b.
Tocai rosso n.
Traminer aromatico rs.
Trebbiano di Soave b.
Trebbiano giallo b.
Trebbiano romagnolo b.
Trebbiano toscano b.
Trevisana nera n.
Turca n.
Veltliner b.
Verduzzo friulano b.
Verduzzo trevigiano b.
Vespaiola b.
Wildbacher n.

LEGENDA
Variet consigliate Variet ammesse Variet in osservazione

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Procedura per la misurazione delle Nel caso di vigneti di collina, le ra larghezza della capezzagna,
unit vitate omogenee (UVO) misure si rilevano nella proiezione fino ad un massimo di tre metri.
Il vigneto si compone di unarea piana (superficie catastale). b) Per il calcolo della lunghezza
produttiva e di aree di servizio: Larea totale del vigneto da piantare delle testate, si prende in consi-
dalla somma delle due si ottiene la- (area produttiva pi area di servizio) derazione la distanza tra i pali
rea complessiva del vigneto. deve essere pari alla superficie del e/o le viti presenti sui due filari
Area produttiva: lunghezza di cia- diritto di impianto. laterali estremi.
scun filare (la condizione pi favore- c) Per la larghezza delle fasce late-
vole tra i pali di testata estremi sul Istruzioni per la determinazione rali si calcola met dellinterfila
filare, oppure dalle viti pi estreme), delle dimensioni dellUVO se il vigneto confina con altre
moltiplicata per linterfila, ad esclu- 1 - Area di servizio colture, altrimenti si calcola tutta
sione dei filari laterali per i quali si a) Per il calcolo della profondit la fascia laterale fino ad un mas-
tiene conto solo di met interfila. delle testate, si tiene conto simo di tre metri (vedi punto a).
Aree di servizio: le testate si calco- della met della larghezza della d) La lunghezza delle fasce laterali,
lano come met della larghezza capezzagna, fino ad un massimo viene calcolata sommando alla
della capezzagna, sino ad un massi- di tre metri; nel caso in cui la lunghezza dei filari la profondit
mo di 3 m. Per le fasce laterali, se capezzagna sia ad uso esclusivo delle due rispettive testate.
fungono da aree di servizio, si pro- del vigneto (quando cio dallal- 2 - Area produttiva
cede come per le testate, altrimenti tro lato vi un fosso o una stra- Per la sua determinazione si pro-
si calcola la met della larghezza da o comunque non vi sono altre cede come specificato in prima
dellinterfila. colture), si tiene conto dellinte- colonna.

TESTATA 1
Lunghezza

FILARE 1

FILARE n

FASCIA LATERALE 1

Lunghezza filari
FASCIA LATERALE 2

AREA PRODUTTIVA

AREA DI SERVIZIO
Profondit
TESTATA 2

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GUIDA PRATICA ALLIMPIANTO DEL VIGNETO

Stanchezza del terreno Preparazione del terreno una zappettatura; altrimenti pu


Nel caso vi sia la necessit di reim- Qualora si debba procedere a dei esser sufficiente, soprattutto nei
piantare rapidamente il vigneto livellamenti o a delle sistemazioni terreni di medio impasto, far seguire
espiantato, senza attendere almeno pi consistenti, importante evita- alla ripuntatura una erpicatura. Ci
uno o due anni prima di procedere al re di sconvolgere la naturale succes- consentir di conservare il pi possi-
nuovo impianto e adibendo nel frat- sione degli orizzonti, per non ridur- bile lautenticit del suolo con tutti
tempo la superficie a prato o a col- re drasticamente la fertilit agrono- i suoi vantaggi.
tura cerealicola, buona norma cer- mica, chimica e biologica del suolo.
care di allontanare la maggior quan- quindi buona norma operare prima Analisi chimico-fisica del suolo
tit possibile di radici dal suolo. lo scortico e, una volta eseguiti i di fondamentale supporto per otti-
Questo pu essere ottenuto attra- lavori di sistemazione, ridistribuire mizzare la scelta del portainnesto e
verso ripetuti passaggi con lestirpa- uniformemente il suolo, per evitare per la verifica del livello e del reci-
tore o, meglio ancora, utilizzando al stentati avvii di vegetazione e lenti proco equilibrio tra gli elementi
momento dello spianto opportuni sviluppi, tali a volte da richiedere minerali (ad es. il rapporto tra Ma-
attrezzi che lavorando sul filare costosi interventi agronomici di gnesio e Potassio, espresso in
riescono a sterrare buona parte del- sostegno e pesanti sacrifici produt- meq/100 g, deve corrispondere a
lapparato radicale. Questa operazio- tivi e qualitativi. valori prossimi a 5).
ne importante in quanto le radici Una volta sistemata la superficie in Prima di procedere alla sistemazione
possono essere sede dospiti fungini modo definitivo, devono essere evi- definitiva del suolo (aratura ed erpi-
(rosellinia, fusarium verticillium tate lavorazioni profonde, tipo il tra- catura), distribuire gli elementi fer-
ecc.), di virus che si trasmettono dizionale scasso a 80-100 cm, che tilizzanti necessari e poco mobili
tramite nematodi, dessudati radica- inevitabilmente riporterebbe in tipo Potassio, Fosforo e Magnesio.
li (es. tossine) ed altro, tutti con superficie terreno poco evoluto e In presenza di un terreno omoge-
azione deprimente lo sviluppo dei poco fertile. invece da preferire neo, sufficiente far eseguire una
futuri apparati radicali e di conse- una ripuntatura a 100 cm di profon- determinazione chimica per ogni
guenza delle giovani piante. dit, eseguita ogni 2-3 m ed in ettaro di superficie, prelevando il
Sempre nel caso del ristoppio (pron- modo ortogonale (in pratica, a cro- campione secondo lo schema sotto-
to reimpianto del vigneto), ha dato ce) seguita, nel caso vi sia da inter- stante ed interessando una profon-
buoni risultati irrorare la vegetazio- rare della sostanza organica, da dit compresa tra 5 e 40 cm circa.
ne immediatamente dopo la ven- unaratura superficiale (40 cm) o da In presenza di terreno povero di
demmia, con una soluzione al 1-2%
di glifosate attendendo almeno 2-3
mesi prima dello spianto. Lerbicida
sistemico ha una buona capacit di
devitalizzare le radici e i nematodi.
Ad ogni modo, fondamentale per-
lomeno cambiare il portainnesto
(non utilizzando il 420A, particolar-
mente sensibile alla stanchezza del
terreno) ed evitare che i filari cada-
no esattamente nella stessa posizio-
ne dei precedenti.
Limpianto a seguire subito dopo lo
spianto meglio tollerato nei suoli
molto sciolti e ricchi di scheletro,
nei quali laccumulo delle sostanze
nocive inferiore. Esempio di un corretto campionamento. Il terreno proveniente dai cinque prelievi sar mescola-
to per ottenere un unico campione da consegnare al laboratorio. 55
sostanza organica o intensamente
rimaneggiato, sempre consigliabi-
le lapporto di letame maturo (dalle
40 t/ha alle 100 t/ha nei casi di
maggior necessit).

Lotta allerosione e drenaggio


La vite soffre in modo evidente del-
leccesso di umidit nel suolo; gli
interventi che permettono un rapido
smaltimento dellacqua in esubero
consentono di ridurre o impedire i
fenomeni di erosione e contempora-
neamente creano un ambiente ipo-
geo maggiormente adatto allattivi-
t radicale. Per i terreni di collina
diventa allora prioritaria la semina Smottamento per mancato convogliamento e drenaggio delle acque.
e/o la conservazione del cotico
erboso che impedisce il ruscella-
mento superficiale dellacqua cui si
accompagna il trasporto delle parti-
celle terrose; si evita, inoltre, lec-
cesso di umidit dei punti di accu-
mulo dellacqua. A questo fine, i
filari devono avere per una giusta
lunghezza (max 80-100 m) e una
giusta pendenza.

Foto Drenipiave
Per i terreni di pianura sono indi-
spensabili le sistemazioni idrauliche
tradizionali (baulature e scoline),
oppure i pi moderni sistemi di dre-
naggio tubolare sotterraneo, prece-
duti da un livellamento della super-
Lavori di interramento del drenaggio tubola-
ficie; impianto di drenaggio che per- re in pianura e particolare del tubo drenante.
mette di ridurre le zone improdutti-
ve e di utilizzare il sistema per
interventi irrigui di soccorso (subir-
rigazione).

Evidenti fenomeni di erosione superficiale dovuta


allassenza della copertura erbosa.
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Tempi e modalit dimpianto Apertura di un solco lungo il filare e Per questi motivi le condizioni del
Dato per assodato che tutte le opera- impianto manuale delle giovani viti: terreno e una buona manualit de-
zioni di preparazione del suolo siano consigliabile quando il terreno secuzione delloperazione sono ga-
state eseguite con terreno in tempe- pesante e non perfettamente prepa- ranzie di una buona riuscita.
ra e che sia trascorso un periodo di rato. Questo modo di procedere con- Da ricordare, infine, che un taglio
riposo di almeno un anno, nel corso sente un miglior attecchimento della delle radici troppo lungo (oltre 1,5-
del quale il terreno livellato e rimo- barbatella e uno sviluppo pi rapido; 2 cm) potrebbe obbligarle ad un
dellato si assestato e gli apparati la copertura dellapparato radicale errato ed innaturale posizionamento
radicali eventualmente presenti sono viene infatti eseguita manualmente verso lalto.
in avanzato stato di decomposizione, e con maggior cura. Cos operando Impianto a macchina: sistema in
lappezzamento si presta ora a diver- pu esser prevista anche una leta- netto incremento negli ultimi anni,
se tecniche di impianto. Esiste, infat- mazione lungo il solco aperto. grazie alla semplicit e rapidit de-
ti, la possibilit di piantare la barba- Uso della forchetta: un metodo secuzione. Con un cantiere di 4 per-
tella in modi diversi, questo in fun- molto rapido (1700-1800 viti al sone si possono piantare, in un ter-
zione dello stato del terreno e del giorno con un cantiere di 3 perso- reno pianeggiante con filari lunghi
momento dimpianto. ne), richiede la quasi totale asporta- oltre i 100 m, fino a 10-12.000 bar-
zione dellapparato radicale; pu batelle al giorno, che si riducono a
essere utilizzato con pieno successo 5-7.000 in collina, in condizioni
nei suoli ben preparati, asciutti e ovviamente meno favorevoli. Quanto
sciolti. La giovane radice, al maggiori sono i tempi morti per le
momento della sua ripresa vegetati- svolte, rallentamenti ecc., tanto
va, deve trovare un ambito di terre- inferiore sar loperativit del can-
no adatto, quindi vanno evitate tiere di lavoro.
condizioni asfittiche per presenza di Limpianto a macchina offre oltre-
acqua nel canale di infissione della tutto il vantaggio di evitare lopera-
barbatella e presenza di aria che zione preliminare dello squadro, in
pu provocare una rapida disidrata- quanto puntatori al laser agiscono
zione (il terreno va calpestato per da guida. Tra gli altri vantaggi vi
farlo aderire alla barbatella). la possibilit di piantare la vite a

Foto Evoluzione Ambiente

Forchetta per limpianto della barbatella, da


notare, a destra, lapparato radicale quasi
totalmente asportato. Piantatrice in fase di lavoro.
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radice intera, particolarmente utile
per impianti tardivi (giugno e
luglio), ove vi la necessit di una
rapida e pronta entrata in attivit
vegetativa della vite, favorita
appunto dalle sostanze di riserva
contenute nellapparato radicale
integro.
necessaria, comunque, la consueta
cura nella preparazione del terreno
al fine di garantire unottima adesio-
ne della terra allapparato radicale.
In tutti i casi, qualora le condizioni
del suolo non siano ottimali, con-
viene optare per la tradizionale
apertura del solco che, con lausilio
dellintervento manuale, offre mag-
giori garanzie di riuscita. Luso della macchina evita di eseguire lo squadro e richiede, ovviamente, lassenza dei pali.

Epoca dimpianto
La frigoconservazione della barba- quindicina di luglio. In questi casi zioni sulla qualit organolettica del
tella e la sua paraffinatura hanno di bene essere consapevoli dellimpor- futuro vino e sul gradimento del
molto allungato il periodo utile per tanza di un regolare andamento me- consumatore.
limpianto del vigneto. teo non solo estivo, ma anche del- Qualora siano disponibili, conviene
Come regola generale, al momento lautunno successivo allimpianto, sempre optare per luso di pi sele-
della ripresa vegetativa (fine mar- ci per garantire una regolare ligni- zioni clonali (cartellino azzurro) con
zo), la barbatella dovrebbe essere a ficazione della prima parte del ger- un positivo effetto di reciproca inte-
dimora gi da qualche tempo. moglio formatosi nei pochi mesi di razione quali/quantitativa.
Qualora landamento meteorologico vegetazione a disposizione. Pi tar- Infine, sempre preferibile pro-
sia favorevole, cos come le condi- diva la messa a dimora, maggiori grammare e prenotare lacquisto
zioni del suolo, il vigneto pu esse- saranno le cure necessarie al giova- delle barbatelle con largo anticipo
re piantato anche nei mesi di ne vigneto. Inoltre, qualora non vi (12-15 mesi prima dellimpianto),
dicembre e gennaio. La copertura in sia la garanzia di poter intervenire ci al fine di avere una buona garan-
paraffina della parte non interrata con una irrigazione di soccorso, zia nella futura consegna della com-
della barbatella, protegge i tessuti conviene rinviare la messa a dimora binazione variet-clone-portainne-
legnosi fino a temperature comprese delle barbatelle allautunno. sto desiderata.
tra -7 e -9 C. Se non si potuto
piantare in tardo autunno o inizio Scelta della variet
inverno, si pu posticipare lopera- Innanzitutto va ricordato che posso-
zione a febbraio - marzo - aprile. no esser utilizzate, distintamente
Quando limpianto viene eseguito per Provincia, solo le variet elenca-
nei mesi di maggio e giugno, con la te nellallegato A della delibera della
giovane piantina conservata fino a Giunta Regionale del Veneto del
questo momento in frigorifero, 25/07/02 n 2257 (pagg. 52-53).
buona norma mettere in conto un Da un punto di vista tecnico la scel-
eventuale intervento di soccorso ta deve basarsi innanzitutto sul per-
idrico, in quanto la barbatella , in fetto adattamento del vitigno al
questa fase, sensibile ai periodi sic- suolo, al clima e pi in generale
citosi. Per i nostri ambienti, si ritie- allambiente di coltura (ad es.,
ne che limpianto debba essere ese- esposizione, altitudine, ecc.); a que-
guito al massimo entro la prima sto si devono aggiungere considera-
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Il portinnesto PORTINNESTO GENITORI CARATTERISTICHE
Come gi detto, buona norma pri-
ma dellimpianto disporre dellanali- Kober 5BB Buona resistenza alla siccit, elevata
si chimico-fisica del suolo: queste vigoria, molto adattabile
informazioni, sommate al numero di S.O.4 Discreta resistenza alla siccit, sensibile
viti per ettaro, alla forma di alleva- alla carenza di Mg, medio alta vigoria
mento e alla quantit dacqua me-
teorica, forniranno gli elementi 420A Molto equilibrato, di giusta vigoria,
Berlandieri x mal sopporta il ristoppio,
necessari per orientarsi nella scelta
Riparia discreta resistenza alla siccit
del portinnesto, evitando cos errori
poi difficilmente correggibili. 161-49 Mediamente vigoroso, si adatta ai terreni
Per gli ambienti del Veneto, alcune asciutti, compatti e mediamente
sintetiche informazioni sui principa- clorosanti, resistente alla carenza di K
li portinnesti vengono riassunte 157-11 Mediamente vigoroso, discretamente
nella tabella a lato. equilibrato, teme l'acidit

3309 Ridotta vigoria, ottimi risultati qualitativi,


non tollera terreni difficili
Riparia x
101-14 Rupestris Ridotta vigoria, discreta resistenza
alla siccit e ai terreni compatti,
sensibile alla carenza di K

140 Ruggeri Elevata vigoria, buona resistenza


alla siccit, buona resistenza al calcare
attivo, bene per terreni magri e compatti

110 Richter Media vigoria, si adatta ai terreni asciutti,


Berlandieri x
siccitosi e poveri
Rupestris
1103 Paulsen Elevata vigoria, ottima resistenza alla siccit
e alla compattezza del suolo,
sensibile alla carenza di K, medio-alta
resistenza al calcare attivo (20%)
Barbatelle con apparato radicale diversamen-
41B Ottima resistenza al calcare,
te sviluppato in relazione al portinnesto uti-
buona resistenza alla siccit
lizzato: a sx Kober 5 BB a dx 3309.
e alla compattezza, media vigoria
Vinifera x
Fercal Berlandieri Elevata resistenza al calcare attivo,
vigoroso, sensibile alla carenza
di Mg

Gravesac Portinnesto adatto ai terreni acidi, debole,


161-49 X 3309 ottima qualit, poco produttivo

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Densit dimpianto Sesto Ceppi/ha Produzione (t/ha) kg/ceppo
Ogni realt ambientale ed aziendale
va attentamente valutata. Ad ogni 3 x 1,5 2,222 12 5,4
forma di allevamento corrisponde un 3 x 1,3 2,564 12 4,7
limite massimo di piante per ettaro 2,7 x 1,2 3,086 12 3,9
oltre il quale non ci si deve spinge- Forma di allevamento a Sylvoz: aumentando il numero di ceppi per ettaro e mantenendo costan-
re; ogni obiettivo qualitativo ha un te la produzione complessiva, si avr una riduzione delluva per ceppo, con sicuri effetti sullin-
suo equilibrio tra forma di alleva- sieme dellattivit vegeto-qualitativa del vigneto.
mento e numero di ceppi per ettaro
che non va scardinato; ogni area assodata ad un miglioramento quali- Si gi detto per che esiste un
viticola ha delle condizioni pedolo- tativo allaumentare del numero di limite oltre il quale il numero di viti
giche e climatiche (vedi pioggia) ceppi per ettaro, a patto per che la per ettaro diventa esagerato e la
che impongono certi limiti; ogni produzione per ettaro sia mantenuta vigoria della pianta non pi gover-
variet ha un suo portamento vege- costante e che la densit non sia nabile. In linea generale per le con-
tativo che deve esser attentamente esagerata. Cos operando si avr una dizioni medie della realt ambienta-
considerato. riduzione del carico produttivo per le del Veneto, le densit ottimali in
Non esiste quindi una regola fissa, ceppo con un conseguente miglior funzione della forma dallevamento,
se non quella di una tendenza ormai equilibrio allinterno della pianta. del parco macchine e del vitigno
utilizzato, sono le seguenti:

Distanza tra le file Distanza sulla fila


Forma di Densit
allevamento Trattore Trattore Variet Variet n viti/ha
frutteto standard vigorose deboli

Sylvoz 2,70-2,90 2,90-3,10 1,50 1,00 2150-3700


Cordone speronato 2,30-2,70 2,90-3,00 1,00 0,80 3333-5434
Cortina pendente 2,50-2,70 2,90-3,00 1,00 0,70 3333-5714
Doppio capovolto 2,30-2,70 2,90-3,00 1,10 1,00 3030-4347
Guyot 2,30-2,70 2,90-3,00 0,90 0,70 3700-6211
G.D.C. 3,50-4,00 4,00-4,50 0,80 0,50 2777-5714
Pergola 3,70-3,90 3,90-4,10 1,00 0,70 2439-3861

Forma di allevamento
In sintesi, ovviando a una lunga e
complessa trattazione, si riportano
nella tabella sottostante alcune
essenziali informazioni.

Densit Vigoria Costo


Forma di allevamento Meccanizzazione Propensione Ambiente
dimpianto della pianta dimpianto

vendemmia potatura produzione qualit fertilit dispon. idrica

Sylvoz si no medio-bassa medio-alta alta media medio medio-alta medio-alta


Cordone speronato si parziale alta bassa bassa alta medio alto bassa medio-bassa
Cortina pendente si si media bassa media media basso alta bassa
Doppio capovolto si no media media media media medio media media
Guyot si no alta bassa bassa alta medio-alto bassa medio-bassa
G.D.C. si si media media alta media alto alta bassa
Pergola no no medio-alta media alta media alto media media
60
Cordone speronato Guyot Sylvoz Doppio capovolto

180 210-220 210


190

120 120
80-90
80-90

Pergola
G.D.C.
Cortina pendente

120-150 170
170

Rappresentazione schematica delle principali forme di allevamento consigliate per il Veneto.

Preparazione delle barbatelle


per limpianto
Se la giovane piantina stata frigo-
conservata, dovr esser portata per
qualche giorno in un ambiente fresco
e ombreggiato (naturalmente nella
propria confezione): ci garantir un
buon acclimatamento ed una miglior
resistenza nel primo periodo di
impianto. ottima regola per le viti
frigo-conservate, o comunque conser-
vate a lungo, immergere lapparato
radicale in acqua per almeno 24-36
ore prima dellimpianto. Nel caso lim-
pianto debba esser rinviato, togliere
le viti dallacqua e riporle allombra
proteggendole con qualsiasi materiale
umido che ne eviti la disidratazione.
Al momento dellimpianto, per facilita- A sx giovane pianta con apparato radicale che si sviluppato in senso orizzontale e verso lal-
re loperazione, lapparato radicale pu to; a dx vite priva di apparato radicale primario e con presenza di radici secondarie ed aeree.
essere accorciato a circa 10-15 cm Leccessiva profondit dimpianto e/o condizioni asfittiche del suolo, sono le probabili cause.
61
(oppure 1,5-2 cm nel caso dellim-
pianto a forchetta). Per messe a
dimora tardive mantenere lapparato
radicale il pi integro possibile.
Bisogna, inoltre, porre molta atten-
zione alla profondit dimpianto;
soprattutto se si opera su terreni
asfittici e non ben drenati, il punto
dinnesto deve esser sempre scoper-
to e la profondit mai eccessiva.
Nel caso limpianto sia eseguito in
epoca tardiva e su terreno sciolto e
asciutto, se non piove entro una
decina di giorni bene intervenire
con una irrigazione di soccorso.
La giovane piantina pu essere for-
nita anche in vasetto a partire dalla Lavorazione del sottofila in un giovane vigneto.
fine di maggio/inizio giugno. In
questo caso viene consegnata una
pianta gi provvista di apparato non sopprimere nessuno dei giovani - prevedere una concimazione azo-
fogliare, ed quasi sempre obbliga- germogli, cos da massimizzare lap- tata superiore nelle viti sostituite;
torio bagnare le giovani viti, soprat- parato fotosintetizzante e quindi lo - controllare laggressione del cotico
tutto se persistono alte temperature, sviluppo complessivo (aereo e radi- erboso nei confronti delle giovani
giornate soleggiate e scarse precipi- cale) della pianta. A partire dal piantine;
tazioni. Si pu, senza compromette- secondo anno, possono essere sele- - evitare che le piante sostituite si
re lo sviluppo vegetativo della vite, zionati uno o due germogli per il vengano a trovare allombra e co-
sopprimere buona parte dei giovani futuro cordone permanente. perte dalla vegetazione di quelle
tralci presenti alla consegna, questo adulte.
per ridurre le necessit idriche e i Sostituzione delle fallanze
danni dovuti ai raggi solari che col- A volte, in un vigneto in produzione,
piscono le giovani foglie sviluppate- vi pu essere lesigenza di sostituire
si in ambiente protetto. alcune viti compromesse; ci prati-
ca comune nei vecchi impianti colli-
Lavorazioni successive allimpianto nari dove raramente il vigneto viene
accertato che per i primi due o tre spiantato e reimpiantato; la sostitu-
anni la miglior soluzione la lavora- zione dei ceppi si rende obbligatoria
zione superficiale del sottofila; ci anche in conseguenza a fallanze do-
favorisce un miglior sviluppo del- vute a malattie (ad es., flavescenza
lapparato radicale con un maggior dorata), oppure vi pu essere la ne-
stimolo ad una esplorazione in pro- cessit di riparare ad una errata den-
fondit del suolo. Dal 3- 4 anno la sit di impianto procedendo ad un
lavorazione pu essere sostituita infittimento dei ceppi. In tutti questi
con il diserbo localizzato. Da ricor- casi va tenuta presente lalta compe-
dare che nei primi due-tre anni la tizione nutrizionale e luminosa che si
vite soffre in modo evidente lag- viene a creare tra le vecchie viti e
gressione da parte delle infestanti: quelle nuove. quindi buona norma
questa competizione deve essere promuovere una rapida crescita delle
assolutamente evitata, pena lo viti sostituite tenendo presente che:
stentato avvio del vigneto e sicuri - per le fallanze utilizzare sempre un
ritardi nella futura messa a frutto. portainnesto vigoroso tipo il 1103
Ancora, preferibile al primo anno Paulsen o il Kober 5 BB;
62
Il ciclo vegetativo annuale della vite: la fenologia
Qualsiasi piano di intervento agronomico e di difesa da attuare nel vigneto Invaiatura: tappa fondamentale
si basa sempre su una precisa conoscenza dei diversi stadi fenologici della nel ciclo annuale della vite. una
vite, per la completa individuazione dei quali si rimanda alle pagg. 166-167. linea di netta demarcazione tra la
Di seguito sono riportate le fasi pi importanti per lindividuazione del fase vegetativa e quella di accu-
momento pi opportuno per lesecuzione delle diverse operazioni trattate mulo, indica quindi linizio della
nel successivo paragrafo. maturazione delluva e si evidenzia
con lassunzione di colore delle
bacche nelle variet nere e con
Germogliamento: Preceduto una maggior trasparenza dei tessu-
dalla fase del pianto e dal ti dellacino nelle variet bianche.
rigonfiamento delle gemme, il Analiticamente, linvaiatura si
germogliamento evidenzia la evidenzia nella bacca con linizio
ripresa vegetativa e linizio del dellaccumulo degli zuccheri e
ciclo annuale della vite. Tale fase con il calo nel contenuto acido.
fenologica condizionata dalle
temperature delle settimane pre-
cedenti il suo manifestarsi. Le
oscillazioni tra le annate possono
far segnare anche un arco di 20
giorni, mentre il patrimonio gene-
tico della variet d ragione delle
differenze tra vitigni; esempio tra
il Prosecco (variet precoce) e il
Cabernet Sauvignon (variet tar-
diva) vi sono normalmente 12-17
giorni di differenza.
Maturazione tecnologica: in
Fioritura: si manifesta allinizio funzione dellobiettivo enologico,
del mese di giugno e consiste unuva matura quando raggiun-
nell apertura o scaliptramento del ge un giusto equilibrio tra zuc-
fiore. cheri e acidi e quando le sostan-
ze coloranti sono in gran parte
estraibili. assodato che ad uve
completamente mature corrispon-
Allegagione: segue di pochi gior- dano vini migliori.
ni la fioritura e si evidenzia con i
piccoli acinini in via di formazio-
ne. Molto spesso, al momento
dello scaliptramento, il piccolo
acinino gi visibile in seguito
alla naturale autofecondazione
tipica del genere Vitis.

63
GESTIONE ANNUALE DEL VIGNETO

Gli obiettivi cui il viticoltore deve


tendere sono: La lamina fogliare assorbe l85%
- garantire un giusto raccolto mini- della luce solare incidente
mizzando limpatto sullambiente
circostante;
- ottenere un vigneto equilibrato
nel quale la qualit delluva sia sul
massimo livello ottenibile nel con-
testo ambientale; Luce riflessa
6%
0%
- creare le condizioni per ridurre al
Luce incidente
minimo la pressione delle malattie 10
e gli interventi di difesa.

Fatta salva una corretta potatura


invernale, la gestione della parete Lamina fogliare
vegetativa si configura come il prin-
cipale mezzo che il viticoltore ha a
disposizione per ottimizzare il risul- Luce trasmessa
tato del suo vigneto. 9%
Gestione della parete vegetativa
Gli zuccheri contenuti nelluva deri-
vano solo ed esclusivamente dallat- giunge sulla foglia di vite, ben l85% sar in grado di avere un bilancio
tivit fotosintetica delle foglie, ed viene assorbita dalla stessa e solo il energetico positivo (differenza tra
noto peraltro che la fotosintesi 9% trasmessa a quella sottostan- elaborati prodotti e consumati).
possibile solo quando le foglie sono te, una eventuale terza foglia si Una parete vegetativa efficiente,
ben illuminate e raggiunte dai raggi verr a trovare sicuramente in con- deve allora essere composta di sole
del sole. Della radiazione solare che dizioni di deficit luminoso e non foglie perfettamente o almeno ben

Diverse soluzioni possibili per una buona gestione della parete.


64
illuminate, e da una minima quota La cimatura per scontata la sanit dellapparato
di foglie in ombra. Per ottenere que- Come ben rappresentato nel grafico fogliare e la sua buona illuminazio-
sto risultato, la parete fogliare deve in basso, la foglia raggiunge la sua ne, la cimatura si configura come
avere uno spessore contenuto (mas- massima funzionalit ad una et importante strumento per ottenere
simo 60-70 cm) ed essere il pi ver- compresa tra i 30 e i 50 giorni, una massa elaborante (foglie) fun-
ticale possibile. La luce solare potr prima e dopo questo intervallo la zionante soprattutto dallinvaiatura
cos illuminare la maggior parte quantit di elaborati prodotti ed in poi, ovvero dal momento in cui
delle foglie e di conseguenza latti- esportati inferiore. Diventa allora inizia laccumulo degli zuccheri nel
vit fotosintetica sar sui massimi importante poter disporre di una grappolo.
livelli. In altri termini, il rapporto massa fogliare giovane ed efficiente Come noto, la cimatura prevede la-
tra superficie fogliare esposta al che sia garante di un alto livello sportazione di una parte pi o meno
sole e superficie fogliare totale, qualitativo delluva prodotta. Data consistente del germoglio; questi rea-
deve essere quanto pi possibile
vicino allunit. Le osservazioni spe-
rimentali e di ricerca hanno in que- Misure e accorgimenti per una parete vegetativa
sti anni sempre pi messo in evi- ben congegnata e gestita
denza questo aspetto e la tecnica (esempio riferito ad una potatura a Sylvoz e a Cordone speronato)
viticola si prontamente adeguata
ai parametri pi sopra ricordati. Le - Rapido accrescimento dei germogli in primavera
pareti fogliari degli impianti meglio - Parete fogliare continua senza buchi
gestiti, sono infatti sorrette da uno - Parete fogliare sottile (60-70 cm)
o pi binari ottenuti con coppie di - Altezza minima della parete fogliare 1,2 m
fili fissi o mobili, in grado di sorreg- - Chioma verticale per una ottima illuminazione delle foglie
gere i tralci conferendo alla vegeta- (3 foglie al sole e 1 allombra)
zione un portamento ordinato e ben - Massimo 12-14 germogli (Cordone speronato)
illuminato. e 20-22 germogli (Sylvoz) per metro lineare
La ricerca ha inoltre chiarito che vi - Grappoli al sole
un valore numerico ben preciso tra - Arresto della crescita entro la fine di luglio
foglie e quantit di uva: per un - No alla presenza di germogli troppo vigorosi
risultato qualitativo in linea con le (max 150-170 cm, max 90-100 g)
massime aspettative vi devono esse- - Ottimo rapporto area fogliare/produzione di uva
re almeno 1,1-1,3 metri quadrati di (1,1-1,3 m2 per kg di uva)
foglie sane e ben esposte per ogni
chilogrammo di uva e, questo, indi-
pendentemente dalla forma di alle-
vamento.
10
Sono questi dei valori oramai verifi-
9
cati e testati e che, da un punto di
8
vista pratico, impongono di avere
una parete vegetativa verticale di 7
6
molm2s-1

altezza minima compresa tra 1,0 e


1,3 metri e composta di germogli 5
verticali e non ricadenti. 4
Tra le diverse operazioni che il viti- 3
coltore ha a disposizione per otte- 2
nere una massa fogliare funzionante 1
e che si avvicini ai valori fin qui 0
ricordati, vi la cimatura dei ger- 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180
mogli. Et delle foglie (classi di 10 gg)

Valori di fotosintesi in funzione dellet delle foglie.


65
gisce allintervento con lemissione di
germogli laterali (femminelle). Sono
proprio le femminelle che dovranno
essere fotosinteticamente attive al
momento dellinvaiatura ed indirizza-
re i loro elaborati al grappolo.
Una volta create quindi le condizio-
ni per ottenere una parete vegetati-
va uniforme ed ordinata, bisogna
nel corso della stagione vegetativa
intervenire sui germogli (cimatura),
per mantenere e garantire delle
buone condizioni microclimatiche
allinterno della chioma, per limita-
re lingombro della vegetazione e
per ringiovanire la massa fogliare
elaborante. Data limportanza fisio-
logica delloperazione di cimatura, il
momento di intervento e lintensit
del taglio sono tuttaltro che trascu- maggio giugno luglio agosto settembre ottobre
rabili riflettendosi, quando non
fioritura invaiatura maturazione
opportunamente eseguiti, sul risul-
tato qualitativo del vigneto. Per Con il procedere della stagione e con lallungamento dei germogli, aumenta la quantit di assi-
ambienti pedoclimatici come quelli milati (zuccheri) che le foglie indirizzano verso il grappolo; quindi importante che allinvaia-
veneti, dove laccrescimento dei tura i germogli secondari (femminelle) siano ben sviluppati ed esportatori netti di elaborati
verso il grappolo.
germogli richiede a volte un tempo
abbastanza lungo, si consiglia di
eseguire questa operazione piutto-
sto precocemente, vale a dire in A titolo di esempio si riporta nello
fase di allegagione, che per i nostri schema in alto la diversa direzione
ambienti corrispondente alla met degli elaborati, prodotti dalle foglie,
di giugno. dobbligo una tempisti- con il procedere della stagione
ca cos precisa, affinch le future vegetativa.
femminelle abbiano il tempo neces- Meno vincolante lepoca del taglio
sario al loro sviluppo e possano per variet vigorose a rapido accre-
essere pienamente funzionanti ed scimento (ad es., Prosecco, Tocai,
esportatrici di elaborati in corri- ecc.) e per ambienti meridionali ove
spondenza dellinvaiatura, nel mo- le condizioni climatiche permettono
mento, come detto, di massimo tra- un rapido sviluppo vegetativo.
sferimento ed accumulo degli zuc- Va anche detto che una cimatura
cheri nel grappolo. Tagli tardivi eseguita in fase di allegagione pu
(molto spesso la cimatura viene richiedere in certe annate un secon-
eseguita a met-fine luglio) non do intervento, ma data la rapidit
permettono un sufficiente sviluppo delloperazione (1-1,5 ore/ha) e i
delle femminelle (le loro foglie non sicuri vantaggi di una corretta tem-
raggiungeranno, cio, una et me- pistica, si consiglia di non postici-
dia di 40-50 giorni) e verr cos a pare il taglio oltre lepoca suggerita.
mancare il loro utile contributo alla Per quanto riguarda lintensit del Diverse soluzioni operative della cimatrice.
qualit delluva. Questo il motivo taglio si ritiene corretto conservare
per il quale la cimatura precoce da 8 a 10 foglie dopo lultimo grap-
sempre da preferirsi. polo.
66
La sfogliatura fogliare elaborante. Recenti speri- controcchio) e i germogli che crea-
Loperazione consiste nel togliere mentazioni hanno altres dimostrato no affastellamento. In questo modo
alcune foglie intorno ai grappoli lassoluto effetto negativo di sfo- si sono poste le basi per ottenere
migliorando cos la loro illuminazio- gliature eseguite prima dellallega- una parete vegetativa ordinata, non
ne ed il loro microclima complessi- gione, mentre risultati positivi si affastellata e con un numero di
vo. Va subito precisato che un sono intravisti con interventi ese- grappoli idoneo alle attese qualita-
intervento delicato, da eseguire con guiti a fine giugno e operando pre- tive e in grado di maturare in modo
cura ed attenzione; come gi visto valentemente sul lato del filare omogeneo, senza gerarchie di accu-
per la cimatura, anche in questo meno esposto (lato Est oppure mulo. In queste condizioni e in
caso tempi e intensit di intervento Nord). Questepoca infatti compa- annate favorevoli pu non essere
vanno ben calibrati. tibile con una buona illuminazione necessario ridurre ulteriormente,
Non consigliato operare sulle complessiva e prolungata dei grap- con il diradamento, il numero dei
variet a bacca bianca, in quanto poli, con un adattamento dellacino grappoli. Il diradamento si configu-
una eccessiva esposizione dei grap- ad una maggiore temperatura, evi- ra allora come tappa conclusiva di
poli ai raggi solari e una conse- tando cos lo shock termico e lumi- un percorso programmato e non
guente temperatura troppo elevata noso che vi potrebbe essere con un come drastico intervento non sem-
delle bacche pu portare a fenome- intervento eseguito a luglio o ago- pre risolutore di carichi produttivi
ni di scottatura, ad una drastica sto. Resta comunque il principio eccessivi.
riduzione dei contenuti acidi (vedi fondamentale di togliere solo poche Lepoca di esecuzione quella coin-
acido malico) e delle potenzialit foglie, solitamente quelle opposte al cidente con i primissimi stadi del-
aromatiche delluva. Per i vitigni grappolo, per non privare lacino di linvaiatura, a questo proposito
rossi, al contrario, una buona espo- una quota eccessiva di elaborati, buona norma lasciare nel vigneto
sizione al sole migliora la colorazio- altrimenti provenienti dalle foglie una o due viti per variet con
ne delle bacche quale conseguenza soppresse. pochissimi grappoli, tanto da indur-
di una sintesi antocianica portata su re la pianta ad anticipare di alcuni
pi alti livelli. Il diradamento dei grappoli giorni linvaiatura ed utilizzarla
Esperienze condotte presso lIstituto Intervento volto a ridurre la quanti- come segnale utile per iniziare lo-
Sperimentale per la Viticoltura, t di uva presente nella pianta al perazione nel vigneto. Vanno elimi-
hanno evidenziato un incremento fine di migliorare la qualit della nati i secondi grappoli sul germo-
del 30% nel contenuto in sostanze restante produzione. glio, quelli di dimensioni eccessive
coloranti nei grappoli meglio espo- Va subito anticipato che questo o eccessivamente addossati gli uni
sti al sole rispetto a quelli total- dovrebbe essere un intervento per agli altri, quelli mal conformati,
mente in ombra. Dalle stesse espe- grandi obiettivi enologici e da ese- quelli portati da corti germogli nei
rienze altres emerso che tempera- guire in via del tutto straordinaria, o quali vi sia un evidente squilibrio tra
ture dellacino prossime ai 40 C comunque di rifinitura, per comple- uva e superficie fogliare.
rallentano la sintesi degli antociani. tare un percorso produttivo gi ini- Si ritiene invece sicuramente utile
Ci premesso, lintervento di sfoglia- ziato con la potatura. Se infatti il intervenire sulle giovani piante
tura viene consigliato nei soli viti- diradamento ha lo scopo di portare (secondo o terzo anno di impianto),
gni rossi e per produzioni di alta la produzione sui giusti livelli quan- dove la necessit di avere una gran
gamma ( infatti unoperazione titativi, questa meta pu essere rag- massa fogliare elaborante e una
molto dispendiosa). In questi casi giunta innanzitutto con una potatu- struttura in via di formazione il pi
loperazione va eseguita in prossimi- ra invernale ben calibrata sullesatto completa possibile suggerisce, da
t dellinvaiatura, eliminando solo le numero di gemme da lasciare in fun- un lato, di adottare una potatura
foglie che realmente ostacolano lin- zione della resa voluta. Un secondo ricca e, dallaltro, impone un inter-
solazione dei grappoli, quelle ora- momento di rapido intervento va vento di diradamento con il duplice
mai compromesse nella loro attivit collocato alla fine di aprile prima scopo di garantire un livello qualita-
fotosintetica (foglie gialle, non decade di maggio con una veloce tivo minimo della produzione e una
sane, rotte, ecc.), facendo attenzio- soppressione dei giovani germogli in buona lignificazione e ripresa vege-
ne a non eccedere nel numero (mas- soprannumero; vanno eliminati i tativa della vite.
simo una o due foglie per germo- germogli sterili (succhioni e pollo-
glio), per non ridurre la superficie ni), i secondi germogli (gemme di
67
ALCUNI ESEMPI DI UTILIT PRATICA
Calcolo della densit di impianto:
La densit di impianto Distanza tra i filari
Con essa si definisce il numero di 3 metri
viti messe a dimora sullunit di
superficie (1 ettaro). Nellimpianto Distanza tra le viti
del vigneto un riferimento fonda- 1.5 metri
mentale, in quanto permette di con-
frontare scelte diverse e di calcolare
il numero di viti necessarie allim- Spazio occupato da ciascuna vite
3.0 m x 1.5 m = 4.5 m2
pianto.

Densit di impianto
10.000 m2 : 4.5 m2 = 2.222 viti per ettaro

La fertilit delle gemme


2 CapoCapo a composto
a frutto frutto composto
da: da:
Si distingue una fertilit potenziale
gemme:gemme: 9 9
da una fertilit reale o di campagna. 1 gemme cieche cieche
gemme : 2: 2
Con la prima si indica il numero 3 germogli:
germogli: 8 8
grappoli: 11
medio di grappoli portati da ogni grappoli: 11
grappoli 11
germoglio presente sulla pianta. Con 2 3 Fertilit potenziale = ,3711
= 11.37
grappoli
Fertilit potenzialegermogli
= 8 ,37
1.37
= 1
la seconda (reale o di campagna), si 4 germogli 8
4 grappoli 11
indica il numero medio di grappoli 1 Fertilit reale = 1,22
= 1.22
gemme grappoli
9 11
che si sono formati da ogni singola 2 3 Fertilit reale = 1,22
= 1.22
1 4 5 5 gemme 9
gemma lasciata in potatura. Lesem-
1
pio riportato (trasferibile allintera 5
6 2 6
pianta e a differenti forme di alleva- 6
7
mento), chiarisce questi concetti. 7
8 8
9
7
9 10

11
8

68
STIMA DELLA PRODUZIONE Allo scopo di ottenere una stima il Peso medio grappolo (g)
pi veritiera possibile della realt Variet
Molto spesso, nei piani di program- aziendale, devono essere conteggiati Media Min Max
mazione aziendale e ai fini del rag- anche i grappoli di viti non comple-
Bianchetta trevigiana 160 79 227
giungimento degli obiettivi enologi- te, pena la sovrastima del calcolo.
Cabernet franc 179 115 287
ci prefissati, pu essere estremamen- Il peso medio del grappolo viene
Cabernet Sauvignon 143 64 185
te utile conoscere con un certo anti- quantificato sulla base del peso rile-
Carmenre 170 90 210
cipo la futura produzione dei propri vato in un numero piuttosto ampio Chardonnay 154 60 280
impianti. evidente, data la natura di annate. A titolo di esempio si Corvina 200 145 258
del calcolo, che si tratta di una stima riporta, per le principali variet Garganega 294 147 472
e di una previsione, in quanto lan- venete, i pesi rilevati nelle ultime Manzoni bianco 142 66 206
damento stagionale gioca sempre un 15 annate presso le collezioni Marzemina bianca 281 165 374
ruolo determinante e ci soprattutto dellIstituto Sperimentale per la Marzemino 277 119 587
nellinfluenzare la dimensione finale Viticoltura di Conegliano. Merlot 205 146 371
del grappolo. Per questi motivi rite- Molinara 176 111 215
niamo che il calcolo vada eseguito in Moscato bianco 185 173 199
fase di allegagione avanzata, mo- Pinot bianco 171 83 317
mento in cui gi discretamente Pinot grigio 148 106 227
prevedibile il futuro peso del grap- Pinot nero 137 50 241
polo (ci in relazione alla numerosi- Prosecco 295 180 526
t dei fiori fecondati). Raboso piave 156 100 270
Per lesecuzione della stima di previ- Raboso veronese 172 120 220
sione del volume di raccolta, sono Riesling renano 152 84 218
Riesling italico 158 57 340
indispensabili questi termini di cal-
Rondinella 194 150 283
colo:
Sauvignon 130 60 315
- numero medio di grappoli per vite
Tocai friulano 248 213 330
o per metro quadrato di superficie;
Tocai rosso 224 90 373
- peso medio del grappolo. Verdiso 215 154 476
Per la quantificazione del primo ter-
mine, devono essere contati tutti i
grappoli presenti in 30 ceppi, suddi-
N totale di grappoli contati nelle 30 viti
visi in tre serie di 10 ceppi contigui, N medio di grappoli per vite =
30 (viti)
cos come rappresentato dallo sche-
ma sottostante. Produzione media vite = N medio grappoli per vite x peso medio grappolo

Produzione media appezzamento = Produzione media vite x N di viti nellappezzamento

Oppure:
N totale di grappoli contati nelle 30 viti
N medio di grappoli per m2 =
30 x (distanza tra i filari x distanza tra le viti)

Produzione media per m2 = N medio di grappoli per m2 x peso medio grappolo

Produzione media appezzamento = Produzione media per m2 x superficie dellappezzamento

Un metodo altrettanto valido, ma mero di gemme presenti nel vigneto


pi laborioso, consiste nel calcolare (si otterr cos il numero di grappo-
la fertilit reale o di campagna li totali presenti nel vigneto), ed
media (sempre partendo da un infine, moltiplicare il valore ottenu-
posizione delle viti in cui viene
conteggiato il numero di grappoli numero rappresentativo di ceppi), to per il peso del grappolo.
filari dellappezzamento moltiplicare questo valore per il nu-
69
FORME DI ALLEVAMENTO

Cortina pendente: forma di allevamento che per-


mette la gestione del vigneto quasi esclusivamente
con limpiego delle macchine operatrici. Da utilizza-
re in ambienti fertili, per variet a portamento eret-
to e con buona fertilit delle gemme basali. Nel
riquadro, risultato ottenuto con la potatura mecca-
nica che, ad anni alterni, dovrebbe essere seguita
da una rifinitura manuale. Il filo mobile permette
una miglior raccolta meccanica delluva.

Cordone speronato: sistema adottato ogni qualvolta il risultato qualitativo sia priori-
tario. Alla raccolta luva si presenta uniformemente matura permettendo di ottenere
vini di grande struttura e carattere, adatti ad un lungo invecchiamento.
70
G.D.C.: forma concettualmente simile
alla cortina pendente, con uno sdoppia-
mento dei cordoni. La vegetazione
libera di ricadere verso il basso, ci con-
trolla la vigoria e consente una buona
illuminazione dei grappoli. Tempestive
cimature garantiscono una miglior fun-
zionalit fisiologica degli impianti.

Bellussi: forma di allevamento ideata e


diffusa in provincia di Treviso. Lelevato
impiego di manodopera necessaria alla
sua gestione (oltre 400 ore/ha/anno)
rendono questa architettura ancora
applicabile solo in limitati contesti
aziendali.

Pergola: molto diffusa nei vigneti Veronesi e Vicentini. Limpalcatura tradizionale


sostituita nei recenti impianti da una nuova struttura portante, dove per lassenza di
un ulteriore filo di sostegno esterno, obbliga a cimature molto corte degli ultimi ger-
mogli e comunque a un ricadere della vegetazione.
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Doppio capovolto o Cappuccina: forma presente sulla collina trevigiana.
Permette di ottenere ottimi risultati qualitativi soprattutto con variet vigo-
rose (vedi Prosecco); vi per una certa difficolt a mantenere una corretta
altezza della fascia vegeto-produttiva causa una forte tendenza ad avere i mi-
gliori germogli da rinnovo sulla curva dei vecchi archetti e, quindi, ad un pro-
gressivo innalzamento della parete.

Sylvoz: forma ampiamente diffusa e conosciuta in


tutta la pianura veneta e sulle prime pendici colli-
nari. Quando il vigneto giustamente condotto,
permette di ottenere vini equilibrati, di un certo
corpo, piacevoli e di pronto consumo. Nel riqua-
dro, particolare di una corretta potatura con
archetti inseriti direttamente sul cordone perma-
nente e con la presenza di corti speroni dai quali
si otterranno i futuri capi a frutto.

Guyot modificato: presente in numerosi impianti


di recente istituzione. Rispetto al Guyot classico,
presenta una leggera curvatura del tralcio che per-
mette una migliore omogeneit della vegetazione
limitando le gerarchie di sviluppo fra i germogli.
Una maggiore uniformit di accrescimento si ottie-
ne con il Guyot doppio nel quale sono presenti due
corti capi a frutto leggermente piegati. In tutti i
casi bisogna fare molta attenzione al rapporto
uva/foglie.
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