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RIFERIMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI E LINK A DOCUMENTI

CHE COS�E� IL CBD ?


Il cannabidiolo (CBD) � un metabolita non psicoattivo della Cannabis sativa. Ha
effetti sedativi, ipnotici, anticonvulsivanti, antidistonici, antiossidanti e
antinfiammatori. Si � rivelato inoltre in grado di ridurre la pressione endooculare
ed � un promettente antipsicotico atipico. Il CBD potenzia l'efficacia analgesica
del THC prolungandone la durata di azione (attivando il pathway serotoninergico a
livello del rafe dorsale) e al tempo stesso ne riduce gli effetti collaterali su
frequenza cardiaca, respirazione e temperatura corporea. In particolare il CBD
interagisce come antagonista verso i recettori dei cannabinoidi GPR55, verso i
recettori vanilloidi TRPV1 e TRPV2 e verso i recettori per la serotonina 5-HT1a. Il
cannabidiolo � inoltre un antagonista, non specifico, dei recettori cannabinoidi
CB1 e CB2, dei recettori per gli oppioidi MOR e DOR e di altri neurotrasmettitori.

E� LEGALE COLTIVARE CANAPA IN ITALIA?


si, rispettando delle regole e procedure della nuova Legge 242 02/12/2016
�Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale
della canapa�

QUALI SONO LE REGOLE DI BASE PER COLTIVARE CANAPA?


bisogna essere agricoltori o in generale un produttore che risponda ai requisiti
dell�art. 2135 del c.c., con un fascicolo aperto nel portale sian (www.sian.it) in
caso si voglia presentare la domanda unica per accedere ai pagamenti previsti dal
reg. (CE) 73/2009 ( che ha abrogato il Reg. CE1782/2003). Non esiste un divieto
esplicito per i privati ma nel momento in cui si intenda seminare ed ottenere dei
prodotti si dovr� sottostare a tutte le regole che devono rispettare gli
agricoltori, quindi a meno che non si voglia coltivare per il solo piacere di veder
crescere una pianta nel proprio giardino (con la possibilit� di controlli da parte
delle forze dell�ordine che potrebbero confondere canapa industriale con altri tipi
di canapa non certificata in base a test che rilevano solo la presenza del thc e
non la % link) si deve avere la qualifica di agricoltore in base al sopra citato
articolo 2135 c.c..
Seminare sementi certificate con massimo 0,2% thc. (elenco al seguente link) In
caso di controllo il limite massimo di tolleranza � 0,6% di thc sulla media dei
campioni prelevati, limite entro il quale nessuna responsabilit� � posta a carico
dell'agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di legge.
il coltivatore ha l'obbligo della conservazione dei cartellini della semente
acquistata per un periodo non inferiore a dodici mesi. Ha altres� l'obbligo di
conservare le fatture di acquisto della semente per il periodo previsto dalla
normativa vigente.
Anche se la Legge 242 02/12/2016 non richiede al coltivatore di canapa l�obbligo di
comunicazione di semina (entro 30 giorni) , poich� permangono ad oggi diverse
incertezze su alcuni aspetti applicativi, come gruppo �Canapa Sativa Italia�
riteniamo opportuno che anche nei casi di superfici per le quali non viene
richiesto l�aiuto PAC, si proceda alla comunicazione di semina alle autorit�
QUALI POSSONO ESSERE I CONTROLLI E LE SANZIONI PER CHI COLTIVA CANAPA?
La Legge 242 02/12/2016 all�art. 4 �Controlli e Sanzioni� dispone che il Corpo
forestale dello Stato (ora assorbito nel Corpo dei Carabinieri) � deputato ad
effettuare l�attivit� di controllo delle aree coltivate a canapa e se necessario,
pu� procedere al prelievo della coltura da sottoporre ad analisi di laboratorio.
I controlli sono posti in essere in base a quanto previsto dalle norme comunitarie,
e nello specifico il Regolamento di Esecuzione (UE) n.809/2014 della Commissione
del 17/07/2014 (controlli sul 30% delle superfici dichiarate per la produzione di
canapa, le colture di canapa sono mantenute in condizioni normali di crescita,
secondo le pratiche locali, per almeno 10 giorni dalla fine della fioritura, ecc.).
Gli Stati membri possono tuttavia autorizzare la raccolta della canapa nel periodo
compreso tra l�inizio della fioritura e il decimo giorno successivo alla fine della
medesima purch� gli ispettori indichino, per ogni parcella interessata, le parti
rappresentative che devono continuare a essere coltivate a fini di ispezione nei
dieci giorni successivi alla fine della fioritura.

La Legge 242 02/12/2016 rimanda alle norme comunitarie e nazionali Regolamento


delegato (UE) 2017/1155 della Commissione, del 15 febbraio 2017 per quanto riguarda
la modalit� di prelevamento, conservazione e analisi dei campioni ai fini della
determinazione del quantitativo di THC

Si evidenzia che la legge fa esplicito riferimento ai controlli su colture in pieno


campo. Tale impostazione rappresenta una dei maggiori punti critici della norma che
da una parte non esclude la possibilit� di coltivare in ambienti chiusi (serre,
capannoni, ecc.) ma dall�altra non ne definisce le modalit� di controllo.

La non puntualit� della norma su questo su aspetto si riflette anche sulla


possibilit� di realizzare le coltivazioni all�interno di serre e capannoni (anche
industriali) in vasi, seminiere, ecc.

La legge dispone che eventuali prelievi della coltura, devono essere eseguiti in
presenza del coltivatore e i soggetti preposti al controllo sono tenuti a
rilasciargli un campione, prelevato in contraddittorio, per eventuali
controverifiche.
Gli esami per il controllo del contenuto di THC delle coltivazioni devono sempre
riferirsi a medie tra campioni di piante, prelevati, conservati, preparati e
analizzati secondo il metopdo prescritto dalla vigente normativa dell'Unione
europea e nazionale di recepimento.

Qualora all'esito del controllo il


contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore allo 0,2% ed
entro il limite dello 0,6%, la legge stabilisce che non � posta alcuna
responsabilit� a carico del coltivatore che ha rispettato le prescrizioni di legge
(conservazione cartellini e fatture acquisto sementi). Anche qualora risulti che il
contenuto di THC nella coltivazione � superiore allo 0,6 per cento, � esclusa la
responsabilit� del coltivatore; in questo caso per� l�autorit� giudiziaria, pu�
procedere al sequestro o alla distruzione delle coltivazioni di canapa.

QUALI SONO GLI ASPETTI FISCALI E PREVIDENZIALI DI UN�AZIENDA AGRICOLA?


? Esistono vari tipi di accesso alla terra, tra questi i pi� rilevanti sono
l�acquisto, l�affitto agricolo, il comodato d�uso.
? Normalmente il codice ateco (codice da indicare quando si avvia l�attivit�)
? per l�attivit� agricola � lo 01.11.40
? per quanto riguarda la canapa da fibra esiste il codice 01.16.00 �Coltivazione di
piante per la preparazione di fibre tessili�
? per chi ha intenzione di coltivare fiori 01.19.10 Coltivazione di fiori in piena
aria,
? 01.19.20 Coltivazione di fiori in colture protette o
? nel caso di piantine 01.30.00 'riproduzione delle piante' (attivit�
florovivaistica).
Per quanto riguarda l�attivit� florovivaistica � considerata agricola ma ha bisogno
di una determinata autorizzazione da parte dell�ufficio fitosanitario della Regione
nel caso in cui si vogliano vendere piante e altri materiali di propagazione
vegetale a soggetti non privati (l�autorizzazione fitosanitaria � obbligatoria per
l�importazione di piante, parti vegetali e fiori secchi da paesi non EU: ad esempio
Svizzera).
? In agricoltura esiste un regime �speciale� iva, che con un volume d'affari non
superiore a 7.000 euro, costituito per almeno 2/3 da cessioni di prodotti agricoli
di cui alla prima parte della tabella A allegata al Dpr 26/10/1972 mn. 633,
comporta automaticamente l'applicazione del regime di esonero Iva (e cio�, dispensa
dall'emissione delle fatture per le vendite, dalla tenuta della contabilit�, dalla
presentazione della dichiarazione Iva, ecc.). In caso di vendita a privati,
l�agricoltore non � tenuto a rilasciare nessun documento (no fatture, no ricevute),
mentre se cessionari e i committenti, che acquistano i beni o utilizzano i servizi
nell'esercizio dell'impresa, devono emettere fattura, con le modalita' e nei
termini di cui all'articolo 21 dpr 633/72 (autofattura), indicandovi la relativa
imposta, determinata applicando le aliquote corrispondenti alle percentuali di
compensazione e consegnarne copia al produttore agricolo e registrarla
separatamente a norma dell'articolo 25.
? Se il volume di affari � superiore a 7.000 euro il regime �speciale� resta quello
dell�art. 34 del Dpr 26/10/1972 n. 633 che non permette la detraibilit� dell�iva
sugli acquisti, ma limita il versamento dell�iva sulle vendite grazie
all�applicazione delle aliquote di compensazione previste dalla tabella A allegata
al Dpr 26/10/1972 n. 633.
? Il regime �speciale� dettato dall�art.34, per opzione, pu� essere revocato per
accedere a quello normale di qualsiasi attivit�, normalmente viene fatto per la
detraibilit� dell�iva sugli acquisti. In questo caso non cambia la determinazione
del reddito che rimane quella di seguito descritta.
? Per quanto riguarda la tassazione sui redditi, se l�attivit� che si andr� a
svolgere rimarr� nei limiti dell�articolo 2135 del codice civile si tasseranno i
redditi agrari in base all�art.32 del TUIR. In pratica, indipendentemente dal
fatturato le imposte, vengono calcolate sul valore catastale rivalutato del terreno
gestito.
? In base all'articolo 2 della Legge n. 77 del 25/3/1997, l'imprenditore agricolo
che rientra nel regime di esonero non � tenuto all'iscrizione al Registro delle
Imprese presso la Camera di Commercio a meno che non si intenda esercitare la
vendita diretta dei prodotti agricoli al di fuori del fondo di produzione.
? Per quanto riguarda l'aspetto previdenziale, l'obbligo di iscrizione alla
gestione dei coltivatori diretti o degli imprenditori agricoli professionale,
scatta in presenza delle condizioni previste dalla normativa, e cio�:?- coltivatori
diretti (CD): il fabbisogno lavorativo del fondo � non inferiore a 104 giornate
annue ed il nucleo familiare deve far fronte autonomamente ad almeno un terzo del
fabbisogno aziendale (artt. 2 e 3 della Legge n. 9 del 1963); l'attivit� agricola
deve occupare il lavoratore per il maggior periodo di tempo nell'anno e costituire
la maggior fonte di reddito.?- imprenditori agricoli professionali (IAP): coloro
che dedicano all'attivit� agricola almeno il 50% del proprio tempo di lavoro
complessivo e che ricavano dalle medesime almeno il 50% del proprio reddito globale
da lavoro ' 25% per le aziende considerate in zone svantaggiate (art. 1 D. Lgs. n.
99 del 2004).

Alcune importanti agevolazioni a livello fiscale e contributivo :

ESENZIONE IRAP: dal 2016 non � pi� dovuta per le attivit� agricole.
ESENZIONE IMPOSTA SUI REDDITI: ricordando che i redditi derivanti dall'attivit�
agricola si calcolano sul reddito agrario indipendentemente dal fatturato, per gli
anni 2017, 2018 e 2019, i redditi dominicali e agrari non concorrono alla
formazione della base imponibile ai fini dell�imposta sul reddito delle persone
fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.
ESENZIONE CONTRIBUTI AGRICOLI: I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli
professionali con et� inferiore a 40 anni possono essere esonerati dal versamento
dei contributi previdenziali come lavoratori autonomi, per 3 � 5 anni, per la loro
attivit� agricola, se si iscrivono entro il 31/12/2018. Normalmente i contributi
agricoli si dividono in 4 fasce e variano dai 3000 ai 5000 euro annui.

ESENZIONE IMU SU IMMOBILI STRUMENTALI (serre, capanni, capannoni) non si paga da


diversi anni anche se qualche anno fa hanno provato a reintrodurla.
ESENZIONE IMU SU TERRENI: dal 2016 � azzerata anche l'imu sui terreni (anche in
zone non montane) condotti dai coltivatori diretti o imprenditori agricoli
professionali

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