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Analisi Matematica II (Prof.

Francesca Sianesi)
Politecnico di Milano - Scuola di Ingegneria dei sistemi
Corso di studi in Ingegneria Gestionale
Esercitazione 3 - 15/03/2012
Michela Eleuteri1
michela.eleuteri@polimi.it

Nel seguito indichiamo con [BPSal] il testo: M. Bramanti, C.D. Pagani, S. Salsa: Calcolo
infinitesimale e algebra lineare, Zanichelli 2004.
Indichiamo inoltre con [F1] il file pubblicato in rete domenica 06 Febbraio 2011 Esercitazione
1 (nome del file Esercizialglineare.pdf).
Ricordiamo infine che la sezione Complementi contiene alcuni esercizi che non sono stati
svolti in aula ma che per tematiche sono affini a quelli dellesercitazione e pertanto possono
risultare interessanti.

Matrici

- Esercizio 1.1.
([BPSal], pag. 92 N. 28)
Siano


A=

2 1
0 1


B=

3 1
1 0

Calcolare A + B, A B, B A, BT , A1 (se esiste).


Si ha

 

5
2
2+3
1+1
A+B=
=
1 1
0 + (1) 1 + 0


 
 

2 1
3 1
61 2+0
5 2
AB =
=
=
0 1
1 0
0+1 0+0
1 0


 
 

3 1
2 1
6+0
31
6
2
BA =
=
=
1 0
0 1
2 + 0 1 + 0
2 1

Si nota che in generale A B 6= B A.


BT =

3 1
1 0

1`
E vietata la diffusione e la riproduzione di questo materiale o parte di esso (particolarmente a fini commerciali)
senza il consenso della sottoscritta. Queste note, che riprendono in parte gli esercizi svolti durante le ore di
esercitazioni frontali, costituiscono parte integrante (ma non esclusiva!) del corso di Analisi II e pertanto, ai fini
dellesame, devono essere adeguatamente integrate con il materiale indicato dal docente titolare del corso.

Infine per calcolare A1 occorre innanzitutto che det A 6= 0. Infatti det A = 2 6= 0; quindi la
matrice inversa di A esiste. Calcoliamo i complementi algebrici di A (indicati con la notazione
Aij ). Si ha
A11 = 1 A12 = 0 A21 = 1 A22 = 2
quindi
A

1
=
2

1 1
0
2


.

Per verifica si pu`


o controllare che


 

1 1 1
2 1
1 0
=
.

0
2
0 1
0 1
2
- Esercizio 1.2.
([BPSal], pag. 92 N. 29)
Siano

1 1
0 1

A=

1 1
0 1

B=

Calcolare An e Bn per ogni n N.


Prima andremo a calcolare Ak per qualche k; poi dedurremo la formula generale e infine la
andremo a dimostrare per induzione su n N.
Si ha

 


1 2
1 1
1 1
2
=
A = AA =
0 1
0 1
0 1
Daltra parte
3

A =

1 1
0 1





1 1
0 1

1 1
0 1


=



1 2
0 1

1 1
0 1


=

1 3
0 1

Pertanto si pu`
o pensare che la formula generale sia


1 n
n
A =
0 1

(1)

Dimostriamo questa formula per induzione su n. Per n = 1, 2, 3 `e stata appena dimostrata.


Supponiamo che (1) sia vera per un generico n e dimostriamo anche che funziona per n + 1. Si
ha


 

passo induttivo: (1) vale nel caso n
1 n
1 1
1 n+1
n+1
n
A
=A A
=
=
.
0 1
0 1
0
1
Quindi la formula (1) `e valida per ogni n N.
Daltra parte


B = BB =

1 1
0 1



1 1
0 1

1 1
0 1


=

1 0
0 1

1 1
0 1

Inoltre
3

B =

1 1
0 1



1 1
0 1




=

1 0
0 1




=

1 1
0 1

Pertanto si pu`
o pensare che la formula generale sia




1 0
1 1
2n
2n+1
B =
B
=
.
0 1
0 1

(2)

Dimostriamo queste formule per induzione su n. Per n = 1, 2, 3 `e stata appena dimostrata.


Supponiamo che (2) siano vere per un generico n e supponiamo n dispari. Allora


 

passo induttivo: (2) vale nel caso n dispari
1 1
1 1
1 0
n+1
n
B
=B B
=
=
.
0 1
0 1
0 1
Supponendo invece n pari si ottiene
B

n+1

=B B

passo induttivo: (2) vale nel caso n pari

1 0
0 1



1 1
0 1


=

1 1
0 1


.

Quindi le formule (2) sono valide per ogni n N.


- Esercizio 1.3.
([BPSal], pag. 92 N. 30)
Sia V = M (n, n) lo spazio vettoriale delle matrici quadrate di ordine n. Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi di V costituiscono un sottospazio vettoriale di V . Nel caso in cui si `e risposto
affermativamente, determinare la dimensione del sottospazio.
Lo spazio vettoriale delle matrici V = M (n, n) ha dimensione n2 . Per esempio lo
spazio vettoriale delle matrici M (2, 2) ha dimensione 4 e una base `
e data da








0 0
0 0
0 1
1 0
.
0 1
1 0
0 0
0 0
Invece ad esempio lo spazio vettoriale
base `
e data da



1 0 0
0 1 0
0
0 0 0 0 0 0 0
0 0 0
0 0 0
0

0 0 0
0 0 1
0 0 0

delle matrici M (3, 3) ha dimensione 9 e una

0 1
0 0
0 0

0 0 0
0 0 0
1 0 0

0 0 0
1 0 0
0 0 0

0 0 0
0 0 0
0 1 0

0 0 0
0 1 0
0 0 0

0 0 0
0 0 0 .
0 0 1

a) Linsieme delle matrici di V simmetriche


Sia V1 tale sottoinsieme. Una matrice A `e simmetrica se aij = aji per ogni i, j = 1, . . . , n.
Dimostriamo che V1 `e sottospazio vettoriale di V . Siano A, B V1 , di elementi rispettivamente
{aij }, {bij }. Allora per ipotesi, essendo matrici simmetriche, si deve avere aij = aji e bij = bji .
Dunque A + B `e la matrice che ha per elementi aij + bij ma per ipotesi aij + bij = aji + bji
quindi anche A + B V1 .

Daltra parte la matrice A ha per elementi aij = aji per ipotesi. Quindi V1 `e un sottospazio
vettoriale di V .
Per determinarne la dimensione, bisogna capire quanti parametri liberi ci sono in una matrice
simmetrica. Essi sono quelli della diagonale principale che sono n pi`
u quelli del tipo aij con i < j
mentre gli altri si deducono di conseguenza aji = aij ; questi elementi sono dati dal numero di
elementi totali n2 a cui si toglie il numero degli elementi della diagonale principale n e si divide
per 2 (perche i < j). Dunque in totale sono
n+

n2 n
n(n + 1)
=
.
2
2

Per esempio, la generica matrice 3 3 simmetrica `e del tipo

a b c
b d e
c e f
e i parametri liberi sono
esempio data da


1 0 0
0
0 0 0 1
0 0 0
0

infatti

34
2

= 6. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 3) `e per

1 0
0 0 1
0 0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 .
0 0
1 0 0
0 0 0
0 1 0
0 0 1

Invece la generica matrice 2 2 simmetrica `e del tipo




a b
b c
e i parametri liberi sono infatti 23
e per
2 = 3. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 2) `
esempio data da

 
 

0 0
0 1
1 0
.
1 0
0 1
0 0
b) Linsieme delle matrici di V triangolari alte
Sia V2 tale sottoinsieme. Una matrice A `e triangolare alta se aij = 0 per ogni i > j. Dimostriamo
che V2 `e sottospazio vettoriale di V . Siano A, B V2 , di elementi rispettivamente {aij }, {bij }.
Allora per ipotesi, essendo matrici triangolari alte, si deve avere aij = 0 e bij = 0 per i > j.
Dunque A + B `e la matrice che ha per elementi aij + bij ma per ipotesi aij + bij = 0 per i > j
quindi anche A + B V2 .
Daltra parte la matrice A ha per elementi aij = 0 per i > j per ipotesi. Quindi V2 `e un
sottospazio vettoriale di V .
Per determinarne la dimensione, bisogna capire quanti parametri liberi ci sono in una matrice
triangolare alta. Essi sono quelli della diagonale principale che sono n pi`
u quelli del tipo aij con
i < j mentre gli altri sono tutti nulli; questi elementi sono dati dal numero di elementi totali
n2 a cui si toglie il numero degli elementi della diagonale principale n e si divide per 2 (perche
i < j). Dunque in totale sono
n(n + 1)
n2 n
=
.
n+
2
2
4

Per esempio, la generica matrice 3 3 triangolare alta `e del tipo

a b c
0 d e
0 0 f
e i parametri liberi sono
esempio data da


1 0 0
0
0 0 0 0
0 0 0
0

infatti

34
2

= 6. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 3) `e per

1 0
0 0 1
0 0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1 0 0 0 .
0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 1

Invece la generica matrice 2 2 triangolare alta `e del tipo




a b
0 c
e per
e i parametri liberi sono infatti 23
2 = 3. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 2) `
esempio data da

 
 

0 0
0 1
1 0
.
0 1
0 0
0 0
c) Linsieme delle matrici di V triangolari.
Sia V3 tale sottoinsieme. Allora si dimostra che V3 non `e un sottospazio di V . Controesempio:
siano




1 0
1 1
B
A=
1 1
0 1
entrambe sono matrici triangolari (una `e matrice triangolare alta e laltra `e matrice triangolare
bassa) ma la loro somma non `e una matrice triangolare; infatti


2 1
A+B=
.
1 2
Quindi V3 non `e un sottospazio vettoriale di V .
d) Linsieme delle matrici di V diagonali
Sia V4 tale sottoinsieme. Una matrice A `e diagonale se aij = 0 per ogni i 6= j. Dimostriamo
che V4 `e sottospazio vettoriale di V . Siano A, B V4 , di elementi rispettivamente {aij }, {bij }.
Allora per ipotesi, essendo matrici diagonali, si deve avere aij = 0 e bij = 0 per i 6= j. Dunque
A + B `e la matrice che ha per elementi aij + bij ma per ipotesi aij + bij = 0 per i 6= j quindi
anche A + B V4 .
Daltra parte la matrice A ha per elementi aij = 0 per i 6= j per ipotesi. Quindi V4 `e un
sottospazio vettoriale di V .
Per determinarne la dimensione, bisogna capire quanti parametri liberi ci sono in una matrice
diagonale. Essi sono semplicemente n (gli elementi della diagonale principale).
Per esempio, la generica matrice 3 3 diagonale `e del tipo

a 0 0
0 b 0
0 0 c
5

e i parametri liberi sono infatti


data da

1
0
0

3. Una base

0 0
0

0 0
0
0 0
0

di tale sottospazio (nel caso n = 3) `e per esempio


0 0
0 0 0
1 0 0 0 0 .
0 0
0 0 1

Invece la generica matrice 2 2 diagonale `e del tipo




a 0
0 b
e i parametri liberi sono infatti 2. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 2) `e per esempio
data da

 

1 0
0 0
.
0 0
0 1
e) Linsieme delle matrici di V aventi tutti gli elementi della diagonale uguali a zero
Sia V5 tale sottoinsieme. Una matrice A appartiene a V5 se aij = 0 per ogni i = j. Dimostriamo
che V5 `e sottospazio vettoriale di V . Siano A, B V5 , di elementi rispettivamente {aij }, {bij }.
Allora per ipotesi, si deve avere aij = 0 e bij = 0 per i = j. Dunque A + B `e la matrice che ha
per elementi aij + bij ma per ipotesi aij + bij = 0 per i = j quindi anche A + B V5 .
Daltra parte la matrice A ha per elementi aij = 0 per i = j per ipotesi. Quindi V5 `e un
sottospazio vettoriale di V .
Per determinarne la dimensione, bisogna capire quanti parametri liberi ci sono in una matrice di
V5 . Essi sono n2 (gli elementi totali) a cui si tolgono n (gli elementi della diagonale principale).
Quindi in totale la dimensione `e n2 n.
Per esempio, la generica matrice 3 3 di V5 `e del tipo

0 a b
c 0 d
e f 0
e i parametri liberi sono
esempio data da


0 1 0
0
0 0 0 0
0 0 0
0

infatti 32 3 = 6. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 3) `e per


0 1
0 0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 .
0 0
0 0 0
0 0 0
1 0 0
0 1 0

Invece la generica matrice 2 2 di V5 `e del tipo




0 a
b 0
e i parametri liberi sono infatti 22 2 = 2. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 2) `e per
esempio data da

 

0 1
0 0
.
0 0
1 0

f) Linsieme delle matrici di V aventi tutti gli elementi della diagonale uguali a uno
Sia V6 tale sottoinsieme. Allora si dimostra che V6 non `e un sottospazio di V . Controesempio:
sia


1 0
A=
0 1
la matrice identit`
a che ha tutti 1 sulla diagonale principale; ma 2A non soddisfa questa condizione, infatti


2 0
2A =
.
0 2
Quindi V6 non `e un sottospazio vettoriale di V .
g) Linsieme delle matrici di V aventi determinante diverso da zero
Sia V7 tale sottoinsieme. Allora si dimostra che V7 non `e un sottospazio di V . Basta osservare
ad esempio che la matrice nulla


0 0
0=
0 0
non appartiene a V7 che per tale motivo non pu`o essere sottospazio.
- Esercizio 1.4.
([F1], Esercizio 2)
Sia
E = {A M (3, 3) : A + AT = 0};
scrivere lelemento generico di E, verificare che E `e sottospazio vettoriale di M (3, 3), trovare
la dimensione e una base.
Le matrici che soddisfano la condizione A + AT = 0 si dicono matrici antisimmetriche.
Consideriamo una generica matrice M M (3, 3) (non necessariamente antisimmetrica!); essa
sar`a del tipo

m11 m12 m13


M = m21 m22 m23 ;
m31 m32 m33
la sua trasposta sar`
a

m11 m21 m31


MT = m12 m22 m32 .
m13 m23 m33
Sia ora A una generica antisimmetrica, cio`e che soddisfa A + AT = 0. Allora per calcolare
gli elementi aij di A basta fare la somma elemento per elemento della generica matrice pi`
u
la sua trasposta e uguagliare a zero: gli elementi della diagonale principale sono contati due
volte quindi devono essere nulli; per gli altri vale mij = mji quindi dati i generici elementi del
triangolo sopra la diagonale gli altri sotto la diagonale si deducono di conseguenza e viceversa.
Quindi necessariamente deve essere

0
a12 a13
0
a23 .
A = a12
(3)
a13 a23 0
7

Dimostriamo che E `e sottospazio vettoriale di M (3, 3). Siano A, B matrici antisimmetriche


del tipo (3) di elementi aij e bij rispettivamente. Allora si ha aij = bij = 0 se i = j; si ha
inoltre aij = aji e bij = bji se i 6= j; quindi anche la matrice somma A + B, avendo elementi
aij + bij = 0 + 0 = 0 se i = j e aij + bij = aji bji = (aji + bji ) se i 6= j appartiene a E.
Daltra parte la matrice A ha per elementi aij quindi se A `e antisimmetrica, anche A lo `e.
Perci`o E `e sottospazio vettoriale di M (3, 3).
Per determinare la dimensione di E, occorre vedere quanti parametri liberi ci sono in una matrice
antisimmetrica del tipo (3). Gli elementi della diagonale principale sono fissati uguali a zero; se
si considerano liberi gli elementi sopra la diagonale principale, allora quelli sotto si deducono di
conseguenza e viceversa. Quindi in totale i parametri liberi sono 32 (parametri totali) meno 3
(diagonale principale) diviso due (elementi sopra la diagonale o sotto), cio`e 3.
Una base di tale sottospazio `e per esempio data da

0 1 0
0 0 1
0 0 0
1 0 0 0 0 0 0 0 1 .
0 0 0
1 0 0
0 1 0
- Esercizio 1.5.
Sia W sottoinsieme di M (n, n) formato dalle matrici simmetriche tali che aii = 0 per ogni i.
W `e sottospazio?
Il generico elemento di W `e tale che aij = 0 se i = j e aij = aji se i 6= j, dove si `e tenuto
conto sia della condizione di simmetria che della condizione aii = 0. Quindi siano A, B due
matrici di W di elementi rispettivamente aij e bij . Allora la matrice somma ha per elementi
aij + bij = 0 + 0 = 0 se i = j per ipotesi e aij + bij = aji + bji sempre per ipotesi. Dunque
A + B W ; daltra parte anche A W se A W quindi W `e sottospazio vettoriale di
M (n, n).
Per determinarne la dimensione, bisogna capire quanti parametri liberi ci sono in una matrice
di W . Essi sono n2 (gli elementi totali) a cui si tolgono n (gli elementi della diagonale principale
fissati uguali a zero) e diviso due perche gli elementi sopra la diagonale si deducono da quelli
sotto la diagonale per simmetria (e viceversa). Quindi in totale la dimensione `e (n2 n)/2.
Per esempio, la generica matrice 3 3 di W `e del tipo

0 a b
a 0 c
b c 0
e i parametri liberi sono infatti
per esempio data da

0
1
0

(32 3)/2 = 3. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 3) `e



1 0
0 0 1
0 0 0
0 0 0 0 0 0 0 1 .
0 0
1 0 0
0 1 0

Invece la generica matrice 2 2 di W `e del tipo




0 a
a 0
8

e i parametri liberi sono infatti (22 2) = 1. Una base di tale sottospazio (nel caso n = 2) `e per
esempio data da


0 1
.
1 0

Esercizi da correggere dalle lezioni di teoria

- Esercizio 2.1.
Calcolare dimensione e base di C(v 1 v 2 , v 3 , v 4 ) con
v 1 = (0, 1, 1, 1) v 2 = (1, 0, 1, 2) v 3 = (1, 1, 2, 1) v 4 = (0, 0, 2, 0),
dove C(v 1 v 2 , v 3 , v 4 ) indica il sottospazio vettoriale generato dai vettori v i , i = 1, . . . , 4.
Vediamo se v i , i = 1, . . . 4 sono linearmente indipendenti. Sia
1 v 1 + 2 v 2 + 3 v 3 + 4 v 4 = 0
la generica combinazione lineare dei v i che d`a il vettor nullo. Si ha
1 (0, 1, 1, 1) + 2 (1, 0, 1, 2) + 3 (1, 1, 2, 1) + 4 (0, 0, 2, 0) = (0, 0, 0, 0)
da cui, uguagliando componente per componente, si ottiene il seguente sistema

=
0
1 = 3

2
3

1 3 = 0
2 = 3

+
2
+
2
=
0

= 3

1
2
3
4

3
1 + 22 + 3 = 0
4 = 0.
Quindi i vettori v i , i = 1, . . . , 4 sono linearmente dipendenti. Vedremo in seguito come questo
esercizio pu`
o essere risolto in termini di rango di una matrice.
Osservando poi che ad esempio v 2 , v 3 , v 4 sono linearmente indipendenti, si ottiene che C(v 1 , v 2 , v 3 , v 4 )
ha dimensione 3 e v 2 , v 3 , v 4 costituisce una sua base.
- Esercizio 2.2.
Trovare le coordinate di 1 + x2 nella base canonica di R3 [x].
La base canonica di R3 [x] `e costituita dai monomi 1, x, x2 , x3 per cui le componenti di 1 + x2
nella base canonica sono semplicemente (1, 0, 1, 0).
- Esercizio 2.3.
Stabilire se le seguenti matrici sono linearmente indipendenti, al variare del parametro k R






k 1
0 0
1 k
A=
B=
C=
.
1 1
k 0
2 0
Sia
1 A + 2 B + 3 C = 0
9

la generica combinazione lineare che d`a la matrice nulla. Allora si ha



 
 
 

1 k 1
0 0
3
k3
0 0
+
+
=
1 1
k2 0
23
0
0 0
da cui, uguagliando componente per componente si ottiene il seguente sistema

k
+

=
0
1 = 0

1
3

1 + k3 = 0
k2 = 0

+
k

2
=
0

=0

2
3

1
3
1 = 0
3 = 0.
Quindi se k 6= 0 allora i = 0 per ogni i = 1, 2, 3 e dunque le matrici date sono linearmente
indipendenti. Se k = 0 allora B diventa la matrice nulla e quindi per forza sono linearmente
dipendenti (infatti in tal caso 2 pu`
o essere qualunque).
- Esercizio 2.4.
Scrivere la matrice che rappresenta una rotazione nel piano di un angolo .
Consideriamo la seguente figura, nella quale un punto P di coordinate (x, y) `e ruotato attorno
allorigine di un angolo > 0 collocandosi nel punto P 0 di coordinate (x0 , y 0 ).
4

P0

y0
3

y 2
1

O0

x0

Vediamo quali sono le relazioni tra le coordinate di P e quelle di P 0 .


Dalle note relazioni trigonometriche si ha
x = cos

y = sin

e
x0 = cos( + )

y 0 = sin( + )

dove indica la lunghezza di OP e di OP 0 . Poiche


cos( + ) = cos cos sin sin = x cos y sin
sin( + ) = sin cos + cos sin = x sin + y cos

10

si ha

Introducendo i vettori colonna

x0 = x cos y sin
y 0 = x sin + y cos .

x
y

e la matrice


A =

x0
y0

(4)

cos sin
sin cos


(5)

la (4) si pu`
o riscrivere nel modo seguente
 0  
 
x
cos sin
x
=
.
0
y
sin cos
y
Concludendo: per trovare il punto corrispondente al punto di coordinate (x, y) dopo una rotazione di
 unangolo , con centro nellorigine, `e sufficiente moltiplicare a sinistra il vettore
x
colonna
per la matrice A data dalla (5). Possiamo dunque vedere la rotazione di un
y
angolo come una trasformazione del piano in se, ossia come una trasformazione L : R2 R2
che si verifica essere lineare.
- Esercizio 2.5.
Scrivere la terna ordinata x le cui componenti rispetto alla base v 1 = e1 , v 2 = e1 + e2 , v 3 =
e1 + e2 + e3 sono x = (1, 1, 1).
Si ha
v = 1 v 1 + 1 v 2 + 1 v 3 = e1 + e1 + e2 + e1 + e2 + e3
= 3e1 + 2e2 + e3 = 3(1, 0, 0) + 2(0, 1, 0) + (0, 0, 1) = (3, 2, 1).
Quindi la terna ordinata richiesta `e (3, 2, 1). Vedremo in seguito come questo esercizio pu`o essere
interpretato in termini di matrice del cambiamento di base.

Complementi

- Esercizio 3.1.
([F1], Esercizio 5)
Stabilire per quali valori del parametro k R le matrici




k 1
0 0
A=
B=
1 0
k 0
sono linearmente dipendenti.
Sia
1 A + 2 B + 3 C = 0
11


C=

1 k
2 0

la generica combinazione lineare che d`a la matrice nulla. Allora si ha



 
 
 

1 k 1
0 0
3
k3
0 0
+
+
=
1 0
k2 0
23
0
0 0
da cui, uguagliando componente per componente si ottiene

1 k + 3 = 0

1 + k3 = 0

1 + k2 23 = 0

il seguente sistema
1 = 0
k2 = 0
3 = 0
3 = 0.

Quindi se k 6= 0 allora i = 0 per ogni i = 1, 2, 3 e dunque le matrici date sono linearmente


indipendenti. Se k = 0 allora B diventa la matrice nulla e quindi per forza sono linearmente
dipendenti (infatti in tal caso 2 pu`
o essere qualunque).

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