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fattoria

urbana
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testi di nicola savio

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illustrazioni di noemi zago

Coltivare: /kolti'vare/ o cultivare v. tr. 1. Lavorare il terreno affinch


produca piante, frutti. 3. Esercitare, educare, formare. 4. Nutrire un pensiero,
fomentare una passione.
(il Nuovo Zingarelli)
Basterebbe la definizione stessa del termine coltivare per
rendersi conto che creare un orto sul proprio terrazzo o nel proprio
giardino sia una buona idea.
Nessun bisogno di tirare in ballo problematiche maggiori come la
propria responsabilit alimentare delegata a pachidermici impianti
industriali o a quei pochi che ancora abitano le campagne (siamo
nel primo anno in cui i cittadini superano i campagnoli).

In questo scenario le citt giocano un ruolo fondamentale sia


come possibilit di fare rete sia come azione individuale.
Comprendo il 12% del terreno fertile del pianeta ed assorbendo il
75% delle sue risorse diventano punto cardinale per la definizione
di una nuova resilienza, una nuova forma di sviluppo legata alla
riappropriazione delle proprie responsabilit di base.

Ma il coltivare pratica che si sta perdendo nelle influenze di


un mercato agroindustriale soffocante, dal futuro finanziario
incerto e tutt'altro che sostenibile.
Riappropriasi delle competenze non cosa facile e, spesso,
neanche utile (alcune pratiche che riteniamo tradizionali sono in
realt retaggio di una cultura legata allo sviluppo del comparto
agrochimico).

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La cattiva notizia che


non ci sono regole per questo nuovo gioco.
La buona notizia che
non ci sono regole per questo nuovo gioco.

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bokashi
Iniziando un nuovo orto urbano, sia questo sul balcone, sul
tetto di un garage o semplicemente sul davanzale di una finestra,
uno dei primi problemi che ci si pone e la questione degli ammendanti (terriccio, compost, concimi ecc...).
Probabilmente la scelta di una compostiera classica per il
riciclo degli scarti di cucina non sarebbe molto ben accetto dal
vicinato. Una risposta al problema del riciclo dei rifiuti e della
necessit di autoprodursi fertilit arriva dal Bokashi.

fogliare, come antiparassitario o come fertirrigazione (la diluizione


in generale di 1 parte di bokashi per 100-200 di acqua).
In internet esistono diversi kit gi pronti in vendita ma possono
essere anche molto costosi. La cosa pi facile autocostruirsene
uno con due secchi di plastica da 15L chiudibili ermeticamente
che si possano incastrare uno dentro l'altro. Al secchio interno,
quello in cui depositeremo i nostri scarti di cucina, praticheremo
una serie di forellini sul fondo mentre, a quello esterno, potremo
applicare un piccolo rubinetto a circa 1cm dalla base per semplificare la spillatura del Bokashi liquido.

Bokashi, in giapponese, si traduce letteralmente materia


organica fermentata.

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Nella compostazione degli scarti di cucina attraverso il


Bokashi si collocheranno semplicemente gli scarti di cucina in un
secchiello cospargendoli di un composto di lieviti e microrganismi
(commercializzati sotto il nome di Bokashi EM ma facilmente
riproducibili in fai da te) quindi, chiudere il secchio con un coperchio a tenuta in modo da non permettere all'ossigeni di entrare nel
contenitore. Ogni due o tre giorni aggiungete altri scarti di cucina
fino a che il secchiello non sar completamente pieno. A questo
punto lo si potr riporre da parte e lasciarlo fermentare per 10-15
giorni.
Quando aprirete il secchiello dovreste sentire un odore
agrodolce, nel caso non fosse cos ma doveste riscontrare muffe
e l'odore dovesse essere di putrefazione... vi converr buttare il
tutto e ricominciare.
Se la fermentazione andata nel migliore dei modi possibili
potrete prelevare la parte solida ed utilizzarla sia come pacciamatura che interrandola nel terriccio.
La frazione liquida potr essere utilizzata come concimazione

Coloro che si dedicano alla coltivazione urbana spesso sono


alle prese con il trasporto di pesanti sacchi di terriccio per i rinvasi,
con problemi di irrigazione legati a periodi di ferie o alle lamentele
dell'inquilino del piano di sotto per lo sgocciolare degli impianti di
irrigazione.
Buona parte di questi problemi sono facilmente solvibili
utilizzando vasi sub-irrigati noti anche come SIP (Sub Irrigated
Planter) o, commercialmente, EarthboxTM.
Schematicamente i SIP sono vasi con un doppio fondo in cui
viene immagazzinata l'acqua (o acqua ed elementi nutritivi) che le
piante potranno assorbire a proprio piacimento per capillarit.
I vantaggi di questo tipo di vasi sono enormi:
maggiore risparmio di acqua anche rispetto all'irrigazione a
goccia;
bassissimo livello di evaporazione ed eventuali problematiche
legate alla salinizzazione del suolo;
minore necessit di bagnare le piante (che si autoregolano);
migliore mantenimento della biota nel suolo (attraverso il mantenimento di un tasso di umidit costante l'attivit microbica fondamentale per le funzioni di fitodepurazione e fertilit del suolo)
pressoch assente in un vaso classico.
Realizzare il proprio vaso SIP relativamente facile per chiunque disponga di un minimo di capacit di bricolage.
Anche in questo caso si avr bisogno di un paio di contenitori
che possano essere incastrati uno dentro l'altro e del processo
molto simile a quello utilizzato per la realizzazione del secchio da
Bokashi (vedi gennaio). Il fondo del secchio interno verr comple-

tamente forato con una punta da trapano di 5-7 mm, sempre in


questo secchio si creer un foro che permetta di inserire un tubo
del diametro di un paio di cm. Questo sar il tubo che ci permetter di caricare d'acqua il nostro vaso.
Nel secchio esterno si praticher un foro da troppo pieno
poco sotto il livello del fondo, del secchio interno. Per rendere
facilmente spostabili i vasi si potr riempirne i tre quarti con
materiale inerte (argilla espansa) e la superficie con terriccio o
compost ben maturo.

TERRICCIO

INERTE

vasetto
TROPPO PIENO

forato

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vasi sip

i mille usi dellimmondizia


A febbraio vi ho raccontato del Bokashi, un sistema di recupero
degli scarti di cucina realizzabile in appartamento. Lo svantaggio di
questo sistema pu essere dovuto alla necessit di realizzare il
contenitore ad hoc e la coltura di microrganismi per attivare il
sistema. Cosa affatto complessa ma, nel caso voi siate pervasi da
una santa e pervicace indolenza, esiste un sistema per ottenere pi
o meno gli stessi risultati con un sistema pi semplice (ma che
richieder un paio di attenzioni in pi).
Se il Bokashi una tecnica tradizionale giapponese, qui ci
trasferiamo dalle parti della Malesia: Fermented Garbage (F.G.)
Materiale necessario:
1 bottiglia di plastica da 1,5L

1:500/1000 FG : Acqua
Vaporizzato come deodorante e disinfettante per ambienti.
1:50/100
Come detergente per tutte le superfici, la lavatrice, i piatti.
1:1000
Come fertirrigazione delle piante.
1:500
Antiparassitario per le piante.
Come possibile che dell'immondizia fermentata possa fare
tutto ci?
Semplicemente il risultato della fermentazione anaerobica
una soluzione acetica carica di enzimi.
Nella pratica: aceto con una marcia in pi.

(o altro contenitore a tenuta stagna)


1 cucchiaio di zucchero di canna
1 tazza di scarti vegetali di cucina
Riempire la bottiglia per 2/3 di acqua, aggiungere lo zucchero
e gli scarti vegetali tagliati in piccoli pezzi. Agitare vigorosamente.
Lasciar maturare il tutto per 3 mesi.
Durante la fermentazione si avr, tra gli altri, la produzione di
CO2. Converr quindi, di tanto in tanto, aprire leggermente il tappo
in modo da lasciar uscire i gas.
Dopo tre mesi potremo filtrare il liquido. La parte solida potr
essere usata come pacciamatura nei vasi (in maniera identica al
bokashi) mentre la parte liquida potr trovare molteplici impieghi in
base alla diluizione:

semenzaio fai da te
Uno dei vantaggi del coltivare l'orto sul balcone che, verso la
fine dell'inverno, ogni finestra di casa pu diventare una serra
riscaldata per anticipare le semine.
Autoprodursi le piantine in casa pu segnare la differenza tra
un orto rigoglioso e produttivo ed una piantagione stentata di
verdure rachitiche e tristi. L'autoproduzione permette infatti di
seguire il naturale sviluppo delle piante attraverso il principio
Colazione-Pranzo ed evitare senescenze precoci causate dall'invilupparsi delle radici.

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Realizzazione:

Praticare nel coperchio del barattolo un foro di circa 8 mm di


diametro. Il barattolo verr riempito di acqua e ribaltato a testa in
gi in un angolo del vassoio in modo che il foro si trovi verso il
basso (in alcuni casi sar necessario inserire uno spessore di 1 o
2 mm tra il coperchio ed il fondo del vassoio). Riempire con un mix
di sabbia e compost 7:3.
Questo vi permetter di avere un substrato permanentemente
umido liberandovi dalla necessit di controllare in maniera ossessiva il vostro semenzaio. Ora potete uscire a fare un giro al parco
o a prendere un aperitivo con gli amici.

Come costruirsi un semenzaio auto-irrigante:


1 vassoio di almeno 5 cm di altezza
1 barattolo da Yogurt da 450/500 g o altro, chiudibile ermeticamente
sabbia
compost maturo o terriccio

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Il principio Colazione-Pranzo prevede che i semi vengano


fatti sviluppare in un substrato relativamente pi povero rispetto a
quello che le piante troveranno nei vasi in cui verranno messe a
dimora. In questo modo si ridurr al massimo lo shock del trapianto.

window Farm
un orto sulla finestra
Non avete un balcone. Non avete un tetto raggiungibile. Non
avete un davanzale sufficientemente grande. Non avete un cortile.
Il vostro appartamento al 6 piano senza ascensore. Avete
rinunciato all'idea di coltivare qualsiasi cosa, tronchetti della
felicit e stelle di natale comprese.
Male.
Riciclando le bottiglie in PET dell'acqua minerale, un paio di
tubi in PVC ed acquistando una pompa da acquario potete costruirvi una fantastica Fattoria Verticale da incassare in una finestra.
In questo modo avrete una minima, ma interessante, produzione
alimentare ed una tenda naturale per i giorni di solleone.

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Riportare qui le istruzioni di montaggio sarebbe troppo lungo


e complesso ma potete tranquillamente recuperarle sul sito
internet di Britta Riley e Rebecca Bray le due artiste-ortolane che
hanno sviluppato il sistema - http://windowfarms.org
La Window Farm , a tutti gli effetti, un sistema idroponico
dipendente dalle soluzioni nutrienti acquistabili in commercio,
conseguentemente, non considerabile come particolarmente
sostenibile. Stiamo attualmente sperimentando il sistema, con
soluzioni in acqua di vermicompost e bokashi, ma ancora troppo
presto per avere dei risultati definitivi.
Vi unite alla sperimentazione?

Come abbiamo gi sottolineato il riciclo degli scarti organici, di


cucina, in appartamento non cosa semplice.
Uno dei modi pi sicuri e naturali lasciare che se ne occupino
coloro che da millenni si dedicano alla trasformazione dei detriti
organici in humus e terriccio: i lombrichi.
Costruirsi un vermi-compost casalingo estremamente facile
e non richiede particolari attenzioni se non quella, di tanto in tanto,
di controllare il livello di umidit e di fare un minimo attenzione a ci
con cui si alimentano i simpatici anellidi. Da evitare sono: bucce di
agrumi, cipolle, aglio, cibi cotti o unti (pi o meno le stesse cose
che non si dovrebbero mettere in un cumulo di compost qualsiasi).
Un'attenzione particolare si dovr anche fare a che tipo di
lombrichi utilizzeremo. Sebbene i lombrichi nostrani siano in grado
di svolgere egregiamente il compito non sono i pi indicati per il
compostaggio in quanto un po' lenti. La cosa migliore sarebbe
quella di procurarsi dei Red Wigglers Worms (riconoscibili perch
pi corti e rossi dei nostri) presso qualcuno che li allevi o in un
negozio di esche vive.
Per creare la vostra fattoria di lombrichi avrete bisogno di 3
contenitori con coperchio impilabili, le dimensioni saranno determinate dalla quantit di scarti che produrrete (quelli per riporre i
giochi dei bambini sono perfetti).
Praticate con un trapano una fitta rete di buchi di 1 cm di
diametro sul coperchio e sul fondo di ciascun contenitore. Sul
fondo del primo contenitore stendete uno strato di giornali un po'
spesso, inserite una manciata di buon terriccio, i lombrichi e una
parte dei vostri scarti. Quando avrete riempito tutta questa prima

scatola impilatevi sopra la seconda, i lombrichi abbandoneranno


la prima per alla ricerca di cibo. Quando arrivate ad impilare la
terza, la prima potr essere raccolta senza timore di trovarvi
ancora all'interno delle simpatiche bestione.
Non preoccupatevi dell'invasivit di lombrichi non autoctoni...
in effetti sono i nostri che stanno minacciando gli ecosistemi
Americani...
NO
bucce di agrumi
cipolle / aglio
cibi cotti o unti

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vermicompost

Rif.: Hendrix P F. and Bohlen P J. 2002. Exotic Earthworm Invasions in North America:
Ecological and Policy Implications Source: BioScience, Vol. 52, No. 9 (Sep., 2002), pp.
801-811 Published by: American Institute of Biological Sciences

essiccatore solare
Agosto in citt pu essere un vero inferno. Temperature desertiche e sole battente.
Perch non cercare di ottenere un servizio anche da quelle
zone del nostro giardino o terrazzo dove il sole picchia pi violentemente e contemporaneamente, risparmiarsi la fatica di spignattare
sughi, conserve e marmellate per conservare i prodotti dell'orto?

serbatoio

H2O

VASI SIP

vaso di controllo

TROPPO PIENO

Nella sua esuberante personalit maniacale l'Uomo riusc, con


raro sprazzo di egocentrismo, a chiamare un pianeta coperto
principalmente d'acqua, Terra.
Questo non poteva che segnare un rapporto di mero consumo
della principale fonte di vita di cui disponiamo. L'acqua, appunto.
Per quanto sia possibile, il vero contadino da balcone cercher
di organizzare sistemi di raccolta delle acque piovane. Purtroppo
questo non sempre possibile a causa di tettoie, balconi al piano
superiore o problemi con le portate di carico delle solette.
Dovendoci rivolgere, quindi all'acqua del rubinetto, dovremo
cercare di ottimizzarne l'uso e considerarne le peculiarit.
La scelta classica (anche per comodit) quella dell'irrigazione a goccia che ha per il difetto di non essere cos efficiente e,
alla lunga, di poter creare fenomeni di salinizzazione del suolo a
causa dell'eccessiva evaporazione ad opera del vento e del sole
che si possono trovare su un terrazzo in citt.
In questo senso i vasi auto-irriganti, di cui parlavamo precedentemente, possono essere un'ottima risposta sia per la conservazione dell'acqua che per le necessit di irrigare anche in periodi
di nostra assenza da casa. Questi vasi possono, infatti, essere
collegati tra di loro e a una cisterna dotata di una valvola automatica che si occupi di far affluire l'acqua ai vasi quando necessario.
L'acqua, essendo racchiusa nel doppio fondo, evaporando
viene catturata dal substrato se, inoltre, utilizziamo una buona
pacciamatura sulla superficie saremo sicuri di utilizzare al meglio il
prezioso fluido limitandone al massimo gli sprechi.
Va sottolineato comunque come l'acqua del rubinetto, non sia
affatto la cosa migliore per bagnare le nostre piantine. Fredda,

carica di cloro ed altre sostanze pu limitare o creare stress nello


sviluppo delle nostre verdure. Per ovviare a questo problema
conviene quindi, in ogni caso, procurarsi una cisterna in cui far
decantare per qualche giorno l'acqua del rubinetto prima di usarla
per l'irrigazione in modo che la maggior parte delle sostanze
nocive possano evaporare o sedimentare e la temperatura
bilanciarsi con quella dell'ambiente esterno.
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l'acqua

coperchio. Dalla parte inferiore succhier aria calda che verr


convogliata all'interno del vano per poi fluire all'esterno attraverso
le aperture di cui sopra.
FLUSSO ARIA

CAMINO
dipinto
di nero

Auto-costruirsi un essiccatore solare da balcone pu essere


un'abile lavoro di falegnameria o un piacevole passatempo per il
week-end. La struttura potr, infatti, essere realizzata in legno
tagliato su misura, con materiale di scarto (vecchi mobiletti ecc...)
o con semplici e volgari scatoloni in cartone (ammesso che li si
possa mettere al sicuro in caso di pioggia!).
Un essiccatore fatto in casa consta fondamentalmente di 2
elementi:
un vano per l'essiccazione (tipo armadietto o scatola)
un collettore solare (tipo pannello solare)
La cosa pi importante mantenere un buon ricircolo dell'aria
in modo che l'umidit possa essere velocemente asportata e la
temperatura non salga eccessivamente. Per fare questo posso
essere create sul retro del vano delle aperture regolabili.
Il collettore solare pu essere anche solo una scatola a cui
vengano rimossi i due lati corti e messo un vetro al posto del

ARMADIO

PANNELLO
SOLARE
dipinto
di nero

FLUSSO
ARIA

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Uno dei modi pi antichi e semplici di conservare frutta, verdura o semi quello dell'essiccazione da farsi ad una temperatura di
circa 30 - 40 e rigorosamente all'ombra in modo da non modificare la struttura organica del prodotto da conservare.

seedsaving

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I semi che compriamo per i nostri orticelli urbani saranno,


ovviamente, bio, non trattati chimicamente, non saranno ibridi F1 e
men che mai avranno avuto anche solo lontani parenti OGM
(vero!?). Ma, nonostante tutte le nostre attenzioni... la loro una
genetica da campagna non da metropoli...
I semi che acquistiamo vengono selezionati in campagna
(quando va bene... in altri casi in energivore serre riscaldate
dall'appeal naturale e bucolico di un lager). Se Darwin non ha
preso una cantonata, questi semi saranno i pi adatti per quel
luogo specifico, per quelle condizioni climatiche particolari... non
sicuramente per un balcone, un terrazzo o un tetto in citt dove gli
sbalzi di temperatura possono essere molto diversi, cos come le
condizioni del suolo. Se la piantina X non cresce rigogliosa e
possente come nella foto sulla bustina, questa, potrebbe essere
una delle ragioni.

Ci che dobbiamo cercare di fare in quanto coscienziosi


coltivatori cercare di riprodurre i semi delle nostre piantine
selezionando le migliori per riseminarle l'anno seguente.
In questo modo, sempre seguendo le teorie del buon vecchio
Charles, di anno in anno saremo in grado di ottenere le piante
migliori naturalizzandole per l'agricoltura urbana.
L'evoluzione potrebbe essere quella di creare una rete di
seedsaver urbani in modo da spartirsi le qualit di semi da
riprodurre accelerando di molto i meccanismi ed aumentando la
possibilit di creare una specifica biodiversit urbana.

Coltivare una citt sicuramente un'esperienza gratificante,


sia dal punto di vista personale che dal punto di vista socioambientale, ma i regolamenti e le leggi urbane spesso non aiutano
nel difficile compito di riappropriazione della propria sovranit
alimentare e di miglioramento della sostenibilit delle nostre
metropoli.
Pensiamo agli orti urbani ed alle dinamiche di assegnazione
degli stessi, vincolate a fasce d'et tra i 50 e 60 anni. Come se la
produzione alimentare ed il piacere di coltivare fossero appannaggio esclusivamente dei pensionati. Ai vincoli dei regolamenti
condominiali sull'utilizzo degli spazi e l'utilizzo dei balconi.
La vita del contadino urbano rischia di diventare un continuo
slalom tra i limiti della burocrazia.
Negli Stati Uniti un numero sempre maggiore di Urban Farmer
si dedica, oltre alla coltivazione, all'allevamento di animali da
bassa corte (galline, conigli ecc...), cosa impossibile nelle citt
italiane.
Ma le leggi ed i regolamenti hanno sempre delle nicchie e delle
lacune.
In una di queste nicchie rientra l'apicoltura, l'allevamento delle
api.
In quanto specie protetta non solo l'allevamento e la cura delle
api in citt e permesso ma in alcuni casi persino incentivato.
Daltro canto le api non sono vespe o calabroni, non sono aggressive e se gestite con le giuste attenzioni (le stesse che possiamo
riservare per il gatto di casa) nessuno si accorger neanche di
averle come vicine di casa.

Ma come possono reagire le api all'ambiente urbano? Benissimo!


Considerando le cause principali della moria delle api degli
scorsi anni (trattamenti chimici delle sementi, utilizzo di erbicidi e
pesticidi, scomparsa della biodiversit, indebolimento genetico e
minore resistenza a malattie e parassiti) ci si rende immediatamente conto che, con buona probabilit le citt possono persino diventare un nicchia di preservazione delle stesse. In citt i trattamenti
chimici sono molto pi bassi che non nelle campagne, le aiuole ed
i balconi urbani garantiscono fonti di polline e nettare durante tutto
l'anno e la biodiversit (per quanto peculiare) sicuramente
maggiore che non nelle zone di coltivazione intensiva dei mais e
grano.
Esistono modi molto diversi di gestire un'arnia. Se decidete di
lanciarvi nell'impresa (ed io ve lo consiglio vivamente per le soddisfazioni che pu dare) raccogliete prima tutte le informazioni sui
vari sistemi e scegliete quello che vi sembra pi adeguato, se il
caso frequentate un corso o assicuratevi che l'apicoltore che vi
fornisce lo sciame sia disposto a seguirvi almeno per il primo anno
e... controllate bene i regolamenti municipali della vostra citt.
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api urbane

fare rete!
Tutto ci di cui abbiamo parlato in questi dodici mesi sono
stimoli, idee, abbozzi. Lo spazio riservato in un calendario non pu
e non deve, a nostro parere, essere esaustivo quanto, piuttosto,
stimolare ed invogliare ad una ricerca personale. Documentazioni
sulle tecniche ed i sistemi descritti possono essere facilmente
recuperate da internet o attraverso adattamenti personalizzati (se
si amanti del bricolage).
Coltivare la citt un atto che richiede inventiva, creativit ed
un pizzico di follia.
Ma, se siamo i soli a farlo, probabilmente, i risultati che riusciremo ad ottenere saranno sottodimensionati in rapporto alle
energie coinvolte nel processo.
La reale differenza la pu fare la rete di Contadini Urbani. Una
comunit informale che scambi competenze, semi, attrezzature
generando una massa critica di persone ed energie che modifichi
in maniera creativa sia l'ambiente urbano, sia un certo tipo di
produzione alimentare.
Immaginate le potenzialit, come gi descritto precedentemente, di una rete di seedsaver urbani o la creazione di gruppi di
acquisto per la realizzazione di orti urbani (quindi GAS che da un
mero consumo colletivizzato si spostano su una produzione collettivizzata) o vere e proprie biblioteche di attrezzi e strumenti da
condividere ammortizzando le spese d'acquisto di macchinari
che, al meglio, sarebbero usati 1, 2 volte l'anno.
Ovviamente, l'orto sul balcone o sul terrazzo principalmente
un hobby, un passatempo utile che possa darci soddisfazioni
estetiche ed alimentari, ma il passo dal semplice divertimento ad

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L'inverno la stagione pi dura per l'autoproduzione alimentare. Tendenzialmente gli spazi di cui si dispone in citt non sono
sufficienti per produrre un surplus da conservare per affrontare i
mesi freddi, soprattutto se ci si dedica a coltivazioni classiche
come i pomodori...
In realt modificando le coltivazioni in un'ottica pi di resilienza
saremo in grado di assicurarci una buona scorta di vitamine,
proteine e carboidrati da immagazzinare e consumare in seguito.
Ma cosa coltivare quindi? Semi! Quinoa, amaranto, piante a
sviluppo cespuglioso in grado, in poco spazio, di produrre
grandi quantit di semi.
I semi integrali, contenenti tutti i nutrienti necessari al primo
sviluppo della pianta, sono gi di per se un alimento completo.
Fatti germogliare diventano qualcosa di pi.
Nel seme, infatti, i nutrienti sono in quiescenza, celati in
molecole che il nostro organismo non in grado di assorbire. Fatto
germogliare la completezza dei nutrienti viene liberata e resa
disponibile per il nostro organismo in quantit percentualmente
superiore rispetto a quello che sar poi la pianta completamente
sviluppata.
In pi... conservare i semi non richiede lunghe e noiose preparazioni di barattoloni e barattolini per le conserve...
Nelle nostre sperimentazioni di riduzione ed ottimizzazione dei
consumi abbiamo realizzato con successo una fattoria da germogli collegata direttamente alla circuitazione dell'acqua del
gabinetto...(http://ortodicarta.wordpress.com/2009/11/27/sprout)
Se non volete essere cos estremi sar sufficiente procurarsi
una serie di barattoli su cui si applicher una garza o una calza di

nylon, tutti i giorni si provveder a risciacquare i semi e a collocare


poi il barattolo a testa in gi sullo scolapiatti in modo da mantenere
sempre il giusto tasso di umidit ma evitare il ristagno. Con una
buona organizzazione sarete in grado di mangiare verdura fresca
tutto l'inverno!

una vera e propria Rivoluzione Verde Urbana breve.


L'Agricoltura Urbana, gi allo stato attuale, in grado di fornire
cibo di alta qualit a un numero considerevole di persone, si pensi
a citt come Pechino dove oltre il 70% del fabbisogno alimentare
(principalmente verdura, carne e uova) viene prodotta in ambienti
urbani o peri-urbani (dati FAO).
Se state decidendo come e cosa coltivare sul vostro balcone e
siete preoccupati per questioni come l'inquinamento, le polveri
sottili ecc... convincete un vostro amico a fare altrettanto e che lui
ne convinca un altro. Il processo potr essere lungo e lento ma alla
fine le citt potrebbero essere stravolte diventando forze generatrici e non i buchi neri di risorse che sono attualmente.

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