Brotzu” 03/06/2010
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Eleonora Fiorelli I.I.S “G. Brotzu” 03/06/2010
Indice
Fra gli anni 1521 e 1525 ci fu una rivoluzione religiosa proclamata da Lutero, per far ritornare il
cristianesimo originario. Lutero si preoccupava di distinguere la sua battaglia religiosa dalla
violenza delle persone contro l’autorità. Poiché questa distinzione fosse chiara, condannò la rivolta
dei contadini, dette il suo contributo per restaurare cose sacre e denunciò chi interpretava il
sacerdozio universale come il diritto a credersi guidati dallo Spirito Santo. Lutero era convinto che
la vera chiesa fosse l’invisibile comunione dei credenti, non si preoccupò dell’organizzazione delle
chiese terrene, se si esclude il popolo eletto dei pastori. Le istituzioni della società civile andavano
abbandonate allo stato, per Lutero, invece, era compito dei principi vigilare affinché la vita delle
chiese si svolgesse nella pace e nell’orine e che i pastori fossero uomini adatti al loro compito. Ma
negava nello stesso momento, che lo stato potesse occuparsi di materie di fede. Fra il 1525 e il 1540
i principi tedeschi e i re di Svezia e Danimarca usufruirono del potere di controllo delle chiese e
questo comportava il diritto di sciogliere gli ordini religiosi e nazionalizzare i loro beni.
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Nel corso degli anni venti si era affermato il carattere dei riformatori delle città svizzere. A Zurigo,
Hulrich Zwingli aveva ottenuto l’abolizione della messa che verrà
sostituita da una commemorazione eucaristica molto semplice. La
teologia di Zwingli escludeva che la grazia divina si poteva
trasmettere attraverso oggetti materiali, quindi i sacramenti
diventavano simboli delle promesse di Dio. Zwingli condannava
anche la presenza di Cristo nell’eucarestia, creando un’opposizione
fra le tesi di Zurigo e quelle luterane. In seguito Zwingli1 portò
Zurigo in guerra con le città svizzere, dove morì nel 1531.
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Zwingli rimase ucciso nel 1531 in una battaglia a Kappel.
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Giovanni Calvino aprì una nuova fase della riforma, costui era figlio di un notaio e studente di
diritto all’università di Orléans. Giovanni nel 1531 si trasferì a Parigi, dove studiò le lingue
classiche. Quando le idee della riforma entrarono nell’università di Parigi, il re di Francia
Francesco I voleva bloccare tutto ciò con la forza; Giovanni fuggì in Svizzera e dal 1541 si stabili
definitivamente a Ginevra2. Ginevra, come tante altre città dell’area tedesca meridionale, era
soggetta all’autorità del suo vescovo, ma c’erano anche le pretese da parte dei duchi di Savoia e dei
re di Francia. I Savoia erano riusciti a imporre la loro sovranità sul contado ginevrino e ad avere un
ruolo determinante nella scelta del vescovo della città. Si intrecciarono le prime iniziative dei
riformatori contro la messa cattolica con la lotta dei ceti mercantili contro il vescovo. Quanto fu
ottenuto l’aiuto militare di Berna, Ginevra si era liberata dalla minaccia dei Savoia. Il 22 maggio del
1536 i ginevrini si riunirono sulla piazza della cattedrale e per alzata di mano decisero di passare
“dalle tenebre alla luce”, questa creazione in forma repubblicana della chiesa di Ginevra diventerà
un modello per le altre chiese calviniste. Quando Ginevra iniziò a usare questa riforma, furono
espulse dalla città le prostitute, vietarono i balli, i giochi d’azzardo e l’ubriachezza.
5. La teologia di Calvino
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Ginevra a quel tempo era una cittadina di circa 12.000 abitanti.
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in modo che la potessero capire anche quelli meno studiati.
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Il diverso modo di adattare il rapporto tra la fede e le opere aveva un preciso valore attribuito da
Calvino all’autorità civile4. Per lui le istituzioni civili dovevano essere al servizio del programma di
una società rigidamente morale e religiosa. Lo stato non doveva essere solo un qualcosa che
bloccava una conseguenza del peccato, ma doveva servire a valorizzare la vita associata degli
individui; lo stato non soltanto non poteva dare delle regole alla chiesa, ma doveva spesso riceverle
da essa. Come si stabilì a Ginevra Calvino rese pubblico le ordinanze ecclesiastiche. Nella comunità
calvinista le autorità dovevano collaborare con il concistoro, composto da pastori evangelici e dai
rappresentanti laici della città.
Dal 1541 la riforma si presenta in due modi: la luterana e la calvinista, con due stili molto differenti.
L’area di influenza della dottrina di Lutero era ormai stabilita; in Germania soprattutto nelle regioni
orientali e settentrionali, e i regni scandinavi . Al di fuori di questi paesi, dove si era presentata un
problema sulla scelta dei principi e quella dei fedeli, dopo il 1545 il modello calvinista sembrò
quello più prevalente. Le esperienze della Riforma già in atto nelle città svizzere si unirono con gli
ordinamenti calvinisti, che si diffusero in germania, negli ambiento urbani dei Paesi Bassi e in
Francia. Il calvinismo divenne la religione di gran parte della nobiltà polacca e ungherese.
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Con la vendita dei beni si potè ricoprire la mancanza di denaro che era presente in quel periodo;
mutò la struttura sociale del paese. Molti pezzi di terra vennero messi in vendita in meno di una
generazione; molti acquirenti erano disposti a investire il loro denaro. La creazione di questa nuova
chiesa portò oltre alla rottura con il papa pochi ritocchi alla dogmatica cattolica. L’Atto di
supremazia era solo una questione politica, una via che portava il potere sovrano come il potere
assoluto. Enrico VIII riuscì a sposare Anna Bolena, che aveva affrettato la nascita della chiesa
anglicana. Le sue vicende matrimoniali furono un disastro, riuscì a sposare sei mogli, delle quali
ebbe prima due figlie e poi un maschio, il quale succedette al trono nel 1547, all’età di dieci anni , il
suo nome era Edoardo VI. Durante il suo regno costui riuscì a raggiungere la maggiore età. Il
calvinismo riuscì a penetrare nel regno d’Inghilterra e anche in Scozia. La chiesa anglicana fece
propri alcuni dei principi protestanti, dalla riforma della messa e dei sacramenti, ma la morte del re
lasciò tutta la questione in sospeso. Nel 1553 la corona passò a Maria, la figlia maggiore di Enrico
che dimostrò di voler cambiare il cattolicesimo,a costo di scontrarsi con la chiesa di stato, contraria
di ritornare sotto l’autorità del papa, con gli acquirenti dei beni ecclesiastici, che temevano di
perdere le proprietà acquisite.
Fonti : http://it.wikipedia.org