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Eleonora Fiorelli I.I.S “G.

Brotzu” 03/06/2010

Gli sviluppi dottrinali e politici della riforma

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Eleonora Fiorelli I.I.S “G. Brotzu” 03/06/2010

Indice

1. L’organizzazione della chiesa luterana


2. Il movimento anabattista e la sua diffusione
3. Zwingli e la chiesa riformata di Zurigo
4. L’azione di Giovanni Calvino a Ginevra
5. La teologia di Calvino
6. Il ruolo dell’autorità civile nella comunità calvinista
7. Le aree di diffusione delle religioni riformate
8. La chiesa nazionale inglese

1. L’organizzazione della chiesa luterana

Fra gli anni 1521 e 1525 ci fu una rivoluzione religiosa proclamata da Lutero, per far ritornare il
cristianesimo originario. Lutero si preoccupava di distinguere la sua battaglia religiosa dalla
violenza delle persone contro l’autorità. Poiché questa distinzione fosse chiara, condannò la rivolta
dei contadini, dette il suo contributo per restaurare cose sacre e denunciò chi interpretava il
sacerdozio universale come il diritto a credersi guidati dallo Spirito Santo. Lutero era convinto che
la vera chiesa fosse l’invisibile comunione dei credenti, non si preoccupò dell’organizzazione delle
chiese terrene, se si esclude il popolo eletto dei pastori. Le istituzioni della società civile andavano
abbandonate allo stato, per Lutero, invece, era compito dei principi vigilare affinché la vita delle
chiese si svolgesse nella pace e nell’orine e che i pastori fossero uomini adatti al loro compito. Ma
negava nello stesso momento, che lo stato potesse occuparsi di materie di fede. Fra il 1525 e il 1540
i principi tedeschi e i re di Svezia e Danimarca usufruirono del potere di controllo delle chiese e
questo comportava il diritto di sciogliere gli ordini religiosi e nazionalizzare i loro beni.

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Eleonora Fiorelli I.I.S “G. Brotzu” 03/06/2010

2. Il movimento anabattista e la sua diffusione

La riforma era un fenomeno strettamente tedesco, ma


presto si trasformò in un movimento europeo, accanto a
questa riforma comparvero movimenti religiosi con
caratteri diversi. Legate alle idee di Münzer, erano nate
alcune schiere di riformati, i quali avevano negato il
valore del battesimo assegnato ai bambini. Questi
facevano rigenerare l’umanità e per prima cosa si
facevano ribattezzare venendo chiamati con un nome
dispregiativo di anabattisti, loro facevano parte di uno ei
tanti ceti popolari; ma non condannavano qualsiasi forma
di stato sulla chiesa , ma consideravano cattive tutte le
istituzioni civili e politiche. La legge da loro riconosciuta
era quella resa pubblica dalle Sacre scritture, e con la legge degli Atti degli Apostoli predicavano
contro la proprietà privata a favore dei beni comuni. Gli anabattisti furono le prime vittime
dell’intolleranza religiosa, anche se ci furono delle violente repressioni da parte dei cattolici e dei
luterani riuscirono a diffondersi in Germania, Svizzera e nei Paesi Bassi.

3. Zwingli e la chiesa riformata di Zurigo

Nel corso degli anni venti si era affermato il carattere dei riformatori delle città svizzere. A Zurigo,
Hulrich Zwingli aveva ottenuto l’abolizione della messa che verrà
sostituita da una commemorazione eucaristica molto semplice. La
teologia di Zwingli escludeva che la grazia divina si poteva
trasmettere attraverso oggetti materiali, quindi i sacramenti
diventavano simboli delle promesse di Dio. Zwingli condannava
anche la presenza di Cristo nell’eucarestia, creando un’opposizione
fra le tesi di Zurigo e quelle luterane. In seguito Zwingli1 portò
Zurigo in guerra con le città svizzere, dove morì nel 1531.

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Zwingli rimase ucciso nel 1531 in una battaglia a Kappel.

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Eleonora Fiorelli I.I.S “G. Brotzu” 03/06/2010

4. L’azione di Giovanni Calvino a Ginevra

Giovanni Calvino aprì una nuova fase della riforma, costui era figlio di un notaio e studente di
diritto all’università di Orléans. Giovanni nel 1531 si trasferì a Parigi, dove studiò le lingue
classiche. Quando le idee della riforma entrarono nell’università di Parigi, il re di Francia
Francesco I voleva bloccare tutto ciò con la forza; Giovanni fuggì in Svizzera e dal 1541 si stabili
definitivamente a Ginevra2. Ginevra, come tante altre città dell’area tedesca meridionale, era
soggetta all’autorità del suo vescovo, ma c’erano anche le pretese da parte dei duchi di Savoia e dei
re di Francia. I Savoia erano riusciti a imporre la loro sovranità sul contado ginevrino e ad avere un
ruolo determinante nella scelta del vescovo della città. Si intrecciarono le prime iniziative dei
riformatori contro la messa cattolica con la lotta dei ceti mercantili contro il vescovo. Quanto fu
ottenuto l’aiuto militare di Berna, Ginevra si era liberata dalla minaccia dei Savoia. Il 22 maggio del
1536 i ginevrini si riunirono sulla piazza della cattedrale e per alzata di mano decisero di passare
“dalle tenebre alla luce”, questa creazione in forma repubblicana della chiesa di Ginevra diventerà
un modello per le altre chiese calviniste. Quando Ginevra iniziò a usare questa riforma, furono
espulse dalla città le prostitute, vietarono i balli, i giochi d’azzardo e l’ubriachezza.

5. La teologia di Calvino

Nel 1536 Calvino pubblicò il suo grande trattato l’Institutio


christanae religionis, che mentre lui era in vita si pubblicarono
altre otto edizioni in latino. Nel 1541 il libro venne pubblicato
anche in francese, continuamente ampliato, raggiunse quattordici
edizioni, scritte in una lingua non difficile 3. Il principio di
superiorità della fede per Calvino ma anche per Lutero restava la
il punto di partenza per liberare il cristianesimo da ogni traccia di
ritualismo. Anche Calvino nelle sue tesi negava la presenza reale
del corpo e del sangue di Gesù nelle sacre specie. Egli era
convinto che la fede derivasse da una grazia irresistibile di Dio e
che restasse in sospetto alla ragione umana il motivo che conduce
gli uomini a credere; per lui gli uomini di fede sono degli eletti da
Dio, che ciascun uomo è disposto dall’eternità alla salvezza o alla
dannazione. Tra Calvino e Lutero ci sono alcune differenze: il
luterano era un uomo dell’interiorità che lasciava il mondo
terreno al governo dell’autorità civile; il calvinista , invece , voleva cambiare il comportamento
proprio e delle altre persone. Il luterano disprezzava le opere e le vedeva come “cose” malvagie e
per questo si sentiva salvato; il calvinista pensava che le opere fossero compiute sempre da Dio e si
sentiva come un oggetto nelle sue mani, destinato a compiere le opere che glorificavano Dio. In
seguito la religione diventava il principio del governo di se stessi non solo nel momento della fede
ma nel comportamento di tutti i giorni. Quindi il lavoro diventava una forma di preghiera, un’
offerta a Dio delle proprie certezze. Calvino distingueva l’usura, con la quale vengono sfruttati i
poveri, dal prestito interesse nell’investimento produttivo.

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Ginevra a quel tempo era una cittadina di circa 12.000 abitanti.
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in modo che la potessero capire anche quelli meno studiati.

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Eleonora Fiorelli I.I.S “G. Brotzu” 03/06/2010

6. Il ruolo dell’autorità civile nella comunità calvinista

Il diverso modo di adattare il rapporto tra la fede e le opere aveva un preciso valore attribuito da
Calvino all’autorità civile4. Per lui le istituzioni civili dovevano essere al servizio del programma di
una società rigidamente morale e religiosa. Lo stato non doveva essere solo un qualcosa che
bloccava una conseguenza del peccato, ma doveva servire a valorizzare la vita associata degli
individui; lo stato non soltanto non poteva dare delle regole alla chiesa, ma doveva spesso riceverle
da essa. Come si stabilì a Ginevra Calvino rese pubblico le ordinanze ecclesiastiche. Nella comunità
calvinista le autorità dovevano collaborare con il concistoro, composto da pastori evangelici e dai
rappresentanti laici della città.

7. Le aree di diffusione delle religioni riformate

Dal 1541 la riforma si presenta in due modi: la luterana e la calvinista, con due stili molto differenti.
L’area di influenza della dottrina di Lutero era ormai stabilita; in Germania soprattutto nelle regioni
orientali e settentrionali, e i regni scandinavi . Al di fuori di questi paesi, dove si era presentata un
problema sulla scelta dei principi e quella dei fedeli, dopo il 1545 il modello calvinista sembrò
quello più prevalente. Le esperienze della Riforma già in atto nelle città svizzere si unirono con gli
ordinamenti calvinisti, che si diffusero in germania, negli ambiento urbani dei Paesi Bassi e in
Francia. Il calvinismo divenne la religione di gran parte della nobiltà polacca e ungherese.

8. La chiesa nazionale inglese

L’introduzione del calvinismo in Inghilterra risale


tra il 1545 e il 1560, ma la chiesa inglese aveva
preso una propria strada. Nel 1527 il re Enrico
VIII aveva chiesto al papa l’annullamento del
proprio matrimonio con Caterina d’Aragona5.
Clemente VII rifiutò la proposta, quando nel 1533
Enrico si rivolse al parlamento per ottenere con un
atto legislativo quello che il papa gli aveva negato.
Con alcuni atti approvati dal parlamento a partire
dal 1529, Enrico VIII incominciava a impadronirsi
della chiesa inglese, nazionalizzando i suoi beni,
trasformando i vescovi in funzionari dello stato e
abolì i monasteri. Nel 1534 con l’Atto di
supremazia divenne il capo della chiesa nazionale,
chiamata anglicana. Thomas More rifiutò di
approvare la scelta del re e fu condannato a morte.
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Calvino affermava che la vita religiosa non doveva restare chiusa nella sfera della coscienza.
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Zia di Carlo V.

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Con la vendita dei beni si potè ricoprire la mancanza di denaro che era presente in quel periodo;
mutò la struttura sociale del paese. Molti pezzi di terra vennero messi in vendita in meno di una
generazione; molti acquirenti erano disposti a investire il loro denaro. La creazione di questa nuova
chiesa portò oltre alla rottura con il papa pochi ritocchi alla dogmatica cattolica. L’Atto di
supremazia era solo una questione politica, una via che portava il potere sovrano come il potere
assoluto. Enrico VIII riuscì a sposare Anna Bolena, che aveva affrettato la nascita della chiesa
anglicana. Le sue vicende matrimoniali furono un disastro, riuscì a sposare sei mogli, delle quali
ebbe prima due figlie e poi un maschio, il quale succedette al trono nel 1547, all’età di dieci anni , il
suo nome era Edoardo VI. Durante il suo regno costui riuscì a raggiungere la maggiore età. Il
calvinismo riuscì a penetrare nel regno d’Inghilterra e anche in Scozia. La chiesa anglicana fece
propri alcuni dei principi protestanti, dalla riforma della messa e dei sacramenti, ma la morte del re
lasciò tutta la questione in sospeso. Nel 1553 la corona passò a Maria, la figlia maggiore di Enrico
che dimostrò di voler cambiare il cattolicesimo,a costo di scontrarsi con la chiesa di stato, contraria
di ritornare sotto l’autorità del papa, con gli acquirenti dei beni ecclesiastici, che temevano di
perdere le proprietà acquisite.

Fonti : http://it.wikipedia.org

Eleonora Fiorelli I.I.S “G. Brotzu” 03/06/2010

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