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Illustrazioni copertina: Aron Cheroes

Editing: Hugo
Empowering: Aron Cheroes

FLORILEGIO IMPRINTING Questa opera è pubblicata sotto licenza Creative Commons.

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"Io penso che ogni uomo d’intelletto possa, oggi come
sempre, nella vita creare la propria favola bella.

Bisogna guardare nel turbinio confuso della vita


Ezio Fabiani con quello stesso spirito fantastico con cui i discepoli del
Vinci erano dal maestro consigliati di guardare nelle
macchie dei muri, nella cenere del fuoco, nei nuvoli, nei
fanghi e in altri simili luoghi per trovarvi invenzioni
ForeverTerens mirabilissime e infinite cose”.

Gabriele D’Annunzio

“Non so dove finisca l’amore,


dove inizi il capriccio”

Terens

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ANTE-LITTERAM Poteva essere la compagna di banco, la compagna di
corso, la compaesana, la collega di lavoro, l’amica del
Poteva essere solo una faccina intravista dalla finestra mare, l’amica dei miei amici, l’infermiera, la panettiera, la
dell’autobus. fidanzata di questo o quello, la promoter di un locale, la
praticante di uno studio legale, la stagista in ambasciata,
Invece no. l’estetista, e una qualunque tra le altre formule possibili di
Poteva essere la seconda passeggera di un motorino persone magari interessanti, che pensiamo di incontrare
fermo al semaforo a fianco al mio, mentre io distratto ma in realtà raramente incontriamo veramente, e che ci
aspettando il verde avrei notato i suoi occhi, pensando: passano davanti tutti i giorni, tutte le ore, mentre noi
irraggiungibile. distratti dimentichiamo, o almeno pensiamo di
dimenticare.
Invece no.
Invece no.
Poteva essere la simpatica barista dietro al bancone del
Caffe Nero di qualche stazione di Londra, mentre io Invece è comparsa in tutt’altro modo, in una giornata di
distratto contavo i soldi per pagare il mio mocaccino, fine maggio, in una meravigliosa giornata di maggio, dove
notando forse l’eleganza della signorina nascosta dietro a io ero stanco e con poche ore di sonno alle spalle, e lei
un grembiulino sgualcito e sporco di caffè. aveva tanta voglia di conoscermi. Ed è così che ho aperto
la porta e lei è entrata nella mia vita, ed io nella sua.
Invece no.
Poteva essere la turista smarrita che cerca informazioni
davanti al mio ufficio, chiedendomi la direzione per E spero
qualche centro commerciale o monumento, mentre io che questo
distratto e magari con una volgare sigaretta indico la
strada per poi vederla scomparire all’orizzonte. sia per sempre.
Invece no.
Poteva essere la ragazza in compagnia di uomini e donne,
eleganti e vestiti a sera, al bancone del bar con bicchieri
luminescenti, mentre io distratto chiacchiero con altri e
sullo sfondo fiumi di vodka e champagne, che poi avrei
notato magari il sorriso che accompagna una chioma
raccolta e nera come la pece, precisa ed elegante, per poi
dimenticarla il minuto successivo.
Invece no.

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1 Gli amici aquilani saranno ancora vivi?
Prendo il telefono: sono ancora vivi ma disperati. Ne
MILANO, APRILE chiamo tre, quattro: ho amici a
Mi alzo di buon mattino nella mia vecchia cameretta di L’Aquila, città che per bontà della sorte sono riuscito a
adolescente Italiano standard, con tante idee, sempre vedere due volte prima della distruzione, prima di questa
rimasta uguale nonostante i 9 anni trascorsi da quando la tragedia insormontabile. L’Italia è ferma a pensare a
lasciai per vivere a Londra e provare la più redditizia delle quello che è accaduto. Televisioni che impazziscono.
mie avventure, ovvero l’università e tutto quello che ne è Giornalisti corrono.
conseguito. Il computer campeggia massiccio e bianco nel Si organizzano gli aiuti. Elicotteri, auto, l’Esercito
centro del tavolone che un tempo accoglieva i libri, ma Italiano.
anche il subbuteo, i giochi di bambino, i vestiti del sabato Il Presidente parla dietro a un tavolo pieno di fogli.
sera liceale, quelli dove far tardi era una sfida. Oggi c’è la Sfondo: persone sconosciute si affrettano a fare tutto
mia valigia aperta, in quanto abitante di passaggio nella quello che si può.
mia cara, amatissima abitazione.
Sul mio divano, gli occhi sbarrati, lucidi: brutta giornata.
Passeggio verso la cucina ormai detta “dei miei
genitori”, e vedo dalle finestre il bellissimo sole fresco e In serata dovrò rientrare a Londra, e presto sarò
lombardo che campeggia sulle campagne che mi videro nuovamente italiano all’estero, e da quella città, Londra,
bambino e poi ragazzino, e che oggi mi vedono uomo. vedrò la mia grande Italia risalire ancora, nonostante
Un succo di frutta mi aspetta sul tavolo, un caffè. Una tutto, nonostante tutti. Nonostante il terremoto. Rialzati,
bella sigaretta sul balcone, un altro giro nel mio salotto, Italia.
un’occhiata alla mia libreria: non abitando più nella mia Rialzati ancora.
casa, il tepore della famiglia mi rincuora in queste giornate
Anch’io come Italiano ho nel sangue la rinascita, ho nel
che sempre sono veloci e sfuggenti, e a volte vorrei tutta
sangue il risorgere, ho nel sangue l’amore della forza
questa tranquillità famigliare durasse di più.
ritrovata e il superamento della fortuna smarrita.
Come consuetudine mattutina, per via del lavoro e per via
Come Italiano, so sempre fare tutto di fronte alle
del gioco, faccio un primo giro di e-mail: ricevo un
emergenze.
messaggio da un amico lontano che mi dice: le più sentite
condoglianze per tutti i morti italiani del terremoto.
Terremoto ?
Quale ?
Accendo la televisione. Scene strazianti. Case distrutte.
Lacrime. Distruzione, morte invisibile ma immanente.

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2 gigantesche …. mi incontrerà… ci incontreremo e chissà
poi cos’altro potrà accadere.
VOLO MILANO – LONDRA, APRILE
Lo penso qui, sopra le nuvole, ed esprimo il mio auspicio
alla fortuna che, come disse il Presidente un giorno, la si
Salito sull’aereo che mi porta a Londra, occupo il mio aiuta con il coraggio e con la perseveranza.
posto preferito: corridoio, prime file per scendere
comodo a Heathrow. Linate è un aeroporto bello e
semplice, che mi ricorda il primo giorno in cui sono
partito, il 15 settembre del 2000. Il giorno che partii alle 6
del mattino, in pratica al più presto possibile, per andare a
Londra, lasciare tutto, cambiare, rinascere. Diventare
qualcosa, che non sono ancora ma che ancora credo io
possa diventare. La trasformazione è iniziata li.
E quanti aerei ho preso, chissà.
Mai contati.
Sarebbe stato bello contare gli aerei presi, magari segnarli
su un quadernetto, che poi avrei ritrovato tra 30 anni e mi
avrebbe regalato un’emozione. Invece tutto è corso
veloce, ma magnificamente veloce, e bello, ma
magnificamente bello.
È andato tutto meravigliosamente bene.
L’aereo decolla e superate le nuvole si spegne il segnale
delle cinture allacciate e degli elettronici vietati.
Finalmente accendo la mia musica mentre accompagno il
mio abbiocco. Pensiero ricorrente: sono anni che non
riesco ad innamorarmi, e ora che sono sopra le nuvole, mi
viene da pensare: da qualche parte Lei c’è, sta prendendo
un aereo, sta venendo a Londra, e in un momento stupido
e inutile, in una situazione magari isterica o magari
tranquilla, all’aperto o magari in una stanza, in una stanza
piccola o in una stanza con fiori e divani e lampade

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3 faccia, il vita lift, o magari solo per il contorno occhi,
power mist,
LONDRA, MAGGIO “power-packed with essential oils”,
Un goccino di questa essenza mi regala ore di sonno.
Il mese di maggio è forse uno dei miei preferiti, insieme a Il profumo, aromatico secco Hermes.
ottobre. È il mese prima dell’estate, il mese della
primavera al massimo. Ogni giorno mi sveglio, nella mia Sono pronto.
casa spesso un po’ disordinata, nella grandissima città di Il mio iPhone aggiunge le note al mio motorino, che
Londra, nel mio quartiere di Notting Hill, e nonostante cavalco orgoglioso e sorridente, con gli occhiali da sole.
la ripetitività della mattina, ogni giorno, a Maggio, trovo Partenza da Chepstow Villas. Alberi che mi guardano
un motivo per andare davanti allo specchio e fare un gran imponenti dall’alto delle loro foglie già verdissime.
bel sorriso. La doccia veloce ma non troppo. Il divano per Sigaretta, il casco, e play alla musica. Lungo per Notting
la prima sigaretta, con un primo caffè, con un biscotto, Hill gate, sulle note dei Muse, dei Thing Tings, dei
due, tre, forse un croissant. Radiohead, o delle canzoni a casaccio, tra le 600 che ho
Metto pantaloni neri, la mia camicia bianca, una delle 27 nel telefono.
che possiedo, tutte simili ma nessuna uguale all’altra. Ogni La polizia non mi vede … e meno male.
camicia bianca racconta una storia: all’apparenza, un Corro lungo il parco, poi Park Lane, sontuosissima, con
semplice tessuto bianco senza diversità; in realtà, cambia il alberghi bianchi, la finestra della suite dove trascorsi il
colletto, il polsino, il bottone doppio o singolo, il taglio capodanno 2004.
della coda, la linea delle spalle. La camicia bianca racconta
la storia dell’uomo, ne riproduce un’importante allegoria: Infine entro nella mia piazza, Belgrave Square. La piazza
tutti simili, nessuno uguale. della Diplomazia. Tonda. Bianca, illuminista e neoclassica,
perfettamente geometrica.
Oggi metto questa, che è venerdì, e niente cravatta, che
oggi è venerdì. Il Generale in ufficio sa che ho sempre Bianca, Bianca. Bianca.
una cravatta per le emergenze nel mio cassetto, e ogni Ogni mattina sento il suo abbraccio.
venerdì gli faccio lo stesso scherzetto, arrivo alla
Un bel buon giorno urlato con affetto da questa città.
“Marchionne”, elegante sì, ma solo con un maglioncino
nero, triplo ritorto, girocollo rigorosissimo, pantalone Si parcheggia, un’occhiata all’orologio della chiesa di
nero, scarpa nera. Dal polsino spicca il bianco, così come Eaton Place – e sono sempre in ritardo, ma oggi, anche
dal colletto. Calza coloratissima a righe. Amo il colore oggi, mi sento splendido e felice.
nascosto che esce all’improvviso. Le troppe notti a Il mio ufficio ha pareti color “sabbia egiziana”, la mia
gozzovigliare mi impongono a volte la cremina per la stanza mi attende piena di carte, due computer, penne e
fermacarte sparpagliati in giro. Saluti e onori al Generale.

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Con il quale la giornata inizia sempre con un caffe’ 4
insieme a tutta la sua squadra: ci chiamano l’area esercito,
con un pizzico d’invidia. Al caffe’ si fa il piano della LONDRA, MAGGIO
giornata, ci da le direttive, e si racconta magari quello che
ci e’ successo la sera prima. Il pomeriggio del venerdì di maggio squarcia la mia anima
Seduto nella mia stanza, medito su ciò che sarà oggi, che col suo sole splendente e fresco, sulle strade pulitissime di
grazie al cielo è venerdì. Belgravia, dove prendo il mio motorino e sempre con la
mia sigaretta vado verso la Galleria. Fleet Street, una
Mille telefonate. strada importante per la storia della mia città. Li c’erano i
Alzo il telefono come mi insegnò a fare un vecchio giornali una volta, tutti tutti. Poi un Governo fatto di
amico, che dall’aldilà spero mi guardi. Lorenzo, così si brava gente decise che tutti vicini li non potevano stare.
chiama uno dei miei maestri, che mi guardava fisso negli Allora oggi Fleet Street, dove si staglia splendido e gotico,
occhi, il giorno di San Valentino del 1996, il giorno che lo misterioso, il Tribunale di Londra, la Royal Court of Justice,
conobbi nel suo Ufficio, io e i miei sedici anni. Lui disse: è un quartiere di avvocati, di banchieri, banche, uffici,
questo telefono è il mio fucile. Ogni parola sono i miei tanti bar, ma anche della chiesa dei Templari, dell’Istituto
proiettili. Impara a usare il telefono, il giorno giusto, il Internazionale di Studi Strategici.
momento giusto. E non sparare mai a casaccio. Spara in Piero mi attende con gli amici. Ogni volta che mi vede
faccia. ricorda i pranzi che mi ha offerto, le opere d’arte che mi
Io che, da ragazzino, pensavo ad altri simboli di forza ha regalato o che ho comprato a prezzo mio. Sconto
virile, quando capii l’importanza della forza alchemica e minimo, 70 per cento, circa. Sono paraculo, lo so.
creativa della parola e del messaggio, la forza della Sono felice della mia collezione d’arte, che riempie il mio
comunicazione, ho scoperto un nuovo mondo, dove io salotto, molto felice. Una collezione minima, a portata di
non ero più un ragazzino un po’ debole che non ha mai mano ma pezzi che riempiono il cuore. Nel salotto
fatto a pugni con nessuno. Ho scoperto di saper campeggiano tre tele grandi, in bianco e nero. E su una
sviluppare la parola come strumento creativo e potente, una foto di Cassius Clay, o Mohammed Ali, con la scritta
per il bene certo, ma anche per difendersi dal male.
Fly Like A Butterly,
Lorenzo mi guardava e sorridendo alza il telefono e dice:
se io alzo questo telefono e parlo con questo o con quello, Sting Like a Bee
le cose succedono. Miracolo. Con Piero e gli altri passanti e amici, si chiacchiera
dell’Estate che verrà. Poche settimane e me ne starò in
Grecia circondato da fiumi di rum, su spiagge
indimenticabili, con un altro motorino sotto il sole,
abbronzantissimo e molto, molto in relax.

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Ho una grandissima voglia di mescolarmi con l’inghilterra 5
piu’ vera, quella verde delle campagne abitate da nobili
arricchiti dalle loro colonie lontanissime, dove andavano a La serata sarà lunga, lunghissima credo.
morire gli Ammiragli dell’Impero Brtiannico, dopo le
battaglie piu’ famose. Laddove si riposava chi controllava Anche stasera camicia bianca, ma un’altra. Metto quella
il mondo intero, per secoli. col polsino che si gira, che da fuori sembra tutta bianca,
dentro mille colori di questo stilista geniale inglese. Colori
È un posto magico, il Gloucestershire, mi dicono. invisibili. Poi mettiamo questa giacca, questi jeans. Scarpa
Piero e l’amico presente, un avvocato inglese sulla nerissima, calza coloratissima. Il colore nascosto. Mi
cinquantina, sono entusiasti della mia affermazione: il guardo allo specchio: forte, sono forte, anzi non mi ferma
Gloucestershire, north o south che sia, anche conosciuto come nessuno, giovane e pieno di speranze, molte già raggiunte,
“Cotswolds”, è un paradiso irripetibile. La massima altrettante da raggiungere. Alcune irraggiungibili.
espressione della countryside inglese, un posto verdissimo. Deodorante, profumo di Hermes, collirio … odio gli
Ci devo andare, penso, è un po’ che non gironzolo per occhi rossi. Contorno occhi, ancora.
questa verdissima Nazione. Ecco il mio motorino che aspetta. Sigaretta, Brum Brum.
Ma vorrei andarci con qualcuno. Son sulla strada con il mio iPod che porta le note sempre
forti dei Radiohead. Quanto sono belli i Radiohead a
colonna sonora di Londra. Non c’è città al mondo, credo,
ove il connubio tra Thom Yorke e le case sia più perfetto.
Le strade di Londra, sempre umidicce, sempre lucenti,
ricordano sempre qualcosa di grande e di tetro allo stesso
tempo, una forza dark disseminata a ventaglio sulla piana
del fiume tamigi, piena di luci di tutti i colori che sbucano
da tutte le parti.
“You are all I need”,
dice Thom Yorke sullo sfondo del mio percorso.
“You are all I need”, ripete ancora.
Arrivato nella zona di Pimlico, o Belgravia per chi vuole
fare il figo, guardo la finestra più alta e penso: casino.
Molesto. Gente.
M.
Non mi aprono la porta. E allora io urlo.

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Chiamo Francesca, niente. Tutto il West di Londra, sempre lucido e con tutti gli
Telefono. Niente. angoli curati e illuminati, con le Bentleys e le Porsche, e
migliaia di taxi pieni di donne meravigliose e di uomini
Finalmente qualcuno, ed io dal marciapiede opposto eleganti, si presenta disteso e vibrante. Arrivo ai
sorrido e finalmente la porta si apre. Westbourne Studios. Buon Compleanno Andrea. Eccomi
Entro in una stanza super affollata. Musica. Bicchieri. carissimi, sono arrivato, solita ora Eziana. Fede, ciao, ciao
Bottiglie, voci e gente che salta. Guardo al lato opposto: Tommaso, ciao a tutti. Drink, anche due.
Norman, Pietro detto Piotr, Peppe Puccia, tutti qui. Tre drinks, perchè no?
Ridono e sorridono, abbracci.
E si fanno le due del mattino.
Bella festa, penso.
Valentina: tutti da me che facciamo l’after-party. Ok penso,
Stringo mani a destra e sinistra. Francesca, padrona di andiamo, che poi tutti quanti insieme già facciamo un
casa, sembra felice di abbracciarmi, sorride. Tutti gran casino. E allora ci sono tutti, facce nuove e volti
sorridono qui. Tutti Tutti. noti, amici, conoscenti e un paio di teste vuote. Siamo in
La musica si fa imponente, le risate si fanno chiassose, venti e più, a casa di Vale, nel giardino. Si inizia a
siamo ora a gruppi di tre, di cinque, di dieci. La stanza cucinare. Si ride, si scherza, si parla.
piccola e gremita di festa mi riempie di gioia. Mangio e Un pò mi sento “molesto”, la serata molto lunga è alla sua
bevo, e parlo, tanto, tantissimo. Ecco una certa Alice: fine. E che si fa ?
numero di telefono, grazie. Ecco anche tu: come mai mi
vuoi conoscere? Si lo so, oggi sono molto splendido. Parole, parole, parole
Sarà che è un periodo che sono molto splendido. Sono le cinque, ormai albeggia.
Comunque ci vediamo alla prossima, ok ? si ebbene si, Motorino, Holland Park Avenue, un bel fresco, frizzante,
ora devo andare a un’altra festa. dagli alberi si vede che c’è vento, e tra i rami già vedo il
Scendo le scale, e sono passate le 11. Siamo rimasti che ci sole. Arrivo a casa.
vedremo tutti, ma proprio tutti, molto presto. So che non La mia stanza, arredata in rosso, bianco e nero, mi
sarà così, ma di fatto fa molto piacere pensarlo. Riprendo abbraccia affettuosa. Schiaccio play, e mi addormento su
il potente motorino. Musica. 2001: Odissea Nello Spazio. E penso: domani alle 10 alla
We are your friends, You ‘ll never be alone again, UCL per il convegno dei giovani.
and come on … c’mon … c’mon … Chi me lo fa fare? Beh … io sono un uomo da convegno,
lo sanno tutti. Inutile arrabattarsi alle feste e nelle
Dice Justice Vs Simian discoteche o simili: le donne che mi piacciono sono tutte
ai convegni.

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6 - Allora, che dicono.
- Boh … qui ci stanno un sacco di donne. Vedi la, la
Non supero le cinque ore di sonno ormai da anni, ore di prima fila
sonno perso che poi faccio tutte insieme nei periodi vuoti, - Ma cosa stanno facendo ? chi è quella ricciola di
tipo d’estate, e allora si che dormo anche 12 ore. Stamattina fianco al Console ?
devo andare alla University College London. - L’organizzatrice
Ma dove? - E quello senza capelli, “giovane” ?
Li troverò tutti al convegno credo, i conoscenti e gli amici, e - Si lui è un altro dei promotori
gli sconosciuti. Come da prassi ogni giorno mi immergo in - Di cosa?
un lago fatto di persone che mi passano davanti lasciando - Ora facciamo i gruppi di lavoro
tanti segni, alcuni insegnandomi qualcosa, altri invece
lasciandomi assolutamente nulla, altri invece mi danno Eccoci divisi in gruppi. Avverto il tizio un po’ meno giovane
esempi di bellezza, altri esprimono il brutto lato dell’umanità e comunico la mia adesione al suo gruppo. Siamo in 6, 7
o della sfortuna. forse. Ci mettiamo in un corridoio e aspettiamo di sapere in
L’ho detto anche a quelli del Circolo, venissero anche loro. che stanza faremo questo “gruppo di lavoro”. Mi appoggio al
Dove devo andare? Controllo l’email per vedere cosa fare di muro con il pensiero: cazzo, cinque ore ho dormito. E dopo
me. Si sono in ritardo ma chissenefrega, sono sempre in ho pure un BBQ. A Belgravia, pure. Poi mi guardo in giro:
ritardo. donne ? si, tre. Però non le vedo bene. È come se gli occhi
fossero ancora chiusi. Il capo gruppo mi si rivolge
Ok, prendo un giubbino, i jeans. Scarpa gialla. amichevole: tu cosa fai qui?
Occhiali da sole, motorino e musica. Occhio alla mappa. Ora
so dove andare.
- Tante cose, diciamo che io faccio cose e vedo gente,
Arrivato a destinazione, ritrovo con difficoltà la stanza, e
tutto il giorno, cinque volte al giorno se vuoi.
tutto è ampiamente in corso d’opera. Otto file di tavoli messi
a platea teatrale guardano uno speaker, attualmente il - Ah bene … ma dicevi di lavorare all’Ambasciata
Console Generale. Parla a braccio di qualcosa che non so. Il Italiana
rumore sordo si trasforma in chiaro e distinto appena apro la - Si ma non vorrei dilungarmi su come trascorro la
pesante porta, plastificata. Tengo gli occhiali da sole ed entro, maggior parte delle ore diurne …
silenzioso ma tutti mi notano. Gli amici mi salutano e - Ah bene … vabbeh ora attendiamo la stanza poi
sorridono pensando: Fabiani sei dappertutto. Mi siedo di iniziamo. Ah eccola… siamo nella sette. Andiamo ?
fianco a Michele.

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Ci sediamo in una stanza grigia, banale se vogliamo. Siamo a L’incontro termina e spetta al leader trarre le conclusioni, che
forma di U, al centro il nostro leader spiega cosa dobbiamo poi si presenteranno alla plenaria delle 1330. Siamo tutti nella
fare: il Comitato degli Utenti. I cittadini italiani a Londra stanza con la platea di prima. Ed ecco i drinks, ancora. Saluto
devono poter valutare e intervenire sull’efficienza dei servizi i vari presidenti delle varie associazioni: ciao Valerio, ciao
consolari. Tutto qui. Il comitato degli utenti, si dice, lo vuole Giancarlo, anche quei simpaticoni dello schieramento
il Console Generale in Persona. Niente di meno. politico a noi avverso sono presenti. Saluto, che mi sono
Si lo so, penso io. Me lo ha detto. E la Vice non ne vuole simpatici.
sapere. E a settembre il Console cambia. Conosco il Ecco il mio gruppo di lavoro. Ecco la ragazza che sento di
giochino, e finisce male. Ma forse possiamo divertirci. dover notare, ma che credo di non aver notato. E mi dico:
Prendo parola e spiego cosa sia il Consolato, cosa sia il notala. Parlo a vanvera, scherzo e cazzeggio. Prendo un po’
COMITES (Comitato Italiani Residenti all’Estero), il CGIE, in giro gli amici che conosco. La ragazza che ho notato mi
ovvero il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. Il parla, la sento, le parlo. Mi dice: fumi?
COMITES sta a Londra, eletto dai Londinesi, come fosse un Ok fumiamo una sigaretta. Parliamo
Comune, con una specie di Sindaco che però, di fatto, non è Mi dice che il suo sogno è lavorare in diplomazia. Le dico
che abbia tanti poteri; il CGIE invece è un organo che io ci lavoro perchè era il mio sogno.
parlamentare, anch’esso elettivo, ma con percentuale a
nomina diretta a discrezione dei partiti. Tutti e tre fanno Mi guarda sorridente. Le sorrido:
quello che dovrebbe fare il Comitato degli Utenti. La
conversazione si arricchisce, nuovi spunti.
- Comunque in Ambasciata Curriculum ne raccolgono
Tra di noi noto una ragazza. Ma non ci faccio tanto caso. sempre. Magari lo guardiamo insieme.
Entra il Console Generale. Ecco che inizia a parlare. Io - Ma io non parlo bene inglese, poi devo ancora finire
rispondo, lui mi risponde. Siamo d’accordo ma usiamo l’Università
parole diverse: il Comitato serve, ma secondo me in un - ah ok
modo, secondo lui in un altro. - come mai a Londra?
E avanti. Poi si alza e se ne va. La conversazione continua. - Sono arrivata da poco, volevo fare uno stage
all’Ambasciata, è sempre stato il mio sogno. Niente.
La ragazza che ho notato non prende parola. Ho mandato cento e-mail e non mi hanno mai
E comunque a Londra incontro cinque donne al giorno, risposto. Perchè fanno tutti così?
perché noto proprio questa ?. - Purtroppo abbiamo il nostro e’ un Paese che
Carina, molto. Ma andiamo avanti. abbiamo ereditato in questa forma. Dobbiamo
conviverci con questi che non rispondono, che
alzano muri contro di noi.

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- Ad ogni modo, ti vorrei fare qualche domanda - Io ho fame. Si ho sempre fame questo periodo. Che qui
sull’Ambasciata, su come funziona, se non ti dispiace mangio male.
- Si, nessun problema. ...
Non riesco ad andare via. Mi colpisce il modo in cui mi
Mi sento un po’ formale. Non so se sono simpatico in questo guarda, mentre dice – ho fame.
momento.
Credo che Teresa sia da incontrare ancora. Assolutamente.
Ecco arriva il Console Generale. Saluta la mia compagna di Il saluto dura una mezz’ora abbondante, e ci sono anche altri
sigaretta. Saluta me, dando le spalle alla simpatica con noi. Io fingo di parlare con gli altri, mentre mi rendo
interlocutrice nonche’ compagna di sigaretta. Inizia a conto che tutto quello che vedo è una certa Teresa, che dice
parlarmi. Ma è di fretta, se ne va. Lo saluto affettuoso. che è qui da poco, che ha fame.
L’amica mi guarda interdetta. È ben vestita, ben sorridente, aggraziata, begli occhi neri,
Non lo ha in grande simpatia. capelli neri sciolti. Ride sincera.
Rientriamo e ci riuniamo al gruppo. Decido che la ragazza La rivedrò. La voglio rivedere, ma … sono sospettoso ormai
che mi ha fatto compagnia deve essere rivista: non riesco a delle italiane di passaggio da Londra.
chiederle l’e-mail davanti agli altri – allora lo chiedo a tutti. Mi aspettano dall’altra parte della città.
- Ragazzi facciamo un gruppo e-mail. Ecco il motorino.
E scrivo un messaggio stupido a tutti. Ciao Teresa, allora ti chiamo.
Dice: noi siamo i ggggggggggiovani. Si va bene.
Va molto bene.
- Come ti chiami?
- Teresa.
- Teresa … come Santa Teresa d’Avila… quindi stiamo tutti
in contatto, magari mi lasci il numero.
- si ok. Eccolo.

Ho il numero di telefono.

- Ok. Allora ti chiamo. Voi cosa fate adesso?

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7 Passaggio casalingo, poi mi abbocco sul solito divano.
Che poi sarebbe più comodo sfruttare direttamente il
Il pomeriggio ricomincia sul motorino, attraverso il letto, ma in fondo, il divano ha quel modo di abbracciarti
centro, rientro a Belgravia, per la seconda volta, per un tutto suo.
grande BBQ. Il giardino è uno di quelli privati. E faccio un sogno strano.
Arrivato a destinazione, Ecclestone Square, vedo altre
quaranta persone intente a rilassarsi rumorosamente. Nel Spazio bianco, un uomo magro si avvicina dal vuoto,
corso di un fine settimana standard, a Londra mi capita bianco e immenso. L’uomo non ha capelli, ha una tunica
anche di incontrare oltre 300 persone in più di cinque Bianca. Sembra essere sulla cinquantina. Mi guarda da
eventi. Possiamo affermare che, per quanto ciò mi possa occhi azzurrissimi. E non dice nulla. Alza la mano destra
piacere, tutto resti superficiale e veloce. Almeno in con la mano a indicare il numero Uno, poi il numero
apparenza. Io vivo le persone in gruppo intensamente. Due, con indice e anulare. Poi con le mani fa: Tre.
Amo vedere le persone riunirsi per qualsivoglia motivo. E
da sempre ho cercato di creare le condizioni affinché Quattro, Cinque. Alza la mano sinistra, e fa Sei, Sette
queste persone si incontrino, per qualsivoglia motivo. Otto, Nove … e si ferma. Mi guarda e dice: PUF. Alza le
mani e fa spallucce. Si gira ridendo, e sullo sfondo sento
E così anche questo pomeriggio continua. Chiacchiere, una specie di musica ambient elettronica. L’uomo se ne va
erba verde, sole, drinks e gente sdraiata. Occhiali da sole e e io lo rincorro e dico – che cazzo vuol dire …nove, poi
torsi nudi un po’ sbiaditi dalla nebbia dell’inverno “PUF” … e perchè parti da due ? Ma perchè tutto bianco,
londinese appena terminato. Il gruppo è giovane e un po’ ma chi cazzo sei? Lui mi guarda e ride.
milanese, come estrazione. Sono quasi tutti bankers
italiani. Io sono un’eccezione ma con loro sto bene. Delle Alza le mani e dice PUF …
ragazze saltano su una panchina e iniziano a ballare. Le Ora sono sveglio, davanti allo specchio ripenso al sogno
birre stanno vuote dentro ai sacchi neri. Il BBQ continua. strano. Dovevo essere proprio stanco per sognare durante
Mi si dice che stasera si va al Tramp. Forte – non sono la pennica.
mai stato al Tramp in nove anni. Ok, si va al Tramp. Forse indicava il tempo che passa. Forse.
Magari lo dico a Teresa, questa sconosciuta affamata che
Mi preparo per il Tramp. Stasera ci vuole la giacca.
ho conosciuto mezz’ora fa? No, la metterei in imbarazzo.
Poi non sarebbe il caso, no. Arrivo al locale, e sono ancora splendido. Quante donne,
troppe. A Londra le donne non finiscono mai. Raggiungo
Dopo ore di cazzeggio sul verde e di chiacchierate un po’
gli amici. Musica al quadrato, tante bottiglie di
inutili, ma sempre simpatiche, eccomi sul motorino,
champagne. Uomini elegantissimi, altri un pò meno, ma
un’altra volta.
tutti a loro modo chic. Nessuno escluso, tutti hanno la
faccia di quello che si diverte o di quella che sta bene. Una

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donna greca del nostro gruppo è interamente vestita di fame, e di tutte le novità di ieri, quella frasetta è stata
bianco. Un ragazzo biondo italiano balla con le mani sulle l’unica degna di ricordare ora, in questa domenica vuota.
orecchie gridando “la crisi, la crisi” … ridendo … Perchè mi ricordo i suoi occhi che mi guardavano? Ho
sembra contento che in tempo di crisi lui e i suoi amici preso la sua e-mail, ho anche il suo numero. Magari
buttano all’aria migliaia di sterline in stronzate tipo il invento la scusa più scusa che ci sia, e le dico vediamoci
Tramp. Il posto è forte, devo ammettere. Si va avanti fino per un drink. Perchè mi ricordo i suoi occhi? I capelli
alle cinque. neri, e gli occhi neri, sono il mio mix preferito. Ho
Poi sono sul motorino verso casa. Mi sono divertito ma un’amica che ama molto scherzare su questa cosa: io
non so quanto, ma molto, genericamente molto. Queste ragazze bionde non ne voglio nemmeno vedere. Sarà
sono serate che scorrono velocemente e anche un po’ forse l’influenza di una madre con i capelli neri e gli occhi
inutilmente. Però mentre rincaso con il mio motorino, neri?
non so perchè, sorrido di felicità. Non lo so, ma tra le mille persone incontrate, o
Arrivo a Marble Arch e il sole è pienamente sorto. genericamente incrociate nei vari eventi pubblici, ricordo
Pochi minuti e sarò a casa. un paio d’occhi. Un pensiero sta crescendo.
Letto, dormo. Soltanto ora ricordo che nel pomeriggio arriva l’amica
Shiva, da New York, il pomeriggio prevede altri tre
Alle dieci sono di nuovo sveglio. Che fare di questa eventi: ricevimento della Festa della Repubblica, cena con
domenica? Ieri sera ho speso duecento sterline, ho gli amici del Partito, se riesco passo ancora da Valentina,
incontrato un’altra cinquantina di persone. Non solo, ho sul tardi per il dolce magari.
raccolto un fiore da un tavolo e l’ho regalato alla ragazza
greca vestita di bianco. Che mi ha abbracciato, mi ha
accarezzato la testa e sorridendo si è allontanata. Il mio
era un gesto d’altri tempi. Che ci faceva un fiore sul
tavolo? Ho visto anche il soffitto del Tramp, circolare,
con i segni zodiacali in legno placcato e dorato, con al
centro una stella cinque punte, e stelle tutte intorno. Che
strano soffitto. Il bar pieno di drinks, la gente che grida,
che salta, che si dimena, donne che baciano uomini
maturi e molto sicuri.
Tutti sembravano ricchi o ricchissimi. Io ora sono sul
divano a ricordare la serata. E mi viene da pensare: dopo
nove anni, le settimane sono ancora una diversa dall’altra.
E ieri al convegno c’era una ragazza che mi diceva: ho

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8 della sua varietà e dei suoi colori, sempre sorridente,
sempre grande quanto il mondo. Non so quanti anni
ARRIVA SHIVA abbia Shiva, non le mai chiesto l’età (non chiedo mai l’età
a una donna, la bellezza non deve avere età, né date di
Shiva in realtà all’anagrafe risulta essere Lynn Burgos, di scadenza. Shiva è Shiva, punto e basta).
professione ignota ma genericamente parlando è
Shiva arriva con un valigione, in jeans e un bel sorriso. È
un’artista. Arriva sempre all’improvviso. Sempre ospite a
abituata a baciarmi sulla bocca ogni volta che mi vede.
casa mia. È di passaggio da Londra, da New York, ed è
Siamo grandi amici. Le dico: preparati che stasera
diretta a Bordeaux, dove ha una storia strana. Certo andrà
andiamo al ricevimento in Ambasciata.
a Cannes, per il film festival, poi magari un giro in barca
in Croazia, poi un salto a Madrid. Shiva è il climax Entra in casa e in trenta minuti ha raccolto i capelli (altra
dell’international jetsetting fatto persona. Con lei ho mia richiesta, costante). Indossa un tubino nero
incontrato il suo amico che scrive le musiche per Kylie elegantissimo e una rosa bianca a contorno della chioma.
Minogue, un certo Rob, che faceva il chitarrista per una Una bellissima scarpa nera tacco a 12.
band che si chiamava MOD; una sera invece siamo andati Che chic, Shiva.
a una festa con il chitarrista dei Deep Purple, non ricordo il
nome, l’autore della selezione per la colonna Sonora del Io invece vado in gessato nero,una spiga di grano
film Matrix: a quella festa, nella bellissima stratosferica minuscola all’occhiello della giacca, regalo di un prete
casa “concettuale” di un avvocato di New York ora a tanti anni fa che rappresenta l’immortalità dell’anima.
Londra, entrando in una stanza piena di chitarre, il nostro Camicia Bianca, of course. Cravatta. Una giornata
si sente dire dal padrone di casa fenomenale. Io e Shiva, elegantissimi, aspettiamo un taxi a
Westbourne Grove. Lei prende la macchina fotografica e
– Non le toccare, ci tengo molto e non vorrei le rovinassi mi fa una foto, dove io compaio col cielo blu, una chiesa
L’avvocato, che sembrava quasi quel giudice nano della ora ristrutturata e convertita in altra cosa, con la mia
canzone di De Andrè, si è meritato l’odio più profondo sigaretta e la mano in tasca. Mi piace questa foto. In meno
del personaggio. Shiva ed io l’abbiamo calmato. In di mezz’ora siamo in Ambasciata, e li ci sono tutti.
un’altra occasione Shiva mi dice di essere in una specie di L’associazione qui e la, il mio Generale, tutti gli altri
relazione con un certo Michael Nobel, parente di quelli del Ufficiali. Saluto l’Ammiraglio che fa una battuta:
premio, uno dei discendenti diretti di Nobel, quello del “Come facciamo a liberarci di Fabiani? Lo dobbiamo
premio e della dinamite. Una sera, quando vivevo a mandare in Afghanistan?”
Clapham, io, Shiva e Nobel eravamo nel mio salotto a
mangiare Cacio e Pepe e bevendo due bottiglie di Stringendogli la mano, con la sinistra lo indico e dico:
Cannonau offertomi dall’uomo noto, mentre bella battuta Ammiraglio, molto bella. Altrochè. Incazzato
chiacchieravamo della pace nel mondo. Grande Shiva. Io, nero, esco sul balcone a fare una sigaretta.
Rob, l’uomo Deep Purple, Nobel, siamo tutti innamorati L’Ambasciatore intanto prende parola e parla

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dell’importanza del giorno della Repubblica Italiana, il 2 di Champagne, chiacchieriamo. Shiva fa un’altra foto, io e
Giugno. E annuncia ai connazionali che oggi, qui, alcuni lei abbracciati. Grande Shiva.
meritevoli riceveranno le onorificenze del Quirinale. Anche qui non è fuori luogo. E io ho imparato da lei, ma
Mi piace tutto quest’ambiente. Era il mio sogno non sempre riesco ad essere come lei.
appartenerci, quindi io sto vivendo un sogno. Shiva, andiamo a casa che domani si lavora.
Shiva parla con tutti. Fa una foto con il mio Generale che
ride per tanta leggerezza rappresentata dalla mia amica. Fa
un’altra foto con me e con il Console. Poi con gli altri
amici delle Forze Armate. Lei sempre scherzosa, sempre
divertente. Sempre in movimento.
Shiva, andiamo che ci aspettano a cena.
La cena è in un certo ristorante in cui non sono mai stato.
Il Pellicano. Nel cuore di Chelsea. Stanza nel
seminterrato, ci aspettano Zacca e un tale Cancilla, il
presidente del COMITES. Arrivano anche gli altri. Shiva,
tutt’altro che fuori luogo, inizia a ridere pensando che qui
brindiamo a un Presidente che all’estero è spesso
caricaturizzato. Invece lei si diverte, apprezza la novità, e
partecipa come fosse una di noi. Grande Shiva.
La cena vede una ventina di persone intorno a un tavolo.
Zacca prende la parola e con lo Champagne inneggia al
Presidente. Shiva non crede ai suoi occhi. Tutti
sorridiamo, parliamo.
Noi il giorno della Festa della Repubblica, abbiamo
brindato a due Presidenti. Sia quello della Repubblica, sia
quell’altro.
Shiva, andiamo che ci aspettano per il dolce.
Taxi e arriviamo da Valentina.
Altre trenta o quaranta persone affollano lo stesso
giardino in cui ho albeggiato venerdì. Valentina sfodera
una torta fatta in casa, deliziosa. Prendiamo ancora un po’

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9 io sono omosessuale, tu no. Quando ti guardo, mi diceva,
vedo me vent’anni fa. E devo assicurare che,
Shiva si fermerà per qualche giorno, un avvenimento raro omosessualità a parte, io guardando Felix vedo me tra
a dire il vero. Nei giorni in cui è in casa, è sempre in giro, vent’anni.
a feste, cene, eventi, meeting, riunioni. Non che io sia Io intanto ho cucinato la pasta alla Checca, ed io, Davide
diverso da lei. Ma certe settimane amo molto divincolarmi detto Canaro, l’amica giapponese, e un altro amico di
e divanizzarmi. Sono le settimane che io chiamo Divaniadi, Felix, nonché Shiva, raggiungiamo il giardino di Ladbroke
con un taglio Greco classico. In una di queste sere, ho un Square Gardens con tutto l’occorrente per la nostra festa.
appuntamento importante.
Siamo in cinque a dar saluto a Felix, mangiamo in
Devo organizzare una festa d’addio, o un “saluto”, a formato pic nic. Goliardici, raffinati e caciaroni allo stesso
Felix. tempo. E raccontiamo storie lontane, del Venezuela, del
Magari invito Teresa ? Giappone, di New York. Che serata.
No, forse non è il caso. Una cena a casa mia è troppo. Poi Tramonta il sole sul giardino più bello di Notting Hill.
si spaventa o si imbarazza. Anche questa giornata è finita, Felix saluta. Noi
Felix Plasencia è colui che mi ha insegnato tutto sul mondo rimaniamo in salotto con Shiva, la Giapponese, il Canaro
diplomatico. Io ero il suo stagista, lui il diplomatico a far foto strane, poi rese in bianco e nero. Tutti ridiamo e
venezuelano che mi prese sotto le sue ali. Lo assistevo in scherziamo. Amo il mio salotto.
tutto. E solo guardandolo potevo capire il modus operandi Shiva sei Grande.
del diplomatico perfetto: sempre opportune, mai
fastidioso, sempre pronto, recettivo, incolume dalla libertà Quindi baci e abbracci, ciao e alla prossima.
di giudizio, mai estremista, mai moderato, mai
rivoluzionario, posato e sempre capace di metterti a tuo
agio, di ascoltare – questo mi piace della diplomazia, l’arte
dell’ascoltare sempre . Lui è uno dei miei maestri. Ora
rientra in Venezuela, e lavorerà con il Sindaco di Caracas,
nei rapporti internazionali della Città. Il suo Paese è
travagliato, in movimento, in cambiamento. Chavez è un
tizio controverso, non saprei dire se utile al Venezuela o
meno. Forse sì, forse no. Sicuramente una novità.
Felix arriva per cena con cinque bottiglie di spumante,
una MINI-BMW decappottabile, e il suo boyfriend. Si, lui e’
omosessuale. Un giorno abbracciandomi mi disse: l’unica
differenza tra me e te, a parte i 20 anni di differenza, è che

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10 non mi davano nulla, tu invece mi hai fatto un pò di luce
sulla cosa. Ecco, mi ricordi un pò mio padre.
PRIMA SETTIMANA DI GIUGNO
- Tuo Padre …
Questa mattina ho deciso che è il momento di chiamare Inizio a pensar male. Il padre? Ma io sarei giovane…
Teresa. E lo faccio come per gioco, come per dire: vediamo mmmm
cosa succede se ...
- Sì sì, perchè sai mio padre fa politica, e il modo che hai di
- Dal giorno che l’ho conosciuta, brevemente, ho in testa
parlare mi ricorda un pò lui…
un paio d’occhi fissi, lei che mi guarda di profilo, sorride,
dice “ho fame”. Una frase tanto sincera quando allusive, se - Ah beh… ti ringrazio…
la vogliamo leggere con l’occhio del maschio malizioso. Da Questa cosa del padre mi spiazza un pò. Teresa che vuol
giorni il pensiero si frastaglia tra tutti gli altri. dire? Tuo padre? Un pò mi lusinga, ma un pò sento che sto
Intermittente. sbagliando il tiro. Questa cosa del darmi del lei,
- Ok, coraggio, telefoniamo. ridacchiando, mi piace da impazzire. Sento una fiammella
strana accendersi in uno stanzino nel seminterrato del mio
- Step One: Telefonatina (introduttiva)
cuore. Lo stesso cuore aperto che mi fa incontrare cento
- Hello? persone al giorno senza incontrarne quasi nessuna davvero
- Ciao, Teresa? come ho incontrato Teresa. Questo stanzino del
seminterrato del mio cuore, quando emana la sua fiammella,
- Si come già fece in passato, è molto molto pericoloso. È
- Sono Ezio, ci siamo conosciuti al convegno dei giovani capace di un vertice lirico terrificante che tutto azzera, tutto
alla UCL, ricordi? illumina, ma che se mai dovesse …. Lasciamo perdere …
- Si… come stai? Sono contenta che mi hai chiamato. Sai telefono telefono telefono ….
volevo chiamarti anch’io, ma poi non volevo disturbarla. - Comunque, Teresa, volevo dirti che quando vuoi
- Ah … beh. .. figurati, è un piacere, ma dammi del tu, mi possiamo vederci se ti va per drink, chiacchiere, ti porto
Raccomando. in giro … hai ancora fame ?
- Sì sì mi scusi, io do sempre del lei. È che ti volevo dire - Siiii!!! Ho fame!! Aha aha… no, sì, cioè, sì mi farebbe
che incontrarti è stata una fortuna. Finalmente dico ho piacere… magari nel weekend, che io molti giorni lavoro
trovato qualcuno di competente in questo mondo. Sai, da Caffè Nero..
fino ad ora tutti quelli con cui ho parlato all’Ambasciata - Caffè Nero? Ah…

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- Sì mi scusi……
Ancora questo darmi del Lei scherzoso. La fiammella Risponde in due minuti.
cresce. Mi fa impazzire questo “Lei” sarcastico e irriverente. Response level: HIGH
- No, non ti devi scusare. Anzi, signorina o dottoressa, non <La ringrazio molto ☺… quale onore… ad ogni modo, le
si deve scusare con Noi, La prego. Le fa anzi onore lavorare confermerò quanto prima. A presto .>
a questa Importante Istituzione che tanto contribuisce ai
pomeriggi di noi Londinesi. Noi, prima di essere Noi, già Non ho messo la < X > e nemmeno lei … il famoso bacino
avevamo sperimentato qualche lavoro di bassa retribuzione nei messaggini. Ciò è grave: dico, il fatto di notare
e impatto… quest’aspetto dello SMS, già significa che sta cazzo di
stanzetta nel seminterrato del mio cuore sta già producendo
- Ahahaha... la ringrazio per le belle parole... la fiamma che tutto brucia, e che già inizia a bruciacchiare.
- Comunque Teresa, se vuole lasciarmi anche il suo Ed è strano, molto molto strano.
Curriculum, magari vedo qualcosa in giro non so ... se vuoi Facebook. Cerchiamo.
qualche consiglio ... io sono sempre felice di aiutare i miei
simili, noi giovani dobbiamo stare tutti insieme. Se no vince T - E - R - E - S - A e cognome P .. .. .. ..
la Gerontocracy. Eccola. Foto strana. Sono in tre, un tizio e Teresa, e una
- Sì sì, La ringrazio… no scherzi a parte, magari ci vediamo terza figura indescrivibile. Teresa è minuta, morettina, con
e parliamo un pò di quello che si tratta, e poi sai io ti volevo labbra rosso fuoco, fa boccuccia tipo bacino da lontano.
ringraziare per la disponibilità, e comunque sì, mi farebbe L’uomo alle spalle fa la stessa boccuccia. Noto un certo
piacere. legame. Strano, ma non ci penso, ignoro il legame. Non mi
interessa a dire il vero.
La telefonata si chiude nei convenevoli ciao, ciao, e poi alla
prossima e a presto. La fiammella c’è, è scattato qualcosa Penso, vabbeh, l’aggiungo al mio network. Non si sa mai.
che non so. Passano 40 minuti e le mando un SMS in cui le Step Three, Amici su Facebook.
dico:
Bene, ora i primi step sono completi.
Step Two: Messaggino
Ora Teresa è una mia conoscente.
Ora andiamo alla seconda fase.
Passano 40 minuti dalla fine della telefonata e le mando un
Amicizia? Odio? Non so.
SMS in cui le dico:
Però sento che qualcosa sta succedendo.
<… dimenticavo – il 19 giugno festa del solstizio
dell’Associazione dei Giovani Diplomatici – avrei molto
piacere ad averLa mia ospite >

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< Devo vedere cosa c’è in giro e ti dico. Dopo ti chiamo.
11 E>
Passano due ore e arrivano gli ospiti del weekend, il caro
SUL MIO DIVANO Tenente Colonnello e figlia, entrambi molto simpatici. La
mia casa è sempre aperta per gli amici carissimi. Il mio
È venerdì pomeriggio avanzato e mi guardo un film. Per la amore per le Forze Armate fa si che ci sia una linea
terza volta, sto guardando King of Comedy, con Robert De preferenziale per militari e loro famigliari. Lo avverto che
Nire, quello dove c’e’ lui che pur di andare in TV, rapisce il sarò a Roma per il fine settimana. Quindi queste sono le
conduttore della trasmissione per sostituirlo in diretta chiavi, facessero come se fossero a casa loro. Io uscirò
nazionale ... Il venerdì pomeriggio non lavora chi fa 36 ore verso mezzanotte, dopocena.
settimanali come me. Riposato, accompagno il film gia’ Io e il Tenente colonnello, che poi per velocità chiamo
visto tre volte con abbiocco a intermittenza. Il cellulare sempre Elio, oppure semplicemente Colonnello, decidiamo
dimenticato da qualche parte. anche di portare la bambina al ristorante. Così può provare
Stasera devo andare a prendere un aereo alle 4 di notte. la birra allo zenzero e altre cose strane che le bambine non
Magari usciamo a bere qualcosa tutti insieme, io, il mio mangiano mai.
compare di viaggio Norman, e magari altri. Cosi’ tiriamo il Chissà se Teresa accetterà un invito nel cuore della notte.
dritto, come si dice, non si dorme fino al check in.
- Pronto, Teresa ?
- Sì... ciao!
Messaggio. Chi è ?
- Ciao … senti si pensava un drink all’Eclipse stasera,
che dici ? in zona South Kensington
<Ciao... cosa fate stasera>
- Va bene! A che ora?
Cazzarola… sorpresa! Prima proposta, va già bene.
Teresa. Messaggio spontaneo. Sorpreso e un pò spiazzato dico…
M. - A mezzanotte .
Empathy Level: Increasing - Ok, va bene.
<Non so quali variopinte iniziative. Vedo in giro e ti faccio Sempre più sorpreso. Mezzanotte.
sapere. Tu dove abiti?>
E dice si, attraversa la città, dopo aver lavorato.
<Abito vicino a Borough road, LondonBridge. Ma dove si va? >
Che donna. La fiammella sale, sempre di più, sempre più
intensa.

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Di più. 12
- Teresa, sicura di non volere che io ti passi a prendere?
Prendi la metropolitana ? Siamo in Quattro. E ancora non so cosa pensare di Teresa.
- Sì sì, guarda che io sono una donna diversa! Si chiacchiera un pò a vanvera. Si racconta di noi, loro di
loro. Una di noi ci guarda sorridendo. Si tratta di una nuova
- Ah si? Diversa? Ma guarda un pò, ho trovato un’altra amica del caro Andrea, una ragazza lombarda, alta, formosa,
donna diversa ...!! simpatica. Andrea e questa ragazza sono coetanei e colleghi,
- Ahaha... hanno qualche anno più di me, un bel pò più di Teresa,
giovanissima ma comunque a suo agio.
E così, passata la cena con l’amico Colonnello e la
bambina, intenta a capire cosa fosse lo zenzero e cosa fosse Primo MaiTai. Un cocktail che non bevo mai.
la zuppa di farro e patate, mi metto il completo nero da Teresa prende lo stesso.
Roma la valigia molto minimal, e vado su un taxi.
Naturalmente sono in ritardo e niente mezzanotte a South Verso l’una, i nostri amici se ne vanno. Io dico a Teresa,
Kensington … arrivo in ritardo, mezzanotte e un quarto. vuoi vedere cosa succede al piano sotto? C’è il DJ, casino,
gente che balla.
Arrivo ed eccola lì.
Teresa non ama la musica alta. Dopo un breve passaggio
I capelli sono già raccolti, porta una camicetta bianca, gli nella sala sotto, ritorniamo esattamente al nostro tavolo
occhi sono gli stessi che a intermittenza compaiono nei sopra.
miei pensieri. Il sorriso è sincero. Lo vedo quando non lo è.
Si è cambiata di corsa, ed è già elegantissima. Secondo MaiTai.
Teresa, porca miseria, perchè tutta la perfezione in un solo Spiego a Teresa che dopo prenderò un taxi.
minuto ? Raggiungerò Norman. Poi prenderemo un aereo,
Non era tutta qui la perfezione. raggiungeremo Roma. Al pomeriggio di domani ho una
riunione. Poi una serata Romana, poi una Domenica
Tanta ancora doveva venire. mattina, veloce e Romana, poi un altro volo, al pomeriggio
sarò a Londra. Roma mi piace, le dico. Vado sempre nello
stesso posto a dormire, all’Arco dei Tolomei, Trastevere. Le
racconto che io vivo tra Notting Hill a Londra, Porta
Venezia a Milano, Trastevere a Roma e Cà Formosa a
Venezia. Sono i quattro posti in cui mi sento a casa. Oltre al
mio meraviglioso e inutile paesino, che si chiama Melzo.
Teresa parla un pò di sè. Hai il ragazzo in Italia?

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Afferma che non sa se ci sarà al suo ritorno, ma per ora ha Io comunque avvio l’avvicinamento. Teresa mi piace.
una storia, di tre anni. Non so perchè, ma questo mi lascia Molto. Ha una purezza che non ritrovavo da anni. Una
indifferente. Forse perchè Teresa è solo un’immagine semplice bellezza, una bellezza tutta particolare, fuori dai
fugace, forse perchè ancora, nonostante l’intermittenza con canoni standard, una bellezza che sento tutta mia. Noto che
cui compare lo sguardo e il taglio degli occhi nei miei per due ore non abbiamo fatto altro che guardarci dritto
pensieri, la trovo semplicemente carina, ma non vedo un negli occhi.
futuro, non ci penso più di tanto. Noto che per due ore non abbiamo fatto altro che guardarci
O forse mi sbaglio? dritto negli occhi.
Continua a parlare e, più si susseguono le parole, più la cosa Le ricordo la festa del 19 giugno. Dice mi farà sapere. Poi
si fa intrigante, notturna e felice, curiosa. Intorno vedo mi dice che settimana prossima sarà in Italia, tornerà la
persone di ogni tipo, di ogni estrazione. A un certo punto domenica.
una ragazza da lontano mi saluta: sei Ezio, mi chiede. Io la Ok, andiamo, devo prendere un aereo.
ricordo vagamente, ma non posso dire di ricordarmi chi sia.
Pieni di MaiTai passeggiamo per Old Brompton Road, una via
Teresa è stupita che persone casualmente mi incontrino un bellissima. Giriamo a destra, che ti faccio vedere i Boltons.
pò ovunque, in una città così grande. Scherzando le dico
che ormai sono troppo vorticoso, sono sempre in giro. I Boltons sono un angolo magico. Ricordo quando abitavo da
queste parti e la notte ci passavo sfrecciante in motorino, e
Teresa ed io parliamo in generale delle cose più vane: il vedevo le case bianchissime circondare un giardino segreto
cinema, la città quanto mi piace, quanto io non faccia sport, al centro della piazza circolare, con la chiesa neogotica
ma quanto in realtà mi piacerebbe. Dico quanto io ami sovrastante tutto. Bellissimo soprattutto di notte. Teresa mi
Notting Hill, il posto dove abito, di quanto io sia felice del segue incuriosita. Sorride. Passeggia veloce e sembra felice.
lavoro che cercherò di difendere con tutte le mie forze.
Parliamo anche di crisi economica, di affari istituzionali, di Anche camminando, non riesco a smettere di guardarla.
Milano e dintorni, di riforma dell’Università italiana. Saliti sul taxi, entrambi ma su due diversi.
Teresa racconta del padre, della madre, sei suoi amici. Dice, Saluto, con due bacini standard.
alla sua città tutti sono un pò fermi, è felice di essere andata
Sorrido e faccio ciao ciao con la manina. Il suo taxi sfreccia
via. Non specifica per quanto e per che motivo specifico
via, il mio dietro il suo.
abbia lasciato la sua città. Dice che ha raggiunto Londra
inseguendo un sogno, ma che fatica a trovare relazioni con
persone vere qui. Dice che dove abita qui a Londra sia
bellino, ma deludente, si aspettava feste e giovani, invece
non è così.

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VOLO LONDRA-ROMA LONDRA, SOLSTIZIO D’ESTATE

Mi sveglio di soprassalto perchè mi sento svenire. Stasera ci vuole lo Smoking, che qui si chiama Black Tie.
Non ho dormito, a parte questo strano abbiocco sul sedile È la prima volta che esco con Teresa, e con me, il mio
di questo bellissimo volo Alitalia. Norman dorme, sul suo bravo DJ, Sasha. È venuto per arricchire la festa del
seggiolino grigiolino. Avverto un mancamento, la testa mi Solstizio d’Estate, alla Guildhall di Londra, nel cuore del
gira, forse palpitazioni ma forse no. Ho un calo di pressione medioevo della City, il posto in cui un tale Goffredo
o di zuccheri? Boh, non conosco la differenza a dire il vero. Chaucer, scrittore medioevale, ha ambientato il
La hostess, richiamata dalla mia mano alzata, giunge Pellegrinaggio a Canterbury. Lì porterò Teresa, ed è un
premurosa, e bellissima. Spiego il problema e lei mi porta posto unico, gotico. Il salone è alto diversi metri, la cripta
subito dei biscotti,. Acqua e zucchero. Poi, forse per prassi, tutta in pietra, dove abbiamo messo il DJ,
inizia a parlare con me e Norman, forse per vedere se sto il grande Sasha Barbot.
bene, se svengo, se magari muoio. Norman ha la battuta Per tutta la settimana, le ore di conversazione telefonica con
sempre pronta. Teresa sono state un continuo crescendo. Le ho raccontato
E io, come per magia, penso che ieri sono uscito con quasi tutto di me, e lei ha detto molto di sè. Spesso, per
Teresa. E non so perchè ci penso. giocare, mi da del Lei. E questo mi fa impazzire, ed è strano
che mi faccia impazzire. Ha accompagnato alcune serate un
pò vuote, riempite di tante parole a vanvera. Una sera sono
stato in un ristorante marocchino dietro casa, da solo, e per
tutta la cena sono stato al telefono con lei, e abbiamo
parlato della mia ex, della mia università, anche del nulla.
Abbiamo anche capito che lei e’ appena arrivata qui, ed e’
spaesata, mentre io sono qui da anni, e questo sembra il mio
Paese. Lei dice che e’ colpita dalla mia britalicita’, il
connubio tra Londra e Milano, tra Regno Unito e Italia, la
fusione di due cose in una persona, due tradizioni
apparentemente integrate. Io le dico che lei mi ricorda le
mie origini, la nostra Lombardia, e che ragazze semplici e

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belle a Londra sono cosa rara per noi membri pazzerelli Rispondo <Vedrai>
della comunita’ internazionale residente. Risponde <STUPISCIMI>
Nel pomeriggio precedente alla festa, Teresa mi aveva Ed io ero già arrivato. Lei è appoggiata al muretto della
chiesto consiglio sull’abbigliamento. Mi ha chiesto: abito Guildhall, io sto fumando una sigaretta. Il mio smoking e il
nero o abito verde. E’ un segnale di intimita’, di vicinanza, suo vestito lungo e verde lucido, splendido devo dire. Lei ha
che considero gia’ una grande conquista. Questa intimita’ mi i capelli già raccolti. Non ho parole. Teresa, come mai tutta
fa stare bene. Ricambio con una domanda generosa e la perfezione in te si moltiplica? Perchè non vedo i tuoi
comprensiva. difetti? Devo iniziare a preoccuparmi.
Le ho chiesto: quale ti piace di più? Ecco, quello devi Soprattutto perchè il vederla mi fa sentire lo slancio della
mettere. Quello che ti fa stare meglio. sfida. Non so perchè, ma il suo sorriso attira il mio
I preparativi della serata sono stati molto frenetici. Sono desiderio. Ancora una volta noto che, dall’ingresso del
riuscito anche a dormire mezz’oretta. Prima di dormire, palazzo, fino al guardaroba, non abbiamo fatto altro che
lascio un messaggio nella Segreteria di Teresa, scomparsa da guardarci dritti negli occhi.
diverse ore – chiedo se è tutto a posto. Finita la mia La serata procede, si chiacchiera, si balla, si beve, si incontra
pennichella, trovo un altro messaggio nella mia Segreteria tanta gente nuova. L’open-bar permette diversi gin tonic. Ci
dove lei, ridacchiando e un pò ammiccante dice che è tutto sono anche Andrea, Federico, Davide il Canaro, Valentina,
a posto, ci vediamo dopo, e mentre lo dice noto una certa gli scapestrati di Finmeccanica, gli amici Kuwaitiani,
cantilena divertita… tipo Egiziani, Maltesi, Sudafricani. LA serata è spassosa, un pò
ci veeediamo doooopooo! irriverente. C’è anche il Principe del Lesotho, il Paese a cui
Prima di andare, con Sasha pieno di borse con i suoi dischi, dedichiamo la serata.
passiamo a prendere i fiori dal fioraio di Westbourne Alla fine, passata la mezzanotte, Sasha compie il miracolo.
Grove, che si chiama Wild at Heart. Perchè i fiori di questo Dai suoi piatti di DJ migliore del mondo, tira fuori un
tizio hanno un laccetto che in inglese dice: classico: David Bowie, Let’s Dance.
Cuore Selvaggio – Wild at Heart, Il cui ritornello rimbomba nel seminterrato del mio cuore,
che per di più è un bellissimo film di Quentin Tarantino, laddove la fiammella, stasera, sta impazzendo.
uno dei primi, con Nicholas Cage giovanissimo. Non so di
che anno. If you say run, Ìll run with you
Selvaggio è il mio cuore, Teresa. If you say hide, wèll hide
Lei pensa, e sa, che io sono sempre in ritardo. Allora appena Because my love for you
arrivata, mi manda un messaggio in cui dice: Would break my heart in two
If you should fall
<Arriverai in orario>

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Into my arms su un tè, Chai, quello indiano agli aromi con la cannella.
And tremble like a flower Guardiamo il film e io continuo a ridere come un cretino.
Siamo uno a fianco all’altra. Io smetto di guardare il film, e
guardo lei. Dopo tre minuti, lei si accorge e mi chiede:
Dice David Bowie, perchè non guardi il film? Con le braccia incrociate, e la
il mio amore per te potrebbe spezzare in due il mio cuore. mano destra sul mento, sorride.
Ed è la notte del solstizio d’Estate, penso. Io le dico che ho di meglio da guardare e che il film l’ho già
visto. Lei ammicca e scuote la testa, ridendo. Io inizio a
La festa finisce, e decidiamo di andare a casa mia per una
ridere e torno a guardare il film.
spaghettata notturna. E siamo in tre: io, Sasha, Teresa. Un
pò non ci credo che stia avvenendo quello che credo stia Sono intimidito dalla vicinanza. Porcamiseria che taglio
avvenendo. d’occhi che hai, Teresa.
Ho anche fatto finta di invitare altri, che poi puntualmente E dico a me stesso: l’uomo deve fare il cacciatore, la donna
declinavano. Ed eccoci, entriamo in casa, nella mia la preda. È forse un ragionamento maschilista? È forse
Thornbury Court, e Teresa sorride. Sasha prepara la pasta, machismo sudamericano? No, è un pensiero banale, terra
un’amatriciana d’altri tempi. terra, quotidiano, che devo imparare a seguire.
Io e Teresa chiacchieriamo. Mezz’ora dopo, ricomincio a guardarla. Siamo vicini, molto
vicini. Le prendo la mano. Mi sorride, e scuote la testa. Dice
Sasha va a dormire, che ha capito l’interesse del padrone di
Teresa, io ho il ragazzo in Italia. Io le dico che è un vero
casa verso l’illustrissima ospite.
peccato. Che poi però non posso comandare il sentimento
Io e Teresa siamo sul divano, e io non so che fare. quando corre libero come in questo momento. Penso, ma
- Teresa che facciamo? Sono le tre … guardiamo un film? senza dirlo, che la fiammella del seminterrato del mio cuore,
è ormai dilagata in tutto l’edificio. Non ho pensieri che non
Scegli pure … siano rivolti a te, in questo momento.
Teresa è stranita dal vedere un mobile di tre scaffali E penso che sia una cosa tanto passeggera, quanto
(naturalmente Ikea…), alla parete del mio salotto, importante, un pensiero tanto aereo e volubile, quanto
interamente dedicato ad una collezione di circa 300 DVD, la intenso e impermeabilizzante, intimo, gentilissimo.
mia passione insieme ai libri e alla musica. E che film
sceglierà, sarà determinante. Fortissimo e quasi assordante.
Vuole guardare Brian di Nazareth, di Monty Pyton. Lei dice che per quanto sia chiaro che tra noi ci sia
attrazione reciproca, che lei dice di avermelo fatto capire
Un film trash, esilarante, degli anni settanta. Comicità con le diverse telefonate, con le due volte che ci siamo visti,
inglese molto truculenta. Divertentissimo. Ho quel film da con la serata passata insieme, con i capelli raccolti, con il
anni, e l’ultima volta lo vidi forse tre anni fa. Divertiti, metto

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vestito bello, e con il film e il tè alle tre di notte, nonostante 15
tutto, lei ha una relazione.
E io ribadisco: che peccato. ALBA DEL SOLSTIZIO.
Sono ormai le 4, e il sole addirittura sta per sorgere. Le dico:
vuoi vedere l’alba del Solstizio? Potrei aver freddo, dice lei.
Prendo le chiavi del giardino di Ladbroke Square, le presto Il giardino di Ladbroke square si apre sontuoso davanti a
una giacca blu, ne indosso una anch’io. Andiamo nel noi, con uno spiazzo verdissimo circondato da salici e
giardino. querce, e alberi imponenti.
Nello stesso prato del film di Hugh Grant, Notting Hill
appunto, del 1996 credo, siamo io e lei, su una panchina. E
ci dimentichiamo di essere in pieno centro a Londra. Lei mi
ribadisce che non si può fare niente, che lei non ha mai
tradito e non è giusto, che si tratterebbe di una cosa nuova
e pericolosa che non vuole fare nonostante tutto.
Non è credibile nemmeno un pò. Parla senza crederci, lo
leggo nei suoi occhi.
- Chiudi gli occhi
le dico. E lei li chiude. Prendo il colletto della giacca e
tirandola verso di me, le rubo un bacio. Lei apre gli occhi e
ride. Dice che non può succedere nulla.
Guarda dall’altra parte.
Le dico: io sono un “tipo tranquillo”, molto safe. Sono uno
che svolazza. Oggi mi piaci, ma solo come simbolo di
bellezza. Tranquilla, le dico.
Mentivo profondamente, in realtà non avevo che pensieri
per lei. E la cosa mi straniava, era un pensiero troppo
intenso per essere una ragazza vista due volte e con qualche
ora di conversazione telefonica.
Il sole ormai era già sorto. L’accompagno al taxi.
Giunta la solita vettura nera, che tanto da al paesaggio
londinese, Teresa si gira verso di me ed esclama:

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- Non può succedere nulla tra noi. Io con te non ci sto! 16
Sorride, e mi bacia, leggermente sulle labbra. Io sorrido. Lei
si siede con la mia giaccavento, con il fiore di wild at heart, GLOUCESTERSHIRE
un sorriso bello e veritiero, molto più delle parole che mi ha
detto senza crederci nemmeno un pò.
Sono molto felice. Mi ha baciato, e io prima le ho rubato un Ho affittato una macchina. Io giro in motorino a Londra fin
bacio. Sono molto felice. dal marzo di cinque anni fa. E col motorino sono stato
ovunque. Ma se si vuole andare fuori Londra, nella
La conquista mi esalta. Il salto verso l’ignoto ancora di più. verdissima e bellissima Inghilterra, ci vuole l’auto, o il treno,
Infatti, io Teresa non so davvero chi sia. So solo che a o l’aereo.
intermittenza compaiono i suoi occhi. Ovunque.
Ho convinto Teresa ad accompagnarmi, dicendole che ci
Rientro a casa. Mi sdraio pensando al primo bacio di questa sarebbero stati degli amici con noi. Che in effetti dovevano
estate piena di luce. È il solstizio, la vittoria della luce sul esserci. Dal solstizio e dal bacio rubato nel parco è passata
buio, del giorno piu’ lungo, sulla notte, la porta del sole. Il una settimana scarsa. Lei ha accettato di buon grado,
giorno in cui il sole è più alto, più forte. La vittoria, la curiosa come si è dimostrata di vedere questo Paese che
fermezza, il trionfo. conosce pochissimo. La mattina del sabato più bello del
Ma ricordo che i solstizi sono due, come tutte le cose. semestre, con un sole lucentissimo e un clima quasi
Ed entrambi si ripetono, sempre. Questo è quello del mediterraneo, sono seduto sui gradini della mia Thornbury
trionfo della luce. Il prossimo, vicino al Natale, è il giorno Court con una bella maglietta bianca e pantaloni comodi e
più buio, il giorno in cui si spera la luce ritorni, al solstizio leggeri per la guida. Ho gli occhiali da sole, un vezzo che mi
successivo. Tutto va così. Oggi la luce trionfa, ma la luce porto appresso da diversi anni, tutte le mattine occhiali scuri
spesso rallenta. Vorrei che questa luce trionfi per sempre … fino alle 11. È tipico, per l’italiano all’estero, abbracciare dei
pur non sapendo chi sia questa Teresa. modelli universali: chi gioca a fare il “Padrino”, chi si
atteggia da discotecaro/cameriere, e chi invece è più
Non lo so davvero cosa mi sia preso. Non lo so. felliniano, come me, più Dolce Vita. Poi ci sono quelli che non
cambiano nulla, sono italiani all’estero ma e’ esattamente
come fossero in Italia.
E così Teresa è ora in arrivo, passata un’altra settimana in
cui, fra l’altro, è morto Michael Jackson, e in cui per ore
abbiamo conversato. Arriva felice, con uno zainetto e un
piccolo trolly.
Anche lei, con occhiali da sole.

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Non appena arriva, doppio bacino banale sulla guancia, non sopporti la musica in macchina, e ci fermiamo a bere
sorrisone, e si va in macchina. Nella macchina ho messo caffè, a mangiare in un pub, e ancora a gironzolare.
una borsa con un pò di vini buoni, tra cui un frizzante Verso sera, arriviamo al cottage che ho affittato. È disperso
francese detto Tresor, Cuvee Exceptionelle. Per la serata, non si in mezzo al nulla. Un antico mulino ad acqua convertito.
sa mai. L’ingresso, sontuoso, è un viale alberato con ghiaia.
Le mostro un sms dell’altro eventuale partecipante al nostro Parcheggio in uno spiazzo - tutt’intorno una residenza in
tour. pietra meravigliosa. La signora Vittoria ci attende per le
- Teresa non so come dirtelo, ma per ora siamo io e te in chiavi. Entriamo nella nostra casetta, ed è un posto
questo viaggio meraviglioso. Noto un parco immenso e curatissimo, tutto
nostro. Un roseto privato al bordo del fiumiciattolo Isis,
- Devo crederci? affluente del Tamigi.
- Non so come dirtelo, guarda il messaggio. Me lo ha Isis come la dea egiziana.
scritto a mezzanotte. Dice che ha problemi in ufficio, e
Norman e Shana non potranno venire. Magari ci Scorre proprio attraverso il nostro cottage, su due piani,
raggiungono in serata. Intanto noi andiamo, che dici ? tutto in pietra. Noto la mano italiana nel dettaglio – pensavo
di affittare una cosa inglese, invece la proprietaria è italiana,
- Ok… Tanto ormai siamo qua… sposata con un inglese. Credo qualche banchiere, immagino,
Ride e scuote la testa. Credo abbia capito. Non sembra stressatissimo, poi trasferitosi in questo angolo di paradiso,
terribilmente dispiaciuta, devo dire. eredita’ di un nonno o simili.
Per tutto il giorno, abbiamo visto pecore e cimiteri,
chiesette, siepi, prati, colline, prati e ancora prati, poi ancora
Decidiamo di fare colazione al bar qui dietro, un bel cesto
pecore sul prato, e cielo blu. Sole. Fantastico. Ho provato
di croissant, due cappuccino, marmellata. Tanto sole. Siamo
più volte a prenderla per mano, ma Teresa continuava a
sul tavolino e chiacchieriamo. Le dico che il Gloucestershire è
ridere, a respingere ogni mio tentativo.
un posto magico. Le ho mandato anche la guida via email
redatta apposta per noi dal nostro amico avvocato inglese, Occupata la casa ci prepariamo per cena.
John. Che viene proprio dal Gloucestershire. Una storiella I nostri amici purtroppo non ci raggiungeranno. Siamo quindi
ricca di ricordi famigliari, con i sentieri percorsi insieme alla soli per questo weekend.
madre quando era bambino. I villaggi più interessanti, come
Upper Slaughter, Lower Slaughter, come Guiting Power, un La cena è semplice: una pasta al pesto, affettati e formaggi.
angolino di verde di 200 anime e tre pub. Apro il Tresor Cuvee Exceptionelle e invito Teresa a spostarci
Si parte alla volta del Gloucestershire, seguendo le indicazioni nel roseto a bordo del fiumiciattolo.
dell’Avvocato, con l’aiuto del Tom Tom, gironzoliamo per Siamo io e lei, sotto le stelle, circondati da rose e buio.
campagne infinite, ascoltiamo musica nonostante Teresa Sottofondo agreste senza auto, senza aerei, senza treni e

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senza stronzi stressati o ubriachi che sbraitano, nessuna luce sporge verso di me. Con la mano nei suoi capelli neri, le do
artificiale, se non quella della finestra della nostra cucina nel un bacio, che lei non rifiuta.
nostro piccolo cottage in pietra, sul fiumiciattolo e in mezzo Poi un altro. Un altro. Un altro.
al parco ora buio.
Il Tresor è finito. Teresa insiste: sì mi piaci, ma tra noi non
Isis scorre dolce nell’oscurità. Si vedono solo le stelle, la può succedere nulla.
lucina della nostra sigaretta e della candela che ci siamo
portati per fare luce. Saliamo al secondo piano. Le due stanze da letto sono una
di fronte all’altra. Le dico: allora buonanotte.
Teresa ora sta giocando con me. Ha capito che sono
all’attacco, che sta emergendo il lato della conquista. Vedo Bacio. Bacio, carezza e bacio e bacio ancora.
nei suoi occhi che la cosa la riempie d’orgoglio. Il suo ego di Carezze. Braccia, gambe, capelli e carezze.
donna e’ appagata. Sono bella, si dirà tra se e se. E sono
Luce fioca. Ancora un bacio.
integra, credo, Dirà tra se e se. Per sfida e con il sorriso mi
dice: dimmi perchè ti piaccio. Dimmi cosa vuoi da me. Bum.
Le dico in tutta sincerità:
Teresa non so perchè mi piaci. Mi piaci e basta. Ma ti posso
dire che non si tratta di curiosità, ma di meraviglia. La
curiosità è dannosa, la meraviglia invece e’ la porta della
stanza della conoscenza, secondo me. La meraviglia e’ la
bussola: io sono meravigliato da te, non incuriosito. Se vuoi
sapere se voglio il tuo corpo, cosa vuoi che ti dica? Siamo
tutti fatti un po’ così. E il fatto che io non ti conosca,
aumenta l’interesse, perchè io amo l’ignoto, la sorpresa. Ne
sono meravigliato.
Il è vino buonissimo non mi tiene più nessuno:
- Vorrei tanto darti un bacio.
- Ahaha… No. Neanche per sogno. Poi i baci non si
chiedono, lo sai?
- Lo so, si danno e basta.
- Poi ti ho detto, tra noi non può succedere nulla.
Teresa fa come per controllare quanto vino sia rimasto.
Controlla la bottiglia e nel farlo, credo involontariamente, si

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17 un’altra, certamente, ma ho pur sempre contribuito alla fine
di una cosa bella. E in realtà, non mi importava nulla.
Perchè se è finita, non è certo solo per colpa mia.
Ci siamo svegliati insieme la prima volta, nello stesso letto, e
se io sorridevo cosciente e felice, Teresa sorrideva con in Abbiamo cenato di fronte al Galles, sulla riva del fiume
sottofondo un pensiero amaro. Severn. E per un’altra giornata, e un’altra notte, la pace
tutt’intorno, e il fuoco tutto dentro. Un fuoco che ormai
Forse un pò si sentiva colpevole per via del fatto che per non mi faceva più vedere nulla, che aveva bruciato ogni
due settimane aveva insistito a dire che tra noi non sarebbe pensiero negativo.
successo nulla. Invece, è successo tutto quello che doveva
succedere, e se da una parte io volevo essere superiore agli Il nostro Cottage, che si chiama Kemble Mill, ha un
eventi, e vivere la cosa come una conquista e null’altro, un caminetto pieno di candele. Nella mia ricerca del bello nello
pò immoralmente e materialmente se vogliamo, dall’altra stare in due, decido, tornati dalla cena sul fiume, di
parte mi richiamavano gli angeli, le cose invisibili e assolute, accenderle tutte. La sala è perlacea.
l’amore profondo. Volevo da una parte fare l’uomo maschio E Teresa sorride, perlacea, ed io con lei. E ancora, una
che conquista e segna il territorio. Dall’altra, avevo carezza, un bacio. Cade il cuscino grande, trema la
un’enorme voglia di innamorarmi e di legarmi per sempre. fiammella della candela. Bacio, bacio. E un altro ancora. Le
Ma ancora, da una parte sapevo che il mio era il ruolo mani unite, due di qua, due di la. Poi gli occhi sono chiusi,
dell’usurpatore, dall’altro volevo dare un perchè luminoso a una mano tra i suoi capelli. un’altra tra i miei.
questa nostra unione. Silenzio. Tutti in Silenzio assoluto.
E lei, profondamente pura, aveva infranto un legame che la
tratteneva da un’altra parte. Lei, che era attratta e lo è
tutt’ora, da me, ha rotto tutto quello che c’era prima di
incontrarmi. Ha visto in me la cosa nuova, e tutto in me per
lei è nuovo.
E il giorno successivo, ancora nel Gloucestershire, sembrava
tutto regolare, tutto meravigliosamente regolare. Come
fossimo uniti da anni. Come se lei non fosse quella ragazza
che conoscevo appena.
Come se io non fossi un usurpatore.
Come se tutto fosse ok.
Come se io non fossi un usurpatore, un dannatissimo
distruttore di armonia: io ho distrutto una coppia, per farne

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18 ai miei occhi – gli occhi che la vedono sempre bella. Nelle
battute di spirito: io esco con te che sei brutto, cosi’ io
sembro piu’ bella. Certo, io invece esco con te che sei un
Sto pensando di aver trovato qualcosa di bello, bellissimo. po’ scema, mentre io sembro più intelligente.
Teresa non è altro che tutto quello a cui penso. E sono anni
che non mi sento così. Nelle mattinate in cui si incazzava: mi hai svegliato troppo
presto.E ora siamo pure in ritardo.
Ma gli stessi pensieri mi fanno capire di essere davanti a una
storia scorrevole: un weekend, un passaggio, un’unione E poi gironzolare a casaccio, e perdere tanto tempo solo per
fugace, due teste in movimento che si piacciono e si guardarsi in faccia per un pò di più.
uniscono solo per dirsi addio. Londra con lei ha preso un colore tutto nuovo. Insieme
Per anni a Londra non ho fatto altro che passare davanti quasi sempre. La mia casa è diventata il nostro santuario. La
alle persone, salutarle, “chiacchierarle”, e abbandonarle, chi città è ora trasformata in un parco immenso, nonostante la
più chi meno, ma sempre superficialmente felice di vedere pioggia, nonostante la dimensione, la sporcizia occasionale.
tante persone. Il mio amore per le folle, per i gruppi di Abbiamo passeggiato, gironzolato, fatto feste. Tutto il lungo
persone, per le feste in abito lungo dedicate ai Marines o in fiume, con il London eye, con il Tamigi dedicato a te. Le
onore della famiglia Reale, di Ascot e della Regata di piazze e i quartieri etnici, dove mangiare panini strani. I
Hanley, di Mayfair e delle serate a tema. Tutto mi aveva suoni e i luoghi, gli eventi e tutte le milioni di persone.
fatto perdere il piacere dello stare in due e delle cose Cucinare per noi, tutti i giorni, e poi svegliarsi, un pò
semplici: come buttare la pasta e metterci sopra il pesto a infastiditi ma sempre vicini, e andare insieme a lavorare. La
freddo direttamente dalla scatoletta. normalità, bella e sincera, del vivere in due. E tutta la città,
dal quartiere fino alla circonvallazione, sembrava nostra.
Aprire la bottiglia di vino, sbriciolando pane per terra, e poi
fare l’amore. Queste cose semplici, a Londra, non le cercavo Tutte le barriere si sono infrante in poche ore. L’imbarazzo
più. Le consideravo banali e forse scontate. ormai è una parola straniera. Ogni giorno sempre più
insieme.
Ed ora sono tornate tutte insieme, sono nude e spesso sono
a lume di candela. Con Teresa, torna tutto il bello del vivere La metà del mio letto non più vuota.
in due. E io sto già impazzendo. Le mie paure, spazzate via dal suo sorriso.
Il bello si è ripresentato in tutte le sue forme. Nei suoi La mia forza, tutta a sua disposizione.
capelli neri, nei suoi occhi neri e semplici. Nelle sue mani
generose, sulle sue labbra dolci e capaci di dilettare con una
parola divertente, con un’espressione scurrile e privata, con Qualunque cosa del mondo circostante è scomparsa – le
le labbra capaci di baciare e di raccontare. Nelle sue mani tasse, le multe, le associazioni, gli impegni serali, tutto
che sapevano prendere le mie in ogni momento, specie nei scomparso.
più attesi. Nei vestiti ricercati, e indossati per apparire bella

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Dicono i Muse: 19
Together, we are invincible
Tutto andava veloce. Forse troppo. Un sabato sera l’aspettavo sul mio divano.
Ma non volevo rallentare in nessun modo. Nessuno. Siamo usciti separatamente. Suona il cellulare. E’ lei.
Sta arrivando. Io sono sdraiato e sorrido.
Lei entra, e siamo ora sdraiati in due, sul divano bianco.
La guardo e dopo un bacio le dico: ti amo.
Teresa mi guarda e non sorride.
Mi dice: non lo dire mai più.
Questo è l’ultimo giorno prima della nostra prima
separazione geografica. In due giorni io sarò in Grecia.
Lei invece sarà in Italia, con la famiglia e tutto quello che
c’era prima.

- Teresa, io ho paura che tu non torni.


- Non lo so, non aver paura, ma non so se al ritorno sarò
uguale. Io sono volubile. E non ti innamorare di me,
perchè io sono una stronza.

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20 21

La Grecia è meravigliosa, soprattutto l’Isola di Skiathos. Oggi siamo entrambi a Milano.


Ho un motorino blu, per queste due settimane in cui sono Sono in piedi sulle colonne di San Lorenzo e attendo il
ospite, e tre amici, Fede, Andre e Mandrians, con cui pensiero fisso delle settimane greche.
parlare di donne e di asini, di cover dei Cure, di mare e di Abbraccio e bacio. Le tengo la mano. Raggiungiamo la mia
sole, tutto il giorno. Magari col souvlaki all’alba. casa milanese. Un balconcino su Corso di Porta Ticinese, la
Litri di Vodka Tonic, spiagge meravigliose e bar bianchi residenza del fratello attore. Sulle pareti foto dell’attore
pieni di gente divertita e non sempre divertente. fenomenale che e’, a cui voglio un mondo di bene. E sono
Teresa è lontana e questo mi fa male. Non dovevamo stare contento Teresa veda un’immagine della mia famiglia.
lontani proprio adesso. Ma nulla si può fare. Lei è in Italia, Butto la pasta, apro il prosecco. Un tavolino, una candela.
e ho paura che il passato possa avere il sopravvento sul Io e lei, sullo sfondo Milano e le Colonne.
futuro. Un gelato, due cucchiaini.
Continuo ad avere paura, ma forse questa è stupida
insicurezza.
- Allora, Stronzerrima, hai scelto me?
Il mio Maestro mi disse: con le donne, l’uomo deve sempre
agire maschio. - Si, ho scelto te. Anche se non ti devi innamorare di me, io
sono una stronza.
E io ricordo lei dirmi: non ti innamorare di me. Sono una
stronza.
Per non pensarci, mentre albeggia, lascio la birretta appena
finita su banana beach. In sottofondo ai miei pensieri,
Leonard Cohen canta Dance me to the End of Love.

Bello, bellissimo il mare. Ma non mi basta mai. Voglio lei.

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22 Teresa dice che quando è con me non si riconosce più. Con
me cambia sempre idea.
Il giorno che tutto è finito, almeno per ora, fu il lunedì di Come vorrei cambiasse anche questa idea.
Bank Holyday del weekend del Carnevale di Notting Hill. Teresa si alza dal letto e decide che è il momento di
Quella notte, nel cuore della notte, Teresa mi ha detto: salutarci. Io so che la rivedrò presto, forse addirittura
domani.
sono pensierosa.
Ma questo saluto ha un impatto grave. Lei ha deciso che il
Non vuole più avere tutto questo che abbiamo, con me. nostro non può essere amore. Forse amici. Forse nulla.
Sento il cuore tremare. Non credo alle mie orecchie. Non Credo lei scappi prima che sia troppo tardi.
aver paura del futuro Teresa. Noi abbiamo appena iniziato.
Oppure boh. Non si capisce nulla.

Marilyn Manson un giorno disse, grossomodo,


“Sento un pugnale piantato sulla schiena per ogni giorno
che ti ho conosciuto”.
Era una canzone che si chiamava “The Speed of Pain”.
E in questo momento, parlando con lei, vorrei tanto riuscire
a superare la velocità del dolore. Il dolore si propaga sempre
con una velocità inaudita. E’ quello il problema.

Provo a farla ragionare, invece Teresa è decisa.


O almeno così sembra. Teresa ha paura del nuovo, del
cambiare tutto. Stare con me, per lei, è stato perdere tutto
quello che c’era prima.
E ora mi vedo nuovamente a fare tutto quello che facevo
prima, da solo: saltare da una festa all’altra, incontrare cento
persone alla volta. Al ristorante da solo.
E lei mi scrive che non mi vuole più vedere, non mi vuole
parlare perchè poi, dice, è sicura che cambierebbe idea.

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23 Guardo il tavolone centrale: vuoto. Ricordo invece due
piatti, due bottiglie, due cucchiai, un gelato al fiordilatte.
Sorridi. Mi abbracci. Bacio. Bacio. Bacio. Bacio. Niente, non
E quindi ho chiuso la porta dietro di te. vedo nulla. Penombra, vuota anch’essa. Non sarò certo io a
La poltrona è rimasta vuota. Il cuscino appoggiato sul puf. riempirla.
La bottiglia vuota abbandonata. Sul divano, guardo il vuoto. Guardo la candela. Ricordo un accendino. Il buio, poi non
Questo salotto ha avuto tutto un altro significato nelle più buio. Il barlume perlaceo. Il seno perlaceo. Tutto un
ultime settimane. Ora vedo solo uno spazio vuoto con a lume tremolante. Sorriso. Sorriso. Carezze. Le braccia e le
contorno mobilio inutile. Te ne sei andata via, con il sorriso gambe. Le mutande. Noi due. Così, orizzontali, poi in
certo, ed io sento un vuoto espanso dentro di me, e un cerchio, poi una sfera, poi suoni inconfondibili, poi la voce.
vuoto ristretto e soffocante fuori di me. Il vuoto che hai Parole dolci. Poi buio. Niente, finito tutto, non vedo nulla.
lasciato mi sta stringendo il collo, lo stomaco, le braccia. Le La candela ora guarda me, e io la guardo, e niente, inutile,
mani che penzolano dal bracciolo della poltrona non hanno inutilissimo. Sigaretta, fumo. Cenere, strano odore. E io
motivo di accarezzare nulla, l’indice non vuole indicare rimango così e più guardo lo spazio vuoto, più lo riempio di
nessuna direzione. Il braccio sembra incapace di sostenere. ricordi.
Non ho nemmeno più pensieri, né lacrime. Niente. Sono
fermo, vuoto. Pensare di non voler più vedere questi ricordi mi lascia il
segno. Ho il cuore segnato, lo sento. Faccio appello alla mia
anima: dove cazzo sei finita, o immortale?
Hysterical and Useless Suona il cellulare: nessuna voglia di rispondere. Risuona.
Dice Thom Yorke. Quanto ha ragione. Niente, non ti rispondo. Due ore passano, nessuna ombra
di fame o di forza. Non posso ridurmi così. Devo dormire.

La luce della stanza, anche quella, mi infastidisce. Spengo


tutto. Anche la spia dello stereo. Niente suoni. Niente di
niente. Voglio vedere bene questo vuoto che ha lasciato.
Accendo una candela e la guardo. Pensieroso. Sigaretta.
Un’altra. Un’altra ancora.
Sul divano doppio ora, guardo l’altro divano doppio. E ti
ricordo così: sdraiata, col vestito nero, la bottiglia di porto
che bevemmo a canna, dalla stessa bottiglia. Carezza. Bacio.
La lingua. Tua e Mia. Noi due. Nuda.
Ora l’altro divano è vuoto e non sarò certo io a riempirlo.

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24 Brutta frase, molto. Ma in questi giorni di tristezza, tutto fa
brodo.
Ora, nelle ultime settimane, abbiamo deciso che siamo Per anni non mi sono sentito così. La passione è stata forte,
amici. E continuiamo a vederci. Non so come è successo, la velocità non ha aiutato. La passione tra me e Teresa è
ma alla fine, tra le mie insistenze, io e Teresa continuiamo a passata, per dirla con i Negramaro, come fame ad un Leone.
vederci. Sempre come dicono i Negramaro, ho l’impressione che io
e Teresa abbiamo piantato nella pietra il seme della nostra
Per il resto, il mio lavoro è salvo, in Ufficio il mio capo ha relazione.
voluto confermare il contratto. Ma non ho festeggiato.
Pensavo di aver perso il fiore più bello di tutti. E il lavoro, Ho capito che non si può costruire il bello partendo dal
ora scontato e tranquillo, non mi sta aiutando a non pensare vizio. Il vizio sta nel fatto che ho voluto ignorare un povero
a quello che ho perso. quasi coetaneo che, in Italia, aspettava Teresa, la quale, forse
sola, ha deciso di rompere il sigillo della fedeltà, ed è così
Londra, così come la mia casa, è ora una continua che nasce la mia storia, la nostra storia. Il positivo e il
ripetizione di spazi vuoti, spazi senza Teresa. negativo, anche qui, sono aspetti della stessa cosa, facce
Teresa mi ha tolto il terreno sotto i piedi. Tutto andava della stessa medaglia.
benissimo e veloce. E lei mi diceva: non ti innamorare di Su questo lato, ci sono io e c’è una Londra piena di noi.
me, che io sono una stronza. Sull’altro, un’Italia in cui lei e quell’altro vivono il momento
Si, le dicevo io, le stronze sono la mia specialità. più buio.
Come fare per recuperare il mio fiore? La paura di aver sbagliato, ha preso il sopravvento e Teresa
ora se n’è andata.
Le donne sono fiori che si devono saper cogliere. Se non li
raccogli bene, si rompono, oppure becchi la spina e ti fai E io la voglio recuperare. La devo recuperare.
male. Questo mi dice un amico al quale confido la mia
tristezza.
Un altro amico mi dice di Casanova: sai che Casanova le
amava tutte, mentre don Giovanni non ne amava nessuna.
Sai che Casanova dice che il miglior dono che può farti una
donna, è abbandonarti, così da lasciare posto alla prossima.
Più scurrile Rocco Siffredi: la gente si scandalizza perchè mi
vede che metto la testa di una donna nel cesso. A loro, in
realtà, piace.

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EPILOGO Voglio che l’amore generi qualcosa che rimanga. Un
marchio a fuoco nei nostri due cuori.
Azione. Terens, Forever.
Devo trovare il modo di agire.
La mia speranza è l’ultima a morire.
Perchè questa nostra cosa che doveva essere una storiella,
non ha nessun aspetto della storiella.
Lo sviluppo della nostra amicizia è anomalo. Assolutamente
anomalo.
Che ci faccio, amico di una donna che amo?
Non si può essere amici.
In realtà, io e Teresa abbiamo un legame che va molto oltre.
Lei rifiuta di vedere la realtà. Si è imposta di tornare
indietro. Non voglio che succeda. Lei deve andare avanti
con me, perchè io le voglio già un mondo di bene, e io e lei,
insieme, siamo già una cosa luminosa. E lei mi vuole bene.
Lei lo sa. E non lo vuole sapere.
La cosa che più mi fa tristezza, è la fine dell’unicità, la fine
del rapporto esclusivo tra me e lei. Tutto poi finisce nel
dimenticatoio, ed io non riesco a pensare a tutto il bene che
ci siamo voluti, in così poco tempo, come una cosa
destinata al cassetto in fondo all’archivio.
Dimenticatissimi. Mai e poi mai.
No, non succederà mai. Ci vuole un colpo di scena.
Voglio scrivere in un libro, la storiella banale ma intensa,
corta ma importante, luminosa seppur fugace, una storia
che ha radici nel vizio, con folti rami di virtù.
E questo libro voglio si intitoli FOREVER TERENS.

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POST-LITTERAM Soundtrack

Radiohead, The National Anthem (Kid A, 2000) – p.3


Fu così che arrivò il giorno del compleanno di Teresa. E fu Muse, Knights of Cydonia (Black Holes and Revelations, 2006) – p.11
così che alla porta di casa P., verso le 1800, mentre tutti si Belle and Sebastian, If She Wants Me (Dear Catastrophe Waitress, 2003) – p.15
stavano attovagliando per la torta, con la nonna e i parenti,
Radiohead, You Are All I Need (In Rainbows, 2007) – p.18
suonò il citofono di casa.
Justice Vs Simian, We Are Your Friends, (single, 2006) – p.19
Alla porta, un Artiere. Fujiya & Miyagi, Knickerbocker, (Lighbulbs, 2008) – p.28
L’artiere porta un libro, che racconta una storiella Rouge Rouge ft. KViard, Et Toutes Ces Choses, (Hotel Costes 9 , 2006) – p.33
importante. David Bowie, Let’s Dance, (Let’s Dance, 1983) – p.50
Il libro si chiama Jacques Offenbach, Barcarolle (I Racconti d’Hoffmann, 1881) – p.59
FOREVER TERENS. Muse, Invincible (Black Holes and Revelations, 2006) – p.64
Leonard Cohen, Dance Me To the End of Love (Various positions, 1984) – p.67
Non l’ha scritta un Artiere, ma un uomo innamorato perso
Marilyn Manson, The Speed of Pain (Mechanical Animals, 1998) – p.69
che non ha mai scritto un libro vero.
Emiliana Torrini, If You Go Away, (To Be Free – single, 1999) – p.70
Quello che succede dopo, non ha descrizione cartacea e
Radiohead, Let Down (Ok Computer, 1997) – p.71
gode del segreto più assoluto.
The Killers, I Can’t Stay (Day and Age, 2009) – p.77
Soprattutto perchè, non è dato sapere, nè al lettore, nè allo
scrittore, cosa accada poi nella testa di una donna. Questo
non lo sa nessuno.

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DRAMATIS PERSONAE NOTA DELL’AUTORE SU SE STESSO

Ezio Fabiani nasce a Melzo (Milano) l’8 Ottobre del 1980,


un giorno associato al numero 8, numero dell’infinito.

Vive, felice, a Londra dal 15 Settembre del 2000, la città


Ezio ................................Folle Innamorato che ha Perso il Sonno dove ha completato gli studi in Relazioni Internazionali,
dove ha ottenuto un Master in Diplomazia, dove persegue
Terens ............................ Allegoria del Bello, Simbolo di Virtu’ una carriera nel mondo degli International Affairs, dove
arricchisce la propria collezione di arte “affordable”, dove
Londra ........................... la Citta’ Piu’ Bella del Mondo Moderno ha imparato lo spagnolo, il francese e altro ancora.
Norman ..................Compare di Viaggi e di Avventure L’autore ha concepito Foreverterens a Londra in un
momento di massima apertura spirituale, dopo aver avuto
Piero ............. Gallerista Generoso, Consigliere di Viaggi la fortuna e il privilegio di incontrare, sempre a Londra, la
Il Generale ..................... Il Capo dell’Area Esercito
protagonista di questo libro.

Shiva ................................. Internazionalista e Avventuriera Promotore di numerose iniziative pubbliche e private di


natura culturale e di matrice creativa, fautore e promotore
Il Motorino ....................... Fantastico Mezzo di Locomozione di molte unioni tra individui liberi e di buoni costumi,
instancabile ricercatore di virtù, socialmente molto attivo,
Il Presidente .................... SB Ezio Fabiani partecipa a Florilegio Ars Factory con il
ruolo di “ Mecenate”.

Questo libro nasce con l’unica pretesa di raccontare una


storia che sia significativa per chiunque volesse farci
attenzione. Non vi è, in questo divertissement. nessuno
spazio per alcuna pretesa letteraria o per asserire ruolo
alcuno nel mondo delle arti e delle scienze.

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FLORILEGIO IMPRINTING

Nasce Florilegio Imprinting: l’Associazione Culturale Florilegio Ars Factory


propone una nuova prospettiva editoriale agli autori talentuosi.
Nessun editore a censurare o promettere una distribuzione capillare sul
territorio in cambio di cifre esorbitanti, ma un accordo trasparente: Florilegio
seleziona, cura e promuove prosa e poesia inedite, l’autore sostiene i costi di RINGRAZIAMENTI
stampa devolvendo una percentuale dei ricavati all’associazione no profit
Florilegio. Grazie a Florilegio, in particolare Aron e Hugo, per tutto, ma proprio tutto.
A coloro che hanno permesso buona parte del "setting" in cui si sviluppa
questa storia, ovvero Fabio F e Anna N a.k.a. "Papà e Mamma", Fabio F detto
Nello specifico: "MV", che ha anche letto il libro insieme alla moglie, Isabella O, Piero P detto
- la Redazione seleziona i testi pervenuti alla mail "il Gallerista", che ha anche permesso l'esistenza della mia collezione d'arte
redazione@florilegio.net con oggetto “Imprinting”; scontata. Grazie quindi alla Marco Polo, al Circolo Europa, all'associazione
- Florilegio effettua editing, impaginazione, studio grafico e Young Diplomats in London, al Generale L P e all'Ambasciata Italiana
introduzione all’opera; ovunque essa sia, a Italian Nights, al Presidente SB. Grazie al mio carissimo
fratello Dario detto "Loris" per l'esempio di perseveranza e di purezza artistica
- i libri vengono promossi nel corso degli eventi Florilegio Ars
che rappresenta, e per essere il miglior fratello possibile, anche se non ci
Factory, sul portale www.florilegio.net e attraverso la newsletter
vediamo mai.
0rezer0.
Un sentito ringraziamento va alla famiglia di Teresa detta "Terens" per aver
gentilmente permesso la sua partenza per Londra, e la successiva permanenza .
Semplice ed efficace. Ringraziamenti doverosissimi alle persone che hanno voluto leggere questo
libro in anteprima, provvedendo a commenti utilissimi anche per la sua
ultimazione. Quindi grazie ad Alice A detta "Alice", Amedeo C detto "il
LIBRI IN COLLANA Maestro", Mario T detto "Brodino", Giorgio I detto "Camisa", Valentina N
detta "Selfemployed", Antonio P detto "GIP", Giorgio C detto "Ciuffetto",
Federico P detto "Fede", Andrea M detto "Andre", Norman C detto
(1) - “Colibrì e i libri nitidi”, di Aron Cheroes "Calogero", Giuseppe P detto "Puccia", Pietro R detto "Piotr", Sasha Barbot
detto "Sasha Barbot", Matteo M detto “Mela”, Fabrizio D P detto “C G G
(2) - “Tra la carne e l’anima”, di Gaetano Veninata
M”.
(3) - “andreabitontovendesi”, di Andrea Bitonto
Ringraziamenti "in anticipo" a Ornella dell'Italian Bookshop di Londra, Lei sa
(4) - “Amore e Reazione”, di Hugo
perche', e a tutti quelli che vorranno aiutare a distribuire questa storia d'amore
(5) - “Villa Telesio”, di G. Veninata, M. Di Sante, A. Gamberi ,che mi vede particolarmente partecipe e di cui mi faccio allo stesso tempo
messaggero.
(6) – “Partire è un pò reincarnarsi”, di Italo Vazzana
QQCVLT
(7) – “Forever Terens”, di Ezio Fabiani

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INDICE

ANTE LITTERAM .......................................7


1-24.....................................................................9
EPILOGO ......................................................75
POST-LITTERAM ........................................77
SOUNDTRACK.............................................78
DRAMATIS PERSONAE ............................79
NOTA DELL’AUTORE SU SE STESSO..80
FLORILEGIO ARS FACTORY ..................83
RINGRAZIAMENTI.....................................84

FINITO DI FINIRE IL 24 OTTOBRE 2009

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