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Candidato:
Relatore:
Francesco Asaro
Matricola 0118000535
Sommario
Abstract
The backscatter analysis can be performed, as a post-processing operation on surveys of any geophysical instrument, which works following the
monostatic active sonar equation. Anyway the efficiency of this process is
improved by running it on surveys of a specific instrument: the Sidescan
Sonar.
This special kind of sonar, unlike the majority of other geophysical instruments, is not a bathymetric device, but an instrument of geomorphological investigation of the seabed. Therefore the use of Sidescan Sonar
requires an interpretative phase of scan results. Analyzing the backscatter
intensity, its possible to gain a set of markers, trough which the operator
can discern each facies. In such a way, information acquired will be of
quantitative nature instead of qualitative.
All in all, cant be underrated the utility of this analytic process in the
global facies classification and, by the way, neither that no additional surveying operations are required to infer these new information about seabed
features.
So in the present dissertation, after having explained the theoretical bases
of underwater sound propagation and technical-operative features of Sidescan Sonar, all the stages of this analytic process are reported.
Finally backscatter analysis is performed in order to characterize seabed
features in Sciacca survey.
Indice
1 PROPAGAZIONE DEL SUONO IN ACQUA
1.1 Equazione donda . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1.1 Seconda legge di Newton per lacustica
1.1.2 Equazione donda monodimensionale .
1.2 Velocita di propagazione del suono in acqua . .
1.2.1 Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.2.2 Determinazione del parametro . . . . .
1.3 Approssimazione di fronte donda piano . . . .
1.4 Interazioni segnale-target . . . . . . . . . . . .
1.4.1 Backscatter . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.5 Equazione monostatica del sonar attivo . . . .
2 IL SIDESCAN SONAR
2.1 Sviluppo storico . . . . . . . . . . . . . . . .
2.2 Caratteristiche principali e funzionamento
2.2.1 Le equazioni di base . . . . . . . . .
2.2.2 Principio zero dellimaging acustico
2.2.3 Dispersione del segnale . . . . . . .
2.3 Parametri operativi dello strumento . . . .
2.4 Parametri geometrici del fascio . . . . . . .
2.5 Footprint . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.6 Prodotto finale . . . . . . . . . . . . . . . . .
2.6.1 Il formato eXtended Triton Format .
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3 IL METODO ANALITICO
3.1 Lalgoritmo Fast Fourier Transform . . . . . . . . . .
3.1.1 La Discrete Fourier Transform . . . . . . . . .
3.2 Il file grezzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.3 Acquisizione in MATLAB c e preparazione allanalisi
3.4 Analisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.4.1 Istogramma . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.4.2 Andamento backscatter . . . . . . . . . . . .
3.4.3 Spettro associato al segnale . . . . . . . . . .
3.4.4 Rugosita media . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5 SVILUPPI FUTURI
56
Riferimenti bibliografici
57
A GRAFICI
A.1 Intensita backscatter - Posidonia . . . . . .
A.2 Spettro backscatter - Posidonia . . . . . . .
A.3 Intensita backscatter - piattaforma sabbiosa
A.4 Spettro backscatter - piattaforma sabbiosa .
ii
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i
i
v
ix
xiii
Un moderno velocimetro . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Geometria sorgente-fronte-fondo . . . . . . . . . . . . .
Sketch legge di Snell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Sketch backscattering . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Sketch del bilancio del sonar attivo monostatico . . . .
Sonogramma di un Sidescan Sonar . . . . . . . . . . . .
Display di un apparato ASDIC risalente al 1944 . . . . .
Martin Klein con uno dei primi SsS commerciali . . . .
Lo storico recupero del relitto della Mary Rose nel 1982
Un moderno SsS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Diagramma a blocchi del funzionamento di un SsS . . .
Geometria towfish-target . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Geometria trasversale del fascio acustico . . . . . . . . .
Struttura radiometrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interfaccia DeepViewFV . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Dettaglio waterfall . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interfaccia MATLAB c . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Interfaccia con campione in grayscale . . . . . . . . . .
Overview degli sweep estratti dal campione . . . . . . .
Immagine satellitare dello specchio dacqua dinteresse
Campione prateria di Posidonie . . . . . . . . . . . . . .
Campione piattaforma sabbiosa . . . . . . . . . . . . . .
Intensita backscattering - prateria di Posidonia . . . . .
Intensita backscattering - piattaforma sabbiosa . . . . .
iii
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54
55
FT
m
a
u
B
T
z
S
R
W
Z
r
Iriflessa
(1 - r)
Irifratta
u1
u2
S
ka
F
W
v
SL
TL
TS
EL
d
h
s
pressione totale
pressione ambientale
anomalia pressione
densita totale
densita ambientale
anomalia densita
forza totale
massa
accelerazione
velocita
modulo di elasticita
temperatura
profondita
salinita
slant range
freccia allarco
corda
lunghezza donda - interfaccia
impedenza acustica
indice di riflessione
intensita segnale riflesso
indice di rifrazione
intensita segnale rifratto
angolo dincidenza
angolo di rifrazione
velocita di propagazione nel primo mezzo
velocita di propagazione nel secondo mezzo
backscattering cross section
numero donda acustico
angolo radente
parametro meccanico target
spettro rugosita fondale
rapporto tra la densita del target e del mezzo
rapporto tra la velocita nel target e nel mezzo
source level
transmission loss
target strength
echo level
ground range
quota towfish
intensita radiometrica
iv
v
s
tp
fp
Vmax
L
Y
X
y
x
N
R
max
R
R
H
[kHz]
[dB m-1 ]
[kg m-1 s-1 ]
[kg m-1 s-1 ]
[s]
[s-1 ]
[m s-1 ]
[m]
[rad]
[rad]
[m]
[rad]
[m]
[m]
[m]
adim.
adim.
adim.
adim.
[m]
(1)
[kg m-3 ]
(2)
con A ^ p pA
dove pA e A sono costanti e rappresentano i valori ambientali di pressione e densita, mentre p(x) e (x), funzioni della posizione del fronte donda lungo la sua direzione di propagazione, rappresentano i valori di anomalia legati ai fenomeni compressivi, scaturiti dalla perturbazione della
sorgente, inversamente proporzionali alla distanza dalla sorgente stessa.
1.1
Equazione donda
In questa sezione si ricavano le espressioni di base necessarie a definire lequazione donda monodimensionale, che descrive rigorosamente
la perturbazione nel mezzo secondo la direzione di propagazione.
Una volta ottenuta la legge monodimensionale, si definiscono le condizioni per cui e valida lapprossimazione di fronte donda piano, grazie alla
quale tale equazione risulta essere sufficiente per descrivere il fenomeno
completo.
1.1.1
@u
@t
[m s-2 ]
dove u indica la velocita lungo la direzione di propagazione della particella considerata nel sistema lagrangiano. Banalmente dallespressione
classica del secondo principio di Newton, segue:
FT = ma = A
@u
@p
( x y z) = - ( x y z)
@t
@x
@p
@u
= A
@x
@t
leq. 3 esprime il secondo principio di Newton per lacustica.
-
@pA
@x
=0
(3)
1.1.2
@u
@
=
@x
@t
(4)
p=B
(5)
A
dove B indica il modulo di elasticita del mezzo. A questo punto e possibile
procedere nella derivazione dellequazione donda.
Innanzitutto si deriva rispetto ad x leq. 3 e si ha:
@
@p
@u
= A
@x
@x
@t
@2 u
@2 p
=
@t@x
@x2
mentre leq. 4 va derivata rispetto al tempo, ottenendo:
@
@u
@
-A
=
@t
@x
@t
-A
@2 u
@2
= 2
@t@x
@t
adesso, uguagliando i membri a sinistra, segue:
-A
@2 p
@2
=
@x2
@t2
infine, servendosi delleq. 5, si ottiene:
@2 p
A @2 p
=
2
@x
E @t2
(6)
Leq. 6, equazione donda monodimensionale, puo essere espressa in maniera equivalente in termini di densita anziche di pressione, sostituendo
leq. 5 esplicitata in termini di pressione. Poiche vale anche la relazione:[1]
u2 =
B
A
(7)
1.2
Premessa
Un moderno velocimetro
1.2.2
Il primo tentativo in assoluto di misurazione della velocita di propagazione del suono in acqua fu condotto nel 1816 nel Mediterraneo francese
da Francois Beudant. Lesperimento fu condotto con una metodologia
che ad oggi potrebbe far sorridere, ovvero con un orologio e una campana immersa da una barca posta a distanza nota da un nuotatore munito
di una bandiera. Dieci anni dopo, nel tentativo di determinare il modulo
di elasticita dellacqua nel lago di Ginevra, anche Colladon e Sturm arrivarono a determinare il valore del parametro, utilizzando un sistema simile
al precedente, ma con una sincronizzazione luce-suono.
I valori ottenuti nelle due misurazioni, nonostante i limiti della metodologia applicata, furono rispettivamente di 1500m s-1 e 1435m s-1 e quindi
accettabili per i presupposti e non troppo lontani da quelli reali.
La propagazione di unonda compressiva in un fluido avviene alla velocita:
s
B
u=
[m s-1 ]
(8)
T
ma questa formulazione, che sintetizza il fenomeno, non e di alcun utilizzo nella realta pratica, poiche non e in grado di valutare le variazioni della
velocita con i parametri marini caratteristici, cioe temperatura, salinita e
profondita.
Per ovviare a questa necessita nel tempo sono state ricavate numerose
formule empiriche, generalmente di estrema complessita.
5
[m s-1 ] (9)
1.3
Qualora la sorgente si trovi ad una certa distanza R dal target di interesse, il fronte donda relativo ad un generico impulso, proveniente da
suddetta sorgente, puo essere trattato come una superficie piana, anziche
sferica.
Questapprosimazione e molto efficace poiche semplifica enormemente
nela matematica che descrive linterazione tra target e fronte donda. E
cessario, quindi, comprendere analiticamente per quali condizioni e valida questapprosimazione.
Si consideri un tratto del fondale, isonificato dal fronte donda, di ampiezza W, nonche larco sotteso da una corda pari al tratto stesso, e possibile
adesso individuare lampiezza della freccia al medesimo arco.
W2
2
= R2 + 2 - 2R +
7
W2
4
W2
8R
W2
8R
8
Perche sia valida lapprossimazione di fronte donda piano, e possibile
concludere che deve essere rispettata la disequazione:
W ( R) 2
(10)
1.4
Interazioni segnale-target
(11)
In accordo con questo modello, il segnale incidente, assimilabile per quanto premesso alla direzione di propagazione del suo stesso fronte donda, incontrando la suddetta interfaccia, genera un segnale riflesso con
direzione di propagazione speculare alla normale del target, ovvero con
angolo di riflessione pari a quello dincidenza.
Lintensita del segnale riflesso si ottiene a partire dallintensita del segnale incidente e in funzione del coefficiente di riflessione, definito come
segue:
Z2 - Z1
r=
(12)
Z2 + Z1
dove Z2 e Z1 indicano rispettivamente limpedenza acustica del target e
del mezzo di propagazione.
Pertanto si avra:
Iriflessa = r Iincidente [dB]
(13)
Al fenomeno di riflessione e associata anche una rifrazione del segnale
incidente, ovvero nel secondo mezzo si avra un segnale di intensita pari a:
Irifratta = (1 - r)Iincidente
[dB]
(14)
il cui fronte si propaga con angolo alla normale, detto angolo di rifrazione
e definito appunto dalla legge di Snell:
sin
sin
=
u1
u2
esplicitando per langolo di rifrazione:
u2
= arcsin
sin
u1
10
[rad]
(15)
1.4.1
Backscatter
XVIIsec, mentre la prima rigorosa equazione per lintensita del backscatter e stata sviluppata negli anni 60 da Kuo.
recente di questequazione, ottenuSi espone ora una riformulazione piu
ta da Jackson nel 1986. Il coefficiente dintensita teorica del backscatter,
detto backscattering cross-section e valutato come funzione dellangolo3 compreso tra lorizzonte del target e la direzione di propagazione del
segnale, delle proprieta meccaniche del target e della rugosita del fondale:[2]
s
= 4k4a (sin4 ) F W
(16)
mentre e , appunto, langolo compreso tra lorizzonte del target e la direzione di propagazione del segnale, W indica lintensita dello spettro di rugosita associato al fondale e, infine, F raccoglie tutti i parametri meccanici
del target ed e definito come:
( - 1)2 cos2 + 2 - v -2
F=
1
sin + (v-2 - cos2 ) 2
(17)
in cui e v , coefficienti adimensionali, indicano rispettivamente il rapporto tra densita del target e del mezzo e tra le relative velocita di propagazione.
In accordo con la sua definizione, questo coefficiente e tanto maggiore,
quanto la direzione di propagazione del segnale e prossima allo zenit del
target. Inoltre cresce in funzione della rugosita del fondale, con una particolare sensibilita alle irregolarita dellordine di grandezza della lunghezza
donda, mentre si attenua allaumentare della frequenza. Infine, analiz forte
zando il parametro F, si comprende che il coefficiente e tanto piu
quanto maggiore e la densita del target.
12
1.5
intensita 0 sorgente
- 0.78
intensita 0 sorgente a 1m
[dB]4
TL, Transmission loss (attenuazione del segnale): e il parametro determinato dalla capacita di assorbimento del mezzo di propagazione e
dalla dispersivita del segnale, dato da
TL = 10 log10
13
[dB]
Le equazioni venivano risolte generalmente trattando la perdita di segnale come incognita, in modo da valutare, appunto, il range massimo
possibile per lapparato; in questo caso e interessante trattare, invece, come incognita la combinazione di questi parametri che determina lintensita delleco al ricevitore.
Lequazione che descrive il funzionamento di un apparato in configurazione monostatica attiva tiene conto dellintensita del segnale emesso,
della dispersione del segnale nel percorso sorgente-target-sorgente e della capacita dassorbimento e riflettivita del target, ovvero lo strumento
ascoltera uneco data da:
EL = SL - 2TL + TS
[dB]
(18)
infine si ha:
EL = SL - 2TL + 10 log10
[dB]
s
[dB]
(19)
4
a questo punto e evidente che per un apparato monostatico attivo leco
percepita dipende fortemente dalle caratteristiche meccaniche del target,
implicitate nella backscattering cross section.
14
IL SIDESCAN SONAR
Il Sidescan Sonar e uno strumento di indagine geomorfologica sottomarina, il suo prodotto finale e un sonogramma, che appare come una
vera e propria foto, ma ottenuta attraverso il suono ad alta frequenza.
lo strumento di piu
largo utilizzo nelle campagne geofisico-marine, con
E
degli specifici accorgimenti il suo utilizzo si adatta sia alle acque basse che
alloffshore e permette di ispezionare in poco tempo ampie porzioni del
fondale, grazie alla grande isonificazione.
Proprio per questa caratteristica, insieme ad un altro strumento, il Mul vicino parente tra gli strumenti batimetrici, negli anni
tibeam, suo piu
recenti si sta rendendo protagonista di una grande, ma altrettanto sconosciuta, impresa della scienza: mappare completamente il fondo degli
oceani, attualmente inesplorato 5 al 95%.[4]
15
2.1
Sviluppo storico
Il capostipite di tutta la tecnologia di investigazione sottomarina, basata sullequazione monostatica del sonar attivo, e il sistema ASDIC, il
quale fu sviluppato nel 1916, durante la prima guerra mondiale, come risposta al dispiegamento in guerra dei sottomarini U-Boot da parte dei
tedeschi.
Il progetto nacque inizialmente sotto legida del British Board of Invention and Research, ma fu successivamente sviluppato dal fisico canadese Robert William Boyle per l Anti-Submarine Division del British Naval
Staff.
Nello sviluppo del progetto si ebbe il primo utilizzo nella storia di cristalli
di quarzo piezoelettrici, che costituivano il cuore di questo rudimentale
apparato dindagine sottomarina.
Poiche il nuovo apparato era protetto dal segreto militare, nei documenti che descrivevano i primi passi della ricerca, le parole supersonico e
quarzo, le quali rappresentavano la chiave del suo funzionamento, vennero sostituite con ASDics e ASDivite; proprio dalla prima nacque lacronimo fittizio ASDIC, tuttora riportato inconsciamente in letteratura.[5]
La diffusione di questo acronimo fu dovuto ad unintromissione dell Oxford English Dictionary su una fuga di notizie. Interpellato lammiragliato
inglese per sapere il significato dellacronimo, questi, per tutelare il segreto militare, glisso che indicava lAllied Submarine Detection Investigation
Committee, organo in realta mai esistito.
16
I risultati della ricerca americana rimasero comunque oscurati dal segreto militare fino al 1980. Parallelamente istituti civili, quali lIstituto Nazionale di Oceanografia Britannico, gli Hudson Laboratories e il MIT, nella
persona di Harold Edgerton, portarono avanti lo sviluppo scientifico della
obsoleta tecnologia ASDIC, ormai di pubblico dominio, raggiungendo
piu
risultati simili a quelli dello sviluppo militare.
Negli anni cinquanta venne posata una pietra miliare nellutilizzo di questi rudimentali Sidescan Sonar a trasduttore conico per scopi scientifici e
in generale civili: proprio lIstituto Nazionale di Oceanografia Britanpiu
nico se ne serv per studiare la morfologia delle piattaforme continentali,
mentre il Dott. Harold Edgerton, fondatore della nota E.G.&G., utilizzo la
17
18
2.2
Un moderno Sidescan Sonar e costituito, in primis, da ununita di registrazione e comando, generalmente detta unita centrale e da un towfish,
che non e altro che lalloggio idrodinamicamente ideale per i due trasduttori laterali.
I trasduttori posizionati, come suggerisce il nome, simmetricamente sulle
murate del towfish, sono il cuore del sistema e svolgono sia la funzione
di sorgente che di ricevitore.
Uno strumento cos concepito obbedisce allequazione monostatica del
sonar attivo [vedi par. 1.5].
I trasduttori sono costituiti da un elemento piezoelettrico, cioe capace di
esprimere una deformazione elastica, quindi una perturbazione meccanica del mezzo di propagazione, se sollecitato da un impulso elettrico
e, viceversa, generare una differenza di potenziale elettrico se deformato elasticamente, quindi trasformare una perturbazione del mezzo in un
segnale elettrico.
19
Limpulso viene rilasciato dai condensatori, anchessi alloggiati nel towfish e controllati dallunita centrale. Il collegamento tra unita centrale
e towfish e ottenuto tramite il cavo di traino stesso, solitamente in kevlar,
al cui interno sono alloggiati tutti cavi responsabili del trasferimento dati
tra unita centrale e condensatori-trasduttori.
Questa struttura generica e comune ai numerosi Sidescan Sonar attualmente in commercio, questi poi si differenziano in primis per lelaborazione del segnale, che puo essere analogica o digitale, nonche per le
frequenze di esercizio, che posso essere relativamente basse, tipiche degli apparati da offshore-surveying, o relativamente alte, tipiche di quelli
da shallow water-surveying; i primi producono un sonogramma relativamente degradato rispetto ai secondi.
moderni sono stati dotati di
Per aumentarne la versatilita, gli apparati piu
una doppia frequenza di esercizio, in modo da poter grossomodo ovviare,
in base alle necessita, al dualismo risoluzione-dispersione.
20
2.2.1
Le equazioni di base
Il principio di funzionamento del Sidescan Sonar si basa sulla risoluzione di due semplici equazioni.
A partire dallequazione del range del target, se ne determina la distanza
radiale dal trasduttore:
ut
R=
[m]
2
dove t indica il tempo affinche il segnale emesso percorra in backscattering la traiettoria trasduttore-target-trasduttore (TWTT).
Nota, attraverso strumenti integrati, laltezza del towfish sul fondale, si
ricava la distanza del target dal nadir del towfish,6 risolvendo lequazione:
p
d = R2 - h2 [m]
(20)
in questo modo lo strumento riesce a determinare sulla la posizione di
ogni singolo target e a comporre la strisciata.
21
[0 : 255]
(21)
u
f
[m]
(22)
1500
= 3 10-3 m
500 103
Ovviamente il potere risolutivo non puo essere amplificato indefinitamente aumentando la frequenza di esercizio, ma il suo lestremo superiore e
determinato dalla profondita alla quale si intende operare, poiche la dispersione del segnale aumenta con la frequenza.
Pertanto la frequenza puo essere aumentata in misura non superiore che
la dispersione impedisca il ritorno del segnale stesso.
22
2.2.3
162
3 v 2
=
1+
f
[dB kyd-1 ]
(23)
3u3
4 s
dove v e s indicano i coefficienti di viscosita, rispettivamente volumetrica e di shear; i valori di densita e velocita di propagazione del suono nel
mezzo sono intesi in gr m-3 e cm s-1 .
Funzione di Rayleigh per la dispersione @ =1.025 [gr*m3]; v=1.5*105[cm*s1]; v/s=2.81
40
35
30
25
20
15
10
=[(16*2)/(3**v2)]*[1+(3/4)*(v/s)]*f2
5
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
2000
f
frequenza desercizio
[kHz]
23
2.3
u
2R
[s-1 ]
(24)
se la frequenza del ping supera tale valore limite, pur agendo sulla
velocita di esecuzione del rilievo, per lo strumento non sara possibile registrare il 100% delle risposte acustiche relative al fondale su cui
ha navigato.
Velocita limite: la velocita tipica di rilievo e compresa tra i 2kts e i 6kts, ma la velocita
massima di rilievo e determinata dalla lunghezza del trasduttore e
dalla frequenza del ping, appena introdotta, si ha:[7]
Vmax = fp L [m s-1 ]
(25)
24
2.4
Depressione del fascio, : parametro strutturale dello strumento, legato allorientamento dei
trasduttori, e langolo compreso tra lorizzonte del towfish e la direzione di propagazione del fascio emesso.
Apertura acrosstrack, : e langolo di apertura del fascio nel piano acrosstrack, supplemento
dellangolo di depressione del fascio.
Ampiezza acrosstrack , Y: (Swath width) e lampiezza trasversale sul fondale dellarea isonificata.
Angolo dincidenza, : e langolo compreso tra la direzione di propagazione del fascio acustico e la normale del target.
Angolo radente, : (Grazing angle) e langolo complementare di .
Slant range, R: e la distanza radiale trasduttore-target.
11
dello sviluppo storico di questa tecnologia, la nomenSi tenga presente che, in virtu
clatura tecnica risente di una forte influenza anglosassone e pertanto e conveniente citare
per alcuni anche la nomenclatura in lingua madre
25
Distanza sul fondo, d: (Ground range) e la distanza sullorizzonte del target, compresa tra
la normale dello stesso e il nadir dello strumento.
Apertura alongtrack, : e langolo di apertura del fascio nel piano alongtrack.
Ampiezza alongtrack, X: e lampiezza longitudinale sul fondale dellarea isonificata.
Generalmente i lobi del fascio acustico del Sidescan Sonar sono caratterizzati da un angolo di depressione compreso tra 10 e 20 , con ampiezza
contenuta al crescere della frequenza (da 1 in giu),
[m]
(26)
X = Rmax
[m]
(27)
[m]
26
2.5
Footprint
tP v 1
tP v 1
=
2 sin
2 cos
(28)
[m]
(29)
[m]
X~Y
Dimensione longitudinale/trasversale
del dettaglio pi piccolo discriminabile
[m]
RISOLUZIONE LONGITUDINALE
RISOLUZIONE TRASVERSALE
1
80
70
60
50
40
30
20
10
Grazing angle
( = 90 )
[]
14
15
27
2.6
Prodotto finale
28
La registrazione della matrice raster avviene successivamente ai processi di real-time processing (filtraggio) e correzione, operati dallunita
centrale. Qualora si fosse operato con strumenti integrati al Sidescan Sonar, la matrice raster verra composta con i dati relativi alla traccia di navigazione e alla batimetimetra, pertanto ogni singolo pixel risultera georeferenziato.
2.6.1
Poiche ogni azienda concorrente nel mercato della tecnologia Sidescan Sonar propone un formato di archiviazione specifico per il proprio
29
IL METODO ANALITICO
In questa sezione viene presentato il procedimento analitico che consente, a partire da certe operazioni sui campioni scelti, di ottenere tutti gli
indicatori necessari per la classificazione delle facies del fondale.
Particolare attenzione sara posta nellestrapolazione dello spettro in frequenza del segnale di backscattering, che rappresenta la firma del riflettore dinteresse.
Lo svolgimento di tali operazioni e possibile, ovviamente, solamente attraverso un calcolatore, si e scelto pertanto di operare in ambiente MATLAB c ,
poiche la maggior parte delle function necessarie per lo svolgimento dell
analisi sono gia implementate.
Di conseguenza tutte le operazioni esposte saranno riferite al linguaggio
e alle function di questo ambiente di calcolo.
3.1
N-1
X
xn e-ik N n
k = 0, . . . , N - 1
n=0
3.2
Il file grezzo
31
Il prodotto finale dellacquisizione [vedi par. 2.6] e un file che puo esse
re di diversi formati e quindi avere diverse estensioni, sebbene quella piu
diffusa sia .xtf . Il formato .xtf puo essere visualizzato con numerosi programmi open source, in questo caso quello utilizzato e stato DeepViewFV.
Quindi, scelto il software, e possibile visualizzare cio che e stato registrato
dallo strumento; loutput e unimmagine formato raster, estratta a partire
dalle informazioni radiometriche contenute in una specifica libreria del
file.xtf [vedi par. 2.6.1].
Generalmente la waterfall e unimmagine della classe RGB, ovvero, da un
punto di vista radiometrico, unimmagine policromatica ottenuta a partire da tre canali: rosso, verde e blu. Questi corrispondono a tre matrici
m n, cui il generico elemento ai,j assume un valore in scala uint8, che
corrisponde proprio allintensita del backscatter registrato dallo strumento.
Per procedere allimporto nellambiente di calcolo basta estrarre dalla waterfall larea contenente i dettagli dinteresse ai fini dellanalisi, con un
qualsiasi strumento di editing digitale disponibile.
Un dettaglio della waterfall: a sinistra sono visibili delle ripples, mentre a destra
linizio di una distesa di Posidonia
3.3
Si tenga presente che il file deve essere archiviato nella cartella sorgente di MATLAB c
32
A questo punto e possibile visualizzare nel workspace la variabile memorizzata, nonche le sue dimensioni e struttura. Poiche si tratta di unimmagine, queste corrispondono ad informazioni di natura radiometrica.
Qualora questa sia della classe RGB, si avra, come anticipato precedentemente, una variabile di dimensioni m n 3, con m numero di pixel
in risoluzione verticale ed n numero di pixel in risoluzione orizzontale,
mentre 3 indica il numero di canali.
Qualora si voglia visualizzare in MATLAB c la rappresentazione grafica
della variabile, e possibile attraverso la function imshow, con argomento
il nome associato della variabile stessa.
2
imshow ( cmpRGB )
Interfaccia MATLAB c
Sono dobbligo, ora, alcune considerazioni. Si ha che il numero di operazioni necessarie [vedi par. 3.1] per effettuare la FFT su un campione RGB,
equivalente ad un calcolo su 3N elementi, rispetto a quelle necessarie per
completare lo stesso algoritmo su un campione grayscale, equivalente, invece, ad un calcolo su N elementi, sono circa 3.4 volte superiori 17 per un
vettore di 5000.
Si ha anche che la perdita dinformazione relativa al backscatter nel passaggio RGB a grayscale e nulla, poiche il segnale risulta identico su i tre
17
3N log2 (3N)
log2 3
=3
+1
N log2 N
log2 N
33
Si procede isolando dal campione ogni dettaglio dinteresse, ovvero estraendo per ognuno una matrice (1 n), pari a una riga della matrice (m n),
che da ora sara chiamata sweep.
In questo modo si trattano valori di backscatter relativi esclusivamente allo stesso ping per ogni pixel.
Nella scelta dello sweep sono necessari alcuni accorgimenti:
deve essere escluso dallo sweep il punto cieco del Sidescan Sonar
poiche i valori radiometrici relativi a quella zona non hanno nessun significato, se non di assenza del segnale, e altererebbero i valori
degli indicatori;
34
sweep, che questi abbia qualora si vogliano confrontare tra loro piu
no la stessa risoluzione orizzontale n.
Per ottenere uno sweep in MATLAB c e necessario, prima di tutto, individuare la coordinata y della riga dinteresse e il valore x iniziale e finale; e
possibile fare cio con il comando datacursormode on.
Individuate le coordinate si procede memorizzandole come variabili nel
workspace, queste saranno successivamente utilizzate per estrarre dalla
matrice lo sweep stesso.
5
6
7
8
datacursormode on
x_sweep =[ x_1 , x_2 ];
y_sweep = y ;
sweep_n = cmpGR ( y_sweep , x_sweep (1): x_sweep (2));
In questo modo, a partire dallarea estratta dalla waterfall, e possibile selezionare le strisciate su ogni dettaglio dinteresse, inserendo le relative
coordinate rilevate con lo strumento datacursor.
Verificata la corrispondenza delle dimensioni,18 gli sweep sono pronti per
essere analizzati.
3.4
Analisi
Utilizzando specifici procedimenti di analisi, e possibile ottenere diversi indicatori relativi alle caratteristiche del riflettore.
il valore radiometrico del pixel
Si tenga presente [vedi par. 2.6] che piu
il backscatter del riflettore e stato forte.19
tende a valori alti, piu
3.4.1
Istogramma
35
A titolo di esempio sono stati estratti dal dettaglio in fig. 18 tre sweep della lunghezza di 170pixel, il primo relativo all area di ripples, il secondo
alla piattaforma sabbiosa e il terzo alla distesa di posidonia; si riportano i
risultati ottenuti dagli istogrammi e dal loro confronto.
Istogramma primo sweep
10
9
8
7
nr.pixel
6
5
4
3
2
1
0
0
50
100
150
200
250
150
200
250
150
200
250
nr. pixel
6
5
4
3
2
1
0
0
50
100
tono del pixel
nr.pixel
6
5
4
3
2
1
0
ddd
0
50
100
tono del pixel
Osservando la distribuzione dei pixel rispetto ai toni, non e possibile discriminare il secondo e terzo sweep (piattaforma sabbiosa e distesa di posidonia), entrambi caratterizzati da una distribuzione abbastanza uniforme concentrata sui toni centrali nellintervallo 80 170.
36
4
2
0
2
4
6
8
10
50
100
150
200
250
200
250
4
2
0
2
4
6
8
10
50
100
150
tono del pixel
37
3.4.2
Andamento backscatter
Sempre a titolo desempio si porta avanti lanalisi sul primo e terzo sweep.
Backscatter
min value=42
max value=213
mean value=127.2
Intensit backscatter
200
150
100
50
20
40
60
80
100
Coordinata orizzontale del pixel
120
140
160
Backscatter
min value=53
max value=222
mean value=124.6
200
Intensit backscatter
11
150
100
50
20
40
60
80
100
Coordinata orizzontale del pixel
120
140
160
In primo approccio e possibile verificare che il segnale relativo alla piattaforma sabbiosa ha prodotto un valore medio superiore a quello della di della magstesa di Posidonia, comera daltronde lecito aspettarsi, in virtu
gior densita della prima facies.
Portando il tutto sotto la lente dingrandimento, e inconfondibile loscillazione sinusoidale ed estremamente regolare del primo sweep, dove massimi e minimi, centrati sullordinata pari al valore medio dintensita, si
alternano regolarmente: questo accade, come sottolineato nel par. 3.4.1,
della struttura geometrica della facies in oggetto.
sempre in virtu
38
Osservando il secondo segnale, e possibile ora discriminare la distesa di Posidonia. Tenendo presente che lo sweep e stato fatto partire in
corrispondenza del margine esterno della distesa, nella prima parte del
segnale si ha una risposta mista sabbia-Posidonia, attestata dal fatto che
tali valori risultano estremamente confrontabili con i picchi del primo segnale.
Dal cinquantesimo pixel in poi e evidente una risposta in backscattering
debole, propria delle caratteristiche meccaniche delregolare e molto piu
la Posidonia 20 .
Va sottolineato che il picco iniziale altera molto il valore medio della ri basso. Considerando lo stesso parasposta, il quale dovrebbe essere piu
metro statistico nellintervallo compreso tra il pixel nr.50 e quello nr.170,
si ottiene, infatti, un valore pari a 115.
20
39
3.4.3
La funzione abs restituisce il valore assoluto della variabile in argomento, utilizzandola si escludono dal vettore trasformato i termini complessi
prodotti dalla trasformazione, che non consentirebbero linterpretazione
dello spettro.
Per essere interpretato lo spettro necessita di alcune manipolazioni. Innanzitutto con la riga di comando 13 si cancella la prima componente del
vettore trasformato, in gergo detta componente DC, che e costituita dalla
somma di tutte le armoniche successive. Inoltre, tenendo presente che la
frequenza di campionamento per il segnale di backscattering e 1,21 cos
come lunita di campionamento, si rappresentano solamente le armoniche relative allintervallo di frequenze limitato dalla frequenza di Nyquist,
di quanto detto, e pari a 0.5 .
che, in virtu
Pertanto si tronca il vettore trasformato alla componente k-esima , come
definita nella riga di comando 14, e si rappresentano le ampiezze su una
griglia equispaziata, ottenuta con la function linspace, di k punti fino
alla frequenza di Nyquist; questa rappresentazione e anche detta periodogramma.
Si procede quindi con il calcolo dello spettro per i due sweep. Nel grafico
sono riportate sulle ordinate le ampiezze delle armoniche, associate alla
frequenza spaziale in ascissa.
21
40
alti per la facies caratterizAnche in questo caso sono attesi valori piu
zata dalla densita maggiore. Gia a partire dal valore medio si ha una netta
distinzione tra lo spettro associato alla risposta delle ripples e a quello
della Posidonia.
1600
1400
max value=1154
ampiezza
1200
1000
800
600
mean value=429.9
400
200
min value=40.96
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
[cicli/pixel]
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.4
0.45
0.5
1400
ampiezza
1200
1000
800
600
400
mean value=327.8
200
min value=9.7
0
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
[cicli/pixel]
0.3
0.35
41
3.4.4
Rugosita media
Infine, lultimo indicatore, ma non il meno importante, si ottiene attraverso la combinazione di diverse funzioni: questo e il parametro di rugosita media, ottenuto sommando il valore assoluto delle differenze dintensita del backscatter da pixel a pixel dello sweep, normalizzato alla lunghezza dello stesso.
Le funzioni necessarie sono abs, gia introdotta precedentemente, sum,
diff e length. La funzione sum somma tutte le componenti del vettore
in input, diff valuta in successione la differenza tra le componenti del
vettore in input, sottraendo alla componente n-esima quella n+1-esima , ed
infine length restituisce la dimensione orizzontale del vettore in input.
18
Il parametro di rugosita considerato in senso assoluto e poco significativo, ma, utilizzato come termine di paragone tra gli sweep, risulta essere
un indicatore molto forte.
alto per la superficie,
Per gli sweep analizzati si e ottenuto il valore piu
irregolare, valore comunque prossimo a quello della stessa
appunto, piu
facies, ma in una configurazione geometrica diversa.
basso e stato ottenuto per la prateria di Posidonia: essendo
Il valore piu
un valore medio, lanomalia associata al primo tratto dello sweep riesce
R
ad essere mascherata nel valore finale.
Campione
area di ripples
piattaforma sabbiosa
prateria di Posidonia
Valore di R
12.42
11.64
7.15
Secondo la definizione del parametro, essendo il range di variazione dintensita radiometrica pari a [0 : 255], il valore massimo che puo produrre
e :
max = (n - 1) 255
R
(30)
n
dove n indica il numero di pixel dello sweep su cui e valutata la rugosita
media.
42
In alternativa, come riportato in letteratura, la rugosita puo essere trattata da un punto di vista statistico. Nota la deviazione standard delle elevazioni del fondale relative allo sweep considerato, si valuta il parametro
di Rayleigh, definito come:
R = ka
H sin
(31)
22
43
In questo capitolo viene applicato il metodo analitico, esposto precedentemente, al fine di caratterizzare le due principali facies supeficiali relative alle indagini geofisiche condotte nel litorale di Sciacca.
Gli indicatori verranno valutati su un numero statisticamente significativo di sweep della stessa facies, in maniera tale da comprovarne lefficacia
discriminatoria, nonche la ripetibilita nellambito dello stesso rilievo.
4.1
Larea interessata dal rilievo e costituita da tre zone distinte del litorale
di Sciacca: la prima, denominata A, di estensione E-W pari a circa 5600m
e antistante il porto di Sciacca, la seconda, detta B, di 4570m in localita
Torre Verdura, infine la C, di 2690m, antistante Capo San Marco.
Per tutte le tre aree indicate e stata condotta una campagna batimetrica con lobiettivo di ricostruire le isobate dalla profondita di 0m a 18m,
nonche una campagna sismico-morfologica mirata alla caratterizzazione
delle facies comprese tra il fondo e la soglia dei 60ms23 .
Per la ricostruzione della batimetria e stato utilizzato un apparato Single
Beam Echo Sounder (SBES), cos come raccomandato dalle prescrizioni
tecniche vigenti in materia.
23
Vale z = u2 t
44
Al SBES e stato integrato un sistema di posizionamento GPS differenziale (DGPS), attraverso il software dinterfaccia Trackstar;24 lintero sistema e stato trimmato in maniera tale da garantire unaccuratezza decimetrica, con una frequenza di campionamento pari a 1Hz. La densita delle linee di navigazione, perpendicolari alla costa, e stata scelta in maniera
tale da garantire unaccuratezza coerente con quella offerta dal sistema
SBES+DGPS.
In concomitanza alle indagini batimetriche e stata condotta unindagine
sismica (a riflessione) e geomorfologica. Le prospezioni sismiche a riflessione sono state ottenute con un Sub Bottom Profiler (SBP), accompagnato da una catena di idrofoni, ottenendo 15 linee, sempre perpendicolari
alcune trasversali di controllo, ognuna di una lunghezza
alla costa, piu
compresa tra 3km e 500m. Lobiettivo dellindagine sismica e stato definire la geometria e le caratteristiche acustiche della successione stratigrafica delle aree in oggetto.
Le tre aree indicate sono state investigate anche con un Sidescan Sonar
159D, prodotto dalla Kongsberg Geoacustics LTD, apparato analogico a
doppia frequenza (114kHz 410kHz). Per ognuna delle tre zone sono stati
costruiti i relativi mosaici, facendo navigare il towfish al 20% del ground
range e con una percentuale di sovrapposizione tra le strisciate di circa il
elevata disponibile, 410kHz,
30%. La frequenza di esercizio e stata la piu
ovvero quella che garantisse la maggiore risoluzione.
45
46
4.2
In questa sezione vengono riportati i risultati ottenuti dallapplicazione del metodo analitico su un campione relativo alla prateria di Posidonie,
ovvero i valori degli indicatori ottenuti per ogni sweep.
I dieci sweep sono stati estratti dalla zona in alto a sinistra della waterfall
fitta. Tutte le righe di
relativa alla prateria di Posidonie, dove questa e piu
sweep condividono le stesse ascisse e variano lordinata a passo 20. Per
completezza nella tabella sottostante vengono riportate le coordinate di
sweep per ogni indice.
Indice sweep
Coordinata x1
Coordinata x2
Coordinata y
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
70
id
id
id
id
id
id
id
id
id
169
id
id
id
id
id
id
id
id
id
150
170
190
210
230
250
270
290
310
330
47
Indice sweep
Valore medio
Valore massimo
Valore minimo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
92.97
99.82
109.50
90.69
111.20
94.53
105.30
115.30
102.90
89.70
143
153
174
142
170
144
154
169
176
169
32
38
54
20
50
45
51
20
23
23
Indice sweep
Valore medio
Valore massimo
Valore minimo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
200.50
190.60
219.60
190.70
199.50
173.20
190.20
235.2
234
236.1
1059
880.10
1264
1258
1216
575.10
562.40
1243
1588
1231
5
9.10
26.81
18.10
9.55
21.6
3
36.19
5.63
12.85
48
Indice sweep
Rugosita media
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
6.17
8
5.72
5.44
6.29
5
6.85
6.58
5.26
6.09
49
4.3
I dieci sweep sono stati estratti dalla zona centrale a dritta della waterfall relativa alla piattaforma sabbiosa, dove questa risulta molto uniforme.
Tutte le righe di sweep condividono le stesse ascisse e variano lordinata
a passo 100, tranne lultima a passo 50. Per completezza nella tabella sottostante vengono riportate le coordinate di sweep per ogni indice.
Indice sweep
Coordinata x1
Coordinata x2
Coordinata y
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
1900
id
id
id
id
id
id
id
id
id
1999
id
id
id
id
id
id
id
id
id
400
500
600
700
800
900
1000
1100
1200
1250
50
Indice sweep
Valore medio
Valore massimo
Valore minimo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
130.40
126.80
121.40
125.20
130.70
117.90
132.60
115.90
124.60
120.50
179
173
175
207
186
188
194
209
176
154
76
55
60
69
52
58
62
47
70
72
Indice sweep
Valore medio
Valore massimo
Valore minimo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
192.4
236.60
216.40
217.50
220.30
200.30
224.20
267.90
188.30
170
461.7
747.10
569
728.40
631.10
740.40
775.60
1026
647.70
566.70
5.34
10.66
5
23.77
10.66
8.15
13.04
7.22
12.57
18.46
51
In questo caso le dieci valutazioni dellampiezza media hanno prodotto una deviazione standard pari a 28.90 e tre valori anomali, evidenziato
in grigio.
Infine si e valutato il parametro di rugosita media.
indice sweep
rugosita media
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
6.9109
7.9703
6.9802
6.8112
7.2673
6.3663
7.0297
7.7525
6.3465
6.2514
52
4.4
Facies
Bulk density
[kg m-3 ]
sabbia, bagnata
sabbia, bagnata e compattata
sabbia, asciutta
sabbia e breccia, bagnata
sabbia e breccia, asciutta
Posidonia
1992
2082
1602
2020
1650
690
Effettivamente i valori ottenuti per gli indici nella sezione precedente rispecchiano quanto atteso: sia lintensita media del segnale di backscattering, che lampiezza media delle frequenze dello spettro e la rugosita
alte per gli sweep relativi al campione della piattamedia sono state piu
forma sabbiosa.
efficace e stato sicuramente il primo che ha prodotto, meLindice piu
diando le dieci valutazioni, un discriminante tra le due facies pari al 10%
dellintervallo di variazione possibile per lindice stesso ed inoltre non si
e avuto nessun valore anomalo.
Anche la valutazione delle ampiezze medie dello spettro ha portato a un
buon discriminante, ma in questo caso sono stati ottenuti tre valori anomali sia per la piattaforma sabbiosa che per la prateria di Posidonie.
La rugosita media, nonostante laltissima ripetibilita manifestata e la produzione di valori effettivamente superiori per la seconda facies, non fornisce un discriminante apprezzabile, quindi in questo test si rivela meno
efficace rispetto ai primi due indici. Da un punto di vista statistico tutti
e tre gli indici risultano molto coerenti, poiche forniscono, indipendentemente dalla facies e sullo stesso numero di valutazioni, valori caratterizzati da deviazioni standard dello stesso ordine di grandezza, come e
possibile vedere nella tabella sottostante, che riepiloga il comportamento
degli indici mediato sulle dieci valutazioni per le due facies.25
25
53
Intensita backscatter
Ampiezza spettro
Ampiezza spettro*
Rugosita media
Anomalie
prateria di Posidonia
piattaforma sabbiosa
101.30 9.22
206.94 22.60
194.87 14.20
6.14 0.87
(4)13.33% delle valutazioni
124.60 5.65
215.16 28.90
228.70 22.18
6.97 0.57
(4)13.3% delle valutazioni
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
26
54
Inoltre, sempre per questa facies, nonostante una valore medio minore dellintensita del segnale di backscattering e dellampiezza delle fre ampio; cio si
quenze dello spettro, si ha un dominio di oscillazione piu
evince sia dallosservazione dei grafici, nonche dai valori massimi e minimi registrati nel corso delle dieci valutazioni. Questo comportamento e
attribuibile allirregolarita della configurazione geometrica della facies in
oggetto.
sweep 1
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
Per quanto riguarda la piattaforma sabbiosa, grazie allestrema regolarita geometrica e composizionale della facies, le oscillazioni del grafico
contenute, carattedellintensita del segnale di backscattering sono piu
serrato, e centrate sulla retta del valore medio.
rizzate da un periodo piu
Non e , inoltre, individuabile una componente armonica costante. Viene
riportato sopra, a titolo desempio, il grafico del primo sweep.
55
SVILUPPI FUTURI
Il vantaggio celato nel funzionamento di questo approccio e la possibilita di sviluppare un sistema che, iterando lo stesso procedimento su
ogni riga, possa analizzare automaticamente unintera waterfall.
In questottica gli obiettivi futuri per lo sviluppo di questo lavoro saranno
limplementazione di una GUI in MATLAB c , che racchiuda e automatizzi
il procedimento illustrato; cos facendo sara possibile eseguire comodamente lanalisi su una grossa mole di dati.
Ottenendo gli indicatori per tutta larea dinteresse sara possibile anche
creare, in maniera automatizzata, grandi carte tematiche, sempre richieste nellambito di un rilievo geomorfologico e che necessitano altrimenti
di sforzi maggiori per la produzione.
Per fare cio sara pero necessario ancora un lavoro preliminare concentrato sugli indicatori, in maniera tale da comprenderne meglio i limiti
operativi nella fase di discriminazione e nella coerenza statistica.
56
Riferimenti bibliografici
[1] Medwin & Clay (1998), Fundamentals of Acoustical Oceanography
[2] M.A. Ainslie (2010), Principles of Sonar Performance Modelling
[3] Urick (1983), Principles of Underwater Sound
[4] NOAA Ship Okeanos, http://oceanexplorer.noaa.gov/okeanos/about.html
[5] W. Hackman (1984), Seek & Strike: Sonar, Anti Submarine Warfare and
the Royal Navy 1914-54
[6] E.J.W. Jones (1999), Marine Geophysics
[7] X. Lurton (2002), An Introduction to Underwater Acoustics
[8] DiSAM - Dipartimento di Geologia e Geofisica Marina, Universita degli Studi di Napoli Parthenope (2010), Relazione tecnico-scientifica
delle indagini geofisiche lungo il litorale di Sciacca (Agrigento)
[9] Serrano et al. Characterization of soils beneath a Posidonia Oceanica
meadow
57
A
A.1
GRAFICI
Intensita backscatter - Posidonia
In questa sezione dellappendice sono riportati, per ogni sweep relativo al campione della prateria di Posidonia, i grafici dellintensita del segnale di backscattering, come funzione dellascissa del pixel.
La retta tratteggiata in verde indica lintesita media del segnale.
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
ii
60
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
iii
60
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
70
80
90
100
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
iv
60
A.2
In questa sezione dellappendice sono riportati, per ogni sweep relativo al campione della prateria di Posidonia, i grafici dellampiezza dello
spettro associato al segnale di backscattering, in funzione delle frequenza
spaziale (cicli/pixel).
La retta tratteggiata in verde indica lampiezza media delle frequenze dello spettro.
1000
ampiezza
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
800
700
ampiezza
600
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
1200
ampiezza
1000
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
1200
ampiezza
1000
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
1200
ampiezza
1000
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
vi
0.3
500
ampiezza
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
500
ampiezza
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
1200
ampiezza
1000
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
vii
0.3
1400
1200
ampiezza
1000
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
1200
ampiezza
1000
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
viii
0.3
A.3
In questa sezione dellappendice sono riportati, per ogni sweep relativo al campione della piattaforma sabbiosa, i grafici dellintensita del segnale di backscattering, come funzione dellascissa del pixel.
La retta tratteggiata in verde indica lintesita media del segnale.
sweep 1
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
60
70
80
90
100
sweep 2
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
ix
sweep 3
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
60
70
80
90
100
60
70
80
90
100
sweep 4
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
sweep 5
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
sweep 6
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
60
70
80
90
100
60
70
80
90
100
sweep 7
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
sweep 8
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
xi
sweep 9
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
60
70
80
90
100
60
70
80
90
100
sweep 10
250
200
150
100
50
10
20
30
40
50
ascissa pixel
xii
A.4
In questa sezione dellappendice sono riportati, per ogni sweep relativo al campione della piattaforma sabbiosa, i grafici dellampiezza dello
spettro associato al segnale di backscattering, in funzione delle frequenza
spaziale (cicli/pixel).
La retta tratteggiata in verde indica lampiezza media delle frequenze dello spettro.
450
400
350
ampiezza
300
250
200
150
100
50
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
700
600
ampiezza
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
xiii
0.3
500
ampiezza
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
700
600
ampiezza
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
600
ampiezza
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
xiv
0.3
700
600
ampiezza
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
700
600
ampiezza
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
1000
ampiezza
800
600
400
200
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
xv
0.3
600
ampiezza
500
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
0.3
0.35
0.4
0.45
0.5
0.35
0.4
0.45
0.5
500
ampiezza
400
300
200
100
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
frequenza spaziale
xvi
0.3