Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
S. Maria Assunta”
Via Castello - 86085 Pietrabbondante (IS)
Interno Chiesa Arcipretale “Santa Maria Assunta” - XVII Secolo - Pietrabbondante (IS)
LA SPERANZA
Don Giovannino
BUONA PASQUA!
Eventuali offerte per il notiziario parrocchiale “LA
SPERANZA” possono essere fatte o direttamente al
Parroco o tramite conto corrente postale n° 13019864
- intestato a Parrocchia S. Maria Assunta -
2
LA SPERANZA
HA DATO LA VITA PER NOI Tutti la chiamavano Chang Fa Mei, cioè “La
fanciulla dai capelli lunghi”. Viveva in una povera
“Gli evangelisti narrano gli eventi della Pasqua di casa, lei sola con la madre malata costretta a stare
Gesù. È la più forte predicazione degli apostoli; è la sempre a letto, e allevava maiali per il sostentamento
fede che riunisce gli uomini nella Chiesa. quotidiano. Ogni giorno si alzava all'alba per andare
Questi racconti non sono storia lontana. È parola lontano a prendere l'acqua, poi si recava sul monte a
viva, e rivela anche a noi, oggi, ciò che Gesù compie raccogliere erbe e radici per loro e per i maiali.
una volta per sempre per la salvezza del mondo: la Finiva di lavorare a sera tarda e all'alba era di nuovo
lotta contro l'egoismo e il peccato, la vita data per in piedi. Un giorno andò sul monte come al solito col
amore di Dio e dei fratelli. La celebrazione degli cesto per raccogliere erbe selvatiche. Giunta a mezza
eventi pasquali è nella Chiesa il centro dell'anno costa, vide una grossa rapa proprio sotto una
liturgico, attraverso il quale tutta la comunità cresce sporgenza di roccia che dava su uno strapiombo.
nella conoscenza di Cristo e rinnova la Aveva foglie grandi e verdi.
partecipazione al suo mistero di salvezza. La lettura “Questa servirà a fare un ricco piatto”, pensò. “La
in famiglia del Vangelo della Pasqua di Gesù porterò a casa e la cucinerò subito”. L'afferrò con
insegna a vivere le situazioni quotidiane non solo entrambe le mani e tentò di strapparla dalla terra. Ci
con facili gesti di devozione, ma da veri cristiani, riuscì con fatica e dal grosso buco cominciò
morti al peccato e risorti con Cristo alla vita nuova: immediatamente a sgorgare un filo d'acqua limpida e
“Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi fresca. La ragazza rimase un attimo stupita e la
dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1 Giovanni grossa rapa le sfuggì di mano e andò a ripiantarsi
3,16)” (Io sono con voi, p. 74). dove era prima, tappando di nuovo il buco e
Sono concetti molto difficili da comprendere da fermando l'acqua.
adulti e bambini del nostro tempo. Gli adulti, oggi, Su una grossa pietra vide un uomo coperto di peli
nel mondo del lavoro sono perseguitati da una neri come un orso, con gli occhi maligni e gesti
filosofia che li vuole sempre più impegnati, in feroci, che con voce minacciosa le urlò: “Hai
competizione con i colleghi, secondo uno stile di scoperto il segreto della mia sorgente: non svelarlo
comportamento che tenderanno a imporre anche ai ad anima viva! Se lo dirai, e qualcuno verrà a
propri bambini, che dovranno essere i primi a prendere la mia acqua, tu morirai! Io sono il padrone
scuola e nello sport per diventarlo, poi, nella della montagna, la mia vendetta sarà terribile!”.
carriera. È la filosofia del vincente, che non Un altro colpo di vento la fece rotolare giù dalla
ammette smagliature né cedimenti, la filosofia del montagna.
“tutto subito ” che ossessiona i grandi e finirà per
disorientare i più piccoli. In un quadro come UNA RAGAZZA CON I CAPELLI BIANCHI
questo, “dare la vita per...” suona per lo meno Chang Fa Mei, indolenzita e piena di paura, tornò
strano. Come qualcosa che non ha niente a che fare a casa. Non disse nulla a sua madre e nemmeno agli
con la vita pratica di ogni giorno. È importante altri abitanti del villaggio, ma da quel momento non
perciò avviare una riflessione sul tema , anche ebbe più pace. Vedeva i campi e gli orti secchi e
prendendo l'avvio da una storia come quella che aridi e vedeva con quanta fatica uomini e donne,
segue. vecchi e bambini trasportavano l'acqua che andavano
a prendere lontano. Se solo lei avesse avuto il
IL DONO DI CHANG FA MEI coraggio di dire a qualcuno il segreto della sorgente,
Tanti e tanti anni fa, nel sud della Cina, c'era un tutte quelle sofferenze sarebbero cessate
luogo vicino ad una grande montagna dove non c'era immediatamente! Bastava strappare via quella rapa,
acqua e la gente doveva raccogliere l'acqua piovana tagliarla in mille pezzetti, allargare il foro e ci
e usarla con molta parsimonia. Quando non pioveva sarebbe stata acqua in abbondanza per tutti. Ma lei
per lunghi periodi, gli abitanti della regione ricordava la minaccia del padrone della montagna e
dovevano andare a piedi molto molto lontano e aveva troppa paura per parlare. Per il pensiero
attingere acqua trasportandola negli otri. Perciò da cominciò a non mangiare più, a starsene muta tutto il
quelle parti l'acqua era considerata più preziosa giorno e a non dormire di notte. Divenne pallida e
dell'oro. smorta, con gli occhi spenti e piano piano i lunghi e
In un villaggio ai piedi di quel monte viveva una neri capelli divenivano bianchi, sempre più bianchi.
fanciulla dai lunghi capelli neri, così lunghi che le (continua a pag. 4)
toccavano i calcagni.
3
LA SPERANZA
Continua da pagina 3
Sua madre le afferrava le mani fredde e le chiedeva: calma e tranquilla: “Ora sono pronta anche a morire”.
“Figlia mia, cosa ti è successo?”. Ma Chang Fa Mei “Ma non ti lascerò morire semplicemente” disse il
scuoteva la testa e non rispondeva. mostro digrignando i denti. “Dovrai stare distesa davanti
Passarono i giorni e passarono i mesi. I suoi capelli alla sorgente e l'acqua del ruscello ti passerà addosso.
erano ormai diventati tutti bianchi. Alle sue spalle gli Questa sarà la tua punizione”. “Accetto”, rispose Chang Fa
abitanti del villaggio mormoravano: “Che strano che una Mei, sempre con voce serena, “ma prima lascia che vada a
ragazza così giovane abbia tutti i capelli bianchi!”. Lei non casa e cerchi qualcuno che si prenda cura di mia madre”.
diceva nulla; dalla porta di casa guardava gli altri passare e “Va bene, puoi andare”, disse il mostro. “Ma se non
bisbigliava: “Sul monte c'è una...”.Non osava finire la frase tornerai io tapperò di nuovo il buco e farò morire tutti gli
e si mordeva le labbra fino a farle sanguinare. abitanti del villaggio. Quando tornerai, va' tu stessa sulla
costa del monte e stenditi sotto il torrente. Non mi
UN VECCHIO FERITO disturbare più”. Chang Fa Mei annuì. Un colpo di vento la
Un giorno vide passare un uomo molto anziano; fece rotolare giù, lontano dalla caverna. Quando la
camminava a fatica portando sulle spalle un otre pieno fanciulla vide il torrente scendere dal monte e bagnare con
d'acqua. A un tratto quel vecchio inciampò, cadde per terra la sua acqua i campi, sorrise di gioia e si avviò verso casa.
e l'otre si aprì e versò tutta l'acqua. Quando arrivò non ebbe il coraggio di dire la verità alla
L'uomo s'era ferito a una gamba e il sangue sgorgava madre. Disse solo: “Mamma, adesso l'acqua viene giù in
copioso. abbondanza dal monte. Non dobbiamo più preoccuparci”.
Lei corse ad aiutarlo, fermò il sangue della ferita con un Poi aggiunse: “Alcune ragazze del villaggio vicino mi
pezzo della sua camicia e aiutò il vecchio a rialzarsi. hanno invitata ad andare da loro per qualche giorno. Ho
Quello si lamentava per il dolore e per il dispiacere d'aver chiesto alla vicina di badare a te”. “Va' pure, va' pure e
perduto l'acqua. Allora Chang Fa Mei ebbe un moto di divertiti”, disse sua madre con un sorriso. “La vicina è una
ribellione: “Che vile sono!”, disse fra sé. “È a causa della buona donna, vedrai che si prenderà cura di me”. Chang Fa
mia paura che questi campi muoiono d'arsura e questi Mei strinse le mani della madre, la baciò sulle guance
uomini hanno così tante tribolazioni. Adesso basta!”. mentre calde lacrime le scendevano copiose dagli occhi.
Non ne poteva proprio più e disse al vecchio “Nonno, c'è Andò anche nel recinto degli animali, accarezzò i più
una sorgente sul monte. Se voi strappate via una rapa, la piccolini, poi, senza rientrare in casa, gridò a sua madre:
fate a pezzi e allargate il foro dov'era piantata ci sarà acqua “Mamma, vado via!”. E senza aspettare risposta si avviò
in abbondanza per tutti. È vero! L'ho visto con i miei verso la sorgente sulla montagna.
occhi!”.
A quel punto non ebbe più paura, corse per le case del UN VECCHIO VESTITO DI VERDE
villaggio gridando: “Correte! Correte! C'è una sorgente sul A mezza strada c'era un albero altissimo, dal tronco
monte!”. Subito raccontò a tutti cosa le era accaduto quel enorme fitto di rami e di foglie. Chang Fa Mei si fermò un
giorno ormai lontano, senza però dire nulla delle minacce attimo, toccò il tronco e mormorò: “Amico albero, d'ora in
del padrone della montagna. Gli abitanti del villaggio la poi non potrò più riposarmi alla tua ombra”. Da dietro il
conoscevano bene e le credettero subito. Presero zappe e tronco rugoso sbucò un vecchio vestito di verde, con
picconi e corsero tutti dietro a Chang Fa Mei su per il capelli e barba verdi. La guardò con occhi pieni di
monte. Arrivati a mezza costa strapparono via dal terreno comprensione e disse: “So tutto quello che ti è capitato e
quella grossa rapa e la fecero in mille pezzi. Subito l'acqua anche la tua grande generosità. Ho trovato un sistema per
cominciò a sgorgare fresca e limpida. Ma la sorgente era salvarti la vita. Ho scolpito una statua di pietra che è
troppo piccola e così si misero tutti a togliere terra per l'esatta tua immagine. Guarda”. Chang Fa Mei andò dietro
allargarla. Quando fu grande come una tinozza, l'acqua l'albero e vide una statua con le sue stesse sembianze, ma
scorreva abbondante come un ruscello; tutti ridevano senza capelli. “Metterò la statua sotto l'acqua al tuo posto,
contenti e si abbracciavano per la gioia. però devo chiederti un sacrificio: taglia i tuoi lunghi capelli
e dammeli, li metterò sulla testa della statua in modo che il
“TI AVEVO AVVERTITA!” padrone della montagna non abbia sospetti”. Così fecero.
Proprio in quel momento un violento colpo di vento L'arzillo vecchietto si caricò sulle spalle la statua e la
ghermì Chang Fa Mei e la portò all'ingresso della caverna. collocò proprio sotto la cascata d'acqua. In quel momento,
Gli altri non fecero caso alla sparizione della fanciulla. un forte colpo di vento scosse i rami e le foglie dell'albero
Uno chiese distratto: “Dov'è Chang Fa Mei?”.Sarà andata a e una voce disse: “Chang Fa Mei, siamo riusciti ad
casa a dare la buona notizia a sua madre”, rispose un altro. ingannare il padrone della montagna! Puoi andare a casa
Non ci pensarono più, e allegri e contenti tornarono al adesso”. La ragazza si sentì invadere dalla gioia diede uno
villaggio. Chang Fa Mei, invece, era alle prese con il sguardo al torrente d'acqua che scendeva dal monte, ai
padrone della montagna. “Ti avevo avvertita di non dire campi e agli orti già irrigati e alla gente del villaggio felice
nulla ad anima viva!”, urlava il maligno mostro peloso.“ e contenta e si avviò verso casa.
“Ma tu hai portato qui tutta quella gente, hanno fatto a
pezzi la rapa e allargato il foro. Io ti ucciderò per quello
che hai fatto!”. Chang Fa Mei rispose
4
LA SPERANZA
I SANNITI
TEATRO a 1000 metri
5
LA SPERANZA
n questo Spazio si elencano i nominativi dei nati negli anni 1890 e 1990
Anno 1890
D’Onofrio Anna Iacapraro Alberina Zarlenga Luca Gaetano
Santangelo Fiore Di Pasquo Giuseppe Amicone Marianna
Tesone Clementina Melaragno Antonio Di Tata Carmina
Di Salvo Antonio Nerone Fiore Antinucci Angela
Santangelo Beatrice Di Pinto Settimio Di Salvo Alberto
D’Onofrio Luigi De Giovanni Felice
Nerone Ida Silvia Beatrice Di Primo Giovina
Vassolo Alfredo D’Onofrio Antonio
Vitullo Giandomenico Vitullo Antonio
Di Iorio Giovanni Tesone Romolo
Nerone Domenico Celli Maria
Iacovone Cherubino Celli Lucia Anno 1990
Piccoli Maria Adelina De Felice Giovina
Zarlenga Giovanni Di Matteo Claudina
Di Pasquo Assunta Zarlenga Vincenzo Nerone Chiara
Zarlenga Orientino Rosmile Angela Zarlenga Vincenzo
Di Iacovo Amato Parisi Nicola Di Iorio Federico
Gippone Carmina Tesone Verino Giuliani Veronica
Vitullo Domenico Bevilacqua Fedrico Santoro Silvia
Di Pasquo Vincenzo Guarella Angela Di Tata Antony
Di Schiavi Giovanni D’onofrio Alessandrina Cappussi Antonio
Di Iorio Enrico Izzi Alessandrina Bax Francesca
Tesone Eutimio Zarlenga Nicola Sforza Katia
Vitullo Maria Giuseppa Di Benedetto Antonio Santangelo Federico
Di Pasquo Giuseppe Brunetti Maria Ersilia
Tesone Giuseppe Nicola Vitullo Sestino
D’Aloise Alessandro Primiano Liberantonio
Mastronardi Nicola Di Iorio Aurelia Malvina Statistiche
Massaro Maria Addolorata Massaro Cherubina
Mancini Giovanna Di Iorio Ernestina
Guarella Ernesta Bax Adelina
Zarlenga Achille Nell’anno 1890
Di Ciero Giovanni si registrano:
Santangelo Gennaro Flavio C. Sforza Anna
Cappussi Nicola
Vitullo Adele AnnaMaria
Di Pinto Orlandina ♦ 102 nascite
Bartolomeo Cesina ♦ 67 decessi
Di Salvo Domenico Di Carlo Domenico
Sforza Antonio ♦ 60 matrimoni
Di Marino Angela
Santoro Alessandrina Torella Carmina
D’Onofrio Beatrice Nell’anno 1990
Di Tata Fedela si registrano:
Battaglia Gesilda Natale Carlo
Di Salvo Michele Di Pinto Sabatino
Vitullo Michele ♦ 10 nascite
Vespa Francescantonio
Zarlenga Nicola ♦ 21 decessi
Di Benedetto Cherubino
Nerone Italia Maria Zarlenga Marianna ♦ 8 matrimoni
Santangelo Amalia Vassolo Luisa
Martini Margherita Brisotti Annina Flaminia E.
Gagliardicci Paolo Vitullo Maria Venere
Di Pasquo Giovanni Di Salvo Claudina (Vedi grafico pagina seguente)
Lanza Michela
6
LA SPERANZA
120
100
80 Nascite
60 Decessi
40 Matrimoni
20
0
1890 1990
7
LA SPERANZA
Fra Angelico Rinaldo Zarlenga O.P. Tratto dal libro “Art and the word of God”
Nato a Pietrabbondante il 25 Aprile 1919 “Nell’estate del 1949, al parapetto di una nave
Deceduto il 28-02-1986 a River Forest, USA dall’Italia, stava un giovane di bell’aspetto che
Sepolto nel cimitero di Pietrabbondante avrebbe cambiato l’idea dell’America sull’arte
Frequentò il ginnasio nella città di Gubbio in religiosa. Il Vaticano e l’Ordine Domenicano lo
Umbria e Arezzo in Toscana avevano mandato con una missione. La Chiesa
Entrò nell’Ordine Domenicano il 24 ottobre 1935 Cattolica, nota per il suo appoggio degli artisti,
a Pistoia adorna con zelo i propri edifici sacri con segni
Nel ricevere l‘abito religioso assunse il nome di del suo Principe e dei suo discepoli. Il giovane
Fra Angelico in onore del più grande artista era uno dei suoi, un sacerdote domenicano da
domenicano un piccolo paese, Pietrabbondante, nell’Italia
Fece la professione solenne come domenicano centrale. Le due sue formazioni, nel sacerdozio
in Roma il 26 aprile 1940 e nell’arte, avevano avuto radici negli splendidi
Studiò Filosofia e Teologia a Roma saloni di Roma, dove Michelangelo e gli altri
Fu ordinato Sacerdote il 26 ottobre 1941 grandi artisti studiarono ed insegnarono. Era
3 anni dopo ricevette il dottorato in Teologia Padre Angelico Rinaldo Zarlenga, un artista che
Per 3 anni studiò all’Accademia Nazionale S. avrebbe portato una nuova visione d’arte e un
Luca di Roma, la più antica scuola d’arte del nuovo modo di diffondere la parola di Dio. Egli
mondo sentiva profondamente che un nuovo
Frequentò anche l’Istituto “Beato Angelico di orientamento era necessario, uno differente da
arte sacra” dove ottenne il master in “arte sacra” stili tradizionali, uno che riflettesse le passioni
Nel 1949 fu inviato negli Stati Uniti dove lavorò dell’artista con linee forti e colori vibranti. Il suo
fino alla morte mondo aveva abbastanza artisti che
producevano quadri da cartoline; Egli voleva
********* che tutti guardassero al suo lavoro e sentissero
Per incoraggiare in America la creazione le pene della crocifissione, i dolori di coloro che
nel nostro tempo di arte religiosa di alta qualità piangono e la santità dei discepoli. Voleva che
spirituale, Padre Vincenzo, fratello dell’artista ha ognuno vedesse l’impetuosità del cielo e la
istituito la “Fra Angelico Art Foundation” in bellezza tranquilla della natura.”
Chicago, organizzazione di livello nazionale ed
internazionale. Opere di Padre Angelico in Pietrabbondante
La Fondazione ha pubblicato uno
splendido libro dell’Arte di Padre Angelico “Art Nella chiesa S.Maria Assunta:
and the word of God” in Inglese ed in Italiano. Il • Tela ad olio raffigurante S.Vincenzo Ferreri
volume è stato presentato a Pietrabbondante • Crocifisso in gesso, modello per la fusione in
nella chiesa di S. Maria Assunta in un incontro, bronzo per una chiesa di New Orleans in
presenziato dal Card. Ciappi O.P., sul tema USA
“Arte Molisana Nel Mondo, oggi.”
• Bronzo dorato, raffigurante la Risurrezione
• Porticina del Tabernacolo in bronzo (Il Buon
Pastore)
• Mosaico (L’Agnello Pasquale)
8
LA SPERANZA
9
LA SPERANZA
10
LA SPERANZA
11